u ***** intervista: il mio teatro tra infanzia, voci e silenzi · spazio a beethoven con la sua sin...

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DOMENICA 21 GENNAIO 2018 41 Intervista: Chiara Guidi regista e co-fondatrice della Socìetas Raffaello Sanzio torna a Parma per raccontarsi CONCERTO ULTIMO APPUNTAMENTO, QUESTA SERA A FIDENZA, DELLA STAGIONE LIRICO SINFONICA Tre sinfonie al Magnani, dirige Guglielmo L'orchestra di Padova e del Veneto eseguirà musiche di Beethoven, Boccherini e Mozart Ilaria Notari II Ultimo appuntamento, questa sera, della Stagione Lirico Sinfo- nia del Teatro Magnani, organiz- zata dal «Gruppo promozione musicale Marchetti» e dal Comu- ne di Fidenza, che si congeda con un interessante concerto. In sce- na l’Orchestra di Padova e del Ve- neto che, nel corso di oltre cin- quant’anni di attività, si è affer- mata come una delle principali compagini italiane nelle più pre- stigiose sedi concertistiche in Ita- lia e all’estero. Il compianto mae- stro Peter Maag, grande interpre- te mozartiano, ne fu direttore principale dal 1983 al 2001. Di- retta dal maestro Federico Gu- glielmo, questa sera alle 20.30, l’orchestra eseguirà di Luigi Boc- cherini, la Sinfonia in re minore “La casa del diavolo” del 1771 che nel gruppo delle sei sinfonie del- l’Op. 12, è la più conosciuta ed ese- guita. Seguirà di Mozart la Sin- fonia in Do maggiore n.36 K 425 composta durante una breve per- manenza a Linz, dove Mozart e sua moglie Constanze sostarono durante un viaggio di ritorno a Vienna da Salisburgo. In chiusura spazio a Beethoven con la sua Sin- fonia n.8 in Fa maggiore Op.93 (1812) la più breve e atipica delle composizioni sinfoniche del tede- sco, di carattere brillante e spi- rituale. Sul podio, come si diceva, ci sarà il maestro Federico Gu- glielmo, violinista famoso in tutto il mondo, definito dal Boston Glo- be “la nuova stella della musica antica” e acclamato dalla critica internazionale per “la versatilità straordinaria” e la “matura auto- revolezza interpretativa”, che al- terna da anni la carriera di vio- linista solista con la direzione d’orchestra. Con il concerto di questa sera, si chiude una Stagio- ne di successo di pubblico e critica che ha abbracciato generi diversi dall’opera alla sinfonica, ripagan- do la direzione artistica, l’ammi - nistrazione di Fidenza e gli spon- sor del territorio degli sforzi or- ganizzativi ed economici sostenu- ti per la sua realizzazione. Il posto unico numerato costa 20 euro, mentre gli studenti del distretto di Fidenza possono accedere al con- certo al prezzo speciale di 5 euro. I biglietti ancora disponibili, sono acquistabili a partire dalle 17,30 nella biglietteria del Teatro Ma- gnani.u © RIPRODUZIONE RISERVATA - - InBreve SABATO AL REGIO Cerimonia in memoria di Verdi ll Parma ricorda Giuseppe Verdi e si raccoglie presso il busto del Maestro nel foyer del Teatro Regio, sabato 27 gennaio alle ore 11.30, per commemorare l’anniversa- rio della sua morte, avvenu- ta a Milano il 27 gennaio 1901. Alla cerimonia, cui tut- ta la città è invitata a par- tecipare, prenderanno parte i rappresentanti dell’ammi- nistrazione comunale e delle istituzioni musicali e cultu- rali cittadine. La cerimonia si concluderà sulle note del «Va’, pensiero», interpretato dal Coro del Teatro Regio di Parma e dalla Corale Giu- seppe Verdi di Parma diretti da Andrea Chinaglia. Sul podio Federico Guglielmo, violinista e direttore d'orchestra. Presentazione del libro martedì alle 18,30 all’EnoLibreria Chourmo di via Imbriani La voce in una foresta di immagini invisibili Prime di Teatro Mariacristina Maggi GALEOTTO FU L'ASCENSORE QUANDO L'AMORE NASCE E SCOPPIA A CAUSA DI UN GUASTO G aleotto fu l'ascensore. Un amore nato grazie a un guasto tecnico in un caldissimo gior- no di ferragosto nel quale Cupido è riuscito a lanciare le sue frecce nono- stante gli spazi limitati: quei 3-4 metri di un'ascensore condominiale che non ne vuole sapere di aprirsi. E' una commedia piena di ritmo e ironia quella in scena a Pezzani, pur restando sempre ferma al quinto pia- no. Ciò che ha colpito fin da subito di questa piacevolissima piéce sono i tempi