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Periodico di informazione e cronaca sulla diagnostica edileTRANSCRIPT
Periodico di Informazione e Cronaca - Anno 4 - Numero 1 - Maggio 2013
Il rivestimento di facciata da sempre rappresenta il principale mezzo di comunicazione tra un edificio e il contesto urbano in cui si trova: è il biglietto da visita con cui un edificio si presenta alla città.
Nel parco edilizio italiano, purtroppo, sempre più spesso si trovano strutture degradate, con distacchi dei rivestimenti, muffe e efflorescenze o ferri a vista, che danno un’immagine negativa delle città.
Anche i media nell’ultimo periodo hanno messo in evidenza questo problema a causa di due importanti casi che hanno scosso l’opinione pubblica. Solo nel mese di aprile, infatti, sono avvenuti due distacchi di facciata: uno ha colpito i portici del centro storico di Lucca e un altro ha riguardato un edificio scolastico in Sardegna. Due casi che fortunatamente non hanno riportato gravi danni e non hanno messo in pericolo nessuno, ma che ci ricordano che il problema esiste e dobbiamo cercare di prevenirlo.
La primavera è il periodo più problematico per i rivestimenti di facciata, l’innalzarsi delle
il degrado dei rivestimenti di facciataun problema di immagine e sicurezza per le città
la primavera è la stagione più critica per i rivestimenti di facciata: i cambi climatici accelerano infatti il degrado.
in questo numero
OSSERVAZIONII rivestimenti di facciata........................................pag. 2
Il degrado delle facciate.......................................pag. 3
I segnali del degrado.............................................pag. 4
La carbonatazione...................................................pag. 5
CASI STUDIO
Hotel - Roma.............................................................pag. 6
Condominio - Bergamo........................................pag. 7
Scuola Elementare - Novara................................pag. 8
Palazzo Montecitorio - Roma..............................pag. 10
FORMAZIONE E INFORMAZIONE Eventi e aggiornamenti.........................................pag. 11
CONTATTI..............................................................pag. 12
temperature, infatti, segna il passaggio dalla stagione fredda. Le intemperie ed i continui sbalzi di temperatura accoppiati ai conseguenti cicli repentini di asciutto e bagnato, danneggiano i materiali delle facciate.
Le facciate nascono proprio con l’obiettivo di proteggere la struttura degli edifici dagli agenti esterni, ma è naturale che dopo anni di servizio le facciate inizino a manifestare segnali.
Poter mantenere il decoro di una facciata non è solo un problema di estetica, ma anche di sicurezza. Il rivestimento degradato spesso può crollare e questo comporta un rischio per tutti. Gli edifici, infatti, si affacciano su cortili, strade, marciapiedi che sono frequentati da molte persone e quando avviene un distacco è probabile che il materiale cada direttamente su questi spazi comuni. Inoltre, la porzione di rivestimento che si distacca aumenta il peso percepito al suolo allontanandosi da terra.
Come fare, quindi, per mantenere decoro e sicurezza nelle città in cui viviamo?
Monitorando l’evoluzione del degrado e cercando di intervenire con i sistemi di manutenzione prima che il degrado arrivi ad uno stadio avanzato.
Scegliere la prevenzione è la strada giusta anche per la tutela dei gestori degli edifici, che oltre a tutelare i cittadini possono mantenere intatta la propria immagine e proteggersi da responsabilità in caso di crolli.
degrado delle facciate
Un problema estetico per il decoro degli edifici e delle città
Un problema di sicurezza per beni e persone nel caso di distacco improvviso
L PUNTO
OSSERVAZIONI
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i rivestimenti di facciata
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I rivestimenti di facciata sono l’involucro esterno degli edifici, il collegamento tra la struttura e il contesto in cui è inserita. Oltre a dare un’entità estetica all’edificio, due sono le funzioni principali che ricopre: conferire alla struttura l’adeguata resistenza alle sollecitazioni meccaniche e proteggere l’ossatura dell’edificio dagli agenti chimici e atmosferici.
