sistemi di controllo direzionale

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Sistemi di controllo Sistemi di controllo direzionale: direzionale: finalità finalità , , caratteristiche caratteristiche e e opportunità opportunità

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Sistemi di controllo direzionale: finalità, caratteristiche e opportunità

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Page 1: Sistemi di controllo direzionale

Sistemi di controllo Sistemi di controllo direzionale:direzionale: finalitàfinalità,,

caratteristichecaratteristiche ee opportunitàopportunità

Page 2: Sistemi di controllo direzionale

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Cosa si intende per “controllo di gestione”?

Il controllo di gestione è un processo di monitoraggio diretto a verificare lo stato di attuazione degli obiettivi programmati. L’analisi delle risorse acquisite e la comparazione tra i costi e la quantità e qualità dei servizi offerti consente di riscontrare la funzionalità dell’assetto dell’organizzazione, l’efficacia, l’efficienza e il livello di economicità nella realizzazione delle finalità predefinite

Page 3: Sistemi di controllo direzionale

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A che serve il “controllo di gestione”?

La finalità del controllo di gestione è quella di:

1. raccogliere e elaborare informazioni sulle attività, sulle risorse e sui risultati, necessarie per prendere qualsiasi tipo di decisione

2. raccogliere e elaborare informazioni sulle prestazioni e sui servizi erogati per valutare la loro rispondenza rispetto alle esigenze e alle aspettative dell’utenza

Page 4: Sistemi di controllo direzionale

4

OBIETTIVI:

Attraverso un adeguato sistema di controllo direzionale l’organizzazione riesce ad essere:

•EFFICACE, ossia capace di fare cose che corrispondano effettivamente alla missione che si è data

•EFFICIENTE, cioè capace di ottimizzare l’impiego delle risorse disponibili

Page 5: Sistemi di controllo direzionale

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QUINDI…….

Il controllo di gestione consente ad una organizzazione di:- tenere presente in ogni momento la sua missione (Chi sono? Dove sto andando?)- sapere quale è il suo “stato di salute” per poter sfruttare al meglio i propri successi e saper correggere le criticità

Page 6: Sistemi di controllo direzionale

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Qual è la natura del controllo di

gestione?

Il controllo di gestione non è una forma di ispezione sull’attività dell’organizzazione….....è un controllo “direzionale”, ossia una

forma di monitoraggio complessivo che accompagna costantemente la gestione per supportarla e indirizzarla al meglio verso il raggiungimento degli obiettivi fissati

Page 7: Sistemi di controllo direzionale

7

Per questo motivo:

non ha finalità repressive

ha natura collaborativa

è orientato al risultato

Page 8: Sistemi di controllo direzionale

8

Dove si usa??

I concetti basilari del controllo di gestione sono gli stessi in ogni organizzazione, sia che abbia sia che non abbia fini di lucro……

…...quel che conta è l’attenzione al “BUON ANDAMENTO” !!

Page 9: Sistemi di controllo direzionale

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Il controllo di gestione nelle organizzazioni non profit

Le caratteristiche rilevanti per il controllo direzionale nelle organizzazioni non profit sono:

a) l’assenza del reddito come indicatore di economicitàb) la tendenza ad assumere la natura di aziende di

servizic) la disponibilità di risorse finanziarie non direttamente

correlate alla cessione di beni/servizid) la natura “professionale” del personale

Page 10: Sistemi di controllo direzionale

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Le informazioni del controllo di

gestione

• Il sistema di controllo direzionale contiene tre tipi di informazioni:

- previsioni di ciò che accadrà - monitoraggio di ciò che accade - scostamento tra quanto previsto

e quanto effettivamente accaduto

Page 11: Sistemi di controllo direzionale

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Disporre di informazioni sull’andamento gestionale consente

di :

•responsabilizzare i comportamenti • intervenire tempestivamente per correggere

le eventuali disfunzioni•affrontare al meglio gli imprevisti •agire in modo concordato •accrescere il livello di integrazione

dell’organizzazione

Page 12: Sistemi di controllo direzionale

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Tra le altre cose:

