università di pavia, facoltà di economia [email protected] non accontentarti di meno di quanto...
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Università di Pavia, Facoltà di Economia [email protected]
Non accontentarti di meno di quanto sei
in grado di fare (P. Senge, 1992, p. XIV).Aula VoltaPalazzo Centrale
All stable processes we shall predict. All unstable processes we shall control (John von Neumann)
Definizioni generaliDefinizioni generali
Il concetto di sistema è alquanto ... evanescente ... vi sono diverse definizioni che esaminano il concetto di sistema da diversi punti di vista arrivando a differenti modelli.
Un complesso organico di elementi diversi tra loro, collegati ed interagenti tra loro e con l’ambiente esterno, interdipendenti, che concorrono allo svolgimento di una funzione o al raggiungimento di uno scopo (Dizionario Treccani della Lingua Italiana).
Con la parola sistema di indica un oggetto, dispositivo o fenomeno, la cui evoluzione nel tempo si manifesta attraverso la variazione di un certo numero di attributi misurabili (vettore di variabili). Esempi: una macchina utensile, un motore elettrico, un calcolatore, un satellite artificiale, l’economia di un paese (G. Marro, Teoria dei sistemi e del controllo, Zanichelli, Bologna, 1989, pag. 1).
[A system is:] Any collection, grouping, arrangement or set of elements, objects or entities that may be material or immaterial, tangible or intangible, real or abstract to wich a measurable relationship of cause and effect exist or can be rationally assigned (Sandquist, Introduction to System science, Prentice-Hall Inc N. J, 1985, p. ).
Struttura finale
organizzazione
SistemaSistemaDefinizione analitica/sinteticaDefinizione analitica/sintetica
AB
D
E F
C
GH
L
I
A D E
FCG
BH
I
L
Elementi strutturali
B D C
A
GE F
H
L
I
Elementi osservati
Unità derivata
Unità osservata
Elementi derivati
new
Struttura finale
organizzazione
SistemaSistemaDefinizione interno/esternoDefinizione interno/esterno
AB
D
E F
C
GH
L
I
A D E
FCG
BH
I
L
Elementi strutturali
B D C
A
GE F
H
L
I
Proprietà degli
elementi
Proprietà emergenti
Proprietà del tutto
Proprietà elementari
new
Struttura finale
organizzazione
SistemaSistemaDefinizione dinamico-causaleDefinizione dinamico-causale
AB
D
E F
C
GH
L
I
A D E
FCG
BH
I
L
Elementi strutturali
B D C
A
GE F
H
L
I
Micro dinamiche
degli elementi
Macro dinamica del
sistema
Macro dinamica
Micro dinamiche
new
Il Systems Thinking è un approccio all’osservazione dei sistemi che enfatizza sull’esigenza di considerarne tutti gli aspetti rilevanti:
analitico / sintetico elementi / tutto
interno / esterno costitutivo / emergente macro / micro dinamiche cause / effetti
Una prima definizione generale
per il Systems Thinking, un sistema è “pensato” come un complesso di variabili, interconnesse da relazioni di causa / effetto, del quale interessa capire e simulare le macro e le micro dinamiche delle variabili costituenti.
La visione del Systems ThinkingLa visione del Systems Thinkingnew
Molto importante
7
Contenuti della disciplinaContenuti della disciplina
Il Systems Thinking comprende: Regole logiche per osservare il mondo, richiamate al Par. 2, Regole tecniche per costruire modelli per rappresentare il
mondo, richiamate al Par. 3.
Queste regole non sono state esplicitate da Peter Senge, che ha presentato il Systems Thinking in modo intuitivo, ma sono state da me formalizzate nel testo:
P. Mella, Guida al Systems Thinking, Il Sole24Ore, Milano, 2007
che lascio alla lettura di coloro che
desiderino approfondire.
Nel mio testo citato ho cercato di formalizzare cinque semplici regole logiche che presenterò insieme con le regole tecniche:
1. Dobbiamo essere capaci di «vedere gli alberi e la foresta» di zoomare tra tutto e parti.
2. Dobbiamo ricercare ciò che varia osservando il mondo in termini di variabili e di loro variazioni nel tempo.
3. Dobbiamo sforzarci di capire la causa delle variazioni nelle variabili che osserviamo.
4. Dobbiamo abituarci a concatenare le variabili in modo circolare fino a specificare i loop tra le loro variazioni e formare sistemi di variabili.
