terramare magazine - novembre/dicembre 2014

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La dieta mediterranea ? pizza hut si beffa del made in italy menu speciale per l’italiana nello spazio C A P I T A L E D E L L O S T O C C A F I S S O ANNO 3 N.6 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 Natale Affronto Natale Affronto costa meno del fast food Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - CN/AN

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Bimestrale di enogastronomia, agricoltura, cultura, pesca e nautica

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La dieta mediterranea ?

pizza hut si beffadel made in italy

menu speciale per l’italiana nello spazio

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ELLO STOCCAFISSO

ANNO 3 N.6 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

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SOMMARIO2

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ANNO 3NUMERO 6NOVEMBRE/DICEMBRE2014

L’asiago della lettonia e altri orrori: la lotta ai falsi continua L’Ispettorato repressione frodi nell’attività di contrasto all’uso illecito delle deno-minazioni e al falso Made in Italy ha aperto nei primi 11 mesi di quest’anno 142 procedure di infrazione in tutta Europa e sul web. Le frodi riguardano alcuni tra i prodotti più rappresentativi del nostro patrimonio agroalimentare e sono stati rile-vati casi eclatanti come, per esempio, la vendita di finto olio toscano Igp in Gran Bretagna, di aceto balsamico di Modena in Francia e in Belgio, di ‘Parmesan’ in polvere in Danimarca e di formaggi prodotti in Lettonia denominati ‘La Grana’ e ‘Asiago’. Le operazioni dell’Ispettorato rappresentano un risultato importante nella lotta al falso Made in Italy, con numeri che segnano un record rispetto al passato. In particolare, va sottolineata l’attività di contrasto alle usurpazioni di denomina-zioni sul web, quasi 90 delle procedure di infrazione sono relative infatti a illeciti online. Sono state rimosse moltissime inserzioni e bloccate le vendite di prodotti Italian sounding, ma anche dei cosiddetti cheese kit e wine kit Made in Usa.

Editoriale

Francesco Greco

Ancona,tutti pazzi per lo street food

Missione a Tirana per il made in Marche

Obesità,il 33% dei bambini italiani è sovrappeso

Clima,gli stravolgimenti si risentono anche a tavola

Fango e sabbia, proteste al porto di Fano

Marche, il pesce a scuola: torna Pappa Fish

Il pane della preistoria: i forni neolitici di Ancona

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Pesce e olio,matrimonio dei sapori21

Caccia e pesca,in 13mila a Carrara

Da parte della redazione di Terramaregli auguri di buon Natale e di un felice 2015!

Direttore ResponsabileFrancesco GrecoIn Redazione: Marco Catalani

Editore:

Genera Consulting s.r.l.Via Bologna, 3160026 NumanaCell. 340 3425495

RedazioneVia A.Orsi 8/A60123 AnconaTel. +39 071 2901066Fax. +39 071 9942092e-mail: [email protected]

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Advance Multimedia Via Alessandro Orsi 8a60123 AnconaTel. +39 071 2901066e-mail: [email protected] collaborato:Giuliano Banchetti (design grafico)

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Errebi Grafiche RipesiVia del Lavoro, 23Falconara M. (AN)Tel. +39 071 918400e-mail: [email protected]

Registrazione Tribunaledi Ancona N. 12/12 del 04/05/2012ROC 22384

Abbonamento annuoItalia € 15,00 - Europa € 20,00

Pagamento con Bonifico BancarioBanca Dell’adriaticoiban: IT 07E0574802603100000000337

Hanno collaboratoLe Associazioni:AGC AGRITALFedercoopesca-ConfcooperativeFederpesca - Lega Pesca - IMT DOC

CONSULTING S.R.L.

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I n f i la, nonostante la pioggia, per poter as-saporare le r icette t radiz ional i coniugate con lo st i le del cibo da st rada. Lo St reet

Food del la Vi t tor ia è stata una mani festazio-ne sper imentale in tutt i i sens i . Perché era la pr ima volta che i l capoluogo dor ico apr iva uno spazio urbano così importante al c ibo da st rada, quel lo che sembra uno st i le che r i scopre le or igin i e i l gusto più che una pas-seggera moda del momento. Perché non era faci le v incere la s f ida di novembre, mese così r icco dal punto di v is ta del le in iz iat ive eno-gast ronomiche (t ra i var i Sapor i d ’Autunno, in gi ro per la Regione, era anche i l weekend di San Mart ino in Cant ina) . E perché per una volta i c ibi anconetani, s toccaf isso e bacca-là, sono stat i r iv is i tat i in chiave st reet : boc-concin i di baccalà f r i t to e la Stoccol iva, la celebre ascolana f r i t ta ma in questo caso far-ci ta con lo stocco. Già al termine del la gior-nata di sabato, gl i chef Mass imo Bomprezzi e Vi t tor io Ser r i te l l i , avevano terminato i quant i-tat iv i previst i per l ’ intero weekend. Pranzo e cena di domenica sono stat i dunque a base di polenta e stoccaf isso. Tante cur ios i tà t ra

gl i s tand: tapas di stocco, pannocchie al la brace, pasta di far ro, crescia di polenta, spuntature, miele di su l la ( lupino selvat ico) e sci roppo balsamico di miele e propol i . E poi, ancora, dagl i arancin i ai cannol i s ic i l iani, da-gl i ar rost ic in i abruzzes i al le seadas e al pane carasau sardi, formaggi anche dal Piemonte, salumi dal la Toscana ma anche piatt i del la t radiz ione emi l iana, veneta, t rent ina, lombar-da, campana, mol isana e pugl iese. Ma anche caldarroste e proposte gluten f ree. L’evento ha ospitato anche una nut r i ta sezione dedi-cata al le bi r re marchigiane: pr ive di conser-vant i , non pastor izzate, non f i l t rate, a bassa fermentazione, di grano ma anche di casta-gne o aromatizzate al la mela rosa. Oppure gelat ine di bi r ra, ott ime al posto di miele e mostarde per accompagnare i formaggi. L’e-vento, organizzato da Re Stocco e Accade-mia del lo Stoccaf isso in col laborazione con Coldi rett i e Imt, è r iusci ta dunque a dare i l se-gnale importante di come l ’enogast ronomia e la tutela del le t ipic i tà r iescano ad essere un volano per i l tu r i smo e l ’economia.

AnconA, tutti pAzzi per lo Street Food: 30milA invAdono il viAle

Due giorni, pioggia a intermittenza ma alla gola non si comanda. Ancona è stata presa d’assalto per lo Street Food del Viale, alla sua prima getto-natissima edizione. Qualità, prezzi low cost e la riscoperta delle tradizioni

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R e Stocco e Coldi rett i , s i raf for za la col la-borazione nel segno del gusto e del ter-r i tor io. Un sodal iz io che non è nato per

caso v is to che solo la bontà e la qual i tà dei prodott i agr icol i i ta l iani r iescono a confer i re ai piatt i di s toccaf isso i l gusto ineguagl iabi le che tutt i conoscono. Propr io per questo, al l ’ interno del consigl io di espert i che è parte integrante del di rett ivo di Re Stocco, è stata confermata la presenza di Claudio Gagl iardin i, in rappre-sentanza di Coldi rett i Marche. Gl i al t r i esper-t i vengono dal mondo del l ’enogast ronomia (Maur iz io Gioacchin i, Roberto Orciani e i l som-mel ier Gualberto Compagnucci) , del la pesca (El io Brutt i ) e del commercio (Bruno Fossatel l i )

con Vanessa Ghergo a curare i rapport i con le realtà estere. Durante l ’u l t imo di rett ivo di Re Stocco sono state r innovate, a distanza di 5 anni, le car iche associat ive. Nel di rett ivo f igu-rano 5 component i onorar i : Bernardo Mar inel l i , Michele Maccione, confermat i r i spett ivamente pres idente e v icepres idente, Marco Mar ia Bru-nett i , Sergio Cami l lett i e Giovanni Labate. Re-visore dei cont i è stato nominato Piet ro Recchi mentre i l ruolo di segretar io sarà r icoperto da Gianlu igi Marchionni. Lo scopo f inale del l ’asso-ciazione è quel lo di far diventare le Marche, in part icolar modo la ci t tà di Ancona, att raverso l ’enogast ronomia, i l punto di r i fer imento per i l tu r i smo regionale.

Alleanza per la qualità e il gusto

AnconA, tutti pAzzi per lo Street Food: 30milA invAdono il viAle

U na serata di gala come gustosa antepr i-ma al la due giorn i del lo St reet Food del Viale. Al r i s torante Passetto di Ancona, in

attesa del l ’apertura degl i s tand, s i è tenuta la premiazione del le aziende vinci t r ic i dei due concors i , per v in i in abbinamento al lo stocca-f isso al l ’anconetana e per ol i in abbinamento al pesce azzur ro, che s i sono svolt i lo scorso giugno durante I l V iale dei Sapor i . I r iconosci-ment i sono andati a Valter Cest in i , del l ’omo-nimo f rantoio, per i l Raggia Suase (premiato dal l ’economista ed ex senatore Nicola Ross i e dal pres idente di Coldi rett i Marche, Tomma-so Di Sante) , a Ter re Cortes i Moncaro per i l Verdicchio Riser va docg Vigna Noval i 2011 (Dor iano Marchett i , di rettore vendite del grup-po è stato premiato dal l ’onorevole Piergiorgio Carrescia e dal di rettore del l ’ Imt, Alberto Maz-zoni) e a Tenuta Spinel l i per l ’Of f ida Pecor ino docg Artemis ia 2013 (Eros De Carol is premiato dal l ’ambasciatore Fabio Pigl iapoco e dal pre-s idente del l ’Accademia, Mauro Bignami) . “Ol io e v ino – ha detto Alberto Mazzoni, pres idente del l ’ Imt - fanno grande i l S is tema Marche. In part icolare i l Verdicchio, che s i conferma i l v ino bianco più premiato dal le guide, è la locomo-t iva che r iesce a promuovere tutto i l ter r i tor io. Ins ieme al Pecor ino, rappresenta al megl io la nost ra regione” .

