storia della medicina

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STORIA della MEDICINA Studia il rapporto tra malato- malattia ed intermediario che promette guarigione (sacerdote, sciamano, medico) Quali sono le scienze sussidiarie ovvero le discipline di supporto?

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Page 1: Storia della Medicina

STORIA della MEDICINA

Studia il rapporto tra malato-malattia ed intermediario che promette guarigione

(sacerdote, sciamano, medico)

Quali sono le scienze sussidiarie ovvero

le discipline di supporto?

Page 2: Storia della Medicina

Paleopatologia

E’ lo studio delle malattie in resti di organismi e fossili delle ere antiche

Le malattie che possono essere riscontrate sulle ossa umane antiche sono innumerevoli, ma quelle che hanno il maggiore interesse applicativo nelle ricerche sono quelle connesse con caratteristiche comportamentali (ad esempio traumi), alimentari, osocio-economiche

Page 3: Storia della Medicina

Archeologia

Studia le civiltà antiche attraverso lo scavo e l’analisi della varia documentazione monumentale,

dei prodotti artistici e delle iscrizioni

Page 4: Storia della Medicina

Paleobiologia

E’ il ramo della Biologia che studia le condizioni di vita delle piante e degli animali estinti. Vengono rilevate le condizioni di vita e le abitudini alimentari (ad esempio dall’analisi dei semi rinvenuti nelle tombe)

Page 5: Storia della Medicina

Antropologia

• Studia le caratteristiche morfologiche, fisiologiche psicologiche delle diverse razze e popolazioni umane

Page 6: Storia della Medicina

Fonti classiche

Fonti letterarie del periodo pre-ippocratico:

• Iliade • Odissea (II metà del VIII sec. a C.) I fatti narrati nei poemi

omerici si riferiscono all’epoca della guerra di Troia.

Riportano fatti e consuetudini databili a partire dal XII fino all’VIII secolo a.C.

Page 7: Storia della Medicina

Omero (?) VIII sec. a. C.

• Le malattie

sono inviate dagli dei per punire un comportamento umano scorretto

• Iliade I, 8-12

“Ma chi tra gli dei li fece lottare in contesa?

Il figlio di Zeus e di Latona; egli irato col re, mala peste fe’ nascere nel campo, la gente moriva ….

Page 8: Storia della Medicina

Che cos’è la malattia?

• Fin dall’antichità ha assunto il significato di sofferenza ….. e ….. l’idea di colpa, associata alla malattia, è presente in tutte le culture ed in tutti i tempi.

• Spesso la malattia si presenta sotto l’aspetto del tutto naturale di una ferita ricevuta in guerra o durante una caccia.

Page 9: Storia della Medicina

Concezione ontologica di malattia

La malattia viene vista come un’entità a sé

stante, come un agente estraneo che penetra

nell’individuo e ne prende possesso secondo

un rapporto di

malattia-punizione La malattia proviene da una divinità offesa che

vuole punire in questo modo l’empio che ha

commesso un peccato.

Page 10: Storia della Medicina

Le origini della medicina occidentale

Medicina teurgico-templare

Nel I^ Canto dell’Iliade Apollo irato contro il re Agamennone che ha oltraggiato il suo sacerdote Crise invia nel campo acheo una tremen-da malattia che uccide uomini ed animali.

Gli dei, a loro piacimento, possono scagliare le malattie (esempio: la freccia che colpisce il corpo)ma sono gli stessi dei che forniscono i rimedi

(esempio: le erbe salutari)

Page 11: Storia della Medicina

Medicina teurgico-templare

• Asclepio ha ricevuto il sapere medico dal padre (Apollo) e dal centauro Chirone.

• Essi intervengono in caso di ferite ed utilizzano rimedi, essenzialmente a base di erbe e di radici che leniscono il dolore ed arrestano la fuoriuscita del sangue.

•La medicina dei poemi omerici è una medicina di guerra, dunque una medicina d’urgenza

Page 12: Storia della Medicina

Tra il VII ed il IV secolo a.C. sorsero in molte regioni della Grecia i templi d’Asclepio tra i quali restano famosi quello di Tricca e di Epidauro

Medicina teurgico-templare

Ogni tempio era circondato da molto spazio verde e consistevadi varie costruzioni tra lequali spiccava il tempio vero e proprioIn cui veniva collocata la statua del dio affiancata dalle statuedei suoi familiari.

C’era una certa concorrenza tra i templi, sicché venivano scolpite su tavolette di pietra brevi descrizioni di episodi di guarigioni miracolose.Le tavolette (iamata o sanationes) venivano poste nei luoghi più affollati del tempio.

Page 13: Storia della Medicina

Medicina teurgico-templare

• Il malato quando arriva al tempio viene lavato, poi, dopo aver fatto un’offerta (in natura o in denaro) al dio-medico ed avere ricevuto una statuetta del dio a dimostrazione dell’avvenuto pagamento, viene ricevuto dal medico.

• Se la diagnosi non è certa e la prognosi difficoltosa, il paziente viene trattenuto ed avviato a una stanza inaccessibile ai sani (àbaton), dove durante il sonno-sogno (incubatio) gli appare il dio per guarirlo.

Page 14: Storia della Medicina

Medicina teurgico-templare

Il sogno è un momento importante nella guarigione perché rappresenta l’occasione di contatto con il dio.

Nella medicina templare il sogno-interventodivino-guarigionesono un tutt’uno perché la guarigione è la logica conseguenzadella fede nel potere risanatore del dio che si concretizza nelsogno.

Il dio agisce il più delle volte come chirurgo, altre volte medicala parte malata con erbe salutari, oppure il serpente (simbolodel dio stesso) lecca la ferita (gesto simbolico di esternazionedei poteri divini).Al serpente sono attribuite virtù salutari proprie, serpenti e canisacri con la loro saliva possono portare a guarigione le ferite.

Page 15: Storia della Medicina

Medicina d’osservazioneovvero

Medicina laico-razionale I filosofi della Ionia o filosofi della

natura, attivi tra il VII ed il V sec. a.C. (Talete, Anassimandro, Anassimene) non si domandano più “chi ha fatto il

mondo”, ma piuttosto “di che cosa è

fatto il mondo”. La risposta (aria, acqua, terra o fuoco) ha poca importanza di fronte alla rivoluzione della domanda stessa. L’uomo inizia ad osservare la natura; si espande l’historie, cioè quel sapere profondamente ancorato all’osservazione che costituirà il presupposto della medicina razionale.

Talete

Anassimandro

Anassimene

Page 16: Storia della Medicina

Medicina d’osservazioneovvero

Medicina laico-razionale

Nella medicina l’osservazione diventa il metodo principale per praticare l’arte alla ricerca delle cause delle malattie.

Si formula un’ipotesi (theoria) basata sulle osservazioni empiriche che richiedono la prova dell’esperienza (empeirìa) attraverso i segni (semeia).

L’ipotesi iniziale confermata da prove è la base per un nuovo processo conoscitivo (è indagine scientifica)

La filosofia naturalistica formula le grandi leggi, leggi generali alla ricerca del principio (arché) su cui è fondata la natura (physis)

Page 17: Storia della Medicina

Medicina laico-razionaleIPPOCRATE

Ippocrate V-IV secolo a.C.La malattia consiste in una rottura dell’equilibriopreesistente.Nell’organismo esistono 4 umori (sangue, flegma, bile gialla, bile nera) cui corrispondono 4 qualità (caldo, freddo, secco, umido), la loro mescolanzacorretta (eucrasia) si identifica con la salute, mentreil disequilibrio (discrasia) corrisponde alla malattia.

Il corpo è visto come un contenitore unico, sicché lo squilibriodi un umore o di una qualità, o di parti del corpo porta allosquilibrio del tutto.

Page 18: Storia della Medicina

Medicina laico-razionaleIPPOCRATE

Il metodo della medicina ippocratica è fondato sull’ascolto del paziente e sull’osservazione dei segni; importante inoltre l’anamnesi e la prognosi.

La medicina si fonda sull’abilità (téchne) e sulla sintesi tra abilità pratica (empeirìa) e scienza o conoscenza (epistème)

Ippocrate ritiene che l’ambiente condizioni la salute

Il medico è un praticante che svolge la sua attività in un ambulatorio (iatreìon),spesso annesso alla casa dove abita, nei pressi di una piazza frequentata o diun mercato. Altri svolgono l’attività come medici itineranti, di città in città, e si recano a casa del malato. Vi sono una grande quantità di maghi, purificatori, ciarlatani che spacciano rimedi buoni a tutto.

Page 19: Storia della Medicina

Medicina laico-razionale/Medicina d’osservazione

• La medicina diviene arte razionale di osservazione, basata sul rilevamento dei segni che indicano l’equilibrio o il disequilibrio degli umori.

• La malattia è rottura di un equilibrio umorale, dovuta a scorretto regime o ad influssi ambientali (teoria dell’aria morbifica).

• La terapia deve tendere a far riacquistare l’equilibrio perduto, con la dieta, il regime di vita, o con interventi terapeutici.

Riassumendo ……

Page 20: Storia della Medicina

Medicina laico-razionale/Medicina d’osservazione

• Il malato collabora con il medico per risolvere la malattia. Malgrado ciò egli è in posizione subordinata perché non sa e non può conoscere l’origine delle sue sofferenze.

• Il medico è vincolato da una nuova deontologia professionale: – con il Giuramento ippocratico egli si vincola all’osservazione di

alcune norme di comportamento che tutelino sé stesso, i suoi colleghi ed il malato.

– differenziazione dai maghi e dai ciarlatani, attaccati nell’opera ippocratica De morbo sacro, opera che rappresenta la testimonianza indiretta del distacco della medicina razionale da quella teurgica.

Riassumendo ……

Page 21: Storia della Medicina

Giuramento d’Ippocrate• 1. Giuro su Apollo Medico e su Asklepio e su Igea e su

Panacea, e ne siano testimoni tutti gli dei e le dee, di tener fede, sinchè lo consentiranno le mie forze e il mio pensiero, a questo giuramento e a questo scritto.