5. Dobbiamo abituarci a specificare sempre i confini del sistema che vogliamo indagare.
Le regole del Systems ThinkingLe regole del Systems Thinking
Ho scritto dobbiamo perché – non dimentichiamolo –sono regole di una disciplina.
9
La prima regola, per applicare la quale occorre un costante esercizio, è quella che impone di
«vedere gli alberi e la foresta».
Questa regola che sta alla base del pensiero sistemico può essere tradotta cosi:
«Se vogliamo ampliare la nostra intelligenza, dobbiamo sviluppare l’attitudine a “zoomare” tra parti e tutto e tra unità e componenti».
Prima regolaPrima regolaL’arte dello zoomareL’arte dello zoomare
10
Il Pensiero Sistemico è l’attuazione del pensiero olonico.
Nell’osservare l’Universo che ci circonda, a livello fisico e biologico, nella sfera reale o formale non dobbiamo limitarci a considerare gli oggetti (atomi, molecole, cellule, individui, sistemi, parole o concetti, processi, ecc.) quali unità autonome ed indipendenti, ma dobbiamo sempre tenere conto che ciascuna di tali unità è una individualità autonoma ma è, contemporaneamente, un intero – composto da parti di minore ampiezza – e parte di un intero più ampio.
È un holon, appunto!
Il mondo non è composto di atomi o simili o cellule o concetti. E’ composto di oloni (Ken Wilber, 2001, pag. 21).
Il pensiero sistemico è una disciplina olistica. Il pensiero sistemico è una disciplina olistica. Meglio: Meglio: olonicaolonica
Pag. 369
11
Il concetto di olone (holon) è stato introdotto da Arthur Koestler, nel 1967, con il suo volume The Ghost in the Machine, con una intuizione semplice e chiara:
Parti ed interi non esistono in senso assoluto nel dominio della vita […] L’organismo deve essere concepito come una gerarchia multi-livello di sub unità, ramificate in sub unità di livello inferiore, e così via. Le sub unità ad ogni livello della gerarchia sono definiti come oloni (holons) […] Il concetto di olone è volto a riconciliare l’approccio atomistico a quello olistico (Koestler, 1967; Appendix I.1).
Per saperne di più: P. Mella, The holonic revolution. Holons, Holarchies and holonic networks, Pavia University Press, 2010.
Il Testo è pubblicato on line e scaricabile gratuitamente.
Athur Koestler, 1967Athur Koestler, 1967
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La seconda regola afferma che dobbiamo abituarci vedere il mondo in termini di variabili.
Non un’automobile ma:
Seconda regolaSeconda regolaUn mondo di variabiliUn mondo di variabili
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«Non dobbiamo fermare la nostra osservazione su ciò che appare costante ma ricercare ciò che varia».
«Se vuoi comprendere veramente il mondo, cerca di capire la causa delle variazioni nelle variabili che osservi».
Terza regolaTerza regolaRicercare le Ricercare le relazioni causalirelazioni causali
Pressione acceleratore
Velocità 0
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Pressione freno
Velocità
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0 2 4 6 8 10TEMPO
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TEMPO
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Pendenza della strada
Velocità
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Velocità Pressione
acceleratore0
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TEMPO
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AT
.
Per il Systems Thinking i sistemi, pertanto, sono osservati nella dimensione dinamica e
causale.
Alla base del pensiero sistemico c’è il seguente modello di sistema causale dinamico semplice.
Sistemi Sistemi causali dinamicicausali dinamici
Variabili input(t) Variabili output(t+∆t)Struttura Processi
Stati interni(black box)
Cause o variabili causanti
Effetti o variabili causate
new
Molto importante
Conveniamo che una relazione tra variabili sia causale: se deriva da un processo riconoscibile (conosciuto o ipotizzato)
che connette la variabile in input alla variabile in output e tale che, ad uno o più Δ input corrisponda uno o più Δ output, sempre.
Relazione Relazione causale causale tra variabilitra variabili
Δ X= Δ Pressione
acceleratore in gradi
Δ Y=Δ Velocità in
Km
i processi di Apparato meccanico
???