L’anteprima dello Street Food, gli Oscardel Gusto premiati al Passetto

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l’on piergiorgio carrescia e Alberto mazzoni premiano doriano marchetti (moncaro)

il senatore nicola rossi e tommasodi Sante premiano valter cestini

l’Ambasciatore Fabio pigliapoco e mauro Bignami premiano eros de carolis(tenuta Spinelli)

l’Assessore paola Giorgi e le autorità all’apertura dell’evento

delizie tra gli stand

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l’Ambasciatore Fabio pigliapoco e mauro Bignami premiano eros de carolis(tenuta Spinelli)

il presidente di re Stocco Bernardo marinelli con il maestro della cioccolata paolo Brunelli:cosa bolle in pentola?

l’Assessore paola Giorgi e le autorità all’apertura dell’evento

delizie tra gli stand

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Una nuova mani festazione per mettere in r i sal to le t radiz ioni cul inar ie del ter r i tor io marchigiano, la stor ia e r i scopr i re i gust i .

L’Ordine dei Cultor i del la Cucina di Mare Re Stocco sta lavorando per la pr ima ediz ione di Fr i t t i di Marca, evento food dedicato al le pie-tanze da immergere nel l ’o l io bol lente con part i -colare r i fer imento al pesce. I l per iodo ipot izzato è la f ine di apr i le 2015 a Falconara Mar i t t ima (Ancona) . I l perché del la locat ion è presto det-to. La r icchezza del la t radiz ione cul inar ia i tal ia-na der iva da secol i di t radiz ioni e esper iment i . Quel l i mess i in piedi dal la povera gente che, per soddis fare i l bisogno pr imar io di nut r i r s i , prendeva ciò che r iusciva ad avere a disposiz ione e lo t ra-s formava. La f r i t tu ra, ad esempio, permetteva una conser vazione più durevole del pesce. I l t raman-do orale, di generazione in generazione, uni to a tentat iv i di per fez ionamento e al reper imento di nuove mater ie pr ime ha fatto i l resto portando oggi la cucina Made in I taly a l ivel l i che tutto i l mondo ci inv idia. Gl i scambi più prof icui - per la quant i tà di abbinament i che sono r iusci t i a dare - avvenivano t ra i l mare e la ter ra. Con i pescivendol i che s i addentravano t ra le campagne p e r

aspettando il 2015Fritti di Marca,l’enogastronomia approda a Falconara

barattare i l pescato con i prodott i dei campi. A Falconara (Ancona) quest i v iaggi erano presso-ché quot idiani. La ci t tadina adr iat ica, una decina di chi lometr i a nord del capoluogo dor ico, è lo sbocco sul mare del la Val les ina, la fer t i le val lata del f iume Es ino. La ter ra che ospita, t ra le al t re, la produzione del celebre Verdicchio dei Castel l i di Jes i . I pescator i fa lconares i percorrevano tutt i i g iorn i la v ia Clement ina, aperta nel 1734 a f ianco del l ’asta f luv iale del l ’Es ino. Carrett i car ichi di pe-scato da barattare con verdure, f rut ta del l ’ent ro-ter ra. Scambi che hanno or igin i ant iche. Tanto che al la f ine del 1700 gl i abitant i del la zona prote-stano perché quest i scambi lasciano spesso le ta-vole del la r iv iera senza pesce. Le prede? Sogl iole, agugl ie, corbel l i , spigole, cefal i , angui l le, passe-re, pannocchie, seppie o t r ig l ie in mare. Anche la pesca in f iume non v iene disprezzata. Pescator i e pescivendol i del la zona organizzavano, l ’u l t ima domenica di novembre o la pr ima di dicembre, la festa di Sant ’Andrea Apostolo, protettore dei ma-r inai. La stor ia racconta anche dei pr imi tentat iv i di r i s torazione. Nel ‘600 in zona è già att iva l ’O-ster ia del la Grat icola, locale af f i t tato dai monaci del la chiesa di San Lorenzo e tutelata da ten-tat iv i di apertura di concorrent i nel le v ic inanze.

Verso i l 1750 viene permesso dal le autor i tà la vendita notturna del v ino ai pescator i che

tornano a ter ra. Già agl i in iz i del l ’800 s i contano quatt ro oster ie e nel

1850, dopo la l iberazione del commercio voluta da Benedetto XIV, s i aggiun-gono una decina di bet-

tole. Raccont i e t radiz ioni che oggi tornano a r iv ivere grazie a Fr i t t i di Marca.

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Le eccel lenze del l ’enogast ronomia marchigia-na su l la sponda opposta del l ’Adr iat ico per apr i re nuovi mercat i nel l ’ambito del la Macro-

regione Adr iat ico Ionica. È quanto stabi l i to dal di rett ivo di dicembre del l ’Ordine dei Cultor i del-la Cucina di Mare “Re Stocco” . L’ idea è quel la di al lest i re I l V iale dei Sapor i, kermesse del gusto ospitata da Ancona lo scorso giugno, anche nel le capital i del la Macroregione. Per questo l ’enoga-st ronomo Maur iz io Gioacchin i è volato a Ti rana per al lacciare contatt i con le autor i tà albanesi . Non s i t ratta di una delocal izzazione del l ’evento. S ia I l V iale dei Sapor i che lo St reet Food del-la Vi t tor ia sono stat i confermat i ad Ancona per i l 2015. L’of fer ta per i l capoluogo dor ico s i am-pl ia con l ’ar r ivo, previsto per i l 6/7/8 marzo, di Azzur ro Fest ival . L’ in iz iat iva s i pone l ’obiett ivo di accompagnare i v is i tator i al la scoperta di r icette e sapor i, valor izzando la conoscenza dei prodott i

i t t ic i del mare Adr iat ico abbinat i al le produzioni e al le colt ivazioni di tutto i l comparto agroal imenta-re. Anche un sempl ice sardoncino t rova la sua mi-gl iore esaltazione propr io con l ’abbinamento dei prodott i colt ivat i nel le nost re campagne. Confer-mate per questo le col laborazioni con l ’Accade-mia del lo Stoccaf isso al l ’Anconitana e con Coldi-rett i Marche mentre s i s tanno st r ingendo rapport i sempre più st rett i e cost rutt iv i con l ’ I s t i tuto Alber-ghiero A. Panzin i di Senigal l ia. Date pronte anche per I l V iale dei Sapor i (abbinato al Fest ival del lo Stoccaf isso, i l 26/27/28 giugno) e lo St reet Food del la Vi t tor ia (con i l coinvolgimento dei produttor i di Rosso Conero e dei bi r ra art ig iana del le Mar-che, 26/26/27 settembre) . Per quanto r iguarda la t rasferta estera de I l V iale dei Sapor i, s i pensa al la f ine di lugl io.

Re Stocco, missione a Tiranaper esportare le eccellenzemarchigiane

aspettando il 2015

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Pizza, NapoliSe cris i e pol i t iche di auster i tà hanno dimi-nui to i l gradimento dei ci t tadin i verso l ’Ue, c ’è un ’Europa che cont inua, invece, a essere

v is ta posi t ivamente nel dibatt i to: quel la agr ico-la, come ha dimost rato i l convegno organizzato al l ’Hotel Passetto dal la Coldi rett i Marche nel l ’am-bito del la mani festazione St reet Food del la Vi t-tor ia. Secondo un sondaggio Eurobarometro, i l 92% dei ci t tadin i cons idera la Pol i t ica agr icola comunitar ia, ovvero i progett i di sostegno agl i invest iment i nel le nost re campagne, un elemento “ importante per i l futuro” , mentre i l 75% dei nost r i connazional i è convinto che la Pac non s ia solo per gl i agr icoltor i ma of f ra benef ic i agl i ol t re 500 mi l ioni di res ident i nel l ’Ue. La pross ima program-mazione comunitar ia porterà nel le Marche f inan-z iament i per ol t re 1,5 mi l iardi di euro, compreso i l 2014, compres i i fondi del nuovo Piano di sv i-luppo rurale che ver rà varato a breve. Al l ’ incon-t ro hanno preso parte i l pres idente di Coldi rett i Ancona, Emanuele Befanucci, i l di rettore di Col-di rett i Marche, Pr isco Lucio Sorbo, e i l funz ionar io del la Regione Marche, Andrea Bordoni. Nel cor-so degl i inter vent i sono state i l lust rate le novità del la Pac, a cominciare dal l ’ int roduzione di una black l i s t di coloro che non possono benef ic iare dei pagament i di rett i che comprende aeropor-t i , ser v iz i fer roviar i , acquedott i , ser v iz i immobi l iar i , sport iv i e r icreat iv i , campeggi, con discrezione per gl i Stat i membr i di ampl iare l ’e lenco. Ma la nuova Pol i t ica agr icola mette per la pr ima volta, al centro la f igura del l ’agr icoltore at-t ivo, anche qui grazie a una battagl ia por-tata avant i da Coldi rett i , o l t re a r i ser vare maggiore attenzione a giovani e ambiente. Su quest ’u l t imo versante gl i agr icoltor i che hanno di r i t to al regime di pagamento di base dovranno r i spettare una ser ie di prat iche agr i-cole che prevedono divers i f icazione del le col-ture, mantenimento prat i permanent i e aree di in-teresse ecologico.