azzeccatissimi scanditi da risate a scena aperta e momenti di grande divertimento. E' il secondo anno che Alfredo Co- lina si fa apprezzare dal pubblico par- migiano grazie alla sua contagiosa ver- ve, mimica facciale e grande simpatia; con lui, l'altrettanto brava e complice compagna di viaggio Barbara Bertato con le sue fallimentari tecniche di me- ditazione e una nevrosi che neanche lo yoga o la zumba riescono a placare. Ma in quei pochi metri si sono capiti subito... beh, forse non proprio subito, ma alla fine abbastanza per partire in- sieme per la Grecia. Passo dopo passo, sequenza dopo sequenza, la trappola di quell'ascen- sore li mette ancora a dura prova, non un giorno qualunque, ma proprio il giorno del loro matrimonio. Anno dopo anno, guasto dopo gua- sto, risata dopo risata, gag dopo gag (molto molto eloquenti le espressioni di Colina, ndr) il luogo del loro amore diventa teatro di insofferenze, occa- sione estrema per gridarsi in faccia che quei difetti un tempo indispensabili ora sono insopportabili, che le vacanze ELEVATI E LAVATI (STORIE D'AMORE IN ASCENSORE) DI: Colina, Bertato, Galassi REGIA: Paola Galassi CON: Alfredo Colina e Barbara Bertato QUANDO: Oggi alle ore 16 DOVE: Nuovo Teatro Pezzani GIUDIZIO: ***** rilassanti per lui sono mortali per lei, che la noia ha preso il sopravvento e che, forse, non ci si piace più. Poi ancora lì, nello stesso ascensore, la solitudine e la distanza sono pal- pabili...Magari è il caso di acquistare l'appartamento a piano terra ed evi- tare così quella sfacciata verità che emerge solo in condizioni estreme, co- me quella di restare chiusi in ascen- sore: per continuare a mentire sotto lo stesso tetto, come spesso accade nelle migliori famiglie. Scene di un matrimonio raccontate con ironia da attori in grande forma. «Ogni tanto spegnete la televisione e andate a teatro», hanno detto infine ringraziando il pubblico. E a giudicare dai caldissimi applausi hanno proprio avuto ragione.u © RIPRODUZIONE RISERVATA «Il mio teatro tra infanzia, voci e silenzi» Alle Briciole con «Fiabe giapponesi» la ricerca vocale su Dante e un laboratorio Mariacristina Maggi C hiara Guidi è molto amata dal pubblico parmigiano: l’intensi- tà della sua ricerca ogni volta incanta, conquista, commuove. L’attrice, regista e co-fondatrice della So- cìetas Raffaello Sanzio torna a Parma per raccontare il suo tea- tro «tra infanzia e voce»: uno spazio speciale che le dedica il Teatro delle Briciole, di cui è or- mai da anni di casa, che inizia og- gi alle 16,30 con «Fiabe giappo- nesi» rivolto appunto ai bambini dai sette anni in poi, per prose- guire martedì alle 18,30 all’Eno- Libreria Chourmo di via Imbriani con la presentazione del suo ul- timo libro «La voce in una foresta di immagini invisibilì» (Notte- tempo), per poi tornare al Teatro al Parco giovedì alle 21 con la nuova tappa della ricerca vocale e musicale sulla poesia di Dante e concludere il progetto sabato alle 19 con l’esito di laboratorio «Ss- sssst...Silenzio!» rivolto a docenti, giovani e adulti. «Ecco il mio teatro tra infanzia e voce»: un binomio a lei molto caro, perché? «Perché sono due relazioni che sento gemelle: da sempre il mio lavoro si pone tra infanzia e voce, per la loro capacità di dare un volto all’invisibile, di credere, prevedere e vedere ciò che ancora non è...Per questo voglio stare con la cultura di cui i bambini so- no portatori: solo i bambini sono in grado di vedere un soldatino in un bottone, un cavallo in una se- dia...quei bambini che per me rappresentano il pubblico ideale. Ho scelto di dialogare con loro at- traverso fiabe dell’antica tradizio- ne giapponese prive di una mo- rale, di un lieto fine quindi libere da qualsiasi insegnamento e pronte ad esplorare l’universo dell’invenzione, dell’immagina - zione: i bambini saranno coinvol- ti durante lo spettacolo, faranno parte dello spettacolo: e sarà una grande ricchezza per me». Veniamo a Dante. «Porterò in scena tre anni di la- voro svolti insieme al violoncel- lista Francesco Guerri sulla ricer- ca vocale e musicale sulla Divina Commedia (titolo: ''Inferno, eser- cizi per voce e violoncello sulla Divina Commedia di