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Il sistema scheletricoIl sistema scheletrico sostiene e da forma alle parti
molli dei vertebrati. Costituisce la parte passiva
apparato locomotore, le cui altre parti sono il sistema
muscolare e il sistema articolare.
Ci sono tre tipi di scheletro: • IDROSCHELETRO;
• CITOSCHELETRO;
• ENDOSCHELETRO.
Alla nascita lo scheletro umano
presenta circa 270 ossa; da adulti le
ossa si riducono a 206 legate tra loro
da 68 articolazioni.
In un essere adulto medio, lo scheletro
rappresenta circa il 20% del peso
corporeo.
Oltre alle funzioni di sostegno e di struttura,
lo scheletro:
• consente il movimento del corpo tramite
le articolazioni;
• ha funzioni di protezione;
• equilibrio;
• è un'importante riserva di minerali
• attraverso delle leve è garantito il
piegamento delle ossa
• attuare l'emopoiesi
La divisione dello scheletroLo scheletro può essere suddiviso in:
• scheletro assiale;
• scheletro appendicolare.
Le connessioni tra scheletro assiale e
appendicolare prendono il nome di “cinture”
che si dividono in:
• cintura scapolare;
• cintura pelvica.
Lo scheletro a sua volta
è diviso in:
• scheletro del capo;
• del tronco;
• degli arti collegati tra
loro da un asse
portante: la colonna
vertebrale.
A sua volta, la
colonna vertebrale
è formata da 33 o
34 ossa corte
chiamate vertebre:
• 7 cervicali;
• 12 toraciche;
• lombari;
• sacrali;
• coccigee.
Le ossa
La struttura ossea nei mammiferi si è
evoluta nel seguente modo:
Condroitti o condrostei (pesci con
scheletro cartilagineo) Osteiti (pesci
con ossa vere e proprie) Anfibi,
Rettili tetrapodi, Uccelli, Mammiferi.
La sostanza fondamentale delle ossa allo stato fresco è costituita da:
• sostanza inorganica, 55,28%
• sostanza organica, 27,72%
• acqua, 17%.
La sostanza organica è l‘osseina.
La parte inorganica è costituita da:
• fosfato di calcio, 83,89-85,90%
• carbonato di calcio, 9,06-11,00%
• fosfato di magnesio, 1,04-1,84%
• fluoruro di calcio, 3,20-0,70%.
La parte superficiale dura èformata da un materiale composito di cristalli di idrossiapatite (un minerale fosfato di calcio) annegati in una matrice di cartilagine: questa parte non è un insieme omogeneo e compatto, ma è organizzata in una serie di tubuli e lamine di materiale osseo (osteoni) che contengono internamente cellule e linfa. Nonostante siano in parte costituite da minerali, le ossa sono organi a tutti gli effetti: la loro parte minerale viene costantemente rinnovata da due tipi di cellule al loro
interno, gli osteoclasti che distruggono l'idrossiapatitee gli osteoblasti che invece generano nuovi cristalli per rimpiazzare i vecchi (processo di rimaneggiamento osseo).
Esternamente, le ossa hanno una superficie liscia e sono ricoperte da una membrana, il periostio, che fa da interfaccia con il resto dell'organismo e la superficie ossea: nei punti in cui questa si articola con altre ossa il periostio scompare lasciando il posto a uno strato di cartilagine protettiva e altre strutture (capsula sinoviale, dischi intervertebrali ecc.). Il periostio si interrompe anche nei punti di inserzione della muscolatura, in cui la superficie dell'osso si fa ruvida e irregolare per favorire l'adesione delle fibre dei tendini.
Funzioni fisiologiche delle
ossaLe funzioni fondamentali delle ossa negli organismi umani e animali sono:
• Meccaniche;
• Emopoietiche;
• Metaboliche.
Le funzioni MECCANICHE si suddividono
in:
• Protettiva;
• Strutturale;
• Motoria;
• Sensoriale.