Scatta la petizione:

pizza Napoletana patrimonio

dell’Unesco

Coldiretti: “Agricoltura importante per ilfuturo dell’Europa”. Lo pensa il 92% degli italiani

Il convegno di Ancona

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C onsumatori attenti e responsabil i in f i la per proteggere la vera pizza napoletana. Come? Con una f i rma.

Anche allo Street Food del Viale è sta-ta proposta ai vis itatori la petizione per chiedere al l ’Unesco di eleggere la pizza napoletana a Patrimonio dell ’Umanità. Una partita già disputata ma persa, purtroppo, nel 2012. La pizza che tutt i conosciamo è già dal 2010 una Specialità Tradizio-nale garantita dall ’Unione Europea ma questo non basta a proteggerla. E in que-sto caso, i l cosiddetto Ital ian Sounding, la contraffazione i l lecita di prodotti del Made in Italy, ha vita facile. Basti pensare al caso di Pizza Hut, la nota catena ame-ricana della pizza che conta 12mila r isto-rante in oltre 100 Paesi. Nei giorni scorsi Pizza Hut ha r innovato i l menu aggiungen-do 11 nuovi t ipi di focacce (ci r i f iut iamo di chiamarle “pizze”) modif icando addir it-

tura gl i impasti. Lo spot che Pizza Hut ha messo in campo per reclamizzare i l suo prodotto potrebbe sconfinare nel l ’offesa. Le telecamere sono andate in provincia di Salerno e hanno fatto assaggiare i pro-dotti della catena a un gruppo di anziani pizzaiol i. Che naturalmente hanno risposto picche. I l messaggio che si vuole trasmet-tere è che Pizza Hut non piace agli i tal iani perché nel Belpaese, in generale, non pia-ce i l cambiamento che però, a sua volta, può essere delizioso. Si gioca malamente sul lo stereotipo – con tanto di mandolino di sottofondo - ma la frase più bella (e che dovrebbe servire da insegnamento al co-losso americano e chiudere la partita) la pronuncia un vegliardo in coppola nera: “This is good, but it ’n not pizza!” .Pizza, Napoli vsStates?

Pizza Hut si prende gioco dell’Italia

C onsumator i attent i e responsabi l i in f i la per proteggere la vera pizza napole-tana. Come? Con una f i rma. Anche al lo

St reet Food del la Vi t tor ia è stata proposta ai v is i tator i la pet iz ione per chiedere al l ’Unesco di eleggere la pizza napoletana a Patr imonio del l ’Umanità. Sono cent inaia le f i rme raccolte ad Ancona a sostegno di questa candidatura. L’ in iz iat iva, promossa da Coldi rett i Marche in-s ieme al l ’Associazione Pizzaiuol i Napoletani e al la fondazione UniVerde, ha att i rato tant is i smi c i t tadin i desideros i di tutelare l ’ ident i tà del-l ’ “ar te del la pizza napoletana” . Un modo per fare def in i t ivamente chiarezza su l l ’or ig ine i ta-l iana degl i ingredient i , su l le modal i tà di pre-parazione e garant i rne le condiz ioni ig ieniche e sanitar ie ott imal i . Una part i ta già disputata ma persa, purt roppo, nel 2012. La pizza che tutt i conosciamo è già dal 2010 una Special i tà Tradiz ionale garant i ta dal l ’Unione Europea ma questo non basta a protegger la. E in questo caso, i l cosiddetto I tal ian Sounding, la contraf-fazione i l leci ta di prodott i del Made in I taly, ha

v i ta faci le. Bast i pensare al caso di Pizza Hut, la nota catena amer icana del la pizza che conta 12mi la r i s torante in ol t re 100 Paesi . Nei giorn i scors i Pizza Hut ha r innovato i l menu aggiun-gendo 11 nuovi t ip i di focacce (ci r i f iut iamo di chiamar le “pizze”) modi f icando addir i t tu ra gl i impast i . Lo spot che Pizza Hut ha messo in campo per reclamizzare i l suo prodotto potreb-be sconf inare nel l ’of fesa. Le telecamere sono andate in provincia di Salerno e hanno fatto assaggiare i prodott i del la catena a un grup-po di anziani pizzaiol i . Che naturalmente hanno r isposto picche. I l messaggio che s i vuole t ra-smettere è che Pizza Hut non piace agl i i ta l iani perché nel Belpaese, in generale, non piace i l cambiamento che però, a sua volta, può esse-re del iz ioso. S i gioca malamente su l lo stereot i-po – con tanto di mandol ino di sottofondo - ma la f rase più bel la (e che dovrebbe ser v i re da insegnamento al colosso amer icano e chiudere la part i ta) la pronuncia un vegl iardo in coppo-la nera: “Th is i s good, but i t ’n not pizza! ” .

Scatta la petizione:

pizza Napoletana patrimonio

dell’Unesco

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La dieta mediterranea? + Low cost del fast foodxMangiare sano e italiano consente di risparmiare sulla spesa del carrello

rispetto ad un’alimentazione a base di junk food. Sono i dati di una ricerca condotta dall’Università di Bologna

Una sett imana di spesa acquistando pro-dott i del la dieta mediter ranea. A con-f ronto con una sett imana passata al fast

food. I r i su l tat i economici del la comparazione sono sorprendentemente sbi lanciat i a favore del made in I taly che r i su l ta, ol t re che più sa-lutare, anche meno gravoso per le tasche dei consumator i . La r icerca, i cui dat i sono sta-t i ant ic ipat i a novembre, par la di una spesa di 130 euro per una sett imana di past i in un fast food. Di contro, acquistando prodott i del paniere mediter raneo, s i spendono appena una 50ina di euro. E gl i i ta l iani? Al momen-to la dieta corrente è sbi lanciata e favor isce grass i e calor ie. In media la spesa al super-mercato costa ci rca 48 euro a sett imana. Ciò s igni f ica che spendendo appena 2 euro in più è poss ibi le cor reggere le abitudin i al imen-tar i , volgendole al sano e al l ’equi l ibr io. Due euro in più a sett imana equivalgono a 104 euro l ’anno. Vi sembra t roppo? Pensate però al la r iduzione dei cost i sani tar i . Mangiar bene equivale ad al lontanare i l per icolo di malat-t ie come l ’obesi tà, diabete, malatt ie cardio-vascolar i , osteoporosi, car ie dental i e anche alcune forme di cancro. Al momento la dieta degl i i ta l iani è r icca di grass i (37%) e povera di f ibre. Sono poco ut i l izzat i i legumi e i car-boidrat i non ar r ivano al 50%. Vuoi la cr is i , vuoi che i tempi per seders i a tavola sono sempre più r i s icat i, molt i i ta l iani mangiano fuor i casa e s i af f idano al le catene del cibo spazzatura. E quanto sono t ra gl i scaf fal i del supermercato scelgono male i prodott i or ientandosi t roppo poco, se non per n iente, su i banchi del l ’or to-f rut ta. La r icerca è stata condotta, come tes i di laurea, da Anastas ia Costant in i con relato-re Luca Falasconi, docente del Dipart imento di Scienze e tecnologie agroal imentar i del l ’U-nivers i tà di Bologna. I suoi contenut i sono sta-t i ant ic ipat i durante le Giornate del la Dieta Mediter ranea da Andrea Segre, di rettore del Dipart imento di Scienze e Tecnologie agroa-l imentar i . Da Bologna è stata lanciata l ’ idea di i s t i tu i re una Giornata Mondiale del la Dieta Mediter ranea. Un’al imentazione già r icono-sciuta patr imonio del l ’Unesco nel 2010 e che andrebbe insegnata nel le scuole f in da pr imi anni di apprendimento per evi tare emergenze come quel la del l ’obesi tà in fant i le (vedi art i -colo a lato, ndr) .

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La dieta mediterranea? + Low cost del fast foodx U

n terzo dei bambini i ta l iani è in sovrappe-so o in condiz ioni di obesi tà, una vera e propr ia malatt ia v is to che i l 7% dei bi lanci

sani tar i del l ’Unione Europea viene speso per af f rontar la. La stessa Organizzazione Mondiale del la Sanità l ’ha def in i ta “ un ’epidemia globa-le” . S i mangia t roppo e male dunque. In I tal ia, ol t re i l 10% dei bambini sono obesi mentre più del 22% sono in sovrappeso. Ser v i rebbe un la-voro congiunto per promuovere st i l i d i v i ta sani. Dal l ’ insegnamento del l ’Educazione Al imentare f in dal le scuole del l ’ in fanzia al la promozione del lo sport. Vero che t ra i l 2008 e i l 2012 sono diminui t i i tass i di incidenza ma la s i tuazione re-sta comunque preoccupante. Tra gl i adult i , 1 su 4 è in sovrappeso. Sopra i 64 anni la percen-tuale aumenta al 42%. Nel la regione più longe-va d ’ I tal ia, le Marche, Coldi rett i lancia l ’a l larme. “ I l 44,2% dei marchigiani adult i pesa più di quel che dovrebbe, con i l 33,7% in sovrappeso e i l 10,5% che ha problemi di vera e propr ia obe-s i tà - spiegano dal l ’associazione - A pesare è l ’addio al la dieta mediter ranea che, con pane, pasta, f rut ta, verdura, ext ravergine e i l t radiz io-nale bicchiere di v ino consumati a tavola in past i regolar i , hanno consent i to ai marchigiani di conquistare f ino ad ora i l record del la lon-gevità con una vi ta media di con una media di 80,8 anni per gl i uomin i e di 85,5 anni per le donne” . Problemi di peso anche t ra i giovani del la ter ra di Leopardi : t ra i 6 e i 17 anni, i l 25% ha problemi di peso.