• 2. Considererò come genitori chi mi ha insegnato quest’arte e metterò la mia vita in comune con lui e quando ne abbia bisogno gli darò ciò che gli è necessario e i suoi discendenti considererò come miei fratelli e, se desiderano apprenderla, insegnerò loro quest’arte senza compenso, nè obbligazioni scritte. Trasmetterò gli insegnamenti scritti e orali e ogni altra parte del sapere tanto ai miei figli come ai figli del mio maestro e agli allievi che abbiano sottoscritto il patto e giurato secondo la prassi medica e a nessun altro.

• 3. Utilizzerò regimi appropriati per il beneficio del malato secondo la mia abilità e il mio giudizio e mi asterrò dal recar danno e ingiustizia.

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Giuramento d’Ippocrate

• 4. Non darò a nessuno farmaci mortali, neppure se richiesto, né mai suggerirò di prenderne. Ugualmente, non darò a donne rimedi abortivi. Preserverò pura e sacra la mia vita e la mia professione. Non opererò chi soffra di mal della pietra, anche se dolorante, ma lascerò far questo a chi ne sia esperto.

• 5. In qualsiasi casa io entri, vi andrò per aiutare malati, astenendomi dal recar volontariamente ingiustizia o danni o dall’avere relazioni con donne o uomini, liberi o schiavi.

• 6. E quanto vedrò o sentirò, esercitando la professione o al di fuori di essa, riguardo agli uomini e che non debba essere divulgato, lo terrò per me, ritenendolo come cosa sacra.

• 7. Se terrò fede a questo giuramento e non lo violerò, mi sia concesso di godere della mia vita e della mia professione, sempre onorato di fama presso tutti gli uomini; se io lo trasgredirò o mi comporterò falsamente, che il mio destino sia contrario.

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La “scuola” di Alessandria

• Alessandria (in Egitto) nel IV-III sec. a. C. diviene il più importante centro culturale con la sua ricca e celebre Biblioteca (III sec.) e luogo di formazione per un buon medico

• Si determina l’integrazione di culture diverse e diviene la prima vera Universitas

• La Biblioteca contiene tutte le opere antiche letterarie, filosofiche e scientifiche e diviene il tramite principale per la trasmissione ai posteri della cultura classica.

Page 24: Storia della Medicina

La “nuova Biblioteca di Alessandria

Page 25: Storia della Medicina

La “cultura” ad Alessandria

Esponenti della cultura medica:

- Erofilo: dimostra che è il cervello la sede delle sensazioni e non il cuore

- Erasistrato: distingue le vene dalle arterie (queste ultime contenenti aria)

Si hanno i primi tentativi di introdurre un metodo di misura:

la valutazione della febbre attraverso la stima della frequenza del polso misurata utilizzando - per segnare il tempo - una clessidra ad acqua: dall’aumento della frequenza deduceva l’entità dello stato febbrile.

Obiettivo: misurare un fenomeno medico.

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Asclepiade di Bitinia

• Asclepiade (I sec. a.C.) è il primo medico greco che riesca a farsi accettare a Roma.

Il corpo è formato da atomi che passano attraverso i pòroi.

Le malattie derivano dall’ostruzione o dal rilasciamento dei poroi che condizionano il flusso degli atomi (status strictus, status laxus).

La cura è data dall’opposto: bagni caldi per rilassare i poroi, bagni freddi per restringerli.

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La Medicina Egizia

• La medicina egizia era organizzata su base territoriale, non vi era distinzione tra medici, chirurghi, veterinari,ma c’era una gerarchizzazione: medici, capi medici, ispettori … fino ai capi dei medici dell’Alto e Basso Egitto.

• Ogni medico si formava in una “Casa di Vita” (un’istituzione templare) con annessa una biblioteca.

Page 28: Storia della Medicina

La Medicina Egizia

• I papiri medici, risalenti ai secoli XIX-XIII a.C. descrivono malattie e relative cure, con relativo giudizio prognostico.

• Il medico egizio era scrupolosissimo e prima di fare una diagnosi interrogava, ispezionava, palpava il paziente e formulava una valutazione delle prospettive di guarigione (questa malattia tratterò o non tratterò).

Page 29: Storia della Medicina

La Medicina Egizia

• L’imbalsamazione era una cerimonia rituale, c’erano precise regole da rispettare e non era consentito intervenire con manipolazioni o dissezioni che avessero uno scopo profano.

• Gli imbalsamatori erano una casta a sé stante con la quale il medico non voleva o non poteva avere nulla a che fare.

• La pratica delle eviscerazioni nel preparare i corpi per la mummificazione comporta buone conoscenze anatomiche

Page 30: Storia della Medicina

Accanto alla medicina teurgico sacerdotale, in parte importata dalla Grecia, in parte legata al culto delle divinità autoctone (dea Febris, dea Mephitis, dea Lucina) si ha a Roma una medicina semplice, o meglio un’arte medica, tramandata dal padre al figlio, basata soprattutto sulla scientia herbarum: è la medicina del Paterfamilias che è in grado di curare sè stesso, la moglie, i figli, gli schiavi utilizzando rimedi naturali (piante, grasso di animali, miele etc.)

Page 31: Storia della Medicina

Sulla fine del III secolo a.C. anche la medicina scientifica fece il suo ingresso in Roma, rappresentata da medici di professione provenienti dal mondo greco-orientale. Inizialmente i medici non vennero ben accetti, come ci testimonia Plinio, “I Greci hanno giurato tra loro di uccidere con la medicina tutti gli stranieri”. Il medico romano preferiva infatti lasciar fare alla natura che ha in sé “una gran forza medicatrice” (Magna vis medicatrix naturae)

Page 32: Storia della Medicina

Galeno (II sec.d.C.), seguace delle teorie ippocratiche, divenne a Roma il grande medico di successo e di prestigio, ovvero il medico colto per eccellenza, colui che “sapeva di matematica, di logica, di fisica e di filosofia”. Egli sosteneva che l’equilibrio tra gli umori, di cui riteneva costituito il corpo, potesse essere ristabilito mediante regimi dietetici e mediante il salasso. Tale pratica usata nella cura delle “febbri” poteva dare risultati positivi.

Page 33: Storia della Medicina

La storia della malaria ha radici molto antiche, legate alle zone palustri attorno alle quali si sono andate costituendo le grandi aree della civilizzazione in Grecia e nel mondo romano. Il problema di questo “fenomeno morboso” fu molto sentito nell’antichità: testi sumerici, assiro babilonesi ed egizi citano la malattia che produce ingrossamento della milza e comparsa di febbri cicliche, legate alla volontà di divinità specifiche. Il Corpus Hippocraticum, nel suo sforzo di razionalizzazione delle cause di malattia, analizza anche la malaria all’interno del proprio sistema dottrinale ed individua il legame che intercorre tra la comparsa di febbri cicliche associate a spenomegalia e l’ambiente lacustre.

Page 34: Storia della Medicina

La relazione tra aria- acqua –malaria è dunque già presente nei testi medici del V-IV secolo a.C., così come la descrizione dell’ambiente nel quale si sviluppa la malattia è anch’esso presente nei testi storici. In essi manca, invece, la notazione della zanzara come elemento fondamentale nel processo di trasmissione della malattia. Il concetto del passaggio da vettore a uomo è del tutto assente nell’antichità classica, così come quello del contagio.

Page 35: Storia della Medicina

La teoria eziologica secondo la quale l’aria è patogena è stata causa di enormi limitazioni nel pensiero medico e di conseguenza nel progresso scientifico perché se l’aria è responsabile delle malattie epidemiche non c’è da cercare altro, non occorre pensare al contagio tra uomini, alla trasmissione interumana, ma tutto si giustifica con i miasmi che provengono dall’aria corrotta di ambienti insalubri. Rimangono quindi bloccati dall’ostacolo epistemologico di una eziopatogenesi miasmatica, legata al concetto di aria corrotta e di esposizione a venti insalubri.

Page 36: Storia della Medicina

La malaria era la piaga endemica che accomunava le popolazioni del bacino mediterraneo e soprattutto Romani ed Etruschi. Essi si erano resi conto che esisteva un nesso tra le acque stagnanti e la malattia. Soprattutto gli scrittori romani che si occupavano di problemi agrari avevano ben evidenziato questo problema; Columella (I d.C.) scrive: pessima è l’acqua che scorre lenta e s’impaluda. Quella poi che sta sempre ferma nella palude è pestilenziale. L’idea di autori romani non medici (Varrone, Vegezio, Columella) dell’esistenza di animalia infestis aculeis armata rimane intuizione fuori della dottrina della medicina ufficiale.

Page 37: Storia della Medicina

E’ quindi ampiamente testimoniata la presenza nell’antichità di forme lievi di malaria, come risulta, ad esempio, anche dalle opere di poeti latini (Orazio, Properzio, Marziale, Giovenale) che descrivono la presenza di febbri periodiche (quotidiana, terzana e quartana con il relativo differente comportamento e gravità). Vi fu quindi, da parte dei medici romani, una chiara consapevolezza di questa malattia e di alcune caratteristiche della sua diffusione.

Page 38: Storia della Medicina

La medicina romana aveva individuato, quindi, il nesso esistente tra la malaria e le paludi e divinizzato la malattia stessa (dea Febris, dea Mephitis), divinità alle quali offrivano doni per placarne l’ira. I santuari di queste divinità venivano eretti sempre dove il flagello imperversava più duramente: un tempio sorgeva sul Palatino verso il Velabro (termine velabrum ad indicare luogo coperto da un velum d’acqua e quindi stagnante, un altro sull’Esquilino presso la casa dei Marii.

