tutti insieme per kyoto - strumenti e politiche ambientali ... · saranno descritti i possibili...
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Palazzo delle Stelline – Milano 27 novembre ore 10,00 – 13,00 ATTI DEL SEMINARIO
Tutti insieme per Kyoto - Strumenti e politiche ambientali per la riduzione dei gas serra: Comuni e cittadini insieme per un ambiente migliore (a cura di Eco-Way) Il workshop presenterà uno scenario della situazione italiana relativamente alla tematica del protocollo di Kyoto e dei cambiamenti climatici. Verranno illustrate strategie, soluzioni e strumenti operativi per le politiche attive delle Pubbliche Amministrazioni. Nello specifico saranno descritti i possibili modelli di intervento progettuale per attuare politiche di riduzione attiva delle emissioni e adeguati strumenti di comunicazione per gestire e incrementare il consenso con le comunità. Una migliore consapevolezza della popolazione e delle Pubbliche Amministrazioni rappresenta infatti il senso della sfida per le politiche di “green identity”. Verranno previsti, all’interno del workshop, momenti di confronto e discussione sugli sviluppi futuri di queste problematiche con la presentazione di progetti pilota e testimonianze dirette.
Pubbliche Amministrazioni: percorsi di impegno sul climaCarlo Biggi - Eco-Way
RisorseComuni – Milano, 27 novembre 2007
Indice
Chi siamo
Il tema del clima nelle amministrazioni comunaliquali tendenze?
Un esempio di percorso di impegnoobiettivipercorsocopertura economicafattori chiave di successo
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Chi siamo
Eco-Way è una società di consulenza che opera nel settore del climate change.
La nostra missione è:
sostenere le aziende e le pubbliche amministrazioninella costruzione, valorizzazione e comunicazione
del proprio impegno sul fronte ambientale
Eco-Way è strutturata in tre aree:
Carbon Management Advisory – definizione delle strategie di processo e di mercato legate alle emissioni di gas serra
Carbon Trading Trading e Carbon Finance – gestione finanziaria della commodity CO2, operativitàsui mercati nazionali e internazionali, progetti per la generazione di crediti di CO2
Projects & Communication Carbon Offset & Comunicazione –percorsi volontari di impegno e di comunicazione sul tema del clima
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Quali tendenze?
Google News!
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Comune di xyz
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ObiettiviVuole annullare tutte le emissioni di anidride carbonica (CO2) nel territorio comunale diventando così un comune di riferimento per quanto riguarda l’impegno sui cambiamenti climatici
Ponendosi come capofila di un progetto che coinvolge istituzioni pubbliche, aziende e privati cittadiniCostruendo e proteggendo aree verdiUtilizzando energia da fonti rinnovabili Costruendo una best practice che costituisca un esempio replicabile per istituzioni, aziende e cittadiniCreando un profondo e concreto cambiamento di stili di vita e di lavoroComunicando l’immagine di Comune No Effetto Serra
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Percorso
Riduzione e/o compensazione Emissioni
TrafficoConsumi elettriciConsumi gas e gasolio riscaldamentoRifiuti
Questionari di autocertificazioneRicerche effettuate (es. per il traffico)Rilevamento consumi da fornitori di serviziAccuratezza dei calcoliSupporto di Enti Scientifici
Riduzione delle emissioni ove possibileCompensazione attraverso riforestazione di aree disponibili nel territorio comunaleAltre da valutare (VER’s)
Da definire sulla base delle metodologie e dei dati rilevati
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Copertura economica progetto
Aziende - Enti del territorio Altre realtà esterne
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Minimo impatto economico per il Comune
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Coinvolgimento nel progetto di:• aziende operanti nel territorio• istituzioni pubbliche (provincia,
regione, U.E., …)• fornitori di servizi (utilities, trasporti …)• eventuali sponsor anche esterni al
territorio• cittadini
Fattori chiave di successo
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Fattori chiave di successo
Soluzioni su misura per gli aderenti Disegnare soluzioni adeguate e
differenziate• progetti su misura per le grandi
aziende per valorizzare il loro impegno economico
• progetti standard per le piccole aziende per semplificare le procedure, diminuire i costi e velocizzare i tempi di implementazione
• accordi quadro per la fornitura di servizi
• progetti per il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche
• progetti per la partecipazione dei cittadini
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Fattori chiave di successo
Attività di reporting, informazione, formazione• Strumenti e modalità di presentazione a:
• operatori economici• cittadini/opinione pubblica
• Attività continuativa di reporting su sviluppo e risultati del progetto
• Redazione tecnica e ufficio stampa a supporto • Integrazione di strumenti web e tradizionali• Attività organizzate per campagne/eventi:
• suddivisione del progetto in step/obiettivi• collegamento e integrazione con i singoli
progetti aziendali• collegamento con iniziative analoghe
nazionali/internazionali• Formazione e educazione ambientale: materiali
e iniziative per famiglie, scuole, dipendenti comunali, dipendenti aziende
• Materiali di visibilità: depliant, affissioni, gadget…
• Libro “best practice” sui risultati
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Consapevolezza e consenso dentro e fuori il proprio territorio
Contatti
ECO-WAY PROJECTS & COMMUNICATION
Via A. Anfossi, 3620135 MilanoT +39 02 97069844F +39 02 97069843 Carlo BiggiE [email protected] [email protected]
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Impegno sul clima:l’esperienza del Comune di Arese
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L’esperienza del Comune di Arese
Il contesto socialeIl consenso locale La soluzione per il Comune di AreseIl progetto No Effetto SerraRisultati attesi
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Il contesto sociale Il clima e l’effetto serra
Dopo avere aderito a Agenda 21 attraverso il progetto “Sviluppo ambientale per il benessere ed il recupero industriale della nuova Aresium”l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gino Perferi ha deciso di compiere un nuovo passo a sostegno delle politiche di sviluppo sostenibile del territorio, aderendo al progetto No Effetto Serra Forest per la riduzione delle emissioni di CO2 prodotte da alcuni edifici comunali.
