testo narrativo

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ANALISI DEGLI ELEMENTI DEL TESTO NARRATIVO Elementi narratologici: il rapporto e la distinzione tra la fabula (o storia) - intesa come insieme degli avvenimenti susseguentisi secondo il normale ordine cronologico - e l’intreccio (o discorso), cioè l’organizzazione data dal narratore a tali avvenimenti; lo schema narrativo, che nei romanzi tradizionali è pressoché fisso, con situazione iniziale di equilibrio (detta esordio) che viene turbata (per esempio, l’intervento dei bravi per mandare a monte il matriìmonio di Renzo e Lucia ne I Promessi Sposi), varie peripezie, in un crescendo di tensione che raggiunge il massimo (detto Spannung, per esempio, sempre ne I Promessi Sposi, il rapimento di Lucia), fino alla conclusione che ristabilisce un equilibrio (detto scioglimento, non necessariamente positivo); l’articolazione del racconto in sequenze, cioè in segmenti narrativi di contenuto unitario e di senso compiuto. Si distinguono le sequenze della fabula, cioè le singole parti o porzioni di cui essa è composta, dalle sequenze dell’intreccio, che contengono elementi in aggiunta o anche insignificanti ai fini della fabula, ma significativi nelle intenzioni dell’autore. Le sequenze, inoltre, possono avere carattere dinamico, quando “movimentano” la narrazione, o statico, quando non si riferiscono ad avvenimenti ma “si soffermano” per descrivere o dare spiegazioni o argomentare, esprimere riflessioni ecc. personaggi: reali o immaginari, “a piatto”, “a tutto tondo” ecc.; in base al ruolo svolto nelle vicende si distinguono il protagonista, cioè la figura principale, al centro dell’azione, l’antagonista, cioè colui che contrasta l’azione del protagonista, l’oggetto, cioè il personaggio oggetto dell’interesse del protagonista, l’aiutante, colui che agevola il protagonista o l’antagonista, le figure secondarie e le comparse. L’insieme delle relazioni esistenti tra i personaggi può dar luogo a un “sistema dei personaggi” nel quale ciascuno non ha significato per sé, ma in relazione agli altri. tempo: bisogna distinguere fra o tempo della storia, in cui si svolgono i fatti narrati (che, se nel testo vi sono sufficienti indicazioni, si può calcolare), o e tempo del discorso, che è il tempo presentato dal narratore (per esempio…). I rapporti fra tempo della storia e tempo del discorso variano per ordine e durata: o l’ordine di successione degli avvenimenti nel discorso può coincidere o meno con quello della storia: quando non coincide si hanno fenomeni di anticipazioni (prolessi: per esempio….) o di ritorni indietro (flash-back o analessi: per esempio il racconto della vita della Monaca di Monza ne I Promessi Sposi); o la durata degli avvenimenti può coincidere in intreccio e fabula, oppure variare, con rallentamenti o accelerazioni del tempo narrativo rispetto a quello reale (velocità narrativa), o sospensioni (ellissi narrativa: per esempio….); spazio: la rappresentazione dello spazio può assumere valore oggettivo (come in …) o simbolico (come in …); può servire da sfondo alla storia oppure interferire con essa (per esempio …) o addirittura avere un ruolo determinante (in …) ; può essere unitaria nel corso della narrazione, oppure variare; invenzione e realtà: si intende il rapporto creato dall’autore tra la sua invenzione artistica e l’esperienza reale, che può esprimersi in modi diversi, per esempio come:

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Page 1: testo narrativo

ANALISI DEGLI ELEMENTI DEL TESTO NARRATIVO

Elementi narratologici: il rapporto e la distinzione tra la fabula (o storia) - intesa come insieme degli avvenimenti

susseguentisi secondo il normale ordine cronologico - e l’intreccio (o discorso), cioèl’organizzazione data dal narratore a tali avvenimenti;

lo schema narrativo, che nei romanzi tradizionali è pressoché fisso, con situazione iniziale diequilibrio (detta esordio) che viene turbata (per esempio, l’intervento dei bravi per mandare amonte il matriìmonio di Renzo e Lucia ne I Promessi Sposi), varie peripezie, in un crescendo ditensione che raggiunge il massimo (detto Spannung, per esempio, sempre ne I Promessi Sposi, ilrapimento di Lucia), fino alla conclusione che ristabilisce un equilibrio (detto scioglimento, nonnecessariamente positivo);

l’articolazione del racconto in sequenze, cioè in segmenti narrativi di contenuto unitario e disenso compiuto. Si distinguono le sequenze della fabula, cioè le singole parti o porzioni di cuiessa è composta, dalle sequenze dell’intreccio, che contengono elementi in aggiunta o ancheinsignificanti ai fini della fabula, ma significativi nelle intenzioni dell’autore. Le sequenze,inoltre, possono avere carattere dinamico, quando “movimentano” la narrazione, o statico,quando non si riferiscono ad avvenimenti ma “si soffermano” per descrivere o dare spiegazionio argomentare, esprimere riflessioni ecc.

personaggi: reali o immaginari, “a piatto”, “a tutto tondo” ecc.; in base al ruolo svolto nellevicende si distinguono il protagonista, cioè la figura principale, al centro dell’azione, l’antagonista, cioè colui che contrasta l’azione del protagonista, l’oggetto, cioè il personaggio oggetto dell’interesse del protagonista, l’aiutante, colui che agevola il protagonista o l’antagonista, le figure secondarie e le comparse.

L’insieme delle relazioni esistenti tra i personaggi può dar luogo a un “sistema dei personaggi” nelquale ciascuno non ha significato per sé, ma in relazione agli altri.

tempo: bisogna distinguere frao tempo della storia, in cui si svolgono i fatti narrati (che, se nel testo vi sono sufficienti

indicazioni, si può calcolare),o e tempo del discorso, che è il tempo presentato dal narratore (per esempio…).

