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RIABILITAZIONE RESPIRATORIA
POST - TRAPIANTO POLMONARE
Università Degli Studi di Torino, Fisioterapia,
Riabilitazione Respiratoria Ospedale San Giovanni Battista Molinette di Torino,
FKT Paola A. Palma,
Tirocinio Adattamento Fisioterapia,
Torino, Dicembre 2011.
“Sarai un buon medico
se puoi sognare,
senza che i tuoi sogni imperiosamente ti dominino,
e se puoi pensare,
senza che i tuoi pensieri siano l’unico obiettivo”.
RUDYARD KIPLING
INDICE
1. Introduzione
2. Obiettivo
a. Obiettivo Generale
b. Obiettivi Specifici
3. Trapianto Polmonare
a. Trapianto di polmone singolo
b. Trapianto di entrambi i polmoni
c. Selezione dei donatori e conservazione
d. Procedura del trapianto
e. Trattamento del rigetto
f. Complicanze
4. Scopo dello studio
5. Presentazione del caso clinico
6. Descrizione della Terapia di riabilitazione
a. Casco C- PAP
b. Bottiglia PEP
c. Palestra
i. Allenamento in Treadmill
ii. Test da Sforzo – Treadmill Test
iii. Test del cammino in 6 minuti
7. Risultati
8. Conclusioni
9. Bibliografia
10. Allegati
1. INTRODUZIONE
La riabilitazione respiratoria è considerata un intervento terapeutico non farmacologico di grande importanza
nella profilassi delle complicanze respiratorie per i pazienti sottoposti ad interventi di cardiochirurgia,
chirurgia toracica e addominale alta. Le complicanze respiratorie sono cause riconosciute di morbilità e
mortalità post-operatoria.
Durante il mio tirocinio ho potuto imparare che la scelta di un programma riabilitativo individuale è un
momento fondamentale, così come la valutazione e la scelta di indicatori sensibili rivolti a documentare i
cambiamenti del quadro patologico.
Gli obiettivi della riabilitazione respiratoria sono indirizzati a diminuire il rischio di comparsa delle
complicanze post-chirurgiche e a ridurre i tempi di ospedalizzazione al fine di ottimizzare la gestione clinica,
economica e sociale del processo di recupero.
2. OBIETTIVI
a. Obiettivo Principale.
Dimostrare che con la riabilitazione respiratoria monitorata mediante l’allenamento in palestra il
paziente trapiantato di polmone recupera la tolleranza allo sforzo e le capacità funzionali, per tornare
alla sua vita in miglior forma che prima dell’intervento.
b. Obiettivo secondario.
I cicli diurni di C-PAP e la NIV notturna aiutano a prevenire complicanze respiratorie
(disventilazione/atelectasie) se sono usati subito dopo la estubazione.
Usando la Bottiglia PEP per riespandere zone atelettasiche (non ventilate) o scarsamente ventilate
e favorire il drenaggio del muco dalla periferia polmonare verso le grandi vie aeree centrali, dove
viene stimolata la tosse favorendo in modo fisiologico la disostruzione.
Mediante l’ allenamento su Treadmill appena il paziente viene trasferito in reparto determinare il
recupero cardio-polmonare mediante il calcolo dei segni vitali e la Saturazione dell’Ossigeno in ogni
allenamento.
Prevenire il ristagno delle secrezioni.
Fare un studio comparato fra i diversi allenamenti con i dati ottenuti in ognuno.
Recuperare l’autonomia nelle attività della vita quotidiana.
3. TRAPIANTO DI POLMONE
Il trapianto di polmone presenta problemi particolari, a causa del rischio di infezioni devastanti in un organo
trapiantato esposto continuamente all'aria ambientale non sterile e a causa del meccanismo della tosse, che
viene abolito dall'intervento. L'attuale sopravvivenza a un anno dei riceventi di trapianto di polmone è circa
del 70%, in una popolazione di pazienti che non ha praticamente alcuna possibilità di sopravvivere se non
viene sottoposta al trapianto. Il tasso di sopravvivenza a lungo termine dopo trapianto di polmone non è
stato del tutto stabilito, ma l'incidenza di perdita tardiva dell'organo dopo l'intervento sembra essere inferiore
rispetto a quella di altri trapianti. La riabilitazione funzionale è buona; la maggior parte dei riceventi riprende
le attività quotidiane. La capacità di esercizio fisico è leggermente limitata a causa della risposta
iperventilatoria.
Le possibilità per il trapianto di polmone sono il trapianto di un singolo polmone, quello di entrambi i polmoni
o il trapianto combinato cuore-polmoni. Quest'ultimo è stato il tipo di intervento eseguito più di frequente.
I vantaggi del trapianto di entrambi i polmoni e di quello cuore-polmoni sono la rimozione dal torace di tutti i
tessuti potenzialmente malati e, per il trapianto cuore-polmoni, una cicatrizzazione più affidabile
dell'anastomosi tracheale favorita dalla presenza nel blocco cuore-polmoni dei vasi collaterali bronco-
coronarici. Gli svantaggi sono la natura più estesa degli interventi, con il trapianto cuore-polmoni che
richiede la circolazione extracorporea, la stretta corrispondenza necessaria tra le dimensioni toraciche del
donatore e quelle del ricevente, l'utilizzo di due o tre organi per un solo ricevente e, in alcuni casi, la
sostituzione di un cuore normale con uno che può andare incontro a disfunzione post-trapianto.
Le indicazioni al trapianto cuore-polmoni sono le malattie vascolari polmonari o le pneumopatie
parenchimali diffuse nelle quali è indicata la rimozione di tutto il tessuto polmonare (p. es. alcuni casi di
fibrosi cistica). Quando non esistono patologie cardiache primitive o secondarie, il cuore naturale del
ricevente di un trapianto cuore-polmoni può essere utilizzato come organo da impiantare in un intervento di
trapianto cardiaco.
c. Un trapianto di polmone singolo è più chiaramente indicato per i pazienti con
pneumopatia restrittiva. I vantaggi sono costituiti dalla relativa semplicità della procedura
chirurgica, che evita l'uso dell'anticoagulazione sistemica e della circolazione extracorporea;
dal più ampio range di accettabilità tra le dimensioni corporee del donatore e quelle del
ricevente; e dall'impiego ottimale degli organi del donatore, giacché il cuore (e il polmone
controlaterale) divengono disponibili per altri riceventi. Gli svantaggi comprendono la
possibilità di una disomogeneità del rapporto ventilazione/perfusione tra il polmone naturale
e il polmone trapiantato e la cicatrizzazione poco efficiente dell'anastomosi bronchiale.
L'avvolgimento dell'anastomosi bronchiale con l'omento ha migliorato quest'ultimo problema,
senza tuttavia risolverlo del tutto.
d. Un trapianto di entrambi i polmoni consente la rimozione di tutto il tessuto polmonare
malato ed è teoricamente eseguibile in tutti i pazienti che non presentano patologie
cardiache irreversibili. Tuttavia, la sezione delle arterie bronchiali e delle collaterali bronco-
coronariche del donatore rende problematica la cicatrizzazione tracheale.
e. Selezione dei donatori e conservazione: I cadaveri dai quali vengono prelevati i polmoni
devono appartenere a individui non fumatori con meno di 40 anni di età. Alla radiografia del
torace devono essere presenti solo segni minimi di addensamento e l'ossigenazione
mediante ventilazione assistita deve essere normale. I metodi di conservazione del polmone
non sono ancora ben sviluppati; un trapianto di polmone deve essere eseguito rapidamente.