Page 39: Storia della Medicina

La divinità era raffigurata come una donna seminuda, calva, dal ventre gonfio, con le vene ingrossate, in atto di bere. (Questo concetto di malattia divinizzata è rimasto tra le usanze dei tempi più avanzati della romanità, fino a trasformarsi, in tempi cristiani, nel culto della Madonna della Febbre). Altro culto che poteva dare giovamento: il culto degli alberi; la vegetazione arborea veniva venerata perché se ne intuivano gli effluvi salubri. Le piante aromatiche, quali il pino e l’alloro, erano protette da un rispetto quasi religioso e considerate apportatrici di salute.

Page 40: Storia della Medicina

Quali erano i rimedi per curare questa malattia? Quelli che la medicina ufficiale consigliava per tutti gli altri tipi di malanni: - i clisteri - i salassi - erbe o rimedi naturali che potevano essere usati come purganti - tutto ciò che favoriva il vomito

Page 41: Storia della Medicina

Diversi imperatori romani tentarono a più riprese di bonificare territori e riportare la fertilità nelle terre invase dalle acque, ma poi la decadenza dell’Impero romano, le invasioni barbariche, che distrussero tutte le opere esistenti, vanificarono la maggior parte degli sforzi. Le preoccupazioni della guerra avevano distratto l’attenzione degli uomini dalla cura delle opere di pace. Le terre che circondavano Roma, proprio a causa delle loro condizioni geologiche e geografiche, subirono dannosi effetti dall’abbandono dell’agricoltura.

Page 42: Storia della Medicina

I canali di drenaggio che erano stati costruiti precedentemente e che avevano assicurato la fertilità del suolo e la salubrità dell’aria, cessarono dalla loro funzione perché non vennero più curati; le acque non trovarono più libero scolo, ristagnarono, la palude si estese rapidamente e la malaria prese il sopravvento.

Page 43: Storia della Medicina

Certamente la malaria ha rappresentato per secoli una grave minaccia per le popolazioni anche dal punto di vista demografico. Storici, malariologi e demografi hanno dibattutto a lungo se sia stato il “problema malaria” ad ostacolare lo sviluppo economico o se viceversa “l’arretratezza socio-economica e culturale” sia stata la causa del diffondersi della malattia

Page 44: Storia della Medicina

Galeno

• Nasce a Pergamo, studia ad Alessandria ed a Pergamo.

• Non si ferma ad apprendere ciò che appare, ma si dedica all’indagine anatomo-funzionale mediante dissezione (soprattutto sulle scimmie).

• Cerca di comprendere la funzione degli organi e degli apparati: malattia è lesione delle funzioni di un singolo organo.

• Razionalizza e sistematizza tutte le conoscenze dell’epoca

Page 45: Storia della Medicina

Galeno

Il suo studio anatomo-fisiologico porta al superamento della concezione del corpo umano come unico conteni-tore, nel quale si bilanciano o si squilibrano i quattro umori ippocratici, ma nella dottrina umorale, aggiornata da Galeno, la patologia è dovuta all’accumulo, in un or-gano, di uno degli umori; ciò va a costituire la materia peccans. Sorge la necessità di eliminare la sostanzapatologica accumulatasi.Dalla patologia complessiva si passa alla patologia d’or-gano, la diagnosi perciò deve fondarsi sulla conoscenzadell’anatomia e della fisiologia degli organi e degli appa-rati e sul riconoscimento,attraverso i segni, del patologi-co rispetto al normale.

Page 46: Storia della Medicina

Il Cristianesimo

Cristo visto come somma del triangolo ippocratico:

- è Iatros, cioè il medico per eccellenza. Egli con il Suo

sacrificio salva l’umanità;

- è il malato, perché chi si prende cura del più

sventurato si prende cura di Cristo;

- è al tempo stesso il medicamento, il pharmakon.

La carità, intesa come lo specchio dell’amore scambievole che lega Dio alle Sue creature, è alla base del concetto di assistenza (xenodochia, diaconie, hospitium)

Page 47: Storia della Medicina

Medicina Araba

• Trasmissione dei testi medici prima attraverso la lingua siriaca e poi quella araba.

• Nascita dell’ospedale a reparti differenziati in cui esercita personale stipendiato ed in cui è possibile, per gli studenti, l’approccio diretto con il malato.

Page 48: Storia della Medicina

MEDIOEVO

476 caduta dell’impero romano d’occidente

1492 scoperta dell’America

Alto Medioevo V – X secoloBasso Medioevo XI- XV secolo

Page 49: Storia della Medicina

RINASCIMENTO

1492 – XVI secoloXV secolo - preparazioneXVI secolo - esplosione

ILLUMINISMO (secolo dei Lumi)XVIII secolo

ROMANTICISMOfine XVIII secolo - XIX secolo

Page 50: Storia della Medicina

Nascita delle UNIVERSITA’

XII – XIII secoloCorporazione di studentiCentro d’insegnamento superiore ovvero centro di istruzione in una branca specificaIstituto superiore d’insegnamento e ricerca

BOLOGNA (1088)

Page 51: Storia della Medicina

Bologna

L’Università nasce prima come scuola di Diritto; nel XII secolo si aggiunge la scuola di MedicinaGrande potere degli studenti che pagano lo stipendio ai docenti e quindi hanno la possibilità di sceglierli e di obbligarli all’adempimento dei loro compiti.I docenti avevano comunque assoluta autonomia di giudizio nelle prove d’esame.

Page 52: Storia della Medicina

PADOVA 1224

Page 53: Storia della Medicina

NAPOLI 1224

ROMA 1303 (Studium Urbis)

Nasce per volere di Federico II

Nasce per volere di Bonifacio VIII

Page 54: Storia della Medicina

ANATOMIA

L’anatomia fino al XII secolo si basa sulle conoscenze che provengono dalla pratica settoria su animali, in particolare il maiale.Probabilmente furono effettuate autopsie occasionali, ma in maniera clandestina.

Page 55: Storia della Medicina

Anatomia

Le prime dissezioni anatomiche con finalità didattiche furono eseguite a Bologna (1315) da Mondino de’ Liuzzi

Page 56: Storia della Medicina

AnatomiaNel 1490 venne costruito a Padova il teatro anatomico

L’Anfiteatro di Bologna risale al

Page 57: Storia della Medicina

Anatomia

Andrea VESALIO (1514-1563)De humani corporis fabrica libri septem (1543)

Primo vero instauratore della nuova

anatomia, il suo trattato costituisce

una rivolta a tutto quello che fino ad

allora era risultato dogma imbattibile.

Page 58: Storia della Medicina

Anatomia

Gabriele FALLOPPIO (1523-1563)la sua fu un’opera vastissima, ma eccelse nell’anatomia.

Realdo COLOMBO (primi anni 1500-1569)Allievo e successore di Vesalio, nonostante le sue descrizioni sulla piccola circolazione sanguigna ammetta ancora l’idea galenica che sia il fegato l’origine delle vene e crede che l’aria nei polmoni si mescoli direttamente con il sangue.

Page 59: Storia della Medicina

Anatomia

Bartolomeo EUSTACHIO (1500/10-1574)

Sebbene scopritore di nuove verità anatomiche rimase difensore di Galeno senza però spingere il suo ossequio fino a riconoscere al suo detto il valore di dogma.

Si creò quindi molti nemici sia tra la schiera dei galenisti che degli antigalenisti (Vesalio)

Page 60: Storia della Medicina

Anatomia

Girolamo Fabrizio d’Acquapendente(1533-1619)

Sebbene galenista, specie nella dottrina della circolazione del sangue (per la quale non aveva voluto accettare le nuove vedute) senza volerlo, contribuì ad essa, illustrando le valvole delle vene, scoperta della cui importanza egli non si rese conto.

Page 61: Storia della Medicina

PESTILENZE

Con la parola “pestilenza” o “moria” si indicava qualunque genere di malattia epidemica che si diffondeva rapidamente:

° peste° malaria° vaiolo ° lebbra° scorbuto

Page 62: Storia della Medicina

Pestilenza

Opinione diffusa:

° dal terreno si sviluppano dei vapori nocivi chiamati “Miasmi” che vanno ad invadere l’aria;

° nell’aria quindi sono presenti questi “miasmi” che contengono veleno pestilenziale:

° vi è quindi un’aria “inquinata” specialmente quando le pestilenze sono precedute da vasta mortalità di animali (come avviene quando vi sono invasioni di cavallette, inondazioni, etc.).

Page 63: Storia della Medicina

ESEMPI

Pestilenza nella città di Milano (1347) Obbligo per tutti i malati di peste di

uscire dalle mura della città. Obbligo per chi avesse assistito i

malati di rimanere lontano dalla città per 10 giorni e non aver rapporto con alcuno.

Ordinanza di distruggere case e suppellettili

Page 64: Storia della Medicina

Esempi

Pestilenza nella città di Venezia (1374)

° Divieto di far approdare presso la città le navi provenienti da zone colpite da pestilenza.

° Si individua un luogo, lontano dalla città, presso il quale fare approdare lenavi sospette e trattenerle per 40 giorni (periodo di quarantena).

Page 65: Storia della Medicina

Difese contro le pestilenzeovvero

Mezzi atti a distruggere tali “miasmi”Accensione di grandi fuochi nelle vie, nelle piazze, negli appartamenti.Sulle cataste di legna o sui bracieri si gettano erbe o resine.Usanza di tenere alle narici sostanze odorose (spugne imbevute d’aceto, speciali recipienti, pomi odoriferi)

Page 66: Storia della Medicina

Difese contro le pestilenze

Consigli dati al singolo individuoDisposizioni di legge:

° divieto di suonare le campane a morto;

° divieto di accompagnare ai funerali;° obbligo di seppellire i morti fuori città e di non seguire l’uso

comune di seppellirli nelle chiese° obbligo di accettare solo i pacchi e le lettere provenienti da

paesi colpiti da pestilenza.

• Istituzioni di speciali luoghi di ricovero detti “lazzaretti” dove potessero essere isolati i malati ed evitare il propagarsi della malattia.

Page 67: Storia della Medicina

Storia degli Ospedali a Roma

Dopo il Concilio di Nicea (325), voluto dall’imperatore Costantino per contrastare l’eresia di Ario, a Roma sorsero numerosi xenodochia. Inizialmente avevano il compito di accogliere ed aiutare i numerosi pellegrini che giungevano stanchi e sofferenti.

