sistemi di controllo direzionale
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Sistemi di controllo direzionale: finalità, caratteristiche e opportunitàTRANSCRIPT
Sistemi di controllo Sistemi di controllo direzionale:direzionale: finalitàfinalità,,
caratteristichecaratteristiche ee opportunitàopportunità
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Cosa si intende per “controllo di gestione”?
Il controllo di gestione è un processo di monitoraggio diretto a verificare lo stato di attuazione degli obiettivi programmati. L’analisi delle risorse acquisite e la comparazione tra i costi e la quantità e qualità dei servizi offerti consente di riscontrare la funzionalità dell’assetto dell’organizzazione, l’efficacia, l’efficienza e il livello di economicità nella realizzazione delle finalità predefinite
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A che serve il “controllo di gestione”?
La finalità del controllo di gestione è quella di:
1. raccogliere e elaborare informazioni sulle attività, sulle risorse e sui risultati, necessarie per prendere qualsiasi tipo di decisione
2. raccogliere e elaborare informazioni sulle prestazioni e sui servizi erogati per valutare la loro rispondenza rispetto alle esigenze e alle aspettative dell’utenza
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OBIETTIVI:
Attraverso un adeguato sistema di controllo direzionale l’organizzazione riesce ad essere:
•EFFICACE, ossia capace di fare cose che corrispondano effettivamente alla missione che si è data
•EFFICIENTE, cioè capace di ottimizzare l’impiego delle risorse disponibili
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QUINDI…….
Il controllo di gestione consente ad una organizzazione di:- tenere presente in ogni momento la sua missione (Chi sono? Dove sto andando?)- sapere quale è il suo “stato di salute” per poter sfruttare al meglio i propri successi e saper correggere le criticità
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Qual è la natura del controllo di
gestione?
Il controllo di gestione non è una forma di ispezione sull’attività dell’organizzazione….....è un controllo “direzionale”, ossia una
forma di monitoraggio complessivo che accompagna costantemente la gestione per supportarla e indirizzarla al meglio verso il raggiungimento degli obiettivi fissati
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Per questo motivo:
non ha finalità repressive
ha natura collaborativa
è orientato al risultato
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Dove si usa??
I concetti basilari del controllo di gestione sono gli stessi in ogni organizzazione, sia che abbia sia che non abbia fini di lucro……
…...quel che conta è l’attenzione al “BUON ANDAMENTO” !!
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Il controllo di gestione nelle organizzazioni non profit
Le caratteristiche rilevanti per il controllo direzionale nelle organizzazioni non profit sono:
a) l’assenza del reddito come indicatore di economicitàb) la tendenza ad assumere la natura di aziende di
servizic) la disponibilità di risorse finanziarie non direttamente
correlate alla cessione di beni/servizid) la natura “professionale” del personale
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Le informazioni del controllo di
gestione
• Il sistema di controllo direzionale contiene tre tipi di informazioni:
- previsioni di ciò che accadrà - monitoraggio di ciò che accade - scostamento tra quanto previsto
e quanto effettivamente accaduto
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Disporre di informazioni sull’andamento gestionale consente
di :
•responsabilizzare i comportamenti • intervenire tempestivamente per correggere
le eventuali disfunzioni•affrontare al meglio gli imprevisti •agire in modo concordato •accrescere il livello di integrazione
dell’organizzazione
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Tra le altre cose:
Sapere quali sono le aree in cui il buon andamento è stato conseguito e quelle invece in cui sono presenti disfunzioni consente di:
ottimizzare l’impiego delle risorse, evitando gli sprechi e realizzando economie che permettono di migliorare ed ampliare i servizi resi
reclutare e formare al meglio il personale• distribuire adeguatamente i carichi di lavoro• ridurre i malumori e le tensioni, in modo da ottenere
un ambiente lavorativo più sereno
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In particolare:
Il controllo di gestione fornisce una rappresentazione integrata delle attività svolte dalle diverse strutture, evidenziando le interdipendenze:1. tutte le strutture forniscono servizi per un’utenza, esterna (clienti) e interna (altre unità organizzative)2. le interdipendenze tra i flussi di lavoro condizionano sia i risultati intermedi sia quelli finali
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• Il controllo di gestione è un processo ciclico, che si articola in più fasi:
- pianificazione strategica - programmazione operativa - svolgimento e misurazione delle attività - reporting e valutazione
Come è strutturato il controllo di gestione?
