speciale catechesi 221 - webdiocesi.chiesacattolica.it · il compito del catechista è di condurre...

22
COLLEGAMENTO PASTORALE Poste Italiane s.p.a. – Spedizione in a.p. – D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 2, DCB Vicenza Vicenza, 5 settembre 2011 Anno XLIII n. 11 SOMMARIO p. 3 DETTO TRA NOI… p. 5 CELEBRAZIONE PER L’INIZIO DELL’ANNO CAT. P. 8 DI IDEA IN IDEA… p. 15 STRUMENTARIO p. 16 RIFLESSIONI BIBLICHE p. 17 BIBLIOTECA DEL CATECHISTA p. 18 SINTESI DEL DOCUMENTO DEI VESCOVI (2 a parte) p. 20 PER LA FORMAZIONE BIBLICA DEI CATECHISTI… p. 21 TRE INCONTRI FORMATIVI PER ANIMATORI DEI CENTRI DI ASCOLTO E DEI GRUPPI BIBLICI p. 22 INIZIATIVE DELL’UFFICIO 20112012 Periodico mensile degli uffici pastorali diocesani – Autorizzazione trib. di Vicenza n. 237 del 12/03/1969 Senza pubblicità Direttore respons. Bernardo Pornaro – Ciclostilato in proprio – Via Vescovado, 1 – Vicenza – Tiratura inferiore alle 20.000 copie. www.vicenza.chiesacattolica.it

Upload: vuonghanh

Post on 18-Feb-2019

214 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

COLLEGAMENTO PASTORALE

Poste Italiane s.p.a. – Spedizione in a.p. – D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 2, DCB Vicenza

Vicenza, 5 settembre 2011 Anno XLIII n. 11

 SOMMARIO 

p. 3  DETTO TRA NOI… 

p. 5  CELEBRAZIONE PER L’INIZIO DELL’ANNO CAT. 

P. 8  DI IDEA IN IDEA… 

p. 15  STRUMENTARIO 

p. 16  RIFLESSIONI BIBLICHE 

p. 17  BIBLIOTECA DEL CATECHISTA 

p. 18  SINTESI DEL DOCUMENTO DEI VESCOVI (2a parte) 

p. 20  PER LA FORMAZIONE BIBLICA DEI CATECHISTI… 

p. 21  TRE INCONTRI FORMATIVI PER ANIMATORI DEI CENTRI DI ASCOLTO E DEI GRUPPI BIBLICI 

p. 22  INIZIATIVE DELL’UFFICIO 2011‐2012 

Periodico mensile degli uffici pastorali diocesani – Autorizzazione trib. di Vicenza n. 237 del 12/03/1969 – Senza pubblicità – Direttore respons. Bernardo Pornaro – Ciclostilato in proprio – Via Vescovado, 1 – Vicenza – Tiratura inferiore alle 20.000 copie. www.vicenza.chiesacattolica.it

Speciale Catechesi 2

L’UFFICIO PER L’EVANGELIZZAZIONE E LA CATECHESI E’ APERTO DAL LUNEDI’ AL VENERDI’

DALLE ORE 8.30 ALLE ORE 12.30 E DALLE ORE 14.00 ALLE ORE 16.00.

Ufficio per l’Evangelizzazione e la Catechesi Curia Vescovile di Vicenza – Piazza Duomo, 2

Tel .0444/226571 – telefax 0444/226555 – e-mail: [email protected]

In copertina: “In Attesa” scultura di Alfonso Fortuna – LOGO DEL 35° CONVEGNO DEI CATECHISTI

COMMISSIONI DIOCESANE La Commissione diocesana per l’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi si ritrova a Laghetto: il terzo giovedì dei mesi di settembre, novembre, marzo, maggio (15 settembre 2011; 10 novembre 2011, 15 marzo e 17 maggio 2012). La Commissione diocesana per la rievangelizzazione degli adulti si ritrova a “Casa Provvidenza”, la domenica pomeriggio: il 9 ottobre 2011, il 4 dicembre 2011, il 4 marzo e il 3 giugno 2012.

PRESENTAZIONE La Parrocchia di Novale ha l'opportunità di ospitare dal 10 settembre al 2 ottobre 2011 il modello della Cappella degli Scrovegni di Padova in scala1:4 con la riproduzione fedele degli affreschi, opera mirabile di Giotto. È un'occasione unica per  i parrocchiani di Novale, per gli abitanti della città di Valdagno, della nostra valle e dei comuni limitrofi: potranno conoscere, osservare e cogliere i particolari che in questa mostra si possono ammirare nella  loro  piena  bellezza.  L'iniziativa  è  nata  nel  contesto  del  restauro  della  "Conversione  di  San  Paolo",  la più importante opera pittorica di Novale, tela attribuita al Maganza e collocata nell'altare maggiore della precedente chiesa  per  onorare  il  patrono  della  parrocchia.  Eventi  correlati  all'iniziativa:  venerdì  9  settembre,  ore  20.30, Concerto  Spirituale dell'organista  Silvia Milazzo  e della  Schola Cantorum di Novale;  venerdì  23  settembre, ore 20.30, concerto del coro polifonico "Coenobium Vocale" di Piovene Rocchette, diretto dalla Ms Maria Dal Bianco. Inaugurazione della mostra: sabato 10 settembre 2011 alle ore 20.30 Orari mostra: da lunedì a venerdì: ore 20.00 ‐ 23.00 sabato: ore15.00 ‐ 18.00, 20.00 ‐ 23.00 domenica: ore 9.00 ‐ 12.00, 15.00 ‐ 18.00, 20.00 ‐ 23.00 Per ulteriori  informazioni telefonare allo 0445 410531 (dalle ore 9.30 alle ore 11.30 ‐ canonica) escluso sabato e domenica ‐ oppure scrivere a: [email protected] 

     GIOTTO A NOVALE DI VALDAGNO

Speciale Catechesi 3

Detto tra noi… di don A. Bollin

CON E COME GESU’, PRIMO CATECHISTA 1. Gesù, grande educatore e primo catechista L'episodio di Gesù che cammina sulle acque del mare di Galilea si trova anche in Marco e Giovanni, ma solo l’evangelista Matteo (cf. Mt 14,22-33) ha il particolare di Pietro che chiede al

Signore di poter anch'egli procedere sul mare verso di Lui. All’assenso di Gesù, Pietro comincia camminare sulle acque, ma ha paura e domanda l’aiuto del Maestro, che gli tende la mano, lo salva e lo rimprovera “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?”(Mt 14,31). Questo brano di Matteo richiama la nostra attenzione su tre aspetti fondamentali della fede cristiana: risponde alla domanda: "chi è Gesù?", delinea la missione tra le difficoltà della chiesa e la sua forza, infine tratteggia la figura di Pietro, che incarna il discepolo-

tipo cui ciascuno di noi deve guardare nel suo cammino verso il Signore. Qui Gesù si rivela anche un grande educatore, un catechista. Lascia a Pietro di manifestare lo slancio della sua fede, di incamminarsi sul mare, di fare la sua strada … ma nel bisogno Lui c’è, stende la sua mano, lo afferra e lo salva! Vedo in questo Gesù rappresentati i genitori, gli insegnanti, quanti hanno responsabilità educativa e naturalmente la grande schiera dei catechisti. Così occorre agire nel campo educativo, e di educazione alla fede: dare fiducia, lasciare ai ragazzi di fare i propri passi e di intraprendere il cammino cristiano, ma esserci soprattutto nel bisogno, quando sale la domanda di aiuto. Il compito del catechista è di condurre a Gesù e insieme di guardare a Lui, senza dimenticare che in tale servizio non si è soli, il Signore è con noi, ci è vicino e ci accompagna. Questo – sono convinto e lo sperimento ogni giorno – colma il nostro cuore di speranza e di gioia! 2. Per l’inizio del cammino catechistico e alcune indicazioni sulla formazione Nel progettare e “confezionare” questo numero, ci siamo messi nei panni delle catechiste – una presenza indispensabile nelle nostre comunità per assicurarne vitalità e futuro – che stanno pensando e programmando il nuovo anno pastorale e allora abbiamo predisposto alcune schede per i primi incontri di catechesi con i fanciulli e i ragazzi e un momento celebrativo. Spero che il materiale risulti utile e venga valorizzato. Ringrazio coloro che l’hanno preparato: F. Cucchini, M. Mendo e Suor Idelma. Non bisogna aver fretta di partire con la catechesi, è preferibile prima incontrasi tra catechiste, predisporre il piano di lavoro con gli obiettivi nei diversi cammini, definire i momenti formativi e – come suggeriva mons. Nosiglia – trovare i genitori, visitare le famiglie. Per l’anno pastorale 2011/12 il nostro Ufficio ha programmato una serie di iniziative, già presentate nel precedente numero dello “Speciale”, su altre attività vi sarà data informazione nei prossimi mesi. Desidero indicare ancora una volta delle priorità, come ad esempio alcune figure da cercare e promuovere nelle nostre comunità e zone pastorali : 1) l’animatore del gruppo dei catechisti; 2) il referente parrocchiale o zonale della catechesi ( che deve essere in possesso di indirizzo di posta elettronica e al quale viene affidato il compito di ricevere e diffondere le informazioni sulla catechesi tra centro e periferia!); 3. Il catechista accompagnatore dei genitori. Il nostro futuro si gioca anche qui! Per il referente parrocchiale, si può dare il nominativo durante il Convegno catechistico di settembre oppure verrà raccolto e segnalato alla Segreteria dell’Ufficio tramite l’incaricato/a vicariale.

