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GIAPPONE MEDIOEVALE

Approfondimento di Mattia Cristoforetti 5b lst

Esami 2004/05

GIAPPONE MEDIOEVALE

Indice:

Storia del Giappone Il Giappone e i samurai Glossario Geografia Buddismo - zen Matematica Glossario matematico Terremoti e vulcani

pag.

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pag. 15 pag. 20 pag. 21 pag. 24 pag. 31 pag. 35 pag. 37

Approfondimento di Mattia Cristoforetti 5b lst

Esami 2004/05

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Cenni di storia del Giappone

STORIA

La storia giapponese solitamente divisa in grandi intervalli di tempo chiamati et (preistorica, antica o classica, medioevale, moderna, contemporanea) che sono a loro volta divisi in intervalli pi brevi (ma che durano pur sempre parecchi decenni o secoli) chiamati periodi o epoche. consuetudine degli storici denominare i periodi in base alla sede del governo: cos, ad esempio, il periodo Heian ed il periodo Edo sono rispettivamente i periodi in cui il governo era esercitato dalla corte imperiale di Heian (l'attuale citt di Kyto) e dal bakufu di Edo (l'attuale Tky). Tradizionalmente in Giappone gli anni vengono indicati non attraverso un'unica successione numerica ininterrotta, ma (ricalcando il sistema cinese adottato in Giappone a partire dal periodo Nara) attraverso una successione di ere (della durata di pochi anni) ed un numero progressivo dell'anno all'interno di ciascuna era (neng). Questo sistema ancora usato in Giappone (soprattutto nei libri di storia e nei documenti ufficiali) ma per tutti gli usi pratici viene sempre di pi affiancato dal sistema occidentale.

Et 30,000 a.C. (??)

Periodi

Fatti storici

Paleolitico 10,000 a.C. Preistorica Jmon 300 a.C. Yayoi 300 d.C. Antica o classica Yamato o Kofun 552 Asuka 710 Nara

Arrivo dei primi abitatori del Giappone Periodo mesolitico e neolitico Periodo del bronzo e del ferro e sviluppo dell'agricoltura Unificazione del Giappone ad opera della dinastia Yamato Introduzione del sistema amministrativo cinese e del buddhismo Affermazione del buddhismo e del modello statale cinese

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794 Heian 1185 Kamakura 1333 Nanbokuch Medioevale Ashikaga 1392 Muromachi 1568 Azuchi-Momoyama 1603 Moderna 1868 Contemporanea Oggi Meiji Taish Shwa Heisei Restaurazione imperiale (abolizione dello shgunato); apertura del paese e nascita del Giappone moderno; sviluppo industriale e politica militarista Edo (Tokugawa) Regime feudale Tokugawa; sviluppo delle citt e dell'economia mercantile Riunificazione del Giappone ad opera di Oda Nobunaga, Toyotomi Hideyoshi e Tokugawa Ieyasu; arrivo dei Portoghesi e dei gesuiti Declino del governo shgunale; periodo Sengoku (degli Stati in guerra) Scisma imperiale (dinastie del Nord e del Sud) Istituzione del governo shgunale (reggenti Hj); invasioni mongole; sviluppo delle scuole buddhiste popolari e introduzione dello zen Crisi del modello statale cinese; ascesa e declino della nobilt di corte; ascesa della classe guerriera

Il periodo che pi mi interessa, e che andr ad esaminare in seguito, il periodo medioevale del Giappone ovvero, come si vede sopra, dal 1185 d.c. al 1603 (Periodo Kamakura, Periodo Ashikaga, Periodo Azuchi-Momoyama).

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Periodo Kamakura (1185 - 1333)

La nascita del governo shgunaleNel 1180 Minamoto no Yoritomo aveva scelto Kamakura (una piccola citt del

Kant, a sud dell'odierna Tky) comebase militare dopo la sua vittoria contro i Taira. A differenza dei suoi predecessori, Yoritomo non aspirava a cariche ufficiali a corte; nel 1192 si fece invece nominare shgun (generale supremo dell'esercito) con il privilegio di poter trasmettere la carica ereditariamente ai propri discendenti. In origine il titolo di shgun veniva attribuito in via temporanea, ma con Yoritomo il titolo divenne permanente e si rivest di un potere sempre maggiore. Assicurandosi il controllo anche sui Ritratto di Minamoto no Yoritomo

rimanenti shen istitu la nuova figura dei jit, funzionari militari nominati direttamente da Kamakura che avevano il compito di amministrare i territori per conto dei proprietari lontani (spesso nobili che risiedevano alla corte di Heian). A loro volta i jit erano controllati da sovrintendenti provinciali (shugo) che avevano compiti di mantenimento dell'ordine pubblico e di polizia e che riferivano direttamente allo shgun. Inizia cos quello che solitamente viene considerato come il periodo medioevale della storia giapponese molto simile a quanto avvenne in Europa. In effetti il rapporto esistente tra lo shgun e i suoi sottoposti era molto simile a quello tra i signori feudali e i loro vassalli nel Medioevo europeo: si trattava di un rapporto basato sul legame

personale tra signore e vassallo e tra le rispettive famiglie pi che su una funzionesvolta all'interno di un ordinamento burocratico. In questo rapporto il vassallo assumeva un obbligo assoluto di fedelt verso il proprio signore, che si esprimeva soprattutto nel fornirgli truppe in caso di conflitto; in cambio il signore concedeva ai propri vassalli protezione in caso di aggressione e il diritto a godere delle rendite derivanti dalle terre date in concessione. Tutti questi funzionari militari erano nominati

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e dipendevano direttamente dallo shgun; la loro attivit era coordinata da uffici che risiedevano a Kamakura. A differenza di quanto avvenne in Europa per in Giappone (almeno inizialmente) la struttura feudale non sostitu completamente la struttura burocratica del governo centrale ma si affianc ad essa. Si venne quindi a creare in Giappone un doppio sistema di potere, che aveva due centri distinti nella corte imperiale di Heian e nel nuovo bakufu ["governo della tenda"] di Kamakura. Ciascuno dei due governi aveva un proprio sistema amministrativo, legislativo e fiscale; sia l'Imperatore che lo shgun emettevano propri editti, avevano propri funzionari e riscuotevano proprie tasse. Questo sistema misto continu per tutto il periodo Kamakura, ma il governo shgunale andava diventando sempre pi importante e quello imperiale diventava puramente nominale. In particolare i funzionari del bakufu cominciarono a dirottare verso le casse proprie e dello shgun una parte sempre maggiore delle rendite che precedentemente spettavano alla nobilt di corte, si arriv al 50% verso linizio del periodo Ashikaga. Naturalmente ci provoc un progressivo impoverimento della corte imperiale ed una parallela perdita di potere economico e militare. Durante il periodo Kamakura questo fenomeno fu parziale: l'Imperatore e la nobilt di corte mantennero possedimenti terrieri e quindi godettero di un certo potere economico. In seguito, a partire dal periodo Ashikaga, tutto il potere politico effettivo pass nelle mani dello shgun e la figura dell'Imperatore fu relegata ad un ruolo puramente nominale e sacrale. Da quel momento e fino a tutto il periodo Edo lo stato giapponese fu quindi caratterizzato da una separazione tra il potere politico effettivo (detenuto dallo shgun) e l'autorit nominale dell'Imperatore, che peraltro non fu mai messa in dubbio, poich formalmente lo shgun veniva nominato dall'Imperatore.

La reggenza HjDopo la morte di Yoritomo, nel 1199, il potere and al shikken dellerede al trono ancora minorenne che lo detenne per 130 anni. Nel 1221 l'Imperatore in ritiro Go-Toba organizz una rivolta contro il bakufu e la famiglia Hj nel tentativo di ristabilire il potere imperiale, ma venne sconfitto dallo shgun che in questo modo estese il proprio potere. Nel 1232 il regime shgunale fu istituzionalizzato con la promulgazione

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del codice Jei, che regolamentava i doveri dei feudatari nei confronti dello shgun e fissava semplici norme di diritto amministrativo e penale.

Le invasioni mongoleNel XIII secolo i Mongoli avevano esteso il proprio impero fino a comprendere quasi l'intera Asia continentale; nel 1215 avevano conquistato Pechino e nel 1271 riunificato sotto il proprio dominio tutta la Cina, fondando la dinastia mongola Yuan.

La massima estensione dell'impero mongolo sotto Qubilai Khan Nel 1266 Qubilai Khan cerc di annettere al suo impero anche il Giappone con un invasione composta da 40,000 uomini che per un uragano disperse in mare. I Mongoli prepararono un nuovo colossale attacco: nel 1281 una spedizione di 140,000 soldati con 4000 navi raggiunse il Giappone; dopo due mesi di strenua resistenza l'esercito giapponese stava per soccombere quando un nuovo uragano disperse e annient la flotta mongola.

La fine degli Hj e la restaurazione KenmuAll'inizio del XIV secolo crebbe il malcontento dei vassalli verso il bakufu e la famiglia Hj. Perci quando l'Imperatore Go-Daigo (salito al trono nel 1318) si muove contro lo shgun cercando di ristabilire il governo imperiale, riesce a trovare un grande

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seguito tra i vassalli, che dopo una guerra contro la famiglia Hj questultima verr sterminata e limperatore potr salire di nuovo sul trono (1333). L'Imperatore Go-Daigo cerca di ristabilire il prestigio e il potere della corte di Heian limitando l'influenza dello shgun (restaurazione Kenmu) ma ha breve durata, dal 1333 al 1336, a causa di una rivolta di alcuni feudatari (Ashikaga Takauji, il futuro shogun) che costringono limperatore a rifugiarsi nella regione di Yoshino dove crea un governo in esilio che durer per quasi 60 anni. Questo periodo noto periodo

Nanbokuch o "delle dinastie del Nord e del Sud" (1336 1392).

