tmw magazine n.29
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Copertina Cesare Prandelli L'intervista: Fredrik Ljungberg I Re del mercato: Pantaleo Corvino I giganti del calcio: Filippo Galli Questioni di cuore: Carlo Verdone E poi interviste, editoriali, approfondimenti, fototifo e l'altra metà di Mauricio PinillaTRANSCRIPT
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Cesare PRANDELLI
STORIA MONDIALE
L Intervista FredrIk Ljungberg
I Re del Mercato PAnTALeO COrVInO
Questioni di Cuore CArLO VerdOne
I Giganti del Calcio FILIPPO gALLI
TMWmagazineMensile di critica e approfondimento calcistico
n 29 - maggio 2014Calcio2OOO
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Editore:Sede Centrale, Legale ed Amministrativa
Redazione giornalistica
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Supplemento mensile gratuito alla testa-ta giornalistica Tuttomercatoweb.com Testata iscritta al Registro degli Opera-tori di Comunicazione, numero 18246
Alessio Alaimo, Simone Bernabei, Ales-sio Calfapietra, Alessandro Carducci, Barbara Carere, Raimondo De Magi-stris, Marco Frattino, Gianlugi Longari, Tommaso Loreto, Andrea Losapio, Max Sardella, Stefano Sica, Antonio Vitiello.
Mourad Balti, Davide Bartoli, Studio Buzzi, Federico De Luca, Marco Fari-nazzo, Federico Gaetano, Image Sport, PhotoView.
o avuto modo di ribadirlo in pi di unoccasione: Rudi Garcia ha vinto il suo scudetto. Poco impor-ta se il Circo Massimo rester vuoto, perch il tecnico france-se ha messo in piedi dalle ma-
cerie quello che non abbiamo timore di definire come un giocattolo perfetto. Un mese di anticipo per riportare la Roma in Champions dalla porta principale, pi che eloquente per spiegare le capacit di un tecnico accolto con freddezza in estate, e capace di affrontare a muso duro un ambiente inizialmente molto pi che ostile, e che invece ora lo vede come il suo principale condot-tiero. Un campionato che dalle parti di Trigoria avrebbero conquistato anche sullalbo doro, se solo non avessero avuto a che contendere con la Juventus pi competitiva degli ultimi anni. Un plauso convinto allartefice di un vero e proprio miracolo sportivo, da condividere con uno staff dirigenziale che attraverso luscita di Franco Baldini ha guadagnato in qualsiasi senso. Wal-ter Sabatini ha dato fondo alle sue conoscenze, combinandole ai consigli del tecnico da lui indivi-duato (questo lo snodo fondamentale) ed archi-tettando una struttura di valore e destinata ad essere perfezionata e rinforzata nel corso dei prossimi anni. Con la consapevolezza che di qui in poi, e questa sar la vera scommessa da vincere, la parte giallorossa della capitale avr la lecita aspettativa di festeggiare qualcosa per davvero.
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ROMA HAvINTO IL SuOSCuDETTO
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L editoriale
di MicheleCRISCITIELLO
Nato ad Avellino il 30/09/1983, giornalista e con-duttore televisivo. Lavora a Milano, Capo-Redattore della Redazione calcio di Sportita-lia. Direttore Re-sponsabile di Tutto-MercatoWeb e di TMWmagazine
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lintervista Fredrik Ljungberg
copertina Cesare Prandelli
i re del mercato Pantaleo Corvinoi giganti del calcio Filippo gallilaltra met di Mauricio Pinillaquestioni di cuore Carlo Verdone
editoriale juventus
editoriale romaeditoriale fiorentina
editoriale milan
editoriale serie beditoriale lega pro
editoriale inter
editoriale napoli
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la recensione
Storia Mondiale
La mia strada
verso il Brasile
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gni quattro anni lappunta-mento con la Coppa del Mon-do scandisce, in maniera per-fetta e assolutamente precisa, la vita di ogni appassionato di calcio. Attraverso i ricordi
di ognuna delle edizioni della kermesse pi im-portante possibile ripercorrere tutti i momenti salienti della propria esistenza. Da quelli legati alle emozioni mondiali a fatti personali conco-mitanti ad essi. In vista del prossimo appunta-mento in Brasile, Cesare Prandelli, commissario tecnico dellItalia vicecampione dEuropa, si
di Luca Bargellini - foto Image Sport
A pochi giorni dal via della spedizione brasiliana, il ct
azzurro si racconta. Mondiale dopo Mondiale..
TMWmagazineCalcio2OOO 3COPERTINA/Cesare Prandelli
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Cesare PRANDELLI
STORIA MONDIALE
L Intervista FredrIk Ljungberg
I Re del Mercato PAnTALeO COrVInO
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ragazzo durante Messico 1970, il Mondiale di Pel come essenza del calcio in bianco e nero e, infine, uomo quando nel 1982 se-gu lavventura spagnola di molti dei suoi amici e compagni di squadra della Ju-ventus. Appese le scarpette al chiodo per Prandelli il calcio cambia, complice la tra-sformazione in allenatore. Alla guida della sua Fiorentina si toglie un bel po di soddi-sfazioni, legandosi in maniera viscerale alla citt di Firenze, qui mi sento a casa. Dal ritiro estivo della compagine viola lattuale selezionatore ricorda la finale di Germa-nia 2006, quella del cielo azzurro sopra
raccontato in esclusiva per Calcio2000, ri-vivendo le tappe pi importanti della sua vita personale e professionale attraverso i Mondiali di calcio. Dalla prima Coppa del Mondo, quella in Inghilterra nel 1966, durante la quale lallenatore di Orzinuovi aveva solo nove anni e le partite si viveva-no soprattutto ascoltando i discorsi dei gran-di al bar. Fra lo spauracchio della Corea del Nord e il gol fantasma di Hurst in finale (sono passati 50 anni e poco cambiato) il ct racconta le sue prime emozioni di tifoso, di bambino appassionato di calcio. Gli anni passano e il giovane Cesare diventa prima
Spagna 82, il Mondiale dei miei amici
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COPERTINA/Cesare PrandelliTMWmagazineCalcio2OOO
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Pel, il calcioin bianco e nero
Berlino. Della squadra di Marcello Lippi al ct piacerebbe copiare e portare in Brasile lo spirito che permise a Cannavaro&C. di trionfare in finale. Nel 2010 per Prandelli arriva, poi, lopportunit di prendere il po-sto dellallenatore viareggino proprio sulla panchina della Nazionale: una opportunit a cui non si pu dire di no. Non solo ricordi, per, nelle parole del ct, anche uno sguar-do al presente, alle rivali pi agguerrite del Mondiale, e al futuro dove lo attende un altro Europeo e un ruolo tutto nuovo, da Super commissario tecnico. Il calcio come un orologio. Non si ferma mai. E noi con lui.
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Della Nazionale 2006 ammirolo spirito di squadra
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Calcio2000 entra nel network di
OGNI MESE IN EDICOLA... dal 1997
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Fredrik Ljungberg
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lay the Arsenal way. Un mot-to che Fredrik Ljungberg ha vissuto sulla propria pelle per nove stagioni, e che ora lex centrocampista svedese vuo-le trasmettere in giro per il
mondo tramite lArsenal Soccer Schools, il pro-getto che la societ londinese manda avanti dal 1985 e che coinvolge ben ventitre nazioni disseminate per il globo. Lobiettivo non sco-vare potenziali campioni, attivit svolta egre-giamente per altre vie, ma formare i bambini secondo il metodo Double Club, basato con-temporaneamente sullapprendimento tecnico e didattico, allinsegna di valori irrinunciabili quali rispetto, lealt e spirito di collaborazio-ne. Ljungberg ha tanto da insegnare alle gio-vani generazioni, la sua carriera costellata di successi sia nei Gunners che nella nazionale con la quale ha disputato due mondiali e due
Protagonista con lArsenal e la nazionale svedese, Ljungberg oggi ambasciatore dei Gunners nel mondo.di Calfapietra e De Silvestro - foto Davide Bartoli
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europei. Non a caso un celebre sondaggio lo ha eletto come undicesimo miglior giocatore nella storia dellArsenal. Per buona parte de-gli anni duemila stato uno dei calciatori pi ammirati in Europa e molti avrebbero voluto vederlo giocare anche in Italia, ancora oggi il suo nome evoca classe e dinamismo. Incontria-mo Ljungberg al termine dellesibizione con i ragazzi della scuola calcio Hill23 di Vitinia a Roma, uno dei tredici centri di formazione affi-liati allArsenal in tutto il centro-sud.