Le varietà di rivestimento di facciata sono moltissime e anche molto differenti. Nel corso degli anni c’è stata un’evoluzione molto importante, derivata anche dalla sperimentazione di nuovi materiali.
L PUNTO
rivestimenti continuiIl più diffuso è l’intonaco, ma negli ultimi anni si sono sviluppati tutti i rivestimenti a pannelli.
rivestimenti discontinuiElementi di piccole dimensioni applicate al supporto murario.
oltre ad una funzione estetica le facciate proteggono la struttura dagli agenti esterni
le diverse tipologie
Per i rivestimenti continui di tipo tradizionale la finitura ad intonaco è quella maggiormente diffusa, vista la semplicità di applicazione e la versatilità di utilizzo. In alcune scelte architettoniche si prevede l’impiego del cemento armato a vista che, pur non consentendo variazioni cromatiche, unisce la funzione portante a quella di finitura.
Tra queste tipologie di rivestimenti di facciata si va sempre più diffondendo l’impiego di pannellature: elementi di grandi dimensioni, fissati alla parete che talvolta sono in grado di risolvere anche problematiche funzionali all’utilizzo dell’edificio.
Fanno parte di questa classificazione pannelli in alluminio, acciaio, zinco, pannelli con materiali plastici polimerici, in PVC, in policarbonato con fibre di vetro, in fibrocemento e vetrati.
Si è passati dai tradizionali rivestimenti lapidei e ceramici, alla vasta gamma di materiali contemporanei tra cui cemento armato, intonaco plastico, profili laminati, vetri
stratificati, resine, metalli etc.
Ogni rivestimento ha la sua identità e le sue caratteristiche funzionali, ma è possibile dividerli secondo una comune classificazione basata sulle dimensioni
degli elementi costituenti e sul metodo di applicazione, ovvero: Rivestimenti continui e Rivestimenti discontinui.
i rivestimenti discontinuiI rivestimenti discontinui sono invece costituiti da elementi di piccole dimensioni, solitamente incollati con malte al supporto murario. Appartengono a questa tipologia lastre in materiale ceramico, piastrelle in gres, laterizio, listelli e mattonelle.
Queste tipologie consentono di seguire geometrie più irregolari e di realizzare molteplici variazioni cromatiche.
i rivestimenti continui
il degrado delle facciateun processo inevitabile che è necessario prevenire
OSSERVAZIONI
3
Nello stato del costruito in Italia è molto frequente vedere facciate estremamente degradate, un fenomeno indipendente dal tipo di rivestimento utilizzato. Avendo la funzione di protezione da agenti esterni, è inevitabile che la facciata si degradi con il tempo; per questo è necessaria una manutenzione più attenta e costante.
I fattori che compromettono l’integrità e le funzioni dei rivestimenti si dividono in tre macro categorie: degrado ambientale, degrado antropico e degrado tecnologico. Per tutti i materiali il degrado ambientale è un processo naturale e inarrestabile, accelerato dalla combinazione con altri fattori, definiti antropici e tecnologici.
degrado ambientaleIl degrado ambientale è un processo chimico inevitabile, dovuto alla reazione con gli agenti naturali, che altera la struttura dei materiali. Nelle realtà urbane l’inquinamento accelera i processi di deterioramento naturalmente innescati da umidità, sbalzi termici, aria e organismi viventi.
Fattori naturalidegrado
Fattori di accelerazionedegrado
L’invecchiamento dei materiali e le condizioni ambientali innescano il naturale ed innarestabile processo di degrado
I fattori non naturali che accelerano l’avanzamento del degrado possono essere arrestati da una buona manutenzione
L PUNTO
tutte le tipologie di rivestimento sono soggette al degrado
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degrado antropicoNegli ultimi decenni si è diffusa la tendenza di posare esternamente le reti impiantistiche, pratica che spesso trascura particolari costruttivi dando origine a degrado antropico. Le facciate sottoposte a questa tipologia di degrado raggiungono numeri consistenti se si considerano anche casi di affissione di sostegni pubblicitari sui rivestimenti, di sopraelevazione dei prospetti, oltre ad ulteriori forme di intervento improprio.
degrado tecnologicoSi parla invece di degrado tecnologico quando il degrado è dovuto all’incompatibilità tecnologica tra i materiali della facciata e del rivestimento. Un errore che può derivare dall’utilizzo di materiali scadenti, ma anche da errori e disattenzioni di progettazione o esecuzione; può essere dovuta anche alla mancata o imprecisa manutenzione che non valuta correttamente le resistenze e le compatibilità tra i materiali.