L’Obesità “brucia” il 7% della spesasanitaria europea. Italia, il 33% deibambini ha problemi di peso

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I l Pecorino Crotonese diventa una dop. L’uf-f icial ità è arr ivata nei giorni scorso dopo la pubblicazione nella Gazzetta Uff icia-

le dell ’Unione Europea dell ’ iscrizione della produzione calabrese nel registro delle de-nominazione di origine protette. Con questo nuovo riconoscimento salgono a 267 le Dop e Igp ital iane registrate in ambito comuni-tario. Una notizia che arr iva a pochi gior-ni dall ’ iscrizione della Piadina romagnola e della salama da sugo tra le Igp. La “Salama da sugo”, prodotta in provincia di Ferrara, è un’ insaccato di carni suine nel la vescica naturale del suino, venduto crudo o cotto. I l terr itorio della Igp corrisponde a quasi tut-ta la provincia. Unica zone escluse, Goro, Codigoro, Lagosanto e Comacchio. Non ha bisogno di presentazioni, invece, la mit ica Piada Romagnola. Semplice e gustosa: fari-na, acqua, sale, grassi come vuole l ’antica tradizione, rotonda e saporita come tutt i la conoscono. Dalla punta dello Stivale, la Ca-labria, arr iva invece la nuova dop del Pe-corino Crotonese. Si tratta di un formaggio a pasta dura, semicotta, prodotto esclusi-vamente con latte intero di pecora. Tre va-rianti : f resco, semiduro, stagionato (oltre i 6 mesi) . Non vi basta? Al lora andiamo più a Sud. A Pantel leria, per l ’esattezza. Nell ’ isola sici l iana si pratica la colt ivazione della vite ad alberel lo. Questo t ipo di colt ivazione r i-sale al l ’antichità e rendeva possibi le i l rac-colto in quei luoghi scarsi di acqua o comun-que con condizioni sfavorevoli. Oggi questa pratica è stata r iconosciuta come Patrimo-nio dell ’Umanità. La novità in questione è che non viene tanto r iconosciuto lo Zibibbo quanto i l metodo per colt ivarlo. È la prima volta che accade. Un premio dunque non al prodotto ma alla funzione economica, al la cultura e al la storia degli isolani. I l dossier di candidatura è stato coordinato da Pier Luigi Petr i l lo - che aveva già seguito per i l Mini-stero delle polit iche agricole al imentari e fo-restal i l ’ iscrizione della Dieta Mediterranea e dei Paesaggi vit ivicoli delle Laghe Roero e Monferrato - con i l supporto del Comune di Pantel leria e degli agricoltori panteschi.

Arriva il riconoscimento europeo anche per la salama da sugo. L’Italia sale a quota 267 per dop e igp registrate. E all’Unesco la vite ad alberello di Pantelleria diventa Patrimonio dell’Umanità

Eccellenze Made in Italy,ecco la dop del PecorinoCrotonese e la Piadina Romagnola Igp

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Eliminare la mole di carta che ogni azienda deve pro-dur re per permess i e autor izzazioni, e 2 mi l iardi di invest iment i in t re anni. Ecco i l piano del Governo.

è stato denominato Agr icoltura 2.0 e, secondo i l min is t ro Maur iz io Mart ina “ s i t ratta di un inter vento importante di sempl i f icazione nel settore agr icolo, che int roduce sei st rument i innovat iv i per 1,5 mi l ioni di aziende. Att raverso la Domanda Pac precompi lata da marzo 2015 s i evi te-ranno perdite di tempo agl i sportel l i , con un ’operazio-ne s imi le al 730 precompi lato. Mett iamo in condiz ione 700mi la piccole imprese di inol t rare la domanda PAC con un sempl ice cl ick. S i potrà ant ic ipare al 100% i l pa-gamento degl i aiut i a giugno invece che a dicembre per ci rca 4 mi l iardi di euro su 1 mi l ione di domande PAC. Att raverso l ’Anagrafe unica le is t i tuz ioni condiv idono le in formazioni senza chieder le ogni volta, mentre con la Banca dei Cert i f icat i onl ine niente più f i le agl i sportel l i e

un r i sparmio st imato di c i rca 25 chi l i di carta per azien-da” . Prevista l ’Anagrafe unica per le aziende agr icole, un solo Fascicolo Aziendale per uni re i l piano coltura-le, ass icurat ivo indiv iduale e i l quaderno di campagna. Le imprese faranno una sola dichiarazione che sarà poi condiv isa t ra amminist raz ioni. Dichiareranno i l 50% di dat i in meno. Meno oner i burocrat ic i per sempl i f icare e per una maggiore ef f ic ienza dei control l i . Unica anche la banca dat i dei cert i f icat i : raccolta, durata e val idi tà del le cert i f icazioni saranno coordinate a l ivel lo naziona-le, evi tando al le aziende di presentare la stessa docu-mentazione a più sportel l i . A part i re dal 2016, un ’unica domanda di aiut i per Pac, Uma, Psr, eccetera. Consistent i anche gl i invest iment i : ben 2 mi l iardi di euro per i l t r iennio 2015-2017 per potenziare la produtt iv i tà, competi t iv i tà, favor i re internazional izzazione, start-up e nuova occupa-zione.

Meno burocrazia e 2 miliardi di investimenti: ecco il piano per l’agricoltura

ecco alcune novità:

Rivolto alle piccole e medie imprese, le coopertative agricole, le O.P., i consorzi di tutela e le grandi aziende che hanno quote partecipate del capitale di una società agricola, interviene attraverso un finanziamento pubblico agevolato fino a 15 anni. Questo strumento prevede nuovi investimenti per 264 milioni di euro.

CONTRATTI DI FILIERA

CONTRATTI DI DISTRETTO/FILIERARivolto anche alle reti di impresa, si basa sul finanziamento pubblico agevolato da 6 a 15 anni e su un contributo in conto capitale pari al 25% dell’investimento. Si prevede che possa generare nuovi investimenti per 384 milioni di euro.

Interventi finalizzati al sostegno di progetti di sviluppo industriale o commerciale e di internazionalizzazione. Prevede assunzione di quote di capitale e finanziamenti a medio-lungo termine. Può generare nuovi investimenti per 308 milioni di euro.

EQUITY A CONDIZIONI DI MERCATO

Copre fino al 70% (80% nel caso di un giovane imprenditore) dell’importo finanziato dalle banche entro 1 milio-ne di euro di garanzia. Con questo strumento si hanno nuovi investimenti per 510 milioni di euro.

FONDO DI GARANZIA A PRIMA RICHIESTA

Le banche erogano mutui finanziando il 70% dell’investimento, per metà utilizzando provvista raccolta dai mer-cati e per l’altra metà utilizzando la provvista agevolata del Fondo credito Ismea. Con questo strumento si hanno nuovi investimenti per 411 milioni di euro.

FONDO DI CREDITO

Acquisto di aziende agricole da parte di giovani neo-agricoltori. Prevede un contributo fino a 40.000 euro per l’abbattimento dei tassi si interesse sul leasing. Sono ipotizzabili nuovi investimenti per 183 milioni di euro.

START-UP

Interventi per favorire il ricambio generazionale. Prevede per gli agricoltori under 40 mtui per investimenti di miglioramento. Può generare nuovi investimenti per 100 milioni di euro.

SUBENTRO E IMPRENDITORIA GIOVANILE

Destinato a supportare i programmi di investimento di piccole e medie imprese. Interviene attraverso l’acquisi-zione di quote di partecipazione minoritarie di fondi di investimento privati. Prevede nuovi investimenti per 41 milioni di euro.

FONDO INVESTIMENTI

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Un’indagine dell ’ Ist i tuto di Servizi per i l Merca-to Agricolo Alimentare,

condotta lo scorso giugno, attesta come per i l 76% del-la popolazione ital iana sia di primo interesse conosce-re l ’origine e la qualità della carne che f inisce sul la pro-pria tavola.Bovinmarche con i suoi oltre 600 allevamenti in cui i l bovino marchigiano Doc viene al levato nel r ispet-to assoluto di tutt i i principi che caratterizzano la qualità del prodotto e la sua traccia-bil i tà, t iene presente questa necessità di base del s ingo-lo consumatore ital iano e dal 1987 si attesta come la si-gnora delle carni marchigiane d ’eccellenza. E così quando nel 2012 Bovinmarche, insie-me ad altr i due operatori di settore, r i leva un’azienda in cris i ad Amandola (Fermo) e fa nascere Carnimarche, spe-cial izzandosi nel la r istorazio-ne collett iva, lo fa in l inea con la sua mission: la qualità prima di tutto, anche quan-do si parla di r istorazione su larga scala. Carnimarche, un vero e proprio laboratorio di preparazione delle carni provenienti dagli al levamen-ti soci della Bovinmarche, nasce come riconversione di un’azienda in fal l imento e creazione di un nuovo sog-getto imprenditoriale in gra-do anzitutto di salvaguardare i l lavoro, scongiurando la di-soccupazione del personale precedentemente impiegato. Dalla sana collaborazione tra i dipendenti e i dir igenti

