sociolinguistica a - allegatifac.unipv.it a... · la sl laboviana 9. altre chiavi interpretative...
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Il corso fino ad ora…
1. Definizione di SL
2. Il lavoro del SL
3. Le nozioni di base/1
4. Le nozioni di base/2
5. Lingue d’Italia
6. Minoranze linguistiche
7. Multilinguismo e contatto
8. La SL laboviana
9. Altre chiavi interpretative
10. Il mutamento linguistico
2
11. La sociofonetica
12. Sociofonetica in Italia/1
13. Sociofonetica in Italia/2
14. Sociolinguistica storica
15. Le variabili SL in
prospettiva storica
16. Applicazioni della SL
storica
17. La socio-pragmatica
18. Conclusioni
Lezione 7
O Multilinguismo e contatto O Le lingue di recente immigrazione
O Contatto linguistico: CS, CM, fused lects
O Language attrition
O Riferimenti bibliografici: Berruto (1995), capp. 3, 6.5, 6.6; Berruto & Cerruti (2015) cap. 3.
O Approfondimenti: Chini, M. (2004) Plurilinguismo e immigrazione in Italia. Un’indagine sociolinguistica a Pavia e Torino, Milano: Franco Angeli; Dal Negro, S. & Guerini, F. (2007) Contatto. Dinamiche ed esiti del plurilinguismo, Roma: Aracne; Franceschini, R. (2013) ‘History of Multilingualism’, in C. A. Chapelle (ed.) The Encyclopedia of Applied Linguistics, vol. 4, New York: Wiley-Blackwell, pp. 2526-2534;
Le Lingue degli Immigrati Stranieri
in Italia Chini, M. (2004) Plurlinguismo e
immigrazione in Italia. Un’indagine sociolinguistica a Pavia e Torino, Milano:
Franco Angeli.
4
Problemi Aperti
O Forte immigrazione da aree linguistiche molto diverse (es. Cina, Medio-Oriente, ex Jugoslavia, Europa dell’Est)
O Mancanza di tutela linguistica per queste lingue
O Inadeguatezza del sistema scolastico
O Dove collochiamo questi studenti?
O Come valorizziamo la loro L1 e la loro cultura?
O Come teniamo in considerazioni differenze non solo linguistiche ma anche pragmatiche? (es. attitudine a intervenire o meno durante le lezioni in classe)
5
Presenza di Alunni Stranieri
6
Da Chini (2004)
Anno scolastico Totale % sul totale degli alunni
1983/84 6.104 0.06
1988/89 11.791 0.12
1991/92 25.756 0.27
1993/94 37.478 0.41
1996/97 57.595 0.66
1997/98 70.657 0.81
1998/99 85.522 1.09
1999/00 119.679 1.47
2000/01 147.406 1.84
2001/02 181.767 2.31
2002/03 232.766 2.96
2003/04 282.683 3.49
Domanda di Ricerca
O Come si stratifica il repertorio linguistico dei
bambini immigrati o figli di immigrati (quindi
bambini di I o II generazione di
immigrazione)?
O Progetto di ricerca: Chini (2004), poi
replicato nel 2012/3
O Città coinvolte: Pavia, Torino e le rispettive
provincie (es. Cuneo, Biella ecc.)
7
8
Compilato assieme a un
ricercatore e un insegnante
Istruzioni orali di
compilazione
Alcune Considerazioni
O Dove si apprende l’italiano? O In Italia (88,2%)
O Nel paese di Origine (10,9%)
O Fattori che incidono sugli usi linguistici O Periodo d’arrivo e lunghezza del soggiorno in Italia O Sesso O Interlocutore (fascia generazionale) e direzione dello
scambio O Area di nascita O Attività e livello di integrazione dei genitori O Integrazione e relazionalità con gli Italiani O Rapporti con il Paese d’origine O Atteggiamenti e aspirazioni O Probabilmente affinità linguistico-culturale
9
Atteggiamenti (da Chini 2004)
O Ti piace vivere in Italia? (domanda 23) O 63% sì
O 4% no
O 33% abbastanza
O 1% non so.
O Ti piacerebbe vivere nel tuo Paese d’origine? (domanda 25) O 56% sì
O 10% no
O 33% non so.
