slide filosofia 4
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Chi nega il p.d.n.c. non afferma,
né nega nulla
• questo argomento è legato allaformulazione del principio del terzo
escluso: o sì, o no.!• L’uomo è uomo o non-uomo, non c’è una
terza possibilità.!• Non ci sarà altrimenti nessun limite e non
si potrà definire nulla.!
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Ambiguità della terza possibilità
. Tra A (uomo) e B (non-uomo) ci sarebbequalcosa che è non-A e nello stesso temponon B, qualcosa che sia altro da A e da B
● MA
● A (uomo) e B (non-uomo) insieme costituisconotutto l’universo delle possibilità relativamente auomo/non-uomo
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Ambiguità della terza possibilità
- L’ambiguità si basa sul concetto di terzapossibilità da parte di chi l’ammette:
- sembrerebbe possibilità intermedia INVECEè possibilità che non presenta nulla in comune fra
A e B
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Ambiguità della terza possibilità
● Infatti se si trattasse di una possibilitàintermedia apparterrebbe a uno dei momenti odelle fasi di passaggio da A a B e verrebbecompresa nel divenire che lega realmente e
concettualmente A e B, quindi non potrebbedirsi terza possibilità equivalente, cioè, ad A e aB, come valore reale e logico
● MA non è un termine MEDIO, è invece un
termine ALTRO, cioè tutto senza distinzione:così il divenire non potrebbe che essere caos/ovvero non divenire.
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Dimostrazione per via di conf/zionedel p. del terzo escluso (Met., IV, 7)
● E non è neppure possibile che fra i duecontraddittori ci sia un termine medio, ma ènecessario o affermare o negare, di unmedesimo oggetto, uno solo dei contraddittori,
qualunque esso sia. Questo risulta evidentenon appena si sia definito che cosa è il vero e ilfalso: falso è dire che l'essere non è o che ilnon-essere è. Di conseguenza, colui che dice di
una cosa che è oppure che non è, o dirà il veroo dirà il falso. Ma (se ci fosse un termine mediofra i due contraddittori) né dell'essere né delnon essere si potrebbe dire che o è o non è.
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1) Vero o falso?
• Se ci fosse un termine medio tra nonessere ed essere, non si potrebbedecidere mai se qc è oppure non è.!
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2) Sul piano dell’esperienza
• Qui il discorso sembra complicarsi perché!• tra due contrari io mi trovo ad avere
infiniti gradi di avvicinamento o
allontanamento da uno dei due: !• il grigio non è né bianco, né nero. !
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2) Sul piano dell’esperienza
• Due possibilità: !• (a) il grigio tra bianco e nero; !• (b) un qualcosa che non sia né uomo, né
cavallo, e che sia intermedio tra i due !• (nella mitologia esistevano figure che
mescolavano un corpo equino e un torsoumano: centauro).!
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2) Sul piano dell’esperienza
• Queste due possibilità si scontrano con ilproblema del divenire:!
• in generale, se ci fosse un termine medio,
che non è risolvibile nei due contrari,allora sarebbe impossibile il divenire.!
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b) né uomo, né cavallo
• ciò che non è né uomo, né cavallo puòessere intermedio tra uomo e cavallo? !
• il caso non è di per sé quello del
centauro, ma di qualsiasi altra cosa chenon sia appunto né uomo, né cavallo: !
• ossia tutto il resto, senza alcun rapportocon l’uomo o con il cavallo. !
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b) né uomo, né cavallo
• In questo caso sarebbe impossibile ilmutamento: !
• ogni mutamento avviene a partire da un
contrario per arrivare all’altro: ciò chenon è buono, diventa buono. !• E invece si può constatare che il
mutamento è comunque presente, edavviene per gradi progressivi da un
contrario all’altro.!
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a) il grigio tra il bianco e il nero
• Nel caso del terzo escluso che fosseintermedio come il grigio tra il bianco e ilnero, !
• ci troveremmo ugualmente di fronte aduna posizione insostenibile, !
• se pretendessimo di intenderlo appuntocome qualcosa che nulla ha a che fare
con il bianco o con il nero!
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a) il grigio tra il bianco e il nero
• Se il grigio fosse qualcosa di terzo tra ilbianco e il nero!