La rinascita economicaA partire dal XIII secolo il Giappone conobbe una forte rinascita economica. Come era successo poco prima in Occidente il punto di partenza di questo sviluppo fu un

progresso delle tecniche di coltivazione (irrigazione, concimazione, uso dellatrazione animale). L'eccedenza di prodotti messi a disposizione dall'agricoltura determin la crescita della popolazione e permise l'accumulo di ricchezze e un graduale passaggio da un'economia di sussistenza ad una maggiore differenziazione e specializzazione nella produzione. Si svilupparono cos attivit artigianali, inizialmente legate alla trasformazione delle materie prime prodotte dall'agricoltura Lo sviluppo produttivo favor lo sviluppo dell'attivit commerciale: villaggi e templi ospitarono mercati e fiere e cominciarono ad essere popolati da una nuova classe di artigiani e mercanti. Al fine di superare le barriere doganali, artigiani e mercanti si riunirono in corporazioni (za) che andarono acquisendo sempre maggior potere a livello nazionale. Nacquero anche le prime banche e si diffuse l'uso del denaro (nell'et antica il metodo principale di scambio delle merci era stato il baratto); tuttavia fino al XVI secolo il Giappone non coni monete proprie, ma utilizz monete di rame importate dalla Cina. Gli scambi con la Cina, che durante la seconda met del periodo Heian si erano fatti rari e sporadici (pur senza cessare del tutto) divennero pi frequenti, soprattutto per opera di mercanti e monaci buddhisti. Attraverso questi contatti vennero introdotte in Giappone nuove tecniche produttive e nuove tendenze culturali e religiose.

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periodo Ashikaga (1333 - 1568)

Il periodo Nanbokuch (1333 - 1392)Ashikaga Takauji trasfer la sede del bakufu a Kyto per poter avere un pi immediato controllo sulla corte imperiale "del Nord", il suo shgunato, a causa delle delicate alleanze, viveva una situazione instabile e soggetta alla disgregazione.

Il Kinkakuji [Padiglione d'oro] a Kyto

Con Ashikaga Takauji gli shugo acquistano sempre maggior importanza nella conduzione degli shen, privando di ogni autorit e soprattutto di ogni rendita sia la nobilt di corte che i jit e trasformandosi gradualmente da funzionari del governo centrale a proprietari e signori (shugo daimy), anche se riconosciuti dallo shgun e a lui legati da un vincolo di fedelt personale; in altre parole si assiste alla nascita di un vero e proprio regime feudale.

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Con lo shogun Ashikaga Yoshimitsu, abile diplomatico, si ebbe un periodo di pace e pure limperatore rientr a Kyoto ponendo cos fine allo scisma (1392). Yoshimitsu si fece costruire nel quartiere Muromachi di Kyto una sontuosa residenza che verr utilizzata come sede del bakufu anche dai suoi successori, dando il nome al secondo periodo dello shgunato Ashikaga (secondo la consuetudine giapponese di battezzare i periodi storici in base alla sede del governo) oltre al Padiglione dOro.

Il periodo Muromachi (1392 - 1568)Il periodo Muromachi caratterizzato da una disgregazione del potere centrale a causa dellincompetenza degli shogun successori, e da una forte povert per i contadini schiacciati dalle tasse imposte per mantenere il lusso della corte. Tra il 1467 e il 1478 si ebbe una lotta per il potere che si trasform in una guerra per le strade di Kyoto, devastante per il potere centrale. la guerra nin

Il periodo Sengoku (1478 - 1578)Alla fine della guerra nin il Giappone non possiede pi alcun potere

centrale. Ogni feudo era diventato di fatto un centro di potere indipendente: avevapropri funzionari e un proprio corpo di leggi penali, fiscali e doganali (i cosiddetti "codici della Casa") e poteva contare solo sulle proprie capacit militari e diplomatiche per sopravvivere e accrescersi a spese dei vicini pi deboli. All'inizio del XVI secolo esistono in Giappone circa 250 staterelli indipendenti, di cui una trentina sono relativamente potenti. questo uno dei periodi pi bui della storia giapponese, che viene significativamente indicato con il nome di "periodo Sengoku" [degli stati in guerra]. Contemporaneamente la corte imperiale aveva raggiunto uno stato di decadenza estrema.

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Periodo Azuchi-Momoyama (1568 - 1603)

La riunificazione del GiapponeLa disgregazione politica del Giappone tocc il suo apice nei primi decenni del XVI secolo; stati pi piccoli assorbiti dai pi grandi. Il potere militare ed economico andava quindi gradualmente concentrandosi nelle mani di pochi potenti signori finch, verso la met del secolo, alcuni di questi si sentono abbastanza forti da aspirare al dominio su tutta la nazione: la riunificazione del Giappone fu infine compiuta per opera di tre abili condottieri e uomini politici: Oda Nobunaga, Toyotomi Hideyoshi e Tokugawa Ieyasu. Oda Nobunaga

Oda Nobunaga (1534 - 1582) dipinto dalla tradizione come un uomo crudele e spietato, irascibile, deciso e tenace, molto abile come condottiero, il quale ,grazie alla situazione frammentata del Giappone, ne approfitt per conquistare i feudi vicini espandendo il proprio dominio che aveva come sede centrale la roccaforte di Gifu (una regione del Giappone). Il prestigio di Nobunaga crebbe considerevolmente: molti feudatari si allearono con lui fino a che, nel 1568 occup Kyoto con il suo esercito e, pur non facendosi nominare direttamente dallimperatore, deteneva il potere sullo shogun fantoccio nominato da lui. La rapida ascesa di Nobunaga dest la preoccupazione di molti daimy che nel periodo 1570 1573 gli mossero guerra, una guerra che vide Nobunaga come vincitore grazie alle sue abilit ma soprattutto grazie allaiuto del suo alleato Tokugawa Ieyasu. In questo modo finiva lo shgunato Territori conquistati da Oda Nobunaga

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Ashikaga; da quel momento Nobunaga, pur senza assumere formalmente il titolo dishgun, fu di fatto il padrone del paese e cerc di estendere la propria influenza su di esso. Dopo aver conquistato gran parte dello Honsh, nel 1578 limperatore gli offr la carica di shogun, carica che non potr mai detenere causa il suo assassinio qualche mese dopo.

Toyotomi Hideyoshi

Toyotomi Hideyoshi (1536 - 1598) era figlio di un semplice soldato-contadino, ancora giovane Hideyoshi si arruol come soldato e nell'esercito partecip di Oda prime Nobunaga alle

campagne di questi. Brill da subito per abilit e coraggio Mentre Hideyoshi era occupato in una campagna militare, a Kyto Akechi Mitsuhide forzate sorpresa uccise Oda Nobunaga, cogliendo Matsuhide di e Hideyoshi, allora, si diresse a marce verso Kyto, Akechi

sbaragliando facilmente le sue forze; egli pot quindi presentarsi ai funerali di Oda Nobunaga con la testa del suo uccisore. La vittoria su Mitsuhihe aveva Le tappe dell'unificazione del Giappone da parte di Toyotomi Hideyoshi

improvvisamente messo Hideyoshi allo stesso livello dei grandi feudatari di Nobunaga. Una volta consolidato il cuore dei possedimenti di Oda Nobunaga inizi ad estendere il proprio dominio nei territori circostanti. Verso la fine del 1585 Hideyoshi invase il Kysh . Sfrutt la posizione di kanpaku (reggente dell'Imperatore nel 1585) per emanare provvedimenti volti al mantenimento dellordine del paese (solo i soldati potevano portare armi) e proib qualsiasi cambiamento di stato sociale (passaggi tra le condizioni di guerriero, contadino, mercante o cittadino), ponendo fine all'esistenza di quella classe di jizamurai o soldati-contadini. Ormai tutto il Giappone era nelle

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mani di Hideyoshi grazie anche allaiuto di Tokugawa Ieyasu al quale venneaffidato il Kant. Il sogno di Hideyoshi era quello di conquistare la Cina, ma loperazione si fermo a causa della sua morte nel 1598.

Tokugawa IeyasuNobunaga

Nato nel 1543 e morto nel 1616, fu un alleato importante di Oda lo fece anche dopo la morte di Nobunaga alleandosi con Hideyoshi.

fornendogli il proprio aiuto militare. Anchesso cercava di estendere il proprio dominio e

Estensione dei territori di Tokugawa Ieyasu feudo originale di Tokugawa Ieyasu (1572) territori conquistati dopo la morte di Oda Nobunaga (1583) feudi degli Hj nella regione del Kant, assegnati da Toyotomi Hideyoshi a Tokugawa Ieyasu in cambio dei territori precedenti nel 1590

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altri alleati di Tokugawa Ieyasu nella battaglia di Sekigahara (1600) estensione complessiva dei territori posseduti da Tokugawa Ieyasu o dai suoi alleati nel 1600 ("Alleanza Orientale") estensione dei territori degli alleati di Ishida Mitsunari ("Alleanza Occidentale") territori neutrali

Nel 1598 Hideyoshi aveva nominato Ieyasu tra i cinque reggenti che dovevano assicurare la successione al figlio Hideyori. Tuttavia, poco dopo la morte di Hideyoshi, Ieyasu cominci a minacciare gli altri reggenti cercando di ingrandire i propri possedimenti a loro spese. Questo port allo scontro il 21 ottobre 1600 a

Sekigahara. La battaglia (la pi grande della storia del Giappone, con 160,000uomini che si fronteggiavano da entrambe le parti) venne vinta da Ieyasu che era di fatto il padrone del Giappone. Nel 1603 la sua supremazia fu riconosciuta dalla corte imperiale che gli confer il titolo di shgun che pass al figlio Hidetada.