La carità privata gareggiava e sorpassava quella pubblica.FabiolaXenodochio di Porto

Nel Medioevo ebbero vita le “Scholae” veri ospizi creati dalle vari nazioni allo scopo di dare alloggio ed assistenza ai pellegrini indigenti.

Page 68: Storia della Medicina

Storia degli Ospedali a Roma

- Schola Saxonum (per gli Inglesi)

- Schola Longobardorum

- Schola Frisonum (per gli Olandesi)

- Schola Francorum

I “romei” muovevano verso Roma con un flusso continuo, costituito da piccoli gruppi o da singoli individui che si distinguevano dagli altri per lo speciale modo di vestire con la conchiglia, o la palma ed il bordone (grosso bastone con manico ricurvo).

Page 69: Storia della Medicina

Alla Hospitalitas intesa come precetto del buon cristiano si andò sovrapponendo un nuovo tipo di Ospedale.

Le regole igieniche erano ignorate:- i malati venivano posti 2, 3, 4 per letto- personale prezzolato, poco caritatevole- Il tipo di costruzione non corrispondeva ai requisiti di tecnica ospedaliera.

Page 70: Storia della Medicina

Bonifacio VIII:nel 1300 emanazione di una bolla per l’istituzione del Giubileo univer-sale con liberazione da colpa e peccato.Invitò masse a muovere verso Roma e sorse, quindi, il problema di come ospitare tante persone stanche del lungo peregrinare e bisognose di ogni forma di assistenza. Ci furono vari tentativi di venire in aiuto, ma furono solo iniziative personali.

Page 71: Storia della Medicina

Leggenda: Innocenzo III (1198-1216) sognò che da reti tese nel Tevere venivano raccolti cadaveri di neonati gettati nel fiume da madri che, per la vergogna e la disperazione, avevano commesso il delitto. Il Pontefice ordinò di fondare un ospedale ad espiazione della macabra scoperta.Alla direzione dell’ospedale il Papa chiamò Guido di Montpellier, fondatore dell’Ordine di S. Spirito.

Liber regulae S. Spirito.

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Durante la residenza dei Papi ad Avignone (cattività avignonese 1304-1377), l’Ospedale decadde fortemente finché Sisto IV (1473-1476) lo fece riedificare in modo fastoso.Venne istituita la “ruota” degli esposti” e l’attività principale del S. Spirito divenne quella di brefotrofio.

(processione delle zitelle).

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Contessa di Chincòn (corteccia di china)SpezieriaMuseo

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Nel S. Spirito erano riservati dei letti per la didattica universitaria(Clinica medica). Vi hanno insegnato i migliori Maestri del passato: Lancisi, Flaiani, Baccelli.

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Ospedale di San Rocco o delle Celate

Fu un’istituzione creata dal popolo,Infatti, venne fondato da appartenenti alle varie “arti” (soprattutto quella degli scaricatori di porto) che concorrevanoal mantenimento del culto di S. Rocco (Santo protettore dei malati di peste) e al mantenimento dell’Ospedale.

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Ospedale di San Rocco o delle Celate

Inizialmente accoglieva feriti che non potevano curarsi nella propria casa, malati di ogni genere ed in particolare malati di peste. A Roma ci furono violente epidemie di peste nel 1522, nel 1524 ed ancoradi più dopo il sacco di Roma nel 1527.

Nel 1770 l’ospedale venne trasformato: il reparto donne divenne reparto per lesole partorienti; venne soppresso ilreparto uomini.

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Ospedale di San Rocco o delle Celate

Vi erano camere riservate per il ricovero delle “Celate”o “Depositate”, camere nelle quali nessuno potevaaccedere. Vi era una retta per le ricoverate che non erano povere e questa cessava nel giorno stesso delparto.

L‘Ospedale fu soppresso nel 1892 ed alle gestanti “povere e maritate” venne assegnato un repartoall’Ospedale di S. Giovanni ove Pio XI aveva fondato l’Opera della Maternità.Iniziò la sistemazione della zona dell’Augusteo el’Ospedale venne abbattuto, rimase solo la Chiesa.

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Ospedale di San Giovanni in Laterano

Certamente vi furono ospedali annessi al Laterano:si parla di Hospitale sancti Antonii iuxta Lateranum quale dimora di San Francesco venuto a Roma nel 1210 per chiedere al Papa (Innocenzo III) l’approva-zione della Regola.

Nel 1348 funzionava una chiesa-ospedale chiamataS. Angelo, (situata lungo l’attuale Via Merulana, suldeclivio verso la chiesa dei Ss. Pietro e Marcellino)fondata dalla Compagnia dei Raccomandati di SanSalvatore, formata dalla nobiltà romana.

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Ospedale di San Giovanni in Laterano

Un’epidemia di peste, scoppiata in quel periodo,infatti, aveva spinto la Compagnia dei Raccomandatiad intraprendere, in assenza della corte pontificia,i soccorsi con carattere d’urgenza.

Alla fine del XIV secolo inizia la denominazione diS. Salvatore applicata alla chiesa di S. Angelo e poiprevale l’eponimo della Compagnia. Nel 1450 appare una terza denominazione: ospitale de Santo Janni.

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Ospedale di San Giovanni in Laterano

Nel Rinascimento la fabbrica fu estesa lungo la viache oggi si chiama San Giovanni fino alla piazzaomonima.

Nel 1865 venne istituita una sezione di MaternitàPerché molte donne preferivano partorire in“case-tuguri” piuttosto che all’ospedale di S. Roccocriticato e giudicato “immorale” per l’istituzione delle“Celate”.

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Ospedale di San Giacomo in Augusta

Eretto nel 1339 dagli esecutori testamentaridel Cardinale Pietro Colonna (fondatore della Compagnia dei Raccomandati).Nel 1451 l’ospedale viene affidato alla con-fraternita di Santa Maria del Popolo.All’inizio del XVI secolo diviene ospedale degli incurabili, per lo più sifilitici (a seguitodelle truppe di Carlo VIII si diffondeva unaterribile malattia di fronte alla quale la me-dicina dell’epoca era impotente; invano somministravano olio rosato, trementina, legno santo.

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Ospedale di San Giacomo in Augusta

S. Gaetano Thiene ne fece per molti annila sua dimora e San Camillo de’ Lellis viprestò servizio d’infermiere ed iniziò proprionelle sue corsie l’opera di profondorinnovamento del servizio infermieristico.

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Theophrastus Bombastus von Hohenheimdetto PARACELSO (1493-1541) si pone l’interrogativo “di che cosa è costituita lamateria vivente?”Gli elementi che costituiscono il corpo non sono più i 4 umori cui corrispondono le4 qualità, ma piuttosto:

sostanze dotate di principi chimici.Il corpo è come una fornace alchemica.Tre elementi lo costituiscono:MERCURIO –SALE - SOLFO

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Le malattie sono generate dall’influsso di 5 enti:-ens astrale-ens veneni-ens naturale-ens spirituale-ens Dei

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Razionalismo:

alla base di ogni forma di conoscenza c’è il ragionamento

Empirismo:

alla base di ogni forma di conoscenza c’è l’esperienza sensibile

CARTESIO BACONE

Page 86: Storia della Medicina

CARTESIO: (1596-1650)alla base della conoscenza pone“il dubbio” e dà quindi valoreal ragionamento:chi dubita ragiona e si poneal di sopra delle sensazioni chepossono essere fallaci.La base della conoscenza staquindi nel ragionamento

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BACONE: (1561-1626)pone l’esperienza, cioè l’insieme dellesensazioni, alla base di ogni costruzionefilosofica e scientifica.Egli parte dall’osservazione dei fatti fornita dalle sensazioni e va verso concettisempre più generali

Page 88: Storia della Medicina

L’impulso al progresso scientifico si ha con:

(1564-1642)

La natura è scritta in lettere matematiche.

I fenomeni naturali sono sempre il risultato di leggi matematiche.

Se si conosce la legge che regola un determinato fenomeno questo può essere riprodotto seguendo la legge.

Page 89: Storia della Medicina

Il metodo sperimentale quantitativo costituisce ilfondamento di ogni sapere scientifico

Riproduzione sperimentale di un fenomeno

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Merito:

avere introdotto il concetto di quantità nei fenomeni naturalimisura degli eventicaldo-freddo sono differenze quantitative dello stesso fenomeno.

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STRUMENTI:CannocchialeMicroscopio

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(1561-1636)

° Pulsilogio o pulsometro

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° Termometro

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° Stadera

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Accademia dei Lincei(1603)

Accademia del Cimento(1648)

Accademia degli Investigati (Napoli)Accademia degli Inquieti (Bologna)

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(1628-1694)

Introduzione ed uso del microscopio costituisce elemento che incide sul metodo dell’indagine scientifica.L’anatomia diviene anche anatomia microscopica, inizialmente solo descrittiva, in seguito, anche funzionale, perché distingue le cellule non solo in base all’aspetto ma anche secondo le caratteristiche legate alla loro specifica funzione

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Capillari sanguigni del mesentere di rana (1660)Struttura alveolare dei polmoni (1661)Corpuscoli rossi del sangue (1665)

Il suo utilizzo permette a Marcello Malpighi di individuare:

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Il cuore nella medicina

Il cuore è stato il primo degli organi interni ad avere una sua centralità nei popoli primitivi, segnata dal battito concitato durante una corsa e dal suo cessare quando la vita viene meno.

