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www.bo7.it conversione missionaria a è proprio vero che le prediche non vengono ascoltate? Le parole en- trano da un orecchio ed escono dall’altro? Che cosa c’è nella testa del- la gente che impedisce di trasmettere ragionamenti e principi? Uno dei con- tributi più innovativi delle neuroscienze al dibattito sulla natura della mente umana e sui suoi meccanismi funzionali è stata la scoperta dei «neuroni specchio», ossia del ruolo cognitivo del sistema motorio corticale, rife- risce Vittorio Gallese nella sua prefazione a «La città ideale» di Luisa Brunori (FrancoAngeli). Il neurone è l’unità cellulare che concorre alla formazione del sistema nervoso; grazie alle sue peculiari pro- prietà fisiologiche è in grado di ricevere, elaborare e trasmettere im- pulsi nervosi che attivano o impediscono determinati atti. I «neuro- ni specchio» sono una classe di neuroni che si attiva sia quando un in- dividuo esegue un’azione, sia quando lo stesso individuo osserva la me- desima azione compiuta da un altro soggetto. La scoperta, prima nel- le scimmie poi negli umani, dei «neuroni specchio» rivela una nuova nozione empiricamente fondata di intersoggettività. Noi, cioè, azionia- mo il nostro cervello non solo quando decidiamo di compiere un’azione ma anche quando la vediamo compiere da un altro. È in questo modo che la nostra conoscenza si sviluppa: attraverso la vista, l’ascolto e l’imi- tazione, non soltanto attraverso i ragionamenti e la teoria. Una conferma di quanto sia necessaria la vicinanza, la relazione e la testimonianza per una evangelizzazione che non è solo dottrina ma comunione e missione. Stefano Ottani M I neuroni specchio e la relazione Confcooperative, un secolo d’impresa Giornata del Creato prima in diocesi Visita pastorale alla zona Crevalcore a pagina 4 a pagina 3 a pagina 5 Domenica, 24 novembre 2019 Numero 44 – Supplemento al numero odierno di Avvenire DI ALESSANDRO RONDONI uanto bene viene diffuso dai tanti progetti messi in campo attraverso i dividendi Faac, destinati alla chiesa di Bologna e spalmati poi in numerose iniziative che portano aiuti e sostegno alle varie situazioni di bisogno. L’indirizzo dato, sin da subito, è stato quello di destinarli nel segno della carità all’aiuto ai poveri. In questo mare di solidarietà si muovono tanti volontari, operatori e preti che in modo capillare nel territorio, nella vicinanza e nella prossimità, aiutano incontrando direttamente le persone. Senza assistenzialismo. Curando, così, anche la relazione umana. Per una comunicazione trasparente e diretta, nella conferenza stampa in Santa Clelia mercoledì scorso, l’Arcidiocesi ha informato sull’utilizzo dei dividendi Faac assegnati nel 2018 e distribuiti nel corso del 2019, rendicontando numeri e progetti e spiegando come i soldi ricevuti vengono impiegati in numerose iniziative di aiuto su tutto il territorio. Le realtà beneficiarie hanno raccontato le proprie esperienze e i responsabili di Diocesi, Caritas, scuola e di “Insieme per il lavoro” hanno fatto vedere che è possibile aiutare attivando progetti, più attori istituzionali e realtà diverse, in un comune sentire. Moltiplicando così anche la capacità di fare del bene in modo intelligente. Le testimonianze hanno fatto capire che dietro a ogni intervento vi sono vite, storie di persone. Nei tanti volti delle povertà e delle emergenze di oggi vi sono quindi tanti volti di carità. Queste azioni capillari, espresse in forme creative, alimentano non solo l’aiuto materiale ma anche la speranza e la dignità. Specie in un tempo in cui è facile chiudersi nell’indifferenza e nella pigrizia. Quei milioni di euro, dunque, servono ad aiutare persone bisognose, abbandonate, ai margini della società. Senza distinzioni e senza dimenticare nessuno. Malati, disabili, famiglie che non ce la fanno a pagare le utenze, bambini bisognosi di cure, istruzione e socialità, chi cerca casa, lavoro, aiuto, ex carcerati, immigrati, rifugiati, senza fissa dimora, anziani e minori con fragilità, persone con dipendenze, quelle a bassa soglia di reddito. Un universo di uomini che non vanno dimenticati e relegati, come fosse una condanna, ad essere privi di dignità e di attenzione. Poveri per sempre. Questa vasta azione di solidarietà è possibile grazie anche a chi ha donato un patrimonio alla comunità, fidandosi dell’opera caritativa della chiesa di Bologna. Pure questo è un segno, un atto di fiducia che alimenta l’essere comunità, contro la cultura dello scarto. E in Sala Farnese a Palazzo d’Accursio, Confcooperative ha ricordato i suoi 100 anni di presenza sottolineando che la cooperazione fa rete per un welfare di comunità. Ed è così risuonata la domanda se oggi si può essere imprenditori della carità. Q scarsità dell’acqua)». Una distribuzione equa, dunque, che in diocesi si è servita soprattutto delle Caritas parrocchiali e zonali, sensibili «antenne» sul territorio. «È grazie a loro che riusciamo ad individuare i bisogni e ad aiutare concretamente – afferma don Matteo Prosperini, direttore della Caritas diocesana –. Nel 2019 ci hanno chiesto aiuto attraverso i fondi Faac ben 178 parrocchie, che a loro volta hanno sostenuto 1770 famiglie (3641 adulti e 2554 minori). E l’aiuto più grosso, naturalmente, è stato quello per il pagamento dell’affitto (la quasi totalità delle persone sostenute vivono in alloggi non propri, soprattutto pubblici) e delle utenze, che altrimenti sarebbero state staccate». Don Prosperini ci tiene poi a precisare che gli aiuti «sono finalizzati non solo ad un sostegno immediato, ma anche e soprattutto ad aiutare le famiglie a rendersi autonome». Aiuto che viene anche dai progetti di sostegno scolastico, coordinati da Silvia Cocchi, incaricata per la Pastorale scolastica: sono stati sostenuti circa 300 bambini e ragazzi disabili, 2400 studenti hanno usufruito dei doposcuola, quasi 3000 hanno usufruito di una piccola cifra, anche solo per poter partecipare a una gita scolastica o poter svolgere sport. E anche «Insieme per il lavoro», il progetto creato da diocesi, Comune, Città metropolitana e parti sociali per aiutare chi non ha ancora oppure ha perso il lavoro ha beneficiato dei fondi Faac: «Le richieste sono state circa 3200 – spiega il referente per la diocesi Giovanni Cherubini – e tra chi ha fatto domanda, circa 850 hanno trovato lavoro. Di questi inserimenti lavorativi, oltre 400 sono stati intermediati da “Insieme per il lavoro”. E a questi si aggiungono 10 progetti di autoimpiego e 9 di innovazione sociale». I servizi a pagina 2 DI CHIARA UNGUENDOLI ieci milioni di euro: questo il bel gruzzolo che la diocesi di Bologna ha avuto a disposizione dai dividendi dell’anno 2018 della Faac, la multinazionale dei cancelli automatici che la diocesi stessa ha ricevuto in eredità dallo scomparso proprietario Michelangelo Manini. E tutti sono stati utilizzati, nel 2019, seguendo l’indicazione del donatore, per opere «di bene»: carità e assistenza verso individui e famiglie, sostegno alla frequenza e prevenzione della dispersione scolastica, aiuto agli immigrati, a chi cerca o ha perso il lavoro. Ora la diocesi ha deciso di rendicontare pubblicamente, attraverso una conferenza stampa che si è tenuta la settimana scorsa, come questi ingenti fondi sono stati e saranno impiegati. «Dei 10 milioni – spiega il vicario generale per l’Amministrazione, monsignor Giovanni Silvagni – uno è andato in tasse e 6.5 sono stati allocati in azioni caritative e sociali. Ne rimangono 2,5, conservati soprattutto per le emergenze». «La cifra esatta di quanto allocato quest’anno è 6 milioni 492mila 441 euro – precisa il vicario episcopale per la Carità don Massimo Ruggiano –. Di questi, 1 milione mezzo è stato utilizzato dalla Caritas diocesana e da quelle parrocchiali; 1 milione 320mila per combattere la dispersione scolastica e per i doposcuola; 1 milione per il progetto “Insieme per il lavoro”. I restanti 2milioni 671mila sono stati distribuiti su un gran numero di progetti di aiuto: 32 presentati nella diocesi (per carcerati ed ex carcerati, adolescenti e giovani con fragilità, ammalati e disabili), 3 per altre zone d’Italia (ad esempio Camerino, per il dopo terremoto) 19 per i Paesi di missione (ad esempio l’India, per le gravi alluvioni, o Paesi africani per la D Presentato in una conferenza stampa l’utilizzo da parte della diocesi dei dividendi Faac per il 2018: 10 milioni, la maggior parte alla Caritas diocesana e a quelle parrocchiali, al settore educativo, all’iniziativa «Insieme per il lavoro» Tanti progetti solidali per sostenere i poveri Aperto l’anno accademico alla Fter stato lo stesso cardinale Matteo Zuppi, in veste di Gran Cancelliere della Facoltà teologica dell’Emilia Romagna, a commentare il titolo – certamente non convenzionale – della Prolusione d’inizio Anno accademico di quest’anno, tenutasi mercoledì scorso nell’Aula magna del Seminario arcivescovile. Ispirata all’Esortazione apostolica «Evangelii Gaudium» di papa Francesco, la frase «Audaci e creativi» è stata definita «un tema curioso» dal Gran Cancelliere «perché nella ricerca teologica audacia e creatività tendenzialmente sono metodi di lavoro un po’ pericolosi». «Credo invece – ha sottolineato – che sia dovere di una Facoltà come la nostra quello di coltivare questa tipologia di valori». Due gli ospiti dell’inaugurazione, entrambi impegnati nella promozione e nella conservazione della cultura cristiana. Jordi Faulì, architetto catalano di fama internazionale, da sette anni dirige e coordina i lavori di costruzione della «Sagrada Familia» di Barcellona scaturita dal genio di Antoni Gaudì; mentre il cardinale portoghese José Tolentino Calaça de Mendonça da poco più di un anno è Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, dopo aver dedicato diversi anni all’attività accademica ed aver prodotto diversi volumi di carattere teologico, saggistico ma anche poetico. È stato creato Cardinale lo scorso 5 ottobre insieme, fra gli altri, all’arcivescovo Matteo Zuppi. Marco Pederzoli Altro servizio a pagina 8 È martedì scorso Un pranzo organizzato dalla cooperativa «DoMani» con gli immigrati ospiti dell’Eremo di Ronzano abato 30 si rinnova l’appuntamento annuale con la «Giornata nazionale della Colletta alimentare», promossa dalla Fondazione Banco alimentare e giunta alla 23ª edizione. In oltre 13000 supermercati in tutta Italia, 145000 volontari inviteranno a donare alimenti a lunga conservazione, che nei mesi successivi saranno distribuiti a 7569 strutture caritative (mense per i poveri, comunità per minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza, ecc.) che aiutano più di un milione e mezzo di persone bisognose in Italia, di cui quasi 345000 minori. È richiesta la donazione di specifiche tipologie di prodotti, quelli di cui maggiormente necessitano le strutture caritative che si rivolgono al Banco alimentare (alimenti per l’infanzia, tonno in scatola, riso, olio, legumi, sughi e pelati, biscotti). Anche quest’anno sarà poi possibile contribuire alla Colletta facendo la spesa online sulle piattaforme di alcune insegne della grande distribuzione. E si potrà sostenerla anche con un sms al numero 45582, fino al 10 dicembre (il valore sarà di 2 euro per gli sms inviati da cellulari Wind Tre, Tim, Vodafone, PosteMobile, Iliad, Coop Voce e Tiscali, di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa Tim, Vodafone, Wind Tre, Fastweb e Tiscali). Chi volesse dare la propria disponibilità come volontario può farlo all’indirizzo [email protected] o nel sito del Banco alimentare compilando il modulo al link: https://tinyurl.com/colletta2019. Info: Giovanni Raccichini ([email protected]) o Michele Locatelli ([email protected]). (P.Z.) Il servizio a pagina 6 S Sabato la 23ª «Giornata della Colletta alimentare» ue funerali. Diversissimi. Due soffi di umanità hanno percorso le strade del centro di Bologna e la campagna della Bassa. Nessuno di importante se ne è accorto, tutti a parlare d politica che vedremo quanto si rinnova, eppure due storie hanno raccolto, unito gente comune che nemmeno si conosce attorno a due morti e alle lezioni che hanno lasciato. Un uomo giovane, una signora molto anziana, involontari insegnamenti di cosa sia e come si continui a combattere la «cultura dello scarto» su cui si mobilita il Papa e a cui si oppone la semplice dignità umana. Lunedì a Bentivoglio hanno sepolto Lea Sighinolfi, 105 anni, l’ultima mondina, il romanzo alla raccolta del riso e della canapa e a cosa significasse la solidarietà fra chi lavora, la lotta comune costruita su un’intelligenza manuale ora travolta dalla globalizzazione. «Sciur padrun da li beli braghi bianchi, fora li palanchi, fora li palanchi» si cantava. Giovedì a Bologna, nella cappella della camera mortuaria del Sant’Orsola, hanno celebrato il funerale di Karin Zanella, 39 anni, facile e terribile definirlo uno scarto umano, da anni girava come un fantasma per la zona universitaria, dormiva davanti a un garage di via Fondazza, allungava la mano per l’elemosina senza parlare, senza nemmeno più Orsa, la cagna immensa e buonissima, unica compagnia. Eroina, carcere, disperazione totale. «Marocchino» lo ha ricordato qualcuno, come bolognese lo conoscevano tutti, senza mai sapere da dove veniva , sapendo dove era la sua fine. Per Lea Sighinolfi è stata quasi festa di paese. Per Karin Zanella per la prima volta dopo anni e anni non è stato un addio solitario, desolato, c’era la gente che nemmeno sapeva come si chiamasse, quelli dei Comitati di piazza Verdi, via Petroni, chi lo aiutava come poteva, senza sforzo né speranza. Lea cominciò a lavorare a nove anni, ha 13 nipoti, è bisnonna di undici, trisavola di uno: è la statua a tutti i lavoratori di fabbriche e campi, «beni di consumo che vanno utilizzati finché servono a fare profitto e poi possono essere buttati via» secondo Papa Francesco, «un mondo distante nei valori e nel senso dato alle cose – per la sindaca Erika Ferranti – rispetto all’individualismo e alla chiusura verso l’altro che sembrano prevalere oggi». Karin era solo sé stesso: la solitudine di un mare di disperati con cui ogni solidarietà si misura. Marco Marozzi D Un volontario al «lavoro» l’intervento. Lea e Karin, due funerali Pagine a cura del Centro di Comunicazione multimediale dell’Arcidiocesi di Bologna Via Altabella 6 Bologna tel. 051 64.80.755 - 051 051 64.80.797 fax 051 23.52.07 email: [email protected] Abbonamento annuale: euro 58 - Conto corrente postale n.° 24751406 intestato ad Arcidiocesi di Bologna - C.S.G. Per informazioni e sottoscrizioni: 051. 6480777 (dal lunedì al venerdì, orario 9-13 e 15-17.30) Faac...ciamo del bene a chi ha bisogno e alla comunità

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Page 1: Tanti progetti solidali per sostenere i poveri · 2019-12-17 · Poveri per sempre. Questa vasta azione di solidarietà è possibile grazie anche a chi ha donato un patrimonio alla

www.bo7.itconversione missionaria

a è proprio vero che le prediche non vengono ascoltate? Le parole en-trano da un orecchio ed escono dall’altro? Che cosa c’è nella testa del-

la gente che impedisce di trasmettere ragionamenti e principi? Uno dei con-tributi più innovativi delle neuroscienze al dibattito sulla natura della mente

umana e sui suoi meccanismi funzionali è stata la scoperta dei «neuronispecchio», ossia del ruolo cognitivo del sistema motorio corticale, rife-

risce Vittorio Gallese nella sua prefazione a «La città ideale» di LuisaBrunori (FrancoAngeli). Il neurone è l’unità cellulare che concorrealla formazione del sistema nervoso; grazie alle sue peculiari pro-prietà fisiologiche è in grado di ricevere, elaborare e trasmettere im-pulsi nervosi che attivano o impediscono determinati atti. I «neuro-

ni specchio» sono una classe di neuroni che si attiva sia quando un in-dividuo esegue un’azione, sia quando lo stesso individuo osserva la me-desima azione compiuta da un altro soggetto. La scoperta, prima nel-

le scimmie poi negli umani, dei «neuroni specchio» rivela una nuovanozione empiricamente fondata di intersoggettività. Noi, cioè, azionia-mo il nostro cervello non solo quando decidiamo di compiere un’azionema anche quando la vediamo compiere da un altro. È in questo modoche la nostra conoscenza si sviluppa: attraverso la vista, l’ascolto e l’imi-tazione, non soltanto attraverso i ragionamenti e la teoria. Una confermadi quanto sia necessaria la vicinanza, la relazione e la testimonianza per

una evangelizzazione che non è solo dottrina ma comunione e missione. Stefano Ottani

