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Sullamappa1

A sx. Franco Fontana, Lucania, 1977, fotografia a colori

Sopra. Franco Fontana, Parco dei Sibillini, 1999, fotografia a colori

Sotto. Davide Coltro, Medium Color Landscape, icone digitali di paesaggio trasmesse a quadro elettronico Ps-SYSTEM46

A cura di Chiara Canali

zenitali. Elemento di continuità tra i due artisti, oltre all’utilizzo dell’elemento cromatico come valore primario e strutturale dell’immagine, è la presenza di una linea all’orizzonte, che rimane l’architettura fissa di una successione vorticosa di colori e forme, a testimoniare la vertigine dell’infinito di queste “terre piane” che connotano il paesaggio visivo della Pianura Padana.

Nello spazio ottagonale della chiesa di S. Quirino si alternano una ventina di fotografie di Fontana che esaltano

Tra i progetti di punta della terza edizione del festival, la mostra Terre piane, allestita nella Chiesa di San Quirino, mette a confronto le ricerche del maestro della fotografia di paesaggio Franco Fontana (Modena, 1933) e dell’inventore del quadro elettronico Davide Coltro (Verona, 1967).

I due autori, pur nella specificità e unicità del loro linguaggio espressivo, negli ultimi anni hanno indagato con costanza il paesaggio italiano soffermandosi in particolare sulle vedute orizzontali e

l’espressione astratta del colore e le strutture geometriche del paesaggio, e una decina di quadri elettronici di Coltro che trasmettono icone digitali del paesaggio in dissolvenza incrociata.

FRANCO FONTANA A partire dagli anni Sessanta, Fontana fotografa paesaggi, panorami, dettagli materici. Mettendo in discussione i codici del Neorealismo, allontanandosi dall’attenzione verso l’uomo e dalle suggestioni del bianco e nero, l’artista ridisegna la realtà attraverso il suo sguardo, ricercando una prospettiva diversa. A rendere significativa una fotografia non è solo la veridicità geografica ma anche l’abilità selettiva dell’autore che, fotografando, inventa soggettivamente la sua realtà.

DAVIDE COLTROI System di Coltro sono quadri elettronici che propongono un flusso visivo di icone digitali catturate dal mondo e direttamente trasmesse dallo studio dell’artista al fruitore via etere. La sua ricerca ripercorre luoghi e spazi della natura alla ricerca della “vertigine orizzontale” con immagini caratterizzate dal cosiddetto “colore medio”, risultante dalla media matematica di tutti gli elementi cromatici presenti all’interno di un’immagine.

FOTO & PITTURA ELETTRONICAChiesa di San QuirinoBorgo Romagnosi, 1/a

TERRE PIANEFRANCO FONTANA | DAVIDE COLTRO

Sopra. Sotto. Giovanni Frangi, Lotteria Farnese, 2015, pastelli grassi su tela, veduta dell’installazione, dimensioni variabili

PITTURAOspedale Vecchio

Strada Massimo D’Azeglio,45

Giovanni Frangi, Lotteria Farnese, 2015, pastelli grassi su tela, veduta

dell’installazione, dimensioni variabili

LOTTERIAFARNENSEGIOVANNI FRANGI

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i riferimenti naturali da cui Frangi trae ispirazione. I colori dei tessuti cuciti e il segno aspro ci portano invece in una dimensione artificiale in cui le immagini sembrano riflettersi tra loro.La Natura è il leitmotiv che attraversa tutta l’opera di Frangi. “Giovanni, la Natura se l’è bevuta insieme alla pittura. In mezzo alle montagne, tra le cosce del monte Rosa pare ci sia nato. È lì, a Gressoney, che dipingeva – nel 1971 - Cascata e Cascina Vecchia, quando suo zio Gianni (Testori) diceva in giro a proposito di suo nipote: ‘Ha sgalmera, ha sgalmera’. ‘Ha sgalmera’, infatti,

Nell’ala più lunga dell’Ospedale Vecchio, monumento dal riconosciuto valore storico, si apre la mostra Lotteria Farnese di Giovanni Frangi (Milano, 1959) costituita da venti teleri di grandi dimensioni con motivi paesaggistici disegnati su stoffa che richiamano il famoso ciclo degli arazzi D’Avalos presenti nella Collezione Farnese al Museo di Capodimonte di Napoli. Un paesaggio visto a volo d’uccello, una fila di alberi che si rispecchia in un fiume, una serie di ninfee nere sono

è un modo popolare milanese-lombardo per dire ‘talento’, ‘ha talento’”. Così scrive lo scrittore Aurelio Picca a proposito del lavoro di Frangi e conclude: “Adesso, nello studio di via Spartaco, vedo questi alberi in partenza, conficcati nella tela come la palizzata di Cincinnato contro gli Equi. Sono nell’acqua che non c’è ma c’è e risponde all’ombra turchese che si distende fino a raggiungere questo sudario di colore, il paradiso di sassi levigati dai colori (deflagranti indietro per la montagna)”.

GIOVANNI FRANGI Giovanni Frangi nasce a Milano il 12 maggio 1959. Nel 1982 si diploma all’Accademia di Brera.Nel 1989, per la prima volta, le opere di Frangi si presentano in un contesto internazionale alla Galerie du Banneret a Berna, dove torna nel 1990 e nel 1992. Seguiranno poi Barcellona (1989), New Orleans (1993), Losanna (1995), Hong Kong (1997), San Francisco (2000), Los Angeles (2001), Pechino (2005), Hanoi (2007) e Francoforte (2008). Nel 2008 Feltrinelli pubblica Giovanni Frangi alle prese con la natura di Giovanni Agosti che racconta la storia di Frangi degli ultimi dieci anni. Nel 2010 espone al MART di Rovereto Giardini pubblici. Nel 2011 è invitato a partecipare alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.Nel 2017 espone a Pistoia a Palazzo Fabroni Prêt à porter in occasione dell’anno della Cultura.

