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the Val di Chiana, the Val d’Orcia and the Amiata: the treasures of the cathedrals and sacred art museums Val di Chiana, Val d’Orcia e Amiata: i tesori delle cattedrali e dei musei d’arte sacra

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Page 1: Val di Chiana, Val d’Orcia e Amiata: i tesori delle ... · La piatta Val di Chiana, che delimita il nostro territorio ad oriente, si anima di colline verso la dorsale che la divide

the Val di Chiana, the Val d’Orcia and the Amiata:the treasures of the cathedrals and sacred art museums

Val di Chiana, Val d’Orcia e Amiata:i tesori delle cattedrali e dei musei d’arte sacra

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Tante cattedrali – le nostre “antiche madri vegliarde” – e tanti musei d’arte sacra, grandie piccoli: anche questi fanno parte del patrimonio ricchissimo di un territorio dove il cultodi Dio si è perfettamente coniugato nei secoli con il culto del bello. Ecco alcuni breviitinerari che condurranno alla scoperta di questi tesori, che rappresentano il nostro amoreper l’arte e l’espressione del nostro più antico sentire religioso.

A host of cathedrals and a range of sacred art museums of all shapes and sizes formpart of our rich regional heritage where worship of God and veneration for beautyhave over the centuries become as one. Here are some short itineraries in explorationof these treasures, testament to our love of art and expression of our most ancientreligious inspiration.

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Gli itinerari che proponiamo in queste pagine riguardano le cattedrali e i musei d’arte sacra del Senese meridionale, un ampioterritorio composto da diversi quadri ambientali, articolati intorno alle Valli della Chiana e dell’Orcia e a due montagne,l’Amiata e il Cetona.La piatta Val di Chiana, che delimita il nostro territorio ad oriente, si anima di colline verso la dorsale che la divide dalla Vald’Orcia; la Val d’Orcia, ricca di vallatelle secondarie e di colline, delimita l’area a Nord e ad Ovest, girando intorno al massiccioisolato dell’Amiata. La montagna amiatina e il Cetona, infine, chiudono l’area a Sud. Ai campi coltivati a cereali delle valli sisuccedono gli oliveti e i vigneti che decorano le colline e i grandi boschi di querce, castagni e faggi che crescono rigogliosisia sulle dorsali che delimitano le valli sia nelle parti alte dell’Amiata e del Cetona. Quasi ovunque il paesaggio è punteggiatodai cipressi che orlano le strade di campagna.

Dal punto di vista religioso nel passato il Senese meridionale era organizzato nelle antiche diocesi paleocristiane di Chiusi edi Arezzo -presenza, quest’ultima, per secoli poco gradita a Siena- e nelle abbazie regie del Santissimo Salvatore al MonteAmiata e di S. Antimo, collocate in territori distanti dalle città. A queste antiche diocesi si unirono quelle di Pienza e di Montalcino,create nel 1462 da papa Pio II per eliminare la presenza di Arezzo e poter dare a Siena la dignità arcivescovile. Nel 1561 ancheMontepulciano diventa sede di una piccola diocesi. In anni recenti la diocesi di Montalcino è stata unita a quella di Siena e lealtre tre sono confluite nell’unica circoscrizione ecclesiastica di Montepulciano-Chiusi-Pienza.La presenza di queste quattro diocesi ha portato alla costruzione di altrettanti cattedrali (sedi della cattedra del vescovo).Quella di Chiusi, la più antica, presenta ancora una chiara impronta paleocristiana, ritmata da colonne classiche e conclusa datre absidi. La cattedrale di Pienza, una suggestiva sintesi fra citazioni gotiche e nuova architettura rinascimentale, venne costruitada papa Pio II -nell’ambito del suo progetto di realizzazione di una città ideale- demolendo la pieve romanica di S. Maria. Anchela chiesa madre di Montepulciano fu costruita al posto dell’antica pieve di S. Maria, mentre l’attuale cattedrale di Montalcinoè la ricostruzione neoclassica, di inizi Ottocento, della pieve romanica di San Salvatore.Nel Senese meridionale sono presenti numerosi musei d’arte sacra che raccolgono un ricchissimo patrimonio di arte figurativae di oggetti liturgici, testimonianza della millenaria storia delle comunità cristiane. I musei di Pienza, Montalcino e Chiusi, fondatinei primi decenni del Novecento per esporre le opere d’arte e gli arredi sacri delle rispettive cattedrali, sono stati recentementeriorganizzati e arricchiti di opere provenienti da altre chiese del territorio.

Per saperne di più:Laura Martini, a cura di, I luoghi della fede, Montepulciano e la Val di Chiana senese, Milano, Mondadori-Regione Toscana, 1999.Bruno Santi, a cura di, I luoghi della fede, L’Amiata e la Val d’Orcia, Milano, Mondadori-Regione Toscana, 1999.Rossella Tarchi e Claudio Turrini, a cura di, Musei e raccolte d’arte sacra in Toscana, Firenze, Cooperativa Firenze 2000, 1999-2000.Touring Club Italiano, Guida d’Italia, Siena e il Senese, Milano, Touring Editore, 1996.

ANDAR PER CATTEDRALIE MUSEI D’ARTE SACRA

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The suggested itineraries in these pages feature cathedrals and sacred art museums in the southern part of the region of Siena.This large expanse comprises a range of landscapes, set around the Chiana and Orcia valleys and the two mountains, Amiata andCetona. The flat Val di Chiana, that serves as our eastern boundary, breaks into hills towards the ridge that divides it from theVal d’Orcia. The Val d’Orcia, full of smaller valleys and hillsides acts as its northern and western boundary around the isolatedmassif of Monte Amiata. Its southern boundary is marked by Monte Amiata and Monte Cetona. The cultivated crop fields of thevalleys make way for the sloping olive groves and vineyards with thick woodlands of oaks, chestnuts and beeches on the ridgethat bounds the valley and the high reaches of Monte Amiata and Monte Cetona. Nearly everywhere the scenery is dotted withcypresses flanking the country roads.For religious purposes the southern part of the Sienese region was organized into the ancient Palaeo-Christian dioceses of Chiusiand Arezzo, (though the presence of the latter for centuries displeased Siena) and the Abbazie regie (literally ‘king abbeys’) ofSantissimo Salvatore al Monte Amiata and Sant’ Antimo, set far from the urban centres. The dioceses of Pienza and Montalcino,created in 1462 by Pope Pius II to eliminate Arezzo and grant Siena archiepiscopal status, became part of these original dioceses.In 1561 Montepulciano too became the seat of a small diocese. In recent years the dioceses of Montalcino and Siena have beenmerged and the other three combined into the single ecclesiastical district of Montepulciano-Chiusi-Pienza. The existence of thesefour dioceses led to the construction of numerous cathedrals (seats of the bishop’s chair or cattedra). The most ancient of these,Chiusi, still bears clear Palaeo-Christian traces, with its classical columns and three apses. Pienza’s cathedral, a striking fusion ofinnovative Renaissance architecture and the Gothic, was built by Pope Pius II on the site of the town’s ancient parish church ofSt Maria as part of his project to construct the ‘Ideal City’. Montepulciano’s mother church was also built on the site of the ancientparish church of St Maria, while Montalcino’s present-day cathedral dating from the beginning of the nineteenth century is aNeoclassical reconstruction of the Romanesque church of San Salvatore.The southern part of the Sienese region is home to numerous sacred art museums containing an extremely rich heritage of figurativeart and liturgical objects, testament to its very long history of Christianity. The museums of Pienza, Montalcino and Chiusi, foundedin the first decades of the twentieth century to display the works of art and sacred articles deriving from the respective cathedrals,have recently been reorganized and enriched with works from other local churches.

