svelati i piani segreti usa per la base de la maddalena · caro messaggero, ho 40 anni e da 15 vivo...

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Mensile della Regione Sardegna per gli emigrati ANNO XXXVII / OTTOBRE 2005 N. 10 Spedizione in abbonamento postale - 45% - Art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Cagliari (tassa riscossa - taxe perçue) Poste italiane tariffa pagata DCO/D.E./3139/02 del 25.03.2002 Il Cagliari cambia tre allenatori in tre partite pag. 14 pag. 30 CULTURA SPORT pagine 5-6 Svelati i piani segreti USA per la base de La Maddalena Silenzio del Governo sulla sperimentazione di armi a Capo Teulada SERVITÙ MILITARI SPECIALE EMIGRAZIONE pagine 16-17 Cinema sardo in lutto per la scomparsa di Fiorenzo Serra La riscoperta di Eleonora sovrana e legislatrice Un convegno a Padova nello storico Palazzo “Il Bo”, organizzato dal circolo dedicato alla giudicessa sarda Anche se manca l’ufficialità si conoscono persino i dettagli del progetto - Nell’isola di Santo Stefano un nuovo molo lungo 180 metri potrà accogliere oltre ai sottomarini anche incrociatori e cacciatorpediniere dotati di armamenti nucleari - Soru contrario all’ampliamento della base della Maddalena chiede agli Stati Uniti di andar via da amici - Nuove denunce del Presidente della Regione per le sperimentazioni di armamenti nel poligono di Capo Teulada - Il silenzio del ministro della Difesa - Un’imponente esercitazione navale nonostante il parere contrario del Comitato Misto Paritetico Nelle mani delle donne le chiavi per il rilancio e la crescita dei circoli Delegate da tutto il mondo si sono incontrate in occasione del convegno su Eleonora d’Arborea

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Mensile della Regione Sardegna per gli emigrati

ANNO XXXVII / OTTOBRE 2005 � N. 10

Spedizione in abbonamento postale - 45% - Art. 2 comma 20/b legge 662/96Filiale di Cagliari (tassa riscossa - taxe perçue)

Poste italiane tariffa pagata DCO/D.E./3139/02 del 25.03.2002

Il Cagliari cambiatre allenatoriin tre partite

pag. 14 pag. 30

CULTURA SPORT

pagine 5-6

Svelati i piani segreti USAper la base de La Maddalena

Silenzio del Governosulla sperimentazionedi armi a Capo Teulada

◗ SERVITÙ MILITARI

◗ SPECIALE EMIGRAZIONE

pagine 16-17

Cinema sardo in luttoper la scomparsadi Fiorenzo Serra

La riscoperta di Eleonorasovrana e legislatriceUn convegno a Padova nello storico Palazzo “Il Bo”,

organizzato dal circolo dedicato alla giudicessa sarda

Anche se manca l’ufficialità si conoscono persino i dettagli del progetto - Nell’isola di Santo Stefano un nuovo molo lungo 180 metripotrà accogliere oltre ai sottomarini anche incrociatori e cacciatorpediniere dotati di armamenti nucleari - Soru contrario all’ampliamento

della base della Maddalena chiede agli Stati Uniti di andar via da amici - Nuove denunce del Presidente della Regioneper le sperimentazioni di armamenti nel poligono di Capo Teulada - Il silenzio del ministro della Difesa -

Un’imponente esercitazione navale nonostante il parere contrario del Comitato Misto Paritetico

Nelle mani delle donnele chiavi per il rilancioe la crescita dei circoli

Delegate da tutto il mondo si sono incontratein occasione del convegno su Eleonora d’Arborea

Lettere al Giornale2 � OTTOBRE 2005

Cerca parentiin America Latina

Caro Messaggero Sardo,mi chiamo Paola Uccheddu e

abito a Teulada, in provincia diCagliari.

Sono da diversi anni alla ricercadi notizie riguardanti i miei paren-ti emigrati in America Latina, pre-sumibilmente negli anni 1897-1898. In questi anni, secondo rife-rimenti storici, il flusso migratorioera diretto nel Minas Gerais, inBrasile. Non è comunque da esclu-dere che in seguito, possano esser-si spostati in altri stati dell� Ameri-ca Latina.

Questi sono i loro nomi:Toro Antioco nato a Teulada nel

1865; Sois Maria Monserrata -Teulada 1866; Toro Pietrina - Teu-lada 1887; Toro Salvatore - Teula-da 1889;Toro Emanuele Salvatore- Teulada 1892; Toro Emanuele -Teulada 1894; Toro Giuseppe -Teulada 1897.

Chi fosse a conoscenza di loronotizie, può scrivermi al seguenteindirizzo:

Paola UcchedduVia Regina Margherita, 9

09019 Teulada (Cagliari) Italia � Tel.070/9270473

Cara Paola,abbiamo pubblicato la sua lette-

ra sperando che possa esserled�aiuto nella sua ricerca.

La scomparsadella zia una perditaper la cultura

Caro messaggero,ho 40 anni e da 15 vivo a Geno-

va; sono sposata con un genovesee ho due splendidi bambini, ma aSelargius ho lasciato il mio cuore etutti i miei cari. Come ogni sardo,ho tanta nostalgia della mia terraanche se torno due volte l�anno pertrovare i genitori e in particolaremia zia gravemente malata, madopo solo un mese che mi trovavocon i miei cari, il 1° agosto mia ziaci ha lasciato.

È per lei che ho deciso di prende-re carta e penna e scriverti: mia ziasi chiamava Fedora Putzu, una per-sona esemplare molto conosciuta aSelargius perché vicepresidentedella Proloco e inoltre un elemen-to principale per il famoso Matri-monio Selargino. Lei era proprie-taria dell�antico vestito della sposae dei suoi preziosi gioielli utilizza-ti nella cerimonia del MatrimonioSelargino. A lei ricorrevano variecase editrici per scrivere i libri suiricordi e tradizioni sarde. E ora leinon c�e più. Lascia un vuoto im-menso e io ti prego di pubblicare lasua foto per ciò che lei ha fatto edato a me e tutta Selargius.

Daniela PutzuGenova

Cara Putzu,abbiamo pubblicato la sua acco-

rata testimonianza di affetto masiamo spiacenti di non poter utiliz-zare la foto che ci ha inviato.

I ravioli con l�uvetta

Caro Messaggero Sardo,Abbiamo trovato la ricetta dei

ravioli con l�uvetta! È una ricettadella Gallura (logusantu). Una let-trice di Varese mi ha scritto permandarmi la ricetta: ripieni di ri-cotta con l�aggiunta d�uvetta, fattipoi friggere e serviti con miele. EtVoilà.

Siamo tanto contenti, abbiamoprovato che il �Tam-Tam� sardofunziona ancora.

Caro Messaggero,sono una vostra lettrice da poco tempo e vi scrivo per far sapere a tutti quanto soffre un�immigrato.

La nostalgia della tua terra della tua gente ti assale ogni volta che ti accingi a partire e questa ti ac-compagna costantemente, ti fa soffrire quasi a far fermare il tuo cuore. Spesso mi paragono ad un al-bero esotico trapiantato a forza in un paese nordico fino a quando vivrà?

Mi chiamo Franca Sanna, sono nata a Domus de Maria (Cagliari) ho 47 anni, manco dal paese ormaida 32 anni. Pensate forse che la nostalgia sia diminuita, ebbene no, anzi aumenta ogni anno che passa.

Fino a 14 anni fa vivevo a Torino, là vivono anche i miei fratelli e anche loro come me soffrono perle radici recise ma con una differenza: «Loro vanno tutti gli anni in Sardegna in vacanza» Ed io? Iono. Sono sposata con un siciliano che amo molto. Sua madre vive a Torino e le nostre vacanze da 14anni si fanno regolarmente a Torino. Di più non possiamo permetterci. Io dico sempre: «la Sardegna èper i ricchi». Ci vogliono troppi soldi. Affittare una casa il che non è poco, il viaggio costa e poi deviviverci almeno 3 settimane, si aimé per noi è troppo. Non mi resta che continuare a sognare, infattispesso sogno la casa dove abitavo da piccola fuori dal paese vicino al fiume circondata dalla natura,ma appunto rimane solo un sogno.

Qui in Belgio ho cercato di ricostruire l�habitat che avevo, lì ho piantato i fiori, il salice piangente,la passiflora e il glicine. Mio padre era contadino ed io ho insegnato a mio marito ad esserlo anche luiin qualche modo così ora abbiamo un orto biologico e devo dire con nostra gioia e gran stupore deivicini produce molto bene. A volte d�estate quando c�è il vento sento l�odore forte dei pini, chiudo gliocchi e immagino di essere a Santa Margherita di Pula nella pineta.

Il nostro sogno più grande è di tornare a vivere in Sardegna.Se mio marito trovasse un lavoro verremmo subito ma tutto rimarrà un sogno.E continuando a sognare la Sardegna il mio cuore continuerà a battere in attesa di ritornarci, chissa

magari in vacanza. Devo smettere di scrivere, altrimenti piango. Mi manca da morire la mia terra, lamia gente e tutto ciò che mi lega a voi.

Caro Messaggero ciao e speri di rivederci presto.Franca Sanna

Leeuwerikstraat 28 - 3600 Genk - Belgio

Pubblichiamo la sua lettera senza aggiungere altro

Con il tempo la nostalgia cresce

Ecco che cosa è mantenere le tra-dizioni ed è pure tradizione di fa-miglia di leggere il MessaggeroSardo.

Un giorno un mo amico disse:«Per sapere dove si va bisogna sa-pere da dove si viene» e ha dettouna grande verità.

Giuseppe SotgiuVia Molfino 1/3a - 16154 Genova

Caro Sotgiu,grazie per la segnalazione.

I cent�annidella zia suora

La notizia è talmente bella cheho piacere di comunicarvela.

Una nostra zia suora ha compiu-to 100 anni il 5 settembre. Si trattadi Madre Gemma Cotzia  dellesuore di clausura di Alghero. È sta-ta fatta una grande festa in suo ono-re erano presenti diverse autoritàtra le quali anche il Sindaco di Al-ghero.

La notizia è stata pubblicata an-che su L�Unione Sarda.

Per concludere la cosa che ci hapiù colpito è che nonostante i suoi100 anni la zia Suora ha mantenu-to una lucidità di mente ed unacondizione fisica davvero sorpren-dente.

La voce squillante ed allegra nonfa assolutamente immaginare acosì tanti anni.

Cordiali saluti Monica Olla

Cara Monica,pubblichiamo la sua lettera no-

nostante sia priva di indirizzo.

Dove è nato Gramsci

Caro Messaggero sardo,prima di tutto grazie per la com-

pagnia che ci fai e per tutte le bellenotizie che ci fai arrivare con pun-tualità dalla Sardegna. Io manco daAles dal 1959 e vorrei sapere se èvero che Antonio Gramsci è natoad Ales.

Spesso mi trovo ad affrontareanimate discussioni con chi negaquesto fatto.

Volevo anche chiederti se puoiinviare il giornale a una nostra con-terranea in Piemonte.

Fernando Zaruvia P. Godetti 12

Rivarolo Canadese

Caro Zaru,Antonio Gramsci è nato ad Ales.

Ha poi vissuto per un certo tempoa Ghilarza e ciò puo� indurre qual-cuno a fare confusione. Per quan-to riguarda l�altra richiesta abbia-mo attivato l�abbonamento.

Il costo dei trasporti

Caro Messaggero Sardo,il ritmo della vita quotidiana ha

ripreso ormai il suo normale tram,tram. Le vacanze sotto il sole diSardegna non sono che un ricordo.Certo é stato molto duro ritrovare ilmondo del lavoro dopo averlo di-menticato completamente durantetre settimane. Tutti gli anni rientroal mio paese natale, Orosei, doveho trascorso la mia giovinezza, perricaricarmi di energia necessaria atrascorrere i rigori dell� inverno:freddo e nebbie che ti fanno di-menticare i colori della natura e delcielo.

A volte mi chiedo se le vacanzein Terra nostrana resteranno unarealtà o diventeranno anche questeun ricordo. Tutti gli anni, per unacosa o per l�altra, si pagano i bi-glietti della nave sempre più cari:quest�anno abbiamo pagato il 45%in più dell� anno scorso. Impossi-bile non andare in escandescenzequando ricevi il foglio delle preno-tazione. Quando ti informi ulte-riormente sul perché di questo au-mento la risposta è che si eranosbagliati l�anno prima: avevamopagato molto meno malgrado l�au-mento. Si parla tanto di continuitàterritoriale ma la realtà è che si fasempre più marcia indietro e laSardegna diventerà esclusivamen-te terra dei VIP. Con questo miomessaggio spero che altri conterra-nei possano esprimersi e far capirea quelli che sono in cima alle pira-mide che vivere fuori della propriaTerra non è certo un piacere. Pen-so che si rendano anche conto chetornare alla Terra almeno una vol-te l�anno è per noi anche un dove-re di famiglia. Non mi prolungo ul-teriormente e chiedo al Messagge-ro se è possibile spedire il mensilea mio cognato il quale dopo il tra-sloco non si è mai preoccupato diinviare il suo nuovo indirizzo, vor-rei fargli una sorpresa.

Distintissimi saluti e semprebuon lavoro.

Frank Lupino266 Le Berlion - Villieu - France

Caro Lupino,pubblichiamo la sua civilissima

protesta sul costante aumento delcosto dei trasporti marittimi, maanche aerei. La sua è l�ultima ditantissime lettere � spesso moltodure � con cui i nostri lettori de-nunciano veri e propri soprusi. Nelnumero di settembre abbiamo pub-blicato uno specchietto sulle trattein cui si applica la continuità ter-ritoriale e sulle tariffe che DEVO-NO essere applicate. Purtropponon si è ancora riusciti a varareuna continuità territoriale maritti-ma. Ma le Federazioni dei circolisardi hanno fatto accordi con leprincipali compagnie di naviga-zione per applicare anche agliemigrati e ai loro familiari le tarif-fe scontate previste per i residenti.Da quello che ci segnalano moltolettori, però, le agenzie di viaggionon applicano queste tariffe. Sug-geriamo di rivolgersi alla Federa-zione del proprio paese (indirizzosi trova, a mesi alterni, nella se-conda pagina del giornale) per sa-pere come comportarsi.

Abbiamo riattivato l�abbona-mento a suo cognato.

Ricerche parentiin Argentina Caro Messaggero,

sono Osvaldo Ignazio Mulargia,sono un lettore del MessaggeroSardo, sono lieto di comunicareche ho fatto una ricerca in internetsulla richiesta della signora Cateri-na Urigu, e nell�elenco telefonicoho trovato il recapito telefonicodella sua cugina, Armonia Giocon-da Urigu. Ci siamo incontrati, le hoportato a casa Il Messaggero Sardonel quale è stata pubblicata la let-tera della sua parente.

Lei non riceve il giornale né hacontatto con i Circoli Sardi. Vor-rebbe ricevere il giornale e comu-nicare con suoi parenti, ma esisteun piccolo problema: non parla ita-liano, comunque non sarebbe pro-blema nel quartiere dove abita cisono molti emigrati italiani (anchemolti sardi) e numerose associa-zioni italiane. Il suo indirizzo èArmonia Giocosa Urigu, Manuie-la Pedraza 2387 � Lanos � BuenosAires.

Mio padre era originario di Sedi-ni. In paese risiedono miei zii emolti amici.

Per chi desidera scrivermi il mio

indirizzo è: [email protected]

 Osvaldo Ignazio MulargiaRamos Mejias - Argentina

 

Caro Mulargia,grazie per la preziosa collabo-

razione. Abbiamo attivato l�abbo-namento alla signora Urigu e sia-no certi che il giornale la aiuterà arafforzare i legami con la sua ter-ra d�orogine.

Orgoglio di padre

Caro Messaggero,sono un padre orgoglio dei suoi

figli. Vi sarei grato se pubblicastequesti articoli. Il più grande Rai-mondo è laureato in legge e fa l�av-vocato penalista, il secondo Mi-chael è campione di taekwon-dodella Bassa Sassonia. Colgo l�oc-casione per segnalarvi il mio nuo-vo indirizzo.

Gemiliano DianaEichlage 20

Hondelage � Germania

Caro Diana,comprendiamo il suo orgoglio

ma non possiamo tradurre e pub-blicare gli articoli del �Westfale-post� dedicati ai suoi figli. Ci com-plimentiamo con lei e pensiamoche la pubblicazione della sua let-tera sia sufficiente ad appagare lasua richiesta.

Turismo e disservizi

Caro Messaggero sardo, ci rivol-giamo a te.

Noi non sappiamo dove sia fini-to l�orgoglio di questa terra.

Ci rivolgiamo a lei presidenteSoru e a lei assessore al Turismo ein fine a lei assessore all�Ambien-te perché le cose che vi elenchere-mo possano funzionare nel miglio-re dei modi.

A noi, quando sbarchiamo e re-spiriamo l�aria di casa nostra, cisembra di rinascere, ma strada fa-cendo iniziano le delusioni per gliscempi di spazzatura sparsa in tut-ti i litorali o quasi. Queste cose nonle vediamo solo noi ma anche i tu-risti che amano le nostro coste.

Citiamo in particolar modo: bu-ste di spazzatura maleodorante, fri-goriferi, cucine, materassi, reti,auto bruciate abbandonate lungo lestrade.

La dove la terra offre bellezze edincanti, non si può trattarla in que-sto modo perché è un disonore.Come è un disonore sentire che igestori di certi esercizi pubblici.Non sempre hanno la professiona-lità, la competenza e l�educazionenecessaria a tenere i rapporti colpubblico.

Lettera firmata

Abbiamo pubblicato un�ampiasintesi della sua lettera e, comechiedo espressamente non l�abbia-mo firmata perché sololeva unproblema molto delicato. Ma rite-niamo che non bisogna generaliz-zare. Non è questo che la incompe-tenza di qualche gestore di cam-peggio si riverberi negativamentesu chi fa con impegno e professio-nalità questa attività.

Cerca laureati di Gadoni

Caro Messaggero sardo,chiedo gentilmente spazio per

far giungere a tutti gli immigratisardi il qui allegatp mio omaggiopoetico. Chiedo ancora la cortesiadi pubblicare una particolare ri-chiesta rivolta a tutti i gadonesi aiquali chiedo aiuto per una ricercatendente a conoscere tutti i laurea-ti e i loro figli. In particolare nome,cognome, tipo di laurea, Universi-

Lettere al GiornaleOTTOBRE 2005 � 3

Le origini dei cognomiPer poter rispondere alle domande degli emigrati sull�origine dei loro cognomi, tra le altre fonti, attingiamo anche dal prezioso volume del prof. Massimo Pittau �I Cognomi della Sardegna - significato e origine di 5.000 cognomi�(Carlo Delfino Editore, Sassari 1990). Per chi fosse interessato questo è l�indirizzo della casa editrice: Carlo Delfino editore, Via Caniga 29/b, 07100 Sassari - Tel. 079262621.

LACONI

Caro Messaggero,abito in Olanda da 30 anni e vi

scrivo per un aiuto. Datemi noti-zie riguardo all�origine del miocognome.

Laconi PasquangeloSlangenburg 415

7423 ZP Deventer - Olanda

Caro Laconi,il suo è uno dei più antichi e

gloriosi cognomi sardi, indicati-vo di nativo di località sita nelGiudicato di Cagliari, corrispon-dente all�odierna Laconi, provin-cia di Nuoro.

In origine il casato de Lacon,ricordato per avere dato giudiciad Arborea, Cagliari, Gallura eTorres, si estrinseca nei rami deThori (Dettori) e Lacon Gunale(Unale Unali).

Tra i giudici più celebri di talecasato ricordiamo Torchitorio,Ottocorre, Barione, Mariano IIed altri.

Ritroviamo i de Lacon ai verti-ci dell�aristocrazia sarda, divisiin vari rami sparsi nell�isola.

La fama però pian piano de-cadde. Alla fine del 1500 un ramodel casato vantava magistrati egiureconsulti con il titolo di don.

Questo cognome si riscontranei Condaghi ed in molti docu-menti del tempo dei Giudici.

In CDS si registrano circa 80personaggi con questo cognome.

GALISTU

Caro Messaggero,emigrato in Olanda da oltre

otto lustri, desidererei avere no-tizie riguardo l�origine del miocognome.

Galistu OttavioDott. Arienstraat, 67572ZM Oldenzaal

Caro Galistu,l�origine del suo cognome potreb-

be essere ricondotta, per un cambiodella gutturale c in g, al nome pro-prio Calistru (Callisto) nominatodal Porru 627, derivato a sua voltadal latino ecclesiastico Callistus,come riscontrabile in Egger 43-44 oTagliavini I 350-351.

Potrebbe anche essere origi-nario dal logudorese e precisa-mente dalla voce calistru=cane-stro, indicante un pane specialepreparato per le feste nuziali esacerdotali.

Per quanto riguarda i testi dalei indicati potrebbe rivolgersi oalla Carlo Delfino editore Sassa-ri, oppure Edizioni della TorreCagliari.

LODDO - ROSAS

Caro Messaggero,emigrata in quel di Milano

chiedo sia possibile avere notizieriguardo all�origine del mio co-gnome e di quello di mia madreRosas.

Loddo GesuinaVia Romagna, 19

20090 Buccinasco (MI)Cara Loddo,

Rosas è il plurale di famigliadel cognome Rosas, che potrebbederivare dall�omonimo sostanti-vo latino rosa, rosae.

Originariamente si ritrova comede Rosa, de Rosas come documen-tano EA e DE 738, 1232 e 1735. Inquesto senso sarebbe stato un ma-tronimico = figlio di Rosa.

In Sardegna questo cognomepotrebbe anche derivare da loca-lità dove sorgeva il Castrum Ro-sae, nell�Ogliastra, Giudicato diCagliari. Di questo castello, de-scritto dallo storico sardo Aleo,non si conosce né l�esatta posi-zione né le vicende. Come Rosa e

Rosas si riscontra il cognome an-che in Spagna e nell�America la-tina. Nel 1700 un casato Rosa, daBosa, apparteneva alla nobiltàisolana.

Si ritrova in EA Loddo e Lodo.Potrebbe essere originario daLoddu, località un tempo, nel1300, abitata in parte nel Bari-gadu, Giudicato d�Arborea.

Potrebbe anche originare darelitto paleosardo o nuragico(nel DES II 34 manca l�etimo)corrispondente all�aggettivo lod-du �sudicione�.

Si ritrova descritto nei Conda-ghi di Silki e di Bonarcado comeLollo, nelle Carte Volgari AACXIV come Lollu e nel CDS IIcome Lodu, Lodo.

PEDRANGHELU

Caro Messaggero,ho sempre apprezzato le vostre

rubriche, ed ho pensato di chieder-vi se era possibile avere notizie cir-ca l�origine del mio cognome.

Pedranghelu GavinoVia degli Ontani, 98

00172 Roma

Caro Pedranghelu,il suo cognome corrisponde al-

l�omonimo nome di persona com-posto da Pedru + Anghelu (Pie-trangelo), quest�ultimo derivantedal bizantino Anghelu (Angelo).

SIDDI

Caro Messaggero,risiedo in Aosta da circa 36

anni, ed il Messaggero mi fa sen-tire ancora parte della nostraamata Sardegna.

Vorrei avere notizie sulle ori-gini del mio cognome.

Siddi ImmacolataAosta

Cara Siddi,anche lei fa parte di coloro che

non specificano completamenteil proprio indirizzo. Non ci stan-cheremo mai di ricordare a chiscrive di specificare completa-mente il proprio indirizzo.

Passiamo ad esaudire la suarichiesta.

Come lei ha anticipato nellasua lettera, è vero che il suo co-gnome deriva dal nome non diuno, ma di due villaggi Siddi, deiquali uno, in provincia di Caglia-ri, nella Marmilla, ancora oggiesistente, ed altro, ormai scom-parso, nella Curatoria di OtzierSuperiore (Porru 633, Wolf 1,23, 56, 61) e in origine indicaval�origine in una di quelle locali-tà dell�individuo; è documentatonel Condaghe di Silki 111 comeSilli, nel CDS II 43 come Sidi.

SERRA - DEIANA

Caro Messaggero,residente in Francia, originario

di Osini chiedo di potere averenotizie dei cognomi Deiana eSerra per poter scoprire da doveorigina la mia famiglia.

Serra EnzoQuartier Saint Sepulcre

13690 GravesonCaro Serra,

Deiana è una variante del co-gnome Dejana, da scioglierecome De Jana, il sostantivo jana�fata, maga� deriva dal latinodiana (DES I 706), e il cognomeè probabilmente interpretabilecome figlio-a della maga. Po-trebbe anche avere origine dalocalità; infatti, una villa Jana èdescritta nella Curatoria di Do-lia, Giudicato di Cagliari. Vi sor-geva un monastero di Vittoriani.Nel 1300 in Oristano, Quirica

Deiana partorì il futuro marche-se d�Oristano Antonio Cubello.Si ritrova ampiamente descrittonegli antichi scritti sardi.

Serra è cognome tra i più anti-chi, diffusi ed illustri dell�Isola.Si ritrova con frequenza anche inaltre località della penisola, Ge-nova, Napoli, Calabria, Siciliaed anche in Spagna e Portogallo.

Nel CDS compaiono almeno uncentinaio di personaggi con talecognome.

Corrisponde al sostantivo ser-ra �sega� interpretabile come�catena di monti frastagliati aguisa di sega� di origine paleo-sarda o nuragica. Gli stessi si-gnificati sono rimasti nel sardoposteriore.

Si riscontra frequentementenel Medioevo, che giustifica lanotevole diffusione.

Potrebbe essere cognome indi-cativo di località, in questo casonativo di Serramanna comune neipressi di Cagliari. In CDS, 1044-1077, compare nel Condaghe del-la fondazione della basilica di S.Gavino di Torres; nel 1119 in unatto di Guglielmo, arcivescovo diCagliari, è menzionata la chiesadi S. Pietro de Serra.

Il cognome Serra si riscontrain tutte le fonti storiche sarde,specialmente nei Condaghi. Lacasata più illustre che lo portò fuquella dei Giudici di Gallura.Anche Eleonora d�Arborea fuuna de Serra.

Nel 1200 in Cagliari e Genovaesistevano casate de Serra.

Appartennero alla nobiltà iso-lana varie casate Serra, varia-mente localizzate in Ittiri, Azara,Sorgono, Alghero, Uta, Cagliari,Selegas, Bosa. La caratteristicache accomunava gli stemmi ditali casati era la presenza o diuna sega o di monti.

PRECISAZIONE

Donazionea Villamassargia

In relazione al servizio pubbli-cato nel numero di Agosto, rela-tivo alla donazione di uno stabi-le nel comune di Villamassargia,si precisa che per un disguido èstato erroneamente scritto che lastruttura era stata donata dai non-ni di Vincenzo Galleu, (Vincen-zo Marongiu e Giovanna Loche).In realtà lo stabile posseduto daiconiugi Marongiu è stato donato,nel 1972, dai figli (quattro donnee quattro uomini) tra cui la madredi Vincenzo Galleu. Nella targarealizzata dallo scultore MarioCarta di Villamassargia

figurano i nomi degli otto figlidi Vincenzo Marongiu che hannofatto il lascito.

Alla cerimonia, con il sindacoe le altre autorità , hanno parteci-pato Vincenzo Galleu e la cuginaAnna Maria Marongiu.

tà presso la quale è stata consegui-ta. Ringrazio la Redazione delMessaggero Sardo per l�ospitalitàe tutti coloro che aiuteranno inquesta ricerca.

Gabriele OrtuVia G. Deledda 40 - 09127 Cagliari

Caro Ortu,la poesia verrà pubblicata nel-

l�apposita rubrica curata dal prof.Tola. Per quanto riguarda la suaricerca l�abbiamo accontentata.

La �beffa�di Villa Certosa

Caro Messaggero,brutte e amare notizie mi hai

portato il mese di aprile, pagina 9,con articolo del Signor MatteoVercelli: Incursione beffa nellacasa del primo ministro.

Per la prima volta in 61 anni divita mi sono vergognata di esseresarda. Dio solo sa quanto amo lamia terra e come ne sono fiera.Grazie di darmi spazio tra le tuepagine, questo mio sfogo è troppoamaro da digerire... Il giornale dinoi emigrati, il nostro Messaggero,che leggo e apprezzo da molti anni.Avrei voluto leggere parole di con-danna per questa illecita e offensi-va incursione, almeno che, per voiil nostro primo ministro, legittima-to dagli Italiani per cinque anni,non abbia gli stessi diritti di tutti i

cittadini. Vorrei dire al Signor Ga-vino Sale che la beffa, la vergogna,l�ha fatta a tutti noi sardi emigrati.

Mi sono chiesta se i diversi pae-si di questo mondo che ci ospitanoda anni ci considerassero degli in-vasori? E se un giorno, anche gliabitanti di questi paesi, decidesse-ro di riappropriarsi delle nostrecase e dei nostri terreni,? Anchenoi sardi abbiamo bisogno di unacasa e siamo in tanti lontani dallanostra terra, ma fino ad oggi nessu-no ci aveva insultato cosi amara-mente.

Concediamoci due minuti di ri-flessione. Conosciamo tutti l�im-mobilismo di noi sardi, rendiamodunque grazie a questi stranieri chehanno scelto la Sardegna per inve-stire i loro capitali, costruendostrade, alberghi e splendide villeche tutti ci invidiano. Loro hannofatto conoscere la Sardegna nelmondo, piaccia o non al Signor G.Sale! Lo sa il Signor Sale che cen-tinaia di persone lavorano comegiardinieri, falegnami, muratori,etc. per tenere in efficienza questeville? Non tutti possiamo fare i pa-stori!

Sposata ad un francese da 34anni, spesso nelle riunioni di fami-glia quando si parla della Corsica edella Sardegna, i Francesi invidia-no l�Italia perché in Sardegna finoad adesso si viveva in pace. Il sen-timento di tanti francesi? Ci rega-

lerebbero volentieri la Corsica!!!Secondo loro prendono le sovven-zioni dello stato francese e poimettono le bombe ai rappresentan-ti dello Stato o a coloro che vengo-no dal Continente. Non vorrei chequesta situazione si creasse ancheda noi. Vorrei conoscere il pareredi altri emigrati, cosa pensano diqueste azioni?

Azioni amare e vergognose cheferiscono i cuori di tutti i Sardi cheavevano fatto della loro ospitalitàquasi una religione. Quali sono iprogetti del partito: �Indipenden-zia Republica de Sardigna� ? E poi? A parte il fatto di mandare via gliinvasori, cosa ci propone il SignorG. Sale per il futuro della nostraSardegna? Gli auguro di tutto cuo-re, a lui e ai Sardi tutti, pace e se-renità e soprattutto libertà di vive-re su questa terra dove ciascuno dinoi sia felice.

Maria-Rosa [email protected]

Cara Maria Rosa,ci scusiamo per il ritardo con cui

pubblichiamo un�ampia sintesidella sua lunga lettera. Speriamoche in questo lasso di tempo abbiaritrovato la sua serenità. Franca-mente la sua reazione ci apparesproporzionata all�evento. Il Mes-saggero sardo si è limitato, comefa sempre, a riportare una notiziadi indubbio interesse e di grande

risonanza (ne hanno parlato tutti igiornali del mondo), lasciando aciascun lettore il giudizio. Quellafatta da Gavino Sale e da altre de-cine di persone è stata una dimo-strazione (come hanno riconosciu-to tutti) assolutamente pacifica.Non ci sono stati atti di vandali-smo. La manifestazione traeva ori-gine da una decisione assoluta-mente unica al mondo in base allaquale la residenza estiva utilizzatadi un comune cittadino (la proprie-tà della villa e del terreno che lacirconda è di una società) che inquesto momento si trova a ricopri-re una carica istituzionale, vienecoperta con il SEGRETO DISTATO  per impedire che la magi-stratura accerti se siano state com-messe irregolarità o abusi ediliziin violazione di precise leggi delloStato. Se ci riflette sopra due minu-ti capirà che questo secondo fattoè più �scandaloso� di quel gesto diSale che era volutamente platealee propagandistico. Nel nostro pa-ese tutti i cittadini sono uguali da-vanti alla legge e chi sta più in altoha il dovere di rispettarla più deglialtri. Sempre. Nessuno ha minac-ciato la proprietà del premier oquelle di chi ha costruito ville inSardegna. Ma è bene ricordareche esistono cose che non si posso-no comprare con il danaro (o conposto da giardiniere e da falegna-me) come la dignità di un popolo e

il rispetto per la sua terra, del suoambiente.

Quanto al giudizio dei Francesisui Corsi, farebbe bene, qualchevolta, a sentire anche il giudiziodei Corsi sui Francesi, o su certiFrancesi.

Editoriale4 � OTTOBRE 2005

SOMMARIO

IL MESSAGGERO SARDO. Mensile della Regione Sardegna per gli emigrati e le loro famiglieEdito dalla Cooperativa «Messaggero Sardo» s.r.l.Presidente Gianni De CandiaComitato di Direzione Gianni Massa (responsabile), Marco Aresu, Gianni De Candia, Ezio Pirastu, Luigi CoppolaRedazione e Amministrazione Via Barcellona, 2 - 09124 CagliariTel. 070/664214 - Fax 070/664742Registrazione del Tribunale di Cagliari n. 4212 dell'11-4-1969 - Iscritto al Registro Stampa n. 217Fotocomposizione, impaginazione, fotolitoPRESTAMPA - Via Nenni 133, tel. 070/883223 - 09045 Quartu S. Elena (CA)StampaOfficine Grafiche SOCIETÀ POLIGRAFICA SARDA di Ettore Gasperini Editore - Cagliari - Via della Pineta, 24/36 - Tel. 070/303777-78

EDITORIALE

Svelato un progetto segreto,l'ampliamento della base4 USA alla Maddalena

PRIMO PIANO

Soru contrario all'ampliamentodella base della Maddalena5 chiede agli Stati Uniti di andar via

Svelati i piani segreti USAper la base di Santo Stefano

Preoccupa il silenzio del Governosulla sperimentazione di armi6 nel poligono di Capo Teuladadi Fabrizio Serra

POLITICA REGIONALE

Cambia il regolamentodel Consiglio per dare piùefficienza rapidità e qualità7 all'approvazione delle leggidi Michele Mascia

Soru: la Sardegna e l'Italia stannoperdendo la guerra delle tecnologie

POLITICA & ECONOMIA

Approvata dal Consiglio regionalela strategia per superare la crisi8 e avviare lo sviluppodi Gherardo Gherardini

Il DPEF punta sulle riforme perrecuperare le risorse da destinare9 allo sviluppodi Luigi Coppola

La tessera sanitaria entro l'annodistribuita anche in Sardegna

SPECIALE EMIGRAZIONE

Giulio Cesare Pittalis spiega:10 la contrarietà a Giua e Scalaaveva solo motivazioni politiche

Ingiusta l'esclusione della FASIdall'Ufficio di presidenzadella Consulta per l'emigrazione

Gli stand della Sardegnaalla fiera �Viva Italia show�15 sono stati i più visitati

Avviato il progetto per larealizzazione di �Vetrineper la Sardegna� con ilcoinvolgimento degli emigrati

La riscoperta di Eleonora16 D'Arborea sovrana e legislatricedi Gino Zasso

Nelle mani delle donne le chiavi17 per il rilancioe la crescita dei circolidi Gino Zasso

Omero Marras: una vita in miniera32 in un libro di memoriedi Antonello De Candia

ATTUALITA'

Il cavallo anglo-arabo-sardoprotagonista della fiera11 �Equimediterranea�di Marcello Atzeni

I basalti sonori di Sciola12 esposti a Villa Reale

�Cagliari, storie brevi�di Columbu, vince il premio�Hermes�

Migliora l'assistenzaai tossicodipendenti nelle13 comunità terapeutiche

Uno studio dell'ICRAMper la tutela della spiaggia�La Pelosa� di Stintino

CULTURA

Cinema sardo in luttoper la scomparsa14 di Fiorenzo Serradi Gianni Olla

Un ricercatore sardo hastudiato un modelloper �capire la dolcezza�

MUSEI

Le isole sulcitane giacimenti19 di storiadi Gianfranco Leccis

Al mino Marcel Marceaule chiavi di Santu Lussurgiu

PAESI DI SARDEGNA

Nell'Ottocento c'erano due borghi20 Gonnos e Fanatigadi Franco Fresi

Austis: avamposto romanoper controllare il territoriodi Salvatore Tola

PARLIAMO DELLA SARDEGNA

Il premio �Dessì� a Giulio Angioni21 per �Alba dei giorni bui�di Giovanni Mameli

PARLANDO IN POESIA

22 Il poeta e le sue linguea cura di Salvatore Tola

SPORT

Il Cagliari allo sbando30 cambia tre allenatoriin tre partite di campionatodi Andrea Frigo

Il Cagliari pallavolosponsorizzato da Tiscali31 al debutto in serie A1di Liliana Fornasier

Riparte il campionatodi tennistavolo tra speranzee novitàdi Sergio Casano

RUBRICHE

23 SARDEGNA NOTIZIE

25 EMIGRAZIONE

IL MESSAGGERO SARDO viene inviato gratuitamente dalla Regione Sardegnaa tutti gli emigrati, in Italia e all'Estero e alle loro famiglie in Sardegna.

Richiedetelo a questo indirizzo: MESSAGGERO SARDOVia Barcellona, 2 - 09124 CAGLIARI - tel. 070.664214 - fax 070.664742e-mail: [email protected] - [email protected] web: www.ilmessaggerosardo.com

Svelato un progetto segretol'ampliamento della baseUSA alla MaddalenaPer la terza volta in pochi mesi siamo costretti a

richiamare l�attenzione dei nostri lettori sulproblema delle servitù militari. Lo facciamo

perché gli ultimi avvenimenti suscitano allarme epreoccupazione. Il primo fatto è la scoperta di unprogetto �top secret� che prevede la realizzazionenell�arcipelago della Maddalena di una vera basenavale per la Marina degli Stati Uniti; il secondo è ladecisione dei ministro della Difesa di far svolgereun�esercitazione nel poligono di Capo Teulada,nonostante il parere contrario del Comitato Mistoparitetico per le servitù militari che da oltre un annoaspetta di sapere se nelle esercitazioni si sparanoproiettili con uranio impoverito.A lanciare il grido dall�allarme è stato il 1° ottobre,in occasione di una delle due sedute obbligatoriedell�Assemblea regionale (l�altra è il 1° febbraio)previste dallo Statuto, il presidente della Regione hachiamato a raccolta i sardi per una mobilitazione chescongiuri la militarizzazione della Maddalena con lacostruzione di una base appoggio per la Marinadegli Stati Uniti, e che dia alla Regione la forza perchiedere al Governo che si impegni per losmantellamento della struttura di assistenza per isommergibili a propulsione e armamento nuclearedella US-Navy nell� isola di Santo Stefano.Dopo un ampio e preoccupato dibattito sulle servitùmilitari che condizionano lo sviluppo dellaSardegna (la regione più penalizzata) Renato Soruha consegnato al Consiglio regionale i documentipervenuti �in maniera irrituale� alla sua attenzione.Documenti che riguardano un progetto diespansione dell�insediamento della Marina militareamericana alla Maddalena.Soru ha chiesto che �tutto il popolo sardo el�insieme delle forze politiche e sociali faccianosentire tutta la loro pressione per restituire agli usicivili le aree sottoposte a usi militari�. La presenzadi sommergibili nucleari nell�arcipelago dellaMaddalena sono è compatibile con il fatto chequella zona è un parco nazionale che ha progetti disviluppo.Soru ha rivelato che in quei documenti top-secret (dicui il Ministro della Difesa dice di non sapere nulla)c�è scritto che il progetto �che avrebbe l�assenso delGoverno italiano, deve essere realizzato in frettaperché c�è un momento sfavorevole della politicaregionale�. In altre parole sembra di capire che laprecedente Giunta di Centrodestra fosse piùdisponibile. Il Presidente della Regione ha ancherivelato che l�addetto militare dell�ambasciata USAavrebbe detto: �Stiamo riflettendo�. Questosignifica - ha commentato il presidente Soru - chequesto è un momento importante per fare sentire lanostra voce, forse è il momento decisivo. E chesiamo davanti alla possibilità di un consolidamentodella presenza militare americana e a unaoccupazione totale della Maddalena, o a quella dellafine di questa esperienza�.Il progetto, come spiegato in altra parte del giornale,prevede la costruzione di un molo in grado diaccogliere più di un sommergibile e anche altreunità della US Navy. C�è persino l�ipotesi che vengatrasferita alla Maddalena parte della Sesta Flotta.Non si capisce il motivo per cui la Sardegna debbaessere ancora più pesantemente penalizzata di

quanto lo sia da oltre mezzo secolo. Non si capisceperché per le esigenze di difesa nazionale (ma labase della Maddalena sarebbe di uno stato straniero,alleato, ma straniero!) il peso più grosso debbagravare sempre sulla Sardegna. Ci sono altre regioniitaliane che si affacciano sul Mediterraneo, ci sonoaltre regioni d�Europa che potrebbero farsi carico inparte di questi gravami.La Sardegna � e Soru lo ha ricordato in Consiglioregionale � ha sempre fatto il suo dovere. Ma ora èil momento di voltare pagina. Il fardello delleservitù militari va caricato su altre spalle. Non bastapagare trenta denari di indennità a quattro pescatoridisperati per sentirsi la coscienza a posto. LaSardegna ha sempre dato (e continua a dare) uncontributo straordinario alla difesa del nostro Paese.I sardi servitori in divisa dello Stato sono migliaia.Spesso esposti a rischi mortali, come dimostrano lerecenti tragiche vicende delle vittime dell�uranioimpoverito. Ma anche la pazienza dei sardi e la lorolealtà non può essere sfidata all�infinito. Ladecisione assunta con arroganza dal ministro dellaDifesa Martino di non rispondere neppure alComitato Misto Paritetico (COMIPA) sulle Servitùmilitari sul tipo di armamenti impiegati per leesercitazioni nel poligono di Capo Teulada, è statauna inutile e controproducente azione di forza.Il Presidente Soru ha riferito che l�esercitazione incorso al largo della Sardegna �la più imponentemai vista� è totalmente imposta dal Ministero dellaDifesa, contro il parere del Co.Mi.Pa. per le servitùmilitari. �I rappresentanti del Consiglio regionale sisono espressi negativamente su queste esercitazioni,insieme al rappresentante del Ministero delleFinanze. Il Co.Mi.Pa aveva chiesto in passato, disapere se si spara uranio impoverito o no. Avevanodato il loro assenso l�anno scorso alle esercitazionidietro l�impegno del Governo di dare una risposta aquesti interrogativi. Questa risposta non è stata data.Ho scritto al ministro Martino per chiedere anche alui una risposta, e non mi ha risposto�.La Sardegna vuole che si rispettino gli impegni presinei documenti che sono stati firmati tra la Regionerappresentata allora dal presidente Mario Melis e ilministro della Difesa Giovanni Spadolini, e lasuccessiva Intesa istituzionale firmata dall�allorapresidente Federico Palomba e dal presidente delConsiglio Massimo D�Alema per il riequilibrio delleservitù militari e chiede agli Stati Uniti che sonostati accolti e ospitati per più di 30 anni da amici, sene vadano da amici. Il tema delle servitù militari hasempre trovato sensibili e attenti gli emigrati sardinel mondo preoccupati per i condizionamenti chequeste strutture rappresentano per lo sviluppodell�Isola. Questo giornale ha sempre seguito conpuntualità queste tematiche sapendo distinguere tragiuste rivendicazioni e velleitarie posizioniantimilitariste. Da anni concordiamo con chi ritieneche il Mediterraneo non debba essere esposto ainutili rischi e sia un bacino troppo piccolo perché vinavighino o vi stazionino sommergibili o altre unitàa propulsione o armamento nucleare. A maggiorragione, dopo la fine della guerra fredda e la cadutadel muro di Berlino non si capisce perché isommergibili atomici degli USA debbano stare allaMaddalena.

