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STRUTTURE RESIDENZIALI
OfferteDedicate
RES2002
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Offerte dedicate
2STRUTTURE RESIDENZIALI
Redazione a cura della
Formazione tecnica & Studi Impianti elettriciRedazione: Giuseppe MezzadriRedattore: Carlo Petrini
Realizazione grafica: Studio dal Verme Tenti - Varese - Italy
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I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
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PREMESSA
Le offerte dedicate
Le “offerte dedicate” sono state ideate da BTicino per aiutare gli operatori di settore ad affrontare, sviluppare e ri-
solvere problematiche di impiantistica elettrica nelle strutture ad uso prevalentemente civile, come ad esempio: Re-
sidenze, Alberghi, Ospedali, Scuole, ecc.
Anche se espressamente indirizzate a progettisti e installatori elettrici, le “offerte dedicate” sono un’utile strumen-
to informativo per tutti coloro che sono coinvolti o interessati allo sviluppo degli impianti elettrici. Ad esempio gli ope-
ratori edili, preoccupati dell’impatto dei diversi componenti sulla struttura, o i committenti, più attenti alla funzio-
nalità degli apparecchi, all’estetica e ai costi.
Diversamente da altre opere e pubblicazioni simili, le “Offerte Dedicate” non si limitano ad evidenziare e approfon-
dire le tematiche impiantistiche in generale, ma forniscono, in dettaglio, una serie di soluzioni standard, frutto di ana-
lisi fra qualità e costi che considerano sia la legislazione vigente in fatto di sicurezza degli impianti, sia l’effettiva dis-
ponibilità dei prodotti sul mercato. Molte delle soluzioni impiantistiche proposte sono inoltre state valorizzate e com-
parate fra loro per facilitare al lettore la scelta della soluzione più adatta alle proprie esigenze.
Strutture residenziali
La sicurezza dal “pericolo elettrico” è sempre stata in cima alle preoccupazioni dell’utente dell’impiantistica dome-
stica, ma negli ultimi anni, grazie alla Legge 46/90 che ha contribuito a rendere più sicuri gli impianti, l’utente volge
sempre di più lo sguardo verso le tecnologie che possono soddisfare il mai sopito desiderio di rendere la propria ca-
sa sempre più confortevole e protettiva.
L’impianto elettrico nell’edilizia abitativa tende dunque a variare e a confrontarsi con la crescente modernizzazione
tecnologica. Se fino a ieri l’impianto elettrico domestico veniva concepito solo ed esclusivamente per le sue funzioni
essenziali, cioè illuminare, riscaldare e far funzionare gli apparecchi utilizzatori e gli elettrodomestici, oggi l’utente
chiede che queste funzioni si integrino e cioè che sia possibile delegare l’accensione delle luci, l’attivazione di elet-
trodomestici e dei vari utilizzatori, compresa la climatizzazione degli ambienti, la sicurezza, e il risparmio energeti-
co, a “servitori tecnologici” attenti e fedeli con i quali comunicare in modo semplice e sicuro anche quando si è lon-
tani. Oggi il mercato chiede la casa DOMOTICA.
BTicino da sempre all’avanguardia nel progettare soluzioni intelligenti per migliorare la vita domestica, segna un nuo-
vo passo in avanti nell’evoluzione della casa. La casa è diventata intelligente; un filo la unisce all’uomo perché que-
sti possa sentirla totalmente propria: My-Home.
My-Home è la svolta verso la completa automazione delle funzioni domestiche: un sistema in grado di controllare e
mettere in comunicazione tutti i diversi componenti di un impianto elettrico, facendo compiere alla casa azioni diverse
e simultanee, controllabili e attivabili con un solo semplice gesto, anche a distanza.
BTicino spa - Gennaio 2002La nostra Società si riserva di variare in qualsiasi momento, le caratteristiche dei prodotti descritti e illustrati nel seguente volume.
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I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O
I M P I A N T I D I P R O T E Z I O N E D E L L ’ E D I F I C I O
1. Impianto di terra 941.1 Prescrizioni particolari per i locali bagno o doccia 96
1.2 Prescrizioni per i supporti metallici dell’antenna TV 98
1.3 Schema topografico impianto di terra 99
2. Uso degli SPD per la protezione delle apparecchiature delle sovratensioni indotte 100
causate da fulminazione indiretta
3. Impianto alimentazione pompe antincendio 104
1. Impianti elettrici nelle parti comuni 110
1.1 Protezione e dimensionamento delle linee principali 110
1.2 Sviluppo degli impianti e dotazione apparecchiature elettriche nelle aree comuni 114
1.3 Dimensionamento dei Quadri elettrici 120
2. Impianti elettrici di Ascensori e Montacarichi 126
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PAG.
1. Sezionamento, Protezione e Dimensionamento linee di alimentazione 8
principali secondarie1.1 Sezionamento e protezione linee di alimentazione principale delle unità abitative, dei box e delle 8
cantine
1.2 Dimensionameno linee di alimentazione principale delle unità abitative, dei box e delle cantine 15
1.3 Sezionamento e protezione dei circuiti interni alle unità abitative: quadri elettrici 22
1.4 Dimensionamento cavi per la distribuzione interna delle unità abitative, dei box e delle cantine 32
2. Dotazioni elettriche nelle unità abitative e nei locali annessi 42
2.1 I nuovi impianti e sistemi per la sicurezza e il comfort nella casa: MY HOME 42
2.2 Predisposizione dei tracciati per l’installazione dei sistemi e dei componenti MY HOME 48
2.3 Rappresentazioni planimetrIche con esempi di dotazioni elettriche nelle unità abitative 56
2.4 Rappresentazione planimetrica con esempio di dotazione elettrica per box e cantine 82
2.5 Comparazione costi fra i diversi impianti, dotazioni e serie civili componibili 84
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I M P I A N T I D I C O M U N I C A Z I O N E
1. Impianto telefonico e di trasmissione dati 134
2. Impianto centralizzato di antenna TV 136
3. Impianti citofonici, videocitofonici e di telefonia integrata 140
3.1 Generalità 140
3.2 Criteri installativi generali degli impianti 146
3.3 Comparazione costi fra diversi sistemi di comunicazione citofonica e videocitofonica 148
4. Cablaggio parti comuni di edifici multiunità per la telecomunicazione 150
e la distribuzione multimediale
1. Quote installative consigliate per le apparecchiature 154
2. Legenda dei segni grafici 156
3. Schemi di collegamento impianti di diffusione sonora 166
A P P E N D I C I
- Legge 5 marzo1990, n.46 170
- DPR 6 dicembre 1991, n, 447 174
- Stralci Guida CEI 0-3 per la compilazione della dichiarazione di conformità 178
A U S I L I P E R L A P R O G E T T A Z I O N E
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PAG.
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IMPIANTI ELETTRICI NELLE UNITÀ IMMOBILIARI
SEZIONAMENTO, PROTEZIONE EDIMENSIONAMENTO LINEE DI ALIMENTAZIONE
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1.1 Sezionamento eprotezione linee dialimentazione principale delle unità abitative, deibox e delle cantine
L’impianto elettrico delle unità abitative e dei locali a loro annessi ha originea valle del contatore dell’ente distributore normalmente installato sul confi-ne della proprietà. Nei complessi condominiali con sviluppo su più piani que-sti contatori vengono normalmente raggruppati in appositi locali ai pianiterra degli edifici.
La distanza dei cantatori dall’abitazione rende problematico soddisfare la re-gola generale dell’arte che prevede, per il sezionamento generale dell’impianto,un punto facilmente accessibile e sotto controllo dal proprietario in modo dafacilitare le manovre di emergenza e garantire, in caso di modifiche o rifaci-menti dell’impianto, l’accesso in sicurezza alle parti attive. Oltre a ciò si aggiungeil problema inerente la protezione dell’utente e della proprietà dai pericoli le-gati all’utilizzo dell’energia elettrica come: - innesco e propagazione degli incendi a causa delle sovracorrenti (sovracca-
rico e c.to c.to) e/o sovratensioni (scariche atmosferiche)- folgorazione per difetto di isolamento degli utilizzatori (contatti indiretti).
In questo capitolo vengono rappresentate alcune soluzioni tipo per il sezio-namento, la protezione e il dimensionamento delle linee e dei circuiti di ali-mentazione delle unità abitative e dei locali a loro annessi. Queste soluzionitengono conto delle leggi e delle norme tecniche vigenti relative alla regoladell’arte e anche delle esigenze del fruitore degli impianti. Vengono di fattoconsiderati i tipi di contratto stipulati con l’ente distributore dell’energia e illivello di funzionalità e comfort richiesti come ad esempio: il numero dei cir-cuiti, la selettività delle protezioni, la concentrazione dei dispositivi, ecc.
1. Sezionamento, Protezione e Dimensionamento linee dialimentazione principali e secondarie
A pagina 34 (1.5) vengono analizzate le problematiche relative alla gestio-ne e controllo dei carichi considerando i futuri contatori di energia elettronicii quali consentono, grazie all’ausilio delle moderni sistemi BUS, di variare lapotenza contrattuale a distanza (3÷10 kW). Per gli impianti nuovi questa op-portunità non crea problemi, se si ha l’accortezza di dimensionare le lineedi alimentazioni e gli interruttori di protezione per il contratto superiore aquello standard (almeno 6 kW). Per gli impianti esistenti è sempre necessa-rio verificare, all’atto dell’installazione dei contatori elettronici, il dimen-sionamento e la protezione dalle sovracorrenti delle linee di alimentazione.
Lo schema A è particolarmente indicato per i contratti fino a 3 kW. L’installa-zione del differenziale “S” immediatamente a valle del contatore consente laselettività di intervento, in caso di guasti a terra, con il dispositivo differenzialeinstallato nel centralino alloggio e garantisce anche la protezione dai contattiindiretti delle utenze elettriche installate nel box e nella cantina come indicatonel grafico nella curva di sicurezza a pag. 9.Questa soluzione impiantistica consente di ignorare, ai fini della protezionedella linea, la presenza del dispositivo limitatore del distributore di energia.
Se si vuole evitare che un guasto a terra, originato nel box o nella cantina, tol-ga alimentazione anche all’unità abitativa, è possibile utilizzare lo schema B.
Gli schemi di seguito sono relativi alla protezione e sezionamento delle lineedi alimentazione principale delle unità immobiliari, con i locali annessi derivatidal contatore privato.
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In questo caso la protezione da c.toc.to e il sezionamento della lineamontante dell’unità abitativa è affi-data al limitatore installato sul con-tatore. Si ricorda che questo è con-sentito solo si sono seguite le pre-scrizioni del commento all’art. 473della Norma CEI 64-8.
Per impianti con potenza contrat-tuale superiore a 3 kW (4,5 – 6) è pre-feribile non considerare la presenzadel dispositivo del distributore dienergia e installare a valle del conta-tore di energia un dispositivo privatoper la protezione della conduttura dal-le sovracorrenti e dai contatti indirettiscegliendo fra gli schemi C e D.Se il dispositivo a protezione della co-lonna montante è privo di relè diffe-renziale, la protezione dai contatti in-diretti della colonna montante deveessere realizzata con condutture a dop-pio isolamento.
10 20 50 100 200 500 100025025
t (ms)
10000
5000
2000
1000
500
300
200
150
100
5040
20
10U (V)
CONDIZIONI ORDINARIECONDIZIONI PARTICOLARI
differenziale tipo S
differenziale tipo G
Figura ricavata dalla curva di sicurezza Corrente/ Tempo IEC 479-1.
*La condizione di sicurezza è soddisfatta, perché fino a tensioni di 230 V. le curve diintenvento dei differenziali di tipo “S”, si collocano sempre al di sotto della curva disicurezza (tensione / tempo - vedi anche commento all’art. 413.1.4.2 della Norma CEI 64-8)
AWh
SCHEMA A
tipo "S"(selettivo)
tipo "Generale"(istantaneo)
Circuiti interniUNITÀ
ABITATIVA
AWh
SCHEMA B
tipo "Generale"(istantaneo)
Circuiti interniUNITÀ
ABITATIVA
tipo "Generale"(istantaneo)
BOX eCANTINA
AWh
SCHEMA C
tipo "Generale"(istantaneo)
tipo "Generale"(istantaneo)
Circuiti interniUNITÀ
ABITATIVA
BOX eCANTINA
AWh
SCHEMA D
tipo "S"(selettivo)
tipo "Generale"(istantaneo)
tipo "Generale"(istantaneo)
Circuiti interniUNITÀ
ABITATIVA
BOX eCANTINA
schema tipo di apparecchio di protezione articoli contenitoreGENERALE UNITÀ IMMOBILIARE:
A magnetotermico 1P+N/16A + mod. diff. associabile F81N/16 F115/4Dtipo A (Selettivo) - Idn 0,3A - 2P/32A - (4 mod. DIN) + G24/32AS
GENERALE UNITÀ IMMOBILIARE:protezione affidata al limitatore sul contatoreBOX CANTINE:1) magnetotermico 1P+N/16A + mod. diff. associabile F81N/16
B tipo A (Generale) - Idn 0,03A - 2P/32A - (4 mod. DIN) + G23/32A2) magnetotermico 1P+N/16A + mod. diff. associabile F81N/16 F115/4Dtipo AR* (Generale) - Idn 0,03A - 2P/32A - (4 mod. DIN) +G23/32AR3) magnetotermico differenziale 1P+N/16A G8813/16A F115/2Dtipo A (Generale) - Idn 0,03A
GENERALE UNITÀ IMMOBILIARE:magnotermico 1P+N da:
C contratti da 4,5 kW = In 25A - (2 mod. DIN) F81N/25 F115/4Dcontratti da 6 kW = In 32A - (2 mod. DIN) F81N/32 F115/6BOX E CANTINA: vedi schema B - (2 o 4 mod. DIN)
GENERALE UNITÀ IMMOBILIARE:magnetotermico 1P+N da:
D contratti da 4,5 kW = In 25A - (2 mod. DIN) F81N/25 F115/6contratti da 6 kW = In 32A - (2 mod. DIN) F81N/32 2x F115/4D+ mod. diff. associabile tipo A (Selettivo) - Idn 0,3A - 2P/32A G24/32AS(2 mod. DIN)BOX E C ANTINA:vedi schema B - (2 o 4 mod. DIN)
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Particolare installativo locale contatori
Scelta dei dispositivi di protezione da installare a valle del conta-tore di energiaGli articoli sono un esempio con apparecchi Btdin 60 (6kA)
- I differenziali di tipo A e AR sono efficaci anche in presenza correnti di guasto a terra di tipo pulsante unidirezionale. In particolare gli AR sonototalmente insensibili ai disturbi e selettivi nei confronti dei differenziali da 10 mA.
art. F115/2D art. F115/4D
art.F115/6D
art. G2...art. F81N art. G8813/...
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Protezione dei circuiti di box e cantine derivati dal contatore par-ti comuni
interruttore bipolare efusibile
interruttore automaticomagnetotermico con
dispositivo differenzialeSalvavita (*)
interruttore automaticomagnetotermico
Idn=10 mA
Quando i circuiti di alimentazione boxe cantine sono alimentati direttamentedal quadro servizi generali (parti co-muni), è necessario prevedere dei dis-positivi di protezione locale per evita-re che i guasti aventi origine nei singolibox o cantine (c.to c.to, sovraccarico oguasto a terra) tolgano l’alimentazio-ne generale dell’intera zona creandodisagi agli altri condomini. La soluzione ottimale è quella di pre-vede un dispositivo di protezione in-stallato all’interno di ogni singolo boxe cantina. Per limitare il consumo dell’energiaelettrica condominiale si consiglia di in-stallare dispositivi con corrente nomi-nale bassa (es. In 6 A = max 1200 W).
Di lato sono rappresentate soluzioniche prevedono l’uso di diversi dispo-sitivi di protezione:
* Utilizzare sulla dorsale che alimenta i box e le cantine in partenza dal quadro generale parti comuni un dispositivo differenziale da 30 mA di tipoAR per avere la garanzia di selettività in caso di guasti a terra.
Interruttori automatici magnetotermici MagitikArticolo Tipo In Vn Potere interruzione5206S unipolare 6A 220V a.c. 1500A - 220V a.c.5210S unipolare 10A 220V a.c. 3000A - 220V a.c.5216S unipolare 16A 220V a.c. 3000A - 220V a.c.5226S bipolare 6A 220V a.c. 1500A - 220V a.c.5230S bipolare 10A 220V a.c. 3000A - 220V a.c.5236S bipolare 16A 220V a.c. 3000A - 220V a.c.
Interruttori differenziali Salvavita Magitikbipolari con un polo protetto - 2 moduliArticolo In Vn Potere d’interr. I∆n5246S 6A 230V a.c. 1500A - 220V a.c. 10 mA 5250S 10A 230V a.c. 3000A - 220V a.c. 10 mA5256S 16A 230V a.c. 3000A - 220V a.c. 10 mA
PortafusibiliArticolo Descrizione.5088 portafusibile completo di fusibile tipo miniatura
T0 da 15A - 250V a.c.5089 portafusibile per fusubili a cartuccia Fusicolor tipo
T fino a 16A - 380V a.c.
FusibiliArticolo Descrizione.T0/... fusibile miniatura a cartuccia 2-4-6-10-15A Ø 6x28
mm - corpo in vetro - per art. 5088 potere di interruzione 1500A
T/... fusibile tipo Fusicolor con segnalatore di avvenuta fusione 4-6-10-16A - corpo ceramico verde - Ø 8,5x31,5 mm per art. 5089N - potere di interruzione 100kA
art. 5011 + 5088
art. 5011 + 5089
art. 5226S art. 5246S
InterruttoreArticolo Descrizione.5011 interruttore 2P-16A
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PNL
R S T N
L N
P N L
P
N
Interruttore Generale dei circuitiAUTORIMESSA
COMANDO/I DIEMERGENZAAUTORIMESSA(da ubicare in posizione facilmenteaccessibile aiVIGILI del FUOCO F80E
Se invece i box sono alimentati direttamente dai contatori dell’unità immo-biliare devono essere adottate soluzioni particolari che consentono di sezio-nare contemporaneamente e da un unico punto, tutti i circuiti presenti nel-l’autorimessa. A pagina 13 vengono rappresentate quelle citate dalla GuidaCEI 64-50 art. 4.6.2.
La scelta fra le due soluzioni proposte deve essere fatta considerando sia i co-sti sia l’efficienza e la funzionalità delle singole apparecchiature. Per esempiola soluzione con i contattori ha un costo minore rispetto alla soluzione con glisganciatori di emergenza, ma un maggior rischio di saldatura dei contatti. La scelta dunque deve essere fatta in modo oculato e deve prendere in con-siderazione anche la possibilità di prevedere una routine di verifica dello sta-to di funzionalità delle singole apparecchiature.
Sezionamento linee alimentazione di box soggetti alle visite diprevenzione incendi
Quando la tipologia di movimentazione e sosta veicoli della struttura resi-denziale ha caratteristiche tali da essere considerata attività soggetta alle vi-site di controllo di prevenzione incendi, deve essere previsto un comando diemergenza atto a porre fuori tensione l’impianto elettrico dell’intera attività.(1)
La realizzazione di questo comando non comporta problemi se i circuiti di ali-mentazione delle parti comuni (passi carrai, corselli, ecc) e dei singoli box fan-no capo ad una linea condominiale comune in quanto è sufficiente installare,sull’interruttore generale dell’autorimessa, uno sganciatore di emergenza co-me rappresentato nel disegno.
Generale autorimessa consganciatore di emergenza
Contattore Generale circuito sgancio emergenzacon trasformatore
Interruttore di manovra consganciatore di emergenza
(1) Vedi D.M. 16 febbraio 1982 / D.M. 1 febbraio 1986
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1
BOX-1 BOX-2 BOX-3 BOX-n
TRF 220/24 V
L N
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P N L
Contattore (2NO) sullalinea di alimentazionedi ogni singolo box
Interruttore Generale deicircuiti Comuni AUTORIMESSA
COMANDO/I DI EMERGENZA AUTORIMESSA (da ubicare in posizionefacilmente accessibile ai VIGILI del FUOCO
F80E
• installazione di un contattore su ogni circuito, con alimentazione della bobina con sistema SELV, alimentato dallalinea condominiale con il comando di emergenza che agisce solo sulla linea delle parti comuni del condominio
BOX-1 BOX-2 BOX-3 BOX-n
P N L P N L P N L P N L
LNP
L N
P
N
L N
P N L
Interruttore Generale dei circuiti ComuniAUTORIMESSA
COMANDO/I DIEMERGENZAAUTORIMESSA(da ubicare in posizione facilmenteaccessibile aiVIGILI del FUOCO
F80EInterruttore sulla linea dialimentazione diogni singolo box
• installazione, su ogni interruttore delle linee che interessano la zona autorimessa, di una bobina di sgancio a mini-ma tensione alimentata: a) dalla linea condominiale; o b) direttamente dal singolo interruttore.
Nota: E’ opportuno prevedere una sorgente ausiliaria per evitare sganci intempe-stivi in caso di mancanza di rete.
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Qualunque sia la soluzione impiantistica adottata, le apparecchiature utiliz-zate per il sezionamento di emergenza devono essere accessibili solo a personaaddestrata. Allo scopo deve essere previsto un quadro elettrico provvisto di por-tello con chiusura a chiave nel quale alloggiare tutte le apparecchiature in-teressate allo sgancio di emergenza.
Il quadro può essere in lamiera se le linee in entrata sono protette a monteda un dispositivo differenziale di tipo “G” o “S”. Si consiglia l’uso del portellotrasparente per facilitare l’individuazione di eventuali interruttori aperti.
Quadri Tiboard da parete IP30 - completi di pannelli con profilati portapparecchiArticolo N° moduli Porta aggiuntiva in lamiera Dimensioni Potenza dissipabile Pinv
installabili piena con cristallo esterne senza porta con portaarticolo articolo mm (Ixhxp) (W) (W)
E55/72C 72 su 3 file E55P/72P E55P/72T 550x600x135 155 93E55/96C 96 su 4 file E55P/96P E55P/96T 550x750x135 168 105E55/120C 120 su 5 file E55P/120P E55P/120T 550x900x135 182 120E55/144C 144 su 6 file E55P/144P E55P/144T 550x1050x135 195 130
Quadri da parete in lamiera IP30 - con portelloArticolo Articolo Apparecchi installabili Dimensioni (mm) Potenza (con portello (con portello Btdin Megatiker I h p dissipabilein lamiera) trasparente) (n° moduli) MD/MS/MA/ME Pinv
125 (W)E109P/12D E109C/12D 12 (1 fila da 12) no 300 300 90 39E109P/24D E109C/24D 24 (2 file da 12) no 300 425 90 59E109P/36D E109C/36D 36 (3 file da 12) no 300 550 90 86E109P/54D E109C/54D 54 (3 file da 18) si 470 680 120 108E109P/72D E109C/72D 72 (3x2 file da 12) si 630 680 120 138E109P/96D E109C/96D 96 (4x2 file da 12) si 630 830 120 188
art. E55/...C
art. E55/P...T art. E55P/...P
art. E109C/12D
Porte aggiuntive IP41 per quadri Tiboard da parete e da incasso, in lamiera piena e con cristallo,con serratura unificata ad alettePorta in lamiera piena Porta in lamiera con cristallo per quadriarticolo articolo dimensioni mm (I x h)
da parete da incassoE55P/72P E55P/72T 550x600 640x694E55P/96P E55P/96T 550x750 640x844E55P/120P E55P/120T 550x900 640x994E55P/144P E55P/144T 550x1050 640x1144
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6 linee
9 linee
6 linee
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Le linee di alimentazione principale delle unità immobiliari nei percorsi comuni(montanti e dorsali principali) devono essere tra loro separate. Per le colonne montanti vengono normalmente adottate soluzioni che pre-vedono condutture incassate o in vista.
1.2 Dimensionamento lineedi alimentazioneprincipale delle unitàabitative, dei box e dellecantine
Coperchi di ricambio completi di viti di fissaggio perfissaggio scatole di derivazione - in resina antiurto au-toestinguente - superficie tinteggiabileArticolo Per scatola articolo16201C 1610116202C 16202 e 1620316204C 1620416205C 1620516206C 1620616207C 1620716208C 1620816209C 1620916211C 16211
Elemento per affiancamento orizzontale e verticale dellescatoleArticolo Per scatola articolo16200G 16204, 16205, 16206, 16207, 16208 e 16209503ED 16201, 16202, 16203
Setti separatori interni per suddivisione delle scatole diderivazione in scomparti - in resina antiurto autoestin-guenteArticolo Per scatola articolo Dimensioni (mm)16206D 16206, 16207 e 16208 154x7016209D 16209 218x70
Scatola di derivazione da incasso complete di coperchio- in resina antiurtoArticolo Dimensioni interne Dimensioni
interne (mm) esterne (mm)16201 87x87x44 97x97x4516202 113x91x49 126x105x5016204 113x91x69 126x105x7016205 154x130x69 170x145x7016206 218x154x69 243x180x7016207 289x154x69 305x180x7016208 387x154x69 342x180x7016209 364x218x69 390x243x7016211 493x262x69 520x289x70
Montante unità abitative con condutture incassate
art.16206D
art.16201C
art.503ED
art. 16206
art.16208
1 = un tubo flex in PVC per ogni unitàabitativa con cavi unipolari senzaguainaPer la tubazione in PVC si consiglia il Ø25 in grado di con-tenere 2 cavi N07V-K da 10 mm2 (eventuali richieste diaumento della potenza contrattuale).
2 = cassette di derivazione installatealla base della colonna montan-te e ogni due o più piani comerompitratta Le cassette di derivazione devono essere dimensionate inmodo da consentire l’innesto di tutte le tubazioni in arri-vo e partenza.
16
6 linee
fori sulfondo delcanale
12 linee
15 linee
9 linee
1
2
Montante unità abitative con condutture in vista
CANALI CM Dimensioni Sezione interna utile(mm) (mm2)
90 x 40 2310
110 x 40 2408
130 x 40 2500
110 x 60 4200
130 x 60 5000
150 x 60 5800
Il canale portapparecchi tipo CM, disponibile insette dimensioni differenti, con sezioni compresetra 90 x 40 mm e 190 x 60 mm, permette direalizzare canalizzazioni solide e sicure per ladistribuzione elettrica nel settore del terziario.I l fondo del canale presenta forature peragevolare la posa con tasselli o con viti edinternamente è dotato di guida DIN perpermettere il vincolo di:- elementi per la separazione del canale in più
scomparti;- apparecchi modulari (tipo Btdin);- accessori per il fissaggio di apparecchiature
modulari civili (serie Living International, Light,Living Classic, Magic e Tekne).
Il canale deve essere scelto in base alla sezione interna utile e il n° dei ca-vi di alimentazione contenuti, applicando un coefficiente di riempimen-to del 50% come indicato di seguito:
n° cavi contenuti nel canale = sezione interna utile canale x 0,5 sezione esterna del cavo scelto.
sezione esterna dei cavi bipolari FG7OR 1,5 mm2 = 111,2 mm2
2,5 mm2 = 126,6 mm2
4 mm2 = 151,6 mm2
6 mm2 = 191,0 mm2
10 mm2 = 257,2 mm2
16 mm2 = 399,6 mm2
25 mm2 = 522,5 mm2
Grazie alla presenza della guida DIN nel fondo delcanale ed alla possibilità installativa dell’elementoseparatore, è possibile suddividere il canale inscomparti simmetrici o asimmetrici.
guida DIN
elemento separatore
1
2
1 = canale in materiale plastico isolante per contenimento diun cavo bipolare con guaina per ogni unità abitativa.
2 = tubi flex in PVC pesante per ingresso incassato delle lineenelle unità abitative. (si consiglia almeno Ø32)
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
17
1
12 linee9 linee 6 linee
15 linee 1
2
WhWh Wh1 = canale in materiale plastico isolante percontenimento di un cavo bipolare conguaina per ogni box e/o cantina.Il canale deve essere dimensionato in basealla sezione interna utile e il n° dei cavi di ali-mentazione contenuti, applicando un co-efficiente di riempimento del 50% (vedi apag. 16).
2 = tubi rigidi in PVC pesante per ingresso li-nee nel box o cantina (si consiglia almenoØ20).
Dorsale box e cantine con condutture in vista
Per lo sviluppo della distribuzione dorsale di alimentazione box e cantine si con-siglia di prevedere componenti in vista, considerata la difficoltà di incassare con-dutture e cassette di derivazione o smistamento in ambienti con forte presenzadi CLS. La scelta del grado di protezione di questi componenti varia in funzionedel tipo di rischio presente nell’ambiente. In ogni caso, escludendo percorsi inzone AD o sotto pioggia battente, si considera sufficiente un grado di prote-zione ≥ IP40.
Per la sviluppo della distribuzione è possibile adottare le seguenti soluzioni:
a) circuiti box e cantine alimentati dal contatore privato
13
2
41
3
b) circuiti box e cantina alimentati dal contatore parti comuni
1 = tubo in PVC pesante per contenimento del-la dorsale realizzata con cavi unipolari sen-za guaina. Si consiglia di dimensionare iltubo in modo che il Ø interno sia pari al-meno a 1,3 volte il Ø del cerchio circoscrit-to al fascio dei cavi contenuti, con un mini-mo di 10 mm.
2 = Scatola di derivazione
3 = tubo rigido in PVC pesante per ingressocircuiti nel box o cantina (si consigliaalmeno Ø20)
4 = quadro elettrico delle parti comuni
18
Scelta dei cavi per la realizzazione delle alimentazioni principalidi unità abitative e locali annessi
La sezione minima dei cavi dipende dalla nota formula Ib ≤ In ≤ Iz dove: Ib è la corrente di impiego calcolata in funzione della potenza contrattuale; (a)In è la corrente nominale del dispositivo di protezione della linea di alimentazione; Iz è la portata in regime permanente della conduttura che varia in funzionedel tipo di posa del cavo.(a) con = 0,85 / 3kW = 15,3A / 4,5kW = 23A / 6 kW = 30,7A
(b) per più cavi raggruppati nella stessa conduttura devono essere applicati i coefficienti dicorrezione indicati di seguito:
Bisogna inoltre considerare la caduta di tensione; in particolare per edifici do-ve le unità abitative e i locali annessi si trovano a grande distanza dal localecontatori. (c)Per agevolare la scelta della sezione dei cavi, nelle tabelle a pag. 19 - 20 - 21abbiamo indicato la cdt % dei cavi in funzione della distanza percorsa in me-tri dalla conduttura. Le caselle colorate evidenziano i valori max % consigliatiper le alimentazioni principali in modo da consentire una riduzione delle se-zioni sui circuiti interni agli ambienti e precisamente:- unità abitative 1,5 % (3,45 V) - colore- box e cantine 2,5 % (5,75 V) - colore
la maggiore percentuale consigliata per box e cantine si giustifica dal ridot-to sviluppo della distribuzione all’interno di questi ambienti.
Portata di corrente dei cavi secondo tabelle CEI-UNEL 35024/1
n. cavi multipolari 1 2 3 4 5 6÷7 8÷10 11÷14 ≥ 15
Coefficiente K 1,00 0,80 0,70 0,65 0,60 0,55 0,50 0,45 0,40
Sezione cavo in mm2 Cavo senza guaina N07V-K posato in Cavo con guaina FG7OR posato tubo sottotraccia (2 cavi attivi) in canale installato a parete
(2 cavi attivi) (b)
1,5 17,5 A 19 A2,5 24 A 26 A4 32 A 36 A6 41 A 46 A10 57 A 64 A
(c) L'art. 525 della Norma CEI 64-8 raccomanda che la tensionenon superi, in qualsiasi punto dell’impianto utilizzatore e conil relativo carico di progetto, il 4% della tensione nominaledell'impianto (9,2 V).
Esempio di condutture a doppioisolamento
Cavo con isolamento principale almeno uguale allatensione nominale del circuito (Un), inserito in tubo nonmetallico (es. N07V-K in tubo PVC)
Cavo con isolamento principale di un gradino superiore allatensione nominale del circuito (Un) provvisto di guaina nonmetallica antiabrasiva (es. cavo FG7OR)
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
1
Caduta di tensione: % consigliata per montanti e dorsali principali con potenza contrattuale 3 KW - (230V/15,3A)
metri sezione (cavi FG7OR)
1,5 2,5 4 6 10
1 0,220 0,132 0,082 0,055 0,032
7 1,538 0,924 0,573 0,382 0,222
10 2,000 1,205 0,750 0,502 0,294
11 2,417 1,452 0,900 0,600 0,348
12 2,636 1,584 0,982 0,655 0,380
15 3,295 1,980 1,227 0,819 0,475
17 3,735 2,244 1,390 0,928 0,538
19 4,174 2,508 1,554 1,037 0,601
22 2,905 1,779 1,201 0,696
25 3,301 2,045 1,365 0,791
28 3,697 2,290 1,529 0,886
31 4,093 2,536 1,692 0,981
35 2,863 1,911 1,108
39 3,190 2,129 1,235
42 3,435 2,293 1,330
46 3,736 2,511 1,456
48 3,926 2,620 1,519
63 3,439 1,994
75 4,094 2,374
79 2,501
metri sezione (cavi N07V-K)
1,5 2,5 4 6 10
1 0,200 0,120 0,075 0,050 0,029
7 1,400 0,843 0,525 0,352 0,206
10 2,000 1,205 0,750 0,502 0,294
12 2,400 1,446 0,900 0,603 0,353
13 2,600 1,566 0,975 0,653 0,382
17 3,400 2,048 1,274 0,854 0,500
19 3,799 2,289 1,424 0,955 0,559
21 4,199 2,530 1,574 1,055 0,618
26 3,132 1,949 1,306 0,765
28 3,373 2,099 1,407 0,823
31 3,735 2,324 1,558 0,912
34 4,096 2,549 1,708 1,000
39 2,924 1,960 1,147
43 3,224 2,161 1,264
46 3,449 2,311 1,353
50 3,749 2,512 1,470
52 3,898 2,613 1,529
65 3,266 1,911
82 4,120 2,411
85 2,500
per unità abitative 1,5 % (3,45 V)
per box e cantine 2,5 % (5,75 V)
C AB
CEI 20-22 II IEMMEQU
N07V-K FG70R
E D CB A
CEI 20-22 II IEMMEQU
A - Conduttore a corda flessibile di rame rosso ricottoB - Isolante in PVC qualità R2.
Costruito in doppio strato fino ai 6 mm2.C - Marcatura ad incisione.
A - Conduttore di rame ricotto rosso o stagnato a corda flessibile o rigida.B - Isolamento in HEPR (gomma eltilene propilenica vulcanizzata)
qualità G7.C - Riempitivo in materiale non fibroso e non igroscopicoD - Guaina in PVC qualità RZ.E - Stampigliatura ad incisione ed inchiostro.
19
20
Caduta di tensione % consigliata per montanti e dorsali principali con potenza contrattuale 4,5 KW - (230V/23A)
metri sezione (cavi N07V-K)
1,5 2,5 4 6 10
1 0,181 0,113 0,076 0,044
5 0,906 0,564 0,378 0,221
8 1,449 0,902 0,604 0,354
10 1,811 1,127 0,755 0,442
13 2,354 1,465 0,982 0,575
14 2,535 1,578 1,057 0,619
20 3,662 2,254 1,511 0,884
22 3,984 2,479 1,662 0,973
26 2,930 1,964 1,149
30 3,381 2,266 1,326
33 3,719 2,493 1,459
34 3,832 2,568 1,503
39 2,946 1,724
43 3,248 1,901
48 3,626 2,122
53 4,003 2,343
57 2,520
64 2,829
81 3,581
88 3,890
metri sezione (cavi FG7OR)
1,5 2,5 4 6 10
1 0,198 0,123 0,082 0,048
5 0,992 0,615 0,410 0,238
7 1,398 0,961 0,574 0,333
9 1,786 1,107 0,739 0,428
12 2,382 1,475 0,985 0,571
15 2,977 1,844 1,231 0,714
18 3,572 2,213 1,477 0,857
21 4,168 2,582 1,723 0,999
23 2,828 1,887 1,095
26 3,197 2,134 1,237
29 3,566 2,380 1,380
32 3,935 2,626 1,523
39 3,200 1,856
43 3,529 2,046
48 3,939 2,284
53 2,522
57 2,712
64 3,046
75 3,569
84 3,997
C AB
CEI 20-22 II IEMMEQU
E D C
CEI 20-22 II IEMMEQU
N07V-KFG7OR
A - Conduttore a corda flessibile di rame rosso ricottoB - Isolante in PVC qualità R2.
Costruito in doppio strato fino ai 6 mm2.C - Marcatura ad incisione.