02VISITING CATHEDRALSAND SACRED ART MUSEUMS

Further reading:Laura Martini, edited by, I luoghi della fede, Montepulciano e la Val di Chiana senese, Milan, Mondadori-Regione Toscana, 1999.Bruno Santi, edited by, I luoghi della fede, L’Amiata e la Val d’Orcia, Milan, Mondadori-Regione Toscana, 1999.Rossella Tarchi e Claudio Turrini, edited by, Musei e raccolte d’arte sacra in Toscana, Florence, Cooperativa Firenze 2000, 1999-2000.Touring Club Italiano, Guida d’Italia, Siena e il Senese, Milan, Touring Editore, 1996.

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MUSEO DELL’ABBAZIA DEL SS. SALVATOREAL MONTE AMIATAIl piccolo museo è provvisoriamente ospitato nell’ala meridionale del chiostro cinquecentesco dell’abbazia del SS. Salvatore, fondatanella prima metà dell’VIII secolo da Erfo, nobile longobardo del Friuli. San Salvatore per secoli fu uno dei protagonisti della storiacivile e religiosa della Toscana meridionale e dell’alto Lazio. La sala raccoglie il resto del patrimonio storico-artistico di San Salvatore,in gran parte disperso a seguito della soppressione dell’Abbazia voluta da Pietro Leopoldo nel 1782.Di eccezionale valore è la Casula detta di S. Marco papa, una veste liturgica dell’VIII-IX secolo in seta rosso cremisi, di provenienzapersiana, con un bordo ricamato con figure muliebri e scene di caccia di poco posteriore. Sono presenti alcuni antichi reliquiari,fra cui uno a cassetta scoto-irlandese dell’VIII secolo e il busto in rame dorato di S. Marco papa, patrono di Abbadia San Salvatore,datato 1381 e attribuito allo scultore senese Mariano d’Agnolo Romanelli. Oltre a un pavimento in maiolica della seconda metàdel Quattrocento e ad arredi sacri, la sala espone anche una copia anastatica della Bibbia Amiatina, il più antico testo integrodella traduzione della Sacra Scrittura di S. Girolamo, composta fra il VII e l’VIII secolo nell’abbazia di Jarrow in Northumbria; l’originaleè conservato alla biblioteca Laurenziana di Firenze.

Museo dell’Abbazia del SS. Salvatore al Monte Amiata. This small museum is temporarily housed in the southern wing of the sixteenth-centurycloister of the Abbazia del SS. Salvatore, founded in the first half of the eighth century A.D. by Erfo, a noble Longobard from Friuli. The abbeydominated southern Tuscany and upper Lazio’s civic and religious life for centuries. The room collects what is left of San Salvatore’s artistic andhistorical heritage, much of which was scattered following the suppression of congregrations and brotherhoods ordered by Grand Duke PietroLeopoldo in 1782. The very precious Casula di S. Marco papa, an 18th-19th century crimson silk liturgical vestment of Persian origin, its edgesembroidered slightly later with female figures and hunting scenes, can also be seen.There are also various antique reliquaries, including a Scottish-Irish box from the eight century A.D. and a gilt copper bust of Abbadia San Salvatore’spatron, Pope St. Mark, dated 1381 and attributed to the Sienese sculptor Mariano d’Agnolo Romanelli. Along with some majolica flooring fromthe second half of the fifteenth century and various sacred articles, the room also displays an anastatic copy of the Codex Amiatinus bible, theoldest unabridged text of the translation of the Holy Scriptures by St. Jerome, produced between the 7th and the 8th centuries in Jarrow abbey inNorthumbria. The original is kept in the Florence’s Biblioteca Medicea Laurenziana.

ABBADIA SAN SALVATORE

Museo dell’abbazia del SS. Salvatoreal Monte AmiataPiazzale MichelangeloT 0577 778083

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MUSEO D’ARTE SACRA DELLA CONFRATERNITAIl museo d’arte sacra è ubicato in prossimità della piazza del paese, nel seicentesco Oratorio della Confraternita della SS. Trinità e di S.Bernardino, con un elegante campanile a torre in laterizio. L’interno, ad aula unica divisa in tre campate coperte da volte a vela, nel1973 è stato trasformato in un piccolo museo della Compagnia e delle memorie di Castelmuzio. Di San Bernardino è contenuto, in unbellissimo reliquario in cristallo ed ottone dorato, un frammento della veste che gli abitanti del luogo chiamano “il budellino” e portanoin processione per le vie durante le feste pasquali. Il monogramma bernardiniano, contenuto nel tronetto in smalto ed oro settecentescosormontato da due angeli tedofori seicenteschi, della seconda metà del sec. XV, è stato realizzato da Sano di Pietro ed è visibile sottogli stalli lignei del 1800. All’interno del museo, che si sviluppa in alcuni locali attigui alla chiesa, è possibile ammirare la tavola di Giovannidi Paolo con S. Bernardino da Siena (1450 ca.), il dipinto su tela del Beato Bernardo Tolomei di Giuliano Traballesi (sec. XVIII), latempera su tela Madonna col Bambino in trono e santi Antonio abate, Bernardino, Rocco, Sebastiano del pittore senesedel Quattrocento Pietro di Francesco Orioli, la tavola Madonna con bambino di scuola duccesca, il dipinto cinquecentesco incastonatoin una cornice di stucchi SS. Trinità, S. Bernardino e S. Bartolomeo della scuola di Domenico Beccafumi, la tela Natività dellaMadonna di Nicola Ulacacci (sec. IXX). Tra gli arredi, i paramenti sacri, i documenti dell’archivio della Confraternita e varie tele di minorvalore è possibile ammirare un’urna cineraria etrusca in terracotta che raffigura Tarconte (sec. III a. C.) ed un tabernacolo romanico mutiloin pietra serena con rilievi scolpiti, unica testimonianza del monastero longobardo di S. Pellegrino in Passeno.

Museo d’arte sacra della Confraternita. The museum of religious art is located near the village’s main square, in the seventeenth centuryOratorio della Confraternita della SS. Trinità e di S. Bernardino, with its elegant brick bell tower. In 1973 its interior, consisting of a singleroom of three rib vaulted bays, was turned into a small historical museum for Castelmuzio and its brotherhood. There is also a lovely reliquaryof St. Bernardino of Siena in glass and gilt brass containing a fragment of the vestments that the locals call il budellino and which they processthrough the streets during Easter. The monogramma bernardiniano, from the second half of the fifteenth century and contained in a smalleighteenth-century enamel and gold throne - mounted by two seventeenth century theoporic angels - is the work of Sano di Pietro and canbe seen under the nineteenth century wooden stalls. Within the museum, which is located in various rooms adjacent to the church, a panelby Giovanni di Paolo, S. Bernardino da Siena (around 1450), the painting Beato Bernardo Tolomei by Giuliano Traballesi (18th century), thetempera on panel Madonna col Bambino in trono e santi Antonio abate, Bernardino, Rocco, Sebastiano by the fifteenth century Sienesepainter Pietro di Francesco Orioli, can all be admired. There’s also a Madonna col Bambino panel of the school of Duccio di Boninsegna, a fifteenth-century painting in a stucco frame SS. Trinità, S. Bernardino e S. Bartolomeo from the school of Domenico Beccafumi and the painting Nativitàdella Madonna by Nicola Ulacacci (19th century). Amongst various objects, sacred paraments, documents from the brotherhood’s archive andvarious minor paintings, a terracotta Etruscan cinerary urn depicting the hero Tarkon (third century B.C.) can also be admired. There is also a mutilatedRomanesque tabernacle in grey sandstone with carved reliefs, the sole testament of the Lombard monastery of St Pellegrino in Passeno.