Primo PianoOTTOBRE 2005 � 5

Soru contrario all'ampliamentodella base della Maddalena

chiede agli Stati Uniti di andar viaIl presidente della Regione ha sollecitato un incontro al ministro della Difesa -

Intervistato da Tv e giornali stranieri ha detto “confido nel Governo, e speronell'amicizia dei comandi militari americani” - “La Sardegna va avvicendata

nel compito di ospitare una nave appoggio per sommergibili nucleari”

Le notizie sui progetti di am-pliamento dell�insediamen-to della Marina militare

americana a Santo Stefano e allaMaddalena hanno suscitato allar-me non solo tra le popolazionidell�Isola ma in molti ambientieconomici e politici. Della que-stione, rivelata dagli organi distampa sardi, si sono occupati an-che importanti emittenti televisi-ve e prestigiose testate straniere.

Della preoccupazione dei sardisi è fatto interprete, parlando conalcuni giornalisti della BBC e delsettimanale ��Facts� di Zurigo, ilPresidente della Regione RenatoSoru che ha confermato di averedi nuovo chiesto un incontro alministro della Difesa, Martino.

�Finora non ho trovato la di-sponibilità del Governo � ha det-to Soru � ma non mi scoraggio.Ho la responsabilità di chiederlasempre, e sempre più forte e sem-pre più ostinatamente. Io penso �ha continuato il presidente dellaRegione � che nessuno possa farea lungo le cose contro la coscien-za delle comunità. Se c�è una co-scienza forte nell�intera regione,io credo che questa prima o poisarà considerata. E io spero piùprima che poi. Spero che verràconsiderata perché le cose nonpossono essere imposte troppo alungo nelle nostre democrazie. El�Italia è una democrazia � ha det-to Soru � che con le modifichealla Costituzione è una democra-zia che va verso il federalismo,che va verso il principio di sussi-diarietà e collaborazione fra le di-verse istituzioni dello Stato. Equindi le cose non possono esse-re imposte�.

Il Presidente Soru ha conferma-to di aver assunto iniziative versole autorità e i comandi militariUSA. �Spero molto � ha detto �nell�amicizia dei comandi ameri-cani, nella loro ragionevolezzache sempre alla fine dimostrano.Sono stati qui trent�anni, sonostati ospiti ben voluti e accoltifraternamente. Stiamo ponendoun problema che credo sia com-prensibile: abbiamo bisogno diquel posto meraviglioso dell�ar-cipelago per i nostri progetti disviluppo. E in più, ospitare i som-mergibili è un�attività rischiosa, eallora per quale motivo questo ri-schio deve essere scaricato sullenostre comunità per sempre? Iocredo che pure i comandi possa-no comprendere che è meglio av-vicendare nelle attività rischiosediverse regioni del mondo piutto-sto che concentrarle per sempre inuno stesso posto �.

Quando un giornalista gli hachiesto se non fosse velleitariopensare di mandare via la piùgrande potenza del mondo, il pre-sidente Soru ha risposto: �Sembravelleitario, eppure io ho fiducianella storia della loro democra-zia, e nel rispetto che sempre han-no per i popoli e per le comunità.Sono ammirato dalla storia demo-cratica degli Stati Uniti; sono am-mirato per il percorso che hannosaputo avere nella storia, sonoammirato per la tecnologia, per illivello di conoscenza, per la ca-pacità industriale, per il civismodei suoi abitanti. Nondimeno sen-to come dannosa la presenza deisommergibili nucleari americanialla Maddalena. Io ho cercato difare il Presidente della Regioneper rappresentare gli interessi diquesta Regione, e di rappresenta-re gli interessi di tutti i sardi, dirappresentarli con dignità innan-zitutto, se fosse possibile conqualche capacità ma almeno condignità. E allora per fare questodevo dire che non è utile alla Sar-degna, ed è un danno per la Sarde-gna la presenza di quella base.Quindi io non voglio mandar viagli americani, farebbe ridere an-che me dire che io voglio mandar

via gli americani. Io voglio che sene vadano. Non li posso mandarvia. Io voglio che se ne vadano epongo questo problema di co-scienza: è giusto che siano anco-ra qui dopo 30 anni? È giusto chequest�attività militare sia concen-trata tutta qui in Sardegna? Lopongo innanzitutto ai comandimilitari americani, se possonofare altre considerazioni e libera-mente decidere di andarsene�.

Nel corso dell�intervista Soru,riferendosi ai rapporti istituzio-nali sul tema delle servitù milita-ri, ha ribadito che �diversamenteche nel passato noi presteremotutta l�attenzione necessaria, e di-versamente che nel passato noi

non saremo più disponibili ad ac-cettare pedissequamente quelloche è avvenuto fino adesso, e maie poi mai saremo disponibili adincrementare l�attività in Sarde-gna. E vedo molte difficoltà nel-l�imporre questa cosa, a meno chelo Stato non voglia fare un atto diprevaricazione totale. Ha la possi-bilità di farlo. A un certo puntopuò prevaricare totalmente le de-cisioni della Regione. Ma lo devegiustificare, lo deve giustificarein Consiglio dei Ministri, e nonvedo nessun motivo per cui que-sta attività deve essere concentra-ta in Sardegna, e non vedo nessunmotivo per cui il posto miglioredel Mediterraneo, un parco natu-rale, un parco nazionale, debbaessere il luogo per continuare adospitare queste attività� .

Soru ha precisato che il suo nonè un discorso contro le necessitàdella difesa. �Il nostro è un discor-so contro il disequilibrio. Controil fatto che nella nostra regionevenga scaricata un�attività cosìpesante. E anche la presenza deinostri alleati dopo trent�anni puòessere concordata in un�altra par-te dell�Italia o in un�altra partedel Mediterraneo se sarà ancoranecessaria. Quindi noi chiediamoinnanzitutto che l�unità d�appog-gio venga spostata. Lo chiediamosommessamente, ma in manieraferma. Lo chiediamo amichevol-mente � ha ripetuto Soru � perchéamichevolmente l�abbiamo ospi-tata. Sono venuti amichevolmen-te, sono stati accettati dalla co-munità della Maddalena e dall�in-tera Sardegna. Noi chiediamo inamicizia, senza nessuna ostilità,sapendo di avere ragione, sapen-do che i soldati al fronte vannoavvicendati, sapendo che ognunoè chiamato a fare la propria parte enon c�è uno solo, o un solo territo-rio chiamato a fare la parte pertutti. E lo chiediamo anche perchéabbiamo bisogno di sviluppo. InSardegna c�è una disoccupazionealtissima, intollerabile, inaccetta-bile, e nel progetto di sviluppodel nostro territorio abbiamo lanecessità di utilizzare nel miglio-re dei modi tutto il nostro territo-ri. E lo sviluppo, il turismo am-bientale non è compatibile con lapresenza dei sommergibili nucle-ari. Soru ha sottolineato l�assurdodell� arcipelago della Maddalenadove esiste l�unico parco nazio-nale al mondo con la presenza disommergibili nucleari).

�Non è necessaria una rivolu-zione � ha risposto il presidenteSoru, rispondendo a una domandasulla intensità della �ribellione�dei sardi contro le servitù e la pre-senza della base USA alla Madda-lena � è necessaria una presa di co-scienza. Alla Maddalena peresempio verificano ogni giornoche il livello del loro reddito è piùbasso che nelle altre parti del nordSardegna che ha potuto contare suuno sviluppo turistico diverso, piùefficace. E allora ora comprendo-no che turismo e base militaresono alternativi, non sono possibi-li. Ma non è un problema dellaMaddalena, è un problema dellaSardegna, dell�intero territorio, ecredo che questa coscienza sia ab-bastanza diffusa. Noi non possia-mo fare nulla contro gli Stati Uni-ti, è impensabile. Dobbiamo faredelle cose con loro�. �Ho fiduciache il nostro governo, all�internodi tutta la lealtà dovuta verso le al-leanze, verso i patti � ha conclusoSoru � trovi modi diversi per rispet-tare i patti presi, e magari disloca-re le basi militari in altre partid�Italia oppure ridiscutere la col-laborazione con l�alleanza, ridi-scuterla in un mondo totalmentecambiato. E se è necessaria un�at-tività di questo genere nel Medi-terraneo, non ci sono altre zonenelle quali possono essere fatteper un altro lasso di tempo�.

Svelati i piani segreti USAper la base di Santo Stefano

Anche se manca l'ufficialità si conoscono i dettagli del progetto - Un molo di180 metri potrà accogliere sottomarini e incrociatori ad armamento nucleare

I piani segreti dello Zio Sam allaMaddalena non sono solo unavoce. Adesso di quel progetto

si conoscono persino i dettagli,anche se manca l’ufficialità.L’isola di Santo Stefano divente-rà una base navale per assistere lenavi della Sesta Flotta. Nel nuovomolo lungo oltre 180 metri potran-no attraccare oltre ai sottomarinianche incrociatori e cacciatorpe-diniere, anche questi dotati di ar-mamenti nucleare. Insomma, dopoNapoli, La Maddalena diventerà ilporto più importante del Mediter-raneo, ma meno esposto, dunquepiù sicuro.

La ristrutturazione del punto diapprodo della Us Navy a SantoStefano avviata per tempo condispiego di macchine movimentoterra ben visibili e non occultabi-li, prosegue con un obiettivo pre-ciso. Eppure il progetto presenta-to di recente anche in consigliocomunale parlava genericamentedi “ristrutturazione per migliorarele condizioni di vita del persona-le”. Volumetria dichiarata: 52 milametri cubi e un investimento da 37milioni di dollari. Ma oggi si sco-pre, dopo le mezze ammissioni delpresidente della Regione e i di-stinguo degli alti comandi statu-nitensi, che quel progetto di ri-strutturazione, nome in codiceMilcon P 995, è solo la prima fasedi un’operazione molto più am-pia, decisa dal Comando navaledegli Stati Uniti in Europa, e che sichiama “Piano regionale di infra-strutturazione costiera”. E’ previ-sta la concentrazione in cinquesiti della presenza della Us Navynel nord Sardegna che attualmen-te è dispersa in 17 siti.

Le linee di questo piano sonofondamentalmente tre: 1) adegua-re le strutture agli standard anti-terrorismo decisi dopo l’11 set-

tembre; 2) migliorare il rapportotra qualità del lavoro e qualitàdella vita; 3) incremento della ca-pacità nelle operazioni di manu-tenzione della flotta. Non si parlapiù solo di sommergibili, ma diflotta. Saranno cioè assistite an-che navi da guerra di superficie.

Intanto la Marina italiana fa levalige, con lo smantellamento an-che delle ultime roccaforti con lestellette che hanno accompagna-to la vita dell’isola in questi de-cenni. L’ampliamento dell’areaamericana dovrebbe avvenirenell’area Nato e in quella italiana.Dall’attuale ettaro e mezzo, la UsNavy alla fine arriverebbe a occu-pare circa dodici ettari. La pianifi-cazione però non riguarda soloSanto Stefano ma tutta la zonaintorno a Palau, con ampliamentodi residenze familiari.

Ma il vero potenziamento saràconcentrato a Santo Stefano, chenei documenti Usa viene definitoin modo molto efficace il “cuoredella missione”. Anche la sededella Nsa (Naval Support Activi-ty), verrebbe trasferita dallaMaddalena all’interno dell’areapotenziata a Santo Stefano.

Ma la Us Navy vorrebbe anchel’area dell’ex Arsenale. Quelloche, potrebbe diventare il fioreall’occhiello della nuova econo-mia turistica, avrebbe ben altredestinazioni: supporto alla SestaFlotta del Mediterraneo, ma an-che base di addestramento di cor-pi d’élite, pronti a essere speditinei teatri d’operazione. A PuntaRossa, a Caprera, in un’area utiliz-zata dalla Marina italiana dovreb-bero arrivare gli incursori dellaMarina americana, i Navy Seals.

A questi piani i parlamentari esoprattutto il sindaco di La Mad-dalena rispondono con una richie-sta di chiarimenti.

“È vero che il governo italianonon era stato informato del pro-gramma di riclassificazione dellabase?”, si domanda il senatoreGianni Nieddu (DS) capogruppoin Commissione Difesa. “Le areedelle caserme Sauro e Faravelli ele loro dipendenze, l’area sud-ovest dell’Arsenale (Area opera-tiva di Marisardegna: molo Car-bone, eliporto e cala Camiciottoovest), nonché quelle di Moneta-Vaticano, sono considerate dalComune della Maddalena comple-mentari alla residua area dell’Ar-senale, attualmente impegnata inuna progettazione di riconversio-ne industriale, a cura dell’AgenziaIndustrie Difesa, e quindi indi-sponibili per utilizzi non coerenticon il progetto industriale. Insom-ma, se gli americani otterrannoquelle aree, difficilmente il restodell’Arsenale potrà essere desti-nato alla riconversione. Comedire, addio al turismo.

E infine la posizione del sinda-co di La Maddalena, Angelo Co-miti. “Nei giorni scorsi – ha detto– ho ricevuto l’ammiraglio HarryUlrich III, comandante della UsNavy in Europa. È stata una visi-ta di cortesia, molto formale, du-rata appena un quarto d’ora. Gliho chiesto quali erano i loro pro-grammi per la Maddalena e lui miha risposto con un sorriso: “Si-gnor sindaco, è una visita ami-chevole...”. Comiti dice di esserein sintonia con la linea indicatadal presidente della Regione Sorue anticipa che, soprattutto sul-l’Arsenale, sarà guerra: “Gli ame-ricani non pensino di mettere lemani sull’ex Arsenale attraversol’Agenzia Difesa”. All’ex Arsena-le, è interessato l’Aga Khan, chenon ci manderà certo forze specia-li o missili nucleari, ma belle bar-che a vela.

Primo Piano6 � OTTOBRE 2005

Preoccupa il silenzio del Governosulla sperimentazione di arminel poligono di Capo Teulada

di Fabrizio Serra

Il problema delle servitù militari al centro del dibattito del Consiglio regionale- Nuove denunce del presidente della Regione Soru per le sperimentazioni di

armamenti a Capo Teulada e per l'ampliamento della base Usa dellaMaddalena - Il ministro Martino non risponde - Una imponente esercitazione

navale nonostante il parere contrario del Comitato Paritetico

Seduta del Consiglio regio-nale potenzialmente �esplo-siva�, quella del primo gior-

no di ottobre, obbligatoria perStatuto. Dichiarazioni di preoc-cupazione per la possibile �spe-rimentazione di sostanze� nelcorso di esercitazioni svoltesi aCapo Teulada in quella che è sta-ta preannunciata come �la piùimponente� attività, annunciatadalla �parata� di navi da guerranel porto di Cagliari, sono stateeffettuate dal Presidente dellaRegione Renato Soru.

Il Governatore ha attaccato du-ramente il Governo sull�oramaisempre più ingombrante presen-za militare nell�Isola, affermandoche �l�esercitazione di Teulada èun altro sopruso, deciso dal mini-stro della Difesa, nonostante ilno deciso nella commissione pa-ritetica� (nata dall�intesa istitu-zionale firmata dall�allora presi-dente del Consiglio, MassimoD�Alema e della Regione Federi-co Palomba), e della componentecivile (con l�aggiunta, cioè, di unrappresentate dello Stato)�. Ha,inoltre, ricordato di aver scrittopiù di una volta al Ministero persapere se nelle esercitazioni si fauso di munizioni all�uranio im-poverito, ma senza mai ricevererisposta.

�Il disciplinare d�utilizzo diCapo Teulada � ha sottolineatoSoru � scade il 31 dicembre pros-simo e dovrà essere rinnovato.Rimarrà la clausola della speri-mentazione di tecniche, armi esostanze?�.

Il Presidente della Giunta hapoi rivelato la ancor più allar-mante notizia, mentre si cerca ditrovare un�intesa istituzionaleper la riduzione-riequilibrio del-le servitù militari e della relativaattività, che la marina degli StatiUniti intende triplcare la base diLa Maddalena. �Si era partiti � haricordato � con una nave appog-gio a Santo Stefano; oggi nonsembra più in discussione la basemilitare permanente. Si sta verifi-cando una vera e propria occupa-zione con l�assenso del Ministe-ro della difesa, cosa che ai sardinon va giù�.

Nel citare alcuni documenti se-greti della Navy Agency Sup-port, in cui si rivelerebbe �l�as-senso della Difesa italiana all�al-largamento delle basi militari� ela trasformazione del punto diapprodo di Santo Stefano in unavera e propria base navale, il Pre-sidente ha anche detto di averletto che il progetto �deve essererealizzato in fretta perché c�è unmomento politico non favorevo-le nell�intera regione�. �Ho chie-sto all�ambasciatore di conferma-re quanto scritto in quei docu-

menti; ma ancora non ho avutorisposta. Ho chiesto la stessa cosaal Ministro della difesa, senzasuccesso. Ma è evidente che LaMaddalena è un punto focale nelfar conseguire agli Stati Unitiuna maggiore efficienza in Euro-pa�. Una persona, che Soru ha de-finito �importante� e �in qualchemodo sarda�, a colloquio conl�ambasciatore Usa, avrebbe sa-puto ed ha riferito che il governoamericano �ci sta riflettendo�.Questo è, perciò, il momento,�per far sentire la nostra voce�.

Quanto al disciplinare del poli-gono di Capo Teulada, la possi-bilità di sperimentare armamentio sostanze è negli atti. �Cerche-remo, anche su richiesta del sin-daco, di levare questa condizio-ne � ha concluso -che dipendeesclusivamente dall�autorità mi-litare�.

Molto ricco e vivace il dibatti-to- in Aula. È stato un momentodi confronto che ha sostanzial-mente evidenziato che la materiaè di interesse generale nel popo-lo sardo, senza distinzioni dischieramenti politici. Mario Dia-na capogruppo di An, ha chiestoa Soru di �fornire più ampie in-formazioni, e di riferire al Consi-glio se, sulle aree di futura smili-tarizzazione esistono già strate-gie di utilizzo civile dei territo-ri�.

Silvestro Ladu (Capogruppo diFortza Paris) ha poi suggerito,considerata la complessità delproblema, che si muovano le di-plomazie. �Il confronto con loStato � ha detto � deve essereparitario, non è accettabile chesulle attività militari si escluda,di fatto, la componente civile�.

Anche per Pierpaolo Vargiu(Riformatori) le esigenze delladifesa devono avere un giustoprezzo, �ma in Sardegna non è

così, dato che oltre il 60% deiterritori militari italiani sononell�Isola�. Ha inoltre posto l�ac-cento sul condizionamento cheil demanio militare ha sullo svi-luppo civile. In proposto i Rifor-matori hanno presentato un a mo-zione, poi ritirata dopo l�impe-gno assunto dalla Giunta di mo-nitorare tutti siti del demaniomilitare che non si configuranocome �servitu� e che potrebberoessere subito dismessi ed utlizza-ti.

�Non vogliamo dichiarareguerra agli Stati Uniti, ma è au-spicabile che, pur nella legitti-mità delle diverse posizioni,maggioranza e opposizione tro-vino una linea unitria�: l�ha det-to nel suo intervento PeppinoBalia (Federalista AutonomistaSardo), ricordando la preoccupa-zione presente in tutti per le con-seguenze sulla salute.

Soffermandosi sulla presenzastatunitense a La Maddalena, Pa-olo Pisu (PRC) ha inoltre ricorda-to che Portorico, con una grandemobilitazione di popolo e conun referendum popolare, ha co-stretto le forze militari Usa ad ab-bandonare le basi esistenti inquel Paese, mentre questo diritto,ai sardi, è stato negato. Ecco, inquesta situazione, �occorre unamobilitazione complessiva delpopolo sardo�.

Che quello delle servitù mili-tari sia un tema che deve coin-volgere tutti, politici e popolosardi, è stato ribadito anche dalcollega di partito e capogruppoAntonello Licheri, il quale havoluto ricordare come �la presen-za militare invasiva� sia una del-le ragioni che hanno �impeditolo sviluppo, portato allo spopo-lamento di molti comuni, strap-pato popolazioni dal loro territo-rio�.

Il problema delle basi militariha caratterizzato, per moltissimianni, il dibattito politico e Ro-berto Capelli, esponente del-l�UDC ricordando la sua forse�ingenua� ma appassionata par-tecipazione, 32 anni fa, alle ma-nifestazioni �contro le basi mili-tari�, ha confermato che �questeservitù sono, come erano allora,anacronistiche�. Ma per giunge-re al loro progressivo smantella-mento, non si può auspicare �lalotta dei sardi contro lo Statonon si possono favorire le con-trapposizioni di una giunta di�un certo colore� nei confronti diun Governo che, magari, è di se-gno opposto�.

È poi intervenuto Chicco Por-cu di Progetto Sardegna, che havoluto ricordare, nonostante ilvoto contrario della specialeCommissione paritetica, �inquesti giorni le finestre di Teula-da tremano per la presenza di 37navi, di 52 aerei, di 10 diversenazioni, la più grande flotta daguerra mai vista nel Mediterra-neo�. Una presenza massiccia,nel mare di un�Isola gravata, su37 mila ettari, di vincoli e servi-tù militari, �il 70 per cento degliimpianti bellici esistenti in Ita-lia, dove si parano l�80 per centodelle bombe utilizzate nelle atti-vità di addestramento�. Una si-tuazione, ha aggiunto, non più�sostenibile, che rischia di aggra-varsi, dopo la decisione di am-pliare la base di La Maddalena,sottraendo quell�Isola ad una for-ma di sviluppo sostenibile, comeera ed è nei programmi di questaGiunta�.

Giuseppe Atzeri, presidentedel Gruppo Misto ed esponentedel Psd�Az ha utilizzato l�armadell�ironia.

Ha infatti rivelato di aver sen-tito, da �fonte confidenziale�,

che in questa occasione navi, ae-rei ed uomini impegnati a Teula-da avrebbero utilizzato, invecedelle bombe e dei proiettili usua-li, �coriandoli e stelle filanti.Tutti tranquilli, quindi�. Poi, haaggiunto che �se si è arrivati aquesta delicata situazione comedenunciato dal presidente Soru,la ragione è perché si sono ab-bandonate le �battaglie sardiste�che avevano caratterizzato gliultimi decenni e che avevanoportato, grazie all�impegno edalla intransigenza di Mario Me-lis, al positivo accordo col Go-verno italiano, con il ministroSpadolini�.

Sulla stessa linea degli inter-venti precedenti anche il capo-gruppo della Margherita AntonioBiancu, secondo il quale �le ser-vitù sono un peso, un gravamedei quali, storicamente, i sardi sisono fatti carico, ma adesso non èpiù possibile sopportare tuttopassivamente�. Dopo aver la-mentato i costi, in termini dimancato sviluppo e di gravamidi ogni genere, che condiziona-no molte parti della Sardegna, haproposto �iniziative in grado diridurre questi pesi�.

Appello all�unità, per una bat-taglia comune, è stato fatto anchedal diessino Renato Cugini, ilquale ha voluto ricordare, co-munque, che le indicazioni che ilConsiglio aveva dato alla Giun-ta, al termine di una discussionesu questo stesso argomento, nel-lo scorso mese di giugno, sonostate �rispettate� e gli obiettiviche l�esecutivo e la maggioranzaavevano proposto �raggiunti�.

Ultimo intervento, quello delpresidente del Gruppo di ForzaItalia, Giorgio La Spisa. �Nessunpregiudizio, né atteggiamentielettoralistici da parte del centro-destra � ha detto � ma la stessacosa faccia la maggioranza e laGiunta.

Un approfondimento è neces-sario, considerato che le paroledel presidente Soru �hanno unpeso� e portate all�esterno�possono determinare allarmi-smo�.

Riconoscente per quel che gliamericani hanno fatto per l�Isola,soprattutto deellando la malaria,Soru, in sede di replica, ha affer-mato, come già avvenuto piùvolte nel passato, che �sono ve-nuti in amicizia e in amiciziasono stati accolti; ora è tempoche in amicizia vadano via�.

Concluso il dibattito, il presi-dente del Consiglio regionaleGiacomo Spissu ha anticipatoche definirà, d�intesa con i capi-gruppo, una linea politica comu-ne per iniziative nei confronti delGoverno e del Parlamento.

Politica RegionaleOTTOBRE 2005 � 7

Cambia il Regolamento del Consiglioper dare più efficienza rapidità

e qualità all'approvazione delle leggi

di Michele Mascia

L'intera attività dell'Assemblea regionale dovrà uniformarsi a questi criteri -Le nuove norme entreranno in vigore il primo gennaio 2006, con l'impegnodelle forze politiche a riesaminarle entro un anno per eventuali correzioni

qualora qualche meccanismo si dovesse inceppare - Il presidente delConsiglio ha la garanzia di restare in carica cinque anni, quindi l'intera

legislatura, anche se, per essere eletto, dovrà avere un consenso rafforzato -È stato ripristinato il �Question time�, il botta e risposta tra Giunta e

consiglieri con interventi di pochi minuti per argomento, così come avvienein Parlamento - Il Regolamento lo impone quattro volte l'anno

Soru: la Sardegna e l'Italiastanno perdendo

la guerra delle tecnologieL'intervento del presidente della Regione a una tavola rotonda della

Commissione europea sulla competitività

Più efficienza, più rapidità,maggiore qualità. L�approva-zione delle leggi e l�intera at-

tività del Consiglio regionale do-vranno uniformarsi a questi criteri.Almeno è questo l�obiettivo dellemodifiche apportate ad un quartodel Regolamento interno dell�As-semblea sarda. Le nuove normeentreranno in vigore il primo gen-naio 2006, con l�impegno delleforze politiche a riesaminarle entroun anno per fare correzioni qualo-ra qualche meccanismo si dovesseinceppare.

Diverse le novità. Il presidentedel Consiglio ha la garanzia di re-stare in carica cinque anni, quindil�intera legislatura, anche se, peressere eletto, dovrà avere un con-senso rafforzato: non più la mag-gioranza semplice dei votanti dalterzo scrutinio in poi, ma quellaassoluta, più del 50% dei compo-nenti dell�Assemblea. Una solu-zione di compromesso per la scel-ta di chi deve assumere una funzio-ne al di sopra delle parti. La mino-ranza di centrodestra chiedeval�estensione della maggioranzaqualificata dei due terzi per tutti gliscrutini. E� stato ripristinato il�Question time�, il botta e rispostatra Giunta e consiglieri con inter-venti di pochi minuti per argomen-to, così come avviene in Parlamen-to. Il Regolamento lo impone quat-tro volte all�anno. Nasce poi unaCommissione di verifica con ilcompito di vigilare sul rispetto, daparte del governo isolano, delleleggi vigenti e degli ordini delgiorno approvati dall�Aula. Allostesso tempo avrà il potere di inter-venire qualora ai consiglieri vengaimpedito, generalmente con il si-lenzio delle mancate risposte, dipoter esercitare il diritto ad essereinformati e di controllo sugli attidella pubblica amministrazione re-gionale. Altra novità riguarda ildivieto di ammettere all�internodella Manovra finanziaria le cosid-dette �norme intruse� che pocohanno a che vedere con il tema indiscussione ma che erano statesempre tollerate: si dava loro unasorta di corsia preferenziale per larapida approvazione. Il potere distralciarle è affidato al presidentedel Consiglio. Il Regolamento pre-cisa pure il concetto di bilinguismoinserendo l�obbligo, entro dodicimesi, di predisporre la struttura ne-cessaria per consentire una tradu-zione simultanea in italiano degliinterventi in �limba�. Per adesso inAula c�è piena libertà di parlare insardo, ma solo dopo aver preventi-vamente consegnato agli ufficiconsiliari il testo già tradotto. Perquanto riguarda la programmazio-ne dei lavori consiliari, sarà sem-pre garantito all�opposizione il di-ritto di poter far discutere almenoun 25% di sue proposte. Inoltre, ilcalendario dei lavori sarà deciso inmaniera tale da stabilire tempi certiper l�esame dei singoli provvedi-menti. Per evitare atteggiamentiostruzionistici, quelli che hannol�unico scopo di allungare i tempidel dibattito, si farà in modo di evi-tare che un singolo consiglierepossa intervenire più volte per illu-strare emendamenti correttivi mol-to simili tra loro e che tali emenda-menti vengano tutti votati se cisono gli estremi per dichiararli an-ticipatamente decaduti.

In avvio di dibattito, il relatore dimaggioranza, il diessino Giambat-tista Orrù, aveva spiegato che, du-rante le riunioni della Giunta per ilRegolamento, c�era stato un con-fronto politico finalizzato a dotareil Consiglio di �strumenti più fun-zionali al recupero di efficacia e dicapacità decisionale� adeguandoquelle parti oramai invecchiate,ma pur sempre �mantenendo fermi

perché l�allungamento dei tempi�può essere evitato con un pattod�onore� tra maggioranza e oppo-sizione. Il rischio concreto è, inve-ce, legato al rispetto delle differen-ze, delle posizioni personali di cia-scuno. �Non sono produttivi i di-battiti soffocati�, aveva detto laCaligaris. �Se a decidere i tempidell�Aula sono esclusivamente icapigruppo, chi garantisce che da-ranno voce a coloro che hannodavvero qualcosa da dire? Non sa-ranno forse più inclini a favorirechi sarà loro più simpatico?�.

La discussione generale avevadato spazio a differenti interpreta-zioni. Tra i vari interventi, la vicepresidente del Consiglio, ClaudiaLombardo di Forza Italia, avevarilevato che la garanzia di governa-re data alla maggioranza è com-pensata dal diritto dell�opposizio-ne di proporre e di controllare.Mario Floris dell�Uds, invece, ave-va denunciato la limitazione deidiritti individuali dei consiglieri at-traverso regole elaborate per raf-forzare il potere di chi lo ha già edettate dall�esigenza del presiden-te della Giunta di liberarsi del con-trollo del Consiglio. Per NanniMoro di Alleanza Nazionale, lacompressione dei tempi �rischia diimpoverire il dibattito� impedendodi poter esporre un ragionamentocompiuto e spingendo chi parla adaffidarsi a slogan e frasi ad effetto.Silvestro Ladu, capogruppo di For-tza Paris, si era lamentato perchénella riforma sono assenti modifi-che capaci di riequilibrare i poteridi Giunta e Consiglio, con la primadominante sul secondo. Per il ca-pogruppo della Margherita Anto-nio Biancu, invece, si daranno ri-sposte ai sardi che attendono se-gnali positivi da una classe politi-ca che nella precedente legislaturaaveva segnato il passo.

Maggiori contestazioni ci sonostate non appena si è toccata laquestione delle caratteristiche ne-cessarie per costituire un gruppoconsiliare. Di fronte non maggio-ranza e opposizione, ma piccoli egrandi partiti. Sergio Marracinidell�Udeur ha sollecitato un am-pliamento dei limiti minimi per fa-vorire le forze politiche che eleg-gono tre consiglieri, oppure due achi non gode del premio di mag-gioranza (come il Partito sardod�azione e l�Uds che alle ultimeelezioni avevano partecipato dasoli senza aderire ad alcuna coali-zione). La Caligaris ha ipotizzatodi inserire anche i partiti che otten-gono tre seggi presentando liste intre quarti delle circoscrizioni pro-vinciali. Le proposte sono state tut-te bocciate.

Non ha invece riguardato il Re-golamento la polemica divampatain Aula su Paolo Maninchedda. Ilpresidente della Commissione Ri-forme era stato dichiarato decadu-to dal presidente del ConsiglioGiacomo Spissu dopo il suo pas-saggio da Progetto Sardegna al ne-onato Gruppo Federalista Autono-mista. Maninchedda ha dichiaratodi volersi �dimettere in modo irre-vocabile, ma solo davanti all�orga-no che mi ha eletto� definendo il-legittimi gli atti disposti per allon-tanarlo dall�incarico, atti che ri-schiano di provocare �una crisi dicredibilità istituzionale�. Il suo ca-pogruppo Peppino Balia ha rinca-rato la dose ricordando a Spissuche �deve essere un arbitro e nonun giocatore, quindi imparziale esenza suggeritori�. Non un riferi-mento al presidente della RegioneRenato Soru, ma ad esponenti dispicco della maggioranza. Accusarespinta dal capogruppo dei DsSiro Marrocu: l�interpretazione diSpissu è stata corretta e non c�è sta-to alcun regolamento di conti.

Sono preoccupato perchéle nostre Regioni avran-no meno soldi dall�Euro-

pa, però francamente sono an-cora più preoccupato di comeli spendiamo. E sono preoccu-pato di spendere i soldi comese si stesse gettando l�acquasulla roccia�.

Così il presidente della Re-gione Renato Soru ha conclu-so il suo intervento al semina-rio sulla politica regionale eu-ropea 2007-2013 che si è tenu-to a Torino e al quale sta par-tecipando il presidente dellaRegione Piemonte MercedesBresso, il Direttore generaleaggiunto della Politica regio-nale della Commissione euro-pea Michele Pasca � Raymon-do, il Capo dipartimento Poli-tica di sviluppo e coesione delMinistero dell�Economia Fa-brizio Barca, il francese PierreMirabaud, la catalana MariaAntonia Mosés y Farrè, e l�in-glese John Bachtler.

Renato Soru interpellatocome �economista� dal mode-ratore della tavola rotonda hadetto: �Non sono un�economi-sta, da un anno e mezzo sonoun uomo politico e sino ad al-lora ho fatto un�esperienza diimprenditore�.

Il presidente della Regioneha fatto il suo intervento da-vanti a un pubblico di moltecentinaia di persone prove-nienti da diverse parti d�Euro-pa, riunite al Castello di Rivo-li. �La Sardegna - ha dettoSoru - cercherà di spenderetutti i soldi per fare fronte allarealtà più preoccupante peruna Regione come la nostra eforse per tutta l�Italia: quelladella conoscenza, della capa-cità di competere nel mondo

globalizzato con paesi di mi-liardi di persone povere e affa-mate di lavoro che però si stan-no rapidamente istruendo�.

Il presidente Soru ripren-dendo un concetto di FabrizioBarca ha aggiunto: �non è nel-la dimensione nazionale che sipotranno affrontare questiproblemi. È in corso un attac-co miope all�idea stessa diUnione europea che si fondasul fatto che qualcuno crede dipotercela fare da sé. Nel mon-do globalizzato c�è bisogno dipiù Europa, non di meno Euro-pa. E magari di una politicaeuropea per la pace di una po-litica estera europea, di un vi-vere europeo di popolazioniche sentono di condividere ivalori di una civiltà e che si ri-conoscono in una grande co-munità sovranazionale�.

�Rappresento una Regioneche vede ridursi di circa il60% i fondi strutturali europei� ha continuato Soru - una re-gione dove se uno si alza lamattina e prende la macchinaper andare a lavorare prima opoi trova il mare, e vuol direun cliente in meno da incon-trare. E� una regione debole,con un alto tasso di disoccupa-zione, che vede ogni giornosottratti lavoro e reddito in set-tori nei quali non avremmo maiimmaginato: la produzione dipomodori, l�allevamento ovi-no, la trasformazione delle bar-babietole. Dobbiamo pensareforse non più a come difendereil lavoro e il reddito che aveva-mo, a una competitività cheforse non c�è mai stata, ma acome provare a trovare nuovolavoro in altre attività�.

Affrontando un tema a luifamiliare, il Presidente della

Regione ha fatto poi un quadrodella competitività dell�Italiae in parte dell�Europa nel cam-po delle tecnologie. �Oggi icollegamenti internet adsl inItalia � ha spiegato - si fannocon apparati tecnologici chevengono totalmente dallaCina, e non perché costanomeno ma perché sono i miglio-ri. La Polonia sta per control-lare la tecnologia mondialedella tv digitale. Ogni settima-na ci sono nuovi prodotti in-ternet. I telefoni cellulari,compresi i pochi che continua-no a essere prodotti in Europa,pagano le royalties per ogniconversazione a una societàamericana. Se volete vedere ilcortile di casa vostra con unimmagine satellitare bisognaandare su Google Art, così èanche per i servizi attraverso iquali si sceglie la fidanzata o ilfidanzato. La stessa società �ha proseguito - gestisce deiserver in California ai quali ri-corre chiunque si scambi mes-saggi di posta elettronica. Nonc�è un servizio internet, quin-di globale, che venga prodottoin Europa. Google � ha sotto-lineato Soru - ha messo 3000persone che lavorano a pro-durre questi programmi e nonaccetta colloqui di lavoro conchi non ha un diploma PhD.Allora - si è chiesto RenatoSoru - come possiamo pensaredi competere con paesi e re-gioni del modo anche menoricchi di noi ma che sfornanopiù laureati, più ingegneri, piùdiplomati? E ha concluso ilsuo intervento citando i dati�spaventosi� sui livelli diistruzione in Italia e in Sarde-gna, �che è l�ultima delle re-gioni italiane�.

il principio della libertà di paroladei consiglieri e la loro partecipa-zione alla discussione�. Un risulta-to �che si è voluto raggiungereavendo come obiettivo quello diottenere la più ampia convergenzapossibile�. Orrù aveva anche ricor-dato la scelta di non toccare altriaspetti regolamentari, come le pos-

sibilità di ricorrere al voto segreto,preferendo rinviare a quando siparlerà di ammodernamento delloStatuto e di riforma delle istituzio-ni regionali.

La relazione di minoranza erastata affidata alla socialista MariaGrazia Caligaris, unica astenutanel voto finale in Giunta per il Re-

golamento. Una posizione di dis-senso �personale�, aveva detto,contestando �un�ottica di raziona-lizzazione e ottimizzazione deltempo e delle prestazioni� con ilpericolo che �la dignità del consi-gliere si perda dietro il conteggiodei secondi�. Il timore dell�ostru-zionismo appare solo strumentale

Politica & Economia8 � OTTOBRE 2005

Approvata dal Consiglio regionalela strategia per superare la crisi

e avviare lo sviluppo

di Gherardo Gherardini

L'Assemblea ha approvato il �Documento di programmazione economicae finanziaria� per il periodo 2006-2008 - Ci sono volute tre lunghe sedute,caratterizzate da un intenso dibattito, che ha raggiunto anche toni accesi

e nel quale non sono mancati gli scontri sia personali sia politici

Ai primi di settembre ilConsiglio regionale haapprovato il �Documento

di programmazione economica efinanziaria� per il periodo 2006-2008, vale a dire lo strumento dipolitica economica che individuale linee che la Regione intendeseguire per superare l�attualegrave situazione dell�isola e peravviare lo sviluppo nel triennio.

Ci sono volute tre lunghe se-dute, caratterizzate da un inten-so dibattito, che ha raggiuntoanche toni accesi e nel qualenon sono mancati gli scontri siapersonali (come quello traMauro Pili e l�ex azzurro PietroPittalis, appena riammesso inaula dal Tar) sia politici (comequello tra i bertinottiani di Ri-fondazione ed il resto del parti-to e della maggioranza sullepolitiche per il lavoro).

La serie degli interventi si èaperta con le relazioni di mag-gioranza e minoranza. La primaè stata svolta da Eliseo Secci(Margherita), presidente dellaCommissione programmazione,il quale ha elogiato la tempesti-vità con la quale il provvedi-mento è approdato in aula, per-ché potrebbe essere raggiuntol�obiettivo di approvare entrol�anno la legge finanziaria. Ilrelatore ha richiamato i princìpidi compatibilità, coesione edoccupazione contenuti nel do-cumento, affermando che adessi dovrà uniformarsi la futurapolitica economica regionale.�C�è un punto nevralgico � hadetto � rappresentato dall�am-modernamento della PubblicaAmministrazione, attorno a cuiruota l�intero processo autopro-pulsivo di crescita�. Osservan-do che la nuova politica di rigo-re finanziario, già avviata, staproducendo i primi frutti positi-vi, Secci ha concluso afferman-do che la manovra proposta se-gue la stessa linea, senza rinun-ciare alla rivendicazione neiconfronti dello Stato �per le en-trate dovute e non erogate�.

La relazione di minoranza èstata svolta da Nicola Rassu(Forza Italia), secondo il qualeil Dpef è caratterizzato dallamancanza di chiarezza, da unaricercata complessità, da unastesura ridondante. �Siamo difronte � ha detto � ad un buonsaggio teorico, un�ottima eser-citazione accademica, alla qua-le non corrisponde un concretoapparato di obiettivi da realiz-zare. Non vengono propostitempi e mezzi per possibili rea-lizzazioni, né esiste un collega-mento fra il Dpef e la manovrafinanziaria per il 2006�. Rassuha infine osservato che nel do-cumento �non si intravedonoproposte operative certe, chepossano nel breve periodo darerisposte all�emergenza occupa-zionale, mentre l�azione di go-verno appare concentrata solosulla preoccupazione di correg-gere il passato, più che suun�intelligente e lungimirantepolitica atta ad impostare nuovestrategie di sviluppo�.

Il primo intervento nel dibat-tito generale è stato quello diMario Floris (Uds), molto criti-co nei confronti del Dpef. �Undocumento che non fa program-mazione, ma si limita a formu-lare auspici, semplici dichiara-zioni di intenti. Non esiste nes-suna programmazione operati-va � ha sostenuto � ma soloun�ipotesi di pianificazione set-toriale. Le scelte in materia dipolitica economica continuanoad essere decise senza un qua-dro programmatico definito,

sulla base di valutazioni chesolo il �principe Soru� cono-sce�. Floris ha anche fortemen-te criticato l�esiguità dei fondidestinati al Piano regionale dellavoro e le spese per �50 nuoviesperti profumatamente paga-ti�.

È stata poi la volta di Rober-to Capelli (Udc), che ha defini-to il Dpef un �copia e incolla�rispetto a quello dello scorsoanno, per cui non si capisce ilritardo di tre mesi nella presen-tazione, e tanto meno si capi-scono gli errori contenuti neidati e nelle tabelle. Capelli haanche chiesto una �sforbiciata�degli emolumenti dei consiglie-ri: �Mentre chiediamo sacrificia tutti, poniamoci il problemadell�adeguamento delle spesedella politica�.

Provocazione raccolta subitoda Mauro Pili (FI), che si è det-to favorevole al �taglio� ed haparlato di Dpef �senza testa esenza gambe�, denunciando chela rivendicazione nei confrontidello Stato per le entrate fiscaliè ben lungi dall�essere conclu-sa, nonostante gli arretrati sianostati inseriti, nelle tabelle, tra lerisorse già acquisite. Così pureè stato trascurato, secondo Pili,il rapporto con l�Europa, col ri-sultato dell�esclusione dellaSardegna dall�Obiettivo 1.Sempre per Forza Italia, sonointerventi Ignazio Cuccu e Car-lo Sanjust.

Il primo ha lamentato la scar-sa attenzione verso il settoredell�artigianato, mentre il se-condo ha criticato le politicheper lo sport (�solo una fetta pic-colissima per lo sport giovani-

le�) e per la casa (�scarsa consi-derazione per i problemi dellegiovani coppie�).

