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TecnoMedia Periodico mensile. Anno XII n. 46 - Sped. in Abb. to Postale comma 20 lett. B art. 2 Legge 23/12/96 n. 662 Roma (Romanina) - Reg. Trib. Roma n. 357 del 11-08-2003 - Iscrizione ROC n. 4753 Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali - Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali ADN Kronos Adobe Systems Agenzia Giornalistica Italia Agfa-Gevaert AMC - Atex Media Command Ansa APCom Telecom Media News Creo Italia Denex Systems Technology Ecrm EidosMedia Elettra Energy Workflow System Eschergrad Ferag Italia Fujifilm G.M.D.E. Goss International HiT Media & Publishing Idab-Wamac International Interstrap Kodak Polychrome Graphics LinkService Lüscher MAN Roland Mima films Müller Martini Napp Systems NTG Digital R.G. Recmi Sap Italia Segbert Sinedita SMB Schwede Maschinenbau Technotrans Techsage Tecsa Telpress Tera Teufelberger Tolerans Unisys Italia Xeikon Visita il nostro sito Internet: http://www.ediland.it FILO DIRETTO LE AZIENDE INFORMANO Numero 46 - settembre 2005 Record di presenze per Ifra Italia 2005 Quasi duecento partecipanti per l’ottava edizione dell’evento organizzato da Ifra, Fieg e Asig e svoltosi a Catania dal 22 al 24 giugno. Al centro del dibattito l’evoluzione dei prodotti in rapporto ai mutati profili e stili di vita dei lettori, e le strategie da adottare per attirare più pubblicità sui quotidiani. Lettori e prodotti: come cambiano i mercati ....................... a pagina 4 Pubblicità e quotidiani: le strategie per il successo.......... a pagina 11 Una “edicola digitale” per i quotidiani on line Si chiama InEdicola il servizio web del gruppo Poligrafici Editoriale che consente agli abbonati l’accesso unificato alle testate quotidiane del gruppo ed al loro archivio digitale. a pagina 15 Il grande puzzle dell’informazione multi-canale Nel corso di un seminario organizzato da Unisys opinioni a confronto su come cambia l’industria editoriale, chiamata a misurarsi con un pubblico che si muove senza sosta tra carta stampata, televisione, internet. a pagina 19 Lo standard CQ2? Funziona! I primi test indipendenti sullo standard Asig-Ifra, condotti dall’Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Padre Monti” di Saronno, hanno evidenziato un sensibile miglioramento dei livelli qualitativi del colore. a pagina 22 Un sistema editoriale per i contenuti pubblicitari Una soluzione di Content Management System per la pubblicità di quoti- diani e periodici interamente “made in Italy”: ce l’ha illustrata in anteprima Mosé Giacomello, presidente di HiT Media & Publishing. a pagina 24 Nuovo assetto proprietario per Sinedita TecnoMedia intervista Paolo Agus e Patrizio Callegari, soci fondatori della software house torinese, che hanno recentemente rilevato il 100% della proprietà. a pagina 27 Editoria online: panorama e tendenze Ad oltre dieci anni dallo sbarco su Internet dei quotidiani italiani, durante i quali i contenuti editoriali sono stati offerti per lo più gratuitamente, cominciano a farsi strada le offerte di servizi a pagamento. a pagina 30 MediaForm ................................................................................ a pagina 34 Lavoro & Sicurezza .................................................................... a pagina 39 Media Insider ............................................................................. a pagina 44 Le Rubriche

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Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali

ADN KronosAdobe SystemsAgenzia Giornalistica ItaliaAgfa-GevaertAMC - Atex Media CommandAnsaAPCom Telecom Media NewsCreo ItaliaDenex Systems TechnologyEcrmEidosMediaElettraEnergy Workflow SystemEschergradFerag ItaliaFujifilmG.M.D.E.Goss InternationalHiT Media & PublishingIdab-Wamac InternationalInterstrapKodak Polychrome GraphicsLinkServiceLüscherMAN RolandMima filmsMüller MartiniNapp SystemsNTG DigitalR.G.RecmiSap ItaliaSegbertSineditaSMB Schwede MaschinenbauTechnotransTechsageTecsaTelpressTeraTeufelbergerToleransUnisys ItaliaXeikon

Visita il nostro sito Internet:http://www.ediland.it

FILO DIRETTOLE AZIENDE INFORMANO

Numero 46 - settembre 2005

Record di presenze per Ifra Italia 2005Quasi duecento partecipanti per l’ottava edizione dell’evento organizzato da Ifra, Fieg e Asig e svoltosi a Catania dal 22 al 24 giugno. Al centro del dibattito l’evoluzione dei prodotti in rapporto ai mutati profili e stili di vita dei lettori, e le strategie da adottare per attirare più pubblicità sui quotidiani.

Lettori e prodotti: come cambiano i mercati ....................... a pagina 4Pubblicità e quotidiani: le strategie per il successo .......... a pagina 11

Una “edicola digitale” per i quotidiani on lineSi chiama InEdicola il servizio web del gruppo Poligrafici Editoriale che consente agli abbonati l’accesso unificato alle testate quotidiane del gruppo ed al loro archivio digitale.

a pagina 15

Il grande puzzle dell’informazione multi-canaleNel corso di un seminario organizzato da Unisys opinioni a confronto su come cambia l’industria editoriale, chiamata a misurarsi con un pubblico che si muove senza sosta tra carta stampata, televisione, internet.

a pagina 19

Lo standard CQ2? Funziona!I primi test indipendenti sullo standard Asig-Ifra, condotti dall’Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche “Padre Monti” di Saronno, hanno evidenziato un sensibile miglioramento dei livelli qualitativi del colore.

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Un sistema editoriale per i contenuti pubblicitariUna soluzione di Content Management System per la pubblicità di quoti-diani e periodici interamente “made in Italy”: ce l’ha illustrata in anteprima Mosé Giacomello, presidente di HiT Media & Publishing.

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Nuovo assetto proprietario per SineditaTecnoMedia intervista Paolo Agus e Patrizio Callegari, soci fondatori della software house torinese, che hanno recentemente rilevato il 100% della proprietà.

a pagina 27

Editoria online: panorama e tendenzeAd oltre dieci anni dallo sbarco su Internet dei quotidiani italiani, durante i quali i contenuti editoriali sono stati offerti per lo più gratuitamente, cominciano a farsi strada le offerte di servizi a pagamento.

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MediaForm ................................................................................ a pagina 34

Lavoro & Sicurezza .................................................................... a pagina 39

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Le Rubriche

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Notizie dall’Italia e dal mondotutti i giorni, 24 ore al giorno.Informazione e tecnologia ai massimi livelli: nata dalla partnership

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lo spazio di un’informazione puntuale, affidabile e innovativa,

con particolare attenzione ai temi della politica, dell’economia,

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TecnoMediaPeriodico della ASIG

Associazione Stampatori Italiana Giornali

Via Sicilia 125, 00187 Romatel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489

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Direttore responsabile Carlo Lombardi

RedazioneSalvatore Curiale - Luca Michelli

hanno collaborato a questo numeroMarco Brogi, Giuseppina Ciaccia, Mariapaola Cullmann,

Giulia Maria Leone, Antonietta Strada.Segreteria di Redazione

Elga Mauro

Registrazione del Tribunale di Roma n. 357 del 11-08-2003Iscrizione al Registro Operatori della Comunicazione n. 4753

© ASIG Service S.r.l. - 2004 - Tutti i diritti riservatiSede legale: via Ariosto 24, 00185 Roma

StampaSpedalgraf

Via dello Scalo Tiburtino 1 - 00159 Roma

Questo numero è stato chiusoin redazione il 20 settembre 2005

TecnoMedia è consultabile in Internet sulla banca dati Ediland (http://www.ediland.it/archive/psengine.asp)

L’editorialedi Carlo Lombardi

Il successo era annunciato; ma i risultati raggiunti con la ottava edizione di Ifra Italia, svoltasi a Catania dal 22 al 24 giugno, hanno superato ogni previsione. I numeri hanno il loro peso; e i quasi duecento partecipanti al Convegno (nuovo record rispetto ai ragguardevoli traguardi raggiunti a Napoli e a Firenze) testimoniano del grande interesse per i temi proposti dagli organizzatori, ma non dicono tutto. Catania e la Sicilia hanno indubbiamente esercitato un richiamo particolare e le due stupende serate che hanno aperto il Convegno e preceduto la sessione conclusiva hanno contribuito a ravvivare un clima già ricco di spinta partecipativa. Si è trattato, peraltro, di due iniziative che hanno esaltato lʼimpagabile ospitalità de La Sicilia e degli altri editori dellʼIsola e che hanno testimoniato un rapporto con i fornitori di tecnologie che, nel nostro Settore, va ben oltre i tradizionali canoni commerciali.

Le premesse per un risultato di eccezione, dunque, non mancavano. Ma, alla fine, su tutto ha prevalso la ricchezza del dibattito, la caratura professionale dei relatori e degli interventi, la lucidità con la quale sono andati annodandosi i vari momenti del confronto. Si è parlato di prodotto informativo e di lettori, della evoluzione dei mercati in Europa e in Italia. Ed è emerso con naturalezza il tema delle strategie da

affrontare per preservare e per rafforzare il ruolo del giornale, dotandolo delle indispensabili risorse anche sul versante pubblicitario.

Ad esporre le loro esperienze e a suggerire percorsi innovativi sono stati esponenti di spicco del marketing, della gestione dʼimpresa, del mondo pubblicitario. Gli scenari tradizionali di Ifra Italia hanno, quindi, subito un naturale adeguamento; e la scelta non poteva essere diversa. Gli anni della ristrutturazione tecnologica in funzione della trasformazione del processo produttivo sono, ormai, un ricordo lontano. La strategia che orienta le imprese editoriali si propone, oggi, traguardi più ambiziosi, in un contesto nel quale lʼindustria dei contenuti esprime un sistema di media integrabili e tra loro complementari. L̓ esperienza di ogni giorno evidenzia, in ogni caso, per il quotidiano potenzialità nuove, notevoli capacità di corrispondere ad un mercato con esigenze differenziate. Il Convegno di Catania si è fatto interprete della maturata struttura e del rinnovato orientamento della impresa editoriale, delle sue capacità di mettere a punto e di realizzare una politica capace di coniugare correttamente tecnologia, prodotto e mercato.

Il “full color” è stato, naturalmente, uno dei temi dominanti del Convegno. Attualmente, i giornali che hanno realizzato il “full color” riservano alla quadricromia mediamente circa metà degli spazi, sia quelli occupati dallʼinformazione che quelli che ospitano avvisi pubblicitari. Lettori e inserzionisti chiedono ancora più colore, formati più maneggevoli, scelte grafiche e di contenuto che stimolino maggiormente la lettura. Ifra Italia, anche sotto questo aspetto, ha contribuito ad alimentare un dibattito che richiede incessanti verifiche.

Della realtà italiana si è reso autorevole referente il presidente FIEG Boris Biancheri, a testimonianza della ricchezza di contributi della quale ha beneficiato l e̓dizione catanese di Ifra Itallia. Mai come in questa occasione la FIEG è stata protagonista del Convegno che costituisce ormai un affermato appuntamento nel calendario internazionale. Né può essere trascurato il contributo offerto dalla Federazione Concessionarie di Pubblicità e dagli autorevoli esperti che hanno messo a confronto situazioni ed esperienze italiane con le realtà proprie delle strutture editoriali e pubblicitarie europee.

I due giorni del Convegno di Catania - in conclusione - hanno notevolmente arricchito il nostro bagaglio di conoscenze e ci hanno indicato con chiarezza l e̓sigenza di rafforzare i vincoli di collaborazione tra tutte le strutture e le organizzazioni impegnate a costruire per la stampa - e in particolare per il quotidiano - un solido futuro.

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Lettori e prodotti:come cambiano i mercatiin Italia ed in Europa

Inaugurata da una crociera fra i gusti della Sicilia, e le acque del golfo di Catania, l’ottava edizione di Ifra Italia ha puntato i riflettori sui prodotti editoriali e sulla pubblicità. Di fronte ad una platea di quasi duecento partecipanti (nuovo record della manifestazione) amministratori delegati, dirigenti editoriali e responsabili della pubblicità italiani e stranieri si sono alternati con relazioni ed interventi a tavole rotonde per delineare i confini dello sviluppo dell’industria dei quotidiani nei prossimi anni. Molti gli argomenti toccati, ai quali dedichiamo due articoli che ripercorrono sinteticamente i lavori ospitati al Romano Palace di Catania il 23 e 24 giugno scorsi.

Ifra Italia 2005 sbarca in Sicilia, e si porta al seguito duecento protagonisti dellʼindustria editoriale e della pubblicità italiana ed europea. Complici lʼospitalità degli editori siciliani, impeccabile per efficienza e cortesia, il richiamo di unʼisola che seduce, un pro-gramma dove, accanto a relatori di altissimo livello, non sono mancati piacevoli momenti di svago, sta di fatto che tante persone, ad Ifra Italia, non si erano finora viste.

Una notevole soddisfazione per Ifra, la più im-portante associazione mondiale per la ricerca e lo sviluppo tecnologico per lʼindustria della stampa e della comunicazione, per Fieg, Federazione Editori di Giornali, e per Asig, Associazione Stampatori Giorna-li, rappresentate di Ifra per lʼItalia, che organizzano la manifestazione, e che hanno puntato su un programma particolarmente innovativo sia nei contenuti che nelle occasioni conviviali. Per la prima volta nella storia della manifestazione è stata organizzata una serata inaugurale - tutti in crociera fra i gusti della Sicilia a bordo della nave ristorante LadyGiò - seguita dalle visite ai centri stampa quotidiani di Catania, La Sicilia e lʼS.T.S. Un programma particolarmente apprezzato, offerto a tutti i partecipanti dai fornitori dei centri stam-pa, Agfa Gevaert, Ferag, GMDE, Kodak Polychrome Graphics, Man Roland, Officine Meccaniche Giovanni Cerutti, Sun Chemical Group. La giornata inaugurale dei lavori si è conclusa con una cena di gala a Taormi-na, nello splendido scenario dell ̓Hotel San Pietro di fronte allʼisola Bella, offerta dagli editori dei quotidiani siciliani, La Gazzetta del Sud, Il Giornale di Palermo e La Sicilia.

Per quanto riguarda i contenuti, questʼanno sono stati portati in primo piano quelli più direttamente legati al prodotto editoriale ed alla pubblicità. Nuovi formati, full color, inserti tematici, strategie di marke-ting e nuove opportunità per la raccolta di inserzioni hanno tenuto accesi i riflettori della manifestazione, aperta da un saluto del Sindaco di Catania, Umberto Scapagnini, che, ringraziando per la scelta della città siciliana quale sede della manifestazione, ha insistito sulla Sicilia come ponte funzionale tra lʼEuropa e i nuovi mercati., riconoscendo allʼeditoria siciliana il grande coraggio negli investimenti e il ruolo di vero e proprio pioniere della tecnologia nel Mezzogiorno.

Ifra Italia “siciliana”

Anche Mario Ciancio Sanfilippo, editore del quo-tidiano La Sicilia, introducendo i lavori della prima sessione, ha manifestato il proprio compiacimento per la scelta di Ifra, Fieg e Asig di tenere la Conferenza a Catania. Prima di questa edizione infatti – ha rilevato – le conferenze non sʼerano nemmeno fermate ad Eboli, ma a Napoli, il centro più a Sud nel quale si era tenuta unʼedizione di Ifra Italia. Ciancio ha poi sottolineato come lʼeditoria, e massimamente quella dei giornali quotidiani e periodici, sia unʼattività difficile su tutto il territorio nazionale, ma assuma caratteri proibitivi in una terra come la Sicilia, afflitta da costi per le materie prime più alti e da costi di distribuzione onerosissimi, dovuti in primo luogo alla conformazione orografica e alle lacune della rete viaria dellʼisola. Per questo ha lanciato un appello alla Regione Autonoma Sici-

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liana invocando una legislazione regionale che protegga e dif-fonda il prodotto giornale, sia at-traverso soste-gni economici, sia at traverso una diffusione capillare nelle scuole.

Tracciando il bilancio degli otto anni della manifestazione, Carlo Lombardi, Presidente del-lʼAsig, non ha nascosto la grande soddisfazione che ha accompa-gnato la crescita progressiva di una manifestazione ormai consolidata, che in Sicilia ha un nuovo record di partecipazioni e una convinta adesione da parte delle aziende. Così – ha concluso Lombardi – “lʼedizione catanese di Ifra Italia si propone di acquisire ulteriori conferme su un indirizzo che va assumendo dimensioni nuove su scala planetaria e che vede il ʻprodotto giornale ̓ conservare la sua primazia nel mon-do della comunicazione e permanere al centro dellʼinnovazione”. Una fiducia ribadita subito dopo da Sebastiano Sor-tino, di recente nominato componente dellʼAutori-tà per le Garanzie nelle Comunicazioni, nellʼam-bito della Commissione per i servizi e i prodotti, dopo aver ricoperto per quasi trentʼanni la carica di direttore generale del-la Fieg. Applauditissimo, ha sottolineando la sua fiducia sul ruolo dellʼedi-toria italiana, unʼeditoria certo in trincea ma che sa essere temibile e temuta a livello internazionale, ribadendo il suo impegno personale a seguire con occhio attento e partecipe gli sviluppi di questo fondamentale segmento del mercato della comunicazione.

Come cambia, e cambierà, il quotidiano

Reiner Mittelbach, C.e.o. di Ifra ha provato a fo-calizzare i prossimi appuntamenti cruciali che questo

prodotto nuovo ma antico – il giornale – dovrà affrontare. Un prodotto antico, perché sin dal 1480 fanno la loro comparsa i primi fogli vo-lanti con notizie di attualità, e nel 1597 appaiono i Fugger New-spapers, i primi rendiconti eco-nomici dei ban-chieri Fugger, abbozzo in nuce di un vero e pro-

prio giornale economico, e nel 1605 ad Amsterdam Johan Carolus stampa un giornale che ha in sé sezioni di pubblicità, attualità e si stampa con la cadenza di un periodico. Niente di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire, perché per secoli queste idee guida sono stati i punti di forza nello sviluppo del prodotto giornale. Ma oggi è cambiato lʼambiente, la fame di informazioni

dilaga in casa, in ufficio in macchina, nei luoghi pubblici e investe il tem-po privato e collettivo dellʼumanità: 24 ore al giorno, sette giorni su sette. E quindi al giorna-le si tendono a sostituire il laptop, il cellulare, Internet. La spinta forte è alla digitalizzazione e alla standardizzazione. Senza digitalizzazione non ci sarebbe globaliz-zazione. Come sta av-venendo nelle Filippine dove, su 80 milioni di abitanti vi sono 3 mi-lioni di lettori ma quasi tutti via display del pro-prio cellulare o lettori di edizioni elettroniche del giornale. Il mercato del futuro guarda a questi

come dati estremamente sensibili, e già alcuni pro-duttori come Samsung hanno annunciato per il 2010 un display flessibile e tridimensionale, e già si parla di e-ink, di inchiostri elettronici e nuove tecnologie per sfruttare supporti per le notizie da leggere non più legati alla carta.

Dunque mercato per gli e-reader, per i lettori elet-tronici. E se le parole dʼordine tecnologiche suonano appunto digitalizzazione e standardizzazione, il nuovo

Il sindaco di Catania Umberto Scapagnini (a destra nella fotografia) porge il saluto della città ai partecipanti ad Ifra Italia 2005

Boris Biancheri, Presidente della Fieg: non tutto va male nell’editoria italiana

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trend sociale parla dʼindividualizza-zione e globalizza-zione. Sono sem-pre di più infatti nel mondo le one member family, le famiglie formate da una sola persona e, sotto la spinta di questi fattori, si è passati dallʼeditore che detta legge al lettore che detta legge.

Il problema è che spesso i quoti-diani e i periodici non sanno abba-stanza dei loro let-tori, al massimo solo lʼindirizzo per gli abbonati, e hanno una bassa segmentazione. Molti lettori non sono sufficientemente informati sulle offerte dei loro giornali. E proprio su questi dati, secondo Mittelbach, sarà necessario riflet-tere per costruire il futuro dellʼeditoria quotidiana e pe-riodica, attraverso tecniche di scenario che determinino visioni possibili del futuro (variabili entro 10-15 anni) e determinino un recupero della sostenibilità degli inve-stimenti e delle scelte operative. Attraverso una media tra lo scenario estremo e lo scenario tendenziale è pos-sibile avanzare una previsione sensata. I risultati certo sono influenzati da molti fattori di cui i più importanti, a parere di Mittelbach, sono la potenza e lʼimpiego delle piattaforme mobili, il budget, le attitudini dei giovani, le scelte dʼinvestimento pubblicitario, la disponibilità a pagare il costo del giornale (stampa tradizionale vs. free press). Ma la conclusione, per Mittelbach è una sola: quelli che costruiscono fortezze moriranno, quelli che marceranno in avanti vinceranno.

Piccolo è bello

Manfred Werfel, Deputy C.e.o. e direttore ricerche e sviluppo di Ifra, ha rivolto un occhio attento e lucido agli scenari internazionali nei quali naviga lʼindustria dei quotidiani, e si è occupato in primo luogo di quel-la che, nei formati dei giornali, sembra configurarsi sempre più come una compact-mania, cioè una vera e propria moda per il formato compatto. Così Werfel si è soffermato sulle opzioni possibili a livello di forma-ti: il tabloid, il broadsheet e lo small broadsheet. E ̓evidente, a parere di Werfel, come il quotidiano sia un prodotto antico e proprio per questo profondamente radicato nelle abitudini dei lettori. Il modello tradizio-nale (che invariabilmente adotta il formato broadsheet come formato principale) è quello di un giornale multi-servizi, multi-familiare o familiare, multi-formato (for-mato principale più inserti diversi) con unʼabbondante

foliazione. Ma il business model sta cambiando sotto la spinta dellʼin-dividualizzazione (lettori a struttura monofamiliare con interessi specifici), per cui è il prodot-to ad alta persona-lizzazione che si sta caratterizzando come vincente.

Il nuovo mo-dello di quotidia-no non è il gior-nale generalista ma quello mirato, compatto, a basso prezzo, piccolo, con meno pagine

e con un contenuto mirato. Proprio nel 2005, Metro a Stoccolma ha celebrato il suo decimo compleanno e il bilancio di un decennio ha evidenziato come questa esperienza abbia attratto i giovani, le donne e i non lettori. Il design e il formato compatto hanno portato con sé anche la riduzione dellʼestensione degli articoli, cioè articoli più brevi e incisivi. Oltre alla Svezia, in Europa i precursori della conversione al formato ta-bloid sono stati i due giornali inglesi The Independent e The Times, che in due storiche decisioni, hanno optato per lʼadozione del formato tabloid, precedentemente riservate ai rotocalchi scandalistici. Dalla free paper hanno imparato anche alcuni giornali tradizionali. Uno dei casi più importanti è quello del giornale tedesco Handelsblatt News, venduto a un terzo del prezzo di un giornale tradizionale, che occupa non più di 15 minuti di lettura e attua un singolare referendum tra i lettori che decidono sia il gradimento del giornale sia gli argomenti del giorno dopo. Una rivista quotidiana insomma, particolarmente attenta ai navigatori di In-ternet. Nel mercato tedesco anche altri media, come le televisioni, hanno puntato sulla free press. E ̓caso del gruppo televisivo RTL che ha investito nella creazione di un giornale gratuito, sul modello della partecipazio-ne della francese TF1 a Metro France.

In generale, ha affermato Werfel, fattori culturali e target di mercato condizionano le scelte in ordine ai formati. In Spagna, ad esempio, in cui la rilevanza degli abbonamenti è minima e si vendono per lo più copie singole, è ovunque diffuso il tabloid. Viceversa in Finlandia, dove la vendita dei giornali è quasi esclu-sivamente per abbonamenti, impera il broadsheet.

Tecnicamente il tabloid misura la metà del for-mato broadsheet, ed è quindi possibile stampare due pagine per lastra. Per la stampa di un formato tabloid è necessario però rivedere design e anche lo stile de-gli articoli, perché più un formato è piccolo meno si vendono millimetri, e più occorre catturare lʼattenzione

Sebastiano Sortino (a destra nella fotografia) saluta i partecipantial convegno. Al tavolo dei relatori, da destra, Mario Ciancio

Sanfilippo (La Sicilia), Reiner Mittelbach (Ifra), Carlo Lombardi(Asig), Manfred Werfel (Ifra), Boris Biancheri (Fieg)

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del lettore. Questo si ripercuote in modo forte an-che nellʼimpostazione delle campagne pubblicitarie. Altre strategie prevedono lʼinserimento in giornali in formato broadsheet di inserti in formato tabloid. E ̓il caso di alcuni giornali inglesi e australiani, mentre per gli Stati Uniti cʼè il cosiddetto US broadsheet, che prevede pagine più strette del corrispondente formato europeo. L̓ alternativa al tabloid nella stampa tedesca è il cosiddetto formato Berliner (dal nome di una vecchia tipografia berlinese che stampava in questo formato), una via di mezzo tra il tabloid e il broadsheet, e la sua versione miniaturizzata, il cosiddetto Berliner tabloid o micro (tipo il quotidiano Le Soir in Belgio) che misura mm. 297 x 210: in pratica un formato A4.

Editoria nazionale: non tutto va così male

Agli scenari italiani dellʼindustria dei giornali ha dedicato il suo intervento il presidente della Fieg Boris Biancheri. Ha esordito subito definendo veramente inappropriato il clima di generale, se pur moderato, pessimismo che circonda lo stato dellʼeditoria italia-na dei giornali e ha sottolineato come, in un contesto economico e industriale generale pessimo, lʼeditoria, e quella dei giornali in particolare, abbiano invece mostrato forti segni di tenuta se non addirittura di cauta ripresa. Ovviamente la cautela è dʼobbligo, trattandosi di dati disaggregati e sicuramente interpretabili, ma è indubbio che per un dato ISTAT negativo di un – 1,6 per cento per la produzione industriale e per il PIL relativo al primo quadrimestre 2005, vi sia di converso un significativo + 1,5 per cento per lo stesso periodo per quanto riguarda lʼeditoria. Se poi paragoniamo i fatturati dellʼaprile 2005 rispetto al marzo 2005 e confrontiamo i dati con gli stessi due mesi del 2004 troviamo un confortante + 7 per cento.

Secondo Biancheri la redditività è in aumento. Le

vendite – è vero –rimangono stazionarie, ma salgono, nei dati Audipress, gli indici di lettura, tanto più se si tiene conto del fatto che la popolazione italiana è in calo e lʼaumento di immigrati riguarda la forza lavoro ma non i lettori di quotidiani. Anche nel resto del mondo non tutti festeggiano, e il periodo di recessione colpisce indistintamente tutto lʼOccidente industrializzato.

La vitalità dellʼeditoria dei giornali e la forza del prodotto stampato sono testimoniate da un fenomeno tipicamente italiano: quello del cosiddetto settore collaterale (libri e audiovisivi annessi al giornale). In Italia lo scorso anno si sono avute 100 milioni di copie di libri venduti in libreria contro 74 milioni di copie vendute in edicola attraverso la distribuzione di quotidiani e periodici. Questa incredibile risposta italiana ha comportato investimenti tecnologici molto cospicui, ha determinato indirettamente una occupa-zione giornalistica in crescita in un Paese in cui gli abbonati non arrivano al 10 per cento.

Inoltre la qualità della stampa italiana rimane alta, sicuramente tra le migliori in Europa, mentre si stanno consolidando alcuni aspetti di evoluzione editoriale quali la monotematicità della prima pagina e la tendenza a non passare da una pagina allʼaltra per lo stesso articolo.

Strategie editoriali a confronto

La seconda parte della prima giornata di lavori ha proposto una tavola rotonda sul tema: Lettori, prodotti e mercati, strategie editoriali a confronto, alla quale hanno preso parte i rappresentati di alcuni dei più importanti editori del nostro Paese.

Ha aperto la discussione Alessandro Bompieri, direttore generale de Il Sole 24 Ore, che ha sottolineato

Duecento partecipanti hanno affollato la sala convegnidel Romano Palace di Cataniadove si sono svolti i lavori di IfraItalia 2005

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alcuni dati ambivalenti nella produzione e nella distri-buzione dei giornali. La vendita è ferma a 5 milioni e 700mila copie, con un trend di lungo periodo non consolante, ma si assiste sicuramente a una crescita di lettori. Ma perché se crescono i lettori le vendite calano? La responsabilità è di molti fattori, a parere di Bompieri. In primo luogo lʼeffetto della free press (è buona cosa tenere a mente che il 72 per cento dei lettori della free press legge solo la free press), una pluralità circolante di multimedialità gratuita, la frenesia della vita in una realtà sempre più complessa. Il ruolo del giornale deve essere allora non tanto quello di dare notizie quanto quello di spiegare la realtà e di raziona-lizzarla, gerarchizzando le urgenze e determinando un momento di sintesi che media più impressivi e rapidi non hanno il tempo di fornire. Per questo è necessario innovare gli aspetti editoriali, soprattutto grafica e colore in modo da rendere il giornale più accessibile. Nellʼinfografica siamo indietro, sottolinea con forza Bompieri, anche in relazione a Paesi vicini a noi, come ad esempio la Spagna. Poi sono necessari prezzi più bassi e un rilancio del tema forte della credibilità, quello, per inciso, che ha permesso ai giornali di fare da forte volano di traino per i prodotti collaterali.

Giulio Dalla Chiesa, direttore generale del Corriere dello Sport, ha insistito invece sulla difesa del progetto editoriale attraverso il controllo del ciclo produttivo e della logistica. La storia recente del Gruppo è scandita dallʼapertura di centri stampa: a Bologna nel 2000, a Monza nel 2002 e a Roma, con il full color, nel gennaio del 2005. Dalla Chiesa ha poi delineato la fisionomia del lettore di un quotidiano sportivo: un lettore che, spesso, ne sa più del giornalista, e che al momento di acquistare il giornale, ha già acquisito i risultati degli eventi sportivi ed anche tutti i possibili commenti. Un lettore tra i 14 e i 35 anni che poi, con il matrimonio, la casa e il mutuo, si allontana dalla “lettura dello sport”. Un target difficile dunque, per fidelizzare il quale é necessaria una precisa strategia: investire in una qualità sempre migliore, in grafica rinnovata,

nella segmentazione sempre più serrata per gli eventi sportivi locali, addirittura di quartiere.

Domenico Ioppolo, direttore marketing strategico dellʼEditrice La Stampa di Torino, ha sottolineato da subito come la tecnologia cambi non soltanto il modo di pensare, ma anche le cose che si pensano. E ̓stato così per la ruota dei Sumeri, per la rivoluzione scientifica dei padri Vittorini nel Medio Evo ed è così anche per il mondo della stampa dei giornali. In più, ha affermato, ci troviamo ad operare in un mondo in cui la risorsa più scarsa è proprio il tempo. Il tutto complicato da problemi di budget e dal tramonto dei grandi “nonni” del giornalismo che, da soli, erano in grado di assicurare una grande autorevolezza al giornale. Ecco perché la sola garanzia per il giornale oggi è costituita dallʼinteresse che i lettori ripongono in quello che leggono. Per questo, a parere di Ioppolo, non esiste un omnibus, un prodotto cioè in grado di soddisfare tutti, ma è necessario avviarsi per gli aspri sentieri di un prodotto modificato, che incoraggi il piacere della lettura, ma che, nel contempo, inventi nuovi contenitori per la pubblicità, che diventerà nei prossimi tempi il nodo cruciale per la sopravvivenza dei giornali, e che sfrutti lʼattuale calo dei consumi proprio per favorire la raccolta della pubblicità, non più di brand, quanto della grande distribuzione, più sensibile alla variabile costo.

