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j UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO Il Facoltà di Architettura GUIDA DELLO STUDENTE PARTE SECONDA ORDINAMENTO DEGLI STUDI ANNO ACCADEMICO 1989 -1990 I J

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI

DI NAPOLI FEDERICO Il

Facoltà di Architettura

GUIDA DELLO STUDENTE PARTE SECONDA

ORDINAMENTO DEGLI STUDI

ANNO ACCADEMICO 1989 -1990

I

J

Page 2: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO Il STUDENTI/GUIDA... · Preside,' Prof. Arch. Uberto Siola Palazzo Gravina: Via Monteoliveto, 3 - Napoli 80134 1. Ufficio di Presidenza

4 Università degli ~iudi di Napoli Federico l!

Palazzo Gravina, 1988 . Foto di Mimmo Iodice

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Facoltà di Architettura "",q!

Facoltà di Architettura di Napoli

Preside,' Prof. Arch. Uberto Siola

Palazzo Gravina: Via Monteoliveto, 3 -Napoli 80134

1. Ufficio di Presidenza Te!. 5510009-5521626

2. Biblioteca Facoltà - Dirett. dott. Cipriano Macchiarola Te!. 5514443

3. Centro Stampa - Te!. 5519436 4. Dipartimento di Progettazione ur­

bana - Dirett. prof.ssa V. Fraticelli Te!. 5510590-5522312

5. Dipartimento di Storia dell'archi­tettura e restauro - Dirett. prof. G. Fiengo - Te!. 5521963

6. Istituto di Costruzioni - Dirett. prof. U. Carputi Te!. 5523553-5521587

Palazzo Latilla: Via Tarsia, 31 - Napoli 80134

7. Dipartimento di Configurazione e attuazione dell'architettura - Di­rett. prof.ssa V. Gangemi Te!. 5524415-5519509

8. Dipartimento di Pianificazione e scienza del territorio - Dirett. prof. P. Lucini - Sezione di Architettura Te!. ........

9. Scuola di Specializzazione in Pro­gettazione Urbana - Dirett. prof. M. Capobianco - Te!. 5519436

IO. Punto di Calcolo - Resp. Ing. An­tuono Castagna - Te!. 5512840

Via Cesare Battisti, 15 - Napoli 80134

11. Dipartimento di Conservazione dei Beni Architettonici ed Am-

bientali - Dirett. prof. Attilio Belli Te!. ...... .

Vico Carrozzieri, 24 - Napoli 80134

12. Istituto di Matematica - Dirett. prof. A. Ventre - Te!. 5513347

Via Guglielmo Sanfelice, 8 - Napoli 80134

13. Seminario di Urbanistica - Dirett. prof. A. Rigillo - Te!. 5510002

14. Laboratorio Urb. Pianif. Territ. (L.V.P.T.) - Dirett. prof. R. D'Am­brosio - Te!. 5521011

Vico Donnaregina, 25 - Napoli 80138

15. Scuola di Specializzazione in re­stauro dei Monumenti - Dirett. prof. R. Di Stefano - Te!. 299101

Calata Triuità Maggiore, 16 - Napoli 80134

16. Segreteria Studenti - Capo Ufficio dott.ssa Silvana Lama Te!. 5477269

Palazzo Conca: piazza Bellini - Napoli 80138

17. Aule da disegno

Ex Chiesa dei SS. Demetrio e Bonifa­cio, Piazzetta Monticelli - Napoli 80134

18. Sala convegni e mostre

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6 Università degli Studi di Napoli Federico Il

PLANIMETRIA DELLA ZONA: 1. Palazzo Gravina - 2. Palazzo Lalilla - 3. Di· partimento di Conservazione dei beni architettonici ed ambientali ~ 4. Istituto di Matematica ~ 5. Seminario di Urbanistica L.U.P.T. ~ 6. Segreteria studenti-

Facoltà di Architettura 7;

7. Palazzo Conca ~ 8. Sala convegni e mostre (ex Chiesa dei SS. Demetrio e Bo~ nifacio) - 9. Mensa universitaria.

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8 Università degli Studi di Napoli Federico Il

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A. Aule

B. Portineria

C. Istituto di Costruzioni

D. Centro stampa

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PIANTA PRIMO PIANO

A. Aule

B. Biblioteca centrale

C. Presidenza

D. Dipartimento di Storia dell' Architettura e Restauro

E. Presidio didattico Istituto di Matematica

F. Presidio didattico del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio

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10 Università degli Studi di Napoli Federico Il

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PIANTA SECONDO PIANO

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B. Dipartimento di Progettazione Urbana

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PIANTA T-ERZO PIANO

B. Dipartimento di Progettazione Urbana

C. Presidio didattico

D. Dipartimento di Conservazione dei Beni Architettonici ed Ambientali

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Facoltà di Architettura 13:0" '7Y-'%if

Composizione del Consiglio di Facoltà

Professori di ]a fascia 31. Fusco Girard Luigi 32. Gambardella Alfonso

1. Siola Uberto 33. Gangemi Virginia 2. Alisio Giancarlo 34. Izzo Alberto 3. Alison Filippo 35. Jossa Paolo 4. Angrisani Marcello 36. La Creta Rosa 5. Archibugi Franco 37. Mango Roberto 6. Baculo Adriana 38. Mormone Raffaele 7. Baratta Alessandro 39. Nunziata Massimo 8. Belli Attilio 40. Pagliara Nicola 9. Belli Paolo 41. Penta Rosa

lO. Bisogni Salvatore 42. Realfonzo Almerico 11. Borrelli Gaetano 43. Rigillo Arturo 12. Cantone Gaetana 44. Rossi Loris Aldo 13. Capobianco Michele 45. Russo Ermolli Ennio 14. Cardarelli Urbano 46. Scalvini Maria Luisa 15. Carputi Ugo 47. Sgrosso Anna 16. Casiello Stella 48. Venditti Arnaldo 17. Castellano Giovanni 18. Caterina Gabriella 19. Cesarano Arcangelo Professori di 2a fascia 20. Cuomo Alberto 21. Dalisi Riccardo 49. Amirante Maria Isabella 22. D'Ambrosio Raffaele 50. Andriello Vincenzo 23. D'Angelo Guido 51. Anselmi Carlalberto 24. De Fusco Renato 52. Brancaccio Sergio 25. De Seta Cesare 53. Bruno Francesco 26. Di Stefano Roberto 54. Capasso Aldo 27. Fabbrocino Vincenzo 55. Cennamo Michele 28. Fiengo Giuseppe 56. Cerami Giovanni 29. Forte Francesco 57. Cilento Giuseppe 30. Fraticelli Vanna 58. Claudi Claudio

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14 Università degli Studi di Napoli Federico Il Facoltà di Architettura :1 f~

59. Cosentino Elio 60. D'Aristotile Anna Maria

103. Spirito Fabrizio 104. Trupiano Guglielmo

Composizione Consigli di Indirizzo

61. D'Apuzzo Livia 105. Tucci Francesco 62. Dal Piaz Alessandro 106. Ventre Aldo 63. De Angelis Almerico 107. Vitale Augusto 64. Defez Alberto 65. De Franciscis Giovanni 66. Dell'Acqua Mario Professori incaricati stabilizzati 67. Della Gatta Antonino 68. De Rosa Luciana 108. Ambrosio Rosanna 69. Di Nola Antonio 109. Bonelli Maria Elisa 70. Di Simone Giorgio 110. Cella Carmela 71. Diviccaro M. Luigia 111. Colantuoni Gelsomina 72. Dodaro Liana 112. Maisano Stefania 73. Esposito Giuseppe 113. Martini Giulia 74. Ferlenga Alberto 75. Ferraro Italo 76. Gambardella Carmine 77. Giura Teresa 78. Gravagnuolo Benedetto 79. Gravagnuolo Giuseppe 80. Gubitosi Camillo 81. Guida Ermanno 82. Jalongo Giacinta 83. Lanini Romano 84. La Regina Francesco 85. Lucci Rejana 86. Mazzoleni Donatella 87. Morrica Lucio 88. Orlacchio Domenico 89. Paciello Steno 90. Pane Giulio 91. Pica Cimarra Massimo 92. Piemontese Luigi 93. Rigillo Troncone Maria 94. Rosi Massimo 95. Rossi Piero Ostilio 96. Rubino Gregorio 97. Ruffilli Massimo 98. Santoro Lucio 99. Sbriziolo Alfredo

100. Scarano Rolando 101. Simoes Marilda Almida 102. Starace F. Saverio

114. Noto Antonio INDIRIZZO DI PROGETTAZIONE 26. De Angelis Almerico 115. Palermo Calogero ARCHITETTONICA 27. De Franciscis Giovanni 116. Ragusa Liguori Fortunata 28. De Rosa Luciana

Professori di 1" fascia 29. Della Gatta Antonino

l. Siola Uberto 30. Dell' Acqua Mario Rappresentanti degli assistenti ordinari 31. Di Simone Giorgio 2. Alison Filippo

32. Dodaro Liana 117. Cristilli Claudio 3. Baculo Adriana

33. Ferlenga Alberto 118. Forenza Anna Maria 4. Baratta Alessandro

34. Ferraro Italo 5. Belli Paolo 35. Gravagnuolo Giuseppe 6. Borrelli Gaetano 36. Gubitosi Camillo

Rappresentanti dei ricercatori 7. Bisogni Salvatore 37. J alongo Giacinta 8. Capobianco Michele 38. Lucci Rejana

119. Abbate Francesco 9. Carputi Ugo 39. Mazzoleni Donatella

120. De Masi Pasquale lO. Castellano Giovanni 40. Morrica Lucio

121. Fusco Ludovico 11. Cuomo Alberto 41. Pica Ciamarra Massimo 12. Dalisi Riccardo 42. Rigillo Troncone Maria 13. Fabbrocino Vincenzo 43. Rossi Piero Ostilio

Rappresentanti degli studenti 14. Izzo Alberto 44. Scarano Rolando 15. Jossa Paolo 45. Spirito Fabrizio

122. Degli Priscoli Luigi 16. Pagliara Nicola 46. Tucci Francesco

123. Carpino Tulliano 17. Fraticelli Vanna 47. Sbriziolo Alfredo

124. Di Pierro Nicola 18. Rossi Loris Aldo

125. Perillo Maria Luigia 19. Russo Ermolli Ennio Professori incaricati stabilizzati 126. Piccolo Giuseppe 20. Scalvini Maria Luisa

48. Ambrosia Rosanna 127. Recchia Leonardo

Professori di 2a fascia 49. Bonelli Maria Elisa 128. Santoro Massimo 50. Cella Carmela 129. Scognamiglio Riccardo 21. Anselmi Carlalberto 51. Colantuoni Gelsomina 130. Valente Gaetano 22. Bruno Francesco 52. Maisano Stefania

23. Cilento Giuseppe 53. Martini Giulia 24. Cennamo Michele 54. Noto Antonio 25. D'Apuzzo Livia 55. Ragusa Liguori Fortunata .

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16 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Assistenti ordinari

56. De Rosa Ennio 57. Rossi Federico

Ricercatori

58. Piemontese Antonietta 59. Rabitti Dante 60. Ricci Giacomo 61. Scotto Di Vettimo Luciano

Rappresentanti degli studenti

62. Buonfantino Francesco Felice 63. Del Regno Bianca 64. Manzi Daniele 65. Vitale Floriana

INDIRIZZO TECNOLOGICO

Professori di ]a fascia

l. Angrisani Marcello 2. Caterina Gabriella 3. Cesarano Arcangelo 4. Gangemi Virginia 5. La Creta Rosa 6. Mango Roberto 7. Nunziata Massimo 8. Sgrosso Anna 9. Ulisse Penta Rosa

Professori di 2a fascia

lO. Amirante Isabella Il. Brancaccio Sergio 12. Capasso Aldo 13. Claudi De Saint Mihiel Claudio 14. Diviccaro M. Luigia 15. Esposito Giuseppe 16. Gambardella Carmine 17. Guida Ermanno 18. Orlacchio Domenico 19. Paciello Stefano 20. Rubino Gregorio 21. Vitale Augusto

Ricercatori

22. Abbate Francesco 23. Basile Luciano 24. Brecci Paolo 25. Cajati Claudio 26. Cavaccini Virginia 27. Dell'Aquila Mariella 28. Grimellini Claudio 29. Lettieri Ada 30. Sarno Rossana 31. Sessa Salvatore 32. Valerio V1adimiro

Rappresentanti degli studenti

33. Carella Catello 34. La Greca Domenico

INDIRIZZO URBANISTICO

Professori di ]a fascia

l. Archibugi Franco 2. Belli Attilio 3. Cardarelli Urbano 4. D'Angelo Guido 5. D'Ambrosio Raffaele 6. Forte Francesco 7. Rigillo Arturo

Professori di 2" fascia

8. Andriello Vincenzo 9. Cerami Giovanni

lO. Cosentino Elio 11. Dal Piaz Alessandro 12. Di Nola Antonio 13. Giura Teresa 14. Piemontese Luigi 15. Lanini Romano 16. Rosi Massimo 17. Trupiano Guglielmo 18. Ventre Aldo

Professori incaricati stabilizzati

19. Palermo Calogero

Facoltà di Architettura f7:

Ricercatori

l. Andreucci Anna 2. Boccia Teresa 3. Caputi Paride Giustino 4. Cillo Biagio 5. Gambardella Rosa 6. Mangoni Fabrizio 7. Meo Vincenzo 8. Niego Antonio 9. Pagliuca Lorenzo

lO. Perrone Vincenzo

Rappresentanti degli studenti

11. Inglese Donato Domenico 12. Vizzino Donata

INDIRIZZO IN TUTELA E RECUPERO DEL PATRIMONIO STORICO-ARCHITETTONICO

Professori di ]a fascia

l. Alisio Giancarlo 2. Cantone Gaetana 3. Casiello Stella 4. De Fusco Renato 5. De Seta Cesare 6. Di Stefano Roberto

7. Fiengo Giuseppe 8. Fusco Girard Luigi 9. Gambardella Alfonso

lO. Mormone Raffaele 11. Realfonzo Almerico 12. Venditti Arnaldo

Professori di 2a fascia

13. D'Aristotile Anna Maria 14. Defez Alberto 15. Gravagnuolo Benedetto 16. La Regina Francesco 17. Pane Giulio 18. Santoro Lucio 19. Starace F. Saverio

Assistenti ordinari

20. Occhiuzzi Angelo

. Ricercatori

21. Amirante Giuseppina 22. Aveta Aldo 23. Carelli Ersilia 24. Divenuto Francesco

Rappresentanti degli studenti

25. Cannella Daniela 26. Cristallo Vincenzo

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18 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Organico dei Ricercatori

Istituto di Matematica

l. Basile Luciano 2. Cavaccini Virginia 3. Lettieri Ada 4. Sarno Rossana 5. Sessa Salvatore 6. Squillante Massimo 7. Valerio Wladimiro

Dipartimento di Storia dell'Architettura e Restauro

l. Amirante Giuseppina 2. Carelli Ersilia 3. D'Amato Gabriella 4. Delizia Ilia 5. Di Lernia Luciana 6. Di Mauro Leonardo 7. Divenuto Francesco 8. Litta Antonio 9. Perone Maria Teresa

lO. Pessolano Maria Raffaela 11. Pisaturo Basilico Antonella

Istituto di Costruzioni

l. Bove Lucia 2. Di Iorio Angelo 3. Gazzillo Grazia 4. Lauro Fabrizio 5. Nappa Ludovico 6. Perrone Vincenzo

7. Sirica Raffaele 8. Taglialatela Antonio

Dipartimento di Progettazione. urbana

l. Baione Felice 2. Belfiore Pasquale 3. Benvenuto Teresa 4. Bossi Agostino 5. Cappiello Vito 6. D'Auria Antonio 7. Decimo Gabriele 8. De Crescenzo Ennio 9. De Feo Carla Maria

lO. De Lillo Giovanni 11. De Masi Pasquale 12. Fiorillo Clara 13. Fusco Ludovico Maria 14. Lavaggi Antonio 15. Leggieri Vincenzo 16. Maraventano Giovanna 17. Mariniello Antonio 18. Moccia F. Domenico 19. Montella Rossana 20. Morichi Ruggiero 21. Pagano Giuseppe 22. Picone Luigi 23. Polito Salvatore 24. Puleo Anna Maria 25. Rabitti Dante 26. Renzullo Achille 27. Riano Guido

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28. Ricci Giacomo 29. Rocereto Antimo 30. Savarese Lidia 31. Scotto Di Vettimo Luciano 32. Serino Roberto 33. Serpieri Maria Vittoria 34. Stenti Sergio 35. Szaniszlo Gabriele 36. Truppi Carlo

Dipartimento di Conservazione dei Beni architettonici ed ambientali

l. Aveta Aldo 2. Caputi Paride Giustino 3. Carafa Rosa 4. Ciarcia Saverio 5. Colletta Teresa 6. Di Domenico Giovanni 7. Petrella Antonio 8. Piemontese Antonietta 9. Paone Rosario

lO. Raffone Sandro Il. Rossetti Antonio 12. Sicoli Mario 13. Vigo Maddalena 14. Voiello Giuliana

Dipartimento di Pianificazione e scienza del territorio

l. Andreucci Anna 2. Boccia Teresa

3. Cillo Biagio 4. Coppola Francesco 5. Gambardella Rosa 6. Maggio Dante 7. Mangoni Fabrizio 8. Meo Vincenzo 9. Niego Antonio

IO. Pagliuca Lorenzo 11. Talamona Livio

Dipartimento di Configurazione ed attuazione dell'architettura

l. Abbate Francesco 2. Barbati Guido 3. Brecci Paolo 4. Cajati Claudio 5. Cassese Francesco 6. Cecere Tiberio 7. Decimo Gabriele 8 . Dell'Aquila Mariella 9. Gorini Giovanni

lO. Grimellini Claudio 11. Manocchio Vincenzo

I ricercatori svolgeranno seminari e lezioni all'interno dei corsi ufficiali, secondo quanto verrà concordato tra ricercatori, consigli di corso di laurea e consigli di dipartimento, e succesiva­mente approvato dal consiglio di Fa­coltà.

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20 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Offerte didattiche dei ricercatori

Arch. Luciano Scotto di Vettimo

lO lezioni sulla rappresentazione dello spazio, il disegno del progetto, il recupero della città e del paesaggio.

3 seminari: 1) la questione delle barriere architettoniche; 2) il riuso dei Quartieri Spagnoli; 3) lo spazio per abitare.

Arch. Roberto Serino

20 lezioni su aspetti metodologici e conoscitivi dell'architettura e sulla re­sidenza.

Arch. Clara Fiorillo

lO lezioni sui temi del luogo urbano e del progetto applicato.

2 seminari: 1) la piazza; 2) la donna e l'architettura.

Arch. Vito Cappi elio

5 argomenti di lezione sul dibattito del progetto architettonico; sui centri minori; sulla residenza in Inghilterra, Germania e Francia; sullo spazio col­lettivo.

Arch. Carla Maria De Feo

lO lezioni in cicli: l) L'architettura moderna e la città storica; 2) I servizi

urbani e la città - ruolo dello spazio pubblico e privato; 3) II piano e la ri­qualificazione della città; 4) Gli edifici per l'instaurazione e la riqualificazio­ne della vita urbana.

2 seminari: 1) Ricostruzione e am­biente urbano; 2) Esperienze proget­tuali italiane: derivazioni culturali.

Arch. Ludovico Fusco

Seminario sul tema: «Preesistenza e trasformazione».

Arch. Antimo Rocereto

lO lezioni sui temi: l) IIrecupero del­le cave e dei vuoti urbani; 2) II disegno del paesaggio come disegno di ambien­te; 3) II riuso dei vuoti naturali.

Arch. Puleo Annamaria

Lezioni e seminari sul «rapporto tra architettura e città odierna».

Arch. Antonio Mariniello

Lezioni su due temi: l) II progetto di trasformazione urbana; 2) Metodo­logia della modificazione.

l seminario: complessità e ambigui­tà nella città contemporanea: questio­ne Quartieri Spagnoli.

Facoltà di Architettura 21 "

Arch. Luigi Picone

Lezioni in tema ai corsi attivati sul «Recupero dell'edilizia residenziale e della qualità della vita nel C.A. di Na­poli e integrazione tra antico e nuovo».

Arch. Felice Baione

8 lezioni sull'analisi ed il progetto di architettura.

2 seminari: 1) Isolati residenziali del C.A.; 2) Modulo tipo1ogico per gli interventi nel centro urbano e nella periferia.

Arch. Maria Vittoria Serpieri

Lezioni interne al corso su «Il pro­gramma, lo studio di fattibilità, il pro­getto preliminare, il progetto esecu­tivo ».

3 seminari di studio: l) Recupero «urbanistico» di un'area del C.A. di Napoli; 2) I vuoti, elementi significati­vi della struttura urbana; 3) Le attrez­zature del tempo libero della città.

Arch. Francesco Domenico Moccia

Un seminario sull'inserimento di nuovi edifici nel Centro Antico di Na­poli.

Arch. Guido Riano

Lezioni sul «Rapporto tra progetti e realizzazioni: problemi teorici ed ap­plicazioni esemplificative» (lO le­zioni).

Arch. Teresa Colletta

Un ciclo di lezioni da svolgere nel corso di Storia dell'Architettura II «D» prof. arch. A. Venditti, sul tema «Il porto di Napoli nella storia della città»: l) II porto della città greco-ro­mana nelle nuove acquisizioni dell'ar­cheologia urbana; 2) Il nuovo porto e molo angioino e lo sviluppo della città verso occidente; 3) I progetti per l'am­pliamento del porto in epoca vicerea­le: Domenico Fontana e la vicenda ur­banistica del nuovo porto, non attuato (1598-1602); 4) La costruzione della darsena quale porto militare alla fine del Seicento: Bonaventura Presti e le fortificazioni del litorale (1606-1668); 5) I progetti borbonici per l'amplia­mento del porto militare e mercantile (1734-1855); 6) Il prolungamento del molo di San Vincenzo dopo l'Unità d'Italia e i progetti per il litorale (1865-1889).

Prima bibliografia: G. Russo, Napo­li come città, Napoli 1966; A. Venditti, Architettura e Urbanistica Angioina a Napoli, in «Storia di Napoli», voI. III, pp. 680-88; T. Colletta, Piazzeforti di Napoli e Sicilia. Le « carte Montemar ii, Napoli 1981, cap. II, pp. 31-35; E. Gre­co, Problemi urbanistici in Napoli an­tica, catalogo della mostra omoni­ma, Napoli 1985, pp. 132-39; T. Col­letta, Domenico Fontana a Napoli: i progetti urbanistici per ['area del porto, in «Storia della città», n. 44, 1987, pp. 76-119.

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22 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Normativa

PREMESSA

Gli studenti hanno l'obbligo di co­noscere le disposizioni legislative e re­golamentari che disciplinano la carrie­ra scolastica universitaria.

Tali disposizioni sono contenute nel Testo Unico delle leggi sull'istruzione superiore, approvato con R.D. 31-8-1938, n. 1592, e successive modifica­zioni e nel Regolamento degli Studen­ti approvato con R.D. 4-6-1938, n. 1269.

L'Università di Napoli, allo scopo di portare a conoscenza degli studenti le più importanti di tali disposizioni, pre­dispone annualmente la stampa della «Guida dello studente ».

Tutti gli studenti, in corso o fuori corso, in regola con l'iscrizione e con il pagamento delle tasse prescritte per l'anno accademico 1989/90 hanno di­ritto a ritirare gratuitamente presso la Segreteria di Facoltà la Guida dello studente dietro esibizione del libretto universitario sul quale, a cura della Segreteria stessa, verrà posta apposita stampigliatura per attestare l'avvenuta consegna.

Eventuali nuove disposizioni di leg­ge e di regolamento, modificatrici del­le norme in vigore, nonché gli avvisi e

le comunicazioni varie, vengono pub­blicate di volta in volta unicamente nell'albo della Segreteria di Facoltà.

Tanto la Guida dello studente che le notizie affisse negli albi della Segre­teria hanno tenore di notificazioni uf­ficiali agli interessati.

Lo studente è il solo responsabile della validità degli atti di carriera sco­lastica da lui compiuti. Pertanto, gli esami indebitamente sostenuti e gli atti di carriera scolastica invalidamen­te posti in essere saranno annullati.

L'Ufficio di Segreteria non è obbli­gato a dar corso a pratiche per corri­spondenza.

Per quanto attiene alla possibilità da parte dello studente di ottenere l'assegno di studio, si prega rivolgersi agli uffici dell'Opera Universitaria (Via De Gasperi n. 45).

DTOLI DI AMMISSIONE AL CORSO

DI LAUREA DELLA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA

In base alle vigenti disposizioni di legge, possono iscriversi (Legge 11-12-1969 n. 910, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 13-12-1969):

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Facoltà di Architettura 23

a) i diplomati degli Istituti di istru­zione secondaria di secondo grado di durata quinquennale, ivi compresi i li­cei linguistici riconosciuti per legge, e coloro che abbiano superato i corsi in­tegrativi previsti dalla legge;

b) indipendentemente dal titolo di istruzione secondaria superiore posse­duto, chiunque sia munito di altra lau­rea (ad eccezione dei diplomati del­l'ISEF e in Vigilanza Scolastica).

I laureati 'presso altre Facoltà, in ba­se agli studi compiuti per il consegui­mento dell'altra laurea, possono, con delibera del Consiglio di Facoltà, esse­re ammessi ad un anno successivo al primo, con eventuale dispensa dal su­perare esami di materie comuni od af­fini.

LEZIONE O FREQUENZA

A proposito della frequenza alle le­zioni, si ricorda che il R.D. 4-6-1938, n. 1269, sempre in vigore, dice testual­mente:

«I professori ufficiali e i liberi do­centi si accertano della frequenza e del profitto nel modo che credono più opportuno».

Attualmente, per deliberazione del Consiglio di Facoltà, gli studenti sono esonerati dal presentare in Segreteria la firma di frequenza.

Si fa presente che data la particolare natura degli studi di Architettura è in-

dispensabile che gli studenti seguano con assiduità le lezioni.

Gli insegnamenti a corso biennale e pluriennale comportano l'esame alla fine di ogni anno di corso.

Gli esami di profitto e quelli di lau­rea si danno, per ciascun anno accade­mico, in due sessioni ordinarie (estiva e autunnale) e nell'appello straordina­rio di febbraio (disciplinato quest'ulti­mo, dalle norme contenute nelle leggi 5-11-1955, n. 8 e 1-2-1956, n. 34).

Nell'appello straordinario di feb­braio, però, gli studenti in corso pos­sono sostenere al massimo 2 esami.

In particolare si ricorda che nell'ap­pello di febbraio non possono essere ri­petuti esami già sostenuti cou esito ne­gativo per due volte consecutive nelle sessioni ordinarie dell'anno accademico (estiva ed autunnale).

DELIMITAZIONI DELLE SESSIONI DI ESAMI

Il Senato Accademico nell'adunan­za del 15-11-1985 ha deliberato la ri­partizione di sessioni degli appelli di esame come segue:

- sessione estiva: maggio, giugno, luglio;

- sessione autunnale: ottobre, no­vembre, dicembre;

- sessione invernale: gennaio, feb­braio, marzo.

Le date degli appelli verranno fissa­te dai Professori ufficiali dei corsi.

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24 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Statuto della Facoltà di Architettura

A partire dall'anno accademico 1983-84 la Facoltà di Architettura dell'Università di Napoli, ai sensi del D.P.R. 11 luglio 1980, n. 382, e del D.P.R. 9 settembre 1982, n. 806 (Mo­dificazioni all'ordinamento universita­rio), adotta un nuovo Statuto, appro­vato dal Consiglio della Facoltà nella seduta del 22 marzo 1983 e dal Consi­glio Universitario Nazionale nella se­duta del 7 settembre 1983, e con D.P.R. definitivamente approvato il 28 ottobre 1983.

In virtù di tale Statuto, il Corso di Laurea in Architettura è articolato in quattro indirizzi:

1) Indirizzo in «Progettazione ar-chitettonica» (A);

2) Indirizzo «Tecnologico» (T);

3) Indirizzo «Urbanistico» (D);

4) Indirizzo in «Tutela e recupero del patrimonio storico-architettonico» (S).

La durata del corso di laurea resta fissata in cinque anni e prevede trenta esami di profitto distribuiti in trenta annualità, di cui venti comuni a tutti gli indiritti (17 comuni per Statuto e 3 comuni per deliberazione del Consi-

glio di Facoltà) e dieci differenziati per ciascun indirizzo. Lo statuto prevede altresì un largo numero di insegna­menti, tutti annuali, raggruppati per «aree disciplinari», attivabili anno per anno, a seconda delle esigenze didatti­che e della disponibilità della do­cenza.

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA (28 ottobre 1983, n. 1248)

Modificazioni allo Staututo dell'Università degli Studi di Napoli

Art. 253. - La facoltà di architettura promuove e sviluppa gli studi sull'ar­chitettura, al fine di assicurare la for­mazione culturale e professionale de­gli studenti, il progresso della ricerca teorica ed applicata, la promozione culturale specifica nell'ambito della città e del territorio.

Art. 254. - La facoltà di architettura conferisce la laurea in architettura. Il corso di laurea di architettura è artico­lato nei seguenti indirizzi:

a) indirizzo in progettazione archi­tettonica;

Facoltà di Architettura 25;

b) indirizzo tecnologico; c) indirizzo urbanistico; d) indirizzo di tutela e recupero del

patrimonio storico-architettonico.

Il corso di studi dura cinque anni e prevede trenta esami di profitto di trenta annualità.

Al termine degli studi la facoltà rila­scia il titolo di dottore in architettura.

Art. 255. - I titoli di studio che dan­no diritto alla ammissione al primo anno della facoltà sono quelli previsti dalle leggi vigenti.

Il consiglio di facoltà determina di volta in volta a quale anno possono es­sere ammessi gli studenti o i laureati provenienti da altre facoltà universita­rie o istituti superiori italiani o stranie­ri, stabilendo quali degli esami da essi superati siano convalidati ai fini del corso di laurea in architettura.

Art. 256. - Nella facoltà di architet­tura possono essere attivati i seguenti insegnamenti tutti annuali, qui di se­guito distinti in aree disciplinari:

l) Area progettuale architettonica (13 discipline): composizione architettonica (I an­

nualità) composizione architettonica (II an­

nualità) allestimento e museografia arredamento e architettura 'degli in-

terni arte dei giardini caratteri tipologici dell'architettura normative e legislazione per l'edili-

zia progettazione architettonica (I an­

nualità) progettazione architettonica (II an­

nualità) scenografia

teoria dei modelli per la progetta­zione

teoria e tecniche della progettazio­ne architettonica

architettura sociale.

2) Area della progettazione territoriale ed urbanistica (15 discipline): urbanistica (I annualità) urbanistica (II annualità) analisi dei sistemi urbani analisi delle strutture urbanistiche

e territoriali (I annualità) analisi delle strutture urbanistiche

e territoriali (II annualità) diritto e legislazione urbanistica ecologia applicata geologia applicata ed idrogeologia gestione urbanistica del territorio pianificazione del territorio organizzazione del territorio progettazione urbanistica (I annua-

lità) progettazione urbanistica (II an­

nualità) teoria dell'urbanistica (I annualità) teoria dell'urbanistica (II annua­

lità).

3) Area storico-critica e del restauro (15 discipline): storia dell'architettura (I annualità) storia dell'architettura (II annua-

lità) storia dell'urbanistica (I annualità) storia dell'urbanistica (II annualità) storia dell'architettura contempora-

nea storia dell'arte storia della città e del territorio storia della critica e della letteratu-

ra architettonica storia della scienza storia della tecnologia restauro architettonico restauro urbano teoria del restauro

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26 Università degli Studi di Napoli Federico Il

storia dell'architettura (III annua­lità)

restauro architettonico (II annua­lità).

4) Area tecnologica (16 discipline):

tecnologia dell'architettura CI an­nualità)

tecnologia dell'architettura (II an­nualità)

cultura tecnologica della progetta-zione

disegno industriale ergonomia igiene ambientale morfologia dei componenti progettazione ambientale sperimentazione di sistemi e com-

ponenti tecnica ed economia della produ­

zione edilizia tecnologie dei materiali da costru­

zione tipologia strutturale unificazione edilizia e prefabbrica-

zione programmazione edilizia tecnologie del recupero edilizio disegno industriale (II annualità).

5) Area impiantistica (6 discipline):

fisica tecnica ed impianti illuminotecnica, acustica e clima-

tizzazione nell'edilizia impianti speciali di sicurezza impianti tecnici urbani ubicazione e distribuzione della

produzione dell'energia impianti tecnici nell'edilizia.

6) Area fisico-matematica (13 disci­pline):

istituzioni di matematica istituzioni di matematica (iterato) calcolo numerico e programmazione elaborazione elettronica della pro-

gettazione

elaborazione elettronica dei dati fisica geometria descrittiva istituzioni di statistica linguaggio per l'uso dei calcolatori matematica applicata modelli matematici per la program­

mazione territoriale teoria dei sistemi fondamenti di matematica.

7) Area della scienza e della tecnica delle costruzioni (11 discipline):

statica consolidamento ed adattamento

degli edifici costruzioni in zone sismiche dinamica delle costruzioni geotecnica e tecnica delle fonda-

zioni progettazione di grandi strutture scienza delle costruzioni tecnica delle costruzioni (I annua­

lità) tecnica delle costrùzioni (II annua­

lità) complementi di scienza delle co­

struzioni sperimentazioni dei materiali e del­

le strutture.

8) Area socio-economica (lO disci­pline):

estimo ed esercizio professionale economia urbana e regionale antropologia culturale demografia economia dei trasporti fondamenti di economia geografia urbana e regionale sociologia urbana e rurale.

9) Area della rappresentazione (12 di­scipline):

disegno e rilievo applicazioni di geometria descrit­

tiva l

Facoltà di Architettura 27

cartografia tematica elementi di fotogrammetria interpretazione di immagini e tele-

rilevamenti strumenti e metodi per il rilievo ar­

chitettonico strumenti e tecniche di ~comunica­

zione visiva tecniche della cartografia automa­

tica tecniche di rappresentazione del­

l'architettura topografia disegno e rilievo (II annualità).

Art. 257. - Le discipline fondamen­tali e comuni a tutti gli indirizzi sono:

1) composizione architettonica CI an­nualità)

2) composizione architettonica (II annualità)

3) progettazione architettonica (I an­nualità)

4) progettazione architettonica (II annualità)

5) urbanistica (I annualità) 6) urbanistica (II annualità)

7) storia dell'architettura (I annua­lità)

8) storia dell'architettura (II annua­lità)

9) restauro architettonico lO) tecnologia dell'architettura (I an­

nualità)

11) tecnologia dell'architettura (II an­nualità)

12) fisica tecnica ed impianti

13) istituzioni di matematica 14) statica

15) scienza delle costruzioni 16) estimo ed esercizio professionale 17) disegno e rilievo 18) una annualità dell'area 8) socio­

economica.

Art. 258. - La scelta dell'indirizzo è obbligatoria per lo studente.

All'interno di ciascuno indirizzo la facoltà indica annualmente uno o più «piani di studio orientati».

Fra i vari piani di studio orientati, attivati per lo stesso indirizzo, la facol­tà stabilisce le relative equivalenze. Lo studente è libero, dentro il quadro di tali equivalenze, di scegliere un suo piano di studio.

Il manifesto degli studi, prima del­l'inizio dell'anno accademico, e preci­samente entro il 30 giugno di ciascun anno, riporta i piani di studio che si vanno ad attivare.

Lo studente, all'interno dell'indiriz­zo di laurea prescelto, ferma restando l'obbligatorietà dell'inserimento nel proprio piano di studio delle discipli­ne elencate al precedente art. 257, può elaborare un proprio piano di studio autonomo.

I piani di studio sono approvati se­condo le procedure delle vigenti norme.

Art. 259. - Sono stabilite le seguenti precedenze di esami relative alle ma­terie fondamentali e comuni a tutti gli indirizzi:

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28 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Non si può essere ammessi a sostenere l'esame di:

Scienza delle costruzioni

Restauro architettonico

Restauro architettonico

Restauro architettonico

Progettazione architettonica (I annua­lità)

Progettazione architettonica (I annua­lità)

Progettazione architettonica (I annua­lità)

Progettazione architettonica (II an­nualità)

Tecnologia dell'architettura (II annua­lità)

Urbanistica (I annualità)

Urbanistica (I annualità)

Urbanistica (I annualità)

Per le materie pluriennali - con la stessa denominazione seguita da indi­ci progressivi -la propedeuticità inter­na è implicita ed in ciascun anno di corso non può essere sostenuto più di un esame di profitto, relativamente all'anno di iscrizione.

La collocazione negli anni di corso delle discipline comuni agli indirizzi e

Non è possibile sostenere l'esame di:

Tecnica delle Costruzioni

Istituz. di Matem. iterato

Statica

Composiz. Architettonica IO

Statica

Se non è stato superato l'esame di:

Storia dell'architettura (II annualità)

Scienza delle costruzioni

Progettazione architettonica (I annua-lità)

Composizione architettonica (II an­nualità)

Estimo ed esercizio professionale

Storia dell'architettura (II annualità)

Scienza delle costruzioni

Statica

Storia dell'architettura (II annualità)

Composizione architettonica (II an­nualità)

Disegno e rilievo

delle discipline caratterizzanti, saran­no indicate anno per anno nel manife­sto degli studi.

Art. 260. - Vanno altresì osservate le seguenti precedenze deliberate dal Consiglio di Facoltà nell'adunanza del 2-12-1983:

Se non si è superato l'esame di:

Scienza delle Costruzioni

Istituzioni di Matematica

Istituz. di Matem. iterato

Teoria e tecnica della Prog.

F1'acoltà di ArcHitettura 29,"'" ~ " ~ "

All'inizio di ogni anno accademico, il piano di studio dovrà essere presen­tato alla Segreteria Studenti con gli ag­giornamenti e le precisazioni che si renderanno opportuni o necessari in funzione della graduale attuazione dello Statuto.

La scadenza per la presentazione dei piani di studio in Segreteria è fissata di norma al 31 dicembre di ogni anno.

All'atto dell'iscrizione al 2" anno lo studente ha l'obbligo di indicare l'indi­rizzo prescelto, in carta legale da L. 700, che verrà completato mediante la presentazione del piano di studio relati­

. vo, entro il termine perentorio del 31 di­cembre.

Agli studenti che non presentano, en­tro i termini prescritti, un piano di stu­dio autonomo, verrà attribuito d'ufficio il piano di studio relativo all'indirizzo prescelto, con la prima delle discipline in alternativa.

La distribuzione annuale delle di­scipline segue, in linea di massima, il criterio di una progressiva riduzione, dal IO al 5° anno in corso, delle disci­pline comuni a tutti gli indirizzi, a vantaggio di quelle specifiche dell'in­dirizzo, in quanto, mentre queste ulti­me contribuiscono alla formazione di una competenza specifica e relativa all'indirizzo prescelto, che si completa nell'esperienza della tesi di laurea, le prime hanno soprattutto il compito di formare nell'allievo le premesse cultu­rali e tecniche per l'esercizio della pro­fessione di architetto.

Pertanto, al primo anno sono collo­cate soltanto cinque discipline comuni a tutti gli indirizzi, mediante le quali l'allievo pone le basi teoriche e prati­che per la progettazione, i fondamenti del calcolo, che introducono alla tecni­ca delle costruzioni e la metodologia storico-critica. Inoltre, nel primo anno di corso, l'allievo matura la scelta

dell'indirizzo, che va favorita anche at­traverso ['informazione offerta nei cor­si ed in altre occasioni di incontro con il corpo docente.

Al secondo anno di corso il dosag­gio cambia: le discipline comuni sono quattro e quelle di indirizzo due, che hanno il compito di introdurre ai set­tori di specializzazione. Analogamen­te, al terzo e al quarto anno sono pre­viste cinque discipline comuni e due di indirizzo, mentre al quinto anno una sola disciplina comune a tutti gli indirizzi e ben quattro specifiche.

Come si è accennato a proposito dei piani di studio, quasi sempre le disci­pline di indirizzo vengono proposte in modo da consentire all'allievo una scelta fra diverse alternative; ciò sia nel rispetto delle norme legislative cir­ca la Iiberalizzazione dei piani di stu­dio, sia nella prospettiva di una even­tuale - ed auspicabile - formazione di itinerari didattici differenziati pur nell'ambito del medesimo «indi­rizzo»,

Gli studenti iscritti alla Facoltà pre­cedentemente all'a.a. 1983··84 hanno la possibilità di non optare per il nuo­vo ordinamento.

In tal caso potranno o conservare il piano di studio approvato, o sostituire in esso esami complementari, e do­vranno però comunque aggiornarlo, per i soli esami non ancora superati, tenendo conto delle seguenti «equiva­lenze» didattiche che non hanno vali­dità di affinità scientifica:

1) Analisi Matematica e Geometria analitica lO = Istituzioni di Mate­matica;

2) Analisi Matematica e Geometria analitica 2° = Istituzioni di Mate­matica iterato;

3) Caratteri stilistici e costruttivi dei

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30 Università degli Studi di Napoli Federico Il

monumenti = Restauro Architet­tonico 20

;

4) Complementi di matematica = Matematica applicata;

5) Composizione Architettonica IO = Teoria e tecnica della progettazio­ne architettonica;

6) Composizione Architettonica 2° = Composizione Architettonica l°;

7) Composizione Architettonica 3° = Composizione Architettonica 2°;

8) Composizione Architettonica 4° = Progettazione Architettonica l°;

9) Composizione Architettonica 5°= Progettazione Architettonica 2°;

lO) Decorazione = Architettura sociale;

11) Igiene edilizia = Ecologia appli­cata;

12) Illuminazione e acustica nell'edili­zia = Illuminotecnica, acustica e climatizzazione dell'edilizia;

13) Indirizzi dell'architettura moderna = Storia dell'architettura 3°;

14) Letteratura artistica = Storia della critica e della letteratura architet­tonica;

15) Materiali da costruzione speciali = Tecnologie dei materiali da costru­zione;

16) Materie giuridiche = Diritto e le­gislazione urbanistica;

17) Pianificazione territoriale urbani­stica= Pianificazione del territorio;

18) Plastica ornamentale = Morfolo­gia dei componenti;

19) Ponti e grandi strutture = Proget­tazione di grandi strutture;

20) Progettazione artistica per l'indu­stria = Disegno industriale;

21) Restauro dei monumenti = Re­stauro architettonico.

Gli allievi iscritti alla Facoltà prece­dentemente all'anno accademico 83/ 84, possono optare per il nuovo ordi­namento e in tal caso devono scegliere un indirizzo. Gli esami già sostenuti verranno convalidati sulla base della precedente tabella delle « equivalen­ze», nonché sulla scorta delle seguenti ulteriori indicazioni:

- Geometria descrittiva = Tecni­che di rappr. (Indirizzo in Progett. ar­chitett.);

- Geometria descrittiva = Geome­tria descrittiva (Indirizzo tecnologico);

- Geometria descrittiva = Cartogra­fia tematica (Indirizzo Urbanistico);

- Geometria descrittiva = Tecni­che di rappr. (Indirizzo di Tutela e re-cupero);. '.'

··,4 - Fisi~q:li~';;a tecnica e impianti; - Lingua Inglese = Colloquio pre1

laurea (a norma dell'articolo 260 dello ~ Statuto). /,*W

4i6ne de ia Consiglio .di /

Resta 'a resrsnrbilito'che;'p-efcoìo­ro che non intendono optare per il nuovo ordinamento, la Facoltà contr nuerà a rilasciare certificati di laurea in Architettura, senza alcuna indica-

. zione di indirizzo, convalidando esami già fatti ed a'farsi sulla base della ta­bella delle equivalenze innanzi ripor­tata.

Facoltà di Architettura 31

Profili dei quattro indirizzi secondo i quali la Facoltà organizza

il corso di laurea di Architettura

A. Indirizzo in Progettazione Architet­tonica - 25/10

In immediata continuità con la for­mazione tradizionale dell'architetto secondo un corso di laurea non artico­lato in indirizzi e nell'ambito del più complessivo problema della formazio­

. ne odierna del laureato in architettura, !'indirizzo Progettazione Architettonica assume quei riferimenti specifici di base che si focalizzano sui manufatti edilizi e micro-urbani.

L'impostazione culturale dell'indi­rizzo si basa sulla convinzione che una corretta produzione di manufatti edili­zi non possa prescindere da conoscen­ze, fondate criticamente e storicamen­te, relative alle preesistenze antiche e recenti, ai modi di ristrutturazione del territorio, alle modalità e alle tecniche di produzione, al comportamento dei materiali e delle strutture, all'uso de­gli edifici e degli spazi edificati; cono­scenze tutte da acquisire anche attra­verso analisi e verifiche su manufatti realizzati o su proposte progettuali.

L'indirizzo si pone l'obiettivo di for­mare professionalmente architetti che, intendono operare nel settore edilizio, siano in grado di orientare criticamen­te le proprie scelte progettuali rispetto

al complesso delle componenti i pro­cessi di trasformazione della città e del territorio e rispetto al controllo dei processi della produzione edilizia.

Nell'ambito dell'indirizzo si posso­no prevedere ampie possibilità di ri­cerca per quanto concerne sia i tipi edilizi e microurbani, sia i modi e le tecniche di intervento a scala edilizia, sia infine l'organizzazione e il control­lo dei processi progettuali ed esecu­tivi.

T. Indirizzo Tecnologico - 25120

L'indirizzo tecnologico è rivolto a sottolineare l'importanza che hanno nel progetto e nella attuazione dell'ar­chitettura le scelte e i sistemi di pro­duzione.

Appare evidente che, per il raggiun­gimento di un risultato complessivo che integri i diversi aspetti del proget­to architettonico, sia necessario uno sforzo costante (nella attuale situazio­ne di continua evoluzione) di appro­fondimento della consistenza fisica che sottende la forma .

Pertanto, al fine della formazione del progettista architetto, l'indirizzo tecnologico fornisce indicazioni meto-

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"ppm, ri"i; j\ ",".odo 'omi,,, ~i J do"' """W "ogo li oh"i ,o~. '00-strumenti metodologici per operare· sano avere una validità autonoma nel

32 Università degli Studi di Napoli Federico Il Facoltà di Architettura 33"

dologiche e conoscitive per approfon­dire il rapporto tra momento ideativo e momento attuativo dell'architettura, tenendo conto che alle proposte indi­viduali va anteposto un processo defi­nito da competenze interdisciplinari coerentemente alla complessità delle integrazioni tra la ricerca della costrui­bilità (ideazione) e della costruttività (attuazione).

Gli elementi caratterizzanti l'indi­rizzo tecnologico, sono, in sintesi, così individuabili:

A) L'indicazione di un particolare orientamento metodologico defi­nito dalla tendenza a motivare le scelte progettuali attraverso la co­stante verifica del rapporto cono­scenza-decisione per il controllo della qualità.

B) La centralità dell'intero processo edilizio come riferimento culturale ed operativo dell'architetto, con particolare attenzione al rapporto progettazione-attuazione.

C) L'utilizzazione della interdiscipli­narietà come strumento di control­lo della complessità progettuale.

In particolare, confluiscono alle di­verse scale dimensionali, competenze relative alle discipline geometriche, alle tecnologie dei materiali, ai proces­si di produzione industriale e al con­trollo ambientale.

AI suo interno l'indirizzo prospetta una articolazione secondo tre percorsi didattici differenziati, finalizzati alla Tecnologia del Recupero (A), all' Indu­strializzazione edilizia (B), a al Design (C).

Il primo affronta il problema opera­tivo dell'edilizia nella città, chiarendo il rapporto tra tecnologia e recupero e proponendo procedimenti operativi

scelte progettuali idonee in rapporto contesto. all'impiego di tecnologie edilizie indu- Il progettista di urbanistica cui noi strializzate. Il terzo, infine, viene a pensiamo è un progettista che sappia configurarsi come esperienza di pro- vedere la complessità del suo lavoro, gettazione per la producibilità indu- che riconosca la necessità, all'interno striale dell'oggetto alle sue varie scale; della sua proposta di intervento, di dei prodotti, dei sistemi, delle attrez- tutti gli aspetti, da quelli funzionali a zature. quelli economico-gestionali a quelli fi-

Questi percorsi sono caratterizzati sici, cioè a quelli di definizione del-da un biennio comune (2' e 3° anno l'ambiente di vita della comunità. del corso di laurea) cui si attribuisce Gli obiettivi dell'architetto e dell'ur-un ruolo formativo di base e da un se- banista sono quindi i medesimi, le va-condo biennio (4' e 5° anno del corso riabili su cui agire per raggiungerli, di laurea) che vede i tre iter didattici quindi gli strumenti sono diversi, (A/B/C) differenziati dall'attivazione quindi una suddivisione della scuola di materie specifiche di settore. in Indirizzi è funzionale a una miglio-

U. Indirizzo Urbanistico - 25/30

L'Indirizzo Urbanistico offre agli studenti di Architettura l'opportunità di acquisire la cultura e gli strumenti teorici e tecnici necessari per com­prendere e prospettare soluzioni ai problemi della trasformazione fisica della città e del territorio.

L'Indirizzo di Urbanistica non è una specializzazione né un corso di laurea specifico, porta al titolo di stu­dio di architetto e non predetermina quindi la futura attività professionale; è invece uno strumento per svolgerla in modo diverso, con consapevolezze diverse, qualunque sia il suo settore specifico. Il progettista di architettura . cui noi pensiamo è un progettista che sappia riconoscere nel risultato del suo lavoro, nelle sue architetture, il massimo del significato, quello di es­sere un fattore fondamentale della for­ma urbana; è un progettista cioè che colga il significato vero del suo opera­re, che è quello di modificare l'am­biente di vita dell'uomo, e non di pro-

re preparazione dello studente. Il successo dell'operare architettoni­

co e urbanistico è in gran parte affida­to alla capacità di porre in relazione la proposta, il progetto, con la moltepli­cità di interventi che quotidianamente contribuiscono a modificare la realtà ambientale. Per questi motivi il pro­gramma didattico dell'Indirizzo Urba­nistico ha, per quanto possibile, carat­tere interdisciplinare e comprende in­segnamenti rivolti a dotare lo studente di strumenti analisi e valutazione del­la realtà in cui si colloca !'intervento progettuale, oltre che degli strumenti per la formazione del progetto vero e proprio.

S. Indirizzo in Tutela e Recupero del Patrimonio storico - architettonico -25/40

Pur nella assoluta unitarità della fi­gura professionale dell'architetto, in cui convergono competenze diverse (ap­partenenti alle tre distinte aree storica, tecnica e tecnologica, progettuale ed urbanistica, com'è dimostrato dalla

presenza di ben 18 discipline comuni a tutti gli indirizzi di studio) l'indirizzo di «TuTELA E RECUPERO DEL PATRI­MONIO STORICO ARCHITETTONICO» è finalizzato ad una attività più specifi­catamente rivolta alla «protezione at­tiva» del patrimonio storico-architet­tonico.

Oggetto dunque della nostra parti­colare attenzione è il patrimonio stori­co architettonico, vale a dire i monu­menti architettonici e l'ambiente in cui essi si inseriscono, i tessuti storici della città, i cosiddetti centri storici, ma anche le zone di interesse storico extra urbane, tutte /e presenze storiche nel territorio. È investita dunque dalla attenzione dell'indirizzo ogni tip%gia storica, a qualsiasi fase essa apparten­ga dall'età antica all'età moderna, mu­ra e fortificazioni, chiese e conventi, mercati, fabbriche di produzione, tea­tri, palazzi e residenze, nonché tutto il tessuto connettivo che le circonda, ap­partenendo alla storia urbanistica non solo emergenze ma anche gli uffici di pregio architettonico e di valore am­bientale.

Poiché, se è vero che lo specifico ar­chitettonico piuttosto che essere costi­tuite dalla meccanica giustapposizione e dalla sommatoria dei tre parametri vitruviani, firmitas, utilitas e venustas (che hanno dato luogo ad altrettante interpretazioni storiche dell'architet­tura, valide ma non esaustive) è co­stituito dallo spazio, nella sua tempo­ralità di fruizione, è pur vero che in­torno allo spazio formano sistema tut­te le altre arti figurative: così chè non solo nel patrimonio storico-artistico rientrano a buon diritto, come parte integrante, le opere sculturali e pittori­che, ma la stessa architettura si avvale di elementi plastici materici e cromati­ci che la qualificano come immagine: ed è appunto tale immagine che va tu-

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34 Università degli Studi di Napoli Federico Il

telata e recuoerata, nella piena consa­pevolezza che essa è frutto delle vi­cende storiche nella loro complessità e globalità, con tutte le implicazioni economiche, sociali, politiche, simbo­liche, psicologiche, etc., nonché del pensiero dell'uomo sull'architettura (teoria).

Concorrono alla formazione del­l'immagine architettonica le stratifica­zioni, ossia quegli elementi che hanno arricchito (e talora soltanto modifica­to) nel tempo l'immagine originaria che, appunto, è sempre giunta a noi «stratificata». Quali che siano le cause degli interventi successivi e delle mo­difiche introdotte (dai restauri per in­cendi, dissesti, eventi sismici, etc., agli ampliamenti ed ai rinnovamenti detta­ti dal nuovo gusto e da esigenze di vi­ta, da una nuova destinazione d'uso, etc.) tali stratificazioni fanno parte in­tegrante ed insopprimibile dell'edifi­cio, sia esso di valore monumentale (la solitaria eccezione artistica creata dal genio) ovvero di valore ambienta­le, frutto di una diffusa civiltà architet­tonica, con quei valori di coralità che contraddistinguono il continuum dei centri storici e delle aree storiche delle città antiche.

Finalità dell'indirizzo è dunque la tutela ed il recupero delle preesisten­ze storico/artistiche delle città e dei paesi: compito assai gravoso per chi vive in una nazione ricchissima di tra­dizioni e di storia, in cui oltre 1'80 % del costruito è più vecchio di almeno un secolo e presenta peculiarietà e ca­ratteristiche di valore quanto meno ambientale insieme con monumenti che appartengono al patrimonio cultu­rale dell'umanità.

Fondamento dell'indirizzo è la sto­ria dell'architettura, che costituisce la indispensabile metodologia per la co­noscenza di tale patrimonio, alla base

sia della tutela che del suo recupero. È riconosciuta universalmente l'impor­tanza degli studi per la formazione dell'architetto (ben due corsi fonda­mentali sono sempre presenti nei pia­ni di studi della Facoltà, arricchiti da . almeno altri quattro corsi storici op­zionali tra i numerosi previsti in sede di statuto delle facoltà di architettura) poiché si vuole garantire la acquisizio­ne di una metodologia critica, qual è ri­chiesta dagli studi storici a qualsiasi «materiale storico» vengano applicati. . La pluralità delle metodologie storiche, dovute alle diverse scuole di storia dell'arte (formalistica, strutturalistica, sociologica, etc.) viene, nel nostro ca- . so, applicata all'architettura nella sua complessa realtà spaziale, tattile, ma- . terica, figurativa. Nasce una particola- . re storia che è quella dell'architettura, una storia storia speciale, come «spe­ciali» sono le storie dell'economia, della medicina, della musica, etc., che, pur mantenendo tutta la problematici­tà della storia (più che dare risposte essa pone continuamente problemi), viene investita della particolare pro­blematica del fare architettonico. È . perciò che assume indiscussa rilevan­za la indagine condotta in corpore del monumento, che viene così a costitui­re la fonte primaria per lo storico dell'architettura, mentre le consuete fonti storiche (d'archivio, bibliografi­che, iconografiche, cartografiche, etc.) sono di integrazione della prima, an­che se le dobbiamo considerare asso­lutamente indispensabili e da porsi in continua interazione con la lettura di­retta dell'opera architettonica.

Compito dunque dello storico è la ricostruzione del processo di una ar­chitettura, dalla primitiva ideazione, dalla genesi grafica iniziale con tutti i suoi pentimenti e ripensamenti, alla concretizzazione e realizzazione, sem-

Facoltà di Architettura ,,35:

pre condizionata da aspetti diversi (economici, politici, legislativi, urbani­stici, etc.). In tale ricostruzione assu­me particolare importanza l'individua­zione delle diverse fasi storiche, delle stratificazioni e dei restauri introdotti, che viene condotta nelle due direzioni verticale ed orizzontale, ossia in senso diacronico. L'indagine storica investe dunque tutta la cultura del tempo in cui l'opera architettonica è sorta, la Weltamschauung, anche se essa va in­tegrata dalla particolare metodologia che impone la storia delle tecniche co­struttive, l'esame dei materiali adotta­ti, la eventuale storia sismica (rappor­to della fabbrica con i terremoti sul­l'area), l'indagine sulle istituzioni e sulla committenza, ovvero, ad altra sca­la, la indagine sul territorio, sulla città, sull'ambiente urbano in cui l'opera si è inserita.

Il rapporto tra storia e architettura si fa dunque stretto e pregnante al tavolo da disegno, specie per quanto attiene alla rappresentazione grafica dell'ar­chitettura, al rilievo, che non è solo di­segno geometrico e della realtà mate­rica dell'edificio ma può costituire il fondamento di particolare lettura, at­traverso il rilievo tematico (a maggior scala, la cartografia tematica).

Da quanto esposto appare evidente che la storia dell'architettura può ave­re un valore autonomo: la ricerca sto­rico/architettonica del titto autonoma è volta alla precisazione dei maggiori nodi critici nel quadro della storia dell'architettura (l'autore dell'opera e la sua cultura, le ragioni e finalità, l'importanza del committente, i prece­denti etc.) e si conclude in se stessa, come apporto alla storia disciplinare o, più in generale, alla cultura archi­tettonica attuale; la eteronomia della storia dell'architettura: conferisce ad essa una precisa strumentalità che spa-

zia dai ruoli che essa di volta in volta assume, quale premessa alla progetta­zione, ovvero premessa ai piani urba­nistici, o, ancora, premessa al recupe­ro del patrimonio storico/ architettoni­co. In tale ultimo senso la storia dell'architettura è fondamentale e in­dispensabile premessa al restauro ar­chitettonico ( o dei monumenti) ed al restauro urbano, sia perché il momen­to della conoscenza dell'oggetto archi­tettonico e dei suoi valori è fase irri­nunciabile di una previsione proget­tuale di recupero, sia perché la storia dell'architettura fornisce gli strumenti critici e metodologici del restauro, le­gittimandone la validità scientifica. In tal senso le due discipline - storia dell'architettura e restauro - si intrec­ciano in una stretta interrelazione, confermando come esse appartengono alla formazione culturale e professio­nale dell' architetto e soltanto ad essa, anche se non può disconoscersi l'ap­porto di altre discipline tecnico/scien­tifiche all'attività del restauro, in cui l'architetto - che deve essere dotato di particolare capacità di sintesi - assu­me ancora una volta funzione di regia interdisciplinare. Tanto più che re­stauro è sinonimo di conservazione, da intendersi, secondo i dettami della dichiarazione di Amsterdam del 1975, come conservazione integrata, ossia in­serita nel quadro della pianificazione territoriale; il che significa tener con­to, nel restauro, delle finalità di riuso e di rivitalizzazione dell'opera da recu­perare nel contesto di un organico quadro di riferimento.

Resta da aggiungere che patrimonio comune della Facoltà di Architettura è e deve restare l'impegno progettuale a tutte le scale. Tuttavia la coscienza del valore del patrimonio storico-ar­chitettonico (e artistico) da salvare, quale fondamentale memoria del-

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36 Università degli Studi di Napoli Federico Il

l'umanità, dovrà muovere da una più approfondita coscienza storica, che, partendo dai problemi del presente (secondo il concetto crociano della contemporaneità della storia), recupe­ri criticamente dal passato non soltan­to le immagini architettoniche e figu-

rative delle nostre città, ma il senso stesso di vita associata che ne era a fondamento, ossia tenda il più possibi­le a raggiungere intorno al fenomeno « architettura» un rinnovato ed artico­lato equilibrio tra produzione e lavoro, creatività e fantasia.

;.I.~ .. I

Facoltà di Architettura 37

Discipline attivate per l'anno accademico 1989/90

l) Area progettuale architettonica:

composizione architettonica (I annua­lità);

composizione architettonica (II an­nualità);

allestimento e museografia; arredamento e architettura degli inter-

ni; arte dei giardini; caratteri tipologici dell'architettura; progettazione architettonica (I annua-

lità); porogettazione architettonica (II an­

nualità); scenografia; teoria e tecnica della progettazione ar­

chitettonica; architettura sociale; teoria dei modelli della progettazione.

2) Area della progettazione territoriale ed urbanistica:

urbanistica (I annualità); urbanistica (II annualità); analisi dei sistemi urbani; analisi delle strutture urbanistiche e

territoriali (I annualità) *; diritto e legislazione urbanistica *; ecologia applicata;

geologia applicata ed idrogeologia *; gestione urbanistica del territorio; pianificazione del territorio; organizzazione del territorio; progettazione urbanistica (I annua-

lità).

3) Area storico-critica e del restauro:

storia dell'arcbitettura (I annualità); storia dell'architettura (II annualità); storia dell'urbanistica; storia dell'architettura contempora­

nea; storia dell'arte; storia della critica e della letteratura

architettonica; storia della tecnologia; restauro architettonico; storia dell'architettura (III annualità); restauro architettonico (II annualità); restauro urbano.

4) Area tecnologica:

tecnologia dell'architettura (I annuali­tà);

tecnologia dell'architettura (II annua­lità);

cultura tecnologica della progetta­zione;

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38 Università degli Studi di Napoli Federico Il

disegno industriale; igiene ambientale; morfologia dei componenti; progettazione ambientale; tecnologie dei materiali da costruzione; tipologia strutturale; unificazione edilizia e prefabbricazione; tecnologie del recupero edilizio.

5) Area impiantistica:

fisica tecnica ed impianti; illuminotecnica, acustica e climatizza­

zione nell'edilizia.

6) Area fisico-matematica:

istituzioni di matematica; istituzioni di matematica (iterato); geometria descrittiva; matematica applicata; fondamenti di matematica.

7) Area della scienza e della tecnica delle costruzioni:

statica;

consolidamento ed adattamento degli edifici;

progettazione di grandi strutture; scienza delle costruzioni; tecnica delle costruzioni l"; tecnica delle costruzioni 2"*; sperimentazioni dei materiali e delle

strutture.

8) Area socio-economica:

estimo ed esercizio professionale; economia urbana e regionale; economia dei trasporti; geografia urbana e regionale; sociologia urbana e rurale.

9) Area della rappresentazione:

disegno e rilievo; applicazioni di geometria descrittiva; cartografia tematica; tecniche di rappresentazione dell'ar­

chitettura.

* In attesa di docente.

Facoltà di Architettura 39;;:

Manifesto degli studi

L'ordinamento della Facoltà di Ar­chitettura per l'a.a. 1989/90 è espresso nel Manifesto degli Studi, che prevede la seguente distribuzione annuale del­le discipline per ciascun indirizzo.

PIANI PROPOSTI DALLA FACOLTÀ

(A) Indirizzo di Progettazione Architettonica

Primo anno

1. Teoria e tecnica della progettazio-ne architettonica

2. Disegno e rilievo 3. Tecnologia dell'architettura 1" 4. Istituzioni di matematica 5. Storia dell'architettura l"

Secondo anno

6. Composizione architettonica l" 7. Istituzioni di matematica iterato 8. Storia dell'architettura 2° 9. Statica

lO. Tecnologie dei materiali da costru­zione / Unificazione edilizia e pre­frabbricazione

11. Tecniche di rappresentazione del­l'architettura / Applicazioni di geometria descrittiva

Terzo anno

12. Composizione architettonica 2" 13. Scienza delle costruzioni 14. Tecnologia dell'architettura 2" 15. Urbanistica l" 16. Fisica tecnica ed impianti 17. Storia dell'architettura 3" / Storia

della critica e della letteratura ar­chitettonica / Storia dell'architet­tum contemporanea

18. Diritto e legislazione urbanistica / Organizzazione del territoria / Ecologia applicata.

Quarto anno

19. Estimo ed esercizio professionale 20. Progettazione architettonica 1" 21. Restauro architettonico 22. Tecnica delle costruzioni l" 23. Urbanistica 2" 24. Arredamento e architettura degli

interni 25. Caratteri tipologici dell'architettu­

ra / Teoria dei modelli per la pro­gettazione

Quinto anno

26. Progettazione architettonica 2" 27. Progettazione di grandi strutture /

Tecnica delle costruzioni 2"

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40 . Università degli Studi di Napoli Federico Il

28. Allestimento e museografia / Sce­nografia

29. Architettura sociale / Arte dei giardini .

30. Sociologia urbana e rurale / Eco­nomia urbana e regionale

Indirizzo Tecnologico

Primo anno

l. Teoria e tecnica della progettazio-ne architettonica

2. Disegno e rilievo 3. Tecnologia dell'architettura l° 4. Istituzioni di matematica 5. Storia dell'architettura l°

Secondo anno

6. Composizione architettonica l° 7. Istituzioni di matematica iterato 8. Storia dell'architettura 2° 9. Statica

lO. Tecnologie dei materiali da costru­zione / Morfologia dei componen­ti / Cultura tecnologica della pro­gettazione

Il. Geometria descrittiva / Matemati­ca applicata / Fondamenti di ma­tematica

Terzo anno

12. Composizione architettonica 2° 13. Scienza delle costruzioni 14. Tecnologia dell'architettura 2° 15. Urbanistica l° 16. Fisica tecnica ed impianti 17. Applicazioni di geometria descrit­

tiva 18. Arte dei giardini / Allestimenti e

museografia / Architettura sociale

Quarto anno

19. Estimo ed esercizio professionale 20. Progettazione architettonica l°

21. Restauro architettonico 22. Tecnica delle costruzioni 1 ° 23. Urbanistica 2° 24. Storia della tecnologia / Storia

dell'architettura 3° 25. Tecnologia del recupero edilizio /

Unificazione edilizia e prefabbri­cazione / Disegno industriale

Quinto anno

26. Progettazione architettonica 2° 27. Illuminotecnica, acustica e clima­

tizzazione edilizia 28. Economia urbana e regionale 29. Consolidamento e adattamento

degli edifici / Sperimentazione dei materiali e delle strutture / Tecni­ca delle costruzioni 2°

30. Igiene ambientale / Tipologia strutturale / Progettazione am­bientale

Indirizzo Urbanistico

Primo anno

l. Teoria e tecnica della progettazio-ne architettonica

2. Disegno e rilievo 3. Tecnologia dell'architettura l° 4. Istituzioni di matematica 5. Storia dell'architettura l°

Secondo anno

6. Composizione architettonica l° 7. Istituzioni di matematica iterato 8. Storia dell'architettura 2° 9. Statica

lO. Geografia urbana e regionale / Geologia applicata ed idrogeologia

11. Storia dell'urbanistica

Terzo anno

12. Composizione architettonica 2° 13. Scienza delle costruzioni

Facoltà di Architettura 41

14. Tecnologia dell'architettura 2° 15. Urbanistica l° 16. Fisica tecnica ed impianti 17. Analisi dei sistemi urbani / Ge­

stione urbanistica del territorio / Ecologia applicata / Organizzazio­ne del territorio / Analisi delle strutture urbanistiche e territoriali

18. Diritto e legislazione urbanistica

Quarto anno

19. Estimo ed esercizio professionale 20. Progettazione architettonica l° 21. Restauro architettonico 22. Tecnica delle costruzioni l° 23. Urbanistica 2° 24. Matematica applicata / Geometria

descrittiva / Fondamenti di mate­matica

25. Cartografia tematica

Quinto anno

26. Progettazione architettonica 2° 27. Pianificazione del territorio 28. Morfologia dei componenti / Ti­

pologia strutturale / Progettazione ambientale / Cultura tecnologica della progettazione / Tecnica delle costruzioni / Igiene ambientale

29. Economia urbana e regionale / Economia dei trasporti

30. Progettazione urbanistica l°

Indirizzo in Tntela e recupero del patrimonio storico-architettonico

Primo anno

l. Teoria e tecnica della progettazio-ne architettonica

2. Disegno e rilievo 3. Tecnologia dell'architettura l° 4. Istituzioni di matematica 5. Storia dell'architettura l°

Secondo anno

6. Composizione architettonica 1 ° 7. Istituzioni di matematica iterato 8. Storia dell'architettura 2° 9. Statica

lO. Storia della critica e della lettera­tura architettonica

11. Applicazioni di geometria descrit­tiva / Tecniche di rappresentazio­ne dell'architettura

Terzo anno

12. Composizione architettonica 2° 13. Scienza delle costruzioni 14. Tecnologia dell'architettura 2° 15. Urbanistica l° 16. Fisica tecnica ed impianti 17. Storia dell'architettura 3° 18. Storia dell'urbanistica / Storia

dell'architettura contemporanea

Quarto anno

19. Estimo ed esercizio professionale 20. Progettazione architettonica l° 21. Restauro architettonico 1 ° 22. Tecnica delle costruzioni 1 ° 23. Urbanistica 2° 24. Allestimento e museografia 25. Storia della tecnologia / Storia

dell'arte / Restauro urbano

Quinto anno

26. Progettazione architettonica 2° 27. Restauro architettonico 2° 28. Economia urbana e regionale /

Geografia urbana e regionale / Consolidamento ed adattamento degli edifici / Tecnica delle costru­zioni 2°

29. Disegno industriale / Tipologia strutturale / Tecnologia del recu­pero edilizio / Unificazione edili­zia e prefabbricazione / Igiene ambientale / Progettazione am-

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42 Università degli Studi di Napoli Federico Il

bi~ntal~ / Cultura tecnologica del­la progettazione

:30. Dirittoe legislazione ùrbanistica / Ecologia applicata

PIANI LIBERI

In base ai D.P.R. n. 806 del 1982 e n. 1248 del 1943, lo studente ha facol­tà di presentare piani di studio indivi­duali.

Nella formulazione di tali piani, lo studente deve indicare 30 insegna­menti, di cui:

a) 20 insegnamenti comuni a tutti gli indirizzi, caratterizzanti il corso di laurea in Architettura e, pertanto, in­soostituibili:

1) composizione architettonica (I an­nualità);

2) composizione architettonica (II annualità);

3) progettazione architettonica (I an­nualità);

4) progettazione architettonica (II annualita);

5) urbanistica (I annualità); 6) urbanistica (II annualità); 7) storia dell'architettura (I annua­

lità); 8) storia dell'architettura (II annua­

lità); 9) restauro architettonico;

lO) tecnologie dell'architettura (I an­nualità);

11) tecnologia dell'architettura (II an-nualità);

12) fisica tecnica ed impianti; 13) istituzioni di matematica; 14) statica; 15) scienza delle costruzioni; 16) estimo ed esercizio professionale; 17) disegno e rilievo; 18) teoria e tecnica della progettazio­

ne architettonica;

19) istituzioni di matematica iterato; 20) tecnica delle costruzioni

b) lO insegnamenti, caratterizzanti l'indirizzo, da attingere dalle singole aree disciplinari, secondo il seguente schema:

Il numero complessivo delle annua­lità individuanti l'indirizzo di proget­tazione architettonica deve essere così costituito:

tre annualità dell'area 1 progettuale architettonica;

una annualità dell'area 2 della proget­tazione territoriale ed urbanistica;

una annualità dell'area 3 storico-criti­ca e del restauro;

una annualità dell'area 4 tecnologica; due annualità dell'area 7 della scienza

e della tecnica delle costruzioni; una annualità dell'area 8 socio-econo­

mica; una annualità dell'area 9 della rappre­

sentazione.

Il numero complessivo delle annua­lità individuanti l'indirizzo tutela e re­cupero del patrimonio storico architet­tonico deve essere così costituito:

due annualità dell'area 1 progettuale architettonica;

una annualità dell'area 2 della proget­tazione territoriale ed urbanistica;

tre annualità dell'area 3 storico-critica e del restauro;

una annualità dell'area 4 tecnologica; una annualità dell'area 7 della scienza

delle costruzioni; una annualità dell'area 8 socio-econo­

mica; una annualità dell'area 9 della rappre­

sentazione.

Il numero complessivo delle annua­lità individuanti l'indirizzo tecnologi­co deve essere così costituito:

Facoltà di A.rchitettura ~ 43 "

una annualità dell'area 1 progettuale architettonica;

una annualità dell'area 3 storico-criti­ca e del restauro;

tre annualità dell'area 4 tecnologica; una annualità dell'area 5 impianti­

stica; una annualità dell'area 6 fisico-mate­

matica; una annualità dell'area 7 della scienza

delle costruzioni; una annualità dell'area 8 socio-econo­

mica; una annualità dell'area 9 della rappre­

sentazione.

Il numero complessivo del1e annua­lità individuanti l'indirizzo urbanistico deve essere così costituito:

tre annualità dell'area 2 della proget­tazione territoriale e urbanistica;

una annualità dell'area 3 storico-criti­ca e del restauro;

una annualità dell'area 4 tecnologica; una annualità dell'area 6 fisico mate­

matica; tre annualità dell'area 8 socio-econo­

mica; una annualità dell'area 9 della rappre­

sentazione.

Lo studente può inserire non più di due discipline tra quelle previste dal­l'art. 256 dello Statuto, non attivate nella Facoltà di Architettura ma atti­vate presso altre Facoltà dell'Ateneo Napoletano.

Per la presentazione dei piani liberi lo studente deve utilizzare i modelli, riportati nelle pagine successive, da ri­tirare in segreteria.

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44 Università degli Studi di Napoli Federico Il

DA ALLEGARE COPIA PER LA SEGRETERIA ALLA DOMANDA IN BOLLO DA L, 700

AL MAGNIFICO RaTORE DELL'UNIVERSITA DEGLI STUDI Matricola .. DI NAPOLI FEDERICO Il l

FACOLTA DI ARCHITETTURA

Il sottoscritto

... n. . c.a.p. .. Te!, _ ...... _

iscritto per l'anno ace, __ """_"."_.,,. __ ._._ .. al _ .... _ ... _ ...... "." ...... _. anno del corso di laur~ in ARCHITETTURA chiede di seguire il seguente

piano di studi per l'anno ace, 1989/1990 ai sensi dell'Mt, 2 della legge 11 dicembre 1969, n. 910.

li I ~! I INDIRIZZO PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA (lO)

l" ANNO

o O O O O

• TeQtia e tecnica della progettazione architettonica. • Disegllo e rilievo , • Tecnologia dell'architettura l ' • Istituzioni di matematica • Storia dell'architettura. l .

2" ANNO

O • Composi~ione architettonica l/N.O, O • Istituzioni di matematica Herato , O • Storia deU'architettura II O • Statica '

O O O O

,., ANNO

O • Composizione architettonica JI/N.O. O • Scienza delle costruzioni O • Tecnologia dell'architettura Il O • Urbanistica I O • Fisica tecnica ed impianti ,

O O O O

4· ANNO

o • Estiq\o ed esercizio professionale , O • P~ogettazione architettonka l O • Restauro ar<:hitettonico O • Tec.:oka delle costruzioni O • Urbanistica II .

D D O O

so ANNO

o • Progettalione architettonica II

D O D D O O O O

(25/05) (25/61) (25/64) (25/08) (25/62)

Gli insegnamenti di indiri7.zo, da distribuire nel piano di studi, devono essere così scelti:

3 Annualità dall'area progettuale architettonica;

1 Annualità dall'area della progettazione territoriale ed urbanistica;

I Annualità dall'area storico-critica e del restauro:

l Annualità dall'area tecnologica;

2 Annualità dall'area della scienza e tecnica delle costruzioni;

(25/91) I Annualità dall'area socio-cconomica: (25/09) (25/65) 1 Annualita d~]\'area della rappresentazione, (25/63)

(25/92) (25/25) (25/66) (25/29) (25/68)

(25/37) (25/19) (25/20) (25/69) (25/35)

(25/39)

lL PRESENTE PIANO DI STUDIO:

- deve essere completato in ogni sua parte;

- annulla tutti i precedenti;

- non deve contenere cancellature o correzioni;

- deve recare la firma chiara dello studente;

- deve contenete n, 30 insegnamenti;

- entra in vigore con la sessione estiva dell'anno

accademico ......

F1RMA DELLO STUDENTE

Il Consiglio di Facoltà nella seduta del ha approvato il presente piano di studi.

IL CAPO DELLA SEGRETERIA

N,B, • li presente mo~uIo dovrà essere compilato conIa massima chiarezza e precisione nell'interesse dello studente, poiché le notizie in esso contenute verranno fonute al Centro elettronico che non potrà dar corso alla richiesta qualora i dati forniti dallo studente non siano completi e precisi.

Facoltà di Architettura 45

DA ALLaGARE COPIA PER LA SEGRETERIA ALLA DOMANDA IN BOLLO DA L. 700

AL MAGNIFICO RETTORE DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI Ma tric.ola DI NAPOLI FEDERICO Il I

FACOLTÀ DI ARCHITETTURA

Il sot/oscritto nalo a ............................ il.

domicilialo a ..... Via. n . c.a.p, .. ........................... Te! .

iscritto per l'anno acc, .................. "" al ............................. anno de! corso di laurea in ARCHITETTURA chiede di seguire il seguente

piano di studi per l'anno ace. 1989/1990 ai sensi dell'art. 2 della legge Il dicembre 1969, n, 910

INDIRIZZO TECNOLOGICO (20)

l° ANNO

D D O D O

• Teona e 'tecnica del1~ progettazione architettonica. • Disegno e rilievo , • Tecnologia dell'ar<:hilettura I , • Istituzioni di matematica • Storia dell'architettura I .

2" ANNO

D O O O

• Composizione ar<:hitettonica UN,O. • Istituzioni eli matematica iterato . • Stona dell'architettura II • Statica,

O O O O

3" ANNO

o •. Composizione architettonica lI/N,O, O • Scienza delle costruzioni O • Tecnologia dell'architettura II O • Urbanistica I O • Fisic~ tecnica ed impianti ,

O O O O

4" ANNO

o • Progettazione architettonica I O • Restauro architettonico O • Tecnica delle costruzioni O • Urbanistica II . O • Estimo cd esercizio professionale .

O O O O

5" ANNO

O • Progettazione architettonica Il

O O O O D O O O

(25/05) (25/61) (25/64) (25/08) (25/6l)

(25/91) (25/09) (25/65) (25/63)

(25/92) (25/25) (25/66) (25/29) (25/68)

(25/19) (25/20) (25/69) (25/35) (25/37)

(-?5/39)

Gli insegnamenti di indirizzo, da distribuire nel piano di studi, devono essere cosi scelti:

I Annualità dall'area progettu~le architettonica;

I Annualita dall'area storico-crltica e del restauro:

3 Annualità dall'area tecnologica;

I Annualità dall'area impiantistica:

1 Annualità dall'area lisico-matematica;

1 Annualità dall'area della sci=za e tecnica delle costruzioni:

1 Annualità dall'area della rappresentazione;

l Annualita dall'area socio-economica,

IL PRESENTE PIANO DI STUDIO:

- deve essere completato in ogni sua parte:

_ annulla tutti i precedenti;

_ non deve contenere cancellature o correzioni;

_ deve recare la firma chiara dello studente;

_ deve contenere n, 30 insegnamenti;

_ entra in vigore con la sessione estiva dell'anno

accademico

FIRMA DELLO S'fUDENTIl

Jl Consiglio di Facoltà nella seduta del .. _ .. ha approvato il presente piano di studi,

IL CAPO DELLA SEGRETERIA

N.a. _ Il presente modulo dovrà essere compdato con la massima chiarezza e precISione nell'interesse dello studente, polché le n?trzle )il esso. eonte~te verranno fornite al Centru elettronico che non potrà dar corso alla richiesta qualora i d~ti forniti dallo studente non SIano complett e preCISI.

l

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46 Università degli Studi di Napoli Federico Il

DA ALLBGARE COPIA PER LA SEGRErERIA ALLA DOMANDA IN BOLLO DA L 700

AL MAGNIFICO RETTORE DELL'UNIVERSITA DEGLI STUDI Ma tricola.. I DI NAPOLI FEDERICO Il - .-..

