un credito di fiducia al bambino che apprende. · i compiti metafonologici classici sono: ......
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UN CREDITO DI FIDUCIA ALBAMBINO CHE APPRENDE.
PROGETTO DI POTENZIAMENTO DELLEABILITA’ DI LETTO SCRITTURA
INCONTRO CON I GENITORI DEGLI ALUNNI DELLE CLASSI PRIME
IL MATERIALE CHE VERRA’PRESENTATO E’ STATO IN PARTEELABORATO DALLE DOTTORESSE
CASULA, GIAROLI, GRISENDIAppartenenti alle cooperative sociali “Arcobaleno
Servizi” e “Centro L.Mazzaperlini” e all’Azienda USL di Reggio Emilia
che per diversi anni hanno collaborato al progetto
Istituto Comprensivo di Albinea
Scuola Polo del progetto
UN CREDITO DI FIDUCIA AL BAMBINO CHE APPRENDEè un progetto che coinvolge diverse istituzioni del territorio che
collaborano insieme per fornire formazione, accompagnamento econsulenza ai docenti delle classi prime delle scuole primarie e ai
tirocinanti del Corso di laurea di Scienze della Formazione primaria(studenti universitari che si stanno preparando a diventare
insegnanti).
Questi enti sono:• Ufficio Scolastico Provinciale di Reggio Emilia,• Istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione,• Azienda USL, Servizio di neuropsichiatria infantile,• Università di Modena e Reggio Emilia, Dipartimento Scienze Umane• Centro Servizi per l’integrazione di Reggio Emilia.
Tutti questi soggetti hanno deciso di collaborare elavorare insieme per:– formare i docenti affinchè possano migliorare le strategie didattiche
nell’insegnamento-apprendimento della letto- scrittura e dei fattinumerici;
– conoscere e approfondire le problematiche relative alle difficoltà diapprendimento della letto scrittura e dell’acquisizione del numero;
– sperimentare modalità organizzative e metodologiche, strumenti,… chefacilitino l’apprendimento della letto scrittura e dell’aritmetica;
– creare un modello di intervento efficace per il riconoscimento delledifficoltà di apprendimento, individuando gli indicatori di rischio,utilizzando strumenti didattici di potenziamento, migliorando lemodalità di intervento didattico;
– “capitalizzare” conoscenze e competenze professionali presenti nelterritorio: quelle accademiche (università e ricerca), quelle professionalidei docenti coinvolti, quelle specialistiche della Sanità pubblica e dellacooperazione sociale compresa l’Associazione Italiana Dislessia equelle in formazione (studenti tirocinanti).
I bambini imparano a leggere e a scrivere intempi e modi diversi:
alcuni possono avere uno scarso rendimentoscolastico dovuto a difficoltà temporanee.
L’osservazione e la rilevazione delle difficoltàdegli alunni è importante per modificarel’approccio didattico-metodologico e per evitareche eventuali insuccessi si ripercuotano sul pianodella motivazione, degli interessi e dell’immaginedi sé di ciascun/a alunno/a.
Per imparare a leggere e a scrivere il bambinoitaliano deve imparare che:
– ad ogni suono (fonema) corrisponde
un simbolo – segno (grafema);
– una parola è composta da diversi elementi
(grafemi): il bambino deve saperli riconoscere e
distinguere sia presentati singolarmente che
all’interno della parola (come sono disposti nello
spazio).
Fasi di acquisizione della letto-scritturaFasi di acquisizione della letto-scrittura• LOGOGRAFICO (parola come disegno)
Il bambino disegna le parole come se fossero il logo che sta al posto dell’oggetto, conla sola differenza che utilizza segni convenzionali piuttosto che riprodurre lecaratteristiche fisiche dell’oggetto
• ALFABETICO (lettera per lettera)
Con la scolarizzazione il bambino impara la relazione esistente tra la forma verbale equella scritta delle parole, relazione mediata dal codice alfabetico.
• ORTOGRAFICO (analisi per unità ortografiche)
Il bambino impara che vi è una regolarità nel meccanismo di conversione grafema –fonema: la combinazione delle lettere nelle parole non è illimitata. Viene reso piùefficiente il processo di mappatura: le parole vengono segmentate in unità più grandirispetto alle singole lettere
• LESSICALE (parola come unità dotata di significato)
In questo stadio si utilizza un’analisi in parallelo di alcuni elementi simultaneamente,ossia si attua contemporaneamente un’analisi fonetico-fonologica ma anche, se sirivela necessario, un’analisi sintattico-grammaticale o semantica. Formazione di unmagazzino lessicale: le parole già note vengono lette accedendo direttamente allaforma fonologica della parola
Per fare ciò i bambini hanno bisogno disviluppare ed acquisire consapevolezzafonologica, cioè la capacità di percepire e
riconoscere per via uditiva i segmentifonologici che compongono le parole del
linguaggio parlato.La consapevolezza fonologica è infatti il
ponte che collega la lingua orale, parlata, equella scritta, composta da segni.