Luca Traverso, direttore Divisione Corriere – RCS Quotidiani, ha espresso il forte senso di ottimismo che gli investimenti condotti dal gruppo negli anni scorsi possano aiutare la ripresa dei volumi di copie vendute che sembrano essere un problema assai diffuso nella stampa quotidiana italiana. Per Traverso le soluzioni sono poche ma basilari: giornali più agili (per formati e contenuti), che evitino al lettore il senso di colpa e di spreco a fine serata per non essere riuscito a leggerli per intero, mantenimento del carattere generalista dei giornali italiani e una forte correzione di rotta su unʼinfografica migliorata e sul grande tema dellʼau-torevolezza.

Ifra Italia 2005, non solo conferenze...

Lo splendore della Sicilia ha favorito una serie d’iniziative collaterali che hanno piacevolmente intrat-tenuto relatori e partecipanti all’ottava edizione di Ifra Italia.

Ifra Italia salpa alle ore 20.30 di mercoledì 22 giugno, con destinazione “Isole del Gusto - una crociera fra i sapori siciliani” a bordo della nave ristorante Lady Giò. Abito informale, tre ponti, decine di specia-lità della gastronomia locale (inclusi i dolci ed i liquori, rispettivamente al secondo ponte coperto ed al terzo scoperto), un’orchestra, 174 partecipanti (contati uno per uno dal Comandante) e sette sponsor d’eccezione per una serata che tutti sperano si possa ripetere negli anni a venire: Agfa Gevaert, Ferag, G.M.D.E., Gruppo Cerutti, Kodak Polychrome Graphics, Man Roland, Sun Chemical Group. Al rientro in porto, visita allo stabilimento S.T.S., guidata dell’imprenditore Umberto Seregni, dove i partecipanti consumano le forze residue. Al mattino di giovedì visita guidata al nuovo centro stampa della Sicilia, dove all’uscita i visitatori trovano la gradita sorpresa di un rinfresco (molto simile ad un pranzo..) offerto dall’editore Mario Ciancio Sanfilippo. In serata, dopo i lavori della conferenza, tutti in pullman a Taormina per la serata di gala all’Hotel San Pietro, di fronte all’Isola Bella, offerta dagli editori della Gazzetta del Sud di Messina, del Giornale di Sicilia di Palermo e della Sicilia di Catania. E siccome una fotografia vale più di mille parole...

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Lettori e prodotti: come cambiano i mercati in Italia ed in Europa

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Salpiamo le ancore

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Pubblicità e quotidiani: le strategie per il successo

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Pubblicità e quotidiani:

le strategie

per il successoLa seconda giornata dei lavori di Ifra Italia 2005 ha avuto come protagonista la pubblicità, il motore dell’industria della comunicazione. I lavori hanno visto alternarsi relatori stranieri e protagonisti di primo piano del mercato italiano, coordinati da Michele Muzii, amministratore delegato di Piemme e Presidente dell’FCP, Federazione Concessionarie di Pubblicità.

Formati ridotti, full color, nuovi inserti tematici: come risponde alle sfide dellʼindustria editoriale la pubblicità?

Per i giornali quotidiani italiani i ricavi pubblicitari rappresentano circa il 50% del fatturato globale, come ha ricordato in apertura dei lavori Michele Muzii, am-ministratore delegato di Piemme e Presidente dellʼFCP, la Federazione delle Concessionarie di Pubblicità. Si tratta di una valore medio che rappresenta realtà molto diverse, dai giornali sportivi, dove lʼintroito pubblicita-rio non oltrepassa il 25 per cento del fatturato globale, al 35 per cento del blocco Repubblica/Corsera, fino al 55 per cento per le testate regionali, (62 per cento per le testate regionali siciliane), per terminare al Sole 24 Ore, che annovera il 65 per cento di introiti pubblicitari sulle entrate complessive. I dati non sono confortanti, soprattutto se comparati ai risultati di alcuni anni fa, quando i flussi della pubblicità scorrevano più impe-tuosi. Paragonando gli ultimi dati del 2004 a quelli del 1980, anno che consacra la definitiva affermazione della Televisione commerciale, si vede come lo share pubblicitario della carta stampata sia crollato dal 69,8 per cento (21,8 per cento per i quotidiani e 48,0 per cen-to per i periodici) del 1980 al 35,6 per cento (21,2 per cento per i quotidiani e 14,4 per cento per i periodici) del 2004. Al contrario della televisione, che è passata dal 25,4 per cento del 1980 al 56 per cento del 2004. Considerati in senso assoluto i dati sembrano confer-mare una sostanziale tenuta negli anni del medium quotidiano, mentre evidenziano in modo pesantissimo la perdita di credibilità del periodico. Anche nella hit parade dei settori merceologici che si rivolgono alla pubblicità si assiste a non trascurabili cambiamenti. In netta flessione automobili, banche e assicurazioni, da sempre in pole position negli investimenti pubblicitari, a favore ad esempio della grande distribuzione, segno

inequivocabile di come la variabile prezzo stia sempre più interessando i consumatori italiani. Con il mezzo televisivo che sembra evidenziare battute dʼarresto – negli States la flessione degli introiti pubblicitari televisivi è un fenomeno ormai macroscopico, e, se pur aggirato in parte dalla tecnica dei messaggi promozio-nali, tutto lascia pensare che anche da noi si abbatterà questa onda lunga – e con il mezzo radiofonico che sottolinea percorsi non sempre lineari (Radio DJ sta superando gli ascolti di Radio Uno), per i giornali è ne-cessario reagire velocemente e con molta efficacia. Gli investitori pubblicitari stanno infatti volgendosi verso altre forme a maggiore capacità di attirare attenzione, come le grandi affissioni, o utilizzano i tradizionali spazi pubblicitari sui giornali con una richiesta di più alta e migliore visibilità. E ̓il caso della pubblicità di BMW su Il Sole 24 Ore o la pubblicità della Renault C 4 su Repubblica. O lʼidea del post-it staccabile in prima pagina sul Corriere della Sera, che ha imposto al giornale di dotarsi di tecnologie di finissaggio più sofisticate.

In questo scenario, è certamente necessario rifon-dare dunque la scelta pubblicitaria dei quotidiani. Chi sbaglia danneggia tutto il settore. E il colore, anche se in questo settore ci sono ritardi evidenti, non è tutto. Il mezzo giornale può, e deve, restare il mezzo più duttile e, per questo motivo, insostituibile.

Soluzioni alternative

Allʼimpiego creativo della telefonia mobile ha invece dedicato il suo intervento Morris Packer dei Bonnier Mobile Services, dipartimento del gruppo editoriale svedese Bonnier. E lo ha fatto con una re-lazione allegorica, ma molto precisa che, prendendo le mosse da espliciti schemi danteschi, suonava “La

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Mobile Comedy – un viaggio editoriale attraverso lʼinferno ed il paradiso dei servizi sui cellulari e gli altri dispositivi per la Mobile Community”. Titolo a parte è stato abbastanza chiaro lo schema di riferimento e la realtà appena adombrata dal sottile velo della metafora: lʼInferno è la situazione attuale, che si trova ad affron-tare il gruppo, da poco entrato nel mondo dei servizi di telefonia cellulare (nel 2004 possedeva meno dellʼ1 per cento del mer-cato della telefonia mobile svedese), dove, per ogni euro di incasso, al gruppo svedese entrano solo 0,34 centesimi, a causa delle elevate imposte nazionali sulle vendite, di una di-stribuzione costosa e di unʼintermediazione che grava per quasi il 20 per cento. Il Purgatorio è lo stadio da raggiungere in tempi brevi, una volta eli-minato il costo dellʼinter-mediazione e ottimizzato il costo di distribuzione. E si parla di € 0,42 di mar-gine netto su ogni euro di incasso. Certo il Paradiso è un altro discorso, e se ne può intravedere solo il margine nebuloso: allo 0,63 per cento di quellʼEu-ro, poiché nemmeno le ge-rarchie angeliche possono eliminare le tasse svedesi sulle vendite. Commedia a parte, i servizi editoriali Bonnier forniti agli abbonati via telefonino sono interessanti. Parole crociate sulla rivista favorita con riquadri chiave che formano un acrostico che il lettore deve inviare al giornale via SMS ottenendo un pronto “grazie!” di risposta. Un benefit in più per il giornale e uno sconto per affezionati clienti sullʼinvio di SMS. O lʼultra reality di inviare SMS agli abbonati in diretta durante manifestazioni sportive o grandi eventi come concerti rock o similia. O il poten-ziamento della campagna abbonamenti via SMS con coupon di ritorno. Un servizio apparentemente da 50 centesimi, a parere di Packer. Ma per lui sicuramente il canale di distribuzione del futuro.

Ha concluso la prima parte della mattinata lʼinter-vento di Tim Greve, managing director di Asdirekt, un dipartimento dellʼeditore tedesco Axel Springer. E il suo esordio non ha lasciato adito a dubbi. Nel campo di vendita della pubblicità – ha asserito senza mezzi termini – o le buone idee si traducono in profitti o non sono buone idee. Anche in Germania tra il 2002 e il 2003 le vendite di pubblicità hanno subito un tracollo superiore a un terzo del fatturato complessivo, riper-cuotendosi pesantemente anche sulla logistica distri-

butiva. E Asdirekt, concessionario tra lʼaltro del più grande quotidiano europeo Bild Zeitung, che stampa oltre 4 milioni di copie giornaliere, ha reagito con una formula apparentemente semplice ma molto efficace: il call-center. Il call-center sviluppa infatti la formula ear-to-ear, enfatizzando il potere del dialogo e situan-dosi a mezza strada tra una vendita solo via Internet

(bit-to-bit) poco costosa sicuramente ma anche senza eccessivi ritorni e una vendita tradizionale per mezzo di venditori che si recano direttamente dal cliente (face-to-face) sicu-ramente più efficace ma anche molto dispendiosa. Così il call-center Asdirekt ha diviso le squadre ope-rative in cacciatori (che procurano nuovi clienti) e agricoltori (che dissodano il terreno dirozzato), ed eventualmente inviano venditori per un succes-sivo contatto face-to-face . La strategia di recluta-mento è stata rigorosa: sono stati esclusi a priori venditori che provenissero dal mondo della stampa e si sono invece scelti ven-ditori provenienti da altri settori dellʼindustria. Il risultato è stato di ottenere una forza vendita giovane,

dinamica ed entusiasta intesa al costumer focus, alla concentrazione sul cliente, che applica modelli di busi-ness attenti ed elastici. A sentire Greve il feedback sulla redditività è impressionante: parliamo di 65.000 euro mensili per i migliori venditori! Dimostrazione incon-futabile, sempre secondo Greve, di come il call-center affrontato con una mentalità entusiasta e libera, sia un importantissimo veicolo di incetta pubblicitaria.

Le concessionarie italiane di fronte alle sfide del mercato

L̓ ultima sessione dei lavori è stata una tavola ro-tonda dal titolo “Le Concessionarie Italiane di fronte alle sfide di un mercato che cambia”. E lʼapporto dei pubblicitari al dibattito è stato appassionato ma misurato, consapevole di un ruolo vitale, ma aperto al dialogo con le componenti editoriali della carta stampata. Orlando Langs, Presidente dell ̓O.P.Q., ha insistito sulle diverse realtà della stampa quotidiana nel nostro Paese. E ha ribadito il ruolo fondamentale della pubblicità sui giornali locali. E non soltanto per la loro capacità di attrarre pubblicità locale, ma anche per la loro tendenza a sviluppare un rapporto fecondo con

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la pubblicità nazionale. Comparando i dati del 1994 e del 2005 si assiste al passaggio dal 14 per cento al 18 per cento nellʼincidenza della pubblicità nazionale sui quotidiani locali. Per inciso, secondo i dati proposti nel corso dellʼintervento, la testata italiana regionale con più pubblicità nazionale è stata, nel 2004, La Libertà di Piacenza. Le parole chiave per Langs sono una grande attenzione al mercato che cambia e un invito a nuove impostazioni mentali e dei modelli di business. Graziella Merlo, direttrice marketing 24 Ore System, ha analizzato il cambio negli orientamenti pubblicitari delle aziende negli anni 2000. In genere ha sottolineato come le aziende abbiano maggiormente puntato su risultati tattici (di breve o medio periodo) piuttosto che strategici (di medio o lungo periodo). E ha rafforzato la convinzione sui cambi di investimenti nei settori

merceologici da sempre in testa nella vendita pub-blicitaria. Il dato più significativo riguarda proprio la grande distribuzione che passa da una quota di mercato del 7 per cento nel 2001 ad una del 13 per cento nel 2004. Nel quadro dunque di una difficile ripresa nel breve-medio termine, con un rallentamento tendenziale della crescita della pubblicità su carta stampato a tutto vantaggio del settore audiovideo, lʼunica soluzione, per la Merlo, rimane una profonda modificazione del prodotto editoriale. Modifica dei dorsi, degli inserti, adozione di strategie “impressive”, come il watermark Enel a tutta pagina sul Sole 24 Ore con relativo piedino di spiegazione, o come la Smart parcheggiata nel titolo di testa di un giornale tedesco. O come altre strategie che puntano ad una integrazione con la telefonia mobile, come lʼuscita del giornale con il riquadrato

Con l’unione fra Xsys Print Solutions e Flint Ink si consolida il secondo gruppo mondiale per gli inchiostri da stampa

La Flint Ink, la più grande azienda privata produttrice di inchiostri, ed il gruppo Xsys Printing Solutions, hanno deciso di unirsi. Il nuovo gruppo industriale per la produzione di pigmenti per la stampa potrà contare su un fatturato aggregato (dati 2004) di 2,1 miliardi di Euro, posizionandosi al secondo posto mondiale fra i produttori di inchiostri. Dave Frescoln, attuale C.e.o. di Flint Ink, dicenterà C.e.o. della “nuova” Xsys Print Solutions. Peter Koivula, C.e.o. di Xsys, diventerà Vice Presidente con speciali responsabilità nel Consiglio d’Amministrazione per le scelte strategiche e per le relazioni con i clienti a livello senior.

Xsys Print Solutions, con sessanta sussidiarie interamente possedute in trenta Paesi, una rete di di-stribuzione che ne copre altri cinquanta, quartier generale in Germania, a Stoccarda, e 3.600 dipendenti in tutto il mondo (che diventeranno 8000 dopo la fusione), è un “marchio” ancora relativamente nuovo, ma con solidissime radici alle spalle, perché raggruppa in un unico polo industriale i centri di produzione per pigmenti da stampa della Basf, uno dei maggiori colossi chimici del mondo, e le divisioni grafiche di Axo Nobel (ANI), colosso mondiale della farmaceutica, che ha portato in dote anche la Trenal Inchiostri.

Tutte le fusioni, come l’ultima, sono avvenute sotto l’egida della nuova proprietà del gruppo, il fondo di investimento privato CVC , uno dei leader nel mercato Europeo ed Asiatico specializzato in operazioni di leveraged by-out. Fondata nel 1981 come sezione europea specializzata della americana Citicorp, nel 1993 la CVC è stata acquistata dai propri dirigenti e da allora opera come società indipendente. L’ulti-ma fusione, in ordine di tempo, con Flint Ink consolida di fatto la Xsys al secondo posto fra i produttori mondiali di inchiostri, con una gamma completa di prodotti che spaziano dal packaging alla stampa editoriale di periodici e giornali. Un mercato, quest’ultimo, dove Xsys non fa mistero di voler espandere in misura significativa la propria quota di mercato, e non ha caso i responsabili italiani hanno deciso di fare promozione al nuovo marchio in occasione di Ifra Italia 2005, offrendo a tutti i partecipanti caffè e pasticceria siciliana in occasione delle pause dei lavori, oltre ad un pen drive di ultima generazione, andato letteralmente a ruba fra tutti i congressisti.

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Carlo Lombardi conclude l’edizione di Ifra Italia 2005al posto delle foto e la possibilità di vedere le foto stesse via display o SMS. Angelo Saieva, amministratore dele-gato di Publikompass, ha riportato con forza lʼaccento sul giornale locale e sui mercati locali della pubblicità come fortissimi am-mortizzatori del calo di pubblicità nazionale. La raccolta di pubblici-tà nei giornali locali va dallʼ80 al 50 per cento. “Dateci spazi e colore e noi ve li riempiamo!” ha esclamato non senza una punta di legittimo orgoglio. Saieva ha poi richiamato la necessi-tà di generare nuove figure professionali, esperte in tecnologia e digitalizzazione, che determinino reti e nuove professionalità, e che a loro volta impersonino aziende e non agenzie, veri e propri “muscoli” della produttività.

Ha caldeggiato un rapporto privo di intermediazio-ne con il cliente e ha richiamato con forza lʼattenzione sulla necessità di contenitori specializzati di pubblicità per piccoli investitori. Allʼamministratore delegato di Sport Network, Massimo Martellini, è toccato il compito di trattare la pubblicità nei giornali sportivi. Poiché il mercato dei quotidiani sportivi – ha affermato – è un sotto-mercato dei quotidiani, e poiché il 64 per cento della nazione è interessata allo sport (quasi 32

milioni di individui si concentrano per altro sul calcio e sullʼauto-mobilismo) va da sé che è necessaria unʼin-versione di tendenza negli introiti pubblici-tari che assegnano ai giornali sportivi solo il 27 per cento delle loro entrate.

Eppure la crescita pubblicitaria, anche nel settore locale, accre-dita i giornali sportivi di un + 62 per cento contro una crescita del 27 per cento degli altri giornali. La qualità del quotidiano, anche nel settore sportivo, evi-dentemente fa vendere emozioni. A Leonardo Barbieri, direttore ge-nerale della conces-sionaria Manzoni di

Milano, è spettato tirare le fila del dibattito. E ̓vero, ha affermato, il colore è sicuramente un elemento fondamentale e lʼirrompere dei dettagli, di grandi foto a colori nellʼarchitettura del giornale, ne ha modificato lʼimpianto di design e di assegnazione delle partizioni e degli equilibri grafici. Barbieri ha insistito sulle grandi opportunità di comunicazione offerte da spazi/formati, ma meglio sarebbe chiamarli format, nuovi ed inediti. Spazi altamente visibili e spazi collocati sulla pagina in maniera eccellente fanno ormai la differenza e i clienti richiedono una combinazione di messaggi in una sinergia di spazi.

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InEdicola, la nuova veste interattiva dei quotidiani del gruppo Poligrafici Editoriale

Primi bilanci, oltremodo positivi, per il nuovo servizio on line del gruppo Poligrafici Editoriale, che con www.inedicola.net offre quotidianamente ai propri lettori le edizioni dei propri quotidiani in formato interattivo, con la possibilità di fare ricerche nell’archivio di tutto il pubblicato a partire dal 19 novembre del 2003. Questa “appendice” digitale per la distribuzione di contenuti on line è possibile tecnicamente, e conveniente sul piano economico, grazie all’implementazione del proprio sistema editoriale, che provvede in modo automatico alle fasi di preparazione dei materiali da pubblicare. Iniziativa editoriale, strategia commerciale, investimenti in tecnologie: su questi argomenti, e sui risultati della nuova esperienza, abbiamo sentito il direttore generale di Monrif.net, Federico Marturano, ed il responsabile dei sistemi informativi di gruppo, Marco Pagani.

“Il 19 novembre del 2003, quando abbiamo av-viato il nuovo servizio a pagamento per la diffusione on line dei quotidiani della Poligrafici Editoriale, Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno, QN e QS” – racconta Federico Marturano, direttore generale di Monrif.net, la società new media del gruppo edito-riale –“eravamo preparati a ricevere insulti ed offese di ogni tipo da lettori che, fino a poche ore prima,

avevano avuto tutto gratuitamente”. E invece le cose non sono andate proprio così. “Qualche la-mentela è arrivata”- prosegue il direttore generale –“ma comunque pochissime, rispetto a quello che ci aspettavamo”. Subito dopo sono arrivati i primi abbonamenti, e con loro è decollato il nuovo servizio digitale www.inedicola.net del gruppo Poligrafici Editoriale.

Da allora, e siamo alla fine del 2003, è ve-nuto via via consolidandosi un nuovo modello di business per la diffusione on line dei prodotti cartacei che ha puntato su tre assi di sviluppo: interazione con i lettori, massima flessibilità dellʼofferta commerciale, integrazione e massima automazione possibile con i flussi di produzione del giornale stampato.

Un prodotto interattivo

Il gruppo Poligrafici Editoriale ha cominciato a fare esperienza su rete internet fin dal “lontano” 1999. A quellʼepoca, racconta Marturano a TecnoMe-dia, il web era relativamente diffuso presso un target di utenti diverso da quello del giornale stampato. Tutto veniva offerto gratuitamente perché non esisteva il rischio, neppure teorico, di “cannibalizzare” le testate quotidiane. Ma in pochi anni lo scenario è mutato,

Federico Marturano, Direttore Generale di Monrif.net

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la platea di internet si è ampliato a macchia dʼolio e la diffusione gratuita dei contenuti del giornale ha cominciato ad essere percepita come un potenziale rischio da parte dellʼeditore. Da qui lʼidea di puntare in direzione dello sviluppo di un nuovo digitale per i lettori, sia per quelli al fuori dalle zone diffusionali sia per coloro che utilizzano i prodotti quotidiani del gruppo per le proprie attività professionali, ovvero per un target business e istituzionale.

Il sito www.inedicola.net concentra su internet tut-ti i prodotti quotidiani editi dalla Poligrafici Editoriale, quindi sia il prodotto nazionale che le diverse edizioni locali del Carlino, della Nazione e del Giorno. “In nessuna edicola italiana è possibile trovare tutto quello che è disponibile su internet” spiega Marturano, senza contare che inedicola.net offre anche, a partire dal primo giorno di inaugurazione del servizio, il 19 no-vembre 2003, tutto lʼarchivio del pubblicato. L̓ utente può cliccare, zoomare, ingrandire, leggere a video e stampare tutti i prodotti quotidiani del gruppo, oltre a poter ricercare le notizie pubblicate in precedenza sullʼargomento. Il sistema permette di scaricare anche i PDF delle singole pagine.

Flessibilità commerciale

Chi si è finora abbonato al servizio? “Paolo” (un nome naturalmente di fantasia) risponde www.inedi-cola.net, che lavora nel mondo della comunicazione e verifica in tempo reale i risultati della propria campa-gna pubblicitaria; “Arianna” (altro nome di fantasia) che lavora nellʼufficio delle pubbliche relazioni di una grande azienda, e con lʼedicola elettronica segue

la propria rassegna stampa, e poi ancora lettori abituali che viaggiano spesso per lavoro, o che si trovano per periodi lunghi allʼestero, e di-rigenti della pubblica amministra-zione che utilizzano il giornale per seguire il territorio.

Per fare fronte a questo target differenziato di utenti, lʼeditore ha sviluppato un piano commer-ciale di abbonamenti oltremodo flessibile. “Abbiamo moltiplicato e diversificato le due/tre tipologie offerte ai lettori del prodotto carta-ceo tenendo conto della maggiore offerta diponibile su rete internet” spiega Marturano a TecnoMedia. I lettore on line può acquistare una singola copia a pagamento, oppure abbonarsi al servizio per 30 giorni, 6 mesi o un anno, acquistando una

o più edizioni fra loro combinate, anche tramite un pacchetto “a scalare” che prevede lʼacquisto di un pacchetto di 30 o 60 copie da consumarsi entro un massimo di sei mesi. Un unico cliente, per esempio un ente pubblico od una azienda, può ottenere più password per dare accessi a diversi collaboratori. E i pagamenti? Anche per quelli si sono moltiplicati i canali: carte di credito, bonifico bancario, bolletti-no postale e numero di telefono 899 a pagamento. Questʼultimo, utilizzato per lʼacquisto immediato on line di una sola copia del giornale, è lʼunico caso in cui il servizio costa più dellʼacquisto in edicola del prodotto stampato, ovvero 1,80 Euro. Ciò dipende sia dalla quota che va riconosciuta al gestore telefonico sia dalla decisione di volere comunque privilegiare con i lettori un rapporto di più lunga durata regolato dalle tariffe degli abbonamenti. Per queste ultime, il divario con la carta stampata è notevole: 130 Euro allʼanno per lʼabbonamento al prodotto on line contro i 230 euro per il prodotto cartaceo, sul quale gravano naturalmente i costi di stampa e di distribuzione.

Il modello business consolidato in quasi due anni di attività ha dimostrato di premiare la scelta di ven-dere comunque il prodotto informazione, anche se in formato digitale. I lettori che hanno optato per questa scelta si contano nellʼordine di parecchie migliaia, “un risultato più che lusinghiero” a detta del direttore generale, anche in considerazione del fatto che gli abbonamenti sono arrivati dopo un lungo regime di assoluta gratuità. Via internet si vendono anche alle-gati al prodotto stampato, CD, DVD, video cassette, con servizio di recupero delle copie eventualmente

Marco Pagani, Responsabile Sistemi Informativi del gruppo Poligrafici Editoriale

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perse, ed è in via di sviluppo QM, Quotidiano Mobile, attraverso il quale sarà possibile acquistare un pacchetto di servizi composto da notizie in tem-po reale,trasmesse via sms, musica e suonerie digitali per i cellulari.

Integrazione con i flussi di lavo-ro del giornale

Www.inedicola.net è, dal punto di vista tecnico, una sorta di “appen-dice” del flusso di lavoro organizzato allʼinterno del gruppo editoriale, resa possibile, sia per la razionalizzazione delle funzioni che per lʼeconomicità di gestione, dallʼimpiego di una solu-zione integrata offerta da Unisys, già fornitrice del sistema editoriale della Poligrafici Editoriale.

In estrema sintesi, come spiega a TecnoMedia il responsabile dei sistemi informativi di gruppo Marco Pagani, lʼapplicativo Unisys “cattura” i dati a partire dal sistema editoriale, quando questo inizia ad inviare le pagine ai centri stampa per lʼim-pressione finale del giornale. Il software acquisisce le coordinate delle pagine dallʼinterno di Hermes e i relativi PDF, provvedendo a distillarli con parametri diversi rispetto a quelli impiegati per lʼinvio dei materiali ai centri stampa. Quando le informazioni sono state “catturate”, si ricostruiscono le nuove “edizioni digitali” delle testate del gruppo e si invia il tutto al provider Dada, partecipato da Poligrafici Editoriale, che fornisce materialmente il servizio di pubblicazione sui server dello stesso editore. “Tutto il procedimento di cattura delle informazioni, rico-struzione delle pagine ed invio al provider avviene in modo del tutto automatico” sottolinea Pagani, e con la stessa modalità avvengono le transazioni on line per lʼacquisto dei servizi da www.inedicola.net . L̓ applicativo Cart@ di Unisys provvede ad estrarre le informazioni necessarie alla pubblicazione, mentre inEdicola gestisce la consultazione ela validazione del documento di credito allʼinterno del circuito bancario italiano.

Grazie alla completa automazione delle operazioni relative alla “pubblicazione” on line delle testate del gruppo, i giornali arrivano nellʼedicola elettronica fra le cinque e le sei del mattino. Dal lancio del nuovo servizio, oltre 10.000 persone lo hanno testato, ed oltre cinquemila sono rimaste sempre attive. Sullʼedizione internet, naturalmente, finisce anche tutta la pubblicità

stampata sulle copie che arrivano nelle edicole “tradi-zionali”, senza alcun sovrapprezzo per lʼinserzionista. Altri prodotti elettronici del gruppo, come lʼedizione on line del giornale aggiornata in tempo reale, che dispone di una propria redazione giornalistica, offre invece direttamente la pubblicità agli inserzionisti, at-traverso i formati digitali più consolidati. Chi investe può contare su oltre 800.000 contatti on line registrati dal software di controllo del sito.

Nuova release, e nuove opportunità del si-stema editoriale

Lo sviluppo di www.inedicola.net, spiega ancora Pagani a TecnoMedia, è andato in parallelo con lʼim-plementazione della nuova release di Unisys, Hermes 10. “Questo sviluppo del sistema editoriale ha portato due grandi benefici allʼorganizzazione del lavoro al-lʼinterno del gruppo”. Gli oltre 500 giornalisti, divisi fra Bologna, Firenze, Milano e redazioni periferiche, lavorano in tempo reale su un sistema “aperto” dove chiunque può collegarsi ai prodotti editoriali in fase di lavorazione senza più limiti”. Chi scrive allʼinterno del sistema è indirizzato in modo automatico dal login nella sua area di competenza, ma se in corso di realiz-zazione lʼeditore deve potenziare un settore piuttosto che un altro, ciò è possibile senza che il redattore deva muoversi fisicamente. Lo stesso, con i vantaggi che è facile immaginare, avviene per i poligrafici, che pos-sono materialmente intervenire dalla loro postazione

Una schermata di www.inedicola.net

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in ogni snodo produttivo del gruppo, senza doversi trasferire fisicamente. Con Hermes 10, lʼeditore può sfruttare in modo completo le opportunità del “tele-lavoro”, per quello che di positivo offrono.

Quotidianamente le testate del gruppo sviluppano circa 1.000 pagine, ed in questo flusso, in linea ge-nerale, i poligrafici ed i giornalisti sono collegati in modo del tutto trasparente e senza più alcun vincolo “fisico” con il lavoro. QN, la testata nazionale, si produce in parte a Bologna ed in parte a Firenze, ma tutti i redattori sono collegati alla rete come se fossero gli uni accanto agli altri.

La dorsale del sistema Unisys si appoggia a una doppia coppia di server installati a Bologna e a Firenze che lavorano in full backup istantaneo, una rete MPLS a 10+10 Mbit e collegamenti HDSL e ADSL per le quaranta sedi collegate in esterno, con una banda minima garantita di 512 k.

Oltre allʼarchitettura “aperta”, il secondo vantag-gio offerto al gruppo dalla release Hermes 10 è che il sistema editoriale svolge ogni funzione utilizzando

software integrato, senza che sia necessario ricorrere a soluzioni offerte da terze parti. Con lʼoccasione la direzione tecnica di gruppo ha provveduto a sosti-tuire tutti i Pc in uso, configurando una rete client assolutamente omogenea basata su Windows XP. Tutti i redattori hanno accesso ad internet ma, ad ogni tipologia di utente, è consentito esclusivamente lʼuso dei programmi previsti, e questo per evitare di “importare” dal web i temutissimi virus informatici. Microsoft Exchange provvede ai servizi di e-mail per tutti gli utenti del gruppo. “Tempi di produzione più ristretti e sistemi più stabili”: questa, in sintesi, lʼesperienza finora condotta dalla Poligrafici Edito-riale sulla nuova release 10 di Hermes, mentre sono stati avviati test per l ̓ indicizzazione omogenea ed automatica dei testi e delle immagini dellʼarchivio interno del gruppo editoriale tramite la piattaforma Verity. Se e quando si deciderà di introdurre questa soluzione per lʼimplementazione dellʼarchivio, sarà un nuovo passo verso lʼautomazione totale per lʼin-dustria dei quotidiani.