FACOLTA DI ARCHITETTURA

li sottoscritto .... m. nato a

domiciliato a ................. __ .... _._., .. _ ... . __ .. Via _ ... n. ___ .... _ ..... c.a.p.

iscritto per l'anno ace. _.o •• ,. ." .... _.,._" •• , ••• al "._ .. ___ .. _ ... _ ..... ". anno del corso di laurea in ARCHITETTURA chiede di seguire il seguente

piano di studi per l'anno ace. 1989/1990 ai sensi dell'art 2 deUa legge 11 dicembre 1969, n. 910.

D D O D O

D O O O

D O

INDIRIZZO URBANISTICO (30)

1· ANNO

• Teoria e tecnica della progettazione architettonica . • Disegno e rilievo. • Tecnologia dell'architettura I . • Istituzioni cii matematica • Storia dell'architettura I .

2' ANNO

• Composiziolle architettonica ItN.O.

• Istituzioni di matematica ite.rato .

• Storia dell'architettura II

• Statica .

O O

(25/05) (25/61) (25/64) (25/08) (25/62)

Gli insegnamenti di indirizzo, da distribuire nel piano di studi, devono essere cosÌ scelti:

3 Annualità dall'area della progeUa71one territoriale ed urbanistica;

1 Annualit;" dall'area storico-critica c_del restaurn;

1 Annualità dall'area tecnologica;

l Annualità datl'area fisico-maternatica;

3 Annualità dall'arca socio-ecollomica:

(25/91) l Aonualità dall'area della ·rappresentw.ione. (25/09) (25/65) (25/63)

Facoltà di A.rchitettura 47~3

DA ALLEGARE COPIA PER LA SEGRETERIA ALLA. DOMANDA IN BOllO DA L 700

AL MAGNIFICO RETTORE DELL'UNIVERSITA DEGLI STUDI Matricola DI NAPOLI FEDERICO Il

FACOLTA DI ARCHITETTURA

Il sottoscritto ...... il .. ".".".".""." .. " .. "."." .. ~

domiciliato a .... ~" __ .. ""."._._". ."~" .. Via .. _ .. .~.m ___ .... __ ...... ""_._""_.""_._. n. _ .. __ ._ c.a.p. ." .. Tel . ..

iscritto per l'anno ace . . _ ._._."." ....... "". al __ .. . •••• m •••••• anno del corso di laurea in ARCHITETTURA chiede di seguire il seguente

piano di studi per l'anno acc. 1989/1990 ai sensi dell'art. 2 della legge 11 dicembre 1969, n 910.

INDIRIZZO TUTELA E RECUPBRO -~ I !! I li ,; DEL PATRIMONIO STORICO·ARCHITETTONICO (40)

D O D O D

l" ANNO

• Teoria e tecnica della progettazione architettonica . • Disegno e rilievo . • Tecnologia dell'architettura I . • Istituzioni di matematica • Storia dell'architettura I .

2" ANNO

D • Composizione architettonica l/N.O. O • Istituzioni di matematica iterato . O • Storia dell'architettura II O • Statiea.

O D D D

(25/05) (25/61) (25/64) (25/08) (25/62)

Gli insegnamenti di indirizzo, da distribuire nel piano di studi, devono cssere cosÌ scelti:

2 Annualità dall'area prngettuBle architettonica;

1 Annualità dall'arca della progettazione territoriale ed urbanistica;

3 Annualità dall'area storico--cdtica e del restauro;

1 Annualità dall'arca tecnologica;

1 Annualità dall'area della scienza C tecoica delle costruzioni;

(25/91) 1 Annualità dall'area dclla rappresentazione; (25/09) (25/65) 1 Annnalità dall'area socio-economica; (25/63)

IL PRESENTE PIANO DI STUDIO: IL PRESENTE PIANO DI STUDIO: l'ANNO

D • Composizione architettonica II/N.O. O • Scienza delle costruzioni D • Tecnologia dell'architettura Il D • Urbanistica l D • FjsÌCa tecnica ed impianti.

D D D D

4" ANNO

O • Estimo ed esercizio professionale. D • Progettazione architettonica l O • Restauro architettonico O • Tec!Ùca delle costru:zioni O • Urbanistica II .

O O O O

5~ ANNO

O • Progettazione architettonica II

O O D D O O D D

(25/92) (25/25) (25/66) (25/29) (25/68)

(25/37) (25/19) (25/20) (25/69) (25/35)

(25/39)

- deve essere completato in ogni sua parte;

- annulla tutti i precedenti;

- non deve contenere cancellature o correzioni;

- deve recare la firma chiara dello studente;

- deve contenere n. 30 insegnamenti;

- entra in vigore con la sessione estiva dell'anno

accademico ..

FIRMi\' DELLO STUDENTE

Il Consiglio di Facoltà nella seduta del, ha approvato il presente piano di studi.

IL CAPO DELLA SEGRETERIA

N.B .. II presente modulo dovrà essere compilato conIa massimachtarez>:ae precisione nell'interesse dello studente, poiché le notizie ID esso contenute veITallno fomite al Centro elettronico clu: non potrà dar corso ali" richiesta qualora i dati forniti da.llo studente non siano completi e precisL

3· ANNO

D • Composizione architcttonica II/N.O. O • Scienza dclle costruzioni D • Tecnologia dell'architettura II D • Urbanistica I D CI Fisica tecoica ed impianti .

O D D D

4· ANNO

o • Estimo ed esercizio professionale D • Progettazione architettonica I D • Restauro architettonico D • Tecnica delle costruzioni D • Urbanistica II .

D O D O

5· ANNO

U • Progcttazionc architettonica Il

D O O O [J n o O

(25/92) (25/25) (25/66) (25/29) (25/68)

(25/37) (25/19) (25/20) (25/69) (25/35)

(25/39)

- deve essere completato in ogni sua parte;

- annulla tutti i precedenti;

- non deve contenere cancellature o correzioni;

- deve recare la firma chiara dello studente;

- deve contenere ll. 30 insegnamenti;

- entra in vigore con la sessione estiva dell'anno

accademico ....... " ..... ""."."."." ...

FIRMA DELLO STUDENTE

Il Consiglio di Facoltà nella seduta del ha approvato il presente piano di studi.

IL CAPO DELLA SEGRETERIA

N.B. - Ilpreseote modulo dovm essel'e compllUlO con ta ffiaSs"na ch'at'C"r.za C preCISIOne nell'interesse dello studelHC, poIché le notIZIe !Il esso contenute verranno fornite al Ccntro clettronico che non potrà dar corso ali,. rid\icstu qualora i dati forniti dallo studente non si~no completi" precisi .

.... ____________________ .JL.. _____________________ ,'

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48 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Programmi

1. Area disciplinare Progettuale Architettouica

l.A) Insegnamenti comuni a tutti gli indirizzi:

l. Teoria e tecnica della progett. architett. (A) 2. Teoria e tecnica della progett. architett. (B) 3. Teoria e tecnica della progett. architetto (C) 4. Teoria e tecnica della progetto architett. (D) 5. Teoria e tecnica della progett. architett. (E) 6. Teoria e tecnica della progett. architett. (F) 7. Teoria e tecnica della progett. architett. (G) 8. Teoria e tecnica della progett. architetto (H)

9. Composizione architettonica l' (A) IO. Composizione architettonica l' (B) 11. Composizione architettonica 1 ° (C) 12. Composizione architettonica l° (D) 13. Composizione architettonica l' (E) 14. Composizione architettonica l' (F) 15. Composizione architettonica l° (G) 16. Composizione architettonica l° (H)

17. Composizione architettonica 2° (A) 18. Composizione architettonica 2° (B) 19. Composizione architettonica 2° (C) 20. Composizione architettonica 2° (D) 21. Composizione architettonica 2° (E) 22. Composizione architettonica 2° (F)

23. Progettazione architettonica 1 ° (A) 24. Progettazione architettonica 1 ° (B)

C. prof. L. Morrica Iii I prof. A. Cuomo

prof. s. Brancaccio . prof. G. Borrelli

prof. G. Cilento · prof. R. Lucci I · prof. A. Della Gatta · prof."c. Gubitosi · - .

p rof. A. Izzo prof. D. Mazzoleni prof. L. De Rosa prof. R. Scarano prof. S. Paciello prof. I. Ferraro prof. G. De Franciscis prof. P.O. Rossi

prof. S. Bisogni prof. R. Dalisi prof. F. Bruno prof. F. Spirito prof. M. Angrisani prof. A. Ferlenga

prof. A. Sbriziolo prof. A. Cuomo

Facoltà di Architettura ,49

25. Progettazione architettonica 1 ° (C) 26. Progettazione architettonica l° (D) 27. Progettazione architettonica 1 ° (E) 28. Progettazione architettonica l° (F)

29. Progettazione architettonica io (A) 30. Progettazione architettonica 2° (B) 31. Progettazione architettonica 2° (C) 32. Progettazione architettonica 2° (D) 33. Progettazione architettonica 2° (E)

l.B) Insegnamenti di indirizzo

34. Allestimento e museografia 35. Architettura sociale 36. Arredamento e architettura degli interni (A) 37. Arredamento e architettura degli interni (B) 38. Arte dei giardini (A) 39. Arte dei giardini (B) 40. Caratteri tipologici dell'architettura (A) 41. Caratteri tipologici dell'architettura (B) 42. Scenografia 43. Teoria dei modelli per la progettazione

prof. G. Borrelli prof. M. Dell' Acqua prof. M. Nunziata prof. M. Capobianco

prof. M. Capobianco prof. M. Pica Cimarra prof. A.L. Rossi prof. N. Pagliara prof. U. Siola

prof. A. De Angelis prof. L. Morrica prof. F. Alison (non attivato) prof. V. Fraticelli prof. G. Di Simone prof. I. Ferraro prof. R. Lucci prof. A. De Angelis prof. R. Scarano

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50 Università degli Studi di Napoli F\ederico Il

1. TEORIA E TECNICA DELLA PROGETTAZIONE (A)

Prof. Lucio Morrica

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Conservazione dei beni architettonici e ambientali

Obiettivo del corso:

Introdurre lo studente del primo an­no alle finalità ed ai complessi proble­mi della progettazione da inquadrare sin dal primo momento in una vision~ culturale generale dell' Architettura , nonché fornire agli stessi informazioni sui metodi, tecniche e strumenti di ba­se per capire e decifrare l'Architettura nelle sue parti e il sistema di relazioni che la definiscono.

Il Corso, basato prevalentemente sull'esperienza diretta e guidata, si propone di fornire nozioni di teoria e metodologia analitica e di avviare la sperimentazione di processi composi­tivi particolarmente semplici.

Argomenti trattati nel corso delle lezioni:

Le lezioni riguarderanno l'inqua­dramento teorico del problema della progettazione e la definizione della fi­gura dell'Architetto come operatore di cultura e di tecnica nel processo di co­struzione dell'ambiente.

Ambito tematico:

1) Preparare a «vedere» architettu­ra. Un primo necessario contatto di­retto ed immediato con la realtà am­bientale attraverso la scoperta, l'osser­vazione, l'analisi e la critica di un epi­sodio edilizio negativo.

2) Preparare a « leggere e conosce­re» l'architettura. La possibilità di co­noscere a fondo, nella sua realtà di­mensionale e costruttiva, un edificio storico in modo da sperimentare nella realtà architettonica le ipotesi della storia dell'arte.

Tema: Analisi architettonica di una casa romana a Pompei o Ercolano.

3) Preparare a «capire» la storia delle esperienze progettuali dell'archi­tettura moderna e contemporanea. Of­frendo, attraverso una prima presa di contatto con i problemi dell' Architet­tura moderna, una visione dei mezzi e dei metodi con cui l'architetto opera e dei diversi livelli nei quali il suo inter­vento si inserisce per rendere migliore la vita dei componenti della società di cui egli stessa fa parte.

L'analisi si allargherà alla sintassi del fare architettonico dell'autore scel­to (ad esempio la tipologia, la natura delle funzioni, come abbia risolto l'at­tacco a terra, la soluzione d'angolo e la conclusione di copertura, come è stato affrontato il rapporto tra struttura e forma, nonché i problemi «decorati­vi» ed il rapporto con il luogo).

Temi: Analisi di una piccola opera del movimento moderno (Le Corbu­sier, Aalto, Wright, Mies, Gropius, Neutra, Dudok, Kahn, Oud, Terragni Libera, Ridolfi, Libera, Michelucci e i contemporanei Stirling, Meyer, Ando, B?tta, Gregotti, Purini, Ungers, Hol­lem, ecc.).

4) «Preparare a progettare ». L'inse­gnamento di un metodo d'impostazio­ne, di un atteggiamento nei confrontì della realtà che dia all'allievo chiarez­za nel pensare e capacità di sintesi nel quadro della complessità dei problemi attuali della progettazione.

Tema: Proposta di un intervento progettuale definito, in termini ele-

Facoltà di Architettura 51

Modalità suddivisioììèstùdeittl i~i~)f;ì;> l'interno del corso: Ì1idivì<!uàli'e 'di gruppo (max 3 allievi).

mentari ma concreti, di uno spazio abitativo minimo, in muratura portan­te, da realizzarsi su un'area assegnata.

Lo studio di tale unità architettoni­ca elementare rappresenterà sintetica­mente un consistente insieme dei pro­blemi e delle situazioni culturali e tec­niche della progettazione.

In tale esercitazione saranno tenuti presenti, tra l'altro:

- il rapporto con il contesto;

- la natura della funzione;

- la tipologia; _ il funzionamento strutturale e co­

struttivo; - l'organizzazione spaziale; - la rappresentazione dell'insieme.

Bibliografia generale

L. Quaroni, Progettare un edificio, Mazzotta Editore.

Testi consigliati

L. Benevolo, Corso da disegno, Laterza Editore, volumi 1-5.

D.A.U., Dizionario di Architettura e Urbanistica, 1st. Editoriale Roma­no, 1969.

C.N.R., Il manuale dell'architetto.

Riviste da consultare

Lotus, Casabella, Domus, L'Archi­tettura, Abitare, ecc.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dotto V. Russo, G. Monzo, F. Gagliardo, S. Sodano, S. Amato, F. A vallone, V. Bottiglieri, G. Capo, G. Falato, A. Franzese, F. Lecce, L. Mar­celli, M. Masciocchi, A. Parziale, G .C. Pignataro, A. Santoro, S. Socievole.

Corso: continua della frequenza -prova d'esame (a + b + c):

a) 2 esercitazioni analitiche indivi­duali (bimestrali): prova 1 e 3 (forma­to A3);

b) esercitazione analitica e grafica (prova 2) (consentito gruppo max 3 al­lievi);

c) tema d'anno (tavole unificate 100x70 piegate formato 2lx29,7 in cartella) (individuale).

N ota: sono previsti viaggi e visite di studio, nonché interventi al corso te­nuto da «esperti esterni».

Esami: previa verifica validità iscri­zione (luglio, novembre, marzo) l'esa­me riguarderà la presentazione e la di­scussione relativa agli elaborati pro­dotti dagli studenti durante le quattro esercitazioni bimestrali: esso sarà con­dotto in modo da mettere in luce le ac­quisizioni di metodo e la coscienza progettuale e culturale raggiunta dai candidati anche in relazione alla bi­bliografia indicata.

Iscrizione al corso: libera fino al tet­to max previsto dalle norme. Iscrizio­ne obbligatoria entro il 30 novembre. Verifica iscrizione attraverso lo svolgi­mento positivo delle prove a) e b) ef­fettuate entro le scadenze richieste.

2. TEORIA E TECNICA DELLA PROGETTAZIONE

ARCHITETTONICA (B)

Prof. Arch. Alberto Cuomo

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52 ~ Università degli Studi di Napoti Federico Il

3. TEORIA E TECNICA DELLA PROGETTAZIONE

ARCHITETTONICA (C)

Prof. Sergio Brancaccio

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Attuazione e configura­zione dell'architettura

Contenuti minimi del corso:

La progettazione instaura rapporti con l'ambiente, il paesaggio, ed inve­ste problemi economici, tecnici, esteti­ci, sociali, giuridici, psicologici. tali aspetti si desumono confrontando dif­ferenti civiltà e la storia dell'architet­tura ne fornisce diretta testimonianza.

Scopo del corso è di sperimentare metodologie di progettazione con ap­porti interdisciplinari, mirati a realiz­zare processi aperti e continui d'ap­prendimento. finalizzati ad una cresci­ta culturale ed all'esercizio professio­nale.

Il confronto fra antico e nuovo, fra ambiente e progetto, presuppone l'analisi e la conoscenza dei luoghi che si intende modificare.

Progettare significa dunque opera­re scelte, promuovere giudizi critici, proporre nuove forme o differenti destinazioni d'uso, ma occorre valu­tare le istanze già enunziate oer il conseguimento di una sintesi ottima­le, logica, funzionale ed esteticamen­te valida che rappresenta la qualità dell'intervento proposta; inoltre oc­corre considerare le differenze inter­correnti fra gli enunciati teorici, la molteplicità delle situazioni reali (fat­tori orografici, climatici ecc.), le mo­de, e la rispondenza alle complesse necessità del vivere associato e del­l'individuo.

Si studiano inoltre le norme che le­gano il progetto agli aspetti tecnologici e realizzativi in relazione alle conve­nienze, alle opportunità, al rapporto costi/benefici convinti che I-eccezio­nalità delle forme non sia sufficiente a riscattare un ambiente degradato, ma che vadano ricercati equilibri socio­ambientali.

Nel contempo si considerano anche le inclinazioni progettuali che aspira­no alla poeticità.

Le esercitazioni sono collegate ai te­mi trattati nelle elezioni e prevedono ricerche personali ed extempore. Il la­voro di gruppo verte sull'analisi di un nucleo campione del centro storico o antico di Napoli cui seguiranno ppro­poste d'intervento. Cartogralia di base ed indicazioni bibliografiche « per ar­gomenti» verranno fornite durante lo svolgimento del corso che si avvale di contributi relativi all'attività di ri­cerca dei dott. arch. M. Viola, R. Mi­glietta.

Modalità suddivisione studenti all'interno del corso

Formazione di gruppi, max 3 perso­ne (non obbligatoria).

Corso

Frequenza obbligatoria, esercitazio­ni singole e lavoro di gruppo.

Esami

Presentazione delle esercitazioni grafiche e del tema d'anno; discus­sione sugli elaborati presentati e sul­le lezioni svolte. Appelli a Giugno, Luglio, Novembre, Dicembre, Marzo, Aprile.

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- il lavoro intellettuale e illavoiorti~~;\;W'Ìf~r nuale: la divisione sociale deLhi~. voro;

Bibliografia

Cfr. Le coste in campania, di S. Bran­caccio, Ed. Opera Universitaria, in cui è riportata la bibliografia atti­nente alle lezioni svolte.

4. TEORIA E TECNICA DELLA PROGETTAZIONE

ARCHITETTONICA (D)

Prof. Gaetano Borrelli

5. TEORIA E TECNICA DELLA PROGETTAZIONE

ARCHITETTONICA (E)

Prof. Ginseppe Cilento

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Progettazione urbana

Il tema del Corso è «la città e il rap­porto città-campagna com~ forma de~­la transizione del feudaleSimo al capI­talismo». All'interno di questo nucleo tematico viene analizzata la formazio­ne urbana di un «corpUS» normativo e disciplinare del progetto relativo allo sviluppo delle forme architettoniche e all'idea di piano che le dispiega pro­gettualmente nel passag~io d~la città mercantile, borghese, slgnonle, alla città-metropoli capitalista.

Il Corso si articola in lezioni, eserci­tazioni, seminari.

Lezioni

_ il corpus disciplinare del progetto di architettura come unità del rapporto tra Teoria e Pratica;

_ i modi di produzione e i rapporti di produzione: il progetto, il cantiere, il ciclo edilizio;

_ il « segno sensibile» dell'architet­tura: a) come forma di una ?ro.duzione materiale socialmente agita m quan­to azione storica umana del costrui­re per abitare nell'ambiente natu­rale; b) come unità degli elementi della forma progettuale regolata dalle tre operazioni compositive: l'utilitatis, la firmitatis, la venustatis.

Firmitatis:

_ la materialità dell'opus come risolu­zione di un'unità costruttiva della composizione degli elementi nella quale si configurano concetti e siste­mi strutturali;

_ gli elementi che sostengono. e gli elementi che sono sostenuti; Il con­flitto delle forze materiali (Schopen­hauer, hegel, Lukàcs).

Utilitatis:

_ i bisogni dell'uomo; la forma sociale dei bisogni;

_ la casa mediterranea; il dimensiona­mento della cellula abitativa e dei suoi componenti; le questioni pro­gettuali e normative lega~e all~ ti~iz­zazione dei componenti dell abita­zione;

_ la ricerca razionalista dell' existenz­minimum;

_ la cellula abitativa: analisi degli ele­menti componenti; associazione de­gli elementi; l'aggregazion.e delle cellule' l'edificio; l'aggregaZiOne de­gli edifici; il rapporto tra isolato,

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54 _ - _ Università degli Studi di Napoli ~ederico Il

strada, piazza, giardino; l'unità mi­nima o massima di aggregazione della parte urbana.

Venustatis:

- la proporzione come ordinamento formale delle parti che compongono il segno sensibile dell'architettura;

- la visività del segno progettuale; - le proprietà evocative della forma

progettuale; - l'unità, la varietà, l'uniformità, la

modularità, il ritmo, l'analogia, l'omissione.

L'architettura della città:

- i principi della configurazione este­tica dello spazio urbano: l'ordine or­ganico e l'ordine razionale;

- il piano-progetto; - gli elementi ordinatori dell-architet-

tura del piano; - la parte urbana come unità minima

di aggregazione.

Esercitazioni:

- la casa di abitazione: la domus, la casa unifamiliare, la casa collettiva, la casa-laboratorio, la casa smonta­bile e trasportabile;

- i parchi naturali e l'impianto produt­tivo delle serre e dei giardini medi­terranei nel ridisegno della morfolo­gia metropolitana dell' Agro vesu­viano.

Seminari

La decorazione in architettura; la città ideale; la ricostruzione delle città calabresi distrutte dai « tremuoti» del 1783; i sette punti dell'architettura di Ruskin; i cinque punti dell'architettu­ra di Le Corbusier; i nove punti sull'abitazione di Wright; le piazze; i

parchi di produzione; la donna e l'ar­chitettura.

Le esercitazioni si svolgeranno con la collaborazione degli architetti Anna Maria Labriola, Nicola Bianco e Anto­nio Bartolo. Interverranno ai seminari, con comunicazioni, l'architetto Anna Maria Labriola, sulla casa collettiva; l'architetto Ricercatrice Clara Fiorillo sulle piazze e sul rapporto tra donna e architettura; l'architetto Giusy Giusti­no sull'isolato e la strada.

I testi delle lezioni e dei seminari saranno raccolti in dispense trime­strali.

6. TEORIA E TECNICA DELLA PROGETTAZIONE

ARCHITETTONICA (F)

Prof. Rejana Lucci

Area disciplinare: Progettuale Archi­tettonica

Dipartimento: Progettazione Urbana

Contenuti del corso:

Il corso intende affrontare una serie di argomenti che si ritengono fondati­vi per una prima conoscenza dell'ar­chitettura e delle questioni specifiche del progetto, con partiCOlare riferi­mento al tema della casa.

Si parte dalla considerazione che la progettazione avviene attraverso un processo di scelte logiche e trasmissi­bili, riferite ad una definita teoria dell'architettura (La teoria del razio­nalismo).

Alla base di queste scelte ci sono delle questioni ricorrenti, costanti, che si propongono nel corso della storia: come il tipo edilizio, il rapporto con l'impianto urbano, la questione del-

facoltà di Architettura 55

l'uso, le tecnologie costruttive, ecc. In tal modo la conoscenza delle architet­ture della storia è ritenuta indispen­sabile per l'apprendimento delle rego­le del progetto.

Il « luogo» specifico a cui si riferisce l'architettura è la città, sia che tratti del rapporto reale che si stabilisce tra architetture costruite e gli spazi urbani in cui sono inserite, sia che si parti dal rapporto tra progetto di architettura e idea di città in esso manifestata. L'analisi urbana quindi, intesa come studio dei processi e delle regole di costruzione dell'architettura della cit­tà, rappresenta un momento impor­tante per la conoscenza delle specifi­che questioni progettuali e dei loro modi di farsi.

Articolazioni del corso

Il corso è articolato in lezioni teori­che ed esercitazioni pratiche che si al­ternano per tutta la durata del corso. le esercitazioni consistono nell'analisi grafica di un progetto di alloggio (pre­so dagli esempi conclamati della storia contemporanea dell'architettura) e nel ragionamento sui caratteri dell'opera, teso a individuare i criteri delle scelte progettuali, giungendo fino alla scala del quartiere o della parte urbana inte­ressata.

Gli studenti elaborano un minimo di tre tavole relative alle varie fasi del­l'approfondimento dell'esercitazione.

Queste fasi sono discusse in riunio­ni collettive tra studenti e docenza con esposizione degli elaborati.

La frequenza è indispensabile in tutte le fasi del corso.

Gli esami:

Sono individuali e vertono sugli ar­gomenti teorici svolti nelle lezioni, di

cui viene fornita bibliografia, intèil'* dendo le tavole di esercitazione supporto alla discussione, Non vi sono particolari modalità di iscrizione per coloro che testimoniano di aveI fre­quentato. Il numero degli appelli di­pende dalle necessità del corso, sem­pre restando all'interno dei periodo dell'anno stabiliti dal Rettorato.

Il corso si pone all'interno del qua­dro teorico di riferimento esposto nel programma. Le affinità si possono ri­trovare pertanto in quei corsi che si ri­fanno alla medesima impostazione culturale e che affrontano in modo analogo i temi esposti.

L'iscrizione al corso è subordinata agli accordi che, di anno in anno, si raggiungono tra i docenti di questa materia del primo anno.

Bibliografia

Testi per la teoria dell'architettura:

A. Rossi, L'architettura della città, Pa­dova 1966.

A. Rossi, Scritti scelti, Milano 1975. G. Grassi, La costruzione logica del­

l'architettura, Padova 1969. G. Grassi, L'architettura come mestie­

re, Milano 1980. C. Aymonino, Lo studio dei fenomeni

urbani, Roma 1977.

Riferimenti generali:

S. Giedion, Spazio, tempo, architettura, Milano 1975.

G. Samonà, L'urbanistica l'avvenire delle città, Bari, 1971.

E. N. Rogers, Esperienze dell'architet­tura, Torino 1958.

A. Loos, Parole nel vuoto, Milano 1972.

H. Tessenow, Osservazioni elementari sul costruire, Milano 1974.

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56 Università degli Studi di Napoli Pederico Il

Gli studenti vengono ripartiti dalla docenza per le esercitazioni pratiche che si svolgono di regola in due gior­nate negli orari previsti dall'oratorio generale di Facoltà.

Il corso si avvale di contributi disci­plinari forniti dalle attività di ricerca dei dott. N. Cotugno, A. Dinetti, N. Salvatori, T. Sciarappa.

7. TEORIA E TECNICA DELLA PROGETTAZIONE

ARCHITETTONICA (G)

Prof. Arch. Antonino Della Gatta

Area disciplinare: Progettuale Archi­tettonica

Dipartimento: Progettazione Urbana

Modalità di svolgimento del corso

Il corso si articolerà su due livelli. Il primo è di carattere teorico-infor­

mativo e sarà strutturato mediante co­municazioni illustrate da proiezioni di diapositive (una o due a settimana) nelle quali verranno chiariti i signifi­cati di «spazio esistenziale» e «spazio architettonico», di «luogo naturale» e «luogo costruito», e tutte le tematiche relative alla «teoria della progettazio­ne» avente come interesse centrale lo «spazio dell'esistenza».

Il secondo livello, di carattere ope­rativo-sperimentale, sarà articolato in una serie di cinque esercitazioni (una ogni tre settimane) dove gli studenti individualmente inizieranno ad af­frontare una esperienza progettuale in una progressione «logica» tendente ad integrare conoscenza teorica e spe­rimentazione operativa.

L'elaborazione cronologica delle cinque esercitazioni-ricerca (condotte

anche attraverso momenti seminaria­li) è condizione indispensabile per l'ammissione all'esame e ne costituirà parte fondamentale.

Il tema operativo finale sarà asse­gnato entro il 15 aprile del corrente anno accademico ed avrà come obiet­tivo il riuso di un piccolo spazio all'aperto destinato al gioco dei bam­bini.

Tutti gli elaborati dovranno essere rigorosamente prodotti nel formato UNI A4.

La revisione degli elaborati sarà ef­fettuata durante le ore dedicate alle esercitazioni, secondo modalità fun­zionali al corretto andamento del cor­so ed avverrà con discussione collet­tiva.

Gli esami saranno individuali e con­sisteranno in un colloquio sugli argo­menti teorici trattati nel corso e nella discussione degli elaborati delle eser­citazioni e del tema progettuale finale.

Per la sessione di esami estiva e au­tunnale, sono previsti quattro appelli con frequenza bisettimanate a partire dal 12 giugno 1990 e dal 9 ottobre 1990; per la sessione straordinaria di febbraio sono previsti 2 appelli con frequenza trisettimanale a partire da febbraio 1991.

È previsto un coordinamento con il corso della prof. Donatella Mazzoleni.

Tale coordinamento (possibile per alcune affinità di contenuti) è realizza­to al fine di permettere la rotazione di docenti fra il primo anno (Teoria e tec­nica della progettazione architettoni­ca) e del secondo anno (Composizione architettonica I) offrendo, in tal modo, la possibilità agli studenti di effettuare una esperienza biennale con lo stesso docente per più puntuali approfondi­menti delle tematiche di base affronta­te, che potranno, poi, svilupparsi in molteplici direzioni secondo i diversi-

Facoltà di Architettura "~ 57

ficati itinerari didattici offerti dalla fa­coltà.

L'iscrizione al corso sarà libera fino al tetto massimo previsto dalla norma­tiva vigente (250 allievi) o secondo di­verse modalità che saranno tempesti­vamente comunicate; il termine ulti­mo per la iscrizione al corso è fissata per il giorno 15 dicembre.

La verifica delle iscrizioni sarà effet­tuata in base allo svolgimento delle esercitazioni secondo le scadenze cro­nologiche precedentemente indicate.

Il corso ha svolgimento prevalente­mente teorico e tenta di chiarire ai gio­vani allievi il concetto di architettura, il «senso» del progetto e tutte le pos­sibili indicazioni che concorrono alla sua definizione; inoltre tenta di indivi­duare un «metodo» che crei una gri­glia in cui tale definizione possa trova­re la possibilità di realizzarsi.

È utile qui chiarire che il termine «architettura» va inteso come espres­sione dell'attivita dell'uomo tesa a confermare lo spazio necessario alle funzioni vitali ed istituzionali della sua esistenza, un'attività, quindi, che modifica l'ambiente mediante un pro­cesso (progetto) che partendo dal con­cetto di spazio «esistenziale» formato

. da immagini e schemi ambientali, ar­riva alla definizione dello spazio archi­

. tettonico dandogli organicità e strut-tura.

I! progetto di architettura è il risul­tato di un'operazione complessa ten­dente alla costruzione di un sistema integrato dove devono essere presenti i contenuti sociali, le ragioni per cui l'opera di architettura è richiesta, gli aspetti tecnologici, cioè la ricerca di un sistema costruttivo che sia capace di esprimere l'idea della struttura spa­ziale che l'architetto ha immaginato, attraverso l'uso di materiali opportuni staticamente resistenti e capaci di pro-

teggere l'uomo dall'ambiente esterno; ma queste componenti devono trovare la capacità di annullare la loro identità originaria, eliminare le incompatibili­tà reciproche e trasformarsi con un'operazione di sintesi in un risultato unico che chiamiamo «architettura ».

Bibliografia essenziale

C. Norberg Schulz, Esistenza spazio e architettura, ed. Calderini, Bolo­gna.

C. Norberg Schulz, Genius lo ci- Pae­saggio, Ambiente, Architettura, ed. Electa Milano 1979.

K. L. Bloomer, C. W. Moore, COlpO

memoria architettura, ed. Sansone 1981.

L. Quaroni, Progettare un edificio, Ed. Mazzotta, Milano 1977.

R. De Fusco, Il progetto di architettura, Ed. Laterza, bari 1984.

Il corso si avvale di contributi disci­plinari forniti dalle attività di ricerca del dott. arch. Gabriella Romano.

8. TEORIA E TECNICA DELLA PROGETTAZIONE

ARCHITETTONICA (H)

Prof. Camillo Gubitosi

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Progettazione Urbana

È opportuno precisare che non esi­ste alcuna metodica consolidata che possa identificare una didattica ben definita della progettazione architetto­nica.

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58 Università degli Studi di Napoli Federico Il

L'architettura o meglio il «fare ar­chitettura», significa in sintesi l'orga­nizzazione dello spazio che deve servi­re all'uomo entro un contenitore che, dovrà assumere una forma. È in que­sto dualismo di forma e funzione che si identifica tutta la problematica della progettazione.

Il processo progettuale, che dovrà essere analizzato e capito, è un ap­proccio complesso in cui entrano in gioco molte variabili ma in cui l'espe­rienza e la capacità di sintesi dei pro­blemi gioca un ruolo prioritario e fon­damentale.

Questa complessità ha però dei punti di riferimento culturali utili per innescare il processo mentale nel qua­le s'identifica l'atto del progettare, ed al tempo stesso il controllo della sua correttezza.

Questi riferimenti sono l'analisi del­l'ambiente o dell'intorno al luogo ave progettare, la funzione per cui si deve progettare, il dimensionamento, le in­terrelazioni tra le funzioni e così via.

Ma ovviamente tutti i riferimenti non determinano ne producono la so­luzione progettuale, ma attivano un «processo mentale» che permette di operare delle scelte collegandole alla loro motivazione.

Questo «processo» può essere atti­vato e capito attraverso una serie di esperienze determinate dalle analisi e letture di spazi architettonici su cui se ne può indagare «a posteriori» il pro­cesso della sua formatività.

Il programma del Corso si propone in una prima fase la identificazione e analisi delle problematiche che sono connesse con il processo su esperien­ze concernenti i problemi e l'analisi dello spazio architettonico, attraverso la lettura di progetti di maestri del mo­vimento moderno, non escludendo qualche esperienza di lettura ed anali-

si dello spazio urbano nella sua didat­tica fondamentale: morfologia urbana e tipologia edilizia.

Durante l'avvio del corso saranno ulteriormente specificati i temi e forni­te dispense chiarificatrici di supporto.

Sarà opportuno che gli allievi segua­no il corso su due linee didattiche pa­rallele: una del tipo teorico d'imposta­zione della problematica progettuale ed un altra pratica-sperimentale di tipo grafico che faccia familiarizzare con tut­ti i problemi del disegnare fondamen­tali al progettare e fare architettura.

Alcune letture che sono indicate in una bibliografia sintetica divranno ri­tenersi assolutamente indispensabili come testi del corso.

Esami: due sedute per sessione.

Bibliografia

B. Zevi, Il linguaggio moderno dell'ar-chitettura, 1974.

B. Zevi, Architettura in nuce. K. Linch, L'immagine della città, 1960. T. Maldonato, La speranza progettuale,

1970. C. N. Schulz, Esistenza, spazio Archi­

tettura, 1975. R. Venturi, Complessità e contraddizio­

ni nell'architettura, Dedalo, Bari 1980.

L. Quaroni, Progettare un edificio - otto lezioni di architettura, 1977, Marot­ta Ed.

9. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA lO (A)

ProC. Alberto Izzo

Area disciplinare: Progettuale Archi­tettonica

Dipartimento: Progettazione Urbana

Facoltà di Architettura ~ 59

Premessa teorica

Il corso si propone come «Corso di Progettazione ». Le analisi, svolte su alcune insule del Centro antico di Na­poli, prendono le mosse dal rapporto, storicamente stratificato, tra morfolo­gia e tipologia urbana, fornendo le condizioni di contesto che più diretta­mente influiscono sulla progettazione, come valido presupposto e piattafor­ma necessaria ad ogni ipotesi d'inter­vento.

Il tema del progetto, rapporto fi'a nuovi edifici e tessuti edilizi esistenti, fa riferimento al lavoro svolto negli anni precedenti sulla problematica dei cen­trio storici.

Come introduzione al tema saranno tenute lezioni sul contributo del M.M. ai criteri d'intervento nei centri storici in Italia e all'estero e sulle interrelazio­ni del progetto tra Funzione - Forma -Struttura e Significato.

Tema del corso

Architettura moderna nei centri storici: il tema è quello di una proget­tazione, intesa come strumento per un'interpretazione e trasformazione della realtà e s'impernia sul rapporto tra nuovi edifici e tessuti edilizi esi­stenti. Sul piano didattico lavorare sull'esistente, sulle contraddizioni del­la città antica attraverso un ipotesi d'intervento sostitutivo di un partico­lare brano del tessuto urbano.

Infatti, le «condizioni al contorno» stimolano soluzioni inedite, in cui i rapporti con la tradizione sono tanto più profondi quanto più autonomi ed originali sono i risultati.

Esami: tre per ogni sessione.

Collaboratori: dotI. C. M. De Feo.

Il corso si avvale di contributi disci­plinari forniti dalle attività di ricerca dei dotI. N. Mezzasalma, L. De Falco, P. Grassi, R. Vanacore.

lO. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA lO (B)

Prof. Donatella Mazzoleni

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Progettazione Urbana

Modalità di svolgimento del corso

Il corso ha un carattere rigorosa­mente sperimentale: l'insegnamento della progettazione architettonica è strettamente legato, ai livelli dell'im­postazione preliminare specifica del p\-imo e del secondo anno, all'espe­rienza concreta dello «spazio vissu­to». Il corso si articola in lezioni teo­riche, seminari ed esercitazioni. Le lezioni teoriche vengono svolte spes­so con proiezione di diapositive o di video. Un seminario sulle istituzioni del progetto costituisce parte inte­grante del corpus disciplinare del corso. Altri seminari di carattere in­terdisciplinare sono previsti in fun­zione delle tematiche specifiche af­frontate anno per anno. Gli studenti devono eseguire elaborati essenzial­mente grafici e plastici, ed alcuni elaborati scritti. Durante il corso si prevedono esercitazioni grafiche estemporanee. Dato il carattere stret­tamente sperimentale del corso, è praticamente impossibile sostenere l'esame senza aver frequentato il complesso delle lezioni, seminari ed esercitazioni.

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60, Un', 't' d ,. versI a eg I Studi di Napoli Federico Il

Esami

L'iscrizione agli esami viene effet­tuata presso la segreteria del Diparti­mento di Progettazione Urbana Se­zione Architettura e Design. La ~om­posizione e l'impaginazione degli ela­borati d'esame dovrà attenersi stretta­mente alle norme illustrate nei comu­nicati operativi del corso, pena la non ammissione all'esame stesso. La prova d'esame consisterà in una discussione sui materiali prodotti durante l'anno ed eventualmente in un esercizio di pro­gettazione ex-tempore. Sono previsti appelli d'esame con frequenza settima­nale nei periodi: 15 giugno-15 luglio ottobre-dicembre, febbraio-marzo. '

Indicazioni particolari

Il corso è coordinato con il corso pa­rallelo del Prof. Antonino della Gatta .. . ' con CUi SI ravvisano alcune affinità di contenuti. Tale coordinamento per­mette la rotazione dei docenti fra il l° anno (Teoria e Tecnica della Progetta­zione) ed il 2° (Composizione Archi­tettonica l 0), dunque la possibilità per gli studenti di effettuare un biennio con lo stesso docente. Ciò permette un interessante approfondimento del lavoro al 2° anno, e la elaborazione di un'esperienza con caratteri di comple­tezza a livello complessivo di studi preliminari della progettazione. Per ciò che riguarda il prosieguo degli stu­di, si è verificato che i contenuti del corso, per il loro carattere archetipico forniscono un apparato culturale di base suscettibile di diversissimi svi­luppi. Si consiglia del resto agli stu­denti un'esperienza didattica quanto più possibile diversificata.

Contenuti minimi del corso

L'esperienza dell'architettura che si propone in questo corso è fondata su

una concezione «bioecologica» del progetto. L'architettura dell'edificio e della città viene cioè intesa come un processo di costruzione artificiale de­gli spazi che amplia e prolunga in sen­so «culturale» le attitudini «naturali» di organizzazione dell'ambiente pro­prie dell'esperienze vissuta individua­le e collettiva. In questa prospettiva di ecologia globale il fattore <<uomo» è considerato una delle componenti fon­damentali dell'ambiente.

Ai fondamenti tradizionali dell'ar­chitettura (la funzione, la forma, la tecnica) viene così ad aggiungersi un elemento ulteriore, che vuole inter­pretare la componente soggettiva dei processi di strutturazione dello spazio: questo elemento è il « significato», in­teso non solo come significato manife­sto delle operazioni di progetto e co­struzione dell'ambiente, ma anche co­me significato latente, simbolico. La città viene così analizzata e progettata non solo come il risultato di processi socio-economico-tecnici, ma anche (forse soprattutto) come prodotto del­l'immaginario.

Seminario: Istituzioni del progetto

Ricercatore titolare del Seminario: Pasquale Belfiore

Un seminario parallelo al corso ana­lizza i rapporti fra il progetto e la rea­lizzazione dell'opera. La nozione fon­damentale che presiede sia la lezione teorica che le esercitazioni è il concet­to del «fare con arte» della cultura ar­chitettonica, dal mondo antico al Ri­nascimento.

Oggetto del lavoro didattico sono al­cuni fondamentali e moderni assunti sul rapporto tra teoria e tecnica: auto­nomia della tecnica nella ricerca di nuovi valori formali, variazioni di tec-

Facoltà di Architettura

niche in presenza di costanti formali, differenti configurazioni del rapporto forma/funzione. La manualistica è qui intesa non come ambito meramente tassonomico ma come «forma» varia­bile di distinti'« saperi» scientifici.

Programma operativo

1. Introduzione teorica generale

1.1. Architettura 1.2. Funzione, forma, tecnica, significato 1.3. Storia e progetto 1.4. Post~metropoli: !'immagine, il racconto, il

tempo e lo spazio

2. Il progetto d'architettura: l'attitudine sogget-tiva .

2.1. Memorizzazione inconscia delle immagini spaziali

2.2. Memorizzazione cosciente delle immagini spaziali

2.3. Spazio percettivo e spazio rappresentativo 2.4. La prospettiva come forma simbolica

3. Il progetto d'architettura: il processo di for· matività

3.1. L'appropriazione dello spazio 3.2. La ~imbolizzazione dello spazio 3.3. La percezione dello spazio 3.4. La costruzione dello spazio

4. Il progetto d'al'chitettura: archetipi e miti

4.1. Il Fuoco 4.2. La Terra 4.3. L'Aria 4.4. L'Acqua

5. Il progetto d'architettura: la struttura del luogo

5.1. Napoli: la differenza e la catastrofe 5.2. Napoli: costruzione e decostruzione 5.3. Il tempo e lo spazio: ambiti del centro sto­

rico 5.4. Il tempo e lo spazio: ambiti della periferia

6. Il progetto d'architettura: nuclei di rifonda-zione della città

6.1. La struttura funzionale 6.2. La struttura simbolica 6.3. La struttura formale 6.4. La struttura tecnologica

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Tema specifico del corso per il biennio accademico 1988/89 -1989/90

Tema generale è quello del recupe­ro di spazi collettivi nel centro storico , quali «nuclei di rifondazione» della città di Napoli. Tema particolare è quello del recupero di spazi collettivi di natura teatrale. Ancora più specifi­camente, si intende lavorare sul tema dell'odeion, il teatro per la musica. Ar­gomento del corso biennale sarà dun­que: Architettura e musica.

Attività didattiche speciali per l'anno accademico 1989/90.

Al corso ed al seminario istituziona­li saranno affiancati, nel 1988/89, un corso integrativo ed alcuni seminari speciali.

A. COl'SO integrativo

Tema: Spazi della musica nel 600 e nel 700 a Napoli

Docente: Maestro Roberto De Simo­ne, etnomusicologo, compositore e re­gista teatrale.

B. Seminari

Tema: Spazi della vita collettiva: la piazza-teatro, dalla polis greca alla

. post-metropoli

Al Seminario, coordinato da D. Mazzoleni e P. Belfiore, parteciperan­no i dott. P. Ciapparelli, G. Ciaramel­la, G. Fusco, I. Giarletta, F. Iardino, R. Marone, R. Pastore, S. Solaro.

Tema: Il suono, il corpo, lo spazio (interdisciplinare)

AI seminario, coordinato da D. Mazzoleni, parteciperanno il prof.

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D. Mazzoleni, P. Belfiore, Metapolis. Strutture e storia di una grande cit­tà, Officina, Roma 1983.

D. Mazzoleni (a cura di), La /'immaginario, Officina, 1985.

città e Roma

D. Mazzoleni, Napoli: la differenza e la catastrofe, in «la Nuova Città», n. 5, dicembre 1985.

B. Belfiore, Architettura: tra proibizio­nismo e abusivismo, in «Op. cito », n. 63, maggio 1985.

D. Mazzoleni, P. Belfiore, Progetti per Napoli, in «La Nuova Città», n. 3, N. S., dicembre 1987.

D. Mazzoleni, Tessiture. Architetture dello spazio interno, C.L.E.A.N., Napoli 1989.

D. Mazzoleni (a cura di), Spazi della vita collettiva, C.D.E.N., Napoli 1989.

Modalità di lavoro

Gli studenti eseguiranno lavori sin­goli e lavori in piccoli gruppi in diffe­renti parti del corso. Le revisioni dei lavori avverranno esclusivamente ne­gli orari di lezione, con discussioni collettive. Non sono previste normal­mente revisioni dei lavori dopo la con­clusione del corso.

Il corso si avvale di contributi disci­plinari forniti dalle attività di ricerca dei dott.: P. Ciapparelli, G. Ciaramel­la, L. Costanzo, G. Fusco, I. Giarletta, F. Iardino, R. Pastore, A. Risi, M. Si­meone, S. Solaro, M. Zambardi.

11. COMPOSIZIONE ARCHI1ETTONICA lO (C)

Prof. Luciana De Rosa

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Progettazione D rbana

Il corso, imperniato su un tema di progettazione, si articola in due parti strettamente interconnesse e svolte parallelamente:

l) Lezioni teoriche tese ad illustrare la varie fasi ed i diversi aspetti del pro­cesso progettuale, nonché gli elementi che costituiscono un progetto architet­tonico ed il ruolo che essi rivestono all'interno del processo progettuale stesso.

2) Esercitazioni pratiche, tese ad af­frontare in concreto un progetto ed i diversi argomenti éhe in esso inter­vengono nelle diverse fasi.

Tali esercitazioni, data la impossibi­lità di organizzare un lavoro collettivo in aula, saranno svolte alla lavagna dai docenti e, di volta in volta, da gruppi di studenti, ma saranno considerate valide per la totalità degli studenti.

I temi delle lezioni teoriche tiguar­dano sinteticamente, i seguenti argo­menti:

1.1. Il progetto come attività interdi­sciplinare: il progetto architettonico, gli aspetti specialistici, i progetti spe­cialisti ci.

1.2. Le diverse fasi della progetta­zione: le specialità della progettazione architettonica, il progetto di massima, il progetto esecutivo, le diverse fasi, le diverse articolazioni.

1.3. Gli elementi che intervengono nel processo progettuale:

Facoltà CIi Architettura 63

- i dati di partenza; - i caratteri del sito; - i caratteri dell'uso; - i problemi geometrici; - gli aspetti strutturali e tecnologici; - gli aspetti impiantistici.

Il tema delle esercitazioni, di di­mensioni sufficientemente contenuta per essere compreso in una prima esperienza di progettazione, ma anche sufficientemente ampio per includere tutti gli aspetti della problematica pro­gettuale, riguarda un problema di «re­sidenza », collocato in un'area della periferia napoletana facilmente acces­sibile.

L'esame è costituito da una parte orale, sui testi indicati all'inizio del corso, e da una parte grafica e applica­tiva, sul tema del progetto.

12. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA l o (D)

Prof. Rolando Scarano

Area disciplinare: Progettuale Archi­tettonica

Dipartimento: Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali

Collaboratore: arch. Alfonso Artiaco

Organizzazione del corso

Il corso si articola in quattro fasi: una fase teorica e tre fasi operative.

La prima sarà caratterizzata da un ciclo di lezioni teoriche su argomenti inerenti l'impostazione metodologica del processo di progettazione e la riso­luzione di particolari problemi di com­posizione architettonica, sia in relazio­ne alla definizione del «compito edili-

zio» sia in relazione alla costruzione della «struttura linguistica» di un'o­pera.

Dna volta definite ed assegnate le aree-tema di intervento (centro storico, quartieri occidentali, aree dismesse nei quartieri orientali, cintura periferi­ca dell'area metropolitana di Napoli), i temi di progettazione e i temi di anali­si, selezionati tra opere ben documen­tate di architettura che per destinazio­ne funzionale o struttura linguistica si riterranno pertinenti al compito di progettazione da svolgere, la prima fa­se operativa consisterà nell'analisi del «testo» architettonico operata attra­verso gli strumenti e le tecniche del­l'analisi funzionale per la definizione dei layout di organizzazione funziona­le e le procedure linguistico-strutturali di descrizione (rappresentazione sim­bolica) dei modi di generazione della forma architettonica.

La seconda fase operativa, consiste­rà nell'analisi del «contesto» ambien­tale, ovvero nella descrizione e rappre­sentazione simbolica, del particolare sistema ambientale interessato dall'in­tervento. La descrizione sarà operata in base ad un sistema prede terminato di categorie di riferimento, gerarchica­mente articolato in funzione sia delle caratteristiche del sistema ambienta­le sia degli obiettivi dell'intervento stesso.

Nella terza fase operativa, sulla base dei risultati prodotti nelle fasi prece­denti e degli schemi di riferimento per l'organizzazione funzionale e la co­struzione della struttura di articolazio­ne linguistica della configurazione, elaborati durante le esercitazioni teo­riche, saranno attivati i processi di ge­nerazione delle configurazioni archi­tettoniche corrispondenti agli specifici temi di intervento. In questa fase si dovranno progettare le operazioni di

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~J1;;;::~~::~e in cui si inter-il di configurazio-«struttura profonda» e delle

<,;",t<,>,tt"rfl di superficie» del testo ar­chitettonico.

Per quanto concerne le operazioni di analisi e definizione qegli interventi nelle aree-tema, gli studenti saranno suddivisi in gruppi di ricerca quantita­tivamente definiti in base alla com­plessità delle operazioni da svolgere. Ad ogni unità di ricerca, costituita da un singolo studente o da un gruppo di lavoro composto al più da tre allievi, sarà assegnato uno specifico compito, da portare a termine in relazione ai ri­sultati dell'analisi del sistema ambien­tale interessato dall'intervento.

Le lezioni relative alla pratica teori­ca dell'architettura si terranno un gior­no alla settimana, mentre gli altri due giorni saranno dedicati alle esercita­zioni e alle altre attività didattiche e seminariali per la definizione delle metodologie di analisi e di intervento sul territorio.

È consigliata una frequenza conti­nua per la stretta interdipendenza fra lezioni teoriche e cicli di esercitazione pratica.

Per la parte teorica, il corso si avvar­rà delle dispense, dei libri e delle co­municazioni dirette del docente e dei collaboratori. Sarà di volta in volta consigliato l'uso di testi della biblio­grafia, di seguito indicata, per l'appro­fondimento dei problemi e delle tema­tiche connesse all'elaborazione del materiale didattico da presentare.

Le applicazioni sperimentali del corso saranno indirizzate verso la defi­nizione di proposte progettuali da rea­lizzare nell'area metropolitana di Na­poli, dove i gruppi di lavoro potranno

affrontare il problema della riutilizza­zione delle aree industriali dismesse e della riqualificazione del costruito.

Le analisi e le descrizioni sistemati­che del contesto ambientale, nonché le elaborazioni relative alla definizio­ne dell'ipotesi progettuale, dovranno essere graficizzate su indicazione es­plicita del docente e dei collaboratori mediante tavole tematiche di dimen­sione e formato standard da determi­nare in funzione delle particolari esi­genze di rappresentazione.

L'iscrizione agli esami è subordina­ta al completamento del lavoro grafico e al nulla osta del docente.

Si prevede una seduta di esame nel­la sessione estiva, due sedute di esa­me nella sessione autunnale, una se­duta nella sessione straordinaria.

Gli studenti potranno effettuare l'iscrizione al corso presso la sede del dipartimento di Conservazione dei Beni Architettonici ed Ambientali fi­no all'inizio delle lezioni.

Contenuti minimi del corso

Numerosi contributi teorici, soprat­tutto nell'ambito della storiografia ar­chitettonica, hanno individuato un'a­nalogia fra architettura e linguaggio che ha consentito di trasferire gli stru­menti analitici del discorso e del se­gno linguistico al campo dell'architet­tura, con l'intento di sviluppare per­corsi critici, descrizioni della struttura di articolazione ed interpretazioni dei valori estetico-comunicativi dell'og­getto architettonico.

Come hanno sottolineato numerosi studiosi del linguaggio, filosofi e se­miologi che hanno applicato la propria esperienza anche nel campo dell'ar­chitettura, il problema centrale di una semiologia dell'architettura non risie­de solo nella dimostrazione della pos-

Facoltà di Architettura 65

sibilità di una analisi strutturalista dell'oggetto architettonico, ma soprat­tutto nella spiegazione coerente ed esauriente del processo di trasforma­zione dei bisogni e delle intentioni se­mantico-referenziali espressi da un certo sistema sociale, in una forma ad essi congruente.

L'analisi del processo di costruzione della forma architettonica quale veico­lo di informazione pertinente alle in­tenzionalità e agli obiettivi di un de­terminato paradigma culturale, espressione di una competenza indivi­duale o collettiva, si dovrà quindi ba­sare sul bagaglio specifico delle teorie dell'architettura, o in mancanza di teo­rizzazioni sufficientemente sistemati­che e compatte, dovrà assumere come obiettivo primario la costruzione di una teoria dell'architettura adeguata agli scopi dell'analisi e della spiegazio­ne del processo di progettazione.

Questo approccio consente di inter­pretare l'analogia tra architettura e lin­guaggio istituendo una corrisponden­za profonda tra il processo di genera­zione delle strutture significanti di una lingua, delle strutture di un siste­ma di pensiero e di espressione, e il processo di costruzione della forma ar­chitettonica.

Il corso intende portare avanti un programma di ricerca che, muovendo dalla constatazione che esiste un ca­rattere comune ai due processi, l'esse­re sistemi di produzione di entità che entrano in un processo di comunica­zione, giunga alla descrizione e all~ sperimentazione dei modi di descn­zione del contesto ambientale e dei modi di produzione della configura­zione architettonica.

Il programma assume quale riferi­mento operativo la modellazione del processo di progettazione formulata nei saggi Progettazione per ottimizza-

zione e Processi di generazione della configurazione architettonica, al fine di comprendere e spiegare le operazioni progettuali nei termini di un sistema compatto, coerente e non contraddit­torio di definizioni.

Gli argomenti delle lezioni segui­ranno la serie logica dei capitoli dei saggi citati, dall'impostazione metodo­logica generale di una teoria della pro­gettazione alla costruzione di un parti­colare modello di progettazione.

L'esplicitazione dei principi meto­dologici generali e la definizione del carattere scientifico della pratica teori­ca dell'architettura, costituisce il pun­to di partenza e il nucleo fondativo del programma di ricerca.

La precisazione dei confini conosci­tivi e del campo di applicazione della pratica teorica e la trattazione dei fon­damenti paradigmatici dell'analogia linguistica, saranno i due problemi preliminari che saranno affrontati sul­la base delle acquisizioni metodologi­che precedenti.

Saranno, quindi, introdotti ed esem­plificati i principi esplicativi e le prin­cipali asserzioni ipotetiche assunti alla base del programma e saranno indivi­duati i principali problemi e gli stru­menti operativi elaborati ed utilizzati in un particolare processo di progetta­zione.

Infine, sarà illustrato il processo di costruzione della grammatica genera­tiva articolata nelle sue diverse com-, ponenti, attraverso la modeJ1izzazione del sistema di competenza.

Bibliografia

R. Scarano, Processi di generazione del­la configurazione architettonica, Fratelli Fiorentino Editore, Napoli 1988.

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66 Università degli Studi di Napoli Federico Il

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R. Scarano, L'organizzazione ottimale dello spazio, in «Territorio e Ar­chitettura» a cura di G. Padovano, Etas Libri, Milano 1982.

R. Scarano, Introduzione alla pratica scientifica dell'architettura, S.E.N., Napoli 1979.

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R. Wittkower, Principi architettonici dell'età dell'umanesimo EinaudI' , , Torino 1964.

13. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA lO (E)

Prof. Stefano Paci elio

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Configurazione e attua­zione dell'architettura

1.1. Come già in passato questo cor­so annuale intende condurre gli stu­denti ad una prima esperienza di pro­gettazione architettonica, intesa come disciplina atta a formare i luoghi in cui viviamo, muovendo dallo studio dei suoi fondamenti operativi e teorici. Tale attività concettuale ed empirica deve in ogni caso definire una costru­zione in contesti ad essa preesistenti, controllandola con i mezzi della pro­pria cultura negli sviluppi della sua necessaria rappresentazione. Tentere­mo pertanto di promuovere nei giova­ni quel ciclo tra conoscere e fare che ripeta nell'individuo il tipo di proces­so che è riscontrabile nella storia' stu­diando non solo opere eccezionaÙ ma pure quanto si ripete, che è costante e tipico, che trova in noi eco o può dive­nire comprensibile grazie a noi.

1.2. Il nostro programma sarà svolto in due fasi successive sui seguenti te­mi generali: lettura e rappresentazio­ne dell'ambiente costruito intorno a noi; definizione architettonica di una unità abitativa di tipo e dimensioni as­segnate, ovvero di un luogo dell'attua­le contesto urbano. Temi che cOrri­spondono a momenti diversi di una

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stessa attività, diretti a verificare in ciascuno studente la capacità di com­prendere e rappresentare nelle sue di­verse valenze uno spazio già edificato o da edificare, da quello preesistente nella città a quello immaginato in pro­getto.

2.1. Campo operativo dello studio suddetto sarà la fascia costiera di Na­poli tra colline e nare, da Mergellina a Castelnuovo; compresa in gran parte nel quartiere occidentale di Chiaia, da ritenere ancora per vari aspetti luogo esemplare della città.

2.2. Muovendo dalla conoscenza ge­nerale della sua formazione, la lettura consisterà nell'individuare entità e tracciati rappresentativi del contesto in esame, riassumendo caratteri e mo­di d'organizzazione dei suoi spazi. La scelta e l'ordinamento dei dati acquisi­ti, nella resa in immagini delle situa­zioni considerate, documenteranno l'efficacia del lavoro svolto. Inoltre nella seconda parte del lavoro gli stu­denti completeranno la progettazione di massima dei temi sopra descritti.

3.1. Il corso sarà svolto mediante le­zioni, letture e frequenti sopraluoghi, oltre che mediante la revisione conti­nua da parte degli assistenti delle esercitazioni svolte dagli allievi. Per­tanto esso richiede assidua frequenza; sono ammessi gruppi di lavoro di due studenti al massimo.

Gli esami si terranno nella seconda metà dei mesi di giugno, luglio, otto­bre, novembre del 1990. L'ammissio­ne agli esami è condizionata all'avan­zamento del lavoro degli studenti.

Le iscrizioni al corso si accettano presso il presidio didattico del Dipar­timento al piano terra del palazzo

Gravina, fino al numero massimo di 250 allievi e non oltre il 30 novem­bre prossimo.

Collaborano al corso gli architetti G. Barbati e G. Gorini.

Bibliografia minima di base

G.C. Argan, L'arte moderna 1770-1970, ed. Sansoni.

C. De Seta, Napoli, ed. Laterza.

Ulteriori indicazioni saranno date durante il corso.

14. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA lO (F)

Prof. ltalo Ferraro

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Progettazione Urbana

Contenuti del corso

Obiettivo del corso è l'introduzione degli studenti architetti allo studio dell'architettura intesa, nella sua più vasta accezione, come rapporto dialet­tico tra costruzione logica e inven­zione.

Il corso è annuale, il contenuto del suo insegnamento e il suo programma si sviluppano quindi come disciplina che si fonda su premesse giungendo a conclusioni.

Studieremo l'architettura come qualcosa che si costituisce nella città ed è un punto di vista per guardare l'intera città.

Per città intendiamo innanzitutto la complessità della metropoli contem­poranea: dalla sua osservazione pren-

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68 Università degli Studi di Napoli Federico Il

deremo le mosse per individuare in essa «le città concrete», e le idee ur­bane che vi sono connesse, che è pos­sibile decifrare.

Tipo edilizio e struttura urbana esprimono qui di nuovo la dialettica tra ciò che è fisso nella città e ciò che cambia.

È però importante per il corso an­che distinguere tra l'aspetto logico e quello creativo dell'architettura, parti­colarmente nell'insegnamento, e quindi tra l'analisi e il progetto, anche se sappiamo che esiste sempre un le­game.

La questione dell'analisi dell'archi­tettura ci porrà di fronte al problema dell'architettura come scienza, solo dopo affronteremo il rapporto tra l'analisi ed il progetto, ed infine, af­frontata la questione della realtà dell'architettura, parleremo del suo si­gnificato.

Svolgeremo anche un'attività prati­ca che non costituisce l'«esercitazio­ne» su quanto diciamo, ma ha un suo sviluppo indipendente che è «impara­re a progettare».

Tema d'anno

Oggetto di studio è il centro storico della città di Napoli, diviso nelle sue proprie parti strutturali (ognuna delle quali verrà analizzata e trasformata da gruppi appositamente costituiti), ma senza perdere di vista la sua unità.

Nell'esperienza progettuale cerche­remo di considerare anche la forma di un singolo edificio nei suoi margini di autonomia, ma sempre rispetto al pro" getto di trasformazione di un fatto ur­bano più complesso.

Tema effettivo del corso può essere considerata «la progettazione delle trasformazioni urbane possibili nel centro storico di Napoli ».

Bibliografia

L Ferraro, L'architettura contraddetta, 2" ed., Napoli 1984.

L Ferraro, Architettura, scuola, città, Napoli 1984.

La costruzione della città, a cura di L Ferraro, 2' ed., 1984.

L Ferraro, Napoli: tipo, isolato e parte urbana, Napoli 1984.

Il corso si avvale dei contributi for­niti dalle attività di ricerca degli arch.: Pietro Brunetti, Licia Caggiano, Fran­co Cassano, Raimondo De Paula, Ro­sario De Santis, Mario Mangone, Gianfranco Massari, Patrizia Musella, Fiorenzo Petilia, Sergio Pisapia, Anna Taurino.

15. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA lO (G)

Prof. Giovanni de Franciscis

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Progettazione urbana

Il corso di Composizione Architet­tonica I ha lo scopo di fornire agli al­lievi quegli strumenti conoscitivi, criti­ci e tecnici necessari alla comprensio­ne dell'atto progettuale in tutta la sua complessa articolazione.

Partendo da una attenta analisi dei fenomeni che condizionano le scelte progettuali, sia quelli più precisamen­te legati all'arte del costruire (uso, for­ma, struttura), sia quelli che, in senso più ampio, si riferiscono al contesto fi­sico, umano, storico e culturale nel quale, nel concreto, si inserisce l'ar­chitettura, si vuole riconoscere il rap­porto che l'analisi e la progettazione,

Facoltà di Architettura 69

quali momenti nel processo creativo deIl'architettura perché, come ha scrit­to Geidion, «II nostro compito fonda­mentale consiste nel riconquistare la capacità di coordinare le attività uma­ne, tanto che ne possa nascere un ri­sultato unitario ... Dobbiamo liberarci dal metodo educativo che deriva dalla cultura enciclopedica e separa rigoro­samente, le une dalle altre, le singole discipline. In sua vece dobbiamo por­re il massimo accento su una più pro­fonda comprensione dei nessi e dei rapporti» .

Il corso ha carattere prevalentemen­te problematico e metodologico, e vie­ne condotto atraverso lezioni teoriche, seminari ed esercitazioni, con la parte­cipazione di docenti di altre discip line, come sociologia, antropologia, urbani­stica, arti visive. Esso si conclude con una sperimentazione progettuale di un elementare organismo architettoni­co, come primo approccio ai più com­plessi problemi che potranno essere affrontati negli anni successivi.

I singoli argomenti di studio, ed il calendario operativo, verranno preci­sati durante lo svolgimento delle pri­me lezioni del corso.

Bibliografia

AA.VV., Casa e città. AA.VV., Uomo e ambiente costruito. C. Norberg-Schulz, Genius Loci. K. Lynch, L'immagine della città. R. Assunto, La città di Prometeo e la

ciìtà di Anfione. AA.VV., Vuoto urbano o luogo? Rac­

colta antologica disponibile pres­so il Centro documentazione e stampa.

Altre indicazioni verranno date du­rante le lezioni.

16. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA IO (H)

Prof. Piero Oslilio Rossi

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Progettazione urbana Riferimento: Sezione A (Sperimenta­

zione progettuale) del Diparti­mento

Contenuti del corso

Il corso si propone l'obiettivo di de­finire un metodo di lavoro capace di controllare il processo di costruzione del progetto e di fornire una serie di nozioni di base e di strumenti da ap­plicare in una esercitazione che avrà per oggetto un intervento di dimensio­ni contenute nella periferia di Napoli.

A questo scopo il progetto - che per sua natura è un'operazione di sintesi -sarà disarticolato attraverso l'indivi­duazione e lo studio delle sue compo­nenti, delle sue fasi e delle sue con­nessioni logiche e successivamente ri­composto ed esaminato nella sua com­plessità. Sarà così possibile appron­fondire le diverse operazioni e i proce­dimenti che le regolano per impadro­nirsi di criteri e di indicazioni di meto­do che consentano di progettare non tanto opere singolari o con caratteristi­che al di fuori della norma, ma gli spa­zi per un'architettura «civile» che sia capace non solo di dare una risposta concreta alle richieste della società nella quale viviamo ma anche di rag­giungere livelli di «qualità diffusa» nella costruzione delle nostre città.

Scomporre un problema complesso in parti analizzabili singolarmente ed individuare successivamente i mecca­nismi per la loro ricomposizione, co­stituirà uno dei criteri di base dei qua-

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70 Università degli Studi di Napoli Federico Il

li 'il ,corso sì servirà per affrontare lo studio dell'architettura.

Alla base di questo approccio c'è la convinzione che il modo di progettare ab bia subìto un profondo rinnova­mento nel corso di questo secolo per poter essere adeguato alle esigenze di produzione in serie di una società in­dustriale di massa e che su questo pa­trimonio di esperienze sia oggi neces­sario lavorare affinché sia il metodo che gli strumenti vengano continua­mente arricchiti ed aggiornati.

Progettare per tipi e per elementi componibili costituisce una delle pos­sibili risposte ai problemi posti all'ar­chitetto dalla società contemporanea nella quale l'esigenza di un lavoro progettuale specializzato e la necessità di ottenere livelli di qualità elevati ed omogenei si scontrano con l'esigenza di aderire a situazioni molto differen­ziate che mutano rapidamente nòn so­lo nel tempo ma anche da luogo a luo­go. Di qui il vantaggio di una costru­zione logica del progetto articolata per parti e nella quale la soluzione scaturisca da una variata combinazio­ne di elementi capaci nel loro insie­me di adeguarsi alle esigenze parti­colari poste dalle diverse occasioni progettuali.

Per questo sarà necessario affronta­re i problemi del rapporto tra tipo e luogo, dei modi cioè attraverso i quali lo schema progettuale si precisa nei diversi contesti, alla ricerca di un'ar­chitettura che sia in grado di recupe­rarne gli aspetti specifici, nel rifiuto sia di un processo di omologazione formale e tipologico legato agli impe­rativi della produzione e del consu­mismo, sia di un irrealistico e ludico ritorno a soluzioni architettoniche del passato preindustriale.

Il corso costituisce uno sviluppo e un approfondimento dei temi affronta-

ti nell'anno accademico 1988/1989 nel corso di Teorie e Tecniche della Pro­gettazione B ai cui materiali - e in par­ticolare alla serie degli «Appunti dalle lezioni» - è opportuno fare riferimen­to per quanto riguarda i contenuti teo­rici di base.

Il corso, nel quale assume un'im­portanza centrale il problema della co­struzione dell'habitat attraverso un'at­tenta considerazione dei dati reali, è coordinato con i corsi di Progettazione architettonica diretti dal prof. Michele Capobianco.

Organizzazione del corso

Il corso è articolato in una parte teorica e in una applicativa stretta­mente correlate tra loro. Le lezioni teoriche saranno organizzate in cicli ed avranno per oggetto l'architettura del Movimento Moderno, le attuali tendenze del dibattito architettonico e lo studio degli strumenti della composizione architettonica sia attra­verso l'approfondimento dei singoli temi, sia attraverso la lettura e l'ana­lisi di progetti particolarmente signi­ficativi.

La parte applicativa del corso com­prenderà esercitazioni didattiche, di­scussioni sui temi trattati nelle lezioni, l'impostazione e lo sviluppo del tiroci­nio progettuale e la correzione dei sin­goli lavori. In questa fase i gruppi di studenti saranno organizzati in semi­nari di progettazione.

Per lo stretto legame tra lezioni ed esercitazione progettuale è consigliata la frequenza.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ri­cerca degli architetti Martino Cano­nico, Olindo Caso, Gerardo Cilento, Michele Furnari e Cherubino Gam­bardella.

Facoltà di Architettura 71 '5

Esami

Di norma gli esami si svolgeranno nella seconda settimana di luglio e successivamente nei mesi di ottobre e novembre. Un'ultima sessione è pre­vista nel mese di gennaio dell'anno successivo. , Il progetto sarà redatto in gruppi composti da un massimo di tre per­sone.

La discussione avrà per oggetto gli elaborati presentati e ciascun candida­to dovrà dimostrare la propria prepa­razione individuale anche attraverso un esame orale che verterà sugli argo­menti trattati nel corso.

Indicazioni bibliografiche

Sui contenuti e sulla costruzione del progetto:

S. Giedion, Spazio, tempo, architettura, Hoepli, Milano 1987 (ristampa della seconda edizione italiana del 1965).

L. Quaroni, Progettare un edificio. Otto lezioni di architettura, Mazzotta, Milano 1977.

M. Ja. Ginzburg, Saggi sull'architettu­ra costruttivista, a cura di E. Batti­sti, Feltrinelli, Milano 1977.

L. Benevolo, La casa dell'uomo, Later­za, Roma-Bari 1976.

Sull'architettura moderna:

L. Benevolo, moderna, 1985.

K. Frampton, moderna, 1986.

Storia dell'architettura Laterza, Roma-Bari

Storia dell'architettura Zanichelli, Bologna

R, De Fusco, Storia dell'architettura contemporanea, Laterza, Roma-Ba-ri 1988.

Per una costellazione di riferimenti architettonici:

F. Tentori, R. De Simone, Le Corbu­sier, Guide all'architettura moder­na, Laterza, Roma-Bari 1987 e W. Boesiger (a cura), Le Corbusier, Zanichelli, Bologna 1977.

R. Banham, The New Brutalism, Archi­tectural Press, London 1966. (An­che in versione tedesca e fran­cese).

Aldo van Eyck, projecten 1948-1961 e Aldo van Eyck, projecten 1962-1976, raccolte di progetti pubblica­ti su riviste edita da Grafisch be­drijf Copyquick Offset, Gronin­gen, s.d.

Antiautoritaer arkitektur, Arbejder ai tegnestuerne A5 og Vandkunsten (Architettura antiautoritaria. Il la­voro degli studi A5 e Vandkunsten), in «Arkitektur DK», n. 6, 1982, pp. 205-252.

Atelier 5, 26 opere fotografate da B. Burkhard, Amman Verlag, Ziirich 1986. (Con testo in tedesco, fran­cese e inglese).

Royal Academy of Arts, New Architec­ture: Foster, Rogers, Stirling, Lon­don 1986.

M. Dini, Renzo Piano. Progetti e archi­tetture 1964-1983, Electa, Milano 1983 e Renzo Piano. Progetti e ar­chitetture 1984-1986, Electa, Mila­no 1986.

Herman Hertzberger, 1959-86, Bauten und Projekte, A. Liichinger, Arch­Edition, Den Haag 1987. (Con te­sti in olandese, inglese e francese).

P. Collymore, Ralph Erskine, Alinea, Firenze 1986.

L. Rossi, .Giancarlo De Carlo. Architet­ture, Mondadori, Milano s.d. (1987).

K. Frampton, Bohigas, Martorell, Mac­kay, Electa, Milano 1984.

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U. Conrads, M. Dack (a cura), Otto Steidle, Fiedr. Vieweg & Sohn, Braunchweig/Wiesbaden 1985 e H. van Bergijk, Otto Steidle: trame di comunità, in «Spazio e Socie­tà» n. 45, gennaio-marzo 1989, pp. 24-39.

17. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 2° (A)

Prof. Salvatore Bisogni

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Progettazione urbana

Il corso di Composizione Architet­tonica III A (III anno) ripropone il te­ma: «Normativa e Architettura» visto in relazione alla progettazione degli elementi urbani; di questi: isolati resi­denziali, manufatti collettivi e spazi li­beri verrà curata l'analisi e la defini­zione progettuale di una unità resi­denziale riferita ad una parte urbana esistente: Montecalvario.

La possibilità di definire nuovi tipi di relazioni logiche fra gli elementi ar­chitettonici per la costituzione di ma­nufatti urbani (nel nostro caso un iso­lato residenziale) è vista nell'ipotesi di poter istituire una nuova unitatietà nella costruzione della città, anche della città della storia.

Ritenendo pertanto che una tale fi­nalità abbia costituito e possa ancora costituire parte fondamentale della ri­cerca (razionalista) in architettura, in rapporto ad essa il corso fissa anche i propri riferimenti sia rispetto agli as­sunti ideali, sia rispetto alle esperien­ze architettoniche conclamate (realiz­zate e non).

Sulla base di descrizioni ed analisi relative sia ai singoli manufatti archi­tettonici, sia alla complessiva struttura urbana del quartiere Montecalvario, vengono individuate aree e punti di possibili e necessarie trasformazioni in vista di un nuovo ruolo del quartie­re rispetto alla città.

Per tali aree e punti, in armonia con riformulazione della trama stradale del quartiere, di nuove e possibi con­nessioni col sistema residenziale esi­stente e con i principali luoghi e ma­nufatti colettivi vengono fissati criteri e norme progettuali per la costituzio­ne di nuovi manufatti residenziali di­tati di requisiti abitativi civili, (già spe­rimentati nella costruzione della città comtemporanea) onde proporre un reale adeguamento della città e della architettura esistente alle attuali esi­genze funzionali ed estetiche della vi­ta contemporanea.

L'operatività di un simile indirizzo didattico per l'architettura sta dun­que nella esatta individuazione della modalità analitica da adoperare: la descrizione e la classificazione del­l'architettura (della storia e moder­na) costituiranno i momenti pre­minenti del lavoro conoscitivo, attra­verso il quale verrà indagata la mate­ria fisico-funzionale dei singoli ma­nufatti e del loro modo di porsi nella città.

Si attiverà pertanto un unico siste­ma di conoscenza relativo sia all'archi­tettura ed alla struttura urbana esi­stenti, sia all'architettura ed alla strut­tura architettonica della città contem­poranea.

Per quanto riguarda l'architettura e la città esistenti verranno esposti le modalità ed i risultati finora consegui­ti attraverso lo studio particolare degli edifici e della struttura urbana di Montecalvario.

Facoltà di Architettura 73

Essi riguarderanno: a) lo stato di fatto (rilievi, classifica­

zione degli edifici, parti e sacche di degrado del quartiere);

b) le trasformazioni avvenute nel tempo (tracciati stradali originali, rico­struzioni cartografiche e catastali, alte­razioni e sostituzioni positive elo ne­gative intervenute nel tempo);

c) abachi di possibili trasformazioni dell'esistente (singoli edifici, comples­si monumentali, trama stradale).

Per quanto riguarda l'architettura e la città contemporanea verranno espo­ste le modalità ed i risultati conseguiti attraverso lo studio dell'alloggio, degli isolati e delle parti urbane progettati o realizzati dall'architettura moderna per la città contemporanea.

l) Lo studio dell'alloggio compren­derà la descrizione e la classificazione" degli alloggi corrispondenti alle prin­cipali esperienze del razionalismo ar­chitettonico e a quelle relative a mo­menti successivi. Da questa prima esperienza attraverso l'applicazione di metodi di controllo grafici mediante la presa di contatto con la pubblicistica e manualistica corrispondenti, verranno tratte le prime conclusioni tese alla ri­formulazione di norme progettuali (estrazione di serie e di ordini seriali relativi alle principali tipologie resi­denziali).

2) Lo studio delle unità residenziali avverrà sia sugli stessi riferimenti ado­perati per l'alloggio (gli isolati residen­ziali dei quartieri prodotti negli anni '20 in germania, in Italia e in Olanda) sia sulle nuove città progettate et o realizzate a partire dagli anni '20 in URSS e nei paesi socialisti, in Palesti­na, in Germania, in Italia, in Olanda, in USA ed in Brasile. La descrizione e la classificazione delle unità residen-

ziali tenderà ad evidenziare da un Jato il tipo di corrispondenza fra tipologia edilizia forma e articolazioni di pezzi e parti costituenti le singole unità, dall­altro il loro rapporto col piano nelle gerarchie del suo tracciato e nella complessiva architettura della città. Da questa "esperienza analitica do­vrebbero in parte derivare i criteri e le modalità per definire gli elementi nor­mativi per la progettazione dell'iso­lato.

Sono previste differenti e correlate fasi di apprendimento con relative esercitazioni:

l Fase

Comunicazioni e discussioni relati­ve al dibattito attuale sull'architettu­ra in riferimento alla pubblicistica ar­chitettonica (leggere di architettura).

Il Fase

Le idee progettuali sulla città e sull'architettura nel M.M. (dagli anni 20 ad oggi) riferimenti a ipotesi e pro­getti per Napoli (leggere i progetti per la città).

III Fase

Idee e dibattiti sulla conoscenza ar­chitettonica della città - riferimenti e letture su Napoli ed in particolare su Montecalvario (leggere la città).

IV Fase

La progettazione architettonica di un isolato - le scelte formali-funziona­li· caratteri e architettura dell'isolato: i , dati e i temi architettonici dalI-allog­gio all'isolato alla parte urbana (i dati e i temi architettonici).

Il corso verrà svolto sia in forma isti­tuzionale, mediante comunicazioni at-

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74 Università degli Studi di Napoli Federico Il

tinenti agli aspetti teorici della disci­plinna architettonica, sia in forma se­minariale mediante incontri e dibattiti con personalità dell'architettura mo­derna italiane e straniere.