M

I neuroni specchio e la relazione

Confcooperative,un secolo d’impresa

Giornata del Creatoprima in diocesi

Visita pastoralealla zona Crevalcore

a pagina 4

a pagina 3

a pagina 5Domenica, 24 novembre 2019 Numero 44 – Supplemento al numero odierno di Avvenire

DI ALESSANDRO RONDONI

uanto bene viene diffuso dai tantiprogetti messi in campoattraverso i dividendi Faac,destinati alla chiesa di Bologna e

spalmati poi in numerose iniziative cheportano aiuti e sostegno alle variesituazioni di bisogno. L’indirizzo dato,sin da subito, è stato quello di destinarlinel segno della carità all’aiuto ai poveri.In questo mare di solidarietà si muovonotanti volontari, operatori e preti che inmodo capillare nel territorio, nellavicinanza e nella prossimità, aiutanoincontrando direttamente le persone.Senza assistenzialismo. Curando, così,anche la relazione umana. Per unacomunicazione trasparente e diretta, nellaconferenza stampa in Santa Cleliamercoledì scorso, l’Arcidiocesi hainformato sull’utilizzo dei dividendi Faacassegnati nel 2018 e distribuiti nel corsodel 2019, rendicontando numeri eprogetti e spiegando come i soldi ricevutivengono impiegati in numerose iniziativedi aiuto su tutto il territorio. Le realtàbeneficiarie hanno raccontato le proprieesperienze e i responsabili di Diocesi,Caritas, scuola e di “Insieme per il lavoro”hanno fatto vedere che è possibile aiutareattivando progetti, più attori istituzionalie realtà diverse, in un comune sentire.Moltiplicando così anche la capacità difare del bene in modo intelligente. Letestimonianze hanno fatto capire chedietro a ogni intervento vi sono vite,storie di persone. Nei tanti volti dellepovertà e delle emergenze di oggi vi sonoquindi tanti volti di carità. Queste azionicapillari, espresse in forme creative,alimentano non solo l’aiuto materiale maanche la speranza e la dignità. Specie inun tempo in cui è facile chiudersinell’indifferenza e nella pigrizia. Queimilioni di euro, dunque, servono adaiutare persone bisognose, abbandonate,ai margini della società. Senza distinzionie senza dimenticare nessuno. Malati,disabili, famiglie che non ce la fanno apagare le utenze, bambini bisognosi dicure, istruzione e socialità, chi cerca casa,lavoro, aiuto, ex carcerati, immigrati,rifugiati, senza fissa dimora, anziani eminori con fragilità, persone condipendenze, quelle a bassa soglia direddito. Un universo di uomini che nonvanno dimenticati e relegati, come fosseuna condanna, ad essere privi di dignità edi attenzione. Poveri per sempre. Questavasta azione di solidarietà è possibilegrazie anche a chi ha donato unpatrimonio alla comunità, fidandosidell’opera caritativa della chiesa diBologna. Pure questo è un segno, un attodi fiducia che alimenta l’essere comunità,contro la cultura dello scarto. E in SalaFarnese a Palazzo d’Accursio,Confcooperative ha ricordato i suoi 100anni di presenza sottolineando che lacooperazione fa rete per un welfare dicomunità. Ed è così risuonata ladomanda se oggi si può essereimprenditori della carità.

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scarsità dell’acqua)». Unadistribuzione equa, dunque, chein diocesi si è servita soprattuttodelle Caritas parrocchiali e zonali,sensibili «antenne» sul territorio.«È grazie a loro che riusciamo adindividuare i bisogni e ad aiutareconcretamente – afferma donMatteo Prosperini, direttore dellaCaritas diocesana –. Nel 2019 cihanno chiesto aiuto attraverso ifondi Faac ben 178 parrocchie,che a loro volta hanno sostenuto1770 famiglie (3641 adulti e 2554minori). E l’aiuto più grosso,naturalmente, è stato quello per ilpagamento dell’affitto (la quasitotalità delle persone sostenutevivono in alloggi non propri,soprattutto pubblici) e delleutenze, che altrimenti sarebberostate staccate». Don Prosperini citiene poi a precisare che gli aiuti«sono finalizzati non solo ad unsostegno immediato, ma anche esoprattutto ad aiutare le famigliea rendersi autonome». Aiuto che viene anche daiprogetti di sostegno scolastico,

coordinati da Silvia Cocchi,incaricata per la Pastoralescolastica: sono stati sostenuticirca 300 bambini e ragazzidisabili, 2400 studenti hannousufruito dei doposcuola, quasi3000 hanno usufruito di unapiccola cifra, anche solo per poterpartecipare a una gita scolastica opoter svolgere sport. E anche«Insieme per il lavoro», ilprogetto creato da diocesi,Comune, Città metropolitana eparti sociali per aiutare chi nonha ancora oppure ha perso illavoro ha beneficiato dei fondiFaac: «Le richieste sono state circa3200 – spiega il referente per ladiocesi Giovanni Cherubini – etra chi ha fatto domanda, circa850 hanno trovato lavoro. Diquesti inserimenti lavorativi, oltre400 sono stati intermediati da“Insieme per il lavoro”. E a questisi aggiungono 10 progetti diautoimpiego e 9 di innovazionesociale».

I servizi a pagina 2

DI CHIARA UNGUENDOLI

ieci milioni di euro: questoil bel gruzzolo che ladiocesi di Bologna ha

avuto a disposizione daidividendi dell’anno 2018 dellaFaac, la multinazionale deicancelli automatici che la diocesistessa ha ricevuto in eredità dalloscomparso proprietarioMichelangelo Manini. E tuttisono stati utilizzati, nel 2019,seguendo l’indicazione deldonatore, per opere «di bene»:carità e assistenza verso individuie famiglie, sostegno allafrequenza e prevenzione delladispersione scolastica, aiuto agliimmigrati, a chi cerca o ha persoil lavoro. Ora la diocesi ha decisodi rendicontare pubblicamente,attraverso una conferenza stampache si è tenuta la settimanascorsa, come questi ingenti fondisono stati e saranno impiegati.«Dei 10 milioni – spiega il vicariogenerale per l’Amministrazione,monsignor Giovanni Silvagni –uno è andato in tasse e 6.5 sonostati allocati in azioni caritative esociali. Ne rimangono 2,5,conservati soprattutto per leemergenze». «La cifra esatta diquanto allocato quest’anno è 6milioni 492mila 441 euro –precisa il vicario episcopale per laCarità don Massimo Ruggiano –.Di questi, 1 milione mezzo èstato utilizzato dalla Caritasdiocesana e da quelleparrocchiali; 1 milione 320milaper combattere la dispersionescolastica e per i doposcuola; 1milione per il progetto “Insiemeper il lavoro”. I restanti 2milioni671mila sono stati distribuiti suun gran numero di progetti diaiuto: 32 presentati nella diocesi(per carcerati ed ex carcerati,adolescenti e giovani con fragilità,ammalati e disabili), 3 per altrezone d’Italia (ad esempioCamerino, per il dopo terremoto)19 per i Paesi di missione (adesempio l’India, per le gravialluvioni, o Paesi africani per la

D

Presentato in unaconferenza stampal’utilizzo da partedella diocesi deidividendi Faac peril 2018: 10 milioni,la maggior parte allaCaritas diocesana ea quelle parrocchiali,al settore educativo,all’iniziativa «Insiemeper il lavoro»

Tanti progetti solidaliper sostenere i poveri

Aperto l’anno accademico alla Fterstato lo stesso cardinale Matteo Zuppi, in veste di GranCancelliere della Facoltà teologica dell’Emilia Romagna, a

commentare il titolo – certamente non convenzionale – dellaProlusione d’inizio Anno accademico di quest’anno, tenutasimercoledì scorso nell’Aula magna del Seminario arcivescovile.Ispirata all’Esortazione apostolica «Evangelii Gaudium» di papaFrancesco, la frase «Audaci e creativi» è stata definita «un temacurioso» dal Gran Cancelliere «perché nella ricerca teologicaaudacia e creatività tendenzialmente sono metodi di lavoro un po’pericolosi». «Credo invece – ha sottolineato – che sia dovere di unaFacoltà come la nostra quello di coltivare questa tipologia divalori». Due gli ospiti dell’inaugurazione, entrambi impegnati nellapromozione e nella conservazione della cultura cristiana. JordiFaulì, architetto catalano di fama internazionale, da sette annidirige e coordina i lavori di costruzione della «Sagrada Familia» diBarcellona scaturita dal genio di Antoni Gaudì; mentre il cardinaleportoghese José Tolentino Calaça de Mendonça da poco più di unanno è Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, dopoaver dedicato diversi anni all’attività accademica ed aver prodottodiversi volumi di carattere teologico, saggistico ma anche poetico. Èstato creato Cardinale lo scorso 5 ottobre insieme, fra gli altri,all’arcivescovo Matteo Zuppi.

Marco PederzoliAltro servizio a pagina 8

È

martedì scorso

Un pranzo organizzato dalla cooperativa «DoMani» con gli immigrati ospiti dell’Eremo di Ronzano

abato 30 si rinnoval’appuntamento annuale con la

«Giornata nazionale della Collettaalimentare», promossa dallaFondazione Banco alimentare egiunta alla 23ª edizione. In oltre13000 supermercati in tutta Italia,145000 volontari inviteranno adonare alimenti a lungaconservazione, che nei mesi successivisaranno distribuiti a 7569 strutturecaritative (mense per i poveri,comunità per minori, banchi disolidarietà, centri d’accoglienza, ecc.)che aiutano più di un milione emezzo di persone bisognose in Italia,di cui quasi 345000 minori. È richiestala donazione di specifiche tipologie diprodotti, quelli di cui maggiormentenecessitano le strutture caritative chesi rivolgono al Banco alimentare(alimenti per l’infanzia, tonno in

scatola, riso, olio, legumi,sughi e pelati, biscotti).Anche quest’anno sarà poipossibile contribuire allaColletta facendo la spesaonline sulle piattaforme dialcune insegne dellagrande distribuzione. E sipotrà sostenerla anche conun sms al numero 45582,fino al 10 dicembre (ilvalore sarà di 2 euro per glisms inviati da cellulariWind Tre, Tim, Vodafone,PosteMobile, Iliad, Coop Voce eTiscali, di 5 o 10 euro per le chiamateda rete fissa Tim, Vodafone, Wind Tre,Fastweb e Tiscali). Chi volesse dare lapropria disponibilità come volontariopuò farlo all’[email protected] o nel sitodel Banco alimentare compilando il

modulo al link:https://tinyurl.com/colletta2019. Info:Giovanni Raccichini([email protected]) oMichele Locatelli([email protected]). (P.Z.)

Il servizio a pagina 6

SSabato la 23ª «Giornata della Colletta alimentare»

ue funerali.Diversissimi. Due soffidi umanità hanno

percorso le strade del centrodi Bologna e la campagnadella Bassa. Nessuno diimportante se ne è accorto,tutti a parlare d politica chevedremo quanto si rinnova,eppure due storie hannoraccolto, unito gente comuneche nemmeno si conosceattorno a due morti e allelezioni che hanno lasciato.Un uomo giovane, unasignora molto anziana,involontari insegnamenti dicosa sia e come si continui acombattere la «cultura delloscarto» su cui si mobilita ilPapa e a cui si oppone lasemplice dignità umana.

Lunedì a Bentivoglio hannosepolto Lea Sighinolfi, 105anni, l’ultima mondina, ilromanzo alla raccolta del risoe della canapa e a cosasignificasse la solidarietà frachi lavora, la lotta comunecostruita su un’intelligenzamanuale ora travolta dallaglobalizzazione. «Sciurpadrun da li beli braghibianchi, fora li palanchi, forali palanchi» si cantava.Giovedì a Bologna, nellacappella della cameramortuaria del Sant’Orsola,hanno celebrato il funerale diKarin Zanella, 39 anni, facile eterribile definirlo uno scartoumano, da anni girava comeun fantasma per la zonauniversitaria, dormiva davanti

a un garage di via Fondazza,allungava la mano perl’elemosina senza parlare,senza nemmeno più Orsa, lacagna immensa e buonissima,unica compagnia. Eroina,carcere, disperazione totale.«Marocchino» lo ha ricordatoqualcuno, come bolognese loconoscevano tutti, senza maisapere da dove veniva ,sapendo dove era la sua fine.Per Lea Sighinolfi è stata quasifesta di paese. Per KarinZanella per la prima voltadopo anni e anni non è statoun addio solitario, desolato,c’era la gente che nemmenosapeva come si chiamasse,quelli dei Comitati di piazzaVerdi, via Petroni, chi loaiutava come poteva, senza

sforzo né speranza. Leacominciò a lavorare a noveanni, ha 13 nipoti, èbisnonna di undici, trisavoladi uno: è la statua a tutti ilavoratori di fabbriche ecampi, «beni di consumo chevanno utilizzati finchéservono a fare profitto e poipossono essere buttati via»secondo Papa Francesco, «unmondo distante nei valori enel senso dato alle cose – perla sindaca Erika Ferranti –rispetto all’individualismo ealla chiusura verso l’altro chesembrano prevalere oggi».Karin era solo sé stesso: lasolitudine di un mare didisperati con cui ognisolidarietà si misura.

Marco Marozzi

D

Un volontario al «lavoro»

l’intervento.Lea e Karin, due funerali

Pagine a cura del Centro di Comunicazionemultimediale dell’Arcidiocesi di Bologna Via Altabella 6 Bologna tel. 051 64.80.755 - 051 051 64.80.797 fax 051 23.52.07email: [email protected]

Abbonamento annuale: euro 58 - Contocorrente postale n.° 24751406 intestatoad Arcidiocesi di Bologna - C.S.G.Per informazioni e sottoscrizioni:051. 6480777 (dal lunedì al venerdì,orario 9-13 e 15-17.30)

Faac...ciamodel benea chi ha bisogno e alla comunità

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mamme in gravidanza e loro famiglie indifficoltà «e sono molto attivi e benradicati nel territorio», sottolinea donProsperini; poi le Conferenze di SanVincenzo, la Confraternita dellaMisericordia (che gestisce fra l’altrol’Ambulatorio Biavati, gratuito per ibisognosi), la straniera Santa Croce deiRumeni e l’Arca della Misericordia.E proprio l’Arca della Misericordia hatestimoniato l’altro giorno, attraverso unadelle fondatrici e presidente, RobertaBrasa, la propria preziosa opera caritativa el’aiuto che ad essa è venuta propriorecentemente dai fondi Faac. «La nostra

storia – racconta Roberta – è iniziata nel1993, quando io e due mie amiche, lesorelle Mariacarla e Rina Bernardi,abbiamo deciso di fondare l’associazione,spinte dal desiderio di amare il prossimoper amore del Signore. E la nostra opera siè rivolta da subito alle persone più poveree deboli di tutte: i senza fissa dimora.Infatti il nostro motto è: “Diamo a tutti ungiaciglio”; che significa poi anche un pastocaldo e, in genere, una speranza di vita».Negli anni l’Arca è cresciuta costantemente,e oggi ha otto sedi, che ospitanocomplessivamente una novantina dipersone, nei Comuni di Argelato, Bologna,

Modena e San Lazzaro di Savena. «Grazieai fondi Faac – spiega sempre Brasa –recentemente abbiamo potuto ristrutturarecon grande cura un fienile che si trovavaaccanto alla nostra sede principale, aCaselle di San Lazzaro di Savena: ora è unabella casa che accoglie in modo moltoconfortevole venti senza fissa dimora.L’associazione accoglie e sostiene adulti ebambini, italiani e immigrati, con un aiutomateriale e con una proposta di amicizia edi compagnia come in una grandefamiglia. Persone povere e spesso malateche noi aiutiamo e a volte possiamo soloaccompagnare alla morte: ma una morte

«Insieme per il lavoro», una sinergiaper trovare occupazione ai «fragili»