Iniziamo rendendo finalmente giustizia alla pronuncia del suo cognome, per lungo tem-po storpiato nelle telecronache nostrane con unimpropria resa letterale. nice to meet you Fredrik Ljungberg (pron. Ljumberj)Perfetto, si legge esattamente cos, bravo!
LAcademy dellArsenal tra le migliori in asso-luto. Puntare sui giovani la mossa vincente?Il calcio un mondo molto complesso, quindi iniziare a giocare sin da piccoli con sistemi di gioco palla a terra, fatti di scambi in velocit, con gli anni aiuta ad assimilare questo sistema, e ci ti permette di trovare i giocatori, cos come fa lAjax, il Barcellona e lo stesso Arsenal.
Nelle giovanili dellArsenal c Kristoffer Olsson, un centrocampista che ti assomiglia.S, lho visto crescere in questi ultimi due anni
Sono stato vicino allaFiorentina
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che venuto qui, un buon giocatore, in gene-rale posso dire che da noi ci sono tanti buoni elementi.
E di Zelalem si dicono meraviglie.Anche lui un buon giocatore, ma ripeto che preferisco parlare in termini generali del settore giovanile piuttosto che dei singoli. Se un ex gio-catore si esprime in maniera chiara per qualcuno poi si creano troppe pressioni tramite i media ed aumentano le aspettative su di lui, invece biso-gna lasciare crescere questi ragazzi con calma.
La Roma ha recentemente preso Valmir Beri-sha, uno dei migliori prospetti svedesi.Non lho visto giocare molto, ma ha fatto be-nissimo lo scorso autunno ai Mondiali under 17 e quindi deve essere un buon elemento, si tratta sicuramente di una promessa ma sar il tempo a stabilire se si affermer come calciatore. Pensi che lArsenal avrebbe potuto lotta-re per il titolo se non si fossero infortunati Ramsey ed Ozil?La Premier League un campionato difficile e si deve tenere in conto la possibilit di perdere giocatori strada facendo visto le molte partite da disputare. Avere due elementi di quel calibro sarebbe stato sicuramente utile per ottenere il miglior risultato.
Ora c la finale di FA Cup contro lHull.E un match importante che dar la possi-bilit di mettere in bacheca un altro trofeo, anche se lHull non un top club si tratta comunque di una finale, queste gare non sono mai semplici e vanno giocate con attenzione, infatti contro il Southampton nel 2003 lAr-senal ha vinto 6-1 in campionato e nella fi-nale di FA Cup, pochi giorni pi tardi, ci sia-
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virgolettato
mo affermati con un solo goal di scarto.
Servirebbe un goal come il tuo nella fi-nale contro il Chelsea nel 2002..come ti venuta in mente una genialata simile?Ti ringrazio per il complimento. Ero partico-larmente in forma, sentivo molto la partita, non ho tirato molto forte ma sono riuscito a dare al pallone una traiettoria particola-re tanto da trafiggere il portiere. Dovevo superare un certo John Terry in marcatura e non era facile... pensa che avrei dovuto esse-re sostituito di l a poco, dalla panchina gi partivano cenni per farmi uscire e invece ho
fatto un goal del genere, direi che andata molto bene.
Quale stato il momento pi emozionan-te della tua carriera?Ce ne sono stati molti perch ho avuto la fortuna di giocare in grandi squadre. Doven-do scegliere posso indicare il goal che ho se-gnato al Manchester United nel 1998, era la mia prima partita con lArsenal ed ho segna-to pochi minuti dopo il mio ingresso in campo. Lintero stadio, lHighbury, ha iniziato a can-tare il mio nome ed stata una grandissima emozione, lho avvertita sin nel profondo.
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E vero che sei stato molto vicino a gioca-re nella Fiorentina?S, ma negli anni precedenti sono stato cer-cato da altri top club italiani anche se alla fine lArsenal non ha voluto cedermi.
Perch ad un certo punto hai scelto di an-dare negli Usa e poi in Giappone?Lho fatto per motivi personali, qualcuno potr pensare che sono un pazzo ad aver abbandonato il palcoscenico europeo, ma avevo bisogno di minori pressioni, volevo qualcosa di diverso, meno stress. Posso dire che sono felicissimo per la mia scelta, la mia
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LINTERVISTA/Fredrik Ljungberg
Che emozione il mio primo
goal con lArsenal
intenzione era di cambiare aria e mi sono tro-vato molto bene.
Sei contento di aver inaugurato la moda delle creste nel calcio?Beh s, ero molto giovane e allepoca potevo permettermi un po di tutto (ride, ndr). Per chiudere prova a riassumere Ibrahi-movic in un solo aggettivo.Uno solo? Molto alto.
Va bene, te ne concedo un altro.Ah ok, allora dico grande giocatore.
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Ora battiamo lHull in finale,
ma non sar affatto semplice
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di AndreaLOSAPIO
Nato a Bergamo il 23 giugno 1984, lavora in testa-te locali prima di approdare come collaboratore a Tut-toMercatoWeb nel 2008, Collabora con il Corriere della Sera e Odeon TV.
a richiesta di essere ai massimi livelli, sia in Italia - cosa non proprio impos-sibile - sia in Europa. questa la mo-tivazione dietro i tentennamenti, e gli ultimatum subiti, di Antonio Conte, sempre pi anima della Juventus. La
decisione non della societ, insomma, che avrebbe gi fatto firmare un contratto tempo addietro al pro-prio condottiero, ma del tecnico, intenzionato a dare lassalto alla coppa pi prestigiosa nel prossimo anno. Per questo gli innesti dovranno essere di massimo va-lore, nonostante le parole di Giuseppe Marotta ab-biano escluso spese folli in estate. Certo, non sacrifici, verrebbe da dire. Perch Paul Pogba sempre pi inseguito, tra Madrid e Parigi, e unofferta strabiliante lo porter lontano da Torino.Con i milioni ricavati si costruir poi la Juventus del futuro, proprio come fatto ai tempi di Zinedine Zida-ne. Quattro campioni, due per difesa e centrocampo, escludendo un attacco che potrebbe vedere il ritorno in Italia di Alexis Sanchez con il triplo sacrificio di Mirko Vucinic, Fabio Quagliarella e Pablo Daniel Osvaldo, pronto a tornare al Southampton con le valigie gi pronte per un altro viaggio. Il Nino Ma-ravilla per slegato dalla maxi operazione con il francese, ed lidentikit del campione che la Juventus vuole per il proprio attacco, magari per optare final-mente per il 4-3-3 tanto anelato da Conte.Nel frattempo le offerte, o presunte tali, continuano ad arrivare. LArsenal sembrava averlo messo nel mi-
rino, ma Arsene Wenger - con il classico colpo di coda - riuscito prima a centrare la finale di FA Cup, poi il quarto posto con un Everton incredibilmente scon-fitto da Crystal Palace e Southampton. La panchina che pi scotta quella del Monaco, perch Claudio Ranieri non ha convinto del tutto i proprietari russi del club, mentre il Paris Saint Germain ha valutato il lavoro di Laurent Blanc e dovrebbe confermarlo per unaltra stagione, quella della verit. Quella gi vuota, e forse pi appetibile, quella del Manchester United. Il fascino immenso, la possibilit di succede-re ad Alex Ferguson - post dipartita di Moyes, non proprio rimpianto dal club - vorrebbe dire entrare di diritto in quellOlimpo destinato solo a un certo tipo di allenatori, con un budget illimitato. La presenza di Ryan Giggs senzaltro un ostacolo, seppur non insor-montabile, e Conte gradirebbe la soluzione.Come in tutte le favole c per un lieto fine. Antonio Conte firmer il contratto nuovo fino a giugno 2017, dando continuit a un progetto che va avanti da tre anni e che pu essere interrotto davvero solamente dalla voglia del tecnico di cambiare. I cinque milioni di euro di stipendio - per tre anni - dovrebbero essere un buon deterrente. Le alternative? Cesare Prandelli qualora il Mondiale non dovesse andare bene, ma una pista vagliata gi qualche anno fa prima che il bresciano accettasse la Nazionale, poi Luciano Spal-letti, ora libero dallo Zenit ma che percepiva uno sti-pendio anche maggiore a quello del prolungamento di Conte. E Jurgen Klopp? Pare abbia gi detto di no a Barcellona e Manchester United: in questo mo-mento nessuna panchina ha lappeal di queste due grandi corazzate. Nemmeno quella della Juventus.