Fra gli altri si prevedono incontri e scambi con l'istituto di architettura dell'Università di Dresda il cui Diret­tore Prof. Heinz W. Schwarzbach ha già tenuto dei corsi integrativi presso la cattedra di Composizione Architet­tonica II/A (III anno).

Il gruppo di studio del corso è for­mato dal Prof S. Bisogni, arch. C. Fio­rillo, arch. A. Farina, arch. G.C. Mu­selli, arch. G.c. Scognamiglio, arch. F. Tedeschi.

Indicazioni bibliografiche

L. Hilberseimer, L'architettura della grande città, CLEAN 82.

A. Klein, Lo studio delle piante e la progettazione degli spazi negli al­loggi minimi (a cura di M. Raffa Ri­volta e Augusto Rossari) Mazzotta 1977.

L. Quaroni, Progettare un edificio, Mazzotta 1977.

A. Rossi, L'architettura della città, Marsilio 1967.

G. Grassi, La costruzione logica del­l'architettura, Marsilio 1967.

C. Aymonino, L'abitazione razionale, Marsilio 1971.

18. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 2° (B)

Prof. Riccardo Dalisi

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Progettazione urbana

Tema e premessa teorica

Tema: La residenza di quartiere, il recupero, l'importanza vitale del rap­porto con gli organi di quartiere. Diffi­coltà e fascino delle soluzioni architet­toniche che entrano in rapporto dina­mico colla realtà per farsi realtà esse stesse.

Riimpostazione del problema teori­co e metodologico sperimentato dal 1969 in poi nel corso di Composizione II/B N.O., tutto basato sull'architettu­ra di «Partecipazione attiva».

L'alloggio: struttura e tipologia inte­so come il principale «modo parteci­pativo» di un quartiere e il primo mo­dulo partecipativo nella città.

Significato di professionalità: im­portanza di possedere tecniche, meto­dologie e vincoli normativi al fine di attuare il processo di integrazione col­la città, col luogo, col quartiere.

Informazioni dello sviluppo ed ag­giornamento dei temi partecipativi in architettura.

Articolazione e organizzazione

Il corso si articola in tre momenti: A carattere seminariale, coll'obiettivo di stabilire un contatto partecipativo di tutto il corso; 2) una seconda parte in­veste direttamente i problemi proget­tuali tecnico pratici e metodologici; 3) una parte sperimentale semiesterna (con incontri di quartiere).

Il ciclo di lezioni si articola nei modi seguenti:

a) conduzione di tipo seminariale con uso sia pure parziale della dinami­ca di gruppo (escursione storica ed uso di discipline affini);

b) compilazione di «schede didatti­che» ad uso interno del corso (eserci­tazioni);

c) compilazione schede per uso in­terdisciplinare (storia, arte, tecnica,

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ecc.) eventualmente rivolti anche all'esterno (altre facoltà, comitati di quartiere, ecc.).

Ricercatori: arch. Scuotto Di Vetti­mo, arch. R. Serino.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dall'attività di ricerca dei dott.: arch. Antonio Catena, arch. Carlo Cuomo, arch. Giuseppe D'A­more, arch. Claudio Gambardella, arch. Davide Vargas.

19. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 2° (C)

Prof. Francesco Bruno

Arep disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: di Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali

Il corso ha per obiettivo la costru­zione di un programma operativo per la progettazione e tende a fornire, unita­mente ai possibili strumenti del «meccanismo progettuale », un meto­do per la definizione dello spazio e per la formazione dell'immagine architet­tonica.

1.1. Lo studio delle ragioni dell'ar­chitettura nonché l'osservazione delle sue espressioni costituiscono le pre­messe di una metodologia didattica

\ che tende ad assIcurare:

- la scientificità, per gradi successi­vi, nelle operazioni che conducono al­la «costruzione» dello spazio;

- la conoscenza di strumenti e me­todi per il formarsi dell'idea, per al sua evoluzione e per la «paziente» reifica­zione progettuale della stessa;

- la trasmissione di meccanismi che, legati a teorie, idee, sono alla ba­se della procedura progettuale attra­verso l'individuazione di elementi co­stitutivi e di immagini dell'architettu­ra, ricorrenti nella sua storia.

1.2. Alle premesse didattiche si ac­compagnano alcuni concetti ritenuti fondamentali per la prassi e ricerca progettuale:

- relazione tra architettura e am­biente;

- la stratificazione, cime carattere «speciale» della architetturea e dello spazio costruito;

- il materiale, determinante nella ipotesi strutturale e nella ricerca di va­lenze «decorative».

Il giudizio storico-critico nella cono­scenza dell'architettura (Storia) svolge allora un ruolo primario per la lettura del fenomeno architettonico e per una intelligente interpretazione innovativa nella determinazione degli spazi d'uso, nella tecnologia e in definitiva nella costruzione della immagine.

2.1. L'«esperienza progetto» riflet­terà i temi metodologici fondamentali quali la funzione integrata (le analisi e proposte per gli spazi d'uso, l'organico funzionale etc.), il percorso (sistema connettivo e di supporto per l'articola­zione funzionale), la struttura (deter­minante nella definizione dello spazio e delle relazioni connettive): tutti rite­nuti sistemi vitali dell'architettura.

Verranno affrontati i problemi spe­cifici della progettazione architettoni­ca calata nella realtà urbana di Napoli attraverso campioni operativi partico­larmente significativi per la definizio­ne della tipologia urbana, del luogo, dell'isolato nonché esemplificativi del­le modalità di intervento nel tessuto preesistente.

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Infine, recuperando le valenze di «architetture per temi» si cercherà di cogliere le regole ed i significati del costruire nella Storia e fino all 'attuale dibattito architettonico.

3.1. Il corso verrà articolato in due parti:

- la prima (novembre-aprile) pre­vede integrazione di lezioni teoriche , esercitazioni (esercizi propedeutici di­datticamente e fiscalmente al tema d'anno) e sopralluoghi;

- la seconda (maggio~giugno) pre­vede incontri seminariali per l'impo­stazione del tema d'anno. Quest'ulti­mo dovrà essere corrèdato da tesine­relazione sull'apprendimento e sul progetto.

Disponibilità per incontri con gli stu­denti: il mercoledì ed il venerdì in mattinata.

La frequenza al corso è obbligatoria ed è scandita da prove grafiche seme­strali da consegnare su formato A3. I grafici relativi al tema d'anno saran­no presentati in formato unificato IOOx70.

Gli esami sono individuali. L'am­misssione all'esame è condizionata al­lo stadio di sviluppo del tema d'anno. Le sedute di esame avranno luogo con cadenze bisettimanali nei mesi pre­visti.

Iscrizioni al corso: Libera e fino àl tetto massimo previsto per legge o se­condo le decisioni del consiglio di in­dirizzo. L'iscrizione verrà comunque confermata dalla frequenza e dallo svolgimento positivo delle esercitazio­ni programmate.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca degli arch. tti G. Arcella, A. Barone,

F. Scalfati, I. Forni, E. Sorrentino, M.A. Pugliese, M. Clemente e del supporto dell'allievo interno A. Pe­Iella.

Un particolare contributo sarà forni­to dall'arch. Pierino Vacca che svolge specifica ricerca per gli interventi sulle preesistenze architettoniche di inte­resse ambientale, interne a tessuti ur­bani consolidati.

Sono inoltre previsti alcuni contri­buti esterni.

Nota bibliografica

Per la bibliografia, nel consigliare in particolare la lettura dei testi di B. Ze­vi, K. Frampton, P. Portoghesi, M. Ta­furi, C. Norberg-Schulz, E. Buonfanti A. Rossi, L. Quaroni, si richiede atten: ta lettura e studio delle opere dei mae­stri dell'architettura moderna, dei con­temporanei, dell'architettura preroma­na, di quella «classica» e '" di tutto il bagaglio di opere minori, grandi e pic­cole, di autore noto o anonimo co-, munque di quelle opere che, esempio della «saggezza» del costruire, hanno determinato la storia dello spazio per l'uomo.

La bibliografia essenziale è integra­ta, per quanto nei punti del program­ma, da quella segnalata nei corsi di Storia.

20. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 2° (D)

ProC. Fabrizio Spirito

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Progettazione urbana

Facoltà~ di Architettura - ~ 77

Principi di composIZIone urbana e architettonica

La ricerca di un'alternativa formale alla trasformazione della città, che va­da oltre la stagione dei grandi concorsi o degli interventi per punti, richiede di pensare la progettazione urbana, non più come piano delle zonizzazio­ni, ma come strategia delle localizza­zioni dei caratteri di architettura. Non si tratta di operazioni arbitrarie ma di individuare interventi in una città che vuole e deve «continuare», ripropo­nendo la sua identità attraverso i luo­ghi della sua storia e della sua geogra­fia.

Strada, piazza, lotto urbano sono gli elementi del disegno della città di cui vanno colti i caratteri particolari e ge­neralizzabili attraverso l'analisi com­parativa e l'esemplificazione sia in ri­ferimento alla storia della città che al­l'architettura.

Il «PROGETTO DIDATTICO» è la tec­nica specifica per lo studio e la cono­scenza delle questioni di architettura; viene cioè assunto come principale strumento di analisi del reale architet­tonico.

La scelta di progetto deve tendere ad affermare soprattutto un principio di adeguatezza attraverso i criteri e i caratteri della descrizione.

In una prima fase derivare dal rap­porto col suolo (naturale, artificiale, storico):

- il tema di architettura; - l'inventario degli elementi del

progetto e le loro relazioni.

In una seconda fase derivare dalla scelta dell'area progetto:

- il principio di localizzazione: aÌ­chitettura dell'impianto e la parte;

- la «grandeur conforrnée» vale a dire il concetto di misura;

- i «pezzi e le parti» e le relative strumentazioni di intervento;

- gli elementi normativi: abaco delle soluzioni tipo (1: 50) e relativa localizzazione (1: 500).

Il programma dettagliato delle le­zioni e delle esercitazioni relative sarà fornito per le singole fasi di elabora­zione del progetto.

21. COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA 2° (E)

ProC. Marcello Angrisani

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Configurazione e attua­zione dell'architettura

L'architettura della trasformazione

L'osservazione di Roberto Pane -essere assai rari a Napoli gli edifici (si­gnificativi) concepiti e realizzati da un'unica mente architettonica - nella sua apparente negatività si presta, a un suo rovescio, per il rilievo di un ca­rattere tra i più peculiari della nostra città: fin dalle sue remote origini - la trama ippodamea ad es. alterata nel corso dei secoli per la creazione degli insediamenti conventuali - si eviden­zia un processo di trasformazione con­tinua, cui corrisponde la stratificazio­ne storica, e che si manifesta anche con interventi sulle fabbriche rivolti, per i motivi più vari - adeguamenti funzionali e dimensionali, ristruttura­zione statiche, volontà di aggiorna­menti «stilistici», ecc. - a modificarne spesso anche profondamente l'aspetto e la sostanza architettonici.

Il fenomeno è d'altra parte riscon­trabile, in senso geografico più ampio

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78 Università degli Studi di Napoli Federico Il

- e nei suoi esiti massimi - nelle opere anche dei più importanti architetti «storici» (Alberti, Brunelleschi, Palla­dio, ecc.) che hanno sp esso utilizzato questo tramite «pratico », per la speri­mentazione e affermazione di propri criteri e concetti architettonici sappia­mo pure del tutto innovativi, o conte­stativi addirittura, nei confronti di strutture edilizie preesistenti.

Esempi frequenti e notevoli pure per qualità architettoniche, sono quin­di presenti nella nostra citta (Castel­nuovo, Palazzo Reale, palazzo Cellam­mare, palazzo Calabritto, Chiesa del Gesù Nuovo, ecc.) esercitati peraltro, dalI-alto e all'intorno pure funzione di modelli (ma non sempre benintesi).

Nel moderno il problema, cui molte ragioni conferiscono maggiore com­plessità (le innovazioni tecnologiche, la persistenza della preferenza verso il totale ex-novo ereditato dal mito otto­centesco del progresso che cancella il passato - ma pure vi era l'esigenza della «tabula rasa») anche se non in­frequentemente affrontato (Rietveld, Asplunt, Chareau), allo stato attuale è di nuovo occasione di affermazione anche perentorie (Albini, Scarpa, Stir­ling, F.O. Gery) sulla possibilità cioè di operare anche creativamente sul e nell'esistente.

La tematica offre allora motivi di notevole interesse, rispetto al dibattito attuale sull-intervento e recupero nei Centri Storici, e quale occasione di ve­rifica del consolidamento o meno di un pensiero architettonico moderno , nel confronto con le certezze e qualità di un passato, più o meno prossimo o remoto. Confronto dialettico e di «sfi­da», per l'inserimento del ritrovato moderno tecnologico - e concettuale d'immagine - nel contesto delle realtà e delle memorie stiriche da non obli­terare.

Il corso consisterà quindi di una pri­ma parte di trattazioni teoriche (cui corrisponderanno da parte degli stu­denti esercitazioni pratiche - di tratta­zione cioè di casi esemplari trascorsi, dall'«antico» al «moderno»); cui se­guirà una seconda di sperimentazione e esercitazione progettuale su casi concreti esistenti e ricorrenti nella no­stra città, di architetture anche cospi­cue (come consistenza pure di valori e risorse economiche) oltre che, ripetia­mo - di memoria storica: da rinfunzio­nalizzare perché obsoleti nella loro condizi0tle attuale rispetto alle ragioni o intenzioni originarie, e quindi spes­so abbandonati o malamente e costo­samente manutenuti.

N.B. Una bibliografia appropriata verrà suggerita durante il corso orien­tata sui vari soggetti di studi~.

22. COMPOSIZIONE ARCHITETIONICA 2' (F)

Prof. Alberto Ferlenga

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Progettazione urbana

Il corso di quest'anno avrà come te­ma di progetto e di ricerca un certo ti­po di infrastrutture urbane.

Si parte da una considerazione: in una situazione di accentuato degrado formale della città, nel sommarsi caotico dei linguaggi e dei tipi che costituisce il nuovo volto delle espansioni più recenti, nella crisi or­mai evidente degli strumenti urbani-

. stici noti e quando vengono meno metodi di lettura e di controllo che apparivano consolidati, la necessi-

Facoltà di Architettura 79

. tà di definire comunque nuovi prin­cipi di analisi finalizzati a nuove ipo­tesi di trasformazione, ci porta a spo­stare il nostro interesse su nuovi ele­menti.

Il ruolo di alcune infrastrutture coem strade, viadotti, gallerie, argini, contrafforti, moli, scalinate, ecc., ci ap­pare, al di là dell'importanza della loro funzione, in una luce diversa se lo consideriamo dal punto di vista del mantenimento di una unità formale che si va perdendo e della capacità di porsi come elemento di attrazione (al­lo stesso modo di piazze o monumen­ti) per le molteplici diversità di cui la città si compone.

Se il nostro obiettivo è quello di ri­dare un senso ed un'immagine alla cit­tà e di ridefinire frammenti di analisi per un organismo profondamente mu­tato in questi ultimi anni, non possia­mo evitare di confrontarci con la flessibilità, la marginalità e al tempo stesso l'importanza di elementi che sembrano ancora in disparte nel pro­cesso di revisione distruttiva dei· cor­pi urbani o relegati in una sorta di limbo posto tra l'ingegneria e la ca­sualità.

Sia che si tratti di aree interstiziali o di vasti complessi, quel che si mette in gioco in molti luoghi di cui stiamo par­lando è la possibilità di una loro tra­sformazione in elementi ordinatori di uno sviluppo che non è più controlla­bile nel suo complesso.

Molti di questi luoghi ci appaiono come schegge inserite in un corpo magmatica, in punti strategici, che hanno mantuenuto intatta la loro im­magine di sempre anche grazie a quel­la sorta di «astensione progettuale» da cui sono nati e che li ha avvicinati agli elementi della natura ponendoli in un rapporto particolare con la topo­grafia urbana.

Vengono naturalmente facili i rife­rimenti a chi, partendo dalla proget­tazione o riprogettazione di questi luoghi, nel corso della storia ha co­struito nuovi punti di riferimento per le città, dal vanvitelli di Ancona, di Caserta o di Napoli, a Plecnik che a Lubiana, lungo il fiume, tracciò le li­nee di un nuovo ordine urbano. Vie­ne anche in mente iul catalogo delle grandi infrastrutture romane che, nella città o nel territorio, a partire dall'uso di pochi elementi ripetuti, estero un controllo formale senza precedenti.

Partendo da queste premesse pro­porremo aree di progetto, a Napoli e altrove, che si misurino con questo te­ma, lungio i fiumi, tra i meandri del centro, a ridosso dei monti, costruen­do architetture che mediando tra geo­grafia e città costituiscano nuove occa­sioni di riordino urbano.

Come l'anno scorso l'attività di pro­getto vera e propria sarà preceduta da lavori propedeutici che porteranno al­la esecuzione di tavole individuali, a metà tra l'analisi e il progetto, riferite ad esempi specifici individuati da do­centi, al fine di sperimentare un primo veloce approccio ai temi del corso e ai metodi di progettazione cui si intende far riferimento.

Collaboratori: Archh. Francesco Escalona, Alberto Gozzi.

23. PROGETIAZIONE ARCHITETIONICA 1° (A)

Prof. Alfredo Sbriziolo

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Progettazione urbana

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80 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Oggetto del corso è il graduale espe­rimento di procedimenti formativi dell'organismo architettonico - conce­pito come spazialità attiva ed agibile -dove le relazioni e interazioni delle va­lenze che lo individuano: la natura delle funzioni, le strutture formali, le componenti tecnologiche, i modi della fruizione, le realtà ed i caratteri del­l'ambiente dato, si pongono come as­sunti logici traducibili in termini ope­rativi progettuali.

Il tema della ricerca - la residenza -vuole porre l'attenzione su un proble­ma che, quale che sia la sua definizio­ne e delimitazione, rispecchia in posi­tivo - o in negativo - le situazioni emergenti della società e gli orienta­menti della cultura architettonica del tempo.

La messa in questione dei modelli convenzionali e la ricognizione di un filone di ipotesi alternative costitui­scono il punto di avvio di uno studio sulla praticabilità di metodologie ba­sate su ampie possibilità di articola­zione, flessibilità e variabilità del­lo spazio abitabile in funzione di valo­ri dipendenti dalla individualità del­l'uomo.

In questo quadro l'indagine muo­vendo dall'unità minima (alloggio) si estende ad una struttura primaria di aggregazione di dimensioni ottimali e controllabili architettonicamente, comprendente alloggi e attrezzature complementari collettive, intesa come passaggio di grado dalla funzione resi­denza alla funzione integrata-associa­tiva.

Collaboratori: F. Rossi, G. De Lillo, G. Pagano.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalla attività di ricer­ca dei dott.: A. Lo Chiatto, M. Ren­dina.

24. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA lO (B)

Prof. Alberto Cuomo

Area diSciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Progettazione urbana·

Contenuti minimi del corso

Il tema del corso è «Il falso autore». Gli studenti saranno condotti, me­diante lo studio delle opere di autori contemporanei a progettare un'opera d'architettura di invenzione che sia però del tutto assimilabile, per la com­posizione, la tecnologia, il tipo di com­mittenza, la cultura generale, a quella dell'autore di riferimento scelto.

Il corso sarà svolto mediante lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche e ri­chiede la frequenza obbligatoria.

Esami

Gli esami saranno svolti nelle tres sessioni, e prevedono una prova orale circa le motivazioni teoriche del corso ed una dÌscussione sulle esercitazioo­ni pratiche.

Bibliografia

M. Tafuri, F. Dal CÒ, Architettura con­temporanea, Milano 1987.

AA.VV., La casa unifamiliare, Napoli 1987.

A. Cuomo, Terragni ultimo, napoli 1987.1

Nell'ambito del corso saranno svol­te letture guidate dal prof. Cuomo di testi di m. Heidegger, H.G. Gadamer, G. Vattimo, Cacciari, U. Eco, M. Ta­furi.

Facoltà di Architettura 81

Collaboratori: Dott. E. De Crescen­zo, L. Savarese.

Il corso si avvale di contributi disci­plinari forniti dalle attività di ricerca dei dotto D. Rije, M. Cuomo, R. Cutil­lo, G. Coppola, C. Salsano, T. Ianno­ne, A. Amelina, G. De Santis, P. Por­toghese.

25. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA lO (C)

Prof. Gaetano Borrelli

26. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA lO (D)

Prof. Mario Dell'Acqua

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Progettazione urbana

Il corso assume come riferimento il dibattito presente nelle Facoltà di Ar­chitettura in una prospettiva stretta­mente disciplinare e di sperimentazio­ne didattica. Impostare un sistema lo­gico per considerare l'architettura un fenomeno urbano, significa individua­re delle ipotesi sui rapporti tra struttu­ra urbana e risultati architettonici, che non sono già delle ipotesi architettoni­che ma premesse logiche per una ri­cerca. Il risultato conclusivo sarà sem­pre conseguito con il progetto di archi­tettura, che può confermare o negare le ipotesi iniziali; purtuttavia queste restano necessarie per la « delimitazio­ne del campo».

Pertanto il tema di studio sarà ricer­cato nella città costruita con le sue sto-

riche emergenze e diversità come mo­dello architettonico che si misura con la storia. Saranno approfonditi i rifles­si o condizionamenti che le analisi sul­la struttura urbana e sui tipi edilizi possono avere nei riguardi della pro­gettazione architettonica con l'esame dei seguenti argomenti:

1) Gli elementi costitutivi della cit­tà moderna e contemporanea e suoi sviluppi dal XVIII al XX secolo.

2) Individuazione del mutamento del rapporto tipologia edilizia-morfo­logia urbana e suoi riflessi nell'archi­tettura.

La finalizzazione operativa di questi argomenti servirà a puntualizzare ipo­tesi strettamente correlate con la pro­gettazione architettonica.

27. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA lO (E)

Prof. Massimo Nunziata

Area disciplinare: Progettazione archi­tettonica

Dipartimento: Configurazione e attua­zione dell'architettura

Il corso si propone di ripercorrere, a grandi linee, le esperienze architetto­niche e urbanistiche di Napoli nel se­colo diciannovesimo.

Nell'800 infatti sono state realizzate le ultime opere importanti per la con­figurazione della città, tra le quali, em­blematica, è la apertura del Corso Umberto I, il cosiddetto «Rettifilo». Ad esse sono seguiti alcuni, pochi, in­terventi significativi nel ventennio fa­scista (1922-1943), tra i quali il Rione

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82 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Carità, al centro, e la Mostra d'Oltre­mare a occidente.

Poi, dal 1945, vi è stato il caos! Il corso si comporrà di due fasi che

si svilupperanno alternandosi, una co­stituita da una serie di lezioni che ana­lizzeranno il periodo suddetto attra­verso gli esempi più significativi, av­valendosi anche di interventi di do­centi di storia dell'architettura, l'al­tra, operativa, consisterà nella elabo­razione di un progetto architettonico completo.

I temi d'intervento saranno scelti dopo aver effettuata un'analisi critica della zona di studio prescelta e cioè della grande arteria cittadina che è il Corso Umberto I, proponendo, a se­conda dei casi, una ristrutturazione, una sostituzione o, anche, soltanto un progetto di riuso o migliore uso di un edificio o di un gruppo di edifici, aggiornando la tecnologia e integran­do le infrastrutture con quanto sem­brerà opportuno per rivitalizzare l'esistente.

Per l'elaborazione del progetto si suggeriranno i testi più idonei allo svi­luppo del tema concordato, al fine di conoscere le normative inerenti e le ti­pologie specifiche.

L'esame si svolgerà illustrando e commentando il progetto eseguito du­rante il corso e sarà integrato da un colloquio sui testi suggeriti nella bi­bliografia.

Indicazioni bibliogrqfiche

Corrado Maltese, Storia dell'arte ita­liana (1785-1943), ed. Einaudi.

Renato De Fusco, L'architettura del­l'ottocento, ed. Utet.

Erich Schild, Dal Palazzo di Cristallo al Palais des Illusions, ed. Vallec­chi.

Luciano Patetta, L'architettura del­l'Eclettismo, fonti, teorie, modelli 1750-1900, ed. Mazzotta.

~::~::r~~A~~~:~q:~L::::;~t:t::!1 pia e realtà nell'urbanistica napole-~'I

Giu~:;~ed~~~~~~e~:~a~~' 6:ff~~~~~, .....•... ; .•. 11

Errico Alvino architetto e urbanista napoletano dell'800, ed. L'Arte Ti­pografica, Napoli.

28. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA lO (F)

Pror. Michele Capobianco

Area disciplinare: Progettuale Archi­tettonica

Dipartimento: Progettazione Urbana

Contenuti minimi del corso

La denominazione rileva interessi prevalentemente sperimentali-opera­tivi nella sua poiezione verso il « reale» e nel controllo del dato ester­no nei modi propri del comporre. La progettazione assume pertanto meto­dologicamente i dati esterni della real­tà, mediandoli nella messa in forma del progetto alle diverse scale di inter­vento, attraverso il controllo della molteplicità dei parametri che concor­rono alla sua definizione.

La suddivisione degli studenti al­l'interno del corso, tra i collaboratori avviene per scelta degli studenti e suc­cessivo riproporzionamento.

Corso: Lezioni teoriche, appello di frequenza, tesine scritte, prove prati­che, tema d'anno finale.

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Esami: 2 sedute per appello: giu­gno, lugliO, ottobre.

Iscrizioni al corso: da concordare con l'indirizzo di laurea.

Bibliografia

M. Capobianco, Didattica per il proget­to e progetto per la didattica, Fra­telli Fiorentino, Napoli 1982.

M. Capobianco, Un progetto per Nap,o­li - I Quartieri Spagnoli, Officina

Edizioni, Roma 1987.

Collaboratori: Dott. A. Mariniello, A.M. Puleo, G. Szaniszlò.

29. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 2° (A)

Prof. Michele Capobianco

Area disciplinare: Progettuale Archi­tettonica

Dipartimento: Progettazione Urbana

Contenuti minimi del corso

La denominazione rileva interessi prevalentemente sperimentali-opera­tivi nella sua poiezione verso il « reale» e nel controllo del dato ester­no nei modi propri del comporre. La progettazione assume pertanto meto­dologicamente i dati esterni della real­tà mediandoli nella messa in forma , del progetto alle diverse scale di inter­vento attraverso il controllo della , molteplicità dei parametri che concor­rono alla sua definizione.

La suddivisione degli studenti all'interno del corso, tra i collaboratori avviene per scelta degli studenti e suc­cessivo riproporzionamento.

Corso: Lezioni teoriche, appello di frequenza, tesine scritte, prove prati­che tema d'anno finale. ,

Esami: 2 sedute per appello: giU­gno, luglio, ottobre.

Iscrizioni al corsO: da concordare con l'indirizzo di laurea.

Bibliografia

M. Capobianco, Didattica per il proget­to e progetto per la didattica, Fra­telli Fiorentino, Napoli 1982.

M. Capobianco, Un progetto per Napo­li - I Quartieri Spagnoli, Officina Edizioni, Roma 1987.

Collaboratori: Dott. A. Mafiniello, A.M. Puleo, G. Szaniszlò.

30. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 20 (B)

Prof. Massimo Pica Ciamarra

Area disciplinare: Progettazione archi­tettonica

Dipartimento: Progettazione urbana

Finalità del corso

Il corso, rivolto agli studenti dell'ul­timo anno, si articola su diversi livelli, riferiti agli obiettivi, al metodo ed agli strumenti della progettazione, e ne riesamina le relazioni attraverso eser­citazioni progettuali.

La ricerca si incentra sul rapporto fra « architettura e dimensione urba­na» ed affronta il tema dell'organizza­zion'e dello spaziO urbano e della sua

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84 Università Clegli Studi di Napoli Federico Il

riconquista a fini collettivi, con parti­colare attenzione ai «luoghi centrali» della città.

Lezioni di inquadramento

1. Continuità e contraddizioni in architettu~ ra: dal mito internazionale alle realta re­gionali.

2. Identità dello spazio urbano: nuovi inter­venti e reinvenzione dell'esistente.

3. Barriere, limiti, margini e luoghi centrali nella città.

4. Dall'idea di standard alle aree di conden­sazione sociale.

5. Architettura e dimensione urbana: pro­gettare un edificio e/o un luogo nella città.

6. La trasformazione delle tipologie di inter­vento.

7. Aspetti metodologici del processo di pro~ gettazione.

8. Progettazione architettonica e progettazio­ne integrale: dal metodo della separazione alla pratica dell'integrazione.

9. Forma - Funzione - Significato: l'intreccio e l'evolversi delle prevalenze.

Argomenti

A. La definizione della forma architettonica

A.l. Principio insediativo ed armatura for­male

A.2. Radici dell'organizzazione formale - rein­ventare le preesistenze

A.3. Vuoti e luoghi urbani -la riconquista del­la città

AA. Impressioni tipologiche ed espressioni morfologiche

A.5. Caratteri ripetitivi, caratteri <;tggregativi, caratteri di identità

A.6. La progettazione architettonica fra topo­logia e geometria

A.7. Continuità e contrapposizioni di imma­gini

A.8. Telematica e forma della città

B. Riferimenti e significati

B.I. L'intervento architettonico come « fram~ mento» ed elemento di legame

B.2. Il rapporto con le preesistenze B.3. Storia e memoria nel processo proget­

tuale BA. Rimandi ed apporti multi disciplinari B.S. Ruolo degli utenti nel processo proget­

tuale B.6. Le normative e gli standard urbanistici ed

edilizi

C. L'organizzazione funzionale e tipologica

C.l. Dall'idea di funzione a quella di attività C.2. Lo spazio come sistema di luoghi C.3. Criteri tipologici e caratteri topologici C.4. Punti fissi ed ambiti di flessibilità C.S. I percorsi nella struttura dei tipi urbani C.6. Le barriere architettoniche

D. Architettura e logica delle tecnologie

D.l. La riunificazione dell'ingegneria struttu­rale con l'architettura

D.2. Evoluzione dell'idea di progetto nell'edi­lizia industrializzata

D.3. I caratteri tecnologici ed i materiali DA. I materiali (geometrie, trame, colori, ecc.)

e gli aspetti immateriali (luci suoni aspetti sensoriali, ecc.) , ,

D.5. Logica degli impianti tecnologici ed altre logiche specialistiche

D.6. Architettura ed informazione energetica

Le esercitazioni

Il programma delle esercitazioni viene messo a punto all'inizio del cor­so, in uno con i temi di progetto - rife­riti a «luoghi urbani» - e con la bi­bliografia di base.

Le esercitazioni, curate dagli assi­stenti al corso, si svolgono secondo programmi e scadenze prefissate.

31. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 2° (C)

Prof. Aldo Loris Rossi

Facoltà di Architettura 85

32. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 2° (D)

Prof. Nicola Pagliara

Area disciplinare: Progettuale Dipartimento: Conservazione dei Beni

Architettonici e Ambientali

Ideologia e finalità del corso

Nel panorama della produzione na­zionale di architettura disegnata e di architettura realizzata, mi sembra di poter riscontrare le stesse lacune, per­plessità e discrasie presenti oggi in molti ambiti dell'opera umana: da un lato un gran parlare, un gran scrivere e sbracciarsi per dare credibilità a con­cetti sempre più settoriali (se non set­tari) e che hanno molto spesso come espressione finale modestissime rese esecutive; dall'altra una difficoltà sem­pre crescente di riscontrare nel reale e nel rapporto con l'imprenditoria e la committenza, la possibilità di rendere con le tecnologie messe a disposizione un concetto «semplice» di qualità estetica e di coerenza funzionale e tet­tonica. Quest'ultimo aspetto si scontra e si esalta proprio nell'insegnamento, giacché l'impossibilità di elaborare all'interno dei corsi, programmi attivi e lunghe discussioni, obbliga il docen­te a sole lezioni ex cattedra.

Il corso, partendo da questa analisi tenterà proprio di sviluppare un pro­gramma nel quale nel primo corso si potrà prendere concretamente co­scienza della necessità di operare con diverso peso e valenza linguistica, nei vari ambiti di intervento, illustrando attraverso il peso metodologico, quali complesse discrasie progettuali si rea­lizzino da luogo a luogo, da tema a te­ma. A rendere costruito l'elemento cosÌ analizzato, concorrono, come è

noto, i suoi componenti strutturali e , per la sua definizione linguistica, le materie che tettonicamente ne realiz­zano le parti. Il corso, nell'illustrare questo itinerario di ricerca, fornendo esempi emblematici della storia del­l'Architettura e delle metodologie analitiche progettuali, propotrà agli studenti la soluzione dettagliata di un piccolo tema, contenuto in un'area de­finita e nota, e che sarà presentato dall'allievo con tutti i grafici indispen­sabili per illustrare la sua coerenza al­la cultura del «luogo» e la sua fattibi­lità.

Convinti che il problema chiave della ricerca nell' Architettura per il nostro tempo, sarà l'ignota sfera del linguaggio espressivo dell'habitat del futuro; convinti che all'interno di que­sto mondo non vi è strada, né l'alter­nativa che non sia nella conoscenza critica e dialettica del passato; convin­ti infine che solo dalla sua lettura e dall'interpretazione in chiave contem­poranea delle sue metodologie menta­li, potrà nascere la proposta e la defi­nizione del nostro futuro, il corso si pone cosÌ come ricerca, attraverso l'idea del costruito, di uno strumento di analisi e di metodo per la progetta­zione.

Articolazione del corso,

Le lezioni avranno inizio martedì 9 gennaio 1990 alle ore 16,00 nell' Aula Magna (n. lO - 1 ° piano): propulsione; proseguiranno successivamente con il seguente ordine:

- martedì, ore 16,30-19,00: lezioni ex cattedra

- giovedì, ore 10,30-13,00: esercita­zioni e spiegazioni

- sabato, ore 10,30-13,00: discus­sioni sul contenuto delle tematiche proposte.

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86 Università degli Studi di Napoli Fed~rico Il

Consuntivo del corso: giugno 1990 con sintesi generale degli argomenti trattati. Le lezioni svolgeranno come tema specifico la lettura del rapporto tra strumenti della struttura ed il lin­guaggio della forma.

Il luogo, i suoi caratteri, la memoria

Le tre tesi saranno sviluppate con ampie illustrazioni e riferimenti nella storia dell'opera umana e saranno in­terpretate dal docente con eventuali contributi di autorevoli esperti nelle diverse tematiche.

Oltre agli interventi del «Top Tea­chers» esterni verranno sviluppate in aula una serie di tesi, anche con il con­tributo degli assistenti, afferenti alle tematiche in oggetto e che consenti­ranno di aprire discussioni sui conte­nuti stessi della disciplina.

Durante lo svolgimento del corso saranno tenute in Facoltà almeno due esercitazioni interne, ciascuna della durata di tre giorni, su piccoli temi inerenti le tesi sviluppate. Il relativo materiale prodotto dagli studenti del Corso sarà ordinato a cura degli Assi­stenti e verrà considerato essenziale ai fini della valutazione finale.

Verrà inoltre organizzato un viag­gio di studio in U mbria e Toscana, presumibilmente nella primavera del 1990.

Ricercatori: arch. Saverio Ciarcia, arch. Giovanni Di Domenico, arch. Sandro raffone, arch. Antonio Ros­setti.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalla attività di ricer­ca dei dot!.: arch. Enrico Sicignano, arch. Nicola Flora, arch. Paolo Giar­diello.

33. PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 2° (E)

Prof. Uberto Siola

A rea disciplinare: Progettuale Archi­tettonica

Dipartimento: Progettazione Urbana

Il Corso si pone come obiettivo il completamento della preparazione progettuale dell'allievo, al fine di con­solidarne la consapevolezza teorica nonché le tecniche di progettazione.

Si articolerà in lezioni teoriche, del docente, testimonianza di esperienze progettuali di particolare interesse maturati da protagonisti dell'architet­tura contemporanea con prova estem­poranea in cui gli allievi possano di­mostrare il livello di preparazione man mano raggiunto.

Il Corso vertirà sull'architettura del­la città di Napoli, letta nella preceden­za dei suoi caratteri specifici.

Temi di progetto saranno individua­ti nell'area della città storica e saranno scelti di intesa con gli allievi, tutti con l'obiettivo didattico di portare a termi­ne un'esperienza di progettazione de­finita che si esprime a tutte le scale della rappresentazione grafica e co­glierne le complessità dei vari aspetti di un progetto concreto.

Ricercatori: archh. Ludovico Fusco, Antonio Lovazzi, F. Domenico Moce­ra, Giacomo Ricci, Salvatore Polito.

34. ALLESTIMENTO E MUSEOGRAFIA

Prof. Almerico de Angelis

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Progettazione urbana

Premessa

I contenuti del corso si caratterizza­no per le due tematiche complemen­tari ma distinte: l'allestimento - orga­nizzazione di uno spazio con una spe­cifica finalità (molto spesso definita nel tempo) - e la museografia - orga­nizzazione degli archivi della memo­ria. .

Pertanto il corso si articola su questi due aspetti: la progettualità del mo­strare e l'organizzazione museale.

Il museo oggi si connota per essere più luogo-laboratorio in grado di supe­rare ogni soluzione di continuità tra la storia e il quotidiano, che non luogo meramente di catalogazione e di rac­colta.

In questa prospettiva, il corso inda­gherà sulla filosofia, sui model~i e sull'organizzazione, alla base oggi di una struttura museale, parallelamente all'approfondimento delle tecniche e del progetto relativi all'organizzazione spaziale-espositiva.

Articolazione del corSO

Il corso si articola in tre fasi: una teorica in cui verranno affrontati gli aspetti metodologici relativi alle due tematiche, per un approccio consape­vole alla progettazione che tenga con­to delle particolari esigenze legate all'attuale momento epocale.

A questa parte del corso - la cui fre­quenza è obbligatoria - seguiranno le altre due: quella analitica di laborato­rio l'altra modellistico-progettuale. ,

L'iscrizione al corso è obbligatoria per chiunque intenda sostenere /' esame.

L'iscrizione al corso avviene unica­mente mediante la compilazione dell'apposita scheda da ritirare presso la struttura del corso, che va riconse-

gnata, perché l'iscrizione risulti valida ai fini dell'esame, entro e non oltre 11 31 gennaio.

Bibliografia

AA.VV., I Musei, Milano, Touring Club Italiano, 1980.

AA.VV., La memoria della città, cata­logo della mostra, Reggio Emilia, 1981.

L. Basso Peressut (a cura di), I luoghi del museo. Tipo e forma tra tradi­zione e innovazione, Roma, Ed. Riuniti, 1985.

J. Baudrillard, L'effetto Boubourg, in Simulacri e impostura. Bestie, Bou­bourg, apparenze e altri oggetti, Bo­logna, 1980.

M. Brawne, Spazi interni del museo, Milano, Comunità, 1983.

A. de Angelis, Museo oggi, in «n.c. Design» n. lO, Napoli, 1989.

A. de Angelis, La condizione moderna del design, Salerno, Ed. 10/17 (in corso di pubblicazione).

G. Duby, Il sogno della storia, Milano, Garzanti, 1986.

M. Garberi, A. Piva, L'opera d'arte e lo spazio architettonico. Museografia e Museologia, Milano, 1988.

A. Piva, La costruzione del museo con­temporaneo. Gli spazi della memo­ria e del lavoro, Milano, 1982.

A.C. Quintavalle, Il palazzo dell'Arte, Milano, Fabbri, 1988.

G. Rezzonico (a cura di), Museo oggi, Milano, 1986.

S. San Pietro (a cura di), Nuovi negozi a Milano, Milano, Archivolto, 1988.

F.A. Yates, L'arte della memoria, Tori­no, Einaudi, 1972.

11 Museo del mondo contemporaneo. Atti del 2" convegno internazionale di museologia. Concezioni e propo­ste. Firenze 26/30 maggio 1982, in

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88 _ Università degli Studi di Napoli Federico Il

«Museologia», 11-14, 1982-83, Napoli, 1984.

Monoha. La scuola delle cose, Roma, Palazzo del Rettorato, Città Uni­versitaria, 29 aprile/15 ottobre '88, Roma-Milano, 1988.

«Rassegna» n.lO giugno 1982 monogra­fico (Allestimenti/Exhibit Design).

«Lotus» n. 35 II, 1982 numero mono­grafico (Il museo dell'architet­tura).

Una bibliografia analitica verrà for­nita nel corso dell'anno su tutti gli ar­gomenti affrontati.

35. ARCHITETTURA SOCIALE

Prof. Lucio Morrica

Area disciplinare: Progettuale Archi­tettonica

Dipartimento: Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali

I! corso di «Architettura Sociale» pone al centro della sua attenzione il rapporto tra conoscenza specifica e modificazione del quadro socio-econo­mico della città, individuando, in pri­mo luogo, i temi sui quali la domanda sociale si appunta. Per domanda socia­le si intendono i problemi della città che si esprimono attraverso le organiz­zazioni spontanee ed istituzionali: i Comuni, le Circoscrizioni e le istitu­zioni in generale con le loro comples­se questioni (la casa, i servizi sociali, le infrastrutture, l'organizzazione e la qualità urbana).

I! corso si basa sulla premessa che la città ha bisogno di uno spazio nel quale muoversi e vivere, uno spazio rapportato alle sue esigenze, alle sue strutture e che esprima cultura.

È importante dunque che la città ar­chitettonica venga considerata non tanto come un insieme di «parti», ma come un insieme di relazioni fra le parti, e più precisamente, come ha scritto L. Quaroni, «in una città sono più importanti le relazioni fra le parti che le parti in loro stesse l).

È possibile, pertanto, operare nel campo specifico della progettazione integrale (cioè completa di ogni conte­nuto e di forma) delle città, attraverso lo studio generale del sistema struttu­rale del territorio, nel quale «non sarà più possibile distinguere, sostanzial­mente, la realtà del costruito da non costruito, e attraverso la progettazione delle sue Parti concrete (che non sa­ranno più qualificabili come "edifici" se non in casi eccezionali) l).

Bisognerà adoperarsi per costruire, pezzo per pezzo, questo nuovo siste­ma disciplinare, guardando la realtà quale essa è, ed apprestando via via nuovi mezzi di approccio ai problemi.

Tutto questo senza trascurare il pro­blema della qualità, proprio perché la qualità è necessaria, nell'ambiente di vita dell'uomo, quanto le altre dimen­sioni, e perché non esiste la possibilità nemmeno teorica, di abolire il pro­blema.

Un corso dove gli studi e le ricerche sono applicati ad un quadro sociale, urbanistico e territoriale specifico: Na­poli e il suo territorio.

Progetti, quindi, realistici che, ri­prendendo temi concretamente dibat­tuti e sentiti dai cittadini, restano at­tenti alle condizioni di preesistenza ed oggettive del luogo e pronti a sfruttare con attenzione, chiarezza ed intelli­genza la specifica localizzazione della proposta.

Un atteggiamento, quindi, come ha scritto recentemente V. Gregotti «po­co accademico, meno concentrato su

Facoltà di ArcHitettura ~ 89

questioni narcisistiche di linguaggiO», attento cioè alla verità del sito e dei suoi valori specifici, alle condizioni di realizzabilità, alla coerenza tra orga­nizzazione dei bisogni, tecniche, nor­mative e forma; senza la preoccupa­zione della bizzarria inventiva a tutti i costi.

Bibliografia

H. Berndt, A. Lorenzen, K. Horn, Ideologia dell'Architetto, Ed. La­terza.

C. Salomoni, Lo spazio del cittadino, Ed. Marsilio, Venezia 1983.

R. Katan, Che fanno gli urbanisti?, Ed. Dedalo.

A. Cerutti, Processo progettuale e par­tecipazione, Ed. Bulzoni.

V. Gregotti, Il territorio dell'Architettu­ra, Milano 1980.

L. Morrica, Progettare per la città, Na­poli 1984.

Riviste, L'Architettura, Bomus, Para­metro, Lotus, Finalità dell'Archi­tettura, Architettura e/o Architet­tura.

Appunti del corso: Note bibliografi­che n. 1/87 - Nuove «Piazze» per la città.

Modalità suddivisione studenti all'interno del corso: individuali e di gruppo (max 3 allievi).

Disponibilità collaboratori: da defi­nirsi in rapporto al numero degli iscritti.

Il corso si articola in due fasi prope­deutiche - Ricerca monografica - Prova d'esame (a + b):

a) Prova grafica semestrale indivi­duale (formato A3);

b) Tema d'anno (tavole unificate

100x70) - Possibilità di svolgimento in gruppo: max 3 allievi.

N. B. - Sono previsti viaggi e visite di studio.

Esami: previa verifica validità iscri­zione (luglio - n?vembre - marzo).

Iscrizione al corso: libera.

I! corso si avvale di contributi disci­plinari forniti dalle attività di ricerca dei dott.: V. Russo, E. Gagliardo, C. Martino, G. Monzo.

36. ARREDAMENTO E ARCHITETTURA

DEGLI INTERNI (A)

Prof. Filippo Alison

Area disciplinare: Progettuale Archi­tettonica

Dipartimento: Progettazione Urbana

Contenuti, ruolo e collocazione tra le discipline fisse

Nel corso di laurea in Architettura la disciplina di Architettura degli In­terni e Arredamento assume caratere fondativo, a volte di non eludibile pro­pedeuticità, vigilando il processo pro­gettuale per tutto l'arco della sua at­tuazione, dalla fase iniziale di impo­stazione a quella più specifica termi­nale. Questa disciplina assolve il du­plice ruolo: da una parte orienta la ri­cerca e le sue investigazioni sul ver­sante della conoscenza oggettiva dei componenti architettonici e delle loro caratteristiche fisiche, dall'altra, ha cu­ra di analizzare le capacità espressive di detti componenti - il valore cioè' del loro significato al variare delle forme e dimensioni o nel rapporto d'uso con l'utente.

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90 Università degli Studi di Napoli Federico Il

In questo modo la strutturazione estetica dello spazio architettonico, passa, come deve, attraverso la preli­minare comprensione del comporta­mento e del significato degli oggetti componenti, attestandosi successiva­mente sullo studio scientifico del rap­porto dialettico di questi due termini, fino alla determinazione dei «mini­mi» architettonici e dell' <dntérieur», esso stesso anima dell'architettura.

L'Architettura degli Interni e l'Ar­redamento, in definitiva, si propone come disciplina che studia gli aspetti microarchitettonici della progettazio­ne arèhitettonica, conduce attraverso di essi una investigazione sulle forme del costruito verso piccola scala così come nella storia di essa e degli stessi materiali.

Cosicché, lungo questo processo, che nell'attuazione odierna, si verifica più che mai, con il recupero di valori attraverso la ricostruzione dell'oggetto minuto o del grande luogo urbano (es. Parigi - Trasformazione delle Gare d'Orsay in Museo) la disciplina, tende all'acquisizione di uno o più ampio re­spiro, vale a dire verso una teoria com­plessa dell'architettura in grado di promuovere quella consapevolezza non solo oggettiva, ma sovrastruttura­le del progetto, indispensabile sia a li­vello accademico che professionale, sia critico-storico che progettuale.

Del resto, solo l'investigazione degli elementi costitutivi della Composizio­ne architettonica, ovvero sul cos'è, sul come si usa, e sul cosa significa può consentire l'appropriazione del mo­mento creativo, in assenza del quale, il progetto compilazione, piatto assor­bimento di componenti forniti dal mercato (o desunti dalla storia) oppu­re, nel migliore dei casi, una risposta alla moda, in mera sintonia con le istanze del gusto corrente.

Fase operativa

Il corso quindi prendendo le mosse dall'analisi sia testuale che contestua­le dell'oggetto d'arredo, delle sue pos­sibilità di confermare ambienti a con­figurare sistemi, si propone - anche attraverso una serie di comunicazioni ed esercitazioni (rilievo e ricostruzio­ne grafica) sugli aspetti teorici e stori­co-critici da una parte e sui materiali e le relative caratteristiche sia espressi­ve che tecnologiche dall'altra - di per­venire alla progettazione di un'attrez­zatura di arredo semplice o comples­sa, per un ambiente domestico e/o in­dividuale o un ambiente collettivo in edifici comunitari ad uso pubblico o in spazi urbani.

Gli esiti del corso, come per il pas­sato, costituiranno testimonianze del­le attività didattico-operative in occa­sione di pubblicazioni (p.e. saggi e vo­lumi su Mackintosh, Le Corbusier, Hoffmann, Asplund, Rietveld, F.L. Wright, ricerche sull'arredo domesti­co, ospedaliero, per uffici, ecc.); mo­stre e convegni:

CR. Mackintosh: Milano, Triennale, 1973 - Monaco, Exempla, 1974 -Monaco, Exempla, 1975 - U.S.A., Moma, 1974 - U.S.A., Moma, 1975 - Barcellona, CDB, 1976 - Berlino, Bauhaus Archiv, 1978 - Tokyo, Seibu Museum, 1979 - Tokyo, Sei­bu Museum, 1979 - Londra, W. Museum, 1980 - Glasgow, Univer­sity, 1983.

Le Corbusier: Napoli, Palazzo Reale, 1976 - Parigi, Maison La Roche, 1979 - Teheran, ecc.

F.L. Wright: Napoli, 1979.

E.G. Asplund: Copenhagen, 1983.

Facoltà di Architettura 91

37. ARREDAMENTO E ARCHITETTURA

DEGLI INTERNI (B)

Non attivato.

38. ARTE DEI GIARDINI (A)

Prof. Vanna Fraticelli

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Progettazione urbana

Tema del corso

Per tradizione storica il progetto del giardino nella città moderna è proget­to di un luogo sottratto al tempo della metropoli: le sue mutazioni, nelle ore del giorno e nei giorni dell'anno, ri­mandano al tempo della Natura, an­che antropizzata; dove, invece, quelle della città rimandano al tempo della Storia.

Anche le funzioni che gli sono state attribuite fin dalle origini delle teorie della Progettazione Urbana fanno rife­rimento, a differenza degli altri manu­fatti della città, ad una categoria gene­rale e astratta di Uomo; esse sono estranee al lavoro, ma necessarie al suo svolgersi.

Tipologia e forma del giardino, nel­la trattatistica dell'Architettura mo­derna, sono indifferenti alle divisioni sociali o alle diverse culture di chi nel­la metropoli moderna vive e lavora. La tradizione del giardino come luogo mitico dove può svolgersi la riconcilia­zione dell'Uomo con la Natura e con la sua natura, è impropriamente este­sa alla città moderna.

Non stupisce che nella prassi pro­gettuale contemporanea si mantenga

vivo il riferimento al giardino come «macchina delle meraviglie », anche quando la meraviglia è la semplice esposizione di un mitico paesaggio agrario.

Ma la realtà d'uso di questi luoghi li priva inesorabilmente dei significati ideologici loro attribuiti.

L'Arte dei Giardini è dunque una disciplina di rifondare, sia nella defini­

. zione degli usi, sia nelle categorie pro­gettuali.

Ciò può essere fatto se il giardino è assunto come tipologia, al pari delle altre che concorrono a costruire la cit­tà, e se, come queste, è oggetto di veri­fica, nel corso del processo progettua­le, in rapporto alla morfologia della città.

Oggetto della sperimentazione pro­gettuale nel Corso è la definizione dell'assetto architettonico dei luoghi che nel loro insieme possono definire il Sistema dei beni ambientali della città moderna, in rapporto agli altri si­stemi esistenti (quello dei beni cultu­rali, quello delle attrezzature, quello dell'abitazione, quello della produzio­ne, ecc.).

Ne consegue che il progetto, anche se applicato a piccole parti della strut­tura urbana, dovrà sempre essere logi­camente connesso alla analisi della città, quale emerge dal rapporto tra morfologia e tipologia.

Articolazione

Il corso si articola in lezioni, semi­nari, esercitazioni.

Lezioni

Le lezioni sono di due tipi: lezioni di carattere teorico-fondativo e lezioni critico-operative.

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92 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Con le prime si analizzano:

- gli aspetti problematici delle teo­rie e delle esperienze nella progetta­zione del «verde» nella città moder­na, ripercorrendone gli sviluppi attra- . verso la illustrazione dei contenuti della trattatistica della progettazione urbana dall'800 ai nostri giorni.

Con le seconde si analizzano:

- le diverse problematiche proget­tuali che earatterizzano oggi l'approc­cio architettonico al progetto, secondo una scelta tra gli esempi realizzati e non, più importanti;

- le tipologie architettoniche e fun­zionali del giardino nella storia come riferimenti per la progettazione.

Seminari

I seminari costituiscono il momento di confronto collettivo degli studenti e della docenza dei contenuti del Corso e dello stato di avanzamento delle esercitazioni.

Saranno anche organizzati seminari con esperti di altre discipline per l'ap­profondimento degli aspetti tecnico­operativi del progetto.

Esercitazione

L'esercitazione consiste nello svol­gimento e nella discussione critica del progetto sperimentale.

I! tema del progetto è la sistemazio­ne di zone archeologiche site nel terri­torio dei comuni della fascia vesuvia­na affacciata sul Golfo di Napoli.

L'esercitazione si svolge in tre fasi:

- Analisi e valutazioni sull'area studio: analisi della struttura urbana, analisi dei caratteri morfologici e pae­sistici, analisi del sistema dei beni am-

bientali e culturali; analisi del proces­so storico di formazione.

- Definizione del progetto alla sca­la urbana.

- Definizione del progetto architet­tonico.

La cartografia di base alla scala 1 : 5000 . è fornita dalla docenza.

Iscrizioni

Le iscrizioni si raccolgono presso il Corso nel mese di gennaio, compilan­do l'apposito modello fornito dalla do­cenza.

Modalità di suddivisione degli studenti

Gli studenti si suddividono autono­mamente in gruppi di lavoro composti al massimo da quattro membri per svolgere l'esercitazione progettuale sul tema scelto tra quelli indicati dal docente.

Gli incontri tra la docenza e gli stu­denti si svolgono in forma seminariale collettiva e sono funzionali alla verifi­ca dello stato di avanzamento e delle problematiche inerenti all'esercita­zione.

Servizi sussidiari

Durante lo svolgimento del Corso si svolgeranno visite guidate da esperti di settore presso l'Orto Botanico e alle zone oggetto dell'esercitazione.

Lauree

Presso il Corso è attivato un Labo­ratorio di Laurea per studenti interes­sati agli argomenti del Corso.

Saranno messi a punto in seguito collegamenti con altri corsi dell'Indi­rizzo in Progettazione Architettonico

Facoltà di Architettura

di tipo orizzontale e verticale, riservati ai laureandi.

Esami

Gli esami si svolgono in due appelli contenuti nelle prime due settimane di luglio, in due appelli contenuti nel­le ultime due settimane di ottobre, in un appello a febbraio. Le iscrizioni al­l'esame sono raccolte presso il Corso.

I! corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dotto F. Ghio e C. Guarino.

39. ARTE DEI GIARDINI (B)

Prof. Giorgio di Simone

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Progettazione urbana

Contenuti minimi del corso

La materia del corso viene svolta es­senzialmente come problematica del­l'architettura del paesaggio.

Il tipo di approccio adottato dal cor­so in questione, è quello che lo inter­preta come estensione logica e cultu­ralmente significativa della disciplina architettonica assunta come un insie­me strutturale che sia in grado di ap­plicare i suoi parametri alla lettura ed alla progettazione dell'ambiente; con­siderando di uguale valore di quelli antropici, i segni dati dalle strutture naturali, in primo piano le piante (al­beri, ecc.).

In definitiva, il corso (attraverso le sue fasi A, B e C) tende a dare una vi­sione unitaria, integrata e completa dell'ambiente antropizzato, con le sue opportune dinamiche.

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Gli studenti vengono suddivisi tra i Docenti del corso soltanto nella fase C (progettuale). Tale fase si svolge prefe­ribilmente nelle ore pomeridiane (spazi più liberi e oscurabili per proie­zioni diap.).

Il corso è suddiviso in tre fasi: A) teorica (con diap.); B) commento e di­scussione sui lavori degli anni prece­denti; C) progettuale su temi riguar­danti la realtà urbana attuale (la fre­quenza è indispensabile soprattutto per la fase C).

Le iscrizioni agli esami sono libere. Gli esami si svolgono prevalentemen­te sul lavoro progettuale svolto duran­te l'anno sui temi/pilota proposti dai Docenti. Gli appelli sono in propor­zione ai gruppi di studenti pronti per gli esami, tra estate e autunno, e in numero coerente con quello indicato dal Rettore.

Esiste un'evidente affinità del corso con i paralleli corsi di Progettazione architettonica e, in secondo luogo, con i corsi di Urbanistica. La complemen­tarità con tali corsi è evidente. L'acces­so al corso (che è situato al 5° anno) è condizionato da un'adeguata prepara­zione dello studente.

L'iscrizione al corso si chiude gene­ralmente il 31-12 di ogni anno.

Bibliografia (stralcio essenziale)

G. di Simone, Immagine e Architettura dell'Ambiente (Faenza ed., 1980).

E. Sereni, Storia del Paesaggio Agrario Italiano (Laterza, 1962).

E. Turri, Antropologia del Paesaggio (voI. I - Giannini, Napoli, 1973).

Collaboratori: dott. D. Rabitti.

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40. CARATTERI TIPOLOGICI DELL'ARCHITETTURA CA)

Prof. Italo Ferraro

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Progettazione urbana

Il corso tratta la materia del rappor­to tra la tipologia edilizia e la morfolo­gia urbana, consolidatasi come « pro­getto di scienza urbana», a partire da­gli studi di Muratori su Venezia attra­verso le elaborazioni teoriche di A. Rossi, C. Aymonino, G. Grassi.

Un notevole contributo è venuto in questi anni da Napoli con gli studi di S. Bisogni, G. Borrelli, A. Renna, U. Siola.

Non è possibile affermare che si sia giunti ad una sistematizzazione della materia che consenta un insegnamen­to del tutto canonico: ci troviamo anzi in presenza di una complessità di dire­zioni di ricerca, soprattutto in relazio­ne alla progettazione, e, per noi, alla complessità del « caso Napoli» che impone una interpretazione del corso cautamente sperimentale.

Bibliografia

L Ferraro, L'architettura contraddetta, 2' ed., Napoli 1984.

L Ferraro, Architettura, scuola, città, Napoli 1984.

La costruzione della città, a cura di L Ferraro, 2' ed., Napoli 1984.

L Ferraro, Napoli: tipo, isolato e parte urbana, Napoli 1984.

Il corso si avvale dei contributi for­niti dalle attività di ricerca degli arch.: Pietro Brunetti, Licia Caggiano, Fran­co Cassano, Raimondo De Paula, Ro-

sario De Santis, Mario Mangone, Gianfranco Massari, Patrizia Musella, Fiorenzo Petillo, Sergio Pisapia, Anna Taurino.

41. CARATTERI TIPOLOGICI DELL'ARCHITETTURA CB)

Prof. Reiana Lucci

42. SCENOGRAFIA

Prof. Almerico de Angelis

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

Dipartimento: Progettazione urbana

Premessa

I! corso, che ha un carattere dichia­ratamente sperimentale, opera sul te­ma della progettazione della scena, in­tesa e come «scena urbana», e come spazio interno, e ancora come zona di confine interno-esterno.

I! corso attiene al momento teorico­metodologico al pari di quello anali ti­co-progettuale.

La consapevolezza di vivere in un particolare momento epocale, a caval­lo del millennio, caratterizzato dai fer­menti della transizione, più che dalle certezze dei modelli, fa sì che la co­struzione della scena dell'habitat, rea­le e virtuale, sia essa in una dimensio­ne urbana o interna, domestica o pub­blica, assuma i caratteri di grande rile­vanza.

La partecipazione a strati sempre più vasti della popolazione di una esteticità diffusa, l'estensione dei cir­cuiti di comunicazione, e parallela-

Facoltà di Architettura 95

mente, della domanda d'informazio­ne, l'omogeneizzazione dei linguaggi, il definitivo consolidamento per la no­stra società dello status di affluent so­ciety, hanno modificato le motivazioni alla base della costruzione di un habi­tat, da quelle di protezione e difesa, in quella meramente di comunicazione.

Pertanto il corso si occuperà di lin­guaggi, di teoria della comunicazione, di modelli di comportamento, al pari di metodologie progettuali.

In tema di progetto, la scala d'inter­vento sarà sufficientemente piccola, prossima a quella del design, per per­mettere un controllo il più rigoroso possibile sui linguaggi.

Articolazione del corso

Il corso si articola in tre fasi: una teorica in cui verranno affrontati gli ar­gomenti indispensabili per un approc­cio consapevole alla progettazione che tenga conto delle particolari sensibili­tà e delle istanze delle situazioni al contorno.

A questa parte del corso -la cui fre­quenza è obbligatoria - seguiranno le altre due: quella analitica di laborato­rio, l'altra modellistico-progettuale.

L'iscrizione al corso è obbligatoria per chiunque intenda sostenere l'esame.

L'iscrizione al corso avviene unica­mente mediante la compilazione dell'apposita scheda da ritirare presso la struttura del corso, che va riconse­gnata, perché l'iscrizione risulti valida ai fini dell'esame, entro e non oltre il 31 gennaio.

Bibliografia

Rudolf Arnheim, La dinamica della forma architettonica, Milano, Fel­trinelli, 1985.

Jean Baudrillard, L'altro visto da sé, Genova, Costa & Nolan, 1987.

Jean Baudrillard, Della seduzione, Bo­logna, Cappelli, 1980.

Almerico de Angelis, Scenografia - Il disegno dell'ambiente, Napoli, Fio­rentino, 1981.

Almerico de Angelis, Il progetto M 0-

demo, in N.C. Design n. 7, Napoli, 1989.

Almerico de Angelis, La condizione moderna del design, Salerno, Edi­zioni 10/17 (in corso di pubblica­zione).

Renato de Fusco, Architettura come Mass-Medium, Bari, Dedalo, 1967.

Gillo Dorfless, Il feticcio quotidiano, Milano, Feltrinelli, 1988.

Philip Johnson, Verso il Postmoderno, Genova, Costa & Nolan, 1985.

Tomas Maldonado, Il futuro della mo­dernità, Milano, Feltrinelli, 1987.

Filiberto Menna, Il progetto moderno dell'arte, Milano, Politi, 1988.

M. Merleau-Ponty, Fenomenologia del­. la percezione, Milano, Il Saggiato­

re, 1965. Paolo Portoghesi, Dopo l'architettura

Moderna, Bari, Laterza, 1981. C. Rove, F. Koetter, Collage City, Mi­

lano, Il Saggiatore, 1981. Gianni Vattimo, La società trasparen­

te, Milano, Garzanti, 1989.

Una bibliografia analitica verrà for­nita nel corso dell'anno su tutti gli ar­gomenti affrontati.

43. TEORIA DEI MODELLI PER LA PROGETTAZIONE

Pror. Rolando Scarano

Area disciplinare: Progettuale architet­tonica

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96 Università degli Studi di Napoli F"ederico Il

Dipartimento: Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali

Ricercatore: arch. Antonietta Piemon­tese

Collaboratore: arch. Alfonso Artiaco.

Organizzazione del corso

Obiettivo del corso è analizzare ed illustrare i metodi di costruzione dei modelli di simulazione utilizzati come strumenti di progettazione o come strumenti di supporto per la progetta­zione ambientale. A tale scopo, si esa­mineranno alcuni modelli particolari selezionati all'interno di un'ampia ca­sistica esemplificativa.

Dal momento che ogni modellizza­zione è formulata per rispondere ad un compito preciso, è possibile classi­ficare, in prima istanza, i modelli in re­lazione alla loro funzione epistemolo­gica. Sostanzialmente, nell'ambito della progettazione ambientale, si pos­sono distinguere modelli per la defini­zione di interventi di trasformazione antropica dell'ambiente e modelli di descrizione dei fenomeni connessi al processo di elaborazione progettuale. Al primo gruppo appartengono co­struzioni teoriche finalizzate alla siste­matizzazione delle operazioni di orga­nizzazione funzionale e di costruzione formale degli oggetti architettonici, in quanto configurazioni spaziali cui è assegnato uno specifico compito edili­zio. Al secondo gruppo, appartengono i modelli descrittivi dell'ambiente in­teso come contesto, i modelli di inter­pretazione delle dinamiche di intera­zione tra componenti ambientali ed effetti prodotti dagli interventi proget­tuali e i modelli di valutazione delle qualità dell'ambiente e degli interven­ti di trasformazione.

Per quanto concerne le operazioni di analisi e di definizione degli elabo-

rati, gli studenti saranno suddivisi in gruppi di ricerca quantitativamente definiti in base alla complessità delle operazioni da svolgere. Ad ogni unità di ricerca, costituita da un singolo stu­dente o da un gruppo di lavoro com­posto al più da tre allievi, sarà asse­gnato uno specifico compito di analisi e di elaborazione progettuale.

Le lezioni teoriche si terranno un giorno alla settimana, mentre gli altri incontri settimanali saranno dedicati alle esercitazioni e alle altre attività di­dattiche e seminariali.

È consigliata una frequenza conti­nua per la stretta interdipendenza fra lezioni teoriche e cicli di esercitazione.

Per la parte teorica, il corso si avvar­rà delle dispense, dei libri e delle co­municazioni dirette del docente e dei collaboratori. Sarà di volta in volta consigliato l'uso di testi della biblio­grafia, di seguito indicata, per l'appro­fondimento dei problemi e delle tema­tiche connesse all'elaborazione del materiale didattico da presentare.

L'iscrizione agli esami è subordina­ta al completamento degli elaborati e . al nulla osta del docente.

Si prevede una seduta di esame nel­la sessione estiva, due sedute di esa­me nella sessione autunnale, una se­duta nella sessione straordinaria.

Gli studenti potranno effettuare l'iscrizione al corso presso la sede del dipartimento di Conservazione dei Beni Architettonici ed Ambientali fi­no all'inizio delle lezioni.

Contenuti minimi del corso

La complessità del compito proget­tuale, derivante dalla crescita della complessità dei problemi che la socie­tà pone, richiede lo sviluppo di ade­guati strumenti conoscitivi e di tecni­che di indagine sempre più sofisticate.

Facoltà di A.rchitettura 97

Nel campo della teoria dei modelli p er la progettazione vi è stata, negli ul­timi trent'anni, una notevole produ­zione di strumenti tecnici a fronte di un ridotto apparato di formulazioni teoriche.

Ciò consente di classificare le teorie di base, fino ad oggi formulate, come appartenenti a tre famiglie fondamen­tali:

- le teorie basate sull'approccio al­la macro-scala o teorie fisico-sociali (deterministiche, deduttiviste);

- le teorie basate sull'approccio al­la micro-scala o teorie comportamenti­stiche (induttiviste, previsionali);

- le teorie basate sull'approccio empirico o teorie statistiche-stocasti­che (probabilistiche).

Le tre famiglie corrispondono, natu­ralmente, a tre precisi atteggiamenti epistemologici ognuno dei quali pre­senta dei vantaggi e delle aree proble­matiche.

Nel corso delle lezioni si analizze­ranno le caratteristiche dei tre approc­ci appena definiti e se ne illustreranno le possibilità applicative descrivendo i modelli di supporto alla progettazione formulati da diversi autori.

In particolare, si esamineranno al­cune modellizzazioni dedicate alla de­finizione formale e alla strutturazione delle operazioni di organizzazione funzionale di un organismo architetto­nico, elaborate soprattutto dalla scuo­la anglosassone, e si prenderanno in esami i modelli generativi di configu­razioni spaziali, a struttura ricorsiva o trasformazionale.

Nell'ambito dei modelli descrittivi dei fenomeni ambientali connessi al processo di progettazione, verranno il­lustrati i modelli di descrizione inte­grata dell'ambiente, basati su sistemi

di categorie ecologiche ed economi­che, i modelli di correlazione e di in­terpretazione degli effetti prodotti sul­le componenti ambientali dagli inter­venti di trasformazione antropica, e i modelli di valutazione della qualità ambientale. In quest'ultimo campo, si analizzeranno i modelli di interpreta­zione psicologica e gli schemi di attri­buzione di valori agli elementi delle configurazioni territoriali «vissute».

Bibliografia

R. Scarano, Processi di generazione del­la corifigurazione architettonica, Fratelli Fiorentino Editore, Napoli 1988.

R. Scarano, A. Piemontese, Paesaggio e ambiente costruito: modelli per il controllo della dinamica territoriale dei Campi Flegrei, in Orizzonti Economici n. 56, agosto 1987.

R. Scarano, L'organizzazione ottimale dello spazio, in Territorio e Archi­tettura, a cura di G. Padovano, Etas Libri, Milano 1982.

R. Scarano, Introduzione alla pratica scientifica dell'architettura, SEN, Napoli 1979.

R. Scarljno, Progettazione per ottimiz­zazione, Liguori, Napoli 1979.

R. Scarano e altri, Sistema e modelli nell'analisi territoriale, Cappelli, Bologna 1974.

C. Alexander, Note sulla sintesi della forma, Il Saggiatore, Milano 1967.

K. Linch, L'immagine della città, Mar­silio, Venezia 1980.

R. Arnheim, La dinamica della forma architettonica, Feltrinelli, Milano 1981.

A.G. Wilson, Urban and Regional Models in Geography and Plan­ning, John Wiley & Sons, London 1974.

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98 Università degli Studi di Napoli Federico II

A. Rapoport, Human Aspects oJ Urban Form, Pergamon Press, Oxford 1977.

S.A. Gregory (a cura di), Progettazione Razionale, Marsilio Editori, Pado­va 1970.

B.E. Biirdek, Teoria del design, Mur­sia, Milano 1977.

R. Strassoldo, Sistema e ambiente, 'f Franco Angeli, Milano 1977.

R. Schmidt di Friedberg (a cura di), Gli indicatori ambientali, Franco Angeli, Milano 1986.

W.H. Ittelson (a cura di), La psicologia dell'ambiente, Franco Angeli, Mi­lano 1978.

Facoltà di Architettura 99

2. Area disciplinare della Progettazione Territoriale ed Urbanistica

2.A) Insegnamenti comuni a tutti gli indirizzi:

44. Urbanistica l ° (A) 45. Urbanistica l° (B) 46. Urbanistica l° (C) 47. Urbanistica 1" (D) 48. Urbanistica l ° (E)

49. Urbanistica 2° (A) 50. Urbanistica 2° (B) 51. Urbanistica 2° (C) 52. Urbanistica 2° (D) 53. Urbanistica 2° (E) 54. Urbanistica 2° (F)

2.B) Insegnamenti di indirizzo:

55. Analisi dei sistemi urbani (A) 56. Analisi dei sistemi urbani (B) 57. Diritto e legislazione urbanistica 58. Gestione urbanistica del territorio 59. Ecologia applicata 60. Pianificazione del territorio (A) 61. Pianificazione del territorio (B) 62. Organizzazione del territorio 63. Geologia applicata ed idrogeologia 64. Progettazione urbana l a annualità 65. Analisi delle strutture urbane e territoriali

prof. R. D'Ambrosio prof. U. Cardarelli prof. A. Dal Piaz prof. G. Jalongo prof. M. Coletta

prof. A. Rigillo prof. F. Forte prof. A. Belli prof. G. Cerami prof. R. Lanini prof. V. Andriello

prof. A. Belli prof. T. Giura prof. R. Lanini prof. E. Cosentino prof. M. Rigillo Troncone prof. F. Archibugi prof. L. Piemontese prof. G. Trupiano non attivato prof. V. Andriello non attivato

l!

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100 Università degli Studi di Napoli Federico Il

44. URBANISTICA lO CA)

Prof. Raffaele D'Ambrosio

Area disciplinare: Progettazione terri­toriale ed urbanistica

Dipartimento: Pianificazione e scienza del territorio

Programma

I! corso inizia con una disanima de­gli attuali problemi concernenti la di­sciplina urbanistica, presentando la necessità di introdurre metodologie più aderenti alla natura polivalente della materia.

Si parte dalla costatazione che la complessità dei fenomeni inerenti i processi di formazione degli aspetti territoriali, le situazi{)ni di squilibrio territoriale e di sviluppo (in uno con situazioni di congestione nelle regioni più fortemente urbanizzate dovute so­prattutto alla concentrazione spaziale delle attività produttive di servizio), nonché la divisione geografica del la­voro e un non controllato gioco di mercato, hanno generato una insoddi­sfazione per gli insufficienti effetti de­gli strumenti urbanistici tradizionali se non una vera e propria crisi di cre­dibilità da un lato, circa la possibilità di pianificare lo sviluppo d.el territorio, e da un altro lato, circa la possibilità di recupero o adattamento dello spazio urbano.

Riscontrati, dunque, i limiti e le in­sufficienze di un approccio di tipo tra­dizionale alla pianificazione urbanisti­ca, si pone l'esigenza di superare que­sta posizione in favore di un approccio più razionale, quale può essere quello della scienza territoriale, nel caso del territorio, o di una politica socio-eco­nomica partecipativa per l'assetto ur­bano restando ambedue gli aspetti,

considerati mediante la teoria dei si­stemi.

Questo approccio consisterà in ana­lisi di tipo interdisciplinare, all'interno delle scienze sociali che vi collaborano (geografia, economia, sociologia, ecc.) e tecniche proprie della progettazione urbanistica.

Esso, pertanto, trae profitto dalle teorie e dai risultati di queste materie e tecniche ed ha per oggetto di studio i fenomeni che portano alla distribuzio­ne spaziale degli insediamenti produt­tivi e residenziali ed alla formazione degli assetti territoriali.

Verranno, quindi, identificati ed analizzati i seguenti principali sistemi: a) sistema economico; b) sistema so­ciale; c) sistema istituzionale e norma­tivo; d) sistema fisico e, successiva­mente, verranno indicati i principali momenti attraverso cui si esplica il processo di formazione dei piani: 1) momento conoscitivo; 2) momento della formulazione degli obiettivi; 3) momento della simulazione mediante modello previsionale; 4) momento delle scelte fra ipotesi alternative; 5) momento del controllo dell'attuazione e della verifica delle ipotesi.

Quadro sintetico degli argomenti successivi

a) Teoria della pianificazione

1. Concetto di fenomeno e di campo feno­menico - 2. Problema della misurazione nelle scienze sociali - 3. Concetti di relazioni, strut­tura, modello, sistema, teoria generale dei si­stemi ed analisi dei sistemi. Teoria dei modelli - 4. Individuazione, analisi e descrizione di un sistema urbano o territoriale. Individuazione degli elementi fondamentali per la descrizione del sistema. Individuazione dei rapporti fra il sistema e gli ambienti in cui è incluso. Omoge­neizzazione degli elementi individuati, misura­zione, ricerche delle relazioni (analisi input­output). Ricorso alla costruzione di modelli - 5. Metodi di analisi urbana e regionale.

Facoltà di Architettura 101

b) Teoria della simulazione

l. Il sistema reale e l'individuazione delle sue variabili - 2. Variabili endogene ed esogene _ 3. Variabili controllabili - 4. Situazione dei modelli di simulazione statici e dinamici - 5. Operazione di programmazione - 6. Scelta degli obiettivi e valutazione delle alternative come supporto alle decisioni politiche - 7. Il piano come politica di sviluppo - 8. Relazione tra po­litica, economica, urbanistica.

c) Legislazione

l. L'azione politica e il quadro normativo -2. Poteri decentrati: Regioni, Comprensori (co­munità montane), Comuni e compiti istituzio­nali di pianificazioni, legislazione urbanistica e formazione dei piani - 3. Evoluzione negli ulti­mi dieci anni e prospettive future - 4. Compa­razione con gli orientamenti legislativi europei - 5. Competenze delle Regioni, dei Comuni, degli Enti Comprensoriali (comunità monta­ne), livelli operativi - 6. Istituti regionali. Uffici di piano.

Gli aspetti operativi del corso

Nel primo anno, l'esame consisterà in una prova orale sugli argomenti svolti durante il corso e richiederà la presentazione di un programma di ri­cerca da svolgersi individualmente o in gruppo per il secondo anno del cor­so biennale.

Nel secondo anno, organizzato se­minarialmente, verranno attuate le ri­cerche e presentate nel primo corso mediante proposte di intervento nelle aree prescelte.

Libri e letture consigliati

Quaderni e comunicazioni di Istituto. LB. McLoghlin, La pianificazione re-

gionale, Padova, 1973. B. Secchi, Analisi delle strutture terri­

toriali, Milano, 1965. R.D. Ambrosio, A. Piemontese, L.

Piemontese, R. Scarano, Sistemi e modelli nell'analisi territoriale, Bo­logna, 1974.

L. Piemontese, Pianificazione territo­riale. Sistemi e modelli, Ed. Liguo­ri, Napoli, 1979.

R. Lanini, Note tra analisi e pianifica­zione territoriale, Ed. Libreria, Na­poli, 1979.

S. Luongo, SS1, un simulatore di Siste­ma economico, Ed. Collana Ricer­che e Studi FORMEZ - n. 2I.

Boleslaw Malisz, Economia dello svi­luppo urbano, Ed. Marsilio.

Colin Lee, I modelli nella pianificazio­ne, Ed. Marsilio.

45. URBANISTICA lO CB)

Prof. Urbano Cardarelli

Area disciplinare: Progettazione Terri­toriale ed Urbanistica

Dipartimento: Pianificazione e Scienza del Territorio

Il corso, biennale, si compone di lezioni teoriche e di esercitazioni pra­tiche; gli elaborati progettuali consi­stono in tavole grafiche, tabelle e rela­zioni scritte, illustrativi dei Piani Re­golatori Generali e dei Piani Particola­reggiati progettati nell'ambito del cor­so. Si consiglia la frequenza sia alle le­zioni che alle esercitazioni, per supe­rare l'esame più facilmente ed in tem­po utile.

L'ammissione degli studenti a soste­nere l'esame avviene su proposta del collaboratore cui si è affidati. L'esame verte su tematiche generali e sulla esperienza applicativa svolta durante il corso.

Sono previsti appelli mensili; gli studenti sono tuttavia incoraggiati a sostenere l'esame nella sessione estiva al termine del corso.

I! corso di Urbanistica è affine agli altri corsi progettuali; è complementare

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102 Università degli Studi di Napoli Federico Il

a quelli di Analisi dei Sistemi Urbani, di Diritto e Legislazione Urbanistica, di Pianificazione del Territorio, di Or­ganizzazione del Territorio e di Ecolo­gia Applicata.

Indicazioni circa orientamenti verti­cali, fin dai corsi dei primi anni, potran­no scaturire da proposte formulate in sede di Consigli d'Indirizzo. Non esi­stono altri vincoli se non le propedeuti­cità stabilite dallo Statuto della Facoltà.

L'iscrizione al Corso avviene nel corso delle prime lezioni, direttamen­te presso il responsabile del corso stesso, prof. U. Cardarelli, fino al limi­te consentito dalla legge e comunque non oltre il 31 gennaio dell'anno acca­demico in corso.

Programma e contenuti minimi del corso biennale

Inquadramento della disciplina nel processo di analisi, progetto e gestione dello spazio ur­bano, nelle sue componenti storica, morfologi­ca, semiologica, antroposociologica, economi­ca, tecnologica, ecologica. Il ruolo dell' Archi­tetto nella progettazione interdisciplinare dello spazio urbano.

La cultura della città moderna e contempo­ranea, con i suoi r,,"pporti fondamentali alla problematica attuale della progettazione urba­nistica. Uso e significato dei termini ricorrenti nel quadro disciplinare delineato.