Dante''): un’intensa, emozionale esplora- zione camminando sugli endeca- sillabi di Dante, sulla potenza, per se stessa sonora, delle sue pa- role». Un altra parola a lei molto cara è il silenzio, tema su cui si con- centra il suo ultimo laboratorio. «Il silenzio abita il palcosceni- co...Come chiediamo il silenzio? Come lo otteniamo? Un attore deve dire la parola pensando al silenzio che deve raggiungere». Nel suo ultimo libro racconta per la prima volta la sua ricerca sulla voce...se dovesse descri- verla con poche parole? «Ho raccolto tutti gli appunti messi da parte nel corso degli an- ni, note e contronote per capire cosa si nasconde dietro a un te- sto, quali responsabilità e quale corpo avrà la nostra voce...Se do- vessi individuare un metodo, par- lerei di erranza...sovrapponendo strati su strati, come in geologia». Con la Socìetas Raffaello San- zio lei e i suoi compagni avete fatto storia e rivoluzionato il teatro, c’è una rappresentazio- ne che ricorda con un’emozione particolare? «Quando per mettere in scena le favole di Esopo ab- biamo fatto entrare sul palco mucche, tacchini e animali di ogni genere: un’im- presa colossale per poche classi». Oggi come ieri qual è il compito del tea- tro? «Porsi la doman- da...non perdere mai la luce di domandare...è l’unica speranza di conoscenza».u © RIPRODUZIONE RISERVATA Valeria Ottolenghi ll«Nel 1966, durante le prove di uno spettacolo, ‘I miserabili’, al- l’improvviso vidi la mia voce camminare sul palcoscenico, staccata da me»: è questo uno dei pas- saggi di conoscen- za/ esperienza con la voce che Chiara Guidi affronta nel raffinato libro qua- drato della bella (per autori, titoli, forma grafica) ca- sa editrice Notte- tempo, un percor- so arduo che è racconto nel tempo e, insieme, raccolta di segni/ disegni nel tentativo di rappresentare le so- norità vocali. Anche il titolo sve- la la complessità di questo de- siderio, afferrare un’essenza vo- latile che, mentre chiede aiuto alla vista, allo stesso tempo la nega: «La voce in una foresta di immagini invisibili» alterna pa- gine che evocano pratiche e spettacoli in forma narrativa con altre che sono prove di trascri- zione dei suoni sperimentati, segmenti e curve, frecce e pa- rabole, lettere mosse e testi scomposti. Tra le sue regie, oltre allo storico «Buchettino», si ri- cordano, visti più di recente, «La bambina dei fiammiferi» e «Fla- tlandia». In questo primo mese del 2018, le Briciole ospitano al Teatro al Parco, oltre a un se- minario (esito conclusivo il 27), anche due spettacoli, «Fiabe giapponesi» la mattina per le scuole da oggi al 23, e «Inferno» la sera del 25 gennaio. La Guidi, in alcune righe d’apertura del suo libro, si paragona a un ar- tigiano che deve conoscere mol- to bene la materia che lavora, la voce come entità fisica, sostan- za. «La voce è una ‘cosa’: di essa possiamo descrivere le qualità materiali, come il tono, il timbro, l’ampiezza, l’altezza, il registro», scrive Zumthor, sottolineando come a queste caratteristiche si attribuiscano spesso valori sim- bolici, il suono vocalizzato ca- pace di legare «senz’altra me- diazione due esistenze», a volte stupefacente il potere di fasci- nazione: come l’attore con il suo pubblico? Chiara Guidi nel rosso volume di Nottetempo riporta il suo lavoro sul respiro, a fianco la pagina disegnata con linee si- nuose, tratti nervosi, appunti. Come trasformare il suono della voce in linguaggio? A lato cerchi concentrici. Si moltiplicano le domande per «interno ed ester- no come unico corpo». L’impor- tanza delle pause, dei silenzi. «La voce è il mio tesoro». La seconda parte del volume è composta di foto di pagine di quaderno scritte in forma quasi infantile, intitolata «A te, povero attore!» con consigli, stimoli, sollecitazioni: «Suona il testo co- me se tu suonassi un suolo co- perto di foglie secche...», con l’invito, infine, a lasciare che la voce dell’attore dica «ciò che il poeta ‘non’ ha scritto».u © RIPRODUZIONE RISERVATA Chiara Guidi L'artista in «Esercizi per voce e violoncello sulla Divina Commedia di Dante» con Francesco Guerri e una scena di «Fiabe giapponesi». KqMPQ7va8VvSdXBSe9N9kCpFRN8LWFEui67GG3Cg/Fk=