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I cacciatori di notizie:come sta cambiandol’industria dei media

Lettori che catturano notizie a tutte le ore del giorno, editori che si organizzano per focalizzare gli interessi di un pubblico che percorre senza soste le pagine dei giornali, la rete internet e gli schermi della televisione per informarsi, divertirsi e farsi coinvolgere nel grande puzzle dell’informazione multi canale. Come sta cambiando l’industria dei media, e come bisogna attrezzarsi per vincere le sfide sul mercato mondiale dell’informazione: analisti e ricercatori di tutto il mondo ne hanno discusso in occasione del Seminario “Transforming the Media Industry” organizzato da Unisys presso la sede del proprio CentroInternazionale di Management a Saint-Paul-de-Vence, lo scorso mese di giugno.

Un seminario decisamente anomalo, quello or-ganizzato da Unisys a Saint-Paul-de-Vence, nellʼen-troterra nizzardo, il 13 e 14 giugno scorso. Nessuna previsione funesta per i giornali, nessun relatore pronto a lanciarsi contro la carta stampata, nessun esperto a stracciarsi le vesti contro i quotidiani per esaltare la modernità di internet ed il futuro paperless & wire-less. Insomma niente del chiacchiericcio di maniera e dei luoghi comuni che pure trionfano in molte altre occasioni.

Ricercatori e studiosi europei e nordamericani dei media hanno invece tracciato i nuovi confini di quella che, a molti, sembra lʼevoluzione naturale dellʼindu-stria della comunicazione, scritta ed elettronica. Pro-tagonista di questo “nuovo mondo” che sta prendendo piede è un lettore/consumatore in continuo movimento per ragioni di lavoro o per il proprio tempo libero, abituato a cercare informazioni allʼinterno di molti ca-nali, del tutto scevro da pregiudizi sulla “modernità” o “anzianità” dello strumento di comunicazione, purché questo interessi, coinvolga emotivamente, stimoli la fantasia e, soprattutto, non faccia perdere troppo tempo. Questi moderni “cacciatori di notizie”, delineati nelle osservazioni di studiosi e uomini dʼazienda, sono i anche i protagonisti delle strategie di sviluppo di edi-tori e fornitori di tecnologie che vogliono intercettare i loro comportamenti, e le loro propensioni al consumo dʼinformazione.

Cacciatori di notizie

Alcuni fattori del comportamento umano – come

ha spiegato direttore generale dellʼEuropean Institute for the Media, Joe Groebel, sono oltremodo stabili. La comunicazione deve coinvolgere emotivamente, perché al lettore piace divertirsi, eccitarsi, ed essere comunque stimolato. La comunicazione non verbale (i tecnocrati direbbero multimediale) sta prendendo sempre più piede. Negli ultimi trentʼanni negli Stati Uniti è andata conquistando terreno la comunicazione visiva: si preferiscono i testi brevi, le pagine devono avere titoli molto grandi ed una grafica accattivan-te. Guarda caso, in tutto il mondo sta crescendo la “moda” dei tabloid, che sono un po ̓gli ambasciatori, nella carta stampata, della cultura visiva. Un tempo si discuteva molto sui diversi “approcci” dei media alle notizia: approccio “oggettivo”, si descrivono i fatti per quello che sono, approccio “educativo”, il mezzo di comunicazione deve informare educando, approccio “marketing”, ovvero diamo al lettore quello che vuole. Lʼosservazione della realtà quotidiana dei mezzi di informazione restituisce una percezione dove questi ap-procci sono non alternativi, ma fra loro mischiati. “La gente”- dice sempre Groebel-“vuole sia orientamento che identità”. Le notizie sono un segnale di apparte-nenza ad un gruppo della famiglia umana, ed i media stampati, anche se i consumi sono in calo, si continuano a comprare. Secondo un numero di ricerche sempre maggiore, nellʼetà compresa fra i 14 ed i 29 anni sono sempre in aumento le persone che sostengono che il mezzo più credibile, e quindi più interessante per la pubblicità, sia internet. E per quale motivo? Perché la rete è un mezzo di comunicazione interattivo, dove il lettore piò fare ricerche personali sugli argomenti

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di suoi interesse. Piace sempre di più la “miscela di informazioni”, eventi “di massa” e notizie più personalizzate, a seconda degli interessi legati al lavoro ed al tempo libero.

Una formula che ben conoscono gli editori di giornali gratuiti. Un mercato, a detta di Piet Bakker, docente di scienze comportamentali della Scuola di Ricerche sulla Comunicazione di Amsterdam, del quale nessuno si prende più gioco. Nei primi quat-tro mesi del 2005 si sono registrati 37 nuovi lanci di quotidiani pagati interamente dalla pubblicità, per un totale di quasi tre milioni di copie in pià in circolazione. Il più grosso, nonché capostipite di questa area di media stampati, è Metro, 55 edizioni in 17 Paesi, con quasi sette milioni di copie diffu-se, ed un profilo condiviso con molte altre testate gratuite: lettori molto giovani, molte donne, tutti impegnati nel mondo del lavoro, senza problemi nello sfogliare pagine di pubblicità stampata. Ma attenzione, avverte Bakker, perché i tabloid della free papers non sono tutti uguali. Al contrario, ogni testata ha una sua linea editoriale e dà preferenza ad alcune notizie piuttosto che non ad altre, anche se tutte privilegiano lʼinformazione che di solito non trova posto sulle testate a pagamento.

Non sono poche le testate gratuite che, come 20 Minutes, fanno riferimento al tempo medio neces-sario per la lettura del tabloid, ma occorre tenere presente, come ha ricordato Derrick de Kerkcho-

ve, direttore del McLuhan Program allʼUniversità di Toronto, che le persone prendono notizie durante tutto lʼarco della giornata e da molti canali, non in un unico tempo e da un solo mezzo. Questo comporta-mento del “lettore/spettatore” del mondo reale porta lʼattenzione dei ricercatori dalle categorie ai “tag”, gli indirizzi elettronici per incanalare ogni segnale. Wikipedia.com, lʼenciclopedia scritta dai lettori della rete, e http://del.icio.us, il social bookmark manager di internet che consente di aggiungere le pagine di gradimento dei lettori alla collezione personale di link in rete e di categorizzare questi siti con parole chiave, sono due splendidi esempi dei nuovi comportamenti dei lettori nellʼera elettronica. Il concetto-guida per i professionisti dellʼinformazione, editori e giornalisti in testa, deve essere quello di “pertinence”, ovvero ciò che arriva nel posto giusto al momento giusto. E il giornale? Si domanda qualcuno. “Il quotidiano resta un mezzo rallentato rispetto alla rete, ma offre dei vantaggi non da poco agli editori, ai lettori ed alla pubblicità”, spiega De Kerkchove. Il testo stampato è stabile, offre una maggiore comprensione: cʼè più tempo per assimilare la parola scritta, che diventa un fatto quasi privato. “I lettori”- conclude il relatore citando McLuhan-“non leggono i giornali, ci entrano come in un bagno caldo”.

Il problema, se mai, è che i consumatori più giovani da questʼacqua sembra stiano lontani. Jim Chisholm, di Wan, Associazione Mondiale degli Editori, sotto-linea come nel Regno Unito la demografia dei mezzi

Glenn James, Presidente Global Media & Communications, Unisys, che ha aperto e chiuso i lavori del seminario

Roberto Antoniotti, Vice Presidente Global Media & Communication, Unisys, che ha

dato il benvenuto ai partecipanti

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di comunicazione sia molto precisa: sotto i 19 anni il “mezzo” per eccellenza, quando non lʼunico, è il sistema di messaggistica del cellulare, lʼSMS, dai 20 ai 40 anni domina il web, oltre si espande in misura significativa lʼuso dei giornali. Nel 1972, nella fascia di lettori compresa fra i 15 ed i 24 anni, la penetrazio-ne del quotidiano arrivava al 77,2%; nel 2000 era al 49%; nella fascia fra i 35 ed i 44 anni le percentuali

sono passate, nello stesso periodo di tempo, dal 75,8% al 50,8%. Un calo fisiologico, che si accentua con le nuove generazioni, e gli editori devono tenere presente questo fenomeno e puntare su strategie multi canale per non perdere lʼattenzione dei nuovi consumatori.

Cacciatori … di lettori

E appunto, come li catturiamo questi lettori, si domanda la folta platea dʼeditori e tecnici che ha se-guito i lavori del Seminario Unisys. Il gruppo tedesco Handesblatt, specializzato in informazione finanziaria, con 1800 addetti fra i quali 500 giornalisti, ha chiaro in mente che i nuovi concorrenti nellʼindustria dei media sono coloro che riescono ad “aggregare” notizie. Goo-gle, Yahoo, Amazon per i libri, sono solo alcune delle aziende contro le quali lʼeditore tradizionale si trova a competere. “Non ci sono travasi automatici fra i lettori dei giornali ed internet” – spiega Andreas Bossecker di Handesblatt, ma per gli editori è imperativo studiare nuovi servizi on line per intercettare la quota di utenti che naviga internet. Per il gruppo tedesco vale quello che ha sottolineato, parlando della formazione dei nuo-vi professionisti dellʼinformazione, Kerry Northrup, di-rettore delle pubblicazioni Ifra, ovvero che lʼobiettivo

moderno per le imprese editoriali è quello di integrare i contenuti senza duplicarli. Non serve riproporre su internet il giornale quotidiano se a questa nuova pub-blicazione digitale non si dà un valore aggiunto rispetto alla carta stampata. Unʼesperienza, questa, condivisa da tutti gli editori che, agli albori dellʼ”era internet”, hanno offerto la semplice “duplicazione” del giornale in rete. “La convergenza è sui contenuti, e non sulle tecnologie”, anche se la costruzione di redazioni mul-timediali è una sfida ancora del tutto aperta, non solo in Italia ma anche nel resto dei Paesi industrializzati,

Stati Uniti testa. Ed anche se le tecnologie gio-

cheranno un ruolo fondamentale per “catturare” i cacciatori di noti-zie. Alla luce degli scenari delinea-ti, sembra andare definitivamente in soffitta lʼidea del sistema edito-riale monolitico, che lascia invece il posto alle architetture flessibili ed aperte allʼintegrazione con i software specializzati in diverse funzioni, editoriali e non. Impresa, il più grande gruppo media porto-ghese, con interessi che spaziano dalla televisione ai settimanali, ai free papers, con in portafoglio il più grande periodico del Paese, ha sviluppato una strategia di investimenti tecnologici mirata alla costruzione di una piattaforma per la gestione dellʼinformazione multi canale. La spina dorsale del sistema è costituita dalla versione

X di Hermes, Unisys, e su questo software è stato sviluppato un unico data base di informazioni che possono essere esportate, e lavorate direttamente, per la pubblicazione su diversi canali, giornali gratuiti, internet, settimanali e mensili, prodotti Cd e DVD. L̓ architettura utilizza sia i motori di impaginazione e di stesura degli articoli sviluppati allʼinterno di Hermes X, sia lʼintegrazione con InCopy ed InDesign, fatto questo oltremodo apprezzato dagli addetti alla realizzazione dei periodici. Altri editori, presenti al Seminario, hanno a loro volta ribadito come gli investimenti stiano an-dando comunque nella direzione di architetture aperte ed in grado di gestire da un unico data base diversi mezzi di comunicazione.

In modo particolare, come ha sottolineato, fra gli altri, Federico Marturano, di Monrif.net, la chiave di volta per tecnologica per rendere possibile efficaci strategie multimediali è fare in modo che i sistemi, e gli specialisti che vi lavorano allʼinterno delle azien-de, siano veramente parte di unʼunica piattaforma interattiva dove i flussi di lavoro sono perfettamente integrati fra loro.

Una strategia di sviluppo sia editoriale che tecno-logico, che sembra trovare ogni giorno più consensi in campo internazionale.

Derrick de Kerkchove, direttore del Programma McLuhan della Università di Toronto

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Standard CQ2? Funziona!Primi test indipendenti peri profili colore Asig-IfraL’Istituto Tecnico Industriale per le Arti Grafiche Luigi Monti di Saronno ha concluso, da pochi mesi, una ricerca indipendente sui profili colore proposti da Asig ed Ifra nell’ambito dello standard industriale CQ2, basato sulle norme internazionali Iso. I test effettuati durante le analisi hanno dimostrato un miglioramento, visibile ad occhio nudo, della qualità del colore stampato con procedimenti offset impiegando i profili colore proposti dallo standard Asig-Ifra CQ2. TecnoMedia ha incontrato i responsabili della scuola che hanno guidato questa ricerca effettuata nell’ambito di un concorso promosso da Taga, l’associazione che riunisce i tecnici che operano nell’industria delle arti grafiche.

Un obiettivo professionale e lungimirante: testare in laboratorio gli effetti dei profili colore elaborati da Asig (Associazione Stampatori Italiana Giornali) ed Ifra nellʼambito dello standard CQ2; unʼoccasione da non lasciarsi sfuggire: il Concorso della Taga, lʼas-sociazione che riunisce i tecnici che operano nellʼin-dustria delle arti grafiche, per uno studio tecnologico riservato alle quarte e quinte classi degli istituti tecnici per periti grafici, e il cerchio si chiude. L̓ Istituto Tec-nico Industriale per le Arti Grafiche “Luigi Monti” di Saronno ha realizzato il primo test indipendente sugli effetti dellʼapplicazione dei profili colore CQ2 ai flussi di produzione dei quotidiani, in stretta collaborazione con alcune importanti testate della stampa italiana, nazionale e regionale.

TecnoMedia ha incontrato David Serenelli, uno dei partecipanti ai lavori del Progetto Asig Ifra CQ2, ospitati lʼanno scorso presso la sede della Stampa di Torino, e Luca Morandi, insegnante di tecnologia grafica dellʼistituto, che hanno guidato la ricerca degli studenti, per approfondire i dettagli di questo studio indipendente, distribuito ai partecipanti allʼedizione di Ifra Italia 2005 grazie ad una ristampa realizzata proprio per questa occasione - a tempo di record – a cura dellʼIstituto Luigi Monti con il contributo di Agfa Gevaert Group.

Un approccio molto rigoroso

“Grazie al concorso Taga”- spiega Luca Morandi a TecnoMedia-“ abbiamo avuto lʼopportunità di ef-fettuare unʼanalisi molto rigorosa dei principi, delle metodologie e dei risultati per la gestione del color

management proposti dallo standard Asig-Ifra CQ2”. “E se vogliamo partire dalla conclusioni”- sot-

tolinea David Serenelli-“diciamo subito che i profili CQ2 funzionano, e bene, favorendo un miglioramento visibile del colore stampato su carta da quotidiani con tecnologie offset”.

Da sinistra: David Serenelli e Luca Morandi, tecnologi dell’Istituto Luigi Monti di Saronno (VA)

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La ricerca, che si è svolta fra la fine del 2004 e gli inizi del 2005, ha seguito un percorso molto rigoroso. L̓ attenzione è stata focalizzata subito sulla stampa del colore degli annunci pubblicitari. E ̓ stato scelto un giorno a caso, il 19 aprile 2005, e sono state selezionate tre pagine di pubblicità con inserzioni della Renault, della Tim e della Lufthansa.

I quotidiani presi in considerazione per questo test sono stati il Corriere della Sera, lʼAvvenire e la Stampa. Tramite le concessionarie sono acquisiti i PDF origi-nali stampati dalle tre testate nel giorno scelto a caso. Successivamente i files sono stati trattati da software specializzati per la conversione dei profili colore, ed i PDF sono stati “agganciati” ai nuovi profili prima di andare nei Rip. “Questo passaggio è particolarmente significativo”- sottolinea Serenelli-“perché la teoria, e la pratica del color management, e delle specifiche CQ2, invitano i tecnici ad introdurre i profili allʼinizio del workflow per ottenere i risultati più stabili e più efficaci in termini di qualità”.

Ciò non era possibile nellʼambito della ricerca, ed i profili sono stati agganciati dopo la creazione dei PDF: ciononostante, i risultati ottenuti dai profili CQ2, sono stati comunque superiori rispetto alla stampa ottenuta senza, e questo dettaglio tecnico costituisce una sorta di ulteriore certifica-zione di qualità. Le specifiche suggerite da Asig ed Ifra hanno funzionato a dovere nonostante siano intervenuto alla fine del processo di prestampa e non allʼinizio.

I risultati

Dopo la calibrazione dei nuovi PDF, le nuove forme di stampa sono state ac-coppiate a quelle originali, ricavate dai PDF stampati il 19 aprile, e riprodotte in quadricromia su carta da quotidiano presso lo stabilimento CSQ di Erbusco (Bs), che si è reso disponibile per realizzare il test finale.

Gli annunci pubblicitari, riprodotti con i file originali e con quelli trattati con i pro-fili CQ2, sono stata quindi sottoposta alle analisi strumentali e visive del caso.

“Possiamo dire”- si legge nel testo finale della ricerca, curato, con la grafica e lʼimpaginazione, dagli alunni, nel frattem-po diplomatisi come periti industriali grafi-ci, Marco Lazzati e Fabio Griffanti, che ha realizzato anche la copertina del volumetto -“di aver dimostrato come lʼapplicazione del profilo colore standard ISOnewspa-per26 restituisca un risultato migliore di quanto si potrebbe ottenere senza lʼapplica-zione dello stesso....Sia dallʼanalisi numeri-ca che visiva del diagramma creato si può osservare come la riproduzione realizzata

con il profilo ISOnewspaper restituisca dei colori molto più saturi offrendo una gamma di colori più ampia.... (in sintesi, nelle immagini si osservano) risultati che visivamente sono più apprezzabili e preferiti.. le imma-gini sono in generale più luminose,... ma la cosa che più colpisce è la purezza dei colori. Le immagini sembrano più armoniche e realistiche, il risultato ottenuto è da noi preferito anche in considerazione del fatto che la stampa risulta meno problematica, in particolare per lʼasciugatura e la piega”.

Non solo dallʼimpiego dello standard CQ2 deriva, secondo questa ricerca indipendente, un notevole vantaggio “estetico”, fondamentale per la resa delle immagini pubblicitarie, ma anche significativi guada-gni nelle fasi più critiche del ciclo di stampa.

Sempre nelle “conclusioni”, si legge infatti che attraverso lʼuso dei profili specializzati per quotidiani, “la stessa produzione potrebbe essere realizzata con maggiore semplicità, con maggiore qualità e con costi di produzione minori”.

Frontespizio della ristampa della ricerca distribuita in occasione di Ifra Italia 2005: i test di stampa sono stati realizzati presso lo stabilimento CSQ di Erbusco (Bs), le prove colore digitali sono state effettuate dall’ ICR di Origgio (Va)

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Nuovi strumenti “made in Italy” per la gestione della pubblicità: un sistema editoriale per i fatturatiCon gli strumenti di Content Management System è possibile sviluppare soluzioni in grado di gestire tutti, ed indistintamente, i contenuti di servizio di quotidiani e periodici. Un vero e proprio “sistema editoriale” che si specializza nella gestione dei contenuti “non editoriali”, ovvero pubblicità tabellare, classificata, ricerche di personale, pubblicità legale e necrologie. La società HiT Media & Publishing, partecipata al 100% da HiT Internet Technologies, presenterà in ottobre una soluzione “made in Italy” per la gestione integrata di tutti i contenuti di servizio dei prodotti stampati. Su questo nuovo approccio tecnologico alla gestione della pubblicità in formato digitale abbiamo sentito il Presidente della società, Mosè Giacomello.

TM - In occasione della recente manifestazione Ifra Italia 2005 si sono sviluppate grosse discussio-ni sullʼevoluzione dei sistemi editoriali nel medio periodo. Secondo alcuni fornitori (n. come si legge anche in altra parte di questa pubblicazione) il fu-turo passerà attraverso lo sviluppo di componenti specializzate per il supporto di funzioni (diffusione, marketing, pubblicità) che finora non hanno rice-vuto la dovuta attenzione da parte dei fornitori. E ̓così anche per voi?

HiT – Il maggiore ostacolo che incontriamo sul mercato è una certa qual resistenza non dico a speri-mentare, ma pure a discutere, modi diversi di organiz-zare i flussi di lavoro. I quotidiani ed i periodici sono prodotti realizzati da molti professionisti, giornalisti, tecnici, stampatori, pubblicitari, addetti commerciali, che spesso lavorano in aziende del tutto indipendenti, e che altrettanto spesso, purtroppo, fra loro comunicano molto poco. Ci sono antiche resistenze, sospetti, e poca voglia di “ripensare” il prodotto giornale. Un esempio, ormai quasi classico, di questo atteggiamento è dato dal passaggio della pubblicità dal formato analogico al digitale. Fino a poco tempo fa gli editori si fidavano solo della pellicola. Come mai? Probabilmente per-ché il significato della rivoluzione digitale non stava tanto nel cambio di supporto, quanto nei profondi cambiamenti sulle responsabilità, e sui poteri, interni allʼorganizzazione del lavoro.

TM - Ed in questo scenario come sʼinseriscono i fornitori?

HiT - Sʼinseriscono perché chi sviluppa soluzioni per lʼeditoria deve ricercare nuove strade per lo svilup-po di software che portino realmente valore aggiunto al network di imprese che lavorano alla realizzazione di quotidiani e periodici.

TM - E la strada che avete scelto in che dire-zione va?

HiT - Noi abbiamo provato ad immaginare unʼal-ternativa al sistema editoriale classico, e siamo partiti dal core business dei servizi a pagamento, ovvero dalla pubblicità tabellare, classificata, legale, ricerche di personale, fino alle necrologie. Ci siamo concentrati su tutti i contenuti “non editoriali” gestiti dallʼeditore, e dalla concessionaria, mettendoli, per così dire, al cen-tro del processo produttivo. Con questʼimpostazione, o “filosofia” che dir si voglia, abbiamo completato lʼevoluzione del nostro prodotto di punta, Reclame 2, il nuovo content management che verrà presentato il prossimo mese di ottobre.

TM - Un sistema editoriale per contenuti “non” editoriali?

HiT - Esattamente. L̓ unica eccezione è fatta per le pagine che contengono tabelle finanziarie o sportive.

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Per il resto Reclame 2 è il sistema editoriale per tutto quanto fa fatturato. Nasce con lʼobiettivo di favorire la massima collaborazione fra tutte le componenti che creano il giornale o il periodico. A grandi linee, è un sistema di content management che opera in due direzioni: mantenere il sincronismo fra i contenuti pubblicitari ed il ciclo commerciale, fra il pubblicato ed il venduto, e integrare le pagine di servizi con i sistemi editoriali classici, quelli che gestiscono i con-tenuti redazionali, e con i workflow in direzione dei centri stampa.

TM - Entrando più nei dettagli tecnici?

HiT - Si utilizzano dei plug-in specializzati per InDesign, il motore dove si compongono le pagine, o le parti di pagine, che contengono i contenuti a pa-gamento. Quando il lavoro è completato, ho diverse opzioni: posso generare un PDF e passare tutto al sistema editoriale, oppure posso utilizzare il modulo di base di Reclame, Page, dove si genera il timone. Questo strumento può essere condiviso dalla redazione e può servire per fare tutto il lavoro dʼimpostazione delle pagine.

TM - Un nuovo strumento per il timone? Ma perché mai lʼeditore dovrebbe introdurre un altro software per il timone nel ciclo produttivo?

HiT - Il timone è uno strumento di “confine”, e secondo noi non può nascere tenendo solo conto delle esigenze legate ai contenuti redazionali. Faccio un esempio concreto. Quando io aggiungo una pagina di informazioni, magari non prevista dal timone edi-toriale del mattino, io non creo particolari problemi redazionali, ma ho un impatto devastante sulla pub-

blicità, perché sposto il 100% delle inserzioni vendute sulla pagina destra a sinistra e vice versa. E la parte peggiore del lavoro deve ancora arrivare, perché si deve chiamare la concessionaria per sapere quante erano le posizioni di rigore vendute quel giorno, in vista delle possibili contestazioni dei clienti. Se tutte queste regole sono già presenti nel timone, e con Reclame 2 è possibile, io vedo gli allarmi in tempo reale ogni volta che violo le regole degli accordi commerciali. E proprio per queste esigenze è nato il nostro prodotto, per favorire la collaborazione fra tutte le componenti che concorrono alla realizzazione del giornale.

TM - Con quali sistemi edi-toriali vʼinterfacciate?

HiT - Ci interfacciamo con tutti i sistemi più diffusi che operano in Italia. Reclame 2 ha anche una forte specializzazione per quanto riguarda i flussi di lavoro globale dellʼeditore, ed in modo particolare la stampa. La qualità di distillazione dei PDF è molto buona.

TM - Come gestite il ciclo di acquisizione dei contenuti di servizio?

HiT - Per la pubblicità gestiamo il canale telefo-nico, la rete internet e lʼattività di sportello. Stiamo fornendo alle reti di vendita strumenti accattivanti per le inserzioni, come la possibilità di fare vedere subito a colori, ed a video, quello che sarà stampato in pagina. Per le necrologie, altra voce fondamenta-le dei servizi a pagamento sui giornali, gestiamo il canale telefonico, la rete internet e i contatti che si attivano attraverso le imprese specializzate del settore. Anche per questi annunci, come per tutta la classifi-cata, la nostra piattaforma offre strumenti per la vi- sualizzazione a schermo in tempo reale dellʼannuncio che andrà a finire in pagina. Ancora una volta, non vogliamo né cambiare, né sostituire, il software che già esiste in azienda, vogliamo solo integrare la rete per offrire a tutte le componenti un servizio reale a valore aggiunto.

TM - Come si aggancia il “contenuto” della pubblicità modulare al ciclo di vendita?

HiT - La pubblicità modulare può utilizzare tre diversi modelli di funzionamento. Nel primo caso, diremmo tradizionale, qualcuno associa la vendita con lʼoggetto digitale tramite procedure di back office. Un secondo modello prevede che, nel momento in cui si conclude la vendita, si inserisce in rete la fotolito che

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invia il materiale. Quando lʼagenzia fa il log-on nel sistema, in Reclame 2 si trova la lista delle prenotazioni per le quali occorre inviare il materiale, ed in questo caso si può agganciare il PDF alla prenotazione, e così non ho più il problema di controllare il formato in arrivo con quello che ho venduto. Il terzo modello organizzativo si utilizza invece quando non si cono-sce lʼagenzia che invia il materiale. Il sistema genera allʼinterno un numero che il cliente darà allʼagenzia, e quando questa si collega a Reclame, digita questo codice e compare la prenotazione.

TM - Utilizzate lo strumento del Portale su internet...

HiT - Noi siamo stati i primi ad offrire il Portale internet per la pubblicità. InPagina di RCS e Publik@ di Pk sono soluzioni HiT personalizzate per i clienti, che svolgono diverse funzioni on line.

TM - Fra le quali anche la validazione...

HiT - Sì, anche se per questa particolare, e delica-tissima funzione, credo che a breve potremo annunciare delle novità.

TM - Può anticipare qualcosa?

HiT - Senza entrare troppo in dettaglio, diciamo che oggi gli strumenti per il preflight, ovvero per la validazione dei file che entrano nel sistema, si dividono in due gruppi. Del primo fanno parte le soluzioni che prendono in carico il PDF e, se necessario, lo rendono conforme alle specifiche della concessionaria. Questa procedura è comunque contestabile da parte del cliente perché i risultati potrebbero non essere perfettamente conformi allʼoriginale. Del secondo gruppo fanno invece parte le soluzioni come PitStop di Enfocus, che anche noi abbiamo finora adottato, che prendono in carica il PDF e, se non è conforme alle specifiche editoriali, lo segnalano subito alla fonte, che provvede a ridistillare il file correttamente. Questa procedura è un po ̓più lunga, ma è a prova di contestazione da parte del cliente. Fra breve, e questa è la novità, proporremo al mercato anche lʼutilizzo del preflight offerta con la versione 7 di Adobe Acrobat. Noi utilizziamo già Acrobat per generare la preview con una tecnologia di sovrapposizione dei quattro inchiostri, in grado di simulare il risultato ottenuto con lʼapplicazione dei profili colore. La nuova soluzione, che speriamo di poter in breve tempo proporre al mercato italiano, utilizza la stessa metodica alla quale ci siamo attenuti finora, ovvero il controllo del PDF senza intervenire sullo stesso, salvo farlo ridistillare alla fonte.

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Sinedita cambia proprietà: i soci fondatori investono nel futuro

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Sinedita cambia proprietà:i soci fondatori investononel futuro

Paolo Agus e Parizio Callegari, soci fondatori di Sinedita, hanno rilevato, lo scorso mese di febbraio, il 100% della proprietà della software house dal gruppo dell’Unione Sarda, e rilanciano la sfida investendo nel futuro. I progetti, le strategie e le novità della società in un’intervista a due protagonisti dell’industria italiana, che discutono di mercato, di sviluppo di nuove soluzioni editoriali e di software per la gestione di funzioni aziendali finora rimaste “ai margini” dell’informatica, con un occhio alla possibilità di sviluppare nuovi rapporti di collaborazione con gli editori, dall’outsourcing alle nuove tecniche di revenue sharing. E tutto senza trascurare nuovi utenti che, di mestiere, non fanno gli editori...

Dopo mesi di rumors più o meno fantasiosi, e voci più o meno credibili, alla fine la notizia è arrivata, ed in via assolutamente ufficiale: Paolo Agus e Patrizio Callegari, i due soci fondatori della software house Sinedita, hanno riacquistato dal gruppo dellʼUnione Sarda il 100% della proprietà. Di comune accordo, hanno deciso di proseguire la sfida sulla strada del-lʼinnovazione degli strumenti per la gestione della comunicazione, con le idee chiare nei confronti dei sistemi editoriali, dei mercati emergenti e delle stra-tegie da intraprendere per continuare a crescere in unʼavventura imprenditoriale, avviata in unʼepoca, era il 1991, che oggi appare distante anni luce dagli attuali scenari internazionali.

TM - Dove va il mercato, e dove guideranno Sinedita i nuovi proprietari?

Sinedita – Dal convegno Ifra Italia che si è con-cluso pochi giorni fa a Catania sono arrivate alcune indicazioni che condividiamo in pieno. Non cʼè dubbio che lʼeditoria stampata stia attraversando una fase complessa, e per certi versi difficile, con i mercati della pubblicità alla ricerca costante di nuovi stimoli per ricominciare a crescere. Per noi, il primo seme-stre non è andato affatto male per quanto riguarda la raccolta degli ordini, ma il problema di fondo resta lʼasfitticità del mercato dei giornali. La stampa è un comparto industriale con una forte ciclicità per quanto riguarda le installazioni software. La sua durata media è fra i quattro ed i sette anni: quando hai sviluppato un sistema per un editore, e lo strumento è andato a

regime, rischi di dover aspettare anche otto/dieci anni per lʼinstallazione successiva.

TM - E nel frattempo bisogna anche sviluppare soluzioni sempre nuove...

Sinedita – Certamente, anche se nellʼambito dei sistemi editoriali “classici” ci sembra che ormai non ci sia più molto da inventare. E ̓sempre più difficile immaginarsi soluzioni veramente innovative per le quali lʼeditore di giornali sia disposto ad investire.

