sport nazionale numero 22

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Poste Italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale – DL 353/2003 (conv. In L..27/02/04 n..46) art. 1, comma 1 CNS-VE. Aut. Trib. VE n° 30 del 02/10/2006 bimestrale - n°22 - settembre/ottobre 2011 - Euro 10,00 SPECIALE EQUITAZIONE

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Il numero 22 della rivista di Sport Nazionale.

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SPECIALE EQUITAZIONE

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SP

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NA

ZIO

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LE

ALLE SOCIETÁ AFFILIATE

Stampato per conto del:SPORT NAZIONALEANNO VI Settembre - Ottobre 2011 Numero 22

Direttore Responsabile:Paolo LazzaroDirettore Editoriale:Vito OrlandoComitato di Direzione:Fiorenzo Pesce, Maria Rita Puleo,Vito Paragallo, Cesare Mevoli,Roberto Avena, Antonio Albano, Ilario Lazzaroni.Redazione:Via Panisperna, 209 - 00184 Roma Fax 06 23328443Amministrazione:Via Panisperna, 209 - 00184 RomaFax 06 23328443

Grafica ed impaginazione:Mauro Andrighetti - Tel.041 928384mail: [email protected]

Archivio fotografico: Sport NazionaleStampa:Comp Editoriale VenetaVia Cappelletto, 12 - 30170 Mestre (VE)Tel 041 2517411

Editore: 1000 Idee srlVia Tevere, 2/c - 30170 Mestre VE

Pubblicità:1000 Idee S.r.l. Via Tevere, 2/C - 30173 Mestre (VE)Fax 06 23328443 tel. 041 2621679 mail: [email protected] Articoli e Foto:Sport NazionaleC.P. 13 Mestre 8 - 30170 Mestre (VE)Tel. 041 2621679 mail: [email protected] Stampate: 30.000Distribuzione: Abbonamento PostaleRegistrazione:Tribunale di Venezia N° 30 del 2/10/06Iscrizione al ROC n° 17639 del 25.11.2008

CRESCE LA VOGLIA DI FARE

È in costante aumento il desiderio dei nostri associati di cimentarsi verso le novità, con il desiderio di raggiungere traguardi di appagamento personale e di immagine.

Attraverso Sport Nazionale tutto ciò è possibile! Rivista, Notiziario, Web-tv, Corsi di formazione on-line, così si amplia l’offerta informativa del nostro Centro raggiun-

gendo migliaia di persone.

A questo si aggiungono le convenzioni e le facilitazioni, espressamente riservate per i nostri soci, con le migliori e più importanti aziende italiane.

Infinite opportunità per quanti hanno deciso di esserci vicini e condividere le nostre esperienze.

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Page 3: Sport Nazionale numero 22

SOMMARIO

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6 - Giovani cavalieri

8 - Equitazione di base

9 - Equitazione avanzata

10 - I documenti

12 - Rinnovo del quadro tecnico

13 - Le specializzazioni

15 - La certificazione di qualità

16 - EPD

17 - Arpec - la protezione civile 18 - Equiturismo

19 - Le attività sportive

21 - Fiera cavalli Verona 2011

23 - Il prossimo gestionale

24 - Agrit

EQUITAZIONE

www.sportnazionale.eu

PATENTE

EQUESTRE LUDICA

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Page 4: Sport Nazionale numero 22

04EDITORIALE

La vera ricchezza di un’organizzazione è l’auto-determinazione, cioè di essere libera e autono-ma nelle sue scelte.Ai meno attenti alla nostra vita associativa, que-ste potrebbero apparire più simili a dichiarazioni d’intenti astratte, sul ciò che effettivamente vor-remmo ma non possiamo.Certamente avere obiettivi utopici può essere facile ma non realistico in fatto del loro raggiun-gimento. Molto più attinente alla realtà è il desi-derio di mantenere in attività un’organizzazione e darsi degli obiettivi di crescita, sia per l’aspet-to organizzativo che economico.Questo è tutto ciò che abbiamo fatto in questi due anni. Non voli pindarici ma, giorno dopo giorno, costruito qualcosa d’importante, interve-nendo laddove sembrava esserci una lacuna.È stato un periodo difficile, nei rapporti umani, continuamente attaccati e denigrati da una mi-riade di pseudo-sciacalli, che non avendo capa-cità propositive proprie, pensavano di sfruttare le occasioni per ingrassare sulle nostre debolezze.È stato un periodo difficile anche perché, im-provvisamente, abbiamo dovuto ri-programmare tutta un’organizzazione, pensando con nuovi pa-rametri ed esplorando nuove vie.Sono convinto che non tutti i mali vengano per nuocere, in questo caso le passate vicende han-no contribuito a rafforzare un desiderio di rival-sa, come buoni atleti, abbiamo saputo rialzarci e correre verso il nostro traguardo. Questa è la for-za dei veri sportivi, non farsi travolgere dalle dif-ficoltà, non arrendersi mai e tenere nella mente

4

ben impresso il proprio obiettivo: ci arrivo.Certamente l’Ente è cambiato molto in queste poche decine di mesi, ci siamo ulteriormente “modernizzati”, confermando la nostra netta superiorità rispetto alla concorrenza. Proprio in funzione di ciò abbiamo stretto nuove ed im-portanti amicizie, a conferma del motto che chi non si ferma non è perduto. Partner che ci sup-portano, o lo faranno quando sarà necessario. Lo scenario che si apre ai nostri occhi è abba-stanza roseo. Non siamo partiti per una guerra abbigliati da Armata Brancaleone, abbiamo preferito atten-dere che i tempi fossero maturi per muovere le nostre forze. Nonostante le richieste che ci pervenivano dal-la nostra base di accelerare i tempi, come in una partita a scacchi, abbiamo voluto prender-ci il giusto tempo, lasciare che esso regolasse bene le situazioni, per trovarci in uno scenario “meno ostile”.Devo ringraziare chi ha atteso pazientemente, chi ci ha dato fiducia sarà ripagato della sua fedeltà. Gli altri, seguendo logiche e momenta-nei interessi personali, preferendo altre strade alla nostra, hanno perso un’occasione per fare bella figura e per dimostrare che valgono qual-cosa.D’altronde lo sport è così, non tutti possono arrivare primi, c’è chi si colloca in buona posi-zione, chi a metà e chi tra gli ultimi. Ora è arrivato il momento di richiamare a rac-colta tutta la nostra squadra, i mesi che ci se-parano dall’estate saranno fondamentali per le nostre attività.Confido che ciascuno faccia il proprio dovere, assecondando con celerità e comprensione le richieste che perverranno dalla Segreteria Ge-nerale, non è più il tempo dell’attesa ma è arri-vata l’ora di iniziare a muoverci per riprenderci ciò che impropriamente ci è stato sottratto.In questa fase potremmo finalmente contarci e vedere chi si getta nella mischia con maggiore passione e collaborazione. Oggi, ognuno di noi può dimostrare ciò che vale e che ruolo ritiene di rivestire all’interno del Fiamma dei prossimi anni. Fiorenzo Pesce

Presidente Nazionale

In questo numero si è voluto offrire spazio a una

disciplina, come l’equitazione, nella quale SN ha e sta

investendo molto, trasportando tutto il proprio

know-how di oltre sessant’anni di esperienza

sportiva. Il settore è talmente delicato e sta subendo

i pesanti contraccolpi di una crisi economica che coin-

volge, non solo l’Italia ma, tutto il mondo.

In questo contesto globale, nella situazione socio-

economica dei centri ippici, nella scarsa regolamenta-

zione amministrativa di un settore che per troppi anni

è stato lasciato a se stesso, SN ha inteso costruire

un recinto difensivo per tutti quei maneggi che desi-

derano mettersi in gioco e che, attraverso la qualità

dei servizi proposti e ricercando nicchie di mercato,

contrastano con strumenti adeguati la difficile con-

giuntura.

Ecco quindi la necessità di condensare in poche pagi-

ne le argomentazioni individuate per la realizzazione

di tale progetto e, contemporaneamente, presentarsi

a quei centri ippici che, pur condividendo inconsape-

volmente i principi ispiratori della nostra impostazio-

ne di base, ancora non ci conoscono o hanno ritenuto

di affiliarsi.

Nella nostra impostazione, studiando i picchi sociali

della frequentazione nei centri ippici, siamo arrivati

scientificamente -alla pur logica deduzione intuitiva-

che necessariamente il target di riferimento di ogni

centro ippico deve essere la comunità più giovane. I

bambini in poche parole, piccoli uomini e donne che,

se correttamente impostati, pur con la naturale

dispersione e lo stacco adolescenziale, poi ritornano

in età adulta. Questo è uno degli investimenti a lungo

termine che ogni centro ippico deve sapere affrontare

per costruire i cavalieri e clienti del domani.

SN, anche in questo, vuole essere di supporto e di sti-

molo per la crescita dei propri maneggi, attraverso la

loro professionalizzazione.

Page 5: Sport Nazionale numero 22

04

Quote annueAffiliazione Centro Ippico 50 € con assicurazione RCTTessera sociale con copertura assicurativa infortuni base 1,50 €Patente A Ludica 1,00 €Patente A1 1,00 €Patente A2 1,00 €Patente A3 1,00 €15 Combinazioni assicurative infortuni facoltative da 2,50 a 20,00 €Polizza del Cavaliere 30,00 €Brevetto di Quadro Tecnico 65,00 €Condizioni che solo un grande Ente può offrire.

Affiliati subito, non rischiare di rimanere scoperto!