Lo spazio urbano come ({ sistema». Elemen­ti di teoria generale dei sistemi. Lo studio delle correlazioni di causa-effetto e di interazione re­ciproca. Tecniche di previsione integrata.

Il dimensionamento e il disegno del proget­to urbanistico ai vari livelli di pianificazione: piano regolatore generale, piani particolareg­giati. Gli elaborati descrittivi e grafici del pro­getto di piano.

Bibliografia

U. Cardarelli, Urbanistica fra Storia e Teoria, Fondazione Vanzi, Napoli, 1973.

U. Cardarelli (a cura di), Studi di Ur­banistica, volI. I, 2, 3, 4, Edizioni Dedalo, Bari, 1978-80.

U. Cardarelli, Lezioni di Urbanistica;~ voI. IO, Eliografia d'Alessandro,:l Napoli, 1981. .....

U. Cardarelli, Urbanistica ed Energia,2{ La Nuova Italia, Firenze, 1982. /

U. Cardarelli ed altri, La città mediter-, ranea, primo rapporto di ricerca,·, C.N.R. Napoli, Giannini, 1987. ..

U. Cardarelli, P. Romanello, A. Ven''! ditti, Ville Vesuviane: progetto per' un patrimonio settecentesco di ur- < banistica e di architettura, Electa,' Napoli, 1988.

Più ampia bibliografia su problemi" specifici e locali viene fornita durante;! lo svolgimento del corso.,

La suddivisione degli studenti tra i' vari collaboratori avviene di norma sulla base della scelta del territorio sul quale viene svolta l'esperienza appli- . cativa; sono tuttavia possibili anche al­tre modalità, dipendenti da interessi specifici per la didattica e per le tema­tiche di ricerca svolte da ciascun colla­boratore. La disponibilità dei collabo­ratori risulta dall'orario delle lezioni.

Collaboratori: dotto F. Coppola, V. Meo.

I! corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dott. G. De Vuono, F. Iannuzzi, G. Nocerino, D. Pepe.

46. URBANISTICA IO (C)

Prof. Alessandro Dal Piaz

Area disciplinare: Urbanistica Dipartimento: Progettazione urbana

Articolazione del corso

Il corso comprenderà lezioni, semi­nari e ricerche dirette.

Le lezioni tratteranno gli argomenti disciplinari indicati, anche mediante

Facoltà di Architettura 103

l'illustrazione di esempi concreti e lo svolgimento di specifici confronti con situazioni e realtà insediative note, ar­ticolandone l'approfondimento in re­lazione ai tre livelli del piano regolato­re comunale, dei piani urbanistici at­tuativi, della pianificazione territoria­le. Per ciascun livello si analizzeranno le possibilità innovative in senso ope­rativo del piano, anche con riferimen­to all'evoluzione del quadro legislativo nazionale e regionale.

I seminari approfondiranno partico­lari problemi di rilevanza generale, anche direttamente connessi con le esperienze analitico-progettuali con­dotte nel corso, e potranno avvalersi di specifici contributi di esperti ester­ni, prevedendo sistematicamente la partecipazione attiva degli studenti, in forma individuale e/o di gruppo.

Le ricerche dirette avranno finaliz­zazione e caratterizzazione nettamen­te progettuali e saranno sviluppate dai gruppi di studenti in prosecuzione del lavoro svolto nel primo anno del corso sui tre settori della periferia napoleta­na, con il coordinamento degli archi­tetti che collaborano alla docenza.

La frequenza al corso - sia per le le­zioni ed i seminari che per le esercita­zioni e le revisioni degli elaborati rela­tivi alle ricerche specifiche - è eviden­temente indispensabile.

Contenuti minimi del corso

Il corso intende affrontare i proble­mi odierni della progettazione urbani­stica muovendo dall'analisi dei con­cetti fondamentali (i piani urbanistici; i soggetti istituzionali; le procedure di formazione ed attuazione dei piani; il territorio e le sue articolazioni: la città, l'urbanizzazione dispersa, il territorio agricolo; etc.) con costanti riferimenti a situazioni e vicende concrete facil­mente verificabili attraverso la docu-

mentazione bibliografica e/o ricogni­zioni dirette.

Particolare attenzione verrà riserva­ta ai contenuti e caratteri dei piani nel­la fase attuale. Le forme tradizionali di pianificazione sono entrate in crisi, co­me dimostra l'esperienza dei Comuni, grandi e piccoli, dotati di piani urbani­stici generici e vincolistici, risultati tutti variamente inefficaci e paraliz­zanti. Di fronte ai problemi della dina­mica insediativa in atto e nell'ottica di una ricerca progettuale tesa alla « qua­lità urbana», occorre invece praticare una pianificazione urbanistica operati­va effettivamente legata alle capacità gestionali dell'ente locale ed alle pro­cedure e alle modalità attuative del piano, utilizzando appieno le opportu­nità rintracciabili anche nel quadro le­gislativo ed istituzionale vigente.

I! corso si propone appunto di svilup­pare una sistematica riflessione su obiettivi, caratteri e praticabilità di una pianificazione operativa orientata alla qualità urbana, tanto alla scala comu­nale che a quella territoriale, in riferi­mento ad ipotesi definite di riordino delle suddivisioni amministrative locali.

Tale impostazione generale troverà contestuale riscontro nello studio spe­cifico di concrete realtà insediative: in particolare, il campo di verifica e di sperimentazione progettuale che il corso utilizzerà è costituito dal territo­rio comunale di Napoli (con premi­nente riferimento ai quartieri della pe­riferia e dei comuni contermini), og­getto negli ultimi quarant'anni di pia­nificazioni diverse, da quelle più tradi­zionali ad altre nettamente innovative, e di gestioni urbanistiche, ordinarie e «straordinarie», di vario segno.

Bibliografia

V.E. De Lucia, A. Jannello, L'urbani­stica a Napoli dal dopoguerra ad

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104 Università degli Studi dr Napoli Federico Il

oggi: note e documenti, in «Urbani­stica» n. 65, luglio 1976.

M. Vittorini, Il Mezzogiorno ancora al­l'opposizione, Guida, Napoli 1979.

A. Dal Piaz, Napoli 1945-1985: qua­rant'anni di urbanistica, F. Angeli, Milano 1985.

AA.VV., Il progetto preliminare del Prg di Bologna, in «Urbanistica» n. 78, febbraio 1985.

AA.VV., Il progetto preliminare del piano regolatore di Firenze, in «Ur~ banistica» n. 81, novembre 1985.

E. Salzano, L'urbanistica dal «piano» alla «pianificazione», in «La rivi­sta trimestrale», dicembre 1985.

AA.VV., Napoli - Costruzione e rico­struzione della città, in «Urbanisti­ca» n. 83, maggio 1986.

B. Secchi, Disegnare. il piano, in «Ur­banistica» n. 89, novembre 1987.

B. Secchi, Siena, in «Casabella» n. 545, aprile 1988.

A. Dal Piaz, 1. Apreda, F. Mangoni, L. Talamona, Da «periferia» a « cit­tà»: studi e proposte per Napoli, F. Angeli, Milano 1989.

Esami

Gli esami, ai quali i gruppi di stu­denti si iscriveranno previo completa­mento delle singole ricerche specifi­che, verteranno sugli argomenti disci­plinari trattati nel corso e sulla discus­sione degli elaborati prodotti nell'am­bito delle ricerche specifiche.

Collaboratori: dott. F. Mangoni, L. Talamona.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca del dott. A. Abalramo e I. Apreda.

47. URBANISTICA lO (D)

Prof. Giacinta Jalongo Luongo

Area disciplinare: Urbanistica Dipartimento: Pianificazione e scien

del territorio

Collaboratori: Gennaro Ferraro,'1 Francesca Aiello, Antonello Munzu.:i

Suddivisione studenti all'interno der~:

corso: in funzione del numero degli .. · .•. • .•... · .•. · .. ·l' iscritti., Corso (modalità svolgimento; tavo-~

le; prove scritte; frequenza): lezioni e~ seminari; esercitazioni. '):i

Esami (iscrizioni e modalità svolgi-~ mento; numero appelli e date): da sta-~ bilire. ,;

Indicazioni (del docente: affinità cori~ altri corsi; complementarietà; corsi;, verticali; vincoli ... ): Pianificazione ter:.ì ritoriale; Analisi sistemi urbani; Ge-.~ stione urbanistica. '

Iscrizione al corso: dallo al 31 otto- ' bre 1989.

Contenuti minimi del corso

- L'urbanistica e i suoi rapporti con le altre discipline che si occupano del territorio.

- Lo spazio operativo dell'urbani­stica.

- Rapporto tra analisi e piano. - La città attuale e problematiche

urbane. - Primi approcci al progetto.

Coordinati con gli argomenti elen- . cati il prof. KIaus Kunkel della Tech­nische Universitat Berlin svolgerà due " seminari: il primo su «Il sistema della programmazione regionale della Re­pubblica Federale Tedesca», il secon­do su «Problemi e procedure del pia­no di Berlino con retrospettiva stori­ca». Tali seminari s'intendono parte integrante del corso.

Bibliografia di primo approccio

G. Jalongo, Urbanistica e Società, CE­DAM, Padova, 1986.

Facoltà di Architettura 105

48. URBANISTICA lO (E)

Prof. Mario Coletta

Area disciplinare: Progettazione terri­toriale ed urbanistica

Dipartimento: Pianificazione e scienza del territorio

Contenuti minimi del corso

Il corso è articolato nell'arco di due anni con un esame al termine di ogni anno. I riferimenti culturali, scientifici e metodologici sono quelli che, al mo­mento, mettono in evidenza la neces­sità di «riscoprire» in maniera nuova e diversamente articolata il rapporto tra architettura ed urbanistica con nuovi metodi dell'analisi urbana, con il passare da una pianificazione urba­nistica che privilegia lo zoning a piani, i cosiddetti «piani della terza genera­zione», che vedono nel «tessuto urba­no» il riferimento strumentale più idoneo per affrontare e dare soluzione ai molti e complessi problemi che oggi caratterizzano piccoli centri urbani' o la nuova dimensione della città chia­mata «area metropolitana». Particola­re attenzione sarà posta, nell'arco del Corso biennale ad un problema che, oggi, compare sempre più sovente nei centri urbani: quello delle «aree di­messe» o dei «vuoti urbani» attorno ai quali, sovente, si sviluppa la città «emarginata», la «seconda città» di G. Michelucci; e alla tematica ed alla problematica della tutela paesaggisti­co-ambientale.

Il corso, nel biennio di durata, pro­pone l'acquisizione di metodologie di analisi, sintesi e progettazione urbani­stica - caratterizzata da una «filoso­fia» interna di tipo induttivo (dal par­ticolare al generale) che considera le trasformazioni territoriali con diverse velocità attuative legate alla «validità temporale differenziata delle invarian-

ti» che costituiscono il «disegno}) fun­zionale e formale del territorio.

Gli studenti saranno divisi all'inter­no del corso in base alle «aree» sulle quali svolgeranno il tema d'anno.

La disponibilità dei collaboratori -che resta in funzione del numero degli studenti realmente frequentanti - è al­meno bisettimanale.

Corso

Il corso si svolge per una prima par­te, novembre - fine gennaio, con lezio­ni che mirano ad esplicitare gli obietti­vi che esso vuole conseguire, ad illu­strare significati, criteri e metodi della pianificazione urbanistica in questo momento storico.

Una seconda parte del corso, che inizia subito dopo l'assegnazione dei temi d'anno, vede aggiungersi alle co­municazioni del docente ufficiale in­contri, anche a carattere seminariale, su sottotemi più specifici e legati a te­mi particolari collegati alle esperienze progettuali degli allievi.

Lafrequenza è obbligatoria; per con­seguire l'esame è fatto obbligo redige­re un completo progetto di piano ur­banistico di terzo livello ed è previsto, nel corso dell'esame, un colloquio che ha per riferimento il contenuto di al­cuni testi obbligatori o consigliati.

Esami

Lo studente potrà iscriversi per so­stenere l'esame solo quando la docen­za riterrà che il tema d'anno è giunto a conclusione e che il numero minimo degli elaborati richiesti è stato prodot­to. L'esame consisterà nell'illustrazio­ne del progetto, nella sua discussione in merito ad obiettivi previsti, criteri e riferimenti scientifici, culturali e meto­dologici - con riferimento alla biblio­grafia consigliata - assunti per la sua re-

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106 Università degli Studi di Napoli Federico Il

dazione. Gli appelli saranno almeno tre nella sessione estiva e saranno compre­si tra giugno e luglio; altrettanti nella sessione autunnale e due nella sessio­ne straordinaria di febbraio.

Questo corso di Urbanistica ha com­plementarietà con i seguenti altri corsi: Diritto e Legislazione Urbanistica, te­nuto dallo stesso docente; Organizza­zione del Territorio, tenuto dal prof. G. Trupiano e Storia dell'Urbanistica, tenuto dal prof. L. Santoro. Il presente corso, in quanto biennale e tenuto an­che per la seconda annualità dallo stesso docente è, in pratica, un corso verticale.

L'iscrizione al corso è obbligatoria ed i fogli d'iscrizione verranno ritirati non appena raggiunto il numero dei 250 iscritti. Al momento dell'assegna­zione dei temi d'anno, queste iscrizio­ni diventeranno definitive e solo chi avrà avuto l'assegnazione del tema d'anno nei tempi fissati potrà sostene­re entro l'anno di validità del corso, , l'esame.

Bibliografia

R. Lanini, G. Trupiano, Città, innova­zione, trasformazione, F.lli Fioren­tino Ed., Napoli, 1988.

L. Urbani, La città è sola, Edizioni Studium, Roma, 1978.

G. Samonà, L'urbanistica e /' avvenire della città, Universale Laterza, Ba­ri, 1978.

I.N. U., Pianificazione, trasformazioni territoriali, Franco Angeli, Milano, 1985.

Quaderni di Urbanistica Informazioni n. 2 - Piani di terza generazione in Emilia-Romagna.

Le riviste Urbanistica (per gli scritti di V. Gregotti e di B. Secchi soprat­tutto) e Casabella.

"t' Particolari bibliografie

consigliate, per specifiche nel corso dello, sviluppo d'anno.

verranno A tematiche·.·· dei temi j

Collaboratori: dotto D. Maggio.

Il corso si avvale dei contributi sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dott. C. Oliviero, L. Borrelli, M. Gargiulo.

49. URBANISTICA 2° (A)

Prof_ Arturo Rigillo

A rea disciplinare: Progettazione terri­toriale ed urbanistica

Dipartimento: Pianificazione e scienza del territorio

Il corso si svolge con una serie di le- . zioni teoriche, con comunicazioni pro­pedeutiche alle esercitazioni e con la cura e la revisione delle esercitazioni stesse. Queste consistono nella analisi urbanistica generale di un territorio co­munale, in una relazione su una lettura consigliata e nella rielaborazione della lottizzazione del corso di Urbanistica I.

La frequenza è indispensabile. L'e­same consiste nella illustrazione degli elaborati delle esercitazioni ed in una prova orale.

Oltre l'affinità con le discipline dell'area si segnala la complementa­rietà al corso delle discipline: storia dell'Urbanistica, restauro urbano, arte dei giardini, geografia urbana e regio­nale, economia urbana e regionale, economia dei trasporti, cartografia te­matica.

Argomenti delle lezioni

1. Evoluzione dell'idea di piano dal secolo XVIII ad oggi - 2. I fondamenti del piano urba­nistico - 3. Disposizioni e previsioni dei piani-

Facoltà di Architettura 107

4. La materia, l'estensione, la metodologia e la efficacia dei piani - 5. Il rapporto tra urbanisti­ca ed economia - 6. Il contenuto del piano ur­banistico ed il rapporto con il piano economico _ 7. Elementi di sociologia urbanistica - 8. For­ma e struttura degli insediamenti nella situa­zione di fatto e nelle previsioni del piano - 9. La realtà insediativa ed i vincoli nella pianifica­zione urbana e territoriale - lO. L'organizzazio­ne e la forma della città e del territorio nell'età post-industriale - Il. I fondamenti e gli obietti­vi della legislazione urbanistica - 12. Conurba­zioni, aree metropolitane, megalopoli - 13. La metodologia operativa del piano territoriale -14. La metodologia operativa del P.R.G.: il pro­blema dell'abitazione; le aree produttive; le at­trezzature; il verde; le cellule urbane e la di­mensione quartiere; le strutture per il movi­mento nell'ambito urbano e nel territorio; le zone speciali; gli impianti urbani - 15. I piani attuativi - 16. I beni architettonici e ambienta­li; la loro tutela; indirizzi e criteri di pianifica­zione per le aree d'interesse paesistico-am­bientale.

Coordinati con gli argomenti elen­cati il prof. KIaus Kunkel della Tech­nische Universitat Berlin svolgerà due seminari: il primo su «Il sistema della programmazione regionale della Re­pubblica Federale Tedesca», il secon­do su «Problemi e procedure del pia­no di Berlino con retrospettiva stori­ca». Tali seminari s'intendono parte integrante del corso.

Bibliografia

A. Rigillo, L'idea di Urbanistica, ed. Cedam, Padova, 1981, parte II.

V. Erba, Il piano urbanistico comunale, ed. Autonomie, Roma, 1981.

A. Corsico, L. Falco, Il piano dell'edili­zia economica e popolare, ed. Au­tonomie, Roma, 1984.

F. Karrer, Il piano degli insediamenti produttivi, ed. C.S.

M. Coppa ed altri, Introduzione allo studio della pianificazione urbani­stica, Utet, Torino, 1986, con parti­colare riguardo alle parti V e VI.

Indicazioni di testi relativi a partico­lari settori sono nella bibliografia di circa 240 titoli contenuta nel volume «L'idea di Urbanistica».

Collaboratori: dott. T. Boccia, L. Pa­gliuca, B. Petrella.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dott. A. Bertini, E. Elefante, F. Pisanti.

50. URBANISTICA 2° (B)

Prof. Francesco Forte

Area disciplinare: Progettazione terri­toriale ed urbanistica

Dipartimento: Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali

Programma del corso biennale

La disciplina urbanistica esprime un'intenzionalità progettuale, avente quale oggetto l'organizzazione delle attività e dei manufatti sul territorio, elaborata sulla base di principi di valo­re concernenti l'organizzazione socia­le. Ne consegue che il corso biennale è volto all'approfondimento di concet­ti, quali progetto e razionalità; dei principi cui è possibile rapportare la distribuzione e relazione delle attività sul territorio, con rilevanza attribuita alle teorie urbane, alle tecniche di de­codificazione delle potenzialità, ai mo­delli di struttura insediativa proposti nella storia della disciplina; infine agli aspetti normativi che sovrintendono l'organizzazione spaziale.

L'approfondimento suddetto si at­tua attraverso elaborazioni di carattere metodologico ed elaborazioni proget­tuali, riferite alla pianificazione regio­nale, ed alla progettazione urbanistica comprensoriale e locale; le elaborazio-

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108 Università degli Studi di Napoli Federico Il

ni progettuali configurano quindi due sezioni operative attraverso le quali il corso si struttura.

N ella prima sezione, concernente la programmazione e la pianificazione regionale, l'ambito di riferimento è co­stituito da regioni del Mezzogiorno continentale e loro parti. Si procederà secondo le seguenti ipotesi: a) lettura dei documenti di piano e di program­ma, in rapporto alle politiche naziona­li (straordinarie, ordinarie); b) lettura delle tendenze nello sviluppo socio­economico avvalendosi di indicatori demografici ed occupazionali; c) lettu­ra delle risorse fisiche (suolo, capitale fisso sociale); d) letture dei rilievi e settori di governo; e) formulazione dei modelli funzionali.

Si procederà quindi (II anno) all'ap­profondimento di ipotesi progettuali operando o per regioni o per ambiti territoriali significativi. Sarà possibile nell'ambito della sezione svolgere la­vori monografici su aspetti significati­vi della politica regionale attuata per il Mezzogiorno nel trentennio trascorso.

Testi base da leggere prima della configurazione operativa della sezio­ne: F. Forte, «Stato e regioni nella po­litica regionale per l'Italia Meridiona­le», v.b.; P. Caputi, F. Forte (a cura), «La Pianificazione territoriale nelle regioni del Mezzogiorno», v.b.; F. Forte (a cura), «Dalla regione al com­prensorio », introduzione, capp. I e II.

Nella seconda sezione, concernente la pianificazione urbanistica compren­soriale e locale, l'ambito riferimento è costituito prioritariamente dall'area napoletana e da ambito dell'area in­terna campana. Si procederà anche in tale elaborazione: a) alla lettura delle risorse fisiche e dei loro usi (lettura dei fattori statici); b) alla let­tura dei processi secondo indici dina­mici; c) alla lettura dei documenti di

piano; d) alla costruzione di modellil di struttura. i1

Particolare rilevanza verrà data alla Si morfologia di sogli e alla relativa car-:; tografia tematica. Nell'ambito della% sezione sarà possibile approfondire le·~ problematiche poste dall'attuazione dI'S, strumenti urbanistici (p.r.g. e pro-~ grammi poliennali, piani particolareg-;z giati, piani di zona, piani per settori;' produttivi, piani di recupero, ecc.).

Testi di base da leggere prima della~ configurazione operativa della sezio- i' ne: F. Forte (a cura), «Progettazione~ urbanistica e territoriale attraverso; l'analisi della soglia», v.b.; F. Forte,' «Il contributo della metodologia di so~' gli al perseguimento di obiettivi gene- 1

rali e di settore», v.b.; «Orizzonti eco­nomici », v.b.

Ciascun anno di corso si articola in fasi di svolgimento. Nell'ambito del primo corso, la prima fase si articola in lezioni sull'insegnamento dell'urbani­stica nell'attuale condizione storica, e seminari sul ruolo del territorio nelle politiche di sviluppo; la seconda fase .. in lezioni concernenti le teorie per il piano (rapporto spazio-attività), e semi­nari concernenti il dibattito sulle scelte territoriali nel Mezzogiorno e nella re­gione Campania; la terza fase si articola in lezioni sulla teoria del piano e sulla metodologia di progettazione.

Nell'ambito del secondo corso l'ela­borazione metodologica attuata nella prima fase ha per oggetto i soggetti e gli strumenti per la progettazione e ge­stione urbanistica; quella attuata nella seconda fase le politiche regionali, con particolare ma non esclusivo riferi­mento all'Italia meridionale.

L'ulteriore approfondimento delle elaborazioni progettuali attuate nel primo corso costituisce verifica di quanto acquisito con l'elaborazione metodologica.

Facoltà di Architettura 109

Bibliografia

P. Caputi, F. Forte (a cura), La pianifi­cazione territoriale nelle regioni del Mezzogiorno, Angeli, Milano, 1977.

F. Forte, Il contributo della metodolo­gia di soglia al perseguimento di obiettivi di sviluppo generali e di settore, Angeli, 1982.

F. Forte (a cura), Progettazione urbani­stica e territoriale attraverso l'ana­lisi della soglia, Angeli, 1976-78-80.

F. Forte, Stato e regioni nella politica regionale per l'Italia meridionale, Guida, 1979.

F. Forte (a cura), Dalla regione al com­prensorio, Angeli, 1978-80, Oriz­zonti Economici (rivista), nn. 27, 31, 32, 33, 34.

LA. S.M., Manuale delle opere di Urba­nizzazione, Angeli, 1983.

F. Caputi, F. Forte, Le città delle me­tropoli emergenti, Fiori, 1986.

T. Reiner, Utopia ed Urbanistica, Mar­silio, 1967.

Camera dei Deputati, Ricerca sui Beni Culturali, voI. II, 1975.

AA.VV., Manuale delle Opere di Urba­nizzazione, Angeli, 1984.

AA.VV., Dalla Rivostruzione al Gover­no del Territorio, Edizioni il Lavo­ro, 1988.

S. Petriccione, Elementi di economia dei trasporti, 1989.

Verranno indicati specifici testi su temi di ricerca monografica.

51. URBANISTICA 2° (C)

Prof. Attilio Belli

Area disciplinare: Urbanistica Dipartimento: Conservazione dei Beni

Architettonici e Ambientali

Il corso si articolerà in due fasi: una fase teorica e una fase applicativa. Per quanto concerne le analisi e le appli­cazioni sulle aree-tema, gli studenti saranno suddivisi in gruppi di ricerca quantitativamente definiti in base alla complessità delle operazioni da svol­gere. Ad ogni unità di ricerca, singolo studente o gruppo di lavoro composto al più da tre-quattro allievi, sarà asse­gnato uno specifico compito di defini­zione di prime ipotesi di piano, da portare a termine in relazione ai risul­tati dell'analisi condotta congiunta­mente alle altre unità.

I gruppi di studenti saranno impe­gnati in cicli regolari di esercitazioni, correzioni dei lavori e seminari di di­scussioni, che si terranno una volta al­la settimana.

Si prevede che le lezioni relative al­la parte teorica si svolgano un giorno alla settimana, mentre gli altri due giorni saranno dedicati alle esercita­zioni e alle altre attività didattiche.

È consigliata una frequenza continua per la stretta interdipendenza fra le­zioni teoriche e cicli di esercitazione pratica.

Per la parte teorica, il corso si avvarrà delle dispense, dei libri e delle comuni­cazioni dirette del docente e dei colla­boratori. Sarà di volta in volta consiglia­to l'uso di una selezionata bibliografia, indicata all'inizio dell'anno accademi­co, per l'approfondimento dei contenu­ti e del materiale didattico presentato.

Nella sessione estiva si prevede una seduta di esame nella prima decade di luglio, due sedute di esame nella sessio­ne autunnale, una seduta nella sessione straordinaria.

Per la specificità delle applicazioni progettuali si ipotizza il coordinamento con i corsi di composizione architetto­nica, storia dell'architettura, tecnolo­gia e restauro; si prevede in questo

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110 Università degli Studi di Napoli Federico Il

senso un coordinamento, oltre che orizzontale, verticale come prosieguo negli anni seguenti.

Il numero degli iscritti al corso non potrà superare, secondo le indicazioni di legge, le 250 unità.

Gli studenti potranno effettuare /'i­scrizione al corso presso la sede del di­partimento di Conservazione dei Beni Architettonici ed Ambientali fino al­l'inizio delle lezioni, e quindi diretta­mente presso il docente fino al 20 di­cembre.

Contenuti minimi del corso

A) Logica e metodologia del piano attuativo - Conoscenza. dell'evoluzione della logica

e della metodologia nell'esperienza. -- Le analisi e le elaborazioni preliminari. - L'analisi fisico-morfologica. - L'analisi tipologica. - L'analisi socio-economica.

B) Gestione ed attuazione del piano attuativo - Nome di attuazione. - Strutture, agenzie, uffici tecnici. - Controllo della realizzazione degli inter-

venti (collaudi, ecc.).

Le applicazioni del corso verteran­no su proposte progettuali da realizza­re in un preciso ambito dell'area me­tropolitana: l'area orientale di Napoli.

Le proposte progettuali saranno at­tuate dopo le fasi di analisi edi elabo­razione dei dati numerici e cartografici e dopo la defmizione delle regole e dei criteri di intervento.

Le analisi condotte sul territorio do­vranno essere graficizzate su indica­zioni esplicita dei collaboratori e del docente mediante tavole tematiche di dimensione e formato standard da de­terminare in funzione delle particolari esigenze di rappresentazione.

Collaboratori: arch. B. Cillo, A. Pie­montese.

Il corso si avvale di contributi disci­plinari forniti dalle attività di ricerca

dei dotto C. Panneri, L. Guarino, G. Pomarici, A. Videtta.

52. URBANISTICA 2° (D)

Prof. Giovanni Cerami

Area disciplinare: Urbanistica Dipartimento: Pianificazione e scienza

del territorio

Premessa

Il corso ha come oggetto di riflessio­ne la città ed i processi di formazione e formaìizzazione delle scelte urbani­stiche.

Ci si propone di interpretare, nella prima parte del corso, il fenomeno «città» attraverso l'analisi delle moda­lità attuative delle trasformazioni ur­bane: dai meccanismi di formazione della domanda, alle norme istituziona­li che regolano i processi di urbanizza­zione, gli strumenti tecnico normativi che vengono predisposti per attuare e controllare le trasformazioni urbane.

In tal senso, il Piano Regolatore Ge­nerale, in quanto elemento nodale dell'attività urbanistica, verrà assunto, nella seconda parte del corso, come il principale termine di riferimento dal punto di vista concettuale ed operativo.

Il progetto del Piano viene analizza­to nella sua processualità articolata nelle fasi:

a) la formazione e la valutazione della domanda, le norme istituzionali ed il loro ruolo nella definizione e par­cellizzazione della risposta;

b) la definizione degli obiettivi e le strumentazioni urbanistiche, il rap­porto di congruenza fra finalità gene­rali e strategie operative, il rapporto fra piano e progetto;

c) la gestione e l'attuazione delle

Facoltà di A.rchitettura 111

scelte, i soggetti istituzionali, la parte­cipazione.

Area di studio

L'area di studio comprende la fascia costiera dai Campi Flegrei alla Peniso­la Sorrentina da analizzare nella pro­spettiva di una sua riconversione a nuovi ruoli con più adeguati livelli prestazionali.

Le variabili strategiche che si assu­mono in funzione di tale ipotesi di la­voro sono:

a) recupero del patrimonio naturali­stico ed ambientale;

b) ottimizzazione del sistema inse­diativo;

c) razionalizzazione dell'apparato produttivo.

Esse saranno oggetto di specifiche ricerche articolate in seminari:

Seminario a)

- origini e sviluppo delle concezio­ni ecologiche;

- economia ed ecologia; - trasformazioni territoriali e de-

grado ambientale; - la valutazione di impatto ambien­

tale; - la legislazione regionale e nazio­

nale in materia di parchi e riserve.

Seminario b)

- lineamenti della pianificazione territoriale in Campania dal dopoguer­ra ad oggi;

- lettura dei modelli insediativi proposti attraverso i Piani Regolatori Generali per il Comune di Napoli; dal P.R.G. del 1939 al P.R.G. del 1970;

- la domanda abitativa in Campa­nia: suoi riflessi sulle strategie di as­setto territoriale;

- metodologia per la valutazione della domanda abitativa;

- i modelli insediativi e le metodo­logie di intervento sui tessuti residen­ziali di alta densità; l'esperienza del Programma Straordinario di Edilizia Residenziale per Napoli.

Seminario c)

- la pianificazione dell'apparato produttivo di una area metropolitana;

- normative urbanistiche e para­metri edilizi per gli insediamenti indu­striali;

- analisi di esperienze di pianifica­zione;

- l'apparato produttivo napoletano: modelli localizzativi attuali e tenden­ziali;

- i servizi reali all'impresa.

Organizzazione del corso e modalità d'esame

L'attività didattica sarà strutturata in due livelli interrelati:

a) seminari relativi alle tematiche precedentemente esposte;

b) ricerche e sperimentazioni su te­mi di progettazione urbanistica.

Gli esami saranno svolti secondo le seguenti modalità:

a) discussione sui testi indicati dalla bibliografia generale o da bibliografie specifiche su temi particolari;

b) discussione sulle ricerche.

Al termine dei seminari, previsto entro la fine di febbraio verranno indi­viduati specifici termini di ricerca e di sperimentazione progettuale da asse­gnare agli studenti.

L'assegnazione del tema verrà effet­tuata sulla base delle opzioni che gli studenti, singoli o in gruppi, esprime­ranno in forma motivata, mediante una relazione scritta.

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112 Università degli Studi di Napoli Federiço Il

Bibliografia

AA.VV., Manuale delle opere di urba­nizzazione, Milano, 1983.

Benevolo L., Le origini dell'urbanistica moderna, Bari, 1968.

Cerami G., Forte F., L'area metropoli­tana di Napoli, Napoli, 1983.

Clementi A., Pianificare i servizi, Ro­ma, 1983.

Conti L., Cos'è l'ecologia. Enciclopedia Einaudi voI. 3, voce: Cit­

tà, 1978. Lyotard J.F., La condizione post-mo­

derna, Milano, 1981. Karrel, La Cava, Aree industriali at­

trezzate, Roma, 1983. Lynch K., L'immagine della città, Pa­

dova, 1964. Lynch K., Il senso del territorio, Mila­

no, 1981. Reiner Th., Utopia e urbanistica, Ve­

nezia, 1976. Rykwert J., L'idea della città, Torino,

1976. Sitte c., L'arte di costruire la città, Mi­

lano, 1981. Urbanistica n·. 65.

53. URBANISTICA 2° (E)

Prof. Romano Lanini

Area disciplinare: Urbanistica Dipartimento: Pianificazione e scienza

del territorio

I riferimenti culturali, scientifici e metodologici di questo Corso sono rappresentati dal rapporto tra piano e progetto, dallo spostarsi dell'attenzio­ne, dall'espansione della città al recu­pero delle periferie esterne ed interne, alla qualità della vita, sul piano urba­nistico quale strumento per consegui­re obiettivi articolati, complessi, diver­sificati temporalmente e spazialmen-

te, dalla tematica e dalla problematica delle «città intermedie» e del proces­so di metropolizzazione. Sotto il profi-lo metodologico saranno esaminati i progressi che, all'interno del quadro culturale e di quello legislativo, ap­paiono tra i più significativi anche sot-to il profilo dell'attuazione.

Entro il quadro così brevemente ., tratteggiato si approfondiranno due differenti approcci alla lettura della città attuale considerandola sia dal punto di vista del «disegno» dell'im­pianto, sia valutando a posteriori la va­riegata e progressiva vitalità che ha sempre caratterizzato l'edificazione e la trasformazione del «tessuto urba­no» e del «sistema urbano».

Lo studente potrà così valutare l'evoluzione del «tessuto urbano» en­tro due ottiche - ambedue indirizzate ad una necessaria sintesi preproget­tuale - diverse ma convergenti e con­gruenti: la prima che previlegia la di­mensione urbanistica della città ri­spetto a quella del progetto edilizio; la seconda che osserva, con attenzione scientifica, il tessuto urbano nella sua variegata composizione, crescita, ruo­lo funzionale.

Questo processo conoscitivo con­durrà a scelte progettuali che consen­tano di passare dal piano dello zoning al piano organico; tenendo presente che la pianificazione urbanistica - in questo caso uno strumento urbanisti­co generale di secondo livello ai sensi della vigente Legge urbanistica - mira più che a regolamentare solo la cresci­ta dimensionale della città ad organiz­zare quantitativamente e qualitativa­mente la dinamica delle interazioni tra tessuto socio-economico e tessuto urbano, a riorganizzare e riusare i «vuoti» non solo fisici che sono pre­senti nel tessuto urbano e metropoli­tano, a far convergere, unitariamente,

l

Facoltà di Architettura 113

gli interessi degli operatori sui fatti ur­banistici e sugli eventi architettonici.

Particolare attenzione verrà posta sul «disegno» del piano e sugli aspetti normativi del medesimo affinché il rapporto tra piano e progetto sia real­mente fattibile e possa attuarsi quella processualità del piano che vede nel progetto il momento della verifica.

Lo studente dovrà redigere un pro­getto di strumento urbanistico genera­le corredato delle necessarie analisi e della specifica normativa.

Bibliografia essenziale

C. Doglio, L. Urbani, La città è sola, Edizioni Studium, Roma, 1978.

R. Lanini, Note sull'analisi delle strut­ture (o dei sistemi?) della stanziali­tà umana, Edizioni della Libreria, Napoli, 1980.

R. Lanini, La casa: spunti ed appunti per una ricerca, F.lli Fiorentino, Napoli, 1984.

R. Lanini, G. Trupiano, Città Innova­zione Trasformazione, F.lli Fioren­tino, Napoli, 1988.

Le riviste Casabella e Urbanistica.

Sarà resa disponibile una bibliogra­fia per settori di testi e di articoli pub­blicati sulle principali riviste.

54. URBANISTICA 2° (F)

Prof. Vincenzo Andriello

Area disciplinare: Urbanistica Dipartimento: Conservazione dei beni

architettonici ed ambientali

Il corso si colloca in continuità con quello di Urbanistica I, che aveva trat­tato i punti di vista funzionale e nor­mativo della teoria della forma urba-

na, prendendo come oggetto il punto di vista della teoria di piano, ovvero decisionale.

Obiettivo delle lezioni ed esercita­zioni è di rendere lo studente in grado di impostare metodologicamente le fa­si di un processo di piano: dalla indivi­duazione di finalità, all'analisi di risor­se, alla formulazione di obiettivi e so­luzioni alternative, alla valutazione di queste e alla individuazione di azioni e norme per dare corso alla loro attua­zione.

Questo schema di metodo sarà veri­ficato sull'area che ha formato oggetto della seconda esercitazione dell'anno precedente.

Pertanto, in parallelo alle lezioni ed agli esempi e studi di casi su singole esperienze di piano, verranno effettua­te discussioni e approfondimenti sul contesto attuale di pianificazione nel­l'area napoletana, e sulle finalità e obiettivi presenti nel dibattito cittadi­no, che possano costituire un riferi­mento utile.

Cicli di lezioni

1. La teoria del piano:

. - il piano come procedura per il raggiungi­mento ~i finalità/obiettivi (problem solving) e il piano come sistema di norme che regolano l'azione di soggetti sociali (regolamento);

- modelli, stili e generazioni di piani; - il processo di piano: individuazione di fi-

nalità, analisi di risorse e vincoli, fissazione di obiettivi, proporzionamento e modellamento di soluzioni alternative, valutazione comparata e decisione, programma, gestione e controllo.

2. Il sistema della pianificazione (strumenti e poteri):

- la pianificazione generale, territoriale e comunale;

- i piani attuativi.

3. I linguaggi normativi:

- standard prescrittivi e prestazionali; - la zonizzazione; - norme procedurali.

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114 Università degli Studi di Napoli Federico Il

. La bibliografia relativa alle lezioni sarà fornita durante lo svolgimento del corso.

55. ANALISI DEI SISTEMI URBANI (A)

Prof. Attilio Belli

Area disciplinare: Urbanistica Dipartimento: Conservazione dei Beni

Architettonici ed Ambientali Collaboratori: dotto arch. Rosaria Bat­

tarra

I! corso si articolerà in due fasi: una fase teorica e una fase applicativa.

Per quanto concerne le analisi e le applicazioni sulle aree-tema, gli stu­denti saranno suddivisi in gruppi di ri­cerca quantitativamente definiti in ba­se alla complessità delle operazioni da svolgere. Ad ogni unità di ricerca, sin­golo studente o gruppo di lavoro com­posto al più da tre-quattro allievi, sarà assegnato uno specifico compito di de­finizione di prime ipotesi di piano, da portare a termine in relazione ai risul­tati dell'analisi condotta congiunta­mente alle altre unità.

I gruppi di studentì saranno impe­gnati in cicli regolari di esercitazioni, correzioni dei lavori e seminari di di­scussione, che si terranno una volta al­la settimana.

Si prevede che le lezioni relative al­la parte teorica si svolgano un giorno alla settimana, mentre l'altro giorno sarà dedicato alle esercitazioni e alle altre attività didattiche.

È consigliata una frequenza conti­nua per la stretta interdipendenza fra lezioni teoriche e cicli di esercitazioni pratica.

Per la parte teorica, il corso si avvar­rà dei libri e delle comunicazioni di-

rette del docente e dei collaboratori. Sarà di volta in volta consigliato l'uso di una selezionata bibliografia, indica­ta all'inizio dell'anno accademico, per l'approfondimento dei contenuti e del materiale didattico presentato.

N ella sessione estiva si prevede una seduta di esame nella prima decade di luglio, due sedute di esame nella ses­sione autunnale, una seduta nella ses­sione straordinaria.

Per la specificità delle applicazioni progettuali si ipotizza il coordinamen­to con i corsi di composizione architet­tonica, storia dell'archittettura, tecno­logia e restauro.

I! numero degli iscritti al corso non potrà superare, secondo le indicazioni di legge, le 250 unità.

Gli studenti potranno effettuare l'i­scrizione al corso presso la sede del Di­partimento di Conservazione dei Beni Architettonici ed Ambientali fino al­l'inizio delle lezioni e quindi direttamen­te presso il docente fino al 20 dicembre.

Contenuti minimi del corso

- I diversi approcci all'analisi dei sistemi urbani.

- Concetti di città, di reti e di sistemi ur-bani.

- Concetti di attività e di funzione urbana. - Teorie sulle localizzazioni. - Metodi di studio dei sistemi urbani. - Sistemi metropolitani. - Lo sviluppo urbano. - I trasporti urbani: analisi e modelli.

Le applicazioni del corso verteran­no su analisi e proposte progettuali re­lative al problema degli spazi indu­striali abbandonati nell'area metropo­litana di Napoli.

Le proposte progettuali saranno at­tuate dopo le fasi di analisi e di elabo­razione dei dati numerici e cartografici e dopo la definizione delle regole e dei criteri di intervento.

Facoltà di Architettura 115

Le analisi condotte sul territorio do­vranno essere graficizzate su indica­zioni esplicite dei collaboratori e del docente mediante tavole tematiche di dimensione e formato standard da de­terminare in funzione delle particolari esigenze di rappresentazione.

56. ANALISI DEI SISTEMI URBANI (B)

Prof. Teresa Giura

Area disciplinare: Progettazione terri­toriale ed urbanistica

Dipartimento: Pianificazione e scienza del territorio

Contenuti minimi del corso

Obiettivi del corso sono da un lato la conoscenza dei tipi fondamentali delle analisi nell'ambito dei sistemi urbano-territoriali e dall'altro il decen­tramento quale sistema organizzativo attuale.

L'oggetto di studio consiste nel ve­dere le relazioni che esistono tra i vari parametri nell'ambito di un sistema che si articola a due livelli: urbano-ter­ritoriale.

Le comunicazioni svilupperanno tre tematiche interrelate tra di loro in mo­do alternato:

a) metodologia delle analisi; b) i sistemi urbani; c) il decentramento amministrativo.

Bibliografia

T. Giura, Angolazioni e metodologie. Il Decentramento Urbano, II, VI, VII.

Appunti di P.T.U. Studi di Urbanistica, voI. I a cura di U.

Cardarelli.

Suddivisione studenti: in corso, fuori corso, provenienti da altre facoltà (Economia Commercio-Sociologia).

Corso: lezioni, seminari, dibattiti. Lavoro grafico per studenti in corso della Facoltà di Architettura, collo­quio orale per fuori corso ed altre Fa­coltà.

Iscrizione obbligatoria per tutti al­l'inizio dei corsi.

Esami: mensili; giugno-luglio: 'setti­manali. Iscrizione appello esami.

57. DIRITTO E LEGISLAZIONE URBANISTICA

Prof. Romauo Lanini

58. GESTIONE URBANISTICA DEL TERRITORIO

Prof. Elio Cosentino

Area diSciplinare: Progettazione terri­toriale ed urbanistica

Dipartimento: Pianificazione e scienza del territorio

Programma

l) Il concetto di Territorio nei Classici del Pensiero economico.

2) Motivi storici dell'arretratezza del Mezzo­giorno d'Italia.

3) Decentramento amministrativo e nuove ipotesi di Governo per le grandi aree urbane.

4) La Gestione del Territorio nei Paesi della Comunità Economica Europea ed in alcuni paesi altamente significativi: USA - URSS -Brasile - Messico - Giappone.

5) Nozioni di Diritto Amministrativo e degli Enti Locali.

i: fil

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116 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Seminari su:

1) La Protezione e la Prevenzione. 2) Diritto degli Enti Locali Territo­

riali.

3) Informatica per la Gestione del Territorio.

Testi del corso

Elio Cosentino, Squilibri regionali e Paradigmi Economici, Parte I, Ti­pografia Portosalvo, Napoli 1986.

Elio Cosentino, Squilibri Regionali e Paradigmi Economici, Parte II, Ti­pografia Portosalvo.

Francesco Santoianni, La Protezione Civile.

Testi da consultare

R. Marrama, Il Governo dell'Area Me­tropolitana, Ed. ESI.

F. Staderini, Il Diritto degli Enti locali, Ed. Cedam, Padova.

Dispense

1) Origini storiche arretratezza del Mezzogiorno d'Italia.

2) Confronto delle politiche territo­riali dei Paesi CEE.

3) L'informatica per la Gestione del Territorio.

4) Diritto Enti Locali Territoriali.

59. ECOLOGIA APPLICATA

Prof. Maria Rigillo Troncone

Area disciplinare: Progettazione Terri­toriale ed Urbanistica

Dipartimento: Progettazione urbana

Corso: Sezioni; esercitazioni su ana­lisi territoriali di ambiti definiti

Esami: un appello al mese d'intesa con gli allievi

Affinità con altri corsi: Progettazio­ne urbanistica, conservazione dei beni culturali

Iscrizioni al corso: libere

Contenuti minimi del corso

La struttura del corso è basata es­senzialmente su quei criteri ai quali va improntata l'azione di prevenzione e di controllo dell'ambiente. Le nozioni fondamentali di ecologia dalle quali il corso prende avvio, consentono di sta­bilire un'identità di linguaggio ed una base di conoscenze comuni con l'eco­logo che, da specialista, studia le di­verse matrici dell'ambiente nella loro dinamica e nelle alterazioni degli eco­sistemi. Una volta dall'ecologo quan­tizzato il degrado ambientale, ed indi­cate le misure necessarie ad elimina­re, o quanto meno ridurre tali altera­zioni, l'architetto deve essere in grado di suggerire soluzioni progettuali in equilibrio funzionale con l'ambiente stesso.

In questo contesto si inquadra lo studio della gestione delle risorse rin­novabili, nonché il loro recupero e riu­tilizzo. Vanno approfonditi da una p.arte i problemi delle risorse idriche, sIa sotto il profilo dell'approvvigiona­mento, che della processistica delle tecnologie di potabilizzazione e di de­purazione delle acque usate, nonché del recupero e riutilizzo di queste stes­se, e, dall'altra parte, i problemi relati­vi ai fenomeni di inquinamento del suolo, dell'acqua, dell'aria, e le corri­spondenti tecnologie di disinquina­mento.

Facoltà di Architettura 117;~",

Bibliografia

Come da programma.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dott. Lia M. Papa, E. Nolè.

60. PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO (A)

Pror. Francesco Archibugi

Area disciplinare: Progettazione terri­toriale ed urbanistica

Dipartimento: Pianificazione e scienza del territorio

Collaboratori: arch. Adalgisa Di Lo­nardo

Il collaboratore è a disposizione de­gli studenti tutti i lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 11,30 alle ore 13,30 presso il Dipartimento di Pianificazio­ne e scienza del territorio.

Corso

Il Corso svolgerà esercitazioni carto­grafiche sulla tematica dei Sistemi Ur­bani. Nel programma di esame si terrà conto del lavoro svolto in sede di eser­citazione dallo studente candidato che dovrà:

a) scegliere ad libitum uno dei 37 Sistemi Urbani di cui all'opera «La Politica dei Sistemi Urbani» (vedi bi­b li ografia);

b) farne una riproduzione cartogra­fica;

c) saperne fare una descrizione ora­le sulla base del materiale fornito du­rante il Corso e di eventuali altre let­ture liberamente acquisite.

Esami - Indicazioni

Approfondite informazioni sul Pro­gramma generale del Corso, sulla sua impostazione, slil calendario delle ses­sioni di esame, sugli argomenti di esa­me, nonché raccomandazioni circa la preparazione e la gestione dell'esame stesso, sono contenute in un docu­mento ufficiale della Cattedra di Pia­nificazione del Territorio, disponibile presso il Centro Stampa della Facoltà di Architettura. A tale documento, es­senziale per una corretta impostazione dello studio, si rinviano pertanto gli studenti.

Iscrizione al Corso

Si procederà alla raccolta delle iscri­zioni durante le prime lezioni del Cor­so di Pianificazione del Territorio.

Contenuti minimi del Corso

Il programma del Corso è orientato essenzialmente ad approfondire i principi logici e metodologici di una corretta pianificazione regionale, terri­toriale, urbanistica, nonché i fonda­menti teorici di una politica della città.

Esso si svolgerà in due direzioni:

I. Metodologia generale della piani­ficazione, aspetti processuali ed aspet­ti di contenuto:

- Schema generale del processo di pianificazione e della elaborazione di un piano;

- Analisi delle risorse territoriali, degli obiettivi e della dimensione spa­ziale degli obiettivi;

- Principi dell'equilibrio territoria­le e riflessioni sui metodi di valutazio­ne dei piani.

II. La politica dei Sistemi Urbani: - Precedenti culturali, componenti

T

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118 Università degli Studi di Napoli Federico Il

funzionali, tipologie e politiche di at­tuazione dei Sistemi Urbani; ~ Prima proposta di delimitazione

del territorio nazionale italiano.

Bibliografia

Le due direzioni si varranno dei se­guenti libri di testo:

I. F. Archibugi, Principi di Pianifica­zione Regionale, Ed. F. Angeli, Mi­lano.

II. F. Archibugi, La Politica dei Siste­mi Urbani, Centro di Studi e Piani Economici, Roma 1986.

61. PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO (B)

Prof. Luigi Piemoutese

62. ORGANIZZAZIONE DEL TERRITORIO

Prof. Guglielmo Trupiano

Area disciplinare: Progettazione terri­toriale ed urbanistica

Dipartimento: Pianificazione e scienza del territorio

Il corso, collocato al III anno sia dell'Indirizzo in Progettazione archi­tettonica, sia dell'Indirizzo urbanisti­co, si articola in cicli di lezioni, in atti­vità seminariali ed in esercitazioni pratiche.

Gli studenti per essere ammessi al pre-appello estivo (mesi di maggio e giugno) devono aver svolto il tema d'anno e consegnato i relativi elabora­ti e grafici. Per essere ammessi al pre-

appello estivo è necessario la frequen­za al corso.

Gli esami del preappello estivo ver­tono nella discussione del tema d'an­no e degli argomenti relativi ai testi soggetto della prova d'esame.

Il preappello estivo prevede, di nor­ma, sedute settimanali, a decorrere dal mese di luglio e per quelli di otto­bre, novembre, dicembre, gennaio, febbraio e marzo le sedute hanno ca­denza mensile.

I testi oggetto della prova d'esame vengono comunicati durante lo svolgi­mento del corso e sono previsti nel numero di due per quanti si presenti­no al pre-appello estivo e di tre per quanti si presentino agli appelli suc­cessivi.

Argomenti comuni ed approfondi­menti reciproci sono previsti per l'an­no accademico 1988-89 fra il Corso di Organizzazione del Territorio ed i Corsi di Urbanistica lA Prof. Raffaele D'Ambrosio e di Urbanistica 2E Prof. Romano Lanini.

L'iscrizione al corso è prevista al­l'inizio dell'anno accademico ed è consentita fino alla metà del mese di dicembre 1989.

Contenuti minimi del corso

Le tematiche approfondite durante la durata del corso sono le seguenti:

L'ambiente come eco-sistema: ecologia, am­biente, natura; la descrizione dell'eco-sistema; il cambiamento ambientale; rischi e calamità naturali; i fondamenti culturali della disciplina ambientale.

L'uomo nell'ambiente: il rapporto fra uomo ed ambiente; dalla visione antropocentrica ad un rapporto non competitivo; l'ambiente uma­no; le risorse ambientali e l'uso delle risorse

Facoltà di Architettura 119"",

non rinnovabili; la filosofia dello sviluppo illi­mitato ed i limiti fisici dell'eco-sistema.

La sfida dell'uomo: la dinamica demografica ed i fattori limitanti; la crisi alimentare, le spe­cie viventi e la stabilità dell'ecosistema; produ­zione sistema industriale e fonti energetiche; la frontiera urbana, dalla città perimetrata alla città cab lata.

Le pressioni dell'ecosistema: energia e ter­modinamica; inquinamento ed ambiente; uso delle risorse e programmazione dello sviluppo; il processo di urbanizzazione; le componenti dell'ecosistema urbano; città ed uso delle tec­nologie.

Unfuturo per la società dell'uomo: eco-piani­ficazione e progettazione ambientale; le dise­guaglianze ed i fattori della crisi planetaria; lo sviluppo sostenibile.

Elementi di diritto ambientale: il ruolo del diritto nella tematica ambientale; i contenuti del diritto ambientale; la prevenzione delle al­terazioni ambientali e la valutazione di im­patto.

Bibliografia essenziale di riferimento consigliata

F. Archibugi, Principi di pianificazione regionale, F. Angeli, VoI. I.

F. Capra, Il punto di svolta. Scienza, società e cultura emergente, Feltri­nelli.

«Il futuro di noi tutti», Rapporto della Commissione mondiale per l'am­biente e lo sviluppo, Bompiani.

P. Haggett, Geografia. Una sintesi mo­derna, Zanichelli.

J. Rifkin, Entropia, Mondadori. R. Lanini, G. Trupiano, Città, innova­

zione, trasformazione, Fiorentino. J. Passmore, La nostra responsabilità

per la natura, FeItrinelli. G. Trupiano, Contributi per un corso

di geografia urbana e regionale, At­hena.

Gli studenti vengono suddivisi al­l'interno del corso in base al «tema

d'anno» ed alle caratteristiche tecni­co-culturali del medesimo.

Gli orari di disponibilità dei collabo­ratori al corso vengono concordati all'inizio dello stesso.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dott. M. Capunzo, P. D'Amato, R. Fistola, M. Imparato, A. lazzetti, V. Morani, B. Palmieri, O. Piscopo, M. Triola, A. Zaccaria.

63. GEOLOGIA APPLICATA ED IDROGEOLOGIA

Non attivato.

64. PROGETTAZIONE URBANISTICA 1" annualità

Prof. Vincenzo Andriello

Area disciplinare: Progettazione Terri­toriale e Urbanistica

Dipartimento: Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali

Contenuti minimi del corso

Il corso di Progettazione Urbanisti­ca è volto a mettere lo studente a con­fronto coi concetti e gli strumenti di una metodologia progettuale struttu­rata sui principi logici del planning, oc­cupandosi della forma di ambienti ur­bani possibili. In questo senso esso non va inteso - come l'uso del termine progettazione urbanistica talvolta fa pensare - con gli elementi della tecni­ca urbanistica applicata alla pianifica­zione esecutiva, né con la progettazio­ne a vasta scala.

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120 Univer:sità degli Studi iii Napoli Federico Il

Più precisamente l'esperienza di­dattica verte sul processo di progetto, inteso come ciclo previsione/invenzio­ne/ esperimento/gestione, nella condi­zione tipica della pratica urbanistica -caratterizzata da pluralità di soggetti interessati (clienti-utenti), indetermi­natezza dei programmi, parzialità del controllo e cambiamento costante. Es­sa è perciò irriducibile agli assunti del­la progettazione architettonica (quale che sia l'estensione dell'area investita da questa), ossia: area definita, clien­tela definita, programma definito, tempo prevedibile di completamento, controllo effettivo su numerosi aspetti del prodotto.

Pertanto argomenti centrali del pro­gramma saranno:

- Individuazione degli interessi e problemi degli utenti.

- Tecniche della formulazione di alternative, valutazione di priorità e percorsi attuativi.

- Individuazione delle strutture della forma urbana che possono costi­tuire invarianti alle alternative di pro­getto.

- Metodi di studio degli effetti par­ziali delle fasi del processo e lorofeed-

back; in particolare valutazione degli effetti di spazi costruiti.

- Costruzione di norme prestazio­nali come indicazione della qualità da ottenere, che lasci aperta la strada a una pluralità di soggetti e « poetiche» di intervento.

Corso ed esami

Il corso si svolge mediante lezioni del titolare e seminari su casi-studio, in ri(er.imento ai problemi elencati. Lo studente dovrà quindi effettuare una esercitazione applicativa consistente nell'esaminare gli aspetti trattati nel corso all'interno di un caso di sua scel­ta, concordato col docente.

L'iscrizione al corso è obbligatoria; essa va effettuata presso il Diparti­mento di afferenza del docente.

La bibliografia sarà fornita nel corso delle lezioni.

65. ANALISI DELLE STRUTfURE URBANE E TERRITORIALI

Non attivato.

Facoltà di A.rchitettura o, 1211~;:::

3. Area disciplinare Storico-Critica e del Restauro

3.A) Insegnamenti comuni a tutti gli indirizzi:

66. Storia dell'architettura lO (A) 67. Storia dell'architettura lO (B) 68. Storia dell'architettura 1 ° (C) 69. Storia dell'architettura l° (D) 70. Storia dell'architettura lO (E) 71. Storia dell'architettura l° (F)

72. Storia dell'architettura 20 (A) 73. Storia dell'architettura 2° (B) 74. Storia dell'architettura 20 (C) 75. Storia dell'architettura 20 (D) 76. Storia dell'architettura 2° (E)

77. Restauro architettonico (A) 78. Restauro architettonico (B) 79. Restauro architettonico (C) 80. Restauro architettonico (D)

3.B) Insegnamenti di indirizzo:

81. Storia dell'architettura 3° 82. Storia della critica e della letteratura architett. (A) 83. Sotria della critica e della letteratura architetto (B) 84. Storia della tecnologia 85. Storia dell'arte 86. Storia dell'urbanistica 87. Restauro architettonico 2° 88. Storia dell'architettura contemporanea (A) 89. Storia dell'architettura contemporanea (B) 90. Restauro urbano

prof. A. Gambardella prof. L. San toro prof. F. Starace prof. B. Gravagnuolo prof. G. Pane

_prof. G. Rubino "- ---~- --.... -

-·proI.R. De Fusco prof. C. De Seta prof. G. Alisio prof. A. Venditti prof. G. Cantone

prof. R. Di Stefano prof. S. Casiello prof. F. La Regina prof. G. Fiengo

prof. M.L. Scalvini prof. R. Mormone prof. A. Gambardella prof. G. Rubino prof. R. Mormone prof. L. Santoro prof. G. Fiengo prof. G. Cantone prof. B. Gravagnuolo non attivato

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122 Università degli Studi di Napoli Federico Il

66. STORIA DELL'ARCHITETTURA l° (A)

Prof. Alfonso Gambardella

Dipartimento: Storia dell'Architettura e Restauro

Area disciplinare: Storico-critica

Programma

l) Classicismo ed anticlassicismo

Genesi dellingu"aggio classico nell'architet­tura: gli ordini architettonici.

Tipologie e tecniche costruttive nella cultu­ra architettonica greca e romana.

Il consumo del linguaggio classico e le nuo­ve proposte cristiane.

Sincretismo, sperimentalismo e simbolismo nel mondo medievale.

2) Il Rinascimento italiano

Vita culturale e realtà socio-economica dell'Italia del '400 e del '500.

Firenze città ideale di Leonardo Bruni. I traltati del Quattrocento e la città ideale (Al­berti, Filarete, F. di Giorgio, Leonardo). Il ri­torno all'antico, il recupero della classicità. La posizione sociale dell'architetto nel Rinasci­mento. Scolastica e neoplatonismo. La pro­spettiva ed il controllo geometrico dello spazio. La pianta centrale.

F. Brunelleschi

L'ambiente culturale fiorentino e la tradi­zione gotica. La formazione brunelleschiana ed il rapporto con l'antico. La« scopertv) della prospettiva. La produzione architettonica: il rapporto col Ghiberti, il concorso del 1401, la cupola di S.M. del Fiore, le chiese di S. Loren­zo e S. Spirito, piazza dell' Annunziata e l'Ospedale degli Innocenti, la rotonda di S.M. degli Angeli, la lanterna del Duomo, la cappel­la Pazzi, il Palazzo di Parte Guelfa.

L.B. A/berti

Il « de Re aedificatoria» e la teoria dell'ar­chitettura. Il classicismo come linguaggio. Da­gli esordi di Ferrara agli interventi romani. Il rapporto con Niccolò V. La «Descriptio urbis Romae ». L'attività di restauro. La produzione architettonica a Rimini, Firenze, Mantova.

D. Bramante

L'ambiente urbinate. La formazione pittori­ca ed architettonica. L'attività nel castello di Urbino. L'incisione Prevedari. S. Maria presso S. Satira. S. Maria delle Grazie. L'attività in Lombardia.

La venuta a Roma. La corte di Giulio II e l'attività romana: il chiostro di S. Maria della Pace, S. Pietro in Montorio, il cortile del Belve­dere, la scala del Belvedere, il progetto per S. Pietro in Vaticano.

Il Manierismo

La crisi della chiarezza Rinascimentale. La Riforma Luterana e il Sacco di Roma. Contro~ riforma e Riforma cattolica. La nuova visione cosmologica. Il policentrismo mani eristico. La pianta ovale. I trattati del Cinquecento, Serbio, Palladio, Lignola.

Michelangelo

Il linguaggio Michelangiolesco. Il concetto di «notomia». Il «marmo solo». Il problema del «non finito »). L'unità delle arti figurative. L'architettura della cappella Sistina. Le opere fiorentine: gli interventi in S. Lorenzo, le forti­ficazioni. Le opere romane: la tomba di Giulio II, piazza del Campidoglio, Palazzo Farnese, S. Pietro, S. Giovanni dei Fiorentini, Porta Pia.

Ciclo di lezioni seminariali tenuto da1l'arch. Giosi Amirante: La prospet­tiva nel Rinascimento.

Testi da studiare

J. Summerson, Il linguaggio classico nell'architettura, Torino, 1970, pp. 15-37.

B. Zevi, Saper vedere l'architettura, To­rino, 1964, pp. 53-91.

E. Panofsky, Il significato nelle arti vi­sive, Torino, 1962, pp. 33-57.

E. Garin, Scienza e vita civile nel Rina­scimento italiano, Bari, 1980, pp. 33-54.

R. Wittkover, Principi architettonici nell'età dell'Umanesimo, Torino, 1964, pp. 7-17, pp. 29-57.

Facoltà di Architettura 123

E. Battisti, Filippo Brunelleschi, Vene­zia, 1976, pp. 32-68, 79-97, 102-107, 173-221, 248-280.

P. Sampaolesi, La cupola di S. Maria del Fiore. Il progetto, la costruzione, Firenze, 1977, pp. 3-29.

E. Luporini, Brunelleschi. Forma e ra­gione, Milano, 1964, pp. 84-98.

G.C. Argan, Il significato della cupola, in «Filippo Brunelleschi. La sua opera e il suo tempo»,' Firenze, 1980, pp. 11-16.

R. Pane, Restauri del tempio Malate­stiano a Rimini, Perugia, 1948, pp. 643-647.

P. Portoghesi, L'angelo della storia, Bari, 1982, pp. 3-45.

F. Borsi, L. Battista Alberti, Venezia, 1957, pp. 33-35, 316-344.

A. Bruschi, Bramante, Bari, 1873, pp. 17-69, 92-99, 121-273, 331-343.

R. De Fusco, Segni storia ·e progetti dell'architettura, Bari, 1973, pp. 331-342.

P. Portoghesi, Roma nel Rinascimento, Roma, 1970 (il Campidoglio).

J.S. Ackerman, L'architettura di Mi­chelangelo, Torino, 1968, pp. 79-90, 217-227.

AA.VV., Michelangelo architetto, Ro­ma, 1964, pp. 97-107, 63-74, 211-239.

67. STORIA DELL'ARCHITETTURA 1" (B)

Prof. Lucio Santoro

Area disciplinare: Storico-critica e del Restauro

Dipartimento: Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali

Corso: È articolato con lezioni ed esercitazioni di riepilogo degli argo-

menti trattati; lo svolgimento delle le­zioni è previsto con carattere semina­riale attraverso il continuo coinvolgi­mento degli allievi. La frequenza non è obbligatoria ma vivamente consiglia­ta per il continuo dibattito sugli argo­menti trattati. Sono escluse prove scritte o preliminari all'esame. Attività didattica integrativa viene svolta dal­l'arch. Rosa Carafa nell'ambito della parte del corso a carattere seminariale.

Esami: Si svolgono con colloquio singolo sugli argomenti. trattati nel corso, essenzialmente sul carattere metodologico della disciplina e poi su specifici argomenti; l'iscrizione agli esami è prevista con circa una settima­na di anticipo sulle date fissate. Le se­dute d'esame sono previste con caden­za mensile durante l'anno accademico e settimanale, alla fine del corso, nella seduta estiva.

Affinità: con tutti gli altri corsi dell'area storico-critica e del restauro.

Iscrizione al corso: Doveva effettuar­si dopo aver partecipato ad alcune le­zioni al fine di poter operare una libe­ra scelta responsabile e meditata. In base a delibera recente, invece, l'iscri­zione automatica è determinata dal n. di matricola.

Contenuti minimi del corso

Lo studio storico-critico dell'archi­tettura avviene con metodologia fon­data sull'analisi spaziale intesa quale elemento determinante per la com­prensione formale degli organismi ar­chitettonici considerati in stretta con­nessione con l'ambiente. L'analisi non trascura i fattori sociali, politico-eco­nomici, filosofici e tecnici che hanno condizionato lo sviluppo dell'architet-

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124 Università degli Studi di Napoli Federico Il

tura e dell'urbanistica. Tale imposta­zione permette di affrontare tutte le problematiche dell'architettura come fase propedeutica ai vari indirizzi po­revisti nella Facoltà; infatti:

a) una corretta lettura e conoscenza del costruito, con i relativi significati e non semplice approccio di pura visibi­lità, permette di creare il nuovo (in ar­monia o in sintesi con il passato, sia recente che remoto) con un linguaggio che possa «dialogare» con le preesi­stenze, essenziale per l'indirizzo di progettazione architettonica.

b) la corretta interpretazione meto­dologica, particolarmente per la parte che riguarda il rapporto monumento­ambiente, ed il significato che i sin­goli episodi o il contesto ambientale rivestono nella vita contemporanea è basilare per l'indirizzo di tutela e recu­pero del patrimonio architettonico­ambientale.

c) l'analisi sull'urbanistica del mon­do antico, tesa particolarmente alla in­dividuazione delle peculiarità e signi­ficati dei nuclei antichi delle città mo­derne (vedi Napoli ad esempio), costi­tuisce l'elemento fondamentale per la composizione dei centri urbani nei quali viviamo ed è pertanto essenzia­le per l'indirizzo urbanistico.

d) per l'indirizzo tecnologico, infi­ne, l'esame delle tecniche e dei siste­mi costruttivi (limitati al mondo gre­co-romano), particolarmente utile per comprendere il comportamento stati­co delle murature, permette di cono­scere i processi evolutivi e di poter poi, con corretta interpretazione, ope­rare i necessari interventi in caso di dissesti statici.

L'impostazione metodologica viene verificata attraverso l'analisi di tre nu-

clei urbani antichi: Napoli, Pompei, Spalato. Per l'analisi del centro antico di Napoli viene esaminata l'area cul­turale ellena sviluppatasi nel mediter­raneo, considerando gli aspetti emble­matici della cultura ellenistica che af­fermò una diversa concezione di vita associata condizionante un nuovo spa­zio urbanistico. Per Pompei, invece, si analizzano le attrezzature urbane ro­mane: foro, terme, teatri, anfiteatri, al fine di comprendere il significato in rapporto alla struttura urbana. L'anali­si di tali attrezzature evidenzia la tec­nica e l'evoluzione dell'architettura ro­mana che raggiunge la fase conclusiva nel palazzo di Diocleziano a Spalato, esaminato questo nei suoi aspetti pe­culiari e nell'impostazione urbanistica romana.

Il corso prevede una serie di visite per permettere la fruizione diretta de­gli spazi analizzati facilitando così la verifica dell'analisi teorica.

Bibliografia essenziale

Per la metodologia:

B. Zevi, Architectura in nuce, Roma, 1960.

E. H. Carr, Sei lezioni sulla storia, Tori­no, 1966.

Voci Estetica e Storiografia in Diziona­rio enciclopedico di architettura e di urbanistica, Roma, 1968, voli. II e IV.

Per Napoli, Pompei e Spalato:

M. Berve, G. Gruben, H. Hirmer, I templi greci, Firenze, 1962.

L. Mumford, La città nella storia, Vi­cenza, 1964.

A. Giuliano, Urbanistica delle città greche, Milano, 1966.

A. J. Toynbee, Il mondo ellenico, Tori­no, 1967.

Facoltà di Architettura 125

S. Bettini, Lo spazio architettonico da Roma a Bisanzio, Bari, 1978.

P. Grimal, La civiltà romana, Firenze, 1961.

Una bibliografia più dettagliata (sia per la parte metodologica sia per le parti applicative) viene fornita durante lo svolgimento del corso unitamente al programma dettagliato.

Non è previsto un testo unico, al fi­ne di allenare gli allievi alla ricerca di una propria soluzione dei problemi at­traverso la comparazione delle varie proposte interpretative espresse dagli autori degli scritti consigliati per la let­tura e lo studio della disciplina.

Modalità d'iscrizione: risulta auto­matica in base al n. di matricola.

Collaboratori: dott. R. Carafa.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dott.: A. Renella, A. Sole ..

68. STORIA DELL'ARCHITETTURA IO (C)

Prof. Francesco Starace

Area disciplinare: Storico critica e del restauro

Dipartimento: Storia dell'architettura e del restauro

Il programma del corso si propone di studiare la storia dell'architettura prima di tutto come storia delle idee. Di qui l'importanza del nesso tra ar­chitettura e filosofia, intesa come clas­sificazione, comunicazione e trasmis­sione del sapere.

Per tale approccio risulta rilevante il cosiddetto «circolo metodico ».

Nell'introduzione ai suoi Studi di iconologia (1939-1962), Panosfky pre­cisa che occorre «controllare l'inter­pretazione di una singola opera d'arte mediante una "storia dello stile", la quale a sua volta può costruirsi unica­mente attraverso l'interpretazione di singole opere ». «Sia che ci occupiamo di fenomeni storici che di fenomeni naturali, l'osservazione individuale as: sume il carattere di un "fatto" unica­mente se la si può porre in relazione con altre osservazioni analoghe, così che l'intera serie "abbia senso". Que­sto "senso" è, pertanto, del tutto ap­plicabiule, come controllo, all'inter­pretazione di una singola osservazione entro la medesima gamma di fenome­ni. Se, tuttavia, questa nuova singola osservazione si rifiuta definitivamente di essere interpretata secondo il "sen­so" della serie, e se è dimostrato che un errore è impossibile, il "senso" della serie si dovrà riformulare in mo­do da includere la nuova osservazione. Questo circulus methodicus non si ap­plica, ovviamente, soltanto alla rela­zione tra l'interpretazione dei motivi e la storia dello stile, ma anche a quella tra l'interpretazione delle immagini, storie e allegorie e la storia dei tipi, nonché alla relazione tra l'interpreta­zione dei significati intrinseci e la sto­ria dei sintomi culturali in generale l).

Tale circolo metodico consente di analizzare il disegno di un coro di cat­tedra che non verrà mai costruito, ma che, presente nel taccuino di Villard de Honnecourt, documenta la disputa scolastica fra questi e Pierre de Cor­bie.

La premessa, ma anche la conclu­sione, di Panofsky è che la filosofia scolastica e l'architettura delle catte­drali sono rese omogenee dal mental

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126 Università degli Studi di Napoli Federico Il

habit, dall'identico sistema di pensiero. Volendo poi analizzare il processo di elaborazione del disegno che presenta il coro ideale e la didascalia «iter se di­sputando», occorre passare dai signifi­cati denotati con evidenza - la disputa secondo il metodo scolastico - a quelli dipendenti dalla visione del mondo che l'opera suggerisce. Da tale punto di vi­sta il disegno, nel proporre un coro ideale, sintesi di due visioni antagoni­ste, probabilmente testimonia un'ere­sia, un'opposizione alle normali figure architettoniche proposte dal cristiane­simo allora dominante. Ma è quasi più importante ricordare che già per Burck­hardt, forse «il più grande storico della cultura», il dato stilistico può essere espressione di un irrapresentabile. E anche Panofsky con le sue ultime paro­le, probabilmente considerando un simbolo il disegno ricordato, pone un velo davanti all'irrapresentabile sugge­rendo che si tratta di un'immagine lon­tana dal mondo terreno. Il problema, -e qui si tirna al circolo metodologico che Panofsky non scioglie - è però sta­bilire se il coro nei suoi significati ulti­mi non è comunicabile perché non co­struitto, o viceversa non è stato costrui­to perché non comunicabile.

Bibliografia

R. Assunto, Introduzione alla storia della filosofia come storia dell-ar­chitettura, in «L'Arte», n. 9, 1970.

E. Panofsky, Architettura gotica e filo­sofia scolastica, a cura e con intro­duzione di F. Starace, Liguori, Na­poli 1986.

F. Starace, L'esempio di Zeusi. PrincipI architettonici nell'età antica, Cusl, Napoli 1986, seconda edizione.

J. Summerson, Il linguaggio classico dell'architettura, Einaudi, Torino 1970.

69. STORIA DELL'ARCHITETTURA l° (D)

Prof. Benedetto Gravagnuolo

Area disciplinare: Storico critica e del restauro

Dipartimento: Storia dell'architettura e del restauro

La trattatistica e i principI architettonici dal XV al XVIII secolo

L'impostazione del corso muove dal presupposto che l'architettura rappre­senti un ambito culturale dai confini definiti e tuttavia in costante dialettica ed interazione con le altre forme di elaborazione del pensiero visivo, lette­rario, scientifico e filosofico. La valuta­zione del senso di un oggetto architet­tonico - prodotto con consapevoli «in­tenzioni» estetiche o meno - è in ogni caso legata alle coordinate dello «spa­zio storico» più complessivo in cui es­so si colloca. Di qui l'esigenza conosci­tiva di oltrepassare gli steccati conven­zionali innalzati dalle tradizionali ca­tegorie classificatorie dei fenomeni ar­tistici. Il bisogno di un'ampia apertura problematica e di un arricchimento ri­cognitivo esteso ad ambiti disciplinari affini va però ricondotto nell'ambito chiaramente riconoscibile della speci­ficità dell'architettura.

Resta a tal proposito di grande inte­resse l'acquisizione teorica introdotta dalla celebre «scuola delle Annales» (fondata nel 1929 da Lucien Febvre e Mare Bloc) per ciò che attiene alle dif­ferenze dei «tempi» di cambiamento all'interno dei diversi ambiti storici (strutture economiche, politiche, cul­turali, sociali, artistiche, psicologiche, religiose ... ). Se ciò è vero in linea ge­nerale, risulta a maggior ragione evi­dente che il principio della «lunga du-

Facoltà di Architettura 127

rata» sia quanto mai appropriato per comprendere l'evoluzione storica del­l'architettura. Va in altri termini rico­nosciuto che l'architettura conservi all'interno del proprio corpus discipli­nare caratteri di permanenza opposti ad altri di più rapida evoluzione. La comprensione di tale dialettica divie­ne un passaggio obbligato per una va­lutazione degli stessi fenomeni attuali.

L'innovazione tecnica e linguistica dell'architettura non coincide con l'inutile affanno di andare semp~e «avanti ». È anzi storicamente verifi­cato che le svolte culturalmente più si­gnificative sono state contraddistinte da un ripensamento sul passato che -per dirla con Panofsky e Saxl - ha pro­dotto «le rinascite nel senso vero del termine ... Così noi possiamo dire che ciò che può essere chiamato il proble­ma dei fenomeni di rinascimento è uno dei problemi centrali della storia della cultura europea».

In linea con tali considerazioni le le­zioni verranno incentrate sulle que­stioni teoriche dalla trattatistica e dal­la prassi costruttiva nell'età rinasci­mentale (nella accezione più ampia del termine, estesa dal XV alla prima metà del XVIII secolo). La scelta di cri coscrivere come oggetto privilegiato di analisi del corso la cultura architet­tonica di questo arco storico è dettata , oltre che dall'altissimo livello qualita­tivo dei manufatti epocali, anche da motivazioni più strettamente didatti­che, che possono schematicamente es­sere ricondotte a tre puntualizzazioni:

a) Il valore formativo che può avere ai primi anni di studio l'approfondi­mento conoscitivo della relazione tra teoria e prassi della progettazione, chiaramente leggibile nell'età della trattatistica architettonica.

b) La necessità di una ricognizione sistematica dei principi teorici della

classicità che rappresentano un impre­scindibile paradigma referenziale (in positivo o in negativo) dell'intera sto­ria della cultura europea; principi che, in quanto tali, vanno conosciuti anche da chi intende derogarli.

c) L'attualità della problematica sul rapporto tra progetto e storia, che solo in apparenza rappresenta un epifeno­meno dei nostri giorni, mentre, a ben riflettere, si rivela un tema di ciclico e reiterato ripensamento, raggiungendo proprio in età rinascimentale momenti di insuperata chiarezza teorica.

Insomma l'aspirazione del corso sta nel tendere ad una rivisitazione del passato alla luce delle più aggiornate metodologie critiche e storiografiche, sulla scia del noto assunto crociano che ogni vera storia è storia «contem­poranea».

Testi consigliati

Erwin Panofsky, Rinascimento e rina­scenza nell'arte occidentale, Feltri­nelli, Milano 1971.

John Summerson, Il linguaggio classi­co dell'architettura. Dal Rinasci­mento ai maestri contemporanei Einaudi 1970.'

Rudolf Wittkower, PrincipI architetto­nici nell'età dell'Umanesimo, Ei­naudi, Torino 1964.

Erik Forssman, Dorico, ionico, corinzio nell'architettura del Rinascimento, Laterza, Roma-Bari 1973.

Manfredo Tafuri, L'architettura del­l'Umanesimo, Laterza, Roma-Bari 1969.

Leonardo Benevolo, Storia dell'archi­tettura del Rinascimento, Laterza, Roma-Bari 1973.

Peter Murray, L'architettura del Rina­scimento italiano, Laterza, Roma­Bari 1977.

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-128 Università degli Studi di Napoli Federico Il

'""&, ,Ifr~'"ti ,h, ,_do il m",,-' ~,o, EOUo, Gre,;,; p';noi"" re-Roberto Pane, Il Rinascimento nell'Ita­lia meridionale, Edizioni di Comu­nità, Milano, 2 volumi 1975-1977.

Renato De Fusco, Codice della Archi­tettura. Antologia di Trattatisti, ESI, Napoli 1968.

Chiristian Norberg-Schulz, Architettu­ra barocca, Electa, Milano 1972.

Rudolf Wittkower, Arte e Architettura in Italia dal 1600 al 1750, Einaudi, Torino 1972.

Paolo Portoghesi, L'angelo della storia Laterza, Roma-Bari 1982.

Hanno Walter Kruft, Storia delle teo­rie architettoniche, Laterza, Roma­Bari 1988.

Nota

Ulteriori indicazioni bibliografiche su tematiche specifiche verranno for­nite agli studiosi durante lo svolgi­mento delle lezioni ed allegate in ap­pendice al programma dettagliato del corso.

Corso: con frequenza obbligatoria.

Esami: a scadenza settimanale.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca del dott. P. Cislaghi.

70. STORIA DELL'ARCHITETTURA lO (E)

Prof. Giulio Pane

Area disciplinare: Storico critica e del restauro

Dipartimento: Storia dell'architettura e del restauro

L'orientamento del corso corrispon­de ad alcune premesse considerate fondamentali: che lo studio e la cono­scenza dell'architettura non possono

do storico-critico; che l'architettura va stimonianze architettoniche ed am-considerata sempre in relazione al suo bientali. ambiente; che la stratificazione è feno- La casa a Pompei ed Ercolano, il meno specifico dell'architettura, an-· suo sviluppo architettonico, dalI-atrio corché non esclusivo; che il giudizio italico al peristilio ellenistico, negli storico-critico deve orientare l'attività esempi più significativi. dell'architetto. Architettura ed urbanistica in età

Tali concetti vengono illustrati ed romana. I grandi impianti pubblici e esemplificati nella loro interrelazione !'investimento del territorio geografi-nel corso delle lezioni, sia come defi- co. Sistemi costruttivi: dal sistema tri-nizione di principio, sia attraverso lo litico alle volte conmcrezionali. studio di monumenti ed ambienti ur- Napoli greco-romana; cenni sull'an-bani, con particolare riferimento al pa- tica struttura urbana e sua stratifica-trimonio culturale campano. zione morfologica. Centro antico e

La problematica storico-critica

Architettura: significato e storia del termine. Definizione dell'architettura secondoi i suoi fini, le sue tecniche, le sue poetiche. Architettura, edilizia, ambiente. Architettura ed urbanistica.

