tovarish tokarev - fabrizio colarieti · 2013. 2. 23. · sovietica, una tt-33 tokarev. un’arma...

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ILPUNTO 24/5/2012 15 PRIMO PIANO L’attentato di Genova, la rivendicazione di un sedicente movimento anarchico e il giallo della pistola sovietica utilizzata nell’agguato ad Adinolfi. La stessa con cui le Br firmarono una lunga serie di azioni terroristiche Tovarish Tokarev LA GALASSIA DEL DISSENSO 15-17 BR1:Layout 1 14-05-2012 13:08 Pagina 1

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    PRIMO PIANO

    L’attentato

    di Genova,

    la rivendicazione

    di un sedicente

    movimento anarchico

    e il giallo della pistola

    sovietica utilizzata

    nell’agguato ad Adinolfi.

    La stessa con cui

    le Br firmarono una lunga

    serie di azioni terroristiche

    Tovarish Tokarev

    LA GALASSIA DEL DISSENSO

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    nche le pistole possono riven-dicare un’azione. E quella che il7 maggio ha gambizzato a Ge-

    nova l’amministratore delegato dell’An-saldo Nucleare, Roberto Adinolfi, non èuna pistola qualunque. A terra, in via Mon-tello, nel cuore del quartiere Marassi, i ca-rabinieri hanno trovato un bossolo calibro7,62 dal fondello inciso con caratteri ci-rillici. Potrebbe essere uscito dalla cannadi una semi-automatica di fabbricazionesovietica, una TT-33 Tokarev. Un’arma daguerra, molto affidabile, che in passato hafirmato numerose azioni e che fa pensa-re a una sola matrice, quella eversiva. Enon a caso, chi indaga sull’attentato adAdinolfi si appresta a contestare l’aggra-vante della finalità di terrorismo, semprese si riuscirà a dare un volto ai due indi-vidui che hanno portato a termine l’azio-ne con tecniche brigatiste, avvicinando ildirigente in sella a una moto YamahaXMax, poi abbandonata a poca distanzadal luogo dell’agguato.

    L’INCUBO EVERSIONEIn Italia torna così l’incubo della violen-za politica, dopo che il piombo avevasmesso di parlare quell’assurdo e incom-prensibile linguaggio, retaggio degli Anni’70. L’ultima vittima della lotta armata, fir-mata Brigate rosse, fu il giuslavorista Mar-co Biagi, assassinato dalle Br guidate daNadia Desdemona Lioce, a Bologna il 19marzo 2002. Prima di lui, il 20 maggio1999, la stessa sorte era toccata al con-sulente del ministero del Lavoro, Massi-mo D’Antona, freddato dalle stesse Br aRoma, in via Salaria. Sembrava finita. An-che le relazioni semestrali dei Servizi se-greti avevano smesso di segnalare, tra leminacce interne, quella vetero-brigatista,lasciando quello spazio agli anarchicidella Fai (Federazione anarchica infor-male), o a quelli insurrezionalisti specia-lizzati in pacchi bomba. Invece no, l’at-tentato ad Adinolfi ha tutte le caratteri-stiche di un’azione brigatista, studiata neiminimi particolari, a partire proprio dal-la scelta dell’obiettivo, della città, simbolodella lotta politica, e dall’arma impiega-ta. Mancava solo la rivendicazione. Pri-ma alcuni post di “appoggio”, diffusi suIndymedia, a firma dei Gruppi armati pro-letari, poi un documento di quattro pagi-

    ne inviato al Corriere della Sera da un se-dicente Nucleo “Olga” della Fai, in ono-re di Olga Ikonomidou, anarchica grecain carcere dallo scorso anno. Nel docu-mento, ritenuto attendibile dagli inquirenti,Adinolfi viene definito uno dei tanti«stregoni dell’atomo», responsabile, in-sieme al’ex ministro Claudio Scajola,«del rientro del nucleare in Italia». Se-condo gli investigatori dell’antiterrorismol’assenza di una rivendicazione era un’ano-malia, ma anche la sua ritardata diffusio-ne è fisiologica, perché, spiegano, «per po-ter rivendicare un’azione è necessario as-sicurarsi che chi l’ha compiuta sia al si-curo».

    LE INDAGINIIl ministro dell’Interno, Annamaria Can-cellieri, parlando dell’attentato ad Adinolfi,ha riferito che si stanno battendo tre piste:

    quella vetero-brigatista, quella anarco-insurrezionalista e quella legata agli in-teressi dell’Ansaldo Nucleare nell’Esteuropeo. A quella che potrebbe associa-re l’attentato alla matrice brigatista, ha ag-giunto la Cancellieri, possono ascriversi«le modalità con le quali è avvenutol’agguato, in particolare l’uso di un’armada fuoco e la preparazione che lo ha pre-ceduto, che sembra dimostrare una certacapacità organizzativa». D’altra parte,ha ricordato il titolare del Viminale, «nonsono mancati in passato episodi intimi-datori, ascrivibili a soggetti dell’areamarxista-leninista, in cui ricorrono ele-menti di affinità e analogia operativacon questo attentato, come ad esempio ilricorso a pallottole calibro 7.62 Tokarev».Quanto alla pista anarchica la Cancellie-ri ha ricordato che nel marzo del 2009 fudiffuso sul web «un documento in cui, pur

    FABRIZIO COLARIETI

    A

    In alto NadiaDesdemona Lioce,durante il processoper l’omicidio diMarco Biagi.A destra il luogodell’agguato aMassimo D’Antona.A sinistra ilministro degliInterni, Anna MariaCancellieri.

