sequence magazine 52 ita

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FREEPRESS 35.000 COPIES DISTRIBUTED IN ITALY, SWITZERLAND, AUSTRIA, GERMANY, FRANCE, ENGLAND | MARKUS KELLER BY MATT GEORGES | POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE 70% PESCARA AUT C/PE/55/2015

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  • FREEPRESS 35.000 COPIES DISTRIBUTED IN ITALY, SWITZERLAND, AUSTRIA, GERMANY, FRANCE, ENGLAND | MARKUS KELLER BY MATT GEORGES | POSTE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE 70% PESCARA AUT C/PE/55/2015

  • TERJE HAAKONSEN

    The quiver includes Skipjack Surf, Tough Cat,

    Mod Fish, High Spirits & the Day Trader.

    13Things.com/FamilyTree

    Photo by Adam Moran

  • TERJE HAAKONSEN

    The quiver includes Skipjack Surf, Tough Cat,

    Mod Fish, High Spirits & the Day Trader.

    13Things.com/FamilyTree

    Photo by Adam Moran

  • JUSTIN FRONIUS \ HARDWAY B\S 270 LIPSLIDE \ GAGNON PHOTODCSHOES.COM

    RIDEN BY: ANTO CHAMBERLAND \ MAT SCHAER \ JUSTIN FRONIUS \ DEVUN WALSH \ RYAN TIENE

    THEMUTINY

    CALIFORNIA SPORTS - TEL 0119277943 - WWW.CALIFORNIASPORT.INFO

    DC-15S3-TORSTEIN-380x250+5.indd 2 03/09/15 15:25

  • JUSTIN FRONIUS \ HARDWAY B\S 270 LIPSLIDE \ GAGNON PHOTODCSHOES.COM

    RIDEN BY: ANTO CHAMBERLAND \ MAT SCHAER \ JUSTIN FRONIUS \ DEVUN WALSH \ RYAN TIENE

    THEMUTINY

    CALIFORNIA SPORTS - TEL 0119277943 - WWW.CALIFORNIASPORT.INFO

    DC-15S3-TORSTEIN-380x250+5.indd 2 03/09/15 15:25

  • Before building up a jump, Austin always makes sure that the landing is perfect to stomp his tri-cks. But, trust me, that time he was uncertain if on that landing he should have nailed a trick or just drawn a line. How did it go? Well, you guess it... in his place would you resist the temptation?

    AUSTIN SMITH BY MARKUS ROHRBACHER IN ARLBERG, AUSTRIA

  • I adore Gigi because every time he has to go back to the top in powder, when he is tired, he looks at me as if he was asking do I really have to walk back there?. Oh yes, Gigi, go for it, so well come up with another cover!

    GIGI RUF BY CYRIL IN ARLBERG, AUSTRIA

  • I love this shot because it represents those moments in which you are happy with ha-ving the chance of being a photographer of snowboarding. Sometimes I ask my-self how come my eyes can admire that kind of landscapes and I regret all the ti-mes that I have to shut myself inside an office to send the images to the magazines!

    HERBERT THALER BY MARKUS ROHRBACHER IN ARLBERG, AUSTRIA

  • Lo snowboard bello perch vario. Semplice detto cos, difficile magari

    metterlo in pratica. C un sacco di odio soprattutto sui social verso luna

    e laltra parte dello steccato: i rider che fanno contest e quelli che fanno

    video e foto. Poi c uno che ha vinto le Olimpiadi e che questanno gira

    con un tipo come Halldor Helgason, forse il personaggio dello snowbo-

    ard che sta ai Giochi Olimpici come la maionese sta alla Torta Sacher.

    Si chiama Sage Kotsenburg e intervistato al big air di Boston al Fenway

    Park mi dice: Alla fine dopo un po che ho fatto gare e loro di Sochi

    2014 ho sentito il bisogno di staccare la spina, non sopportavo pi quella

    pressione che ti mettono i contest. E questa stagione filmo con Halldor.

