tpuÑ fare a meno c · team vincente domenico tromba, pasquale veneziano, giusy princi e francesca...

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24 Giovedì 28 Maggio 2020 Gazzetta del Sud Reality School Gazzetta del Sud Giovedì 28 Maggio 2020 25 Reality School Team vincente Domenico Tromba, Pasquale Veneziano, Giusy Princi e Francesca Torretta Miti intramontabili I magistrati Giovani Falcone e Paolo Borsellino, icone della lotta alla mafia fino al sacrificio estremo, sono stati ricordati anche dai liceali reggini. Accanto alcune maturande del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”: Khadija Errahouly Marialucia Siviglia Nene Tsertsvadze della classe VQ; Yael Ripepi Claudia Carbone della classe VE Il programma del liceo “Leonardo da Vinci” esteso a livello nazionale Da scuola alla facoltà Il 78% degli studenti dei corsi sperimentali accede a Medicina Risultati positivi per i primi tre anni di attività Già coinvolti dodicimila ragazzi e 135 istituti Riflessioni sul giudice icona dell’antimafia «Caro Falcone, siamo i padroni del nostro futuro» Nel coraggio delle scelte il vero valore di una missione Le riflessioni degli studenti in vista dell’ultimo scoglio «Saremo per sempre quelli... dell’esame di maturità 2020» Per noi sarà comunque una vittoria “mutilata”: avevamo immaginato tutto ma non una tale situazione. Però «questa notte è ancora nostra» «A settembre 2019 abbiamo iniziato a correre verso obiettivi che talvolta sembrano più grandi di noi» Mario Vetere D odicimila studenti, 135 licei classici e scientifici, 90 Ordini dei medici: sono i numeri rag- giunti dal progetto “Biologia con curvatura biomedica”, pro- mosso dal Ministero dell’Istru- zione e dalla Federazione nazionale de- gli Ordini dei medici chirurghi e odon- toiatri, secondo il modello ideato e spe- rimentato per 6 anni dal liceo scientifico “Leonardo da Vinci” diretto da Giusep- pina Princi, con l’obiettivo di fornire ri- sposte concrete alle esigenze di orienta- mento dei propri studenti. Il percorso di orientamento sanita- rio che prevede, a partire dal terzo an- no di liceo, l’introduzione nel piano di studi degli studenti di 150 ore di inse- gnamenti aggiuntivi tra lezioni tenute dai docenti di biologia, lezioni prati- che con i medici delegati dall’Ordine e visite ad ambulatori, ospedali, labora- tori di ricerca, studi specialistici, è nato per accompagnare gli studenti verso gli studi universitari di indirizzo me- dico-scientifico, dando loro modo di auto-valutare le proprie motivazioni e inclinazioni, ma anche di potenziare le proprie competenze in vista dei te- muti test di accesso: in base ai dati rac- colti negli anni dal liceo “da Vinci”, ol- tre il 78% degli studenti che completa- no il percorso supera la prova. I dati statistici dei primi tre anni di sperimentazione a livello nazionale sono stati presentati nei giorni scorsi da Massimo Esposito, dirigente tecni- co del Ministero, Giuseppina Princi, dirigente scolastico del liceo scientifi- co “Leonardo da Vinci”, capofila della rete, Roberto Monaco, segretario na- zionale della Fnomceo, Pasquale Ve- neziano, presidente dell’Omceo reggi- no, Domenico Tromba, medico e refe- rente nazionale per la componente medica, Francesca Torretta, docente referente nazionale dei licei della rete, Stefano Infantino, amministratore della piattaforma web della rete, e ol- tre 100 partecipanti tra dirigenti sco- lastici, referenti e Ordini dei medici a livello nazionale, nonché Lucio Fica- ra, giornalista della testata “La Tecnica della Scuola”. L’estensione del percorso a livello nazionale ha registrato un boom di ri- chieste da parte dei licei interessati al- la sperimentazione. Fin dal primo av- viso pubblicato dal Miur nel maggio 2017 e destinato esclusivamente ai li- cei scientifici, è stato necessario effet- tuare una forte selezione: solo 26 licei sui 200 che avevano presentato la pro- pria candidatura hanno potuto avvia- re il percorso biomedico. Per dare ri- sposta alle pressanti richieste perve- nute, il Ministero ha pubblicato un se- condo avviso nel giugno 2018 esten- dendo il percorso anche ai licei classi- ci: su oltre 300 candidature solo 36 isti- tuti sono stati inclusi. Il terzo avviso nel maggio 2019 ha permesso di estendere ulteriormente la sperimen- tazione ad altri 72 licei su oltre 400 che l’avevano richiesta. Durante l’incontro di monitorag- gio del progetto, sono stati comunica- ti dalla docente-referente nazionale Francesca Torretta, gli esiti del primo triennio che confermano l’efficacia orientativa del percorso biomedico. La possibilità di un confronto diretto con i medici nel ruolo di docenti a ti- tolo gratuito e le attività di laboratorio esterne sono punti di forza ricono- sciuti del percorso, in quanto consen- tono agli studenti di «toccare con ma- no» il lavoro quotidiano del medico e di valutarne tutti gli aspetti, con un grande impatto orientativo, al di là del forte potenziamento delle competen- ze disciplinari. L’attuazione e i risultati del percor- so nazionale continueranno ad essere monitorati dal Comitato tecni- co-scientifico del liceo capofila, che in questo primo triennio di sperimenta- zione ha assicurato un supporto co- stante ai dirigenti scolastici e ai refe- renti dei licei della rete. «Siamo molto soddisfatti dell’andamento della spe- rimentazione; stiamo concludendo il terzo anno, con numeri importanti, e abbiamo avuto riscontri in termini di interesse ed entusiasmo da parte di tutti gli operatori. Ci fa particolarmen- te piacere l’entusiasmo dei medici, che non ringrazieremo mai abbastanza per l’impegno profuso gratuitamente. Faremo del nostro meglio perché l’esperienza continui mantenendo