Storia e storia dell'architettura. Pro­blemi e metodi della storiografia gene­rale, della storiografia artistica, della storiografia architettonica.

La storiografia architettonica: le sue fonti e le sue problematiche. I! rappor­to committente-architetto-costruttore nella storia dell'architettura. Pregiudi­zi tipologici, stilistici, tecnologici.

La storiografia architettonica nella sua influenza operativa. L'attività ar­chitettonica come oggetto e come sog­getto storico-critico. Contenuti critici dell'opera architettonica come oggetto e come soggetto storico-critico. Conte­nuti critici dell'opera architettonica. La critica come atto espressivo. Il re­stauro come «laboratorio» della sto­riografia archietttonica.

La conoscenza dell'ambiente architettonico ed urbanistico

Architettura ed ambiente antico. Cenni sulla cultura architettonica pre-

centro storico. Rinascenza e Rinascimento; storia

dei termini e concetti generali. Il ri­sveglio dell'antichità a Firenze. L'ar­chitettura napoletana tra tardogotico e Rinascimento.

Cenni sullo sviluppo urbanistico di Napoli dalle origini all'età contempo­ranea.

Nota

Le indicazioni bibliografiche ver­ranno fornite agli studenti, insieme ad un programma più dettagliato, duran­te lo svolgimento del corso stesso.

71. STORIA DELL'ARCHITETTURA lO (F)

Prof. Gregorio E. Rubino

Area disciplinare: Storico-critica e del restauro

Dipartimento: Storia dell'architettura e \ del restauro

Considerate le particolari esigenze didattiche del primo anno e l'eteroge­nea provenienza culturale degli allie-

vi, il Corso sarà orientato a fornire una ampia informazione di base sulle radi­ci storiche della cultura architettonica Occidentale, non senza riferire i feno­meni, ove possibile, all'esperienza ita­liana e napoletana.

Esso si articolerà secondo un nor­male calendario di lezioni ed esercita­zioni svolto dal docente ed una parte applicativa, di ricerca storico-critica elementare, condotta dagli allievi.

L'iscrizione al Corso è obbligatoria e potrà avvenire direttamente presso il docente secondo le modalità che sa­ranno rese pubbliche all'inizio del­l'Anno Accademico. La frequenza è vivamente raccomandata.

Gli esami consisteranno in una pro­va orale sul programma didattico del Corso, preceduta da una breve disser­tazione sul lavoro di ricerca svolto nell'Anno Accademico.

Saranno ammessi a sostenere l'esa­me di profitto solo gli iscritti al Corso. le prenotazioni agli esami avverranno presso la segreteria del Dipartimento; le date degli appelli saranno concerta­te secondo la disponibilità delle com­missioni esaminatrici e rese note con largo anticipo.

I! Corso avrà per tema: Classicismo ed Antic/assicismo nella cultura archi­tettonica dell'Occidente europeo.

Esso muoverà da alcune importan­ti considerazioni di metodo e si pro­porrà di sottolineare i possibili diretti riferimenti fra il linguaggio spazio­temporale del mondo antico ed il co­dice espressivo dell'età moderna, cre­sciuto sia all'insegna del rispetto ac­cademico dei canoni che della loro «eretica» denuncia. L'articolazione che segue è necessariamente di mas­sima. Un programma dettagliato «a consuntivo» sarà prodotto alla fine del Corso per la preparazione all'esame di profitto.

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130 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Sono previsti interventi esterni, in­contri seminariali su temi di particola­re interesse, sopralluoghi didattici e viaggi di studio.

Contenuti minimi del Corso

A) Sul significato di Storia e sul significato di Architettura. Storia e Storiografia. Problemi e metodi di storiografia architettonica.

La città come patrimonio storico-artistico ed ambientale. Evoluzione urbana e stratificazio­ne architettonica. Centro storico e centro anti­co. Monumenti ed ambiente.

B) Architettura ed urbanistica nel mondo antico. La civiltà megalitica. L'architettura del­l'Egitto e del Mediterraneo preellenico. La cul­tura architettonica greca, etrusco-italica e ro­mana.

Gli Ordini architettonici e la triade vitruvia­na. L'urbanistica di Ippodamo di Mileto e la diffusione dello schema urbano « a scacchie­ra~>. Gli esempi di Paestum e Napoli. La sco­perta di Ercolano e Pompei e loro influenza nella cultura architettonica del tempo. Il con­cetto di «Rinascimento}~ e sue caratteristiche nell'Italia meridionale ed a Napoli.

C) Problemi di architettura Alto-medievale e Romanica. Il Gotico francese ed italiano. L'architettura dei primi Ordini monastici (be­nedettino, cistercense e francescano). Su alcu­ne superstiti strutture medievali campane.

D) Nozioni di architettura militare. La cul­tura materiale e l'architettura «minore ~>.

Orientamenti critici sul linguaggio classico ed anticlassico dell'architettura con particolare riferimento all'età moderna.

I riferimenti bibliografici saranno forniti nel corso delle lezioni ed eser­citazioni. Saranno distribuite alcune dispense didattiche.

72. STORIA DELL'ARCHITETTURA 2° (A)

Prof. Renato De Fusco

Area disciplinare: Storico-critica e del restauro

Il corso si basa su quattro premesse. La prima considerazione l'architettura come linguaggio. La seconda privile­gia il momento metodologico, semioti­co-strutturale, rispetto a quello opera­tivo e puramente storicistico. La terza muove dall'assunto che si vuole più insegnare un metodo per la conoscen­za della storia dell'architettura che non la storia come evoluzione di mo­numenti. La quarta, tenendo conto dei limiti di tempo e del numero scarso di lezioni, riduce la parte applicativa del corso all'analisi di poche e paradigma­tiche opere, tentando di riportare ad es­se la più ampia storicità del tempo loro.

In particolare il corso, basato su due testi, si compone di due parti. La pri­ma illustra il metodo semiotico-strut­turale relazionato alla storiografia ar­chitettonica e analizza le seguenti ope­re paradigmaticheB il tempio greco, la basilica romana, la chiesa S. Michele a Pavia, la cattedrale di Chartres, la cap­pella Pazzi, la villa Capra, il tempietto di S. Pietro in Montorio, S. Ivo alla Sa­pienza, la Maison du peuple, l'Unità di abitazione di Marsiglia. La seconda parte applica le metodiche suddette alle vicende dell-architettura contem­poranea ed analizza le opere paradig­matiche appartenenti ai seguenti codi­ci-stili: l'eclettismo storico, l'Art Nou­veau, il protorazionalismo, il raziona­lismo, il movimento organico, il « co­dice virtuale» (dizione usata per com­prendere i fenomeni più attuali e le ri­cerche in atto più vicine ai temi della progettazione architettonica).

Bibliografia

R. De Fusco, Segni, dell'architettura, 1989.

storia e progetto Laterza, Bari,

Facoltà di Architettura 131

De Fusco, Storia dell'architettura contemporanea, Laterza, Bari, 1988.

73. STORIA DELL'ARCHITETTURA 2° (B)

Prof. Cesare De Seta

Area disciplinare: Storico-critica e del restauro

Dipartimento: Storia dell'architettura e del restauro

Contenuti del corso

Il corso si articola in due momenti fondamentali. il primo è dedicato alla analisi della vicenda architettonica ita­liana nel periodo che va dall'inizio del secolo fino agli anni Sessanta. Il se­condo prende in esame l'architettura contemporanea attraverso le opere dei suoi più significativi esponenti. Saran­no approfonditi in particolare i se­guenti temi:

- Il Modernismo dal Liberty al Futu­rismo.

- La nuova architettura ed il regime fascista.

- Il dopoguerra: dalla Resistenza al dibattito sulla ricostruzione.

- La tradizione ed il rinnovamento: la generazione della « continuità» - La crisi della ortodossia razionalista -La nuova committenza - Il Neoli­berty.

- Tendenze dell'architettura contem­poranea: James Stirling; i Five Ar­chitect; Robert venturi; Aldo Rossi; Roberto Gabetti e Aimaro Isola; Gi­na Valle.

Testi consigliati

L. Benevolo, moderna, 1979.

Storia dell'architettura Laterza, Roma-Bari

C. De Seta, Origini ed eclisse del movi­mento moderno, Laterza, Roma­Bari 1980.

C. De Seta, Architettura del Novecento, UTET, Torino 1981.

C. De Seta, La cultura architettonica in Italia tra le due guerre, Laterza, Roma-Bari 1983.

C. De Seta, Il destino dell'architettura, Persico, Giolli, Pagano, Laterza, Roma-Bari 1985.

K. Frampton, Storia dell-architettura moderna, Zanichelli, Bologna 1986.

C. De Seta, Architetti italiani del Nove­cento, Laterza, Roma-Bari 1987.

Una bibliografia analitica verrà for­nita nel corso dell'anno su tutti gli ar­gomenti affrontati.

Informazioni integrative

Il corso, che si svolge mediante le­zioni e seminari, non prevede prove scritte; al suo interno non vengono ef­fettuate suddivisioni in gruppi degli studenti. Si considera la frequenza alle lezioni un tirocinio indispensabile al conseguimento di un buon apprendi­mento. L'iscrizione al corso deve esse­re effettuata personalmente dallo stu­dente interessato, nei giorni stessi del­le lezioni ed entro la data che verrà co­municata, nel giorno do inizio del cor­so, mediante avviso affisso ali-albo del Dipartimento di storia dell'architettu­ra e Restauro (palazzo Gravina, primo piano). Contemporaneamente verrà comunicato l'orario di ricevimento de­gli studenti.

L'esame consiste in un colloquio e non si può ovviamente sostenere sen-

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132 ' Università degli Studi di Napoli Federico Il '~i ~f

za aver superato l'esame di Storia del­l'Architettura I. Le date delle sedute di esame di ciascuna sessione vengono comunicate, mediante avviso affisso al­l'albo del Dipartimento, prima dell'ini­zio della sessione stessa. Le prenotazio­ni per l'esame si effettuano presso il Di­partimento e negli orari indicati nell'al­bo degli avvisi, fino al giorno preceden­te la seduta di esame prescelta.

Collaboratori: dotto L. Di Mauro, M. Perone.

74. STORIA DELL'ARCHITETTURA 2° (C)

Prof. Giancarlo Alisio

Area disciplinare: Storico-critica e del restauro

Dipartimento: Storia dell'architettura e del restauro

Napoli e la cultura eUropea dall'illuminismo al liberty

Il corso, volto' principalmente allo studio di Napoli e del territorio cam­pano, intende fornire il fondamentale supporto storico necessario agli altri corsi della Facoltà aventi per oggetto la stessa area. Pur con gli indispensa­bili riferimenti ad epoche antecedenti il tema affrontato è specificamente quello dell'urbanistica e dell'architet­tura dal Settecento agli inizi del Nove­cento, secoli nei quali si vennero a de­terminare alcuni degli aspetti impor­tanti per la definizione della struttura cittadina e territoriale, dando luogo nel contempo, a nodi critici e proble­mi tuttora irrisolti.

Ponendo Napoli al centro delle le­zioni - si analizzano tuttavia anche i principali temi della cultura europea -si intende fornire agli studenti un me-

todo critico per lo studio della storia '3 dell'architettura, al fine di consentire 'l un contatto diretto con opere, ambien-'l ti e soprattutto una realtà sociale di cui ciascuno dovrà tenere conto nel corso della futura attività professiona-le. È questo principalmente lo scopo dei numerosi sopralluoghi che, a com­pletamento delle lezioni, si effettue­ranno a Napoli e dintorni nel corso dell'anno accademico.

Bibliografia

Selezione critica di testi mediante ciclostilati forniti dal corso. Si connsi­gliano inoltre i seguenti volumi:

G. Alisio, Lamont Young. Utopia e realtà nell'urbanistica napoletana dell'Ottocento, Roma, 1978.

G. Alisio, Urbanistica napoletana del Settecento, Bari, 1979.

G. Alisio, Napoli e Risanamento. Recu­pero di una struttura urbana, Napo­li, 1980.

75. STORIA DELL'ARCHITETTURA 2° (D)

Prof. Arnaldo Venditti

Area disciplinare: Storico-critica e del restauro

Dipartimento: Conservazione dei beni architettonici e ambientali

Premessa

Sul fondamento della contempora­neità della storia, il corso affronta sin­teticamente l'esame dei principali no­di critici della storiografia architettoni­ca, attraverso una rassegna dell'archi­tettura napoletana dal medioevo al­l'età moderna, al fine di cogliere la processualità dello svolgimento stori­co e di verificare le tesi critiche me-

Facoltà di Architettura 133

diante la lettura diretta delle fabbriche nel loro ambiente urbano, riferendo constante mente i fenomeni al quadro italiano ed europeo.

Argomenti

A) Storia dell'architettura. Storia e storio­grafia. Problemi del1a storiografia architettoni­ca. Storia urbanistica di Napoli. Le fonti stori­che iconografiche. La struttura della città attra­verso i secoli. La cartografia di Napoli. Le su­perstiti strutture medioevali napoletane. il go­tico francese e la cultura architettonica napole­tana in età angioina e durazzesca. Il concetto di Rinascimento e le sue fasi storiche. Incontro tra maestri catalani e toscani a Napoli. Il Cin­quecento napoletano tra classicismo e manie­rismo: da Malvito e Mormando a Dosio e Vale­riano. L'opera napoletana di Domenico Fonta­na. Il concetto di barocco. La produzione del Seicento napoletano in rapporto al barocco ro­mano. La figura di Cosimo Fanzago ed i temi della Napoli barocca. Il rococò napoletano e l'opera di Sanfelice e Vaccaro. L'edilizia civile e il nuovo volto della metropoli settecentesca. Prospettive della cultura illuministica nell'am­biente della Capitale.

B) Storia dell'architettura e Restauro. Mo­numento e ambiente: i valori ambientali. Dalla carta del restauro (1964) alla Dichiarazione Amsterdam (1975) e alla Convenzione di Gra­nada (1985). La tutela dei beni ambientali e ar­chitettonici e la « conservazione integrata )). I problemi dei centri storici e il restauro urbano. Metodologia di indagine, di censimento, di va­lutazione, di recupero.

Bibliografia

R. Pane, Napoli imprevista, 1949. Id., Il Rinascimento nell'Italia meridio-

nale, 1975. Id., Architettura dell'età barocca a Na­

poli, 1939. G. Russo, Napoli come città, 1966. A. Venditti, Architettura dell'alto me­

dioevo e Urbanistica e architettura angioina, in «Storia di Napoli », volI. II-III.

Id., Presenze e influenze catalane, in «Napoli nobilissima», 1973.

Id., Fra' Nuvolo e l'architettura napole­tana fra il '500 e il '600, in «Atti Congr. Barocco», 1969.

AA.VV., Il Centro Antico di Napoli, voI. I, pp. 145-251; Napoli antica, Catalogo della mostra, Napoli 1985. T. Colletta, Piazzeforti di Na­poli e Sicilia, le carte Montemar, Napoli, ESI, 1981; Id., Napoli - La Cartografia pre-catastale, in « Sto­ria della città», nn. 34-35, 1985.

R. Pane, Attualità e dialettica del Re­stauro, Chieti, ed. Solfanelli, 1987.

Nota

Il corso sarà articolato secondo le­zioni in aula, visite guidate a monu­menti ed ambienti urbani (lezioni-so­pralluogo) ed incontri seminariali.

La bibliografia verrà integrata du­rante lo svolgimento del corso.

Verranno inoltre svolti seminari in­tegrativi del corso, a cura della arch. T. Colletta (ricercatore confermato) su «La storia urbana di Napoli attraver­so la cartografia storica»: a) la nuova carta archeologica del centro antico; b) la città angioino-aragonese: la pri­ma cartografia rappresentativa; c) la città vicereale. L'iconografia vedutisti­ca, la cartografia pre-catastale, la carto­grafia militare; d) la città ottocentesca: il piano di «Risanamento» per Napoli e la nuova cartografia dell'Ufficio tec­nico comunale; e) il porto e la città.

76. STORIA DELL'ARCHITETTURA 2° (E)

Prof. Gaetana Cantone

Area disciplinare: Storico-critica e del restauro

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134 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Dipartimento: Storia dell'architettura e restauro

I! programma del corso è impernia­to sull'Architettura barocca e sarà svol­to attraverso i seguenti temi principali:

A) Il Manierismo in architettura - Riforma e Controrifonna: definizioni concettuali e ri­flessi nell'architettura - L'architettura in età della Controriforma.

B) Il Classicismo seicentesco - Il Barocco: definizioni concettuali, periodizzazione, i cen­tri di produzione architettonica - L'architettura dell'età barocca: gli architetti e le opere.

C) L'architettura Barocca in Italia ed in Eu­ropa - Centri e periferie del Barocco - L'archi­tettura barocca a Roma - L'architettura barocca a Napoli.

La bibliografia ed un programma det­tagliato saranno forniti durante lo svolgimento del corso.

Per l'attivita didattica integrativa dei ricercatori, che collaborano al corso, sono previste lezioni seminariali di ap­profondimento:

I) Arch. Luciana Di Lernia: Il Clas­sicismo seicentesco;

2) Arch. Francesco Divenuto: Testi e architettura della Controriforma.

Informazioni integrative

I! docente, prof. Gaetana Cantone, è collocato alternativamente ai corsi di Storia dell' Architettura I e di Storia dell'Architettura II.

I! corso è fondamentale e, quindi, inserito in tutti gli indirizzi di studio della Facoltà.

La presenza dei ricercatori, per le esercitazioni, è segnalata negli apposi­ti avvisi.

Gli appelli di esame vengono stabi­liti prima dell'inizio di ciascuna ses­sione; le prenotazioni vanno fatte presso il Dipartimento.

Iscrizioni al corso: libere fino al quo­rum.

77. RESTAURO ARCHITETTONICO (A)

Prof. Roberto di Stefano

I! Restauro architettonico è la disci­plina che individua la legittimazione storico-critica e le modalità tecnico­operative dell-intervento di conserva­zione sui beni culturali architettonici ed ambientali, nell'intento di assicu­rarne l'integrità e la fruibilità sociale in quanto documenti irrinunciabili, ri­sorse collettive e patrimonio della co­munità. AI fine di perseguire tale sco­po, il restauro unifica i propri apporti scientifici e tecnici a quelli di altre di­scipline, da quelle storico-critiche a quelle economiche, compositive, ur­banistiche, strutturali, rappresentati­ve, tecnologiche, geologiche, ambien­tali, archeologiche, estetiche. I! tutto nella consapevolezza che oggetto di conservazione integrata è la testimo­nianza materiale avente valore di civil­tà, colta nel suo repertorio di elementi costitutivi (formali, strutturali, materi­ci, cromatici, simbolici, ecc.), cosÌ co­me si sono stratificati nel tempo.

Parte prima

l) Concetto di bene culturale; il patrimonio architettonico, archeologico e urbanistico.

2) Conservazione e restauro; il concetto di economicità dei beni culturali.

3) Lineamenti di storia della conservazione e del restauro; l'antichità (la testimonianza di Pausania, Pompei, Ercolano), il Medioevo.

Il Rinascimento e la lettera di raffaello a pa­pa Leone X. Trasformazioni edilizie e urbani­stiche in conseguenza della Controriforma (gli esempi napoletani di S. Marcellino e di S. Gre­gorio armeno).

Interventi sulle preesistenze architettoniche in età barocca; esempi: Roma (S. Maria del po­polo, Pantheon), Napoli (Cattedrale, S. Chiara, ecc.). L'illuminismo e la nascita della moderna cultura storica, scientifica; i pareri per il re-

Facoltà di Architettura 135

stauro della cupola di S. Pietro in Vaticano; l'opera di Giovanni Poleni e di Luigi Vanvi­telli.

4) La nascita della società industriale e le trasformazioni socop-politiche del XIX secolo.

Origine del concetto di tutela e relative nor­me, in Italia e all'estero.

Classicismo e Romanticismo. Quatremere de Quincy, L. Vitet e P. Merimee, la nascita del servizio per i monumenti storici in Francia; Stern, Valadier e il restauro dell' Arco di Tito.

5) Il pensiero e l'opera di: John Ruskin, E. E. Viollet-le-Duc, W. Morris e la SPAB.

6) Problematica italiana: C. Boito e le prime normative, A. Annoni, G. Giovannoni.

7) La Carta internazionale del restauro (Atene, 1931); la Carta italiana del restauro; G. Chierici, G. Filangieri; le leggi italiane per la tutela (n. 1089 e n. 1497 del 1939).

Le ricostruzioni ed i restauri in conseguen­za del secondo conflitto mondiale (Covelltry, Varsavia, Colonia, Napoli, ecc.). La cultura ita­liana del restauro nel periodo post-bellico: C. Brandi e R. pane.

8) La Carta internazionale del Restauro (Ve­nezia 1964).

9) La cooperazione internazionale per la tu­tela e le principali organizzazioni governative; la Convenzione per la protezione del patrimno­nio mondiale (1972).

lO) La conservazione integrata e la Dichia­razione di Amsterdam (1975). La Convewnzio­ne di Granada (1985). La Carta delle Città sto­riche (Washington, 1987).

11) La riforma delle normative e dei servizi statali per i beni culturali in Italia. Le Corn­misssioni Franceschini e Papaldo. Competen­ze e strutture del Ministero per i beni culturali ed ambientali (legge 80511985).

Competenze delle regioni e norme conse­guenti. Iniziative recenti per la tutela del pae­saggio e dell'ambiente (legge 43111985).

Parte seconda

Materiali e tecniche costruttive tradizionali (materiali da costruzione, con particolare riferi­mento a quelli della Campania; murature en­tro e fuori terra; archi, volte, cupole, solai, tetti).

Metodologia di progettazione del restauro archeologico.

Metodologia e progettazione del restauro statico; metodi di indagine tradizionali e prove non distruttive.

Analisi tensionale; studio del quadro lesio­nativo; tipi di cedimenti e di dissesti.

Opere provvisionali e tecnica del cantiere. Consolidamento dei terreni e delle strztture

murarie (entro e fuori terra); tecniche operati­ve (sostituZione di parti, magistero du scucitu­ra e cucitura, cantieri alternati; cementazione delle murature; gunite; armature metalliche, trefoli, cuciture, ecc.; consolidamento di solai, volte, cupole e tetti; i casi del palazzo Vallelon­ga in Torre del Greco; della chiesa di S. maria delle Periclitanti in Napoli.

L'adeguamento anti-sismico delle strutture monumentali e la legge 219/81.

Esempi di restauro statico: a) terreni di fondazione e strutture entro

terra: il campanile di Burano, il ponte vecchio a Firenze, la chiesa di S. Anna a Varsavia;

b) coperture a tetto: la chiesa di S. Stefano a Vienna, la Cattedrale di Napoli;

c) traslazione e rotazione di pareti: il porta­le di S. Chiara, la chiesa di Donnaregina cin­quecentesca a Napoli; il palazzo dei Trecento a Treviso;

d) modifica dello schema statico: SS. Apo­stoli a Roma, il complesso di S. Pietro martire a Napoli, la Stefania a Napoli.

Parte terza

Il concetto di centro storico e di nucleo anti­co. Il rinnovamento urbano attraverso la rico~ struzione di parti, la ristrutturazione ed il re­stauro.

Il dibattito sui centri storici in Italia, dal­l'Unità ad oggi.

La legislazione italiana per !'intervento nei centri storici; la normativa urbaniostica e la le­gislazione per l'edilizia residenziale (norme or­dinarie e straordinarie). Casi di intervento pubblico in Italia dal dopoguerra ad oggi.

. Esperienze di restauro urbanistico in Fran­cia, Gran Bretagna, Germania, Paesi dell'Est europeo.

Il caso Napoli: lineamenti di storia urbani­stica, lo studio per il restauro del centro antico (applicazioni metodologiche); lo studio per il centro storico (in applicazione della legge 457). La rigenerazione del centro storico di Napoli. Inventario dei centri storici e del patrimonio architettonico della Campania.

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136 Università degli Studi di Napoli' Fetferico Il

Metodologia della progettazione del restau­ro urbanistico. Analisi, ipotesi progettuali, ve­rifiche e progetto. L'indagine storico-urbanisti­ca. La individuazione delle aree di tutela nella conservazione integrata.

Bibliografia

R. Di Stefano, Antiche pietre per una nuova civiltà, Napoli, 1984.

R. Di Stefano, Il recupero dei valori, Napoli, 1979.

R. Pane, Attualità dell'ambiente antico, Firenze, 1967.

C. Brandi, Teoria del restauro, Roma, 1963, ed. Einaudi 1977.

A. Maiuri, L'ultima fase edilizia di Pompei, 1942; Tutti gli scritti di Raffaello (ed. B.U.R. pp. 51-64).

R. Di Stefano, La cattedrale di Napoli, ivi, 1974.

R. Di Stefano, La cupola di S. Pietro, Napoli, 1980,

S. Casiello, Aspetti della tutela dei beni culturali nell' 800, in «restauro» n. 5/1972.

AA.VV., Viollet-le-Duc e il restauro dei monumenti, in «restauro» nn. 47-48-49/1980.

R. Di Stefano, John Ruskin, Napoli, 1983 (II ed.).

F. La Regina, W. Morris e l-anti-resto­ration movement, in «Restauro», nn. 13-14/1974.

L. Santoro, R. A. Genovese, Il concetto di restauro, in «Restauro» n. 43/ 1979.

S. Casiello, Restauri a Napoli nei primi decenni del '900, in «Restauro» nn. 68-69/1983.

C. Ceschi, Teoria e storia del restauro, Roma, 1970.

A. Aveta, Aspetti metodologici del re­stauro urbanistico: i casi di Bolo­gna e di Napoli, in «Restauro» n. 30/1977.

AA.VV., Indirizzi per il restauro del centro antico di Napoli, ivi, 1983 (studio ICOMOS - Comune di Na­poli).

R. Di Stefano, Metodologia della ricer­ca e lineamenti di storia urbanisti­ca, in AA.VV., Il centro antico di Napoli, voI. I, Napoli, 1971.

AA.VV., Campania oltre il terremoto, verso il recupero dei valori archi­tettonici, Napoli, 1982.

La Carta di Granada (con commento di Roberto Di Stefano), in «restau­ro» n. 83/1986.

A. Aveta, Materiali e tecniche tradizio­nali nel napoletano. Note per il re­stauro architettonico, Napoli, 1987.

R. Di Stefano, Casi di restauro, in «Re­stauro» n. 91/1987.

R. Di Stefano, Il consolidamento stati­co nel restauro dei monumenti, Na­poli, 1989.

AA.VV., Rigenerazione dei centri stori­ci. Il caso Napoli, ivi, 1988.

Aa.VV., Economic andfinancial aspect of the conservation of monuments and historic city centres, in «restau­ro », n. 65-66-67/1983.

Collaboratori: dott, A. Aveta, R. Paone.

78. RESTAURO ARCHITETTONICO (B)

Prof. Stella Casiello

Area disciplinare: Storico-critica e del restauro

Dipartimento: Storia dell'Architettura e Restauro

Premesso che la disciplina «Restau­ro» ha per fine la sopravvivenza dei

Facoltà di Architettura x 137:;;

Beni Culturali e che con il termine «restauro» definiamo « ... il comples­so degli interventi tecnico-scientifici intesi a garantire, nell'ambito di una metodologia critico-estetica la conti­nuità temporale di un'opera d'arte », la finalità del corso sarà rivolta all'ac­quisizione dei criteri - seguiti in pas­sato e attuati ai nostri giorni - delle metodologie e delle tecniche atte a perseguire tale fine.

Se si considera, poi, che il concet­to di tutela si è esteso dai singoli monumenti ai valori di ambiente, e che l'impegno del restauratore deve essere risolto nella prospettiva molto più complessa del restauro inteso in senso urbanistico, diventa indispen­sabile la conoscenza non solo delle leggi vigenti, ma anche dei docu­menti che, a livello nazionale ed inter­nazionale, sono stati redatti negli ulti­mi anni.

Programma

Problematica attuale del restauro

Problematica del restauro. Il restauro inteso come «Conservazione dei Beni Culturali ». Definizione di Bene Culturale. Il giudizio criti­co come premessa indispensabile per le scelte d'intervento. Istanza storica, istanza estetica e istanza psicologica. Il patrimonio architettoni­co oggetto di tutela.

Storia e teorie del restauro

Interventi sui monumenti ed atteggiamenti degli architetti del passato nei confronti delle preesistenze. Pompei ed Ercolano dopo il ter­remoto de162 d.C. Riutilizzo di edifici e di ma­teriale di spoglio in età medioevale. Raffaello architetto e la lettera a Papa Leone X. Trasfor­mazioni di edifici antichi in età barocca. Il re­cupero dell'architettura medioevale nei pensa­tori francesi del primo Ottocento. Aspetti della tutela dei Beni Culturali nella prima metà dell'Ottocento in Italia. Il restauro dell'Arco di Tito. Il restauro del Colosseo. La nascita del re­stauro stilistico. Il pensiero e l'opera di Eugene

E. Viollet-Ie-Duc. L'influenza del pensiero di E. ViolI et-le-Due in Italia. Il sorgere della civil­tà industriale in Inghilterra durante l'età vitto­riana. Il pensiero e l'opera di John Ruskin. William Morris e la S.P.A.B. Il restauro italia­no nell'Ottocento. L'attività di Travaglini a Na~ poli e di Rubbiani a Bologna. Problematica ita­liana del restauro: C. Boito, L. Beltrami, G. Giovannoni. Restauri del primo Novecento a Napoli. Interventi di Chierici e di Filangieri: il restauro della chiesa trecentesca di Donnaregi­na e gli interventi sul Castelnuovo dall' 800 ad oggi.

La tutela dei beni culturali

Criteri generali della moderna tutela dei Be­ni Culturali. Il primo documento redatto da BOÌw to nel 1883; la Carta di Atene (1931); laCartaIn­ternazionale del restauro, Venezia 1964.

Sviluppo del concetto di conservazione. La Carta Europea del Patrimonio Architettonico (1975). La Dichiarazione di Amsterdam (1975). La Convenzione per la salvaguardia del patrimonio architettonico europeo, Granada (1985).

La conservazione del patrimonio architettow nico come uno degli obiettivi principali della pianificazione territoriale. Valore e significato del patrimonio architettonico (dal singolo mo­numento al sito urbano).

La conservazione del patrimonio architetto­nico in Europa. Definizione del patrimonio. Identificazione dei beni da proteggere. Inveuw tario e catalogazione dei Beni Culturali.

La partecipazione dei cittadini e degli enti locali ai problemi della conservazione integra­ta. Il costo sociale nella operazione di riqualifiw cazione ambientale.

La tutela dei Beni Culturali e Naturali nelle leggi vigenti in Italia: leggi n. 1089/1939; n. 1497/1939; n. 765/1967; D.P.R. 805/1975; leg­gi n. 382/1975; n. 10/1977; D.P.R. 616/1977; leggi n. 457/1978; leggi della Regione Campa­nia per la tutela dei Beni Ambientali; leggi n. 512/1982; n. 431/1985 e circolare n. 8 del 31/8/ 1985 del Ministero Beni Culturali e Ambientaw li. Decreto 24/111986 - Norme tecniche relati­ve alle costruzioni sismiche.

Raccomandazioni relative agli interventi sul patrimonio monumentale a tipologia speciali­stica in zone sismiche (17 giugno 1986).

!!roblemi di restauro urbanistico

Rinnovamento dei sUi urbani: ricostruzio­ne, ristrutturazione e restauro: differenze tra

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138 Università degli Studi di Napoli Federico Il

gli obiettivi e i metodi di intervento. Problemi di restauro e riqualificazione di ambienti anti­chi. Metodologia della progettazione del re­stauro urbanistico. Rapporto fra restauro e ur­banistica. Incontro tra antico e nuovo. Indirizzi per il restauro del centro storico di Napoli. Esperienze di restauro urbanistico in alcuni paesi europei, con particolare riferimento alla Francia.

Progettazione del restauro

Metodologia della progettazione del restau­ro architettonico. L'attualità del restauro ar­cheologico: manutenzione, ricostruzione, ana­stHosi. Metodologia della progettazione del re­stauro archeologico. Il restauro degli edifici al­lo stato di rudere. I piani paesistici.

Tecnica del restauro

Elementi di caratteri costruttivi degli edifici in muratura: strutture verticali, solai e copertu­re a tetto, archi, volte e cupole.

Tecnica del restauro: i dissesti stati ci, studio delle lesioni; la diagnosi dei dissesti. Opere provvisionali. Consolidamento dei terreni, del­le strutture murarie verticali (entro e fuori ter­ra), delle- coperture (solai, volte, cupole). Tec­niche operative: il metodo dei cantieri alterna­ti, le iniezioni di cemento, ancoraggi e cucitu­re, impiego dell'acciaio, dei calcestruzzi, ecc., la gunite. Progetto di consolidamento di edifici a struttura muraria.

Esempi di restauro

Durante il corso verranno illustrati alcuni interventi di restauro realizzati in Italia e all'estero su edifici di notevole interesse, dal dopoguerra ad oggi.

Inoltre, durante il corso viene svolta da ciascuno studente una esercitazio­ne pratica che qonsiste nella elabora­zione di una scheda di catalogo di un edificio di interesse storico-artistico o di un centro storico. La scheda, analo­ga a quella dell'Istituto Centrale per il Catalogo, viene compilata, corredata dagli allegati, seguendo le norme con­tenute nel fascicolo pubblicato dal Centro Stampa dell'Opera Universita­ria e segnato in bibliografia.

I temi sono assegnati esclusivamen­te all'inizio dell'anno accademico.

Indicazioni bibliografiche

Le indicazioni bibliografiche ver­ranno fornite agli studenti nel corso delle lezioni e distribuite a metà corso in ciclostile.

Sono, tuttavia, già in vendita presso l'Opera Universitaria i seguenti sussi­di didattici:

R. Paone, Conservazione del patrimo­nio architettonico e ambientale, Centro Stampa Opera Universita­ria, Napoli 1987.

F. Viggiani, Problemi di restauro archi­tettonico e urbano, Centro Stampa Opera Universitaria, Napoli 1987.

M. Russo, La catalogazione dei beni ambientali e architettonici. Norme per la redazione delle schede di ca­talogo, Centro Stampa Opera Uni­versitaria, Napoli 1987.

M.E. Bonelli, M. Vigo, Gli edifici in muratura. Problemi di verifica stati­ca e normativa vigente, Centro Stampa E.DI.S.U., Napoli 1989.

79. RESTAURO ARCHITETIONICO (C)

Prof. Francesco La Regina

A rea disciplinare: Storico-critica e del restauro

Dipartimento: Storia dell'Architettura e del Restauro

Premessa

Il restauro architettonico è quella specifica area della. cultura architetto-

Facoltà di Architettura 139"

nica volta a disciplinare gli interventi sulle risorse edilizie urbane ed am­bientali, al fine precipuo di garantirne l'integrità storico-culturale e la conser­vazione fisica. Tale obiettivo è perse­guibile attraverso: 1) il complesso di indagini approfondite e di ricerche preliminari sulla consistenza materia­le e sulle caratteristiche costruttive dell'oggetto da restaurare, ivi compre­sa la individuazione delle cause gene­rali e particolari di degrado e dissesto degli edifici e dell'ambiente; 2) l'insie­me delle operazioni idonee ad assicu­rare la conservazione fisica delle strut­ture, dei componenti, dei materiali, dei dati tipologici e morfologici e di tutto .ciò che qualifica il costruito ar­chitettonico come tale; 3) il ventaglio di metodologie, strategie e tecniche di nuovo intervento dovute alle variazio­ni d'uso ed imposte dalle ragioni del tempo.

Articolazione del corso

In coerenza con la premessa enun­ciata, il corso si articola in parti meto­dologicamente distinte nella loro com­plementarietà. La prima parte è una sintetica introduzione alla tematica del restauro moderno, alle origini ed all'evoluzione storica di questa specifi­ca area disciplinare. La seconda parte afferisce i principi informatori, le di­sposizioni legislative ed il quadro isti­tuzionale per la gestione e la tutela dei beni architettonici ed ambientali, in Italia e nel mondo. La terza parte ten­de a definire i criteri di individuazio­ne, accertamento storico-critico ed in­terpretazione dei beni architettonici e del loro stato di conservazione, in ciò comprendendo l'analisi statica e tec­nologica, l'indagine sulla consistenza dei materiali e la puntuale verifica di tutte le particolarità costruttive del

manufatto. La quarta parte è rivolta al­la acquisizione degli strumenti e delle tecniche specialistiche per la diagnosi dei dissesti statici e per i conseguenti interventi di consolidamento. La quin­ta parte è finalizzata a definire le mo­dalità di nuovo intervento sul costrui­to, criticamente esaminate, così come storicamente sono andate configuran­dosi: attraverso schede tecniche illu­strative di interventi di restauro sin qui eseguiti, vengono messe a con­fronto le metodologie di progetto con la cultura architettonica dell'epoca che ha espresso tali interventi.

Programma delle lezioni

l. Introduzione alla problematica del restauro architettonico

1.1. Considerazioni sulle origini e l'evolu~ zione storica dell'area disciplinare. L'architet­tura dell'Illuminismo e la « resurrezione eroica del1'antico». La nascita della moderna ragione storica: ricerca delle fonti, scoperte e scavi ar~ cheologici; opere di rilievo dei monumenti; re­pertori e libri di modelli. Normative ed istitu­zioni per la tutela del patrimonio storico ed ar­tistico.

1.2. L'architettura dell'Eclettismo ed il re~ stauro di ripristino del « fondamento origine». Il cantiere di restauro e le tecniche costruttive nel secolo XIX. L'architettura del passato e la costruzione della città moderna. L'intervento sulle preesistenze come «simulazione».

1.3. La critica alla civiltà industriale ed il {( movimento contro il restauro ». Socialismo ed architettura, ideologie ed utopie. Il passato come contestazione del presente e l'importan­za della « autenticità».

1.4. L'antipassatismo delle avanguardie ed il restauro architettonico. L'arte e la società di massa. Il movimento moderno e la «distruzio­ne dell'oggetto classico». L'intervento sulle preesistenze edilizie ed urbane come « tabula rasa », come «contrasto» e come « trasgres­sione».

1.5. Il restauro filologico e l'impiego dell'ac­ciaio e del cemento armato in riferimento alle preesistenze. Tipologie e tecniche del restauro.

1.6. Il «restauro critico» e la problematica del rapporto fra istanza storica ed istanza este-

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140 , Università degli Studi di Napoli Federico Il

tica, Le distruzioni conseguenti il secondo con~ flitto mondiale ed i nuovi compiti operativi del restauro e della ricostruzione.

1.7. La crisi della ({ tradizione del nuovo» ed il ritorno a concezioni sacrali dell'architettura. Restauro e progettazione. Il restauro come conservazione integrale. Orientamenti cultura­li e metodologici nel campo del restauro dei beni architettonici ed ambie-ptali.

2. Le disposizioni legislative ed il quadro istitu~ zionale

2.1. La gestione e la tutela dei beni culturali nei vari paesi del mondo. Gli organismi sovra­nazionali e la cooperazione internazionale. L'esperienza europea. Le convenzioni interna­zionali.

2.2. I principi informatori della tutela dalla Carta di Atene (1931) alla Carta di Venezia (1964) e alla Dichiarazione di Amsterdam (1975). La Carta italiana del restauro (1972).

2.3. La legislazione italiana per la tutela dei beni culturali. Il movimento legislativo del~

l'Unità al 1939. La legge n. 1089/1939. Il movi­mento legislativo dalla Costituzione repubbli­cana ad oggi.

2.4. La legislazione italiana per la tutela dei beni ambientali. La legge n. 1497/1939.1 piani territoriali paesistici. La legge n. 431/1985.

2.5. L'amministrazione statale per la tutela in Italia. Il ruolo delle regioni. La legge n. 382/ 1975 e il D.P.R. ll. 616/1977. L'organizzazione del Ministero per i beni culturali ed ambienta­li: legge ll. 5/1975 e D.P.R. n. 805/1975.

2.6. La disciplina degli interventi sulle pree­sistenze in base alla normativa urbanistica, dei LL.PP. e dell'edilizia residenziale. La discipli­na degli interventi nei centri storici urbani. La legislazione ordinaria e straordinaria in Italia. Esperienze in altre nazioni europee.

3. Campi di applicazione, indagini ed accerta­menti

3.1. I materiali dell'architettura: proprietà e tecnologia. Materiali lapidei, lignei, fittili. I mattoni crudi e cotti. Gli apparecchi murari. Le malte per murature. Le malte antiche e mo­derne. Gli intonaci. Gli stucchi. Le tinteggiatu~ re e gli affreschi.

3.2. Edifici in muratura. Classificazione per categorie strutturali, nel loro complesso e nei relativi componenti. Strutture e scatole mura~ rie. Classificazione delle murature. Impalcati piani. Strutture arcuate. Scale e collegamenti

verticali. Le strutture di fondazione. Le strut­ture dì copertura.

3.3. I materiali metallici e vetrosi. Tecnolo­gia del ferro antico. L'architettura del ferro nei secoli XIX e XX: ponti, gallerie, padiglioni, torri, coperture, strutture e componenti co~

struttive. Tecnologia del vetro. Mosaici. 3.4. Nosologia e patologia dei beni architet~

tonici ed ambientali. Agenti esterni naturali. Attività geofisica. Attività geochimica. L'inqui­namento dell'aria. Il degrado dei materiali per l'architettura. L'attività biologica. Erosione, degradazione meteorica. L'umidità.

3.5. Nosologia e patologia dei beni architet­tonici ed ambientali. Agenti esterni dovuti all'attività dell'uomo. Uso del territorio. Lo sfruttamento' delle risorse. Danni di guerra, danni di incendio: effetti e prevenzione. L'im~ patto ambientale ed i problemi di pianificazio­ne e conservazione.

3.6. Le indagini preliminari: modalità, dura­ta, costo. La ricerca storica, di archivio e biblio­grafica. La ricerca cartografica ed iconografica. La ricerca catastale. La ricerca di documenta­zioni grafiche e fotografiche. Carte tematiche e carte archeologiche,

3.7. Il rilievo. Sistemi di misurazione classi­ci dei dati planimetrici ed altimetrici. Il rilievo fotografico. Sistemi fotogrammetrici. Metodi e tecniche di indagine non distruttiva di materia­li e strutture. Inventari e catalogazioni.

4, Diagnosi dei dissesti statiri e tecniche di con­solidamento

4.1. Azioni sulle costruzioni murarie, Cari­chi permanenti. Carichi accidentali verticali. Azioni sismiche verticali ed orizzontali. Azioni dei bradisismi. La subsidenza. Moti franosi. Effetti del vento. Azioni termiche. Fenomeni vibratori. Alterazioni nel suolo. Alterazioni nella costruzione.

4.2. Il quadro lesionativo: fessurazioni e de­formazioni. Rilievo e controllo delle lesioni. Strumenti di controllo.

4.3. Cedimento delle fondazioni. Moti di trascinamento e classificazione dei cedimenti. Traslazione orizzontale, verticale ed inclinata. Rotazione. Diagnosi dei cedimenti fondali.

4.4. Cedimento delle strutture murarie. Classificazione dei dissesti. Assestamento mu­rario. Schiacciamento. Pressoflessione e carico di punta. Spinta delle masse incoerenti, degli archi e delle volte, Depressione delle strutture orizzontali. Lesioni delle strutture incoerenti.

Eacoltà di Architettura 141

4.5. Opere provvisionali. Puntelli di soste~ gno e di ritegno. Tiranti metallici. Cerchiatura dei pilastri. Barbacani. Demolizioni.

4.6. Consolidamento delle strutture vertica­li. Sottofondazioni. Murature in costruzione. Aperture a strappo. Murature autoportanti. I telai metallici nelle aperture a strappo. Costru~ zione dell'architrave. Speroni e contrafforti. Il sistema dei cantieri alternati.

4.7. Consolidamento delle strutture oriz~ zontali. Strutture orizzontali piane: solai in le~ gno e in ferro. Strutture orizzontali a volta, I ti­ranti negli archi.

4.8. Tecniche di consolidamento e conserva~ zione di edifici a struttura muraria. La cemen~ tazione. Ancoraggi e cuciture. Impiego dell'ac­ciaio e del cemento armato, Il metodo della «gunite». L'impiego delle resine. Consolida­menti di edifici in frana.

4.9. La diagnosi dei dissesti nelle strutture in cemento armato. Cedimenti fondali. Insuffi~ cienze statiche o costruttive. Tecniche di con­solidamento.

4.10. L'umidità delle costruzioni. La pulizia e la protezione delle superfici esterne. La ridi~ pintura. Il restauro del legno. Il restauro del ferro. Il restauro del calcestruzzo.

4.11. Norme per il consolidamento ed il re­stauro delle opere monumentali. Disposizioni per il consolidamento degli edifici in muratura in zona sismica.

5. Il cantiere di restauro: schede tecniche

L'elenco ed il materiale delle schede tecni~ che, esemplificative di interventi di restauro architettonico alle scale edilizia, urbana ed am­bientale, vengono illustrati e fomiti durante l'espletamento del corso. Ordinate secondo cri­teri di natura metodologica ed in base alle va­rie tipologie di degrado e dissesto, le schede tecniche si riferiscono ad esperienze di cantie­re in Italia ed all'estero,

Bibliografia essenziale

1. Parte prima:

F. La Regina, Restaurare o conservare. La costruzione logica e metodologi­ca del restauro architettonico, ed. CLEAN, Napoli 1984.

C. Ceschi, Teoria e storia del restauro, Bulzoni ed., Roma 1970.

F. La Regina, Documenti di civiltà e di barbarie: crisi della ragione storica e politica dei beni culturali, in «Re­stauro», n. 55/1981.

2. Parte seconda:

R. Di Stefano, G. Fiengo, Norme ed orientamenti per la tutela dei beni culturali in Italia, l°, in «Restau­ro», n. 40/1978.

Conservazione del patrimonio architet­tonico ed ambientale. Raccolta di documenti e norme, a cura di R. Paone, ed. Opera Universitaria, Napoli, anno accademico 1986-87.

80. RESTAURO ARCHITETTONICO (D)

Prof. Giuseppe Fiengo

Area disciplinare: Storico-critica e del Restauro

Dipartimento: Storia dell' Architettura e Restauro

Il restauro è un processo che riveste un carattere eccezionale. I suoi scopi consistono nel conservare e nel rivela­re, trasmettendoli integralmente al fu­turo, senza cancellarne le tracce del passaggio nel tempo, i beni culturali architettonici e ambientali. Avvalen­dosi di tutte le scienze e di tutte le tec­niche che possono contribuire alla realizzazione dei suddetti fini, esso suggerisce le modalità tecnico-operati­ve degli interventi e le destinazioni d'uso più appropriate.

Il corso, parallelamente allo studio degli aspetti storici, critici, normativi e tecnici del restauro, propone anche, come momento organico ed obbligato­rio della didattica, un'esperienza pro­gettuale.

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142 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Parte I: Storia, teoria e tecnica del restauro

PROBLEMATICA DEL RESTAURO

I beni culturali architettonici e am­bientali. Conservazione e restauro. l' beni culturali come beni economici. L'incontro tra antico e nuovo. Il re­stauro dei monumenti e dell'ambiente nella cultura moderna. Istanze stori­che, estetiche e psicologiche.

STORIA DEL RESTAURO

La conservazione e l'utilizzazione delle preesistenze nella considerazio­ne delle passate civiltà: la lettera di Raffaello a papa Leone X; la trasfor­mazione del patrimonio medioevale durante l'età barocca; Valadier-Stern e il restauro dell'Arco di Tito e del Co­losseo; il recupero dell'architettura medioevale nei pensatori francesi del primo Ottocento (Quatrèmere de Quincy, Ludovic Vitet, Prosper Méri­mée); l'opera e il pensiero di Viollet­le-Duc, John Ruskin, William Morris, Camillo Boito, Luca Beltrami, Max Dvorak, Gustavo Giovannoni. Rico­struzioni e restauri in conseguenza del secondo conflitto mondiale. Sviluppi contemporanei nell'insegnamento di Cesare Brandi, Renato Bonelli e Ro­berto Pane.

NORMATIVA DEL RESTAURO E LEGGI ITALIANE DI TUTELA

Le Carte internazionali (Atene 1931, Venezia 1964) e italiane (1931, 1938, 1972, 1987) del restauro. La con­venzione sulla protezione del patrimo­nio culturale e naturale mondiale (Pa­rigi 1972) e di quello architettonico europeo (Granada 1985). La Carta eu­ropea del patrimonio architettonico e la dichiarazione di Amsterdam (1975).

La Carta delle città storiche (Washing­ton 1987).

La tutela dei beni culturali e natura- . li nelle leggi vigenti in Italia: n. 1089/ 1939 e n. 1497/1939. La riforma delle normative e dei servizi statali per i be­ni culturali: le commissioni France­schini e Papaldo. Competenze e strut­ture del Ministero per i beni culturali e ambientali (legge 805/1985). Com­petenze delle Regioni e norme conse­guenti. Iniziative recenti per la tutela del paesaggio e dell'ambiente (legge 431/1985). Regime fiscale dei beni di rilevante interesse culturale (legge 512/1982). Norme per il recupero del patrimonio edilizio ed urbanistico esi­stente (legge n. 457/1978). Norme tec­niche relative alle costruzioni sismi­che.

DIAGNOSI DEI DISSESTI E CONSOLIDAMENTO DEGLI EDIFICI

Materiali da costruzione e tecniche costruttive tradizionali nell'ambiente campano e, in particolare, in quello napoletano. Degrado e conservazione dei materiali. Gli edifici in muratura: problemi di verifica statica e normati­va vigente. IL cedimento delle fonda­zioni, dei terreni di fondazione e delle strutture fuori terra. Le puntellature. Diagnosi dei dissesti. Il consolidamen­to dei terreni di fondazione e delle murature.

Parte II: Il progetto di restauro e il problema del centro storico di Napoli

Dopo alcune preliminari conversa­zioni circa la dimensione urbanistica del restauro in esperienze italiane e straniere, la catalogazione dei beni culturali, la difesa dei valori ambienta­li e la realtà storico-urbanistica di N a-

Facoltà di Architettura 143'0 K

poli, gli studenti, riuniti in gruppi di lavoro, saranno chiamati a redigere analisi e proposte di restauro di aree del centro storico.

L'impegno, da sviluppare nell'am­bito della frequenza del corso e da ve­rificare tassativamente in sopralluoghi con la docenza, comporterà la redazio­ne dei seguenti elaborati:

A) Analisi:

1) Planimetria dell'area in scala 1 : 500, desunta per ingrandimento dalle carte in scala 1: 1000 ed aggior­nata attraverso sopralluoghi in sito.

2) Mappa catastale nelle scale di­sponibili.

3) Tabella contenente i seguenti da­ti per ciascun blocco edilizio e in to­tale:

- superficie residenziale mq. - rapporto di copertura - superficie coperta mq. - verde e spazi liberi mq. - cubatura mq.

4) Tabella recante i seguenti dati per le sezioni censuarie corrisponden­ti all'area:

- vani in totale al 1981 n. - vani occupati al 1981 n. - residenti al 1981 n. - indice di affollamento

al 1981 ab/vano

5) Planimetrie (scala 1: 500) con le destinazioni d'uso del piano terra e dei piani di elevazione.

6) Planimetria (1 : 500) con la visua­lizzazione dell'indice di affollamento per sezione censuaria al 1981.

7) Tavola geologica (l: 500) del­l'area di studio desunta dall'Atlante pubblicato, unitamente al volume di

AA.VV. «Il sottosuolo di Napoli», a cura del comune di Napoli nel 1967, con i successivi aggiornamenti.

8) N. 4 p1animetrie (scala 1: 500), ciascuna contenente la sintesi del­l'evoluzione edilizio-urbanistica del­l'area nei secoli '500, '600, '700, '800, desunte soprattutto dalla cartografia storica e dall'analisi diretta.

9) Redazione di una scheda di cata­logo per ciascuna unità immobiliare dell'area, in base alle quali vanno ap­prontate planimetrie (scala 1 : 500) re­lative:

lO) alla cronologia degli edifici at­tuali;

11) al numero dei piani presenti;

12) allo stato di conservazione delle strutture portanti verticali e orizzon­tali;

13) allo stato di conservazione delle finiture;

14) Breve relazione finale articolata in tre paragrafi inerenti:

- all'interesse culturale dell'area, con riguardo all'insieme ed al disegno urbanistico;

- ai problemi ed alle cause del de­grado edilizio e dei singoli materiali;

- allo stato dei servizi e della resi­denza.

B) Progetto:

15) Tavola di progetto con gli inter­venti proposti (riferimento alla Legge n. 457 del 1978).

16) Tabella contenente i dati di cui ai punti 3 e 4 relativi al progetto.

17) Elenco dettagliato degli inter­venti previsti per ciascuna unità im­mobiliare dell'area.

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144 _ Unhi'ersjtà degli Studi di Napoli Federico Il

18) Redazione di assonometria (pri­ma e dopo l'intervento) dell'area di studio e di grafici (rilievo e progetto) per la definizione di dettaglio di singo­le soluzioni proposte.

Indicazioni bibliografiche

Verranno fornite nel corso delle lezioni, ma gli studenti sono chiamati comunque a valersi dei seguenti sussidi didattici:

R. Paone, Conservazione del patrimonio ar­chitettonico e ambientale, Centro Stampa Opera Universitaria, Napoli 1987.

F. Viggiani, Problemi di restauro architetto­nico e urbano, Centro Stampa Opera Universitaria, Napoli 1987.

M. Russo, La catalogazione dei beni am­bientali e architettonici. Norme per la redazione delle schede di catalogo, Centro Stampa Opera Universitaria, Napoli, 1987.

M.E. Bonelli, M. Vigo, Gli edifici in mura­tura. Problemi di verifica statica e nor­mativa vigente, Centro Stampa E.DI.­S.U., Napoli 1989.

81. STORIA DELL'ARCHITETIURA 3°

Prof. Maria Luisa Scalvini

Area disCiplinare: Storico-critica e del Restauro

Dipartimento: Storia dell'architettura e Restauro

Programma

La storiografia architettonica nel contesto della generale problematica storiografica con-" temporanea - La triade teoria/storia/critica - La scelta del termine «a qUO» per una storia dell'architettura moderna/ contemporanea -

L'immagine storiografica dell'architettura COn­temporanea: rassegna analitica dei più signifi_ cativi testi di carattere generale, italiani e stra­nieri, editi dal 1927 ad oggi.

I «primi moderni )}: teorie e protagonisti della cultura architettonica europea tra fine Seicento e primo Settecento, con particolare ri­ferimento alla Francia e all'Inghilterra - La cri­si del modello classico - Le estetiche del «pit­toresco» e del «sublime}} - Gli architetti «rivo­luzionari» - Pluralità e relativisrno dei revìvals - Cultura e produzione architettonica del­l'eclettismo storicistico.

Il quadro ottocentesco: nascita dell'urbani­stica moderna, fra Europa e Stati Uniti - Rifles­sione teorica e trasformazioni urbane: utopi­smo, riformismo, approccio « scientifico» - Ar­chitettura/ingegneria: ipotesi teoriche, ricer­che tipologiche, soluzioni progettuali - Le Arts and Crafts e le Origini del dibattito «artigiana­tolindustria ».

L'Art Nouveau e le sue «declinazioni» - Protorazionalismo/class'icismo «moderno ); interpretazioni alternative - Avanguardie figu­rative e architettura, a cavallo della prima guer­ra mondiale - Dal Deutscher Werkbund al B,!-uhaus - Siedlung e metropoli: ricerche teori­che e realizzazioni negli anni Venti e Trenta­La dialettica interna del «movimento moder­no}) e il ruolo dei «maestri» nella attuale pro­spettiva critica e storiografica.

Bibliografia

I! corso ha come riferimento com­plessivo la storia dell'architettura in un periodo che va dalla fine del Sei­cento alla seconda guerra mondiale, e mira a fornire un quadro di sintesi di tale vicenda, arricchito tuttavia da una serie di approfondimenti specifici. La bibliografia essenziale comprende:

Un manuale standard di storia dell'ar­chitettura moderna, a scelta dello studente, purché riferito all'intero arco temporale considerato.

M.L. Scalvini, M. G. Sandri, L'immagi­ne storiografica dell'architettura contemporanea da Platz a Giedion, Officina edizioni, Roma 1984.

,

F~coltà di ArcHitettura v _1 ~5 ,

Materiali didattici integratiVi, resi di­sponibili agli allievi nel corso dell'anno.

Ulteriori indicazioni bibliografiche specifiche saranno fornite sia in occa­sione di particolari trattazioni mono­grafiche, sia su richiesta degli stu­denti.

Informazioni integrative

I! corso è inserito negli Indirizzi di «Tutela e recupero del patrimonio storico-architettonico», di «Progetta­zione architettonica» e «Tecnologi­co»; collabora ad esso il dotto arch. Ilia Delizia, ricercatore confermato: gli orari di ricevimento sono fissati anno per anno in relazione all'orario delle lezioni, e sono indicati in apposito av­viso.

I! corso ha carattere teorico e si svolge mediante lezioni e seminari: la frequenza è libera, ma vivamente con­sigliata per un miglior profitto. Non è prevista iscrizione.

L'esame consiste in un colloquio; gli appelli sono fissati prima dell'inizio di ciascuna sessione, e le prenotazioni per l'esame possono venire effettuate presso il Dipartimento e negli orari in­dicati all'albo degli avvisi, sino al gior­no precedente l'inizio dell'appello prescelto.

Il corso è previsto al terzo anno e si sconsiglia di anticiparne la frequenza; in ogni caso, l'esame non può essere so­stenuto se non si sono superati quelli di Storia dell'architettura l° e 2°.

82. STORIA DELLA CRITICA E DELLA LETTERATURA

ARCHITETTONICA CA)

Pror. Raffaele Mormoue

Area disciplinare: Storico critica e del restauro

Dipartimento: Storia dell'architettura e del restauro

Contenuti minimi del corso

La disciplina mira all'esame critico degli scritti attinenti ai problemi arti­stici, sia nella dimensione meramente teoretica o filosofica, sia in ordine alle diverse componenti sociali e culturali della civiltà di cui sono testimonianza. L'impegno didattico precipuo si espli­ca nel valutare le molteplici posizioni assunte dalla riflessione sull'arte, gli sviluppi della metodologia critica, le istanze dei movimenti artistici, il por­tato delle innovazioni tecnologiche e le composite valenze del rapporto ar­te-società.

Data la necessità di integrare ed al­largare le acquisizioni culturali conse­guite finora dallo studente - a cui la scuola liceale fornisce scarsi e labili agganci con la cultura contemp oranea - il corso tende ad evidenziare pun­tualmente il vario snodarsi della pro­blematica storico-artistica nel corso degli ultimi tempi. Ciò al di là di ogni intonazione encomiastica o apolittica, semmai implicando le componenti so­ciali che vi hanno concorso e verifi­cando in concreto le desunzioni con­cettuali sulle singole opere, alla cui lettura viene riservato ampio spazio.

Al fine di una disamina articolata della cultura odierna, lo studio dei suddetti problemi viene correlato, in particolare, alla svolta della nostra ci­viltà, a partire dal secolo XVII. La ne­cessità di verificare l'apparato teoreti­co comporta allusioni ai movimenti di avanguardia.

Tale scelta cronologica tende ad evi­tare il sistematico e schematico meto­do espositivo per quanto attiene ai se-

Il 'I

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146 Università degli Studi di Napoli Federico Il

coli precedenti. Di volta in volta, ri­chiami, confronti ed espliciti riferi­menti a situazioni pratico-operative, come a scelte teoriche, maturate nel passato assicurano gli indispensabili recuperi dell'esperienza storica già compiuta.

È opportuno precisare che l'allegato programma analitico non verrà svolto per sezioni staccate, bensì accostando continuamente fra loro i movimenti artistici e gli indirizzi critici secondo le logiche contiguità e le delimitazioni cronologiche rispettive. Attraverso let­ture da testi e da scritti programmatici e mediante prestazioni, a guisa di rapi­de recensioni, degli studi odierni più qualificati e di diversa metodologia, si tenderà ad individuare i nodi ed i con­trasti di fondo fra i vari atteggiamenti, non soltanto per cogliere i risultati concreti quanto anche per indagare le ragioni profonde e il complesso fer­mento di idee che hanno condotto a quei risultati.

Programma

l) Aspetti della critica nel Settecento: Vico, Kant, Diderot, Lodoli, Winckelmann, Piranesi, Milizia.

2) Tendenze della critica nell'età del Positi­vismo.

3) L'estetica dal Romanticismo al produtti­vismo: Gothic Revival, Ruskin, Viollet-le-Duc, William Morris.

4) L'esperienza visibilistica: Fiedler, Lettura della «Primavera» di Botticelli, Einftihlung, Riegl, Woelffiin, VOTI Schmarzow.

5) Manifesti del futurismo. 6) Moderni criteri di lettura dei beni culturali:

vÌsività e comunicazione. 7) Esistenzialismo, l'avanguardia artistica. 8) Lettura spazio-visiva de «Le 7 opere di

Mis~ricot;dia» del Caravaggio. 9) Strutturalismo.

Per l'attività didattica integrativa dei ricercatori, verrà inoltre svolto un

seminario sulla «Letteratura artistica a Napoli» dall'arch. Ersilia Carelli.

Corso: le lezioni si tengono e sono integrate da proiezione di diapositive.

Esami: iscrizioni presso la cattedra con appelli mensili nei periodi pre­scritti, con inizio al primo giovedì di ciascun mese (se sarà confermato l'orario di lezioni dello scorso anno).

Affinità: il corso ha affinità partico­lari con le discipline storiche e di ur­banistica, oltre che offrire una sintesi culturale ai fini della formazione dello studente.

Iscrizioni al corso: soltanto studenti con numero di matricola terminante con cifra pari.

Collaboratori: dott. E. Carelli.

83. STORIA DELLA CRITICA E DELLA LETTERATURA

ARCHITETTONICA (B)

Prof. Alfonso Gambardella

Area disciplinare: Indirizzo in tutela e recupero del patrimonio storico architettonico

Dipartimento: Storia dell'architettura e restauro

Contenuti minimi del corso

Parte prima

- Estetica, poetica, critica: iI significato dei tre termini.

- Iconografia ed iconologia. - L'estetica nel pensiero occidentale, - Periodo classico ed ellenistico. - Il Cristianesimo tra Occidente ed O-

riente. - L'Estetica medioevale. - L'Estetica moderna: il Quattrocento, il

Cinquecento,

Facoltà di Architettura 1471~

Parte seconda

- L'idea di artista nel Cinquecento, - Dall'artigiano all'artista, artisti e commit-

tenti. - La «melanconia)}, - Il Movimento neoplatortico e Michelan-

gelo. - Durer e la divulgazione del Rinascimen­

to in Europa.

Seminario

Il seminario sarà incentrato sul­l'analisi della trattatistica cinquecente­sca e sarà tenuto da A. Litta ricerca­tore confermato.

Bibliografia

A. Simonini, Storia dei movimenti este­tici nella cultura italiana, pp. 5-25, Firenze, 1968.

A. Panofsky, Il significato nelle arti vi­sive, pp. 33-57, Torino, 1962.

W. Tatarkievicz, Storia dell'estetica, Torino, 1980.

R. e M. Wittkover, Nati sotto Saturno, Torino, 1968.

R. KIibansky, E. Panofsky, F. Saxl, Sa­turno e la melanconia, Torino, 1983 ..

G. Agamben, Stanze, la parola ed il fantasma nella cultura occidentale, Torino, 1983.

E. Panofsky, Studi di iconologia, Tori­no, 1962.

Collaboratori disponibili secondo l'orario pubblicato in Facoltà.

Corso: Lezioni ex cathedra, esercita­zioni, seminario.

Esami - Appelli bimestrali: giugno, luglio, ottobree. Appelli mensili: no­vembre, dicembre, gennaio, febbraio, marzo.

Indicazioni: Corso opzionale; si con­siglia la frequenza dopo aver sostenu­to l'esame di Storia dell' Architettura I.

Iscrizioni al corso: Potranno iscriver­si solo allievi con matricola la cui ulti­ma cifra è disp ari.

Collaboratori: dotto G. Amirante, A. Litta.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dott. L. Corrao, M. De Luca, L. Giorgi, D. Jacazzi.

84. STORIA DELLA TECNOLOGIA

Prof. Gregorio E. Rubino

Area disciplinare: Storico-critica e del restauro

Dipartimento: Storia dell'architettura e restauro

Il corso si articolerà secondo un nor­male programma teorico e didattico, svolto dal docente con l'ausilio di dia­positive e materiale illustrativo ed una parte applicativa, di ricerca storico-cri­tica, condotta dagli allievi.

Sono previsti incontri seminariali con docenti di materie affini e/o esperti del settore e visite guidate sui luoghi più o meno significativi del pri­mo industrialesimo napoletano e cam­pano.

La frequenza è vivamente racco­mandata. Le prenotazioni sono libere e potranno avvenire direttamente presso il docente, senza particolari for­malità.

Gli esami sono quelli istituzionali e consisteranno in una prova orale sul programma didattico del corso, prece­duta da una breve dissertazione sul la­voro di ricerca svolto nell'anno acca­demico. Le prenotazioni avverranno

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148 Universita degli Studi di Napoli Federico Il

presso la segreteria del Dipartimento: le date degli appelli saranno concerta­te volta per volta e rese pubbliche con largo anticipo.

I! corso avrà per tema: Dalle Mani­fatture al Sistema di Fabbrica nel Mez­zogiorno d'Italia.

Esso si proporrà di studiare l'inci­denza, sull'organizzazione del territo­rio e sulla cultura urbana ed architet­tonica del Mezzogiorno d'Italia - a partire dalla seconda metà del sec. XVIII - di quel vasto fenomeno di ra­dicale trasformazione socio-economi­ca e tecnologica della società moder­na, che prende il nome di « Rivoluzio­ne Industriale ».

Il corso sarà condotto con metodo­logia e fonti, relative al periodo storico esaminato, secondo l'ottica della «cul­tura materiale» ed avrà un indirizzo interdisciplinare, riferendo i fenomeni fisici alle cause di varia natura che li hanno determinati e condizionati ed alla realtà sociale e politica delle re­gioni meridionali, con particolare rife­rimento al territorio campano ed al­l'area napoletana.

A) Programma didattico

A.l. Storia e «cultura materiale». Defi­nizione di tecnologia. Tecnologia e Architet­tura.

La Rivoluzione Industriale e la storia uni­versale. Manifatture e Grande Industria. L'età dell'industrializzazione nella cultura architet­tonica dell'Occidente europeo (1750-1850).

A.2. Il Regno di Napoli ed il riformismo borbonico. Lo spazio produttivo nel Mezzo­giorno ed in Campania nell'età dell'industria­lizzazione.

Le Manifatture Reali (della porcellana a Na­poli e della seta a San Leucio).

L'industria di Stato (Fonderie e ferriere di Stilo, Mongiana e Ferdinandea in Calabria; Fabbriche d'armi a Stilo, Torre Annunziata e Mongiana; Fonderie della Darsena, di Poggio­reale e di Castelnuovo a Napoli; l'Opificio di Pietrarsa a Portici; l'Arsenale marittimo di Na-

poli ed il Cantiere navale di Castellammare; le Manifatture Militari di Napoli).

L'industria privata (Mulini, pastifici e car­tiere, Fabbriche tessili di Piedimonte d'Alife, Salerno, Sarno, Caserta e Napoli; l'industria cartaria di IsolalLiri e Sora; l'industria metal­meccanica nella Capitale etc.).

C. Afan de Rivera ed il Corpo degli Inge­gneri di Ponti e Strade. I ponti pensili sul Gari­gliano e sul Calore. Le Gallerie in ferro di Na­poli. La ferrovia Napoli-Portici.

A.3. Monumenti ed «ambiente)) indu­striale.

L'archeologia Industriale (definizioni e me­todi).

B) Programma di ricerca

Allo scopo di esercitare le capacità metodologiche degli allievi, il corso prevede un momento individuale di ricerca volto alla lettura storico-critica di un episodio architettonico o di un argomento di carattere generale atti­nente il campo di studi.

Orientamento bibliografico

J .M. Pesez, Storia della cultura mate­riale, in «La nuova storia» a cura di J. Le Golf, Milano (Mondado­ri), 1980.

V. Castronovo, La Rivoluzione Indu­striale, Firenze (Sansoni), 1975.

A. Musson, E. Robinson, Scienza e tecnologia nella Rivoluzione Indu­striale, Bologna (I! Mulino), 1974.

L. De Rosa, La Rivoluzione Industriale in Italia e il Mezzogiorno, Bari (La­terza), 1974.

L. Benevolo, Storia dell'Architettura moderna, Bari (Laterza), 1973, capp. I e IV.

G.E. Rubino, Archeologia Industriale e Mezzogiorno, Roma (Giuditta), 1978.

N. B. - I testi elencati sono di cultu­ra generale. Indicazioni bibliografiche

Facoltà di Architettura ~ . ' ~ 14st"

più dettagliate saranno fornite durante lo svolgimento del corso e della ricer­ca, unitamente a materiale fotocopiato e ciclostilato (dispense).

85. STORIA DELL'ARTE

Prof. Raffaele Mormone

Area disciplinare: Storico-critica e del restauro

Dipartimento: Storia dell'Architettura e restauro

Contenuti minimi del corso

Il corso sarà sviluppato su due ver­santi e secondo un metodo tendente a raccordare le nozioni generali con si­gnificative situazioni locali. Inoltre, verranno costantemente sottese:

a) la moderna relazione fra opere d'arte e beni culturali;

b) la multilateralità del manufatto artistico;

c) la pregnanza della lettura spazio­visiva.

In tale luce e sul piano generale, si esamineranno le peculiarità stilisti che di cospicue ed esemplari personalità, a partire dal secolo XIII, notandone, caso per càso, i molteplici risvolti atti­nenti agli orientamenti artistici e so­cio-culturali delle epoche rispettive. Inoltre, si studieranno gli arredi deco­rativi di talune chiese napoletane site nei pressi del palazzo Gravina (S. Chiara, Monteoliveto e Gesù Nuovo), includendo taluni riferimenti sintetici a situazioni architettoniche, urbanisti-­che e conservative come invito concre­to alla interdisciplinarietà. Per la se­conda parte, che verrà continuamente

ed intensamente correlata alla prima, il criterio-guida consisterà nella mo­derna riflessione su specifiche situa­zioni locali, anche in ordine all'indi­spensabile visione diretta dell'opera d'arte. A tal fine sono previsti specifici sopralluoghi.

Durante lo svolgimento del corso verrà fornita, caso per caso, ogni infor­mazione particolare, sia sull'estensio­ne delle due aree programmatiche, sia per quanto attiene ai problemi della bibliografia.

Per l'attività didattica integrativa dei ricercatori, verrà inoltre svolto un seminario sulla «Letteratura artistica a Napoli» dall'arch. Ersilia Carelli.

Corso: lezioni in aula con proiezio­ne di diapositive oltre a sopralluoghi da programmare caso per caso.

Esami: iscrizioni presso la cattedra con appelli mensili nei periodi pre­scritti con inizio al terzo giovedì di cia­scun mese (se sarà confermato l'orario dello scorso anno).

Affinità: il corso prevede affinità con le discipline storiche; inoltre l'esa­me superato consentirà l'insegnamen­to di Storia dell'Arte nelle scuole me­die superiori.

Iscrizioni al corso: presso la catte­dra.

Collaboratori: dott. E. Carelli.

86. STORIA DELL'URBANISTICA

Prof. Lucio Santoro

Dipartimento: Conservazione dei beni architettonici e ambientali.

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150 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Contenuti minimi del corso

Il corso è articolato in due parti: la prima con carattere metodologico e la seconda di verifica sul territorio.

La metodologia del corso si basa sull'analisi spaziale urbana caratteriz­zata dall'impianto planimetrico e dalle strutture difensive che hanno condi­zionato gli aggregati urbani nella loro formazione e sviluppo.

Tale analisi viene integrata, per una visione globale del giudizio critico, dallo studio dei fattori sociali e politi­co-economici che hanno condizionato lo sviluppo dell'urbanistica, sia delle grandi città che dei centri minori.

La verifica del carattere metodologi­co avviene attraverso l'analisi (con ca­rattere seminariale) di singoli centri, analizzati nelle loro componenti, non trascurando i rapporti paesistici ed ambientali.

Casi emblematici della Campania (iniziando l'analisi delle città greche ed italiche preromane) vengono esa­minati con riferimento alla cultura delle varie epoche che ne hanno de­terminato la nascita, lo sviluppo e le modifiche nel corso dei secoli.

Iscrizione: libera.

Corso: è articolato con lezioni ed esercitazioni di riepilogo degli argo­menti trattati; lo svolgimento delle le­zioni è previsto con carattere semina­riale attraverso il continuo coinvolgi­mento degli allievi. La frequenza non è obbligatoria ma vivamente consiglia­ta per il continuo dibattito sugli argo­menti trattati.

Sono escluse prove scritte o prelimi­nari all'esame.

L'attività didattica integrativa viene svolta dall'arch. Rosa Carafa nell'am­bito della parte del corso a carattere seminariale.

Esami: si svolgono con colloquio singolo sugli argomenti trattati nel corso, essenzialmente sul carattere metodologico della disciplina e poi su specifici argomenti; l'iscrizione agli esami è prevista con circa una settima­na di anticipo sulle date fissate. Le se­dute d'esame sono previste con caden­za mensile durante l'anno accademico e settimanale, alla fine del corso, nella seduta estiva.

Affinità: con tutti gli altri corsi dell'area storico-critica e dell'area ur­banistica.

Complementarietà: si consiglia pro­pedeuticamente ai corsi di urbanistica e di restauro.

Iscrizione al corso: da effettuarsi do­po aver partecipato ad alcune lezioni al fine di poter operare una scelta re­sponsabile e meditata.

Bibliografia essenziale per la parte metodologica

E.H. Carr, Sei lezioni sulla storia, Tori­no, 1966.

Voce Urbanistica in Dizionario enciclo­pedico di architettura e di urbanisti­ca, Roma, 1968, voI. VI.

L. Mumford, La città nella storia, Vi­cenza, 1964.

A. Giuliano, Urbanistica delle città greche, Milano, 1966.

L. Santoro, Restauro dei monumenti e tutela ambientale dei centri antichi, Cava dei Tirreni, 1970.

Una bibliografia più dettagliata (sia per la parte metodologica sia per la parte applicativa) viene fornita duran­te lo svolgimento del corso unitamen­te al programma dettagliato.

Non è previsto un testo unico, al fine di allenare gli allievi alla ricerca

Facoltà di Architettura 15~]:'

di una propria soluzione dei proble­mi attraverso la comparazione delle varie proposte interpretative espresse dagli autori degli scritti consigliati per la lettura e lo studio della disci­plina.

Collaboratori: dott. R. Carafa.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dott. A. Renella, A. Sole, G. De Chiara, L. Fantaccione, A. Gallo, A. Iodice.

87. RESTAURO ARCHITETTONICO 2°

Prof. Giuseppe Fiengo

Area disciplinare: Storico-critica e del restauro

Dipartimento: Storia dell'Architettura e Restauro

Il corso, in relazione con le finalità dell'indirizzo di laurea in {( Tutela e re­cupero del patrimonio storico-architet­tonico» e con riferimento ai program­mi sviluppati dal propedeutico inse­gnamento di Restauro Architettonico, propone la redazione del progetto di restauro, promuovendo le necessarie collaborazioni con le discipline del­l'indirizzo ..

Dopo un sintetico richiamo degli aspetti metodologici, storici, critici e tecnici della conservazione e del re­stauro, viene assegnato il tema, che implica l'effettuazione di numerosi so­pralluoghi negli edifici e nei tessuti oggetto di analisi, in laboratori specia­lizzati, in archivi, in biblioteche, in cantieri, etc. e la redazione del Proget­to di restauro di edifici isolati, che ri-

chiede l'approntamento dei seguenti elaborati scritti e grafici:

Rilievo e cartografia:

Corografia (carte I. G .M.) scala 1 :25.000.

Planimetria urbana (carte catastali) scale l: 2.000 o l: 1.000.

Planimetria del singolo episodio, scale l: 500 o l: 200.

Rilievo metrico: piante, sezioni, prospetti (con trilaterazioni e quote) scala l: 50.

Rilievo architettonico: piante, sezio­ni, prospetti (con l'indicazione delle volte, delle coperture, dei pavimenti, dei segni del degrado, ecc.) scala l : 50 (in caso di grandi comp lessi è ammes­so l'impiego di tavole d'insieme in scala 1: 100).

Rilievo dei particolari costruttivi e decorativi, scale da 1: 20 fino a l: I.

Rilievo delle murature (apparecchi murari, moduli, materiali, stilature dei giunti, intonaci e rivestimenti, malte,

. ecc.) scale da 1: lO fino al: I. Rilievo del quadro fessurativo e de­

formativo, scale da l :50 al: lO. Rilievo dell'umidità e del degrado

dei materiali, scale da 1 : 50 fino a l : 5.

Carte tematiche:

Analisi dei tipi di murature: piante, sezioni, prospetti, scala 1: 50.

Allineamenti ed ortogonalità dei muri: piante, scale l: 50.

Cronologia relativa ed assoluta del­le murature; piante, sezioni, prospetti, scala l: 50.

Fasi costruttive dell'edificio: piante, alzati ed eventuali vedute assonome­triche, scala l: 50.

Rilevamento fotografico:

Riprese delle qualità figurative e spaziali, di sussidio tecnico del rilievo

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152 UnJversltà degli Studi dì Napoli Federico II

grafico e dello studio della consistenza fisica e del degrado dell'edificio.

Ricerca storica:

Ricerca bibliografica e redazione della bibliografia generale.

Ricerca archivistica (elenco e tra­scrizione delle fonti consultate).

Documentazione grafica retrospetti­va (disegni, antichi, rilievi, schizzi di studio e progetto, raffigurazioni pitto­riche, stampe, incisioni, fotografie, areofotografie, ecc.).

Relazione storica.

Progetto:

Localizzazione sugli elahorati grafi­ci di rilievo (scale 1: 50) di eventuali saggi preliminari.

Progetto delle opere provvisionali sugli elaborati grafici di rilievo (scala 1:50).

Progetto di consolidamento e con­servazione, scale da 1: 50 fino 1: 1.

Progetto di adattamento a nuovo uso, scale l: 50 (verifiche).

Relazione tecnica (comprendente anche un dettagliato rapporto sullo stato di conservazione dell'edificio) e di progetto.

Indicazioni circa: capitolato e con­tratti, elenco dei prezzi, computo me­trico estimativo, preventivo di spesa, con eventuale analisi dei prezzi.