    Poi anche filmando c un sacco di pressione, perch devi chiudere i

    trick per portarti a casa la parte video e gli spot sono anche molto pi

    pericolosi dei big air in citt. E poi mi piace ladrenalina di quando si ga-

    reggia, cos ho sentito il richiamo di questo contest e quando ero in cima

    mi dicevo ma chi te lha fatto fare, ora gi c gente che venuta qui per

    te e se sbagli poi ci rimane male e io ci rimango male di conseguenza.

    Insomma, non posso fare a meno di entrambi i lati dello snowboard.

    S, lo snowboard bello perch vario.

    TXT: GIACOMO MARGUTTI PIC: CYRIL SPOT: GREECE

  • @northwavedrake#rideyourway

    DRAKENORTH WAVEKOHEIKUDO

    DRAKENORTH WAVEKOHEIKUDO

    Drake Team 154Drake Reload Green/Black BindingNorthwave Decade green boots

    Check out the new TWS ORIGINSmovie featuring the adventures of Kohei Kudo

    Photo: Philipp Strauss

    welcom

    eto the team

    www.northwavesnow.com

  • DIRECTORAmerico Carissimo

    EDITOR IN CHIEFDenis Piccolo ([email protected])

    PHOTO EDITORCristian Murio Murianni ([email protected])

    ART DIRECTORGeorge Boutall ([email protected])

    GRAPHIC DESIGNmatteo raeli

    COPY EDITORGiacomo Margutti ([email protected])

    COMMERCIAL DIRECTORPaolo Salvatore ([email protected]) +39 393 9927462

    WEB LIKEMILK.COM EDITOR (SEQUENCE-MAGAZINE.COM)Matteo Rossato ([email protected])

    Riccardo Miracoli ([email protected])

    PHOTO SENIORSDenis Piccolo

    Matt Georges

    FILMER SENIORSMarco Morandi

    PHOTOGRAPHERS & FILMERSMurio, Alessandro Killer Miniotti, Davide Spina, Arturo Bernardi, Ales-

    sandro Belluscio, Lorenzo Belfrond, Roberto Bragotto, Lorenz Holder, An-

    drea Rigano, Marco Boiler Boella, Luca Benedet, Vasco Coutinho, Cyril

    SUBSCRIPTIONSMichaela Stefania

    [email protected] +39 333 7741506

    EDITORJpg Edizioni di Salvatore Paolo, Piccolo Denis, Murianni

    Cristian. Via Colle di Andromeda 4, 65016 Montesilvano (PE)

    Tel: (085) 9151471 | Fax: (085) 9151230 P.IVA: 01875110684 |

    www.likemilk.com | [email protected]

    OFFICESVia Pellegrino Rossi 81, scala C, Milano

    PRINTGrafiche Ambert, Via per Chivasso 27, Verolengo (TO) 011 9149227

    DISTRIBUTIONFreepress Sequence Snowboarding rivista mensile registrato

    al tribunale di Pescara il 14/05/2003 al numero 173/15

    COVERMarcus Keller by Matt Georges in Arlberg, Austria

    INFO: [email protected]

  • KALLE OHLSON BY MATT GEORGES

    2017 SNEAK PEAKGIAMMAS SELECTION

    PRODUCT FOCUS: DC MUTINYNORTHWAVE SPIN CLOSING

    BURTON 40 YEARS FORWARDRETO GURTNER

    LAAX OPENBLUE MONTGOMERYPICNIC IN THE PARK

    RUSTY TOOTHBRUSH IN MERIBELSUPERTRICK

    MANUEL DIAZJESS KIMURALUCA FIORINI

    LIVING LOFOTENMARKUS KELLER

    NOW OR NEVER SARAJEVO

  • nitrousa.com / polerstuff.com#builtforgoodtimes

    This season Bryan Fox and Austin Smith worked together with their longtime friends at Poler to create a graphic and Quiver line that represents the essence of Quiver Snowboarding Adventures. Four custom snowboards for any condition, snow depth,

    and mountain range.

    1617-Nitro-QUIVER-Ad.indd 1 14.12.15 18:22

  • B Y T H E E D I T O R I A L S TA F F

    CAPITA KAZUGi, bellissima. As-solutamente un capo-lavoro di arte giappo/americana. Disegnata e costruita per il maestro nipponico Kazu Kokubo.