L’apprendimento della lingua scritta
• I bambini, oltre che per imitazione degli adulti,imparano a parlare ricavando regole dal linguaggioparlato (Ipercorrettismo es. regolarizzazione deiverbi irregolari: voi dicete )
• Anche per la lingua scritta costruiscono idee originaliche progressivamente modificano nel confronto con icompagni e le scritte convenzionali.
• Questo percorso si articola in livelli studiati edocumentati da Emilia Ferreiro e Ana Teberosky
Modalità di scrittura:tappe di sviluppo
• Fase degli scarabocchi• Preconvezionale• Sillabica preconvenzionale• Sillabica convenzionale• Sillabica alfabetica• Alfabetica convenzionale
DALLA SCRITTURA PRECONVENZIONALEALLA SCRITTURA CONVENZIONALE
• SCRITTURA PRECONVENZIONALE
• SCRITTURA SILLABICA (convenzionale)
• SCRITTURA SILLABICO-ALFABETICA
• SCRITTURA ALFABETICA
Per l’apprendimento della lingua scritta,
in un sistema alfabetico come il nostro,
i bambini devono imparare a capire le
corrispondenze tra grafemi (segni – simboli)
e fonemi (suoni).
Questo può avvenire in modo spontaneo
o attraverso un insegnamento.
Il progetto coinvolge i docenti che vengonoinformati/formati sulle tappe dello sviluppoinfantile dell’apprendimento della letto -scrittura e a riconoscere attraverso lascrittura spontanea e quella sotto dettatura aquale stadio si collocano i propri allievi.
Per dare uniformità al progetto e permettere diconfrontare i dati, all’interno della classe e delle classiparallele si farà un dettato di 16 parole (fine Gennaio):ecco un esempio.
Dettato
• RETE• BARBA• MONETA• SCARPONE• NASO• FRESCO• MULINO• DELFINO
• MELA• BOSCO• TAVOLO• MANDORLA• TUTA• STRADA• CATENA• COPERTA
Di che livello si tratta?
Sillabico alfabetico
Di che livello si tratta?
Verso l’alfabetico, con confusione suoni simili
Gli errori compiuti dai bambini possono esserericondotti a:
difficoltà ad effettuare un’adeguatasegmentazione o analisi fonologica della parola; difficoltà a mantenere in memoria la sequenzafonologica per poterla tradurre graficamente inmodo corretto; difficoltà a tradurre correttamente la conversionefonema/grafema (il suono in simbolo); povertà lessicale: non conoscendo il significatodella parola si sovraccarica la memoria per farel’analisi della parola; difficoltà a memorizzare e applicare le regoleortografiche.
Osservati e analizzati i risultati deidettati, docenti e tirocinanti sarannoimpegnati a realizzare laboratorisettimanali di recupero epotenziamento sulle abilità di letto-scrittura: un’ora e mezza di attività apiccolo gruppo e un’ora e mezzo conl’intera classe.
Il progetto lavora in modo particolare per farraggiungere ai bambini il livello alfabetico.I bambini che non sono a questo livello:
• faticano a compiere l’analisi fonetica della parola;• possono confondere i suoni, soprattutto simili (D/T),
non rispettare la linea dei suoni (aggiunta, omissione oinversione di lettere o sillabe) e avere difficoltà neigruppi consonantici.
Le attività di recuperosaranno finalizzate ad acquisire:
• capacità percettivo - riproduttive• capacità metafonologiche• arricchimento lessicale• capacità di memorizzazione dei grafemi• sintesi fonemica e sillabica• accesso al significato
ATTIVITA’ METAFONOLOGICA
SERVE A FAR SVILUPPARE NEL BAMBINO LACAPACITÀ DI SCOMPORRE LE FRASI IN PAROLE,
LE PAROLE IN SILLABE E QUESTE IN FONEMI.LA DIVISIONE SILLABICA È NATURALE NEL
BAMBINO E VIENE APPRESA SENZA INSEGNAMENTO
(INTORNO AI 4 ANNI) MENTRE IL FONEMA È PRIVO DI QUESTO VALORE
RISULTANDO UNA ENTITÀ ASTRATTA, QUINDIDEVE ESSERE INSEGNATO-APPRESO.
I COMPITI METAFONOLOGICI CLASSICI SONO:
• individuazione della sillaba iniziale, finale e intermedia;• riconoscimento delle rime;• sintesi sillabica (individua la parola sentendo
pronunciare le sillabe staccate);• individuazione del fonema iniziale, finale e intermedio;• spelling (individuazione dei fonemi che compongono
la parola);• tapping (batti tanti colpi, quanti sono i suoni della
parola);• sintesi fonemica (individua la parola sentendo
pronunciare i fonemi staccati);• individuazione dei suoni di una parola organizzandoli
dall’inizio alla fine.