Si ringrazia per l’illuminazione:

A Sx. Ernesto Morales, Clouds, 2017, olio su tela, cm 100x150 Sopra. Ernesto Morales, Nebulae, 2013, olio su tela, cm100x150

Sotto. Ernesto Morales, Equinox, 2015, olio su tela, cm120x150

A cura di Chiara Canali In collaborazione con Area 35 Art Gallery, MilanoSi ringrazia per l’illuminazione:

ERNESTO MORALESCon il patrocinio del Consolato generale della Repubblica Argentina

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dispersioni di pennellate, in dialogo costante con i pittori del passato come Friedrich, Constable, Turner, Richter, Kiefer e con tutti gli altri disegnatori e contemplatori di nuvole e di cieli.

“Come la forma delle nuvole è, all’esterno, irregolare e ineguale, così la forma della pittura di Morales sceglie come campo di ricerca il colore, il lato più irrazionale, indefinibile e instabile dell’opera d’arte, ma anche il più libero e aperto al cambiamento. La sua pittura rompe, attraversa, annulla ogni confine invadendo tutto ciò che incontra.

All’ingresso dell’edificio dell’Ospedale Vecchio, il pittore argentino Ernesto Morales (Montevideo, 1974) presenta il progetto La Forma e le Nuvole che riflette sulla natura ambivalente delle nuvole, elemento insieme celeste e terrestre, materiale e simbolico, metaforico e reale. Emblema dell’impermanenza delle cose, le nuvole sono testimoni di una temporalità lenta, quasi immobile, dalla lunghissima durata. Morales lavora per accumuli e sovrapposizioni di colate e al tempo stesso per sottrazioni e

Tramite l’uso delle colature, espande e potenzia la propria espressione per affrontare vaste e complesse superfici. Come tra due nuvole tutto cambia: la forma, il colore, la consistenza, l’estensione, la densità, così due dipinti identici della stessa nuvola non esistono in quanto la loro forma è provvisoria, precaria, evanescente, emblema stesso della caducità, della volatilità, dell’incessante divenire. La pittura è un incessante gioco metamorfico di trasformazioni repentine, rapidi mutamenti di forma, dissoluzioni e ricomposizioni di masse sempre nuove e diverse” (Chiara Canali).

ERNESTO MORALES Ernesto Morales nasce nel 1974 a Montevideo (Uruguay). Inizia la sua carriera artistica a Buenos Aires, dove ha vissuto fino al 2006 quando si trasferisce in Europa e poi in Italia. Il suo percorso artistico internazionale l’ha portato a realizzare mostre in musei, gallerie e fiere d’arte in Paesi diversi, tra i quali Stati Uniti, Italia, Francia, Germania, Spagna, Ungheria, Cina, Singapore, Malesia, Tailandia, Argentina, Brasile, Messico e Uruguay.Tra il 2009 e il 2012 rappresenta i Governi dell’Italia, dell’Argentina e dell’Uruguay con una serie esposizioni personali in diversi musei italiani e argentini.

PITTURAOspedale Vecchio

Strada Massimo D’Azeglio,45

LA FORMA E LE NUVOLE

Sopra. Barbara Nati, No farewell only endless goodbay #5, 2012, fotografia digitale, cm 56x100

Sotto. Barbara Nati, Regni inversi #2 , 2017, fotografia digitale, cm 80x120

A cura di Camilla MineoIn collaborazione con CUBO Gallery, ParmaSi ringrazia per l’illuminazione:

FOTOGRAFIA DIGITALEOspedale Vecchio

Strada Massimo D’Azeglio,45

Barbara Nati, Gabbie di tranquillità #4, 2016 fotografia digitale, cm 100x80

ALLADERIVABARBARA NATI

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a segnalare la disparità drammatica tra il costruito dall’uomo e il naturale. Nel suo lavoro l’artista affronta tematiche sociali ed ambientali con un approccio stilistico contaminato da storia, arti visive e comunicazione pubblicitaria. Barbara accumula forme di realtà in cui natura e artificio, realtà e finzione si mescolano fino a creare mondi ulteriori, universi ibridi e talvolta inquietanti di grande impatto emotivo e potenza visiva. Sono immagini stranianti, surreali, imprevedibili e difficili da decodificare a un primo sguardo, solo avvicinandosi

L’ala est della crociera dell’Ospedale Vecchio ospita la mostra Alla Deriva dell’artista Barbara Nati (Roma, 1985), una selezione di progetti che testimoniano il suo percorso artistico caratterizzato da un linguaggio allegorico, poetico e ironico al tempo stesso. Nell’ultima serie Regni inversi, qui presentata in esclusiva, il vegetale si è sostituito al regno della tecnica e al mondo in cui viviamo: grovigli di tronchi e alberi formano cavalcavia ed autostrade sopraelevate, i prati sono diventati strade, le aiuole al contrario sono isole di cemento,

e osservandole con attenzione si possono cogliere i dettagli più minuti e inaspettati. Le “istantanee” di Barbara Nati sono grida di allarme, ammonimenti, in un mondo in cui tutto sembra sfuggirci di mano.