Il castello di saka, fatto costruire da Toyotomi Hideyoshi nel 1582 e rifugio di Hideyori fino al 1615 Durante tutto questo periodo Hideyori, il figlio di Toyotomi Hideyoshi, era vissuto segregato nel castello di saka e non aveva cercato di ostacolare Ieyasu. L'anno

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seguente (1616) Ieyasu mor di malattia, lasciando al figlio una nazione unificata e facilmente governabile grazie alla rete di alleanze che Ieyasu aveva predisposto ed alla serie di disposizioni che controllavano il possesso di armi e le attivit militari. Grazie a queste solide basi il bakufu Tokugawa dur pi di due secoli.

L'arrivo degli europeiIl primo contatto diretto degli europei con il Giappone avvenne casualmente nel 1542, quando una nave portoghese fece naufragio al largo delle coste del Kysh. Negli anni successivi i portoghesi trassero rapidamente vantaggio dalla scoperta fortuita: il commercio con il Giappone costituiva un'impresa particolarmente redditizia, tanto che nel 1550 esso venne dichiarato monopolio del Re del Portogallo. I portoghesi in breve tempo fondarono una serie di basi navali nel Kysh: il nuovo porto di Nagasaki, che era amministrato direttamente dai portoghesi. Successivamente iniziarono contatti anche con spagnoli (1587), olandesi (1603) e inglesi. Da parte loro anche i giapponesi erano molto interessati alle merci e alle nuove tecnologie importate dagli stranieri, particolarmente le armi da fuoco (i primi archibugi e cannoni) che erano ancora sconosciute nell'arcipelago. Questo port a stravolgimenti nelle tecniche di guerra prima combattuta con fanti e cavalieri. Con i primi europei arriv in Giappone anche la religione cristiana, portata soprattutto dai missionari della Compagnia di Ges, l'organizzazione creata da Ignazio di Loyola. Inizialmente la predicazione cattolica ebbe un notevole successo in Giappone e il numero dei convertiti crebbe fino ad arrivare all'inizio del XVII secolo a circa 300,000 (pari al 2% della popolazione) fra cui alcuni daimyo per i quali i missionari costituivano anche una fonte di ricchezza. Ci fu un cambiamento nellatteggiamento nei riguardi degli europei gia con Hideyoshi che poco tollerava linfluenza che questi (assieme ai religiosi) avevano sulla politica. Vennero emanati provvedimenti che disponevano lespulsione dei missionari. Leditto del 1596 fu per applicato e dette inizio alla prima persecuzione contro i cristiani (26 missionari e giapponesi convertiti furono uccisi a Nagasaki). La politica di esclusione degli stranieri fu continuata ed inasprita da Tokugawa Ieyasu fino a portare ad una chiusura totale del paese che durer pi di due secoli.

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SAMURAI

Membri della classe dei guerrieri in Giappone, fecero la loro comparsa come classe organizzata nel XII secolo, quando vennero loro demandate le funzioni di governo effettivo delle province, nominalmente assegnate alla responsabilit di cortigiani residenti a Kyoto. Reclutati tra i guerrieri dei clan locali, si legarono progressivamente con vincoli di fedelt particolare ai membri delle famiglie guerriere Taira e Minamoto, spesso saliti al trono imperiale. Il passaggio dallo shogunato Hojo a quello Ashikaga nel XIV secolo si accompagn a una crescita del potere dei samurai che, mantenute le tradizionali funzioni militari di difesa dei territori dei daimyo, si impadronirono dei possedimenti dei loro signori sostituendosi direttamente a loro nella riscossione dei tributi dovuti dai contadini. Organizzatisi in casta militare tra il XV e il XVI secolo, i samurai acquisirono un potere tale da svuotare quello di ogni altra autorit centrale superiore, sino a condurre il Giappone all'anarchia. Dopo che lo shogunato dei Tokugawa ebbe ripristinato l'ordine e ridato vita a un governo stabile (1603), i samurai si trasformarono in una casta di funzionari imperiali; persa l'originale funzione guerriera durante il periodo Edo, i loro compiti furono essenzialmente burocratico amministrativi. Il declino inizi con l'avvento della restaurazione Meiji nel 1867, quando l'abolizione dello shogunato si accompagn alla cancellazione di tutti i loro privilegi; nel 1871 lo smantellamento del sistema feudale e la restituzione delle terre dei daimyo all'imperatore port all'abolizione della casta dei samurai, i cui membri vennero inquadrati nella nuova classe shizoku (della piccola nobilt).

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Gerarchia dei Guerrieri

Accanto ai potenti capi e Signori, i Samurai, c'erano numerosissimi guerrieri di fanteria, Zusa, forniti di armi pi leggere. Essi erano degli aiutanti e quasi servitori dei Samurai. Dalla fine del XIV secolo in avanti, comparvero numerosi soldati a piedi, chiamati Ashigaru (dalle gambe agili), ingaggiati da capi di guerra di poca importanza, e costoro si battevano pi per i profitti del saccheggio che per l'onore dei loro capi. Alla guerra partecipavano anche una moltitudine di individui a bassa condizione sociale che svolgevano nella vita tutt'altro compito che combattere. Di solito erano contadini pi che militari ed erano chiamati Komono ( gente modesta ). Di tutti i guerrieri, gli Ashigaru costituivano la classe pi bassa ed erano disprezzati dagli altri ; ma con l'arrivo delle armi da fuoco in Giappone, questa fanteria si dimostr sempre pi necessaria e fin addirittura per diventare indispensabile. Tra questi si contavano spesso i briganti che avevano cos trovato il modo di sfuggire alla loro misera esistenza: Essi cambiarono completamente il carattere delle guerre, che si trasformarono in vere e proprie battaglie con schieramenti. Quando richiesto, i capi di guerra si valevano dell'opera di specialisti, i Ninja, che avevano un'abilit straordinaria sia nel combattere e nel penetrare nelle case, sia nel nascondersi.

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Bushido

Codice di comportamento osservato in epoca Kamakura dai samurai, guerrieri nobili del Giappone feudale. Analogamente alle regole della cavalleria diffuse nell'Europa medievale, il bushido (in giapponese, "la via del guerriero") era basato su virt come rettitudine, pazienza, frugalit, coraggio, cortesia, sincerit e compimento scrupoloso del proprio dovere: virt che, una volta compromesse, potevano essere riscattate esclusivamente con il suicidio rituale o harakiri o seppuku. Affermato gi verso la fine del XII secolo, il bushido divenne codice scritto nel XVI secolo. Fu proprio nel 1191, Minamoto Yoritomo (il fondatore dello shogunato di Kamakura) il quale dett queste regole che rimarranno fondamentali nell'etica dei samurai: "I samurai devono prestare la stessa cura nel servire il loro signore che i sacerdoti mettono nel servire il Buddha. Tutti i sottoposti dello shogun e i loro familiari dovranno servire i superiori con spirito di devozione ed essere pronti a sacrificare la loro vita in ogni momento in cambio dei favori ricevuti. Essi quindi dovranno ritenere la loro vita come qualcosa che non appartiene pi a loro. Il samurai deve prendere tutte le precauzioni per non perdere la propria vita inutilmente, ma deve sacrificarla soltanto per l'onore e la salvezza del proprio signore. Da parte sua invece lo Shogun doveva aiuto e protezione ai suoi vassalli. Per il guerriero, il disprezzo della morte certamente in rapporto con il suo modo di vedere il futuro: I guerrieri credevano nel Karma , nella retribuzione degli atti di questa vita, in una vita futura, quindi non rifiutavano di morire. Oltre a ci il samurai doveva essere saggio, possedere il valore della benevolenza,il coraggio e la forza, ma essere allo stesso tempo composto e magnanimo. Il coraggio doveva essere l'elemento fondamentale. Con l'abolizione del feudalesimo, intorno alla met del XIX secolo, venne abbandonato e la sua influenza sopravvive ora quasi esclusivamente nell'esercito.

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Il Suicidio: Seppuku

Chiamato volgarmente harakiri, era il modo pi onorevole che il samurai sceglieva per morire e diventava la dimostrazione finale del coraggio che aveva caratterizzato tutta la sua vita. Veniva inoltre considerato manifestazione di padronanza assoluta del proprio destino ed era un privilegio riservato soltanto a lui. "Hara"(il ventre) ritenuto la parte centrale dell'uomo, sede delle emozioni, della volont, il centro dell'essere fisico e spirituale, per cui compiere harakiri significava uccidere totalmente l'essere. Non si conoscono le origini di questo particolarissimo tipo di suicidio, ma sappiamo che veniva usato dai samurai in occasioni diverse: in caso di sconfitta, per evitare di cadere nelle mani nemiche, per seguire la morte del proprio signore, per contestare una decisione del superiore, come sentenza imposta dall'autorit o per colpe commesse verso il superiore. Il seppuku, inizi probabilmente come un atto di auto annientamento sul campo di battaglia, compiuto per non essere catturato dal nemico, il seguito divent una vera e propria cerimonia in cui il samurai dimostrava la pi alta padronanza del suo destino. Il seppuku era infatti la dimostrazione di un coraggio inusitato. Esso senz'altro uno degli aspetti pi sconcertanti del codice dei samurai, infatti la parola "bushido" indica che la via del guerriero significa morte, per cui il samurai sar sempre preparato ad essa in quanto abituato a pensare ad essa ogni mattino cos come ogni sera. Era stato lo zen a mettere la vita e la morte sullo stesso piano; la morte esiste in quanto c' la vita, quindi l'atteggiamento giapponese verso entrambe diventa positivo, non negativo. Infatti viene imposto ai guerrieri di raggiungere il vuoto mentale, chiudere la mente al troppo ragionamento sul campo di battaglia in quanto esso, secondo lo zen , priva il combattente della forza con la quale si pu arrivare alla meta, condizionandolo negativamente.

