short master fastener - dispense modulo base, ing. francesco leali
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Estratti del materiale d'aula per lo Short Master sui Fasteners (5 giornate, Settembre - Ottobre 2013 a Modena), organizzato da Fondazione Democenter-Sipe con la collaborazione del Dipartimento di Ingegneria "Enzo Ferrari" e il patrocinio di UDIB.TRANSCRIPT
LIVELLO BASE
Ing. Francesco LealiUniversità degli Studi di Modena e Regio Emilia
Esempio
SHORT MASTER FASTENER – © Università di Modena e Reggio Emilia1
AGENDA Livello base
• 09:30
Presentazione del docente, introduzione al short master fastener, presentazione dei partecipanti
• 09:45
Lettura e interpretazione dei disegni tecnici
– Introduzione– Le basi normative del disegno tecnico /
parte1
• 11:30 coffee break
• 11:45
Lettura e interpretazione dei disegni tecnici
– Le basi normative del disegno tecnico / parte2
– Aspetti progettuali– Aspetti produttivi: materiali e tecnologie
di produzione
• 13:30 pranzo
• 14:30
Tolleranze dimensionali e geometriche
– Indicazioni delle tolleranze dimensionali sui disegni (quote e sistema ISO)
– Indicazione delle tolleranze geometriche sui disegni
– Finiture superficiali e rugosità
• 16:30 coffee break
• 16:45
Filettature– Sistemi di filettature– Esecuzione delle filettature– Rappresentazione degli elementi filettati– Tolleranze per filettature
• 18:30 chiusura dei lavori
Esempio
SHORT MASTER FASTENER – © Università di Modena e Reggio Emilia2
PRESENTAZIONE DEL DOCENTE
• Titoli di Studio– Dottorato di Ricerca in Ingegneria Meccanica (2005-2007)– Laurea in Ingegneria Meccanica (2002)– Diploma di Maturità Scientifica (1996)
• Abilitazioni professionali– Albo dei Consulenti Tecnici d’Ufficio presso il Tribunale di Modena (2010)– Ordine degli Ingegneri della provincia di Modena, n.2561, (2006)– Ordine degli Ingegneri della provincia di Mantova, n.1177 (2003-2005)
• Esperienza lavorativa– Ricercatore universitario e professore aggregato per il Settore Scientifico Disciplinare ING-IND/15 “Disegno e Metodi
dell’Ingegneria Industriale” (2005-oggi)
• Ricerca– Progettazione integrata e simulazione per lo sviluppo di nuovi prodotti e processi– Design for Robotic Manufacturing (Robofacturing)
• Didattica– Docente DCC, L.M. Ingegneria del Veicolo (2009-oggi)– Docente MPI, L.M. Ingegneria Meccanica (2010)– Docente DTAC, L. Ingegneria Informatica (2006-oggi)– Esercitatore DM, L.M. Ingegneria Meccanica (2005-2008) – Esercitatore DM, L.M. Ingegneria Meccanica (2005-2008)
• Ricerca applicata– Automazione e Robotica Industriale: esecuzione di studi di fattibilità e progettazione di linee e celle robotizzate di lavorazione e
assemblaggio; simulazione comportamentale e programmazione di robot industriali.– Progettazione Meccanica: sviluppo integrato di prodotti e processi industriali, progettazione a ciclo di vita totale di sistemi
meccanici (analisi concettuale, sintesi progettuale, simulazione, dimensionamento, prototipazione, ingegnerizzazione).– Controllo dimensionale: ottimizzazione dimensionale e geometrica di assiemi e analisi dimensionale mediante CMM.– Sviluppo e ingegnerizzazione di prodotto: applicazione di metodologie progettuali di sviluppo nuovi prodotti mediante tecniche di
time-compression. Esempio
SHORT MASTER FASTENER – © Università di Modena e Reggio Emilia3
INTRODUZIONE AL SHORT MASTER FASTENER
• Obiettivo generale:– offrire una preparazione di base e specialistica che permetta a tutti gli
operatori del settore, dai tecnici, ai progettisti, alle figure commerciali, di approfondire i principali aspetti tecnici e tecnologici relativi alla scelta ed all’impiego consapevole dei fastener.
• Obiettivi specifici:– introdurre neo assunti e neo laureati nell’importante settore dei fastener
attraverso la lettura e l’interpretazione di disegno tecnico, la conoscenza dei principali aspetti produttivi, la catalogazione e la coerenza normativa.
• Struttura del corso: – livello base; il modulo ha l’obiettivo di introdurre i concetti di base della
rappresentazione tecnica nei suoi aspetti normativi e nei suoi risvolti progettuali e produttivi;
– livello intermedio; il modulo ha l’obiettivo di mettere neo assunti e neo laureati in condizione di capire il prodotto fastener nei suoi molteplici aspetti e di comprenderne i principali criteri di catalogazione;
– livello avanzato; i moduli hanno l’obiettivo di approfondire specifici aspetti tecnici legati alla progettazione, produzione e impiego dei prodotti.