Oppure del Progetto di restauro di tessuti edilizi tradizionali, che compor­ta l'estensione del campo di studio all'amhiente urbano. In questo caso, la fase di analisi implica la compilazione delle seguenti schede di catalogazione dei beni ambientali e architettonici:

CSU (centro storico urbano). SU (settore urbano) e i repertori

«Stato attuale unità edilizie» e «Inda­gine storica unità edilizie », oppure

TP (settore extra-urbano) e i reper­tori: « Stato attuale unità minime terri­toriali» e «Indagine storica unità mi­nime territoriali».

A (architettura); compilazione che presuppone l'acquisizione di idonea cartografia (scale 1: 25.000, 1: 10.000, 1: 5.000, 1: 2.000), fotografie, varia do­cumentazione, rilievi, ecc., che con­templa lo svolgimento di ricerche bi­bliografiche, archivistiche, ecc. e che include la redazione di una relazione generale.

Carte tematiche:

Trasferimento dei dati delle singole schede edilizie su planimetrie urbane (scale 1 : 1.000 al: 500), soprattutto in riferimento all'età degli edifici, ai valo­ri presenti, sullo stato di conservazio­ne degli immobili, ecc.

Progetto:

Da articolare o come proposta di re­stauro urbanistico dell'intero settore in esame o come indicazioni di meto­do alla scala edilizia estensibili all'in­sieme.

88. STORIA DELL'ARCHITETTURA CONTEMPORANEA (A)

Prof. Gaetana Cantone

Area disciplinare: Storico-critica e del Restauro

Dipartimento: Storia dell'Architettura e Restauro

Il corso è imperniato su: L'architet­tura italiana dal futurismo al movimen­to moderno.

Bibliografia di base

C. De Seta, La cultura architettonica in Italia tra le due guerre, Editori La­terza.

Durante lo svolgimento del corso saranno forniti un programma detta­gliato degli argomenti svolti ed ulte­riori indicazioni bibliografiche.

Collaborano al corso gli architetti Luciana Di Lernia e Francesco Dive­nuto, ricercatori; la loro presenza, per le esercitazioni, è segnalata negli ap­positi avvisi.

L'architetto Gahriella D'Amato cu­rerà un seminario sull'architettura del protorazionalismo.

Informazioni integrative

Il corso è collocato al III anno; è previsto negli Indirizzi di Tutela e re­cupero del patrimonio storico-architet­tonico e di Progettazione architettonica.

Gli appelli di esame vengono stabi­liti prima dell'inizio di ciascuna ses­sione: le prenotazioni vanno fatte presso il Dipartimento.

Il corso è sdoppiato: si daranno indi­cazioni per le iscrizioni, con apposito avviso, prima dell'inizio delle lezioni.

89. STORIA DELL'ARCHITETTURA CONTEMPORANEA (B)

Prof. Benedetto Gravagnuolo

Il corso è articolato in due parti. La prima fase verte su lezioni preli­

minari di sintesi critica sulla vicenda dell'architettura contemporanea dal

XVIII al XX secolo e di valutazione metodologica sui parametri storiogra­fici relativi all'interpretazione della vi­cenda stessa. Ciò al fine di predisporre una base conoscitiva comune negli al­lievi, attenuando l'eventuale disparità informativa derivante dai diversi itine­rari didattici seguiti.

La seconda parte, a carattere semi­nariale, prevede una partecipazione attiva degli allievi ai temi di discussio­ne e di ricerca, e verrà incentrata sulle teorie e le pratiche dell'architettura nel Novecento. Una particolare atten­zione verrà prestata alle tematiche della progettazione urbana nel quadro del dibattito europeo.

La scelta dell'Europa come campo d'osservazione privilegiato è dettata, oltre che dalla necessità di evitare ec­cessive dilatazioni tematiche, anche e soprattutto dalla constatazione del fat­to che in quest'area storico-geografica si siano verificati scambi intensi e sempre più accellerati sulle tecniche e sui metodi dell'intervento urbano. A tal proposito va ulteriormente precisa­to che il carattere «urbano» di un'ar­chitettura non è da intendersi in rap­porto alla scala dimensionale dell'in­tervento, bensÌ in relazione all'inten­zione progettuale di tener conto della complessa rete di interrelazioni che viene ad instaurarsi tra il manufatto costruito ed i preesistenti valori storici e visivi del «luogo» oggetto di modifi­cazione.

Va da sé che tale intenzionalità non indichi un univoco orientamento progettuale. Intorno alla «questione urbana» - divenuta centrale nell'at­tuale dibattito architettonico - si ri­scontrano anzi varie e talvolta diver­genti teorie e prassi operative. Ed è proprio l'analisi critico-comparativa delle diverse poetiche dell'architettu­ra contemporanea il perno nodale in-

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154 Università degli Studi di Napoli Federico Il

torno a cui ruoterà l'articolazione del Nota corso.

Testi consigliati

Sigfried Giedion, Spazio, tempo ed ar­chitettura, Hoepli, Milano 1954.

Renato De Fusco, Storia dell'architet­tura contemporanea, Laterza, Ro­ma-Bari (nuova edizione riveduta ed ampliata) 1988.

Manfredo Tafuri, Francesco Dal Co, Architettura contemporanea, Elec­ta, Milano 1976.

Gottfried Semper, Architettura, Arte e Scienza (a cura di B. Gravagnuo­lo), Clean, Napoli 1987.

Benedetto Gravagnuolo, Adolf Loos. Teoria e opere, Idea Books, Milano 1981.

Gli allievi sono invitati a scegliere un argomento di approfondimento analitico nell'ambito dei temi trattati, concordandolo durante lo svolgimento del corso stesso. I temi verranno enu­cleati nel programma dettagliato di­stribuito presso il «Dipartimento di Storia dell' Architettura e Restauro», programma corredato di ulteriori indi­cazioni bibliografiche specifiche per ciascun argomento trattato.

90. RESTAURO URBANO

Non attivato.

Facoltà di Architettura 155

4. Area disciplinare Tecnologica

4.A) Insegnamenti comuni a tutti gli indirizzi:

91. Tecnologia dell'architettura lO (A) 92. Tecnologia dell'architettura lO (B) 93. Tecnologia dell'architettura lO (C) 94. Tecnologia dell'architettura lO (D) 95. Tecnologia dell'architettura lO (E)

96. Tecnologia dell'architettura 20 (A) 97. Tecnologia dell'architettura 20 (B) 98. Tecnologia dell'architettura 20 (C)

4.B) Insegnamenti di indirizzo:

99. Progettazione ambientale 100. Igiene ambientale 101. Disegno industriale (A) 102. Disegno industriale (B) 103. Unificazione edilizia e prefabbricazione (A) 104. Unificazione edilizia e prefabbricazione (B) 105. Tecnologia del recupero edilizio 106. Tecnologia dei materiali da costruzione (A) 107. Tecnologia dei materiali da costruzione (B) 108. Tipologia strutturale 109. Morfologia dei componenti 110. Cultura tecnologica della progettazione

prof. G. Caterina prof. D. Orlacchio prof. A. Capasso prof. I. Amirante prof. C. Claudi de S. Mihiel

prof. V. Gangemi prof. M. Cennamo prof. A. Vitale

prof. R. Mango prof. G. Caterina prof. R. Mango prof. E. Guida prof. R. La Creta prof. G. Esposito prof. I. Amirante prof. C. Claudi de S. Mihiel prof. G. Esposito prof. R. La Creta prof. A. Vitale prof. V. Gangemi

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91. TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA l° (A)

Prof. Gabriella Caterina

Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione ed at­

tuazione dell'architettura

Contenuti minimi del corso

Il corso si basa su tre premesse. La prima considera le scelte costruttive non successive alla fase ideativa del progetto architettonico. La seconda privilegia il momento di programma­zione e di gestione del progetto rispet­to a quello puramente propositivo del­la forma. La terza muove dall'assunto che la tecnologia riveste oggi un ruolo decisivo nel processo di trasformazio­ne dell'ambiente.

In particolare, sul fondamento della contemporaneità tra momento ideati­vo e attuativo dell'architettura, il corso affronta l'esame dei punti critici delle scelte costruttive e dei sistemi di pro­duzione industriale.

In relazione alla seconda premessa il corso ha come oggetto di riflessione il significato della tecnologia nelle va­rie fasi del ciclo edilizio.

Il terzo obiettivo, infine, investe le responsabilità che assume oggi la tec­nologia per una corretta ed equilibrata gestione dei processi innovativi ed un uso controllato delle risorse.

Le lezioni teoriche sull'analisi delle scelte attuative del progetto architetto­nico hanno come riferimento i proble­mi della terminologia, della rappre­sentazione e della catalogazione dei processi di costruzione.

Tale ciclo di lezioni prevede l'artico­lazione del seguente programma ope­rativo:

Il concetto del costruire

1. Definizioni di tecnologia 2. Parametri 3. Rapporto ambiente e tecnica 4. Sistema tecnologico e sistema ambientale

Tecniche e manufatti architettonici

5. Le costruzioni tradizionali 6. Il cemento armato 7. Il ferro 8. Le strutture reticolari 9. Le costruzioni prefabbricate

lO. Cupole e geodetiche 11. I gonfiabili 12. Le tensostrutture

Corso: L'articolazione prevede un ciclo di lezioni teoriche e lo sviluppo di un lavoro d'anno, con elaborati gra­fici, formato UNI A/3, che sarà pre­sentato in sede d'esame.

Tale lavoro di gruppo o individuale tende a verificare gli assunti teorici mediante la scomposizione e la lettura di un edificio, approfondendo, in par­ticolare, il rapporto tra sistema di co- . struzione, forma dell'edificio e condi­zioni ambientali.

È consigliata una frequenza conti­nua per la stretta interdipendenza tra il ciclo delle lezioni teoriche e le eser­citazioni grafiche.

Bibliografia essenziale

G. Ciribini, Tecnologia e progetto, C.E.L.I.D., Torino 1984.

V. Gangemi (a cura di), Architettura e· tecnologie appropriate, ed. F. An­geli, Milano 1986.

R. Banham, Ambiente e tecnica nell'edilizia moderna, ed. Laterza, Bari 1978.

V. Olgyay, Progettare con il clima. Un approccio al regionalismo architet­tonico, ed. F. Muzio, Padova 1981.

E. Allen, Come funzionano gli edifici, ed. Dedalo, Bari 1983.

Facoltà di Architettur~ 1571 ~

Normativa per l'edilizia residenziale UNI/CE 1980.

Nota

La bibliografia verrà integrata du­rante lo svolgimento del corso.

Indicazioni: Il corso di Tecnologia I è inserito nel quadro definito dall'in­dirizzo tecnologico, è coordinato con il corso di Disegno e Rilievo tenuto dal prof. Carmine Gambardella ed è colle­gato verticalmente con il corso di Tec­nologia II.

Iscrizioni al corso: per numero di matricola (1/5) secondo l'ordine di iscrizione ai corsi A/B/C/D/E.

Modalità suddivisione studenti: atti­vità individuali. Articolazione gruppi di lavoro coordinati.

Esami: per l'anno accademico 1989/ 90 gli esami si terranno secondo il se-guente calendario:

Martedì 3 luglio 1990 » lO luglio » » 17 luglio » » 23 ottobre » » 13 novembre » » 20 novembre » » 5 febbraio 1991 » 5 marzo » » 12 marzo »

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dotto Vittorio Fiore, Antonella Petrai, Mariarita Pinto.

92. TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA l° (B)

Prof. Domenico OrIacchio

Area disciplinare: Tecnologia Dipartimento: Configurazione e attua­

zione dell'architettura

Finalità

Il programma propone lo studio del­le tecnologie che caratterizzano l'habi­tat, con particolare riferimento ai pro­cessi costruttivi industriali.

In un ottica tesa al superamento del dualismo tra architettura e tecnologia, saranno affrontate le tematiche con­nesse all'importanza della conoscenza delle tecnologie, al ruolo che esse as­sumono nell'organizzazione dello spa­zio e nel processo costruttivo dell'ar­chitettura, anche come nuovo mezzo espressivo.

Per la conoscenza della dimensione tecnica della progettazione ed il con­trollo dello spazio, saranno esaminati i sistemi costruttivi di tipo tradizionale, quelli anelastici ed elastici, secondo i principi presenti nelle tre componenti vitruviane.

Contenuti

Nel ciclo delle lezioni teoriche sa­ranno trattati i seguenti argomenti:

- Esigenze, ambiente e tecnologie nell'edilizia residenziale.

- Costruzioni a masso. - Costruzioni intelaiate in cemento

armato. - Costruzioni in acciaio. - Collegamenti verticali. - Costruzioni nelle zone sismiche. -; Procedimenti costruttivi indu-

striali.

Gli allievi potranno completare le conoscenze delle tecnologie enuncia­te, col 2° corso di T.d.A. che sarà tenu­to dallo stesso docente.

La fase applicativa del corso, con sperimentazione diretta svolta anche

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158 _ - Università degli Studi di Napoli Federico Il

in gruppo, prevede lo studio sistemati­co di opere del Movimento Moderno, rivolte all'uso dell'edilizia industrializ­zata.

Gli elaborati grafici comporteranno un esame sistematico delle tecnologie per parti, adoperate nelle fasi proget­tuali ed esecutive, nei sistemi tecnolo­gici verticali, orizzontali primari e se­condari, nelle opere di completamen­to e nell'impiantistica.

Faranno parte integrante del corso le lezioni di preparazione alle esercita­zioni dell' Arch. Vincenzo Manocchio e di altri collaboratori chiamati dal do­cente.

Bibliografia essenziale

L. Quaroni, Progettare un edificio. Gtto lezioni di architettura, Mazzotta Editore, Milano 1977.

A. Petrignani, Tecnologie dell'Architet­tura, Giirlich editore, Milano 1967.

D. Orlacchio, Processi costruttivi indu­striali, F.P. Editore, Napoli 1980.

Riferimenti bibliografici specifici, saranno indicati durante lo svolgimen­to del corso.

Esami: le date degli appelli saranno indicate con apposito avviso.

Iscrizioni al corso: assegnazione per numero di matricola. Le iscrizioni sa­ranno ratificate mediante consegna, al docente, di una scheda di adesione.

93. TECNOLOGIA DELL'ARCHITETIURA l° (C)

Prof. Aldo Capasso

Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua­

zione dell'architettura

Corso

Il corso si articola attraverso lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche. So­no previsti interventi di docenti e ri­cercatori esterni e visite a cantieri e in­dustrie edili.

Il corso prevede lo sviluppo di due esercitazioni grafiche: una relativa al rilievo di una unità commerciale, l'al­tra all'analisi di un'opera di un archi­tetto del Movimento Moderno. Gli elaborati - su tavole formato UNI A/3 e con il disegno tecnico secondo nor­me CNR saranno presentati in sede di esame. La prova d'esame consiste nell'illustrazione dei suddetti elabora­ti e in un colloquio sugli argomenti del programma.

Contenuti del corso: il corso tende a chiarire le relazioni tra il processo co­struttivo e il sistema architettonico te­nendo conto delle problematiche pro­duttive ed ambientali.

Lo studio si sviluppa attraverso l'analisi degli elementi che, insieme ai legami che li connettono, costituisco­no l'opera architettonica e dei relativi procedimenti costruttivi.

L'analisi si svolgerà secondo un processo di scomposizione dell'orga­nismo edilizio nell'obiettivo d'indivi­duare oltre alla struttura geometrico­funzionale, la matrice e la fattualità tecnica dell'architettura in esame.

Attraverso tale metodologia s'inten­de altresì sottolineare il processo co­struttivo quale azione volta a realizza­re l'opera intesa come sintesi delle ri­chieste prestazionali, della strumenta­zione tecnica disponibile, delle proce­dure produttive, delle caratteristiche

Facoltà di Architettura 15'9 ~

dei materiali impiegati e non ultimi gli aspetti formali.

Pertanto il corso chiarisce innanzi­tutto il significato di Tecnologia del­l'Architettura e successivamente le problematiche connesse quali: l'archi­tettura come sistema e il sistema nella sua processualità.

Queste tematiche saranno quindi oggetto delle lezioni e delle esercita­zioni, ed il lavoro dell'anno ne è una esemplificazione metodologica.

Bibliografia generale

E. Allen, Come funzionano gli edifici, Dedalo, Bari 1983.

R. Banham, Ambiente e tecnica nell'ar­chitettura moderna, Laterza, Bari 1978.

Architettura-Sistema (materiale didat­tico n. 2), Napoli 1983.

Guida alle esercitazioni, Clean (a cura di M. Losasso), Napoli 1986.

Esami: gli esami si svolgeranno con sedute quindicinali nei mesi di giugno e luglio e con sedute mensili nei mesi di novembre-dicembre e di febbraio­marzo.

Indicazioni: gli studenti del corso potranno frequentare al terzo anno il corso di Tecnologia dell'Architettura Ile con lo stesso docente.

Iscrizioni al corso: per numero di matricola progressivo fino a 115 del to­tale degli iscritti ai cinque corsi di Tec­nologia dell' Architettura I. Gli allievi possono seguire il corso da soli o in gruppo di max 3 persone.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca del dott. arch. Vincenzo Pinto.

94. TECNOLOGIA DELL' ARCHITETIURA l° (D)

Prof. Maria Isabella Amirante

Area diSciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua­

zione dell'architettura

Corso

Il corso prevede un ciclo di lezioni teoriche volte alla esplicitazione dei suoi contenuti. Sono programmati inoltre incontri a carattere seminariale al fine di puntualizzare il contributo della tecnologia nella formazione del progettista architetto. La fase operati­va verterà sull'analisi di manufatti esi­stenti per dedurre una conoscenza dei singoli elementi e del sistema che li unifica in unità di spazio, secondo un'ottica prestazionale, e sarà affian­cata da seminari integrativi che saran­no svolti dagli architetti A. Bosco, G. Oliviero, S. Rinaldi, V.R. Savi, volti al­l'approfondimento del sistema edilizio e del suo rapporto con l'ambiente.

Il corso prevede lo sviluppo di un lavoro d'anno, con elaborati grafici (su schede formato A3) che sarà conse­gnato al momento della prenotazione d'esame. L'esame consiste in un collo­quio sugli argomenti del programma e nell'esposizione del lavoro d'anno ..

Contenuti minimi del corso

Oggi si assegna alla tecnologia dell'architettura il ruolo di « scienza dei processi» per la realizzazione dell'ambiente costruito, proponendo­ne un uso orientato alla gestione degli apporti pluridisciplinari inerenti l'in­tero arco del processo progettuale a partire dalla definizione dei bisogni dell'uomo fino ad arrivare alle proble­matiche della gestione del manufatto

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160 ; J;r " Università degli St~di di Naeoli Federico Il

realizzato. L'intenzionalità tecnologica che dunque sottende ogni livello della realtà architettonica, in genere proiet­tata su parti distinte dell'organismo costruttivo, viene analizzata come pro­cesso unitario globale.

In particolare l'obiettivo che si pro­pone il corso è di fornire metodi e strumenti necessari alla comprensione dei processi di costruzione attraverso l'individuazione degli elementi logici e fisici, distinti e organizzati, che ne costituiscono la complessità. Il che im­plica la possibilità di comprendere an­che la trama relazionale del sistema nella sua globalità e non nella somma degli elementi.

Gli ambiti tematici riguardano:

1) Architettura e tecnologia

Il corso si propone di stimolare il confronto fra architettura e tecnologia, proponendo un interpretazione della tecnologia volta al servizio dell'« abi­tare» più che del solo «costruire». Si introducono quindi nel processo pro­gettuale «un insieme di conoscenze che concernono l'analisi e la previsio­ne circa l'impatto che la tecnologia, vi­sta come espressione globale di una cultura spirituale e materiale, ha oggi e avrà domani sulla vita dell'uomo».

2) I sistemi tecnologici come modo di costruire

Il corso si propone di fornire gli . strumenti informativi per la compren­sione dei processi di costruzione attra­verso la elaborazione del quadro me­todolagico e strumentale che sottende i processi di edificazione e di produ­zione edilizia. Saranno analizzati in particolare i sistemi continui in mura­tura portante, i sistemi a telaio, la coordinazione modulare e l'industria­lizzazione edilizia.

Bibliografia

AA.VV., Architettura e tecnologia ap­propriata, a cura di V. Gangemi, F. Angeli, Milano 1985.

Amirante, Caterina, Leone, Costruzio­ne della casa e risparmio energetico del Mezzogiorno, ESI, Napoli 1979.

E. Allen, Come funzionano gli edifici, ed. Dedalo, Bari 1983.

Salvadori-Heller, Le strutture in archi­tettura, ETAS 1983.

Amirante (a cura di), Edificio e am­biente, contributi seminariali di A. Bosco, G. Oliverio, S. Rinaldi, V.R. Savi, Clean, Napoli 1988.

G.K. Koenig, B. Furiozzi, G. Ceccarel­li, F. Brunetti, Tecnologia delle co­struzioni, ed. Le Monnier, Firenze 1980.

Modalità suddivisione studenti: atti­vità individuali - articolazione secondo gruppi di lavoro coordinati in seminari.

Esami: iscrizione su prenotazione. Sono previste tre sessioni di esami, ar­ticolate in più appelli nei mesi di giu­gno e luglio; ottobre e novembre; feb­braio.

Iscrizione al corso: iscrizione per nu­mero di matricola (115 del totale degli iscritti) secondo l'ordine di immatrico­lazione ai corsi A/B/C/D/E.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dott. A. Bosco, G. Oliviero, S. Rinaldi, V.R. Savio

95. TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA l° (E)

Prof. C. Claudi de Saint Mihiel

Contenuti

La scelta del campo di studio è lega­ta, da un lato all'opportunità di prefi-

Facoltà ~J Architettura ~ , 161 ~

gurare risposte «possibili» alla do­manda crescente di abitazioni e servizi sociali, dall'altra alla necessità di in­centivare lo sviluppo di quei processi edilizi che si avvalgono principalmen­te delle risorse e del patrimonio pro­duttivo locale. In tal senso il corso in­tende promuovere lo studio dell'insie­me delle problematiche (materiali, si­stemi strutturali, tecniche di lavorazio­ne, logiche di montaggio e assemblag­gio) rivolte alla conformazione di spa­zi abitabili derivanti sia da processi di costruzione «tradizionali», che dal­l'adozione di sistemi «tecnologica­mente avanzati».

In quest'ottica si esploderanno:

1) le possibilità di risolvere specifici problemi abitativi, ai diversi livelli di intervento aderendo sia alle esigenze di colui che dovrà fuirne, .sia adottan­do quei sistemi costruttivi più idonei per una realizzazione congruente con tradizioni costruttive locali, coinvolgi­mento di mano d'opera e strutture produttive disponibili sul luogo, scelte di materiali e tecnologie aderenti alla cultura architettonica in cui si va ad operare;

2) le potenzialità offerte da quei si­stemi tecnologici «avanzati e speri­mentali» che offrono le possibilità di confermare architetture «aperte» cioè tali da lasciare in ogni momento della costruzione una pluralità di scelte per una adattabilità della stessa a nuove o mutate esigenze. Si porrà, pertanto, particolare attenzione sia ai concetti di flessibilità dello spazio costruttivo, sia alla intercambiabilità dei componenti che lo costituiscono.

Obiettivi generali e obiettivi specifici

I due filoni di studio delineati non si pongono in antitesi tra di loro, ma,

anzi, vogliono costituire, nel loro in­sieme, un campo problematico all'in­terno del quale sia in ogni momento possibile scegliere le tematiche, le modalità di esecuzione e gli strumenti più idonei e appropriati a risolvere un particolare problema di architettura.

L'obiettivo specifico del primo cam­po di studio, è quello di entrare nel merito di materiali e processi legati a schemi costruttivi «tradizionali» per acquisire caratteristiche di funziona­mento e strumenti di controllo delle architetture «definite ed immutabili ».

Il secondo settore di ricerca si pre­figge di entrare nel merito di processi e sistemi che si avvalgono essenzial­mente di componenti industrializzati e che perfigurano possibilità di cresci­ta e di modificazioni degli spazi.

Strumenti e metodi

Per quel che concerne il livello co­noscitivo, si terranno lezioni e semina­ri volti all'approfondimento dei vari temi specifici che, nel loro insieme, costituiscono il bagaglio necessario al­lo sviluppo del lavoro di ricerca pro­gettuale. Sono, quindi, previste comu­nicazioni sui seguenti argomenti:

- Rapporto tra tecnologia e architet­tura (innovazione tecnologica e inven­zione architettonica, tecnologie «pe­santi», tecnologie «leggere», tecnolo­gie «appropriate»).

- Struttura della materia (deforma­zioni, legami, trattamenti).

- Materiali per costruire (terreno, pietre, laterizi, malte, acciaio, legno, plastiche).

- Processi di costruzione (sovrappo­sizione, congiunzione, tessitura, conti­nuità plastica).

- Parti della costruzione (strutture, chiusure, coperture, attrezzature).

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162 Università degli Studi di Napoli Federico Il

- Sistemi tecnologici della produzio­ne in serie (prefabbricazione, indu­strializzazione, serialità, standardizza­zione).

La bibliografia verrà fornita nel cor­so delle lezioni.

96. TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA 2° (A)

Prof. Virginia Gangemi

Area disciplinare: Tecnologia ed im­piantistica

Dipartimento: Configurazione e attua-zione dell'architettura

Collaboratori: arch. Paolo Brecci (ri­cercatore confermato) Modalità suddivisione studenti: Attivi­tà individuali. Articolazione secondo gruppi di lavoro coordinati

Contenuti minimi del corso

A) Il sistema edificio - Indicazioni per una analisi interpretativa a carattere tecnologico,

B) L'approccio esigenziale e il rapporto re­quisiti-prestazioni.

C) Costruzione e luogo: indicazioni per una progettazione appropriata,

D) Processi si produzione e di attuazione e loro incidenza sulle scelte progettuali.

E) Problemi di gestione di manutenzione: la ricerca della durabilità,

F) Il ruolo dell'utenza nella programmazio­ne e nella verifica della qualità in edilizia,

G) Soluzioni progettuali appropriate: indi­cazioni per una componentistica flessibile,

Hl Forme di controllo della qualità in edili­zia,

Articolazione del corso

Il corso si articola attraverso lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche. Sa­rà integrato da un· seminario svolto dall'architetto Paolo Brecci, ricercato-

re confermato. Sono previsti inoltre interventi di docenti esterni alla Fa­coltà e sopralluoghi presso industrie impegnate nel campo della produzio­ne edilizia. Il corso prevede lo svi­luppo di un lavoro d'anno, con ela­borati grafici, che sarà presentato in sede di esame. L'esame consiste in un colloquio sugli argomenti del pro­gramma e nell'esposizione del lavoro d'anno.

Esami: Sono previste tre sessioni di esame che si terranno nei mesi di lu­glio, novembre, febbraio, ciascuna ar­ticolata in più appelli.

Il corso di Tecnologia dell'Architet­tura II è inserito nel piano di studi de­finito dall'Indirizzo Tecnologico, a so­stegno dei percorsi didattici di Tecno­logia del Recupero e di Disegno Indu­striale.

Iscrizioni al corso: Per libera iscri­zione fino ad 1/3 degli studenti, con precedenza agli allievi che hanno già frequentato il corso lA.

Bibliografia

Costantini, A. Norso, Prospettive di po­litica tecnica in edilizia, F. Angeli, Milano, 1985.

V. Gangemi, P. Ranzo, Il governo del progetto, ed. L. Parma, Bologna, 1987.

G. Ciribini, Tecnologia e progetto, Ce­lid, Torino, 1984.

Architettura e tecnologia appropriata, a cura di V. Gangemi, F. Angeli, Milano, 1985.

G. Nardi, Le nuove radici antiche, F .. Angeli, Milano, 1988.

Facoltà di Architettura 163 '"

97. TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA 2° (B)

Prof. Michele Cennamo

Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Progettazione urbana

Il corso è programmato in lezioni teoriche, esercitazioni pratiche e con­tributi esterni. Le lezioni teoriche sa­ranno tenute tutte nella sede della Fa­coltà; mentre le esercitazioni pratiche si svolgeranno oltre che in sede (per l'elaborazione di grafici) anche fuori sede (per la visita ad opere di architet­tura, cantieri edili e sedi della Produ­zione edilizia). Contributi esterni sa­ranno forniti da tecnici consulenti del settore della produzione.

Poiché il lavoro di quest'anno in corso è conseguente a quello imposta­to in tecnologia lE nell'anno 1987-88, gli iscritti coincideranno con gli stessi allievi che hanno frequentato ed han­no superato il l° esame.

L'allievo dovrà comunque formaliz­zare l'iscrizione al corso, presso la se­greteria del Dipartimento di Progetta­zione Urbana (ex Istituto di Metodo­logia al 2° piano) al fine di poter pro­grammare le esercitazioni pratiche con i collaboratori.

L'allievo dovrà, infatti, contempora­neamente iscriversi al gruppo di eser­citazioni pratiche che fa capo ad ogni collaboratore il quale tiene in ordine un registro delle prove, delle correzio­ni o delle visite effettuate.

L'esame è individuale. Esso si svi­luppa in una parte teorica ed in una elaborazione grafica effettuata durante l'anno. Quest'ultima potrà anche esse­re presentata in gruppo ma in essa do­vrà sempre essere individuato il con­tributo specifico di ogni allievo.

Esami

Per sostenere l'esame finale, l'allie­vo oltre che a trovarsi nelle condizioni previste dalla Facoltà in ordine alle propedeuticità, dovrà aver portato a termine tutto il lavoro grafico a lui as­segnato (regolarmente vistato dal col­laboratore responsabile).

Le sedute di esame avranno inizio il primo giovedì del mese di giugno del 1990 e proseguiranno per tutto giugno e luglio nello stesso giorno della setti­mana. Le sedute autunnale e primave­rile saranno programmate in base alle reali esigenze degli alunni.

Contenuti minimi del corso

Il Corso, in prosieguo del program­ma avviato nell'anno 1987-88 intende sviluppare gli aspetti fondamentali del rapporto tra Tecnologia dell'architet­tura e Produzione edilizia puntando ad un approccio formativo delle espe­rienze progettuali realmente vissute per la città di Napoli negli ultimi anni per pervenire ai più attuali significati di « innovazione tecnologica».

In particolare, il programma inten­de approfondire i complessi rapporti tra Architettura, Industria e svolta tec­nologica verificatisi nel dibattito archi­tettonico sviluppatosi a Napoli nell'ul­timo decennio attraverso lo studio del­la formazione e della codificazione del processo di trasformazione edilizia di questi anni per confrontarlo con i pro­cessi e i sistemi costruttivi più attuali in modo da determinare un reale con­fronto critico tra tecnologia di control­lo del progetto e tecnologia creativa del progetto.

Bibliografia

Guido Nardi, Progettazione architetto­nica per sistemi e componenti, F. Angeli, Milano, 1976.

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164 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Guido Nardi, Tecnologia dell'Architet­tura e industrializzazione Edilizia, F. Angeli, Milano, 1978.

Michele Cennamo, Autarchia e Tecno­logia nell'Architettura razionale italiana, F. Fiorentino, Napoli 1988.

Michele Cennamo, Innovazione tecno­logica e movimento moderno, F. Fiorentino, Napoli 1988.

Modalità suddivisione: per numeri di matricola degli studenti del corso, già iscritti nell'anno accademico 1987-88.

Collaboratori: F. Abbate e C. Trup­pi, ricercatori; C. Giussani, D. Motti e G. Russo, cultori della materia.

98. TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA 20 (C)

Prof. Augusto Vitale

Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua­

zione dell'architettura

Contenuti del corso

II corso si propone di individuare gli strumenti di mediazione tra invenzio­ne progettuale e cultura tecnica nella pratica dell'architetto, per una corretta formulazione del suo ruolo di costrut­tore dell'ambiente umano, mettendo a fuoco le connessioni tra le sue compe­tenze professionali e le modificazioni della società e le trasformazioni sem­pre più accelerate dei modi di produ­zione, che tendono a divenire sempre più estranee alla cultura architetto~ nica.

A tal fine il corso approfondisce il ruolo svolto dall'innovazione tecnolo-

gica nella definizione della figura pro­fessionale dell'architetto, esaminando le logiche produttive e le modalità d'impiego dei processi più maturi a cui è approdata l'evoluzione dei mezzi costruttivi. Di essi vengono analizzate le caratteristiche di produzione e le prestazioni tecnologiche e ambientali, con l'obiettivo di fornire all'allievo:

- gli elementi di valutazione e scel­ta dei parametri progettuali e di im­piego;

- gli strumenti -di controllo proget­tuale dei caratteri morfologici, tipolo­gici e tecnologici e delle fasi esecutive del processo progettuale.

Corso: si compone di lezioniteori­che e di esercitazioni e seminari e sarà integrato da visite a cantieri di edilizia industrializzata nell'area napoletana.

II lavoro d'anno consisterà in elabo­razioni scritte o grafiche per l'appro­fondimento e la verifica dei temi trat­tati nel corso.

Esami: l'esame sarà effettuato me­diante colloquio e valutazione degli elaborati.

Indicazioni: il corso è consigliato agli studenti degli indirizzi Progettua­le e Tecnologico. Per qùest'ultimo, es­so è inserito nel percorso didattico ri­volto all'Industrializzazione edilizia.

Iscrizione ai corsi: entro un tetto di un terzo degli iscritti al 3 o anno di cor­so, con precedenza agli studenti che hanno frequentato il IO corso di Tec­nologia dell'Architettura C.

Bibliografia

G. Nardi, Le nuove radici antiche, F. Angeli, Milano, 1986.

Facoltà di Architettura 165

A. Vitale, Una nuova strategia per la produzione industriale in architettu­ra, in AA.VV., Architettura e tecno­logia appropriata, F. Angeli, Mila­no, 1985.

A. Vitale, M. Perriccioli, S. Pone, Ar­chitettura e costruzione. Il problema della tecnica in architettura, F. An­geli, Milano, 1989.

Per la parte applicativa, la bibliogra­fia sarà fornita durante lo svolgimento del corso.

Modalità suddivisione studenti: arti­colazione per gruppi di studio (max 4 studenti).

Collaboratore: dott. F. Cassese.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dott. M. Perriccioli e S. Pone.

99. PROGETTAZIONE AMBIENTALE

Prof. Roberto Mango

Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua­

zione dell'architettura

II corso di Progettazione Ambienta­le attivato per l'a.a. 1988/89 tratterà la problematica progettuale relativa alle terminazioni qualificative dei processi interdisciplinari che realizzano il pro­getto d'ambiente.

L'area di studio e di ricerca è l'uni­verso del dettaglio assunto nella sua valenza di elemento strutturante espressivo delle relazioni significative tra oggetti e contesti, negli interventi riguardanti gli spazi aperti, costruiti e/ o di natura.

In tal senso il corso si viene a porre come opportuna estensione applicati­va del corpus disciplinare del Disegno Industriale trascorrendo dalla fenome­nologia dell'oggetto d'uso privato a quella dell'oggettualità pubblica aper­ta come sistema a valenza strutturante dell'ambiente.

L'attività didattica svilupperà con­seguentemente processi di sensibiliz­zazione e di scientizzazione degli stru­menti disciplinari del Disegno Indu­striale verso la complessità relazionale istituibile tra oggetto e ambiente, tra l'ambiente e gli oggetti promuovendo atteggiamenti progettuali attenti a co­gliere motivazioni, ragioni, sugge­stioni utili a fondare le scelte e le procedure progettuali su modalità re­lazionali di carattere e valore am­bientale.

L'attività del corso si articolerà in 3 fasi:

- lezioni teoriche generali; - seminari integrativi monografici; - esercitazioni progettuali.

L'apparato bibliografico particolare sarà diffuso alla conclusione di ogni fase e costituirà oggetto del colloquio d'esame.

Bibliografia essenziale

V. Gregotti, Il Territorio dell'Architet­tura, Milano, 1980.

Norberg Schulz, Genius Loci, E1ecta . 1981.

T. Maldonado, La speranza progettua­le, Einaudi, 1970.

R. Mango, Lo spazio urbano - Design e arredo, Napoli 1965.

R. Mango, Environmental Design, Na­poli 1968.

R. Mango, L'esperienza ambientale, Napoli CUEN, ristampa 1988.

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166 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Disponibilità collaboratori: negli orari delle lezioni.

Corso: esercitazioni progettuali con elaborazioni grafiche, relazioni scritte, frequenza obbligatoria.

Date esami: Sono previste tre ses­sioni di esami che si terranno nei mesi di luglio, novembre, febbraio, ciascu­no articolato in più appelli, il lunedì di ogni settimana.

Ammissione e modalità all'esame: per essere ammesso a sostenere l'esa­me lo studente deve aver prodotto i seguenti elaborati di rilievo e proget­tuali:

l) Grafici completi del primo rilievo assegnato;

2) Partecipazione ad almeno 7 eser­citazioni in aula (lunedì);

3) Rilievo completo del tema mono­grafico assegnato (mercoledì).

L'esame inoltre prevede un collo­quio orale sui temi di carattere istitu­zionale e monografico di cui alla bi­bliografia indicata ed alle comunicazio­ni dirette (giovedì).

Collaboratore: arch. T. Cecere.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca del dott. M. Pisani.

100. IGIENE AMBIENTALE

ProC. Gabriella Caterina

Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua­

zione dell'architettura

Contenuti minimi

L'attuale degrado ambientale ha messo in luce come la qualità della vi­ta all'interno di un edificio possa esse­re regolata dall'involucro stesso, senza il bisogno di ricorrere a grandi consu­mi energetici con danni e conseguen­ze irreversibili per l'ambiente. Da qui la necessità di mettere a punto sistemi di diagnostica, per individuare le pre­stazioni dei manufatti esistenti, e re­pertori di tecnologie appropriate e di apparati di controllo, per tutelare sia l'ambiente sul quale si interviene sia la salute degli utenti.

L'esame degli attuali regolamenti d'igiene denota una concezione di am­biente e di qualità di vita non più ri­spondente né alle attuali idee di salva­guardia ambientale e di esigenze di benessere, né all'attuale livello di in­novazione tecnologica.

Pertanto appare utile ripercorrere, anche a scala dell'edificio, un iter di progettazione che definisca i punti cri­tici della tutela dell'ambiente per indi­viduare le «regole» di comportamen­to del manufatto edilizio.

Il corso si propone di interpretare nella prima parte, le modalità attuati­ve delle trasformazioni edilizie. In par­ticolare gli strumenti tecnici e norma­tivi che vengono predisposti per rea­lizzare e controllare il progetto archi­tettonico rispettando i principi del­l'igiene ambientale.

In tal senso il Regolamento di Igie­ne verrà assunto nella seconda parte del corso, come principale termine di riferimento dal punto di vista concet­tuale ed operativo, per proporre la strategia pratica più rispondente all'at­tuale domanda di tutela dell'ambiente e di comfort edilizio.

L'area di studio prescelta compren­de la fascia costiera della Penisola Sor-

Facoltà di Architettura 16~

rerttina, da analizzare nella prospetti­va di una riformulazione dei Regola­menti di Igiene, con livelli prestazio­nali adeguati e congruenti all'attuale impostazione della normativa CEE sull'impatto ambientale.

Il tema della normativa di tute­la ambientale sarà trattato dal dott. Gino Famiglietti, professore a con­tratto.

Esami: Sono previste tre sessioni di esami che si terranno nei mesi di lu­glio, novembre, febbraio, ciascuno ar­ticolato in più appelli, il lunedì di ogni settimana.

Indicazioni: il corso si avvale della collaborazione del dott. Gino Fami­glietti professore a contratto ed esper­to di normativa ambientale. È consi­gliato agli studenti degli Indirizzi Tec­nologico e Progettuale.

Iscrizione ai corsi: entro un tetto di 25% studenti con precedenza agli iscritti all'Indirizzo Tecnologico (even­tuale prova di ammissione scritta).

Bibliografia

Dispensa a cura del dott. Gino Fami­gli etti, Igiene Ambientale: Profili normativi, in distribuzione durante il corso.

A. Albano, L. Salvalaggio, Manuale di igiene, Padova, Piccin 1980.

V. Bettini, E. Falqui, M. Alberti, Il bi­lancio di impatto ambientale, Mila­no, CLUP CLUED 1986.

V. Olgyay, Progettare con il clima. Un approccio al regionalismo architet­tonico, F. Muzio ed.

101. DISEGNO INDUSTRIALE (A)

Prof. Roberto Mango

Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua­

zione dell'architettura

Contenuti minimi

Il Disegno Industriale è disciplina progettuale fondata sulla conoscenza e l'uso, esteticamente intenzionalizzato, di procedure e processi politecnici re­lativi alla costruzione della forma e della producibilità (e riproducibilità) industriale di oggetti, sistemi, attrez­zature e strutture. Questi interessi progettuali e produttivi sono organiz­zati in « aree-problema» attraverso le quali si articola l'offerta didattica e l'attività di ricerca.

Le aree-problema sono:

-- La storia del design attraverso il tipo.

- Artigianato, industria e qualità formali di origine tecnologica.

- Prefabbricazione ed industrializ­zazione dell'edilizia: l'abitabilità tran­sitoria.

- Ambiente e Arredo urbano.

Il processo progettuale di costruzio­ne della forma si sviluppa come se­quenza coerente di decisioni motivate e sperimentazioni mirate. La qualità dell'oggetto viene ricercata e identifi­cata nella qualità stessa delle motiva­zioni, siano esse storico-culturali, ar­chitettoniche, tecnologico-produttive, socio-economiche, plastico-decorative.

Il processo disciplinare è tenuto sempre ancorato alle condizioni di tempo e di luogo entro cui matura e si sviluppa l'esperienza progettuale e

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168 Univers!tà degli Studi di Napoli Fetlerico Il

che nella condizione napoletana (e meridionale in genere) non può non essere valutata come occasione di ac­culturazione introduttiva alle proble­matiche della innovazione strategica della produzione e alle prospettive delle nuove professionalità.

Il programma dettagliato del corso e la bibliografia relativa saranno fornite durante lo svolgimento del corso.

Bibliografia

G. Dorfles, Introduzione al Disegno In­dustriale, Einaudi 1963.

R. De Fusco, Storia del Design, ed. La­terza, 1985.

S. Giedion, L'era della meccanizzazio­ne, Feltrinelli, 1967,. l'ed.

V. Gregotti, Il Disegno del prodotto in­dustriale, Electa 1982.

Disponibilità collaboratori: negli orari delle lezioni.

Corso: esercitazioni progettuali con elaborazioni grafiche, relazioni scritte, frequenza obbligatoria.

Date esami: Sono previste tre ses­sioni di esami che si terranno nei mesi di luglio, novembre, febbraio, ciascu­no articolato in più appelli, il lunedì di ogni settimana.

Ammissione e modalità di esame: per essere ammesso a sostenere l'esa­me lo studente deve aver prodotto i seguenti elaborati di rilievo e proget­tuali:

1) Grafici completi del primo rilievo assegnato.

2) Partecipazione ad almeno 7 eser­citazioni in aula (lunedì).

3) Rilievo completo del tema mono­grafico assegnato (mercoledì).

L'esame inoltre prevede un collo­quio orale sui temi di carattere istitu­zionale e monografico di cui alla bi­bliografia indicata ed alle comunicazio­ni dirette (giovedì).

Un seminario di progettazione per la' nautica sarà tenuto dal Prof. Ing. Mino Simeone.

Collaboratore: arch. T. Cecere.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca del dott. M. Pisani.

102. DISEGNO INDUSTRIALE (B)

Prof. Ermanno Guida

Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua­

zione dell'architettura

Premessa

La locuzione italiana di Disegno In­dustriale, nell'accezione comune, ri­sulta ancora legata storicamente alla nozione di disegno come strumento dell'ideazione, dell'espressione, della rappresentazione, piuttosto che del­l'attività di progettazione.

Un programma o uno schema tra­sferiti in un disegno o in un modello rappresentano solo uno degli aspetti del design, ma è solo quando questi si materializzano in un prodotto, che si compie appieno la processualità pro­gettuale o, più precisamente, quando si manifesta nella completa estensione l'intero percorso compreso dall'inven-

Facoltà di Architettura 16!~

zione, O revisione tecnologica e tipolo­gica, alla concretizzazione produttiva fino alla verifica sperimentale, com­mercializzazione e consumo.

Pertanto, proprio nell'ottica dei te­mi posti dalla Rivoluzione Industriale, sarebbe sicuramente più appropriato ai contenuti ed alle finalità disciplinari del corso adottare la titolazione di «progettazione industriale», dove il progetto, da quanto già detto, va inte­so soltanto in quanto produttivo. Il produttore è quindi compreso nel pro­getto ed il «pensabile» qui interpreta­to come «volontà intellettuale », piut­tosto che come volontà di dominio o di sopraffazione, si materializza, ovve­ro diventerà «possibile» solo nel mo­mento in cui l'intero impalcato delle informazioni, vaste ed eterogenee, e delle conoscenze, viene circuitato istantaneamente affinché tutti i sup­porti tecnico-scientifici, gli apporÙ in­terdisciplinari, le valutazioni ideologi­che ed i fabbisogni, possano essere at­traversati diagonalmente in un proces­so di sintesi, in un processo inventivo.

Indipendentemente dalla estensio­ne numerale e dalle implicazioni pro­blematiche del campo entro cui il de­sign si manifesta e si legittima esso de­ve intendersi esteso indifferentemen­te, abusando ancora una volta della re­torica espressione cara ad Hermann Muthesius «dal cucchiaio alla città». Dall'oggetto d'uso alla moda, dall'ar­chitettura industrializzata all'architet­tura per la nautica, indipendentemen­te dagli atteggiamenti tattici e strategi­ci e dalle interpretazioni metodologi­che e contenutistiche, l'esteso feno­meno del design e dei mass media ver­sa attualmente in una condizione di profonda crisi di idee e di legittimità, imputabile prioritariamente alla cadu­ta, oggi persistente, dei tradizionali va­lori ideologici e deontologici.

«Ciò che è andato in frantumi », os­serva Gregotti, «non è tanto l'unità del metodo alle diverse scale dimen­sionali quanto l'unità delle intenzioni, delle ipotesi complessive a cui le di­verse discipline di progetto fanno rife­rimento per la costruzione di un am­biente capace di contribuire a costrui­re una migliore compagine sociale », ma soprattutto sembra aver perduto sempre più credito la «speranza che il prodotto possa testimoniare fisica­mente l'avvento di un'autentica socie­tà democratica o almeno l'utopia di essa».

La disputa quindi fra architettura e design assume contorni marginali; la fortunata circostanza propiziata dai grandi maestri dell'architettura mo­derna secondo cui il design è com­prensivo dell'intera orbita di ciò che ci circonda, dai semplici utensili d'uso al complesso tracciato dell'intera città, ha prodotto e continua a produrre esiti significativi, anche se le tematiche e problematiche poste dalla cultura in­dustriale inducono alla necessità di opzionare oggi una didattica speciali­stica polidisciplinare. E ciò proprio quando, come in un fatale ricorso sto­rico, vengono ad essere posti in di­scussione proprio i termini del rappor­to progetto-produzione-consumo, sot­to l'impeto e l'affermarsi delle nuove tecnologie unitamente ai complessi problemi della producibilità seriale.

Esercitazioni pratiche

A. Fase preliminare

A.l. Fondamenti per la rappresentazione e la comprensione

- esercizi di base sugli elementi di disegno tecnico e meccanico; sui metodi, sulle strategie grafiche e sulle convenzioni normative;

- esercizi di rilevamento grafico e fotografiw

co su oggetti primari elementari e su organismi complessi;

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170 Università degli Studi di Napoli Federico Il

- esercizi di lettura analitica su oggetti ele~ mentari e complessi tendenti ad individuare le tipologie costitutive, comprendere l'impianto strutturale, le connotazioni ergonomiche, ecc., rapportandole alla tecnologia produttiva e rea­lizzativa, all'usufruibilità.

B. Fase applicativa

Saranno sviluppati tre esercizi metaproget­tuali condotti in forma seminariale.

Lezioni teoriche

Comunicazioni sui momenti più significati­vi e caratterizzanti la storia del design:

- Definizione del campo disciplinare e sue interpretazioni.

- Le radici storiche dell'LD.: Il passaggio dalle «arti minori» alle « arti applicate », all'I.D. La qualificazione estetica del manufat­to industriale. Il caso Thonet.

- L'architettura si appropria delle arti ap­plicate. L'opera dei Maestri: Mies, Breuer, Le Corbusier, ecc.

- La funzionalizzazione del prodotto indu­striale: Germania-USA, 190011929.

- I moderni orientamenti dell'I.D. in USA: Le grandi aziende produttrici. I principali pro­tagonisti: Saarinen, Eames, Nelson, Loewy.

- Il disegno industriale in Italia: Gli anni tra le guerre. L'attività dell'A.D.I., G. Ponti, M. Zanuso, A. Rosselli, A. e P.G. Castigliani, M. Nizzoli, F. Albini.

Bibliografia generale

S. Giedion, L'era della meccanizzazio­ne, ed. Feltrinelli, Milano, 1967.

N. Pevsner, L'architettura moderna e il design, ed. Einaudi, Torino 1969.

F. Bologna, Dalle arti minori all'Indu­striai Design; storia di una ideolo­gia, ed. Laterza, Bari 1972.

Le Corbusier, L'arte decorativa e il de­sign, ed. Laterza, Bari 1972.

T. Maldonado, Disegno industriale: un riesame, ed. Feltrinelli, Milano 1976.

V. Gregotti, Il disegno del prodotto in­dustriale, Italia 1860/1960, ed. Electa 1982.

E. Manzini, La materia dell'invenzione, ed. Arcadia, Milano 1986.

E. Guida, R. Mango, Abitare l'emer­genza, ed. Electa, Napoli 1988.

Bibliografia essenziale

R. De Fusco, Storia del design, ed. La­terza, Bari 1985.

G. Poggiali, E. Bigi, Elementi di dise­gno tecnico, volume unico, ed. Za­nichelli, Bologna 1983.

Ammissione e modalità di svolgimento degli esami

L'allievo per essere ammesso a so­stenere l'esame entro le sessioni pre­viste per l'anno accademico in corso deve aver partecipato:

- individualmente ad almeno 4 delle 7 prove che si svolgeranno in au­la, di cui al punto A.1;

- individualmente ad almeno 2 delle 3 prove metaprogettuali di cui al punto B, oppure deve aver seguito il seminario di « progettazione per la nautica».

Le elaborazioni grafiche progettuali di cui al punto A.1 dovranno ulterior­mente essere sviluppate secondo i cri­teri e le modalità che di volta in volta saranno comunicate attraverso le ap­posite schede didattiche di base.

La valutazione sarà espressa sulla base delle prove grafiche relative alla fase preliminare (A. l) e sulle prove progettuali. Inoltre, l'esame compren­derà un colloquio orale sui contenuti delle lezioni e della bibliografia essen­ziale.

Date esami: Sono previste tre ses­sioni di esami che si terranno nei mesi di luglio, novembre, febbraio, ciascu-

I

Facoltà di Architettura 'I 'l'I p v~"

no articolato in più appelli, il lunedì di ogni settimana.

Disponibilità dei collaboratori: nei giorni e negli orari di lezione.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dott. S. Cozzolino, N. Gallo, S. Gentile, M. Parente, F. Russo.

103. UNIFICAZIONE EDILIZIA E PREFABBRlCAZIONE (A)

Prof. Rosalba La Creta

Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Progettazione urbana

Contenuti

Il corso parte da un triplice ordine di considerazioni:

1) che l'intervento architettonico è parte del processo di costruzione dell'ambiente in cui il territorio va va­lutato nella sua globalità di struttura produttiva e fonte primaria di risorse;

2) che le tecniche edilizie, mediante le quali l'idea progettuale è verificabi­le e concretizzabile, oggi vanno riferite alla ricerca e all'invenzione dei pro­cessi idonei - nelle singole situazioni - a realizzare il nuovo assetto ambien­tale;

3) che l'adeguamento della produ­zione edilizia alla domanda di qualità oggi esistente in relazione alle effetti­ve risorse ed esigenze del Paese, ri­chiede chiarificazione dei rapporti tra i vari operatori, mutamenti nell'orga­nizzazione delle diverse fasi produtti­ve, razionalizzazione del processo edi­lizio attualmente rappresentativo di

una complessa e articolata realtà in continua evoluzione.

In tale ottica e con l'obiettivo di for­nire gli strumenti metodologici per operare le scelte idonee in rapporto all'impiego di tecnologie edilizie indu­strializzate,il corso tratterà le seguenti tematiche generali:

1) Il ruolo della tecnologia nella co­struzione dell'ambiente.

2) La prefabbricazione come pro­cesso tecnologico per la realizzazione di organismi architettonici.

3) I parametri di scelta tecnologica nell'edilizia industrializzata, riferiti sia agli obiettivi progettuali che al conte­sto ambientale.

Articolazione del programma

Il corso si articola in una fase teori­ca e in una fase applicativa. La fase teorica, svolta mediante lezioni e se­minari, comprenderà la trattazione delle tematiche generali la cui cono­scenza costituisce il naturale e indi­spensabile presupposto per lo svolgi­mento della fase applicativa. Quest'ul­tima, che coinvolgerà attivamente gli studenti singolarmente o organizzati in gruppi, consisterà nell'analisi critica di dati sistemi e componenti di edili­zia prefabbricata e nella conseguente verifica delle loro possibilità di impie­go in rapporto sia agli esiti architetto­nici che alle potenzialità produttive nazionali e locali.

Tutti gli elaborati della fase applica­tiva dovranno essere redatti su tavole formato UNI A3 (297x420 mm).

L'esame finale, sostenuto singolar­mente da ciascun allievo, comprende­rà un colloquio sulle tematiche gene­rali affrontate nelle lezioni e nei semi­nari svolti durante l'anno, la illustra-

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172 Università degli Studi di Napoli Federico Il

zione degli elaborati presentati e la di­scussione critica dei loro contenuti.

Le sedute di esame si terranno con cadenza quindicinale nell'ambito del­le tre sessioni (estiva, autunnale e straordinaria) .

Iscrizione al corso: saranno raccolte alla fine delle lezioni.

Bibliografia essenziale

R. Pietroforte (a cura di), Industrializ­zazione e progetto - scritti di M assi­ma Starita, Casa del Libro, R.C. 1981.

I.A.S.M. (a cura dello), Procedimenti costruttivi industrializzati per l'edi­lizia residenziale, B.E.-M.A. Edi­trice, Milano, 1982.

M. ZatTagnini (a cura di), Rosso matto­ne, Luigi Parma, Bologna, 1987.

Materiali didattici A/4 del Corso di Unificazione Edilizia e Prefab bri­cazione. Pac. Arch. Reggio Cala­bria, a.a. 1985-86.

Ulteriori riferimenti bibliografici sa­ranno forniti agli studenti durante lo svolgimento del corso.

Collaboratore: dott. C. Truppi.

104. UNIFICAZIONE EDILIZIA E PREFABBRICAZIONE (B)

Prof_ Giuseppe Esposito

Area diSciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua­

zione dell'architettura

Il corso si propone di verificare ed approfondire con analisi critica i pro-

blemi connessi alla vasta tematica del­la prefabbricazione, individuandone le motivazioni di fattibilità in una logi­ca produttiva e di rapporto esistente tra vincoli caratteristici e libertà com­positiva. Contestualmente saranno esaminati gli aspetti fondamentali del processo costruttivo industrializzato e gli strumenti logici che concorrono a caratterizzarlo (coordinazione modu­lare, unificazione, normativa di quali­tà, industrializzazione del cantiere) e le tecniche più efficaci ed avanzate.

A rgomenti del corso

l) Attività didattica

a) Fase formativa:

- origini della prefabbricazione; le prime esperienze europee;

- la prefabbricazione a ciclo aperto e a ci­clo chiuso;

- la industrializzazione dei ghetti (i sistemi a tunnel, bIanche table, ecc.);

- la statica dei sistemi prefabbricati; - la coordinazione modulare; - la normativa tecnica italiana.

b) Fase applicativa:

- «sistemi» costruttivi: confronti. La pre­fabbricazione come sistema costruttivo alter­nativo ai sistemi tradizionali. Confronto tra gli elementi costruttivi ed indagine conoscitiva. Il nodo strutturale quale momento qualificante dei sistemi costruttivi prefabbricati. Lettura dei cataloghi e caratterizzazione dei compo­nenti. Studio e trasposizione grafica dei detta­gli costruttivi più significativi dell'organismo architettonico in struttura tradizionale, proiet­tandoli, in fasi successive, al dettaglio dell'ele­mento prefabbricato comparato, valutando gli aspetti e le caratteristiche positive e/o negati­ve, con particolare riferimento ai tempi di ese­cuzione. Lo studio va completato con schede analitiche e grafici delle più recenti realizzazio~ ni nella regione.

2) Attività di ricerca

Si propone l'argomento «il nodo delle strutture tridimensionali prefab-

Facoltà di Architettura, 173""

bricate », articolato nei sistemi trave­pilastro; ricerca di soluzioni tecnologi­che in acciaio (nodi rigidi) che garanti­scono l'indeformabilità geometrica globale del sistema e consentano una vasta gamma .di soluzioni spaziali.

Le indicazioni bibliografiche saran­no fornite durante lo svolgimento del corso.

Gli studenti saranno suddivisi nei due corsi (A-B) a criterio dei docenti in relazione al numero totale degli iscritti.

I docenti sono disponibili secondo il calendario delle lezioni.

Le iscrizioni ai corsi saranno raccol­te alla fine delle lezioni.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dal dotto C. Visini.

105. TECNOLOGIA DEL RECUPERO EDILIZIO

Prof. Maria Isabella Amirante

Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua­

zione dell'architettura

Contenuti minimi del corso

La tecnologia del recupero affronta il problema dell'intervento sull'edili­zia della città esistente, con la finalità di chiarire quale debba essere la «filo­sofia» del recupero, proponendo l'ap­profondimento di logiche e procedi­menti operativi appropriati (conosciti­vi, decisionali e attuativi).

Partendo da una valutazione attenta dei bisogni dell'utenza e dalla cono­scenza dell'oggetto e delle sue logiche,

occorre definire le soglie di trasforma­bilità dell'esistente (sistema dei vin­coli) che consentono di controllare la qualità dell'intervento. La acquisizio­ne di una corretta metodologia diagno­stica è volta ad orientare le decisioni del progetto e a definirne le scelte.

Le problematiche generali del recu­pero edilizio saranno trattate attraver­so l'analisi comparata di esperienze realizzate in diversi contesti urbani e a diversa scala, con la partecipazione di operatori che illustreranno gli inter­venti realizzati.

La verifica della realizzabilità del progetto avrà come campo operativo il cantiere di recupero e sarà formulata attraverso il confronto con la realtà og­getto della trasformazione. Saranno inoltre valutate le problematiche con­nesse al rapporto costo/benefici in vi­sta della definizione del concetto di congruità economica del recupero.

La fase operativa sarà svolta diretta­mente nell'area prescelta per il semi­nario: i cantieri di recupero del Pro­gramma di intervento per l'edilizia re­sidenziale del Commissariato Straor­dinario di Governo a Napoli e sarà svolta nell'ambito del Laboratorio di­dattico europeo di recupero urbano istituito presso il Dipartimento di Configurazione e Attuazione dell'Ar­chitettura.

Bibliografia

L Amirante, V. Savi (a cura di), Espe­rienze di recupero urbano a confron­to, Documenti monografici del Bollettino del Dipartimento, Na­poli 1988.

Amirante, Recuperare con gli abitanti, Giannini, Napoli 1989.

Caterina (a cura di), AA.VV., Tecnolo­gia del recupero edilizio, UTET, Torino 1989.

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174 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Modalità suddivisione studenti: atti­vità didattiche individuali coordinate in un seminario operativo sul territo­rio.

Corso: l'articolazione prevede un nucleo di lezioni teoriche, interventi di operatori esterni e un seminario operativQ sul «cantiere di recupero», che si concluderà con lo sviluppo indi­viduale di una progettazione esecu­tiva.

Esami: l'esame sarà effettuato me­diante colloquio e una discussione de­gli elaborati di progetto. Sono previste tre sessioni di esami articolate in più appelli nei mesi di giugno e luglio; ot­tobre e novembre; febbraio.

Indicazioni: il corso è coordinato, per il seminario operativo, con quello di Cultura Tecnologica della Progetta­zione e con quello di Estimo ed Eser­cizio professionale.

Iscrizione al corso: entro un tetto di 250 studenti, con precedenza agli iscritti all'Indirizzo Tecnologico, per­corso didattico di Tecnologia del Re­cupero.

Collaboratori: arch. E. Attaianese e V. Savio

106. TECNOLOGIE DEI MATERIALI

DA COSTRUZIONE (A)

Prof. Claudio Claudi de S. Mihiel

Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua­

zione dell'architettura

Il corso

Delle tre lezioni settimanali due so­no dedicate a lezioni ex -cathedra ed una è dedicata alle esercitazioni. Le esercitazioni prevedono analisi - di opere architettoniche note - tendenti ad evidenziare materiali utilizzati e' procedure di lavorazione e di messa in opera.

La frequenza è obbligatoria per gli studenti che intendono sostenere l'esame nella sessione estiva.

Per gli studenti che non hanno fre­quentato (e che non hanno sviluppato la fase operativa-progettuale delle esercitazioni) sono accessibili solo le sessioni autunnale e straordinaria.

Tali studenti dovranno sostenere una prova scritta ed una prova orale.

Indicazioni: il corso si collega ai cor­si di Tecnologia dell' Architettura.

Iscrizione al corso: possono iscriver­si al corso C entro il mese di gennaio) soltanto gli studenti con matricola di­spari.

Contenuti minimi del corso

La disciplina fornisce strumenti in­formativi e metodologici per la cono­scenza dei materiali da costruzione, di cui vengono valutati requisiti e presta­zioni tecnologiche, tenendo conto sia delle caratteristiche della materia, sia dei processi di trasformazione e di la­vorazione utilizzabili.

L'insegnamento comprende, oltre alla trattazione delle modalità di clas­sificazione dei materiali e delle tecni­che di trasformazione proponibiIi, an­che l'indicazione delle forme di con­trollo scientifico delle prestazioni tec­nologiche.

La bibliografia verrà fornita nel cor­so delle lezioni.

Facoltà di Architettura 175

107. TECNOLOGIE DEI MATERIALI

DA COSTRUZIONE CB)

Prof. Giuseppe Esposito

Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua­

zione dell'architettura

Il corso si svolgerà con tre lezioni settimanali di cui due ex cathedra ed una dedicata alle esercitazioni grafi­che. La frequenza è obbligatoria per gli studenti che intendono sostenere l'esame nella sessione estiva.

Gli esami sono individuali, con am­missione da parte dei docenti, e consi­steranno nella discussione delle tavole elaborate nelle esercitazioni. Si preve­dono tre appelli nella sessione estiva, due in quella autunnale ed una nella sessione straordinaria.

Al corso «B» posso iscriversi gli stu­denti con matricola pari.

Le iscrizioni al corso devono effet­tuarsi entro il mese di dicembre e sa­ranno raccolte alla fine delle lezioni.

Gli allievi che non hanno frequen­tato e non hanno elaborato le tavole nelle esercitazioni possono sostenere l'esame solo nella sessione autunnale o straordinaria, svolgendo una prova grafica ed una orale.

Il corso si propone di approfondire la conoscenza dei materiali da costru­zione con particolare riferimento ai processi di trasformazione dei mate­riali stessi in elementi e componenti, individuandone le loro caratteristiche intrinseche, le modalità di impiego, i modi di utilizzo, le idoneità tecniche, la loro rispondenza all'uso nel tempo; il tutto con l'analisi di opere architet­toniche note.

I docenti sono disponibili secondo il calendario delle lezioni.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dott. A. Monti, F. Musella.

108. TIPOLOGIA STRUTTURALE

Prof. Rosalba La Creta

Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Progettazione urbana

Contenuti

Il corso tende a fornire gli strumenti metodologici per l'individuazione di soluzioni strutturali congruenti sia alle esigenze figurative e prestazionali dell'organismo architettonico, sia ai valori tecnologici acquisiti dalla socie­tà in cui si opera, nella consapevolezza che nel processo di costruzione il mo­mento realizzativo costituisce la tradu­zione in concreto dell'idea progettuale nella quale convergono immaginazio­ne, inventiva e conoscenza tecnica, e che nell'architettura la soluzione strutturale è sempre strettamente connessa alla concezione spaziale e funzionale.

In tale ottica, partendo dalla identi­ficazione delle caratteristiche generali e dalla comprensione del funziona­mento delle grandi categorie di siste­mi strutturali - sistemi trilitici, voltati, tridimensionali - sarà approfondito lo studio di specifici tipi di strutture, in relazione sia ai relativi comportamenti statici, sia ai materiali impiegati, sia alle prestazioni richieste al sistema ar­chitettonico di cui sono parte.

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176 Università degli Studi dì Napoli Federico Il

Articolazione e organizzazione

Il corso si articolerà in gruppi di la­voro formati dagli allievi e coordinati dalla docenza. Le tematiche generali, trattate in lezioni, dibattiti e seminari, impegneranno tutti i partecipanti al corso.

Specifiche ricerche monografiche saranno svolte dagli allievi come «pre­testo» strumentale per l'acquisizione di un metodo tendente alla compren­sione dei valori tecnologici presenti nella costruzione e dei nessi logici esi­stenti tra le parti.

L'esame finale, sostenuto singolar­mente da ciascun allievo, comprende­rà un colloquio sulle tematiche gene­rali affrontate nelle lezioni e nei semi­nari svolti durante l'anno, la illustra­zione degli elaborati presentati e la di­scussione critica dei loro contenuti.

Le sedute di esame si terranno con cadenza quindicinale nell'ambito del­le tre sessioni (estiva, autunnale e straordinaria).

Iscrizione al corso: saranno raccolte alla fine delle lezioni.

Bibliografia

F. Abbate, Sollecitazione eforma, Fra­telli Fiorentino, Napoli, 1984.

C.G. Argan, Architettura e tecnica co­struttiva, in «Progetto e destino », Il Saggiatore, Milano, 1965.

I.E. Gordon, Strutture, Est Mondado­ri, Milano, 1979.

M. Salvadori, R. Reller, Le strutture in architettura, Etas Compass, Mila­no, 1974.

Ulteriori riferimenti bibliografici sa­ranno forniti agli allievi durante lo svolgimento del corso.

Collaboratori: dott. F. Abbate (ve­nerdì mattina). Presso il Dipartimento di Configurazione e Attuazione del­l'Architettura.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca del dott. C. Visini.

109. MORFOLOGIA DEI COMPONENTI

Prof. Augusto Vitale

Area disciplinare: Tecnologica Dipartimento: Configurazione e attua­

zione dell'architettura

Contenuti minimi del corso

La disciplina costituisce l'introdu­zione alla cultura del design edilizio ed alla conoscenza dei processi pro­gettuali ed esecutivi adeguati all'im­piego di procedimenti industriali di costruzioni per parti.

Essa provvede a precisare, in termi­ni metodologici, informativi e applica­tivi, i problemi delle scelte tecnologi­che che confluiscono nella genesi di sistemi e componenti industrializzati, inserendoli nel processo progettuale e definendone i parametri di controllo morfologico.

Corso

Comprende lezioni teoriche ed esercitazioni applicative, integrate da visite a cantieri e stabilimenti di pro­duzione industriale per l'edilizia.

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Il tema d'anno sarà costituito da ri­cerche monografiche o sperimentazio-l ni progettuali, in relazione all'avanza­mento degli studi ed ai curriwla se­guiti dai singoli allievi.

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Indicazioni

Il corso è compreso nell'indirizzo tecnologico e fa parte dell'itinerario didattico finalizzato all'industrializza­zione edilizia.

Iscrizione al corso: libera, subordi­nata solo al superamento dell'esame di Tecnologia dell'architettura l°.

Bibliografia

AA.VV., Il sistema edilizio residenzia­le, a cura di E. Zambelli, F. Ange­li, Milano 1981.

AA.VV., Procedimenti edilizi industria­lizzati, BE-MA, Milano 1982.

A. Vitale, Una nuova strategia per la produzione industriale in architettu­ra, in AA.VV., Architettura e tecno­logia appropriata, F. Angeli, Mila­no 1985.

M. Salvadori, R. Reller, Le strutture in architettura, Etas Kompass, Mila­no, 1967.

Modalità suddivisione studenti: libe­ra individuale o per gruppi (max 4' stu­denti).

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dott. M. Perriccioli e S. Pone.

110. CULTURA TECNOLOGICA DELLA PROGETTAZIONE

Prof. Vìrginia Gangemi

Area disciplinare: Tecnologia dell'ar­chitettura

Dipartimento: Configurazione e attua­zione dell'architettura

A) Le finalità generali

Il Corso tende a definire gli apporti che la tecnologia, nella molteplicità delle sue dimensioni, offre al processo progettuale. L'insegnamento vuole fornire gli strumenti metodologici e le conoscenze necessarie alla compren­sione del ruolo che la tecnologia tende ad assumere nella società contempo­ranea, valutando l'apporto strutturan­te e l'incidenza che esso ha avuto sulla definizione dell'idea del progetto, e sulla sua evoluzione, nell'attuale acce­zione a carattere processuale.

La necessità di conoscere la dimen­sione e la qualità dell'apporto tecnolo­gico alla società contemporanea, per dominarlo ed utilizzarlo, si riflette nel­la scelta di rivedere e verificare il con­cetto di progettazione e la sua inter­pretazione nella prassi.

Tale concetto è anche riferimento costante degli insegnamenti di Storia dell' Architettura, che ne definiscono la genesi e lo sviluppo storico, valu­tandone il contenuto in chiave critica, in relazione alle diverse interpretazio­ni dell'idea di architettura.

B) I contenuti e la metodologia

I contenuti dell'insegnamento sono strettamente connessi al ruolo che la disciplina svolge all'interno dell'itine­rario formativo delineato dall'indirizzo tecnologico.

Il corso offre quindi un quadro delle diverse metodologie di progettazione, valutando soprattutto quelle interpre­tazioni, dal Movimento Moderno ad oggi, in cui appare più evidente il con­tributo della componente tecnologica.

Lo scopo di tale analisi non è co­munque la proposizione di un metodo progettuale, ma la comprensione del significato della scelta di un percorso progettuale in cui l'incontro con la tec-

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178 Università degli Studi di Napoli Federico Il

nologia avviene in fasi e forme di­verse.

Il metodo di apprendimento propo­ne la definizione di alcuni nodi con­cettuali, ed il successivo dibattito se­minariale come graduale approccio al­la comprensione dell'essenza profon­da dei problemi.

La progressiva focalizzazione degli argomenti e l'alternanza della esposi­zione di concetti guida, con il dibattito seminariale, tendono a proporre un itinerario conoscitivo particolarmente stimolante ed innovativo.

Bibliografia

Il Corso fornisce una bibliografia di base che affronta le tematiche prescel­te e offre indicazioni più significative sul passaggio dalla cultura progettuale in fase industriale alla cultura proget­tuale espressa in fase attuale.

Obierttivo dell'insegnamento non è comunque quello di fornire informa­zioni allo studente sulla base di una organizzazione bibliografica rigida: la maglia bibliografica è intesa come struttura aperta, alla quale lo studente deve apportare i propri contributi. Una delle attività del seminario inte­grativo interno al corso è, infatti, quel­la di fornire nuovi elementi da inserire nella bibliografia di base, soprattutto stimolando lo studente alla lettura cri­tica dei singoli testi. AI termine di tali attività seminariali lo studente dovrà essere in grado di fornire una biblio­grafia su un tema da lui proposto, ela­borando così un vero e proprio proget­to di ricerca, e proponendosi come fi­gura attiva nello svolgimento delle at­tività didattiche.

Bibliografia generale

AA.VV., Immagini del post-moderno, Cluva, Venezia, 1983.

C.G. Argan, Progetto e destino, Il Sag­giatore, Milano, 1965.

R. Banham, Ambiente e tecnica nell'ar­chitettura moderna, Laterza, Bari, 1978.

S. Belforte, E. Calvi, L. Chavenuto, Progetto e processo nella società post-industriale, Celid, Torino, 1984.

W. Benjamin, L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, Einaudi, Torino, 1966.

M. Cacciari, Metropolis, Officina, Roma. M. Cacciari, Progetto, in «Laboratorio

Politico» n. 2, Einaudi, Torino, 1981.

G. Ciribini, Tecnologia e progetto, Ce­lid, Torino, 1984.

F. Dal Co', Abitare nel moderno, Later­za, Bari, 1982.

F. Dal Co', Teoria del moderno, Later­za, Bari, 1982.

V. Gangemi (a cura di), Tecnologia e ambiente, LT.D.A., Napoli, 1973.

V. Gangemi, Per una tecnologia alter­nativa, Delfino, Napoli, 1976.

V. Gangemi, P. Ranzo, Il Governo del Progetto, Luigi Parma, Bologna, 1987.

F. Cuomo, Integrazione del moderno ed estetica negativa, Tempi Moderni, Napoli, 1983.

J.F. Lyotard, La condizione post-mo­derna. Rapporto sul sapere, Feltri­nelli, Milano, 1979.

r. Prigogine, La nuova alleanza, Lon­ganesi, Milano, 1979.

P.A. Rovatti, G. Vattimo (a cura di), Il pensiero debole, Feltrinelli, Mila­no, 1983.

S. Sasso, Tramonto di un mito. L'idea di progresso fra Ottocento e Nove­cento, Il Mulino, Bologna, 1984.

A. Touraine, La società post-industria­le, Il Mulino, Bologna, 1970.

T. Maldonado, Il futuro della moderni­tà, Feltrinelli, Milano, 1986.

Facoltà di Architettura :179-";,,

Collaboratori: arch. Patrizia Ranzo (Cultore della Materia).

Modalità suddivisione studenti: atti­vità didattiche individuali. Confronti seminariali.

Articolazione del corso: l'articolazio­ne del corso prevede l'alternanza di le­zioni teoriche ed attività seminariali. Si prevede lo sviluppo individuale di una tesi scritta.

Esami: l'esame sarà effettuato me­diante colloquio, in tre sessioni che si terranno nei mesi di giugno-luglio, ot­tobre-novembre, febbraio-marzo.

Il corso è riservato prevalentemente agli studenti dell'Indirizzo Tecnolo­gico.

, Iscrizione ai corsi: entro un tetto di 250 studenti, con precedenza agli· iscritti all'Indirizzo Tecnologico.

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180 Università degli Studi dì Napoli Federico Il

5. Area disciplinare Impiantistica

5.A) Insegnamenti comuni a tutti gli indirizzi:

111. Fisica tecnica ed impianti (A) prof. A. Cesarano 112. Fisica tecnica ed impianti (B) prof. ..... .

5.B) Insegnamenti di indirizzo:

113. Illuminotecnica, acustica e climat. nell'edilizia prof. M. Ruffilli

Facoltà di Architettura - 181 ~

111. FISICA TECNICA ED IMPIANTI (A)

Prof. Arcangelo Casarano

Area disciplinare: Impiantistica Dipartimento: Energetica, Termoflui­

dodinamica applicata e Condizio­namenti ambientali (Facoltà d'In­segneria - P.1e Tecchio Fuori­grotta)

Contenuti minimi

Scopo del corso è di fornirte i fonda­menti metodologici ed applicativi del­la termodinamica e della trasmissione del calore finalizzati alla comprensio­ne della tecnologia energetica attiva e passiva per il controllo microclimatico degli spazi confinati.

A partire dai concetti acquisiti nella scuola secondaria attraverso lo studio delle discipline fisico chimiche e ma­tematiche, quest'ultime arricchite dai contenuti dei corsi di istituzioni di ma­tematica presenti nel piano di studio ai primi due anni, si sviluppa l-analisi dei sistemi termodinamici aperti e chiusi, in regime stazionario.

Attraverso i bilanci di materia, energia ed entropia, si giunge quindi alla enunciazione della prima e della seconda legge della termodinamica. Affrontando poi la complessa proble­matica delle conversioni dell'energia, si chiarisce il concetto di qualità dell'energia termica e quindi viene ap­profondita l'indagine sulle opportuni­tà d'impiego delle differenti fonti al­ternative.

Con lo studio dello scambio termi­co, risultano acquisite dall'allievo sia le capacità di analisi energetica della struttura architettonica sia quelle rela­tive alle interazioni tra organismo ed ambiente.

Si affrontano infine le procedure che consentono attraverso la lettura di informazioni deducibili dall'entità dei carichi termici, dal rapporto tra carico estivo ed invernale, dai parametri cli­matici, e dalla destinazione dell'opera architettonica, di orientare verso la scelta del sistema edificio-impianto che, contenendo i costi energetici di gestione, realizzi il microclima richie­sto nello spazio confinato.

Corso: è obbligatorio per tutti gli in­dirizzi. le circa 100 ore di lezione, te­nute nell-aula del palazzo Gravina, so­no per il 60% teoriche e per il 40% co­stituite da esercitazioni numeriche. Si consiglia una frequenza assidua alle le­zioni ed alle esercitazioni.

Iscrizioni: sono richieste le iscrizio­ni per la frequenza al corso, esse si ef­fettuano durante le prime due setti­mane di lezione.

Le sedute d'esame nel periodo mag­gio 89 - marzo 90 si terranno secondo il seguente calendario:

giovedì 12 maggio 1989 martedì 20 giugno 1989 mercoledì 5 luglio 1989 mercoledì 19 luglio 1989 mercoledì 4 ottobre 1989 mercoledì 6 novembre 1989 mercoledì 13 dicembre 1989 mercoledì 17 gennaio 1990 mercoledì 14 febbraio 1990 mercoledì 21 marzo 1990

alle ore 8,30 presso il Dipartimento di Energetica, Termofluidodinamica Applicata e Condizionamenti Am­bientali Facolta d'Ingegneria, P.1e Tecchio, Napoli (Fuorigrotta).

Le prenotazioni potranno essere ef­fettuate fino a tre giorni prima della data fissata per la seduta, presso il Pre-

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182 Università degli Studi di Napoli Federico Il

sidio del Dipartimento di Configura­zione ed Attuazione dell'Architettura, al piano terra di Palazzo Gravina.

Lo studente dovrà presentarsi al­l'esame con tutto il materiale biblio­grafico che può essere necessario per lo svolgimento della parte applicativa e di quella teorica. Il colloquio d'esa­me si svolgerà sulla base del program­ma svolto durante l'anno. Gli allievi che non riescono a superare l'esame nell'anno previsto dal proprio piano di studio possono, a loro scelta, mante­nere quel programma o far riferimento al programma dell' A.A. in corso.

Le applicazioni numeriche debbono in ogni caso essere quelle relative all­ultimo anno.

Gli allievi possono chiedere chiari­menti sugli argomenti in programma e qualunque altra informazione relativa al corso il Mercoledì e Giovedì dalle ore 10.30 alle 12.30 presso il Diparzimento di Energetica, Tempo fluidodinamica applicata e Condizionamenti ambienta­li, Facoltà d'Ingegneria P.le Tecchio -Fuorigrotta.

Sussidi didattici

Appunti dalle lezioni di fisica tecni­ca ed impianti.

A. Cesarano, p. Mazzei, Elementi di termodinamica applicata, Liguori Editore, Napoli (1987).

A. Carotenuto, F. Cascetta, O. Manca, Esercitazioni di Termodinamica, CUEN Editore, Napoli 1988.

G. Alfano, F.R. d'Ambrosio, F. de' Rossi, Fondamenti di benessere ter­moigometrico per la progettazione e la gestione degli impinati di condi­zionamento, Cuen, Napoli (1987).