Page 99: Storia della Medicina

Nella medicina antica ha grande rilievo:

-Il cuore pulsa e cessa di pulsare con la morte (cuore=vita)-La frequenza del battito aumenta con le emozioni, gli spaventi, lo sforzo fisico dell’eroe (cuore=spirito, anima)-Il cervello è “immobile”: difficile è la sua associazione con la vita

Il cuore nella medicina

Page 100: Storia della Medicina

Per molti secoli si è assistito alla disputa filosofica sorta circa il ruolo da assegnare nell’organismo a:

cuore sangue cervelloSecondo Platone (V-IV sec. a.C.) il corpo si presenta come un’armonica

composizione di parti cui spettano ruoli differenti:

Il cervello è sede dello spirito divino e delle funzioni intellettive, il cuore, è il centro di partenza di tutte le vene, ma è sottoposto al controllo del cervello (encefalocentrismo)

Page 101: Storia della Medicina

Aristotele (IV sec.a.C.) ritiene che:

nel cuore risieda il principio della vita, che esso sia l’origine del sangue e la fonte di elaborazione del sangue

(emocardiocentrismo)

Galeno (II sec.d.C.) sostiene una certa polifunzionalità degli organi.

Ippocrate (V-IV sec. a.C.)

pur descrivendo in maniera esatta l’organo cardiaco assegna al cervello un ruolo fisiologico primario.

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Galeno spiega la formazione del sangue attraverso passaggi sequenziali

Bocca stomaco intestino fegato cuore destro cuore sinistro_____________________________________________________________

Cibo chimo chilo sangue sangue nutritivo nutrimento

Spiega il movimento del sangue grazie alle sue proprietà attrattiveche gli consentono di raggiungere gli organi periferici

Il passaggio dal cuore destro a quello sinistro avviene attraverso foraminainvisibili del setto interventricolare

Page 103: Storia della Medicina

Il cuore diviene la sede di formazione dello spirito vitale(sangue + pneuma): ipse dixit

La teoria di Galeno è indiscutibile e fino al XIV-XV secolo la medicina non si rinnova e la sua dottrina è ritenuta il massimo della verità.

Bisognerà arrivare al XVII secolo, al metodo quantitativo di Galileo Galilei, agli esperimentidi William Harvey che applica questo metodo.

Page 104: Storia della Medicina

Gli studi anatomici hanno ricevuto un forte impulso dall’opera di VesalioDe humani corporis fabrica (1543) e dall’aver negato l’esistenza di minu-tissimi fori che consentono la pervietà del setto interventricolare

La ricerca viene indirizzata ad individuare la via attraverso la quale il sangue dal sistema arterioso passa a quello venoso e determinanti sono stati gli studi di: Ibn al Nafis (1211?-1228), di Michele Serveto (1509-1603),di Realdo Colombo (1500?-1559) e di Andrea Cesalpino (1524-1603),che hanno posto le basi per la successiva dimostrazione della circolazione sanguigna ad opera di William Harvey

Andrea Cesalpino

Ibn al Nafis

Realdo Colombo

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(1578-1657)

Accoglie i suggerimenti derivati dagli studi di Galileo ed applica il metodo quantitativo nella misura dei fenomeni.Egli effettua dissezioni di animali, verifica il diametro di arterie e vene, misura il volume del sangue pompato dal cuore sinistro di un cane (circa 30 litri/ora) e ne deduce che è impossibile che si possa formare, in un breve periodo di tempo, una tale quantità di sangue e, soprattutto, che questa possa esaurirsi e, contemporaneamente venire sostituita, sempre nello stesso breve periodo, da un’identica quantità derivante dal cibo.

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L’unica ipotesi ragionevole è quella di supporre un moto circolare del sangue, dal cuore sinistro alla periferia e da questa all’atrio destro e dal ventricolo destro al polmone e da questo all’atrio sinistro. Incidendo vasi periferici egli misura il sangue che ne fuoriesce e trova dati sperimentali compatibili con il volume del sangue pompato dal cuore sinistro

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Il suo breve trattato Exercitatio anatomica de motu cordis et sanguinis (pubblicato nel 1628) suscita moltissime polemiche e violente opposizioni, ma a supportare la validità della teoria di Harvey vi è anche l’evoluzione dello strumentario scientifico

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Il Settecento

Nel XVIII secolo assistiamo al:• desiderio di liberarsi dai dogmatismi dominanti• europeizzazione della medicina che si diffonde dall’Italia• grande sviluppo della biologia• nascita dell’illuminismo

La Terapia

Clisteri, salassi e purganti sono strumenti d’uso generale per ristabilire l’equilibrio degli umori espellendo ciò che si é corrotto; per il resto è meglio affidarsi alla magna vis medicatrix naturae.

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La nascita dell’anatomia patologica sistematica si deve a Giovan Battista Morgagni, che correla la sintomatologia presentata in vita con il quadro anatomo-patologico osservato post mortem. De sedibus et causis morborum per anatomen indagatis (Padova, 1761) raccoglie in 5 libri 700 casi clinici, riportando la storia, i sintomi e i segni presentati dal paziente, l’evoluzione della malattia fino alla morte e il quadro anatomo-patologico svelato dall’autopsia. Trattasi di anatomia macroscopica che non si avvale di strumentario, ma il fine è stabilire, attraverso la correlazione anatomo-clinica, l’eziopatogenesi della malattia, per favorire la diagnosi di casi futuri simili. Correla osservazione clinica (il sintomo in vita) e osservazione anatomica (lesione dell’organo rivelata dall’autopsia).

L’Anatomia Patologica

Giovan Battista Morgagni (1682-1771)

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Giovan Battista Morgagni pur essendo un famoso docente di anatomia fu fondamentalmente un clinico.

“Solo chi ha una mentalità di clinico e non solo di anatomico può espletare in modo corretto e sistematico un raffronto tra l’evoluzione della malattia e le cause della medesima anche se indagate solo per via anatomica”

L’anatomia patologica serve come riscontro della storia clinica, in modo da fornire ammaestramenti per futuri casi simili

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BICHAT fonda ogni ragionamento clinico sull’anatomo-fisiologia e sull’anatomia patologica, questa, vista non tanto come lesione di un organismo, ma piuttosto come lesione di uno specifico tessuto tra quelli che compongono l’organo. Individua nelle membrane e nei tessuti le unità fondamentali dei viventi, caratterizzate da specifiche proprietà vitali (sensibilità e motilità) che presiedono alle funzioni degli organi.

François-Xavier Bichat (1771-1802)

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I tessuti si ammalano indipendentemente dall’organo: la malattia è lesione del tessuto dell’organo: si delinea una sintesi fra disfunzione tissutale e quadro clinico.L’istologia, nuova scienza dei tessuti, con l’ausilio di una perfezionata microscopia, che affina le conoscenze morfologiche, porta all’affermazione della teoria cellulare di Theodor Schwann (animali, 1839) che pone la cellula a minimo comun denominatore di tutti i viventi, (teoria questa poi ripresa da Virchow).

Page 113: Storia della Medicina

Rudolph Virchow (1821-1902)

Rudolph Virchow modificherà in maniera rilevante le ricerche sulle strutture elementari del vivente. Nella sua opera (Die Cellularpathologie in ihrer Begründung auf physiologsche und

pathologishce Gewebelehre) (1858) definisce la cellula come una struttura biologica elementare. La patologia cellulare nel suo fondarsi sull’istologia fisiologica e patologica, in una visione estremamente riduzionistica, come ogni processo vitale è prodotto di fenomeni cellulari, così la malattia è alterazione cellulare (cellula malata, ens morbi).Dopo di lui la citologia entrerà a far parte delle discipline biomediche fondamentali.

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(1818-1865)

Ebbe per primo l’intuizione della vera origine delle febbri puerperali molto frequenti in quell’epoca tra le partorienti

Semmelweis dedusse che lavar le mani con acqua clorata riduceva il tasso di mortalità.Giunse a questa conclusione con un ragionamento specifico: passando al vaglio le possibili cause di mortalità e confutandole man mano.

Page 115: Storia della Medicina

Il sacerdote viene celato alla vista delle partorienti, ma la mortalità non scende

La vista del sacerdote che porta la sacra unzione alle morenti genera panico e depressione

Le lacerazioni da parto sono ben più gravi; dopo l’esclusione degli studenti, la mortalità tocca il climax

Lesioni eventualmente provocate dagli studenti in visita

Il secondo reparto (< mortalità) è più affollato del primo (> mortalità)

Sovraffollamento del reparto

I due reparti di ostetricia sono egualmente esposti; le pazienti che partoriscono in strada mostrano mortalità <

Influenze epidemiche (corruzione dell’aria)

Confutazione della tesiPossibili cause di mortalità: tesi

Page 116: Storia della Medicina

Il caso della scoperta: Semmelweis nota che le

lesioni riscontrate su un collega feritosi in sala settoria durante un’autopsia sono simili a quelle che presentano le pazienti

L’intuizione:la sostanza cadaverica provoca malattia e quindi morte

Sostegno della tesi: se i medici si lavano le mani con ipoclorito di calcio la mortalità <; il secondo reparto ha mortalità < perché vi operano levatrici che non vanno in sala settoria.

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Claude Bernard (1813–1878)

Fondatore della medicina sperimentale è il fisiologo francese Claude Bernard, la cui opera l’ Introduction a l'étude de la Médecine Expérimentale (1865), segna il primato dell’esperimento come strumento conoscitivo principe, condotto in laboratorio.

Page 118: Storia della Medicina

L’osservazione clinica non basta: bisogna verificare le ipotesi diagnostiche tramite lacreazione artificiale di stati morbosi, sugli animali, e misurare e quantificare i fenomeni vitali. Il fine: studiare le anomalie strutturali e funzionali dell’organismo, i meccanismi alla base del fenomeno morboso: l’eziologia (causa)patogenesi (meccanismi con cui le cause agiscono).

Page 119: Storia della Medicina

In ogni conoscenza sperimentale 3 momenti:

• osservazione• comparazione dei dati osservati• giudizio obiettivo

Il metodo sperimentale non puo’ dare idee nuove e feconde a coloro che non ne hanno.Serve solo a indirizzare ed a sviluppare le idee di quelli che già le hanno.