Il progetto, di carattere volontario, prende spunto dai meccanismi flessibili previsti dal Protocollo di Kyoto, il primo protocollo a livello planetario a fornire indicazioni per contrastare i cambiamenti climatici causati dall’effetto serra.Le attività previste permettono di controbilanciare le quantità di anidride
carbonica (CO2) delle attività del Comune di Arese, attraverso aree boschive all’interno dello stesso comune, capaci di trattenere notevoli quantità di gas serra. Il progetto, attraverso il marchio ambientale No Effetto Serra Forest,
certifica l’attività di compensazione delle emissioni di anidride carbonica prodotte Questa scelta dimostra la sensibilità che l’amministrazione ha maturato nei
confronti dell’ ambiente e del territorio che la circonda.
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Obiettivi del Progetto
Il progetto No Effetto Serra – Comune di Arese ha l’obiettivo di compensare le emissioni di anidride carbonica prodotte dall’uso di carta, acqua, metano, energia elettrica, per il periodo di un anno, di quattro edifici comunali che ospitano le principali attivitàamministrative della città di Arese. In particolare sono state prese in considerazione la sede del Municipio, la sede del settore Demografico, la sede del Settore Socioeducativo e quella della Polizia Locale. Per un totale di emissioni di CO2 pari a 210 tonnellate.Come si svolge. Il progetto viene realizzato utilizzando la CO2
trattenuta dalle aree verdi all’interno dello stesso Comune. Le aree boschive considerate sono 54 e hanno un’estensione di 51,4 ettari, in grado di compensare le emissioni prodotte dalle sedi comunali sopra indicate.
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La soluzione proposta
Eco-Way ha raccolto tutti i dati a disposizione degli uffici comunali, ne ha fatto una valutazione e ha calcolato le emissioni di CO2 prodotte dalle diverse sedi comunali. Dopo avere raccolto tutte le informazioni riguardanti le aree verdi
della zona, Eco-Way ha compiuto una valutazione tecnico-ambientale delle superfici necessarie per la compensazione, ha calcolato lacapacità delle aree verdi di trattenere CO2 e ha verificato i processi di tutela boschiva.In particolare, il calcolo dell’assorbimento di CO2 delle aree oggetto
del progetto si è basato sull’analisi di alcuni aspetti, fra i quali:Il numero di individui arborei presenti sull’area interessata, Le specie vegetali presenti ,L’età del popolamento, L’incremento annuo delle specie,La copertura erbacea presente sul suolo,Il tipo di suolo,
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I dati, che fanno riferimento a consumi forniti dal Comune di Arese, sono tradotti in
termini di emissioni nella tabella seguente.
Risme di carta tCO2 10,56
Consumo energia elettrica tCO2 1.374,00
Consumo gas tCO2 504,00
Consumo acqua tCO2 65,00
Totale tCO2 1953,56
Tali emissioni fanno riferimento a tutti i siti comunali ubicati in Arese
Raccolta e calcolo delle emissioni
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Il progetto No Effetto Serra: le attività
PROCESSI e ATTIVITA’
Fase preliminare - Individuazione dei bisogni del ComuneRaccolta ed esame scheda consumi
- Presentazione progetto generale
Fase attuativa - Stesura deadlines e tempisticaValutazione e calcolo delle emissioni di CO2
- Realizzazione del progetto (se progetto boschivo:- Individuazione delle aree boschive adatte - Acquisizione documentazione e progetti relativi alle aree considerate- Verifica e valutazione della superficie necessaria alla compensazione- Calcolo della capacità di assorbimento di CO2 del bosco- Controllo processi di imboschimento e/o di tutela boschiva)
- Presentazione progetto definitivo -Certificazione del Progetto- Certificazione dei processi
Attività generali - Coordinamento degli Enti coinvolti nel processoConcessione d’uso dei marchi e rinnovi annuali
- Programma di comunicazione
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I plus
Progettazione sulle esigenze del Comune
Analisi puntuale delle esigenze del Comune e studio della migliore soluzione.
Garanzia dei processi di calcolo Analisi e verifiche vengono effettuate da un ente di ricerca specializzato e di fama internazionale.
Eticità e Trasparenza I progetti boschivi, sono valutati da un ente ONLUS (senza fini di lucro).
Ubicazione del progetto E’ possibile valutarne l’ubicazione in base alle esigenze del Comune ed è frazionabile su più aree.
Certificazione come garanzia del progetto
Rilasciata da enti di terza parte accreditati a livello internazionale.
Chiarezza nella comunicazione degli obiettivi
Il progetto adotta un marchio che indica con chiarezza gli obiettivi ambientali.
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Piano di Comunicazione - Obiettivi
Il piano di comunicazione consente al Comune di Arese di: creare consapevolezza e consenso sul territorio, da parte sia della popolazione sia degli operatori economicifavorire una effettiva evoluzione dei comportamenti di consumo individuali e collettivifavorire la collaborazione e partecipazione attiva, se possibile anche dal punto di vista economico, delle aziende operanti sul territoriogenerare visibilità e immagine positiva del progetto anche al di fuori del territorio comunale, nei confronti sia dell’opinione pubblica sia delle istituzioni
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Piano di Comunicazione - Flusso
Il piano di comunicazione si articola su una sequenza di azioni, che vede come momento iniziale e di maggior pressione comunicativa una Conferenza Stampa, rivolta non solo ai mezzi di comunicazione, ma anche agli operatori economici, alle istituzioni, alla popolazione in generale.