Per lo più, prima dell'espianto viene infusa nell'arteria polmonare del donatore una soluzione
refrigerata cristalloide contenente prostaciclina. In alternativa, il polmone del donatore può
essere raffreddato per via sistemica grazie alla circolazione extracorporea, evitando
l'introduzione di cristalloidi nell'albero vascolare polmonare.
f. Procedura del trapianto: per il trapianto di polmone singolo, nel ricevente si esegue una
toracotomia laterale. Per confezionare le anastomosi si adoperano i manicotti dell'arteria
polmonare, della vena polmonare e del bronco. Se il clampaggio dell'arteria polmonare non
viene tollerato, è necessaria la circolazione extracorporea. Un trapianto cuore-polmoni viene
eseguito in circolazione extracorporea mediante una sternotomia mediana con anastomosi
aortica e atriale destra. L'anastomosi tracheale è eseguita in un punto immediatamente al di
sopra della biforcazione. I trapianti di entrambi i polmoni richiedono una più elaborata
ricostruzione chirurgica dei vasi e delle vie aeree, ma recentemente sono andati incontro a
crescenti possibilità di successo nei pazienti il cui cuore è normale.
g. Trattamento del rigetto: la terapia si avvale dei corticosteroidi somministrati rapidamente
EV ad alte dosi, della ATG o dell'OKT3. Spesso durante le prime due settimane dopo
l'intervento vengono anche somministrati ALG od OKT3 a scopo profilattico. Il rigetto acuto
si verifica in più dell'80% dei pazienti, ma può essere trattato con successo in una
percentuale molto alta di casi. Il rigetto polmonare si verifica più spesso del rigetto cardiaco
nei riceventi di trapianto combinato cuore-polmoni, cosicché le biopsie endomiocardiche non
sono sempre utili. Il rigetto è caratterizzato da febbre, dispnea e diminuzione della SaO2 e
del volume espiratorio forzato in un secondo ( FEV1). L'infiltrato interstiziale visibile alla rx
del torace è difficile da distinguere da quello di un'infezione. Per stabilire la diagnosi viene
spesso utilizzata la broncoscopia con lavaggio broncoalveolare e la biopsia transbronchiale.
h. Complicanze: le complicanze precoci più preoccupanti sono correlate alla scarsa
cicatrizzazione dell'anastomosi bronchiale o tracheale. Fino al 20% dei riceventi di trapianto
di polmone singolo sviluppano stenosi bronchiale, che spesso può essere trattata con la
dilatazione o con il posizionamento di endoprotesi. Per evitare interferenze con il processo
di cicatrizzazione dell'anastomosi bronchiale, i corticosteroidi vengono omessi dal regime
immunosoppressivo nel primo periodo postoperatorio. Vengono impiegate dosi
relativamente elevate di ciclosporina e di azatioprina .
Una complicanza tardiva del trapianto di polmone è la bronchiolite obliterante, che provoca
ostruzione lentamente progressiva delle vie aeree. Essa può essere una manifestazione del
rigetto cronico. Si osserva una diminuzione del FEV1 senza evidenza di alcun processo
patologico polmonare.
4. SCOPO DELLO STUDIO
Lo scopo di questo studio è descrivere la riabilitazione eseguita da un paziente trapiantato di polmone
sinistro, nel periodo dedicato all’allenamento su Treadmill in palestra con l’obbiettivo di consentire di
raggiungere la migliore condizione funzionale incentivando l’attività fisica, monitorando costantemente la
saturazione dell’ossigeno e la pressione arteriosa.
5. PRESENTAZIONE DEL CASO CLINICO
Anamnesi Anamnesi patologica remota: ex fumatore, pregressa plastica per ernia inguinale sinistra (1980);
pregressa TBC polmonare (2005) Trattata con terapia specifica per 9 mesi; Dal 2009 dispnea da sforzo con
riscontro radiologico di interstiziopatia polmonare con pattern radiologico tipo UIP/NSIP. Alla biopsia
bronchiale diagnosi istopatologica di fibrosi peribronchiale ed endobronchiale.
Nel 2010 inserito in lista attiva per trapianto polmonare.
Anamnesi patologica prossima: Uomo 68 anni, in data 5/09/2011 è stato sottoposto a trapianto
monolaterale di polmone sinistro . Il decorso successivo in cardiorianimazione è stato sostanzialmente
regolare con scambi respiratori in progressivo miglioramento ed emodinamica stabile senza inotropi.
In data 06/09/2011 il paziente è stato trasferito alla Rianimazione ed è stato estubato in data 07/09/2011.
Tampone su polmone del donatore: negativo
Broncoaspirato post-trapianto: negativo.
Il 12/09/2011 il paziente è stato trasferito al Reparto di Cardiochirurgia. Il successivo decorso in degenza
ordinaria è risultato regolare e si è assistito a progressivo recupero funzionale.
Ha regolarmente svolto i cicli riabilitativi respiratori associati a NIV notturna e C-PAP diurna col
miglioramento dei parametri respiratori ad EGA seriati in aria ambiente. Tosse valida, con secrezioni chiare.
Dopo la necessità nel post-operatorio di terapia insulinica, durante la successiva degenza si è ottenuto un
buon controllo glicemico senza necessità di terapia mirata.
Il 26/09/2011 eseguita Broncoscopia: CV, trachea è carina e regolabile, a sinistra anastomosi bronchiale
rivestita di mucosa integra, lume aereo regolare, osti bronchiali pervi ed esplorabili, mucosa regolare, scarse
secrezioni eseguite biopsie polmonari transbronchiali: all’esame istologico evidenza di rigetto acuto lieve A2. All’Rx torace post broncoscopia: non segni di PNX (Pneumotorace).
Spirometria: FVC 3.44(86%), FEV1 2.76(93%) IT 80.
EGA: PH /.44, PaCO2 36, PaO2 76, HCO2 24,5.
Diagnosi alla dimissione: Trapianto polmonare sinistro per fibrosi polmonare. Rigetto A2 alle biopsie
polmonari transbronchiali di follow-up 21° giorno. Pregressa TBC polmonare.
Terapia Farmacologica:
LASIX 25 mg 1 co x2;
ENAPREN 5 mg 1 co x 2/die ore 8-20;
LENTOKALIUM 600 mg 1 co x 2/die ore 8-20;
PANTORC 40 mg 1 co/die ore 8;
DIFLUCAN 200 mg 1 co
DAKTARIN GEL 2 cucchiaini/die;
DARILIN 450 1 co x 2;
BACTRIM F 1 co a giorni alterni (pari);
ZITROMAX 500 mg ½ co a giorni alterni (pari);
PIRALDINA 500 mg 1 co x 3 volte al giorno;
NEORAL 75 mg x 2 ( ore 8-20);
MICOFENALOTO 1 gr x 2 ( ore 8-20);
DELTACORTENE 5 mg 2 co x die ore 8;
ARIXTRA 2,5 1 fl sottocute ore 18:0
6. DESCRIZIONE DELLA TERAPIA DI RIABILITAZIONE Riabilitazione in Post-chirurgia: Il paziente dopo la chirurgia di trapianto ha regolarmente svolto i cicli
riabilitativi respiratori associati a NIV notturna e C-PAP diurna col miglioramento dei parametri respiratori ad
EGA seriati in aria ambiente. Tosse valida, con secrezione chiare.
Come terapia post-chirurgica il paziente ha utilizzato come presidio per migliorare la ventilazione la Bottiglia
PEP e ha appreso come tossire contenendo la ferita.
a. CASCO C-PAP:
La pressione positiva continua nelle vie aeree (CPAP) è una forma di ventilazione non invasiva, usata come
metodo di ingresso respiratorio nel malato. L’obiettivo principale è fornire una bassa pressione di
distensione dei polmoni e prevenire il collasso degli alveoli e delle vie aeree terminali durante l’espirazione.
La CPAP ha dimostrato la sua utilità, nel diminuire le apnee, nel ridurre il fallimento dell’estubazione e nel
ridurre il bisogno di ventilazione meccanica per la gestione della membrana ialina (EMH).
1. Effetto in fisiologia polmonare
a. Migliora l’ossigenazione b. Aumenta il volume polmonare c. Migliora l’estensibilità polmonare d. Diminuisce la resistenza espiratoria e. Conserva il surfactante, riducendo la formazione delle membrane ialine e il collasso
alveolare. f. Diminuisce l’espressione di mediatori pro-infiammatori g. Stabilizza la parete toracica h. Stimola lo sviluppo polmonare e aumenta il diametro delle vie aeree.
2. Metodi per generare CPAP
I sistemi utilizzati sono due:
a. Sistema a Domanda di Flusso.- Si basano su un dispositivo in grado di erogare
un flusso gassoso ad ogni sforzo inspiratorio del paziente. Ciò comporta un piccolo aumento
del lavoro respiratorio, necessario per attivare il trigger che consente l’apertura e la chiusura
del ventilatore. Le resistenze all’apertura della valvola creano delle oscillazioni di pressione
del sistema. Questi sistemi presentano una “performance pneumatica” più scadenti rispetto
a quelli a flusso continuo, per cui sono sconsigliati e comunque poco utilizzati nella pratica
clinica.
b. Sistema a flusso continuo .- Sono più semplici, efficienti ed economici rispetto a quelli “a
domanda”, per cui sono quelli applicati routinariamente. Essi utilizzano due sistemi:
i. SISTEMA VENTURI (fonte di ossigeno + aria ambiente). Sul sistema di Venturi si
basa il funzionamento della maschera di Boussignac.