I DuBBI DI uN vINCENTECONTE DI NUOVO AL BIVIOFRA RIMANERE O SCEGLIEREUNA NUOVA SFIDA. IL MERCATO DECIDER.
Antonio Conte Marotta
Gli innesti dovranno essere di massimo valore.
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di GianluigiLONGARI
Nato a Milano il 18 agosto 1986, vive e lavora nella sua citt dal 2010 per la redazione di Sportitalia e dal 2006 per quella di Tuttomercatoweb. Esperto di mercato, partecipa quotidia-namente alle tra-smissioni calcistiche CalcioMercato e Speciale Calciomer-cato in onda sulle-mittente televisiva nazionale
i sono sprecati, nel corso di questi mesi, i nomi dei possibili successori di Walter Mazzarri. Corredo di un campionato ancora una volta lonta-no dagli obiettivi che il blasone so-cietario imporrebbe, ma soprattutto
retaggio di una gestione che in passato non era mai andata troppo per il sottile a smentire le conferme di rito, rivoluzionando le carte in tavola con i primi calori estivi del calciomercato. Un modus operandi peraltro ben diffuso, ma che sembra non appartenere alla cer-tosina organizzazione manageriale che Erick Thohir (al netto di unaffidabilit giornalistica che al momen-to ancora non conosciamo) sta cercando di esportare dai suoi studi americani al suo universo nerazzurro. Anche nei momenti di maggiore difficolt a livello di classifica, infatti, non sono mai mancati eloquenti se-gnali di supporto nei confronti di una guida tecnica capace ma inevitabile vittima di stravolgimenti socie-tari ed economici non dipendenti dalla sua volont. Una controtendenza assoluta rispetto alle consuetudi-ni, quella di evitare lannullamento totale delle deci-sioni dirigenziali antecedenti allingresso in una nuova societ, che la dice lunga sullimpronta illuminata che il tycoon indonesiano ha intenzione di conferire alla sua creatura. Thohir in primis con Marco Fassone ed Piero Ausilio in seconda battuta si sono spesso prodigati nella totale smentita di ogni possibile alternativa allo stesso Mazzarri, confermando di fatto lesistenza di un tavolo a quattro in cui il tecnico di San Vincenzo vanta certamente un posto da protagonista assoluto. Con lui
lInter ha deciso di affrontare il pesante investimento legato ad Hernanes nel mese di giugno, affidando di conseguenza in quelloccasione buona parte delle for-tune tecniche ed economiche successive della fase di primo assestamento del club. Seppur a singhiozzo i ri-sultati hanno rinsaldato la credibilit della guida tec-nica, che sta conseguentemente ispirando anche quelle che saranno le manovre in vista del prossimo upgrade demandato alla stagione 2014/2015. Aspetti di fon-damentale importanza sono derivati dalla valorizza-zione di capitali che sembravano perduti come Ricar-do Alvarez e Jonathan, e con la parziale smentita della nomea di mangiagiovani che lo stesso Maz-zarri si era suo malgrado vista cucire addosso nel corso della sua esperienza napoletana. Con Mauro Icardi stato dato sfoggio di estrema lungimiranza: lucidando un capitale destinato ad accrescere il pro-prio valore economico di pari passo con il suo sviluppo professionale a cui sono legate le fortune dellInter. Con Mateo Kovacic la fase di decollo stata pi lun-ga del previsto anche per titubanze legate a risultati che mancavano, ma una volta sbloccata ha dato esiti inequivocabili. Un investimento da salvaguardare che ha di fatto segnato in maniera piuttosto chiara e netta la strada da seguire per il futuro. Dei due talenti pi preziosi, ma anche e soprattutto di Walter Mazzarri. Lallenatore dellInter anche per la prossima stagione.
AvANTI INSIEMECONTRO LA TRADIZIONE THOHIR VUOLE PORTARE IN NERAZZURRO LE SUE IDEE. PARTENDO DA MAZZARRI.
Walter Mazzarri
Il tecnico di San Vincenzo il quarto elemento su cui
costruire il futuro
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editoriale interTMWmagazineCalcio2OOO
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editoriale milan
di Antonio VITIELLO
Nato il 6 maggio 1986, vive e la-vora a Milano.Direttore edi-toriale di Mi-lanNews.it e redattore di Tut-t o m e r c a t ow e b .com. Collabora con Sportitalia, INFRONT e Radio Radio. Opinioni-sta su Odeon TV e Milan Channel.
anto caos al Milan non si era mai vi-sto. In tutta la gestione Berlusconi una fase cos decadente probabilmente non si mai vissuta. Laspetto relativo al campo non lunica vera preoccu-pazione, il vero nodo da sciogliere
resta nei rapporti allinterno del club. Una sorta di tut-ti contro tutti, di spifferi e dietrologie che hanno influ-ito pesantemente sul gruppo e decideranno le future scelte societarie. Superata la bufera sulla divisione dei due amministratori delegati, resta da risolvere il rebus allenatore. Clarence Seedorf quasi sicuramente sar esonerato al termine della stagione. Tutto porta verso questa direzione. I rapporti tra lolandese e Adriano Galliani non sono mai stati idilliaci ed ora che an-che Berlusconi ha isolato lex numero 10, Seedorf totalmente solo. Si attender la fine della stagione per prendere una decisione definitiva, ma le strade quasi sicuramente si divideranno. Non laspetto del campo a preoccupare, come invece era avvenuto con Allegri. Il problema di Seedorf sono i rapporti con la societ e con un gruppo di giocatori. Molti metodi non sono andati gi ai giocatori, e diverse decisioni controtendenza, come quella di rilasciare unintervi-sta senza concordarla prima con lufficio stampa, non sono piaciute in sede. Il continuo logorio dei rapporti
potrebbe essere la causa dellallontanamento di See-dorf. Al Milan questa decisione coster tanto anche dal punto di vista economico, visto i due anni e mezzo di contratto a tre milioni sottoscritto a gennaio scorso. Il club quindi nel giro di un anno potrebbe esonerare ben due allenatori, una situazione che non si mai verificata durante lera Berlusconi. Gi si parla di so-stituti per lanno prossimo. Lidea principale quella di affidare la panchina a Filippo Inzaghi, attualmente sulla panchina della Primavera. Ha ottimi rapporti con la societ e con Galliani in primis, un fedelissimo di Milanello e di tanti tifosi. Sar anche una soluzione non troppo costosa e per il tecnico sar il normale percorso di crescita dopo due anni di giovanili in cui ha dimostrato di saperci fare. Resta quindi da com-prendere come il Milan vorr liberarsi di Seedorf. Il tecnico rossonero un uomo solo, la societ stessa non lo supporta pi dopo alcuni atteggiamenti mostrati sia in privato che dietro le telecamere. Daltra par-te Clarence si attendeva maggiore tutela da parte del presidente, colui che lo ha strappato dai campi da gioco in Brasile per catapultarlo sulla panchina rossonera. I dialoghi con il patron si sono interrotti da tempo e lassenza di Berlusconi diventa sempre pi rumorosa. Seedorf pare avere i giorni contanti, solo una clamorosa inversione di tendenza potreb-be salvare lolandese da una divorzio ormai certo.