BARBARA NATINata a Roma il 15 agosto1980, dopo la laurea presso la Scuola superiore per interpreti e traduttori, segue un corso di design di manifesti alla Parson School of Design di New York e all’Istituto Europeo di Arti Operative dove approfondisce la grafica editoriale. Durante il soggiorno negli Stati Uniti svolge l’attività di assistente del pittore iperrealista Anthony Brunelli e realizza alcune copertine per la rivista di letteratura “Chelsea”.Residenze: Artist-in-Residence Olofström (Svezia); Digital Arts Studios, Queen Street Studios, Belfast (Regno Unito). Premi: finalista Premio Art Gemini Prize, Londra; premio speciale Lynx Art Prize, Trieste; finalista Columbia Threadneedle Prize for Figurative Art, Londra; vincitrice Ashurst Art Prize , Londra; vincitrice Premio Mantegna Cercasi; vincitrice Renaissance Prize. Italian Cultural Institute of Londra; finalista Premio Arte Laguna; finalista Premio Terna. Mostre Recenti: In agguato dietro all’idillio, Venier Casa d’Arte La Barbagianna, Pontassieve (FI); Upcoming memories, 10GS Gallery, Londra Gravitas; Barbara Nati - Matteo Pugliese, Casa d’Arte Artribù, Roma.

A Sx. Sopra. A Dx. Francesco Diluca, Germina, 2017, installazione ambientale, misure variabili, Fotografie di Lucia Cerini

FRANCESCO DILUCA

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grande installazione Germina sono come i germogli di una nuova vita che ci raccontano una nuova storia.

Scrive Davide Caroli, curatore del MAR Museo D’Arte della Città di Ravenna: “Così venti diverse figure, uomini e donne, sono rappresentate attraverso venti diversi organi del nostro corpo, il cervello di Pensiero o i polmoni di Respiro, il midollo spinale di Uomo o l’utero gravido di Vita. Quanto di più prezioso abbiamo in noi si offre come totem, rappresentazioni dell’uomo contemporaneo, spogliato

Sotto la volta centrale della crociera dell’Ospedale Vecchio, monumento dal riconosciuto valore storico, svettano le misteriose figure scultoree di Francesco Diluca (Milano, 1979), rappresentazioni dell’uomo contemporaneo spogliato da ogni orpello e ridotto in estrema sintesi al sistema circolatorio. Figure solo abbozzate, la cui struttura fisica è caratterizza dal dettaglio degli organi interni che si stanno sviluppando, formati da un turbinio di farfalle dorate che vorticando vanno a creare ciò che giace all’interno. Le venti figure umane della

di ogni orpello superfluo e ridotto in estrema sintesi ai suoi meccanismi fondamentali pieni della poesia propria della vita. Le stesse farfalle che nei lavori passati di Diluca avevano creato delle affascinanti figure ora ricominciano a delineare l’uomo valorizzando ciò che ci costituisce nel profondo, ciò che ci rende unici e simili”.

FRANCESCO DILUCAFrancesco Diluca nasce a Milano nel 1979, dove vive e lavora.Segue i corsi di pittura e scultura presso l’Accademia di Brera, dove si laurea con lode nel 2004.La prima esposizione di rilievo è Salon I 1999 a Palazzo della Permanente di Milano.Nel 2003 riceve il secondo premio per la scultura Icarus, in mostra presso Palazzo Reale di Milano. Nel 2011 partecipa alla 54° Biennale di Venezia, padiglione Italia curata da Vittorio Sgarbi. La sua scultura Noluntas viene scelta per la Biennale Italia Cina a nel 2012 a Villa Reale a Monza e nel 2014 al 798 Art District di Beijing. Nel 2014 il museo MAR di Ravenna gli dedica una mostra personale, a cura di Davide Caroli.Nel 2017 lo spazio Ratti, ex chiesa di San Francesco, di Como ospita la personale Germina e partecipa alla collettiva pubblica STREETSCAPE6, a cura di Ivan Quaroni e Chiara Canali, presso il Museo archeologico Paolo Giovio di Como.

SCULTURAOspedale Vecchio

Strada Massimo D’Azeglio,45

GERMINA

A cura di Davide Caroli Si ringrazia per l’illuminazione:

PITTURAChiesa di San Tiburzio

Borgo Palmia, 6/a

INSTALLAZIONEChiesa di San Tiburzio

Borgo Palmia, 6/a

Pietro Geranzani, L’esplosione dell’Uovo Cosmico, 2017, olio su tela, cm 300 x 200

Daniele Papuli, CARTOFRAMMA, Strutture lamellari composte da strisce

di carta selezionata, Site specific. Dimensioni variabili.

L’ESPLOSIONE DELL’UOVO COSMICO VISIONI

PIETRO GERANZANI DANIELE PAPULI

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che ci porta a immaginare una nuova vita.“La pittura di Pietro Geranzani è ruvida, inclemente, maleducata. Esplora le forme senza rimorso, le mescola, le ibrida, scarica il colore come le pare, a grumi, liquido o impuro. La pittura di Geranzani non ha paura ma a volte fa paura. Perché ci presenta un mondo nuovo che credevamo di conoscere. Pezzi di mondo che ne compongono uno diverso, e ciò è terribile perché è mostruoso.C’è qualcosa di primigenio di nucleare in queste visioni, non invano nei titoli compare spesso il termine cosmico” (Michele Dolz).

tempo, il luogo. La carta rivela dal suo interno segni, disegni, visioni in una metamorfosi continua e fluttuante. La leggerezza, la fragilità del foglio acquisisce concretezza e struttura attraverso i volumi creati da Papuli. Davanti ai nostri occhi si rivelano forme organiche, onde d’acqua, ramificazioni, dune del deserto: elementi vivi e vibranti di energia che si animano grazie alla luce che si incanala nelle fessure della carta. Si ringrazia la Galleria Colossi Arte Contemporanea di Brescia per il prestito di alcune delle opere in mostra.