Coinvolgimento operatori economici
Progettazione strumenti di comunicazione
Educazione
Press Conference/Evento
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Piano di Comunicazione – Flusso 1
Conferenza Stampa presso il Comune:presentazione di obiettivi, calendario, risultati attesi, iniziative collegate al progettoCartellina stampa contenente le specifiche del progetto dettagliate)aggiornamento continuo sui risultati e le iniziative associate al progetto, tramite sito e invio periodico di una newsletter
garantire almeno un atteggiamento positivo nei confronti del progetto e comportamenti coerenti: coinvolgimento dei dipendenti, partecipazione alle varie iniziative…
se possibile e auspicabile, proporre ad alcune aziende anche una partecipazione economica, con sponsoring generale o di singole iniziative
Coinvolgimento operatori economici
Progettazione strumenti di comunicazione
Press Conference/Evento
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Piano di Comunicazione – Flusso 2
Elementi da comunicazione da utilizzare nelle fasi successive:
Materiale illustrativo del progetto – all’interno dell’organo ufficiale “Aresium”, una sezione apposta con la presentazione ai cittadini di obiettivi, risultati previsti, consigli di comportamento
Semplice manuale di comportamento consapevole “Arese No Effetto Serra”, da utilizzare nelle attivitàdi educazione – sarà distribuito nelle scuole elementari
Pagina web all’interno del sito:Redazione del progetto “No Effetto Serra”corredato dal marchio specifico con i relativi contenuti.
Coinvolgimento operatori economici
Progettazione strumenti di comunicazione
Educazione
Press Conference/Evento
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Piano di Comunicazione – Flusso 3
Iniziative di educazione a comportamenti consapevoli presso scuole e aziende:
gestite sia direttamente, sia tramite un meccanismo di “train the trainers”: formazione agli insegnanti/rappresentanti aziendali e riproposizione a cascata delle iniziative verso studenti/dipendenti delle aziendeproponendo attività e piccoli concorsi, ad esempio:
“disegna No Effetto Serra”, con utilizzo dei lavori migliori sul sito e sugli elementi di merchandisingformazione di “Volontari No Effetto Serra” per attività di comunicazione sul territorio
Coinvolgimento operatori economici
Progettazione strumenti di comunicazione
Educazione
Press Conference/Evento
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Supporto alla Comunicazione
No Effetto Serra Forest prevede la compensazione delle emissioni di anidride carbonica (CO2), attraverso la realizzazione di un progetto boschivoIl progetto viene attuato da un ente onlus di tutela ambientale e certificato da un ente indipendente.
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Contatti
ECO-WAY PROJECTS & COMMUNICATION
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TUTTI INSIEME PER KYOTOStrumenti e politiche ambientali per
la riduzione dei gas serra
Il ruolo della Regione Lombardia
Arch. Anelisa Ricci
Dirigente Unità OrganizzativaRiduzione delle emissioni in atmosfera e
Sostenibilità ambientale
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Iniziative di Regione Lombardia
Piano Azione Energetico (PAE)
PO competitività 2007-2013 – Asse Energia
Bandi regionali di finanziamento su tematiche energetiche
Progetto Accompagnamento e Formazione degli Enti Locali nella predisposizione di Piani di Azione Locale per Kyoto
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Piano Azione Energetico (PAE)
Il PAE declina Misure e Azioni volte a:
Raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei Gas Serra(Protocollo di Kyoto)
Incremento copertura fabbisogno energetico da Fonti Energetiche Rinnovabili
Promozione dell’efficienza energetica e relativa diminuzione dei consumi negli usi finali
Sicurezza approvvigionamento, azioni per il mercato energetico, salvaguardia utenze
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Piano Azione Energetico (PAE)
Macrotematiche delle Misure PAE
- Risparmio energetico e razionalizzazione
- Diffusione Fonti Energetiche Rinnovabili
- Interventi nel Mercato libero
- Interventi normativi, amministrativi e volontari
27 novembre 2007
Programma Operativo Competitività 2007/2013 ASSE 2 ENERGIA
Risorse: 50 M€
AZIONE 2.1.1.1
Realizzazione ed estensione delle reti di teleriscaldamento
Interventi di ampliamento o realizzazione reti di teleriscaldamento
AZIONE 2.1.1.2
Produzione energia da impianti mini-idroelettrici da fonti geotermiche e attraverso sistemi a pompa di calore
a) Interventi di EELL e enti pubblici finalizzati all’autoconsumo
b) Interventi su impianti irrigui dei soggetti titolari diconcessione di derivazione
AZIONE 2.1.2.1
Interventi innovativi,anche a valenza dimostrativa, per ridurre i consumi energetici e implementare la certificazione energetica degli edifici pubblici
Finanziamento di studi di fattibilità, progetti di ristrutturazione
AZIONE 2.1.2.2
Interventi per il miglioramento dell’efficienza energeticadegli impianti di illuminazione pubblica
Interventi di adeguamento degli impianti di illuminazione pubblica esterna, in coerenza con LR 12/2000
Programma Operativo Competitività 2007/2013 ASSE 2 ENERGIA
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Bandi Regionali di Finanziamento attualmente aperti
Bando “Incentivazioni per la diffusione delle reti di Teleriscaldamento”
Iniziative FRISL 2007/2009 "Incentivi per l'alimentazione termica degli edifici e per lo sfruttamento dell'energia geotermica mediante l'uso di pompe di calore”
Manifestazione d'interesse per la presentazione di progetti innovativi in campo energetico- ambientali
Assegnazione di Contributi agli Enti Pubblici per progetti di mobilitàeco-sostenibile attuati con il rinnovo e lo sviluppo dell’efficienza gestionale del parco auto - D.G. Qualità dell’Ambiente
Accesso ai contributi in conto interessi per la realizzazione di impianti sportivi di uso pubblico - D.G. Giovani, Sport e Promozione AttivitàTuristica
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Bandi Regionali di Finanziamento
I Fase – Formazionedicembre 2006 - febbraio 2007Formazione agli EELL lombardi su tematiche di sostenibilitàenergetica
II Fase - Redazione di Piani di Azione Locale per Kyotomarzo –dicembre 2007Attivazione di Laboratori di Progetto con gli Enti Locali
III Fase –Accompagnamento Workshop regionali di accompagnamento alla redazione dei Pianidi Azione Locale per Kyoto (PALK)luglio – ottobre 2007
27 novembre 2007
SoggettiRegione Lombardia con l’assistenza tecnica di Punti Energia scarl e Kyoto Club Italia
Accompagnamento e Formazione degli Enti Locali nella predisposizione di Piani di Azione Locale per Kyoto
Aggiornamento sul quadro normativo
Pianificazione energetica comunale
Regolamenti edilizi comunali
Certificazione e diagnosi energetica
Risparmio energetico ed efficienza ed usi finali
Fonti energetiche rinnovabili
Strumenti gestionali operativi e finanziari
Comunicazione: strumenti per l’informazione
Alla formazione hanno partecipato 47 Enti locali3 Province, 3 C.M., 1 Riserva Naturale, 39 Comuni, 1 STER.