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La pianificazione strategica
• La pianificazione strategica è il processo attraverso il quale si definiscono le finalità dell’organizzazione e le sue strategie per il lungo periodo (solitamente 3/5 anni)
• Finalità e strategie possono essere periodicamente modificate se l’organizzazione percepisce minacce alla sua sopravvivenza, nuove opportunità da cogliere o modalità più soddisfacenti per il perseguimento dei fini istituzionali
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La programmazione operativa
• La programmazione operativa consente di definire, coerentemente con le linee strategiche
già individuate, gli obiettivi ed i piani di attività per il medio/breve periodo (solitamente 1 anno)
• La definizione dei piani di attività deve essere conforme alla disponibilità di risorse dell’organizzazione. Per questo motivo le attività vanno quantificate in termini economici (redazione del budget) e concordate secondo una scala di priorità
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Il budget
• Il budget è una quantificazione in termini monetari e articolata per centri di responsabilità dei piani di attività riferiti a un periodo di tempo determinato (generalmente un anno, ma in alcune organizzazioni anche due o tre mesi)
• Il processo di formulazione del budget consiste essenzialmente in una negoziazione tra i centri di responsabilità ed i livelli superiori per l’assegnazione delle risorse necessarie alla realizzazione degli obiettivi concordati
$ $ $
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La misurazione delle attività
• Durante il periodo di svolgimento delle attività si provvede alla rilevazione delle risorse effettivamente
impiegate e dei risultati effettivamente conseguiti
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Il reporting
•Le informazioni raccolte nella fase di misurazione sono successivamente sistematizzate in specifici documenti (report) destinati a diversi soggetti all’interno dell’organizzazione.•Solitamente i report indirizzati agli organi di
vertice contengono informazioni generali, in grado di dare un quadro complessivo dell’andamento gestionale, mentre quelli indirizzati ai responsabili delle unità organizzative contengono informazioni maggiormente dettagliate, in grado di rendere con precisione le caratteristiche ed i risultati dell’attività analizzata
0
20
40
60
80
100
1° Trim. 2° Trim. 3° Trim. 4° Trim.
Est
Ovest
Nord
20
Il reporting
•Ogni organizzazione decide la struttura, la periodicità, il livello di approfondimento ed il numero dei report che reputa necessario al monitoraggio delle sue attività •Ad eccezione di alcuni dati che possono avere natura riservata, le informazioni desunte dal sistema di controllo direzionale dovrebbero essere rese accessibili a tutti i membri dell’organizzazione che desiderino prenderne visione
1° Trim.
2° Trim.
3° Trim.
4° Trim.
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Il ciclo del controllo di gestione:
<
Programmazione
Formulazione del budget
Reporting e valutazione
Svolgimento dell’attività
e misurazione
Revisione del budget
Revisione programmi
Azioni correttive
Strategie
Modifica delle
strategie
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Caratteristiche del sistema
di controllo direzionale:
• globalità: il sistema investe tutti gli aspetti del funzionamento dell’organizzazione
• congruenza degli obiettivi: il sistema deve essere strutturato in modo che gli obiettivi delle singole unità organizzative siano coerenti con gli obiettivi dell’organizzazione considerata nel suo complesso
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• ritmicità: il processo di controllo direzionale si svolge secondo fasi e tempi predefiniti, mese dopo mese, anno dopo anno
• integrazione: un sistema di controllo direzionale è, o dovrebbe essere, coordinato e integrato: i dati rilevati per uno scopo possono differire da quelli rilevati per un altro scopo, ma la “quadratura” fra le diverse serie di informazioni deve sempre essere possibile
Caratteristiche del sistema
di controllo direzionale:
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In questa logica...
Il successo del sistema è fortemente dipendente dall’adesione di tutti i membri dell’organizzazione (per la formulazione dei programmi, la rilevazione delle informazioni, la valutazione dei risultati conseguiti, la definizione degli interventi migliorativi...)