C. Bianchi, U. Bielli, E. Pedrocchi, L'isolamento termico negli edifici in relazione alla legge 373, Clup Mi­lano (1982).

Raccolta di norme per il conteni­mento dei consumi energetici:

C. Ruscono Clerici, Gli impianti termi­ci nell'edilizia, Clup, Milano (1981).

Prof.

112. FISICA TECNICA ED IMPIANTI (B)

113. ILLUMINOTECNICA ACUSTICA E CLIMATIZZAZIONE

NELL'EDILIZIA

Prof. Massimo Ruffilli

Area disciplinare: Impiantistica Dipartimento: Configurazione e attua- .

zione dell'architettura

Il corso sarà incentrato sulla temati­ca della «luce in architettu'ra», sia co­me fenomeno fisico che come rappor­to tra illuminazione naturale e artifi­ciale nell'architettura degli interni e nell'arredo urbano.

Alcune considerazioni di carattere storico generale e di relazione con l'in­novazione tecnologica, saranno di supporto metodologico nello studio del rapporto tra il design del compo­l)ente di illuminazione e l'effetto-luce - si va verso il superamento dell-og­getto singolo -. la relazione inoltre tra il supporto della telematica nella di­mensione della città futura - cablata -verrà analizzata con particolare riferi­mento al contributo della luce sia nel recupero dell'edilizia esistente sia nel futuro del progetto edilizio e delle in­frastrutture.

Facoltà di Architettura 183

Inoltre, all'interno di tale tematica sul progetto tecnologico della città fu­tura, si configura il discorso dell'acu­stica e della climatizzazione, nell'am­bito generale dell'impiantistica del­l'edificio sia attuale che di progetto.

All'impostazione generale del cor­so seguiranno seminari e comunica­zioni sui fondamenti teorici e tecnici relativi alle discipline ambientali, Il­luminotecnica, Acustica e Climatiz­zazione.

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184 Università degli Studi di Napoli Federico Il

6. Area disciplinare Fisico-matematica

6.A) Insegnamenti comuni a tutti gli indirizzi:

114. Istituzioni di matematica (A) 115. Istituzioni di matematica (B) 116. Istituzioni di matematica (C) 117. Istituzioni di matematica (D) 118. Istituzioni di matematica (E)

119. Istituzioni di matematica iterato (A) 120. Istituzioni di matematica iterato (B) 121. Istituzioni di matematica iterato (C) 122. Istituzioni di matematica iterato (D)

6.B) Insegnamenti di indirizzo:

123. Geometria descrittiva (A) 124. Geometria descrittiva (B) 125. Matematica applicata 126. Fondamenti di matematica

prof. F. Tucci prof. F. Ragusa Liguori prof. C. Cella prof. G. Martini prof. A. Di Nola

prof. M. Diviccaro prof. L. D'Apuzzo prof. A.M. D'Aristotile prof. R. Ambrosio

prof. A. Ventre non attivato prof. C. Palermo prof. M.A. Simoes

Facoltà di Architettura 185':

114. ISTITUZIONI DI MATEMATICA (A)

Prof. Francesco Tucci

Area disciplinare: Fisico-matematica Istituto: Matematica

Contenuti minimi del corso

Il programma prevede elementi del calcolo differenziale ( ed integrale) per funzioni reali di una variabile connes­si a problemi di approssimazione e al­lo studio delle curve, nonché argo­menti di geometria analitica nel piano, di algebra lineare e calcolo vettoriale.

Bibliografia

Fiorenza-Greco, Lezioni di Analisi Matematica, Liguori, Napoli.

Nicola Fedele, Corso di Analisi Mate­matica, voI. I, Liguori Editore.

J.P. Cecconi, G. Stampacchia, Analisi Matematica, voI. I, Liguori Edi­tore.

Marcellini-Sbordone, Esercitazioni di matematica, voI. I.

Corso: Le lezioni si terranno secon­do il calendario ufficiale e gli incontri per chiarimenti secondo un calendario affisso in Istituto.

Esami: L'iscrizione ali-esame avvie­ne con prenotazione presso !'Istituto di Matematica secondo un calendario ivi affisso.

Iscrizione ai corsi: per numero di matricola: (0,1) Tucci; (2,3) Liguori; (4,5) Cella; (6,7) Martini; (8,9) D'Apuzzo.

Collaboratori: dotto L. Basile, S. Sessa, M. Squillante.

115. ISTITUZIONI DI MATEMATICA (B)

Prof. Fortuna Ragusa Liguori

Area disciplinare: Fisico-matematica Istituto: Matematica

Contenuti minimi del corso

Il programma prevede elementi del calcolo differenziale (ed integrale) per funzioni reali di una variabile connes­si a problemi di approssimazione e al­lo studio delle curve, nonché argo­menti di geometria analitica nel piano, di algebra lineare e calcolo vettoriale.

Bibliografia

Fiorenza-Greco, Lezioni di. Analisi Matematica, Liguori, Napoli.

Nicola Fedele, Corso di Analisi Mate­matica, voI. I, Liguori Editore.

J.P. Cecconi, G. Stampacchia, Analisi Matematica, voI. I, Liguori Edi­tore.

Marcellini-Sbordone, Esercitazioni di matematica, voI. I.

Corso: Le lezioni si terranno secon­do j] calendario ufficiale e gli incontri per chiarimenti secondo un calendario affisso in Istituto.

Esami: L'iscrizione ali-esame avvie­ne con prenotazione presso !'Istituto di Matematica secondo un calendario ivi affisso.

Iscrizione ai corsi: per numero di matricola: (0,1) Tucci; (2,3) Liguori; (4,5) Cella; (6,7) Martini; (8,9) D'Apuzzo.

Collaboratori: dott. L. Basile, S. Sessa, M. Squillante.

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186 Università degli Studi di Napoli Federico Il

116. ISTITUZIONI DI MAlEMATICA (C)

Prof. Carmela Cella

A rea disciplinare: Fisico-matematica Istituto: Matematica

Contenuti minimi del corso

Il programma prevede elementi del calcolo differenziale (ed integrale) per funzioni reali di una variabile connes­si a problemi di approssimazione e al­lo studio delle curve, nonché argo­menti di geometria analitica nel piano, di algebra lineare e calcolo vettoriale.

Bibliografia

Fiorenza-Greco, Lezioni di Analisi Matematica, Liguori, Napoli.

Nicola Fedele, Corso di Analisi Mate­matica, voI. I, Liguori Editore.

J.P. Cecconi, G. Stampacchia, Analisi Matematica, voI. I, Liguori Edi­tore.

Marcellini-Sbordone, Esercitazioni di matematica, voI. I.

Corso: Le lezioni si terranno secon­do il calendario ufficiale e gli incontri per chiarimenti secondo un calendario affisso in Istituto.

Esami: L'iscrizione alI-esame avvie­ne con prenotazione presso l'Istituto di Matematica secondo un calendario ivi affisso.

Iscrizione ai corsi: per numero di matricola: (0,1) Tucci; (2,3) Liguori; (4,5) Cella; (6,7) Martini; (8,9) D'Apuzzo.

Collaboratori: dott. L. Basile, S. Sessa, M. Squillante.

117. ISTITUZIONI DI MATEMATICA (D)

Prof. Giulia Martini

A rea disciplinare: Fisico-matematica Istituto: Matematica

Contenuti minimi del corso

Il programma prevede elementi del calcolo differenziale (ed integrale) per funzioni reali di una variabile connes­si a problemi di approssimazione e al- . lo studio delle curve, nonché argo­menti di geometria analitica nel piano, di algebra lineare e calcolo vettoriale.

Bibliografia

Fiorenza-Greco, Lezioni di Analisi Matematica, Liguori, Napoli.

Nicola Fedele, Corso di Analisi Mate­matica, voI. I, Liguori Editore.

J.P. Cecconi, G. Stampacchia, Analisi Matematica, voI. I, Liguori Edi­tore.

Marcellini-Sbordone, Esercitazioni di matematica, voI. I.

Corso: Le lezioni si terranno secon­do il calendario ufficiale e gli incontri per chiarimenti secondo un calendario affisso in Istituto.

Esami: L'iscrizione all-esame avvie­ne con prenotazione presso l'Istituto di Matematica secondo un calendario ivi affisso.

Iscrizione ai corsi: per numero di matricola: (0,1) Tucci; (2,3) Liguori; (4,5) Cella; (6,7) Martini; (8,9) D'Apuzzo.

Collaboratori: dotto L. Basile, S. Sessa, M. Squillante.

Facoltà di Architettura 187'0"

118. ISTITUZIONI DI MATEMATICA (E)

Prof. Antonio Di Nola

Area disciplinare: Fisico-matematica Istituto: Matematica

Collaboratori: Dott. A. Lettieri.

Modalità suddivisione studenti al­!'interno del corso; orari loro disponi­bilità: N. di Matricola.

Corso: Modalità svolgimento; tavo­le; prove scritte; frequenza.

Esami: iscrizioni e modalità svolgi­mento; numero appelli e date: previa prenotazione.

Indicazioni: del docente: affinità con altri corsi; complementarietà; cor­si verticali; vincoli ... ).

Contenuti minimi del corso: Algebra vettoriale; Analisi reale a una varia­bile.

Bibliografia

Calcolo, T. Apostol. Istituzioni di matematica, M. Stoka.

119. ISTITUZIONI DI MATEMATICA ITERATO (A)

Prof. Maria Luigia Diviccaro

Area disciplinare: Fisico-matematica Istituto: Matematica

Contenuti minimi del corso

Integrazione e calcolo differenziale per le funzioni reali di più variabili reali.

Bibliografia

E. Giusti, Analisi Matematica 2, Bo­ringhieri.

M. Stoka, V. Pipitone, Esercizi e pro­blemi di matematica, CEDAM.

Modalità svolgimento del corso: Le­zioni, esercitazioni orali e scritte.

Disponibilità: La disponibilità viene offerta agli studenti in ore fissate se­condo un calendario affisso in Istituto.

Esami: Appelli mensili.

Iscrizione al corso: In base al nume­ro di matricola.

120. ISTITUZIONI DI MATEMATICA ITERATO (B)

Prof. Livia D'Apuzzo

Area disciplinare: Fisico-matematica Istituto: Matematica

Collaboratori: Luciano Basile.

Modalità suddivisione studenti al­!'interno del corso; orari loro dispini­bilità.

Corso: Modalità svolgimento; tavo­le; prove scritte; frequenza: Le lezioni si tengono secondo il calendario uffi­ciale; gli incontri per chiarimenti se­condo il calendario affisso in Istituto.

Esami: iscrizioni e modalità svolgi­mento; numero appello e date: L'iscri­zione all'esame avviene con prenota­zione presso l'Istituto di Matematica secondo un calendario ivi affisso.

Indicazioni: del docente; affinità con altri corsi; comp lementarietà; cor­si verticali; vincoli ...

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188 Uiliversità degli Studi di Napoli Fedetico Il

Iscrizione al corso: per numero di matricola.

Contenuti minimi del corso: vettori del piano e dello spazio. Elementi di geometria nel piano e nello spazio. Al­cuni tipi di equazioni differenziali. Elementi di calcolo integrale e diffe­renziale per le funzioni in più variabi­li. Funzioni e campi vettoriali. Curve ed integrazione curvilinea.

Bibliografia

Tom Apostol, Calcolo, voI. III, Borin­ghieri Editore.

D'Apuzzo-Ventre, Algebra lineare e geometria analitica, Massimo Edi­tore.

121. ISTITUZIONI DI MATEMATICA ITERATO (C)

Prof. Anna Maria D'Aristotile

Area disciplinare: Fisico-matematica Istituto: Matematica

Collaboratori: Angela Maria Fio­renza

Modalità suddivisione studenti al­l'interno del corso; orari loro disponi­bilità.

Corso: modalità svolgimento; tavo­le; prove scritte; frequenza: Le lezioni si tengono secondo il calendario uffi­ciale; gli incontri per chiarimenti se­condo un calendario affisso in istituto.

Esami: iscrizioni e modalità svolgi­mento; numero appelli e date: L'iscri­zione agli esami avviene con prenota­zione presso l'Istituto secondo un ca­lendario ivi affisso.

Indicazioni: del docente; affinità con altri corsi; complementarietà; cor­si verticali; vincoli ...

Iscrizione al corso: secondo il nume­ro di matricola.

Contenuti minimi del corso: Integra­zione delle funzioni di una variabile reale. Equazioni differenziali lineari. Elemeti di topologia nello spazio eu­clideo reale a K -dimensioni. Calcolo differenziale per le funzioni a più va­riabili. Integrali doppie. geometria dif­ferenziale delle curve. Integrali curvi­linei. Forme differenziali. Elementi di geometria analitica nello spazio:

Bibliografia

Fiorenza-Greco, lezioni di Analisi Ma­tematica, Liguori Napoli

122. ISTITUZIONI DI MATEMATICA ITERATO (D)

Prof. Rosanna Ambrosio

Area disciplinare: Fisico-matematica Istituto: Matematica

Contenuti minimi del corso

Integrazione delle funzioni di una variabile. integrazione indefinita ele­mentare. Calcolo degli integrali defmi­ti. Introduzione alle equazioni diffe­renziali lineari. elementi di topologia nello spazio euclideo reale a k dimen­sioni. calcolo differenziale per le fun-· zioni reali di più variabili reali. Geo­metria differenziale delle curve. Inte­grali curvilinei. Integrali doppi.

Corso: Prevede tre lezioni settima­nali e due incontri settimanali con gli

Facoltà di Architettura 189

studenti, le esercitazioni si tengono durante l'orario delle lezioni.

Esami: Constano di una prova orale nella quale viene accertata anche la conoscenza dei fondamenti del cal­colo.

Sono previsti nove appelli di esami, tre per ciascuna sessione.

Indicazioni: Il corso richiede come propedeutico quello di istituzioni di matematica.

Iscrizione al corso: le iscrizioni sono effettuate in base al numero di matri­cola.

Bibliografia

R. Fiorenza - D. Greco, lezioni di Ana­lisi Matematica, volI. I e II, ed. Li­guori, 1986.

AA.VV., Esercizi e Problemi di Mate­matica.

Collaboratori: dott. R. Sarno (eser­citazione e spiegazione agli studenti, una volta alla settimana).

123. GEOMETRIA DESCRITTIVA (A)

Prof. Aldo Ventre

Area disciplinare: Fisico-matematica Istituto: Matematica

Contenuti minimi del corso

La Geometria Descrittiva è una classica disciplina matematica che ap­plica e sviluppa il metodo «sintetico» della geometria proiettiva ed elabora le tecniche rigorose della rappresenta-

zione piana dei sistemi di oggetti dello spazio tridimensionale.

L'aspetto metodologico e tecnico della Geometria descrittiva offre una apertura attraverso opportune integra­zioni, verso problematiche topologi­che e computazionali, quali gli algorit­mi di tracciamento grafico, di interse­zione, di prossimità, di adiacenza, di connessione. Di qui la peculiarità del­la disciplina nell'ambito del corpo de­gli insegnamenti che fanno capo al complesso concetto di rappresenzatio­ne, la sua versalità e le vaste potenzia­lità interdiscip linari.

Bibliografia

L. D'Apuzzo, A. Ventre, Geometria analitica e algebra lineare, M?assi­mo, Napoli, 1987.

L. March e J.P. Steadman, The Geo­metry oJ environmrent, RIBA, Lon­don, 1971.

A. Sgrosso, A. Ventre, Geometria De­scrittiva, Massimo, Napoli, 1983.

J.P. Stedman, Architectural Morpholo­gy, Pion, Londo, 1983.

A. Ventre, Introduzione ai grafi plana­ri, Zanichelli, bologna, 1983.

Corso: Lezioni, esercitazioni orali e scritte, tavole.

Iscrizione: Matricole dispari.

Collaboratori: dott. V. Valerio.

124. GEOMETRIA DESCRITTIVA (B)

Non attivato.

125. MATEMATICA APPLICATA

Prof. Calogero Palermo

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190 Università degli Studi di Napoli Federico Il

126. FONDAMENTI DI MATEMATICA

Prof. Marilda Simoes

Area disciplinare: Fisico-matematica Dipartimento: Matematica

Programma

1. Probabilità

Richiami sulla Teoria degli Insiemi: opera~ zioni sugli insiemi ~ insiemi finiti e numrabili -insieme prodotto ~ classi di insiemi e relazioni di equivalenza,

Tecniche di Calcolo Combinatorio: principio fondamentale del calcolo combinatorio ~ nota~ zione fattoriale ~ disposizioni e permutazioni ~ permutazioni con ripetizione - campioni ordi~ nati - coefficienti binomiali e relativo teorema -combinazioni - partizioni ordinate e diagrammi ad albero.

Introduzione alla Probabilità: il concetto di probabilità - spazio campionario ed eventi ~ as­siomi di probabilità - alcuni importanti teore­mi sulla probabilità - spazi di probabilità finiti - spazi equiprobabili finiti e spazi campionari infiniti.

Probabilità Condizionata e Indipendenza: probabilità condizionata in spazi equiprobabili - teorema di moltiplicazione per la probabilità condizionata ~ teor'emi sulla probabilità condi­zionata - processi stocastici finiti e diagrammi ad albero - partizioni e teorema di Bayes ~ indi­pendenza - proprietà degli eventi indipendenti - prove indipendenti o ripetute.

Variabili Casuali e Distribuzioni di Probabili­tà: variabile casuale - funzione (o distribuzio­ni) di probabilità di una variabile casuale finita - valore medio (o speranza matemtica) di una variabile casuale finita - teoremi importanti su

valor medio ~ la varianza e lo scarto quadratico medio - teoremi sulla varianza - funzione di probabilità congiunta - la covarianza ~ variabili casuali indipendenti - funzioni di una variabile casuale e teoremi fondamentali.

Distribuzioni binomiche, normale e di Pois­sono

Bibliografia

S. Lipschutz, Calcolo della Probabilitd, Collana Schaum.

M. Stoka, Calcolo delle probabilità e statistica matematica, Ed. Leurotto e Bella.

2. Statistica

Scopo e limiti della statistica: teoria e ipotesi - il livello di misura: scale nominali - scale ordi­nali e scale a intervalli - misurazione e stati­stica,

Statistica Descrittiva: scale nominali: pro­porzioni ~ percentuali e rapporti - scale a inter~ valli: distribuzioni di frequenze e rappresenta­zioni grafiche - scale a intervalli: valori medi e misure di variabilità -la distribuzione normale.

Statistica Induttiva: statistiche e parametri -i vari momenti del procedimento di verifica delle ipotesi - verifica delle ipotesi: la distribu­zione binomiale - tests relativi a medie e pro~, porzioni in un solo campione - stima puntuale e stima per intervallo - tests su due campioni: differenze tra medie e tra proporzioni.

Bibliografia

Murray R. Spiegel, Probabilità e Stati~ stica, Collana Schaum.

M. Stoka, Calcolo delle probabilità e Statistica matematica, Ed. Levrot- . to e Bella.

Facoltà di Architettura 191

7. Area disciplinare della Scienza e Tecnica delle Costrnzioni

7.A) Discipline comuni a tutti gli indirizzi:

127. Statica CA) 128. Statica CB) 129. Statica CC) 130. Statica CD) 131. Statica CE) 132. Statica CF)

133. Scienza delle costruzioni CA) 134. Scienza delle costruzioni CB) 135. Scienza delle costruzioni CC)

136. Tecnica delle costruzioni 10 CA) 137. Tecnica delle costruzioni 10 CB) 138. Tecnica delle costruzioni 10 CC)

7.B) Discipline di indirizzo:

139. Progettazione di grandi strutture 140. Sperimentazione dei materiali e delle strutture 141. Consolidamento e adattamento degli edifici 142. Tecnica delle costruzioni 20

pro[ M.E. Bonelli pro[ S. Maisano pro[ G. Colantuoni pro[ .... pro[ C.A. Anselmi pro[ L. Dodaro

pro[ G. Castellano pro[ B. Baratta pro[ P. Belli

prof. U. Carputi prof. V. Fabbrocino prof. P. Jossa

pro[ A. Noto pro[ E. Russo Ermolli prof. A. Defez pro[ U. Carputi

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192 Università degli Studi dì Napoli Federico Il

127. STATICA (A)

Prof. Maria Elisa Bonelli

Area disciplinare: Scienza e tecnica delle Costruzioni

Istituto: Costruzioni

Premessa

Il corso fornisce il primo approccio alla complessa problematica connessa all'analisi delle strutture e ne sviluppa la fase iniziale.

Nell'ambito della formulazione ge­nerale del problema dell'equilibrio (e del suo aspetto duale: assenza di cine­matismo) il corso specifica le sue ap­plicazioni ai «sistemi rigidi di travi» che delle strutture costituiscono il «modello» più semplice sia dal punto di vista geometrico che del comporta­mento del materiale.

Contenuti minimi

1. I vettori: Algebra vettoriale - definizion~

operazioni e proprietà fondamentali. I vettori applicati ad un punto o ad una retta

- operazioni e criteri di equivalenza.

2. Statica: Equilibrio di un punto materiale e di un .corpo rigido, liberi o vincolati. equili­brio di un sistema meccanico - Caratteristiche dello stato di sollecitazione interna

3. Cinematica: Traiettorie di un punto ma­teriale e di un corpo rigido, liberi o vincolati.

Sistemi meccanici e spazio delle configura­zioni.

Spostamenti finiti ed infinitesimi - cedi­menti vincolari e distorsioni - Catene cinemati­che.

4. Principio dei lavori virtuali: Lavoro - Spo­stamenti virtuali - Principio dei lavori virtuali -Applicazioni del principio dei lavori virtuali a sistemi meccanici labili, isostatici o iperstatici, per la soluzione di problemi relativi all'equili­brio o alla congruenza - linee di influenza per carichi o distorsioni viaggianti.

5. Stabilità del/'equilibrio: Analisi della qualità dell'equilibrio tramite il principio dei

lavori virtuali o la funzione «energia poten­ziale ».

Bibiografia

Bonelli, Fino, Maisano, Statica, Fio­rentino, Napoli.

AA.W., Sulla stabilità dell'equilibrio nei sistemi rigidi, a cura dell'Opera Universitaria - Napoli.

AA.W., Esercizi di Statica, Fiorenti­no, Napoli.

Oltre ai libri di testo su indicati si consiglia a integrazione dei temi trat­tati, la consultazione dei seguenti vo­lumi, reperibili presso la Biblioteca dell'Istituto di Costruzioni:

B. Hague, An introduction to vector analysis; Buter and Tanner LTD, Frome and London.

A. Pirand, La statique grafique, Duron Editeur, Paris.

Modalità di svolgimento

Il corso si articola in lezioni teoriche ed applicazioni numeriche e grafiche. In particolare sarà sviluppata, come ar­gomento monografico, l'analisi del si­stema strutturale di un'opera significa­tiva dell'architettura contemporanea.

Iscrizioni: per gli studenti in corso sono libere fino al raggiungimen to del quorum defmito in funzione del nu­mero degli iscritti al 2° anno e del nu­mero dei corsi di Statica attivati.

Per gli studenti fuori corso rimane valida la suddivisione fatta annual­mente secondo i numeri di matricola. È ammesso il passaggio da altro corso (al di fuori del quorum stabilito), pre­via iscrizione valida per il solo anno accademico 1989-90.

Esami: Lo svolgimento dell'esame consta di una prova scritta con ammis-

sione alla prova orale. Tutti coloro che hanno superato la prova scritta, anche se non ammessi, possono discuterla con i collaboratori o il docente del cor­so in un giorno stabilito volta a volta.

I! non superamento della prova ora­le implica anche la ripetizione della prova scritta.

Iscrizione

Viene fatta, all'inizio di ogni sessio­ne, presso l'Istituto di Costruzioni, specificando in delle sessioni si inten­de sostenerlo.

Appelli

Sessione estiva: ultima decade mag­gio 1990; seconda decade giugno 1990; seconda decade luglio 1990.

Sessione autunnale: ultima decade ottobre 1990; prima decade dicembre 1990.

Sessione invernale: seconda decade febbraio 1991; seconda decade marzo 1991.

Collaboratori: i ricercatori dotto arch. Lucia Bove, dott. arch. Grazia Gazzillo, dott. ing. Antonio Tagliale­tela.

Il docente ed i suoi collaboratori so­no a disposizione degli allievi per spiegazioni e chiarimenti, un giorno alla settimana ciascuno, secondo il ca­lendario affisso nella bacheca dell'Isti­tuto.

128. STATICA (B)

Prof. Stefania Maisano

Area diSciplinare: Scienza e Tecnica delle Costruzioni

Istituto: Costruzioni

Modalità di svolgimento del corso

Il corso si articola in lezioni di eser­citazioni guidate.

A conclusione dei principali argo­menti si svolgeranno esercitazioni col­lettive, tendenti ad accertare la assimi­lazione degli argomenti svolti.

Contenuti minimi

1. Calcolo vettoriale: Definizione di vettore - Operazione sui vettori - sistemi di vettori equivalenti.

2. Statica: Principi fondamentali della Mec­canica ~ Equilibrio di un punto materiale libe­ro o vincolato - Equilibrio di un corpo rigido li­bero o vincolato - Equilibrio di url sistema meccanico - Principio di sovrapposizione degli effetti per le forze - Caratteristiche di sollecita­zione interna.

3. Cinematica: Traiettoria di un punto ma­teriale e di un corpo rigido liberi o vincolati _ Sistemi meccanici - Spazio delle configurazioni - Spostamenti finiti ed infinitesimi - PrinCipio di sovrapposizione degli effetti infinitesimi _ Catene cinematiche - Distorsioni.

4. Principio dei lavori virtuali: Lavoro - Spo­stamenti virtuali - Principio dei lavori virtuali _ Applicazioni del principio dei lavori virtuali a sistemi meccanici labili, isostatici e iperstatici - Linee di influenza.

5. Stabilità dell'equilibrio: Analisi della qualità dell-equilibrio tramite il principio dei lavori virtuali o la funzione energia potenziale.

Bibliografia essenziale

Bonelli, Fino, Maisano, Statica. Bonelli, Maisano, Il calcolo matriciale

applicato ali-analisi dei sistemi ri­gidi.

AA.W., Esercizi di Statica.

Iscrizione al corso

Per gli studenti iscritti al secondo an­no: le iscrizioni al corso sono libere, fi­no al raggiungimento della soglia limi-

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j 94 , " Università degli Studi di Napoli Federico Il

te, determinata, anno per anno, dal rapporto tra il numero degli studenti iscritti al secondo anno ed il numero dei corsi di Statica attivati.

Per gli studenti iscritti ad anni suc­cessivi al secondo: possono iscriversi al corso tutti gli studenti che, in base alla suddivisione annuale per numero di matricola (affissa nella bacheca adiacente i locali si Statica) afferiscono al corso stesso. Trasferimenti da altri corsi sono permessi, ma valgono per il solo anno accademico in cui sono ri­chiesti.

Tutti coloro che intendono frequen­tare il corso e sostenere l'esame nel corrente anno accademico devono iscriversi presso !'Istituto di Costruzio­ni (indicando nome, cognome e nu­mero di matricola).

Esami: L'esame consiste in una prova scritta ed in un colloquio orale. L'iscrizione all'esame si effettua prima dell'inizio di ciascuna sessione, speci­ficando l'appello in cui si intende so­stenere la prova.

Appelli

- sessione estiva: ultima decade di maggio, seconda decade di giugno, se­conda decade di luglio;

- sessione autunnale: ultima deca­de di ottobre (a richiesta), seconda de­cade di novembre, seconda decade di dicembre;

- sessione straordinaria: seconda decade di febbraio, seconda decade di marzo.

Le date di esame, le modalità di iscrizione ed i termini di scadenza del­le prenotazioni, verranno comunicati quindici giorni prima dell'inizio di cia­scuna sessione, mediante un avviso af­fisso in bacheca.

Collaboratori: dotto arch. A. Di lorio (riceve il martedì e il venerdì dalle ore 10.30 in poi).

129. STATICA (C)

Prof. Gelsomina Colantnoru

Area disciplinare: Scienza e tecnica delle Costruzioni

Dipartimento: Progettazione urbana

Il corso si articola in lezioni teoriche ed esercitazioni; lo svolgimento di queste ultime prevede applicazioni scritte, in aula.

Gli esami constano di una prova scritta e di un colloquio orale.

Per quanto attiene i contenuti mini­mi del corso, la disciplina impartita si impernia sull'analisi e lo studio dei concetti fondamentali della meccanica dei corpi rigidi. Essa si specializza in due sezioni essenziali: la cinematica dei piccoli spostamenti e la statica propriamente detta.

L'approccio richiede la conoscenza del concetto geometrico di vettore, delle operazioni e regole di calcolo che lo caratterizzano e della espressio­ne in forma di matrici.

La cinematica è limitata all'esame dei moti semplici e degli spostamenti nell'ambito infinitesimo. Lo studio è finalizzato essenzialmente alla ricerca della congruenza dei sistemi mecca­nici.

La statica introduce il concetto ge­nerale di equilibrio ed è riferito in particolare anch'esso, ai sistemi mec­canici. Sono adottati quali strumenti operativi di calcolo le equazioni, del­la cinematica e della statica, sia in forma geometrico-vettoriale che sca­lare.

Facoltà di Architettura 195

Il principio dei lavori virtuali, infi­ne, è introdotto quale strumento di va­lidità generale per la risoluzione, in termini sia cinematici che statici, dei problemi connessi ai sistemi mecca­nici.

Gli appelli degli esami sono così ri­partiti:

1) sessione estiva: seconda decade di maggio; prima decade di giugno; prima decade di luglio.

2) sessione autunnale: seconda de­cade di ottobre; prima decade di di­cembre.

3) sessione straordinaria: prima de­cade febbraio; prima decade marzo.

Indicazioni: il corso è propedeutico ai corsi di Scienza delle costruzioni e Tecnica delle costruzioni.

Iscrizioni al corso: sono libere fino al raggiungimento del tetto massimo fornito dalla ripartizione annuale, del totale degli iscritti al II anno, tra i di­versi corsi di Statica. Per gli allievi fuori corso valgono le iscrizioni già ef­fettuate anno per anno.

Bibliografia

G. Colantuoni, Cinematica estatica dei corpi rigidi.

G. Colantuoni, Esercizi di statica.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dott. F. Canestrini e S. Pesce.

130. STATICA (D)

Prof.

131. STATICA (E)

pror. Carlalberto Anselmi

Area disciplinare: Scienza e Tecnica delle Costruzioni

Istituto: Costruzioni

Corso

Il corso è articolato in lezioni teori­che ed esercitazioni pratiche.

Durante il corso, a conclusione di ogni argomento, verranno svolti « tests» in aula e saranno assegnate « tavole» con esercizi da risolvere a ca­sa e da consegnare entro una scadenza prefissata.

Per la correzione delle tavole duran­te il periodo di svolgimento del corso sarà fissato un orario a parte.

Le tavole corrette e firmate dai do­centi sono condizione indispensabile per l'ammissione agli esami.

Esami

È prevista la sola prova orale, com­prensiva di discussione sulle tavole.

In ogni sessione l'esame può essere sostenuto solo una volta; le iscrizioni agli esami si effettuano in una rubrica unica per tutti i corsi di Statica all'ini­zio di ogni sessione e gli studenti de­vono indicare: cognome, nome, nume­ro di matricola, corso di appartenenza, appello da essi scelto per sostenere l'esame nella sessione.

Sono previsti orientativamente i se­guenti appelli:

Sessione estiva: preappello 17 mag­gio 1989; l° appello: 19 giugno 1989; 2° appello: 12 luglio 1989.

Sessione autunnale: 1 ° appello: 6 novembre 1989; 2° appello: 6 dicem­bre 1989.

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'196 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Sessione straordinaria: l° appello: 14 febbraio 1990; 2° appello: 7 marzo 1990.

Indicazioni: Non si può sostenere l'esame di Statica prima di aver supe­rato quello di Istituzioni di matemati­ca iterato.

Iscrizioni al corso: per gli studenti in corso sono libere fino al raggiungi­mento del quorum definitivo dal rap­porto tra il numero degli iscritti al 2° anno e il numero dei corsi di Statica attivati.

Per gli studenti fuori corso rimane valida la suddivisione fatta annual­mente secondo i numeri di matricola.

Gli studenti non appartenenti per matricola, iscritti al corso negli anni precedenti sono tenuti a riconfermare l'iscrizione rivolgendosi direttamente al docente.

Contenuti minimi del corso

A) Cenni sul calcolo matridale e sui sistemi di equazioni lineari. a) Definizione di matrice -Matrici di tipo particolare - Operazioni sulle matrici - Determinanti - Caratteristica di una matrice. b) Sistemi di equazioni lineari - Teo­rema di Capelli.

B) Teoria dei vettori. a) Definizione di vetto­re. b) Operazioni sui vettori: Prodotto per uno scalare - Somma e decomposizione - Compo­nenti cartesiane - Prodotto scalare, vettoriale e misto. c) Equivalenza di insiemi di vettori: Momento polare - Teorema di Varignon - Con­dizioni di equivalenza.

C) Cinematica. a) Traiettorie del punto ma­teriale e del corpo rigido. b) Spostamenti inti­nitesimi - Principio di sovrapposizione degli ef­fetti. c) Spostamenti infinitesimi di un'asta ri­gida e di un corpo rigido. d) I vincoli. e) Si­stema meccanico. f) Equazioni di congruenza. g) Distorsioni. h) Catene cinematiche.

D) Statica. a) Principi fondamentali della Meccanica. b) Equilibrio di un punto materia­le e di un corpo rigido - Equazioni cardinali della Statica. c) I vincoli. d) Sistema meccanico

- Equilibrio di un sistema meccanico - Deter­minazione grafica dell'equilibrio di un sistema piano staticamente determinato. e) Principio di sovrapposizione degli effetti per le forze. 1) Ca­ratteristiche di sollecitazione interna.

E) Principio dei lavori virtuali. a) Lavoro -Spostamenti virtuali - Principio dei lavori vir­tuali. b) Applicazioni del P.L.V. per la soluzio­ne del problema dell'equilibrio e del problema cinematico.

F) Cenni sui tensori. a) Definizione di tenso­re - tensori doppi simmetrici. Autovalori e au­tovettori (facoltativo).

G) Teoria delle masse. a) Baricentro. b) Mo­mento statico. c) Momenti del secondo ordine. d) Tensore d'inerzia (facoltativo).

Bibliografia

Anselmi, Appunti di Statica. De Rosa, Statica, Liguori, Napoli. Fino, Lezioni di Statica, Fratelli Fio-

rentino, Napoli. AA.VV., Esercizi di Statica, Fiorenti­

no, Napoli.

I collaboratori ed il titolare del cor­so sono disponibili ogni settimana, il lunedì e il giovedì, per spiegazioni su­gli argomenti in programma, esercita­zioni e correzioni di tavole.

Collaboratori: arch. E. De Rosa, ing. L. Fino.

132. STATICA (F)

Prof. Liana Dodaro

Area disciplinare: Scienza e Tecnica delle Costruzioni

Istituto: Costruzioni

Finalità del corso

Il corso si propone di avvicinare gli Studenti all'analisi delle Strutture. A

Eacoltà Cii Architettura 19i1J

tal fine utilizza un modello ideale di materiale - il corpo rigido - il quale, pur nella sua semplicità, consente di impostare in forma sufficientemente generale i problemi di equilibrio e congruenza sui quali si fondano la Scienza e la Tecnica delle Costruzioni.

In particolare, il corso si articola in quattro parti: '

- La prima parte sviluppa gli algo­ritmi necessari alla formulazione dei problemi: algebra delle matrici e teo­ria dei vettori.

- La seconda parte studia il cinema­tismo dei sistemi meccanici. Dopo un accenno alla formulazione delle equa­zioni del moto per sistemi continui, si particolarizzano le relazioni per i con­tinui rigidi e si sviluppano le condizio­ni di esistenza del moto per i sistemi meccanici. L'analisi è affrontata con procedimenti sia analitici che grafici ed è essenzialmente ristretta alla ricer­ca di configurazioni ricadenti nell'in­torno della configurazione di riferi­mento (problema linearizzato).

- La terza parte studia l'equilibrio di corpi sottoposti a carichi stati ci. Ri­cavate le condizioni necessarie e suffi­cienti per l'equilibrio del singolo cor­po rigido, si affronta l'analisi di siste­mi costituiti da elementi di trave mu­tuamente collegati, ponendo l'accen­to: sull'esistenza della soluzione, sulla struttura di quest'ultima (dipendenza o meno da parametri) e sulle leggi di variazione delle caratteristiche di sol­lecitazione. I problemi sono esemplifi­cati da numerose applicazioni su strut­ture tipologicamente significative (ar­chi, telai, strutture reticolari ecc.) e le soluzioni sono ricercate con procedi­menti sia analitici che grafici.

- N ella quarta parte si risolvono problemi statici e cinematici, utiliz­zando il Principio dei Lavori Virtuali.

Poiché l'obiettivo del corso è stimo­lare le capacità dell'allievo ad inqua­drare ciascun problema particolare nell'ambito della teoria generale, du­rante le esercitazioni vengono suggeri­ti continui confronti tra i diversi meto­di di soluzione recuperando, in ciascu­na applicazione, quanto è generalizza­bile, quanto è dipendente dal modello e quanto è peculiare del metodo riso­lutivo usato.

Organizzazione del corso

Il corso si articola in lezioni ed ap­plicazioni. A conclusione di ciascuna parte si effettuano tests scritti tendenti ad accertare l'assimilazione degli argo­menti svolti.

Inoltre, durante il corso, vengono assegnati esercizi da sviluppare a casa. La correzione di questi costituisce un importante momento di incontro, du­rante il quale è possibile chiarire i dubbi individuali.

Contenuti minimi

Teoria dei vettori: Definizione di vettore li­bero, cursore, applicato. Algebra vettoriale. Operazioni vettoriali. Leggi di trasformazione. Insieme di vettori equivalenti.

Cinematica: Leggi del moto. Traiettorie di un punto e di un insieme di punti. Cenni di ci­nematica dei mezzi continui. Cinematica del corpo rigido. Vincoli olonomi e anolomi. Spo­stamenti infinitesimi. Diagrammi di sposta­mento. Principio di sovrapposizione degli ef­fetti per spostamenti infinitesimi. Cinematica dei sistemi meccanici. Catene cinematiche. Di­storsioni.

Statica: Principi fondamentali della Mecca­nica. Postulati della stati ca. Equilibrio di un punto libero e vincolato. Equilibrio di un cor­po rigido libero e vincolato. Principio di so­vrapposizione degli effetti per le forze. Caratte­ristiche di sollecitazione interna. Equilibrio di sistemi meccanici.

Principio dei lavori virtuali: Definizione di Lavoro. Principio dei Lavori Virtuali. Teoremi

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198 , ' Università degli Studi di Napoli Federico Il

delle forze e degli spostamenti virtuali. Appli· cazione del P.L.V. a sistemi meccanici soggetti a vincoli bilaterali e unilaterali. Linee d'in­fluenza.

In aggiunta agli argomenti base so­pra enunciati, in ciascun anno accade­mico, si sviluppa l'analisi di uno sche­ma strutturale estratto da un progetto reale o un argomento monografico di particolare interesse.

Bibliografia

L. Dodaro, A. Di Iorio, C. Cerai di, Analisi dei sistemi rigidi (Appunti del corso).

Ulteriori riferimenti bibliografici verranno suggeriti durante il corso.

Iscrizioni al corso

Tutti coloro che intendono frequen­tare il corso e sostenere l'esame nel corrente anno accademico, devono iscriversi presso !'Istituto di costruzio­ni (indicando nome, cognome e nu­mero di matricola).

Per gli studenti iscritti al secondo an­no: le iscrizioni al corso sono libere, fi­no al raggiungimento della soglia limi­te, determinata, anno per anno, dal rapporto tra il numero degli studenti iscritti al secondo anno ed il numero dei corsi di Statica attivati.

Per gli studenti iscritti ad anni suc­cessivi al secondo: le iscrizioni sono li­bere, ma valgono per il solo anno ac­cademico . in corso.

Esami: L'esame consiste ilJ una pro­va scritta ed in un colloquio orale. So­no esonerati dalla prova scritta coloro che hanno sostenuto, con esito positi­vo, i tests intermedi.

L'iscrizione all'esame si effettua pri­ma dell'inizio di ciascuna sessione,

specificando l'appello in cui si intende sostenere la prova.

Appelli

Sessione estiva: ultima decade di maggio; seconda decade di giugno; se­conda decade di luglio.

Sessione autunnale: ultima decade di ottobre; seconda decade di novem­bre; seconda decade di dicembre.

Sessione straordinaria: seconda de­cade di febbraio; seconda decade di marzo.

Le date di esame, le modalità di iscrizione ed i termini di scadenza del­le prenotazioni, verranno comunicati almeno quindici giorni prima dell'ini­zio di ciascuna sessione, mediante un avviso affisso in bacheca.

Collaboratori: arch. A. Di Iorio.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca della dott.ssa arch. C. Ceraldi.

133. SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (A)

Prof. Giovanni Castellano

Area disciplinare: Scienza e tecnica delle costruzioni

Istituto: Costruzioni

La prima parte del corso ha come oggetto la trattazione della Meccanica dei solidi con particolare riferimento al moto ed all'equilibrio di un corpo deformabile.

Utilizzando il calcolo differenziale assoluto (calcolo tensoriale) si svilup­pano le analisi degli stati di deforma-

~ Facoltà"' di Architettura " '" " 199~

zione e di tensione relativi ad un «continuo» tridimensionale; definiti i legami tensione-deformazione nel­l'ipotesi di materiale «stabile», si di­scute il problema analitico dell'equi­librio elastico. In particolare si analiz­za la soluzione del problema nel caso del solido di De Saint-Venant.

Nella seconda parte del corso si svolge la trattazione della Meccanica delle Strutture: teoria tecnica della trava, teoria dei sistemi forniti da travi (telai); l'analisi dei telai viene condot­ta utilizzando il calcolo matriciale, particolarmente adatto a predisporre algoritmi orientati all'elaborazione au­tomatica dei dati.

Il corso si conclude con la trattazio­ne dei problemi riguardanti i criteri di resistenza e la stabilità dell'equilibrio elastico.

Bibliografia

Appunti sul corso.

R. Baldacci, Scienza delle costruzioni.

A.E.H. Love, A treatise on the mathe-matical theory 01 elasticity.

Y.C. Fung, Fundations 01 solid mecha­nics.

134. SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (B)

Prof. Alessandro Baratta

Area disciplinare: Scienza e tecnica delle costruzioni

Dipartimento: Conservazione dei beni architettonici ed ambientali

Programma

A. Il problema del continuo

A.l. Analisi della deformazione di un corto con­tinuo (1, 3, 6)

Generalità - Componenti dello spostamento - Condizioni di congruenza interna delle com~ ponenti dello spostamento - Deformazione dì un volume elementare . L'ipotesi di piccoli spostamenti ~ Spostamenti rigidi - Moto rigido e deformazione pura· Tensore di deformazio­ne - Le componenti della deformazione nelle ipotesi di piccoli spostamenti - Espressione delle componenti di deformazione lungo dire­zioni arbitrarie (senza dimostrazione) - Dire-7ioni principali di deformazione e dilatazioni principali ~ Qualità invariante della deforma­zione - Significato fisico del1'invariante lineare; coefficiente di dilatazione cubica - Stati piani di deformazione - Decomposizione del tensore di deformazione nelle componenti sferica e de· viatoria - Condizioni di congruenza interna delle componenti della deformazione· Condi­zioni di congruenza esterna - Applicazioni.

A.2. Analisi dello stato tensionale (1, 3, 6)

Generalità e definizioni: forze esterne; for~ ze interne e tensioni - Componenti cartesiane della tensione su un elemento piano comun­que orientato ~ Tensore degli sforzi - Proprietà di simmetria del vettore censione - Direzioni principali di tensione e tensioni principali - In­varianti di tensione - Stati piani di tensione -Cerchio di Mohr per gli stati piani (senza di­mostrazione) - Altri stati tensionali particolari­Decomposizione del tensore degli sforzi - Con­dizioni di equilibrio interno del corpo conti­nuo - Equazioni ai limiti - Linee isostatiche -Applicazioni.

A.3. Principio dei Lavori Virtuali (1, 3, 6)

B. Teoria della elasticità

B.!. Leggi costitutive dei materiali elastici iso­tropo (1, 3, 6)

Premesse - Comportamento dei materiali sotto carico - La prova monoassiale di tradizio­ne . Il materiale elastico - Il materiale isotropo - Il materiale isotropo ad elasticità lineare - Re­lazioni dirette ed inverse di Navierr - Il poten­ziale elastico per il materiale isotropo ad elasti­cità lineare - Potenziale di varie azioni di forma e di volume - Limitazioni del coefficiente di

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Poisson - Solidi omogenei e non omogenei - Il lavoro di deformazione nei corpi elastici lineari ~ Teorema di Clapevron ~ Applicazioni.

B.2. Il problema del/'equilibrio elastico (1, 6)

Posizione del problema - Metodi risolutivi -Equazioni dell'equilibrio elastico - Principio della Minima Energia Potenziale Totale - Prin­cipio di sovrapposizione degli effetti e princi­pio di Kirchoff - Teorema di Betti - Sistemi di forze ortogonali in energia - Applicazioni.

B.3. Resistenza dei materiali (1, 3, 6)

Premessa - La prova monoassiale di trazione - Materiali duttili e materiali fragili - Le verifi­che di sicurezza in regime monoassiale - Con­siderazioni generali sulle verifiche di resisten­za - Criteri di resistenza - Materiali duttili - Cri- , terio di Henchy - Materiali non duttili - Crite­rio di Crashof.

C. Il problema del De Saint-Venant

C.l. Formulazione del problema (1, 3)

Formulazione del problema: definizione del solido di De St. Venant e postulato del De St. Venant. I casi di sollecitazione semplice nelle travi.

C.2. Sforzo morale centrato (1, 3)

Soluzione del problema - Considerazioni sulla deformazione della trave - Il lavoro di de­formazione - Le verifiche di sicurezza - Appli­cazioni.

C.3. La flessione retta (1, 3)

Soluzione del problema ~ Considerazioni sul1e tensioni e deformazione della trave - La­voro di deformazione - Verifiche di sicurezza­Applicazioni.

C.4. La flessione deviata (l, 3)

Premesse - Analisi dello stato di tensione -Analisi della deformazione - Lavoro di defor­mazione - Verifiche di sicurezza - Applicazioni.

C.5. Sforzo normale eccentrico (1, 3, 4)

Premesse - Analisi dello stato di tensione -Analisi della deformazione ~ Lavoro di defor­mazione - Verifiche di sicurezza ~ Il caso del materiale non reagente a trazione: sezione ret­tangolare A Sezione dotata di un asse di simme­tria - Sezione qualsiasi A Applicazioni.

C.6. Torsione (l, 3, 4)

Introduzione: le travi di sezioni circolare -La soluzione generale del problema per le travi di sezione generica attraverso la funzione di in~ globamento. Sezione ellittica - Centro di tor­sione - Analoga idrodinamica - Sezione rettan~ golare - Il fattore di torsione - Travi tubolari con pareti sottili e I e II formula di Bredt ~ Se~ zioni composte di rettangoli allungati e ferri profilati ~ Sezioni plurioonnesse - Il lavoro di deformazione - Verifiche di sicurezza ~ Appli­cazioni.

C.7. Flessione e taglio (1, 3)

Formulazione del problema: il centro di ta­glio (senza dimostrazione) - Il èalcol0 della ten­sione tangenziale media su di una corda gene­rica - Flessione e taglio nelle travi di sezione compatta simmetrica sollecitate parallelamen~ te all'asse di simmetria: espressione della 't"zy,

della 'tzy massima e della 'tzx - Analisi della de~ formazione: scorrimento medio (senza dimo­strazione) e fattore di taglio - Sezione rettango­lare ~ Sezione circolare - Sezione a I, L, T - Se­zioni sottili aperte in generale - Sezioni sottili pluriconnesse - Verifiche di sicurezza - Dia­grammi delle tensioni tangenziali - Applica­zioni.

C.8. li caso generale di sollecitazione composta (1, 3)

D. Le travi inflesse

D.l. Geometria delle masse (1, 2, 4)

Baricentro di un sistema di masse ~ Il mo­mento statico - Proprietà del baricentà del bari­centro - Coordinate del baricentro - I sistemi continui - BarÌcentri di alcune linee - Baricen­tri di alcune superfici - Il momento di inerzia assiale - Il momento centrifugo - I sistemi con­tinui - I teoremi di trasporizione - Determina­zione grafica ~ Il centro relativo ad un asse - La corrispondenza fra gli assi x e i centri X - L'el­lisse centrale d'ìnerzia - Caso dei sistemi conti­nui - Il nocciolo centrale d'inerzia - Il cerchio di Mahr - Direzioni principali d'inerzia e mo­menti principali d'inerzia - Il modulo di resi­stenza - Rettangolo - Cerchio - Applicazioni.

D.2. Teoria tecnica delle travi in flesse (1, 2, 4)

Relazione fra q, T.M. - Conseguenze - I dia­grammi delle sollecitazioni T e M - Caso dei carichi concentrati - Osservazioni - L'equazio-

ne differenziale della linea elastica - Integrazio~ ne dell'equazione della linea elastica - Il teore­ma di Mohr - I coloranti di Mohr - La trave au­siliaria w Composizione cinematica degli spo~ stamenti.

D.3. Applicazioni (2, 4, 5)

Statica delle travi - Ricerca delle reazioni vettoriali isostatiche attraverso le equazioni della statica e attraverso il principio dei lavori virtuali per i corpi rigidi (catene cinematiche)­Diagrammi delle caratteristiche della sollecita­zione - Ricerca della linea elastica - Calcolo di componenti dello spostamento - Il metodo di Mohr - Variazioni termiche uniformi e a farfal­la - Travi di una campata - Travi Gerber e travi continue più campate - Equazioni di congruen­za - Linee di influenza (cenni) - Verifiche di re­sistenza.

D.4. Strutture composte da travi (2, 4, 5, 6)

Ricerca delle reazioni vincolanti isostatiche attraverso successive scomposizioni grafiche -Ricerca delle reazioni vincolari isostatiche at­traverso le equazioni della statica e attraverso il P.L.V. (catene cinematiche) - Diagrammi delle caratteristiche della sollecitazione - Ricerca delle re~zioni iperstatiche tramite le equazioni di congruenza - Ricerca delle reazioni iperstati­che tramite l'applicazione del Principio dei La­vori Virtuali per i corpi deformabili - Calcolo di componenti dello spostamento tramite il P.L.V. per i corpi deformabili - Metodo di Rit­ter per le travature reticolari - Calcolo degli spostamenti attraverso il metodo di composi­zione - Sistemi simmetrici ed emisirnrnetrici -Verifiche di resistenza - Travi soggette a fles­sione, taglio e torsione - Travi con carichi e vincoli non complanari.

E. Stabilità dell'equilibrio (1, 3, 4)

Premesse ~ Definizione di equilibrio stabile e di equilibrio instabile - Problema dell'insta­bilità dell'equilibrio nelle travi soggette a sfor­zo normale: il caso dell'asta appoggiata - Altre condizioni di vincolo: trave con incastro e ap­poggio, trave doppiamente incastrata, trave a mensola, trave con incastro ed incastro scorre­vole, trave con cerniera ed incastro scorrevole -Snellezza - Snellezza limite - Iperbole di Eule­ro - Limiti di validità della formula di Eulero e verifiche di sicurezza ~ Metodo.

Testi consigliati

V. Franciosi, Scienza delle Costruzioni, ed. Liguori, Napoli, volI. I, II, III.

V. Franciosi, Problemi di Scienza delle Costruzioni, ed. Liguori.

M. Capurso, Lezioni di Scienza delle Costruzioni, ed. Pitagora, Bologna.

O. Belluzzi, Scienza delle Costruzioni, voI. I, ed. Zanichelli, Bologna.

E. Giangreco, Esercizi di Scienza delle Costruzioni, ed. Liguori, Napoli.

135. SCIENZA DELLE COSTRUZIONI (C)

Prof. Paolo Belli

Area disciplinare: Scienza e tecnica delle costruzioni

Dipartimento: Configurazione e attua­zione dell'architettura

Il corso tratta:

a) l'analisi della deformazione e del­la tensione nel continuo;

b) il problema generale dell'equili­brio elastico e la sua particolarizzazio­ne al caso della trave attraverso la teo­ria del De Saint-Venant;

c) la stabilità dell'equilibrio.

Il testo consigliato è:

Fondamenti di Scienza delle costruzio­ni, volI. I-Il-III del Prof. Ing. Vin­cenzo Franciosi (Ed. Liguori).

Si riportano i capitoli ed i paragrafi contenenti gli argomenti trattati nelle lezioni:

Volume l

Cap. I, La deformazione (paragrafi: 1,2,3,4, 5,7,8,9, Il, 12) - Cap. II, Le tensioni - Cap. III,

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Relazioni elastiche w Cap. IV, L'Equilibrio ela­stico w Cap. VII, L'Energia di deformazione (pa­ragrafi da 1 a lO) - Cap. VIII, Criteri di resisten­za (paragrafi: l, 2, 3, 4, 5, 6, 12, 13, 14).

Volume II

Cap. I, Geometria delle masse - Cap. II, Il problema del De St. Venant - Cap. III, Trazione e compressione - Cap. IV, Le travature reticolari - Cap. V, Flessione retta - Cap. VI, Flessione de­viata - Cap. VII, Flessione composta - Cap. VIII, Torsione (paragrafi: 7, 8, 9, Il, 12) - Cap. IX, Taglio (paragrafi: 6,7,8,9, lO, Il, 12) - Cap. X, Le travi con sezione retta sottile (paragrafi: 1,2, 4, 6, 7) - Cap. XI, Utilizzazione dei risultati del D.S. V. e relativa approssimazione - Cap. XII, La verifica alla crisi puntuale.

Volume I/I

Cap. I, La statica delle travi - Cap. II, Le tra­vi ad asse rettilineo isostatiche - Cap. III, Le strutture iperstatiche: Il metodo delle forze -Cap. V, Il principio dei lavori virtuali nel meto­do delle forze (paragrafi: da l a 6) - Cap. VII, La trave rettilinea caricata assialmente (paragrafi: 2, 3, 4, 5, 6).

La preparazione degli allievi deve essere completata dalle applicazioni svolte durante le esercitazioni; ulterio­ri esercizi possono essere dedotti da:

Problemi di Scienza delle Costruzioni, voll. I e II del Prof. Ing. V. Fran­ciosi (Edizione Liguori).

Bibliografia essenziale

S. Timoshenko, History oj Strength oj materials, McGraw Hill book, New York, 1953.

A.E.H. Love, A treatise on the mathe­matical theory oj elasticity, Dover, pubbl. New York, 1944.

A. Di Tommaso, Fondamenti di Scien­za delle costruzioni, Patron, Bolo­gna 1981.

E. Benvenuto, La scienza delle Costru­zioni e il suo sviluppo storico, San­soni 1981.

136. TECNICA DELLE COSTRUZIONI IO (A)

Prof. Ugo Carpnti

Area disciplinare: Scienza e tecnica delle costruzioni

Dipartimento: Istituto di costruzioni

Premessa

Nel corso di Tecnica delle Costru­zioni ci proponiamo di portare alla co­noscenza dei giovani lo studio della progettazione delle opere architettoni­che, in particolare lo studio dell'orga­nismo strutturale, che è anch'esso opera architettonica.

Intendiamo in questo corso studiare sistematicamente le forme strutturali dal punto di vista del loro concetto statico, al fine di favorire la forma­zione di quella «sensibilità stati ca» -se così si può dire - segnalata ed au­spicata anche dal riordinamento del­le Facoltà di Architettura, sensibilità statica che deve essere rivolta a sti­molare, ad ideare forme arcbitettoni­che di valida e chiara possibilità co­struttiva.

Approfondiremo, con riguardo alle proposizioni di analisi del modello strutturale, la conoscenza di due ma­teriali da costruzione, maggiori prota­gonisti del fatto costruttivo, ClOe dell'acciaio e del calcestruzzo arma­to, e della loro tecnologia, sulla base delle nozioni di elasticità già acquisi­te nel corso di Scienza delle Costru­zioni.

Ci proponiamo infine di dare una visione ampia ed aggiornata dei parti­colari procedimenti costruttivi e delle nuove forme, strutturali, mostrandone le attuali tendenze verso ulteriori svi­luppi e verso nuove possibilità co­struttive.

Facoltà di Architéttura ~ , "2'6'3"1 ~ ~i§ji

Argomenti del corso

1) I materiali strutturali - Proprietà essen­ziali dei materiali strutturali ~ Costanti fisiche e coefficienti di sicurezza dei materiali.

I carichi delle strutture - Carichi permanen­ti - Carichi accidentali.

Strutture a molte iperstatiche - I telai piani e metodi di calcolo (Gehler-Cross). Analisi matriciale.

Piastre: Le ipotesi fondamentali - L'equa­zione differenziale della superficie elastica _ L'integrazione dell'equazione - Il calcolo me­diante le differenze finite - Metodi approssÌw mati.

Nuovi orientamenti nel calcolo delle strut­ture in relazione agli stati limite.

2) Costruzioni metalliche - Proprietà generali e tecnologiche degli acciai w Prove regolamen­tari sui materiali metallici - Comportamento dei materiali metallici da costruire - Elementi strutturali in acciaio - Collegamenti - Travature reticolari - Capriate - Travi a parete piena - So­lai - Coperture in genere - Intelaiature sempli­ce e multiple w Archi.

3) Costruzioni in cemento armato - Proprietà generali e tecnologiche del calcestruzzo ce­mentizio - Elementi costituenti e loro influen­za - Comportamento meccanico dei calcestruz­zi - Prove regolamentari - Teoria statica del cal­cestruzzo armato e precompresso - Elementi strutturali io c.a. - Solai - Piatre - Solai a fungo - Cassettoni - Travi Vierendeel - Strutture ad arco - Volte travi.

4) Cenni di statico delle fondazioni - Com­portamento dei terreni e classifica di essi - Ele­menti della meccanica dei terreni - Tecnica delle fondazioni - Fondazioni dirette - PUnti e travi rovesce - Fondazioni indirette - Pali di fondazione.

Testi consigliati

1) A. Arcangeli, La struttura nell'ar­chitettura moderna, Sansoni. O. Belluzzi, Scienza delle Costru­zioni, I, II, III, Zanichelli.

2) A. Arcangeli, La struttura dell'ar­chitettura moderna, Sansoni. O. Belluzzi, Scienza delle Costru­zioni, I, II, III, Zanichelli.

L.F. Donato, Lezioni di Costruzio­ni, II, Costruzioni Metalliche, Co­lombo, Cursi. U. Carputi, M. Locatelli, Collega­menti chiodati e bulloni. Pubblicazioni della Società Italsi­der. Norme tecniche (D.M. 30-5-1972).

3) O. Belluzzi, Scienza delle Costru­zioni, I, II, III, Zanichelli. E. Giangreco, Teoria e Tecnica del­le Costruzioni, Ed. Liguori. L. Santarella, Il Cemento Armato, I, II, Hoepli. M. Pagano, Progetti di strutture in cemento armato, Liguori, Napoli. Norme tecniche (D.M. 30-5-1972).

4) A. Arcangeli, La struttura nell'ar­chitettura moderna, Sansoni. O. Belluzzi, Scienza delle Costru­zioni, I, II, III, Zanichelli. L. Santarella, Il Cemento Armato, I, II, Hoepli, Milano.

Nello svolgimento del corso saran­no proiettati, a cura della CISIA e dell' AlTEC, films documentari.

137. TECNICA DELLE COSTRUZIONI lO (B)

Prof. Vincenzo Fabbrocino

Area disciplinare: Scienza e tecnica delle costruzioni

Dipartimento: Costruzioni

Programma

1. I materiali strutturali e loro caratteristi­che meccaniche - Forze esterne e relativa rego­lamentaziooe - I coefficienti di sicurezza.

2. Calcestruzzo armato e precompresso (Teoria Statica - Regolamenti).

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3. Teoria dei telai piani e metodi di calcolo (Gehler, Cross, Grinter, Pozzati).

4. Piastre (Trattazione generale - Il calcolo +

mediante le differenze finite - Metodi approssi­mativi).

5. Strutture in acciaio (Tipologie strutturali e criteri generali di progettazione - Generalità sul calcolo e sull'esecuzione dei collegamenti).

6. Teoria degli archi.

7. Nozioni sulle volte-travi.

8. Ponti (Tecnica delle fondazioni e metodi di calcolo).

9. Fondazioni (Tecnica delle fondazioni e metodi di calcolo).

lO. Fondamenti della teoJ;"ia della plasticità­Applicazioni delle strutture: calcolo e rottura.

11. Tensostrutture e sistemi retìcolari spe­ziali (classificazioni e caratteristiche struttu­rali).

Testi consigliati

O. Belluzzi, Scienza delle Costruzioni. C. Cestelli Guidi, Meccanica dei terre­

ni e stabilità delle fondazioni. E. Giangreco, Teoria e Tecnica delle

Costruzioni, I, II. Volumi della Collana tecnico-scientifi­

ca Italsider. Appunti di Costruzioni in acciaio a cu­

ra dell'ing. Alberto Balsamo.

138. TECNICA DELLE COSTRUZIONI l° (C)

Prof. Paolo Jossa

Area disciplinare: Scienza e tecnica delle costruzioni

Dipartimento: Costruzioni

Nel corso si vuole contribuire alla conoscenza dell'organismo strutturale

coordinando, finché possibile, i molti aspetti applicativi entro ipotesi di ge­neralizzazione concettuale e svilup­pando correlazioni fra temi apparente­mente diversi fra loro.

In particolare si cercherà di eviden­ziare interrelazioni fra la scelta proget­tuale, la costruzione del modello e l'analisi dello stesso.

Saranno comunque proposti inizial­mente ed in parallelo due distinti li­velli d'indagine. Un primo livello pre­valentemente rivolto alla conoscenza del dato e del fenomeno osservabile (proprietà del materiale - e delle azio­ni - caratteristiche delle risposte). Un secondo livello, rivolto prevalente­mente all'analisi del modello.

Si cercherà infine di allargare la co­noscenza nel settore attraverso l'illu­strazione di soluzioni progettuali di particolare interesse.

Argomenti del corso

I materiali strutturali (acciaio - calcestruzzo - muratura). Elasticità e plasticità - Il calcolo delle travi in c.a. - Criteri di rottùra - Il calcolo a rottura - La viscosità - Il ritiro - La risposta ad azioni cicliche (1) (2).

Analisi matriciale degli schemi a telaio -Elementi di programmazione - Applicazioni all'elaboratore - Procedimenti iterativi - Il me­todo di Cross (3) (4).

Cenni sul metodo degli elementi finiti. Elementi di sismica - L'oscillazione elemen-

tare (5). Le piastre. Collegamenti e strutture in acciaio. Le strutture di fondazione. Nel corso verranno attivati seminari.

l) P. Jossa, Lezioni di tecnica delle co­struzioni - l materiali strutturali (Parte prima), Edizioni della Li­breria.

2) E. Giangreco, Teoria e tecnica del­le costruzioni, voI. I, Liguori Edi­tore.

Facoltà di Architettura ~ " _ ~~ : ~2'05iJl M,"~'"s?A

3) V. Perrone, Risoluzione matriciale dei telai piani, Miccoli Editore.

4) Appunti del corso. 5) Elementi di sismica - Appunti del

corso. 6) Analisi di edifici multipiano - Ap­

punti del corso. 7) V. Perrone, N. Salzano De Luna, Il

calcolo dei solai, Fratelli Fiorenti­no Editori.

Testi consigliati

F. Leonhardt, voll. l, 2, 3, 4, 5, 6, Ed. Scienza e Tecnica.

C. Cestelli Guidi, Cemento armato pre­compresso, Hoepli Ed.

G. Ballio, F.M. Mazzolani, Strutture in acciaio, ISEDI Ed.

U. Carputi, M. Locatelli, Collegamenti chiodati e bullonati, CISIA Ed.

C. Cestelli Guidi, Geotecnica e tecnica delle fondazioni, Hoepli Ed.

O. Belluzzi, Scienza delle costruzioni, voI. II, Zanichelli Ed.

Quaderni tecnici e monografie ltalsider; in particolare:

I collegamenti nella carpenteria metallica -Strutture in acciaio per edifici civili in zone si­smiche - Riferimenti sulla progettazione strut­turale (il comportamento delle strutture por­tanti di acciaio alle azioni sismiche) - I contro­venti negli edifici civili ed industriali.

Criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi C.M. del 24-5-82.

Norme tecniche per le costruzioni in c.a. normale e precompresso e per le strutture me­talliche D.M. 27·7-85.

Norme per le costruzioni in zone sis­miche. D.M. 24/1/86.

139. PROGETTAZIONE DI GRANDI STRUTTURE

Pror. Antonio Noto

Area disciplinare: Scienza e tecnica delle costruzioni

Dipartimento: Costruzioni

La diffusione degli elaborati elettro­nici, e la conseguente possibilità di un sistematico ricorso all'algebra lineare, forniscono a tutt'oggi la più semplice ed efficace risposta alle intrinseche difficoltà dell'analisi. I processi di de­cretizzazione, difatti, si sono in tempi recenti largamente affermati, ed at­tualmente rappresentano, soprattutto nella fascia delle concrete applicazio­ni, un utilissimo strumento nello stu­dio di svariati organismi' strutturali.

Collocandosi in naturale posizione di complementarietà nell'iter discipli­nare dell'Istituto di Costruzioni, lad­dove sono acquisiti i fondamentali allo studio del comportamento statico e delle strutture e si è completata, o è in atto, la formalizzaziòne con più comu­ni modelli analitici di elementi strut­turali, il corso propone per quanto det­to il completamento dell'iter mediante un programma di applicazioni, ai mo­delli mono e bidimensionali, delle tec­niche di analisi automatica che si fon­dano sull'algebra matriciale e sul me­todo degli elementi finiti.

Al corso si affiancano esercitazioni pratiche sull'elaboratore, e lo studio dettagliato di qualche organismo strutturale eventualmente collegato con l'esperienza progettuale degli al­lievi, ed al quale siano applicabili i modelli teorici analizzati.

140. SPERIMENTAZIONI DEI MATERIALI

E DELLE STRUTTURE

Pror. Ennio Russo Ermolli

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2Q6 Università tlegli Studi di Napoli Federico II

Area disciplinare: Scienza e tecnica delle costruzioni

Dipartimento: Configurazione e attua­zione dell'architettura

Nel corso si intende sviluppare la conoscenza dei metodi di sperimenta­zione al fine di determinare le proprie­tà dei materiali e il comportamento delle strutture.

Il corso in particolare si articolerà nei seguenti temi:

Prove sui materiali

Acciai e altri metalli - C~lcestruzzo - Lateri­zi - Rocce - Materiali plastici - Legno e derivati.

Prove su strutture

Prove di carico - Prove non distruttive.

Prove su modeW

Teoria dei modelli - Materiali per modelli.

141. CONSOLIDAMENTO E ADATTAMENTO

DEGLI EDIFICI

Prof. Alberto Defez

A rea disciplinare: Scienza e tecnica delle costruzioni

Dipartimento: Conservazione dei beni architettonici e ambientali

Corso: Si svolge con lezioni teoriche ed esercitazioni. Si ritiene indispensa­bile la frequenza.

Esami: Si svolgono nei periodi con­sentiti con appelli a frequenza mensi­le. Prevedono una prova scritta ed una orale. Le date degli appelli vengono comunicate all'inizio di ogni sessione.

Indicazioni: Il corso è in relazione con quello di «Restauro dei monu-

menti». Si ritiene indispensabile una buona preparazione nelle materie « Scienza delle Costruzioni» e «Tecni­ca delle Costruzioni».

Iscrizioni al corso: Verranno raccolte all'inizio del corso.

Contenuti del corso

- Aspetti del consolidamento: le implica­zioni di carattere sociale; la diagnosi; la filoso­fia della sicurezza.

- Comportamento dei materiali: prove di laboratorio e criteri di resistenza.

- Carichi agenti sulle costruzioni. - Le murature: caratteristiche generali e

verifiche alle tensioni ammissibili e agli stati li­miti.

- Le strutture murarie: archi, volte e cu­pole.

- Le fondazioni: caratteristiche e carico H­, mite dei terreni.

- Muri di sostegno, - Il legno: caratteristiche fisico-meccani-

che e criteri di verifica e di progetto di strutture varie,

- Gli edifici in muratura: criteri di verifica del"complesso murario; l'edificio sotto le azio­ni sismiche; metodo degli elementi finiti,

- Nuove teorie sul comportamento delle murature,

- L'analisi dei dissesti. - Metodologia di indagine ed opere di con-

solidamento: criteri generali e metodologia di indagine e di intervento,

- Consolidamento fondazionali. - Il problema della Torre di Pisa: indagini,

verifiche e studi di consolidamento. - Riparazione di strutture in c,a.

Bibliografia

A. Defez, Il consolidamento degli edifi­ci, Liguori Ed.

Restauro - Quaderni di restauro monu­menti, E.S.1.

Fanno parte integrante della mate­ria i testi delle seguenti Leggi e Decre-

Facoltà di ArcHitettura 2o~1 ,,~~):i

ti emanati dal Ministero Lavori Pub­blici:

l) Legge n. 64 del 2 febbraio 1974, «Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche ».

2) Circolare n. 217/45 del 30 luglio 1981: « Le istruzioni relative alla normativa tecnica per la riparazio­ne ed il rafforzamento degli edifi­ci in muratura danneggiati da si­sma».

3) Decreto 19 giugno 1984: «Norme tecniche relative alle costruzioni sismiche ».

4) Norme tecniche per la progettazio­ne, esecuzione e collaudo degli edifici in muratura e per il loro consolidamento.

Disponibilità dei collaboratori: Do­po le lezioni del corso.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dotto L.M. Monaco, A. Santa­maria.

142. TECNICA DELLE COSTRUZIONI 2°

Prof. U. Carputi

Area disciplinare: Scienza e tecnica delle costruzioni

Istituto: Costruzioni

Il corso si propone di. contribuire all'ampliamento dello studio della progettazione strutturale trattando gli approfondimenti teorici ed applicativi della tematica nel campo delle costru­zioni in cemento armato ordinario e precompresso ed in acciaio con riferi­mento all'organizzazione dei ·modelli comportamentali degli insiemi strut­turali, intesi nella loro più ampia ac­cezione morfologica e tipologica, e con riguardo alle soluzioni persegui­bili e programmabili attraverso ela­boratori.

Nel corso trova spazio lo studio e lo sviluppo delle progettazioni strutturali relative alle tesi di laurea.

Argomenti del corso

L'organizzazione strutturale degli edifici multipiani,

Sistemi di copertura a grande luce - Tipolo­gie strutturali.

La prefabbricazione strutturale in c.a. - Teo­ria e tecniche - Normative,

L'organismo strutturale con particolare ri­guardo alle azioni sismiche.

Analisi strutturale - Tecniche matriciali. Modellazione di strutture e calcolo median­

te programmi.

Testi

Appunti dalle lezioni. P. Pozzati, Teoria e tecnica delle costru­

zioni, UTET.

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208 ( ,.- Università degli Studtdi NaRol! f'eder{co Il

8. Area disciplinare Socio-economica

8.A) Discipline comuni a tutti gli indirizzi:

143. Estimo ed esercizio professionale (A) 144. Estimo ed esercizio professionale (B)

8.B) Discipline di indirizzo:

145. Geografia urbana e regionale 146. Economia urbana e regionale 147. Sociologia urbana e rurale 148. Economia dei trasporti

prof. L. Fusco Girard prof. A. Realfonzo

prof. L. Piemontese prof. L. Fusco Girard prof. G. Persico prof. M. De Luca

! .J

Facoltà di Architettura 209

143. ESTIMO ED ESERCIZIO PROFESSIONALE (A)

Prof. Luigi Fusco Girard

Area disciplinare: Socio-economica Dipartimento: Conservazione dei beni

architettonici e ambientali

I! corso di Estimo ed Esercizio Pro­fessionale è orientato a focalizzare i procedimenti per l'elaborazione di va­lutazioni che sono finalizzate alla pro· gettazione e all'attuazione dei pro­getti.

Le valutazioni sono innanzitutto economico-finanziarie, desumibili dal­la tradizionale teoria microeconomica, da cui la disciplina «Estimo» deriva.

I! campo delle valutazioni viene quindi ampliato includendo valutazio­ni di tipo «integrato», monetarie, fun­zionali, ecologiche, energetiche che trovano applicazione nell'ambito di specifici metodi di valutazione dei progetti, nella valutazione della quali­tà delle risorse ambientali-culturali e della produzione edilizia ed urbani­stica.

In particolare, i principali punti af­frontati nel corso sono i seguenti:

A) ElemenJi di microeconomia: I modelli economici, domanda, offerta, prezzo; la teoria della produzione e dei costi di produzione; l'equilibrio di breve e lungo periodo; concor­renza perfetta e benessere; elementi di econo­mia del benessere.

B) Teoria e metod%gia estimativa: l'evolu­zione della «moderna» diSCiplina estimativa da Arrigo Serpieri a Carlo Forte: L'evoluzione del­la teoria del valore e della logica estimativa; i principi dell'estimo; il metodo ed i procedi­menti estimativi; contributi e limiti della teoria estimativa; prospettive di sua evoluzione.

C) Estimo urbano e territoriale: La produzio­ne edilizia; la consistenza e le caratteristiche della spesa pubblica nell'edilizia residenziale

pubblica; i rapporti del settore edilizio con gli altri settori produttivi; la sua crisi e le diverse cause; caratteristiche, del mercato abitativo; il sistema normativo dell'edilizia residentiale pubblica; la stima del valore di mercato del prodotto edilizio; il saggio di rendimento dell'investimento immobiliare urbano; la sti­ma del valore di mercato dei fattori della pro­duzione edilizia; la rendita ed il recupero alla collettività delle plusvalenze fondiarie.

Il costo della nuova produzione edilizia: la stima dei costi di costruzione; l'analisi e la sti­ma deri costi di costruzione con il procedimen­to per elmenti funzionali; i costi di manuten­zione e gestione; il metodo A.R.C.; l'analisi di valore.

Il costo de/ recupero e della conservazione at­tiva dei beni culturali: il costo per l'eliminazio­ne dell'obsolescenza tecnologica, posizionale, ambientale ed economica; procedimenti di sti­ma del costo del recupero; aspetti economici della conservazione attiva dei beni culturali ed ambientali.

La stima dei costi insediativi: i costi delle opere urbanizzative primarie e secondarie; il costo degli standards urbanistici; il costo di produzione di alcuni servizi pubblici urbani.

Il va/ore di surrogazione. Il va/ore complementare e di trasformazione.

D) I metodi di valutazione integrata dei pro­getti e dei piani: Le valutazioni nelle analisi fi­nanziarie; le valutazioni multicriterio qualitati­ve e quantitative; il metodo SEL per la stima della qualità della produzione edilizia; il valore « complessivo)} delle risorse dal pupto di vista della collettività; il procedimento di Clawsoll. L'analisi costi-benefici; le valutazioni econo­miche nella A C B; esempi di valutazioni di «intangibili ».

E) Estimo generale ed esercizio professionale: le valutazioni nell'attuazione dei progetti. Il fi­nanziamento delle opere di urbanizzazione e degli interventi di riqualificazione. L'indennità di espropriazione; il N.C.E.V.; le diverse pro­cedure di appalto; la direzione dei lavori; il col­laudo, la revisione dei prezzi.

Bibliografia

l) Elementi di economia

A. Koutsuyannis, Microeconomia, E­TAS, 1981 (capitoli 4-5).

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210 Università degli Studi di Napoli Federico Il

2) Estimo

C. Forte, B. De Rossi, Principi di eco­nomia ed Estimo, ETAS 1983 (me­no i seguenti capitoli e paragrafi: Cap. 2 e Cap. 8; nonché meno i paragrafi 6.4, 6.5., 6.6., 6.7, 6.8 del Cap. 6; il par. 7.21 del Cap. 7; i pa­ragrafi 9.1, 9.2, 9.6 del Cap. 9; il par. 10.3 del Cap. lO.

L. Fusco Girard, Risorse architettoni­che-ambientali: valutazioni e stra­tegie di conservazioni, F. Angeli, Milano, 1987.

L. Fusco Girard, Conservazione e svi­luppo: la valutazione nella pianifi­cazionefisica, Ed. F. Angeli, 1989, Milano.

A. Realfonzo, Metodologie dell'Estimo Urbano, Fiorentino, Napoli, 1989.

3) Metodi di valutazione dei progetti

L. Fusco Girard, Manuale delle opere di urbanizzazione, Cap. lO, F. An­geli, 1983.

Il meto SEI - Appunti del corso.

4) Esercizio professionale

A. Azzarelli, La direzione dei lavori nelle costruzioni edili, Hoepli, Mi­lano (Cap. 4, 5, 6, 7, 8, lO, 12).

I. Michieli, Estimo, Edagricole, Bolo­gna, 1985.

Ulteriori riferimenti bibliografici verranno forniti durante il corso.

La suddivisione degli studenti è in ordine alfabetico (salvo diversa suddi­visione in funzione degli studenti iscritti ai vari indirizzi).

L'orario è quello stabilito dalla Fa­coltà.

Per gli esami si fa riferimento al ca­lendario di volta in volta affisso presso il Dipartimento.

Collaboratori: dott. M. Sicoli.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca del dotto F. Ferretti.

144. ESTIMO ED ESERCIZIO PROFESSIONALE (B)

Prof. Almerico Realfonzo

Area diSciplinare: Socio-economica Dipartimento: Conservazione dei beni

architettonici e ambientali

Programma

L'estimo ed i principi metodologici della di­sciplina.

L'ordinarietà. Il valore normale e la distri­buzione gaussiana dei dati. Distribuzioni di frequenza dei dati; media ponderata dei dati.

Gli aspetti economici dei beni: il valore di mercato, il valore di costo, il valore comple­mentare, il valore di trasformazione, il valore di sUITogazione, il valore di capitalizzazione. Il valore di mercato. Stima diretta ed indiretta del valore di mercato, La stima analitica del va­lore di mercato e la capitalizzazione dei red­diti. Espressione ordinaria del valore di merca­to ottenuto per capitalizzazione e determina­zione dello stesso valore mediante il procedi­mento della sovrapposizione degli effetti eco­nomici.

Il valore del costo di produzione. Il costo marginale ed il costo medio. I costi della pro­duzione edilizia. I costi della produzione urba­nizzativa. Un modello dei costi della produzio­ne urbanizzativa. Il computo metrico estimati­vo. I procedimenti di stima rapida. I costi di produzione nei processi di conservazione dei beni architettonici.

Il valore complementare e le sue principali applicazioni.

Il valore di trasformazione come metodo o criterio di stima.

Il valore di surrogazione nell'Estimo Ur­bano.

La stima dell'indennità di espropriazione; la legge fondamentale del 1865, la legge per Na-

j

Facoltà di Architettura 211

poli del 1885. L'evoluzione della logica espro­priativa, dalla legge fondamentale del 1865 alla «Legge per la casa» (n. 865 del 1971). La situa­zione attuale dell'ordinamento. L'indennità per occupazione temporanea. L'indennità per elettrodotto.

Il catasto. Il catasto terreni ed il NCEU. Elementi di Esercizio Professionale. L'ap­

palto. I capitolati di appalto. La direzione dei lavori. Il collaudo. La tenuta dei libri contabili dei lavori. Il metodo PERT.