La funzione EMOPOIETICA si suddivide in:
• Sintetica.
Ritorna a funzioni fisiologiche delle ossa
Le funzioni METABOLICHE si suddividono in:
• Riserva di minerali;
• Riserva di grassi;
• Riserva di fattori di crescita;
• Detossificazione;
• Equilibrio acido-base;
• Secrezione endocrina.
Ritorna a funzioni fisiologiche delle ossa
La classificazione delle ossa
ossa impari, situate sulla linea
mediana del corpo;ossa pari, poste ai lati della linea mediana.
Le ossa possono distinguersi in:
I tipi di ossa
In base alla loro morfologia, le ossa
possono essere distinte in sei tipi diversi:
• ossa lunghe;
• ossa corte;
• ossa irregolari;
• ossa piatte;
• sesamoidi;
• wormiane.
Le OSSA LUNGHE hanno forma magra e lunga e sono composte da un corpo o diafisi e due estremitàdette epifisi.
Ritorna a tipi di ossa
Nell'infanzia e
nell'adolescenza è
possibile distinguere,
tra epifisi e diafisi, le
metafisi
Ritorna a tipi di ossa
Le OSSA CORTE
hanno forma più o
meno cuboide,
costituite da tessuto
osseo spugnoso
circondato da uno
strato sottile di
tessuto osseo
compatto; non
contengono perciò
midollo osseo. Ritorna a tipi di ossa
costituiscono
raggruppamenti di
ossa (vertebre, ossa
facciali) con forme e
dimensioni variabili.
Le OSSA IRREGOLARI
Ritorna a tipi di ossa
Le OSSA PIATTE
costituite da uno strato
di tessuto spugnoso
frapposto tra 2 lamine
di tessuto compatto. Il
tessuto spugnoso può
presentare delle lacune
più grosse contenenti
residui di tessuto
emopoietico (zona
considerata per le
punture lombari). Ritorna a tipi di ossa
sono appiattite,
piccole e
tondeggianti e si
sviluppano
internamente ai
tendini
Ritorna a tipi di ossa
Le OSSA SESAMOIDI
sono appiattite,
piccole e con
forma indefinita,
si trovano nelle
linee di sutura
delle ossa del
cranio.
Ritorna a tipi di ossa
Le OSSA WORMIANE
Il tessuto osseoIl tessuto osseo è:
• un tessuto caratterizzato da
una
notevole durezza e resistenza;
• un tipo particolare di tessuto
connettivo di sostegno.
Il tessuto osseo forma le ossa e
costituisce una riserva di
calcio.
Nelle epifisi le ossa ospitano il midollo osseo rosso.
I tipi di tessuto osseo
Il tessuto osseo, a seconda
dell'organizzazione delle lamelle, è
distinguibile in:
• ossa non lamellari;
• ossa lamellari.
Le cellule del tessuto osseoLe cellule fondamentali del tessuto osseo, responsabili della sintesi dei componenti della matrice, sono gli osteoblasti che sono costantemente impegnati, nelle fasi di formazione dell'osso, nella sintesi dei componenti molecolari che andranno a costituire sia le fibre che le glicoproteine della matrice.
Una volta completata la sintesi della
matrice, ed una volta avvenuta la sua
calcificazione, gli osteoblasti prendono il
nome di osteociti e, pur rimanendo
cellule vitali, entrano in uno stato di
quiescenza.
Un altro tipo di cellule del tessuto osseo
sono gli osteoclasti.
La matrice del tessuto
osseoCome tutti i diversi tipi di tessuto connettivo, il tessuto osseo è costituito da:
• cellule;
• un’ abbondante matrice di natura proteica che è a sua volta formata da:
• una porzione di natura organica;
• una componente minerale calcificata.