L’esplosione dell’Uovo Cosmico di Pietro Geranzani (Londra, 1964) è un titolo che cambia la nostra percezione del soggetto. L’uovo è ed è stato in tutte le culture simbolo di perfezione e di vita. Di perfezione, per la forma senza principio né fine; di vita, perché la produce. Nell’iconografia cristiana evoca la nascita e la rinascita ciclica, la vita nuova che Cristo ha portato. Non per nulla Piero della Francesca lo colloca sospeso sopra la Madonna col Bambino. E la pittura che ne è portavoce è sinonimo della ri-creazione, del rimescolamento delle forme

La chiesa di San Tiburzio ospita un’installazione evocativa del “demiurgo” della carta Daniele Papuli (Maglie, 1971). Visioni è la mise en scene di un impianto “scultografico”, come lo definisce l’artista, composto da migliaia di lamelle di cartoncino selezionato per grammatura e colore strutturate in elementi modulari composti site specific sul pavimento della chiesa. L’installazione è un dialogo che racconta vibrazioni e dinamismi di una materia, la carta, scelta dall’artista oramai da un ventennio, per costruire, per parlare della forma, delle relazioni aperte tra lui stesso, lo spazio, il

In collaborazione con Area 35 Art Gallery, Milano

A cura di Camilla Mineo

A cura di Camilla Mineo e Silvano OrlandiniIn collaborazione con Ad Personam - Azienda dei Servizi alla Persona del Comune di Parma, Fare Bis Fare, Positive River

MOSTREE CONCERTI

MOSTRE E CONCERTIVicolo San Tiburzio, 5

Norvegia, Russia, Cina, America e lungo il Po che raccontano il paesaggio e il rapporto uomo ambiente. Alessandro collabora con il New York Times, Le Monde, Huffington Post, The Guardian, Internazionale, La Stampa e molti altri. ALICE PADOVANI (Modena, 1979) con uno spirito classificatorio simile a quello neosettecentesco, unisce alla spontaneità dell’impulso creativo, il rigore del metodo scientifico. Passando attraverso installazioni vegetali, assemblaggi entomologici, nelle sue opere propone frammenti di una natura decontestualizzata

Tra le iniziative che mirano alla rigenerazione urbana tramite l’arte e la rifunzionalizzazione degli spazi cittadini, in Parma 360 per il secondo anno trova spazio un ambizioso progetto: la rivalutazione dell’Antica Farmacia San Filippo Neri riaperta al pubblico in occasione della scorsa edizione. Dopo 50 anni di oblio e chiusura torna a nuova vita con mostre, musica dal vivo, dj set. Fra gli artisti in esposizione il fotografo ALESSANDRO IOVINO (Parma, 1988) presenta alcuni scatti suggestivi e significativi selezionati fra i suoi reportage realizzati in Africa,

ANTICAFARMACIA

dove la memoria naturale e quella personale si fondono per diventare il punto di origine. La fotografa SOFIA USLENGHI (Reggio Calabria, 1985) da alcuni anni concentra il suo lavoro sull’autoritratto. Sofia cattura figure lasciano una scia, si mescolano con l’ambiente circostante, si amalgamano con lo sfondo, uno sfondo che diventa parte del soggetto rappresentato e viceversa.

LA STORICA FARMACIA DI SAN FILIPPO NERI si trova in Palazzo San Tiburzio, nell’antica sede della Congregazione della Carità, venne fondata con lo scopo di prestare la propria assistenza materiale e spirituale ai bisognosi, nei primissimi anni del XVI secolo, si tratta di uno dei primi esempi di modernissimo - per l’epoca - welfare cittadino, prima dell’arrivo del sistema medico nazionale. Nella spezieria di San Filippo, venivano preparati i medicinali da distribuire gratuitamente alle persone povere ammalate. Quest’opera di assistenza sanitaria venne ritenuta molto preziosa: parliamo di una delle poche opere pie a non venire soppressa da Napoleone. Ancora visibili sono gli oggetti originali usati dai farmacisti dipendenti della Congregazione nei secoli passati per la preparazione dei medicinali. Pestelli, alambicchi, provette. Ampolle, imbuti in vetro soffiato, bilance. Vasi per ingredienti e farmaci, alcuni dei quali ancora pieni: compreso un misterioso “sangue di drago”.

Sopra. Alessandro Iovino, The Finnmarkslopet race 2016, fotografia

Sotto. Alice Padovani, Solid scultura molteplice - installazione2017, mix media: gesso e materia organica ambiental size

Sofia Uslenghi, Flora #3, 2015, stampa fine art su carta 100% cotone Museum

prestige Matte, 50x50 cm

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Apertura sede espositiva dal 28 aprile.

Per info consultare la pagina FB.

PITTURAStudio Mattavelli

Str. della Repubblica, 66

INSTALLAZIONEPortici dell’Ospedale Vecchio

Strada Massimo D’Azeglio, 45

Carlo Mattioli, Paesaggio, 1989, olio su tela, Collezione privata

Emmanuele Panzarini, Statement, 2017,

installazione site-specific, 6 bandiere, cm 100x100

cm ciascuna

CARLO MATTIOLI NELLE COLLEZIONI DI PARMA

STATEMENT

EMMANUELE PANZARINI

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presso Palazzo Smeraldi, egli accoglie e si relaziona anche con i parmigiani, con i quali instaura un dialogo costante ed autentico.L’espressività di Mattioli è caratterizzata da vari cicli pittorici come i notturni, i paesaggi, i paesaggi di Parma, i nudi, le nature morte, le ginestre ed i ritratti: tutte opere nelle quali si determina un’intensa e attenta ricerca artistica, fluttuante tra figurazione ed informale. Il colore è un altro aspetto determinante nei suoi quadri, materia che diviene un tutt’uno con il circostante, con la luce, che si insinua in ogni interstizio del soggetto rappresentato.

