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I prezzi del presente documento sono aggiornati alla chiusura del mercato del venerdì precedente (salvo diversa indicazione). Per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni si rimanda all’Avvertenza Generale. La settimana entrante Europa: dopo che le stime finali per i PMI servizi hanno registrato marginali revisioni al ribasso rispetto alle stime flash per novembre, i dati di produzione industriale nazionali per ottobre dovrebbero mostrare un ritorno alla crescita in Germania (+0,8% m/m) e un rimbalzo in Francia (+0,6% m/m). Poche sorprese dalla seconda stima del PIL per il 3° trimestre, con il dettaglio che dovrebbe mostrare una correzione degli investimenti a fronte di accelerazioni per spesa pubblica e consumi. Le vendite al dettaglio della zona euro hanno visto un netto recupero in ottobre. Italia: pochi i dati di rilievo in uscita, con il PMI servizi che in novembre registra un’accelerazione ben superiore alle attese da 51,0 a 53,3 punti. USA: in una settimana scarna di pubblicazioni, il focus va all’indice ISM non manifatturiero che in novembre dovrebbe confermarsi in espansione, poco mosso rispetto a ottobre. Sono invece visti in netto recupero gli ordini all’industria in ottobre, sulla scia del rimbalzo degli ordini di beni durevoli. La bilancia commerciale di ottobre dovrebbe conoscere un aumento del deficit mentre la fiducia dei consumatori dovrebbe segnare un nuovo aumento in dicembre. Focus della settimana La vittoria del NO rafforza le aspettative di un prolungamento del QE per la BCE. A dispetto di previsioni più negative, è apparsa complessivamente piuttosto contenuta la reazione dei mercati alla vittoria del NO per il referendum italiano: se da un lato un responso negativo era già in parte scontato nei prezzi, dall’altro lato, a limitare il ritorno dell’avversione al rischio sono anche le attese per la riunione della BCE di giovedì. La Banca centrale infatti, già dalla riunione precedente e grazie a diversi discorsi di propri membri, ha confermato la propria disponibilità a garantire sostengo al ciclo e al recupero dell’inflazione attraverso il mantenimento di condizioni finanziarie estremamente accomodanti. Al margine dell’aggiornamento delle stime economiche (che dovrebbero risultare poco variate) il principale rischio in questa fase sembra quello legato all’incertezza per la situazione politica, segnata da un dilagare delle forze populiste anche in vista dei numerosi appuntamenti elettorali del 2017, e da uno stravolgimento degli assetti ed equilibri politici internazionali nel post-Trump. Ci aspettiamo pertanto che la BCE, pur a fronte di dati macro in generalizzato miglioramento da settembre, si prepari ad annunciare nuove modifiche al programma di acquisto titoli, data tanto più la perdurante inerzia dell’inflazione core. Il nostro scenario centrale vede un’estensione del programma di acquisti, anche se le modalità tecniche rimangono incerte. Il recente movimento di rialzo dei rendimenti e la possibile sospensione del vincolo di rendimento minimo per i bond acquistabili, potrebbero consentire un prolungamento sugli attuali livelli per altri sei mesi. Non è escluso però che il Consiglio opti invece per una soluzione di compromesso con un’estensione di orizzonte più breve (tre mesi) e acquisti a ritmi più lenti. In ogni caso attribuiamo una probabilità molto bassa alla modifica della regola secondo cui gli acquisti per i singoli stati debbono essere condotti in proporzione alle quote di capitale detenute in BCE. Una decisione in tal senso presupporrebbe un consenso politico che sembra ancora lontano dall’essere stato raggiunto all’interno del Board. Settimana dei Mercati 5 dicembre 2016 13:10 CET Data e ora di produzione 5 dicembre 2016 13:20 CET Data e ora di prima diffusione Nota settimanale Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche Ricerca per investitori privati e PMI Team Retail Research Analisti Finanziari Previsioni BCE di settembre e probabili revisioni settembre 2016 BCE ISP 2016 2017 2018 2016 2017 2018 PIL 1,7 1,6 1,6 1,6 1,4 1,5 Consumi 1,7 1,6 1,5 Spesa Pubbl 1,7 0,9 1,0 Investimenti 3,1 3,3 3,3 Esportazioni 2,6 3,7 4,1 Inflazione 0,2 1,2 1,6 0,3 1,3 1,5 Inflazione Core 0,9 1,3 1,5 0,9 1,2 1,6 Disoccupazione 10,1 9,9 9,6 Fonte: BCE, stime macroeconomiche di settembre 2016; Intesa Sanpaolo previsioni di novembre 2016

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Page 1: Settimana dei Mercati

I prezzi del presente documento sono aggiornati alla chiusura del mercato del venerdì precedente(salvo diversa indicazione). Per la certificazione degli analisti e per importanti comunicazioni si rimanda all’Avvertenza Generale.