aziendali, è stato possibi le non solo tutelare i l lavoro ma soprattutto raggiungere una crescita importante in tempi di cris i. Con un fatturato an-nuo di circa 6 mil ioni di euro nel solo 2013, è oggi possi-bi le pianif icare un ampliamen-to aziendale in via di realiz-zazione con lo spostamento a Fermo in una struttura più grande e adeguata. Al la va-lenza sociale con cui nasce Carnimarche, si aggiunge un completamento sostanziale dell ’att ività di Bovinmarche, i l raggiungimento di fette di mercato nuove, quelle della r istorazione collett iva. Più di 6 mi l ioni i pasti che ogni anno vengono garantit i da Carni-marche. Mense scolastiche e aziendali, carceri e case cir-condarial i, ospedali, case di r iposo, caserme: in lungo e in largo per lo Stivale, la carne marchigiana di qualità arr iva nei piatt i di molt issimi i tal iani nei luoghi di lavoro, di studio, di degenza, di vita. Con Car-nimarche, la Bovinmarche rea-l izza un importante obiett ivo che va ad integrare la mission basi lare del consorzio: dive-nire “ambasciatr ice della car-ne marchigiana”. L’eccellenza del vitel lone bianco IGP su-pera i confini regionali e rag-giunge quella tavola lunga della r istorazione collett iva apportando quella qualità che spesso manca nelle gran-di mense. Dai comuni di Anco-na, Jesi, Fano, San Benedetto del Tronto, Fermo e Macera-ta, a quell i di Roma, Piacenza, Abbiate Grasso, Cinisel lo Bal-

samo, Salerno, Montesi lvano, Termoli, Frosinone, Fiuggi e Latina. Dalla mensa della Re-gione Marche o a quelle degli ospedali di Urbino, Sassocor-varo, Cagli e Sandro Pertini di Roma passando per le grandi mense aziendali romane come Mediaset, Esso, Findus e Mc-Quay Daikin. La stessa atten-zione che contraddist ingue Bovinmarche per i l s ingolo, viene impiegata da Carnimar-che non solo per la r istorazio-ne collett ività a l ivel lo nazio-nale ma anche, nel contesto regionale, per la r istorazione classica dei r istoranti e degli agritur ismi. Proprio al mondo degli agritur ismi, dove si im-piega tutto quanto prodotto dalla propria azienda agri-cola o materie prime a chi lo-metro zero, è focalizzata l ’at-tenzione di Carnimarche. Dai dati Istat dell ’ottobre 2014 si registra l ’ incremento del 2,1% delle aziende agritur ist iche con una concentrazione del 41,9% nelle regioni del Centro Ital ia. Si evince quindi come i l tur ista predil iga sempre più un contesto che mantenga intatta genuinità, terr itorio e tradizione, valori questi tutt i propri di Bovinmarche e del suo braccio operativo su lar-ga scala Carnimarche. Riforni-re operatori del settore della r istorazione collett iva con un prodotto di elevata qualità a prezzi competit ivi è i l diktat aziendale. Insomma, si scri-ve r istorazione collett iva e si legge qualità. Bovinmarche e Carnimarche docent.

Con Carnimarche, Bovinmarche diventa“Ambasciatrice della carne marchigiana”

L’azienda di Amandola fondata dal consorzio porta la qualità nella ristorazione collettiva

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U n centinaio di capi r isultano dispersi, 15 pecore sono state sbranate mentre una trentina

solo ferite. È i l bi lancio dell ’attac-co di lupi avvenuto nei primi giorni di dicembre in un al levamento del-la provincia di Ascoli. “Nell ’ult imo anno – racconta Antonio Ricciott i, al levatore della zona - abbiamo avuto almeno una quindicina di at-tacchi, tutt i documentati. Stavolta non è servito neppure i l recinto elettr ico in ferro. I lupi l ’hanno sal-tato e hanno attaccato i l gregge f ino a quando questo non ha sfon-dato la rete metall ica”. Ricciott i,

tra l ’altro, è i l presidente dell ’Apa, l ’Associazione provinciale al le-vatori. La strage di pecore segue l ’attacco registratopochi giorni prima a Montalto delle Marche, dove erano stati uccisi sette capi. “Una situazione ormai insostenibi le dinanzi al la quale la Regione deve dare r isposte dopo un si lenzio du-rato anche troppo – denuncia Pa-olo Mazzoni, presidente della Col-dirett i Ascoli Fermo -. E la delibera sui danni da lupi presentata con un anno e mezzo di r i tardo va a com-plicare ulteriormente le cose”.

I lupi colpiscono ancora:attaccato un gregge ad Ascoli. Allevatori sul piede di guerracontro la Regione

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L a raccolta di castagne è stata in r ipresa r i -spetto al lo scorso anno ma pur sempre de-ludente. L’o l io ha avuto i l suo bel daf fare t ra

epidemie e piogge tor renzial i . Tartuf i e funghi di contro s i t rovano in abbondanza e a prezz i dimezzat i . In generale i prezz i regist rano una diminuzione t ra i l ter zo t r imest re 2014 r ispet-to al t r imest re precedente. L’ I s tat ha cert i f icato un -1,8% sugl i acquist i dei prodott i agr icol i . I cal i più evident i s i hanno per patate patate (-11,8%), f rut ta (-14,6%) e v ino (-10,6%) . L’ I ta l ia ha v issuto un autunno molto più caldo r i spetto al passato e anche questo, al netto dei di-sast r i c l imat ic i, porta comunque modi f iche al le colt ivazioni. “ I l v ino i tal iano – evidenzia Col-di rett i – è aumentato di un grado negl i u l t imi 30 anni ma s i è ver i f icato nel tempo anche un

s igni f icat ivo spostamento del la zona di colt i -vazione t radiz ionale di alcune colture” . L’o l ivo è ar r ivato a r idosso del la Alpi, ad esempio. E nel la Pianura Padana s i colt iva oggi ci rca la metà del la produzione nazionale di pomodoro dest inato a conser va e di grano duro per la pasta, colture t ipicamente mediter ranee. Cam-biano anche le condiz ioni per la stagionatura dei salumi, l ’af f inamento dei formaggi e dei v in i . “Una s i tuazione che di fatto - conclude la Col-di rett i - mette a r i schio di est inz ione i l patr imo-nio di prodott i t ip ic i Made in I taly che devono le propr ie speci f iche caratter is t iche essenzial-mente o esclus ivamente al l ’ambiente geograf i -co comprens ivo dei fattor i umani e propr io al la combinazione di fattor i natural i e umani ” .

Clima, gli stravolgimenti si risentono anche a tavola

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T ra i tanti sapori natalizi pronti ad arr iva-re sul le tavole degli i tal iani nel periodo delle festività ce ne sono alcuni davve-

ro fuori dal comune. Un menu particolare per una situazione insolita è quello che attende Samantha Cristoforett i, prima donna ital iana a viaggiare nel lo spazio. L’Esa, l ’Ente Spa-ziale Europeo, ha infatt i un contratto con la Argotec, una ditta ital iana - di Torino, per l ’esattezza - che si è specializzata in Space Food. Cosa mangerà AstroSamantha (questo i l suo nick su Twitter)? Verdure, pollo, qui-noa, r iso, cereali soff iati, f rutta secca, spe-zie f ini, sgombro, gogj e mist i bacche e succo di mela. Argotec ha già servito menu spazial i agli astronauti Luca Parmitano e Alexander Gerst (Blue Dot Mission). AstroSamantha ha a disposizione un menu speciale con ingre-dienti semplici e facilmente reperibi l i . Cibo sano e low cost. I l menu è stato realizzato dallo chef Stefano Polato. Sul la stazione

stel lare non c’è freezer e quindi la conser-vazione dei cibi è aff idata al la l iof i l izzazio-ne o al la termosabil izzazione. Nel suo diario di bordo su internet, Samantha scrive che le scorte sono divise in verdura e minestre an-cora sigi l late o alimenti già in uso sigi l lati in cassette r igide. “ Quando cerco una minestra o una zuppa - spiega l ’astronauta - apro quella cassettina e vedo che cosa è in offer-ta: ho provato per esempio un’ott ima zuppa di lenticchie e dei gustosi asparagi! Quan-do la cassettina è vuota, s i va a recuperare la prossima borsa di verdure e minestre. Ma non prima della data in cui s iamo autorizzati ad aprir la! Questo per evitare che mangia-mo le scorte del prossimo equipaggio: sa-rebbe davvero pessima etichetta spaziale. Che cosa abbiamo oltre verdure e minestre? Senza andare a control lare, mi vengono in mente le categorie “ frutta e frutta secca”, “colazione”, “ contorni ”, “carne e pesce”.

Quello di Samantha sarà spaziale

Il menu di Natale ?

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Alcuni cibi sono pron-ti per es-sere con-sumati : per esempio le tort i l las o la frutta secca. Altre devono essere reidra-tati con acqua calda (per esempio la mia quiche di verdure di stamattina a co-lazione) o con dell ’acqua a temperatura am-biente (per esempio i cereali con mirt i l l i di ieri mattina). Altre vivande vanno invece soltan-to scaldate nel lo scaldavivande elettr ico, che ha la forma di una valigetta. Per esem-pio i miei pomodori con melanzane di oggi a pranzo!” . Sarà la stessa ital iana a decidere cosa prepararsi per i l pranzo di Natale. Lo

Quello di Samantha sarà spaziale

Il menu di Natale ?

Samantha Cristoforetti

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h a r i v e l a t o

D a - vid Avino, ad di Argotec. La missione, per la prima volta nel la storia dei voli spazial i, è fornita di un an-golo dove preparare i pasti. E presto nel lo spazio si potrà bere anche i l caffè espres-so (per la gioia anche di americani e russi presenti a bordo). Argotec e Lavazza stan-no per lanciare la prima macchina del caffè nel lo spazio, “ frutto di ben tre brevetti di alta ingegneria e tecnologia” spiega Avino.

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Fornire un ins ieme di dat i su l lo stato del l ’ar te del le att iv i tà tur i s t iche legate al la pesca nel-la Macroregione Adr iat ico Ionica, del inean-

do anal is i previs ional i e un piano di azione per lo sv i luppo sostenibi le di tal i att iv i tà nel per io-do 2014 – 2020. Sono quest i g l i obiett iv i del Progetto NEMO (NEtwork ing for the DevelopMent of mar i t ime tOur ism at EUSAIR level) approvato nel l ’ambito del programma di cooperazione euro-pea per l ’area mediter ranea, che vede la Regio-ne Marche nel ruolo di coordinatore. I l progetto, del la durata di un anno, ha come obiett ivo ge-nerale la gest ione sostenibi le del le r i sorse mar ine, l ’armonizzazione del le pol i t iche mar i t t ime integra-te e la valor izzazione del le zone cost iere. In co-erenza con i l concetto di “Cresci ta Blu ” e con i l potenziale di sv i luppo del le att iv i tà economiche mar i t t ime, i l partenar iato t ransnazionale di NEMO che coinvolge olt re l ’ I ta l ia, la Grecia e la Croa-z ia, sta lavorando sul la raccolta dat i re lat iv i al Pescatur ismo nel l ’area del la Macroregione Adr ia-t ico Ionica, al f ine di del ineare approcci e meto-dologie comuni e proporre or ientament i per po-tenzial i progett i futur i . In questa prospett iva nel le

Marche un incontro coordinato dal responsabi le del l ’u f f ic io Pesca mar i t t ima Ur iano Meconi, a cui hanno partecipato operator i , associazioni di ca-tegor ia e rappresentant i del le is t i tuz ioni. “NEMO – spiegano dal la Regione Marche - rappresenta un’occasione importante per proporre azioni st ra-tegiche e progett i per lo sv i luppo di tal i att iv i tà nei bandi del pross imo per iodo di programmazio-ne. Per cogl iere al megl io le opportuni tà of fer te e l ’ interesse most rato dai tur i s t i verso l ’ i t t i tu r i smo, è emerso durante l ’ incontro, occorrono azioni su più l ivel l i , da quel lo cul turale, al la sempl i f icazione amminist rat iva, dal coordinamento con le norme su l la r i s torazione, al la s icurezza. La pesca tur i smo - la cui discipl ina è stata r iv is ta nel corso del 2012 e del 2013 - integra l ’of fer ta tur i s t ica dei pescator i , di f ferenziando i l reddito e promuoven-do la profess ione anche con una ser ie di ser v iz i a ter ra, compresa la r icett iv i tà e la r i s torazione, coinvolgendo anche att iv i tà r icreat ive e cul tural i come i musei del mare e i centr i di valor izzare del patr imonio socio-cul turale r iv ierasco” .

ITTITURISMO ,LE MARCHE COORDINATRICI DEL PROGETTO NEMO

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Olio d ’ol iva e pesce: l ’un ione di ter-ra e mare che vale un tesoro non solo per la salute ma anche per i

ter r i tor i . Enr ico Lupi, pres idente del l ’Associa-z ione Cit tà del l ’Ol io, e Ettore Ianì , pres idente di Lega Pesca, hanno s iglato a Monter iggioni (S iena), nel l ’ambito del la tappa toscana del Gi-rol io d ’ I tal ia, un protocol lo di intesa che punta a fare di questo connubio di eccel lenza del Made in I taly agroal imentare i l protagonista non solo di un ’al imentazione sana e di un consumo responsa-bi le, ma anche del la valor izzazione tur i s t ica del la cul tura al imentare ed enogast ronomica del Paese. A distanza di quasi un decennio dal le pr ime for-me di col laborazione t ra ol iv icoltor i e pescator i avviate in L igur ia nel l ’ambito del la mani festazione Ol iol iva, v i è di più che un sempl ice salto di qua-l i tà del la col laborazione t ra le due Associazioni a l ivel lo nazionale. Sul tappeto v i sono anche e soprattutto le grandi potenzial i tà sottese al la at-

t ivazione di s inergie t ra i progett i europei (ent rambi del Programma ENPI CBC Bacino del Mediter raneo 2007-2013) che vedo-no coinvolte le due Associazioni. Da una parte, MED DIET (di cui ANCO è partner) per la promozione e valor izzazione del la Dieta Mediter ranea, r iconosciuta Patr imo-nio immater iale del l ’Umanità dal l ’Unesco nel 2010. Dal l ’a l t ra, READY MED FISH (di cui Lega Pesca è capof i la) , vol to a dare respi ro mediter raneo al la s f ida su l la mul-

t i funz ional i tà del l ’ impresa di pesca, come occa-s ione di nuova imprenditor ial i tà, giovani le e fem-min i le, e nuova occupazione che può giungere da un’att iv i tà mi l lenar ia come la piccola pesca art ig ianale. Progettual i tà important i che hanno permesso di consol idare una di f fusa rete di rap-port i nei Paesi del Bacino, ol t re a esper ienza e know how che potrebbero in futuro convergere su progett i comuni.

OLIO D’OLIVA E PESCE: UNCONNUBIO CHE VALE UN TESORO

Siena

Siglato protocollo traassociazione Città dell’olio e Lega Pesca

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Caccia e pesca,in 13mila a CarraraFiere

Carrara

Tre giornate intense per i Saloni Mondo Caccia e Mondo Pesca:workshop, conferenze e gare con iscrizioni devolute alle popolazioni colpite dal maltempo

M ondo Caccia e Mondo Pesca, i sa-loni che s i sono svolt i a CarraraFie-re dal 21 al 23 novembre, hanno

regist rato 13.000 vis i tator i , in l inea con le precedent i ediz ioni, seppure in una s i tuazione molto di f f ic i le, cons iderato che i l maggior numero di presenze v iene da Toscana, L igur ia ed Emi l ia Romagna, tutt i ter r i tor i che negl i u l t imi mesi hanno subito inondazioni con danni pesant iss i -mi e che ancora hanno di f f icoltà a tor-nare al la normal i tà . I l r i su l tato di queste t re giornate va perciò ben olt re i l valore dei numer i che partono da 110 esposi-tor i su 12.000 metr i quadrat i che hanno r ichiamato tant iss imi appass ionat i di due settor i popolar i e stor icamente molto f re-quentat i come dimost ra l ’ interesse r i scon-t rato. “ La scelta di svolgere i due saloni anche in un contesto di f f ic i le – hanno

commentato Fabio Fel ic i e Par is M a z z a n t i , r i s p e t t i v a m e n t e

pres idente e di rettore di CarraraFiere

- è

dettata dal la volontà di dare un segnale posi t ivo, di f iducia nel r i torno al la norma-l i tà anche per Carrara colpita dal l ’a l lu-v ione del 5 novembre e la nost ra intenzione è stata ben rece-pita s ia dagl i Esposi tor i s ia dal le Associa-z ioni del mondo del la caccia e del la pe-sca che hanno di-most rato g r a n -d e

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S i pesca da riva. Lanciando e recuperando con una speciale tecnica. Stiamo parlando del sur fcasting, pratica di pesca nata nelle acque dell ’Oceano Atlantico e arr ivata in Ital ia dove ha trovato terreno fert i le e numerosissimi appassionati. Secondo i dati della Fipsas di

Massa Carrara, presente a Mondopesca, circa 5000 agonist i e oltre 35mila praticanti. A Carra-raFiere, ovviamente, c’erano ampi spazi per le attrezzature adatte a questo genere di pratica. E anche per i l 2° Raduno Nazionale non competit ivo di Sur fcasting. Un evento organizzato or-ganizzato dal Sur fcasting Club I l Solito, di Massa-Carrara, che ha studiato anche un programma speciale per confrontare, imparare o insegnare metodi di pesca diversi. Secondo Stefano Sarti, presidente Fipsas Massa Carrara “ i nostr i pescatori hanno acquisito rapidamente i segreti del sur fcasting dimostrandosi fra i migl iori a l ivel lo internazionale con punte di eccellenza fra i pra-ticanti del sud che dispongono di spiagge adeguate per esercitare questo t ipo di discipl ina”. I l complesso f ierist ico, vicino al la spiaggia, è stato ideale in quanto a logist ica. DuranteMondo-Pesca in tanti s i sono cimentati in questa pratica. Anche quanti sono r iuscit i a prendere in mano una canna per la prima volta.

sens ibi l i tà e hanno colto l ’occasione per organizzare in iz iat ive nel segno del la so-l idar ietà raccogl iendo fondi per sostene-

re chi è stato colpito. È stata una mobi l i taz ione che ha dato ott imi

r i su l tat i e anche CarraraFie-re farà la sua parte devol-

vendo parte del r icavato del le bigl ietter ie” . Tante

le associazioni di ca-tegor ia che hanno

voluto partecipare al la t re giorn i . Fip-sas, Federcaccia, Coldi rett i , L ibe-ra Caccia, Enal Caccia, Arci Pe-sca L igur ia. Tutt i s i sono prodi-gat i per la buo-na r iusci ta del la m a n i f e s t a z i o n e . Promozione dei prodott i del la

ter ra, del mare e del le att rezzature profes-s ional i e sport ive. Non solo. Tra i padigl ioni s i è pensato anche al la sol idar ietà. Coldi-rett i , con un ’asta di pesce pescato su l l i to-rale, ha raccolto fondi da devolvere al le aziende agr icole colpite dal le al luv ioni. “ I l nost ro impegno – spiega Maur iz io Fant in i , di rettore del l ’associazione - è stato r ipa-gato s ia con una bel la partecipazione al l ’asta ma anche con l ’apprezzamento per i piatt i che abbiamo proposto in degusta-z ione nel nost ro spazio con i v in i di Candia e del le col l ine apuane mentre i nost r i chef hanno proposto ben 24 piatt i divers i ol t re a tenere lez ioni su l la s f i lettatura e prepara-z ione del pesce” . Grande partecipazione di pescator i di ogni età al le gare organiz-zate da Fipsas dove hanno avuto un ruolo di spicco le Fish ing Ladies, donne pesca-t r ic i che s i sono cimentate nel le diverse di-scipl ine. I l r icavato del le iscr iz ioni è stato consegnato ai responsabi l i del l ’ospedale pediatr ico Meyer di Fi renze.