A - Conduttore di rame ricotto rosso o stagnato a corda flessibile o rigida.B - Isolamento in HEPR (gomma eltilene propilenica vulcanizzata)
qualità G7.C - Riempitivo in materiale non fibroso e non igroscopicoD - Guaina in PVC qualità RZ.E - Stampigliatura ad incisione ed inchiostro.
per unità abitative 1,5 % (3,45 V)
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
1
C AB
CEI 20-22 II IEMMEQU
21
Caduta di tensione % consigliate per montanti e dorsali principali con potenza contrattuale 6 KW – (230V/30,7A)
metri sezione (cavi N07V-K)
1,5 2,5 4 6 10
1 0,150 0,101 0,059
5 0,752 0,504 0,295
10 1,504 1,008 0,590
12 1,805 1,210 0,708
15 2,256 1,512 0,885
16 2,407 1,613 0,944
20 3,009 2,016 1,180
24 3,610 2,420 1,416
25 3,761 2,520 1,475
30 3,025 1,770
32 3,226 1,888
35 3,529 2,065
40 4,033 2,360
42 2,478
48 2,832
55 3,245
61 3,599
68 4,012
metri sezione (cavi FG7OR)
1,5 2,5 4 6 10
1 0,164 0,110 0,054
5 0,821 0,548 0,318
9 1,477 0,986 0,572
12 1,969 1,314 0,762
14 2,298 1,534 0,889
17 2,790 1,862 1,080
20 3,282 2,191 1,270
22 3,611 2,410 1,397
24 3,939 2,629 1,524
30 3,286 1,906
33 3,615 2,096
36 3,943 2,287
40 2,541
44 2,795
48 3,049
53 3,366
58 3,684
63 4,002
N07V-K FG7OR
E D C
CEI 20-22 II IEMMEQU
A - Conduttore a corda flessibile di rame rosso ricottoB - Isolante in PVC qualità R2.
Costruito in doppio strato fino ai 6 mm2.C - Marcatura ad incisione.
A - Conduttore di rame ricotto rosso o stagnato a corda flessibile o rigida.B - Isolamento in HEPR (gomma eltilene propilenica
vulcanizzata) qualità G7.C - Riempitivo in materiale non fibroso e non igroscopicoD - Guaina in PVC qualità RZ.E - Stampigliatura ad incisione ed inchiostro.
per unità abitative 1,5 % (3,45 V)
22
1.3 Sezionamento eprotezione dei circuitiinterni alle unitàabitative: quadri elettrici
All’interno di ogni unità abitativa deve essere installato un quadro elettrico(centralino) per il contenimento delle apparecchiature di comando, protezionee controllo dei circuiti elettrici interni all’abitazione. Il quadro deve essere ubi-cato in posizione baricentrica, facilmente accessibile dai diversi ambienti del-la casa come ad esempio: nei corridoi o nei disimpegni.
Quantità e caratteristiche delle apparecchiature elettriche contenute nelquadro di unità abitativa dipendono sia dalla potenza contrattuale, sia dallediverse necessità di sicurezza e comfort richiesti dall’utente. Ad esempio:- circuiti diversi per zona e ambienti diversi (luce zona giorno – prese zona
notte – ecc.);- protezione dell’impianto e degli utilizzatori da sovratensioni causate da ful-
minazione indiretta;- necessità di evitare black-out per intervento intempestivo delle protezioni
durante i temporali;- necessità di gestire automaticamente potenze totali installate superiori a
quelle contrattuali.
Di seguito vengono rappresentate alcune soluzioni base riferite al dimensio-namento di quadri elettrici unità abitativa.Gli schemi si riferiscono alle soluzioni per il sezionamento e protezione dellelinee di alimentazione principale indicate a pag. 8 - 9 - 10 (1.1).
segnalazione acustica
accesso e bagni
tipo "Generale"
30 mA
prese ≥ 2000 W
punti luce e prese < 2000 W
16A 10A
25A
1
32a
Wh
16A tipo "S"300 mA
vediSCHEMA A
pag. 9
Potenza contrattuale 3 Kw – (230V/15,3A)
con linea protetta da automatico magnetotermico differenziale
segnalazione acustica
accesso e bagni
tipo "Generale"
30 mA
prese < 2000 W
6A10A
25A
32bpunti
luce
prese ≥ 2000 Wcon protezione localesingola o a gruppi:lavatrice, lavastoviglie,forno, ecc. 16A 16A
1
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
23
1
con linea protetta dal limitatore del distributore di energia
segnalazione acustica
accesso e bagni
tipo "Generale"
30 mA
prese ≥ 2000 W
punti luce e prese < 2000 W
16A 10A
20A
1
32c
2
segnalazione acustica
accesso e bagni
tipo "Generale"
30 mA
prese < 2000 W
6A10A
20A
3dpunti
luce
prese ≥ 2000 Wcon protezione localesingola o a gruppi:lavatrice, lavastoviglie,forno, ecc. 16A 16A
1Wh
vediSCHEMA B
pag. 9
Tabella riepilogativa con elenchi materiale (*)
qe descrizione apparecchi art. mod.DIN tot. mod.
a 1 differenziale puro tipo A – Idn 0,03A 2P/25A G723/25A 22 magnetotermico 1P+N/16A – Btdin 45 F881NA/16 13 magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45 F881NA/10 1 7
ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c. E88 3
b 1 differenziale puro tipo A – Idn 0,03A 2P/25A G723/25A 22 magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45 F881NA/10 13 magnetotermico 1P+N/6A – Btdin 45 F881NA/6 1 7
ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c. E88 3
c 1 magnetotermico differenziale tipo A – Idn 0,03A 2P/20A G8813A/20A 22 magnetotermico 1P+N/16A – Btdin 45 F881NA/16 13 magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45 F881NA/10 1 7
ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c. E88 3
d 1 magnetotermico differenziale tipo A – Idn 0,03A 2P/20A G8813A/20A 22 magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45 F881NA/10 13 magnetotermico 1P+N/6A – Btdin 45 F881NA/6 1 7
ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c. E88 3
(*) Sono elencati solo alcuni degli articoli disponibili a catalogo. Si consiglia di dimensionare sempre il contenitore per un numero di modulimaggiore di quello totale per predisporre l’incasso di apparecchiature future. Ad esempio per l’installazione del differenziale tipo AR (totalmenteinsensibile ai disturbi e selettivo nei confronti dei differenziali da 10 mA) sono necessari 4 mod. DIN in luogo dei 2 previsti.
art. F215P/...DCentralino Multiboard da incasso
Wh
vediSCHEMA B
pag. 9
24
segnalazione acustica
accesso e bagni
tipo "Generale"
30 mA
prese < 2000 W
6A10A
40A
3 4 apuntiluce
1
16A
prese ≥ 2000 W
2
segnalazione acustica
accesso e bagnitipo
"Generale"30 mA
prese < 2000 W
6A10A20A
40A
432bpunti
luce
prese ≥ 2000 Wcon protezione localesingola o a gruppi:lavatrice, lavastoviglie,forno, ecc. 16A 16A 16A
1
tipo ”S”300 mA
Wh
25A
vediSCHEMA D
pag. 9
segnalazione acustica
accesso e bagnitipo
"Generale"30 mA
prese < 2000 W
6A10A20A
32A
432 dpuntiluce
prese ≥ 2000 Wcon protezione localesingola o a gruppi:lavatrice, lavastoviglie,forno, ecc. 16A 16A 16A
11tipo
"Generale30 mA
segnalazione acustica
accesso e bagni
tipo "Generale"
30 mA
prese < 2000 W
6A10A
32A
3 4cpunti
luce
1
16A
prese ≥ 2000 W
2
Potenza contrattuale 4,5 Kw – (230V/23A)
con linea protetta dal limitatore del distributore di energia
con linea protetta da automatico magnetotermico o automatico magnetotermico differenziale
Wh
vediSCHEMA C
pag. 9
25A
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
25
1
Tabella riepilogativa con elenchi materiale (*)
(*) Sono elencati solo alcuni degli articoli disponibili a catalogo. Si consiglia di dimensionare sempre il contenitore per un numero di moduli maggioredi quello totale per predisporre l’incasso di apparecchiature future. Ad esempio per l’installazione del differenziale tipo AR (totalmente insensibileai disturbi e selettivo nei confronti dei differenziali da 10 mA) e la centrale di controllo gestione carichi, sono necessari 6 mod. DIN oltre quelliprevisti.
qe descrizione apparecchi art. mod. DIN tot. mod.
a 1 differenziale puro tipo A – Idn 0,03A 2P/40A G723/40A 22 magnetotermico 1P+N/16A – Btdin 45 F881NA/16 13 magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45 F881NA/10 1 84 magnetotermico 1P+N/6A – Btdin 45 F881NA/6 1
ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c. E88 3
b 1 differenziale puro tipo A – Idn 0,03A 2P/40A G723/40A 22 magnetotermico 1P+N/20A – Btdin 45 F881NA/20 13 magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45 F881NA/10 1 84 magnetotermico 1P+N/6A – Btdin 45 F881NA/6 1
ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c. E88 3
c 1 magnetotermico differenziale tipo A – Idn 0,03A 2P/32A G8813A/32A 22 magnetotermico 1P+N/16A – Btdin 45 F881NA/16 13 magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45 F881NA/10 1 84 magnetotermico 1P+N/6A – Btdin 45 F881NA/6 1
ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c. E88 3
d 1 magnetotermico differenziale tipo A – Idn 0,03A 2P/32A G8813A/32A 22 magnetotermico 1P+N/20A – Btdin 45 F881NA/20 13 magnetotermico 1P+N/10A – Btdin 45 F881NA/10 1 84 magnetotermico 1P+N/6A – Btdin 45 F881NA/6 1
ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c. E88 3
art. E215P/...DNCentralino residenziale da incasso
art. E215/...SScatola da incasso per centralino
26
Potenza contrattuale 6 Kw – (230V/30,7A)
Wh
tipo S300 mA
Wh
32A
vediSCHEMA C
pag. 9
32A
vediSCHEMA D
pag.9
Wh
vediSCHEMA C
pag. 9
segnalazione acustica
accesso e bagni
tipo "Generale"
30 mA
prese < 2000 W
6A6A10A25A
40A
4 532 bpuntiluce
puntiluce
prese ≥ 2000 Wcon protezione localesingola o a gruppi:lavatrice, lavastoviglie,forno, ecc. 16A 16A 16A
1
1tipo
"Generale30 mA
segnalazione acustica
accesso e bagni
tipo "Generale"
30 mA
prese < 2000 W
6A6A10A
40A
4 532 dpuntiluce
puntiluce
prese ≥ 2000 Wcon protezione localesingola o a gruppi:lavatrice, lavastoviglie,forno, ecc. 16A 16A 16A
1
25A
con linea protetta da automatico magnetotermicoo automatico magnetotermico differenziale
con linea protetta dal limitatore del distributore dienergia
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
27
1
Tabella riepilogativa con elenchi materiale (*)
(*) Sono elencati solo alcuni degli articoli elencati disponibili a catalogo. Si consiglia di dimensionare sempre il contenitore per un numero di modulimaggiore di quello totale per predisporre l’incasso di apparecchiatiature future. Ad esempio per l’installazione del differenziale tipo AR(totalmente insensibile ai disturbi e selettivo nei confronti dei differenziali da 10 mA), della centrale di controllo gestione carichi e degli scaricatoridi tensione, sono necessari 8 mod. DIN oltre quelli previsti.
qe descrizione apparecchi art. mod. DIN tot. mod.
b 1 differenziale puro tipo A - Idn 0,03A 2P/40A G723/40A 22 magnetotermico 1P+N/25A - Btdin 45 F881NA/25 13 magnetotermico 1P+N/10A - Btdin 45 F881NA/10 1 94 magnetotermico 1P+N/6A - Btdin 45 F881NA/6 15 magnetotermico 1P+N/6A - Btdin 45 F881NA/6 1
ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c. E88 3
d 1 differenziale puro tipo A - Idn 0,03A 2P/40A G723/40A 22 magnetotermico 1P+N/25A - Btdin 45 F881NA/25 13 magnetotermico 1P+N/10A - Btdin 45 F881NA/10 1 94 magnetotermico 1P+N/6A - Btdin 45 F881NA/6 15 magnetotermico 1P+N6/A - Btdin 45 F881NA/6 1
ronzatore + suoneria + TRF SELV 230/12V a.c. E88 3
art.. F215/...DCentralino Multiboradda incasso
art. E215/...DVNCentralino residenzialeda incasso
CENTRALINI PREDISPOSTI
28
Contratto da 3 kW
Comparazione costi dei Quadri elettrici unità abitative
Confronto e comparazione dei costi relativi al materiale elettrico per realizzazionedelle soluzioni base rappresentate nelle pagine 22÷27.100 = € 123,72 secondo listino n. 21-4 Gennaio 2002
100 100 91 91
129
114
Contratto da 4,5 kW Contratto da 6 kW
CENTRALINI NON PREDISPOSTI
115 11599 99
12 moduli 18 moduli 18 moduli
12 moduli8 moduli 8 moduli
105 105 96 96
125 125110 110
137122
a b c d a b c d b d
b da b c da b c d
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
29
1
Una unità immobiliare con un quadro elettrico predisposto per soddisfare unamaggiore potenza rispetto a quella contrattuale di base (3 kW) e in grado diaccogliere, senza oneri edili aggiuntivi, future funzioni tecnologiche acquistaun maggior valore sul mercato immobiliare. Scegliere le dimensioni del con-tenitore e la tipologia delle apparecchiature contenute nel quadro elettrico,è dunque la conseguenza di un’attenta analisi di costi e benefici.(vedi anche punto 1.5 a pag. 34)
Scaricatori di sovratensioneestraibili per la protezione dai fulmini
Centrale di gestione e controllo dei carichi (Anti black-out erisparmio energetico)
Differenziale totalmente insensibile ai disturbi e selettivo nei confronti dei differenziali da 10 mA
telaio portapparecchi estraibi-le con supporti laterali un re-sina e profilati DIN35 in acciaio
morsettieraaggiuntiva
morsettieraaggiuntiva
pannello frontalecon portelli divisi
orizzontali (art.E215/24DON)
Modulo di riarmo automatico
Comando a motore per Btdin
30
Centralini residenziali da incasso
Centralini da incasso in resina IP40 senza portelloArticolo Scatola N° moduli Dimensioni Potenza
da incasso installabili mm (Ixh) dissipabile articolo Pinv (W)
E215/4DN 1006 4 114X180 11E215/6DN E215/6S 6 192X170 14E215/8DN E215/8S 8 228X170 16,6
Centralini da incasso in resina IP40 con portelloArticolo Scatola N° moduli Dimensioni Scatola Potenza
da incasso installabili** mm (Ixh) da incasso dissipabilearticolo compatibile* Pinv (W)
E215P/6DN E215/6S 6 192x170 - 11,5E215P/8DN E215/8S 8 228x170 0808-1007 14,5E215P/12DN E215/12S 12 298x170 0800-1008 18
* Scatole da incasso di precedenti serie di centralini BTicino.** In questi centralini è possibile installare portafusubili sezionatori BTicino serie F311, F311N, F312, F313, F313N, per fusibili a
cartuccia tipo T/...
Centralini in resina da incasso IP40 con portelli orizzontali divisi completi di scatolad’incassoArticolo N° moduli Dimensioni Potenza
installabili mm (Ixh) dissipabile (n° file) Pinv (W)
E215/24DON 24 (2x12) 302x375x100 38E215/36DON 36 (3x12) 302x525x100 54
Centralini in resina IP40 con portello verticale unico completi di scatola d’incassoArticolo N° moduli Dimensioni Potenza
installabili mm (Ixh) dissipabile (n° file) Pinv (W)
E215/24DVN 24 (2x12) 302x375x100 38E215/36DVN 36 (3x12) 302x525x100 54
(Pinv) Potenza massima dissipabile dall’involucroValore della potenza dissipabile all’interno dell’involucro, nel rispetto dei limiti di sovratemperatura e nelle condizioni di instal-lazione previste, determinato dal costruttore mediante la prova di sovratemperatura eseguita secondo le modalità indicate dal-la Norma Sperimentale CEI 23-49.
Falsi-polo per centralini serie E215...NArticolo Descrizione E215FP1N falso-polo da 18 mm (1 modulo)E215FPN falso-polo da 9 mm (1/2 modulo)
Profilati DIN 35 per adattare centralini E215P/... a scatole preesistentiProfilato di adattamento Scatola da incasso preesistente in cui installare Articolo N°moduli Per centralino In lamiera Dim. mm In resina Dim. mm
installabili articolo articolo (Ixhxp) articolo (Ixhxp)- 4 E215/4DN - - 1006 94x155x60E215/07 7 E215P/8DN 0808 167x151x62 1007 165x155x60E215/08 11 E215P/12DN 0800 238x155x62 1008 235x155x60
E215/..DN
E215P/..DN
E215/..S
E215/24DON
E215/24DVNE215/FPN E215FP1N
1I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
31
Centralini Multiboard da incasso e da parete
Centralini da incasso in resina IP40 con portello - scatola da incasso non compresaArticolo Scatola N° moduli Dimensioni Potenza
da incasso installabili mm (Ixhxp)* dissipabilearticolo Pinv (W)
F215P/4D F215/4S 4 181X200X101 15F215P/6D F215/6S 6 239X225X106 19F215P/8D F215/8S 8 275X232X106 25F215P/12D F215/12S 12 320X253X106 31F215P/18D F215/18S 18 422X253X106 35
* profondità della sola scatola da incasso 72 mm.
Centralini da incasso in resina IP40 con portello - scatola da incasso compresaArticolo Scatola N° moduli Dimensioni Potenza
da incasso installabili mm (Ixhxp) dissipabile(n° file) Pinv (W)
F215P/24D compresa 24 (2x12) 320x410x114** 42F215P/36D3 compresa 36 (3x12) 320x560x114** 56F215P/36D2 compresa 36 (2x18) 425x460x133*** 65F215P/54D compresa 54 (3x18) 425x610x133*** 76F215P/72D compresa 72 (4x18) 425x760x133*** 107
** profondità della sola scatola da incasso 80 mm.*** profondità della sola scatola da incasso 91 mm.
Centralini da parete in resina IP40 con portelloArticolo N° moduli Dimensioni Potenza
installabili mm (Ixhxp) dissipabile(n° file) Pinv (W)
F105P/8D 8 276x233x120 21F105P/12D 12 321x254x120 24F105P/24D 24 (2X12) 321x411x120 32F105P/36D3 36 (3X12) 321x561x120 40F105P/36D2 36 (2x18) 425x460x120 48F105P/54D 54 (3x18) 425x610x120 56F105P/72D 72 (4x18) 425x760x120 66
F215P/12D
F215/12S
F215/24D
F105P/8D
F105P/36D2 F105P/54DF105P/36D3
(Pinv) Potenza massima dissipabile all’interno dell’involucroValore della potenza dissipabile all’interno dell’involucro, nel rispetto dei limiti di sovra-temperatura e nelle condizioni di installazione previste, determinato dal costruttore me-diante la prova di sovratemperatura eseguita secondo le modalità indicate dalla Norma Spe-rimentale CEI 23-49.
32
impianto incassato per unità abitativa
1.4 Dimensionamento caviper la distribuzioneinterna delle unitàabitative, dei box edelle cantine
All’interno dell’unità abitativa i cavi devono essere postati entro tubi protet-tivi di materiale isolante incassati nei pavimenti e nelle pareti. Per i locali box e cantina, considerata la difficoltà di incassare i componenti nel-le pareti di questi locali (calcestruzzo nei box e spessore < 10 cm nelle cantine),è preferibile installare i tubi e le scatole di contenimento apparecchi in vista.
impianto in vista per box e cantine
pressatubo
2 1
3
2
5
pressacavo base
inserti metallici
coperchio
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
33
1
Unità abitative cdt 2,5%1,5 mm2 2,5 mm2 4mm2
Box e cantine cdt 1,5%1,5 mm2 2,5mm2
- - 23- 17 27
12 21 3420 33 5334 57 91
7 1212 2020 34
Lunghezza max dei cavi in metri
252016106
4,53,73
1,91,1
Potenza maxin kW
Ininterruttore
Scelta dei cavi per la realizzazione dei circuiti interni alle unitàabitative e locali annessi
Come già accennato per l’alimentazione principale, la scelta della sezione mi-nima dei cavi dipende dalla nota formula Ib ≤ In ≤ Iz dove: Ib è la corrente di impiego del circuito; In è la corrente nominale del dispositivo di protezione; Iz è la portata in regime permanente della conduttura che varia in funzione
del tipo di posa del cavo.
(a) Le portate si riferiscono a gruppi omogenei di cavi percorsi dalla stessa corrente
Come è stato fatto per le colonne montanti bisogna considerare la caduta ditensione all’interno dei locali.Per agevolare la scelta della sezione dei cavi abbiamo indicato di seguito la lun-ghezza max dei cavi per contenere la cdt % nei limiti consigliati dalle Norme (4%),tenendo conto della caduta di tensione prevista per i montanti e le dorsali prin-cipali a pag. 18 e precisamente:
2,5% nelle unità abitative e 1, 5% nei box e cantine.
Portata di corrente dei cavi secondo tabelle CEI-UNEL 35024/1Cavo senza guaina N07V-K posato in tubo sottotraccia o a parete (circuiti mo-nofase).
Caratteristiche del circuito
Sezione cavo in mm2 Numero dei circuiti all’interno dello stesso tubo (a)
1 2 3 4
1,52,54
17,52432
1419,225,6
12,2516,822,4
11,3715,620,8
C AB
CEI 20-22 II IEMMEQU
A - Conduttore a corda flessibile di rame rosso ricottoB - Isolante in PVC qualità R2.
Costruito in doppio strato fino ai 6 mm2.C - Marcatura ad incisione.
N07V-K
40
®
1
41
IMPIANTI ELETTRICINELLE UNITÁ IMMOBILIARI
DOTAZIONI ELETTRICHE
42
In questo capitolo sono analizzati, sviluppati e rappresentati graficamente, icriteri generali relativi alla dotazione elettrica nelle unità abitative, nei box enelle cantine. Per orientare il lettore nella scelta tra le diverse serie civilicomponibili dell’offerta BTicino, e i possibili livelli di comfort e sicurezza pos-sibili, abbiamo aggiunto alcune comparazioni costi di impianti e apparec-chiature in fondo a questo capitolo.
2. Dotazioni elettriche nelle unità abitative e nei locali annessi
2.1 I nuovi impianti esistemi per la sicurezza eil comfort nella casa
Un ambiente è tanto più confortevole quanto più si evitano operazioni ma-nuali per il comando, la regolazione e il controllo delle apparecchiature in-stallate. Ad esempio l’attivazione del riscaldamento e/o refrigerazione diuna casa deve essere automatica e la temperatura mantenuta costante senzache sia necessaria alcuna manualità. Ogni intervento diverso da quello di im-postazione della temperatura desiderata, è considerato fastidioso o, peggio,una schiavitù.
L’uso sempre più vasto di nuove apparecchiature e funzionalità, atte a mi-gliorare la qualità e il comfort nella casa, ha accresciuto l’esigenza di installaresistemi in grado di far dialogare apparecchiature e impianti diversi trasfor-mando di fatto la casa tradizionale in casa DOMOTICA.
Bticino da sempre all’avanguardia nel progettare soluzioni intelligenti per mi-gliorare la vita domestica, segna un nuovo passo in avanti nell’evoluzione del-la casa. La casa è diventata intelligente. My-Home è la svolta verso la completaautomazione delle funzioni domestiche: un sistema in grado di controllare emettere in comunicazione tutti i diversi componenti di un impianto elettrico,facendo compiere alla casa azioni diverse e simultanee, controllabili e attiva-bili con un solo semplice gesto, anche a distanza.
43
1I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
accensione automatica luci giardino e chiamata telefonicaall’utente e/o alle forze dell’ordine
Supervisione, comando e controllo dell’impiantoattraverso pagine web
Comandi integrati per la comunicazione esterna
Illuminazione giardino
Cronotermostato BTicino art.I.4449/N4449/NT4449
Telefoni interni
Accensione caldaia
Irrigazione giardino
Illuminazionegiardino
Illuminazione giardino
Irrigazione giardinoSali e scendi
tapparelle
Sali e scenditapparelle
Web server
Web server
Comunicatore telefonico
Esecuzione di attuazioni su rete LAN attraverso software Virtual Switch
Sirena antifurtoPostazione di lavoro
Postazione di lavoro
ReteLAN
Ufficio
Comunicatore telefonico
comando a distanza e da telefoni interni di dispositivi di automazione e termo-regolazione
Esempi di dialogo fra diversi impianti e apparecchiature per la domotica
Impianti e sistemi My-Home
Per My-Home si intende un impianto che aggiunge alle tradizionali richieste disicurezza e comfort, la possibilità di soddisfare tutte le necessità legate all’avventodelle nuove tecnologie informatiche e di trasmissione dati; queste ultime di fat-to consentono di ottenere, all’interno dell’abitazione, prestazioni e servizi im-pensabili con le apparecchiature e i sistemi tradizionali. L’inserimento di queste tecnologie nella casa, o la loro predisposizione in impiantitradizionali (vedi pag. 48), viene di fatto agevolato dalla presenza sul mercatodi sistemi BUS a basso costo (es. SCS Bticino) le cui funzionalità possono facilmenteintegrarsi alle dotazioni dell’impianto tradizionale sostituendone, in tutto o inparte, i componenti di comando e controllo dell’energia. L’utilizzo di questi nuovi componenti, oltre ad ampliare le funzionalità di quel-li tradizionali, permette, grazie a particolari dispositivi di interfaccia, l’integra-zione e lo scambio automatico delle informazioni fra i diversi impianti e servi-zi, siano essi interni od esterni alla casa.
Di seguito vengono descritti le principali funzioni dei singoli sistemi e impiantiMy-Home. Nelle tabelle c-d-e della parte C sono elencati diversi livelli di dota-zione apparecchi relativi alla tipologie adile presa in esame in questo volume.
44
Centrale di controllocarichi
Controllo locale
illuminazione
termoregolazioneallarmi tecnici
antifurto
dati/telefonia
diffusione sonoravideocontrollo
videocitotelefonia
Web Serverattuatoretelefonico
centralino telefonico comunicatoretelefonico
Controllo continuoControllo remoto
Centralina scenari
Preamplificatorediffusione sonora
Diffusore sonoroComandotapparelle
Attuatore carichi conpresa bipasso
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
45
1
I d
230V~
2 Fili
3 Fili
AutomazioneComandi per l’illuminazione , la ventilazio-ne e la movimentazione tapparelle.
I componenti del sistema, che sosti-tuiscono i comandi tradizionali, con-sentono la gestione di funzioni com-plesse come ad esempio: la centraliz-zazione di tutti le accensioni in uno opiù punti e la possibilità di richiama-re, agendo su un pulsante, uno sce-nario personalizzato direttamentedall’utente (accensione simultaneadi alcune lampade, insieme ad alcuneserrande, ecc).
Gestione dell’energiaControllo e gestione carichi per l’ottimiz-zazione e/o risparmio sulla potenza con-trattuale.
Il sistema permette di effettuare ilcontrollo della massima potenza im-pegnata prevenendo l’intervento dellimitatore del distributore di energiacausato dall’accensione contempo-ranea di più elettrodomestici
Diffusione sonoraDiffusione di segnali musicali, sorveglianzaacustica e ricerca persone, nei vari ambien-ti della casa.
Il sistema, con pochi componenti edun cablaggio ridotto, consente di so-norizzare tutti gli ambienti della ca-sa, di scegliere la fonte di ascolto (ra-dio o impianti HI-FI), sorvegliare acu-sticamente i locali desiderati o invia-re messaggi di ricerca persone.
SELV BUS SCS
Cavo SCS
230V a.c.
BUS
230V a.c.
Rete
VENTILAZIONE SERRANDE ELETTRICHE ILLUMINAZIONE
Temporizzatoreopzionale
Carico non controllato
Priorità 1 Priorità 2 Priorità 3
Alimentazione
Fonte sonora esterna
46
Videocontrollo DomesticoMonitoraggio video degli ambienti privatie/o condominiali.
Il sistema introduce in ambito dome-stico la funzione di videocontrollo diimmagini rilevate da telecamere in-stallate agli accessi comuni esternidell’edificio e/o delle aree private co-me mansarde e balconi.
Segnalazione luminosaSegnalazione ottico acustica a display.
Sistema di segnalazione per la chia-mata ottica ed acustica dai diversiambienti della casa che sostituisce ilvecchio relè a cartellino e si distingueper la ridotta modularità, la grandeflessibilità di impiego e la semplicitàdel cablaggio.
AntifurtoRilevazione e segnalazione dell’intrusione
Il sistema è in grado di rilevare i ten-tativi di intrusione nella proprietà e diattivare automaticamente, anche a di-stanza, i dispositivi di difesa. Inoltre,grazie ai ricevitori radio, è possibilel’integrazione con i servizi di telesoc-corso e allarmi tecnici.
Comunicatore telefonico
Linea Tamper
Linea contatti
230V a.c.
Lineatelefonica
Doppino telefonico inguainato
L
L
E
E
I
Alimentatore
Sirena antifurto esterna
Centrale a 4 zone Telecomandoantifurto IR
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
47
1
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
1 2 3
4 5 6
7 8 9
0
ok ann
1 2 3
4 5 6
7 8 9
0
ok ann
1 2 3
4 5 6
7 8 9
0
ok ann
1 2 3
4 5 6
7 8 9
0
ok ann
1 2 3
4 5 6
7 8 9
0
ok ann
TV
TV
Alla luce di quanto esposto, diventa sempre più importante predisporre, ofare predisporre in fase di costruzione o ristrutturazione della casa, una re-te di tubazioni e scatole adatte ad accogliere queste nuove tecnologie.
Videocitotelefonia Sistema di integrazione fra la rete esternadell’impianto telefonico e gli impianti in-terni di video-citofonia.
Il sistema consente, con l’adozionedel centralino PABX di My-Home, diintegrare la linea telefonica dell’im-pianto citofonico e videocitofonicocon quella dell’impianto telefonico,permettendo di usufruire di tutte lefunzioni in un unico apparecchio.
Rete di dati domestica Sistemi di cablaggio strutturato per la dis-tribuzione dei segnali multimediali e di te-lecomunicazione.(vedi predisposizione dei tracciati a pag. 48)
Il cablaggio per le telecomunicazionie distribuzione multimediale negliedifici residenziali sta oggi diventan-do sempre più importante sia per lanascita e diffusione dei nuovi servizidi telecomunicazione, ivi compresiquelli per il telelavoro, sia per la cre-scente distribuzione di segnali multi-mediali (audio e video) e di automa-zione tra gli apparecchi domestici.
Videocitotelefono
Telefono Pivot
centralinotelefonico
Protezionelinea telefonica
Posto esternodedicato video
Distributorevideo
Postazionedi utilizzo
Centralino dipermutazione
Dati fonia
Videocitofono Telecamera da incasso
48
2.2 Predisposizione deitracciati perl’installazione deisistemi e deicomponenti My-Home
Non conoscendo a priori le particolari necessità dell’utente in fatto di servizie integrazione fra gli impianti e per evitare, a costruzione ultimata, l’onere diopere edili per la posa delle condutture e l’incasso dei componenti, è consi-gliabile predisporre l’abitazione di un tracciato di tubi e scatole da incasso inquantità tale da soddisfare il maggior numero di richieste possibili.
In questa parte del volume sono stati rappresentati alcuni tracciati per la dis-tribuzione degli impianti nelle unità abitative. In particolare per la distribu-zione dei segnali telematici sono sviluppate le due soluzioni: ad anello e concentro stella.
Il sistema ad anello viene solitamente utilizzato solo nelle distribuzioni tra-dizionali, quando cioè si intende gestire separatamente i segnali di telefoniada quelli dell’antenna TV e non si prevedono integrazioni future. Quando èprevista l’integrazione fra gli impianti, come ad esempio per telecomunicazionee distribuzione multimediale, risulta indispensabile realizzare il tracciato del-le tubazioni con il sistema a stella.
La differenza fra i due sistemi, dal punto di vista dei costi materiale (tubazio-ni e scatole), è trascurabile come risulta dagli istogrammi c-d. Eventuali costiaggiuntivi, inerenti la copertura dei tracciati, sono compensati dall’aumentodel valore immobiliare di un'unità abitativa adeguatamente predisposta peraccogliere le nuove tecnologie.
Uguale valutazione economica deve essere fatta nel decidere se predisporrela distribuzione elettrica per accogliere dotazioni base o dotazioni comfort (isto-grammi a-b).
100114
34 37
Confronto costi dei tracciati (tubi e scatole)relativi agli impianti elettrici tradizionalirappresentati nelle planimetrie a pag.52÷55
100 = 69 euroEscluso cavi e messa in opera
a = elettrico dotazione BASEb = elettrico dotazione CONFORTc = comunicazioni ad ANELLO
(tubi 20 mm)d = comunicazioni a STELLA
(tubi 25 mm)
Le differenze nel tracciato e nella scelta delle scatole portapparecchi
La differenza tra il tracciato di tubazioni e scatole di un impianto tradiziona-le e un tracciato predisposto per My-Home consiste essenzialmente in un au-mento generalizzato di tubazioni e scatole la cui quantità e posizione dipen-de essenzialmente dal livello di servizio richiesto. Se si escludono alcuni impianticome la diffusione sonora, il videocontrollo domestico, la segnalazione lumi-nosa e la videocitofonia, per i quali è importante conoscere a priori le speci-fiche esigenze del committente (ubicazione dei componenti e livello di dota-zione), per gli altri sistemi e impianti My-Home questo non è necessario. E’ cioèpossibile attrezzare l’unità abitativa con una serie di tracciati (tubi e scatole)in grado di soddisfare qualsiasi richiesta di dotazione futura senza la necessi-tà di ricorrere all’intervento edile: oneri che di solito scoraggiano l’utente nel-l’acquisizione di nuove tecnologie.
Per predisporre la casa tradizionale alla installazione dei servizi e funzionali-tà My-home (Domotica) devono essere seguiti i seguenti consigli:
Quadro unità abitativa
Centrale di controllo e gestione energia(prevedere lo spazionel quadro)
Rimangono da analizzare i costi in più per trasformare la “casa tradizionale”in “casa domotica”: ovvero quali aggiunte e modifiche apportare ai traccia-ti (tubi e scatole) per consentire l’installazione dei componenti My-Home.
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49
1
Antifurto
- Installazione di scatole da incasso a quattro moduli in prossimità di porte efinestre per il contenimento dei componenti elettronici come: rilevatori vo-lumetrici, centrali di controllo, parzializzatori, espansori di zona, inseritori,interfaccia contatti, ecc;
- Posa di una tubazione incassata che collega tutti i cassonetti delle finestre eporte finestre per consentire il collegamento filare di tutti i dispositivi di pro-tezione perimetrale installati su infissi, tapparelle, vetri ecc. (linea tamper). E’ possibile evitare l’incasso di questa tubazione affidando la protezione pe-rimetrale di porte e finestre a rilevatori magnetici a onde radio connessi al-l’impianto fisso filare.
Per gli impianti di Automazione e Gestione energia
- Installazione di scatole a 4 moduli al posto di quelle a 3 moduli per una.maggiore flessibilità nell’inserimento degli attuatori di comando e control-lo carichi ad integrazione o sostituzione dei comandi tradizionali;
- Installazione, in prossimità di finestre e porte-finestre, di scatola incasso contubo collegato alla dorsale principale. (inserimento automatismi per movimentazione tapparelle);
- Spazio libero nel Quadro elettrico Unità Abitativa (almeno 4 mod. DIN) perinstallazione centrale di controllo e gestione dei carichi.
Gestione energia
Automazione
Antifurto
Antifurto ANTIFURTO E AUTOMAZIONE
Contatti magnetici a onde radio
Rivelatore di apertura
50
Cablaggio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale delle unità abitative
Come indicato nella Guida CEI 306-2(4) per soddisfare le esigenze di teleco-municazione e multimedialità nelle strutture di civile abitazione è necessariodotare anche le abitazioni di sistemi di cablaggio strutturato che consentanodi ricevere, nei diversi ambienti della casa, tutte le informazioni che la modernacomunicazione via cavo è in grado di fornire: telefonia e dati (ISDN, ASDL, (o VDSL), EDP, IEEE 1934); segnali TV (terrestre esatellitare), segnali radio, ecc.La Guida indica all’art. 4.1.1 che la tipologia per la struttura di questo cablaggiodeve essere a stella con i rami che convergono in un unico punto e al quale fan-no capo anche tutti i servizi che, dalle reti urbane e di edificio, sono portati nel-l’appartamento. La guida suggerisce inoltre di attrezzare tutti gli ambienticon almeno un punto di utilizzazione e in numero tale da evitare l’uso di cor-doni di allacciamento superiori agli 8 m. Anche se per la dotazione di ciascunpunto di prelievo di segnali la guida CEI considera due livelli di dotazione, infunzione dei servizi richiesti, per lo sviluppo dei tracciati si consiglia di predi-sporre sempre l’unità abitativa con tubi e scatole in grado di accogliere i ser-vizi avanzati scegliendo un’unica scatola modulare da almeno 4 moduli, al po-sto di 2 scatole da 3 moduli.