OSSERVAZIONI
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i segnali del degrado
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Il degrado delle facciate è un fenomeno naturale, ma per la sicurezza delle persone e per l’integrità del manufatto è necessario prevenirlo. Intervenire prima che il degrado raggiunga uno stadio avanzato oltre ad evitare rischi per l’edificio e per le persone consente di ridurre i costi di intervento e di pianificare le azioni evitando di operare in emergenza.
Ma come capire che la facciata sta iniziando a degradarsi?
L’edificio spesso ci comunica le sue patologie attraverso dei segnali, così anche i rivestimenti di facciata, prima di giungere al distacco, esprimono il loro degrado attraverso dei piccoli segnali.
Ogni tipologia di rivestimento presenta dei punti deboli che favoriscono l’innesco di degradi o ammaloramenti. In tutti i casi, tuttavia, i segnali vanno ricercati nei punti di connessione al supporto o negli elementi stessi.
interpretare i segnali sulle facciate consente di intervenire prima che il degrado sia diffuso.
anticipano distacchi e degradi avanzati
A livello superficiale non è raro individuare porzioni di facciata interessate da quadri fessurativi. In alcuni casi le fessurazioni segnano i bordi degli elementi, soprattutto se di dimensione ridotta, mentre in altri attraversano l’elemento indicandone una rottura.
La diffusione di discromie, legate al deposito di materiale organico o al dilavamento delle facciate, indica solitamente il rischio di potenziali zone di degrado. Tali porzioni, infatti, sono quelle che per prime riducono le proprie caratteristiche originarie di resistenza ed omogeneità e costituiscono il punto debole per l’estensione di patologie più gravi.
L’evoluzione dei segnali di degrado e l’estensione di queste a livello superficiale, in molti casi sono il preludio ad eventi maggiormente delicati. Quando il degrado iniziale, progredendo, investe l’intero spessore del rivestimento e ricopre una superficie eccessiva determina la formazione di rigonfiamenti che indica la precaria aderenza del supporto e maggiore rischio di distacco improvviso di materiale.
Nelle tipologie di rivestimenti di facciata di nuova generazione in cui elementi di grandi dimensioni sono applicati alle pareti, è fondamentale porre attenzione ai meccanismi di fissaggio e alle tecnologie impiegate per la connessione tra i vari elementi. La presenza di sfilamenti negli ancoraggi o di cedimenti parziali negli elementi, solitamente anticipa il rischio di distacchi più estesi ed improvvisi.
Fessurazioni eFFlorescenze
rigonFiamenti disconnessioni
la carbonatazioneil degrado delle Facciate in calcestruzzo
OSSERVAZIONI
5
La fama di eternità legata alla durabilità del calcestruzzo ha fatto si che diventasse il più diffuso metodo di costruzione del XIX secolo. Per questo oggi troviamo moltissimi edifici e strutture in calcestruzzo faccia a vista. Il tempo e l’esperienza hanno tuttavia mostrato che anche il calcestruzzo non è eterno, ma che le condizioni ambientali, il progressivo aumento dell’inquinamento e dell’aggressività atmosferica ne compromettono le funzioni principali.
Il degrado più diffuso per questa tecnica costruttiva è la carbonatazione, il processo chimico che si innesca quando il calcestruzzo viene a contatto con l’anidride carbonica, presente nell’aria.
Questo fenomeno non è dannoso per il calcestruzzo non armato tanto più che la resistenza del conglomerato presenta perfino un leggero incremento. La carbonatazione,
la carbonatazione provoca la corrosione delle armature
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tuttavia, toglie al calcestruzzo la capacità di mantenere condizioni di passività alla superficie delle armature, favorendo così la corrosione delle armature e mettendo a rischio la stabilità strutturare dell’impalcato.