I rapporti fra tempo della storia e tempo del discorso variano per ordine e durata:o l’ordine di successione degli avvenimenti nel discorso può coincidere o meno con

quello della storia: quando non coincide si hanno fenomeni di anticipazioni (prolessi: per esempio….) o di ritorni indietro (flash-back o analessi: per esempio il racconto della vita della

Monaca di Monza ne I Promessi Sposi);o la durata degli avvenimenti può coincidere in intreccio e fabula, oppure variare, con

rallentamenti o accelerazioni del tempo narrativo rispetto a quello reale (velocitànarrativa), o sospensioni (ellissi narrativa: per esempio….);

spazio: la rappresentazione dello spazio può assumere valore oggettivo (come in …) osimbolico (come in …); può servire da sfondo alla storia oppure interferire con essa (peresempio …) o addirittura avere un ruolo determinante (in …) ; può essere unitaria nel corsodella narrazione, oppure variare;

invenzione e realtà: si intende il rapporto creato dall’autore tra la sua invenzione artistica el’esperienza reale, che può esprimersi in modi diversi, per esempio come:

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o rispecchiamento realistico di situazioni vere (per esempio in …),o deformazione grottesca o caricaturale (vedi …),o invenzione di mondi fantastici o inverosimili (come in …) ecc.

narratore: cioè la voce cui è affidata la funzione di narrare la storia, può essereo assente dalla storia (come ne I Promessi Sposi); questo tipo di racconto è detto

“eterodiegetico”;o presente come personaggio della vicenda (protagonista, come nelle Ultime lettere di

Jacopo Ortis o nella Coscienza di Zeno o nel Fu Mattia Pascal; oppure non protagonistacome il giovane Adso nel Nome della rosa); questo tipo di racconto è detto“omodiegetico”.

Può essere inoltre:o esterno al racconto e onnisciente, in quanto conosce tutto della materia narrata, i suoi

precedenti, i suoi sviluppi ecc. e ed è in grado di giudicare da un punto di vista superiore(come nel caso de I Promessi Sposi);

o interno al racconto e calato in tanti punti di vista e livelli di conoscenza dei fatti quantisono i personaggi (come nel caso de I Malavoglia);

punto di vista: o focalizzazione, è la prospettiva scelta dal narratore per raccontare una storiaed esprime il suo livello di conoscenza delle vicende narrate. Può essere di tre tipi:o focalizzazione zero: il narratore (onnisciente) conosce tutta la storia, lo sviluppo delle

vicende, gli stati d’animo dei personaggi, esprime giudizi ecc. (come ne I PromessiSposi);

o focalizzazione interna: il narratore riferisce quanto apprende dai suoi personaggi equindi costruisce la storia a poco a poco attraverso i punti di vista di uno o piùpersonaggi (come ne I Malavoglia);

o focalizzazione esterna: il narratore ignora aspetti fondamentali della vicenda e si“eclissa”, limitandosi a registrare ciò che oggettivamente vede, senza manifestare giudizio commenti (come nel romanzo giallo);

tecniche narrative: per esprimere voce e pensieri dei personaggi sono utilizzate varie tecniche:o discorso diretto (o “scena” o “citazione”), tipico della focalizzazione esterna, è

introdotto di solito da un verbo dichiarativo;o nel discorso diretto libero, invece, è omesso il verbo dichiarativo e le parole dei

personaggi sono riferite direttamente come in un testo teatraleo il discorso indiretto è quello in cui il narratore riferisce discorsi e pensieri dei

personaggi dal suo punto di vista; è introdotto da un verbo dichiarativo + lacongiunzione subordinante; è tipico della focalizzazione zero con narratore onnisciente;

o nel discorso indiretto libero sono omessi verbi dichiarativi e congiunzioni subordinantie discorsi e pensieri dei personaggi sono inseriti nella narrazione e si confondono conquelli del narratore; è tipico della focalizzazione interna.

Vi sono poi due tecniche tipiche delle narrazioni novecentesche:o il monologo interiore, con cui un personaggio esprime i suoi pensieri, a voce alta o

mentalmente, senza riorganizzarli in sequenze temporali o logiche;o il flusso di coscienza, in cui pensieri, idee, ricordi, associazioni mentali sono riportati

così come si presentano, senza alcuna rielaborazione razionale. usi linguistici e stilistici: l’autore, in base alle sue personali opzioni ideologiche ed estetiche e

all’ambientazione del testo, alla caratterizzazione culturale e sociale dei personaggi, al contestostorico, sceglie il registro linguistico e stilistico (tra formale o addirittura aulico, medio einformale: cfr. A3) e di conseguenza può variare nelle scelte sintattiche (ad esempio, uso deitempi verbali, costruzione del periodo a prevalenza paratattica o ipotattica ecc.), nelle sceltelessicali (uso di arcaismi o tecnicismi, di termini dialettali ecc.) e nell’uso delle figure retoriche(cfr, supra).

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OPERAZIONI DI ANALISI NARRATOLOGICAFabula eintreccio

Riassumi in poche parole la fabula e l’intreccio, evidenziando eventualidifferenze e discordanze.

Schemanarrativo

Identifica nel testo i principali elementi dello schema narrativo tradizionale. Se la narrazione non corrisponde allo schema tradizionale, descrivi la

particolare modalità utilizzata dall’autore.Sequenze Identifica le sequenze, distinguendo le sequenze della fabula da quelle

dell’intreccio. Identifica la tipologia delle sequenze.

PERSONAGGIPersonaggi Identifica i ruoli dei personaggi principali.

Descrivi sinteticamente la caratterizzazione (fisica, psicologica, ideologica,sociale, culturale ecc.) dei personaggi.

Riconosci personaggi “a piatto” o “a tutto tondo”. Prova a ricostruire nel testo narrativo analizzato un “sistema dei personaggi”.