Il sistema inietta ossigeno ad alto flusso, molto accelerato, attraverso ugelli
molto stretti e questo crea una valvola “virtuale”
Da un punto di vista pratico, va ricordato che si inizia utilizzando un flusso di ossigeno di 15 Litri/min, il che
determina una pressione di circa 5 cm H2O. Il flusso può essere aumentato fino ad un massimo di 30
Litri/min, il che determina una pressione di circa 10 cm di H2O. Va sottolineato che la pressione in maschera
può essere misurata con un semplice manometro applicabile dall’esterno sulla maschera stessa.
La Boussignac inoltre consente di attuare, contemporaneamente al supporto pressorio, anche l’eventuale
terapia aerosolica. Uno dei limiti della Boussignac è che non è possibile stabilire con certezza la FiO2 che il
paziente respira, in quanto essa dipende dalla ventilazione del paziente e dal flusso di ossigeno erogato. Se
il flusso inspiratorio del paziente è maggiore del flusso di ossigeno, egli “raccoglie” aria dall’ambiente,
attraverso l’orifizio della maschera, riducendo la FiO2. Questo fenomeno sarà tanto maggiore quanto più
elevato è il flusso inspiratorio del paziente e quanto più bassa la pressione applicata.
ii. SISTEMA STANDARD (fonte di ossigeno + aria compressa). È quello realizzato con
l’applicazione del casco (scafandro) o delle maschere facciali. L’utilizzo del casco o
della maschera richiede la presenza di un doppio flussimetro (ossigeno e aria
compressa), in grado di fornire gli elevati flussi richiesti (fino a 30-40 Litri per il
casco), per consentire un efficace “lavaggio” dei gas respirati dal paziente e per
evitare la ri-respirazione, causa di aumento, spesso pericoloso, dei valori della CO2.
QUANDO SI APPLICA LA CPAP E QUANDO SI SOSPENDE ?
I criteri sono sia clinici che emogasanalitici ed alcuni non specifici di questa
modalità, rientrando in quelli relativi all’indicazione alla ventilazione meccanica in
senso lato.
La CPAP si applica in presenza di:
1) Dispnea severa a riposo.
2) Frequenza respiratoria ≥ 30 atti/min.
3) Uso dei muscoli respiratori accessori.
4) SpO2 < 90% con ventimask al 60%.
5) PaO2/FiO2 < 300.
Il trattamento deve essere precoce e può essere attuato anche in fase
preospedaliera. Essa va sospesa in presenza di:
1) Miglioramento della dispnea e delle condizioni cliniche generali.
2) Frequenza respiratoria < 25 atti/min.
3) pH > 7.35.
4) SpO2 > 95% con FiO2 < 40% (EPAc).
5) SpO2 > 90% con FiO2 < 31% (BPCO
riacutizzata ).
6) Diuresi attiva
In modalità CPAP ad alto flusso, le interfacce maschera-casco sono ugualmente efficaci nel mantenere
costante il livello di PEEP durante l’intero ciclo respiratorio e nel ridurre il lavoro respiratorio;
In modalità PSV la maschera facciale pressurizza più velocemente ma il maggior confort e la tollerabilità del
casco ne consentono l’applicazione anche in pazienti che necessitano di un lungo periodo di assistenza.
b. BOTTIGLIA PEP
Serve all’applicazione di una tecnica fisioterapica che è l’espirazione controllata. Si realizza attraverso un
modulatore di flusso espiratorio rappresentato da un tubo di plastica lungo circa 80 cm e di circa 1 cm di
diametro, che pesca in una bottiglia contenente una resistenza data da un’altezza variabile d’acqua
compresa tra 5 e 20 cm.
Ideali sono i cosiddetti boulau, cioè grosse bottiglie di vetro usate in ospedale, che somigliano ai galloni del
vino. Comunque, qualsiasi sia il materiale usato, l’importante è che siano adeguati il livello dell’acqua (si
calcoli che l’espirazione a labbra socchiuse equivale a soffiare dentro 5 cm. di acqua) e il diametro del tubo.
L’espirazione lenta favorisce lo svuotamento dei distretti polmonari periferici ipoventilati attraverso le vie
aeree collaterali.
Viene favorita la risalita delle secrezioni mucose dalla periferia polmonare verso le grandi vie aeree centrali,
dove viene stimolata la tosse favorendo in modo fisiologico la disostruzione.
Il paziente deve inspirare attraverso il naso per 3-5 secondi lentamente; deve fare un’apnea a fine
inspirazione di 3 secondi; deve espirare attraverso il boccaglio (ben serrato tra le labbra per evitare perdite
d’aria), facendo gorgogliare l’acqua contenuta nella bottiglia (l’espirazione deve essere lenta,
non forzata, omogenea e continua) per 6-10 secondi.
E’ necessario ripetere un ciclo di 5-6 espirazioni per 2-3 volte l’ora o 5 minuti ogni ora.
E’ importante il ricambio giornaliero dell’acqua della bottiglia.
Assistenza alla tosse:
L’assistenza alla tosse è un punto fondamentale del corretto decorso post-operatorio del paziente
chirurgico. Il fisioterapista addestra il paziente ad effettuare tutte le manovre esterne che consentano un
“contenimento” delle ferite chirurgiche che può essere effettuato con le mani o con ausili (cuscini, cinghie,
fasce).
c. PALESTRA
i. Allenamento su Treadmill:
Il tapis roulant (noto anche come treadmill o tappeto elastico) è uno strumento ben conosciuto da chi
frequenta le palestre. Sul tapis roulant è possibile praticare una corsa sul posto, simulando il gesto atletico
con differenti carichi (in termini di pendenza e/o velocità minima da tenere).
Consigli generali per svolgere esercizi corretti sul tapis roulant
La postura deve essere eretta: testa alta, collo dritto, spalle allineate ai fianchi, a loro volta allineati
alle caviglie; le braccia si muovono morbide e rilassate in opposizione alle gambe nella camminata,
mentre nella corsa devono essere tenute piegate proprio come quando si fa jogging.
Prendete confidenza con il tapis roulant dandovi il tempo di sentirvi sicuri e disinvolti sia nella
camminata che nella corsa.
Le prime volte che scendete dal tapis roulant potreste avvertire dei capogiri. È piuttosto normale
nella misura in cui non si è abituati a camminare senza vedere cambiare i punti di riferimento, tuttavia
accertatevi che la pressione sia a posto. Sedetevi, sorseggiate dell’acqua e rilassatevi, i giramenti di
testa dovrebbero sparire entro 5 minuti. Se questi si ripetono dopo la terza volta che usate il tapis
roulant, consultate il medico.
Nessuna attività d’allenamento deve iniziare investendo tutte le energie, l’entusiasmo potrebbe
giocare brutti scherzi. Anche se vi sembra facile camminare sul tapis roulant, cominciate con un
allenamento facile e progressivo (es. 5 minuti di camminata a passo lento, con intervalli di 5 minuti di
riposo, fino a completare 30 minuti di camminata a passo lento sul tappeto).
Anche se al momento non sembra faticoso, la percentuale di pendenza di 1 grado del nastro da
corsa sottopone il cuore a un discreto sforzo. Inizialmente si partirà con 5 minuti di camminata con
piano orizzontale.
La percentuale di pendenza ideale del nastro da corsa è minore o pari al 5%; oltrepassare il 7%
può causare danni alla schiena, al bacino e alle caviglie.
Alla fine di ogni sessione di allenamento è bene camminare a passo lento sul tapis roulant per 1
minuto per rilassare la muscolatura.
Dopo essere scesi dal tapis roulant, fate tra i 5 e i 10 minuti di pausa.
Fare tapis roulant tutti i giorni è un vero e proprio sacrificio per il corpo. L’allenamento si fa tre volte
a settimana, da 30 minuti.
Non si devono fare esercizi senza monitorare la frequenza del battito cardiaco e la saturazione del
O2.