I Fase – Formazione
Giornate di Formazione, 8 Giornate dicembre 2006 - febbraio 2007
27 novembre 2007
Contenuti della formazione
Definizione PIANI DI AZIONE LOCALE PER KYOTO (PALK)finalizzati alla riduzione delle emissione di CO2eq,
mediante modalità partecipate.
II Fase Laboratori di Progetto
Attivati 11 Laboratori di Progettocon il coinvolgimento di 38 Enti Locali.
Le azioni del PALK sono raggruppate in 6 macro-settori:1. razionalizzazione ed efficienza energetica nella produzione;2. risparmio energetico;3. fonti rinnovabili;4. mobilità sostenibile e trasporti;5. interventi di sistema;6. assorbimento CO2.
27 novembre 2007
1 reti di teleriscaldamento (tra cui riscaldamento centralizzato di utenze aggregate)
2 pompe di calore
3 cogenerazione/trigenerazione in utenze specifiche
4 impianti termici ad alta efficienza
5 interventi in edilizia (a livello di involucro)
6 elettrodomestici/apparecchiature elettriche
7 illuminazione pubblica
8 motori ad alta efficienza/inverter
9 solare termico
10 solare fotovoltaico
11 biomasse
12 potenziamento trasporto pubblico
13 utilizzo carburanti alternativi (metano, GPL, elettrici,…)
14 pedibus15 ciclabilità16 Regolamenti edilizi (e altri interventi regolamentatori)
17 gestione servizio energia
18promozione di strumenti finanziari innovativi, accordi volontari o di filiera (Banche, installatori, ricorso al finanziamento tramite terzi)
Assorbimento CO2 19 Assorbimento CO2 da parte di terreni forestati, agricoli, ecc…
interventi di sistema
razionalizzazione ed efficienza energetica
nella produzione
risparmio energetico
fonti rinnovabili
mobilità sostenibile e trasporti
Azioni dei PALK AzioniMacrosettori
EELL impegnati nella redazione dei PALK
Enti impegnati nella redazione di Piani di Azione Locale per Kyoto Ente Capofila Enti aggregati
Seveso Cesano Maderno Desio Meda
Bareggio Magenta Brescia Consorzio Urbanistico Volontario CUV
Somma Lombardo, Arsago Seprio, Cardano al Campo, Casorate Sempione, Ferno, Golasecca, Samarate, Vizzola Ticino Morazzone Marchirolo Provincia di Varese
Lecco Melegnano Zibido S. Giacomo Monza
Nerviano Parabiago, S. Vittore Olona, S. Giorgio su Legnano, Canegrate, Dairago, Busto Garolfo, Villa Cortese
Pavia Trezzo sull'Adda Vaprio d'Adda, Pozzo d'Adda, Grezzago
Provincia di Bergamo Bergamo Dalmine
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PROGETTO KYOTOPROGETTO KYOTORicercaRicerca suisui cambiamenticambiamenti climaticiclimatici
e e ilil controllocontrollo deidei gas gas serraserra in Lombardiain Lombardia
Milano, 27 Novembre 2007
Fabrizio PiccaroloDirettore Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Fondazione Lombardia per l’Ambiente
ProgettoProgetto KyotoKyoto
Studio di Fattibilità - Fondazione, 2001
Atto integrativo dell’Accordo Programma Quadro ambiente ed energia tra Stato e Regione Lombardia, 5.9.2002
DGR Lombardia n.VII/11434 29.11.2002Protocollo d’Intesa tra RL e Fondazione, 16.12.2002
Progetto Esecutivo 2004 – RL, ARPA, FLASide event - 4.12.2003 - COP9, Milano
Progetto Esecutivo 2005 – RL, ARPA, FLAComitato Scientifico di Progetto – 14.7.2005
PARTNERSPARTNERSMinistero dell’Ambiente APAT ARPA Lombardia
Regione Lombardia Fondazione Lombardia per l’Ambiente
GEN
ESI
GEN
ESI
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Linee di ricercaLinee di ricerca
Climatologia - studio dell’evoluzione climatica e delle tendenze in atto in Lombardia (in relazione alla frequenza e intensità degli eventi meteorologici estremi)
Emissioni - completamento e aggiornamento di INEMAR inventario regionale delle emissioni dei gas serra della Lombardia (previsti dal Protocollo di Kyoto e oggetto delle politiche comunitarie)
Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Progetto Progetto KyotoKyotoOBIETTIVI
Cicli dei gas serra - adeguamento delle reti di monitoraggio delle emissioni di gas serra e dei flussi netti di carbonio tra atmosfera, suolo e sistemi agro-forestali in Lombardia
Esternalità - valutazione delle esternalità sanitarie, economiche e ambientali correlate ai cambiamenti climatici in corso e agli scenari futuri
Scenari e politiche - analisi delle variazioni delle emissioni in funzione di differenti scenari di sviluppo economico e di politiche di intervento;
Fondazione Lombardia per l’Ambiente
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COORDINATORI DI LINEA
Climatologia Maurizio Maugeri Università di Milano
Emissioni Stefano Caserini Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambientedella Lombardia (ARPA)
Cicli di gas serra Guenther Seufert Centro Comune Ricerca -CE
Esternalità Giulio De Leo Università di Parma
Scenari e Politiche Marzio Galeotti Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM)
Fondazione Lombardia per l’Ambiente
kyoto questions kyoto questions for policy makersfor policy makers(su modello IPCC)(su modello IPCC)
LineaLinea ClimatologiaClimatologia
• A livello regionale lombardo sono evidenti cambiamenti climatici in corso? E quali ne sono le evidenze?