Sapere quali sono le aree in cui il buon andamento è stato conseguito e quelle invece in cui sono presenti disfunzioni consente di:

ottimizzare l’impiego delle risorse, evitando gli sprechi e realizzando economie che permettono di migliorare ed ampliare i servizi resi

reclutare e formare al meglio il personale• distribuire adeguatamente i carichi di lavoro• ridurre i malumori e le tensioni, in modo da ottenere

un ambiente lavorativo più sereno

Page 13: Sistemi di controllo direzionale

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In particolare:

Il controllo di gestione fornisce una rappresentazione integrata delle attività svolte dalle diverse strutture, evidenziando le interdipendenze:1. tutte le strutture forniscono servizi per un’utenza, esterna (clienti) e interna (altre unità organizzative)2. le interdipendenze tra i flussi di lavoro condizionano sia i risultati intermedi sia quelli finali

Page 14: Sistemi di controllo direzionale

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• Il controllo di gestione è un processo ciclico, che si articola in più fasi:

- pianificazione strategica - programmazione operativa - svolgimento e misurazione delle attività - reporting e valutazione

Come è strutturato il controllo di gestione?

Page 15: Sistemi di controllo direzionale

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La pianificazione strategica

• La pianificazione strategica è il processo attraverso il quale si definiscono le finalità dell’organizzazione e le sue strategie per il lungo periodo (solitamente 3/5 anni)

• Finalità e strategie possono essere periodicamente modificate se l’organizzazione percepisce minacce alla sua sopravvivenza, nuove opportunità da cogliere o modalità più soddisfacenti per il perseguimento dei fini istituzionali

Page 16: Sistemi di controllo direzionale

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La programmazione operativa

• La programmazione operativa consente di definire, coerentemente con le linee strategiche

già individuate, gli obiettivi ed i piani di attività per il medio/breve periodo (solitamente 1 anno)

• La definizione dei piani di attività deve essere conforme alla disponibilità di risorse dell’organizzazione. Per questo motivo le attività vanno quantificate in termini economici (redazione del budget) e concordate secondo una scala di priorità

Page 17: Sistemi di controllo direzionale

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Il budget

• Il budget è una quantificazione in termini monetari e articolata per centri di responsabilità dei piani di attività riferiti a un periodo di tempo determinato (generalmente un anno, ma in alcune organizzazioni anche due o tre mesi)

• Il processo di formulazione del budget consiste essenzialmente in una negoziazione tra i centri di responsabilità ed i livelli superiori per l’assegnazione delle risorse necessarie alla realizzazione degli obiettivi concordati

$ $ $

Page 18: Sistemi di controllo direzionale

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La misurazione delle attività

• Durante il periodo di svolgimento delle attività si provvede alla rilevazione delle risorse effettivamente

impiegate e dei risultati effettivamente conseguiti

Page 19: Sistemi di controllo direzionale

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Il reporting

•Le informazioni raccolte nella fase di misurazione sono successivamente sistematizzate in specifici documenti (report) destinati a diversi soggetti all’interno dell’organizzazione.•Solitamente i report indirizzati agli organi di

vertice contengono informazioni generali, in grado di dare un quadro complessivo dell’andamento gestionale, mentre quelli indirizzati ai responsabili delle unità organizzative contengono informazioni maggiormente dettagliate, in grado di rendere con precisione le caratteristiche ed i risultati dell’attività analizzata

0

20

40

60

80

100

1° Trim. 2° Trim. 3° Trim. 4° Trim.

Est

Ovest

Nord

Page 20: Sistemi di controllo direzionale

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Il reporting

•Ogni organizzazione decide la struttura, la periodicità, il livello di approfondimento ed il numero dei report che reputa necessario al monitoraggio delle sue attività •Ad eccezione di alcuni dati che possono avere natura riservata, le informazioni desunte dal sistema di controllo direzionale dovrebbero essere rese accessibili a tutti i membri dell’organizzazione che desiderino prenderne visione

1° Trim.

2° Trim.

3° Trim.

4° Trim.