CASTELMUZIO(TREQUANDA)

Museo d’arte sacra della confraternitaVia G. Milanese 1T 0577 665227

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SALA D’ARTE SACRA S. GIOVANNIÈ una nuovissima sala inaugurata nel 2006 nella chiesa della Compagnia di San Giovanni, nei pressi di Piazza del Vecchietta. Lachiesa presenta una semplice facciata a capanna e un interno a capriate con un altare in muratura di gusto barocco. La sala d’arteraccoglie il patrimonio artistico delle chiese di Castiglione e della Rocca d’Orcia, in particolare tre preziose tavole trecentesche.Iniziando la visita dal lato sinistro troviamo una Madonna col Bambino della bottega di Pietro Lorenzetti (prima metà del Trecento),proveniente dalla chiesa di S. Maria Maddalena e un soggetto analogo attribuito ad un pittore senese della prima metà del Trecento,proveniente dalla pieve dei SS. Stefano e Degna, una Madonna col Bambino di Simone Martini, proveniente dalla chiesa di S.Maria Maddalena. Segue una Madonna col Bambino incoronata da angeli di Lorenzo di Pietro, detto il Vecchietta, pittoresenese del Quattrocento nato a Castiglione d’Orcia, con una cuspide polilobata e un imponente trono in prospettiva, provenienteda S. Maria Maddalena. Da Rocca d’Orcia proviene la Madonna del latte di Giovanni di Paolo, pittore senese del Quattrocento,con l’Annunciazione e la Crocifissione dipinte rispettivamente nella parte inferiore e nella cuspide. Dopo l’altare, che ospitauna tela di scuola fiorentina della prima metà del Seicento, la raccolta prosegue con testate di bara della fine del Quattrocento,arredi sacri e una interessante collezione di reliquiari in argento del Settecento.

Sala d’arte sacra San Giovanni (sacred art exhibition). A very new space inaugurated in 2006 in the Compagnia di San Giovanni churchnear Piazza del Vecchietta. The church has a simple gabled facade and a trussed interior with an altar in Baroque-style masonry. The art collectiondisplays the heritage of the churches of Castiglione and Rocca d’Orcia, with three valuable fourteenth century panels as highlights. Starting onthe left we find a Madonna col Bambino from the studio of Pietro Lorenzetti (the first half of the fourteenth century) from the S. MariaMaddalena church, and a similar piece attributed to a Sienese painter from the first half of the fourteenth century, from the church of SS.Stefano e Degna and a Madonna col Bambino by Simone Martini, from the S. Maria Maddalena church. There is also a Madonna colBambino incoronata da angeli by fifteenth-century Sienese painter Lorenzo di Pietro, also known as Vecchietta, with a multilobed cuspand an imposing throne in perspective, from S. Maria Maddalena. There’s the Madonna del latte from Rocca d’Orcia by the fifteenth-centurySienese painter, Giovanni di Paolo, with an Annunciazione and a Crocifissione painted respectively on its lower section and cusp. Beyondthe altar, which houses a painting of the Florentine school from the first half of the seventeenth century, the collection continues with coffinheadpieces from the end of the fifteenth century, sacred articles and an interesting collection of eighteenth-century silver reliquaries.

CASTIGLIONE D’ORCIA

Sala d’arte sacra S. GiovanniVia S. Giovanni 10T 0577 888986

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MUSEO DELLA COLLEGIATAIl museo nacque nel 1923 come “sala d’arte antica” in seguito ad un accordo fra la parrocchia e il comune della cittadina termale,per riunire opere provenienti dalla Collegiata di San Giovanni Battista e da altre chiese del territorio. E’ situato in alcune sale delprimo piano del palazzo dell’Arcipretura, nel centro storico di Chianciano, nei pressi della chiesa. Nel museo sono esposte operepittoriche, tavole e tele, argenterie e paramenti liturgici che vanno dal Duecento.Di particolare interesse la grande Croce dipinta degli inizi del XIV secolo, riferita a Segna di Bonaventura, una raffinata scultura inlegno policromo con la Madonna in trono col Bambino, della bottega di Nicola Pisano, e un polittico della Madonna col Bambinoe i santi Michele arcangelo, Giovanni Battista, Macario e Bartolomeo. In una piccola tavola del XVI secolo è dipinto SanGiovanni Battista che sostiene Chianciano, opera di un ignoto pittore locale interessante per la visione che offre del paese.

Collegiate museum. The museum was created in 1923 by the parish and the thermal town’s commune as ‘an ancient art exhibition’, to gathertogether works of art from the Collegiate Church of San Giovanni Battista and other local churches. It is located on the first floor of the Deanship’sseat, near the church in Chianciano’s Old Town. The museum displays pictures and panels, silverware and liturgical paraments dating back tothe thirteenth century. Particularly interesting are the large illustrated crucifix from the beginning of the fourteenth century, linked to Segna diBonaventura, a refined polychromatic wooden sculpture and the Madonna in trono col Bambino, from the studio of Nicola Pisano and a polyptychof the Madonna col Bambino e i santi Michele arcangelo, Giovanni Battista, Macario e Bartolomeo. There’s also a small sixteenth centurypanel San Giovanni Battista che sostiene Chianciano, by an unknown local painter, offering an interesting depiction of the town.

CHIANCIANO TERME

Museo della collegiataVia Solferino 38T 0578 30378

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CATTEDRALE DI SAN SECONDIANOLa cattedrale di Chiusi e il palazzo vescovile sono collocati in un’ampia piazza all’estremità orientale del centro storico, contrappostialla rocca e a questa collegati dall’asse viario principale della città, composto dalle attuali vie Porsenna e Arunte. Un armonicologgiato collega il quattrocentesco Palazzo dei Vescovi, ingrandito nell’800, al duomo; l’architettura storica della piazza è completatadalla possente torre campanaria, antica struttura di difesa e di avvistamento sorta su resti romani. La cattedrale venne costruitadal vescovo Florentino intorno alla metà del VI secolo su una precedente basilica; il presule è ricordato nel pulvino posto sopra ilcapitello della terza colonna di sinistra, all’interno dell’aula. Nella sua lunga storia S. Secondiano ha visto numerosi interventi dirinnovamento e trasformazione: nel XII secolo, a cavallo fra il Settecento e l’Ottocento e fra il 1887 e il 1894. Nonostante questinumerosi rifacimenti, la cattedrale conserva la spazialità e l’armonia della prima chiesa paleocristiana, chiesa madre dell’antica evasta diocesi di Chiusi, che dal Trasimeno arrivava alla montagna amiatina.La facciata di gusto antico, frutto degli ultimi restauri, è in travertino, a salienti, con un pronao in stile dorico; il vasto interno, conl’asse orientato verso oriente, ha pianta basilicale divisa in tre navate da diciotto colonne di forme diverse, recuperate da antichecostruzioni. Le navate sono concluse da tre absidi decorate a finto mosaico raffiguranti, da sinistra a destra, Santa Caterinad’Alessandria, la Dormitio Virginis e la Martire Orsola. Le decorazioni a finto mosaico proseguono nella navata centrale e incontrofacciata, con teorie di Santi e sante martiri, sepolti nella catacombe chiusine o legate alla storia della martire Mustiola,l’eroina della diffusione del Cristianesimo nella regione di Chiusi, nobile fanciulla romana martirizzata nel 274 d.C. I mosaici dipinti,eseguiti in stile ravennate e romano, sono del pittore senese Arturo Viligiardi e fanno parte del progetto di restauro realizzato afine Ottocento da Giuseppe Partini. Ai lati dell’ingresso centrale si trovano due colonne sormontate dal simbolo della sinagoga edella chiesa; sulla destra, lungo la parete laterale, è il fonte battesimale, formato da una grande vasca monolitica in alabastroposta sotto un baldacchino sostenuto da colonne di marmo verde, di epoca romana. Sul lato opposto è collocato il cenotafio diSanta Mustiola, monumento funebre in forme classiche dove venne posto nel Quattrocento il corpo della martire, oggi ricompostosotto l’altare maggiore.L’area del presbiterio, intorno all’altare maggiore, conserva un pavimento a mosaico del V secolo; l’abside centrale ospita un coro ligneo intagliatodel Seicento. Lungo le navate laterali si aprono due cappelle: in quella di sinistra, dedicata al SS. Sacramento, è venerata una pala conl’Adorazione del Bambino tra i santi Secondano e Girolamo, del pittore senese Bernardino Fungai, datata agli inizi del sec. XV.