La frazione organica della matrice ossea è
formata da:
• una componente fibrillare, costituita da
fasci intrecciati di fibre;
• una componente amorfa di
natura proteoglicanica;
• glicoproteine di vario tipo, che hanno per
lo più ruolo di proteine di adesione;
• Proteine che promuovono la mineralizzazione
della matrice.
Il processo di
mineralizzazioneIl processo di mineralizzazione:
• Inizia già durante lo sviluppo embrionale dei
vertebrati;
• Si incrementa e giunge al completamento
solo durante lo sviluppo postnatale.
La componente minerale è costituita
principalmente da calcio, combinato
con ossigeno, fosforo e idrogeno a
formare una molecola cristallina definita
idrossiapatite.
OssificazioneSi intende la formazione del tessuto osseo,
che è l'ultimo a comparire nell'embrione
(secondo e terzo mese di gravidanza).
L'osteogenesi segue tre processi, che
differiscono solo per le fasi iniziali (di cui
uno è riconducibile al primo).Queste fasi si
dividono in:
• Ossificazione intermembranosa;
• Ossificazione endocondrale.
La figura qui sotto mostra come il
processo di ossificazione trasforma la
cartilagine in un tessuto osseo molto
più rigido e nello stesso tempo i vasi
sanguigni,che dovranno nutrire i
tessuti, si ramificano nell’osso
La figura qui
sopra mostra
i canali di
Havers da
dove passano
i vasi
sanguigni e i
nervi
I piedi piatti
Il piede piatto èun'anomalia in cui risultano alterati i rapporti anatomici delpiede, caratterizzata dalla riduzione dell'arco plantare e dal conseguente aumento della superficie d'appoggio della pianta del piede.
I piedi piatti sono una patologia molto sentita in ortopedia in quanto le persone che soffrono di disagi dovuti al piede piatto sono molte ed è una problema del piede più diffuso di quanto si possa credere.
Da un punto di vista clinico il piede piatto può essere di varie forme e cause, ma la pricipale solitamente è il piede piatto per cause congenite e nel piede piatto congenito l'appianamento della volta plantare può essere determinato da un anomalo rapporto tra astragalo e calcagno, per cui si determina un piede piattoconvesso ovvero in cui cioè l'arcata plantare èconvessa e curva verso il basso.
Tutti i bambini nascono con
il piede piatto. E' la norma:
quasi tutti evolvono
spontaneamente verso lo
sviluppo di un piede
normale con gli archi
plantari ben rappresentati
entro i 7-10 anni.
La struttura del piede
In condizioni normali, la superficie d'appoggio del piede non è costituita dall'intera superficie plantare, ma si localizza elettivamente in corrispondenza di tre punti:
• testa del primo metatarso
• teste del quarto e quinto metatarso
• tuberosità calcaneare.
La congiunzione di questi tre punti costituisce le cosiddette volte o archi plantari: una trasversale (anteriore), due longitudinali (mediale e laterale).
Il piede fornisce la base d'appoggio a tutto il corpo consentendo di scaricare il peso al suolo e svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dell'equilibrio.
La diagnosiSpesso asintomatico e pertanto sottovalutato, il piede piatto viene diagnosticato solo quando il difetto della postura o del movimento provoca dolore.
La forma d'impronta che il piede lascia sul terreno definisce il
tipo di piattismo. Con un apposito podogramma, a seguito di
un esame baropodometrico, si rileva e si analizza l'impronta
definendo piede piatto un piede che ha una superficie
d'appoggio dell'istmo maggiore di 1/3 della superficie
d'appoggio del tallone anteriore
Si possono distinguere
diversi gradi o stadi di
gravità del piede piatto
in età evolutiva, in
rapporto all’evolversi ed
all’aggravarsi di tale
affezione:
• 1° Stadio;
• 2° Stadio;
• 3° Stadio.