L’evoluzione della carbonatazione si suddivide in due fasi, l’innesco e la propagazione. Nel periodo di innesco si producono i fenomeni che portano alla perdita delle condizioni di
passività. Nel periodo di propagazione la diffusione della corrosione, a partire dalla distruzione del film protettivo, determina il degrado delle armature.
I costi di ripristino aumentano esponenzialmente con il procedere del fenomeno, 5€ spesi nella fase di innesco corrispondono a 125€ se si interviene quando l’armatura è ormai corrosa.
Per la sicurezza dell’edificio e per ridurre i costi di intervento è indispensabile conoscere l’evoluzione della carbonatazione e intervenire nella fase di innesco, quando il degrado non è visibile ma sta già compromettendo la durabilità della struttura.
Fase di innesco
Fase di propagazione
Il degrado non è visibile ma si propaga dall’esterno verso l’interno
L PUNTO
Il degrado diventa visibile e ha già avviato il processo di corrosione delle armature
1€ 5€
25€
125€
progetto innesco propagazione corrosione
CASI STUDIO
6www.tecnoindagini.it
Zona/Regione
Oggetto d’indagine
Esecutore
Committente
Progetto
Periodo intervento
Lazio
Edilizia ricettiva - Albergo
Tecnoindagini Srl
Hotel Invest Group
Analisi distacchi rivestimenti di facciata
Marzo 2012
hotelroma
esigenze della committenza
Il responsabile della gestione dell’Hotel “Crowne Plaza” di Roma si è trovato a dover gestire una situazione di degrado diffuso presente nelle facciate dell’edificio.
L’hotel, disposto su una pianta allungata ad andamento sinusoidale, presenta facciate con finitura intonacata e balconi con parapetti caratterizzati dall’impiego di un rivestimento in piastrelle di laterizio dalla particolare geometria e dalla dimensione ridotta.
L’accelerarsi del degrado e la frequenza dei distacchi, seppur localizzati, hanno indirizzato la committenza a valutare con maggior dettaglio
Per valutare con precisione lo stato di fatto dei rivestimenti dell’albergo è stato necessario mettere a punto una serie di analisi complementari in grado di fornire le informazioni necessarie alla Committenza.
Per risalire alle possibili cause di innesco del fenomeno sono stati eseguiti dei saggi localizzati e attraverso l’analisi costruttiva degli elementi è stato possibile definire le condizioni maggiormente critiche.
L’analisi termografica, eseguita sull’intera superficie, ha consentito di rilevare la presenza di
prIorItà
1
2
3
Intervenire rapidamente ed individuare porzioni a rischio distacco
Ottenere risultati in grado di definire le cause dei fenomeni in atto
Progettare e attuare una manutenzione idonea
modalità di intervento
attEnzIonE aLLE prIorItà dELLa commIttEnza
123
Il dettaglio delle mappature individua le situazioni maggiormente rischiose
L’analisi costruttiva consente di risalire alle cause del degrado
Le informazioni ricavate con il protocollo THERMOSCAN® consentono di indirizzare le scelte degli interventi manutentivi
lo stato di fatto delle facciate per predisporre l’intervento manutentivo più idoneo.
discromie, tipiche delle situazioni di degrado. La stesura di mappature prospettiche precise ha permesso di localizzare le zone maggiormente degradate o a rischio di distacco imminente.
L’insieme delle informazioni ricavate durante le analisi sono diventate il punto di partenza per la pianificare degli interventi di messa in sicurezza e ripristino.
CASI STUDIO
7
Zona/Regione
Oggetto d’indagine
Esecutore
Committente
Progetto
Periodo intervento
Lombardia
Condominio pluripiano
Tecnoindagini Srl
Condominio Edildalmine
Analisi distacchi rivestimenti di facciata
Marzo 2012
condominiobergamo
esigenze della committenza
Il condominio Edildalmine, con la sua altezza superiore a 25 m svetta all’interno di un contesto residenziale in cui la maggior parte dei fabbricati sono realizzati con facciate in finitura intonacata.