DI CHIARA UNGUENDOLI

mmonta a 1 milione 287.110 euro lacifra esatta di quanto utilizzato,nell’ambito dei fondi derivati dagli

utili Faac, dalla Caritas diocesana e dallenumerose Caritas parrocchiali per ilsostegno a chi quest’anno ha chiesto loroaiuto. «Nel 2019 ci hanno chiestocontributi 178 parrocchie – spiega ildirettore della Caritas diocesana donMatteo Prosperini – che hanno sostenuto1770 famiglie (3641 adulti, 2554 minori,135 portatori di handicap). E l’aiuto piùgrosso, naturalmente, è stato quello per ilpagamento dell’affitto, 300mila euro (758famiglie aiutate sono in affitto da Entipubblici, 533 da privati e solo 117 hannola casa di proprietà: sono stati evitati 54sfratti); e delle utenze, la cifra più alta:circa 358mila euro. Mentre 225mila eurosono stati destinati all’auito per varibisogni: tasse sulla casa, mense e spesescolastiche, sport per bambini, trasporti,acquisto mobili usati o accessori per lacasa usati, riparazioni, assicurazione auto,patente, corsi professionali. Oltre 100milaeuro, infine, sono stati destinati dallaCaritas a varie associazioni ed enticaritativi: fra i principali, i Serviziaccoglienza alla vita (Sav), che aiutano

Aassistita e dignitosa». La Casa è statarecentemente inaugurata e benedetta dalcardinale Matteo Zuppi.Un altro esempio molto significativo diassociazioni aiutate dai fondi Faac è laCooperativa DoMani, «nata – spiegaGiacomo Rondelli – per rispondereall’enorme bisogno di accoglienza deimigranti. Ci appoggiamo quindi aiCorridoi umanitari, un progetto promossodalla Comunità di Sant’Egidio e dallaTavola Valdese con il supporto dellaCaritas Italiana che si prefigge di portare inItalia rifugiati attraverso vie sicure. Irifugiati vengono selezionati direttamenteall’interno dei campi profughi e portati inItalia in aereo». In questo momento lacooperativa ospita un nucleo di sudsudanesi (Casa Nigat), un nucleo sudanese(Casa Ennat) e due famiglie eritree che sitrovano già in autonomia abitativa. Lamaggior parte di queste strutture si trovaall’interno dell’Eremo di Ronzano, sullecolline bolognesi. La Comunità Casa Abbaospita ragazzi stranieri dai 15 ai 17 anniarrivati in Italia senza genitori: la maggiorparte provengono dalla Libia e sonoarrivati con i barconi, come richiedentiasilo. «La nostra più recente acquisizione –spiega Giacomo – sono stati 23 ragazziprovenienti dall’Hub che è stato chiuso».

DI MARCO PEDERZOLI

nsieme per il lavoroȏ un progettopromosso insieme

dalla Chiesa bolognese,dal Comune di Bologna edalla Città metropolitana:e oggi, dopo due anni, idati aggiornati ci diconoche sta avendo buonirisultati». Così GiovanniCherubini, referentediocesano per il progetto,lo presenta nell’ambitodella rendicontazione diquanto fatto con i fondidella Faac. «Si tratta di unasinergia vincente –prosegue – perché uniscel’attenzione al singoloessere umano checaratterizza l’esperienzacristiana con la capacità didialogare con imprese erealtà lavorative di variotipo». Non è un caso chefra gli obiettivi dichiaratidel progetto, che siimpegna a favorirel’inserimento nel mondodel lavoro di persone conscarsa autonomia nellaricerca di un’occupazione,vi sia la creazione di unarete di cooperazione traenti ed istituzioni permassimizzare la possibilitàdi ingresso nel mondo dellavoro di queste categorie.Venendo ai numeri, adoggi sono state circa 3.200le persone che si sonoiscritte a «Insieme per illavoro», delle quali 848risultano occupate. La

metà di questi inserimentisono stati intermediati dalprogetto, che ha visto ilcoinvolgimento di 86aziende. Sono invece diecii progetti di autoimpiego,ossia quei percorsi dicreazione d’impresa checonsentono all’aspiranteimprenditore di verificarela sostenibilità economicadella propria ideaimprenditoriale. I progettidi innovazione sociale,quelli che contribuirannoa creare nuovi posti dilavoro per persone nel«target» del progetto, sonoinvece nove. Interessantenotare come 127 fra coloroche avevano presentatodomanda al progetto nonsi siano presentati allaconvocazione, ma anchecome 66 fra essi risiedanofuori dall’area della Cittàmetropolitana. Sono piùmaschi che femminecoloro i quali hannopresentato la lorodomanda ad «Insieme peril lavoro»: 1.842 contro1.375. Secondo la statisticadei profili per età, sonosoprattutto le persone fra i50 ai 64 anni ad essersirivolti al progetto, il 37%,seguiti da quelle con etàcompresa fra i 35 e i 49che si attestano al 33%.«Questo progetto è statopensato per durare quattroanni – spiega Cherubini – .Ovviamente stiamopensando, fra l’altro, acome farlo perdurare nel

tempo. Credo sia dasottolineare lo sforzo chefacciamo anche neiconfronti dei casi piùcomplessi coi qualiarriviamo ad interagire, eper i quali ci muoviamoattraverso interventi diformazione professionaleper accrescere lecompetenze sia personaliche trasversali». Il valoredella dignità di ogni vita el’ampia esperienza dellaChiesa in fatto di Dottrinasociale, da un lato, e ivalori e le esperienze delleIstituzioni, dall’altro, sonoquindi unite in «Insiemeper il lavoro» per rendereautonome le personeaiutandole, ad imboccarela strada del mondo dellavoro. «Le persone che sirivolgono a noi cichiedono essenzialmente ilpane, perché questo “inprimis” significa avereun’occupazione. Ma mipiace dire – concludeCherubini – che noi nondiamo direttamente il“pesce” nelle mani di chici interpella, ma gliinsegniamo a pescare. Perquesto i finanziamenti chearrivano dalla Faacandando a sostenere“Insieme per il lavoro”,hanno una ricaduta sullepersone perché lepotenziano consentendoloro in futuro diraggiungereautonomamente il mondodel lavoro».

A sinistra, i relatori della conferenza stampasull’uso dei dividendi Faac: da sinistra GiovanniCherubini, Silvia Cocchi, monsignor GiovanniSilvagni, don Matteo Prosperini, don MassimoRuggiano, Alessandro Rondoni (foto Schicchi)

Silvagni

«Va tutto in carità»a cifra che la diocesi haricevuto nel 2018 dai

dividendi della Faac e hadestinato nel 2019 a progetti dibeneficenza per singoli, famigliee comunità è di circa 10 milionidi euro. Di essi, spiega il vicariogenerale per l’amministrazionemonsignor Giovanni Silvagni«uno è andato in tasse e 6.5sono stati allocati in azionicaritative e sociali. Nerimangono 2,5, conservatisoprattutto per le emergenze».«Di questo – sottolineamonsignor Silvagni – dobbiamoringraziare, naturalmente, coluiche ha permesso di avere questidenari da offrire ai bisognosi»,cioè Michelangelo Manini, ilproprietario della Faac che l’halasciata in eredità alla diocesiperché ne utilizzasse i proventi afini, appunto, caritativi esociali. «Ci rendiamo contocomunque – prosegue il vicariogenerale per l’amministrazione– che questa cifra, purapparendo notevole, non èsufficiente a coprire tutti ibisogni. Ma il nostro “grazie” vanaturalmente alla Provvidenza,che ci permette di soccorreretanti. E il “filo rosso” che tieneinsieme tutti i nostri interventi èquello della carità: dall’andareincontro ai bsogni “spiccioli” deisingoli e delle famiglie (affitto,utenze, spese scolastiche, cibo,eccetera) fino a un’azione piùgenerale di sollecitazione peruscire dalla rassegnazione eriprendere una vita più piena. Etutto questo attraverso la grandericchezza del volontariato edelle associazioni caritative,tante e molto attive, che sonopresenti e lavorano nella diocesia sostegno di poveri, malati,portatori di handicap». (C.U.)

L

I dividendiFaac gestitidalla Caritas:aiuto alleparrocchiee associazionicaritative

Se la misericordiasi fa opera concreta

La festa di inaugurazione della nuova casa de «L’Arca della misericordia», ristrutturata con i fondi Faac

ono stati ben 5361 gli studenti nelterritorio della diocesi aiutatiquest’anno con i fondi della Faac,

tramite l’Ufficio di Pastorale scolasticaguidato da Silvia Cocchi; per un totaledi 1milione 320mila euro erogati (inmedia 234 euro a studente). Di questacifra, quasi la metà, cioè 506200 eurosono andati a 296 studenti portatori didisabilità (63 della scuola dell’infanzia,86 della scuola primaria, 79 della scuolasecondaria di primo grado, 68 dellascuola secondaria di secondo grado).Poi 314850 euro sono stati erogati a benottanta doposcuola, che accolgono intutto 2400 studenti). Infine, per lafrequanza scolastica sono stati dati48950 euro a 2935 studenti, con unamedia di 170 euro a studente. «La Chiesa di Bologna – spiega Cocchi –promuove un’iniziativa per sostenerel’educazione, l’istruzione e la

formazione di bambini, ragazzi egiovani residenti nella diocesi, perchépossano usufruire di esperienzeformative significative a cui per ragionieconomiche non potrebbero accedere».«I contributi economici – prosegue –sono suddivisi in 3 aree. La prima èl’area Frequenza individuale, perconsentire o migliorare la frequenza apercorsi scolastici a studenti condisabilità. La seconda è il Doposcuola,per sostenere il sostegno allo studio. Laterza è la frequenza individuale perconsentire–migliorare la frequenza apercorsi scolastici presso ogni tipo discuola: frequenza scuola dal nido allesuperiori, acquisto libri scuole medie esuperiori, trasporto in città (solo per glistudenti delle scuole superiori),trasporto fuori Bologna».Gli obiettivi delle azioni sono: sostenerenell’apprendimento gli alunni e le

famiglie; creare una rete di relazioni trapersone; mettere in rete le iniziative diaiuto allo studio, le collaborazioni trascuola, famiglia e parrocchia;individuare elementi che permettano lavalorizzazione e la valutazionedell’impatto sociale/educativo delsostegno. Il metodo che si segue èsemplice e ben collaudato: famiglie edoposcuola possono presentaredomanda tramite le parrocchie; leparrocchie raccolgono i dati e insiemealle famiglie o insieme ai doposcuolacompilano il modulo on–line; ilcontributo, se erogato, è versatodall’Economato dell’Arcidiocesi allaparrocchia che gestisce i rapporti con lafamiglia o i doposcuola. Il bando venepubblicato nei mesi iniziali dell’anno; lapiattaforma è aperta in maggio e giugnoe l’erogazione dei contrubuti avviene asettembre. (C.U.)

S

«L’Arca dellamisericordia» accogliepersone senza fissadimora per dare lorouna speranza; lacooperativa DoMani èsorta per far fronte allenecessità degliimmigrati e profughiche giungono a Bologna

Scuola, oltre un milione per gli studenti

focus2 BOLOGNASETTE

Domenica24 novembre 2019

Page 3: Tanti progetti solidali per sostenere i poveri · 2019-12-17 · Poveri per sempre. Questa vasta azione di solidarietà è possibile grazie anche a chi ha donato un patrimonio alla

ConfCoop,un secolofra impresae umanità

I cento anni dell’Associazione sonostati festeggiati nella Cappella Farnese diPalazzo D’Accursio, alla presenza del presidentenazionale Gardini e del cardinale Zuppi

Cif e Acliintervengonosulla celebrazionedi domani: «Ilfenomeno vacombattuto conadeguatistrumenti didifesa: istruzione,lavoro, reti sociali»

Giornata contro la violenza alle donnei celebra domani in tutt’Italia la«Giornata mondiale contro la violenza

sulle donne». «Questa giornata –sottolineano le responsabili del Centroitaliano femminile di città e regione – cisprona ad una maggiore attenzione neiconfronti delle vittime di ogni violenza e aduno sforzo educativo costante di contrastoa tale cultura. Le parrocchie e le comunitàecclesiali, alla luce dei principi cristiani,sono senz’altro il luogo più idoneo peraccogliere e aiutare tali donne. Il Vangelo èla voce più forte per educare le nuovegenerazioni ad un dialogo costruttivo erispettoso verso l’altro, soprattutto nelrapporto uomo–donna. Davanti alle sfidedel nostro tempo ed alle fatiche umane esociali che stiamo vivendo, il Cif si augurache la nostra comunità cristiana dimostrisempre più sensibilità verso tale tema eattui forme concrete di aiuto». Due sono che il Coordinamento Donne Acliidentifica per contrastare la violenza contro

le donne. «La prima è di tipo culturale epassa per un’educazione delle giovanigenerazioni al dialogo, al rispetto e allaconoscenza reciproca, valorizzando il ruolosociale femminile al fine di favorirne ilriconoscimento. Il fenomeno può poiessere combattuto – secondo ilCoordinamento Donne Acli – fornendo alledonne strumenti di difesa quali adeguataistruzione, possibilità di un lavorodignitoso, reti sociali che sostengano il loroessere madri, strumenti di conciliazione deitempi di lavoro e vita, consapevolezza deipropri diritti, integrazione sociale eculturale e conoscenza adeguata dellalingua italiana per le donne straniere». LeAcli, in questi anni, hanno perciò lavoratosull’empowerment femminile, construmenti non convenzionali quali lapratica del rugby e del dialogo filosofico;hanno accompagnato gruppi di donne inpercorsi di impresa, sostenutidall’erogazione del microcredito, anche in

zone periferiche dell’area metropolitana;hanno diffuso una cultura dei diritti, chetroppo spesso sono ignoti alle beneficiarie.Le donne straniere, spesso più esposte allaviolenza domestica, sono state indirizzateall’apprendimento della lingua, in un’otticainterculturale, cercando di renderleconsapevoli della propria individualità edel proprio ruolo sociale. «Con alcunedonne vittime di violenza e di tratta –concludono le responsabili delCoordinamento Donne Acli – si sonointrapresi percorsi formativi che hannopermesso il loro reinserimento nel mercatodel lavoro, rispettando le condizioni diognuna ma, soprattutto, fornendostrumenti di supporto al loro essere madri,accudendo i loro figli mentre studiano elavorano e ricreando intorno a loro quellarete di supporto che, una volta, era datadalle donne della famiglia, mentre oggi varicostruita nella liquidità sociale erelazionale che ci circonda».

S

Pellicano, trent’anni di ininterrotta passione educativa

ltre 300 persone da tutta Bologna,perché il tema dell’educazione ètrasversale e coinvolge tutti, senza

distinzioni. A confrontarsi, lunedì scorso inoccasione del convegno organizzato per i 30anni della scuola «Il Pellicano», il cardinaleMatteo Zuppi ed Eraldo Affinati, fondatoredelle scuole gratuite di italiano perimmigrati «Penny Wirton». Un confronto diesperienze e percorsi coordinato da LuisaLeoni Bassani, neuropsichiatra infantile eresponsabile educativa delle scuole del

O

Pellicano. «Nel tempo le cose vive cambianoforma. Solo le cose morte restano uguali a sestesse»: Bassani, non ha certo lapreoccupazione di restare attaccata a unaforma, visto che quella del Pellicano in 30anni è cambiata non poco: 446 bambini, 74impiegati, 100 tra soci e volontari, unascuola primaria paritaria con 3 sezionicomplete e due scuole dell’infanzia ognunacon annessa la «Sezione Primavera» per ipiccolissimi da 2 a 3 anni. Numeri bendiversi da quelli che immaginavano ifondatori, tra cui Bassani stessa, cheiniziarono con 10 bambini, perlopiù figlipropri e di amici, una piccola sezione discuola di infanzia nel quartiere Barca. Macosa rende vivo un adulto, o una scuola?Cosa permette di educare, con tutte lefragilità, i limiti e le debolezze dei bambini,delle famiglie, ma anche degli insegnanti dioggi? «L’unica cosa che lo rende possibile èla passione – non ha dubbi il cardinale

Zuppi –. È la passione che ti fa restare vivo,non ti fa chiudere a difendere una formacerta, ma morta. E va conservata viva. Sennòdiventa una tiepidezza educativa: esappiamo cosa dice l’Apocalisse dei tiepidi!».«La passione e l’autenticità nel rapporto tirendono un adulto autorevole», aggiungeAffinati, che di immigrati e minori nonaccompagnati, ne incontra migliaia tra le 45sedi Penny Wirton nate in tutta Italia. «Se letue parole sono legate a una esperienza viva,allora il ragazzo che hai davanti ti rispetterà».Ma è ancora più grande la sfida della scuola,rilancia il Cardinale, riprendendo l’invito delPapa del 12 settembre scorso. «Ci vuoleun’alleanza educativa, un patto, che iniziatra genitori e famiglie, ma va oltre la singolascuola, a creare un “villaggio educativoglobale”. Bisogna avere il coraggio di usciredall’isola e, come dice Papa Francesco:“Dobbiamo fare in modo che questovillaggio faccia crescere in tutti laconsapevolezza di ciò che unisce le personee tutte le componenti della persona: studio evita, generazioni, docenti e studenti, famigliae società civile”». (A.R.)