Altri ancora gli interventi sulfronte dell�opposizione: dal ri-formatore Pierpaolo Vargiu(�questo documento è pieno diinesattezze, non è collegato colprecedente Dpef né con la Fi-nanziaria, non è chiaro né sem-plice�) a Silvestro Ladu, di For-tza Paris (�documento genericoche non fornisce risposta ai tan-ti bisogni della Sardegna�), aMario Diana, di AN (�non esi-ste alcuna linea logica che fac-cia intravedere le innovazionipromesse�).

Infine, Giorgio La Spisa (FI):�Questo documento non ha en-tusiasmato nessuno � ha detto �raccogliendo soltanto il consen-so, e non a caso, del mondo delcredito e di quello universita-rio. Ma per tutti gli altri non sitratta dello strumento atteso edesiderato: è debole, senza pro-spettiva, senza strategie per lerisorse energetiche e la politicadelle infrastrutture�.

Di tutt�altro tenore, ovvia-mente, gli interventi degli espo-nenti della maggioranza. Se perSilvio Lai (DS) merita ricono-scimento particolare la volontàdi intervenire sulla capacità dispesa della Regione, per Vin-cenzo Floris (sempre dei DS) èapprezzabile l�impegno di pun-tare �sul rilancio industriale,sull�innovazione tecnologica esul sapere�.

Come la maggior parte degliintervenuti, anche Mario Bruno(Prog. Sard.) ha posto l�accentosui �pochi soldi in tasca�, cheobbligano ad una politica finan-

ziaria rigorosa, mentre PeppinoBalia (Gruppo Federalista Au-tonomista Sardo) ha invece par-lato di Dpef �fortemente inno-vativo�, con scelte ben precise.�Non un libro dei sogni � ha af-fermato � ma concretezza edimpegno a passare ad una poli-tica non di solo rigore, ma an-che di ripresa�.

Stefano Pinna, di ProgettoSardegna, ha ricordato che �ildocumento pone importantipriorità, che possono agevolarela nascita di sistemi umani, so-ciali e territoriali, senza trascu-rare i settori tradizionali, dal-l�industria al terziario�. Giudi-zio sostanzialmente positivoanche quello espresso da Anto-nio Biancu (Margherita), chedopo aver analizzato gli aspettiqualificanti del documento, pri-mo fra tutti la riduzione del de-ficit finanziario, si è sofferma-to sulle proposte a favore del�capitale sociale�, a cominciaredalla famiglia e dalla lotta alladisoccupazione. Infine, SiroMarrocu (DS), secondo il qualeil Dpef va visto nel quadro delcambiamento e risponde alla lo-gica di strategie innovative perrendere la Regione più efficien-te ed efficace.

Fuori dal coro le voci di alcu-ni consiglieri. A cominciare daMaria Grazia Caligaris (Misto �Sdi/Su), che � pur esprimendoun giudizio sostanzialmente po-sitivo � ha lamentato la scarsaattenzione verso il mondo dellascuola ed il silenzio sull�infor-mazione e la comunicazione,legate alle nuove tecnologiecome la banda larga ed il digita-le terrestre (�c�è il rischio che

passi il convincimento che ildigitale terrestre sia un affareper pochi, senza effettivi bene-fici per la comunità�). Dopoaver chiesto la salvaguardiadelle emittenti locali e l�istitu-zione di controlli antitrust, laconsigliera ha sollecitato mag-giore considerazione verso leproblematiche femminili ed ilsettore del credito. Ha infinemanifestato condivisione per laposizione assunta da alcuniconsiglieri di Rifondazione,che chiedevano una più marca-ta attenzione per le politiche dellavoro.

Come per altri, anche per ilsardista Giuseppe Atzeri �ilDpef avrebbe dovuto essere piùconcreto�, anziché peccare digenericità nelle enunciazioniper tutti i comparti produttivi.Denunciando che il tasso di sar-dismo è venuto scemando neltempo, ha concluso sottolinean-do che sarebbe stato preferibilelavorare sui limiti strutturaliderivanti dall�insularità.

Un discorso a parte meritanogli interventi degli esponenti diRifondazione comunista. Tre diloro, vale a dire Luciano Uras,Ciriaco Davoli e Paolo Pisu,hanno tentato con insistenza,anche presentando alcuniemendamenti, di far modificarealla Giunta i provvedimenti sullavoro (�occorre intervenire perincrementare l�occupazione ecombattere il precariato pubbli-co e privato�). Richieste respin-te dalla maggioranza e che han-no registrato il voto contrarioanche dell�altra metà del grup-po di Rifondazione. Contrarietàribadita dal capogruppo, Anto-nello Licheri (�sto in maggio-ranza in virtù di un accordo po-litico, non per cercare visibilitàcon polemiche pretestuose�),che ha detto di attendere con fi-ducia �gli ulteriori interventisul lavoro che la Giunta ed ilConsiglio dovranno approvarein seguito�.

Il dibattito si è concluso conl�intervento dell�assessore del-la programmazione, FrancescoPigliaru, che ha prima di tuttorespinto le accuse formulate daCapelli ed ha quindi sottolinea-to come la Giunta intenda �por-re fine alle politiche di rigoreche non portano sviluppo�,puntando su �una strategia checercherà di mettere tutte le ri-sorse disponibili per lo svilup-po e la coesione, in un quadro dirigore finanziario per le entra-te�.

Pigliaru ha poi riferito dellaprima, parziale vittoria nellavertenza sulle entrate fiscali:�In questi giorni, dopo una ver-tenza di oltre un mese e mezzoe dopo che noi avevamo dimo-strato l�inadeguatezza del getti-to Irpef devoluto alla Sardegna,la Ragioneria dello Stato ha ri-conosciuto l�esattezza delle no-stre richieste.

Non si tratta della soluzionedefinitiva del problema, macerto segna un avanzamento intal senso e rafforza la posizionedella Regione in questa rivendi-cazione�.

Dopo un acceso confrontosulle diverse parti del docu-mento e numerose dichiarazionidi voto, l�esito della votazionefinale è stato il seguente: 37 fa-vorevoli, 20 contrari (fra i qua-li anche Maria Grazia Caligaris,che si è schierata a difesa delleproposte dei tre consiglieri diRifondazione, Uras, Davoli ePisu, contrari anch�essi) ed unoastenuto (il presidente Spissu,come da prassi).

La Regione acquisterà i beni culturalimessi in vendita da privati

La politica e le azioni della Regione per la salva-guardia e la valorizza-

zione dei beni culturali dellaSardegna d�ora in avanti sa-ranno rafforzate dalla possibi-lità di acquisire beni culturali,mobili e immobili, messi invendita da privati. Su propostadell�assessore dei Beni cultu-rali, Elisabetta Pilia, la Giuntaha infatti approvato l�attiva-zione dell�Acquisto in via diprelazione, previsto dal Codi-ce dei Beni culturali e del Pa-esaggio.

Si tratta di un ulteriore azio-ne dell�esecutivo per conqui-stare maggiori spazi per l�in-tervento regionale in materiadi beni culturali, settore di im-portanza strategica nel proget-to di sviluppo per la Sardegna.

L�Acquisto in via di prelazio-ne è infatti un istituto che con-sente allo Stato e al competen-te ministero, e in subordine alleRegioni ed enti locali di acqui-sire beni culturali vincolati chesono oggetto di una iniziativadi parte privata. L�acquisto puòessere riferito a beni culturalidi riconosciuto interesse arti-stico, storico, archeologico, et-noantropologico.

Secondo l�assessore Pilial�Acquisto in via di prelazionerinsalderà e favorirà una piùproficua collaborazione tra ilministero per i Beni e le attivi-tà culturali, la Regione e glienti locali, direttamente coin-volti nei progetti di tutela, va-lorizzazione e fruizione delpatrimonio culturale della Sar-degna, ciascuno con le funzio-

ni e i compiti che competonoai diversi livelli istituzionalima anche con sensibilità diffe-renti rispetto all�identità di unterritorio e del suo patrimonioculturale.

Elisabetta Pilia ha eviden-ziato l�opportunità di proporreal Consiglio regionale che nelBilancio 2006 sia previstaun�apposita copertura finan-ziaria per la concreta attuazio-ne dell�Acquisto. Sono quattrole fasi in cui si articola l�Ac-quisto in via di prelazione. Ri-spetto ai tempi fissati per i varipassaggi, l�Assessore ha poisottolineato la necessità di unefficace coordinamento tratutti gli assessorati e i servizicoinvolti per garantire l�esple-tamento della procedura neitempi richiesti.

Politica & EconomiaOTTOBRE 2005 � 9

Il DPEF punta sulle riformeper recuperare le risorseda destinare allo sviluppo

di Luigi Coppola

Il documento contiene una radiografia della situazione complessiva delleattività produttive e indica le linee di sviluppo in tutti i settori - Il 2005 leentrate sono di 6.250.000 di euro - Le spese obbligatorie ne assorbono il

97,9% - Per non seguire la via dell'indebitamento la Giunta Soru porta avantiil processo di riforma della Regione e dei suoi Enti per realizzare maggior

efficienza amministrativa e risparmi nella spesa

La tessera sanitaria entro l'annodistribuita anche in Sardegna

SANITA'

Il DPEF ( documento di pro-grammazione economica e fi-nanziaria) è uno strumento

della programmazione regionale,che ha lo scopo di delineare e de-finire lo sviluppo che la Regioneintende perseguire per la Sarde-gna. E� , insomma, l�atto d�indi-rizzo programmatico, economicoe finanziario dell�attività del go-verno regionale, con un carattereannuale e un indirizzo triennale.E� un documento corposo, conl�indicazione, insieme con gliobiettivi, delle priorità specifi-che, degli strumenti di program-mazione regionale, nazionale,comunitaria, da attivare e aggior-nare. In sostanza è una radiogra-fia della situazione complessivadelle attività produttive, delle li-nee di sviluppo in tutti i settori.Naturalmente tutto è legato alladisponibilità delle risorse finan-ziarie necessarie per sostenere losviluppo.

Risorse che emergono chiara-mente dalla differenza tra le en-trate e le spese obbligatorie, checostituiscono la parte rigida delbilancio, come quelle per la sani-tà o per il funzionamento dellastessa regione. Per capire megliobasta fare riferimento a questidati per il 2005:

il totale delle entrate è di 6 mi-liardi e 250 milioni d�euro circa;le spese obbligatorie rappresen-tano il 97,9 per cento del totale.In pratica per sostenere lo svilup-po occorre indebitarsi e nellostesso tempo occorre rivedere icriteri di spesa.

Per quanto riguarda l�indebita-mento la linea portata avanti dal-la giunta Soru, con fermezza, èquella di ridurlo drasticamenteadottando misure diverse rispettoal passato. Nello stesso tempo vaavanti il processo di riforma del-la Regione, degli enti regionali,degli enti territoriali. Un proces-so che porta notevoli risparminella spesa e ,forse, maggiore ef-ficacia nell�azione amministrati-va.

Ma il punto nodale, al di là del-le cifre, che trova d�accordomaggioranza ed opposizione, chesi dividono solo sul metodo, ècostituito dal problema dei tra-sferimenti dalla Stato alla Regio-ne delle risorse finanziarie chederivano dall�Irpef, dall�Iva e daaltre imposte.

E� un contenzioso già aperto,con la Ragioneria Generale delloStato che ha preso atto della giu-stezza delle osservazioni portateavanti dalla Regione, e che do-vrebbe concludersi, forse non intempi rapidissimi, ma certamen-te con un riequilibrio a favoredella Sardegna.

Da una prima analisi delle en-trate e delle spese, si ricava che laspesa complessiva ,dal 1991 al2003 , ha avuto un incremento

del 53,6 per cento, la spesa cor-rente ,per lo stesso periodo, haavuto un incremento del 56,8 percento, mentre le entrate sono ri-maste pressoché invariate!

Nello stesso periodo, dal 1991al 2003, il Pil ( prodotto internolordo) statale è cresciuto, in ter-mini reali, del 20,3 per cento equello regionale del 18,8 per cen-to. Ebbene il gettito Irpef, a livel-lo statale, è cresciuto del 30 percento,dal 1993 al 2003; nellostesso periodo le compartecipa-zioni regionali all�Irpef sono cre-sciute solo dell1,95 per cento.Per quanto riguarda l�Iva, a fron-te di una crescita dell�82 per cen-

to del gettito statale, la quota re-gionale si è ridotta dell11 percento.

E� urgente ,dunque,che la Sar-degna recuperi gli arretrati e si ri-stabilisca l�equilibrio, previstodallo Statuto, sui trasferimentidallo Stato alla stessa regione.

In questo contesto il dpef poneper il prossimo triennio degliobiettivi che indicano la volontàdi cambiare rotta ,rispetto al pas-sato e anche con passo celere, intutti i settori produttivi, a partiredall�agricoltura e dalla pastori-zia, al turismo, all�industria, aiservizi.

Per comprendere meglio, in

sintesi, i progetti della maggio-ranza, si tratta di utilizzare le ri-sorse , i trasferimenti nazionali ecomunitari, verso meccanismicapaci di creare sviluppo auto �sostenibile, anziché verso formedi sostegno al reddito e alle im-prese che non producono incre-menti di competitività soddisfa-centi.

Al centro di questo processo (iltitolo del dpef è � Competività,coesione ed occupazione�) perprima la riforma complessivadell�apparato amministrativo, ar-ricchito dalla presenza di nuoveprovince, e che deve quindi arti-colarsi in maniera più efficiente e

capace di rispondere meglio, an-che con le nuove tecnologie, alleesigenze dei settori produttiviche debbono ammodernarsi enello stesso tempo aprirsi a nuo-vi mercati. Un potenziamento delsettore agroalimentare , ancoratroppo frammentario, che deveessere riorganizzato e meglio as-sistito, un rilancio del settore in-dustriale che non può prescinde-re dal problema energetico e dalcosto eccessivo dell�energia ne-cessaria ai processi produttivi, unpotenziamento delle nuove tecno-logie, della ricerca, dell�innova-zione. Insieme con l�apertura dinuove prospettive per l�occupa-zione giovanile, a partire da unamaggiore incisività del ruolo del-la scuola, Università compresa.

Il dpef ovviamente prosegue lelinee del precedente , proponeimportanti cambiamenti nellastrategia finalizzata allo svilupporegionale e rappresenta un trami-te nei confronti del programmaregionale di sviluppo (PRS) dicui anticipa i contenuti e che ver-rà presentato entro il correnteanno.

Il consiglio regionale ha appro-vato l�8 settembre il Dpef 2006 �2008, con una contrapposizionenetta tra maggioranza e opposi-zione, dopo che era stato appro-vato dalla Commissione pro-grammazione e bilancio. Dallerelazioni al Dpef, della maggio-ranza e della minoranza, in com-missione, si ricava che uno deipunti fondamentali della riformadella Regione, che la giunta sipropone di attuare, a giudiziodella maggioranza, è quello rela-tivo al bilancio. � Occorre prose-guire nella politica di conteni-mento dell�indebitamento chenel dpef passa dal 10 per centodel 2005 al 5 per cento del 2006.E�,però, urgente attivare un siste-ma puntuale di monitoraggio del-la spesa, con il quale evitare lacrescita dei residui che ingessanoil bilancio�.

A giudizio dell�opposizione �L�azione di governo appare sem-pre più concentrata nella preoc-cupazione di correggere il passa-to invece di programmare un�in-telligente e lungimirante politicaatta ad impostare nuove strategiedi sviluppo�.

� Si può condividere � secondola minoranza � l�analisi sui ritar-di strutturali del nostro sistemaeconomico; è da accogliere losforzo in atto per la razionalizza-zione della spesa, per il conteni-mento dell�indebitamento, non-ché l�apertura del contenziosocon lo Stato per il mancato accre-ditamento alla nostra Regionedelle regolari quote Irpef ed Iva.Questi punti, però, costituisconopoca cosa per un governo che hapromesso ai sardi una rivoluzio-ne culturale�.

Entro l�anno anche i sardiavranno la tessera sani-taria che riporta dati

anagrafici e codice fiscale edovrà essere utilizzata per be-neficiare del servizio sanitarionazionale. Sarà valida in tuttaItalia e ogni assistito potràconservarla anche in caso ditrasferimento in un�altra re-gione.

Da gennaio 2006 la carta,con banda magnetica e senzamicrochip - già introdotta inEmilia-Romagna, Liguria,Molise, Basilicata e Veneto -sostituirà anche il modelloE111 e avrà validità anchecome tessera europea per l�as-sicurazione malattia in Euro-pa. Nelle previsioni dell�as-sessore regionale alla Sanità,Nerina Dirindin, che - assiemeal direttore amministrativodell�Agenzia delle Entrate e alresponsabile del progetto perla società Sogei - l�ha presen-tata alla stampa a e a funziona-ri e tecnici delle Asl della Sar-degna, la tessera consentirà dimigliorare l�accesso alle pre-stazioni sanitarie e anche dimonitorare la spesa, per me-glio indirizzarla ed evitare glisprechi.

Gli oltre 1.600.000 sardi cuiè destinata, hanno cominciatoa riceverla. Le spedizioni siconcluderanno a dicembre. Dagennaio la tessera dovrà esse-re mostrata, assieme alla pre-scrizione del Medico di fami-glia, per ritirare un farmacorimborsabile o per farsi visita-re da un medico specialista.

Non sarà possibile da subitosfruttare tutte le potenzialitàdella tessera sanitaria, primodi uno dei progetti di sanitàelettronica finanziati dal Go-verno, attraverso i ministeridell�Innovazione tecnologicae dell�Economica, anche conl�accordo di programma qua-dro sulla società dell�informa-zione firmato quest�anno dal-l�assessorato regionale agliAffari generali.

Ogni tessera sanitaria coste-rà allo Stato - che per diffon-derla nella finanziaria 2004 hastanziato circa 150 milioni dieuro - meno di un euro per lespese di stampa e spedizione.La Regione non sosterrà costi,tranne che per i �recuperi� ditessere non inviate agli assisti-ti che non hanno scelto ancorail proprio medico di famiglia.Alle farmacie, inoltre, è rico-nosciuto un credito d�impostadi 250 euro per la fase di avviocon la messa in rete dei datidegli assistiti. La tessera in fu-turo verrà sostituita con laCarta nazionale dei servizi,che sarà dotata di microchip.

L�obiettivo - ha sottolineatoAttilio Befera, responsabiledella direzione centrale ammi-nistrativa dell�Agenzia delleEntrate - non è risparmiaresulla spesa sanitaria, quantomonitorarla. Dal 1995 al 2004la spesa sanitaria nazionale èraddoppiata, passando da 48milioni a 90 milioni di euro. Sistima che per il 2005 sarà di88,2 milioni di euro, un datonella media dell�Unione euro-

pea, anche se superiore a quel-la dei Paesi dell�Ocse.

Il prossimo passo sarà il col-legamento fra l�anagrafe deicomuni e quella delle Aziendesanitarie, in modo da disporredi una base dati - l�anagrafedegli assistibili - fondamenta-le per la riorganizzazione ge-nerale del sistema.

Saranno anche messe in retetutte le strutture � ha spiegatol�assessore Dirindin � che ero-gano servizi sanitari: ospedali,presidi, ambulatori distretti.Èstato predisposto il bandoper l�assegnazione del proget-to di messa in rete dei medicidi medicina generale, dei pe-diatri di libera scelta e delleguardie mediche. Si comince-rà con tre o quattro Asl. L�in-tero programma è stato finan-ziato dal governo, attraversol�Apq con 7.857.000 euro.

Epilogo della sperimenta-zione, che entrerà nel vivo nel2006, sarà il cosiddetto �fasci-colo sanitario elettronico�,una sorta di scheda sugli even-ti sanitari fondamentali di ogniassistito che consentirà a cia-scun assistito - tramite la tes-sera sanitaria - di essere �rico-nosciuto� anche sul piano cli-nico da un medico al quale si èrivolto per la prima volta, sen-za doversi portar dietro refertie altra documentazione medi-ca. Poiché il progetto poneproblemi di privacy, un grup-po di lavoro ministeriale indi-viduerà i requisiti per l�acces-so al futuro fascicolo sanita-rio.

Speciale Emigrazione10 � OTTOBRE 2005

Giulio Cesare Pittalis spiega:la contrarietà a Giua e Scala

aveva solo motivazioni politicheIl rappresentante della Fasi lamenta che il suo pensiero sia stato male

interpretato

Ingiusta l'esclusione della Fasidall'Ufficio di Presidenza

della Consulta per l'EmigrazioneAnche il circolo di Melbourne, con una nota del presidente Paolo Lostia � cheper anni ha fatto parte del �parlamentino� degli emigrati in rappresentanza

dell'Australia � ha commentato i risultati dell'elezione dell'Ufficio dipresidenza della Consulta

CONSULTA

AUSTRALIAAnche il circolo di Mel-bourne, con una nota delpresidente Paolo Lostia

� che per anni ha fatto parte del�parlamentino� degli emigratiin rappresentanza dell�Austra-lia � ha commentato i risultatidell�elezione dell�Ufficio dipresidenza della Consulta.

Dopo aver espresso le con-gratulazioni a Lello Giua per lasua elezione a vicepresidentevicario (�siamo sicuri chesvolgerà un ottimo lavoro inquesto importantissimo ruolo esarà un ottimo vicepresidentevicario�) ringraziano il vice-presidente uscente DomenicoScala per il lavoro svolto damolti anni.

�Ci permettiamo anche difare un commento al riguardodelle polemiche sull�esclusio-ne della FASI dalla Presidenzadella Consulta. Nel dare il no-stro parere � precisa la nota �sottolineiamo che la nostra As-sociazione non ha nessuna al-leanza politica con nessun par-tito e nessuna Associazione siain Australia sia in Sardegna.Perciò i nostri commenti parto-no dalla semplice osservazionedella necessità che la Presiden-za della Consulta deve essere

Consulta deve �rappresentare�il vero mondo dell�emigrazio-ne, la FASI, che rappresenta unsostanzioso numero di Circolifuori della Sardegna, deve ave-re un posto in questo importan-tissimo Ufficio�.

Questo nostro parere di �rap-presentanza� � prosegue lanota - si riferisce anche all�Australia, che con solo quattroCircoli riconosciuti, senza Fe-derazione e con le sue distanzeimmense richiede una grandeattenzione per affrontare sfideparticolari. Perciò non si puòaggregare la �rappresentanza�dell�Australia sotto i paesi�extraeuropei�. E logico che lenecessità dei Sardi in Austra-lia, anche quelli fuori delle cit-tà dove esistono i già menzio-nati Circoli riconosciuti, sonomolto diverse di quelle dei Sar-di in Argentina, Brasile etc.

Per noi la corrente soluzioneche riguarda l�Australia, è unasoluzione sbrigativa che sfor-tunatamente penalizza i moltiSardi sparsi in Australia. Per-ché non dà ai Circoli e al Con-sultore le risorse e la voce dirappresentarli a utilizzare a fa-vore della Regione questa im-mensa risorsa�.

In riferimento al serviziogiornalistico apparso sulMessaggero Sardo del mese

di luglio 2005, relativo all�inse-diamento della Consulta Regio-nale, a pagina 7 leggo: «... a que-sto punto Giulio Cesare Pittalisha fatto apprezzamenti persona-li piuttosto pesanti nei confrontidi Leo Giua e Domenico Scala,ed è stato interrotto dall�Asses-sore Salerno che lo ha invitatoad essere rispettoso delle perso-ne e delle Istituzioni...»

A questo proposito, a titolopersonale, voglio precisare che:

a) prima di tutto sono stato ri-petutamente interrotto, fin dal-l�inizio del mio intervento dalConsultore Piero Puddu, checontestava il mio diritto di pa-rola. A seguito del disturbo hoalzato la voce nei confronti delPuddu, in modo forse troppoenergico, e di ciò me ne scuso,ma il mio intento era solo quel-lo di poter ultimare il mio di-scorso;

b) per gli apprezzamenti per-sonali offensivi che avrei rivol-to ai due candidati, AntonioGiua e Domenico Scala, rigettotale accusa, in quanto ho volutosolo esporre la mia opinionesulla inopportunità della candi-datura del Giua alla Vice Presi-denza in quanto lo stesso rap-presenta una �Associazione diTutela� e non una �Associazio-ne di Emigrati�, inadeguatoquindi a rappresentare il mondoorganizzato dell�emigrazione(Circoli e Federazioni).

Ho quindi invitato l�Assesso-re, in caso di elezione a VicePresidente Vicario di un �nonemigrato�, di presiedere Leipersonalmente tutte le riunionidella Consulta, per garantiretutti, dal momento che tale pre-sidenza è stata votata con l�in-tento di escludere la Fasi (Ita-lia) dall�Ufficio di Presidenza.

Ho inoltre aspramente critica-to l�Associazione ATM, che

l�intero Popolo Sardo.Ho inoltre criticato la candi-

datura di Domenico Scala perdue motivi che ho esposto:

1) in quanto già facente partedell�Ufficio di Presidenza dellaConsulta da moltissimi anni;quindi ritenevo che sarebbe sta-to opportuno tentare di coinvol-gere altre persone all�internodell�Ufficio di Presidenza;

2) ritenevo inoltre inopportu-na la candidatura dello Scala in

quanto schierato e candidatonelle ultime regionali nelle listedel Centro Destra (cosa legitti-ma) ma che non rispecchial�orientamento progressistadella stragrande maggioranzadegli emigrati. Visto che ancheGiua era candidato per il centrodestra mi pare che un Ufficio diPresidenza tutto schierato con-tro l�attuale maggioranza chegoverna la Regione, non siacerto una scelta equilibrata e

garantista.Nel mio intervento ho voluto

motivare la contrarietà alla can-didatura dei due Consultori, chepoi sono stati eletti. Tale con-trarietà non era dettata da moti-vi personali, ma per le ragioniche ho tentato di esporre e ciònell�interesse dei Circoli, dellaFasi e dell�intero mondo del-l�emigrazione.

Mi rammarico che nel servi-zio giornalistico non sia stataesposta correttamente la miaposizione e le motivazioni chela sottendono.

Mi auguro che il Messaggeropossa esporre il mio pensiero ele motivazioni della mia presadi posizione in relazione allaelezione dell�Ufficio di Presi-denza della Consulta, e ciò perdare anche risposta ai lettori delMessaggero, ai tanti emigratiche mi hanno contattato perchiedere spiegazioni e chiari-menti sugli avvenimenti de-scritti nel servizio apparso sulMessaggero Sardo del mese diluglio 2005.

Saluti cordialiGiulio Cesare Pittalis

purtroppo non rappresenta piùla grande tradizione sardista-autonomista, ma è stata occupa-ta da un piccolo gruppo che facapo all�ex Presidente del Con-siglio Regionale, contestato ecriticato per le sue richieste diindennità pensionistiche spe-ciali per sè ed altri consiglieripari a milioni di euro per aversubito traumi, dicevano da�stress da Consiglio Regiona-le�, a danno dell�erario e del-

Pubblichiamo la precisazioneinviata da Giulio Cesare Pittalis.Se il rappresentante della Fasinella Consulta nel corso dellariunione di insediamento del 10giugno scorso avesse usato gliargomenti e il linguaggio utiliz-zati in questa nota non avremmoavuto difficoltà a riportare il suointervento per esteso nel giorna-le. Purtroppo in quella occasioneil pensiero politico è stato sovra-stato da argomentazioni e parolenon pubblicabili, come possonotestimoniare tutte le persone pre-senti, che sono rimaste colpitecome noi dal fatto che certeespressioni fossero usate da unconsultore dell�equilibrio e dellamoderazione di Pittalis.

www.ilmessaggerosardo.com ... finalmente in rete

La Consulta convocataper il 21 ottobreLa Consulta regionale dell'Emigrazione è stata convo-cata dall'Assessore del Lavoro Maddalena Salerno pervenerdì 21 ottobre. Il �Parlamentino� degli emigratidovrà esaminare il Piano triennale 2005-2007 e il Pro-gramma annuale 2005. È questa la prima volta che laConsulta si riunirà dopo la seduta di insediamento delgiugno scorso. Questa volta l'organo consultivo saràpiù ampio perché nel frattempo sono stati nominati dalConsiglio regionale i tre esperti indicati dalla Giunta.In questo lasso di tempo non si sono attenuate le po-lemiche seguite all'elezione del Ufficio di presidenza,di cui il giornale ha puntualmente dato atto. In questonumero registriamo una puntualizzazione del Consul-tore Giulio Cesare Pittalis e la posizione dei Circolisardi in Australia, rapprentata dall'ex consultore Pao-lo Lostia.

�Con tutto il rispetto per leAssociazioni di Tutela �prosegue la nota del circolodi Melbourne � noi non pos-siamo capire il perché algiorno d�oggi queste Asso-ciazioni possono essere rap-presentate in così gran nu-mero, sia nella Consulta sianell�Ufficio di Presidenza.Anche se la FASI non deveavere nessuno diritto parti-colare solo perché si chiamaFASI � prosegue Lostia - sesi accetta l�obbiettivo chel�Ufficio di Presidenza della

in assoluto rappresentativadel mondo dell�emigrazione.A nostro parere è assurdoche la FASI non sia rappre-sentata nel tale ufficio, al-meno per due ragioni: laFASI rappresenta 68 CircoliSardi fuori della Sardegna,un numero non da sottovalu-tare; la FASI, sempre benguidata, ha sempre svolto econtinua a svolgere un gran-de lavoro non solo per l�Ita-lia ma anche a favore dellealtre Comunità sarde nelMondo�.

AttualitàOTTOBRE 2005 � 11

INTERNETla Sardegna nel Web

Una nuova rubrica dedicata alle informazioni sull'Isolareperibili in Internet

a cura di Andrea Mameli

Sardi in Argentina

Il cavallo anglo-arabo-sardoprotagonista della fiera

“Equimediterranea”

Il personale degli Enti turisticitrasferito a Province e Comuni

ATTUALITA'

di Marcello Atzeni

Esposizioni, concorsi e gare per il quadrupede più amato (dopo ilcane) dall'uomo - La rassegna specializzata, che si è svolta per laprima volta nell'isola, ha avuto una marea di visitatori giunti dai

paesi che si affacciano nel bacino del Mediterraneo: Francia,Spagna, Marocco e Tunisia ma anche tedeschi e inglesi

Quando il 6 agosto1536 Pedro de Men-doza risalì il Rio dela Plata per fondarel�attuale Buenos Ai-res si racconta che ilprimo a toccare terrafu lo scudiero delcondottiero spagno-lo, un certo Leonar-do Gribeo, oriundodi Cagliari. Nella ri-costruzione storicadell�evento riportatanel curatissimo sitodell�associazione Tucumán, circolo sardo del nord ovest argenti-no, si legge che dei circa 1200 accompagnatori del Mendoza unbuon numero fossero sardi. E nei documenti della fondazione del-la capitale, del giugno 1538, la dicitura originale è �Nostra Signo-ra Santa Maria del Buen Aire, ovvero Madonna Maria di BuenosAires o Buoni Venti, patrona della navigazione a vela, propriocome la Santa María della Buon�Aria di Cagliari, chiesa nellaquale si venera una prodigiosa protettrice dei naviganti nota intutta Europa. Nella città di Tucumán, uno dei centri culturali piùvivi del paese, il circolo sardo organizza corsi d�informatica, didanza e di lingue: italiano, sardo e quichua, la lingua amazzonicaprecolombiana.(www.sardostucuman.com.ar/Italiano/portada.htm)

Italiani a Los AngelesA Los Angeles manca un quartiere come Little Italy, forse ancheper questo l�istituto italiano di ricerca sulla storia tramandata oral-mente � Italian Oral History Institute: www.iohi.org � ha creatoun punto di riferimento virtuale in cui sono raccolte informazio-ni, appuntamenti, ricerche: www.italianlosangeles.orgDal 3 al 6 Novembre 2005 Los Angeles ospiterà la trentottesimaconferenza annuale dell�American Italian Historical Association,fondata nel 1965 e attiva anche come agenzia formativa, e la Sar-degna sarà presente in due sessioni congressuali dedicate allamusica regionale (www.iohi.org/aiha).

Quattro mori in SvizzeraSi propone di fungere da centro diaggregazione per i sardi residenti nelCantone di Ginevra: è il sito del-l�ARS (associazione regionale sar-da). Contiene molte informazioni uti-li, i resoconti delle attività culturali ericreative ed un lungo elenco di ricet-te sarde (www.ars-ginevra.ch).

Brianza sardaConvergono in uno stesso sitoInternet le informazioni dei trecircoli uniti: Concorezzo, Mon-za, Vimercate. In una cornicemultimediale ben curata trovia-mo inviti alle feste, documentistorici, bellissime fotografie, se-gnalazioni di convegni e di ap-puntamenti culturali(www.circolosardegna.brianzaest.it).

Godot NewsTutte le notizie su-gli spettacoli inSardegna sono suGodot News: tea-tro, musica, rasse-gne cinematogra-fiche. Il periodicotelematico diretto da Vito Biolchini è giunto al quinto anno di pre-senza sul Web sempre aggiornato e ricco di contenuti. Offre spa-zio al libero confronto d�idee con i forum sull�Atlantide di Frau ela Regione dell�era Soru (www.godotnews.it).

ECONOMIA

Equimediterranea: per unasettimana alla Fiera, espo-sizioni, concorsi e gare del

quadrupede più amato (dopo ilcane) dall�uomo, sua maestà ilcavallo. La rassegna specializza-ta, che si è svolta per la primavolta nell�isola, ha avuto unamarea di visitatori giunti nonsolo dalla Sardegna, ma anchedai paesi che si affacciano nelbacino del Mediterraneo: Fran-cia, Spagna, Marocco e Tunisia.Ma non solo, alla mostra-concor-so sono arrivati anche i tedeschi egli inglesi; quest�ultimi, senza al-cuna possibilità di smentita, sonoquelli che più conoscono il nobi-le equino da sella e da compa-gnia. Gli organizzatori, conforta-ti dal tempo estivo, hanno presocontatti con tutta l�Europa, pervalorizzare ancora meglio, il ca-vallo anglo-arabo-sardo. L�ippi-ca è un settore in crescita nellanostra regione, alcuni dati chiari-scono il fenomeno: sono oltre 60i centri dove si può praticarel�equitazione, tra questi, da ricor-dare il maneggio di Villanovafor-ru per i disabili. È assodato or-mai, che i diversamente abilihanno notevoli miglioramentidella qualità della vita quandosono in contatto con questi splen-didi quadrupedi. Difficile quanti-ficare alla perfezione il numerodi addetti ai lavori, che tuttavia siaggira sull�ordine di migliaia dipersone. L�esperienza, la passio-ne, la professionalità, e chissà

magari un tocco magico, fanno siche gli allevatori isolani abbianoportato al vertice i loro puledri,in gara nelle competizioni piùalte a livello nazionale ed inter-nazionale. Fateci caso: nel 2004,tra 161 cavalli che hanno raccol-to allori, cento provenivano dal-le scuderie sarde. E se la cifranon basta, si può aggiungere, cheil 50 per cento del patrimonioequino tricolore, arriva da alleva-menti nostrani. La manifestazio-ne è stata organizzata dalla FieraInternazionale della Sardegna, incollaborazione con le quattro as-sociazioni provinciali allevatori(Apa) e quella regionale (Ara),nonché l�associazione nazionaledell�Arma di Cavalleria di Sarde-gna, del Coni, Fise, Unire, e pa-trocinato dalla Regione, dallaProvincia e dalle amministrazio-ni comunali di Cagliari e QuartuSant�Elena. Sono stati ben 400 icavalli, provenienti da tutto ilmondo. Cinque i campi da equi-tazione per le gare e per il salto,fra cui spiccava quello al copertoper il concorso internazionale.Qui, realizzata a tempo di record,una tribuna in tubi innocenti da2mila posti. Tra le numerosegare, da segnalare, quella endu-rance, percorso di regolarità sul-la via dei fenicotteri, articolataad anello, che ha avuto partenzada viale Diaz e si è snodata tra ilfantastico paesaggio rappresen-tato dalla Sella del Diavolo, ilPoetto, e il parco umido di Mo-

lentargius, per arrivare nuova-mente alla Fiera. Molto interes-sante, a detta dei visitatori, il galàdel cavallo, vale a dire la presen-tazione di razze equine autocto-ne: cavallo della Giara, Sarcida-no, Anglo-arabo-sardo e Giarab.Curiosità e tenerezza hanno su-scitato la presenza di piccoli asi-nelli, della razze asinine, Grigioe Asinara.� Archiviamo questamanifestazione con un gran suc-cesso - ha puntualizzato Benedet-to Etzi, direttore dell�Ente Fiera -la razza anglo-arabo, rappresentaun elemento base dell�identitàstorica, culturale ed economicadella Sardegna. Equimediterra-nea, non rimarrà un evento isola-to, visto che stiamo già lavorandoper l�edizione del 2006. La mani-festazione diverrà un appunta-mento fisso e un sogno: avvicinar-ci alla Fiera del cavallo diVerona.Molte idee sono già nelcalderone, ma non è opportunoscendere nei dettagli. Di certo,prenderemo in considerazionequelli addetti ai lavori, che perl�anno venturo, vorrebbero unakermesse di non una ma bensì duesettimane.� Per Marco Scalas, pre-sidente dell�Apa di Cagliari, non-ché dell�Ara, � Mi pare sia andatamolto bene. Nella consapevolezzache tutto può essere migliorato, ciauspichiamo che questa nostra�prima� abbia soddisfatto le aspet-tative dei partecipanti.Da parte no-stra abbiamo cercato di fare e dareil massimo impegno.�

Sottoscritta un'intesa tra l'Assessore Dadea l'Anci e l'Unionedelle Province sarde

L�assessore regionale al per-sonale Massimo Dadea,l�Anci, l�Unione province

sarde e i sindacati dei dipendentidella Regione e degli Enti localihanno sottoscritto l�intesa che dàil via al decreto di trasferimentoagli enti locali del personale fi-nora impiegato negli Enti pro-vinciali del turismo e nelleAziende autonome di soggiorno.L�accordo è stato raggiunto aconclusione di una riunione a cuiha partecipato anche l�assessoreal Turismo Luisanna Depau.

Dopo la sottoscrizione dell�in-tesa l�assessore Dadea ha imme-diatamente firmato il decreto che

fissa i criteri e le procedure per iltrasferimento dei dipendenti de-gli enti turistici, comprese le tabel-le di equiparazione tra le categoriee i livelli finora posseduti e quellida riconoscere con il nuovo inqua-dramento negli enti locali. I 28 ad-detti degli EPT passeranno allequattro Province in cui hanno sedequesti enti, mentre i 36 dipendentidelle Aziende di soggiorno saran-no trasferiti ai rispettivi comuni(Cagliari, Sassari, Alghero, Olbia,Arzachena, Santa Teresa, La Mad-dalena e Muravera).

L�accordo prevede tuttavia chei dipendenti trasferiti possanochiedere di essere utilizzati di-

versamente negli enti di destina-zione. Insieme al personale, leProvince e i Comuni interessatiricevono anche le risorse finan-ziarie e i beni patrimoniali finoradestinati agli Ept e alle Aziendedi soggiorno. Gli enti locali po-tranno così subentrare in toto allaRegione nello svolgimento delleattivita� finora svolte dagli entituristici soppressi.

L�accordo - ha commentato Da-dea - consentirà di fare cammina-re più speditamente questo pro-cesso in quanto esso può fondarsisu una vera concertazione con tut-ti i soggetti coinvolti: Regione,autonomie locali e sindacati.

Attualità12 � OTTOBRE 2005

“I basalti sonori” di Sciolaesposti a Villa Reale

Quindici opere dello scultore sardo in mostra per il Bicentenario del Parco di Monza

CULTURA

La mostra �I Basalti sonori� diPinuccio Sciola, è stata inaugura-ta il 20 settembre nei Vivai diVilla Reale. La mostra che faparte delle iniziative del Bicente-nario del Parco di Monza, com-prende una quindicina di opere digrandi e medie dimensioni delloscultore sardo, artista di fama in-ternazionale. Si tratta di blocchidi basalto attraversati da incisio-ni regolari e profonde, che crea-no una fitta sequenza di lamineverticali, la cui vibrazione produ-ce onde: i suoni emessi dannovoce alla pietra.

All�iniziativa, a cura dell�Asso-ciazione Amici dei Musei di Mon-za, con il patrocinio della RegioneLombardia, ha collaborato ancheil Circolo Culturale �SARDE-GNA� di Monza Vimercate eConcorezzo. La mostra, che è ri-masta aperta dal 21 settembre al15 ottobre, ha riscosso un grandesuccesso di pubblico.

Pinuccio Sciola è famoso perle sue monumentali sculture,enormi blocchi di granito o ba-salto, talvolta anche biancone di

marmo, incisi longitudinalmenteper tutta la superficie, che suona-no attraverso lo sfioramentoemettendo quella che lui chiamala musica delle pietre.

Numerose le sue mostre in Ita-lia, Francia, Germania, Europa

dell�Est fra le quali, di particolarerilievo, quella nella Basilica Infe-riore San Francesco di Assisi.

L�evento è stato accompagnatodalla pubblicazione di un catalo-go per illustrare il percorso arti-stico del grande scultore.

“Cagliari, storie brevi” di Columbuvince il premio “Hermes”

CULTURA

Sono italiani i documentariche si sono aggiudicati i primi treposti nella classifica delle storieper immagini, premiati alla pri-ma edizione del Premio Interna-zionale di Comunicazione turisti-ca Hermes, che ha chiuso i bat-tenti domenica 4 settembre aMelendugno.

Sul palcoscenico dell�anfitea-tro di Torre dell�Orso, durante ilgala conclusivo, sono stati pre-miati: �Cagliari, storie brevi� diGiovanni Columbu che si è piaz-zato al primo posto, �Puglia Im-periale� di Adrio Testaguzza, se-condo, e �Un piccolo paradiso�di Fabio Gergolet, lavoro realiz-zato per la TGR Mediterraneo,terzo.

Internazionali invece i ricono-

scimenti per la sezione spot vintidall�Agenzia nazionale del turi-smo di Turchia, primo premio,dall�Agenzia nazionale del turi-smo di Croazia, e dall�Agenzianazionale del turismo della Tuni-sia.

Alla prima edizione hanno par-tecipato 42 documentari e 7 spotprodotti e realizzati in Marocco,Turchia, Croazia, Egitto, Spagna,Italia, Albania.

Il Comitato permanente �Pre-mio Hermes� formato oltre chedal Film Producer sardo FedericoDemontis, impegnato da temponel lancio strategico della Sarde-gna come location ideale di pro-duzioni audiovisive internazio-nali, da Annalisa Montinaro, di-rettrice del Premio Hermes, Pao-

lo Lombardo Direttore organiz-zativo, Giulio Cesare Giordano,Segretario generale dell�Unesco,Carlos Bruquetas, Presidentedella Carta del Mediterraneo,Maria Carmela Cesario, docenteuniversitaria a Manchester, Hen-ri Dumoliè Vice-presidente delC.I.C.C., Ines Pizzardi docenteuniversità a La Sapienza, antici-pa il varo di un corso di forma-zione in prodotti audiovisivi dipromozione turistica, rivolto asceneggiatori e registi in cui, altermine della fase didattica, i mi-gliori progetti elaborati per farconoscere storie, persone e cultu-re del mediterraneo, vincerannoil budget necessario per realizza-re il video che hanno ideato emesso su carta.