(Green). Better Think (Blue). Better Act (Black). Il progetto in scala ambientale di Panzarini affronta il tema della ridefinizione dei rapporti di equilibrio tra uomo e natura, attraverso operazioni come la salvaguardia ambientale e il ripristino dei caratteri di complessità necessari alla sopravvivenza del sistema di relazioni tra uomo e biosfera.L’arte può diventare strumento di cambiamento fisico e territoriale, ma anche motore di riflessione e di trasformazione delle coscienze attraverso operazioni che rendano il pubblico sempre più soggetto partecipe e attivo.

La mostra Carlo Mattioli nelle collezioni di Parma, presso lo Studio Mattavelli in collaborazione con l’Archivio Carlo Mattioli, sottolinea il legame a doppio filo che è sempre intercorso tra Mattioli e Parma esponendo circa trenta opere provenienti dalle più importanti collezioni private della città. Nonostante i natali di Carlo Mattioli siano modenesi, l’artista ha sempre considerato la città ducale la sua reale patria. Carlo Mattioli non è “solo” un artista visivo, ma intellettuale a trecentosessanta gradi, grazie alle persistenti e assidue frequentazioni con letterati, poeti e artisti. Tuttavia, non sono solo i grandi interpreti del ‘900 a essere parte della sua quotidianità: nel suo studio di Borgo Retto

Con Statement l’artista padovano Emmanuele Panzarini riflette sul tema della sostenibilità ambientale attraverso la realizzazione di una sequenza di bandiere in tessuto affisse sotto i Portici dell’Ospedale Vecchio. I 6 elementi in sequenza presentano il seguente Statement: We are Responsible for Young and Global Changes. Better Think. Better Act. La frase corrisponde a un codice cromatico in quanto le iniziali di ogni bandiera corrispondono alla prima lettera del colore in cui sono state prodotte: We are (white) Responsible for (Red) Young and (Yellow) Global Changes

A cura di Alberto Mattia Martini e Anna ZaniboniIn collaborazione con l’Archivio Carlo Mattioli

A cura di Chiara Canali

FRANCO FONTANA | DAVIDE COLTROTERRE PIANEliChiesa di San QuirinoBorgo Romagnosi, 1/aINAUGURAZIONE:Sabato 14 Aprile dalle 18 alle 24ORARI: Ven. Sab. Dom. Lun. 11 - 20APERTURE STRAORDINARIE:25 Aprile, 1 Maggio, 2 Giugno

GIOVANNI FRANGI, LOTTERIA FARNESEOspedale Vecchio Strada Massimo D’Azeglio, 45INAUGURAZIONE:Sabato 14 Aprile dalle 17 alle 24ORARI: Ven. Sab. Dom. Lun. 11 - 20APERTURE STRAORDINARIE:25 Aprile, 1 Maggio, 2 Giugno

ERNESTO MORALESLA FORMA E LE NUVOLEOspedale Vecchio Strada Massimo D’Azeglio, 45INAUGURAZIONE: Sabato 14 Aprile dalle 17 alle 24ORARI: Ven. Sab. Dom. Lun. 11 - 20APERTURE STRAORDINARIE:25 Aprile, 1 Maggio, 2 Giugno

BARBARA NATI, ALLA DERIVAOspedale Vecchio Strada Massimo D’Azeglio, 45INAUGURAZIONE: Sabato 14 Aprile dalle 17 alle 24ORARI: Ven. Sab. Dom. Lun. 11 - 20APERTURE STRAORDINARIE:25 Aprile, 1 Maggio, 2 Giugno

FRANCESCO DILUCA, GERMINAOspedale Vecchio Strada Massimo D’Azeglio, 45INAUGURAZIONE: Sabato 14 Aprile dalle 17 alle 24ORARI: Ven. Sab. Dom. Lun. 11 - 20APERTURE STRAORDINARIE:25 Aprile, 1 Maggio, 2 Giugno

PIETRO GERANZANIL’ESPLOSIONE DELL’UOVO COSMICOChiesa di San TiburzioBorgo Palmia, 6/aINAUGURAZIONE: Sabato 14 Aprile dalle 20 alle 24ORARI: Ven. Sab. Dom. Lun. 11 - 20APERTURE STRAORDINARIE:25 Aprile, 1 Maggio, 2 Giugno

DANIELE PAPULI, VISIONIChiesa di San TiburzioBorgo Palmia, 6/aINAUGURAZIONE: Sabato 14 Aprile dalle 20 alle 24ORARI: Ven. Sab. Dom. Lun. 11 - 20APERTURE STRAORDINARIE:25 Aprile, 1 Maggio, 2 Giugno

ANTICA FARMACIA SAN FILIPPO NERI Vicolo San Tiburzio, 5APERTURA SEDE: Da Sabato 28 Aprile ORARI: Ven. Sab. Dom. Lun. 11 - 20APERTURE STRAORDINARIE:1 Maggio e 2 GiugnoPer info consultare la pagina FB.

