vademecum per le attivita’ di sostegnoadempimenti iniziali dell’insegnante di sostegno 1)...
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Istituto Comprensivo Statale di Prevalle
Sede Uffici: Via Alcide De Gasperi, 33 -25080 Prevalle (BS) -tel. 030/603315
mail: [email protected] PEC: [email protected] / C.F. 87030820176
VADEMECUM PER LE ATTIVITA’ DI SOSTEGNO -
ALUNNI CON DISABILITÀ
ULTIMA REVISIONE: SETTEMBRE 2019
A CURA DELL’INSEGNANTE CARPARELLI ERIKA e MOLA MARIA (FUNZIONI STRUMENTALI INCLUSIONE)
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UTILIZZO DEL REGISTRO ELETTRONICO
Per accedere al registro elettronico occorre collegarsi al sito
http://www.icprevalle.gov.it/, cercare nella colonna di destra la voce Registro
elettronico quindi cliccare
e inserire le proprie credenziali (consegnate dalla segreteria).
Accedere al registro elettronico serve principalmente per tre scopi:
- Firmare la propria presenza/ la presenza degli alunni/ scrivere gli argomenti
trattati;
- Inserire e condividere la documentazione riguardante l’alunno con Pei.
Consultare eventuali avvisi in bacheca.
Per firmare occorre:
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Tutto ciò deve essere fatto quotidianamente, indicando correttamente la scansione
oraria. È possibile copiare la firma della collega curricolare qualora l’argomento
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della lezione sia il medesimo (esempio alunno segue programmazione prevista
per il gruppo classe oppure durante un’uscita didattica). È opportuno cercare di
essere dettagliati nell’argomentazione, evitando frasi generiche come: lezione
teorica, lettura collettiva etc.
Per inserire e condividere i documenti occorre accedere all’area DIDATTICA sul
proprio registro elettronico.
Cliccando su nuovo + (alto a destra) creare le seguenti cartelle:
- A.S. nome alunno, classe, Verbali incontri specialisti /NPI
- A.S. nome alunno, classe, Verbali incontri con famiglia
- A.S. nome alunno, classe, PEI
- A.S. nome alunno, classe, Relazioni
E’ possibile inserire anche la seguente cartella:
- A.S. nome alunno, classe, Osservazioni alunno quotidiane o periodiche, nel caso
si vogliano inserire e condividere coi colleghi eventuali osservazioni che non
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vanno pertanto inserite all’interno delle attività giornaliere del registro elettronico
visibili ai genitori (tale cartella è consigliata, non obbligatoria).
Tali documenti vanno resi visibili e condivisi con i colleghi tramite l’opzione
CONDIVIDI
Occorre poi selezione docenti e poi la classe di appartenenza.
Per consultare eventuali avvisi in bacheca accedere a:
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ADEMPIMENTI
- OSSERVAZIONE INIZIALE propedeutica all’individuazione degli
obiettivi da inserire nel PEI. L’osservazione deve tenere in considerazione:
o L’alunno (nelle diverse aree dello sviluppo secondo
abilità/competenze acquisite, punti di forza e difficoltà, eventuali
ausili o mediatori che facilitano l’apprendimento).
o Il contesto inteso come ambiente scolastico di spazi, risorse,
relazioni, ma anche il territorio generale di appartenenza.
o La relazione educativa intesa come le interazioni tra gli adulti e l’
alunno (aspetti educativi, ma anche emotivi ed affettivi). L’insegnante di sostegno procede con le osservazioni e la conoscenza del
bambino utilizzando il materiale che ritiene più idoneo (è possibile
richiedere materiali anche alle FS.); tale osservazione può essere condotta
secondo una modalità libera (diario giornaliero, narrazioni etc..),
sistematica (con griglie e/o protocolli), guidata (test standardizzati) e/o
attraverso colloqui (con la famiglia e gli operatori coinvolti). È importante
ricavare costanti momenti di confronto con gli insegnanti di classe, su tale
aspetto, durante la riunione di programmazione settimanale o del Consiglio
di classe.
L’osservazione iniziale deve essere effettuata entro fine ottobre.
Per la stesura del documento è possibile utilizzare il modello presente sul
sito della scuola nell’area DIDATTICA>MODULISTICA
DOCENTI>DOCUMENTAZIONI ALUNNI CON BES.
La relazione/osservazione stilata va poi allegata sul proprio registro
personale come indicato in precedenza (cartella Relazioni).
La relazione iniziale non è obbligatoria ma vivamente consigliata.
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- PARLIAMO DI… (solo per infanzia e primaria): Documento di
presentazione dell’alunno con disabilità che permette di riassumere le sue
necessità, difficoltà e punti di forza in poche righe così da poterlo utilizzare
in caso di assenza dell’insegnante di sostegno o assistente ad personam.
Deve essere stilato entro i primi mesi di scuola e stampata una copia da
tenere in classe.