    NITRO CHUCKTavola 100% park con profilo Whiplash e cam-ber Lowrider combinati alla perfezione per dare il giusto quantitativo di pop per affrontare i kicker con sicurezza e potenza e con il giusto quantitativo di flessi-bilit per pressare i vo-stri trick su box e rail.

    NITRO AFTERLIFEQuesta tavola freestyle stata progettata per portare i vo-stri trick ad un altro livello, dal park fino al backcountry. Shape Twin Tip e facile e per-missivo camber Cam-Out: una tavola costruita con un animo freestyle ma pronta ad affrontare lintera montagna.

    FUNKY SPRAYLa Spray la tavola 100% jibbing freestyle. Leg-gera, agile, morbida, di-vertente: perfetta per tutti i rider che amano lo snowboard creativo.

    LEVEL REXFORDHa un una serie di circuiti integrati NFC (Near Field Communication) che control-lano e attivano le funzioni principa-li di uno smartphone o di una action cam con un solo tocco grazie a una connettivit wireless a corto raggio.

    ASHBURYWARLOCKJED ANDERSONLa WARLOCK di Ashbury una ma-scherina dal design semplice e fun-zionale. Questo il modello dedica-to a Jed Anderson, il golden boy del jibbing, uno che di stile se ne inten-de, proprio come la sua pro model.

    BRUNOTTI RDPLa collezione hardware RDP sviluppata e testata in coo-perazione con i team rider di Brunotti, per creare la perfe-zione per gli sport invernali. Fun-zionalit, leggerezza e libert di movimento son sempre stati lo scopo nel design di ogni prodotto.

    DR ZIPE SAVAGEEdizione non violence: la pi-stola annodata non-violence stata originariamente creata dallartista svedese Carl Fredrik Rueterswrd come tributo a John Lennon. La Fondazione Non Vio-lence Project una organizza-zione non-profit che promuove la pace attraverso leducazione.

    NORTHWAVE PROPHECYConcepito e testato dal

    pro team di Northwa-ve, il Prophecy SL ha un nuovo look disegnato proprio per i rider. Uno dei boots storici nella

    linea Northwave, vi dar sempre quel-

    le prestazioni di cui ave-te bisogno sia in pista che in park.

    DC MEDIA BLITZLa tavola di Torstein. Non c nean-che bisogno di declamarla troppo... ci pensa gi lei. O Torstein. Datevi da fare e seguite il talento norvegese!

    NITRO ZERO SHAKAPensati e disegnati per dare tutto il giusto mix di comfort, supporto e flex in un at-tacco dal feeling skate. Lhighback Asym Zero un mix perfetto di libert di movi-mento per i vostri trick in jibbing e suppor-to negli atterraggi dentro e fuori dal park.

  • B Y T H E E D I T O R I A L S TA F F

    SLASH SPECTRUMLa Slash Spectrum la tavola per rider che vedono nello street e nei park in mon-tagna infinite possi-bilit per divertirsi. Il profilo Zero Camber meno aggressivo del camber tradizio-nale, ma pi stabi-le dei profili rocker.

    SMITH I/OIl nuovissimo modello I/O combina un campo visivo pi ampio, montatura in-novativa con design Responsive Fit e look rinnovati. Il tutto utilizzando la stes-sa lente sferica di comprovata affidabilit.

    DRAKEURBAN

    Perfezionata nel-le strade dellEuropa dellEst, la Urban presente nella colle-zione Drake da anni, dato che Nejc Pucko lha portata in giro per il mondo. Per le vostre sessioni di jib-bing estremo, una tavola che perdona tutto, con un bel pop e indistruttibile.

    SWITCHBACK HEIKIRinnovato nel look e nella tecno-logia delle sue nuove miller strap, il pro model Switchback Eiki Helgason si prefigge di regalarvi unesperienza epica, infonden-dovi tutto lantico potere di cui solo un Mago Vikingo delle an-tiche terre glaciali del Nord

    c a p a c e .

    686SMARTY WEAPON

    TECHNINETMONEYTIGER CAMOModello storico del catalogo Te-chnine, una al-lrounder freestyle, grazie al flex rigido unito alla poliva-lenza del Combo9 camber.