Servizi Base1 tubo Øe 25 mm(Øi 16÷18 mm)1 cavo 4 cp1 cavo coax
Servizi Avanzati2 tubo Øe 25 mm (Øi 16÷18 mm)2 cavi 4 cp2 cavi coax
una scato-la 503E
due scatole503E o unascatola 504E
(4) Guida per il cablaggio strutturato per le telecomunicazioni e distribuzioni multimediale negli edifici residenziali
1 tubo Øi 38 mm
504 E
2x503E
Struttura di cablaggio per telecomunicazione e distribuzione multimediale
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51
1
Il vano o armadio tecnologico
My-home, come accennato all’inizio del capitolo, è la risposta alla domandadi funzioni sempre più evolute caratterizzata da una modularità di sistema checonsente di scegliere una singola porzione dell’offerta totale e di ampliarla apiacere nel tempo. Con My-Home è dunque possibile creare sinergie tra i di-versi impianti e/o sistemi installati nella casa, e di comunicare con il mondo ester-no interagendo dai telefoni di rete fissa e mobile e/o da qualunque PersonalComputer, sia via rete locale che via Internet. Per facilitare questa integrazione, così come fatto per il cablaggio per tele-comunicazioni, è necessario che le tubazioni di tutti gli impianti e/o sistemi in-terni alla casa facciano capo ad un unico punto centrale al quale attestare larete esterna. E’ così possibile centralizzazione gli apparati e i dispositivi per losmistamento, la derivazione, il controllo e la permutazione delle informazio-ni per la realizzazione di ogni tipo di sinergia. Questo punto diventa di fatto il cervello della casa domotica e le sue dimen-sioni variano nel tempo in funzione delle esigenze e funzionalità. Nell’armadio tecnico oltre ai dispositivi di interfaccia tra i diversi impianti e idispositivi di collegamento in rete Ethernet/Internet devono essere installatianche gli alimentatori, dei singoli impianti My-home.
Alimentatore My Homeart. E46AD CN
Web serverart. F451
Permutatoreart. C9412
Centralino telefonicoart. 335828
Protezione lineatelefonicaart. PLT1
Attuatore telefonicoart. F461/2
Comunicatore telefonicoart.4075
Contenitoriper dispositivi e apparati My Home
52
alimentazionealloggio
1 tubo per
colonnamontante
2 tubi
2 tubi2 tubi
2 tu
bi
E
E
E
E
E
10 10 10
10
10
UNEL
UNEL
TP
TPTV 10
10
10
UNEL
UNEL
TPTV
10
10
UNEL10
UNEL
TPTV 10 10
UNEL
10 10 10TPTV
TP TV10
UNEL
UNEL
10/1610/1610/16 10 UNEL
GAS
C
UNEL
UNEL
TP
TV
10 10
TP
TP
Esempio di tracciato tubi e scatole per impianto elettrico condotazione di apparecchiature BASE
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
a
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53
1
2
2 tu
bi
1 tubo peralimentazionealloggio
E
E
E
E
2 tubi
2 tubi
colonnamontante
E
10
10
UNEL
UNEL
TPTV
UNEL
TPTV
10
UNEL10
TPTV 10
UNEL
TP TV
UNEL
GAS
UNEL
UNEL
TV
10 10 10 10
TPTP
10
10 10
10 10
101010
10 10
10 10
UNEL
10 10 UNEL
UNEL 10/16 10/16
UNEL 10/16 10/16
10/1
6UN
EL
M
10/1
6UN
EL
M
10 10 10 10 10
UNEL 10
10 10 10 10
CTV TP EDP
Esempio di tracciato tubi e scatole per un impianto elettrico condotazione COMFORT
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
b
54
colonnamontante
citofono
telefono
antenna TV CT
TVTL
Presa dellaSociet‡ Telefonica
10 10 10
10
10
UNEL
UNEL
TP
TPTV 10
10
10
UNEL
UNEL
TPTV
10
10
UNEL10
UNEL
TPTV 10 10
UNEL
10 10 10TPTV
TP TV10
UNEL
UNEL
10/1610/1610/16 10 UNEL
GAS
C
UNEL
UNEL
TP
TV
10 10
TP
TP
Esempio di tracciato tubi e scatole per impianti di comunicazione conSVILUPPO AD ANELLO
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
c
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55
1
colonnamontante
citofono
telefonoantenna TV
CT
TVTL
CTTV
citofono
segnale HI-FI
HI-FI
TL
10
10
UNEL
UNEL
TPTV
UNEL
TPTV
10
UNEL10
TPTV 10
UNEL
TP TV
UNEL
GAS
UNEL
UNEL
TV
10 10 10 10
TPTP
10
10 10
10 10
101010
10 10
10 10
UNEL
10 10 UNEL
UNEL 10/16 10/16
UNEL 10/16 10/1610
/16
UNEL
M
10/1
6UN
EL
M
10 10 10 10 10
UNEL 10
10 10 10 10
CTV TP EDP
Esempio di tracciato tubi e scatole per impianti di comunicazione conSVILUPPO A STELLA
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
d
56
2.3 Rappresentazioneplanimetriche conesempi di dotazionielettriche nelle unitàabitative
In questa parte del volume vengono descritti e rappresentati i concetti gene-rali relativi alle dotazioni degli impianti elettrici, telefonici, ed ausiliari negliambienti civili abitativi. Per lo sviluppo di questi impianti abbiamo scelto un’u-nità abitativa tipo composta da 4 locali, doppi servizi e cucina abitabile, in mo-do da rappresentare diverse soluzioni installative che ci consentono di evi-denziare le differenze funzionali tra gli impianti tradizionali e gli impianti My-Home. A pag. 84 abbiamo indicato i costi delle apparecchiature necessarie alla rea-lizzazione delle soluzioni proposte, diversificandoli per tipologie, dotazioni diimpianto e serie civili componibili.
Tabella di riepilogo delle planimetrie con la rappresentazione degli impianti elettrici telefonici ed ausiliari
*tabella riepilogativa dei concetti generali inerenti i livelli di dotazione
Tipologia riferimento Pag. Livello dotazione * impianti rappresentatidi impianto planimetria apparecchiature a pag.
Tradizionale A 60 BASE 58 - 59 Elettrico / Citofonico / Telefonico / TV /
B 61 COMFORT Elettrico / VideoCitofonico / Telefonico / TV /
My-Home C1 68 BASE 66 - 67 Elettrico con automazione e gestione dei carichi / C2 69 Citofonia e Telefonia integrata / TV / Diff. Sonora /
Antifurto / Segnalazione luminosa
D1 72 COMFORT Elettrico con automazione e gestione dei carichi /D2 73 VideoCitofonia e Telefonia integrata / TV /
Diff. Sonora / Antifurto / Segnalazione luminosa
E1 76 ALTA Elettrico con automazione e gestione dei carichi /E2 77 FUNZIONALITA’ VideoCitofonia e Telefonia integrata / TV /
Diff. Sonora / Antifurto / Segnalazione luminosa / Rete Dati interna
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57
1
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA - STUDIO
BAGNO
CUCINA
SOGGIORNO
BAGNO DISERVIZIO
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA - STUDIO
CUCINA
SOGGIORNO
SERVIZIO
Unità Abitativa Tipo: 4 locali e doppi servizi + cucina abitabile - > 100 m2
disposizione degli arredi
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
58
Tabella riepilogativa dei concetti generali inerenti i livelli di dotazione relativialle planimetrie A e B
a1) Se l’interruttore di comando è installato all’esterno del locale deve essere provvisto di lampada di riscontro per evitare di dimenticare la luce accesa.b1) Nel caso di bagni ciechi (sprovvisti di finestre) con aspirazione forzata per ogni singolo bagno, è necessario azionare la ventola insieme all’accensione dell’illuminazione generale
del locale e ritardare il suo spegnimento con apparecchi temporizzatori.c1) Per le cucine con aperture su terrazzi e/o balconi “abitabili”, deve essere previsto il comando anche dalla porta finestra (deviata).d1) Per aumentare il numero delle prese e/o allacciare elettrodomestici fissi con spine diverse a impianto finito. (vedi pag. 63). e1) Per i terrazzi con accesso da più locali deve essere previsto almeno il comando da due punti (deviatori). Nel caso di installazione di centrale termica autonoma (caldaietta a
Gas) deve essere prevista la sua alimentazione a mezzo custodia protetta provvista di interruttore bipolare e predisposta per allacciamento all’eventuale elettrovalvola. (vedipag. 65).
f1) Di norma sono gli ambienti nei quali trovano collocazione i quadri elettrici delle unità abitative in particolare dietro le porte per mimetizzare la loro presenza. Considerando la necessità di ubicarli in posizione baricentrica della casa per essere raggiungibile da qualsiasi punto e per agevolare lo sviluppo dorsale della distribuzioneelettrica, si suggerisce di installare il quadro unità abitativa nei corridoi e disimpegni interni e non a lato della porta d’ingresso.Nelle vicinanze del centralino deve trovare posto anche una luce sussidiaria realizzata con torcia autonoma estraibile per facilitare l’ispezione del quadro in caso di interventodei dispositivi di protezione o black-out.
Locali e/o vani Illuminazione Servizi ed apparecchiature varie
Ingressi, 1 punto luce comandato almeno da 2 punti. Per percorsi > di 4 m 1 pulsante con targa per bussata. Disimpegni aggiungere altri punti luce in parallelo al primo. Abitazioni vaste: prevedere 1 ripetizione ottico/acustica del rivelatore e/o Corridoi di segnale Gas nel corridoio/disimpegno notte
Comandi ubicati in prossimità di ogni accesso provvisti di lampada 1 pulsante con targa per bussata con lampada di localizzazione.di localizzazione a scarica (a2).
Ripostigli 1 punto luce comandato (a1).
Bagni 1 punto luce comandato per illuminazione generale del locale (a1); Pulsante di chiamata a tirante nella doccia o vasca e in prossimità (b1) 1 punto luce comandato per illuminazione della specchiera sul lavabo. della tazza
Luce sussidiaria con torcia autonoma estraibile anti black-out.
Terrazzi 1 punto luce protetto comandato con interruttore posto all’internoe/o Balconi dell’abitazione provvisto di lampada di riscontro per evitare di (e1) dimenticare la luce accesa.
1 presa 10/16 A UNEL (P11/30) e 1 presa 10/16 A BIPASSO (P17/11)a disposizione in un unica custodia protetta.
Cucina 1 punto luce comandato per illuminazione generale del locale (c1); 1 rivelatore del Gas combustibile;1 punto luce per illuminazione del piano lavoro cucina e/o 1 presa TV;l’alimentazione cappa di aspirazione fumi. 1 presa TEL;
1 CITOFONO per la comunicazione esterna.
Lampada di emergenza fissa anti black-out (f2). 1 Citofono Vivavoce per la comunicazione esterna in parallelo al videocitofono del soggiorno.
Camera 1 punto luce comandato almeno da 3 punti. 1 presa TV;1 presa TEL
Regolazione della luminosità da tutti i punti di comando per la luce 1 presa TV;generale (d2); 2 punti luce per lampada comodino realizzati con 2 prese TEL una per ogni testaletto.prese 10 A (P11) comandate (e2).
Cameretta 1 punto luce comandato almeno da 2 punti. 1 presa TV;1 presa TEL
1 punto luce per lampada comodino realizzato con presa 10 A (P11) 1 presa TV;comandata (e2). 1 prese TEL
Camera- 1 punto luce comandato almeno da 2 punti. 1 presa TV ;Studio 1 presa TEL.
Regolazione della luminosità da almeno un punto di comando (d2); 1 presa TV; 1 punto luce per lampada comodino realizzato con presa 10 A (P11) 2 prese TEL, (telefono e computer).comandata (e2).
Soggiorno 1 punto luce comandato da almeno 2 punti; 1 punto luce per lampada 1 termostato ambiente; 1 presa TV; 1 presa TEL.a stelo realizzato con presa 10 A (P11) comandato da almeno 2 punti; Nei locali molto ampi per evitare vincoli di arredo, é necessario Nei soggiorni ampi con tavolo per pranzo o gioco: attrezzare con presa TV e TEL almeno due pareti.1 punto luce comandato con regolatore di luminosità.
Regolazione della luminosità dai diversi punti di comando (d2); 1 cronotermostato ambiente;Luce sussidiaria con torcia autonoma estraibile anti black-out.; 1 presa TV;Nei soggiorni ampi o con tavolo per pranzo o gioco: 1 presa TEL lampada di emergenza fissa anti black-out in aggiunta alla torcia 1 video citofono da tavolo per la comunicazione estena estraibile (f2). in parallelo al citofono in cucina
BASE
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59
1
Utenze mobili Utenze fisse
Almeno 1 presa 10/16 UNEL (P11/30) per gli elettrodomestici di pulizia(scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.).
Utilizzo delle prese SCHUKO/BIPASSO 10/16 A per gli elettrodomesticidi pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.).
1 presa 10 A (P11) a disposizione per eventuali utilizzatori.
1 presa 10 A (P11) vicino al lavabo per utensili di pulizia personale come rasoi Nei bagni di servizio: 1 presa SCHUKO/BIPASSO con a fianco interruttoreelettrici, asciugacapelli, depilatori, ecc.) vicino al lavabo. bipolare di comando per lavatrice.
2 prese 10 A (P11) per utensili di pulizia personale (rasoi elettrici, asciugacapelli, Comando lavatrice provvisto di protezione magnetotermica.depilatori, ecc.) vicino al lavabo.
1 presa 10/16 A UNEL (P11/30) a disposizione in custodia protetta.
1 presa 10/16 A UNEL (P11/30) e 1 presa 10/16 A BIPASSO (P17/11) Predisposizione impianto di condizionamento - (c2).a disposizione in unica custodia protetta.
1 presa da 10 A (P11) e 1 presa da 10/16 A UNEL (P11/30) installate in unica 3 prese 10/16 A BIPASSO (P 17/11) nelle vicinanze delle predisposizioni scatola ad altezza del piano lavoro cucina per i vari utensili elettrici (frullatori, idrauliche per lavastoviglie, forno e frigo (d1).macinacaffè, ecc.); 1 presa da 10/16 A UNEL (P11/30) per elettrodomestici dipulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.); 2 prese 10 A (P11) sulle pareti diverse da quelle per predisposizioni idrauliche per televisore o altro.
2 prese da 10 A (P11) e 1 presa 10/16 A (P11/30) per il piano lavoro cucina; Nelle vicinanze delle predisposizioni idrauliche prevedere 2 gruppi di preseUtilizzo delle prese SCHUKO/BIPASSO 10/16 A per gli elettrodomestici cad composto da 2 prese SCHUKO/BIPASSO 10/16 A e 1 presa 10/16 A di pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.). BIPASSO (P17/11), installate in unica scatola e protetti dalle sovracorrenti da
2 interruttori automatici installati ad altezza piano lavoro. (tot.6 prese e 2 interruttori); 1 presa da 10/16 A UNEL (P11/30) sulla parete opposta delle predisposizioni idrauliche; 1 comando tapparelle elettriche (b2).
4 prese 10 A (P11) per le lampade portatili dei comodini, l’apparecchio TV e altro; 1 presa 10/16 A UNEL (P11/30) per gli elettrodomestici di pulizia (scopeelettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.).
4 prese 10 A (P11); Utilizzo delle prese SCHUKO/BIPASSO 10/16 A per gli elettrodomestici di pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.).
2 prese 10 A (P11) per lampade portatili comodini e apparecchio TV;1 presa 10/16 A UNEL (P11/30) per gli elettrodomestici di pulizia come scopeelettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.
3 prese 10 A (P11); Utilizzo delle prese SCHUKO/BIPASSO 10/16 A per gli elettrodomestici di pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.).
4 prese 10 A (P11) per le lampade portatili dei comodini, l’apparecchio TV, computer e altro; 1 presa 10/16 A UNEL (P11/30) per gli elettrodomestici di pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.).
4 prese 10 A (P11); Utilizzo delle prese SCHUKO/BIPASSO 10/16 A per gli elettrodomestici di pulizia (scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.).
2 prese 10 A (P11) dove si ipotizza la posizione degli apparecchi di ricezionedel segnale (TV-RADIO) e almeno 1 presa in ogni restante angolo del locale;1 presa 10/16 A UNEL (P11/30) per gli elettrodomestici di pulizia (scopeelettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.).
Minimo di 4 prese 10 A (P11) dove si ipotizza la posizione degli apparecchi di 1 comando tapparelle elettriche (b2).ricezione del segnale (TV-RADIO); raddoppio delle prese nei restanti angoli del locale con aggiunta o predisposizione (tubo e spazio nella scatola) per prese polarizzate del segnale audio HI-FI. Utilizzo delle prese SCHUKO/BIPASSO 10/16 A per gli elettrodomestici di pulizia scope elettriche, lucidatrici, aspirapolveri, ecc.).
a2) Se il numero dei punti di comando è superiore a 2 è preferibile l’impiego di pulsanti con relè ciclico al posto degli invertitori.b2) Il comando tapparelle elettriche, o almeno la sua predisposizione, è sempre consigliata per porte finestre e/o in presenza di tapparelle blindate.c2) Nel caso di sistemi di refrigerazione che prevedono unità esterne installate nel terrazzo/balcone, per il suo allacciamento deve essere prevista una custodia protetta equipaggiata di
interruttore automatico magnetico.d2) Se la regolazione della luminosità è prevista da più punti, devono essere usati comandi a pulsante in luogo di quelli rotativi.e2) Queste prese non devono essere messe in combinazione con i comandi.f2) È buona regola installare le lampade di emergenza fisse in modo che non risultino oscurate dai mobili dell’arredo (es. sopra le porte).
COMFORT
60
10 10 10
10
10
UNEL
UNEL
TP
TPTV 10
10
10
UNEL
UNEL
TPTV
10
10
UNEL10
UNEL
TPTV 10 10
UNEL
10 10 10TPTV
TP TV10
UNEL
UNEL
UNEL
10/1610/1610/16 10 UNEL
GAS
C
UNEL
UNEL
TP
TV
10 10
TP
TP
CAMERA
BAGNO
CAMERA - STUDIO
SOGGIORNO
CUCINA
BAGNO DISERVIZIO
CAMERETTA1
11
1 2
23
33
4 4
4
3
3
5
566
78
8
7
99
9 10
10
10
11
11
12
12
12
1212
1213
1313
13
14
14
1515
15
16
16
UNEL UNEL
UNEL
UNEL
UNEL
UNEL
UNEL
UNEL
UNELUN
EL
UNEL
UNEL
ripetitore disegnale allarmeGAS - h 180
lavatrice
doccia tazza
Quadro ElettricoUnità Abitativa
Citofono
E
E
termostatoambienteh 130
bussata
E rivelatore di GAS
luce piano lavoro e/oalimentazione cappa
alimentazionecaldaietta a GASe predisposizioneelettrovalvola
tazza vasca
bipasso10/16 h 110
E
IMPIANTO TRADIZIONALE DOTAZIONE BASE(per particolari installativi vedi pag. 62÷65)
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA - STUDIO
BAGNO
CUCINA
SOGGIORNO
BAGNO DISERVIZIO
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA - STUDIO
CUCINA
SOGGIORNO
SERVIZIO
A
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
61
1
12
3
4
5
1
1 1 4a
4
tazzadoccia
lavatrice6
78
tazza vasca
6
5
3
7
3
2
3
8
9
10 11
12
12
9
9
alimentazionecaldaietta a GAS
312
1210
1011
15
14
13
16
14
12
1215
15
13
1316 13UNEL
UNEL
UNEL
UNEL
UNEL UNEL
bipasso 10/16
UNEL
UNEL
piano lavoro
rivelatore di GAStermostatoambiente
alimentazione cappa
ripetitore di
GAS - h 180segnale allarme
e predisposizioneelettrovalvola
h 130
CAMERA
Quadro ElettricoUnit‡ Abitativa
CAMERETTA
CAMERA - STUDIO
BAGNO
CUCINA
SOGGIORNO
BAGNO DISERVIZIO
UNEL
UNEL
Citofono
luce piano lavoro e/o
1b1a4
9a
3
EMERGENZAsopra la porta
a vivavoce
e UNEL
bipasso 10/16 e UNEL(sottolavello)
h 110
crono-
tapparellaelettrica
comandotapparelle
lampada
motore
bipasso 10/16 e UNEL
eventualealimentazioneper unit‡ esternadi refrigerazione
lampadaENERGENZAh 240
motoretapparellaelettrica comando
tapparelle
UNEL
bussata
3 12
da ubicare nelle cassettedi derivazione pi˘ vicineal carico luce interessato
VideoCitofonoda tavolo
predisposizione per(tubazione e spazio)
predisposizione per(tubazione e spazio)
R R
predisposizione per(tubazione e spazio)
E
E
E
E
CTTVTL
10
10
UNEL
UNEL
TPTV
UNEL
TPTV
1010
UNEL10
TPTV 10
UNEL
TP TV
UNEL
GASGAS
UNEL
UNEL
TV
10 10 10 10
TPTP
10
10 10
10 10
101010
10 10
10 10
UNEL
10 10 UNEL
UNEL 10/16 10/16
UNEL 10/16 10/16
10/1
6UN
EL
M
10/1
6UN
EL
M
10 10 10 10 10
UNEL 10
10 10 10 10
CTV TP EDP
IMPIANTO TRADIZIONALE DOTAZIONE CONFORT(per particolari installativi vedi pag. 62÷65)
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA - STUDIO
BAGNO
CUCINA
SOGGIORNO
BAGNO DISERVIZIO
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA - STUDIO
CUCINA
SOGGIORNO
SERVIZIO
B
62
Soluzioni tipiche impianto tradizionale conDOTAZIONE BASE e DOTAZIONE CONFORT
CITOFONO VIVAVOCE CITOFONOLAMPADA EMERGENZA
COMANDO e PRESATESTALETTO
TELEFONO PRESE ENERGIATELEFONOCOMANDI
TESTALETTO
Camera con dotazione scatole “BASE” Camera con dotazione scatole “COMFORT”
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
63
1
RILEVATOREFUGHE GAS
PROTEZIONE PRESEUTENZE FISSE
PRESE SUL PIANOLAVORO
UBICAZIONE PRESEMOBILI MULTIPLE
PUNTO CONSIGLIATO PER LE PRESE ENERGIA UTENZE FISSE
EVENTUALI CAVI DI PROLUNGAPOSATI SUL PAVIMENTO
PER ALLACCIAMENTO UTENZE FISSE
64
PRESE ENERGIAZONA HI-FI/TV
PRESE TVTELEFONO
VIDEOCITOFONO
VIDEOCITOFONODA TAVOLO
TERMOSTATOCRONOTERMOSTATO eTORCIA AUTONOMA
Soluzioni tipiche impianto tradizionale conDOTAZIONE BASE e DOTAZIONE CONFORT
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
65
1
EVENTUALEELETTROVALVOLA
COMANDO CALDAIETTA A GASIN CUSTODIA
PROTETTA DA PARETE
PULSANTEEMERGENZA
COMANDO E PRESAPER LAVATRICE
66
Tabella riepilogativa dei concetti generali inerenti i livelli di dotazione My-Homerelativi alle planimetrie C-D-E
Vengono qui descritte solo le dotazioni relative agli impianti e ai sistemi My-Home.I concetti generali inerenti l'illuminazione, il prelievo energia e i servizi vari, sono descritti nella tabella di pag. 58-59.Per esempi di integrazione fra impianti e sistemi vedi pag. 41-42.
IMPIANTI E SISTEMI MY-HOME BASE
AutomazioneComandi per l’illuminazione, la ventilazione e la movimentazione Sostituzione di tutti i comandi tradizionali per l’illuminazione tapparelle. con componenti My-home.
Gestione dell’energiaControllo e gestione carichi anti black-out per il risparmio energetico. Controllo di 2 carichi:
1 - cucina (lavastoviglie e/o forno) 2 - bagno (lavatrice).
Diffusione sonoraDiffusione di segnali musicali, sorveglianza acustica e ricerca persone, Sintonizzatore radio-sveglia in camera con diffusori sonori nei vari ambienti della casa. (vedi schemi a pag. 166-167) in loco e nei due bagni.
AntifurtoRilevazione e segnalazione dell’intrusione - Impianto monozoma con protezione volumetrica a IR in ogni Telesoccorso e allarmi tecnici ambiente. Una sirena esterna e gestione dell’allarme fughe gas.
Segnalazione luminosaSegnalazione ottico-acustica a display. Quadro display numerico con chiamata dall’ingresso e dai 2 bagni.
VideocitotelefoniaSistema di integrazione fra la rete esterna dell’impianto telefonico Predisposizione in ogni ambiente per apparecchi cito-telefonici.e gli impianti interni di video-citofonia. Citotelefono da parete in cucina. Centralino telefonico nel vano
tecnico (ipotizza 1 linea urbana e 5 derivati interni).
Videocontrollo domesticoMonitoraggio video degli ambienti privati e/o condominiali
Rete di dati domesticaSistemi di cablaggio strutturato per la distribuzione dei segnali multimediali e di telecomunicazione.
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
1
a1) Centralina scenari (4 comandi): 1 = tutte le tapparelle abbassate 2 = tutte le luci spente 3 = accendi luci di percorso corridoi 4 = spegni luci di percorso corridoi;
b1) 1 = finestre balconi 2 = ambienti zona giorno 3 = ambienti zona notte 4 = zona ingresso;
COMFORT ALTA FUNZIONALITÁ
Sostituzione di tutti i comandi tradizionali per l’illuminazione Sostituzione di tutti i comandi tradizionali per l’illuminazione e di comando tapparelle elettriche con componenti My-home. concomponenti My-home. Tapparelle motorizzate per tutte le Una centralina scenari all’ingresso (a1). finestre coni comandi locali. Aumento generalizzato dei punti
di comando per l’illuminazione e la movimentazione tapparelle. Due centraline scenari(ingresso e camera) (a2).
Controllo di 4 carichi: Controllo di 6/8 carichi: 1 - cucina (gruppo prese 1), 2 - cucina (gruppo prese 2) - con attuatore componibile in loco per: 3 - bagno (lavatrice) 4 - balcone (condizionatore) 1 - cucina (gruppo prese 1); 2 - (gruppo prese 2);
3 - bagno (lavatrice); 4 - balcone (condizionatore)- con attuatori DINnel centralino: per 5 - circuito prese < 2000 W; 6 - circuiti punti luce.Un pannello di visualizzazione e di controllo in cucina (b2).
Sintonizzatore radio-sveglia in camera + microfoni per ricerca Diffusione sonora a 2 canali con sintonizzatore radio-sveglia inpersone in cucina e camera studio. Diffusori sonori in ogni camera e fonte sonora esterna in soggiorno. ambiente. Diffusori sonori in ogni ambiente.
Impianto con centrale a 4 zone (b1) con protezione perimetrale Protezione perimetrale su tutti gli accessi esterni alla proprietà(porsugli accessi esterni alla proprietà (porta ingresso e finestre te e finestre) e volumetrica in tutti gli ambienti interni;dei balconi), e protezione volumetrica in tutti gli ambienti interni. suddivisione dell’impianto in più di 4 zone di protezione (c2)Una sirena esterna e una interna; gestione dell’allarme fughe e gestione dell’allarme fughe gas, del telesoccorso e degli allarmigas e del telesoccorso. per allagamento e temperatura interna freezer. Due sirene
esterne e una interna per disturbare l’intruso.
Quadro display numerico con chiamata dall’ingresso, dai bagni e Chiamata dall’ingresso, dai bagni e da tutti gli altri ambienti dellada tutti gli altri ambienti della casa. casa con quadro a display alfanumerico.
Predisposizione in ogni ambiente per apparecchi cito-telefonici. Predisposizione in ogni ambiente per apparecchi cito-telefonici. Videocitotelefono in cucina e soggiorno; centralino telefonico Videocitotelefono in cucina e soggiorno; centralino telefonico nel nel vano tecnico.(1 linea urbana e 5 drivati). nel vano tecnico. (2 linee urbane e 8 derivati).
Telecamera di ripresa in soggiorno e nel corridoio interno conrilevatore IR per allarmabilità e web server per monitoraggio via Internet.
Rete dati interna con permutatore per linee telefoniche e di trasmissione dati con aggiunta di presa 10A (P11) per gli apparecchi informatici (computer - stampanti - modem).
a2) Centralina scenari A (4 comandi): 1 = tutte le tapparelle abbassate 2 = tutte le tapparelle alzate3 = accendi luci di percorso corridoi 4 = spegni luci di percorso corridoi;Centralina scenari B (4 comandi): 1 = tutte le tapparelle abbassate 2 = tutte le luci spente 3 = accendi luci di percorso corridoi 4 = spegni luci di percorso corridoi;
b2) Visualizzazione e controllo dei carichi: lavatrice, prese cucina e condizionatore
c2) 1 = finestre zona giorno 2 = finestre zona notte 3 = ambienti zona giorno 4 = ambienti zona notte 5 = ingresso;
67
CAMERACAMERETTA
STUDIO
BAGNO
CUCINA
SOGGIORNO
BAGNO DISERVIZIO
CAMERA
12
3
4
5
1
1 1 4
4
tazzadoccia
lavatrice6
78
tazza vasca
6
5
37
3
2
3
8
9
10 11
12
12
9
9
alimentazionecaldaietta a GAS
3
12
12
1010
11
15
14
13
16
1215
15
13
13
16UNEL
UNEL
UNEL
UNEL
UNEL UNEL
UNEL
UNEL
UNEL
UNEL
10/16
h 110
termostatoambiente
alimentazione cappa
bipasso
h 130
Quadro ElettricoUnit‡ Abitativa
UNEL
UNEL
Citolelefono
luce piano lavoro e/o
bussata
1 1
1
10 10 10
11
1
101
110
1UNEL
1
1
1
1
1
113 12
SL 14
1
VANO o ARMADIOTECNICO
QD
a Displaynumerici
Quadro
A
ABA
10
TV 10
UNEL
UNEL
TP
TPTV 10
UNEL
10
10 10 TPTV
10UNEL
UNEL
UNEL
TPTV 10 10
UNEL1010/16 10/1610/16
1
UNEL
UNEL
10 10 10TPTV
10 TPTV 10
A
da parete
alimentatori edispositivi vari
ubicazione di
(vedi Allarmi Tecnici)
CT- TV-TL
E
E
E
E
UNEL
UNEL
PA
C
IMPIANTO MY-HOME DOTAZIONE BASEImpianti con sistemi di: Automazione; Gestione energia; Segnal.Display; Citotelefonia(per particolari installativi vedi pag. 70÷71)
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
68
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA - STUDIO
BAGNO
CUCINA
SOGGIORNO
BAGNO DISERVIZIO
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA - STUDIO
CUCINA
SOGGIORNO
SERVIZIO
C1
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
69
1
rivelatore di GAS
ripetitore di
GAS - h 180segnale allarme
"
radio-sveglia
h 160 cm h 160 cm
IR IR
IR
IR
IR
IR
IR
alimentazionecaldaietta a GAS
per eventualeelettrovalvola
R
GAS
+ interfaccia canale aux
C
R
rilev .IR
diffusoresonoro
centraledi controllo
amplificatore pulsante per laricerca canali ela teleaccensione
locale
Antifurto
alimentatori edispositivi vari
ubicazione di
attuatore a relËDSAF
AF DS
AF
tubazionedorsale
VANO o ARMADIOTECNICO
inseritore
sirenaesterna
CAMERACAMERETTA
STUDIO
BAGNO
CUCINA
SOGGIORNO
BAGNO DISERVIZIO
CAMERA
IMPIANTO MY-HOME DOTAZIONE BASEImpianti con sistemi di: Diff. Sonora (DS); Antifurto e allarmi tecnici (AF)(per particolari installativi vedi pag. 70÷71)
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA - STUDIO
BAGNO
CUCINA
SOGGIORNO
BAGNO DISERVIZIO
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA - STUDIO
CUCINA
SOGGIORNO
SERVIZIO
C2
70
COMANDO LAVATRICECON ATTUATORE CARICHI
PRESA LAVATRICEPULSANTE
EMERGENZACOMANDO LUCE LAVABO e PRESA
COMANDO LUCECENTRALE
PRESE ENERGIA
PRESE ENERGIA
PRESA TV e TELEFONO
Soluzioni tipiche impianto My Home conDOTAZIONE BASE
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
1
TORCIA AUTONOMAESTRAIBILE
CONTENITORE PERDISPOSITIVI MY-HOME
NEL VANO TECNICO QUADRO UNITÁABITATIVA
INSERITOREANTIFURTO
PRESA APPARECCHIDI PULIZIA
VARIATORE DI LUCEPER ZONA PRANZO
RILEVATOREANTIFURTO IR
71
72
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA
BAGNO
CUCINA
SOGGIORNO
BAGNO DISERVIZIO
STUDIO
12
3
4
5
1
1 1 4a
4
tazzadoccia
lavatrice
7tazza vasca
6
3 7
3
2
3
8
9
10 11
12
12
99
alimentazionecaldaietta a GAS
3
12 12
10
10
11
15
14
13
16
14 12
1215
15
13
13
16
13
UNEL
UNEL
UNEL
UNELUNEL
bipasso 10/16
UNEL
UNEL
piano lavoro
alimentazione cappa
e predisposizioneelettrovalvola
h 130
Q.E.