La settimana entrante

Europa: dopo che le stime finali per i PMI servizi hanno registrato marginali revisioni al ribasso rispetto alle stime flash per novembre, i dati di produzione industriale nazionali per ottobre dovrebbero mostrare un ritorno alla crescita in Germania (+0,8% m/m) e un rimbalzo in Francia (+0,6% m/m). Poche sorprese dalla seconda stima del PIL per il 3° trimestre, con il dettaglio che dovrebbe mostrare una correzione degli investimenti a fronte di accelerazioni per spesa pubblica e consumi. Le vendite al dettaglio della zona euro hanno visto un netto recupero in ottobre.

Italia: pochi i dati di rilievo in uscita, con il PMI servizi che in novembre registra un’accelerazione ben superiore alle attese da 51,0 a 53,3 punti.

USA: in una settimana scarna di pubblicazioni, il focus va all’indice ISM non manifatturiero che in novembre dovrebbe confermarsi in espansione, poco mosso rispetto a ottobre. Sono invece visti in netto recupero gli ordini all’industria in ottobre, sulla scia del rimbalzo degli ordini di beni durevoli. La bilancia commerciale di ottobre dovrebbe conoscere un aumento del deficit mentre la fiducia dei consumatori dovrebbe segnare un nuovo aumento in dicembre.

Focus della settimana

La vittoria del NO rafforza le aspettative di un prolungamento del QE per la BCE. A dispetto di previsioni più negative, è apparsa complessivamente piuttosto contenuta la reazione dei mercati alla vittoria del NO per il referendum italiano: se da un lato un responso negativo era già in parte scontato nei prezzi, dall’altro lato, a limitare il ritorno dell’avversione al rischio sono anche le attese per la riunione della BCE di giovedì. La Banca centrale infatti, già dalla riunione precedente e grazie a diversi discorsi di propri membri, ha confermato la propria disponibilità a garantire sostengo al ciclo e al recupero dell’inflazione attraverso il mantenimento di condizioni finanziarie estremamente accomodanti. Al margine dell’aggiornamento delle stime economiche (che dovrebbero risultare poco variate) il principale rischio in questa fase sembra quello legato all’incertezza per la situazione politica, segnata da un dilagare delle forze populiste anche in vista dei numerosi appuntamenti elettorali del 2017, e da uno stravolgimento degli assetti ed equilibri politici internazionali nel post-Trump. Ci aspettiamo pertanto che la BCE, pur a fronte di dati macro in generalizzato miglioramento da settembre, si prepari ad annunciare nuove modifiche al programma di acquisto titoli, data tanto più la perdurante inerzia dell’inflazione core. Il nostro scenario centrale vede un’estensione del programma di acquisti, anche se le modalità tecniche rimangono incerte. Il recente movimento di rialzo dei rendimenti e la possibile sospensione del vincolo di rendimento minimo per i bond acquistabili, potrebbero consentire un prolungamento sugli attuali livelli per altri sei mesi. Non è escluso però che il Consiglio opti invece per una soluzione di compromesso con un’estensione di orizzonte più breve (tre mesi) e acquisti a ritmi più lenti. In ogni caso attribuiamo una probabilità molto bassa alla modifica della regola secondo cui gli acquisti per i singoli stati debbono essere condotti in proporzione alle quote di capitale detenute in BCE. Una decisione in tal senso presupporrebbe un consenso politico che sembra ancora lontano dall’essere stato raggiunto all’interno del Board.

Settimana dei Mercati

5 dicembre 2016 13:10 CET Data e ora di produzione

5 dicembre 2016 13:20 CET Data e ora di prima diffusione

Nota settimanale

Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche

Ricerca per investitori privati e PMI

Team Retail Research Analisti Finanziari

Previsioni BCE di settembre e probabili revisioni settembre 2016 BCE ISP 2016 2017 2018 2016 2017 2018PIL 1,7 1,6 1,6 1,6 1,4 1,5Consumi 1,7 1,6 1,5Spesa Pubbl 1,7 0,9 1,0Investimenti 3,1 3,3 3,3Esportazioni 2,6 3,7 4,1Inflazione 0,2 1,2 1,6 0,3 1,3 1,5Inflazione Core 0,9 1,3 1,5 0,9 1,2 1,6Disoccupazione 10,1 9,9 9,6

Fonte: BCE, stime macroeconomiche di settembre 2016; Intesa Sanpaolo previsioni di novembre 2016

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Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 2

Scenario macro

Area euro

La stima finale conferma l’accelerazione del PMI manifatturiero in novembre mentre sono stabili le indagini di fiducia della Commissione Europea, in linea con la crescita del PIL nel 4° trimestre. Il PIL italiano si conferma in accelerazione nel 3° trim. grazie a consumi privati, scorte e investimenti.

Inflazione: dati nazionali e aggregati a confronto (%, a/a)

Fonte: Bloomberg.