    THIRTYTWO TM-TWO XLTJEREMY JONES SIGNATURE SERIES

    Dopo il lancio nel 2015 dellMTB Jeremy Jones, scarpone espressamente studiato per il mountai-neering e lo splitboarding, 32 propone un nuovo modello realizzato sempre in collaborazione con il

    freerider pi famoso al mondo, per lall moun-tain e il freeride.

    ROXY HATTIE STEWARTCOLLABORATION

    Roxy ha collaborato con lartista inter-nazionale Hottie Stewart, auto-pro-clamatisi una professional doodler, dato che le sue illustrazioni uniche si estendono attraverso larte e la moda.

    SMITH RIOTLa nuova maschera cilindrica apposi-tamente disegnata per le donne e otti-mizzata per coloro che amano vivere

    la montagna. Una montatura dal design rifinito con una len-

    te cilindrica oversize.

    SALOMON CRAFTDirettamente dal futu-ro, la Salomon Craft equipaggiata con un profilo Rock Out Cam-ber e un taglio EQ Rad che la rendono perfetta per ogni terreno, per spassarsela alla grande.

    YES TADASHIIl suo shape Volume Twin direzio-nale funziona benissimo per quelli che amano girare con le twin ma vogliono un miglior galleggiamen-to in fresca. Con uno shape della coda di minor volume, que-sta tavola pla-na come una d i r e z i o n a l e ma gira come una twin.

    LOBSTERHALLDORPRO-MODELVivace, polivalente e grintosa come il rider che lha progettata e che la utilizza in ogni condizione: un true twin con flex medio le cui doti in park vengo-no esaltate dalla scian-cratura asimmetrica che, combinata con gli inserti in carbonio sotto gli attacchi, la rendono aggressiva e rapida nelledge-to-ed-ge per una conduzio-ne senza precedenti.

  • B Y T H E E D I T O R I A L S TA F F

    JONESSTORM CHASERQuesta una split per discese ultra ve-loci che racchiude dentro di s un flo-at pazzesco in una tavola corta ma ul-tra-larga e perci di grande volume.

    NEVER SUMMERWARLOCKQuesta true twin presenta un nuovo shape, un profi-lo originale camber rocker, un nuovo pattern di flex, incredibili prestazioni in park, il tutto insieme a un feel giocoso e che perdona.

    AMPLIFYMK II APEX

    Leggerissimo, con la S-Cell protector venti-late e con caratteristi-che multi-impatto, si-stema di assorbimento impatti intelligente e progressivo, con una protezione posterio-re 3D per assorbire gli urti adattandosi.

    POC FOVEA

    La maschera Fovea stata creata come abbinamento al casco Auric, ma si abbina benissimo a pratica-mente tutti i caschi sul mercato. La lente Carl Zeiss stata studiata per dare il giusto contrasto sulla neve.

    ARBOR IGUCHIUna mountain twin con un tail leggermente affu-solato e un nose pi lun-go per la neve fresca. La versione Rocker System per una raidata pi sur-fy con un float naturale. O quella con il Camber System per una raida-ta pi spinta e decisa.

    NIDECKERMOSQUITO

    Questa tavola per quei rider che non hanno paura di girare con ta-vole pi corte ma con tantissimo carattere. La-mine corte e un raggio pi piccolo significano pi potenza e velocit.

    PATAGONIA POWSLAYERAggiornata con il sistema di stopper in-corporato, la leggera e comprimibile Pow-Slayer Jacket offre protezione ottimale per affrontare qualsiasi attivit backcountry.

    THE NORTH FACEDESOLATION HYBRID

    uno strato intermedio comprimibile ab-binabile alle giacche della linea Steep Se-ries ideale per le avventure in backcountry.

    DC TORSTEIN HORGMOTorstein ha quella cosa particolare per cui fa sembrare tutto molto pi semplice di quello che in realt . Si chia-

    ma stile. Lo stesso che si pu ritrovare nella

    sua signature col-lection. Stile

    minimalista ma tecno-logia di pri-ma classe.

    BURTON GENESIS ESTPiastrabase bi-componente EST con the Hinge con 28% fibra di carbone/nylon com-posite spar. Lhiback 30% fibre corte di ve-tro/nylon composite con canting Zero-lean.

