sissis scuola siciliana interuniversitaria per l’insegnamento secondario chimica nella vita...
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SISSIS
Scuola Siciliana Interuniversitaria per l’Insegnamento Secondario
Chimica nella vita quotidiana
Prof. Spatafora
Le materie plastiche
Maria Torre
Conoscere le caratteristiche fisiche della materia;Conoscere le caratteristiche fisiche della materia;
Conoscere i concetti base della chimica inorganica Conoscere i concetti base della chimica inorganica e organica;e organica;
Conoscere i principi generali dell’ecologia; Conoscere i principi generali dell’ecologia;
Saper riconoscere i materiali più importanti e le loro Saper riconoscere i materiali più importanti e le loro caratteristiche;caratteristiche;
PrerequisitiPrerequisiti
Conoscere la classificazione delle materie plastiche;Conoscere la classificazione delle materie plastiche; Conoscere le loro principali proprietà fisiche e meccaniche;Conoscere le loro principali proprietà fisiche e meccaniche; Conoscere i cicli di lavorazione delle materie plastiche;Conoscere i cicli di lavorazione delle materie plastiche; Conoscere i problemi legati alla lavorazione e Conoscere i problemi legati alla lavorazione e
all’utilizzazione delle materie plastiche che possono avere all’utilizzazione delle materie plastiche che possono avere risvolti sull’ambiente;risvolti sull’ambiente;
Conoscere i problemi legati allo smaltimento dei rifiuti e Conoscere i problemi legati allo smaltimento dei rifiuti e alla loro riutilizzazione;alla loro riutilizzazione;
Comprendere e saper utilizzare un adeguato linguaggio Comprendere e saper utilizzare un adeguato linguaggio scientifico;scientifico;
ObiettiviObiettivi
Anno : terza media
TempiTempi• 2 ore verranno utilizzate per affrontare i contenuti;• 1 settimana per l’attività di laboratorio;• 1 ora sarà dedicata alla verifica;
MetodologiaMetodologia Lezione frontale come necessario momento informativo. Essa verrà svolta facendo continui riferimenti alla vita quotidiana, in modo che i ragazzi possano trovare collegamenti tra i contenuti trattati e tutto ciò che li circonda quotidianamente. Inoltre l’utilizzo del metodo induttivo permetterà di impostare l’insegnamento – apprendimento su un processo di ricerca – scoperta per avviare gli alunni all’acquisizione di un metodo scientifico di lavoro.Attività di laboratorio come strumento destinato ad accrescere nei ragazzi la coscienza ecologica attraverso un progetto “la settimana ecologica” che coinvolga anche le altre terze classi.
Verifica sommativa è prevista alla fine dell’unità didattica e sarà costituita da:• prove oggettive tipo vero-falso; • domande a risposta aperta e multipla;• domande a completamento;
Le verifiche mirano quindi a testare: • conoscenza dei contenuti;• capacità di osservazione;• capacità di formulare e verificare ipotesi;• acquisizione di un corretto linguaggio.
VerificaVerifica
Le plastich
e
Ecologia
Ed. tecnica
Economia
InterdisciplinarietàInterdisciplinarietà
Cenni storiciCenni storici 1854 1854 O. Mayer produce per la prima volta l’O. Mayer produce per la prima volta l’ebaniteebanite trattando trattando
caucciù caucciù concon zolfo ad una temperatura di 130 zolfo ad una temperatura di 130 °°CC
18681868 I I fratelli Hyatt inventarono la fratelli Hyatt inventarono la celluloidecelluloide costituita da una costituita da una
soluzione soluzione di canfora e cellulosa. di canfora e cellulosa.
1884 1884 H. De Chardonnet mette a punto il metodo per fabbricare il H. De Chardonnet mette a punto il metodo per fabbricare il
rayonrayon alla nitrocellulosaalla nitrocellulosa
1900 1900 Prische e Spitteler producono la Prische e Spitteler producono la galalitegalalite dalla condensazione dalla condensazione
della della caseina e con l’aldeide formicacaseina e con l’aldeide formica
1907 1907 L. H. Baekeland inventò la L. H. Baekeland inventò la bachelitebachelite e le e le prime resine prime resine termoindurenti.termoindurenti.
19301930 E' l'anno del E' l'anno del polistirolo polistirolo
1931 1931 E' l'anno del E' l'anno del cloruro di polivinilecloruro di polivinile
1933 1933 Gibson e Fawcett in Inghilterra producono il Gibson e Fawcett in Inghilterra producono il polietilenepolietilene
1940 1940 Produzione del Produzione del nylonnylon
•alto rapporto resistenza-densità •proprietà di isolamento termico, elettrico, acustico e meccanico•resistenza ad acidi, alcali e solventi •infrangibile, poco costosa e leggera •facilità di lavorazione •colorabilità •idrorepellenza•inattaccabilità da parte di muffe, e batteri.