TM - Volete dire che a ventʼanni di distanza dal-lʼintroduzione dei primi sistemi editoriali, lʼItalia è un Paese ormai maturo?

Sinedita – Non solo lʼItalia. In tutti i mercati svi-luppati gli editori di giornali ormai puntano a trovare “valori aggiunti” reali prima di investire in tecnologia. E parliamoci chiaro: se i prodotti restano ancorati ai vincoli tradizionali, e non cambiano aspetto o conte-nuti, molto difficilmente potranno cambiare i sistemi editoriali.

TM - Se questo è lo scenario, Sinedita che pensa di poter fare?

Sinedita- Noi pensiamo di muoverci lungo tre direttive fondamentali. Nei confronti degli editori di giornali quotidiani, il mercato tuttʼora di riferimento per Sinedita, pensiamo siamo maturi i tempi per pro-porre una serie di soluzioni innovative per “ampliare”

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i confini dei sistemi editoriali tradizionali, coin-volgendo con software davvero unici ruoli e funzioni tradizionalmente “impermeabili” allʼinnovazione tecnologica dei passati due decenni.

TM - State parlando della vostra soluzione per la gestione della distribuzione locale anche attra-verso il monitoraggio dei contenuti della cronoca quotidiana?

Sinedita – Certamente, ma non solo. Il momento del mercato è propizio per seguire da vicino i tentativi degli editori per avviare nuove iniziative e prodotti da integrare nel giornale. Ad Ifra Italia 2005 abbiamo ascoltato interessanti ipotesi per lo sviluppo di dorsi te-matici verticali, che forniscano a pubblici specializzati, come i liberi professionisti, informazioni che già oggi arrivano dalle agenzie di stampa, sono regolarmente pagate dallʼeditore ed altrettanto regolarmente vanno gettate via. Poi una sempre più stretta parentela fra la pubblicità ed i quotidiani.

Si tratta di puntare ad unʼeconomia di scala, allo sviluppo di un nuovo concetto di “sistema editoriale globale” che travalica i confini tradizionali della prestampa per andare verso lʼintegrazione di tutte le funzioni produttive, gestionali e di marketing.

Un nucleo tecnologico “classico” circondato da soluzioni ultra specializzate, che noi in parte già ab-biamo ed in parte stiamo sviluppando.

TM - E gli altri due assi portanti dellʼevoluzione di Sinedita?

Sinedita - Il secondo è lʼattenzione al mercato professionale degli editori di prodotti periodici. Per loro i sistemi edi-toriali non sono indispensabili, come per i giornali. Piuttosto, sono sempre molto attenti a strumenti che, ancora una volta, portino “cultura tecnologica” in azienda. Per esempio pensiamo agli strumenti di tracking dei flussi produttivi, che possono veramente fornire un valore aggiunto reale ad un workflow che si sviluppa per un pe-riodo di sette giorni o di un mese. Sinedita ha maturato unʼesperienza fondamentale con i software per il planning dei giornali quotidiani, ed è oggi in grado di offrire questo know-how a clienti con problemi certamente meno complessi ma altrettanto stimolanti.

E poi pensiamo ad altri strumenti pro-duttivi: ricezione, aggregazione e gestione delle fonti informative, pianificazione di lungo periodo della pubblicità, solo per citarne alcuni. Gli editori di periodici hanno grande interesse a prendere in considerazione queste soluzioni per i loro prodotti. Noi, ancora una volta, ci muovia-mo, anche su questo secondo mercato, in

direzione del sistema editoriale “globale”: un nucleo per la gestione dei contenuti collegato dinamicamente alla gestione di tutte le altre funzioni aziendali, diffu-sione, pianificazione dei flussi di lavoro, pubblicità e marketing.

TM - Ed il terzo asse di sviluppo?

Sinedita - Il terzo asse è in direzione di tutti i clienti che di mestiere non fanno gli editori ma che devono quotidianamente gestire flussi di informazioni molto significativi. Sono aziende ed organizzazioni produt-tive per le quali la “comunicazione” fa parte del core business, pure non facendo di mestiere gli editori.

TM- E chi sarebbero?

Sinedita – Questo lo teniamo riservato. Ma è un mercato di grandissimo interesse verso il quale ci siamo già mossi con risultati molto promettenti.

TM - Software specializzato per lʼintegrazione con i sistemi editoriali, nuove soluzioni che aspet-tano di essere testate, nuove idee in via di sviluppo. Ma i clienti – editori o meno che siano – saranno disposti a seguirvi?

Sinedita – Con i nostri clienti stiamo provando a sviluppare un approccio molto innovativo che punta

Da sinistra: Paolo Augus e Patrizio Callegari, soci fondatori di Sinedita e nuovi proprietari dell’azienda

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Sinedita cambia proprietà: i soci fondatori investono nel futuro

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in diverse direzioni, da quella più tradizionale della vendita, allʼousourcing, fino a concetti più innovativi, che per noi ricadono nellʼambito cosiddetto del “re-venue sharing”.

TM - Che tradotto in pratica significa...

Sinedita - ... che verso i nostri clienti, oltre ad offrire la soluzione tradizionale della vendita delle licenze software, dobbiamo essere più propositivi. L̓ outsourcing, ovvero il “noleggio” del software, non è per il nostro Paese una novità. Sinedita, come altri fornitori, propone di “prendere in affitto” il sistema editoriale scaricando lʼeditore dai problemi – e dai costi – relativi alla manutenzione ed allʼaggiornamento della soluzione offerta. Ma che cosa succede se Sinedita, od il cliente, hanno una buona idea editoriale e vogliono metterla in pratica senza rischiare di farsi del male?

TM - Già, cosa succede?

Sinedita – Ad Ifra Italia abbiamo ascoltato, fra lʼaltro, la voce di chi ha suggerito che, in occasione di un concerto, lʼeditore possa offrire una completa co-pertura dellʼevento in tempo reale con quattro o cinque giornalisti che inviano SMS a tutti gli abbonati.

Il quotidiano offre il servizio ai propri abbonati, proponendo al gestore di telecomunicazioni di divi-dere percentualmente il fatturato generato da tutti il traffico di SMS. Se questo sistema funziona per i due partner, anche il terzo, il fornitore di tecnologie, ovvero Sinedita, può mettere a disposizione lʼinfrastruttura tecnologica allʼeditore incassando, a propria volta, una quota percentuale sui fatturati del servizio.

Il principio è di caricarsi ognuno la sua parte di rischi, e di competenze, mettendo a disposizione di tutti know how e tecnologie, e dividendo i fatturati in parti proporzionali.

TM - Facile a dirsi...

Sinedita - Certo che le quote sui fatturati sono sempre argomenti molto delicati, ma il vantaggio per i partner è comunque evidente. Si tratta, in ultima ana-lisi, di credere nella possibilità di creare nuovi accordi commerciali a vantaggio di un settore dove o si cresce tutti, o si resta tutti fermi.

Per noi è una sfida, né più né meno che lo sviluppo del software. Noi ci crediamo, per questo abbiamo in-vestito in Sinedita, e per questo, per il futuro, ci stiamo dando molto da fare.

Annuncio di cooperazione tra ABB e I&C di Milano

Business Unit Printing di ABB, con sede a Baden in Svizzera, e I&C di Milano, hanno annunciato la loro stretta cooperazione nel fornire supporto all’industria grafica in Italia.

“ABB è riconosciuta come fornitore leader non solo nel controllo ed automazione dei processi di stampa dei quotidiani ma anche come fornitore di soluzioni per il flusso di lavoro che comprende l’intero processo di produzione dei quotidiani”, dice Sergio puoti, Director business Development della I&C”. Noi alla I&C siamo entusiasti di essere partner della ABB Italia”.

“Siamo molto soddisfatti di collaborare con la I&C nel mercato italiano” aggiunge Wolfang Felber, direttore della Business Unit Printing di ABB, “questo incrementerà la nostra presenza in Italia e raffor-zerà la cooperazione con i nostri numerosi clienti italiani”.

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Editoria online:

Panorama e tendenze

Dopo una prima fase in cui i contenuti editoriali sono stati offerti gratuitamente, si fanno lentamente strada le offerte a pagamento.

Dieci anni di editoria online in Italia

A ormai oltre dieci anni dalla nascita dellʼeditoria online in Italia (il primo giornale sul web, lʼUnione Sar-da, fu lanciato nel 1994), si possono cominciare a trarre i primi bilanci delle iniziative editoriali sul web.

L̓ iniziale diffidenza degli editori, timorosi che il prodotto online “cannibalizzasse” le vendite su carta, ha rallentato la fase iniziale dellʼeditoria online ma ha lasciato ben presto spazio alla consapevolezza che stava nascendo un nuovo canale distribuzione ed era indispensabile sfruttarlo, anche se il pesante onere degli investimenti iniziali non invitava certo a lanciarsi in avventure avventate.

Oggi siamo in una fase più avanzata, in cui lʼedi-toria online è vista come “altro mezzo” di fruizione dellʼinformazione da parte del pubblico, e le maggiori testate hanno implementato diverse innovazioni, pun-tando in particolare sulla freschezza delle notizie, con aggiornamenti in tempo reale, sulla multimedialità, con immagini e filmati, sui forum e sulle rubriche interat-tive dove è possible dialogare con importanti “firme” della testata, e infine su servizi di tipo diverso come gli annunci economici, i giochi, i consigli sul tempo libero, sui ristoranti, sui locali.

Per quanto riguarda lʼaudience, è Repubblica il primo quotidiano online, seguito strettamente dal competitor Corriere della Sera (cfr. tavola).

Il difficile passaggio dalle offerte “tutto gratis” al pagamento dei servizi online in Italia

Dopo i primi anni di forti perdite, a partire dal 2003 le principali testate telematiche americane hanno chiuso i bilanci in attivo; anche in Europa si stima che il 65% delle testate online sia già in attivo o stia per andare in attivo.

Eppure ci troviamo ancora in una fase di sperimen-tazione riguardo ai modelli di business da utilizzare.

Il modello iniziale, fino al 2001, è stato quello dellʼaccesso gratuito, basato sulla pubblicità. La crisi che ha colpito nel 2001 i new media ha fortemente ridotto i ricavi dei giornali online, a causa della pesante flessione della pubblicità su internet: è storia recente la forte riduzione o la chiusura di redazioni create appositamente per produrre contenuti online.

A partire dal 2002 si è quindi cercato di sperimen-tare il nuovo modello basato sugli abbonamenti online, che stenta però ancora a decollare.

Senza abbandonare la versione gratuita ridotta, sono molte le testate che propongono le notizie com-plete in abbonamento: Il Sole 24 Ore, Corriere della Sera, Gazzetta dello Sport, Repubblica, Unità, e anche testate locali.

Di norma i contenuti a pagamento riguardano la possibilità di leggere lʼedizione completa del giorno e del mese precente, di ricercare notizie nellʼarchivio, di avere rassegne stampa personalizzate, di effettuare ricerche sulle banche dati (preziosa in particolare quella offerta dal Sole 24 Ore). Tra gli ultimi servizi proposti in abbonamento, ricordiamo la possibilità di ricevere ogni giorno 3-4 notizie sul cellulare.

Spesso le tipologie di abbonamento sono diversi-ficate su base mensile, semestrale o annuale, oppure impostate “a scalare” sulla base del consumo effettuato. A volte le offerte sono a volte impostate a livello di Gruppo, come accade per Corriere e Gazzetta nella proposta “Edicola”.

Per i periodici, la formula più utilizzata è quella di concedere un “assaggio” sul web ai propri lettori, mandando online il sommario e alcuni articoli: chi è interessato può acquistare la copia cartacea in edicola o in abbonamento.

Un colpo dʼocchio sulle politiche commerciali

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dei maggiori giornali online è offerta da www.foglidistile.com (vedi tavola).

Ma i navigatori sono dispo-sti a pagare?

Per poter parlare di un vero decollo di queste iniziative, oc-correrà però che i navigatori ab-bandonino lʼidea che su Internet tutto deve essere gratis.

Eʼ sicuramente difficile convincere gli utenti a pagare qualcosa che possono trovare gratuitamente altrove sulla Rete, come è il caso dellʼinformazione di tipo generalista e non specia-lizzata.

E ̓ relativamente più facile convincere gli utenti ad effet-tuare un esborso nel caso di informazione economica specia-lizzata ed affidabile, come quella offerta dal Wall Street Journal, un giornale che è da sempre stato a pagamento sul web, e da altri giornali economici.

Si possono chiedere paga-menti nel caso di prodotti molto noti e molto apprezzati, come ad esempio le famose parole crociate del New York Times: chi si accontenta di un cruciver-ba al giorno da giocare online continua a farlo gratuitamente, ma chi vuole accesso a tutto lʼar-chivio, per scaricare e stampare i cruciverba, deve pagare.

Italia ed estero a confron-to

Va ricordato anche che ri-spetto ad altri Paesi gli utenti ita-liani del web devono fare I conti con tariffe di accesso alte: non essendo ancora diffusa come altrove la tariffa flat e lʼADSL, si deve tener conto che spesso lʼaccesso e il tempo di collega-mento vanno entrambi pagati, e che il tempo di scaricamento, con modem non allʼavanguardia può risultare troppo lungo.

In queste condizioni, dover mettere in preventivo un ulte-riore esborso per lʼacquisto di servizi è poco gradito, come

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si sottolinea nella ricerca “Lʼin-formazione su Internet – inizia lʼera della concretezza”, pubbli-cata dalla European Journalist Obvervatory dellʼUniversità della Svizzera Italiana.

Secondo la ricerca, dopo unʼiniziale eccessiva euforia, seguita da unʼaltrettanto eccessiva depressione, si è ora in una terza fase, quella “del consolidamento”, dove si potrà iniziare ad ottenere pagamenti per lʼerogazione di servizi editoriali online.

Negli Stati Uniti lʼaccettazio-ne del pagamento da parte degli utenti è già più avanzata: secondo la Online Publisher Association nel 2003 la spesa per contenuti online a parte dei navigatori si è attestata a 1,6 miliardi di dollari, con un incremento del 18,8% rispetto ai dati dellʼanno precedente, e una notevole crescita dei micropagamenti. Un navigatore americano su 10 acquista contenuti online. Le categorie verso cui si è maggiormente indirizzata la spesa sono il personal/dating, I contenuti finanziari e business e lʼintrattenimento.

10 anni di editoria online in Italia

Le attuali testate italiane online, secondo la rileva-zione effettuata da Ipse.com allʼinizio del 2004, sono quasi 1.400 (escludendo il crescente fenomeno dei weblog, che pure annoverano alcuni siti importanti dal punto di vista dellʼinformazione).

E ̓molto forte il turnover nellʼeditoria online: ri-spetto al 2001 sono nate 500 testate online e ne sono state chiuse 300. Emblematiche le chiusure di Nuovo (E-Biscom) e il forte ridimensionamento per gli alti costi di gestione di Punto.com.

Secondo la rilevazione effettuata da Ipse.com, le testate online più numerose sono quelle dedicate alla cronaca locale, alla cultura, allʼattualità e allo spettacolo.

Chi e perché sceglie lʼinformazione online

Una ricerca condotta dalla società di consulenza americana Scarborough Research nel maggio 2005 ha posto in evidenza che la presunta competizione tra editoria online e giornali cartacei si rivala essere piuttosto una sinergia che una competizione.

La ricerca ha confrontato lʼaudience di alcuni gior-nali tradizionali su carta con quella dei loro siti web e ha trovato che un significativo numero di persone (in prevalenza giovani) leggeva soltanto la versione online del giornale.

Un esempio: la versione stampata di The Atlante Journal-Constitution raggiunge il 51% degli adulti nel

mercato locale di Atlanta, ma se si includono I lettori online la percentuale sale di 10 punti, che significa circa 223.000 lettori in più.

L̓ Online Publishers Association ha elencato in una sua ricerca di luglio 2005 identifica ventidue “esperien-ze” che spingono I lettori a leggere online piuttosto che sul tradizionale giornale su carta, principalmente basate sul coinvolgimento emotivo e mentale. Tra le principali esperienze motivanti: “Mi fa entrare in contatto con gli altri” e “Allarga I miei orizzonti”, “E ̓fatto su misura per me”.

Leggere il giornale online implica un profondo cambiamento di abitudini, comprese quelle della mo-dalità e del luogo di lettura, dato che lʼinformazione online non è al momento fruibile ovunque come quella cartacea.

I vantaggi percepiti dai lettori sono molteplici: lʼinformazione online è gratuita, almeno quella gene-rica, permette di confrontare il modo in cui riportano la stessa notizia testate diverse, permette di leggere in qualsiasi parte del mondo la nostra testata preferita (vantaggio molto apprezzato dagli emigrati e da chi viaggia molto), permette di aggiornarsi leggendo orga-ni di informazioni di paesi remoti, con il solo vincolo di conoscerne la lingua.

I risultati di unʼindagine svolta recentemente in Italia da ISPO di Renato Mannheimer e da ENEL sui motivi per cui si sceglie di leggere online eviden-ziano che sono i giovani ad apprezzare la gratuità, le persone di età avanzata privilegiano il vantaggio di poter effettuare confronti tra diversi giornali e di poter approfondire le notizie che più interessano.

I trend di sviluppo

L̓ offerta di “formule miste” è quella che prevale attualmente negli Stati Uniti.

Si tratta del mix di gratuito e a pagamento che già vabbiamo visto nei maggiori giornali online italiani:

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alla sezione della notizie gratuite, che traggono reddito da annunci economici e banner, si affiancano i servizi a pagamento per leggere lʼintera copia del giorno, ricercare negli archivi, etc.

A questo si aggiunge lʼattivazione di altri servizi come gli email alerts o messaggio SMS con brevi news, e anche di servizi non strettamente attinenti allʼinformazione ma utili a generare reddito, come ad esempio contenuti multimediali come immagini, video o canzoni da scaricare, giochi e utilities con suonerie e loghi per il cellulare.

Una novità ancora tutta statunitense, ancora in fase sperimentale per lʼeditoria anche se ha già avuto successo sui siti erotici e per il download di musica a pagamento, è quella delle reti di contenuti Premiun, che permettono di pagare un solo diritto di accesso per attingere a un gran numero di siti.

In Italia esiste qualcosa di vagamente simile sol-

tanto per i siti editoriali che fanno capo a uno stesso Gruppo (es. Corriere e Gazzetta dello Sport).

Un altro filone da sfruttare è quello di utilizzare le informazioni sugli utenti, raccolte nei file di log, per sviluppare operazioni di marketing basate sulla profi-lazione degli utenti. Questo tipo di attività, complessa e costosa, è possibile soltanto per i grandi gruppi ed è stata lanciata in particolare dal new York Times.

Per quanto riguarda in particolare le prospettive ita-liane, un deciso miglioramento si potrà ottenere con la diffusione dei micropagamenti online, per il momento molto arretrata rispetto ad altri Paesi, con la diffusione di conessioni flat e soprattutto della banda larga.

In attesa di questo, paradossalmente il fatturato degli editori online è ancora in gran parte sostenuto da iniziative offline: sono casi esemplari di questa politca ZDNet e Apogeonline, con la loro fortunata vendita di collane di libri tradizionalmente “fatti di carta”.

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Un programma di formazione per la filiera grafica

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Lo scorso 24 giugno Fondimpresa, il fondo pari-tetico interprofessionale per la formazione continua nel settore industriale, ha pubblicato un bando per la realizzazione di attività di formazione di carattere set-toriale e territoriale. I progetti di formazione, basati su accordi fra le parti sociali, potranno riguardare ambiti multiregionali, regionali e locali, a valere sullʼintero territorio nazionale, e devono essere caratterizzati da logiche unitarie nella strategia e nella gestione delle azioni e riguardare una o più aree tematiche.

Il 16 settembre scorso è stata presentata a Fondim-presa una domanda per la realizzazione di attività di formazione continua per i dipendenti di aziende del settore grafico e poligrafico. Promotrice della domanda è una ATS (Associazione temporanea di scopo) della quale fanno parte lʼOsservatorio Tecnico per i Quoti-diani e le Agenzie di Informazione, lʼEnte Nazionale per lʼIstruzione Professionale Grafica, le società di ser-vizi Asig Service, Impricart e Info, e dieci strutture di formazione professionale grafica dislocaate ssullʼintero territorio nazionale, dal Piemonte alla Puglia.

La logica dellʼintervento

Il peso della grafica sul PIL dei Paesi sviluppati evidenzia da anni un trend di crescita significativa.

A ciò consegue che il comparto grafico sul territo-rio nazionale assorbe sempre più risorse economiche, ma anche che occupa sempre più addetti, e si osserva contestualmente che, da anni, la dimensione delle aziende operanti nel Mercato della Grafica cresce costantemente.

Le Aziende del comparto ogni anno devono svolge-re attività formative per il proprio personale, in modo da riuscire a stare al passo con le continue evoluzioni

tecnologiche del settore e con un mercato che non offre punti di riferimento dovuto al fenomeno della globalizzazione economica.

L̓ attuazione di un sistema formativo che si deve av-vicinare sempre più al modello di Long Learning Life è diventato il punto cruciale per lo sviluppo aziendale ed, in molti casi, risulta necessario per la sopravvivenza delle aziende stesse.

Le organizzazioni formative del settore che lavora-no a stretto contatto con le aziende e con le associazioni di categoria, visti gli obiettivi ambiziosi che si pongono e che gli vengono posti, hanno individuato a livello strategico la necessità di sviluppare le competenze e le abilità delle persone che operano allʼinterno delle aziende.

È a partire da tale visione strategica che è stato messo a punto un Piano di formazione ad ampio spet-tro, che coinvolge direttamente numerosi dipendenti del settore.

Il Programma di formazione proposto è pertanto finalizzato allo sviluppo ed al miglioramento delle competenze e delle abilità individuali dei lavoratori della grafica operanti allʼinterno delle più importanti aziende a livello nazionale in termini: organizzativi legati alla crescita professionale; di innovazione tecno-logica di impresa/settore; di competenze gestionali e di processo. I percorsi formativi proposti dal Programma permetteranno alle aziende di continuare, in maniera più proficua, le proprie campagne di internazionalizza-zione, resesi necessarie per superare la crisi economica che attanaglia lʼeconomia mondiale.

Proprio quanto descritto in precedenza circa lʼevoluzione del mondo imprenditoriale della grafica in generale, e dellʼinnovazione tecnologica per le Im-

Il 16 settembre scorso è stato presentato a Fondimpresa un programma di formazione promosso da un raggruppamento di imprese che comprende l’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione, l’ENIPG e le più importanti scuole grafiche operanti sul territorio italiano. Nel complesso, sono previste oltre 35.000 ore di formazione per circa 1.000 addetti.

(prosegue a pagina 36)

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Un programma di formazione per la filiera grafica

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Piano formativo per l’innovazione nella filiera grafica

Soggetti proponenti

Federazione CNOS-FAP Veneto (capogruppo) Mestre

ENIPG Roma

ASIG Service Srl Roma

Associazione CNOS-FAP Regione Lazio Roma

CNOS-FAP Napoli - Centro di Formazione Professionale Napoli

IMPRICART Srl Milano

Istituto Salesiano San Marco Mestre

Provincia di Milano - Servizio Strutture Formative Milano Città Milano

INFO srl Barletta

Istituto Rizzoli per l’insegnamento delle arti grafiche Milano

Istituto Salesiano Don Bosco Verona

Associazione CNOS-FAP Regione Lombardia Milano

CNOS-FAP Regione Puglia Bari

Osservatorio tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione Roma

Associazione CNOS-FAP Regione Piemonte Torino

Attività corsuali attivabili

Area Prestampa Area Stampa Quotidiani

Denominazione Corso Ore Denominazione Corso Ore1 Adobe Indesign 40 1 Profili Colore per la stampa dei quotidiani CQ2 e ISO 12647-3 482 Adobe Photoshop 483 Adobe CS (Creative Suite) 120 Area Tecnico Gestionale4 Cromia delle immagini con Adobe Photoshop 205 Le funzioni creative di Adobe Photoshop 32 Denominazione Corso Ore6 Adobe Illustrator 24 1 L'Impostazione tecnica degli stampati per le macchine a foglio 167 Adobe Acrobat 16 2 La gestione tecnica della commessa 168 Impaginazione con Quark Xpress 20 3 L'uso dei profili colore ICC nella Stampa 249 Macromedia Freehand 24

10 Macromedia Director shock Wawe Studio 4011 Macromedia Flash 32 Area Packaging & Cartotecnica (Flessografia - Rotocalco - Offset)12 MAC OS X set-up base 813 Gestione cromatica delle immagini 16 Denominazione Corso Ore14 Controllo dei files di stampa 40 1 La gestione dei file per l'imballaggio 1615 Progettazione grafica applicata 40 2 La forma flessografica 816 Grafica e comunicazione 40 3 Il processo produttivo rotocalco nel Packaging 1617 Imposition con Preps 24 4 Il processo produttivo flessografico nel Packaging 1618 Final Cut Pro 20 5 Il processo produttivo offset nella Cartotecnica 1619 Macromedia Dreamweaver 60 6 La stampa su macchina flessografica 1620 La tecnologia CTP. Flussi di lavoro, le tecnologie e le lastre 16 7 I supporti di stampa e gli inchiostri usati nel Packaging 1621 Tecniche di editoria 24 8 Colorimetria applicata al Packaging 822 Fotografia digitale 40 9 La standardizzazione dei processi di stampa 823 Cross-media Publishing: Pubblicazione simultanea su carta e Web 32

Area TrasversaleArea Stampa Offset

Denominazione Corso OreDenominazione Corso Ore 1 Excel Avanzato 32

1 Corso di base stampa offset 24 2 English for business 402 La misurazione densitometrica del foglio di macchina 20 3 Processi dell'Ispezione Fiscale 243 Colorimetria applicata alla stampa offset 20 4 La gestione dinamica della clientela 244 Controlli e variabili nella stampa offset 20 5 Marketing strategico per le aziende grafiche 165 Software di formulazione tinte Pavone 12 6 Comunicazione visiva dall'idea alla realizzazione 406 Problematiche di stampabilità derivanti da carta ed inchiostro 24 7 I colori della comunicazione 24

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prese in particolare, evidenzia quanto le competenze che sʼintendono sviluppare nei partecipanti al presente Programma di formazione, siano da considerarsi di carattere generale, in quanto certamente spendibili in contesti diversi dallʼattuale azienda di appartenenza.

Il Programma si incentrerà sullo sviluppo di aree tematiche inerenti a: Competenze tecnico professio-nali quali Prestampa, Stampa Offset, Packaging e Cartotecnica e Stampa Quotidiani con il compito di qualificare e/o riqualificare il personale nellʼambito della continua innovazione tecnologica che interessa la filiera; Competenze gestionali e di processo che si occuperanno di fornire competenze necessarie allʼar-ricchimento del profilo professionale; Competenze di area trasversale al settore che si occuperanno di aspetti generali inerenti allʼinnovazione organizzativa, allo sviluppo organizzativo ed alla qualificazione/riquali-ficazione del personale.

I fabbisogni rilevati e la domanda di formazio-ne: lʼeredità di MasterMedia

La crescita professionale delle risorse operanti allʼinterno della filiera grafica è essenziale e funzio-nale ai fini dellʼevoluzione tecnologica, gestionale ed organizzativa in atto, indispensabile per concorrere efficacemente in un contesto competitivo caratteriz-zato dalla presenza di imprese locali, internazionali e globali.

Ai fini del raggiungimento degli obiettivi generali del Programma, è stato progettato e sviluppato un im-pianto articolato, volto a coinvolgere quote rilevanti di lavoratori operanti nelle più importanti aziende del settore grafico a livello nazionale, con la finalità di svilupparne in modo sostanziale le competenze e le abilità fondamentali ai fini dello svolgimento efficace ed efficiente delle attività connesse ai singoli ruoli coinvolti.

Per raggiungere questo obiettivo si è tenuto conto della ricerca denominata MasterMedia, avviato nel-lʼestate 1999 e conclusosi alla fine del 2001, è stato promosso dallʼOsservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione, ed è stato realizzato da una ATI di cui ASIG Service era capogruppo. Obiettivo del progetto era la codifica delle competenze richieste dalla Società dellʼInformazione. La complessità del settore, la sua dinamicità, lʼarticolazione delle figure che vi lavorano, rappresentano le premesse sulle quali è stato strutturato il percorso di indagine. La ricerca ha presentato quindi risultati di tipo descrittivo ed esplicativo con lʼobiettivo di:• conoscere lʼorganizzazione delle imprese operanti

nel settore della comunicazione;• individuare le tipologie di figure professionali che

operano nellʼindustria della comunicazione appro-fondendo i cambiamenti indotti dallʼintroduzione di nuove tecnologie sulle competenze professionali richieste ai lavoratori;

• descrivere la competenze richieste ai lavoratori

valutando la relazione tra innovazione tecnologica, creazione di nuove competenze e progressivo ade-guamento di quelle tradizionali e consolidate;

• rilevare le strategie adottate dalle imprese nellʼor-ganizzazione del lavoro e nella programmazione di attività di formazione e riqualificazione dei lavoratori;

• comprendere il percorso di vita professionale pro-prio dei lavoratori di questo settore;

• analizzare i percorsi formativi tipo che permettono di acquisire le competenze richieste dal mercato della comunicazione stampata.Nel corso della prima annualità dellʼindagine sono

state contattate 24 aziende e condotte 32 interviste a testimoni privilegiati interni alle imprese e rappre-sentativi del mondo produttivo. I dati raccolti hanno permesso di definire le caratteristiche dei tre processi produttivi principali (produzione di un CD-Rom, di un portale e di un giornale on-line), catalogare 106 deno-minazioni di attività lavorative nel settore e descrivere 12 profili professionali.

Nel secondo anno di indagine sono state ampliate le conoscenze già acquisite e si è proceduto a:• proseguire la ricerca sul campo, con lʼestrazione di

un campione stratificato proporzionale di 278 realtà aziendali distribuite in quattro Regioni italiane (Pie-monte, Lombardia, Emilia Romagna e Lazio);

• raccogliere 228 questionari e condurre 240 intervi-ste semistrutturate;

• realizzare 50 interviste semistrutturate, per indivi-duare i profili dei lavoratori in termini di storia di vita lavorativa e competenze acquisite;

• descrivere 25 profili professionali, compresi i 12 già codificati e schedati nel primo anno di indagine;

• arricchire i contenuti delle banche dati grazie alle informazioni raccolte nellʼindagine sul campo e con la ricerca documentale.Unʼappendice di confronto tra le figure professio-

nali tracciate da MasterMedia e il sistema informativo Excelsior 2001 ha completato, insieme ad una ricca bibliografia e un elenco di siti Internet, la prima parte di lavoro.

In aggiunta allʼindagine sul campo, nellʼambito del progetto sono state realizzate una serie di monografie macrosettoriali e di approfondimenti verticali: le pri-me tracciavano una panoramica sui singoli segmenti dellʼindustria della comunicazione, mentre le seconde approfondivano temi ritenuti particolarmente significa-tivi ai fini dello sviluppo del settore e della creazione di nuovi saperi e di nuove competenze tra i lavoratori del settore.

Caratteristica peculiare del progetto MasterMedia è stata quella di coinvolgere,per la prima volta, tutte le più importanti associazioni di categoria del settore della comunicazione: FIEG, ASIG, Assografici, Assocarta, AIE, ANES, ARGI, ACIMGA, Ordine Nazionale dei Giornalisti, oltre ai sindacati SLC-CGIL, FIS-CISL e UILSIC.