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In questo modo:
- si favorisce lo sviluppo della comunicazione tra le varie unità organizzative
- si garantisce la trasparenza delle attività- è possibile sfruttare il confronto al fine di individuare spunti per il proprio
miglioramento
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Il sistema informativo
• Alla base del controllo direzionale si colloca la realizzazione di un sistema informativo quanto più analitico ed integrato, in grado di supportare l’adozione delle scelte gestionali
• I dati contenuti all’interno del sistema informativo sono di varia natura (amministrativa, finanziaria, economica, operativa..)
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La definizione dei compiti
e delle responsabilità
Un’organizzazione che funziona:• conosce la sua “mappa organizzativa”• definisce con chiarezza i compiti e le relative
responsabilità di ciascuno• è consapevole delle competenze connesse ad ogni
posizione organizzativa ed in base ad esse procede all’allocazione delle risorse sia umane che strumentali
• introduce dei meccanismi di flessibilità che le permettono di adeguarsi costantemente all’evolversi dell’ambiente sia interno che esterno
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La struttura organizzativa di riferimento
• Ogni organizzazione può essere scomposta in articolazioni organizzative di livello inferiore definite “centri di responsabilità”
• Un centro di responsabilità è costituito da un gruppo di persone che opera per raggiungere un obiettivo dell’organizzazione ed è guidato da un soggetto che risponde delle azioni intraprese
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In realtà:
• Eccetto quelli di livelli più basso, tutti i centri di responsabilità sono costituiti da un aggregato di centri di responsabilità di livello inferiore, per cui anche l’organizzazione nel suo insieme è un “macro” centro di responsabilità.
• Il controllo di gestione aiuta a programmare e controllare l’operato di tutti i centri di responsabilità
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•I centri di responsabilità possono essere classificati anche come centri di prestazioni finali o centri di prestazioni intermedie
•L’output di un centro di prestazioni finali contribuisce direttamente al perseguimento degli obiettivi dell’organizzazione.
•L’output di un centro di prestazioni intermedie, invece, contribuisce all’attività svolta da altri centri di responsabilità (sia finali che intermedi) divenendo così, a sua volta, uno degli input di questi centri.
Centri di prestazione finali ed intermedi
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• L’unità organizzativa preposta al controllo di gestione è solitamente posta alle dirette dipendenze dei vertici dell’organizzazione, al fine di:
• - essere legittimata nel suo lavoro al fianco delle strutture operative
- mantenere una posizione di neutralità- godere di una visione d’insieme sulla realtà
dell’organizzazione
Gli operatori del controllo di gestione
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Quanto ci vuole?
L’impianto di un sistema di controllo direzionale richiede:
- dei tempi abbastanza prolungati (perché si sedimenti la comprensione delle sue finalità, delle metodologie e della strumentazione tecnica)
- risorse dedicate- la disponibilità e il coinvolgimento di tutti gli
operatori presenti all’interno dell’organizzazione
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Programmare
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La programmazione
La programmazione è il processo decisionale funzionale alla definizione dei programmi che devono essere posti in essere per il raggiungimento degli obiettivi dell’organizzazione
Le decisioni riguardano: - il varo di nuovi programmi; - il consolidamento di programmi
esistenti
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Programmare significa
Chi programma1. definisce le attività
che consentono la realizzazione dei fini dell’organizzazione
2. fissa gli obiettivi, ovvero risultati specifici e misurabili da realizzare
3. individua i benefici del programma ma anche i fattori di rischio
4. stima le risorse necessarie e i costi che dovrà sostenere
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Programmare le attività
La programmazione delle attività di un’organizzazione presuppone
- la valutazione dei singoli programmi
- l’integrazione dei programmi settoriali
- l’accettazione dei programmi
- l’assegnazione delle risorse
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Scegliere
I criteri che guidano la scelta delle proposte sono:
a) la coerenza con i finib) l’analisi costi-benefici
e la valutazione delle modalità alternative di realizzazione
c) la “compatibilità finanziaria”d) la “compatibilità organizzativa”
scelte
FINALITA’
Risorse
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Il processo della programmazione
Un sistema di programmazione prevede 1. la formalizzazione delle linee strategiche2. la definizione dei criteri per la redazione dei programmi3. l’esplicitazione dei parametri di valutazione4. la negoziazione degli obiettivi e delle risorse5. l’assegnazione delle risorse necessarie
Le risultanze del processo sono formalizzate nel “PROGRAMMA OPERATIVO ANNUALE”
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Il programma operativo
Il programma operativo formalizza gli obiettivi perseguiti, le attività poste in essere e i risultati attesi nel periodo di riferimento
Obiettivo Linee di attività Data Output
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Obiettivo
Per obiettivo si intende un risultato da perseguire, espresso in termini misurabili.