TEMPO, SPAZIO, INVENZIONE E REALTÀtempo Indica quale rapporto vi sia tra il tempo della fabula e il tempo

dell’intreccio. Descrivi l’ordine di successione degli avvenimenti. Indica eventuali prolessi o flash-back o ellissi narrative. Indica la durata degli avvenimenti e la loro velocità.

spazio In quale spazio è ambientata l’opera narrativa? In quale rapporto stal’ambientazione con la vicenda narrata?

invenzione e realtà Definisci il rapporto tra invenzione e realtà (realistico, grottesco,caricaturale, fantastico ecc.).

NARRATORE, PUNTO DI VISTA, TECNICHE NARRATIVE, USI LINGUISTICI ESTILISTICINarratore Definisci se il narratore è interno o esterno.Punto di vista Definisci il tipo di focalizzazione nel testo narrativo analizzato.Tecniche narrative Riconosci nel testo analizzato una o più tecniche del discorso.Usi linguistici e stilistici Analizza le scelte sintattiche, lessicali, retoriche dell’autore.

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LABORATORIO

Testi letterari in prosaCome testo letterario in prosa proponiamo, per primo, una novella di Boccaccio, cui segue, dopo laserie di quesiti, un esempio di svolgimento.

ACPr (=Analisi e Commento di testo letterario in Prosa) 1Giovanni Boccaccio, La novella di Simona e Pasquino

1. Comprensione complessivaSintetizza in due righe il tema dominante della novella.2. Analisi del testo e interpretazione2.1 La rappresentazione dell’amore tra Simona e Pasquino rispetta il codice cortese? Qualiinnovazioni vi sono introdotte da Boccaccio?2.2 Qual è la posizione ideologica di Boccaccio nei confronti della classe sociale cui appartengono idue protagonisti della novella?2.3 Chi narra la storia? Quali registri linguistici sono adottati?2.2 Quale valore assumono i verbi sollicitare e filare più volte utilizzati?2. ApprofondimentoApprofondisci il significato della sequenza narrativa con il colloquio tra il giudice e Simona e il“sopralluogo” nel giardino dove era morto Pasquino.

SVOLGIMENTO1.Comprensione complessivaÈ questo l’unico caso in cui Boccaccio, per dimostrare che la forza naturale dell’amore può agire inqualsiasi ambiente, rappresenta in termini tragici la passione di due giovani del “popolo minuto”.

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2. Analisi del testo e interpretazione2.1 Boccaccio, raccogliendo e ampliando il codice fissato da Andrea Cappellano, ammette che laqualità dell’amore di Simona e Pasquino non sia inferiore a quella dell’amore tra personaggisocialmente elevati: tuttavia propone il loro esempio come insolito (e la novella resta nelDecameron isolata), sottintendendo tacitamente che la povertà per lo più impedisca quella pienadisponibilità di ogni energia fisica e morale che è condizione necessaria della passione. La novellarivela con chiarezza la posizione ideologica dell’autore. L’amore e il destino tragico sottraggono idue giovani, e soprattutto Simona che è il personaggio di maggior rilievo, alla loro condizionesociale, esaltandone la vitalità e i sentimenti, e quindi “nobilitandoli”; Boccaccio, cosìimmaginando, mette in atto uno dei princìpi più importanti della sua dottrina d’amore: l’eguaglianzadegli esseri umani in ciò che è bisogno naturale (cfr. Ghismunda e il suo discorso al padre).2.2 Questo principio egualitario nelle cose d’amore non modifica tuttavia la sua visione e la suavalutazione della gerarchia sociale: per il ceto a cui Simona e Pasquino appartengono Boccaccionon ha nessuna simpatia, e lo dimostra rappresentando i loro amici e compagni in modo da metternein luce la rozzezza, la volgarità, la potenziale violenza e contrapponendo al loro amore l’amorazzodello Stramba e della Lagina.2.3 La storia degli innamorati è raccontata dalla narratrice con le sue parole: ciò permette all’autoredi usare un linguaggio che passa dal registro discorsivo e dimesso (i progetti per la merenda) a unatonalità più alta e commossa nella perorazione finale (“O felici anime…”).2.4 Il verbo sollicitare si riferisce inizialmente al lavoro di Simona, alla lana filata che Pasquino,innamorato, più spesso a lei che alle altre lavoranti richiedeva, e diventa metafora erotica; tutto ilpasso che precede va riletto in questa luce: il filare (e l’espressione torna in poche righe cinquevolte), l’avvolgersi della lana sul fuso indicano contemporaneamente i fili d’amore, gliavvolgimenti del sentimento.(da R. Ceserani – L. De Federicis, Il materiale e l’immaginario, 1, Loescher 1991, p.1027-29)3. ApprofondimentoInteressa la situazione comunicativa che vede di fronte l’umile Simona e il giudice, e l’incapacità diSimona di rendere la propria versione dei fatti in maniera comprensibile: inferiore socialmente eculturalmente all’interlocutore, Simona non riesce a produrre il discorso formale che ci si attende dalei; in altre parole, il linguaggio fallisce nella sua funzione di sostituto simbolico dell’esperienza.Condotta sul luogo della disgrazia, Simona riproduce i gesti che non è capace di significareverbalmente, e muore come Pasquino: il Boccaccio ha colto in atto quello che oggi i linguistichiamano codice ristretto (cioè competenza linguistica limitata, tipica dei ceti scarsamente istruiti),e ne fa il motivo della morte della protagonista femminile, perché i limiti della comunicazioneverbale di Simona sono la causa diretta della sua morte.(da F. Bruni, Boccaccio. L’invenzione della letteratura mezzana, Bologna, Il Mulino 1990, p.385-87)

ACPr2Giovanni Boccaccio, Cisti fornaio

1. Comprensione complessivaRiassumi il contenuto della novella con un testo che costituisca un’espansione della rubrica diBoccaccio “Cisti fornaio con una sola parola fa raveder messer Geri Spina d’una sua trascuratadomana”.2. Analisi del testo e interpretazione2.1 Da quali elementi emerge la descrizione del personaggio di Cisti? Psicologici o materiali?2.2 Ricerca nel testo le parole con le quali viene qualificato il lavoro di Cisti: quale valutazione dellavoro manuale ne emerge?2.3 Quale rapporto Cisti mostra di avere con il suo lavoro? Lo ama? Intende abbandonarlo, essendodivenuto ricco?