questi alti standard, e siamo ansiosi di raccogliere e analizzare i dati in uscita dai percorsi», ha affermato Massimo Esposito, dirigente tecnico del Miur e Presidente della cabina di regia della sperimentazione nazionale. «Per accedere a Medicina è necessa- rio superare l’attuale modalità di ac- cesso con i test, introducendo la sele- zione prevalentemente a livello della scuola media superiore, soprattutto negli ultimi tre anni – ha dichiarato il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli –. Per questo l’esperimento del liceo biomedico è un processo impor- tante». «Il senso del progetto è quello di mettere insieme due indicatori fonda- mentali del grado di civiltà di un Pae- se: la salute e l’istruzione», ha spiegato il segretario della Fnomceo, Roberto Monaco. «I numeri del progetto sono diven- tati importanti, dalle informazioni ac- quisite nei tre anni di sperimentazio- ne si è verificata l’efficacia del progetto quale metodo di orientamento scola- stico – ha ricordato il presidente Om- ceo di Reggio, Pasquale Veneziano come Fnomceo sosteniamo che oc- corra istituzionalizzare il liceo biome- dico per dare opportunità agli studen- ti interessati di verificare “sul campo” le loro attitudini. Si getterebbero, così, le basi per migliorare l’accesso alla fa- coltà di Medicina mantenendo il nu- mero chiuso e nello stesso tempo mo- dificandone l’accesso che in atto av- viene tramite i test che tropo spesso non premiano il merito. Un particola- re ringraziamento – ha concluso Ve- neziano – lo rivolgo alla Federazione nazionale dei Medici e a tutti i medici italiani che anche in questa fase di emergenza sanitaria hanno continua- to a supportare “a distanza” gli studen- ti italiani facendo loro apprezzare quelle qualità umane e professionali della categoria di cui oggi è fiero il Pae- se». © RIPRODUZIONE RISERVATA C aro dottore Falcone, la morte è qualcosa di com- plesso, non so ben spiega- re cosa sia, non so se le anime buone vadano in un posto differente da quelle cattive, ma a me piace im- maginare la morte come una conseguenza della vita e non co- me la fine di qualcosa. Mi piace immaginarla dietro la sua scriva- nia con la sigaretta in bocca men- tre circondato da messaggi di gratitudine legge questa lettera. La mafia cerca di portarci via tutte le anime che emanano luce, invano, perché come lei stesso dis- se: “Gli uomini passano, le idee re- stano”. Falcone, Borsellino, Chinnici, Scopelliti, non sono vittime, sono eroi. Hanno creduto talmente tan- to nel loro progetto da rivestirsi di coraggio e da fare della loro vita una missione. Solo perché siamo ragazzi non dobbiamo pensare che il problema non ci riguardi, la mafia ogni giorno dobbiamo combatterla tutti. Noi siamo pa- droni del nostro futuro, come pos- siamo rimanere impassibili facen- do sì che i mafiosi lo scrivano per noi? Basti pensare a tutti i danni che la mafia arreca all'ambiente, ai rifiuti tossici che seppelliscono fa- cendoci ammalare. Pensano di seppellire i rifiuti come seppelli- scono i cadaveri, ma i cadaveri non parlano, noi che siamo anco- ra in vita sì. Noi parliamo. Ci dob- biamo fare voce di ogni vittima, dobbiamo farlo per tutti quei ca- daveri a cui credono di portar via la luce e invece condannano solo loro stessi ancor di più alla perdi- zione. Forse sono troppo ingenua, forse sono troppo sentimentale, forse sono talmente abbagliata dai miei ideali da non riuscire a comprendere che la mafia è una radice che non può essere sradica- ta, ma se lei è radice, se non può essere sradicata, allora io non ten- terò di sradicarla, pianterò sopra un albero, un albero di legalità co- me quello in via Notarbartolo a Palermo e le radici saranno così profonde da seppellire le altre ra- dici maligne. Grazie dottore Falcone, gior- nalmente lei è d’ispirazione. Co- me un pittore dipinge la sua tela lei ispira i ragazzi come me a di- pingere la tela di bianco laddove è rosso sangue. Grazie dottore, perché ha fatto della sua carriera una missione, spero da grande di essere come lei, spero di credere così tanto nella mia missione da dedicarci tutta la mia vita. La sua memoria vive in noi, vive in tutti quelli che com- battono ogni giorno esattamente come ha fatto lei per un’Italia me- no corrotta, per un’Italia che si ri- bella e sceglie di non arrendersi. Benedetta Saraceno Classe IVC © RIPRODUZIONE RISERVATA L unedì 16 Settembre 2019. Ultimo primo giorno di scuola per noi maturandi. Quel lunedì che ci riporta alla vita normale, alla rou- tine e ai nostri mille impe- gni abbiamo varcato la soglia, fe- lici e malinconici allo stesso tem- po, consapevoli che questo sa- rebbe stato il quinto anno: il più bello. Tuttavia, appena entrati in classe, ci siamo trovati davanti, tra paura e adrenalina, un nuovo obiettivo da superare: l’esame di Stato. Così, un po’ come da sem- pre siamo abituati a fare, abbia- mo iniziato a correre verso obiettivi talvolta più grandi di noi. La scuola e il corso d’inglese, la palestra e la preparazione ai test per l’università, le interroga- zioni e le uscite con gli amici. Sballottati continuamente da una parte all’altra, perdendo di vista la vera essenza delle cose, ciò che noi siamo davvero. E poi improvvisamente tutto si è bloc- cato, come se nulla esistesse più. Il virus che ci ha privati di ciò che sì, ci metteva ansia, ma allo stesso tempo ci dava sicurezza. Se qualche mese fa avremmo fatto di tutto per saltare il compito di ma- tematica, oggi ci rendiamo conto di quanto sapesse di quotidianità. Ci siamo ritrovati in una situazio- ne surreale: non sapendo se sa- remmo tornati a scuola, se avrem- mo fatto l’esame e, soprattutto, come. Confusi e disorientati, co- me