Speciale Catechesi 4

Tra i corsi programmati spicca come novità i quello per Catechisti dei genitori…, mentre a livello diocesano continuano quelli per catechisti nuovi e già con esperienza e la catechesi con l’arte (in ottobre).

Devo ringraziare don Guerrino e la comunità di Laghetto in Vicenza che con grande disponibilità accolgono negli ambienti parrocchiali molte nostre iniziative. Non mancano poi le consolidate attività formative per adulti: il corso nonne/i in Centro storico a Vicenza e quello per animatori dei CAP. A questo proposito desidero segnalare il sussidio – curato dal nostro Ufficio con 14 schede - per adulti (compresi i/le catechisti/e) di lectio divina sul vangelo di Marco: Il Vangelo in tempo di crisi.

Penso poi che a livello vicariale, in ogni zona – nei tempi e nei modi più opportuni – si promuoverà un corso per operatori della catechesi. La formazione rimane una scelta necessaria e strategica. Solo così, insieme nelle zone pastorali - per evitare il pericolo della frammentazione - si possono avviare sperimentazioni nei cammini di iniziazione cristiana d’intesa con il nostro Ufficio. Suggerisco infine un’altra linea formativa per catechiste/i nel nuovo anno pastorale: riprendere e meditare assieme i discorsi e le omelie di papa Benedetto XVI che il 7-8 maggio scorso ha fatto visita alle terre di Marco, Aquileia e Venezia. Si possono trovare e scaricare dal sito della diocesi www.vicenza.chiesacattolica.it: sono una miniera (che non va dimenticata, come succede spesso) per capire meglio e vivere il nostro essere cristiani oggi! 3. Dal Convegno di settembre… un augurio per il nuovo anno pastorale Il Convegno catechistico 2011 di Sandrigo prosegue la riflessione sugli Orientamenti CEI dedicati all’educare e porta l’attenzione sulle persone con disabilità. Lì ci troveremo numerosi e sarà con noi il nostro nuovo Vescovo, mons. Beniamino Pizziol. Il tema scelto ci darà idee e ulteriori proposte per il nostro ministero ecclesiale, ci aiuterà a verificare e a trovare nuovo slancio per dare spazio e tempo - nei cammini di iniziazione cristiana e nei momenti celebrativi - ai ragazzi con disabilità e alle loro famiglie. Essi sono nel cuore e al centro della Chiesa. E’ originale la consegna che verrà data al termine del Convegno : il Decalogo del catechista … per una diaconia del cuore.

Auguro - a nome anche dei Collaboratori dell’Ufficio - Igino, Suor Idelma, Suor Maria, Francesca, Milena, Davide, M. Chiara, Anna, Daniela, Mariangela, e Paola - a ciascuna/o di Voi un buon anno catechistico: crescete prima di tutto voi nella fede, crescete nella fede con i ragazzi affidati dalle famiglie alle vostre cure!

Vi ringrazio per il tempo, il sorriso e l’amore, la pazienza e la testimonianza di fede che date. Ricordate sempre che nella “barca” della nostra vita, nella barca della chiesa e del vostro gruppo di catechesi non siete sole/i, c’è Colui che con parole rassicuranti ha detto agli apostoli nel mare di Galilea: “Coraggio, sono io, non abbiate paura!” (Mt 14,27).

Antonio Bollin Direttore

PER IL RINNOVO DELL’ABBONAMENTO  A “SPECIALE CATECHESI” 

Care/i Catechiste/i, purtroppo  le  spese  postali  di  spedizione,  come  già  sapete,  sono  aumentate vertiginosamente.  Per venire incontro ad una riduzione dei costi chiediamo, a chi è provvisto di posta elettronica, di  far pervenire alla  segreteria dell’Ufficio  il proprio  indirizzo   e mail per poter inviare lo Speciale Catechesi direttamente sulla propria casella (al costo di 3,00 euro). Chi invece, per varie ragioni, sceglie di riceverlo ancora cartaceo (al costo di  8,00  euro)  procuri  di  rinnovare  l’abbonamento  tra  settembre  e  ottobre.    Vi ricordiamo,  comunque,  che  lo  potrete  scaricare  anche  dal  sito  della  diocesi: www.vicenza.chiesacattolica.it sulla sezione evangelizzazione e catechesi.  Vi ringraziamo per la collaborazione. 

Speciale Catechesi 5

Celebrazione per l’inizio dell’anno catechistico… a cura di Sr. I. Vescovi

Ci pare utile, per  i  catechisti  che non  sono abbonati alla Rivista  “Dossier Catechista”, proporre  la Celebrazione del mandato del numero di  settembre. E’  ricca, ben  fatta e  tiene  conto di  tutte  le  categorie di persone  coinvolte nella catechesi. Il segno della “rete” e dei pesci è efficace e parlante. Secondo noi, con l’opportuno adattamento si potrebbe utilizzare anche il “mandato” che vivremo insieme a Sandrigo, nella Celebrazione conclusiva del Convegno dei Catechisti. Anche la rivista “Catechisti Parrocchiali” propone una buona “festa” per l’inizio dell’anno catechistico.  

Sr. Idelma Vescovi  

Un anno da vivere insieme Celebrazione  d’inizio  dell’anno  catechistico.  Può  costituire  una  celebrazione  a  sé  con  la  presenza  di  fanciulli  e ragazzi della catechesi con i loro genitori, nonni e catechisti; oppure, con opportuni adattamenti, può essere inserita nella celebrazione eucaristica domenicale. 

                

  

Canto d’inizio: Camminiamo sulla strada (Nuovo Cantinfesta 55).  Sacerdote:  Nel nome del Padre… L’amore,  la  gioia  e  la  luce  del Signore  nostro  Gesù  Cristo  sia con tutti voi. Tutti: E con il tuo spirito. Sacerdote:  E’  bello  trovarci  qui, assieme,  genitori,  nonni, bambini,  ragazzi  e  catechisti  per invocare  l’aiuto  del  Signore all’inizio  di  quest’anno  che  ci vede  impegnati nel cammino del diventare  cristiano,  scoprire  e vivere  il  messaggio  che  Gesù vuole  donarci  perché  la  nostra vita sia felice.    

Catechista: A noi  che  cerchiamo il perché del mondo, della vita, di ciò che viviamo, Dio offre  la   sua Parola.  Parola  viva,  sicura, indirizzo  per  la  nostra  esistenza, consolazione  e  conforto  per  le ore  del  dubbio,  gioia  piena  per chi  confida  in  lui;  Parola  chiara divenuta  persona,  uno  di  noi, Gesù  il  nostro  Salvatore.  Per prepararci all'ascolto della Parola di Dio, esprimiamo con il canto la nostra gioia e la certezza di avere il Signore con noi.  Canto: Ora  sei qui, Signore Gesù (Nuovo Cantinfesta 293).       

Davanti  all’assemblea  è  stesa  una  lunga  rete  da  pesca  (non potendo  averla  si  può  supplire  con  una  rete  da  orto  per rampicanti).  Si  preparino  dei  tondi  di  cartoncino,  raffiguranti  i singoli  itinerari:  Gesù  che  abbraccia  un  bambino  (1‐2  elem.); Padre misericordioso (3 elem.); Pane e Vino (4 elem.); Vangelo (4‐5  elem.);  fiamme  con  colomba  (medie);  persone  con mani alzate (genitori e nonni); strada con un catechista che tiene per mano  un  bambino  (catechisti).  L’abbinamento  dei  simboli  del sacramento  non  significa  che  esso  viene  celebrato  nell’anno indicato  in  questa  celebrazione, ma  solo    un’accentuazione  di uno degli elementi qualificanti il cammino di iniziazione cristiana. i sacramenti dell’iniziazione cristiana vengono celebrati secondo il cammino di iniziazione cristiana previsto dalla parrocchia. 