Δ Y=Δ peso
corporeoi processi di BLACK BOXΔ X2 = Δ Moto
Δ X1 = Δ Cibo
Cosa succede se un sistema è composto di altri sottosistemi? O se è parte di un più ampio sistema?
Per il Systems Thinking per quanto analizziamo i sistemi verso il piccolo, ogni
sottosistema è sempre un sistema causale; per quanto analizziamo i sistemi verso il grande, ogni
supersistema è sempre un sistema causale.
Sistemi compostiSistemi composti
Variabili input Variabili output
Cause o variabili causanti
Effetti o variabili causate
new
Molto importante
Supponendo il processo quale Black box, ci interessano le variabili causa ed effetto.
Possiamo ignorare i processi e rappresentare le relazioni causali con una freccia di qualunque forma.
Le Le frecce frecce sottintendono i sottintendono i processi causaliprocessi causali
Pressione acceleratore
Velocità
Pressione freno
Velocità
Pendenza della strada
Velocità
Velocità Pressione
acceleratore
Pressione acceleratore
Velocità
Pressione freno
Velocità
Pendenza della strada
Velocità
Velocità Pressione
acceleratore
Attenzione! Le relazioni causali presentano:
una direzioneun senso [email protected]
Dovendo esprimere relazioni causali, le variabili non possono essere connesse liberamente.
Occorre specificare la direzione della connessione.
Le relazioni causali hanno Le relazioni causali hanno una una direzionedirezione
Pressione feno
Velocità
Pendenza della strada
Velocità
Pressione freno
Velocità
Pendenza della strada
Velocità
si
si
si
no
Il senso del collegamento indica come la causa modifica l’effetto. Indichiamo con “s” e con “o” il senso del collegamento.
Le relazioni causali hanno Le relazioni causali hanno un un sensosenso
X=Pressione acceleratore
Y=Velocità
-Δx +Δx
-Δy +Δy
s
05
101520253035404550
0 5 10 15 20
X - causa
Y -
eff
etto
X=Pressione freno
Y=Velocità
-Δx +Δx
+Δy -Δy
o
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0 5 10 15 20
X - causa
Y -
eff
etto
“s”
“o”
I nomi delle variabiliI nomi delle variabili
Quali variabili rappresentare? variabili flusso (flusso d’acqua del rubinetto, reddito nazionale,
arrivi, partenze, nascite, morti, ecc.), variabili stock (livello dell’acqua, ricchezza nazionale, code
d’attesa, stock di magazzino), variabili intensità (apertura rubinetto, produzione giornaliera,
consegne orarie, pressione dei pedali dell’auto), variabili reali (dipendenti, assunzioni, reclami, finanziamenti), variabili mentali o psicologiche (paura, stress, soddisfazione,
stanchezza).
Come assegnare i nomi alle variabili? È assolutamente “proibito” impiegare nomi che non abbiano il
significato di variabili.
Osserviamo le Osserviamo le catenecatene causali causalie il loro sensoe il loro senso
Prezzo Offerta s
Pressione freno Velocità o
Prezzo Offerta s
Convenienza per il produttore s
Pressione frenoVelocità
s
Attrito dei ferodie trasformazione velocità in calore o
Apertura del rubinetto
Durata di riempimento
s
Flusso d’acqua
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Efficienza della PA
Soddisfazionecontribuentes
Qualità servizi pubblici
Evasione fiscales o
Imposte incassateo
Rumori in aula Attenzione studentio
Efficienza docente
Vociare in gruppos o
Resa della lezioneo
1
2
3
4
5
6
7
“s”“o”
“s”
“o”
“o”
“s”
Contare le “o”.
Sele “o” non ci sono, o sono in numero pari, allora il senso della catena causale è .
Altrimenti, se le “o” sono in numero dispari, il senso della catena causale è .
La regola per individuare il senso di una intera La regola per individuare il senso di una intera catena causalecatena causale
“s”
“o”
Sistema Sistema nel Systems Thinking nel Systems Thinking
Il Systems Thinking denomina sistema un complesso unitario di variabili interconnesse del quale indaga, e rappresenta, la struttura logica.