forse lo siamo tuttora. Così nei lunghi pomeriggi di studio, con la paura di non ricor- dare quando la Germania ha at- taccato la Polonia, c’è anche il de- siderio di ritornare alla normalità, di incontrare di nuovo compagni e professori, di rivivere le aule in cui siamo stati per 5 lunghi anni, in cui abbiamo pianto e riso, quel- le aule che sono state la nostra se- conda casa. E se il primo giorno lo ricordia- mo bene, l’ultimo chi lo ricorda? Uno come tanti, il 4 marzo, pas- sato solo a pensare alle interroga- zioni dell’indomani e a come avremmo potuto scamparla anco- ra una volta. Quella che sembrava una giornata qualsiasi ha in realtà ci ha cambiato la vita. Ci è stata tolta la possibilità di passare gli ultimi mesi a scuola, di urlare di gioia e commuoverci nel sentire l’ultima campanella suonare per poi uscire tutti insieme trionfanti. Avevamo immaginato la nostra “notte prima degli esami”, a can- tare a squarciagola quel brano di Venditti che ha accompagnato tante generazioni di maturandi. Probabilmente lo faremo, non a piazza Castello, ma in videochia- mata, nella speranza di recupera- re, almeno in parte, quelle grandi emozioni che questo virus ci ha negato, consapevoli che, nono- stante tutto, “questa notte è anco- ra nostra”. Yael Ripepi Claudia Carbone Classe 5E Mariangela Labate* L o scorso 27 marzo, nel corso del suo intervento, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto un ringraziamento parti- colare agli insegnanti «che man- tengono il dialogo con i loro stu- denti». Le sue parole hanno rappresen- tato un riconoscimento importante per noi docenti, perché il nostro ruolo è sta- to affiancato a quello dei medici, del per- sonale sanitario, delle forze armate, a quello degli scienziati che cercano una cura o un vaccino contro il virus. Il co- stante impegno “a distanza” degli inse- gnanti durante la sospensione dell’atti- vità didattica in presenza è stato essen- ziale per i ragazzi che hanno avuto la possibilità di mantenere ritmi di vita e di studio regolari, di confrontarsi con il gruppo classe, uscendo almeno virtual- mente dall’isolamento, e soprattutto di scaricare la tensione di questo delicato momento, recuperando una parvenza di normalità. Si deve ammettere che la gestione dell’emergenza non è stata semplice per le scuole che si sono trovate sulle spalle la responsabilità di inventare un modello di didattica efficace, flessi- bile, adatto alle esigenze dei docenti e soprattutto accessibile a tutti gli stu- denti. I primi giorni sono stati compli- cati e hanno richiesto un enorme sfor- zo organizzativo. Il nostro liceo in realtà non era im- preparato, dato che negli ultimi anni abbiamo puntato molto sul rinnova- mento della didattica e sulla proposta di strategie innovative. Già da tempo utilizziamo piattaforme di social lear- ning per la condivisione dei materiali didattici e due anni fa abbiamo inau- gurato un moderno laboratorio di Ro- botica in cui si svolgono i corsi Ardui- no e la preparazione alle Olimpiadi di Robotica. Il nostro punto di forza è sta- ta la disponibilità a una formazione continua. Queste esperienze sono sta- te preziose, ma per fronteggiare l’emergenza ancora più importante è stata la collaborazione e la solidarietà nell’ambito del nostro liceo. La diri- gente Giuseppina Princi, ha convoca- to la task force costituita dall’animato- re digitale e dal team per l’innovazio- ne, di cui fanno parte le colleghe Bar- bara Cannizzaro, Myriam Calipari ed Emanuela Siciliano. Siamo stati sup- portati anche dai referenti dell’équipe formativa territoriale dell’Usr, in par- ticolare da Lucia Abiuso e Alfredo Pu- dano, sempre disponibili al confronto. Abbiamo subito fatto squadra e abbia- mo individuato gli strumenti più ido- nei, allo scopo di trovare un equilibrio tra la necessità di instaurare una rela- zione visiva e interattiva docente-stu- dente ed allo stesso tempo l’opportu- nità di limitare l’esposizione degli stu- denti ai dispositivi. Con i colleghi abbiamo effettuato numerosi incontri di formazione, ov- viamente virtuali, e sono stati realizza- ti anche dei video tutorial. È stato sor- prendente constatare che tutti gli inse- gnanti, anche coloro che sono giunti quasi al termine del loro percorso la- vorativo, si sono messi in gioco e han- no dimostrato grande flessibilità nell’adattarsi ad una strategia didatti- ca completamente diversa, dinamica e coinvolgente. Solo pochi giorni dopo la sospen- sione dell’attività scolastica, è stato at- tivato il programma di didattica a di- stanza, perché la nostra priorità è stata quella di mantenere la regolarità dei ritmi di apprendimento. Naturalmen- te abbiamo preso in considerazione il problema del digital divide, ovvero la difficoltà di alcune famiglie nel di- sporre dei dispositivi necessari, e ab- biamo immediatamente effettuato un monitoraggio capillare per capire se i ragazzi fossero in condizione di se- guire le attività con i mezzi tecnologici necessari. Le famiglie hanno segnalato via mail eventuali problematicità e la scuola si è attivata procurando com- puter portatili in comodato d’uso. I ragazzi hanno risposto con entu- siasmo alle nostre proposte e si sono impegnati molto per portare a termi- ne l’anno scolastico mantenendo gli standard della loro preparazione. So- no convinta che questa esperienza che sta segnando tutti noi in profondità li stia aiutando a riscoprire i loro talenti, spesso trascurati a causa dei ritmi fre- netici della vita di tutti i giorni. Sento che noi docenti abbiamo il dovere mo- rale di proteggerli da quanto sta acca- dendo, ma nello stesso tempo di inco- raggiarli a non perdere la fiducia nel domani, utilizzando questo tempo