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2.4 In che cosa consiste la cortesia con la quale Cisti utilizza la sua ricchezza?2.5 Quali categorie sociali sono riconoscibili in questa novella? La loro gerarchia è rappresentatacome rigida o come passibile di mutamenti e mobilità?2.6 Analizza il sistema dei personaggi di questa novella, costituito da tre livelli sociali: qualesistema di alleanze si crea al suo interno?2.7 Analizza i livelli di comprensione del motto di Cisti da parte dei vari personaggi: quale tipo dicomunicazione realizzano?3. Approfondimento3.1 Confronta questa novella con altre, eventualmente da te lette, della sesta giornata (Forese eGiotto, Guido Cavalcanti ecc.) mettendo in evidenza affinità e diversità (per esempio riguardo alcontenuto del motto, ai ceti sociali rappresentati ecc.).3.2 In questa novella è tratteggiata con grande precisione la topografia del centro di Firenze nelTrecento: utilizzando una cartina della città, confrontala con quella attuale.

ACPr3Giovanni Boccaccio, Lisabetta da Messina

1. Comprensione complessivaRiassumi il contenuto della novella con un testo che costituisca un’espansione della rubrica diBoccaccio “I fratelli d’Ellisabetta………………………………”.2. Analisi del testo e interpretazione2.1 Attraverso quali espedienti narrativi (personaggi, blocchi narrativi ecc.) si esprime lacontrapposizione tra “amore” e “ragion di mercatura”? Vi è possibilità di incontro, confronto ecompromesso tra le logiche che sottendono ai due elementi?2.2 Perché, secondo te, Boccaccio non riferisce mai le parole di Lisabetta? Perché anche i fratelliappaiono muti o assai parchi di parole? Come si spiega l’assenza di dialoghi nella novella?2.3 Come è rappresentato il personaggio di Lorenzo? Da quale punto di vista sono forniteinformazioni su di lui?2.4 Puoi affermare che Lisabetta, benché vittima, sia in realtà la vera vincitrice della novella? In checosa consiste la sua vittoria? Quale messaggio ideologico di Boccaccio se ne può ricavare?3. Approfondimento3.1 Sviluppa un confronto tra la rappresentazione dell’amore in questa novella e altre da te

eventualmente lette (per esempio quella di Tancredi e Ghismunda, la novellettadell’introduzione alla IV giornata ecc.).

3.2 Secondo alcuni critici la novella può essere interpretata in chiave psicanalitica: per esempiol’opposizione dei fratelli all’amore di Lisabetta potrebbe adombrare un rapporto incestuoso, latesta che la donna nasconde nel vaso rappresenterebbe la proiezione di un figlio mancatoprotetto in un grembo materno e che si sviluppa rigogliosamente nella pianta di basilico ecc.Vuoi approfondire questi suggerimenti, argomentando tale tesi interpretativa?

ACPr4Niccolò Machiavelli, lettera a Francesco Vettori del 10 dicembre 1513

1. Comprensione complessivaRiassumi il contenuto della lettera in non più di dieci, quindici righe.2. Analisi del testo2. 1 Analizza la lettera di Machiavelli a Francesco Vettori dal punto di vista formale, individuando: le tipiche espressioni dello stile epistolare; le figure retoriche utilizzate, quali ad esempio metafore, similitudini, iperboli; le citazioni dai classici;

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i diversi registri linguistici utilizzati, ad esempio, quello quotidiano, quello aulico, quellocomico, quello tragico.

2.2 C’è contrapposizione tra le attività svolte durante il giorno e quelle serali? E tra lo spazio dovesi svolgono le attività diurne e quello delle attività serali?2.3 Quale rapporto di Machiavelli con i classici emerge dal testo? Lo scrittore attribuisce ilmedesimo valore alla lettura dei poeti e a quella degli storici?2.4 Machiavelli si rifugia nel passato per evadere dal presente o per indagare storicamente sullastoria degli antichi per capire la contemporaneità?2. 5 Al momento della stesura della lettera quale rapporto ha Machiavelli con l’esperienza politica equale vorrebbe avere?3. Approfondimento3.1 Inquadra l’idea di Fortuna che emerge da questa lettera con quella espressa da Machiavelli inaltri testi e dalla cultura rinascimentale in genere.3. 2 Quale concezione dello Stato e della pubblica amministrazione esprime Machiavelli con la suascelta di collaborare con i Medici dopo essere stato segretario della repubblica fiorentina?

ACPr5Galileo Galilei, da Il Saggiatore, a cura di L. Sosio, Milano, Feltrinelli, 1965, p.38

1.Comprensione complessivaSintetizza in non più di cinque righe il concetto essenziale del testo.2. Analisi del testo2.1 Analizza il testo dal punto di vista linguistico e stilistico: per quanto riguarda la struttura sintattica del periodo, predomina la coordinazione o la

subordinazione? per quanto riguarda il lessico, prevale una terminologia tecnico-scientifica oppure no? Come

definiresti il registro linguistico di Galilei? sono utilizzate delle figure retoriche?2.2 Quali tipi di filosofia (cioè di sistema conoscitivo dell’“universo”) Galilei, polemizzando conl’interlocutore, contrappone tra di loro?2.3 Quale funzione Galilei attribuisce alle figure geometriche e alla matematica?2.4 Quale risulta da questo passo la posizione di Galilei nei confronti delle possibilità conoscitivedel razionalismo?3. ApprofondimentoRicollega la tesi espressa da Galilei in questo passo alla sua più generale concezione di metodo.