CARLO MATTIOLI NELLE COLLEZIONI DI PARMAStudio MattavelliStr. della Repubblica, 66INAUGURAZIONE: Sabato 14 Aprile dalle 19. ORARI: Lun. - Ven. 10 - 18.30Negli altri giorni previo appuntamento chiamando 348 - 5823569

EX SCEDEP / SPAZIO PASUBIOVia Pasubio, 3ORARI: Ven. Sab. Dom. 16 - 20.30In caso di evento consultare la pagina FBAPERTURE STRAORDINARIE:25 Aprile, 1 Maggio, 2 Giugno

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MOSTRE

SPAZIESPOSITIVI

Alla base della progettualità di PARMA 360, ci sono inoltre i concetti di rigenerazione urbana e di rifunzionalizzazione degli spazi cittadini per un coinvolgimento attivo della cittadinanza.Il Festival, infatti, mette in rete e promuovecontemporaneamente il patrimonio artistico già esistente in un vero e proprio museo diffuso sul territorio, valorizzando attraverso l’arte contemporanea chiese sconsacrate, palazzi storici e spazi di archeologia industriale non sempre aperti e visitabili, come il gioiello storico dell’Ospedale Vecchio, le ex Chiese di San Quirino e San Tiburzio e l’area industriale dell’ex SCEDEP.

Dall’alto. Antica Farmacia San Filippo Neri,

Chiesa di San Tiburzio,Chiesa di San Quirino,

Ospedale Vecchio.

MOSTRE Via Pasubio, 3

In esposizione la mostra Global Warming di Lia Pascaniuc; i dipinti di Federica Poletti, Giacomo Mha, BLUXM Magni, Pepecoibermuda; l’installazione Rovina di Bonton Atelier d’Architettura; la micro-abitazione Tree House 8 mq di Enrico Galeazzi; il progetto di cooperazione tra fotografia e disegno del Collettivo ABC; la mostra L’Erbario Mancante di Luca Moscariello e Giacomo Cossio; le videoinstallazioni di Rino Stefano Tagliafierro.La sala nera ospita i nuovi murales di Dissenso Cognitivo e Filippo Garilli, Pepecoibermuda e LuogoComune, che completano l’opera di wall painting iniziata nel 2012 dagli streetartist Signora K, James Kalinda, Otto Grozni, Frank P-54, Crusca Dolores, Never2501.

Di particolare interesse è il progetto Colla, un Temporary Show Lab che si propone di trasformare lo spazio dell’ex Factory di Via Pasubio 3/b in un punto d’incontro tra le varie attività artistiche, artigianali, produttive e progettuali già esistenti in città creando un nuovo spazio multifunzionale particolarmente attivo in una struttura ora non utilizzata e rilanciando la vocazione produttiva di questi spazi attraverso l’artigianato, la cultura e l’arte.

Nell’area dell’ex SCEDEP, in via Pasubio 3, nel Quartiere San Leonardo verrà attivato e sviluppato un percorso di riqualificazione urbana e rigenerazione culturale, attraverso un processo di recupero degli spazi e di valorizzazione mediante l’organizzazione di mostre, iniziative, concerti.Dopo il successo di FAT Days nel weekend di Pasqua, in collaborazione con gallerie, creativi e associazioni della città di Parma, il Festival organizza e coordina presso lo spazio ex SCEDEP mostre ed eventi, mercatini e wall painting, performance, video arte, nel rispetto del tema della Natura e della sostenibilità ambientale. In contemporanea avrà luogo un programma di concerti ed eventi.

LABORATORIO: COLLA TEMPORARY SHOW LABi

FOTOGRAFIA:LIA PASCANIUC, GLOBAL WARMING

INSTALLAZIONE E STREET ART: BONTON ATELIER D’ARCHITETTURA, ROVINA; MURALES PIETRO AIMI E GIACOMO MHA

PITTURA E STREET ART: FEDERICA POLETTI, GIACOMO MHA, BLUMX MAGNI, PEPECOIBERMUDA,

INFOPOINT, BOOKSHOP, BAR: COLLETTIVO ABCi

PITTURA E INSTALLAZIONE: LUCA MOSCARIELLO, GIACOMO COSSIO, L’ERBARIO MANCANTE

STREET ART: D I S S E N S O C O G N I T I V O , F I L I P P O GARILLI, SIGNORA K, JAMES KALINDA, OTTO GROZNI, FRANK P-54, CRUSCA DOLORES, NEVER2501, LUOGO COMUNE, PEPECOIBERMUDA

PIAZZA ESTERNA: ENRICO GALEAZZI, TREE HOUSE

PRIMO PIANO: RINO STEFANO TAGLIAFIERRO, IL PARCO IDEALE

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LEGENDA

A cura di Chiara Canali, Camilla Mineo e Silvano OrlandiniiIn collaborazione con Parma Innova e Pasubio Sviluppo S.p.A.

EX SCEDEP SPAZIO PASUBIO

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LIA PASCANIUC

grave e profondo, metafora delle preoccupanti conseguenze date dalla fusione dei ghiacciai. Sono fotografie spettacolari eppure crude che anziché un senso di sublime bellezza e meraviglia, per la stupefacente varietà e modellazione delle superfici dei ghiacciai, ci trasmettono stupore e ansia per il futuro, con quella luce drammatica e surreale che pervade una scena di metafisica fissità temporale. Con l’efficacia e la sinteticità proprie del suo linguaggio visivo Lia Pascaniuc ha saputo rendere tangibili scenari lontani e immateriali e farsi interprete di questioni che riguardano il mutamento dei delicati equilibri del nostro pianeta.