ARRICCHIMENTO LESSICALE: LEGGERE, RACCONTARE, SOFFERMARSI SUL SIGNIFICATO
DELLE PAROLE E SPIEGARLE, FAR FARE ESPERIENZESIGNIFICATIVE, VISITE E USCITE DOPO LE QUALI VIENERIELABORATO E RACCONTATO QUANTO VISTO.
CAPACITA’ DI MEMORIZZAZIONE DEI GRAFEMI: ESPORRE I GRAFEMI IN CLASSE, COSTRUIRE TABELLE
DELLA MEMORIA CON IMMAGINI, COSTRUIRE TOMBOLE EGIOCARE CON CARTE CHE ABBIANO IMMAGINI CHEINIZIANO CON IL GRAFEMA, FARLO COLORARE, COPIARE,DISEGNARE.
SINTESI FONEMICA E SILLABICA: GIOCO DELLA SEGMENTAZIONE DELLE PAROLE IN
SILLABE, PAROLE CHE INIZIANO COME, PAROLE CHEFINISCONO COME, PAROLE CHE HANNO IN MEZZO,SACCHETTO DELLE SILLABE, CATENE SILLABICHE, CLOZESILLABICO, GIOCHI CON LE SILLABE.
IL LAVORO IN CLASSEsarà finalizzato alla:
• ripresa degli obiettivi perseguiti nel piccologruppo
• lavoro di potenziamento o consolidamentoper tutti i bambini della classe
ATTRAVERSO LA METODOLOGIA DEL COOPERATIVE LEARNING(modalità suggerita, ma non vincolante)
IL COOPERATIVE LEARNINGGRUPPO TRADIZIONALE DI APPRENDIMENTO
DIVERSO DA
GRUPPO DI APPRENDIMENTO COOPERATIVO
SIGNIFICA:LAVORARE INSIEME PER RAGGIUNGERE OBIETTIVI COMUNI,LAVORARE INSIEME PER MIGLIORARE RECIPROCAMENTE ILPROPRIO APPRENDIMENTO
CARATTERISTICHE:INTERDIPENDENZA POSITIVA (1 per tutti, tutti per 1- tutti ugualmenteresponsabili)OBIETTIVO COMUNENON C’E’ SUCCESSO INDIVIDUALE SENZA SUCCESSO COLLETTIVO,IL FALLIMENTO INDIVIDUALE E’IL FALLIMENTO COLLETTIVO,IL MIO IMPEGNO VA A VANTAGGIO ANCHE DEGLI ALTRI.
LO STAMPATO MAIUSCOLO VIENE IN GENEREPREFERITO E MANTENUTO A LUNGO PRIMA DI
PASSARE AL CORSIVO PERCHE’:
• è un carattere composto da segni facili da realizzare(aste orizzontali, verticali e diagonali, da cerchi e semicerchi)
• le lettere sono sempre identiche
• la separazione delle lettere favorisce la ricerca dicorrispondenza suono-segno
Per queste ragioni viene spesso consigliato, perché peril bambino in difficoltà, già impegnato nell’attività discomporre le parole in suoni, è molto importante potercontare sulla stabilità percettiva delle lettere e sullapossibilità di distinguerle l’una dall’altra (Stella, Pippo).
IL CORSIVO è un carattere più difficile perché è composto
da segni irregolari e difficili da smontare in segmenti distinti
ci aiuta a scrivere più velocemente e ha valoreestetico, ma non è indispensabile a livello comunicativo
E’ IMPORTANTE PERMETTERE AIBAMBINI DI SCRIVERE CON IL
CARATTERE CHE PREFERISCONO:STAMPATO, CORSIVO, SCRIPT
A metà Maggio verrà proposto ai bambini un altro dettato
di 16 parole ed eseguita una prova di lettura:
i risultati permetteranno di rilevare il processo di
miglioramento nell’apprendimento della letto scrittura.
Nel caso in cui i bambini risultassero a livelli “infantili” nello sviluppo
della letto-scrittura, allora i docenti potranno richiedere una
consulenza negli “sportelli” organizzati con la collaborazione del
personale dell’Azienda USL, collaboratori del prof. G.Stella, docenti
con un Master in DSA,…per ricevere consigli rispetto al lavoro più
specifico da svolgere e suggerimenti da dare ai genitori.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Leggen.170/2010 “si compie un lungo percorso che ha portatoal riconoscimento, nel quadro normativo italiano, delledifficoltà che le persone con DSA (disturbo specifico diapprendimento) incontrano in ambito scolastico.La legge riconosce validità alle forme di tutela e sostegnoche già le scuole, le famiglie ed i ricercatori avevanoindividuato e sperimentato come le più adatte a garantireil successo formativo.