per comprendere che le cose belle non durano per sempre e che bisogna ap- prezzarle e custodirle con cura, per- ché, come insegna Orazio, un animo forte “sperat infestis, metuit secundis alteram sortem”. *Animatore digitale del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci © RIPRODUZIONE RISERVATA Sguardo al futuro La professoressa Mariangela Labate «Il nostro liceo non era impreparato, poiché negli ultimi anni abbiamo puntato molto sul rinnovo della didattica» T ra le cose di cui una classe non può fare a meno c’è quel con- tatto epidermico che, oggi più che mai, sentiamo lontano. La scuola per noi non è mai stata solo didattica: alla base di tutto ci sono stati i rapporti umani. È grazie ad essi che siamo diventati una vera comunità scolastica, è grazie ad essi che siamo diventati uomini e donne. Senza alcun dubbio, questa lunga re- clusione casalinga ha rivelato tutta la nostra vulnerabilità: per noi liceali dell’ultimo anno, noi maturandi di 5 Q, l’ansia si è fatta sentire ogni giorno sempre di più, il nostro disorienta- mento è stato illuminato da una pic- cola speranza, un lieve barlume: l’esa - me sarà in presenza. Il percorso for- mativo di ognuno di noi sarà valoriz- zato ma, è inutile negarlo, saremo “quelli dell’Esame di Stato 2020”, “quelli della maturità semplificata” , “quelli del tutti ammessi”. Avremo an- che noi la nostra “vittoria mutilata”. C’è mancata l’aria della nostra au- la, la lavagna e il gesso (incubo per gli allergici), i banchi schierati strategi- camente, le leccornie dei distributo- ri, i collaboratori con il loro mucchio di circolari. Siamo stati depredati di quei momenti che suggellano un quinquennio di vita scolastica e che rimangono impressi nella memoria per sempre: i cento giorni, la cena con tutti i professori, il suono della cam- panella dell’ultima ora dell’ultimo giorno, il tripudio di stelle filanti e i gavettoni in cortile. Quei colori gioiosi, le urla e le docce d’acqua fred- da avrebbero avuto un valore catar- tico, sarebbero stati la prima fase di un rito di iniziazione, un avviamento non solo alla maturità ma alla vita. Invece, dal “colle” in cui ognuno di noi si trova, il tempo, sempre uguale, sembra non finire mai, scandito da meeting, mail, messaggi su what- sapp. In questo comune senso di smarrimento e paura, i nostri profes- sori sono stati una bussola, attraver- so una webcam ci hanno fatto sentire vicinanza, affetto, comprensione. Un giorno abbiamo guardato an- che noi oltre “la siepe”: insieme alla nostra docente di Lettere, abbiamo organizzato un appuntamento sera- le settimanale, per vederci, parlare, trascorrere del tempo insieme: è nata così “L’allegra brigata ai tempi del Co- ronavirus ”. Il tema di ogni incontro viene scelto a turno da “un re” o “una regina”: è un bellissimo momento di condivisione, riflessione, dibattito, un rifugio dalla solitudine e dal senso di vuoto che ha caratterizzato questo lungo periodo. Nonostante la distan- za fisica, nei nostri incontri percepia- mo il calore e l’atmosfera della classe, ora più che mai abbiamo bisogno di ascoltare ed essere ascoltati, abbia- mo bisogno di ridere per non pensa- re e, nello stesso tempo, di sfruttare il lucido pensiero come scudo protetti- vo della nostra libertà d’essere, di ri- flettere e d’agire. Interagire virtual- mente è l’unico modo per sentirci umani, è “l’anello che non tiene, il filo da disbrogliare”. Khadija Errahouly Marialucia Siviglia Nene Tsertsvadze Classe 5Q «Siamo stati depredati di quei momenti che suggellano cinque anni di scuola e che restano per sempre nella memoria» Gli assi nella manica giocati dallo Scientifico “da Vinci” durante la pandemia L’animatore digitale e il team per l’innovazione Durante l’incontro di monitoraggio sono stati comunicati gli esiti del primo triennio che confermano l’efficacia Sono state introdotte nei piani formativi centocinquanta ore di insegnamenti aggiuntivi con lezioni pratiche «Spero da grande di essere come lei: noi dobbiamo diventare la voce di ogni vittima» Benedetta Saraceno Avviati da maggio Al via i nuovi corsi di lingua Arabo e cinese, le grandi sfide Antonino Zumbo Rettore Università per Stranieri “Dante Alighieti” “L a scuola non si ferma”, recita un recente slogan ministeriale. Il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” continua a ga- rantire una variegata offerta formativa, proponendo, ol- tre alle attività curriculari, anche i corsi extracurriculari a distanza. Nelle scorse settimane sono stati già attivati i Corsi di potenziamen- to di Inglese, le lezioni di Biomedi- cina ed il corso di Lingua giappone- se. Dal mese di maggio si prevede l’attivazione di due nuove iniziati- ve: il corso di Arabo e quello di Ci- nese. Il progetto, avviato d’intesa con l’Università per Stranieri “Dante Alighieri”, grazie all’accordo con il Rettore Antonino Zumbo, si pone come obiettivo quello di permette- re agli studenti di sviluppare ulte- riormente le loro competenze lin- guistiche, accedendo a lingue di dif- ficile apprendimento, ma anche di maturare la predisposizione alla tolleranza, al plurilinguismo, alla prospettiva multiculturale ed al confronto tra diverse realtà. Le le- zioni saranno impartite da docenti Il progetto è partito d’intesa con l’Università per Stranieri esperti e specializzati nelle rispetti- ve discipline, selezionati dall’Uni- versità per Stranieri. Il Corso di Ara- bo sarà tenuto dalla professoressa Maria Beatrice Versaci e quello di Cinese dalla professoressa Maria Grazia Costantino. m.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA L ’obiettivo è quello di permettere agli alunni di sviluppare ulteriormente le loro competenze linguistiche