SVILUPPO DELLA RIABILITAZIONE IN PALESTRA
Il paziente inizia la terapia di allenamento su Treadmill il 15/09/2011; Tenendo conto che il paziente ha 68
anni la Frequenza Cardiaca massima durante il allenamento sarà di 122 x min.
Prima seduta
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
15/9 11 Riposo 95% 77 130/65 20 AA 0/0
1°inc 0% 1.8 5 93% 97 - 2
= 0% 1.8 10 * 93% 98 110/80 2 4/1
= 0% 1.8 15 93% 97 - 2 1/1
= 0% 1.8 20 * 93% 101 120/60 2 2/2
= 0% 1.8 25 93% 102 - 2
1°inc 0% 1.8 30 93% 102 140/70 24 2 3/4
Dopo Recupero 5’ 95% 79 120/70 16 AA 0/0
PAOS 140/70 FC 102 SpO2< 93% FR 24
15/09/2011 Primo allenamento su Treadmill: 30’ dal 1°inc al 1°inc; PAO>114/70; FC> 102; FR> 24; SPO2<
93% in AA; BORG: D/M 4/1.
Pausa de 5 ‘ (*)
2° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
16/09 11 Riposo 96% 87 125/70 20 AA 0/0
0% 1.8 5 94% 105 1
0% 1.8 10 * 93% 110 130/75 1
0% 1.8 15 93% 99 1 1/1
0% 1.8 20 93% 102 1 2/1
0% 2.1 25 92% 105 2 2/1
0% 2.1 30 93% 108 130/75 26 2 2/2
Dopo Recupero 5’ 96% 89 95/70 18 AA 0/0
PAOS 130/75 FC 108 SpO2< 92% FR 26
16/09/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dal 1°inc al 1°inc; PAO>130/75; FC> 108; FR> 26; SPO2< 92% in
AA; BORG: D/M 2/2.
Pausa e cambio di tappeto (*)
3° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
19/09 13 Riposo 96% 82 120/80 24 AA 0/0
1°inc 0% 1.8 5 94% 92 1
1°inc 0% 1.8 10 93% 97 1 0.5/1
2°inc 0% 2.0 15 93% 95 1
2°inc 0% 2.0 20 93% 97 1 0.5/1
2°inc 1% 2.0 25 93% 95 1
2°inc 1% 2.0 30 93% 95 120/80 26 1 1/0.5
Dopo Recupero 5’ 96% 82 AA 0/0
PAOS 120/80 FC 97 SpO2< 93% FR 26
19/09/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dal 1°inc al 2°inc; PAO>120/80; FC> 97; FR> 26; SPO2< 93% in
AA; BORG: D/M 1/0.5.
4° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
20/09 14:00 Riposo 96% 84 110/70 16 AA 0/0
1°inc 1% 1.8 5 93% 90 1
1°inc 1% 1.8 10 94% 92 1 0.5/0.5
2°inc 1% 2.0 15 93% 98 1
2°inc 1% 2.0 20 94% 104 1 0.5/0.5
2°inc 1% 2.2 25 92% 107 1
2°inc 1% 2.2 30 93% 103 110/70 20 1 0.5/0.5
Dopo Recupero 5’ 96% 81 95/65 - AA 0/0
PAOS 110/70 FC 107 SpO2< 92% FR 20
20/09/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dal 1°inc al 2°inc; PAO>110/10; FC> 107; FR> 20; SPO2< 92% in
AA; BORG: D/M 0.5/0.5.
5° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
21/09 14/25 Riposo 97% 89 110/70 20 AA 0/0
1°inc 1% 1.8 5 93% 113 1 0/0
2°inc 1% 2.0 10 94% 115 1 0.5/0.5
2°inc 1% 2.0 15 94% 112 1 1/1
2°inc 1% 2.0 20 94% 109 1 1/1
2°inc 1% 2.2 25 93% 113 1 1/1
2°inc 1% 2.2 30 95% 110 120/80 24 1 1/1
Dopo Recupero 5’ 96% 93 110/70 - AA 0/0
PAOS 120/80 FC 115 SpO2< 93% FR 24
21/09/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dal 1°inc al 2°inc; PAO>120/80; FC> 115; FR> 24; SPO2< 93% in
AA; BORG: D/M 1/1.
6° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
22/09 14 Riposo 97% 80 110/70 16 1 0/0
2°inc 1% 2.0 5 94% 95 1
2°inc 1% 2.0 10 94% 98 1 0.5/0.5
2°inc 1% 2.2 15 95% 98 1
2°inc 1% 2.2 20 94% 101 1 1/1
2°inc 1% 2.4 25 94% 100 1
2°inc 1% 2.4 30 93% 96 120/80 20 1 1/1
Dopo Recupero 5’ 95% 80 110/70 - AA 0/0
PAOS 120/80 FC 101 SpO2< 93% FR 20
22/09/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dal 2°inc al 2°inc; PAO>120/80; FC> 101; FR< 20; SPO2< 93% in
AA; BORG: D/M 1/1.
7° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
23/09 12:20 Riposo 97% 76 120/80 16 AA 0/0
2°inc 1% 2.0 5 97% 91 1 0/0
2°inc 1% 2.2 10 95% 96 1 0.5/0.5
2°inc 1% 2.2 15 94% 96 1 0.5/0.5
2°inc 1% 2.4 20 94% 96 1 1/1
2°inc 1% 2.4 25 95% 95 1 1/1,5
2°inc 1% 2.6 30 93% 99 135/85 20 1 1/1,5
Dopo Recupero 5’ 97% 84 120/80 - AA 0/0
PAOS 135/85 FC 99 SpO2< 93% FR 20
23/09/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dal 2°inc al 2°inc; PAO>135/85; FC> 99; FR> 20; SPO2< 93% in
AA; BORG: D/M 1/1.5.
8° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
27/09 12:00 Riposo 98% 72 120/70 14 AA 0/0
2°inc 1% 2.2 5 95% 90 1 0/0
2°inc 1% 2.4 10 95% 92 1 0/0
2°inc 1% 2.6 15 95% 97 1 0.5/0.5
2°inc 1% 2.8 20 95% 99 1 0,5/0,5
2°inc 1% 3.0 25 95% 102 1 1/1
2°liv 1% 3.2 30 93% 107 130/70 18 1 1/1
Dopo Recupero 5’ 96% 84 110/60 14 AA 0/0
PAOS 130/70 FC 107 SpO2< 93% FR 18
27/09/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dal 2°inc al 2°liv; PAO>130/70; FC> 107; FR> 18; SPO2< 93% in
AA; BORG: D/M 1/1.
9° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
29/09 12:00 Riposo 97% 82 110/70 16 AA 0/0
2°inc 1% 2.4 5 95% 98 1 0/0
2°inc 1% 2.6 10 94% 100 1 0/0
2°inc 1% 2.8 15 95% 104 1 0.5/0.5
2°inc 1% 3.0 20 95% 110 1 1/0.5
2°liv 1% 3.2 25 93% 111 1
2°liv 1% 1 30 95% 122 120/70 20 1 1/0.5
Dopo Recupero 5’ 95% 100 105/70 16 AA 0/0
PAOS 120/70 FC 122 SpO2< 93% FR 20
29/09/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dal 2°inc al 2°liv; PAO>120/70; FC> 122; FR> 20; SPO2< 93% in
AA; BORG: D/M 1/0.5.
10° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
3/10 10:00 Riposo 96% 84 90/60 14 AA 0/0
2°inc 1% 2.6 5 94% 102 AA 0/0
2°inc 1% 2.8 10 94% 111 AA 0.5/0
2°inc 1% 3.0 15 93% 108 AA 0.5/0
2°liv 1% 3.2 20 94% 110 AA
2°liv 1% 3.2 25 94% 115 AA
3° inc 2% 3.2 30 94% 119 110/70 16 AA 1/0
Dopo Recupero 5’ 95% 97 100/70 12 AA 0/0
PAOS 110/70 FC 119 SpO2< 93% FR 16
3/10/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dal 2°inc al 3°inc; PAO>110/70; FC> 119; FR> 16; SPO2< 93% in
AA; BORG: D/M 1/0. Primo allenamento senza l’utilizzo di 02, tutto a Aria ambiente (AA).
11° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
5/10 10:00 Riposo 97% 91 90/70 16 AA 0/0
2°inc 1% 2.8 5 94% 102 AA 0/0
2°inc 1% 3.0 10 94% 106 AA
2°inc 1% 3.0 15 93% 108 AA 0.5/0
2°inc 1% 3.2 20 94% 120* AA
2°inc 1% 3.2 25 94% 115 AA
2°inc 1% 3.2 30 94% 115 110/80 24 AA 0.5/0
Dopo Recupero 5’ 95% 87 80/60 14 AA 0/0
PAOS 110/80 FC 120 SpO2< 93% FR 24
5/10/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dal 2°inc al 2°inc; PAO>110/80; FC> 120; FR> 24; SPO2< 93% in
AA; BORG: D/M 0,05/0.
12° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
7/10 10:00 Riposo 97% 78 110/70 16 AA 0/0
2°inc 1% 3.0 5 95% 95 AA 0/0
2°liv 1% 3.2 10 95% 98 AA
2°liv 1% 3.2 15 95% 104 AA
2°liv 1% 3.2 20 95% 104 AA
2°liv 1% 3.2 25 95% 104 AA 0.5/0
3°liv 3% 3.2 30 94% 102 120/80 20 AA 0.5/0
Dopo Recupero 5’ 96% 87 110/80 16 AA 0/0
PAOS 12/80 FC 104 SpO2< 94% FR 20
7/10/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dal 2°inc al 3°liv; PAO>120/80; FC> 104; FR< 20; SPO2< 94% in
AA; BORG: D/M 0,5/0.
13° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
10/10 10:00 Riposo 97% 93 110/90 18 AA 0/0
2°liv 1% 3.2 5 95% 111 AA 0/0
2°liv 1% 3.2 10 95% 110 AA
2°liv 1% 3.2 15 95% 107 AA 0.5/0
3°liv 3% 3.2 20 95% 93 AA
3°liv 3% 3.2 25 95% 120 AA
3°liv 3% 3.2 30 94% 125* 120/80 20 AA 1/0
Dopo Recupero 5’ 96% 106 110/80 14 AA 0/0
PAOS 120/80 FC 125 SpO2< 94% FR 20
10/10/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dal 2°liv al 3°liv; PAO>120/80; FC> 125; FR> 20; SPO2< 94% in
AA; BORG: D/M 1/0.
14. seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
12/10 10:00 Riposo 97% 93 110/80 12 AA 0/0
2°liv 1% 3.2 5 95% 93 AA 0/0
3°inc 2% 3.2 10 93% 94 AA
3°inc 2% 3.2 15 95% 120 AA
3°inc 2% 3.2 20 96% 128* AA
3°inc 2% 3.2 25 94% 128* AA
3°inc 2% 3.2 30 94% 130* 100/75 16 AA 1/0.5
Dopo Recupero 5’ 95% 107 85/70 12 AA 0/0
PAOS 100/75 FC 130 SpO2< 93% FR 16
12/10/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dal 2°liv al 3°inc; PAO>110/80; FC> 130; FR> 16; SPO2< 93% in
AA; BORG: D/M 1/0.5.
15° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
14/10 10:00 Riposo 94% 87 90/50 14 AA
2°liv 1% 3.2 5 94% 104 AA
2°liv 1% 3.2 10 94% 108 AA 0,5/0
3°inc 2% 3.2 15 92% 110 AA
3°inc 2% 3.2 20 93% 115 AA 0,5/0
3°liv 3% 3.2 25 93% 102 AA
3°liv 3% 3.2 30 92% 122 90/60 18 AA 1/0.5
Dopo Recupero 5’ 95% 96 90/10 16 AA 0/0
PAOS 90/60 FC 122 SpO2< 92% FR 18
14/10/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dal 2°liv al 3°liv; PAO>90/60; FC> 122; FR> 18; SPO2< 92% in
AA; BORG: D/M 1/0.5
16° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
17/10 Riposo 93% 92 120/80 14 AA 0/0
2°liv 1% 3.2 5 94% 103 AA 0/0
2°liv 1% 3.2 10 92% 104 AA 0.5/0
3°inc 2% 3.2 15 94% 110 AA 0.5/0
3°inc 2% 3.2 20 94% 112 AA 0.5/0
3°liv 3% 3.2 25 94% 110 AA 1/0
3°liv 3% 3.2 30 93% 115 110/80 - AA 1/0
Dopo Recupero 5’ 97% 96 - - AA 0/0
PAOS 120/80 FC 115 SpO2< 92% FR 14
17/10/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dal 2°liv al 3°liv; PAO>120/80; FC> 115; FR> 14; SPO2< 92% in
AA; BORG: D/M 0.5/0.
17°seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
19/10 10:11 Riposo 96% 90 120/75 - AA 0/0
2°liv 1% 3.2 5 93% 106 AA 0/0
2°liv 1% 3.2 10 93% 114 AA 0.5/0
2°liv 1% 3.2 15 93% 111 AA 0.5/0
2°liv 1% 3.2 20 93% 113 AA 0.5/0
3°liv 3% 3.2 25 93% 116 AA 0.5/0
3°liv 3% 3.2 30 92% 118 150/80 20 AA 0.5/0
Dopo Recupero 5’ 95% 104 110/70 - AA 0/0
PAOS 150/80 FC 118 SpO2< 92% FR 20
19/10/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dal 2°liv al 3°liv; PAO>150/80; FC> 118; FR> 20; SPO2< 92% in
AA; BORG: D/M 0.5/0.
18° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
21/10 10:00 Riposo 97% 85 110/80 - AA 0/0
2°liv 1% 3.2 5 93% 106 AA 0/0
2°liv 1% 3.2 10 94% 106 AA 0.5/0
2°liv 1% 3.2 15 92% 112 AA 0.5/0
2°liv 1% 3.2 20 92% 116* AA 0.5/0
2°liv 1% 3.2 25 93% 120 AA 0.5/0
2°liv 1% 3.2 30 93% 128 130/80 20 AA 1/0
Dopo Recupero 5’ 96% 110 110/75 - AA 0/0
PAOS 130/80 FC 128 SpO2< 92% FR 20
21/10/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dal 2°liv al 2°liv; PAO>130/80; FC> 128; FR> 20; SPO2< 92% in
AA; BORG: D/M 0.5/0.
Ritmo cardiaco irregolare *
19° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
24/10 10:00 Riposo 97% 84 110/70 12 AA 0/0
2°liv 1% 3.2 5 93% 105 AA 0/0
2°liv 1% 3.2 10 93% 106 AA 0/0
3°inc 2% 3.2 15 93% 109 AA 0/0.5
3°inc 3% 3.2 20 93% 115 AA
3°liv 3% 3.2 25 94% 120 AA
3°liv 3% 3.2 30 93% 121 120/85 24 AA 0/0.5
Dopo Recupero 5’ 97% 103 110/70 18 AA 0/0
PAOS 120/85 FC 121 SpO2< 93% FR 24
24/10/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dal 2°liv al 3°liv; PAO>120/85; FC> 121; FR> 24; SPO2< 93% in
AA; BORG: D/M 0/0.5.
20° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
26/10 10:00 Riposo 97% 88 120/80 - AA 0/0
3°inc 2% 3.2 5 94% 110 AA 0/0
3°inc 2% 3.2 10 94% 104 AA 0/0
3°liv 3% 3.2 15 94% 112 AA 0.5/0
3°liv 3% 3.2 20 94% 114 AA 0.5/0
3°liv 3% 3.2 25 95% 110 AA 0.5/0
4°inc 4% 3.2 30 94% 116 120/70 20 AA 0.5/0
Dopo Recupero 5’ 96% 93 115/75 16 AA 0/0
PAOS 120/80 FC 116 SpO2< 94% FR 20
26/10/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dal 3°inc al 4°inc; PAO>120/80; FC> 116; FR> 20; SPO2< 94% in
AA; BORG: D/M 0,5/0.
21° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
28/10 10:10 Riposo 97% 86 115/75 - AA 0/0
3°inc 2% 3.2 5 95% 105 AA 0/0
3°liv 3% 3.2 10 95% 111 AA 0/0
3°liv 3% 3.2 15 95% 115 AA 0/0
3°liv 3% 3.2 20 95% 114 AA 0.5/0
4°inc 4% 3.2 25 95% 122 AA 0.5/0
4°inc 5% 3.2 30 95% 121 135/80 20 AA 0.5/0
Dopo Recupero 5’ 97% 102 110/70 - AA 0/0
PAOS 135/80 FC 122 SpO2< 95% FR 20
28/10/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dalla 3°inc al 4°inc; PAO>135/80; FC> 122; FR> 20; SPO2< 95%
in AA; BORG: D/M 0.5/0.
22° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
31/10 10:30 Riposo 97% 70 110/60 16 AA
3°liv 3% 3.2 5 95% 93 AA
3°liv 3% 3.2 10 95% 94 AA
3°liv 3% 3.2 15 94% 102 AA 0/0
4°inc 4% 3.2 20 95% 105 AA 0.5/0
4°inc 5% 3.2 25 95% 107 AA 0.5/0
4°inc 5% 3.2 30 95% 107 110/70 20 AA 0.5/0
Dopo Recupero 5’ 96% 89 110/60 16 AA 0/0
PAOS 110/70 FC 107 SpO2< 94% FR 20
31/10/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dalla 3°liv al 4°inc; PAO>1110/70; FC> 107; FR> 20; SPO2< 94%
in AA; BORG: D/M 0.5/0.
23 ° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
2/11 10:00 Riposo 97% 73 115/70 20 AA 0/0
3°liv 3% 3.2 5 94% 99 AA
3°liv 3% 3.2 10 94% 95 AA
4°inc 4% 3.2 15 94% 103 AA 0/0
4°inc 4% 3.2 20 94% 107 AA 0.5/0
4°inc 5% 3.2 25 93% 111 AA
4°inc 5% 3.2 30 93% 112 130/80 20 AA 0.5/0
Dopo Recupero 5’ 96% 93 115/65 20 AA 0/0
PAOS 130/80 FC 112 SpO2< 93% FR 20
2/11/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dalla 3°liv al 4°inc; PAO>130/80; FC> 112; FR> 20; SPO2< 93% in
AA; BORG: D/M 0.5/0.
24° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
3/11 10:20 Riposo 96% 88 110/70 20 AA 0/0
3°liv 3% 3.2 5 90% 116 AA 0/0
3°liv 3% 3.2 10 92% 119 AA 0/0
3°liv 3% 3.2 15 90% 121 AA 0/0
3°liv 3% 3.2 20 90% 124 AA 0/0
3°liv 3% 3.2 25 92% 124 AA 0.5/0
3°liv 3% 3.2 30 91% 130 125/80 20 AA 0.5/0
Dopo Recupero 5’ 97% 105 120/75 - AA 0/0
PAOS 125/80 FC 130 SpO2< 90% FR 20
3/11/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dalla 3°liv al 4°inc; PAO>125/80; FC> 130; FR> 20; SPO2< 90% in
AA; BORG: D/M 0.5/0.
25° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
7/11 10:00 Riposo 98% 79 110/75 16 AA 0/0
3°liv 3% 3.2 5 95% 102 AA
3°liv 3% 3.2 10 95% 102 AA 0/0
4°inc 4% 3.2 15 95% 104 AA 0/0
4°inc 4% 3.2 20 95% 107 AA 0/0
4°inc 5% 3.2 25 94% 108 AA
4°inc 5% 3.2 30 95% 113 120/70 20 AA 0.5/0
Dopo Recupero 5’ 97% 88 90/60 12 AA 0/0
PAOS 120/70 FC 113 SpO2< 94% FR 20
7/11/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dalla 3°liv al 4°inc; PAO>120/70; FC> 113; FR> 20; SPO2< 94% in
AA; BORG: D/M 0.5/0.
26° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
9/11 Riposo 96% 72 110/70 14 AA 0/0
3°liv 3% 3.2 5 95% 95 AA 0/0
4°inc 4% 3.2 10 95% 97 AA 0/0
4°inc 4% 3.2 15 94% 100 AA 0/0
4°inc 5% 3.2 20 94% 102 AA 0.5/0
4°inc 5% 3.2 25 94% 106 AA 0.5/0
4°inc 5% 3.2 30 94% 108 120/65 18 AA 0.5/0
Dopo Recupero 5’ 97% 85 100/70 16 AA 0/0
PAOS 120/65 FC 108 SpO2< 94% FR 18
9/11/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dalla 3°liv al 4°inc; PAO>120/65; FC> 108; FR> 18; SPO2< 94% in
AA; BORG: D/M 0.5/0.
27° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
11/11 10:00 Riposo 98% 81 115/80 12 AA 0/0
3°liv 3% 3.2 5 94% 102 AA 0/0
4°inc 4% 3.2 10 94% 106 AA 0/0
4°inc 5% 3.2 15 94% 111 AA
4°inc 5% 3.2 20 94% 114 AA 0.5/0
4°inc 5% 3.2 25 94% 116 AA 0.5/0
4°inc 6% 3.2 30 93% 106 130/70 16 AA 0/0
Dopo Recupero 5’ 96% 95 105/70 12 AA 0/0
PAOS 130/80 FC 116 SpO2< 93% FR 16
11/11/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dalla 3°liv al 4°inc (3.2 km/h vel – 6%pen); PAO>130/80; FC> 116;
FR> 16; SPO2< 93% in AA; BORG: D/M 0.5/0.
28° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
16/11 10:00 Riposo 98% 81 130/80 20 AA 0/0
4°inc 4% 3.2 5 95% 103 AA
4°inc 4% 3.2 10 95% 103 AA 0/0
4°inc 5% 3.2 15 95% 105 AA
4°inc 5% 3.2 20 95% 104 AA 0/0
4°inc 6% 3.2 25 95% 109 AA 0/0
4°liv 7% 3.2 30 95% 112 140/80 24 AA 0/0
Dopo Recupero 5’ 97% 87 125/80 18 AA 0/0
PAOS 140/80 FC 112 SpO2< 95% FR 24
16/11/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dalla 4°inc al 4°liv ( 3.2 km/h vel – 7% pen); PAO>140/80; FC>
112; FR> 24; SPO2< 95% in AA; BORG: D/M 0/0.
29° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
18/11 10:30 Riposo 97% 79 125/65 16 AA 0/0
4°inc 4% 3.2 5 96% 107 AA 0/0
4°inc 5% 3.2 10 95% 108 AA
4°inc 5% 3.2 15 95% 108 AA 0/0
4°inc 6% 3.2 20 95% 113 AA
4°inc 6% 3.2 25 95% 119 AA 0/0
4°liv 7% 3.2 30 95% 119 140/80 20 AA 0/0
Dopo Recupero 5’ 98% 90 120/70 16 AA 0/0
PAOS 140/80 FC 119 SpO2< 95% FR
18/11/2011 Allenamento su Treadmill: 27’ dalla 4°inc al 4°liv (3.2 km/h vel – 7%pen); PAO>140/80; FC> 119;
FR> 20; SPO2< 95% in AA; BORG: D/M 0/0.
30° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
21/11 10:00 Riposo 98% 82 120/80 12 AA 0/0
4°inc 5% 3.2 5 96% 100 AA
4àinc 5% 3.2 10 95% 102 AA 0/0
4°inc 6% 3.2 15 95% 108 AA
4°inc 6% 3.2 20 95% 106 AA 0/0
4°liv 7% 3.2 25 94% 115 AA
4°liv 7% 3.2 30 94% 117 120/80 24 AA 0/0
Dopo Recupero 5’ 97% 93 100/80 16 AA 0/0
PAOS 120/80 FC 117 SpO2< 94% FR 24
21/11/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dalla 4°inc al 4°liv (3.2 km/h vel – 7%pen); PAO>120/80; FC> 117;
FR> 24; SPO2< 94% in AA; BORG: D/M 0/0.
31° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
23/11 10:00 Riposo 98% 83 125/75 12 AA 0/0
4°inc 5% 3.2 5 96% 109 AA 0/0
4°inc 6% 3.2 10 95% 114 AA
4°inc 6% 3.2 15 96% 111 AA 0/0
4°liv 7% 3.2 20 96% 123* AA
4°liv 7% 3.2 25 96% 117 AA
4°liv 7% 3.2 30 96% 123 140/80 20 AA 0/0
Dopo Recupero 5’ 97% 101 110/70 12 AA 0/0
PAOS 140/80 FC 123 SpO2< 95% FR 20
23/11/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dalla 4°inc al 4°liv (3.2 km/h vel – 7%pen); PAO>140/80; FC> 123;
FR> 20; SPO2< 95% in AA; BORG: D/M 0/0.