Sospesi i provvedimentisulla riforma previdenziale

Il mese di ottobre doveva essere quello che avrebbe dovuto segnareimportanti innovazioni in materia di previdenza. Infatti, il capitolo Pre-videnza, che nelle intenzioni del ministro Maroni avrebbe dovuto subiredrastiche modifiche già riportate nel decreto legislativo di attuazionedella delega pensionistica approvato mercoledì 5 ottobre da consiglio deiministri, è rimasto pressoché inattuato. Non ancora definiti i vari provve-dimenti che, sempre nel campo previdenziale ed in particolare quelli di-retti al contenimento del costo del lavoro che dovrebbero essere riportatinella finanziaria che quanto prima dovrà essere discussa e approvata dalParlamento. Non appare soprattutto ancora chiaro quale sarà e se ci saràla diminuzione della contribuzione dovuta dai datori di lavoro per la ma-lattia, la disoccupazione ed altre �voci� attualmente in vigore. I provve-dimenti che più lasciano perplessi in quanto non approvati dal consigliodei ministri il 5 ottobre scorso, sono per l�appunto quelli contenuti neldecreto governativo sulla previdenza i cui tempi per l�approvazione sonoper l�appunto scaduti il 6 ottobre.

T.F.R. A sorpresa è saltata, seppure provvisoriamente, l�approvazionedi questo importante decreto. Questi i principali ostacoli da superare:parità fra fondi e polizze, moratoria per le piccole e medie imprese, fon-do pubblico di garanzia per l�accesso al credito. Ora il provvedimento perpoter essere operante dovrà, inderogabilmente, essere approvato dal Par-lamento entro il 6 dicembre. In mancanza di una approvazione il tantodecantato avvio della previdenza integrativa dovrà necessariamente se-gnare il passo ed essere rinviato alla prossima legislatura.

La totalizzazione. E� questo forse il punto che maggiormente interes-sa i lavoratori fra i quali ovviamente i tanti emigrati sardi. E� risaputoinfatti che il più delle volte il lavoratore, soprattutto nel passato, presta-va la propria attività lavorativa presso datori di lavoro pubblici, privati otitolari di fondi previdenziali speciali. Lo spezzettamento del periodoassicurativo ha provocato e tutt�oggi provoca, l�impossibilità per il lavo-ratore interessato, all�ottenimento non solo di una decorosa pensione ma,soprattutto al raggiungimento del diritto alla stessa pensione. Seppur tramille difficoltà e drastiche limitazioni la totalizzatone, cioè il cumulogratuito dei periodi contributivi versati in diversi enti di previdenza ed,in particolare, nei fondi dei liberi professionisti (medici, avvocati, con-sulenti del lavoro, commercialisti, notai, ecc.) è stata approvata. Rispet-to, però, al testo predisposto dal Ministro Maroni, l�accesso al beneficioè stato drasticamente ridotto: da 5 anni di contribuzione richiesti per ot-tenere la totalizzazione si è passati a 6 anni. Modificato il criterio sul cal-colo della pensione: in pro-quota in relazione all�anzianità contributivaversata in ogni singolo fondo. Il procedimento introdotto non è comun-que pari alle aspettative degli interessati.

I versamenti volontari nell�assicurazione obbligatoria da parte deilavoratori parasubordinati iscritti alla gestione separata. Questo pun-to, riportato anch�esso tra quelli che dovevano essere approvati in attua-zione della delega di riforma delle pensioni, è in pratica sparito. Standoalmeno alle dichiarazioni di Maroni, potrebbe esserci la possibilità di uninserimento tra i vari emendamenti che saranno riportati nella legge fi-nanziaria. L�autorizzazione ai versamenti volontari nell�assicurazionegenerale obbligatoria avrebbe consentito ad ex lavoratori, successiva-mente iscritti nella gestione separata, di proseguire volontariamente ilpagamento dei contributi in modo da consentire il raggiungimento deldiritto alla pensione in quel fondo.

La liberalizzazione dell�età pensionabile. Anche questo argomento,contenuto nel decreto legislativo è stato cassato da Palazzo Chigi su pre-cisa richiesta della Ragioneria Generale dello Stato. Nel testo originariosi chiedeva, giustamente, che i lavoratori autorizzati a proseguire l�atti-vità lavorativa fino al compimento del 70° anno di età potessero avere ilriconoscimento degli ultimi 5 anni lavorativi nel calcolo della pensione.Attualmente, infatti, superato il limite di età pensionabile dei 65 anni ecomunque dopo avere raggiunto un versamento di 40 anni di contributi,il calcolo della pensione è immodificabile nonostante il lavoratore conti-nui a lavorare. Il Ministero del Welfare era d�accordo, invece, ad intro-durre una norma in base alla quale anche per ulteriori 5 anni dopo ilo com-pimento dell�età pensionabile, il calcolo della pensione del lavoratoredovesse comprendere anche l�importo dei contributi riferiti agli ultimianni. Anche questo argomento, sempre secondo il Ministro Maroni, po-trebbe essere ripescato nel testo definitivo della Finanziaria.

PREVIDENZA

L�approvazione del T.F.R. slitta al 9 dicembre prossimo

di Giuseppe Foti

LE ULTIME DECISIONI DEL GOVERNO

Riforma del tfr Il provvedimento è stato ritirato dal ministro delWelfare Maroni per apportare modifiche tali da superare le contesta-zioni delle associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori. Il testosarà riproposto all�esame del consiglio dei ministri non oltre il 6 di-cembre.

Totalizzazione Il testo è stato approvato con drastiche limitazio-ni: la condizione per l�accoglimento è che l�interessato possa far va-lere in ciascuno dei vari fondi un minimo di sei anni di contribuzio-ne. Anche in questo caso il ministro ha ipotizzato la presentazione dimiglioramenti al testo inserendoli nella finanziaria.

Versamenti volontari da parte dei lavoratori parasubordinatiprecedentemente iscritti ad altra forma di previdenza Su esplici-ta richiesta della ragioneria dello stato, il provvedimento è stato stral-ciato dal decreto governativo per mancanza di copertura. Potrà esse-re eventualmente proposto nella finanziaria.

Liberalizzazione dell�età pensionabile Sempre per mancanza del-la copertura finanziaria anche questo importante argomento è statoescluso dal testo del decreto governativo.

AttualitàOTTOBRE 2005 � 13

Migliora l'assistenzaai tossicodipendenti

nelle comunità terapeuticheL'assessore della Sanità ha fissato nuovi requisiti per concedere le autorizzazioni

SANITA'

Uno studio dell'ICRAMper la tutela della spiaggia

“La Pelosa” di Stintino

AMBIENTE

Le comunità sarde per il re-cupero dei tossicodipen-denti faranno presto un sal-

to di qualità, migliorando glistandard di assistenza, adeguan-do le strutture e offrendo nuovepossibilità a tanti pazienti che oraper farsi curare sono costretti alasciare la Sardegna. Lo prevedela delibera che determina i requi-siti minimi per l�autorizzazioneal funzionamento e per l�accredi-tamento delle comunità, presen-tata dall�assessore regionale allaSanità Nerina Dirindin e appro-vata dalla Giunta Soru.

La delibera recepisce l�attod�intesa Stato-Regioni firmatonel 1999 e adottato da appenacinque regioni (Lombardia, To-scana, Emilia-Romagna, Marchee Veneto). Si tratta infatti di undocumento impegnativo che isti-tuisce nuove tipologie di comu-nità, fissa criteri di accesso e pre-stazioni, riorganizza il sistematariffario e avvia una più genera-le riqualificazione del settore.

È un provvedimento � ha spie-gato l�assessore Dirindin - attesoda anni dai responsabili delle co-munità terapeutiche sarde. Final-mente chi lavora in questo setto-re vedrà riconosciuta la sua pro-fessionalità ma al tempo stesso siimpegnerà per garantire unamaggiore attenzione ai nuovi tipidi dipendenza.

Tra le novità, quella che le co-munità potranno accogliere e cu-rare pazienti con doppia diagno-si (cioè con un disagio psichicolegato a quello più specifico del-la dipendenza), così come nasce-ranno strutture in grado di acco-gliere donne tossicodipendentiinsieme ai loro figli. In Sardegnainfatti esistono solo comunità ditipo terapeutico-riabilitativo epedagogico-riabilitativo, che ac-colgono pazienti che accettano diaderire ad un programma perso-nalizzato non superiore a 18 mesi(che possono diventare 24 o 30,d�accordo con il Sert).

Verrà istituito un gruppo di la-

voro che dovrà preparare un Pro-gramma Regionale di Contrastodelle Dipendenze Patologiche,mentre la Regione valuterà i ri-sultati ottenuti dalle comunità.Grazie ad un maggiore apporto diprofessionalità, sostenuto da unsistema tariffario più adeguato,le comunità verranno dunque ri-pensate anche in funzione delle�nuove dipendenze�. Con questadelibera, frutto di un confrontocon il Coordinamento delle co-munità terapeutiche isolane, laSardegna si propone di diventa-re una delle regioni all�avan-guardia nella cura delle tossico-dipendenze.

In Sardegna la rete dei servizidi contrasto delle tossicodipen-denze è costituita da 14 Sert, dicui almeno uno operativo in cia-scuna Azienda Usl, 17 Comunitàterapeutiche (con un�offerta diresidenzialità di 464 posti), di cui12 strutture terapeutico-riabilita-tive, 3 strutture pedagogico-ria-bilitative, una struttura residen-ziale per persone dipendenti daalcol e una struttura di pronta ac-coglienza.

Nel 2004 i pazienti in tratta-mento nei Sert sono stati circa5000. Nelle comunità sono stateaccolte 732 persone, mentre 298sardi hanno scelto una comunità

fuori dall�isola. Nel 2004 la Re-gione ha riconosciuto alle comu-nità 3 milioni 148 mila euro,mentre per i sardi curati fuoridall�isola la spesa è stata di pocopiù di due milioni di euro.

Sempre nel 2004, nell�isolasono state registrate queste lineedi tendenza:

- l�aumento del numero di inse-rimenti nelle comunità terapeuti-che (con un incremento pari al6,7% rispetto al 2003 e al 7,9%rispetto al 2002);

- la riduzione (pari al 12,6% ri-spetto al 2003 e al 6,2% rispettoal 2002) del numero di pazienti intrattamento nei Sert;

- l�aumento delle persone cheutilizzano sostanze di abuso eche non fanno alcun riferimen-to al sistema dei servizi per letossicodipendenze pubblico edi privato sociale, come rileva-to nell�ultima Relazione annua-le al Parlamento del Ministerodel Lavoro e delle Politiche So-ciali.

In termini generali, la rete del-le strutture di contrasto rispondein modo adeguato alle esigenzed�intervento e presenta affidabi-li livelli qualitativi.

Tuttavia, a fronte dell�aumentonella variabilità delle tipologie didipendenza, non si è osservatauna diversificazione adeguatadelle risposte.

L'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare sta operandoper conto del Comune di Stintino

Si chiama �Caratterizzazionedell�apparato dunale dellaspiaggia della Pelosa nel-

l�ambito della gestione integratadella zona costiera di Stintino� lostudio che l�Istituto centrale perla ricerca scientifica e tecnologi-ca applicata al mare (Icram) staportando avanti per il Comune diStintino. La ricerca è divisa inquattro fasi e in questi giorni èstato concluso il primo stadio cheè servito a indicare le linee futu-re di intervento utili alla correttagestione integrata della zona co-stiera. Lo studio è durato circadue anni ed è stato finanziato dalComune con un investimento di15 mila euro. Gli altri tre gradinidi ricerca richiederanno un ulte-riore impegno di risorse, per unadurata variabile dell�attività distudio compresa tra i 3 e i 4 anni,e riguarderanno le correnti cheprovocano i movimenti della Pe-losa, la granulosità della sabbia e

le modalità per il recupero dellasabbia che si è spostata. Attraver-so questa prima parte del proget-to è stato analizzato lo stato am-bientale del sistema duna-spiag-gia relativo al tratto di litoralesabbioso-roccioso che, per circaun chilometro, si estende tra �La

Pelosa� e �L�Approdo�.È stato possibile individuare i

principali meccanismi di degradoreale e potenziale della duna, sia adopera della natura che dell�uomo.Sono stati forniti inoltre elementiper la progettazione di interventi diprotezione del sistema nonché li-

nee di indirizzo necessarie perl�uso durevole dell�ecosistema e lasua salvaguardia. Sulla base degliindirizzi e delle linee di interventoaffrontate nello studio, sono statidescritti tre schemi tipologici disalvaguardia della duna. Questiprevedono la realizzazione di ope-

re di ingegneria ambientale (adesempio la realizzazione di passe-relle in legno per i pedoni) utili allafruizione ecocompatibile dellaspiaggia, preservando la duna dal-l�erosione da calpestio.

La ricerca è stata anche finaliz-zata alla realizzazione di un dure-vole sviluppo turistico del siste-ma spiaggia-duna della Pelosa,considerando l�evidente diffe-renza fra la capacità di carico ot-timale per la spiaggia e la realefruizione. L�Icram, in conclusio-ne, suggerisce che il Comunepossa difendere l�apparato delledune attraverso la programma-zione di opere di protezione esalvaguardia del sistema duna-spiaggia, attraverso un piano dimonitoraggio per il controllo siadelle azioni di ripristino sia per laquantificazione dell�erosione e,infine, con un�azione calibrata diinterventi di ricostituzione deisistemi.

ECONOMIA

Finanziamentodi 1.700.000 europer le nuove ProvinceLa Giunta Regionale, su propostadell�assessore degli Enti LocaliGian Valerio Sanna, ha disposto iltrasferimento di un milione e712.000 euro per consentire l�iterdi avvio delle nuove quattro Pro-vince. La divisione delle risorse fi-nanziarie ai nuovi Enti, per il 2005,è stata determinata in base ai crite-ri previsti dalla legge regionale. Lanorma prevede una quota fissaidentica per tutte le Province di50.000 euro e la ripartizione del ri-manente in base alla superficie ealla popolazione residente. Se-guendo la tabella di ripartizionealla Provincia del Medio Campida-no sono stati destinati 368.016,76euro, all�Ogliastra 358.509,26, allaprovincia di Olbia-Tempio579.605,38 e a quella del SulcisIglesiente 406.807,93.

ECONOMIA

Le tariffe proposte dall'Autoritàall'energia per le industrie sardeIl provvedimento riguarda le aziende che lavorano alluminio, piombo e zinco

e quelle del ciclo del cloro

L�Autorità per l�energia elet-trica e il gas ha definito con-tenuti e proposte per la defi-

nizione dei regimi tariffari specia-li relativi alle aziende sarde chelavorano alluminio, piombo ar-gento, zinco e del ciclo cloro-soda. La Cassa Conguaglio per ilSettore Elettrico - è scritto nel do-cumento di consultazione che siinserisce nell�ambito del provve-dimento avviato con la deliberadel maggio 2005 - verifica la sus-sistenza dei requisiti per l�ammis-sione al regime tariffario speciale.I clienti finali e le imprese distri-butrici sono tenuti a comunicarealla Cassa, con le modalità da que-

sta definita, tutte le informazioninecessarie per la valutazione dellacomponente compensativa. I rap-porti di fornitura sono regolati se-condo le condizioni previste per lageneralità dei clienti del mercatoelettrico.

Per minimizzare l�onere rica-dente sulla generalità dell�utenza -è scritto ancora nel documento -sono previsti appositi meccanismiaffinché i clienti destinatari di taliforniture si approvvigionino dienergia sul mercato libero. L�Au-torità sottolinea che in particolare,i clienti che non intendono ap-provvigionarsi sul mercato liberodevono chiedere all�Acquirente

Unico una fornitura specifica cheverrà definita con procedure con-corsuali. A ciascun cliente finale - silegge nel documento - è riconosciu-ta mensilmente, da parte della Cassa,una componente compensativa taleda garantire comunque le condizionitariffarie agevolate. L�Autorità, peruna corretta disciplina della materia,segnala i prezzi di riferimento suimercati europei. La legge n.80/05 -precisa il documento - introduce unadifferenza di trattamento tra le im-prese che già usufruivano di tariffeagevolate e le nuove imprese dellaregione Sardegna: alle prime si ap-plicano le condizioni tariffarie invigenza il 31 dicembre 2004, per le

altre la tariffa agevolata è definitacon riferimento ai prezzi praticatiper forniture analoghe sui mercatieuropei. Previsto anche un criteriodi aggiornamento che, da un lato,per le agevolazioni tariffarie in vi-gore al 31 dicembre 2004, supera imeccanismi di revisione esistenti, edall�altro introduce un riferimentoal prezzo dell�energia elettrica al-l�ingrosso sui principali mercatielettrici europei e segnatamente sul-le borse di Amsterdam e Francofor-te. La previsione legislativa propo-ne un�alternativa per la revisionedel valore nominale delle tariffe traun incremento forfettario fisso del4% e un incremento legato all�evo-luzione del prezzo dell�energia nelcontesto europeo.

L�Autorità ritiene che non siapossibile ipotizzare soluzioni chepotenzialmente aumentino la forbi-ce dei prezzi dell�energia elettricacorrisposti dai diversi concorrenti.In quest�ottica - è scritto ancora neldocumento - un tetto all�aggiorna-mento risulta compatibile soloescludendo le variazioni negativedelle borse europee, altrimentil�unica possibilita� resta quella diconsiderare il 4% come incrementominimo annuale.

Cultura14 � OTTOBRE 2005

Cinema sardo in luttoper la scomparsadi Fiorenzo Serra

È stato il maggior documentarista cinematografico sardo - Aveva creato una casadi produzione con il fratello - Tra i suoi collaboratori i migliori intellettuali dell'Isola

da Pigliaru a Pira, da Peppino Fiori a Mannuzzu a Manlio Brigagliadi Gianni Olla

Nella Cineteca sardacustodite molte pellicole

girate negli anni ’50 e ’60

La Cineteca Sarda ha in de-posito, su mandato dellostesso regista, un buon nu-

mero di pellicole girate da Fio-renzo Serra. Si possono dividerein due gruppi: nel primo sonocompresi quelli girati a partiredai primi anni Cinquanta: SanCostantino (L�Ardia di Sedilo),Pescatori di corallo (Alghero ela marineria di Torre del Greco),Feste della Barbagia (le sagredella Madonna delle neve a De-sulo, di San Cosma e Damiano aMamoiada, S. Mauro a Sorgono,San Francesco a Lula), Nei paesidell�argilla e Artigiani della cre-

ta (Oristano e la produzione dimattoni in terra cruda e di broc-che e vasi di terracotta), CostaNord (economia e cultura a Ca-stelsardo), Realtà del costume(l�abbigliamento tradizionale aOliena, Busachi e Samugheo), Icavallini della Giara (la Giara diGestori), Desulo (vita quotidia-na, economia e cultura materialenel paese barbaricino).

Nel secondo gruppo, che ri-guarda gli anni Sessanta, spiccaproprio il suo capolavoro L�ulti-mo pugno di terra, nonché alcu-ni dei cortometraggi girati nellostesso periodo per la Corona ci-

nematografica: L�autunno di De-sulo, Maschere di paese (i carne-vali della Sardegna) ed infine LaNovena, un mediometraggio del1969 dedicato alle feste barbari-cine � già trattate negli anni Cin-quanta � tra le quali spiccanoNostra signora di Gonare tra Ora-ni e Sarule e la Madonna del Ri-medio a Orosei.

L�Ersat conserva, in pellicola a16mm, l�intero ciclo girato neglianni Cinquanta: Alba sulla Nur-ra, Attorno alla città morta, Cin-goli sulla terra (la bonifica dellaNurra), Assalto alla boscaglia (labonifica di Castiadas), Fame dipietre e Strade nuove (la costru-zione delle strade di penetrazioneagraria nei terreni bonificati).

L�Istituto Superiore RegionaleEtnografico ha prodotto e, ovvia-mente, conserva San Francesco diLula, girato negli anni Settanta.

E� possibile richiedere all�as-sociazione Iscandula, che lo haprodotto, Is Launeddas, pubbli-cato anche in diverse lingue stra-niere. Infine, una recente pubbli-cazione della Carlo Delfino Edi-tore, Sardegna del Novecento �Memorie di un secolo, compren-de i seguenti documentari di Ser-ra: Nei paesi dell�argilla, Nelgolfo del corallo, Pescatori diCorallo, Costa Nord, Feste dellaBarbagia. (g.o.)

Il 26 settembre è morto all�etàdi 84 anni Fiorenzo Serra, ilmaggior documentarista cine-

matografico sardo. Nato nel 1921a Portotorres, ma la sua passioneper il cinema risale agli anni uni-versitari, trascorsi a Firenze neglianni che precedono l�entrata inguerra dell�Italia.

È a Firenze che il giovane stu-dente di Scienze Naturali colla-bora ai Cineguf, sorta di zonafranca del fascismo, e scrive, as-sieme ad Antonio Simon Mossa,un documentario sui netturbini.Poi, utilizzando un soggetto delfuturo antropologo Luca Pinna,dirige un film preneorealista, Labarca sul fiume, ambientato tra icavatori di sabbia dell�Arno. Laguerra interrompe quest�appren-distato che comprende ancheun�altra sceneggiatura, intimistae autobiografica, Ilaria o La finedei sogni, una sorta di monologointeriore che scaturisce da unviaggio in treno verso il fronte.

Nel dopoguerra, proprio glistudi universitari gli danno l�oc-casione di mettere alla prova lasua passione: con una cinepresain 16mm filma, in diversi paesi,la terribile invasione della caval-lette che devastò la Sardegna. Ilfilmato, giudicato di alta rilevan-za scientifica e documentaria,viene acquistato dall�IstitutoLuce ed usato in un documenta-rio a diffusione nazionale.

Così, archiviata la parentesiuniversitaria, negli anni imme-diatamente successivi, Serra, as-sieme al fratello Elio, mette inpiedi una propria casa di produ-zione cinematografica, la Deltafilm. Con il triplo ruolo di pro-duttore, fotografo, montatore co-mincia il suo lungo cammino diregista solitario che percorre conpazienza le scomodissime stradesarde per filmare le diverse sta-gioni di un mondo ancestrale sul-la via della modernizzazione.

E in Barbagia, in inverno, perseguire i pastori nelle lunghetransumanze verso le pianure; inprimavera negli altipiani per lafioritura degli asfodeli; in autun-no, nei paesi per filmare la tra-sformazione delle fibre secche incestini da parte delle donne chelavoravano sulla porta di casa. Eancora, nell�Oristanese per regi-strare gli ultimi artigiani dellaterracotta e dei mattoni in �ladi-ri� e poi a Sedilo per l�Ardia e viadi nuovo, nella stagione estiva,per altre strade che portano allesagre campestri di Mamoiada, diLula, di Sorgono. E poi ancora adue passi da casa, a Alghero, perraccontare il duro lavoro dei pe-scatori di corallo di Torre delGreco, o a Castelsardo per mo-strare la contraddizione di un pa-ese costiero che teme il mare e

vive soprattutto di agricoltura. Edi nuovo in giro a filmare l�isola-mento dei paesi sardi (Desulo,coloratissimo Tibet di legno epietra) e l�esplosione cromaticadei costumi quando questi eranoancora un ultimo residuo dell�an-tica vita di paese.

Suoi collaboratori furono glistudiosi Mario Motta, Luca Pin-na, Manlio Brigaglia, Clara Galli-ni, i quali cercavano di incornicia-re verbalmente i film in una chia-ve sociologica e antropologicache non contrastasse con l�essen-za poetico-figurativa delle imma-gini. Negli stessi anni Serra parte-cipò al cosiddetto documentarioistituzionale (prodotto o finanzia-to soprattutto dagli enti regionali)filmando le grandi opere pubbli-che, in particolare bonifiche agra-rie e dighe, ma sempre anteponen-do alle ovvie esigenze propagan-

distiche della neonata RegioneSarda, l�occhio del pittore e del-l�antropologo.

In una serie girata per l�Etfas(l�attuale Ersat, l�ente di trasfor-mazione agricola), composta disei film dedicati alla Nurra e aCastiadas, la forma filmica domi-nante è infatti ancora quella sovie-tico-fascista: il trionfo delle mac-chine che alleviano la fatica uma-na. Ma in uno dei film, Alba sullaNurra, curiosamente, verso la finedel film, il regista volutamente sidistrae dall�oggetto propagandi-stico per raccontare che in quellazona la palma nana sradicata dal-le macchine era la materia primadi un prodotto artigianale di gran-de ricchezza estetica, i cestini, chegarantiva un rientro economicoalle popolazioni rurali.

Pur legata ad una visione affet-tiva e partecipata della tradizione

isolana, la poetica cinematografi-ca di Serra non è però mai statanostalgica. I piani sequenza cheraccontano la costruzione del for-no per la cottura dei vasi a Orista-no (un pezzo da museo etnografi-co) non esaltano l�astoricità, maevocano apertamente la trasfor-mazione della Sardegna, auguran-dosi che questa, improcrastinabi-le, non faccia �tabula rasa� dellespecificità isolane.

La tesi, influenzata apertamen-te dagli scritti di Pigliare e dallarivista Ichnusa, approderà, ai pri-mi anni Sessanta, ad un lungome-traggio, L�ultimo pugno di terrapiù sociologico che antropologi-co. Scritto da Manlio Brigaglia edall�attuale ministro degli interni,Giuseppe Pisanu, allora �giovaneturco� della sinistra democristia-na che reclamava il cambiamento,il film era una sorta di controma-

nifesto del Piano di Rinascita.Elencava, attraverso diversi capi-toli (la pastorizia, Cabras e il re-gno dei feudatari del pesce, le mi-niere, il banditismo, l�emigrazio-ne), le urgenze e le contraddizio-ni del processo di modernizzazio-ne. Al film collaborarono i mag-giori intellettuali isolani, da Pi-gliaru a Pira, da Fiori a Mannuz-zu, fino allo stesso Giuseppe Des-sì che nel 1947 aveva già scrittoper Serra il commento per un do-cumentario su Tonara, Un paesein Sardegna.

Nel 1966, quel suo unico lungo-metraggio vinse un premio al Fe-stival dei Popoli e Cesare Zavatti-ni, che ne aveva supervisionato laregia, gli dedicò anche un piccoloe affettuoso saggio in Straparole.

Con l�avvento della tv, scompa-re progressivamente il documen-tario professionale e i suoi film �oltre sessanta � che circolavanonelle sale italiane come �messag-gi in una bottiglia�, si disperseroper anni nei recessi di una memo-ria culturale regionale di corto re-spiro. Continuarono però a circo-lare in tutt�Europa, nelle neonaterassegne di antropologia visuale.E capitava che studiosi del calibrodi Carpitella o di Cirese si compli-mentassero con il regista.

Ai primi anni Ottanta furonosoprattutto tre istituzioni a rimet-tere in circolazione le sue opere:la neonata sede regionale dellaRai, la Cineteca Sarda (che gli hadedicato un volume) e l�IstitutoEtnografico di Nuoro.

Infine, circa dieci anni fa, il ri-cercatore Dante Olianas, che ave-va ritrovato nel museo di Copena-ghen le sequenze cinematografi-che girate dall�antropologo dane-se Bentzon negli anni Cinquanta,gli offrì di montare e sincronizza-re quegli spezzoni dedicati ai suo-natori di launeddas, per ricavarneun documentario unitario, Is Lau-neddas, a tutt�oggi uno dei pochifilm di Serra visibili in edizionevideo.

Difatti, negli ultimi dieci anni,spezzoni dei suoi documentarisono stati usati � bene o male � infilm di montaggio o in film-con-certo, e copie delle sue opere piùinteressanti sono andate �a ruba�in ogni paese della Sardegna, sonostati oggetto di lezioni universita-rie e tesi di laurea. Spesso eranomesse a disposizione dal genero-sissimo Serra che partecipava conentusiasmo, nonostante gli ac-ciacchi, alle presentazioni e allesuccessive discussioni.

Benché in ritardo, è il momentodi pensare seriamente ad un�edi-zione video integrale che facciacircolare i suoi film � legalmentee in buone condizioni � nellescuole, nelle Università, nei cir-coli culturali.

Speciale EmigrazioneOTTOBRE 2005 � 15

Gli stand della Sardegnaalla fiera “Viva Italia show”

sono stati i più visitatiLa partecipazione dell'Isola è stata un successo sia di immagine che di

risultati concreti - L'iniziativa è stata proposta dall'Associazione dei sardi diLondra �Sardegna 2000� che l'ha inserita nell'ambito dei progetti Regionali

annuali finanziati dall'assessorato regionale del Lavoro

LONDRA

La partecipazione della Sar-degna alla fiera �Viva Ita-lia Show� è stata un succes-

so sia di immagine che di risulta-ti concreti.

L�iniziativa di partecipare a�Viva Italia Show� è stata del-l�Associazione dei Sardi di Lon-dra �Sardegna 2000� che l�ha in-serita nell�ambito dei progettiRegionali annuali finanziatidalll�assessorato regionale delLavoro. Con spirito volontaristi-co il circolo sardo di Londra haportato avanti una iniziativa pro-mozionale del prodotto sardo,puntando sulla partecipazione a�Viva Italia Show�, una rassegnadove vengono presentati i mi-gliori prodotti italiani nel campodella cultura, del turismo, del-l�artigianato, dell�industria eddella produzione agroalimentare.La fiera è stata inaugurata dal-l�Ambasciatore d�Italia a LondraAragona

Per l�occasione l�associazione

Avviato il progetto per la realizzazionedi “Vetrine per la Sardegna”

con il coinvolgimento degli emigrati

�Sardegna 2000�, presieduta daGianluca Espa, ha affittato due

spazi espositivi in posizioni stra-tegiche del padiglione dove sono

state ospitate nu-merose aziende sar-de che hanno dimo-strato interesse ver-so il mercato bri-tannico e che hannoesposto e fatto de-gustare i propriprodotti. (turismo,artigianato e agroa-limentare).

Gli Stand dellaSardegna debita-mente decoratisono stati i più visi-tati. Lo stesso pre-sidente della Came-ra del CommercioItaliana a LondraComm. Simonelliha definito l�espo-sizione sarda lapunta di diamantedell�intera esposi-

zione italiana e, considerato chevi hanno partecipato grandinomi come la Maserati e l�Alfa

Romeo, Espa e i suoi collabora-tori, possono ritenersi orgoglio-si di quello che hanno fatto.

All�interno della fiera sono sta-ti inoltre organizzati dei semina-ri giornalieri relativi al turismoin Sardegna e alla cucina sarda.L�associazione �Sardegna 2000�per l�occasione ha opportunamen-te ricercato e contattato numero-sissimi buyers che hanno visitatogli stands e hanno firmato nume-rosi pre-accordi.

Tra questi spicca la richiesta delpane carasau per essere immessoin punti vendita dove vengonotrattati anche i prodotti di nicchiacome la catena dei Waitrose.

L�Associazione dei Sardi diLondra ha rivolto un invito all�as-sessorato del Lavoro affinchévenga data la giusta continuitànelle azioni di promozione e nel-le azioni di supporto per le azien-de sarde, affinché queste venganoguidate nel processo di interna-zionalizzazione.

Nell�ambito delle iniziativedel progetto �Vetrine perla Sardegna�, promosso

dall�Assessorato regionale delLavoro per diffondere la culturasarda e promuovere le risorse delnostro territorio all�estero, attra-verso le comunità di emigrati sar-di nel mondo, a metà settembre siè svolto a Cagliari il primo semi-nario di un ciclo di formazionetematico-geografici. I seminarisono rivolti alle aziende sarde,sui mercati esteri dei paesi diprincipale emigrazione sarda, alfine di costruire una rete di �Ve-trine per la Sardegna�.

L�emigrazione ha, infatti, inquesti ultimi anni, cambiato vol-to diventando una realtà dinami-ca fortemente integrata nei terri-tori dei paesi ospitanti e può rap-presentare un volano per l�inter-nazionalizzazione e lo sviluppolocale dei territori.

Il primo seminario ha riguarda-to il mercato inglese, il quale co-stituisce indubbiamente una real-tà complessa e variegata che puòoffrire molteplici occasioni di in-vestimento, grazie anche allapresenza di una comunità sardagiovane di recente emigrazione.Sono intervenuti, tra gli altri, ilprof. Shobhana Mandhavan, do-cente di economia alla Westmin-

ter University; Robert Edge, re-sponsabile di Business Link del-la Small Business Service, agen-zia del Department of Trade andIndustry; prof. Salvato RobertoAmendolia, addetto scientificodell�Ambasciata d�Italia a Lon-dra; Gian Luca Espa, presidentedell�associazione di emigrati�Sardinia 2000� a Londra; GianFranco Caputo, esperto di marke-ting ed organizzatore di eventifieristici in Inghilterra, esponen-ti dell�imprenditoria sarda in In-ghilterra e responsabili dei Pro-getti PPTIE e ITENETs, il Capodi Gabinetto dell�assessorato,Mario Cadinu e il Direttore delServizio Emigrazione dell�asses-sorato Marco Ghiani.

I semina-ri sono or-ganizzati incol labora-zione con ilM i n i s t e r odegli Affariesteri e ilCentro In-ternaziona-le di Forma-zione del-l �Organiz-zazione In-ternazionaledel Lavoro

(Cif-Oil), nell�ambito dei pro-grammi PPTIE (Programma dipaternariato territoriale con gliitaliani all�estero) e ITENETs(International Training and em-ployment network - rete interna-zionalr per la formazione e per illavoro) finanziati all�interno delPON ATAS, Misura II.1 AzioneD e cofinanziato dal Fondo So-ciale Europeo. I seminari, delladurata di una giornata ciascuno,analizzeranno le caratteristiche ele opportunità di sviluppo che idiversi mercati offrono all�eco-nomia sarda. Gli interventi saran-no tenuti da esperti e tecnici ita-liani ad esteri specializzati sullediverse aree tematico-geografi-che.

LONDRA

La Provincia di Nuorocon dieci produttori allaFiera dei cibi di qualitàA Cagliari il primo di una serie di seminari di formazione tematico-

geografici dedicato al mercato inglese

�Un�occasione unica che ab-biamo colto al volo e che potràdarci dei risultati davvero impor-tanti�. È molto soddisfatto l�as-sessore alle attività produttivedella Provincia di Nuoro Rober-to Cadeddu che ha preso parte aLondra alla �Speciality FineFood Fair�, la più importante fie-ra inglese dedicata ai cibi di qua-lità e alla quale hanno partecipa-to dieci produttori della provin-cia di Nuoro.

I nostri cibi sono stati moltoapprezzati e durante la fiera sonostati presi numerosissimi contat-ti che si possano trasformare �ha affermato l�assessore - in so-lidi rapporti commerciali. Le pre-messe ci sono tutte: alla fiera lon-dinese infatti c�erano i più im-portanti acquirenti dei prodottialimentari da Harrods a Mark &Spencer, dall�hotel Savoy a Wai-trose. I buyers inglesi hanno po-tuto degustare dolci, mirto, for-maggio, pane carasau. Tutti pro-dotti di qualità altissima.

Con un consistente valore ag-giunto. Ci sarà � ha assicuratol�assessore Cadeddu - il massimoimpegno della Provincia per so-stenere e far emergere le produ-zioni tipiche. La partecipazionealla fiera londinese è stata orga-nizzata dalla società di marketing

Judy Kendick con la quale la Pro-vincia di Nuoro ha firmato un ac-cordo. È solo un primo passo perla definizione degli strumenti chela Provincia di Nuoro metterà adisposizione dei produttori e de-gli imprenditori. Ritengo fonda-mentale � ha concluso - l�impe-gno degli enti pubblici nel soste-gno alle imprese che però deveessere ridefinito eliminando ilcomodo ma inutile intervento �apioggia� per concentrasi sulla ri-cerca e sul marketing �profondo�e riuscire così ad aiutare real-mente gli unici motori rimastidella nostra economia.

Cultura16 � OTTOBRE 2005

La riscopertadi Eleonora d'Arboreasovrana e legislatrice

Servizi dell'inviato Gino Zasso

Un convegno organizzato a Padova nella sala dell'Archivio antico dellostorico Palazzo �Il Bo� dal circolo dedicato alla Giudicessa sarda, per far

conoscere al grande pubblico questa figura storica troppo spesso trascurata -Giovanna Cerina, docente universitaria e presidente della commissioneCultura del Consiglio regionale ha esortato �raccogliamone l'eredità

e facciamola conoscere ai ragazzi e alle ragazze�

SPECIALE EMIGRAZIONE

È stata la riscoperta di Eleo-nora. Sulla spinta emotivadelle completissime rela-

zioni tenute da insigni studiosi aPadova, nella solenne sala del-l�Archivio antico dello storicoPalazzo �Il Bo�, sede del rettora-to dell�Università, il raffinato efolto pubblico si è appassionatoal personaggio, e in molti dei pre-senti, alla chiusura del convegno,si sono precipitati ad acquistare ilvolumetto con la biografia dellagiudicessa di Camillo Bellieni erieditato da Ilisso. «Circondatada un velo d�ombra � scrivevanel 1929 il fondatore del Psd�Az� ci appare la grande figura diEleonora d�Arborea, ed invanonoi cerchiamo di distinguerne ilineamenti, di precisarnel�espressione del volto attraversogli scarsi documenti del tempo. Èun volto misterioso, per metà fa-sciato di nero, dallo sguardo vigi-le e deciso». E se l�obiettivo diSerafina Mascia, presidentessadel circolo dedicato alla giuristasarda, era quello di far conoscereda vicino al grande pubblico que-sta figura storica troppo spessotrascurata, ebbene, lo scopo è sta-to raggiunto alla perfezione.

Già il titolo del tema, �NosElionora, donna, sovrana e legi-slatrice di Sardegna� era accatti-vante, poi ci hanno pensato i re-latori a rendere appassionati gliinterventi e la mattinata. Manca-vano, purtroppo, molti dei politi-ci attesi, e se ne sono scusati.«Sono consapevole di perderel�opportunità di scambiare con ledonne presenti � ha fatto saperel�assessore regionale del Lavoro,Maddalena Salerno � la miaesperienza di donna che rivesteun ruolo politico decisionale inun momento particolarmente de-licato per la società, per l�econo-mia, per le stesse istituzioni. Conil programma dell�iniziativa de-dicata a Eleonora d�Arborea, fi-gura di donna fra le più rappre-sentative della Sardegna e dellasua autonomia, si è voluto signi-ficativamente evidenziare un ide-ale rinnovamento delle istituzio-ni e del governo che, ancor piùoggi, non può fare a meno delcontributo del sapere e del saperfare delle donne».

Ha introdotto e coordinato i la-vori Giovanna Cerina, docenteuniversitaria, consigliere regio-nale di �Progetto Sardegna� epresidente della Commissionecultura: «La scelta di un conve-gno su Eleonora è quanto maiopportuna � ha detto � Racco-

gliamone l�eredità e facciamolaconoscere ai ragazzi e alle ragaz-ze, perché su questo esempiopossa crescere la coscienza disé». La Cerina ha portato i salutie gli auguri del presidente Rena-to Soru e del consigliere regiona-le Maria Grazia Caligaris, cheun�importante seduta del Consi-glio regionale ha bloccato a Ca-gliari e ha invitato il pubblico aleggere �Passavamo sulla terraleggeri�, un romanzo delle origi-ni, �un piccolo poema omericosardo�, capolavoro di Sergio At-zeni, un cantastorie che tantoamava la Sardegna e del quale ri-corre il decennale della tragicamorte.

Dopo i saluti di un�altra docen-te universitaria, Saveria Chenot-ti, delegata del rettore dell�Uni-versità di Padova per la promo-zione delle pari opportunità («Lamia presenza qui non è casuale,perché alla Sardegna sono legatada un grande affetto, anche cultu-rale: ho mosso i primi passi conlo studio delle opere di Gramsci,al quale sono �anche ideologica-mente, consentitemelo � partico-larmente legata»), la discussioneè entrata nel vivo. La prima rela-zione è stata quella del cagliarita-no Italo Birocchi, cagliaritano,docente di Storia del diritto ita-liano all�Università La Sapienzadi Roma. Colto, misurato, ottimooratore, ha parlato, in un linguag-gio semplice e accessibile a tutti,con frequenti citazioni di partico-lari inediti e di simpatici aneddo-ti, su �La carta de logu, una lettu-ra della società sarda� e ha avvin-to il pubblico. «Codice significaraccolta di norme e le norme del-

la Carta sono svariatissime e sle-gate � ha detto l�oratore � Ci sononorme sulla marcatura dei buoi,norme sulla dote, norme sullecoltivazioni agrarie, norme suibuoi, sugli asini, sulle monete� Èun codice corposo, circa duecen-to capitoli, ma è anche lacunoso:per esempio non c�è nessuna nor-ma che tratti del baratto. Questa èbella: forse che nella Sardegnadel Trecento non si scambiavanocavalli con terreni o altro? Dipiù: l�andamento delle norme ècasistico. Ogni norma cominciacon una frase rituale: �Nel casosucceda questo e questo��. Ognilegge è sempre una fattispecie, ilcaso concreto per il quale vieneindicata la soluzione giuridica daapplicare. Non norme generali,dicevo, ma andamento casistico eper questo la maggior parte deglistorici del diritto, affrontandoquesto codice normativo, conclu-de che la Carta de logu non è al-tro che una serie di norme conuna �particula�, una parcella: sitratterebbe di un po� di normeparticolari che rinviano conti-nuamente al sistema più genera-le, quello del diritto pubblico ro-mano. Io non la penso così eescludo che ci sia questo rinviocostante a un sistema di normeesterno. In molti studiosi, infatti,c�è l�ossessione tipica della no-stra civiltà, quella della comple-tezza e della certezza dell�ordi-namento perché abbiamo biso-gno di un quadro normativo cer-to: o c�è una legge che vieta o sia-mo liberi di fare tutto ciò che nonè vietato. La norma scritta è alcentro del nostro sistema e, sullabase di questa convinzione, si

tralascia di riconoscere che laCarta de logu è una lettura, daparte di Eleonora, della societàsarda del tempo. E per questo è diun�importanza particolare, per-ché leggere una realtà significacomprenderla e rifletterla. E Ele-onora è una legislatrice per scel-ta, una che riflette sulla realtàsarda, con una concezione natu-ralistica del diritto».

Lo studioso si è poi soffermatosu alcune �particulae�: nella Car-ta non viene considerato l�omici-dio, ma, a differenza dell�ordina-mento vigente, è ritenuto gravedelitto il togliersi la vita, tantoche il corpo del suicida venivaesposto al ludibrio della gente. Eancora: se non coltivi la terra tela confisco, puoi alienare terrenie cavalli, ma l�acquirente può es-sere soltanto sardo, chi non sipresenta in giudizio è ritenutoaprioristicamente colpevole.Forse non ha ricevuto la citazio-ne? Non è possibile. La Cartacontempla anche il caso in cui ilmesso notificate abbia paura diconsegnare l�atto a un destinata-rio ritenuto violento: può esimer-si una sola volta, la seconda devenecessariamente consegnarlo aun familiare convivente.

Il pubblico presente ha moltoapprezzato l�intervento di Biroc-chi e ha salutato la conclusionecon un lunghissimo applauso.

Per Maria Giovanna Piano, re-sponsabile Studi e ricerche del-l�Ifold di Cagliari, non stupisceche un personaggio come Eleo-nora sia entrato nel mito e nellaleggenda, oltreché nella storia: isardi nutrono grande affetto perquesta figura e l�indifferenza �

cui ha fatto cenno Giovanna Ce-rina � è stata più accademica chepopolare. La sovrana ha saputogenerare preziose contaminazio-ni culturali, trasformando i narra-tori in storici e gli storici in nar-ratori. E questo avviene solo conpersonaggi, solitamente femmi-nili, che presentano un caratteredi �irriducibilità�.