Il modello è presente sul sito della scuola nell’area DIDATTICA>
MODULISTICA DOCENTI>DOCUMENTAZIONI ALUNNI CON BES.
- IL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALE (PEI) rappresenta il progetto
delle attività finalizzate al conseguimento degli obiettivi didattico-educativi
e descrive gli interventi, integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per
l’alunno disabile.
Tale documento è calibrato e pensato in base alle potenzialità, alle
esigenze, agli interessi ed alle difficoltà dell’alunno disabile per realizzare
il suo diritto al raggiungimento del successo scolastico.
Esso non può mai far riferimento unicamente alla programmazione di
classe: vanno stese e indicate le programmazioni differenziate nelle materie
in cui sono necessarie, precisata la semplificazione o la riduzione degli
obiettivi ove sono previste, presentate le metodologie specifiche, gli spazi
ed i tempi di attivazione, descrivendo con chiarezza le scelte effettuate, in
modo da entrare nel dettaglio. Il PEI, in quanto documento ufficiale della
scuola, dovrà essere compilato sia in forma cartacea sia in formato file
da allegare al registro elettronico; il PEI va condiviso e firmato dalla
famiglia dell'alunno, da tutto il team docente e dal dirigente scolastico in
duplice copia: l’originale deve essere depositato in Segreteria, mentre la
copia, con firme originali, deve essere consegnata alla famiglia avendo cura
di far firmare il modulo di consegna (“Consegna piani didattici alla
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famiglia”). Per semplificare, il docente di sostegno deve provvedere, prima
della convocazione dei genitori per la firma del PEI, ad avere la duplice
copia del documento già firmata da tutto il team docente/Consiglio di
classe e dal dirigente scolastico.
Si chiede di allegarne una copia sul proprio registro personale nell’apposita
cartella.
La data di scadenza è il 30 Novembre di ogni anno scolastico.
Nel caso in cui non si fosse in possesso degli elementi necessari per la
compilazione entro i termini di legge, è necessario rivolgersi al Dirigente
scolastico per una eventuale proroga motivata.
Si ricorda che il PEI è un documento dinamico perciò può essere
modificato durante tutto l’anno scolastico.
Sia il modello del PEI che il Modulo di consegna sono presenti sul sito
della scuola nell’area
DIDATTICA> MODULISTICA DOCENTI>DOCUMENTAZIONI
ALUNNI CON BES.
NB si raccomanda, se già compilato, di portarne una copia durante
l’incontro con la NPI.
- Allegato E ACCORDI PRELIMINARI ALLA STESURA DEL
PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO: si trova nella parte
finale del PEI. Deve essere compilato e fatto firmare durante l’incontro con
la NPI. Sarà cura della scuola di appartenenza del bambino comunicare la
data dell’incontro.
Si chiede gentilmente agli insegnanti di sollecitare gli incontri tra famiglia
e NPI poiché se non è avvenuto un precedente incontro di controllo del
bambino/ragazzo, la NPI non incontra la scuola.
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- RELAZIONE FINALE: deve essere predisposta entro le prime
settimane di giugno. È obbligatorio utilizzare il modello presente sul sito
della scuola nell’area
DIDATTICA> MODULISTICA DOCENTI>DOCUMENTAZIONI
ALUNNI CON BES.
Occorre stamparne una copia da depositare in segreteria e allegarne una
nell’apposita cartella sul registro elettronico.
- VERBALI INCONTRI CON FAMIGLIA E SPECIALISTI: dopo aver
effettuato degli incontri con le famiglie e/o con gli specialisti (NPI,
logopedisti, Psicoterapeuti etc.) occorre stilare un verbale in cui sono
riportati tutti i punti discussi.
Il modello da seguire è presente sul sito della scuola nell’area
DIDATTICA> MODULISTICA DOCENTI>DOCUMENTAZIONI
ALUNNI CON BES.
Il testo deve essere allegato al registro elettronico nell’apposita cartella.
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SCUOLA DELL’INFANZIA
MOMENTI DI CONFRONTO E PROGRAMMAZIONE
Ogni settimana è previsto un incontro programmato nel piano annuale delle
attività. Sono previsti inoltre eventuali incontri congiunti con le insegnanti di
sostegno di Villanuova e Prevalle
L’organizzazione della scuola dell’Infanzia prevede un confronto quotidiano
all’interno del proprio modulo al fine di co-programmare e condividere le attività
da svolgere in sezione.