Speciale Catechesi 6

La Parola di Dio  Dal  Vangelo  secondo  Marco (1,14b‐20) Gesù  andò  nella  Galilea,  procla‐mando il vangelo di Dio, e diceva: $11 tempo è compiuto e  il regno di  Dio  è  vicino;  convertitevi  e credete  nel  Vangelo».  Passando lungo  il  mare  di  Galilea,  vide Simone  e  Andrea,  fratello  di Simone, mentre gettavano  le reti in mare;  erano  infatti  pescatori. Gesù disse  loro: ^Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini».  E  subito  lasciarono  le reti  e  lo  seguirono.  Andando  un poco oltre, vide Giacomo, Aglio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre  anch'essi  nella  barca riparavano  le  reti.  E  subito  li chiamò. Ed essi  lasciarono  il  loro padre  Zebedeo nella barca  con  i garzoni  e  andarono  dietro  a  lui. Parola del Signore.  Breve  commento  del  sacerdote: Una  rete  davanti  a  noi  racconta la  nostra  storia,  anche  se  non siamo  pescatori.  La  rete,  la nostra  vita:  filo  intrecciato  di amicizie,  compagni,  scuola, compiti,  vita  in  famiglia,  gioco, preghiera, vacanze. A volte siamo insoddisfatti,  a  volte  non  ci  sen‐tiamo  capiti.  In  qualche momento  ci  accorgiamo  dì sbagliare,  non  ci  comportiamo bene.  Ed  allora  la  tristezza  ci prende. Altre volte vorremmo es‐sere  più  coccolati,  ascoltati, aiutati.  La nostra vita è una  rete che  raccoglie,  nel  mare  delle giornate,  tanti  elementi  belli  e brutti, esperienze gioiose, dolore e tante domande. Gesù ci chiama a  diventare  cristiani.  Il  tempo  è compiuto.  È  questo  il momento giusto. Gesù passa davanti a noi, ci guarda con amore e ci  invita a seguirlo.  Ci  dona  un  anno  per riflettere,  scoprire  che  lui  è nostro  amico  e  vuole  donarci  la vera  felicità.  Ha  tanta  fiducia  in noi che vuole farci diventare suoi collaboratori  per  donare  gioia piena agli altri.  

Presentazione dei gruppi  Un  nuovo  anno  per  conoscere Gesù (primo anno di catechismo)    

Un  bambino  mostra  a  tutti  il pesce  con  raffigurato  Gesù  che abbraccia  un  bambino.  Finita  la preghiera  attacca  il  pesce  alla rete.  Bambino: Grazie, Gesù, perché ci inviti a conoscerti e sentire che tu ci vuoi tanto bene.  Tutti: Grazie, Signore!  Un anno per incontrare Gesù che perdona  (anno  della  prima Riconciliazione) 

 Un  bambino  mostra  a  tutti  il pesce  con  raffigurato  il  Padre misericordioso.  Finita  la preghiera  attacca  il  pesce  alla rete.  Bambino:  Molto  spesso,  Gesù non  ci  comportiamo  bene:  ca‐pricci,  disobbedienze,  brutte  pa‐role,  svogliatezza.  In  quest'anno scopriremo  che  tu  ci  indichi  un Padre  buono  che  sempre  per‐dona  e  ci  aiuta  a  diventare  più buoni. Perdonaci Signore!   Tutti: Perdonaci Signore!   

Un anno per incontrare Gesù che si dona come Pane di vita  (anno della prima Comunione) 

 Un  bambino  mostra  a  tutti  il pesce  con  raffigurato  pane  e vino. Finita la preghiera attacca il pesce alla rete.  Bambino:  Siamo  pieni  di  gioia, Signore,  perché  quest'anno  ap‐profondiremo il dono grande che ci fai. L'Eucaristia è l'incontro che ci  fa  diventare  pienamente cristiani,  tuoi  amici.  Partecipare alla  Messa  è  ascoltare  la  tua Parola  e  nutrirci  di  te,  pane  di vita.  È  celebrare  il  sacrificio  del tuo amore con tanti fratelli che ci doni.  Ti  lodiamo,  Signore,  e  ti ringraziamo.  Tutti:  Ti  lodiamo,  Signore  e  ti ringraziamo.  Un  anno  per  approfondire  la Parola di Gesù (preparazione alla Cresima)  

Un  bambino  mostra  a  tutti  il pesce  con  raffigurato  il Vangelo. Finita  la  preghiera  attacca  il pesce alla rete.  Bambino: È bello, Signore, ascol‐tare la tua Parola. Essa ci parla di quello  che  tu  hai  fatto,  del  tuo amore per i piccoli e i poveri, dei tuoi gesti di aiuto alle persone  in difficoltà.  Grazie,  perché  anche quest'anno ci dai  la possibilità di 

 

 

 

 

Speciale Catechesi 7

approfondire  la  tua  Parola  e  di viverla per essere felici.  Tutti: Grazie, Signore!  Un anno per scoprire il  tuo  amore  che  viene  a  noi (ragazzi della Cresima)  

 Un ragazzo mostra a tutti il pesce con  raffigurate  fiamme  con colomba.  Finita  la  preghiera  at‐tacca il pesce alla rete.  Ragazzo:  Vieni,  Spirito  di  Gesù risorto,  vieni  dentro  di  noi.  Aiu‐taci  a  scoprire  e  vivere  il  dono immenso  di  Gesù  risorto:  forza nella  nostra  debolezza,  gioia  nel nostro sconforto, entusiasmo nel testimoniare  il  Signore  risorto. Vieni, Spirito Santo!  Tutti: Vieni, Spirito Santo!  Un  anno  per  condividere  con  i figli l'incontro con Gesù (genitori e nonni) 

Un  genitore  mostra  a  tutti  il pesce  delle  persone  con  le mani alzate. Finita la preghiera attacca il pesce alla rete.  Genitore: Educare i figli o i nipoti è  gioia,  trepidazione,  pazienza, speranza,  intuizione  e,  a  volte, scoraggiamento. Aiutaci, Signore, a  educare  alla  fede  e  ai  valori autentici  i figli che ci hai donato. Aiutaci, Signore!  Tutti: Aiutaci, Signore! 

Un anno per educare alla  fede  i nostri ragazzi (catechisti)  

Un catechista mostra a tutti il pe‐sce della strada con una persona che  tiene per mano un bambino. Finita  la  preghiera  attacca  il pesce alla rete.  Catechista:  Grazie,  Signore, perche  ci  hai  chiamate/i  a  testi‐moniare  la  tua Parola con  la vita e  le  attività  della  catechesi.  Ti siamo  riconoscenti  per  questo grande dono. Infondi in noi la tua Grazia  perché  possiamo  essere dorili alla  tua guida e  condurre  i fratelli  e  sorelle  a  noi  affidati all'incontro  di  gioia  con  te. Donaci, Signore, la tua Grazia. Tutti:  Donaci,  Signore,  la  tua Grazia. Catechista:  Ora  che  ci  siamo presentati  alla  comunità,  vo‐gliamo  pregare  insieme,  a  cori alterni, perché  il  Signore  confer‐mi i nostri propositi e ci dia la sua protezione.  Salmo 18b 1. La tua parola, o Dio, è perfetta, rende  forti,  non  inganna,  aiuta  i deboli. 2. Quanto chiedi è giusto, apre gli occhi, dà gioia e luce al cuore. 3.  La  tua  Parola  è  vera,  non cambia mai, rimane per sempre. 4.  Saggio  è  il  tuo  giudizio,  più prezioso dell'oro, più  importante di qualsiasi altra cosa. 5.  Ti  voglio  seguire,  Signore; quando  ci  riesco  sono  contento, se sbaglio: perdonami. 6.  Accogli  la  mia  preghiera,  ho fiducia  in  te  mio  amico  e  mio salvatore.  (G.  Novella,  /  salmi preghiera per i ragazzi, Elledici).  

Sacerdote:  Un  anno  da  vivere assieme,  sostenuti  dall'affetto  e dalla  preghiera  della  comunità cristiana. Una rete davanti a noi. Per  dire  il  dono  che  Gesù  ci  fa. Tutti assieme pescati e pescatori. Tutti nella rete del Signore, quali pesci buoni, per essere gli uni per gli altri, danza di gioia e alimento per la vita. Come Gesù nostra via, verità  e  vita.  Pane  fragrante  e vino  di  gioia  per  la  festa  del mondo. Tutti: Padre nostro.  Canto  finale:  Ti  ringrazio,  mio Signore (Nuovo Cantinfesta 392).      

                                 

 

Speciale Catechesi 8

DI IDEA IN IDEA… a cura di M. Mendo e F. Cucchini

PRIMO ANNO DI CATECHISMO: COME INIZIARE 

 Curare l’accoglienza Il catechismo deve essere una esperienza di stupore e di gioia. Il bambino deve scoprire che c’è qualcuno che lo ama da sempre e che le persone intorno a lui si vogliono bene.   

L’AIUOLA DI DIO PADRE  Obiettivo dell’incontro: Far capire ai bambini che il Signore è sempre in mezzo a noi e rende bella e gioiosa la nostra vita.  Preparazione Ritagliamo da un cartoncino dei cerchietti gialli sui quali poi scriveremo  i nomi dei bambini presenti e dei fiori dai colori e dalla forma diversa. Prepariamo inoltre un grande ovale di polistirolo di colore verde.  Svolgimento I  bambini  si  dispongono  in  cerchio  sulle  sedie  già  preparate  dalla  catechista.  Al  centro  del  cerchio,  sul pavimento, viene disposto il polistirolo.  La catechista saluta i bambini e si presenta dicendo il suo nome e invita i bambini a fare altrettanto.  Quando il bambino dice il suo nome, la catechista lo scrive sul cartoncino giallo e lo consegna al bambino.  

Terminata la presentazione, la catechista assegna a ciascun bambino un fiore colorato e lo aiuta ad incollare al centro della corolla il cartoncino giallo con il suo nome.  I  fiori  sono  diversi  e  sempre  belli,  sottolinea  la  catechista, ma  solo  insieme  possono formare una aiuola che è molto più bella.  

