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Unità interdisciplinare ITALIANO – MUSICA Classe terza METTERE A CONFRONTO FRASI NELLA LINGUA E NELLA MUSICA PER TROVARE CORRISPONDENZE. Maria Luisa Necchi – Annalia Valentini Competenza: L’alunno individua e rappresenta, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari. Compito unitario: L’alunno mette in relazione i segni d’interpunzione e le cadenze musicali, individuando -tramite una tabella - gli elementi comuni; quindi elabora in gruppo frasi a cui giustapporre melodie che ne rafforzino il significato. Obiettivi di apprendimento: L’alunno riconosce la struttura e la gerarchia logico-sintattica della frase complessa almeno a un primo grado di subordinazione. Riconosce i connettivi sintattici e testuali, i segni interpuntivi e la loro funzione specifica. Obiettivi formativi: L’alunno legge testi che analizza nella logica della sintassi. Riconosce le frasi secondarie e le mette in correlazione con le frasi musicali. Attività di laboratorio. Fase 1. ITALIANO. Gli alunni leggono testi e li analizzano dal punto di vista della sintassi.

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Page 1: Unità interdisciplinare ITALIANO – MUSICA  · Web viewL’alunno ha acquisito il concetto di cadenza e riconosce all’ascolto e sullo spartito la cadenza perfetta e sospesa

Unità interdisciplinare ITALIANO – MUSICA

Classe terza

METTERE A CONFRONTO FRASI NELLA LINGUA E NELLA MUSICA PER TROVARE

CORRISPONDENZE.

Maria Luisa Necchi – Annalia Valentini

Competenza:L’alunno individua e rappresenta, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari.

Compito unitario:L’alunno mette in relazione i segni d’interpunzione e le cadenze musicali, individuando -tramite una tabella - gli elementi comuni; quindi elabora in gruppo frasi a cui giustapporre melodie che ne rafforzino il significato.

Obiettivi di apprendimento:L’alunno riconosce la struttura e la gerarchia logico-sintattica della frase complessa almeno a un primo grado di subordinazione.Riconosce i connettivi sintattici e testuali, i segni interpuntivi e la loro funzione specifica.

Obiettivi formativi:L’alunno legge testi che analizza nella logica della sintassi. Riconosce le frasi secondarie e le mette in correlazione con le frasi musicali.

Attività di laboratorio.

Fase 1. ITALIANO.

Gli alunni leggono testi e li analizzano dal punto di vista della sintassi.

L’insegnante seleziona letture per effettuare un’analisi della struttura del periodo in cui distinguere la funzione del verbo e riconoscere le frasi indipendenti, le frasi dipendenti e i gradi delle subordinate.

Il grande cane si era avvicinato a Stellino; lo fissava intensamente, come se avesse voluto dirgli qualcosa col suo sguardo. Scuoteva la coda dal lungo pelo bianco e di tanto in tanto alzava di scatto il muso, invitando il cucciolo a seguirlo nel bosco. (Bruno Necchi, Stellino.Storia di un povero cane, La Benedettina, Parma 1981).

L’insegnante chiede ai ragazzi che cosa aveva fatto e quali intenzioni aveva manifestato il grande cane:

si era avvicinatofissava

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come se avesse voluto dirgliscuotevaalzavainvitando a seguirlo

Quindi insegna che i verbi selezionati esprimono azioni o intenzioni compiute o volute dal protagonista e controlla l’apprendimento con un esercizio: i ragazzi devono riconoscere le azioni e le intenzioni del seguente brano:

Stellino aveva abbandonato il lungo viale dei tigli ed aveva infilato il sentiero stretto e polveroso che portava in vetta alla collina.Più di una volta era stato tentato di varcarne i margini per inoltrarsi fra quegli alberifrondosi.Stava per spiccare il salto e tuffarsi in quel profumo alla ricerca dei fratelli che di tantoin tanto lanciavano latrati dai nascondigli, quando fu colpito dal rintocco triste di una campana. (B. Necchi, Stellino).