Il soldato di San Petronio

Completato il restauro del«soldato francese» sulcampanile di San Petronio,ad opera di TamaraDalfiume. Ha l’uniforme diun cavaliere di Napoleoneed è stato dipinto colgessetto. L’autore era divedetta o suonava lecampane il 21 giugno 1805,quando Napoleone giunsea Bologna e ha dipinto ciòche vedeva dalla finestrella.«Imponente, in grandezzanaturale, coi baffoni e ilcipiglio severo – raccontaAnna Brini, che hafinanziato il restauro – adogni visita si faceva semprepiù trasparente. Miprovocava tristezza vederlosparire, ho voluto quindirenderlo indelebile».

Lunedì scorso si è celebratoil «compleanno» dellacooperativa, che gestisce unascuola primaria paritariae due scuole dell’infanzia

Ripartono i corsi della scuola «Achille Ardigò»iparte il corso magistrale della scuola «Achille Ardigò» sulwelfare di comunità e diritti dei cittadini. Tema dell’edizione

2019/20 «Un welfare di comunità per le famiglie a basso reddito, iragazzi e la popolazione anziana fragile». Si comincia martedì 26,alle 15.30 nella sala conferenze del Museo d’arte moderna diBologna con la lezione di Costanzo Ranci del Politecnico di Milano su«I nuovi rischi sociali e il welfare locale». Interverranno anche SandraZampa, sottosegretario alla Sanità, Giuliano Barigazzi, assessore allaSanità e Welfare del Comune, e Ambrogio Dionigi, presidenteIstituzione per l’Inclusione Sociale e Comunitaria del Comune. Ilmaster integrerà le lezioni magistrali con due laboratori realizzati incollaborazione con il Dipartimento scienze politiche e socialidell’Alma Mater sul fenomeno della fragilità fra la popolazioneanziana e del welfare integrativo per famiglie a basso reddito conminori nell’area bolognese. La Scuola «Achille Ardigò» con il primocorso magistrale dello scorso anno ha permesso di approfondiremodelli di riforma dell’organizzazione dei servizi sociali per unnuovo welfare metropolitano. La Scuola cura la formazionepermanente sui diritti dei cittadini e sul welfare solidale e dicomunità, sulla progettazione partecipata di interventi di solidarietà,sull’innovazione socio–tecnica e delle reti di eWelfare e di e–Care,rivolgendosi a operatori dei servizi pubblici, volontari delleassociazioni, soggetti del terzo settore, studenti e cittadini. (F.G.S.)

R

martedì

Veritatis Splendor

Il taglio della torta per i 30 anni de «Il Pellicano»

onfcooperative Bologna svolge dacent’anni un importante ruolo neltessuto sociale ed economico

metropolitano, rappresentando un punto diriferimento per imprese, istituzioni esocietà». Lo ha ricordato il presidente,Daniele Passini, aprendo i lavori dell’evento«L’impresa che non ti aspetti. Cento anni distoria cooperativa» organizzato nellaCappella Farnese a Palazzo D’Accursio percelebrare il secolo di vita dellaConfederazione Cooperative Italiane. «Natenel periodo di sviluppo del primocapitalismo e nelle società liberiste comerisposta alle disuguaglianze ed alleingiustizie – ha proseguito Passini – lecooperative hanno sposato fin dalle originila solidarietà coniugandola con l’efficienzaeconomica. Su queste solide radici sonocresciute centinaia di imprese in tutti iprincipali settori produttivi. Un primatotestimoniato dai numeri della Associazione

C« bolognese di Confcooperative: 95.000 soci,190 cooperative e 17.000 addetti. Dati chenell’ultimo decennio, caratterizzato da unaprofonda crisi, non solo non sonodiminuiti, ma al contrario sono aumentati,in particolare per gli occupati: +8%». AncheCarlo Borzaga, docente di Politicaeconomica all’Università di Trento epresidente di Euricse (European ResearchInstitute on Cooperative and SocialEnterprises), ha sottolineato le peculiaritàdelle cooperative, in grado di risolvere iproblemi del nostro tempo «e realizzare unasocietà non solo più efficiente, ma anche piùegualitaria. Un obiettivo possibile anche allaluce della rinnovata attenzione non solo perle forme d’impresa cooperative, ma ingenerale per comportamenti economici ditipo cooperativo. Un fenomeno non casuale,in quanto il ruolo anticiclico, o meglioaciclico, delle cooperative è più marcatoproprio nei momenti di crisi». Negli anni

della crisi, la cooperazione italiana haaumentato l’occupazione di quasi il 18%mentre le altre forme di imprese hannoregistrato una contrazione del 3,6%.Complessivamente, a livello nazionale sonostati salvati 200.000 posti di lavoro. Sullastessa linea il cardinale Matteo Zuppi, ilquale ha ricordato la grande valenzaeconomico–sociale della cooperazione edha apprezzato la caratteristica distintiva delsistema cooperativo di saper rispondere allenecessità della collettività trasformandole inrealtà imprenditoriali che creano sviluppo,occupazione e quindi benessere. «Sfide – haaggiunto Zuppi – che avete saputo vincere inquesti cent’anni ispirandovi alla Dottrinasociale della Chiesa e mettendo sempre alcentro le persone, anteponendo l’interesse ditutti a quello di pochi. In tal senso, la vostraOrganizzazione è riuscita a realizzarel’obiettivo, sottolineato da papa Francesco,di diventare imprenditori di carità». Il

presidente nazionale di ConfcooperativeMaurizio Gardini ha concluso il convegnoricordando che l’Organizzazione intendecelebrare il passato guardando avanti pertrovare l’energia necessaria ad affrontare ilfuturo. «In tutti questi anni – ha proseguito– la cooperazione è cresciuta sui bisogni e hasempre saputo rispondere ai cambiamenti,costruendo soluzioni idonee ai nuoviscenari. Oggi è chiamata a compiere unulteriore sforzo di fronte alle grandirivoluzioni economiche che trasformano ilmodo di fare impresa, all’esigenza diriconvertire il modello agricolo coniugandoproduttività e sostenibilità». «Sul frontesociale – ha concluso Gardini – dobbiamocontinuare ad impegnarci per tenere unito ilPaese, offrire sempre maggiori opportunitàdi sviluppo alle comunità, lavorare per lacoesione, rinnovare il modello di welfare, insintesi trasformarci da geometri del territorioad architetti sociali».

Nelle foto sopra e sotto due immagini deltavolo dei relatori al convegno sulcentenario di Confcooperative

In un libro i «santini» dedicati alla Vergine di San Lucaer l’editore Minerva esce «I“santini” della Madonna di SanLuca. Fede e devozione individuale

e collettiva fra Ottocento e Novecento aBologna» di Piero Ingenni e Mario Fanti,presentazione dell’arcivescovo MatteoZuppi. Del libro, appena pubblicato, siparlerà nella sacrestia della Basilica delSantissimo Salvatore (via C. Battisti)sabato 30 alle 17. Saranno presenti ilnuovo vicario arcivescovile del Santuariodi San Luca don Remo Resca, gli autori eRoberto Mugavero, edizioni Minerva. Ilvolume testimonia, come scrive Fanti,«una tradizione viva, un patto che a

P Bologna si rinnova nei secoli». Cosìanche i santini, piccole immagini chetanta importanza hanno avuto per ifedeli, sempre presenti nellaquotidianità, in casa, in mezzo a unlibro, nel portafoglio, mostrano la Storiache scorre. Essi la accompagnano, sonopresenti nei momenti più travagliati,umile, ma niente affatto banale segno difede. In questi si implora la Madreceleste attraverso l’effige della Madonnadi San Luca: per il pane, la pace, la fede,la salute. Dietro l’immagine della santaicona sono riportate preghiere, inni,invocazioni, sia a Maria, sia a Gesù. I

santini sono di proprietà di Ingenni, chenegli anni ha raccolto numerosetestimonianze relative alla devozioneverso la Madonna di San Luca.L’immaginetta più antica è datata 1815 eriporta a tergo una Canzonetta spiritualeche canta Maria «avvocata di noi guardiasicura […] lei ci difende il giorno e notteoscura, da peste, terremoti e dallaguerra». Si arriva fino agli anniCinquanta, per un totale di 79immagini, che raramente avremmoavuto l’occasione di conoscere. Il libro,dunque, è un’opera davvero preziosa.

Chiara Sirk

Un corso su affettività e sessualitàue giorni di formazione sull’affettività dedicati aeducatori, insegnanti e genitori. Questo il progetto

sostenuto dalla Fondazione «Ipsser» e dall’Istituto«Veritatis Splendor», a cura della biologa ConcettaMazza e dello psichiatra Carmine Petio. I due incontri di«Amore è life», che si avvarranno della collaborazione dimonsignor Fiorenzo Facchini e di Carla Landuzzi, sisvolgeranno venerdì 29 dalle 15.30 alle 18 e sabato 30novembre, dalle 9.30 alle 13 in via Riva di Reno, 57.Due incontri per accompagnare coloro i quali vivonoaccanto a giovani e giovanissimi ad una adeguataconsapevolezza in fatto di fisicità e affettività. Perinformazioni e iscrizioni, 051/6566289 [email protected]

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Uno dei santini del libro

società BOLOGNA 3SETTE

Domenica24 novembre 2019

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Un monumento alla rotonda «del camionista»a dieci anni dalla morte di Christina Tepuru

ercoledi 27 alle 20.30 i volontari del pro-getto «Non sei sola» dell’associazione«Albero di Cirene» e la comunità «Papa

Giovanni XXIII», si ritroveranno insieme al car-dinale Matteo Zuppi presso il luogo dove Chri-stina Ionela Tepuru, giovane donna di 23 anni,ragazza–madre prostituta, assassinata all’alba diuna domenica mattina nel novembre del 2009,ha concluso tragicamente la sua vita. In occa-sione del decennale della morte di Christina leassociazioni promotrici, insieme alle autorità ci-vili e religiose, affideranno alla città di Bolognal’inaugurazione del monumento a memoria del-le donne vittime di tratta, affinché la difesa del-la vita e della dignità delle donne coinvolte daquesta moderna schiavitù, diventino patrimo-nio comune di tutta la cittadinanza.Il radunarci ogni anno in prossimità dell’anni-versario di questo tragico evento, insieme a di-verse realtà del territorio e in particolare con lacomunità rumena Greco–Cattolica, è un’occa-sione di memoria delle donne vittime di tratta.Ricordando il monito del cardinale Carlo Caf-

M farra «in Cristina è stata uccisa la grandezza del-la persona umana», vogliamo rinnovare l’invitodi papa Francesco a non dimenticare «le donnesopraffatte dal peso della vita e dal dramma del-la violenza, le donne schiave della prepotenzadei potenti, le bambine costrette a lavori disu-mani, le donne obbligate ad arrendersi nel cor-po e nello spirito alla cupidigia degli uomini».Spronati dalle parole don Oreste Benzi: «Le ra-gazze non vanno consolate, ma liberate. Il ma-le non va regolamentato, ma combattuto», ci ri-troveremo per rinnovare l’invito dell’arcivesco-vo di Bologna a non dimenticare il fatto che «ledonne vittime di tratta sono schiave, gli interes-si intorno a loro sono enormi e tante delle ra-gazze che arrivano oggi sui barconi ne finisco-no spesso vittime, se non trovano alternative se-rie e credibili. Come tutti gli interessi, questi han-no complici e complicità, dirette ed indirette. IlSignore ci insegna a non assistere senza fare nul-la o peggio a giudicare con l’ipocrisia dei farisei,ma a proteggere, aiutare, liberare, spezzando gliinteressi che le sfruttano».

Creato, prima giornata in diocesi

Un’immagine della foresta amazzonica

Il settore in cerca di ingegnerimeccanici, elettromeccanicie operai tecnici specializzati

un anno dalla morte, lo Studio filosofico do-menicano, in collaborazione con l’Alma Ma-

ter Studiorum e la Facoltà teologica dell’Emilia Ro-magna, dedica a Maurizio Malaguti, docente or-dinario di filosofia teoretica dell’Università di Bo-logna, una Giornata di studio in memoriam cheavrà luogo sabato 30, a partire dalle ore 10, nel-la Sala della Traslazione dello Studio filosoficodomenicano, piazza San Domenico 13. Laureatosiall’Università di Bologna, Malaguti ha prosegui-to il suo percorso accademico in quell’ateneo, do-ve ha coniugato lo studio della metafisica anticae medievale a quello degli esponenti più signifi-cativi della filosofia degli ultimi secoli. All’acumedello studioso si è sempre accompagnata l’uma-nità profonda, mite e generosa della persona. Lavita e l’opera di Malaguti costituiscono una testi-monianza della passione per la ricerca e dellatensione costante (per usare una delle sue e-spressioni preferite) a «vivere in filosofia». «In hu-manitatem. Giornata di studi in memoria di Mau-

A rizio Malaguti» nella mattina vedrà gli interven-ti di Marco Moschini, Università di Perugia («As-sorbiti dalla contemplazione del volto. Il sensoprofondo della ricerca della verità nel pensierodi Maurizio Malaguti. Una testimonianza»), e diPiero Coda, Istituto Universitario Sophia (NellaTrinità, la libertà dell’uomo. La profezia dell’U-manesimo cristiano nella “Divina Commedia”).Nel pomeriggio intervengono Paul Gilbert, Pon-tificia Università Gregoriana (Metafisica ed incar-nazione), Claudio Ciancio, Università del PiemonteOrientale (Ontologia dell’immagine e ontologiadella libertà), Amaury Begasse de Dhaem, Ponti-ficia Università Gregoriana (Ars moriendi, causaessendi, ratio intelligendi et ordo vivendi. Il pen-sare e vivere bonaventuriano di Maurizio Mala-guti). Conclude una tavola rotonda su «Traditio,Dante e l’umanesimo cristiano» con Andrea Bat-tistini, Massimo Cacciari e Ivano Dionigi. Con l’oc-casione sarà aperto l’anno accademico dello Stu-dio filosofico domenicano. (C.S.)

DI ROSA CARUSO *

o scorso fine settimana, sabato16 edomenica 17 novembre, a Bologna,nella parrocchia di Santa Rita in via

Massarenti, si è svolta la prima Giornatadiocesana per la custodia del Creato.L’iniziativa è stata organizzata dal Tavolodiocesano per la custodia del Creato e nuovistili di vita, presieduto da due Vicariepiscopali e in cui sono rappresentati diversigruppi laicali del territorio bolognese attivisu questi temi. Si è trattato di un inizio, un

avvio per il quale siamo grati alla suddettaparrocchia di Santa Rita e per il quale siauspica un ampio sviluppo nei prossimianni. Nella giornata di sabato sono staticoinvolti quasi cento tra bambini e ragazzi,che hanno partecipato a due distintilaboratori. I bambini della scuola primariahanno discusso sui cambiamenti climatici eapprofondito le azioni che si possonocompiere, come singoli e in famiglia, perridurre l’impatto negativo di errati stili divita sull’ambiente. Contemporaneamente iragazzi delle medie e i loro educatori sonostati invitati a studiare gli aspetti sociali eambientali del traffico e dell’uso di droghe.Oltre al danno sui consumatori, esse hannoun grave impatto ambientale nelle zone diproduzione e ditrasformazione. Come si sa,i gruppi criminali e mafiosilegati al narcotrafficoprovocano una diffusaviolenza in tanti paesi delmondo. Il pomeriggio didomenica si è tenutol’incontro dal titolo «Lanostra Amazzonia, il gridodei poveri e della Terra»,introdotto da Argia Passoni,dell’Associazione «FrateJacopa», che ha rimarcatol’immensa importanza cheassume oggi nella Chiesa enella società la custodia delCreato: essa richiama icristiani a una profondaconversione e a una nuovaspiritualità. È seguital’ampia relazione di donFelice Tenero, prete

Lveronese, per venti anni «fidei donum» inBrasile e attualmente formatore presso ilCum (Centro unitario per la missione) cheha sede a Verona. Don Felice ha parlatosoprattutto dell’Amazzonia, la cui foresta ègrande quanto tutta l’Europa occidentale,coinvolge nove stati sudamericani ed èabitata da circa 30 milioni di persone, 3milioni dei quali sono indios. Nel suointervento ha denunciato come questoluogo sia sotto attacco da diversi anni acausa dell’estrazione di minerali,dell’allevamento estensivo con la necessitàdi terre per il foraggio, e del narcotrafficoche ha bisogno di terreni per la piantagionedi coca. Queste vicende hanno un forteimpatto soprattutto sulla vita dei piccoli, ipiù poveri, che, per usare le parole di papaFrancesco, diventano scarti. Le popolazionilocali vengono costrette ad abbandonare leterre e finiscono con il rifugiarsi nelle cittàaumentando il numero degli abitanti dellefavelas. È da questi luoghi e da questevicende, ha ricordato don Felice, che papaFrancesco ha fatto partire il processo delSinodo per l’Amazzonia, conclusosi a fineottobre, dopo un percorso di preparazionedurato due anni. Il Papa ha presol’Amazzonia come emblema diquell’ecologia integrale, di cui parlanell’enciclica «Laudato si’». All’eventohanno partecipato anche Greenpeace–Bologna, il Comitato Rigenerazione–No–Speculazione e il gruppo di acquistosolidale Gas–Bosco. La giornata si èconclusa con la celebrazione eucaristicapresiduta da don Davide Baraldi, Vicarioepiscopale per il laicato, la famiglia e illavoro, nelle cui competenze entra anche lacustodia del Creato.