Pupa Tarantini, docente di let-tere e operatrice culturale, presi-dente della commissione pari op-portunità del Comune di Orista-no, ha inquadrato la figura di Ele-onora nel panorama storico delgiudicato di Arborea, definendo-la �donna del fare�, mentre Cate-rina Virdis, storica dell�arte, do-cente all�Università di Padova,ha presentato una ricerca apposi-tamente preparata per questoconvegno sulle discusse fattezzedella sovrana, delle quali l�ico-nografia ufficiale e quella fanta-stica non sono in grado di darcicertezze. Lina Aresu, antropolo-ga sarda trapiantata a Genova,autrice di una quarantina di libri,ha messo l�accento sulla �Strabi-liante virilità di Eleonora�, cheha stravolto i canoni femminili.

Il personaggio Eleonora, si sa,ha sempre acceso la fantasia po-polare e numerose pubblicazionie rappresentazioni teatrali l�han-no avuta come protagonista. Ne èrimasto particolarmente colpitoanche il critico cinematograficopadovano residente a Roma Cla-ver Salizzato, che si sta accingen-do a girare a Oristano un film sul-la legislatrice sarda. Mentre ha giàindividuato la protagonista (do-vrebbe essere Caterina Murino,una tipica bellezza sarda) è anco-ra incerto sul titolo da dargli. Perquesto ha bandito una sorta diconcorso tra i circoli per averesuggerimenti. È in cerca di finan-ziamenti e fa molto affidamentosulla Regione. Ma non si facciasoverchie illusioni: con il nuovocorso della politica regionale�

Ha chiuso la serie di interventisu �Nos Elionora� Tonino Mulas,presidente della Fasi (era presen-te anche quello onorario, FilippoSoggiu, reduce da una lunga va-canza a San Teodoro). Mulas haringraziato tutte le signore pre-senti, soprattutto quelle venuteda tanto lontano e ha aggiunto:«Delle donne ammiro la loro in-telligenza e la loro grande capa-cità di fare. Se avessimo più don-ne presidenti, se avessimo qual-che donna in più nei nostri diret-tivi�». Applausi scroscianti e si-pario.

CulturaOTTOBRE 2005 � 17

Nelle mani delle donnele chiavi per il rilancioe la crescita dei circoli

Sono arrivate anche dall'Australia, dall'Argentina e dal Canada, peresprimere la propria idea su �L'autorità femminile nell'emigrazione�Confronto a Padova in occasione del convegno su Eleonora d'Arborea

SPECIALE EMIGRAZIONE

A Heilbronnconvegnosu “Donna eassociazione oggi”

C�è un filo ideale che colle-ga Maastricht, dove è nato ilmovimento, a Heilbronn (mar-zo 1999), a Padova (ottobre2005), le donne, con caparbie-tà e preparazione, impegnate aritagliarsi un ruolo determi-nante nel vasto pianeta emi-grazione.

Adesso il movimento ritornaa Heilbronn per discutere di�Donna e associazione oggi�.Il convegno si svolgerà sabato26 novembre nel salone delRinghotel, al centro della cit-tadina del Wurttemberg, 50chilometri a Nord di Stoccar-da, e alla sua organizzazionestanno dedicando tutte le loroenergie Iolanda Cabuderra,vice presidente-factotum delcircolo �Sa Domo sarda� diKarlsruhe e Franca Monni, de-legate della Federazione tede-sca, in stretta collaborazionecon la presidente del circoloorganizzatore Maddalena Fad-da Vitolo. Sarà animato da il-lustri relatori, i cui nomi sonoancora in via di definizione.

Individuati, invece, i temisui quali si articolerà: il ruolodella donna all�interno deicentri; in che modo la donnapuò migliorare il suo ruolonell�associazione; volontaria-to della donna all�interno deicentri; affermazione delladonna nell�organizzazione deicentri; progressi del ruolo didonna dal primo congresso adoggi.

Sono arrivate anche dall�Au-stralia, dall�Argentina e dalCanada, tanto era il desiderio

di esprimere la propria idea su�L�autorità femminile nell�emi-grazione�. E non erano le sole aessersi date appuntamento a Pado-va, nel pomeriggio dell�intensissi-ma giornata di sabato 1 ottobre. Lamattina a Palazzo del Bo per ilconvegno su Eleonora d�Arborea,la sera nel Chiostro della magno-lia nella Basilica del Santo, c�eral�intero coordinamento delle don-ne della Fasi e le delegate di tuttele federazioni europee. Anche inquesta circostanza le relazioni,pressoché tutte al femminile, sonostate di grosso spessore e hannointeressato al massimo il numero-so pubblico. Assente per motivi diforza maggiore l�assessore del La-voro Maddalena Salerno, trattenu-ta a Cagliari da impegni ineludibi-li (una non prevista riunione delConsiglio regionale) ha presiedu-to Pierangela Abis, responsabiledel Coordinamento donne dellaFasi. Assieme all�infaticabile Se-rafina Mascia, presidente del cir-colo di Padova, ha fatto gli onoridi casa padre Luciano Segafredo,direttore dell�edizione per l�esterodel Messaggero di Sant�Antonio,che ha messo in risalto «l�apportoche la donna dà alla società e, sepermettete, anche alla Chiesa, nel-l�ambito della famiglia, nell�am-bito di un circolo, nell�ambito diun territorio».

Anna Maria Aloi, presidente re-gionale della Commissione Pariopportunità, è stata particolar-mente concisa per non sottrarretempo al dibattito e si è limitata aformulare auguri di buon lavoro,al pari della sua omologa PatriziaMarin, che ricopre la stessa caricanella Regione Veneto

I lavori avrebbero dovuto esse-re coordinati da Maria Grazia Ca-ligaris, consigliere regionale Sdi-Su eletta nel �listino rosa� di Re-nato Soru, la quale, non potendointervenire, ha pregato Elisa Mon-tanari di leggere un suo partecipa-to intervento: «Sono convinta chenel mondo non sarebbe stato co-stituito neanche un circolo sardose le donne non avessero accom-pagnato gli uomini in questo pas-saggio da un orizzonte negativa-mente delineato a uno non preve-dibile e quindi molto pericoloso �ha scritto Maria Grazia Caligaris -Le donne hanno contribuito inmodo determinante a renderemeno disumana l�emigrazione,hanno dato un significativo soste-gno morale, accettando anche ilpesante fardello di �vedove bian-che� e hanno affiancato l�uomo inogni momento, spesso silenziosa-mente, volendo passare inosserva-te. In moltissimi casi hanno man-tenuto saldo e forte il rapporto conle radici. Hanno conservato levecchie foto, custodendole concura dentro i cassetti o le scatoledi latta, perché servivano a non di-menticare chi era partito e chi erarimasto nel paese di origine (�).Credo che l�esperienza delle don-ne emigrate debba servire soprat-tutto alle donne e agli uomini resi-denti in Sardegna. In campo eco-nomico per gestire sempre mag-giori spazi di collaborazione conl�isola nel settore dei prodotti tipi-ci, nel campo della cultura perdare maggiore incisività alla tradi-zione letteraria anche in limba.Ma un grande aiuto serve nelleIstituzioni: una solidarietà che,partendo da esperienze diverse,possa trovare un modo per concre-tizzarsi con la volontà di ciascunadi operare non solo per sé ma an-che per chi verrà».

Milvia Boselli, presidente delConsiglio comunale di Padova, harimarcato le affinità elettive traveneti e sardi e tra donne venete edonne sarde, ricordando il gemel-laggio, riuscitissimo, di Padova

con Cagliari.Pierangela Abis ha ricordato

come proprio a Padova, nel 2000,l�incontro tra le donne dell�emi-grazione ha consentito molte ri-flessioni e un rilancio della tra-smissione dei valori della donna.«Le donne emigrate � ha detto �nella loro complessa esistenza intutti gli ambiti, da quello famiglia-re a quello del lavoro, nell�impe-gno civile nella lotta per l�emanci-pazione hanno combattuto moltebattaglie, hanno proposto e hannocompiuto percorsi nuovi di fami-liarizzazione con mondi estranei edifficili e di relazione con ciò cheera remoto, assolvendo anche inquesto una loro funzione sociale.Qui ne vediamo il risultato, conqueste donne meravigliose chesono andate molto lontano e sonoavanti in tutti i settori. Con noioggi ci sono donne scrittrici, arti-ste, docenti universitarie, espo-nenti politiche, funzionarie delloStato: una realtà e un mondo fem-minile in grande progresso (�).L�emigrazione è stata una scuoladi vita e questo patrimonio non vadisperso ma, al contrario, deve es-ser sempre più valorizzato. Neltempo ha vissuto pochi ricambigenerazionali ma molti mutamen-ti: ne sono un esempio i circoli,negli anni Sessanta e Settanta luo-ghi di aggregazione che lenivanola lacerazione del distacco e aiuta-vano a superare il duro impattocon la grande città. Assolvevanocomunque a una funzione di vita-le importanza perché aiutavano aconiugare la complessità del bino-mio mantenimento della cultura/integrazione nella società di acco-glienza. Oggi hanno un�altra fun-zione, quella di orientamento cul-turale e di promozione. E in que-sto attuale contesto, nonostantesia trascorso molto tempo dagliesordi del nostro associazionismo,perdura il senso di appartenenzaetnica nei confronti della nostraSardegna e proprio la donna haancora oggi una forza come por-tatrice dei valori e come trasmetti-trice di cultura identitaria. Il lungocammino dell�emigrazione, però,è ancora un capitolo trascurato:dovrebbe essere inserito nella no-stra storia, e qui parlo dell�emi-

grazione italiana in generale, chepresenta molti tratti simili all�at-tuale, disperata immigrazione inItalia. Le nostre associazioni han-no compreso l�opportunità di di-fendere questo patrimonio storico,culturale, artistico e di tradizioniper un vantaggio che può derivaredall�intensificazione di scambicon paesi, regioni e città ospitan-ti. Di conseguenza la Regione do-vrebbe capire la forza che le deri-va da questi �terminali sardi� ingrado di diffondere cultura, pro-gettualità, creatività e economia,Si tratta di una forza enorme chedovrebbe essere apprezzata di piùe sfruttata meglio».

Nel corso del suo lungo e artico-lato intervento la responsabile delcoordinamento del Movimentodonne ha auspicato, per il prossi-mo anno, lo svolgimento di ungrosso convegno per il 70.mo an-niversario della morte di GraziaDeledda e ha sottolineato con pia-cere l�iniziativa del piccolo comu-ne di Asuni (400 abitanti), dove èstato creato il primo assessoratocomunale dell�emigrazione d�Ita-lia.

È stata data poi voce alle donnevenute da Oltre Oceano: AnnalisaPirastu è arrivata dall�Australia eha portato con sé la figlia, una bel-la bambina bionda. «È nata lonta-no da qui � ha in sostanza detto �ma anche lei si sente sarda nelcuore, perché l�abbiamo educatacosì, nel rispetto della tradizione edell�identità». Vive con la fami-glia in una cittadina a 70 chilome-tri da Sidney e si dice pienamented�accordo con l�intervento di Pie-rangela Abis: «Dobbiamo guarda-re dentro di noi per valutare laportata dei valori trasmessi dalledonne a una società essenzialmen-te maschile».

Loredana Manca viene dall�Ar-gentina. Ha illustrato l�intensa at-tività del circolo di Mar del Plata,forte di 600 soci e ha strappato unapplauso fragoroso quando ha det-to che nella lontana terra dovevive ci sono sette circoli, tutti pre-sieduti da donne.

Patrizia Vinci è arrivata dal Ca-nada e parla della difficoltà di in-sediamento, dovuta alla non cono-scenza di nessuna delle due lingue

parlate, incontrata nel primo tem-po. I problemi sono adesso supe-rati, grazie alla forza di volontà ealla disponibilità delle donne ca-nadesi.

Il tempo stringe, gli interventidevono essere più concisi. Gio-vanna Corda, natali a Carbonia,radici a Illorai, parla con entusia-smo della sua vita e della sua atti-vità politica in Francia. È vicesin-daco di una cittadina di 20milaabitanti ed è stata la prima dei noneletti alle elezioni per il rinnovodel Parlamento europeo.

Francesca Massarotto ha parla-to della sua esperienza di inviata,soprattutto nel mondo femminile,del �Messaggero di Sant�Anto-nio�

Maria Antonietta Cannea, dele-gata del Belgio, si è soffermata sulrecente approdo delle donne neiposti di responsabilità. «Siamo

subentrate � ha detto � Adesso sia-mo presidenti, addette alla segre-teria, ai contatti culturali, alla cu-cina. Siamo subentrate, vogliamorestarci e ci resteremo. Nonostan-te le difficoltà, nonostante gli at-tacchi di qualsiasi natura essi sia-no».

Mina Puddu, membro francesedella Consulta regionale dell�emi-grazione, ha messo in evidenzal�emancipazione della donna nelcorso degli ultimi anni, rendendoormai il proprio contributo inso-stituibile.

Mariolina Fusco, ha illustratorisultati e obiettivi dell�Ifold,l�Istituto di formazione lavorodonne da lei diretto a Cagliari, conparticolare riferimento ai pro-grammi europei: nella fattispecieun progetto in corso di realizza-zione nell�ambito del programmaeuropeo mira alla realizzazione diuna rete dei Centri risorse localiper le donne con l�obiettivo di mi-gliorare la qualità dei processi disviluppo locale attraverso unastretta integrazione delle politichesociali, economiche e di genere.

Anche Maddalena Fadda, vicepresidente della Federazione tede-sca, ha messo in evidenza i pro-gressi della donna in emigrazionee i sacrifici cui è andata incontro eha fatto un excursus sulla trasfor-mazione della condizione femmi-nile da Maastricht in poi.

Silvana Migoni, giornalista,presidente dell�Associazione�Donne al traguardo� di Cagliari,ha illustrato l�attività del propriosodalizio: «Si tratta di uno stru-mento di solidarietà, vorrei dire di�sorellanza�, per le donne a disa-gio e di sostegno alla presenzafemminile in ogni campo di attivi-tà. In particolare una delle nostreazioni riguarda la tutela della sto-ria delle donne. Una storia che sicolloca per lo più nella sfera pri-vata e che rischia, pertanto, di es-sere dimenticata. Salvaguardare levicende femminili, compresequelle di emigrazione, equivale arendere giustizia a quante, neltempo, hanno dato un apporto in-sostituibile alla storia umana edalla vita sociale con questa moda-lità nascosta. Significa offrire uncontributo per la conoscenza e lariflessione sui problemi e sulle so-luzioni individuate dalle donnevolta per volta. Un valore pedago-gico diinestimabile valore che rischia diandare perduto e che vogliamosalvare».

Parlando pressoché alla fine,Marilena Pili, delegata dell�Olan-da, non ha potuto che soffermarsi,con competenza e preparazione,sui temi già affrontati da chi l�hapreceduta al microfono, in parti-colare su quello dell�eguaglianza.

Maria Vittoria Migaleddu, delComitato esecutivo del Gremiodei sardi di Roma, già insegnantee funzionario del ministero degliEsteri, ha, di fatto, tratto le con-clusioni della lunga serie di inter-venti, soffermandosi sui «temitrattati in maniera problematica,con riferimento soprattutto a quel-li relativi all�identità e alla cultu-ra».

È stato l�ultimo intervento.Mentre in via Roma comincial�esposizione de �L�artigianato, laterra il mare: immagini e sugge-stioni di Sardegna� e nell�Orato-rio di San Rocco c�è la vernicedella mostra pittorica �Trafitturepreziose� di Giovanna Sechi (en-trambe resteranno aperte finoall�8 ottobre), un pullman traspor-ta i convegnisti dalla basilica diSant�Antonio al Teatro Maddale-ne, dove la compagnia Meda Mo-dos di Milano presenta, riscuoten-do un robusto successo la piece �Iltempo grande di Veneranda�, let-tura teatrale del libro di Rita Ma-stinu, per la regia di GiancarloMonticelli.

Cultura18 � OTTOBRE 2005

Un ricercatore sardoha studiato un modelloper “capire la dolcezza”

Il lavoro pubblicato da un'importante rivista scientifica americana spiega i risultatidei nuovi studi sugli effetti di diversi dolcificanti

Freschi di stampa

Lo studio, pubblicato da unarivista scientifica america-na, spiega molte osserva-

zioni sugli effetti di diversi dolci-ficanti

È di uno ricercatore sardo, an-che se insegna all�Università diNapoli, lo studio che rivoluzionai criteri per �capire la dolcezza�.La scoperta è di quelle che nelmondo scientifico fanno notizia,tanto che ha avuto grane risaltonel giornale statunitense�C&EN� che ogni settimana citagli articoli scientifici più interes-santi.

Tra i cinque sensi, il gusto èprobabilmente quello meno com-preso. Un nuovo modello del re-cettore umano del sapore dolceora spiega perché diverse mole-cole, grandi e piccole, hanno unsapore dolce e perché i saporidolci sono spesso additivi.

Il modello è stato creato daPier Andrea Temussi, sardo ori-ginario di Sassari, professore diChimica all�Università di Napo-li, e da due collaboratrici del-l�Università di Milano. Il model-lo, se confermato, potrebbe aiu-tare nella progettazione di nuovidolcificanti e portare a un mi-gliore trattamento di malattie le-gate al consumo di zucchero(quali il diabete e l�obesità).

Per molti decenni - ha com-mentato D. Eric Walters, profes-

sore di biochimica e biologiamolecolare della Università diMedicina e Scienza �RosalindFranklin�, North Chicago, unospecialista di modellazione alcomputer e di traduzione del se-gnale dolce - la maggior parte deiricercatori pensava che ci doves-sero essere molti diversi recetto-ri per il gusto dolce .�Zuccheri,amminoacidi, peptidi, proteine,terpeni, eterocicli come la sacca-rina, acidi sulfamici, uree, guani-dinici e dozzine di altre classi dicomposti hanno sapore dolce, eera difficile immaginare che unsingolo sito di legame potesse le-garli tutti�. Secondo Walters, ilnuovo studio suggerisce un modoper razionalizzare questi risulta-

ti � diversi siti di legame sullostesso ricettore. �Il modello èsufficientemente dettagliato perprogettare nuovi esperimenti chepossano fare un controllo dei sitiproposti. Si possono fare muta-zioni specifiche di residui coin-volti nel modello e controllare seil legame al recettore viene in-fluenzato�. Un gruppo di ricercafacente capo alla Senomyx, unaditta �biotech� di La Jolla, in Ca-lifornia, aveva precedentementepubblicato che la percezione del-la dolcezza dipende totalmentedal recettore eterodimerico, sug-gerendo che fosse l�unico recetto-re del dolce. Il prof. Temussi e lesue collaboratrici ora hanno mo-dellato il recettore T1R2-T1R3sulla base di un recettore del glu-tammato, e hanno calcolato ilmodo di legame dei dolcificanti.

�Il nostro modello � sostieneTemussi - ingloba tutte le ipotesiprecedenti formulate sulla basedel paragone tra molecole dolci espiega perché il sapore dolce puòessere prodotto da sostanze cosìdiverse come dolcificanti a bassopeso molecolari, per esempiosaccarina e zuccheri, e grandiproteine, come la monellina e lataumatina. Poiché i dolcificantipossono legarsi indipendente-mente, il modello spiega ancheperché i sapori dolci possono es-sere additivi� .

Un libro di immaginisui murales della Sardegna

Murales della Sardegna

Si intitola �Murales della Sarde-gna� il libro di immagini fotogra-fiche realizzato da Yves Barnouxe edito da �Ettore Gasperini Edi-tore� con una sontuosa feste gra-fica. Il libro, di grande formato, èstato realizzato in quattro lingue,oltre all�italiano, l�inglese ilfrancese e il tedesco.

L�autore, che è nato a FleuryLes Aubrais, nei pressi di Orle-ans, descrive attraverso i muralesche impreziosiscono molti paesi,l�anima dell�Isola, i suoi proble-mi, le sue tradizioni e la sua me-moria.

Ives Barnoux è innamoratodella Sardegna fin da bambinoquando, adolescente, in villeg-giatura sulle spiagge della Nor-mandia, sentì il racconto di unacoppia di amici di famiglia cheerano stati in vacanza in Sarde-gna agli inizi degli anni Cinquan-ta. da allora cominciò a fantasti-care sull�Isola e a subirne il fasci-no.

Per uno scherzo del destinoIves, che ha superato la sessanti-na, ha finito per sposare una sar-da, Angela Gabriella Diana diCarbonia, conosciuta a Parigi,dalla quale ha avuto due figli.Nel 1973, a trent�anni ha realiz-zato il sogno coltivato fin dabambino ed è approdato in Sarde-gna. E da allora i suoi viaggi nel-

l�Isola sono stati frequenti.È stato tra i fondatori, nel1977 a Parigi, dell� Asso-ciazione �Art et culture enSardigne� costituita con loscopo di diffondere e far co-noscere i diversi aspetti del-la cultura sarda. �Art et cul-ture en Sardigne� promuovescambi culturali, viaggi,pubblicazione e produzionedi libri e audiovisivi e sipropone come punto d�in-contro tra la cultura dellaSardegna e quella francese.E per iniziativa dell�asso-ciazione che nel 1985 è sta-ta esposta a Parigi una mo-stra fotografica dedicata aimurales dal titolo �La Sar-degna e i muri aperti�.

Ives Barnoux era rimastocolpito dai murales nel cor-so di un viaggio in Sardegnadove era arrivato con la mo-glie. Mentre si dirigeva da Car-bonia a Barumini, per visitare lareggia nuragica, fu impressiona-to dai murales che si incontranosulle facciate delle case di Villa-mar. Non aveva perso l�occasio-ne per fotografarli. Rientrato aCarbonia aveva parlato con stu-pore della sua �scoperta�. A quelpunto gli fu spiegato che di mura-les la Sardegna era piena. CheSan Sperate erano diventato un�paese museo�. Affascinato daquesta forma d�arte il fotografofrancese ha riprodotto tutti o qua-si i murales dell�Isola.

Una decina d�anni fa ha raccol-to alcune centinaia di immagini �che ha suddiviso per temi � e hacercato un editore disposto a pub-

blicare un libro. L�incontro conEttore Gasperini ha dato i suoifrutti. Il libro �Murales della Sar-degna� è stato stampato in unaveste grafica elegante in quattrolingue, nella collana �La Terra deiRe�. L�opera raccoglie 350 fotorealizzate in un arco di tempo di15 anni.

Ives Barnoux nella introduzio-ne del volume spiega che nel re-alizzare questo libro si è postodue obiettivi: presentare il mag-gior numero di temi affrontati daimuralisti (il materiale è stato or-dinato per temi: la casa, la gente,l�attesa dell�emigrato, la vita so-ciale, i mestieri...), e presentare ilmaggior numero di città o paesiche possiedono murales.

La collana �La Terra dei Re�,diretta da Ettore Gasperini deOrange comprende oltre al librosui murales, i volumi �I Nuraghiil sole la luna� di Mauro PeppinoZedda (1992), �I nomi di paesicittà monti fiumi della Sardegna�di Massimo Pittau (1997), �Il si-gnificato astronomico del nura-ghe di sant�Antine di Torralba�di Mauro Peppino Zedda (2000),�Le navicelle di bronzo dellaSardegna nuragica� di Anna De-palmas (2005).

Murales della Sardegnadi Ives BarnouxEttore Gasperini Editoree 50,00

La poltrona vuotadi Patrizia Mulasatto d’amoreper la madre scomparsa

Ci sono libri che nascono dalpassato ma allungano le proprieradici nel presente. Ve ne sonopoi altri che partono dal presentema il cui discorso si estende alpassato e al futuro. In mezzo aqueste due categorie editoriali sicolloca “La Poltrona Vuota”, illibro della giornalista PatriziaMura, atto d’amore per la madrescomparsa e denuncia di un mon-do accecato da “fede, armi e in-tolleranza”, dove non si riescepiù a difendere gli ideali dal peg-giore dei mali: l’indifferenza.”La Poltrona Vuota”, come spie-ga nella presentazione EttoreCannavera, cappellano di un car-cere minorile, è quella che cia-scuno di noi dovrebbe custodiredentro di sé perché chi si porta

dentro una poltrona piena di cer-tezze non può interrogarsi, e dun-que non è in grado di scoprire ilsenso del proprio vivere, poiché“la libertà è il non credere a nien-te, è interrogarsi su tutto”.

Il libro è diviso in due parti:quella iniziale, in versi, raccogliepoesie che narrano del dolore in-timista e personale per una madreche è stata non solo genitrice, mavera e propria guida spiritualeper l’autrice; la seconda parte, inprosa, presenta invece una seriedi riflessioni su fatti di attualità.

Il ricavato della vendita del li-bro, una volta coperti i costi distampa, verrà interamente devo-luto all’Associazione Sardegna-Palestina per l’adozione di unbimbo palestinese.

Sicut Umbradi Paolo Monni

Questo volume, pubblicatodalle Edizioni della Torre, racco-glie le poesie scritte in italiano ein limba da padre Paolo Monni,degli Oblati di san Giuseppe.

Padre Monni, originario diDorgali, è laureato in Lettere al-l’Università di Torino, ha inse-gnato lingua e letteratura greca elatina al liceo “Asproni” di Nuo-ro. Rettore e parroco del santua-rio di N.S. delle Grazie ha pub-blicato diversi studi di grande ri-levanza. “Radici a Seuna”, in cuiricostruisce la storia del Santua-rio delle Grazie, “Un gigante incarrozzella”, la biografia delmissionario padre SebastianoFancello in America latina, e latraduzione in limba delle tre Can-tiche della Divina Commedia.

Questa volta si cimenta con lapoesia e affronta le più gravi pro-blematiche del mondo attuale.

“Una poesia – ha scritto UgoCollu – concreta, personale e uni-versale, storica e metastorica, es-senziale e apocalittica”.

Il libro è dedicato “da uno sco-nosciuto presbitero al Papa Gio-vanni Paolo II, profeta e poetadella speranza”.

Sicut Umbradi Paolo MonniEdizione della Torre e 12,00

MuseiOTTOBRE 2005 � 19

Le isole sulcitanegiacimenti di storia

VISITA AI MUSEI DELLA SARDEGNALa Regione di Sud Ovest - 3

L'arcipelago è costituito da Sant'Antioco e San Pietro, e da vari isolotti minori- Nella Necropoli dell'antica Sulci vi sono tombe puniche e romane di diverso

tipo alcune dipinte - Ancora integro il Tophet il luogo sacro dei fenicio-punicidi Gianfranco Leccis

L�arcipelago sulcitano è co-stituito da due isole princi-pali, Sant�Antioco e San

Pietro, e da vari isolotti minori.La più grande è Sant�Antioco cheè collegata alla Sardegna da unponte stradale e in passato, dal-l�epoca romana, da un istmo. Davedere in città, innanzi tutto laBasilica di Sant�Antioco, consa-crata nel 1102, ricostruita dai Vit-torini sui resti di una chiesa del Vsec.; sono visibili alcuni tratti ca-ratteristici di stile bizantino men-tre è prevalente lo stile romanico.Successivamente ha avuto vari in-terventi, tra cui agli inizi del �700la facciata in stile tardo barocco,che non hanno migliorato l�aspet-to, mentre meglio conservato epiù interessante è l�interno con al-cune pregevoli opere d�arte sacra.Vi si trovano, unico caso in Sarde-gna, catacombe con pitture mura-li, ricavate da tombe puniche delV sec a.C., tra cui alcune ebraiche.

Informazioni 0781/83044 le ca-tacombe sono visitabili nei giornifestivi: 10-12/15-21 nei giorniferiali 9-12, 15-18, 19/20 ingres-so a pagamento: [email protected] www.basilicasantan-tioco.com

Nelle vicinanze, nei pressi diuna collina su cui sorge, sovrap-posto ad un nuraghe, il forte sette-centesco costruito dai Piemontesi,si trovano l�Antiquarium comu-nale (in corso di approntamento),la necropoli ed il tophet. Questesono le poche zone archeologichesalvate dell�estesa antica città sucui è costruita l�attuale cittadina.

Attualmente nei locali delMonte Granatico sono espostiparte degli oggetti, punici e roma-ni, ritrovati negli scavi (altri sono

al Museo di Cagliari); nella Ne-cropoli (al momento non visitabi-le in quanto sono in corso ricer-che) vi sono tombe puniche e ro-mane di diverso tipo, alcune di-pinte. Particolarmente interessan-ti quelle a camera con l�accessoalla cella funeraria da un corrido-io, anziché dal pozzo d�ingressocome in vari altri casi (v. Tu-vixeddu a Cagliari).

Il Tophet è il luogo sacro deifenicio-punici, dove si ritenevavenissero sacrificati agli dei su-premi Ba�al e Tanit i figli primo-geniti delle principali famigliedella città; recenti studi dannoun�interpretazione diversa e cioèche fossero cimiteri dei bambinimorti per cause naturali e non sa-crificati. Si ritiene che la versioneprecedente fosse stata messa ingiro dai Romani per denigrare iloro nemici fenicio-punici. Nellazona si trova anche un Museoagropastorale del Sulcis, dovesono esposti vari strumenti di la-voro, e il Forte sabaudo. Portocommerciale e turistico.

Le visite della città e dei Museisono gestite dalla Coop. Archeo-tur (tel/fax. 0781/800596) conorario 9-13/15,30-18 (d�estateorario continuato 9-20); ingressoa pagamento con biglietto unico.L�Antiquarium attualmente èchiuso ed i reperti sono esposti inmostra provvisoria nel MonteGranatico (tel. 0781/83590).E.mail [email protected] Internetwww.archeotour.it. La Coopera-tiva effettua anche visite guidatenei principali siti archeologici enaturalistici dell�Isola.

Nei pressi del Monte Granaticoha il suo piccolo laboratorio laMaestra del bisso, la seta delmare, ricavata dalla Pinna nobilis,

un mollusco che ormai si trovararamente nei mari circostanti. Èun�arte millenaria, ricordata an-che nella Bibbia, ed ormai gene-ralmente trascurata: qui si troval�ultima produzione artigianale diquesto straordinario prodotto.Chiara Vigo tel. 347/3302237 èl�ultima artigiana - ha imparato ilmestiere dalla nonna - che racco-glie il bisso con immersioni su-bacquee, lo trasforma in filato e lousa per dei ricami su lino. Perquanto si sa è ormai l�unica, alme-no nel Mediterraneo, che svolgetale attività.

Sull�isola, all�estremità nord-occidentale, a 20 km, esiste un al-tro centro abitato Calasetta (2.788ab.) sorta in tempi relativamenterecenti (1700) con popolazione diorigine ligure e piemontese, ingran parte provenienti dall�isoladi Tabarka in Tunisia dove risie-devano insieme ai compagni poitrasferiti a Carloforte. Vi si trovail Museo civico d�arte contem-poranea, realizzato sulla basedella donazione del pittore cala-settano Ermanno Leinardi dellasua collezione di opere dei mi-gliori autori europei dell�arteastratta e concreta. In progetto�Museo Vivo� per la valorizza-zione dei beni culturali ed il turi-smo.

Via Savoia, 2 - tel. 0781/899078 Orario estivo 18-21, in-vernale sabato e domenica 17-20(alcuni mesi anche di venerdì)

Nell�isola di San Pietro c�è ununico centro abitato, Carloforte,fondata nel 1737 da Carlo Ema-nuele II di Savoia per ospitarvi ungruppo di liguri originari di Pegli.Essi provenivano dall�isola di Ta-barca presso Tunisi dove eranoandati ad abitare due secoli prima

ma dove la vita era diventata or-mai impossibile. La popolazioneparla ancora dialetto ligure e sidifferenzia per vari aspetti daquella sarda. L�abitato è moltograzioso, ordinato, con le sue stra-de e palazzetti; all�arrivo si trovasubito la statua del re Carlo Ema-nuele, realizzata nel 1785 dalloscultore genovese Bernardo Man-tero, alla quale manca un braccio.Il motivo è che, quando nel 1793vi fu un tentativo di conquista del-l�Isola da parte della Francia, chevoleva portar via ai Savoia oltre alPiemonte anche la Sardegna, pertimore che la statua potesse esse-re abbattuta venne nascosta sotto-terra ma un braccio era rimastoscoperto e per evitare conseguen-ze venne tagliato e, anche per ri-cordo del fatto, non fu più rimes-so a posto.

In città meritano di esser vistealcune Chiese: la parrocchiale diSan Carlo, della seconda metà del�700, opera dell�arch. G. Vianache costituisce un esempio di ar-chitettura dell�epoca di ispirazio-ne piemontese; la piccola chiesadella Madonna dello Schiavo(chiamata gexetta du previn, chie-setta del pretino, un sacerdote cheli seguì nella schiavitù): si raccon-ta che un giovane schiavo carlo-fortino trovò su una spiaggia unapolena di nave raffigurante laVergine, e la portò ai suoi compa-gni come segnale di liberazione;quando, qualche anno dopo, que-sta avvenne, anche per l�interven-to del Papa e dei regnanti europei,il sacerdote che l�aveva conserva-ta la riportò e per ringraziamentopromosse la costruzione dellachiesa. In periferia, si trova un�al-tra chiesa conosciuta come �deiNovelli Innocenti� (vi sono due

versioni su questa chiesa: la primache sia sorta nel 1236 per ricorda-re il naufragio di un gruppo di gio-vani partiti da Marsiglia per parte-cipare alle Crociate, la secondache sia sorta in ricordo di una so-sta di San Pietro durante un suoviaggio). E� stata ricostruita allafine dell�700 ed è una delle piùantiche costruzioni dell�isola.

Il Museo civico etnografico hasei sale: delle tonnare (pesca e la-vorazione del tonno), dei galan-zieri (i battellieri che trasportava-no la galanza - solfuro di piombo- dalle miniere, con un modellodel battello), dei documenti, rela-tivi ai primi anni sull�arrivo deitabarchini e dove vengonoeffettuate mostre temporanee,malacologica con una ricca colle-zione di conchiglie rinvenute nelMediterraneo e nelle coste del-l�isola, delle tradizioni contadinecon strumenti per lavori agricoli ela vendemmia.

Via Cisterna del Re 20-24Coop. La Perla tel. 0781/855880chiuso lunedì - orario invernalemartedì-mercoledì 9-13 giovedì-domenica 9-13/15-19 estivo mar-tedì-mercoledì 17-21 giovedì-do-menica 9-13/17-21; ingresso a pa-gamento. La Cooperativa effettuasu richiesta visite guidate dellacittà e del territorio

Fuori dell�abitato sorge il forteSan Vittorio, costruito nella se-conda metà del �700 per la difesadalle aggressioni ma che pocopoté fare. Ora vi risiede l�Osser-vatorio Astronomico di Cagliaridell�Istituto Nazionale di Astrofi-sica

Tel. 0781/854009 visitabile nel-la stagione invernale su richiesta;nell�estate nelle ore notturne; in-gresso a pagamento.

CULTURA

Al mimo Marcel Marceaule chiavi di Santu Lussurgiu

Il mese di agosto di Santu Lus-surgiu è stato animato dalle nu-merose attività dell��Isola del

Teatro�, scuola di specializzazionenelle arti sceniche del Teatro delsale di Cagliari. I laboratori, spet-tacoli, letture, ecc vedono coinvol-ti ogni anno personaggi illustri delmondo dello spettacolo e della let-teratura. Nel 2005 la rassegna,giunta alla 3° edizione, ha visto lapartecipazione straordinaria del-l�artista francese di fama mondia-le Marcel Marceau, che ha tenutoun seminario di tre giorni, che si èconcluso con un saggio finale, unospettacolo in piazza Mercato gre-mita all�inverosimile.

L�amministrazione comunale, inoccasione della �giornata del-l�ospitalità�, ha conferito a Marce-au la nomina di �ambasciatore diSantu Lussurgiu� facendogli donodelle chiavi della città: opera la cuirealizzazione è stata affidata ai fra-telli Antonio e Giovanni Salaris,

artigiani locali, sicuramente piùconosciuti per la loro produzionedi coltelli tradizionali, e che inquesta occasione hanno rispolve-rato quella che era una produzionetipica dell�attività di fabbro arti-giano forgiando e modellando in-teramente a mano una chiave in sti-le 800, opportunamente decorata elucidata a specchio corredata di co-fanetto in legno, recante all�internouna targa con inciso �Ambasciato-re di Santu Lussurgiu�. La conse-gna ha avuto luogo nella sala con-siliare del municipio durante unaseduta pubblica del consiglio co-munale, presente l�assessore regio-nale alla Cultura Elisabetta Pilia.Marcel Marceau, nel ringraziareper il gradito dono, ha manifestatopiacevole sorpresa per come �unpiccolo centro come Santu Lussur-giu sia particolarmente attento adincentivare e promuovere manife-stazioni a carattere culturale comeappunto L�Isola del Teatro.�

L’artista franceseha partecipato allemanifestazioni “Isola delteatro” – In occasione dellagiornata dell’ospitalitàè stato nominato“ambasciatore di SantuLussurgiu” – Le chiaviforgiate dai fratelli Salaris

Paesi di Sardegna20 � OTTOBRE 2005

Avamposto romanoper controllare il territorio

di Salvatore Tola

Costruito dai dominatori succeduti ai Fenici e Cartaginesi per presidiarei confini tra Barbagia, Barigadu e Mandrolisai

AUSTIS

Nell’Ottocento c’eranodue borghi

Gonnos e Fanatiga

GONNOSFANADIGA

di Franco Fresi

L’attuale centro della nuova provincia Medio Campidano, adagiato lungo le pendici settentrionali delMonte Linas era suddiviso in due frazioni separate dal rio Piras

Se c�è un centro della Sarde-gna che può dichiarareapertamente la sua origine

romana, questo è certo Austis: ilsuo nome attuale, che in alcunipaesi vicini si pronuncia Augu-stis, era in origine Forum Augu-sti, ossia �Paese di Augusto�. Sitrattava in effetti di uno degliavamposti che i dominatori suc-ceduti ai Fenici e Cartaginesi cre-avano nel territorio per averne ilcontrollo: in particolare in questazona interna, ai confini tra Barba-gia, Barigadu e Mandrolisai, lacui popolazione non accettava fa-cilmente la sottomissione.Collocato al centro di una zonaancora ricca di alberi, nonostan-te le ripetute attività di disbo-scamento, ha un centro storicoben conservato, con belle case ingranito; nei pressi sono sorti unalbergo e numerose attività agri-turistiche, e sono sempre di più icontinentali e i sardi che dallecittà vengono qui a godere delsilenzio, del verde e dei grandispazi solitari della campagna.

Particolarmente piacevolel�escursione al lago Benzone; lastrada procede inizialmente pertratti rettilinei, tra rilievi dolciparte a pascolo parte a macchia ebosco con frequenti affioramentidi granito, che qui è la roccia do-minante. Dopo sei chilometri ini-zia la discesa verso la vallata delTaloro, lungo versanti di collineche sono via via sempre più bo-scosi, con al culmine pinnacolidi roccia a volte in equilibrio in-credibilmente precario. Dopo

Da un importante scrittodell�Ottocento sappiamoche Gonnos Fanàtiga (m

185, ab.7051), l�attuale centrodella nuova provincia MedioCampidano, adagiato lungo lependici settentrionali del MonteLinas (m 1236), era a quel temposuddiviso in due frazioni separatedal rio Piras: Gonnos sulla partedestra, Fanàtiga su quella sinistra.

Dalla parte di Gonnos c�era lachiesa maggiore di Santa Barba-ra, da quella di Fanàtiga la �chie-setta succursale di Sant�Elia�.Fuori dal paese, la chiesuola diSanta Severa. San Cosimo, nellasua chiesetta al limite tra i terri-tori di Gonnos Fanàtiga e di Ar-bus, veniva festeggiato in set-tembre.

La terra intorno era ricca di ac-que limpide e leggere, garantiteda cento fontane e dai due fiumiPiras e Sibili. Negli spazi liberidai boschi e dalle macchie, que-ste acque abbondanti facevanoverdeggiare orti e coltivi di legu-mi, grano, lino, frutteti e vigneproduttrici di vini rinomati intutta la Sardegna. Da quei vini,quando le annate erano abbon-danti, si distillava acquavite daconservare per il fabbisogno fami-gliare e da vendere. Ottocento te-lai, gestiti da sole donne lavorava-no di concerto nel paese produ-cendo tessuti di lana e di lino dasmerciare in paese e in quelli vici-ni, quasi a gara con gli uomini chevendevano i manufatti dei loro la-boratori artigianali.

Disseminati nel territorio esiste-vano non pochi �punti mineralo-gici�, quasi tutti per l�estrazionedel piombo.

Un vero paradiso. Le parole delcronista tradiscono una certa com-piacenza nel parlare di questogruppo di case a cavallo del fiume,al galoppo verso tempi migliori. Inostri.

A essere sinceri, il posto non èpiù quello. Ma non è molto diver-so. Semmai, per molti aspetti ècambiato in meglio. Com�è logicoche sia.

La vegetazionespontanea è ancora ri-gogliosa, i tavolieridegli impianti a olive-to (famoso l�olio extra-vergine locale), soprat-tutto alla base nord-orientale del MonteLinas, sono addiritturalussureggianti.

C�è poi, non moltolontano dall�abitato, ilParco Comunale diPerd �e Pibera, uno deipiù ricci e ben assortitidella Sardegna.

Anche le vie delcentro abitato sono di-verse, ammodernate eanimate da colori viva-ci.

Ma le case conserva-no l�impronta propriadel paese, comune, purin linee dissimili, aglialtri del Campidano.

Fra queste vie è faci-le trovare spacci conpane, salsicce e pro-sciutti locali dai sapo-ri antichi, inimitabilinella produzione a lar-go raggio; laboratori di artigianidove si producono i coltelli a ser-ramanico, di acciaio puro e vero

corno animale, non secondi perqualità neppure a quelli famosissi-mi di Pattada, dai quali differisco-

no per la linea piùbombata della lama.

Un vero impattosuggestivo arriva alvisitatore che si aggi-ra senza fretta tra levie di Gonnos Fanàti-ga dal grande numerodei pozzi, ai quali siusa ancora attingereottima acqua: nei cor-tili interni, ai crocic-chi, negli spazi ester-ni di brevi giardinirionali.

Ma la vera sensa-zione di novità vieneda una certa aura at-tuale che spira nelpaese: come una ven-tata di idee nuoveche oltre a valorizza-re l�economia e lavita sociale.

Per iniziativa del-l�amministrazionecomunale, Assessora-to alla Cultura, e delnoto poeta villacidre-se Efisio Cadoni (cheha raccolto l�invitodello studioso e gior-

nalista mons. Tomasi a rivalutarel�opera del pittore ottocentesco

Giovanni Battista Sitzia, nativo

di Gonnos Fanàtiga, più noto comeMarracciu, o Masaccio sardo ), staper nascere in paese �un�occasio-ne d�incontro� in ricordo dell�arti-sta, che avrà una cadenza annuale.

Ci sono in atto anche studi sullastoria del paese e del suo territorio,già abitato in epoca prenuragica enuragica.

Si sono attivate ricerche anchesu quella che possiamo chiamareera medioevale-giudicale, durantela quale il paese appartenne al giu-dicato di Arborea, curatoria di Bo-norzoli.