La risposta evidenzia in azzurro le azioni, in blu le intenzioni:

Stellino aveva abbandonato il lungo viale dei tigli ed aveva infilato il sentiero stretto e polveroso che portava in vetta alla collina.Più di una volta era stato tentato di varcarne i margini per inoltrarsi fra quegli alberifrondosi.Stava per spiccare il salto e tuffarsi in quel profumo alla ricerca dei fratelli che di tantoin tanto lanciavano latrati dai nascondigli, quando fu colpito dal rintocco triste di una campana.

Acquisito che vi sono significati diversi nelle espressioni verbali, i ragazzi devono analizzare la sintassi, trovando nei periodi la proposizione principale, ovvero quella che ha un contenuto logico e chiaro anche presa da sola e accentra su di sé il senso di tutto il discorso:

1° periodo: Stellino aveva abbandonato il lungo viale dei tigli la frase afferma con chiarezza un dato di fatto: che il cane si era allontanato dal viale.

2° periodo: Più di una volta era stato tentato di varcarne i margini la frase afferma che il cane aveva già maturato l’intenzione di andarsene.

3° periodo: Stava per spiccare il salto la frase afferma che il cane decide di andarsene in quel momento.

Le altre frasi dei periodi arricchiscono, spiegano ulteriormente, aggiungono delle informazioni:

nel 1° periodo: la frase ed aveva infilato il sentiero stretto e polveroso indica un’azione appena successiva alla prima affermazione: che, abbandonato il viale, Stellino si inoltra in un sentiero.La frase che portava in vetta alla collina, invece, specifica di quale strada si tratta, ossia è legata al termine strada.La prima è un’altra frase indipendente (chiara nel significato e autonoma nel costrutto) e, seguendo la principale, è una indipendente coordinata (legata alla prima).

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La seconda non ha senso se presa da sola: che portava in vetta alla collina contiene un significato solo collegandosi alla precedente dichiarazione. Non può essere una indipendente, ma è una dipendente, una subordinata, che ha la sua efficacia collegata a un’altra frase.Gli alunni ora analizzano, con più consapevolezza, gli altri periodi e trovano le coordinate e le subordinate: Più di una volta era stato tentato di varcarne i margini proposiz. principaleper inoltrarsi fra quegli alberi frondosi. proposiz. subordinata

Stava per spiccare il salto proposiz. principalee tuffarsi in quel profumo alla ricerca dei fratelli proposiz. coordinatache di tanto in tanto lanciavano latrati dai nascondigli, proposiz. subordinataquando fu colpito dal rintocco triste di una campana. proposiz. subordinata(B. Necchi, Stellino)

Fanno altre letture e si accorgono che in un periodo vi possono essere molteplici frasi e che alcune sono intercalate da altre. Imparano i gradi di subordinazione.

Pasquale si mise in cammino per rientrare al ricovero in compagnia del fido compagno, quando, giunto alla solita svolta, si separò da lui con il consueto gesto della mano.

Pasquale si mise in cammino proposiz. principale

per rientrare al ricovero in compagnia del fido compagno proposiz. subordinata 1°

quando si separò da lui con il consueto gesto della mano proposiz. subordinata 1°

giunto alla solita svolta proposiz. subordin. 2°(Bruno Necchi, Stellino)

Gli alunni vedono che ogni frase è introdotta da preposizioni, da congiunzioni o da pronomi relativi oppure è preceduta talvolta da gerundi o participi passati, come nell’esempio appena riportato; osservano che vi è anche una punteggiatura, che rinforza lo scandire delle frasi: il segmento giunto alla solita svolta si trova tra due virgole, infatti è inserito in mezzo alla subordinata quando si separò da lui con il consueto gesto della mano. Ne traggono che il periodo viene suddiviso, nelle sue scansioni sintattiche, da connettivi sintattici e dai segni di punteggiatura; i connettivi ci dànno indicazione della funzione che assume la frase.