In particolare, un sistema dinamico, nel senso del Systems Thinking, assume la struttura di un complesso di variabili tra loro variamente connesse tramite uno o più loop.
Deriva che il comportamento di una variabile qualunque dipenda da quello di tutte le altre.
Precisazione: poiché, come sappiamo, ogni variabile deriva da un processo messo in atto da qualche “macchina” (fisica, biologica, sociale, concettuale), ogni sistema deve necessariamente possedere una struttura operativa, sottostante la struttura logica.
Il Systems Thinking indaga unicamente la struttura logica.
Pag. 29
Pag. 41
I sistemi del Systems ThinkingI sistemi del Systems Thinking
Il pensiero sistemico non considera i sistemi ordinali ma i sistemi dinamici.
I sistemi del Systems Thinking oltre che dinamici sono:
ripetitivi, si ripetono per diversi cicli,
ricorsivi, i loro output diventano, in tutto o in parte i loro stessi input formando loop,
con memoria.
Fare esempi di sistemi ripetivi e ricorsivi
Pag. 39
Quarta regola Quarta regola Individuare i loop tra le variabiliIndividuare i loop tra le variabili
Possiamo enunciarla come segue: Se veramente vuoi comprendere il mondo e capirne il
cambiamento, non è sufficiente ragionare per cause ed effetti. Devi riconoscere che gli effetti possono a loro volta diventare
cause delle loro cause, formando un loop, un legame circolare. Un loop è formato da due variabili collegate in doppia direzione.
«Devi sforzarti di concatenare le variabili fino a specificare i loop tra le loro variazioni».
In altri termini, dobbiamo abbandonare il pensiero lineare (catene di cause e di
effetti) e abituarci al pensiero sistemico formando loop. Il modello che evidenzia le relazioni circolari tra variabili e loro loop,
si definisce Causal Loop Diagram.
Il loop si definisce di rinforzo [R] se non vi sono “o” o se le “o” sono in numero pari.
I loop [R] portano ad una espansione o ad un annichilimento reciproco delle variabili.
Se espansione o riduzione sono vantaggiose, il loop [R] si dice anche (impropriamente) circuito virtuoso; alrimenti, vizioso.
I loop I loop elementarielementari e il loro senso e il loro sensoLoop di rinforzoLoop di rinforzo
Armamenti USA Armamenti URSS
loopse aumentano allora aumentano
allora aumentano se aumentano
s
s
R Armamenti USA Armamenti URSS
se aumentano allora aumentano
allora aumentano se aumentano
La paura mette in moto i processi di
produzione dell’URSS
La paura mette in moto i processi di
produzione dell’URSS
La paura mette in moto i processi di
produzione dell’URSS
La paura mette in moto i processi di
produzione degli USA
Non è necessario
specificare i processi
Il loop si definisce di bilanciamento [B] se vi è un numero dispari di “o”.
I loop di bilanciamento si presentano in numerosi fenomeni: di interazione tra popolazioni di prede e predatori, fisiologici e biologici, di controllo [Sistemi di Controllo].
I loop e il loro sensoI loop e il loro sensoLoop di bilanciamentoLoop di bilanciamento
s
o
prede predatori
loop
B Sardine Squali
se aumentano allora aumentanose diminuiscono allora diminuiscono
allora diminuiscono se aumentanoallora aumentano se diminuiscono
loop
B
Sistemi semplici - AnalogieSistemi semplici - Analogie
Armamenti USA R Armamenti URSS
s
s
Armi predatori R Difese prede
s
s
Torti di A a B R Torti di B ad A
s
s
Potenza calcolo PC R Esigenze calcolo
software
s
s
Sono sistemi di escalation.
Sono sistemi di accumulazione.
