valutazione del rischio - metodi di valutazione standard

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Safety Solution Project Documento aggiornato al 14/04/2022 Manuale per l’utilizzatore pag. 1/37 Valutazione del rischio – Metodi di valutazione Standard Zucchetti Manuale per l’utilizzatore 1 INTRODUZIONE _________________________________________________________________ 2 2 SCOPO E CAMPO APPLICAZIONE ____________________________________________________ 2 3 RIFERIMENTI NORMATIVI _________________________________________________________ 2 4 TERMINI E DEFINIZIONI ___________________________________________________________ 3 5 COLLEGAMENTO AD ALTRI PRODOTTI ________________________________________________ 3 6 FLUSSI E FUNZIONALITA’ __________________________________________________________ 4 6.1 VALUTAZIONE RISCHIO CHIMICO (MOVARISCH)____________________________________ 5 6.2 VALUTAZIONE STATO CONSERVAZIONE COPERTURE IN CEMENTO-AMIANTO ____________ 13 6.3 VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO – METODO REGIONE PIEMONTE _________________ 15 6.4 VALUTAZIONE DEL RISCHIO SPINTA, TRAINO E TRASPORTO IN PIANO (SNOOK E CIRIELLO) __ 23 6.5 VALUTAZIONE MMC – SOLLEVAMENTO (compiti semplici) ___________________________ 29 6.6 VALUTAZIONE ESPOSIZIONE AL RUMORE _________________________________________ 32 6.7 VALUTAZIONE ESPOSIZIONE VIBRAZIONI MANO-BRACCIO / CORPO INTERO ______________ 33 6.8 VALUTAZIONE ESPOSIZIONE CAMPI ELETTROMAGNETICI ____________________________ 34 6.9 VALUTAZIONE ESPOSIZIONE RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI ________________________ 35 6.10 VALUTAZIONE MOVIMENTI RIPETITIVI (INDICE OCRA) _____________________________ 35 6.11 VALUTAZIONE ESPOSIZIONE AL VIDEOTERMINALE ________________________________ 35 6.12 VALUTAZIONE ESPOSIZIONE MOVIMENTAZIONE ASSISTITA DEI PAZIENTI OSPEDALIZZATI _ 36 6.13 IDENTIFICAZIONE GENERICA DEL LIVELLO DI RISCHIO _____________________________ 36 7 APPENDICE ____________________________________________________________________ 36 7.1 TABELLE DI RIFERIMENTO _____________________________________________________ 37 7.2 NOTIFICHE DISPONIBILI_______________________________________________________ 37 7.3 SICUREZZE E CONI DI VISIBILITA’ ________________________________________________ 37

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Documento aggiornato al 14/04/2022

Manuale per l’utilizzatore pag. 1/37

Valutazione del rischio – Metodi di valutazione Standard Zucchetti

Manuale per l’utilizzatore

1 INTRODUZIONE _________________________________________________________________ 2

2 SCOPO E CAMPO APPLICAZIONE ____________________________________________________ 2

3 RIFERIMENTI NORMATIVI _________________________________________________________ 2

4 TERMINI E DEFINIZIONI ___________________________________________________________ 3

5 COLLEGAMENTO AD ALTRI PRODOTTI ________________________________________________ 3

6 FLUSSI E FUNZIONALITA’ __________________________________________________________ 4

6.1 VALUTAZIONE RISCHIO CHIMICO (MOVARISCH)____________________________________ 5 6.2 VALUTAZIONE STATO CONSERVAZIONE COPERTURE IN CEMENTO-AMIANTO ____________ 13 6.3 VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO – METODO REGIONE PIEMONTE _________________ 15 6.4 VALUTAZIONE DEL RISCHIO SPINTA, TRAINO E TRASPORTO IN PIANO (SNOOK E CIRIELLO) __ 23 6.5 VALUTAZIONE MMC – SOLLEVAMENTO (compiti semplici) ___________________________ 29 6.6 VALUTAZIONE ESPOSIZIONE AL RUMORE _________________________________________ 32 6.7 VALUTAZIONE ESPOSIZIONE VIBRAZIONI MANO-BRACCIO / CORPO INTERO ______________ 33 6.8 VALUTAZIONE ESPOSIZIONE CAMPI ELETTROMAGNETICI ____________________________ 34 6.9 VALUTAZIONE ESPOSIZIONE RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI ________________________ 35 6.10 VALUTAZIONE MOVIMENTI RIPETITIVI (INDICE OCRA) _____________________________ 35 6.11 VALUTAZIONE ESPOSIZIONE AL VIDEOTERMINALE ________________________________ 35 6.12 VALUTAZIONE ESPOSIZIONE MOVIMENTAZIONE ASSISTITA DEI PAZIENTI OSPEDALIZZATI _ 36 6.13 IDENTIFICAZIONE GENERICA DEL LIVELLO DI RISCHIO _____________________________ 36

7 APPENDICE ____________________________________________________________________ 36

7.1 TABELLE DI RIFERIMENTO _____________________________________________________ 37 7.2 NOTIFICHE DISPONIBILI _______________________________________________________ 37 7.3 SICUREZZE E CONI DI VISIBILITA’ ________________________________________________ 37

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Manuale per l’utilizzatore pag. 2/37

1 INTRODUZIONE

Nell’ambito della valutazione dei rischi, Safety Solution mette a disposizione una serie di metodi di valutazione Standard. Questi metodi sono pronti all’uso e consentono, previa associazione del metodo al rischio, di procedere alla valutazione senza ulteriori azioni in termini di definizione del metodo stesso.

2 SCOPO E CAMPO APPLICAZIONE

Il presente documento è un manuale per l’utilizzo del prodotto che ha lo scopo di illustrare le caratteristiche dei metodi di valutazione standard disponibili in Safety Solution.

Alcune delle funzionalità, sezioni o informazioni descritte nei paragrafi successivi potrebbero non essere disponibili a seguito delle abilitazioni e dei parametri di impostazione concordati con la vostra organizzazione.

3 RIFERIMENTI NORMATIVI

Tra gli obblighi in capo al Datore di lavoro, non delegabili, definiti all’art. 17, comma 1, lett. a), del D.lgs. 81/08 vi è quello della valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento di valutazione dei rischi.

L’articolo 28 del medesimo decreto definisce l’oggetto della valutazione dei rischi, esso deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori e deve contenere una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa. La scelta dei criteri di redazione del documento è rimessa al datore di lavoro, che vi provvede con criteri di semplicità, brevità e comprensibilità, in modo da garantirne la completezza e l’idoneità quale strumento operativo di pianificazione degli interventi aziendali e di prevenzione. Solo nel caso della valutazione della movimentazione manuale dei carichi, il D.lgs. 81/08 all’art. 168 co. 3 e all’allegato XXXIII, riporta le norme tecniche della serie ISO 11228 (parti 1-2-3) relative a sollevamento, trasporto, traino, spinta, movimentazione di carichi leggeri ad alta frequenza, come criteri di riferimento per le finalità di valutazione.

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4 TERMINI E DEFINIZIONI

Rischio: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione.