Studiano i vari tipi di subordinate, quindi li riconoscono:

per rientrare al ricovero in compagnia del fido compagno proposiz. finalequando si separò da lui con il consueto gesto della mano proposiz. temporalegiunto alla solita svolta proposiz. causale (o

temp.)

e identificano i connettivi:

per: preposizione che qui indica uno scopoquando: congiunzione che indica il momento in cui si svolge l’azione

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giunto (essendo giunto) è un gerundio passato nella frase implicita, che indica un’azione già avvenuta e può significare poiché era giunto (causale) o dopo che era giunto temporale).

L’insegnante consiglia gli alunni che, per trovare i connettivi sintattici e identificare meglio il tipo di frase nella forma implicita, è utile volgere la frase stessa nella forma esplicita e per rinforzare l’apprendimento, fa eseguire un esercizio di questo tipo:

Nei seguenti brani, volgi le frasi di forma implicita nella loro forma esplicita, sostituendo alla forma indefinita del verbo la forma finita preceduta dal giusto connettivo sintattico.Inoltre, indica i tipi di frase subordinata.

1) I nostri monelli, temendo qualche tranello per essere riconosciuti e magari consegnati alla polizia, ben presto si guardarono dall’accogliere l’invito.2) I nostri eroi furono costretti a salire e a scendere di continuo per mantenere con sicurezza la direzione.

3) Più di una volta era stato tentato di varcarne i margini per inoltrarsi fra quegli alberi frondosi.

4) Stellino tentò con tutte le forze di liberarsi da quella stretta: puntò le zampe in terra e disperatamente cercò di spingersi indietro, illudendosi di sfilare la testa dal maledetto nodo.

5) Scuoteva la coda dal lungo pelo bianco e di tanto in tanto alzava di scatto il muso, invitando il cucciolo a seguirlo nel bosco.(B. Necchi, cinque birbe e un barboncino, Artigianelli, Pontremoli 1966e B. Necchi, Stellino, La Benedettina, Parma 1981)

vedi l’esecuzione dell’esercizio in box 1.

In un secondo momento, con un’altra verifica, fa trovare nelle stesse frasi i gradi di subordinazione.vedi l’esecuzione dell’esercizio in box 2.

Fase 2. (Continua ITALIANO).

Momento del recupero e del potenziamento.

Dopo avere corretto la verifica con la seguente tabella di valutazione

CRITERI LIVELLO DI NON

ACCETTABILITÁ

LIVELLO DI ACCETTABILITÁ

LIVELLO DI ECCELLENZA

L’alunno suddivide i periodi riconoscendo meno

L’alunno suddivide i periodi

L’alunno suddivide i periodi in tutte le proposizioni che li

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della metà delle proposizioni che li compongono (4 e meno di 4)

riconoscendo più della metà delle proposizioni che li compongono (5-7)

compongono (tot. 8)

L’alunno riconosce meno della metà dei tipi di proposizioni subordinate.

L’alunno riconosce più della metà dei tipi di proposizioni subordinate.

L’alunno riconosce tutti i tipi di proposizioni subordinate o meno uno.

L’alunno non sa identificare i gradi di subordinazione o ne identifica in modo giusto meno della metà.

L’alunno identifica in modo giusto più della metà dei gradi di subordinazione.

L’alunno identifica in modo giusto tutti i gradi di subordinazione o meno uno.

l’insegnante divide gli alunni secondo il livello raggiunto e, dopo avere spiegato ancora con altri esempi, prepara esercizi di recupero per chi non abbia conseguito il grado di accettabilità e assegnerà in seguito l’esercizio precedente per verificare se gli alunni hanno finalmente capito e appreso le regole presentate. A seconda dei bisogni, gli alunni potranno avvalersi di maggior tempo di esecuzione, del computer per scrivere, dell’ausilio dell’insegnante di sostegno o di un gruppo guida, come durante gli esercizi comuni.

ESEMPIO DI ESERCIZIO DI RECUPERO

Suddividi il seguente brano nelle frasi che lo compongono:

1. Gina e Anna sono andate nel prato per raccogliere fiori ed hanno incontrato Luisa che tornava a casa.

2. Io e Marco abbiamo svolto insieme i compiti per aiutarci.3. Domani la nostra classe si recherà al cineforum, mentre la terza B visiterà il Museo

di Scienze Naturali.4. Sono venuta a scuola con l’ombrello, perché cominciava a piovere.5. La mia famiglia ha festeggiato gli ottant’anni del nonno ed io gli ho regalato una

bella sciarpa.