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Arti marziali e zen

Il buddismo zen inizi a poco a poco a influenzare insegnando serviva la che vita la a dei samurai non l' meditazione conseguire

soltanto

"illuminazione" e quindi a entrare nel nirvana (beatitudine eterna), ma poteva far acquisire particolari tecniche, oltre a una certa indifferenza per la vita, che avrebbero permesso ai samurai di diventare guerrieri perfetti. I samurai iniziarono perci a frequentare i templi buddisti per imparare le discipline mentali che i monaci zen potevano insegnar loro. Il rapporto zen-guerriero si rivel di primaria importanza; la semplicit dei samurai trov infatti nello zen la dottrina pi congeniale: non era necessaria l'erudizione appresa dai testi, ma ognuno poteva sviluppare le proprie potenzialit nascoste attraverso le tecniche della concentrazione, che si basavano essenzialmente su esercizi respiratori centrati nel ventre (hara). Attraverso la respirazione addominale, infatti l'uomo cercava di mettere in relazione la propria respirazione fisica con quella cosmica; pi riusciva in questo, pi l'individuo si integrava con l'ambiente, sviluppava i suoi poteri intuitivi e percettivi e quindi reagiva prontamente ai pericoli. Lo zen insegnava infatti a potenziare il coraggio, la prontezza, l'abilit, l'equilibrio psicofisico, ecco perch diventa il credo dei samurai. Lo zen predicava la necessit di arrivare al "vuoto mentale" necessario per intraprendere bene qualunque cosa.

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GLOSSARIOshen : vasto appezzamento di terreno amministrato da famiglie nobili, templi buddhisti o santuari shintoisti. Durante il periodo Heian gli shen diventano sempre pi indipendenti dal potere centrale, fino a costituire i nuclei di veri e propri feudi. shikken: reggente dellimperatore ancora minorenne e quindi incapace di poter governare il paese. shgun: massima carica militare e capo effettivo del governo giapponese (bakufu) nel periodo 1192-1867. kant: kyto: regione centro-orientale dell'isola di Honsh citt del Kinki che stata la capitale del Giappone dal 794 al 1868 (anno in cui diventata capitale Tokio). shugo: sovrintendenti militari a capo di una provincia in et medioevale, superiore allo jito. jit: amministratore locale di uno shen nominato dallo shgun e sottoposto allo shugo.

shugo daimy: proprietari e signori delle shoen, con i periodo Ashikaga dopo il 1338.

honsh: ["regione principale"] la pi grande delle quattro isole principali che formano l'arcipelago giapponese; ha una superficie di 231.100 km2 (pari al 77% di quella dell'Italia) e si estende tra una latitudine di 33.9 e 41.5 gradi nord. kanpaku: reggente dell'Imperatore daimy:: [lett. "grande nome"] capo di una casata militare e signore di una vasta propriet terriera. A seconda delle epoche la figura del daimy assimilabile a quella del signore di un piccolo stato indipendente (come nel periodo Sengoku) o di un grande feudatario che dipende dallo shgun (come durante il regime Tokugawa).

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GEOGRAFIA DEL GIAPPONE

Le regioni del GiapponeIl territorio del Giappone costituito da quattro isole principali (da nord a sud: Hokkaid, Honsh, Shikoku e Kysh) e da migliaia di isole minori; tra queste sono particolarmente importanti le isole Ryky (a sud-ovest del Kysh) che costituiscono la prefettura di Okinawa. Il Giappone ha una superficie totale di circa 378.000 km2 (superiore di circa il 25% a quella dell'Italia) ed una popolazione di 125 milioni di abitanti (pi del doppio di quella italiana; dati del 1996). I dati essenziali relativi alle isole principali sono riassunti nella seguente tabella: Isola Superficie (km2) Hokkaid Honsh Shikoku Kysh Okinawa 83.500 231.100 18.800 42.200 2.300 Popolazione (milioni di ab.) 5.7 100.3 4.2 13.4 1.3

Il Giappone odierno ripartito in 47 suddivisioni amministrative che comprendono 43 prefetture o province (ken), le 2 prefetture urbane (fu) di Kyto e saka, la provincia speciale (to) che comprende l'area metropolitana di Tky, e lo Hokkaid. Le 47 province sono raggruppate nelle seguenti 9 regioni:

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Hokkaid: la pi settentrionale delle 4 isole principali dell'arcipelago giapponese; amministrativamente costituisce un'unica provincia. Anticamente l'isola era abitata dagli Ainu ed era chiamata Ezo; fino al periodo Edo non veniva considerata parte del Giappone. Il nome "Hokkaid" [lett. "via del Mare del Nord"] venne assegnato dopo la restaurazione Meiji. Thoku: Costituisce la parte pi settentrionale dell'isola di Honsh; comprende le 6 prefetture di Aomori, Iwate, Akita, Yamagata, Miyagi e Fukushima.

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Kant:

Costituisce la parte centro-orientale di Honsh e attualmente comprende le 6 prefetture di Chiba, Saitama, Kanagawa, Gunma, Ibaraki e Tochigi e l'area metropolitana di Tky. Il nome Kant significa letteralmente "ad est della barriera" e veniva usato all'inizio del periodo Heian per indicare tutti i territori che si estendevano ad oriente della barriera doganale di sakayama (situata dove attualmente si trova la citt di tsu nella prefettura di Shiga, nel Kinki) e quindi comprendeva anche tutta l'attuale regione del Chbu. In seguito all'espansione dello stato di Yamato a spese dei territori degli Ainu, il confine della regione stato spostato verso est fino alla sua ubicazione attuale.

Chbu:

Parte centrale di Honsh, comprendente le 9 prefetture di Niigata, Toyama, Ishikawa, Fukui, Yamanashi, Nagano, Gifu, Shizuoka e Aichi. divisa nelle tre zone dello Hokuriku (costa settentrionale, affacciata sul Mare del Giappone), dell'Altipiano Centrale o Tsan e del Tkai (costa meridionale, sull'Oceano Pacifico).

Kinki:

Parte centro-occidentale di Honsh, comprendente le 5 prefetture di Hygo, Shiga, Mie, Wakayama e Nara e le 2 prefetture urbane di saka e di Kyto. la regione da cui si sviluppato lo stato di Yamato e comprende le antiche capitali di Kyto (Heian) e Nara.

Chgoku: Estremit occidentale dell'isola di Honsh; comprende le 5 prefetture di Hiroshima, Okayama, Shimane, Tottori, Yamaguchi. Shikoku: la pi piccola delle 4 isole maggiori dell'arcipelago giapponese; comprende le 4 prefetture di Ehime, Kagawa, Tokushima e Kchi. Kysh: l'isola pi meridionale tra le 4 maggiori dell'arcipelago; comprende le 7 prefetture di Nagasaki, Saga, Fukuoka, ita, Kumamoto, Miyazaki e Kagoshima. Isole Ryky: Piccolo arcipelago situato a sud-ovest del Kysh; comprende la prefettura di Okinawa.

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BUDDISMO-ZEN

FILOSOFIA

Il buddhismo zen

Il termine zen la lettura giapponese del vocabolo cinese chan, che significa letteralmente "meditazione". In Cina la dottrina chan ebbe una grande diffusione soprattutto durante il periodo Tang: come altre dottrine buddhiste (tra cui l'amidismo) essa fu importata in Giappone gi durante il periodo Heian, ma solo a partire dal periodo Kamakura essa diede origine a due scuole indipendenti: la scuola Rinzai, fondata dal maestro Eisai (1141 - 1215), e la scuola St, fondata da Dgen (1200 - 1253), discepolo di Eisai. La dottrina zen d grande importanza ad un cammino di illuminazione personale che ha come meta il raggiungimento di una comprensione intuitiva della realt non mediata dalla ragione (satori), che viene raggiunta attraverso lunghe sedute di meditazione (zazen) e attraverso l'attenzione esercitata anche nelle occupazioni apparentemente pi umili. Tale "risveglio illuminato" non aiutato dal ragionamento e dalla logica che anzi costituiscono un intralcio in quanto imprigionano la realt in una gabbia di concetti precostituiti, riduttivi e ultimamente illusori; per questo motivo l'addestramento zen fa volentieri ricorso a paradossi logici (kan) o ad atteggiamenti sconcertanti o addirittura violenti. Analogamente lo zen diffidente nei confronti della cultura e dei libri come mezzo di trasmissione della dottrina; questa pu essere appresa solamente dall'insegnamento diretto di un maestro che guidi ad una esperienza vissuta personalmente. In un certo senso si tratta di una dottrina che opera un ritorno alla semplicit della predicazione originale del Buddha, trascurando o rigettando esplicitamente le costruzioni intellettuali e le interpretazioni metafisiche proprie di altre scuole. Il buddhismo zen ha avuto una grande importanza nello sviluppo della cultura giapponese a partire dall'et medioevale fino all'epoca presente. La sua semplicit dottrinale, il suo richiamo ad una morale semplice e austera, alla meditazione e all'autocontrollo ben si accordavano con i valori ed il modo di vivere della classe dei guerrieri al potere. In campo artistico questi ideali si sono tradotti in quella concezione estetica semplice e sobria, raffinata ma essenziale che siamo soliti associare con l'arte giapponese in generale (e che viene descritta in una parola dal termine shibui) ma che in realt nasce in questo periodo. Tale concezione esemplificata da alcune forme d'arte tipicamente giapponesi che sono nate o hanno avuto una nuova fioritura a partire dall'et medioevale: la pittura a inchiostro di china (sumi-e o suibokuga), la costruzione di giardini con acqua o "asciutti", la cerimonia del t (cha no yu o chad o sad), l'arte di disporre fiori (ikebana). Un riflesso di questa tendenza estetica si pu parimenti

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riscontrare

anche

nella

musica.