COMUNICAZIONI DALLA SEGRETERIA Campagna tesseramento 2012

NEWS5

Page 6: Sport Nazionale numero 22

II sistema formativo di SN si sviluppa lungo un percorso di competenze acquisite o ac-quisibili che servono a plasmare e a caratte-rizzare il futuro cavaliere.A disposizione di questa attività, che inizia-no con l’avvicinamento ai cavalli dei giova-nissimi e si conclude con le massime spe-cializzazioni e le attività competitive, ci sono una serie di strumenti quali la formazione on-line e le attività nei circoli ippici che si affiancano a testi o brossure e a docenti qualificati, il tutto seguendo un percorso di qualità ISO 9001:2008, grazie alla certifica-zione internazionale che l’Ente ha ottenuto nel 2011.Avvicinamento all’equitazione: il Cavaliere BABIESRivolto ai giovani dai sei ai dodici anni, i quali accedono grazie a un certificato non ostativo rilasciato dal medico di famiglia, serve a generare –essenzialmente attraver-so l’attività ludica- una familiarità generale con il mondo equestre. L’obiettivo consiste nel fare, non piccoli campioni ma piccoli uo-mini con la passione per il cavallo.In questa fase il ruolo del tecnico di maneg-gio è essenziale in quanto esso non assu-me la veste di istruttore ma di “maestro” nel vero senso del termine con capacità di trasferimento, oltre alle rudimentali nozioni dell’equitazione, anche i valori del rispetto e l’amore per gli animali, l’accettazione delle regole, la determinazione a raggiungere gli obiettivi, l’abitudine al sacrificio, la capa-cità nel saper superare le difficoltà e, non ultima, la “marcata passione” per questa disciplina.Tutto questo non fa mancare l’oggettiva responsabilità di garantire l’incolumità dei bambini che a vario titolo si fanno salire a cavallo e delle protezioni che –anche per abituarli in futuro alle regole della sicurez-za- con casco e corpetto offrono i primi ri-pari ai piccoli infortuni.La filosofia da seguire, nell’avvicinamento dei bambini al cavallo, consiste nel privile-

6

GIOVANI CAVALIERI

I BA BIES, PER L’AV V ICIN A MEN TO A L L’EQ UI TA ZIONE

giare il divertimento a qualsiasi componen-te didattica e favorire la familiarizzazione con il cavallo.Ecco quindi enormemente rivalutata la figu-ra del tecnico che si assume l’onere morale di contribuire alla costruzione di una futura generazione di appassionati cavalieri, tro-vando il giusto equilibrio tra l’insegnamento della passione e della tecnica.Indipendentemente che l’attività venga svolta con cavalli o pony, l’attività d’inse-gnamento deve iniziare dall’ABC, quindi:- Prendere il cavallo e dimostrare (facendosi aiutare) la preparazione del cavallo (pulizia, vestizione, ecc.).- In luogo ristretto (tondino) reggere/control-lare in sella il bambino mentre un condut-tore guida a mano da terra il cavallo. È opportuno ricordare che il centro ippico non è un baby kinder dove i genitori “par-cheggiano” i propri figli in attesa di fare shopping nei negozi vicini. Essi vanno coin-volti in questa prima fase di familiarizza-zione, quindi è buona norma insegnare loro come tenere e condurre alla “longia” un ca-vallo. Chissà che non si appassionano loro stessi e che non s’iscrivono ad un corso per adulti, per poter poi uscire a cavallo con i propri figli? - Se il bambino è in condizione di reggersi autonomamente in sella far girare il cavallo alla longia in tondino seguendo (non spin-gendo) i progressi dell’aspirante cavaliere. Le andature sono passo e, solo a sicurezza acquisita nel tempo, piccolo trotto.- È compito e responsabilità del tecnico sorvegliare e garantire lo sviluppo delle capacità equestri in scrupolosa osservanza della sicurezza del bambino (aree ristrette e delimitate ed uso della longia prima in chia-ve di conduzione e poi in chiave di controllo/sicurezza). È ancora responsabilità del tec-nico monitorare lo sviluppo delle capacità equestri per decidere l’autonomia di condu-zione dell’aspirante cavaliere in tondino.

- A fine lavoro procedere alla vestizione, pulizia e messa in libertà del cavallo.Viene lasciata facoltà al centro ippico, in base a situazioni soggettive, organizzare l’attività d’insegnamento –pur seguendo questi criteri- e l’attività ludica quali le pic-cole gare con premiazione partecipativa e non meritoria, camp e piccoli stage, attività promozionali e altro.Queste le indicazioni generali e nulla osta, qualora ci si trovasse nelle condizioni d’indi-viduare un bambino dalle spiccate attitudini equestri, avviarlo verso una pratica sportiva più complessa.

In questa fase, ogni piccolo cavaliere, deve essere tesserato con l’ente per premunirsi in ossequio a quanto prevede la legge ma, soprattutto, per la sua garanzia della ade-guata copertura assicurativa.Al termine di questo percorso, in un clima di festa generale, il rilascio collettivo della consegna della Patente Babies, corona e at-testa le competenze acquisite dal cavaliere in erba. Questo aspetto promozionale è importan-tissimo, agire correttamente verso i giovani fa lievitare enormemente il numero di prati-canti, condizione essenziale a garantire un soddisfacente rapporto tra costi/entrate.

Page 7: Sport Nazionale numero 22

Emozionante giornata di festa all’aria aperta, per tutti iragazzi dai 4 ai 18 anni, se accompagnati da un adulto

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(*) Sei invitato a partecipare gratuitamente, dalle ore 9.00 al

* fino a disponibilità posti

Ministero dell’InternoDecreto 559/C 15693/12000.A.82

I BA BIES, PER L’AV V ICIN A MEN TO A L L’EQ UI TA ZIONE

“11, 12 e 13 maggio 2 0 12 in tu t ta I talia”

Richies to Pat rocinio al Minis tero della Gioven tù .

Page 8: Sport Nazionale numero 22

04

EQUITAZIONE DI BASE8

Competenze è il termine corretto! A nostro avviso, il mon-

te ore deve essere solo indicativo, ciò che conta consiste

nella capacità del cavaliere a svolgere correttamente gli

esercizi previsti nel format d’iscrizione e non da quanto

ha praticato, anche se le ore a cavallo contribuiscono ad

accrescere l’esperienza. Ma questo è un altro argomento.

La figura base è l’“Horseman BASIC”

A questa accedono i Babies, i ragazzi dai doci anni com-

piuti o gli adulti che desiderano svolgere attività equestre.

Ovviamente i primi, avendo già acquisito familiarità con

i cavalli e competenze basilari, sono avvantaggiati, per-

tanto il loro percorso potrebbe rilevarsi più breve di altri.

Come potrebbe essere il caso di cavalieri che nel passato

hanno già avuto esperienze di equitazione e hanno mante-

nuto parte delle capacità acquisite. Perché dover ripetere

il tutto? Perché obbligarli a un monte ore fisso? Se possie-

dono le competenze, il loro impegno dev’essere inferiore a

quello richiesto ai neofiti.

In questa fase formativa entra in gioco la formazione coor-

dinata e continuata, volta a qualificare le competenze e a

rafforzarne l’esperienza.

Chi sa fare un qualcosa e lo sa fare bene, è imperativo nella

formazione di SN, non deve ripeterlo. Quindi la responsa-

bilità di giudizio e la serietà nel rilasciare le competenze

da parte dei centri ippici è enorme, essi rispondono della

preparazione dei propri cavalieri e, nei gradi successivi per

accedere alla professionalizzazione dell’attività dovranno

essere sottoposti a giudizio da altri formatori, dove tra-

peleranno chiaramente le qualità preparatorie dei centri

ippici originari.

Indicativamente, la durata media del corso base è di die-

ci ore, quantità puramente orientativa in quanto molto

dipenderà dalla capacità di apprendimento dell’allievo.

Questo concetto vale anche per le figure successive. Al

termine del corso e dopo un breve esame, il centro ippico

rilascia la Patente A ludica.

Come già detto, l’accesso non prevede competenze ed è

consentito ai cavalieri dai dodici ai cinquant’anni, accom-

pagnato da un certificato medico idoneità.

Si apprenderà a accudire, vestire e svestire il cavallo, la sua

conduzione a mano, l’uso degli aiuti al passo e al trotto, il

corretto assetto al passo e al trotto a due mani con il se-

guente programma di lavoro:

- Conduzione a mano, pulizia, vestizione e svestizione del

cavallo;

- Uso degli aiuti al passo e stop;

- Uso degli aiuti al trotto battuto;

- Transizioni a salire e a scendere passo, trotto, stop

a due mani;

- Controllo delle direzioni a passo e trotto a due mani.

- Una piccola esperienza per comprendere se l’equitazione è

l’attività che fa al caso proprio e quindi proseguire la propria

esperienza. In caso contrario, comunque si sono radicate

funzioni importanti, sempre fruibili in futuro.

Poi si passa alla qualifica A1 il cavaliere “Mid Horseman” che

desidera crescere. Dovrà svolgere ulteriori funzioni, per un

monte ore indicativo sempre di dieci e dovrà possedere tutte

le competenze dell’Horseman Basic con la patente A Ludica.

Saranno impartite nozioni di ippologia, di alimentazione, delle

patologie e della gestione del cavallo.

Si studieranno le dinamiche del cavallo sia teoriche che prati-

che e si affronteranno le prime diagonali di trotto affrontan-

do il primo galoppo (lento) rafforzando la manualità con gli

aiuti ed l’assetto. La conduzione ad una mano e tutto ciò che

riguarda le imboccature e i loro effetti, non dovranno essere

più un segreto. Al termine, sempre successivamente ad una

verifica tecnica dello stesso istruttore del maneggio, si rilascia

la patente A1.

Il programma di lavoro per il Mid Horseman è:- Conoscenza delle varie tipologie di cavalli e loro utilizzo;

- La sua alimentazione e gestione;

- Trotto battuto e seduto e assetto leggero;

- Galoppo lento;

- Transizioni (a salire e scendere): passo, trotto

(seduto e battuto), galoppo lento, stop;

- Controllo direzioni a tutte le andature;

- Indietreggiamento del cavallo (back);

- Serpentina a passo e trotto e back.

S ’ I N I Z I A D A L L E C O M P E T E N Z E C O N L’ A T T I V I T À L U D I C A

www.sportnazionale.eu

PATENTE

EQUESTRE A 1

www.sportnazionale.eu

PATENTE

EQUESTRE

LUDICA

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EQUITAZIONE AVANZATA

L’ADVANCED HORSEMAN

È lla figura di rilievo, propedeutica alle figure professionali equestri successive.

Questo modulo prevede un percorso molto indicativo di quindici ore circa. La partecipazione è consentita a cavalieri in possesso della patente A1. Durante le lezioni

si acquisiranno (ricordiamo che il tutto si svolge in ambiente interno al maneggio) le nozioni del codice stradale per la conduzione di animali, gli effetti delle redini,

il passo laterale ed appoggiate (a due ed una mano), le basi del pivot su anteriori e posteriori (a due ed una mano), la conduzione ad una mano, il galoppo veloce e

cambio di galoppo e le andature in cerchio.

