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l N ...................................... , ., , ..........Stampare di «geHo» Da un paio di anni stanno avendo molto successo le stampanti a getto di inchiostro. Il costo limitato, le buone prestazioni e, soprattutto, la possibilità di avere il colore sempre a portata di mano sono i fattori che hanno decretato questo successo. Ma non sempre è tutto oro ciò che luccica: per utilizzare bene le stampanti a getto di inchiostro bisogna conoscere qualche trucco. Nelle note di seguito vi spieghiamo come utilizzarle al meglio di Mauro Gandini Come funzionano Esaminiamo innanzitutto come le stampanti a getto di inchiostro funziona- no: non scenderemo in aspetti estrema- mente tecnici, ma vi daremo solo alcune informazioni utili a comprendere i proble- mi che descriveremo in seguito. La tecnologia delle stampanti a getto di inchiostro nasce nei primi anni 'SO, ma solo negli ultimi cinque anni ha raggiunto la sua maturità. Inizialmente si parlava solo di stampanti monocromatiche, con un'unica testina per il nero: l'obiettivo era sostituire efficacemente la preceden- te tecnologia di tipo meccanico, quella, per intenderci, delle stampanti ad aghi. L'idea fu quella di utilizzare un sottilis- simo getto di gocce di inchiostro: chiaria- mo subito che per creare questo getto si agisce con un sistema elettrostatico (o similare) che consente di far viaggiare le piccole gocce di inchiostro alla velocità necessaria per andare a colpire la carta con la dovuta precisione. Come avete visto parliamo sempre di gocce di inchiostro, poiché non avrebbe o remando 3 caffè Olè! ~ senso pensare di utilizzare un vero e pro- prio getto di inchiostro: in effetti per la precisione dovremmo utilizzare la dicitu- ra «a getto continuo di gocce di inchio- stro». Ovviamente le gocce sono di di- mensioni piccolissime visto che arrivia- mo ad avere una definizione che varia dai 15 ai 30 punti in un solo millimetro. In Italia, le stampanti monocromatiche non hanno avuto, fino a poco tempo fa un grande successo, poiché dobbiamo considerare che fino a 3-4 anni fa l'utiliz- zo del computer era spesso relegato all'ufficio contabilità, dove spesso c'è la necessità di utilizzare ancora le stampan- ti ad aghi (anche di grande formato) per la stampa su carta a più copie (le stam- panti ad impatto, agendo meccanica- mente, sono naturalmente le uniche che possono utilizzare carta chimica accop- piata a più fogli). Ora che i PC hanno con- quistato anche altre scrivanie in azienda, le stampanti a getto di inchiostro mono- cromati che stanno vivendo il loro grande momento, perché con un costo limitato è possibile dotare ogni singolo computer di una stampante di qualità (almeno para- gonabile allo standard di una laser) senza avere necessità di creare una rete (e so- prattutto gestirne i problemi). AI colore, al colore Una volta che questa tecnologia si è consolidata sulle stampanti monocroma- tiche, si è passati a studiare i sistemi a colori. Naturalmente, anche nel caso del- le stampanti a getto di inchiostro si è de- ciso di sfruttare il principio della quadri- cromia per ottenere dei buoni risultati. Inizialmente la cosa più preoccupante per gli utenti di queste stampanti fu il fat- to che potevano utilizzare solo carta spe- ciale: ciò ne limitò notevolmente la diffu- sione. Il problema effettivo era quello che, utilizzando la carta tradizionale (quel- la che utilizziamo correntemente per fo- tocopie e stampanti laser), l'inchiostro tendeva a «spandere», cioè a non resta- re nei limiti dell'immagine, ma a «allar- garsi» su una superficie leggermente più ampia: un grosso difetto per una stam- pante che ha come obiettivo almeno 300 punti per pollice e qualità fotografica: Vogliamo disegnare una tazza e questi sono i suoi Ecco come risulta la composizione: una volta Ecco la stampa definitiva: in pratica la carta è elementi di base. stampata, la carta risulta ondulata su tutta la su- completamente piana. perficie interessata dalla stampa stessa. 284 MCmicrocomputer n. 164 - luglio/agosto 1996

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l N•...................................... , ., , ..........•

Stampare di «geHo»Da un paio di anni stanno avendo molto successo le stampanti a getto di inchiostro.