È indispensabile lavorare in team così da attuare la migliore proposta didattico
educativa per gli alunni. Ogni team docenti deve:
- Concordare le attività/modalità/programmazione con gli insegnanti interessati;
- Disporre con adeguato anticipo l’attività e condividerla con il team docente;
- Collaborare nella creazione del materiale (cura del docente di sostegno
personalizzare il materiale);
- Evitare di delegare al docente di sostegno, esclusivamente, il compito di
lavorare con l'alunno diversamente abile;
- Collaborare nella programmazione, nella elaborazione del PEI e
nell'organizzazione degli interventi;
- Utilizzare tutte le possibili risorse presenti nella scuola (spazi e risorse
tecnologiche e didattiche);
- Valorizzare e gratificare ogni piccolo successo scolastico e miglioramento
conseguito dall’alunno (intervenire correttamente e tempestivamente in modo
formativo e propositivo per il suo benessere psicofisico);
- Essere responsabile dell'alunno diversamente abile;
- Collaborare con la famiglia dell’alunno con disabilità;
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- L’insegnante di sostegno si occuperà di:
o Definire, con chiarezza, le proprie modalità di lavoro;
o Coordinare gli interventi sull'alunno diversamente abile, fatte salve le
competenze dei coordinatori di classe e del Dirigente Scolastico;
o Personalizzare e/o facilitare il materiale;
o Effettuare un intervento in sezione, in situazione di lavoro diretto con
l'alunno o a volte anche "a distanza", mai improvvisato, ma progettato
coerentemente con gli obiettivi che ci si propone;
o Se proficuo, di effettuare un intervento su un piccolo gruppo di alunni
(tra i quali anche l'alunno diversamente abile);
o Effettuare interventi individuali con l'alunno diversamente abile,
anche esternamente alla sezione, finalizzati al raggiungimento di
obiettivi che necessitino di attenzione e concentrazione difficili da
ottenere in una situazione con numerose presenze;
o Condurre alcune attività programmate e destinate all’intera classe per
permettere all'insegnante curricolare di lavorare con l’alunno
diversamente abile mediante interventi individualizzati (scambio di
ruoli);
o Annotare eventuali osservazioni;
o Collaborare con l’assistente ad personam.
ADEMPIMENTI INIZIALI DELL’INSEGNANTE DI SOSTEGNO
1) Consultare i documenti riguardanti l’alunno.
Per acquisire informazioni sull’alunno e sul percorso didattico-educativo
dell’anno precedente, l’insegnante di sostegno deve consultare il fascicolo
personale riservato. I fascicoli personali con la documentazione degli allievi si
trovano nell’ufficio di Presidenza e possono essere consultati sul posto previa
autorizzazione del Dirigente Scolastico. I documenti non possono essere prelevati
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dal fascicolo né fotocopiati. Si sottolinea che i documenti quali diagnosi e
certificazioni devono essere consegnati direttamente dalla famiglia in segreteria,
senza mediazioni da parte dei docenti. La documentazione di norma comprende:
1. Il verbale di individuazione dell’handicap 2. la Diagnosi Funzionale 3. il Piano
Educativo Individualizzato per ogni anno scolastico precedente 4. altri documenti
(relazioni di fine anno, verbali, etc. che possono essere utili per ricostruire il
percorso scolastico dell’alunno) E’ consigliabile, se possibile, confrontarsi con gli
insegnanti che hanno già lavorato con l’alunno e fissare un colloquio anche con i
genitori dell’alunno e il C. di C. prima dell’inizio delle lezioni o subito dopo il
loro avvio.
2) Predisporre una proposta d’orario di servizio.
L’insegnante di sostegno è tenuto a concordare il proprio orario di servizio con i
docenti del Consiglio di classe e con eventuali educatori adeguandolo soprattutto
ai bisogni dell’alunno, tenendo conto dell’orario di ingresso, di uscita e delle
eventuali terapie riabilitative in orario scolastico (la proposta di orario va
approvata dal C. di C. e inserita nel verbale del C. di C. di ottobre).
3) Attività finalizzate alla stesura del PEI.
Avendo preso visione della documentazione conservata nel fascicolo personale
riservato dell’alunno, l’insegnante di sostegno condividerà le informazioni più
rilevanti con i colleghi curricolari durante il primo Consiglio di classe, al fine di
favorire la prima formulazione di una strategia di lavoro comune. Va comunque
specificato ai colleghi che la consultazione del fascicolo riservato è consentita a
tutti i componenti del C. di C.
Per la stesura del PEI è necessaria l’osservazione sistematica dell’alunno per
valutare personalmente le potenzialità e le difficoltà, oltre alle dinamiche
relazionali manifestate nei confronti dei compagni di classe e dei docenti.
Compilare la griglia di osservazione iniziale entro fine ottobre.
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VALUTAZIONE
La valutazione fa riferimento agli obiettivi previsti nel Pei. Strumento di verifica
diviene la relazione finale scritta in collaborazione con le colleghe di sezione e
con l’assistente ad personam. Segue un colloquio con la famiglia per il rimando
delle osservazioni emerse.
Per l’alunno con legge 104/92 non viene compilata nè la griglia di passaggio di
grado né l’IPDA.
PASSAGGIO DI GRADO SCOLASTICO
È importante non trascurare questo momento molto delicato. Vengono effettuati
colloqui con le insegnanti della scuola primaria al fine di un proficuo passaggio di
informazioni ed è possibile creare un piccolo progetto ad hoc per ogni bambino (a
cura della commissione continuità).