Extrasistole al polso (*)
32° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
25/11 9:00 Riposo 98% 80 120/70 12 AA 0/0
4°inv 6% 3.2 5 94% 110 AA 0/0
4°inc 6% 3.2 10 94% 115 AA 0/0
4°inc 6% 3.2 15 95% 113 AA 0/0
4°liv 7% 3.2 20 94% 112 AA
4°liv 7% 3.2 25 94% 122 AA
4°liv 7% 3.2 30 93% 123 140/75 20 AA 0/0
Dopo Recupero 5’ 97% 96 130/75 16 AA 0/0
PAOS 140/75 FC 123 SpO2< 93% FR 20
25/11/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dalla 4°inc al 4°liv (3.2 km/h vel – 7%pen); PAO>140/75; FC> 123;
FR> 20; SPO2< 93% in AA; BORG: D/M 0/0.
33° seduta:
Data Ora Livello Pen% Vel. Durata Spo2 FC PAOS FR FiO2 Dispnea
BORG
30/11 10:30 Riposo 97% 88 120/70 14 AA 0/0
4°inc 6% 3.2 5 97% 122 AA 0/0
4°inc 6% 3.2 10 97% 122 AA
4°inc 6% 3.2 15 95% 125 AA
4°inc 6% 3.2 20 95% 124* AA
4°inc 6% 3.2 25 95% 128 AA 0/0
4°inc 6% 3.2 30 95% 134 110/65 18 AA 0/0
Dopo Recupero 5’ 97% 116 100/60 16 AA 0/0
PAOS 120/70 FC 134 SpO2< 95% FR 18
30/11/2011 Allenamento su Treadmill: 30’ dalla 4°inc al 4°liv (3.2 km/h vel – 6%pen); PAO>120/70; FC> 134;
FR> 18; SPO2< 95% in AA; BORG: D/M 0/0.
FC irregolare (*)
ii. Treadmill Test – Prova da sforzo
Il Treadmill test è una prova durante la quale il paziente eseguirà uno sforzo fisico: dovrà camminare su una
pedana mobile contro resistenze progressivamente crescenti, mentre è costantemente osservato
l’elettrocardiogramma e misurata la pressione arteriosa. Sarà sempre presente del personale addestrato,
pronto a rilevare eventuali pericoli e la comparsa dei sintomi. L’esame terminerà quando il paziente non sarà
più in grado di compiere lo sforzo richiesto o compariranno segni e sintomi che consiglino l’interruzione del
test.
Durante uno sforzo fisico anche il cuore, lavorando a una maggiore frequenza e con una pressione arteriosa
più elevata , si troverà in condizioni di stress. Ciò permetterà di rilevare eventuali anomalie non presenti in
condizioni di base e quindi diagnosticare con maggiore accuratezza la presenza o la assenza di una
malattia. La prova di sforzo sarà utile nello stabilire la gravità della malattia, o la utilità di una terapia medica
o chirurgica.
Far fare a un paziente una prova di sforzo presenta dei rischi, tali rischi sono costituiti della comparsa di
battiti irregolari, di scompenso, di sofferenza del cuore fino all’ infarto. Tali complicanze possono essere
mortali in una ridotta percentuali di casi e i rischi sono ridotti quando che una osservazione costante del
paziente, del elettrocardiogramma e de la misurazione della pressione arteriosa e del fatto che l’esame si
svolge in un ambiente ospedaliero pronto ad fronteggiare qualunque evenienza.
Como prepararsi ad una prova da sforzo?
Nella valutazione dei risultati del test è necessario tener conto del tipo di apparecchio utilizzato (treadmill),
poiché sono state riscontrate delle differenze anche nella valutazione dei medesimi soggetti.
Il carico di lavoro può essere incrementato con l’aumento della velocità e della pendenza, nel caso del
treadmill,
L’incremento del carico può essere continuo (a rampa) o ad intervalli regolari (generalmente 1 o 2 min). Di
solito, si effettuano le misurazioni dei parametri in condizioni basali, poi durante un periodo di 2 min senza
carico, poi si esegue il test incrementale, infine un periodo di almeno 2 min di recupero.
È preferibile scegliere un protocollo che consenta di concludere il test incrementale in circa 10 min, per
valutare meglio i fenomeni sopra descritti.
L’esame standard prevede il monitoraggio dell’Elettrocardiograma (ECG), della Pressione arteriosa, della
saturazione di ossigeno mediante pulsossimetro (nei pazienti può essere necessaria l’esecuzione
dell’emogasanalisi arteriosa (EGA)). Nei test clinici è opportuno aggiungere anche una valutazione
soggettiva della dispnea, mediante scala di Borg.
Inizio del Test:
DATA: 02/12/2011
ANNI: 68
FREC MAX.: 122
TEST N°: 1
MOTIVO DELL’INVIO: post- Trapianto Polmone Sinistro
Data Ora Livello Pen% Vel% Durata ‘ SpO2 FC PAO FR O2
02/12 8:30 A riposo 97% 86 100/60 12 AA
2011 1° livello 1 1.8 2 97% 100 130/70 AA
2° livello 1 3.2 2 96% 105 140/80 AA
3° livello 3 3.2 2 95% 107 140/80 AA
4° livello 7 3.2 2 95% 114 150/80 AA
5° livello 10 3.2 2 94% 116 150/80 AA
6° livello 10 4.1 2 93% 122 170/80 24 AA
7° livello 10 4.8
8° livello 10 5.7
9° livello 10 6.4
10°livello 10 7.3
Dopo recupero 5’ 98% 89 125/65 14 AA
LIVELLO COMPLETO RAGGIUNTO: 6°
SCALA DI BORG PER DISPNEA: 3 (MODERATA)
STOP PER: EXTRASISTOLIA
FR> 24 PAO> 170/80 FC> 122
SpO2< 93% O2> AA BORG X D/FM 3/0
iii. Test del cammino in 6 minuti (6MWT)
Il test del cammino in 6 minuti generalmente viene consigliato a scopo diagnostico o terapeutico, per
valutare la necessità di somministrare ossigeno durante l’attività motoria.
E’ un test facile, ambientale, ben tollerato, sicuro, che permette una misura della capacità funzionale.
L’esame si svolge facendo camminare una persona per 6 minuti lungo un corridoio di circa 30 metri. Il
soggetto può camminare alla velocità massima, effettuare soste e riprendere il cammino e utilizzare il
bastone, se abituato a farlo. All’inizio e al termine della prova viene rilevata la pressione arteriosa e valutato
il grado di difficoltà respiratoria; nel corso dell’esame viene applicato un saturimetro che permette di
conoscere il livello dell’ossigeno nel sangue.
L’esame può essere ripetuto anche fornendo un supplemento di ossigeno, in modo da verificare se la
carenza di ossigeno evidenziata durante la prova eseguita respirando aria ambiente può essere in questo
modo corretta.
Per eseguire questo test si consiglia di indossare abiti comodi e scarpe chiuse.
La consueta terapia deve essere assunta normalmente.
Non si deve effettuare esercizio fisico intenso nelle due ore precedenti il test.
Deve realizzarsi preferibilmente dopo 2 ore da una colazione leggera.
Non ha bisogno di una fase di riscaldamento.
Cosa deve avere il FKT:
Cronometro
foglio appunti – scheda
Saturimetro portatile
SPIEGAZIONI AL PAZIENTE: SCOPO DEL TEST: “ Lo scopo di questo Test è fare più strada possibile in 6
minuti camminando avanti e indietro velocemente lungo questo percorso, non si deve correre, nè saltare.
Probabilmente si stancherà o avrà affanno: può rallentare, fermarsi e appoggiarsi al muro ma non sedersi e
deve riprendere appena può, ricordandosi che il cronometro non si ferma. Se sente dolore nel petto,
giramenti di testa, mancanza di respiro, vertigini, dolore alle gambe, deve comunicarlo”
Cause che possono interrompere il Test:
Dolore Toracico
Dispnea intollerabile
Crampi alle gambe
Sudorazione eccessiva
Pallore
Senso di vertigine
In questo Test si utilizza la scala di Borg per misurare la dispnea e la Fatica muscolare delle gambe.