Legge n.170 del 8/10/2010,Nuove norme in materia di disturbi specifici di
apprendimento in ambito scolastico
L’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna haattivato in questi anni, anche attraverso propria autonomadeterminazione legislativa, una serie di azioni a sostegno epromozione dell’integrazione scolastica di tutti gli alunni econ specifiche “Note” e delibere regionali per quelli conDSA.Nella provincia di Reggio Emilia sono diversi i distretti neiquali da anni la scuola lavora sui disturbi specifici diapprendimento in collaborazione con le Aziende USL e leUniversità avendo tra gli obiettivi prioritari anche laformazione dei docenti.Nel comune di Reggio Emilia il progetto interistituzionale“Un credito di fiducia al bambino che apprende” è ormaiarrivato al SETTIMO anno consecutivo di realizzazione(preceduto da un’esperienza sperimentale in alcune limitateistituzioni scolastiche).
l’osservazione del processo di apprendimentodegli alunni comporterebbe una ricadutapositiva nella scuola con l’attivazione di
percorsi sistematici, espliciti e continui diriflessione sulle possibili strategie di studio
da sperimentare per favorire la scoperta e lasuccessiva costruzione del proprio modo di
imparare.
Tra gli aspetti fortemente sottolineati dalla legge, inlinea con le finalità, gli obiettivi e le azioni del progetto“Un credito di fiducia” si dice che:
(…) occorre che gli insegnanti siano capaci di“vedere” le difficoltà del bambino e di percepirlecome qualitativamente diverse.Per far ciò occorre una competenza derivante siada specifici studi, sia dal supporto di adeguateesperienze.
Le attività formative, il supporto e la consulenza deglispecialisti dell’Azienda USL e delle cooperative sociali, lapresenza in ogni istituzione scolastica di un docentereferente, il coinvolgimento, attraverso il tirocinio, distudentesse universitarie del Corso di Laurea di Scienzedella Formazione Primaria, la realizzazione dei laboratori dipotenziamento sono altri elementi caratteristici del progettoed evidenziati dalla Legge.
E ancora ……
Nella valutazione per l’apprendimento riveste un ruolosignificativo anche l’autovalutazione dello studente chedeve essere coinvolto nella progettazione e nelmonitoraggio del proprio percorso di apprendimento(contratti educativi, rilettura metacognitiva del proprioapprendimento: Perché ho imparato? Cosa posso fareper riuscire in questo specifico compito,? Quale tipo distrategie posso utilizzare per superare questedifficoltà?....)
Elementi sui quali si riflette nei laboratorilinguistici attivati da Febbraio a Maggio, dopoil dettato delle 16 parole.
Il progetto si è arricchito della partedi matematica, in particolare sui
numeri (aspetto ordinale e cardinale)
LE MANI UNARTEFATTO
SEMPREDISPONIBILE
PERCHE’ LE MANI ?
È bene usare le dita per la loro naturale strutturadi 10 in tutto e di 5 per mano.
È bene usare le mani perché possono facilitare laconcezione di addizione e sottrazione come operazioni complementari.
Alzare o abbassare le dita in maniera sequenzialeoppure simultanea influenza i processi cognitivicoinvolti.
Favorire l’uso delle dita e consentirnel’uso fino a che i bambini non lo
abbandonano da soli.
Rappresentare i numeri con le dita in modi diversi.
Nominare un numero e chiedere di comporlo con le ditain modo più rapido possibile.
Comporre un numero con le mani e chiedere aibambini quante dita sono alzate e quante abbassate
GIOCHI CON LE DITA
Spillo MateE’ un software, ancora in fase sperimentale,che permette di verificare il calcolo mentale
e la memorizzazione dei fatti numericirestituendo al somministratore una
“fotografia” dei punti di forza e di debolezzadi chi si è sottoposto alla prova.
Sarà sperimentato gratuitamente dalla 2^alla 5^ di scuola primaria.
Pappagallo LalloE’ il frutto di una ricerca condotta per diversi annidal gruppo del prof. Stella che ha prodotto larealizzazione di screening fonologici per lascuola dell’infanzia e una volta individuati i puntidi debolezza nello sviluppo del linguaggiol’attivazione di laboratori metafonologici per tuttala sezione.Ora è la ricerca è diventata un testo a cura della casaeditrice Giunti e sarà presentato ai docenti da una dellecuratrici. Il prof. Stella, invece, svolgerà una lezione sullosviluppo del linguaggio nel bambino dai 3 ai 6 anni edegli indici predittivi importanti da rilevare sui qualilavorare perché non si trasformino in possibili disturbi.
GRAZIE
Il Dirigente Scolastico
Antonella Cattani