twitter e lavoro sul secolo xix
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Mia intervista per Il Secolo XIXTRANSCRIPT
dalmondo 13ILSECOLOXIX
DOMENICA22 DICEMBRE 2013
BISOGNAstare attenti, con i tweet. Ci si può rovinare. Il SecoloXIX è en-trato in possesso di una serie di cinguettii che per fortuna non sono statirealmente inviati,macheavrebberopotutomettere ingravidifficoltà i lo-ro estensori.«Quantestorieperunevaso.L’Italiaèunpaese
dievasori,perchédevopagaresolo io?».Salvato-reMazzeo, direttore del carcere diMarassi.«Se avessi saputo dei suoi problemi di salute,
Gaglianononsarebbeevasoperchél’avreiaiutatoio».AnnamariaCancellieri,ministrodellaGiu-stizia.«Non è vero cheMarassi è sovraffollato, anche
quest’anno facciamomeno spettatori della Sam-pdoria».EnricoPreziosi,presidentedelGenoa.«Seci fossestata laGronda,Gagliano loavrem-
mopresosubito».WalterBertini,dirigentedel-la Filse.«Inutile girarci attorno, su noi donne i pregiu-
dicatihannoillorofascino».FrancescaPascale,compagna di Silvio Berlusconi.«Quando esce gli propongo di fare l’assessore
all’urbanistica. Bernini si è reinserito, alla fine».MarcoDoria, sindaco di Genova.«È venuto il tempo dei sogni concreti, dell’immaginazione al volante,
della libertà di essere, di viaggiare, di condividere. È l’ora di Panda: ver-de?».SergioMarchionne,amministratoredelegatodellaFiat, illustran-do lo slogan della piccolissima della casa.«Ma scusate, qui si insultano l’Africa, i negri e imalati di Aids e voi fate
itweet sull’evasodiGenova»?CecileKyenge,ministrodell’integrazione.«Hadetto negri! Quell’orango ha detto negri: politicamente scorrettis-
sima!».RobertoCalderoli, vicepresidente del Senato.«Chepoi, seunoprovaaripulirli ea farlidiventarebianchi, succede il fi-
nimondo». Federico Miragliotta, direttore del Centro immigrati diLampedusa.«Deh,ciccini,iounc’eromaistatomadevodireche ancheilampedusani
sonbelli scuri:per forzavengantuttihui! Il richiamodella foresta!».Mat-teoRenzi, segretario del Pd, ieri a Lampedusa.«Fratèliesoréle,stopensandoineffettidimettermil’abitonegroperso-
lidarietà. Nero in spagnolo si dice negro, eh? Nessun rassismo». JorgeMaria Bergoglio, papa.«Iohoscoperto l’altro ieridiesserenegro!L’ho lettosulgiornale,nonci
potevo credere».Natale, babbo.«Babbo Natale negro non può vivere a Rovaniemi allevando renne... E
allorachièchepoi tira la slitta»? SauliNiinisto,presidentedellaFinlan-dia.«Mandela èmorto...».LauraBoldrini,presidentedellaCamera, ritor-
nataassiemeal fidanzatodallesolenniesequie inonoredelPadresudafri-cano.«Voi dateci BabboNatale che a tirar la slitta qualcuno lo troviamo. Ab-
biamo le zebre, le antilopi, gli oppositori...».RobertMugabe,presidentedello Zimbabwe.«Se vi diamoBabboNatale ve lomangiate: cannibali! Assassini!».Bar-
tolomeoGagliano, professione: serial [email protected]
L’arte di taceredal Settecento
a oggiLe regole d’oro
dell’abate Dinouartda non dimenticareal tempo di Twitter
Da: Joseph Antoine Tousaint Dinouart, L’arte di tacere (1771), Sellerio 1989
È bene parlare solo quando si deve dire qualcosache valga più del silenzio.Vi è un tempo per tacere, come vi è unmomentoper parlare.Nell'ordine, il momento di tacere deve venire sempre prima:solo quando si sarà imparato amantenere il silenzio,si potrà imparare a parlare rettamente.Tacere quando si è obbligati a parlare è segno di debolezzae imprudenza, ma parlare quando si dovrebbe tacere,è segno di leggerezza e scarsa discrezione.In generale è sicuramentemeno rischioso tacereche parlare.Mai l'uomo è padrone di sé come quando tace:quando parla sembra, per così dire, effondersi e dissolversinel discorso, così che sembra apparteneremeno a se stessoche agli altri.Quando si deve dire una cosa importante, bisogna stareparticolarmente attenti: è buona precauzione dirla primaa sé stessi, e poi ancora ripetersela, per non doversi pentirequando non si potrà più impedire che si propaghi.Il silenzio può talvolta far le veci della saggezzaper il povero di spirito e della sapienza per l'ignorante.