O Studi la tua L1 in Italia? (domanda 41)
O Sì: 19.8% (spec. arabofoni)
O No: 79.7% (ma il 52% lo desidererebbe)
11
0%
20%
40%
60%
80%
100%
TV L1 Telefonate L1 Letture L1 Lettere L1
Occasioni d'uso di L1 e loro frequenza
mai o quasi mai
qualche volta
spesso
Cosa rileva Chini (2004)?
O Frequenti usi misti Italiano/L1 in famiglia, specie con i fratelli
O «Language attrition» della L1 nel 10/15% del corpus
O «Language shift» verso l’Italiano
scuola, amici italiani (99-88%) > transazioni commerciali con negozianti (96-70%) > amici non italiani (25%) > famiglia (fratelli 21% > padre 15% > madre 13% > nonni 2%
O Differenze tra Pavia e Torino
O A TO madri più inserite nel mondo del lavoro > maggiore uso dell’Italiano
O Reti amicali miste: Italiano a PV, L1 a TO
12
L’indagine… 10 anni dopo!
O Svolgimento a.s. 2012/13
O Metodologicamente (quasi) identica a Chini
(2004) -> confrontabilità dei risultati ottenuti
O 2 unità d’indagine: Pavia (e prov.), Torino (e prov.)
O 954 studenti in area piemontese (105 nel 2002
e nella sola Torino):
O 534 scuola primaria (4° e 5° anno)
O 420 scuola secondaria di primo grado (1°, 2° e
3° anno)
L’indagine piemontese
O Punti di indagine
(Piemonte):
O Torino (412)
O Cuneo (110),
provincia di Cuneo
(295)
O Alessandria (100)
O Provincia di Biella
(37)
Usi linguistici in famiglia
13
20
9
16
37
33
37
33
1 1 1 1 3
1 1 1
40 41
46 46
2 1 1 1
5 3 4 3
con te tu con con te tu con
Padre Madre
solo ita solo LO altre LO + altre ita + LO ita + altre ita + LO + altre
Nonni vs. fratelli
I fratelli con te Tu con i fratelli
Percentuale Frequenza Percentuale Frequenza
solo italiano 37 296 39 315
solo LO 17 134 17 142
altre 1 7 1 8
LO + altre 1 4 1 6
italiano + LO 40 322 38 306
italiano + altre 1 9 1 7
italiano + LO + altre 3 27 3 23
Totale rispondenti 100 799 100 807
I nonni con te Tu con i nonni
Percentuale Frequenza Percentuale Frequenza
solo italiano 2 19 5 43
solo LO 79 704 79 712
altre 3 27 2 17
LO + altre 8 74 5 47
italiano + LO 7 63 8 70
italiano + altre <1 2 <1 2
italiano + LO + altre 1 7 1 5
Totale rispondenti 100 896 100 896
La sfera amicale
23
33
74 74
96 97
22 22
9 11
0 0 2 1 2 2 0 0 1 1 1 1 0 0
48 40
9 8 1 2 2 1
5 3 3 1 2 2 1 1 0 0
con te tu con con te tu con con te tu con
Amici P.O. Amici altri stati Amici Ita
solo ita solo LO altre LO + altre ita + LO ita + altre ita + LO + altre
Usi linguistici a scuola
33,8%
63,3%
53,2%
74,7%
58,3%
33,7% 39,0%
23,7%
3,5% 2,0% 3,8% 1,0% 4,4% 1,0% 4,1% ,5%
Elementari Medie Elementari Medie
Docenti con Te Tu con Docenti
Docenti
Solo Italiano Italiano + Altre lingue Italiano + LO + Altre lingue Italiano + LO
68,7% 81,2%
68,4%
84,6%
1,2% 0,0% ,3% 0,0% 2,9% 5,1% 4,4% 2,1% ,9% 1,5% ,6% ,5%
26,3% 12,2%
26,3% 12,8%
Elementari Medie Elementari Medie
Compagni con Te Tu con Compagni
Compagni
Solo italiano Solo LO Italiano + Altre lingue Italiano + LO + Altre lingue Italiano + LO
Due sotto-campioni
64,6%
0,3% 0,3% 1,3%
32,7%
1,0%
63,2%
0,0% 0,0% 2,0%
33,2%
2%
Solo Italiano Solo Altre Lingue Solo LO Italiano + LO Italiano + Altre
Lingue
Italiano + LO +
Altre Lingue
In che lingua parli con i maestri e professori? EU Centro-Orientale Africa settentrionale
74,4%
0,0% 1,5%
22,1%
2,0%
67,3%
0,4% 2,8%
28,3%
1,2%
Solo Italiano Solo LO Italiano + Altre Lingue Italiano + LO Italiano + LO + Altre
Lingue
In che lingua parli con i compagni di scuola? EU Centro-Orientale Africa settentrionale
Usi linguistici fuori dalla famiglia
15 21
65
73
42 40
1 1 1 1 0 0 2 2 0 0
36 32
28 24
1 1 4
1 3 2 1 1
con te tu con con te tu con
Adulti P.O Negozi
solo ita solo LO altre LO + altre ita + LO ita + altre ita + LO + altre
Variabilità diatopica (uso con i docenti)
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%
100% <