Abitativa
UNEL
UNEL
VideoCitoTelefono
luce piano lavoro e/o
1b
1a 4
9a
3
EMERGENZAsopra la porta
e UNEL
bipasso 10/16 e UNEL(sottolavello)
h 110
cronotermostato
tapparellaelettrica
comandotapparelle
lampada
motore
M
bipasso 10/16 e UNEL
eventualealimentazioneper unit‡ esternadi refrigerazione
lampadaENERGENZAh 240
motoretapparellaelettrica
M
comandotapparelle
UNEL
bussata
VideoCitoTelefonoda tavolo
predisposizione per(tubazione e spazio)
predisposizione per(tubazione e spazio)
predisposizione per(tubazione e spazio)
E
E
E
ESL
UNEL
10
TV 10
TP TP
10 10 10 10 10 10
TPTV 10 10
1
UNEL
10
11
1
UNEL
1
5
UNEL
1010
A A
AB
PulsanteChiamata
A
PulsanteChiamata
AA
1010
1
1UNEL
1
CT-TV-TLVANO o ARMADIOTECNICOubicazione dialimentatori edispositivi vari
10
101010 TPTV
TPTV 10 UNEL 10
UNEL
UNEL 10/16 10/16
UNEL 10/16 10/16 10 10 UNEL
1
12
Unit‡
1
1
110
/16
UNEL
10/1
6UN
EL
10 10 TPTV 10 10
SL10 10
10 10 10UNEL
SLUN
EL
12
A
PulsanteChiamata
PulsanteChiamata
QD
Quadro a Displaynumerici
P. I.
centralina scenari
PA
11 1
1
SLUN
EL
110
9
3A
torcia autonoma
UNELSL
TV EDP
C
Impianto MY-HOME DOTAZIONE CONFORTImpianti con sistemi di: Automazione; Gestione energia; Segnal.Display; Citotelefonia(per particolari installativi vedi pag. 74÷75)
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA - STUDIO
BAGNO
CUCINA
SOGGIORNO
BAGNO DISERVIZIO
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA - STUDIO
CUCINA
SOGGIORNO
SERVIZIO
D1
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
73
1
rivelatore di GAS
ripetitore di
GAS - h 180segnale allarme
DS
AF
R
GAS
+ interfaccia canale aux
"
h 160
h 160
sonorodiffusore
modulomicrofonico
AF DS
IR IRIR
IR
rilev. IR
IR
IR
IR
contattimagnetici
inseritore
interfacciacontatti
alimentazionecaldaietta a GAS
per eventualeelettrovalvola
attuatore a relè
R
AF
Ccentraledi controlloAntifurto
sirenainterna
sirenaesterna
P
parzializzatoredi zona
ricevitore radioper telesoccorso
tubazionedorsale
VANO o ARMADIOTECNICOubicazione dialimentatori edispositivi vari
ISOS
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA
BAGNO
CUCINA
SOGGIORNO
BAGNO DISERVIZIO
STUDIO
Impianto MY-HOME DOTAZIONE CONFORTImpianti con sistemi di: Diff. Sonora (DS); Antifurto e allarmi tecnici (AF)(per particolari installativi vedi pag. 74÷75)
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA - STUDIO
BAGNO
CUCINA
SOGGIORNO
BAGNO DISERVIZIO
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA - STUDIO
CUCINA
SOGGIORNO
SERVIZIO
D2
74
RIPETITORE SEGNALEALLARME GAS
CENTRALE ANTIFURTO
COLLARE CONTELECOMANDO RADIO
INTERFACCIA CONTATTI e
RICEVITORE RADIO
DIFFUSORESONORO
AMPLIFICATORELOCALE
DIFF. SONORA
COMANDO LUCESPECCHIO e TORCIA
AUTONOMA ESTRAIBILE
PRESE DI ENERGIA
Soluzioni tipiche impianto My Home conDOTAZIONE CONFORT
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
75
1
RILEVATORE FUGHE GAS CON INTERFACCIA PER INVIO
SEGNALE DI MESSAGGIO
GRUPPO DI PRESE SOTTOLAVELLOPER UTENZE FISSE
COMANDO GRUPPO PRESESOTTOLAVELLO
CON ATTUATORE CARICHE
CRONOTERMOSTATOTORCIA AUTONOMACENTRALINA SCENARI
PRESE ENERGIA eCONNETTORE HI-FI
PRESA TV eCONNETTORE PER
VIDEOCITOTELEFONO
76
M
2
10 10EDP1010 EDP
TVEDPEDP
10
centralinascenari A
1
1 11a 1b
o Dati
TelefonoDati e TV
Telefono Telefonoo Dati
T1
11 T1T1
UNELSL
PulsanteChiamata
1
T1
3 M
T2
TVEDPEDPTelefonoDati e TV
44a
1
1010
4 2A
B
1
T23
4
UNEL
PulsanteChiamata
2
3
3
1
6
5
10 102
motoretapparellaelettrica
M
T3
A A
torcia autonomaestraibile
PulsanteChiamata
PulsanteChiamata
tazza vasca
A A
PulsanteChiamata
PulsanteChiamata
doccia tazza
7 6
torcia autonomaestraibile 1
10 102
motoretapparellaelettrica
M
T4
1UNEL
UNEL
UNEL
UNEL
lavatrice
9
10M
T5
motoretapparellaelettrica
motoretapparellaelettrica
M
T7
M
T8
T6
M
10
TVEDPEDP
TelefonoDati e TV
UNEL
110
2
A
SL
10 10 10
10 10
10 10 10 10
PulsanteChiamata
9
3
9
9aT5
110
11
UNEL
UNEL
35
7
Q.E. Unità
VANO O ARMADIOTECNICOubicazione dialimentatori edispositivi vari
13
1216
1
3
12
1
E-CTTV-TL
22 1
UNEL
A
UNELSL
T7
15
13
PulsanteChiamata 12 T8
UNEL
10 10
UNEL
UNEL
15
15
13
16
Dati/TV
TVEDPEDP10 1010 10 10 10
SLC
Cronotermistato etorcia autonoma
UNELSL
UNEL
10 10 10
TelefonoDati e TV
TVEDPEDP
presa per segnalecasse Hi-Fi
presa per segnalecasse Hi-Fi
segnalecasse Hi-Fi
E
E
1213
14
12
centralinascenari B
ubicazione
impianto AntifurtoINTERFACCIA CONTATTI
ubicazione rilev. IRimpianto Antifurto
lampadaEMERGENZAh 240
A
bussata
E
bipasso 10/16 e UNEL
eventualealimentazioneper unit‡ esternadi refrigerazione
10/1
6UN
EL
1
10/1
6UN
EL
bipasso 10/16 e UNEL
bipasso 10/16caldaietta a GAS
(allarmi tecnici)
ubicazioneATTUATORE A RELE'per elettrovalvola
11
Abitativa
TVEDPEDP
TelefonoDati e TV
10 10 10UNELUNEL
10/16 10/16 UNEL
10/16 10/16 UNEL
1
1
10/16 10/16 UNEL
bipasso 10/16 e UNEL(sottolavello)
luce piano lavoro e/oalimentazione cappa
piano lavoroh 110
1UNEL
UNEL 10
12T6
1
210
11
video-cito-telefonoda tavolo
P. I.
QD lampadaEMERGENZA
PA
QuadroDisplayAlfanumerici
video-cito-telefono
apparecchi per Antifurtoubicazione degli
e Allarmi tecnici
ubicazione degliapparecchi perDiff. Sonora
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA
BAGNO
CUCINA
SOGGIORNO
BAGNO DISERVIZIO
CAMERA
CAMERETTA
CUCINA
SOGGIORNO
STUDIO
Impianto MY-HOME DOTAZIONE ALTA FUNZIONALITA’Impianti con sistemi di: Automazione; Gestione energia; Segnal.Display; Citotelefonia(per particolari installativi vedi pag. 78÷81)
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA - STUDIO
BAGNO
CUCINA
SOGGIORNO
BAGNO DISERVIZIO
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA - STUDIO
CUCINA
SOGGIORNO
SERVIZIO
E1
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
77
1
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA
BAGNO
CUCINA
SOGGIORNO
BAGNO DISERVIZIO
CAMERA
CAMERETTA
CUCINA
SOGGIORNO
STUDIO
"
diffusoresonoro
h 115 amplificatorelocale con pulsante
sintonizzatoreradio
ricerca stazioni edeviatore canale 1/2
IR
IR
IRh 230rilev. IR
contattimagnetici
parzializzatore+ espansore
PE
di zona
amplificatorelocale con pulsantericerca stazioni edeviatore canale 1/2
contattimagnetici
diffusoresonoro
h 115
h 230rilev. IR
h 230rilev. IR
contattimagnetici contatti
magnetici
diffusoresonoro
h 160
diffusoresonoro
h 160
contattimagnetici
IR
h 230rilev. IR
contattimagnetici
contattimagnetici
contattimagnetici
ALLAGTEMP
sonda perallagamento liquidi
sonda temperaturacongelatore(vicino al congelatore)
(nel punto dimax pendenza)
ALLARMI TECNICI
TECNICOVANO O ARMADIO
ubicazione dialimentatori edispositivi vari
GAS
R
ripetitore disegnale allarmeGAS - h 180
rilevatore di GAS+ interfaccia canale aux
sirenainterna
SOS
E
C
di controlloAntifurto
centrale
espansore di zoneAntifurto
h 230rilev. IR
rivevitore radioper telesoccorso
sirenaesterna
sirenaesterna
R
alimentazionecaldaietta a GAS
ATTUATORE A RELE'per elettrovalvola(allarmi tecnici)
AF DS
AFDS
AF
dorsaletubazione
IR
IR
IR
h 230rilev. IR
h 230rilev. IR
I
interfaccia contattie inseritore Antifurto
amplificatorelocale con pulsantericerca stazioni edeviatore canale 1/2
diffusoresonoro
h 115
diffusoresonoro
h 115
amplificatorelocale con pulsantericerca stazioni edeviatore canale 1/2
IR
R
R
IR
R
R
allarmabilit‡ / RelÈ di
Telecamera orientabile /Interruttore IR / RelË di
accensione luce del campodi ripresa(unica scatola da incasso)
VDC
SOSI I
rivevitoreradio perallarmi tecnici
interfaccia contattiper protezione perimetrale
amplificatorelocale con pulsantericerca stazioni edeviatore canale 1/2
diffusoresonoro
ubicazioneapparecchi pervideo-cito-telefoniae segnalazione
Impianto MY-HOME DOTAZIONE ALTA FUNZIONALITA’Impianti con sistemi di: Diff. Sonora (DS); Antifurto e allarmi tecnici (AF)(per particolari installativi vedi pag. 78÷81)
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA - STUDIO
BAGNO
CUCINA
SOGGIORNO
BAGNO DISERVIZIO
CAMERA
CAMERETTA
CAMERA - STUDIO
CUCINA
SOGGIORNO
SERVIZIO
E2
78
DIFFUSORE SONORO
SINTONIZZATORERADIO
CONTATTI MAGNETICI e SENSORI ROTTURA VETRI
PARZIALIZZATORE e ESPANSORE ZONA
ANTIFURTO
AMPLIFICATORE e PULSANTE SELEZIONEDIFFUSIONE SONORA
COMANDO TAPPARELLECON CENTRALINA SCENARI
COMANDO TAPPARELLECOMANDO CENTRO LUCE
COMANDO PRESA LAMPADA COMODINO
RILEVATOREANTIFURTO IR
PRESE ENERGIATELEFONO o DATI
Soluzioni tipiche impianto My Home conDOTAZIONE ALTA FUNZIONALITA’
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
79
1
VIDEOCONTROLLOCON TELECAMERA
ALLERTABILE
PRESE ENERGIA eCONNETTORE HI-FI
COMANDI DIMMERLUCE SOGGIORNO
e PRESA COMANDATA
PULSANTE CHIAMATACOMANDO TAPPARELLE (A)COMANDO TAPPARELLE (B)
LUCE INGRESSO
LAMPADA EMERGENZAe RILEVATOREANTIFURTO IR
PRESE ENERGIA e PER SEGNALE CASSE HI-FI
PRESE TV-TEL DATI
80
SIRENA INTERNAANTIFURTO
COMANDO LUCEBAGNO E TORCIA
ESTRAIBILE
VIDEOCONTROLLODOMESTICO CON
TELECAMERA ALLERTABILE
CONTENITORE PERDISPOSITIVI MY-HOME
NEL VANO TECNICO
RILEVATORE DITEMPERATURACONGELATORE
RILEVATORE DIALLAGAMENTO
Soluzioni tipiche impianto My Home conDOTAZIONE ALTA FUNZIONALITA’
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
81
1
AMPLIFICATOREDIFF. SONORA
E RICERCA CANALIPRESE TV - TEL DATI
DIFFUSORESONORO
- PULSANTE CHIAMATA- COMANDO TAPPARELLE
- LUCE CORRIDOIO
SEGNALAZIONEA DISPLAY
ALFANUMERICI
COMBINAZIONE MULTIBOXPER CENTRALIZZAZIONE
APPARECCHIATURE
82
2.4 Rappresentazioneplanimetrica conesempio di dotazioneelettrica per box cantine
Per lo sviluppo e la rappresentazione delle dotazioni nei locali annessi all’u-nità abitativa abbiamo scelto tipologie di locali standard di residenze condo-miniali.
I box e le cantine private di un condominio sono da considerarsi ambienti or-dinari (5). Si consiglia comunque di adottare le seguenti regole di buona tecnicain modo da rendere l’impianto meccanicamente resistente e ridurre così al mi-nimo la possibilità di guasto:
BOX - circa 12,5 m2
1) utilizzare custodie portapparecchi con grado diprotezione non inferiore a IP40.
2) installare le apparecchiature di comando e prelievoenergia a 1,40 m. da pavimento finito (6)
3) realizzare l’impianto a vista con tubi di PVC pesantedisposti in modo da evitare urti con i veicoli.
4) scegliere corpi illuminanti con protezione meccanica delbulbo luminoso (es. gabbia)
60W
C
CANTINA CANTINA
Conduttura comune peralimentazione CANTINE
B A
D
(5) É vietato il deposito di sostanze infiammabili ad eccezione dei limitati quantitativi normalmente tenuti per usi domestici o igienico sanitari. DIM 8/3/85 di cui alla Legge 818/94.(6) Altezza max consentita dalla legge sul superamento delle barriere architettoniche (DM 236/89) per l’accessibilità dei comandi. Al fine di proteggere gli apparecchi dal rischio di danneg-
giamento meccanico da parte degli autoveicoli, si consiglia di installare le apparecchiature in posizione tale da evitare l’urto con l’auto (esempio: lato protetto dal montante della portabasculante).
(7) Aumenta la sicurezza nei cambi lampadine guaste. Normalmente, considerata la distanza dal locale contatori, l’utente non seziona mai l’interruttore posto a valle del contatore.
A)Interruttore bipolare(7) per ilcomando del corpo illuminante
B) Presa 2P+T SCHUKO/BIPASSO perspine Schuko, 10A e16A (P30-P11-P17)
C) Corpo illuminante installato a parete provvisto di gabbia diprotezione e schermo di vetro
D) Scatola di derivazione da parete
CANTINA - circa 10 m2
1) utilizzare custodie portapparecchi con grado di protezione noninferiore a IP40
2) installare gli apparecchi di comando e prelievo energia ad altezzecomprese fra i 0,90 e 1,40 m.
3) realizzare l’impianto in vista con tubazioni di PVC pesante.4) scegliere corpi illuminanti con protezione meccanica del bulbo
luminoso (es. gabbia)
C
A-B
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E U N I T À I M M O B I L I A R I
83
1
1 POSTO
CUSTODIE
2 POSTI
3 POSTI
4 POSTI
6 POSTI
8 POSTI
12 POSTI
16 POSTI
Esempio di contenitori protetti per la realizzazione degli impiantielettrici in vista in box, cantine, locali tecnici e nelle parti comuniesterne di edifici di edilizia abitativa.
IP40NUOVA IDROBOX IP55
Ampia gamma e nuova modularità.
A partire dalla modularità principale,da 1 a 6 moduli, la nuova gamma dicontenitori estende la tipologia del pro-dotto proponendo soluzioni con eleva-to numero di posti.La gamma più flessibile, quella che offreil grado di protezione IP4D, si estendedalla custodia di 1 modulo fino a 16,disposti in orizzontale, particolarmenteutile per impianti di una certa comples-sità (officine, postazioni di lavoro, ecc.).La gamma dei contenitori con grado diprotezione IP55 si estende invece dallacustodia da 1 a 12 moduli in verticale (4moduli su 3 file).
25401 25501
25402
25403
25502
25503
25404 25404/ 2550425404/2V
25405 25405V
25412
25408V
25416
25412V 25512V
25508V25408
84
2.5 Comparazione costi fra idiversi impianti,dotazioni e serie civilicomponibili
Tabella di riepilogo comparazione costi fra impianti, dotazioni e serie civili componibili
In questa parte vengono evidenziati e comparati tra loro i costi delle appa-recchiature elettriche per la realizzazione degli impianti necessari a soddisfarele moderne esigenze di abitabilità della casa e precisamente:
- Impianto Elettrico con apparecchi per il comando, il controllo e il prelievo dienergia
- Impianto Segnalazione luminosa- Impianto Antifurto e Allarmi tecnici- Impianto di Diffusione sonora- Impianto Videocontrollo- Impianto Citofonico, Videocitofonico e di Telefonia integrata
I prezzi sono riferiti alle dotazioni rappresentate nelle planimetrie del presentevolume.
* tabella riepilogativa dei concetti generali inerenti i livelli di dotazione** placche di finitura considerate: LUNA = BN bianco / MAGIC = R resina / LIGHT = IB bianco integrale / LIGHT TECH = TH originale / LIVING INT = AC acciaio scuro
Dai prezzi esposti si intendono esclusi:
- tubi e conduttori;- mano d’opera elettrico;- mano d’opera edile;- apparecchi di interfaccia rete etheternet;- attuatori telefonici;- comunicatori telefonici;- elettrovalvola gas;- quello che non compare nelle descrizioni e nelle planimetrie
interfaccia rete etheternet Web Server art F451 (332,19 Euro)
Attuatore telefonico art. F461/2(142,28 Euro)
comunicatore telefonico art. 4075(406,04 Euro)
Elettrovalvola GASart. L45525/12NO(78,44 Euro)
(Listino n° 21-4 gennaio 2002)
Tipologia riferimento Pag Livello dotazione * Serie civili comparate **di impianto planimetria apparecchiature a pag,
Tradizionale A 60 BASE 58 - 59 Luna / Tekne / Magic / Light / Light Tech / LivingInternational
B 61 COMFORT Magic / Light / Light Tech / Living International
My-home C1 - C2 68 - 69 BASE 66 - 67 Light / Light Tech / Living International
D1 - D2 72 - 73 COMFORT
E1 - E2 76 - 77 ALTAFUNZIONALITÁ’
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85
1
Comparazione costi apparecchi DERIVATI INTERNI DELL’IMPIANTOCITOFONICO e VIDEOCITOFONICO (con apparecchi PIVOT)(per i costi totali dell’impianto vedi pag. 148-149)
100 = 34 euro(Listino n° 21-4 gennaio 2002)
LUNA (esempio di componentistica)
CITOFONI E VIDEOCITOFONI (esempio di componentistica)
MAGIC (esempio di componentistica)
Comparazione costi apparecchiature elettriche per COMANDO, CONTROLLO e PRELIEVO ENERGIA(sono comprese le apparecchiature per la segnalazione e gli allarmi tecnici: chiamata daibagni, bussata ingresso e allarme gas)
100 = 910 euro(Listino n° 21-4 gennaio 2002)
83100
117
Luna
144 153
BASE COMFORTMagic Light Light T Living I
229 235
Magic Light Light T Living I
193171
BASE
100
1172
COMFORT
Citofono vivavoce modulareper Living International Citofono PIVOT Video citofono PIVOT
IMPIANTO TRADIZIONALE
86
Comparazione costi apparecchiature elettriche per COMANDO, CONTROLLO e PRELIEVO ENERGIA(sono compresi gli alimentatori SCS e il permutatore per rete dati e telefonia insieme ai con-tenitori necessari per la loro installazione nel vano tecnico)
100 = 2.168 euro(Listino n° 21-4 gennaio 2002)
LIGHT TECH (esempio di componentistica)
LIVING INTERNATIONAL (esempio di componentistica)
IMPIANTO MY-HOME
LIGHT (esempio di componentistica)
100 110 115
BASELight Light T Living I
152166 171
Light Light T Living I
COMFORT
198214 222
Light Light T Living I
ALTA FUNZIONALITÁ
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1
Comparazione costi apparecchiature elettriche per SEGNALAZIONI A DISPLAY(nei costi “alta funzionalità” è compreso l’alimentatore da ubicare nel vano tecnico con re-lativi contenitori e il telecomando IR per la programmazione messaggi)
100 = 439 euro(Listino n° 21-4 gennaio 2002)
IMPIANTO MY-HOME
SEGNALAZIONE CON DISPLAY NUMERICI E ALFANUMERICI (esempio di componentistica)
100 105 108
BASELight Light T Living I
110 118 122
Light Light T Living I
COMFORT
244 248 251
Light Light T Living I
ALTA FUNZIONALITÁ
Telecomando IR perprogrammazione messaggi
Alimentatore SCS
Quadro a display numerico Quadro a display alfanumerico
DISPOSITIVI E APPARATI MY-HOME (esempio di componentistica)
Permutatore per linee telefoniche e trasmissione dati
Attuatore telefonico
88
Comparazione costi apparecchiature elettriche per ANTIFURTO e ALLARMI TECNICI(sono compresi gli alimentatori da ubicare nel vano tecnico, i relativi contenitori e i tele-comandi a IR)
100 = 1.762 euro(Listino n° 21-4 gennaio 2002)
IMPIANTO MY-HOME
ANTIFURTO E ALLARMI TECNICI (esempio di componentistica)
ricevitore radio
Inseritore antifurto
rilevatore GAS ripetitore segnale gas
contatti magneticida incasso
rilevatori IR
sirena allarme esterna
sirena interna
attuatore a relè centrale antifurtomonozona
centrale antifurto a 4 zone
telecomando SOS telecomando antifurto tascabile
100 109 104
BASELight Light T Living I
125 134 129
Light Light T Living I
COMFORT
186198 190
Light Light T Living I
ALTA FUNZIONALITÁ
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89
1
IMPIANTO MY-HOME
DIFFUSIONE SONORA (esempio di componentistica)
Comparazione costi apparecchiature elettriche per DIFFUSIONE SONORA (sono compresi gli alimentatori da ubicare nel vano tecnico con i relativi contenitori)
100 = 648 euro(Listino n° 21-4 gennaio 2002)
amplificatore locale conregolazione del volumeindividuale
amplificatore da ingressocon presa jack 3,5 mm
sintonizzatore con radio sveglia
modulo elettronico conmicrofono incorporatoper ricerca persone diffusore sonoro
da incasso
copritasti intercambiabili con simbologia illuminabile
176 180 183
100 102 103
BASELight Light T Living I
191 198 198
Light Light T Living I
COMFORTLight Light T Living I
ALTA FUNZIONALITÁ
90
IMPIANTO MY-HOME
Comparazione costi apparecchiature elettricheVIDEOCONTROLLO DOMESTICO(le apparecchiature per l’allarmabilità delle telecamere, gli apparecchi di interfaccia rete ether-net (Web Server Video) con i relativi accessori e i contenitori da ubicare nel vano tecnico)
100 = 1.586 euro(Listino n° 21-4 gennaio 2002)
VIDEOCONTROLLO DOMESTICO (esempio di componentistica)
Web Server video Telecamera
art. 335033Telefono standard
100 106 101
ALTA FUNZIONALITA'Light Light T Living I
art. PLT1Protezionelinea telefonica
Rivelatori di presenza
Centralino telefonico
VIDEOCITOTELEFONIA (esempio di componentistica)
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1
Comparazione costi apparecchiature elettriche per DERIVATI INTERNIDELL’IMPIANTO CITOTELEFONICO E VIDEOCITOTELEFONICO(apparecchi PIVOT) (sono compresi il centralino telefonico, la protezione della linea telefonica e i contenito-ri da ubicare nel vano tecnico - per i costi totali dell’impianto vedi pag. 148-149)
100 = 348 euro(Listino n° 21-4 gennaio 2002)
IMPIANTO MY-HOME
Composizione Multibox con videocitotelefono
100
BASELight
287
Light T
COMFORT ALTA FUNZIONALITÁLiving I
345
Videocitotelefonia da tavolo
VIDEOCITOTELEFONIA (esempio di componentistica)
®
IMPIANTI DI PROTEZIONEDELL’EDIFICIO
94
Tutte le masse degli apparecchi utilizzatori, devono essere collegate all’im-pianto di terra.Devono essere collegate a terra anche le masse estranee all’impianto elettri-co esistenti nell’area del complesso quali: le tubazioni dell’acqua, del riscal-damento, del gas, nonché le armature dell’edificio, le guide dell’ascensore, ecc.
L’impianto dove comprendere:
1. Dispersore (DA e DN)Corpo metallico, o complesso di corpi metallici, posto in intimo contatto conil terreno e che realizza il collegamento elettrico con la terra. Per il dimensionamento del dispersore intenzionale (DA) si consiglia:
1. Impianti di terra.(1)
(Vedi schema topografico a pag.99)
2. Conduttore di terra (CT)Conduttore non in intimo contatto con il terreno, destinato a collegare i dis-persori fra loro e al collettore (o nodo) principale di terra. Si consiglia di uti-lizzare conduttori di rame protetti meccanicamente e contro la corrosione consezione calcolata come indicato per il conduttori di protezione (PE).
3. Collettore (o nodo) principale di terra (MT)Elemento dell’impianto di terra nel quale confluiscono i conduttori di terra,di protezione e di equipotenzialità.
per infissione nel terreno Picchetti massicci in acciaio zincato Øe 20 mm l=3 m
per posa nel terreno Bandella (nastro) in acciaio zincato 30 x 3,5 mm
(1) CEI 64-8/5 capitolo 54
I M P I A N T I D I P R O T E Z I O N E D E L L ’ E D I F I C I O
95
2
5. Conduttore equipotenziale (EQP ed EQS)Conduttore avente lo scopo di assicurare l’equipotenzialità fra le masse estra-nee e il PE o il MT.I conduttori equipotenziali principali (EQP) devono avere sezione ≥ a metà diquella del conduttore PE principale di sezione maggiore, con un minimo di6 mm2 e un massimo di 25 mm2 (se di rame).
I conduttori equipotenziali supplementari (EQS) devono avere le seguenti sezioni:
4. Conduttore di protezione (PE)Conduttore che va collegato a una massa per la protezione contro i contattiindiretti. Detto conduttore deve essere dello stesso materiale del conduttoredi fase e avere la sezione minima calcolata secondo la seguente tabella:
tipo di connessione sezione (mm2)
fra massa e massa ≥ a metà del conduttore di protezione di sezione minore
fra massa e massa estranea ≥ a metà del conduttore di protezione della massa
altri casi ≥ 2,5 con protezione meccanica ≥ 4 senza protezione meccanica
S = Sezione dei conduttori di fase dell’impianto(mm2)
Sp = Sezione minima del corrispondente condutto-re di protezione (mm2)
Se il PE non fa parte della conduttura di alimenta-zione la sezione minima deve essere:≥ 2,5 con protezione meccanica≥ 4 senza protezione meccanica
(2) CEI 64-8/4 art. 413.1.4.2
Il dispersore ed i conduttori di protezione delle masse devono avere una resi-stenza totale RA (in ohm) tale da soddisfare la condizione: RA ≤ V/Ia(2) dove:
V = 50V in condizioni ordinarie - 25V in condizioni particolariIa = valore in ampere della corrente che provoca l’intervento automatico del
dispositivo di protezione. (= Idn se il dispositivo di protezione è un diffe-renziale)
S SP
≤16 = S
≤ 35 = 16
> 35 = S/2
96
1
2
3
Le prescrizioni qui riportate si applicano alle vasche da bagno, ai piatti docciaad alle loro zone circostanti. Sono valide anche per i locali in cui sono instal-late cabine da doccia prefabbricate e si applicano anche in presenza di vascamonoblocco per idromassaggi (se costruita in conformità alle Norme CEI 61-33 e 62-5).
1.1 Prescrizioni particolariper il locale bagno odoccia
0
Zone di rispetto dei bagni
Definizione delle zone
Volume interno alla vasca da bagno o al piatto doccia. Nel caso di cabine pre-fabbricate si estende a tutto l’interno della cabina.
Volume delimitato dalla superficie verticale circoscritta alla vasca da bagnoo al piatto doccia o, in assenza del piatto doccia, dalla superficie verticale po-sta a 0,6 m. dal soffione della doccia; dal pavimento; e dal piano orizzonta-le situato a m. 2,25 al di sopra del pavimento (se il fondo della vasca da ba-gno o del piatto doccia si trova a più di m. 0,15 al di sopra del pavimento, ilpiano orizzontale viene situato a m. 2,25 al di sopra di questo fondo).
Volume delimitato dalla superficie verticale della zona 1; dalla superficie ver-ticale situata a 0,60 m. dalla superficie precedente e parallela ad essa; dal pa-vimento; e dal piano situato a m. 2,25 sopra il pavimento.
Volume delimitato dalla superficie esterna della zona 2; dalla superficie ver-ticale situata a 2,40 m. dalla superficie precedente e parallela ad essa; dal pa-vimento; e dal piano situato a 2,25 m. dal pavimento.
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97
2
Zona 0
Zona 1 e 2
Zona 3
Le zone 1 e 2 non si estendono all’esterno del locale attraverso le aperture, sequeste sono munite di serramenti.Tutte le masse estranee delle zone 1, 2 e 3 dovranno essere collegate al con-duttore di protezione attraverso il nodo equipotenziale supplementare.I conduttori equipotenziali dovranno a vere sezione ≥ 2,5 mm2 se con prote-zione meccanica e ≥ 4 mm2 senza protezione meccanica.
Scelta e installazione dei componenti
condutture (se incassate a profondità < 5 cm):
Le condutture non devono avere rivestimento metallico e dovranno rispon-dere ai requisiti di isolamento di classe II o equivalente. Installare ad esempiocavi tipo N07V-K in tubi o condotti in PVC.
É vietata l’installazione dei dispositivi di protezione, sezionamento e comando.
Sono ammessi: tiranti isolanti per azionare interruttori o pulsanti; interruttori dicircui-ti SEL V con sorgente di sicurezza ≤ 12V installata fuori dalle zone 0, 1, 2. Solo in zona 2 sono ammesse anche prese a spina per rasoi elettrici alimentate datrasformatori con isolamento di classe II incorporati nella stessa presa.
Nessuna limitazione purché la protezione dai contatti indiretti avvenga tramiteseparazione elettrica, o basissima tensione (SELV), oppure interruttore differenzialecon corrente di intervento differenziale ≤ 30 mA.
É vietata l’installazione di apparecchi utilizzatori.
É ammessa l’installazione di scaldacqua (esclusi quelli a pompa di calore) e diapparecchi alimentati con sistemi a bassissima tensione (SELV). É ammessa anchel’installazione di unità per idromassaggi sotto la vasca da bagno purché venganorispettate le condizioni riguardanti il collegamento equipotenziale supplementare eche questa zona sia accessibile solo mediante uso di attrezzo.
Oltre a quanto ammesso in zona 1, si possono installare, previa protezione daicontatti indiretti con interruttore differenziale avente corrente Id ≤ 30 mA, gliapparecchi di illuminazione di classe I, gli apparecchi di riscaldamento di classe I, leunità per idromassaggi di classe I. Possono essere installate inoltre tutte leapparecchiature di cui sopra ma di classe II.
Nessuna limitazione. Gli apparecchi utilizzatori portatili o mobili devono essereutilizzati in modo che nessuna loro parte entri nelle zone 0, 1, 2.
N.B. Nelle zone 0, 1, 2 sono ammesse cassette di derivazione solo se relative alle connessionidegli apparecchi con le loro condutture di alimentazione.
dislocazione dei dispositivi di protezione sezionamento e comando:
apparecchi utilizzatori:
N.B. Gli elementi riscaldanti annegati nel pavimento dovranno essere protetti da una griglia oschermo metallico connessi al nodo equipotenziale supplementare.
É vietata l’installazione di conduttore.
Ammessi cavi posati in vista solo se appartenenti a sistemi a bassissima tensione (SELV)o siano limitati al collegamento di apparecchi utilizzatori situati in tali zone (es. scaldacqua)
Ammessi cavi posati in vista solo se appartenenti a sistemi a bassissima tensione (SELV)oppure che siano limitati al collegamento di apparecchi utilizzatori.
Zona 0
Zona 1 e 2
Zona 3
Zona 0
Zona 1
Zona 2
Zona 3
98
1.2 Prescrizioni per isupporti metallicidell’antenna TV (vedi schema topografico a pag. 99)
I supporti metallici per le antenne TV potrebbero, in caso di fenomeni atmo-sferici, diventare organi di captazione dei fulmini e quindi aumentare nell’e-dificio le possibilità di fulminazione. Il regolamento di attuazione della legge 46/90(3) impone l’obbligo di progettoper la protezione contro i fulmini solo per edifici con volumi superiori a 200 m3
e altezza superiori a 5 metri. Considerato quindi che la decisione di considerarequesti “supporti metallici” semplici pezzi di ferro o pericolosi organi di cap-tazione dipende dal un calcolo progettuale è preferibile eseguire la valutazionedel rischio anche per edifici di dimensioni inferiori.
Per le Norme CEI 81-1 CEI 81-3 e CEI 81-4, il collegamento o meno dei suppor-ti metallici delle antenne TV all’impianto di protezione contro i fulmini deveessere valutato considerando le diverse situazioni indicate nella tabella se-guente:
Edificio autoprotetto con antenna che non aumenta le probabilità di fulmina-zione:- non deve essere eseguito nessun collegamento
(*) Nd = frequenza di fulminazione diretta
Na = valore limite ammesso adlla Norma
- I conduttori di collegamento devono avere caratteristiche e dimensioniuguali a quelle degli elementi dell’impianto di protezione e seguire il per-corso più breve possibile.
- Eventuali dispersori dell’impianto di protezione contro i fulmini devono esse-re collegati elettricamente fra loro e al Collettore (o nodo) principale di terra.
(3) DPR 447/91 art. 4 punto d)
Edificio autoprotetto ma con antenna che aumenta le probabilità di fulminazionein modo inammissibile (Nd > Na)(*):
a- collegare i supporti metallici dell’antenna al dispersore con calata diretta;b- realizzare l’impianto LPS interno
Edificio protetto con LPS esterno con antenna installata all’esterno del volumeprotetto:a- collegare i supporti metallici dell’antenna all’LPS esterno;b- adeguare LPS interno al nuovo livello di protezione
A
C
B
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99
2
1 In base alle esigenze, picchetti o corda orizzontale possono essere usati inalternativa.
2 Collegamento di sezione adeguata ad esclusiva funzione di equipotenzialefra entrata e uscita dal contatore idrico.
3 Si esclude la vasca da bagno perchè non é in genere in contatto con i fer-ri del cemento armato. (CEI 64-8 commento all’art. 701.413.1.6).
1.3 Schema topograficoimpianto di terra
A - B - C = vedi pag. 98
100
2. Uso degli SPD per la protezione delle apparecchiature dallesovratensioni indotte causate da fulminazione indiretta
Le sovratensioni sui circuiti elettricipossono essere provocate dall’inter-vento di dispositivi di manovra o diprotezione (sovratensioni di mano-vra), da guasti verso terra e da ful-minazione diretta o indiretta del cir-cuito. Gli effetti provocati dalle so-vratensioni possono essere moltodannosi e pericolosi, poiché in se-guito a tali eventi si può verificare lapossibilità di innesco di incendi, ilprecoce invecchiamento dei condut-tori, il danneggiamento degli avvol-gimenti di motori elettrici, il cedi-mento dell’isolamento e la distru-zione delle apparecchiature di tipoelettronico (Personal Computer e si-stemi video/audio).
L’esperienza insegna che, per quanto riguarda gli impianti in bassa tensione,la percentuale di sovratensioni provocate dai fulmini supera di gran lunga quel-le originate dall’intervento di dispositivi (manovra o protezione) e da guastia terra ed è per questo che deve essere fatta particolare attenzione alla pro-tezione degli edifici da questi eventi. Il problema legato alla protezione degli impianti e degli utilizzatori daquesti fenomeni è molto complesso, le Norme CEI 81-1 CEI 81-3 e CEI 81-4 in-vitano ad un’attenta analisi progettuale per valutare il rapporto tra il rischioche si corre di avere un particolare danno (R) e il rischio che l’utente o la co-munità considerano tollerabile (Ra). Se il primo risulta maggiore del secon-do (R > Ra) devono necessariamente essere prese adeguate misure per la pro-tezione.
Le Norme citate danno chiare indicazioni al progettista sui fattori di rischio tol-lerabile per danni inerenti il sociale (perdita di vite umane, di servizi pubbli-ci essenziali e di patrimonio culturale), ma non considerano la perdita eco-nomica la cui valutazione è lasciata al singolo privato. Ne consegue che nel-le strutture residenziali condominiali, dove il committente (impresa edile) nonsempre coincide con il proprietario della struttura, il progettista si limita al-la protezione dell’edificio contro i rischi inerenti le tensioni di “passo e con-tatto”. Viene di fatto ignorata la protezione di utilizzatori che oggi, in modosempre più massiccio, si trovano all’interno delle singole unità abitative e lacui perdita non viene considerata accettabile dal loro proprietario: PersonalComputer - Televisori- Hi-Fi - Segreterie Telefoniche - Elettrodomestici con com-ponenti elettronici - ecc.)Questi apparecchi hanno infatti un livello di isolamento ridotto il quale potrebbeessere deteriorato o distrutto da sovratensioni indotte sopportabili senza dan-no dagli altri utilizzatori presenti nell’ambiente. (vedi tabella pag. 101).
I M P I A N T I D I P R O T E Z I O N E D E L L ’ E D I F I C I O
101
2
* Livello di protezione = Ui: (livello di tenuta ad impulso delle apparecchiature dell’im-pianto BT secondo gli studi CENELEC sopportabili dai compo-nenti elettrici)
Tipo di materiale da proteggere Descrizione Livello di protezione *
• Dimensionamento e scelta dei dispositivi SPD di classe di prova II.
Forma d’onda di corrente 8/20 msI (valoredi picco)
100%
90%
50%
10%
T1=8ms
T2=20ms
T1= tempo di salitaT2= tempo di discesa all'emivalore
Rispondenza normativaN° moduli DINFrequenza nominaleTensione nominale di impiego Ue
Tensione max. a regime permanente Uc
Tensione max. di protezione Up
Corrente nominale di scarica In (8/20µs)Corrente massima di scarica Imax (8/20µs) Corrente di cortocircuito max. condizionata IccCorrente continuativa Ic alla Uc
Corrente di fuga a terra IsInterrutore Btdin di protezione associatoGrado di protezione Temperatura di funzionamentoTemperatura di immagazzinaggioSezione massima conduttori rigidi/flessibiliProtezione termicaSistemi di distribuzione impiegabili
F10A/1IEC 61643250/60 Hz230V a.c.275V a.c.1,2 kV5 kA (20 volte)15 kA (1 volta)10 kA<1 mAnulla (A)C20 - 10kAIP20-10 ÷ +40° C-20 ÷ +70° C25/16 mm2
integrataTT - TN-S
F10H/2IEC 61643250/60 Hz230V a.c.275V a.c.1,4 kV15 kA (20 volte)40 kA (1 volta)10 kA<1 mAnulla (A)C20 - 10kAIP20-10 ÷ +40° C-20 ÷ +70° C25/16 mm2
integrataTT - TN-S
F10L/2IEC 61643250/60 Hz400V a.c.440V a.c.2 kV20 kA (20 volte)70 kA (1 volta)15 kA<1 mAnulla (A)C40 - 15kAIP20-10 ÷ +40° C-20 ÷ +70° C25/16 mm2
integrataTT - TN-S
Risulta quindi necessaria l’installa-zione di SPD(4) che consentono la ri-duzione del fattore di rischio di dan-no o distruzione delle apparecchia-ture “molto sensibili” a causa di so-vratensioni sugli impianti interni cau-sate da fulminazione indiretta (com-ponente di rischio M).