SCALA DI BORG Modificata D/FM
0 Nessuna
0.5 Molto Molto Lieve
1 Molto Lieve
2 Lieve
3 Moderata
4 Piuttosto Intensa
5 Intensa
6
7 Molto Intensa
8
9 Molto Molto Intensa
10 Insopportabile
Frasi standard da utilizzare durante il test:
Dopo 1min: “STAI ANDANDO BENE. ANCORA 5 MIN.”
Dopo 2min: “STAI ANDANDO BENE, ANCORA 4 MIN.”
Dopo 3min: “STAI FACENDO UN BUON LAVORO. HAI GIA’ FATTO META’ PERCORSO”
Dopo 4min: “STAI FACENDO UN BUON LAVORO. TI MANCANO SOLO 2 MIN.”
Dopo 5min: “STAI ANDANDO BENE. UN SOLO MINUTO!”
Durante il Test si debbono prendere le seguente Misurazioni: (all’inizio e alla fine)
Pressione arteriosa
FR
FC
SaO2
Dispnea/Fatiga muscolare ( Scala di borg Modif D/FM )
Durante il Test non si deve :
accompagnare il paziente
incoraggiamenti da parte degli altri
distrarsi
parlare con il paziente
Fattori che riducono la distanza percorsa:
Bassa statura
Età
Maggiore peso corporeo
Sesso femminile
Deficit cognitivi
Corridoio corto (più curve)
Malattie polmonari (BPCO, asma, FC, ILD)
Malattie Cardiovascolari (angina, IM, CHF, stroke, TIA…)
Malattie Muscolo scheletriche (artrosi, artrite…)
Fattori che aumentano la distanza percorsa:
Maggiore statura (gambe + lunghe)
Sesso maschile
Maggiore motivazione
Avere già fatto il test in passato
Alcune terapie assunte prima del test
O2 in Pz con ipossemia da sforzo
TEST 6 MINUTI
Data: 02/12/2011 Ora: 9:45 Test n°: 1
Sesso: M FC max:152 Eta: 68 Altezza: 175 peso: 83
Motivo dell’invio: valutazione Post – Trapianto Polmone Sinistro
Terapia assunta (dose/ora): ENAPREN 5mg; DELTACORTENE15mg; h 8.00
Ausili per la deambulazione NO Tipo: -
MMRC 0- 4 1
PAO SpO2 FC FR FiO2 BorgD BorgeFM
A riposo 125/80 97% 89 14 AA 0 0
1’ 95% 123 AA 0 0
2’ 94% 121 AA 0 0
3’ 94% 123 AA 0 0
4’ 95% 125 AA 0 0
5’ 95% 118 AA 0 0
6’ 155/80 95% 122 18 AA 0 0
Dopo 5’ 110/80 97% 85 24 AA 0 0
EQUAZIONE: ENRIGHT I (anziani)
Distanza predetta max Distanza predetta min Valore osservato % del predetto
457.41 357.41 395 86.38%
METRI: 395 Pausa/arresto NO Durata -
Motivo -
Altri Sintomi: NO
SpO2< 94% FC> 125 O2 l/m : AA
FR: 18 PAO> 155/80 Borg Mod D/FM: 0/0
Test precedenti metri: -
NOTE: Difficoltà di deambulazione lato sinistro.
Calcolo della distanza teorica del Test del 6MWT:
uomo: 218 + (5.14* altezza in cm – 5.32* età ) – (1.80* peso) + 51.31
donna: 218 + (5.14* altezza in cm – 5.32* età ) – (1.80* peso)
Studio effettuato su soggetti anziani in salute e con la doppia esecuzione del test.
( Sottrarre 56 m per il valore minimo di normalità )
Equazione di Enright I
Uomo: 493 + (2.2+altezza) – (0.93* peso) – (5.3* età) + 17
Donna: : 493 + (2.2+altezza) – (0.93* peso) – (5.3* età)
Studio effettuato su soggetti anziani con una unica ripetizione
( Sottrarre 100 m per il valore minimo di normalità )
Equazione di Enright II
Uomo: 1140 – (5.61* BMI) – (6.94* età)
Donna : 1017 – ( 6.24+ BMI) – (5.83* età)
Studio effettuato su soggetti adulti (non anziani)
( Sottrarre 153 m (uomo) e 139 ( donna) per il valore minimo di normalità )
Osservazioni del test del cammino:
E’ riproducibile.
E’ complementare ad altri test.
Può essere considerato “predittivo” riguardo ad alcune patologie, ma non diagnostico.
Fornisce informazioni sullo stato funzionale del paziente.
7. RISULTATI
Il 15/09/2011 Primo allenamento del paziente su Treadmill: in 30’ dal 1°inc al 1°inc; PAO>114/70; FC> 102;
FR> 24; SPO2< 93% in AA; BORG: D/M 4/1. Con una pausa di 5 ‘ogni 5’ di percorso.
Il 30/11/2011 il paziente arriva alla seduta N°33 del Allenamento su Treadmill è ottiene come risultato:in 30’
dalla 4°inc al 4°liv (3.2 km/h vel – 6%pen); PAO>120/70; FC> 134; FR> 18; SPO2< 95% in Aria Ambiente;
BORG: D/M 0/0. Rispetto alla prima seduta si osserva un ottimo recupero funzionale.
Il 02/12/2011 il paziente ottiene nel Test da sforzo il seguente risultato: 6° livello, al 12’ con 10 di pendenza,
4.1 km/h di velocità, FR>24; PAO< 170/80; FC> 122; SpO2< 93%; Aria Ambiente; Borg x D/FM 3/0.
Il 02/12/2011 il paziente ottiene nel Test del cammino in 6 minuti: 86.38%; con un valore osservato di 395 m.
da una distanza predetta max.: 457.41 e una distanza predetta min.: 357.41 secondo EQUAZIONE:
ENRIGHT I (anziani); senza nessuna pausa, con un SpO2 < 94%; FC> 125; Aria Ambiente; FR>18; PAO>
155/80; Borg D/FM 0/0.
I risultati sono supportati dai dati secondo il tipo di tecnica riabilitativa eseguita, alla durata delle sedute, al
numero di sedute, al numero di giorni alla settimana, al monitoraggio delle sedute da parte del fisioterapista
e anche all’esecuzione autonoma da parte del paziente.
8. CONCLUSIONI
In questa presentazione vorrei riassumere le nozioni fondamentali che il fisioterapista deve avere per poter
lavorare con professionalità di fronte a un paziente trapiantato di polmone.
Il fisioterapista deve essere pronto a configurare un piano di terapia riabilitativa, sia dal punto di vista fisico
che psichico.
I dati del caso clinico proposto hanno riassunto la modalità d’intervento del fisioterapista e come ha inciso sul
recupero funzionale del paziente, in un lungo percorso riabilitativo di allenamento in Treadmill.
Questo studio è stato condotto nel reparto di Riabilitazione Respiratoria dell’Ospedale San Giovanni Battista,
Molinette di Torino, con un serio e corretto approccio riabilitativo.
Ho voluto presentare un programma dell’intervento riabilitativo attraverso l’osservazione delle condizioni
giornaliere del paziente in ogni seduta, con la testimonianza dell’operato attraverso la cartella riabilitativa.
9. BIBLIOGRAFIA
American Thoracic Society and European Respiratory Society (2001) International consensus
conference in intensive care medicine: non-invasive positive pressure ventilation in acute respiratory
failure. Am J Respir Crit Care Med 163:283–291
Basi Fisiopatologiche nell’uso della CPAP; Terapia Intensiva Cardiovascolare; Dott. Alessandro
Locatelli; 29 Aprile 2008.
Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro (2009); Genova; Fisioterapia respiratoria.
Manuale Merck, 12: Immunologia; Malattie allergiche; Trapianto Polmonare; 10° edizione; cap. 149.
La CPAP in Medicina Interna: dalla teoria alla pratica; Dr. COSIMO CAPORASO; Responsabile del
Servizio di Fisiopatologia Respiratoria - U.O.C. Medicina Interna; Ospedale “Sacro Cuore di Gesù”;
Fatebenefratelli – Benevento.
10. ALLEGATI
a. SPIROMETRIA: b. EGA: c. TRACCIATO ECG: