sequence magazine 52 ita
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FREEPRESS 35.000 COPIES DISTRIBUTED IN ITALY, SWITZERLAND, AUSTRIA, GERMANY, FRANCE, ENGLAND | MARKUS KELLER BY MATT GEORGES | POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE 70% PESCARA AUT C/PE/55/2015
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TERJE HAAKONSEN
The quiver includes Skipjack Surf, Tough Cat,
Mod Fish, High Spirits & the Day Trader.
13Things.com/FamilyTree
Photo by Adam Moran
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TERJE HAAKONSEN
The quiver includes Skipjack Surf, Tough Cat,
Mod Fish, High Spirits & the Day Trader.
13Things.com/FamilyTree
Photo by Adam Moran
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JUSTIN FRONIUS \ HARDWAY B\S 270 LIPSLIDE \ GAGNON PHOTODCSHOES.COM
RIDEN BY: ANTO CHAMBERLAND \ MAT SCHAER \ JUSTIN FRONIUS \ DEVUN WALSH \ RYAN TIENE
THEMUTINY
CALIFORNIA SPORTS - TEL 0119277943 - WWW.CALIFORNIASPORT.INFO
DC-15S3-TORSTEIN-380x250+5.indd 2 03/09/15 15:25
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JUSTIN FRONIUS \ HARDWAY B\S 270 LIPSLIDE \ GAGNON PHOTODCSHOES.COM
RIDEN BY: ANTO CHAMBERLAND \ MAT SCHAER \ JUSTIN FRONIUS \ DEVUN WALSH \ RYAN TIENE
THEMUTINY
CALIFORNIA SPORTS - TEL 0119277943 - WWW.CALIFORNIASPORT.INFO
DC-15S3-TORSTEIN-380x250+5.indd 2 03/09/15 15:25
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Before building up a jump, Austin always makes sure that the landing is perfect to stomp his tri-cks. But, trust me, that time he was uncertain if on that landing he should have nailed a trick or just drawn a line. How did it go? Well, you guess it... in his place would you resist the temptation?
AUSTIN SMITH BY MARKUS ROHRBACHER IN ARLBERG, AUSTRIA
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I adore Gigi because every time he has to go back to the top in powder, when he is tired, he looks at me as if he was asking do I really have to walk back there?. Oh yes, Gigi, go for it, so well come up with another cover!
GIGI RUF BY CYRIL IN ARLBERG, AUSTRIA
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I love this shot because it represents those moments in which you are happy with ha-ving the chance of being a photographer of snowboarding. Sometimes I ask my-self how come my eyes can admire that kind of landscapes and I regret all the ti-mes that I have to shut myself inside an office to send the images to the magazines!
HERBERT THALER BY MARKUS ROHRBACHER IN ARLBERG, AUSTRIA
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Lo snowboard bello perch vario. Semplice detto cos, difficile magari
metterlo in pratica. C un sacco di odio soprattutto sui social verso luna
e laltra parte dello steccato: i rider che fanno contest e quelli che fanno
video e foto. Poi c uno che ha vinto le Olimpiadi e che questanno gira
con un tipo come Halldor Helgason, forse il personaggio dello snowbo-
ard che sta ai Giochi Olimpici come la maionese sta alla Torta Sacher.
Si chiama Sage Kotsenburg e intervistato al big air di Boston al Fenway
Park mi dice: Alla fine dopo un po che ho fatto gare e loro di Sochi
2014 ho sentito il bisogno di staccare la spina, non sopportavo pi quella
pressione che ti mettono i contest. E questa stagione filmo con Halldor.
Poi anche filmando c un sacco di pressione, perch devi chiudere i
trick per portarti a casa la parte video e gli spot sono anche molto pi
pericolosi dei big air in citt. E poi mi piace ladrenalina di quando si ga-
reggia, cos ho sentito il richiamo di questo contest e quando ero in cima
mi dicevo ma chi te lha fatto fare, ora gi c gente che venuta qui per
te e se sbagli poi ci rimane male e io ci rimango male di conseguenza.
Insomma, non posso fare a meno di entrambi i lati dello snowboard.
S, lo snowboard bello perch vario.
TXT: GIACOMO MARGUTTI PIC: CYRIL SPOT: GREECE
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@northwavedrake#rideyourway
DRAKENORTH WAVEKOHEIKUDO
DRAKENORTH WAVEKOHEIKUDO
Drake Team 154Drake Reload Green/Black BindingNorthwave Decade green boots
Check out the new TWS ORIGINSmovie featuring the adventures of Kohei Kudo
Photo: Philipp Strauss
welcom
eto the team
www.northwavesnow.com
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DIRECTORAmerico Carissimo
EDITOR IN CHIEFDenis Piccolo ([email protected])
PHOTO EDITORCristian Murio Murianni ([email protected])
ART DIRECTORGeorge Boutall ([email protected])
GRAPHIC DESIGNmatteo raeli
COPY EDITORGiacomo Margutti ([email protected])
COMMERCIAL DIRECTORPaolo Salvatore ([email protected]) +39 393 9927462
WEB LIKEMILK.COM EDITOR (SEQUENCE-MAGAZINE.COM)Matteo Rossato ([email protected])
Riccardo Miracoli ([email protected])
PHOTO SENIORSDenis Piccolo
Matt Georges
FILMER SENIORSMarco Morandi
PHOTOGRAPHERS & FILMERSMurio, Alessandro Killer Miniotti, Davide Spina, Arturo Bernardi, Ales-
sandro Belluscio, Lorenzo Belfrond, Roberto Bragotto, Lorenz Holder, An-
drea Rigano, Marco Boiler Boella, Luca Benedet, Vasco Coutinho, Cyril
SUBSCRIPTIONSMichaela Stefania
[email protected] +39 333 7741506
EDITORJpg Edizioni di Salvatore Paolo, Piccolo Denis, Murianni
Cristian. Via Colle di Andromeda 4, 65016 Montesilvano (PE)
Tel: (085) 9151471 | Fax: (085) 9151230 P.IVA: 01875110684 |
www.likemilk.com | [email protected]
OFFICESVia Pellegrino Rossi 81, scala C, Milano
PRINTGrafiche Ambert, Via per Chivasso 27, Verolengo (TO) 011 9149227
DISTRIBUTIONFreepress Sequence Snowboarding rivista mensile registrato
al tribunale di Pescara il 14/05/2003 al numero 173/15
COVERMarcus Keller by Matt Georges in Arlberg, Austria
INFO: [email protected]
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KALLE OHLSON BY MATT GEORGES
2017 SNEAK PEAKGIAMMAS SELECTION
PRODUCT FOCUS: DC MUTINYNORTHWAVE SPIN CLOSING
BURTON 40 YEARS FORWARDRETO GURTNER
LAAX OPENBLUE MONTGOMERYPICNIC IN THE PARK
RUSTY TOOTHBRUSH IN MERIBELSUPERTRICK
MANUEL DIAZJESS KIMURALUCA FIORINI
LIVING LOFOTENMARKUS KELLER
NOW OR NEVER SARAJEVO
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nitrousa.com / polerstuff.com#builtforgoodtimes
This season Bryan Fox and Austin Smith worked together with their longtime friends at Poler to create a graphic and Quiver line that represents the essence of Quiver Snowboarding Adventures. Four custom snowboards for any condition, snow depth,
and mountain range.
1617-Nitro-QUIVER-Ad.indd 1 14.12.15 18:22
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B Y T H E E D I T O R I A L S TA F F
CAPITA KAZUGi, bellissima. As-solutamente un capo-lavoro di arte giappo/americana. Disegnata e costruita per il maestro nipponico Kazu Kokubo.
NITRO CHUCKTavola 100% park con profilo Whiplash e cam-ber Lowrider combinati alla perfezione per dare il giusto quantitativo di pop per affrontare i kicker con sicurezza e potenza e con il giusto quantitativo di flessi-bilit per pressare i vo-stri trick su box e rail.
NITRO AFTERLIFEQuesta tavola freestyle stata progettata per portare i vo-stri trick ad un altro livello, dal park fino al backcountry. Shape Twin Tip e facile e per-missivo camber Cam-Out: una tavola costruita con un animo freestyle ma pronta ad affrontare lintera montagna.
FUNKY SPRAYLa Spray la tavola 100% jibbing freestyle. Leg-gera, agile, morbida, di-vertente: perfetta per tutti i rider che amano lo snowboard creativo.
LEVEL REXFORDHa un una serie di circuiti integrati NFC (Near Field Communication) che control-lano e attivano le funzioni principa-li di uno smartphone o di una action cam con un solo tocco grazie a una connettivit wireless a corto raggio.
ASHBURYWARLOCKJED ANDERSONLa WARLOCK di Ashbury una ma-scherina dal design semplice e fun-zionale. Questo il modello dedica-to a Jed Anderson, il golden boy del jibbing, uno che di stile se ne inten-de, proprio come la sua pro model.
BRUNOTTI RDPLa collezione hardware RDP sviluppata e testata in coo-perazione con i team rider di Brunotti, per creare la perfe-zione per gli sport invernali. Fun-zionalit, leggerezza e libert di movimento son sempre stati lo scopo nel design di ogni prodotto.
DR ZIPE SAVAGEEdizione non violence: la pi-stola annodata non-violence stata originariamente creata dallartista svedese Carl Fredrik Rueterswrd come tributo a John Lennon. La Fondazione Non Vio-lence Project una organizza-zione non-profit che promuove la pace attraverso leducazione.
NORTHWAVE PROPHECYConcepito e testato dal
pro team di Northwa-ve, il Prophecy SL ha un nuovo look disegnato proprio per i rider. Uno dei boots storici nella
linea Northwave, vi dar sempre quel-
le prestazioni di cui ave-te bisogno sia in pista che in park.
DC MEDIA BLITZLa tavola di Torstein. Non c nean-che bisogno di declamarla troppo... ci pensa gi lei. O Torstein. Datevi da fare e seguite il talento norvegese!
NITRO ZERO SHAKAPensati e disegnati per dare tutto il giusto mix di comfort, supporto e flex in un at-tacco dal feeling skate. Lhighback Asym Zero un mix perfetto di libert di movi-mento per i vostri trick in jibbing e suppor-to negli atterraggi dentro e fuori dal park.
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B Y T H E E D I T O R I A L S TA F F
SLASH SPECTRUMLa Slash Spectrum la tavola per rider che vedono nello street e nei park in mon-tagna infinite possi-bilit per divertirsi. Il profilo Zero Camber meno aggressivo del camber tradizio-nale, ma pi stabi-le dei profili rocker.
SMITH I/OIl nuovissimo modello I/O combina un campo visivo pi ampio, montatura in-novativa con design Responsive Fit e look rinnovati. Il tutto utilizzando la stes-sa lente sferica di comprovata affidabilit.
DRAKEURBAN
Perfezionata nel-le strade dellEuropa dellEst, la Urban presente nella colle-zione Drake da anni, dato che Nejc Pucko lha portata in giro per il mondo. Per le vostre sessioni di jib-bing estremo, una tavola che perdona tutto, con un bel pop e indistruttibile.
SWITCHBACK HEIKIRinnovato nel look e nella tecno-logia delle sue nuove miller strap, il pro model Switchback Eiki Helgason si prefigge di regalarvi unesperienza epica, infonden-dovi tutto lantico potere di cui solo un Mago Vikingo delle an-tiche terre glaciali del Nord
c a p a c e .
686SMARTY WEAPON
TECHNINETMONEYTIGER CAMOModello storico del catalogo Te-chnine, una al-lrounder freestyle, grazie al flex rigido unito alla poliva-lenza del Combo9 camber.
THIRTYTWO TM-TWO XLTJEREMY JONES SIGNATURE SERIES
Dopo il lancio nel 2015 dellMTB Jeremy Jones, scarpone espressamente studiato per il mountai-neering e lo splitboarding, 32 propone un nuovo modello realizzato sempre in collaborazione con il
freerider pi famoso al mondo, per lall moun-tain e il freeride.
ROXY HATTIE STEWARTCOLLABORATION
Roxy ha collaborato con lartista inter-nazionale Hottie Stewart, auto-pro-clamatisi una professional doodler, dato che le sue illustrazioni uniche si estendono attraverso larte e la moda.
SMITH RIOTLa nuova maschera cilindrica apposi-tamente disegnata per le donne e otti-mizzata per coloro che amano vivere
la montagna. Una montatura dal design rifinito con una len-
te cilindrica oversize.
SALOMON CRAFTDirettamente dal futu-ro, la Salomon Craft equipaggiata con un profilo Rock Out Cam-ber e un taglio EQ Rad che la rendono perfetta per ogni terreno, per spassarsela alla grande.
YES TADASHIIl suo shape Volume Twin direzio-nale funziona benissimo per quelli che amano girare con le twin ma vogliono un miglior galleggiamen-to in fresca. Con uno shape della coda di minor volume, que-sta tavola pla-na come una d i r e z i o n a l e ma gira come una twin.
LOBSTERHALLDORPRO-MODELVivace, polivalente e grintosa come il rider che lha progettata e che la utilizza in ogni condizione: un true twin con flex medio le cui doti in park vengo-no esaltate dalla scian-cratura asimmetrica che, combinata con gli inserti in carbonio sotto gli attacchi, la rendono aggressiva e rapida nelledge-to-ed-ge per una conduzio-ne senza precedenti.
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B Y T H E E D I T O R I A L S TA F F
JONESSTORM CHASERQuesta una split per discese ultra ve-loci che racchiude dentro di s un flo-at pazzesco in una tavola corta ma ul-tra-larga e perci di grande volume.
NEVER SUMMERWARLOCKQuesta true twin presenta un nuovo shape, un profi-lo originale camber rocker, un nuovo pattern di flex, incredibili prestazioni in park, il tutto insieme a un feel giocoso e che perdona.
AMPLIFYMK II APEX
Leggerissimo, con la S-Cell protector venti-late e con caratteristi-che multi-impatto, si-stema di assorbimento impatti intelligente e progressivo, con una protezione posterio-re 3D per assorbire gli urti adattandosi.
POC FOVEA
La maschera Fovea stata creata come abbinamento al casco Auric, ma si abbina benissimo a pratica-mente tutti i caschi sul mercato. La lente Carl Zeiss stata studiata per dare il giusto contrasto sulla neve.
ARBOR IGUCHIUna mountain twin con un tail leggermente affu-solato e un nose pi lun-go per la neve fresca. La versione Rocker System per una raidata pi sur-fy con un float naturale. O quella con il Camber System per una raida-ta pi spinta e decisa.
NIDECKERMOSQUITO
Questa tavola per quei rider che non hanno paura di girare con ta-vole pi corte ma con tantissimo carattere. La-mine corte e un raggio pi piccolo significano pi potenza e velocit.
PATAGONIA POWSLAYERAggiornata con il sistema di stopper in-corporato, la leggera e comprimibile Pow-Slayer Jacket offre protezione ottimale per affrontare qualsiasi attivit backcountry.
THE NORTH FACEDESOLATION HYBRID
uno strato intermedio comprimibile ab-binabile alle giacche della linea Steep Se-ries ideale per le avventure in backcountry.
DC TORSTEIN HORGMOTorstein ha quella cosa particolare per cui fa sembrare tutto molto pi semplice di quello che in realt . Si chia-
ma stile. Lo stesso che si pu ritrovare nella
sua signature col-lection. Stile
minimalista ma tecno-logia di pri-ma classe.
BURTON GENESIS ESTPiastrabase bi-componente EST con the Hinge con 28% fibra di carbone/nylon com-posite spar. Lhiback 30% fibre corte di ve-tro/nylon composite con canting Zero-lean.
DEELUXETHE BRISSE 5
D a l l e s p l o r a z i o n e urbana ai kicker in
backcountry, niente pu fermare il Brisse 5. Giun-to ora alla sua quinta ge-
nerazione, il boot firmato da Dan unisce una
costruzio-ne C3 con un nuovo d e s i g n .
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RIDESNOWBOARDS.COM
2016_WILD LIFEMARCO FEICHTNER
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RIDE_DETOUR_MARCO_single.indd 1 8/26/15 11:55 AM
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B Y T H E E D I T O R I A L S TA F FJONES ULTRA MOUNTAINTavola twin freestyle direzionale bella cat-tiva che condivide lo stesso shape della Mountain Twin solo che questa dotata di pi velocit grazie a materiali premium.
GNUCARBON CREDIT
ASYMMETRICla prossima stagione uno dei modelli Gnu pi amati diventa asimmetrico; costruita in BTX, con rocker tra i piedi e un flat to mild camber oltre i piedi, una tavola per il jib-bing e ottima in pista.
VOLCOM PAT MOOREGiacca sviluppata dal pro-rider Pat Moore in-sieme al design team di Volcom. Abbina dettagli in pelle al logo Volcom tono su tono sulla schie-na creato con pannelli di tessuto sovrapposti.
QUIKSILVER TRAVIS RICELa giacca di Travis Rice in persona. Punto.
BATALEON GWCon la GW Bataleon riuscita nellardua impresa di racchiudere, allinterno di strati di pioppo e bamboo innaffiati di carbonio, tutta la manovrabilit e la giocosit di una tavola jib/freestyle con la sta-bilit di una tavola all mountain, il tutto supportato da una nuova so-letta ad alta densit molecolare, pi resistente e scorrevole che mai.
MELON PARKERQuesta maschera viene prodotta in tantissime nuo-ve colorazioni che possono essere interamente
customizzate su www.melonoptics.com. la prima maschera cilindrica nella linea Melon
e ha lenti velocemente inter-c a m b i a b i l i .
DRAKE RELOADGlobalmente riconosciuti come attacchi freestyle top sul mercato, i Reload hanno ridotto qualsi-asi componente per ridurre il peso, ma sono co-munque ancora molto resisten-ti per gli im-patti pi duri.
UNIONSCOTT STEVENS
Il Contact morbido, lattacco ideale per ogni mis-sione in park e in street. Il modello 16/17 presenta una base MD (MiniDisk) e un Multi Density EVA Bu-
shing per un flex della tavola pi naturale. La scelta obbligata per il pro rider di Union Scott Stevens.
ARBOR WESTMARK CAMBER FRANK APRIL PRO EDI-TIONPer il suo pro model Frank April ha scelto tut-ta laffidabilit e la polie-dricit della Westmark in versione Camber. Dotata della nuovissima tecnologia The Camber System, un true twin dal flex medio, pastosa e reattiva, da sempre apprezzata dal team per le sue prestazioni.
BURTON PHOTON BOA
Sistema di allacciatu-ra a doppia zona
con Boa Coiler con t e c n o l o g i a L o c k d o w n , con il tocco in pi dei lacci New England in esclusi-va Burton e
garantiti a v i ta .
ELECTRIC ELECTROLITELa maschera pi leggera, innovati-va e tecnologicamente avanzata che Electric abbia mai creato. Il frame 100% in EVA quindi molto elasti-co, resistente e leggerissimo e ospita una vasta gamma di lenti cilindriche.
LIBTECH TRAVIS RICELa HP ha visto i quattro angoli del pianeta durante le ri-prese del nuovo film di T Rice, con la costruzione C2 con rocker centrale e camber sotto i piedi, offre manegge-volezza e precisione per una tavola ad alte prestazioni.
ROXY TORAH BRIGHT XOXO
La XOXO la tavola perfetta per acquistare sicurezza e progredi-re. Con la costruzione BT+, ossia rocker cen-trale e mild camber ol-tre i piedi, una tavola divertente, semplice e affidabile, con un flex che permette di esse-re stilose senza fatica.
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PRO
TEST.E
U#24
sevenisnoten
ough
A4_24-7_schetsen.indd 2 04/09/15 11:05
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B Y T H E E D I T O R I A L S TA F F
ANON M3Questa fantastica
maschera include il facemask MFI e il
Magna-Tech, il siste-ma di punti magnetici per intercambiare le lenti, e un fleece fac-ciale Outlast an-
ti-appannamento.
GOODBOARDSWOODENModello storico del catalogo Technine, una allrounder freestyle, grazie al flex rigido unito alla polivalenza del Combo9 camber.
ANALOG SOLITARY JACKETMid fit ma con una lunghezza extra, presenta una totale nastratura e viene prodotta in due diversi tessuti impermeabili: un due-strati in polieste-re stampato [10,000MM, 5,000G] e un due-stra-ti Peached Moleskin [10,000MM, 25,000G].
FLOW NX2La precisione e le presta-
zioni in un unico attac-co. Piastrabase in lega
dalluminio, hiback in nylon vetro-riem-
pito con un rating del flex di 8/10.
FLOW RUSHTavola che pu affronta-re indifferentemente ogni situazione. Profilo I-Rock, twin direzionale, anima re-flex e soletta in grafite con un rate del flex di 7 su 10.
A-TRIP HEKLAA-Trip, il marchio di abbigliamento creata per Halldor Helgason da Horsefeathers, propone la Hekla: una giacca dal taglio parka 10K/10K con trattamento C6 DWR, cuciture nastra-te e taglio ergonomico delle maniche per il massimo delle prestazioni e della resistenza in park come in street. Essenziale ma stilosa nel look la Hekla nasconde sotto le sue apparenze di giacca citta-dina features come cerniere di ventilazione, audio pocket, taschino per skipass sulla manica, e tasche scaldamani.
FLOW HYLITERidefinisce le prestazioni mentre
sottolinea il fit e il feel. Con il Boa Coiler e lHeel-Lock
Boa, ha un rating del supporto di 8/10.
NITRO VENTUREAd un vero snowboar-der serve uno scarpone che sia preciso, resi-stente, leggero e como-do - e magari dal prezzo non esorbitante il Ven-
ture tutto questo con uno dei
fitting pi precisi e conforte-voli in cir-colazione.
BURTON AK 2L BOOMGORE-TEX 2-strati tessuto stampa-to / Plain Weave Blocked e GORE-TEX 2-strati tessuto semplice. Totalmen-te nastrata con GORE-SEAM Tape.
HEAD PILOTLa forma a twin di-rezionale con gran-de risposta e un flex rifinito e una distribuzione della potenza di questa tavola apportano un flow solido per rider con esperienza che spingono tanto. Carving in pista e flat tricks a bordo pista fino a discese in powder, questa tavola fa tutto.
SLASHGATE KEEPER
Disegnata seguendo le indicazioni di al-cune tra le guide di backcountry migliori del mondo: un capo assoluto per veloci-t e galleggiamento con camber direzio-nale. Lartista www.deanblottogray.com
NOW DRIVE JONESIl Drive di Jeremy Jones stato implementato con lHanger 2.0 e un nuovo composto in carbo-nio che leggero, rigido e robusto.
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PRO RIDERS WSSLIM FIT BUILT TO PERFORM GREAT COMFORT WATER RESISTANT
STEFANO MUNARI
Sequence3.indd 1 08/02/16 09:51
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RIDER: GIANMARCO MAIOCCO PIC: MIGI / WE.MIND
BOARD:
Nitro Chuck
BINDINGS:
Nitro Team Psycho
BOOTS:
32 Session
JACKET:
L1 Flint Reversable JKT
PANTS:
L1 Skinny Twill
GOGGLES:
Anon M3
GLOVES:
Level Suburban
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Il Mutiny nasce da una semplice e precisa consapevolezza dei
rider: uno scarpone da snowboard deve essere confortevole
quanto una scarpa da skate. Dotato del pi tradizionale sistema
di allacciamento Direct Power Lacing con chiusura Wrap Lock,
mantiente il giusto mix di flex, comfort e supporto. I Mutiny han-
no fissato dei nuovi standard per le performance dedicate al fre-
estyle con questo scarpone dallallaccio tradizionale che va ben
oltre il basic.