La stima preliminare per l’inflazione europea di novembre ha confermato le attese di un’accelerazione dell’indice headline da 0,5% a 0,6% a/a che però non vede un significativo miglioramento del quadro sottostante. Rimane ancora debole la dinamica del dato core, fermo per il sesto mese consecutivo a 0,8% a/a, e soprattutto appare eterogenea l’evoluzione su base nazionale. A recuperare in novembre sono i CPI di Francia e Italia, mentre l’indice tedesco mette a segno un recupero meno ampio di quanto pronosticato. Nel complesso, in questa fase, l’accelerazione dei prezzi è sostenuta dagli effetti base favorevoli (di carattere transitorio) e dalle componenti più volatili, quali alimentari e tabacco. Del resto anche dal mercato del lavoro giungono segnali solo di un timido miglioramento: se torna a scendere il tasso di disoccupazione in Europa (minimo da 7 anni) e in Italia, i livelli assoluti sono ancora elevati e ben lontani dai valori pre-crisi. Confermano così l’esistenza di un elevato grado di risorse inutilizzate e giustificano nuovi interventi espansivi da parte della BCE.

Stati Uniti

Indicazioni positive dalla revisione al rialzo del PIL del 3° trimestre che si accompagna a un miglioramento delle indagini di fiducia in novembre, sia per consumatori che imprese. Rimangono solidi gli aumenti di redditi e consumi mentre l’inflazione è stabile in ottobre.

Mercato del lavoro: tasso di disoccupazione e nuovi occupati

Fonte: Bloomberg.

È un segnale robusto quello del mercato del lavoro che in novembre registra 178 mila nuovi occupati, poco al di sotto del consenso (180 mila) e in decisa accelerazione dal precedente (142 mila). Anche dall’indagine presso le famiglie emerge una dinamica solida per gli occupati (+160 mila) e si registra una inattesa e marcata flessione per il tasso di disoccupazione, sceso dal 4,9% al 4,6% ai nuovi minimi dal 2008. La forte variazione si spiega in funzione di aggiustamenti demografici: la forza lavoro diminuisce di 226 mila unità in novembre e la partecipazione scende al 62,7%. Nel corso del 2017 ci aspettiamo che i fattori demografici strutturali tornino a prevalere su quelli ciclici, guidando una normalizzazione delle grandezze per il mercato del lavoro, vicino alla piena occupazione. Gli unici segnali negativi sono relativi ai salari che registrano una marcata correzione da +0,4% a -0,1% m/m contro attese di +0,2%. L’indice peraltro appare piuttosto volatile e il dato di novembre potrebbe rappresentare una fisiologica correzione, tanto più che le indagini congiunturali segnalano pressioni al rialzo.

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Settimana dei mercati 5 dicembre 2016

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 3

Mercati Obbligazionari

Titoli di Stato

La scorsa settimana è stata nel complesso positiva per i periferici e negativa per i core. Il Btp a due anni è sceso di qualche punto base a 0,05% mentre il decennale si è riportato in area 1,9%, in flessione di circa 20pb rispetto alla chiusura dell’ottava precedente.

Rendimenti dei titoli di stato dei principali paesi dell’area euro: movimenti dell’ultima settimana e livello del decennale

Note: dati aggiornati alle 11:40 del 5.12.2016. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

La netta vittoria del No al referendum apre probabilmente una fase di scarsa visibilità che potrebbe condizionare l’andamento dei Btp. Gli scenari che si presentano sono diversi. Riteniamo di escludere un reincarico al Presidente del Consiglio uscente e anche un ritorno alle urne in tempi stretti appare piuttosto improbabile, data l’attuale presenza di due leggi elettorali diverse per Camera e Senato che probabilmente restituirebbero un Paese ingovernabile. In ogni caso vanno affrontati alcuni punti delicati prima di tornare alle urne. In primo luogo proprio la probabile riscrittura della legge elettorale e l’approvazione della Legge di Stabilità unita alla delicata trattativa con Bruxelles circa gli obiettivi di bilancio per il 2017. Il nuovo Governo o l’attuale in carica in “prorogatio”, avrà anche probabilmente il compito di rassicurare i mercati. D’altra parte, con i movimenti delle ultime settimane i mercati finanziari avevano iniziato a scontare una vittoria del No seppur non con questi numeri. Una crisi di fiducia sul paese, anche alla luce dei probabili interventi BCE sui titoli di Stato italiani, resta uno scenario di coda, ma riteniamo che possano esserci ancora sedute caratterizzate da volatilità.

Corporate

La dinamica dei tassi core, unita ad un allargamento degli spread, continua a guidare i corporate europei che hanno archiviato l’ottava con un ritorno totale divergente tra gli IG (-0,3%) e gli HY (+0,1%). Volumi discreti sul mercato primario.

CDS a 5 anni Senior su alcune banche italiane e sull'Itraxx Finanziario Senior (dati in pb, var. a 1 mese e da inizio anno)

Fonte: Bloomberg

Nel corso del 2016 i riflettori sono stati costantemente puntati sulle banche italiane sulle quali pesano, oltre alle criticità generali del settore - redditività molto bassa causata da tassi di interesse compressi, ripresa economica anemica, quadro regolamentare sempre più stringente e difficoltà nel comprimere i costi - anche la necessità di affrontare in maniera strutturale il problema dei crediti deteriorati. L’incidenza dei NPL nei bilanci delle banche domestiche resta di gran lunga superiore alla media europea. Nelle ultime settimane le vendite sui governativi, unite alle preoccupazioni sull’esito del referendum, hanno fatto salire la rischiosità percepita sugli istituti italiani, anche su quelli più solidi sotto il profilo patrimoniale. L’ampia vittoria del NO e le dimissioni del premier hanno avuto nell’immediato un impatto marginale, in attesa di maggiore visibilità sulla gestione della crisi e sulla risposta della BCE agli ultimi eventi quale emergerà nella riunione dell’8 dicembre.