Bisogna

tuttavia

evitare

dal

considerare

troppo

schematicamente questa connessione tra zen e arte come un'influenza unidirezionale della religione sugli altri campi della cultura; si potrebbe forse altrettanto fondatamente sostenere che i giapponesi si siano scelti la religione che pi li soddisfaceva, modificandola ed adattandola alla propria mentalit.

Le scuole buddhiste popolariDurante l'et medioevale continu la diffusione del buddhismo tra le classi popolari che era gi iniziata nella seconda met del periodo Heian. In particolare ebbe una forte presa sui ceti pi umili la dottrina della Terra Pura a causa della estrema semplicit e della speranza in un futuro migliore con cui si presentava. Nel corso del periodo Heian l'amidismo (la fede nel Buddha Amida che avrebbe accolto i suoi fedeli nel Paradiso della Terra Occidentale o Terra Pura) aveva acquistato crescente importanza nel buddhismo giapponese soprattutto all'interno della scuola Tendai, ma verso l'inizio del periodo Kamakura esso diede origine a due scuole indipendenti: la scuola Jdo e la scuola Shin.

La scuola Jdo [Terra Pura]

Fu fondata nel 1175 da Hnen (1133 - 1212), un monaco Tendai. Hnen port alle estreme conseguenze la dottrina della Terra Pura: l'uomo non ha nessuna possibilit di salvarsi da solo ma deve unicamente affidarsi al potere benefico di Amida. In questa visione radicale l'unica cosa importante una fede sincera e l'invocazione ripetuta e ossessiva del nome di Amida (attraverso la formula Namu Amida Butsu, "sia lode al Buddha Amida"): non c' quindi nessun bisogno di Chiese, dogmi, sacerdoti o culti particolari, come del resto non ha senso la distinzione tra nobili e popolo. Per queste sue idee rivoluzionarie Hnen fu aspramente avversato dalla nobilt ed esiliato da Kyto.

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La scuola Shin [Vera Scuola]

Ancora pi radicale di Hnen fu il suo discepolo Shinran (1173 - 1263) che fond la scuola della Vera Terra Pura (o scuola Shin, cio Vera Scuola), abolendo ogni distinzione tra monaci e laici. I seguaci di Shinran formarono comunit secolari molto attive sia sul piano culturale (attraverso grandi centri di istruzione popolare) che economico. Progressivamente tali comunit, chiamate Ikk (unica direzione) per la loro compattezza, andarono acquistando grande potere economico e militare fino ad avere il controllo di intere regioni. Le continue rivolte di queste comunit furono uno degli elementi di instabilit del successivo periodo Ashikaga.

Le scuole amidiste conservarono una grande importanza anche in epoca successiva: le dottrine Shin e Jdo sono le confessioni buddhiste pi seguite nel Giappone contemporaneo. Un'altra importante scuola buddhista sorta in periodo Kamakura fu la scuola Hokke (detta anche "setta del Loto" o "setta Nichiren") fondata dal monaco Nichiren nel 1253. La dottrina della scuola Hokke si basava sull'insegnamento del "Stra del Loto" ed era caratterizzata da una forte intransigenza verso tutte le altre dottrine e scuole buddhiste, che venivano considerate false e menzognere e come tali da abolire. Nichiren sognava la creazione in Giappone di uno stato ideale illuminato dalla dottrina del "Stra del Loto" e rivolse diverse proposte in questo senso allo shgun; per queste idee radicali fu spesso in conflitto con le autorit e venne esiliato. Gli insegnamenti di Nichiren hanno fornito ispirazione, oltre che alla scuola Hokke, anche a diverse organizzazioni religioso-politiche come il Ska Gakkai e a partiti politici come il Kmeit (Partito della Giustizia). Essi sono stati spesso utilizzati anche a supporto di tesi nazionalistiche, anche se idee di questo tipo erano estranee a Nichiren stesso.

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Larte zenI monasteri zen, nei quali possono soggiornare anche i laici, sono sostanzialmente scuole di meditazione nelle quali si praticano anche numerose attivit manuali e artistiche, come la pittura e la calligrafia e, accanto alla cerimonia del t, tecniche marziali tipicamente giapponesi, come il kendo e lo ju-jutsu. Il monaco buddhista pi zen

Sesshu fu uno degli artistigiapponesi interessanti dell'epoca Muromachi. In Cina apprese la tecnica della pittura monocromatica, utilizzata in questo dipinto intitolato Falchi e aironi che risale al XV secolo. La delicatezza compositiva e la spontaneit del tratto dissimulano la maestria di Sesshu nella composizione di paesaggio. Apprezzando maggiormente l'azione piuttosto che la teoria, e la contemplazione diretta della natura piuttosto che la sua interpretazione, il pensiero zen intende liberare la mente dai pericoli insiti in ogni processo di elaborazione concettuale, limitandosi a cogliere con distacco le forme della realt esterna intesa come dato immediatamente circoscrivibile nel momento stesso in cui viene percepito e fatto oggetto di rappresentazione figurativa; la rappresentazione artistica, pertanto, deve unire la perfezione tecnica e formale all'assenza di ogni intento interpretativo.

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Il giardino ZenIl giardino "Karesansui", detto anche giardino giapponese in stile "paesaggio secco" esiste da molti-secoli.

grani di sabbia bianca rastrellata che rappresentano l'oceano; pietre e rocce che rappresentano le montagne e gli animali marini sacri

E' con l' avvento del Buddhismo Zen che il " giardino" ha cominciato ad evolversi. Innanzitutto sono stati creati paesaggi con dimensioni maggiori per permetterne l'accesso all'interno cosi' da passeggiare e meditare senza rimanere all'esterno, sui bordi come nei primi Karesansui. I sacerdoti Zen hanno adottato poi il " Karesansui " assegnando alla sua costruzione uno scopo differente: aiutare alla comprensione pi profonda dello zen e dei suoi concetti. La meditazione zen non avviene piu ' solo con l' osservazione del giardino ma anche e soprattutto con la sua creazione stessa. I principi base che oggi ci vengono tramandati risalgono al tardo 1200 e sono quelli che hanno creato i " kansho niwa " o giardini della contemplazione dei pi recenti sacerdoti Zen. Il giardino zen crea un senso di tranquillit, immobilit e calma; la mente pu espandersi e liberare l' immaginazione.

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I due elementi principali sono rocce per formare isole montuose e sabbia speciale per creare le onde e le correnti del mare.

La sabbia utilizzata non e' quella delle spiagge bens granito o marmo schiacciato e di tonalit uniformi: bianco, bianco sporco, beige ,di circa 2 millimetri di diametro. Non utilizzare grani multicolori . Il granito bianco e uniforme crea la giusta atmosfera e illumina con il proprio riflesso anche le aree vicine del giardino di casa tradizionale. Scegliere molto accuratamente le rocce da posizionare nel giardino zen. Le isole sono il fulcro della meditazione e ci che rappresentano riveste una particolare importanza per lo zen.

Le isole rappresentano l'immortalit, la longevit e la salute. Molti giapponesi hanno nei loro giardini singole rocce che rappresentano le immutabili montagne e anche gruppi di rocce a forma di testuggini e gru: due simboli importanti di longevit , la tradizione di testuggini antiche di 10.000 anni e gru di 1000 anni. Dopo aver posizionato le rocce secondo la vostra sensibilit, rastrellate la graniglia di sabbia in modo continuo senza mai fermare il "rastrello" . Dovete creare percorsi visivi uniformi e

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senza interruzioni che percorrono per la sua lunghezza il giardino e ruotano armoniosamente intorno alle isole. Spesso vengono aggiunti dei ponticelli che simboleggiano il passaggio attraverso il mare per raggiungere un punto di vista alternativo che altrimenti non sarebbe visibile. E' un modo diverso per meditare, contemplare la vita e i suoi misteri che si ottiene solo se si attraversa quel ponte In alcuni casi vengono aggiunti ornamenti monocromatici come rocce contenenti acqua la cui funzione e' quella di creare nuovi punti di contemplazione e un maggior senso di profondit del paesaggio.