TRATTENIMENTO SCUOLA DELL’INFANZIA
In riferimento alla Circolare Ministeriale MIUR n. 18902 del 7 novembre 2018 e
ai della Direttiva del 27 dicembre 2012 sui BES (Bisogni Educativi Speciali) e
successive Circolari applicative si ricorda che il trattenimento alla scuola
dell’infanzia di bambini in età di obbligo scolastico deve considerarsi
straordinario e deve riferirsi sia alla indispensabile condizione di disabilità
certificata (D.P.C.M. n. 185 del 23 febbraio 2006) sia per “casi riguardanti i
bambini adottati, sia nazionalmente che internazionalmente, aventi tra i cinque e
i sei anni di età e che presentino particolari fattori di vulnerabilità.” (“Linee di
indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati” del dicembre
2014, cap. 2.1.1.2 e Nota n. 547 del 21 febbraio 2014). L’ambito ristretto entro il
quale ci si muove, rende estremamente limitate le casistiche in cui tale possibilità
può essere praticata e in ogni caso rappresenta una procedura di natura
eccezionale e si sottolinea che il trattenimento non può essere reiterato oltre il
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primo anno. Esso si esplica tramite l’assunzione di responsabilità da parte del
Dirigente Scolastico e dei Collegio Docenti della scuola dell’infanzia con
relativa comunicazione al Dirigente della scuola primaria di pertinenza. E’
pertanto opportuno che in tali casi il Dirigente della scuola dell’infanzia si
procuri e conservi agli atti i seguenti pareri motivati:
- delibera dell’organo collegiale;
- parere tecnico (certificazione) degli specialisti che seguono il minore;
- richiesta motivata da parte della famiglia;
- progetto educativo-didattico specifico elaborato dalla scuola dell’infanzia
consistente in una dettagliata esposizione degli interventi pedagogico-
didattici e organizzativi che si intendono effettuare ai fini del
trattenimento, illustrandone e specificandone la natura e non limitandosi
alla descrizione delle caratteristiche e della situazione dell’alunno con
disabilità.
In presenza di ciò il Dirigente Scolastico potrà o meno disporre in merito al
trattenimento con dispositivo motivato che terrà agli atti.
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SCUOLA PRIMARIA
MOMENTI DI CONFRONTO E PROGRAMMAZIONE
Ogni settimana è previsto un incontro di programmazione all’interno del proprio
modulo al fine di co-programmare e condividere le attività da svolgere in classe.
È indispensabile lavorare in team così da attuare la migliore proposta didattico
educativa per gli alunni. Ogni team docenti deve:
- Concordare le attività/modalità/programmazione con gli insegnanti interessati
per ciascuna ora e disciplina;
- Disporre con adeguato anticipo l’attività e condividerla con il team docente;
- Collaborare nella creazione del materiale (cura del docente di sostegno
personalizzare il materiale);
- Evitare di delegare al docente di sostegno, esclusivamente, il compito di
lavorare con l'alunno diversamente abile;
- Collaborare nella programmazione, nella elaborazione del PEI e
nell'organizzazione degli interventi;
- Utilizzare tutte le possibili risorse presenti nella scuola (spazi e risorse
tecnologiche e didattiche);
- Valorizzare e gratificare ogni piccolo successo scolastico e miglioramento
conseguito dall’alunno (intervenire correttamente e tempestivamente in modo
formativo e propositivo per il suo benessere psicofisico);
- Essere responsabile dell'alunno diversamente abile;
- Collaborare con la famiglia dell’alunno con disabilità;
- L’insegnante di sostegno si occuperà di:
o Definire, con chiarezza, le proprie modalità di lavoro;
o Concordare coi colleghi la qualità e quantità dei compiti per casa
assegnati all’alunno sulla base delle effettive possibilità ed esigenze
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dell’alunno (tenendo conto della sua autonomia e degli effettivi
supporti che può avere dalla famiglia);
o Coordinare gli interventi sull'alunno diversamente abile, fatte salve le
competenze dei coordinatori di classe e del Dirigente Scolastico;
o Personalizzare e/o facilitare il materiale;
o Effettuare un intervento in classe, in situazione di lavoro diretto con
l'alunno o a volte anche "a distanza", mai improvvisato, ma progettato
coerentemente con gli obiettivi che ci si propone;
o Se proficuo, di effettuare un intervento su un piccolo gruppo di alunni
(tra i quali anche l'alunno diversamente abile);
o Effettuare interventi individuali con l'alunno diversamente abile,
anche esternamente alla classe, finalizzati al raggiungimento di
obiettivi che necessitino di attenzione e concentrazione difficili da
ottenere in una situazione con numerose presenze;
o Condurre alcune attività programmate e destinate all’intera classe per
permettere all'insegnante curricolare di lavorare con l’alunno
diversamente abile mediante interventi individualizzati (scambio di
ruoli);
o Annotare eventuali osservazioni giornaliere/settimanali/mensili;
Ogni due mesi, o in caso di necessità, è prevista una programmazione congiunta
con tutti gli insegnanti di sostegno della scuola primaria di Villanuova e Prevalle.