Il fidato e testato sistema di allaccio tradizionale si migliora-
to. Alcuni strati posizionati sulla tomaia dello scarpone in modo
strategico danno una maggiore potenza e permettono di fare pi
leva, per ottenere una chiusura ottimale dello shell e un fit per-
sonalizzabile. Inoltre il sistema di avvolgimento del laccio evita
che le stringhe si allentino, perch baster avvolgerle intorno al
TXT: EDITORIAL STAFF PICS: RICCARDO MIRACOLI
QUESTO SCARPONE LEGGERO PERMETTE
DI AVERE UN FEELING ASSOLUTO CON LA PROPRIA TAVOLA.
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gancio per farle rimanere bloccate, ottenendo di fatto un sistema
di chiusura bi-zona. La suola costruita in leggerissima Unilite
(riduce il peso aggiungendo la gomma per una maggiore dure-
volezza nelle zone di maggior usura), mentre la linguetta ergo-
nomica e la costruzione dellarticolazione permettono unottima
mobilit frontale della caviglia, mantenendo il giusto supporto
laterale. Questa suola esterna offre un feel simile allo skate e una
elevata comodit che deriva dallammortizzazione. Il Mutiny
prevede la scarpetta interna The White con sistema di allaccia-
mento a strap e collarino a 180 (una sorta di imbragatura per
la caviglia) per mantenere il piede nella giusta posizione. Ha un
flex di 6 su 10, ideale per i rider che prediligono scarponi dalla
calzata morbida.
Leggero, di chiara ispirazione skate, questo scarpone permette
di avere, oltre a flex e supporto, un feeling assoluto con la pro-
pria tavola. Questa la principale ragione per la quale il Mutiny
diventato lo scarpone preferito dai riders DC: il suo flex me-
dio, la comprovata comodit e le sue performance lo rendono lo
scarpone ideale per i rider freestyle alla ricerca di uno scarpone
perfetto che offre performance elevate su tutti i fronti.
Allaccio tradizionale
Contact Unilite + suola esterna in gomma
Scarpetta interna White
Soletta Interna Impact S
Imbragatura interna per la caviglia
Sistema di allaccio Direct Power Lacing
Ganci Wrap Lock
Allacciatura che permette di fare pi leva
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Northwave presenta il suo nuovo sistema di chiusura degli scar-
poni da snowboard chiamato SPIN con laccio Dyneema, che ri-
sulta essere pi forte e pi flessibile di qualsiasi altro cavo me-
tallico. anche un sistema pi veloce, il 25% pi rapido che ogni
altro Boa Coiler II, ed user friendly, infatti bisogna solo girare la
rotella per chiudere e tirare in avanti per aprirlo: tutto qui!
Lo Spin Closure System viene venduto su tre modelli diversi:
lHover Spin da uomo (disponibile nelle colorazioni nero e gri-
gio), lHelix Spin da donna (venduto in nero e in bianco), cos
come lHover Spin destinato al noleggio (solo in nero).
Il Politilene ad altissima concentrazione molecolare (usato per i
kite, i paracaduti e i giubbetti anti-proiettile) d una risposta pi
veloce alle forze torsionali ed pi resistente con un minor peso,
senza punti di pressione.
il 25% pi rapido del Boa Coiler II: per stringere lo scarpone
infatti bastano solo 15 giri di rotella al posto dei 20 che sono di
solito richiesti dal sistema Boa. Il design speciale degli occhielli
sviluppato per stringere sia la parte inferiore che quella superiore
degli scarponi. Il sistema 540 nella zona del polpaccio consente
unincredibile tenuta del piede.
Facile da usare e da cambiare: basta girare la rotella per stringere
e tirarla per aprire completamente lo scarpone. Il sistema pu
essere interamente aggiustato: possono essere sostituiti il cavo
singolo o lintero sistema agendo solamente sulla vite centrale.
TXT: EDITORIAL STAFF PICS: DENIS PICCOLO
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E cos son gi passati 40 anni da quando Jake Burton Carpenter
scelse di chiamare la sua nuova creatura Burton Snowboards.
La prossima stagione sar infatti quella del quarantennale di una
delle pi importanti aziende di tavole al mondo, una delle pri-
me a nascere e a crederci fermamente sin dagli albori del no-
stro sport. Burton o Sims, chi dei
due abbia inventato lattrezzo che
ci attacchiamo ai piedi e con cui ci
divertiamo, ora non fa differenza:
quello con conta ora celebrare
come si deve i 40 anni di storia, e
Burton lha fatto alla grande invi-
tando un centinaio di persone tra
giornalisti di settore e mainstre-
am, fotografi, videomaker, blog-
ger, fashion blogger, a Innsbruck,
nella sede europea dellazienda
originaria di Burlington, Vermont
(Stati Uniti, se c anche bisogno
di specificarlo). Tre giorni dedi-
cati alla scoperta della collezione
della prossima stagione 2016/2017,
tre workshop incentrati su novit
hardgoods, softgoods e eco-sostenibilit verso cui il focus di
Burton massimo. Inoltre, cena in un tipico nonch fantasti-
co ristorante tirolese con coppia di musicanti (serata in cui noi
italiani ci siamo ovviamente fatti subito riconoscere) e giornata
finale con test materiali prossima stagione 16/17. La sede euro-
pea di Burton a Innsbruck probabilmente il posto in cui tutti
gli amanti della tavoletta vorrebbero lavorare: enorme shop al
piano terra, con giochi per i figli dei dipendenti e calcetto per
questi ultimi in pausa, mentre al piano superiore gli uffici ma
anche unenorme sala che funge
da showroom per i dealer, rappre-
sentanti, agenti, rivenditori, con
un piccolo ma utilissimo bar an-
nesso. Ah, nota di colore: i cani dei
dipendenti possono scorrazzare li-
beri in ogni dove. Un passo verso
un mondo migliore. La collezione
dellanno prossimo porta con s
tante tante bellissime cose nuo-
ve, non ve le possiamo anticipare
tutte ma ci hanno particolarmente
colpito le collaborazioni Burton
ci tiene moltissimo a queste, per
dimostrare anche allesterno, al
mondo mainstream quanto il no-
stro mondo sia poliedrico: andia-
mo infatti da Disney Frozen per i
pi piccoli fino a Playboy per i pi grandicelli e birichini, pas-
sando attraverso Snoopy e Charlie Brown di Peanuts e limman-
cabile e leopardatissima collab con L.A.M.B. di Gwen Stefani fino
alla nuova con i Led Zeppelin (dopo che Burton negli anni scorsi
BY DENIS PICCOLO & GIACOMO MARGUTTI
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aveva gi collaborato con pesi massimi tipo Pink Floyd, Martin
Guitars, Jimi Hendrix e Andy Wahrol, per citarne solo alcuni).
Abbiamo anche visto non solo i boots riproposti in collaborazio-
ne con Red Wings, ma anche i nuovissimi e bellissimi scarpo-
ni in collaborazione con Danner. Per quanto riguarda le tavole,
io ho provato la Fish, con doppia
coda di rondine, un nose lunghis-
simo per carvate super divertenti:
se siete rimasti indietro, carving is
the new jibbing da questa stagione
in poi prendete nota e compor-
tatevi di conseguenza. Ho anche
provato personalmente i boots
AMB che ho trovato di una legge-
rezza imbarazzante e di un con-
trollo con la tavola bello preciso.
Ma la cosa che forse mi piaciuta
di pi del test che abbiamo fatto a
Kuthai sono stati gli attacchi Ge-
nesis, sicuramente tra i migliori
attacchi in cui abbia mai infilato i
miei scarponi da snow: super tec-
nici e ultra comodi, le loro straps
non hanno praticamente nessun punto di pressione sui boots
e trasmettono gli impulsi alla tavola in una maniera che pi di-
retta forse non possibile. Forse era possibile con i vecchi, ma
tanto vecchi attacchi baseless di una volta, che per avevano
anche le loro pecche e non poche... e tanto voi siete sicuramen-
te pi giovani di me e non sapete nemmeno di cosa stia par-
lando e se cos siete pure fortunati a non sapere nemmeno di
cosa stia parlando! Avrei voluto provare anche la Nug CK (con la
grafica della Craig Kelly riproposta anche per lanno prossimo)
ma non c stato tempo, anche se
ho sentito cose molto interessanti
su questa tavoletta proposta in 150
e 154 cm. Comunque sia, unespe-
rienza fantastica, per unazienda
che ha scelto di rinunciare allISPO,
la storica fiera annuale di Monaco,
per puntare dritto dritto sulle-
sperienza e sul coinvolgimento
diretto dei giornalisti di settore e
mainstream (forse proprio su que-
sti ultimi la tre-giorni austriaca ha
fatto maggior effetto, perch diret-
tamente presi e catapultati dentro
al nostro mondo e alluniverso
Burton). In tutto ci, i primi 40
anni di Burton non si fanno asso-
lutamente sentire, come appunto
recita il claim delliniziativa rivolta alla collezione 2016/17: 40
years forward, guardando ben avanti verso il futuro, ma te-
nendo in considerazione leredit e la storia che stata scritta
finora dal marchio fondato nel 1977 da Jake Burton Carpenter.
QUELLO CHE CONTA ORA CELEBRARE COME SI DEVE I 40 ANNI DI STORIA, E BURTON LHA FATTO ALLA GRANDE INVITANDO UN CENTINAIO DI PERSONE TRA GIORNALISTI, FOTOGRAFI, VIDEOMAKER E FASHION BLOGGER.
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Provate a parlare una volta con Reto e capirete subito perch Laax
la resort che meglio rappresenta questi nostri tempi moderni. Lui
uno di quelli che non si fermano mai, continuano a innovare e non
sembra mai soddisfatto di quello che riesce a raggiungere. Anche se
Laax sembra ed veramente avanti anni luce rispetto a qualunque
altra resort. Sembra sempre che qualcosa di migliore e di pi inte-
ressante stia per succedere. Solo se si prendono dei rischi si miglio-
ra. E Reto li prende questi rischi. Inoltre: ama quello che fa e fa solo
quello che ama. Questa non solo unintervista. una lezione di
marketing, di lifestyle, di vita. Reto is the man.
LEI IL VISIONARIO E IL VERO ARCHITETTO DI LAAX. UN GIORNO SI SVEGLIATO E UNA MELA LE CASCATA IN TESTA E HA PENSATO COSTRUIR IL PARADISO PER I FREESTYLER? No, in realt stato anche semplice. stata solo questione di essere al posto giusto, al
monento giusto. Ho seguito alcuni dei miei studi in California alla
fine degli anni 70, era un ambiente molto liberale, tutta quella scena
skate e surf. Ho avuto la fortuna di essere l per luniversit e ve-
nendo dalla montagna per me era tutto incredibile. Quella cultura
non era aggressiva, era cool, pacifica e tranquilla. Arrivavano dal 68,
cerano ancora gli hippy. Per farla breve: la California era il paradiso
sulla terra. Ero completamente affascinato da tutto ci, mi piaceva-
no le persone che ci stavano dietro. Non era un ambiente cos ag-
gressivo, erano tutti amichevoli. Ai quei tempi i montanari avevano
una cultura molto aggressiva, legata allalcool. Era una cosa pi pri-
mitiva. Avendo la fortuna di studiare in America, arrivando da una
cultura del genere, mi colp quella differenza sostanziale. Dopodich
lasci un segno su tutta la mia vita. Tornai a casa e volevo vivere
quel sogno, in quella maniera, tra le mie montagne. Mi portai dietro
quella visione della vita e uno skate. Giravo tra le strade di Flims e la
gente mi guardava come se fossi un pazzo. Lavoravo nellazienda di
famiglia di carne e bresaola, ma volevo creare un qualcosa di simile
a quello che avevo visto in California. Era pi una questione di life-
style, pi che di sport. Era una questione di radici: una cultura che
non riconosceva laggressivit, le risse. Devi tornare alle tue radici
per capire da dove arriva la forza. Un albero pu crescere e fiorire
solo se ha radici forti. Se non le ha, non ha nemmeno chance di
vita. Da quel momento mi misi a capire come avrei potuto fare la
stessa cosa nel mio stesso ambiente, e iniziai cos 30 anni fa. Com-
prammo la nostra prima dragon per il pipe, nel 1985. Allora tutte le
resort svizzere non volevano averci a che fare con noi snowboarder,
perch dicevano che rovinavamo le piste. Ma lo sci stava diventando
noioso, non cerano innovazioni e noi attiravamo i figli degli scia-
tori. Chiediti perch alle ultime Olimpiadi di Sochi 2014 il 35% delle
persone guard in TV il freestyle? Solo il 27% guard lo sci alpino. Ma
logico: prendi una gara di sci, e spegni il volume del commento
e togli le grafiche. Non hai pi idea di quello che stia succedendo.
Tutto sembra noioso e uguale. Devi avere passione. Il freestyle la
visione, non lo sci alpino. come la Formula 1: una volta era figo, ora
tutto sintetico, artificiale, non ha pi alcuna connessione con la
passione. come lo snowboard: non solo uno show, un lifestyle.
Non vedi sulle piste gente che scia conciata come quelli con le tuti-
ne che fanno le gare. Nello snowboard la gente si veste esattamente
con le stesse cose che indossano i ragazzi durante gli eventi. un
PORTRAIT: GIACOMO MARGUTTI PICS: PHILIPP RUGGLI ITW: GIACOMO MARGUTTI
-
atteggiamento mentale diverso. Lo snowboard lifestyle: uno stile
di vita. Non ha niente a che vedere con la lotta. Gli eventi tradizio-
nali, quelli vecchi, sono le gare: gli eventi di snowboard non sono
gare. Lo snowboard anche una questione di stile, non centra nulla
con chi pi veloce e chi il pi forte. Ha a che fare con il fashion,
la moda e lambiente. Ho cercato di dare un valore aggiunto a Laax:
qualcosa che connesso alle radici di Laax e al lifestyle. Dimmi qua-
le azienda al mondo ha 30 shapers e tre macchine per preparare gli
snowpark come i nostri? Ho preso i migliori shaper al mondo, dagli
Stati Uniti, da ovunque, solo quelli pi bravi. Per fare gli eventi mi-
gliori, per soddisfare i rider migliori. Per dare un valore aggiunto,
quello migliore a questa resort, e per offrirlo ai nostri clienti: c die-
tro qualcosa di pi importante che solo un montepremi di qualche
centinaio di migliaia di euro. lo show che questi ragazzi mettono
in piedi. Siamo i numeri 1, i migliori in Europa e una delle migliori
resort in tutto il mondo. Perch le gare non centrano, non centra
solo la competizione, tutto lambiente intorno che conta. tutto lo
show. Voglio levento e i rider, ma voglio anche pi lifestyle: voglio
che le persone che vengono fin quass si sentano come se parteci-
passero a un ricco festival di pi generi. Dobbiamo fare qualcosa di
unico, in una maniera in cui nessuno possa copiare. Abbiamo an-
che fatto un sacco di sbagli, ma abbiamo imparato e ora, beh... ecco
qui i nostri Laax Open.
VENGO QUI DA 10 ANNI. E OGNI VOLTA CHE VENGO QUI, TROVO QUALCOSA DI DIVERSO. QUALCOSA CHE CAMBIATO, IN ME-GLIO. LA PRIMA VOLTA CHE VENNI QUI, PENSAI WOW, QUESTO
VERAMENTE UN POSTO FIGHISSIMO. NON C NIENTE DI TUTTO CI IN NESSUNALTRA PARTE DEL MONDO. TUTTO SEMBRA COS MODERNO E PI FIGO. DOPODICH LANNO SUCCESSIVO CERA UNA COSA ANCORA MIGLIORE. E COS VIA, OGNI ANNO CHE PAS-SA. COSA LA SPINGE? Dobbiamo muoverci e migliorarci, sempre. Perch altrimenti si muore. semplice: sei vuoi creare qualcosa
di bello, devi avere il team giusto. Con la nostra passione, ritornare
alle nostre radici, possiamo fare sempre meglio. Se non fossi stato
in Califonia in quegli anni, ora dirigerei lazienda di carne con mio
fratello. Per me era una vera sfida. Devi competere con qualcuno per
essere diverso, non migliore. Diverso. Nella mia vita ho visitato tutte
le resort nel mondo: dalla Turchia alla Cina, dagli USA al Giappo-
ne. Amo le Dolomiti, la Marmolada bellissima. Ma le resort, quelle
sono vecchio stile. un business che non pu sopravvivere a questi
tempi cupi. Devono focalizzarsi di pi, specialmente le piccole re-
sort: devono capire cosa vogliono i loro clienti, se vogliono resistere.
Focalizzarsi sul freestyle, per esempio. Attrarre una piccola nicchia
e lavorarci bene sopra, per farla crescere sempre pi nel corso degli
anni. Oppure fare qualcosa di diverso. Che scelgano loro. Laax un
sogno divenuto realt per qualsiasi freestyler. Perch ci sono cos
tante resort ancora ancorate e ferme su una vecchia visione del turi-
smo? Non lo so, sembra non abbiano capito in che direzione sta an-
dando questo nuovo mondo di internet. La nuova generazione. Non
ho mai visto nessuno avere successo solo per via del suo talento.
Tutte le rock band o i migliori rider al mondo, non sono solo puro ta-
lento: quelli sono cos perch lavorano 10 volte di pi di tutti gli altri.
Questo business proprio cos. Siamo gente di montagna, ma ho vi-
HO PRESO GLI SHAPER MIGLIORI DEL MONDO. PER FARE GLI EVENTI MIGLIORI E SODDISFARE I RIDER MIGLIORI.
-
sto cosa succede nel mondo. Ma se voglio vedere quello che accade
nel mondo, dove sta andando, non vado nelle resort in montagna.
Li conosco gi quei posti vecchi, so gi cosa offrono. Devo invece
andare a Londra, a Los Angeles, a Miami, in Sud America, a Milano
o a Parigi: dove posso vedere le nuove cose mentre accadono e i
nuovi lifestyle che stanno per essere creati. Cos poi la gente giusta
verr a visitare la mia resort, quelli che hanno leducazione e le co-
gnizioni giuste per vivere in questepoca digitale. Loro lo sanno qual
il prodotto migliore. Devo fare ricerche sui nostri clienti, da dove
arrivano, cosa vogliono. Di cosa hanno bisogno. Devo offrire loro un
prodotto che si conf a gente metropolitana. Non a montanari. Devo
capire i loro bisogni. Cosa piace a loro. Ma cos in tutti i campi di
affari, lo stesso. Devi capire chi sono i tuoi clienti, a chi ti rivolgi.
Non puoi parlare a tutti, impossibile. Perch allora significa che
non hai un giusto focus. Devi specializzarti in qualcosa. Perch ci
sono 4500 resort al mondo. Forse la gente ne conosce 10, ma stata
in tre o quattro. Esiste una forma vecchia di comunicazione, ma ora
stiamo affrontando una nuova generazione che esplora il mondo.
Pi velocemente. Se voglio avere una chance per sopravvivere in
tutto ci, devo essere meglio degli altri nelloffrire il servizio migliore.
SEMBRA CHE TUTTO CI QUI SIA STATO FATTO GIUSTO PER IL PIA-CERE DI FARLO. COME FA A ESSERE SICURO CHE QUELLO CHE FA NE VALGA PROPRIO LA PENA? La vita troppo breve per cazzeggia-re. Perch dovrei perdere del tempo a fare qualcosa che mi accor-
go non funzionare? Sono stato fortunato a nascere in un ambiente
culturale cos ricco. Quando viaggi per il mondo e vai nei paesi pi
poveri, poi torni a casa e devi ringraziare Dio per vivere in paradi-
so. Lo capisci e vedi che la tua vita fantastica. Non posso cam-
biare la mia vita, ma posso cambiare il mio atteggiamento verso di
essa, verso lambiente in cui vivo. Se non mi adeguo a quello che
ho intorno, muoio. Se vado nel deserto, non posso cazzeggiare
devo adattarmi. Se non capisco ci e non amo la montagna, se non
ho il supporto della mia comunit, degli aborigeni, non riuscir a
sopravvivere qui. Non va sempre bene, un cerchio. Si hanno alti
e bassi, quando cadi devi tirarti su e riflettere sulla ragione del tuo
sbaglio. Dopodich devi far qualcosa il pi in fretta possibile. Erro-
re soluzione. Non guardare indietro. Quando guidi veloce, non
puoi guardare negli specchietti retrovisori. Devi guardare quello che
ti sta venendo incontro, davanti. Molto semplice. E poi devi prende-
re rischi: i rischi ti portano sempre a nuove frontiere. Ma non puoi
solo fare copia&incolla: ogni copia vale sempre meno delloriginale.
Una replica non ha valore. Questa Las Vegas. Noi vogliamo farla
diventare Laax Vegas.
RIMPIANTI? (Sospira) Amo le auto veloci, amo la velocit, amo la tec-nologia. Quando cado in snowboard, non penso se ho rimpianti per
quello che ho fatto. Non ne ho il tempo. Posso solo prendere e im-
parare dal mio errore. Se rimpiangessi qualcosa, la mia vita sarebbe
diversa. Non posso cambiare, ogni essere umano lascia dietro di s
una traccia che non pu cancellare. Questa una domanda che per
me non ha senso.
GRAZIE, LO IMMAGINAVO. VOLEVO SOLO SENTIRGLIELO DIRE.
DEVI PRENDERE DEI RISCHI: I RISCHI TI PORTANO SEMPRE A NUOVE FRONTIERE.
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Sono stata a Laax, in Svizzera. Per chi non lo sapesse o non
ci fosse mai stato prima, sto parlando di un classico villag-
getto turistico di montagna: case tipiche, impianti attempati
e quellacre odore di polvere
misto ad abete che regna in
un qualsiasi albergo a gestio-
ne familiare. No dai, non
vero. Laax tuttaltro che at-
tempata e stagnante; Laax
giovane e veloce, innovativa e
terribilmente alla moda, qua-
si mi imbarazza camminare
per i corridoi del Rocks Resort
sprovvista di tuta spaziale. Lintera localit dominata da un
ricercatissimo design dove nulla osa minacciare le armonio-
se curve che la caratterizzano. La qualit del pernottamento
direttamente proporzionata al prezzo della camera, difficile
soggiornare male a Laax. Quando poi hai un appartamento
al visionario the Rocks, tutta unaltra cosa: un luminosissi-
mo soggiorno sulle piste con
enormi finestre che ti permet-
tono di assistere agli eventi in
corso direttamente dal divano
(il top del top). Per non par-
lare delle SPA, con palestre
e piscine disseminate nei
complessi limitrofi, super Up.
Sono andata a Laax per i suoi
famosi Open, che Burton per
la prima volta ha deciso di non sponsorizzare; poco male, per-
ch, come ho accennato in precedenza, Laaz Giovane, e non
ci ha messo molto ad organizzarli per proprio conto. Dal 18 al
BY SARAH SHUBERT
AYMURU HIRANO
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24 Gennaio i rider pi forti del mondo sono stati chiamati per
competere tra loro nelle discipline di halfpipe e slopesytle of-
frendo uno spettacolo mozzafiato e dimostrando ai presenti e
ai media lo snowboard di alto
livello. Ma si tratta veramen-
te solo di competizione? Essa
in realt si esprime nei #La-
axopen solo in piccola parte:
il contesto freestyle ingloba
anche rappresentazioni sce-
niche, show acrobatici e con-
certi live, tutto perfettamente
collocato. Tra un trick e laltro
poi, difficile non essere suggestionati dal soundtrack delle-
vento, al quale contribuisce un gran numero di DJs interna-
zionali (John Doe, FJ Igore, A. Skillz). E se le attrazioni non
dovessero bastare, Burton presente con un very cute Riglet
Park alla base degli impianti per fa provare con leggerezza e
facilit lebrezza dello snowboard ai pi piccoli. Ovviamente
per si trova sempre il tempo
di perdersi tra le ampie piste
da sci/snow, fitti boschi di
abeti e tramonti mozzafiato.
Da snowboarder ho trovato
impeccabile lorganizzazione
della shapatura delle strut-
ture sia per quanto riguarda
lo slopestyle che lhalfpipe:
anche con il meteo sfavo-
revole grande efficienza e tempestivit sempre da supporto
alla competizione. Un profondo senso di crew misto ad una
spensierata tranquillit accompagnano queste piene giornate;
LAAX DOMINATA DA UN RICERCATISSIMO DESIGN DOVE NULLA OSA MINACCIARE LE ARMONIOSE CURVE CHE LA CARATTERIZZANO.
CHRISTY PRIOR
CHRISTIAN HALLER
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e anche una volta scesi a valle, la stanchezza tarda a farsi sen-
tire perch tra un aperitivo e un chili shot si va avanti fino alle
ore pi piccole. Per quanto riguarda la ristorazione, tutto di
altissimo livello e la cucina varia con la stessa facilit di una
qualsiasi metropoli moderna;
facile trovarsi a mangiare in
un ristorante thailandese a
pranzo e gustarsi una buona
pizza napoletana per cena.
Una volta sazi tempo di Indy
Bar, ritrovo comune dei rider.
Qui c sempre qualcosa da
fare, un concerto da vedere o una birra da stappare. il locale
che sintetizza al meglio le giornate con la tavola ai piedi: ri-
der, musica e tanta, tanta felicit. Ci sono anche diversi giochi
per intrattenersi. Il mio preferito? Una vecchia conoscenza:
un ceppo di abete, tre chiodi e un martello - amazing. Verso la
mezza poi, con un discreto tasso alcolico nel sangue, tempo
di misurarsi con il Riders Palace, una vera e propria discoteca
per intenderci, ma da l in poi ho solo vaghi ricordi, quindi
provare per credere. Una del-
le cose che pi colpisce a Laax
sicuramente il rapporto che
si istaura tra i rider e i media,
e qui ammetto che sono di
parte. Io, comune nullit nel
mondo dello snowboard, ho
avuto il piacere di condivi-
dere le giornate con mostri olimpionici come Mark McMorris
o Torah Bright, e provare con loro la passione esagerata che
permea questi contest. La sete di snowboard non esaurisce
mai, e questo posto contribuisce ad alimentarla sempre di pi.
UNA DELLE COSE CHE PI COLPISCE IL RAPPORTO SPECIALE CHE SI INSTAURA TRA I RIDER E I MEDIA
DANNY DAVIS
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www.gnarcolate.com
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Ho incontrato un po di volte linventore e il presidente di Capi-
ta negli ultimi 15 anni. Oltre al fatto di chiamarsi con un nome
fighissimo come Blue, mi ha anche sempre dato lidea di esse-
re uno giusto al posto giusto. Lultima volta che lho visto e ho
scambiato due chiacchiere insieme stata a novembre, allaper-
tura della nuova factory di Capita in Austria. Ecco quello che ci
siamo detti.
IMMAGINO TU SIA SODDISFATTO ED ECCITATO PER LAPERTURA DELLA MOTHERSHIP, VERO? Assolutamente s. Abbiamo lan-ciato questidea nel 2011, io e i miei soci ci ritenevamo molto
fortunati ad essere ancora in crescita dopo ben 11 anni dalla
nascita del nostro brand Capita. Se dai un occhio, molti brand
di snowboard raggiungono il successo in un breve periodo di
cinque anni, per poi scen-
dere e quasi scomparire.
Con Capita ci non mai
successo: non siamo mai
esplosi in fretta, ci abbiamo
messo il nostro tempo a di-
ventare cos importanti e la
crescita stata lenta, passo
dopo passo, ma stabile. Ci
voluto il doppio del tempo,
11 anni, per arrivare dove al-
tri brand sono arrivati pi in
fretta. 11 anni dopo eravamo
soddisfatti delle basi solide
che avevamo costruito nel
frattempo e ci siam chie-
sti cosa avremmo dovuto
fare per portare il tutto su
un altro livello. E la rispo-
sta fu: prendere il controllo
della nostra stessa produ-
zione. Se riesci a controllare
la produzione, allora tieni
le redini del tuo destino. I
prezzi, le tempistiche, il ser-
vizio clienti e tutto il resto.
Va bene avere un buon mar-
keting, ma se veramente hai
un buon prodotto, se hai il
miglior prodotto al mon-
do allora questo prodotto
si vende da solo. Cos non
appena nel 2011 identifi-
cammo quale fosse il nostro passo successivo, il nostro scopo,
la futura produzione, allora la domanda successiva veniva da s:
ok, come?. Mettemmo insieme un piano, il finanziamento e le
persone, e il network, e iniziammo a lavorare verso il nostro sco-
po, la Mothership. Comprammo il terreno quattro anni fa, e nel
frattempo, nel 2012, la Elan and in bancarotta. Era lopportu-
nit giusta per tutti noi di acquisire alcuni loro asset produttivi,
in modo da avere un po pi di flessibilit nella nostra timeli-
ne. Perch in un business stagionale come il nostro, non ti puoi
permettere di saltare un anno e perdere una stagione. E quando
sposti la tua produzione in una nuova fabbrica devi essere molto
cauto, e cos lacquisto degli asset di Elan ci permise di prenderci
del tempo in una situazione in cui eravamo sotto pressione con
la nuova fabbrica. Cos ci fu Capita manufacturing in Austria nel
2012-2015 ed era la pi grande fabbrica di snowboard del mondo
ma il nostro scopo come soci di una societ non era solo quello
di avere quella pi grande di tutte, volevamo avere unaltissima
qualit ed essere i migliori di tutti. Questa visione, questo sogno
di una nuova fabbrica per il nostro futuro era anche un bisogno
di avere unefficienza energetica, una produzione responsabile,
iniziative verdi ed eco-sostenibili e la giusta misura per noi e per
lindustria stessa.
DI COSA SEI PI CONTENTO E SODDISFATTO RIGUARDO A TUT-TO QUESTO PROGETTO? Direi che levoluzione del brand Ca-pita. Capita stata la mia creatura dal 2000, lho fondata in casa
mia e vedere quello che diventata ora... beh, tutto incredibile.
La Mothership un passo
fondamentale nella storia
della nostra societ e sono
orgoglioso di questo, non
appena alzo il mio sguardo
su questa costruzione.
DORA IN POI QUALI SA-RANNO LE TUE MOTIVA-ZIONI? TI SENTI ARRIVATO E TI RILASSERAI UN ATTIMO ORA? Oh no, per niente. Siamo persone molto ap-
passionate: ora abbiamo re-
alizzato il nostro sogno ma
lo consideriamo essere solo
il primo passo della nuo-
va era della nostra azienda.
Crediamo veramente che
tutto sia possibile per noi,
per i nostri dipendenti e i
nostri partner, per i prodotti
che possiamo fare. Sono ec-
citato per quello che potr
essere il futuro.
PARLAMI DELLA COLLEZIO-NE DELLANNO PROSSIMO, LA 2016/17. HO NOTATO MOLTI RIFERIMENTI ALLA CULTURA GIAPPONESE, MI SBAGLIO? No, in realt meno legata alla cultu-
ra giapponese in s, mentre ci sono pi riferimenti al mondo
science fiction. Con la Mothership viene da s unestetica e una
cultura del mondo sci-fi degli anni 70. la visione artistica che
cerchiamo di comunicare.
CAPITA COME BRAND E I SUOI RIDER SONO SEMPRE STATI MOL-TO IN CONNESSIONE CON PROGETTI ARTISTICI. COME CARAT-TERIZZATO IL TEAM? Penso che il nostro team sia sempre stato caratterizzato da un elemento: la diversit. Prima di noi, di soli-
to i brand mettevano insieme team con rider molto simili uniti
dalle stesse storie o la stessa cultura. Come avere cinque tipi nel
team che vestono allo stesso modo, con gli stessi interessi o la
stessa musica o che vanno in snowboard con lo stesso stile. E
PICS: DENIS PICCOLO TXT: GIACOMO MARGUTTI
-
non mai stato cos nel team Capita. Ho sempre voluto persone
che venivano da posti differenti, con mentalit diverse e diversi
stili di riding, il mio scopo stato sempre quello di avere ottimi
rider ma anche persone speciali. Come Phil Jacques dal Quebec
o Kazu Kokubo dal Giappone. Queste persone vengono da posti
completamente diversi, ma hanno in comune la stessa voglia di
progredire e la passione per lo snowboard. E quando guardano
chi c con loro nel team, sono tutti orgogliosi di farne parte.
Questo lo scopo.
HO LETTO SU QUALCHE RIVISTA CHE IN UN VIAGGIO IN GIAPPONE FATTO DA SCOTT STEVENS I RAGAZZI DEL POSTO SONO USCITI DI TESTA PER LUI, LO RICONOSCEVANO PER STRADA E COSE COS. QUANTO IMPORTANTE LO SNOWBOARD O CAPITA IN GIAPPO-NE? Lo snowboard cam-biato molto in Giappone.
Negli anni 90 era una moda,
cera un trend sub-culturale
che rasentava il fanatismo,
ma non pi cos. Ora le
persone che sono dentro
alla cultura dello snowbo-
ard, sono veramente amanti
dello snowboard, ci vanno
veramente in tavola. E sono
tutti molto appassionati. Il
discorso di Scott invece un
po diverso: egli veramente
una celebrit da quelle parti.
E non solo perch un rider
talentuoso, ma anche perch
ci riflette chi come perso-
na, quanto sia abbordabile,
il suo atteggiamento sem-
pre positivo, di come porti
sempre la sua creativit e
del fatto che non pensi mai
di essere superiore a nes-
sun altro, di come incoraggi
sempre tutti gli altri... Scott
una persona incredibile.
Ed per questo che cos
popolare su scala mondiale.
TORNIAMO A QUESTIONI DI BUSINESS. COME SI SO-PRAVVIVE IN QUESTI TEMPI DIFFICILI PER LECONOMIA GLOBALE E DELLO SNOWBOARD? COSA TI MANDA AVANTI E TI MOTIVA? Beh, sono due domande differenti. Quello che mi motiva la mia passione il mio amo-
re per lo snowboard, a cui mi sono dedicato per tutta la mia
vita. Invece, come andiamo avanti superando questi momenti
difficili per tutti... essendo positivi, trovando modi di apporta-
re qualcosa di positivo invece che star l da soli a lamentarsi.