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MATEMATICA GIAPPONESE

Kowa SekiKowa Seki (Seki Takakazu) nato ad Edo in Giappone nel 1708 fu un matematico giapponese, che scopr, prima degli occidentali, il determinante, i numeri di Bernoulli. Seki fu un illustre esponente della scuola wasan, che considerava la matematica pi vicina all'arte che alla scienza o alla tecnologia. Nonostante ci (o, forse, proprio per questo), i matematici wasan spesso precedettero quelli occidentali nella scoperta di importanti teoremi e algoritmi, soprattutto nell'algebra lineare e multilineare, e nella soluzione approssimata delle equazioni algebriche nonlineari. Egli inoltre fu il primo in Giappone a studiare i quadrati magici e le equazioni diofantee. Cre un nuovo sistema di notazione matematica lo impieg per scoprire molti dei teoremi e delle teorie che erano stati - o sarebbero presto stati - scoperti ad occidente, compreso il ricreare importanti risultati del calcolo. Fu un contemporaneo di Gottfried Leibniz e Isaac Newton, anche se non noto che abbia avuto contatti con loro. Introdusse il Kanji per rappresentare variabili e incognite nelle equazioni, ed anche se fu obbligato a limitare il suo lavoro alle equazioni fino al quinto grado (il suo alfabeto algebrico (endan-jutsu) non era adatto alle equazioni generiche dell'n-esimo ordine) fu in grado di creare equazioni con coefficenti letterali di qualsiasi grado e con diverse variabili, e di risolvere equazioni simultanee. In questo modo fu in grado di derivare l'equivalente di f(x), e quindi di giungere alla nozione di discriminante - una funzione speciale della radice di un equazione esprimibile in termini di coefficenti. Un altro dei contributi di Seki fu la rettificazione del cerchio, ovvero il calcolo del pi greco; ottenne un valore che era corretto fino al diciottesimo decimale.

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Il pallottoliere giapponeseNelle scuole elementari giapponesi si chiama soroban e lo si usa ancora oggi. E' composto di 25 file verticali di cinque palline divise in quattro, pi una da un'asta orizzontale. Ogni pallina sotto l'asta corrisponde a un'unit e ogni pallina sopra l'asta a una cinquina. Muovendo le palline con riporti di tipo semidecimale si possono eseguire tutte le operazioni di aritmetica, calcolando fino a diversi milioni, ma anche molte operazioni di algebra, con velocit pari a quelle consentite dal calcolatore tascabile, tanto che viene usato da molti negozianti, impiegati postali e bancari (specie per il cambio di valuta). Se dotato di 15 bacchette ha una capacit numerica di centomila miliardi meno uno. Per fare operazioni con questo strumento basta conoscere la tabella di addizione e la tavola pitagorica da uno a nove. La difficolt maggiore sta nell'abilit che devono acquisire le dita. Basta un piccolissimo sbaglio e bisogna ricominciare tutto da capo, perch un pallottoliere non pu registrare i risultati intermedi.

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OrigamiL'origami, diffusosi in Giappone e nato in Cina attorno al I secolo a.C. e nel VI secolo, l'arte di piegare la carta, come dice il nome giapponese (ori = piegare; kami = carta). La matematica moderna ha contribuito allo sviluppo dell'origami: per esempio i modelli modulari, modelli twist, i fiori, spirali hanno richiesto uno studio matematico adeguato per essere realizzati. Viceversa, la matematica si avvale di quest'arte non solo per visualizzare oggetti geometrico-topologici bi e tridimensionali, ma anche per creare una nuova geometria. Nel nostro secolo quest'arte ha prodotto dei veri capolavori, grazie soprattutto ai seguenti maestri: Akira Yoshizawa, Toshikazu Kawasaki, Kunihiko Kasahara, Jun Maekawa, Tomoko Fuse, David Brill.

Tassellazioni

Per tassellazione di una figura si intende un disegno ripetuto che ricopra la figura, come ad esempio motivi geometrici del tipo: una tassellazione con triangoli

una tassellazione con quadrati

una tassellazione con esagoni

In effetti questi sono gli unici poligoni regolari con cui si pu tassellare il piano, dal momento che solo questi hanno misure degli angoli che dividono esattamente 360 gradi.

Origami Modulari

Gli origami modulari consistono nel'unire molti pezzi (detti moduli) piegati uno ad uno e poi assemblati ad incastro a formare una figura. In questo sono molto diversi dagli origami classici, che non prevedono di partire da un unico folgio, naturalmente senza tagli e incollature. Con questi si possono realizzare modelli di solidi classici, poliedri, fino a figure matematiche pi complesse come i tori. Inoltre con questi moduli si evidenziano altre propriet geometriche interessanti, come la colorabilit di una figura: i moduli si possono

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realizzare di vari colori e poi legare insieme. Oppure caratteristiche topologiche (come la caratteristica di Eulero Un dodecaedro un poliedro con dodici facce. Il pi noto tra i dodecaedri quello regolare, avente dodici facce pentagonali regolari: come tutti i poliedri regolari (o solidi platonici), il dodecaedro regolare inscrivibile in una sfera, e tra i poliedri regolari quello che occupa maggior volume interno alla sfera stessa. Infatti licosaedro, che pure possiede un numero maggiore di facce (venti facce), occupa nella sfera nella quale inscritto una frazione del volume totale inferiore a quella occupata dal dodecaedro. Non a caso, nella cosmologia di Platone gli altri quattro solidi regolari erano stati scelti per rappresentare i quattro elementi - fuoco, terra, aria e acqua -, mentre il dodecaedro simboleggiava lintero universo. Un dodecaedro non regolare ma piuttosto interessante il dodecaedro rombico, avente dodici facce romboidali tra loro uguali. Si tratta di un poliedro capace di tassellare lo spazio: potreste usarlo per costruire un solido-muro-senza-buchi. Dodecaedro rombico e cubo sono gli unici poliedri noti aventi facce tutte uguali che permettano di realizzare una tassellazione regolare. Qual il poliedro duale del dodecaedro regolare? E del dodecaedro rombico?

Il dodecaedro rombico pu essere origami realizzato come modulare*,

costruendo e incastrando con semplicit le dodici facce del solido. Il numero di facce del dodecaedro suggerisce anche un uso pratico della superficie disponibile: come calendario

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GLOSSARIO MATEMATICO

determinante: In algebra lineare, il determinante una funzione che associa ad ogni matrice quadrata A uno scalare che denotiamo preferenzialmente det(A). Il significato geometrico principale del determinante si ottiene interpretando la matrice quadrata A di ordine n come trasformazione lineare dello spazio vettoriale a n dimensioni: il valore assoluto del suo determinante il fattore per il quale vengono moltiplicati tutti i volumi n-dimensionali in conseguenza della applicazione della A. Il segno del determinante indica se la trasformazione A preserva o cambia l'orientazione dello spazio. I determinanti sono importanti sia nel calcolo infinitesimale multivariato, dove si incontrano nelle formule di sostituzione delle variabili, sia nell'algebra multilineare, sia nella combinatorica. Il determinante della matrice A si denota anche con |A|, notazione compatta ma ambigua, in quanto utilizzata talvolta per certe norme di matrici e per la radice quadrata di AA * .

quadrato magico: Un quadrato magico una disposizione di numeri interi distinti in una tabella quadrata tale che il totale di ogni riga, di ogni colonna e di entrambe le diagonali sia sempre lo stesso numero; tale intero denominato la costante di magia o costante magica del quadrato. Con il linguaggio della matematica, se n un intero maggiore di 2, si definisce quadrato magico ogni matrice quadrata di ordine n a valori interi e iniettiva tale che le somme delle entrate delle varie righe, delle varie colonne e di entrambe le diagonali danno lo stesso valore intero. Un quadrato magico di ordine n le cui entrate sono gli interi da 1 a n2 viene detto quadrato magico perfetto. La costante magica di questi quadrati data dalla formula .

equazioni diofantee: In matematica, un'equazione diofantea un'equazione in una o pi incognite con coefficienti interi di cui si ricercano le soluzioni intere. L'aggettivo diofanteo si riferisce al matematico greco del terzo secolo,

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Diofanto di Alessandria, che studi equazioni di questo tipo e fu uno dei primi matematici ad introdurre il simbolismo nell'algebra. In una equazione diofantea lineare le incognite appaiono solo come potenze di primo grado.

pi-greco:

La costante matematica ` ( si scrive "pi" dove le lettere greche non sono disponibili) utilizzata moltissimo in matematica e fisica. Nella geometria piana, ` viene definito come il rapporto tra la circonferenza e il diametro di un cerchio, o anche come l'area di un cerchio di raggio 1. Molti libri moderni di analisi matematica definiscono il ` usando le funzioni trigonometriche, per esempio come il pi piccolo numero per cui sin(x)=0 oppure il pi piccolo numero che moltiplicato per 2 annulla cos(x). Tutte le definizioni sono equivalenti. ` conosciuto anche come la costante di Archimede (da non confondere con i numeri di Archimede), la costante di Ludolph o numero di Ludolph. Contrariamente ad un'idea comune, ` non una costante fisica o della natura, quanto piuttosto una costante matematica definita in modo indipendente dalle misure di carattere fisico.