L’esercizio eseguito correttamente:

1. Gina e Anna sono andate nel prato per raccogliere fiori ed hanno incontrato Luisa che tornava a casa.

2. Io e Marco abbiamo svolto insieme i compiti per aiutarci.

3. Domani la nostra classe si recherà al cineforum,

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mentre la terza B visiterà il Museo di Scienze Naturali.

4. Sono venuta a scuola con l’ombrello, perché cominciava a piovere.

5. La mia famiglia ha festeggiato gli ottant’anni del nonno ed io gli ho regalato una bella sciarpa.

In una seconda verifica, gli alunni eseguono la consegna assegnata all’inizio, come detto sopra. L’insegnante verifica i risultati e, per gli alunni ancora in difficoltà, costruisce degli esercizi mirati, come il seguente:

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N. B. Si può proporre il seguente esercizio alla LIM con diapositive PPoint, scandendo la seconda a più tempi.

L’insegnante, al bisogno, continua a proporre il resto del lavoro con il rinforzo del metodo appena esposto, oppure, con alcuni alunni si ferma, secondo le loro potenzialità di apprendimento.

Per gli alunni che hanno conseguito gli obiettivi a livello di accettabilità e di eccellenza, l’insegnante propone esercizi di potenziamento, come questo per il primo gruppo e quello che lo segue per il secondo gruppo:

Il Verbo - Esercizio 2

Completa con i connettivi giusti le frasi subordinate, formando un periodo che abbia un senso logico:

a) La maestra assegna un esercizio …….. verificare se gli alunni hanno studiato.

b) Nella corsa campestre sono caduto……… ho inciampato in un sasso.

c) Nella mia classe ci sono compagni…………… preferisco…………… mi sono simpatici.

d) Sono andato alla festa di compleanno di Marco, ………… avere fatto i compiti.

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e) …………………. ero ammalato, non sono andato a giocare nel cortile con i miei amici.

Il Verbo - Esercizio 3

Formula con i connettivi indicati delle frasi che legherai alla proposizione principale per formare un periodo di senso logico:

a) Sono tornato a casa di corsa perché……………………. e ………………

b) Ti ho cercato per…………….., mentre…………………………. che…………..

c) Ho comperato questo libro perché…………………………… e penso di………………………………

d) Il film che ……………………………………… non è stato così interessante come……………………, perché……………………..

e) La partita si è svolta correttamente, mentre, dato che…………………………, ………………………………………………..

L’insegnante assegna un voto.

Fase 3. MUSICA.Obiettivi di apprendimento:Riconoscere e classificare anche stilisticamente i più importanti elementi costitutivi del linguaggiomusicale.Improvvisare, rielaborare, comporre brani musicali vocali e strumentali, utilizzando sia strutture aperte, sia semplici schemi ritmico-melodici.Orientare la costruzione della propria identità musicale, ampliarne l’orizzonte valorizzando le proprie esperienze, il percorso svolto e le opportunità offerte dal contesto.Obiettivi formativi: L’alunno ha acquisito il concetto di cadenza e riconosce all’ascolto e sullo spartito la cadenza perfetta e sospesa. Ascolta e analizza semplici brani individuando le frasi e le loro funzioni.Prende coscienza che la musica si svolge secondo una logica sintattica paragonabile a quella del linguaggio verbale. Elabora frasi melodiche abbinandole a frasi verbali. Attività di laboratorio.La sintassi verbale che i ragazzi hanno affrontato con l’insegnante di italiano può essere messa in correlazione alla sintassi musicale. Un brano musicale non nasce dal caso, ma segue anch’esso un’organizzazione logica non dissimile da quella verbale.