Trovo che alle fiere di snowboard ci sia troppa negativit. Ci sta
lamentarsi riguardo a problemi reali: come il meteo, le nevicate
che vanno e vengono oppure non ci sono proprio, problemi
economici e monetari e cos via... queste sono cose reali. Ma
quello che so bene che con questa negativit diffusa non si va
da nessuna parte. Se si fa parte di questa industria e si va in giro
a lamentarsi e basta per tutto il giorno, allora ci si scava la fossa
da soli sempre pi profonda. Ovvio che conosco i problemi,
sono bene a conoscenza di tutte le difficolt, ma so anche sce-
gliere la positivit come soluzione, scegliere di cercare e trovare
le parti positive e belle dei problemi che ci si pongono davanti.
Come posso risolvere questi problemi, come posso creare qual-
cosa di importante, come si possa reagire con la nostra societ
a rendere lo snowboard migliore e pi bello. E questa lunica
risposta possibile. Siamo tutti sulla stessa barca, ma se tutti i
negozianti, i distributori, le aziende portano qualcosa sul tavo-
lo comune, se vengono tutti alle fiere con questo atteggiamen-
to positivo, allora l avverr il primo passo verso la rinascita.
DAVANTI ALLA MOTHERSHIP C LA VOSTRA PISTA. PER TE-STARE LE TAVOLE NUOVE? Penso che sia bello per lo
spirito stesso dellazienda.
Siamo in Austria, ovvio che
ci siano tantissimi posti
eccezionali dove poter an-
dare a far snowboard, ma il
fatto che qui puoi andare
al lavoro, costruire tavole,
e poi dopo il lavoro farti
un paio di birre e andare a
snowboardare tutti insie-
me anche a piedi. Penso
sia ottimo per lo spirito dei
nostri dipendenti, e penso
che sia fantastico anche
per i nostri negozianti o i
nostri distributori. Posso-
no venir fin qui e provare
le tavole andando a snow-
boardare proprio qui fuo-
ri, poi tornare negli uffici,
dare un occhio alle tavole
nuove nel nostro showro-
om, apprezzare lospitalit
e la cultura austriaca, le no-
stre tavole, i nostri design,
capire meglio tutto il mon-
do che sta dietro a Capita.
Voglio dire, qual la cosa
principale che manca du-
rante le fiere di snowboard?
Lo snowboard stesso! Stai l
per giorni e giorni a parlare di snowboard ma non si va in ta-
vola. Cos ora quando qualcuno vuole passare di qui, possiamo
andare a snowboardare tutti insieme e parlarne meglio anche
in tavola. figo.
COSA RAPPRESENTA TUTTO QUESTO PER TE, PERSONALMEN-TE? Mi sento veramente tanto fortunato ad avere intorno a me cos tante persone fantastiche. Pochi hanno avuto le oppor-
tunit che io ho avuto con Capita. Capita era unazienda in
cui nessuno ci avrebbe creduto allinizio. Ma tutti hanno con-
tribuito e ci hanno aiutato ad arrivare al punto in cui siamo
arrivati ora come ora. E io mi sento molto fortunato come fan
dello snowboard.
-
PARLAMI DELLA STAZIONE SCIISTICA DI ALPE DI SIUSI. Alpe di siu-si o Seiseralm uno dei posti pi stupendi che io conosca, lAl-topiano pi alto dEuropa con un sacco di piste piatte, non ripide, belle, gobbe e angoli, casette varie, vicino le piste ci sono dei piccoli boschetti dove ti diverti se c fresca. Poi c il Laurin Lift dove si trova lo Snowpark Seiseralm che ha una lunghezza di 1500 metri: ce n per tutti i gusti. Questo posto troppo bello, io sono inna-morato dellAlpe, dello Snowpark, del panorama e delle feste che si celebrano nelle baite. Bello anche per fare dei fine settimana o delle settimane intere con gli amici o con la ragazza. Le mangiate in baita e le successive gare di slittini sono poi ovviamente il top!
DA QUANDO PARTITO IL PROGETTO PER CREARE UN PARK? Un giorno intorno allanno 2000 mi hanno chiamato i Panettone Bros, una vecchia banda di matti ma veramente gasati e motivati. Voleva-no fare un setup per un evento e da quellanno abbiamo fatto il park insieme. Poi gli anni successivi abbiamo fatto il park con F-Tech e abbiamo organizzato gli eventi e tutto il resto: insieme credo abbia-mo fatto tante belle cose e feste molto speciali. Adesso la vecchia crew a casa con i figli e si muovono i giovani al posto loro, ma io e miei siamo ancora sul pezzo a dare il meglio!
DAMMI UN PO DI INFORMAZIONI! Snowpark seiseralm. Lunghezza del park: 1500 m. Impianto di risalita: Seggiovia a 4. Innevamento: ovvio, senza non si riesce a fare un park di valore. Manutenzione e
shaping: Giornaliera. Il capo shaper nel park della nostra squadra Ftech, Johannes Goegele. La Shapecerw: Manuel, Wolle, Max e Mo-ris. Design: Ftech, Johannes Goegele.
LA STAZIONE MOLTO CONOSCIUTA E FAMOSA, DA QUALI ZONE PRINCIPALI ARRIVANO I RIDER? Da tutta Italia direi principalmente. Poi ci sono tanti austriaci, tedeschi, svizzeri, slovacchi, polacchi e un po da tutta Europa.
PERCENTUALE DI SKIERS E SNOWBOARDER? Direi 60%-40%.
QUESTINVERNO IL PARK CHE STRUTTURE PROPONE? Abbiamo un upper park molto ampio con strutture di tutte le dimensioni per ogni livello, bellissime hip piccole; poi tre strutture extra una con Fakieshop, poi con la batteria Fakieshop e col Wall of Fame. In tut-to ci sono circa pi di 20 strutture, tra box e rail. Poi il lower park con la pro-line di cinque table di fila, uno polejam pipe down rail, e questanno c una nuova piramide Go-Pro. Poi i tre table con i salti: Table 1: 11m & 8m. Table 2: 19m & 13m. Table 3: 17m (rouler). Poi la struttura finale: Gopro Stairset con downrail, down stepbox e down straight down tube. Abbiamo anche la casetta del park e una bella chill area. E inoltre, da anni c una woodline e un secret stairset nel bosco.
CI SONO ANCHE BUONI SPOT PER IL FREERIDE? S, pochi ma belli e
BY DENIS PICCOLO ITW TO ALEX BERGER
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solo per chi conosce bene il posto.
QUANT IMPORTANTE UN PARK BEN STRUTTURATO E FUNZIONAN-TE PER UNA STAZIONE? Per Siusi molto importante. La stazione ci supporta e spinge tanto questa scena e ci crede molto. I passag-gi crescono da stagione a stagione e anche il park cresce costan-temente, perch la stazione vede i numeri alti dei passaggi. Siamo molto contenti di questo, la gente ci apprezza molto e la stazione ringrazia tutti loro con la cura giornaliera su tutte le strutture e con strutture nuove e creative che includiamo nei nostri progetti.
QUALI SONO SECONDO VOI I TOP PARK ITALIANI E QUALI QUEL-LI EUROPEI? Top park italiani sembra arrogante perch direi che quattro sono nostri, ma penso che sia veramente cos: Seiseralm, Obereggen, Klausberg, Kronplatz e Livigno Mottolino. Per quanto riguarda i park europei, secondo me considerando la cura, la creati-vit, la grandezza e lamore per il nostro sport direi: Laax, Seiseralm, Flachauwinkel, Livigno.
LA PI GROSSA SODDISFAZIONE CHE AVETE RISCONTRATO ALLAL-PE DI SIUSI? Che la gente apprezza il nostro sbattimento e che sem-pre pi pro-rider vengono ad allenarsi e a divertirsi. Molte snow-board companies vengono a fare qui i loro shooting e gli eventi crescono. Poi siamo abbiamo vinto per la seconda volta di seguito
come miglior park italiano (Best Park, Best Proline, Best Jibbline).
LA NAZIONALE SPESSO DA VOI PER ALLENARSI, COSA NE PENSA-TE DEL TEAM E DEL LAVORO CHE STANNO SVOLGENDO? S, stanno a Siusi nella #casaseiseralm (dove hanno tutto per prepararsi e alle-narsi, in tutti i sensi), messa a disposizione dalla localit e dallAsso-ciazione Turistica di Siusi. Penso che abbiamo una bella nazionale e mi piace come si sbattono, spero che vengano su tanti giovani e che ci possano stupire con il loro talento e i loro trick in futuro e che rappresentino lItalia cosi o ancora di pi nel mondo freestyle.
CHE CONSIGLIO VI SENTITE DI DARE AI PARK IN ITALIA? il mio con-siglio di andare avanti cosi e fare un park solo se ci credono tutti, e se tutti sono coinvolti e lo curano bene. Fate fare a quelli che amano questo movimento e questo stile di vita. Poi fare strutture per bam-bini e per principianti, perch solo cos cresce il freestyle.
CHE EVENTI FARETE QUESTANNO? Una doppia tappa di Coppa Eu-ropa, di sci freestyle e snowboard. Poi abbiamo gli Schlern Games, evento snowboard alternativo e stra-divertente senza pressione, un vero esempio di come passare un giorno nel park con gli amici.
PROGETTI FUTURI? Abbiamo un po di sorprese, per quanto riguarda la costruzione di setup e di eventi. Non possiamo rivelare troppo, ma una cosa parte gi da questa stagione... seguiteci su Facebook!
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Prendete una settimana, uno chalet pieno dei vostri amici pi cari e la libert di portare in vita le vostre fantasie snowboardistiche pi selvag-ge, cosa fareste? Come sarebbe la vostra shredtopia? Il campo base di Rusty Toothbrush nelle ultime due stagioni stato lo chalet di DC Shoes di Meribel, in Francia. stato l dove lanno scorso abbiamo scoperto la nostra shredtopia, scavandola letteralmente fuori dal terreno. Spalata per spalata, abbiamo tolto il ghiaccio e la neve per costruire la linea pi assurda che ci poteva venire in mente. In realt stato proprio il nostro filmer Francesco Zoppei a cui gli venne in mente una cosa del gene-re: un giro completo intorno allo chalet per far s che sembrasse infi-nito. Tornando l questanno sapevamo gi che la nostra shredtopia era nascosta da qualche parte, era solo questione di tempo. Sapevamo anche che questo giro infinito dello chalet era altrettanto possibile, ma questanno volevamo andare pi grosso, meglio e pi cattivi. Volevamo saltare dai balconi, slidare gli steccati, la nostra missione era quella di jibbare limpossibile, era quella di spaccare tutto... LA NOSTRA MISSIO-
NE ERA DI FAR CASINO A MERIBEL! Scoprire la propria shredtopia un processo molto stressante. Non come scavare per trovare fossili, si deve essere un po pi aggressivi e molto pi artistici, ed per queste ragioni che a volte ci si trova a discutere intorno ad una struttura riguar-do a quanto deve essere grande o inclinata o quanta neve si debba aver bisogno per costruirla. Devo ammettere che quei giorni di costruzione furono duri, il sangue bolliva nelle vene e le fiacche si stavano formando sulle mani... cos tanto stressante che proprio durante lultimo giorno uno dei super shaper ci diede buca e se ne andr piantandoci l cos. Allinizio rimasi scioccato, continuavo a chiedermi perch si fosse spac-cato il culo per tre giorni per poi buttare via tutto allultimo. E cos quello ci piant l e la situazione non era proprio idilliaca. Anzi, cera un sacco di negativit nellaria. Ma non volevamo darci per sconfitti per colpa di un solo tizio. stato difficile ritrovare la motivazione per continuare e per concludere un lavoraccio del genere. Continuavo a ripensarci sul perch uno ci debba piantare in asso proprio alla fine del percorso. Non
PICS: DAVID ANDRE TXT: ALEX STEWART SPOT: MERIBEL
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LA NOSTRA MISSIONE ERA DI FAR CASINO A MERIBEL!