(4) Surge Protector Device (dispositivi diprotezione dalle sovratensioni
La scelta del dispositivo più adatto in questi casi cade suquelli di classe di prova II. La scelta deve essere fatta de-finendo il corretto valore dei seguenti parametri:- corrente nominale di scarica: In ≥ ... kA (8/20/1 µs)- livello di protezione effettivo: Up ≤ 0,9 Ui (Ui = tenu-ta ad impulso delle apparecchiature)
- tensione max continuativa: Uc ≥ 1,732 U0 (U0 = 230V)- corrente continuativa: Ic < 1mA
Materiale poco sensibile > 6 kV- cavi e grosse apparecchiature- motori- trasformatori- apparecchi di comando
e protezione
Materiale sensibile > 2,5 kV- lavatrice- congelatore- frigorifero- lavastoviglie ecc.
Materiale molto sensibile > 1,5 kV- personal computer- fotocopiatrice- televisore- Hi-Fi ecc.
102
• Prescrizioni per l’installazione.
I dispositivi SPD devono essere installati preferibilmente vicino alle appa-recchiature da proteggere oppure sui quadri intermedi più vicini (Q.E UnitàAbitativa) per evitare ulteriori sovratensioni indotte. In ogni caso la distan-za tra SPD e apparecchiature da proteggere non deve essere superiore a:- 10 m se il conduttore di protezione (PE) fa parte della stessa conduttura
che alimenta l’apparecchiatura da proteggere- 15 m se il conduttore di protezione (PE) non fa parte della stessa con-
duttura che alimenta l’apparecchiatura da proteggere
Questa distanza di protezione (d) può essere aumentata al diminuire del va-lore del livello di protezione del SPD (Up) rispetto al valore di tenuta ad im-pulso dell’apparecchio protetto (Ui). Indicativamente:Up ≤ 0,9 Ui (= d); Up ≤ 0,8 Ui (= d x 2); Up ≤ 0,7 Ui (= d x 3)
Grande attenzione deve essere fatta nel cablaggio di questi dispositivi di pro-tezione all’interno dei quadri unità abitativa. Le lunghezze dei collegamentidell’SPD ai conduttori attivi e al PE devono essere le più corte possibili comeindicato nel disegno a lato.
Considerato quanto detto, risulta quanto mai opportuno prevedere neiquadri di unità abitativa spazi modulari liberi (≥ 2 mod. DIN) per consentirel’installazione di questi dispositivi utili a ridurre il rischio di danno o distru-zione delle apparecchiature “molto sensibili” a causa di sovratensioni indotteda fulminazione indiretta vicino alla struttura (componente di rischio M).
Prevedere spazio all’interno dei quadri unità abitativeper l’installazione dei disositivi di protezione dallesovratensioni (SPD)
F-N
PE
I M P I A N T I D I P R O T E Z I O N E D E L L ’ E D I F I C I O
103
2
Salva fulmine - spina/presa con scaricatore di sovratensioni incorporato
• Protezione terminale per sovratensioni fra conduttori attivi.
Quando serve una la protezione fine delle apparecchiature elettroniche, ol-tre agli SPD indicati in precedenza, devono essere utilizzati degli scaricatoridelle serie civili componibili (o volanti) da installare in abbinamento di pre-se di corrente che alimentano tali apparecchiature. Questi dispositivi sono col-legati solo ed esclusivamente tra la fase ed il neutro e non sono adatti per ilcollegamento conduttori attivi e PE. Di seguito sono riportate le caratteristi-che tecniche dei prodotti per installazione fissa.
L4536N° moduli Living international/Light 1Frequenza nominale 50/60 HzTensione nominale di impiego Ue 230V a.c.Tensione max. a regime permanente Uc 275V a.c.Tensione max. di protezione Up 1 kVCorrente nominale di scarica In (8/20µs) 1 kA (20 volte)Corrente massima di scarica Imax (8/20µs) 2 kA (1 volta)Corrente di cortocircuito max. condizionata Icc 1,5 kACorrente continuativa Ic alla Uc <1 mACorrente di fuga a terra Is nulla (A)Protezione associata (incorporata) fusibileGrado di protezione IP20Temperatura di funzionamento -10 ÷ +40° CTemperatura di immagazzinaggio -20° ÷ +70° CSezione massima conduttori rigidi/flessibili 2,5 mm2
Protezione termica integrataSistemi di distribuzione impiegabili TT - TN-S
N4536150/60 Hz230V a.c.275V a.c.1 kV1 kA (20 volte)2 kA (1 volta)1,5 kA<1 mAnulla (A)fusibileIP20-10 ÷ +40° C-20° ÷ +70° C2,5 mm2
integrataTT - TN-S
104
3. Impianto alimentazione pompe antincendio(secondo le indicazioni della norma UNI 9490 dell’aprile 1989)
Edifici di civile abitazione(5)
- Gli edifici con altezza antincendio > 24 m, devono essere dotati di una seriedi idranti alimentati normalmente dall’acquedotto pubblico.
- Qualora l’acquedotto non garantisca quanto richiesto dovrà essere realizzatauna idonea riserva idrica. Le elettropompe di alimentazione devono esserecollegate all’alimentazione elettrica dell’edificio tramite linea propria non uti-lizzata da altre utenze.
-Negli edifici aventi altezza antincendio > 54 m, i gruppi di pompaggio devonoessere costituiti da due pompe, una di riserva all’altra, alimentate da fonti in-dipendenti (ad esempio elettropompa e motopompa).
Autorimesse(6)
- Nelle autorimesse fuori terra ad al primo interrato di capacità superiore a 50autoveicoli deve essere installato almeno un idrante ogni 50 autoveicoli o fra-zione. In quelle oltre al primo interrato di capacità superiore a 30 autoveicolideve essere installato almeno un idrante ogni 30 autoveicoli o frazione.
- L’impianto deve essere alimentato normalmente dall’acquedotto cittadino.Può essere alimentato anche da una riserva idrica costituita da un serbatoiocon apposito impianto di pompaggio idoneo a conferire in permanenza al-la rete le caratteristiche idrauliche richieste.Tale soluzione dovrà essere adottata qualora l’acquedotto cittadino non ga-rantisca con continuità, nelle 24 ore, l’erogazione richiesta.
(5) DMI 16/5/87 n° 246(6) DMI 1/2/86
Autorimessa condominile con box privati
I M P I A N T I D I P R O T E Z I O N E D E L L ’ E D I F I C I O
105
2
Stralci dalla norma UNI 9490 dell’aprile 1989
Stazione pompe (art. 4.9.1)- La stazione pompe deve essere ubicata in un apposi-
to locale destinato esclusivamente ad impianti antin-cendio; detto locale deve essere separato dai restan-ti elementi verticali ed orizzontali come minimo REI 120ed avere almeno una parete confinante con spazioscoperto.In alternativa può essere installata in una costruzioneisolata in modo adeguato al resto.
- La stazione pompe deve essere dotata di sistema di il-luminazione di emergenza, oltre a quello normale.
- I motori per le pompe possono essere elettrici o diesel.Ciascun gruppo deve essere dotato di un proprio si-stema di avviamento automatico e manuale.
- Deve essere installato un dispositivo automatico cheazioni un segnale di allarme acustico e luminoso in lo-cale permanente controllato, in caso di mancanza ditensione e/o di una fase.
Alimentazione (art. 4.9.4.3) (7)
- L’alimentazione deve avvenire tramite una o più lineead esclusivo servizio dell’impianto, collegate in modoche l’energia sia disponibile anche se tutti gli inter-ruttori della restante rete sono aperti. Ogni interrut-tore su queste linee deve essere protetto contro la pos-sibilità di apertura accidentale o di manomissione echiaramente segnalato mediante cartelli o iscrizioni re-canti l’avviso: “Alimentazione della pompa per gliimpianti antincendio NON APRIRE L’INTERRUTTORE INCASO DI INCENDIO”
- La linea di alimentazione del QE di Controllo Pompedeve essere protetta da fusibili ad alta capacità dirottura.Non sono ammessi relè né termici né magnetici dimassima corrente.
Indicatori luminosi (art. 4.9.4.4-5)- Indicatori luminosi devono segnalare che l’energia elet-
trica è disponibile al motore e deve essere automati-camente segnalata la mancanza di una fase. Tutte lelampadine spia devono essere duplicate o a doppio fi-lamento.
- Deve essere installato un dispositivo automatico cheazioni un segnale acustico e luminoso in un locale per-manentemente controllato, in caso di mancanza di ten-sione di alimentazione e/o di fase. Tale dispositivodeve avere alimentazione indipendente.
Condutture (art. 4.9.4.6)- I cavi che collegano le sorgenti di alimentazione di
energia ai quadri di controllo delle pompe, compresiquelli relativi ai dispositivi automatici di allarme, de-vono essere per quanto possibile in unico tratto.
- Qualora il collegamento sia realizzato con una sola li-nea, questa deve correre esclusivamente all’interno del-la proprietà in cui è installato l’impianto ovvero esse-re interrata ad adeguatamente protetta.
- Se l’energia elettrica è fornita da sorgenti separate tra-mite due o più linee, queste devono essere distanti traloro non meno di 3 m.Le linee devono essere realizzate con cavi resistenti alfuoco almeno 3h, secondo CEI 20-36 (FR31-22), oppu-re essere protette in misura equivalente, cioè poste incavidotti ad uso esclusivo dell’impianto aventi resi-stenza al fuoco REI 180.
Quadri di controllo (art. 4.9.4.7)- L’armadio contenente il quadro deve essere scelto te-
nendo conto delle condizioni di installazione; in ognicaso deve essere almeno del tipo IP54 secondo CEI 70-1 e CEI 17-13.
(7) Vedi “Scelta delle apparecchiature per il sezionamento e la protezione delle linee” a pag. seguente
106
Scelta delle apparecchiature per il sezionamento e laprotezione delle linee
L’articolo 4..8.4.3 della Norma UNI 9490 contiene alcuni punti in contrasto conla Norma CEI 64-8 in quanto si esclude l’uso di interruttori automatici ma-gnetotermici e non si fa accenno alla protezione dai contatti indiretti.Il parere espresso dai VVF in merito all’utilizzo di interruttori automatici ma-gnetotermici differenziali al posto dei fusibili, varia a seconda del comando pro-vinciale dei VVF interpellato. A questo proposito si riporta nel riquadro il te-sto integrale della lettera di risposta inviata dal Ministero dell’Interno ad un’I-spettorato interregionale dei VVF in merito a questo preciso argomento.
Prot. n. 604/4144 vott. 19 del 23 aprile 1998
Dal Ministero dell’Interno - Direzione Generale Servizi Antincendio - SERVIZIO TECNICO CENTRALEAll’ispettorato Interregionale VV.F. per il Veneto e Trentino Alto Adige - 35139 Padova
Oggetto: Impianto elettrico di alimentazione delle pompe antincendio.
Con nota di pari oggetto datata 28 febbraio 1998 è stato posto un quesito relativo all’applicazione della nor-
ma UNI 9490 in presenza degli obblighi derivanti dalle norme CEI 64-8. Al riguardo, sulla scorta del com-
petente parere del Centro Studi Esperienze, si ritiene che gli obiettivi di sicurezza imposti dalla CEI 64-8
debbano essere rispettati anche se in disaccordo con la specifica prescrizione della UNI 9490 - punto 4.8.4.3.
Premesso quanto sopra è dunque possibile utilizzare interruttori automaticiper la protezione della linea di alimentazione.
Non è necessario nemmeno che l’interruttore sia privo dello sganciatore ter-mico; basta che la corrente nominale (o di regolazione) sia sufficientementeelevata da escludere l’intervento per sovraccarico.
Per la protezione dai contatti indiretti, sebbene siano da preferire sistemi chenon comportano l’interruzione del circuito al primo guasto a terra (impiantoa doppio isolamento), è possibile utilizzare i relè differenziali (sistemi TT).Per evitare scatti intempestivi di questi dispositivi è opportuno tarare il relè dif-ferenziale sulla max corrente necessaria al coordinamento con l’impianto diterra (Id = 50/Ra) con tempi max di intervento ammessi dalla Norma (1s)(8). Esempio: 50V/16,6 = 3A
(8) CEI 64-8/4 art. 413.1.4
I M P I A N T I D I P R O T E Z I O N E D E L L ’ E D I F I C I O
2
Esempio di contenitore con portello epossibilità di chiusura a chiave per l’alloggiamento dell’interruttore di alimentazione pompe antincendi
Legenda
1 = Interruttore MA125 (In ... A) art1T7023A/.... + Modulo differenziale laterale GE125 (In ... A) art T7043/....(Idn 3A - ∆t 1s)
2 = Contatti aux per segnalazione posizione interruttore aperto/chiusoart. M5A/1CS
3 = QE Pompe Antincendio
4 = Motore pompa Antincendio
InterruttoreGENERALE
QE SERVIZI
Wh
InterruttorePOMPE
ANTINCENDIO
GENERALI- QSG -
ContatoreSERVIZIGENERALI
StazionePOMPE
1
2
3
M
4
Interruttore di alimentazione pompe antincendio con modulo differenziale laterale per installazione su guida DIN35
Esempio di interruttore per sezionamento e protezione della linea di alimentazione pompe antincendio:
107
®
AREE COMUNI DELL’EDIFICIO
110
Questa parte del volume è relativa agli impianti elettrici di comando e prelie-vo energia delle zone di fruizione comune dei complessi residenziali note co-me “parti comuni”.
Sezionamento e protezione
I circuiti elettrici per l’alimentazione delle parti comuni hanno origine da unquadro elettrico (Q.E Servizi Generali) installato nelle vicinanze del contato-re parti comuni ad una distanza non superiore a 3 m(1). Nel caso di distanze mag-giori è necessario installare, subito a valle del contatore, un un’interruttoreautomatico magnetotermico con relè differenziale per la protezione generaledell’intero complesso. (vedi esempio a lato).
Nel quadro elettrico Servizi Generali Comuni devono essere contenute le ap-parecchiature per il sezionamento, la protezione, il comando e il controllo deicircuiti generali dell’intero complesso residenziale.
Quando il complesso residenziale è costituito da più corpi scala, devono es-sere previsti ulteriori quadri elettrici (QE Servizi di scala) derivati dal precedente,per il contenimento delle apparecchiature di sezionamento, comando, con-trollo e protezione dei circuiti comuni di ogni singola scala.I quadri devono essere ubicati nelle zone o nei locali riservati all’installazio-ne dei gruppi di misura del distributore previsti in ogni singola scala. (locali contatori).
Per la protezione dalle sovracorrenti dei circuiti elettrici parti comuni, devo-no essere impiegati, interruttori automatici magnetotermici modulari con po-tere di interruzione adeguato(2) dimensionati secondo la condizione:
1. Impianti elettrici nelle parti comuni
1.1 Protezione edimensionamento dellelinee principali
(1) Punto di installazione del dispositivo di protezione da sovracorrenti e contatti indiretti (vedi per c.to c.to l’art. 473.2.2.1 - CEI 64-8)(2) Chiedere al Distributore il valore della Icc al contatore e comunque ≥ 6kA
Automatico magnetotermico con modulodifferenziale sottoposto installato a parete concalotte coprimorsetto.Corrente e tempo di intervento differenzialeregolabile:Idn = 0,03 ÷3 mAt = 0-0,3-1-3 s
Ib ≤ In ≥ Iz dove Ib = corrente di impiego del circuitoIn = corrente nominale dell’apparecchioIz = portata delle condutture
A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O
111
3
La protezione dai contatti indiretti deve essere attuata utilizzando interruttoridifferenziali in modo da soddisfare la condizione : Ra ≤ 50/Ia dove
Ra = somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse (ohm)
Ia = corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di protezione (ampere). Per interruttori differenziali si intende la Idn.
Per ottenere la selettività tra i diversi dispositivi di protezione a corrente differenziale,la Norma(3) ammette, solo nei circuiti di distribuzione, l’uso di dispositivi con interventoregolabile purché non superiore a 1 s
Distribuzione principale e colonne montanti
La distribuzione principale delle linee di alimentazione in partenza dal qua-dro Servizi Generali, fino al raggiungimento dei quadri Servizi Scala, deve es-sere realizzata con tubazioni in PVC pesante interposte da cassette rompi trat-ta o, nei tratti esterni, da pozzetti ispezionabili.
(3) art. 413.1.4.2 - CEI 64-8
Per la distribuzione dei circuiti in par-tenza da ogni quadro Servizi Scala,deve essere previsto, nella zona cen-trale di ogni corpo scala, una sedeper l’alloggiamento delle colonnemontanti dalle quali si provvederàalla distribuzione di tutti i circuiti co-muni al corpo scala e precisamente:
- luce sbarchi ascensori- luce rampe scala e corridoi di
accesso alle unità abitative- punti prelievo energia- FM ascensore- luce ascensore
Particolare di sviluppo colonne montantiparti comuni al piano
PESERVIZISCALA
VDC TEL.TV
VDC-TV-TEL
Cablaggio edificio pertelecomunicazioni e
distribuzione multimediale
112
Esempio di dimensionamento minimo di tubazioni e scatole di deriva-zione riferite ad un edificio di 5 piani con 3 unità abitative per piano.(vedi disegno pagina 111)
Descrizione degli impianti, dei circuiti e n° e sezione tubo flex in PVC dim. int. cassetta delle linee inserite nelle colonne montanti dei cavi (montante) consigliate (mm)
(4) art. 4.2.2 - Guida CEI 306-2
PE - Conduttore di protezione comune (PE) 1 x 6 mm2 Øe 16 113 x 91 x 49
Servizi scalaLinea FM Elevatore 4 x 6 mm2 Øe 32 154 x 98 x 69Linea LUCE Elevatore 2 x 2,5 mm2
Circuito Luci rampe scala 2 x 1,5 mm2 Øe 32Circuito Pulsanti luminosi scala 2 x 1,5 mm2
Circuito Luci Sbarco Ascensore al piano 2 x 1,5 mm2
Circuito Punti di prelievo energia 2 x 1,5 mm2
Linea Centralino Antenna TV 2 x 1,5 mm2
Circuito dell’interruttore crepuscolare 4 x 1,5 mm2
VDC. - Impianto videocitofonico analogico 4 x 1/3 x 0,5 mm2 Øe 25 154 x 98 x 697 conduttori comuni
1 conduttore per ogni videocitofono derivato 15 x 0,5 mm2 Øe 25
TV - Cavo dell’impianto Antenna TV 1 x RG59 mm2 Øe 16 154 x 98 x 69
TELEF. - Impianto Telefonico1 coppiola per unità abitativa 30 x 0,6 mm2 2 xØe 32 154 x 98 x 69
VDC - TV - TEL -Predisposizione edificio per telecomunicazioni e 5 x Øe (Øi 38) 289 x 154 x 69distribuzione multimediale (4)
A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O
113
3
Multibox derivazione
Facilità di installazione
Affiancabilità
Per consentire installazioni rapide e precise in ogni situazione, é possibile affiancare tra loro lescatole.
Con l’affiancatore art. 16200G si possono accoppiare le scatole contemporaneamente inorizzontale ed in verticale.
503ED(affiancatore per scatole BT1 ÷ BT3)
16200G(affiancatore per scatole BT4 ÷ BT9)
predisposizione per morsetti, guida DIN, separatori interni, fascette blocca tubi/cavi
ampie prefratture rettangolari su tutti i lati
predisposizione per accoppiamenti rigidi orizzontali-verticali
anello periferico esterno di irrigidimento struttura
Scatole di derivazione da incasso complete di coperchioRif. N° Dimensione Dimensione N° separatori N°sedi* Predisposizione
articolo interne esterne installabili per per rotaia(mm) (mm) fascette Din
bloccatubi
BT1 16201 87x87x44 97x97x45 2BT2 16202 113x91x49 123x101x50 2BT3 16203 113x91x69 123x101x70 2BT4 16204 154x98x69 164x108x70 2BT5 16205 154x130x69 164x140x70 2 siBT6 16206 218x154x69 234x170x70 1 (art 16206D) 4 siBT7 16207 289x154x69 299x164x70 2 (art 16206D) 6 siBT8 16208 387x154x69 397x164x70 2 (art 16206D) 6 siBT9 16209 364x234x69 380x234x70 2 (art 16206D) 6
TUBO A: 230V PORTINERIA
TUBO B: 230V SCALA
I coperchi sono robusti, ampi, facilmenteregolabili e grazie alla satinatura superficiale,sono facilmente tinteggiabili.
114
1.2 Sviluppo degli impiantie dotazione delleapparecchiatureelettriche nelle areecomuni
Aree comuni interne ed esterne
Per l’accensione e lo spegnimento dell’illuminazione nelle aree verdi condo-miniali, nelle strade di accesso esterno ai corpi scala e nelle corsie dei box, co-sì come negli atri e nello sbarco ascensore ai piani, si consiglia di utilizzare dis-positivi che si attivano automaticamente quando la luminosità scende al di sot-to della soglia desiderata.
Al fine di contenere i consumi energetici nelle aree e/o ambienti comuni è pre-feribile utilizzare apparecchi di illuminazione per lampade fluorescenti (lineario compatte) ad alta efficienza.Nel caso di ambienti interni molto vasti, è possibile risparmiare ulteriormen-te sul consumo energetico riducendo del 50% l’illuminamento nelle ore not-turne con l’utilizzo di orologi programmatori. Durante il passaggio notturnodeve essere possibile ripristinare, per un tempo determinato, l’illuminamen-to generale, agendo manualmente su pulsanti luminosi opportunamentedislocati o automaticamente con interruttori ad infrarossi passivi.
Nelle aree comuni devono essere garantiti e seguenti livelli di illuminamentomedio in lux(5):100 = atri e sbarchi ascensori20 = porticati e corsie box10 = aree verdi e strade di accesso
carico
alimentazione
220V 50Hz
ritardo alimentazione
220V~
1 2
3 4
Orologi programmatori analogici
(5) Norma UNI 10380 “Illuminazione di interni con luce artificiale”
Interruttori crepuscolari
Interruttori crepuscolari con cellula fotosensibile separata e orologio programmatore incorporato
IP54IP44
IP55art. 23791
A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O
115
3
Scale e corridoi per l’accesso alle unità abitative
Nei pianerottoli scala e per ogni cambiamento di direzione nei corridoi di ac-cesso alle unità abitative, devono essere installati apparecchi di illuminazionein numero è quantità sufficiente a garantire un illuminamento medio non in-feriore ai 100 lux.
L’accensione luci deve essere attivata automaticamente da interruttore cre-puscolare al mancare dell’illuminazione diurna e disattivata, sempre auto-maticamente, nelle ore notturne (di basso traffico) da un orologio opportu-namente programmato.
Come per tutti gli altri ambienti interni deve comunque essere possibile ri-pristinare temporaneamente l’illuminazione nelle ore notturne, sia manual-mente, con l’ausilio di pulsanti luminosi dislocati ad ogni inizio di rampa, in pros-simità degli sbarchi ascensori e almeno ogni 6 metri in presenza di passaggi ecorridoi, sia automaticamente con interruttori ad infrarossi passivi.
In questi ambienti gli impianti elettrici devono essere realizzati con componentiincassati nelle pareti.
Corsie di accesso ai box
Gli impianti elettrici nelle corsie di accesso ai singoli box devono essere realizzaticon componenti adatti al luogo di installazione. Si consiglia con un grado diprotezione non inferiore a IP4X.
Per l’illuminazione delle corsie di accesso ai box devono essere adottati gli stes-si provvedimenti previsti per le aree comuni esterne.
Interruttori con sensore di presenza araggi infrarossi (IR)
Per installazione esterna (Idrobox) Per installazioneincassata nelle serie civili componibili
116
Corridoi cantine e locali di servizio
In questi ambienti gli impianti elettrici deve essere realizzati in vista e le ap-parecchiature di comando e prelievo energia installate in contenitori con gra-do di protezione non inferiore a IP40. Si consiglia di utilizzare corpi illuminantidel tipo con gabbia di protezione per lampade incandescenti.
Per l’illuminazione dei corridoi cantine è consigliabile prevedere apparecchidi illuminazione ogni 5/6 metri di percorso rettilineo e ad ogni cambiamentodi direzione, con potenza della lampada tale da garantire un illuminamentomedio non inferiore ai 50 lx. Al fine di contenere i consumi energetici condominiali, anche in questi ambientil’accensione luce deve essere a tempo determinato, attivabile manualmente,con pulsanti luminosi disposti ogni 4 metri circa o automaticamente, al pas-saggio di persone, con interruttori ad infrarossi passivi.
In tutti i locali di servizio (locali contatori, deposito, raccolta rifiuti, ecc.), de-ve essere previsto un punto luce comandato localmente da interruttore lu-minoso posto all’interno del locale stesso. Nel locale contatori inoltre, oltre aigruppi di misura del distributore di energia, devono essere ubicati anche i qua-dri elettrici relativi del corpo scala e le eventuali centraline telefoniche dellasocietà di telecomunicazione.
Prese comuni per il prelievo energia
Le prese a spina previste per la pulizia e/o la manutenzione devono essere in-stallate in ogni ambiente comune in quantità e con caratteristiche tali da evi-tare l’uso di riduttori per l’adattamento delle diverse spine degli utilizzatori.Devono essere presi accorgimenti che consentano l’utilizzo di queste prese so-lo al personale autorizzato per evitare furti di energia (es. blocco a chiave sul-l’interruttore che protegge il circuito). Si consiglia di prevedere punti di prelievo energia: - negli atri ogni 10 metri di parete lineare; - ad ogni piano nel pianerottolo di accesso alle unità abitative;- in ogni locale di servizio.
Esempi di prese ad adattabilità multipla Blocco leva lucchettabile per Btdin
Contenitori Idro Box IP40 - IP55
A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O
117
3
Lampade di emergenza e torce autonome ricaricabili delle serie civili componibili
Illuminazione di sicurezza
Anche se l’obbligatorietà è richiesta solo per gli edifici con altezza > di 32 m(6),si consiglia di prevedere l’illuminazione di sicurezza anche per gli edifici con al-tezza antincendio > di 24 m.
Devono essere previsti complessi autonomi per illuminazione di sicurezzanelle vie di esodo come negli atri ingressi, nei pianerottoli, nei corridoi, ecc. Que-sti complessi di emergenza devono avere caratteristiche tecniche (durata e li-vello di illuminamento) tali da garantire un’ordinato sfollamento. Sono con-sigliabili almeno 5 lux in corrispondenza di porte e scale, ed almeno 2 lx in ognialtro ambiente (misurati su un piano orizzontale ad 1 metro di altezza dal pia-no calpestio).
Per le autorimesse con capacità di parcamento > 300 autoveicoli è necessariorealizzare l’illuminazione di sicurezza utilizzando le stesse soluzioni tecnicheadottate nel resto del complesso residenziale.
L’alimentazione dei complessi autonomi per illuminazione di sicurezza deveessere derivata direttamente dagli interruttori automatici messi a protezionedei circuiti luce delle zone interessate dagli stessi.
(6) DM 16/05/87 n° 246
118
Esempio planimetrico con sviluppo dell’impianto elettrico nelle parti comuni
A = Montanti parti comuni scalaB = Montanti linee alimentazione Unità AbitativeC = Distribuzione elettrica in vistaD = Distribuzione elettrica incassataE = QE Servizi di ScalaF = Posto di comunicazione citofonica esterno
1 = Apertura porta ingresso (serratura elettrica)2 = Comando luci scala3 = Comando luci corridoi cantine4 = Comando luci corsello autorimessa5 = Gruppi autonomi per luce di emergenza.
Si ricorda che in base al D.M. 14 giugno 1989, n° 236(7) i comandi luce delle areee/o zone di fruizione comune di un complesso residenziale devono essere “ac-cessibili” anche alle persone in visita. Si consiglia quindi di installarli ad altezzecomprese tra i 60 e 140 cm (vedi quote installative consigliate a pag. 154) e diutilizzare, per la loro individuazione, lampade di localizzazione a scarica e ta-stini segnaletici.
(7) Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visibilità degli edifici privati e di edilizia residenzialepubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche.
Esempi di comandi luminosi
InterruttoreC4001L
DeviatoreC4003L
Lampada precablatadi localizzazione230V 1,5 mA a scarica
Lampada a scarica230V
Living International
Prese Luna IdroboxPrese Magic incasso
Simbologia
Esempi di componentisticanelle parti comuni
Interruttore incustodia da parete
3A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O
ATRIO
CORSELLOAUTORIMESSA
CANTINA
W hW hW hW hW h W h
2x36W 2x36W
2x18W
60W
PE
1x36W
1x36W
1x36W
CANTINA
CANTINA
60W
2
3
4
5
D
4
RACCOLTARIFIUTI
DEPOSITOBICI-CARROZZINE
B
NP C
60W
NP
NP
LOCALECONTATORI
F
E A B C
5
5NP
BOXAUTO
5
3
1
Planimetria realizzata con il software tecnico TIPLAN
119
120
1.3 Dimensionamento deiquadri elettrici
Quadro elettrico Servizi Generali e di Scala
- Per il contenimento delle apparecchiature di comando, controllo e protezionedelle linee di alimentazione generale e dei circuiti derivati nei complessi re-sidenziali, devono essere utilizzati preferibilmente contenitori in materialeisolante (resina termoplastica) adatti per l’installazione da parete o da incassoe provvisti, o dotabili, di portelli con chiusura a chiave.
- Nel caso si intenda utilizzare contenitori in lamiera per la realizzazione delquadro Generale del complesso residenziale, si rammenta che devono esse-re presi gli opportuni accorgimenti atti a garantire il doppio isolamento del-la conduttura che va dal contatore del distributore fino all’interruttore dif-ferenziale posto come generale dell’intero complesso (8).
A titolo esemplificativo nelle pagine seguenti sono stati rappresentati glischemi elettrici dei quadri Servizi Generali e di Scala relativi ad un comples-so residenziale con più corpi scala.
(8) vedi commento all’art.413.2.1.1 - CEI 64-8
Composizione delle strutture dei Quadri TIBOARD da parete in resina IP30- IP31
Composizione delle strutture dei QuadriTIBOARD da incasso in resina IP30- IP31
Panoramica di involucri in resina e inlamiera destinati alla realizzazione diquadri di distribuzione (centralini) per gliimpianti elettrici nel settore civileterziario.
3A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O
121
Quadro elettrico Servizi Generali (QSG):Centralino Tboard da parete IP41 con portello e chiusura a chiave550x1050x135 (art. E55/144...)(realizzato con l’ausilio del software tecnico TISYSTEM)
122
3
123
I M P I A N T I E L E T T R I C I N E L L E P A R T I C O M U N I
124
Quadro elettrico Servizi Scala (QSS)Centralino Tboard da parete IP41 con portello a chiave 550x6000x135(art.E55/72....)(realizzato con l’ausilio del software tecnico TISYSTEM)
A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O
3
125
126
2. Impianti elettrici di Ascensori e Montacarichi
L’installazione e l’esercizio degli impianti di sollevamento di persone o di co-se per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili, non com-petono all’installatore elettrico; questi deve occuparsi solo dei circuiti di for-za motrice e luce che non appartengono all’impianto elevatore. Per i circuitidi illuminazione che interessano il vano corsa devono comunque essere sod-disfatte le prescrizioni richieste dalle norme tecniche (es. UNI EN 81.1 e 2) siaper quanto riguarda le caratteristiche elettriche (es. illuminamento e carat-teristiche condutture), sia le condizioni di installazione (es. posizione, distan-za dal contrappeso, ecc.).
Interruttore generale dell’impianto ascensore
All’interno del locale macchinario deve essere previsto, per ogni ascensore,un interruttore generale atto ad interrompere, su tutti i conduttori attivi, l’a-limentazione di forza motrice dell’ascensore.(9)
Il DPR 1497/63(10) chiede, per gli ascensori installati in edifici civili con presenzadi personale di custodia, l’installazione dell’interruttore generale o del suocomando, in un locale facilmente accessibile da detto personale. In mancanza del personale di custodia, l’interruttore generale o il suo comandodeve essere disposto al piano terreno, in posizione facilmente accessibile ein custodia sottovetro. Quest’ultima richiesta non deve essere considerata sel’impianto elevatore è stato realizzato in accordo con il DPR 162/99, ovverorispondente alle regole di sicurezza previste dalle norme armonizzate UNI EN81.1 e UNI EN 81.2.
(9) Vedi DM 587/87 art. 13.4.1(10) art. 6.5 a)
Norme per gli ascensori e i montacarichi in servizio privato
Attuazione delle direttive n. 84/529/CEE e n. 86/312CEE relative agliascensori elettrici
Regolamento recante attuazione delle direttive n. 90/486/CEErelativa alla disciplina degli ascensori elettrici, idraulici odoleodinamici
Regolamento recante norme per l’attuazione della Direttiva95/16/CEE sugli ascensori e di semplificaeione dei procedimenti perla concessione del nulla osta per ascensori e montacarichi nonchè larelativa licenza di esercizio
DPR 1497/63
DM 587/87
DM 268/94
DPR 162/99
Rif. di legge: titolo
3A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O
127
1
R S T N
L N
P N LP N L
R N2
4
3
Comando di emergenza(11)
Vani di ascensori e montacarichi inservizio privato aventi corsa sopra ilpiano intermedio maggiore di 20 me-tri installati in edifici civili aventi al-tezza in gronda maggiore di 24 me-tri devono essere provvisti di un in-terruttore generale munito di pro-tezione contro le sovracorrenti in-stallato in posizione segnalata, ma-novrabile sotto carico e atto a porrefuori tensione l’impianto elettricodell’attività.Nella figura è rappresentato lo sche-ma multifilare dell’eventuale circuitoper lo sgancio a distanza delle linee dialimentazione FM e Luce dell’ascen-sore nel caso in cui gli interruttori in-stallati nel quadro Servizi Scala, nonsiano facilmente accessibili ai VVF.
(11) Vedi direttive Ministeriali di prevenzione degli incendi
Sezionamento e Protezione delle linee
Di seguito viene proposto uno schema di distribuzione elettrica per la prote-zione delle linee di alimentazione ascensore che considera anche la selettivi-tà dei dispositivi di protezione.
Idn ≥ 1 Arit. ≤ 1 s
Wh
tipo S1A
tipoGenerale
300 mA
tipoGenerale
30 mA
MotoreElevatore
1
Vanocorsa localeCabina
elevatorePrese
a spina
illuminazione
FM
MotoreElevatore
2
FM
Circuiti servizicondominiali
vedi Q.E. Locale Elevatore
1
a
a
tipo S0,3A
2
1 interruttore a protezione della linea di alimentazione FM ascensore2 interruttore a protezione della linea di alimentazione LUCE ascensore
a inizio impianto FM e LUCE Ascensore secondo Norme EN 81.1 e EN 81.2
1 interruttori di protezione linea FMAscensore (vedi QE Servizi Generali)
2 interruttori di protezione linea LuceAscensore (vedi QE Servizi Generali)
3 sganciatore di emergenza (art. F80E)
4 comando di sgancio degli interruttori dilinea ascensore in custodia sottovetro(art. 503/85N) da ubicare in posizionefacilmente accessibile ai VVF.
128
Scelta degli interruttori
Di seguito vengono indicati alcuni articoli di interruttori (BTDIN 60) per la pro-tezione delle linee di alimentazione Ascensore da ubicare nel Quadro Elettricodei Servizi Scala.
2/1 4/3 6/5 8/7
1/2 3/4 5/6 7/8
T
2/1 4/3
1/2 3/4
T
* Motore asincrono trifase, 4 poli, 1500 giri/min, cos 0,85, g 0,85 - Corrente di spunto 3,8 In x 1 s** Corrente di intervento entro 1,5 s
NB - I differenziali di tipo A sono efficaci anche in presenza correnti di guasto a terra di tipo pulsante unidirezionale.