• “dovrebbe esserci allora un processo di
generazione del bianco che non procededal non-bianco”, dice A.,!
• ossia non procede dal nero, ossia dal suocontrario. !
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a) il grigio tra il bianco e il nero
• Questo infatti accadrebbe qualora cifosse qualcosa di intermedio tra bianco enero, che non fosse spiegabile con il
bianco o con il nero.!
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a) il grigio tra il bianco e il nero
• Ma anche questo non lo si constata, !• ossia l’esperienza smentisce la pretesa di
chi vorrebbe ammettere tra i due contrari
un terzo che non sia riconducibile ad unodei due.!
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3) se ci fosse un terzo, dovrebbeesserci in tutti i casi
• Ci sono dei casi in cui chiaramente nonc’è un termine medio, !
• come appunto nella distinzione tra pari e
dispari.!
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4) un terzo moltiplicherebbe tuttoinutilmente
• Se ci fosse un termine intermedio, allorale cose si moltiplicherebbe di più dellaloro metà !
• (ossia dovrei calcolare quello che sta inmezzo tra le due determinazioni),!• ma dovrei andare all’infinito, perché non
riuscirei mai a determinare nulla.!
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Metafisica, L. IV, c. 7,16-18
• Inoltre, se si chiede ad uno se una cosa siabianca, e quegli risponde che no, null'altroha negato se non l'essere (bianco): la
negazione significa infatti non essere.
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“Tertium non datur”
• Dunque per A. anche il fatto che nonpossano esistere negazioni del terzoescluso è una prova della sua impossibilità.
Per questo nella formulazione latina piùcelebre si dice: tertium non datur : o vero ofalso, la terza possibilità deve essereesclusa perché è impossibile, pertanto non si dà, non può essere presa in
considerazione.
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Alcuni ammettono un terzo perchèritengono possa essere tutto vero/tutto
falso
• A. conclude cercando come sempre dichiarire perché alcuni siano giunti ad
affermazioni di questo tipo !
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Ma perché alcuni ammettono unterzo?
• A tutti costoro domando una sola cosa:di stare saldi alla definizione di ciò di cuisi sta parlando: !
• come a dire, occorre che l’interlocutorechiarisca, definisca, che cosa intendedire: !
• così non ci sarà più incertezza e i
problemi saranno risolti.!
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La conclusione del c. 7
• Sembra che la dottrina di Eraclito, il qualedice che tutte le cose sono e non sono,faccia essere vere tutte le cose; invece
quella di Anassagora, secondo la quale c'èun termine medio fra i contraddittori, faessere false tutte le cose. Infatti, quandotutto è mescolato, il miscuglio non è nébuono né non buono, e, di conseguenza, di
esso non si può dire nulla di vero.
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Eraclito e Anassagora
• Le ragioni delle due affermazioni (tutto èvero, tutto è falso) risiedono in unageneralizzazione della realtà o dei limitidella conoscenza: !
• quando tutto diviene (Eraclito), èpossibile aspettarsi di tutto; !
• oppure, se tutto è mescolato(Anassagora), non sarà mai possibile dire
nulla di certo, di definito.!
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Vero/falso
• Dire che tutto è vero implica che è veraanche la negazione della stessaproposizione: cioè tutto è falso
• Ciò dimostra che vero e falso trovano sensonel loro legame inscindibile e quindi non sipuò generalizzare assolutizzando una delledue possibilità contrarie
• I contrari si dividono equamente l'universodel senso delle cose
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Ma riguardo a “vero” e a “falso”non si può generalizzare
• Infatti diciamo vero perché può esistere ilfalso:
• Se cerco l'”oro vero” sto attento che non mi
rifilino qualcosa che ha l'”apparenza dell'oro”• Dire che tutto è vero significa stravolgere il
concetto di vero, infatti nego la possibilitàdel falso, ma senza il falso non ha senso il
concetto di vero• Quindi non posso dire tutto è vero
• Dovrei accettare allora che l'oro vero è la
stessa cosa dell'oro falso
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Vero/falso
• Dimenticare questo significa abbandonarela possibilità stessa della comunicazione
• Vediamo come
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a) due tesi che siautodistruggono…
• Il paradosso del mentitore: io dico dimentire; se dico il vero, mento; se mento,dico il vero.!