The San Secondiano cathedral. Chiusi’s cathedral and bishop’s palace are set in a large piazza at the far end of the Old Town, connecting themto the city’s main thoroughfares, the present-day Via Porsenna and Via Arunte. A harmonious arcade links the fifteenth-century Palazzo deiVescovi, enlarged in the nineteenth century, to the cathedral, with the piazza’s historical architecture complemented by the imposing bell tower,an ancient defence and early warning structure arisen from Roman ruins.The cathedral was built around the middle of the sixth century on the site of a previous basilica by a bishop, Florentino, who is commemorated

CHIUSI07

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on the dosseret above the capital of the third column on the left. During its long life San Secondiano has undergone many restorations andtransformations: in the twelfth century, between the eighteenth and nineteenth centuries and in 1887-1894. Despite these numerous reconstructions,the cathedral continues to retain the spatiality and harmony of its Palaeo-Christian origins, the mother church of the vast and ancient Chiusidiocese, that stretched from Trasimeno to Monte Amiata.Its old-style recently-restored facade is in projecting travertine with a Doric style pronaos. Its large interior, with an east-facing axis, adopts abasilican plan divided into one nave and two aisles, of 18 various-shaped columns retrieved from the previous construction. There are threeapses decorated in fake mosaic, depicting from left to right: Santa Caterina d’Alessandria, Dormitio Virginis and Martire Orsola. Thefake mosaic decorations continue in the nave and on the counter-facade with a series of saints and martyrs buried in the Chiusi catacombs orlinked to the story of the martyr Mustiola (Chiusi’s early Christian heroine, a noble Roman girl who became a martyr in 274 A.D.) .The decorated mosaics, executed in Ravenna and Roman style, are by the Sienese painter Arturo Viligiardi and form part of restoration carriedout at the end of the nineteenth century by the architect Giuseppe Partini. On the sides of the main entrance are set two columns mountedby symbols of the synagogue and church. The christening font, consisting of a large monolithic alabaster tub boasts a canopy supported bycolumns of green marble, of Roman origin. Opposite is the cenotaph of Saint Mustiola, a classical funeral monument where the martyr’s body(now located under the main altar) was placed in the fifteenth century. The presbytery around the main altar has fifth-century mosaic flooring;the central apse houses a carved wooden choir from the seventeenth century. Two chapels are set in the side aisles. The one on the left - theCappella del SS. Sacramento - contains an altar-piece Adorazione del Bambino tra i santi Secondano e Girolamo, by the Sienesepainter Bernardino Fungai, dating from the beginning of the fifteenth century.

MUSEO DELLA CATTEDRALEIl percorso museale si presenta estremamente ricco e differenziato, come un riassunto della lunga storia della città: comprendeinfatti opere d’arte sacra provenienti dalla cattedrale e da altre chiese della diocesi, reperti archeologici romani e paleocristiani,parti del palazzo e del giardino vescovili, i cunicoli etruschi, la torre campanaria e le catacombe di S. Mustiola e di S. Caterina,uniche in Toscana. Il primo nucleo del museo fu istituito nel 1932 per esporre i corali provenenti dall’abbazia di Monte OlivetoMaggiore, che era stata soppressa da Napoleone nel 1803. L’ingresso del museo è sotto il portico che collega la cattedrale al palazzovescovile; l’esposizione si sviluppa in locali posti di fianco al duomo, nel loggiato sopra il portico e in alcune sale del palazzovescovile, aggiunte nel 1992.Nelle sale al piano terreno sono conservati i reperti archeologici, di età imperiale romana o provenienti dalle catacombe e dallabasilica scomparsa di S. Mustiola e da recenti scavi nella cattedrale: di particolare interesse il pavimento a mosaico in bianco enero del V secolo, appartenente alla chiesa primitiva posta dove sorge la nuova cattedrale, e un grande rilievo romano con scenedi guerra contro i Barbari degli inizi del III secolo d.C. Si prosegue con arredi liturgici nel piano rialzato, provenienti in gran parteda San Secondiano: rilevanti due reliquiari a cofanetto in legno e avorio del XV secolo. Nella galleria sono esposti ventun codiciminiati nello scriptorium di Monte Oliveto: voluti dall’abate generale degli olivetani nel 1456 per dotare l’abbazia di un ciclo corale

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Museo della CattedralePiazza vescovo Baldini(già Piazza del Duomo)T 0578 226490

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completo, furono opera del monaco Alessandro da Sesto Milanese e della sua bottega, con l’intervento di famosi pittori, comeSano di Pietro, Francesco di Giorgio Martini e Liberale da Verona.Oltre la galleria si accede alle nuove sale del palazzo vescovile, che ospitano opere provenienti dal territorio della diocesi chiusina,fra cui una tavola della Madonna col Bambino e i santi Ireneo e Mustiola, della bottega del Sodoma, un Crocifisso ligneodi scuola senese del XIV secolo, una Croce reliquiario del 1436 e una Croce d’altare di fine Trecento.

The Cathedral Museum. The museum is an extremely large and diverse collection and synthesizes the town’s long history. It consists of sacredart works from the cathedral and other diocesan churches, Roman and Palaeo-Christian archaeological finds, parts of the episcopal palace andgarden, the underground Etruscan passageways, the bell tower and the St. Mustiola and St. Caterina catacombs, unique in Tuscany.The first museum was established in 1932 to display the choir books from the Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, suppressed by Napoleon in1803. The museum entrance is beneath the arcade that connects the cathedral to the bishop’s palace; the exhibition is held in rooms besidethe cathedral, in an open gallery above the arcade and from 1992 in various rooms of the bishop’s palace.The ground floor displays several archaeological finds -from the Imperial Roman period, found in the catacombs, in the lost basilica of St. Mustiolaand the result of recent excavations in the cathedral. Particularly interesting are the fifth-century black and white mosaic flooring - originallyfrom the early church but now in the present-day cathedral - and a large Roman relief with scenes from wars against the Barbarians from thebeginning of the third century. There are liturgical articles on the mezzanine, deriving predominantly from San Secondiano, with two importantreliquaries encased in wood and ivory from the fifteenth century.The gallery displays twenty-one illuminated codices produced in Monte Oliveto’s scriptorium (writing-room), commissioned in 1456 by the Olivetoabbot to provide the abbey with a complete choral cycle. They are the work of the monk Alessandro da Sesto Milanese and his studio, withthe contribution of famous painters such as Sano di Pietro, Francesco di Giorgio Martini and Liberale da Verona.The gallery leads to the new rooms of the bishop’s palace, home to works from the Chiusi diocese, including a panel of Madonna col Bambinoe i santi Ireneo e Mustiola, from the studio of Sodoma, a wooden crucifix from the fourteenth-century Sienese school, a reliquary crossfrom 1436 and an altar cross from the end of the fourteenth century.