Page 21: Sistemi di controllo direzionale

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Il ciclo del controllo di gestione:

<

Programmazione

Formulazione del budget

Reporting e valutazione

Svolgimento dell’attività

e misurazione

Revisione del budget

Revisione programmi

Azioni correttive

Strategie

Modifica delle

strategie

Page 22: Sistemi di controllo direzionale

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Caratteristiche del sistema

di controllo direzionale:

• globalità: il sistema investe tutti gli aspetti del funzionamento dell’organizzazione

• congruenza degli obiettivi: il sistema deve essere strutturato in modo che gli obiettivi delle singole unità organizzative siano coerenti con gli obiettivi dell’organizzazione considerata nel suo complesso

Page 23: Sistemi di controllo direzionale

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• ritmicità: il processo di controllo direzionale si svolge secondo fasi e tempi predefiniti, mese dopo mese, anno dopo anno

• integrazione: un sistema di controllo direzionale è, o dovrebbe essere, coordinato e integrato: i dati rilevati per uno scopo possono differire da quelli rilevati per un altro scopo, ma la “quadratura” fra le diverse serie di informazioni deve sempre essere possibile

Caratteristiche del sistema

di controllo direzionale:

Page 24: Sistemi di controllo direzionale

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In questa logica...

Il successo del sistema è fortemente dipendente dall’adesione di tutti i membri dell’organizzazione (per la formulazione dei programmi, la rilevazione delle informazioni, la valutazione dei risultati conseguiti, la definizione degli interventi migliorativi...)

Page 25: Sistemi di controllo direzionale

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In questo modo:

- si favorisce lo sviluppo della comunicazione tra le varie unità organizzative

- si garantisce la trasparenza delle attività- è possibile sfruttare il confronto al fine di individuare spunti per il proprio

miglioramento

Page 26: Sistemi di controllo direzionale

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Il sistema informativo

• Alla base del controllo direzionale si colloca la realizzazione di un sistema informativo quanto più analitico ed integrato, in grado di supportare l’adozione delle scelte gestionali

• I dati contenuti all’interno del sistema informativo sono di varia natura (amministrativa, finanziaria, economica, operativa..)

Page 27: Sistemi di controllo direzionale

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La definizione dei compiti

e delle responsabilità

Un’organizzazione che funziona:• conosce la sua “mappa organizzativa”• definisce con chiarezza i compiti e le relative

responsabilità di ciascuno• è consapevole delle competenze connesse ad ogni

posizione organizzativa ed in base ad esse procede all’allocazione delle risorse sia umane che strumentali

• introduce dei meccanismi di flessibilità che le permettono di adeguarsi costantemente all’evolversi dell’ambiente sia interno che esterno

Page 28: Sistemi di controllo direzionale

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La struttura organizzativa di riferimento

• Ogni organizzazione può essere scomposta in articolazioni organizzative di livello inferiore definite “centri di responsabilità”

• Un centro di responsabilità è costituito da un gruppo di persone che opera per raggiungere un obiettivo dell’organizzazione ed è guidato da un soggetto che risponde delle azioni intraprese

Page 29: Sistemi di controllo direzionale

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In realtà:

• Eccetto quelli di livelli più basso, tutti i centri di responsabilità sono costituiti da un aggregato di centri di responsabilità di livello inferiore, per cui anche l’organizzazione nel suo insieme è un “macro” centro di responsabilità.

• Il controllo di gestione aiuta a programmare e controllare l’operato di tutti i centri di responsabilità

Page 30: Sistemi di controllo direzionale

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•I centri di responsabilità possono essere classificati anche come centri di prestazioni finali o centri di prestazioni intermedie

•L’output di un centro di prestazioni finali contribuisce direttamente al perseguimento degli obiettivi dell’organizzazione.

•L’output di un centro di prestazioni intermedie, invece, contribuisce all’attività svolta da altri centri di responsabilità (sia finali che intermedi) divenendo così, a sua volta, uno degli input di questi centri.