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TERREMOTI

SCIENZE DELLA TERRA

Questi sono una evidente testimonianza della vitalit della terra, certamente insieme ai vulcani, sono il pi appariscente effetto del fatto che il nostro pianeta vivo (vedi il flusso di calore) e tutto ci dovuto prevalentemente al movimento che subiscono le placche (vedi la tettonica delle placche) al di sopra del mantello. Un terremoto, o sisma, un'improvvisa vibrazione del terreno prodotta da una brusca liberazione di energia e tale energia si propaga in tutte le direzioni (come una sfera) sotto forma di onde. Ma cos' questa energia? Beh come immaginare di avere tra le mani un bastone di legno: se si inizia a piegare esso offre una resistenza al piegamento che si esprime sotto forma di energia elastica; le rocce si comportano nello stesso modo: cio se una porzione di roccia inizia a deformarsi, essa offrir una certa resistenza (che cambia a seconda del tipo di roccia), ma quando le forze che tengono insieme la roccia vengono superate da quelle che le deformano allora questa si spezza e si ha un brusco spostamento delle due parti che rilasciano l'energia che avevano accumulato durante la deformazione e ritornano in uno stato deformato. Lo spostamento avviene sia verticalmente che orizzontalmente Di solito queste rotture, ed i conseguenti spostamenti, si hanno lungo linee preferenziali chiamate faglie, e il punto preciso da cui si propaga il terremoto detto ipocentro, mentre lo stesso punto, portato in verticale sulla superficie terrestre, si chiama epicentro. Ma cosa sono queste faglie? Una faglia sostanzialmente una frattura nel terreno, profonda anche vari chilometri, lungo la quale avvengono i movimenti del terreno. Infatti una faglia non altro che una linea di minore resistenza della roccia sottoposta a pressioni e quindi la rottura avviene sempre lungo questa linea.In figura accanto la sequenza di rottura: 1 e 2 piegamento, 3 rottura con rilascio di energia, 4 stabilizzazione nella nuova forma. Accanto un semplice schema 3D di propagazione delle onde.

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Esistono vari tipi di faglie anche molto diverse tra loro, ma tutte hanno in comune il fatto che lungo quella linea si ha un movimento relativo delle rocce. Interessante il caso della famosa faglia

di S.Andreas che corre lungo la costaOvest degli Stati Uniti. Questa un tipo di faglia trascorrente, cio i movimenti del terreno avvengono sempre sul piano orizzontale, (ad esempio un lato va verso Nord mentre l'altro va verso Sud) e lentamente sta avvicinando la citt di Los Angeles a quella di S.Francisco alla velocit di circa 2 centimetri all'anno. Questo pu sembrare un numero molto piccolo, ma in realt se pensiamo in tempi geologici (milioni di anni) questo movimento velocissimo. Ma torniamo ai nostri terremoti: abbiamo detto che questi si originano perch ad un certo punto la roccia si rompe lungo una faglia, in profondit, e rilascia tutta l'energia che aveva accumulato per resistere al movimento. Questa energia si disperde nel terreno dall'ipocentro in tutte le direzioni in forma di onde (in parte anche sotto forma di calore) che possono essere: onde di volume, cio che coinvolgono un volume e quindi in questo caso la terra stessa, e le onde di superficie che si propagano solo sulla superficie della terra. Le onde di volume si possono ulteriormente dividere anche in onde P cio primarie (chiamate anche

longitudinali), quelle che arrivano per prime e quindi quelle che viaggiano all'interno dellaterra con la velocit pi alta (dell'ordine dei 6 chilometri al secondo) e sono anche diverse per il modo di viaggiare nel terreno. Attualmente possibile individuare con molta precisione il punto da cui si formato un terremoto.

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Oltre ad essere le pi veloci queste alternativamente comprimano e rilasciano il terreno nella loro direzione di propagazione proprio come le onde sonore e infatti quando questo genere di onde arrivano in superficie subiscono una rifrazione nell'aria e possono essere trasmesse all'atmosfera sotto forma di onde sonore. Poi abbiamo le onde S cio secondarie (chiamate anche trasversali) perch sono pi lente (infatti arrivano per seconde) e fanno muovere il terreno alternativamente in basso e in alto trasversalmente alla direzione di

propagazione e per loro natura non possono viaggiare nei liquidi. Come abbiamo detto oltre alle onde di volume abbiamo anche quelle di superficie; queste sono anche chiamate lunghe perch viaggiano anche per lunghissime distanze e sono molto simili a quelle che appaiono sull'acqua quando lanciate un sasso; sono questo tipo di onde quelle che causano i danni alle case e alle fondazioni. Questa energia di solito si scarica con una forte scossa principale, per lo pi preceduta da piccole scosse premonitorie (dette foreshocks) e seguita da una serie di numerosissime scosse dette repliche. Ma qualche volta i terremoti si possono manifestare direttamente con la scossa principale e naturalmente sono i pi pericolosi. Il rilascio dell'energia dovuta a sforzi agenti sulla litosfera (l'involucro rigido che ricopre la terra, vedi interno della terra) pu anche avvenire con continuit, cio i due blocchi sui due lati della faglia possono scorrere delicatamente l'uno accanto all'altro senza scatti bruschi e senza accumulo di energia,quindi senza provocare terremoti importanti. I terremoti che sono associati a movimento del terreno lungo le faglie sono i pi comuni ma vi sono terremoti anche associati ai vulcani (vedi vulcani), e alla loro attivit (movimento del magma, sovrapressione dei gas ecc..).In figura una rappresentazione schematica della propagazione delle onde: nel primo caso di onde P di compressione, sotto onde S di taglio. Sotto la propagazione delle onde di superficie.

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Storicamente l'Uomo ha incessantemente cercato di classificare i vari tipi di terremoti. Quasi tutte le classificazioni si basavano sulla propriet pi evidente : loro intensit. In Italia la pi nota La scala Mercalli, inventata da Giuseppe Mercalli nel 1897, basata solo sull'entit e sulla quantit dei danni: cio quando avveniva un terremoto si faceva una stima dei danni e in base a questi si assegnava al terremoto un determinato valore che va da 1 (nessun danno, solo gli strumenti lo avvertono) a 10 (distruzione totale). Quella di Mercalli ormai superata da quella che si basa su valori pi oggettivi: La scala Richter (inventata da Charles-Richternel-1935). Questa esprime la magnitudo, grandezza che si riferisce alle massime oscillazioni registrate dagli strumenti sismici in opportune condizioni e da una misura oggettiva dell'energia rilasciata. Lo schema di propagazione delle onde di superficie.

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Ma voi vi chiederete come si fa a misurare le onde sismiche di superficie con uno strumento che appoggia sulla terra, se poi tutta la superficie stessa si muove ? Per superare questo problema si usa il sismografo. Un sismografo uno strumento formato da un rotolo di carta e di un "pennino" che scrive sulla carta sul rotolo. Il trucco che il pennino tenuto sospeso da una molla che fa mantenere al pennino la stessa posizione, mentre durante il terremoto il rotolo di carta andr su e gi seguendo i movimenti del terreno. Il pennino sta pi o meno nella stessa posizione perch la molla, a cui attaccato, assorbe i movimenti del terreno e non li trasmette a questo. Grazie a questi strumenti, e agli stessi terremoti, gli esperti possono studiare l'interno del pianeta e vedere cosa c' al di sotto della crosta sulla quale viviamo (infatti non si pu sapere nulla direttamente visto che nessuno mai andato nel centro della terra e anche le pi moderne tecniche di perforazione petrolifera non consentono di andare a profondit maggiori di 10- 15 Km, e si anche potuto dividere l'interno della terra in varie parti come la crosta, il mantello e il nucleo (ma questo un altro argomento, vedi l'interno della Terra). In figura sopra due tipi di sismografo utilizzati, il primo misura i movimenti

verticali, il secondo quelli orizzontali, e accanto un esempiodi sismogramma con l'arrivo, in tempi diversi, dei diversi tipi di onde sismiche.

Un terremoto, se l'epicentro (il punto sulla superficie posto sulla verticale dell'ipocentro) nel mezzo al mare allora si avr come risultato un maremoto (chiamato anche tsunami). Molti di questi sono provocati da un improvviso movimento verticale del fondo del mare e si formano delle onde sulla superficie (come quando vi gettate un sasso) molto grosse che possono viaggiare ad una velocit dai 500 ai 1000 Km all'ora. Quando delle onde del genere

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arrivano vicino alle coste si alzano (perch diminuisce la profondit del mare) fino ad altezze di 40 metri e oltre. Il maremoto generato dal terremoto del Cile nel 1960, oltre a distruggere tutti i villaggi lungo 800 Km di costa, percorse 17.000 Km di Oceano Pacifico e arriv in Giappone dopo circa 22 ore e provoc notevoli danni.

Quindi per concludere si possono considerare i terremoti come lo strumento con il quale la terra cambia forma e si evolve, i monti crescono e si innalzano, le valli si aprono; insomma i terremoti dimostrano che il nostro pianeta " vivo" e in continua mutazione (vedi il flusso di calore). Nella figura sopra, uno schema di propagazione di onde causate da un maremoto. Pi diminuisce la profondit del fondale e pi la cresta dell'onda si alza.