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Valute e Commodity

Cambi

L’euro, sceso nella notte a 1,05 a seguito dell’esito del referendum italiano, recupera quasi totalmente le perdite rientrando sopra 1,06 risentendone solo in modo parziale, in attesa delle mosse di Draghi l’8 dicembre.

Tassi ufficiali di BCE, BoE, BoJ e Fed dal gennaio 2007

Fonte: Bloomberg, elaborazioni Intesa Sanpaolo

L'euro, sceso nella notte sul dollaro fino ai minimi da quasi due anni a 1,0508, recupera totalmente le perdite tornando sopra 1,06, in leggero ribasso rispetto alla chiusura di venerdì. Dopo il marginale shock dell'esito elettorale italiano gli operatori si concentrano su temi ben più impattanti sulla valuta unica, in primis la cruciale riunione BCE di giovedì. Draghi, alla luce dei movimenti sulla curva di lungo periodo dei titoli di stato europei, dovrà infatti decidere se prolungare oltre marzo prossimo la scadenza del programma di acquisto titoli. L’attesa del rialzo dei tassi Fed a dicembre, ormai molto probabile ci consente di prevedere un percorso di forza relativa per il dollaro. La BoE è attesa non far nulla nel meeting del 15 dicembre, dopo le contromisure già varate per controbilanciare gli effetti della Brexit; l’unico asset a rimanere penalizzato è stata la sterlina anche se, nel medio termine, il recupero dell'economia dovrebbe risollevare anche la valuta. Permane lo scetticismo sull’efficacia delle misure espansive della BoJ (meeting il 20 dicembre); lo yen si deprezza contro dollaro vista la forza della divisa americana.

Materie Prime

Le quotazioni petrolifere sono in rialzo in apertura di settimana nonostante i nuovi segnali di aumento della produzione globale che precedono il taglio concordato annunciato da paesi OPEC e non-OPEC.

Offerta OPEC e offerta Russia in migliaia di barili

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

I prezzi erano saliti la scorsa ottava dopo l'accordo OPEC per il taglio della produzione di 1,2 milioni di barili. I tagli decisi dal Cartello entreranno in vigore dal 1 gennaio 2017. Gli operatori si attendano ora la ratifica dei tagli non-OPEC (in totale 600.000 barili). Nell'incontro Arabia Saudita - Russia del prossimo 9 dicembre, vedremo infatti se si concretizzerà il reale impegno, di altri produttori, in favore di una contrazione del surplus di offerta che grava sul mercato. La Russia si è detta disponibile a una riduzione di 300.000 barili giornalieri anche se proprio in queste ore ha aumentato la sua produzione ai massimi da 30 anni. Il timore che serpeggia fra gli operatori è che l'azione di molti produttori, prima del taglio annunciato, sia quella di pompare al massimo la capacità dei propri impianti.

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Settimana dei mercati 5 dicembre 2016

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 5

Mercati Azionari Area euro

Avvio di settimana positivo per le principali borse europee dove anche gli indici domestici recuperano terreno in una seduta caratterizzata dall'altissima volatilità, con i bancari che riducono in modo consistente le perdite e con lo sprint dei titoli industriali. Per il momento la borsa domestica sembra non risentire dell'esito della vittoria del NO al referendum costituzionale, che ha portato all'annuncio delle dimissioni del premier Matteo Renzi. I movimenti delle ultime settimane dei mercati avevano iniziato a scontare un tale scenario. Si apre adesso una fase di incertezza politica che potrebbe mettere ulteriore pressione sul sistema bancario italiano, alle prese con le programmate ricapitalizzazioni.

Andamento indice Euro Stoxx, Energetico e Bancario

Nota: 02.01.2015 = base 100. Fonte: Bloomberg

Prosegue la volatilità sulle banche europee e in particolare su quelle italiane, che hanno un rilevante peso sul listino domestico e dunque incidono maggiormente sugli indici azionari. La reazione composta dei mercati all’esito del referendum lascia tuttavia qualche speranza di trovare “soluzioni di mercato” per portare a termine i necessari rafforzamenti patrimoniali. Il settore energetico beneficia della decisione dell’OPEC di tagliare la produzione di greggio, L’accordo è il primo da otto anni ed è utile per riequilibrare il mercato e far risalire le quotazioni del petrolio dopo due anni di prezzi in caduta libera. Sui mercati, le quotazioni del greggio hanno preso il volo e il rialzo dei titoli del settore ha sostenuto i listini azionari europei. Qualche debolezza sul comparto Auto dopo che la Cina ha deciso di imporre una tassa extra del 10% sulle auto di lusso. Il settore risente anche della leggera contrazione delle immatricolazioni in Europa nel mese di ottobre.