Il programma di lavoro sarà il seguente:

• Galoppo veloce;

• Transizioni (a salire e scendere): passo, trotto (seduto e battuto), galoppo (lento e veloce), stop, back (a due mani);

• Passo laterale dx e sin con ostacoli a terra (ad una mano);

• Appoggiate dx e sin (ad una mano);

• Transizioni (a salire e scendere) in cerchio: passo, trotto, galoppo con cambio di direzione (ad una mano);

• Pivot su anteriori e posteriori;

• Protezioni da riposo e da trasporto;

• Nozioni su trasporto dei cavalli e una breve esperienza fuori dal rettangolo.

In questo modulo si effettuerà, a discrezione dell’istruttore, delle ore di pratica per rafforzare le forme risultate più deboli.

Un breve esame finale e la Patente A2 è ben meritata.

IL PERCORSO FORMATIVO DI S.N. (*)

0) S’inizia dai sei anni, con la figura Babies, fino ai patentati di dodici;

1) Dai dodici anni in poi, con percorsi formativi di circa dieci ore ciascuno, si accede ai gradi di A Ludica, A1, A2 e A3,

patenti che servono a costruire il carattere tecnico dei cavalieri;

2) Da qui si passa alle specializzazioni e ai Quadri Tecnici, alle quali possono accedere solo i maggiorenni e con moduli

formativi che variano dalle cinquanta alle sessanta ore ciascuno;

3) Acquisite tali competenze, il ventaglio si amplia anche nel settore professionale e sportivo, con moduli di egual durata;

4) Superati i venticinque anni e gli step precedenti, chi intende apportare ulteriori competenze nel settore, ha l’opportunità

di divenire Docente o Formatore dei nostri corsi.

(*) La formazione di Sport Nazionale è basata sulle competenze dimostrabili e sovrapponibili, non sul monte ore praticato.

Page 10: Sport Nazionale numero 22

10

Le varie tipologie di attestazioniPer ogni qualità di cavaliere, sussiste almeno uno dei documenti di seguito specificati. La tessera sociale attesta che la per-sona è un tesserato a Sport Nazionale per l’anno in corso e con il diritto di frequentare tutte le associazioni del circuito SN. La tessera ha validità annuale e sca-de inderogabilmente il 31 dicembre di ciascun anno. L’Ente, per venire incontro alle esigenze delle proprie associazioni e alle svariate discipline svolte –ciascuna con calendari diver-si-, apre il tesseramento per l’anno sportivo, con inizio ogni primo di set-tembre e la sua validità, oltre ai do-dici mesi dell’anno seguente, decor-re anche dalla data dell’inserimento nel Gestionale Amministrativo per il tempo rimanente dell’anno in corso. Alla tessera sociale è legata anche l’assicurazione obbligatoria di base e quelle facoltative, che ogni associato può scegliere al momento dell’adesio-ne. Ad oggi la tessera è ancora cartacea e per chi desidera un qualcosa in più c’è la tessera USB, una chiavetta da 1 GB di memoria a forma di carta di credito. Dal 2012, il tesseramento subirà una rivoluzione, per ogni associato sarà creato un account nel nostro Ge-stionale Amministrativo e ciascuno, comodamente da casa propria potrà completare o modificare i propri dati, verificare la propria posizione assicu-rativa, accedere a tutta una serie di modelli, di regolamenti, d’informati-ve e attività di eco-marketing. Tutto questo porterà un notevole vantaggio alle associazioni affiliate, le quali dovranno compilare solo al-cuni campi della scheda soci e lascia-re il resto del lavoro all’interessato. Grazie a questo “sistema” si aumen-terà la fidelizzazione del socio ver-

so l’associazione. L’obbligatorietà dell’inserimento nel Gestionale, ga-rantisce la copertura assicurativa. È prevista in futuro la tessera pla-sticata, unica per tutta la vita socia-le della persona e obbligatoriamente rinnovabile annualmente.Un documento che tutti gli associati dovrebbero possedere è il PassaportoSportivo, grazie al quale è possibi-le certificare tutta l’attività svolta, i percorsi formativi praticati e i risul-tati conseguiti nelle gare e a quali si è partecipato.È l’unico documento che effettiva-mente costituisce, fin dagli inizi, il curriculum sportivo di ciascun asso-ciato. Va richiesto alla propria asso-ciazione, che provvede alla compila nella sua parte iniziale.

Le Patenti Equestri sono 5! Patente Babies, rilasciata ai giova-ni cavalieri, fino ai dodici anni non compiuti e assume più il simbolismo della fidelizzazione all’equitazione in quanto l’attività praticata consi-ste essenzialmente all’avvicinamen-to all’equitazione e altre attività pu-ramente ludiche e di divertimento, anche se svolte su basi tecniche e di approfondimenti tematici adatti ai giovani.

La Patente A Ludica è invece rila-sciata agli adulti o ai ragazzi di età superiore ai dodici anni che si avvia-no in modo serio all’equitazione e che forma la base, non ripetitiva delle no-zioni acquisibili durante i successivi percorsi formativi. La Patente A Ludica viene rilasciata al cavaliere che ha completato il per-corso formativo di base, acquisendo la figura di Horseman Basic, cioè in grado di governare e dirigere il caval-lo all’interno di un maneggio. Essa

è rilasciata dal Tecnico del centro Ip-pico.

La Patente A1, rilasciata a seguito del completamento del secondo modulo formativo, il Mid Horseman, certi-fica che il cavaliere è in grado di ef-fettuare attività molto più complesse, sebbene sempre all’interno del centro ippico. In questa fase l’insegnamento va a ampliare le competenze già ac-quisite nella fase precedente. È opportuno segnalare che la valu-tazione non avviene per il monte ore, indicativamente previsto, bensì per le competenze acquisite realmente. Infatti le capacità di apprendimen-to delle tecniche equestri variano da cavaliere a cavaliere e sono soggette a troppe variabili. Rilasciare un’at-testazione certificata per il solo mon-te ore, è un grossolano errore. È sem-pre il Tecnico di maneggio che rila-scia la Patente A1. Con la Patente A2, il cavaliere ha fi-nalmente la possibilità di uscire dal maneggio e, all’interno dello stesso, acquisire sempre attraverso un mo-dulo formativo quelle competenze fi-nali che gli permetteranno di accede-re poi alle specializzazioni. È quindi un “Advanced Horseman”, in grado di sapersi gestire in molte situazioni e, compatibilmente con le proprie tempistiche, raffinare la pra-tica in trekking e escursioni. La pa-tente A2 è rilasciata dal Tecnico del maneggio. Con la patente A2 è pos-sibile accedere ai corsi di specializza-zione.La Patente A3 è rilasciata esclusiva-mente dal Fiduciario regionale che, a seguito di esame, certifica le capacità equestri del candidato e, in un certo senso, convalida le corrette procedu-re d’insegnamento adottate dal cen-tro ippico. L’esame, senza dover partecipare ad

Page 11: Sport Nazionale numero 22

I DOCUMENTI

alcun corso, tende a certificare il gra-do di “equitabilità” del cavaliere e i suoi rapporti con il cavallo. È quasi un titolo onorifico per quan-ti fanno dell’equitazione una propria disciplina sportiva e di vita, infatti dalla patente A3, poi si accede all’a-spetto agonistico.La validità di tutte le patenti è com-provata dal possesso regolare della tessera sociale SN o del passaporto sportivo.I Brevetti, sono le competenze specia-listiche acquisite durante la parteci-pazione ai corsi formativi successivi. Il brevettato è un Quadro Tecnico, in grado di svolgere con competenza le mansioni previste per tale attestazio-ne. Sono molteplici tali figure. Posso-no essere univoche, cioè concluse con la partecipazione ad un solo corso oppure, come nel caso delle attivi-tà per persone con disabilità, aperte a qualifiche successive di ulteriori competenze. Il Brevetto ha validità annuale e ne-cessariamente deve essere rinnovato entro ogni fine d’anno ma, qualora per due anni consecutivi non lo fosse, scade inesorabilmente e sarà necessa-rio sottoporsi a un nuovo esame, atto a dimostrare il mantenimento delle competenze. Altro obbligo per il Quadro Tecnico, consiste nella partecipazione agli sta-ge di aggiornamento proposti dal’En-te. La mancata adesione è un’altra causa di decadenza della validità di qualifica.Centri Ippici: Direttore di Maneggio e Istruttore di equitazione di base;

Agriturismi: Agritec;Turismo: Accompagnatore di Equi-turismo e Guida di Equiturismo;Equitazione per persone con disabi-lità: Operatore EPD, Tecnico EPD Istruttore EPD;Asini: Operatore di base;Attacchi: Tecnico di I, II e III livello;Pony: Operatore Pony;Protezione Civile: Operatore di I li-vello;Rievocazione storica: Operatore di I livello.I Formatori sono la parte docente più qualificata di Sport Nazionale, essi provengono dai Quadri Tecnici o svolgono una professione che rientra tra le tematiche previste come mate-rie dei corsi formativi di SN. Sono loro che preparano i Quadri Tecnici e la loro funzione non si con-clude con il solo insegnamento ma si amplia anche socialmente, contri-buendo a costruire quella comunità equestre che SN auspica da tempo e per la quale sta investendo ingenti ri-sorse umane e di capitali. Dal 1 gennaio 2012 potranno eserci-tare nei corsi di Sport Nazionale solo i formatori inscritti nell’Albo Europeo SN.