SEEDORF, DESTINOSEgNATOIL TECNICO DEL MILAN HA RAPPORTI COMPLICATI CONGALLIANI E NON SOLO. LADDIO SEMBRA QUASI CERTO.
Filippo Inzaghi
Pronto Inzaghi, il prescelto della societper il dopo olandese
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editoriale napoli
di RaimondoDE MAGISTRIS
Nato a Napoli il 10/03/88, colla-boratore di Tutto-mercatoweb.com dal 2008. Esperto di calciomercato per Radio Incontro e Radio Sportiva, collabora con Tutto-napoli.net.
o non devo rinnovargli il contrat-to, gi lo ha. Con queste parole arrivate nei minuti successivi alla conquista della Coppa Italia Au-relio De Laurentiis ha annuncia-to di aver esercitato la clausola
nel contratto 1+1 stipulato con Rafael Benitez la scorsa estate. C stato lautomatico rinnovo dellaccordo che consentir al manager spagnolo di guidare il Napoli anche nella prossima sta-gione. A lui il compito di completare una rivolu-zione iniziata meno di un anno fa e che ha visto, ad esempio, nella sfida dellOlimpico contro la Fiorentina scendere in campo una squadra che per 7/11 era composta da calciatori arrivati alle pendici del Vesuvio solo dopo Benitez. De Laurentiis ha deciso di proseguire con lo spa-gnolo, ha detto e ribadito pi volte di avere fi-ducia totale nel suo tecnico, ma ora dovr anche assecondare le richieste del suo allenatore, che vuole puntare pi in alto e allestire una rosa fin da subito competitiva su tutti i fronti, senza so-luzioni demergenza che diventano la normalit
o ingaggio di svincolati da prendere in fretta e furia per lanciarli in campo dopo un infortunio. Serviranno, insomma, investimenti sul mercato per convincere Benitez a non prendere in considera-zione anche in futuro proposte che per il mana-ger di Madrid sono quasi allordine del giorno. In questa stagione, ad esempio, una ricca offerta arrivata dal Qatar. Nei giorni successivi allac-cordo con De Laurentiis fu addirittura il PSG a farsi avanti, con lex manager del Chelsea che rispose picche avendo gi dato la parola al pre-sidente del Napoli. Adesso, per, che arriva lestate e si passa dal campo agli alberghi del mercato si entra nel me-rito della questione e il tecnico ha chiesto alla so-ciet non meno di quattro-cinque innesti per essere competitivi con la Juventus fino al termine del cam-pionato e non dover alzare bandiera bianca gi a met stagione. Servir, ad esempio, un leader a centrocampo, un mediano davanti alla difesa in grado di aiutare la retroguardia e trascinare la squadra nei momenti difficili. Chiesto, inoltre, un vice-Higuain, visto Duvan Zapata considerato troppo inesperto per un ruolo del genere. Da risolvere anche la situazione difensori. Asso-dato che Miguel Britos partir in caso di buona offerta, il club al lavoro per acquistare un cal-ciatore da affiancare a Raul Albiol o a Federico Fernandez. Sulle corsie esterne, invece, si dovr aggiungere un quarto elemento a Zuniga, Ghou-lam e Mesto. Ai saluti Christian Maggio, esterno destro che a un anno dalla scadenza del contrat-to ha buone possibilit di andare via. Benitez, infine, ha chiesto la conferma di Pepe Reina, le-ader di questa squadra e calciatore in grado di metterci la faccia anche nei momenti pi delicati. Queste le indicazioni di massima per far si che il progetto De Laurentiis-Benitez vada avanti an-cora a lungo e fare in modo che nella prossima stagione - quando torneranno a suonare nuova-mente sirene dallesterno lo spagnolo risponde-r nuovamente: No, grazie.
E gIuNTA LORA DI puNTARE AL vERTICE CONQUISTATA LA COPPA ITALIAIL PROGETTO BENITEZ ENTRANELLA SUA SECONDA FASE. QUELLA DECISIVA.
Rafael Benitez
De Laurentiis ha deciso di proseguire con lo spagnolo, ma ora dovr assecondare
le sue richieste
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editoriale roma
di AlessandroCARDUCCI
Nato a Roma il 25 gennaio 1986, giornalista pub-blicista allet di ventanni, inizia a collaborare con il Corriere Laziale. Ospite per il cal-ciomercato a Radio Sportiva, collabo-ratore di Vocegial-lorossa.it dal 2010.
oglio rimanere alla Roma ma voglio una squadra competitiva, capace di affrontare la Champions e contempo-raneamente lottare per lo scudetto. La mia volont chiara, quello che penso lho gi detto alla societ. Non mi in-
teressano le voci su Paris Saint Germain o altre squadre. Non pongo condizioni particolari, dico per che lanno prossimo giocheremo la Champions e dovremo essere pronti. Non si pu dire che abbia peccato di chia-rezza Rudi Garcia. Il tecnico francese la rivelazione di questa stagione: ha preso per mano una squadra allo sbando, lha blindata dalle critiche esterne e da-gli occhi indiscreti, ha dato un gioco, unidentit, ha ricompattato i tifosi attorno al gruppo e ha creato un giocattolo meraviglioso che, senza la Juve dei record, avrebbe conquistato un insperato scudetto. Normale, quindi, che le big europee abbiano messo gli occhi sul giovane tecnico francese. In rapida successione sono stati accostati a Garcia club del calibro di Monaco, PSG, Arsenal e, addirittura, il Barcellona, oltre alla Nazionale francese. Lex allenatore del Lille ha sem-pre dichiarato di voler restare nella Capitale, ma di volere anche una squadra competitiva, soprattutto in considerazione della prossima partecipazione in Champions. Non sono state felici le partecipazioni nel-la massima manifestazione europea per il tecnico nato a Nemours che, con il Lille, non mai riuscito a supe-rare la fase a gironi. Ha ripetuto pi volte che lanno prossimo non vorr fare la comparsa e per questo
lunica condizione che ha posto per la permanenza a Roma quella di veder allestita una squadra in grado di affrontare con dignit sia la Champions che il cam-pionato. Dopotutto, Garcia in passato ha dichiarato di non essere interessato ai soldi perch per lui conta principalmente il progetto.E quello della Roma lo affascina anche perch questanno i giallorossi non dovranno finire il mer-cato in attivo, come lanno scorso, potendo contare sugli ingenti introiti derivanti dalla prossima par-tecipazione in Champions League. Nessuna smobi-litazione, quindi, con il ds Walter Sabatini che avr un budget da poter spendere che, se si dovesse presentare loccasione buona, potr essere rimpin-guato con qualche cessione. Garcia vorrebbe con-fermare in blocco la sua rosa ma lo scorso merca-to ha insegnato che anche attraverso le cessioni (a caro prezzo) si pu costruire una grande squadra.
GARCIA HA IGNORATO LE SIRENE ESTERE MA HA CHIESTO PRECISE GARANZIE SULLA COMPETITIVITDEL CLUB.
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Garcia non interessato ai soldi perch per lui conta principalmente il progetto
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Rudi Garcia Walter Sabatini
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di TommasoLORETO
Nato nel 1976, direttore di Firenze-viola.it. Collabora-tore del quotidiano La Nazione, una delle voci di punta dellemittente tosca-na Radio Blu di cui esperto di calcio-mercato e voce su Firenze per Radio Sportiva.