ADEMPIMENTI INIZIALI DELL’INSEGNANTE DI SOSTEGNO
1) Consultare i documenti riguardanti l’alunno.
Per acquisire informazioni sull’alunno e sul percorso didattico-educativo
dell’anno precedente, l’insegnante di sostegno deve consultare il fascicolo
personale riservato. I fascicoli personali con la documentazione degli allievi si
trovano nell’ufficio di Presidenza e possono essere consultati sul posto previa
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autorizzazione del Dirigente Scolastico. I documenti non possono essere prelevati
dal fascicolo né fotocopiati. Si sottolinea che i documenti quali diagnosi e
certificazioni devono essere consegnati direttamente dalla famiglia in segreteria,
senza mediazioni da parte dei docenti. La documentazione di norma comprende:
1. Il verbale di individuazione dell’handicap 2. la Diagnosi Funzionale 3. il Piano
Educativo Individualizzato per ogni anno scolastico precedente 4. altri documenti
(relazioni di fine anno, verbali, etc. che possono essere utili per ricostruire il
percorso scolastico dell’alunno) E’ consigliabile, se possibile, confrontarsi con gli
insegnanti che hanno già lavorato con l’alunno e fissare un colloquio anche con i
genitori dell’alunno e il C. di C. prima dell’inizio delle lezioni o subito dopo il
loro avvio.
2) Predisporre una proposta d’orario di servizio.
L’insegnante di sostegno è tenuto a concordare il proprio orario di servizio con i
docenti del Consiglio di classe e con eventuali educatori adeguandolo soprattutto
ai bisogni dell’alunno, tenendo conto dell’orario di ingresso, di uscita e delle
eventuali terapie riabilitative in orario scolastico (la proposta di orario va
approvata dal C. di C. e inserita nel verbale del C. di C. di ottobre).
3) Attività finalizzate alla stesura del PEI.
Avendo preso visione della documentazione conservata nel fascicolo personale
riservato dell’alunno, l’insegnante di sostegno condividerà le informazioni più
rilevanti con i colleghi curricolari durante il primo Consiglio di classe, al fine di
favorire la prima formulazione di una strategia di lavoro comune. Va comunque
specificato ai colleghi che la consultazione del fascicolo riservato è consentita a
tutti i componenti del C. di C.
Per la stesura del PEI è necessaria l’osservazione sistematica dell’alunno per
valutare personalmente le potenzialità e le difficoltà, oltre alle dinamiche
relazionali manifestate nei confronti dei compagni di classe e dei docenti.
Compilare la griglia di osservazione iniziale entro fine ottobre.
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VALUTAZIONE E SCRUTINI
Le linee guida del 2009 parlano di Valutazione Inclusiva e sottolineano come
l’oggetto della valutazione sia tutto il processo di apprendimento: si considerano
quindi il profitto, ma anche …
- il comportamento
- la disponibilità nei confronti dell’esperienza scolastica ( la partecipazione,
l’impegno, la serietà, la responsabilità)
- i progressi maturati rispetto ai livelli di partenza.
«la valutazione dell’esito scolastico, deve fare riferimento al grado di
maturazione raggiunto dall’alunno sia globalmente sia a livello degli
apprendimenti realizzati, superando il concetto rigido del voto o della pagella»
Per ottimizzare il processo valutativo occorre:
- Definire chiaramente che cosa si sta valutando;
- Porre attenzione alla competenza più che alla forma, ai processi più che al
solo “prodotto” elaborato;
- Valutare l’ “apprendimento”, cioè quello che lo studente ha effettivamente
imparato (non solo ciò che sa);
- Svolgimento in condizioni analoghe a quelle abituali, anche con uso di
strumenti (mappe, schemi, tabelle ecc) e tecnologie;
- Prestare attenzione alle variabili emotivo-affettive che possono
condizionare pesantemente la prestazione dell’allievo.
Le linee guida sottolineano:
2.2 La progettualità didattica orientata all’inclusione comporta l’adozione di
metodologie favorenti, quali l’apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo e
coppia, il tutoring, l’apprendimento per scoperta, l’utilizzo di attrezzature e
tecnologie informatiche ecc.
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2.3 Va favorita la costruzione attiva della conoscenza, attivando le personali
strategie di approccio al sapere, rispettando ritmi e stili di apprendimento
2.4 La valutazione in decimi va rapportata al PEI e andrà sempre considerata
come valutazione dei processi e non solo come valutazione della performance.
COSA DEVE FARE IL TEAM DOCENTE?
Il team docente deve tenere monitorata la situazione apprenditiva dell’alunno
disabile somministrando delle verifiche mirate e preparate su misura, nelle
discipline per cui è stata prevista una programmazione differenziata.
È necessario verificare periodicamente che in tutte le materie ci si attenga alle
scelte dichiarate nel PEI.