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CATTEDRALE DI SAN SALVATORESi trova in cima al colle su cui sorge Montalcino, nel luogo in cui era situata la pieve romanica di San Salvatore, elevata al rangodi cattedrale nel 1462. La millenaria pieve venne demolita e ricostruita in stile neoclassico, in forme più grandi e monumentali,fra il 1818 e il 1832 su progetto dell’architetto senese Agostino Fantastici.La facciata è caratterizzata da un classico pronao, con sei colonne ioniche e trabeazione piatta, affiancato dal campanile costruitonel XVIII secolo. L’interno è a pianta basilicale, a tre navate, con due ampie cappelle laterali che suggeriscono uno schema cruciforme.La chiesa conserva due tele di Francesco Vanni, importante pittore manierista senese: nel primo altare a destra L’ImmacolataConcezione col Bambino, lo Spirito Santo e Dio Padre (1588), capolavoro dell’attività giovanile del pittore, nell’altare di fronteSan Giovanni Battista nel deserton. Nella prima cappella della navata di sinistra sono stati ricomposti i resti in travertino del portaledell’antica pieve, con Cristo nella mandorla tra due angeli con turibolo, opera della seconda metà dell’XI secolo.

The Cathedral of San Salvatore. Set on the summit of Montalcino’s hill, on the site of the Romanesque church of San Salvatore, it was grantedcathedral status in 1462. The age-old church was demolished and rebuilt in 1818-1832 on a grander scale and along Neoclassical lines by Sienesearchitect Agostino Fantastici. The facade features a classical pronaos with six Ionic columns and a flat trabeation, with a bell tower built in theeighteenth-century. The interior follows the basilican model with one nave and two side aisles, with two large side chapels rendering a cruciformplan. The church houses two pictures by the important Sienese Mannerist painter Francesco Vanni, an early masterpiece, L’ImmacolataConcezione col Bambino, lo Spirito Santo e Dio Padre (1588), on the first altar to the right and San Giovanni Battista nel desertonon the opposite altar. In the first chapel in the left aisle the remains of old church’s travertine portal have been reassembled. Particularlyinteresting is a travertine piece from the second half of the eleventh century: Cristo nella mandorla tra due angeli con turibolo.

MUSEO CIVICO DIOCESANO D’ARTE SACRAA Montalcino, nell’ex Convento di Sant’Agostino, che si trova nel centro della cittadina, è collocato il Museo Civico e Diocesanod’arte sacra, una delle più importanti raccolte d’arte medievale e moderna del senese. Due musei distinti, il Civico e il Diocesano,vennero allestiti in seguito alla Mostra d’arte antica in Montalcino del 1925. Alla fine degli anni Settanta le due raccolteformarono un unico museo, trasferito nella nuova sede alla metà del decennio successivo e riorganizzato per nuclei cronologici.Le opere, di eccezionale qualità, provengono soprattutto dalle chiese e dai conventi di Montalcino, anche se della raccolta fannoparte anche capolavori provenienti dai paesi circostanti. Il trittico ed il polittico testimoniano che il caposcuola Duccio di Boninsegnaera molto influente anche quando i fratelli Lorenzetti e Simone Martini trovavano e dimostravano soluzioni più moderne. DiAmbrogio Lorenzetti è possibile ammirare un San Pietro ed un San Paolo dell’ultima maniera. Si trovano all’interno del museoanche diversi dipinti di scuola senese del Trecento, di Luca di Tommè una Madonna col Bambino, dell’operoso Bartolo di Frediun maestoso polittico dedicato a Maria Santissima incoronata, del “Maestro di Panzano” una Madonna con Bambino eSanti. L’epoca tardo gotica è rappresentata da una Madonna col Bambino di Sano di Pietro. Di epoca rinascimentale sono una

MONTALCINO 10

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Madonna della Misericordia di Vincenzo Tamagni e una Madonna col Bambino e Santi di Marco Pino.L’interessante collezione di boccali in maiolica del Due-Trecento, tutti di artigianato locale, si distingue per l’uso dei colori nelledecorazioni, che vanno dal verde rame al nero su fondo bianco opaco. All’interno del museo si trova una raccolta di paramenti e dioreficeria sacra del ‘500, ‘600, ‘700. Sono presenti anche due volumi miniati della Bibbia Atlantica del XII secolo provenienti dall’Abbaziadi Sant’Antimo e due Antifonari miniati del XIII secolo. Si può ammirare inoltre un cospicuo nucleo di scultura lignea dipinta, chedocumenta l’alto livello dei maestri di legnami senesi alla seconda metà del 1300. Spiccano due gruppi con l’Annunciazione edalcuni crocifissi. Di Francesco di Valdambrino sono un San Pietro in cattedra donato a Montalcino dal Pontefice Pio III ed un crocifisso.Di notevole valore anche una Madonna di Giovanni Pisano dai modi forti ed espressivi ed un piccolo crocifissodai tratti eleganti di Giovanni d’Agostino, in cui si riconosce la trasposizione in scultura della pittura di Simone Martini.

Museo civico e diocesano d’arte sacra. The former convent of Sant’Agostino in the centre of Montalcino is home to one of the Sienese region’smost important collections of medieval and modern art: the Museo Civico e Diocesano D’Arte Sacra. The two separate museums were inauguratedin the wake of Montalcino’s 1925 exhibition of ancient art. At the end of the 1970s the two collections were unified into a sole museum, movedto a new location in the middle of the following decade and reorganized into chronological sections. The exceptional works predominantly derivefrom Montalcino’s churches and religious institutions with additional masterpieces from nearby areas. A triptych and a polyptych are testamentto the strong influence of the Duccio di Boninsegna school even if the Lorenzetti brothers and Simone Martini at the time were pioneeringand employing more modern techniques. Ambrogio Lorenzetti’s St. Peter and a St. Paul from his final period can also be admired.The museum also contains a diverse collection of paintings from the fourteenth century Sienese school, a Madonna col Bambino by Luca diTommè, a majestic polyptych Maria Santissima incoronata by the industrious Bartolo di Fredi and a Madonna con Bambino e Santi bythe “Maestro di Panzano”. The late Gothic is represented by a Madonna con Bambino by Sano di Pietro. There’s also a Madonna dellaMisericordia by Vincenzo Tamagni from the Renaissance period and Madonna col Bambino e Santi by Marco Pino.An interesting collection of majolica jugs from the thirteenth and fourteenth centuries, all of local origin, are notable for the use of colouringin their decorations, ranging from copper green to black on a matt white background. The museum houses a collection of paraments andsixteenth, seventeenth and eighteenth century religious jewellery. There are also two 12th century illuminated volumes of the Atlantic Biblefrom the Abbazia di Sant’Antimo and two thirteenth-century illuminated Antifonari music books. A striking collection of painted woodensculpture, testament to the high level of Sienese craftsmanship in the second half of the fourteenth century, can also be admired. Highlightsare two groups of Annunciazione and various crucifixes. There’s a San Pietro by Francesco di Valdambrino given to Montalcino by Pope PiusII, and also a crucifix. There’s a powerful and expressive Madonna by Giovanni Pisano of considerable value and an elegantly designed smallcrucifix by Giovanni d’Agostino, which betrays the influence of Simone Martini’s painting style on sculpture.