Sistemi semplici - AnalogieSistemi semplici - Analogie
R Numero Ninfee Nuove nate
s
s
rinforzorinforzo
R Capitale Interesse
s
s
R Mucchio immondizia
Nuovi abbandoni
s
s
R Diffusione di un carattere
Nuove adozioni
s
s
Esempi di sistemi sempliciEsempi di sistemi sempliciDomanda/Offerta Domanda/Offerta
Prezzo Offerta
o
s
B
Domanda Prezzo
o
s
B
Prezzo Offerta
o
s
B Domanda Prezzo
o
s
B
Sistema a doppio loop conosciuto come LEGGE DELLA DOMANDA E
DELL’OFFERTA
Investimenti in pubblicità sui media
Vendite
Efficacia della pubblicità sui
media
Profitto e cash flow
R
s
s
s
s
Vedere gli alberi - Loop di diverse variabiliVedere gli alberi - Loop di diverse variabili
In un loop con diverse variabili è bene indicare lo START
Vedere gli alberi - Loop di diverse variabiliVedere gli alberi - Loop di diverse variabili
Efficienza della PA
Soddisfazionecontribuente
Qualità servizi pubblici
Evasione fiscale
Imposte incassate
Investimenti in modernizzazione
s
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start
Conflittualità aziendale
Richieste salariali
o
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Costo di produzione
s
Potere d’acquisto
INFLAZIONE)
Prezzi
Stipendi
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Costo altri fattori di produzione
Altri fattori di conflittualità
L’inflazione. Modello parzialeL’inflazione. Modello parziale
?
+
Possiamo indicare con ? a variabile che pone problemi
e con + o – un impulso dato ad una variabile.
start
Conflitti Risorse
Popolazione
Competitività
o o
os
o
R
o o
os
o
BUccisioni
Lotta per la vita
Consumi
Ricerca risorse
Distruzioni
CLD con diversi loopCLD con diversi loop
?
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Peso bolla d’aria
Altezza da terra
Temperatura
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B o
Vento
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Sistemi che non si vedono. Sistemi che non si vedono. Le termicheLe termiche
start
Ordini ai fornitori
Consegne dai fornitori
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s
Scorte
s
s
Scarto = eccesso di scorta o fabbisogno
Livello ottimale o
Consumi previsti
s
B
Prezzo di listino
Domanda dai clienti
s
s
Vendite
s
o
Scarto = vendite rispetto a capacità
Capacità
produttiva o
Consumi previsti
s
B
Imparare il linguaggioImparare il linguaggio
Capacità gestionalidei tecnici
R B Profitto
Nuoviprodotti
Investimento per nuovi prodotti
Complessitàmanageriale
s s
Autofinanziamento Competenze tecnicherichieste
Tempo per lo sviluppo di nuovi prodotti
R
s s
s s
os
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o
ritard
o
ritardo
Imparare il linguaggioImparare il linguaggio
AgendaAgenda
In questo PRIMO MODULO mi propongo di affrontare i seguenti temi, oggetto del Capitolo 1 del testo:
Ruolo del ST nella costruzione delle learning organizations Le cinque discipline per formare le learning organizations e l’ipotesi
di una sesta disciplina Presentazione di alcune definizioni di sistema Le regole del Systems Thinking Le tecniche per costruire modelli di sistemi intesi come Causal
Loop Diagrams Esempi di CLD Cenno alla simulazione e al System Dynamics Due leggi generali del Systems Thinking.
La simulazione quantitativaLa simulazione quantitativaIl Il System DynamicsSystem Dynamics
Il Systems Thinking simulato quantitativamente diventa System Dynamics, ideato da Jay Forrester.
Forrester: La dinamica dei sistemi dinamici è una disciplina professionale che tratta della complessità dei sistemi. Il system dynamics rappresenta la base necessaria del pensiero efficace sui sistemi. Il system dynamics si occupa di come le cose cambino nel tempo, e ciò include la maggior parte di ciò che normalmente la gente trova interessante. Il system dynamics comporta l’interpretazione dei sistemi della vita reale in modelli di simulazione al computer che permettono di comprendere come la struttura e le politiche di decision-making in un sistema determinino il comportamento di questo (Forrester, 1999).
Il Systems Thinking rappresenta una generalizzazione del System Dynamics, oppure viceversa?
System Dynamics Society: “What is the relationship of Systems Thinking to System Dynamics? Systems thinking looks at exactly the same kind of systems from the same perspective. It constructs the same Causal-Loop-Diagram. But it rarely takes the additional steps of constructing and testing a computer simulation model, and testing alternative policies in the model.”.
Par. 1.4
Le relazioni causali ed i tassi di variazioneLe relazioni causali ed i tassi di variazione
Per le simulazioni quantitative, quando si individua una relazione causale è utile, se possibile, individuare anche il tasso di azione, g(Y/X), scrivendolo in corrispondenza della freccia.