Il costo limitato, le buone prestazioni e, soprattutto, la possibilità di avere il coloresempre a portata di mano sono i fattori che hanno decretato questo successo. Ma non

sempre è tutto oro ciò che luccica: per utilizzare bene le stampanti a getto diinchiostro bisogna conoscere qualche trucco. Nelle note di seguito vi spieghiamo

come utilizzarle al meglio

di Mauro Gandini

Come funzionano

Esaminiamo innanzitutto come lestampanti a getto di inchiostro funziona-no: non scenderemo in aspetti estrema-mente tecnici, ma vi daremo solo alcuneinformazioni utili a comprendere i proble-mi che descriveremo in seguito.

La tecnologia delle stampanti a gettodi inchiostro nasce nei primi anni 'SO, masolo negli ultimi cinque anni ha raggiuntola sua maturità. Inizialmente si parlavasolo di stampanti monocromatiche, conun'unica testina per il nero: l'obiettivoera sostituire efficacemente la preceden-te tecnologia di tipo meccanico, quella,per intenderci, delle stampanti ad aghi.

L'idea fu quella di utilizzare un sottilis-simo getto di gocce di inchiostro: chiaria-mo subito che per creare questo getto siagisce con un sistema elettrostatico (osimilare) che consente di far viaggiare lepiccole gocce di inchiostro alla velocitànecessaria per andare a colpire la cartacon la dovuta precisione.

Come avete visto parliamo sempre digocce di inchiostro, poiché non avrebbe

oremando3 caffè Olè!

~

senso pensare di utilizzare un vero e pro-prio getto di inchiostro: in effetti per laprecisione dovremmo utilizzare la dicitu-ra «a getto continuo di gocce di inchio-stro». Ovviamente le gocce sono di di-mensioni piccolissime visto che arrivia-mo ad avere una definizione che variadai 15 ai 30 punti in un solo millimetro.

In Italia, le stampanti monocromatichenon hanno avuto, fino a poco tempo faun grande successo, poiché dobbiamoconsiderare che fino a 3-4 anni fa l'utiliz-zo del computer era spesso relegatoall'ufficio contabilità, dove spesso c'è lanecessità di utilizzare ancora le stampan-ti ad aghi (anche di grande formato) perla stampa su carta a più copie (le stam-panti ad impatto, agendo meccanica-mente, sono naturalmente le uniche chepossono utilizzare carta chimica accop-piata a più fogli). Ora che i PC hanno con-quistato anche altre scrivanie in azienda,le stampanti a getto di inchiostro mono-cromati che stanno vivendo il loro grandemomento, perché con un costo limitatoè possibile dotare ogni singolo computerdi una stampante di qualità (almeno para-

gonabile allo standard di una laser) senzaavere necessità di creare una rete (e so-prattutto gestirne i problemi).

AI colore, al coloreUna volta che questa tecnologia si è

consolidata sulle stampanti monocroma-tiche, si è passati a studiare i sistemi acolori. Naturalmente, anche nel caso del-le stampanti a getto di inchiostro si è de-ciso di sfruttare il principio della quadri-cromia per ottenere dei buoni risultati.

Inizialmente la cosa più preoccupanteper gli utenti di queste stampanti fu il fat-to che potevano utilizzare solo carta spe-ciale: ciò ne limitò notevolmente la diffu-sione. Il problema effettivo era quelloche, utilizzando la carta tradizionale (quel-la che utilizziamo correntemente per fo-tocopie e stampanti laser), l'inchiostrotendeva a «spandere», cioè a non resta-re nei limiti dell'immagine, ma a «allar-garsi» su una superficie leggermente piùampia: un grosso difetto per una stam-pante che ha come obiettivo almeno 300punti per pollice e qualità fotografica:

Vogliamo disegnare una tazza e questi sono i suoi Ecco come risulta la composizione: una volta Ecco la stampa definitiva: in pratica la carta èelementi di base. stampata, la carta risulta ondulata su tutta la su- completamente piana.

perficie interessata dalla stampa stessa.