5.0
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Loro con te Tu con loro
Solo Italiano Solo altre lingue LO + Altre lingue
Solo LO Italiano + Altre lingue Italiano + LO + Altre lingue
Italiano + LO
Conclusioni: 2002 vs. 2012
O Aumento (rispetto al 2002) della pratica multilingue nei confronti dei compagni e soprattutto dei docenti
O Anche in famiglia, luogo per eccellenza di mantenimento della LO, si assiste a un aumento delle pratiche multilingui.
O L’uso monolingue italiano è maggiore nei piccoli comuni
O La LO viene mantenuta (in strategie multilingui con l’italiano) con i compagni ma non con i docenti O MA differenze tra i due sottogruppi
O Prevale uso italiano esclusivo, sia per nati Italia sia per nati all’estero
O L’uso di «altre lingue» nei nati all’estero diminuisce alle scuole medie (con i docenti)
Effetti di contatto Code-switching, code-mixing & so on…
Berruto & Cerruti (2015), cap. 3.4
Berruto (1995), cap. 6.5
«Mischiare» i codici
«Si è osservato che, allorché un parlante ha a propria disposizione due o più lingue diverse, può accadergli di non tenerle completamente separate, ma di alternarle nell’ambito di uno stesso enunciato, oppure nel rivolgersi ad interlocutori differenti […] Il monolinguismo infatti può essere imposto ad una comunità o ad un singolo individuo, ma risulta comunque in contrasto con la naturale tendenza dei parlanti all’utilizzo di tutti i sistemi linguistici a propria disposizione»
(Dal Negro & Guerini 2007: 39; sottolineature mie)
Contatto linguistico (language contact)
O Dalla parte dei parlanti
O Due lingue sono in contatto se appartengono al repertorio linguistico di un parlante e sono effettivamente usate (anche in modo e con frequenza differente)
O Dalla parte dei sistemi linguistici
O Due lingue sono in contatto quando esercitano un’azione di reciproca influenza a livello di sistema linguistico, ad esempio con il trasferimento di elementi linguistici dell’una nell’altra
O Linguistica del contatto (Contact Linguistics): la disciplina che si occupa di contatto linguistico a livello di sistema e dei suoi esiti (anche) sociolinguistici
Tipologia di contatto
O Lingue IN contatto vs. lingua A contatto
O IN contatto: presuppongono la presenza di un repertorio bilingue (individuale o comunitario)
O A contatto (remote language contact): non presuppongono un bilinguismo individuale o comunitario (es. italiano/inglese)
O Contatto orizzontale vs. verticale
O Orizzontale: le lingue in contatto hanno lo stesso prestigio e importanza socio-economica all’interno della comunità
O Verticale: delle due lingue, una è chiaramente riconosciuta come più prestigiosa e/o culturalmente o socioeconomicamente dominante sull’altra
O Contatto occasionale vs. duraturo
O Conseguenze negli esiti linguistici delle diverse tipologie di contatto
Berruto & Cerruti (2015: 91-93)
Tipologia di contatto
O Unidirezionale vs. bidirezionale O Una sola delle lingue in contatto accoglie elementi
linguistici dell’altra (legata anche al prestigio linguistico)
O Lingua fonte o modello & lingua ricevente o replica
O Il trasferimento degli elementi linguistici è reciproco
O C. nel sistema vs. C. nel discorso O Nel Sistema: I trasferimenti di materiale linguistico
avvengono nei sistemi linguistici (es. morfosintassi, lessico)
O Di superficie > prestito lessicale/interferenza fonetica
O Di profondità > cambiamento di strutture grammaticali
O Nel discorso: Il contatto si manifesta nell’uso alternato di più lingue in una certa situazione comunicativa
Principali prospettive teoriche nella linguistica del contatto O Weinreich (1953)
O «Lingue in contatto» ed. UTET 2008 con premessa di
V. Orioles e Introduzione di G.R. Cardona