Centri di prestazione finali ed intermedi

Page 31: Sistemi di controllo direzionale

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• L’unità organizzativa preposta al controllo di gestione è solitamente posta alle dirette dipendenze dei vertici dell’organizzazione, al fine di:

• - essere legittimata nel suo lavoro al fianco delle strutture operative

- mantenere una posizione di neutralità- godere di una visione d’insieme sulla realtà

dell’organizzazione

Gli operatori del controllo di gestione

Page 32: Sistemi di controllo direzionale

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Quanto ci vuole?

L’impianto di un sistema di controllo direzionale richiede:

- dei tempi abbastanza prolungati (perché si sedimenti la comprensione delle sue finalità, delle metodologie e della strumentazione tecnica)

- risorse dedicate- la disponibilità e il coinvolgimento di tutti gli

operatori presenti all’interno dell’organizzazione

Page 33: Sistemi di controllo direzionale

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Programmare

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La programmazione

La programmazione è il processo decisionale funzionale alla definizione dei programmi che devono essere posti in essere per il raggiungimento degli obiettivi dell’organizzazione

Le decisioni riguardano: - il varo di nuovi programmi; - il consolidamento di programmi

esistenti

Page 35: Sistemi di controllo direzionale

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Programmare significa

Chi programma1. definisce le attività

che consentono la realizzazione dei fini dell’organizzazione

2. fissa gli obiettivi, ovvero risultati specifici e misurabili da realizzare

3. individua i benefici del programma ma anche i fattori di rischio

4. stima le risorse necessarie e i costi che dovrà sostenere

Page 36: Sistemi di controllo direzionale

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Programmare le attività

La programmazione delle attività di un’organizzazione presuppone

- la valutazione dei singoli programmi

- l’integrazione dei programmi settoriali

- l’accettazione dei programmi

- l’assegnazione delle risorse

Page 37: Sistemi di controllo direzionale

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Scegliere

I criteri che guidano la scelta delle proposte sono:

a) la coerenza con i finib) l’analisi costi-benefici

e la valutazione delle modalità alternative di realizzazione

c) la “compatibilità finanziaria”d) la “compatibilità organizzativa”

scelte

FINALITA’

Risorse

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Il processo della programmazione

Un sistema di programmazione prevede 1. la formalizzazione delle linee strategiche2. la definizione dei criteri per la redazione dei programmi3. l’esplicitazione dei parametri di valutazione4. la negoziazione degli obiettivi e delle risorse5. l’assegnazione delle risorse necessarie

Le risultanze del processo sono formalizzate nel “PROGRAMMA OPERATIVO ANNUALE”

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Il programma operativo

Il programma operativo formalizza gli obiettivi perseguiti, le attività poste in essere e i risultati attesi nel periodo di riferimento

Obiettivo Linee di attività Data Output

Page 40: Sistemi di controllo direzionale

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Obiettivo

Per obiettivo si intende un risultato da perseguire, espresso in termini misurabili.

Se un obiettivo non è formulato in termini quantitativi, non se ne potrà misurare il grado di raggiungimento, ma ci si dovrà limitare a giudizi, valutazioni e stime

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Linea di attività

Per linea di attività si intende un flusso di lavoro che presenta i seguenti requisiti:

1. ha un obiettivo finale definito e unitario2. dà luogo a prodotti finali diretti all’esterno della linea3. impegna in modo quantitativamente riconoscibile

risorse umane e strumentali

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Consuntivare

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La consuntivazione dei risultati

La consuntivazione è il processo decisionale che presuppone la predisposizione di un programma di attività, la distribuzione delle risorse e l’assegnazione di responsabilità e mira alla verifica dei risultati conseguiti, delle risorse impegnate e dei tempi e della qualità degli output realizzati.

Controllo operativo

Controllo economico

Controllo di qualità

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Il controllo operativo

•Determina il grado di efficienza produttiva dell’organizzazione•Verifica il grado di realizzazione delle attività programmate •Misura il grado di assorbimento delle risorse nelle varie linee di attività•Quantifica gli output realizzati

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Il controllo economico

•Misura l’efficienza economica (economicità) della gestione •Calcola il costo di gestione di ciascun C.d.R.