Page 120: Storia della Medicina

INTUIZIONE guida la mente (e’ il primum movens della ricerca scientifica

ESPERIMENTO accerta e dimostra l’esattezza dellaintuizione e la fecondita’ dell’idea

La condizione necessaria per istituire un esperimento e’ la completa conoscenza e l’esatta determinazione delle sue modalita’ affinche’ sia possibile:la riproduzione dei fenomeni nelle stesse condizioni

RAGIONAMENTOSPERIMENTALE

Contiene in se’ sia il metodo induttivoche il metodo deduttivo

Page 121: Storia della Medicina

Inoltre……

Per perfezionare l’esperimento occorre migliorare l’uso del metodo

SPERIMENTALE COMPARATIVOadottando:

• la controprova sperimentale che giudica l’esattezza del rapporto stabilito tra un dato fenomeno e la sua causa;

• l’esperimento di controllo che mira a ridurre una ricerca complessa ad espressioni piu’ semplici, eliminando tutte le possibili cause d’errore

Page 122: Storia della Medicina

L’esperimento di controllo deve diventare una regola generale della medicina sperimentale e deve valereper ogni tipo di ricerca

Lo sperimentatore deve dubitare della propria intuizione,cioe’ della propria idea a priori e deve sottoporre le sueidee al controllo dell’esperimento per verificarne la validita’e spingere l’indagine fino alla controprova.(senza la controprova l’indagine sperimentale e’ incompleta)

Page 123: Storia della Medicina

Claude Bernard con il suo metodo sperimentale presuppone la costanza dei risultati ottenuti in identiche situazioni, presuppone cioe’ il…

… determinismo dei fenomeni naturali

(se le condizioni non cambiano non puo’ cambiare il fenomeno;ma se variano le condizioni deve variare di conseguenza ancheil fenomeno.)

Se i fenomeni vitali non fossero sottoposti allalegge del determinismo

essi sarebbero regolati da una forza cieca senza leggi, quindi i fenomeni vitali hanno delle leggi speciali

Page 124: Storia della Medicina

Il determinismo diventa la base del progresso e dellaricerca scientifica….allora….

come considerare l’eccezione?

Secondo Bernard l’eccezione e’ solo un fenomeno dicui ignoriamo alcune condizioni …

…. perche’….

se tutte le condizioni dei fenomeni fossero conosciutenon esisterebbero piu’ eccezioni ne’ in medicina ne’nelle scienze.

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L’esperimento del fegato lavato: la scoperta del Glicogeno

Bernard compie studi sul metabolismo, in particolare identifica la funzione glicogenica del fegato.

Facendo passare in un fegato ancora caldo, subito dopo la morte dell'animale, una corrente d'acqua fredda iniettata a forza nei vasi epatici si ripulisce completamente il tessuto epatico dallo zucchero che contiene; ma il giorno dopo, ma anche solo qualche ora dopo, qualora si tenga il fegato ad una temperatura mite, si trova che il suo tessuto è nuovamente carico di una grande quantità di zucchero che si è prodotto dopo il lavaggio...

Page 126: Storia della Medicina

In seguito Bernard scopre che la produzione di zucchero nel fegato avviene a partire da una sostanza cui dà il nome di materia glicogena.

Il solo scopo del mio lavoro è di provare che lo zucchero che si forma nel fegato non si produce di colpo nel sangue, ma che la sua presenza è costantemente preceduta da una materia speciale, depositata nel tessuto epatico, in grado di donargli la vita.

Sur le mécanisme de la formation du sucre dans le foie, 1855

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Milieu Interieur

Bernard elabora il concetto di: milieu interieur, “ambiente interno”

del “microcosmo” l’organismo è in perfetto equilibrio tra ambiente interno e esterno, un sistema che ristabilisce autonomamente il proprio bilancio senza interventi esterni.

Malattia = rottura dell’equilibrio omeostatico, alterazione funzionale, passaggio da uno stato fisiologico a uno patologico.

Page 129: Storia della Medicina

una pietra, oggetto inanimato, con l’esposizione a elevate

temperature, si surriscalda, accumula calore, non riuscendo

a disperderlo.

l’organismo vivente, invece, reagisce allo stimolo esterno: ne è esempio il mantenimento costante della temperatura corporea attraverso i meccanismi della termolisi - consumo di calore – e della termogenesi - produzione di calore.

La sudorazione abbassa la temperatura e ristabilisce l’equilibrio messo in crisi dal calore; il brivido, prodotto dalla contrazione muscolare, produce calore. L’organismo agisce come un omeostato, un sistema che si autoregola.

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Per l’animale esistono realmente due ambienti: un ambiente esterno in cui è collocato l'organismo e un ambiente interno in cui vivono gli elementi dei tessuti. L'esistenza dell'essere trascorre non nell'ambiente esterno - aria atmosferica per l'essere aereo, acqua dolce o salata per l'animale acquatico, - ma nell’ambiente liquido interno formato dal liquido organico circolante che circonda e bagna tutti gli elementi anatomici dei tessuti; è la linfa, o il plasma del sangue, la sua parte liquida, che negli animali superiori penetra nei tessuti e costituisce l'insieme di tutti i liquidi interstiziali, espressione di tutte le nutrizioni locali, fonte e affluente di tutti gli scambi elementari. Un organismo complesso deve essere considerato come un'unione di esseri semplici, gli elementi anatomici, che vivono nell’ambiente liquido interno.

Page 131: Storia della Medicina

Come si puo’ conoscere questo ambiente internodell’organismo, tanto complesso negli uomini enegli animali superiori?

Per conoscere l’ambiente interno dell’organismosi deve penetrare per mezzo dell’esperimentoeffettuato sul vivente.Per analizzare i fenomeni della vita e’ necessarioquindi penetrare nell’organismo vivente per mezzodella vivisezione

Page 132: Storia della Medicina

La vivisezione deve essere considerata come un metodo analitico di ricerca sul vivente.

Tutti gli animali possono essere utilizzati per la vivisezione

poiche’…anche se i meccanismi delle manifestazioni vitali sonoassai differenti, le stesse proprieta’ e le stesse lesioni producono in tutti gli stessi effetti.

Page 133: Storia della Medicina

La ricerca della causa univoca delle malattie infettive porto’ allo sviluppo della batteriologia.

Furono messi a punto metodi di coltivazione dei batteri:in terreni liquidi Pasteurin terreni solidi Koch

La medicina scientifica di C. Bernard individua spiegazioni causali, sul modello delle scienze fisiche:

una causa per ogni malattia.

Page 134: Storia della Medicina

Alexandre Yersin scopre il batterio della peste “Yersinia pestis”

Robert Koch il bacillo della tubercolosi (bacillo di Koch) e il vibrione colerico, identificando nell’acqua contaminata il veicolo dell’infezione

Friedrich A. J. Löeffler (1852-1915) il bacillo della difterite (bacillo di Löeffler) Corynebacterium diphtheriae

Page 135: Storia della Medicina

PESTILENZE

Con la parola “PESTILENZA” o “MORIA”si indicava qualunque genere di malattia epidemica che si diffondeva rapidamente:

PESTEMALARIAVAIOLOLEBBRASCORBUTO

Opinione diffusa:dal terreno si sviluppavano dei vapori nocivi chiamati “MIASMI” che andavano ad invadere l’aria.Nell’aria sono presenti questi “MIASMI” che contengono velenoperstilenziale.Vi è quindi un’aria “inquinata” o meglio un’aria “in disequilibrio”

Page 136: Storia della Medicina

GENERAZIONE SPONTANEASi riteneva il corpo formato da:

•ossa•carne•muscoli•tendini•arterie•vene•nervi•parenchima (specie di coagulo del sangue che sosteneva e

difendeva la rete vascolare)•umori (bile gialla, bile nera, sangue, flegma)

MALATTIA: squilibrio degli umoriRIMEDI: clisteri, emetici, purghe, diuretici, applicazione di sanguisughe, salassi per incisione

Le malattie epidemiche come potevano insorgere e provocare su intere popolazioni gli stessi squilibri ??

Page 137: Storia della Medicina

2 Concezioni:CORRUZIONE dell’ARIAGENERAZIONE SPONTANEA

Per effetto di una particolare congiunzione degli astri l’aria di una determinata zona si CORROMPEVA ossia si ammalava essa stessa, cioè si SQUILIBRAVA e trasmetteva così lo SQUILIBRIO, ovvero la MALATTIA, a quanti la respirassero.La corruzione dell’aria generava la corruzione degli umori in chi la respirasse: dalla corruzione degli umori potevano nascere degli ESSERI VIVENTI (ad esempio i vermi intestinali) quindi si aveva unaGENERAZIONE SPONTANEA.Gli esseri nascevano spontaneamente dalla materia per effetto del suo contatto con l’aria o per i processi di fermentazione e putrefazione.Partecipavano alla generazione spontanea gli influssi degli astri perché da questi venivano determinate le diverse condizioni dell’aria.

Page 138: Storia della Medicina

(Primi dubbi)

L’epidemia di sifilide mise in discussione queste teorie e determinò i primi segni di frattura.Questo tragico evento fu uno stimolo enorme: poneva una serie di assillanti problemi.Si riconobbe ben presto la natura venerea della malattia e se ne

identificò l’origine contagiosa.Sul concetto di CONTAGIO nessuno aveva le idee chiare, ma solo un sospetto, un’ipotesi.Scoperta dell’America:

sconvolgimento sanitario nel mondo attraverso lo scambio transoceanico di agenti infettivi.

Europa → importa la SIFILIDE

→ esporta: VaioloLebbraTifoMorbilloTubercolosi

(probabilmente la Malaria)

Page 139: Storia della Medicina

LA PESTE

Dal 1350 al 1670 l’Europa occidentale conosce una serie quasi ininterrotta di epidemie.

Colpisce le campagne e le città, con mortalità altissima, per poi declinare a partire dal XVII secolo.

Le guerre hanno ampiamente contribuito alla diffusione della peste.

La peste non è una malattia propria dell’uomo, ma piuttosto dei roditori che poi la trasmettono all’uomo.