Non manca a Gonnos Fanàtiga,come a quasi tutti i paesi della Sar-degna, e non solo, neppure la sualeggenda.

Il fiume Piras, stanco di scorrerein un deserto senza piante e senzapersone, convocò un giorno le di-vinità fluviali e davanti a loro die-de le dimissioni: sarebbe ritornatoindietro fino a scomparire nellasua sorgente di Punta Cammedda,sul Monte Linas, se non avesseroprovveduto a popolare almeno untratto del suo cammino con gentegiovane capace di portare al mon-do molti bambini.

Gli dei del fiume, a tale proposta,scomparvero come scandalizzati,senza dare una risposta; e il rio Pi-ras se l�ebbe a male. Cominciò a re-trocedere nella notte, ansa peransa, pietra per pietra. Fatto unbuon tratto di marcia in dietro, al-lontanandosi sempre più dal gran-de fiume che già protestava perchénon riceveva più le sue acque, unbel mattino si trovò circondato dauna folla immensa che si buttòdentro le sue acque come per ab-bracciarlo. Era gente, contadini epastori, che veniva cantando feliceda quella zona montuosa del Sul-citano chiamata Montangia.

Qualcuno dice disse di aver vi-sto tuffarsi nel fiume, assieme aicontadini e ai pastori anche gli dei,felici e onorati di trovarsi in mezzoa loro.

Ma forse il Piras, stremato dallagrande fatica di aver camminatoall�indietro, dormiva disteso e nonse ne accorse neppure.

una lunga serie di curve e tornan-ti (il percorso totale è di 16 chi-lometri) l�avvicinarsi del fondo-valle è annunciato dal compariredi campi coltivati, qualche ovi-le, qualche fattoria. Si arriva fi-nalmente alla riva del fiume, af-fluente di sinistra del Tirso, chequi, ai confini con Teti e Olzai,pur conservando la forma serpeg-giante originaria si è allargatoper far posto al lago artificiale,l�ultimo (dopo Gusana e Cucchi-nadorza) e più piccolo lungo ilsuo corso. Può contenere un mi-lione di metri cubi d�acqua .

Ma la meta più interessantedel territorio è la celebre rocciadetta Sa Crabarissa, segnalataanche in passato dagli studiosidi tradizioni popolari. Ma le no-tizie erano scarse, mancava ladescrizione precisa, perché nonera facilmente raggiungibile.

Anche Vittorio Angius, che

pure è ricordato per la serietàcon la quale compilava le vocisui villaggi isolani per il Dizio-nario degli Stati sardi del Casa-lis, nella prima metà dell�Otto-cento, e per l�attenzione con laquale visitava gli abitati e i loroterritori, di questo dà le caratte-ristiche generali ma lascia in-tendere di non averlo potutoesplorare: «Le strade però a sa-lirvi rintuzzano in qualunque lavoglia di goderlo».

Oggi le cose sono cambiate echi vuole raggiungere questo mo-numento naturale può farlo pro-cedendo in auto, lungo una co-moda strada asfaltata, e compien-do infine una breve passeggiata.All�uscita dal paese verso Teti siimbocca a sinistra la secondariache reca l�indicazione di alcunedelle aziende agrituristiche.

Si procede in un altipiano on-dulato tra i sette e gli ottocento

metri d�altitudine, i terreni sonoparte a pascolo parte a macchia ebosco con frequenti affioramentidi roccia. Dopo cinque chilome-tri si svolta a sinistra e, manomano che la quota cresce, si giun-ge in una zona di creste rocciose,iniziano a comparire forme dipietra caratteristiche e curiose. Siraggiunge infine il piazzale diparcheggio, dal quale si ricono-sce già la punta da raggiungere,che emerge tra due collinette. Siindividua un sentiero che, pro-cedendo tra alti macchioni, con-duce in quella direzione, affac-ciandosi su un declivio punteg-giato di graniti fessurati da lineeorizzontali, verticali e oblique.

Giunto nelle vicinanze si divi-de in due bracci: quello di destraconduce alla parte posterioredella statua, che è informe, men-tre quello di sinistra mostra quel-lo che dovrebbe essere il volto.

Da qui Sa Crabarissa colpisce perl�imponenza delle sue dimensio-ni e per le sue forme inquietanti:la struttura allungata fa pensare aun rettile preistorico, mentre ilviso, incorniciato da due lembidi pietra, ricorda la Sfinge erettadagli egiziani presso la Piramidedi Cheope.

Eppure ha prevalso nell�imma-ginazione dei più la convinzioneche queste rocce siano derivatedai lineamenti di una bella don-na. Secondo una versione si trat-tava della moglie di un capraio,che fu punita per la sua avarizia.Un giorno che trasportava dueuppeddos di sughero pieni di ca-gliata incontrò un mendicanteche chiedeva di averne un po�;rispose che nei recipienti c�eranodelle pietre e il viandante, cheera Gesù Cristo, la maledisse: «Epietra sia tu e la tua cagliata!».

L�altra storia, quella più cono-sciuta, è un dramma d�amore: unpastore di Austis che si recavaogni anno in pianura per la tran-sumanza aveva intrecciato unarelazione con una ragazza di Ca-bras � crabarissa appunto � e leaveva promesso di sposarla. Ma,tornato in primavera al suo paesecol gregge, non si faceva piùvivo.

La ragazza decise di raggiun-gerlo e in questo punto incontròun gruppo di donne intente ailavori di campagna che l�accol-sero e la rifocillarono; ma si fecesi pietra quando le dissero chel�uomo che amava si era sposatocon un�altra.

Parliamo della SardegnaOTTOBRE 2005 � 21

a cura di Manlio Brigaglia

Il Premio “Dessì”a Giulio Angioni

per “Alba dei giorni bui”

di Giovanni Mameli

Nell'Albo d'oro i maggioriscrittori sardi

Lo scrittore sardo si è aggiudicato la ventesima edizione del prestigiosopremio letterario nella sezione narrativa - La premiazione

nella Piazza del Lavatoio di Villacidro

Nella Piazza del Lavatoio diVillacidro, nella sera fre-sca ma senza vento, c�era

il pubblico delle grandi occasio-ni, seduto davanti al tavolo dovestavano i membri della giuria el�assessore alla cultura del comu-ne. Il giornalista della Rai FrancoDi Mare ha presentato i vincitori,prima della premiazione, intervi-standoli con domande veloci epertinenti, in rapporto ai libri coiquali l�hanno spuntata su un nu-trito numero di concorrenti.

Nella sezione della narrativa havinto un autore sardo, l�antropo-logo Giulio Angioni, con il con ilromanzo Alba dei giorni bui (ed.Maestrale), ambientato a Caglia-ri nei giorni nostri, con al centrola storia di un giovane tossicodi-pendente, assistito dalla sorellamaggiore, che racconta in primapersona la loro tragedia familia-re. Invece il premio per la poesiaè stato assegnato a Cesare Vivia-ni, senese trapiantato a Milanodove svolge la professione di psi-coterapeuta, con la raccolta diversi La forma della vita (ed. Ei-naudi), una commedia umana ric-ca di personaggi alle prese con si-tuazioni comuni che mettono anudo i lati più nascosti della loropersonalità.

Al giornalista Enzo Bettiza èstato assegnato il premio specia-le della giuria, per il romanzo Illibro perduto (ed. Mondadori)dove si raccontano le peripezie dialcune figure di giovani e adultisullo sfondo della Mitteleuropa

rezioni, riconoscendo validi pro-dotti editoriali isolani, nazionalied europei. Non a caso quest�an-no davanti al palco della giuria sisono avvicendati un narratoresardo (Giulio Angioni), due auto-ri della penisola (Cesare Vivianied Enzo Bettiza) e un intellettua-le spagnolo (Jorge Semprun),dando all�intera manifestazioneun tocco di cosmopolitismo.

Va anche ricordato il ruolo im-portante che attualmente svolgela Fondazione Dessì. Diretta daun nuovo presidente che è Massi-mo Murgia (già assessore allacultura nella giunta precedente)si propone di continuare la suaattività nel solco tracciato fin daiprimi anni da parte di chi ha man-dato aventi con successo questaistituzione, la cui sede è la casadella famiglia di Giuseppe Dessì,acquistata e restaurata dalcomu-ne di Villacidro. Al suo internotra l�altro si sono svolte e si svol-gono tuttora numerose manife-stazioni culturali. Dovrebbe es-sere la Fondiazione a gestire ilpremio, assieme al comune e colfinanziamento regionale. Il che èavvenuto negli ultimi anni senzache ci siano stati contrasti di nes-sun genere.

Questa concordia d�intenti è laformula magica che ha consenti-to al premio (e a tutto ciò che at-torno ad esso ruota) di andareavanti senza intoppi. Anzi rag-giungendo traguardi sempremaggiori, in campo regionale enazionale.

Tra i premi letterari dell�iso-la è senz�altro uno dei piùlongevi, assieme al premio

Ozieri e al premio Iglesias. Ven-ti edizioni consecutive costitui-scono un record invidiabile. In-fatti la maggior parte dei concor-si letterari della nostra regione sifermano presto, per contrasti in-terni o per la mancanza di contri-buti economici. Pur tra polemi-che e tentativi maldestri per af-fossarlo, il premio intitolato allamemoria di Giuseppe Dessi vaavanti a gonfie vele, sostenutodalle amministrazioni comunaliche si sono succedute a Villaci-dro e grazie a una giuria che hagarantito la sua presenza durantele votazioni e le cerimonie per laconsegna dei premi. Va detto achi non lo sa che le commissionigiudicatrici dei premi, quandonon assicurano la loro partecipa-zione diretta, danneggiano que-sto genere di manifestazioni.

Il punto di forza del premioDessì è il suo albo d�oro, ossial�elenco degli autori che si sonoaffermati nelle diverse sezioni.Tra di loro figurano i maggioriscrittori sardi degli ultimi due de-

possono competere con i tregrandi concorsi letterari naziona-li (cioé lo Strega, il Viareggio, ilCampiello) per i costi altissimi diquesti tre premi e per la tradizio-ne che hanno alle spalle.

Il premio Dessì si è ritagliatouna fama e un prestigio di cui gliorganizzatori vanno fieri, perchénon è legato a grosse case editricie a interessi politici particolari.

Grazie a vent�anni ininterrottidi premiazioni, a Villacidro sonoarrivati (incontrando la popola-zione durante la cerimonia fina-le) alcuni tra i maggiori scrittoriitaliani contemporanei. Tra inomi di primo piano vanno citatiquelli di Giulio Petroni, FioraVincenti, Maria Corti, Luigi Pin-tor, Nando Dalla Chiesa, NicoOrengo, Maria Luisa Spaziani,Elio Bartolini,Diego Marani, Al-

berto Bevilacqua,Giuseppe Pe-deriali, Sergio Zavoli, FrancescaSanvitale, Andrea Vitali e altri.Alcuni di loro non erano mai ve-nuti in Sardegna o vi erano arri-vati in vacanza nei mesi estivi.Dopo la premiazione sono andatia trovare gli studenti delle scuo-le di Villacidro. Ma in questa cit-tadina, che oggi conta quindici-mila abitanti, è stato possibile in-contrare anche giornalisti, edito-ri e addetti agli uffici stampa diMondadori, Feltrinelli e Rizzoli.

In quale altro centro dell�isolasono arrivati tanti uomini di cul-tura negli ultimi vent�anni? Ne-anche Cagliari e Sassari, Nuoro eOristano hanno registrato un af-flusso così consistente di scritto-ri e saggisti. Nelle strade di Vil-lacidro, nei suoi alberghi e risto-ranti, nei boschi che circondano

cenni. Basti pensare ai nomi diSalvatore Mannuzzu, Maria Gia-cobbe, Antonio Cossu, MarcelloFois, Bachisio Zizi, Antonio Ro-magnino, Angelo Mundula, Mar-cello Cocco, Giovanni Dettori,Franco Cocco, Ignazio Delogu,Paolo Cherchi, Giovanni Cam-pua e Giulio Angioni. Insommanon è affatto vero (come afferma-no alcuni) che il Dessì abbia pre-miato solo narratori e poeti con-tinentali. Certo,è un premio lette-rario nazionale: quindi non puòignorare gli autori che vivononella penisola (anche mezza giu-ria viene da fuori, da città comeRoma, Padova, Bari, Milano).

La risonanza sulla stampa e latelevisione è stata sempre ap-prezzabile. Corrisponde a quellache solitamente hanno i premiletterari di medio livello, che non

l�abitato, si sono visti scrittori escrittrici molto noti e con pochilibri all�attivo. Infatti il premioDessì ha scommesso su autorialle prime armi, ma allo stessotempo promettenti, che si sonoaffermati negli anni successivi aquelli nei quali hanno ottenutoquesto premio. Per convincerse-ne basta scorrere i nomi compre-si nell�albo d�oro. Lo stesso di-scorso vale per le case editrici.Piccole compagini editoriali, si-gle poco note o addirittura scono-sciute ai più, si sono affermateavendo la meglio sui big dell�edi-toria nazionale.

Quanto alle giurie che sisono succedute nei vent�annidel premio, ci sono stati conti-nui cambiamenti, pur rimanen-do un nucleo originario, for-mato da rappresentanti delledue università sarde e da criti-ci dei due maggiori quotidianiisolani. I presidenti delle giu-rie (finora sono stati cinque)sono stati scelti fra gli amici egli estimatori di Giuseppe Des-si. Due in particolare l�hannofrequentato: Claudio Varese eGuglielmo Petroni.

negli anni immediatamente suc-cessivi alla seconda guerra mon-diale. La novità di questa vente-sima edizione del premio Dessì, èstata una nuova sezione destina-ta ad un�opera straniere tradottain lingua italiana. È risultato vin-citore un famoso sceneggiatore escrittore spagnolo che vive a Pa-rigi, Jorge Semprun, autore di unromanzo in larga misura autobio-grafico dal titolo Vent�anni e ungiorno (ed. Passigli). Membrodella resistenza durante l�occu-pazione tedesca, quest�uomo dai

capelli bianchi e il fisico asciut-to nel 1943 venne arrestato dallaGestapo e inviato al campo diconcentramento di Buchenwald.Di questa e altre esperienze haparlato a Villacidro, il primo ot-tobre, durante la cerimonia dellapremiazione del Dessì.

Come ogni anno si sono svoltemanifestazioni collaterali a que-sto concorso letterario. Presenta-zioni di libri, spettacoli teatrali econcerti hanno richiamato unpubblico numeroso da diverseparti dell�isola. Insomma per

quantità e qualità di iniziativeVillacidro da anni occupa un po-sto di primaria importanza nelpanorama culturale dell�isola,anche in un periodo come l�attua-le contrassegnato da inevitabilitagli dei contributi da parte delleamministrazioni pubbliche.

Grazie alla sezione destinataall�opera di un autore straniero,sperimentata con successo inquesta ventesima edizione, ilDessì può essere considerato atutti gli effetti un premio interna-zionale. Infatti si muove in tre di-

Parlando in Poesia22 � OTTOBRE 2005

Il poetae le sue lingue

Nel corso della sua vita ormai lungaGiovanni Caneglias ha vissuto in Gallurae poi a Sassari; e, appassionato della poe-sia come è, ha fatto pratica anche del logu-dorese. Quando poi si è messo paziente-mente all�opera, per esprimere in rima ipropri pensieri, ha voluto rendere omaggioa tutti e tre questi linguaggi, e allo stessotempo farne tesoro. Lo dice bene nelle ot-tave che riportiamo, e che egli ha messo inapertura di una raccolta realizzata di re-cente, intitolata, con intento di modestia,Il mio �poetichese�. Chi desidera avernecopia, o vuole semplicemente prenderecontatto con questo autore, può scrivergli:via Giuseppe Umana 14, 07100 Sassari.

Alle sue ottave seguono testi che hannougualmente per argomento la lingua, i po-eti e la poesia. Ci sono quelli di Agus e diDemurtas, ad esempio, che ricordano laconsiderazione che la lingua sarda ha otte-nuto in passato, e ottiene anche oggi, daparte di forestieri; c�è quello di BertedduCraba, affezionato al suo baroniese mapronto ad apprezzare tutti i linguaggi chesi parlano nell�isola; quelli di Loddo eAramini, preoccupati, ma anche pronti ascherzare sulla presenza dei loro versi inquesta pagina. Più critici Gaspare Mele,Francesco Soru ed Edoardo Turnu, intentia dimostrare che la poesia non è cosa daprendere sotto gamba. Mentre PietrinoCanu, Blandino Cesarei, Mario Pala e To-nino Ruiu concordano nell�esaltare la cre-azione poetica e il ruolo che ha nella lorovita.

Meno allegra la nota che ci arriva daSalvatore Dalu: col suo sonetto ci informache è morto di recente il suo e nostro ami-co Peppino Farris, di Siniscola.

Presente in questa pagina sin dal settem-bre del lontano 1980, ha avuto modo di oc-cuparsi di vari argomenti, tra i quali anchequello che trattiamo oggi. In un sonetto del1983, ad esempio, sosteneva che insiemeall�improvvisazione bisogna coltivare an-che la poesia scritta: «Ma umpare a s�artede Gavinu, / chi sancora la solene accla-mare, / non si devet pro nudda trascurare /sa rima sarda iscritta in taulinu». L�annoseguente interveniva invece in difesa di unelemento essenziale della tradizione lette-raria isolana, la rima, «sa vera espressione/ de tottu cantu su sardu iscenariu; / end�est sa rima su sutzu primariu / de sasarda poetica cantone».

E così ha continuato per tutti questi anni,con contributi sempre garbati e intelligen-ti; e preoccupato, giustamente, non soltan-to di esprimere pensieri, gioie e dolori, maanche di riflettere sui dettagli e i problemidella stessa arte del poetare.

Al poeta Peppino Farris il nostro caro ecommosso saluto; e vive condoglianze aiparenti, gli amici, i colleghi nella poesia.

LIMBAZOS MIOSChe-i su sacru misteru imprimidostres limbazos apo in coro e in mente;pro-i cussu bos prego, amada zente,chi sian tottos tres bene retzidos.Finzas chi adduro in su mundhu presentecun rispettu los mantenzo servidos.A los iscrier ben�est un�azzarduma deo già so bastante testardu.

M�è abbeddhu caru, e sempri l�ammentu,chissu ancora di l�amata Gaddhura,undì passési anni di ciuintura,e celtu di lassallu no mi sentu.Voddhu tinellu finz�a sipulturachena paldinni nemmancu l�accentu.D�abbandunallu no mi basta corine di trattallu cun mancu calori.

Da zinquant�ann�anni in Sassari z�abbittue no possu ischarthà lu sassaresu.Chena prisunzioni, be� intesu,m�è d�apentu a punillu pa� ischrittui la manéra chi l�aggiu cumpresu.D�ignorallu no fozzu lu dilittuacchì saristhia zaibeddhi maladdupa� tuttu lu chi Sassari m�a daddu.

Giovanni Caneglias

PO DILETTUA su �Messaggeru�, po s�ottada pubblicada,rendo grazia, ch�est su chi m�ispronat e consola�,ma principalmente a professor Tola,ca in poetica veste l�at curada,

de terapia linguistica adattada,confacente a sa favella sardignola,prite riconosco cun solenne rituca no est solu meu su meritu.

Ma po rendere claru su concettu,m�e� fadiga isparghere mann�arzola,mancari no sanu ma cun fantasia,

essende autodidatta e sentz�iscola,s�iscrittura la fatto po dilettu,ch�est passione a m�isfogare in poesia.

Tiberio Vacca

SA LIMBA NOSTADe sa Sardigna in mesu mare posta,mesu granitica e de s�erba aromatica,Wagner iscrittu at sa sarda grammatica,s�allegada lizzera e-i sa tosta.

In dogni variante at postu in praticas�altu valore de sa limba nostae ripetiat issu in dogni sostas�arratza sarda sintzera e simpatica.

A Ciampi presidente rammentàischi no fatzat de mancu de firmaresu documentu chi est in programma;

e ancora prus bene ispiegaiscomente poden sos sardos privarede sa limba imparada da-e sa mama.

Salvatore Demurtas

OGNI SARDU FAEDDUSi comente so jeo baroniesumi piaghet sa limba baroniesa,distintu su limbazu logudoresu,ottima sa limba campidanesa.

Magnificu su limbazu nuoresu,simpatica sa limba gadduresa,fantasticu su limbazu tattaresu,attraente sa limba oristanesa.

Ca est zenios�ogni sardu faedduche los tenzo tottu intro su coro,da onz�isoledd�a su catalanu.

Bene tottu sa provinza �e Casteddu,atteretantu Tattari e Nuòro,sa mantessi cosa puru Oristanu.

Si non tottu custas nessi una solala potan istudiare in s�iscola.

Berteddu Craba

SU CUNVEGNU A BERLINUSa limba sarda este una cultura,in s�isola nostra contat millenaria;si presentat a testa alta, segura,in Europa e in su mundu primaria.

A la faeddare est tantu necessaria,de su mundu intreu sa bellura,e sos emigrados faghen figura,la faeddana tottus volontaria.

In Berlinu bene organizzadu,cun espertos istranieros cunsideraonorende sa nostra sarda terra

Germania e Spagna an onoradu,cun Olanda, Francia faghen maneraumpare a sa pretziosa Inghilterra.

Giovanni Agus GrilloSA POESIA CH�ALZAT A CHELUChie at donu poeticu e naturaat de sa rima in coro fundamentu,poi costruit cun su pensamentumetrica e rima, cun perfetta misura.

Mezzus ancora s�est riccu �e cultura,faghet de una rena monumentue che istellas de su firmementudad�a sa rima celeste pittura.

Cantu pius sintzera e genuinasa poesia, sos versos divinosche alzana a sa lughe �e s�Empireu:

in sa corona celeste divinasos anghelos in chelu e cherubinose santos cantan onorende a Deu.

Mario Pala

DICCIOSSu dicciu nât: chi�a caddu anzenu fuetnon podet troppu a longu trottare,calchi fossu bi podet acciapparee tando s�iscuru mal�in terra ruet!

Gai matessi est su chi fogu alluetpro profittu, ma si solit brujare;su sididu bi riscat d�annegareda ch�isse in vena non sua linfa suet!

Sutzedit cust�a s�omine mortale,bramosu d�un�arte chi sognat lieta,ma pigar�a s�Olimpu l�est fatale!

A raggiungher tanta nobile mètaniunu tentet, si non at naturales�incunfundibile donu de poeta!

Edoardo Turnu

LUCE PERPETUAQuando la Musa mi chiama a raccoltainternamente sento un gran ristoro,sperando che non sia l�ultima voltache usufruisco di gloria e d�alloro;finché quest�arte non sarà sepoltagli dei del cielo e della terra implorodi gestire la cosa all�occorrenzaa ciò che non le manchi l�assistenza.

Con tatto e con un po� di equivalenzanel mezzo del cammin di nostra viaa voi, muse, io chiedo interferenzapria che sia tardi, ed il bel canto oblii,di inondare con maggior frequenzala mente di chi canta poesia,facendo sì che una materia puradella luce perpetua non si oscura.

Blandino Cesarei

PRO UNU LONTANU EMIGRAUCaru Messaggere, a tie mi so invocau,cantu ortas t�apo mandau poesias,fina su contu l�apo ismentigau.Non b�at contu ne fundu e ne rassignassi Tola no at cherfiu de iscrier sas rimas,cuddas chi t�apo mandau in litterinas:non ti naro chi sias tue obligauma però faghelu pr�unu lontanu emigrau.

Salvatore Loddo

SU CANTINZUDeo so unu pitticcu poeteddu,fatto calchi ottada a taulinuamantiosu de gando fu pisedduaffetzionadu a su cantu chitarrinu.Sempre canta canta Pietrinuacconfinende biancu cun nieddu:tantas cosas mi enin a sa mentepensende a su passadu e su presente.A daghi mi nde peso su manzanuso che su moscone mue mue,penzende ainoghe e aiguema su pensare mi paret invanu.Penso a s�istiu, penso a su �eranu,so siguru chi non bi pensas tue;ma si so fattu gai itte li fatto?so cuntentu chi ancora m�agatto.

Pietrino Canu

SU CESTINUSignor Tola si nd�est ismentigadude pubblicare sos mios poema�,forsi no l�est piaghidu su sistemain su reinu chi apo trattadu;paret chi a s�orija mi apat nadu:«Aramini, non mi piaghet cussu tema,e cando iscries goi a taulinuleggio e che la ponzo in su cestinu!».

Salvatore Aramini

SU POETA SEUIn Tzaramonte su poeta Seulu connosco ca igue bi so nadu,cantaiat cun babbu meu,Nigola Ruggiu fit giamadu.Cun megus puru at cantaduca fit Seu chi m�aiat imparadu.Totta sa Sardigna at onoraduin tottu sos palcos ch�at cantadu.Frade meu puru fit eccellente,cun Seu medas boltas at cantadu,Truddaju puru fit presente, fit fortemente rinomadu;solu deo istadu fio assenteca fattu mi so un�emigradu:appo sa idda mia abbandonaducun tottu sos amigos chi b�appo lassadu.

Tonino Ruiu

SU TEMPUS DE BRINCAREIn poesia diventes prus umile,su tempus de brincare ch�est colau,si calchi murigheddu l�as brincaucomo non che brincas su oghile.Dias cherrer pigare su fusilema su fusile ch�est isgarrigau,mancari pighes cuss�a cannas mutzast�abbizas chi che ses sentza cartutzas.

Francesco Soro

UNU GIARDINU DE VERSOSPro sa morte de Peppinu Farris

Cand�app�intesu s�amigu Peppinusi ch�est andadu a Deus e a Maria,m�at pienu su coro �e angustiaca fit amigu caru e genuinu.Issu m�iscriiat rimas a Berlinue deo a issu a sa terra nadia:cun s�armoniosa sarda poesiaamus fattu de versos unu giardinu.Nd�at iscrittu a su premiu Otieri,sa patria de Cubeddu at preferiduca l�at connottu in Roma latina.Chi l�onoret su �Sardu Messaggeri�,Deus l�apat in chelu accollozidu,e Santa Maria �e su chelu reina.De s�onore nd�est issu meriteripro Siniscola custa cittadina.

Salvatore Dalu

CHICCU SI CRET AEDOCand�app�a bider sa idda �e Nuleadibida a portu �e mare,cand�app�a bider sa idd� �e Ardaulecollocande in su monte de Gonare,cand�app�a bider sa idda �e Sarulecapitale de sa Cina Popolare,cand�app�a bider su Oceanu siccu,tando aedo det essere Chiccu.

Gaspare Mele

Il poetae le sue lingue

a cura di Salvatore Tolaa cura di Salvatore Tola

Sardegna NotizieOTTOBRE 2005 � 23

Proposte tre Agenzieper sostituire

gli enti in agricoltura

Un'anagrafe regionalesulle condizioni

dell'edilizia scolastica

Fondi regionaliper le Universitàdella Terza Età

Presentato a Cagliariil programma “Lavoro & Sviluppo”

RIFORME

SCUOLA

ECONOMIA

CULTURA

Attende solo l�ufficialità del-l�approvazione in Giunta, e ilconseguente passaggio in Consi-glio regionale, la proposta del-l�Assessore all�Agricoltura,Franco Foddis, per riformarecompletamente gli enti strumen-tali che, finora, si sono occupatidel settore. Il progetto di riasse-stamento prevede l�accorpamen-to degli attuali enti in due macro-aree: assistenza tecnica e ricerca.Della prima si occuperà l�agenzia�Laore�, dal termine sardo cheindica genericamente i cereali,con una nuova sede ad Oristanoscelta appositamente per avvici-nare l�assistenza tecnica e lo svi-luppo rurale alla campagna.

Nel nuovo organismo, che nonavrà un consiglio di amministra-zione ma solo un direttore gene-rale con compiti di gestione, con-fluiranno � hanno precisato aigiornalisti il Presidente della Re-gione Renato Soru e l�assessoreFoddis - le competenze che sta-

vano in capo all�Ersat e ai variConsorzi per la Frutticoltura.Abbiamo voluto decentrare laburocrazia evitando la concentra-zione a Cagliari di tutte le attivi-tà con l�obiettivo di distribuire ivari compiti della nuova struttu-ra su tutto il territorio regionaledove saranno aperti sportelli aservizio degli agricoltori. Rientranelle previsioni dell�Agenzia an-che il coordinamento di filiereper premiare ed esaltare le eccel-lenze del mondo agricolo. Lariorganizzazione interesserà an-che gli uffici con il trasferimentodi parte del personale nell�asses-sorato o con destinazione specifi-ca ai nuovi servizi di assistenzatecnica fino ad arrivare a formu-le di esodo incentivato.

Di ricerca in agricoltura si oc-cuperà, invece, l�agenzia �Agris�che raccoglie l�eredità del Cras,dell�Istituto zootecnico caseario,della Stazione sperimentale per ilsughero e dell�Istituto di incre-

mento ippico. L�organismo, cheavrà sede a Bonassai, nel sassare-se, proprio laddove veniva ospi-tato l�Istituto zootecnico casea-rio, avrà in carico le sperimenta-zioni affidate in precedenza aivari enti.

Una terza agenzia, l��Arsea�,sul modello dell�Agea nazionale,svolgerà l�istruttoria delle prati-che fino all�erogazione dei paga-menti. Tutti gli aspetti burocrati-ci, che fino a poco tempo fa veni-vano gestiti dall�Ersat, sarannoinfatti coordinati e controllati dal-l�agenzia che avrà un rapporto di-retto con Bruxelles soprattutto perquel che riguarda le risorse comu-nitarie. La riforma degli enti inagricoltura riserva, inoltre, unprogetto in cantiere per la realiz-zazione di una �Authority sullaqualità e sicurezza alimentare�per garantire tutela sia al consu-matore sulla genuinità di ciò chesi mangia sia al produttore in dife-sa del prodotto sardo.

Al via, con la riunione tra l�as-sessore della Pubblica IstruzioneElisabetta Pilia, gli assessoricompetenti delle otto Province ei rappresentanti dell�Anci, il pro-getto per la creazione dell�ana-grafe regionale dell�edilizia sco-lastica. A marzo l�assessorato re-gionale della Pubblica Istruzio-ne, il ministero dell�Istruzione ela Direzione scolastica regionale,hanno infatti sottoscritto un ac-cordo per la costituzione, il man-tenimento e l�implementazionedi un archivio regionale digitale,con l�impegno di condividereogni genere di informazioni a lorodisposizione e rendere accessibilequesto patrimonio informativo avantaggio delle amministrazionilocali impegnate nel settore del-l�istruzione in Sardegna.

La prima fase della costruzionedell�anagrafe dell�edilizia scola-stica prevede la formazione ditecnici degli uffici comunali eprovinciali, cui saranno affidatele operazione di rilevazione eraccolta dei dati di tutte le scuoledi ogni ordine e grado. L�asses-sore Pilia ha chiesto la massimacollaborazione alle Province per-ché si raccordino con i Comuni ei Csa provinciali per programma-re insieme gli interventi a favoredel sistema dell�istruzione. Unlavoro di coordinamento che sarànecessario garantire soprattuttoper la creazione degli Osservato-ri regionali dell�istruzione inogni territorio provinciale, con-cordata nella precedente riunione

con gli assessori provinciali.Per questa fase di avvio del

progetto dell�anagrafe sono statistanziati 293 mila euro sulla basedel numero complessivo delleclassi di tutte le scuole della Sar-degna, pari a 12.232, di cui 8.377riguardano materne, elementari emedie inferiori, mentre 3.855 lesecondarie superiori. Il finanzia-mento andrà per due terzi a favo-re dei Comuni (195 mila euro) eun terzo alle Province (98 milaeuro) e servirà per compensarespese di missione, straordinari ealtre attività che gli enti locali do-vranno sostenere per garantire lapartecipazione dei propri tecniciai corsi. A questo finanziamentosi aggiunge un contributo di 60mila euro da destinare per due ter-zi all�Anci e per un terzo all�Upiper attivita� di coordinamento eper spese vive e logistica.

Oltre a tutti gli edifici scolasti-ci di ogni ordine e grado in uso �ha spiegato l�assessore Pilia � laRegione, con la collaborazionedegli enti locali, vuole raccoglie-re i dati anche di quelli che al mo-mento sono inutilizzati, per ren-derli disponibili per scuole chehanno spazi insufficienti o perassociazioni culturali e di volon-tariato che operano nelle variezone della Sardegna. L�obiettivoè anche di rilevare i dati sull�edi-lizia dei centri regionali di for-mazione professionale. Un�ope-razione - ha spiegato l�assessoreche faremo in collaborazione conl�assessorato del Lavoro.

I corsi per i tecnici rilevatoridell�anagrafe dell�edilizia scola-stica saranno tenuti da formatoridell�assessorato della PubblicaIstruzione e i partecipanti sarannosuddivisi in 22 gruppi, formati danon piu� di venti persone. Ventu-no gruppi saranno composti daitecnici dei 377 Comuni, nei cuiterritori operano 1485 scuole tramaterne, elementari e medie infe-riori; un gruppo sarà costituito dairilevatori delle 8 Province per le207 scuole secondarie superiori.

Sono ventuno le Universitàdella Terza Età sparse sul territo-rio regionale che usufruirannodei fondi assegnati dalla Giuntaregionale della Sardegna e pari a430 mila euro. Complessivamen-te saranno speso 300 mila europer le attività istituzionali mentrei restanti 130 mila saranno desti-nati all�affitto dei locali, alleopere di manutenzione e all�ac-quisto di arredi e attrezzature.Tra tutti gli istituti che hanno fat-

to richiesta di contributi, solol�università di Bonorva è stataesclusa perché la domanda è ri-sultata �carente della necessariadocumentazione�. Lo stanzia-mento servirà, quindi, a soddisfa-re il 90% per cento delle esigen-ze documentate. La ripartizionedei fondi prevede un 50% da va-lutare in base all�attività svolta inbase a quanto documentato nelconto consuntivo, un 20% in baseal preventivo di spesa per il pro-gramma annuale, un 15% in rap-porto al numero degli iscritti e aquello degli abitanti della provin-cia e un altro 15% rispetto al tas-so di invecchiamento della popo-lazione calcolata su base provin-ciale. La delibera della giuntaprevede per le sei università del-la terza età di nuova formazioneuna quota forfetaria per ciascunasede di 3.000 euro da destinarealle attività istituzionali e una di1.500 euro per le altre spese.L�esecutivo ha inoltre stabilito,su proposta dell�assessore dellaPubblica Istruzione, ElisabettaPilia, che saranno conferite alleautonomie locali le funzioni rela-tive alla istituzione, funziona-mento e finanziamento delle Uni-versità della terza età.

La regione, infatti, ha chiaritol�assessore Pilia, riconosce il va-lore di queste istituzioni che fa-voriscono la formazione perma-nente e l�aggregazione sociale,ma segnala il rischio di una fram-mentazione dell�offerta che nonconsentirebbe di ottimizzare lerisorse e garantire livelli di qua-lità.

È stata pertanto segnalata lanecessità di coordinare l�attivitàdelle varie Università sul territo-rio, favorire l�aggregazione dellerealtà territoriali più vicine e in-centivare un raccordo con i dueAtenei sardi, i Centri territorialipermanenti e tutte le istituzionipubbliche o private impegnatenel campo dell�istruzione. Inquesto senso, viene individuatoper le Province un ruolo di coor-dinamento e di programmazionein sintonia con più comuni.

Frutto di un accordo fra iministeri delle Attività Pro-duttive e del Lavoro, sono sta-te presentate a Cagliari almondo produttivo sardo le fi-nalità e le opportunità offertedal programma �Lavoro&Svi-luppo�. L�iniziativa che mira�a integrare le politiche indu-striali con quelle occupaziona-li per lo sviluppo delle areesvantaggiate del Mezzogior-no� è stata illustrata a Caglia-ri alla presenza dei rappresen-tanti di aziende del territorio,istituzioni e associazioni dicategoria. Nutrita la presenzadi esponenti dell�imprendito-

ria locale, tra cui Tiscali, Pla-stwood, Eurallumina, Energit,Sanac, Alcoa e Abbey Net. En-tro il 2006 - è stato spiegato -�Lavoro & Sviluppo� intendeoffrire una concreta opportuni-tà di formazione e inserimentoal lavoro per 2.000 disoccupa-ti e lavoratori svantaggiati resi-denti nelle aree Obiettivo 1, ga-rantendo ad almeno il 60%un�occupazione stabile nelleaziende in cui hanno effettuatoil percorso formativo. Il pro-gramma è realizzato da ItaliaLavoro, l�agenzia governativaper le politiche attive dell�oc-cupazione, in collaborazione

con l�Istituto per la Promozio-ne Industriale (IPI), agenziatecnica del Ministero delle At-tività Produttive.

Da marzo sono più di 3.000 leimprese contattate da �Lavo-ro&Sviluppo�, oltre 600 le ri-chieste di profili professionaliespresse e 87 i percorsi formati-vi attivati.

In Sardegna, in particolare,sono 530 le aziende �obiettivo�del Programma. Di queste 326sono state già contattate tramiteun�azione di telemarketing, re-gistrando 69 adesioni e indivi-duando 134 aziende disponibiliall�iniziativa.

Alla Sfirs ritornaMeconcellidopo la sentenzadel Tar

Mancata comunicazione di av-vio del procedimento. Con questamotivazione il Tar Sardegna haaccolto il ricorso presentato dal-l�ex presidente della Sfirs Alber-to Meconcelli e dai consiglieri diamministrazione Antonio Tiloc-ca, Riccardo Devoto e Mariano,che il 18 novembre del 2004 era-no stati revocati dalla carica dal-la Giunta regionale. La Regioneè stata anche condannata a paga-re le spese di giudizio per com-plessivi 4.000 euro.

La sentenza, immediatamenteesecutiva, ha consentito il ritornoal vertice della società diMeconcelli e degli altri tre consi-glieri. Ora la Regione può appel-larsi al Consiglio di Stato chie-dendo la sospensione della sen-tenza, lasciare le cose come stan-no o avviare il procedimento perrevocarli nuovamente. Mecon-celli e gli altri interessati potran-no adesso chiedere alla Regione,oltre il risarcimento per il dannodi immagine, anche il pagamentodegli stipendi non pagati dal 18novembre 2004 ad oggi. Gli av-vocati della difesa hanno già co-municato che lo faranno.

Sardegna Notizie24 � OTTOBRE 2005

La Sardegna chiedela denominazione d'origine

per l'olio extravergine

Gravi ritardi dei comuni sardinella raccolta differenziata

dei rifiuti solidi urbani

Riprendono il voloi grifoni curatidalla Forestale

Continua a crescerela dispersione scolastica

nell'Isola

AGRICOLTURA

AMBIENTE SCUOLA

AMBIENTE

Al termine di laboriosa istruttoriacondotta in sede comunitaria, è sta-ta pubblicata nei giorni scorsi sullaGazzetta Ufficiale dell�Unione Eu-ropea la domanda di registrazionedella Denominazione di origineprotetta per l�Olio extravergined�oliva Sardegna. Giunge così aduna svolta positiva una istanza ri-vendicata da tempo dai produttori,sebbene, dalla data di pubblicazio-ne debbano decorrere sei mesi entroi quali possono essere depositateeventuali dichiarazioni di opposi-zione da parte degli altri Stati mem-bri. Se ciò non avverrà la denomi-nazione verrà registrata nell�appo-sito Albo.

�Con la richiesta di riconosci-mento della DOP presentata da 8associazioni regionali e provinciali-ha commentato l�assessore del-l�Agricoltura Franco Foddis comu-nicando la notizia alla Giunta re-gionale - la produzione di olio ex-travergine di oliva esce dall�anoni-mato. Con l�uso del marchio di ori-gine le nostre specificità sono rico-nosciute e garantite, si fornisconoai consumatori informazioni chia-re e veritiere sull�origine del pro-dotto e sulle metodologie di produ-zione, permettendo di rinsaldare illegame dei produttori con il loroterritorio e rafforzando, al contem-po, il tessuto rurale�.

Le denominazioni di originesono costituite da nomi geograficiutilizzati per designare i prodotti le

cui caratteristiche qualitative sonoprevalentemente legate ai fattorinaturali e umani della località diprovenienza. Il prodotto così deno-minato è il risultato delle caratteri-stiche proprie di quell�area geo-grafica. Nel caso della DOP, mar-chio per eccellenza, il legame fra ilprodotto e il territorio di produzio-ne è strettissimo, devono quindisussistere due condizioni: tutte lefasi di produzione, dalla produzio-ne delle materie prime, trasforma-zione e confezionamento, devonoavvenire nella stessa zona di pro-duzione; la qualità e le caratteristi-che del prodotto dipendono essen-zialmente ed esclusivamente dal-l�ambiente geografico del luogod�origine (fattori naturali, umani,clima, qualità del suolo, conoscen-ze tecniche locali). Il presuppostoper il riconoscimento dei marchid�origine è l�accordo fra i produt-tori su un medesimo disciplinare diproduzione che definisce le regoleper l�ottenimento del prodotto chesi può fregiare del marchio ed è ildocumento sul quale verrà eserci-tato il controllo da parte di un orga-nismo terzo imparziale e indipen-dente di certificazione.

�L�adozione di una politica diqualità informativa sulle caratteri-stiche qualitative del prodotto e lesue specificità - ha aggiunto l�as-sessore - va a vantaggio sia deiproduttori che differenzianoi propri prodotti dai concorrenti e

ottengono un vantaggio competiti-vo, in termini di nuovi sbocchi dimercato, sia per i consumatori aiquali si garantiscono determinatistandard qualitativi. I produttoripossono proteggere i loro prodottida abusi e usurpazioni in quanto ilmarchio attribuisce un dirittoesclusivo di utilizzazione della de-nominazione di origine�. Si trattadi un diritto di proprietà industrialee di questo beneficiano non solo iproduttori che hanno presentatol�istanza, ma tutti produttori che ri-cadono nella zona di produzione in-dividuata e che rispettano le regoledel disciplinare di produzione.

Oltre allo Zafferano di SardegnaDOP e al Pomodorino di SardegnaIGP, per i quali è in fase di conclu-sione l�istruttoria ministeriale,l�assessorato dell�Agricoltura èimpegnato nell�attività di valoriz-zazione e tutela dei prodotti �ban-diera� per la Sardegna, quali labottarga, il pane carasau, il carcio-fo spinoso, il porchetto e il mirtoche, insieme ai formaggi pecorini,garantiscono il livello più alto didistintività dei prodotti agroali-mentari di eccellenza della Sarde-gna. L�assessorato � ha conclusol�assessore � considera strategicoil riconoscimento di questi prodottia livello comunitario, tramite leDOP/IGP, garantendo un livellodei relativi disciplinari di produ-zione di altissimo profilo qualitati-vo.

Quattro grifoni hanno final-mente ripreso il volo dopo esser-si rimessi in salute grazie allecure ricevute nel Centro Zooia-trico di Bonassai dell�Ente Fore-ste, nel territorio di Olmeto. I ra-paci sono stati rilasciati nel Bo-sano e contribuiranno ad incre-mentare la piccola popolazionesarda. Si tratta di tre esemplarigiovani dell�anno e un esemplareadulto recuperati in difficoltà trail mese di maggio e quello di ago-sto nel Bosano e nell�Oristanese.L�adulto era già stato recuperatoe liberato una prima volta nel2002, mentre uno dei tre giovani,dopo una prima liberazione nelmese di luglio, era stato recupe-rato una seconda volta nell�abita-to di Cagliari. L�operazione èstata condotta congiuntamente daLegambiente, dal Centro Zooia-trico e dal Corpo Forestale e diVigilanza Ambientale, con lapartecipazione di diversi colla-boratori da anni impegnati nellatutela di questa specie e del suohabitat.