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Il docente di musica suggerisce alla classe di considerare il brano musicale come un testo verbale. E’ chiaro che il testo è formato da parole e il brano da note, ma entrambi sono costituiti da un certo numero di frasi collegate in successione che formano i periodi. I ragazzi noteranno subito che, i termini indicanti le parti della composizione musicale sono simili a quelli che vengono utilizzati nell’analisi verbale. L’insegnante procederà focalizzando l’attenzione sulla frase melodica, spiegherà che, come la frase verbale è una unità compiuta che termina con un punto, anche la frase in musica ha un carattere unitario ed una conclusione. Aggiungerà inoltre che il nostro orecchio è capace di individuare quando una frase melodica è chiaramente conclusa, sempre che la frase corrisponda agli schemi a cui siamo abituati. Continuerà verificando, attraverso alcuni ascolti, la capacità di ciascun allievo di riconoscere ad orecchio le frasi in una composizione.Un primo ascolto potrebbe consistere nella Polonaise dalla suite n.2 per flauto e orchestra di J.S. Bach: si chiederà agli alunni di alzare la mano tutte le volte che sentono che una frase è terminata.Non dovrebbe essere difficile perché nella Polonaise le soste tra una frase e l’altra sono ben evidenti: una vera e propria punteggiatura . (https://www.youtube.com/watch?v=CoLQYe_EPik)Un secondo ascolto potrebbe proporre questa melodia tratta dal Rondò del concerto n.2 per corno e orchestra K 417 di W. A. Mozart con questa serie di domande:

Quante frasi riuscite a riconoscere? Di quante battute sono composte le frasi che avete individuato? Dove avvertite un’interruzione momentanea, una sorta di domanda? Qual è il punto d’arrivo, la conclusione?

Gli allievi risponderanno che il brano ascoltato è composto da due frasi e che entrambe hanno la stessa durata (quattro battute); evidenzieranno che le due frasi musicali cominciano allo stesso modo, ma che la prima frase termina con una sospensione e richiede quindi una continuazione, mentre è sulla seconda che si avverte la chiusura. La lettura delle note conclusive di ogni frase: la prima sul do –la dominante-, la seconda sul fa -la tonica-, permetteranno di introdurre i concetti di cadenza e di sintassi musicale.L’insegnante spiegherà che le cadenze -da lasciar cadere il discorso musicale- sono punti d’arrivo di frasi melodiche con più o meno forza di caduta: una frase conclusiva richiederà una cadenza perentoria o perfetta sulla tonica, invece, le frasi iniziali e intermedie, che servono a prolungare il discorso o a ritardare la conclusione del brano musicale, risulteranno segnate da cadenze sospese alla dominante o su altri gradi della scala. Si faranno ascoltare alcuni frammenti musicali e durante l’ascolto si chiederà di riconoscere le cadenze perfette da quelle sospese valutando la maggiore o minor forza di caduta e di conclusione di ciascun ascolto.

1.esempio di frammento musicale da W. A. Mozart, Sonata per pianoforte in Si bem.K 281( Finale).

2 frase1 frase

D

T

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Cadenza sospesa

2.esempio di frammento musicale da J. S. Bach, Partita in Mi min. dal Piccolo libro di Anna Magdalena

Cadenza Perfetta

3.esempio di frammento musicale da W.A. Mozart, Quartetto in Mi bem. Magg. K428

Cadenza Perfetta

4.esempio di frammento musicale da W.A. Mozart, Sonata per pianoforte K331( I mov.)

Cadenza sospesa

Gli alunni, acquisito il concetto di cadenza nelle sue diverse accezioni,identificheranno con facilità le cadenze del brano K 417 di Mozart per corno già esaminato. Si potrebbero anche dividere in due gruppi, uno canterà e suonerà la prima frase e l’altro la seconda:la prima frase melodica sarà riconosciuta come cadenza sospesa alla dominante, la seconda come cadenza perfetta. A questo punto la classe potrebbe svolgere singolarmente o anche in coppia alcuni esercizi di verifica sulle cadenze. Il docente consegnerà due schede, la prima chiederà di ricomporre in frasi di senso i frammenti melodici dati, mentre la seconda di completare una serie di frasi musicali costruendo cadenze finali o cadenze sospese. (Allegato1e Allegato 2)

Come l’interpunzione (o punteggiatura ) serve a scandire il testo scritto così le cadenze possono considerarsi come una specie di interpunzione nei vari momenti della composizione musicale che

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ne segnalano l’articolazione logica e la sintassi. L’analisi di semplici melodie faranno riflettere la classe sugli elementi comuni tra frasi verbali e frasi musicali e sulla funzione che ciascuna frase melodica svolge all’interno del brano.