• Qual è l’andamento nel tempo delle temperature e delle precipitazioni?
• Si osserva una variazione di frequenza ed intensità degli eventi estremi (onde di calore, siccità prolungata e intense precipitazioni)
• Quale è e come sta evolvendo la situazione dei ghiacciai lombardi?
• È possibile individuare le aree maggiormente sensibili ai cambiamenti climatici in regione Lombardia?
• In quale misura lo stato dell’arte delle attuali conoscenze ci permette di esprimere valutazioni relative alla “sensibilità” al rischio idro-geologico della Lombardia nel contesto di un clima che cambia?
Fondazione Lombardia per l’Ambiente
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Raccolta delle informazioniRecupero dei dati
Definizione e messa a punto degli strumenti di analisi
Organizzazione delle informazioniOmogeneizzazione dei dati
Affinamento degli strumenti di analisi
L’Unità Operativa si è occupata in modo estensivo della ricostruzione dell’evoluzione del clima italiano, della regione alpina e dell’area
mediterranea negli ultimi 200/250 anni. Le elaborazioni effettuate su tali dati hanno contribuito a migliorare significativamente la
conoscenza dell’evoluzione del clima italiano nel corso degli ultimi due secoli.
Linea Climatologia
Fondazione Lombardia per l’Ambiente
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Sul campione di 71 ghiacciai considerati la quasi totalità (98.6%), pur nei diversi periodi considerati, appare in netto regresso.
La serie del più vasto ghiacciaio vallivo delle Alpi Lombarde ed italiane, il ghiacciaio dei Forni (Ortles- Cevedale), si distribuisce su ben 95 anni evidenziando un regresso totale di c. 1.7 km suddivisibile in quattro fasi principali:
1908 -1970 -23 m/a
1972 – 1981 +31 m/a
1982 -1987 ± 0
1988 - 2003 -36 m/a
GHIACCIAIO DEI FORNI Variazione frontale cumulata - Periodo 1908-2003
-1800
-1600
-1400
-1200
-1000
-800
-600
-400
-200
01905 1915 1925 1935 1945 1955 1965 1975 1985 1995 2005
Anni
Met
ri
Linea Climatologia Fondazione Lombardia per l’Ambiente
RISULTATI
441952-2002-185VENEROCOLO351929-1985-388,5LAGO BIANCO591925-2003-271,5SFORZELLINA451951-2003-300,5DOSEGU'411950-2003-280,5TRESERO (meridionale)691908-2003-1729FORNI531925-2003-521.5COL DE LA MARE I331925-2003-423.5CASTELLI EST491921-1999-888,5VITELLI571924-2003-664,5PIZZO SCALINO481953-2003-546,5FELLARIA OVEST531926-2003-876CASPOGGIO751923-2003-961VENTINA401931-1983-408PIZZO FERRE'
N° anni di misure sul terrenoPeriodoVariazione cumulata (m)Ghiacciaio
Serie storiche ultra cinquantennali
Serie storiche ultracinquantennali:variazioni frontali cumulate
-1800
-1600
-1400
-1200
-1000
-800
-600
-400
-200
0
2001895 1905 1915 1925 1935 1945 1955 1965 1975 1985 1995 2005
Anni
Met
ri
caspoggio castelli est col de la mare I dosegù fellaria ovestferrè lago bianco pizzo scalino sforzellina treserovenerocolo ventina vitelli forni
Linea Climatologia
6
Risultati della Linea Emissioni
Completamento, aggiornamento al 2003 e consolidamento dell’inventario delle emissioni dei gas climalteranti in LombardiaDefinizione di una corrispondenza tra la classificazione delle attività emissive adottata in INEMAR e la classificazione adottata in ambito IPCCAnalisi della pianificazione energetica regionale e definizione dei flussi dei combustibiliStima del consumo di legna per riscaldamento domestico e prima valutazione delle emissioni di PM10 e del risparmio di CO2
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Linea EmissioniLinea Emissioni
• E’ possibile tracciare un inventario completo affidabile ed aggiornato delle emissioni dei gas serra regolati dal Protocollo di Kyoto relativo alla Lombardia?
• E’ possibile identificare i settori maggiormente responsabili delle emissioni di gas serra?
• Quanto influiscono i diversi gas serra regolati dal Protocollo di Kyotosulle emissioni complessive di gas climalteranti in Lombardia?
• Quale è l'affidabilità e l'incertezza collegata alle stime di emissionidi gas serra sia a livello regionale sia per quanto riguarda i dati disaggregati a livello delle singole province e dei singoli comuni?