Valutazione dei rischi: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.

Documento di valutazione dei rischi: relazione obbligatoria che le imprese devono redigere e rendere disponibile alla consultazione da parte degli organi di controllo

5 COLLEGAMENTO AD ALTRI PRODOTTI

Prodotto Funzionalità integrate Portale Accesso al sistema e a tutte le funzionalità e i prodotti abilitati.

Archiviazione documentale e archiviazione sostitutiva. Firma Elettronica.

Base dati comune suite HR Anagrafiche aziende, soggetti e rapporti di lavoro. Organigramma aziendale. Estrattore dati.

Base dati comune suite Safety Anagrafiche aziende, soggetti e rapporti di lavoro. Rischi.

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Manuale per l’utilizzatore pag. 4/37

6 FLUSSI E FUNZIONALITA’

Il presente documento illustra le caratteristiche e il funzionamento dei metodi di valutazione standard Zucchetti, contrassegnati dal prefisso “STD” nel codice identificativo.

Questi metodi, previa associazione al rischio da valutare, risultano essere pronti all’uso senza ulteriori necessità di configurazione sulla definizione del metodo stesso.

La modalità di definizione dei metodi di valutazione e la procedura di valutazione del rischio viene descritta nel manuale per l’utilizzatore “Valutazione del rischio e Procedure standardizzate”.

Scelta del metodo di valutazione

Associazione del metodo al rischio da valutare Valutazione del rischio

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6.1 VALUTAZIONE RISCHIO CHIMICO (MOVARISCH) I metodi di valutazione Standard Zucchetti STD0000102, STD0000103, STD0000104 e STD0000105 consentono di effettuare la valutazione del rischio chimico secondo un metodo di calcolo avente accuratezza simile al "Modello di Valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi approvato dai gruppi tecnici delle Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Lombardia", aggiornato alla versione del 11 gennaio 2018. Tuttavia, data la complessità del metodo di valutazione, segue una spiegazione dettagliata per il corretto utilizzo dello stesso.

Punti di attenzione

• È necessario associare alla sostanza pericolosa le indicazioni di pericolo (Regolamento CE 1272/2008) nella sezione “Classificazione” della maschera di definizione della sostanza pericolosa.

6.1.1 Valutazione del rischio derivante da esposizione ad agenti chimici pericolosi

Il modello proposto è una modalità di analisi che consente di effettuare la valutazione del rischio secondo quanto previsto dall’art. 223 c.1 del D. Lgs. 81/08. Più nello specifico il rischio è dato dal prodotto tra il pericolo (P) e l’esposizione (E): R = P x E La pericolosità viene identificata con la frase o indicazione di pericolo H utilizzate nella classificazione secondo i criteri dell’Allegato I del Regolamento (CE) 1272/2008 e successive modifiche del Regolamento CLP. Ad ogni frase di pericolo H o frase di rischio R è stato assegnato un punteggio (score). L’esposizione E rappresenta il livello di esposizione dei soggetti nella specifica attività lavorativa. Per l’esposizione si sono presi in considerazione: tipo, durata dell’esposizione, modalità con cui avviene l’esposizione, la quantità in uso, gli effetti delle misure di prevenzione e protezione adottate. Infine, il rischio è calcolato per esposizioni inalatorie e per esposizione cutanee:

Tuttavia, nel caso in cui per un agente chimico pericoloso siano previste contemporaneamente entrambe le vie di assorbimento il rischio R cumulativo (Rcum) è dato dalla seguente relazione:

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Manuale per l’utilizzatore pag. 6/37

Per determinare l’indice di pericolosità vengono utilizzati i coefficienti tipici della specifica indicazione di pericolo. I coefficienti (score) attribuiti alle proprietà intrinseche degli agenti chimici sono riportati nella Tabella allegata al modello di valutazione proposto (pag. 11,12,13). Considerando ad esempio il toluene come agente chimico da valutare, l’indicazione di pericolo H che gli è stata associata è la EUH066 con un punteggio corrispondente di 2,50:

Questo valore viene quindi utilizzato in fase di valutazione del rischio.

6.1.2 Valutazione del rischio con esposizione per via inalatoria (Einal) – STD0000104

L’indice di esposizione per via inalatoria viene determinato attraverso il prodotto di un sub-indice I (Intensità dell’esposizione) per un sub-indice d (distanza del lavoratore dalla sorgente di intensità I): Einal = I x d Il metodo di valutazione utilizza le seguenti variabili per determinare il valore finale:

• Quantità in uso: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “< 0,1kg” il valore attribuito è 1; • Proprietà chimico-fisiche: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Solido/nebbia” il valore

attribuito è 1; • Indicatore di disponibilità D: viene valorizzato in automatico dal sistema tramite la matrice tra la

quantità d’uso e le proprietà chimico-fisiche della sostanza. Se per le due precedenti variabili è stato indicata una quantità in uso inferiore a 0,1 kg e “Solido/nebbia” come proprietà chimico-fisiche, la matrice restituisce un valore pari a 1 per l’indicatore di disponibilità D:

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Manuale per l’utilizzatore pag. 7/37

• Tipologia d’uso: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Sistema chiuso” il valore attribuito è

pari a 1; • Indicatore d'uso U: viene valorizzato in automatico dal sistema tramite la matrice tra l’indicatore di

disponibilità D e la tipologia d’uso. Nell’esempio proposto l’indicatore di disponibilità D assumeva valore “D=1” mentre la tipologia d’uso indicata è “Sistema chiuso”, la matrice restituisce quindi un valore pari a 1:

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• Tipologia di controllo: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Aspirazione localizzata” il

valore attribuito è pari a 2; • Indicatore di compensazione C: viene valorizzato in automatico dal sistema tramite la matrice tra

l’indicatore d’uso U e la tipologia di controllo. Nell’esempio proposto l’indicatore d’uso U assumeva valore “U=1” mentre la tipologia di controllo indicata è “Aspirazione localizzata”, la matrice restituisce quindi un valore pari a 1:

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Manuale per l’utilizzatore pag. 9/37

• Tempo di esposizione: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “2 ore – 4 ore” il valore

attribuito è pari a 3; • Sub-Indice di intensità I: viene valorizzato in automatico dal sistema tramite la matrice tra l’indicatore

di compensazione C e il tempo di esposizione. Nell’esempio proposto l’indicatore di compensazione C assumeva valore “C=1” mentre il tempo di esposizione indicato è “2 ore – 4 ore”, la matrice restituisce quindi un valore pari a 3:

• Sub-Indice d della distanza degli esposti dalla sorgente: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio

“Da 1 a inferiore a 3 metri” il valore attribuito è pari a 0,75. • Indice di esposizione inalatoria (E inal): viene calcolato in automatico dal sistema moltiplicando il “Sub-

Indice di intensità I” (che nell’esempio proposto assume valore 3) e il “Sub-Indice d della distanza degli

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Manuale per l’utilizzatore pag. 10/37

esposti dalla sorgente” (che nell’esempio proposto assume valore 0,75). Il valore risultante dalla formula è quindi 2,25;

• Indice di pericolosità: valorizzato in automatico dal sistema utilizzando lo score dell’indicazione di pericolo H associata alla sostanza valutata. In questo esempio la sostanza ha associato l’indicazione di pericolo H EUH066 che ha uno score pari a 2,50;

• Indice di rischio inalatorio: viene calcolato in automatico dal sistema moltiplicando “Esposizione inalatoria (E inal)” (che nell’esempio proposto assume valore 2,25) e “Indice di pericolosità” (che nell’esempio proposto assume valore 2,50). Il valore risultante dalla formula è quindi 5,63 che rientra nella soglia “Rischio irrilevante per la salute”.