* Tavolo diocesanoper la custodia del Creato

Un libro sul presepio di Wolfangoercoledì 27 alle 17 nella Sala dello Stabat Mater del-l’Archiginnasio sarà presentato il volume «Il prese-

pe di Wolfango» (Minerva). Interverranno monsignor Ste-fano Ottani, vicario generale per la Sinodalità; Matteo Le-pore, assessore comunale alla Cultura; Fabio Roversi Mo-naco, presidente Genus Bononiae; Eugenio Riccòmini, sto-rico dell’arte; Giulio Sommariva, conservatore del Museodell’Accademia di Belle Arti di Genova; Claudio Levorato,presidente Manutencoop; Alighiera Peretti Poggi, curatri-ce del volume e della mostra e l’editore Roberto Mugave-ro. Wolfango iniziò a plasmare nel 1964 le statue del suopresepio per far condividere ai figli una magia vissuta dabambino. L’artista, che si definiva «l’agnostico a cui piaceil presepio» ha modellato 200 statuine in terracotta. Il vo-lume è anche catalogo di una mostra a lui dedicata chesarà inaugurata l’8 dicembre in S. Maria della Vita.

M

nche se la crisi si fa sentire,l’imprenditoria del bolognese restavitale. Ne è la conferma il buon

stato della packaging valley. Un settoreche solo nel bolognese conta 134aziende, 11.000 addetti, che esportaquasi il 90% dei volumi nel mondo e chevale il 60% dell’industria nazionale dellemacchine automatiche. Impacchettiamodi tutto: dalle sigarette ai medicinali, daisaponi ai cosmetici. I nomi piùimportanti sono Ima, Coesia–Gd, Sacmi,Marchesini Group. Per dimensioni cisuperano solo i tedeschi del BadenWurttemberg mentre i cinesi tentano

A

(per fortuna ancora inutilmente) dicopiare i nostri prodotti. E non a casooltre il 5% dei fatturati va in ricerca esviluppo perché vi è la consapevolezzache settori dinamici come il packagingrichiedano anche innovazione continua. Una ricchezza di imprenditorialità e dicreatività, che si scontra tuttavia con lacronica carenza di ingegneri soprattuttomeccanici ed elettromeccanici e di operaie tecnici specializzati. In tutte questeaziende suona un campanello di allarme:«Mentre i giovani continuano a far faticaa trovare lavoro, mancano ogni annoalmeno mille periti tecnici!». La provaviene anche dal buon tasso dioccupazione che offrono gli istitutitecnici. L’indagine Eduscopio 2019 dellaFondazione Agnelli conferma ilMajorana di san Lazzaro di Savena alprimo posto tra gli Istituti tecnici della

regione Emilia Romagna e tra i primi inItalia per quanto riguarda l’inserimentonel mondo del lavoro dei diplomati (conun indice di occupazione dell’87%,mentre era dell’84% nel 2018). Bencollocati anche gli studenti delle AldiniValeriani – Sirani (75%) del Belluzzi –Fioravanti (73,85) e del Giordano Brunodi Budrio (72,6%). Il tema della qualificazione e dellamancanza di tecnici rischia dunque didiventare vitale per il futuro dell’areabolognese. E’ un tema sul quale anche laRegione vuole giocare la sua parte. Neicontenuti per una maggiore autonomiaper l’Emilia Romagna vi sono anche lepolitiche per il lavoro e più istituti epolitecnici per formare i giovani. Ma peravere più formazione tecnica occorre ilconsenso delle nuove generazioni.Diceva qualche tempo fa Romano Prodi:

«Per convincere i giovani a sceglierequeste carriere bisognerebbe fare unaserie Tv sui periti industriali, non solosui carabinieri». E aggiungerei «non solosui cuochi o sugli chef». Cose chesuccedono e succederanno sempre di piùnel continuo scambio fra finzione erealtà.

Giorgio Tonelli

Packaging, vanto emiliano a caccia di periti «L’Afrique c’est chic»

Ieri nella sededell’Ordine dei medici(via Zaccherini Alvisi 4)è stato presentato illibro «L’Afrique c’estchic» di MichelangeloBartolo, che narraspaccati di Africa, disanità e di servizi ditelemedicina. Sonointervenuti, oltreall’autore, l’arcivescovoMatteo Zuppi, GiancarloPizza, presidentedell’Ordine dei Medicidi Bologna, MassimoAnnicchiarico, direttoregenerale dell’AziendaOspedaliera SanGiovanni Addolorata eFabio Capello, medicocooperante del Cuammin diversi Paesi africani.

L’attenzione all’ecosostenibilitàe alla sua salvaguardia assumenella Chiesa e nella società un ruolofondamentale: richiama i cristiania una profonda conversionee a una nuova spiritualità

Lo scorso fine settimana la parrocchiadi Santa Rita ha ospitato diverse iniziativerivolte a tutte le età sulla sensibilizzazionealle tematiche ambientali

Accanto, il monumentofunebre a monsignor Enelio

Franzoni, ancora incompleto.Sarà completato la mattina di

martedì 26, prima dellabenedizione dell’Arcivescovo

Una nuova tomba per monsignor Enelio Franzonie spoglie di monsignor Enelio Franzoni, cappellano militare in Rus-sia e per questo Medaglia d’Oro al valor militare, nonché parroco,

saranno traslate dalla tomba dove si trovavano in un altro luogo, nelCampo 8 del Cimitero della Certosa, sul quale sorgerà un monumentofunebre. Questo sarà inaugurato e benedetto dal cardinale Zuppi, allapresenza della vicesindaco e delle autorità militari, martedì 26 alle11.30; a seguire, l’Arcivescovo presiederà la Messa nella chiesa di San

Girolamo. «La tombasi trova proprio afianco del monu-mento al soldato che“sorveglia” l’ossariodei militari dipersi inguerra – spiega LucioVascotto, ingegnere,nipote di monsignorFranzoni, che ha pro-gettato il nuovo mo-numento funebre –.Essa consiste in unparallelepipedo dimarmo bianco, sor-montato da un cap-pello da alpino inbronzo. Elementi cherichiamano le qua-lità di mio zio: sem-plicità, solidità, sa-crificio, tenacia. So-prattutto quest’ulti-ma, con la quale con-tinuò per tutta la vi-ta di cercare di ripor-tare in patria i corpidei militari dispersiin Russia». (C.U.)

L

Studio filosofico domenicano, ricordo di Maurizio Malaguti

Sopra, la «rotonda delcamionista» nei pressidella quale fuassassinata ChristinaA destra, unparticolare delmonumento dedicatoalla giovane

presentazione

vita ecclesiale4 BOLOGNASETTE

Domenica24 novembre 2019

Page 5: Tanti progetti solidali per sostenere i poveri · 2019-12-17 · Poveri per sempre. Questa vasta azione di solidarietà è possibile grazie anche a chi ha donato un patrimonio alla

ella Zona pastorale di Crevalcoreesiste da 16 anni una realtà che sipropone di aiutare a livello sociale e

lavorativo persone svantaggiate. È «La PiccolaCarovana», cooperativa sociale nata nel 2003a Sammartini dalla volontà di 15 socifondatori di trasformare ciò che fino a quelmomento era volontariato in una vera epropria opportunità di lavoro. Da tempo visi promuovono progetti di inclusione socialee inserimento nel mondo lavorativo per lefasce più deboli. Lo spirito col quale lasocietà è stata fondata racchiude due valorifondamentali: la territorialità e la centralitàdella persona. Dalla sua fondazionecollabora con enti e associazioni della Cittàmetropolitana di Bologna per promuoveresempre di più la sua presenza come societàdi aiuto e appoggio ad ogni tipo diproblema che l’individuo possa riscontrare alivello lavorativo e sociale. Ciò favorisceanche una maggiore attenzione alla persona,alla sua storia, alla sua vita e al suo sviluppoall’interno della società. I vari ambiti di operatività della cooperativasono divisi in due grandi rami d’attività. Ilprimo ha come finalità l’inserimentolavorativo di persone svantaggiate e sipresuppone di aiutare chi, per motivi didipendenza da alcool o sostanze, disabilitàfisica o psichica, o altre condizioni didifficoltà, non riesce a inserirsi nel mercatodel lavoro. In particolare sono presenti tresettori in cui l’individuo ha possibilità diinserirsi: quello per il lavoro in alberghi eristoranti (con posto di lavoro in tre strutturealberghiere bolognesi) riunisce accoglienza,turismo e ristorazione; quello dei serviziambientali che da tempo si occupa diraccolta e smaltimento dei rifiuti in 11Comuni delle province di Modena eBologna; infine, il settore dei servizicimiteriali, nato nel 2009, che riuniscespecialisti affiancati da lavoratori svantaggiati

N a vario titolo e si prende cura dei cimiteri dinumerosi Comuni delle province diBologna, Modena e Ferrara, attuando servizicimiteriali pulizia del cimitero, cura delverde e piccole manutenzioni. Il secondo ramo d’attività costituisce ad oggiil 20% del lavoro della cooperativa e hacome finalità l’inclusione sociale. Ad oggi ècomposto da 23 professionisti: educatoriprofessionali, mediatori culturali,pedagogisti, antropologi e assistenti socialiche hanno come scopo l’integrazione socialedelle persone partendo dall’educazione edall’insegnamento. Gli individui arrivano dasituazioni difficili e spesso sono richiedentiasilo, immigrati, Rom, senzatetto, madrisingle o famiglie sotto sfratto. Tutti quitrovano un rifugio e una possibilità diritorno come membro attivo della società.

Inoltre, sono attivi servizi per i più piccolimirati all’istruzione, come il doposcuola diCrevalcore. Oggi la Piccola Carovana conta 150 socilavoratori, di cui il 40% personesvantaggiate. Il presidente, DanieleBergamini, pur contento del lavoro svolto,sottolinea come il paradosso del propriolavoro sia arrivare ad una società che possafare a meno dell’esistenza delle cooperativesociali. «Tutti infatti vorremmo un mondo,dove nessuno necessiti di “spazi protetti” chesi prendano cura delle persone più povere efragili. Dal nostro osservatorio invece èevidente come siano in enorme crescita lepersone che faticano a stare al passo in unasocietà sempre più prestante e che tendesempre più ad escludere le persone piùpovere e fragili».

i dati

Le parrocchie e le associazioni

a Zona pastorale diCrevalcore è costituita dalle

parrocchie di Crevalcore,Sant’Agata Bolognese,Sammartini, Ronchi e Caselle.Gli abitanti sono 19387. Irapporti tra le comunitàparrocchiali, le istituzioni delterritorio e le varie associazionisono molto proficui. Esisteun’ampia offerta educativa sulterritorio per la presenza didue scuole paritarie; ed esisteun doposcuola organizzatodall’associazione parrocchiale«La Bussola» e dallaCooperativa sociale «La PiccolaCarovana». In ambito socialesono presenti cooperative chesi prefiggono di includere nelmondo del lavoro personesvantaggiate. Le Caritasparrocchiali sono presenti convari aiuti. A Sant’Agata èpresente un gruppo scoutAgesci, a Sammartini èpresente il Masci. A Sant’Agatae Crevalcore sono presenticongregazioni religiosefemminili; Sammartini ècaratterizzata dalla presenzadelle «Famiglie dellaVisitazione». In questo ultimoanno si sono intensificate leoccasioni di incontro econdivisione tra le parrocchie;le diversità legate adesperienze e storiecomunitarie differenti stannodiventando una grandeopportunità di completamentoreciproco.

L

DI ADRIANO PINARDI *

Da giovedì 28 novembrea domenica 1 dicembreavverrà la visita pastorale

del Cardinale Arcivescovo allanostra Zona di Crevalcore.Questa è composta da cinqueparrocchie: Caselle di Crevalcore,Ronchi, Sammartini, SantiAndrea e Agata di Sant’AgataBolognese e San Silvestro diCrevalcore. Praticamente sono trecomunità, dato che le prime sonouna sola realtà di fatto, facendocapo a Sammartini, ancora di piùdal terremoto del 2012; nelterritorio di Crevalcore insisteanche la frazione di Crocetta chefa riferimento alla parrocchia diSan Silvestro. Gli abitanti dellazona sono circa 20.000 con treparroci: don Francesco Scimè aSammartini dove è residenteanche don Giovanni Nicoliniassistente nazionale delle Acli,

don Alessandro Marchesini aSant’Agata Bolognese, ilsottoscritto a Crevalcore con DonGianluca Scafuro vicarioparrocchiale. A Sant’Agata donFederico Badiali officia il sabato edomenica. Da circa due anni, conle assemblee di zona abbiamoiniziato un cammino dicollaborazione più strutturato,con alcune iniziative per icatechisti, la formazione degliadulti, l’impegno delle Caritas e igiovani. È stata un’occasione perincontrarsi, conoscersi e iniziare acondividere iniziative pastoraliappartenenti alle diverseparrocchie. Questo lavoro non è certosemplice, vuoi per la storiarecente legata alle vicende delterremoto, ma anche alradicamento di alcune prassipastorali che, nonostante laprossimità territoriale, sono avolte molto diversificate. Da

ultimo possiamo aggiungere ilfatto che ciascuna comunità haancora il proprio parrocoresidenziale, quindi corre ilrischio di pensarsiautosufficiente. Ma siamo consapevoli che questopercorso intrapreso è necessarioper preparare il futuro dellenostre comunità, dando ossigenoe fecondità al cammino pastorale.

Su questo ci stiamo davveroimpegnando accogliendo la visitadel nostro vescovo non tantocome «causa» del lavoro da fareassieme, ma come occasione perrendere concreto il percorso chechiede la conversione missionariadella pastorale. Che cosa vuoldire «conversione missionaria»nella pratica, senza che rimangaun’espressione teorica? Il lavorodei gruppi che preparanol’incontro con l’Arcivescovo cercadi rispondere prendendo sul serioil programma pastorale di questoanno: «Le nostre comunitàstanno vivendo unatrasformazione importante avolte difficile con qualchepreoccupazione e fatica.Comunicare il Vangelo e generaredei cristiani, iniziare con personenuove, anche lontane e iniziareanche da noi, ci cambia, comequando nasce in famiglia unfiglio o un nipote. Di fronte alla

secolarizzazione non serviamo laverità isolandoci, illudendoci diproteggerla, ma conoscendola,vivendola e comunicandola aduna generazione che ne ha sete». Tutto quanto è auspicato, cercatoe proposto per i prossimi tempi,lo si farà non più soltanto comesingola parrocchia ma comeZona. Per cui occorreprogressivamente, ma con passidecisi, camminareconfrontandosi e ascoltandosiper comprendere insiemel’obiettivo e adoperare queldiscernimento che viene datoquando si ascolta insieme laParola del Signore, quando ci sistima e non ci si prende pauradelle diversità, quando si procedecon fiducia e si cerca di amare laChiesa. Chiediamo all’Arcivescovo che ciaiuti e ci confermi in questastrada.