O Classificazione dei prestiti e dei calchi
O Myers-Scotton 1993: matrix language framework
O Auer 1999: fused lects
O Matras 2009: language contact
O La lingua è concepita come un continuum e non
come un sistema
Matrix Language Framework
O Nel contatto tra due lingue, una delle due determina sempre la strutturazione linguistica del messaggio (lingua matrice), mentre l’altra si inserisce nel discorso commutato (lingua incassata)
O Spiegazione completa e organizzata del code-switching
O Numerose critiche
O Non tiene in dovuto conto il contesto, né le intenzioni comunicative del parlante
O Considera il «discorso bilingue» secondo principi simili a quelli che agiscono nella grammatica monolingue
Altre proposte
O CAT (Communication Accomodation Theory) O Si concentra maggiormente sulla comunicazione in atto e sulle sue
conseguenze sociali
O H. Giles nota la tendenza degli individui a trovare un «accomodamento» per minimizzare o, al contrario, massimizzare le differenze durante il dialogo
O Gli stessi principi sarebbero in opera in situazioni di multilinguismo, nella scelta del codice e nelle interferenze tra codici
O «Borrowability hierarchy» (gerarchia di prestito) O Matras (2009), basata su studi precedenti
O Classifica gli elementi linguistici che sono più inclini a subire il transfer linguistico ossia a passare da una lingua all’altra in situazioni di contatto
O Nomi > verbi > discourse markers > aggettivi > interiezioni > avverbi > particelle varie > numerali > pronomi > affissi derivativi > affissi flessivi
O Singoli item lessicali sono più inclini a passare da una lingua all’altra vs. la morfologia (derivativa > inflessionale) è l’ultima a subire transfer linguistico in situazione di contatto
I principali esiti linguistici del contatto
O Alternanza di codice
O Code-switching
O Code-mixing
O Prestiti/calchi
O Ibridismi
O Fused lects
NOTA BENE
Le interferenze tra 2
lingue a contatto
possono avvenire a
qualsiasi livello del
sistema linguistico; qui ci
concentriamo in
prevalenza sul livello
lessicale e di discorso
Alternanza di codice «il passaggio da una lingua a un’altra a seconda di, o in correlazione con, lo speech event o la situazione comunicativa di cui si è partecipanti, o dell’interlocutore o meglio destinatario a cui ci si rivolge» (Berruto 1990: 110)
O Domini d’uso delle lingue (Fishman 1972) O Es. repertorio diglottico scuola vs. famiglia
O Fishman (1972) inoltre evidenzia come i parlanti plurilingui sviluppano l’abitudine di parlare di un certo argomento X in una data lingua, perché (Dal Negro & Guerini 2010: 40-1)
1. Ha conosciuto tale argomento nella lingua X
2. Sa che sia lui che i suoi interlocutori sono a conoscenza del lessico specialistico del tal argomento nella lingua X
3. L’altra lingua del suo repertorio non ha i termini tecnici adatti (o, almeno, il parlante non sa o non è certo di quali siano i termini tecnici nella lingua Y)
4. Può risultare strano o inappropriato parlare di un certo argomento in una lingua diversa
Commutazione di codice (code-switching)
«l’utilizzo funzionale di più di una lingua, da parte di uno stesso parlante, nel corso di un singolo microtesto o del medesimo evento comunicativo» (Dal Negro & Guerini 2007: 42)
O Poplack (1980) e altri in seguito distinguono tra O CS interfrasale (= tra frasi diverse), è il caso più tipico e solitamente
studiato
O CS intrafrasale (= all’interno della stessa frase)
O Tag-switches (= il segmento in un altro codice è limitato a interiezioni, parentetiche o riempitive, es. Dunno, Dattebayo)
O Ragioni del cambio di codice: enfasi, citazione, distanziamento dall’interlocutore
Es. Guerini 2006: 148
[Un nuovo arrivato dal Ghana]
Gigi atena Ghana more than ten years, ontumi nka Twi!