6.1.3 Valutazione del rischio con esposizione per via cutanea (Ecute) – STD0000103

Il metodo di valutazione utilizza le seguenti variabili per determinare il valore finale: • Tipologia d’uso: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Uso controllato” il valore attribuito

è pari a 3; • Tipologia di contatto: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Contatto accidentale” il valore

attribuito è pari a 2; • Indice di esposizione cutanea: viene valorizzato in automatico dal sistema tramite la matrice tra la

tipologia d’uso e la tipologia di contatto. Nell’esempio proposto la tipologia d’uso assume valore “Uso controllato” mentre la tipologia di contatto assume valore “Contatto accidentale””, la matrice restituisce quindi un valore pari a 3:

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• Indice di pericolosità: valorizzato in automatico dal sistema utilizzando lo score dell’indicazione di pericolo H associata alla sostanza valutata. In questo esempio la sostanza ha associato l’indicazione di pericolo H EUH066 che ha uno score pari a 2,50;

• Indice di rischio cute: viene calcolato in automatico dal sistema moltiplicando “Indice di esposizione cutanea” (che nell’esempio proposto assume valore 3) e “Indice di pericolosità” (che nell’esempio proposto assume valore 2,50). Il valore risultante dalla formula è quindi 7,50 che rientra nella soglia “Rischio irrilevante per la salute”.

6.1.4 Valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi derivanti da attività lavorative – STD0000102

Per determinare il rischio per inalazione di agenti chimici pericolosi sviluppatesi in occasione di attività lavorative, si procede calcolando il valore dell’esposizione inalatoria (Einal). Il metodo di valutazione utilizza le seguenti variabili per determinare il valore finale:

• Quantità in uso: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “< 10 kg” il valore attribuito è 1; • Tipologia di controllo: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Aspirazione localizzata” il

valore attribuito è pari a 2; • Indicatore di compensazione C: viene valorizzato in automatico dal sistema tramite la matrice tra la

quantità in uso e la tipologia di controllo. Nell’esempio proposto la quantità in uso assumeva valore “<10 kg” mentre la tipologia di controllo indicata è “Aspirazione localizzata”, la matrice restituisce quindi un valore pari a 1:

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• Tempo di esposizione: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “2 ore – 4 ore” il valore

attribuito è pari a 3; • Sub-Indice di intensità I: viene valorizzato in automatico dal sistema tramite la matrice tra l’indicatore

di compensazione C e il tempo di esposizione. Nell’esempio proposto l’indicatore di compensazione C assumeva valore “C=1” mentre il tempo di esposizione indicato è “2 ore – 4 ore”, la matrice restituisce quindi un valore pari a 3:

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Manuale per l’utilizzatore pag. 13/37

• Sub-indice d della distanza degli esposti alla sorgente (m): valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Da 1 a inferiore a 3 metri” il valore attribuito è pari a 0,75.

• Indice di esposizione inalatoria (E inal): viene calcolato in automatico dal sistema moltiplicando il “Sub-Indice di intensità I” (che nell’esempio proposto assume valore 3) e il “Sub-indice d della distanza degli esposti alla sorgente (m)” (che nell’esempio proposto assume valore 0,75). Il valore risultante dalla formula è quindi 2,25;

• Indice di pericolosità: valorizzato in automatico dal sistema utilizzando lo score dell’indicazione di pericolo H associata alla sostanza valutata. In questo esempio la sostanza ha associato l’indicazione di pericolo H EUH066 che ha uno score pari a 2,50;

• Indice di rischio inalazione: viene calcolato in automatico dal sistema moltiplicando “Esposizione inalatoria (E inal)” (che nell’esempio proposto assume valore 2,25) e “Indice di pericolosità” (che nell’esempio proposto assume valore 2,50). Il valore risultante dalla formula è quindi 5,63 che rientra nella soglia “Rischio irrilevante per la salute”.

6.1.5 Valutazione del rischio chimico cumulativo – STD0000105

Quando l’attività lavorativa determina entrambe le vie di assorbimento (inalatoria e cutanea), risulta necessario quantificare anche l’indice di rischio cumulativo:

Questo metodo non è altro che l’unione delle variabili degli standard STD0000103 (cutaneo) e STD0000104 (inalatorio). Al rischio codificato a sistema, bisogna associare direttamente questo metodo standard.

6.2 VALUTAZIONE STATO CONSERVAZIONE COPERTURE IN CEMENTO-AMIANTO Il metodo standard STD0000106 soddisfa le disposizioni stabilite dalle “Linee Guida per la Valutazione dello stato di conservazione delle Coperture in Cemento-Amianto e per la Valutazione del rischio amianto" della Regione Emilia-Romagna. Queste Linee Guida sono nate “dall’esigenza di semplificare e uniformare il giudizio dello stato di conservazione delle coperture, sulla valutazione del rischio per la salute e per fornire indicazioni sulle azioni conseguenti da intraprendere”. Le Linee Guida sono costruite sottoforma di schede descrittive, dove in particolare la seconda serve appunto a descrivere lo stato di conservazione della copertura attribuendo un punteggio ai vari parametri:

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Il metodo di valutazione utilizza le seguenti variabili per determinare il valore finale:

• Compattezza del materiale: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Con una pinza gli angoli o i bordi delle lastre tendono a piegarsi o a sfaldarsi” il valore attribuito è 3;

• Affioramento di fibre: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Con una lente di ingrandimento si osservano fasci di fibre inglobati nella matrice cementizia” il valore attribuito è 1;

• Sfaldamenti, crepe, rotture: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Poco frequenti” il valore attribuito è 2;

• Materiale friabili o polverulento in grondaia: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Scarso” il valore attribuito è 2;

• Stalattiti: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Assenti” il valore attribuito è 1;

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• Giudizio stato conservazione copertura: viene calcolato dal sistema sommando i valori delle precedenti variabili. In questo caso il risultato finale della valutazione, considerando l’esempio proposto, è pari a 9 che rientra nella soglia “Discreto” con un rischio basso.