• La soluzione sta nel distinguere a qualelivello mento o dico il vero: !• a livello di metalinguaggio (dico di...) o a
livello di linguaggio ordinario (... di
mentire)?!
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Linguaggio ordinario emetalinguaggio
• La storia del mentitore che gridava: “Al lupo,al lupo!”
• I paesani accorrevano perché
interpretavano il richiamo secondo il sensodel linguaggio ordinario (a ogni affermazionedeve corrispondere una realtà vera), mentreil burlone-mentitore si muove in unasituazione metalinguistica : “Gridare al lupoal lupo” non significa che ci sia un lupo...èsolo un gridare...un dire
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Linguaggio ordinario emetalinguagio
• La cosiddetta vendetta della storiella, inrealtà è una vendetta del linguaggio più chedei paesani: infatti essi non accorrono
perché interpretano il grido di aiuto comeun'espressione metalinguistica...un gioco...
• Mentre il burlone vedendosi in pericoloripete il grido con un significato riferito allinguaggio ordinario
• Col linguaggio non si può giocare più ditanto
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Linguaggio ordinario emetalinguaggio
• Il burlone poteva immaginare come i suoicompaesani, stanchi dei suoi scherzi,avrebbero interpretato la sua richiesta di
aiuto reale e dunque da mentitore avrebbedovuto gridare “Non c'è il lupo, non c'è illupo!”
• Ma l'effetto sarebbe stato comico, nonavrebbe comunque raggiunto lo scopo difarsi aiutare nel pericolo e quindi deverimanere ancorato, inutilmente, al sensoordinario della frase, sperando che cicaschino ancora
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Vero/falso Fiducia/credibilità
• Vero e falso si definiscono anche in relazione a uncontesto di riferimento fatto di fiducia, di credibilità
• Fiducia e credibilità che dipendono dalla coerenzacioè dal nostro rispetto del senso ordinario del
linguaggio nella nostra comunicazione
• Il senso del vero e del falso concretamente siinscrive nella continuità e nel giudizio degli altri sulnostro modo di comunicare l'esperienza
• Il mentitore prima o poi è costretto a smascherarsi
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a) due tesi che siautodistruggono…
• c) queste affermazioni smentiscono sestesse, si autodistruggono: !
• se dico che tutto è vero, sarà vera anchel’affermazione contraria;!
• se dico che tutto è falso, sarà falsaanche la mia affermazione; !
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a) due tesi che siautodistruggono…
• se poi dicessi che tutto è falso tranne lamia affermazione, oppure che tutto èvero, tranne l’affermazione contraria, !
• introdurrei comunque una distinzione trale due e quindi sarei costretto adammettere una differenza.!
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Metafisica, L. IV, c. 8, 1012 b
Per confutare tutte queste dottrine bisogna,come si è detto nei precedenti ragionamenti,non pretendere che l'avversario dica chequalcosa è o non è, ma che dia significatoalle sue parole, in modo che si possadiscutere partendo da una definizione, eincominciando dallo stabilire che cosasignifichi vero e falso. Ora se ciò che è vero
affermare altro non è se non ciò che è falsonegare, è impossibile che tutte le cose sianofalse: infatti, è necessario che uno dei duemembri della contraddizione sia vero.
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b) dalla definizione di vero e difalso…
• Delle due affermazioni, tutto è vero,tutto è falso, sembra all’inizio chiaro chenon tutto può essere vero, !
• dato che ci sono affermazionicontraddittorie che si escludonoreciprocamente e quindi non possonoessere tutte e due vere; !
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b) dalla definizione di vero e difalso…
• sembrerebbe anche, proprio per questo,che non possono essere tutte e due false
• (anche se qs sembra più plausibile: due
affermazioni contrarie possono infattiessere entrambe false).!
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b) dalla definizione di vero e difalso…
• Se riflettiamo però sulla differenza traaffermazioni contraddittorie eaffermazioni contrarie, allora capiremoche non è possibile che siano tutte false,
perché dobbiamo definire proprio checosa vuol dire “vero” o “falso”: !