I fabbisogni delle aziende risultano mutare co-

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Un programma di formazione per la filiera grafica

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stantemente con le diverse richieste del mercato e la flessibilità è la caratteristica maggiormente richiesta, per stare al passo con la globalizzazione caratterizzante i nostri tempi.

Le aree in cui la formazione può dare un importante contributo risultano essere quella tecnico professionale con lʼapprofondimento delle tecnologie in continua evoluzione, lʼarea gestionale e di processo per elevare i canoni della produttività senza compromettere la flessibilità degli apparati operativi, nonché lo sviluppo di competenze in area trasversale per quanto riguarda il marketing di prodotto, le lingue straniere, gli stru-menti informatici di base, gli aspetti fiscali inerenti alle diverse riforme e la gestione della clientela.

I protagonisti del progetto formativo

L̓ Associazione Temporanea di Scopo che si pro-pone di realizzare il progetto impernia la sua struttura sulla centenaria esperienza degli Istituti Salesiani pre-senti su tutto il territorio nazionale, i quali propongono i loro percorsi professionali in ambito grafico sin dagli albori di questa filiera. Accanto agli enti di formazio-ne salesiana, partecipano allʼATS organismi che si occupano di raccordare la formazione professionale con le aziende e svolgono studi e ricerche in materia di fabbisogni raccordando e facendo convergere gli sforzi per fornire alla filiera quei supporti che possano continuare a renderla competitiva. Impricart e ASIG Service lavorano a stretto contatto con le Associazioni Nazionali di Categoria, che in Italia rappresentano gli interessi e tutela il settore grafico, cartotecnico e trasformatore di carta e cartone. Nel campo della for-mazione professionale, assistono le imprese associate erogando consulenza, organizzando corsi e seminari ed eventi di promozione del settore e della cultura grafica presso la Scuola dellʼobbligo in accordo con lʼAutorità Scolastica ed al fine di implementare le iscrizioni presso i Centri di Formazione Professionale e gli Istituti Tecnici ad indirizzo grafico. Per quanto riguarda nello specifico ASIG Service, tra le attività più qualificanti realizzate nellʼarea della formazione professionale, vanno ricordati:

- il “progetto Tecna”, finanziato dal Ministero del lavoro nel 1994-95, finalizzato alla formazione e riqualificazione professionale di oltre 200 tra neodiplomati, cassintegrati, disoccupati e lavora-tori in attività provenienti da aziende del settore poligrafico;

- il “progetto nuove leve”, realizzato tra il 1996 e il 1997 su commissione del gruppo editoriale lʼEspresso-Repubblica e finalizzato alla selezione e formazione, tra oltre settecento candidati, di otto dirigenti di area tecnica da inserire nelle strutture tecnico-produttive del gruppo.L̓ ENIPG - Ente Nazionale Istruzione Professionale

Grafica è lʼEnte bilaterale costituito in modo paritario dalle imprese grafiche aderenti ad Assografici e dalle Organizzazioni Sindacali dei lavoratori del settore. L̓ ENIPG coordina e sovraintende lʼattività formativa del settore sia a livello nazionale nei confronti delle Istituzioni, sia a livello territoriale tramite lʼarticolazio-ne in Comitati Provinciali. Collabora attivamente con le Scuole Grafiche anche per lʼorganizzazione di corsi e di specifici progetti formativi. L̓ attività dellʼENIPG è prevista dal Ccnl per il settore grafico-editoriale.

L̓ Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agen-zie di informazione è un ente bilaterale paritetico aziende-sindacati, previsto dallʼart. 5 del contratto nazionale di lavoro per i lavoratori delle aziende editrici e stampatrici di quotidiani e delle agenzie di stampa, ed è operativo dal 1989. Parti costituenti lʼOsservatorio sono le associazioni imprenditoriali FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali) e ASIG (Associazione Stampatori Italiana Giornali) e le orga-nizzazioni sindacali SLC-CGIL, FISTEL-CISL e UIL Comunicazione. AllʼOsservatorio Tecnico, in partico-lare, il CCNL poligrafico assegna la competenza sulle iniziative riguardanti la formazione e riqualificazione professionale nellʼindustria dei quotidiani.

Accanto a queste organizzazioni offrirà il proprio contributo allʼATS la società Info srl, che da oltre dieci anni si occupa di pubblicità e consulenza per gli enti pubblici e che fornirà il proprio contributo in ambito progettuale dei singoli percorsi formativi.

Avviata l’attività per le ricerche dell’”Osservatorio”

E’ proseguita in queste settimane l’attività delle commissioni paritetiche sulla formazione professionale e sull’utilizzo dei service insediate in sede FIEG nei mesi scorsi ed inserite nel quadro di attività dell’”Osservatorio Tecnico” come abbiamo ampiamente riferito nel precedente numero di TecnoMedia.

Dopo la riunione congiunta delle due commissioni, la FIEG ha indirizzato una lettera a tutte le aziende editrici e stampatrici con l’invito ad attivare strutture di riferimento per facilitare la raccolta di dati e di infor-mazioni necessari alla realizzazione delle due ricerche.

Le aziende sono state invitate a comunicare ad ASIG Service (la società incaricata della realizzazione del progetto) il nominativo dei responsabili che potranno essere contattati dagli esperti (estranei al Settore) incaricati di raccogliere i dati che saranno elaborati e riordinati in forma aggregata.

Le due commissioni, con la presenza del prof. Marco Razzi, responsabile scientifico delle ricerche, tor-nerà a riunirsi nel mese di settembre per definire i contenuti del questionario attorno al quale si articolerà l’iniziativa.

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Articolazione del progetto

Il Programma proposto è articolato nelle seguenti fasi:

1) ProgettazioneIn questa fase verranno definiti i dettagli dei

contenuti formativi, progettati i singoli interventi ed elaborati i materiali di supporto allʼattività didattica, organizzate le attività di formazione on the job.

Verrà inoltre elaborato il Piano di Qualità del Programma.

2) PromozioneLa fase di promozione prevede la realizzazione

del Piano di Comunicazione e la diffusione presso tutte le sedi nella quali il Programma verrà realizzato dellʼiniziativa.

3) Formazione (in aula e on the job) Realizzazione degli interventi formativi presso

tutte le sedi individuate. La formazione si articolerà in tre macro aree per sviluppare le competenze sotto indicate.· Competenze tecnico professionali per i seguenti

settori:- Area Prestampa: allʼinterno di questa area i

percorsi formativi si incentreranno sui principali software grafici, tra cui quelli della famiglia Macromedia, quali Photoshop, Illustrator, X-Press, Freehand, Flash, Dreamweaver, nonché le principali tecniche di editoria, fotografia digitale e comunicazione visiva.

- Area Stampa Offset: allʼinterno di questa area si offrirà agli allievi la possibilità di acquisire le principali competenze nellʼambito di questa tipologia di Stampa, trattando inoltre i software di formulazione e le problematiche di stampa-bilità derivanti da Carta e Inchiostro.

- Area Packaging e Cartotecnica: allʼinterno di questa area i percorsi formativi si incentreranno sui processi produttivi che caratterizzano questa area e gli allievi avranno la possibilità di seguire

percorsi formativi inerenti alla flessografia. - Area Stampa Quotidiani: allʼinterno di questa

area si svolgeranno delle attività inerenti ai Profili Colore per la stampa dei quotidiani.

· Competenze gestionali e di processo che si occupe-ranno di fornire competenze necessarie allʼarricchi-mento del profilo professionale, fornendo percorsi formativi alla gestione della commessa, allʼuso dei profili colore ICC nella stampa e lʼimpostazione tecnica degli stampati.

- Competenze di area trasversale al settore che si occuperanno di aspetti generali inerenti allʼinno-vazione organizzativa, allo sviluppo organizzativo ed alla qualificazione/riqualificazione del personale convogliando percorsi formativi quali la lingua inglese, aspetti fiscali, gestione della clientela, marketing strategico e nozioni di comunicazione visiva.

4) Monitoraggio e ValutazionePur essendo previsto un monitoraggio costante e

continuo durante tutta lo svolgimento del progetto, a partire dallʼavvio delle attività formative, saranno realizzate delle specifiche attività di monitoraggio e valutazione dellʼandamento del progetto sulla base delle indicazioni del Piano di Qualità.

5) Coordinamento, gestione amministrativa e con-trollo di gestioneData la complessità del Programma, questa fase si

svilupperà lungo tutta la durata del progetto e si avvarrà del Comitato Paritetico di Pilotaggio. Si realizzerà il coordinamento sia delle attività formative, sia della ge-stione complessiva del progetto. Le attività di gestione amministrativa e di controllo di gestione garantiranno un efficiente utilizzo delle risorse finanziarie e utilizze-ranno le specifiche competenze del soggetto attuatore in materia di gestione di progetti finanziati.

Le regioni coinvolte sono: Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Lazio, Calabria, Puglia, Campania. Nel complesso, le aziende che hanno inviato la propria adesione sono 56, per un totale di 964 lavoratori coinvolti e oltre 35.000 ore di formazione previste.

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Bevande alcoliche

in ambiente di lavoro

Il lavoratore che eccede nell’assunzione di bevande alcoliche, oltre a rendere meno sul lavoro, può essere causa di incidenti per sé, per i colleghi o per eventuali terzi. Ecco i divieti e i limiti fissati dalla legge, nonostante le incertezze dovute al perdurante ritardo di alcuni importanti decreti.

Un bicchierino di vino a tavola ci vuole: oltre che buono, pare anche salutare. Ma senza esagerare!

L̓ alcol rappresenta, infatti, un rischio addizionale rispetto a quelli già presenti in vari ambienti di vita, in particolar modo alla guida di veicoli e nei luogo di lavoro. Chi assume bevande alcoliche, in effetti, può di-ventare meno attento ma intraprendente, ottimista circa le proprie capacità, istintivo e meno razionale: in questo modo diminuisce il proprio rendimento e, inoltre, non è in grado di avvalersi appieno della formazione e delle informazioni ricevute dal datore di lavoro.

Non occorrono valori elevati di alcolemia nel san-gue per determinare una diminuzione, pur contenuta e passeggera, delle capacità percettive e di reazione, con la conseguente impossibilità di reagire debitamente al verificarsi di problemi improvvisi. Il lavoratore che abbia ecceduto con lʼalcol, quindi, espone sé e gli altri a rischi nuovi (rispetto a quelli evidenziati in seguito alla valutazione dei rischi) e per questo più insidiosi.

Questo vale per molte categorie di attività, non necessariamente ad alto rischio. Si pensi, con riferi-mento ad aziende stampatrici o editrici, a chi si occupa della movimentazione dei carichi, in particolare delle bobine, o a chi è addetto alle rotative.

Tra le principali norme che disciplinano la materia riguardante lʼalcol, il codice penale punisce chi viene colto in stato di manifesta ubriachezza in luogo pub-blico o aperto al pubblico (art. 688), chi somministra bevande alcoliche in luogo pubblico o aperto al pub-blico provocando lʼubriachezza altrui (art. 690) e chi somministra bevande alcoliche a una persona in stato di manifesta ubriachezza, a prescindere dal luogo in cui si trova (art. 691).

E ̓da sottolineare il fatto che a volte i luoghi di lavoro possono essere aperti al pubblico. Altro dato da segnalare è che la giurisprudenza punisce il datore di

lavoro che abbia provocato una malattia professionale a un lavoratore, anche se tale malattia è stata concausata dallʼabitudine allʼalcol: «nel reato di omicidio colpo-so o di lesione personale colposa consistente in un tumore professionale, il rapporto di causalità sussiste anche quando il tumore sia stato concausato dal fattore lavorativo e da fattori estranei allʼambiente di lavoro quali fattori genetici, pregresse affezioni o terapie, abitudini alimentari, fumo di sigaretta, assunzione di alcol» (Cass. pen., 11 maggio 1990, in Diritto. e pratica del lavoro, 1990, 1753).

Il codice penale, inoltre, punisce con pena inva-riata rispetto al sobrio il reo ubriaco (art. 92 comma 1, a meno che lʼubriachezza non sia accidentale ex art. 91) e con aumenti di pena sia lʼubriaco abituale che commette un reato (art. 94) sia chi ha cercato volon-tariamente o preordinatamente lʼubriachezza al fine di commettere un reato (art. 92 comma 2); per lʼintossica-zione cronica da alcol, invece, prevede lʼapplicazione delle norme sul vizio totale o parziale di mente (art. 95; si badi, lʼintossicazione deve essere cronica e non transitoria: Cass. pen., 8 novembre 1982, in Rivista Penale, 1984, 171).

Anche tali articoli potrebbero trovare applicazione in ambito di sicurezza sul lavoro, nel caso, per esempio, in cui il lavoratore violi obblighi sanzionati penalmente previsti nei suoi confronti dalla legislazione sulla si-curezza sul lavoro (come lʼart. 5 comma 2, 39, 44 ed altri del D.Lvo 626/1994).

Il codice della strada

Per quanto riguarda i lavoratori conducenti vei-coli, occorre fare riferimento al codice della strada, che prevede soglie massime di alcolemia consentita a chiunque si metta alla guida.

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L̓ art. 186 del codice della strada prevede che chi guida in stato di ebbrezza in conseguenza dellʼuso di bevande alcoliche commette un reato punibile con arresto e ammenda e con la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente; se la vio-lazione è commessa dal conducente di un autobus o di veicolo di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 t, oppure di complessi di veicoli, con la sentenza di condanna è disposta la revoca della patente di guida.

Il quarto comma di tale articolo stabilisce che quando si abbia motivo di ritenere che il conducente del veicolo si trovi in stato di alterazione psicofisica derivante dallʼinfluenza dellʼalcol, gli organi di polizia stradale, anche accompagnandolo al più vicino ufficio o comando, hanno la facoltà di effettuare lʼaccertamento con strumenti e procedure determinati dal regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada (emanato con D.P.R. 495/1992, il cui art. 379 stabilisce quale strumento lʼetilometro e ne individua le modalità di utilizzo). Se il tasso alcolemico supera i 0,5 grammi per litro il soggetto è considerato in stato di ebbrezza (comma 5 art. 186 codice della strada). Il rifiuto di sottoporsi allʼaccertamento costituisce un reato (comma 6).

Sottolineiamo che il reato di guida in stato di eb-brezza punito dal codice della strada può concorrere con quello di ubriachezza previsto dal codice penale di cui sopra; «la differenza tra lʼebbrezza e lʼubriachezza sta nellʼintensità dellʼalterazione psicofisica più grave nella seconda per la presenza di un maggior tasso alcolemico, nonché nel fatto che mentre lʼebbrezza può non essere manifesta [per essere punita], lʼubria-chezza è punibile solo quando lo è. Lʼubriachezza, quindi, in sé comprende e assorbe, dal punto di vista clinico, lʼebbrezza, perché ne costituisce uno stato più avanzato: ma per essere perseguibile [ex art. 688 c.p.], deve essere oltre che in luogo pubblico [o aperto al pubblico], anche manifesta» (Cass., Sez. Unite, sent. 1299, 5/2/1996, massima in S. Beltrani, R.Marino, R. Petrucci, Il codice penale annotato con la giurispru-denza). Se, perciò, il soggetto viene trovato in stato di ebbrezza acuta ma non si rinvengono altre forme che siano idonee a dimostrarne lo stato di ubriachezza, non sussiste il reato previsto dal codice penale (Cass. pen., 9/5/1985, in Arch. Giur. Circolaz., 1986, 119).

Il Testo Unico

Qualche disposizione in materia è reperibile nel Testo Unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti o sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, approvato con D.P.R. 309/1990.

L̓ art. 2 di questʼultimo riporta le attribuzioni del Ministro della sanità in tema di droghe, alcol e tabacco. Gli artt. 3 e 4 elencano i compiti e la composizione del Servizio centrale per le dipendenze da alcol e sostanze stupefacenti o psicotrope, istituito presso il Ministero della sanità (tra le altre cose, esso raccoglie le stati-

stiche circa gli infortuni in stato di intossicazione da alcol e sostanze stupefacenti o psicotrope).

Gli artt. 120-125 T.U., sebbene si riferiscano ai problemi di tossicodipendenza e non a quelli di dipen-denza da alcol, possono essere presi in considerazione per poter confrontare questi due argomenti . Tra le altre cose, tali articoli dispongono che chiunque faccia uso personale di sostanze stupefacenti o psicotrope può chiedere al servizio pubblico per le tossicodipendenze di essere sottoposto ad accertamenti diagnostici e di definire un programma terapeutico e socio-riabilitativo, beneficiando, se crede, dellʼanonimato (art. 120); tale programma deve essere formulato tenendo conto anche delle esigenze lavorative dellʼinteressato (art. 122).

L̓ art. 124, il cui contenuto è stato successivamen-te richiamato dalla Legge Quadro relativa allʼalcol, dispone che i lavoratori di cui viene accertato lo stato di tossicodipendenza, i quali intendono accedere ai programmi terapeutici e di riabilitazione, se assunti a tempo indeterminato hanno diritto alla conservazione del posto di lavoro per il tempo in cui la sospensione delle prestazioni lavorative è dovuta allʼesecuzione del trattamento riabilitativo e, comunque, per un periodo non superiore a tre anni (comma 1). I contratti collet-tivi di lavoro e gli accordi di lavoro per il pubblico impiego possono determinare specifiche modalità per lʼesercizio di tale facoltà. Salvo più favorevole disciplina contrattuale, lʼassenza di lungo periodo per il trattamento terapeutico-riabilitativo è considerata, ai fini normativi, economici e previdenziali, come lʼaspettativa senza assegni degli impiegati civili dello Stato e situazioni equiparate.

I lavoratori familiari di un tossicodipendente posso-no a loro volta essere posti, a domanda, in aspettativa senza assegni per concorrere al programma terapeutico e socio-riabilitativo del tossicodipendente qualora il servizio per le tossicodipendenze ne attesti la necessità (comma 2).

Inoltre, lʼart. 125 T.U. recita: «Gli appartenenti alle categorie di lavoratori destinati a mansioni che com-portano rischi per la sicurezza, lʼincolumità e la salute dei terzi, individuate con decreto ... sono sottoposti, a cura di strutture pubbliche nellʼambito del Servizio sanitario nazionale e a spese del datore del lavoro, ad accertamento di assenza di tossicodipendenza prima dellʼassunzione in servizio e, successivamente, ad accertamenti periodici. ... In caso di accertamento dello stato di tossicodipendenza nel corso del rapporto di lavoro, il datore di lavoro è tenuto a far cessare il lavoratore dallʼespletamento della mansione che com-porta rischi per la sicurezza, lʼincolumità e la salute dei terzi». In caso di inosservanza di tali prescrizioni, il datore di lavoro è punito con ammenda (sanzione pecuniaria di tipo penale).

Infine, gli artt. 89 e 94 T.U. si riferiscono rispetti-vamente ai provvedimenti restrittivi e allʼaffidamento in prova al servizio sociale del tossicodipendente o alcoldipendente che abbia in corso un programma di recupero o che ad esso intenda sottoporsi.

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La Legge Quadro

La L. 125/2001, Legge Quadro in materia di alcol e di problemi alcol-correlati, definisce bevanda alco-lica ogni prodotto contenente alcol alimentare con gradazione superiore a 1,2 gradi di alcol e bevanda superalcolica ogni prodotto con gradazione superiore al 21 per cento di alcol in volume (art. 1 comma 2).

Tale legge fa espliciti riferimenti anche al mondo del lavoro: in particolare, specifica che essa «tutela il diritto della persone ... a una vita famigliare, sociale e lavorativa protetta dalle conseguenze legate allʼabuso di bevande alcoliche e superalcoliche (art. 2 lett. a)». E allʼart. 15, riprendendo seppure con differenze lʼart. 125 T.U., dispone che nelle attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro ovvero per la sicurezza, lʼincolumità o la salute dei terzi (da individuarsi con apposito futuro decreto) sono vietate lʼassunzione e la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche (comma 1) e prevede una sanzione amministrativa per chiunque non rispetti tale divieto (comma 4). Eventuali controlli alcolimetrici nei luoghi di lavoro possono essere eseguiti per le finalità di tale articolo e solo dal medico competente o dai medici del lavoro dei servizi per la prevenzione e la sicurezza con funzioni di vigilanza competenti per territorio delle ASL (comma 2): è la prima volta che una norma antinfortunistica affida al medico competente la funzione di vigilanza sul rispetto dei propri obblighi da parte dei lavoratori. Il comma 3 di tale articolo dispone, infine, che ai lavoratori affetti da patologie alcol-correlate che intendano accedere a programmi terapeutici e di riabilitazione, si applica lʼart. 124 T.U. sopra visto: essi perciò, se assunti a

tempo indeterminato, hanno diritto alla conservazione del posto per il tempo necessario alle cure, ma per non più di 3 anni; i contratti collettivi possono determinare lʼesercizio di questa facoltà; per le assenze di lungo periodo dovute alle cure tali lavoratori usufruiscono dellʼaspettativa senza assegni (salvo più favorevole disciplina contrattuale).

La Legge Quadro, dunque, non fissa limiti massimi di alcolemia permessa: impone, piuttosto, il divieto assoluto di assumere bevande alcoliche soltanto sul luogo di lavoro e soltanto ai lavoratori che svolgono attività comportanti un elevato rischio di infortuni sul lavoro oppure per la sicurezza, lʼincolumità o la salute dei terzi.

Innanzitutto va specificato che, per le attività ad alto rischio, il legislatore ha disposto il divieto totale di assunzione di bevande alcoliche perché il porre soglie limite sarebbe stata una norma più difficilmente esigibile e avrebbe rappresentato, di conseguenza, una misura preventiva inefficace. Per tutte le altre attività di lavoro, anche quelle considerate a basso rischio, parte della dottrina individua un limite non superiore a 0,5 g/l, ricavando tale valore (dato che la legge nulla dice in proposito) per analogia al valore indicato nel codice della strada (A.A.V.V., Infortuni sul lavoro: occhio alle bevande che si consumano, in Ambiente e sicurezza sul lavoro, 2005, 5, 48). In effetti, anche se nessuna norma rende questo valore cogente, si può ragionevolmente ritenere che un individuo non possa andare a lavorare in uno stato in cui gli è vietato guidare.

Va chiarito, altresì, che il divieto di assunzione e somministrazione di bevande alcoliche nei luoghi di lavoro deve essere riferito, a meno di vanificare il divieto stesso, anche ai periodi precedenti lʼinizio

Il progetto “Alcol e lavoro”

Il Ministero della Salute ha finanziato un progetto denominato “Alcol e lavoro”, al quale hanno colla-borato l’Istituto Superiore di Sanità e molte Regioni.

Nell’ambito di tale progetto è stato stilato un opuscolo intitolato anch’esso “Alcol e lavoro” (www.iss.it) contenente interessanti dati pratici.

Ecco qualche esempio delle informazioni in esso riportate:- secondo alcuni studi, gli infortuni attribuibili al consumo di alcol sono il 10-20%; secondo altri, che

hanno misurato l’alcolemia dopo l’infortunio, tale percentuale si aggira sul 4%;- circa la metà di tali infortuni avviene con le seguenti modalità: urto da parte del lavoratore, messa

di un piede in fallo, caduta;- l’elenco delle attività lavorative in cui è raccomandata l’astensione da bevande alcoliche è lungo,

ma in generale dove sono richieste concentrazione e attenzione o è previsto l’uso di macchinari e veicoli, non si devono consumare alcolici;

- dopo aver bevuto un bicchiere di vino, chi lavora deve attendere almeno un’ora prima di riprendere a lavorare;

- l’interazione dell’alcol con alcune sostanze può elevare il rischio di malattie professionali, così come il suo consumo in determinate condizioni: per esempio il consumo di alcol associato all’esposizione a metalli, a pesticidi o a solventi oppure la combinazione alcol – nitroglicerina, alcol - basse temperature, alcol – rumore;

- oltre che per il lavoratore, l’astensione dal bere comporta vantaggi per l’azienda perché diminuisce il rischio di infortuni, di malattie professionali e l’assenteismo, migliora l’organizzazione del lavoro, la turnazione, i rapporti tra colleghi e superiori e aumenta la produttività.

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dellʼattività lavorativa in cui tale assunzione può avere riflessi sullʼattività, affinché non vi siano lavoratori che accedano ai luoghi di lavoro immediatamente dopo lʼassunzione di alcol.

Le attività a rischio aggiuntivo

La Legge Quadro aveva previsto una serie di decreti attuativi che purtroppo non sono mai stati emanati. Non è stato emanato neppure quello, voluto dallʼart. 15, che avrebbe dovuto prevedere lʼelenco delle attività lavora-tive che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro nelle quali è vietato assumere e somministrare bevande alcoliche e superalcoliche.

Più di una volta, quando il Ministero della Sanità ha stilato una bozza di decreto applicativo, lʼA.N.Me.L.P. (Associazione Nazionale dei Medici del Lavoro Pubblici) e la S.I.A. (Società di alcologia Italiana) gli sono venute in aiuto provvedendo a formulare e proporre una lista di attività lavorative nelle quali sarebbe opportuno evitare il rischio aggiuntivo alcol (aggiuntivo, nel senso sopra indicato, rispetto a quelli tradizionali) tramite il divieto assoluto di questʼulti-mo. Tali attività sono state definite dallʼA.N.Me.L.P. lavori “a rischio aggiuntivo”, comportanti cioè, con lʼassunzione di alcol in concomitanza al lavoro, un significativo incremento della rilevanza del rischio dʼinfortunio sia per la gravità dellʼevento lesivo sia per la frequenza di esso.

Le attività a rischio aggiuntivo, secondo tale As-sociazione, non comprendono solo le lavorazioni ad alto rischio di infortunio (ossia con elevato indice di frequenza e di gravità dʼaccadimento di infortuni), ma anche le lavorazioni con preponderanza di fattori causali di tipo soggettivo, nelle quali, cioè, sebbene i fattori causali di tipo oggettivo (per esempio la sicurezza intrinseca delle macchine e degli impianti) siano insignificanti o quasi, i fattori causali soggettivi o comportamentali (per esempio lo stato psicofisico del lavoratore) sono di primaria importanza, come accade alla guida o ai pannelli di comando o di manovra: si tratta di infortuni causati da una performance alterata del lavoratore, che può derivare per esempio da una cefalea, da stress, ma anche dallʼassunzione di alcol. Restano escluse le attività riguardanti il settore ammi-nistrativo, estraneo allʼattività produttiva.

Delle attività previste nella proposta ufficiale 2002 stilata da A.N.Me.L.P. e S.I.A. citiamo la guida di mezzi di trasporto su strada o rotaia, la guida di mac-chine di movimentazione terra e merci, il comando o telecomando di pannelli di manovra di macchine di sollevamento e movimentazione materiali, il comando di consolle di macchine complesse o robotizzate e di grandi impianti, lʼutilizzo di macchine utensili di ogni tipo, tutti i lavori in quota, le mansioni comportanti lʼutilizzo di armi da fuoco (per esempio la sorveglianza industriale), le mansioni sanitarie di sorveglianza o cura di altre persone, mansioni pericolose per le quali è richiesto un certificato di abilitazione (come la con-

duzione di caldaie e la manutenzione di ascensori).In virtù del principio della massima tutela ragio-

nevolmente attuabile, lʼA.N.Me.L.P. si augura che il decreto applicativo preveda un elenco di attività esaustivo e non eccessivamente restrittivo. Contem-poraneamente ritiene auspicabile la previsione di un sistema di “gestione dellʼeccezione” che consenta al datore di lavoro di chiedere una deroga nel caso in cui dalla valutazione del rischio risulti la non significatività del rischio aggiuntivo alcol con riferimento ad una determinata attività rientrante genericamente nella lista (rubrica: Notizie dallʼA.N.Me.L.P., in Ambiente e sicurezza sul lavoro, 2004, 3, 99).

Se il lavoratore non intende curarsi

La Legge quadro purtroppo tace su come debba comportarsi il datore di lavoro nel caso in cui il dipen-dente faccia un uso non corretto di alcol o addirittura sia affetto da patologie alcolcorrelate e non intenda avvalersi della possibilità offerta dal terzo comma dellʼart. 15 e cioè non voglia accedere ai programmi terapeutici e di riabilitazione.

Una situazione simile è stata espressamente regola-ta dal D.Lvo 277/1991 a proposito di rumore, piombo e amianto, mediante la previsione dellʼallontanamento temporaneo del lavoratore dagli agenti cui il decreto si riferisce: «Nel caso in cui il lavoratore per motivi sani-tari inerenti la sua persona, connessi allʼesposizione ad un agente chimico o fisico o biologico, sia allontanato temporaneamente da unʼattività comportante esposi-zione ad un agente, in conformità al parere del medico competente è assegnato, in quanto possibile, ad un altro posto di lavoro nellʼambito della stessa azienda. Avverso il parere del medico competente è ammesso ricorso ... allʼorgano di vigilanza. ... Il lavoratore ... che viene adibito a mansioni inferiori conserva la retribu-zione corrispondente alle mansioni precedentemente svolte, nonché la qualifica originaria. Si applicano le norme di cui allʼart. 13 della legge 20 maggio 1970, n. 300, qualora il lavoratore venga adibito a mansioni equivalenti o superiori. I contratti collettivi di lavoro stipulati dalle associazioni sindacali di categoria mag-giormente rappresentative, sul piano nazionale, dei datori di lavoro e dei lavoratori determinano il periodo massimo dellʼallontanamento temporaneo agli effetti del comma 2 [che disciplina il ricorso]» (art. 8).

Altre disposizioni che da tempo, seppure in altri campi, prevedono lʼallontanamento temporaneo del lavoratore da una specifica mansione sono lʼart. 86 D.Lvo 230/1995 (radiazioni ionizzanti) e gli artt. 69 e 86 D.Lvo 626/1994 (agenti cancerogeni, mutageni e biologici).

Come abbiamo visto, anche il T.U. sopra esaminato prevede sanzioni amministrative nei confronti del dato-re di lavoro che non abbia fatto cessare il lavoratore in stato di tossicodipendenza accertata dallʼespletamento della mansione comportante rischi per la sicurezza, lʼincolumità e la salute dei terzi (art. 125 T.U.).

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Bevande alcoliche in ambiente di lavoro

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Antonietta [email protected]

Dunque, nellʼipotesi di rifiuto alle cure da parte di un dipendente con problemi legati allʼalcol, ove lʼalcol rappresenti un rischio aggiuntivo, la soluzione migliore è quella di trasferire, quando è fattibile, il lavoratore ad una mansione diversa, per la quale lʼalcol non rap-presenti un rischio aggiuntivo. Ovviamente nel rispetto della normativa che disciplina i livelli delle mansioni e della retribuzione.

Inoltre, nel caso il lavoratore non sia altrimenti ricollocabile in modo “sicuro” per sé e per gli altri, pare legittimo anche il licenziamento per giusta causa, dopo che ne sia stata accertata e dichiarata, ex art. 5 L. 300/1970, lʼinidoneità (in base al comma 3 di tale arti-colo, il datore di lavoro può far controllare lʼidoneità fisica del lavoratore da parte di enti pubblici e istituti specializzati di diritto pubblico).