I quattro Grifoni, tutti inanella-ti e marcati per il loro riconosci-mento individuale, verranno mo-nitorati nel periodo successivo alloro reinserimento in natura. Nel-l�ultimo ventennio i recuperi e lesuccessive reimmissioni in natu-

ra di Grifoni hanno contribuito inmodo significativo a ridurre lamortalità della piccola popola-zione sarda, che è anche l�unicaautoctona in tutta Italia, influen-zando positivamente la dinamicadella popolazione.

Tra il 1986 ed il 2005 infattisono stati recuperati ben 78 Gri-foni tra cui 59 (75,6) giovani nelprimo anno di vita, 15 (19,2) im-maturi tra il 2° e 4° anno e 4 (5,1)adulti. Sono stati rilasciati rego-larmente 50 esemplari (64,1),mentre 25 (32,1) sono decedutiprevalentemente subito dopo illoro recupero e 3 (3,8) sono staticonsiderati irrecuperabili. La si-tuazione della popolazione sardadi grifone, attualmente concen-trata nel Bosano, è nettamentemigliorata dopo gli episodi di av-velenamento registrati nel perio-do 1997-98, quando dalle 42 cop-pie esistenti si passò a 28 nel1998 e soltanto a 23 nel 1999. At-tualmente sono presenti infatticirca 85-90 esemplari, distribuitiesclusivamente nei territori traBosa, Montresta (NU), VillanovaMonteleone (SS) e lungo la costadell�Algherese (Capo Caccia/Punta Cristallo), ove sono statecensite 29-31 coppie in età ripro-duttiva, tra cui 28-29 nel Bosanoe 1-2 nell�Algherese.

Non conosce arresto il trend ne-gativo che da anni interessa lescuole sarde colpite in manierasempre più grave dalla dispersio-ne e dal calo degli alunni.

I ragazzi chiamati a prendereposto sui banchi di scuola sonoquest�anno 230 mila, circa 1.600in meno rispetto allo scorsoanno. 

Nell�isola si calcola una disper-sione scolastica pari al 23,50%.Per quanto riguarda il trend nega-tivo della scolarità l�Ufficio Re-gionale fa sapere che quest�annosono 823 gli alunni in meno nellascuola primaria, 1.845 in quellamedia e 78 nelle superiori.

Questi dati negativi vanno adaggiungersi al calo degli anniscorsi che porta a circa 30 milaalunni in meno rispetto all�annoscolastico 2000-2001.

In questo contesto si registra ilcaso di Armungia, piccolo paesedel Cagliaritano, di appena 598abitanti, che nell�ultimo decennioha visto diminuire la popolazionedel 12%.

I bimbi che frequentano lascuola sono solo 18 di cui solo 3in prima elementare. In prima e

terza media sono iscritti in sette,nessuno alla seconda. Si è pensa-to pertanto di creare una classepolivalente con tutti gli studentiseguiti da diversi docenti con pro-grammi mirati.

Secondo l�Ufficio Scolasticonon ci sono stati problemi sulfronte del corpo docente, in quan-to �dal primo giorno sono stati alloro posto tutti gli insegnanti diruolo e incaricati annuali�.

Disagi, tuttavia,  sono stati se-gnalati dall�Associazione Bam-bini Cerebrolesi che criticano �lamancanza di insegnanti di soste-gno�. Anche quest�anno - secon-do l�ABC - il contingente organi-co assegnato alle scuole in Sar-degna è lo stesso dell�anno scor-so con 2.400 docenti per 4.400alunni circa, in media un inse-gnante ogni due alunni, insuffi-ciente a rispondere alle reali esi-genze.

Secondo l�associazione �i diri-genti scolastici saranno costretti asuddividere le ore di sostegno indiminuzione rispetto alle vere esi-genze degli alunni, certificate da-gli specialisti e dai consigli diclasse�.

Negli ultimi sette anni, nel peri-odo compreso, quindi, fra il 1997e il 2004, la spazzatura prodottadai sardi è cresciuta di 22.000 ton-nellate l�anno con un tasso mediodi crescita del 2,5%.

La produzione pro capite, frapopolazione residente e fluttuante(in gran parte turisti), ammonta a532 chili l�anno, leggermente su-periore alla media nazionale, chesi attesta su 524 chili, ma fra le piùalte delle regioni del Mezzogior-no. L�incremento più significati-vo, pari al 3%, si è registrato fra il2003 e il 2004 ed è dovuto soprat-tutto all�aumento dei rifiuti indif-ferenziati, in particolare nella pro-vincia di Cagliari. Per di più sol-tanto il 5,3% dei rifiuti è oggettodi raccolta differenziata o vienerecuperato. La gran parte, il55,3% finisce in discariche con-trollate, e un 27% negli inceneri-tori.

Sono alcuni dei dati evidenziatidal sesto rapporto sullo stato del-le gestione dei rifiuti urbani inSardegna, elaborato dall�Osserva-torio regionale rifiuti istituito nel-l�assessorato all�Ambiente, che hainviato un questionario ai Comu-

ni, alle ditte di raccolta e alle piat-taforme di conferimento. Ha ri-sposto - entro luglio 2005 - il 72%delle amministrazioni contattate,ma le informazioni pervenute an-che attraverso le ditte consentonodi avere un quadro della gestioneindifferenziata per tutti i 377 Co-muni, mentre per la raccolta diffe-renziata si hanno notizie del 95%.La produzione complessiva di ri-fiuti sul territorio regionale am-monta a 875.000 tonnellate l�an-no, di cui intorno al 5% prove-nienti da raccolta differenziata. Inon residenti incidono per un8,5%.

Il 47% dei rifiuti viene prodottoin provincia di Cagliari, nel Sassa-rese il 31%, mentre le percentualidi Nuoro e Oristano ammontanorispettivamente al 14% e all�8%.La produzione da fluttuanti, ovve-ro da non residenti, è più alta nel-le province di Sassari e Nuoro. Gliabitanti delle zone costiere gene-rano più rifiuti di quelli delle zoneinterne. Inoltre, i comuni a voca-zione turistica sopportano unapressione dei rifiuti doppia, a vol-te tripla, in termini di contributopro capite relativo ai residenti, ri-

spetto alla media regionale. Sonouna quindicina i Comuni che su-perano la soglia della tonnellataper abitante l�anno. Nella raccoltaindifferenziata si privilegiano an-cora i cassonetti, tecnica impiega-ta da 247 comuni su 377. Soltanto44 hanno avviato la raccolta domi-ciliare, auspicata dal piano regio-nale dei rifiuti per tenere sottocontrollo il problema.

Nel 2004 è aumentato il ricorsoa servizi consortili, che coinvol-gono il 35% dei comuni con unapopolazione del 14% su base re-gionale. La provincia più avanza-ta in tal senso è Oristano.

La Sardegna, inoltre, è al terzoposto, dopo Lombardia ed Emilia-Romagna fra le regioni italianeper l�incidenza dell�incenerimen-to dei rifiuti urbani. La media na-zionale è del 9%. L�isola è però alpenultimo posto, seguita solo dalMolise, per la raccolta differen-ziata (la media nazionale è del21,5%). Quanto ai costi, smaltire irifiuti nei quindici impianti/disca-riche autorizzate della Sardegnacostava in media 72,32 euro a ton-nellata nel 2004, mentre quest�an-no la tariffa è di 85,85 euro.

EmigrazioneOTTOBRE 2005 � 25

CONCOREZZO

Il sardo Lino Concastra i protagonisti

al festival della Poesia

La cerimonia si è svolta in occasione della mostra fotografica�Miniere e Paesaggi di Sardegna e Brianza�

AUSTRALIA

Gemellaggio culturalecon il Comune di Buggerru

Il comune di Buggerru e quel-lo di Concorezzo hanno siglatoun patto di gemellaggio cultura-le. La cerimonia si è svolta nellaSala Consiliare del Comune mi-nerario, in occasione dell� aper-tura della mostra fotografica�Miniere e Paesaggi di Sardegnae Brianza�, dei fratelli milanesiRomilda ed Antonio Bellina.

Alla cerimonia del gemellag-gio culturale hanno presenziatoil sindaco di Buggeru GiovanniDegortes, il Vice Sindaco e As-sessore alla Cultura Marco Pug-gioni, i rappresentanti del comu-ne di Concorezzo AmbrogioPozzi, Assessore alla Cultura, eFabrizio Ronchi, Assessore alTerritorio, il Presidente dellaProvincia del Sulcis IglesienteGian Franco Gaviano, tre Asses-sori Provinciali, numerosi con-siglieri comunali di Buggerru, euna rappresentanza del Circolo�Sardegna� di Concorezzo-Vi-mercate-Monza. La cerimonia siè conclusa con discorsi di amici-zia e scambio di libri di storialocale delle miniere di Buggerrue della Brianza industriosa, tar-ghe ricordo e scambio di ga-gliardetti.

La mostra fotografica �Minie-re e Paesaggi di Sardegna eBrianza�, dei fratelli Romilda edAntonio Bellina, è stata allestitanel prestigioso Museo MinerarioComunale di Buggerru, per ini-ziativa del Circolo �Sardegna�di Concorezzo-Vimercate-Mon-za.

La mostra - patrocinata sindall�esposizione del 2-5 giugnoa Concorezzo, dal comune dellaBrianza, dal comune di Bugger-ru, dalla Regione Lombardia,dalla Provincia di Milano, dallaRegione Sardegna e dalla Presi-denza del Consiglio RegionaleSardo � è stata inaugurata dome-nica 18 settembre ha chiuso ibattenti sabato 24. All�inaugura-zione, oltre al sindaco di Bug-

gerru e a numerosi sindaci edassessori di altri comuni del Sul-cis � Iglesiente, è intervenutoanche il presidente della nuovaProvincia  Carbonia � IglesiasGian Franco Gaviano, accompa-gnato da tre assessori Provincia-li. Il taglio del nastro è statopreceduto da un breve discorsocelebrativo e di benvenuto delsindaco di Buggerru GiovanniDegortes e del presidente delCircolo �Sardegna�.

Molto interesse � è scritto inuna relazione conclusiva sullamostra - hanno suscitato le 50foto delle miniere e dei paesag-gi della Sardegna, ma ancoramaggiore è stato quello dimo-

strato dalle autorità e dal foltopubblico per le immagini dellaindustriosa Brianza, dagli anti-chi cortili e cascine,sino alle ar-chitettoniche ed avveniristiche�Torri Bianche� del Centro Di-rezionale e Commerciale, con ilWarner Village, di Vimercate(MI).

Suggestivo l�accostamentodelle foto a colori delle TorriBianche brianzole, vicine agliutensili da lavoro dei minatoriesposti sopra il piano delle anti-che fucine, dove cento anni fa iminatori  forgiavano e costrui-vano i loro utensili sulla vivafiamma. In una sola visione erapossibile ammirare 100 anni dilavoro e di ingegno dell�uomo,che la bella struttura del museofaceva risaltare, con tutte le at-trezzature del lavoro dell�epocaancora intatte.

I fratelli Romilda ed AntonioBellina, si sono prodigati a daredelucidazioni ai tanti che chie-devano spiegazioni su dove sitrovavano i siti con le foto diBuggerru e delle sue miniere.

Hanno preso poi la parola, perun saluto, il Presidente dellanuova Provincia  Gaviano, ed irappresentanti del Comune diConcorezzo, nonché il rappre-sentante della Fasi, Paolo Siddi,presidente del Circolo sardo diBrescia. Tutti si sono compli-mentati con il Circolo �Sarde-gna� per la iniziativa del gemel-laggio culturale, tra i Comuni diBuggerru e di Concorezzo e perla mostra realizzata nei due Co-muni dalla quale è derivato unarricchimento culturale e di co-noscenza reciproco.

C�è stata poi una visita guida-ta alle miniere di piombo e zin-co di Buggerru e alla Galleria�ENRY�, lunga oltre 1000 me-tri, con diramazioni che portava-no sulla scogliera, da dove veni-vano gettati i detriti ed il mate-riale roccioso di scarto.

Ha avuto luogo nei mesi scorsiil primo Festival della poesia intraduzione: �In other words� (Inaltre parole), un progetto del�Worl Poetry�, iniziativa nata nel2004 in collaborazione con ilMulticultura Arts Victoria, fi-nanziata dal Victorian Multicul-tural Commission, e il Melbour-ne City Council, e appoggiataentusiasticamente dal Centre forIdeas de Victorian College of theArts.

Il Festival, che si è svolto nellaFederation Hall del VictorianCollege of the Arts, Soupthbank,oltre che focalizzare l�attenzionedel pubblico sulla poesia in lin-gue diverse dall�inglese e la suatraduzione - come ha spiegatoanche il giornale Il Globo - hadato l�opportunità a poeti, tradut-tori, editori, accademici ed alpubblico di conoscersi e di pro-muovere la letteratura in linguediverse dall�inglese.

È un Festival diverso in quantounisce poeti e traduttori di nume-rose nazionalità, fra le quali quel-la aborigena, celebrando la ricca

diversità di culture e promuoven-do una maggiore coesione dellasocietà australiana pur conser-vando ciascuno, allo stesso tem-po, la propria identità.

Numerosi gli artisti, ed ha par-tecipato per quanto riguarda lalingua italiana, Lino Concas, po-eta di origine sarda che ha rice-vuto numerosi premi nazionali edinternazionali per la sua poesiaed i cui versi sono stati pubblica-ti in Italia ed in Australia.

AUSTRALIA

Successo a Melbourne del progetto“Rispettare la volontà del paziente”

dell'Associazione Forza ParisL�Associazione culturale sarda

�Forza paris� di Melbourne, gui-data dal presidente Paolo Lostia,ha dato vita ad una significativainiziativa etica dal titolo �Res-pecting patient choices� (Rispet-tare la volontà del paziente), cioèun programma sulla pianificazio-ne anticipata delle eventuali curee dei desideri personali del pa-ziente nel caso non sia più in gra-do di esprimere la sua volontà.

Nel giugno scorso, come ha ri-cordato anche il Globo, ha avutoluogo nella �Great Hall� del Cen-tro Assisi per anziani italiani diRosanna la presentazione e laconsegna di attestati del Progettoche la direzione del Centro Assi-si ha sviluppato in collaborazio-ne con l�Austin Hospital. L�ini-ziativa è stata resa possibile gra-zie al contributo della SardinianCulturaI Association (Sca), cheha sede nel Centro di Rosanna, eche da due anni finanzia progettispeciali che vanno a beneficiodei residenti o del personale del-l�Assisi. �Siamo molto contenti -ha detto, fra l�altro, il presidente

Paolo Lostia - del successo delprogramma che abbiamo sponso-rizzato, e dal fatto di aver dato uncontributo reale ed utile.

L�iniziativa aiuta a capire i tuoidesideri rispetto ad eventualicure nel futuro. Forse non ci saràmai bisogno di tali cure nel futu-ro - è spiegato nel Progetto - inogni caso, queste informazionipossono essere d�aiuto alle per-sone che si occupano di noi, fracui la famiglia e gli amici, spe-cialmente se uno dovesse amma-

larti gravemente e non fosse ingrado di prendere decisioni. �Intal modo, anche se succedesseche non puoi più parlare per testesso saresti ancora in grado didire la tua sulle cure mediche daseguire. Questo avviene a voltese uno è colpito da un ictus, o sesi è troppo malati per riuscire adire quello che si desidera. Ebbe-ne il prendere decisioni anticipa-te sulle cure mediche di tua pre-ferenza si chiama �advance careplanning�. Ma non ha niente ache fare - hanno sottolineato gliorganizzatori - col risparmio disoldi o con l�eutanasia�. Inoltre iConsultants (Consulenti che faci-litano la discussione sul rispettodella volontà del paziente) sonopersone che lavorano all�internodi questa organizzazione e sonoparticolarmente preparate, pos-sono aiutare a riflettere su que-sto, a capire e a prendere delledecisioni. �In pratica dice allepersone che si prendono cura del-la tua salute cosa tu vuoi che sifaccia una volta che tu non seipiù in grado di farlo.

Emigrazione26 � OTTOBRE 2005

TREVISO

AUSTRALIA

Celebrazioni nel Cimitero Militaredella Brigata Sassari a Casera

nell'Altopiano di Asiago

CAVALLI

Fabio Melis tra launeddas e didgeridoo

Dalla Lombardiaall'Ogliastra per

un'escursione a cavallo

La Sardegna non è terra solo dimare, ma un�isola dove si puòammirare anche in inverno, unvasto territorio pieno di cultura etradizioni. A scriverlo non è unsardo, ma un Lombardo, di CerroMaggiore, amante dell�Isola, Gia-cinto Caccia, che quando può tra-scorre i giorni liberi alla scopertadella Sardegna. �Una delle piùbelle esperienze vissute in uno deimiei soggiorni in compagnia dialcuni amici sardi - ha spiegato -si è svolta, a cavallo, durante il ca-podanno in Ogliastra�.

�Dopo esserci consultati per iltragitto da fare - ha raccontato -partiamo dal maneggio Monte-terli a Tortoli/Arbatax, rinomataper le sue spiagge bianche e perle sue famose rocce rosse. Supe-rato lo stagno e la foce del fiumeRio Girasole, costeggiate lespiagge di Lotzorai e Girasole eguadato il fiume Pramaera abbia-mo raggiunto Santa Maria Na-varrese dove si è conclusa la pri-ma tappa del viaggio. Il giornodopo si parte per la seconda tap-pa che ci porterà a scoprire l�alto-piano di Golgo, tappa panorami-ca e culturale, lungo il percorsositi archeologici nuragici e sigiunge a 615 metri di altitudine.Dopo una breve sosta per far ri-posare cavalli e cavalieri si ripar-te per la meta prefissataci incon-trando mufloni, capre e animaliselvaggi, arriviamo alla località�Su sterru� ove si visita la mille-naria chiesa di San Pietro. Dopoaver rifocillato i cavalli li lascia-

mo nell�ovile Tronci-Muggiano.L�indomani ci inoltriamo nellaforesta giungendo, dopo aver su-perato una vecchia e panoramicamulattiera, all�ovile di Cartadove ci accoglie uno stupendopanorama: si affaccia sul mare esi ammira il golfo di Orosei. Ri-partiti giungiamo al belvedereche sovrasta Baunei. Iniziamo ladiscesa verso Santa Maria Na-varrese e ripercorrendo la stradainiziale costeggiando il mare ri-torniamo a Tortolì.

Una solenne cerimonia per lacommemorazione di una quaran-tina di croci dedicate virtualmen-te ad altrettanti fanti della Briga-ta �Sassari� caduti nel corso del-la prima guerra mondiale, e deiquali non vennero trovate piùtracce, si è svolta a Casera Zebiosull�altopiano di Asiago il 24 set-tembre scorso.A PepinuPepinu, in cale rupe orrenda gosasS�eternu sonnu in seternale avelluPrivu de caldas lagrimas e rosas?

Nel lontano 1923 Gavinu Rug-giu di Bosa dedicò questi umiliversi a: Sos gloriosos mortos debattaglia de s�ultima guerra des�indipendentia.

Nel 1996, in una località deno-minata Croce Sant�Antonio, inprossimità di Casera Zebio sul-l�Altopiano di Asiago, vennerotrovate tracce sicure dell�esisten-za di un cimitero militare, dovenel corso della prima guerramondiale erano stati sepolti nu-merosi fanti della Brigata �Sas-sari�. Sulle montagne di Asiago isoldati sardi avevano combattutoquasi ininterrottamente per 18mesi: dal giugno del 1916 all�agosto del 1917 e poi ancora dal23 dicembre dei 1917 ai primi difebbraio del 1918.

Il cimitero di Casera Zebio erastato sconvolto e distrutto dalleinnumerevoli esplosioni di po-tenti ordigni durante i ripetuti at-tacchi e contrattacchi degli eser-citi contrapposti che si contende-vano, a costo di sovrumani sacri-fici quelle cime impervie epietrose e così accadde che deicorpi dei soldati sepolti non ven-ne più ritrovata traccia alcuna.

A distanza di novant�anni leAmministrazioni Comunali diAsiago e di Foza, in collabora-zione con il comando della Briga-ta Sassari, dell�Associazione Na-zionale della Brigata Sassari, del-l�Associazione dei fanti dell�alto-piano dei 7 Comuni, del Comitatodei Comuni della Sardegna dadove erano partiti i soldati sardicaduti e mai più ritrovati e dellaRegione Autonoma della Sarde-gna hanno voluto ricreare quel ci-mitero nello stesso luogo dove eraesistito in origine. In uno spaziorecintato da un muretto in pietrasono state così sistemate tantecroci in legno che rappresentanosimbolicamente le tombe di queigiovani sardi caduti lontano dallaloro isola e dai loro affetti. Dopoanni di laborioso studio dei docu-menti, conservati nei distretti mi-litari negli archivi comunali o inuna cassapanca di una qualchecasa antica della Sardegna si erapotuto risalire con certezza ai no-minativi e al luogo di origine diuna sessantina di fanti sardi cadu-ti in battaglia, dei quali si era per-sa ogni traccia.

Le prime croci, munite di unapposita targhetta identificativaper ciascun fante caduto e maipiù ritrovato, vennero inaugurateufficialmente nel giugno del2003. Tra le tante autorità eranopresenti anche una sessantina disindaci arrivati espressamentedalla Sardegna per onorare quel-le croci poste sulle tombe virtua-

li dei giovani fanti partiti per laguerra dagli stessi comuni ammi-nistrati da loro.

Ma il progetto è andato avanticon ulteriori ricerche storiche econ altre croci piantate nel cimi-tero militare della Brigata �Sas-sari�. In tutto sono adesso 180 lecroci. E pertanto, sabato 24 set-tembre a Casera Zebio c�è statauna altra grande cerimonia com-memorativa. In una splendidagiornata autunnale, alla presenzadi tante autorità civili e militari èstata officiata una messa da cam-po. Il canto possente del Coro diAggius e l�armonioso lamento didue launeddas hanno contribuitoa rendere ancora più struggente esentita la celebrazione. Tra ipresenti ancora una quarantina dialtri sindaci sardi, tra i quali ilsindaco di Armungia, dove ebbei natali Emilio Lussu, venuti an-che loro a onorare con la presen-za e con un piccolo serto di fiorila tomba virtuale di quei soldatipartiti dal loro stesso comune diprovenienza e mai più ritornati.

Tra esse questa volta c�era an-che Pepinu, il fante celebrato daiversi di Gavino Ruggiu.

Il sindaco di Bosa, AugustoBrigas, ha donato la raccolta del-le poesie inedite di Ruggiu �Pa-ginas Eroicas�, affinché tali poe-sie dialettali vengano diffuse neicircoli sardi.

Il cimitero, che verrà definiti-vamente completato nel 2006,appartiene a un complesso diopere museali all�aperto, creatonell�ambito di un così detto �iti-nerario della memoria� e diven-tato meta di continue visite daparte di scolaresche e di gruppi diescursionisti italiani e stranieri

Negli immediati paraggi delcimitero ci sono le trincee dovecombatterono i fanti del 151°Reggimento, della �Sassari�, ilcomando dello stesso reggimentoe una trincea ricostruita per finididattici. Non lontano, su unaparete rocciosa, i Fanti dell�Alto-piano dei 7 Comuni hanno volu-to affiggere una lapide in granitosardo. C�è scritto: �Brigata Sas-sari � Una brigata leggendaria,unica ad essere insignita di 4 me-daglie d�oro alle bandiere deisuoi reggimenti. Combattè in ter-ra veneta con straordinario valo-re e tributo di sangue�.

Si chiama Fabio Melis, è di Sorso, e da anni si è dedicato agli strumenti a fiato continuo. Lo scorso mese nel Centro Assisi di Rosanna, suinvito dell�Associazione culturale Sardinia di Melbourne, di cui è presidente Paolo Lostia, incoraggiato da Giuseppe Murtas presidente del-l�Associazione sarda del Queensland, ha suonato le Launeddas ed il Didgeridoo degli aborigeni australiani ricavato da un ramo di eucaliptusscavati dalle termiti, fra gli strumenti più antichi del mondo. Il musicista ha dimostrato un vivo interesse nei confronti di culture arcaiche edegli strumenti musicali dalle caratteristiche timbriche particolari.

GERMANIA

Un sardo immigrato in Ger-mania da circa 28 anni, Salva-tore Orrù, dirige una scuolaprivata di pittura a Lippstadtcon molto successo. L�inizia-tiva dura ormai da 14 anni enei mesi di punta raggiungeanche circa 100 alunni.

Orrù ha scritto al Messagge-ro Sardo perché vorrebbe ave-re contatti con i Circoli deiSardi sia in Germania che nelresto del mondo per eventualimostre artistiche. �Dal mo-mento che sono prima di tuttopittore - ha spiegato Orrù - mifarebbe piacere anche cono-scere artisti sardi ed organiz-zare delle mostre nella miagalleria (Galerie Orrù, Hospi-talstrasse 8, a Lippstadt). Op-pure dare vita ad altre attivitàartistiche quali ad esempiomusica, teatro.

Per chi intende contattare ilsignor Orrù può chiamare tel.02941-58904, e-mail: [email protected], www.gale-rie-orru.de.

Sardo dirigescuola di pitturae cerca circolie artisti per mostre

EmigrazioneOTTOBRE 2005 � 27

SVIZZERA

BELGIO

Festeggiati a Bodioi 25 anni di attività

del Circolo “Coghinas”

A Seraing l'8ª edizionedi “Tarantella qui”

“Oghe Nostra”:un periodico per il 25ºanniversario del circolo

BODIO

Grande festa a Bodio, dove lacomunità sarda del Canton Tici-no ha voluto ricordare il 25° an-niversario della fondazione delcircolo �Coghinas� con una se-rie di manifestazioni socio cultu-rali che hanno registrato unamassiccia partecipazione di lavo-ratori sardi e delle loro famiglie .

Sono state due giornate all�in-segna della cordialità e dell�ami-cizia che si sono aperte sabatocon la celebrazione della SantaMessa, presso la Chiesa di SantoStefano, da parte del parroco donOnofrio Fornoni, e con la com-memorazione, nel 20° anniversa-rio della scomparsa, di don Gian-carlo Frassu, indimenticato assi-stente spirituale degli emigratisardi e primo presidente del cir-colo.� Una figura carismatica � èstato detto � un uomo, un sacer-dote, un caro amico dotato digrande spiritualità e semplicitàche ispiravano immediata fidu-cia nella gente più debole e piùumile, per la quale è stato un pun-to di forza e di riferimento�.

I festeggiamenti si sono quindispostati la domenica a Giornico,il comune vicino, dove ha sedel�ex acciaieria Monteforno, cheha segnato gran parte della vitalavorativa e sociale di tante fami-glie di emigrati sardi. Ed è statoproprio quello de �La presenzadei lavoratori sardi nell�industriae nell�impegno sociale in Ticino�il tema al centro del dibattito cul-turale cui hanno partecipato ilprofessor Romano Rossi, sindacodi Giornico, Carlo Franscini, di-rettore del personale della Mon-teforno e il presidente della Fede-razione dei Circoli Sardi in Sviz-zera Domenico Scala, i qualihanno fatto un breve excursus,con qualche gradevole nota di co-lore, della genesi e del camminopercorso in terra elvetica dal-l�emigrazione sarda.

�Non per vantarci � ha esordi-to Domenico Scala � ma si devedar atto che quella degli emigratisardi è una storia e un esempioallo stesso tempo di laboriosità edi intensa collaborazione con lasocietà ticinese, 25 anni che fan-no onore al circolo Coghinas�.

E che i sardi siano stati unesempio per tutta la comunitàsvizzera lo ha sottolineato il pro-

fessor Rossi.� I ticinesi � ha det-to � hanno imparato molto da voi,specialmente il senso dell�unio-ne, il saper fare comunità più de-gli altri gruppi di emigrati. Voisardi � ha ammesso concludendo� avete messo in crisi la nostracapacità di aggregazione chepensavamo fosse la più forte�.

Parole ancora più forti quelledi Carlo Franscini. �Con la vo-stra laboriosità � ha affermato �avete sfatato la sentenza di Gra-zia Deledda, secondo cui i sardinascono con un triste destinoscritto sulla propria schiena. Voiavete portato nel Ticino braccia ementi, potendo esprimere qui, interra elvetica, le migliori qualitàetniche che in Sardegna non tro-vano un adeguato humus per re-alizzarsi�.

Dal canto suo ne ha dato attointervenendo a conclusione deilavori Nando Ceruso. �La popo-lazione ticinese ha sempre ricam-biato i nostri emigrati con com-prensione, ammirazione , affettoe generosa accoglienza, e così ciauguriamo che sia per i prossimi25 anni�.

Nel corso del dibattito è stataricordata anche la figura di MariaCarta, l�artista sarda che proprionel grande Centro Manifestazio-ni di Giornico è stata graditissi-ma ospite e protagonista con lesue meravigliose canzoni. �Unavera ambasciatrice della culturapopolare sarda nel mondo � hadetto Nando Ceruso � perché ha

Un mese tutto italiano a Seraing,industriosa cittadina sulla Mosa, apochi chilometri da Liegi, dove siè svolta l�ottava edizione della�Tarantella qui�, anima organizza-trice Maria Antonietta Cannea, de-legata belga. Si è trattato di unalunga serie di concerti, rappresen-tazioni teatrali e cinematografiche,mostre di pittura, che è stata accol-ta dall�entusiasmo generale. Han-no cominciato �I canta storia�, chehanno eseguito una trentina di can-zoni italiane e belghe, poi è stata lavolta dell�ensemble �The stringstein�, che ha eseguito musiche diRota, Verdi, Bellini e Puccini.Suoni e voci dell�emigrazione ita-liana sono stati presentati dalla�Pneumatica emiliano romagno-la�, mentre l�anchor-man e Depu-tato europeo Michele Santoro ha

svolto una conferenza sul tema�Media e democrazia in Europa: Ilcaso Italia�.

Hanno fatto seguito � per noncitare che le manifestazioni piùriuscite � le pieces teatrali �Dopomezzanotte�, �O presidente oniente� e �Miseria e nobiltà�, unreportage audiovisivo su Napoli ela napoletaneità, cui ha fatto segui-to il festival della canzone napole-tana.

Numerose le altre serate musica-li: Gianni Polizzi ha interpretatocanzoni di Cocciante e Baglioni,Tony Castronovo ha messo in sce-na lo spettacolo di varietà �Italofo-lies�, il complesso di Tony di Na-poli ha animato �Il gran ballo del-le regioni del mondo, e GiovannaMarini ha presentato il suo reperto-rio di canzoni impegnate.

In occasione del 25° anniversa-rio di fondazione del Circolo�Coghinas� di Bodio è stato pub-blicato in una pregevole edizionepatinata un giornale periodico�Oghe Nostra� (la nostra voce).

�Uno strumento � ha scritto nelpresentarlo la presidentessa delCircolo, Michela Solinas � con ilquale vogliamo segnare i mo-menti più significativi di impe-gno socio � culturale, politico edeconomico che interessa la vitadella comunità che vive e sostie-ne l�attività del circolo.

Con questo giornale intendia-mo marcare l�impegno, segnare itrascorsi per lasciare ai posteritraccia indelebile del vissuto cul-turale, politico e professionale,nonché dell�impegno che la Co-munità sarda in Svizzera e nelmondo ha saputo profondere pertenere alti i valori della nostraIsola, della nostra terra�.

In tutti questi anni abbiamo al-ternato momenti di vita sociale ericreativa molto belli ed altrimeno felici, legati soprattutto

alla crisi economica che ha con-dizionato non poco l�esistenzadegli abitanti di questa Regioneconseguentemente alla chiusuradi alcune grandi imprese (leggil�industria siderurgica Montefor-no) e a dieci anni da quella ama-ra e sofferta chiusura- scrive laSolinas - rimane ancora il dolo-re e la rabbia per le zone d�ombrache hanno caratterizzato lo sman-tellamento di una risorsa indu-striale che era la ricchezza dibuona parte del Canton Ticino.�

�La mia �avventura�, come mipiace definirla,all�interno delCircolo è inizia-ta 10 anni fa,prima come se-gretaria e dal2002 come Pre-sidente.

Faccio dun-que parte diquella compo-nente giovanedella secondagenerazione �scrive MichelaSolinas � chepur sentendosifortemente le-gata alle identi-tà culturali delpaese dei geni-tori (mio padreera originario di

Tula) si ritrova unita nei valori enelle identità culturali locali, aconferma dell�inserimento dellanostra comunità nel paese d�ac-coglienza�.

La rivista potrà essere scarica-ta su Internet (www.circolo-sar-do-coghinas.ch) ed è aperta allapiù larga collaborazione e verràinviata a tutti i soci, alle Federa-zioni dei circoli sardi nel Mondo,alle autorità della Regione Sarde-gna, agli enti culturali e agli or-gani di informazione.

saputo veicolare il nostro cantofacendone apprezzare nella suainterezza l�antica e profonda cul-tura che lo caratterizza, proiet-tandolo a livello internazionale�.

Presenti alla manifestazione(ovviamente tutto il direttivo delCircolo Coghinas e la sua dina-mica presidentessa Michela So-linas) il Consigliere Nazionaledel Governo svizzero e segreta-rio generale dei sindacati Cri-stiani in Svizzera italiana , Mai-nardo Robbiani, il sindaco diBodio Marco Costi, il sindaco diGiornico Romano Rossi, il rap-presentante del Consolato Ge-nerale d�Italia a Lugano Rita Ca-paldi, e dalla Sardegna il consi-gliere Regionale Matteo Sanna,il sindaco di Telti, GianfrancoPinducciu, quello di Tula, To-maso Cordoni e l�assessore delComune di Oschiri Angelo Fili-gheddu, in rappresentanza deiComuni che contano la maggiorpresenza di emigrati nel CantonTicino.

La manifestazione si è conclu-sa con il pranzo sociale a base diporcetto e di �malloreddus�, ac-compagnati da vini e dolci e pro-dotti tipici sardi. E come coreo-grafia finale canti e balli con leesibizioni del gruppo folk �LiFrueddhi Tiltesi� di Telti venutidalla Sardegna. �Voi sardi nonfinite mai di stupire� è stato ilcommento (e il complimento) fi-nale del sindaco di Giornico.

AdC

Emigrazione28 • OTTOBRE 2005

Presentato a San Paolo“Cosima” di Grazia Deledda

tradotto in portoghese

BRASILE

Iniziativa per restaurare la sculturarealizzata da Costantino Nivola

per le Olimpiadi di Città del Messico

MESSICO

Ricordare un carabiniereucciso nel 1894 in un agguato

a Codrongianus

PAVIA

Per iniziativa del circolo “Giuseppe Dessì” - L’opera del premio Nobel nuoreseapre una collana dedicata alle donne e la letteratura

Nel 1968, in occasione delleOlimpiadi di Città del Messico, sul-la Rotta della Pace, vennero realiz-zate parecchie sculture per rappre-sentare i paesi partecipanti.

La scultura che rappresentaval’Italia fu realizzata da CostantinoNivola. Il grande scultore di Ora-ni, creò un monumento di cemen-to con le tre strisce tricolori consopra una colomba. La scultura sitrova ancora oggi all’incrocio diAvenida de los Insurgentes Sur eAnillo Periférico Sur. L’Amba-sciata d´Italia in Messico, attra-verso l’Istituto Italiano di Culturaha proposto di ristrutturarlo con

un costo complessivo di 19000euro. Al restauro – ci informaGiampaolo Atzori -contribuirà laRegione Autonoma Sardegna.Sono pure invitate a parteciparefinanziariamente aziende e/o per-sone italiane residenti in Messico.Fra queste, hanno già accettato disponsorizzare con 2000 euro cia-scuna TECHINT, TAMSA e l’ing.Adalberto Cortesi. Gli interessatisono pregati di contattare diretta-mente il dottor Pier Augusto Pe-tacco ai telefoni 56588741,55540044. I nomi degli sponsorsverranno stampati sulla base dellascultura ristrutturata.

Dall’Abruzzo alla Sardegna gita turisticaorganizzata dal circolo “Raimondo Piras”

L’occasione si è presentata gra-zie alla gita in Sardegna organiz-zata dal 15 al 18 settembre dalCircolo culturale sardo “Logudo-ro” di Pavia (rappresentato dal vi-cepresidente Paolo Pulina) e dallaBiblioteca civica di Mortara (rap-presentata dalla presidente AnnaBacchiocchi), città natale dell’in-gegnere idroelettrico AngeloOmodeo, ideatore della diga diSanta Chiara sul fiume Tirso oveha creato nel 1924 un lago artifi-ciale. Una delle tappe della comi-tiva, formata da partecipanti di di-versi comuni della provincia diPavia, giunta nell’isola per sco-prire i luoghi e la terra frequenta-ta dall’illustre mortarese, ha por-tato la signora Antonietta Cribel-lati e la figlia Sara Paravella, diBroni, presso il centro abitato diCodrongianos (non lontano daSassari; nel suo territorio sorge lafamosissima basilica di Saccar-gia, in stile romanico pisano), peruna visita alla memoria di un lon-tano congiunto caduto nel servirel’Arma e la Sardegna e da questaoramai dimenticato.

Era l’11 dicembre del 1894,quando il brigadiere dei carabinie-ri Angelo Paravella, prozio delmarito della Cribellati, nato a Bro-ni in provincia di Pavia nel 1864,secondo di undici figli, cadeva ful-minato in un agguato sotto un fuo-co incrociato di tre killer. Paravel-la, appartenente alla Scuola degliAllievi Ufficiali di Milano, era ilcomandante della stazione di Co-drongianos ed in quella tragicanottata, presso la strada che condu-ce a Cargeghe nella zona di Cam-pomela, rimase ucciso insieme adun altro carabiniere, il 23enne Ra-imondo Pisano di Selargius. Fu unatto di banditismo o una vendetta?Nessuno lo ha mai saputo e lo sa-prà mai.

Certo è che, a oltre cent’anni daquel brutale episodio di violenza,si constata come il luogo che ospi-ta le spoglie dei due carabinieri at-tualmente sia veramente poco de-

gno. Paravella e Pisano, così comei codrongianesi morti in quel peri-odo, furono sepolti in una fossacomune avvolti in semplici e lisiteli, nel vecchio cimitero comuna-le poco distante dalla chiesa di SanProcopio, in uno spazio oggi chiu-so da muri diroccati, completa-mente abbandonato, fra sporcizia,sterpaglie e rovine, alla mercè del-le intemperie e delle incursioni de-gli animali selvatici. Non è statarispettata la memoria di Pisano e diParavella, ribadisce la giovaneSara che porta orgogliosamente lostesso cognome dell’antenato nati-vo di Broni.

Tante promesse, fatte in questianni dalle varie amministrazioni diCodrongianos per garantire unadecorosa sepoltura ai due carabi-nieri, sono cadute nel vuoto. La si-gnora Antonietta con irremovibili-tà ricorda le missive spedite a Co-drongianos da Broni (città che aParavella ha dedicato l’aula consi-liare), dall’anno 1999 in poi perottenere almeno una decente rise-poltura delle spoglie dell’antenato,magari in un semplice sacrario chedignitosamente possa trovar postonel nuovo cimitero del piccolocentro del Logudoro. Il disinteres-se e il silenzio delle istituzioni delpaese sono imbarazzanti. E’ undanno morale per la sua famigliache caparbiamente lo rimembra,per l’Arma, che nel comune diGropello Cairoli in provincia diPavia ha intitolato la nuova caser-ma proprio alla memoria del cara-biniere deceduto a soli 30 anni. E ildanno è soprattutto per l’isola diSardegna e in particolare per Co-drongianos, per il quale AngeloParavella ha perso la vita, soste-nendo il suo ruolo di garante del-l’ordine. Quello che chiedono isuoi discendenti è che, a distanzadi più di un secolo, sia finalmenteresa a Paravella una sepoltura ri-spettosa del sacrificio di chi è ca-duto difendendo la legge e la giu-stizia.

Massimiliano Perlato

Il Circolo Sardo “GiuseppeDessì” di San Paolo insieme allacasa editrice “Editora Horizonte”il 22 settembre ha presentato latraduzione in portoghesedel libro “Cosima” di Grazia De-ledda.

Il libro è stato scelto da unagiovane imprenditrice, Elia-ne Alves de Oliveira, per essereil primo volune della sua nuovis-sima casa editrice.

Questo libro inaugura la colla-na “Mulheres e Letras” (Le don-ne nella letteratura). Un omaggioalle donne che in tempi diversihanno fatto storia con i loro rac-conti pieni di sensibilità e intelli-genza.

L’iniziativa ha avuto iniziol’anno scorso – come ha raccon-tato Angela Licciardi – con unavisita di Eliane Alves de Olivei-ra al circolo “Giuseppe Dessì”per chiedere un aiuto per la tradu-zione del libro Cosima del pre-mio Nobel nuorese. Il lavoro èstato lungo e paziente e il 22 set-

tembre la versione brasiliana di“Cosima”, per la cui realizzazio-ne il circolo ha avuto anche l’ap-poggio del Governo dello Statodi São Paulo, della Secretaria diCultura dello Stato di São Paulo,Casa das Rosas, è stata presenta-ta al pubblico nel corso di uncocktail al quale sono intervenu-

te più di 100 persone che hannoconosciuto il libro – ha sottoline-ato con orgoglio Angela Licciar-di – un po’ della figura e del-l’opera di Grazia Deledda.

È stata una serata piena di emo-zione e che rimarrà nella memo-ria di tutti i presenti, soci, invita-ti e autorità.

Per iniziativa del circolo sardo“Raimondo Piras” di Carnate, ungruppo di 58 persone provenien-ti da Fara san Martino, in Abruz-zo, ha fatto un tour turistico-cul-turale in Sardegna.

Il gruppo, partito il 5 settembreda Fara, ai piedi della Majella, èsbarcato a Cagliari e si è direttosubito a Nora. L’impatto è statosubito positivo, come ci segnalaMatteo Bartolletti, del CircoloRicreativo Pensionati di Fara.Bellissimi gli scavi archeologiciche testimoniano la sua anticastoria e il panorama ammiratodurante il viaggio, che ha portatoil gruppo a Calasetta. E come di-menticare l’isola di San Pietrocon le sue tonnare, o le Grotte Is

Zuddas, dove sembrava di essereimmersi in un mondo fiabesco edirreale.

A Gonnesa il gruppo ha avuto laspeciale occasione di pranzare inun ovile, dove sono stati serviti itipici prodotti sardi. Salutare èstata poi la camminata pomeridia-na a Nebida per ammirare lo sco-glio Pan di zucchero e la LaveriaLamarmora resti di un edificio perl’arricchimento dei minerali dipiombo e zinco. Emozionanti levisite guidate alla miniera di Por-to Flavia e alla Reggia Nuragicadi Barumini. Il gruppo ha espres-so apprezzamento per la disponi-bilità e la competenza delle guideturistiche.

Con gran piacere, nella visita

guidata, dallo stesso proprietarioil Conte Villa Santa, al Castellodi Sanluri – sottolinea Bartoletti– abbiamo scoperto che il nostrofamoso conterraneo G. D’An-nunzio era grande amico delConte Nino di Villa Santa, con ilquale aveva una ricca corrispon-denza epistolare e, attraverso laquale, abbiamo appreso del suoprofondo amore per la Sardegna.