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editoriale fiorentina
mprevisti del calcio, o forse soltanto le semplici conseguenze dei suoi tem-pi. Un giorno sei ai ferri corti e ti dici di tutto, quello successivo discuti di mercato, infine ti ritrovi corteggiato. Da nemico a spasimante in meno di
9 mesi. Gi, perch dopo le aggressioni in tribuna, dopo la sfida a distanza con il Milan per raggiungere il preliminare di Champions della passata stagione, e dopo le maglie con il logo europeo presentate in ampio anticipo, adesso lo scenario si capovolto. Per la verit qualche segnale di riconciliazione tra Fio-rentina e Milan era arrivato sulla scia della trattativa per Alessandro Matri, ma sarebbe stato decisamente surreale ipotizzare un corteggiamento rossonero nei confronti prima di Vincenzo Montella poi di Daniele Prad, come quello che da pi parti viene racconta-to. Eppure, se il futuro di Seedorf al Milan sembra gi segnato, lo stesso attuale tecnico dei viola sem-bra obiettivo irraggiungibile per i rossoneri. Perch Montella ha di fatto ribadito, anche recentemente, la volont di restare in viola, perch non bastasse la sua volont c anche una clausola rescissoria intorno ai 6 milioni di euro, e perch lo stesso Prad (seppure
in modo pi limitato rispetto a quanto auspicato) destinato a rinnovare. E perci evidente che per en-trambi, diesse e allenatore, soltanto a livello di strut-tura, andare al Milan significherebbe ricominciare da zero rispetto a un ciclo, quello aperto a Firenze, che il prossimo anno sar al terzo, fatidico, capitolo. In-somma, a pensarci bene, forse andare oggi al Milan, sia per Prad che per Montella, non significherebbe necessariamente andare a vincere subito. Resta per-ci unultima riflessione, sul come e sul perch talune voci siano arrivate proprio mentre la squadra si pre-parava alla finale di Coppa Italia. Se la societ vio-la, su Montella almeno, sembra al riparo da qualsiasi interferenza anche per una clausola rescissoria, per il diesse il continuo rinvio del rinnovo non ha fatto al-tro che alimentare proprio queste voci. E normale, in altri termini, che un dirigente che tanto bene ha fatto da quando arrivato a Firenze finisca nel mirino di altri club, esattamente come un giocatore. E semmai meno spiegabile perch la Fiorentina, ancora oggi, e di fronte a certi risultati, ne rimandi il rinnovo lascian-do che talune voci circolino liberamente, quasi che il lavoro svolto fin qui non avesse pienamente convinto. Ci sar tempo e modo, soprattutto dopo la finale di Coppa, per sciogliere gli attuali interrogativi (non ulti-mo quello su Juan Guillerme Cuadrado) ma intanto la tifoseria viola pu restare serena vista la pi che pro-babile conferma di Prad e la pressoch certa per-manenza di Montella sulla panchina della Fiorentina.
MONTELLA, LOBIETTIvOOFF LIMITSDEL MILANDA RIVALE SUL CAMPO A DESIDERIO DEI ROSSONERI. LE STRADE PER SONO TUTTALTRO CHE VICINE.
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Andare al Milan significherebbe ricominciareda zero rispetto a un ciclo
che il prossimo anno sar al capitolo fatidico
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Vincenzo Montella Daniele Prad
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editoriale serie b20
di LucaBARGELLINI
Nato a Firenze l11 novembre 1982 ha iniziato la propria carriera giornalistica sulle pagine di fiorenti-na.it dov rimasto per sette anni. In radio ha lavorato per Lady Radio, Radio Fiesole e Radio Blu. Oggi redattore di Tutto-mercatoweb.com e opinionista per ToscanaTv.
entre nelle stanze del palazzo i di-rigenti del pallone studiano il modo per per rilanciare il calcio del Bel Pa-ese, c chi lavora gi concretamen-te sui talenti del futuro. Lidea delle formazioni B tiene banco e piace
a molti club di Serie A, ma in cadetteria il Crotone ha gi intrapreso la sua strada verso il calcio del domani. Con un maestro come Massimo Drago in panchina la societ calabrese ha deciso di puntare sui talenti pi promettenti del panorama nazionale. Tanti ragazzi, dunque, alla prima esperienza fra i professionisti, ma con grandissima voglia di emergere. Con la cornice della calda tifoseria calabrese ecco che tutti questi campioncini in erba hanno avuto la possibilit di dimo-strare le loro qualit, arrivando in alcuni casi a conqui-starsi la chiamata della Nazionale di Cesare Prandelli.
Talenti, tanti, in tutti i reparti. Tutti, chiaramente, in prestito. In porta o in attacco non fa differenza. Quando ci sono le capacit let diventa un dettaglio. E cos fra i pali ecco spuntare il nome di Alfred Go-mis, estremo difensore di propriet del Torino. Con le 35 presenze in stagione e una sicurezza sempre cre-scente, quello che era uno dei talenti per i granata del domani si confermato in breve una certezza. Nella
retroguardia rossoblu, poi, spiccano anche Jacopo Dezi e Danilo Cataldi, centrali rispettivamente scuola Napoli e Lazio con il giocatore capitolino che ancora deve compiere 20 anni. A centrocampo Lorenzo Cri-setig. Di propriet Inter gi da qualche anno sulla bocca di molti addetti ai lavori. Carattere, visione di gioco e una buona esperienza internazionale con lUn-der21 lo hanno gi reso un vero punto di riferimento.
Infine lattacco. Come sempre i giocatori offensivi sono quelli che finiscono maggiormente sotto i riflettori e in casa Crotone le qualit ci sono. Eccome. Uno dei prospetti pi interessanti si cela dietro al nome di Sou-fiane Bidaoui. Classe 1990 lesterno belga di origi-ni marocchine arriva dal Parma e nelle 32 presenze messe a referto con la maglia dei calabresi ha messo in mostra non solo una buona visione della porta, ma anche la capacit di essere decisivo con gli assist e anche a gara in corso. Qualit importanti sia nella serie cadetta che nel calcio di Serie A. Dopo il nume-ro nove spazio al 29 dei pitagorici: Federico Bernar-deschi. Arrivato a Crotone come emerito sconosciuto, lattaccante di Carrara ci ha messo davvero poco tempo ad imporsi. Con la maglia della Fiorentina Pri-mavera il suo talento si era visto a sprazzi. In Serie B esploso. Come se, paradossalmente, il suo palcosce-nico ideale fosse quello dei grandi e non quello del calcio giovanile. Andare in doppia cifra alla prima stagione fra i professionisti non cosa da poco. Se a questo si aggiungono cinque assist e una predile-zione per il gioco di squadra tutto appare pi chiaro anche in relazione alla convocazione arrivata per lui dal ct azzurro Prandelli per lo stage pre-Mondiale. Un premio, certo, difficile immaginare di pi, ma se si pensa che prima di lui solo Verratti aveva ricevu-to un trattamento simile come giocatore di Serie B il quadro assume un aspetto decisamente pi definito.
Talento allo stato puro. Talenti pronti ad esplode-re. Mentre c chi singegna per rianimare il cal-cio italiano c chi lavora e lo fa gi alla grande.
LA FuCINA DEL DOMANIIN UN CALCIO ITALIANO SEMPRE PI CIMITERO PER ELEFANTI SPICCA IN MANIERA DECISA IL PROGETTO CROTONE. TALENTI GIOVANI, IN PRESTITO, PRONTI A DIMOSTRARE IL LORO VALORE FRA I GRANDI.