284 MCmicrocomputer n. 164 - luglio/agosto 1996

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QUinto Il ..•bbe dl.po.to I .p.nd •..• p.r un computer Ullto?

QUinto IIl'ebbe dllpolto lipend •..• per un computer Ullto?

Ecco lo stesso grafico, ma con qualche piccola modifica: in pratica abbiamo leggermente schiarito i coloriinserendo un retina bianco.

discorso è naturalmente legato anchealla superficie coperta da questo coloreuniforme: più essa è vasta e più accen-tuato sarà il problema.

Per riprodurre i colori, le stampanti agetto di inchiostro utilizzano un sistemasimile a quello utilizzato nella stampatradizionale: in pratica il colore vien!3

da 1 a 1.5 mlt.14%

d11.512 mlt.14%

dl1lUmlt.14%

di U12mlt.14%

stro trasferito non è molto e quindi nonabbiamo i problemi sopra indicati.

Spesso, tuttavia, ci capitano disegniche possono crearci problemi, anchesolo per il fatto di utilizzare un colorepieno, uniforme e complementare aduno dei colori di quadricromia (il blu, ilrosso, il verde), oppure il nero. Questo

Proviamo ora con un grafico: questo è con i colori originali proposti da Excel. Sul video risulta essere moltobello, ma poi, una volta trasferito su carta, abbiamo il solito problema.

Dal video alla cartaCome già detto altre volte in passato,

uno dei problemi più grossi è quello dipassare il colore dal video del propriocomputer alla carta. Non ripeteremo ledifferenze tra il sistema sottrattivo utiliz-zato dalla quadricromia (cian, magenta,giallo e nero che «sottraggono» poteredi riflessione della luce alla carta) equello additivo utilizzato dal video (blu,verde e rosso si sommano tra loro percreare la luce), ma parleremo di come ilcolore viene passato sulla carta.

Il sistema è identico a quello dellastampa tradizionale: per ogni superficiecolorata viene trasformata in punti diogni singolo colore (cian, magenta, gial-lo e nero): per ogni colore viene così de-ciso quanti punti dovranno essere ingiallo, in magenta, in cian o in nero. Inpratica si crea un retino per ognuno dei4 colori primari.

Nulla di particolarmente nuovo, quin-di. Tuttavia esiste una piccola, ma es-senziale differenza rispetto ad altri si-stemi di stampa a colori: l'inchiostronon viene appoggiato, ma viene come«sparato» sul foglio. Nella stampa tradi-zionale un cilindro di caucciù con l'in-chiostro depositato su esso dalla lastra,lo passa sulla carta deponendolo sullasua superficie. Anche nelle stampanti asublimazione avviene qualcosa di simi-le: ogni colore di quadricromia ha unasua pellicola che viene appoggiata sullacarta e che trasferisce parte del suo in-chiostro.

Nelle stampanti a getto di inchiostrol'inchiostro viene lanciato verso la cartadove si ferma: se l'inchiostro è parec-chio la carta può leggermente defor-marsi. Così nei punti dove il colore è piùforte avremo un imbarca mento dellacarta dovuto proprio a questo fatto,mentre nei punti in cui i colori sono piùtenui la carta resta piana.

Come agire sui disegniNella maggior parte dei casi le stam-

panti a getto di inchiostro danno deibuoni risultati con immagini non tropposcure o con disegni che utilizzano tintepastello chiaro. Questo perché l'inchio-

l'unico modo per superare questa limita-zione era l'uso di carta speciale.

Questi problemi sono stati risolti e lastampante a colori è ora alla portata ditutti, anche e soprattutto alla portatadell'utente Home di un PC, utente percui il colore è estremamente importante(es. stampa di fotografie, grande utilizzodel colore da parte del software perbambini, preparazione di documenti me-no formali, ecc.)