Se un obiettivo non è formulato in termini quantitativi, non se ne potrà misurare il grado di raggiungimento, ma ci si dovrà limitare a giudizi, valutazioni e stime
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Linea di attività
Per linea di attività si intende un flusso di lavoro che presenta i seguenti requisiti:
1. ha un obiettivo finale definito e unitario2. dà luogo a prodotti finali diretti all’esterno della linea3. impegna in modo quantitativamente riconoscibile
risorse umane e strumentali
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Consuntivare
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La consuntivazione dei risultati
La consuntivazione è il processo decisionale che presuppone la predisposizione di un programma di attività, la distribuzione delle risorse e l’assegnazione di responsabilità e mira alla verifica dei risultati conseguiti, delle risorse impegnate e dei tempi e della qualità degli output realizzati.
Controllo operativo
Controllo economico
Controllo di qualità
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Il controllo operativo
•Determina il grado di efficienza produttiva dell’organizzazione•Verifica il grado di realizzazione delle attività programmate •Misura il grado di assorbimento delle risorse nelle varie linee di attività•Quantifica gli output realizzati
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Il controllo economico
•Misura l’efficienza economica (economicità) della gestione •Calcola il costo di gestione di ciascun C.d.R.
•Determina il costo di realizzazione del singolo prodotto/servizio
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Il controllo di qualità
•Determina il grado di efficacia della gestione•Misura i tempi di realizzazione delle singole attività •Valuta il livello qualitativo degli output realizzati•Analizza il grado di soddisfacimento dei clienti
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Gli strumenti della consuntivazione
- il monitoraggio dello stato di avanzamento dei programmi
- la determinazione dei costi sostenuti
- la rendicontazione dei risultati
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Il monitoraggio del programma operativo
“ complesso di attività mirate alla determinazione dello stato di avanzamento periodico dei programmi definiti. Consente di attuare il controllo operativo sulle attività realizzate attraverso la predeterminazione,
la rilevazione, la destinazione e l’analisi delle attività realizzate”
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La determinazione dei costi sostenuti
La gestione di una organizzazione può essere osservata sotto due diversi punti di
vista:- finanziario ossia come l’insieme delle entrate e uscite finanziarie - economico ossia come l’insieme dei costi sostenuti e dei ricavi conseguiti
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La determinazione dei costi sostenuti
La gestione finanziaria e quella economica rappresentano due diversi angolazioni
dello stresso fenomeno gestionale. La gestione finanziaria è finalizzata alla
realizzazione di un equilibrio esterno ossia tra l’ammontare dei crediti e quello dei
debiti. La gestione economica è finalizzata alla
realizzazione di un equilibrio interno ossia tra i costi sostenuti e i risultati conseguiti.
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La determinazione dei costi sostenuti
Qualsiasi fenomeno gestionale può sempre essere considerato sotto due punti di vista:- quello finanziario, in quanto misura di un
debito (uscita) o credito (entrata) verso l’esterno
- quello economico, in quanto misura di un costo o di ricavo
Dal punto di vista temporale i due aspetti non sono simultanei in quanto facendo riferimento a aspetti diversi sorgno in
momenti diversi.
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La determinazione dei costi sostenuti
Ad es. supponiamo di essere un negozio e voler acquistare 100 camicie a lit. 5.000 ciascuna.