Esempi:
Pressione feno
Velocità
g=-20kmh/1 “tacca” pressione
o
Rotazione miscelatore
Temperatura doccia
g=8 C°/1 “tacca” rotazione
s
Popolazione Nuovi nati
g=2%
s
Prezzo Domanda
g=-15%domanda/10%prezzo
o
Rotazione volante
Sterzata veicolo
g=25gradi strada/90 gradi volante
s
Calorie Fame
g=-10%fame/200calorie
o
Investimenti Produzione
G=5produz/1invest
s
Nei loop è opportuno, quando possibile ed utile, specificare sia i tassi d’azione tra X e Y, g(Y/X), sia i tassi di reazione tra Y e X, h(X/Y), (o viceversa).
Tassi d’azione e di reazioneTassi d’azione e di reazione
OffertaPrezzo
o
s
B
g=0%off/10%prezzo
h=-5%p/10%Off
Armam. URSSArmam. USA
s
s
R
g=10%armi USA
h=5%armi URSS
rinforzorinforzo
Pag. 35
Impariamo il linguaggio. Con calmaImpariamo il linguaggio. Con calmaZoomareZoomare
Popolazione di leoni
Popolazione di gazzelle
o
s
B
Qualità dell’habitat naturale
s s
Bracconaggio leoni
s o
Riserve naturali e divieti di caccia
o s
Risorse alimentari delle
gazzelle
s
Risorse alimentari alternative di leoni
s
? ?
Lavoro Consumi
s
Reddito
Soddisfazione
s
s
Tempo libero
o s
R
B1
Fatica
Stress
s
o
s
sB2
Linguaggio Linguaggio Burnout da stressBurnout da stress
Falso Loop 1Falso Loop 1
Stipendi venditori
Costi commerciali
s
s
Produttività nelle vendite
Ricavi
Utile
s
s
o
Non è un loop
Falso Loop 2Falso Loop 2
Possiamo enunciare una legge generale del Systems Thinking:
il comportamento di una variabile dipende dal sistema in cui essa è inserita;
il comportamento del sistema dipende dalla sua struttura, cioè dalle variabili e dalle connessioni.
Primo corollario:
È inutile cercare di controllare i valori di una variabile se prima non si comprende la struttura sistemica di cui essa fa parte;
i loop di bilanciamento ripristineranno il suo valore; i loop di rinforzo lo faranno lievitare.
Una Una prima legge generale prima legge generale del del Systems ThinkingSystems Thinking
47
Possiamo enunciare una legge generale del Systems Thinking:
il comportamento di una variabile dipende dal sistema in cui essa è inserita;
il comportamento del sistema dipende dalla sua struttura, cioè dalle variabili e dalle connessioni.
Secondo corollario: Per capire e controllare la dinamica del mondo devi
individuare le strutture sistemiche che lo compongono
e individuare le variabili da controllare in modo più efficace che “facciano leva” sull’intero sistema.
Tali variabili possono essere pensate come leve di controllo del sistema.
Un Un importante corollario importante corollario Le leve di controlloLe leve di controllo
48
Possiamo enunciare la seguente:
Legge della instabilità dinamica: l’espansione e l’equilibrio sono processi che non durano mai in eterno, non si propagano all’infinito.
La stabilità viene, prima o poi, perturbata. La dinamica viene, prima o poi, stabilizzata.
Corollario Anche se non ce ne accorgiamo, in ogni contesto sistemico
i circuiti di rinforzo sono sempre uniti a qualche circuito di bilanciamento. E viceversa.
Un buon modello deve sempre prevedere bilanciamenti ai rinforzi e rinforzi ai bilanciamenti.