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Quanto sarebbe disposto a spendere per un computer usato?

Abbiamo ottenuto buoni risultati anche cambiando tipo di grafico, passando cioè da un grafico a torta a unoa barre.

Immagini bitmapQuesto tipo di immagini può essere

suddiviso grossomodo in due tipologie:le illustrazioni e le fotografie.

Nel caso delle illustrazioni valgono lestesse considerazioni fatte per i dise-gni: ogni volta che ci imbattiamo in unasuperficie di colore uniforme dobbiamocercare di trattarla in maniera che non visia una totale copertura della carta daparte di uno o più inchiostri. I program-mi di elaborazione delle immagini di tipobitmap offrono un gran numero di pos-sibili trattamenti che consentono di mo-dificare questi colori uniformi in superfi-ci dove più colori si mescolano con ef-fetti molto gradevoli.

Esistono filtri che, per esempio, tra-

che il manico viene trattato con una sfu-matura appositamente studiata per ri-collegarsi al colore della tazza. Stessodiscorso per il fumo: il colore dovrà con-giungersi con quello del caffè. Infine ag-giungiamo una sfumatura anche per iltitolo.

Per lo sfondo decidiamo di adottarneuno generato con delle tecniche frattali(per questa prova abbiamo utilizzato Co-relDraw, altri programmi consentono diinserire delle superfici similari): per mi-gliorare l'effetto in fase di stampa neabbiamo aumentato la luminosità rispet-to all'originale, in modo da ottenere unasuperficie più chiara.

La stampa realizzata con una EpsonStylus Color ora non comporta più pro-blemi e la carta risulta praticamente pia-na, anche nel caso di utilizzo di cartanormale.

1412108

Corrispondenza coloreUno dei principali problemi della

stampa a colori è il rispetto dei coloristessi. Buona parte dei programmi di di-segno o di elaborazione delle immaginipossiede dei profili delle stampanti su

sformano l'illustrazione in un «quadro»impressionista o altri che danno l'im-pressione di vedere le pennellate: tuttiquesti filtri oltre che proporre degli ef-fetti visivamente molto interessanti,spesso riescono a risolvere anche i pro-blemi di una eventuale stampa constampante a getto d'inchiostro.

Per le fotografie il discorso è senzadubbio diverso. Spesso le fotografienon possono subire trattamenti: al mas-simo possiamo decidere di scegliereuna foto più chiara al posto di una piùscura, ma oltre non pensiamo si possaandare.

Se proprio dobbiamo stampare unafoto piuttosto scura da inserire in unapresentazione e se, una volta messa sucarta, questa dovesse risultare di pessi-ma qualità, il nostro consiglio è quello distampare la foto su un lucido a cui poiva messo sotto un foglio di carta bianca(l'ideale sarebbe poter avere una paginache contiene solo la fotografia).

L'uso dei lucidi per la stampa dellefotografie normalmente fornisce dei ri-sultati di qualità molto elevata rispettoall'utilizzo della carta: inoltre i lucidi pos-sono essere utilizzati sia per luce rifles-sa, aggiungendo un foglio bianco sottola fotografia, sia per luce diretta così co-me avviene nell'utilizzo classico di unlucido.

642o

meno di 0.5 mil.

da 1 a 1.5mll.

da 0.5 a 1 mi!.

da 1.5a 2 mi!.

Oltre 2 mil.

composto attraverso i quattro coloriprincipali inserendo dei retini per ren-derli più o meno «forti». Quando utiliz-ziamo dei colori tenui questi retini sonomolto leggeri (al di sotto del 50%) equindi l'inchiostro non copre tutta la su-perficie, ma solo una parte di essa.