Museo civico e diocesano d’arte sacraVia Ricasoli 31T 0577 846014 F 0577 849331

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CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTALa cattedrale poliziana, dedicata alla Madonna Assunta, si trova in piazza Grande, la piazza nobile di Montepulciano, posta sullasommità del colle su cui sorge la cittadina. Fu edificata fra il 1586 e il 1680 nel luogo in cui sorgeva l’antica pieve di San Mariasu progetto dell’architetto orvietano Ippolito Scalza. La facciata è incompiuta, con l’alto campanile quattrocentesco appartenenteall’antica pieve, mentre i fianchi sono ritmati da ampie arcate sostenute da paraste.L’interno, a croce latina, ha tre navate separate da grandi arcate su massicci pilastri cruciformi, caratterizzate da paramenti in pietraalternati ad ampie superfici a intonaco chiaro. La navata centrale ed il transetto sono coperte da volte a botte, impostate su un’ampiatrabeazione; questo tipo di volte copre anche le cappelle laterali che ritmano la navata centrale, mentre le navate minori sonovoltate a crociera. Nell’incontro fra la navata centrale ed il transetto s’innalza un’alta cupola.La cattedrale poliziana è ricca di pregevoli opere d’arte, a partire dal trittico con l’Assunta che troneggia sull’altare maggiore,significativa opera del tardo gotico senese di Taddeo di Bartolo (1401). La parte centrale della monumentale opera è occupatadalla scena dell’Assunzione della Vergine; le cuspidi sono decorate con l’Annunciazione e l’Incoronazione della Madonnae la predella con le scene della Passione. Disseminate nell’interno della chiesa sono molte componenti del monumento funebremarmoreo -proveniente dalla pieve di S. Maria- di Bartolomeo Aragazzi, arciprete letterato e segretario di papa Martino V. Ilmonumento, terminato nel 1438, è un’importante opera di Michelozzo, uno dei protagonisti del primo rinascimento fiorentino.Due statue, rappresentanti Angeli o Virtù sono poste ai lati dell’altare maggiore, impreziosito da un gradino marmoreo con puttie ghirlande. Nel pilastro a destra dell’altare è inserita una statua ad altorilievo rappresentante Cristo benedicente o S. Bartolomeoapostolo. Nell’ingresso si trovano altre parti del monumento: nella controfacciata la statua funebre del prelato e nei pilastri chefronteggiano l’ingresso due bassorilievi. Nei pilastri che sorreggono la cupola, verso la navata centrale, si trovano le statue ligneedell’Annunciazione, opera di Francesco di Valdambrino. Le numerose cappelle laterali sono ornate da altari barocchi ricchi di opered’arte; particolarmente monumentali sono gli altari in marmo del transetto, dello scultore senese Mazzuli: nell’altare di sinistra èvenerata la Madonna del San Martino, affresco del XVI secolo. Nella prima cappella di sinistra si trovano il fonte battesimaletrecentesco, attribuito a Giovanni di Agostino, e la pala d’altare in terracotta invetriata di Andrea della Robbia, con al centro unaMadonna con Bambino di Benedetto da Maiano. Ai lati del dossale di altare sono due statue duecentesche, S. Pietro e S.Giovanni Battista, attribuite a Tino di Camaino.

MONTEPULCIANO 12

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The Cathedral of Santa Maria Assunta. Dedicated to Our Lady of the Assumption, Montepulciano’s cathedral is set in Piazza Grande, at the

town’s highest point. Built in 1586-1680 on the site of the parish church of Santa Maria, by Orvieto architect Ippolito Scalza, it has an

incomplete facade, a high fifteenth-century bell tower deriving from the previous church and wide side arches supported by pilasters.

Its Latin-cross formed interior comprises a nave and two side aisles - consisting of stone alternating with large areas of light coloured plaster

- separated by large arches of solid cruciform pillars. The central nave and transept are barrel vaulted with a wide trabeation. The side

chapels are also barrel vaulted while the aisles are cross vaulted. A high dome is set where the central nave meets the transept.

The cathedral is full of valuable works of art, starting with the triptych of the Assumption that lords over the main altar, an important late

Gothic Sienese work by Taddeo di Bartolo (1401). The centre of the monumental work features a scene from the Assunzione della Vergine,

its cusps decorated with the Annunciazione and the Incoronazione della Madonna and its predella with scenes from the Passione.

The church also displays various parts of the marble funeral memorial to Bartolomeo Aragazzi, cultured dean and secretary to Pope Martin

V, previously from the church of Santa Maria. Completed in 1438, the monument is an important work by Michelozzo, one of the protagonists

of the first Florentine Renaissance. Two statues representing angels or virtues have been placed on either side of the main altar, embellished

by a marble base with putti and wreaths. The pillar to the right of the altar has a statue in high relief representing Cristo benedicente

or S. Bartolomeo apostolo. The counter-facade near the entrance features a funeral statue of the prelate and in the pillars facing the

entrance are set two bas-reliefs. The nave pillars supporting the dome display the wooden statues of the Annunciazione, by Francesco di

Valdambrino. The numerous side chapels are adorned with Baroque altars full of works of art; particularly impressive are the transept’s

marble altars, work of the Sienese sculptor Mazzuli. The sixteenth-century fresco, Madonna del San Martino, is found on the left altar.

The first chapel on the left holds a fourteenth-century christening font, attributed to Giovanni di Agostino, and a glazed earthenware altar-

piece by Andrea della Robbia, with a Madonna con Bambino by Benedetto da Maiano in the middle. On either side of the altar-frontal

are two thirteenth-century statues, Saint Peter and Saint John the Baptist, attributed to Tino di Camaino.

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MUSEO D’ARTE SACRA DELLA COMPAGNIADEL SS. SACRAMENTOLa sala d’arte, recentemente istituita nella chiesa della Compagnia del SS. Sacramento, espone quattro rarissimi cataletti (barelleper il trasporto dei defunti) uno dei quali del 1400, altri due del 1700 ed uno del 1800. Sull’altare è collocata una tela del Petrazziraffigurante L’ultima cena. Nella cripta è posto un affresco del 1400, raffigurante una Deposizione di ignoto pittore senese.Singolare è una Madonna Addolorata vestita del 1800. All’interno del Museo sono presenti vari gonfaloni, arredi sacri, messalie libri dei cantori che vanno dal 1600 al 1800. La Compagnia del SS. Sacramento, tutt’oggi operante, conserva all’internodel Museo anche i registri aggiornati dei Confratelli e delle Consorelle appartenuti dal 1807 alla Fraternita laicale.

Museo d’arte sacra della Compagnia del SS. Sacramento. The art collection, recently established in the Compagnia del SS. Sacramentochurch, displays four very rare cataletti (stretchers for transportation of the sick or the wounded), one dating from the 1400s, two from theeighteenth century and one from the nineteenth century. The altar displays a painting by Petrazzi, L’ultima cena. Its crypt houses a fifteenth-century fresco, Deposizione, by an anonymous Sienese painter. There is also a unique Madonna Addolorata in nineteenth-century dress.The museum houses various gonfalons, sacred articles, missals and cantor’s books dating from 1600 to 1800. The still operative Compagniadel SS. Sacramento, dating from 1807 also keeps up-to-date registers of its members in the museum.