Si analizza il celebre canto Fra Martino proiettandolo alla LIM. In quante frasi lo possiamo suddividere , quale ruolo assumono e quali relazioni tra le frasi ? Vi sembrano concluse o pensate che debba ancora succedere qualcosa? Vi sembrano frasi dipendenti l’una dall’altra o frasi indipendenti? Quale segno di punteggiatura potremmo inserirvi? Gli allievi avvertiranno due frasi, ciascuna di quattro battute ( dalla batt. 1 alla batt. 4 per la prima frase; dalla batt.5 alla batt. 8 per la seconda frase). La prima frase con cadenza sospesa alla dominante richiederà un punto interrogativo anche a causa del movimento ascendente della melodia simile all’intonazione della domanda. La seconda, che ritorna al grado iniziale rispondendo così alla frase precedente, chiude con una cadenza perfetta e di conseguenza con il punto fermo.

1 Frase Cadenza sospesa

2 Frase Cadenza perfetta

Le due frasi melodiche, spiegherà l’insegnante, si collegano in modo logico: la prima frase con la funzione di aprire, l’altra di chiudere; l’insieme delle due frasi formano un periodo completo e coerente, non dissimile dai periodi delle frasi verbali. In questo caso la seconda frase discende logicamente dalla prima, ne è la necessaria prosecuzione. Vi è un unico arco, che è dato dall’unione delle due frasi, nessuna delle quali può stare da sola, può essere indipendente. Solo l’insieme delle due frasi ci dà un discorso compiuto.

Facciamo un altro esempio dal Te Deum di M.A. Charpentier (1643-1704), usato come sigla delle trasmissioni in eurovisione. Con i ragazzi possiamo effettuare una ulteriore analisi della struttura del periodo musicale distinguendo il ruolo delle frasi e riconoscendo le frasi indipendenti da quelle dipendenti o subordinate.

= ?

= .

PERIOD

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Esempio dal Te Deum, M.A. Charpentier

Non è difficile individuare tre frasi: una prima segmentazione si ha da batt. 1 a batt.9, una seconda da batt.9 a batt.17, una terza da batt.17 a batt. 25. La prima e la terza frase sono uguali ed entrambe caratterizzate da un senso di apertura e chiusura che non richiedono completamenti, sono frasi indipendenti con cadenza perfetta e punto finale, forse analoghe nella lingua alla proposizione principale. La seconda la possiamo definire dipendente perché continua il discorso della prima frase e poi lo lascia sospeso su una cadenza di dominante richiedendo una frase conclusiva.

E’ giunto il momento di suddividere la classe in piccoli gruppi proponendo, dopo una discussione che individui le analogie tra frasi verbali e frasi musicali, la costruzione di una tabella in cui mettere in relazione i termini e gli elementi comuni tra le due discipline . I docenti di lettere e musica affiancheranno i gruppi durante il lavoro facilitando l’emergere del confronto interdisciplinare nella discussione. A conclusione del lavoro, ogni gruppo mostrerà ai compagni la propria tabella dando vita a nuovi commenti e discussioni.

Un esempio di tabella doppia che mette in relazione i segni d’interpunzione e le cadenze musicali.

1 Frase

2 Frase

3 FraseCadenza sospesa

Cadenza perfetta

Cadenza perfetta

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Italiano Musica

Virgola o punto

interrogativo

Esempio :Pasquale si mise in cammino per rientrare al ricovero in compagnia del fido compagno, quando, giunto alla solita svolta,

Cadenza sospesa sulla dominante, occorre una continuazione, una risposta. All’interno di brani musicali cogliamo una suddivisione, un arresto momentaneo dovuto alla cadenza sospesa, tanto che potremo quasi inserire una virgola o se con carattere d’interrogazione un punto interrogativo.