CaratteristicheCaratteristiche
• non si decompone completamente• bruciata nell’inceneritore a temperature inferiori a 500 oC alcune plastiche possono rilasciare nei fiumi sostanze pericolose.
Negative Positive
Per fare la plastica si parte dal petrolio, ma non ne serve molto: solo il 4% del petrolio estratto è impiegato per produrre plastica, mentre il restante 96% viene consumato come combustibile. Il petrolio, messo all'interno di enormi torri, viene portato a ebollizione; in tal modo le varie sostanze di cui è costituita, si separano gradualmente, e si sistemano all'interno delle torri in posizioni diverse. Si ottengono così gas, benzina, cherosene, nafta e un prodotto chiamato virgin-nafta, da cui derivano le materie plastiche.
Come si fa la plastica?Come si fa la plastica?
Come si fa la plastica?Come si fa la plastica?
Da questo punto, il processo si complica un po’: attraverso procedure che consistono nell'alzare molto la temperatura e nell'abbassarla velocemente (cracking), si ottengono i monomeri.Sono come anelli, che legati tra loro, formano una catena: il polimero.Si ottiene così una pasta bianca che, messa in una macchina, ne esce sotto forma di piccoli grani, simili a chicchi di riso. Questa é la plastica. Ora basta aggiungere coloranti e additivi, lavorarla, e si trasformerà in bottiglie, maglioni, paraurti, buste, ecc.
DefinizioneDefinizione
Le materie plastiche sono prodotti artificiali sintetizzati a partire dal petrolio che ne è la materia prima. Chimicamente si presentano sotto forma di lunghe catene polimeriche formate da tante unità base dette monomeri.
PolimerizzazionePolimerizzazione
formazione di polimeri nei quali la formula molecolare dell’unità ripetitiva è identica a quella del monomero di partenza e non generano sottoprodotti.
formazione di polimeri di addizione nei quali l’unità ripetitiva contiene un numero minore di atomi rispetto ai monomeri di partenza e producono piccole molecole di sottoprodotti come l'acqua, l'ammoniaca e il glicole.
condensazione addizione
PolimerizzazionePolimerizzazione
può avvenire
A catena
Le reazioni avvengono molto velocemente e si ha la quasi immediata formazione del polimero
A stadi
Le reazioni che portano alla formazione del polimero avvengono in più tappe.
Omopolimeri
se il monomero èunico
I polimeriI polimeri
Copolimeri
se il polimero è ottenuto da due o più monomeri diversi
Leghe polimeriche
se il materiale è il risultato della miscelazione di due monomeri che polimerizzano senza combinarsi chimicamente
I polimeriI polimeri
Naturali
• cellulosa• la cera • la gomma naturale
Artificiali
• acetato di cellulosa • cloridrato caucciù
Sintetici
• nylon• politene
ClassificazioneClassificazione Termoplastici
Termoindurenti
Elastomeri
ClassificazioneClassificazione
TermoplasticiGruppo di materie plastiche che acquistano malleabilità,cioè rammolliscono sotto l’azione del calore. In questa fase possono essere modellate o formate in oggetti finiti e quindi per raffreddamento tornano ad essere rigide.
ClassificazioneClassificazione
Termoindurenti
Gruppo di materie plastiche che,dopo una fase iniziale di rammollimento,induriscono per effetto di reticolazione tridimensionale. Nella fase di rammollimento per effetto combinato di calore e pressione risultano formabili. Se questi materiali vengono riscaldati dopo l'indurimento non ritornano più a rammollire, ma si decompongono carbonizzandosi.
ClassificazioneClassificazione
Elastomeri
La loro caratteristica principale è la grande deformabilità ed elasticità. Possono essere sia termoplastici che termoindurenti.
TermoplasticiTermoplastici Polietilene
P.tereftalato (PET) P. ad alta densità (HDPE)
P. a bassa densità (LDPE)
TermoplasticiTermoplastici
Polistirene-Polistirolo
Polistirolo ad alta densità(HIPS)
Polistirolo espanso
TermoplasticiTermoplastici
Polipropilene (PP)
Poliammidi (PA)Polivinilcloruro (PVC)
TermoindurentiTermoindurenti
Resine fenoliche (PF) Trovano impiego nel settore casalingo, mobili per televisori.
Resine poliestere insature (UP) Sono leggere, facilmente lavorabili e resistenti agli agenti atmosferici. Si usano per la costruzione di piscine, coperture per tetti.
Resine epossidiche (EP)Presentano eccellente adesività, resistenza al calore e agli agenti chimici. Inoltre possiedono buone proprietà meccaniche e sono ottimi isolanti elettrici. Si usano per vernici, rivestimenti, adesivi e materiali compositi.