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DOMENICA 21 GENNAIO 2018 41

Intervista: Chiara Guidi regista e co-fondatrice della Socìetas Raffaello Sanzio torna a Parma per raccontarsi

CONCERTO ULTIMO APPUNTAMENTO, QUESTA SERA A FIDENZA, DELLA STAGIONE LIRICO SINFONICA

Tre sinfonie al Magnani, dirige GuglielmoL'orchestra di Padovae del Veneto eseguiràmusiche di Beethoven,Boccherini e Mozart

Ilaria Notari

II Ultimo appuntamento, questasera, della Stagione Lirico Sinfo-nia del Teatro Magnani, organiz-zata dal «Gruppo promozionemusicale Marchetti» e dal Comu-ne di Fidenza, che si congeda conun interessante concerto. In sce-na l’Orchestra di Padova e del Ve-neto che, nel corso di oltre cin-quant’anni di attività, si è affer-mata come una delle principalicompagini italiane nelle più pre-stigiose sedi concertistiche in Ita-lia e all’estero. Il compianto mae-stro Peter Maag, grande interpre-te mozartiano, ne fu direttore

principale dal 1983 al 2001. Di-retta dal maestro Federico Gu-glielmo, questa sera alle 20.30,l’orchestra eseguirà di Luigi Boc-cherini, la Sinfonia in re minore“La casa del diavolo” del 1771 chenel gruppo delle sei sinfonie del-l’Op. 12, è la più conosciuta ed ese-guita. Seguirà di Mozart la Sin-fonia in Do maggiore n.36 K 425composta durante una breve per-manenza a Linz, dove Mozart esua moglie Constanze sostaronodurante un viaggio di ritorno aVienna da Salisburgo. In chiusuraspazio a Beethoven con la sua Sin-fonia n.8 in Fa maggiore Op.93(1812) la più breve e atipica dellecomposizioni sinfoniche del tede-sco, di carattere brillante e spi-rituale. Sul podio, come si diceva,ci sarà il maestro Federico Gu-glielmo, violinista famoso in tuttoil mondo, definito dal Boston Glo-be “la nuova stella della musica