MONTISI

Museo d’arte sacra della Compagniadel SS. SacramentoVia Umberto 1T 0577 845173

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CATTEDRALE DI SANTA MARIA ASSUNTAPienza, la città di Pio: così Enea Silvio Piccolomini, papa Pio II, volle che fosse chiamato l’antico borgo di Corsignano. Il Papaumanista volle fare del paese in cui era nato un esempio di realizzazione della città ideale sognata dalla civiltà rinascimentale:eresse Cosignano a città vescovile e costruì una nuova, splendida piazza nel cuore del castello medievale fra il 1459 e il 1462.La piazza di Pienza, voluta da Pio II, ispirata da Leon Battista Alberti e progettata dal Rossellino, è una delle più alte realizzazioniarchitettoniche dell’utopia rinascimentale. La cattedrale le fa da sfondo, incorniciata da ampi panorami che si aprono sulla valledell’Orcia e sull’Amiata. La facciata è di squisite forme quattrocentesche: partita verticalmente e orizzontalmente in tre fasce daclassiche colonne e paraste e da eleganti cornici, è conclusa da un monumentale timpano triangolare, che al centro ospita ungrandioso stemma del Papa circondato da una corona floreale. Le decorazioni formate dalle colonne collegate da archi sembranoproporre una rivisitazione degli archi di trionfo romani, mentre il campanile ricorda le altezze gotiche.L’interno colpisce per i forti richiami gotici rivisitati nel nuovo clima umanistico. È a tre navate di uguale altezza, divise da slanciatipilastri cruciformi che sorreggono volte a crociera costolonate: vi domina la luce, che inonda il duomo dai grandiosi finestroni gotici.Per costruire la cattedrale venne demolita la pieve romanica di S. Maria, più piccola e di diverso orientamento, andando oltre lascogliera di tufo su cui sorge Pienza, in un insidioso terreno di argille che continua a creare problemi statici al tempio. Le navatelaterali proseguono nella parte terminale della cattedrale, formando un deambulatorio ricco di cappelle radiali. Papa Piccolominivolle arricchire la sua chiesa con tavole dei più noti artisti senesi della sua epoca, tutte dedicate alla Madonna, titolare del duomosotto il titolo di Assunta in cielo: lungo la navata di destra incontriamo una pala di Giovanni di Paolo raffigurante la Madonnacol Bambino e i santi Antonio abate, Bernardino, Francesco e Sabina, nella lunetta che conclude il dipinto è raffiguratala Pietà. Proseguendo, nella prima cappella è venerata una pala di Matteo di Giovanni, con la Madonna in trono col Bambinoe i santi Bartolomeo, Caterina, Lucia e Matteo; nella lunetta è raffigurata la Flagellazione. La seconda cappella è ornatada un dossale marmoreo scolpito dal Rossellino per conservare il reliquiario di S. Andrea apostolo; seguono il raffinatissimo coroligneo intarsiato, nella cappella centrale, e la cappella dell’Assunta, con il dipinto dell’Assunzione della Vergine tra i santiAgata, Pio, Callisto e Caterina da Siena. La tavola, con la carpenteria dorata che ripropone forme architettoniche quattrocentesche,è considerata il capolavoro di Lorenzo di Pietro, detto il Vecchietta, originario della vicina Castiglione d’Orcia e uno dei più notiartisti della seconda metà del XV secolo. L’ultima cappella ospita una pala di Sano di Pietro raffigurante la Madonna col Bambinoe i santi Giacomo, Filippo, Anna e Maddalena, con la lunetta dipinta con Cristo morto fra due angeli. L’ultima tavola, postalungo la navata laterale di sinistra, è di nuovo opera di Matteo di Giovanni, più matura della prima, e raffigura la Madonna colBambino e i santi Nicola, Martino, Agostino e Girolamo.Sotto la parte terminale della cattedrale è collocato il battistero di San Giovanni, con un fonte battesimale rinascimentale e restiscultorei dell’antica pieve di S. Maria, di cui si conservano tracce anche nella parte iniziale del duomo.

PIENZA15

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The Cathedral of Santa Maria Assunta. Pienza is “the town of Pius”, the name Enea Silvio Piccolomini, otherwise known as Pope Pius II,decided to give to the ancient village of Corsignano. The Humanist pope aimed to turn his birthplace into an example of the Renaissance dreamof the Ideal City. He raised Corsignano to the status of episcopal town and built a new, splendid piazza in the heart of the medieval castle in1459-1462. One of the finest architectural achievements of Renaissance idealism, Pienza’s piazza was inspired by Leon Battista Alberti andplanned by Bernardo Rossellino. The cathedralacts as its backdrop, framed in the long panoramas that open across the Orcia valley and towards Monte Amiata.The facade is in exquisite fifteenth-century style, featuring classical columns, pilasters and elegant cornices concluding with a monumentaltriangular tympanum displaying a majestic Papal coat of arms surrounded by a floral crown at its centre. The intersections of columns and archesseems to hark back to Roman triumphal arches, the bell tower to Gothic heights.The interior shows the strong Gothic influence on the new Humanistic climate of the time. It consists of a nave and two aisles, all of equal heightand divided by soaring cruciform pillars supporting ribbed cross vaults. Light floods into the cathedral through large, majestic Gothic windows.The construction of the cathedral involved the demolition of the smaller Romanesque church of Santa Maria, onto a treacherous clay belt beyondPienza’s central tufa rock, that continues to create problems of subsidence for the church. At the end of the cathedral the side aisles form acorridor with numerous radial chapels. Pope Piccolomini wanted to enrich his church with panels dedicated to the Madonna (the cathedral’spatron under the name of Assunta in cielo) by Siena’s most famous contemporary artists. The right aisle displays an altar-piece by Giovannidi Paolo, Madonna col Bambino e i santi Antonio abate, Bernardino, Francesco e Sabina, with a lunette, Pietà (the mourning Madonna).Further along, the first chapel houses an altar-piece by Matteo di Giovanni, Madonna in trono col Bambino e i santi Bartolomeo, Caterina,Lucia e Matteo. There is also a lunette, depicting the Flagellazione. The second chapel is adorned by a marble altar-frontal carved by Rossellinoto hold the reliquary of the apostle Andrew. The central chapel holds an exquisite inlaid wooden choir and the Chapel of the Assumption housesthe painting Assunzione della Vergine tra i santi Agata, Pio, Callisto e Caterina da Siena. The panel, whose gilt structural work harksback to fifteenth century architecture, is considered a masterpiece of one of the second half of the fifteenth century’s most famous artists, Lorenzodi Pietro, also known as “Vecchietta”, who came from nearby Castiglione d’Orcia. The final chapel hosts an altar-piece by Sano di Pietro ofMadonna col Bambino e i santi Giacomo, Filippo, Anna e Maddalena, with an illlustrated lunette Cristo morto fra due angeli. Thefinal panel, positioned along the left side aisle, is also by Matteo di Giovanni, though more ancient than the former one: Madonna col Bambinoe i santi Nicola, Martino, Agostino e Girolamo. The rear end of the cathedral houses the San Giovanni baptistry, with a Renaissance christeningfont and the sculptural remains of the ancient church of S. Maria, of which traces can been seen near the entrance to the cathedral.