ClassificazioneClassificazione
TERMOPLASTICI
TERMOINDURENTI
POLIETILENE PE POLIETILENTEREFTALATO PETPOLIVINILCLORURO PVCPOLIPROPILENE PPPOLISTIROLO PSPOLIAMMIDE PAPOLICARBONATO PC
POLIURETANO POLIESTERERESINA EPOSSIDICARESINA UREICARESINA FENOLICARESINA MELAMMINICA
Tecniche di lavorazioneTecniche di lavorazione
Estrusione
Questa tecnica permette di ottenere sacchetti leggeri e resistenti da un tubo caldo di materiale plastico leggero e flessibile. Dell'aria gonfia il tubo come un pallone, fino a dar forma a una borsa con la sagoma, le dimensioni e lo spessore desiderati.
Tecniche di lavorazioneTecniche di lavorazione
Calore e pressione, ammorbidiscono la plastica che aderisce alle pareti dello stampo assumendo la forma desiderata. I laminati di plastica vengono fabbricati ponendo diversi strati di materiale in una matrice, dove delle lastre riscaldate sciolgono la plastica e la pressano fino a formare un'unica lamina dello spessore desiderato
Compressione
Tecniche di lavorazioneTecniche di lavorazione
Calandratura
Nel processo della calandratura, la plastica viene tirata in fogli sottili da una serie di rulli compressori ad alta temperatura.
Tecniche di lavorazioneTecniche di lavorazione
AdditiviAdditivi
Sono sostanze chimiche che vengono usate nelle materie plastiche per conferire loro alcune particolari caratteristiche.
• Gli antiossidanti: proteggono il polimero dalla degradazione chimica causata dall'ossigeno o dall'ozono;
• Gli stabilizzatori ultravioletti lo proteggono dall'azione degli agenti atmosferici;
• Le sostanze plastificanti rendono il polimero più flessibile; • I lubrificanti riducono i problemi dovuti all'attrito;
• I pigmenti conferiscono il colore.
• Gli antifiamma e gli antistatici.
Impieghi della plasticaImpieghi della plastica
•L'industria dell'imballaggio PE e LDPE vengono commercializzato soprattutto in pellicola sottile, adatta all'imballaggio; HDPE viene prodotto sotto forma di pellicola di spessore maggiore, come quella usata per confezionare i comuni sacchetti di plastica per la spesa o i sacchi per rifiuti Altre materie plastiche usate nell'imballaggio sono PVC e PP.
•L'industria ediliziaCon il HDPE e il PVC si producono tubi per impianti idraulici e pannelli usati come materiale da costruzione, mentre il PS e il poliuretano espansi sono
utilizzati per produrre pannelli per l'isolamento termico e acustico.
•L’industria agricola La plastica viene utilizzata per la copertura delle serre
Elastomeri
Termoplastici
Monomeri
Polimerizzazione
Termoindurenti
Cracking
Lavorazione plastiche
Oggetti
Virgin nafta
Petrolio
Addizione Condensazione
Rischi per la salute e l’ambienteRischi per la salute e l’ambiente
Rispettiamo l’ambienteRispettiamo l’ambiente
Una delle caratteristiche delle materie plastiche è la grande resistenza. Una bottiglia può rimanere in acqua o sul terreno da un minimo di 100 anni ad un massimo di 1000.
Che fare ?
In discarica la plastica occupa molto spazio, se bruciata, non correttamente può produrre sostanze tossiche e inquinanti.
Rispettiamo l’ambienteRispettiamo l’ambiente
Smistamento della plastica
Il riciclo
Si fondono solo le termoplastiche provenienti dai rifiuti e si sottopongono ad estrusione allo scopo di ottenere prodotti tecnologicamente poco pregiati ma utilizzabili come paletti, reti, arredi per la casa
L’incenerimento
Avviene insieme ad altri
rifiuti solidi.Raggiunge molto bene lo scopo, ma richiede costosi impianti di depurazione per eliminare i gas tossici prodotti nella combustione.
LaboratorioLaboratorio
Educazione ecologicaDepositare i rifiuti plastici nei cassonetti, che indicano PLASTICA
Cosa mettiamo nel cestino della plastica?
• le bottiglie di acqua minerale e di bibite; • gli incarti delle merendine; • i contenitori in plastica per alimenti;• i sacchetti della spesa; Le plastiche contrassegnate con PVC, PP, PS ed altre sigle non è possibile ancora gettarle nel cassonetto della plastica, ma vanno conferite ad una piattaforma di raccolta o presso l’Azienda municipale.
BibliografiaBibliografia
F. Bertolotti, C. Bisi; P, Mascheretti - Orizzonte scienze 2002 - Minerva Italica
Colombi, Negrino, Rondano - Sperimentare scienze 2003 - Ed. Capitello
L. Leopardi, M. Gariboldi - Nuovo scienze più 2004 - Pedrini editore
D. dal Pozzo, P. Mari, E. Piolatto – Uomo Tecnica Società – Minerva Italica