Ogni bambino  è  allora  invitato  a disporre  il  suo  fiore nell’aiuola di polistirolo.  (i bambini  si muovono  in ordine, spostandosi in cerchio)  Usando un registratore si può mettere un sottofondo musicale mentre i bambini compiono questo gesto.  La catechista spiega che durante l’anno di catechismo insieme vogliamo scoprire che Dio è un Padre buono che ci ama e noi, come i fiori, vogliamo stare insieme e volerci bene.   Terminato  l’incontro  ci  prendiamo  per mano.  Possiamo  cantare  insieme:  Venga  il  tuo  Regno,  Signor… oppure: Io ho un amico grande grande, che mi ama, che mi ama, il suo nome è Gesù…

RICORDIAMO A TUTTI I CATECHISTI/E E A CHI NE FOSSE INTERESSATO CHE È POSSIBILE SCARICARE DAL SITO DELLA DIOCESI WWW.VICENZA.CHIESACATTOLICA.IT – SEZ. EVANGELIZZAZIONE E CATECHESI – APOSTOLATO BIBLICO, IL MATERIALE  (RELAZIONI,  POWER  POINT…)  DELLA  3A

  SETTIMANA  BIBLICA  SVOLTASI  A  VILLA  S.  CARLO  DI COSTABISSARA DAL 28 GIUGNO ALL’1 LUGLIO 2011. 

Speciale Catechesi 9

 ITINERARIO DELLA FESTA DEL PERDONO: COME INIZIARE 

Curare l’accoglienza Il catechismo deve essere una esperienza gioiosa, perché le vie di Dio sono vie di vita, di amore e di pace.   

IL GIOCO DELLA VITA  Obiettivo dell’incontro Far capire ai bambini che l’amore di Dio non ci abbandona mai. Neppure i nostri limiti e il nostro peccato ci separano da Lui se gli apriamo il nostro cuore per camminare nella via della vita.  Preparazione Prepariamo un grande gioco dell’oca all’aperto o in una sala o in un corridoio. Le caselle, sessanta o più per un gruppo di quattordici ragazzi (oppure trenta da percorrere due volte), vengono disegnate sul pavimento con colori rimovibili e rappresentano le esperienze della vita. Ogni tre o quattro caselle se ne barra una e il giocatore che vi arriva riparte da capo.  Svolgimento Dopo l’accoglienza che recupera le esperienze estive dei presenti, si dividono i bambini in due squadre e si spiega ai bambini il gioco della vita.  

La catechista tiene un dado che stabilisce di volta in volta il numero delle caselle da percorrere.  Vince  la  squadra  che  per  prima  raggiunge  l’ultima  casella  senza superarla  (es.:  se  il  concorrente  arriva  alla  sessantaduesima  casella,  deve retrocedere di due caselle, finché non giunge alla sessantesima casella esatta). La catechista lancia il dado. Se esce il tre, il primo concorrente della prima squadra deve  fare  tre  caselle.  Poi  la  catechista  lancia  nuovamente  il  dado  e  il  primo 

concorrente  dell’altra  squadra  procede  a  seconda  del  numero  uscito.  Poi  tocca  al  secondo  concorrente delle due squadre e così via fino alla fine. Il gioco si complica perché il primo concorrente delle due squadre deve avanzare saltellando su una gamba, il secondo con le mani sulle caviglie, il terzo a passi di formica e così via (inventiamo delle difficoltà).  Inizia  il  gioco. Già  i  primi  della  squadra  finiscono  nella  casella  barrata  e  il  gioco  riparte  da  zero  con  il concorrente successivo. Dopo un po’ la catechista introduce una nuova regola per facilitare l’avanzamento delle squadre e si riparte con il gioco dall’inizio.  Questa la nuova regola: se un concorrente finisce nella casella barrata, per non tornare all’inizio del gioco, deve dire ad alta voce: il tuo Amore è per sempre, oppure nulla mi può separare dal tuo Amore..e il gioco continua annullando la penalità.  Terminato il gioco la catechista fa riflettere i ragazzi.  Come nel gioco la vita è fatta di esperienze di gioia, di fatica, di impegno, di studio e di lavoro; il Signore mi accompagna con il suo amore ed io in ogni istante posso rispondergli con un sì o con un no. La via della vita è fatta dai miei sì (posso aiutare un compagno, impegnarmi a scuola, condividere la mia merendina..ecc.); ma anche quando dico no, il Signore aspetta che gli apra il mio cuore e gli chieda perdono per continuare nelle via della vita.  Questo è il cammino che facciamo in quest’anno di catechismo per vivere alla presenza del Signore.  Terminato l’incontro ci prendiamo per mano disponendoci in cerchio e preghiamo insieme rivolgendoci a Dio con il Padre nostro.   

Speciale Catechesi 10

ANNO DELLA COMUNIONE EUCARISTICA: COME INIZIARE  

Curare l’accoglienza I primi incontri dell’anno si prestano più degli altri per dare il tono giusto. Per quanto possibile, occorre far fare ai ragazzi una bella esperienza di accoglienza e di gruppo. Far vedere che qualcuno vuol loro bene e che le persone presenti si vogliono bene fra di loro.  

IN CAMMINO VERSO IL CENTRO  Obiettivo dell’incontro:  Far  comprendere  ai  ragazzi  che  stanno  percorrendo  un  cammino  che  conduce  a Gesù. Attraverso  di  lui, anch’essi saranno in grado di donare luce agli altri  Preparazione 

Utilizzando una corda di un certo spessore, formare sul pavimento una spirale,   creando un percorso che i ragazzi dovranno percorrere.  Al centro  della spirale sarà posto un grosso cero acceso,<<il cero di Gesù>>. Preparare  inoltre  dei  lumini  o  delle  candeline  ed  un  numero  di  sedie  sufficienti  per  i  ragazzi  che parteciperanno all’incontro. 

        Svolgimento I ragazzi prendono posto sulle sedie, che saranno state disposte  in cerchio attorno alla spirale. Una sedia deve  rimanere vuota per  ricordare  la presenza di Gesù,  che è  sempre  in mezzo a noi quando due o più persone si riuniscono in suo nome.  Se un ragazzo del gruppo è assente, sulla sua sedia si potrà posare un cartellino con il suo nome.  Il primo ragazzo si presenta dicendo il proprio nome. Gli si consegna il suo lumino, invitandolo a percorrere lentamente il percorso a spirale. Giunto al centro accenderà il lumino al cero e quindi tornerà lentamente al proprio posto e passerà il lumino acceso ad un altro bambino. Il ragazzo a cui sarà stato affidato il lumino, lo poserà in un determinato punto della stanza.  Se il gruppo non è molto numeroso tutti i ragazzi possono accendere il proprio lumino al cero.  Usando un registratore si può mettere un sottofondo di musica  Il catechista commenterà con i ragazzi il percorso e il segno:   Il grosso cero acceso è <<il cero di Gesù>>.  Dopo ogni percorso si può commentare:  

1. Procediamo  dall’esterno  verso  l’interno,  incontriamo  Gesù,  la  luce  del  mondo,  ci  facciamo contagiare da lui e riportiamo la nostra piccola luce verso il mondo, dall’interno verso l’esterno 

 2. Chi ha trovato il centro ed ha incontrato Gesù, luce del mondo, può rendere più chiaro il mondo. 

 3. Attraverso Gesù, anche noi saremo in grado di donare luce agli altri. 

 4. la preparazione alla Prima comunione è un cammino verso Gesù. Quando  lo  incontriamo, quando 

siamo  in  comunione  con  lui,  quando  ci  uniamo  a  lui,  generiamo  una  scintilla  di  amore  e  ci accendiamo come piccole luci che illuminano il mondo. 

 

Speciale Catechesi 11

5. È  anche possibile che un percorso venga fatto in totale silenzio  Si  può  alternare  il  commento  alla musica  o  al  silenzio. Ogni  catechista  dia  libertà  alla  propria  inventiva tenendo presente i propri ragazzi (perché ogni gruppo è diverso) e l’obiettivo posto all’inizio.  Poi faremo festa perché l’inizio di un anno catechistico deve portare gioia ai nostri ragazzi  

  