ACPr6Carlo Goldoni, Il Mondo e il Teatro, da Prefazione dell’autore alla prima raccolta delle sueCommedie

1. Comprensione complessivaEsprimi in una breve frase il concetto essenziale espresso da Goldoni in questo passo.2. Analisi del testo2. 1 Quale rapporto Goldoni dimostra di avere con la tradizione teatrale scritta?2. 2 Quali insegnamenti Goldoni ricava dal libro del Mondo e da quello del Teatro?2. 3 In che modo l’insistenza sull’esperienza diretta della realtà e della pratica teatrale rientra nellamentalità illuminista?3. ApprofondimentoVerifica la messa in pratica delle dichiarazioni di Goldoni nelle sue commedie, facendo riferimentoesplicito a quelle a te note.

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ACPr7Giacomo Leopardi, “Entrate in un giardino ...”, Zibaldone di pensieri, 19-22 aprile 1826

1. Comprensione complessivaEsegui il riassunto del passo leopardiano in non più di tre righe.2. Analisi e interpretazione del testo2.1Analizza il testo dal punto di vista lessicale distinguendo le parole con valenza positiva,esprimenti piacevoli sensazioni o impressioni, da quelle con valenza negativa, esprimenti“souffrance”.2.2 Spiega, alla luce di questo passo, il concetto di “pessimismo cosmico” (secondo una consuetadefinizione critica).3. Approfondimento3.1Confronta l’elenco dei mali del giardino con quello dei mali che affliggono l’uomo nel Dialogodella Natura e di un Islandese.3.2 Confronta la rappresentazione e il significato del giardino in questo passo leopardiano con altrigiardini della tradizione letteraria italiana: per esempio, il giardino di Venere nelle Stanze diPoliziano, di Alcina nell’Orlando Furioso, di Armida nella Gerusalemme Liberata, quello del tattonell’Adone di Marino.3.3 Il giardino leopardiano può essere accostato all’Eden biblico? Il male per Leopardi è causatodalla colpa dell’uomo come nella tradizione giudaico-cristiana?

ACPr8Alessandro Manzoni, Promessi Sposi cap. 5 (Il palazzotto di don Rodrigo)

1. Comprensione complessivaRiassumi il contenuto del passo in non più di cinque rigle.2. Analisi e interpretazione2.1 Rintraccia le immagini relative alla descrizione del paesaggio. Hanno funzione simbolica?2.2 Rintraccia le espressioni relative alla descrizione degli abitanti e delle loro suppellettili,soffermandoti in particolare sulle connotazioni psicologiche.2.3 Rintraccia infine le espressioni relative alla descrizione del palazzo (in particolare le finestrerade, piccole, le inferriate e i “due grandi avvoltoi”). Ti pare che il narratore attraverso larappresentazione del “palazzotto” ci voglia fornire anche un ritratto di don Rodrigo?2.4 Analizza il linguaggio: soffermati sui diminutivi e gli aggettivi (per esempio, “piccola capitaledel suo piccolo regno”) e spiega quale impressione e quale giudizio vogliano suggerire al lettore.2.5 In questo passo compare il narratore di primo grado, l’anonimo: quale funzione assume qui inparticolare e nel romanzo in generale?3.ApprofondimentoInquadra il passo nel contesto dell’opera.

ACPr9Giovanni Verga, I Malavoglia, cap. XV (l’autoesclusione del vinto)

1. Comprensione complessivaRiassumi il contenuto informativo del testo in 15-20 righe.2. Analisi del testo e interpretazione2. 1 ‘Ntoni dal carcere ritorna alla casa del nespolo “tanto …mutato” (riga 3), in uno stato pietoso: èmutato solo nell’aspetto fisico o anche interiormente? Motiva la tua risposta.2. 2 “Anch’io allora non sapevo nulla, e qui non volevo starci, ma ora che so ogni cosa devoandarmene” afferma ‘Ntoni (righe 63-64): spiega il significato di questa battuta, dopo aver chiaritoquale lezione di vita ha appreso il personaggio.

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2. 3 “Gli altri …capivano che egli faceva bene a dir così (rr. 22-23): perché l’estraneità di ‘Ntoniappare una necessità anche per i membri della sua famiglia?2. 4 “Soltanto il mare gli brontolava la solita storia lì sotto, in mezzo ai fariglioni, perché il marenon ha paese nemmeno lui” (rr. 73-74): indica quale figura retorica viene impiegata e a quale scopo.Quale rapporto lega il personaggio e il paesaggio? Quale valore simbolico assume il mare?2. 5 Perché, a tuo parere, l’autore, nel finale de I Malavoglia, insiste in modo tanto consapevolesulla figura di ‘Ntoni?3. Approfondimento3. 1 Confronta ‘Ntoni con altri “esclusi” verghiani (Rosso Malpelo, la Lupa ecc.).3. 2 Confronta la pagina conclusiva de I Malavoglia con quella de I Promessi Sposi, a proposito di: differenza tra il reiterato “ho imparato” di Renzo e il “so” di ‘Ntoni; analogie e differenze tra Renzo e ‘Ntoni come vittime della Storia; indagine sulle rispettive scelte di tecnica narrativa.

ACPr10Gabriele D’Annunzio, L’attesa di Andrea Sperelli, Il Piacere, Libro I

1. Comprensione del testoRiassumi il contenuto del testo in non più di 10 righe.2. Analisi del testo e interpretazione2.1 Analizza il primo paragrafo: quale figura retorica riconosci nell’incipit? Quale effetto producel’uso dell’imperfetto? L’accenno al clima primaverile pur nella stagione invernale quale valoresimbolico può assumere?2.2 Quale ruolo assume nella vicenda narrativa il passaggio dallo spazio aperto di Roma al chiusodelle stanze della dimora patrizia di Andrea Sperelli? Ti pare che alla lunga esse producano unsenso di claustrofobia?2..3 Analizza la descrizione dell’arredamento: come riflette il gusto e gli ideali estetici delprotagonista del romanzo e di D’Annunzio stesso?2.4 Analizza le tecniche narrative: che tipi di narratore e di focalizzazione sono qui utilizzati?Rimangono costanti per tutto il brano? Riconosci un flashback? Dove è utilizzato il discorsoindiretto e dove il discorso indiretto libero?3. ApprofondimentoIl motivo del fuoco, riconoscibile in questo passo, è centrale in tutta la produzione dannunziana:motiva la sua importanza alla luce di altre letture.