- il 25/2/2000 si comprano delle camicie- il 30/3/2000 le camicie sono consegnate- il 20/5/2000 le camicie sono vendute- il 31/7/2000 il cliente ci paga
25/2 30/3 20/5 31/7
Sorge il debito v/fornitore - sorge il costo - matura il ricavo - incasato il credito
USCITA COSTO RICAVO ENTRATA
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La contabilità generale
A cosa serve
a. fornisce informazioni di carattere generale con riferimento al patrimonio e alla gestioneb. è uno strumento di informazione verso i soggetti esternic. adotta il metodo della partita doppiad. utilizza il principio della manifestazione finanziaria e. è obbligatoria per legge
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La contabilità analitica
A cosa serve
a. fornisce informazioni di dettaglio sulla gestione con riferimento ai costi sostenutib. è uno strumento di gestione per i responsabili internic. il metodo utilizzato varia in funzione delle informazioni che si desiderano ottenered. utilizza il principio della competenza economicae. non è obbligatoria per legge
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La contabilità analitica
Che cosa è
“ parte del sistema informativo aziendale che consente di attuare il controllo della gestione nell’aspetto economico, attraverso la predeterminazione, la rilevazione, la destinazione e l’analisi dei costi”
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Il sistema contabile integrato
Contabilità generale e contabilità analitica sono strettamente
collegate. Generale
Analitica
Dati di partenza per le elaborazioni analitiche (costi)
Dati per il bilancio
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Il sistema contabile integrato
Funzioni a. fornisce tempestivamente e su basi attendibili dati e rendiconti periodici sia ai fini di comunicazione esterna sia di gestione internab. fornisce informazioni sistematiche e analitiche su tutti gli aspetti della gestione aziendale a tutti i livelli organizzativic. fornisce uniformità e coerenza alle informazioni previsionali e consuntive
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Il sistema contabile integrato
Struttura di un sistema contabile integrato
Il sistema opera su: a. un piano dei conti integratob. un piano dei centri di responsabilitàc. un piano delle attivitàA fronte di ogni evento gestionale è possibile definire:a. la natura (i conti)b. la responsabilità (i centri)c. lo scopo (le attività)
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Il sistema contabile integrato
Struttura di un sistema contabile integrato
Ne deriva che a. l’accertamento dei fenomenib. la misurazione dei costi di competenzac. la localizzazione dei centri di responsabilitàd. l’imputazione in base allo scopo
vengono registrati congiuntamente
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Il sistema contabile integrato
Il piano dei conti
Il conto rappresenta una successione temporale di valori, omogenei e collegati fra loro e facenti parte di un
sistema
L’insieme dei conti utilizzati in un sistema contabile è definito piano dei conti.
Il piano dei conti utilizzato da un sistema integrato è unico e prevede la contemporanea presenza di tre
tipologie di conti:a. di contabilità generaleb. gestionalic. comuni
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Il sistema contabile integrato
La prima notaLa prima nota è l’insieme delle scritture elementari tenute all’interno di un’organizzazione dove sono registrate cronologicamente tutte le operazioni che hanno generato movimenti relativamente ad uno specifico fenomeno.L’utilizzo della prima nota consente:a. di decentrasre la preparazione delle registrazioni contabili in quanto ciascun centro può preparare e controllare le registrazioni attinenti alla propria attivitàb. di controllare la correttezza delle registrazioni contabili poiché ogni prima nota può movimentare solo i conti interessati dalla natura delle operazioni rilevatec. di analizzare più approfonditamente l’attività di gestione
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La determinazione dei costi sostenuti
I costi
Il costo rappresenta il sacrificio economico sostenuto per l’acquisizione di una risorsa