‘Gigi ha vissuto in Ghana per più di 10 anni, e non sa parlare twi!’
(verde= inglese, rosso= twi)
Commistione di codice (code-mixing)
«passaggio da una (varietà di) lingua ad un’altra nell’ambito del medesimo enunciato o microtesto, senza che al segmento (o ai segmenti) communitati sia possibile attribuire alcuna precisa funzione pragmatico-comunicativa, al punto che il parlante pare accostare elementi appartenenti a sistemi linguistici diversi senza una precisa intenzionalità e persino senza averne piena consapevolezza» (Dal Negro & Guerini 2010: 49-50)
O Definita anche «enunciazione mistilingue»
O Sempre a livello intrafrasale
O A volte legata a lacune lessicali (> prestitii di necessità) o effetti stilistici
O Può riflettere usi, abitudini linguistiche di una comunità (es. «ship»)
Es. Guerini (2006: 174)
Me bro se won feel se Germany ye kyen America, aden na won atena ho?
‘Mio fratello dice: se hanno l’impressione che la Germania sia meglio
dell’America, perché allora non vanno ad abitare lì?’
[rosso: inglese, verde: twi]
Morfemi lessicali: Inglese. Lingua principale: Twi
Regole del CS e CM
O Assunto di base: il CM (e il CS) sono vincolate da restrizioni o comunque parametri che ne determinano la maggiore o minore possibilità di comparsa
O Es. confine sintattico o di significato (per CS)
O Esitazioni per ricerca lessema (per CM)
O S. Poplack divide tra
O Smooth switching = commutazione di codice segue il fluire della conversazione
O Flagged switching = la commutazione è segnalata da qualche elemento nel discorso
Es. Poi allora gli ho girato una | call for papers. |Ma lui mi ha risposto dicendo | je ne peux pas venir à la conference
(rosso = smooth s. ; verde = flagged s.)
Regole del CS e CM
O Muysken (2000) divide tra O Insertion: inserimento di materiale lessicale della lingua B nella
struttura della lingua A;
O Si richiama in qualche modo al modello della lingua ‘matrice’
O Non è però l’unico caso di CS disponibile (a differenza del modello di Myers-Scotton)
O Alternation: lo switch riguarda la struttura di lingue diverse
O Non ci sono dipendenze sintattiche chiare a livello strutturale
O Non ci sono dipendenze a livello sociale
O È il vero prototipo del code-mixing
O Congruent lexicalization: entrambe le lingue contribuiscono alla struttura morfosintattica della frase, senza che chiari confini strutturali siano identificabili;
O Le parole che compongono il code-mixing sono quindi inserite abbastanza casualmente in una lingua o nell’altra
O A livello sociolinguistico, è importante in questo caso che le 2 lingue abbiano lo stesso “prestigio” nel repertorio linguistico di un parlante (o di una comunità)
Prestiti / Calchi O Prestiti = inserimento di materiale lessicale da un’altra lingua. Il caso più tipico è il
prestito di parole
O Prestiti non-adattati (non-integrati): la parola viene presa insieme alla pronuncia che aveva nella lingua originale (es. authority, e-book)
O Prestiti adattati (integrati): la parola viene adattata alle regole fonologiche, grafiche ma anche morfo-sintattiche delle lingua che le riceve (es. linkare, postare ecc. brioche-briòsc-briosce)
O Prestiti di necessità: la parola entra nel lessico di una lingua insieme a un nuovo oggetto (es. computer)
O Prestito di lusso/prestigio: esiste già una parola nella lingua A ma vi si preferisce la parola della lingua B per ragioni di prestigio legate alla parola stessa oppure alla lingua (es. pausa caffè / coffee-break, riunione / meeting)
O Prestiti ‘di ritorno’: parole che sono state prestate dalla lingua A alla lingua B e poi ritornano alla lingua A con un significato traslato (es. camera ‘cinepresa’)
O Calchi = replicazione di schemi strutturali dell’altra lingua
O Calco strutturale (o ‘calco traduzione’): si ricalca la forma esteriore della parola adattandola o meno all’ordine strutturale della lingua ricevente (es. grattacielo vs. bagno schiuma)
O Calco semantico: si replica il significato della parola della lingua fonte però con materiale linguistico della lingua ricevente (es. realizzare < ingl. to realize)