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24 Giovedì 28 Maggio 2020 Gazzetta del Sud

Reality SchoolGazzetta del Sud Giovedì 28 Maggio 2020 25

Reality School

Team vincente Domenico Tromba, Pasquale Veneziano, Giusy Princi e Francesca Torretta

Miti intramontabiliI magistratiGiovani Falconee Paolo Borsellino,icone della lottaalla mafia finoal sacrificio estremo,sono stati ricordatianche dailiceali reggini.Accanto alcunematurande delLiceo Scientifico“Leonardo da Vinci”:Khadija ErrahoulyMarialucia SivigliaNene Tsertsvadzedella classe VQ;Yael RipepiClaudia Carbonedella classe VE

Il programma del liceo “Leonardo da Vinci” esteso a livello nazionale

Da scuola alla facoltàIl 78% degli studentidei corsi sperimentaliaccede a MedicinaRisultati positivi per i primi tre anni di attivitàGià coinvolti dodicimila ragazzi e 135 istituti

Riflessioni sul giudice icona dell’antimafia

«Caro Falcone,siamo i padronidel nostro futuro»Nel coraggio delle scelteil vero valore di una missione

Le riflessioni degli studenti in vista dell’ultimo scoglio

«Saremo per sempre quelli...dell’esame di maturità 2020»Per noi sarà comunque una vittoria “mutilata”: avevamo immaginatotutto ma non una tale situazione. Però «questa notte è ancora nostra»

«A settembre 2019abbiamo iniziatoa correre verso obiettiviche talvolta sembranopiù grandi di noi»

Mario Vetere

Dodicimila studenti, 135 liceiclassici e scientifici, 90 Ordinidei medici: sono i numeri rag-giunti dal progetto “B i o l og i acon curvatura biomedica”, pro-mosso dal Ministero dell’Ist ru-

zione e dalla Federazione nazionale de-gli Ordini dei medici chirurghi e odon-toiatri, secondo il modello ideato e spe-rimentato per 6 anni dal liceo scientifico“Leonardo da Vinci” diretto da Giusep-pina Princi, con l’obiettivo di fornire ri-sposte concrete alle esigenze di orienta-mento dei propri studenti.

Il percorso di orientamento sanita-rio che prevede, a partire dal terzo an-no di liceo, l’introduzione nel piano distudi degli studenti di 150 ore di inse-gnamenti aggiuntivi tra lezioni tenutedai docenti di biologia, lezioni prati-che con i medici delegati dall’Ordine evisite ad ambulatori, ospedali, labora-tori di ricerca, studi specialistici, è natoper accompagnare gli studenti versogli studi universitari di indirizzo me-dico-scientifico, dando loro modo diauto-valutare le proprie motivazionie inclinazioni, ma anche di potenziarele proprie competenze in vista dei te-muti test di accesso: in base ai dati rac-colti negli anni dal liceo “da Vinci”, ol-tre il 78% degli studenti che completa-no il percorso supera la prova.

I dati statistici dei primi tre anni disperimentazione a livello nazionalesono stati presentati nei giorni scorsi

da Massimo Esposito, dirigente tecni-co del Ministero, Giuseppina Princi,dirigente scolastico del liceo scientifi-co “Leonardo da Vinci”, capofila dellarete, Roberto Monaco, segretario na-zionale della Fnomceo, Pasquale Ve-neziano, presidente dell’Omceo reggi-no, Domenico Tromba, medico e refe-rente nazionale per la componentemedica, Francesca Torretta, docentereferente nazionale dei licei della rete,Stefano Infantino, amministratoredella piattaforma web della rete, e ol-tre 100 partecipanti tra dirigenti sco-lastici, referenti e Ordini dei medici alivello nazionale, nonché Lucio Fica-ra, giornalista della testata “La Tecnicadella Scuola”.

L’estensione del percorso a livellonazionale ha registrato un boom di ri-chieste da parte dei licei interessati al-la sperimentazione. Fin dal primo av-viso pubblicato dal Miur nel maggio2017 e destinato esclusivamente ai li-cei scientifici, è stato necessario effet-tuare una forte selezione: solo 26 liceisui 200 che avevano presentato la pro-pria candidatura hanno potuto avvia-re il percorso biomedico. Per dare ri-sposta alle pressanti richieste perve-

nute, il Ministero ha pubblicato un se-condo avviso nel giugno 2018 esten-dendo il percorso anche ai licei classi-ci: su oltre 300 candidature solo 36 isti-tuti sono stati inclusi. Il terzo avvisonel maggio 2019 ha permesso diestendere ulteriormente la sperimen-tazione ad altri 72 licei su oltre 400 chel’avevano richiesta.

Durante l’incontro di monitorag-gio del progetto, sono stati comunica-ti dalla docente-referente nazionaleFrancesca Torretta, gli esiti del primotriennio che confermano l’efficaciaorientativa del percorso biomedico.La possibilità di un confronto direttocon i medici nel ruolo di docenti a ti-tolo gratuito e le attività di laboratorioesterne sono punti di forza ricono-sciuti del percorso, in quanto consen-tono agli studenti di «toccare con ma-no» il lavoro quotidiano del medico edi valutarne tutti gli aspetti, con ungrande impatto orientativo, al di là delforte potenziamento delle competen-ze disciplinari.

L’attuazione e i risultati del percor-so nazionale continueranno ad esseremonitorati dal Comitato tecni-co-scientifico del liceo capofila, che inquesto primo triennio di sperimenta-zione ha assicurato un supporto co-stante ai dirigenti scolastici e ai refe-renti dei licei della rete. «Siamo moltosoddisfatti dell’andamento della spe-rimentazione; stiamo concludendo ilterzo anno, con numeri importanti, eabbiamo avuto riscontri in termini diinteresse ed entusiasmo da parte di

tutti gli operatori. Ci fa particolarmen-te piacere l’entusiasmo dei medici, chenon ringrazieremo mai abbastanzaper l’impegno profuso gratuitamente.Faremo del nostro meglio perchél’esperienza continui mantenendoquesti alti standard, e siamo ansiosi diraccogliere e analizzare i dati in uscitadai percorsi», ha affermato MassimoEsposito, dirigente tecnico del Miur ePresidente della cabina di regia dellasperimentazione nazionale.