inserita nel processo produttivoQuando si parla di costi occorre definire
chiaramente:a. l’oggetto del costob. gli elementi che concorrono alla sua formazionec. il periodo di tempo a cui il calcolo fa riferimento
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La contabilità analitica
I costi: criteri di classificazione In base al criterio di imputazione
a. costi diretti: sostenuti specificamente per uno specifico oggetto di costo e quindi attribuibili in maniera oggettivab. costi indiretti o comuni: sostenuti indiscibilmente per più oggetti di costo e imputabili solo per effetto dell’adozione di un criterio di imputazione.I criteri di imputazione dei costi indiretti possono essere:
a. su base unica b. su base multipla
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La contabilità analitica
I costi: criteri di classificazione
In base alla configurazionea. costo primo: somma dei costi diretti inerenti alla realizzazione di una specifica attivitàb. costo di produzione: somma del costo primo e di tutti i costi generali di produzionec. costo complessivo: somma del costo di produzionee di una quota dei costi generali
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La contabilità analitica
I costi: criteri di classificazione
In base alla variabilitàa. costi fissi: quelli che sono sostenuti indipendentemente dal livello di attività realizzatab. costi variabili: quelli che variano in funzione del volume di attività realizzato
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La contabilità analitica
I costi: metodi di calcolo
Esistono due metodi che stabiliscono quali elementi di costo devono essere considerati
nella determinazione del costo di un dato oggetto:
a. costi pieno (full cost): sono considerati sia i costi fissi sia i costi variabili al fine di determinare il costo
complessivo di uno specifico oggetto di costob. costo diretto (direct cost): si considerano esclusivamente i costi variabili diretti di uno
specifico oggetto di costo
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La contabilità analitica
I costi: metodi di calcolo
Esistono le seguenti differenze tra i due metodi di calcolo dei costi:
- categorie di costo considerate
- costi imputati
- trattamento dei costi indiretti/fissi
- risultato economico
Full cost
costi diretti/indiretti
costi pieni
imputazione causale/funzionale
Directcost
costi variabili/fissi
costi variabili
non imputati
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La contabilità analitica
I costi: criteri di raggruppamento
Costi per C.d.R. “i C.d.R. sono considerati punti di aggregazione dei costi che sono poi imputati agli output realizzati in base all’adozione di criteri di ripartizione”
Costi per prodotto/servizio/attività“ i costi rilevati per natura sono raggruppati in base all’output ottenuto”
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La contabilità analitica
I costi per C.d.R.
Il procedimento di attribuzione dei costi ai centri è il seguente:
- attribuzione dei costi diretti dei singoli centri ai centri stessi
- ripartizione tra i diversi centri dei costi comuni dei centri con l’adozione del criterio funzionale
- suddivisione dei costi dei centri intermedi sui centri finali in base alle prestazioni fornite
- attribuzione dei costi dei centri ai singoli prodotti/servizi/attività realizzate
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La contabilità analitica
I costi: analisi degli scostamenti
Con l’analisi degli scostamenti si verificano eventuali differenze rispetto ai dati di preventivo
sia in termini quantitativi sia economici.I risultati di tali analisi sono determinanti per la
verifica di eventuali errori commessi nell’attività di programmazione, di acquisizione o di gestione
delle risorse.
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La contabilità analitica
I costi: la rendicontazione
La rendicontazione rappresenta il momento finale del processo di consuntivazione. Con tale attività si riepiloga in una serie di prospetti i dati rilevati e li
si confronta sia con i dati programmati sia con quelli rilevati nel medesimo periodo dell’anno
precedente.Tale attività ha finalità sia conoscitive sia
operative in quanto influenza i comportamenti dei vari responsabili.