CIRCUITO Potenza installata KW
LUCE 2 2,5 3
In a 230 V A 10 12,6 15
Articoli F81N/16 + G24/32AS
In a 30° A 16 16 16
Idn (tipo S) A 0,3 0,3 0,3
CIRCUITO Potenza installata KW
FM* 4 5,5 7,5
In a 400 V A 8,4 11,6 15,8
I spunto A 32 44 60
Articoli F84/20 + G26/32AS/2 F84/25 +G46/32AS
In a 30° A 20 20 25
I interv. ** A 100 100 125
Idn (tipo S) A 1 1 1
A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O
129
3
Dimensionamento delle condutture
• Colonne Montanti- Le linee montanti di alimentazione FM e LUCE Ascensore in partenza dal qua-
dro Servizi Scala devono essere realizzate con cavi unipolari senza guaina deltipo non propagante l’incendio (es. N07V-K), posati in tubazioni di PVC pe-sante ubicate nella colonna montante della scala. (vedi colonne montanti apag. 111-112)
- Di seguito sono evidenziate le lunghezze max consigliate per le linee di ali-mentazione dei circuiti FM e LUCE Ascensore. Le sezioni sono state calcola-te considerando la corrente di spunto del motore (3,8xIn/1s) e le cadute di ten-sione sulla linea principale .
• Locale Elevatore e Vano corsa- Per l’alimentazione dei circuiti derivati del locale elevatore e del vano corsa,
si consiglia di utilizzare cavi unipolari senza guaina del tipo non propagantel'incendio (es. N07V-K), posati in tubazioni di PVC pesante installate in vista.
- A fianco sono indicate le lunghezze max consigliate per i circuiti interni al fi-ne di mantenere la caduta di tensione totale entro il valore del 4% racco-mandato dalle Norme(12).
(12) Vedi commento all’art. 525 Norma CEI 64-8
Caratteristiche Lunghezza max in metri dei cavidel carico per il circuito LUCE - (cdt=2,5%)
Caratteristiche Lunghezza max in metridel carico cavi per il circuito FM - (cdt=3%)
In/In spunto sezione mm2
KW a 230V 4 6 10 16
4 8,4A/32A 40 60 102 159 5,5 11,6A/44A 29 43 74 115 7,5 15,8A/60A --- 32 54 85
Caratteristiche Lunghezza max in metridel carico (cdt = 1,5%)
In sezione mm2
KW a 230V 1,5 2,5 4 6 10 16
2 10A 19 31 50 75 129 201 2,5 12,6A 15 25 40 60 103 160 3 15A 12 20 33 50 86 135
In sezione mm2
KW a 230V 1,5 2,5 4 6 10
0,5 2,5 A 45 75 121 181 3101 5 A 22 38 60 90 1551,5 7,5 A 15 25 40 60 1032 10 A 11 19 30 45 772,5 12,6 A 9 15 24 36 623 15 A 7 12 20 30 51
Sviluppo degli impianti elettrici
Nelle strutture residenziali i locali riservati agli impianti ascensori, sono di nor-ma considerati ambienti ordinari. É però buona tecnica, per i locali tecnolo-gici, realizzare gli impianti sempre in vista utilizzando apparecchiature mec-canicamente resistenti in modo da permettere una facile manutenzione e ri-durre al minimo la possibilità di rotture.
• Vano corsa- Il vano corsa deve essere munito di impianto di illuminazione elettrica installata
stabilmente che deve comprendere una lampada ad una distanza di 0,5 m.dal punto più alto e più basso e, successivamente, ad intervalli di 7 m.(13)
- Nella fossa deve essere installata una presa di corrente 2P+T a 250V alimen-tata direttamente o del tipo alimentata in BTS(14).
- L’alimentazione dell’illuminazione elettrica e della presa deve essere indi-pendente dall’alimentazione del macchinario(15).
• Locale macchinario
Di seguito è rappresentato lo studio dell’impianto elettrico in un locale del mac-chinario e delle pulegge di rinvio.
M3∼
Proiezionevano corsa H
G
D
FF
E
I A B
130
A = Interruttore unipolare per il comando delcorpo illuminante
B = Presa 2P+T Bipasso e UNEL(16)
C = Corpo illuminante installato a soffitto conprotezione meccanica del bulbo luminoso(es. gabbia) (17 )
D = Cassetta di derivazione
E = Quadro elettrico Locale ElevatoreF = Tubazioni rigide in PVC pesanteG = Quadro elettrico Comando ElevatoreH = Dispositivo carica BTR e Batterie
accumulatoriI = Lampada di emergenza per interventi nel
locale nei casi di black-out
Esempio di presa nel vano corsa con Schuko bipasso e dispositivo di protezione locale in custodia Idrobox
(13) DM 587/87 art. 5.9.(14) DM 587/87 art. 5.7.3.4. - 13.6.2.(15) DM 587/87 art. 13.6.1.(16) DM 587/87 art. 6.4.7. - 13.6.1. - 13.6.2.(17) DM 587/87 art. 6.3.6. - L’illuminazione del locale macchinario deve essere con installazione fissa assicurata sulla base di 200 lux al
livello del pavimento
Interruttore e presa in unico contenitore IP40
Cassetta di derivazione
Lampada di emergenza
tipoGenerale
300 mA
tipoGenerale
30 mA
LUCE
FM
1 2
3 4 5 6
Circuito 3N+N50 Hz-400/230 V
Circuito FN50 Hz-230 V
A R E E C O M U N I D E L L ’ E D I F I C I O
131
3
• quadro elettrico locale elevatoreDi seguito è rappresentato uno schema tipo di un quadro elettrico da instal-lare nel locale del macchinario e delle pulegge di rinvio con un esempio di ar-ticoli del catalogo Bticino necessari per la sua realizzazione.
FM LUCE 1 2 3 4 5 6
descrizione Generale Generale cabina vano corsa locale Prese 2P+TFM LUCE elevatore elevatore elevatore locale e vano
elevatore elevatore corsa
Potenza kW 7,5 2,4 0,1 0,18 0,14 2
Sez. F-N-PE 6 mm2 1,5 mm2 1,5 mm2 1,5 mm2 1,5 mm2
Articolo G744/25A G723/25A F881N/6 F881N/6 F881N/10 F881N/10
note uno per uno per uno perelevatore cabina vano corsa
1 2
3 4 5 6
F115/4D F115/6D
®
IMPIANTI DICOMUNICAZIONE
134
Criteri generali
- Devono essere predisposte canalizzazioni, scatole, nicchie, per collegare i pun-ti di prelievo del segnale telefonico e di trasmissione dati delle unità abita-tive con la rete esterna.I dati dimensionali evidenziati nel disegno sono tratti dalla Guida CEI 64-50e hanno valore indicativo; in sede esecutiva è necessario chiedere confermaalle società telefoniche.
- Tutte le tubazioni e le scatole devono rimanere ad esclusiva disposizione de-gli impianti telefonici e di trasmissione dati; non sono consentiti raccordi opromiscuità con tubi e scatole destinate al servizio elettrico.Tutte le apparecchiature devono essere installate ad altezze da pavimento ta-li da consentirne l’accesso senza l'ausilio di alcun tipo di scala. Ad esempio:
- terminale di rete telefonica – 90÷120 cm; - cassette di derivazione ai piani 25÷35 cm.
Distribuzione generaleper predisporre le parti comuni dell’edificio al cablaggio per telecomunicazioni e distribu-zione multimediale, vedi punto 4 a pag. 150-151.
- Dall'Armadio Partitore, posto all'esterno del confine di proprietà e il Terminaledi rete, ubicato in ogni corpo scala in prossimità delle scale o all'interno del lo-cale contatori, deve essere prevista una tubazione interrata in PVC pesante aven-te Øi ≥ 125 mm.
- In partenza dal Terminale di rete deve essere prevista la colonna montante fa-cente capo alle cassette di derivazione per la distribuzione dell'impianto tele-fonico ad ogni piano.
- Devono essere previste tubazioni in PVC pesante con Ø 32 mm moltiplicate infunzione del numero delle unità immobiliari servite e precisamente: 1 tubo fino a 10 unità - 2 tubi da 11 fino a 24 unità.Per edifici con vani scala con più di 24 unità immobiliari è opportuno esaminarele soluzione più idonee congiuntamente con la società telefonica.
1. Impianto telefonico e di trasmissione dati
A = Armadio PartitoreB = Cavidotto in materiale isolante Ø
125 mmC = Terminale di rete (420x230x180
cm)D = Cassetta di derivazione al piano
(200x140x70)
5°
4°
3°
2°
1°
T
D
Ø20
Ø32
C
A
B
Scatole e prese telefoniche installate all’ingres-so dell’alloggio, o in posizione baricentrica,per attestazione del cavo del gestore di rete.
I M P I A N T I D I C O M U N I C A Z I O N E
135
4
Distribuzione interna all'unità abitativa
• tradizionale ad anelloIn prossimità dell'ingresso, accanto alla scatola della prima presa telefonica,devono essere incassate altre due scatole dalle società telefonica con le pare-ti adiacenti e comunicanti fra loro atte al contenimento degli eventualiaccessori come: suoneria supplementare, filtro filodiffusione, ecc.- Questo gruppo di scatole deve essere collegato alla cassetta del montante di
piano con tubo Ø 20 mm e agli altri punti telefonici con un collegamento adanello sempre con tubo Ø 20 mm. Come indicato nell'esempio planimetrico.
• a stella predisposta per distribuzione multimediale- Per consentire all’impianto telefonico e di trasmissione dati di adattarsi alle
nuove tecnologie bus di telecomunicazione e distribuzione multimediale, èpreferibile comunque realizzare una distribuzione a stella in luogo di quel-la tradizionale ad anello come indicato nell’esempio planimetrico. (vedi an-che predisposizione dei tracciati a pag. 48)
• Prese terminali di prelievo del segnale- Sia nel caso di distribuzione ad anello che a stella, le prese di prelievo del se-
gnale possono essere del tipo modulare, componibile con la serie civile in-stallata e la cui scelta dipende dalle specifiche esigenze dell’utenza (vedi al-cuni esempi sotto). Fa eccezione la prima presa di ingresso, sulla quale si at-testa il cavo in entrata del segnale che è fornita della società che gestisce la re-te di telecomunicazione, almeno fino alla liberalizzazione dell’ultimo miglio.
TEL
TEL
TEL
TEL TEL TEL
TEL
TEL
TEL
TEL
cucina
bagno
cameracamera
soggiorno
Ø 20 mm
Ø 32 mm
cassetta diderivazione al piano(200x140x70 cm)
TEL
TEL
TEL
TEL TEL TEL
TEL
TEL
TEL
TEL
cucina
bagno
camera
camera
soggiorno
Prese telefonichecon e senzainterruzione dellalinea a valle
Esempio di distribuzione tradizionale ANELLO
Esempio di distribuzione a STELLAper telecomunicazione e distribuzio-ne multimediale
Connettori telefonici RJ11 - RJ12
Connettori EDP eTelefonia RJ 45 eFibra ottica
136
Criteri generali
- In questi ultimi anni, grazie all’avvento delle nuove tecnologie, si sono veri-ficati sviluppi e trasformazioni che hanno fatto cambiare radicalmente il con-cetto e l’utilizzo del televisore. Ora le comunicazioni non avvengono solo inmodo unidirezionale via etere, ma anche in modo interattivo con l’utilizzodi satelliti e, presto, anche del cavo.
- Conseguenza diretta di questa evoluzione e il costante aggiornamento del-le tecniche installative che vanno di pari passo con i nuovi concetti ed i nuo-vi termini impiantistici inerenti la realizzazione di impianti di antenna TV.
- Per la realizzazione di questi impianti, è sempre più necessario l’interventodi personale specializzato nel settore almeno per quanto riguarda la sceltadelle apparecchiature di ricezione, amplificazione e controllo del segnale, manulla vieta che i problemi tecnici legati alla realizzazione delle reti di distri-buzione sia affrontati da installatori specializzati in impianti di distribuzio-ne dell'energia o segnalazione.
Rete di distribuzione
- La rete di distribuzione serve per prelevare il segnale dal terminale di anten-na e portarlo fino alle prese utente ubicate nei locali dell’unità abitativa ed ècostituita essenzialmente da un certo numero di cavi, o colonne di distribuzione,che si dipartono da un centralino di antenna (terminale di testa) e raggiungonole prese degli utenti secondo lo schema tipico di Cascata (serie) o Derivazione.
- Per la distribuzione in cascata devono essere utilizzate prese passanti che,oltre a fornire all'utente un segnale attenuato per realizzare un opportu-no disaccoppiamento, assicurano la continuità della colonna discendente(vedi schema a pag. 137).
- Per rete di distribuzione in derivazione devono essere impiegate prese nonattenuate di derivazione inserendo sulla colonna in discesa dei derivatori perrealizzare la continuità della linea e fornire al cavo dell'utente un segnale at-tenuato (vedi schema a pag. 137).
- Si possono anche realizzare reti di distribuzione miste, in cui convivono distri-buzioni in cascata e in derivazione; considerando però la difficoltà di proget-tazione dovuta a calcoli che evitino pericolosi squilibri nei livelli di segnale al-le prese, tali soluzioni sono da utilizzare solamente quando le caratteristichedell’edificio non consentono alternative.
- Tutte le colonne montanti devono venire chiuse con un carico resistivo prossi-mo all'impedenza caratteristica della linea (tipicamente 75): a tale scopo se-condo il tipo di distribuzione si devono impiegare prese o derivatori termina-li, o resistenze terminali.
2. Impianto centralizzato di antenna TV
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137
4
75RT(N)75RT(N)75RT(N)
75RT(N)
1
5
6
10
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
Parabola Antenna
Terminaledi testa
Partitore Partitore
Presed'utentepassanti
Presed'utentepassanti
max 5prese
max 5prese
Resistenza dichiusura 75Ω
Resistenza dichiusura 75Ω
Esempio di impianto in cascata e prese TV/SATpassanti
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TVTV
TV
TV
TV
TV
TV
TV
TVTV
75RT(N)
Parabola Antenna
Terminaledi testa
Partitore
Derivatore
Presed'utentederivate
Resistenza dichiusura 75Ω
Esempio di impianto in derivazione e preseTV/SAT derivate
Prese coassiali per impianti di antenna TV (connettore maschio)
138
Condutture
Le condutture dell'impianto antenna TV devono essere totalmente indipen-denti da quelle pertinenti alle linee di energia e i tracciati devono risultare ipiù brevi e rettilinei possibili opportunamente distanziati dalle tubazioni de-gli impianti di riscaldamento, dell'acqua e delle canne fumarie. (vedi pag. 111-112 “Impianti elettrici nelle parti comuni”). Devono essere utilizzati tubi in PVCpesante del tipo flessibile per l'incasso sottotraccia e rigido per l'installazione invista.
I cavi coassiali utilizzati devono avere un'impedenza caratteristica di 75Ωcon una tolleranza di ± 3 Ω e le discontinuità lungo il cavo devono essere ta-li che il rapporto d'onde stazionarie (ROS) su uno spezzone di 100 m sia al mas-simo di 1,3 nella banda di frequenza da 50 a 800MHz. L'attenuazione deve es-sere inferiore a 12 db/100 m alla frequenza di 200MHz ed inoltre il cavo deveessere di tipo a basso invecchiamento.
La schermatura deve essere di caratteristiche tali da impedire irradiazioni chepossono disturbare la ricezione di altri impianti e da proteggere l'impianto dal-la captazione diretta dei segnali emessi da antenne troppo vicine o di distur-bi esterni dovuti ad autoveicoli, impianti industriali, ecc.I cavi con isolamenti in polietilene cellulare espanso hanno minor attenuazionedi quelli in polietilene compatti, i quali d'altra parte offrono il vantaggio di re-sistere meglio alle sollecitazioni meccaniche ed all'invecchiamento.
Nella tabella sono riportate ad esempio le caratteristiche di alcuni cavi coas-siali in commercio. I valori di attenuazione vengono riferiti alle varie frequenzedi ricezione televisiva e sono espresse in decibel/100m.
Attenuazione dB/100m - frequenza (MHz)
Dielettrico in es: tipo CAVEL: 50 MHz 200 MHz 500 MHz 600 MHz 800 MHzpolietilene
Espanso 00339 FMC - 4,5 - 9,5 - 16 - 17 - 20 - (PEE) 1210E (0,2dB/5m) (0,5dB/5) (0,8dB/5m) (0,9dB/5m) (1dB/5m)
Compatto 4256 FMC - 6 - 12,5 - 20 - 22,5 - 26 - (PE) CU33 - ST33 (0,3dB85m) (0,6dB/5m) (1dB/5m) (1,1dB/5m) (1,3dB/5m)
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139
4
Messa a terra degli impianti e dei sostegni d'antenna
Ogni impianto d'antenna essendo generalmente dotato di amplificatori ali-mentati direttamente od indirettamente dalla rete, può assumere tensioni pe-ricolose in caso di perdite di isolamento o cortocircuito. Per evitare pericoli di questo genere le Norme CEI 12-15 prevedono:a) che le prese utente siano realizzate in modo da impedire il trasferimento al-
l'impianto di tensioni di rete presenti accidentalmente ai terminali d'antennadei televisori.
b) che tutte le apparecchiature soddisfino i requisiti richiesti dalle Norme CEI12-13
c) che l'impianto sia collegato alla terra dell'edificio.
- Per quanto riguarda la protezione contro le scariche atmosferiche vedi “Im-pianti di protezione dell’edificio” a pag. 98.
Per consentire all’impianto di antenna TV di adattarsi alle nuovetecnologie bus di telecomunicazione e distribuzione multimediale, ènecessario, all’interno dell’unità abitativa, realizzare una distribuzionecon derivazione a stella in luogo di quella tradizionale in cascata(serie) come indicato nella predisposizione dei tracciati a pag 48. Per la predisposizione delle infrastrutture comuni dell’edificio alcablaggio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale, vedipunto 4 a pag. 150-151.
140
Ogni edificio deve essere provvisto di un impianto di comunicazione audio e/ovideo che colleghi il posto esterno della proprietà con i posti interni delle uni-tà abitative.Oggi è possibile ottenere da questi impianti altissime prestazioni grazie ai nuo-vi sistemi digitali e ad apparecchiature che per soluzioni tecniche, estetica efunzionalità, sono in grado di soddisfare tutte le diverse esigenze installati-ve richieste dal mercato, sia in termine di dimensioni che di prestazioni.
In questa parte del volume vengono evidenziati alcuni sistemi di comunica-zione citofonica e videocitofonica, compresa l’integrazione tra questi e la re-te telefonica, ideali per risolvere le problematiche tipiche degli edifici con-dominiali e più precisamente:
3. Impianti citofonici, video-citofonici e di telefonia integrata
Posti esterni SFERA: modulari e componibili
cornice portamoduli
telaio portamoduli
moduli per im-pianti
frontalimodulari
cornicecontenitore da parete
scatola da incasso
3.1 Generalità
4I M P I A N T I D I C O M U N I C A Z I O N E
141
SISTEMA ANALOGICO
Il sistema analogico si basa su un impianto dal cablaggio tradizionale con unmontante di 4 o di 7 fili (rispettivamente se audio o video) più i ritorni di chia-mata (1 per ogni posto interno).Gli impianti video non richiedono l’utilizzo del cavo coassiale.Nell’ambito dello stesso edificio, all’interno di ogni unità abitativa, sono pos-sibili diverse soluzioni che vanno dal singolo posto interno audio o video agliintercomunicanti videocitofonici o citofonici fino alla telefonia con centraliniPABX.
Il cablaggio tradizionale (4+n audio 7+n vi-deo) per la realizzazione di impianti con pocheutenze.
Solo e sempre 2 fili, per audio, la soluzionepiù semplice e rapida.
Un unico cavo da 8 fili per la realizzazione diimpianti complessi e molto estesi.
Solo 2 fili per impianti integrati di telefonia ecitofonia.
SISTEMA 2 FILI
Questo sistema consente la realizzazione di impianti audio e video con un ca-blaggio a 2 soli fili non polarizzati e senza derivatori di piano. Il cablaggio ri-mane identico anche in presenza di più posti esterni. Ideale per impianti di me-dia dimensione e ristrutturazione: max 100 posti interni audio e 26 posti internivideo.
SISTEMA DIGITALE
Il sistema digitale si basa su un impianto dal cablaggio ridotto a 6 o 8 fili (ri-spettivamente se audio o video) senza ritorni di chiamata. Gli impianti video non richiedono l’utilizzo del cavo coassiale.Nell’ambito dello stesso edificio, all’interno di ogni unità abitativa, sono pos-sibili diverse soluzioni che vanno dal singolo posto interno audio o video agliintercomunicanti videocitofonici o citofonici fino alla telefonia con centraliniPABX.
SISTEMA TELEFONICO AUDIO CON CENTRALINO PABX
Utilizzando il modulo fonico dedicato, è possibile collegare il posto esterno di-rettamente al centralino, con l’impiego di un semplice doppino twistato, co-me se fosse un normale telefono.Il suo impiego consente di integrare le funzioni di citofonia, intercomunicazionee telefonia.
142
Schema di principio IMPIANTO VIDEO ANALOGICO
Cablaggio sistema analogico:n° di fili necessari per il collegamento del montante- audio 4 fili + n ritorni di chiamata- video 7 fili + n ritorni di chiamata
derivazione sul piano
7 fili + nritorni dichiamata
7 + n 8
8
2
7
Videocitofono Sprint Videocitofono Pivot tech
I M P I A N T I D I C O M U N I C A Z I O N E
143
4
Schema di principio IMPIANTO 2 FILI VIDEO
Cablaggio sistema 2 fili:- audio 2 fili anche non twistati per il collegamento di tutti gli apparecchi- video 2 fili twistati per il collegamento di tutti gli apparecchi
Citofono Pivot grigio antraciteCitofono Sprint
144
Schema di principio IMPIANTO VIDEO DIGITALE 8 FILI
Cablaggio sistema digitale:n° di fili necessari per il collegamento del montante indipendentemente daln. di utenze e dalle dimensioni dell’impianto:audio 6 fili - video 8 fili
derivazione sul piano
solo8 fili
8 8
8
2
7
Light Living TechLiving International
Citofoni vivavoce per serie civili componibili
I M P I A N T I D I C O M U N I C A Z I O N E
145
4
Integrazione delle funzioni audio e video con l’impianto telefonico
Grazie all’adozione del centralino PABX (centralino telefonico) all’interno del-le singola unità abitativa è possibile integrare la fonica dell’impianto telefo-nico, consentendo di usufruire di queste funzioni primarie da un unico ap-parecchio: il telefono.
Con il centralino PABX è inoltre possibile avere le seguenti funzioni:- intercomunicazione tra tutti i telefoni della casa- sorveglianza acustica degli ambienti- teleattivazione dei dispositivi- videocontrollo
derivazione sul piano
7 fili + nritorni dichiamata
7 + n 8
8
derivazione sul piano
solo8 fili
8 8
8
a = impianto video analogicob = impianto video digitale 8 filic = telefoni Pivot con base inclinata per
installazione da tavolo (citotelefoni e videocitotelefoni).
TelefonoVideocitotelefono
Telefoni e videocitotelefoni
146
3.2 Criteri installativigenerali degli impianti
- La linea di alimentazione degli impianti citofonici e videocitofonici deve es-sere protetta e derivata dal QE Servizi Generali del complesso edilizio. Se ilcomplesso edilizio si sviluppa su più edifici con più ingressi o corpi scala, i dis-positivi elettronici per l'alimentazione e l’amplificazione del segnale di ognisingolo edificio o corpo scala devono essere ubicati nel locale contatori in pros-simità del QE Servizi Scala.
- Deve essere prevista e opportunamente dimensionata, una rete di distribuzioneper collegare tra loro tutti i posti esterni di ogni singolo corpo scala, i relati-vi dispositivi di alimentazione e gli apparecchi derivati delle singole unità abi-tative, con il posto esterno principale e l'eventuale centralino di portineria.
- Le tubazioni utilizzate per questa rete devono essere del tipo flessibile in PVCpesante installate sotto traccia nei percorsi interni all'edificio e interrate neitratti esterni. Le condutture devono essere totalmente indipendenti daquelle pertinenti alle linee di energia, con tracciati più brevi e rettilinei pos-sibili e opportunamente distanziate dalle tubazioni degli impianti di riscal-damento, dell'acqua e dalle canne fumarie.
SISTEMA ANALOGICO
Impianto citofonico 2x1 mm2
4 conduttori comuni + 1 per ogni derivato 26x0,28 mm2 1xØe 25 113 x 91 x 69
Impianto videocitofonico 3x1 mm2
7 conduttori comuni + 1 per ogni derivato 2x0,28 mm2 twistato 2xØe 25 *154 x 98 x 6926x0,28 mm2
SISTEMA 2 FILI
Impianto citofonico 2 conduttori non twistati 2x0,28 mm2 1xØe 20 113 x 91 x 69
Impianto videocitofonico2 conduttori twistati 2x0,28 mm2 1xØe20 113 x 91 x 69
SISTEMA DIGITALE
Impianto citofonico 2x1 mm2
6 conduttori ** 4x0,28 mm2 1xØe 25 *154 x 98 x 69
Impianto videocitofonico 2x1 mm2
8 conduttori ** 2x0,28 mm2 twistato 1xØe 25 *154 x 98 x 692x0,28 mm2 twistato2x0,28 mm2 twistato
* previsto lo spazio per derivatori di piano ** es. unico cavo da 8 fili art. 336900
230V
230V
230V
1
3a3b
2
5
1
1a
3
2
5
1
1a
Linea telefonica
Solovideo
Solovideo
PABX
7 fili+ n
7 fili+ n
7 fili+ n
3a
3b2
1
4
4
1 2 3
4 5 6
7 8 9
0
1..............
2..............
3..............
RPRM1
4..............
5..............
6..............
7..............
8..............
9..............
1 2 3
4 5 6
7 8 9
0
1..............
2..............
3..............
RPRM1
4..............
5..............
6..............
7..............
8..............
9..............
n° e sezione cavi tubo flex dim. int. cassettain PVC (montante) consigliate (mm)
Esempio di dimensionamento della colonna montante (calcolata su 24 posti interni) Per la predisposizione al cablaggio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale, vedi punto4 a pag. 150-151.
4I M P I A N T I D I C O M U N I C A Z I O N E
Esempi di scatole di derivazioneMultibox
I sistemi digitali per impianto nuovi e l’ammodernamento di quelli esistenti
Come evidenziato negli istogrammi a pag. 148-149 , i sistemi audio a 8 fili (di-gitali) oltre ad essere gli unici in grado di risolvere problemi di complessi im-mobiliari molto estesi, con edifici a più ingressi, risultano economicamente piùvantaggiosi dei sistemi analogici già per impianti con 2 ingressi principali inquanto l’esigua differenza dei costi tra le apparecchiature (+14%) viene ro-vesciata a favore del digitale grazie ai minori costi per la distribuzione (cavi,tubi e mano d’opera).
I costi della distribuzione giustificano il passaggio dall’analogico al digitale giàper impianti con 1 PE e 10 derivati interni, inoltre a favore del digitale audiopesa anche la possibilità di disporre di un impianto già predisposto per la vi-deocitofonia.
Se si passa agli impianti video poi la convenienza dei sistemi digitali rispettoagli analogici appare con maggiore evidenza già dai costi delle sole appa-recchiature di un impianto con 1 PE e 12 derivati (solo +4,5%).
I sistemi a 2 fili sono particolarmente indicati nelle ristrutturazioni dove glispazi per le condutture sono ridotti. Il risparmio maggiore rispetto al siste-ma digitale si ha nei costi di mano d’opera per il cablaggio delle apparec-chiature che risultano inferiori (2 fili al posto di 8).
Sistema digitale a 8 fili: particolare dischema impianto videocitofonico con 48posti interni, 1 PE principale e 2 PE a pièdi scala. Schema realizzato in automatico con ilSoftware Tecnico TERCOM.
147
148
3.3 Comparazione costi fra diversi sistemi dicomunicazionecitofonica evideocitofonica
(con apparecchi PIVOT epulsantiere esterne SFERA)
100138
205
755
AUDIO VIDEO
738
867
analogico 2 filidigitale analogico 2 filidigitale
100 114176
563
AUDIO VIDEO
562
639
analogico 2 filidigitale analogico 2 filidigitale
Impianto con 24 posti interni 1 montante e 2 posti esterni principali
100 = € 1.525
Listino n. 21-4 gennaio 2002
AUDIO analogicodigitale2 fili
VIDEOanalogicodigitale2 fili
N. B. Sono esclusi i costi relativi alla dis-tribuzione (tubi e cavi) e messa in opera.Sono esclusi inoltre i prezzi dei configu-ratori per i sistemi digitali (indicativa-mente una trousse di 100 configuratori =€ 86,99
Impianto con 12 posti interni 1 montante e 1 posto esterno principale
100 = € 548
Impianto con 24 posti interni 1 montante e 1 posto esterno principale
100 = € 1.133
100
173215
797
AUDIO VIDEO
762
903
analogico 2 filidigitale analogico 2 filidigitale
4I M P I A N T I D I C O M U N I C A Z I O N E
149
100 129
211
788
AUDIO VIDEO
777
analogico 2 filidigitale analogico digitale
100 106
189
604
AUDIO VIDEO
606
analogico 2 filidigitale analogico digitale
100
AUDIOdigitale
VIDEO
420
digitale
100
AUDIOdigitale digitale
VIDEO
441
Impianto con 48 posti interni 2 montanti e 1 posti esterni principali 100 = € 1.871
Impianto con 48 posti interni2 montanti e 2 posti esterni principali 100 = € 2.595
Impianto con 48 posti interni2 montanti - 1 posti esterno principale e 2 PE a pie di scala100 = € 4.267
Impianto con 120 posti interni5 montanti - 2 posti esterni principali e 5 PE a piè di scala100 = € 9.570
150
Questa parte tratta dall’art. 4.2 della Guida CEI 306-2(1), fornisce indicazioni sulcablaggio delle parti comuni degli edifici multiunità.
• StrutturaPer esigenze e vincoli tipici di un edificio con funzione prevalentemente abita-tiva, nelle parti comuni degli edifici si avrà in generale una molteplicità di cablaggiper telecomunicazione e distribuzione multimediale e precisamente:
- Cablaggi installati dai gestori di reti pubbliche: è il caso delle attuali reti pub-bliche per telefonia e distribuzione di TV via cavo. Esse raggiungono i singoliappartamenti con fasci di doppini o con una struttura in cavo coassiale (adalbero o a stella), utilizzando in genere canalizzazioni predisposte allo sco-po nell’edificio;
- Cablaggi installati a cura di chi gestisce l'edificio:• cablaggi per gli impianti centralizzati di ricezione TV, terrestre e/o satelli-
tare. Tali cablaggi dovranno essere realizzati secondo le regole esposte nel-la Guida CEI 100-7(2), adottando una struttura che porti al centro stella di ogniappartamento un segnale di ampiezza definita;
•cablaggi per l’automazione di edificio (citofoni, ecc.). Le regole per la rea-lizzazione di tali cablaggi sono descritte nella Guida alla realizzazione deisistemi bus per gli edifici;(3)
•cablaggi per uso telefonico, nei casi in cui esiste un centralino telefonico diedificio. Questi cablaggi sono realizzati con fasci di doppini, o con cavi mul-ticoppia (in genere rispondenti alla categoria 3 descritta nella CEI EN 50173(CEI 303-14);(4)
•cablaggi per uso generale, dove sia richiesta una distribuzione di segnali da-ti all’interno dell’edificio. Per questi cablaggi la Norma di riferimento è laEN 50173 (CEI 303-14).
Tenuto conto di quanto sopra, nella realizzazione o ristrutturazione di un edi-ficio ha importanza soprattutto progettare infrastrutture adatte ad installa-re i cablaggi previsti; questi saranno poi realizzati in base ai rispettivi documentidi riferimento.
• Predisposizione delle infrastrutture per il cablaggioL’infrastruttura di riferimento nei nuovi edifici è costituita da un condotto (ingenere un cavedio in muratura) nel quale predisporre le canalizzazioni per lasalita/discesa dei cavi per telecomunicazione e distribuzione multimendiale, non-ché di altri cablaggi:A tale fine il cavedio deve svilupparsi per tutta l’altezza dell’edificio, dalla ba-se al sottotetto, in modo che il punto di ingresso delle reti esterne e dei se-
4. Cablaggio parti comuni di edifici multiunitàper la telecomunicazione e la distribuzione multimediale
(1) Guida per il cablaggio per telecomunicazioni e distribuzione multimediale negli edifici residenziali - fasc. 5627(2) CT 100 - “Guida per l’applicazione delle norme riguardanti gli impianti di antenna per ricezione radiofonica e televisiva”(3) SC83A - Bozza di Guida(4) CT306 - “Tecnologia dell’informazione - Sistemi di cablaggio generico”
4I M P I A N T I D I C O M U N I C A Z I O N E
151
gnali/servizi possa essere situato a qualunque livelloLungo lo sviluppo del cavedio devono essere individuati locali adatti all’in-stallazione degli armadi/apparati necessari. Tali locali devono essere facilmenteaccessibili; sono da escludere locali con rischio di incendi o esplosione (com-prese le autorimesse) o con rischio di allagamento. Il locale nel quale è previstoil collegamento con la rete di telecomunicazione esterna deve essere raggiuntocon due tubi aventi diametro interno minimo di 50 mm (o una canalizzazio-ne equivalente) predisposti allo scopo.In corrispondenza dei vari piani deve esistere lo spazio per scatole o armadiettidi derivazione, dove installare giunti o organi di diramazione, nonché le even-tuali parti attive in funzione del servizio (ad esempio gli amplificatori del-l’impianto TV).
Il cavedio deve essere dimensionato in modo da permettere la facile installa-zione dei cablaggi previsti nell’edificio, anche in prospettiva di futuri am-pliamenti. Per la distribuzione dei cavi per telecomunicazioni e distribuzionemultimediale, si suggerisce l’installazione di 3 tubi con diametro interno uti-le di almeno 38 mm (o altre canalizzazioni equivalenti) lungo ogni colonna cheserve al massimo 8 unità abitative, aggiungendo un tubo per servire sino a 4ulteriori unità.
Tra il punto di derivazione di piano e il punto di ingresso nei vari appartamentideve essere posta una tubazione il cui diametro il cui diametro interno utileconsigliato è di almeno 38 mm. Nel caso di interventi su edifici esistenti l’infrastruttura di edificio deve avvi-cinarsi il più possibile al modello precedentemente indicato. Allo scopo si po-trà ricorrere anche al riutilizzo e adattamento di infrastrutture preesistenti,comprese eventualmente quelle utilizzate per altri servizi (quali ad esempio:pattumiere dismesse).
TVCitofoniTelefoniDati
2x∅ int. 50 mm
3x∅ int. 38 mm
LocaleApparati
LocaleApparati
U.A. U.A. U.A. U.A.
U.A. U.A. U.A. U.A.
U.A. U.A. U.A. U.A.
U.A. U.A. U.A. U.A.
Caved
io
Ø38
Ø38
Ø38
Ø38
Esempio di schema delle infrastrutture di un edifico multiunità (da Guida CEI 306-2)
Condutture per il passaggio dei cavi per i servizi oggetto dellapresente Guida (3 per le prime 8 U.A. + 1 per le ulteriori 4 U.A.)
Condutture di collegamento tra il punto di derivazione e le unitàabitative
Condutture per il raccordo con le reti di telecomunicazioni
Derivazioni di piano
AUSILI PER LA PROGETTAZIONE
154
Quote installative consigliate 1.
Quote per apparecchiature di comando, controllo e prelievoenergiaTenuto delle prescrizioni e dei commenti della Norma CEI 64-8 art. 752.55.1 e537.5.2
110 cm
120 cm
oltre 225 cm
265 cm
90 cm
80 cm
45 cm
30 cm
17 cm
4 cm
FASCIA PER L’ACCESSIBILITÀDEI COMANDIELETTRICI
ai fini della Legge09/01/89 n°13 e DM 14/06/89 n°236 “Disposizioni perfavorire il superamento dellebarriere architettoniche” (*)
ALTEZZE MINIME PER
COMANDI E PRESE
su canalina o zoccolo battiscopa
su torrette o calotte sporgenti da pavimento
da parete incassate o sporgenti
cassette di derivazione e giunzione
Prese a spina TV, TEL, Dati, HI-FI, ecc.