* moderatore di Zona

D

a visita pastorale dell’Arcivescovonella Zona di Crevalcore

comincerà nel pomeriggio di giovedì28 nella parrocchia di Sammartini,dove alle 16, nella sede dellaCooperativa «Piccola carovana» terràun incontro pubblico dal titolo:«Economia e giustizia. Riflessione etestimonianze dal mondo dellavoro» cui sono particolarmenteinvitati i rappresentanti delleassociazioni di categoria. Alle 19.30,nei locali della parrocchiaparteciperà alla cena dei popoli cuiseguirà la Lectio divina e Lectiopauperum. Venerdì 29 l’Arcivescovosarà a Sant’Agata dove alle 10celebrerà la Messa nella Casaprotetta; alle 15 visiterà la scuolaparitaria «Suor Teresa Veronesi»;alle 17 al Teatro Comunale «F.Bibiena» terrà un incontro pubblicodal titolo: «Educare: chi e come?Opportunità e sfide nelle scuole delnostro territorio»; alle 18.30 neilocali della parrocchia incontrerà igiovani del territorio e cenerà conloro; alle 21 nella chiesaparrocchiale presiederà la Veglia dipreghiera cui sono particolarmenteinvitati giovani e famiglie. Sabato 30sarà a Crevalcore dove celebrerà laMessa alle 7 nella chiesaparrocchiale. Dalle 9 alle 12.30visiterà alcune realtà del territorio(scuola paritaria «Stagni», Casa dellasalute, Casa protetta Asp Seneca,Casa famiglia, Doposcuola«Bussola»). Alle 15, nel Centro civico«Don Franzoni», incontreràcatechisti ed educatori delleparrocchie e alle 16.30 le famiglie ei bambini delle parrocchie. Alle18.30 nella chiesa parrocchialepresiederà la celebrazione solennedei primi Vespri della I domenica diAvvento. Alle 19.15 incontrerà contutti i ministri e alle 21, al CinemaTeatro «Verdi» terrà un incontropubblico dal titolo: «Un temaunitario su cui impegnarsi insieme.Il sogno dei nostri paesi» cuisaranno presenti i rappresentantidelle amministrazioni comunali.Domenica 1 dicembre, ancora aCrevalcore, dopo la preghiera delleLodi nella chiesa parrocchiale (alle7.30) e la colazione (alle 8) con glioperatori nella sede della Caritas,celebrerà alle 10 nella chiesaparrocchiale e in diretta streamingal cinema Verdi, la Messa conclusivadella Visita Pastorale. A seguiremomento di festa a cura delleassociazioni del territorio.

L

la visita

Un mezzo della «Piccola carovana»

Tutte le tappedi una tre giornicomunitaria

Beata Vergine deipoveri, immaginelignea XVI sec. nellaCappella del vecchioospedale, ora nellaCasa della Salute aCrevalcore

La Zona di Crevalcoreattende l’arcivescovo

Da giovedì 28pomeriggio adomenica 1dicembre mattina ilcardinale Zuppisarà nelle cinqueparrocchie

Una «Piccola carovana» per l’inclusione

Istituto «Veronesi», a misura di bimbi e adolescentia Visita pastorale del cardinale Zuppi saràfortemente incentrata sul tema della scuola

e dell’istruzione. In quest’ambito, l’Istituto«Suor Teresa Veronesi» verrà visitato in quantorealtà importante nella comunità di Sant’AgataBolognese. Nato nel 1909 come scuolaelementare per volontà della madre superioradelle Minime dell’Addolorata di Sant’Agata,suor Teresa Veronesi, oggi è il luogo per laformazione di bambini dai 20 mesi ai 14 anni.La sua nascita è frutto di una tradizione iniziatanel 1897, anno in cui fu istituito un asiloinfantile affidato ad un gruppo di suore. SuorTeresa, che riteneva necessario seguire ibambini ben oltre i sei anni d’età, aprì per lorola scuola elementare, accanto alla qualenacque anche una scuola di lavoro (attiva finoal 1960) che insegnava alle ragazze il lavoro amaglia e ai ragazzi la fabbricazione di reti da

L

pesca. Dal 2000, la scuola è gestita da laici(anche se mantiene lo status di scuola cattolica)e coordinata dal parroco pro–tempore diSant’Agata. Sempre nel 2000 fu istituita la

scuola secondaria, che nel 2015 ha trasferito lasua sede a S. Giovanni in Persiceto a causa diun sempre maggior numero di iscrizioni. Lasuccursale, oggi diretta da Laura Cotti, è incontinua espansione ed offre molteplici servizidi doposcuola e orientamento superiore. Dopopiù d’un secolo dalla sua creazione, restanoinvariati all’interno delle mura lo spirito, ivalori e le convinzioni di suor Teresa.Accoglienza, vicinanza, professionalità,attenzione verso il piccolo e uno stretto legametra insegnanti e genitori vi trovano un punto diincontro. La preside Carlotta Garuti, insediatasiquest’anno, sottolinea quanto tali valori sianoimportanti per far crescere le futuregenerazioni e come questa scuola (che ospita500 persone tra alunni, insegnanti e personale)si differenzi dalle altre proprio per iltrattamento verso il piccolo e le sue fragilità.

L’asilo Suor Veronesi all’origine, nel 1905

Visita pastorale BOLOGNA 5SETTE

Domenica24 novembre 2019

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Un gesto di gratuità:far la spesa per i poveri

Sabato 30 novembre è la Giornata dellaColletta alimentare. Nei supermercati aderentisi potrà donare parte del proprio carrello perrispondere ai bisogni di chi vive in povertà

L’arcivescovo alla Colletta lo scorso anno

«Imago splendida» (foto Giorgio Bianchi)

DI PAOLO ZUFFADA

poveri acquistano speranzavera quando riconoscono nelnostro sacrificio un atto di

amore gratuito», così papa Francesconel suo messaggio per la Giornatamondiale dei poveri 2019. «Certo –continua il Papa – i poveri siavvicinano a noi anche perché stiamodistribuendo loro il cibo, ma ciò dicui hanno veramente bisogno va oltre

I«il piatto caldo o il panino cheoffriamo. Essi hanno bisogno dellenostre mani per essere risollevati, deinostri cuori per sentire di nuovo ilcalore dell’affetto, della nostrapresenza per superare la solitudine, diamore, semplicemente». Questeparole possono essere adeguatostrumento di riflessione alla vigiliadella Giornata della Collettaalimentare che si celebra sabatoprossimo e che è ormai diventata

momento importante dicoinvolgimento e sensibilizzazione alproblema della povertà, attraversol’invito ad un gesto concreto digratuità e condivisione: fare la spesaper chi è povero. «Per noi il gesto della “Colletta” –sottolinea il presidente dellaFondazione Banco alimentareGiovanni Bruno – ha innanzituttouna valenza educativa che dà sensoall’azione sociale. La “Colletta” ci

enerdì scorso nella Sala delLapidario del Museo CivicoMedievale (via Manzoni 4)

è stata inaugurata la mostra«Imago splendida. Capolavori discultura lignea a Bologna dalRomanico al Duecento», a cura diMassimo Medica e Luca Mor. Lamostra, organizzata da MuseiCivici d’Arte antica, incollaborazione con CuriaArcivescovile e Fondazione Cinidi Venezia, è incentratasull’affascinante e poco studiataproduzione scultorea a Bolognatra XII e XIII secolo. San Giacomo Festival,nell’Oratorio di Santa Cecilia, ore18, presenta diversi concerti. Oggirecital di Marco Piperno, chitarra.Musiche di Ponce e Tarrega.Sabato, Gabriele Biffoni,pianoforte, eseguirà

V composizioni di Chopin eSchumann. Cento e Pieve di Cento ricordanoi 150 anni dalla nascita di LuigiMozzani, grande maestro,compositore e liutaio. Oggi alle17.30 il Teatro Zeppilli a Pieveospiterà il concerto del duoSergio Zigiotti, mandolino eFabiano Merlante, chitarra.Inoltre il Museo della musica –Teatro Zeppilli ospita la mostra«Officina Cantiere LuigiMozzani» fino al 6 gennaio. Al Teatro Duse mercoledì 27 alle21 «I Solisti Veneti» proporrannopagine musicali di grandevirtuosismo del repertoriovivaldiano. Con loro Uto Ughi,violinista di fama internazionale,accompagnato dal virtuosoAndrea Griminelli al flauto. Prosegue a Palazzo Malvezzi (via

Zamboni 13) il ciclo diconferenze curato da VeraFortunati e Irene Graziani «IlGenio della Donna». Terzoappuntamento giovedì 28 alle 18:Giovanna Perini Folesani parleràdi «Carla Caterina Patina el’invenzione del libro d’arteillustrato».Giovedì 28, alle 20.30, al TeatroManzoni, per la stagione

sinfonica l’Orchestra del TeatroComunale diretta da DanEttinger, eseguira la Sinfonia n. 5in Do diesis minore di GustavMahler. Giovedì 28 alle 20.30 al Museodi San Colombano – CollezioneTagliavini (via Parigi 5),l’ensemble «La Reverdie» conChristophe Deslignes, organoportativo, proporrà il concerto«L’occhio del chor. Amore cieconella musica di MagisterFranciscus Coecus (FrancescoLandini, 1325–1397)».Venerdì 29, ore 21, nella basilicaSanta Maria dei Servi (StradaMaggiore), la Cappella musicaledei Servi eseguirà il «Requiem» diVerdi, in collaborazione conCorale Quadriclavio e OrchestraCittà di Ferrara. Solisti JoannaParisi, soprano; Claudia Marchi,

mezzosoprano; Gianni Leccese,tenore; Carlo Colombara, basso;dirige Lorenzo Bizzarri. Info eprevendita: 3395464514. Venerdì 29 e sabato 30 alle 20.30al Teatro del Baraccano (via delBaraccano 2) spettacolo «Unaserata fuori. Dialoghi notturni frapoveri in città», promosso dalGruppo di lettura San Vitale. Info:3939142636,[email protected] Per i concerti del Circolo dellamusica sabato 30, la sala delGoethe Zentrum AllianceFrancaise (via de Marchi 4) ore21.15 ospiterà il recital di DaisukeYagi, giapponese, talento di soli16 anni, 1° premio assoluto al IXConcorso Andrea Baldi. Musichedi Mozart, Chopin, Debussy,Saint–Saens e Liszt.

Chiara Sirk

Concerti, esposizioni,conferenze in città ediocesi. Spicca la mostra«Imago splendida.Capolavori di sculturalignea a Bologna dalRomanico al Duecento»

Un’intensa settimana di eventi artistici e culturali

La strada è lo specchio di come siamo davveroPubblichiamo uno stralcio dell’omelia del-l’arcivescovo nella Messa di domenica scor-sa in Cattedrale per le vittime della strada.

appiamo come facilmente l’uomo cer-ca la sua forza nell’onnipotenza, nel-

l’esibizione delle proprie capacità, nel-l’imporsi sugli altri, spesso nell’umiliarli.La strada è uno specchio fedele di comesiamo, ci comportiamo e relazioniamo colprossimo. Oggi mi sembra che la perse-veranza che ci è chiesta siano gli stili divita e direi di guida! Non una vita a bas-sa intensità come se l’alta sia bruciarla, an-dare più forte, consumarla tutta, perché«quelli che gustano di più e vivono me-glio ogni momento sono coloro che smet-tono di beccare qua e là, cercando sem-pre quello che non hanno, e sperimenta-no ciò che significa apprezzare ogni per-sona ed ogni cosa, imparano a familia-rizzare con le realtà più semplici e ne san-no godere. La felicità richiede di saper li-

mitare alcune necessità che ci stordisco-no, restando così disponibili per le mol-teplici possibilità che offre la vita». Appli-cato alla strada quante indicazioni con-crete! Oggi ricordiamo le vittime della stra-da. Ricordiamo quelle apocalissi che inpochissimi attimi hanno segnato la vita,monito eloquente e drammatico, quan-do, come cantava quel poeta «la strada èimpazzita, la macchina è uscita di latoquando anche il cielo di sopra è crollatoe quando la vita è fuggita» e chi cercavala vita ha incontrato la morte. E a volte le

inadempienze, il non miglioramento emanutenzione, i ritardi, le colpevoli nondecisioni diventano complici di questisconvolgimenti che cancellano la vita e lacambiano definitivamente anche per chiresta. Stili di guida, allora, a cominciaredal senso di responsabilità, di limite, ditemperanza, che portano a non soprav-valutarsi, a non credersi onnipotenti, adavvedersi delle conseguenze della fragi-lità, come l’uso dei cellulari o non sfida-re la strada. Questo è anche il testamen-to inequivocabile di chi la vita sulla stra-da l’ha perduta. Gesù ha perso la sua per-ché la nostra strada non finisca. Sceglia-mo, allora, per noi e per il prossimo cheincontriamo per strada, stili di vita e di gui-da che combattano il male, ci facciamovivere bene, perché anche sulla strada«meno è di più», spesso è modo per di-fendere il soffio fragilissimo della nostravita!

Matteo Zuppi, arcivescovo

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«L’esperienza del dono genera una forte e umana solidarietà»

Scegliamo stili di vita e diguida che combattano ilmale, ci facciano viverebene, perché spesso è unmodo per difendere il soffiofragilissimo della nostra vita

OGGI Alle 9 nella parrocchia di RialeMessa e Cresime Alle 16.30 nella parrocchia diMadonna del Lavoro Messa eCresime per la Zona pastoraledi via Toscana.

MARTEDÌ 26 Alle 11.30 nel Campo 8 delCimitero della Certosabenedice la nuova tomba dimonsignor Enelio Franzoni; aseguire Messa nella chiesa diSan Girolamo.

MERCOLEDÌ 27 Alle 20.30 dalla chiesa delloSpirito Santo guida la «ViaCrucis» in memoria diChristina, costretta aprostituirsi e assassinata 10anni fa, fino alla «Rotonda delCamionista» (via delle Serre)dove benedice il monumentoa memoria delle donnevittime di tratta.

GIOVEDÌ 28 Alle 9.30 in Seminariopresiede il Consigliopresbiterale.

DA GIOVEDÌ 28 POMERIGGIOADOMENICA 1 DICEMBREMATTINA

Visita pastorale alla Zona diCrevalcore.

DOMENICA 1 DICEMBRE Alle 15 a Pieve di Cento nelPalacavicchi Messa per ilRinnovamento nello SpiritoSanto dell’Emilia Romagna. Alle 18 a Santa Maria in DunoMessa per la riapertura dellachiesa parrocchiale dopo idanni del terremoto.Il Palacavicchi

educa e testimonia a tutti che èpossibile cambiare pezzi di vita,restituirli alla dignità e alla speranza,spezzando l’indifferenza. Vogliamoricordare a noi stessi, ai volontari chesi adoperano per renderla possibile, equindi a tutti i nostri concittadini, chesolo la gratuità, la solidarietà e ildono rendono realmente umana laconvivenza civile e vinconol’indifferenza, causa vera di tanteingiustizie». Questo gesto, unitoall’attività quotidiana di Bancoalimentare, contribuisceconcretamente al raggiungimento delgoal 2 – sconfiggere la fame –dell’Agenda 2030 per lo svilupposostenibile delle Nazioni Unite. Ledonazioni di alimenti ricevute sabato30 andranno a integrare quantoBanco alimentare recuperaquotidianamente, combattendo lospreco di cibo. I «numeri» della«Colletta» dello scorso anno a livellonazionale parlano di una raccolta di8200 tonnellate di alimenti in 13000punti vendita aderenti (cinquemilioni e mezzo gli italiani chehanno donato), col contributo di145000 volontari. Grazie all’efficienzaanche logistica delle 21 sedi regionalidi cui si compone la rete Bancoalimentare, sono state distribuite oltre90000 tonnellate di cibo. Sempre loscorso anno la «Colletta» ha portatoin Emilia Romagna alla raccolta diquasi 844 tonnellate di prodotti(equivalenti a un milionesettecentomila pasti) in 1164 puntivendita, grazie all’adesione di 19800volontari. Per la provincia di Bologna,sono state raccolte quasi 250tonnellate in oltre 250 supermercati.Nella nostra diocesi infine le struttureattualmente convenzionate sono 191;32317 le persone bisognose raggiunte.Lo scorso anno sono state raccolte182 tonnellate di alimenti e sono statidistribuiti 2230847 chili di alimenti(convertibili in circa 4500000 pasti).Sono stati impegnati circa 4200volontari in 238 punti venditaaderenti. Per la «Colletta» diquest’anno i punti vendita aderentisono al momento 245.

primo piano6 BOLOGNASETTE

Domenica24 novembre 2019

Page 7: Tanti progetti solidali per sostenere i poveri · 2019-12-17 · Poveri per sempre. Questa vasta azione di solidarietà è possibile grazie anche a chi ha donato un patrimonio alla