«Per accedere a Medicina è necessa-

rio superare l’attuale modalità di ac-cesso con i test, introducendo la sele-zione prevalentemente a livello dellascuola media superiore, soprattuttonegli ultimi tre anni – ha dichiarato ilpresidente della Fnomceo, FilippoAnelli –. Per questo l’esperimento delliceo biomedico è un processo impor-t ante».

«Il senso del progetto è quello dimettere insieme due indicatori fonda-mentali del grado di civiltà di un Pae-se: la salute e l’istruzione», ha spiegatoil segretario della Fnomceo, RobertoM o n a co.

«I numeri del progetto sono diven-tati importanti, dalle informazioni ac-quisite nei tre anni di sperimentazio-ne si è verificata l’efficacia del progettoquale metodo di orientamento scola-stico – ha ricordato il presidente Om-ceo di Reggio, Pasquale Veneziano –

come Fnomceo sosteniamo che oc-corra istituzionalizzare il liceo biome-dico per dare opportunità agli studen-ti interessati di verificare “sul campo”le loro attitudini. Si getterebbero, così,le basi per migliorare l’accesso alla fa-coltà di Medicina mantenendo il nu-mero chiuso e nello stesso tempo mo-dificandone l’accesso che in atto av-viene tramite i test che tropo spessonon premiano il merito. Un particola-re ringraziamento – ha concluso Ve-neziano – lo rivolgo alla Federazionenazionale dei Medici e a tutti i mediciitaliani che anche in questa fase diemergenza sanitaria hanno continua-to a supportare “a distanza”gli studen-ti italiani facendo loro apprezzarequelle qualità umane e professionalidella categoria di cui oggi è fiero il Pae-se».© RIPRODUZIONE RISERVATA

Caro dottore Falcone, lamorte è qualcosa di com-plesso, non so ben spiega-re cosa sia, non so se leanime buone vadano inun posto differente da

quelle cattive, ma a me piace im-maginare la morte come unaconseguenza della vita e non co-me la fine di qualcosa. Mi piaceimmaginarla dietro la sua scriva-nia con la sigaretta in bocca men-tre circondato da messaggi digratitudine legge questa lettera.

La mafia cerca di portarci viatutte le anime che emanano luce,invano, perché come lei stesso dis-se: “Gli uomini passano, le idee re-st ano”.

Falcone, Borsellino, Chinnici,Scopelliti, non sono vittime, sonoeroi. Hanno creduto talmente tan-to nel loro progetto da rivestirsi dicoraggio e da fare della loro vitauna missione. Solo perché siamoragazzi non dobbiamo pensareche il problema non ci riguardi, lamafia ogni giorno dobbiamocombatterla tutti. Noi siamo pa-droni del nostro futuro, come pos-siamo rimanere impassibili facen-do sì che i mafiosi lo scrivano pernoi? Basti pensare a tutti i danniche la mafia arreca all'ambiente, airifiuti tossici che seppelliscono fa-cendoci ammalare. Pensano diseppellire i rifiuti come seppelli-scono i cadaveri, ma i cadaverinon parlano, noi che siamo anco-ra in vita sì. Noi parliamo. Ci dob-biamo fare voce di ogni vittima,dobbiamo farlo per tutti quei ca-daveri a cui credono di portar viala luce e invece condannano solo

loro stessi ancor di più alla perdi-zione. Forse sono troppo ingenua,forse sono troppo sentimentale,forse sono talmente abbagliatadai miei ideali da non riuscire acomprendere che la mafia è unaradice che non può essere sradica-ta, ma se lei è radice, se non puòessere sradicata, allora io non ten-terò di sradicarla, pianterò sopraun albero, un albero di legalità co-me quello in via Notarbartolo aPalermo e le radici saranno cosìprofonde da seppellire le altre ra-dici maligne.

Grazie dottore Falcone, gior-nalmente lei è d’ispirazione. Co-me un pittore dipinge la sua telalei ispira i ragazzi come me a di-pingere la tela di bianco laddove èrosso sangue.

Grazie dottore, perché ha fattodella sua carriera una missione,spero da grande di essere come lei,spero di credere così tanto nellamia missione da dedicarci tutta lamia vita. La sua memoria vive innoi, vive in tutti quelli che com-battono ogni giorno esattamentecome ha fatto lei per un’Italia me-no corrotta, per un’Italia che si ri-bella e sceglie di non arrendersi.

Benedetta SaracenoClasse IVC

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Lunedì 16 Settembre 2019.Ultimo primo giorno discuola per noi maturandi.Quel lunedì che ci riportaalla vita normale, alla rou-tine e ai nostri mille impe-

gni abbiamo varcato la soglia, fe-lici e malinconici allo stesso tem-po, consapevoli che questo sa-rebbe stato il quinto anno: il piùbello. Tuttavia, appena entrati inclasse, ci siamo trovati davanti,tra paura e adrenalina, un nuovoobiettivo da superare: l’esame diStato. Così, un po’ come da sem-pre siamo abituati a fare, abbia-mo iniziato a correre versoobiettivi talvolta più grandi dinoi. La scuola e il corso d’inglese,la palestra e la preparazione aitest per l’università, le interroga-zioni e le uscite con gli amici.Sballottati continuamente dauna parte all’altra, perdendo divista la vera essenza delle cose,ciò che noi siamo davvero. E poiimprovvisamente tutto si è bloc-cato, come se nulla esistessepiù.

Il virus che ci ha privati di ciòche sì, ci metteva ansia, ma allostesso tempo ci dava sicurezza. Sequalche mese fa avremmo fatto ditutto per saltare il compito di ma-tematica, oggi ci rendiamo contodi quanto sapesse di quotidianità.Ci siamo ritrovati in una situazio-

ne surreale: non sapendo se sa-remmo tornati a scuola, se avrem-mo fatto l’esame e, soprattutto,come. Confusi e disorientati, co-me forse lo siamo tuttora.