SURFCASTING, PASSIONE PER OLTRE 40MILA ITALIANI

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Scatta la protesta dei pescatori.Affisso in tutte le Marcheun manifesto

I pescherecci che con le loro prue infran-gono non le onde bensì le dune di un deserto. Un Photoshop ad effetto che

rende bene l ’ idea del grado di esaspe-razione dei pescatori di Fano, nel le Mar-che, al le prese con i l mancato dragaggio del fondale del porto che danneggia i l comparto pesca cittadino. “Siamo sempre stati pronti al confronto – dicono da Coo-marpesca, Associazione Produttori Pesca Adriatica, Cooperativa Piccola Pesca e Consorzio Itt ico Fanese – e sempre lo sa-remo. Ma dove sono le r isposte delle Ist i-tuzioni, Regione e Comune di Fano, che ci hanno garantito in più occasioni? Noi le st iamo ancora aspettando”. E così è nata la campagna mediatica. Manifesti aff is-si in tutte le Marche con la scritta “Fano da terza città a primo deserto delle Mar-che”. È un deserto quello che avanza nel porto di Fano. Formato dai fanghi che si sono accumulati negli anni e che impe-discono i l transito ai pescherecci e al le imbarcazioni nel l ’ infrastruttura. La man-canza del dragaggio causa danno alle cooperative di pesca della marineria fa-nese, costrette nel tempo a doversi spo-stare in altr i porti per poter continuare a lavorare. “Oltre a un danno economico – proseguono le associazioni - tutta que-sta situazione provoca un’ indignazione morale come cittadini che vedono ledere i l proprio dir itto al poter compiere l ibe-ramente un’att ività imprenditoriale. Tut-te le associazioni della marineria fanese hanno, per questo, scelto di far aff iggere in questi giorni dei manifesti in città, con l ’eloquente immagine di un porto invaso dai fanghi e dalla sabbia. Gli stessi ma-nifesti sono stati messi anche ad Ancona. Un messaggio sempre più forte indir izzato al la pubblica amministrazione che, con creatività e lungimiranza, sta causando, nel porto fanese, la f ine delle att ività di pesca”.

il porto di Fanoè un deserto

Fango e sabbia,

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Tonno rosso,aumentate le quote pesca: +20%

L a Commissione internazionale per la conservazione dei ton-ni dell ’Atlantico ha approvato,

al la luce del parere del Comitato scienti f ico, la proposta della Com-missione Europea di un aumento del contingente di pesca del tonno ros-so. Una posizione sostenuta anche dall ’ I tal ia. I Paesi r iunit i nel la Com-missione hanno deciso un aumento di quasi i l 20% delle quote di pesca del tonno rosso ogni anno. Si passa da 13.500 tonnellate del 2014 a 19.296 tonnellate per i l 2016. Le quote per i l 2017 - inizialmente f is-sate a 23.155 tonnellate - saranno riviste sul la base dei r isultati della valutazione degli stock in program-ma per i l 2016. Una buona notizia, dunque, per i l comparto pesca del

settore che chiedeva con forza di r ivedere le quote al r ialzo. “Sono stati r ispettati gl i impegni presi dal Governo e le quote di pesca del tonno rosso saranno aumentate – afferma i l Sottosegretario al le poli-t iche agricole con delega alla pe-sca, Giuseppe Castigl ione - grazie al lavoro svolto dall ’ I tal ia in sede europea e internazionale e grazie anche ai sacri f ici fatt i f inora dai no-str i pescatori che hanno permesso la r icostituzione degli stock itt ici. L’obiett ivo che abbiamo raggiunto è infatt i in l inea con quell i generali della Polit ica comune della pesca, ovvero garantire una pesca soste-nibi le dal punto di vista ambienta-le, economico e sociale”.

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PAPPA FISH RADDOPPIA, ECCO L’EDIZIONE 2014/2015

Marche

Più adesioni per la campagna educativa alimentare per avvicinarei bambini di asili, elementari e medie sul consumo di pesce

www.pappafish.regione.marche.it

Cresce la famigl ia di Pappa f ish. La cam-pagna educat iva che la Regione Mar-che promuove, per i l secondo anno, nel le

scuole marchigiane per incent ivare i l consumo di pesce a chi lometro zero, ar r iva al suo secon-do anno coinvolgendo un numero maggiore di scuole. Numer i raddoppiat i . Quest ’anno s i con-tano 42 Comuni, 282 scuole, 25mi la alunni men-t re lo scorso anno scolast ico avevano ader i to 22 Comuni, 120 scuole per ci rca 10.000 scolar i Promossa dal l ’assessorato regionale al la Pesca in col laborazione con i Comuni per int rodur re i l pesce f resco locale nel le mense scolast iche, e abituare i bambini al consumo del prodotto che ar r iva dal la f i l iera corta marchigiana anche con progett i didatt ic i e laborator i creat iv i , Pappa f ish è f rut to di un invest imento di 700mi la euro di fondi Fep. Anche i l capoluogo di regione, An-cona, ha ader i to a questa in iz iat iva che è stata apprezzata anche dal Min is tero per le Pol i t iche Agr icole. Abituare i bambini al consumo del pe-

sce pescato che ar r iva nel le mense dal la f i l iera corta marchigiana anche con progett i didatt ic i e laborator i creat iv i : questo l ’obiett ivo pr incipa-le del la campagna che forn isce un ass is t anche al l ’economia locale di cui la pesca cost i tu isce parte del la stor ia e del la cul tura. “Grazie a una maggiore conoscenza del pescato - ha spiegato l ’assessore al la Pesca, Sara Giannin i - ai labora-tor i e al consumo s i è r idotto lo spreco di pesce nei piatt i dei bambini, calato al l ’11%” . Come ben sanno molt i genitor i , non è faci le far mangiare del pesce ai bambini, nonostante l ’ importanza di tale al imento nel la loro dieta, s ia perché contengo-no proteine di al to valore biologico, v i tamine im-portant i per la loro cresci ta e abbondant i acidi grass i insatur i e pol insatur i ut i l i per la prevenzione del le malatt ie cardivascolar i , s ia per combattere l ’epidemia di sovrappeso e obesi tà che colpisce compless ivamente più di uno scolaro su t re.

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Puglia

BLUE DAY: 1 MILIARDO DI EURO PER LA PESCAFINO AL 2020

S i è tenuto presso i l porto di Augusta i l “Blue day ”, evento internazionale sul la pesca, durante i l quale sono stati tratta-

ti temi central i per i l settore, come la crescita sostenibi le, l ’ innovazione e lo svi luppo delle potenzial ità ancora inespresse del comparto. “Un mil iardo di euro della nuova programma-zione – ha affermato nel suo intervento i l Mini-stro Maurizio Martina - e con la r iprogramma-zione delle r isorse residue vogliamo incidere per contrastare la cris i e dare un futuro con-creto al l ’ intera f i l iera itt ica; inoltre, s iamo a lavoro con una task force apposita del Mini-stero che collabora con le Regioni in r i tardo per evitare i l disimpegno dei fondi e gestire al meglio le r isorse. È necessario sempli f icare le att ività del settore sia dal punto di vista burocratico che amministrativo in modo tale da accompagnare le imprese itt iche in un percorso di crescita. L’ obiett ivo principale è sostenere l ’occupazione, i l reddito e l ’att ivi-tà stessa dei nostr i pescatori, r i lanciando la pesca in termini strategici attraverso un pro-getto complessivo di medio e lungo periodo”. Proprio in quest ’ott ica e nel ruolo di Presi-denza di turno del semestre Ue, i l Governo ha invitato la Commissione europea a promuove-re un lavoro concreto di coordinamento con i Paesi r ivieraschi e mediterranei, in Adriati-

co come al Sud, per migl iorare i rapporti e attuare polit iche coordinate che possano al contempo tutelare le r isorse itt iche e correg-gere alcune problematiche di competit ività che oggi si evidenziano. È stata una giorna-ta di r i f lessione di dibattito e dialogo sul le opportunità offerte dalla blue economy in Si-ci l ia. L’ intenzione annunciata dal Governo è quella di puntare su una r innovata central ità del Mediterraneo nelle polit iche europee, a partire da quelle per i l mare, tanto sotto i l profi lo della pesca, quanto sotto quello del-la sicurezza, della tutela della biodiversità e della sostenibi l i tà. “La pesca maritt ima è per molt i un argomento che dif f ici lmente supera l ’ambito degli addetti ai lavori, ma r icopre importanti aspetti economici. Dobbiamo fare – ha concluso Martina - un salto di qualità, pensando al ruolo che la pesca può giocare come laboratorio di att ività condivise negli spazi marini. La crescita blu e la sicurezza ali-mentare si basano su diverse componenti, s ia economiche che polit iche. La chiave per ave-re successo è la sinergia tra tutte, puntando decisamente anche su tecnologie innovative e moderne. I l futuro passa per l ’ integrazione necessaria di tutt i gl i attori del mare in una visione unica, di polit ica e di strategia”.