6.3 VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO – METODO REGIONE PIEMONTE I metodi di valutazione Standard Zucchetti STD0000108, STD0000109 e STD0000110 consentono di effettuare la valutazione del rischio chimico secondo un metodo di calcolo avente accuratezza simile a quello elaborato dalla Regione Piemonte nel “Modello applicativo proposto dalla Regione Piemonte per la valutazione del rischio chimico” aggiornato alla versione di settembre 2016. Più nello specifico i metodi di valutazione Standard STD0000108 e STD0000109 permettono di quantificare il rischio chimico inalatorio mentre il STD0000110 il rischio chimico cutaneo. Inoltre, laddove siano contemporaneamente presenti per la stessa mansione un rischio cutaneo e uno inalatorio, i due indici vengono combinati tra loro individuando un rischio cumulativo che il sistema ripropone con i metodi STD0000111 e STD0000118.

Punti di attenzione

• È necessario associare alla sostanza pericolosa le indicazioni di pericolo o le frasi di rischio R/H nella sezione “Classificazione” della maschera di definizione della sostanza pericolosa.

6.3.1 Valutazione del rischio chimico inalatorio (IRi) – STD0000108, STD0000109

Tramite il metodo STD0000108 il rischio chimico inalatorio viene determinato considerando un’esposizione (E) stimata, mentre con il metodo STD0000109 l’esposizione (E) considerata è misurata. In entrambi i casi, il risultato della valutazione dipende dalla gravità (M) intrinseca potenziale dell’agente chimico, durata di esposizione dell’agente chimico (D) e dal livello di esposizione (E). Il metodo di valutazione STD0000109 utilizza le seguenti variabili per determinare il valore finale:

• Gravità (M): valorizzata dal sistema considerando le frasi di rischio o indicazioni di pericolo associate alla sostanza pericolosa coinvolta nella valutazione. Ad esempio, se la sostanza pericolosa ha associato l’indicazione di pericolo H311 che prevede uno score di 3, il valore attribuito dal sistema è 3:

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• Durata (D): valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Frequente” il valore attribuito è 2:

• Numero misure ambientali e/o biologiche: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Da 3 a 5

misure ambientali” il valore attribuito è 3; • Esposizione misurata (Ea): valorizzabile dall’utente. Il valore attribuito dipende anche dal numero di

misure ambientali e/o biologiche valorizzate precedentemente. Scegliendo ad esempio “51 ≤ 75%”, avendo prima indicato un numero di misurazioni compreso da 3 e 5, il valore attribuito è 4:

• Esposizione effettiva del lavoratore (Pi): viene valorizzato in automatico dal sistema tramite la matrice

tra l’esposizione misurata (Ea) e la durata (D). Nell’esempio proposto l’esposizione misurata (Ea) assumeva valore 4 mentre la durata (D) assumeva valore 2, la matrice restituisce quindi il valore 12:

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• L’indice di rischio inalatorio deriva dalla moltiplicazione tra l’esposizione effettiva del lavoratore (Pi) e la Gravità (M). In questo esempio il risultato finale è 36 (Iri = Pi*M = 12*3 = 36), che corrisponde a un livello di rischio medio in cui è necessario adottare delle misure.

Il metodo di valutazione STD0000108 utilizza le seguenti variabili per determinare il valore finale:

• Gravità (M): come per il metodo STD0000109, valorizzata dal sistema considerando le frasi di rischio o indicazioni di pericolo associate alla sostanza pericolosa coinvolta nella valutazione. Ad esempio, se la sostanza pericolosa ha associato l’indicazione di pericolo H311 che prevede uno score di 3, il valore attribuito dal sistema è 3;

• Durata (D): come per il metodo STD0000109, valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Frequente” il valore attribuito è 2;

• Quantità in kg o litri usati per giorno per addetto esposto (Q): valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “>1 e ≤10” il valore attribuito è 3;

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• Stato fisico della sostanza e Indice stato fisico sostanza: valorizzabile dall’utente. Viene utilizzato per

correggere il fattore quantità in uso. Scegliendo ad esempio “liquido volatilità alta” la successiva variabile “Indice stato fisico sostanza” viene valorizzata dal sistema con valore pari a 1:

• Tipologia di impianto: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “A ciclo chiuso e confinato” il

valore attribuito è pari a -3:

• Processo in pressione?: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Si” il valore attribuito è 0,5

(l’opzione “No” implica un valore pari 0); • Processo con apporto di energia termica?: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Si” il valore

attribuito è 0,5 (l’opzione “No” implica un valore pari 0); • Processo con apporto di energia meccanica?: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Si” il

valore attribuito è 0,5 (l’opzione “No” implica un valore pari 0);

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• Dispositivi di protezione tecnica: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Assenza di dispositivi di protezione tecnica” il valore attribuito è 0 (la ventilazione generale forzata apporta invece un valore di -0,5 mentre la presenza di aspirazioni localizzate apporta un valore di -1);

• Esposizione (Ea) stimata: calcolata in automatico dal sistema come somma dei fattori sopra citati (E = Q + indice stato fisico + tipo impianto + tipo processo + dispositivi di protezione tecnica) che varia sempre da 0.5 e 5. In questo esempio l’esposizione stimata è pari a 2,50:

o Quantità in uso = 3 o Indice stato fisico = 1 o Tipologia di impianto = -3 o Processo in pressione = 0,5 o Processo con apporto di energia termica = 0,5 o Processo con apporto di energia meccanica = 0,5 o Dispositivi di protezione tecnica = 0 o Ea = 3 + 1 – 3 + 0,5 + 0,5 + 0,5 + 0 = 2,50

• Esposizione effettiva del lavoratore (Pi): come per il metodo STD0000109 viene valorizzato in automatico dal sistema tramite la matrice tra l’esposizione stimata (Ea) e la durata (D). Nell’esempio proposto l’esposizione stimata (Ea) assumeva valore 2,50 mentre la durata (D) assumeva valore 2, la matrice restituisce quindi il valore 8:

• L’indice di rischio inalatorio, come per il metodo STD0000109, deriva dalla moltiplicazione tra

l’esposizione effettiva del lavoratore (Pi) e la Gravità (M). In questo esempio il risultato finale è 36 (Iri = Pi*M = 8*3 = 24), che corrisponde a un livello di rischio basso:

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6.3.2 Valutazione del rischio chimico cutaneo (IRc) – STD0000110

La valutazione dell’indice di rischio cutaneo dipende dalla gravità (M) intrinseca potenziale dell’agente chimico, dalla durata di esposizione dell’agente chimico (D); e dal livello di esposizione (Ec) dato dalla combinazione della quantità di agente chimico, modalità di contatto/assorbimento cutaneo e superficie esposta. Il metodo di valutazione STD0000110 utilizza le seguenti variabili per determinare il valore finale:

• Gravità (M): come per il metodo STD0000109, valorizzata dal sistema considerando le frasi di rischio o indicazioni di pericolo associate alla sostanza pericolosa coinvolta nella valutazione. Ad esempio, se la sostanza pericolosa ha associato l’indicazione di pericolo H311 che prevede uno score di 3, il valore attribuito dal sistema è 3;

• Durata (D): come per il metodo STD0000109, valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Frequente” il valore attribuito è 2;

• Quantità in kg o litri usati per giorno per addetto esposto (Q): valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “>1 e ≤10” il valore attribuito è 3;

• Modalità contatto cutaneo (C): valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Possibile contatto

involontario” il valore attribuito è 1;