Esempio: : Beethoven, Nona sinfonia, ultimo movimento(batt.1-4)

Cadenza sospesa

Punto

Esempio:si separò da lui con il consueto gesto della mano.

Cadenza Perfetta sulla tonica, serve per concludere una frase o una composizione. Stabilità, carattere affermativo.

Esempio: : Beethoven, Nona sinfonia, ultimo movimento(batt.5-8) Cadenza Perfetta

Proposizione principaleEsempio:Pasquale si mise in cammino

Frase melodica principale/ indipendente

Esempio: Minuetto sec.XVIII(batt.1-8)

Proposizione subordinata

Frase melodica dipendente è preceduta da una frase iniziale ed esige una chiusura.

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Esempio: per rientrare al ricovero in compagnia del fido compagno,

Esempio: Minuetto sec.XVIII(batt.9-16)

Periodo verbaleEsempio:Pasquale si mise in cammino per rientrare al ricovero in compagnia del fido compagno, quando, giunto alla solita svolta, si separò da lui con il consueto gesto della mano.

Periodo musicale formato da due frasi, la prima frase con senso non definitivo, la seconda conclusiva.Esempio: Beethoven, Nona sinfonia, ultimo movimento (batt.1-8)

I ragazzi diventeranno consapevoli dei legami che intercorrono tra le frasi verbali e quelle musicali; scopriranno l’esistenza di una sintassi musicale che in parte può assomigliare a quella verbale.

Il momento conclusivo prevede un secondo lavoro di gruppo sempre guidato da entrambi i docenti di italiano e musica. Il compito che gli allievi dovranno affrontare sarà quello di elaborare in gruppo una serie di melodie a cui giustapporre frasi di senso compiuto che svolgano le stesse funzioni delle frasi musicali. Gli insegnanti daranno alcuni criteri per la costruzione delle frasi musicali e di quelle verbali.Per l’elaborazione delle frasi ciascun gruppo dovrà osservare con attenzione le analisi dei brani proposti in classe, quindi provare a comporre seguendo i criteri dati:-definire l’ambito della frase: tonalità, gruppo di suoni (non deve mai superare l’ottava) e serie ritmica. -stabilire le caratteristiche della linea melodica,il movimento unitario e cantabile (per piccoli salti) e la lunghezza 4, 8 o più battute.-stabilire le funzioni della frase melodica: compiuta e indipendente o sospesa e dipendente;-prevedere l’inserimento di una cadenza adeguata a fine frase.-eseguire la frase con la voce o lo strumento valutandone la gradevolezza e la coerenza melodica.-scrivere una frase verbale che ricalchi e comunichi la struttura della frase musicale inventata.

Ecco alcuni esempi di frasi musicali correlate a frasi verbali elaborate in gruppo.

Es. aFrase musicale indipendente,cadenza perfetta.

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Frase verbale correlata: Mi piacerebbe andare al mare.

Es.bFrase musicale dipendente,cadenza sospesa

Frase verbale correlata: che portava in cima al campanile,

Es.cDue frasi musicali, cadenza sospesa + cad.perfetta

Frasi verbali correlate:Io sono triste, e tu? Io sto come stai tu.

Verifica finale Italiano / Musica

L’esame delle frasi musicali e verbali prodotte dai gruppi e la loro valutazione avverrà a classe unita. I criteri di valutazione , precedentemente concordati, possono essere il numero delle frasi di senso compiuto sia verbali che musicali presenti nel lavoro, la coerenza melodica e la gradevolezza e orecchiabilità delle frasi musicali,l’uso corretto delle cadenze e dell’interpunzione, la logica interna delle frasi, la corrispondenza tra la struttura della frase musicale e quella della frase verbale.Ad ognuno dei cinque criteri sarà assegnato un punteggio da 1 a 5; se la somma ottenuta andrà da 10 fino a 15 punti, il gruppo raggiungerà un livello di accettabilità; Per raggiungere il livello dell’eccellenza si dovranno ottenere almeno 20 punti, fino a un a un massimo di 25 punti.