Comandi e prese a testaletto
Comandi
Comandi e prese nei bagni e sul piano lavoro in cucina
Quadri unità abitative
Citofoni Comandi e prese in box e cantine
Pulsanti e tiranti per docce e vasche nei bagniPrese a spina per ventole di aspirazione nei bagni cechi
Prese a spina per alimentazione cappa e ventola cucina
7 cm
40 cm
140 cm
Nei box installare gli apparecchiin posizione protetta da urti con autoveicoli
Rilevatori di gas metano (20÷40 cm da soffitto)230÷250 cm
(*) E’ possibile installare prese a spi-na e comandi fuori dalla fascia diaccessibilità del DM 236, per esi-genze funzionali allo sviluppodell’impianto elettrico e per faci-litare la manutenzione e/o la so-stituzione di apparecchiature elet-triche fisse da parte di personalequalificato.
5A U S I L I P E R L A P R O G E T T A Z I O N E
155
Quote per i componenti nei quadri elettriciTenuto delle prescrizioni contenute nella Norma CEI-EN 60439-1 (CEI 17-13/1)art. 7.6.2.1
Le quote indicate sono raccomandate al fine di rendere gli apparecchi ed i ter-minali per i conduttori esterni, accessibili al montaggio, al cablaggio e alla ma-nutenzione e/o sostituzione. Ragionevolmente, per quanto possibile, è beneattenersi a tali indicazioni.
≤ 200 cm
≥ 20 cm
STRUMENTI INDICATORI LETTIDALL’OPERATORE
80 cm
80 cm
160 cm
TERMINALI DELLE APPARECCHIATURE E MORSETTIERE
FASCIA DI ACCESSIBILITÀ PER I DISPOSITIVI DI “COMANDO DI EMERGENZA”
156
Legenda dei segni grafici 2.
Segni grafici per piani di installazione pag.
Apparecchi componibili 157Apparecchi componibili speciali 158Apparecchi componibili Antifurto 158Attuatori e comandi SCS 159Segnalazione luminosa a diplay 159Apparecchi componibili Diffusione sonora 160Citofoni / Video-Citofoni / Video-controllo 160Diffusione sonora 160Rivelazione Gas - Fumi - Incendi 160Apparecchi di illuminazione 161Illuminazione di sicurezza 161Richiesta di udienza e visualizzazione delle chiamate 161Prese CEE 162Comandi di Emergenza 162Condutture 162Simboli grafici vari 163
Segni grafici per schemi elettrici
Dispositivi di manovra, di comando e di protezione 164Contatti 164Correnti e tensioni 165Morsetti di collegamenti - Conduttori - Messa a terra 165Relé di misura e dispositivi vari 165Dispositivi e metodi di comando 165Strumenti di misura 165
In questa parte del volume abbiamo raccolto i segni grafici normalmente utilizzatinella realizzazione e sviluppo degli impianti elettrici. Tutti i simboli presenti sono stati ricavati, con opportune integrazioni, dalle Nor-mative CEI CT 3 e trovano rispondenza con le simbologie utilizzate nelle pub-blicazioni bticino relative alle “OFFERTE DEDICATE” oltre che a quelle utilizza-te nei Software tecnici TIPLAN e TISYSTEM.
5A U S I L I P E R L A P R O G E T T A Z I O N E
157
Segni grafici per piani di installazione
Apparecchi componibili Pulsante di marcia o arresto
Interruttore unipolare Portalampada
Interruttore bipolare Presa 2P+T 10A interbloccatacon interruttore autom. magnetotermico
Interruttore unipolare Presa 2P+T 16A interbloccatacon lampada spia con interruttore autom. magnetotermicoInterruttore bipolare Presa 2P+T 10A interbloccata con interruttorecon comando a chiave autom. magnetotermico differenzialeRelè interruttore ciclico Presa 2P+T 16A interbloccata con interruttore
autom. magnetotermico differenzialeRelè interruttore ciclico Presa 2P+T 10Acon pulsante incorporatoInterruttore unipolare a tirante Presa 2P+T 10A
Deviatore unipolare Presa 2P+T 10Acon scaricatore di tensione
Deviatore unipolare Presa 2P+T 16Acon lampada spiaDeviatore unipolare Presa 2P+T 16A irreversibilecon comando a chiaveInvertitore Presa 2P+T 10/16A UNEL
Commutatore unipolare 1-0-2 Presa 2P+T 10/16A bipasso
Relè monostabile Presa 2P 15A USAcon pulsante incorporatoRegolatore continuo di luminosità Presa 2P 24V irreversibile
Regolatore continuo di luminosità Presa 2P 6A 24V mignoncon deviatoreInterruttore automatico Uscita per condutture volantimagnetotermicoInterruttore automatico Presa TVmagnetotermico differenzialePortafusibile Presa telefonica
Ricevitore ad infrarossi a 1 canale Connettore trasmissione dati
Ricevitore ad infrarossi a 2 canali Connettore trasmissione datie telefonia
Ricevitore ad infrarossi per regolatore Presa telef. unificata TELECOMdi luminositàRicevitore ad infrarossi a 1 canale Pulsante con targa portanomea raggi infrarossiRivelatore a raggi infrarossi passivo Pulsante con targa portanome illuminato
Pulsante luminoso Targa portanome
Pulsante unipolare tirante Targa portanome illuminata
Pulsante bipolare Doppio pulsante
Pulsante bipolare a tirante Pulsante + portalampada
Pulsante unipolare Ronzatore + portalampada
158
t
C
C
IR
GAS
230/12V 4VA
EV3/4"3/4"
12Vc.c.
C
C
P
R
E
IR
ORIENT AB.
IR
FISSO
T
INTERNA
ESTERNA
A
RADIO
SOS
H20
to°
Pulsante + ronzatore
Doppio portalampada Centrale monozona
Ronzatore Centrale a 4 zone
Suoneria Parzializzatore zone 1-4
Predispositore a jack Inseritore
Relè Disinseritore a chiave
Connettore speciale Interfaccia canale ausiliario
Connettore 2P (punto - linea) Attuatore a relè
Falso polo Espansore zone 5-8
Rivelatore IR passivo fisso
Rivelatore IR passivo orientabile
Orologio sveglia elettronico Interfaccia contatti
Orologio programmatore Contatto elettromagnetico NC
Termostato ambiente Comunicatore telefonico
Temporizzatore elettronico Sirena interna
Cronotermostato elettronico Alimentatore per Antifurto
Presa di sicurezza 2 Poli +Terra 10A Sirena esterna con lampeggiante
Rivelatore IR di presenza Sensore piezoelettrico rottura vetri
Rivelatore di gas Telecomando radio per telesoccorso
Ripetitore di segnale per Modulo ricevitore radiorivelatore di gasTrasformatore 230-12V Rivelatore con sonda per allagamentoper rivelatore di gasElettrovalvola riarmo manuale Rivelatore di anomalia temperature
congelatoreSelettore 1via 3 posizioni + zero
Lampada segnapasso
Torcia autonoma estraibile
Lampada di emergenza
Apparecchi componibili speciali
Apparecchi componibili Antifurto
Segni grafici per piani di installazione
5A U S I L I P E R L A P R O G E T T A Z I O N E
159
2
1
1
IR
1FL
1
2
4
2
G.E.
AC
AD
A B
A
A B
A
QD
D
Attuatori e comandi SCS(automazione e gestione dell’energia)
Segnalazione luminosa a display
Segni grafici per piani di installazione
Centralina scenari – 2 moduli
Attuatore da incasso a 1 relé - 2 mod. Attuatore DIN a 1 relé - 2 moduli
Attuatore da incasso a 2 relé - 2 mod. Attuatore DIN a 1 relé per lampadefluorescenti - 2 moduli
Attuatore da incasso a dimmer - 2 mod. Attuatore DIN controllo carichi - 2 moduli
Attuatore da incasso a 1 relé - 1 mod. Attuatore DIN a 2 relé - 2 moduli
Comando a pulsante - 1 carico - funzioni Attuatore DIN a 4 relé - 2 modulispeciali - 2 moduliComando basculante - 1 carico - funzioni Centrale DIN di gestione energia - 4 mod.speciali - 2 moduliComando a pulsante serigrafato - 1 carico - Alimentatore SCS - 8 mod. DINfunzioni speciali - 2 moduliComando a pulsante - carico singolo e doppiofunzioni speciali - 2 moduliComando basculante - carico singolo e doppiofunzioni speciali - 2 moduliComando a pulsante e basculante - carico Alimentatore 230Vac-9Vdcsingolo e doppio - funzioni speciali - 2 moduli per quadri displayComando a pulsante carico singolo - 2 moduli Alimentatore 230Vac-12Vdc
per centrali chiamateComando basculante carico singolo - 2 moduli Pulsante chiamata posto 1
Comando a pulsante serigrafato - Pulsante chiamata posto 2÷N-1carico singolo - 2 moduliComando a pulsanti - carico singolo - 2 moduli Pulsante chiamata ultimo posto
Comando a pulsanti - carico singolo e doppio Pulsante chiamata a tirante posto 1- 2 moduliComando a pulsanti - carico singolo e doppio Pulsante chiamata a tirante posto 2÷N-1- 2 moduliComando a basculanti - 3 carichi - 3 moduli Pulsante chiamata a tirante ultimo posto
Comando 2 pulsanti e 1 basculante - 3 carichi Quadro display alfanumerico.- 3 moduliComando 1 pulsante e 2 basculanti - 3 carichi Distributore di camera- 3 moduliComando a pulsanti di cui 1 serigrafato - Telecomando a raggi infrarossi3 carichi - 3 moduliComando 1 pulsante e 2 basculanti - 3 carichi- 3 moduliComando 2 pulsanti e 1 basculante - 3 carichi- 3 moduliComando 2 pulsanti e 1 basculante - 3 carichi- 3 moduliComando 3 pulsanti serigrafati - 3 carichi- 3 moduliComando 2 pulsanti serigrafati - 2 carichi- 2 moduliInterfaccia 2 ingressi - 1 moduli
Ricevitore infrarossi - 2 moduli
Pannello visualizzazione Gestione Energia- 2 moduli
160
R
Amplificatore locale Centralino Diffusione Sonora
Modulo Ricerca Persone a viva voce Diffusore Sonoro
Modulo Sorveglianza Acustica d’ambiente Diffusore Sonoro a colonna
Preamplificatore con presa di ingresso Microfono per Diffusione Sonora
Relé ausiliario monostabile Alimentatore per Diffusione Sonora
Sintonizzatore con radiosveglia Presa Microfono
Diffusore sonoro Presa per FiloDiffusione
Alimentatore 230-24 cc Presa per Diffusore Sonoro
Centralino VideoCitofonico Centralino Rivelazione Incendi
Posto esterno Citofonico o Videocitofonico Rivelatore di Gas
Rivelatore di fumo
Apparecchio Videocitofonico Rivelatore di Ossido di Carbonio
Apparecchio Citofonico Rivelatore di gas GPL
Alimentatore Videocitofonico Rivelatore Termico
Alimentatore Citofonico Pulsante di allarme antincendio
Serratura elettrica Sirena di allarme antincendio
Segnalat. acustico supplementarecitofonico o videocitofonicoMonitor per Videocontrollo
Illuminatore a raggi infrarossiper VideocontrolloTelecamera da interno per Videocontrollo
Telecamera da esterno per Videocontrollo
Apparecchi componibili Diffusione Sonora
Rilevazione GAS - FUMI- INCENDI
Diffusione sonora
Citofoni / Video - Citofoni / Video - controllo
Segni grafici per piani di installazione
5A U S I L I P E R L A P R O G E T T A Z I O N E
161
Corpo illuminante IP20/40 per tubi Gruppo autonomo per illuminazione fluoresc. a soffitto da 18/36/58W IP22/40Corpo illuminante IP20/40 per tubi Gruppo autonomo per illuminazionefluoresc. da parete 18/36/58W IP44/65/66Corpo illuminante IP65 per tubi Inverter NON permanentefluoresc. a soffitto 18/36/58W per lampada singolaCorpo illuminante IP65 per tubi Inverter permanentefluoresc. da parete 8/36/58W per lampada singolaCorpo illumin. IP40 per lampade Gruppo autonomo indicatorefluoresc. compatte a soffitto Uscita - IP22/40Corpo illumin. IP40 per lampade Gruppo autonomo indicatorefluoresc. compatte da parete Direzione Uscita - IP22/40Corpo illumin. IP55 per lampade Gruppo autonomo indicatorefluoresc. compatte a soffitto Uscita di Sicurezza - IP22/40Corpo illumin. IP55 per lampade Gruppo autonomo indicatore di fluoresc. compatte da parete Direzione Uscita di Sicurezza - IP22/40Lampioncino per lampade Gruppo autonomo indicatorefluorescenti compatte Uscita - IP65/66Corpo illumin. IP55 per lampade Gruppo autonomo indicatoreincandescenti a soffitto Direzione Uscita - IP65/66Corpo illumin. IP55 per lampade Gruppo autonomo indicatoreincandescenti da parete Uscita di sicurezza - IP65/66Faretto per lampade Gruppo autonomo indicatore diincandescenti o alogene Direzione Uscita di Sicurezza - IP65/66Proiettore IP54 per lampade alogene
Proiettore IP55 per lampade avapori di mercurioProiettore IP55 per lampade a Richiesta Udienza -vapori di sodio Combinazione internaRiflettore industriale IP20 per Richiesta Udienza -lampade a vapori di mercurio Combinazione esternaRiflettore industriale IP20 per Visualizzazione chiamate -lampade a vapori di sodio Posto di ricezione principaleRiflettore industr. IP55 o Armatura Visualizzazione chiamate -tradale per lamp. a vap. di mercurio Posto di ricezione secondarioRiflettore industr. IP55 o Armatura Visualizzazione chiamate -stradale per lamp. a vap. di sodio Centralina di alimentazionePalo per installazione di Lampioni, Alimentatore per Richiesta UdienzaProiettori e Armature Stradali o Visualizzazione chiamatePalo con 1 braccio per installazione. di Lampioni, Proiettori e Armat. StradaliPalo con 2 bracci per installazione di Lampioni, Proiettori e Armat. Stradali
Apparecchi di illuminazione Illuminazione di sicurezza
Richiesta di udienza e visualizzazione delle chiamate
Segni grafici per piani di installazione
162
Presa CEE 17 2P 16A Sezionatore di emergenza sottovetro IP55 - con SPIE di segnalazione
Presa CEE 17 3P 16A Sezionatore di emergenza sottovetro IP55 - con SPIE di segnalazione
Presa CEE 17 2P+T 16A Sezionatore di emergenza sottovetro IP55
Presa CEE 17 3P+T/3P+N+T 16A Pulsante di emergenza sottovetro IP44/55 - con SPIE di segnalazione
Presa CEE 17 2P+T 16A - Idrobox Pulsante di emergenza sottovetro IP44/55
Presa CEE 17 3P+T 16A - Idrobox Comando dell'interruttoreascensore DPR 1497
Presa CEE 17 2P 32A Pulsante di arresto di emergenzaa fungo antinfortunistico
Presa CEE 17 2P 32A
Presa CEE 17 3P+T 32A
Presa CEE 17 3P+T/3P+N+T 32A
Presa CEE 17 3P+T/3P+N+T 63A
Presa CEE 17 2P+T 16A con Blocco Conduttura incassata
Presa CEE 17 3P+T 16A con Blocco Conduttura a parete
Presa CEE 17 3P+T/3P+N+T 32A con Blocco Conduttura interrata
Presa CEE 17 3P+T/3P+N+T 63A con Blocco Montante ascendente
Presa CEE 17 2P+T 16A con Interblocco Montante discendente passante
Presa CEE 17 3P+T 16A con Interblocco Montante verticale passante
Presa CEE 17 3P+T 16A con Interblocco Cassetta di derivazione da incasso
Presa CEE 17 2P+T 32A con Interblocco Cassetta di derivazione da parete
Presa CEE 17 3P+T/3P+T+N 16A Cassetta di derivazione da incasso ocon Interblocco da parete IP55 IdroboxPresa CEE 17 2P+T 32A con Interblocco Pozzetto per impianti elettrici interrati
Presa CEE 17 3P+T/3P+T+N 63A Pozzetto per impianti elettrici interraticon Interblocco con picchetto di terra
Presa CEE 17 2P/16A IP65 con Torretta a scomparsaTrasformatore di sicurezza 24VPresa CEE 17 2P/32A IP65 con Colonna INTERLINKTrasformatore di sicurezza 48V
Prese CEE Comandi di emergenza
Condutture
Segni grafici per piani di installazione
5A U S I L I P E R L A P R O G E T T A Z I O N E
163
Apparecchiatura in contenitore con grado di protezione > IP40
Contatore Punto luce generico a soffitto
Contatore Reattivo Punto luce generico a parete
Cabina elettrica in Servizio
Cabina elettrica in Progetto
Generatore
Motore asincrono trifase Orologio elettricoPilota o Principale
Motore asincrono monofase Orologio elettricoSecondario o Indipendente
Trasformatore
Gruppo Elettrogeno Trasmettitore a raggi infrarossi
Soccorritore alimentatore completo di batterieGruppo di Continuità statico completo di batterie
Quadro elettrico
Quadro segnalazione luminosa
Punto telefonico a pagamento Antenna
Punto telefonico a pagamento Messa a terra
Simboli grafici vari
Segni grafici per piani di installazione
164
Interruttore Contatto di chiusura (aperto a riposo)(segno grafico generale)Interruttore (di potenza) Contatto di apertura (chiuso a riposo)
Interruttore di potenza ad apertura Contatto di scambio con interruzione automatica momentaneaInterruttore automatico Contatto a due vie e a tre posizioni,differenziale con posizione centrale di aperturaInterruttore automatico Contatto a due chiusuremagnetotermicoInterruttore automatico Contatto a due aperturemagnetotermico differenzialeSezionatore
Sezionatore a due vie e tre posizioni Contatto di chiusura anticipato con posizione centrale di apertura (chiude in anticipo rispetto agli altri
contatti di uno stesso gruppo)Interruttore di manovra-sezionatore Contatto di chiusura ritardato (chiude in
ritardo rispetto agli altri contatti di uno stesso gruppo)Contatto di apertura ritardato (apre in ritardo rispetto agli altri contatti di uno stesso gruppo)
Fusibile. Contatto di apertura anticipato (apre segno grafico generale in anticipo rispetto agli altri contatti
di uno stesso gruppo)Interruttore di manovra con fusibile Contatto di chiusuraincorporato (segno grafico generale) ritardato alla chiusuraSezionatore con fusibile incorporato Contatto di chiusura
ritardato alla aperturaInterruttore di manovra-sezionatore Contatto di chiusura con fusibile incorporato ritardato alla chiusura ed all'apertura
Contatto di apertura ritardato alla chiusura
Contattore Contatto di apertura (contatto di chiusura) ritardato alla aperturaContattore Contatto di apertura (contatto di apertura) ritardato all'apertura ed alla chiusura
Contatto di posizione di chiusura(fine corsa)Contatto di posizione di apertura(fine corsa)
Dispositivi di manovra, di comando e di protezione Contatti
Segni grafici per schemi elettrici
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165
Correnti e tensioni
Morsetti di collegamento - Conduttori - Messa a terra
Relè di misura e dispositivi similari
Dispositivi e metodi di comando
Strumenti di misura
Corrente continua Collegamento meccanico, pneumatico, idraulico
Corrente alternata Interblocco meccanico tra due apparecchi
Polarità positiva e negativa
Mediano Comando meccanico manuale(segno grafico generale)
Neutro Comando a tirante
Circuito trifase+ neutro Comando rotativo
Frequenza di rete Comando a pulsante
Tensione F-F 400V / F-N 230V Comando di sicurezza (o di emergenza con pulsante a fungo)Comando a chiave
Comando elettromagnetico (bobina)
Connessione di conduttori Comando da protezione elettromagnetica di sovracorrente
Terminale o morsetto Comando da protezione termica di sovracorrente, es. relé termico
Derivazione Comando a motore elettrico
Doppia derivazione Comando ad orologio elettrico
Conduttore. Il numero dei conduttori Comando dal livello di un fluidoè indicato da trattini o da un numeroConduttore neutro Comando da una portata fluida (ad esempio gas, acqua)Conduttore di protezione
Terra - segno grafico generale
Equipotenzialità Strumento indicatoreAmperometro
Massa (telaio) Strumento indicatoreVoltmetroStrumento registratoreWattmetro registratoreStrumento integratoreContatore di energia attiva
Relé Buchholz (a sviluppo di gas) Trasformatore di corrente TA
Sganciatore di emergenza con mini Trasformatore di tensione TVaccumulatori al litioRelé di minima tensione
Relé di massima corrente
Segni grafici per schemi elettrici
166
3. Schemi di collegamento impianti diffusione sonora
Questa sezione riporta, sotto forma di schemi elettrici, le applicazioni del si-stema di diffusione sonora sviluppati in questo volume nelle dotazioni relativeagli impianti My-Home.
• impianto ad un canale con sintonizzatore radio sveglia(planimetria C2 a pag. 69)
Nota: collegare il morsetto C del sintonizzatore art. L/N/NT4492 al morsetto C dell’amplifi-catore art. L/N/NT4485 quando si vuole abilitare la teleaccensione dell’amplificatorecon l’attivazione del sintonizzatore.
• schema funzionale
Nota: il numero dei conduttori varia da 4 a 5 se si installa il pulsante per il comando remo-to del sintonizzatore accanto agli amplificatori locali art. L/N//NT4485.
230V~
2 Fili
4 Fili
CHS+ + C
S L+C
AAA
S L+C
AA
AMPLIFICATORELOCALEart. L/N4485art. NT4485
230V~
SINTONIZZATOREart. L/N4492art. NT4492
ALIMENTATOREart. E45/24DC
+ +
DIFFUSOREart. N4958art. 4958
L N
AMPLIFICATORELOCALEart. L/N4485art. NT4485
DIFFUSOREart. N4958art. 4958
DIFFUSOREart. N4958art. 4958
MAX 2 DIFFUSORI PERAMPLIFICATORE LOCALE
AGLI ALTRI EVENTUALI9 DIFFUSORI
PULSANTEart. L/N4005art. NT4005
PULSANTEart. L/N4005art. NT4005
CHS
L +
CHS
L +
®®
169
APPENDICI
In questa parte del volume sono riportati alcuni testi di Legge e uno stralcio della GuidaCEI 0-3 per la dichiarazione di conformità, necessari agli operatori di settore per il lorolavoro e, in generale, per una migliore comprensione delle problematiche relative agliimpianti elettrici in questo settore.
Nota: I testi qui riportati non possono considerarsi sostitutivi di quelli originali ai quali si devecomunque fare riferimento.
Legge 5 marzo 1990, n. 46 testo integrale
D.P.R. 6 dicembre 1991, n. 447 testo integrale
Guida CEI 0-3 per la compilazione della dichiarazionedi conformità e allegatitesto integrale
Modulo per la dichiarazione di conformità dell’impianto alla regola dell’arte 178come da D.M. 20 febbraio 1992 Allegato A - Legenda alla dichiarazione di conformità 179Allegato C - Esempio, utilizzabile nei casi più semplici, di tabella schematica 180
relativa all’impianto realizzatoAllegato E - Prospetto relativo al numero di copie che l’azienda installatrice 181
deve rilasciare e relativi destinatariAllegato F - Esempio di relazione con tipologie di materiali 182Allegato G - Tabella verifiche 182
170
Legge 5 marzo 1990, n. 46 “Norme per la sicurezza degli impianti” (G.U. 12 marzo 1990, n. 59)
Art. 1.Ambito di applicazione
1. Sono soggetti all'applicazione della presente legge i se-guenti impianti relativi agli edifici adibiti ad uso civile:a) gli impianti di produzione, di trasporto, di distribuzionee di utilizzazione dell'energia elettrica all'interno degli edi-fici a partire dal punto di consegna dell'energia fornita dal-l'ente distributore ;
b) gli impianti radiotelevisivi ed elettronici in genere, le antennee gli impianti di protezione da scariche atmosferiche ;
c) gli impianti di riscaldamento e di climatizzazione azionati dafluido liquido, aeriforme, gassoso e di qualsiasi natura ospecie;
d) gli impianti idrosanitari nonché quelli di trasporto, di trat-tamento, di uso, di accumulo e di consumo di acqua all'in-terno degli edifici a partire dal punto di consegna dell'acquafornita dall'ente distributore
e) gli impianti per il trasporto e l'utilizzazione di gas allo sta-to liquido o aeriforme all'interno degli edifici a partire dalpunto di consegna del combustibile gassoso fornito dall'en-te distributore;
f) gli impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzodi ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili;g) gli impianti di protezione antincendio.
2. Sono altresì soggetti all'applicazione della presente legge gliimpianti di cui al comma 1, lettera a), relativi agli immobiliadibiti ad attività produttive, al commercio, al terziario e adaltri usi.
Art. 2Soggetti abilitati
1. Sono abilitate all'installazione, alla trasformazione, all'am-pliamento e alla manutenzione degli impianti di cui all'arti-colo 1 tutte le imprese, singole o associate, regolarmenteiscritte nel registro delle ditte di cui al regio decreto 20 set-tembre 1934, N.2011, e successive modificazioni ed integra-zioni, o nell'albo provinciale delle imprese artigiane di cui al-la legge 8 agosto 1985, n 443.
2. L'esercizio delle attività di cui al comma 1 é subordinato alpossesso dei requisiti tecnico-professionali, di cui all'artico-lo 3, da parte dell'imprenditore, il quale, qualora non ne siain possesso, prepone all'esercizio delle attività di cui al me-desimo comma 1 un responsabile tecnico che abbia tali re-quisiti.
Art. 3Requisiti tecnico-professionali
1. I requisiti tecnico-professionali di cui all'articolo 2, comma 2,sono i seguenti:
a) laurea in materia tecnica specifica conseguita presso unauniversità statale o legalmente riconosciuta;
b) oppure diploma di scuola secondaria superiore conse-guito, con specializzazione relativa al settore delle attività dicui all'articolo 2, comma1, presso un istituto statale o legal-mente riconosciuto, previo un periodo di inserimento, di al-meno un anno continuativo, alle dirette dipendenze di unaimpresa del settore;
c) oppure titolo o attestato conseguito ai sensi della legisla-zione vigente in materia di formazione professionale, previoun periodo di inserimento, di almeno due anni consecutivi,alle dirette dipendenze di una impresa del settore;d) oppure prestazione lavorativa svolta, alle dirette dipen-denze di una impresa stessa, per un periodo non inferiore atre anni, escluso quello computato ai fini dell'apprendistato,in qualità di operaio installatore con qualifica di specializzatonelle attività di installazione, di trasformazione, di amplia-mento e di manutenzione degli impianti di cui all'articolo 1.
Art. 4Accertamento dei requisiti tecnico-professionali
1. L'accertamento dei requisiti tecnico-professionali é espleta-to per le imprese artigiane dalle commissioni provinciali perl'artigianato. Per tutte le altre imprese é espletato da unacommissione nominata dalla giunta della camera di com-mercio, industria, artigianato e agricoltura e composta da unminimo di cinque ad un massimo di nove membri dei qualiun membro in rappresentanza degli ordini professionali,un membro in rappresentanza dei collegi professionali, unmembro in rappresentanza degli enti erogatori di energiaelettrica e di gas ed i restanti membri designati dalle orga-nizzazioni delle categorie più rappresentative a livello na-zionale degli esercenti le attività disciplinate dalla presentelegge; la commissione é presieduta da un docente universi-tario di ruolo di materia tecnica o da un docente di istitutotecnico industriale di ruolo di materia tecnica.
2. Le imprese alle quali siano stati riconosciuti i requisiti tecni-co-professionali, hanno diritto ad un certificato di ricono-
6A P P E N D I C I
171
scimento, secondo i criteri stabiliti dal regolamento di at-tuazione di cui all'articolo 15.
Art. 5Riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali
1. Hanno diritto ad ottenere il riconoscimento dei requisiti tec-nico-professionali, previa domanda da presentare entro unanno dalla data di entrata in vigore della presente legge, al-la commissione provinciale per l'artigianato, coloro che di-mostrino di essere iscritti, alla medesima data, da almeno unanno nell'albo provinciale delle imprese artigiane di cui al-la legge 8 agosto 1985, n.443, come imprese installatrici o dimanutenzione degli impianti di cui all'articolo 1.
2. Hanno altresì diritto ad ottenere il riconoscimento dei re-quisiti tecnico-professionali, previa domanda da presentareentro un anno dalla data di entrata in vigore della presen-te legge, alla camera di commercio, industria, artigianato eagricoltura, coloro che dimostrino di essere iscritti, alla me-desima data, da almeno un anno nel registro delle ditte di cuial regio decreto 20 settembre 1934, n. 2011, e successive mo-dificazioni ed integrazioni, come imprese installatrici o di ma-nutenzione degli impianti di cui all'articolo 1.
Art. 6Progettazione degli impianti
1.Per l'installazione, la trasformazione e l'ampliamento degliimpianti di cui ai commi 1, lettere a), b), c)e) e g), e 2 del-l'articolo 1 é obbligatoria la redazione del progetto da par-te di professionisti, iscritti negli albi professionali, nell'ambitodelle rispettive competenze.
2. La redazione del progetto per l'installazione, la trasforma-zione e l'ampliamento degli impianti di cui al comma 1 é ob-bligatoria al di sopra dei limiti dimensionali indicati nel re-golamento di attuazione di cui all'articolo 15.
3. Il progetto di cui al comma 1 é depositato:a) presso gli organi competenti al rilascio di licenze di impian-
to o di autorizzazioni alla costruzione quando previsto dal-le disposizioni legislative e regolamentari vigenti;b) presso gli uffici comunali, contestualmente al progetto edi-lizio, per gli impianti il cui progetto non sia soggetto per leg-ge ad approvazione.
Art. 7Installazione degli impianti
1. Le imprese installatrici sono tenute ad eseguire gli impian-ti a regola d'arte utilizzando allo scopo materiali parimenticostruiti a regola d'arte. I materiali ed i componenti realiz-zati secondo le norme tecniche di sicurezza dell'Ente italia-
no di unificazione (UNI) e del Comitato elettrotecnico italiano(CEI), nonché nel rispetto di quanto prescritto dalla legisla-zione tecnica vigente in materia, si considerano costruiti a re-gola d'arte.
2. In particolare gli impianti elettrici devono essere dotati di im-pianti di messa a terra e di interruttori differenziale ad altasensibilità o di altri sistemi di protezione equivalenti.
3. Tutti gli impianti realizzati alla data di entrata in vigore del-la presente legge devono essere adeguati, entro tre anni datale data da quanto previsto dal presente articolo.
Art. 8Finanziamento dell'attività di normazione tecnica
1. Il 3 per cento del contributo dovuto annualmente dall'Isti-tuto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul la-voro (INAIL) per l'attività di ricerca di cui all'articolo 3, terzocomma, del decreto-legge 30 giugno 1982, n 390, converti-to, con modificazioni, dalla legge 12 agosto 1982, n 597, é de-stinato all'attività di normazione tecnica, di cui all'articolo 7della presente legge, svolta dall'UNI e dal CEI.
2. La somma di cui al comma 1, calcolata sull'ammontare delcontributo versato dall'INAIL nel corso dell'anno preceden-te, é iscritta a carico del capitolo 3030 dello stato di previsionedella spesa dal Ministero dell'industria, del commercio edell'artigianato per il 1990 e a carico delle proiezioni del cor-rispondente capitolo per gli anni seguenti.
Art. 9Dichiarazione di conformità
1. Al termine dei lavori l'impresa installatrice é tenuta a rilasciareal committente la dichiarazione di conformità degli im-pianti realizzati nel rispetto delle norme di cui all'articolo 7.Di tale dichiarazione, sottoscritta dal titolare dell'impresa in-stallatrice e recante in numeri di partita IVA e di iscrizione al-la camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura,faranno parte integrante la relazione contenente la tipolo-gia dei materiali impiegati nonché, ove previsto, il progettodi cui all'articolo 6.
Art. 10Responsabilità del committente e del proprietario
1. Il committente o il proprietario é tenuto ad affidare i lavo-ri d'installazione, di trasformazione, di ampliamento e di ma-nutenzione degli impianti di cui all'articolo 1 ad imprese abi-litate ai sensi dell'articolo 2.
Art.11Certificato di abitabilità e di agibilità
1. Il sindaco rilascia il certificato di abitabilità o di agibilità do-po aver acquisito anche la dichiarazione di conformità o il cer-tificato di collaudo degli impianti installati, ove previsto, sal-vo quanto disposto dalle leggi vigenti.
Art. 12Ordinaria manutenzione degli impianti e cantieri
1. Sono esclusi dagli obblighi della redazione del progetto e delrilascio del certificato di collaudo, nonché dall'obbligo di cuiall'articolo 10, i lavori concernenti l'ordinaria manutenzionedegli impianti di cui all'articolo 1.
2. Sono altresì esclusi dagli obblighi della redazione del progettoe del rilascio del certificato di collaudo le installazioni per ap-parecchi per usi domestici e la fornitura provvisoria di ener-gia elettrica per gli impianti di cantiere e similari, fermo re-stando l'obbligo del rilascio della dichiarazione di conformitàdi cui all'articolo 9.
Art. 13Deposito presso il comune del progetto, della dichiarazione
di conformità o del certificato di collaudo
1. Qualora nuovi impianti tra quelli di cui ai commi 1, lettere a),b), c), e), e g), e 2 dell'articolo 1 vengano installati in edificiper i quali é già stato rilasciato il certificato di abitabilità, l'im-presa installatrice deposita presso il comune, entro trentagiorni dalla conclusione dei lavori, il progetto di rifacimen-to dell'impianto e la dichiarazione di conformità o il certifi-cato di collaudo degli impianti installati, ove previsto da al-tre norme o dal regolamento di attuazione di cui all'artico-lo 15.
2. In caso di rifacimento parziale di impianti, il progetto e la di-chiarazione di conformità o il certificato di collaudo, ove pre-visto, si riferiscono alla sola parte degli impianti oggetto del-l'opera di rifacimento. Nella relazione di cui all'articolo 9 do-vrà essere espressamente indicata la compatibilità con gli im-pianti preesistenti.
Art. 14Verifiche
1. Per eseguire i collaudi, ove previsti, e per accertare la con-formità degli impianti alle disposizioni della presente leggee della normativa vigente, i comuni, le unità sanitarie loca-li, i comandi provinciali dei Vigili del Fuoco e l'Istituto supe-riore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL) han-no facoltà di avvalersi della collaborazione dei liberi pro-
fessionisti, nell'ambito delle rispettive competenze, di cui al-l'articolo 6, comma 1, secondo le modalità stabilite dal re-golamento di attuazione di cui all'articolo 15.
2. Il certificato di collaudo deve essere rilasciato entro tre me-si dalla presentazione della relativa richiesta.
Art. 15Regolamento di attuazione
1. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presentelegge é emanato, con le procedure da cui all'articolo 17della legge 23 agosto 1988, n 400, il regolamento di attua-zione. Nel regolamento di attuazione sono precisati i limitiper i quali risulti obbligatoria la redazione del progetto di cuiall'articolo 6 e sono definiti i criteri e le modalità di redazionedel progetto stesso in relazione al grado di complessità tec-nica dell'installazione degli impianti, tenuto conto dell'e-voluzione tecnologica, per fini di prevenzione e di sicurezza.
2. Presso il Ministero dell'industria, del commercio e dell'arti-gianato é istituita una commissione permanente, presiedutadal direttore generale della competente Direzione generaledel Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato,o da un suo delegato, e composta da sei rappresentanti desi-gnati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappre-sentative delle categorie imprenditoriali e artigiane interessate,da sei rappresentanti delle professioni designati paritetica-mente dai rispettivi consigli nazionali e da due rappresentantidegli enti erogatori di energia elettrica e di gas.
3. La commissione permanente di cui al comma 2 collabora ad in-dagini e studi sull'evoluzione tecnologica del comparto.
Art. 16Sanzioni
1. Alla violazione di quanto previsto dall'articolo 10 consegue,a carico del committente o del proprietario, secondo le mo-dalità previste dal regolamento di attuazione di cui all'arti-colo 15, una sanzione amministrativa da lire centomila a li-re cinquecentomila. Alla violazione delle altre norme dellapresente legge consegue, secondo le modalità previste dalmedesimo regolamento di attuazione, una sanzione ammi-nistrativa da lire un milione a lire dieci milioni.
2. Il regolamento di attuazione di cui all'articolo 15 determinale modalità della sospensione delle imprese dal registro o dal-l'albo di cui all'articolo 2, comma 1, e dei provvedimenti di-sciplinari a carico dei professionisti iscritti nei rispettivi albi,dopo la terza violazione delle norme relative alla sicurezzadegli impianti, non ché gli aggiornamenti dell'entità delle san-zioni amministrative di cui al comma 1.