• Superficie esposta (S): valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Mano” il valore attribuito è 2;

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• Indice di dose cutanea (Ic): valorizzato in automatico dal sistema tramite la matrice tra quantità (Q) e la modalità di contatto cutaneo (C). Nell’esempio proposto la quantità in uso (Q) assumeva valore 3 mentre la modalità di contatto cutaneo (C) assumeva valore 1, la matrice restituisce quindi il valore 2:

• Indice di esposizione cutanea (Ec): valorizzato in automatico dal sistema tramite la matrice tra l’indice

di dose cutanea (Ic) e la superficie di esposizione (S). Nell’esempio proposto entrambi questi elementi assumevano valore 2, la matrice restituisce quindi valore 3:

• Indice di esposizione cutanea finale (Pc): valorizzato in automatico dal sistema tramite la matrice tra

l’indice di esposizione cutanea (Ec) e la durata (D). Nell’esempio proposto l’indice di esposizione cutanea (Ec) assumeva valore 3 mentre la durata (D) assumeva valore 2, la matrice restituisce quindi un valore pari a 9:

• L’indice di rischio cutaneo deriva dalla moltiplicazione tra l’esposizione cutanea finale (Pc) e la Gravità

(M). In questo esempio il risultato finale è 27 (IRc = Pc*M = 9*3 = 27), che corrisponde a un livello di rischio medio per il quale è necessario adottare delle misure:

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6.3.3 Valutazione del rischio chimico cumulativo (IRcum) – STD0000111, STD0000118

Nel caso in cui siano contemporaneamente presenti per la stessa mansione un rischio inalatorio (la cui esposizione può essere stimata o misurata) e un rischio cutaneo, i due indici di rischio sono combinati per individuare un rischio cumulativo. Segue la formula per il calcolo dell’indice e la sua classificazione nelle diverse fasce di rischio.

A livello applicativo sono stati creati due metodi di valutazione a seconda che il rischio inalatorio sia stimato (STD000000111) o misurato (STD000000118), le cui variabili sono combinate tra loro con il rischio cutaneo. Ciò implica che laddove si renda necessario quantificare il rischio cumulativo, è necessario associare alla sostanza direttamente uno di questi due metodi, in quanto soddisfano la condizione di cui sopra.

6.3.4 Valutazione finale del rischio chimico inalatorio, cutaneo e cumulativo – STD0000127, STD0000128, STD0000129

I metodi standard STD0000127-128-129 consentono all’utente di registrare il valore di rischio finale (rispettivamente inalatorio, cutaneo e cumulativo), senza ricorrere necessariamente all’utilizzo degli algoritmi di calcolo spiegati in precedenza. In fase di valutazione è quindi sufficiente indicare il valore di rischio finale, che verrà poi ricondotto alla specifica soglia di esposizione con indicazione del livello di rischio e dell’eventuale necessita di applicazione di ulteriori misure:

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6.4 VALUTAZIONE DEL RISCHIO SPINTA, TRAINO E TRASPORTO IN PIANO (SNOOK E CIRIELLO)

I metodi standard STD0000112-113-114 consentono di valutare rispettivamente il rischio correlato alla spinta, traino e trasporto in piano dei carichi come richiamato dalla norma ISO 11228-2. La fonte dalla quale si è attinto è "Metodi per la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico del rachide" proposto dal Centro Regionale di Riferimento per l'Ergonomia occupazionale della Regione Veneto (pag.20-21-22-23).

La logica su cui si basa questo metodo è quello di “fornire per ciascuna tipologia di azione, per sesso e per diversi percentili di protezione della popolazione sana, nonché per varianti interne del tipo di azione (frequenza, altezza da terra dal punto di applicazione della spinta e distanza di trasporto), i valori limite di riferimento del peso (per il trasporto in piano) o della forza esercitata (in azioni di tirare o spingere) rispettivamente nella fase iniziale (picco di forza) e poi di mantenimento dell’azione (forza di mantenimento).Si tratta di individuare la situazione che meglio rispecchia il reale scenario lavorativo esaminato, decidere se si tratta di proteggere solo una popolazione maschile o anche femminile, estrapolare il valore raccomandato (di peso) e confrontarlo con il peso/forza effettivamente sviluppata (misurata con dinamometro) ponendo quest’ultima al numeratore e il

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valore raccomandato al denominatore. Si ottiene così un indice di rischio sintetico del tutto analogo a quello relativo dall’analisi delle azioni di sollevamento”.

6.4.1 Valutazione del rischio correlato alla spinta dei carichi – STD0000112

Le forze iniziali e di mantenimento vengono calcolate in funzione del sesso (maschi/femmine) del lavoratore, della distanza di spostamento (2-7,5-15-30-45-60 metri), della frequenza di azione (varia in funzione della distanza di spostamento) e dell’altezza mani da terra (maschi:145-95-65 cm, femmine: 135-90-60 cm). Per maggiore chiarezza segue un esempio di tabella (distinta per sesso) della metodica proposta in cui è possibile vedere come le variabili sono tra loro legate:

Il metodo di valutazione STD0000112 utilizza le seguenti variabili per determinare il valore finale:

• Variabili indipendenti: sesso del lavoratore e distanza di spostamento. È necessario selezionare la specifica casistica oggetto di valutazione, ad esempio “Maschio 15 metri”;

• Azioni ogni: valorizzabile dall’utente scegliendo la frequenza di azione, ad esempio “5 minuti”; • Altezza mani da terra: valorizzabile dall’utente scegliendo la distanza delle mani da terra, ad esempio

“145 cm”; • Forza iniziale raccomandata (FI): valorizzata dal sistema tramite la matrice tra la frequenza di azione

(che nell’esempio è “5 minuti”) e l’altezza delle mani da terra (che nell’esempio è “145 cm”), tenendo

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conto della specifica situazione in valutazione (Maschi – 15 metri). In questo caso il valore assunto da FI è pari a 20:

• Forza di mantenimento raccomandata (FM): valorizzata dal sistema tramite la matrice tra la frequenza

di azione (che nell’esempio è “5 minuti”) e l’altezza delle mani da terra (che nell’esempio è “145 cm”), tenendo conto della specifica situazione in valutazione (Maschi – 15 metri). In questo caso il valore assunto da FM è pari a 13:

• Forza iniziale misurata: valorizzabile dall’utente inserendo il valore della forza iniziale misurata, ad

esempio 18; • Forza di mantenimento misurata: valorizzabile dall’utente inserendo il valore della forza di

mantenimento misurata, ad esempio 10; • Arti utilizzati: indicare il numero di arti utilizzati (1 o 2). In questo esempio viene indicato “1 arto”; • Indice sintetico di rischio Forza iniziale (I.S.R. F.I.): calcolata dal sistema tramite il rapporto tra la forza

iniziale misurata e la forza iniziale raccomandata. Se viene utilizzato un solo arto, questo valore viene diviso per 0,6. In questo esempio abbiamo ISRFI=(18/20=0,9/0,6)=1,5;

• Indice sintetico di rischio Forza di mantenimento (I.S.R. F.M): calcolata dal sistema tramite il rapporto tra la forza di mantenimento misurata e la forza di mantenimento raccomandata. Se viene utilizzato un solo arto, questo valore viene diviso per 0,6. In questo esempio abbiamo ISRFM=(10/13=0,77/0,6)=1,28.