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Il sistema di reporting
Il sistema di reporting è costituito dall’insieme dei flussi documentali che fanno circolare le “informazioni” all’interno dell’organizzazione
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Attraverso il sistema
di reporting:
- si garantisce la “trasparenza” delle attività svolte da ogni articolazione organizzativa
- il vertice dell’organizzazione riesce ad essere costantemente consapevole dell’andamento gestionale e ad adottare gli indirizzi e gli interventi che ritiene più opportuni
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INOLTRE:
Il solo fatto di sapere di essere osservati e in qualche modo valutati induce a ponderare con più accuratezza il proprio operato, con effetti benefici sull’andamento complessivo dell’organizzazione
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La “rilevanza” dei report
- Se le informazioni contenute nei report non sono rilevanti, può generarsi la pericolosa tendenza a tenere in scarsa considerazione l’intero sistema di reporting
- Sono rilevanti le informazioni che potenzialmente possono influenzare le decisioni del loro destinatario
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Caratteristiche del sistema di reporting
Un buon sistema di reporting dovrebbe essere:
- frequente (in base alle caratteristiche delle attività oggetto di rendicontazione)
- tempestivo, in modo da facilitare l’individuazione di eventuali azioni correttive
- preciso (in genere la precisione va a scapito della tempestività….. meglio avere report relativamente imprecisi ma disponibili in tempo utile per poter intervenire, piuttosto che report perfetti ma eccessivamente in ritardo rispetto al periodo di riferimento)
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Caratteristiche del sistema di reporting
- chiaro: in modo da poter trasmettere messaggi efficaci (ad esempio non dovrebbe limitarsi ad evidenziare gli scostamenti, ma dovrebbe anche consentire di individuarne le cause)
- eventualmente arrotondato, per poter mettere meglio in risalto le informazioni di maggior rilievo e non perdere incisività a causa dell’eccesivo dettaglio
- integrato nel sistema, nel senso che i report destinati a centri di responsabilità di livello inferiore dovrebbero essere coerenti e facilmente correlabili con quelli più generali destinati ai centri di responsabilità di livello superiore
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Caratteristiche dei report
Per essere utili e significativi, i report prodotti:- devono tener conto dell’ambito di responsabilità dei
destinatari
- devono confrontare i risultati raggiunti con gli obiettivi prefissati o con il miglior parametro di riferimento disponibile
- devono mettere in rilievo le informazioni più importanti
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In generale:
- quanto più alto è il livello di responsabilità a cui il report è destinato, tanto minore dovrebbe essere il dettaglio delle informazioni riportate
- per quanto riguarda i costi, l’importanza di ogni singola voce non è necessariamente proporzionale al suo importo (alcune voci discrezionali possono essere importanti nonostante la loro ridotta entità)
- sempre per quanto riguarda i costi, le voci di minore importanza potrebbero essere generalmente e utilmente aggregate
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Caratteristiche dei report
Le informazioni contenute nei report possono essere confrontate:
- con dati di budget (nel caso in cui abbiano natura economica)
- con una sequenza omogenea di dati storici- con dati esterni (ad esempio con dati riferiti ad
altri centri di responsabilità)
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La struttura
•Ogni organizzazione decide la struttura, la periodicità, il livello di approfondimento ed il numero dei report che reputa necessario al monitoraggio delle sue attività •Ad eccezione di alcuni dati che possono avere natura riservata, le informazioni desunte dal sistema di controllo direzionale dovrebbero essere rese accessibili a tutti i membri dell’organizzazione che desiderino prenderne visione
1°Trim.2°Trim.3°Trim.4°Trim.
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Gli indicatori
- Un adeguato sistema di reporting consente di calcolare degli “indicatori” rappresentativi dell’andamento gestionale
- L’INDICATORE è un “misuratore”, espresso tipicamente da un numero o da una percentuale, che consente di rilevare l’entità dei fenomeni considerati
- Generalmente è opportuno avere POCHI indicatori, purché siano SIGNIFICATIVI (cioè effettivamente rappresentativi dei fenomeni considerati)
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•Il costo di un buon sistema di reporting, sia in termini economici che in termini di impegno richiesto agli operatori, non dovrebbe superarne il valore
•Data la difficoltà di valutare il rapporto costi-benefici del sistema di reporting, è opportuno procedere a periodici esami dei singoli report al fine di eliminare quelli che non si reputano più necessari
La revisione del sistema
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L’analisi degli scostamenti
• L’analisi degli “scostamenti” dall’obiettivo prefissato o dallo standard individuato è la fase di maggiore crescita per l’organizzazione
• Uno scostamento può essere il risultato di più cause, la cui analisi rappresenta il punto di partenza più utile per la corretta individuazione delle aree di gestione problematiche e delle azioni correttive necessarie
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Il feedback
Un valido sistema di report di controllo funziona come un utilissimo meccanismo di feedback, ossia come uno strumento che fornisce informazioni su una certa attività e consente così di apportarle successivamente tutte le correzioni che si reputano di volta in volta necessarie