L’edificio è caratterizzato dall’impiego di mattonelle in laterizio di dimensione piuttosto ridotta che conferisce un effetto mosaico all’intera superficie. Tale peculiarità ne costituisce anche la massima vulnerabilità, infatti l’elevato numero di elementi applicati amplifica il rischio di possibili distacchi.
La presenza di rigonfiamenti, fessurazioni
I limiti posti dalla notevole altezza di sviluppo delle facciate ha richiesto l’impiego di una piattaforma aerea dallo sbraccio adeguato.
Le osservazioni all’infrarosso compiute con l’ausilio di una termocamera hanno consentito di analizzare preliminarmente l’intera superficie e di raffinare i rilievi di degrado mediante l’analisi sonica. I punti caratterizzati da sensibili discromie, infatti, possono indicare la presenza di sacche d’aria tra il supporto murario e l’elemento applicato.
prIorItà
1
2
3
Analizzare l’intera superficie fino alle quote elevate
Individuare i punti in cui rimuovere le mattonelle per prevenirne il crollo
Localizzare le porzioni in cui intervenire con la messa in sicurezza definitiva
modalità di intervento
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attEnzIonE aLLE prIorItà dELLa commIttEnza
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L’analisi Termografica consente rilievi precisi anche da grandi distanze
L’analisi sonica compiuta sull’intera superficie individua puntualmente le situazioni di maggiore degrado
Le informazioni ottenute consentono di intervenire solo dove necessario e di ridurre i costi di intervento
e distacchi localizzati sono il segnale di un degrado diffuso che può pregiudicare la sicurezza dell’edificio.
Il rischio di distacco anche delle singole piastrelline ha consigliato l’estensione dell’analisi sonica all’intera superficie.
In questo modo è stato possibile individuare tutti gli elementi a rischio di distacco e le mappature prospettiche di sintesi hanno localizzato le porzioni maggiormente danneggiate.
CASI STUDIO
8www.tecnoindagini.it
Zona/Regione
Oggetto d’indagine
Esecutore
Committente
Progetto
Periodo intervento
Piemonte
Edilizia scolastica – Scuola elementare
Tecnoindagini Srl
Comune di Novara
Analisi distacchi rivestimenti di facciata e prove di carbonatazione
Maggio 2010
scuola elementarenovara
esigenze della committenza
carattErIStIcHE dELLa SItUazIonE
Verificare contestualmente il degrado dei rivestimenti di facciata e la profondità di carbonatazione delle strutture in cemento armato
Non interrompere la funzionalità dell’immobile ed eseguire analisi senza danneggiare il manufatto
Individuare le situazioni maggiormente degradate per indirizzare la messa in sicurezza
Il complesso scolastico che ospita la scuola elementare Pier Lombardo è costituita dal collegamento di più corpi dalla forma allungata che si sviluppano su tre livelli fuori terra e ai quali è collegata una palestra. L’edificio è sorretto da una struttura a telaio in cemento armato a vista in cui le chiusure verticali sono realizzate con pannelli di tamponamento. Il rivestimento di facciata è completato con mattoncini faccia a vista di varie dimensioni.
L’accostamento delle differenti tipologie costruttive, nel tempo, ha prodotto la formazione di fessurazioni e distacchi localizzati di materiale rendendo molti punti della facciata particolarmente degradati. La committenza, per definire quale tipo di intervento approntare sulla facciata, ha deciso di capire quali problemi fossero maggiormente diffusi. Le indagini pertanto sono state finalizzate sia al rilievo del degrado dei rivestimenti di facciata sia al rilievo della profondità di carbonatazione nelle strutture in cemento armato.
attEnzIonE aLLE prIorItà dELLa commIttEnza
123
CASI STUDIO
9
anaLISI StaBILItà rIVEStImEntI dI FaccIata anaLISI dELLa proFondItà dI carBonatazIonE
modalità di intervento
Per eseguire un’analisi dettagliata e puntuale dei rivestimenti di facciata dell’edificio è stato utilizzato il protocollo THERMOSCAN®
L’analisi costruttiva eseguita sugli elementi del rivestimento ha fornito importanti informazioni sulle metodologie adottate per il fissaggio al supporto murario e per la connessione tra vari elementi.