• Quali sono le azioni necessarie per migliorare le precisioni delle stime di emissioni di gas serra per i diversi settori ?
kyoto questions kyoto questions for policy makersfor policy makers(su modello IPCC)(su modello IPCC)
Fondazione Lombardia per l’Ambiente
-
10,000
20,000
30,000
40,000
50,000
60,000
70,000
80,000
90,000
20011997
11 - Other sources and sinks
10 - Agriculture
9 - Waste treatment and disposal
8 - Other mobile sources and machinery
7 - Road transport
6 - Solvent and other product use
5 - Extraction and distribution of fossil fuels
4 - Production processes
3 - Combustion in manufacturing industry
2 - Non - industrial combustion plants
1 - Combustion in energy and transformationindustries
Emissioni in Lombardia di GHGs1997 - 2001 (CO2-eq in kt y-1)
+5 % I Macrosettori 1, 2, 3 e 7 forniscono l'80%
I M
acrosettori 1, 2, 3 e 7 forniscono l'80%
delle emissioni totali di
delle emissioni totali di G
HG
sG
HG
sin Lom
bardiain Lom
bardia
8
Confronto emissioni di CO2eq (t/anno)
- 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000
1-Produzione energia e trasf.combustibili
2-Combusione non industriale
3-Combust ione nell'industria
4-Processi produt tivi
5-Estrazione e distribuzionecombust ibili
6-Uso di solventi
7-Trasporto su strada
8-Altre sorgent i mobili emacchinari
9-Trat tamento e smalt imentorifiuti
10-Agricoltura
11-Alt re sorgent i e assorbimenti
2001 1997
Confronto emissioni Confronto emissioni GHGsGHGs LombardiaLombardiaINEMAR 1997 INEMAR 1997 -- 20012001
1) Questionari inviati: 98.000 – Questionari compilati: 33.000
2) 10.400 (ca 32%) famiglie usano legna per 33.000 t
(3 t/ab./anno)
3) Consumo di legna stimato in Lombardia > 1.900.000 t/anno
(210 kg/ab./anno)
4) In progress combustione di legna = fonte >>20% di PM10
5) In progress analisi statistiche per le stime di emissione di inquinanti e sul risparmio di CO2 rispetto ai combustibili fossili
“An extenstive survey on wood use for domesticheating in Lombardy:
implication for PM emission inventories”
14th Annual Emission Inventory ConferenceLas Vegas 11-14 aprile 2005
Fondazione Lombardia per l’Ambiente
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Lombardia.shp
Consumo_di_legna.shp0 - 22.1 - 44.1 - 66.1 - 1010.1 - 50
5000000 0 5000000 10000000 Miles
N
EW
S
Consumo di legna (t/fam.) dai dati del campione
Stima consumo legna in Lombardia (inverno 2003-2004)
3.119.135 t ≈ 3,1 Mt
I.C. 67%: [2.477.127; 3.761.143] tI.C. 95%: [1.835.119; 4.403.151] t
La valutazione del margine di incertezza deve essere approfondita perché la distribuzione dei consumi di legna non segue una curva gaussiana
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Risultati della Linea Cicli dei Gas Serra
Bilancio complessivo dei gas serra (GHG) in SRF e pioppeto, inclusafiliera post-raccolta
Stima a terra di parametri derivabili da TLR e relazionati al sequestro dicarbonio e mappatura dei parametri ecologici con tecniche di TLR a differente scala (locale e regionale)
Inventario e spazializzazione di sources e sinks di carbonio del settore agro-forestale
Valutazione del carbonio nei suoli e nella biomassa forestale
Determinazione dell’influenza dell’ozono sull’assorbimento di anidride carbonica
Linea Cicli dei Gas SerraLinea Cicli dei Gas Serra• Quali sono i meccanismi previsti dal Protocollo di Kyoto che fanno
leva sulle politiche agricole e forestali a livello locale?• Qual è un realistico obiettivo di assorbimento annuo di biossido di
carbonio conseguibile con una politica agro-forestale opportuna?• Quali sono e come sono quantificabili i benefici ambientali
addizionali delle attività agroforestali attivabili in funzione del KP (biodiversità, protezione delle falde, erosione, incendi, fertilità suoli)?
• Qual è l’influenza degli incendi boschivi sulla valutazione del bilancio del carbonio a lungo termine nel territorio regionale?
• Qual è il potenziale di assorbimento e di immagazzinamento di biossido di carbonio in Lombardia ad opera dei suoli (in funzione delle destinazione d’uso e delle possibili pratiche agronomiche) e delle biomasse legnose?
• Quali sono i fattori climatici, ambientali ed antropici in grado di influenzare le capacità di immagazzinamento del carbonio da parte del sistema agro-forestale?