•Determina il costo di realizzazione del singolo prodotto/servizio

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Il controllo di qualità

•Determina il grado di efficacia della gestione•Misura i tempi di realizzazione delle singole attività •Valuta il livello qualitativo degli output realizzati•Analizza il grado di soddisfacimento dei clienti

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Gli strumenti della consuntivazione

- il monitoraggio dello stato di avanzamento dei programmi

- la determinazione dei costi sostenuti

- la rendicontazione dei risultati

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Il monitoraggio del programma operativo

“ complesso di attività mirate alla determinazione dello stato di avanzamento periodico dei programmi definiti. Consente di attuare il controllo operativo sulle attività realizzate attraverso la predeterminazione,

la rilevazione, la destinazione e l’analisi delle attività realizzate”

Page 49: Sistemi di controllo direzionale

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La determinazione dei costi sostenuti

La gestione di una organizzazione può essere osservata sotto due diversi punti di

vista:- finanziario ossia come l’insieme delle entrate e uscite finanziarie - economico ossia come l’insieme dei costi sostenuti e dei ricavi conseguiti

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La determinazione dei costi sostenuti

La gestione finanziaria e quella economica rappresentano due diversi angolazioni

dello stresso fenomeno gestionale. La gestione finanziaria è finalizzata alla

realizzazione di un equilibrio esterno ossia tra l’ammontare dei crediti e quello dei

debiti. La gestione economica è finalizzata alla

realizzazione di un equilibrio interno ossia tra i costi sostenuti e i risultati conseguiti.

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La determinazione dei costi sostenuti

Qualsiasi fenomeno gestionale può sempre essere considerato sotto due punti di vista:- quello finanziario, in quanto misura di un

debito (uscita) o credito (entrata) verso l’esterno

- quello economico, in quanto misura di un costo o di ricavo

Dal punto di vista temporale i due aspetti non sono simultanei in quanto facendo riferimento a aspetti diversi sorgno in

momenti diversi.

Page 52: Sistemi di controllo direzionale

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La determinazione dei costi sostenuti

Ad es. supponiamo di essere un negozio e voler acquistare 100 camicie a lit. 5.000 ciascuna.

- il 25/2/2000 si comprano delle camicie- il 30/3/2000 le camicie sono consegnate- il 20/5/2000 le camicie sono vendute- il 31/7/2000 il cliente ci paga

25/2 30/3 20/5 31/7

Sorge il debito v/fornitore - sorge il costo - matura il ricavo - incasato il credito

USCITA COSTO RICAVO ENTRATA

Page 53: Sistemi di controllo direzionale

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La contabilità generale

A cosa serve

a. fornisce informazioni di carattere generale con riferimento al patrimonio e alla gestioneb. è uno strumento di informazione verso i soggetti esternic. adotta il metodo della partita doppiad. utilizza il principio della manifestazione finanziaria e. è obbligatoria per legge

Page 54: Sistemi di controllo direzionale

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La contabilità analitica

A cosa serve

a. fornisce informazioni di dettaglio sulla gestione con riferimento ai costi sostenutib. è uno strumento di gestione per i responsabili internic. il metodo utilizzato varia in funzione delle informazioni che si desiderano ottenered. utilizza il principio della competenza economicae. non è obbligatoria per legge

Page 55: Sistemi di controllo direzionale

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La contabilità analitica

Che cosa è

“ parte del sistema informativo aziendale che consente di attuare il controllo della gestione nell’aspetto economico, attraverso la predeterminazione, la rilevazione, la destinazione e l’analisi dei costi”

Page 56: Sistemi di controllo direzionale

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Il sistema contabile integrato

Contabilità generale e contabilità analitica sono strettamente

collegate. Generale

Analitica

Dati di partenza per le elaborazioni analitiche (costi)

Dati per il bilancio

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Il sistema contabile integrato