Gli insegnanti di classe devono comunicare all’insegnante di sostegno per tempo
quando intendono somministrare le verifiche e concordare obiettivi, contenuti,
modalità di somministrazione, così che quest’ultimo disponga di tutti gli elementi
utili a adattare/preparare la verifica per l’alunno.
Nella scheda di valutazione dell’alunno non bisogna precisare che segue un
percorso individualizzato, poiché la famiglia ne è già a conoscenza e la
documentazione agli atti lo attesta.
Bisogna invece specificarlo nel verbale di scrutinio (L’alunno segue una
programmazione prevista nel Piano educativo individualizzata steso in data….)
non raggiunti (esempio l’alunno ha raggiunto gli obiettivi a breve termine/ha
raggiunto buona parte degli obiettivi previsti nel PEI…)
Nelle discipline è necessario valutare soprattutto le conoscenze e le competenze
acquisite, mentre nel giudizio globale alla fine di ogni quadrimestre, per la
scuola primaria, ci si deve riferire soprattutto:
• alle relazioni;
• al rispetto delle regole;
• all’impegno e alla partecipazione;
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• all’autonomia personale e di lavoro;
• alle modalità di apprendimento;
• alle capacità di memorizzazione ed esposizione dei contenuti di studio.
• Al livello complessivo raggiunto (sufficiente, discreto, buono, distinto,
ottimo).
Per l’alunno con disabilità occorre scrivere un giudizio globale personalizzato che
tenga conto di quanto illustrato.
INVALSI
L’art. 11, c.4 del D.lgs 62/2017 e la Nota MIUR 1865 del 10/10/2017 dicono
che “le alunne e gli alunni con disabilità partecipano alle prove standardizzate di
cui agli articoli 4 e 7. Il consiglio di classe o i docenti contitolari della classe
possono prevedere adeguate misure compensative o dispensative per lo
svolgimento delle prove e, ove non fossero sufficienti, predisporre specifici
adattamenti della prova ovvero l’esonero della prova.”.
La nota pubblicata sul sito INVALSI riporta quanto segue:
Si sottolinea, in premessa, che le prove SNV (II e V primaria e I secondaria di 1°
grado) non sono finalizzate alla valutazione individuale degli alunni, ma al
monitoraggio dei livelli di apprendimento conseguiti dal sistema scolastico, nel
suo insieme e nelle sue articolazioni.
Qualunque sia la tipologia di disabilità di un alunno, essa deve essere segnalata
sulla Scheda risposta dei singoli studenti, barrando l’opzione più appropriata fra
quelle di seguito indicate (che rispecchiano la categorizzazione utilizzata per
l’esame di conclusione del primo ciclo): 1=disabilità intellettiva; 2=disabilità
visiva: ipovedente; 3=disabilità visiva: non vedente; 4=DSA; 5=altro. Ciò
consentirà di considerare a parte i risultati degli alunni disabili e di non farli
rientrare nella elaborazione statistica dei risultati di tutti gli altri alunni.
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Tenuto conto di quanto sopra, la decisione di far partecipare o meno (e se sì con
quali modalità) gli alunni con certificazione di disabilità intellettiva (o di altra
disabilità grave), seguiti da un insegnante di sostegno, alle prove INVALSI è
rimessa al giudizio della singola scuola. Questa può: 1) non far partecipare alle
prove gli alunni con disabilità intellettiva o altra disabilità grave, impegnandoli
nei giorni delle prove in un’altra attività; 2) Preparare prove personalizzate ad hoc
per il singolo alunno in modo da non farlo sentire escluso; 3) farli partecipare
insieme agli altri studenti della classe, purché sia possibile assicurare che ciò non
modifichi in alcun modo le condizioni di somministrazione, in particolare se si
tratta di classi campione.
Gli alunni ipovedenti o non vedenti partecipano alle prove nelle stesse condizioni
degli altri (i fascicoli loro destinati sono stampati con caratteri ingranditi o sono
in scrittura Braille).
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SCUOLA SECONDARIA I GRADO
Principali adempimenti
Procedure relative alla gestione degli alunni con disabilità da parte del docente di
sostegno:
1) Consultare i documenti riguardanti l’alunno.
Per acquisire informazioni sull’alunno e sul percorso didattico-educativo
dell’anno precedente, l’insegnante di sostegno deve consultare il fascicolo
personale riservato. I fascicoli personali con la documentazione degli allievi si
trovano nell’ufficio di Presidenza e possono essere consultati sul posto previa
autorizzazione del Dirigente Scolastico. I documenti non possono essere prelevati
dal fascicolo né fotocopiati. Si sottolinea che i documenti quali diagnosi e
certificazioni devono essere consegnati direttamente dalla famiglia in segreteria,
senza mediazioni da parte dei docenti. La documentazione di norma comprende:
1. Il verbale di individuazione dell’handicap 2. la Diagnosi Funzionale 3. il Piano
Educativo Individualizzato per ogni anno scolastico precedente 4. altri documenti
(relazioni di fine anno, verbali, etc. che possono essere utili per ricostruire il
percorso scolastico dell’alunno) E’ consigliabile, se possibile, confrontarsi con gli
insegnanti che hanno già lavorato con l’alunno e fissare un colloquio anche con i
genitori dell’alunno e il C. di C. prima dell’inizio delle lezioni o subito dopo il
loro avvio.