kyoto questions kyoto questions for policy makersfor policy makers(su modello IPCC)(su modello IPCC)
Fondazione Lombardia per l’Ambiente
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L’esperimento é un progetto pilota che ha lo scopo di:
sviluppare strumenti e metodologie per il monitoraggio del bilancio totale dei gas serra (CO2 e altri gas);
affrontare il tema del ruolo dei cambiamenti di uso del suolo nel ciclo del carbonio e degli altri gas serra;
ampliare i risultati ottenuti a scala locale utilizzando tecniche di spazializzazione e simulazione modellistica a partire da dati di telerilevamento e “verità a terra”;
fornire dati ed elementi utili per stilare i bilanci UNFCCC/Kyoto
sviluppare concetti di sviluppo sostenibile nell’ambito della Riservadella Biosfera “Parco Ticino” (programma UNESCO)
Il Il Kyoto ExperimentKyoto Experiment nelnel Parco Parco TicinoTicinoProgettoProgetto Kyoto e Centro Kyoto e Centro ComuneComune didi RicercaRicerca IspraIspra
Poplar plantation
Naturalforest
After loggingregenerating forest
Rice-paddies
Ticino river
Pioppeto: scambio ecosistemico netto
-250
-200
-150
-100
-50
0
50
100
Jan Feb Mar Apr May Giu Jul Aug Sep Oct Nov Dec
Month
gC m
-2
NEE (gC m-2) 2002NEE (gC m-2) 2003NEE (gC m-2) 2004
Emissione di C
Assorbimento di C
Forte calo di produttività durante l’ondata di caldo e siccità dell’estate 2003
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Stima degli Stima degli stockstock di di carbonio nei suoli carbonio nei suoli della Lombardiadella Lombardia
www.ersaf.lombardia.it
Obiettivi Generali della Linea Esternalità
• Definire il quadro sinottico della catena degli impatti su scala locale, generati dai CCG
• Valutazione delle vulnerabilità del sistema lombardo ai potenziali effetti dei cambiamenti climatici
• Stimare i costi esterni ambientali dei cambiamenti climatici su alcuni settori chiave attraverso una valutazione monetaria e non monetaria
+ (Valutare l’importanza dei co-benefits derivanti da politiche mitigative)
Fondazione Lombardia per l’Ambiente
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Linea Linea EsternalitEsternalitàà
• Quali gli impatti diretti dei cambiamenti climatici in Lombardia?
• Quali sono e saranno i settori sociali/economici più colpiti in Lombardia? Quale l’influenza del CC sul sistema infrastrutturale, energetico, turistico e sull’utilizzo di risorse naturali? Quale monetizzazione dei danni?
• Quali misure difensive / adattamento agli impatti del CC sulle infrastrutture?
• Esistono segnali di impatti del CC sugli ecosistemi naturali della Lombardia? Quali sistemi naturali si sono mostrati più sensibili ai cambiamenti climatici? È possibile fornirne una valutazione economica?
• Quali misure difensive / adattamento agli impatti del CC in agricoltura?
• A livello locale negli ultimi 10 anni quali sono stati gli effetti del CC sulla mortalità in Lombardia? Quali gli effetti sui ricoveri d’emergenza?
• In funzione degli scenari di previsione sull’andamento del clima (medio e lungo periodo), quali impatti possiamo aspettarci per i prossimi anni sul settore della salute nella regione? E con quali costi per la collettività?
kyoto questions kyoto questions for policy makersfor policy makers(su modello IPCC)(su modello IPCC)
l’estate piovosa 2002• Inondazioni dei maggiori fiumi del centro Europa.• L’Elba raggiunge il suo livello massimo
degli ultimi 500 anni• Danno economico : ~17 miliardi di €
l’estate calda 2003• Record di temperatura di tutti i tempi nel R.U.• Assorbimento ridotto di carbonio nelle foreste• Perdita di massa del 10% dei ghiacciai Alpini• Molte nazioni hanno la peggiore raccolta
agricola dagli anni 40• Danno per la perdita di raccolta e per gli incendi ~ 13 miliardi di €• Morti in relazione al caldo in EU: ~ 35,000
Impatto degli eventi estremi
Fondazione Lombardia per l’Ambiente Fonte: F. Raes, CCR Ispra
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Effetti Secondari ed indiretti
• Effetti socio-economici– Uso conflittuale delle risorse idriche
(usi civili, agr., industriali, navig., ecos.)
• Aumento dei costi assicurativi
• Impatti sul turismo invernale
• Diffusione di agenti infestanti in agricoltura
– Impatti degli incendi boschivi
• Effetti sulla biodiversità e sugli ecosistemi
Linea Esternalità – Progetto Kyoto Lombardia - Introduzione
Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Es.: Spostamento della vegetazione alpina
Variazione della temperatura atmosferica
Spostamento della vegetazione verso altitudini maggiori
Alterazione della competizione interspecifica
Spostamento altitudinale osservato di 1 – 4 m/decennio
fonti: Grabherr et al. (1994), Nature 369:448EU project GLORIA-Europe
Alterazione della biodiversità
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28% della produzione di energia elettrica in Lombardia proviene da
impianti idroelettricifonte: GRTN
Es: Settore energeticoOfferta di energia elettrica
• Variazione della frequenza e dell’intensità delle precipitazioni
• Variazione delle precipitazioni nevose• Variazione dell’evaporazione
Alterazione del riempimento degli invasi
Possibile riduzione nella produzione di energia idroelettrica
AEM in Valtellina
DMV
Es: Settore energeticoDomanda estiva di energia elettrica
I black out del 2003 hanno causato 400 mln € di danni
al solo settore industriale in Italiafonte: NOMISMA
Maggior utilizzo degli impianti di condizionamento
Aumento di intensità e frequenza delle ondate di calore
Picchi di domanda di energia
Aumento del rischio di black out
Lombardia, luglio 2005: +5,4% domanda e.e.
+1% picco domanda e.e.rispetto al 2004
fonte: GRTN
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Obiettivi della Linea Scenari e Politiche
1. Definizione di un obiettivo di riduzione delle emissioni dei gasserra per la Regione Lombardia.
2. Costruzione di scenari tendenziali di emissione e determinazione dell’impegno di riduzione per la Regione.
3. Analisi delle politiche economiche dirette e indirette per raggiungere gli impegni di riduzione.
4. Analisi delle politiche tecnologiche dirette per la riduzione delle emissioni (nei settori: civile, mobilità e impiego energetico delle biomasse)
5. Elaborazione di un Piano per la Mitigazione dei Cambiamenti Climatici per la Regione Lombardia.
Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Linea Scenari e PoliticheLinea Scenari e Politiche• Quali sono gli obiettivi di riduzione emissioni dei gas serra in
Lombardia per Kyoto? • Quali sono i futuri scenari di sviluppo economico e tecnologico?• In funzione degli obiettivi di Kyoto e dell’andamento tendenziale
delle emissioni legato agli scenari di sviluppo, di quanto la Lombardia dovrà ridurre le emissioni di gas serra nei prossimi anni?