Il bilancio della settimanaabruzzese in Sardegna è più chepositivo. E i partecipanti hannoringraziato il Circolo Sardo “Ra-imondo Piras”, il suo presidenteGianni Casu e l’Eurotarget, cen-tro servizi FASI, per l’ottima or-ganizzazione, curata sin nei mi-nimi dettagli.

EmigrazioneOTTOBRE 2005 � 29

Expo Sardegna 2005nel Museo dell’Emigrazione

di Puerto Madero

ARGENTINA

Il poeta Gavino Maielieletto presidente

del circolo “Maria Carta”

BERGAMO

La Sardegna a Los Angelesha rappresentato l’Italia

alla fiera californiana

USA

Per iniziativa della Federazio-ne dei circoli sardi in Argentinadall�11 al 28 settembre, nel Mu-seo Nazionale della Immigrazio-ne ubicato a Puerto Madero nellacittà di Buenos Aires,  è stata al-lestita la rassegna �Expo Sarde-gna 2005�.

Alla inaugurazione � ci ha se-gnalato Cesare Meridda � sonointervenuti il presidente della Fe-derazione, Cosimo Tavera e i pre-sidenti dei circoli sardi in Argen-tina. La esposizione «Expo-Sar -degna 2005» è stata allestita nel-lo stesso luogo in cui cento annifa sbarcarono e furono accolti gliemigrati che vi mettevano piedee che hanno fatto grande questopaese.

La mostra, che presentava lediverse manifestazioni culturalidella Sardegna, è stata visitata,tra gli altri, dal Console Genera-le d�Italia a Buenos Aires, daipresidenti delle associazioni ita-liane della Capitale e da un pub-blico numeroso composto ancheda giovani studenti che le visita-no giornalmente.

La mostra presentava oggettidell�artigianato, libri, proposteturistiche e immagini dell� artesarda, e una mostra fotografica

degli emigrati sardi in Argentinadell� inizio del secolo scorso.

La cosa più emozionante � hascritto Meridda, del direttivo del-la Federazione � è stato mettereinsieme nel luogo dove arrivaro-no i primi sardi, quattro genera-zioni, come nel caso di AngelaSolinas, presidente del circolo�Sardi Uniti� di Buenos Airesche è stata fotografata insiemealla nonna, alla madre e al figlio.

In Argentina � sottolinea Me-ridda � è in atto un processo di ri-costruzione non solo sotto l�aspet-to economico ma anche sociale ela comunità sarda di Buenos Airesè molto attiva in questa attività eaccompagna questo sforzo chemerita la riconoscenza del mondoper l�accoglienza e le opportunitàche ha saputo dare a tutti senza di-stinzione di nazionalità, di razza odi religione.

Il poeta Gavino Maieli, di Sili-go, già redattore di �S�Ischiglia�con Anzelu Dettori e direttore-fondatore della rivista di culturae identità della Sardegna �Nur�,è il nuovo presidente del circolo�Maria Carta� di Bergamo.

Alla vicepresidenza sono statieletti Mario Poddighe (vice vica-rio) e Guido Corda; Mario Pome-sano tesoriere e Gianfranco Ca-bras segretario. Completano ilconsiglio direttivo i sei consiglie-ri Sisinnia Bua, Giovanni Gueri-noni, Cesare Lai, Manlio Mame-li, Giovanni Mele e Sergio Og-giano.

Al Collegio Revisori dei Contie Probiviri risultano eletti rispet-tivamente Maria Ferrari, EmilioFlores, Salvatore Pilu e RiccardoLena, Antonello Mura, Rico Tin-teri.

La prima significativa azionedel neo presidente � accompa-gnato dall�uscente Mario Pome-sano � è stata quella di far visita

al sindaco di Bergamo avv. Bru-ni, a Palazzo Frizzoni, che ha ap-prezzato il gesto e dichiarato am-pia disponibilità dell�ammini-strazione ad una sinergica colla-borazione con il sodalizio asso-ciato alla Fasi.

Il direttivo del circolo �MariaCarta� si sta attivando per acqui-sire nuovi locali con contratto �inuso precario�, di proprietà di unente pubblico, che come rilevatoe sostenuto da Maieli sono estre-mamente necessari �per avereuna sede più grande e più spazio-sa che ci permetta di accoglierenel modo migliore e portareavanti programmi che sarà piace-vole costruire e vivere insieme�.

Gavino Maieli, medico alC.R.T. dell�Ospedale Faccanonidi Sarnico (BG), è uno stimatocreativo operatore culturale � tral�altro figura nell�albo d�oro deivincitori del �Città Ozieri� � im-pegnato nel sociale.

Cristoforo Puddu

Ogni settembre, Pomona (una città della Contea di Los Angeles), a sudest della città di Los Angeles, ospita la più grande fiera del nord Ameri-ca. Quella di quest�anno è stata l�83esima edizione. Questa annuale fie-ra  di fine estate, aperta quasi un mese fa, ha offerto alle migliaia di visi-tatori concerti di musica dal vivo, gare di cavalli, un enorme Luna Park,uno zoo di animali della fattoria e altre diverse attrazioni.

Domenica 11 settembre si è tenuta anche una grande parata alla qualeha partecipato un folto gruppo di costumi tradizionali di diverse parti delmondo. Quest�anno per la prima volta, a rappresentare l�Italia, c�era perla Sardegna Luisa Spanu (da dieci anni in California), con il costume diTeulada.

Sport30 � OTTOBRE 2005

CALCIO

Il Cagliari allo sbandocambia tre allenatori

in tre partite di campionatodi Andrea Frigo

L'ambizione nel canestroBASKET

Tre allenatori per le prime trepartite di campionato. Un re-cord. Sicuramente nella storia

del calcio italiano, chissà se vi sonoprecedenti in quello internazionale.Sta di fatto che dopo Attilio Tesser,esonerato alla prima sconfitta incampionato, nel giorno del suo de-butto in serie A in quel di Siena, eDaniele Arrigoni, il �figliol prodigo�rientrato nell�Isola dopo la �fuga�per motivi familiari e le beghe estivecon il patron Massimo Cellino, eccogiungere sulla panchina rossoblu unaltro esordiente, quel Davide Ballar-dini già a lungo corteggiato in estateprima dell�ingaggio di Tesser.

Reduce da una positiva stagionealla guida della Sambenedettese, inC1 (l�ha condotta sino ai play off,poi eliminata dal Napoli di Reja),Ballardini ha compiuto un gran belbalzo approdando direttamente suuna panchina del massimo campio-nato, a stagione in corso, dopo unaavvio alquanto tribolato. Una situa-zione non facile da ereditare, per il42enne tecnico ravennate, una vitaad allenare i giovani (Cesena, Par-ma, Milan). Arrivato in città alla vi-gilia della delicata sfida interna conil Messina, Ballardini ha avuto pocopiù di 24 ore per conoscere i gioca-tori e mandare in campo una forma-zione che, reduce da una sconfitta eun pareggio, non è riuscita a con-quistare, seppur davanti al propriopubblico (scarso, per la verità, vistoche quest�anno al sant�Elia ci staandando davvero poca gente), il pri-mo successo della stagione.

Ma le note negative non finisco-no qua. Perché dopo tre giorni � pri-mo dei cinque turni infrasettimana-li previsti dal compresso calendariopre Mondiali � c�è un altro scontrodiretto, a Empoli, contro una squa-dra che sino a quel momento avevasubito tre sconfitte di fila senza se-gnare neanche un gol. E come va afinire? Come a Siena, anzi peggioche a Siena. Gol iniziale del Caglia-ri (che gioca bene e illude un po�tutti) e padroni di casa scatenati nel-la ripresa, capaci di realizzare tregol in 23 minuti con la difesa ca-gliaritana che sta a guardare, in tut-te e tre le occasioni.

Arriva poi la Roma, al Sant�Elia,e qui si comincia a intravedere qual-cosa di quel Cagliari casalingo, bel-lo e vincente, dello scorso anno. Itre punti non arrivano neanche sta-volta, ma il gioco c�è, la difesa reg-ge, solo il palo ferma Mauro Espo-sito e la sfortuna s�accanisce anco-ra una volta su David Suazo, co-

stretto ad uscire anzitempo dal cam-po per l�ennesimo guaio muscolare.Finisce 0-0, ma stavolta in casa ca-gliaritana tutti accolgono col sorri-so l�esito del campo. E allora via aLecce con il morale leggermentepiù alto e la voglia di sfatare, final-mente, il tabù trasferta, vero tallo-ne d�Achille del Cagliari in questeultime stagioni (se si eccettua iltrionfale campionato che ha porta-to i rossoblu in serie A, negli ulti-mi cinque, sei, anni il Cagliari intrasferta ha sempre stentato).

Ed invece niente. Chi si aspetta-va la prima vittoria stagionale nonpuò che rimanere deluso per l�en-nesima sconfitta. Stavolta davveropesante. Un secco 3-0 che non am-mette attenuanti. Con la �cilieginasulla torta� al contrario dell�erroredal dischetto di Esposito, al 90�.D�accordo, sarebbe cambiatopoco, ma non segnare neanche surigore - dopo che Andrea Cossu siera letteralmente mangiato due golsolo davanti al portiere e che un di-fensore leccese aveva respinto sul-

la linea una conclusione a colpo si-curo di Massimo Gobbi � allora si-gnifica che questo è davvero l�an-no no. Nessuna vittoria dopo seigiornate di campionato. Tre pareg-gi, in casa, e tre sconfitte, in tra-sferte, queste ultime tutte in impor-tanti scontri diretti. Solo quattroreti realizzate e ben 10 già subite,con una difesa apparsa incerta enotevolmente indebolita rispetto aquella � già non solidissima � del-la passata stagione.

E qui cominciano le noti dolen-ti. L�organico (e non soltanto per ladolorosa defezione di GianfrancoZola, argomento già ampiamentesviscerato) è più debole di quellodella passata stagione. La squadranon è stata assolutamente rinforza-ta e se si può muovere una criticaad una società che comunque vaelogiata per la corretta gestione dalpunto di vista finanziario (il Ca-gliari è una delle poche societàsane di A e B, senza debiti col fi-sco) e che su certi reparti davveronon si può andare a risparmio. Se è

vero, come vero, che il tanto ricer-cato attaccante centrale non è arri-vato perché il candidato numerouno, il genoano Stellone (poi ap-prodato al nuovo Torino di Cairo)pretendeva cifre esose, può diffici-le appare accettare la rinuncia a unportiere esperto come poteva esse-re Taibi o Sereni o lo stesso exScarpi, ai quali è stato preferitol�uruguaiano Carini (domanda fa-cile facile: ma perché, dopo l�erro-re commesso con Katergiannakis,si continua a puntare su portierestranieri?) terzo portiere dell�Inter,uno che in Italia ci è arrivato daqualche anno, ingaggiato primadalla Juventus e poi dalla societànerazzurra, ma che non ha mai gio-cato. E qualche motivo ci sarà.Mandato subito in campo, a Siena,due giorni dopo aver firmato ilcontratto, Carini ha condannato ilCagliari a una sconfitta immerita-ta grazie a una �papera� che sel�avesse fatta Valerio Fiori (ricor-date l�ex portiere di Lazio e Ca-gliari ora al Milan? Per anni nonriuscì a scrollarsi di dosso il so-prannome di �Saponetta�) neavremmo parlato per un mese. Ca-rini è il classico portiere di pocaesperienza che non si fa sentire,non urla, non comanda la difesa,non esce. Non trasmette sicurezzaai compagni, insomma, e in questeprime giornate di campionato hapalesato tutti i suoi limiti. Ma lostipendio glielo paga l�Inter e for-se per il Cagliari questo è più im-portante. Purtroppo però � semprenella speranza di essere smentitinel prosieguo della stagione � allesue spalle quest�anno con c�è ne-anche quel Gennaro Iezzo autenti-ca rivelazione della passata stagio-ne, quando venne chiamato in cau-sa per sostituire l�inadeguato por-tiere greco. C�è un altro portiere

preso ai saldi, Andrea Campagno-lo, già dodicesimo in serie B nellaTriestina.

Stesso discorso per la difesa.Partiti gli esperti Roberto Malta-gliati e Simone Loria, sono arriva-ti un giovane di belle promesse,l�under 20 Michele Canini, e l�en-nesimo uruguaiano finora oggettomisterioso visto che non può gio-care perché privo del transfer, JoeBizera, nel suo Paese definito ilnuovo Montero. Non è stata tappa-ta la falla a destra, con Diego Lo-pez ancora una volta costretto a gio-care fuori ruolo e non è stato acqui-stata la riserva di Alessandro Ago-stini a sinistra (Rocco sabato è sta-to ceduto al Catania). A centrocam-po, partito il regista MassimoBrambilla (ora migliore in campo,ogni domenica, nel sorprendenteMantova capolista in B) e le secon-de linee Loris Delnevo e MarcelloAlbino, non è arrivato nessun titola-re ma solo i comprimari AlessandroConticchio e Claudio Ferrarese.

E in attacco? Beh, la davanti,quanto ci manca Zola! E senza unapunta centrale (il giovane e promet-tente Rolando Bianchi è stato inspie-gabilmente ceduto), con le ali Espo-sito, Suazo e Antonio Langella orfa-ni di Zola, le occasioni da gol scar-seggiano, il gioco latita e i pallonibuoni non arrivano. Con il risultatoche sia Espsoito che Langella, prota-gonisti di un avvio di stagione sottotono, hanno perso il treno azzurro,non essendo più stati convocati inNazionale dal ct Marcello Lippi.

Insomma, questo avvio di cam-pionato ha purtroppo evidenziatoche il Cagliari è solo la copia sbia-dita di quella bella squadra ammi-rata l�anno scorso. E la classifica èlo specchio fedele di quanto vistoin campo, frutto della politica delrisparmio operata dalla società du-rante l�estate. Ma i gol non li fan-no i bilanci attivi, così come questinon sanno parare o difendere.Urge, dunque, un immediato ritor-no sul mercato (se proprio non sivogliono prendere giocatori svin-colati ora, si proceda a gennaio)per rinforzare una squadra che ri-schia davvero di disputare una sta-gione di grande sofferenza. Perchénon possiamo soltanto sperare nel-le disgrazie altrui e ricordarci, ognisettimana, che come o peggio delCagliari stanno altre cinque, seisquadre, due delle quali, le ripesca-te Ascoli e Treviso, secondo il giu-dizio di molti non adatte a giocarein serie A.

Un canestro pieno di ambizio-ni. La Sardegna cestisticapropone nove squadre ma-

schili e tre femminili quasi tutte allaricerca dei play off promozione. Acominciare dalla rinnovatissimaDinamo, per arrivare alla Virtus Ca-gliari. Ecco il quadro completo deicampionati.

A2- E� il quattordicesimo cam-pionato non consecutivo per la Di-namo, ma è anche il primo senzaDino Milia. L�avvocato ha lasciatodopo 32 anni e il testimone è statoraccolto da Luciano Mele e da settesoci che hanno entusiasmo e vogliadi arrivare in alto. Tutta nuova oquasi anche la squadra, dove è rima-sto solo Emanuele Rotondo, capita-no e bandiera del basket sardo. Ilgeneral manager Federico Paci, exScafati, e il coach Gigi Garelli, exForlì al debutto in A2, hanno allesti-to un buon organico. Il play Shan-non, l�ala uruguaiana Aguiar e illungo portoricano Fajardo vengonotutti dalla A1: rispettivamente daUdine, Biella e Trieste. Con Fajar-do che ha appena vinto lo scudettoin Francia con la maglia dello Stra-sburgo. La società sassarese si è as-

sicurata poi uno dei migliori talentiitaliani, il pivot Zacchetti, e uno deimigliori prospetti francesi, il lungoYango. A completare la squadrasono stati chiamati il play-guardiaargentino Cantero, l�ala Pilotti, ilplay diciottenne Chessa (un sassa-rese Doc) e la torre Soloperto(209cm). Il debutto a Montecatini èstato perdente, ma nel primo quartod�ora Sassari ha fatto intravederegrandi potenzialità che di fatto lacandidano per i play off promozio-ne: basta il nono posto, ma si puòpuntare anche al sesto se il talentooffensivo riuscirà ad essere incana-lato nel gioco di squadra e se la Di-namo riuscirà anche a difendere condiscreta intensità.

B1- Passato senza danni l�annoda matricola, la Silver Porto Tor-res ha cambiato coach (c�è Roggia-ni, vice a Bologna e tanti anni fa tec-nico della Dinamo) e aggiunto allarosa elementi di provata esperienza:

il play Ziranu, l�anno scorso a Olbiama anche in A2 con Sassari, gliesterni Zecca e Orsini e il lungoBonsignori, altri veterani di A2 eB1. Inoltre è stato ingaggiato il playdella nazionale Under 20 Marino el�ala Scarponi, uno dei tanti talenticresciuti a Siena. Una rosa davveroqualitativa, tanto che gli infortuni didue elementi preziosi come il lungoargentino Ghersetti e dell�esternoPoltroneri (rientreranno a novem-bre) sono stati assorbiti senza trau-mi e rispetto all�anno scorso la Sil-ver ha debuttato in casa con una net-ta vittoria sul Gorizia.

B2- La Santa Croce Olbia ci ripro-va: l�anno scorso ha chiuso al primoposto ma è stata eliminata ai play off.Adesso si ripresenta con rinnovateambizioni, ma con un altro allenato-re: non c�è più Mazzoleni e al suoposto è stato preso Baldiraghi, tecni-co che ha allenato pure in A2 conPavia. Tra i nuovi arrivi da segnala-

re il lungo della Nazionale Under 20Castelluccia. L�esperienza invece èfornita dal confermatissimo Brem-billa e dal rientrante pivot Gilardi.

La Maddalena invece vuole ri-proporsi come mina vagante delcampionato. La novità più clamoro-sa nel gruppo ancora affidato aGianni Loi è il trasferimento aRoma, dovuto a problemi logisticiche secondo la società dovrebberoanche abbattere qualche costo. Laterza rappresentante è la neopro-mossa Russo Cagliari del coachCorsi, che ha confermato l�argenti-no Caceres (decisivo nei play off) edà grande spazio ai giocatori sardicome Villa Santa, Pintor, Velluti,Ganguzza, Villani e Peretti. Ha co-minciato con una vittoria esterna, aCavriago, sintomo di grande sicu-rezza

C1- Il ritiro dell�iglesias per pro-blemi finanziari e scarso interesseha ridotto a quattro la pattuglia di

formazioni isolane. La più ambizio-sa è l�Esperia Cagliari che ha chia-mato il coach Pietro Carlini, ex San-t�Orsola e Mercede Alghero. Cer-cano una salvezza anticipata rispet-to all�anno scorso la Olimpia Olbiadel tecnico Sciretti e la Robur Sas-sari che ha sostituito il coach Cesa-raccio con Giovanni Carlini. Atten-zione anche alla neopromossa Mer-cede Alghero del tecnico Longano.

Donne- Nella A1 ha cambiatomolto la Mercede Alghero che pre-senta il tecnico Popov e un terzettotutto nuovo di straniere: Dimitrova,Roberton e Lacy, quest�ultima giàin grande evidenza alla prima dicampionato persa con la quotatissi-ma Parma (l�americana ha segnato19 punti). Nella A2 punta al salto diqualità la Virtus Cagliari del co-ach Caboni che propone giocatri-ci di grande talento come Mar-cello e Voltan ma anche una gio-vane in continua evoluzionecome Puidokas. Mentre il CusCagliari ha perso alla vigilia delcampionato il tecnico Usai (si èdimesso) e lo ha sostituito conDessì. L�obiettivo è la salvezza.

Giampiero Marras

SportOTTOBRE 2005 � 31

L'Airone di Tortolìsi è rinforzato

con ragazze sarde

VOLLEY

Il Cagliari Pallavolosponsorizzato da Tiscalial debutto in serie A1

di Liliana Fornasier

La Sardegna entra tra le gran-di, anzi tra le grandissimedel volley. Grazie al Caglia-

ri Pallavolo, quest�anno sponso-rizzato Tiscali, che a undici annidalla fugace apparizione del-l�Olimpia Sant�Antioco riportal�Isola sportiva nel massimo cam-pionato italiano: il campionatoche mette in scena i migliori gio-catori del mondo e quegli splendi-di azzurri che si sono appena lau-reati a Roma campioni d�Europa.La società del presidente MarcoLallai si è presentata a questo sto-rico appuntamento con un bel po�di novità, in campo e fuori. A gui-dare la squadra è stato chiamatoMassimo Dagioni, sino alla scorsastagione secondo del coach azzur-ro Giampaolo Montali. Ha preso ilposto di Emanuele Fracascia, l�al-lenatore della promozione che sen�è andato dalla Sardegna con ungroppone in gola per avvicinarsialla sua famiglia. Lo rivedremopresto, comunque, anche se non aCagliari: sarà di scena a Tortolìcontro l�Airone, nel campionatodi A1 femminile, alla guida dellasua nuova squadra, Il Monteschia-vo Jesi.

Cambiata la panchina (dovel�assistant coach è sempre il sulci-tano Nicola Cabras) è quasi inte-ramente cambiata la squadra cheschiera ben cinque giocatori nuo-vi. Anche se il suo zoccolo duroha ancora il marchio dei QuattroMori. A cominciare dal capitanoAlessandro Mascia, passato nelruolo di libero. Ed è a lui che affi-diamo un pronostico sulla stagio-ne iniziata il 25 settembre. �Saràuna stagione durissima�, confer-ma il giocatore di Domusnovas, �esalvarsi per noi sarà davvero comevincere uno scudetto. E� la primavolta per tutti: per la città di Ca-gliari, per la stragrande maggio-ranza di noi giocatori, per la socie-

tà e per lo stesso pubblico�.Gli altri sardi sono il secondo

palleggiatore Alessandro Ardu, diMogoro, il centralone di GuasilaGiacomo Scilì, che di questa squa-dra difende i colori sin dai tempidella B1, e Luca Francesconi,schiacciatore cagliaritano, cre-sciuto nel vivaio rossoblu. I voltinuovi sono quelli del palleggiato-re toscano Paolo Torre, su cui lasocietà punta parecchio (è il terzopalleggiatore della Nazionale),del giovane opposto ceco Jan Sto-kr, dei centrali Steve Brinkmann eRichard Nemec (canadese il primo,slovacco il secondo), e delloschiacciatore ricevitore di SalernoCosimo Gallotta. Dei protagonistidella scorsa stagione, culminatacon la promozione, restano loschiacciatore portoricano HectorSoto, autentico trascinatore, eGiorgio Barbareschi, che dovràsgomitare per riconquistare un po-sto tra i titolari ma, conoscendonel�esuberanza e la grinta, c�è da

scommettere che non resterà tantoa lungo in panchina. Completano larosa Giacomo Rigoni e FedericoMoretti, entrambi schiacciatori edentrambi all�esordio in rossoblu.

Per questo Cagliari di debuttan-ti l�obiettivo naturalmente nonpuò che essere il terzultimo posto(retrocedono le ultime due classi-ficate). Sotto il cupolone del pa-lazzetto di via Rockefeller sfile-ranno campioni di oggi (gli azzur-ri di Montali, concentrati nelle filedella Sisley Treviso), di ieri (l�exnazionale Luca Cantagalli, 40anni, ingaggiato dal neopromossoSanta Croce) e vecchie glorie del-la stessa pallavolo sarda: RadamesLattari, l�allenatore brasiliano cheportò Sant�Antioco in A1 esatta-mente undici anni fa, al quale è sta-ta affidata la guida dell�ambiziosoTrento; il centrale Luigi Mastran-gelo, anche lui ex Sant�Antioco,pilastro dell�Italia campione conti-nentale, che proprio agli Europei èstato premiato come il miglior gio-catore a muro; ed il martello spa-gnolo Rafael Pascual, non dimenti-cato protagonista della promozionedi Sant�Antioco in A1, oggi in for-ze al Vibo Valentia.

�La serie A italiana è il campio-nato più bello del mondo�, sotto-linea ancora Alessandro Mascia,�ed ospitare un così grande spetta-colo sarà un onore per noi e per lacittà. Cercheremo di esserne de-gni, mettendo in campo tutta lagrinta e il carattere di cui dispo-niamo. Sarà una stagione durissi-ma, per chi non lo sarebbe al-l�esordio? Abbiamo sempre fattodel gruppo la nostra arma più effi-cace, che l�anno scorso ci ha per-messo di vincere il campionato,bruciando sul traguardo avversa-rie più forti sul piano individuale.Dovremo percorrere la stessa stra-da, puntare ancora sul collettivo,per superare indenni questo primoanno da matricola�.

VOLLEY

E� un Airone vestito a nuovoquello che per il secondo annoconsecutivo si presenta ai nastri dipartenza del campionato di A1femminile: La società di Tortolì,come è tradizione, l�estate scorsaha rivoluzionato l�organico maquesta volta, a differenza di quan-to accaduto in passato, ha chiama-to a farne parte più di un�atletasarda. A Valentina Conte, l�unicasuperstite della scorsa stagioneassieme al coach Giuseppe Cucca-rini, ha affiancato la seconda pal-leggiatrice Cristiana Spano (di Ol-bia) e la schiacciatrice sassareseClaudia Pintore.. Le tre giocatriciisolane non partono titolari ma illoro contributo sarà comunque de-terminante per il risultato delladomenica. Senza contare che du-rante la stagione tutto può accade-re: basta ricordare cosa è capitatolo scorso anno proprio a ValentinaConte. Prelevata da Quartu, dovegiocava in B2, si è ritrovata ina-spettatamente titolare in A1(come libero) in seguito all�infor-tunio capitato alla brasliana Mire-la Sesti Nunes. �E poi - come sot-tolinea lo stesso coach Cuccarini -in uno sport di squadra c�è biso-gno di tutti�.

E dell�apporto di tutti l�Aironeavrà assoluto bisogno per realiz-zare i suoi programmi, caratteriz-zati quest�anno da una realisticaprudenza. Se un anno fa, sull�on-da dell�entusiasmo per l�esordioin A1, i suoi dirigenti erano parti-ti con grandi ambizioni, questavolta vanno più cauti: in Ogliastrasi parla solo di salvezza (dodici lesquadre in lizza, retrocedono leultime due): tanto di guadagnatose poi verrà qualcosa di più. Lasquadra, come detto, è stata com-pletamente rivoluzionata: a Torto-lì sono arrivate le olandesi RietteFledderus e Elke Wijnhoven (ri-spettivamente palleggiatrice e li-

bero); le schiacciatrici KamilaFratczack (polacca) ed Elivira Sa-vostianova (russa); le centrali Be-atrice Zanotti, Valeria Rosso e Si-mona Ferranti, l�attaccante ligureBarbara De Luca e la portoricanaAurea Cruz. Tutte giocatrici checonoscono bene il massimo cam-pionato italiano. Sulla loro espe-rienza fa affidamento la squadradi Cuccarini, oltre che sul caloro-so sostegno del pubblico di Torto-lì, dove tornerà a giocare dopo unanno di forzato �esilio� a Barisar-do. Dopo avervi conquistato lastorica promozione in A1, tra-guardo senza precedenti per losport isolano, l�Airone aveva do-vuto lasciare il palazzetto di Mon-te Attu perché non idoneo per lamassima serie. Ora che l�impiantoè stato ampliato ed adeguato allenorme federali potrà nuovamenteospitare le sue beniamine e far pa-gare pegno alle avversarie. Nonsarà facile neppure per le squadrepiù titolate uscire indenni daun�autentica fossa dei leoni comeil campo ogliastrino, sempre zep-po come un uovo e soprattutto ro-vente. �Dovrà tornare ad essereuno dei nostri punti di forza�, con-ferma il presidente AntonelloNieddu: �ringraziamo Barisardoper l�ospitalità che ci ha concesso,ma siamo felici di poter finalmen-te tornare a casa. Ci aspetta unastagione dura, ma siamo cresciuti.Un anno in A1 ci ha reso più fortie sapremo ancora una volta onora-re e tenere alto il nome della Sar-degna�. Secondo i pronostici del-la vigilia, per conservare la cate-goria l�Airone dovrà guardarsi inparticolare dal Santeramo, dalForlì, dal Padova ed anche dalneopromosso Arzano, che saràguidato da una delle più popolaried esperte pallavoliste italiane:l�ex azzurra Maurizia Cacciatori.

L.F.

Riparte il campionatotra speranze e novità

TENNISTAVOLONonostante i tagli della Re-gione, le ambizioni dellesquadre sarde che militano

nel campionato di A 1 di tennista-volo non sono cambiate. Soprat-tutto nella Marcozzi, la societàche da oltre trent�anni (è statafondata da un gruppo di appassio-nati nel lontano 1972) si alternanei tornei nazionali, l�unica che èriuscita a regalare alla Sardegnaquattro storici scudetti. La squa-dra cagliaritana, che ha appenainiziato la nuova avventura nellamassima serie, ha cambiato permetà la rosa ma non gli obiettivi.Per questa nuova stagione ha alle-stito una squadra ambiziosa senzatrascurare il settore giovanile, ilpiù promettente nel panoramaisolano, come confermano i presti-giosi risultati registrati negli anniscorsi da Stefano Curcio, MauroLocci e Mattia Contu. In panchinasi è affidata al nigeriano MichaelOyebode, che assume la dupliceveste di allenatore giocatore.

Con Michael Oyebode, è ap-prodato alla Marcozzi anche Ste-fano Tomasi, n. 11 d�Italia, frescodi uno scudetto conquistato con ilPieve Emanuele, che in primave-ra ha eliminato nella semifinale

scudetto proprio la formazionecagliaritana. Confermati i dueprotagonisti della passata stagio-ne: il cinese Guo Yu e MattiaCrotti: � Sono felice di esseretornato dopo alcuni anni a Ca-gliari - dice Michael Oyebode - ,una città splendida dove misono ambientato dal primo giornoe dove soprattutto il tennistavoloè stato sempre ai massimi livelli.La Marcozzi ha perso dei gioca-tori importanti, come GrigoriVlassov e Francesco Lucesoli, masono convinto che ci toglieremoqualche soddisfazione in questanuova stagione. Il campionato èdiviso in tre tronconi, noi ci tro-viamo in quello di mezzo, insiemecon cinque squadre che si conten-dono due posti per i play off

scudetto. Le nostre ambizioni, in-somma, non sono cambiate: pun-tiamo anche quest�anno a classi-ficarci nei primi quattro posti del-la classifica, gli unici utili ai playoff scudetto�.

Tra le squadre che potranno in-serirsi nella lotta per i play off cipotrebbe essere anche il Guspini,che si ripresenta ai nastri di par-tenza del torneo di A 1 con diver-se novità rispetto allo scorsoanno. Ha ingaggiato l�ex allena-tore bosniaco della MarcozziZoran Milicevic, che nella squa-dra mineraria ritrova suo figlioSrdan e il nuovo acquisto Fran-cesco Lucesoli ( al decimo postodelle classifiche italiane), i qualiaffiancano il riconfermato LucaRicci e il Wua Nan, proveniente

dal Torino. 24 anni, numero 3 de-gli stranieri in Italia, il nuovopongista dagli occhi a mandorlaprende il posto di Shang Yu, chenon è mai riuscito ad ambientarsinella formazione mineraria.

In campo femminile, tutta nuo-va la squadra del Muravera, dacinque anni nei play off scudetto eda tre in finale con il Castelgof-fredo, considerata da tutti gli ad-detti ai lavori come la Juventusdel pongismo internazionale.Dopo aver sfiorato il titolo trico-lore, la compagine guidata dalpresidente fac-totum LucianoSaiu ha dovuto fare i conti con ilbilancio e si è vista sfuggire tuttele giocatrici protagoniste dellepassate stagioni. Wang Yu è an-data a San Donato Milanese, Liu

ha scelto altri lidi europei, MariaRita Pilloni è rimasta in Sardegnama ha preferito il Quartu. Così, lasocietà del Sarrabus ha allestitouna rosa nuova di zecca, compo-sta soprattutto da giocatrici sarde,come Luana Moltalbano, ClaudiaCaredda, Francesca Matta e Ma-ria Assunta Locci, alle quali si èaggiunta una giovanissima cinese:Wang Dan Dan. I play off diven-tano pertanto solo un bel ricordoe il massimo obiettivo per il Mu-ravera è soltanto la salvezza. Lostesso dello Zeus Quartu, che haingaggiato Maria Rita Pilloni, n.10 d�Italia, la 18enne cinese GuoSi Jey, alla quale farà da chiocciala sua connazionale Wei Jian,l�unica superstite della formazio-ne della passata stagione. Ma seil Muravera e lo Zeus Quartu, sal-vo sorprese, partono con l�inten-to di raggiungere in anticipo lasalvezza, non è riuscito a decolla-re l�Iglesias che, dopo la trionfalepromozione in A 1, ha dovuto ri-nunciare al campionato per moti-vi economici. Il nuovo campiona-to propone diverse novità tutte lepartite si giocano il venerdì e nonci sarà più il pareggio.

Sergio Casano

Speciale Emigrazione32 � OTTOBRE 2005

Omero Marras:una vita in miniera

in un libro di memoriePresentato ad Ussana, suo paese natale - Povertà, sfruttamento e abbandono

- Alla soglia degli 80 anni, quasi 50 da emigrato, ha voluto lasciare �unatestimonianza per i giovani� - Nessun rimpianto, nessun rancore e un appelloalla pace nel mondo - Sei figli (tre nati in Francia) 11 nipoti e due pronipoti

Via Barcellona 2 - 09124 Cagliarie-mail: [email protected] http:\\www.ilmessaggerosardo.regione.sardegna.it

VIDEOLINA SUL SATELLITE

satellite HOT BIRD 613 gradi est

frequenza 11137 Mhzpolarizzazione Orizzontalesymbol rate 27500 - fec 3/4

dall'inviato Antonello De Candia

Arrivato alla soglia degli 80anni, che compirà il pros-simo giugno, ha voluto la-

sciare una testimonianza impor-tante di una vita travagliata, qua-si 50 anni di emigrazione allespalle in Francia a Folschviller.

E così ha messo insieme gliappunti raccolti nel tempo e li hapubblicati in un libro dal titoloemblematico �Omero Marras.Povertà, sfruttamento e abbando-no� ed è tornato al suo paese na-tale, Ussana, per presentarlo aisuoi conterranei, �per lasciaresoprattutto una testimonianza aigiovani�, come ha tenuto a sotto-lineare, lui che giovanissimo, asoli 20 anni, ha lasciato il paeseper andare a lavorare in miniera aCarbonia.

Era il 1946, l�immediato dopo-guerra. Ma dopo 10 anni dovettefare le valigie per una destinazio-ne ben più lontana, Folschviller,in Francia, dove approdò nel1957 e dove tuttora vive con mo-glie, sei figli, 11 nipoti e addirit-tura tre pronipoti.

Una vita di grandi sofferenze(�povertà, sfruttamento e abban-dono�) vissuta con tenacia ac-compagnata da una grande fede.E oggi è felice di poterla raccon-tare.

A presentare il libro il giorna-lista della Rai, Gianni De Magi-stris, nei locali del Montegranati-co, splendidamente ristrutturato,e a fare gli onori di casa, il sinda-co Emilio Contini, l�assessorealla cultura, Claudia Orgiano, e ilresponsabile del sistema biblio-tecario del Comune, RaimondoCossu. In sala un pubblico nu-meroso e curioso.

Chi è Omero Marras? È unemigrato, uno che nel mondo del-l�Emigrazione, e non solo inFrancia, è molto conosciuto per-ché ha lasciato traccia del suo at-tivismo, sia nel circolo di Fol-schviller, sia nella Lega France-se, prima che diventasse Federa-zione, e per tanti anni è stato an-che consultore della Francia inseno alla Consulta dell�Emigra-zione. Uno che nella Consulta hacercato sempre di portare all�at-tenzione dei politici i problemisociali: dalla pensione al ricono-scimento delle malattie contrattein miniera, come la silicosi, mairiconosciuta in Francia.

La vecchia Ussana che raccon-ta Omero Marras, oggi non c�èpiù. E il sindaco Emilio Continiprende spunto da qui per intro-durre il discorso. �Negli anni �50� ricorda � il paese era piccolo,

qualche migliaio diabitanti, era più fa-cile incontrarsi, ci siconosceva quasi tut-ti, si era in qualchemodo tutti legati daparentele, o dirette oacquisite per batte-simi e quant�altro,erano tutti �goppais�(compari). Oggi ilpaese è cresciuto, èpiù dinamico, è piùdifficile sottrarsi alritmo frenetico, in-somma c�è più di-stacco. Ecco perchéè importante con-servare la memoriastorica. E io da pic-colo � ha sottolinea-to � ricordo Omero Marras,nostro vicino di casa, cheveniva ad Ussana a trascor-rere le ferie con la famiglia.Quando mi ha telefonato di-cendomi che aveva scrittoun libro e che voleva presen-tarlo nella sua �amata Ussa-na� non ho avuto remore:ben tornato ad Ussana, dovetroverà sempre amicizia eaffetto, lui e i suoi figli e isuoi nipoti. Così come pernoi Omero Marras è un pun-to di riferimento in Fran-cia�.

�Ussana � ha ricordato ilsindaco - ha avuto tanti emi-grati, anche se oggi questotermine è ormai superato,perché i nostri lavoratori al-l�estero sono ormai cittadinidi una Europa senza barrie-re, e ogni anno per ricordaree festeggiare i nostri compa-esani � ha concluso - l�am-ministrazione comunale ce-lebra appunto la �Festa dei lavo-ratori all�estero� che tornano quiper le vacanze�.

L�assessore alla Cultura Clau-dia Orgiana, che si è data un granda fare per organizzare la presen-tazione del libro, ne ha esposto agrandi tratti il contenuto. �È unromanzo biografico � ha dettol�assessore � dove le vicende per-sonali si intrecciano con la storia:Marras racconta della sua infan-zia, dell�avvento del fascismo, laguerra, la miseria , la vita dura,poi lascia il paese per andare alavorare in miniera a Carbonia�per uno stipendio da fame�, co-nosce la moglie, ha dei figli equindi per poter mantenere la fa-miglia non ha altra scelta chepartire per la Francia dove sisvolge tutta la sua vita. Una vita

sorretta da una grande fede, cheMarras accetta e proietta comemessaggio positivo. Il suo libro� ha concluso l�Assessore � è unappello alla solidarietà, alla pace,contro lo sfruttamento, la pover-tà e l�abbandono, come ha giusta-mente evidenziato nel titolo�.

Il giornalista Gianni De Magi-stris ha ammesso di essere rima-sto colpito dalla lettura del librodi Omero Marras �perché � hadetto � c�è la storia di una vitafaticata, anche troppo, di un sar-do che lascia la Sardegna per fareil minatore, ma soprattutto mihanno colpito le considerazioniamare che Marras fa sulla socie-tà in cui ha vissuto�.

Ma nonostante tutto � lo ha vo-luto sottolineare Raimondo Cos-su, responsabile del sistema bi-

bliotecario di Ussana� �nel libro di OmeroMarras non c�è ranco-re, per tutte le anghe-rie subite, sia quandogiovanissimo lavora-va in miniera a Carbo-nia, sia successiva-mente in Francia. Enon c�è rancore per-ché non c�è nel cuoredi Marras questo sen-timento, lui che hasopportato fame e mi-seria e povertà conuna serenità esempla-re. Mai rassegnato, masempre combattivonel portare avanti lesue idee e i suoi valoriuniversali di giustizia

sociale e di pace�.C�è un brano nel libro che

spiega come Marras sia arri-vato alla decisione di emi-grare. �Dopo dieci anni tra-scorsi in miniera, sfidandola morte ogni minuto, spe-rando che mai potessero ac-cadere gravi infortuni, de-terminati dalla presenza disfruttatori spinti dalla ciecaproduzione, decisi di allon-tanarmi anch�io come tantialtri al più presto, prima didiventare matto, prima dicommettere furti o omicidi.Ero convinto che peggio diquei posti non vi fosse nulla,nemmeno la galera, né l�in-ferno. Feci domanda di di-missioni, ma mi furono re-spinte due volte.

Non ero malato, ma avevofame, non ero tranquillo enon ero trattato come un es-sere umano, ecco quale era ilmio male. Supplicai il fidu-

ciario della Carbosarda di accetta-re le mie dimissioni, ma lui mi ri-spose cinicamente: se te ne vainon troverai nessun altro lavoroperché la siderurgia, il compartoagricolo e le altre industrie sonoin crisi, tutto è in crisi, ti convie-ne rimanere.

Gli risposi che avevo già fattodomanda per andare a lavorarenelle miniere in Francia, perscomparire completamente daquesta maledetta terra. Ricordatiche l�Italia dichiarò guerra allaFrancia e la perse, noi siamo unpopolo vinto dai francesi, dagliinglesi, dai belgi e dagli olande-si: dovunque andrai non saraicerto trattato con i guanti . Gli ri-sposi che ormai avevo perso ognisperanza qui e che avevo il dirit-to di sperare in Francia perché in

Italia le speranze erano finite�.E così Omero Marras, dopo

una breve parentesi di vita adUssana, dove cerca un lavoro edove nel frattempo sono nati duefigli, l�11 luglio del 1957 abbrac-cia la sua famigliola in lacrime eparte per la Francia. Il 15 luglio ègià nelle viscere della terra a la-vorare, ad estrarre carbone. Loalloggiano in un casermone, inun campo di prigionieri di Te-ting. Dopo un mese di lavoro per-cepisce il primo stipendio, i sol-di gli sembrano tanti e scrive fe-lice alla moglie, Rina, la qualedopo qualche tempo, assieme aidue piccoli ed in attesa di un ter-zo, decide di raggiungerlo e diricongiungere la famiglia. E perOmero Marras comincia una vita�possibile�.

�Ma anche in Francia eravamosfruttati � ricorda oggi con unsorriso sulle labbra - eravamopagati al 75% , contro il 100%dei francesi e quando ci lamenta-vamo, ci rispondevano brutal-mente, sei venuto qui a lavorare,cosa vuoi di più, tornatene inItalia.Ma ci siamo presi la rivin-cita, perché quando le minieresono entrate in crisi venivano danoi italiani per chiederci di farestraordinario.

Quando la miniera �fer-ma�(chiude), dove vai ? In Italia?Mi apostrofò il francese. E tudove vai, che l�Italia non cel�hai� gli risposi!�. E giù unoscroscio di applausi..

Omero Marras ha sofferto, halottato, ma oggi ha vinto. Non c�èrancore, non c�è odio per tuttociò che ha passato. Quella cheracconta è la storia dell�Emigra-zione �l�emigrato � dice � ha sem-pre pensato alla Rinascita dellaSardegna e dell�Italia. Qual�è lamolla che mi ha spinto a scriverequesto libro? La mia storia chenon volevo dimenticare. Cosìscrivevo degli appunti, molte cosele ho rimosse, ma poi ho deciso dimettere insieme le mie vicende inun libro, non è stata una impresafacile, perché io non ho cultura,insomma è stata una sfida, hoscritto una storia vera�.

Omero Marras è arrivato allasoglia degli 80 anni , ricordavamoin apertura, ormai è in pensione dacirca 20 anni, ma non ha ancorasmesso di lottare contro la buro-crazia francese perché gli vengariconosciuta la malattia contrattain miniera, la silicosi. Non soloper lui, ma tutti gli altri, e ancheper la memoria di tanti che di que-sta malattia sono morti.