Così nei lunghi pomeriggi distudio, con la paura di non ricor-dare quando la Germania ha at-taccato la Polonia, c’è anche il de-siderio di ritornare alla normalità,di incontrare di nuovo compagnie professori, di rivivere le aule incui siamo stati per 5 lunghi anni,in cui abbiamo pianto e riso, quel-le aule che sono state la nostra se-conda casa.

E se il primo giorno lo ricordia-mo bene, l’ultimo chi lo ricorda?Uno come tanti, il 4 marzo, pas-sato solo a pensare alle interroga-zioni dell’indomani e a comeavremmo potuto scamparla anco-ra una volta. Quella che sembravauna giornata qualsiasi ha in realtàci ha cambiato la vita. Ci è statatolta la possibilità di passare gliultimi mesi a scuola, di urlare digioia e commuoverci nel sentirel’ultima campanella suonare perpoi uscire tutti insieme trionfanti.Avevamo immaginato la nostra“notte prima degli esami”, a can-tare a squarciagola quel brano diVenditti che ha accompagnatotante generazioni di maturandi.Probabilmente lo faremo, non apiazza Castello, ma in videochia-mata, nella speranza di recupera-re, almeno in parte, quelle grandiemozioni che questo virus ci hanegato, consapevoli che, nono-stante tutto, “questa notte è anco-ra nostra”.

Yael RipepiClaudia Carbone

Classe 5E

Mariangela Labate*

Lo scorso 27 marzo, nel corso delsuo intervento, il Presidente dellaRepubblica Sergio Mattarella harivolto un ringraziamento parti-colare agli insegnanti «che man-tengono il dialogo con i loro stu-

denti». Le sue parole hanno rappresen-tato un riconoscimento importante pernoi docenti, perché il nostro ruolo è sta-to affiancato a quello dei medici, del per-sonale sanitario, delle forze armate, aquello degli scienziati che cercano unacura o un vaccino contro il virus. Il co-stante impegno “a distanza” degli inse-gnanti durante la sospensione dell’att i-vità didattica in presenza è stato essen-ziale per i ragazzi che hanno avuto lapossibilità di mantenere ritmi di vita e distudio regolari, di confrontarsi con ilgruppo classe, uscendo almeno virtual-mente dall’isolamento, e soprattutto discaricare la tensione di questo delicatomomento, recuperando una parvenzadi normalità.

Si deve ammettere che la gestionedell’emergenza non è stata sempliceper le scuole che si sono trovate sullespalle la responsabilità di inventare

un modello di didattica efficace, flessi-bile, adatto alle esigenze dei docenti esoprattutto accessibile a tutti gli stu-denti. I primi giorni sono stati compli-cati e hanno richiesto un enorme sfor-zo organizzativo.

Il nostro liceo in realtà non era im-preparato, dato che negli ultimi anniabbiamo puntato molto sul rinnova-mento della didattica e sulla propostadi strategie innovative. Già da tempoutilizziamo piattaforme di social lear-ning per la condivisione dei materialididattici e due anni fa abbiamo inau-gurato un moderno laboratorio di Ro-botica in cui si svolgono i corsi Ardui-no e la preparazione alle Olimpiadi diRobotica. Il nostro punto di forza è sta-ta la disponibilità a una formazionecontinua. Queste esperienze sono sta-te preziose, ma per fronteggiare

l’emergenza ancora più importante èstata la collaborazione e la solidarietànell’ambito del nostro liceo. La diri-gente Giuseppina Princi, ha convoca-to la task force costituita dall’animato -re digitale e dal team per l’innovazio -ne, di cui fanno parte le colleghe Bar-

bara Cannizzaro, Myriam Calipari edEmanuela Siciliano. Siamo stati sup-portati anche dai referenti dell’équipeformativa territoriale dell’Usr, in par-ticolare da Lucia Abiuso e Alfredo Pu-dano, sempre disponibili al confronto.Abbiamo subito fatto squadra e abbia-

mo individuato gli strumenti più ido-nei, allo scopo di trovare un equilibriotra la necessità di instaurare una rela-zione visiva e interattiva docente-stu-dente ed allo stesso tempo l’opport u-nità di limitare l’esposizione degli stu-denti ai dispositivi.

Con i colleghi abbiamo effettuatonumerosi incontri di formazione, ov-viamente virtuali, e sono stati realizza-ti anche dei video tutorial. È stato sor-prendente constatare che tutti gli inse-gnanti, anche coloro che sono giuntiquasi al termine del loro percorso la-vorativo, si sono messi in gioco e han-no dimostrato grande flessibilitànell’adattarsi ad una strategia didatti-ca completamente diversa, dinamica eco i nvo l ge n t e .

Solo pochi giorni dopo la sospen-sione dell’attività scolastica, è stato at-tivato il programma di didattica a di-stanza, perché la nostra priorità è stataquella di mantenere la regolarità deiritmi di apprendimento. Naturalmen-te abbiamo preso in considerazione ilproblema del digital divide, ovvero ladifficoltà di alcune famiglie nel di-sporre dei dispositivi necessari, e ab-biamo immediatamente effettuatoun monitoraggio capillare per capire

se i ragazzi fossero in condizione di se-guire le attività con i mezzi tecnologicinecessari. Le famiglie hanno segnalatovia mail eventuali problematicità e lascuola si è attivata procurando com-puter portatili in comodato d’u s o.

I ragazzi hanno risposto con entu-siasmo alle nostre proposte e si sonoimpegnati molto per portare a termi-ne l’anno scolastico mantenendo glistandard della loro preparazione. So-no convinta che questa esperienza chesta segnando tutti noi in profondità listia aiutando a riscoprire i loro talenti,spesso trascurati a causa dei ritmi fre-netici della vita di tutti i giorni. Sentoche noi docenti abbiamo il dovere mo-rale di proteggerli da quanto sta acca-dendo, ma nello stesso tempo di inco-raggiarli a non perdere la fiducia neldomani, utilizzando questo tempoper comprendere che le cose belle nondurano per sempre e che bisogna ap-prezzarle e custodirle con cura, per-ché, come insegna Orazio, un animoforte “sperat infestis, metuit secundisalteram sortem”.