INCONTRO CON I RAGAZZI DI QUINTA ELEMENTARE: COME INIZIARE  

Curare l’accoglienza I primi incontri dell’anno si prestano più degli altri per dare il tono giusto. Per quanto possibile, occorre far fare ai ragazzi una bella esperienza di accoglienza e di gruppo. Dovrebbero poter scorgere sul nostro volto la gioia di incontrarli. Il primo messaggio che arriva ai ragazzi è il volto del catechista.  Obiettivo dell’incontro:  Far  comprendere  ai  ragazzi  che  stanno  percorrendo  un  cammino  che  li  inizia  a  vivere  nella  chiesa,  una grande famiglia, dove si  condividono i doni ricevuti proprio come ha fatto Gesù che invita anche noi a farlo.    Preparazione Prepariamo su un cartoncino una chiesa simile a quella della nostra parrocchia. La tagliamo in tanti pezzi (il doppio  del numero dei ragazzi). Ne facciamo due copie.  Dividiamo i ragazzi in due gruppi e consegniamo ad ogni gruppo i pezzi di un puzzle completo  Gioco all’aperto o in una grande sala  Costruiamo la chiesa I giocatori vengono divisi in due squadre (squadra A e squadra B) e anche il campo da gioco è diviso in due parti da una linea centrale. In fondo al campo A c’è la base B (un cerchio di almeno 3 m di diametro) e viceversa. Ogni squadra ha un puzzle raffigurante la propria chiesa  Ogni giocatore della squadra A riceve un pezzo di puzzle e partendo dal suo  campo di gioco deve cercare di portarlo alla base A che si trova nel campo  di gioco degli avversari, poi ritorna a prendere un altro pezzo di puzzle... e così fino alla ricostruzione dell’immagine. Lo stesso faranno i giocatori della squadra B.  Ogni giocatore quando è nella propria metà campo è difensore, non può essere preso, ma può prendere gli avversari con un semplice tocco della mano. Quando  invece  il giocatore è nella metà campo avversaria è attaccante ed allora può essere preso, ma non può prendere. Quando  si è nella propria base  si è al  sicuro e non  si può essere presi. Nessuno può entrare nella base avversaria. Vince la squadra che per prima completa il puzzle.  Rientriamo  nella  stanza  degli  incontri  avvisando  che  decreteremo  il  gruppo  vincitore  alla  fine dell’incontro  Il  catechista prepari un grande  cartellone  con disegnata,  sullo  sfondo, una nave  e davanti a questa una chiesa. Spieghiamo ai  ragazzi che  la chiesa è bianca e verrà  ricoperta, durante  l’anno, con  i mattoni, disegnati e ritagliati,  che prepareranno,  in base agli  impegni  che  si assumeranno per  l’anno  catechistico  che  sta per iniziare.  Gli impegni potrebbero riguardare: ‐ il rispetto dei compagni durante l’ora di catechismo; ‐ saper ascoltare chi racconta; 

Speciale Catechesi 12

‐ collaborare con il gruppo in ogni iniziativa; ‐ preoccuparsi di informare chi è assente; ‐ la pazienza a casa, con i propri familiari ‐ il sopportare qualche persona antipatica ‐ il servizio in parrocchia secondo i propri talenti; ‐ il cercare di portare pace e concordia nei vari ambienti di vita  Ognuno  scelga  e  scriva  nel  proprio  quaderno  l’impegno  scelto  per  il  primo mese  di  incontri  ed  ogni settimana porterà il mattoncino colorato del proprio colore se avrà vissuto l’impegno. La chiesa sarà colorata con colori diversi così come sono diversi i doni che i ragazzi condividono.               Ora è il momento di riflettere sul gioco fatto all’inizio    Dialoghiamo con i ragazzi  con queste od altre domande simili:  ‐ Oggi ho giocato a ................................... (costruiamo la chiesa).  ‐  Per  vincere  era  importante  ....................  (organizzarsi,  dividere  bene  i  ruoli,  fare  ciascuno  la  propria parte).  ‐ Anche nella Chiesa Gesù è importante ..................... (cooperare, costruire unità.....).  ‐ Nella chiesa tutti hanno un compito, si chiama ......................... (vocazione)                

 ITINERARIO CRISMALE: COME INIZIARE 

 

Curare l’accoglienza I primi incontri dell’anno si prestano più degli altri per dare il tono giusto. Per quanto possibile, occorre far fare ai ragazzi una bella esperienza di accoglienza e di gruppo. Far vedere che siamo felici di essere con loro e che siamo entusiasti di essere catechisti e di fare un tratto di strada accanto a dei ragazzi speciali che  il Signore ci ha fatto incontrare .  

CHI È LO SPIRITO SANTO  

Obiettivo dell’incontro:   Imparare a conoscere  lo Spirito Santo. Vogliamo guardarlo da vicino, scoprire come agisce, per riuscire a riconoscerlo fra gli avvenimenti di ogni giorno.  

 

Speciale Catechesi 13

 Approfondimento per il catechista  Da “La Domenica Ai Box” di T. Lasconi ed. Paoline  Come il Vento, il Fuoco e la Colomba  

La Bibbia non definisce lo Spirito Santo. Propone immagini che fanno intuire chi è, e quali sono gli effetti della sua presenza.  Il  racconto della Pentecoste  lo presenta come vento e  fuoco. Nel Battesimo al Giordano, lo Spirito Santo era sceso in <<apparenza corporea, come di colomba>>.   ( Gv 1,32)  

Il vento. È imprevedibile, <<soffia dove vuole, ne senti la voce, ma non sai da dove viene e dove va>>. (Gv 3,8). Rinnova l’aria e la purifica. Senza di esso il cielo diventerebbe uno, stagno irrespirabile, e il mare una  tomba. Trasporta  i  semi,  fecondando  la  terra e  ricoprendola di prati. Però  rovescia e abbatte tutto ciò che è posticcio e provvisorio. È forte. Catturato, diventa energia.  

Il fuoco. È luce: serenità, coraggio e bellezza. Il buio è ansia, insicurezza e angoscia, e rende tutto disperatamente piatto e uguale, senza meraviglia e stupore.  

È calore. Senza di esso la terra diventerebbe un congelatore di corpi e sentimenti. Purifica  acqua,  cibi  e metalli dai  virus, dalle  scorie, dalle  impurità. Nel  contempo  fonde  insieme 

materiali diversi, rendendoli un’unica realtà, come fa l’amore con le persone. Il fuoco è forte e rende forti. È energia.  La  colomba. È bella,  tenera,  innocua, mite. Non  la puoi  temere, ma  solo accogliere, ammirare e 

accarezzare. Quando lo Spirito scende su Gesù come colomba, una voce dal cielo commenta: <<Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto>>. (Lc 3,22). 

 Sulla prima Chiesa  la presenza dello Spirito vento,  fuoco,  colomba era 

evidente. L’imprevedibilità,  la  libertà,  il  coraggio,  la  bellezza  e  la  novità  del 

messaggio e della  testimonianza,  la  capacità di purificare  la  legge di Mosè da tutte le sovrastrutture posticce, la forza di rendere <<un cuore solo e un’anima sola>>  genti  di  cultura,  razza,  fedi  diverse  colpivano,  scuotevano, meravigliavano, costringevano a prendere posizione; o la simpatia o l’odio. 

 In tanti cristiani singoli,  in tutti  i tempi e tutti  i  luoghi  la presenza dello 

Spirito è evidente, addirittura fragorosa. È così che nascono quelli che chiamiamo  i santi: uomini e donne per i quali diventa possibile ciò che a noi è difficile anche sognare. 

 Anche noi abbiamo ricevuto  lo Spirito Santo vento, fuoco e colomba nei sacramenti che ci hanno 

resi cristiani, e lo riceviamo continuamente nell’eucaristia. Ma che fine fanno in noi i doni dello Spirito? Lui si dona sempre con generosità, ma lascia liberi di camminare secondo la carne o secondo i suoi doni. 

Camminiamo secondo lo Spirito? Come cristiani singoli e come comunità manifestiamo  la  libertà,  la forza,  la bellezza,  la vitalità del 

vento, del fuoco, della colomba? Siamo segno e strumento dello Spirito, oppure ne siamo la prigione?  Per <<sprigionare>> lo Spirito, invochiamolo con le parole di un famoso inno: <<Vieni, santo Spirito! 

Invadi a fondo il cuore dei tuoi fedeli! Irriga ciò che è arido, piega ciò che è rigido, raddrizza ciò che è storto, riscalda ciò che è gelido!>>.  

CHE COS’È LO SPIRITO?  

Quando parla dello  Spirito,  la Bibbia  lo paragona  sempre  a qualche  cosa, perché è  troppo grande  la  sua 

Speciale Catechesi 14

azione, non può essere racchiusa in una frase, in un concetto, in una sola parola. Ecco delle espressioni correnti che contengono o richiamano la parola “spirito”, e che hanno un significato ben diverso. Prova a collocare ogni parola nella categoria alla quale appartiene, colorando  il cerchietto corrispondente. 

 Intelligenza          spiritismo      Spirito Santo 

 Quell'uomo ha dello spirito        O                O    O            Una casa spiritata                  O                           O               O Magico                        O                        O                      O La Bibbia è un libro ispirato                 O       O              O Fare dello spirito                                     O           O                     O Parlare di spiritualità                         O             O                    O Paraclito                                           O               O                   O Spirito, se ci sei batti un colpo                 O               O                    O Medium                       O                 O                         O I  frutti  dello  spirito                                                  O                     O                                   O  Avere lo spirito contrito                        O               O                    O Avere lo spirito altrove                           O               O                     O Perdere lo spirito                  O                O                      O Invocare lo spirito                  O               O                     O Lo spirito soffia dove vuole                      O               O               O II corpo è il tempio dello spirito             O               O              O Beati i poveri in spirito                 O                O             O Scrittura automatica                               O              O            O Essere sano di corpo e di spirito                 O                O              O Essere spirito                                     O                       O               O Padre spirituale                                           O                       O              O  Spiriti e fantasmi                                        O                       O               O Spiriti e demoni                                         O                      O              O  Da “P come SPIRITO”, G. Barbon, EDB Bologna  Dopo aver risposto al test ci si confronta  nel gruppo, con l’aiuto del catechista,  su: 

- spirito e intelligenza  - spirito e magia - Spirito per i cristiani 

Per  i  cristiani non è  facile dire  che  cos’è  lo Spirito Santo. Anche  la Bibbia utilizza  spesso dei  simboli per parlarne.  Prova anche tu a descriverlo con un’immagine, giocando a:  <<Se fosse………..… sarebbe……..…..>>,  poi esprimi il perché di quella scelta. Esempio:  

se lo Spirito Santo fosse un albero, sarebbe………….… 

Se fosse un fiume sarebbe……….. 