Ibridismi
O Ibridismi = parole composte da morfemi provenienti dalle diverse lingue in contatto
O Composti in cui le sue parti derivano ciascuna da una lingua (es. ted. Gumbaum ‘albero della gomma’)
O Morferma lessicale nella lingua A + morfema grammaticale nella lingua B (es. chattare)
O A differenza del CM, non hanno significato sociale, pragmatico o comunicativo
O Solitamente, gli ibridismi sono comunque classificati tra i fenomeni di prestito
O L’italiano popolare e l’italiano regionale fortemente dialettizzato sono pieni di fenomeni di ibridismo
es. it. piem. droccare ‘cadere’, ciappare ‘acchiappare’
I casi estremi del contatto linguistico
Ovvero come una lingua può morire…
Fused lects O 2 esiti estremi del contatto linguistico
O Fused lects
O Language death
O Auer (1999) parla di «varietà fuse» (fused lects)
O Caso estremo di code-mixing
O L’uso combinato di entrambe le lingue all’interno di un enunciato perde valore sociale e comunicativo, ma assume caratteristiche di obbligatorietà, diventando quasi grammaticale
O Tende ad annullare completamente la differenza tra fenomeni nel discorso e fenomeni nel sistema
O Es. la parlata dei sinti Hamelner, zingari tedeschi Tšava, hoi kerdal denn? Dša vri, pande i graies fest!
‘figlio, cosa hai fatto poi? Va’ fuori, lega stretto il cavallo!’ (Auer 1999: 14)
Berruto & Cerruti (2015: 97-8)
Lingue miste O «Varietà di lingua emersa in un contesto di bilinguismo comunitario
caratterizzata da una scissione (split) per quanto riguarda l’origine» (Dal Negro & Guerini 2009: 87)
O 2 criteri per classificare le lingue miste O La presenza di due lingue che contribuiscano alla formazione del sistema della
varietà ‘mista’ in maniera equivalente
O L’effettiva costituzione di una lingua nuova
O Diverso da pidgin e creoli per 2 fattori O Funzionalmente: è un we-code, la lingua di un gruppo che vuole chiaramente
distinguersi da un altro per ragioni sociali; è dunque caratterizzata da un altissimo senso di ‘fedeltà’ linguistica all’interno del gruppo in cui è usata
O Es Muysken (1997): la ‘media lengua’ dei pendolari dell’Ecuador 1920-40
O Linguisticamente: sia la morfologia che la sintassi derivano da entrambe le lingue, senza che una predomini sull’altra dal punto di vista strutturale > è una lingua naturale pienamente sviluppata
O Es. Matras & Bekker (2003): michif, formato dall’unione di cree (verbi, dimostativi, interrogativi) e francese (nomi, pronomi e aggettivi)
Language Shift > Language Death O A livello dei parlanti: Regressione od obsolescenza linguistica
O i parlanti perdono la volontà o la motivazione di usare la lingua A
O La lingua A non viene
O A livello di repertorio: Language shift (sostituzione di lingua) O In tutti i domini d’uso si assiste a una più o meno graduale sostituzione
della lingua A con un’altra lingua
O La lingua A riduce notevolmente i suoi ambiti d’uso a livello funzionale
O La lingua A non viene più trasmessa alla nuova generazione (cfr. indice UNESCO per le EMLs)
O Language loss: solo alcune comunità parlanti la lingua A ne perdono completamente l’uso (ma la lingua A sopravvive in altre comunità)
O Language death: tutte le comunità e tutti i parlanti della lingua A abbandonano completamente tale lingua
O 2 tipi di morte di lingua O Morte per logorio = perdita di parlanti e domini d’uso
O Morte ‘per cattura’ = il prolungato contatto tra due lingue fa sì che la lingua A assuma le caratteristiche strutturali della lingua B, tanto da trasformarsi alla fine in una vera e propria varietà della lingua B
Berruto & Cerruti (2015: 100)
Language attrition O A livello di sistema: l. decay >l. death
O A livello di struttura: l. decay > l. attrition
O Language decay (decadenza linguistica): impoverimento massiccio delle strutture linguistiche di una lingua (dovuto alla perdita di domini d’uso e quindi alla perdita di competenza attiva e passiva dei suoi parlanti)
O Language attrition (logorio linguistico): termine con cui si indica la decadenza linguistica in situazioni migratorie