Funzioni a. fornisce tempestivamente e su basi attendibili dati e rendiconti periodici sia ai fini di comunicazione esterna sia di gestione internab. fornisce informazioni sistematiche e analitiche su tutti gli aspetti della gestione aziendale a tutti i livelli organizzativic. fornisce uniformità e coerenza alle informazioni previsionali e consuntive

Page 58: Sistemi di controllo direzionale

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Il sistema contabile integrato

Struttura di un sistema contabile integrato

Il sistema opera su: a. un piano dei conti integratob. un piano dei centri di responsabilitàc. un piano delle attivitàA fronte di ogni evento gestionale è possibile definire:a. la natura (i conti)b. la responsabilità (i centri)c. lo scopo (le attività)

Page 59: Sistemi di controllo direzionale

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Il sistema contabile integrato

Struttura di un sistema contabile integrato

Ne deriva che a. l’accertamento dei fenomenib. la misurazione dei costi di competenzac. la localizzazione dei centri di responsabilitàd. l’imputazione in base allo scopo

vengono registrati congiuntamente

Page 60: Sistemi di controllo direzionale

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Il sistema contabile integrato

Il piano dei conti

Il conto rappresenta una successione temporale di valori, omogenei e collegati fra loro e facenti parte di un

sistema

L’insieme dei conti utilizzati in un sistema contabile è definito piano dei conti.

Il piano dei conti utilizzato da un sistema integrato è unico e prevede la contemporanea presenza di tre

tipologie di conti:a. di contabilità generaleb. gestionalic. comuni

Page 61: Sistemi di controllo direzionale

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Il sistema contabile integrato

La prima notaLa prima nota è l’insieme delle scritture elementari tenute all’interno di un’organizzazione dove sono registrate cronologicamente tutte le operazioni che hanno generato movimenti relativamente ad uno specifico fenomeno.L’utilizzo della prima nota consente:a. di decentrasre la preparazione delle registrazioni contabili in quanto ciascun centro può preparare e controllare le registrazioni attinenti alla propria attivitàb. di controllare la correttezza delle registrazioni contabili poiché ogni prima nota può movimentare solo i conti interessati dalla natura delle operazioni rilevatec. di analizzare più approfonditamente l’attività di gestione

Page 62: Sistemi di controllo direzionale

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La determinazione dei costi sostenuti

I costi

Il costo rappresenta il sacrificio economico sostenuto per l’acquisizione di una risorsa

inserita nel processo produttivoQuando si parla di costi occorre definire

chiaramente:a. l’oggetto del costob. gli elementi che concorrono alla sua formazionec. il periodo di tempo a cui il calcolo fa riferimento

Page 63: Sistemi di controllo direzionale

63

La contabilità analitica

I costi: criteri di classificazione In base al criterio di imputazione

a. costi diretti: sostenuti specificamente per uno specifico oggetto di costo e quindi attribuibili in maniera oggettivab. costi indiretti o comuni: sostenuti indiscibilmente per più oggetti di costo e imputabili solo per effetto dell’adozione di un criterio di imputazione.I criteri di imputazione dei costi indiretti possono essere:

a. su base unica b. su base multipla

Page 64: Sistemi di controllo direzionale

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La contabilità analitica

I costi: criteri di classificazione

In base alla configurazionea. costo primo: somma dei costi diretti inerenti alla realizzazione di una specifica attivitàb. costo di produzione: somma del costo primo e di tutti i costi generali di produzionec. costo complessivo: somma del costo di produzionee di una quota dei costi generali

Page 65: Sistemi di controllo direzionale

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La contabilità analitica

I costi: criteri di classificazione

In base alla variabilitàa. costi fissi: quelli che sono sostenuti indipendentemente dal livello di attività realizzatab. costi variabili: quelli che variano in funzione del volume di attività realizzato

Page 66: Sistemi di controllo direzionale

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La contabilità analitica

I costi: metodi di calcolo

Esistono due metodi che stabiliscono quali elementi di costo devono essere considerati

nella determinazione del costo di un dato oggetto:

a. costi pieno (full cost): sono considerati sia i costi fissi sia i costi variabili al fine di determinare il costo

complessivo di uno specifico oggetto di costob. costo diretto (direct cost): si considerano esclusivamente i costi variabili diretti di uno

specifico oggetto di costo

Page 67: Sistemi di controllo direzionale

67

La contabilità analitica

I costi: metodi di calcolo

Esistono le seguenti differenze tra i due metodi di calcolo dei costi:

- categorie di costo considerate

- costi imputati

- trattamento dei costi indiretti/fissi

- risultato economico

Full cost

costi diretti/indiretti

costi pieni

imputazione causale/funzionale

Directcost

costi variabili/fissi

costi variabili

non imputati

Page 68: Sistemi di controllo direzionale

68

La contabilità analitica

I costi: criteri di raggruppamento

Costi per C.d.R. “i C.d.R. sono considerati punti di aggregazione dei costi che sono poi imputati agli output realizzati in base all’adozione di criteri di ripartizione”

Costi per prodotto/servizio/attività“ i costi rilevati per natura sono raggruppati in base all’output ottenuto”

Page 69: Sistemi di controllo direzionale

69

La contabilità analitica

I costi per C.d.R.

Il procedimento di attribuzione dei costi ai centri è il seguente:

- attribuzione dei costi diretti dei singoli centri ai centri stessi

- ripartizione tra i diversi centri dei costi comuni dei centri con l’adozione del criterio funzionale

- suddivisione dei costi dei centri intermedi sui centri finali in base alle prestazioni fornite

- attribuzione dei costi dei centri ai singoli prodotti/servizi/attività realizzate

Page 70: Sistemi di controllo direzionale

70

La contabilità analitica

I costi: analisi degli scostamenti

Con l’analisi degli scostamenti si verificano eventuali differenze rispetto ai dati di preventivo

sia in termini quantitativi sia economici.I risultati di tali analisi sono determinanti per la

verifica di eventuali errori commessi nell’attività di programmazione, di acquisizione o di gestione

delle risorse.

Page 71: Sistemi di controllo direzionale

71

La contabilità analitica

I costi: la rendicontazione

La rendicontazione rappresenta il momento finale del processo di consuntivazione. Con tale attività si riepiloga in una serie di prospetti i dati rilevati e li

si confronta sia con i dati programmati sia con quelli rilevati nel medesimo periodo dell’anno

precedente.Tale attività ha finalità sia conoscitive sia

operative in quanto influenza i comportamenti dei vari responsabili.

Page 72: Sistemi di controllo direzionale

1

Il sistema di reporting

Il sistema di reporting è costituito dall’insieme dei flussi documentali che fanno circolare le “informazioni” all’interno dell’organizzazione

Page 73: Sistemi di controllo direzionale

2

Attraverso il sistema

di reporting:

- si garantisce la “trasparenza” delle attività svolte da ogni articolazione organizzativa

- il vertice dell’organizzazione riesce ad essere costantemente consapevole dell’andamento gestionale e ad adottare gli indirizzi e gli interventi che ritiene più opportuni

Page 74: Sistemi di controllo direzionale

3

INOLTRE:

Il solo fatto di sapere di essere osservati e in qualche modo valutati induce a ponderare con più accuratezza il proprio operato, con effetti benefici sull’andamento complessivo dell’organizzazione

Page 75: Sistemi di controllo direzionale

4

La “rilevanza” dei report

- Se le informazioni contenute nei report non sono rilevanti, può generarsi la pericolosa tendenza a tenere in scarsa considerazione l’intero sistema di reporting

- Sono rilevanti le informazioni che potenzialmente possono influenzare le decisioni del loro destinatario

Page 76: Sistemi di controllo direzionale

5

Caratteristiche del sistema di reporting

Un buon sistema di reporting dovrebbe essere:

- frequente (in base alle caratteristiche delle attività oggetto di rendicontazione)

- tempestivo, in modo da facilitare l’individuazione di eventuali azioni correttive

- preciso (in genere la precisione va a scapito della tempestività….. meglio avere report relativamente imprecisi ma disponibili in tempo utile per poter intervenire, piuttosto che report perfetti ma eccessivamente in ritardo rispetto al periodo di riferimento)