JACK ERICHIELLO: STALEFISH VICTOR LORON: HANDPLANT
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COSA FARESTE SE
AVESTE LA LIBERT
DI COSTRUIRE LA VOSTRA
SHREDTOPIA?
ALEX & JACK: FS 360ALEX STEWART:SHIFTY
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riuscivo a capirlo. Era praticamente tutto pronto, cavevamo messo gi tre giorni interi di lavoro, mancava pochissimo dopo aver pianificato, costruito e fatto tutto quello... ma comunque, amen. Eravamo finalmen-te pronti. E anche un po perplessi, ma c voluto pochissimo per farce-la passare. Tutto quello che serv a far cambiare di nuovo lumore della ciurma fu un bel face plant di Brad (Filmer RTB) a met del suo primo tentativo. Sapevamo che la linea era possibile farla, ma non sapevamo quanto sarebbe stato lungo e quanto ci avremmo messo. Ma volevamo girare quellunico singolo shot, OK anche per farlo diventare virale, ma anche per divertirci tutti e portarci a casa un buon ricordo. Ognuno di noi sbagli almeno una volta in ogni nostro tentativo, ma nessuno si incazz: sapevamo che se volevamo portarlo a termine, ognuno di noi avrebbe dovuto fare la sua parte. Con un unico shot del genere, pi complesso lo fai, e meno probabilit hai di chiuderlo. Ci mettemmo cir-ca sei tentativi diversi per avere tutta la ripresa finale. Quando la camera smise di girare sapevamo gi allora che avevamo fatto una cosa incre-dibile. Fu come se tutto lo stress accumulato nelle ultime tre giornate fosse sparito in un istante e si fosse trasformato in unisterica euforia di massa. Eravamo tutti contentissimi e ci abbracciamo, ridemmo, ur-lammo e ci scambiammo high 5 per tre quarti dora. Quando tutto torn alla normalit ed eravamo l a gustarci le nostre Carlsberg al sole, ebbi il tempo di riflettere su quello che era successo, il tempo di pensare di nuovo al tipo che ci aveva piantato l sul pi bello. Giunsi alla conclusio-
ne che fu meglio cos: capii che se non si ha la voglia di scoprire la pro-pria shredtopia, probabilmente non ci si merita nemmeno di trovarla. Molto prima di considerarmi un pro-rider guardai e riguardai i vecchi video di DC Mountain Lab col mio videoregistratore. Sono stati quei vi-deo a mettermi nel cervello lidea e il desiderio di diventare un pro. Da l in poi ho inseguito la fantasia di svegliarmi un giorno nello chalet di DC Shoes, con lo snowpark dei miei sogni proprio fuori dalla finestra della mia camera da letto. E cos ora posso dire che venne il giorno in cui il mio sogno si trasform realt, ma pi che altro la cosa che rende il tutto cos soddisfacente che lho potuto condividere con queste persone: i miei amici Giacomo Errichiello, Victor Loron, Brad Smith, Francesco Zoppei, Federico Grego e Thomas Chassagne che ringrazio per con-dividere insieme a me gli alti e i bassi e per aver reso indimenticabile questo nostro progetto. Un ringraziamento allincredibile Julien Jesus Vaury, il capo sexy e divertente del nostro chalet, nonch il Re di Meri-bel, per farci sempre ridere e farci sentire a casa. Al miglior Manager del mondo, Jon Demortier, per coprirci sempre le spalle e forse il solo vero responsabile del successo di Rusty Toothbrush. Il supporto infinito di DC Shoes, Emmanuel Labadie e tutte le persone fighissime che stanno dietro a questo brand. E infine a Carlsberg, per riempire sempre le nostre pance con dellottima birra! Ai miei lettori lascio la sfida di trovare la pro-pria shredtopia, vi posso garantire che da qualche parte l fuori, non mollate finch non la trovate.
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PREPARAZIONE: Trick divertente, che con di pochi accorgimenti e un po di motivazione sarete in grado di chiudere senza troppe dif-ficolt. Di sicuro prima di provare il double vi consiglio di concentrarvi sul semplice fron-tflip che potrete provare in fresca o in park staccando dal flat di qualche kicker grosso. In entrambe i casi sar necessario lavora-re molto sullo stacco e quindi imparare a sfruttare il pop del nose della vostra tavola. Se avete preso dimestichezza con il fron-tflip cercate uno spot adatto, meglio se in stile step down e preparate il dente. Prima di droppare vi consiglio di controllare che lo stacco sia bello solido, altrimenti rischierete di sfondare il dente con la pressione del nose, smarciare il trick e rovinare latterraggio.
ESECUZIONE: Adesso tutto pronto e non vi
resta che droppare gasati a tavola piatta. Pri-ma dello stacco distendete le gambe e pren-dendo lo slancio con busto e braccia portate tutto il peso sul nose della tavola. Tutta la pressione andr sulla punta e la tavola reagir facendovi staccare dal dente. A questo punto raccogliete le gambe, portate le mani sotto le ginocchia per essere il pi compatti possibile e mantenete la posizione. Quando vi trove-rete la seconda volta a testa sotto rilasciate le mani e finite la rotazione preparando le gambe allatterraggio. In fresca sar necessa-rio atterrare con il peso verso il tail per evitare di impuntarvi con il nose. Se avete eseguito alla lettera vi baster controllare la tavola fa-cendo pressione sulla gamba dietro, facendo in modo che la punta rimanga fuori. Se hai chiuso il trick stacca la tavola e mentre torni in partenza pensa al prossimo trick da gasare.
BOARD:BURTONFAMILY TREEBINDINGS: BURTON MALAVITABOOTS: BURTON ION
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BY CYRIL IN ARLBERG, AUSTRIA
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PREPARAZIONE: Per preparare questo tri-ck necessario senza dubbio avere con-solidato i due trick separatamente. Quindi vi consiglio di andare in park e provare a chiudere un backside 720 no grab su un salto non troppo grande. Non perdete tempo con lo stile, limportante sar la velocit di esecuzione e atterrare abba-stanza precisamente da aver controllo per eseguire il frontflip dal knuckle. Una volta automatizzato il 720 buttatevi sul frontflip off the knuckle, trick strano da imparare ma una volta immagazzinato non lo sba-glierete pi.
ESECUZIONE: Scegliete un funbox o uno step up non troppo grande, massimo 5/8 m di flat e fate qualche straight air per capire la velocit, cercando di atterrare
alla fine del flat. A questo punto gasate-vi, droppate a gambe piegate arrivando sul dente con il peso sulle punte e spal-la destra aperta, pronta a dare limpulso rotatorio. Sullo stacco ollate, ruotate le spalle in backside e mantenete la testa in direzione di rotazione. Controllate lo spin con le braccia e una volta raggiun-to i 720 con lo sguardo bloccate testa e spalle e lasciate seguire le gambe. Non appena la tavola si appoggia sul knuckle portate tutto il peso sul nose e staccate sfruttando la reattivit della vostra tavo-la, raccogliete le gambe il pi possibile e mantenete la posizione fino a completare il frontflip. A questo punto appoggiate la soletta al landing e gestite lequilibrio con le braccia. Se siete ancora in piedi ,esulta-te e correte dal filmer a vedere la ripresa.
BOARD:NITROMARKUS KLEVELANDBINDINGS: NITRO PHANTOMBOOTS: NITRO TEAM TLS
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BY MARKUS ROHRBACHER
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CIAO MANUEL, DA QUANTO SNOWBOARDI? 15 anni.
QUANTO STATO DIFFICILE FARSI CONOSCERE IN CILE DAGLI SPONSOR E DALLA GENTE E DIVENTARE UN RIDER INTERNA-ZIONALE COME SEI ORA? praticamente quasi impossibile spiegare alla gente o ai brand gi in Cile quello che faccio
fuori dal paese. Perch tutti mi continuano a chiedere beh,
sei uno snowboarder, quindi quando vai alle Olimpiadi o agli
XGames? e cos via. Quindi sto cercando a poco a poco di
introdurre il concetto degli audiovisivi internazionali nella
scena snowboard.
COM QUESTA SCENA CILENA OGGIGIORNO? molto piccola. Una volta era pi forte e pi grande, cerano crew che costru-
ivano salti un po ovunque, facevano dei video con dei local
rider e cos via... ora come ora si ha bisogno di uninfluenza
maggiore, pi contest e migliori eventi, pi video per motiva-
re maggiormente le persone, e soprattutto una migliore cono-
scenza dellalta montagna.
QUANDO HAI INIZIATO CHI ERANO I TUOI PUNTI DI RIFERI-MENTO? Tempo fa le mie sole influenze erano i magazine
PICS: MATT GEORGES ITW: GIACOMO MARGUTTI
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IN HAINES, ALSKA
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di snowboard locali come La Tabla e i loro video tipo Pasa
Volando, con i rider local. Sono riuscito a conoscerli tutti e
alla fine ho pure girato e filmato insieme a loro. Non sta-
to facile perch avevano 10
anni pi di me ma mi han-
no fatto vedere i video di
snowboard internazionali e
mi hanno aiutato con i pri-
mi sponsor local. Ora un po
di essi girano ancora, ma
non filmano pi cos tanto,
ma si divertono comunque.
QUAL STATO FINORA IL SUCCESSO PI GRANDE DELL A TUA CARRIERA? Les-sere sulla copertina di due
video di Absinthe Films
stata finora la cosa pi im-
portante della mia carrie-
ra. stato anche un onore
avere la parte dapertura nel
video di Nike Never Not e
quella di chiusura del video
dei Pirati Distorted Reali-
ty. Non sono proprio un contest-man, ma stato anche
molto bello vincere la gara di quarterpipe Holy Oly mi
sembra fosse il 2011.
RIGUARDO IL TUO SET UP: GIRI CON ATTACCHI NOW, PUOI PARLARCI UN PO DEL MODELLO CHE USI, PERCH HAI SCEL-TO PROPRIO QUELLO, QUANTO TI PIACE, QUAL LA MIGLIOR
FEATURE E PERCH LO RACCOMANDERESTI AI NOSTRI LETTORI? Giro con i Driver in fi-bra di carbonio, li ho scelti perch mi piace
quanto sono leggeri e resistenti, e quanto la
loro risposta sia smooth. Li raccomanderei ai
lettori soprattutto perch siano degli attac-
chi con delle ottime prestazioni che possono
influenzare il vostro riding.
E RIGUARDO LE TUE TAVOLE SLASH? Uso due modelli diversi di tavole Slash, che por-
to sempre con me: la Nahual la tavola che
devi avere durante il giorno perfetto in fresca
nella tua home resort, con un camber e una
punta rialzata, un po pi larga davanti cos
puoi avere un buon galleggiamento e una ri-
sposta sempre pronta, giocosa durante quei
giorni di fresca sia su pendenze importan-
ti che sul piatto questa tavola sempre al
tuo fianco. Laltra la Brainstorm, con uno
shape twin per delle curve ancora pi veloci,
camber flat per tutti i tipi di terreno e rigidit
media per un riding tranquillo. Dipende tanto da cosa ti piace
raidare ma se scegli la Brainstorm per girare in alta montagna,
meglio la 158 se di solito usi la 156 farebbe la differenza.
STALEFISH IN CERVINIA, ITALY
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BACKFLIP IN CERVINIA, ITALY
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Jess Kimura semplicemente una delle migliori rider del mondo.
Perch da anni continua a mettere insieme delle video parti incre-
dibili. E da molte stagioni fa parte di uno dei team internazionali
pi forti ed eclettici, quello di Capita, non perch politicamente
corretto avere una ragazza in gruppo, ma perch Jess fortissima.