antica” e acclamato dalla criticainternazionale per “la versatilitàstraordinaria” e la “matura auto-revolezza interpretativa”, che al-terna da anni la carriera di vio-linista solista con la direzioned’orchestra. Con il concerto diquesta sera, si chiude una Stagio-ne di successo di pubblico e criticache ha abbracciato generi diversidall’opera alla sinfonica, ripagan-do la direzione artistica, l’ammi -nistrazione di Fidenza e gli spon-sor del territorio degli sforzi or-ganizzativi ed economici sostenu-ti per la sua realizzazione. Il postounico numerato costa 20 euro,mentre gli studenti del distretto diFidenza possono accedere al con-certo al prezzo speciale di 5 euro. Ibiglietti ancora disponibili, sonoacquistabili a partire dalle 17,30nella biglietteria del Teatro Ma-gnani.u

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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InBreveSABATO AL REGIO

Cerimoniain memoriadi Verdi

llParma ricorda GiuseppeVerdi e si raccoglie presso ilbusto del Maestro nel foyerdel Teatro Regio, sabato 27gennaio alle ore 11.30, percommemorare l’anniversa -rio della sua morte, avvenu-ta a Milano il 27 gennaio1901. Alla cerimonia, cui tut-ta la città è invitata a par-tecipare, prenderanno partei rappresentanti dell’ammi -nistrazione comunale e delleistituzioni musicali e cultu-rali cittadine. La cerimoniasi concluderà sulle note del«Va’, pensiero», interpretatodal Coro del Teatro Regio diParma e dalla Corale Giu-seppe Verdi di Parma direttida Andrea Chinaglia.

Sul podio Federico Guglielmo, violinista e direttore d'orchestra.

Presentazione del libro martedì alle 18,30 all’EnoLibreria Chourmo di via Imbriani

La voce in una foresta di immagini invisibili

Prime di TeatroMariacristina Maggi

GALEOTTOFU L'ASCENSOREQUANDO L'AMORENASCE E SCOPPIAA CAUSADI UN GUASTO

Galeotto fu l'ascensore. Unamore nato grazie a un guastotecnico in un caldissimo gior-

no di ferragosto nel quale Cupido èriuscito a lanciare le sue frecce nono-stante gli spazi limitati: quei 3-4 metridi un'ascensore condominiale che nonne vuole sapere di aprirsi.

E' una commedia piena di ritmo eironia quella in scena a Pezzani, purrestando sempre ferma al quinto pia-no. Ciò che ha colpito fin da subito diquesta piacevolissima piéce sono itempi azzeccatissimi scanditi da risatea scena aperta e momenti di grandedivertimento.

E' il secondo anno che Alfredo Co-lina si fa apprezzare dal pubblico par-migiano grazie alla sua contagiosa ver-ve, mimica facciale e grande simpatia;con lui, l'altrettanto brava e complice

compagna di viaggio Barbara Bertatocon le sue fallimentari tecniche di me-ditazione e una nevrosi che neanche loyoga o la zumba riescono a placare.

Ma in quei pochi metri si sono capitisubito... beh, forse non proprio subito,ma alla fine abbastanza per partire in-sieme per la Grecia.

Passo dopo passo, sequenza doposequenza, la trappola di quell'ascen-sore li mette ancora a dura prova, nonun giorno qualunque, ma proprio ilgiorno del loro matrimonio.

Anno dopo anno, guasto dopo gua-sto, risata dopo risata, gag dopo gag(molto molto eloquenti le espressionidi Colina, ndr) il luogo del loro amorediventa teatro di insofferenze, occa-sione estrema per gridarsi in faccia chequei difetti un tempo indispensabiliora sono insopportabili, che le vacanze

ELEVATI E LAVATI(STORIE D'AMOREIN ASCENSORE)DI: Colina, Bertato, GalassiREGIA: Paola GalassiCON: Alfredo Colinae Barbara BertatoQUANDO: Oggi alle ore 16DOVE: NuovoTeatro PezzaniGIUDIZIO: *****

rilassanti per lui sono mortali per lei,che la noia ha preso il sopravvento eche, forse, non ci si piace più.