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Federico Bernardeschi
Qualit e voglia di emergere, cos il Crotone esplosograzie ai suoi ragazzi
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editoriale lega pro21
di StefanoSICA
Nato a Napoli il 3 marzo 1972, col-labora per TMW come esperto di c a l c i o m e r c a t o sulla Lega Pro. Opinionista su Telecapri Sport. R e s p o n s a b i l e dellufficio stampa e comunicazione del Team Napoli Soccer, rappresen-tativa di calciatori svincolati.
envenuti a Santarcangelo di Ro-magna. Terra di buon cibo e di oli Dop prodotti sulle splendide colline limitrofe. Della comicit irriverente e sottile di Daniele Luttazzi e di tanta storia che trova la propria identit
nelle favolose grotte di epoca etrusca e paleocristia-na. Qui, forse, il calcio sempre stato visto come un gustoso hobby, nulla pi. Un puro e sano divertimento domenicale. Come un po nella filosofia cordiale e genuina dei romagnoli. Ma oggi il calcio rappresenta un pizzico dellorgoglio di una citt di 20mila abitanti costretta a fare sempre da sorella minore di realt storiche come Rimini, Cesena o San Marino. Merito di Roberto Brolli. Santarcangiolese doc, Segretario ge-nerale Confcooperative Rimini e patron dei giallobl da ben 21 anni. Il Santarcangelo in fin dei conti la sua creatura. Quella che pu condividere addirittu-ra col Napoli lo stesso anno di nascita, il 1926. Se la fanciulla diventata adulta, dopo soli tre anni di professionismo, perch questa piccola impresa spor-tiva stata alimentata da chi ha introdotto nel club passione e peculiarit di unimpresa cooperativa. Si sapeva che in un campionato come quello di Secon-da Divisione, con ben otto promozioni dirette, sareb-be stato preferibile costringere gli altri agli stenti di un inseguimento per poi amministrare gli eventi nel girone di ritorno, piuttosto che aspettare. Infatti il
Santarcangelo il suo tesoretto se lo messo da parte nel girone di andata quando ha accumulato ben 34 punti. Rimediando poi poco pi della met dei punti nel girone di ritorno. Oggi la societ di Via della Re-sistenza una realt vera. Che basa molte delle pro-prie fortune sia sulla territorialit di diversi dei pro-pri dirigenti sia un settore giovanile composto da 12 squadre e 350 tesserati, sul quale c la supervisione di Valter Sapucci, colonna per anni del vivaio del Ri-mini. Le migliori soddisfazioni sono arrivate dalle ces-sioni dellattaccante Gaston Camara alla Primavera dellInter, e del centrocampista Alhassane Soumah alla Primavera della Juventus. Entrambi classe 96 della Guinea. E poi limpianto cittadino, di cui il club sar gestore fino al 2026. Il Valentino Mazzola un gioiellino di oltre 2500 posti che sar ampliato fino alle 3500 unit per rispondere ai requisiti normativi minimi per poter partecipare al prossimo campionato di Lega Pro unica. Anche in questo caso feconda sta-ta la sinergia tra Brolli e la politica locale grazie ad unintesa raggiunta tre anni fa. Con questo accordo la societ giallobl stanzi una cifra superiore al milione di euro per realizzare due campetti ed un impianto fotovoltaico da collocare sulla copertura della tribuna centrale dello stadio. Insomma, Brolli ha guardato al futuro con i piedi ben piantati nel presente. Tanto da costruirsi una rete di rapporti proficui col Cesena e con qualche societ emiliana come Sassuolo o Modena. Molte le iniziative nel sociale. A partire da riunioni pe-riodiche nelle scuole per finire ai due tornei per picco-li calciatori organizzati alla memoria di Massimiliano Busni e Loris Bonvento. Due ragazzi del settore giova-nile romagnolo scomparsi negli anni 80. Uno zoccolo duro domenicale di 600 tifosi (ma c da giurare che lanno prossimo aumenteranno) e un capitano, Michele Nardi, che fino a qualche mese fa coniugava la sua attivit di ragioniere a quella di calciatore e abile portiere dei giallobl. Per amore della squadra della sua citt. Unico atleta santarcangiolese in rosa perch la sua fu a suo tempo una scelta di vita e di cuo-re. Spirito cooperativo e radici profonde nel territo-rio. La favola del Santarcangelo appena iniziata.
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Il calcio rappresenta lorgoglio di una citt dasempre sorella minore di
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pANTA-REI: CORvINO pRONTO A TORNARE
uori dai radar, ma solo in apparenza. In molti si sa-ranno chiesti che fine ha fatto Pantaleo Corvino, esperto dirigente sporti-vo svincolato dal maggio
2012, quando terminato il suo rapporto con la Fiorentina. Corvino non sparito, sta solo aspettando loccasione giusta.
Dopo due anni di lontananza dal grande calcio lex ds della Fiorentina pronto a cogliere loccasione giusta.di Alessio Alaimo - foto Mourad Balti
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Miccoli? Mi auguro che un giorno capisca ci che non stacapendo adesso
no incontrista, racconta. Il calcio il fulcro della sua vita, ci pensa anche nel tempo libero e non riesce mai davve-ro a staccare. Se non avesse fatto del calcio la sua vita, avrebbe fatto il pe-scatore o il contadino. Passioni minori rispetto al pallone, sua grande ragione di vita. Il calcio gli ha dato tante sod-disfazioni e, com normale, qualche delusione. In primis quella legata a Fa-brizio Miccoli: Mi auguro che un giorno capisca ci che non sta capendo ades-so, ha commentato con una punta di amarezza. Anche la Fiorentina gli ha
Daltra parte il suo curriculum tale da giustificare lattesa. Il dirigente salen-tino ha vissuto la terza categoria e la Champions League e ora pu permet-tersi di aspettare una nuova chance, un progetto coinvolgente, unavventu-ra capace di fargli battere di nuovo il cuore. Ai microfoni del numero di mag-gio di Calcio 2000, Corvino racconta la nascita della sua passione per il cal-cio. Voleva giocare, come tutti gli ado-lescenti, ma con i sogni non si pagano le bollette, cos scelse lAeronautica. Sarei potuto diventare un buon media-
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Sarei potuto diventare un buon mediano incontrista
regalato gioie e dolori, eppure il di-rigente ricorda quellesperienza come una favola da raccontare. In mezzo la polemica con il procuratore rome-no Giovanni Becali, poi rientrata, e la morte della madre, che lo ha convinto a lasciare i viola con un anno danticipo. Il sogno adesso quello di trovare una squadra che gli permetta di compete-re ai vertici. La voglia di rientrare c, ma senza fretta. Anche in una Serie A descritta come pi povera di valori. Il futuro non dipende solo lui, ma la passione e la voglia non mancano mai.
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intervista di Alessio Alaimo
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La mia Fiorentina
una favola da raccontare
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Filippo Galli
patria rossonera. galli raccontail Diavolo
Identit e senso di appar-tenenza. Concetti che Filip-po Galli ha sempre cercato di mettere in campo e che oggi prova a trasmettere ai suoi piccoli allievi rossoneri.
Responsabile del settore giovanile del Milan, Galli racconta e si racconta in esclusiva per Calcio2000, ripercorrendo le fasi principali della sua carriera prima di lanciare uno sguar-do al futuro, quello che vedr protagonisti i suoi figli sportivi. Le soddisfazioni di una car-riera vissuta al top? Tante, a cominciare dalla finale di Champions contro la Steaua Bucarest fino a quella contro il Barcellona ad Atene.
Non solo passato. La bandiera rossoneraprogetta il futuro alla guida del settore giovanile.
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Gullit e Rijkaard due simpaticoni, Van Basten senza peli
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Storie di calcio vere, passionali, raccontate da un cuore rossonero il cui unico rimpianto, forse, quello di non aver vissuto al meglio lesperienza inglese della Premier League. Un campionato col Watford, per Galli, non stato abbastanza per assaporare fino in fondo il piacere di giocare negli impianti in-glesi, da molti considerati i migliori al mon-do. I 13 anni vissuti con la maglia del Milan addosso per sono una buona consolazione, soprattutto se si guardano i nomi dei com-pagni di squadra: Gullit arrivava con la sua chitarra a tre corde, era un simpatico-ne. Proprio come Rijkaard, che per era
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Stiamo creandoun modello
Milan che possauniformare tutte le squadre con
gli stessi principi
pi riservato. Il rapporto migliore per era con Van Basten, uno che non usava giri di parole per dirti quello che pensava. Futuro? Probabilmente non lallenatore, visto che il ruolo di responsabile del settore giovanile del Milan mi piace sia dal punto di vista tecnico che organizzativo. Chiusura, come detto, sulle giovani speranze rossonere: Stiamo creando un modello Milan per cui cerchiamo di uniformare tutte le squadre con gli stessi principi e concetti. Concetti che, parole del-lo stesso Galli, vanno al di l della semplice tattica: sani principi e soprattutto, come gi detto, identit e senso di appartenenza.