Il collasso della volta plantare può essere dovuto
a situazioni congenite (piede piatto del
bambino) e acquisite (piede piatto
dell'adulto). Queste ultime, talvolta insidiose
e non sempre facilmente diagnosticabili,
andrebbero individuate tempestivamente per
evitare l'insorgenza nel tempo di artrosi
dolorosa del piede mediante la correzione
chirurgica.
Il piede piatto nel bambinoIn linea di massima si distinguono due forme cliniche di piede piatto nel bambino:
• piede lasso infantile,
• piede piatto genetico evolutivo,
Una valutazione del piede si può fare intorno ai tre-quattro anni: se in famiglia sono presenti altri casi di piede piatto, è necessario valutare il bambino con maggiore attenzione perché si potrebbe essere di fronte alla seconda forma.
Ci sono poi forme di piattismo "funzionale", secondarie ad altre anomalie: obesità e sovrappeso, debolezza muscolare, malattie neurologiche, abitudini posturali errate, calzature inadeguate.
Il piede piatto nell’adulto
Le cause di piede piatto nell'adulto sono divise in
due grandi categorie:
• evoluzione di un piede piatto congenito non
trattato (piede piatto flessibile dell'adulto)
• piede piatto secondario a disfunzione
del muscolo tibiale posteriore(piede piatto
paralitico) o a fratture, lacerazioni
tendinee, artrite reumatoide, neuropatia (ad
esempio nel piede diabetico) o miopatia.
Conseguenze
Le conseguenze del piede piatto sono:
• instaurazione precoce dell’artrosi;
• sindrome posturale.
I rimedi e le cure• Evitare di forzare il
bambino a camminare per
forza lasciando che lo faccia
lui da solo
• Usare poi scarpette
fisiologiche evitando quelle
con il rialzo mediale, a
cupola, posto al centro della
arcata longitudinale mediale,
in quanto potrebbero
predisporre la contrattura
della fascia plantare.
•Nell'età scolare sarà anche consigliabile la deambulazione a piedi nudi per stimolare e sviluppare le parti molli che proteggono la volta plantare
• E solo per ultimo step
utilizzare plantari
correttivi che in genere il
più delle volte portano
un notevole beneficio se
utilizzati prima dello
sviluppo completo del
piede cioè l'esatto
contrario delle
convinzioni correnti di
mamme e specialisti fino
a poco tempo fa.
• Si possono anche fare sedute di ginnastica che
con opportuni esercizi, mira ad un ripristino
non solo dell’efficienza dell’apparato muscolo-
legamentoso del piede, ma ad un migliore
assetto ed equilibrio dell’intera struttura
muscolo-scheletrica del soggetto.
La ginnastica va divisa in periodi:
• 1° Periodo:esercizi Attivi;
• 2° Periodo:esercizi con carico.
Tuttavia per una correzione definitiva del piede occorre intervenire chirurgicamente.
Riservata a pochissimi casi la chirurgia tradizionale, molto cruenta ed invasiva, che prevede la soppressione di alcune articolazioni del piede che viene irrigidito fondendo tra loro certe ossa del piede stesso. Risultato: piede sìcorretto, ma a prezzo del sacrificio della naturale anatomia ed elasticità del piede e con un decorso post operatorio più lungo e difficile.
Oggi si corregge il piede piatto in modo mininvasivo
La tecnica è tutta italiana, messa a punto nel '90 da Sandro Giannini, Una incisione di un centimetro sotto il malleolo esterno del piede permette di introdurre una vite di calibro adeguato tra astragalo e calcagno.
Sono queste due ossa articolate tra loro a determinare il piede piatto quando si angolano eccessivamente. La vite ha la funzione di arrestare lo scivolamento tra le due ossa oltre un certo angolo.
La vite riassorbibile è indicata nei bambini in fase di sviluppo tra gli 8 e i 12 anni, ma anche i giovani adulti possono essere sottoposti a questo intervento. Ma i piedi piatti non sintomatici o piatti che si correggono spontaneamente nel passo non necessitano di alcuna correzione.
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