ACPr11Italo Svevo, La “Prefazione “ della La coscienza di Zeno

1. Comprensione del testoElenca le microsequenze in cui si articola la Prefazione.2.Analisi del testo2.1 Quali informazioni apprendiamo dalla lettura del testo riguardo alla figura di Zeno (etàapprossimativa, condizioni di salute, terapia, vita precedente, carattere ecc.)?2.2 Quali caratteristiche psicologiche connotano il personaggio del dottore?2.3 Svevo non ha dato al personaggio del dottore un nome definito: formula delle ipotesi su talescelta.2.4 Quali elementi del discorso del dottore inducono una preventiva diffidenza del lettore neiconfronti del narratore, ma anche nei confronti del dottore? Quali effetti produce il distanziamentoche ne deriva tra lettore e materia del romanzo durante tutta la lettura?3. Approfondimento

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Secondo lo psicoanalista Cesare Musatti (Svevo e la psicoanalisi, in “Belfagor”, XXIX, 1974, 2, pp.129-144), nella figura del dottor S. ha trovato espressione la profonda ambivalenza di Svevo versola psicoanalisi e verso Freud, identificato con il dottor S. in base a una forma di transfert negativo.Motiva e commenta questo giudizio alla luce delle conoscenze biografiche di Svevo in tuo possessoe del contenuto complessivo della Coscienza di Zeno.

ACPr12Luigi Pirandello, Una giornata, da Novelle per un anno

1.Comprensione complessivaRiassumi il contenuto informativo del testo in non più di dieci dieci righe.2. Analisi e interpretazione del testo2. 1. Quale equazione puoi rilevare tra il tempo del titolo e il tempo narrato nella novella?2. 2. A che cosa possono essere accostati (e di che cosa possono essere simbolo) l’essere “buttatofuori” (riga 1), la “violenza patita” (riga 4), la “espulsione” (righe 10 e 20)?2. 3. In quali passi della novella il narratore esprime dubbi sulla realtà che sta vivendo?2. 4. Qual è il “torto” di cui il protagonista si dichiara colpevole nel nono paragrafo (righe 31-50)?2. 5. In quali passi della novella riconosci il tipico motivo pirandelliano della “forma”, cioè delruolo, dell’apparenza esterna imposta agli individui dalla convivenza umana?2. 6. Quale valore simbolico pensi di poter dare agli oggetti che il protagonista trova in tasca(paragrafo 12, righe 66-88)?2. 7. Quale valore simbolico pensi di poter dare allo “specchio” (riga 139)? In quale famosa operapirandelliana questo oggetto assume un ruolo importante?2. 8. Quale idea di tempo è offerta dall’immagine degli “occhi ... da bambino” che guardano il “visoda vecchio” (righe 141-143)?2. 9. Individua nella novella le parole (sostantivi, aggettivi, avverbi, verbi ecc.) appartenenti all’areasemantica del tempo. Quale funzione narrativa e ideologica svolgono nei punti del testo in cui sonocollocate?3. Approfondimenti3. 1. Come si collega la rappresentazione del tempo in questa novella con altri fenomeni culturali inatto nel primo Novecento? A quale idea tradizionale di tempo si contrappone e si sostituisce?3. 2. Come si inserisce questa novella (composta nel settembre del 1935) nell’ultima fase diproduzione letteraria di Pirandello?3. 3. Può questa novella considerarsi una metafora della biografia di Pirandello e una sorta di suotestamento ideale?

ACPr13Cesare Pavese, La casa in collina (“Niente è accaduto. Sono a casa da sei mesi … e si dimentica diuscire più.)

1. Comprensione del testoSuddividi in sequenze e riassumi il brano in non più di 15 righe.2 Analisi del testo e interpretazione2.1. Qual è l’atteggiamento dello scrittore nei confronti della morte?2.2 Traccia i caratteri essenziali del personaggio di Corrado.2.3 Spiega e commenta il seguente passo: “Questa guerra ci brucia le case. Ci semina di mortifucilati piazze e strade. Ci caccia come lepri di rifugio in rifugio. Finirà per costringerci acombattere anche noi, per strapparci un consenso attivo”.2.4 Ti sembra che Pavese sia un fanatico della guerra? Perché dice che “verrà un giorno chenessuno sarà fuori della guerra … E allora forse avremo la pace”?

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3. ApprofondimentoCollega questo passo con altri romanzi di Pavese da te eventualmente letti. In mancanza di taliletture, confrontalo con testi di altri scrittori contemporanei o non, nei quali ricorre lo stesso temadell’esperienza della guerra e della Resistenza.

ACPr14Primo Levi, Il disgelo, La tregua, Einaudi 1963 (“Nei primi giorni del gennaio 1945… portare lanotizia ai compagni”.)

1. Comprensione del testo2 Analisi del testo e interpretazione2.1Ricava un’interpretazione del significato di questo passo e del messaggio che l’autore vuoltrasmettere dall’analisi delle scelte linguistiche e stilistiche: uso di un lessico caratterizzato da una certa patina letteraria; scelta di connettivi che segnalano razionali rapporti di causa-effetto; la frequenza di forme con in- privativo; metafore tratte dal linguaggio di scienziato (quale Levi era in effetti); anafore; abbondanza di sinonimi; polisindeto e asindeto; uso di termini con valenza religiosa.3. Approfondimento3.1 Confronta questa pagina, iniziale de La tregua, con quella finale di Se questo è un uomo,rispetto al quale costituisce elemento di collegamento.3.2 Approfondisci uno dei temi toccati da Levi in questo passo, per esempio il tema della vergogna,ponendolo a confronto con un’opera successiva, I sommersi e i salvati, pubblicata nel 1986.