172
6A P P E N D I C I
173
Art. 17Abrogazione e adeguamento dei regolamenti comunali e re-
gionali
1. I comuni e le regioni sono tenuti ad adeguare i propri re-golamenti, qualora siano in contrasto con la presente legge.
Art. 18Disposizioni transitorie
1. Fino all'emanazione del regolamento di attuazione di cui al-l'articolo 15 sono autorizzate ad eseguire opere di installa-zione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzionedegli impianti di cui all'articolo 1 le imprese di cui all'articolo2, comma 1 le quali sono tenute ad eseguire gli impianti se-condo quanto prescritto dall'articolo 7 ed a rilasciare alcommittente o al proprietario la dichiarazione di conformi-tà recante i numeri di partita IVA e gli estremi dell'iscrizionealla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura.
2. La dichiarazione di cui al comma 1 sostituisce a tutti gli ef-fetti la dichiarazione di conformità di cui all'articolo 9.
Art. 19Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo aquello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del-la Repubblica Italiana.La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sarà inse-rita nella raccolta ufficiale degli atti normativi della Re-pubblica Italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di os-servarla e di farla osservare come legge dello Stato.
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D.P.R. 6 dicembre 1991, n. 447 “Regolamento di attuazione della legge 5marzo 1990, n. 46, in materia di sicurezza degli impianti”
(G.U. 15 febbraio 1992, n. 38)
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visto l'art. 87, quinto comma, della Costituzione; visto l'art. 15 del-
la legge 5 marzo 1990, n. 46 recante norme per la sicurezza degli
impianti; visto l'art. 17 ,comma 1, lettera b), della legge 23 agosto
1988 n. 400; udito il parere del Consiglio di Stato espresso nell'a-
dunanza generale del 27 giugno 1991; vista la deliberazione del
Consiglio dei Ministri adottata nella riunione del 6 Novembre
1991; sulla proposta del Ministro dell’industria, del commercio e del-
l’artigianato;
EMANA
il seguente Regolamento:
ART. 1
(Ambito di applicazione)
1. Per edifici adibiti ad uso civile, ai fini del comma 1 dell'articolo
1 della legge 5 marzo 1990 n. 46, di seguito denominata “legge”,
si intendono le unità immobiliari o la parte di esse, destinate ad
uso abitativo, a studio professionale o a sede di persone giuri-
diche private, associazioni, circoli o conventi e simili.
2. Sono soggetti all'applicazione della legge, per quanto concer-
ne i soli impianti elettrici di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a),
della legge, anche gli edifici adibiti a sede di società, ad attivi-
tà industriale, commerciale o agricola o comunque di produzione
o di intermediazione di beni o servizi, gli edifici di culto nonché
gli immobili destinati ad uffici, scuole, luoghi di cura, magazzi-
ni o depositi o in genere a pubbliche finalità, dello Stato o di en-
ti pubblici territoriali, istituzionali o economici.
3. Per impianti di utilizzazione dell'energia elettrica si intendono
i circuiti di alimentazione degli apparecchi utilizzatori e delle pre-
se a spina con esclusione degli equipaggiamenti elettrici delle
macchine, degli utensili, degli apparecchi elettrici in genere.
Nell'ambito degli impianti elettrici rientrano anche quelli posti
all'esterno di edifici se gli stessi sono collegati ad impianti elet-
trici posti all'interno. Gli impianti luminosi pubblicitari rientra-
no altresì nello stesso ambito qualora siano collegati ad impianti
elettrici posti all'interno.
4. Per impianto radiotelevisivo ed elettronico si intende la parte
comprendente tutte le componenti necessarie alla trasmissione
ed alla ricezione dei segnali e dei dati ad installazione fissa
funzionanti in bassissima tensione, mentre tutte le componen-
ti funzionanti a tensione di rete nonché i sistemi di protezione
contro le sovratensioni sono da ritenersi appartenenti all’im-
pianto elettrico. Per gli impianti telefonici interni collegati alla
rete pubblica, continua ad applicarsi il decreto 4 ottobre 1982 del
Ministero delle poste e delle telecomunicazioni pubblicato nel-
la Gazzetta Ufficiale n. 8 del 10 Gennaio 1983 con riferimento al-
l'autorizzazione, all'installazione e agli ampliamenti degli im-
pianti stessi.
5. Per impianto del gas a valle del punto di consegna si intende l'in-
sieme delle tubazioni e dei loro accessori dal medesimo punto
di consegna all'apparecchio utilizzatore, l'installazione ed i col-
legamenti del medesimo, le predisposizioni edili e/o meccaniche
per la ventilazione del locale dove deve essere installato l'ap-
parecchio, le predisposizioni edili e/o meccaniche per lo scarico
all'esterno dei prodotti della combustione.
6. Per impianti di protezione antincendio si intendono gli idranti,
gli impianti di spegnimento di tipo automatico e manuale, non-
ché gli impianti di rilevamento di gas, fumo e incendio.
ART. 2
(Requisiti tecnico-professionali)
1. Con la dizione "alle dirette dipendenze di un impresa del setto-
re" di cui all'art. 3, comma 1, lettere b) e c) della legge deve in-
tendersi non solo il rapporto di lavoro subordinato ma altresì ogni
altra forma di collaborazione tecnica continuativa nell’ambito del-
l'impresa artigiana da parte del titolare, dei soci o dei familiari.
ART. 3
(Certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali)
1. Il certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali
è rilasciato alle imprese artigiane dalla commissione provincia-
le per l'artigianato che ha provveduto all'accertamento dei re-
quisiti a norma dell'articolo 4 della legge o al riconoscimento de-
gli stessi a norma dell’ articolo 5, comma 1.
2 .Alle altre imprese singole o associate o al responsabile tecnico
di cui al comma 2 dell'articolo 1, il certificato di riconoscimento
è rilasciato dalla camera di commercio competente presso la qua-
le è stata presentata la domanda di cui all'articolo 5 comma 2 del-
la legge o presso la quale si è concluso positivamente l'accerta-
mento di cui all'articolo 4 della legge ad opera della commissione
nominata dalla giunta della medesima Camera di commercio.
3. Il certificato è rilasciato sulla base di modelli approvati con de-
creto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato,
che fisserà altresì le modalità per l'effettuazione di periodiche
verifiche circa la permanenza in capo alle imprese dei requisiti
tecnico-professionali.
ART. 4
(Progettazione degli impianti)
1. Fatta salva l'applicazione di norme che impongono una pro-
gettazione degli impianti, la redazione del progetto di cui
all'art. 6 della legge è obbligatoria per l'installazione, la tra-
sformazione e l'ampliamento dei seguenti impianti:
a) per gli impianti elettrici di cui all'art. 1, comma 1, lettera a)
della legge, per tutte le utenze condominiali di uso comune
aventi potenza impegnata superiore a 6 kW e per utenze
domestiche di singole unità abitative di superficie superiore a
400 m2; per gli impianti effettuati con lampade fluorescenti a
catodo freddo collegati ad impianti elettrici per i quali è
obbligatorio il progetto e in ogni caso per impianti di poten-
za complessiva maggiore di 1200 VA rese dagli alimentatori;
b) per gli impianti di cui all'art. 1 comma 2 della legge relativi
agli immobili adibiti ad attività produttive, al commercio, al
terziario e ad altri usi, quando le utenze sono alimentate a
tensione superiore a 1000 V, inclusa la parte in bassa ten-
sione o quando le utenze sono alimentate in bassa tensio-
ne qualora la superficie superi i 200 m2;
c) il progetto è comunque obbligatorio per gli impianti elet-
trici con potenza impegnata superiore o uguale a 1,5 kW per
tutta l'unità immobiliare provvista, anche solo parzialmente,
di ambienti soggetti a normativa specifica del Comitato
Elettrotecnico Italiano (CEI), in caso di locali adibiti ad uso
medico o per i quali sussista pericolo di esplosione o maggior
rischio di incendio
d) per gli impianti di cui all'art. 1, comma 1, lettera b) della
legge, per gli impianti elettronici in genere, quando coesisto-
no con impianti elettrici con obbligo di progettazione nonché
per gli impianti di protezione da scariche atmosferiche in edi-
fici di volume superiore a 200 m3 dotati di impianti elettrici
soggetti a normativa specifica del CEI o in edifici con volume
superiore a 200 m3 e con un’ altezza superiore a 5 metri;
e) per gli impianti di cui all’ art. 1, comma 1, lettera c) della
legge, per le canne fumarie collettive ramificate, nonché per
gli impianti di climatizzazione per tutte le utilizzazioni aventi
una potenzialità frigorifera pari o superiore a 40.000 frigo-
rie/ora;
f) per gli impianti di cui all'art. 1, comma 1, lettera e) della leg-
ge, per il trasporto e l'utilizzazione di gas combustibili con por-
tata termica superiore a 34,8 kW o di gas medicali per uso ospe-
daliero e simili, nel caso di stoccaggi;
g) per gli impianti di cui all'art.1, comma 1, lettera g) della leg-
ge, qualora siano inseriti in un'attività soggetta al rilascio del cer-
tificato prevenzione incendi e comunque quando gli idranti so-
no in numero pari o superiore a 4 o gli apparecchi di rilevamento
sono in numero pari o superiore a 10.
2. I progetti debbono contenere gli schemi dell'impianto e i dise-
gni planimetrici nonché una relazione tecnica sulla consistenza
e sulla tipologia dell'installazione, della trasformazione o del-
l'ampliamento dell'impianto stesso, con particolare riguardo
all'individuazione dei materiali e componenti da utilizzare e al-
le misure di prevenzione e di sicurezza da adottare. Si conside-
rano redatti secondo la buona tecnica professionale i progetti ela-
borati in conformità alle indicazioni delle guide dell'Ente Italiano
di Unificazione (UNI) e del CEI.
3. Qualora l'impianto a base di progetto sia variato in opera, il pro-
getto presentato deve essere integrato con la necessaria docu-
mentazione tecnica attestante tali varianti in corso d'opera, al-
le quali, oltre che al progetto, l'installatore deve fare riferi-
mento nella sua dichiarazione di conformità.
ART. 5
(Installazione degli impianti)
1. I materiali e componenti costruiti secondo le norme tecniche per
la salvaguardia della sicurezza dell' UNI e del CEI, nonché nel ri-
spetto della legislazione tecnica vigente in materia di sicurezza,
si considerano costruiti a regola d'arte.
2. Si intendono altresì costruiti a regola d’ arte i materiali ed i com-
ponenti elettrici dotati di certificati o attestati di conformità al-
le norme armonizzate previste dalla legge 18 ottobre 1977 n. 791
o dotati altresì di marchi di cui all'allegato IV del decreto del Mi-
nistero dell'industria, del commercio e dell’artigianato 13 giugno
1989, pubblicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Uffi-
ciale n. 171 del 24 Luglio 1989.
3. Gli impianti realizzati in conformità alle norme tecniche dell'U-
NI e del CEI, nonché alla legislazione tecnica vigente si intendono
costruiti a regola d'arte.
4. Nel caso in cui per i materiali e i componenti ed impianti non sia-
no state seguite le norme tecniche per la salvaguardia della si-
curezza dell'UNI e del CEI, l'installatore dovrà indicare nella di-
chiarazione di conformità la norma di buona tecnica adottata.
5. In tale ipotesi si considerano a regola d'arte i materiali, compo-
nenti ed impianti per il cui uso o la cui realizzazione siano sta-
te rispettate le normative emanate dagli organismi di norma-
lizzazione di cui all'allegato II della direttiva 83/189/CEE, se det-
te norme garantiscono un livello di sicurezza equivalente.
6. Per interruttori differenziali ad alta sensibilità si intendono quel-
li aventi corrente differenziale nominale non superiore ad 1A. Gli
impianti elettrici devono essere dotati di interruttori differenziali
con il livello di sensibilità più idoneo ai fini della sicurezza nel-
A P P E N D I C I
175
6
176
l'ambiente da proteggere e tale da consentire un regolare fun-
zionamento degli stessi. Per sistemi di protezione equivalente ai
fini del comma 2 dell'art. 7 della legge, si intende ogni sistema
di protezione previsto dalle norme CEI contro i contatti indiretti.
7. Con riferimento alle attività produttive, si applica l'elenco del-
le norme generali di sicurezza riportate nell'articolo 1 del Decreto
del Presidente del Consiglio dei Ministri 31 marzo 1989, pub-
blicato nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 93
del 21 Aprile 1989.
8. Per l'adeguamento degli impianti già realizzati alla data di en-
trata in vigore della legge è consentita una suddivisione dei la-
vori in fasi operative purché l'adeguamento complessivo avvenga
comunque nel triennio previsto dalla legge, vengano rispetta-
ti i principi di progettazione obbligatoria con riferimento alla glo-
balità dei lavori e venga rilasciata per ciascuna fase la dichiara-
zione di conformità che ne attesti l'autonoma funzionalità e la
sicurezza. Si considerano comunque adeguati gli impianti elet-
trici preesistenti che presentino i seguenti requisiti: sezionamento
e protezioni contro le sovracorrenti, posti all'origine delI'im-
pianto; protezione contro i contatti diretti; protezione contro i
contatti indiretti o protezione con interruttore differenziale
avente corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA.
ART. 6
(Attività di normazione tecnica)
1. L’UNI ed il CEI svolgono l'attività di elaborazione di specifiche tec-
niche per la salvaguardia della sicurezza di cui alI'art. 7 della leg-
ge, anche sulla base di indicazioni del Ministero dell’industria,
del commercio e dell’ artigianato - Direzione generale della pro-
duzione industriale e di osservazioni della commissione perma-
nente di cui all'art. 15, comma 2, della legge ed inviano seme-
stralmente alla Direzione generale predetta la descrizione dei la-
vori svolti in tale settore, per l'attribuzione delle somme, di cui
all'art. 8 della legge, che verranno erogate secondo criteri da de-
terminarsi con regolamento del Ministro dell'industria, del com-
mercio e dell’artigianato, di concerto con il Ministro del tesoro.
ART. 7
(Dichiarazione di conformità)
1. La dichiarazione di conformità viene resa sulla base di modelli
predisposti con decreto del Ministro dell'industria del commer-
cio e dell'artigianato sentiti l'UNI e il CEI.
2. La dichiarazione di conformità è rilasciata anche sugli impianti
realizzati dagli uffici tecnici interni delle ditte non installatrici,
intendendosi per uffici tecnici interni le strutture aziendali pre-
poste all'impiantistica.
3. Copia della dichiarazione è inviata dal committente alla com-
missione provinciale per l'artigianato o a quella insediata pres-
so la camera di commercio .
ART. 8
(Manutenzione degli impianti)
1. Per la manutenzione degli impianti di ascensori e montacarichi
in servizio privato continuano ad applicarsi le disposizioni di cui
all'art. 5 della legge 24 ottobre 1942 n. 1415.
2. Per interventi di ordinaria manutenzione degli impianti si inten-
dono tutti quelli finalizzati a contenere il degrado normale d'u-
so nonché a far fronte ad eventi accidentali che comportino la ne-
cessità di primi interventi che comunque non modifichino la
struttura essenziale dell'impianto o la loro destinazione d'uso.
ART. 9
(Verifiche)
1. Per l'esercizio della facoltà prevista dall'articolo 14 della leg-
ge, gli enti interessati operano la scelta del libero professionista
nell'ambito di appositi elenchi conservati presso le camere di
commercio e comprendenti più sezioni secondo le rispettive
competenze. Gli elenchi sono formati annualmente sulla base
di documentata domanda di iscrizione ed approvati dal Mini-
stro dell'industria, del commercio e dell'artigianato.
2.Con decreto del Ministro dell'industria,del commercio e del-
l’artigianato, sentiti gli ordini e i collegi professionali, sono adot-
tati schemi uniformi di elenchi e di sezioni a cui dovranno ade-
guarsi gli elenchi e le sezioni predisposti dalle camere di com-
mercio.
3. I soggetti direttamente obbligati ad ottemperare a quanto pre-
visto dalla legge devono conservare tutta la documentazione
amministrativa e tecnica e consegnarla all'avente causa in ca-
so di trasferimento dell'immobile a qualsiasi titolo nonché
devono darne copia alla persona che utilizza i locali.
4. All'atto della costruzione o ristrutturazione dell'edificio con-
tenente gli impianti di cui all'art. 1, commi 1 e 2 della legge, il
committente o il proprietario affiggono ben visibile un cartello
che, oltre ad indicare gli estremi della concessione edilizia ed
informazioni relative alla parte edile, deve riportare il nome del-
l'installatore delI'impianto o degli impianti e, qualora sia pre-
visto il progetto, il nome del progettista dell'impianto o degli
impianti.
ART. 10
(Sanzioni)
1. Le sanzioni amministrative di cui all'articolo 16, comma 1, del-
la legge vengono determinate nella misura variabile tra il mi-
nimo ed il massimo, con riferimento alla entità e complessità
dell'impianto, al grado di pericolosità e alle altre circostanze
obiettive e soggettive della violazione.
6A P P E N D I C I
177
2. Le sanzioni amministrative sono aggiornate ogni cinque anni
con regolamento del Ministro dell'industria, del commercio e del-
l'artigianato sulla base dell'evoluzione tecnologica in materia di
prevenzione e sicurezza e della svalutazione monetaria.
3. Le violazioni della legge accertate, mediante verifica o in qua-
lunque altro modo, a carico delle imprese installatrici, sono co-
municate alla commissione di cui all'art. 4 della legge, competente
per territorio, che provvede all'iscrizione nell'albo provinciale del-
le imprese artigiane o nel registro delle ditte in cui l'impresa ina-
dempiente risulta iscritta, mediante apposito verbale.
4. La violazione reiterata per più di tre volte delle norme relative
alla sicurezza degli impianti da parte delle imprese abilitate
comporta altresì, in casi di particolare gravità, la sospensione tem-
poranea dell'iscrizione delle medesime imprese dal registro del-
le ditte o dall'albo provinciale delle imprese artigiane, su proposta
dei soggetti accertatori e su giudizio delle commissioni che so-
vraintendono alla tenuta dei registri e degli albi.
5. Dopo la terza violazione delle norme riguardanti la progettazione
e i collaudi, i soggetti accertatori propongono agli ordini pro-
fessionali provvedimenti disciplinari a carico dei professionisti
iscritti nei rispettivi albi.
6. All'applicazione delle sanzioni di cui al presente articolo prov-
vedono gli uffici provinciali dell'industria, del commercio e del-
l'artigianato. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato,
sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Re-
pubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo
e di farlo osservare.
_________________________________
Dato a Roma, addì 6 dicembre 1991
178
DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ DELL’IMPIANTO ALLA REGOLA DELL’ARTEArt. 9 della Legge N° 46 del 5 Marzo 1990
Il sottoscritto__________________________________________________________________________________________________________________
titolare o legale rappresentante dell’impresa (ragione sociale)_______________________________________________________________________
operante nel settore _____________________________________ con sede in via ______________________________________________ n°_________
Comune _________________________________________ (Prov.) ________________________________ Tel. __________________________________
part. IVA ______________________________________________________________________________________________________________________
iscritta al registro delle ditte (R.D. 20.9.1934 n° 2001) della Camera C.I.A.A di
______________________________________________________________________________________________________ n° ______________________
iscritta all’albo provinciale delle imprese artigiane (Legge 8.8.1995 n° 433) di
___________________________________________________________________________________________________ n° __________________________
esecutrice dell’impianto (descrizione schematica) __________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________________________________________
inteso come: nuovo impianto trasformazione ampliamento manutenzione straordinaria
altro (1) _____________________________________________________________________________________________________________________
Nota: Per gli impianti a gas specificare il tipo di gas distribuito: canalizzato della 1^, 2^, 3^ famiglia: GPL da recipienti mobili, GPL da ser-
batoio fisso.
commissionato da: __________________________,_____________ installato nei locali siti nel Comune di ___________________________________
_____________________(prov.) _______ via _______________________________________________ n° ____ scala _____ piano _____ interno _____
di proprietà (nome, cognome, o ragione sociale e indirizzo) ________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________________________________________________________
in edificio ad uso: industriale civile (2) commercio altri usi
DICHIARA
sotto la propria responsabilità, che l’impianto è stato realizzato in modo conforme alla regola dell’arte, secondo quanto previsto dall’art.7
della legge n° 46/90, tenuto conto delle condizioni di esercizio e degli usi a cui è destinato l’edificio, avendo in particolare:
rispettato il progetto (per impianti con obbligo di progetto ai sensi dell’art. 6 della legge n° 46/90)
eguito la normativa tecnica applicabile all’impiego (3) ______________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________________________________________________
installato componenti e materiali costruiti a regola d’arte e adattati al luogo di installazione, art. 7 legge n° 46/90
controllato l’impianto ai fini della sicurezza e della funzionalità con esito positivo, avendo eseguito le verifiche richieste dalle nor
me e dalle disposizioni di legge.
Allegati obbligatori:
progetto (solo per impianto con obbligo di progetto) (4)
relazione con tipologie di materiali utilizzati (5)
schema di impianto realizzato (6)
riferimento a dichiarazioni di conformità precedenti o parziali, già esistenti (7)
copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali
Allegati facoltativi (8):
______________________________________________________________________________________________________________________________
_______________________________________________________________________________________________________________________________
DECLINA
ogni responsabilità per sinistri a persone o cose derivanti da manomissione dell’impianto da parte di terzi, ovvero da carenza di manuten-
zione o riparazione.
Data __________________Il Responsabile Tecnico ___________________________________ Il Dichiarante __________________________________
(timbro e firma)
Avvertenze per il committente: responsabilità del committente o del proprietario: legge n° 46 1990, art. 10 (9).
Nota La legenda al modello di dichiarazione di conformità è riportata nell’Allegato A.
Stralcio della Guida CEI 0-3
Allegato A - Legenda alla Dichiarazione di Conformità
1) Come ad esempio nel caso di impianti a gas, con “altro” si può intendere la sostituzione di un apparecchio installato in modo fisso.
2) Per la definizione “uso civile” vedere D.P.R. 6 dicembre 1991 n. 447, art. 1 comma 1.
3) Citare la o le norme tecniche e di legge, distinguendo tra quelle riferite alla progettazione, all’esecuzione e alle verifiche.
4) Qualora l’impianto eseguito su progetto sia variato in opera, il progetto presentato alla fine dei lavori deve comprendere le variazioni
realizzate in corso d’opera.
5) La relazione deve contenere, per i prodotti soggetti a norme, la dichiarazione di rispondenza alle stesse completata, ove esistente, con
riferimenti a marchi, certificati di prova, ecc. rilasciati da istituti autorizzati. Per gli altri prodotti (da elencare) il firmatario deve dichia-
rare che trattasi di materiali, prodotti e componenti conformi a quanto previsto dall’art. 7 della legge 46. La relazione deve dichiarare l’i-
doneità rispetto all’ambiente dell’installazione. Quando rilevante ai fini del buon funzionamento dell’impianto, si devono fornire indi-
cazioni sul numero o caratteristiche degli apparecchi installati ed installabili. Ad esempio per il gas:
1) il numero, tipo e potenza degli apparecchi
2) caratteristiche dei componenti il sistema di ventilazione dei locali
3) caratteristiche del sistema di scarico dei prodotti della combustione
4) indicazioni sul collegamento elettrico degli apparecchi, ove previsto.
6) Per schema dell’impianto realizzato, si intende la descrizione dell’opera come eseguita (si fa semplice rinvio al progetto quando questo
esiste). Nel caso di trasformazione, ampliamento e manutenzione straordinaria, l’intervento deve essere inquadrato, se possibile, nello
schema dell’impianto preesistente. Lo schema citerà la pratica prevenzione incendi (ove richiesto).
7) I riferimenti sono costituiti dal nome dell’impresa esecutrice e dalla data della dichiarazione. Non sono richiesti nel caso di tratti di un nuo-
vo impianto o di impianto costruito prima dell’entrata in vigore della legge. Nel caso che parte dell’impianto sia predisposto da un’altra im-
presa (ad esempio ventilazione e scarico fumi dell’impianto gas), la dichiarazione deve riportare gli analoghi riferimenti per dette parti.
8) Esempio: eventuali certificati dei risultati delle verifiche eseguite sull’impianto prima della messa in esercizio o trattamenti per pulizia,
disinfezione, ecc.
9) Al termine dei lavori l’impresa installatrice è tenuta a rilasciare al committente la dichiarazione di conformità degli impianti nel rispetto del-
le norme di cui all’art. 7 (legge n. 49/1990, art. 9). Il committente o il proprietario è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di ampliamento
e di manutenzione degli impianti di cui all’art. 1 ad imprese abilitate ai sensi dell’art. 2 (legge n. 46/1990, art. 10). Il sindaco rilascia il cer-
tificato di abitabilità o di agibilità dopo aver acquisito anche la dichiarazione di conformità (omissis) (legge n. 46/1990, art. 11).
Copia della dichiarazione è inviata dal committente alla commissione provinciale per l’artigianato o a quella insediata presso la Camera
di Commercio (Regolamento Legge 46/90, art. 7).
______________________________________
Note:
Con l’emanazione del D.P.R. 392 del 18/04/94, art. 3, comma 4, il paragrafo in grassetto della nota 9 è così modificato:1 Copia della dichiarazione di conformità di cui all’articolo 9 della legge, sottoscritta anche dal Responsabile tecnico, è inviata a cura dell’impresa
alla Camera di Commercio nella cui circoscrizione l’impresa stessa ha propria sede.2 Qualora il responsabile tecnico di una impresa installatrice sia una persona diversa dal titolare dell’impresa stessa, deve essere aggiunta,
alla dichiarazione, per la copia da inviare alla Camera di Commercio, anche la scritta “il responsabile tecnico”, con lo spazio per la relati-
va firma, nelle vicinanze della scritta “Il Dichiarante”.3 anche Allegato E.
6A P P E N D I C I
179
Stralcio della Guida CEI 0-3
180
Allegato C – Esempio, utilizzabile nei casi più semplici, di tabella schematica relativaall’impianto realizzato (vedi dichiarazione di conformità (6)
Alimentazione da Distributore pubblico di energia con collegamento a terra mediante sistema TT
Tensione nominale: .................................................................................................................... ............................. V
Potenza contrattuale impegnata / massima: ........................................................................................ ............................. kW
Corrente di corto circuito all’origine dell’impianto: ........................ .............................. kA
Circuito di distribuzione (dal contatore al quadro di distribuzione):
· massima corrente di impiego: ................... A
· sezione dei conduttori (Cu): ................... mm2
· corrente nominale: degli interruttori magnetotermici .............. A
degli interruttori differenziali .............. A/............ mA
· potere di interruzione: degli interruttori magnetotermici ................................kA
degli interruttori differenziali magnetotermici .............. kA
· tipo di posa delle condutture: in tubi protettivi
in canali
cavi multipolari
................................................................
Caduta di tensione: 4%
..........................................
Grado di protezione di eventuali apparecchi all’aperto: IP ........................................................................................
È stato realizzato l’impianto di terra, completo di dispersore, di conduttori di protezione (PE) e di collegamento equipotenziale prin
cipale (EQP).
È stato realizzato, nei locali per bagni e docce, il collegamento equipotenziale supplementare (EQS).
---------------------------------------
Nota: Per altre informazioni, non comprese nella presente tabella schematica, si può eventualmente fare riferimento allo schema elettri-
co unifilare (facoltativo), redatto sulla base delle informazioni fornite dalla Guida CEI 64-50, e ad una breve descrizione (facoltativa)
redatta sulla base delle voci riportate nella pagina seguente.
Circuiti terminali (dal quadro di distribuzione agli apparecchi utilizzatori o alle prese a spina), se diversi da quelli di distribuzione:
· massima corrente di impiego: ................... A
· sezione dei conduttori (Cu): ................... mm2
· corrente nominale: degli interruttori magnetotermici .............. A
degli interruttori differenziali .............. A/............ mA
· potere di interruzione:q degli interruttori magnetotermici ................................kA
degli interruttori differenziali magnetotermici .............. kA
· tipo di posa delle condutture: in tubi protettivi
in canali
cavi multipolari
.................................................................
Nota: Se l’impianto comprende più circuiti terminali con caratteristiche diverse, le relative informazioni possono venire riportate su
altre copie della presente tabella.
Stralcio della Guida CEI 0-3
6A P P E N D I C I
181181
C.1 - Breve descrizione dell’impianto realizzato
Può essere redatta una breve descrizione dell’impianto realizzato includendo, oltre alle informazioni riportate nella precedente tabel
la sche matica, nel caso in cui questa tabella non sia stata compilata, informazioni riguardanti ad esempio le seguenti voci:
· il tipo di impianto (energia, illuminazione, o altro)
· l’ambiente in cui sono installati i vari componenti elettrici ed in particolare sono posate le condutture
· il grado di protezione (IP) dei componenti elettrici, quando questi siano installati in luoghi particolari
· le caratteristiche dei componenti elettrici relativamente alla protezione contro i contatti indiretti, con particolare riferimento al di-
mensionamento dell’impianto di terra (conduttore di protezione, conduttori equipotenziali principali e supplementari, conduttori di
terra e dispersore)
· le caratteristiche dei componenti elettrici con riferimento alla protezione contro i contatti diretti
· i tipi e le caratteristiche degli eventuali circuiti ausiliari, ad esempio degli impianti citofonici, degli impianti di segnalazione e di allar-
me e degli impianti di antenna TV.
· le predisposizioni per gli altri impianti, ad esempio per impianti telefonici
· i risultati delle verifiche, per i quali si può tuttavia rinviare al rapporto (facoltativo) di verifica.
Allegato E - Prospetto relativo al numero di copie che l’impresa installatrice deve rilasciare erelativi destinatari (vedi dichiarazione di conformità (9)
Se esiste il certificato di abitabilità o di agibilità dell’edificio, l’installatore deve, oltre a tenere una copia per il proprio archivio, rilascia-
re:
· 1 copia al Committente
· 1 copia al Comune, solo per impianti nuovi, entro 30 giorni dalla fine dei lavori
· 1 copia alla Camera di Commercio Industria ed Agricoltura di competenza, senza allegati
(Circolare MICA 3342/C del 22 giugno 1994)
Se non esiste il certificato di abitabilità o di agibilità dell’edificio, l’installatore deve, oltre a tenere una copia per il proprio archivio, ri-
lasciare:
· 2 copie al Committente, che deve provvedere ad inviare, per impianti nuovi, alla fine dei lavori una copia al Comune
·1 copia alla Camera di Commercio Industria ed Agricoltura di competenza, senza allegati
(Circolare MICA 3342/C del 22 giugno 1994)
Stralcio della Guida CEI 0-3
182
Allegato F - Esempio di relazione con tipologie dei materiali (vedi dichiarazione di conformità (5)
Denominazione del Modello, tipo Nome del costruttore Conforme alla regola dell’arte (*)
\componente (**) o sigla (**) (**) (***) Marcatura Marchio IMQ Altra documenta-
CE (o altri Marchi UE) zione (****)
(*) Barrare le caselle relative
(**) Gli accessori elettrici di largo impiego (ad esempio capicorda, pressacavo, connettori, morsetti, ecc.) possono essere genericamente
indicati come accessori vari di montaggio, senza indicazioni del modello, del tipo o della sigla e del nome del costruttore.
(***) L’indicazione del nome del costruttore è facoltativa per quei componenti elettrici, quali cavi, tubi protettivi, canali, ecc., di
costruttori diversi che vengano utilizzati per uno stesso impianto.
(****) Se i componenti elettrici non sono provvisti di marcatura CE o di marchio IMQ o di altro marchio UE di conformità alle norme,
l’installatore deve richiedere al costruttore, al mandatario o all’importatore la dichiarazione che il componente elettrico è
costruito a regola d’atre ai sensi dell’articolo 5 del DPR 447/91.
I componenti elettrici elencati nella presente relazione sono dichiarati idonei rispetto all’ambiente di installazione.
Allegato G - Tabella Verifiche (vedi dichiarazione di conformità (8)
CEI 0-3 - art. 3.4.1 Rapporto di verifica
L’installatore può fornire un rapporto sui risultati delle verifiche eseguite, con esito positivo, sull’impianto prima della messa in esercizio.
Nell’allegato G è riportato un esempio di elaborato utilizzabile per molte pratiche applicazioni.
N° VERIFICHE ESAME A VISTA ESITO POS
1 L’impianto eseguito è conforme alla documentazione tecnica (es.: progetto)
2 I componenti hanno caratteristiche adeguate all’ambiente per costruzione e/o installazione
3 Le protezioni contro i contatti diretti ed indiretti sono adeguate
4 Gli impianti elettrici alimentati a tensione superiore a 1000V in c.a. (cabine AT/MT) sono conformi alle prescrizioni
della Norma CEI 11-1
5 I conduttori sono stati scelti e posati in modo da assicurare le portate e cadute di tensione previste
6 Le protezioni delle condutture contro i sovraccarichi sono conformi alle prescrizioni della Norme CEI
7 Le protezioni delle condutture contro i cortocircuiti sono conformi alle prescrizioni della Norme CEI
8 Il sezionamento dei circuiti è conforme alle prescrizioni della Norme CEI
9 Il comando e/o l’arresto di emergenza è stato previsto dove necessario
10 I conduttori hanno tensione nominale d’isolamento adeguate
Stralcio della Guida CEI 0-3
N° VERIFICHE ESAME A VISTA ESITO POS
11 I conduttori hanno le sezioni minime previste
12 I colori e/o le marcature per l’identificazione dei conduttori sono rispettati
13 I tubi protettivi ed i canali hanno dimensioni adeguate
14 Le connessioni dei conduttori sono idonee
15 Gli interruttori di comando unipolari sono inseriti sul conduttore di fase
16 Le dimensioni minime dei dispersori, dei conduttori di terra e dei conduttori di protezione ed equipotenziali
(principali e supplementari), sono conformi alle prescrizioni delle norme CEI
17 I (il) nodi (o) collettori (e) di terra sono (è) accessibili (e)
18 Il conduttore di protezione è stato predisposto per tutte le masse
19 Il conduttore equipotenziale principale è stato predisposto per tutte le masse estranee
20 I sistemi di protezione contro i contatti indiretti senza interruzione automatica dei circuiti (eventuali)
sono conformi alle prescrizioni della Norma CEI 64-8
21 Gli impianti elettici nelle aree classificate con pericolo di .esplosione rispondono alle prescrizioni della Norma
CEI 64-2 ed alla classificazione delle zone
22 Gli impianti elettrici negli ambienti a maggior rischio di incendio rispondono alle prescrizioni della Norma CEI
64-8 / parte 7 / sez. 751
23 L’impianto elettrico nei locali da bagno e docce è conforme alle prescrizioni della Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 701
24 L’impianto elettrico nelle piscine è conforme alle prescrizioni della Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 702
25 L’impianto elettrico dei locali contenenti riscaldatori per saune è conforme alle prescrizioni della Norma CEI
64-8 / parte 7 /sez. 703
26 L’impianto elettrico del cantiere di costruzione e demolizione è conforme alle prescrizioni della Norma CEI
64-8 / parte 7 /sez. 704
27 L’impianto elettrico della struttura adibita ad uso agricolo o zootecnico è conforme alle prescrizioni della Norma
CEI 64-8 / parte 7 /sez. 705
28 Gli impianti elettrici nei luoghi conduttori ristretti sono conformi alle prescrizioni della Norma CEI 64-8 / parte 7
/sez. 706
29 L’impianto di terra delle apparecchiature per elaborazione dati trattate dalla Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 707
è conforme alle relative prescrizioni
30 L’impianto elettrico delle aree di campeggio è conforme alle prescrizioni della Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 708
31 Gli impianti elettrici nei luoghi di pubblico spettacolo e di trattenimento sono conformi alle prescrizioni
della Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 752
32 Gli impianti elettrici per lampade a scarica a catodo freddo ad alta tensione sono conformi alle prescrizioni
della Norma CEI 64-8 / parte 7 /sez. 753
33 L’impianto elettrico della centrale termica risponde alle prescrizioni della Norme CEI 64-2 e CEI 64-2A
(se applicabili)
34 L’impianto elettrico dell’autorimessa risponde alle prescrizioni della Norme CEI 64-2 e CEI 64-2A (se applicabili)
35 Gli impianti elettrici nei locali ad uso medico sono conformi alle prescrizioni della Norma CEI 64-4
36 Le quote delle installazione delle prese (ed altre apparecchiature in relazione alle disposizioni di Legge
sulle barriere architettoniche) sono rispettate
37 La predisposizione delle tubazioni telefoniche risponde alle Norme CEI ed alle prescrizioni TELECOM
38 L’impianto di protezione contro i fulmini è conforme alle prescrizioni della Norma CEI 81-1
39 L’impianto di antenna TV è conforme alle prescrizioni della Norma CEI 12-15 e 12-15V1
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A P P E N D I C I
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