Una Una seconda legge generale seconda legge generale La La legge legge dell’dell’instabilità dinamicainstabilità dinamica
Il modello generale della Il modello generale della instabilità dinamicainstabilità dinamica
B
o
Variabile Z che stabilizza
s
R
s
Variabile X che cresce
Variabile Yche cresce
s
Variabile freno
o o
Variabile acceleratore
s s
Variabile disturbo
o/s
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Dimensionedel mercato
s
R B
Marketing
Ricavi
Vendite
Domanda
Mercato diriferimento
s
s s
ss
o
s
ritardoR
Limite alla crescitaLimite alla crescita
Capacità gestionalidei tecnici
R B Profitto
Nuoviprodotti
Investimento per nuovi prodotti
Complessitàmanageriale
s s
Autofinanziamento Competenze tecnicherichieste
Tempo per lo sviluppo di
nuovi prodotti
R
s s
s s
os
o
o
ritard
o
ritardo
Limite alla crescitaLimite alla crescita
Standarddi consegna e di assistenza
Crescita della domanda
Strategia di Marketing
s
s
Tempi di consegnae assistenza cliente
s
o
R B1 Capacità produttiva dilogistica e di servizio
o
s
B2
Necessità investirein logistica e servizi
ritard
o
ritard
o
s
Limite alla crescita per Limite alla crescita per insufficienza di investimentiinsufficienza di investimenti
“Nuvola” diTorri
“Voglia” diTorre
Segno “positivo” di ricchezza
Costruzione di nuove torri
Scarto = Affollament
o
Segno “negativo”di ricchezza
Numero torri “tollerabili”
Scarsità siti – pericolosità –
vincoli urbanistici
s s
s s
B1
B2
R
s
o
s
o
o
s
Torri di Pavia Torri di Pavia
E’ un Sistema Combinatorio. Lo esamineremo al Cap. 4.
Frequenza di minigonne circolanti
“Voglia” diMinigonna
Segno “positivo” di libertà
Indossare la minigonna
Scarto = Affollament
o
Segno “negativo”di conformismo
Frequenza massima
apprezzabile
Competizione sul piano “fisico”
s s
s s
B1
B2
R
s
o
s
o
o
s
Diffusione della modaDiffusione della moda
E’ un Sistema Combinatorio. Lo esamineremo al Cap. 4.
Quinta regola Quinta regola Individuare i confini del sistemaIndividuare i confini del sistema
La Prima regola imponeva di zoomare sia all’interno di un sistema – individuando sottosistemi di raggio sempre più limitato – sia all’esterno – individuando supersistemi di raggio sempre più ampio.
Dobbiamo prima o poi arrestarci, definendo il confine del sistema.
Ciò ciò che osserviamo non può che dipendere dai nostri interessi conoscitivi. Non ci può essere una foresta senza limiti.
Chi pratica il pensiero sistemico deve sempre individuare, definire o decidere quali variabili devono formare il sistema (entro il confine) e quelle le cui interconnessioni sono troppo deboli per essere ritenute in grado di influire significativamente sulle altre (oltre il confine).
Confini esterni ed interni. L’arte dello zoomareConfini esterni ed interni. L’arte dello zoomare
I confini in realtà sono due:
un confine esterno, che delimita il sistema quando si zooma dalle parti al tutto,
uno interno, quando si zooma dal tutto alle parti.
Non è facile individuare, o porre, i confini di un sistema; fortunatamente, quanto più ci si applica nella disciplina del Systems Thinking tanto più la soluzione di tale problema diventa agevole, quasi spontanea.
Quantità e qualitàARMAMENTI di A
Quantità e qualità ARMAMENTI di B
Vantaggio di Bnoto a A
Paura di A
Paura di BVantaggio di A
noto a BRisorse per
armamenti di B
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Informazione ad A
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Risorse per armamenti di A
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Ricerche di nuove invenzioni di B
Ricerche di nuove invenzioni di A
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Zoom – Corsa agli armamentiZoom – Corsa agli armamentiModello RichardsonModello Richardson
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Sacrifico economico di B
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Sacrifico economico di A
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Non ci sono regole standard ma solo suggerimenti. Si impara con l’esperienza! Suggerisco tre tecniche:
dall’organo al processo: rappresentare la mappa della struttura fisica del sistema ed associare agli organi le variabili di input e di output relative ai processi svolti dagli organi;
progressiva espansione: individuare una o poche variabili fondamentali – quelle, per. es. che evidenziano una situazione problematica - ed aggiungere progressivamente i collegamenti con altre variabili, espandendo gradualmente la mappa;
circolarizzazione delle relazioni lineari: fare un elenco di fattori che influiscono su una variabile e trovarne i collegamenti.
Come costruire i CLD?Come costruire i CLD?