ACPr15Umberto Eco, L’arrivo all’abbazia, Il nome della rosa, (“Era una bella mattina … la sommità delmonte”.)

1. Comprensione complessivaRiassumi il contenuto del brano in non più di dieci righe.2. Analisi del testo e interpretazione2.1Quali elementi del linguaggio del narratore riproducono la cultura di un monaco del tardoMedioevo?2.2Quale significato assume la contrapposizione tra la chiarezza dei segni riferiti alle cose“prossime” e l’oscurità di quelli delle “cose ultime”? puoi riconoscervi la contrapposizione trarazionalismo e misticismo?2.3In quali passi del testo puoi riconoscere il rimando a generi della contemporanea letteraturad’intrattenimento (poliziesco, “horror” ecc.)?2.4Quale registro linguistico è adottato dall’autore? Come è ottenuta una patina d’arcaismo?3. ApprofondimentoQuali elementi del romanzo di Umberto Eco, riconoscibili anche in questo passo, possono essereaccostati al gusto postmoderno (cfr. B4, laboratorio)? Quali sono, tuttavia, le principali differenzerispetto agli altri scrittori postmoderni (specialmente americani)?

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Testi non letterari

ACTNL (=Analisi e Commento di testi Non Letterari) 1

Italo Calvino, L’antilingua, in "Il Giorno", 3 febbraio 1965, poi in Una pietra sopra, Einaudi,Torino, 1980

1. Comprensione generaleQuale fu l’occasione per Calvino di scrivere questo articolo?2. Analisi e interpretazione2.1Quali sono le principali obiezioni di Calvino a Pasolini?2.2 Analizza il primo paragrafo nel quale nel quale l’autore trascrive un discorso in gergoburocratico.3. ApprofondimentoIl neologismo inventato da Calvino, “antilingua”, può essere considerato sinonimo di“burocratese”? Vale ancora oggi la sua ironica critica? Illustra la tua risposta con esempi trattidall’odierno linguaggio.

Esempio di svolgimento1.Intervenendo nel dibattito suscitato dalle tesi di Pasolini sul “nuovo italiano”, Italo Calvino scrissesul quotidiano "Il Giorno", nel febbraio 1965, un articolo che è rimasto famoso, di cui il passo soprariprodotto costituisce la prima parte.2.2.1Calvino obietta che in pericolo […] è […] la funzionalità della lingua, la sua capacità dicomunicare in modo semplice ed efficace: nell’amministrazione, nella politica, nei giornali, si èdiffuso uno stile inutilmente complicato, artificioso e astratto, incapace di nominare le cosedirettamente, che lui definisce l’antilingua. Se la diffusione di termini tecnici si innesta su questabase, non farà che peggiorare ulteriormente la capacità comunicativa dell’italiano.2.2 Nel primo paragrafo Calvino dà un brillante saggio di trascrizione di un discorso elementare maefficace in un gergo burocratico, imitando alla perfezione abitudini linguistiche purtroppo ancoraassai diffuse. Alcuni procedimenti di trascrizione sono:

- introduzione di inutili tecnicismi (“stufa” > “impianto termico”);- scelta dei termini più generici e astratti (“bottiglieria” > “esercizio”);- sostituzione di un verbo concreto con un verbo “vuoto” più un nome astratto (“ho preso”

> “aver effettuato l’asportazione”).(G. Armellini, A. Colombo, La letteratura italiana, Novecento, Antologia, Zanichelli, Bologna,1999, p. 8. 103)3.Calvino aveva ragione a temere il dilagare dell’“antilingua”, del “burocratese” come modellotrainante che promuove forme neutre e distanti dall’uso corrente. Al burocrate ottemperare pare piùappropriato di rispettare, diniego di rifiuto, condizione ostativa di impedimento. È caratteristicadell’uomo di scrivania il buttarsi, quando può, sui termini più complicati. Non si fugge “inautomobile” ma “a bordo di”, non esistono tipi e problemi ma soltanto tipologie e problematiche.Tra fare ed effettuare o eseguire (nella vetrina di un bar della mia città ci sta scritto “Si eseguonopanini”!), tra marcia indietro e retromarcia, tra andare e recarsi, tra arrivare e pervenire, tra lodeed encomio, tra parlare e interloquire, la scelta cade regolarmente sulla seconda delle duepossibilità. Esondare sembra più appropriato di straripare, farmaco di medicina, terapia piùprestigioso di cura, sedativo o analgesico più efficaci di calmante. Il burocrate tende al lessicopaludato, sopra le righe. Obliteratrice guarda come a un parente povero la macchinetta perannullare il biglietto.

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È il doppio binario sul quale corre la nostra oggi. Da un lato ha largo corso un più libero italianofamiliare, dall’altro preme un italiano succubo di un modello ufficiale, un tipo di linguaggio alquale i francesi hanno affibbiato l’etichetta di langue de bois “lingua di legno”.(G.L. Beccaria, Per difesa e per amore. La lingua italiana oggi, Garzanti, Milano, 2006, p. 20)

ACTNL 2Gli Ossi di Montale secondo Contini

“Il mondo di Ossi di seppia è un mondo negativo…………………………………………….sillaba soprannumeraria).

G. Contini, Letteratura dell’Italia unita, 1861-1968, Firenze, Sansoni, 1968, pp. 813-14in Ceserani 5, 788

1.Comprensione generaleQual è il concetto essenziale espresso da Gianfranco Contini in questo passo?2.Analisi e interpretazione1.1 Riconosci nel testo i riferimenti a specifiche poesie di Montale.1.2 Riconosci gli elementi di confronto istituito da Contini tra Montale e gli altri poeti citati

(Leopardi, Pascoli, Gozzano).1.3 Analizza il linguaggio utilizzato dal critico, riguardo a1.4 struttura sintattica: paratassi o ipotassi? uso dei connettivi ecc.1.5 lessico: è facile e riconoscibile a tuo parere (tenendo anche conto del fatto che il saggio da cui è

tratto il brano era destinato prevalentemente alla scuola)?3.ApprofondimentoCondividi la posizione critica di Contini? Argomenta la tua risposta.