• Il risultato finale nella valutazione corrisponde al massimo tra i due indici calcolati (in questo esempio a I.S.R. F.I. con un livello di rischio alto):

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6.4.2 Valutazione del rischio correlato al traino dei carichi – STD0000113

Il funzionamento è il medesimo dello standard per le azioni di spinta ma cambiano i valori assunti dalle forze iniziali e di mantenimento con i relativi indici sintetici di rischio. Il metodo di valutazione STD0000113 utilizza le seguenti variabili per determinare il valore finale:

• Variabili indipendenti: sesso del lavoratore e distanza di spostamento. È necessario selezionare la specifica casistica oggetto di valutazione, ad esempio “Maschio 15 metri”;

• Azioni ogni: valorizzabile dall’utente scegliendo la frequenza di azione, ad esempio “5 minuti”; • Altezza mani da terra: valorizzabile dall’utente scegliendo la distanza delle mani da terra, ad esempio

“145 cm”; • Forza iniziale raccomandata (FI): valorizzata dal sistema tramite la matrice tra la frequenza di azione

(che nell’esempio è “5 minuti”) e l’altezza delle mani da terra (che nell’esempio è “145 cm”), tenendo conto della specifica situazione in valutazione (Maschi – 15 metri). In questo caso il valore assunto da FI è pari a 16:

• Forza di mantenimento raccomandata (FM): valorizzata dal sistema tramite la matrice tra la frequenza

di azione (che nell’esempio è “5 minuti”) e l’altezza delle mani da terra (che nell’esempio è “145 cm”), tenendo conto della specifica situazione in valutazione (Maschi – 15 metri). In questo caso il valore assunto da FM è pari a 10:

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• Forza iniziale misurata: valorizzabile dall’utente inserendo il valore della forza iniziale misurata, ad

esempio 20; • Forza di mantenimento misurata: valorizzabile dall’utente inserendo il valore della forza di

mantenimento misurata, ad esempio 7; • Arti utilizzati: indicare il numero di arti utilizzati (1 o 2). In questo esempio viene indicato “1 arto”; • Indice sintetico di rischio Forza iniziale (I.S.R. F.I.): calcolata dal sistema tramite il rapporto tra la forza

iniziale misurata e la forza iniziale raccomandata. Se viene utilizzato un solo arto, questo valore viene diviso per 0,6. In questo esempio abbiamo ISRFI=(20/16=1,25/0,6)=2,08;

• Indice sintetico di rischio Forza di mantenimento (I.S.R. F.M): calcolata dal sistema tramite il rapporto tra la forza di mantenimento misurata e la forza di mantenimento raccomandata. Se viene utilizzato un solo arto, questo valore viene diviso per 0,6. In questo esempio abbiamo ISRFM=(7/10=0,7/0,6)=1,17.

• Il risultato finale nella valutazione corrisponde al massimo tra i due indici calcolati (in questo esempio a I.S.R. F.I. con un livello di rischio alto):

6.4.3 Valutazione del rischio correlato al trasporto in piano dei carichi – STD0000114

Il calcolo del massimo peso raccomandato nel caso di azioni di trasporto in piano si basa su un’unica tabella che considera il sesso del lavoratore, distanza percorsa, frequenza di trasporto e altezza delle mani da terra:

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Il metodo di valutazione STD0000114 utilizza le seguenti variabili per determinare il valore finale:

• Variabili indipendenti: sesso del lavoratore e distanza di spostamento. È necessario selezionare la specifica casistica oggetto di valutazione, ad esempio “Maschio 2 metri”;

• Azioni ogni: valorizzabile dall’utente scegliendo la frequenza di azione, ad esempio “5 minuti”; • Altezza mani da terra: valorizzabile dall’utente scegliendo la distanza delle mani da terra, ad esempio

“80 cm”; • Peso massimo raccomandato (kg): valorizzato dal sistema tramite la matrice tra la frequenza di azione

(che nell’esempio è “5 minuti”) e l’altezza delle mani da terra (che nell’esempio è “80 cm”), tenendo conto della specifica situazione in valutazione (Maschi – 2 metri). In questo caso il valore assunto è pari a 23 kg:

• Peso trasportato: valorizzabile dall’utente indicando il peso trasportato, ad esempio 12 kg; • Arti utilizzati: indicare il numero di arti utilizzati (1 o 2). In questo esempio viene indicato “1 arto”; • Il risultato finale della valutazione è dato dal rapporto tra il peso trasportato e il peso massimo

raccomandato. Se viene utilizzato un solo arto, questo valore viene diviso per 0,6. In questo esempio abbiamo un risultato finale pari a 12/23=0,52/0,6=0,87 con un livello di rischio medio.

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6.5 VALUTAZIONE MMC – SOLLEVAMENTO (compiti semplici) In Safety Solution sono disponibili i metodi Standard Zucchetti STD0000115 e STD0000137 per la valutazione del rischio di movimentazione manuale dei carichi (azioni di sollevamento). Il metodo STD0000115 fa riferimento alle norme:

• UNI EN 1005-2 • UNI ISO 11228-1:2009 • UNI ISO 11228-2:2009 • Documento "Metodi per la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico del rachide" proposto

dal Centro Regionale di Riferimento per l'Ergonomia occupazionale della Regione Veneto. Il metodo STD0000137 fa riferimento alle norme:

• Dlgs 81/08 Art 168 e allegato XXXIII • UNI ISO 11228-1:2009 • UNI EN 1005-2 • ISO/TR 12295:2014 • Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018: Linee di indirizzo per l'applicazione del titolo VI del D.

Lgs. 81/08 e per la valutazione e gestione del rischio connesso alla Movimentazione Manuale di Carichi • Linee guida: 'Metodi per la valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico del rachide e

sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti', a cura della Regione Veneto Aprile 2009 I metodi di valutazione Standard Zucchetti STD0000115 e STD0000137 consentono di determinare il cosiddetto peso limite raccomandato e l’indice di sollevamento attraverso un’equazione che, a partire da un massimo peso sollevabile in condizioni ideali, considera l’eventuale esistenza di elementi sfavorevoli e tratta questi ultimi con appositi fattori di demoltiplicazione. I due metodi prevedono le medesime variabili mentre differiscono, invece, per la rispettiva definizione dei valori delle soglie di esposizione. I metodi di valutazione STD0000115 e STD0000137 utilizzano le seguenti variabili per determinare il valore finale di esposizione al rischio:

• Variabili indipendenti: sesso e range anagrafico del lavoratore. È necessario selezionare la specifica casistica oggetto di valutazione, ad esempio “Donne Tra 18 e 45 anni”;

• Costante di peso (kg): valorizzata dal sistema in base al sesso e al range anagrafico dei lavoratori. Ad esempio, per le donne tra 18 e 45 anni la massa di riferimento è pari a 20 kg:

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• Altezza da terra delle mani all'inizio (o alla fine) del sollevamento: valorizzabile dall’utente. Scegliendo

ad esempio “50 cm” il valore attribuito è 0,93:

• Distanza verticale di spostamento del peso tra inizio e fine del sollevamento: valorizzabile dall’utente.