Esempio
SHORT MASTER FASTENER – © Università di Modena e Reggio Emilia4
INTRODUZIONE AL SHORT MASTER FASTENER
• Bibliografia– Materiale didattico fornito– E. Chirone, S. Tornincasa, “Disegno Tecnico
Industriale”, Voll. 1, 2. Ed. Il Capitello. Torino.– UNI M1 Norme per il Disegno Tecnico. Vol. 1 Norme
Generali. – G. Manfè, R. Pozza, G. Scarato, Disegno Meccanico,
Voll. 1, 2, 3. Ed. Principato, Milano. – Cataloghi aziendali
Esempio
Università degli Studi di Modena e Reggio EmiliaFacoltà di Ingegneria “Enzo Ferrari”
Lettura e interpretazione dei disegni tecniciINTRODUZIONE
Esempio
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Disegno tecnico
Esempio
SHORT MASTER FASTENER – © Università di Modena e Reggio Emilia10
Disegno e Geometria
• Euclide (300 a.C.), “Elementi” – geometria elementare1. Tra due punti qualsiasi è possibile tracciare una ed una sola retta.2. Si può prolungare un segmento oltre i due punti indefinitamente.3. Dato un punto e una lunghezza, è possibile descrivere un cerchio.4. Tutti gli angoli retti sono uguali.5. Se una retta taglia altre due rette determinando dallo stesso lato angoli
interni la cui somma è minore di quella di due angoli retti, prolungando le due rette, esse si incontreranno dalla parte dove la somma dei due angoli è minore di due retti.
• Filippo Brunelleschi (1377-1446) e Leon Battista Alberti (1404-1472), “De Pictura” – prospettiva
• René Descartes (1596-1650), “Discorso sul metodo per ben condurre la propria ragione e cercare la verità nelle scienze più la Diottrica, le Meteore e la Geometria che sono saggi di questo metodo” – geometria analitica
• B. Pascal, G. Desargues, J. Poncelet, M. Chasles – geometria proiettiva
• Gaspard Monge (1746-1818), “Geometrie Descriptive”– geometria descrittiva
Esempio
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Coordinate spaziali
http://www.strobotics.com/r19.htm#pics
coordinate cilindriche
Esempio
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Esempio: linee a doppia curvatura
• Curva generata dall’intersezione di due solidi delimitati da superfici curve– Elica: curva generata da un
punto dotato di moto rettilineo uniforme e moto angolare uniforme (cilindrica o conica) • Angolo dell’elica• Passo
Esempio
Università degli Studi di Modena e Reggio EmiliaFacoltà di Ingegneria “Enzo Ferrari”
Lettura e interpretazione dei disegni tecniciLE BASI NORMATIVE DEL DISEGNO TECNICO / PARTE1
Esempio
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Tecniche generali di visualizzazione
• Visualizzazione di oggetti solidi:– Combinazioni oggetti solidi
• Positivi• Positivi e negativi• Intersezione
– Interazioni solidi-piani• Piani si sezione• Piani di simmetria
– Sviluppo di modelli per superfici• Semplice curvatura• Doppia curvatura
Combinazione di oggetti solidi(unione)
Esempio
SHORT MASTER FASTENER – © Università di Modena e Reggio Emilia38
Tecniche generali di visualizzazione
• Piani di sezione– Dividono il solido con un
taglio ideale– L’orientamento del piano
rispetto al solido determina la forma della sezione ottenuta, cioè la forma della nuova faccia:• Normale• Inclinata
Esempio
SHORT MASTER FASTENER – © Università di Modena e Reggio Emilia39
Tecniche generali di visualizzazione
• Particolari facce inclinate si ottengono sezionando solidi di rotazione quali cilindri, coni, sfere
• Si ricorda che sezionando un cono:– Se il piano secante è parallelo alla base si ottiene un
cerchio– Se il piano secante è inclinato rispetto alla base si ottiene
un’ellisse– Se il piano secante è parallelo ad una generatrice si
ottiene una parabola– Se il piano secante è parallelo all’asse geometrico e non
passante per il vertice si ottiene un’iperbole
Esempio
SHORT MASTER FASTENER – © Università di Modena e Reggio Emilia42
Tecniche generali di visualizzazione
• Sviluppo di modelli per superfici– Una superficie è sviluppabile se può essere distesa su un piano
senza distorsioni (non unicità dello sviluppo)– Tutti i solidi delimitati da facce piane sono sviluppabili– Uno sviluppo può essere rappresentato mantenendo le facce
connesse o indicando le connessioni con linee tratteggiateEsempio
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Sistemi di filettature
Esempio
SHORT MASTER FASTENER – © Università di Modena e Reggio Emilia584
Sistemi di filettature
• Elementi principali di una filettatura:– Elica
– Forma del profilo– Passo– Numero dei principi
Fon
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96– Diametro nominale– Angolo e senso dell’elica– Lunghezza di avvitamento
Condizione anti svitamento spontaneo
Esempio
SHORT MASTER FASTENER – © Università di Modena e Reggio Emilia592
Sistemi di filettature
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Esempio
SHORT MASTER FASTENER – © Università di Modena e Reggio Emilia596
Sistemi di filettature
Esempio
SHORT MASTER FASTENER – © Università di Modena e Reggio Emilia603
Sistemi di filettature
W
Numero di filetti per pollice
Diametro nominale
Simbolo
Esempio
SHORT MASTER FASTENER – © Università di Modena e Reggio Emilia610
Sistemi di filettature
Esempio
Università degli Studi di Modena e Reggio EmiliaFacoltà di Ingegneria “Enzo Ferrari”
FilettatureRAPPRESENTAZIONE DEGLI ELEMENTI FILETTATI
Esempio
SHORT MASTER FASTENER – © Università di Modena e Reggio Emilia619
Rappresentazione degli elementi filettati
Esempio
SHORT MASTER FASTENER – © Università di Modena e Reggio Emilia621
Rappresentazione degli elementi filettati
Esempio
SHORT MASTER FASTENER – © Università di Modena e Reggio Emilia635
Rappresentazione degli elementi filettati
• Collegamenti filettati normalizzati
Esempio
SHORT MASTER FASTENER – © Università di Modena e Reggio Emilia650
Esecuzione delle filettature
Esempio
Università degli Studi di Modena e Reggio EmiliaFacoltà di Ingegneria “Enzo Ferrari”
FilettatureTOLLERANZE PER FILETTATURE
Esempio