Le osservazioni termografiche hanno consentito di rilevare irregolarità e discontinuità nel rivestimento. L’individuazione dei punti interessati da umidità di risalita capillare o di dilavamento eccessivo ha consentito di localizzare le porzioni maggiormente soggette al degrado.
Per determinare la carbonatazione del calcestruzzo armato a vista delle strutture dell’edificio è stato utilizzato il protocollo CARBONTEST®
Il degrado delle strutture in cemento armato è strettamente legato alla carbonatazione. Questo fenomeno chimico, che si innesta a contatto con l’atmosfera, modifica le proprietà del calcestruzzo e rende le armature attaccabili dalla corrosione.
Attraverso il prelievo delle polveri di calcestruzzo e mediante l’analisi alla fenolftaleina è stato possibile puntualmente determinare la profondità di carbonatazione. Per stimare il tempo residuo per l’innesto della corrosione è stata eseguita un’analisi pacometrica in modo da confrontare la dimensione del copriferro con la misura della carbonatazione.
attEnzIonE aLLE prIorItà dELLa commIttEnza
L’utilizzo congiunto dei protocolli THERMOSCAN® e CARBONTEST®
ottimizzano i tempi di rilievo ed assicurano risultati affidabili1La possibilità di eseguire prelievi non invasivi ed analisi non distruttive riduce le interferenze con le attività dell’edificio.2
3 Le mappature puntuali con l’individuazione dei degradi indirizza le operazioni di manutenzione.
L’indagine, in questo modo, oltre a valutare l’estensione del degrado in atto, è in grado di prevenire la corrosione delle armature e di migliorare la durabilità della struttura.
Complessivamente sono stati eseguiti 80 prelievi di polveri, sui diversi elementi in calcestruzzo armato, pilastri, travi, cordoli, gronde e voltini. Per ogni punto di prelievo è stato individuato il momento di innesto della corrosione e l’elaborazione dei dati suddivisi per tipologie costruttive ha consentito di eseguire interventi di manutenzione mirati.
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L’analisi sonica di completamento, eseguita sull’intera facciata, infine, ha consentito di definire nel dettaglio l’estensione del degrado e di rimuovere immediatamente gli elementi più instabili.
CASI STUDIO
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Zona/Regione
Oggetto Monitorato
Esecutore
Committente
Progetto
Data dei rilievi
Lazio
Palazzo Montecitorio
Tecnoindagini Srl
La Titano Srl
Analisi distacchi di intonaco dalle volte in muratura
Marzo 2013
palazzo montecitorioroma
esigenze della committenzaA seguito di alcuni distacchi di intonaco avvenuti sulla volta affrescata della Sala della Lupa di palazzo Montecitorio è emersa la necessità di conoscere lo stato di conservazione degli intonaci nelle volte in muratura presenti all’interno dell’ala Berniniana seicentesca.
L’urgenza di intervenire nella verifica degli ambienti prima dell’insediamento del nuovo Parlamento ha obbligato la pianificazione dell’indagine in tempi serrati, per poter individuare eventuali criticità e poter intervenire in tempi brevi.
Il pregio delle volte affrescate ha obbligato alla scelta di strumentazioni all’avanguardia e all’utilizzo di metodi non distruttivi.
prIorItà
modalità di intervento
attEnzIonE aLLE prIorItà dELLa commIttEnza
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Eseguire un’indagine tempestiva per non interferire con le attività dell’edificio
1 Il protocollo SONISPECT® ottimizza i tempi di indagine e riduce gli imprevisti in fase di sopralluogo
Preservare il pregio artistico dei soffitti senza danneggiarli
2 Le strumentazioni utilizzate consentono analisi non distruttive precise e dettagliate
Fornire informazioni dettagliate sui punti dove intervenire con interventi di restauro
3 La mappatura delle anomalie consente in tempi rapidi di ottenere tutte le informazioni necessarie alla pianificazione degli interventi
Le volte in muratura delle sale di palazzo Montecitorio, oltre all’essere caratterizzate dalle finiture di elevato pregio storico/artistico sono poste a quote piuttosto elevate.