La valutazione dei rischi: il D.Lvo 626/1994

Il D.Lvo 626/1994, con riferimento allʼassunzione o alla somministrazione di bibite alcoliche in ambito lavorativo, non prevede alcun divieto né alcuna misura specifica. Semplicemente, in alcuni settori dove sussi-stono taluni rischi particolari come agenti cancerogeni e mutageni (art. 65 comma 2) o agenti biologici (art. 80 comma 2), il decreto dispone come misura igienica, tra le altre cose, il divieto per chiunque di assumere bevande di qualunque tipo nelle zone di lavoro in cui cʼè rischio di esposizione; la violazione del divieto è punita con sanzione amministrativa pecuniaria.

Il datore di lavoro, comunque, deve rispettare gli obblighi imposti dallʼart. 3 (misure generali di tutela) e dallʼart. 4 (obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del preposto): in particolare, lʼart. 4 prevede lʼeffet-tuazione della valutazione dei rischi.

Purtroppo, come sopra detto, non solo non è stato previsto un valore alcolemico limite da rispettare nelle attività a basso rischio, ma non è neppure stato emanato il decreto attuativo della Legge Quadro recante lʼelenco delle lavorazioni ad alto rischio dove vige il divieto assoluto di assumere bevande alcoliche.

Ma, a prescindere che ciò avvenga a breve o a lun-go termine e a prescindere dal fatto che una specifica lavorazione rientri o meno nellʼelenco fornito da detto futuro decreto (quando sarà emanato), il datore di lavo-ro deve rispettare gli obblighi relativi alla valutazione dei rischi e quindi è bene che egli prenda sempre in considerazione anche il rischio aggiuntivo alcol legato allʼambiente di lavoro, individuando le lavorazioni per le quali si configura tale rischio aggiuntivo. Per tale scopo, il futuro decreto potrà anche servire da indirizzo nella valutazione.

In seguito alla valutazione dei rischi, il datore di lavoro appresterà le debite misure di prevenzione atte a eliminare o a ridurre il rischio, per esempio proibizione dellʼassunzione di alcolici, interventi tecnici su im-pianti, adozione di macchine automatiche e segregate, predisposizione di dispositivi di protezione individuale, scelta di dispositivi di autovalutazione, lʼimpartire la formazione e lʼinformazione necessarie, lo stabilire contrattualmente che la ditta appaltatrice della forni-tura di bevande tramite macchinette di distribuzione si assicuri che dette macchinette non contengano cartoni di vino né altri alcolici. Una volta poi accertata la situa-zione problematica di un lavoratore è opportuno agire sulla prevenzione, in modo da creare nel lavoratore la presa di coscienza del rischio alcol per poter correggere abitudini errate.

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CTP per giornali e prodotti commerciali

La azienda stampatrice canadese Winchester Print & Stationery (con sede a sud di Ottawa) che stampa giornali e prodotti commerciali, è passata recentemen-te al computer-to-plate con il sistema NEWS CTP di ECRM. L̓ azienda si è ritagliata una nicchia di produ-zione per la stampa di giornali , riviste, libri, biglietti da visita, e lavori di ampio formato per stampa inkjet. La NEWS CTP di ECRM è stata acquistata a Marzo e il suo formato flessibile, unito ad una gestione semplice e veloce, è lʼideale per ambienti editoriali legati a sca-denze in cui unʼuscita di qualità è essenziale.

Metro diventa attiva sul mercato on-line

Attraverso Metro Market (www.metromark-nad.se), Metro International, lʼazienda editrice di Metro, il quotidiano dʼinformazione a diffusione gratuita più letto al mondo, prevede lʼintroduzione, per la prima volta, di un prodotto sul mercato on-line. Si tratta di un sito web di indirizzi riservati che sarà attivo a metà aprile, con circa 900.000 indirizzi. L̓ offerta è limitata inizialmente alla Svezia, ma si prevede di estenderla nei prossimi mesi anche ad altri paesi dove il quotidiano Metro è presente con le sue testate giornalistiche. Per questo scopo è stata fondata appositamente una società affiliata, la Metro Modern Media, che si svilupperà nel mercato supplementare di prodotti e servizi online (per es. downloads di servizi di aggiornamento e di musi-ca).“ Annunci online e servizi online sono alcuni dei segmenti della velocissima crescita dei mezzi di comu-nicazione globale”, ha detto Pelle Tornberg, presidente e CEO di Metro International. “ Metro International ha atteso finora il momento giusto per lanciarsi in questo settore e crediamo che la dimensione di crescita e red-ditività raggiunta oggi dal mercato on-line dimostrino che questo è il momento giusto”.

La vendita di pubblicità della Metro si è incre-mentata di oltre il 47% dalla prima edizione lanciata nel 1995.

Axel Springer progetta un giornale per bam-bini

Allʼassemblea generale della società editrice te-desca, Axel Springer, tenutasi a Berlino il 20 Aprile scorso, è stato annunciato che verrà presa in conside-razione la produzione di un quotidiano per bambini, con lʼobiettivo di incoraggiare una nuova generazione di lettori. Secondo il presidente del consiglio di ammi-nistrazione, Mathias Dopfner, vi sono dei progetti in tale direzione che prevedono il lancio di un giornale “ con propri argomenti e altrettante prospettive gior-nalistiche peculiari”. L̓ unico quotidiano per bambini esistente in Germania è il Meine Zeitung ( la forma tedesca di My Newspaper), che è pubblicato da Turgay Yagan nel nord della Germania, dalla fine di Marzo al costo di 40 centesimi a copia.

La Ferag ottiene il primo ordine in Malesia

Utusan Melayu Berhad, società editrice di Utusan Malaysia e del nuovo tabloid Kosmo!, sta costruendo a Prai, presso Penang, un nuovo centro stampa ed ha deciso a favore della Ferag nel settore dei processi di postpress. Questo è il primo contratto della azienda svizzera in Malesia.

Il nuovo centro stampa a Prai sarà operativo nel primo quadrimestre del 2006. Il sistema di stampa MAN Uniset 75 richiede una capacità di inserimento di 75,000 cph. Tra i requisiti di velocità, il sistema trasportatore UTR ha giocato un ruolo importante.

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N.Y. group ordina un sistema postpress Goss

Il Central New York Newspaper Group installerà un sistema integrato di postpress di Goss Internatio-nal, una nuova attrezzatura in via di costruzione per produzione combinata della Binghamton Press & Sun Bulletin, la Ithaca Journal e la Elmira Star-Gazette. I componenti includeranno due inseritrici Goss NP630 così come due trasportatori gripper e controlli supervi-sori Goss Omnizone. La nuova attrezzatura di Central New York Newspaper Group di Johnson City, N.Y., sarà operativa nellʼautunno 2006.

FT lancia un giornale gratuito

Il Financial Times, nella sua edizione pomeridia-na- FTpm sarà il nuovo quotidiano gratuito pubblicato dalla testata economica- finanziaria per i suoi sottoscrit-tori professionali ( società, istituzioni, associazioni, ecc.). La testata dʼaffari del gruppo Pearson prevede di avviare una nuova strategia per analizzare il calo della diffusione.

I cambiamenti effettuati al Financial Times (incluse le notizie in generale) non hanno prodotto i risultati at-tesi. I cambiamenti che erano stati decisi per sviluppare una nuova strategia erano orientati verso: • un maggior numero di notizie commerciali;• un maggior numero di notizie di attualità per com-

petere maggiormente con Internet;• un format piccolo in linea con la tendenza generale

dell’industria dei quotidiani.

Google distribuisce ads animati

Google ha annunciato il lancio del nuovo servizio “Site Targeting” di annunci pubblicitari contestuale che consentirà agli inserzionisti di scegliere singoli siti della rete di contenuti di Google nei quali visualizzare i propri annunci. Questo servizio è programmato per essere lanciato questa estate e si rivolge alle aziende che usano AdWord.

Un altro elemento di novità della campagna con targeting per sito è che il nuovo programma userà il metodo del costo per migliaia di persone che visitano lʼindirizzo.

Giornali fatti su richiesta

Con la nuova tecnologia Diron Newspapers-On-Demand (www.diron.de/en/newspaperondemand.jsp), il quotidiano di affari tedesco Handelsblatt offre ai suoi lettori un giornale online di quattro pagine che contiene nuovi contenuti corrispondenti ai loro interessi.

Il procedimento è semplice ed automatico: anzitut-to, i lettori definiscono i loro contenuti favoriti; il sof-tware diron.NOD crea allora un documento di ricerca usando i criteri definiti nel database del giornale. Dopo che gli articoli sono stati trovati, NOD li organizza in

un archivio PDF che è simile ad un giornale quotidia-no di quattro pagine che viene trasmesso al lettore in pochi secondi.

Presto a pagamento in contenuti online di Associated Press

Il Board dei direttori dellʼAssociated Press ha approvato una nuova struttura di pagamento online in riferimento allʼuso dei contenuti (dei notiziari?) della AP per i soci web sites di giornali, radio locali e stazioni televisive. A partire dal 1 Gennaio 2006, tutti i membri che usano il contenuto di AP nelle loro operazioni online cominceranno a pagare un canone .

Precedentemente, i membri-soci di giornali, radio locali e stazioni televisive erano stati autorizzati a riproporre per il web i materiali della AP, ricevuti per le loro pubblicazioni a stampa e trasmissioni radio-foniche, senza pagamento aggiunto. Per regolare il passaggio verso il nuovo sistema a pagamento, sarà organizzato un comitato consultivo di transizione la cui prima riunione è attesa per Ottobre. Il metodo per determinare il canone non è stato ancora definito.

L.A. Times sperimenta il podcasting

Il Los Angeles Times, ha iniziato la sperimentazione del podcasting, la novità consiste nel tentativo di offrire contenuti particolari su base costante che si adattino bene alla fruizione di materiale audio su dispositivi portatili (tipo iPod) in tempi morti, come il viaggio in macchina nel trasferimento tra casa e lavoro.

In calo la readership dei tabloid inglesi

Nonostante i dati sulla diffusione rimangano stabili o in lievissima crescita, i dati sulla readership dei quo-tidiani inglesi fanno registrare cali preoccupanti. I dati resi noti dalla National Readership Survey (lʼequiva-lente dellʼitaliana Audipress) per il primo semestre del 2005 sono particolarmente penalizzanti per i tabloid: il Sun ha perso 1.280.000 lettori su base settimanale, pari al 14%, mentre per il Daily Mirror il calo è stato del 15%, ovvero di 766.0000 lettori. In calo anche il Daily Star (-11%) e il Daily Record (--12%).

Guadagnano lettori invece alcuni tra i quality papers, come The Times, in crescita del 10% e The Guardian, che ha visto crescere la propria readership addirittura del 21% tra il gennaio ed il giugno 2005.

La readership dei giornali della domenica, infine, segue lʼandamento delle edizioni settimanali: in calo quindi il News of The World (-14%), il Sunday Mirror (-9%) e il Sunday Mail (-10%), mentre cresce del 24% The Observer, edizione domenicale del Guardian, del 15% lʼIndependent on Sunday e dellʼ11% il Sunday Times.

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Accesso a pagamento per gli editoriali online del New York Times

Gli articoli pubblicati nella pagina Op-Ed del New York Times da editorialisti come Thomas Friedman, Maureen Down e Frank Rich generano grande interesse e discussioni appassionate sul sito del quotidiano USA. A partire dal 19 settembre scorso, Il giornale spera che comincino a generare anche denaro. Da questa data, infatti, chi non è abbonato allʼedizione cartacea del New York Times dovrà, per accedere alla pagina degli editoriali, sottoscrivere un abbonamento annuo del costo di 49 dollari e 95 cent.

Il nuovo servizio, denominato TimesSelect, per-metterà inoltre di accedere agli archivi del Times ed alle anteprime di alcune sezioni del giornale, e fornirà alcuni strumenti per il tracking e lʼarchiviazione perso-nalizzata degli articoli del sito web del giornale.

Il servizio TimesSelect non consentirà invece di accedere ad una delle sezioni più richieste del New York Times, le parole crociate, che continueranno ad essere offerte con un abbonamento separato.

Associated Press lancia un servizio per i lettori più giovani

Si chiama ASAP il nuovo servizio lanciato dal-lʼagenzia di stampa Associated Press e destinato al pubblico dei giovani. ASAP ha uno staff di 20 gior-nalisti, destinati presto a diventare 25, e fornisce agli oltre 200 quotidiani americani che hanno sino ad oggi

sottoscritto lʼabbonamento articoli, foto, video e audio in parte derivati dal notiziario principale AP, ma in gran parte prodotti autonomamente dallo staff.

Quello dellʼAssociated Press non è che lʼultima di una serie di iniziative che lʼindustria americana dei quotidiani ha di recente intrapreso per cercare di attrarre alla lettura dei quotidiani i circa 70 milioni di cittadini USA di età compresa tra i 18 e i 34 anni, i cui tassi di lettura sono sensibilmente più bassi rispetto ai gruppi anagrafici più maturi.

Integrazione stampa-online per le edizioni internazionali del Wall Street Journal

La Dow Jones & Co., editore del quotidiano econo-mico-finanziario The Wall Street Journal, ha reso noto che a partire dal 17 ottobre diverrà operativa una stretta integrazione tra le edizioni internazionali della testata, The Wall Street Journal Europe e The Wall Street Jour-nal Asia, e lʼedizione online del quotidiano.

Lʼintegrazione sarà sottolineata da un ridisegno della testata, che riporterà in nero il tradizionale logo The Wall Street Journal, con i suoi 116 anni di vita, sovrapposto al logo color champagne WSJ.COM, ov-vero lʼindirizzo internet del quotidiano.

A partire dal 17 ottobre, dunque, gli abbonati eu-ropei ed asiatici del quotidiano avranno a disposizione uno strumento informativo realmente multimediale, dove la versione stampata sarà la porta di accesso a dati, documenti originali, foto e video online, news alert via email.

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E’ Le Figaro il primo cliente di EidosMedia France

Il prestigioso quotidiano nazionale francese Le Figaro ha concluso un accordo con EidosMedia France per acquisire il sistema editoriale e di pubblicazione cross-media Méthode.

Il nuovo sistema sarà utilizzato da circa 300 utenti e sostituirà il sistema attuale basato su Quark XpressTM e funzionante su piattaforma Macintosh. Si tratta quindi di un grosso cambiamento di piattaforma e di tecnologie che porterà la redazione a lavorare su PC, avvalendosi delle potenti funzio-nalità grafiche di Xsmile, lʼambiente di disegno e impaginazione fornito da Méthode. La soluzione fornirà a Le Figaro un ambiente integrato ed interamente basato su XML che coprirà tutte le fasi del flusso editoriale: dal planning delle edizioni al posizionamento delle pubblicità, dalla creazione di articoli allʼimpaginazione dei contenuti, dal controllo dinamico dellʼavanzamento lavori alla gestione completa dellʼuscita finale per la stampa.

Lʼadozione del nuovo sistema si accompagnerà ad un processo di riorganizzazione interna dei flussi editoriali, al termine del quale Le Figaro potrà disporre di una piattaforma unica ed integrata per la produzione dellʼedizione cartacea e dellʼedizione online.

“Le Figaro è il primo cliente di EidosMedia in Francia ed è anche il primo a firmare un accordo con la nostra nuova filiale parigina, EidosMedia France,” ha commentato Gabriella Franzini, Direttore Generale

EidosMedia S.r.l. Viale Legioni Romane, 43

20147 Milanotel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330

[email protected]

di EidosMedia. “Si tratta di un inzio estremamente promettente in un mercato interessante e vitale, come è quello francese in questo momento. Non possiamo nascondere la nostra soddisfazione ed orgoglio per es-sere stati scelti da un nome così illustre e radicato nella

tradizione giornalistica francese”. Fondato nel 1826, Le Figaro

è infatti il più antico quotidiano nazionale francese nonché il titolo di maggiore spicco allʼinterno del

gruppo della Socpresse, acquisito nel 2004 dallʼimprenditore Serge

Dassault. L̓ adozione di una nuova piattaforma

tecnologica editoriale è uno dei tasselli principali di un processo generale di rinno-

vamento intrapreso dal quotidiano parigino, che a fine agosto ha anche lasciato gli storici locali di 37 Rue du Louvre per trasferirsi al numero 14 del prestigiosissimo Boulevard Haussmann.

Gilles Fleury, Direttore Tecnico de Le Figaro, ha così commentato la scelta di Méthode: “Questo è un momento di transizione molto importante per Le Figaro che ci permetterà di mettere le fondamenta per i processi futuri di crescita e di sviluppo. L̓ adozione di un sistema innovativo, flessibile e solido come Métho-de è un elemento chiave di questo processo: siamo certi che si tratta della soluzione ideale per accompagnarci nelle sfide che ci attendono”.

Il progetto sarà interamente gestito dallʼéquipe francese di EidosMedia France.

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MÜLLER MARTINI S.p.AViale Rimembranze 50

20099 Sesto San Giovanni (MI)tel. 02 262371 - fax 02 2426851

Müller Martini: “La sala spedizione ad alta redditività”

“La sala spedizione ad alta redditività” è il tema che Müller Martini porrà al centro delle discussioni all ̓IfraExpo di questʼanno a Lipsia. A clienti e visitatori presenti allo stand verran-no illustrate le seguenti strategie essenziali per il conseguimento di una più elevata redditività in sala spedizione:

- incremento della creazione di valore aggiunto,

- maggiore sicurezza di processo con una migliore resa netta,

- costi operativi più bassi.Come per tutte le tipografie e aziende di con-

fezionamento, anche per gli editori di quotidiani i costi rappresentano il tema dominante. Per ridurre la pressione dei costi, gli editori dispongono di due possibilità: garantire procedure chiare e razionali in sala spedizione, oppure conquistare nuovi e redditizi segmenti di mercato nel settore dei lavori commerciali, realizzando in tal modo unʼulteriore fonte di valore aggiunto. Oppure, ancora meglio: optare per entrambe le possibilità.

Müller Martini affronta questa sfida in due modi: da un lato garantendo un workflow ottimale grazie al sistema di controllo «Mailroom Production Control (MPC)», dallʼaltro con nuove soluzioni per la pro-duzione di quotidiani di facile lettura e conformi alle esigenze degli inserzionisti.

Il sistema di comando «MPC» realizzato dalla Mül-ler Martini è un sistema di controllo semplice, chiaro e flessibile che consente il comando e la sorveglianza totale del workflow in sala spedizione. Mediante In-ternet è possibile gestire comodamente la produzione anche da una sede diversa da quella aziendale. Su uno

schermo si possono seguire tutti i processi di produzio-ne, il cui andamento viene raffigurato mediante tabelle, curve e diagrammi con valori nominali/effettivi.

«MPC» offre possi-bilità di zoning notevol-mente migliorate. Questo aspetto è di particolare importanza, poiché con

la tendenza verso una re-gionalizzazione sempre più

capillare, un numero di inserti sempre più elevato e un incremento

di titoli di editori esterni, si assiste ad un aumento della complessità delle procedure di lavoro in sala spedizione. «MPC» consente di produrre giornali a costi più economici, nonostante le crescenti esigenze applicative. Il sistema rende possibile lʼimpiego eco-nomico degli impianti e migliora la flessibilità nella suddivisione per zone dei giornali e nella formazione dei pacchi.

Per gli stampatori di giornali unʼimportanza sem-pre maggiore riveste anche la produzione di stampati supplementari prima o dopo la stampa del quotidiano. Equipaggiando le rotative o parti di esse anche con il dispositivo Heatset, le case editrici reagiscono a questa evoluzione e si assicurano così nuove fonti di reddito.

In sala spedizione, Müller Martini supporta i quoti-diani con due nuovi sistemi per la finitura in linea, che possono essere combinati con il sistema dʼinserimento ad alte prestazioni «NewsLiner-A». Con il dispositi-vo di cucitura «NewsStitch» e la taglierina a tasche «NewsTrim III» si possono lavorare prodotti cuciti e rifilati sui tre lati fino a 12 mm di spessore (circa 400 pagine tabloid). In tal modo la «NewsLiner-A» diventa un sistema multifunzionale per diversi prodotti

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di stampa.Oltre alla cucitura e al taglio, in determinati seg-

menti di mercato in sala spedizione si attribuisce unʼim-portanza sempre maggiore anche alla cellofanatura. La nuova cellofanatrice «PowerWrap» della Müller Mar-tini imballa i giornali con gli inserti in singoli pacchi molto maneggevoli. I giornali così protetti giungono intatti ai lettori e gli inserti non vanno persi. Anche i campioni di prodotto possono essere semplicemente apposti sui giornali e poi imballati. I lettori ricevono così tutte le informazioni con la massima affidabilità. «PowerWrap» è integrata nel sistema per sala spedi-zione della Müller Martini. Sono così possibili varie modalità di produzione: stampa diretta, inserimento e/o abbinamento con successiva cellofanatura.

Con il nuovo sistema di etichettatura della Müller Martini/SITECH è inoltre possibile incollare sui gior-nali Post-it ed etichette autoadesive Magic da utiliz-

zare come cartoline risposta, o strumenti pubblicitari. Questo dispositivo semplice ed economico, che può essere integrato nei trasportatori a pinze, offre così nuove opportunità pubblicitarie.

Grazie dunque allʼintegrazione di tutti questi processi in sala spedizione, Müller Martini mette a disposizione degli utenti soluzioni nuove e creative per incrementare il potenziale di profitto.

Nel “Forum” allo stand Müller Martini (4k400) verranno presentati più volte al giorno i temi “Sistema di controllo MPC”, “Incremento di valore aggiunto” e “Life Cycle Management”.

Gli esperti della sala spedizione giornali sʼintrat-terranno con i clienti e dimostreranno loro che Müller Martini è il partner adatto per le aziende di ogni grandezza che intendano potenziare lʼefficienza e la produttività della loro sala spedizione con soluzioni intelligenti.

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Rotopress potenzia la sua capacità colore con una Goss Community

La società tipografica italiana Rotopress s.r.l. ultimamente ha ordinato una nuova rotativa Goss® Community® a quattro unità sovrapposte con cui mira ad offrire maggiore capacità e qualità di stampa a colori ai suoi clienti attuali e futuri.

Atos Lancellotti, amministratore de-legato della Rotopress, spiega cosa lʼha spinto a scegliere la Goss Community: “La decisione di investire nella nuova rotativa Goss Community è stata deter-minata dalla crescente domanda di mag-giore capacità colore e migliore qualità di stampa. È da anni che lavoriamo con Goss e siamo sempre stati molto soddi-sfatti del livello di servizio e assistenza che abbiamo ricevuto. Possiamo quindi essere sicuri che la nuova installazione ci offrirà numerose opportunità di espansione dellʼattività, attirando nuovi clienti.

“In passato, eravamo costretti a rifiutare del lavoro perché non avevamo la capacità colore necessaria e non potevamo produrre materiale con un alto contenuto a colori. L̓ installazione della rotativa Goss Community risolverà questo proble-ma.”

La nuova Goss Com-munity, la cui installazione ed entrata in produzione è prevista entro lʼottobre 2005, includerà quattro torri a quattro unità sovrap-poste e quattro unità mono, complete di piegatrice a ganasce Goss Universal® 1:2:2 con capacità di piega incrociata, otto sbobinatori e sistema dʼinchiostrazione GMI regolabile a distanza. Con sviluppo circonferen-ziale di 578 mm e larghez-za di bobina di 889 mm, la rotativa potrà stampare

fino a 32 pagine full color e raggiungere velocità di fino a 35mila copie lʼora.

Armando Boccardi, direttore tec-nico della Rotopress, si è espresso decisamente a favore della decisione: “La Goss Community è una rotativa rinomata per la sua robustezza e affida-bilità. Viene continuamente aggiornata con lʼinclusione di funzioni dʼavan-guardia per lʼindustria dei giornali dei nostri giorni, per cui è la macchina da stampa ideale per noi in quanto ci offre la flessibilità e la qualità superiore di cui abbiamo bisogno. La sua modularità, inoltre, ci dà la possibilità di estenderla in linea con i nostri futuri requisiti, fa-cendone un ottimo investimento a lungo

termine.” Costituita nel 1995, Rotopress s.r.l. at-

tualmente ha un organico di 21 dipendenti. La sua produzione include una serie di settimanali e cinque quotidiani: Liberazione, con una tiratura gior-naliera di 40mila copie, e Rifondazione, La Discus-sione, Rinascita e Quotidiano Sociale, con una tiratura

giornaliera di 20mila copie ciascuno. Vengono inoltre stampati in appalto 25 set-timanali diversi.

“Il nostro programma dʼespansione non si ferma qui,” conclude Lancellotti. “Stiamo costruendo un nuovo stabilimento alle porte di Roma e la prossima cosa da fare sarà sostituire una delle nostre rotative più vecchie. Siamo certi di aver preso la decisione giusta scegliendo Goss per lʼacquisto della rotativa Community e non vediamo lʼora di lavorare con Goss anche in futuro”

Goss InternationalGreenbank Street - Preston

Lancashire PR1 7LA - EnglandTel: +44.1772.257571Fax: +44.1772.885698

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Le Matin entra in produzione con Méthode

Con il lancio del quotidiano formato tabloid Le Matin, il gruppo editoriale svizzero Edipresse ha completato la messa in produzione di tutti i suoi titoli quotidiani con Méthode, la piattaforma editoriale e di pubblicazione cross-media svilup-pata da EidosMedia e acquisita da Edipresse poco più di un anno fa.

Le Matin è lʼultimo dei quo-tidiani del gruppo a migrare a Méthode, da quando il progetto è incominciato.

« Per certi aspetti, Le Matin rappre-sentava la sfida più difficile e impegnati-va tra tutti i quotidiani che pubblichiamo – ha sottolineato Gerard Perrier, Direttore Organizzazione e Tecnologie di Edipresse. Le Matin utilizza infatti un formato tabloid estremamente mosso e dinamico, con pagine tutte a colori e graficamente molto complesse. Le potenti capacità grafiche di Xsmile – lʼambiente di disegno e impaginazione di Méthode – sono state essenziali per ottenere il risultato grafico che desideravamo ».

EidosMedia S.r.l. Viale Legioni Romane, 43

20147 Milanotel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330

[email protected]

«Con pagine elaborate come quelle de Le Matin, è indispensabile anzitutto avere a disposizione gli strumenti necessari per realizzazioni grafiche di tipo magazine; inoltre è molto importante che la redazione

possa vedere articoli e contenuti esattamente come appariranno una volta impaginati – ha commentato Ismail Gazarin, Direttore Tecno-logie e Sviluppo di EidosMedia.

Xsmile risponde ad entrambe queste esigenze: permette di lavorare in pagi-

na e fuori sempre in WYSIWYG, senza porre limiti o restrizioni alla fantasia

grafica nel disegno delle pagine». Oltre a Le Matin, gli altri quotidiani del

gruppo Edipresse in produzione con Méthode sono La Tribune de Genève e il quotidiano multi-edizione di Losanna 24 heures.

La fase successiva del progetto prevede di mettere in produzione Méthode per i periodici del gruppo, tra cui alcune riviste quali Bilan, Femina, TV Guide e TéléTop.

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Conti Editore riduce notevolmente i tempi di lavorazione grazie alle soluzioni Adobe per il print publishing

Adobe Systems ItaliaCentro direzionale Colleoni - Pal. Taurus A3

20041 Agrate Brianza (Mi)tel. 039 65501 fax 039 655050

Per informazioni commerciali: 02-63.23.74.20www.adobe.it

[email protected]

Adobe InDesign, InCopy e gli altri applicativi della Creative Suite permettono di razionalizzare e semplificare il flusso di lavoro editoriale e di ottenere un output affidabile in formato Adobe PDF

Chi è Conti Editore

La casa editrice Conti Editore è stata fondata nel 1966 e sin dallʼinizio si è sempre occupata di riviste a ca-rattere sportivo, privilegiando il mondo dei motori. Attualmente, Conti Editore occupa circa 100 dipendenti, di cui 45 redattori e giornalisti e 16 grafici, e pubblica alcune tra le testate per auto e moto più apprezzate da sportivi e appassionati del settore.

Tra le testate più note, non si possono non citare: il prestigioso mensile Auto, lʼau-torevole settimanale sportivo AutoSprint, la rivista di settore AM, distribuita anche con i quotidiani Corriere dello Sport e Tuttosport (entrambi di proprietà della famiglia Amodei così come Conti Editore) e il noto e apprezzato settimanale di sport Guerin Sportivo, che si occupa principalmente di calcio e in misura minore di altri sport, oltre al settimanale Moto Sprint e al Mensile InMoto che si rivolgono con sempre maggior successo al crescente pubblico degli appassionati delle 2 ruote.

Le sfide

• Riduzione dei tempi di lavorazioneGià da alcuni anni, lʼeditore aveva concentrato tutte

le attività produttive allʼinterno della casa editrice e aveva adottato il formato Adobe PDF come formato di output finale per tutte le testate. In particolare grafici e redattori dei settimanali lavoravano con Mac OS 9 senza il supporto di alcun sistema editoriale (a parte alcune utility e estensioni sviluppate ad hoc per alcune

fasi della lavorazione) in tempi molto ristretti, sempre alle prese con il limite di dover lavorare su un unico file dellʼimpaginato. Inoltre la precedente soluzione di

impaginazione imponeva numero-si limiti alla creatività.

• Semplificazione del flusso di lavoro editoriale

Giornalisti e redattori dispone-vano anchʼessi del programma di impaginazione completo sempre operante in Mac OS 9 e interve-nivano sul file dellʼimpaginato realizzato dai grafici per inserire correzioni, effettuare aggiunte e

integrazioni, con ovvi problemi di coerenza grafica e di stile, oltre che di tempi di lavorazione. Giornalisti e redattori incominciavano a lamentare la mancanza di un sistema editoriale che li aiutasse a linearizzare e ottimizzare il flusso di lavoro.

Inoltre diveniva ormai improcrastinabile effettuare per tutti il passaggio a nuovi sistemi dotati di Mac OS X, il nuovo sistema operativo di Apple, che impone lʼadozione di nuove applicazioni native.

Strategia per il successo

Lʼadozione delle soluzioni Adobe per il print publishing rappresentate da Adobe InDesign e Adobe InCopy, con il contributo di Smart Connection En-terprise è stata graduale ed è iniziata con il mensile Auto. L̓ elevata integrazione con le applicazione Adobe Photoshop e Adobe Illustrator già note, ha permesso a grafici, redattori e giornalisti di trasferire in brevissimo tempo e senza problemi le loro conoscenze precedenti e di essere, quindi, immediatamente operativi.

Dopo un breve corso di 26 ore svolto in aula con

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un istruttore e sulle proprie postazioni personali, i grafici del mensile Auto hanno realizzato ex-novo le gabbie (con gli elementi grafici fissi e gli stili) e hanno iniziato subito ad impaginare gli articoli senza incontrare alcun problema, nè alcun rallentamento. I grafici hanno recepito sin da subito lʼadozione delle soluzioni Adobe per il print publishing, come unʼotti-ma opportunità di crescita professionale rispetto alle soluzioni di impaginazione adottate precedentemente

e non hanno incontrato alcun problema produttivo o di tempistica durante la loro attività, anzi hanno subito colto i vantaggi offerti da Adobe InDesign per quanto riguarda gli aspetti creativi e lʼintegrazione con gli altri applicativi Adobe.