Poi ancora lì, nello stesso ascensore,la solitudine e la distanza sono pal-pabili...Magari è il caso di acquistarel'appartamento a piano terra ed evi-tare così quella sfacciata verità cheemerge solo in condizioni estreme, co-me quella di restare chiusi in ascen-sore: per continuare a mentire sotto lostesso tetto, come spesso accade nellemigliori famiglie.

Scene di un matrimonio raccontatecon ironia da attori in grande forma.«Ogni tanto spegnete la televisione eandate a teatro», hanno detto infineringraziando il pubblico. E a giudicaredai caldissimi applausi hanno proprioavuto ragione.u

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«Il mio teatrotra infanzia,voci e silenzi»Alle Briciole con «Fiabe giapponesi»la ricerca vocale su Dante e un laboratorio

Mariacristina Maggi

Chiara Guidi è moltoamata dal pubblicoparmigiano: l’intensi -tà della sua ricercaogni volta incanta,

conquista, commuove. L’attrice,regista e co-fondatrice della So-cìetas Raffaello Sanzio torna aParma per raccontare il suo tea-tro «tra infanzia e voce»: unospazio speciale che le dedica ilTeatro delle Briciole, di cui è or-mai da anni di casa, che inizia og-gi alle 16,30 con «Fiabe giappo-nesi» rivolto appunto ai bambinidai sette anni in poi, per prose-guire martedì alle 18,30 all’Eno -Libreria Chourmo di via Imbrianicon la presentazione del suo ul-timo libro «La voce in una forestadi immagini invisibilì» (Notte-tempo), per poi tornare al Teatroal Parco giovedì alle 21 con lanuova tappa della ricerca vocale emusicale sulla poesia di Dante econcludere il progetto sabato alle19 con l’esito di laboratorio «Ss-sssst...Silenzio!» rivolto a docenti,giovani e adulti.

«Ecco il mio teatro tra infanziae voce»: un binomio a lei moltocaro, perché?«Perché sono due relazioni chesento gemelle: da sempre il miolavoro si pone tra infanzia e voce,per la loro capacità di dare unvolto all’invisibile, di credere,

prevedere e vedere ciò che ancoranon è...Per questo voglio starecon la cultura di cui i bambini so-no portatori: solo i bambini sonoin grado di vedere un soldatino inun bottone, un cavallo in una se-dia...quei bambini che per merappresentano il pubblico ideale.Ho scelto di dialogare con loro at-traverso fiabe dell’antica tradizio-ne giapponese prive di una mo-rale, di un lieto fine quindi libereda qualsiasi insegnamento epronte ad esplorare l’universodell’invenzione, dell’immagina -zione: i bambini saranno coinvol-ti durante lo spettacolo, farannoparte dello spettacolo: e sarà unagrande ricchezza per me».

Veniamo a Dante.«Porterò in scena tre anni di la-voro svolti insieme al violoncel-lista Francesco Guerri sulla ricer-ca vocale e musicale sulla DivinaCommedia (titolo: ''Inferno, eser-cizi per voce e violoncello sullaDivina Commedia di Dante''):un’intensa, emozionale esplora-zione camminando sugli endeca-sillabi di Dante, sulla potenza,per se stessa sonora, delle sue pa-role».

Un altra parola a lei molto caraè il silenzio, tema su cui si con-centra il suo ultimo laboratorio.«Il silenzio abita il palcosceni-co...Come chiediamo il silenzio?Come lo otteniamo? Un attore

deve dire la parola pensando alsilenzio che deve raggiungere».