Con il progetto Global Warming Lia Pascaniuc (artista romena allieva di Franco Fontana) mostra l’agonia dei ghiacciai ed evidenzia una vera e propria coscienza ecologica che nasce non solamente da una generica sensibilità etica dell’artista, ma da un rapporto diverso che si stabilisce con il paesaggio. Attraverso una serie di vedute fotografiche a volte più ampie, a volte ravvicinate, la Pascaniuc mette in scena il ritiro dei ghiacciai in due aree polari contrapposte – l’Argentina e l’Islanda. Immagini algide e fortemente contrastate, dove il biancore candido dei ghiacci si contrappone all’oscurità del cielo, a testimoniare un’assenza di vita e un silenzio quasi irreale,

Lia Pascaniuc, Global Warming, fotografia Fine Art montata su Di bond e

alluminio, cm 130 x 90

In Alto. Murales Pietro Aimi e Giacomo Mha;

Bonton Atelier d’architettura, Rovina

MOSTRE Via Pasubio, 3

INSTALLAZIONE E STREET ART

Via Pasubio, 3

EX SCEDEPGLOBAL WARMING

A cura di Chiara Canali

BONTON- ATELIER D’ARCHITETTURAL’installazione vuole rappresentare i lasciti del passaggio dell’uomo sulla terra.Attraverso la realizzazione di un volume scultoreo in decadenza, si vuole ricreare l’idea di un edificio in rovina, in cui la natura ha ripreso il sopravvento sull’opera dell’uomo. L’Atelier, chiamato a confrontarsi con il tema della sostenibilità e del riuso, si è posto fin da subito una serie di interrogativi legati alla scelta di un materiale, tanto comune quanto iconico e rappresentativo come la plastica, molto complessa da smaltire se trattata con superficialità. L’obiettivo non è di riuscire a cambiare le cose, ma di rendere il visitatore più consapevole del problema per arrivare tutti più vicini alla soluzione.

COLLA Lo spazio torna a vivere trasformandosi in un laboratorio/vetrina dove fare lavorare e mettere in mostra piccole realtà virtuose che sono ora frammentate sul territorio con lo scopo di sviluppare una serie di progetti puntuali e condivisi in grado di mettere in sinergia le varie conoscenze e competenze delle diverse figure che vivranno questi luoghi. Il progetto simbolo dell’iniziativa è una grande scultura centrale posta al centro dello spazio, una grande balena appesa alle capriate della copertura. La centralità dell’opera nello spazio simboleggia l’intento del progetto e diventa il fulcro di tutte le altre iniziative che si sviluppano intorno.COLLA è a cura di Otto Grozni con la collaborazione di Emc2 Onlus e altre realtà cittadine.

EX SCEDEP COLLA & ROVINA

MOSTRE Via Pasubio, 3

CONCERTIVia Pasubio, 3

FEDERICA POLETTI, GIACOMO MHA, BLUXM MAGNI, PEPECOIBERMUDA Le opere raccontano una visione nuova e peculiare della Natura attraverso i linguaggi e le tecniche di quattro giovani artisti. Per Federica Poletti la “Natura è un tempio” (da Baudelaire) e rappresenta un rifugio interiore, un luogo dell’inconscio; per BLUXM Magni è una Madre Natura che ha le lentiggini che orbitano come pianeti; per Giacomo Mha è uno Sciamano rappresentato con maschera e due bastoni che durante l’estasi avvia un rituale di risveglio della Natura; infine Pepecoibermuda rappresenta il mondo animale con diverse sfaccettature.

MARVIN & GUY Parma 360 è anche musica dal vivo, Deejaing e concerti, in una rassegna musicale a cura di Silvano Orlandini.Il party preview di Parma 360 festival prende avvio il duo originario di Parma, ma ormai noto in tutto il mondo Marvin & Guy, che hanno evoluto il loro sound verso maggiori influenze house ed elettroniche, prima con un EP su Young Aldults e recentemente sulla Hivern Discs di John Talabot con “Egosta”.

L’ERBARIO MANCANTE - LUCA MOSCARIELLO, GIACOMO COSSIOLa doppia personale di Luca Moscariello e Giacomo Cossio assume come titolo L’Erbario Mancante in quanto gli elementi floreali diventano protagonisti di una rappresentazione che allude a personaggi, uomini, animali o figure allegoriche. Nelle opere di Luca Moscariello le piante sono come comparse vegetali che nascono da elementi senza vita (come palle da gioco, ombrelloni da spiaggia, carte da parati), mentre in Giacomo Cossio hanno il ruolo di attrici che ridefiniscono nuove specie di flora, in cui l’elemento naturale rinasce seppure il soffocamento della vernice ne rallenti la crescita.

SWEET LIFE SOCIETYIl Party di apertura è all’insegna dei Sweet Life Society, i reinventori della moda dello swing. La band, composta da musicisti e produttori, che ha suonato nei più famosi festival europei, non si è mai fermata da quando nel 2009 ha creato un progetto che presto è diventato uno stile di vita e che ha visto la nascita di un movimento spontaneo e capace di mescolare l’elettronica con il sound dello swing degli anni Venta e Trenta. Originali, passionali e soprattutto coinvolgenti nel ballo.

EX SCEDEP

Luca Moscariello, Sedici elementi minimi, olio e smalto su tavola,180x120

A cura di Camilla Mineo

EX SCEDEP CONCERTI

A cura di Silvano Orlandini

CALL TO ILLUSTRATORS

CALL CONFIMI

CALL CONSORZIOPRESSO L’EDICOLA DI PIAZZA

DELLA STECCATAPARMA 360 festival, in collaborazione con Parmalat, lancia una Call finalizzata alla selezione e all’esposizione di tre opere di illustrazione, disegno o arte digitale attinenti al tema “PARMALAT E LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE DALL’AMBIENTE ALL’ARTE… PENSIERI CREATIVI PER UNA GRANDE INDUSTRIA ALIMENTARE” Parmalat, azienda leader nel settore alimentare, negli ultimi anni ha intensificato i progetti e le azioni volte alla tutela dell’ambiente, partendo dalla corretta gestione delle acque e dall’efficienza energetica,

Concorso per grafici, art director, architetti, ingegneri professionisti della grafica, del design e della comunicazione per disegnare il logo nazionale di Confimi Industria, Confederazione dell’industria manifatturiera Italiana e dell’impresa privata. Confimi Industria al fine di dare maggiori opportunità di lavoro ai giovani valorizzandone le eccellenze, ha deciso di collaborare con Parma 360 per individuare un nuovo logo nazionale. Riconoscerà un premio di € 1.000 al vincitore del concorso e offrirà l’opportunità ai tre finalisti di essere presentati a tutte le associazioni di imprese confederate a Confimi Industria sul territorio nazionale.