Redattori e giornalisti hanno seguito un corso individuale della durata di circa unʼora, rivolto a fornire i primi rudimenti sullʼutilizzo della nuova in-terfaccia utente di Mac OS X e diretto a spiegare come utilizzare InCopy e Smart Connection Enterprise per la realizzazione della parte testuale degli articoli e come approcciare le nuove metodologie di interazione con il reparto grafico, molto diverso rispetto al passato.

“Grazie allʼelevatissima integrazione fra Adobe

Alcune copertine delle testate realizzate con le soluzioni Adobe

InDesign, Adobe InCopy, Adobe Photoshop e Adobe Illustrator, i grafici del mensile Auto sono stati in grado di iniziare subito a lavorare in modo produttivo alla realizzazione della pubblicazione”, ha affermato Giancarlo Marini, consulente IT e di produzione di Conti Editore per conto di Media Progetti, società di consulenza ed assistenza tecnologica per lʼeditoria.

I benefici ottenuti

Grazie ad Adobe InDesign, Adobe InCopy, Adobe Photoshop e Adobe Illustrator unitamente a Smart Connection Enterprise, Conti Editore ha ottenuto i seguenti vantaggi:

• riduzione dei tempi di lavorazione per la realiz-zazione grafica e la produzione;

• semplificazione e ottimizzazione del flusso di lavoro editoriale.

“I potenti strumenti creativi di Adobe InDesign, uniti al pieno controllo del flusso di lavoro editoriale consentito da Adobe InCopy e Smart Connection En-terprise hanno permesso allʼeditore di implementare un vero e proprio sistema editoriale a costi decisamente ridotti, pur mantenendo la flessibilità offerta da un soluzione aperta”, conclude Giancarlo Marini.

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Nominato il nuovo management europeo del Graphic Solutions & Services, unità operativa del Kodak Graphic Communications Group

Kodak Graphic Communications Group (GCG) è una delle tre unità strategiche dʼimpresa della Ea-stman Kodak Company, leader mondiale nelle tecnologie di riproduzione delle immagini e della gestione del colore. Il Graphic Communications Group nasce dellʼunificazione dellʼespe-rienza tecnologica e della profonda conoscenza del mercato di cinque so-cietà - Kodak Polychrome Graphics, Creo, NexPress, Kodak Versamark ed Encad - e propone agli utilizzatori prodotti e servizi di altissima qualità, ideati specificamente per tutti i settori operativi della prestampa e della stampa, offrendo una gamma tra le più ampie di tecnologie, prodotti e servizi per il mercato della comunicazione stampata.

Nel giugno scorso Eastman Kodak Company ha nominato Stéphane Liévain Vicepresidente Marketing e David Wigfield Vicepresidente Vendite di Graphic Solutions & Services (GS&S), unità operativa del Graphic Communications Group. Entrambi saranno responsabili dellʼottimizzazione di tutte le offerte di prodotti, soluzioni e servizi per la regione Europa Afri-ca Medio Oriente (EAMER). La società ha annunciato inoltre che Marco Querci sarà Direttore Generale per lʼItalia, a capo del team vendite GS&S italiano. Tutti e tre risponderanno direttamente a Israel Sandler, Amministratore Delegato EAMER.

Stéphane Liévain, che entra a far parte del team di

dirigenti EAMER, ricopriva in precedenza lʼincarico di Vicepresidente Vendite e Marketing per lʼEuropa

di Kodak Polychrome Graphics. Nel suo nuovo ruolo di Vicepresidente Marketing EAMER, Liévain guiderà lo

sviluppo e la realizzazione della stra-tegia marketing regionale a sostegno degli obiettivi dei Gruppi SPG (Stra-tegic Product Group) mondiali per i segmenti chiave del mercato: stampa commerciale, centri di elaborazione

dati, reparti di produzione aziendale, fornitori di ser-vizi digitali (DSP), packaging e quotidiani. Liévain, che ha conseguito il Master in Scienze presso lʼEcole Polytechnique, il Master in Ingegneria civile ed indu-striale dellʼENPC e lʼMBA del Collège des Ingénieurs, lavorerà a stretto contatto con i leader SPG mondiali e i leader regionali delle vendite per sviluppare programmi marketing specifici, comunicazioni ed iniziative di assistenza ai clienti.

David Wigfield, già Vicepresidente Vendite di Creo, entra ora a far parte del team dirigenziale EAMER come responsabile delle vendite di tutti i prodotti e le soluzioni offerte per lʼEuropa. Wigfield, laureato BA in Geografia presso lʼUniversità del Colorado, USA, avrà tra i suoi compiti quello di garantire che il team vendite, sotto la sua direzione, comprenda e sostenga la visione strategica del GS&S di Kodak, trasmettendone valori e proposte ai clienti ed ai partner strategici e dirigerà

Kodak Polychrome Graphics,a subsidiary of KodakVia del Pratignone 3850041 Calenzano (FI)

tel. 800 862180 - fax 800 861281http://www.kodak.com

http://graphics.kodak.com

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lʼesecuzione delle strategie di vendita e la realizzazione dei piani di sviluppo e dei canali commerciali.

In qualità di Direttore Generale Italia del GS&S di Kodak, Marco Querci, in precedenza Direttore Gene-rale per lʼItalia e Presidente del Consiglio di Ammini-strazione di Kodak Polychrome Graphics, guiderà le operazioni in Italia per le linee complete GS&S, incluse le vendite dei prodotti digitali e prestampa, assistenza clienti, supporto prodotti, operazioni e supply chain. Querci promuoverà inoltre la vendita dei prodotti indu-striali e aziendali in collaborazione con il Transaction & Industrial Solutions (T&IS) Group.

Israel Sandler, Amministratore Delegato EAMER, nel presentare le nuove posizioni del management, ha dichiarato: “Sia Liévain che Wigfield, grazie al prezioso patrimonio di esperienza che porteranno al team europeo di dirigenti del GS&S di Kodak, contribuiranno allo sviluppo delle attività mirate alla soddisfazione della clientela in tutta la regione, oltre alla perfetta integrazione della nostra attività. Quella che ci aspetta è una sfida molto positiva e sono sicuro che un team vendite e marketing cosi esperto fornirà una valida offerta al mercato europeo delle comuni-cazioni grafiche.” Commentando la nomina di Marco Querci, Sandler ha aggiunto: “Con i suoi 25 anni di esperienza ed il suo impegno nel mercato italiano delle arti grafiche, Querci ha tutte le migliori caratteristiche per guidare il gruppo GS&S di Kodak.”

Eastman Kodak Company

Kodak è leader nel settore della tecnologia delle immagini fotografiche, dalla realizzazione fino alla stampa ed alla visualizzazione – a livello amatoriale, informativo e di intrattenimento. Con un fatturato di $13,5 miliardi nel 2004, la società è impegnata in una strategia di crescita con orientamento digitale con particolare riguardo alle seguenti attività:

Sanità - per la fornitura al settore sanitario di pro-dotti e servizi per lʼacquisizione e la riproduzione di immagini digitali;

Comunicazioni grafiche - per lʼofferta di stampa in bianco e nero e a colori, stampa a getto dʼinchiostro su grandi formati, stampa continua a getto dʼinchiostro di alte tirature ad alta velocità, prodotti e servizi per la scansione, la riproduzione e la memorizzazione di documenti;

Sistemi digitali per lʼindustria cinematografica e televisiva - per lʼofferta ai segmenti amatoriale, professionale e cinematografico di prodotti e servizi digitali e tradizionali;

Visualizzatori e componenti - per la progettazione e la fabbricazione di visualizzatori a tecnologia OLED (LED organici) ed altri materiali speciali e la fornitura di sensori di immagini agli OEM.

Ulteriori informazioni su Kodak sono disponibili sul sito Web www.kodak.com.

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Apcom apre una nuova sede a Budapest e punta sull’Europa Centrale

Apcom, lʼagenzia di stampa multimediale del Gruppo Telecom Italia Media diretta da Antonio Calabrò, apre ai primi di giugno una nuova redazione a Budapest. Si tratta di un passo significativo del-lʼagenzia verso il rafforzamento della copertura dellʼEuropa centro-orientale. Nei prossimi mesi si lavorerà per aprire redazioni anche a Varsavia e Zagabria.

Sono stati potenziati il desk esteri di Roma, con un gruppo di redattori coordinati da Orietta Moscatelli e il desk di Bruxelles.

“La scelta di Apcom di puntare sullʼEuropa centrale e orientale - spie-ga Antonio Calabrò - è in linea con il peso sempre maggiore che questʼarea sta assumendo in ambito internazionale, a cominciare dalla Ue allargata a 25 paesi membri. A testimoniare tale tendenza, cʼè il numero crescente di imprese italiane ed europee che aprono filiali e indirizzano parte dei propri investimenti in questi paesi, dove trovano particolari

facilitazioni economiche e legislative oltre che una vivacità socio-culturale di grande attrattività” .

La responsabilità della sede ungherese è affidata ad Antonio Moscatello, che si avvarrà della collaborazione dei giornalisti degli uffici locali di Associated Press, lʼagenzia internazionale di cui Apcom ha lʼesclusiva per lʼItalia. Al desk europeo di Roma e Bru-xelles faranno capo i collaboratori dalle principali città dellʼarea (Praga, Varsavia, Belgrado, Zagabria, etc.). E proprio Varsavia e Zagabria saranno le sedi candidate ad avere nuove redazioni dirette di Apcom.

Apcom è lʼagenzia di stampa multi-mediale nata dallʼaccordo con Associated Press, che sviluppa la sua presenza sia sui canali tradizionali sia su quelli mul-timediali, anche in sinergia con le altre

società del Gruppo Telecom Italia. Infatti da tempo Apcom produce contenuti informativi per il portale

Virgilio, per il teletext di La7, sms informativi per La7 e per TIM e si accinge a produrre notiziari audio e audiovideo.

Con 5 sedi operative (Milano, Roma, Bruxelles, Budapest e New York), 80 giornalisti al suo attivo ed un flusso di oltre 850 take giornalieri, Apcom si inse-risce a pieno titolo tra i più attivi produttori di informa-zione giornalistica presenti in Italia.

Apcom Telecom Media News S.p.A.Via del Gesù, 62

00186 Romatel. 06-6953.91

fax 06-6953.9522www.apcom.it

[email protected]

Antonio Calabrò, direttore dell’agenzia di stampa Apcom

Foto: AP

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Goss vende la sua 500esima M-600 alla società francese Aubin Imprimeur

Goss International ha venduto la sua cinquecente-sima rotativa Goss® M-600TM alla Aubin Imprimeur. Con questa M-600, la seconda che ha acquistato in soli tre anni, lʼazienda francese potenzierà la sua capacità di stampa, fornirà colore dʼalta qualità e disporrà di una maggiore automazione, sviluppando ulteriormen-te il reparto riviste, che lʼanno scorso ha registrato una crescita del 15%.

Come spiega Gilles Aubin, pro-prietario e direttore della Aubin Impri-meur: «Lʼunico modo per mantenere redditizia la propria attività in questo settore concorrenziale è migliorando la produttività. La nostra è una società specializzata in tirature più piccole di riviste, per cui la capacità della rotativa Goss M-600 di effettuare veloci cambi di lavoro e ridurre gli scarti è veramente cruciale. Adesso possiamo vantare una delle migliori prestazioni del settore in fatto di consumo di carta.»

Antoine Chevalier, direttore della divisione Commercial Web Product Management di Goss International, osserva: «Abbiamo collaborato con la Aubin Imprimeur allo sviluppo delle soluzioni più efficaci di preimpostazione e di riduzione degli scarti, aiutandola ad essere una delle società più competitive del settore.»

Aubin Imprimeur dispone di una linea di stampa completamente automatizzata, dalla prestampa alla consegna. Un sistema CTP, comandi automatici della

rotativa, preimpostazione digitale degli inchiostratori, cambio automatico delle lastre e regolazioni automati-che della piegatrice complementano funzioni automa-

tiche di finitura e carico/scarico. «Quello che ci differenzia dalla

concorrenza è il nostro impegno in fatto di qualità del colore,» aggiunge Aubin. «Abbiamo comprato la rotativa Goss M-600 perché è la tecnologia migliore sul mercato per la produzione di alta qualità cromatica.»

Aubin Imprimeur è una società cer-tificata ISO 9001 e dispone di un proprio laboratorio da cui può offrire ai clienti la gestione personalizzata del colore.

«Siamo estremamente lieti che la cinquecentesima rotativa M-600 sia

andata ad un cliente così allʼavanguardia e di successo,» conclude Antoine Cheva-lier. «Non vediamo lʼora di collaborare con la Aubin Imprimeur per aiutarla a

sviluppare ulteriormente la sua attività negli anni a venire.»

Aubin Imprimeur è unʼazienda a conduzione familiare che, avviata inizialmente per la stampa di libri, quindici anni fa ha colto lʼopportunità di estendere la sua attività al settore delle riviste. Oggi, pur conti-nuando a mantenere una posizione di primo piano nella stampa di libri, è specializzata anche in pubblicazioni di 16 pagine. L̓ anno scorso il suo reparto riviste ha registrato una crescita del 15% e si prevedono risultati analoghi per il 2005.

Goss InternationalGreenbank Street - Preston

Lancashire PR1 7LA - EnglandTel: +44.1772.257571Fax: +44.1772.885698

[email protected]

• Con la sua seconda M-600TM in tre anni, la Aubin potenzierà la sua capacità di stampa, fornirà colore d’alta qualità e aumenterà la produttività • Goss collabora con Aubin alla fornitura di soluzioni d’avanguardia per la preimpostazione e la riduzione degli scarti • Crescita del 15% registrata lo scorso anno dal reparto riviste della Aubin.

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Si brinda al quarantacinquesimo GN3 di Tera in Sud America

Graphic Systems International (GSI), distributore per le soluzioni Tera Digital Publishing per il merca-to Sud Americano, ha annunciato che il quotidiano nazionale ecuadoriano El Diario Hoy ha scelto GN3 come nuovo sistema per la gestione dei conte-nuti. Si tratta del sistema GN3 numero quarantacinque venduto in Sud America da Tera, con cui il management della testata ha definitivamente abban-donato il “mondo mac” a favore di una infrastruttura tecnologica che fondata su PC, che sicuramente ha dimostrato maggior flessibilità e un costo più accessibile.

Fondato nel 1982 El Diario Hoy copre la nazione con le due redazioni di Quito (la capitale) e Guayaquil, ed è di proprietà del gruppo Hoy Multimedia, editore del pri-mo quotidiano gratuito ecuadoriano Metro Hoy, di un canale televisivo, di una stazione radio e di numerose altre pubblicazioni, tra cui il portale notizie HoyNet.

Recentemente il quotidiano ha varcato i confini

nazionali attraverso una rete di chioschi elettronici distribuiti nei principali aeroporti e alberghi del mondo, attraverso i quali è possibile acquistare una speciale

edizione del giornale stampata in digitale.

“Abbiamo condotto unʼatten-ta valutazione delle soluzioni

disponibili proposte dalle di-verse aziende” ha dichiarato

con soddisfazione Jaime Mantilla, presidente di El Diario Hoy.

“La maggior parte delle proposte non ci sembravano così ben integrate e alcune ri-sultavano addirittura incomplete. Con Tera e GSI abbiamo trovato una soluzione unica,

proposta da un vendor unico, perfettamente integrata e affidabile. Dopo aver scambiato qualche opinione con gli utenti Tera della regione, la scelta è stata quanto mai semplice”.

Sono 67 le postazioni di lavoro che GSI installerà a El Diario Hoy.

Tera Digital Publishing S.p.A.Via Gallarate, 200 - 20151 Milano - Italia

Tel. +39 02 38 09 871 Fax +39 02 00 81 19e-mail [email protected]

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Hermes™ 10.1 di Unisysal Mattino di Napoli

Unisys, società leader nella fornitura di servizi e soluzioni di Information Technology e leader in Italia per le soluzioni Media, ha annunciato ufficialmente che Il Mattino, noto quotidiano nazionale fondato a Napoli nel 1891 e distribuito in tutta Italia, ha scelto per i propri contenuti editoriali Hermes 10.1, la recente versione della soluzione News Content Manager-Hermes 10 sviluppata per accrescere lʼinnovazione nel settore dellʼinformazione.

Così il noto quotidiano italiano ha rinnovato la fidu-cia in Unisys e nella soluzio-ne News Content Manager – Hermes adottando la nuova versione del prodotto che consentirà alla testata di gestire tutte le applicazioni editoriali. Grazie alla trentennale esperienza di Unisys nel settore Media e al decennale legame tra la società e la casa editrice, la prestigiosa testata del Gruppo Cal-tagirone ha deciso di implementare la release Hermes 10.1 per gestire in modo integrato la produzione, la distribuzione e lʼarchiviazione dei contenuti attraverso unʼampia gamma di applicazioni e canali.

Le aziende che operano nel settore dei media hanno infatti bisogno di soluzioni aperte e flessibili che consentano loro di adeguarsi continuamente ai mutamenti del mercato e di sfruttare in modo ottimale le risorse esistenti.

Per questo Hermes 10.1 rappresenta una tappa fondamentale nel percorso iniziato da Unisys per agevolare lʼinnovazione nel settore Media con una tutela degli investimenti effettuati delle case editrici, in modo che possano essere completati nei tempi previsti e senza alcun impatto negativo sul lavoro quotidiano. Il portafoglio della divisione Unisys Global Media continuerà tra lʼaltro a svilupparsi grazie al supporto continuo che la società garantirà allʼevoluzione delle società da “media company” a “information provider”. Unisys ha sviluppato Hermes 10.1 per integrare allʼin-terno delle soluzioni News Content Manager e News Gathering Manager le funzionalità di design e impa-ginazione di prodotti innovativi come quelli di Adobe

Systems con la migliore tecnologia disponibile per lʼutilizzo dei Web services, la gestione del workflow e lʼhosting personalizzato. La soluzione Unisys News Content Manager - Hermes 10.1 è stata infatti svilup-pata per consentire alle aziende impegnate nel settore

dellʼinformazione di adeguarsi allʼinnovazione tecnologica e di usufruire di soluzioni per la pianificazione cross-media, lʼampliamento dei canali per la distribuzione dei contenuti e la veloce ricerca su database.

“Siamo lieti di poter con-fermare tra i nostri clienti Il Mattino, che ha nuovamente

riposto la sua fiducia nelle nostre soluzioni scegliendo di beneficiare di tutti i vantaggi offerti da Hermes 10.1” ha dichiarato con soddisfazione Carlo Pellegrino, Di-rettore Vendite Global Media per Italia e Sud Europa di Unisys. “Grazie al nostro sistema, il quotidiano può gestire al meglio tutte le attività di redazione con risultati positivi in termini di produttività, organiz-zazione dei flussi di lavoro, disponibilità, fruibilità e archiviazione dei documenti”.

La partnership tra Unisys e il quotidiano napo-letano prevede un rinnovamento tecnologico con la fornitura di tutte le soluzioni necessarie per la migra-zione ad Hermes 10.1, anche con lʼimplementazione dellʼhardware. L̓ accordo prevede, infatti, la fornitura di server del mass storage EMC2 per la gestione del file system di archivio. Le applicazioni server di News Content Manager sono state progettate per ottimizzare al massimo le prestazioni di sistema e la protezione dei dati. Includono, infatti, lʼaccesso a distanza, la gestione del sistema e lʼamministrazione delle autorizzazioni, la distribuzione e le licenze dei software, la gestione dei database, la comunicazione e lʼaccesso online e lʼamministrazione del workflow in uscita.

Il Mattino ha deciso, inoltre, di arricchire la solu-zione Hermes con alcuni software aggiuntivi, Event Manager e Event Tracker, due moduli pensati per la gestione e il monitoraggio costante degli eventi e delle attività che movimentano il database.

UNISYS ITALIA spaVia B. Crespi 57 - 20159 Milanotel. 02/69851 - fax 02/6985588

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EidosMedia apre una filialein Francia

EidosMedia rafforza la propria presenza internazio-nale ed apre una filale in Francia, con sede a Parigi. La creazione di EidosMedia France è un passo importante nellʼambito della strategia di espansione sui mercati internazionali portata avanti da EidosMedia.

«Il mercato francese è in questo momento un mercato vitale e reat-tivo. Molti editori hanno mostrato un forte interesse per le nostre solu-zioni ed in particolare per lʼinnovativo approccio proposto da Méthode per la pubblicazione cross-media – ha dichiara-to Grabiella Franzini, Direttore Generale di EidosMedia e PDG della filiale francese. La creazione di una società in Francia ci avvicina ai nostri potenziali clienti dʼOltralpe, facilitando i contatti con le aziende francesi interessate dalle nostre soluzioni e soprattutto permettendoci di fornire in nostri servizi in modo diretto».

La sede di EidosMedia France si trova a Parigi, al numero 15 della rue de Choiseul, in un quartiere cen-tralissimo e prestigioso nel secondo “arrondissement”, a pochi passi dallʼOpera Garnier e dalla Bourse, nei pressi del quartiere storico della presse parigina.

Unʼéquipe francese è già operativa; prima della fine dellʼanno EidosMedia France potrà contare su una

EidosMedia S.r.l. Viale Legioni Romane, 43

20147 Milanotel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330

[email protected]

decina di persone, la maggior parte delle quali dedi-cate alle attività di gestione dei progetti e di supporto ai clienti. Il fatto di poter fornire direttamente,senza lʼintermediazione di terze parti, tutti i servizi legati alla

messa in opera del sistema Méthode rappresenta infatti un indubbio van-taggio tanto per il cliente che per il fornitore in termini di reattività e qualità dei servizi forniti.

«Abbiamo unʼéquipe dedicata alla gestione dei progetti altamente

qualificata dal punto di vista delle competenze tecniche e manageriali

– ha dichiarato Marc Dubroca, Business Development Manager di EidosMedia

France. I nostri capi-progetto hanno tutti una grossa esperienza nel settore della stampa e nellʼintegrazione di soluzioni editoriali di ampio respiro per la presse; questo ci permette di garantire ai nostri clienti servizi professionali di alto livello.

La soluzione Méthode, tanto dal punto di vista tecnologico che funzionale ed applicativo, corrisponde pienamente alle esigenze che gli editori di quotidiani e periodici esprimono in questo momento. Riteniamo dunque di essere molto ben posizionati e di avere un grosso vantaggio competitivo per rispondere a questa crescente domanda ».

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Al Sole 24 Ore network rinnovato con GMDE

GMDE – lʼazienda che vanta unʼesperienza tren-tennale nel campo delle tecnologie per il mercato dellʼeditoria e dei quotidiani e che opera come System Integrator e Solution Provider per tutti gli aspetti produttivi che vanno dalla Redazione alla Sala Stampa – ha concluso un im-portante accordo di fornitura nellʼam-bito del programma di rinnovamento tecnologico del quotidiano milanese Il Sole 24 Ore.

Nellʼambito del progetto “Full Color” infatti, Il Sole 24 Ore – che dispone del più grande Network satel-litare dʼEuropa con 18 centri stampa collegati in Broadcasting – ha commis-sionato a Agfa e GMDE un ordine per lʼacquisto e lʼinstallazione di 6 nuovi CTP Agfa ADVANTAGE DL (destina-te ai centri stampa di Milano, Bologna e Roma) e la ricollocazione di 4 CTP Agfa POLARIS (2 destinati al centro stampa di Verona, e 2 allʼarea Sud).

La preferenza de Il Sole è andata alle nuove Advantage con tecnologia Lithostar Violet, della cui tecnologia il quotidiano è stato uno dei primi utilizzatori a livello mondiale, in virtù del-lʼelevata qualità che Advantage assicura.

Lʼaccordo prevede inoltre la fornitura e lʼinstal-lazione di 8 soluzioni della tedesca 2B Praezision,

rappresentata in Italia dalla GMDE, per la punzonatura e piega delle lastre multiformato allʼinterno dei centri stampa delle quattro città (Milano, Roma, Bologna, Verona). Per la prima volta, i sistemi 2B produrranno

un rifilo di ogni lastra per garantire unʼelevata precisione nel caricamento automatico delle lastre in rotativa.

La configurazione installata al quotidiano verrà interamente pilotata dal sistema Agfa Arkitex, la nuova soluzione Agfa di gestione del work-flow, che permetterà di passare a una gestione del flusso di lavoro con file in formato PDF e che andrà a sostituire il preesistente sistema IntelliNet.

Ma il progetto di rinnovamento tecnologico de il Sole prevede anche un sistema destinato alla sala stampa per la gestione dellʼinchiostrazione e un monitor per la visualizzazione dello

stato di avanzamento della produzione in prestampa (inclusa la possibilità di

visualizzare le immagini delle lastre pro-dotte), direttamente nella cabina silente di

governo della rotativa.Last but not least, in tutti i 4 centri stampa di

proprietà verrà utilizzata la tecnologia di retinatura Sublima per la stampa in alta definizione di livello 1 (55 linee/cm).

GMDE, Viale Colleoni, 520041 Agrate Brianza (MI)

Tel. 0396091790Fax: 0396091788http://www.gmde.it

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Lastre Kodak per CTP: una scelta ancora più ampia con le nuove tecnologieper laser viola

In occasione di IfraExpo2004 Kodak, fornitore leader nel mondo dellʼindustria grafica, ha presentato la sua prima lastra offset digitale fotopolimerica per CtP a laser viola destinata alla stampa dei giornali ed ha annunciato la disponibilità della versione commer-ciale nel corso del 2005. Due novità importanti, che completano la gamma Kodak di lastre digitali per CtP, adatte a soddisfare le ne-cessità degli stampatori che, decidendo di investire in nuove tecnologie o di sostituire quelle esistenti, si trovano oggi a poter scegliere liberamente tra CtP termico e viola.

Negli ultimi anni le nuove tecno-logie termiche per CtP proposte da Kodak hanno dato al mercato un for-tissimo impulso al rinnovamento.

Benché la tecnologia termica sia entrata nella produzione dei giornali soltanto nel 2000, la quota di mercato che essa rappresenta è cresciuta con grande rapidità: numerosissimi sono oggi in tutto il mondo i sistemi KODAK NEWSETTER e KODAK TREN-DSETTER NEWS regolarmente in produzione e il numero degli stampatori di giornali che nel mondo utilizzano le lastre KODAK THERMALNEWS è superiore a 500. Si tratta però per lo più di aziende caratterizzate da alti volumi produttivi, alle quali la tecnologia termica si adatta in modo perfetto.

Ma ormai anche molte aziende con volumi produt-tivi più contenuti sono sul punto di entrare nel mondo del digitale. Per questo segmento di mercato i CtP con sistema di esposizione a laser viola diodi rappresen-tano unʼalternativa decisamente interessdante. Kodak ha seguito con attenzione lʼevolversi della tecnologia viola e delle lastre ad essa dedicate e ne ha studiato a fondo il potenziale e la possibilità di migliorare le prestazioni delle lastre, giungendo alla conclusione che le lastre fotopolimeriche sono la migliore soluzione per le aziende medio-piccole in termini di affidabilità,

costanza, qualità e consumo dei chimici.

Sì al viola, no allʼargento

Nello sviluppo di una linea di lastre sensibili al laser viola, Kodak ha escluso la tecnologia basata

sugli alogenuri dʼargento. Questa infatti, pur offrendo una risoluzione alta, di tipo quasi fotografico, non è in

grado di opporre alle forti sollecita-zioni meccaniche, fisiche e chimiche causate dalla stampa offset la stessa resistenza che caratterizza le moderne emulsioni fotopolimeriche. Le lastre fotopolimeriche - siano esse digitali o convenzionali - sono quindi in grado di raggiungere titarure più lunghe di

quelle agli alogenuri dʼargento, le quali non possono nemmeno essere sottoposte a termoindurimento.

Oltre a questo, le lastre fotopolimeriche sono anche più valide dal punto di vista dellʼaffidabilità e della standardizzazione del processo di stampa, condizioni oggi fortemente richieste da tutti gli stampatori: la ricettività dellʼinchiostro è migliore e non si crea alcun tipo di contaminazione delle soluzioni di bagnatura, che squilibra il bilanciamento tra acqua e inchiostro e deteriora in alcuni casi anche la stabilità dello stra-to stampante; la tolleranza di sviluppo è più alta, il consumo di prodotti chimici è inferiore e non vi sono problemi di intasamento delle sviluppatrici.

Le lastre KODAK VIOLETNEWS

La scelta di Kodak era quindi logica: se la risposta è il CtP viola, la sua realizzazione richiede la tecnologia fotopolimerica. La prima lastra, la KODAK VIOLET-NEWS, è stata presentata ad un interessatissimo pubbli-co a IfraExpo 2004. Si tratta di una lastra fotopolime-rica negativa, adatta allʼesposizione laser nella gamma

Kodak Polychrome Graphics,a subsidiary of KodakVia del Pratignone 3850041 Calenzano (FI)

tel. 800 862180 - fax 800 861281http://www.kodak.com

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dei 405 nm, la cui sensibilità è stata ottimizzata con successo (il consumo di energia è di soli 40 µJ/cm2) per garantire la capacità produttiva necessaria ai giornali. La tiratura delle KODAK VIOLETNEWS, superiore alle 200.000 copie, soddisfa anche le richieste più esi-genti e la possibilità di termoindurimento ne aumenta ulteriormente la stabilità, ampliando significativamente la gamma delle applicazioni possibili.

La riproducibilità tonale spazia da 2 a 98% con lineature di retino di 120 lpi (48 l/cm), rispondendo a tutte le richieste di qualità degli stampatori di giornali e facilitando lʼottenimento di uno stampato di alta qualità, difficilmente distinguibile da quelli prodotti con la tecnologia termica.

La luce di sicurezza gialla richiesta per la lavora-zione della lastra è inoltre molto confortevole per gli operatori.

Lastre termiche, sempre attualissime

L̓ impegno di Kodak nello sviluppo delle tecnologie termiche resta invariato. I ricercatori continuano il loro lavoro e i prodotti presentati di recente lo dimostrano con chiarezza: la lastra KODAK THERMALNEWS Gold, una delle più rapide tra quelle disponibili per il mercato dei giornali, con risoluzione ottimizzata e

progettata per la produzione semi-commerciale, è stata presentata a DRUPA 2004.

E per il futuro?

L̓ ingresso di Kodak nel mercato del CtP a laser viola offre ai clienti una più ampia possibilità di scelta rispetto al passato. Ora - come nel prossimo futuro - gli stampatori che intendono investire in attrezza-ture nuove o sostitutive potranno scegliere di volta in volta secondo le proprie specifiche necessità tra due alternative, entrambe valide: CtP termico e CtP viola. Dalla metà del 2005 KPG è ben stutturata per offrire in entrambi i casi una gamma di prodotti adeguata alle tecnologie più aggiornate, proponendo ai clienti la lastra offset più adatta per ogni specifica applicazio-ne, coprendo lʼintero spettro delle tecnologie digitali dedicate alla riproduzione delle immagini.

Con il lancio di una linea di lastre specifica per il CtP viola, che completa la propria gamma di lastre digitali, Kodak ha dimostrato ancora una volta la serietà con la quale affronta e risolve le necessità del mercato.

E che cosa cʼè di più gratificante dellʼefficienza, per chi produce?