• Quali sono le politiche e gli strumenti economici che la Regione può utilizzare per ridurre le emissioni?
• Quali fra i meccanismi flessibili sono già utilizzati dalle aziende e dalle istituzioni lombarde?
• Quali altri strumenti esistenti, nella forma di accordi volontari o misure fiscali regionali, contribuiscono al raggiungimento di Kyoto?
• In termini operativi, un piano di mitigazione Regionale volto a raggiungere gli obiettivi di Kyoto su quali settori dovrebbe intervenire? Con quali politiche tecnologiche e misure economiche?
kyoto questions kyoto questions for policy makersfor policy makers(su modello IPCC)(su modello IPCC)
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Emissioni di CO2 nel tendenziale
0,00
10,00
20,00
30,00
40,00
50,00
60,00
70,00
80,00
90,00
Mto
n di
CO
2 Terziario
Residenziale
Trasporti
Agricoltura
Industria
Terziario 5,94 4,86 5,91 5,73 6,18 6,40
Residenziale 19,91 18,76 17,36 18,86 19,43 19,65
Trasporti 21,50 25,55 25,77 29,56 33,85 35,73
Agricoltura 1,53 2,16 1,33 1,44 1,55 1,60
Industria 15,53 14,96 16,70 16,93 17,64 17,94
1990 1995 2000 2005 2010 2012
Individuazione di settori con emissioni in crescita: trasporti, Individuazione di settori con emissioni in crescita: trasporti, terziario e industriaterziario e industria
Proiezioni al 2012Proiezioni al 2012
Variaz. 1990-2012
0,46
- 0,2614,23
0,07
2,41
Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Emissioni di gas serra - settore trasporti
• il settore trasporti rappresenta la fontedel23% delle emissioni a livello regionale
• di cui il 73% è dovuto alle auto
73%
8%
17%2%
autoveicoli leggeriveicoli pesantimotocicli
Fondazione Lombardia per l’Ambiente
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Le azioni considerate
Dial-a-Ride (servizio pubblico flessibile a chiamata)Car pooling (condivisione dell’uso di auto private)Car sharing
Creazione di percorsi ciclabili sicuri (non solo turistici)Integrazione bici - trasporto pubblicoOrganizzazione aree sosta e serviziBike sharing
Regolamentazione di accessi e sostaRoad/park pricing (tariffazione di accessi e sosta)
SISTEMI INNOVATIVI
DI TRASPORTO
REGOLAMENTAZIONE E TARIFFAZIONE
MOBILITÀCICLABILE
Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Legenda:In giallo: riduzione dirette delle emissioni
In blu: meccanismi flessibili (Emission Trading, Clean Development Mechanism, Joint Implementation)
Scenari di stabilizzazione della CO2 in Lombardia
Misure dirette
Meccanismi flessibili
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14 Opzioni divise in 4 gruppi
Obiettivi richiesti per un abbattimento di 36 Mt CO2eq/anno entro il 2020
Azioni e interventi
Riduzione specifica per singola azione (equivalenza: in media 2,5 Mt CO2eq per cuneo)
Enti competenti ed esempi di attuazione
Strategia complessiva per la riduzione delle emissioni di gas serra in Lombardia
2. Uso ridotto di veicoli privati
Diminuzione della percorrenza dei veicoli privati del 14% da circa 14.000 a circa 12.000 km/anno per veicolo
Incremento della capacità delle reti di trasporto pubblico passeggeriAumento del numero di corsie preferenziali per i mezzi pubbliciImplementazione su vasta scala di sistemi innovativi di trasporto (dial a ride, car pooling, car sharing)Creazione di percorsi ciclopedonali sicuri e moderazione del traffico per spostamenti di prossimità (1-10 km)Sviluppo dell’intermodalità (bici + metropolitana, treno + bici etc..)Introduzione del road pricing per circolazione e sosta veicoli nei centri urbani
Efficienza e risparmio energetico
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Cattura e stoccaggio di CO2
8. Cattura di CO2 in relativo stoccaggio geologico
Costruzione di centrali a carbone per 1.000 MW con sistema di CCS (Carbon Capture and Storage)
Sviluppo di impianti di produzione di H2 da biomasse o reforming dotati di sistemi CCS
10. Energia fotovoltaica in sostituzione dell’energia prodotta con combustibili fossili
Installazione di 1,8 GW di celle fotovoltaiche con una occupazione di superficie pari a 1.825 ha
Piani di costruzione di sistemi fotovoltaici per scuole ed altri edifici pubblici nonché per aziende agricole e edilizia montanaNuovi standard energetici ediliziR&D per coperture e vetrate fotovoltaiche
Energie rinnovabili e gestione dei rifiuti
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Energie rinnovabili e gestione dei rifiuti
11. Combustibili da biomassa in sostituzione di combustibili fossili
Produzione di biocombustibili e produzione di biomassa per combustione diretta
Infrastrutture per il trasporto e lo stoccaggio di biomassaProgrammazione agricola territoriale nella tutela della biodioversitàIncentivi alla sostituzione di camini aperti, stufe tradizionalicon sistemi di combustione a legna più efficienti e meno inquinantiSviluppo di piani per l’autonomia energetica di realtà locali attraverso la costruzione di centrali a biomasse con possibilità di cogenerazione
Tutte le informazioni su
www.kyotolombardia.org
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