2) Predisporre una proposta d’orario di servizio.
L’insegnante di sostegno è tenuto a concordare il proprio orario di servizio con i
docenti del Consiglio di classe e con eventuali educatori adeguandolo soprattutto
ai bisogni dell’alunno, tenendo conto dell’orario di ingresso, di uscita e delle
eventuali terapie riabilitative in orario scolastico (la proposta di orario va
approvata dal C. di C. e inserita nel verbale del C. di C. di ottobre).
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3) Attività finalizzate alla stesura del PEI.
Avendo preso visione della documentazione conservata nel fascicolo personale
riservato dell’alunno, l’insegnante di sostegno condividerà le informazioni più
rilevanti con i colleghi curricolari durante il primo Consiglio di classe, al fine di
favorire la prima formulazione di una strategia di lavoro comune. Va comunque
specificato ai colleghi che la consultazione del fascicolo riservato è consentita a
tutti i componenti del C. di C.
Per la stesura del PEI è necessaria l’osservazione sistematica dell’alunno per
valutare personalmente le potenzialità e le difficoltà, oltre alle dinamiche
relazionali manifestate nei confronti dei compagni di classe e dei docenti.
SCRUTINI E VALUTAZIONE
Prima degli scrutini del I e II quadrimestre l’insegnante di sostegno e i docenti del
C. di C. discutono le valutazioni relative alle varie discipline.
«La valutazione dell’esito scolastico, deve fare riferimento al grado di
maturazione raggiunto dall’alunno sia globalmente sia a livello degli
apprendimenti realizzati, superando il concetto rigido del voto o della pagella»
Per ottimizzare il processo valutativo occorre:
- Definire chiaramente che cosa si sta valutando;
- Porre attenzione alla competenza più che alla forma, ai processi più che al
solo “prodotto” elaborato;
- Valutare l’ “apprendimento”, cioè quello che lo studente ha effettivamente
imparato (non solo ciò che sa);
- Svolgimento in condizioni analoghe a quelle abituali, anche con uso di
strumenti (mappe, schemi, tabelle ecc) e tecnologie;
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- Prestare attenzione alle variabili emotivo-affettive che possono
condizionare pesantemente la prestazione dell’allievo.
Le linee guida sottolineano:
2.2 La progettualità didattica orientata all’inclusione comporta l’adozione di
metodologie favorenti, quali l’apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo e
coppia, il tutoring, l’apprendimento per scoperta, l’utilizzo di attrezzature e
tecnologie informatiche ecc.
2.3 Va favorita la costruzione attiva della conoscenza, attivando le personali
strategie di approccio al sapere, rispettando ritmi e stili di apprendimento
2.4 La valutazione in decimi va rapportata al PEI e andrà sempre considerata
come valutazione dei processi e non solo come valutazione della performance.
COSA DEVE FARE IL TEAM DOCENTE?
Il team docente deve tenere monitorata la situazione apprenditiva dell’alunno
disabile somministrando delle verifiche mirate e preparate su misura, nelle
discipline per cui è stata prevista una programmazione differenziata.
È necessario verificare periodicamente che in tutte le materie ci si attenga alle
scelte dichiarate nel PEI.
Gli insegnanti di classe devono comunicare all’insegnante di sostegno per tempo
quando intendono somministrare le verifiche e concordare obiettivi, contenuti,
modalità di somministrazione, così che quest’ultimo disponga di tutti gli elementi
utili a adattare/preparare la verifica per l’alunno.
Nella scheda di valutazione dell’alunno non bisogna precisare che segue un
percorso individualizzato, poiché la famiglia ne è già a conoscenza e la
documentazione agli atti lo attesta.
Bisogna invece specificarlo nel verbale di scrutinio (L’alunno segue una
programmazione prevista nel Piano educativo individualizzata steso in data….)
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non raggiunti (esempio l’alunno ha raggiunto gli obiettivi a breve termine/ha
raggiunto buona parte degli obiettivi previsti nel PEI…)
ESAMI FINALI
L’art.11 del Decreto Legislativo n.62/2017 stabilisce che l’ammissione alla classe
successiva e all’esame di Stato viene effettuata tenendo conto del Piano
Educativo Individualizzato (PEI) per gli studenti con disabilità.
Durante l’ultima riunione per ambiti, il gruppo di insegnanti di sostegno coinvolti
negli esami di Stato decide di predisporre prove differenziate per gli alunni
disabili presenti nel nostro I.C., sebbene ci siano delle situazioni per le quali non
è prevista totale differenziazione degli scritti rispetto alle prove degli altri
alunni.