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Il primo scudetto diSacchi, la
Champions con la Steaua
e quella col Barcellona. Che ricordi
coi rossoneri...
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n campo Mauricio Pinil-la conosciuto come un bomber vero, di quelli implacabili quando in giornata. Fuori il cen-travanti del Cagliari
un marito modello e un padre esempla-re. Ci siamo conosciuti nel 2004 - rivela Gisselle moglie del cileno - e rimasi subito colpita dalla sua tenerezza e dalla sim-patia.
Amore a prima vista?Lincontro lo dobbiamo ad un amico co-mune durante una cena. Da quella sera non ci siamo pi lasciati.
Che persona Mauricio Pinilla?E un ragazzo semplice, umile. Io lo paragona ad una scatola di cui non conosci il contenuto. Pu sorprenderti sempre. Con lui praticamen-te impossibile essere tristi.
Come padre e marito come se la cava?Mauricio innamorato della sua famiglia e gli piace anche cucinare. Come padre lo definirei
presente. Per i suoi figli c sempre e mi aiuta ogni volta che he ho bisogno.
Un difetto ci sar...Gioca tutto il giorno con il cellulare... (ride,ndr).
Una cosa che certamente non gli manca sono i tatuaggi.Francamente non so dire quanti ne abbia. Sono ovunque sul suo corpo.
Qual il ricordo pi bello del vostro matrimonio?
Senza dub-bio quando mi ha cantato A te di Jova-notti e dopo mi ha invitato a ballare.
Mauricio e la cucina. Il suo piatto preferito?Adora il pesce, soprattutto quan-do lui a pescar-lo. Ovviamente poi ha una predilezione per il cibo cileno.
La famiglia Pinilla e il tempo libero. Come passate le ore insieme?Stiamo sempre con i bambini. Andiamo in spiaggia o al cinema. Siamo una famiglia nor-male.
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LALTRA MET DI /Mauricio Pinilla
di BarbaraCARERE
Barbara Carere nata a Napoli il 27 Aprile 1974, Gior-nalista e Speaker Radiofonico, nel 2001 inizia la sua carriera come gior-nalista sportiva per Cronache di Napoli, Napoli+ e il Gior-nale di Caserta. Nel 2002 fino al 2008 co-conduce un pro-gramma sportivo a Radio Marte, dove inizia a curare la ru-brica dedicata alle mogli dei calciatori. Nel 2008 da vita alla rubrica L altra Met su TuttoMer-catoWeb. Attual-mente collabora per www.noesolofutbol.com e cura una ru-brica sulle frequen-ze di Radio Crc e Capri Event. Autrice del Ebookwww lal-tra met.
BOMBER SUL CAMPO, MARITO ESEMPLARE E DIVERTENTE. MAURICIO PINILLA RACCONTATO DA SUA MOGLIE GISSELLE...
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Carlo Verdone
BIANCO, gIALLOROSSO E vERDONEDa decenni il suo nome campeggia in vetta alle classifiche del cinema italiano. Oggi il comicoromano si racconta nelle vesti di tifoso.
uando la Roma vinse il suo secondo scudetto nel 1983, Carlo Verdone aveva gi in-terpretato e diretto molti dei film che lo hanno consacra-to come uno degli attori pi
amati in Italia. Oggi Verdone pu contemplare il record storico di punti in campionato, stabili-to dalla formazione di Rudi Garcia, lustrando lOscar per il miglior film straniero ottenuto con La grande bellezza. Un lasso di tempo che Verdone ha colmato continuando a mietere successi fino alla statuetta di Hollywood, punto di arrivo di una straordinaria carriera e, pro-babilmente, una tappa verso qualcosa di non meno importante. Avvicinarsi a Verdone non semplice, perch sufficiente incrociare il suo sguardo anche solo per un attimo, o ascoltare il suono della sua voce per qualche momento, e subito la sfilza di personaggi e macchiette a lui legati si propone in un flusso continuo che ci fa capire come il cinema italiano, senza il suo
contributo, oggi sarebbe qualcosa di fonda-mentalmente diverso. La prima domanda de-dicata al recente exploit doltreoceano, ma il resto dellintervista si rivolge allamore di Ver-done per la Roma e la citt, cos strettamente legati in un meccanismo di causa ed effetto. Come andato questo primo mese da pre-mio Oscar?E stato un mese normalissimo, sono molto con-tento per quello che siamo riusciti a fare noi at-tori, perch alla fine un premio che coinvolge anche noi, sono molto orgoglioso soprattutto quando i miei figli penseranno che il padre ha fatto parte di un film che ha vinto lOscar.
E vero che ha rischiato di essere tifoso del Siena?Io sono un simpatizzante del Siena, mio pa-dre mi ha portato a vedere la prima partita di calcio tra Siena e Rimini, la prima squadra che vai a vedere di solito quella a cui ti affezioni,
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QUESTIONI DI CUORE / Carlo VerdoneTMWmagazineCalcio2OOO
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so trattamento, francamente mi sembra una cosa assolutamente sbagliata.
E del nuovo stadio?E giusto, deve essere pi piccolo e concentrato, in modo che la squadra andr sicuramente molto meglio. E molto triste vedere quegli stadi vuoti, come a Cagliari, uno schiaffo allo sport, non si dovrebbe giocare l, fanno veramente pena, non per colpa dei cagliaritani, ma non si pu giocare in un impianto dalla capienza di 50.000 persone e vederne solo diecimila, veramente umiliante.
Giacomino Losi il suo giocatore preferito nella storia della Roma?Lui un grande amico e un grande giocato-re, ma Francesco Totti ha fatto delle cose che mi hanno fatto innamorare ancora di pi della squadra, qualche anno fa ma ancora oggi, un calciatore serio che mi piace.
Perch lei nei film non ha mai esternato la sua fede giallorossa?Il calcio non mi ispira niente dal punto di vista cinematografico. E poi non servirebbe a nulla, tanto lo sanno tutti per chi tifo.
Per Totti sarebbe un grande attore comico.Chi lo sa, potrebbe essere, ma per adesso lo vedo bene nel mondo dello sport.
poi sai io sono nato a Roma, e andando in curva Sud sono diventato romanista, per verso il Siena provo sempre molta simpatia.
Quale il suo ricordo pi bello da tifoso giallorosso?I goal di Manfredini, quando segnava lui sal-tavo per aria, ma anche i primi goal di Totti quando cominciava a crescere come giocatore, Totti ci ha riportato allo stadio.
Quale il significato profondo del tifare per la Roma?Significa amare anche questa citt, per me questo, la Roma Roma.
Questa squadra una grande bellezza?S, purtroppo ci sono stati un sacco di inciden-ti e di cose storte, per abbiamo un allenatore molto serio che un bravo stratega, e ci ha fatto tornare il sorriso e la voglia di andare nuova-mente allo stadio.
Questa stagione nata sotto una buona stel-la, Garcia quella pi luminosa?Ce ne sono tante, non solo il tecnico Gar-cia, penso a Benatia che ha fatto unannata grandissima e se ce lo portano via sar un danno irreparabile, il ritorno di Destro, Ger-vinho, anche Pjanic ma ho paura che se ne andr, speriamo di no. Ora mi auguro una bella Champions League.