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    in completa assenza di minacce specifiche,erano stati indicati numerosi manager didiverse società impegnate nel settore del-l’energia nucleare, fra i quali anche Ro-berto Adinolfi». Anche se va aggiunto chegli anarchici, come noto, difficilmentecompiono azioni utilizzando armi da fuo-co. Per quanto riguarda invece la pistacommerciale, il ministro dell’Interno hariferito che l’Ansaldo ha recentemente svi-luppato la propria attività nell’Est europeo,con particolare riferimento alla Romania,all’Ucraina e alla Russia, attraverso la co-struzione di nuove centrali nucleari e la ge-stione dei rifiuti radioattivi, e tutto ciò po-trebbe aver prodotto «reazioni di naturaviolenta indirizzate verso l’amministratoredelegato». Peraltro, ha osservato la Can-cellieri, «tale eventualità potrebbe trova-re riscontro nell’uso della pistola Tokarev,diffusa negli ambienti criminali dell’Est

    Europa». Gli investigatori del Ros dei ca-rabinieri stanno analizzando il proiettileusato per l’agguato, per capire se l’armache l’ha esploso era stata già utilizzata inprecedenti azioni. Proiettili simili, com-patibili con la Tokarev, e un manuale d’usodi questa pistola, vennero sequestratiproprio a Genova. E sempre nel capoluogoligure, nel giugno del 2009, la Digos, per-quisendo l’abitazione di Riccardo Mas-simo Porcile, poi condannato a Roma perterrorismo, trovò una scheda tecnica di duemodelli di pistole Tokarev (la TT30 e laTT33). La perquisizione a Porcile, at-tualmente detenuto a Catanzaro, fu di-sposta nell’ambito dell’inchiesta su ungruppo accusato di aver progettato la ri-costituzione del “Partito armato” sulla fal-sariga delle Brigate rosse. Ha parlato di pi-sta anarchica anche il capo della polizia,Antonio Manganelli, confermando che gli

    investigatori guardano «all’area antago-nista armata, dove sfumano i confini tragruppi marxisti-leninisti e anarco-insur-rezionalisti».

    L’INTELLIGENCENell’ultima relazione al governo l’intel-ligence interna fa riferimento a uno sce-nario di rischio multiforme, «con un’ac-cresciuta capacità d’impatto sulla sicurezzanazionale in correlazione con l’acuirsi del-la congiuntura di crisi». L’Aisi confermache tra le minacce ci sono gli sviluppi del-le «progettualità antagoniste e i fermen-ti dell’area eversiva». Secondo gli elementiraccolti dagli 007, «l’aggravarsi dellacrisi economica e le misure adottate perfronteggiarla sono ritenute dal circuito an-tagonista una favorevole opportunità perriproporre schemi “movimentisti” tesi a ca-talizzare e radicalizzare il disagio socia-le». La “galassia del dissenso”, secondoi Servizi, è frammentata e caratterizzatada divergenze che marcano i differenti per-corsi ideologici e tattici delle sue variecomponenti. Si parla di «residui circuitidi matrice marxista-leninista ispirati al-l’esperienza brigatista», numericamenteesigui, ma comunque convinti che la cri-si economica, e l’inasprirsi delle condi-zioni di vita, siano «condizioni favorevoliper alimentare l’insanabile contrapposi-zione proletariato/borghesia». Per glianalisti dell’Aisi, quindi, è concreta la pos-sibilità che tali circuiti, anche su input fil-trati dalle carceri, «intensifichino gli sfor-zi nei confronti di “nuove leve” sensibi-li al richiamo di forme di lotta radicale»e ipotizzano «che nel breve/medio perio-do individualità d’ispirazione rivoluzio-naria, suggestionate dall’impatto della“rabbia” sociale, tentino di aggregarsi pereseguire e rivendicare attacchi – anche dinon elevato spessore – contro simboli eobiettivi del “potere costituito”, allo sco-po di mantenere alta la tensione e verifi-care l’eventuale “risposta” o “chiamata”di altre componenti propense a intra-prendere un percorso di lotta armata». Altoanche il rischio – e potrebbe essere il casodella gambizzazione di Adinolfi – diazioni emulative compiute da soggetti cheintendono accreditarsi, anche rispolve-rando vecchie sigle.

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