Le cause dell’attrition O In contesti migratori, volontà di integrazione nella nuova
comunità
O Contatto asimmetrico tra le 2 lingue O Abbandono progressivo della LO (lingua d’origine) e
sostituzione con la L2/LS in tutti i domini SL e a tutti i livelli del sistema linguistico
O A livello funzionale (domini d’uso) > l. shifting
O A livello strutturale > l. attrition
O Possibile spia rivelatrice: perdita della capacità discriminatrice delle opposizioni fonologiche caratterizzanti una lingua O Apre una finestra sulla ristrutturazione fonologica nella mente
del parlante/dei parlanti
O Consente di capire in che direzione sta avvenendo un cambiamento fonologico (Major 2005)
Attrition & fonologia dell’italiano
O Comunità italiana originaria di Lucca a San Francisco (CA)
O Variabile: geminazione consonantica nei fonemi /r/-/t/-/s/
O Caveat: il dialetto Lucchese ha un processo di degeminazione, specialmente su alcuni foni (es. [r], [ts, dz]) in regressione però nella parlata dei giovani
O 15 parlanti divisi in 3 generazioni di immigrazione + gruppo di controllo (16 Lucchesi in Italia)
O 2 esperimenti percettivi
O 30 coppie minime in cornice frasale (es. caro lontano vs. carro lontano) prodotte da un parlante italofono
O 6 stimoli con coppie minime con opposizione scempia / geminata alterata poi artificialmente per stabilire un continuum
O I partecipanti ascoltavano gli stimoli e dovevano decidere se avevano udito una scempia o una geminata barrando l’apposita casella
Celata, C. & Cancila, J. (2010) Phonological attrition and the perception of geminate consonants in the
Lucchese community of San Francisco (CA), Int. Journal of Bilingualism 14.2: 1-25
Attrition & fonologia dell’italiano O Risultati Esperimento 1
O Il gruppo di controllo discrimina meglio l’opposizione scempia-geminata rispetto al gruppo di emigrati
O Tra gli emigrati, la I generazione (emigrata da adulta) discrimina meglio della II e della III (nati a San Francisco)
O Grosse differenze, però, tra i singoli soggetti appartenenti alla I generazione -> alta variabilità!
O Risultati Esperimento 2
O La divisione del continuum è categorica per i parlanti del gruppo di controllo
O Cambia tra i diversi stimoli il ‘confine’ tra scempia e geminata
O Il pattern di individuazione del ‘confine’ è simile tra emigrati e gruppo di controllo per /t/ e /r/
O Il continuum [s]-[s:] mostra la maggiore divergenza tra emigrati e gruppo di controllo, con gli emigrati che spostano il ‘confine’ decisamente più verso il polo geminato
O Discussione dei risultati
O La degeminazione consonantica del Lucchese non è una variabile
O Se c’è discriminazione scempia-geminata c’è a prescindere dalla consonante target
O Le perfomance dei gruppi emigrati nei 2 task sperimentali possono essere descritti come phonological attrition, con una scala di accuratezza Non emigrati > emigrati I generazione > emigrati II generazione > emigrati III generazione
O L’opposizione scempia-geminata, fondamentale nella fonologia dell’italiano, si sta dunque progressivamente perdendo: chiaro segno di language attrition !
Celata, C. & Cancila, J. (2010) Phonological attrition and the perception of geminate consonants in the
Lucchese community of San Francisco (CA), Int. Journal of Bilingualism 14.2: 1-25
Applicare le nozioni apprese! – parte 3
Schinaia, M. (2014) Mistilinguismo nella CMC: il fandom della musica
coreana, Università di Milano Bicocca: Tesi di laurea triennale
CS & CM sui social network
O CMC = Comunicazione Mediata dal Computer O asse diamesico
O Convenzioni di comunicazione
O Comunicazione sincrona o asincrona
O Variabile diatecnica (con quale mezzo fisicamente digiti?)
O Creazione di una identità virtuale
O Comunicazione multilingue O Scopi comunicativi e di «rete»
O Diversi tipi di emoticons a seconda della lingua (es. kaomoji)
O Uso di lingue veicolari (inglese) da parte di parlanti con L1 molto diverse e con diversi livelli di competenza nella lingua veicolare
O È un caso di contatto linguistico!