Zone pastorali: don Nannetti a Persiceto; don Lodi a Minerbio, Baricella, Malalbergo; don Nepoti a Zola–AnzolaConcerto gospel a San Luca promosso dall’associazione «Bimbo Tu onlus» per ricordare Celestino Rizzoli

diocesiNOMINE. L’Arcivescovo ha nominato donSimone Nannetti Moderatore della ZonaPastorale Persiceto, in luogo di monsignorAmilcare Zuffi; don Franco LodiModeratore della Zona Pastorale Minerbio,Baricella, Malalbergo, in luogo di donStefano Zangarini; don Daniele NepotiModeratore della Zona Pastorale Zola–Anzola, in luogo di don Daniele Busca.UFFICIO AMMINISTRATIVO. Si informa che dalunedì 9 dicembre a venerdì 13 dicembrel’Ufficio Amministrativo–BC della diocesisarà chiuso al pubblico per attività internadell’Ufficio.«LOVE IN PROGRESS». Uffici per la Pastoraledella famiglia e dei Giovani e Azionecattolica propongono un cammino pergiovani coppie fra i 18 e i 28 anni dal titolo«Love in progress». Gli incontri si svolgonoalle 17 nella parrocchia di Santa Maria diBaricella (piazza Carducci 7); oggi secondoincontro. Per info:[email protected]

parrocchie e chieseANGELI CUSTODI. Mercoledì 27 alle 21, nelsalone della parrocchia dei Santi AngeliCustodi (via Lombardi 37), la Compagniateatrale «I senza brevetto» presenta «Unacommedia quasi perfetta». Il ricavato dellospettacolo sarà devoluto alle opereparrocchiali.CRISTO RE. Oggi è giornata di festa nellaparrocchia di Cristo Re (via Emilia Ponente137). A partire dalle 15.30 nel Centro DonMazzoli Laboratori, gara delle torte, torneidi biliardino, di ping pong e di carte. SANTA MARI A DI GALLIERA. Mercoledì 27nella chiesa di Santa Maria di Galliera (viaManzoni 5) si celebra la Festa dellaMadonna della Medaglia miracolosa. Alle18 Rosario, alle 18.30 Messa solenne(saranno distribuite e benedette lemedaglie miracolose). In preparazione allaFesta domani e martedì 26 alle 17.30Rosario e alle 18 Messa.

mercatiniPORTICINA DELLA PROVVIDENZA. Sabato 30e domenica 1 dicembre, dalle 10 alle 18,nella Cappella Ghisilardi (piazza SanDomenico 11) si terrà il tradizionaleMercatino di Natale della Porticina della

Provvidenza.SANTI FILIPPO E GIACOMO. Torna nellaparrocchia dei Santi Filippo e Giacomo (viaLame 105/a) il Mercatino parrocchiale.Orari d’apertura: oggi, 30 novembre e 1dicembre 9.30–13 e 15.30–20.SAN VINCENZO DE’ PAOLI. Oggi, dalle 9.30alle 12.30 e dalle 17.30 alle 19, nel saloneparrocchiale di San Vincenzo de’ Paoli (viaA. Ristori 1) tradizionale Mercatino diNatale con oggetti di antiquariato,modernariato, fatti a mano, vestiti, mobili.Sabato 30 e domenica 1 dicembre l’eventosi ripeterà.TREBBO DI RENO. Mercatino di Natale delquasi nuovo, del vecchio e dell’usato nellaparrocchia di San Giovanni Battista diTrebbo di Reno. Orari d’apertura, sabato 30e sabato 7 dicembre dalle 15 alle 19;domenica 1 e 8 dicembre dalle 9.30 alle12.30 e dalle 15 alle 19.MISERICORDIA. Nella saletta del chiostrodella parrocchia di Santa Maria dellaMisericordia (Piazza di Porta Castiglione 4)si terrà un Mercatino di Natale a sostegnodi alcune realtà della parrocchia; saràaperto dal 30 novembre al 15 dicembre conorario 9,30 – 12,30 e 16 – 19.SERVI. La chiesa dei Servi di StradaMaggiore allestisce un mercatino benefico,con tante cose utili e abiti vintage,all’interno della Basilica. Orario: 9,30–12,30 e 16–19.

associazioni egruppiBIMBO TU. L’associazione«Bimbo Tu onlus»promuove, sabato 30 alle19, un grande concertogospel con la «IntercityGospel Train Orchestra»nella basilica di San Luca,in memoria di CelestinoRizzoli, già direttore dellaCassa Rurale di Castenaso.Il ricavato sarà destinato alProgetto «Pass» di «BimboTu», dedicato alle famigliedei piccoli pazientidell’Ospedale Bellaria. Perprenotare scrivere [email protected] otelefonare al 3341477544.«DOPO DI NOI». La Fondazione «Dopo dinoi» invita alla «Cena AsSaggio 2019» che siterrà giovedì 28 alle 20 nella Sala dei 77 alCircolo Arci San Lazzaro (via Bellaria 7). Ladonazione consigliata è di 25 euro. Laprenotazione è obbligatoria telefonandoallo 0515873837.CONVEGNI MARIA CRISTINA. Proseguono gliappuntamenti culturali dell’associazione«Beata Maria Cristina di Savoia». Domanialle 16.30, nella sede di via del Monte 5 lagiornalista Gianna Zagni presenterà il librodi Renato Uguccioni «Sentieri dellamemoria», gente, territorio, bosco,tradizioni della Valle del Savena. FRANCESCA CENTRE. Francesca Centre, in

collaborazione con «Mondo Donna Onlus»promuove incontri su temi sociali. Giovedì28 alle 20.30 nella biblioteca comunale diFuno di Argelato (via Don Francesco Pasti80) Mauro Mazzoni parlerà sul tema«Violenza assistita: il sogno spezzato.Testimonianze di bambini tra le muradomestiche».GRUPPI DI PREGHIERA DI PADRE PIO. Sabato30 alle 15.30 nella chiesa di Santa Caterinadi Saragozza (via Saragozza 59), incontrodi formazione per i Gruppi di preghieraPadre Pio. Sarà possibile prendere ilfascicolo della catechesi per i gruppi2019/2020. SERVI DELL’ETERNA SAPIENZA. L’associazione«Servi dell’eterna sapienza» promuove

incontri guidati dal domenicano padreFausto Arici, nella sede di piazza SanMichele 2. Tema del secondo periodo è «Iprofeti scrittori Amos e Osea». Martedì 26alle 16.30 si parlerà de: «La denunciadell’idolatria».SERRA CLUB. Serra Club Bologna si riuniscegiovedì 28 alle 18.30 a Villa San Giacomo aSan Lazzaro di Savena (via S. Ruffillo 5).Accoglienza, Adorazione, Messa, cena econferenza «L’arte e la Fede», relatriceFrancesca Passerini della Galleria Lercaro.Info: 335334250 – 338293245.POLISPORTIVA VILLAGGIO DEL FANCIULLO.Sono iniziate le iscrizioni per il secondoperiodo delle attività in palestra e piscina alVillaggio del Fanciullo. Le lezioniinizieranno il 4 dicembre e proseguirannofino al 5 marzo 2020. Info: 0515877764,www.villaggiodelfanciullo.com

cultura e societàCENTRO DONATI. Martedì 26 alle 21 nellaSala don Contiero (via San Sigismondo 7A)l’associazione Centro Studi «G. Donati»organizza un incontro su «Voci, esperienze,testimonianze sulla disabilitàall’Università». Ttestimonianze di FabiolaGirneata, Jennifer Pallotta, LucaMozzachiodi, Luca Gioacchino De Sandolicon gli antropologi Cristiana Natali eNicola Bardasi, curatori del libro «Io a loroho cercato di spiegare che è una storiacomplicata la nostra», che raccoglie voci dipersone con disabilità/Dsa dell’Universitàdi Bologna.«ASSOCIAZIONE TINCANI». Martedì 26 alle15.30 all’Istituto Tincani (piazza SanDomenico 3) Cesare Spagna terrà unaconferenza sul tema «Storia della Cassa diRisparmio in Bologna». Ingresso libero.CIRCOLO SAN TOMMASO. Venerdì 29 alle 21nella sede del Circolo culturale SanTommaso (via San Domenico 1) verràeseguita la «Messa dell’Incoronazione» diMozart, a cura del Coro San Tommaso.Info, 3518605184, 0516564809.EMILBANCA. Mercoledì 27 alle 17.30 nellaSala Colonne della filiale Mazzini diEmilbanca verrà presentato il nuovo librodi Giancarlo Naldi «Due frati all’inferno».Colloquierà con l’autore Marco Poli.ETICA ISLAMICA. Famiglie della Visitazione,Piccola Famiglia dell’Annunziata eparrocchie di Sammartini e della Dozzapropongono un percorso di dialoghisull’Islam: incontri per conoscere l’eticaislamica, condotti da Ignazio de Francesco,fratello della Piccola Famigliadell’Annunziata, delegato diocesano per ildialogo interreligioso. Prossimo incontrosabato 30 alle 10 a Bologna (parrocchia diSant’Antonio da Padova a la Dozza) su«Etica delle relazioni sociali». Info:[email protected] DI PACE. L’Associazione«Melograno» organizza sabato 30 alle 16.30una conferenza di Gustavo Gozzi sul tema«I diritti umani nell’Islam. Un confrontocon la tradizione occidentale». L’incontro si

inserisce nel ciclo dedicato a tradizionireligiose e diritti umani dalla «Scuola dipace» promossa da Quartiere Savena,Regione Emilia Romagna, Ufficio per ildialogo ecumenico interreligioso delladiocesi e Servi di Maria di Ronzano. PIEVE DI CENTO. La campagna «I luoghi delcuore» del Fai (Fondo italiano perl’ambiente) che consente di segnalare iborghi più amati e bisognosi di intervento,ha dato a Pieve di Cento la possibilità diconseguire un piccolo contributo per ilrestauro della settecentesca statua dellaMadonna del Rosario di Angelo GabrielePiò, danneggiata dal terremoto del 2012. Lacittà, definita da Roberto Roversi «la piccolaAtene dell’Emilia» ha raccolto 4420 voti(95° posto della classifica nazionale),sufficienti all’erogazione di un contributodi 5000 euro. Merito del comitato cheriunisce il locale gruppo Fai, il Comune e laparrocchia di Santa Maria Maggiore, la cuichiesa collegiata, sta all’origine dellacomunità tanto ricca di storia e di cultura.SANTISSIMO SALVATORE. La Comunitàeucaristica del Santissimo Salvatoreorganizza lunedì 2 dicembre alle 20.30 alTeatro San Salvatore (via Volto Santo 1) unaserata con padre Pat Collins sul tema«Come superare le dipendenze secondoCarl Jung». Padre Collins, vincenziano emembro del Rinnovamento carismatico, èassai conosciuto in Irlanda e all’estero comepredicatore ed ecumenista. È membrofondatore dei corsi Alpha in Irlanda e dellaComunità New Springtime per la nuovaevangelizzazione. Info: Maddalena,3395900573; Carmine, 3476768657;Paolo, 3281735013.

musica e spettacoli«CANTA BO». Si conclude venerdì 29 il«Festival Corale CantaBO 2019»,organizzato dall’Associazione emiliano–romagnola cori. Alle 21, nella chiesa deiSanti Bartolomeo e Gaetano (StradaMaggiore 4) «Winter Themed Concert» delgruppo irlandese degli «Anuna», concertoparzialmente natalizio, con branitradizionali inglesi e irlandesi e in gaelico,«secular music» e composizioni inedite acura di McGlynn.FANTATEATRO. Sabato 30 alle 16.30 nellaSala «Biagi D’Antona» di Castel Maggiore(via La Pira 54), per la rassegna TeatroRagazzi, rappresentazione teatrale diFantateatro: «L’apprendista Babbo Natale».Prevendite online su www.vivaticket.it e nelcircuito Vivaticket.TEATRO FANIN. Al Teatro Fanin di SanGiovanni in Persiceto (piazza Garibaldi 3)venerdì 29 alle 21 verrà presentato«Lasciami volare papà», evento gratuitopartrocinato da «Imex» Giampietro x «EmaPesciolino Rosso onlus». Sabato 30 alle 21la «Scuola di danza Arabesque» presenta «Illago dei cigni» e «La bella e la bestia».Domenica 1 dicembre alle 16.30Fantateatro presenta «La reginaCarciofona».

Pastorale giovanile. «Dare casa al futuro»,meeting dedicato all’oratorio a Villa San Giacomo

ra le eredità del Sinodo dei Giovani, una delle più promettenti ecariche di fecondità è quella che ci invita a riflettere sullanecessità di generare nuove modalità di vita fraterna. In tutte le

nostre istituzioni dobbiamo sviluppare e potenziare molto di più lanostra capacità di accoglienza cordiale, perché molti giovani chearrivano presso di noi si trovano in una profonda situazione diorfanezza, alla quale dobbiamo rispondere creando spazi fraterni eattraenti, dove si viva con un senso. Questo invito ci ha spinto aripensare al tema dell’oratorio, rinnovandolo alla luce dell’oggi.Vogliamo condividere il cammino di riflessione fin qui fatto erilanciarlo, martedì 3 dicembre alle 20.45 a Villa San Giacomo (viaSan Ruffillo 5, Ponticella di San Lazzaro di Savena) dove si terrà ilprimo meeting sull’oratorio; il titolo sarà proprio: «Dare casa alfuturo». Sono invitati i coordinatori di Estate Ragazzi, gli educatoridelle Medie e dei giovanissimi, gli operatori dei Doposcuola e deglioratori, e tutti coloro che sono interessati all’argomento.

Servizio diocesano Pastorale giovanile

T

«il Pettirosso». L’annuale Mercatino di Nataledi via Indipendenza è ai blocchi di partenza

nche quest’anno, come daben 13 anni, l’associazione«Il Pettirosso» è ai blocchi di

partenza per dare il via al«Mercatino di Natale». Durantetutto l’anno lavoriamo nellasperanza di poter realizzare queiprogetti ambiziosi chel’associazione propone a chi vienea far visita al Mercatino. Fra iprogetti per il 2019–2020: la 2ªannualità del Rop–Paraguay conl’associazione Cbm–Italia (unprogetto importante per salvaredalla cecità i bimbi natiprematuri), il progetto «Un Nataleper Aleppo», il «Progetto Corallo»

per «Gli Amici di Luca», un aiuto asuor Bertilla per il pranzo deipoveri e tramite il Cefa abbiamoadottato una mamma e il suobambino in Mozambico per unanno. Noi siamo orgogliosi diportare avanti questa beneficenzae vogliamo continuare. Dateci unamano venendo a visitare il nostroMercatino in via Indipendenza, asinistra guardando la Cattedrale diSan Pietro, nei giorni 1–7–8–14–15–21–22 dicembre e soprattuttoricordando che è Natale epossiamo fare grandi cose quandovogliamo bene agli altri.

Valeria Cané, «il Pettirosso»

A

12Porte. Le anticipazionidella prossima settimana

icordiamo che «12Porte», ilsettimanale televisivo diinformazione e

approfondimento circa la vitadell’arcidiocesi è consultabile sulproprio canale di «Youtube»

(12portebo) e sulla propria pagina Facebook. In questidue social è presente l’intero archivio della trasmissionee sono inoltre presenti alcuni servizi extra, come alcuneomelie integrali dell’arcivescovo Matteo Zuppi ed alcunifocus circa la storia e le istituzioni della Chiesapetroniana. Nella prossima puntata si parlerà, tra l’altro,della benedizione della nuova tomba di monsignorEnelio Franzoni e del monumento che, per iniziativa de«L’albero di Cirene», ricorderà le donne vittime di tratta.È possibile vedere 12Porte il giovedì sera alle 21.50 suTele Padre Pio (canale 145); il venerdì alle 15.30 su Trc(canale 14), alle 18.05 su Telepace (canale 94), alle19.30 su Telesanterno (canale 18), alle 20.30 su Canale24 (canale 212), alle 22 su E’ tv–Rete 7 (canale 10), alle23 su Telecentro (canale 71); il sabato alle 17.55 su Trc(canale 15) e la domenica alle 9 su Trc (canale 15) e alle18.05 su Telepace (canale 94). Gli orari sono passibili dimodifica nelle varie emittenti per esigenze di palinsesto.