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PATENTE EQUESTRE

DRIVING HORSE

CONDUITE DE CHEVAUX

CONDUÇÃO DO CAVALO CONDUCCIÓN DE CABALLOS

FAHRPFERD

ウマウマドラ

イブ

вождение лошади

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MODULO per QUADRI TECNICI e FORMATORI di SPORT NAZIONALE

(compilare a stampatello e in modo chiaro e spedire con n. 2 fototessere a: “Sport Nazionale - Attività Equestri” C.P. 13 Mestre 8 – 30170 Mestre VE tel. 041.2621679 fax 0623328443)

COGNOME ____________________________________ NOME _________________________ Nato/a a __________________________ il ____________ Residente in via ________________ ______________________________________________ n° ______ Cap _________ Prov. ______ Cod. Fiscale________________________________E.mail:________________________________ Tel.: ________________________________ Cell.: ____________________________________ opera presso i seguenti Centri Ippici __________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________

In possesso delle qualifiche di Sport Nazionale: 1° Brevetto _____________________________________________________________________ 2° Brevetto _____________________________________________________________________ 3° Brevetto _____________________________________________________________________ 4° Brevetto _____________________________________________________________________ 5° Brevetto _____________________________________________________________________ 6° Formatore per la materia: ________________________________________________________

C H I E D E il 1° rilascio - il rinnovo del seguente/i brevetto/i (65 € per uno o 100 € per più brevetti) Compresa la copertura assicurativa infortuni Combinazione 3 Richiesta di equiparazione dei seguenti titoli (qui allegato in copia) _________________________ ai sensi dell’art. 13 d. lgs. 196/2003 autorizzo al trattamento dei miei dati personali comuni, sensibili e giudiziari.

(firma)

Luogo e data ………………………………… ………………………………

- Allego copia Bonifico su IBAN: IT 48 K 03359 016001 00000062102 intestato Sport Nazionale

Sei un Quadro Tecnico ? Rinnova ora!

- Allego copia Bollettino Postale CCP 1001740958

Page 13: Sport Nazionale numero 22

LE SPECIALIZZAZIONI

Una serie di ruoli certificati all’interno del maneg-

gio, permette ai centri ippici di attenersi alle previste

normative e di riscuotere un giudizio positivo dai fre-

quentatori. Tutto ciò, anche sotto il profilo del rischio

penale e civile, offre riparo all’associazione seria e

che desidera investire per migliorarsi.

Sport Nazionale, grazie alla selezione dei propri for-

matori e attraverso l’adeguata valutazione dei bisogni

dei circoli ippici, ha individuato le figure professionali

maggiormente richieste e più necessaria, anche ag-

giungendone alcune, di sicuro interesse e fruizione

per il futuro.

Il Direttore di Maneggio:

Deve possedere di proprio discrete competenze infor-

matiche e buone capacità all’uso di internet.

Competenze acquisibili durante il corso:

- Gestire un Centro ippico;

- Comunicazione e relazioni sociali;

- Realizzare azioni di marketing;

- Sicurezza in un maneggio;

- Procedure di primo soccorso;

- Norme di rispetto ambientale.

Q.T. Agritec:

Deve svolgere attività lavorativa in agriturismo.

Competenze acquisibili durante il corso:

- Rilascio autorizzazione a montare A Ludica;

- Condurre piccoli gruppi di clienti su percorsi noti e

nei dintorni dell’agriturismo.

Q.T. Istruttore di Equitazione di Base:

Deve essere in possesso della Patente A3

Competenze acquisibili durante il corso:

- Svolgere attività di istruzione di base in maneggio e

di addestramento cavalli;

- Rilasciare e rinnovare le patenti Babies, A Ludica,

A1 e A2

L’IMPORTANZA DELLE QUALIFICHE

Q.T. Accompagnatore di Equiturismo:

Deve possedere le competenze dell’Istruttore di Base

e può accompagnare gruppi fino a cinque cavalieri

esperti su percorsi noti e per massimo tre giorni con-

secutivi.

Competenze acquisibili durante il corso:

- Controllare che i partecipanti ad un’escursione siano

in possesso dell’abilitazione a montare e ne posseg-

gano le competenze;

- Controllare che i cavalli siano idonei, per stato fisico

ed addestramento, all’equitazione di campagna;

- Assicurarsi che le bardature e le imboccature siano

commisurate alla sensibilità del cavallo;

- Partecipare a raduni o manifestazioni organizzate

dall’Ente, non a carattere agonistico;

- Gestire a livello elementare, un Centro Ippico;

- Espletare la messa in sella, finalizzata a condurre

in sicurezza delle persone in un’escursione equestre.

Q.T. Guida di Equiturismo:

Deve possedere le competenze dell’Accompagnatore

di Equiturismo e può accompagnare gruppi oltre a cin-

que cavalieri esperti su percorsi non noti e per tempi

indefiniti.

Competenze acquisibili durante il corso:

- Realizzare ipovie;

- Realizzare trekking su percorsi non noti;

- Gestire un gruppo di cavalieri esperti;

- Avvalersi degli Accompagnatori di equiturismo;

- Marketing turistico;

- Mascalcia di primo intervento.

Q.T. Operatore EPD:

Deve possedere le competenze per svolgere attività

di istruzione di base e di addestramento cavalli e può

rilasciare e rinnovare le patenti A1. Deve possedere

la Patente A2.

Competenze acquisibili durante il corso:

- Conoscenze per poter svolgere in sicurezza l’equita-

zione per persone con disabilità;

- Informazioni sulle tematiche ad essa connesse (nor-

mative legali, assicurative, tecniche);

- Pratica nella gestione del pony e del cavallo;

- Competenze professionali nel settore equestre e nel-

lo specifico dell’equitazione per persone con

disabilità;

- Elementi di primo soccorso umano e veterinario;

- Nozioni per la corretta gestione dei cavalli e dei Cen-

tri di equitazione per persone con disabilità;

- Indicazioni per l’avviamento all’attività destinata ai

persone con disabilità.

L’Operatore di Equitazione per Persone con Disabilità

(EPD) deve attenersi alle competenze previste per il li-

vello di abilitazione; non può svolgere attività di ippo-

terapia e riabilitazione equestre senza avere specifica

qualifica per tali ambiti.

Q.T. Tecnico EPD:

Deve possedere la qualifica di Operatore EPD e aver

operato come tale per almeno 12 mesi.

Competenze acquisibili durante il corso:

- Collaborare nella gestione di un Centro EPD;

- Promuovere Giochi a Cavallo per persone con disa-

bilità;

- Partecipare con allievi, a manifestazioni, incontri di

equiturismo e raduni autorizzati dal

Responsabile Tecnico di Settore della CTN.

Il Tecnico di Equitazione per Persone con Disabilità

(EPD) deve attenersi alle competenze previste per il li-

vello di abilitazione; non può svolgere attività di ippo-

terapia e riabilitazione equestre senza avere specifica

qualifica per tali ambiti.

Q.T. Istruttore EPD:

Deve possedere la qualifica di Tecnico EPD e aver

operato come tale per almeno 12 mesi oppure pos-

13

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14

LE SPECIALIZZAZIONI

sedere un titolo equipollente riconosciuto da Sport

Nazionale.

Competenze acquisibili durante il corso:

- Promuovere Giochi a Cavallo per persone con disabi-

lità anche a livello nazionale autorizzati dal

Responsabile Tecnico di Settore della CTN;

- Organizzare, con l’apporto di un Quadro Tecnico del

settore Equiturismo e autorizzati dal Responsabile

Tecnico di Settore della CTN. eventi espressamente

ideati per l’integrazione dei propri allievi; nonché

escursioni e trekking.

L’Istruttore di Equitazione per Persone con Disabilità

(EPD) deve attenersi alle competenze previste per il li-

vello di abilitazione; non può svolgere attività di ippo-

terapia e riabilitazione equestre senza avere specifica

qualifica per tali ambiti.

Q.T. Operatore di Base per Attività con Asini:

Deve possedere la patente A1

Obiettivo del corso:.

- Dare ai candidati tecnici una guida sicura in tema di

attività assistita / ludico ricreativa con gli asini;

- Offrire una conoscenza del mondo degli asini;

- Offrire della pratica professionale nel settore speci-

fico ludico ricreativo con gli asini.

Competenze acquisibili durante il corso:

- L’Operatore ha responsabilità diretta sul lavoro della

persone anche con disabilità e/o disagio psicosociale;

- Prepara gli asini, sistema il campo di lavoro, conduce

a mano l’asino; gestisce le varie attività;

- Può condurre lezioni individuali o in gruppo anche

con persone con disabilità e /o disagio psicosociale

esclusivamente all’interno del Centro;

- Può partecipare con allievi a manifestazioni, incontri

di equiturismo e raduni autorizzati dal Tecnico di Set-

tore della CTN.

Q.T. Tecnico I Livello Attacchi:

Deve possedere la patente A2

Competenze acquisibili durante il corso:

- Provvedere alla pulizia e bardatura in modo efficace,

commisurato ed indipendente;

- Coadiuvare il tecnico nella gestione delle attività: si

occupa segnatamente delle bardature e dell’attacco

in genere;

- Durante le uscite, alle soste occuparsi della sistema-

zione dei cavalli e delle persone;

- Guidare personalmente l’attacco da lavoro.

Q.T. Tecnico I Livello Mascalcia:

Deve possedere la patente A2

Competenze acquisibili durante il corso:

- Assistere un Maniscalco durante la professione;

- Dare supporto in un Centro Ippico per le attività ri-

guardanti le rimesse dei ferri;

- Dare supporto in un Trekking sulle operazioni riguar-

danti le rimesse dei ferri.

Operatore di I livello Arpec (Protezione Civile a Caval-

lo): Deve possedere la patente A2 ed essere maggio-

renne.

Competenze acquisibili durante il corso:

- Conoscere l’organizzazione Arpec e avere conoscen-

ze generali sulla Protezione Civile e Difesa Ambien-

tale;

- Conoscere l’operatività delle pattuglie Arpec.

Operatore di Base Rievocazione Storica

Deve aver seguito il corso per Operatore di Base di

Equitazione Storica e Spettacolare, aver partecipato

ad almeno 3 spettacoli/rievocazioni/sfilate con l’uso

del cavallo certificate sul Passaporto Sportivo.

Competenze acquisibili durante il corso:

- Gestire a piedi i cavalli durante uno spettacolo;

- Partecipare agli spettacoli equestri come figurante

nel ruolo di Scudiero;

- Partecipare a sfilate e cortei storici a cavallo.