Se fosse un fiore sarebbe………… Lo Spirito di Dio è come: il vento = è segno dello Spirito perché ……………………………………………………………. il fuoco = è segno dello Spirito perché ……………………………………………………….…….. la colomba = è segno dello Spirito perché …………………….. Prova, a partire da quanto hai conosciuto dello Spirito Santo, a stillare  la  sua carta di Identità.  

Speciale Catechesi 15

STRUMENTARIO di M.C. Guidolin

 Nell’elenco  sottostante  trovi  i  nomi  di  vari  personaggi  che  compaiono  nel  libro  della  Bibbia.  Alcuni  li abbiamo conosciuti  negli anni precedenti di catechismo, altri magari li conosci di tuo perché te ne hanno parlato a scuola nell’ora di religione, a casa o hai letto le loro storie in qualche libro. Vediamo quindi se li sai riconoscere…Sottolinea in rosso quelli di cui sai qualcosa. Saresti poi così bravo/a da ricordarti anche se appartengono  alla  storia dell’Antico  Testamento  (cioè  prima  della  nascita  di Gesù)  oppure  alla  storia  del Nuovo  Testamento?  Provaci  insieme  ad  un  gruppetto  di  compagni/e    e  scrivi  i  loro  nomi    sulla  parte corrispondente del grande libro aperto.  Attento/a però!.. Ci sono anche degli intrusi…non lasciarti confondere!! 

Maria Maddalena

Giuseppe, sposo di Maria

Apostolo Tommaso Lazzaro, Marta e Maria

Giuseppe e i suoi fratelli

Apostoli San Francesco Giuda Iscariota Papa Benedetto Sara Mosè Cieco Bartimeo Gesù Simon Pietro Giovane ricco

Giobbe Giovanni Battista Pilato Isacco Vedova di Naim Angelo Gabriele Saulo/Paolo Profeta Isaia Zaccheo Sant’Antonio

Abramo Re Davide Matteo/Levi Esaù e Giacobbe Apostolo Giovanni E adesso verifica se le tue conoscenze sono corrette: assegnati 1 punto ad ogni personaggio indovinato e aggiungi altri 2 punti se l’hai collocato al posto giusto. Personaggi indovinati:………………………su………….. Personaggi collocati esattamente nell’A.T :……………… su ………… 

Personaggi collocati esattamente nel N.T :……………… su ………… 

Antico Testamento

Ad uso del/lla catechista:  i personaggi biblici sono 27 su 30  ( sono  intrusi  i santi e  il papa);  i personaggi dell’A.T. sono 9: Mosè,  Giobbe,  Abramo,  re  Davide,  profeta  Isaia,  Isacco,  Esaù  e  Giacobbe;  Giuseppe  e  i  suoi  fratelli  e  Sara. Conseguentemente, tutti gli altri 18 sono del N.T. 

Antico Testamento Nuovo Testamento

Speciale Catechesi 16

RIFLESSIONI BIBLICHE di D. Viadarin

IL PANE DI DOMANI (Lc 11,1-13)

Lc 11,1Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come

anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». 2Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:

Padre,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno; 3dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, 4e perdona a noi i nostri peccati,

anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,

e non abbandonarci alla tentazione». 5Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, 6perché è giunto da me un

amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, 7e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i

miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, 8vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico,

almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. 9Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. 10Perché chiunque chiede riceve e chi

cerca trova e a chi bussa sarà aperto. 11Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? 12O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? 13Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto

più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

La preghiera per eccellenza del cristiano, ovvero il Padre nostro, pone al centro la richiesta del pane: è un’invocazione tanto umana quanto elevata, nel suo rimando forte e persistente all’eucaristia. È preghiera che lega tra loro generazioni di fedeli; che unisce popoli e culture diverse attorno all’unica mensa; che indica ad ogni cristiano ciò che serve in maniera cogente per l’autentica sequela di Cristo. Un paio d’anni fa, in una settimana di fine estate, con i cresimandi dell’Unità Pastorale Berica mi recai presso il Carmelo ai piedi di Monte Berico. Tutto nell’ambiente rinviava alla preghiera e i ragazzi stessi, pur nell’esuberanza della loro adolescenza, n’erano colpiti. Ma com’è possibile, oggi che si va tanto di fretta e si è iper-efficienti, trovare del tempo per dialogare con Dio? Anzi, come si fa a pregare? «Uno dei suoi discepoli gli disse: Signore, insegnaci a pregare…» (Lc 11,1b): nel viaggio che conduce verso Gerusalemme e all’esito drammatico della croce, Luca colloca l’insegnamento del “Padre” da parte di Gesù ai suoi discepoli, affascinati dal modo con cui egli si rapporta con Dio e desiderosi di avere dal Maestro, una preghiera–simbolo che li distingua da altri gruppi religiosi («…come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli»). Ma se la preghiera dice qualcosa d’importante sull’identità del credente, è pur vero che nelle cinque domande, riportate da Luca, Gesù indica soprattutto come pregare. «Ed egli disse loro: Quando pregate, dite: Padre…» (Lc 11,2): la preghiera del cristiano inizia in modo diretto, semplice, carico d’affetto, esprimendo lo stupore di trovarsi in un rapporto immediato di vicinanza e intimità con il Dio di Gesù Cristo. È prendere consapevolezza della propria identità: se Dio è Padre, noi siamo figli, e pertanto all’origine della nostra esistenza non c’è il fato e la casualità, ma l’Amore. Consci di ciò, allora, s’invoca Dio pur sapendo di non conoscerlo pienamente e tanto meno di possederlo («sia santificato il tuo nome»); si guarda al mondo non per dominarlo, piuttosto nell’attesa e nel desiderio delle cose ultime, in tensione continua e a volte sofferta («venga il tuo regno»); non si chiede tutto, ma l’essenziale («dacci il pane nostro di domani»; cfr. Pro 30,7-9) che potrà essere garantito se a cambiare saranno i nostri cuori. Infine, dal confronto con Dio, l’orante percepisce il suo peccato («e perdona a noi i nostri peccati»), sapendo che il perdono non và solo invocato per sé, ma concesso a sua volta («anche noi infatti perdoniamo…»). Nella preghiera il discepolo maturo non chiede di essere preservato dalla prova («e non abbandonarci alla tentazione [in greco: peirasmòs, prova]»), quanto di essere aiutato a superarla. Il Pater, allora, ci conduce nello spazio e nel tempo della domanda sempre aperta: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto…» (Lc 11,9). Si chiede al presente, ma la risposta è al futuro, anche se ci si trova nel buio della vita («se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte…») e quanto si possiede non sembra bastare nel momento del bisogno («prestami tre pani»). Al Carmelo, dopo le lodi, suor Michela raccontò ai ragazzi, che erano saliti con me al Carmelo, «come» aveva cominciato a pregare: si trovava in una situazione di sofferenza personale e si sentiva inadeguata ad affrontare la situazione. Tuttavia, tra il suo stupore, si accorse che alla fine a cambiare non furono tanto gli eventi, quanto il suo modo di vedere la realtà: aveva compreso che la preghiera «non cambia le situazioni che intimoriscono l’uomo, ma permette di leggerle con una fiducia previa che le pone in una luce diversa» (B. Maggioni). Quel giorno, tornando a casa, trovai nel fondo della mia bisaccia tre pani.