R

Sovvenire. Oggi giornataper l’aiuto ai sacerdoti

ggi è la Giornata nazionale disensibilizzazione sulle Offerteper il sostentamento del clero

diocesano. Per realizzare un progettosono necessarie tante cose e tra queste,risorse e persone. Nella comunità cri-

stiana quando si vogliono realizzare dei progetti, il ruoloprimario è del sacerdote, non certo perché è il più bravoo il più preparato ma perché è il punto di riferimento, ilgarante e la guida della comunità. Sostenere un sacerdotesignifica permettergli di dedicarsi a pieno servizio per lacomunità, per continuare a realizzare progetti che aiutinoad incontrare Dio, a far incontrare le persone e ad educa-re alla comprensione del senso e del valore della vita. Èpossibile sostenere con un’offerta i circa 34mila sacerdo-ti italiani. Il materiale informativo che si trova nelle par-rocchie oppure le indicazioni e le informazioni date nelsito www.insiemeaisacerdoti.it aiuteranno a ricordare lequattro modalità. È bello pensare che dopo tanti proget-ti realizzati c’è certamente qualcuno che ancora ne realiz-zerà tanti altri ed è bello ricordare che nei gesti quotidia-ni di un sacerdote che realizza progetti, c’è l’amore di Dio!

Gli incaricati diocesani del Sovvenire della Regione Emilia Romagna

O

Lezione, la ragionedavanti ai miracoli

Istituto Veritatis Splendor

a ragione davanti ai miracoli» è il te-ma che martedì 26, alle 17.10, sarà al

centro della videoconferenza del Master inScienza e Fede. In cattedra, don Hrvoje Relja.Rilanciata dalla sede dell’Ivs (via Riva Reno57), la lezione, che si tiene a Roma, è inseri-ta nel Master promosso dall’Ateneo Pontifi-cio Regina Apostolorum in collaborazionecon l’Ivs (info e iscrizioni: tel. 0516566239),rivolto a chi vuole approfondire il rapportotra scienza e fede, tema con cui ci si deve con-frontare sempre più spesso.

Monica D’Atti, pellegrina in Terra Santa l Museo della Beata Vergine di San Luca (piazza diPorta Saragozza 2/a) giovedì 28 alle ore 18, verrà pre-

sentato il libro di Monica D’Atti: «Rotta per Gerusalem-me. Un pellegrinaggio dall’Italia alla Terra Santa». Moni-ca D’Atti e Franco Cinti, illustrano, con parole e immagi-ni, l’esperienza del pellegrinaggio, dall’autrice ripetutapersonalmente, sulla rotta storica medievale fino ad Hai-fa, poi a piedi seguendo il percorso bimillenario fino aGerusalemme. Il pellegrinaggio di Monica D’Atti è pre-sentato dalla Confraternita di San Jacopo di Compostelae dal Centro studi per la cultura popolare, nel quadrodella XVI edizione della Festa internazionale della Storia.Anche questa presentazione segue un preciso filo con-duttore, che ha guidato le scelta degli eventi al Museo del-l’ultima stagione: memoria, racconto, tradizione.

A

«Incontri esistenziali»er iniziativa di «Incontri esistenzia-li» martedì alle 21 nell’Auditorium

Illumia (via De’ Carracci 69/2) incontrocon il giornalista e scrittore Fausto Bi-loslavo, sul suo libro «Guerra, Guerra,Guerra. Il primo caduto di ogni guerraè la verità»; conduce Pier Paolo Bellini.La carriera di Biloslavo è cominciata nel1982 seguendo la guerra nel Libano co-me fotografo ed è proseguita come gior-nalista nelle guerre in Afghanistan, neiBalcani e nella Kabul liberata dai tale-bani. Nel 2011 fu l’ultimo giornalista i-taliano ad intervistare Gheddafi.

P

Gli anniversaridella settimana

25 NOVEMBRE Ghetti monsignor Amedeo(1962) Bondì don Oreste (1971) Stefani don Benito (2012)

26 NOVEMBRE Brini don Ferdinando (1952)

27 NOVEMBRE Grieco don Nicola, salesiano(2004)

28 NOVEMBRE Zecchetto padre BiagioAntonio, francescanocappuccino (1987) Fantuzzi don Amedeo (1994)

29 NOVEMBRE Mazzocchi don Amedeo (1956)

30 NOVEMBRE Preda don Anacleto (1955) Cavina don Antonio (1956) Minelli don Giuseppe (1985)

1 DICEMBRE Monari don Carlo (1983)

in memoria

Domenica24 novembre 2019

BOLOGNA 7SETTEnotizie

[email protected]

AUDITORIUM GAMALIELE via Mascarella 46 La première etoile 3737843659 Ore 15.30 (ingr.gratuito)

ANTONIANO v. Guinizelli Tutti i ricordi 051.3940212 di Claire

Ore 15 – 17 – 19Una canzoneper mio padreOre 20.45

BELLINZONA v. Bellinzona L’uomo del labirinto 051.6446940 Ore 16 – 18.30 – 21

CHAPLIN P.ta Saragozza Cetto c’è 051.585253 senzadubbiamente

Ore 16.30 – 18.45 – 21

GALLIERA v. Matteotti 25 Tulipani 051.4151762 Ore 16

C’era una voltaa... HollywoodOre 18 – 21.30

ORIONE v. Cimabue 14 Il segreto 051.382403 della miniera

Ore 15Oltre la buferaGli ultimi annidi Giovanni MinzoniOre 16.35AspromonteLa terra degli ultimiOre 18.15 – 21.15Il reggipettoOre 19.45

PERLA v. S. Donato 38 Martin Eden 051.242212 Ore 16 – 18.30 21

POP UP CINEMA BRISTOL v. Toscana 146 La Belle Epoque 051.477672 Ore 16.15 – 18.30 – 21

TIVOLI v. Massarenti 418 Motherless Brooklyn051.532417 I segreti di una città

Ore 20.30

CASTEL D’ARGILE (Don Bosco) v. Marconi 5 Downton Abbey 051.976490 Ore 17.30 – 21

CASTEL S. PIETRO (Jolly) v. Matteotti 99 Ailo. Un’avventura 051.944976 tra i ghiacci

Ore 16 – 18 – 21

CENTO (Don Zucchini) v. Guercino 19 Parasite 051.902058 Ore 16 – 21

CREVALCORE (Verdi) p. Porta Bologna 13 A spasso col panda 051.981950 Ore 16

Downton AbbeyOre 18.30 – 21

LOIANO (Vittoria) v. Roma 35 L’uomo del labirinto 051.6544091

S. PIETRO IN CASALE (Italia) p. Giovanni XXIII Chiuso 051.818100

VERGATO (Nuovo) v. Garibaldi Le ragazze 051.6740092 di Wall Street

Ore 21

le sale della comunitàA cura dell’Acec–Emilia Romagna

«La première etoile»

cinema

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vangelizzare,annunciare Gesù, «fareesperienza di Dio..».

Bello, ma come si fa? «La Chiesa esiste perevangelizzare». Ma chi lodeve fare? Il Papa, i Vescovi,i preti? Certo, ma non solo:alla «Tre Giorni del clero» aBologna, si è detto che«bisogna puntare sullatestimonianza dei laici». Unbel cambio di paradigmarispetto ad una Chiesaidentificata spesso solo nelclero. In «Senza sposi nonc’è Chiesa» monsignorRocchetta scrive cheMatrimonio e Ordine sonoChiesa insieme neltestimoniare e annunciare

Gesù. Si sperimentano cosìnuove modalità diannuncio, «germogli» che sidiffondono nelle case deglisposi che aprono la porta eaccolgono chi ha sete diconoscere Dio. È la «Chiesadomestica» che «si fa carne»in un ambiente accogliente,familiare e di ascolto: èl’esperienza delle Comunitàfamiliari diEvangelizzazione, da oltredieci anni a Sant’Antonio diSavena a Bologna e in oltre200 parrocchie in Italia.Quante persone, spesso aimargini della Chiesa, hannocosì sentito ardere il cuoreper Gesù! Sono 70–80 lepersone che vengono a

pregare nelle case degli sposiogni settimana, ma sonopoche rispetto a tutte quelleche potrebbero conoscere inmodo nuovo Gesù. Oggi c’èbisogno di un «secondoprimo annuncio»! Da qui laproposta di un «Percorso diEvangelizzazione» intitolato«Ciascuno di noi è unamissione nel mondo», chefornisca un aiuto acomunicare la fede negliambienti di vita in cuiabbiamo relazioni con glialtri, a creare rapporti divicinanza e prossimità,dando indicazioni concreteper evangelizzare ed essereevangelizzati a nostra volta,creando rapporti di

fraternità fra di noi e con ilSignore Gesù, fino a portaretutti a sentirsi fratelli esorelle nella Chiesa davantialla mensa eucaristica. IlPercorso, in continuità conil convegno del 2 marzoscorso «Una Chiesa inuscita: Parrocchia inMissione», è articolato su 9incontri, dal 1 dicembre alle11.15 nella parrocchia diSant’Antonio di Savena (viaMassarenti 59); alle 10 cisarà la Messa. Sarà unaformazioneall’evangelizzazione, conpreghiera e canti di lode eringraziamento etestimonianze. Calendario:1 dicembre «Chiamati ad un

improrogabilerinnovamento”; 15dicembre: «Evangelizzatoricon Spirito»; 19 gennaio::«Da persona a persona»; 2febbraio: «Evangelizzatoriche pregano»; 16 febbraio:«Far parlare lo Spirito che èin noi»; 1 marzo: «Servireper evangelizzare»; 15marzo: «Dire Gesù: ilKerigma»; 29 marzo:«Accompagnare le personeall’incontro con Gesù»; 19aprile: «Fare Chiesa in casa». L’appuntamento per tutti èper domenica prossima 1dicembre. Vi aspettiamo !!!

Paola e Danilo, sposinella parrocchia

di Sant’Antonio di Savena

E

Portici, firmato il protocollo d’intesa in comuneUn passo verso il riconoscimento dell’Unesco

Un momento dellaProlusione di

quest’anno

DI MARCO PEDERZOLI

a dunque preso il via ilnuovo Anno accademicodella Facoltà Teologica

dell’Emilia Romagna, con laProlusione di mercoledì pomeriggionell’Aula magna del Seminarioarcivescovile. Dopo i saluti delpreside della Facoltà, monsignorValentino Bulgarelli, ha preso laparola il cardinale portoghese JoséTolentino de Mendonça che dal 1°settembre dell’anno scorso è a capodell’Archivio e della BibliotecaApostolica vaticana. Desiderare,stupirsi, comprendere, ricercare ecredere. Ecco le cinque parole che ilcardinale ha utilizzato per descriverei doveri formativi di una Facoltàteologica, ma anche la disposizionedi spirito e mente di chi – a variotitolo – fa parte della comunitàaccademica. «Una Facoltà è unluogo per imparare a desiderare –ha detto il cardinale de Mendonça –. L’incontro con il desiderio ciobbliga a domandarci chi sono io equal è il mio cammino. Per questola nostra vita raggiunge il suo sensosolo quando avvertiamo l’autenticodesiderio di assumerecompletamente, su noi stessi, ancheil rischio». Autore, fra molti altri, dellibro «Il tesoro nascosto. Per un’arte

della ricerca interiore», l’arcivescovolusitano ha commentato il verbo«stupirsi» alla luce dell’intrinsecaricerca della bellezza che caratterizzal’essere umano. «La vita noncomincia dall’etica, ma dall’estetica.Procede non per obbligo, ma graziealla forza dell’attrazione – haaffermato il cardinale – . La vita inUniversità non è statica, ma e–statica. Germoglia da una bellezzache è capace di illuminarci». Tutti iluoghi di apprendimento, per ciòstesso, sono basati sullacomprensione di quanto vieneassimilato. Ognuno di noi, infatti,impara dopo aver ricevuto unmessaggio ed averlo elaborato ma,ancor prima, compreso. «A benpensarci, è un po’ quello che ci

accade nella relazione con un cane:così come un testo, con lui nonintavoleremo una discussione, ma cicomprenderemo solorelazionandoci con lui. Esistono duemodi fondamentali di apprendere –ha fatto notare il cardinale deMendonça – : per iniziazione, com’ètipico in una Università; oppure perimmersione, perché tutto e tutti inuna Facoltà possono essere fonte diinsegnamento». Poi la ricerca, trattodistintivo tanto dello studiosoquanto del credente ma – aben vedere – di ogni essereumano, misteriosamenteindotto a scovare qualcosache avverte come superiorea se stesso. «Ci si fa pococaso, ma due condizioni che

potrebbero apparirci quasiantitetiche procedono in realtà dipari passo. Si tratta dello sbaglio edell’invenzione. Entrambi – illustrail cardinale – costituisconol’esperienza dell’incompiuto». Ognicredente, per il fatto stesso dicredere, di per sé rischia. Questo ilpunto conclusivo toccatodall’Archivista e Bibliotecariovaticano, che ha parlato dellateologia come dello strumento per«imparare l’arte del rischio». Da sette

anni impegnato come direttore deilavori della «Sagrada Familia», JordiFaulì ha accompagnato gli uditoriall’interno, sopra ed anche dentro lacelebre basilica e, in qualche modo,nella mente del suo ideatore AntoniGaudì. «Realizzare qualcosasignifica, in definitiva, allineare lalegge architettonica a quella dellanatura – ha detto –. Non è un casoche ammirando la navata centrale siabbia la sensazione di camminare inuna foresta, fra le ramificazioni delle

colonne e la luce che penetranell’edificio. Dentro e fuori tuttorichiama a Cristo: dall’orientamentoverso l’altare alla guglia più alta,dedicata al Figlio di Dio – haevidenziato –. Natura, Sacre scritturee liturgia si sono fuse nella mente diGaudì e nella creazione delle forme.Senza copiare, ma aggiungendocreazione alla creazione. Tre facciateriassumono la vita di Gesù – haconcluso Faulì – dando a chi entrauna suggestione interiore differente

a seconda che facciail suo ingresso dallaquella dellaNatività, dellaPassione o dellaGloria».

H Fter, un anno accademicoa base di audacia e creatività

A sinistra,portici diBologna; quiaccanto dasinistral’architettoJordi Faulì, adestra ilcardinale JoséTolentinoCalaça deMendonça,relatori allaProlusioneall’Annoaccademicodella Facoltàteologicadell’EmiliaRomagna

Un percorso formativo per l’evangelizzazione dei laici

L’Aula Magnadel Seminarioarcivescovileha ospitatola Prolusione cheha inauguratoil percorso per il2019/2020, conla partecipazionedell’architettocapo della«SagradaFamilia»e dell’Archivistae Bibliotecariovaticano

La parrocchia diSant’Antonio diSavena propone 9incontri, a partiredall’1 dicembre,per comprendere eimparare insiemeche «ciascuno dinoi è una missionenel mondo»

n nuovo passo in avanti per l’in-gresso dei portici di Bologna nellalista del patrimonio mondiale U-

nesco. E’ quanto è avvenuto lo scorso lu-nedì nella Sala di Giunta di Palazzo D’Ac-cursio, quando i rappresentanti dei sog-getti che compongono la Cabina di Regiaper la promozione della candidatura han-no posto la loro firma sul Protocollo d’in-tesa. In esso sono contenute le norme d’at-tuazione, monitoraggio e aggiornamentodel Piano di gestione del sito seriale «I por-tici di Bologna». Per l’arcidiocesi ha postola sua firma monsignor Giovanni Silva-gni, Vicario generale per l’amministrazio-

ne. Lo hannopreceduto Virgi-nio Merola, sin-daco di Bolognae della Città me-tropolitana; Ste-fano Bonaccini,presidente dellaRegione EmiliaRomagna; Fran-cesco Ubertini,rettore dell’AlmaMater; CorradoAzzollini, diret-tore SegretariatoRegionale del

Ministero per i beni culturali e per il turi-smo per la regione e Cristina Ambrosini,Soprintendente archeologia, belle arti epaesaggio per la città metropolitana e leprovince di Modena, Reggio Emilia e Fer-rara. Si sono uniti alla firma Maurizio Roc-ca, direttore sede di Bologna Banca d’Ita-lia; Carlo Monti, presidente della Fonda-zione Cassa di Risparmio di Bologna; En-rico Ratti, direttore generale Fondazionedel Monte di Bologna e Ravenna; Danie-le Passini, vicepresidente Camera di com-mercio industria artigianato e agricolturadi Bologna; Alessandro Alberani, presi-dente Acer – Azienda Casa Emilia Roma-gna di Bologna; Claudio Domizi, genera-le di Brigata – Comandante Legione Ca-rabinieri Emilia Romagna e Celso De Scril-li, presidente di Bologna Welcome.

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Tra i firmatarimonsignorSilvagni per ladiocesi, ilsindaco Merolaper la città e ilrettoredell’AlmaMater Ubertini

primo piano8 BOLOGNASETTE

Domenica24 novembre 2019