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LA CERTIFICAZIONE15

QUALITÀ COINCIDE CON SVILUPPONel terzo millennio è impensabile pre-scindere una qualsiasi attività dalla sua qualità. Il pressapochismo e l’approssi-mazione non coincidono con la costan-te crescita che ogni organizzazione si auspica. Proprio in ossequio a queste convinzioni e per comprovare la bontà dell’Ente proponitore –Sport Nazionale in questo caso-, ritenendo che non fos-sero sufficienti gli oltre sei decenni di esperienza nell’ambito sportivo per pro-porsi quale ente primario nelle attività sportive, si è voluti dotare di un ulterio-re riconoscimento che qualificasse una volta per tutte le proprie capacità in fat-to di serietà organizzativa.Tra le miriadi di organizzazioni che fungono da enti certificatori, proprio per la sua dimensione europea e per for-nire altrettanta valenza alla documenta-zione poi emessa, Sport Nazionale si è rivolto ad una primaria organizzazione londinese, capitale per antonomasia del-le unificazioni tecniche internazionali e patria delle certificazioni, la Lloyd Re-gister Assurance, per la verifica quali-tativa delle proprie attività.Attraverso i Lloyd, facendo riferimen-to alla UKAS inglese, organizzazione certificatrice presente in tutto il modo e accreditata presso tutte le nazioni, si sono certificate le procedure adottate dall’Ente, che oggi possiede un proprio “Sistema di Qualità”.Gli effetti che si riproducono sui propri affiliati, soci diretti e quadri tecnici è notevole e amplia enormemente le pos-sibilità d’interazine extranazionale delle attività.Infatti, il Comitato europeo di nor-mazione (European Committee for Standardization), meglio noto con l’a-cronimo CEN, è un ente normativo che ha lo scopo di armonizzare e produrre norme tecniche (EN) in Europa in col-laborazione con enti normativi nazio-nali e sovranazionali quali per esempio l’ISO.Il CEN, fondato nel 1961, lavora in ac-cordo alle politiche dell’Unione europea e dell’EFTA (Associazione europea di libero scambio) per favorire il libero scambio, la sicurezza dei lavoratori e dei consumatori, la protezione dell’ambien-te, eccetera.Gli standard europei prodotti dal CEN

sono normalmente armonizzati e adat-tati dai singoli paesi che li accolgono come per esempio l’UNI in Italia.Dal punto di vista pratico, oltre ad un impegno di studio per analizzare le pro-cedure da adottare, modificando quelle esistenti per adeguarle alla internazio-nali, Sport Nazionale ha avviato una rivoluzione interna di modifiche proce-durali e operative che trasformano com-pletamente gli standard organizzativi, facendogli assumere una caratterizza-zione valida e riconosciuta internazio-nalmente.Quindi, la persona o l’organizzazione che ha seguito il percorso del nuovo mo-dello organizzativo, considerando che a priori sono stati adottati procedimen-ti certificati, si ritrova a possedere un documento o un’attestazione di qualità, valida ovunque.Vantaggio nella competizione con la concorrenza. La certificazione UNI EN ISO 9001 è fortemente sostenuta dalla direzione e fornire così la garanzia che tutti i re-sponsabili percepiscano un approccio strategico al sistema qualità. Il processo di implementazione e certi-ficazione messo a punto da Sport Nazio-nale assicura che gli obiettivi conflui-scano costantemente nei vostri processi e nelle procedure di lavoro per garantire l’ottimizzazione di tutte le risorse.Migliora le prestazioni aziendali e tiene sotto controllo il rischio azien-dale.La Certificazione ISO 9001 aiuta a mi-gliorare le performance dell’Ente ri-spetto ai concorrenti che non utilizzano i sistemi di gestione. La certificazione inoltre facilita la mi-surazione delle prestazioni e migliora la gestione del rischio tenendo costante-mente sotto controllo le criticità e la pie-na rispondenza alla normativa cogente.Richiama investimenti, migliora la re-putazione del marchio e rimuove le bar-riere commercialiLa certificazione per ISO 9001 accresce la reputazione del marchio ed è un utile strumento promozionale. Aumenta il nostro potenziale di core-businessLa Certificazione ISO 9001 consente di partecipare a gare pubbliche nelle quali

viene richiesto il requisito della certifi-cazione offrendo quindi l’opportunità di accedere ad un mercato più vasto.Consente di risparmiare denaro.I vantaggi finanziari accertati com-prendono efficienze operative, aumento delle opportunità, maggiore rendimento delle attività totali e maggiore redditi-vità. Semplifica le operazioni e riduce gli sprechi.La valutazione del sistema di gestione della qualità effettuata da Sport Nazio-nale si concentra sui processi operativi. In questo modo le organizzazioni sono incoraggiate a migliorare la qualità di prodotti e servizi forniti e di conseguen-za si riducono gli sprechi e le lamentele degli utenti.Favorisce la comunicazione interna e solleva il morale, ISO 9001 garan-tisce un maggiore coinvolgimento dei collaboratori grazie al miglioramento della comunicazione. Le continue visite di valutazione anticipano le carenza di competenze e aiutano a portare alla luce le problematiche del lavoro di gruppo, consentendo di adottare le opportune contromosse.Aumenta la soddisfazione degli utentiLa struttura PDCA (Plan, Do, Check, Act) di ISO 9001 messa in atto da Sport Nazionale garantisce che le esigenze dell’utente vengano prese in conside-razione e soddisfatte prima che queste possano essere disattese.

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DISABILITÀ16

EPD - Equitazione per Persone con Disabilità

Chi ha qualche anno in più, purché nel tempo si sia interessato alle pro-blematiche sociali della disabilità, ha visto nel corso degli anni modificarsi gli appellativi indicanti le persone con diversamente abili e la loro esclusio-ne/inclusione nella vita comunitaria.Tutto ciò sta a significare l’aspetto sociale e la modificazione culturale delle amministrazioni e della società nei confronti di questa problematica e i retaggi culturali del novecento, per i quali la disabilità era una vergogna da nascondere.Infatti, fino a qualche decennio fa, gli influssi di questa negativa convinzio-ne, si manifestavano in tutta la loro gravità, tanto che tutto veniva pensato e realizzato esclusivamente per i normodotati.Il problema è iniziato ad emergere con gli anni ’70, dove ci si è resi conto di questa ingiusta e discriminante mancanza di presa di coscienza.Seppur con tutti i buoni propositi di voler porre riparo a tale esclusione, il retaggio culturale si è trasferito anche nella nelle più recenti definizioni espressive per indicare i soggetti destinatari e, purtroppo, continuando a segnare un solco tra il normodotato e la persona meno fortunata.Handicappato deriva da un termine inglese, le cui origini sembrano risalire a delle anomale condizioni degli animali che comportavano una mancata prestazione. Proprio in Gran Bretagna è stato assunto dallo sport per in-dicare uno svantaggio assegnato ai competitori più forti per rendere più competitiva una gara e quindi renderla più interessante. In genere la disabilità che causa l’handicap è rappresentata da difficol-tà sensoriali o legate alla mobilità o alle relazioni con il prossimo. Alcuni esempi di handicap fisico oltre alla sordità o la cecità possono essere la paraplegia, la distrofia muscolare, la paralisi cerebrale infantile (detta an-che paresi spastica). In campo psichiatrico possono essere persone affette da schizofrenia, ritardo mentale, autismo, sindrome di Down.Si trattava comunque di un termine molto duro e discriminatore, per cui si è passati molto presto alla definizione di Portatore dio handicap. In questo modo la persona assumeva un ruolo centrale rispetto alla malformazione. Tutto ciò ha contribuito a modificare l’approccio mentale alla questione, portando da lì a breve il concetto di Disabile (persona non abile) e poi Di-versamente abile (persona con altre abilità) ma anche queste due definizio-ni creavano un solco culturale tra i due mondi.La Dichiarazione di Madrid, promulgata nel 2002 in occasione dell’Anno Internazionale della Disabilità (2003), essa sposta l’asse di interesse da una visione eminentemente medico - scientifica ad una prettamente socia-le. Diversi i punti trattati: dall’integrazione scolastica a quella lavorativa, dall’assistenza all’associazionismo dei disabili. Ciò sul quale si pone più volte l’accento è sul concetto della discriminazione come atteggiamento generale da combattere non solo con strumenti legislativi ma anche cul-turali.Per questo uno dei concetti sviluppati è quello dell’autodeterminazione dei disabili, che si esplica anche attraverso la creazione di proprie associazioni (e qui il tema si intreccia con quello della vita indipendente. Chiaramente viene affrontata anche la questione delle donne disabili e della loro doppia discriminazione sociale.Per ottenere ciò è necessaria una visione globale, dove diversi attori in-teragiscono per un unico scopo: quindi certamente si richiamano alle loro responsabilità organizzazioni politiche sia centrali che locali, ma anche tutte le organizzazioni, compresi gli enti sportivi. La posizione delle orga-

nizzazioni internazionali, oggi si rifanno alla dichiarazione promulgata dall’ONU nel 2007, la quale Convenzione si richiama esplicitamente a diversi principi della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: non discriminazione, eguaglianza, pari opportunità, rispetto dell’identità individuale.Si compone di 50 articoli, dei quali i primi 30 si incentrano sui diritti fondamentali (associazionismo, diritto di cura, diritto alla formazione personale, ecc.), mentre gli altri 20 riguardano le strategie operative atte a promuovere la cultura della disabilità.La prima cosa che risulta evidente dalla Convenzione ONU per i diritti alla persone con disabilità è che manca una definizione chiara del concetto di disabilità, prefe-rendo parlare, piuttosto, di persone disabili. Questo perché manca ancora, a livel-lo internazionale, un’univoca e coerente definizione del concetto di “disabilità” (nonostante l’adozione dell’ICF), della quale pur si sente la necessità, in quanto basilare per qualsiasi strategia di ricerca e di pianificazione politica.Tuttavia l’articolo 1 parla esplicitamente di persone disabili, definendole come “coloro che presentano una duratura e sostanziale alterazione fisica, psichica, intellettiva o sensoriale la cui interazione con varie barriere può costituire un im-pedimento alla loro piena ed effettiva partecipazione nella società, sulla base dell’uguaglianza con gli altri. Inoltre l’articolo definisce anche lo scopo stesso della Convenzione, che è quello di promuovere tutti i diritti delle persone disabili al fine di assicurare uno stato di uguaglianza. Anche l’articolo 3 è fondamentale, perché indica i principi stessi entro i quali la Convenzione si muove, elencandoli esplicitamente:1. il rispetto della persona nelle sue scelte di autodeterminazione;2. la non discriminazione;3. l’integrazione sociale;4. l’accettazione delle condizioni di diversità della persona disabile;5. rispetto delle pari opportunità e dell’uguaglianza tra uomini e donne;6. l’accessibilità;7. il rispetto dello sviluppo dei bambini disabili.L’Italia ha recepito la Convenzione con legge ordinaria numero 18 del 3 marzo 2009. Con la ratifica si è dato anche il via libera al progetto d’istituzione di un osservatorio sulla disabilità presieduto dal ministro del lavoro e composto da 40 membri e che coinvolge sia i molti osservatori diffusi a livello regionale, sia le associazioni di disabili, sia anche le rappresentanze sindacali. Tale osservatorio dura in carica 3 anni (eventualmente prorogabili per un ulteriore triennio), ed oltre a promuovere la Convenzione, avrà anche il compito di promuovere la raccolta di dati statistici che illustrino le condizioni delle persone con disabilità, al fine sia di predisporre una relazione sullo stato di attuazione delle politiche sulla disabilità, sia di predisporre un programma biennale di promozione dei diritti e di integrazio-ne sociale. In questa fase, Sport Nazionale si è fatto promotore di tali concetti adottandoli subito e mo-dificando, l’ormai superata condizione EDA che dal 1 gennaio 2012 non sarà più riconosciuta sostituendola con l’acronimo EPD che oltre al nome adotta tutta la metodologia e l’impostazione didattica del caso, producendo anche un benefico risvolto semplificativo sulle figure professionali adottate che proporzionalmente, oltre a diminuire per numero aumentano per competenza. Gioco forza c’è la ne-cessità per tutti i brevettati EDA di aggiornarsi e trasformare i titoli acquisiti, nel grado superiore di:Operare EPD;Tecnico EPD;Istruttore EPD. Lorenzo Isacco