    DEELUXETHE BRISSE 5

    D a l l e s p l o r a z i o n e urbana ai kicker in

    backcountry, niente pu fermare il Brisse 5. Giun-to ora alla sua quinta ge-

    nerazione, il boot firmato da Dan unisce una

    costruzio-ne C3 con un nuovo d e s i g n .

  • RIDESNOWBOARDS.COM

    2016_WILD LIFEMARCO FEICHTNER

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    RIDE_DETOUR_MARCO_single.indd 1 8/26/15 11:55 AM

  • B Y T H E E D I T O R I A L S TA F FJONES ULTRA MOUNTAINTavola twin freestyle direzionale bella cat-tiva che condivide lo stesso shape della Mountain Twin solo che questa dotata di pi velocit grazie a materiali premium.

    GNUCARBON CREDIT

    ASYMMETRICla prossima stagione uno dei modelli Gnu pi amati diventa asimmetrico; costruita in BTX, con rocker tra i piedi e un flat to mild camber oltre i piedi, una tavola per il jib-bing e ottima in pista.

    VOLCOM PAT MOOREGiacca sviluppata dal pro-rider Pat Moore in-sieme al design team di Volcom. Abbina dettagli in pelle al logo Volcom tono su tono sulla schie-na creato con pannelli di tessuto sovrapposti.

    QUIKSILVER TRAVIS RICELa giacca di Travis Rice in persona. Punto.

    BATALEON GWCon la GW Bataleon riuscita nellardua impresa di racchiudere, allinterno di strati di pioppo e bamboo innaffiati di carbonio, tutta la manovrabilit e la giocosit di una tavola jib/freestyle con la sta-bilit di una tavola all mountain, il tutto supportato da una nuova so-letta ad alta densit molecolare, pi resistente e scorrevole che mai.

    MELON PARKERQuesta maschera viene prodotta in tantissime nuo-ve colorazioni che possono essere interamente

    customizzate su www.melonoptics.com. la prima maschera cilindrica nella linea Melon

    e ha lenti velocemente inter-c a m b i a b i l i .

    DRAKE RELOADGlobalmente riconosciuti come attacchi freestyle top sul mercato, i Reload hanno ridotto qualsi-asi componente per ridurre il peso, ma sono co-munque ancora molto resisten-ti per gli im-patti pi duri.

    UNIONSCOTT STEVENS

    Il Contact morbido, lattacco ideale per ogni mis-sione in park e in street. Il modello 16/17 presenta una base MD (MiniDisk) e un Multi Density EVA Bu-

    shing per un flex della tavola pi naturale. La scelta obbligata per il pro rider di Union Scott Stevens.

    ARBOR WESTMARK CAMBER FRANK APRIL PRO EDI-TIONPer il suo pro model Frank April ha scelto tut-ta laffidabilit e la polie-dricit della Westmark in versione Camber. Dotata della nuovissima tecnologia The Camber System, un true twin dal flex medio, pastosa e reattiva, da sempre apprezzata dal team per le sue prestazioni.

    BURTON PHOTON BOA

    Sistema di allacciatu-ra a doppia zona

    con Boa Coiler con t e c n o l o g i a L o c k d o w n , con il tocco in pi dei lacci New England in esclusi-va Burton e

    garantiti a v i ta .

    ELECTRIC ELECTROLITELa maschera pi leggera, innovati-va e tecnologicamente avanzata che Electric abbia mai creato. Il frame 100% in EVA quindi molto elasti-co, resistente e leggerissimo e ospita una vasta gamma di lenti cilindriche.

    LIBTECH TRAVIS RICELa HP ha visto i quattro angoli del pianeta durante le ri-prese del nuovo film di T Rice, con la costruzione C2 con rocker centrale e camber sotto i piedi, offre manegge-volezza e precisione per una tavola ad alte prestazioni.

    ROXY TORAH BRIGHT XOXO

    La XOXO la tavola perfetta per acquistare sicurezza e progredi-re. Con la costruzione BT+, ossia rocker cen-trale e mild camber ol-tre i piedi, una tavola divertente, semplice e affidabile, con un flex che permette di esse-re stilose senza fatica.