*Animatore digitaledel Liceo Scientifico

Leonardo da Vinci© RIPRODUZIONE RISERVATASguardo al futuro La professoressa Mariangela Labate

«Il nostro liceo non eraimpreparato, poichénegli ultimi anniabbiamo puntato moltosul rinnovo della didattica»

Tra le cose di cui una classe nonpuò fare a meno c’è quel con-tatto epidermico che, oggi piùche mai, sentiamo lontano. Lascuola per noi non è mai statasolo didattica: alla base di tutto

ci sono stati i rapporti umani. È graziead essi che siamo diventati una veracomunità scolastica, è grazie ad essiche siamo diventati uomini e donne.Senza alcun dubbio, questa lunga re-clusione casalinga ha rivelato tutta lanostra vulnerabilità: per noi licealidell’ultimo anno, noi maturandi di 5Q, l’ansia si è fatta sentire ogni giornosempre di più, il nostro disorienta-mento è stato illuminato da una pic-cola speranza, un lieve barlume: l’esa -me sarà in presenza. Il percorso for-mativo di ognuno di noi sarà valoriz-zato ma, è inutile negarlo, saremo“quelli dell’Esame di Stato 2020”,“quelli della maturità semplificata” ,“quelli del tutti ammessi”. Avremo an-che noi la nostra “vittoria mutilata”.

C’è mancata l’aria della nostra au-la, la lavagna e il gesso (incubo per gliallergici), i banchi schierati strategi-camente, le leccornie dei distributo-ri, i collaboratori con il loro mucchiodi circolari. Siamo stati depredati diquei momenti che suggellano unquinquennio di vita scolastica e cherimangono impressi nella memoriaper sempre: i cento giorni, la cena contutti i professori, il suono della cam-panella dell’ultima ora dell’ult imo

giorno, il tripudio di stelle filanti e igavettoni in cortile. Quei colorigioiosi, le urla e le docce d’acqua fred-da avrebbero avuto un valore catar-tico, sarebbero stati la prima fase diun rito di iniziazione, un avviamentonon solo alla maturità ma alla vita.Invece, dal “co l l e ” in cui ognuno dinoi si trova, il tempo, sempre uguale,sembra non finire mai, scandito dameeting, mail, messaggi su what-sapp. In questo comune senso dismarrimento e paura, i nostri profes-sori sono stati una bussola, attraver-so una webcam ci hanno fatto sentirevicinanza, affetto, comprensione.

Un giorno abbiamo guardato an-che noi oltre “la siepe”: insieme allanostra docente di Lettere, abbiamoorganizzato un appuntamento sera-le settimanale, per vederci, parlare,trascorrere del tempo insieme: è natacosì “L’allegra brigata ai tempi del Co-ro n av i r u s ”. Il tema di ogni incontroviene scelto a turno da “un re” o “unare g i n a”: è un bellissimo momento dicondivisione, riflessione, dibattito,un rifugio dalla solitudine e dal sensodi vuoto che ha caratterizzato questolungo periodo. Nonostante la distan-za fisica, nei nostri incontri percepia-mo il calore e l’atmosfera della classe,ora più che mai abbiamo bisogno diascoltare ed essere ascoltati, abbia-mo bisogno di ridere per non pensa-re e, nello stesso tempo, di sfruttare illucido pensiero come scudo protetti-vo della nostra libertà d’essere, di ri-flettere e d’agire. Interagire virtual-mente è l’unico modo per sentirciumani, è “l’anello che non tiene, il filoda disbrogliare”.

Khadija ErrahoulyMarialucia SivigliaNene Tsertsvadze

Classe 5Q

«Siamo stati depredatidi quei momenti chesuggellano cinque annidi scuola e che restanoper sempre nella memoria»

Gli assi nella manica giocati dallo Scientifico “da Vinci” durante la pandemia

L’animatore digitale e il team per l’innovazione

Durante l’i n co n t rodi monitoraggiosono stati comunicatigli esiti del primo triennioche confermano l’ef f i c a c ia

Sono state introdottenei piani formativicentocinquanta oredi insegnamenti aggiuntivicon lezioni pratiche

«Spero da grandedi essere come lei:noi dobbiamodiventare la vocedi ogni vittima»Benedetta Saraceno

Avviati da maggio

Al via i nuovi corsi di linguaArabo e cinese, le grandi sfide

Antonino Zumbo Rettore Universitàper Stranieri “Dante Alighieti”

“La scuola non si ferma”,recita un recente sloganministeriale. Il LiceoScientifico “L e o n a rd oda Vinci” continua a ga-rantire una variegata

offerta formativa, proponendo, ol-tre alle attività curriculari, anche icorsi extracurriculari a distanza.

Nelle scorse settimane sono statigià attivati i Corsi di potenziamen-to di Inglese, le lezioni di Biomedi-cina ed il corso di Lingua giappone-se. Dal mese di maggio si prevedel’attivazione di due nuove iniziati-ve: il corso di Arabo e quello di Ci-nese.

Il progetto, avviato d’intesa conl’Università per Stranieri “DanteAlighieri”, grazie all’accordo con ilRettore Antonino Zumbo, si ponecome obiettivo quello di permette-re agli studenti di sviluppare ulte-riormente le loro competenze lin-guistiche, accedendo a lingue di dif-ficile apprendimento, ma anche dimaturare la predisposizione allatolleranza, al plurilinguismo, allaprospettiva multiculturale ed alconfronto tra diverse realtà. Le le-zioni saranno impartite da docenti

Il progetto è partitod’intesa con l’Un ive r si tàper Stranieri

esperti e specializzati nelle rispetti-ve discipline, selezionati dall’Uni-versità per Stranieri. Il Corso di Ara-bo sarà tenuto dalla professoressaMaria Beatrice Versaci e quello diCinese dalla professoressa MariaGrazia Costantino.

m .v.© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’obiettivo è quellodi permettere aglialunni di sviluppareulteriormente le lorocompetenze linguistiche