Declino della malattia: ipotesi misure sanitarie l’uso del sapone e l’abitudine di spogliarsi per dormire avrebbero frenato la moltiplicazione della pulce miglioramento dei metodi di produzione e, quindi, maggiore utilizzo dell’arsenico

Page 140: Storia della Medicina

LA SIFILIDE

Compare a Napoli nel 1494 nell’esercito di Carlo VIII.Diffusione straordinariamente rapida.

Non vi è febbre ma dolori intensi, articolari e ossei; il suo carattere venereo venne presto riconosciuto e furono quindi i rapporti sessuali a diventare oggetto di profilassi.

Consigli pratici: diffidare delle prostitute procedere ad una minuziosa pulizia dopo i rapporti se compare un’ulcerazione trattarla al più presto differenziare gli strumenti (ai barbieri, ad esempio, si consigliava di utilizzare strumenti diversi per i sani e per i malati)

Misure collettive: espulsione dei malati di sifilide stranieri dalle città.

Page 141: Storia della Medicina

GIROLAMO FRACASTORO(1478-1553)

Partendo dall’idea dell’origine della Malattia da contagio riuscì a costruire una solida

“TEORIA del CONTAGIO”

Intuì la presenza di “VEICOLI” che chiamò “FOMITI”, i quali, essendo stati a contatto con il malato, potevano trasmettere la malattia indipendentemente dal fatto che ci fosse stato un contatto diretto tra malato e sano.Concepì l’idea rivoluzionaria che la malattia fosse causata dalla presenza di

ANIMALETTI PICCOLISSIMItanto da essere invisibili ad occhio nudo. Questi possono passare dal corpo del malato a quello del sano in seguito ad un contatto diretto oppure attraverso un “veicolo” sul quale essi si fossero in precedenza trasferiti dal corpo di un malato (esempio: abiti del malato di sifilide i quali facevano ammalare di sifilide le lavandaie che eseguivano il bucato)

Page 142: Storia della Medicina

Questi “animaletti”, penetrati nel sangue attraverso screpolature o ferite anche minime, avevano la capacità di riprodursi tanto rapidamente ed in numero così alto da impedire al sangue di controbatterne lo sviluppo e la moltiplicazione.FRACASTORO espone la sua teoria nell’opera:“Sul contagio e sulle malattie contagiose” (1546)nella quale studia la maggior parte delle malattie epidemiche (peste, sifilide, tifo petecchiale)

TEORIA DEL CONTAGIO3 tipi: diretto veicoli aria (che in questo caso funge da veicolo)Le intuizioni di Fracastoro non poterono trovare la conferma

sperimentale sia perché il concetto di esperimento si affermerà circa mezzo secolo dopo, sia per la mancanza del

principale strumento da utilizzare: il microscopio.

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SUPERAMENTO della TEORIAdella

GENERAZIONE SPONTANEA

Le malattie epidemiche sono generate da effluvi nocivi dei quali il vapor acqueo è il veicolo, l’aria il mezzo di diffusione (Teoria che risaliva ad Aristotele)Già FRANCESCO REDI (1626-1697)Aveva dimostrato che non nascono mosche dalla carne in putrefazione se si impedisce il contatto con altre mosche che vi vanno a deporre uovae LAZZARO SPALLANZANI (1729-1799)aveva dimostrato l’infondatezza della generazione spontanea degli “ANIMALI INFUSORI”.Venivano definiti “infusori” esseri viventi unicellulari microscopici (più propriamente detti PROTOZOI) presenti nell’acqua piovana e negli infusi di sostanze vegetali ed animali.Spallanzani versò un po’ di queste acque in alcune fiasche di vetro a collo lungo, chiuse ermeticamente, pose sulla fiamma e fece bollire a lungo.Osservando il liquido al microscopio non notò mai forme di vita.

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EDWARD JENNER (1749-1823)

Come medico di campagna aveva notato che i mungitori delle vacche andavano spesso incontro ad eruzioni delle mani, simili al vaiolo, trasmesse dalle mammelle delle vacche stesse affette da una malattia denominata COW-POX (ovvero vaiolo delle mucche)

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Jenner scoprì che coloro che erano stati affetti dal cow-pox erano immuni dal vaiolo umano.

Si accorse anche che occorreva un po’ di tempo prima che l’uomo acquistasse la refrattarietà alla malattia del vaiolo.

Per dimostrare questo vaccinò un bambino con pus tolto dalla pustola di una contadina affetta da vaiolo vaccino.Dopo qualche giorno Jenner inoculò il pus tolto da pustole vaiolose umane ed il “vero vaiolo” non attecchì

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Nell’ OTTOCENTOViva polemica tra chi riteneva le malattie epidemiche generate da

effluvi nocivi dei quali il vapor acqueo era il veicolo e l’aria il mezzo di diffusione:

EPIDEMISTIe chi propendeva in favore della trasmissione interumana di agenti

patogeni vivi : CONTAGIONISTI

Polemica che si accese ancora di più dopo l’evidenziazione di microrganismi presenti nei processi di fermentazione e la cui somiglianza con l’infezione era stata ammessa da tempo.

Questa conflittualità rimase aperta fino a quando

LOUIS PASTEUR non riuscì a stabilire un rapporto costante di causa-effetto tra:

MICROBI e MALATTIEPASTEUR di fatto era rimasto impressionato dagli studi condotti

da Jenner e si propose di scoprire un mezzo per proteggere sia gli uomini che gli animali dalle infezioni.

Orientò le sue ricerche alla IMMUNIZZAZIONE contro alcune malattie infettive delle quali era possibile coltivare gli agenti specifici.

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(1822-1895)

Partito dagli studi sulla fermentazione, Pasteur dimostrò l’insufficienza delle spiegazioni chimiche allora in voga, individuando l’azione decisiva dei microrganismi dei quali dimostrò l’origine esterna, confutando l’idea aristotelica della generazione spontanea, già messa in dubbio nel Seicento da Redi-Bonomo-Cestoni.La fermentazione era opera di molecole organiche ‘fermenti’ (futuri enzimi) prodotti da microorganismi: da questo studio, Pasteur derivò la teoria batterica della patogenesi.

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(Pasteur)Il caso gli venne incontro aiutandolo:

nel 1879 stava conducendo esperimenti sul COLERA dei POLLI, dovette improvvisamente sospendere il suo lavoro per qualche tempo, mise da parte la coltura dei germi che stava usando. Quelle colture rimaste abbandonate per un poco di tempo subirono un processo di “invecchiamento”.Quando riprese i suoi esperimenti Pasteur utilizzò quelle colture abbandonate e notò con sorpresa che l’inoculazione di questo materiale non provocava alcuna alterazione nello stato di salute dei polli.Sorpresa ancora maggiore ebbe dopo poco tempo, in occasione di un’epidemia di colera di polli.Notò che i polli inoculati con colture recenti, oggetto dei suoi esperimenti, morivano quasi tutti, mentre quelli inoculati con le colture vecchie, a suo tempo abbandonate, rimanevano in vita.

Si evidenziò il PRINCIPIO della IMMUNIZZAZIONEImmunizzazione: provocare nell’organismo sano lo sviluppo di una sostanza (quid) atta a proteggerlo da una eventuale futura infezione provocata dallo stesso agente patogeno precedentemente inoculato in forma attenuata (invecchiamento).

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(Pasteur)Riuscì a stabilire un rapporto costante di

CAUSA <--------------> EFFETTOTra

MICROBI <----------------> MALATTIE

La “FERMENTAZIONE” e la “PUTREFAZIONE” sono

“PROCESSI VITALI”dovuti a

“ESSERI ORGANIZZATI”Questi “esseri organizzati” presenti in gran parte nell’aria, si depositano su sostanze dove trovano condizioni favorevoli al loro sviluppo.

Di conseguenza negazione decisa della “generazione spontanea” dei germi responsabili dei processi di fermentazione e putrefazione Se i microrganismi sono responsabili di processi quali la fermentazione e la putrefazione è giusto ritenere che ad essi siano da collegare alcune malattie degli animali e dell’uomo.

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(Pasteur)Numerose furono le scoperte effettuate da Pasteur grazie proprio alla sua impeccabile metodologiaGrande valore da attribuire a:

ricerca dell’errore che si può presentare in ogni momento dell’esperimento il caso per chi è pronto ad afferrarloImportante punto della sua metodologia la

FALSIFICAZIONEcontinua delle sue e delle altrui ricerche.

Importanti i suoi studi sulla fermentazione della birra, del latte, del vino e dell’acido butirrico.Furono punti di partenza delle sue scoperte che diedero la possibilità di allestire terreni di coltura e portare contributi importanti al processo di produzione delle malattie infettive in rapporto a fenomeni fermentativi.

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(1843-1910)

Nel laboratorio della sua casa inizio’ a compiere studi sul carbonchio.In seguito si dedico’ allo studio dei microrganismi che causavano le infezioni delle ferite.Nel 1882 porto’ a termine la scoperta del

BACILLO della TUBERCOLOSI

Questa scoperta ha permesso di individuare una serie di notizie epidemiologiche, di documentare la contagiosita’ della malattia e ha permesso a Koch di produrre una sostanza derivante dal bacillo tubercolare:

la tubercolinaChe non e’ stata utilizzata come vaccino m per valutare la reattivita’ allergica all’infezione tubercolare.

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I Postulati di Koch

Come stabilire che un microrganismo e’ l’unica causa di una malattia ?

deve essere osservato in tutti i casi della malattia;

deve essere isolato e coltivato in coltura pura;

inoculato in animale da esperimento deve riprodurre, in tutto o in parte, la malattia;

dall’animale infetto deve essere possibile isolare nuovamente il microrganismo.

Limiti: “tutto è germe”, quando la malattia è multifattoriale: concause: tenore di vita, igiene, alimentazione, predisposizione.