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VULCANI

C' un'isola piccola piccola pochi chilometri a nord della Sicilia che ha dato il nome a tutti i vulcani del mondo: l'isola di VULCANO. Secondo gli antichi greci era su quest'isola che il Dio Vulcano abitava e lavorava nella sua mitica fucina. L'isola di Vulcano fa parte di uno degli arcipelaghi pi spettacolari del pianeta: L'arcipelago delle isole Eolie. Un arcipelago formato da sette distinte isole vulcaniche : Alicudi, Filicudi, Panarea, Lipari, Salina, Stromboli e Vulcano. Ma cosa sono i vulcani, come si formano, quali sono i meccanismi delle loro eruzioni? Nello schema accanto le diverse tipologie di vulcanismo

Da molti anni l'uomo si interroga su queste domande e gi nel 79 d.c. Plinio il Giovane descrisse in due lettere a Tacito l'eruzione del Vesuvio che provoc una delle pi famose catastrofi naturali della Storia, quella di Ercolano e Pompei. Plinio il Giovane trasform queste due lettere in una decrizione estremamente dettagliata dei fenomeni vulcanici da lui osservati tanto che molti dei termini scientifici usati oggi in materia di vulcanologia derivano e traggono ispirazione da questo inestimabile manoscritto. Anche nella classificazione che ad oggi viene usata per distinguere i diversi tipi di vulcani, introdotta dal geologo francese Lacroix nel 1908, si usano alcuni termini di Plinio il Giovane. Da Plinio il Giovane le Scienze delle Terra hanno fatto molta strada fornendo teorie ormai dimostrate sullo sviluppo e sulla natura dei vulcani e dei loro prodotti eruttivi. In realt ancor'oggi non siamo in grado di avere certezze sulle modalit di innesco di un'eruzione. Comunque quasi tutte le numerose teorie a riguardo si basano sul trasporto gassoso (pi o meno quello che succede quando si apre una bottiglia di champagne). Un vulcano la via

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attraverso la quale il materiale fuso, chiamato magma, dall'interno della Terra arriva in superficie, trabocca all'esterno e si raffredda formando la roccia effusiva chiamata generalmente lava. Nel corso di tale movimento porzioni di magma possono rimanere intrappolate entro la crosta e non raggiungere mai la superficie. In questo caso si raffreddano e formano roccia solida all'interno della crosta stessa, dando origine alle rocce plutoniche o intrusive. Se queste porzioni intrusive sono di grandi dimensioni prendono il nome di batoliti (vedi rocce ignee). Vediamo che magmi diversi (per composizione chimica, per temperatura o per contenuto in gas), che fuoriescono in situazioni geologiche diverse (sul fondo del mare, o dopo aver attraversato la crosta oceanica o quella continentale), danno origine a differenti tipi di eruzioni; queste a loro volta, a secondo del modo di come avvengono, danno origine a diversi prodotti vulcanici e a diversi vulcani. Tra i fattori che determinano la natura di un'eruzione, quelli principali sono: la composizione

chimica del magma, la sua temperatura e la quantit di gas disciolti in esso. I primi duecontrollano principalmente la mobilit del flusso di magma, chiamata pi precisamente viscosit; quanto pi questo viscoso tanto maggiore la sua difficolt a muoversi e scorrere. Una delle differenze nelle composizioni che pi determinano differenti viscosit e quindi differenti tipi di eruzioni la quantit di silice (SiO2).

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I

magmi

si

differenziano quindi in due grandi categorie: quelli poveri di silice (detti anche basici) che danno origine alle rocce come il basalto, costituite per circa il 50% di silice quelli ricchi di silice (detti acidi), contenenti oltre il 70% di silice, che che danno origine alle rocce, come i graniti e il loro corrispettivo effusivo le rioliti. La maggiore viscosit deriva da un maggior contenuto in silice in quanto questa innesca, durante la risalita e il relativo raffreddamento, la cristallizzazione di un tipo di minerali, i tectosilicati, che per la loro stessa struttura ostacolano il flusso (vedi minerali). Un maggior contenuto di gas al contrario favorisce la fluidit del magma. I principali gas contenuti in un magma sono sempre gli stessi, ovvero: H2O, CO2, CO, H2, H2S idrogeno solforato e HCl. Accanto un confronto tra i due tipi di vulcano. Sotto una fontana di lava lungo una fessura, durante una fase d'attivit del vulcano Kilauea, Hawaii, accanto una "nube ardente" che scende lungo le pendici del vulcano Ngauruhoe, Nuova Zelanda, durante una eruzione nel 1974.

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Quando il magma raggiunge una zona prossima alla superficie la pressione di confinamento, che le rocce intorno forniscono, diminuisce notevolmente e questo provoca una liberazione dei gas che prima erano disciolti nel magma.

Nei magmi con pi silice, a causa dell'alta viscosit, la fuoriuscita dei gas avviene sempre in modo violento tanto che le eruzioni di questo tipo sono sempre esplosive e distruttive. Il magma poveri di silice al contrario, grazie alla bassa viscosit, favorisce una emissione gassosa sempre calma. Alcuni esempi possono essere le eruzioni dell'Etna, o quelle delle Hawaii, alimentate da magmi basaltici (vedi serie magmatiche), che sono relativamente tranquille mentre quelle di vulcani come il Vesuvio sono invece di tipo esplosivo catastrofico. Le caratteristiche di una eruzione vulcanica hanno conseguenze anche sulla struttura che lo stesso vulcano assume via via nel tempo. Un cono vulcanico ben definito infatti una prova di eruzioni di magmi basici. Nella figura accanto uno schema

dell'evoluzione dell'Etna ricostruita attraverso una serie di sezioni geologiche riferite avari momenti della storia di questo vulcano multiplo. (Scienze della Terra, Tarbuk, Ed. Principato). Sotto una parte del "batolite" (corpo igneo intrusivo) della Sierra Nevada, che si estende per circa 40 Km e si formato circa 130 milioni di anni fa.

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Se guardiamo la distribuzione dei vulcani nel mondo, notiamo che questa segue un certo ordine. La maggior parte di essi infatti si trova in corrispondenza dei contatti tra le varie

placche che formano la crosta, e in particolare lungo i margini di subduzione (dove unapalcca sprofonda sotto l'altra, vedi la tettonica delle placche). Alcuni invece si possono trovare lontani da questi margini attivi, come quelli dell'arcipelago delle Hawaii, che sono associate agli hot spots , fessurazioni della crosta attraverso le quali il magma risale direttamente dal mantello. In figura sotto la distribuzione dei vulcani nel mondo.

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St. HelensLa vita di questo enorme vulcano fu sconvolta nel 1980 da una gigantesca esplosione che ha determinato la sua quasi totale distruzione. Tutto ebbe inizio il 20 Marzo 1980, con una serie di piccoli terremoti localizzati sotto la montagna. La prima prova concreta di attivit vulcanica si ebbe il 27 Marzo, quando dalla sommit usc una piccola quantit di ceneri e vapori. Nelle settimane seguenti si ebbero solo sporadiche emissioni di piccola intensit. Prima dell'esplosione si pensava che il pericolo maggiore fosse rappresentato da eventuali colate di fango prodotte dall'acqua che si sarebbe liberata a seguito della fusione del ghiacciaio presente sulla sommit del vulcano, a causa del calore del magma.

L'unico segno che si potesse prima o poi verificare una pericolosa eruzione, fu un rigonfiamento sul fianco settentrionale del vulcano. Questo rigonfiamento aumentava lentamente, ma costantemente, di alcuni metri al giorno. I vulcanologi che seguivano questa fase dell'attivit del vulcano, ritennero che un segno di eruzione imminente sarebbe stato l'aumento sensibile della velocit di crescita del rigonfiamento; purtroppo non si ebbe nulla del genere prima dell'esplosione, anzi nei due giorni che precedettero l'esplosione, l'attivit sismica diminu. Lo scatenarsi dell'eruzione fu segnato da una scossa sismica di 5.1 Richter le cui vibrazioni fecero franare il pendio settentrionale del cono vulcanico, eliminando cos il sovraccarico che tratteneva il sottostante magma. Si ritiene che proprio in conseguenza della diminuzione di carico, il magma, ricco di acqua liberatosi quasi istantaneamente come vapore dal ghiacciaio, si sia aperto improvvisamente un varco, come farebbe il vapore in una caldaia in sovrappressione.

L'eruzione si apr il varco in corrispondenza del rigonfiamento, a qualche centinaio di metri al di sotto della cima; di conseguenza sfog la sua violenza lateralmente e non verso l'alto,

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provocando molti pi danni. Alle 8.32 del 18 Maggio 1980 una delle maggiori eruzioni vulcaniche verificatesi in tempi recenti nel Nord America trasform il pittoresco vulcano di St. Helens, che sorge nella parte occidentale degli Stati Uniti, in un cratere dall'aspetto "lunare". Quel mattino il vulcano esplose con una violenza di un paio di centinaia di volte maggiore di quella della bomba atomica sganciata su Hiroshima durante la seconda Guerra Mondiale. L'esplosione ha disintegrato tutto il fianco settentrionale del vulcano, creando al suo posto una cavit; cos, quello che una volta era un vulcano alto pi di 2900 m, collass e si abbass di circa 450 m. Vapori e gas fuoriuscirono con tremenda forza trascinando con se una gran quantit di detriti e formando nubi caldissime, dette nubi ardenti, con temperature di circa 300C in quota e circa 800C al suolo, che, viaggiando alla velocit di 400 Km/ora, distrussero tutto in un'area di 400 Km quadrati. La violenza dell'esplosione stata tale da abbattere delle sequoie a 25 Km di distanza dal centro del vulcano. Fortunatamente alcune precauzioni furono prese e "solo" 60 persone persero la vita. Le colate di fango che seguirono trascinarono gi, lungo il versante per 29 Km, fino al fiume Toutle, ceneri, alberi, e detriti saturi d'acqua riempiendo il fiume e alzandone il livello anche di 60 m. E' stato calcolato che l'esplosione iniziale abbia proiettato nell'atmosfera da 3 a 4 Km cubi di ceneri e frammenti di roccia, e la nube che poco dopo si innalz dal St Helens arriv a 18.000 m di quota (stratosfera). Nelle ore e giorni seguenti, questo materiale venne trasportato intorno al globo dalle forti correnti atmosferiche che vi sono a quelle altitudini (dette correnti a getto): sensibili spessori di ceneri si depositarono anche a pi di 2500 Km di distanza dal vulcano. Al tempo stesso le ceneri che si depositarono nelle sue immediate vicinanze formarono uno strato di oltre 3 metri di spessore, e l'aria sopra Yakima, una cittadina a circa 130 Km di distanza, divenne cos carica di ceneri che si fece buio in pieno giorno. Per la caduta delle ceneri si ebbero danni alle colture fino a 900 Km di distanza dal vulcano.

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