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ARPEC

Spirito di gruppo, solidarietà e impegno nella difesa ambientale sono i tre elementi caratterizzanti dei cavalieri di Sport Nazionale che aderiscono al progetto ARPEC. Diventa propositivo, costruisci all’interno del Centro Ippico al quale appartieni, la sezione della Protezione Civile. Da oggi l’equitazione non è solo piacere di stare all’aria aperta e assieme ai cavalli; è anche impegno sociale per difendere in nostro patrimonio naturale e lasciarlo il più integro possibile, ai nostri figli. In ogni regione italiana è stata costituita l’ARPEC regionale, autonoma amministrativamente e nei rapporti istituzionali. Essa è un’ema-nazione coordinata di Sport Nazionale e si occupa di Protezione Civile e Difesa Ambientale, effettuata essenzialmente a cavallo ma con la possibilità d’integrazione e/o supporto di altri mezzi. Ogni ARPEC opera nella regione di competenza attraverso Nuclei territoriali composti da una a più Pattuglie e costituite da Volontari con patente equestre A2 e disponibilità di un proprio cavallo. I Volontari, generalmente fanno riferimento ad un centro ippico per quanto riguarda il tesseramento e le assicurazioni. Chi è già tesserato Sport Nazionale non ha necessità di ulteriore affiliazione.Ad ogni Nucleo, in base alle tipologie d’intervento, è assegnato da parte dell’ARPEC Regionale una porzione di territorio da controllare. La formazione degli addetti avviene essenzialmente erogata ad un solo componente del Nucleo, il quale ha il compito di trasferirla agli altri volontari. All’interno dell’organizzazione regionale si configurano varie competenze operative, che coinvolgono a piramide tutta la struttura. L’ARPEC si relaziona con l’Amministrazione Regionale, i preposti alla Protezione Civile, le Istituzioni coinvolte o coinvolgibili in materia d’informazione e comunicazione, di formazione e aggiornamento, di promozione e pubblicità, di prevenzione e delle attività cor-relate. I nuclei si riferiscono essenzialmente al centro ippico di appartenenza, che generalmente è anche la base operativa degli stessi.

Costituisci il primo Nucleo di Protezione Civile nel maneggio che frequenti.Non è necessario che il Centro Ippico che frequenti sia nelle possibilità di seguire questa attività. Essendo il Nucleo formato da persone, è importante che trovi dei cavalieri o delle amazzoni che condividono con te questo intendimento d’intenti e avere la disponibilità di un cavallo. Se il Centro Ippico è affiliato a Sport Nazionale, non c’è nessun costo da affrontare. Qualora il maneggio non abbia l’opportunità di fruire di tale status, devi contattare l’ARPEC regionale, per iscriverti. È necessario che almeno uno dei componenti del tuo gruppo, completi il Corso di Operatore Base di Protezione Civile. Esso sarà in grado di coordinare il nascente nucleo, trasmettendo la formazione, costituendo le pattuglie operative, armonizzare le uscite e gli interventi, relazionarsi con l’ARPEC regionale per tutte le necessità e iniziative organizzative. Nel tempo diverrai un coordinatore affidabile ed esperto, in grado di gestire ogni situazione e confrontati con altre organizzazioni o istituzioni. Per il maneggio, sarai una ulteriore risorsa che apporta attività e crea buona immagine. La Prevenzione è l’attività cardine dei nostri Nuclei. L’attività di Protezione Civile si articola in quattro tipologie d’intervento:

1) Previsione;2) Prevenzione;3) Soccorso;4) Ripristino.

La nostra opera essenzialmente nell’ambito del secondo punto, impegnandosi eccezionalmente negli altri tre. Ogni Nucleo è suddiviso in Pattuglie composte da due Volontari a cavallo. Esso opera in un territorio ben delimitato, oggetto dell’attività preventiva. Questa, in sintesi, la tipologia d’intervento:

• Conoscenza del territorio nel quale solitamente si opera, realizzata attraverso uscite periodiche;• Verifica della normalità territoriale, cioè che non sussistano condizioni di rischio ambientale (pericoli incendi o esondazioni, inquinamenti o discariche, invasioni animali, impoverimento faunistico, ecc.);• Registrazione e segnalazione delle anomalie e dei luoghi dove riscontrate; • Mantenimento preventivo dei tratturi, sentieri, mulattiere, vie di fuga;• Ricerca persone scomparse;• Raggiungimento località isolate, anche con attività someggiata;• Formazione;• Altri interventi minori.

La Difesa Ambientale è un altro obiettivo dei NucleiÈ impossibile immaginare l’equitazione fuori dall’ambito del nostro Patrimonio Naturale.Il contesto ambientale nel quale si opera, ci porta ad agire in ecosistemi delicati e troppo spesso abusati da persone di pochi scrupoli che antepongono gli interessi personali al dovere della preservazione della flora e fauna locale.Svolgere attività di Prevenzione vuol dire anche promuovere iniziative di sensibilizzazione verso tutti i soggetti coinvolgibili:

• Le istituzioni su specifici progetti di salvaguardia;• Le scuole per divulgare un comune e appropriato senso civico;• Le associazioni per coinvolgerle (o essere coinvolti) in iniziative di partnership;• Il cittadino per renderlo primario artefice di tale cambiamento culturale nei confronti di un comune impegno sociale.

Quindi in nostri Volontari operano relazionandosi anche con altre realtà pubbliche e private, allo scopo di far comprendere e condivi-dere un irrinunciabile atteggiamento di preservazione delle risorse ambientali e, in futuro, anche del loro potenziamento.

ARRUOLATI NELLA PROTEZIONE CIVILE A CAVALLOAGGIUNGI VALORE E SENSO CIVICO, ALLA PASSIONE CHE CI ACCOMUNA.

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LA PASSIONE CHE DIVIENE ATTIVITÀ

EQUITURISMO

quella dell’equitazione classica (maneggi generalmente gestiti non da imprenditori agricoli), vengono di seguito riportate le co-ordinate utili a qualificarla come possibile attività da svolgere nelle aziende agricole o nei centri ippici la cui predisposizione è tale:- è una attività generalmente collegata con quella più specificamente zootecnica (alle-vamento equino);- si orienta preferibilmente all’impiego di razze indigene e privilegia alla monta clas-sica inglese, quelle tradizionali da lavoro (monta maremmana, viterbese, militare ita-liana) si svolge essenzialmente portando i cavalli al di fuori dei recinti, in passeggiate, ed anche trekking di più giorni, secondo

percorsi in cui il contatto con l’ambiente naturale e rurale rappresenta l’attrattiva principale.I vincoli alla realizzazione dell’attività ri-guardano essenzialmente la disponibilità di spazi idonei in azienda per l’alloggio dei ca-valli (vanno molto bene anche vecchie stal-le ristrutturate) e per un piccolo maneggio (indispensabile per i principianti). E’ poi ne-cessario che il territorio circostante presen-ti caratteristiche che lo rendano facilmente utilizzabile per le escursioni a cavallo. Tra le condizioni favorevoli che permettono lo sviluppo dell’equitazione nelle aree rurali, vanno citate:- territori di elevato valore ambientale (pre-senza di aree protette);

Da sempre l’attività rurale si è avvalsa di mezzi accessori per accrescere le proprie opportunità di lavoro, spaziando in direzio-ni a prima vista completamente diverse pur focalizzando l’iniziativa sull’impresa origi-naria. Nei tempi recenti, venutosi a creare un nuovo concetto di turismo, non quello classico del novecento dove si prediligeva la vacanza statica, e essendosi diffuso un concetto di benessere fisico, anche quale conseguenza di un benessere psichico, il turismo ha spaziato in molti settori, incon-trando anche quello rurale, che assieme allo sport, hanno contribuito a far nascere l’idea dell’equiturismo, cioè il turismo fatto a cavallo, in mezzo alla natura e consumato in tempi variabili tra le necessità della vita moderna.Uno sport naturalistico fra i più completi, in cui il contatto con la natura si realizza in compagnia di un nobile animale, la cui collaborazione con l’uomo risale a tempi antichissimi. Nasce quindi una storiografia e un comune modo d’intendere l’equitazione che, trava-licando gli aspetti militari e sportivi anche questi spesso legati alle forze armatespazia negli infiniti rivoli che una poliedri-ca configurazione morfologica territoriale come quella italiana- accentua e rende maggiormente interessante. Quindi nasce una pratica che consiste nell’uso del cavallo per percorrere ed esplorare un territorio, dove, più comune-mente adottata è il cavallo montato ma può essere anche utilizzata con il cavallo attac-cato ad un carro. Da qui nascono diversi itinerari attrezzati, definite ippovie e che coinvolgono le strutture rurali all’insegna del soggiorno, ristorazione o semplicemen-te sosta. Quindi, col termine di equiturismo s’inten-de tutta la vasta gamma di iniziative legate all’utilizzo del cavallo in campagna. Al fine di distinguere questa pratica sportiva con