Le prove, sulla base del piano educativo individualizzato, saranno predisposte per
valutare il progresso dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di
apprendimento iniziali, ribadendo che tali prove differenziate hanno valore
equivalente ai fini del superamento dell’esame e del conseguimento del diploma
finale.
Gli insegnanti di sostegno predispongono una terna di prove per ogni materia.
Anche per tali prove è previsto un sorteggio. Inoltre saranno formulate delle
griglie di correzione.
Ogni insegnante di sostegno motiverà le scelte in seduta preliminare.
Il colloquio orale verterà sulla presentazione di un elaborato preparato dagli
alunni relativo ad argomenti che hanno affrontato durante il percorso scolastico,
mettendo in risalto interessi e passioni del ragazzo o della ragazza.
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Infine, nel diploma finale rilasciato al termine degli esami e nelle tabelle affisse
non verrà fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione
delle prove.
INVALSI
L’art. 11, c.4 del D.lgs 62/2017 e la Nota MIUR 1865 del 10/10/2017 dicono
che “le alunne e gli alunni con disabilità partecipano alle prove standardizzate di
cui agli articoli 4 e 7. Il consiglio di classe o i docenti contitolari della classe
possono prevedere adeguate misure compensative o dispensative per lo
svolgimento delle prove e, ove non fossero sufficienti, predisporre specifici
adattamenti della prova ovvero l’esonero della prova.”.
La nota pubblicata sul sito INVALSI riporta quanto segue:
Si sottolinea, in premessa, che le prove SNV non sono finalizzate alla valutazione
individuale degli alunni, ma al monitoraggio dei livelli di apprendimento
conseguiti dal sistema scolastico, nel suo insieme e nelle sue articolazioni.
Qualunque sia la tipologia di disabilità di un alunno, essa deve essere segnalata
sulla Scheda risposta dei singoli studenti, barrando l’opzione più appropriata fra
quelle di seguito indicate (che rispecchiano la categorizzazione utilizzata per
l’esame di conclusione del primo ciclo): 1=disabilità intellettiva; 2=disabilità
visiva: ipovedente; 3=disabilità visiva: non vedente; 4=DSA; 5=altro. Ciò
consentirà di considerare a parte i risultati degli alunni disabili e di non farli
rientrare nella elaborazione statistica dei risultati di tutti gli altri alunni.
Tenuto conto di quanto sopra, la decisione di far partecipare o meno (e se sì con
quali modalità) gli alunni con certificazione di disabilità intellettiva (o di altra
disabilità grave), seguiti da un insegnante di sostegno, alle prove INVALSI è
rimessa al giudizio della singola scuola. Questa può: 1) non far partecipare alle
prove gli alunni con disabilità intellettiva o altra disabilità grave, impegnandoli
nei giorni delle prove in un’altra attività; 2) Preparare prove personalizzate ad hoc
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per il singolo alunno in modo da non farlo sentire escluso; 3) farli partecipare
insieme agli altri studenti della classe, purché sia possibile assicurare che ciò non
modifichi in alcun modo le condizioni di somministrazione, in particolare se si
tratta di classi campione.
Gli alunni ipovedenti o non vedenti partecipano alle prove nelle stesse condizioni
degli altri (i fascicoli loro destinati sono stampati con caratteri ingranditi o sono
in scrittura Braille).
ORIENTAMENTO
L’attività di orientamento si caratterizza come azione formativa all’interno del
PEI. Si sviluppa nel corso di tutto il percorso scolastico attraverso i Consigli di
Classe in collaborazione con i Servizi, gli Enti Locali, con il coinvolgimento della
famiglia, con il contributo di figure esperte e di tutte le opportunità disponibili sul
territorio. I Consigli di Classe, nell’ambito del Piano Educativo Individualizzato
predispongono e realizzano percorsi di orientamento in vista delle scelte da
effettuare al termine dell’iter scolastico. Verranno favoriti percorsi di
orientamento, collegati al progetto di vita, anche attraverso la realizzazione di
progetti personalizzati. Al fine di realizzare quanto previsto, sarà compito dei
Consigli di Classe interessati, in collaborazione con la Funzione Strumentale per
l'Orientamento, programmare fin dall'inizio dell'anno scolastico attività e percorsi
di orientamento per gli alunni con disabilità in vista del passaggio al successivo
ordine di scuola. Il coinvolgimento della famiglia sarà essenziale sia in fase di
progettazione che di attuazione del percorso.
È compito dell’insegnante di sostegno, vagliare le scuole secondarie/C.F.P., tra
quelli prescelti dalla famiglia e dalla Funzione Strumentale per l’Orientamento.
Se necessario, l’insegnante di sostegno accompagnerà l’alunno durante gli stages,
che potranno avere orario ridotto.
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Un ultimo consiglio, infine, è quello di leggere il PAI dell’Istituto (Piano Annuale
per l’Inclusione), anch’esso pubblicizzato sul sito dell’I.C., perché contiene il
modus operandi della scuola per realizzare un’ efficace politica inclusiva.