Page 77: Sistemi di controllo direzionale

6

Caratteristiche del sistema di reporting

- chiaro: in modo da poter trasmettere messaggi efficaci (ad esempio non dovrebbe limitarsi ad evidenziare gli scostamenti, ma dovrebbe anche consentire di individuarne le cause)

- eventualmente arrotondato, per poter mettere meglio in risalto le informazioni di maggior rilievo e non perdere incisività a causa dell’eccesivo dettaglio

- integrato nel sistema, nel senso che i report destinati a centri di responsabilità di livello inferiore dovrebbero essere coerenti e facilmente correlabili con quelli più generali destinati ai centri di responsabilità di livello superiore

Page 78: Sistemi di controllo direzionale

7

Caratteristiche dei report

Per essere utili e significativi, i report prodotti:- devono tener conto dell’ambito di responsabilità dei

destinatari

- devono confrontare i risultati raggiunti con gli obiettivi prefissati o con il miglior parametro di riferimento disponibile

- devono mettere in rilievo le informazioni più importanti

Page 79: Sistemi di controllo direzionale

8

In generale:

- quanto più alto è il livello di responsabilità a cui il report è destinato, tanto minore dovrebbe essere il dettaglio delle informazioni riportate

- per quanto riguarda i costi, l’importanza di ogni singola voce non è necessariamente proporzionale al suo importo (alcune voci discrezionali possono essere importanti nonostante la loro ridotta entità)

- sempre per quanto riguarda i costi, le voci di minore importanza potrebbero essere generalmente e utilmente aggregate

Page 80: Sistemi di controllo direzionale

9

Caratteristiche dei report

Le informazioni contenute nei report possono essere confrontate:

- con dati di budget (nel caso in cui abbiano natura economica)

- con una sequenza omogenea di dati storici- con dati esterni (ad esempio con dati riferiti ad

altri centri di responsabilità)

Page 81: Sistemi di controllo direzionale

10

La struttura

•Ogni organizzazione decide la struttura, la periodicità, il livello di approfondimento ed il numero dei report che reputa necessario al monitoraggio delle sue attività •Ad eccezione di alcuni dati che possono avere natura riservata, le informazioni desunte dal sistema di controllo direzionale dovrebbero essere rese accessibili a tutti i membri dell’organizzazione che desiderino prenderne visione

1°Trim.2°Trim.3°Trim.4°Trim.

Page 82: Sistemi di controllo direzionale

11

Gli indicatori

- Un adeguato sistema di reporting consente di calcolare degli “indicatori” rappresentativi dell’andamento gestionale

- L’INDICATORE è un “misuratore”, espresso tipicamente da un numero o da una percentuale, che consente di rilevare l’entità dei fenomeni considerati

- Generalmente è opportuno avere POCHI indicatori, purché siano SIGNIFICATIVI (cioè effettivamente rappresentativi dei fenomeni considerati)

Page 83: Sistemi di controllo direzionale

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•Il costo di un buon sistema di reporting, sia in termini economici che in termini di impegno richiesto agli operatori, non dovrebbe superarne il valore

•Data la difficoltà di valutare il rapporto costi-benefici del sistema di reporting, è opportuno procedere a periodici esami dei singoli report al fine di eliminare quelli che non si reputano più necessari

La revisione del sistema

Page 84: Sistemi di controllo direzionale

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L’analisi degli scostamenti

• L’analisi degli “scostamenti” dall’obiettivo prefissato o dallo standard individuato è la fase di maggiore crescita per l’organizzazione

• Uno scostamento può essere il risultato di più cause, la cui analisi rappresenta il punto di partenza più utile per la corretta individuazione delle aree di gestione problematiche e delle azioni correttive necessarie

Page 85: Sistemi di controllo direzionale

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Il feedback

Un valido sistema di report di controllo funziona come un utilissimo meccanismo di feedback, ossia come uno strumento che fornisce informazioni su una certa attività e consente così di apportarle successivamente tutte le correzioni che si reputano di volta in volta necessarie