L e vie per la mult i funzionalità della pesca artigianale nel Mediterraneo partono dalla Puglia, protagonista

per l ’ I tal ia, con Regione, IAMB e i suoi pescatori, del progetto UE “Ready Med Fish” ( leader applicant Lega Pesca) co-f inanziato dal Programma Europeo ENPI CBC MED. I partner si sono incon-trati a Tricase (Lecce), presso l ’asso-ciazione Magna Grecia Mare, con una presenza d ’eccezione. A sottol ineare i l r i l ievo internazionale di questo ap-puntamento c’era infatt i i l segretario del Consigl io Generale per la Pesca nel Mediterraneo (GFCM) della FAO, Mr Abdellah Srour, insieme a una rap-presentanza del ministero marocchino. La prospettiva che i r isultati del pro-getto READY MED FISH (attualmente in corso con la collaborazione di Egit-to, Libano e Tunisia) possano essere oggetto di una r i f lessione più ampia

a l ivel lo di bacino ha rappresentato una grande sf ida su cui ha fatto con-vergere l ’ interesse e la sensibi l i tà del GFCM/FAO nel perseguimento dei suoi obiett ivi ist i tuzionali di svi luppo soste-nibi le della f i l iera itt ica mediterranea. Oltre agli interventi sul la formazione, che interesseranno 80 operatori del comparto itt ico nei 4 Paesi, i l progetto READY MED FISH ha inteso contribuire al la definizione di un moderno quadro normativo che consente di superare gl i ostacoli ed i vincoli che attualmente frenano, nel le due sponde, lo svi lup-po della diversi f icazione delle att ivi-tà di pesca artigianale (pescaturi-smo, itt i tur ismo, r istorazione, vendita diretta,eccetera) come occasione di nuova imprenditorial ità e nuova occu-pazione.

Italia, Egitto, Libano e Tunisia per ridisegnare il futuro dellapesca nel Mediterraneo

Sicilia

PAPPA FISH RADDOPPIA, ECCO L’EDIZIONE 2014/2015

Più adesioni per la campagna educativa alimentare per avvicinarei bambini di asili, elementari e medie sul consumo di pesce

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I FORNI NEOLITICIDI PORTONOVO

Nel sito neolitico di Fosso Fontanaccia, nei pressi di Portonovo, in un’area di circa 500 mq, sonovenuti alla luce 22 forni a cupola con base circolare, scavati lungo il pendio collinare nellaformazione naturale. La forma delle strutture richiama quella degli attuali forni da pane e da pizza.La dottoressa Cecilia Conati, docente di Preistoria e Protostoria all’Università La Sapienza di Roma,sta dirigendo scavi.

Foto Università di Roma La Sapienza

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I FORNI NEOLITICIDI PORTONOVO

La base dei forni ha un diametro medio di 1,80-2 metri e l’altezza, nei forni conservati, è di circa 50 centimetri. Negli scavi del 2006, all’interno di due forni, sono state rinvenute le sepolture di tre individui adulti, conservate solo parzialmente. Lo studio antropologico ne ha evidenziato il buono stato di salute, tanto che uno degli inumati aveva raggiunto i 50 anni, un’età ragguardevole per quei tempi. Nel 2012, in un’area all’aperto vicino ai forni è venuta alla luce una sepoltura ad incinerazione di una donna di circa 20 anni. I resti della pira erano stati raccolti con cura in un contenitore di materiale organico che non si è conservato. I materiali archeologici sono costituiti da frammenti di ceramica, lame e lamelle in selce, macine e pestelli in pietra. Vi sono anche pochi frammenti di ossidiana, proveniente da Lipari.

Le datazioni al radiocarbonio permettono di collocare con precisione la vita del sito in un arco di tempo di circa 150 anni, intorno alla metà del VI millennio a.C., cioè circa 7500 anni fa.

Si tratta di comunità di primi agricoltori, che coltivavano cereali e leguminose e allevavano animali domestici: infatti, all’interno di alcuni forni sono stati ritrovati semi di orzo carbonizzati e resti di pecora, maiale e bue.

L’analisi delle temperature indica che non venivano superati i 500 gradi, suggerendone l’impiego per il trattamento e la cottura di alimenti, escludendo quella della ceramica.

Non abbiamo ancora una risposta a questa domanda. Sicuramente queste strutture erano molto fragili e soggette a crolli, ed era più facile costruirne di nuove piuttosto che ripararle. Ma rimane da capire perché venissero realizzate così vicine le une alle altre.

Finora non sono state ritrovate, in prossimità dei forni, tracce di capanne o villaggi, ma proseguendo lo scavo, sarà possibile raccogliere nuovi dati per interpretare meglio questo sito, unico nell’ambito della preistoria del Mediter-raneo.

A che periodo risalgono?

Chi ha costruito i forni?

Quale funzione avevano?

Erano forse forni utilizzati da più gruppi o famiglie che popolavano il territorio circostante e che frequentavano il sito in occasione di attività o rituali collettivi?

Perché tanti forni in uno spazio così ridotto?

ANCONA)

Come si presentano i reperti?

“Sito unico in tutto il Mediterraneo"""“

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Una fortunata compresenza di mutevoli e favo-revoli fattori climatici, idrografici e geomorfolo-gici hanno caratterizzato la storia del monte

Conero e permettendo la presenza dell’uomo in ma-niera quasi ininterrotta, a partire dal Paleolitico. L’ente Parco del Conero ha di recente intrapreso un corag-gioso percorso verso una più attenta conservazione e valorizzazione del suo ricco patrimonio archeologico, per farlo divenire generatore di turismo sostenibile e nuova risorsa economica e occupazionale. Ha inoltre promosso, in stretta collaborazione con la Soprinten-denza Archeologica delle Marche e la Regione, un intenso lavoro di studio, divulgazione e valorizzazione del patrimonio culturale, archeologico del territorio. Compito non facile. Molti dei siti, pur di notevole inte-resse, sono sconosciuti al pubblico e non fruibili. Spes-so accade che il visitatore si trovi a passeggiare o addirittura a parcheggiare la propria auto sopra una necropoli di età picena, senza rendersene conto. Le innumerevoli testimonianze emerse negli ultimi anni, gra-zie all’attento lavoro di tutela e controllo della Soprin-tendenza hanno fatto emergere una maggiore consa-pevolezza del valore di questo patrimonio pubblico a tal punto da stimolare da una parte l’interesse del privato che lo vede come nuova risorsa economica ed occupazionale e, dall’altra, del pubblico che sta lavorando verso un ambizioso progetto di realizzazio-ne del “Parco Archeologico del Conero”. Attualmente si stanno cercando finanziamenti utili alla stesura della Carta Archeologica del Parco del Conero da inseri-re nel Piano del Parco. Grazie al progetto PARCHI E AREE ARCHEOLOGICHE, promosso e finanziato dagli assessorati alla Cultura e all’Ambiente della Regione Marche, è stato possibile inserire nel percorso esposi-tivo del Centro Visite del Parco, un ampio contributo alla storia del Monte Conero ed una sezione dedica-ta all’archeologica caratterizzata dalla ricostruzione di una tomba picena. La loro funzione è di indirizzare le migliaia di persone che visitano il Parco e le scola-

Arresche che partecipano alle attività del Cea (Centro di Educazione Ambientale), a visitare il Museo Arche-ologico di Ancona, l’Antiquarium di Numana, l’Area Archeologica I Pini di Sirolo, le incisioni rupestri di Pian dei Raggetti, il Museo Naturalistico di S: Lucia del Pog-gio e gli altri siti di interesse. Sono stati creati 10 pan-nelli didattici delle più note emergenze archeologiche e storico-artistiche del Conero con immagini, testi e ricostruzioni grafiche inediti. Realizzati da archeologi e storici dell’arte che da anni lavorano e studiano il Co-nero, nascono come importanti ausili per progettare e strutturare un museo diffuso. A settembre Slow Food Ancona e Conero hanno organizzato un convegno, all’hotel La Fonte di Portonovo, per presentare i risultati delle indagini condotte dall’università La Sapienza di Roma sul sito neolitico di Fosso Fontaccia del Poggio. Scavi che partono da lontano. Nel 1999 l’archeolo-ga Mara Silvestrini, funzionario della Soprintendenza marchigiana, a seguito di alcune segnalazioni e ricer-che di superficie, effettua i primi saggi di scavo sco-prendo il sito di età neolitica. Nell’aprile del 2011 la concessione di scavo a La Sapienza apre nuovi sce-nari. Gli scavi, diretti dalle prof Alessandra Manfredini e Cecilia Conati Barbaro, sono stati possibili anche per all’impegno di molti studenti, laureandi e dottorandi e per l’interesse ed il sostegno di Rodolfo Taglierini, pre-sidente della coop Terre del Conero, che ha messo a disposizione le strutture per ospitare i ricercatori. Le indagini hanno permesso la raccolta e la divulgazione di dati di grande valore storico e scientifico, favoren-do l’integrazione del turismo archeologico culturale con quello enogastronomico. Il lavoro da compiere è ancora lungo, ma quello che occorre è riuscire a diversificare l’offerta turistica destagionalizzandola, dando occupazione e nuove forme di economia al nostro meraviglioso Parco a garanzia di una più pun-tuale tutela del territorio e del paesaggio.

I L PARCO NATuRALE DEL CONERO,PAESAggIO ED ARChEOLOgIACOME RISORSA ECONOMICA

di Filippo InvernizziArcheologo, Ufficio Cultura Ente Parco Regionale del Conero

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