MUSEO DIOCESANONel 1901 nel Palazzo dei Canonici, sobrio edificio quattrocentesco posto lungo il fianco sinistro della cattedrale, venne istituito ilmuseo dell’Opera del Duomo di Pienza, che esponeva un ricco patrimonio di oggetti sacri e liturgici in gran parte collegati allamemoria di papa Pio II. La necessità di conservare ed esporre altri oggetti artistici provenienti dal territorio dell’antica diocesi hamotivato nel 1998 lo spostamento del museo all’ultimo piano del palazzo vescovile, già palazzo del cardinale Borgia, futuro papaAlessandro VI, di origini gotiche ma rinnovato nel progetto di costruzione della piazza. Si accede al museo attraverso il sobriocortile porticato del palazzo. Il nuovo museo diocesano pientino, disposto su undici sale, segue un criterio cronologico, partendoda opere duecentesche fino ad opere settecentesche; eccezione al criterio cronologico sono le sale dedicate a papa Piccolomini,

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Museo diocesanoCorso Il Rossellino 30T 0578 749071

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agli arazzi fiamminghi e ai corali della cattedrale.Il nuovo museo è una delle più prestigiose raccolte di tutto il senese, con opere di grande interesse appartenenti a tutte le tipologiedell’arte sacra. Fra le opere pittoriche segnaliamo la Madonna col Bambino di Pietro Lorenzetti (1315 circa), la Madonna dellaMisericordia di Bartolo di Fredi (1364), la grande pala di altare del Vecchietta (1462) con una Sacra Conversazione e laMadonna della Misericordia con i santi Sebastiano e Bernardino di Luca Signorelli. Ricchissime le vetrine con gli oggettidi oreficeria, in particolare il pastorale e la mitria donati da Pio II alla sua cattedrale; di rilevante interesse gli arazzi quattrocenteschi,che costituivano l’arredo tessile del duomo e i corali, realizzati fra il 1460 e il 1462, con miniature di Sano di Pietro. Il manufattopiù spettacolare è il piviale donato al duomo di Pienza da Pio II, una raffinata opera di tessitura e ricamo di manifattura inglesedella metà del Trecento, contenente ventisette Storie della vita e della passione di Santa Margherita d’Antiochia e disanta Caterina d‘Alessandria.

Museo Diocesano. In 1901 the simple fifteenth century Palazzo dei Canonici, set along the left side of the cathedral, became the Museodell’Opera del Duomo di Pienza, displaying a rich heritage of sacred and liturgical objects predominantly linked to the memory of Pope PiusII. The need to preserve and exhibit other artistic objects from the ancient diocese led to the museum being transferred in 1998 to the topfloor of the bishop’s palace. Formerly the palace of Cardinal Borgia (to become Pope Alexander VI), the building is of Gothic origin but wasrestored when the piazza was built. Access to the museum is via the building’s simple porticoed courtyard. Pienza diocese’s new museum,consisting of eleven rooms, is displayed chronologically, with works ranging from the thirteenth to the eighteenth century. The only deviationfrom the chronological plan is in rooms devoted to Pope Piccolomini, to Flemish tapestries and to cathedral choir books.The new museum is one of Siena’s most prestigious collections, with fascinating articles of all types of religious art. Pictorial highlights includethe Madonna col Bambino by Pietro Lorenzetti (dating from around 1315), the Madonna della Misericordia by Bartolo di Fredi (1364),the large altar-piece, Sacra Conversazione, by Vecchietta (1462) and Madonna della Misericordia con i santi Sebastiano e Bernardinoby Luca Signorelli. Display cases are packed with jewellery, including a ring (pastorale) and mitre presented to the cathedral by Pius II. Ofparticular interest are the fifteenth-century tapestries which adorned the cathedral and its choir books, dating from 1460-1462, with miniaturesby Sano di Pietro. The most striking handmade article is the cope (piviale) presented to Pienza’s cathedral by Pius II, a sophisticated piece ofembroidered cloth made in England, dating from the middle of the fourteenth century and containing twenty-seven Storie della vita e dellapassione di Santa Margherita d’Antoichia e di santa Caterina d’Alessandria (Stories from the life of Saint Margaret of Antiochand Saint Catherine of Alexandria).

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SALA D’ARTE SACRA DELLA COLLEGIATA DI SAN BIAGIONella Collegiata di S. Biagio, risalente al sec. XIII ma ricostruita nel 1580, si trovano tre sale dedicate all’arte sacra. I numerosiarredi e paramenti liturgici provengono, in parte, dal soppresso Convento dei Servi di Maria, ma molte opere appartengono allaCollegiata. Di particolare importanza è il Breviarium Romanum stampato a Roma da Paolo Manuzio nel 1568, unico esemplarenel suo genere, ne esiste solo un altro in folio nella Biblioteca Apostolica Vaticana. La preziosa tempera su tavola Madonna conBambino eseguita agli inizi del Trecento da Segna di Bonaventura, è attribuita da alcuni critici d’arte ad una mano vicinissima aquella di Duccio di Boninsegna. Nella prima sala si trova un bellissimo mobile del 1600 su cui è posta una bolla papale della stessaepoca. Del Seicento risulta essere anche la Crocifissione del pittore locale Giovanni Antonio Cerretelli, autore anche dello stendardoprocessionale che mostra su entrambe le facce vedute del paese di Scrofiano. Nella stessa sala sono presenti altri dipinti per lopiù del 1700 ed un San Pietro del 1800 del pittore Giuseppe Bezzuoli. Nella seconda sala spiccano per numero arredi sacri inmetallo e lignei di elaborata fattura. Radunati in vetrine sono calici, navicelle, turiboli, cartegloria, reliquiari... Sono ben visibili ilReliquiario del dito di San Biagio in argento sbalzato, opera di un argentiere senese dei primi del 1700, una croce stazionaleed una croce astile seicentesche, anch’esse in argento. E poi vesti liturgiche e parati, prevalentemente del 1600 e del 1700,pianete damascate bicolore o monocolore a motivi vegetali, coprileggii, veli copricalice. Della raccolta fanno parte anche l’archiviodella Collegiata, libri storici e liturgici, due antichi sigilli in bronzo della Comunità di Scrofiano e quello della Collegiata di S. Biagio.

Scrofiano Collegiate church of San Biagio religious art collection. The collegiate church of San Biagio, dating from the thirteenth-century butrebuilt in 1580, offers three rooms of religious art. The large collection of articles and liturgical paraments derive partly from the suppressedConvento dei Servi di Maria while many works belong to the collegiate church itself. The Breviarium Romanum printed in Rome by PaoloManuzio in 1568 is particularly important, with the only other of its kind found in the Vatican’s Biblioteca Apostolica. There’s also a very valuabletempera on panel Madonna con Bambino painted at the beginning of the fourteenth century by Segna di Bonaventura, whose style someart critics have compared to that of Duccio di Boninsegna. The first room houses a lovely seventeenth century piece of furniture on top of whicha Papal bull from the same period is visible. From the same period is the Crocifissione by local painter Giovanni Antonio Cerretelli, whoseprocessional banner depicting views of Scrofiano can also be seen. There are other predominantly eighteenth-century paintings and a nineteenth-century San Pietro by painter Giuseppe Bezzuoli. The highlights of the second room are the numerous sacred articles in metal and wood. Displaycases contain chalices, incense-boats, thuribles, altar-boards and reliquaries. Highlights are the reliquary for St Blaise’s finger in embossed silver,the work of a Sienese silversmith from the beginning of the eighteenth century, and a stational and a processional cross both from the seventeenthcentury also made from silver. There are also liturgical vestments, predominantly from the seventeenth and eighteenth centuries, damask chasublesin one or two colours with vegetable motifs, lectern covers and chalice covers. The collection also comprises the collegiate church’s archive,historical and liturgical books, two ancient bronze seals from the Community of Scrofiano along with one from the collegiate church of San Biagio.

18SCROFIANO

Sala d’arte sacra della collegiatadi San BiagioVia Collegiata 2T 0577 660083

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APT Chianciano TermeVal di Chiana

A cura di / Edited byCarlo Prezzolini, Lucia Tremiti

in collaborazione con /in collaboration withla Diocesi di Montepulciano,Chiusi, Pienza e con l’Arcidiocesi di Siena,Colle Val d’Elsa, Montalcino.

Coordinamento editorialeEditing coordinatorLuigi Pagnotta

Stampa / Printed byNidiaci Grafiche

Foto dell’archivio APTPhoto archive APT

fondo europeo di sviluppo regionale