Il rapporto tra Economia e produzioni edili­zie ed urbanistiche. Il rapporto tra metodologie estimative e metodologie della pianificazione urbanistica e territoriale: principi.

I problemi economici della conservazione integrata.

Elementi delle «tecniche di valutazione» dei piani e dei progetti: l'analisi costi/benefici, le tecniche «multicriteri )), il bilancio sociale della pianificazione.

Nota

Per lo sviluppo delle applicazioni estimative è necessario disporre delle fondamentali nozioni di matematica finanziaria: interesse; riporto dei capi­tali nel tempo; annualita; problemi re­lativi alla accumulazione (iniziale, fi­nale, intermedia) ed alla capitalizza­zione dei redditi.

Altre nozioni di matematica finan­ziaria, concernono la quota di reinte­grazione e la quota di ammortamento.

Bibliografia

C. Forte, B. De Rossi, Principi di eco­nomia ed Estimo, Etas Kompass.

C. Forte, Elementi di Estimo urbano, Etas Kompass (in alternativa).

I. Michieli, Estimo, Edagricole (fonda­mentalmente per le applicazioni di matematica finanziaria all'E­stimo).

A. Realfonzo, Metodologia dell'Estimo urbano, F. Fiorentino.

A. Realfonzo, Economia e pianificazio­ne territoriale, Dedalo (disponibile presso la Biblioteca della Facoltà. È segnalato per l'analisi dei rap­porti tra Economia e problemati­che territoriali).

A. Realfonzo, Edilizia e territorio, Isti­tuto di Architettura ed Urbanisti­ca, Università di Bari (per l'analisi dei rapporti tra Economia e produ­zione edilizia).

L. Fusco Girard, Risorse architettoni­che e culturali: valutazioni e strate­gie di conservazione, F. Angeli (per la problematica economica della conservazione e le tecniche di va­lutazione).

IASM, Manuale di opere di urbanizza­zione (Cap. 10-11, a firma L. Fusco Girard. Segnalato per le tecniche di valutazione).

Restauro, nn. 53-54 e nn. 65-66-67. Numeri monografici dedicati alla strategia della conservazione (se­gnalati per la problematica econo­mica della conservazione).

Collaboratori: dott. M. Sicoli.

145. GEOGRAFIA URBANA E REGIONALE

Prof. Luigi Piemontese

146. ECONOMIA URBANA E REGIONALE

Prof. Luigi Fusco Girard

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212 Università degli Studi di Napoli Federico Il

147. SOCIOLOGIA URBANA E RURALE

Pro!. G. Persico

148. ECONOMIA DEI TRASPORTI

Prof. Marino De Luca

Il corso e gli esami si svolgeranno presso la Facoltà di Ingegneria.

Facoltà di Architettura ".': 213~

9. Area disciplinare della Rappresentazione

9.A) Discipline comuni a tutti gli indirizzi:

149. Disegno e rilievo (A) 150. Disegno e rilievo (B) 151. Disegno e rilievo (C) 152. Disegno e rilievo (D) 153. Disegno e rilievo (E) 154. Disegno e rilievo (F)

9.B) Discipline di indirizzo:

155. Applicazioni di geometria descrittiva (A) 156. Applicazioni di geometria descrittiva (B) 157. Tecniche di rappresentazione dell'architettura (A) 158. Tecniche di rappresentazione dell'architettura (B) 159. Cartografia tematica

prof. C. Gambardella prof. R. Penta prof. ..... prof. G. Gravagnuol0 prof. C. Gubitosi prof. R. Dalisi

prof. A. Sgrosso prof. R. Penta prof. A. Baculo prof ...... prof. M. Rosi

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214 Università degli Studi di Napoli Federico Il

149. DISEGNO E RILIEVO (A)

Prof. Carmine Gambardella

Area disciplinare: della rappresenta­zione

Dipartimento: Configurazione e attua­zione dell'architettura

Premessa

Il corso di Disegno e Rilievo si pro­pone di definire metodologie e stru­menti per la rappresentazione dell'ar­chitettura. In particolare con il termi­ne Disegno, che già racchiude i due aspetti fondamentali di applicazione, riducibili al Disegno di Rilievo e al Di­segno di Progetto, cioè del già fatto e del da farsi, si intende il prodotto che manifesti una capacità di restituzione grafica dei concetti generatori che pre­siedono al concretizzarsi sia di un semplice manufatto che di un com­plesso edilizio urbano. Ne discende al­lora che, se il Disegno è un prodotto dell'uomo una volta che questi ha ac­quistato anche i processi geometrici della rappresentazione, sarà utile in­dagare su quella sorta di compemen­tarietà che vede attraverso la misura­zione e la rivelazione un radicale cam-. biamento dal punto di vista del sog­getto umano all'oggetto, dal creatore al manufatto; tale metodo concorrerà alla formazione di un patrimonio cul­turale fondato sugli aspetti tecnici, tecnologici e morfologici che valga la pena di esprimere sia nella registrazio­ne dell'essere (Rilievo) che nella pro­porzione del dover essere (Progetto).

Articolazione e organizzazione del corso

Un ciclo di lezioni teoriche ed un ci­clo di esercitazioni pratiche esplicite­ranno i contenuti del corso, che si so-

stanzierà in una prima parte finalizza­ta all'insegnamento dei metodi di rap­presentazione geometrica, anche in ordine all'evoluzione storico-scientifi­ca degli stessi, ed in una seconda, più specificamente operativa, di rilievo e di restituzione grafica di singoli manu­fatti o di tessuti edilizi.

Gli elaborati richiesti a conclusione del corso dovranno manifestare l'ac­quisizione da parte dello studente di una capacità di descrizione e di resti­tuzione intesa come ri-presentazione, re-istituzione critica, formale e segnica in grado di sceverare e di connotare al­le diverse scale di rappresentazione una volontà decisionale fondativa del Disegno.

Gli esami si svolgeramio discutendo gli elaborati grafici prodotti con do­mande sulle lezioni teoriche tenute durante il corso.

In ogni sessione dell'anno accade­mico saranno fissate due sedute di esame che saranno comunicate pre­ventivamente con avviso scritto.

Le iscrizioni al corso si effettueran­no secondo la divisione per matricola degli studenti redatta dalla segreteria della Facoltà all'inizio dell'anno acca­demico.

Bibliografia

A. Angrisani, Forma o finzione?, in Ca­sabella, n. 353.

A. Baculo, Quattro lezioni di Disegno e Rilievo, Liguori, Napoli 1981.

M. Docci, D. Maestri, Il rilevamento architettonico, Laterza, Bari 1984.

~. Gambardella, Bacoli - Il Disegno, il Progetto, S.E.N., Napoli, 1982.

C. Gambardella, Salerno Disegnata -Disegno ed Enigma, S.E.N., Napo­li, 1983.

Facoltà di Architettura 215

A. Sgrosso, Lo spazio rappresentativo dell'Architettura, Massimo, N~­poli.

G. Kubler, Laforma del tempo, Einau­di Ed., Il Politecnico, Torino.

C. Ginzburg, Spie. Radici di un para­digma indiziario, in AA.VV., «Cri­si della Ragione », Ed. Einaudi Pa­perbacks, Torino.

M. Brusatin, voce Disegno - progetto, in Enciclopedia Einaudi.

150. DISEGNO E RILIEVO (B)

Prof. Rosa Ulisse-Penta

Area disciplinare: della rappresenta­zione

Dipartimento: Configurazione e attua­zione dell'architettura

La funzionalità didattica ed operati­va richiede la formazione di gruppi di lavoro costituiti al massimo da 3 stu-, denti.

Il tema di studio viene reso noto all'inizio del Corso e l'assegnazione ai singoli gruppi di lavoro dello stra1cio pertinente viene resa entro il 20 di­cembre attraverso elenco affisso pres­so la segreteria del Dipartimento o del presidio didattico.

N. B. - Il tema di lavoro sarà asse­gnato a quei gruppi che avranno ratifi­cato la loro presenza al Corso attraver­so la consegna di elaborati grafici di ri­lievo (minimi) di cui verbalmente ne sarà reso noto il contenuto (consegna secondo data concordata).

Corso

Il Corso ha inizio intorno al lO no­vembre. Il calendario delle lezioni

prevede tre incontri settimanali; di questi uno avrà come oggetto lezioni di carattere teorico sulle implicazioni culturali e scientifiche della disciplina; gli altri due incontri (nella prima parte del Corso) privilegeranno la pratica del rilievo sia attraverso lezioni espli­cative dei metodi e delle tecniche di rilevamento, sia attraverso sopralluo­ghi e visite guidate. N ella seconda par­te del Corso un incontro sarà dedicato allo studio dei metodi geometrici di rappresentazione e l'altro ad esercita­zioni ed assistenza ai gruppi di lavoro; ciascun gruppo di lavoro deve produr­re elaborati grafici di rilievo e di docu­mentazione soddisfacenti sia l'istanza quantitativa (il numero degli elaborati è funzione dei caratteri e delle qualità della realtà spaziale oggetto di studio) sia l'istanza qualitativa, strettamente connessa al grado di assunzione delle implicazioni culturali sia della disci­plina che dell'architettura in generale (importanza della interdisciplinarità).

Esami: Gli appelli di esami rispetta­no le indicazioni dei regolamenti vi­genti.

Nella sessione estiva ed autunnale (fino inizio corsi) gli appelli sono quindicinali od anche settimanali lad­dove se ne presenti la necessità.

Iscrizione al corso: Il numero di iscritti al Corso non può superare il numero di 250 studenti. Le iscrizioni devono rispettare le modalità stabilite dal Consiglio di Facoltà, per cui prima dell'inizio dei corsi tali modalità sa­ranno comunicate mediante avviso af­fisso presso la segreteria del Diparti­mento o del presidio didattico.

Bibliografia

M. Dacci, D. Maestri, Il rilevamento architettonico, Laterza, Bari.

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216 Università degli Studi di Napoli Federico Il

M. Docci, Manuale del disegno archi­tettonico, Laterza, Bari.

R. Arnheim, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, Milano.

E. Panofsky, La prospettiva come for­ma simbolica, Feltrinelli, Milano.

A. Baculo, R. Penta: Città/ Architettu­ra in Disegno come scrittura/lettura - Quaderno n. 2 - Napoli, Liguori.

R. Penta, Criterio geometrico e senti­mento estetico nella rappresentazio­ne, Napoli, I.E.M.

A. Grosso, Il problema della rappre­sentazione attraverso i tempi, Na­poli, Massimo Ed.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca del dott. A. Rossi.

Prof ....

151. DISEGNO E RILIEVO (C)

152. DISEGNO E RILIEVO (D)

Prof. Giuseppe Gravagnuolo

Area disciplinare: della rappresenta­zione

Dipartimento: Progettazione urbana

Il corso ha inizio intorno al lO no­vembre.

Il calendario delle lezioni prevede tre incontri settimanali' di questi uno , , è dedicato a lezioni di carattere teori­co, aventi per oggetto gli aspetti cultu­rali e scientifici della rappresentazio­ne; un secondo incontro verte abitual-

mente sulla pratica del rilevamento e del disegno d'architettura, con eserci­tazioni, assistenza ai gruppi di lavoro,

. revisioni, ecc., un terzo incontro è de­stinato a sopralluoghi, visite guidate, ecc.

A conclusione del corso, lo studen­te, singolarmente o all'interno di un gruppo, avrà prodotto degli elaborato­ri grafici dai quali emergerà il grado di approfondimento e di maturazione sulle questioni legate alla lettura e all'analisi dell'ambiente costruito. A tale scopo si ritiene indispensabile una frequenza costante alle lezioni ed alle esercitazioni previste dal calenda­rio degli studi.

Contenuti minimi del corso

Il corso è finalizzato a fornire allo studente-architetto un metodo di lavo­ro atto ad indagare ed analizzare la realtà architettonica nelle sue più di­verse componenti. Tale lavoro trova il suo momento di sintesi nella restitu­zione grafica, nel disegno dello spazio architettonico studiato, fondamentale strumento di conoscenza e di com­prensione critica dei complessi feno­meni legati all'espressione architetto­nica.

Gli studenti si aggregano libera­mente in gruppi di lavoro, composti al massimo da 3 persone. Il tema di stu­dio, nell'ambito dei programmi di ri­cerca del corso, viene concordato con il gruppo generalmente entro il 15 di­cembre.

Ogni collaboratore segue al massi­mo 20 gruppi di lavoro, revisionando il materiale grafico negli orari previsti dal calendario ufficiale vigente.

Esami: Gli esami si tengono in tutti i periodi dell'anno accademico, secon-

do le indicazioni dei regolamenti vi­genti.

Gli studenti chiedono di sostenere l'esame di profitto quando ritengono di aver compiutamente approfondito il tema di studio ad essi assegnato.

Le prenotazioni vengono raccolte dai collaboratori del corso che compi­lano l'elenco degli studenti da esami­nare. La gran parte degli iscritti al cor­so viene messa in condizione di soste­nere l'esame nel periodo giugno-lu­glio. In tale periodo, infatti, gli esami si tengono generalmente con cadenza settimanale per un totale di 5-6 appel­li. Ulteriori sedute di esami (ottobre, dicembre, febbraio/marzo) vengono fissate durante lo svolgimento del cor­so, e comunicate con largo anticipo mediante avvisi scritti.

Indicazioni: La disciplina del Dise­gno e Rilievo, pur inquadrandosi in una specifica area scientifica, tuttavia è strettamente legata a diverse compo­nenti disciplinari, comportando anali­si sia di tipo storico e urbanistico, quanto di tipo tecnologico e morfolo­gico.

Iscrizioni al corso: Possono iscriversi al corso non più di 250 studenti.

Le iscrizioni avvengono liberamen­te fino al raggiungimento del suddetto numero massimo, oppure per numero di matricola, ovvero secondo altre mo­dalità stabilite dal Consiglio di Fa­coltà.

All'inizio del corso tali modalità verranno comunicate mediante avviso scritto.

Bibliografia

M. Docci, D. Maestri, Il rilevamento architettonico, Laterza, Bari, 1984.

M. Rosi, Il disegno di architettura.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dotto P. Crispino, A. Franchom­me, F. Pezzullo, F. Salsano, A. Jando­li, G. D'Aniello.

153. DISEGNO E RILIEVO (E)

Prof. Camillo Gubitosi

Area disciplinare: della rappresenta­zione

Dipartimento: Progettazione urbana

Corso: lezioni teoriche, seminari n. 3, seminario di docente straniero, ri­cerca in Toscana.

Esami: due sedute per sessioni: fine giugno e luglio; fine ottobre e novem­bre; fine febbraio e marzo.

Iscrizione al corso: per numero di matricola.

Il programma per il corso di «Dise­gno e Rilievo» si propone di avviare una ricerca metodologica per la lettu­ra, l'analisi e la rappresentazione bi/ tridimensionale dello spazio architet­tonico ed urbano.

In questa ricerca, il «disegno di ar­chitettura», si identifica come proces­so conoscitivo globale dell'attività dell'architetto. Il disegno va conside­rato come strumento di approccio fon­damentale alla conoscenza dell'archi­tettura, dello spazio, delle forme e co­me mezzo di valutazione critica nel processo progettuale. Il «disegno» va inteso non solo come ricerca libera di forme e di spazi, ma anche rigoroso strumento di rappresentazione proget­tuale.

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218 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Con tale finalità il programma pro­pone una ricerca da parte degli allievi, tendente ad individuare ed ordinare le caratteristiche della composlZlone spaziale di insiemi edificati, attraverso l'analisi dell'ambiente urbano, dei se­gni architettonici; individuandone le emergenze intorno alle quali vanno definite sperimentazioni dirette di analisi dell'ambiente, di rilievo e tra­sposizione grafica.

Il metodo di rappresentazione grafi­ca di cui è parte integrante il «rilie­vo», inteso come strumento di indagi­ne conoscitiva, dovrà definire la possi­bilità di visualizzare le connotazioni spaziali, e i limiti stabiliti dai codici bi­dimensionali del disegno.

La ricerca, che accoglie anche le connotazioni dei più recenti studi di semiologia urbana, vuoi tentare una verifica spazio-visiva nello studio di fenomeni spaziali complessi, com'è quello architettonico ed urbano.

Si tenterà, in altri termini, di rende­re evidenti, all'interno della realtà spa­zio-visiva, i fattori «primari» ricono­scibili, cioè le emergenze per recupe­rame il significato nell'ambito am­bientale.

L'analisi attraverso il solo mezzo grafico della realtà urbana e degli or­ganismi architettonici, tende quindi a definire «il modo» di indagare l'og­getto architettonico, che implica ov­viamente anche un'analisi critica ed un inquadramento storico, al fine di facilitare e rendere comprensibile l'ar­ticolazione didattica dei due momenti d'analisi e di sintesi, fondamentali nel­le ricerca progettuale.

Il disegno, come mezzo grafico d'in­dagine più che come fine a se stesso diviene mezzo d'indagine della realtà ed assume, nella fase conclusiva del­l'analisi, le caratteristiche di linguag­gio.

La scelta dunque di un metodo co­noscitivo dello spazio, è fondamenta­le per la completa comprensione degli organismi architettonici e delle loro articolazioni strutturali e funzionali.

I! programma del corso si propone quindi di avviare la ricerca, partendo dalla dimensione urbana, per conclu­dersi con l'analisi di insiemi architet­tonici complessi di cui si dovranno esaminare tutte le componenti spazio­visive, sia attraverso il rilievo che con il «mezzo» grafico e fotografico, ciò in funzione delle problematiche proget­tuali.

La ricerca riguarderà, nella prima fase del corso la conoscenza di parte della città visibile, che senza soluzione di continuità, si evidenzia nelle strade, piazze, complessi edilizi costruiti per la vita ed il lavoro; la geometria e l'ar­chitettura del continuo tessuto cittadi­no hanno perso a poco a poco ogni si­gnificato. La città mostra ancora strati­ficazioni del passato, legati alla storia, alle vicende politiche, alle profonde trasformazioni sociali, spesso in con­trasto con il moderno vivere e pensare e con le nuove tecnologie.

Con criteri, che saranno identificati nella prima parte del corso, gli allievi dovranno indagare sul processo di for­mazione e formalizzazione, dello spa­zio urbano ed architettonico attraverso concettualizzazioni. Cioè scomponen­do le complesse realtà spazio-architet­toniche nei componenti primari, ap­profondendo e chiarendo attraverso il rilievo tridimensionale le interrelazio­ni che presiedono la spazio urbano e la determinazione delle forme archi­tettoniche.

Nell'ambito del corso saranno svolti seguenti seminari:

Dott. Arch. A. Rose - Metodi di rap­presentazione e fotogrammetria.

~"l0?

Facoltà di Architettura 2".

Dott. Arch. P. De Masi - Cenni sul­la percezione visiva.

Dott. Arch. N. Munno - Uso del­l'immaginè fotografica in architettura.

I! calendario del ciclo di lezioni se­minariali verrà comunicato durante il corso in coordinamento con' il pro­gramma.

Bibliografia

G. Cullen, «Town-scape», London 1965.

B. Zevi, L'architettura in nuce, Vene-zia-Roma 1960.

B. Zevi, Saper vedere l'architettura. Kevin Lynch, L'immagine della città. C. Norberg Shulz, Esistenza, spazio e

architettura, OlI Ed. C. De Seta, Cartogrcifia napoletana. A. Rossi, L'architettura della città, Pa­

dova 1966. G. K. Koenig, Il linguaggio dell'archi­

tettura moderna. A. Arnheim, L'arte e la percezione visi­

va, Milano 1962. R. Pane, Attualità dell'ambiente antico.

Collaboratori: dott. P. De Masi.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dotto A. De Rosa, N. Mummo.

154. DISEGNO E RILIEVO (F)

Prof. Riccardo Dalisi

Area disciplinare: della rappresenta­zione

Dipartimento: Progettazione urbana

I! corso di Disegno e Rilievo si rife­risce al rilevamento di oggetti di picco­le dimensioni, medie dimensioni, grandi e di grandissime.

I piccoli oggetti sono quelli che ci colpiscono maggiormente o verso i quali noi siamo legati da un particola­re motivo di attenzione o di affezione (un posacenere, un cucchiaio, un fio­re, una pietra, una scatola).

Gli oggetti di medie dimensioni ri­guardano sia l'arredo interno sia quel­lo esterno (una sedia, una porta, un lu­cernario, una cornice, una nuvola).

Gli oggetti di più grande dimensio­ne sono: la stanza nella quale abito, l'appartamento di un parente o di un amico, un piccolissimo fabbricato, una collinetta od un albero.

La grandissima dimensione riguar­da un paesaggio urbano o naturale (profili, colori, grane minute e grane più ampie, ecc.).

I! metodo ha come suo fulcro la simpatia per tutto ciò che si vuole di­segnare.

La simpatia è non solo auspicabile ma addirittura ne~essaria sia per dise­gnare in bella maniera sia per disegna­re con esattezza.

I! corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dott.: arch. Giuseppe D'Amore, arch. Claudio Gambardella.

155. APPLICAZIONI DI GEOMETRIA

DESCRITTIVA (A)

Prof. Anna Sgrosso

Area disciplinare: della rappresenta­zione

Dipartimento: Configurazione e attua­zione dell'architettura

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220, Università deglì Studi di Napoli Federico Il

Contenuti minimi del corso

La disciplina Applicazioni di geo­metria descrittiva, al di là della propria limitativa denominazione, si propone di fornire i presupposti teorici e gli strumenti operativi per la conoscenza e la rappresentaziqne dell'architettllra, sia in rapporto alle valenze spaziali e figurative che a quelle tecnologiche. L'insegnamento è finalizzato inoltre all'invenzione e alla costruzione del progetto così di nuovi interventi che di recupero. Il conseguimento di tali obiettivi per la complessità delle rela­tive problematiche comporta un ap­proccio multilaterale di natura percet­tiva e psicologica, fisica e filosofica, tecnica e artistica, ciascuna con il rela­tivo cenno storico-evolutivo. L'aspetto geometrico poi comprende lo studio della proiezione delle ombre e un cen­no alle moderne teorie noneuclidee.

Programma operativo

Il corso di Applicazioni di geome­tria descrittiva - rispetto ai contenuti del quale meglio adeguata sarebbe la denominazione Teorie geometriche della rappresentazione - si propone una conoscenza approfondita dei pro­cedimenti e dei metodi scentifici per l'interpretazione prima e la rappresen­tazione poi degli spazi architettonici e delle relative articolazioni e connes­sioni.

La complessità della problematica, coinvolgendo tutta una serie di conno­tazioni e di relazioni proprie dell'am­bito stesso dell'architettura, che è poi il nostro spazio di vita, diversifica la problematica stessa in una pluralità di direzioni, ciascuna delle quali ad un tempo autonoma nei suoi specifici ca­ratteri, ma integrata e integrabile alle altre, tale essendo la natura dei feno-

meni che all'interno di quell'ambito si . verificano. La soluzione di ciascun problema chiama dunque in causa i componenti oggettive e soggettive, co­me sono rispettivamente i dati metrici - e quindi quantitativi e strutturali -degli stessi spazi; si tratta cioè di con­notazioni fisiche e psicologiche, di os­servazioni concrete e deduzioni astrat­te, di riferimenti storici e sociali, pro­pri dell'evoluzione culturale del singo­lo individuo e di intere collettività.

Ciò premesso, prioritariamente ri­spetto allo studio geometrico del pro­blema rappresentativo - che consiste essenzialmente nella traduzione di corpi e relazioni spaziali in immagini e relazioni piane, a mezzo dei metodi classici della geometria descrittiva -saranno introdotte tutte quelle temati­che di natura storica e di natura per­cettiva che valgano a un più consape­vole uso di quei metodi, e di scelte meglio finalizzate a una visione attua­le e dinamica dell'architettura.

Sul piano operativo, gli indispensa­bili fondamenti di geometria proietti­va e descrittiva e i relativi sviluppi ver­ranno quindi introdotti quale logica convergenza delle ricerche che attra­verso i tempi venivano sviluppandosi nel campo delle arti figurative e delle discipline matematiche. Tutti i succes­sivi argomenti saranno quindi trattati sia sotto il profilo storico-critico che percettivo-visivo, nonché ovviamente sotto l'aspetto rigorosamente scientifi­co delle varie problematiche rappre­sentative.

La verifica didattica sarà effettuata attraverso una serie di grafici i cui te­mi saranno oggetto di organiche eser­citazioni. In accordo con la premessa metodologica, a ciascun gruppo di stu­denti sarà assegnato uno specifico te­ma di studio - un'opera di architettura - all'interno del quale sarà attuata la

? Facoltà di Architettura 22;; '"

sintesi' rappresentativa, consistente nelle proiezioni mongiane (piante, prospetti, sezioni); in opportune proiezioni assonometriche (assonome­tria cavaliera e isometrica); e in parti­colari immagini prospettiche.

Ciascuna di tali rappresentazioni sa­rà poi integrata dallo studio delle rela­tive ombre - proprie e portate - la cui determinazione, oltre ad offrire un va­lido contributo all'interpretazione tri­dimensionale delle immagini bidi­mensionali, appare come un elemen­to-guida nello studio della definizione formale dei corpi e degli spazi.

Configurandosi infine l'intera ope­razione come uno strumento d'indagi­ne conoscitiva sia della vera natura nell'organismo in esame, sia della,me­todologia costruttiva delle relative im­magini, sarà volta particolare attenzio­ne a una lettura degli spazi in chiave strutturale, saranno evidenziati cioè nelle proiezioni assonometriche e pro­spettiche i soli elementi fondamentali, liberati dal peso materico dei volumi e dall'ingombro dei dettagli formali: l'oggetto-architettura sarà dunque ri­dotto a un sistema astratto di linee e di superfici, attraverso il quale sarà possibile la simultanea lettura degli spazi esterni e delle relazioni interne. La configurazione che ne deriva appa­re àllora chiaramente generata dai tre fasci di rette (propri e impropri) che in prospettiva o in assonometria traduco­no le tre dimensioni dello spazio fisi­co e che costituiscono il supporto co-, struttivo della matrice individuata: ta­le matrice si pone a un tempo come intima struttura generativa dell'opera e come supporto-guida per eventuali interventi di carattere progettuale.

Bibliografia

R. Arnheim, Arte e percezione visiva, Feltrinelli, Milano.

E. Panofsky, La prosp,Ùtiva come for­ma simbolica, Feltrinelli, Milano.

A. Sgrosso, Il problema della rappre­sentazione dello spazio, IEM, Na­poli.

Esistono inoltre presso il Diparti­mento di Configurazione e attuazione dell'architettura appunti ciclostilati sulla Prospettiva e sulla Teoria delle ombre.

Esercitazioni: anche al di fuori di quelle previste, secondo la disponibili­tà dei singoli allievi.

Corso: Lezioni teoriche ed esercita­zioni grafiche; esecuzione tavole rela­tive a configurazioni astratte e più spe­cificamente all'architettura.

Esami: iscrizione nella sede del Di­partimento; la prova si svolge in due momenti mutualmente integrati sugli aspetti teorici e sulla discusssione del­le tavole.

Affinità: complementarietà con il corso B di Disegno e Rilievo (Penta).

Iscrizione al corso: l'iscrizione è ef­fettuata entro il mese di gennaio sulla base della partecipazione attiva degli allievi alle esercitazioni.

Collaboratori: dott. arch. M. Del­l'Aquila.

156. APPLICAZIONI DI GEOMETRIA

DESCRITTIVA (B)

Prof. Rosa Ulisse-Penta

Area disciplinare: della rappresenta­zione

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222 Uni-versità degli Studi di Napoli Federico Il

Dipartimento: Configurazione ed at­tuazione dell'Architettura

Il carattere qualificante richiede partecipazione attiva. I contenuti mi­nimi (impliciti) del Corso rispettano quelli del Corso A. La prassi operativa (contenuti espliciti) privilegia scelte per soddisfare esigenze plurime: per­tanto il tema di studio può essere pro­posto dall'allievo o gruppi di allievi, altrimenti l'opera da commentare può essere quella studiata nei Corsi di tec­nologia dell'Architettura.

La dialettica docente-discente ten­de ad innescare un processo di cau­sa-effetto atto a personalizzare l'espe­rienza della lettura di uno spazio ar­chitettonico sia esso specifico del campo del Recupero ambientale che dell'Architettura moderna e contem­poranea.

Conteriuti minimi del Corso

La disciplina Applicazioni di Geo­metria descrittiva, al di là della propria limitativa denominazione, si propone di fonire i presupposti teorici e gli strumenti operativi per la conoscenza e la rappresentazione dell'architettura, sia in rapporto alle valenze spaziali e figurative che a quelle tecnologiche. L'insegnamento è finalizzato inoltre all'invenzione e alla costruzione del progetto così di nuovi interventi che di recupero. Il conseguimento di tali obiettivi per la complessità delle rela­tive problematiche comporta un ap­proccio multilaterale di natura per­cettiva e psicologica, fisica e filosofi­ca, tecnica e artistica, ciascuna con il relativo cenno storico-evolutivo. L'aspetto geometrico poi comprende lo studio della proiezione delle om­bre e un cenno alle moderne teorie non-euclidee.

Corso: Ha inizio intorno al 15 no­vembre. I tre incontri settimanali pre­visti dal calendario delle elezioni pre­vedono comunicazioni dai contenuti differenziati: in uno sono trattate le implicazioni culturali della disciplina per sensibilizzare l'allievo al significa­to di «spazio rappresentato»; gli altri due vertono su argomenti teorico­scientifici atti a favorire l'acquisizione dei metodi di rappresentazione geo­metrico-descrittivi al fine di promuo­vère lo sviluppo del giudizio critico sulle potenzialità di ciascun metodo di rappresentazione.

Esaurita la prima fase di approccio alla disciplina uno degli incontri è de­dicato alle esercitazioini ed assistenza ai gruppi di lavoro.

Ciascun allievo deve produrre ela­borati grafici di commento dell'opera studiata soddisfacenti sia l'istanza geo­metria che quella estetico-figurativa.

Bibliografia: Vedi Corso A di Appli­cazioni di Geometria.

Iscrizioni al Corso: Il numero degli iscritti al Corso non può superare 250 studenti. L'iscrizione è libera e deve rispettare le modalità stabilite dal Consiglio di Facoltà, per cui prima dell'inizio del Corso sarà affisso pres­so la Segreteria del Dipartimento o Presidio didattico un avviso che ne specifica le modalità.

N.B.: Si consiglia l'iscrizione agli al­lievi del Corso B di Disegno e Rilievo del precedente a.a.

Esami: Vedi Corso B di Disegno e Rilievo.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca del dott. Caiazzo.

Facoltà di Architettura 223~

157. TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE

DELL'ARCHITETTURA (A)

Prof. Adriana Ginsti Bacnlo

Il corso si propone di sperimentare le tecniche di rappresentazione grafica dell'architettura costruita o progettata, in riferimento alle diverse formulazio­ni storico-culturali.

Il corso si articola in lezioni ed eser­citazioni volte ad approfondire aspetti teorici ed applicativi di alcuni «temi» di lavoro, riguardanti sia il rapporto analisi/rappresentazione, sia quello progetto/rappresentazione, tanto in relazione alle diverse angolazioni di <<lettura» dell'ambiente costruito, tan­to in relazione ai diversi «sistemi» progettuali, che la cultura architettoni­ca propone oggi o ha proposto in pas­sato.

La scelta dei temi di lavoro sarà fat­ta privilegiando alcuni aspetti priorita­ri del problema della rappresentazio­ne sia in riferimento al disegno di ri­lievo che in riferimento al disegno di progetto, ovvero: l'utilizzazione dei si­stemi geometrici della rappresentazio­ne in congruenza con i caratteri del-1'« oggetto» rilevato o progettato; la soglia del grafico in relazione alla sca­la di rappresentazione ed agli obiettivi di leggibilità del grafico stesso; la cor­relazione tra i grafici al fine della do­cumentazione di una architettura rile­vata ed al fine dell'illustrazione del­l'iter analitico-progettuale; il rapporto tra disegno d'architettura ed architet­tura costruita al fine di approfondire i caratteri della rappresentazione che si collocano nella produzione grafica di competenza dell'architetto - dallo «schizzo» alla «notazione» dimensio­nale, «all'esecutivo» di progetto -, la congruenza tra disegno e teoria del-

l'architettura verificabile anche attra­verso una rassegna di esempi signifi­cativi.

Le esercitazioni grafiche affronte­ranno tali temi operando il disegno di architetture progettate o rilevate, dise­gnate o costruite, presenti nella nostra oittà, desunte da pubblicazioni o deri­vate da esperienze didattiche che i gruppi di allievi svolgono nella stessa Facoltà.

La bibliografia sarà consigliata in conformità con i temi di lavoro.

Indicazioni bibliografiche

Adriana Baculo (a cura di), Centri Sto­rici e progettazioni, Napoli, 1975.

Adriana Baculo, Quattro lezioni di Di­segno e Rilievo, Napoli 1979/85.

Adriana Baculo, La casa contadina, la casa nobile, la casa artigiana e con­tadina, Analisi e recupero del pa­trimonio edilizio in Campania, Napoli, 1980.

Adriana Baculo (a cura di), Città/Ar­chitettura; Architettura/Dettaglio, Napoli 1985.

Adriana Baculo (a cura di), Disegno e ridisegno della città, Napoli 1985.

AA.VV., Utopie dirette, Napoli 1986.

AA.VV., Le grandi esposizioni nel mondo 1851-1900, Napoli 1988.

AA.VV., Le grandi esposizioni in Italia 1861-1911.

AA.VV., Parigi disegnata/erificata, Na­poli 1988.

158. TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE

DELL'ARCHITETTURA (B)

Prof .....

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224 / Università degli Studi di Napoli Federico Il

159. CARTOGRAFIA TEMATICA

Prof. Massimo Rosi

Area disciplinare: della rappresenta-zione

Dipartimento: Pianificazione e Scienza del Territorio

Collaboratori: archh. A. Andreucci, A. Niego.

Il corso si avvale dei contributi di­sciplinari forniti dalle attività di ricer­ca dei dott. S. Attanasio, C. Gargiulo.

Gli studenti suddivisi in gruppi so­no assegnati ai collaboratori per lo svolgimento del tema del Corso negli orari stabiliti dalla Facoltà.

Esami: Prenotazione presso il Di­partimento, presentazione del Tema di Corso svolto e colloquio sul Pro­gramma:

P sessione da fine maggio a luglio; 2a sessione l appello a ottobre l a

novembre; 3" sessione l appello a febbraio l a

marzo.

Affinità con le materie urbanistiche e quelle proprie del territorio, nonché con quelle della conoscenza dei fatti urbani attraverso il rilevamento.

L'iscrizione al corso avviene entro un mese dall'inizio delle lezioni.

Contenuti minimi del corso

La complessa fenomenologia che si determina attraverso le varie attività sviluppate nel tempo dall'uomo, dagli

insediamenti, via via sempre più arti­colati e vasti, dall'agricoltura con tutte le trasformazioni dell'applicazione della tecnologia evoluta, alle infra­strutture che si vanno stendendo co­me un grande reticolo, alle modifica­zioni che subisce l'ambiente, che di-

o mostrano la possibilità di esaurimento di risorse ritenute inesauribili, è alla base di un processo di conoscenza, in­dispensabile alla comprensione dei fe­nomeni ed alla loro rappresentazione a mezzo di carte tematiche.

Sperimentazione

Ii rilevamento del territorio e degli agglomerati urbani è possibile con la fotogrammetria terrestre, rilevamento planimetrico ed altimetrico di una zo­na, mediante fotografia e con l'aerofo­togrammetria, che ci consente inoltre la restituzione di sezioni, dando così un riscontro alle curve di livello. Que­sto per produrre carte e la cartografia ufficiale le propone a grande denomi­natore (11100.000, 1/50.000), a medio denominatore (1/25.000, 1/10.000), a piccolo denominatore (1/1.000, 1/ 500). Carte di base, che oggi vanno an­che computerizzate, sulle quali si tra­sferirà la conoscenza dei complessi fe­nomeni del territorio e degli insedia­menti storici, delle trasformazioni su­bite, secondo gli aspetti: idro-geologi­ci, socio-economici, storico-archeolo­gici, e che integrati dai dati forniti dal­le discipline complementari, contri­buiranno alla formazione delle idee da sviluppare nella progettazione urbana ed urbanistica. Tutto ciò sarà trasferito nelle carte di base, in relazione al Te­ma di Corso scelto dallo Studente nell'ambito dell'area sottoposta ad in­dagine e studio dall'intero gruppo di Docenti e Discenti.

Facoltà di Architettura 2;.'211

Bibliografia

F. Compagna, La politica della città, Laterza 1967.

M. Rosi, La crescita della città, Fioren­tino 1969.

Il rilievo strumento di conoscenza della

o realtà architettonica. Territorio ur­bano e piani particolareggiati, in «La collina di Pizzofalcone a Na­poli», SEN,1981.

Conoscenza e rappresentazione del ter­ritO/·io, Fiorentino, 1989.

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226 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Esame di laurea Regolamento approvato nel C.d.F. del 15 novembre 1986

Art. 1 - Per esser ammessi a soste­nere l'esame di laurea, gli studenti de­vono aver superato, entro la sessione di esami precedente rispetto a quella fissata per la seduta di laurea, gli esa­mi di tutti gli insegnamenti compresi nei piani di studio adottati.

Art. 2 - L'esame di laurea consiste nella valutazione dell'esperienza ma­turata dall'allievo architetto nel corso degli studi e nella discussione di una tesi riguardante il campo disciplinare dell'Indirizzo seguito.

Art. 3 - L'esame di laurea è indivi­duale. In casi eccezionali per tesi di particolare natura ed ampiezza, la cui redazione sia stata affidata a gruppi di due o più laureandi, dal Consiglio d'Indirizzo, nel contesto del lavoro collegiale deve risultare riconoscibile il singolo contributo prodotto. Pertan­to, la discussione verrà sostenuta indi­vidualmente da ciascun componente il gruppo, relativamente alla parte di cui è responsabile.

Art. 4 - Secondo la procedura già in atto, lo svolgimento dell 'esame di lau­rea comporta la discussione nell'Aula Magna di non più di cinque tesi per

giornata. Allo scopo di consentire che la prova costituisca occasione di didat­tica per tutti gli studenti, si prescrive l'uso di microfoni ed altoparlanti du­rante la sua effettuazione e l'affissio­ne, a cura dei candidati, entro appositi pannelli posti dalla Facoltà nei corri­doi limitrofi all' Aula Magna, di tavole di sintesi di ciascun lavoro.

Art. 5 - Le Commissioni di Laurea, espressione degl'Indirizzi di Laurea e delle differenti linee culturali presenti alloro interno, sono nominate, su pro­posta dei Consigli d'Indirizzo, dal Consiglio di Facoltà, e possono restare in carica un intero anno accademico. Esse si compongono di 11 membri, i primi sette rappresentanti dei Diparti­menti e degli Istituti presenti in Facol­tà; gli altri quattro membri sono i rela­tori di laurea di ciascuna seduta. La seduta sarà presieduta dal Preside o da un suo delegato.

La composizione della Commissio· ne sarà tale da assicurare una equili­brata partecipazione delle diverse fio gure docenti.

Art. 6 - La tesi di laurea è redatta dal candidato sotto la guida di un do­cente ufficiale o di un collegio di do-

Facoltà di Architettura '221

centi. Essa consiste in una ricerca ori­ginale di carattere teorico storico o progettuale. Essa non può consistere, in nessun caso nella riedizione del la­voro presentato per un esame del cor­so degli studi.

Per quanto attiene alle tesi di carat­tere progettuale, ove queste diano luo­go in definitiva a progettazioni archi­tettoniche, le stesse elaborazioni pro­gettuali dovranno essere condotte, sin dall'inizio, con l'approfondimento de­gli aspetti specifici delle altre compo­nenti disciplinari che concorrono alla definizione del fatto compositivo, co­me la progettazione delle strutture e degl'impianti, nelle quali dovranno esprimersi i docenti delle discipline interessate.

Art. 7 - Otto giorni prima della se­duta di laurea, il testo e le tavole origi­nali delle tesi devono essere depositati presso la Segreteria del Consiglio d'Indirizzo interessato, a disposizione della Commissione di Laurea. Dopo l'esame, i detti elaborati sono affidati all'archivio della Biblioteca di Facoltà, per essere riprodotti in microfilms e, entro un anno, restituiti su richiesta agli autori. La suddetta procedura è fi­nalizzata alla formazione di un archi­vio consultabile delle tesi.

Saranno altresì depositate, presso la presidenza, undici fotocopie di una re­lazione di tre cartelle, sul lavoro di tesi.

Art. 8 - I progetti di laurea vanno di­segnati tassativamente su tavole di formato UNI. Le relazioni illustrative e le tesi scritte devono essere unificate nel formato UNI A4. La documenta­zione dell'esperienza maturata nel corso degli studi va presentata in un dossier nel formato UNI A4.

Art. 9. - Su ~o.ti~ata richiestà:degli studenti aventi dmtto, ciascun Con~i­glio d'Indirizzo di Laurea provvede a nominare, tra i docenti ufficialiaffe_ renti al Consiglio stesso ed entro il 31 dicembre di ogni anno accademico, i singoli relatori di laurea, ovvero, in considerazione del carattere interdi­sciplinare delle richieste avanzate, col­legi di relatori. È anche cura dei Con­sigli d'Indirizzo distribuire equamente il detto carico tra i propri professori uf­ficiali.

Art. lO - Ai fini dell'adempimento di quanto sopra, ciascuno studente, dopo aver frequentato quattro anni del corso di studi o comunque, non meno di anno prima della sessione in cui intende laurearsi, è tenuto a pre­sentare alla Segreteria del Consiglio d'Indirizzo prescelto, entro il 31 otto­bre, domanda in carta semplice, diret­ta al presidente del Consiglio stesso, contenente l'elenco degli esami soste­nuti e le relative votazioni riportate, l'indicazione del campo disciplinare o della problematica culturale, teorica o applicata, che desidera affrontare con la tesi di laurea, gli eventuali nomina­tivi di altri laureandi con i quali chie­de di costituire un gruppo e la formu­lazione di una o più preferenze circa il relatore desiderato.

Art. 11 - Il presente regolamento si applica agli studenti che hanno adot­tato il nuovo statuto della Facoltà.

Norme transitorie

Per essere ammesso all'esame di laurea, lo studente deve aver superato gli esami di tutti gli insegnamenti da lui scelti, fra quelli indicati dalla Fa­coltà.

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228 Università degli Studi di Napoli Federico Il

È altresì ammesso all'esame di lau­rea lo studente che abbia superato gli esami di tutti gli insegnamenti del pia­no di studio da lui predisposto ai sensi dell'art. 2 della legge 11-12-1969, n. 910, prorogata con legge 30-11-1970, n. 924.

Lo studente, almeno sei mesi prima della sessione di laurea, dovrà concor­dare con il professore relatore l'asse­gnazione della tesi che dovrà svolgere.

Per essere ammesso all'esame di laurea, lo studente deve aver superato, almeno venti giorni prima della sedu­ta di laurea, gli esami di tutti gli inse­gnamenti, previsti dal piano degli stu­di (sia esso quello ufficiale ovvero in­dividuale cioè prescelto dallo studen­te ed approvato dal Consiglio di Fa­coltà).

L'esame di laurea consiste:

a) nella redazione di un progetto di architettura o di urbanistica o nell'ela­borazione di una monografia di storia

dell'architettura o dell'urbanistica. Il progetto deve essere completo nei ri­guardi dell'arte e della tecnica, in mo­do da poter essere considerato esecuti­vo in ogni sua parte, e svolto dallo stu­dente durante l'ultimo anno di corso;

b) in una discussione sullo svolgi­mento del progetto o della monografia.

Si ricorda, infine, che l'esame di laurea non dovrà identificarsi in alcun modo con il corso e l'esame di Proget­tazione Architettonica 2°, come del re­sto già da tempo stabilito dal Consi­glio di Facoltà.

Lo studente che intende laurearsi deve presentare alla Segreteria della Facoltà, almeno un mese prima della data fissata per la seduta di laurea, ap­posita domanda di ammissione corre­data dalla quietanza attestante il paga­mento della soprattassa esame di lau­rea e dal nullaosta rilasciato dal Ret­tore.

Facoltà di Architettura ~'" ~zg

Scuole di SpeciaIizzazioneceSeminari

Scuola di specializzazione in restauro dei monnmenti Regolamento approvato con D.M. del 26/4/88

Art. 1017 - È istituita la scuola di Specializzazione in Restauro dei Mo­numenti presso l'Università di Napoli.

La scuola rilascia il titolo di speciali­sta in restauro dei monumenti, inteso quale tutela, conservazione e restauro dei beni architettonici e ambientali.

La scuola ha lo scopo di conferire una specifica preparazione integrativa a quella universitaria, in campo criti­co, storico, artistico e tecnico ai profes­sionisti che devono impegnarsi nell'at­tività di restauro suddetta e di far con­seguire una più vasta e diffusa cono­scenza dei metodi e delle tecniche operative.

Art. 1018 - La scuola ha la durata di due anni. Ciascun anno di corso pre­vede almeno 250 ore di insegnamento e 250 ore di attività pratiche guidate.

In base alle strutture ed alle attrez­zature disponibili, la Scuola è in grado di accettare il numero massimo di iscritti determinato in 50 per ciascun anno di Corso per un totale di 100 specializzandi.

Art. 1019 - Ai sensi della normativa generale, concorre al funzionamento della Scuola la Facoltà di Architettura. Nel manifesto annuale degli studi vie­ne indicata la sede della Direzione della Scuola.

Art. 1020 - Sono ammessi per otte­nere l'iscrizione alla Scuola i laureati dei Corsi di laurea in Architettura e in Ingegneria Civile.

Su conforme parere del Consiglio della Scuola possono essere ammessi anche laureati di altre Facoltà.

Sono altresì ammessi al concorso per l'ammissione alla Scuola, coloro che siano in possesso del titolo di stu­dio, conseguito presso Università stra­niere e che sia equipollente ai sensi dell'art. 232 del T.U. 31/8/33 n. 1592, a quelli richiesti al comma prece­dente.

Art. 1021 - Le materie fondamentali di insegnamento che lo specializzando è tenuto a seguire sono complessiva­mente 15, di cui:

Al l' anno

1) Istituzioni di storiografia architet­tonica (metodologie analitiche e critiche).

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230 Università degli Studi di Napoli Federico Il

2) Storia del restauro e principi gene­rali della conservazione.

3) Storia della scienza e tecnica edili­zia.

4) Storia delle arti. 5) Tecniche di rilevamento con ele­

menti di topografia e fotogramme­tria.

6) Legislazione dei beni culturali e diritto urbanistico.

Al 2' anno

1) Tecniche di consolidamento (dia­gnostica ed interventi strutturali).

2) Tecniche economiche applicate ai beni culturali.

3) Tecniche del cantiere di scavo e di restauro (architettonico ed archeo­logico).

4) Fisica tecnica ed impianti tecnici (per utilizzazione degli antichi edi­fici).

5) Progettazione del restauro archi­tettonico (per utilizzazione degli antichi edifici).

6) Urbanistica delle aree di conserva­zione (architettonica, archeologica e ambientale).

Ed inoltre tre corsi opzionali da sce­gliere nell'elenco che segue:

Elenchi corsi opzionali

l) Storia della città e del territorio. 2) Storia delle culture architettoni­

che. 3) Tecnologia e patologia dei mate­

riali. 4) Adattamento di antichi edifici e

principi di museografia. 5) Tecniche non distruttive di con­

trollo. 6) Inventario e catalogazione. 7) Tecniche di conservazione ed ade­

guamento edilizio. 8) Estimo e contabilità dei lavori.

9) Archeometria. 10) Metrologie antiche. 11) Principi di normalizzazione grafica

per il restauro. 12) Restauro delle pitture murali e dei

dipinti.

Art. 1022 - Il Consiglio della scuola stabilirà la partecipazione, guidata da docenti appositamente designati, a campagne di rilievo o ad un cantiere di restauro attribuiti alla Scuola o da essa gestiti attraverso convenzione con il Ministero dei beni culturali e con le Regioni ed Enti locali; qualora la Convenzione non sia stipulata, il Consiglio della Scuola individuerà al­tre attività pratiche corrispondenti. Sempre il Consiglio della Scuola potrà sostituire parte di queste attività con soggiorni all'estero presso strutture qualificate nel settore.

Le attività pratiche guidate di cui all'art. 1018 con obbligo di frequenza, riguardano:

1) Esercitazioni sui materiali edilizi, mediante sopralluoghi guidati in situ ed in laboratorio.

2) Esercitazioni di controllo delle condizioni statiche mediante so­pralluoghi guidata in situ in labo­ratorio.

3) Studio ed analisi delle consistenze monumentali ed ambientali, me­diante: a) esercitazioni metodologiche re­lative alla ricerca d'archivio e ri­cerca storico bibliografica. Eserci­tazioni di inventario dei beni ar­chitettonici. b) Esercitazioni di rilievo architet­tonico, di fotogrammetria e di re­stituzione grafica.

4) Esercitazioni tecniche di restauro e di scavo archeologico.

Facoltà di Architettura 23 4~ >m

5) Progettazione di interventi conser­vativi.

6) Esercitazioni di estimo e contabili­tà dei lavori.

7) Esercitazioni di progettazione ur­banistica in aree di conservazione mediante laboratori e seminari sui centri antichi di piccola e media dimensione, sulle zone storiche metropolitane; sui fondi e risorse naturali.

All'inizio di ciascun corso di specia­Iizzandi dovranno concordare con il Consiglio della Scuola la scelta dei corsi opzionali che dovranno costitui­re orientamento all'interno della spe­cializzazione, l'attività sperimentale che sarà svolta sotto la guida di un componente della Scuola.

Ai fini della frequenza alle lezioni teoriche ed alle attività pratiche il Consiglio della Scuola potrà ricono­scere utile, sulla base di idonea docu­mentazione, l'attività, attinente alla specializzazione, svolta all'estero, in laboratori universitari o extra univer­sitari.

Art. 1023 - L'Università su proposta del Consiglio della Scuola stabilisce Convenzioni con enti pubblici o priva­ti con finalità di sovvenzionamento e di utilizzazione di strutture extra uni­versitarie per lo svolgimento delle atti­vità didattiche degli specializzanti ai sensi del D.P.R. dell'lll7 /1980, n. 382 e del D.P.R. del 10/3/82, n. 162.

Art. 1024 - Come previsto dall'art. 3 della normativa generale « il bando di concorso di ammissione alla Scuola indicherà eventuali modalità diverse, come le prove attraverso risposta a quesiti multipli ed i programmi d'e­same».

Scuola di specializzazione in progettazione urbana Regolamento approvato con D.P.R. del 26/4/88

Art. 1 - È istituita presso l'Universi­tà di Napoli la Scuola di specializza­zione in Progettazione urbana che conferisce il diploma di specialista in Progettazione urbana.

Art. 2 - La Direzione della Scuola ha sede presso la Facoltà di Architet­tura.

Art. 3 - La Scuola ha lo scopo di for­mare professionisti specializzati nella progettazione architettonica che ten­gano conto soprattutto delle esigenze e delle problematiche urbane.

Art. 4 - La durata del corso è di tre anni e non è suscettibile di abbrevia­zioni.

Art. 5 - Compatibilmente con le at­trezzature esistenti presso la Scuola il numero degli iscritti è di 15 per ogni anno di corso, complessivamente di 45 per l'intero corso di studi.

Art. 6 - Alla Scuola sono ammessi i laureati in Architettura e del corso di laurea in Ingegneria Civile.

Art. 7 - Per l'ammissione alla Scuo­la è richiesto il superamento di un esa­me consistente in una prova scritta che dovrà svolgersi mediante doman­de e risposte multiple per la valutazio­ne della quale Commissione avrà a di­sposizione 60 punti sui 100 totali, e da una prova orale, per la valutazione della quale la Commissione avrà a di­sposizione 30 punti su 100, integrata eventualmente da un colloquio ed una valutazione, in misura non superiore

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al 10% del punteggio complessivo a di­sposizione della Commissione, dei se­guenti titoli:

a) La tesi nella disciplina attinente alla specializzazione.

b) Il voto di laurea.

c) Il voto riportato negli esami di profitto del corso di laurea nelle mate­rie concernenti la specializzazione.

d) La tesi nelle predette materie.

Il puntetto dei predetti titoli è quel­lo stabilito dal Decreto ministeriale 16 settembre 1982 (G.U. n. 275 del 6110/ 82). Sono ammessi alla Scuola di spe­cializzazione coloro che, in relazione al numero"di posti disponibili si siano collocati in posizione utile nelle gra­duatorie compilate sulla base del pun­teggio complessivo riportato.

Art. 8 - Lo specializzando è tenuto a seguire complessivamente 16 insegna­menti, 7 al primo anno, 6 al secondo anno, 3 al terzo anno, sulla base di un piano di formazione presentato al pri­mo anno e approvato dal Consiglio della Scuola. Le discipline sono inse­rite nella Tabella annessa dalla quale si deve attingere nel seguente rap­porto:

- 2 discipline dell'area storico-cri­tica;

- 5 discipline dell'area della teoria e delle tecniche di progettazione ar­chitettonica e urbana;

- 4 discipline dell'area delle tec­nologie di progettazione;

- 3 discipline dell'area dei metodi di analisi e rappresentazione;

- 2 discipline dell'area legislativa, normativa, ed estimativa.

TABELLA DELLE DISCIPLINE

l'anno

l. Topografia e rilievo 2. Caratteri tipologici dell'architet-

tura. 3. Architettura della città l. 4. Storia della città e del territorio. 5. Tecnologie del recupero edilizio. 6. Impianti tecnici urbani. 7. Normativa e regolamenti edilizi.

2" anno

l. Teoria e tecnica della rappresenta-zione grafica.

2. Architettura della città 2. 3. Composizionre architettonica. 4. Storia della critica e della letteratu­

ra architettonica. 5. Infrastrutture di viabilità e tra­

sporti. 6. Tecnica delle costruzioni.

3" anno

l. Teoria e tecnica dell'analisi urbana. 2. Progettazione urbana. 3. Legislazione urbanistica.

Art. 9 - La frequenza ai corsi è ob­bligatoria. Alla fine di ogni anno ac­cademico lo specializzando deve so­stenere un esame teorico-pratico per il passaggio all'anno di corso succes­sivo. La Commissione d'esame, di cui fanno parte il Direttore della Scuola ed i docenti delle materie relative all'anno in corso, esprime un giudizio globale sul livello di preparazione del candidato nelle singole discipline e re­lative attività pratiche prescritte per l'anno in corso. Coloro che non supe­rano detto esame potranno ripetere l'anno di corso una sola volta.

Art. lO - I corsi sono integrati da esercitazioni pratiche e da seminari. Le attività pratiche con obbligo di fre­quenza ai fini dell'apprendimento du­rante i due anni sono i seguenti:

1) Esercitazioni di rilievo e analisi urbane.

2) Esercitazioni di progettazione.

La frequenza ai corsi, alle esercita­zioni pratiche ed al tirocinio è obbliga­toria. In ogni caso non potrà essere ammesso all'esame lo specializzando che non abbia frequentato almeno il 70% delle ore di lezione, delle eserci­tazioni e del tirocinio/

Art. 11 - Superato l'esame teorico­pratico del secondo anno, il corso di studio della Scuola di Specializzazione si conclude con un esame finale consi­stente nella discussione di una disser­tazione scritta o grafica su una o più materie del corso.

A coloro che abbiano superato l'esame finale viene rilasciato il diplo­ma di specialista.

Art. 12 - L'importo delle tasse e so­prattasse dovute dagli iscritti alla Scuola è quello previsto dalle vigenti disposizioni di legge in materia, i con­tributi sono stabiliti anno per anno dal Consiglio di Amministrazione.

Art. 13 - Per la Scuola di specializ­zazione è costituito un Consiglio pre­sieduto da un Direttore. Il Consiglio è composto da docenti universitari di ruolo e dai professori a contratto pre­visti dall'art. 4 del D.P.R. 10/3/82 n. 162, ai quali sono affidate attività di­dattiche nella Scuola, nonché da una rappresentanza di tre specializzandi eletti secondo le modalità di cui all'art. 99 del D.P.R. 1117/80 n. 382 al Consiglio di corso di laurea in materia di coordinamento di insegnamenti. La

direzione della Scuola è affidata a un professore di ruolo secondo quanto stabilito dall'art. 16 del D.P.R. 382/80.

Seminario di nrbanistica

Regolamento

Art. 286 - Presso la Facoltà di archi­tettura è istituito il Seminario di urba­nistica, che si propone di eseguire in­dagini, studi e ricerche di carattere ur­banistico, demografico, geografico, storico e tecnico e compilare e utiliz­zare statistiche per la preparazione dei piani urbanistici.

A tale fine saranno ammessi a fre­quentare il Seminario coloro che siano in possesso di una laurea conferita dalle Università e dagli Istituti supe­riori della Repubblica ed i laureandi in architettura e in ingegneria.

Art. 287 - Il Seminario avrà una sua biblioteca specializzata, che, coordina­ta con la biblioteca della Facoltà di ar­chitettura, funzionerà come filiazione di essa.

Art. 288 - La direzione del Semina­rio di urbanistica sarà affidata ad un professore di ruolo o fuori ruolo della Facoltà di architettura, nominato, per un triennio, dal Rettore su proposta del Consiglio di Facoltà.

Art. 289 - Al Seminario di urbanisti­ca è addetto un assistente il quale, ol­tre ai doveri inerenti al suo ufficio, avrà cura della biblioteca di esso.

Art. 290 - Il Seminario predetto po­trà eventualmente disporre di borse di studio che verranno conferite su pro­posta del Consiglio della Facoltà di ar­chitettura in base alle modalità che sa­ranno da esso st:lbilite.

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234 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Biblioteca della Facoltà

A - Servizio consnltazione

Sono ammessi alla consultazione gli studenti e i docenti della Facoltà. Pre­via autorizzazione del Direttore sono altresì ammessi laureati e studiosi re­lativamente al materiale bibliografico e documentario irreperibile presso al­tre biblioteche.

È di obbligo compilare la scheda di richiesta in tutte le sue parti e deposi­tare libretto universitario o altro vali­do documento di riconoscimento.

Le opere e i periodici debbono esse­re tassativamente consultati nelle ap­posite sale di lettura.

Dal Regolamento delle Biblioteche dell'Università di Napoli:

Art. 32 - È a tutti rigorosamente vie­tato:

- introdurre in Biblioteca materia­le librario o documentario proprio, fat­ta eccezione per le opere indisponibili per effettuare la ricerca in Biblioteca;

- fumare in qualsiasi ambiente del­la biblioteca che non sia eventualmen­te destinato a tale uso;

- entrare o trattenersi nelle sale di lettura per semplice passatempo o per fini estranei allo studio;

- servirsi, insieme a uno o più let-

tori, completamente della medesima opera;

- far segni o scrivere sui libri della Biblioteca o arrecare danno ai volumi, sia pure per correggere eventuali erro­ri dell'autore o del tipografo.

Art. 39 - Chi trasgredisce la discipli­na di una biblioteca o ne turbi la quie­te può essere escluso, temporanea­mente o definitivamente, dalla fre­quenza della medesima.

Salva ogni responsabilità civile o penale, chi si rende colpevole di sot­trazione o, intenzionalmente, di guasti nei riguardi della Biblioteca o com­mette altre gravi mancanze nei locali della stessa, su proposta del Consiglio di Biblioteca, viene, con provvedi­mento del Rettore, escluso, tempora­neamente o definitivamente, dall'ac­cesso' a tutte le Biblioteche dell'Uni­versità.

Sezione opere

Orario di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 19,00. Il sabato dalle ore 9,00 alle ore 12,30.

La distribuzione cessa alle ore 13 ,00 ed il sabato alle ore 12,00. Riprende

Facoltà di Architettura 23!?=f!

alle ore 14,00 e cessa alle ore 18,00, es­cluso il sabato.

Sezione rari

Le richieste delle opere collocate nella Sezione rari vanno presentate in Direzione. Il servizio funziona dalle ore 10,00 alle ore 13,30, dal lunedì al venerdì.

Sezione periodici

Orario di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 14,00. Il sabato dalle ore 9,00 alle ore 12,30.

La distribuzione cessa alle ore 13,00 ed il sabato alle ore 12,00.

B - Servizio prestito

Il prestito è concesso ai professori e ai ricercatori della Facoltà.

Orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00.

I periodici, le opere rare, quelle di frequente consultazione, i codici, le enciclopedie, i dizionari, i repertori bi­bliografici, gli atlanti e le raccolte di tavole sono tassativamente esclusi dal prestito.

Dal Regolamento delle Biblioteche dell'Università di Napoli:

Art. 47 - La richiesta del prestito di un'opera viene presentata a mezzo di apposita scheda.

La durata del prestito locale delle opere comuni a stampa è normalmen­te di quattro settimane. In casi partico­lari il Direttore può ridurre la durata.

Eventuali richieste di proroga sa­ranno concesse, a discrezione del Di­rettore, solo in presenza dell'opera di cui viene richiesto il rinnovo.

Art. 48 - Agli ammessi di diritto non possono essere date in prestito più di cinque opere o dieci volumi per volta.

Successive richieste di prestito sa­ranno evase solo qualora siano già sta­te restituite le opere in precedenza ot­tenute in prestito.

c - Servizio d'informazione bibliografica

Le informazioni bibliografiche pos­sono essere richieste presso la Dire­zione della Biblioteca dalle ore 10,00 alle ore 13,30, dal lunedì al venerdì.

D - Servizio di fotoriproduzione

Apertura al pubblico: dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle ore 14,00 alle ore 18. Il sabato il servizio cessa alle ore 12,00.

Sono tassativamente esclusi dalla fotoriproduzione le opere collocate nella Sezione rari, le enciclopedie, i dizionari, i codici, gli atlanti e le rac­colte di tavole.

È consentita, previa autorizzazione del Direttore, la riproduzione fotogra­fica e microfotografica.

E - Servizio di microlettnra

Aperta al pubblico: dalle ore 9,00 alle ore 12,00, dal lunedì al venerdì.

Presso la Biblioteca è stata istituita una Sezione microfilm dotata di mi­crofilmatore a planetario e di microlet­tori.

La Biblioteca ha aderito al Progetto S.LB.A.N. (Sistema Informativo Bi­blioteche Ateneo Napoli), su proposta del S.A.B. (Servizio Automazione Bi­blioteche), per la gestione autmatizza­ta dei servizi afferenti alla struttura.

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236 ( 'Università degli Studi dì Napoli Federico Il

Centro Stampa e Documentazione Regolamento

Art. 1 - Nell'ambito della Facoltà di Architettura è istituito il Centro Stam­pa e Documentazione.

Art. 2 - Il Centro Stampa e Docu­mentazione provvede:

- alla raccolta sistematica e alla dif­fusione del materiale utile allo svolgi­mento delle attività didattiche e di ri­cerca, del materiale prodotto dalla Fa­coltà nello svolgimento delle attività suddette, delle elaborazioni culturali prodotte dagli studenti e dal corpo do­cente;

- alla raccolta e alla diffusione di informazioni riguardanti la vita del­l'Ateneo napoletano nonché l'attività dell'Università in Italia e dell'estero.

- alla attuazione di inchieste e ri­cerche su argomenti che riguardano la Facoltà;

- alla pubblicazione di atti e docu­menti di particolare interesse per la Facoltà, secondo le indicazioni che emergono dal Consiglìo-di Facoltà e dal programma annuale di lavoro.

Art. 3 - Gli organi del Centro Stam­pa e Documentazione sono:

a) il Comitato Scientifico; b) il Consiglio Direttivo; c) il Centro Studi; d) la Segreteria.

a) Il Comitato Scientifico è compo­sto da docenti di ruolo in rappresen­tanza dei Dipartimenti, degli Istituti, delle Scuole, afferenti alle aree disci­plinari della Facoltà, nonché della rap­presentanza degli studenti (in numero di quattro).

Il Comitato Scientifico, oltre a svol­gere funzioni di raccordo tra il «C.S.D.» e gli altri organismi della Facoltà, ha il compito di approntare, di concerto con il Consiglio Direttivo, il programma di lavoro annuale da sot­toporre al Consiglio di Facoltà. Gli or­gani della Facoltà nominano i loro rappresentanti in seno al Comitato scientifico ogni tre anni.

b) Il Consiglio Direttivo, che ha an­che la responsabilità amministrativa dei fondi, è composto da tre professori di ruolo di cui due designati dal Con­siglio di Facoltà, il terzo dal Preside in sua rappresentanza e dal docente di ruolo caporedattore del Centro Studi. Il Consiglio Direttivo assieme al Co­mitato Scientifico alla sua prima riu­nione elegge al suo interno un Diret-

Facoltà di Architettura ~3~c;

tore con compiti organizzativi,f dan,dC)",,;o:;t.llaPresidenza, i Dipartimenti e gli ne comunicazione al Consiglio di Fa- Istituti della Facoltà, per la stampa di coltà. Compito del C.D. oltre alla re- materiale rivolto agli studenti e inte­sponsabilità nella conduzione del ressante . l'attività didattica; «C.S.D. », è elaborare il bilancio pre­ventivo e quello consuntivo da sotto­porre all'approvazione del Consiglio di Amministrazione. Il C.D. resta in carica per un triennio.

c) Il Centro Studi è formato da due o più ricercatori coordinati da un do­cente di ruolo eletti dal Consiglio di Facoltà su indicazione del Consiglio Direttivo. Il Centro Studi svolge la funzione di una vera e propria reda­zione all'interno del «C.S.D.» e nella produzione di seminari, mostre, previ­ste da questo regolamento, e nella atti­vità editoriale del Centro per l'attua­zione del programma approvato dal Consiglio di Facoltà. AI Centro Studi possono partecipare, avendone chie­sto di farne parte, col ruolo di collabo­ratori anche cultori della materia elo , . allievi interni in numero non supeno-re a quello dei ricercatori.

d) La Segreteria è composta da per­sonale inquadrato nell'organico della Presidenza sul cui bilancio vanno in­quadrate le spese di manutenzione macchine di energia elettrica di con-, . sumi non sistematici e per compensI per lavori saltuari.

Art. 4 - Hanno la qualifica di utenti:

b) docenti della Facoltà, per stampa di materiale didattico e scientifico;

c) gruppi di coòperative di studenti della Facoltà organizzati al fine di stampare materiale didattico e cultu­rale senza fini di lucro.

Art. 5 - Nella sede del Centro il per­sonale della sua Segreteria tiene a di­sposizione del pubblico il materiale di consultazione.

Art. 6 - Su tutto il materiale stampa­to sarà riportata la dicitura: « Stampato a cura del Centro Stampa e Documenta­zione con le attrezzature della Facoltà di Architettura dell'Università di Na­poli )}.

Ogni fascicolo relativo ai corsi di in­segnamento che non sia a firma del professore ufficiale della materia do­vrà riportare, oltre alla indicazione del nome dell'estensore, il parere del pro­fessore ufficiale.

Il centro dovrà attenersi alle norme della legge sulla stampa.

Art. 7 - Le variazioni al presente re­golamento devono essere approvate dal Consiglio di Facoltà nella sua composizione allargata.

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238 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Segreteria

Da tempo è stata attuata la mecca­nizzazione dei servizi amministrativi della Segreteria della Facoltà di Archi­tettura a mezzo del Centro Elettronico Amministrativo.

Tale innovazione riguarda gli stu­denti immatricolati a decorrere dall'anno accademico 1968-69 in poi.

Pertanto gli studenti interessati, per ciascun atto di carriera scolastica, de­vono riempire appositi moduli per uso del servizio meccanizzato. Tali modu­li, da ritirare presso gli sportelli della Segreteria di Facoltà, devono essere riempiti con esattezza e chiarezza, nell'interesse stesso dello studente.

Nei casi di mancata presentazione dei moduli o di inesatta compilazione dello stesso, le richieste avanzate dallo studente rimarranno inevase o so­spese.

Pertanto, per assicurare la piena riu­scita del servizio di meccanizzazione, si raccomanda la completa collabora­zione degli studenti.

Per le stesse esigenze del nuovo si­stema, si ricorda che le tasse scolasti­che devono essere pagate usufruendo esclusivamente dei bollettini di c/c

postale predisposti dall' Amministra­zione universitaria, che si ritirano gra­tuitamente presso la Segreteria di Fa­coltà.

L'ufficio è aperto al pubblico il lunedì dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 16,00, dal martedì al venerdì dalle 9,00 alle 12,00.

Il sabato la Segreteria rimane chiusa.

MODULI MECCANOGRAFICI

Mod. Sm/l - per l'immatricolazione Mod. Sml2 - per la richiesta dispen­

sa tasse Mod. Sm/3 - per la richiesta certifi­

cata Mod. Sm/5 - per la richiesta di pas­

saggio Mod. Sm/6 - per la richiesta di tra­

sferimento Mod. Sml7 - per trasferimento in ar­

rivo Mod. Sm/9 - per iscrizione anni suc­

cessivi al primo Mod. Sm/lO - per l'immatricolazione

dei laureati.

Facoltà di Architettura 239

Punto di calcolo

Configurazione apparecchiature UNISYS disponibile: sistema 50001 30; stampante modo 0789; 4 terminali modo UVT 1224; personal workstation modo 500; stampantina modo AP 1329, collegamento con il Centro Interdipar­timentale di Servizio per l'Elaborazio­ne Dati (CISED).

Attività

Collaborazione alla preparazione, sviluppo ed elaborazione di program­mi didattici e di ricerca.

Orario di apertura agli studenti: 8,30-15 dal lunedì al venerdì.

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240 Università degli Studi di Napoli Federico Il

Borse di studio

Opera Universitaria

Riservate a: Studenti in possesso di reqwsiti:

a) di merito (42/60 per gli studenti iscritti al IO anno; 24/30 di media ed un numero di esami variabili a secon­da dell'anno di corso, per gli studenti iscritti ad anni successivi al primo);

b) di reddito: reddito annuo inferio­re a 25 milioni.

Rivolgersi a: Opera Universitaria, via A. De Gasperi, 45 - tel. 5512272-5520110.

N. B. - L'assegno di studio può esse­re corrisposto in contanti o in servizi (alloggio, buoni mensa, buoni acqui­sto, sussidi didattici).

Programma Erasmus

Per attività realizzate nel periodo dall'll7 /90 al 30/6/91.

Aperte a: tutti gli studenti universi­tari che intendano svolgere parte dei propri studi all'estero.

Sono previste:

a) borse di studio per la partecipa­zione a programmi internazionali di cooperazione (PIC). Scadenza per la presentazione delle domande: 31 otto­bre 1989;

b) borse di studio per gli studenti che non partecipano a un PIC (free movers). Scadenza per la presentazio­ne delle domande: IO gennaio 1990.

Il riconoscimento degli esami e dei periodi di studio degli studenti napo­letani ammessi alle borse ERASMUS è di competenza dei relativi Consigli di Facoltà o di Corso di Laurea. Il Senato Accademico ha però adottato il 3/3/89 una delibera di massima per regolare tutta la materia in modo omogeneo e, per quanto riguarda gli studenti di al­tri paesi europei, per agevolare il loro inserimento didattico nell'Università di Napoli.

Rivolgersi a: Ufficio Affari Speciali, via Marchese Campodisola, 13 - VIII piano.

Scambi culturali fra Italia e Stati Uuiti

Riservato a: studenti universitari dell'ultimo anno di corso in regola con

gli esami. Laureati con votazione non inferiore a 1101110. Artisti.

I partecipanti debbono essere citta­dini italiani con residenza permanente in Italia.

Rivolgersi a: Centro Studi America­ni - Via Andrea d'Isernia, 36 - 80122 Napoli - tel. 660562.

N. B. - In genere i termini di parte­cipazione scadono 18-24 mesi prima del periodo di decorrenza della borsa.

Borse di studio per l'estero offerte da stati esteri e organismi internazionali a cittadini italiaui

Riservato a: studenti universitari dell'ultimo anno di corso, in regola con gli esami. Laureati. Artisti.

I partecipanti devono conoscere la lingua ufficiale del paese prescelto o essere in grado di realizzare il piano di studi in una lingua specificata dai ri­spettivi Stati o organismi internazio­nali.

Rivolgersi a: Ufficio Affari Speciali -Via Marchese Campodisole, 13 - VIII piano.

N. B. - In genere i termini di parte­cipazione scadono 18-24 mesi prima del periodo di decorrenza della borsa.

Il bando dei concorsi viene diffuso annualmente. Gli interessati possono farne richiesta dal mese di luglio al mese di novembre al Ministero degli Affari Esteri - Direzione Generale del­le Relazioni Culturali - Ufficio IX,

00195 Roma, accludendo una etichet­ta adesiva con il nome e l'indirizzo.

Consiglio Nazionale delle Ricerche. Borse di studio e addestrameuto

Riservato a: laureati.

Rivolgersi a: C.N.R. - Ufficio Borse di Studio - P.le Aldo Moro, 7 - 00185 Roma.

E.N.P.A.S.

Riservato a: studenti universitari or­fani o figli di dipendenti statati iscritti al Fondo di Previdenza e Credito, che abbiano conseguito la maturità con voto non inferiore a 48/60.

Per gli studenti iscritti ad anni suc­cessivi al primo è necessario inoltre l'aver superato tutti gli esami degli an­ni di corso già frequentati con media non inferiore a 24/30.

Non possono concorrere gli studen­ti fuori corso.

Le clausole relative alla votazione non riguardano coloro che partecipa­no alla borsa con la qualifica di orfano.

Per i concorrenti a borse di studio per i corsi di specializzazione o perfe­zionamento post-universitario è ne­cessario aver conseguito il diploma di laurea da non oltre 2 anni con votazio­ne non inferiore ad 881110.

Rivolgersi a: Ente Nazionale di Pre­videnza e Assistenza per i Dipendenti Statali - Via A. De Gasperi, 55 - Na­poli.

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Facoltà di Architettura 243

Indice

Facoltà di Architettura di Napoli ..................................... . Pago 5

Planimetria della zona ................................................. . » 6

Palazzo Gravina: piante ............................................... . » 7

Composizione Consiglio di Facoltà .................................. . » 13

Composizione Consigli di Indirizzo » 15

Organico dei ricercatori ............................................... . » 18

Offerte didattiche dei Ricercatori .................................... . » 20

Normativa ............................................................... . » 22

Statuto della Facoltà di Architettura ................................ . » 24

Profili dei quattro indirizzi ........................................... . » 31

Discipline attivate per l'anno accademico 1989/90 ................ . » 37

Manifesto degli studi .................................................. . » 39

PROGRAMMI

l. Area disciplinare progettuale architettonica » 48

Teoria e tecnica della progettazione architettonica (A, B, C, D, E, F, G, H) ....................................... » 50

Composizione architettonica l o (A, B, C, D, E, F, G, H) .... » 58 Composizione architettonica 20 (A, B, C, D, E, F) ............ » 72 Progettazione architettonica l o (A, B, C, D, E, F) ............. » 79 Progettazione architettonica 20 (A, B, C, D, E) ................. » 83 Allestimento e museografia ......................................... » 86 Architettura sociale ... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 88 Arredamento e architettura degli interni (A, B) ................ » 89

Page 122: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO Il STUDENTI/GUIDA... · Preside,' Prof. Arch. Uberto Siola Palazzo Gravina: Via Monteoliveto, 3 - Napoli 80134 1. Ufficio di Presidenza

244 ~ "" Università degli Studi di Napoli Federico Il

Arte dei giardini (A, B) ........................................... . Caratteri tipologici dell'architettura (A, B) ...................... . Scenografia ........................................................... . Teoria dei modelli per la progettazione ......................... .

2. Area disciplinare della progettazione territoriale ed urbanistica . ,

Urbanistica IO (A, B, C, D, E) ................................... . Urbanistica 20 (A, B, C, D, E, F) ............................... . Analisi dei sistemi urbani (A, B) ................................ . Diritto e legislazione urbanistica ................................. . Gestione urbanistica del territorio ................................ . Ecologia applicata ................................................... . Pianificazione del territorio (A, B) ............................... . Organizzazione del territorio ...................................... . Geologia applicata e idrogeologia ................................ . Progettazione urbanistica IO ....................................... . Analisi delle strutture urbane e territoriali ..................... .

3. Area disciplinare storico-critica e del restauro

Storia dell'architettura l' (A, B, C, D, E, F) .................. . Storia dell'architettura 2' (A, B, C, D, E) ...................... . Restauro architettonico l' (A, B, C, D) ........................ .. Storia dell'architettura 30

•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

Storia della critica e della letteratura architettonica (A, B) .. . Storia della tecnologia .............................................. . Storia dell'arte ....................................................... . Storia dell'urbanistica ............................................... . Restauro architettonico 2' ......................................... . Storia dell'architettura contemporanea (A, B) .................. . Restauro urbano ........... , ........................................ .

4. Area disciplinare tecnologica ....................................... .

Tecnologia dell'architettura l' (A, B, C, D, E) ................ . Tecnologia dell'architettura 2' (A, B, C) ........................ . Progettazione ambientale ........................................... . Igiene ambientale ................................................... . Disegno industriale (A, B) ........................................ . Unificazione edilizia e prefabbric;lzione (A, B) ................ . Tecnologia del recupero edilizio .................................. . Tecnologia dei materiali da costruzione (A, B) ................ . Tipologia strutturale ................................................ . Morfologia dei componenti ........................................ . Cultura tecnologica della progettazione .......................... .

Pago 91 » 94 » 94 » 95

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Facoltà di Architettura A' 24~

5. Area disciplinare impiantistica .................................... ..

Fisica tecnica e impianti (A, B) .................................. . Illuminotecnica acustica e climatizzazione nell'edilizia ........ .

6. Area disciplinare fisico-matematica ................................ .

Istituzione di matematica-CA, B, C, D, E) ..................... . Istituzione di matematica iterato (A, B, C, D) ................. . Geometria descrittiva (A, B) ...................................... . Matematica applicata- ............................................... . Fondamenti di matematica ........................................ .

7. Area disciplinare della scienza e tecnica delle costruzioni ...... .

Statica (A, B, C, D, E, F) ........................................ . Scienza delle costruzioni (A, B, C) .............................. . Tecnica delle costruzioni IO (A, B, C) .......................... . Progettazione di grandi strutture ................................. . Sperimentazione dei materiali e delle strutture ................ . Consolidamento e adattamento degli edifici .................... . Tecnica delle costruzioni 2' ....................................... .

8. Area disciplinare socio-economica

Estimo ed esercizio professionale (A, B) ........................ . Geografia urbana e regionale ..................................... . Economia urbana e regionale ..................................... . Sociologia urbana e rurale ......................................... . Economia dei trasporti ............................................. .

9. Area disciplinare della rappresentazione .................... , ...... .

Disegno e rilievo (A, B, C, D, E, F) ........................... . Applicazioni di geometria descrittiva (A, B) .................... . Tecniche di rappresentazione dell'architettura (A, B) ......... . Cartografia tematica ................................................ .

Esame di laurea

Scuole di specializzazione e seminari ............................... .

Biblioteca della Facoltà ............................................... .

Centro stampa e documentazione ................................... .

Segreteria ................................................................ .

Punto di calcolo

Borse di studio

Pago 180

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Finito di stampare nel mese di dicembre 1989

presso lo stabilimento grafico Bianco Ufficio spa - Napoli