Insieme al Consorzio del Prosciutto di Parma svilupperemo un contest con giovani artisti finalizzato alla realizzazione di una Installazione/scultura che identifichi e racchiuda il legame del Prosciutto di Parma con il suo territorio di produzione dando rilievo agli elementi che contribuiscono alla realizzazione del prodotto: l’uomo, il territorio, il prodotto e la Corona che racchiude e sintetizza tutti questi elementi. La scultura dovrebbe essere posizionata all’esterno nella piazza principale dei Comuni della Zona Tipica di produzione.

dalla riduzione dell’utilizzo della plastica negli imballaggi e delle emissioni di anidride carbonica (CO2), passando per le certificazioni ambientali a cui sottopone i suoi stabilimenti, fino ad arrivare a una produzione orientata al biologico. Ai vincitori, oltre a un premio in denaro, è dedicato uno spazio espositivo privilegiato nel centro della città: la storica Edicola ottocentesca di Piazzale della Steccata che verrà rivestita, nel periodo del Festival, con le tre opere decretate vincitrici da una giuria composta da Parmalat e dalla Direzione Artistica del Festival.

Obiettivamente che si è occupato della parte tecnica. Le fotografie dei tableaux vivants costituiscono una mostra itinerante distribuita nelle vetrine di dodici negozi della zona dell’Oltretorrente. Contemporaneamente sono distribuite, in ordine sparso, nei vari esercizi del centro, 10.000 cartoline che raffigureranno i soggetti delle fotografie e che il pubblico potrà collezionare.L’inaugurazione dell’evento avverrà infatti attraverso una Caccia al Tesoro delle cartoline, animata da artisti di Circolarmente che accompagneranno il pubblico nelle varie tappe recitando poesie abbinate alle foto.

Tra le iniziative ospitate nel circuito di 360 VIRAL, è presente il progetto fotografico Tableaux vivants della scuola di circo di Parma Circolarmente il cui metodo educativo la porta sempre più spesso ad aprirsi ad altre discipline e collaborazioni con professionisti provenienti da ambiti artistici differenti. Su ispirazione del fotografo tedesco Jan Von Holleben e del suo progetto I sogni volanti, che ha dato vita ai sogni dei bambini creando dei veri e propri tableaux vivants fotografici, Circolarmente ha coinvolto i piccoli allievi dei corsi di 4-5 anni per creare il proprio personale progetto Sogni volanti al Circo con l’aiuto del gruppo fotografico

WORKSHOPEx Scedep

Via Pasubio, 3Parma

Franco Fontana, Lucania, 1977, fotografia a colori

WORKSHOPFOTOGRAFICOFRANCO FONTANA

e sessioni di scatto individuali nelle mattinate. I risultati degli esercizi saranno esaminati da Franco Fontana e discussi collettivamente in aula.

OFFICINE ON/OFF in Strada Naviglio Alto 4/1 organizza Heritage Lab (21, 22, 28, 29 Aprile 2018), il nuovo laboratorio di fabbricazione digitale per il patrimonio culturale promosso dall’A.P.S. On/Off e 3D ArcheoLab e Incubatore Giovani Artisti (5, 12, 19, 26 Maggio 2018), un progetto pilota rivolto ai giovani artisti emergenti. Info: [email protected]

In occasione della mostra Terre Piane di Franco Fontana e Davide Coltro, il maestro Franco Fontana condurrà nelle date del 4-5-6 maggio 2018, nell’area dell’ex SCEDEP in via Pasubio, un workshop fotografico che approfondirà i diversi aspetti che concorrono alla creazione dell’immagine fotografica, la percezione del colore, il controllo delle geometrie, il peso degli elementi nella struttura compositiva e stimolerà ciascun partecipante a esplorare in modo personale il rapporto tra fotografia e realtà.Tre giorni di laboratorio divisi in incontri in aula, dalle 16 alle 19,

INFO WORKSHOP FONTANA: DATE: 4–5–6 MAGGIO 2018 COSTO DI PARTECIPAZIONE: € 250 NUMERO MASSIMO PARTECIPANTI: 15 MATERIALI RICHIESTI: MACCHINA FOTOGRAFICA O QUALSIASI DISPOSITIVO CHE PERMETTA DI SCATTARE DELLE FOTOPER ISCRIZIONE: [email protected]

CIRCOLARMENTE CACCIA AL TESORO: 21 APRILE DALLE ORE 16.30LINO’S COFFEESTR. D’AZEGLIO, 60CENTRO CINEMA LINO VENTURA STR. D’AZEGLIO, 45/D OSPEDALE VECCHIO STR.D’AZEGLIO, 45 KIKKO STR. D’AZEGLIO, 84PASTICCERIA D’AZEGLIO STR. D’AZEGLIO, 130/AL’UNIVERSO DELLE PERLE BORGO COCCONI, 3TORREFAZIONE EL MEJOR CAFÈ PIAZZALE PICELLI, 11LA PULCINELLAPIAZZALE PICELLI, 13PAPINOSTR. IMBRIANI, 64LATTERIA 66STR. IMBRIANI, 60HUB CAFÈ, PIAZZALE BERTOZZICHURMO ENOLIBRERIAVIA IMBRIANI, 56

CIRCOLARMENTE SOGNI VOLANTI AL CIRCO