  • PRO

    TEST.E

    U#24

    sevenisnoten

    ough

    A4_24-7_schetsen.indd 2 04/09/15 11:05

  • B Y T H E E D I T O R I A L S TA F F

    ANON M3Questa fantastica

    maschera include il facemask MFI e il

    Magna-Tech, il siste-ma di punti magnetici per intercambiare le lenti, e un fleece fac-ciale Outlast an-

    ti-appannamento.

    GOODBOARDSWOODENModello storico del catalogo Technine, una allrounder freestyle, grazie al flex rigido unito alla polivalenza del Combo9 camber.

    ANALOG SOLITARY JACKETMid fit ma con una lunghezza extra, presenta una totale nastratura e viene prodotta in due diversi tessuti impermeabili: un due-strati in polieste-re stampato [10,000MM, 5,000G] e un due-stra-ti Peached Moleskin [10,000MM, 25,000G].

    FLOW NX2La precisione e le presta-

    zioni in un unico attac-co. Piastrabase in lega

    dalluminio, hiback in nylon vetro-riem-

    pito con un rating del flex di 8/10.

    FLOW RUSHTavola che pu affronta-re indifferentemente ogni situazione. Profilo I-Rock, twin direzionale, anima re-flex e soletta in grafite con un rate del flex di 7 su 10.

    A-TRIP HEKLAA-Trip, il marchio di abbigliamento creata per Halldor Helgason da Horsefeathers, propone la Hekla: una giacca dal taglio parka 10K/10K con trattamento C6 DWR, cuciture nastra-te e taglio ergonomico delle maniche per il massimo delle prestazioni e della resistenza in park come in street. Essenziale ma stilosa nel look la Hekla nasconde sotto le sue apparenze di giacca citta-dina features come cerniere di ventilazione, audio pocket, taschino per skipass sulla manica, e tasche scaldamani.

    FLOW HYLITERidefinisce le prestazioni mentre

    sottolinea il fit e il feel. Con il Boa Coiler e lHeel-Lock

    Boa, ha un rating del supporto di 8/10.

    NITRO VENTUREAd un vero snowboar-der serve uno scarpone che sia preciso, resi-stente, leggero e como-do - e magari dal prezzo non esorbitante il Ven-

    ture tutto questo con uno dei

    fitting pi precisi e conforte-voli in cir-colazione.

    BURTON AK 2L BOOMGORE-TEX 2-strati tessuto stampa-to / Plain Weave Blocked e GORE-TEX 2-strati tessuto semplice. Totalmen-te nastrata con GORE-SEAM Tape.

    HEAD PILOTLa forma a twin di-rezionale con gran-de risposta e un flex rifinito e una distribuzione della potenza di questa tavola apportano un flow solido per rider con esperienza che spingono tanto. Carving in pista e flat tricks a bordo pista fino a discese in powder, questa tavola fa tutto.

    SLASHGATE KEEPER

    Disegnata seguendo le indicazioni di al-cune tra le guide di backcountry migliori del mondo: un capo assoluto per veloci-t e galleggiamento con camber direzio-nale. Lartista www.deanblottogray.com

    NOW DRIVE JONESIl Drive di Jeremy Jones stato implementato con lHanger 2.0 e un nuovo composto in carbo-nio che leggero, rigido e robusto.

  • PRO RIDERS WSSLIM FIT BUILT TO PERFORM GREAT COMFORT WATER RESISTANT

    STEFANO MUNARI

    Sequence3.indd 1 08/02/16 09:51

  • RIDER: GIANMARCO MAIOCCO PIC: MIGI / WE.MIND

    BOARD:

    Nitro Chuck

    BINDINGS:

    Nitro Team Psycho

    BOOTS:

    32 Session

    JACKET:

    L1 Flint Reversable JKT

    PANTS:

    L1 Skinny Twill

    GOGGLES:

    Anon M3

    GLOVES:

    Level Suburban

  • Il Mutiny nasce da una semplice e precisa consapevolezza dei

    rider: uno scarpone da snowboard deve essere confortevole

    quanto una scarpa da skate. Dotato del pi tradizionale sistema

    di allacciamento Direct Power Lacing con chiusura Wrap Lock,

    mantiente il giusto mix di flex, comfort e supporto. I Mutiny han-

    no fissato dei nuovi standard per le performance dedicate al fre-

    estyle con questo scarpone dallallaccio tradizionale che va ben

    oltre il basic.