Nobel per la medicina nel 1905

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L’Ospedale alla fine dell’800

Nell’800 l’ospedale diviene il luogo dove la malattia può essere mostrata agli studenti durante le visite in corsia, anche l’obitorio dell’ospedale può essere perfetto per il tirocinio degli studenti e per compiere ricerche mediche.Vengono fondati molti ospedali specializzati: il legame con l’ospedale diviene un elemento di autorità professionale.Anche l’assistenza infermieristica si fa più professionale (Florence Nightingale – guerra di Crimea,1853-56)

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Evoluzione dell’Ospedale

Da rifugio per poveri l’ospedale di è ormai trasformato in un apparato organizzato per la cura e la salvezza dei malati gravi.

SemmelweisLister

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Joseph Lister (1827-1912)

Lister,che operava nell’Ospedale di Glasgow, aveva notato che le fratture semplici guarivano senza complicazioni, mentre quelle accompagnate da lesioni erano spesso seguite da suppurazioni di gangrena con conseguente morte del paziente; parimenti aveva osservato che spesso le ferite chirurgiche si infettavano e la sepsi (infezione) ostacolava il processo di guarigione; inoltre l’esposizione all’aria favoriva la formazione di pus.

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Principio: aria piena di germi, da questa derivava la causa delle infezioni delle ferite chirurgiche, quindi bisognava difendersi da quest’aria che fungeva da agente di infezioni.Rimedio: una specie di nebulizzatore (il celebre spray) con il quale spandeva ovunque acido fenico;ma questo aveva dei difetti: tossicità, irritazione prodotta sulla cute, volatilità, odore sgradevole.

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Antisepsi - Asepsi

Sia l’antisepsi che l’asepsi (sterilizzazione dei ferri chirurgici al calore secco o mediante ebollizione) comportavano l’osservanza di un rigoroso insieme di regole che contribuirono a trasformare la chirurgia in un lavoro di équipe.Resero possibile un’elaborazione più sistematica e un affinamento delle tecniche, fino ad allora piuttosto rozze, di sutura (ad esempio la possibilità di eseguire suture intestinali).

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Microbiologia

La microbiologia è stata fondamentale per lo sviluppo della MEDICINA TROPICALE.

Patrick Manson nel 1886 dimostrò che l’elefantiasi (malattia cronica deformante caratterizzata dall’intenso gonfiore dei genitali e degli arti) era causata da un parassita:la filaria, e che si diffondeva per mezzo delle punture di zanzara.

(Per la 1^ volta un insetto venne identificato come vettore)

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In seguito si scoprì che:

La schistosomiasi era provocata da un verme (la bilharzia);

La dissenteria tropicale da una ameba;

La malattia del sonno da un trypanosoma;

La malaria da un protozoo (un plasmodium)

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Concetto di antibiosi

Questo come concetto non è del tutto nuovo:

nella storia della medicina era già stato empiricamente ed incosciamente concepito ed attuato per mezzo della stercoterapia così tanto diffusa ed usata come medicamento (c’era un’azione topica nello sterco di vari animali dovuta all’abbondante flora intestinale), oppure l’applicazione di muffe sulle ferite.

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Alexander Fleming (1881-1955)

Durante i suoi esperimenti (effettuati nel 1928) notò che una colonia di muffa verde aveva inquinato, in laboratorio, una cultura di strafilococco e che intorno alla muffa si notava un alone trasparente che era esente da colonie di strafilococchi; questo Penicillum notatum era in grado di distruggere colonie di strafilocochi.

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Fleming affermò che la sostanza estratta dalla muffa era un germicida che non danneggiava i leucociti e che, inoltre, non era nociva agli animali.

Sperimentò la penicillina come antisettico locale in alcuni casi di infezione ma la penicillina inizialmente suscitò scarso interesse proprio perchè in precedenza altri studiosi avevano estratto agenti antibatterici dalle muffe.

Vincenzo Tiberio (1869-1915) provò l’estratto di muffe in diverse infezioni stabilendo una vera scala antibiotica.

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-Compare una politica sanitaria da parte delle pubbliche autorita’ (gia’ nel 1802 vengono emanate disposizioni per la protezione dei lavoratori).

-Sorgono le societa’ di mutuo soccorso su base volontaria che danno sussidi in caso di malattie, infortuni, morte.-Rafforzamento delle norme igieniche ancora prima che si scoprano le cause di alcune malattie infettive.-Disciplina dell’uso dei farmaci con emanazione delle Farmacopee Ufficiali Nazionali.-Viene avviata una riorganizzazione, su base pubblica, delle istituzioni ospedaliere e degli ospedali universitari:

l’ospedale diviene luogo d’incontro del sapere teorico e delle conoscenze pratiche, con un ruolo sempre piu’ essenziale svolto dai gabinetti d’analisi per la diagnostica.

Cambiamenti nell’organizzazione sanitaria

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-Nell’organizzazione ospedaliera si avverte la necessita’ di istituzionalizzare una funzione complementare alla attivita’ medica: nasce la funzione infermieristica (con Florence Nightingale)

-Riorganizzazione del piano di studi per conseguire la laurea in medicina

Oltre tutti questi cambiamenti c’e’ da ricordare che stanno migliorandole condizioni di vita di larghi strati di popolazione: si attenua cosi’l’incidenza di alcune malattie (comprese quelle infettive), mentre au-menta il peso di alcune malattie connesse con l’allungamento della vi-ta (malattie degenerative e malattie tumorali).

Branca essenziale della medicina diviene la semeiotica non solo fisica ma anche strumentale.

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CAMBIAMENTI

- Il baricentro di sposta dalla osservazione clinica (corsia) alla patologia sperimentale (laboratorio e stabulario)- Ci si avvale della strumentazione che permette di amplifica- re i segni delle malattie e di definirne di nuovi aprendo pos- sibilita’ di diagnosi.- In terapia si afferma la tendenza a sostituire i preparati empi- rici, selezionati dall’esperienza, con principi attivi, purificati in laboratorio e che hanno una efficacia verificata mediante sperimentazione clinica controllata.- E’ possibile la verifica in breve tempo dei risultati delle ricer- che perche’ congressi e ricerche scientifiche consentono la rapidita’ e la certezza degli scambi di esperienze scientifiche e di originali osservazioni cliniche e la possibilita’ di verificar- le e confutarle.

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La scoperta delle vitamine e del loro ruolo di co-fattori esogeni indispensabili a processi metabolici ha portato alla definizione del concetto di ‘patologia carenziale’.

Beri-beri (polineurite associata a insufficienza cardiaca) è una patologia carenziale dovuta all’assenza nella dieta di un fattore presente nella pula del riso, la ‘tiamina’, isolata dal biochimico ebreo polacco Kazimierz Funk nel 1911. In principio, mancando il concetto di malattia carenziale, si pensò a un’origine tossica: tossine formatesi nell’intestino dal riso brillato, in seguito neutralizzate dalla tiamina.

Funk coniò allora il termine vitamina, ‘amina della vita’, per la presenza nella molecola di un gruppo aminico, e elaborò il concetto di avitaminosi ‘mancanza di vitamina’ beri-beri, pellagra, scorbuto, rachitismo.

Malattia come Mancanza di Qualcosa

Kazimierz Funk (1884-1967)

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Secolo XX

Prima metà:sviluppo massiccio delle conoscenze biochimiche;Seconda metà: medicina molecolare;Scoperta del DNA (Watson e Crick nel 1953)

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Medicina molecolare

La riconduzione della produzione delle molecole al codice genetico e all’acido desossiribonucleico (DNA), cioè al programma scritto anch’esso su molecole e memorizzato in ogni cellula, segna l’ingresso della biologia molecolare strutturale e funzionale nella medicina.

La tecnologia, sia per la disponibilità di nuovi e raffinati strumenti diagnostici, sia per la possibilità di assistenza al malato, porta ad altre importanti innovazioni:

- chirurgia “sostitutiva” di organi malati con i trapianti.

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Medicina sperimentaleÈ probabilistica!È scienza applicata (tendente al vero, ma comunque fallibile) e probabilistica tanto nella procedura diagnostica quanto nella terapia (esperienza ed esperimento riducono l’errore ma non lo annullano)La MEDICINA MOLECOLARE in alcuni casi è certaLa medicina diviene predittiva assoluta.

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Modelli Patogenetici (I)° Medicina pre-classica → concezione ontologica di malattia =

entità esterna, dotata di propria vita, che colpisce l’uomo per volontà divina, come punizione per una colpa.

Medicina ippocratica → malattia=discrasia umorale

Galeno → malattia=lesione della funzione dell’organo (functio laesa)

Cristianesimo → malattia non più colpa, ma contatto con Dio: il malato è ad un tempo il Cristo sofferente, il debole, il farmaco… quindi … malattia=ponte verso Dio

Paracelso → malattia = squilibrio di principi chimici (+ influsso di enti)

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Modelli Patogenetici (II)

Morgagni → malattia=lesione dell’organo

Bichat → malattia = lesione del tessuto dell’organo

Virchow → malattia = alterazione cellulare

Bernard → malattia = alterazione di uno stato funzionale

Batteriologia → tutto è germe, a prescindere dall’organismo ospitante

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Modelli Patogenetici (III)

• Garrod, 1902 → attività ridotta di un enzima: concetto di ‘patologia congenita del metabolismo’, elaborato studiando l’alcaptonuria e la fenilchetonuria: malattie che originano dall’assenza di due enzimi che governano due passaggi dello stesso processo catabolico

• Funk, 1911 → patologia carenziale, da avitaminosi

Pauling (1949) → alterazione funzionale della molecola (dell’emoglobina, nell’anemia falciforme)

Biologia molecolare → DNA: Watson e Crick,

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Modelli Patogenetici (IV)“Nature” 1953 → malattia = alterazione genetica che modifica la sintesi proteica e altera il metabolismo

Oggi → disease → malattia oggettivabile (deviazione dal normale funzionamento di un organo o sistema del corpo, con comparsa di segni); sickness → sensazione soggettiva di malessere ≡ deviazione della percezione dello stato di salute, cui non necessariamente ≡ la comparsa di segni; illness → concetto mediano, percezione da parte della comunità

OMS → salute: “il conseguimento di un benessere fisico, sociale e psicologico” connesso alla qualità della vita