Speciale Catechesi 17

BIBLIOTECA DEL CATECHISTA di F. Cucchini

L’ESPERIENZA ELEMENTARE  Come  lo  scriba  evangelico estrae  dal  suo  tesoro  cose nuove  e  cose  antiche,  così  nel volume  “L’esperienza elementare”  Angelo  Scola, riproponendo  il  pensiero  di Carol  Wojtyla,  chiarisce  il significato  complessivo 

dell’esistenza. “Da  tanti  anni  ormai  vivo  come  un  uomo scacciato dalla propria personalità più profonda, e nello  stesso  tempo  condannato ad  indagarla a fondo”.( pag. 21 ) Prende avvio da questa battuta espressa da Adamo, uno dei protagonisti di Raggi di paternità di Wojtyla,  l’indagine per rispondere alla  domanda  delle  domande  espressa  da Leopardi nel Pastore errante dell’Asia: “Ed  io chi sono?” Ne emerge una antropologia cristiana attraverso quell’esperienza  umana  elementare  che  può essere  definita  la  chiave  interpretativa  del magistero di Giovanni Paolo II. Di  fronte  allo  smarrimento  dell’epoca moderna che  ha  creduto di potenziare  il  soggetto umano esasperandone  a  tal  punto  l’autonomia  da rinunciare alla comunione con il Creatore e con il Redentore fino ad affermare con enfasi faustiana che  “l’uomo  è  il  suo  proprio  esperimento  “  ( Jongen  ),  l’autore  propone  la  sapiente affermazione  contenuta  in  Persona  e  atto: “Eppure esiste qualcosa che può essere chiamato esperienza  dell’uomo”  e  questa  esperienza  è capace di fondare la conoscenza della persona. “Il  linguaggio  della  persona  in  azione  dice  che l’uomo,  singolare  intreccio  di  grazia,  natura  e libertà, è sempre storicamente situato. E’ la storia lo spazio  in cui  risuona  il dove sei? del Creatore. Come  Adamo  ogni  uomo  è  chiamato  a rispondere. Deve decidere  in ogni atto di  libertà. Il  Creatore  non  cessa  così  di  coinvolgerlo.  E l’uomo,  come  il Cireneo della poesia di Wojtyla, può  riconoscer‐lo  e  riconoscer‐si:  “Tu,  in  cui ognuno trova il suo spazio”. ( pag. 31 ) Indagando il  mistero  della  persona,  la  coglie  come originariamente  costituita  per  e  destinata  alla 

communio personarum considerandola non più in termini di sostanza, ma in termini di relazione.   Nella  seconda  parte  del  volume,  l’autore  ci introduce  nel  cristocentrismo  trinitario  proprio del magistero di Giovanni Paolo  II, asse portante dell’antropologia cristiana. “Così  l’uomo  che  vuole  comprendere  se  stesso fino  in  fondo  deve  con  la  sua  inquietudine  e incertezza,  ed  anche  con  la  sua  debolezza  e peccaminosità, con la sua vita e morte, avvicinarsi a Cristo”.( pag.36 ) La figura compiuta dell’uomo è  Gesù  Cristo  che  scioglie  l’enigma  del  singolo senza  deciderne  il  dramma  a  priori. Gesù  Cristo eleva  il singolo chiamandolo  in causa  in ogni suo atto  di  libertà.  Non  nell’affermazione  della propria autonomia, ma “riconoscendosi  figlio nel Figlio,  l’uomo  fa  l’esperienza  elementare  e benefica di una dipendenza che lo genera, di una appartenenza che lo mette a sua volta in grado di essere protagonista.” (pag.36 ) E mentre  si  fa  più  urgente,  per  chi  conosce  la realtà,  la  domanda  sul  senso  delle  cose  e  sulla stessa  umana  esistenza,  la  verità  come  evento trova in Gesù Cristo il suo nome compiuto: “Egli è la comunicazione misericordiosa dei Tre che sono l’Unico originario Amore.” (pag.82 ) Grazie  all’abilità  dell’autore  che,  in  forma rapsodica,  guida  al  bagliore  incandescente  del mistero sia  la fede dei semplici, sia  la fede di chi crede a caro prezzo,  il testo ci conduce a vedere più  lontano  non  per  nostro merito, ma  perché, come  ci  ricordano  Bernardo  di  Chartres  e Giovanni  di  Salisbury,”siamo  nani  sulle  spalle  di giganti”.   Angelo Scola L’ESPERIENZA ELEMENTARE Giovanni Paolo II MARIETTI   S.E. il Cardinale Angelo Scola è dottore in Filosofia e in Teologia. Ordinato Vescovo di Grosseto nel 1991, dal 1995 al 2002 è stato Rettore della Pontificia Università Lateranense  nonché  Preside  del  Pontificio  Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia. Il 5 gennaio 2002 è stato nominato Patriarca di Venezia e dal 28 maggio 2011 è Cardinale di Milano.   

   

Speciale Catechesi 18

SINTESI DEL DOCUMENTO DEI VESCOVI a cura di Sr. M. Zaffonato

“EDUCARE ALLA VITA BUONA DEL VANGELO” ORIENTAMENTI PASTORALI

DELL’EPISCOPATO ITALIANO 2010 / 2020 (2a parte)

Capitolo 1° Educare in un mondo che cambia L’opera educativa della Chiesa, affermano i Vescovi, dev’essere legata strettamente al tempo e al contesto in cui essa si trova a vivere. In questo mondo, sempre in cambiamento, è doveroso ricordare quanto insegna Gesù: “Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”. Quando soffia lo scirocco: “Farà caldo”: sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?” Per poter cogliere le necessità della nostra società e infondere in essa la fede sono necessarie alcuni requisiti imprescindibili: conoscenza delle problematiche attuali, analizzate nei loro vari aspetti, molta preghiera, fede profonda, passione per Dio e per gli uomini. Oggi, nella nostra società troviamo: indifferenza religiosa, politica, culturale; timori, dubbi, confusioni mentali; ansie, angosce, disperazione, talvolta, a motivo della mancanza di sicurezze nei riguardi della vita, del lavoro, della verità. Altri aspetti problematici della cultura contemporanea sono la tendenza a ridurre il bene all’utile, la verità a razionalità empirica, la bellezza a godimento effimero. Uno dei segni dei tempi è senza dubbio un’accresciuta sensibilità per la libertà in tutti gli ambiti dell’esistenza: il desiderio di libertà rappresenta un terreno d’incontro tra l’anelito dell’uomo e il messaggio cristiano. La libertà è il presupposto imprescindibile per la crescita della persona. L’uomo può

volgersi al bene soltanto nella libertà. La dignità dell’uomo richiede che egli agisca secondo scelte consapevoli e libere. Un altro segno è la ricerca della felicità. Un’autentica educazione dev’essere in grado di rispondere al bisogno di significato. Il messaggio cristiano pone l’accento sulla forza e sulla pienezza della verità e della gioia, donate dalla fede e che sono infinitamente più grandi di ogni umano desiderio. La buona notizia del Vangelo risponde, se annunciata nella sua integralità, a queste istanze ontologiche dell’uomo. I Vescovi elencano alcuni “nodi” presenti

nella cultura contemporanea, essi sono: l’eclissi del senso di Dio, l’offuscarsi della dimensione dell’interiorità, l’incerta formazione dell’identità personale in un contesto plurale e frammentario, la difficoltà di dialogo tra diverse generazioni, la separazione

tra intelligenza e affettività. Questi nodi vanno affrontati accettando la sfida di trasformarli in altrettante opportunità educative. Oggi le persone fanno fatica a scoprire il senso profondo dell’esistenza, il significato della vita umana. Ciò viene rivelato da tanti sintomi di disorientamento, di ripiegamento su di sé, dal desiderio sfrenato di possesso, di consumismo, dalla ricerca del sesso slegato dall’affettività e dall’impegno di vita, dall’ansia e dalla paura, dall’incapacità di sperare, dal diffondersi dell’infelicità e della depressione. Ciò si riflette anche nello smarrimento, talvolta, del significato autentico dell’educare e della sua insopprimibile necessità. Le cause di tutto

Speciale Catechesi 19

ciò sono molteplici, ma in sintesi si possono riassumere nelle parole di Benedetto XVI: “Senza Dio l’uomo non sa dove andare e non riesce nemmeno a comprendere chi egli sia”. (Charitas in Veritate n° 78). La molteplicità dei riferimenti valoriali, presente nella nostra cultura, la globalizzazione delle proposte e degli stili di vita, la mobilità dei popoli, gli scenari resi possibili dallo sviluppo tecnologico costituiscono elementi nuovi e rilevanti. Non raramente stili di vita devianti diventano modelli comportamentali che trovano seguito tra i più giovani e incapaci di coscienza critica. In questo contesto il compito dell’educatore è molto difficile; occorrono discernimento, riflessione continua sul reale presente per fornire strumenti atti all’acquisizione di una chiara identità e una visione oggettiva del reale. Anche il concetto di “natura” spesso è sbagliato: essa viene considerata come una cosa puramente meccanica, priva di riferimenti morali. La Rivelazione, invece, ci dice che la natura è opera della creazione di Dio che parla a noi; il Creatore, tramite il libro della creazione ci mostra i valori veri. L’educatore non è un osservatore passivo dei fenomeni della vita giovanile: dev’essere un amico, un maestro, un allenatore, un medico, un padre a cui sta a cuore lo sviluppo sano e armonico dell’intelligenza, della volontà, del mondo delle emozioni, dell’affettività dei giovani. Il singolo e la collettività devono stare particolarmente a cuore in maniera sincronica, oggi più che mai, all’areopago dell’educazione. In questo tempo di grande mobilità, la Chiesa, dicono i Vescovi, è sollecitata a promuovere l’incontro e l’accoglienza tra gli uomini: i vari popoli costituiscono una sola comunità, perché hanno una sola origine. Chiara conoscenza della propria identità, acquisizione di un acuto spirito critico, discernimento dei segni dei tempi, amore per il vero, il bello, il buono, l’apertura al divino, a Cristo, costituiscono, a parere dei Vescovi, gli ingredienti necessari per una educazione umana e cristiana per chi sarà domani protagonista nella società e nella Chiesa.