Scegliendo ad esempio “70 cm” il valore attribuito è 0,88:

• Distanza orizzontale tra le mani e il punto di mezzo delle caviglie- distanza del peso del corpo (distanza

max durante il sollevamento): valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “40 cm” il valore attribuito è 0,63:

• Dislocazione angolare del peso (in gradi): valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “60°” il

valore attribuito è 0,81:

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• Giudizio di presa di carico: valorizzabile dall’utente. Scegliendo ad esempio “Scarso” viene attribuito un fattore di 0,90:

• Durata del lavoro (continuo): valorizzabile dall’utente selezionando la durata del lavoro continuo, ad

esempio “Da 1 a 2 ore”; • Frequenza dei gesti in relazione alla durata: valorizzabile dall’utente selezionando la frequenza dei gesti

ad esempio “Frequenza 2 (n° atti al minuto)”. In base alla durata del lavoro precedentemente indicata, il sistema attribuisce il corrispondente valore (ad esempio con una durata compresa tra 1 e 2 ore, e una frequenza di 2 atti al minuto, il valore attribuito è di 0,84):

• Solleva con un solo arto?: valorizzabile dall’utente (sì/no). Indicando ad esempio “Sì” viene attribuito

un fattore di 0,60 (“No” comporta un fattore di 1,00); • Sollevano in due operatori?: valorizzabile dall’utente (sì/no). Indicando ad esempio “Sì” viene attribuito

un fattore di 0,85 (“No” comporta un fattore di 1,00);

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• Peso limite raccomandato (kg): calcolato dal sistema moltiplicando i fattori derivanti dalle 10 variabili precedentemente valorizzate. In questo esempio il peso limite raccomandato è di 3,22 kg (20*0,93*0,88*0,63*0,81*0,90*0,84*0,60*0,85);

• Peso effettivamente sollevato (kg): valorizzabile dall’utente indicando il peso effettivamente sollevato, ad esempio 4 kg;

• Il risultato finale viene calcolato tramite il rapporto tra il peso effettivamente sollevato e il peso limite raccomandato. In questo esempio il risultato finale è di 1,24 (4/3,22). Con il metodo STD0000115 corrisponde a un livello di rischio alto, mentre con il metodo STD0000137 corrisponde a un livello di rischio medio:

Da A Soglia Livello di rischio 0 0,85 Rischio basso-Non sono richiesti interventi specifici Basso 0,86 0,99 Rischio medio-Sono richiesti interventi di prevenzione Medio 1,00 999,99 Rischio alto-Sono necessari interventi immediati Alto

Da A Soglia Livello di rischio 0 0,85 nessun rischio: accettabile Irrilevante 0,86 1,00 Borderline: esposizione molto bassa Basso 1,01 1,99 Rischio presente: livello lieve-moderato Medio 2,00 2,99 Rischio presente: livello significativo Alto 3,00 999,99 Rischio presente: livello elevato Alto

6.6 VALUTAZIONE ESPOSIZIONE AL RUMORE Il metodo standard STD0000117 consente all’utente di valutare la presenza di esposizione al rumore a seguito di rilevazione tecniche e di valutazioni approfondite del rischio stesso. A livello applicativo il metodo utilizza le seguenti variabili per determinare il valore finale:

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• Esposizione quotidiana Lex,8h e pressione acustica di picco-ppeak: valorizzabile liberamente dall’utente;

• Incertezza di misura: valorizzabile liberamente dall’utente; • Il risultato finale della valutazione è dato dalla somma delle due variabili precedenti. Il valore calcolato

viene ricondotto all’interno della specifica soglia di esposizione dando evidenza del livello di rischio. Da A Soglia Livello di rischio 0 80,00 Rischio Basso [LEX,8h < 80 dB(A) e ppeak < 135 dB(C)] Basso 80,01 85,00 Rischio Medio [80 dB(A )< LEX,8h > 85 dB(A) e 135 dB(C) < ppeak > 137 dB(C)] Medio 85,01 87,00 Rischio Alto [85 dB(A) < LEX,8h > 87 dB(A) e 137 dB(C) > ppeak > 140 dB(C)] Alto 87,01 999,99 Rischio Molto Alto [LEX,8h > 87 dB(A)e ppeak > 140 dB(C)] Alto

6.7 VALUTAZIONE ESPOSIZIONE VIBRAZIONI MANO-BRACCIO / CORPO INTERO

6.7.1 Vibrazioni mano-braccio

I metodi standard STD0000119-120 consentono di registrare il valore di esposizione a vibrazioni mano-braccio per un tempo di esposizione rispettivamente di 8 ore lavorative e nel breve termine e di collocare il valore registrato nelle fasce di rischio secondo le disposizioni del Titolo VIII - capo III del D. Lgs. 81/08. Per il metodo STD0000119:

• L’utente valorizza la variabile “Esposizione a vibrazioni mano/braccio nelle 8 ore”; • Il sistema restituisce il corrispondente livello di rischio;

Da A Soglia Livello di rischio 0 2,49 Rischio basso [esposizione personale inferiore a 2.5 m/s^2] Basso 2,50 5,00 Rischio medio [esposizione personale compresa tra 2.5 e 5 m/s^2] Medio 5,01 999,99 Rischio alto [esposizione personale superiore a 5 m/s^2] Alto

Per il metodo STD0000120:

• L’utente valorizza la variabile “Esposizione vibrazioni mano/braccio breve termine”; • Il sistema restituisce il corrispondente livello di rischio;

Da A Soglia Livello di rischio 0 20,00 Rischio basso [al di sotto del valore limite di esposizione] Basso 20,01 999,99 Rischio alto [al di sopra del valore limite di esposizione] Alto

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6.7.2 Vibrazioni corpo intero

I metodi standard STD0000121-122 consentono di registrare il valore di esposizione a vibrazioni a corpo-intero per un tempo di esposizione rispettivamente di 8 ore lavorative e nel breve termine e di collocare il valore registrato nelle fasce di rischio secondo le disposizioni del D. Lgs. 81/08. Per il metodo STD0000121:

• L’utente valorizza la variabile “Esposizione a vibrazioni corpo interno-8 ore”; • Il sistema restituisce il corrispondente livello di rischio;

Da A Soglia Livello di rischio 0 0,49 Rischio basso [esposizione personale inferiore a 0.5 m/s^2] Basso 0,50 1,00 Rischio medio [esposizione personale compresa tra 0.5 e 1 m/s^2] Medio 1,01 999,99 Rischio alto [esposizione personale superiore a 1 m/s^2] Alto

Per il metodo STD0000122:

• L’utente valorizza la variabile “Esposizione vibrazioni corpo intero - breve termine”; • Il sistema restituisce il corrispondente livello di rischio;

Da A Soglia Livello di rischio 0 1,50 Rischio basso [al di sotto del valore limite di esposizione] Basso 1,51 999,99 Rischio alto [al di sopra del valore limite di esposizione] Alto

6.8 VALUTAZIONE ESPOSIZIONE CAMPI ELETTROMAGNETICI Il metodo standard STD0000123 consente all’utente di registrare il valore finale della misurazione circa l’esposizione ai campi elettromagnetici. Più nello specifico l’utente deve scegliere se la misurazione è risultata al di sopra o al di sotto del valore limite di esposizione definiti all’Allegato XXXVI del D.lgs. 81/08.