• tra due contraddittori, uno dei due deveessere vero, l’altro falso.!
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Prop. contrarie e prop.contraddittorie
● Sono contrarie due prop. a soggettouniversale che affermano e negano lo stessopredicato: “ogni uomo è bianco” “nessunuomo è bianco”
● Ma perchè le seguenti che sembrano ugualicome impostazione logica sono dette
● Contraddittorie? : “Ogni uomo è ragionevole”
● “nessun uomo è ragionevole”
● Oppure anche le due seguenti
● “Sta piovendo” - “Non sta piovendo”
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Contraddittorio/contrario
● La contraddizione è l’opposizione cheabbraccia la totalità delle determinazionipensabili, comprese anche quelle negative, e ladivide in due parti opposte, senza lasciare
alcun residuo
● La contrarietà è un caso particolare diprivazione, quella che ha luogo tra i termini piùdistanti fra loro all’interno di uno stesso genere,
perciò è detta privazione perfetta e ammetteintermedi
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Eraclito e Anassagora
• Nel Novecento e oggi si sottolinea chedal punto di vista scientifico, alcuneaffermazioni hanno un caratterestokastico o probabilistico: !
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Eraclito e Anassagora
• si tratta di approssimazioni, che devonotener presenti, dal punto di vista delcalcolo, alcuni modelli matematici !
• nei quali la sommatoria rappresenta unatendenza e non una descrizione esatta diquello che avviene (fisica quantistica).!
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Eraclito e Anassagora
• In sociologia, Max Weber agli inizi delNovecento osservava che le nostrecategorie sono degli idealtipi: !
• ossia dei modelli ideali che nondescrivono la realtà, ma servono acomprenderla.!
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Eraclito e Anassagora
• Ogni affermazione comunque ha il suoambito di validità: !
• non si tratta di dire che tutto è un
insieme caotico; ma che le nostrepossibilità di calcolo o di comprensionearrivano solo fino ad un certo livello.!
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Eraclito e Anassagora
• Non è vero che tutto quello che dico èfalso, ma piuttosto: !
• quello che dico ha dei limiti, deve essere
precisato !• la nostra conoscenza non è mai unaconoscenza esaustiva, ossia cheesaurisca tutto quello che ci sarebbe da
dire.!
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Eraclito e Anassagora
• Ogni nostra conoscenza, e così ogninostra affermazione, ha dei limiti, ossia èin qualche modo parziale.!
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Tutto vero, tutto falso?
• dunque due posizioni che sonougualmente insostenibili: !
• tutto è vero, tutto è falso; !• alle quali A. accompagna nella
conclusione del L. IV altre due: tutto èimmobile, tutto è in movimento.!
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c) Tutto in quiete, tutto inmovimento?
• “Tutto è in quiete”, “Tutto è in divenire”?La prima posizione è quella di Parmenide:tutto è immobile, in quiete.!
• La seconda è quella di Eraclito.
!
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Tutto in quiete?
• Ora, osserva A., proprio su questo non cisono dubbi: le cose mutano!
• almeno chi dice che tutto è fermo,
dovrebbe ricordarsi che cent’anni fa nonc’era e probabilmente fra cent’anni non ci sarà. !
• Il divenire è un dato di fatto, che nessuno
può smentire.!
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Tutto in quiete?
• Se tutto fosse immobile, tutto sarebbenello stesso tempo vero e falso, senzapossibilità di cambiamento.!
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Tutto in movimento?
• Se tutto invece è in movimento, non cisarà nulla di vero (aveva detto prima:tutto è vero): !
• il movimento continuo fa cessare tuttoquello che io colgo in questo momento, equindi l’attimo dopo non è più comeprima: !
• è vero nell’attimo presente (tutto è
vero), ma è falso (dopo).!
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Tutto in movimento?
• Ma il movimento non è assoluto, !• è sempre un movimento in cui qc
permane di identico.!
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Tutto in movimento?
Certamente ci sono poi anche delle realtàche sono sottratte al divenire (Dio). !
I corpi del cielo sublunare si generano e sicorrompono; i cieli si muovono; !
Dio rimane immobile e muove il resto.!