Quando utilizziamo un colore con unaforte componente di un singolo inchio-stro di stampa, per esempio il blu, avre-mo la copertura totale di quello specifi-co inchiostro, nel nostro esempio ilcian, con l'eventuale aggiunta di un al-tro sovrapposto e retinato. Naturalmen-te questa consistente quantità di inchio-stro fa sì che la carta venga irrorata di li-quido, spesso in quantità superiore aquella che la sua naturale assorbenzapuò sopportare: da qui l'inevitabile ef-fetto di ondulazione.

Il sistema più semplice per ovviare aquesto problema è proprio quello di evi-tare di utilizzare grandi superfici con co-lori uniformi. Per fare ciò talvolta è suffi-ciente sostituire il colore pieno con unasfumatura.

Per darvi un'idea di cosa è necessa-rio fare abbiamo realizzato un semplicedisegno, quello di una tazza di caffè.Per prima cosa abbiamo disegnato unrettangolo a cui abbiamo applicato unadeformazione lineare per dargli la tipicaforma della tazza: il colore iniziale è bluscuro, uno dei peggiori. Poi abbiamo di-segnato il manico con due ovali sovrap-posti di cui uno blu e l'altro bianco.

Infine abbiamo disegnato due ovali,anch'essi sovrapposti, uno per il bordoblu della tazza e l'altro marrone come ilcaffè. Per ultimo, il fumo, che esce dal-la tazza in grigio scuro.

Dopo aver composto il tutto abbiamoottenuto una tazza, che, una volta stam-pata, sarebbe risultata come una grossamacchia scura sulla carta. Per cercare diovviare a ciò abbiamo aggiunto un fon-do giallo e un titolo: forse, queste ulti-me aggiunte, hanno dato un risultatoesattamente contrario a quello che vo-levamo ottenere. La stampa risulta na-turalmente essere di pessima qualità:purtroppo, nella riproduzione sulla rivi-sta non possiamo mostrare quanto lacarta risulti ondulata dopo la stampa.

Naturalmente non è un gran disegnogià di partenza, ma forse qualcosa puòessere fatto anche per evitare problemidi stampa. Per prima cosa decidiamoquindi di aggiungere una sfumatura apiù colori sul corpo della tazza, e percreare più contrasto la applichiamo alcontrario anche alla scritta che abbiamoinserito. Una seconda sfumatura, leg-germente modificata nella direzione enei colori, la applichiamo al bordo eun'altra, con tonalità di marrone, vieneapplicata al contenuto della tazza. An-

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Quanto sarebbe disposto a spendere per un computer usato?

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Per l'ultima prova abbiamo utilizzato un grafico ad anello: il risultato è abbastanza buono, ma non come iprecedenti.

da 1.6a2mil.14%

da 1 a 1.6 mil.14%

cui tarare il proprio modo di lavorare esoprattutto di visualizzare sul monitordel computer i colori. Salvo alcuni casiquesti profili vengono tarati su una mo-dalità di default quando si esegue l'in-stallazione del programma. modalitàche cerca di dare i migliori risultati conbuona parte delle stampanti.

Se il programma ha tra i vari profilistampante anche quello della nostra, al-lora è meglio utilizzarlo. Nel rarissimocaso esso non sia presente, possiamooptare per il profilo SWOP che spessosortisce risultati migliori del profilo didefault.

I graficiAnche la stampa dei grafici, può

comportare i problemi visti fino ad ora,proprio perché i programmi assegnanosempre colori pieni alla varie sezioni deigrafici. Gli attuali programmi in grado digenerare grafici, come per esempio Ex-cel, consentono di modificare ogni sin-golo colore, sia assegnandoli un colorea scelta preso da una vasta tavolozza,sia inserendo un motivo (reti no, linee,ecc.) che può anche assumere un colo-re differente da quello dello sfondo.

Tutte queste possibilità consentonodi non incorrere nei problemi di copertu-ra che le stampanti a getto d'inchiostropresentano. Come possiamo vederenell'esempio, abbiamo trasformato ungrafico con colori pieni in un grafico coni colori retinati, l'effetto è praticamentesimile all'originale, ma la stampa .otte-nuta è migliore.