- permanenza di un sistema viario adat-to al cavallo (tratturi, antiche mulattiere, ecc.);- possibilità di collegamento con altre strutture ricettive per l’organizzazione di trekking di più giorni (calcolare 4-6 ore di cavallo al giorno, per una distanza quindi di 25/30 km);- presenza in loco di un minimo di infra-strutture necessarie allo svolgimento dell’attività (veterinari, maniscalchi, ecc.).Sotto il profilo lavorativo, sia per gli agri-turismi o aziende agricole e i centri ippici, si aprono aspetti interessanti che vanno dalle lezioni di equitazione rivolte ai neofi-ti al noleggio dei cavalli per le escursioni, alla formazione di quadri tecnici specializ-zati per il settore alla fornitura di supporti logistici.Ecco quindi che, partendo da un’attività rurale, si è concretizzata un’attività turi-stica che fa leve su tante motivazioni e che contribuisce notevolmente ad offrire una maggiore opportunità di rendita alle aziende o associazioni interessate.Da qui la necessità di una serie e quali-ficata formazione, destinata ai soggetti che effettivamente ne abbiano necessità, contribuendo a formare anche figure pro-fessionali autonome.L’Agritec per gli agriturismi o le aziende agricole, l’Accompagnatore o la Guida di equiturismo per quanti, dopo aver acqui-sito le competenze tecniche, desiderano avviare un’attività part o full time nel set-tore, coniugando interesse economico alla passione.

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LE ATTIVITA’ SPORTIVE

Di seguito alcune delle attività sporti-ve praticate dai nostri atleti e che fan-no riferimento a campionati nazionali o regionali.

Il Cros Country è uno sport equestre olim-pico, che consiste in una prova di velocità su terreno vario, e nel superamento di vari tipi di ostacoli fissi.In questa disciplina, le distanze da percorre-re sono molto lunghe e le gare possono dura-re anche giorni. Gli ostacoli che si incontra-no durante il percorso riproducono ostacoli che si potrebbero trovare in natura (laghetti artificiali, tronchi, fossi e cosi via). Agli osta-coli più difficili viene, a volte, affiancato un altro ostacolo più semplice che richiede più tempo per il superamento dello sforzo, in tal maniera se un cavaliere non si sente sicuro nell’affrontare lo sforzo più impegnativo può optare per l’alternativa (consapevole del tem-po in più impiegato).Durante il percorso, solo per alcune cate-gorie, è obbligatorio passare dai cosiddetti “cancelli veterinari”, dove uno staff di medici controlla le condizioni fisiche di cavaliere e cavallo (ad esempio misurano la frequenza cardiaca). Se anche soltanto uno dei due ri-sultasse troppo affaticato, il concorrente può essere squalificato o fatto partire in ritardo.

Il Reining è una disciplina dell’equitazione Western. Letteralmente tradotto significa “lavorare di redini”: trae le sue origini dal lavoro con il bestiame svolto dai cowboys che utilizzavano i cavalli per radunare, muovere e contenere le mandrie di bovini nelle vaste praterie. I cavalli dovevano essere agili, at-letici, docili e veloci e dovevano rispondere repentinamente ai comandi impartiti dai ca-valieri tramite le redini.Con il passare degli anni i cowboys, orgoglio-si dei loro cavalli ben addestrati e pronti al lavoro, iniziarono a cimentarsi in competizio-ni che consistevano in una serie di manovre, tra cui slinding stop e giravolte (spin). Queste esibizioni costituirono le fondamenta dello sport omonimo.Il Reining ha oggi una posizione di rilievo nell’ambito dell’equitazione internazionale: nelle arene di tutto il mondo si svolgono gare di Reining e centinaia di cavalli e cavalieri, di ogni livello tecnico, hanno modo di esibirsi e dare dimostrazione della propria abilità.Durante le competizioni giudici qualificati sono preposti alla determinazione del pun-teggio ed emettono il loro verdetto basandosi

su regole stabilite, con le quali valutano l’e-secuzione dei percorsi, o pattern, che sono 10 più 1 dedicato ai bambini. I pattern non sono altro che percorsi in cui vengono ripetute le medesime manovre in successioni diverse. Le manovre fondamentali sono:• cerchi a diverse velocità• Spin (rotazione di 360° facendo perno sulle zampe posteriori• Cambi di galoppo• Stop (arresto) e rollback (dietro front al ga-loppo).

L’Endurance è uno degli sport equestri di maggior diffusione al mondo. Le competizio-ni consistono in corse di resistenza su percor-si di varia natura ed un chilometraggio che varia dai 20 ai 160 km a seconda delle cate-gorie.Una delle peculiarità della disciplina è l’at-tenzione alla salute del cavallo. Ogni 30-35 km infatti l’animale viene sottoposto ad un’accurata visita veterinaria in cui vengono controllati: battito cardiaco, movimento inte-stinale, respiro e tutti quei parametri meta-bolici e meccanici che permettono di valutare se le condizioni del cavallo sono idonee per il prosieguo della competizione. Qualora uno di questi fosse fuori norma il cavallo verrebbe eliminato dalla corsa.

La Monta da Lavoro è uno sport equestre non rientrante tra le discipline inserite nei WEG. Rientra in questa disciplina la monta marem-mana. Le gare – individuali e a squadre - si articolano in varie prove che evidenziano l’o-rigine di questa tipologia di monta: addestra-mento, attitudine, gincana e sbrancamento, una prova questa, che consiste nell’isolare nel

minor tempo possibile un vitello dal branco.

La Gincana, anche detta gimcana, gimka-na o gymkhana, è una gara all’aperto nella quale i concorrenti debbono percorrere un tracciato tortuoso e reso impegnativo da ostacoli, nel più breve tempo e con il minor numero di penalità possibili. Tali gare pos-sono essere di vario tipo ed avere differenti regole, in relazione al tipo di organizzazio-ne.

Attacchi Il concorso di attacchi è costruito sul modello del concorso completo di equi-tazione cioè si svolge in tre giorni e durante ognuno di essi si svolge una prova. Vince la competizione l’equipaggio che ha totalizzato il minor numero di penalità.

La prova A è il dressage. Si svolge in un ret-tangolo di 100x40 metri ed è valutato da uno, tre o cinque giudici. Consiste nell’eseguire alcune figure al passo, al trotto riunito, di lavoro o allungato. Il galoppo è previso solo per gli attacchi singoli. Oltre alla correttez-za delle figure vengono considerati anche l’atteggiamento del cavallo, l’obbedienza, l’eleganza, ecc. Sono usate carrozze d’epoca o copie fedeli di queste ultime. Fino al 1988 la prova A era preceduta da un’altra “mini-prova” che giudicava l’aspetto estetico degli equipaggi (i finimenti, la carrozza, ecc).

La prova B è la maratona e mette alla prova velocità e resistenza dei cavalli. Inoltre in-cide molto sul risultato finale del concorso. Si svolge su un percorso 20 km al massimo che devono essere percorsi in due ore circa contando anche due soste obbligatorie di

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LE ATTIVITA’ SPORTIVE

dieci minuti ciascuna. La prova è suddivisa a sua volta in cinque sezioni:• A: è un percorso lungo 7 chilometri che va percorso alla velocità di 15 km/h. Il guidatore ha la possibilità di scegliere l’andatura ma soli-tamente è preferito il trotto;• B: è lunga 1 km ed è affrontata al passo ad una velocità media di 7 km/h. Subito dopo ha luogo la prima sosta;• C: consiste in un percorso più impegnativo che deve essere affrontato al trotto alla velocità di 19 km/h;• D: si svolge al passo ed è seguita dalla seconda pausa di 10 minuti durante la quale viene anche effettuato un controllo veterinario;• E: è lunga 10 km e va percorsa alla velocità di 14 km/h ed è caratterizzata da massimo otto ostacoli fissi, che possono essere naturali o ar-tificiali.Le ultime indicazioni spesso omettono le se-zioni B e C per pariglie e tiri a 4, mentre per isingoli la gara si svolge solo sulle fasi A,D,E. In questi casi la lunghezza complessiva del percor-so si accorcia attorno ai 19 km circa.

La prova C o gimcana o ancora percorso di ostacoli mobili è caratterizzata da massimo venti porte. Queste sono costituite da due coni in cima ai quali si trova una pallina. Cavalli e vettura devono passare in mezzo ai due coni senza urtarli per non far cadere la pallina. Ciò causerebbe penalità.Le attività sopra descritte possono combinarsi fra loro formando altre discipline come:• il derby che è il risultato di una combinazione di ostacoli mobili e fissi nello stesso percorso;• la combinata che prevede il dressage seguito da un’eventuale pausa di 10 minuti e poi dal percorso di ostacoli mobili (che non ha luogo nel rettangolo da dressage).

Il 3trek attività tutta realizzata da Sport Nazio-nale, essa prevede delle prove di regolarità su un percorso, generalmente ad anello di 6/8 km, nel quale si cimentano tre atleti diversi: un po-dista, un ciclista e un cavaliere.

Il volteggio a cavallo consiste nell’eseguire figu-re su un cavallo al passo o al galoppo a tempo di musica. È uno sport completo che unisce la ginnastica artistica all’equitazione, conosciuto soprattutto nei paesi dell’Europa settentriona-le, in Germania e Francia. Il volteggio a cavallo è una delle dieci specialità equestri riconosciute dalla Federazione Equestre Internazionale. Questo sport è suddiviso in varie categorie in base alla difficoltà. una performance è suddi-visa in esercizi “obbligatori” (che tutti gli atleti devono fare), e “liberi” (che ogni volteggiatore può scegliere in base al proprio grado di pre-parazione).