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MANAGER USA AVEVA SCRITTO IL MESSAGGIO POCO PRIMA DI SALIRE IN AEREO
TweetrazzistasulSudafricadelladirigente:licenziata
«Lì rischiodiprenderel’Aids?Mano, sonobianca»
dalla primapagina
All’improvvisa popolarità deltweet – presto cancellato e sparito(come l’account) – di un suomana-ger, l’azienda non ha perso tempo.Ha reagito licenziando la dirigente,senza attenuanti. «È un commentovergognoso e offensivo – ha sottoli-neato in una nota la società – chenonriflette il puntodivistae i valoridi Iac. Sfortunatamente, il dipen-dente in questione è irraggiungibilesu un volo internazionale, ma è unaquestione molto seria e stiamoprendendo le iniziative appropria-te».La Iaccontrolla50marchi in40Paesi. Tra gli altri: About.com, Ma-tch.com, Ask.com,Meetic, TheDai-ly Beast, Dictionary.com, Vimeo.Arrivata a Città del Capo, Sacco
nonsiaspettavaunapopolarità tale.I flash dei reporter l’hanno subitocolpita. Ha, così, chiesto scusa, maper farlo ha dovuto aprire un nuovoaccount,dovehascritto:«Ehiragaz-zi, appena atterrata in Sudafrica.Chiedo sinceramente scusa per ilmiotweetignoranteesperovogliate
perdonarmi». Aggiungendo: «È sta-to stupido postare una cosa del ge-nere. Volevo fare unabattutamamisi è ritorta contro». Concludendo:«Hoappenasaputodiesserestatali-cenziata. Me l’aspettavo. Sono dav-verodispiaciutaepentita».Ha, inol-tre, denunciato di aver subito mi-nacce di morte. E ha invitato a faredonazioni per la ricerca contro l’Ai-ds.Non era probabilmente la prima
volta che un tweet di Justine solle-vava polemiche. A gennaio, avevascritto:«Nonpossoesserelicenziataper cose dette da sbronza, giusto?».Bastano, allora, 140 caratteri perperdere il lavoro? Ebbene sì: «Nonmi stupisce perchéTwitter, è ormaidiventato uno strumento di comu-nicazione pubblica», afferma LucaConti, autore di “Comunicare conTwitter” (Hoepli, 2010) e consulen-te in social media marketing. «Lo èse hai un profilo seguitissimo o po-chi follower.Nonci sipuòdifenderedicendochesi trattavadiunoscher-zo.L’immaginediun’aziendaèlega-ta anche a quella dei suoi dipenden-ti. Quindi, è normale che prendaprovvedimenti per dissociarsi».Meglioilsilenziorispettoauncin-
guettio stonato. «Nonesiste il tweet
perfetto – precisa Conti –esiste ilbuon senso. Bisogna utilizzare i so-cial network come se parlassimo inpubblico, dove in genere non diffa-miamo. Internet è un’estensionedella nostra persona e immagine,perciò Twitter o Facebook diventa-nostrumentidirettamentecollegatialla nostra reputazione professio-nale».Laretehasentenziatoconunave-
locità estrema nei confronti dell’exmanager di Iac. È stato registrato,pure, undominio justinesacco.com,reindirizzato, però, al sito “Aid ForAfrica”.«Stiamovivendo–concludeConti – una fase in cui processi untempo lenti, ora succedono in pochiminuti.Arendereiltuttocosìrapidoè la diffusione delmobile».MAURORAVARINO©RIPRODUZIONERISERVATA
LASTORIA
FALSOETENDENZIOSOBABBONATALETWITTASONODIVENTATONEGRO
PAOLOCRECCHI
La replica di una donnaCara Justin Sacco, non sei troppobianca per essere una disoccupata.Benvenuta in Africa!!!
Paolo Crecchiinviato del SecoloXIX è anche sag-gista, sceneggia-tore di fumetti eautore satirico