I grafici che maggiormente creanoproblemi sono quelli a torta, per le gran-

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meno di 0.6 mil.24%

da 0.6 a 1 mll.48%

di superfici che coprono. Utilizzando igrafici a linee o a barre si possono ave-re dei sostanziali risparmi di colore: daqualche tempo esistono anche i graficiad anello che possono sostituire effica-cemente i grafici a torta limitando le su-perfici di colore.

Quanto detto in precedenza sull'uti-lizzo dei lucidi è applicabile anche per igrafici: se in un report dobbiamo inseri-re delle pagine di soli grafici, senza dub-bio una stampa su lucido può dare deglieffetti migliori.

La cartaNonostante ormai sia possibile stam-

pare su carta normale anche con lestampanti a getto di inchiostro, resta ilfatto che i migliori risultati si ottengonocomunque con le carte speciali. Questecarte hanno delle superfici apposita-mente studiate per consentire un otti-male uso degli inchiostri di stampa. Ilrapporto porosità/assorbenza è ottimaleproprio per i tipi di inchiostri utilizzati daqueste stampanti.

Spesso ci sono anche sensibili diffe-renze tra carta e carta a seconda del ti-po di stampante: in linea di massima,salvo qualche caso, si possono utilizza-re carte di una marca sulla stampante diun'altra casa ottenendo dei risultati di li-vello superiore rispetto alla carta comu-ne.

In pratica nel caso di utilizzo del colo-re, il nostro consiglio è quello di utilizza-re la carta normale per le bozze e poistampare i definitivi su carta speciale.

Un discorso a parte per i lucidi, chedevono forzatamente essere quelli spe-

cifici per le stampanti a getto di inchio-stro: la superficie viene trattata in ma-niera particolare per far sì che risulti op-portunamente porosa pur restando to-talmente trasparente. Se si vuole com-binare un vero e proprio pasticcio, il si-stema migliore è proprio quello di met-tere un normale lucido da lavagna lumi-nosa in una stampante a getto di inchio-stro: rischiate seriamente di sporcaretesti ne di stampa e le varie parti chevengono normalmente a contatto dellacarta, con la necessità, spesso, di doverrivolgersi al centro di assistenza per unabuona pulizia del tutto.

Le carte speciali naturalmente costa-no molto più di quelle normali: tuttaviadobbiamo ricordarci che esse vengonopreparate su commissione da societàspecializzate che poi le rivendono aiproduttori di stampanti. Ciò comportaun allungamento della catena commer-ciale che ovviamente fa lievitare i prez-zi. Con un po' di pazienza si possonotrovare delle confezioni di carta perstampante a getto di inchiostro non ori-ginali, di costo inferiore (almeno il 10%in meno) e spesso anche con una resamigliore rispetto all'originale.

Alcuni produttori offrono anche cartespeciali di peso maggiorato: al posto deiclassici 90-100 g./mq. Abbiamo carte da130 g./mq, ciò per avere a disposizioneuna carta meno incline ad ondularsi neicasi di sovrabbondanza di inchiostro.

I produttori di queste carte hanno illoro canale di vendita principale nei ne-gozi di arti grafiche: in questi negozi èsempre più facile trovare questi mate-riali. Inoltre è possibile trovare anchesupporti particolari che le case dellestampanti non sono interessate a com-mercializzare, come per esempio filmtrasparenti (come i lucidi) adesivi, oppu-re carte sfumate o ornate con motivigrafici

ConclusioniSenza dubbio le stampanti a getto di

inchiostro sono una delle innovazionipiù interessanti nel campo hardwaredegli ultimi anni. La loro qualità miglioracontinuamente e, quindi, possiamo sen-za dubbio affermare che questa tecno-logia ha ancora dei buoni margini di cre-scita.

La velocità potrebQe essere uno deicampi dove potremmo avere interes-santi sviluppi, ma anche altri come peresempio l'aggiunta di altri colori (peresempio il verde e l'arancione del siste-ma Pantone Hexachrome, che aumentanotevolmente la qualità di stampa).

Come si suoi dire chi vivrà ... megliostamperà!

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