Ho avuto la fortuna di incontrarla quando la nuova Mothership di
Capita scesa sul suolo austriaco lo scorso novembre, ed eccovi qui
la nostra chiacchierata.
JESS, ORA LA MOTHERSHIP UFFICIALMENTE ATTERRATA, ED STA-TO UN MOMENTO TOCCANTE PER TUTTI QUELLI CHE FANNO PARTE DELLA FAMIGLIA DI CAPITA. COME TI SENTI A FARE PARTE DI ESSA? S, qualche lacrima sicuramente scesa, stato un momento molto
emozionante. veramente una cosa epica essere qui e far parte di
tutto ci.
SEI NEL TEAM CAPITA DA SETTE, OTTO STAGIONI ORA. QUAL L A COSA CHE PI TI HA COLPITO IN TUTTI QUESTI ANNI? Sicuramente quando Blue [Montgomery] mi prese nel team:
era un momento difficile per me, stavo per smettere perch
non pensavo che qualcuno... beh, mi avevano appena buttato
fuori dal team per cui stavo girando da un bel po in prece-
denza, e allora pensai che probabilmente sarei andata avanti
a girare per unazienda di snowboard meno conosciuta per
poi scomparire pian piano nel nulla. Blue mi prese con s al
punto pi basso della mia carriera e mi diede lopportunit
di una vita di filmare la mia prima parte video e non volevo
deluderlo per niente al mondo. Cos ci misi tutta me stessa in
quel video, ed pazzesco pensare come da l sia arrivata fin
qui. In questo posto incredibile, questa nuovissima fabbrica
in Austria, con la gente che canta, che festeggia, con tutto il
paese radunato qui dentro... tutto cos pazzesco ora come
ora. E proprio in questo momento voglio sottolineare di nuo-
vo il fatto che Blue quella volta mi diede una chance, non lo
dimenticher mai.
COSA SI PROVA A FAR PARTE DELLA STORIA DI CAPITA E DEL SUO TEAM? Sinceramente a volte ho paura di non meritarmelo. Perch ci sono un sacco di altre e altri rider che son bravi ad andare in snow-
board e che possono far vedere quanto valgono. Io voglio solo es-
sere sicura e dimostrare di poter fare sempre un buon lavoro, ogni
volta che mi viene chiesta una qualsiasi cosa.
PICS: ERIN HOGUE ITW: GIACOMO MARGUTTI
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HANDPLANT IN VERNON BC
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COME CI SI SENTE AD ESSERE UNA DELLE RIDER PI RICONOSCIU-TE NELLA SCENA SNOWBOARD INTERNAZIONALE? Oh, dipende a chi lo chiedi... non so se proprio ovunque io sia cos riconosciuta.
Ma ogni volta che incontro altra
gente voglio che loro mi vedano
come una persona vera, come
loro. Io ero lunderdog, una volta
nessuno credeva in me tranne
Blue. Ed ora veramente figo.
COME SI SVILUPPA IL PROCES-SO DI LAVORAZIONE DEL TUO PRO-MODEL? HAI DELLE IDEE TUE OPPURE LORO DI CAPI-TA TI SUGGERISCONO DELLE LORO IDEE, OPPURE DAI IL TUO FEEDBACK E DA L SI SVILUPPA IL PRODOTTO FINALE? Fonda-mentalmente io salto fuori con
un paio di idee che mi son ve-
nute e ne parlo con loro. Negli
ultimi anni era Peter Line, quin-
di figo. E poi loro mi dicono
cosa ne pensano e io dico cosa
ne penso della loro reazione, e
andiamo avanti cos con le grafiche eccetera. Sono veramente sod-
disfatta della mia tavola per la prossima stagione, la trovo divertente
ed proprio la cosa che volevo [c un gatto che cavalca un cavallo,
con dei fulmini che partono dalle sue zampe verso il cielo, il tutto in
viola, fuxia e rosa, molto fluo]. Volevo una cosa divertente perch
odio le grafiche da donna, ma ogni volta che ho unidea di solito
viene scartata perch pensano che alle ragazze
non piacerebbe... e cos ho deciso che questa
volta lavrei buttata sul ridere. Come con questi
gattini qui. Questa volta ho pensato: OK, ragazzi,
cos volete una cosa da donna? Facciamo i gatti-
ni! Andiamo con il rosa! E la gente impazzita... e
questa proprio la parte pi divertente!
QUAL IL TUO GOAL PER QUESTA STAGIONE? Filmare per il video di Union. la miglior cosa
e quella pi importante di sempre, e ci sto met-
tendo tutta me stessa per farlo. Questo il picco
della mia carriera da rider, sono gasatissima, non
vedo lora di cominciare e mi spaccher il culo
questanno per filmare questo video. Voglio pro-
vare a fare cose che non ho mai fatto prima dora,
che le ragazze non hanno mai fatto prima, cose
che i ragazzi non hanno mai visto.
HAI DEI RIMPIANTI? Avevo dei rimpianti tipo avrei voluto che una cosa fosse andata in unaltra
maniera, o avrei voluto non lottare cos tanto per
arrivare fin dove sono arrivata. Ma poi ho capito che proprio tutto
ci mi ha fatto diventare quello che sono e ha modellato il mio ri-
ding com ora. Cos, alla fine, si viene ripagati. E a questo punto...
50/50 IN VERNON BC
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BS WALLRIDE IN VERNON BC
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QUANDO HAI COMINCIATO A SNOWBOARDARE E PERCH? Da bam-bino sono sempre stato attratto dagli sport da tavola come snowboard
e skate. Ricordo il primo giorno di snowboard come fosse ieri, avevo
undici anni, unemozione indimenticabile! A quindici anni decisi di
trasferirmi dalla mia citt Torino in montagna per poter seguire gli al-
lenamenti e soprattutto la mia passione per lo snowboard tutti i giorni.
Ringrazio ancora i miei genitori di avermi dato questa possibilit. In
quel periodo facevo parte dello snowboard Club 04, ed ero seguito da un
allenatore, Gigi Lozzi, il quale mi ha trasmesso ottime basi sulle quali ho
lavorato negli anni successivi sino ad arrivare al mio livello attuale. Si-
curamente i primi anni sono stati i pi difficili dal punto di vista dei sa-
crifici, lontano dagli amici e dalla famiglia, ma in compenso ero sempre
sulla mia tavola. Ad oggi dopo il tempo trascorso ho trovato la mia vera
dimensione, e ora a pensarci bene, il migliore investimento di sempre!
PERCH NONOSTANTE I TEMPI DURI E DIFFICILI LO STAI ANCORA FA-CENDO? S non un periodo favorevole per lo snowboard, ma detto onestamente sono stufo di leggere sui magazine o sentire discussioni
da bar su quanti problemi sono legati ad esso. Sarebbe bene parlare che
nonostante tutto siamo legati da una passione fortissima per la tavola!
Continuare a dire alle nuove leve che lo snowboard non pi come gli
anni duemila certo non aiuta la situazione. Sbaglio o quando il gioco
PICS: MIGI / WE.WIND ITW: GIACOMO MARGUTTI
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BS BOARDSLIDE IN SETRIERE, ITALY
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si fa duro i duri cominciano a giocare?! Io vado in snowboard per me
stesso, sono in perenne competizione con me stesso, cerco di prende-
re il massimo da questo sport tutti i lati belli e brutti, sapendo che un
giorno non potr pi dedicargli tempo come adesso, questa la mia
motivazione!
QUALI SONO LE DIFFICOLT CHE UN RIDER ITALIANO PI INCONTRA ULTIMAMENTE? La difficolt pi grande per adesso, la mancanza di neve, quindi di strutture serie per progredire il proprio livello, se non si
progredisce di livello non si pu emergere! In Italia sono pochi i resort
che possono offrire snowpark di livello, si obbligati ad andare allestero
o persino cambiare continente. Altro problema: se si riesce ad emerge-
re, le distribuzioni non sono invogliate a spingere un atleta per portarlo
verso lEuropa, e di conseguenza farlo crescere, per loro pi interessan-
te tenere qui gli atleti per spingere la loro comunicazione sul territorio!
COME SI POTREBBE RISOLVERE QUESTA SITUAZIONE? Haha, questo un discorso davvero lungo e spesso mi trovo in difficolt a risponde-
re a domande simili, sempre per paura di offendere qualcuno e perci
mi sbilancio poco nel dire come la penso! Quello che posso dire che
non andiamo tutti nella stessa direzione, facciamo uno sport di nicchia
e dunque dovremmo combattere tutti per la stessa causa ma purtroppo
regna lindividualismo. Non posso dire molto!
LA SCORSA ESTATE A L2A SEMBRAVI QUELLO PI MOTIVATO PER FIL-MARE E PER PRODURRE MATERIALE: COME STA ANDANDO ULTIMA-MENTE E PER QUESTA STAGIONE CHE OBIETTIVI HAI? Haha, davvero ero il pi gasato? Durante lestate sono sempre motivato a filmare per
arrivare a settembre e poter uscire con una videopart pre stagione in-
vernale. Questinverno nonostante le pessime condizioni, sto filmando
in street per la mia prossima videopart, ho intenzione di filmarne una
completa tra street e fresca, quindi passer anche molto tempo nelle
valli di Sestriere, dove ci sono tanti spot da filmare! Aspettiamo solo la
neve! E poi naturalmente in estate ci rivediamo alle 2Alpes!
I TUOI TRE VIDEO DI SEMPRE PREFERITI? Tutti gli Isenseven, che pur-troppo non esiste pi!
TRE RIDER CHE HAI SEMPRE AMMIRATO E CHE TI ISPIRANO TUTTORA? Keegan Valaika, Ethan Morgan, Nic Sauve.
CHE SET UP USI? Come tavole utilizzo la Slash Spectrum 157 per la mag-gior parte della stagione con un Camber Flat con un flex medio che ri-
specchia la mia necessit di riding, per lestate utilizzo la Slash Happy
Place 156 Cam Rock con un flex morbido per una neve estiva. Come
attacchi utilizzo i Flux Team attacchi leggerissimi con una risposta in-
credibile mai provato attacco migliore! Come scarponi utilizzo i Thir-
tytwo Tm-Two per linverno mi sostengono il piede e caviglia su tutti i
terreni, per lestate utilizzo gli Ultra Light 2 uno scarpone leggerissimo
per una neve estiva!
IL VIAGGIO DI SNOWBOARD O LO SPOT PI INTERESSANTE IN CUI HAI MAI GIRATO? Lo scorso febbraio sono partito tre mesi per il Co-lorado per andare ad allenarmi nella scena americana e frequenta-
re i park pi belli del mondo come Breckenridge, Keystone, Copper
Mountain, e sono davvero convinto che sia lunico vero posto in cui
BS BOARDSLIDE IN SETRIERE, ITALY
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si possa progredire e apprendere nel minor tempo possibile. Laggi
sono migliorato molto ho imparato manovre come il double cork e
ho potuto conoscere e legare con perso-
ne della scena internazionale. Questan-
no non ci torner, ma il prossimo anno
partir per altri tre mesi, prima di quella
data star sul territorio italiano ed eu-
ropeo cercando di progredire al massi-
mo con quello che leuropa pu offrirmi.
PIPE, SALTI, FRESCA, JIBBING, CARVING, STREET RAILS...: QUALE COSA PREFE-RISCI FARE? Posso dire che amo tutte le espressioni dello snowboard nei vari
terreni! Mi ritengo un park rider, ovvia-
mente l che passo la maggior parte del
mio tempo sia in inverno che in estate
nei vari resort che frequento, program-
mo i miei spostamenti nelle localit
che offrono i migliori park. Adoro lo
street, sono sempre motivato a farne,
l che escono gli scatti pi belli... riusci-
re a portare le manovre che si fanno in
park in una sit