Stati Uniti

I principali indici statunitensi si confermano sui massimi storici, nell’ambito di una salita che si presenta però particolarmente ripida e che potrebbe lasciare spazio nel breve a fisiologiche prese di profitto. I nuovi segnali sul fronte macroeconomico confermano comunque la solidità dell’economia USA che, uniti alle attese di una decisa politica fiscale espansiva per il prossimo anno, sostengono le stime di una crescita a doppia cifra degli utili societari per il 2017. Il sentiment positivo è sostenuto anche dal deciso rialzo del petrolio, in scia all’accordo OPEC sul taglio della produzione.

Titoli Ciclici Vs Difensivi dell’S&P500

Fonte: Bloomberg

A livello settoriale prosegue la forza relativa dei comparti ciclici rispetto a quelli difensivi; nell’ambito dei primi, poi, i maggiori acquisti interessano i titoli con forte esposizione al mercato domestico, che risultano maggiormente favoriti dalla futura politica fiscale espansiva a vantaggio della crescita dei consumi e domanda interni. In tale contesto, l’accordo raggiunto in seno all’OPEC relativo al taglio della produzione di petrolio ha innescato decisi acquisti sul comparto Energia, con l’indice settoriale che registra nuovi massimi degli ultimi 11 mesi. Il rialzo dei prezzi del greggio dovrebbe condurre inevitabilmente a un miglioramento dei risultati di bilancio del settore, con il consenso che stima al momento una decrescita più contenuta degli utili nel 4° trimestre, per poi assistere a un deciso miglioramento nella prima parte del 2017. Prosegue anche la forza relativa di Finanziari e Risorse di base. Positive indicazioni arrivano anche per il settore Auto dai dati di vendita di novembre.

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Ciclici / DifensiviRafforzamento titoli Ciclici

Rafforzamento titoliDifensivi

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Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 6

Gli appuntamenti della settimana entrante

Calendario mercati italiani Data Evento Società/Dati macroeconomici Stima Preced.Lunedì 05 Dati Macro (••) PMI Servizi di novembre (*) 53,3 51,6 Risultati societari - Martedì 06 Risultati societari - Mercoledì 07 Dati Macro Tasso di disoccupazione trimestrale del 3° trimestre 11,6 11,5 Risultati societari - Giovedì 08 Risultati societari - Venerdì 09 Risultati societari -

Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. (•) Il numero di pallini (da uno a tre) indica l’importanza del dato nel periodo di riferimento; (*) Dati già pubblicati; in tabella sono riportati da sinistra il dato effettivo e il consenso. Fonte: DirezioneStudi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza

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Settimana dei mercati 5 dicembre 2016

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 7

Calendario mercati esteri Data Paese Società/Dati macroeconomici Stima Preced.Lunedì 05 Area Euro (*) (••) PMI Servizi di novembre, finale 53,8 54,1 (••) PMI Composito di novembre, finale 53,9 54,1 (••) Vendite al dettaglio m/m (%) di ottobre 1,1 0,8 (••) Vendite al dettaglio a/a (%) di ottobre 2,4 1,7 Germania (*) (••) PMI Servizi di novembre, finale 55,1 55,0 Francia (*) (••) PMI Servizi di novembre, finale 51,6 52,6 Regno Unito (*) PMI Servizi di novembre 55,2 54,0 USA (•••) ISM non Manifatturiero di novembre 55,5 54,8 Risultati Europa - Risultati USA - Martedì 06 Area Euro (•••) PIL t/t (%) del 3° trimestre, stima finale 0,3 0,3 (•••) PIL a/a (%) del 3° trimestre, stima finale 1,6 1,6 (••) Consumi privati t/t (%) del 3° trimestre 0,3 0,2 (••) Investimenti t/t (%) del 3° trimestre 0,4 1,1 Germania (••) Ordini all'industria m/m (%) di ottobre 0,6 -0,6 (••) Ordini all'industria a/a (%) di ottobre 1,6 2,6 USA (••) Produttività t/t ann. (%) del 3° trimestre, finale 3,3 3,1 (•) Costo del lavoro per unità di prodotto t/t ann. (%) del 3° trim, finale 0,3 0,3 (••) Nuovi ordini all'industria m/m (%) di ottobre 2,5 0,3 (•) Bilancia commerciale (miliardi di dollari) di ottobre -42,0 -36,4 (••) Ordini di beni durevoli m/m (%) di ottobre, finale 2,0 4,8 (••) Ordini di beni durevoli esclusi trasporti m/m (%) di ottobre, finale 0,5 1,0 Risultati Europa - Risultati USA - Mercoledì 07 Germania (••) Produzione industriale m/m (%) di ottobre 0,8 -1,8 (••) Produzione industriale a/a (%) di ottobre 1,6 1,2 Francia (•) Bilancia commerciale (miliardi di euro) di ottobre -4,4 -4,8 Regno Unito (••) Produzione industriale m/m (%) di ottobre 0,2 -0,4 (••) Produzione industriale a/a (%) di ottobre 0,5 0,3 (••) Produzione manifatturiera m/m (%) di ottobre 0,2 0,6 (••) Produzione manifatturiera a/a (%) di ottobre 0,7 0,2 USA (•) Credito al consumo (miliardi di dollari) di ottobre 18,5 19,3 Giappone (••) Indicatore anticipatore di ottobre, preliminare 101,4 100,3 Risultati Europa - Risultati USA - Giovedì 08 Area Euro BCE: Tasso sui depositi (%) -0,4 -0,4 BCE: tassi di rifinanziamento marginale (%) 0,25 0,25 Ammontare target di acquisti QE BCE (mld di euro) di novembre 80 80 BCE: tasso di rifinanziamento principale (%) 0 0 USA (••) Nuovi sussidi di disoccupazione (migliaia di unità), settimanale 255 268 (••) Sussidi di disoccupazione continuativi (migliaia di unità), settimanale 2.048 2.081 Giappone Partite correnti (miliardi di yen) di ottobre 1.717 1.477 (•) PIL t/t (%) del 3° trimestre, stima finale 0,5 0,5 (•) PIL a/a (%) del 3° trimestre, stima finale 2,3 2,2 Deflatore del PIL a/a (%) del 3° trimestre, stima finale -0,1 -0,1 Risultati Europa - Risultati USA -

Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. (•) Il numero di pallini (da uno a tre) indica l’importanza del dato nel periodo di riferimento; (*) Dati già pubblicati; in tabella sono riportati da sinistra il dato effettivo e il consenso. Fonte: DirezioneStudi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza

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Settimana dei mercati 5 dicembre 2016

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 8

Calendario mercati esteri Data Paese Società/Dati macroeconomici Stima Preced.Venerdì 09 Germania (•) Bilancia commerciale (miliardi di euro) di ottobre 22,0 24,2 Francia (•) Deficit di bilancio (miliardi di Euro) di ottobre - -83,0 (•) Produzione industriale m/m (%) di ottobre 0,6 -1,1 (•) Produzione industriale a/a (%) di ottobre -0,6 -1,1 Produzione manifatturiera m/m (%) di ottobre 0,7 -1,1 Produzione manifatturiera a/a (%) di ottobre 0,1 -0,9 Regno Unito (•) Bilancia commerciale (miliardi di sterline) di ottobre -11,8 -12,7 USA (•) Indice Università del Michigan di dicembre, preliminare 94,4 93,8 Risultati Europa - Risultati USA -

Nota: si tratta del calendario indicativo dei principali appuntamenti macroeconomici e societari che può subire variazioni e integrazioni nel corso della settimana. (•) Il numero di pallini (da uno a tre) indica l’importanza del dato nel periodo di riferimento; (*) Dati già pubblicati; in tabella sono riportati da sinistra il dato effettivo e il consenso. Fonte: Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, Il Sole 24 Ore, Bloomberg, Milano Finanza

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Settimana dei mercati 5 dicembre 2016

Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 9

Performance delle principali asset class

Principali indici azionari economie avanzate (var. %) Principali indici azionari economie emergenti (var. %)

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Azionario (var. %) 1 settimana 1 mese 12 mesi da inizio annoMSCI -0,2 2,9 0,8 2,8MSCI - Energia 4,1 7,8 13,1 19,8MSCI - Materiali 0,3 3,6 15,5 19,1MSCI - Industriali 0,4 5,4 8,3 10,3MSCI – Beni di consumo durevoli -0,9 3,5 -2,7 -0,2MSCI – Beni di consumo non durevoli -1,4 -4,2 -3,6 -3,6MSCI - Farmaceutico -1,0 0,7 -9,3 -10,2MSCI - Servizi Finanziari 1,9 10,6 3,6 6,3MSCI - Tecnologico -2,8 0,1 2,9 6,7MSCI - Telecom -1,3 -0,8 -3,4 -3,5MSCI - Utility -1,9 -4,6 0,1 -1,4Stoxx 600 0,7 4,0 -7,7 -6,5Eurostoxx 300 0,5 2,3 -7,1 -5,7Stoxx Small 200 0,4 3,5 -7,2 -6,4FTSE MIB 4,4 3,7 -23,1 -21,0CAC 40 0,9 4,0 -3,5 -1,8DAX 0,4 3,6 -1,2 -1,1FTSE 100 -0,7 0,8 8,2 8,1S&P 500 -1,0 5,1 4,8 7,2Nikkei 225 -0,4 8,1 -6,3 -4,0Bovespa -2,0 -2,1 33,0 39,1Hang Seng China Enterprise -1,5 -0,7 1,1 2,6Micex 2,0 8,9 21,8 21,4Sensex -0,5 -3,9 2,3 0,4FTSE/JSE Africa All Share -1,6 -0,6 0,2 -2,6Indice BRIC -1,5 -2,1 6,6 9,2Emergenti MSCI -1,2 -3,1 5,0 7,4Emergenti - MSCI Est Europa 2,6 6,0 16,2 22,0Emergenti - MSCI America Latina -2,1 -8,7 15,2 22,9