O Lingue A contatto, non IN contatto:
O Manca una CL di riferimento chiara e uniforme
O Non si può stabilire l’estensione e la stratificazione del repertorio linguistico di quella comunità
Schinaia, M. (2014) Mistilinguismo nella CMC: il fandom della musica coreana, Università di Milano
Bicocca: Tesi di laurea triennale.
CS & CM sui social network Domanda di ricerca: come si istanzia la comunicazione multilingue all’interno della CMC nel fandom di musica coreana (Kpop)?
O Delimitazione della ‘comunità’ sotto esame: tutti i fan di musica coreana a livello internazionale
O Tipo di dati: post su Facebook e Twitter di fan internazionali (per lo più italiani) e di fan coreani
O Analisi qualitativa dei fenomeni di contatto (code-switching e code-mixing)
O Lingue attese: coreano, inglese + L1 degli utenti (italiano)
Schinaia, M. (2014) Mistilinguismo nella CMC: il fandom della musica coreana, Università di Milano
Bicocca: Tesi di laurea triennale.
Verifica preliminare:
esplorazione delle modalità di
apprendimento del coreano da parte dei
soggetti del campione
(Schinaia 2014: 45)
CS & CM sui social network
Schinaia, M. (2014) Mistilinguismo nella CMC: il fandom della musica coreana, Università di Milano
Bicocca: Tesi di laurea triennale.
Schinaia (2014: 48)
• CS come
‘traduzione’.
• I segnali di
punteggiatura
marcano il cambio
di lingua (CS
interfrasale)
• Cambio di grafia
• Uso più lingue per
connettersi a una
rete sociale più
ampia (studente
ITA in Erasmus in
Spagna)
• Scrittura ‘allegra’ e
‘poco curata’ tipica
della CMC (in es. 2) Schinaia (2014: 51)
CS & CM sui social network
Schinaia, M. (2014) Mistilinguismo nella CMC: il fandom della musica coreana, Università di Milano
Bicocca: Tesi di laurea triennale.
Schinaia (2014: 52)
• 3 codici (inglese,
coreano, giapponese)
• 2 sistemi grafici
• CS non come traduzione
(ma sempre
interfrasale)
• Quasi più simile a un
tag-switching
(onomatopea ed
esclamazione)
Schinaia (2014: 54)
• CS interfrasale
• Discorso riportato (no
code-mixing)
• Cambio di grafia
insieme al cambio di
lingua
• Possibile fattore
identitario (in-group
making)
CS & CM sui social network
O L’uso di più codice è estremamente consapevole O Alternanza alfabeto occidentale e hangul
O Uso di CS e CM con intenti comunicativo-pragmatici
O Repertorio linguistico del fandom kpop multilingue O L1 per utenti con minor competenza e/o per significati complessi
O Lingua veicolare come ‘lingua cornice’
O Tag-switches, CS e CM verso il coreano
O Presenza, anche in produzioni in solo italiano, di prestiti dal coreano adattati
Soyu, ti sarangho, ma bastaaaaa…. [Schinaia 2014: 60]
(cor. Sarang- ‘amore’ + morfema flessivo italiano > «ti amo»)
Schinaia, M. (2014) Mistilinguismo nella CMC: il fandom della musica coreana, Università di Milano
Bicocca: Tesi di laurea triennale.
• Code-mixing
• Cambio di lingua-
cambio di grafia
• Lingua veicolare +
lingua specifica del
fandom
• Struttura tema-rema:
• Tema = ingl.
• Rema = cor. Schinaia (2014: 55)
Fine lezione 7 Lezione 8 (spoiler!): La SL laboviana
Riferimenti bibliografici: Berruto (1995) cap. 3.2; Berruto & Cerruti (2015) cap. 4; Hudson (1998) cap.5.
Approfondimenti: Labov, W. (1963) The Social Motivation of a Sound Change, “Words” 19: 273-309; Labov, W. (1966) The Social Stratification of English in New
York City, Washington: Center for Applied Linguistics; Labov, W. (1972) Sociolinguistic Patterns, Oxford: Blackwell; Labov, W. (1994) Principles of Linguistic Change, vol. 1: Internal Factors, London: Blackwell; Labov, W. (2001) Principles of
Linguistic Change, vol. 2: Social Factors, London: Blackwell.