Cosa pensa della squalifica di Destro?Assolutamente esagerata, dargli quattro gior-nate significa rovinargli il Mondiale e pena-lizzare la Roma. Il fallo cera e doveva essere ammonito, per quattro giornate non stanno ne in cielo ne in terra, ho visto altri giocatori di serie A fare cose peggiori e non ricevere lo stes-
Squalifica di Destro
assolutamente esagerata
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Questa Roma una grande
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a passione premia i tifosi dei Citizens. Il Manchester City ha lanciato una nuova ini-ziativa social settima-
nale dedicata ai propri tifosi che, grazie a Instagram, potranno esi-birsi in performance calcistiche con palleggi e freestyle con un video di quindici secondi. Ogni luned, attraverso lhashtag #CITCchal-lenge, sar votata e scelta dagli utenti la miglior performance del-la settimana e il freestyler con pi mi piace potr vincere maglie e gadget autografati dai top player del Manchester City e in pi potr diventare anche protagonista sul-la pagina ufficiale Facebook dei
IL MANCHESTER CITy LANCIA IL #CITCCHALLENgE E pREMIA I TIFOSI Su INSTAgRAM!
L Citizens mostrando i propri nume-ri ai fan del club. Il Manchester City, per engagement e creativit, uno dei top club pi attivi sui i social al mondo tanto da esser-si aggiudicato anche questanno, davanti a Everton e Southampton, la Social Media Premier League: il titolo di squadra pi Social del-la Premier. Ogni anno, tra genna-io e febbraio, i club inglesi infat-ti sono valutati da una societ di social media marketing su quat-tro aree di performance digita-li - pertinenza, impegno, business e creativit - e premiati sul totale del punteggio. In attesa di sapere chi vincer la Premier, il Manche-ster City gi Campione online!
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uventus, Juventus, Ju-ventus. Tre volte bian-conero, il cielo dItalia inizia ad aver tinte co-muni, abitudini costanti. Bianco e nero. Tre volte
consecutive, un nome impresso sui campi del Belpaese e negli stadi della massi-ma categoria. Un cammino da record, come lei nessuno mai: ha superato il record di punti dellInter, schiacciando pure una Roma da sogno. Tevez e Llo-rente, intuizioni destate della premiata ditta Marotta-Paratici, hanno mantenuto promesse e promesse, segnando gol a pioggia. Dietro Buffon si confermato a livelli da campionissimo, in difesa la retroguardia stata blindata dai soliti Chiellini, Barzagli e Bonucci con limpor-tante riscoperta di Caceres. Pogba stato il pi presente dellannata, elevan-dosi al ruolo di top player assoluto, ai suoi fianchi Vidal, Pirlo e Marchisio han-no tenuto il solito rendimento da sogno. E cos arrivato il terzo Scudetto consecu-tivo, per la Juventus e per Antonio Con-te. Il tecnico del triplo salto bianconero.
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ue gol, quando meno te laspetti. Perch lo score in campiona-to non stato quel-lo dellattaccante di
primo pelo, di quello dal fiuto inna-to. Per Lorenzo Insigne ha colpito quando contava, eccome se contava. Due gol nel 3-1 finale della Tim Cup dellOlimpico contro la Fiorentina ed ennesimo trofeo in bacheca per gli azzurri. Una serata stonata, una pa-gina bruttissima per il calcio e per la societ italiane: un tifoso colpito da un colpo darma da fuoco, gli ultras che discutono con Hamsik, incidenti fuori dallo stadio ed un clima surrea-le prima, durante e dopo una partita. Cos il trionfo azzurro a met, ma sul campo netto e meritato. I viola partono male, Il Magnifico napoleta-no li perfora due volte. Vargas, per la banda Montella, con Rossi che rienter in campo dopo un lungo stop, accor-cia le distanze ma lerrore di Ilicic pri-ma ed il sigillo finale di Mertens poi, chiudono le danze. Cos Benitez, luo-mo di Coppe, pu sorridere ancora.
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colto al suo arrivo in Italia nellestate 2013, andato avanti per la sua strada alla rincorsa di record, numeri e vittorie. Tutte le strade portano a Roma. Stiamo avanzando, passo dopo passo, per stor-dire gli avversari nel turbine dei nostri sogni. I miei e quelli di tutti i romanisti.Nelle pagine della sua autobiografia non si leggono solo i pensieri di un elet-trone libero, che senza aiuto di nessuno si fatto strada da solo, ma anche il suo modo di relazionarsi con i giocatori:Farsi sentire una cosa, farsi capire unaltra. Ma le due cose devono procede-re di pari passo in uno spogliatoio . Leg-giamo e percorriamo le tappe di una carriera partita da quando lui dalla panchina prendeva ordini, facendo gi-
utte le strade portano a Roma. Il calcio la mia vita , il titolo dellauto-biografia dellattuale al-lenatore della Roma, Rudi Garcia, scritto in collabo-
razione con Denis Chaumier, giornalista indipendente, direttore in passato del-la redazione di France Football. Non stato facile convincere lallenatore fran-cese a realizzare questo libro, come lo stesso coautore ha rivelato: Stimolato dalle mie intenzioni, Rudi ha riflettuto a lungo sulla mia proposta prima di accet-tarla. Non stato facile convincerlo... Ha ritenuto che fosse meglio scrivere il l ibro di suo pugno, piuttosto che lasciare que-sta possibilit ad altri. Le sue perplessit erano personali, pi che altro per que-stioni di pudore. Rudi non ama troppo i riflettori.La frase scelta e pubblicata sul retro del libro lo specchio dellentusiasmo di mister Garcia, che ignorando i con-trari e poco fiduciosi che lo hanno ac-
LA RECENSIONE
TuTTE LE STRADE pORTANO A ROMA. IL CALCIO LA MIA vITA
TAutori: Rudi Garcia, Denis ChaumierEditore: Mondadori (Strade blu. Non Fiction)Data di Pubblicazione: 8 aprile 2014
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recensioni
di Chiara Biondini
rare il pallone in campo, fino ad arriva-re alla difficile rinuncia, quando allet di ventotto anni ha dovuto lasciare il calcio giocato appendendo gli scarpi-ni al chiodo. Quel ragazzo cresciuto in periferia, per non si arreso ed ri-masto nel mondo che tanto ama, riuscen-do nel 2011 a portare la formazione francese del Lille in vetta al campiona-to francese a cinquantasei anni dallul-timo titolo. Il primo tecnico francese a dirigere una squadra italiana di serie A, si presentato subito bene quella domenica 25 agosto 2013, nel piccolo stadio di Livorno, con una vittoria ecla-tante. Risultati alla mano ha fatto bene il presidente della Roma, James Pallot-ta a convocare quel tecnico francese a New York per conoscerlo e offrirgli un contratto di due anni come allenatore della sua squadra. Nellautobiografia c spazio anche per raccontare quel-le cose che rimangono nascoste, come i suoi riti pre-partita: A unora dal calcio dinizio non ce niente che possa farmi uscire dalla mia bolla. Sono inavvicina-bile, quasi inaccessibile. Ci sono per due rituali di cui ho assolutamente bisogno. Quando i giocatori vanno in campo per il riscaldamento mi ritiro in un angolo, da solo, in tranquillit. Creo il vuoto attorno a me. A volte mi lucido le scarpe, oppure mi fumo una sigaretta. E allora prendo il telefono. La prima chiamata persona-le, per mia madre. La seconda di natu-ra professionale: telefono a Christophe Prudhon . I l racconto si conclude poi con larrivo alla Citt Eterna e le prime tra-volgenti vittorie, con il raggiungimento del record di dieci risultati positivi nel-
le prime dieci giornate di campionato, migliorando ulteriormente il precedente di quattro vittorie del club giallorosso e superando la Juventus di Fabio Capel-lo del 2005-2006. Si leggono le parole che il mister giallorosso ha riservato al capitano della Roma, Francesco Totti, che rendono bene lidea della conside-razione che ha per lui: lo ha paragona-to a Platini o Maradona. Non giocher per sempre? E chi pu farlo .Penso che sono un insoddisfatto eter-no. E quello un vantaggio perch vo-glio sempre migliorare, fare meglio, che sar anche lobiettivo della sta-gione prossima . Concludiamo con questa frase che racchiude in manie-ra emblematica il Garcia pensiero.
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