A livello pratico: • L’utente valorizza la variabile “Misurazione dell'esposizione ai campi elettromagnetici” scegliendo tra

le opzioni “Esposizione < valore limite di esposizione” e “Esposizione > 1 del valore limite di esposizione”;

• Scegliendo “Esposizione < valore limite di esposizione” il sistema indica un livello di rischio basso; • Scegliendo “Esposizione > 1 del valore limite di esposizione” il sistema indica un livello di rischio alto.

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6.9 VALUTAZIONE ESPOSIZIONE RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI Il metodo standard STD0000124 consente di registrare il valore finale della misurazione circa l’esposizione alle radiazioni ottiche artificiali (si rimanda all’Allegato XXXVII e al Titolo VIII - Capo V del D.lgs. 81/08). A livello pratico:

• L’utente valorizza la variabile “Misurazione dell'esposizione alle radiazioni ottiche artificiali” scegliendo tra le opzioni proposte. In base alla scelta, il sistema indica il rispettivo livello di rischio:

o Scegliendo “Esposizione: 1/20-1/5 del valore limite di esposizione” il livello di rischio è basso; o Scegliendo “Esposizione: > 1/5 del valore limite di esposizione” il livello di rischio è medio; o Scegliendo “Esposizione: > del valore limite di esposizione” il livello di rischio è alto.

6.10 VALUTAZIONE MOVIMENTI RIPETITIVI (INDICE OCRA) Il metodo standard STD0000125 consente di registrare il valore finale dell’indice OCRA a seguito dell’analisi del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori, collocandolo nella rispettiva fascia di rischio. A livello pratico:

• Tramite la variabile indipendente “Arti superiori esaminati” l’utente indica per quale arto si sta inserendo la valutazione (arto destro o arto sinistro);

• Valorizzando liberamente la variabile “Indice OCRA” il sistema restituisce il corrispondente livello di esposizione al rischio (in base alla soglia in cui ricade il valore indicato).

Da A Soglia Livello di rischio 0,01 2,20 Rischio accettabile Irrilevante 2,30 3,50 Rischio molto lieve Basso 3,60 4,50 Rischio lieve Basso 4,60 9,00 Rischio medio Medio 9,10 999,99 Rischio elevato Alto

6.11 VALUTAZIONE ESPOSIZIONE AL VIDEOTERMINALE Il metodo standard STD0000126 consente all’utente di valutare la presenza/assenza di rischio a seconda del fatto che l’attività lavorativa richieda un utilizzo del videoterminale superiore o minore alle 20 ore settimanali (art. 173 c.1 lett. C del D.lgs. 81/08). A livello pratico:

• L’utente valorizza liberamente la variabile “Ore settimanali al videoterminale” indicando il numero di ore al videoterminale richieste nell’arco di una settimana dall’attività lavorativa.

• In base al valore indicato il sistema identifica la corrispondente soglia di esposizione indicandone il livello di rischio.

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Da A Soglia Livello di rischio 0 20,00 Assenza di rischio Irrilevante 20,01 999,99 Presenza di rischio Alto

6.12 VALUTAZIONE ESPOSIZIONE MOVIMENTAZIONE ASSISTITA DEI PAZIENTI OSPEDALIZZATI I metodi standard STD0000132-33 consentono di valutare la presenza di esposizione al rischio di movimentazione umana (ad esempio i pazienti in un ospedale), registrando l’indice MAPO medio (STD0000132) e l’indice MAPO di picco (STD0000133). A livello pratico:

• Tramite il metodo STD0000132 l’utente valorizza liberamente la variabile “Indice MAPO medio misurato”. In base al valore inserito il sistema identifica la rispettiva soglia di esposizione dando evidenza del livello di rischio.

• Tramite il metodo STD0000132 l’utente valorizza liberamente la variabile “Indice MAPO di picco misurato”. In base al valore inserito il sistema identifica la rispettiva soglia di esposizione dando evidenza del livello di rischio.

• In entrambi i casi: o Un indice MAPO ≤ 1,50 comporta un livello di rischio basso; o Un indice MAPO > 1,50 e ≤ 5 comporta un livello di rischio medio; o Un indice MAPO > 5 comporta un livello di rischio alto.

6.13 IDENTIFICAZIONE GENERICA DEL LIVELLO DI RISCHIO Il metodo standard STD0000130 consente di registrare un generico livello di esposizione ad un rischio individuato. Questo metodo ha lo scopo di consentire all’utente la semplice rilevazione di un rischio senza scendere nel dettaglio di una valutazione complessa, qualora quest’ultima non sia necessaria. A livello pratico, tramite la variabile “Livello di rischio”, l’utente indica direttamente il livello di rischio identificato per la specifica situazione oggetto di valutazione: irrilevante, basso, medio o alto.

7 APPENDICE

Page 37: Valutazione del rischio - Metodi di valutazione Standard

Safety Solution Project

Documento aggiornato al 14/04/2022

Manuale per l’utilizzatore pag. 37/37

7.1 TABELLE DI RIFERIMENTO

L’elenco illustra i punti in cui è possibile trovare le tabelle in cui definire i dati di base richiamati e utilizzati in altri punti e funzionalità descritti/e in questo manuale.

Punti di attenzione Alcune tabelle: • potrebbero non essere disponibili, contattare l’amministratore di sistema; • potrebbero non essere editabili e pertanto solo selezionabili per i valori di riferimento; • potrebbero prevedere dei parametri di configurazione; • potrebbero essere condivise con altri prodotti.

Al punto di menù “Tabelle – Gestione rischio” sono disponibili le seguenti tabelle per la codifica delle informazioni di base necessarie alla gestione dei metodi di valutazione:

Tabella Punti di attenzione Metodo di valutazione Sono disponibili i metodi STD in sola consultazione. è

possibile definire e modificare nuovi metodi.

7.2 NOTIFICHE DISPONIBILI

Non sono presenti notifiche relative alla valutazione dei rischi e ai metodi di valutazione.

7.3 SICUREZZE E CONI DI VISIBILITA’

La definizione delle abilitazioni di accesso alle diverse funzionalità applicative, le modalità di gestione delle informazioni (interrogazione, inserimento, modifica, cancellazione) e i filtri sulle informazioni sono gestiti dall’amministratore del sistema.

L’attivazione e la configurazione dei filtri sono descritte nel manuale dell’amministratore del sistema.

I filtri di popolazione considerati sono quelli relativi alle anagrafiche Azienda e Soggetto.