L’impiego dell’analisi termografica è stata determinante per l’individuazione delle anomalie sulla superficie intonacata.
Le ispezioni indirette eseguite sulle volte hanno indirizzato i restauratori nelle operazioni di risanamento e hanno consentito l’individuazione di fenomeni localizzati di infiltrazione riducendo l’estensione del degrado e intervenendo tempestivamente sulle cause della formazione.
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FORMAZIONE E INFORMAZIONE
informacrediamo che la conoscenza del problema sia il primo passo verso la soluzione.
Per questo organizziamo costantemente Incontri Informativi presso la sede di Enti che voglio formare il proprio personale sui problemi della manutenzione e del degrado degli edifici. Incontri Informativi in cui i nostri esperti illustrano le novità sulle tecniche di diagnostica e sui metodi di ripristino e messa in sicurezza.
Alcuni tra gli ultimi Incontri Informativi organizzati:
Momenti di formazione ma anche di confronto, per affrontare insieme alcune problematiche che riguardano la manutenzione degli edifici.
Richiedi di organizzare GRATUITAMENTE un Incontro Informativo, contattando la segreteria organizzativa Tecnoindagini Srl:
comune di mantova
settem
bre 2012
comune di milano
novembre 2
012
comune di torino
gennaio
2013
bnl roma
febbraio
2013
ferrara
aprile
2013
telefona allo 02.36527601
scrivi una mail [email protected]
anagrammi
Definizione: Fenomeno di degrado del calcestruzzo
al terzo anno bacia
al
o
Definizione: Si verifica se il degrado avanza incontrastato
Fosti cacciata, caddi
Definizione: Una tipologia di rivestimento continuo
io Fui tra condannati
F rt
tsc c
n
Anagramma:
1-Finitura ad intonaco 2-La carbonatazione3-Distacco di facciata
La frase nascosta:
Analisi delle facciate per prevenire i distacchi e per garantire la sicurezza
Rebus:
Thermoscan evita distacchi
accendi la mente
o a n a a d a r u t i n i F lt e i n o i z a r u s s e F gn z i F z l F m s i d e l r le n o i z a t a n o b r a c em e F s u v a t r c l v c p ia c a s r a t t e g i l a p ei s r a t m p o K t o n o F rF e e g s e v n a l n m a r en r n g e n i e r e i c r e co o i i c t d l l i c n s e tg l a o l o c l c o h i K e ti F p e a r i e a g a r a e nr F t i c b a t t i t u r a rr e d i s t a c c o e l a s ii n t o n a c o c u r e z z a
oanaadarutiniFlteinoizarusseFgnziFzlFmsidelrlenoizatanobracemeFsuvatrclvcpiacasrattegilapeisratmpoKtonoFrFeegsevnalnmarenrngeniereicrecooiictdllicnsetglaoloclcohiKetiFpearieagaraenrFticbattiturarredistaccoelasiintonacocurezza
FACCIATACALCESTRUzzODISTACCOINTONACOMATTONELLEKLINKER
CROLLOFISSAGGIOGRAVITAPANNELLIFINITURATERMOGRAFIA
CARBONATAzIONERIGONFIAMENTOEFFLORESCENzEDILAVAMENTOFESSURAzIONIBATTITURA
la Frase nascosta rebus (10, 5, 9)
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La vision aziendale si fonda su due parametri principali: la conoscenza approfondita dei rischi legati all’invecchiamento degli edifici e la ricerca di metodologie sempre nuove e di strumenti all’avanguardia, in grado di prevenire l’insorgere di danni dovuti ai crolli spontanei.
Espedito Caraglia
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