Nel suo ultimo libro raccontaper la prima volta la sua ricercasulla voce...se dovesse descri-verla con poche parole?«Ho raccolto tutti gli appuntimessi da parte nel corso degli an-ni, note e contronote per capirecosa si nasconde dietro a un te-sto, quali responsabilità e qualecorpo avrà la nostra voce...Se do-vessi individuare un metodo, par-lerei di erranza...sovrapponendostrati su strati, come in geologia».

Con la Socìetas Raffaello San-zio lei e i suoi compagni avetefatto storia e rivoluzionato ilteatro, c’è una rappresentazio-ne che ricorda con un’e m oz i o n epa r t i c o l a re ?«Quando per mettere in scena lefavole di Esopo ab-biamo fatto entraresul palco mucche,tacchini e animali diogni genere: un’im -presa colossale perpoche classi».

Oggi come ieri qualè il compito del tea-t ro ?«Porsi la doman-da...non perdere mai laluce di domandare...èl’unica speranza di conoscenza».u

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Valeria Ottolenghi

ll«Nel 1966, durante le prove diuno spettacolo, ‘I miserabili’, al-l’improvviso vidi la mia vocecamminare sul palcoscenico,

staccata da me»: èquesto uno dei pas-saggi di conoscen-za/ esperienza conla voce che ChiaraGuidi affronta nelraffinato libro qua-drato della bella(per autori, titoli,forma grafica) ca-sa editrice Notte-tempo, un percor-so arduo che è

racconto nel tempo e, insieme,raccolta di segni/ disegni neltentativo di rappresentare le so-

norità vocali. Anche il titolo sve-la la complessità di questo de-siderio, afferrare un’essenza vo-latile che, mentre chiede aiutoalla vista, allo stesso tempo lanega: «La voce in una foresta diimmagini invisibili» alterna pa-gine che evocano pratiche espettacoli in forma narrativa conaltre che sono prove di trascri-zione dei suoni sperimentati,segmenti e curve, frecce e pa-rabole, lettere mosse e testiscomposti. Tra le sue regie, oltreallo storico «Buchettino», si ri-cordano, visti più di recente, «Labambina dei fiammiferi» e «Fla-tlandia». In questo primo mesedel 2018, le Briciole ospitano alTeatro al Parco, oltre a un se-minario (esito conclusivo il 27),anche due spettacoli, «Fiabe

giapponesi» la mattina per lescuole da oggi al 23, e «Inferno»la sera del 25 gennaio. La Guidi,in alcune righe d’apertura delsuo libro, si paragona a un ar-tigiano che deve conoscere mol-to bene la materia che lavora, lavoce come entità fisica, sostan-za. «La voce è una ‘cosa’: di essapossiamo descrivere le qualitàmateriali, come il tono, il timbro,l’ampiezza, l’altezza, il registro»,scrive Zumthor, sottolineandocome a queste caratteristiche siattribuiscano spesso valori sim-bolici, il suono vocalizzato ca-pace di legare «senz’altra me-diazione due esistenze», a voltestupefacente il potere di fasci-nazione: come l’attore con il suopubblico? Chiara Guidi nel rossovolume di Nottetempo riporta il

suo lavoro sul respiro, a fiancola pagina disegnata con linee si-nuose, tratti nervosi, appunti.Come trasformare il suono dellavoce in linguaggio? A lato cerchiconcentrici. Si moltiplicano ledomande per «interno ed ester-no come unico corpo». L’impor -tanza delle pause, dei silenzi.«La voce è il mio tesoro». Laseconda parte del volume ècomposta di foto di pagine diquaderno scritte in forma quasiinfantile, intitolata «A te, poveroattore!» con consigli, stimoli,sollecitazioni: «Suona il testo co-me se tu suonassi un suolo co-perto di foglie secche...», conl’invito, infine, a lasciare che lavoce dell’attore dica «ciò che ilpoeta ‘non’ ha scritto».u

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Chiara Guidi L'artista in «Esercizi per voce e violoncello sulla Divina Commedia di Dante» con Francesco Guerri e una scena di «Fiabe giapponesi».

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