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Le Courrier Picard investe in una nuova torre Goss Uniliner a quattro unità sovrapposte per potenziare la sua capacità di produzione

Il quotidiano regionale francese Le Courrier Picard di Amiens estenderà la sua rotativa a bobina Goss Me-troTM con lʼaggiunta di una torre Goss® Uniliner® a quattro unità sovrapposte. L̓ aumento della tiratura di Le Courrier Picard e la crescente domanda di pub-blicità a colori degli ultimi anni hanno spinto Marc Delemotte, amministratore delegato di Le Courrier Picard, a poten-ziare la capacità di produzione della sua organizzazione.

«Oggi, il colore è un fattore di primaria importanza,» osserva Dele-motte. «Tre anni fa, solo uno su tre ordini di pubblicità a livello nazionale che ricevevamo richiedeva colore di quadricromia. L̓ anno scorso, erano due su tre e la domanda di colore a livello locale e nazionale continua ad aumentare. Per il giornale, il colore è diventato un mezzo con cui controbilanciare lʼimpatto della radio e di nuovi media, rendendo più attraente la stampa.»

E spiega: «Lʼaggiunta di unʼapparecchiatura dʼavanguardia come la torre Goss Uniliner a quattro unità sovrapposte è essenziale allo sviluppo della nostra società e ci permette di raddoppiare il numero di pagine a colori, fornendo allo stesso tempo lʼalta qualità di stam pa necessaria per far fronte alle esigenze dei nostri giorni. Grazie alla compatibilità della torre Uniliner con la nostra rotativa, abbiamo potuto farlo con un investimento minimo.»

Per Le Courrier Picard, la capacità che Goss ha di integrare la nuova apparecchiatura nella Goss® MetroTM esistente è cruciale nel ridurre al minimo lʼaddestra-mento degli operatori e i tempi di fermo della rotativa. Per la torre Uniliner® è stata scelta lʼinchiostrazione digitale Goss, che si adatta alla perfezione agli inchio-stratori delle coppie di stampa Metro e la nuova linea

di stampa sarà gestita da un unico sistema di comando, per cui la transizione avverrà nel modo più trasparente

possibile. «Per aumentare il fatturato e rima-

nere competitivi,» continua Delemotte, «abbiamo già modernizzato i nostri servizi di prestampa con lʼinstallazio-ne di due dispositivi CTP e abbiamo sviluppato il nostro reparto di finitura. Si è trattato poi di potenziare la nostra capacità di stampa.»

Delemotte non vede lʼora di usu-fruire dei vantaggi che la nuova torre di stampa offrirà alla sua organizzazione. «Nel comprare la nuova torre mirava-mo a modernizzare la produzione. Una volta fatto questo, intendiamo ottimizza-re la nostra torre Uniliner a quattro unità sovrapposte in modo da poter stampare

nuovi prodotti.» Negli ultimi quindici anni la linea di

stampa Goss Metro, acquistata nel 1977, ha permesso a Le Courrier Picard di stampare normalmen-te 52-64 pagine in formato tabloid. Mentre in passato la stampa a colori era limitata a 16 pagine, adesso se ne potranno stampare 32. La Goss Metro consiste di tre unità a tre coppie di stampa per la produzione di colore 2/1 e di tre unità mono, una delle quali sarà rimpiazzata dalla nuova estensione a torre Uniliner.

Società costituita nel 1944 come cooperativa di lavoratori e dal 1986 coinvolta con il quotidiano re-gionale La Voix du Nord e la banca Crédit Agricole, Le Courrier Picard stampa giornalmente dalle 75mila alle 85mila copie.

La sua produzione inizialmente includeva solo la regione della Somme con quattro edizioni locali, poi si è gradualmente estesa alla vicina regione di Oise con una edizione e, dal 18 maggio dellʼanno scorso, allʼarea di Aisne con unʼaltra edizione.

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PDFSaveX Conversione automatica di file PDF

LinkService sviluppa da oltre dieci anni sistemi di workflow che consento ad editori e concessionarie di ricevere materiali pubblicitari, controllarli auto-maticamente, abbinarli alle prenotazioni, impaginare menabò ed inviarli (even-tualmente con le geometrie di pagina) ai più diffusi sistemi editoriali.

La nostra azienda – come è noto a chi da tempo ci leg-ge su TecnoMedia – è for-temente specializzata nella realizzazione di soluzioni che prevedono lʼutilizzo intensivo del formato PDF come standard per lʼarchiviazione e la distribuzione degli elementi grafici.

Qualunque flusso prevede la generazione di mol-teplici sottoprodotti, ciascuno idoneo a supportare momenti specifici del processo di lavorazione. A titolo di esempio, dato un materiale grafico in formato PDF, sovente occorre effettuare almeno due conversioni:

• in formato Encapsulated PostScript (EPS) ad alta risoluzione con anteprima per lʼimpaginazione tramite sistema editoriale;

• in formato Jpeg per la visualizzazione a bassa risoluzione.

Se ragioniamo esclusivamente in termini di conver-sione possiamo avvalerci di Adobe Acrobat in quanto offre la possibilità di salvare documenti PDF in una

grande varietà di formati: Jpeg, EPS, PostScript sono solamente alcune delle conversioni supportate e, per ciascuna, è disponibile un set esteso di configurazione

parametri.Qualora le esigenze

specifiche richiedano an-che il controllo preventivo dei file in ingresso occorre aggiungere alla soluzione uno specifico strumento di preflight.

Il nostro PDFSaveX accede in modo robusto ed efficiente ad Acrobat espo-

nendo una riga di comando tramite cui si richiama au-tomaticamente la conversione da PDF verso qualsiasi altro formato supportato.

Il prodotto, disponibile per piattaforma Microsoft Windows, è compatibile con Adobe Acrobat Professio-nal versioni 6 e 7 e dotato di una pratica funzionalità di configurazione che consente di recuperare facilmente e velocemente i profili di generazione impostati tramite Acrobat.

Alcuni importanti gruppi editoriali stanno già da tempo utilizzando con successo PDFSaveX nellʼam-bito di processi automatici di conversione da formato PDF a formato Jpeg e/o Eps.

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Adobe InDesign CS2:un nuovo standard per il design e l’impaginazione professionale

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Le nuove funzioni creative e produttive di Adobe InDesign C2 consentono ai professionisti di ottenere risultati editoriali straordinari. Grazie alla perfetta integrazione con le applicazioni Adobe più utilizzate, Adobe InDesign CS2 migliora i flussi di produzione e offre un ambiente creativo uniforme per la creazione di layout professionali dalla grafica e dagli effetti tipografici avanzati.

“Grazie a InDesign, i nostri designer riescono a creare pagine da due a tre volte più rapidamente”, George Mahlberg, Bloomberg Business Publications.

Le tre T che hanno fatto la storia di InDesign (Tra-sparenza, Tipografia e Tabelle) hanno introdotto nei flussi di lavo-ro nuovi modi di creare pagine:

• la possibilità di usare archivi nativi (PSD, AI e PDF) diretta-mente senza passare da formati di interscambio quali EPS o TIF mantenendo tutti gli effetti di tra-sparenze vivi. Riducendo drastica-mente tempi di produzione.

• da ormai diversi anni (Adobe Indesign 2.0) lʼintroduzione delle font OpenType con set di glifi estesi che hanno portato il numero di carat-teri disponibili in un singolo file font da 256 a più di 65ʼ000 consentendo agli operatori di comporre testi con una qualità impensabile negli anni novanta.

• importazione, gestione e creazione di tabelle complesse direttamente allʼinterno dellʼapplicativo di impaginazione.

Adobe InDesign CS2 comprende miglioramenti volti a ridurre ulteriormente i costi e aumentare la pro-duttività per quanto riguarda lʼimpaginazione avanzata di documenti in flussi editoriali sempre più rapidi. Ad esempio, si possono usare gli stili per oggetti conte-nenti le impostazioni degli attributi; personalizzare lʼaspetto dellʼinchiostro nero; effettuare operazioni di imposizione delle pagine; identificare le immagini a bassa risoluzione da sostituire con le alte risoluzioni. Inoltre, InDesign CS2 scrive le informazioni sui font

nei file PDF per una maggiore compatibilità con i RIP più vecchi.

In questo numero di Tecnomedia vedremo alcune delle novità più importanti di Adobe InDesign CS2

per lʼeditoria.

Stili per oggetti

InDesign CS2 supporta gli stili per oggetti che sono molto simili agli stili per paragrafi o caratteri. Uno stile oggetto è un set di attri-buti (ad esempio, le impostazioni per ombra esterna) che può essere applicato a oggetti grafici e cornici

di testo. Si possono usare stili di Oggetti per attributi grafici quali il riempimento, la traccia, la trasparenza e altri.

Interessante è la possibilità di formattare con un singolo clic attributi quali le opzioni di cornice di testo, attivare una griglia linea di base personalizzata a livello di cornice, applicare il contorno del testo e molto altro.

Inoltre è possibile sfruttare a pieno le potenzialità per la formattazione di paragrafi utilizzando il co-mando “stile successivo” nei stili di paragrafo; finora venivano applicati esclusivamente quando si scriveva nellʼapplicativo.

Nel caso in cui ci fosse la necessità di modificare lo stile di oggetto questo si può fare globalmente e, con una singola azione da parte dellʼoperatore, modificare gli attributi di tutti gli oggetti di una pubblicazione che hanno un determinato stile.

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Visibilità dei livelli importati

In InDesign CS2 è possibile impostare quali livelli devono essere visibili in archivi Photoshop (.psd) e PDF importati, o attivare varie composizioni di livelli dai file Photoshop inseriti. Indipendentemente dalle diverse possibilità di visualizzazione dei livelli che si vogliono ottenere, si possono creare e mantenere un singolo file a più livelli.

Creazione di file JDF

Da InDesign CS2, a patto che sia installato Adobe Acrobat 7.0 Professional, è possibile creare file JDF (Job Definition Format) durante lʼesportazione di un file PDF. Questa novità consente di agevolare lʼingres-so della pubblicazione in un flusso di lavoro control-lato. La descrizione del lavoro (JDF) può contenere

referenze ad altri archivi che fanno parte di un determinato progetto e informazioni per il service di prestampa e tutta la catena produttiva.

Aspetto del nero

In InDesign CS2 è possibile visualizzare o stampare il nero (100% K) nel modo più scuro possibile (come “nero ricco”) oppure simulando il supporto di output, come in Adobe InDesign CS. Questa opzione può essere impostata separa-tamente per la visualizzazione a monitor e per la stampa e lʼesportazione per dispositivi RGB o in scala di grigi.

Indipendentemente dallʼopzione scelta, lʼim-postazione non agisce sul risultato della stampa in selezione colore CMYK, ma solo sullʼoutput destinato a dispositivi compositi.

Imposizioni

InDesign CS2 offre funzioni di base per lʼimpo-sizione, mediante il plug-in InBooklet SE di ALAP (A Lowly Apprentice Production Inc.). InBooklet SE veniva precedentemente fornito con InDesign CS come parte di Adobe PageMaker® Plug-In Pack.

Compatibilità PDF migliorata per RIP più vecchi

Lʼoutput PDF prodotto da InDesign CS2 è ora ancora più compatibile con i RIP più vecchi, dato che i font Adobe PostScript® Type 1 e True Type restano

inalterati durante lʼesportazione in PDF. Tuttavia, se il set di caratteri di un documen-

to non può essere rappresentato dalle codifiche ANSI Windows o Macintosh (come nel caso dei glifi giapponesi), verrà esportato nel PDF come font CID, non compatibile con i RIP più vecchi e con alcuni sistemi di preflight di terze parti.

Inserimento di più pagine da un file PDF

In InDesign CS2 è possibile inserire alcune o tutte le pagine di un file PDF, in una singola

operazione. Ogni pagina viene inserita come un oggetto a parte, così che eventuali pagine possano essere elimi-nate senza interferire con le altre pagine inserite dallo stesso documento. Si tratta di una funzione molto utile per i grafici che devono inserire pubblicità multiple. Si può ad esempio importare un file contenente diverse pagine pubblicitarie in PDF, inserendole ognuna nella pagina corretta.

Compatibilità con Adobe InDesign CS

Da InDesign CS2 è possibile esportare i documenti in modo che possano essere aperti da Adobe InDesi-gn CS. Esportando e scegliendo il formato InDesign

In questo esempio, tramite un singolo clic, è stato possibile applicare attributi quali il riempimento, la traccia e l’ombra e stili di paragrafo e di carattere concatenati per formare il risultato finale.

Inserendo nell’impaginato quattro istanze di un unico file Photoshop si può poi andare ad attivare diverse composizioni di livello, riducendo drammaticamente i tempi nella scelta di varianti. Questa nuova funzionalità riduce il numero di file che devono essere trasferiti e gestiti dagli operatori grafici.

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Interchange, verrà creato un file con estensione .inx che potrà essere aperto e lavorato da utenti che usano ancora la versione precedente di InDesign.

Snippet

Gli “snippet” sono oggetti di InDesign CS2 espor-tati come file indipendenti (oggetti senza pagine), che possono essere inseriti in un qualsiasi altro documento e trascinati tra InDesign CS2 e Adobe Bridge (o diretta-mente dal desktop). Oltre ad informazioni su campioni di colore, stili di carattere, paragrafo e d oggetto, gli snippet, salvati in formato INX, comprendono anche informazioni sulla geometria della pagina (posizione dellʼoggetto sulla pagina e posizione relativa ad altri oggetti salvati nello stesso snippet).

I snippet possono essere utilizzati per lo scambio veloce di elementi della pagina (ad esempio, essere inviati via e-mail o collocati in una cartella di rete per un accesso da parte di tutti gli operatori). In pratica sono paragonabili ad oggetti collocati in una libreria; le librerie però andavano aperte dagli utenti per indi-viduare gli oggetti da sistemare in pagina.

Inoltre, è interessante notare che il formato INX è basato sul formato XML e potrebbe quindi essere crea-to automaticamente; è ipotizzabile un flusso editoriale nel quale vengono creati snippet a partire da dati (come articoli) per poi essere impaginati automaticamente allʼinterno di una pagina InDesign.

Oggetti ancorati

In InDesign CS2 è possibile ancorare al testo ele-menti quali richiami, citazioni, note a margine e grafica. Contrariamente a quello che era possibile fare prima di InDesign CS2, è ora possibile ancorare oggetti fuori

In questa immagine si può vedere una selezione di oggetti che viene trascinata in Adobe Bridge (diventando automaticamente uno snippet per poi essere inserito in un altro documento in esattamente la stassa posizione dalla quale è stato estratto. Successivamente si possono comunque spostare gli elementi così inseriti e modificarli per diverse necessità.

dal normale flusso di testo; questa funzione consente ad esempio di fare scorrere a lato della colonna di testo una immagine con la relativa didascalia. Quando il testo scorre a seguito di eventuali modifiche, lʼoggetto ancorato si riposiziona di conseguenza. E ̓anche pos-sibile definire la posizione dellʼoggetto relativamente alla piega della pagina per fare scorrere le immagini sempre verso il margine esterno. Si può controllare con precisione il posizionamento degli oggetti ancorati, applicarvi impostazioni di scontorno ed altro ancora.

Tutte queste novità sono la risposta concreta di Adobe alle richieste e alle necessità effettive degli ope-ratori grafici e consentono di aumentare ulteriormente la produttività dei flussi di lavorazione grafica senza mai rinunciare alla creatività.

Per ulteriori informazioni su Adobe InDesign:http://www.adobe.it/products/indesign/main.html.

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20099 Sesto San Giovanni (MI)tel. 02 262371 - fax 02 2426851

Il più grande quotidiano al mondo si affida a trasportatori «NewsGrip-A» di Müller Martini

Il più grande quotidiano al mondo, il «Yomiuri Shimbun» pubblicato in Giappone, impiega in sala spedizione trasportatori «NewsGrip-A» della Müller Martini. Questi sistemi di trasporto hanno un ruolo chiave per quanto concerne il rispetto dei tempi molto brevi nella produzione giornaliera di oltre dieci milioni di copie.

Il quotidiano più venduto al mondo è il «Yomiuri Shimbun» pubblicato in Giappone, come si legge nel «Libro ufficiale dei Guinness dei primati».La tiratu-ra di 10.158.949 copie (dato fornito a Novembre 2004), accertata dalle au-torità giapponesi addette al controllo delle tirature, colloca il quotidiano al 1° posto nella produzione mon-diale di giornali.

Ogni giorno 2.300 tonnellate di carta

La produzione del «Yomiuri Shimbun» è di per sé un compito molto arduo. Nelle 28 tipografie distribuite in tutto il paese, ogni giorno vengono lavorate 2.450 bobine di carta da giornale con un peso complessivo di circa 2.300 tonnellate. Se si svolgesse interamente questa quantità di carta, si potrebbero coprire i quattro quinti dellʼintera circonferenza della terra.

Il giornale possiede più di 380 uffici di redazione e impiega oltre 6.000 dipendenti in Giappone e in tutto il mondo. Nei circa 8.500 centri di distribuzione ripar-titi in tutto il paese, il giornale impiega altri 100.000 collaboratori.

Massime prestazioni anche per le rotative

La produzione di questo giornale iniziò 131 anni fa, esattamente il 2 novembre 1874, a Tokio. Nel 1952 a Osaka fu inaugurato il primo centro stampa fuori della capitale. «Yomiuri Shimbun» è di proprietà di un gran-de gruppo che opera come editore di libri e giornali, è proprietario di una squadra di professionisti di baseball

e produce un fatturato annuale di 500 miliardi di Yen (oltre 4.1 miliardi di dollari USA).

Il nuovissimo centro di produzione a Kyoto, la città divenuta famosa per lʼaccordo sulla pro-tezione dellʼambiente, viene gestito dalla società Kansai Tosho Insatsu su incarico del «Yomiuri

Shimbun». Lo stabilimento è stato completato nel 2004 e si

estende su una superficie di 7.900 m2. Nellʼedificio sono installate due nuove rotative offset ad alta velocità, che producono a 180.000 cicli/h (due uscite da rotativa).

Unʼedizione del mattino e unʼedizione della sera

Il nuovo stabilimento di produzione di Kyoto ha una capacità produttiva giornaliera di 500.000 copie di giornali con un volume di circa 40 pagine, di cui 16 interamente a colori. La produzione si suddivide in 330.000 edizioni del mattino e 170.000 edizioni della sera. Di tanto in tanto lʼazienda stampa anche prodotti separati. Il breve periodo disponibile per la produzione è di cinque ore e la tiratura viene poi spedita a Kyoto, Osaka, Shiga e Fukui.

Secondo i direttori di produzione, «il nuovo centro stampa è stato espressamente realizzato per ʻYomiuri Shimbun ̓per poter offrire orari di chiusura di reda-zione più flessibili e assicurare ai lettori di Kyoto e dintorni notizie di grande attualità. Abbiamo già una tipografia a Osaka, ma era assolutamente necessario incrementare la capacità produttiva qui a Kyoto».

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«NewsGrip-A»: capacità di prestazione co-stante e di alto livello

Uno degli aspetti primari nella progettazione del nuovo centro di produzione per «Yomiuri Shimbun» è stata la realizzazione di un ambiente di lavoro altamen-te efficiente. Il confezionamento della produzione in uscita da due rotative ad alte prestazioni e la consegna dei prodotti alla sala di spedizione rappresentano unʼar-dua sfida giornaliera. «Yomiuri Shimbun» ha trovato in Müller Martini e nei trasportatori «NewsGrip-A» i partner ideali.

«Nei nuovissimi centri di produzione del nostro gruppo erano già installati sistemi ̒ NewsGrip-A̓ della Müller Martini, perciò conoscevamo già la capacità di prestazioni costanti di questi impianti di alto livello qualitativo», spiega il presidente dellʼazienda. «Ef-fettivamente, i periodi disponibili per la produzione sono molto brevi. La soluzione ʻNewsGrip-A ̓ sod-disfa pienamente le nostre esigenze, in un contesto operativo con impianti di produzione ad alto grado di automazione».

Ottime esperienze anche in altri stabili-menti

«Yomiuri Shimbun» ha installato sistemi «New-sGrip-A» anche nei centri di produzione situati nei pressi di Osaka, cioè Kobe, Ibaraki e Takaishi. I rispet-tivi direttori di produzione sono di parere unanime: «In fase di analisi del siste-ma ʻNewsGrip-A̓ i nostri ingegneri sono giunti alla conclusione che questa

soluzione consente di soddisfare le mas-sime esigenze e che i materiali impiegati assolvono in modo impeccabile i propri compiti. Anche i componenti meccanici si contraddistinguono per la loro eccellente qualità».

Alla luce delle alte prestazioni del sistema la decisione dellʼazienda a favore della soluzione «NewsGrip-A» si è rivelata quella giusta in una delle più moderne tipografie di giornali al mondo.

Oggi il sistema di trasporto «News–Grip-A» della Müller Martini non solo gioca un ruolo chiave nella consegna del più grande quotidiano al mondo ai lettori di Kyoto, Osaka e della zona di Kansai, ma svolge anche in modo eccellente il proprio compito nellʼambito dellʼorganizzazione «Yomiuri Shimbun».

Trasporto accurato, sicuro e preciso

Possibile grazie a «NewsGrip-A»: i giornali freschi di stampa, così come i prestampati e i semi-lavorati, vengono trasportati con grande sicurezza, precisione e affidabilità dallʼuscita dalla rotativa alla sala spedizione da dove vengono poi distribuiti.

Con una velocità meccanica di 90.000 copie/h, la catena «NewsGrip-A» ad alte prestazioni assicura un trasporto dei giornali sicuro e accurato. Con una breve distanza fra le pinze e una bassa velocità della catena si consegue unʼalta prestazione di trasporto. Le larghe pinze brevettate e di collaudata efficacia afferrano con sicurezza ogni singola copia del giornale.

Due molle a torsione assicurano alle pinze una presa costante sullʼintera larghezza del prodotto. Non importa se si tratta di giornali spessi o sottili, in formato broadsheet, tabloid o piegati: durante la presa i giornali si allineano automaticamente nelle pinze larghe.

L’équipe di produzione della «Yomiuri Shimbun» insieme a Hiroshi Komura, direttore di divisione Müller Martini Osaka (a sinistra).

I trasportatori «NewsGrip-A» svolgono in modo eccellente il proprio compito nell’ambito

dell’organizzazione «Yomiuri Shimbun».

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Tera worldwide: GN3 al Sowetan (Sud Africa)

Si susseguono i brindisi in casa Tera Digital Pu-blishing. Anche il terzo trimestre 2005 è iniziato nel segno del successo. Infatti, nella prima settimana di luglio, nella redazione del quotidiano suda-fricano Sowetan, con sede a Johan-nesburg, sono iniziati i lavori per la migrazione allʼultima versione del sistema di ge-stione dei contenuti GN3, che sostituirà un vecchio sistema editoriale basato su Quark XPress.

Acquistato di recente dalla Johnnic Communi-cation, il Sowetan copre le regioni del Gauteng, KwazuluNatal and Nor-thern Province con due edizioni quotidiane, dal lunedì al venerdì.

L̓ installazione del Sowetan consolida la partner-ship esistente tra la software house italiana e il presti-gioso gruppo media sudafricano, partnership che risale al 1994, quando sette testate, tra cui il Sunday Mail fiore allʼocchiello di Johnnic con 3 milioni e 500mila lettori, scelsero GN3 di Tera per la produzione.

Con oltre 4mila 500 dipendenti, il gruppo Johnnic Communication, quotato alla borsa

di Johannesburg, è senza dubbio la società leader nel settore media e

comunicazione. Il gruppo opera nel mercato dei giornali quoi-

tidiani (10 testate), delle riviste (13 testate), della musica, dellʼintratteni-mento, dei libri e delle cartine geografiche in tut-

to il continente africano. Nellʼaprile del 2004 la Johnnic Communication si aggiudicò il primo po-sto nellʼannuale rapporto sulle società sudafricane che operano nel settore dei mezzi di comunica-

zione indetto dal Financial Mail in collaborazione con Empowerdex.

Il nuovo sistema, ha annunciato First Graphics, distributore esclusivo dei prodotti Tera per il Sud Afri-ca, comprende un sistema completo GN3, un archivio digitale Tark, oltre a diversi moduli pre-stampa per la gestione dellʼOPI e dellʼaccoppiamento delle pagine.

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Sorrisi d’estate per Unisys: l’Editrice La Stampasceglie Hermes™ 10

E ̓ufficiale: Unisys, società leader nella fornitura di servizi e soluzioni di Information Technology e leader in Italia per le soluzioni Media, ha annunciato la firma del contratto con lʼEditrice La Stampa per implementare la versione 10 della suite editoriale Hermes per la produzione del-lʼomonimo quotidiano.

La Stampa, storico quotidia-no nato a Torino nel 1867 con il nome di “Gazzetta Piemontese”, è oggi uno dei primi quotidiani nazionali per tiratura con oltre 412mila copie giornaliere. Politicamente bilanciato e lontano da posizioni estreme, La Stampa solitamen-te dedica particolare cura e attenzione alla cronaca sia locale sia internazionale, potendo contare sulla profonda conoscenza dei fatti e sulla competenza e professionalità dei suoi giornalisti.

Con questo accordo la casa editrice torinese – cliente storico di Unisys – rinnova così la fiducia nelle soluzioni media di Unisys per gestire al meglio le sue applicazioni editoriali, aggiornando la precedente release di Hermes alla versione 10 e potenziando in tal modo la produzione e la gestione dei propri progetti editoriali.

Con lʼadozione del nuovo sistema redazionale infatti, lʼEditrice La Stampa potrà contare su una mi-gliore produttività, certa di garantire la massima qualità delle pubblicazioni. In realtà Hermes 10 consente lʼottimizzazione del processo di lavoro e una migliore collaborazione tra gli utenti. Inoltre, il software è in grado di perfezionare il controllo della produzione e la gestione dei flussi di lavoro fornendo lʼopportunità ai redattori di lavorare attraverso una postazione virtuale da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento.

In effetti una delle caratteristiche principali di Her-mes 10 è proprio la capacità di operare allʼinterno di

un ambiente di hosting “regionalizzato”, nel quale una pubblicazione principale agisce da “ospite” per altre, appartenenti allo stesso gruppo editoriale, in locale o

in remoto.“Siamo lieti di poter siglare

un nuovo accordo con una casa editrice prestigiosa come lʼEdi-trice La Stampa” ha dichiarato Carlo Pellegrino, Direttore Vendite Sud Europa di Unisys Global Media. “Le funzionalità di Hermes 10 costituiscono un salto generazionale nella gestio-

ne dei contenuti e supporteranno la casa editrice in tutte le attività di redazione aiutando a segmentare gli argomenti, in modo più efficiente e veloce, attraverso molteplici applicazioni e canali”.

La soluzione verrà installata su oltre 400 postazioni di lavoro della casa editrice, distribuite in 14 redazioni locali, tra le quali sarà possibile un totale scambio dei contenuti redazionali (Content Sharing). Questa fun-zionalità consentirà di sfruttare i vantaggi offerti da unʼarchitettura tecnologica innovativa per mantenere elevati livelli di efficienza sia nel collegamento da casa sia nel collegamento dalle redazioni.

Lʼaccordo tra le due società prevede, infine, la fornitura di tutte le soluzioni e lʼassistenza necessarie per la migrazione da Hermes 4 alla versione 10, con la migliore tecnologia disponibile per lʼutilizzo dei Web services, la gestione del workflow e lʼhosting persona-lizzato, comprese le infrastrutture hardware

In questo modo La Stampa avrà a disposizione tutte le applicazioni server di News Content Manager, le soluzioni Media di Unisys, progettate per ottimizzare al massimo le prestazioni di sistema e la protezione dei dati. Tra la fornitura hardware, è previsto anche un potenziamento della SAN, che avrà funzione di storage per la gestione dei files di archivio storico.

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Tempi da record per la messa in produzione di Méthode a Le Temps di Ginevra

A soli tre mesi dall’inizio del progetto, Le Temps ha incominciato a produrre le sue pagine con Méthode.

La nuova piattaforma editoriale e di pubblicazione - che è installata su piattaforma PC ed include Xsmile, il potente motore di impaginazione ed editing interamen-te basato su XML sviluppato da EidosMedia – è utiliz-zata da circa 120 utenti e sostituisce il sistema QED, basato su Quark Xpress® e Apple Macintosh.

La prima fase dell’avvio in pro-duzione con Méthode ha riguardato la sezione di economia e finanza, che rappresenta una delle sezioni più com-plesse e cruciali per il quotidiano ginevri-no, vista la sua forte specializzazione nel settore delle informazioni economiche.

L’innovativo approccio di “co-sourcing oltre con-fine” è stato uno dei fattori decisivi che ha permesso di ridurre i tempi di installazione e implementazione e di entrare in produzione in un arco di tempo estrema-mente ridotto. I server sui cui è installata la piattaforma Méthode si trovano fisicamente a Ginevra nei locali di Le Temps, mentre il sistema viene gestito dagli uffici milanesi di EidosMedia, attraverso una linea di con-nessione ad alta velocità.

“Il modello di co-sourcing che abbiamo applicato ci ha permesso da un lato di ridurre i tempi normal-mente necessari per l’implementazione del sistema, dall’altro di concentrarci sugli aspetti organizzativi e

EidosMedia S.r.l. Viale Legioni Romane, 43

20147 Milanotel. 02-30174.4 Fax: 02-30174.330

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di flusso ” ha dichiarato Julien Febvre, Capo Progetto di EidosMedia e responsabile dell’installazione a Le Temps. “In particolare, abbiamo potuto ottimizzare e ridurre i tempi di formazione del gruppo informatico di Le Temps, che non ha avuto bisogno di acquisire competenze specifiche di amministrazione e gestione

del sistema, essendo questo gestito interamente da Milano.”

Baptiste Colletti, Responsabile Informatico a Le Temps, ha os-

servato: “Il nostro obiettivo era di concludere la migrazione alla nuova

piattaforma nel più breve tempo pos-sibile. I risultati ottenuti finora, grazie

alla professionalità e alla reattività del team EidosMedia, hanno superato le nostre

migliori attese. Entro la fine del mese d’ottobre, l’intera produzione del quotidiano e dei supplementi sarà fatta con Méthode”.

Nato nel 1998 dalla fusione di tre quotidiani svizze-ri, Le Journal de Genève, La Gazette de Lausanne e Le Nouveau Quotidien, Le Temps è uno dei più importanti e autorevoli quotidiani svizzeri di lingua francese, letto nella Svizzera francofona ed in Francia. Basato a Gine-vra, ha uffici e corrispondenti in tutta la Svizzera, oltre ad una rete di corrispondenti internazionali. I contenuti e l’archivio dell’edizione cartacea sono disponibili sul portale Internet del giornale www.letemps.ch ed in formato PDF per gli abbonati.

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IfraExpo 2005The annual event of the newspaper industry

from 17 to 20 October 2005

Leipzig, Germany

Pleased to meet you ...... in the City of Goethe’s Faust.

www.ifraexpo.com

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10 to 11 November 2005, Madrid

Beyond the Printed Word 2005The Ifra/WAN/FIPP World Electronic Publishing Conference

Beyond the Printed Word provides an overview of developments in online publishing from around the world, enablingyou to improve your own new media operations and benchmark with colleagues at the most important europeanonline-publishing forum.

Register at:www.ifra.com · www.wan-press.org · www.fipp.com

Full programme details out in August.