ACTNL 3Un lead famosoLa sera del 9 ottobre 1963 una frana piombò sulla diga del Vajont, provocando la tracimazione diuna massa d’acqua che distrusse interi paesi delle province di Belluno e Udine. I morti furono 1989.arrivato a Belluno, dove si erano riuniti inviati di tutti i giornali, Giampaolo Pansa proseguì èrimacon mezzi di fortuna quindi a piedi, nella valle del Piave, devastata dalla spaventosa ondata dipiena. La sera inviò un servizio, pubblicato in prima pagina, datato Longarone, centoquaranta righedi stampa, suddivise in diciotto capoversi.(Alberto Papuzzi, Professione giornalista, Donzelli editore, Roma, 2003, p. 96)Il lead“Scrivo da un paese che non esiste più: spazzato in pochi istanti da una gigantesca valanga d’acqua,massi e terra piombata dalla diga del Vajont. Circa tremila persone vengono date per morte o perdisperse senza speranza; sino a questa sera erano stati recuperati cinquecentotrenta cadaveri. I feritiricoverati a Belluno, ad Auronzo e a Piave sono quasi duecento”.Giampaolo Pansa, “La Stampa” dell’11 ottobre 1963

1.Comprensione generaleQuale?2.Analisi e interpretazione2.1 Analizza il lead di Pansa ricercando in esso elementi tipici della scrittura giornalistica (cfr. C p.00): corrisponde ai requisiti di sinteticità? vi sono contenute le 5W? vi riconosci delle figure retoriche?

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2.2 Quali sono a tuo parere le ragioni per cui questo lead è tanto famoso ed è portato a esempio neimanuali di scrittura giornalistica?3.ApprofondimentoConfronta il lead di Pansa con quelli di articoli recenti relativi a eventi luttuosi (come per esempio,uno tsunami) e rileva differenze di stile.

ACTNL 4Il discorso di Mario Luzi senatore a vita

“Signor Presidente, Onorevoli Colleghi, sento di dovere un ringraziamento dal profondo delcuore a quanti, e sono molti, si sono adoperati per questa nomina che mi onora superlativamente.

[…]No, non è un abbaglio, devo convincermi, e dunque io siedo veramente dove hanno seduto

Manzoni, Carducci, Montale, ma anche Garibaldi, Verdi, Verga.La storia dell’Italia è salita fin qua, e addirittura qua è stata fatta. Il che è avvenuto non

infrequentemente. L’istituzione ha un grande prestigio e ha, allo stesso tempo, una parte incisiva edeterminante nella vita politica nazionale. Mi permetto di insistere su questo vocabolo che vogliosia inteso nella pienezza che le aspirazioni tribolate e appassionate delle vicende risorgimentali epostrisorgimentali gli hanno dato, senza diminuzioni palesi o surrettizie.

Non sono un uomo di parte, né di partito e spero neppure di partito preso. Sono qui, suppongo,aldilà dei miei meriiti, non dico a rappresentare, ma almeno a significare un lato della nostra realtàtroppo spesso trascurato e maltrattato, quando dovrebbe essere privilegiato e sostenuto in tutte lesue manifestazioni di splendore e di bisogno. È il settore, mi dispiace chiamarlo così, della cultura,dell’arte, della loro storia, dei loro documenti e monumenti, della loro attualità.

Non sono un uomo di parte, dicevo, sono però un uomo di pace e tutto quanto si fa perpromuoverne e assecondarne il processo e la durata lo considero sacrosanto, inclusa qualcheinopportunità, qualche errore controproducente perdonabile con la buona fede.

Non devo dire molto di più su me stesso se non confermarmi nell’atavico sentimento comune atutti gli uomini della mia generazione e delle antecedenti alla mia che l’Italia è un grande paese infieri, come le sue cattedrali. Lo è secolarmente, non discende da una potestà di fatto come altrenazioni europee, viene da lontani movimenti sussultori fino alla vulcanicità dell’Otto e delNovecento. La nazione si unisce e ascende a se stessa, la sanzione di quella ascesa è lo stato, per ilquale penso si debbano avere, data la nostra storia, speciali riguardi. Revolution e ameliorationpossono equamente curarlo, ma tradirlo e spregiarlo non dovrebbe essere consentito a nessuno.

Con questi pensieri e convincimenti mi associo a questo illustre consesso”.“La Repubblica” del 2 marzo 2005

1.Comprensione generaleSintetizza in una breve frase, anche nominale, i concetti essenziali espressi in ciascun paragrafo deldiscorso pronunciato dal poeta Mario Luzi nell’ottobre del 2004 in occasione della sua nomina asenatore a vita da parte del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.2.Analisi e interpretazione2.1 Analizza il linguaggio utilizzato per questo discorso: ritieni che presenti le caratteristiche tipichedell’oralità o che assomigli piuttosto a un testo scritto? In tal caso a quale genere e modello discrittura lo avvicineresti?2.2 Che tipo di lessico è utilizzato? Vi noti ascendenze letterarie? Vi si riconoscono deicolloquialismi?2.3Riconosci figure retoriche?2.4Come interpreti la scelta di nominare Manzoni, Carducci, Montale, e Garibaldi, Verdi, Verga? Inbase a quali criteri sono associati i due gruppi di nomi?

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2.5 Pensi che nel penultimo paragrafo dedicato all’Italia come nazione Luzi abbia inteso trasmettereanche un messaggio di attualità poltica? Se sì, quale?3.ApprofondimentoCollega il contenuto di questo discorso alla vita e all’opera di Mario Luzi.