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

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Settimana dei mercati 5 dicembre 2016

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Principali indici obbligazionari economie avanzate (var. %) Principali indici obbligazionari corporate ed emergenti (var. %)

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Obbligazionario (var. %) 1 settimana 1 mese 12 mesi da inizio annoGovernativi area euro 0,3 -1,6 1,4 2,5Governativi area euro breve termine (1 - 3 anni) 0,1 0,0 0,0 0,2Governativi area euro medio termine (3 - 7 anni) 0,2 -0,6 0,5 1,1Governativi area euro lungo termine (+7 anni) 0,5 -2,9 2,7 4,7Governativi area euro - core 0,0 0,1 2,5 3,6Governativi area euro - periferici 0,7 0,1 1,3 2,6Governativi Italia 1,0 -1,7 -1,3 -0,3Governativi Italia breve termine 0,1 -0,2 -0,3 -0,2Governativi Italia medio termine 0,6 -1,0 -0,6 0,1Governativi Italia lungo termine 1,7 -2,9 -2,3 -0,7Obbligazioni Corporate -0,4 -1,3 3,9 3,9Obbligazioni Corporate Investment Grade -0,5 -1,3 3,5 3,2Obbligazioni Corporate High Yield 0,1 -0,3 4,4 6,4Obbligazioni Paesi Emergenti USD -0,4 -4,4 6,6 8,1Obbligazioni Paesi Emergenti EUR -0,1 -2,4 3,8 4,2Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - America Latina -0,3 -4,1 4,6 7,3Obbligazioni Paesi Emergenti EUR - Est Europa -0,1 -1,9 3,3 3,2

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

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Settimana dei mercati 5 dicembre 2016

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Principali valute (var. %) Principali materie prime (var. %)

Note: un numero positivo indica un rafforzamento mentre un numero negativo indica un indebolimento della divisa estera rispetto all’euro; la percentuale indica cioè la performance di un euro investito in valuta estera. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

Valute e materie prime (var. %) 1 settimana 1 mese 12 mesi da inizio annoEUR/USD 0,3 -3,8 -2,1 -2,3EUR/JPY -1,8 -4,8 10,4 7,9EUR/GBP 2,0 6,5 -13,8 -11,7EUR/ZAR -1,0 0,3 7,2 14,4EUR/AUD -0,7 0,4 4,7 4,5EUR/NZD 0,2 0,8 9,3 6,3EUR/CAD 0,3 4,5 3,7 6,2EUR/TRY -3,9 -6,8 -16,1 -15,8WTI 9,6 17,0 29,0 39,3Brent 12,4 18,9 26,1 45,4Oro -1,6 -10,1 8,1 10,6Argento 0,3 -9,5 14,7 20,5Grano 0,2 -5,8 -17,2 -17,0Mais -2,4 -2,5 -9,6 -5,2Rame -0,2 17,6 27,3 24,8Alluminio -1,4 0,0 13,7 14,3

Per le valute le performance indicano il rafforzamento (numero positivo) o indebolimento (numero negativo) della divisa estera rispetto all’euro; la percentuale indica cioè la performance di un euro investito in valuta estera. Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Bloomberg

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Settimana dei mercati 5 dicembre 2016

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Avvertenza generale Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto, italiano autorizzata alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d’Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo.

Il presente documento è anche distribuito da Banca IMI, banca autorizzata in Italia e soggetta al controllo di Banca d’Italia e Consob per lo svolgimento dell’attività di investimento appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo.

Le informazioni fornite e le opinioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute affidabili e in buona fede, tuttavia nessuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Le opinioni, previsioni o stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del presente documento, e non vi è alcuna garanzia che i futuri risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le opinioni, previsioni o stime qui contenute. Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte di Intesa Sanpaolo, senza alcun obbligo da parte di Intesa Sanpaolo di comunicare tali modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito.

I dati citati nel presente documento sono pubblici e resi disponibili dalle principali agenzie di stampa (Bloomberg, Thomson Reuters).

Le stime di consenso indicate nel presente documento si riferiscono alla media o la mediana di previsioni o valutazioni di analisti raccolte da fornitori di dati quali Bloomberg, Thomson Reuters, FactSet (JCF) o IBES. Nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse.

Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà essere interpretato, come un documento d’offerta di vendita o sottoscrizione, ovvero come un documento per la sollecitazione di richieste d’acquisto o sottoscrizione, di alcun tipo di strumento finanziario. Nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo, né alcuno dei suoi amministratori, rappresentanti o dipendenti assume alcun tipo di responsabilità (per colpa o diversamente) derivante da danni indiretti eventualmente determinati dall’utilizzo del presente documento o dal suo contenuto o comunque derivante in relazione con il presente documento e nessuna responsabilità in riferimento a quanto sopra potrà conseguentemente essere attribuita agli stessi.

Le società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti (ad eccezione degli Analisti Finanziari e di coloro che collaborano alla predisposizione della ricerca) e/o le persone ad essi strettamente legate possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti.