Siamo e saremo sempre di più immensi in un mondo pluriculturale, multietnico, plurireligioso. E’ necessario, perciò, chiedere al Signore la forza di mantenerci nell’equilibrio, di donarci la volontà di aggiornarci, di tenerci aperti agli accadimenti e di imparare a leggerli alla luce della sua Parola. La meditazione della Parola del Signore ci educherà a poco a poco a distinguere l’essenziale dal relativo, a non scandalizzarci, a saper attendere come è solito fare Dio che ha tempi biblici con tutti noi. La Chiesa non smette di credere nella persona umana: “il primo contributo che possiamo offrire alla società di oggi e ai giovani in particolare, è quello di testimoniare la nostra fiducia nella vita e nell’uomo, nella sua ragione e nella sua capacità di amare. Essa non è frutto di un ingenuo ottimismo, ma ci proviene da quella “speranza affidabile” (Spe Salvi, 1) che ci è donata mediante la fede nella redenzione operata da Gesù”. (Benedetto XVI, Discorso alla 59° Assemblea Generale della CEI, 28 maggio 2009).     

         

Speciale Catechesi 20

  

 

Per la formazione biblica dei catechisti … a cura di Sr. M. Zaffonato

“IL VANGELO NEL TEMPO DELLA CRISI” Il Nuovo lavoro che il prof. Davide Viadarin propone alla nostra attenzione, si inserisce all’interno della “Nuova Evangelizzazione”, espressione e programma pastorale lanciati dal beato Giovanni Paolo II all’inizio del terzo millennio, tempo benedetto da Dio, ma anche denso di nubi che talora disorientano, di pericoli reali che fanno temere catastrofi planetarie. Come declinare questo tempo amato da Dio, il kairos, preparato dal Signore per ciascuno di noi, quali indicazioni seguire, su quali parametri confrontarci? Il presente itinerario, articolato in quattordici lectio sul Vangelo di Marco, può rivelarsi una chiave interpretativa tra

le più efficaci e attuali, perché scritto in un periodo difficile, di crisi, di grandi trasformazioni, di persecuzioni e di attesa dell’imminente, come si pensava, giorno del Signore. L’Ufficio diocesano per l’Evangelizzazione e la Catechesi presenta questo opuscolo prezioso: “Il Vangelo nel tempo della crisi”, come un vademecum per le/i Catechiste/i, i membri del Centri di Ascolto della Parola, di ogni cristiano e degli uomini che si interrogano sul significato della nostra vita personale e collettiva all’interno della storia che, insieme, in modi diversi e spesso contrastanti, stiamo scrivendo. Sarebbe, perciò, molto opportuno farne oggetto di riflessione negli incontri di gruppo dei catechisti parrocchiali, dei membri dei CAP, dei cultori degli studi biblici, degli insegnanti di religione, come di tutti coloro che, amando la propria e l’altrui esistenza, desiderano viverla nel migliore dei modi, per dare colore e sapore a questi nostri giorni. Le riflessioni, profonde, efficaci e spesso originali che Davide Viadarin ci presenta possono essere oggetto di dialogo in famiglia, con gli amici, quando si discuta di realtà impegnative le cui soluzioni non possono mai essere facili, né, tanto meno sbrigative. Quando ci si interroga sul significato ultimo, sulle opzioni fondamentali, occorrono tempi relativamente lunghi e confronti seri con persone sinceramente interessate al problema, che si muovano su piste sicure (il Vangelo) nel tentativo di trovare risposte non scontate, né accomodanti e quindi, necessariamente esigenti. Ascoltando “La Voce e la Parola” diventeremo “Liberi per servire”, capaci di “Nuove relazioni” e dentro il fluire dei giorni spargeremo “Il profumo dell’amore”. La luce che sempre, ma specialmente quando l’orizzonte si fa oscuro, la Parola di Dio ci offre è certamente il mezzo più idoneo per comprendere, orientare, progettare, decidere e trovare speranza, spingendo lo sguardo oltre, sino a incontrare “Il volto di Dio” e ascoltare la sua voce rassicurante che dice a noi, oggi, “Non abbiate paura!” A chi vorrà accostarsi a queste pagine, l’augurio di una efficace, proficua riflessione. Il sussidio è a disposizione presso l’Ufficio diocesano per l’evangelizzazione e la catechesi – P.zza Duomo, 2 – VI.

Speciale Catechesi 21

DIOCESI DI VICENZA UFFICIO PER L’EVANGELIZZAZIONE E LA CATECHESI

MARCO: IL VANGELO NEL TEMPO DELLA CRISI

TRE INCONTRI FORMATIVI PER ANIMATORI DEI CENTRI DI ASCOLTO

E DEI GRUPPI BIBLICI DATE: Sabato 29 Ottobre; 5 Novembre e 12 Novembre 2011 ORARIO: ore 15,30-18,30 SEDE: Villa san Carlo – Costabissara (Vicenza) PROGRAMMA DELL’INCONTRO ore 15,30 - 16,00 Accoglienza e preghiera iniziale ore 16,00 - 17,00 Relazione biblica (prof. Viadarin Davide) ore 17,00 - 17,30 Pausa ore 17,30 - 18,30 Indicazioni metodologiche (prof.ssa Zigiotto Annalinda) DESTINATARI - Quanti animano i Centri di Ascolto della Parola di Dio (CAP) in parrocchia o i gruppi biblici - Coordinatore/i dei CAP in Parrocchia - Quanti seguono la catechesi dei Giovani/Adulti - Giovani e Adulti interessati a pregare con la Parola di Dio COORDINATORI DELL’INIZIATIVA Davide Viadarin; Annalinda Zigiotto PER PARTECIPARE Si invita, per questioni organizzative, a segnalare la propria presenza alla Segreteria dell’Ufficio entro Mercoledì 26 Ottobre 2011, telefonando (0444/226571) o inviando una e-mail ([email protected]). Sarà chiesto un piccolo contributo spese PRESENTAZIONE E SENSO DELLA PROPOSTA Viene illustrato il percorso e le caratteristiche del fascicolo di catechesi biblica, che offre una

lettura esegetico-spirituale (mediante quattordici incontri) del Vangelo secondo Marco. La proposta si rivolge in modo particolare a quanti hanno già partecipato ai precedenti corsi di

formazione biblica presso Villa San Carlo e/o a coloro che svolgono e seguono la catechesi degli adulti presso le rispettive parrocchie. Si intende approfondire la questione del metodo e la gestione dei CAP.

 

Speciale Catechesi 22

     

1. 35° CONVEGNO DIOCESANO DEI CATECHISTIDATE: 9‐10‐11 settembre 2011 DOVE: Parrocchia di Sandrigo  TEMA: “Non posso dire Gesù, ma lo amo!” Le persone con disabilità e l’annuncio del Vangelo 

 2. CORSO DIOCESANO: LA CATECHESI CON L’ARTE DATE: Martedì 11‐18‐25 ottobre 2011 DOVE: presso il Centro Vocazionale Diocesano “Ora Decima” TEMA: “I significati nascosti: l’opera d’arte sacra come parola interiore” 

 3. CORSO DIOCESANO PER CATECHISTI CON 3 LABORATORI DATE:  Incontri comuni: 24 ottobre 2011 – 7‐14 novembre 2011 sul tema: Educare, voce del verbo sperare  Laboratori: 9‐23 gennaio 2012 – 6‐20 febbraio 2012 – 5‐19‐26 marzo 2012  DOVE: Locali della chiesa parrocchiale di Laghetto in Vicenza TEMA: Educare, voce del verbo sperare 

 4. CORSO DIOCESANO PER CATECHISTI DEI GENITORI DATE: 15‐22 ottobre 2011 – 12‐19‐26 novembre 2011 – 10‐17 dicembre 2011 DOVE:  Locali della chiesa parrocchiale di Laghetto in Vicenza TEMA: I catechisti accompagnatori dei genitori 

 5. INCONTRI FORMATIVI PER ANIMATORI DEI CAP DATE: 29 ottobre 2011 – 5‐12 Novembre 2011 DOVE: Villa S. Carlo di Costabissara TEMA: Marco: il Vangelo nel tempo della crisi  6. INCONTRO DIOCESANO “NATALE IN ARTE” DATE: 14 dicembre 2011 

 7. 4° INCONTRO DIOCESANO SULLA CATECHESI FAMILIARE DATE:  26 febbraio 2012  DOVE: Locali della Chiesa parrocchiale di Laghetto in Vicenza TEMA: I contenuti nella C. F.  8. ESERCIZI SPIRITUALI PER CATECHISTE/I DATE: 2‐3‐4 marzo 2012 DOVE:  Villa S. Carlo in Costabissara  9. INCONTRO DIOCESANO PASQUA IN ARTE DATE: 21 marzo 2012 

10. 4a SETTIMANA BIBLICA DIOCESANA DATE: dal 3 al 6 luglio 2012 DOVE: Villa S. Carlo in Costabissara  11 5° INCONTRO DIOCESANO ANIMATORI DEI GRUPPI DEI CATECHISTI DATE : 24 agosto 2012 

12. CORSO DIOCESANO PER NONNE/I DATE:    ogni martedì  (ore  9.15‐10.30) da  ottobre  a dicembre  2011  e da  febbraio  ad aprile 2012  DOVE: presso la Casa Canonica della Cattedrale – Vicenza 

INIZIATIVE DELL’UFFICIO 2011-2012