I Pony Games sono, come dice il nome, dei gio-chi col pony, cavalli di piccole dimensioni da non scambiare con i puledri. Si va dalle “tazze” alla “torre”. Si usano tutte le andature, passo,

trotto e galoppo. I fantini aiutano i pony nel fare i giochi. I principali giochi sono:

• Le tazze, sono formate da quattro paletti su cui, ad alternanza, due tazze. Il fantino prende la prima tazza e la porta nel secondo paletto e così via per il terzo e il quarto paletto. Il secondo fantino fa la stessa cosa solamente in una direzione diversa.• Lo slalom, è formato da cinque paletti. Si parte da sinistra con in mano il testimone e si gira a destra e a sinistra per fare lo slalom. Ne esistono due tipi : di sola andata o di andata e ritorno• I cartoni, sono formati da quattro paletti una bacinella e delle bottiglie tagliate per quanti sono i giocatori(si usa la parte inferiore della bottiglia). Si mettono i “cartoni” sui paletti e alla fine dei paletti si mette la bacinella. il pri-mo giocatore va, prende un cartone e lo infila nella bacinella, si mette nella parte opposta da cui è arrivato e ritorna.

• A piedi e a cavallo, sono formati da quat-tro paletti. il primo giocatore corre a piedi con il cavallo a mano nella parte opposta da cui di solito si fanno i giochi arriva alla fine dei quattro paletti risale e torna. Il secondo giocatore parte a cavallo sem-pre nella parter opposta da cui si fanno solitamente i giochi e arriva galoppando, trottando o al passo, alla fine dei paletti e scende, pio torna a piedi. i giocatori sono alternati in apiedi e a cavallo.

• Le pietre, sono formate da vasi (di pla-stica) capovolti. il primo giocatore parte, a piedi, e “corre” sulle pietre, i vasi rove-sciati, poi risale e tira dritto dal compagno che ha di fronte, e così anche per i gioca-tori successivi. la distanza da ogni pietra e di una pietra (si mette una pietra, poi si mette di fianco all’ altra pietra un’altra pietra, si fa il se-gno poi si toglie e si mette dopo il segno).

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Anche quest’anno Fieracavalli, che si è svolta

come consuetudine nel mese di novembre, ha soddi-

sfatto le attese di cavalieri e aziende. Molte le novità

poste sul tappeto, adatte a tutti e apprezzate da un

grande numero di partecipanti.

Nonostante la crisi e l’incertezza del settore, l’ade-

sione massiccia alla fiera ha conferma la dimensione

qualitativa raggiunta in tanti anni d’esperienza e diffi-

cilmente eguagliabili.

Proprio per le sue particolarità e per la grande funzio-

ne che svolge, Fieravalli ha ricevuto l’Alto Patronato

della Presidenza della Repubblica per i molti eventi

congiunti per celebrare il 150° dell’Unità d’Italia, con

iniziative a favore delle giovani generazioni o che

coinvolgono la città.

Tra le novità più attraenti il Gala d’Oro che ha visto

la straordinaria partecipazione del Carosello equestre

del 4° Reggimento dei Carabinieri a cavallo accompa-

gnato dalla Fanfara.

Lasciando ad altri momenti il dovuto spazio ai con-

siderevoli avvenimenti fieristici, c’è da segnalare

l’importante presenza della Regione Lazio, che con

il proprio villaggio equestre e grazie alla sensibilità,

dimostrata dall’Assessore regionale alle Politiche

agricole e valorizzazione dei prodotti locali dott.ssa

Angela Birindelli, in linea con la passione per i ca-

valli dimostrata da sempre del Governatore del Lazio

Renata Polverini, ha lasciato un segno indelebile in

questa edizione passando dall’attività sociale, rivolta

alle esigenze delle persone meno fortunate –quindi

con particolare attenzione all’Equitazione per Persone

con Disabilità- alla valorizzazione dei già importanti

prodotti tipici regionali, purtroppo non sempre ben

valorizzati nei confronti della concorrenza.

Per rimanere in tema di “Gusto e Tradizione” la pre-

sentazione degli Agritpoint, punti vendita virtuali ma

di prodotti concreti che ogni organismo può attivare

in proprio avvalendosi dell’esperienza degli organiz-

zatori.

Da tutta Italia avviene la raccolta del solo ed esclu-

sivo prodotto agricolo italiano, senza aggiunte chimi-

che o di parti estere, per far pervenire nelle tavole dei

buongustai il vero sapore nazionale, alla faccia della

globalizzazione.

Sotto l’aspetto della sicurezza del cavaliere, an-

che in base alle

nuove esigenze,

l ’ i n t e g r a z i o n e

o l’ampliamen-

to delle polizze

assicurative per

infortuni o per le

coperture delle

responsab i l i tà

civili, hanno atti-

rato l’attenzione

dei visitatori,

proprio per le ca-

ratteristiche della

personalizzazio-

ne, la trasparenza

nelle condizioni di

polizza e la sem-

plicità di utilizzo

attraverso un siste-

ma informatico di nuova generazione che consente,

proprio a tutti, di ritagliarsi su misura una garanzia

assicurativa. Oltre alle tradizionali attività sportive di

disciplina e alla funzione d’incremento turistico che

l’equitazione, attraverso l’equiturismo, contribuisce

per la nostra economia, nel Padiglione uno è stata

presentata la novità 2011 per la Protezione Civile a

cavallo che, in tutta Italia, attraverso le Arpec regio-

nali, promuove, forma e organizza i nuclei di cavalieri

dediti agli interventi di preservazione del territorio e

prevenzione di calamità naturali, con una forte pre-

disposizione a svolgere attività comunicative volte

a far condividere sempre più, ad ampi settori della

società civile, una cultura di rispetto della natura e

della difesa ambientale.

Un settore così enorme, composta di molteplici or-

ganizzazioni spesso copie une delle altre, è stato

lo spunto per una riflessione importante: nella si-

tuazione di crisi generale, nella quale anche l’equi-

tazione non rimane indenne, ha motivo mantenere

distanze e divisioni?

La ricchezza di esperienze e di particolarità proprie

di ciascun’organizzazione, come possono essere

salvaguardate e, eventualmente, implementate

senza che debbano soccombere alle esigenze or-

ganizzative?

La risposta è semplice e rivolta veramente agli uo-

mini di buona volontà, che una volta tanto possono

svestirsi della divisa di appartenenza o dell’alte-

rigia della falsa superiorità e sedersi a un tavolo

per discutere e programmare, congiuntamente, il

meglio per l’equitazione.

Questa è l’importante, rivoluzionaria provocazione

che Sport Nazionale ha lanciato a Verona, nella

sede più idonea per l’equitazione italiana, per co-

struire tutti assieme una Conferenza Programma-

tica per l’equitazione, dove i rappresentati di ogni

organismo possono sedersi a un tavolo e confron-

tarsi lealmente su iniziative, progetti e normative, a

favore del mondo equestre.

La persona che può avere le capacità e le conoscen-

ze adatte per realizzare ciò è Achille Iacovelli, il

quale ha questo importante compito: invitare tutti,

nessun escluso e vedere effettivamente a chi sta a

cuore l’equitazione o i personali interessi.

Fiorenzo Pesce

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IL FUTURO È GIÀ QUI

Primo gennaio duemiladodici, primo gior-no del nuovo anno e primo giorno per tutti i soci, tesserati, affiliati e dirigenti di Sport Nazionale. Parte il nuovo Gestionale Ammi-nistrato!Dal 2005 abbiamo adottato un sistema in-formatico, unico del suo genere, nel quale ogni associazione affiliata aveva un proprio spazio e una libertà organizzativa che gli permetteva di gestire, sotto tutti gli aspetti assicurativi, amministrativi, fiscali, autoriz-zativi e di aggiornamento, la vita istituziona-le del sodalizio.Un sistema della gestione interna, anche grazie al quale nel marzo del 2011 l’Ente ha ottenuto la certificazione internazionale di qualità UNI EN ISO 9001:2008, che con-sentiva (il condizionale è d’obbligo per le specifiche di cui si parlerà più avanti) con estrema facilità e trasparenza tutte le pro-cedure che un’associazione deve adempiere per rimanere nell’alveo della non commer-ciabilità.Chi l’ha provato i nostri associati si sono tro-vati a disposizione un sistema che gli altri enti non possiedono, anche quelli che han-no un tesseramento on-line, sono indietro di anni luce.Bene, tutto questo che per gli altri è futuro, per noi che abbiamo sempre posto il nostro singolo tesserato e socio al centro delle no-stre attività è già passato, remoto.Infatti, nel corso di quest’anno, facendo in-numerevoli investimenti e immaginandosi cosa può riservare il futuro alle organizza-zioni del terzo settore, abbiamo pensato a un sistema informatico di comunità, nel quale, ogni singolo utente ha il suo acces-so e le proprie funzioni, in base al ruolo o al grado che ricopre all’interno della nostra organizzazione.Il tutto si basa sul diritto del singolo asso-ciato a ottenere tutte le informazioni ine-renti l’attività per la quale si è affiliato e la tutela della propria privacy, garantendo

contemporaneamente all’associazione di ri-ferimento che tutte le procedure informative sono state garantite.Ogni persona, una volta iscritta, riceverà nella propria casella di posta una password di accesso, grazie alla quale potrà verificare la propria posizione sociale rispetto l’asso-ciazione e l’Ente, le coperture assicurative, fruire delle agevolazioni di eco e coo-mar-keting, ricevere le informazioni o gli aggior-namenti che desiderano, modificare i propri dati non essenziali.Ciò comporterà un sicuro vantaggio anche per le associazioni, perché i dati obbligatori per iscrivere un nuovo associato si ridurran-no a quattro, quindi con enorme risparmio di tempo e, soprattutto, potranno fruire del collegamento con i siti esterni tematici per

far conoscere le proprie attività e promuove-re le adesioni o iscrizioni.Per le strutture di disciplina, quali le Com-missioni Tecniche Nazionali, l’opportunità relazionale con il settore si amplia notevol-mente.Queste sono solo alcune delle opportunità tra le molte altre che il Gestionale Ammini-strativo permetterà. Cambiano completamente le interfacce, mi-gliorando la qualità di ricerca e, perlomeno nella fase iniziale e fintanto non si è acqui-sita dimestichezza con la nuova grafica, è opportuno prendere confidenza.Sono previsti dei corsi on-line dimostrativi e, come sempre la segreteria è a disposizio-ne per risolvere qualsiasi esigenza.

I l n u ovo G e s t i o n a l e A m m i n i s t r a t i vo

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