Il presente documento è pubblicato con cadenza settimanale: il precedente report è stato distribuito in data 28.11.2016.

Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, è rivolto esclusivamente a soggetti residenti in Italia e verrà messo a disposizione del pubblico indistinto attraverso i siti internet di Banca IMI (http://www.bancaimi.prodottiequotazioni.com/Studi-e-Ricerche) e di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com) nella sezione Risparmio-Mercati. La pubblicazione al pubblico su tali siti viene segnalata tramite il canale aziendale social Twitter @intesasanpaolo https://twitter.com/intesasanpaolo .

L’elenco di tutte le raccomandazioni su qualsiasi strumento finanziario o emittente prodotte dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e diffuse nei 12 mesi precedenti è disponibile sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_elenco_raccomandazioni.jsp.

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Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse

Intesa Sanpaolo S.p.A. e le altre società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo (di seguito anche solo “Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo”) si sono dotate del “Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231” (disponibile in versione integrale sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo: http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/governance/ita_wp_governance.jsp, ed in versione sintetica all’indirizzo: https://www.bancaimi.com/bancaimi/chisiamo/documentazione/mifid.html) che, in conformità alle normative italiane vigenti ed alle migliori pratiche internazionali, include, tra le altre, misure organizzative e procedurali per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse, ivi compresi adeguati meccanismi di separatezza organizzativa, noti come Barriere informative, atti a prevenire un utilizzo illecito di dette informazioni nonché a evitare che gli eventuali conflitti di interesse che possono insorgere, vista la vasta gamma di attività svolte dal Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, incidano negativamente sugli interessi della clientela.

In particolare, l’esplicitazione degli interessi e le misure poste in essere per la gestione dei conflitti di interesse – facendo riferimento a quanto prescritto agli articoli 69-quater e 69-quinquies del Regolamento Emittenti emanato dalla Consob con delibera n. 11971 del 14.05.1999 e successive modifiche ed integrazioni, all'articolo 24 della " Disciplina dei servizi di gestione accentrata, di liquidazione, dei sistemi di garanzia e delle relative società di gestione” emanato da Consob e Banca d'Italia, al FINRA Rule 2241 e NYSE Rule 472, così come FCA Conduct of Business Sourcebook regole COBS 12.4.9 e COBS 12.4.10 - tra il Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo e gli Emittenti di strumenti finanziari, e le loro società del gruppo, nelle raccomandazioni prodotte dagli analisti di Intesa Sanpaolo sono disponibili nelle "Regole per Studi e Ricerche" e nell'estratto del "Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse", pubblicato sul sito internet di Intesa Sanpaolo S.p.A.

Sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all’indirizzo http://www.group.intesasanpaolo.com/scriptIsir0/si09/studi/ita_archivio_conflitti_mad.jsp è presente l’archivio dei conflitti di interesse del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo.

Banca IMI S.p.A., una delle società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, agisce come market maker nei mercati all'ingrosso per i titoli di Stato dei principali Paesi europei e ricopre il ruolo di Specialista in titoli di Stato, o similare, per i titoli emessi dalla Repubblica d'Italia, dalla Repubblica Federale di Germania, dalla Repubblica Ellenica, dal Meccanismo Europeo di Stabilità e dal Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria.

Certificazione degli analisti

Gli analisti che hanno predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, i cui nomi e ruoli sono riportati nella prima pagina del documento, dichiarano che:

(a) le opinioni espresse sulle Società citate nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale, obiettiva, indipendente, equa ed equilibrata degli analisti;

(b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse.

Altre indicazioni

1. Né gli analisti né qualsiasi altra persona strettamente legata agli analisti hanno interessi finanziari nei titoli delle Società citate nel documento.

2. Né gli analisti né qualsiasi altra persona strettamente legata agli analisti operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio d’Amministrazione nelle Società citate nel documento.

3. Sette degli analisti del Team Retail Research (Paolo Guida, Ester Brizzolara, Laura Carozza, Piero Toia, Fulvia Risso, Mario Romani, Serena Marchesi) sono soci AIAF.

4. Gli analisti citati non ricevono bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basati su specifiche operazioni di investment banking.

Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto, ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il preventivo consenso espresso da parte di Intesa Sanpaolo. Il copyright ed ogni diritto di proprietà intellettuale sui dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. Tali dati, informazioni, opinioni e valutazioni non possono essere oggetto di ulteriore distribuzione ovvero riproduzione, in qualsiasi forma e secondo qualsiasi tecnica ed anche parzialmente, se non con espresso consenso per iscritto da parte di Intesa Sanpaolo.

Chi riceve il presente documento è obbligato ad uniformarsi alle indicazioni sopra riportate.

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Intesa Sanpaolo – Direzione Studi e Ricerche 14

Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice Responsabile Retail Research Paolo Guida Analista Azionario Analista Obbligazionario Ester Brizzolara Serena Marchesi Laura Carozza Fulvia Risso Piero Toia Cecilia Barazzetta Analista Valute e Materie prime Mario Romani

Editing: Monica Bosi, Daniela Piccinini