    Il fidato e testato sistema di allaccio tradizionale si migliora-

    to. Alcuni strati posizionati sulla tomaia dello scarpone in modo

    strategico danno una maggiore potenza e permettono di fare pi

    leva, per ottenere una chiusura ottimale dello shell e un fit per-

    sonalizzabile. Inoltre il sistema di avvolgimento del laccio evita

    che le stringhe si allentino, perch baster avvolgerle intorno al

    TXT: EDITORIAL STAFF PICS: RICCARDO MIRACOLI

    QUESTO SCARPONE LEGGERO PERMETTE

    DI AVERE UN FEELING ASSOLUTO CON LA PROPRIA TAVOLA.

  • gancio per farle rimanere bloccate, ottenendo di fatto un sistema

    di chiusura bi-zona. La suola costruita in leggerissima Unilite

    (riduce il peso aggiungendo la gomma per una maggiore dure-

    volezza nelle zone di maggior usura), mentre la linguetta ergo-

    nomica e la costruzione dellarticolazione permettono unottima

    mobilit frontale della caviglia, mantenendo il giusto supporto

    laterale. Questa suola esterna offre un feel simile allo skate e una

    elevata comodit che deriva dallammortizzazione. Il Mutiny

    prevede la scarpetta interna The White con sistema di allaccia-

    mento a strap e collarino a 180 (una sorta di imbragatura per

    la caviglia) per mantenere il piede nella giusta posizione. Ha un

    flex di 6 su 10, ideale per i rider che prediligono scarponi dalla

    calzata morbida.

    Leggero, di chiara ispirazione skate, questo scarpone permette

    di avere, oltre a flex e supporto, un feeling assoluto con la pro-

    pria tavola. Questa la principale ragione per la quale il Mutiny

    diventato lo scarpone preferito dai riders DC: il suo flex me-

    dio, la comprovata comodit e le sue performance lo rendono lo

    scarpone ideale per i rider freestyle alla ricerca di uno scarpone

    perfetto che offre performance elevate su tutti i fronti.

    Allaccio tradizionale

    Contact Unilite + suola esterna in gomma

    Scarpetta interna White

    Soletta Interna Impact S

    Imbragatura interna per la caviglia

    Sistema di allaccio Direct Power Lacing

    Ganci Wrap Lock

    Allacciatura che permette di fare pi leva

  • Northwave presenta il suo nuovo sistema di chiusura degli scar-

    poni da snowboard chiamato SPIN con laccio Dyneema, che ri-

    sulta essere pi forte e pi flessibile di qualsiasi altro cavo me-

    tallico. anche un sistema pi veloce, il 25% pi rapido che ogni

    altro Boa Coiler II, ed user friendly, infatti bisogna solo girare la

    rotella per chiudere e tirare in avanti per aprirlo: tutto qui!

    Lo Spin Closure System viene venduto su tre modelli diversi:

    lHover Spin da uomo (disponibile nelle colorazioni nero e gri-

    gio), lHelix Spin da donna (venduto in nero e in bianco), cos

    come lHover Spin destinato al noleggio (solo in nero).

    Il Politilene ad altissima concentrazione molecolare (usato per i

    kite, i paracaduti e i giubbetti anti-proiettile) d una risposta pi

    veloce alle forze torsionali ed pi resistente con un minor peso,

    senza punti di pressione.

    il 25% pi rapido del Boa Coiler II: per stringere lo scarpone

    infatti bastano solo 15 giri di rotella al posto dei 20 che sono di

    solito richiesti dal sistema Boa. Il design speciale degli occhielli

    sviluppato per stringere sia la parte inferiore che quella superiore

    degli scarponi. Il sistema 540 nella zona del polpaccio consente

    unincredibile tenuta del piede.

    Facile da usare e da cambiare: basta girare la rotella per stringere

    e tirarla per aprire completamente lo scarpone. Il sistema pu

    essere interamente aggiustato: possono essere sostituiti il cavo

    singolo o lintero sistema agendo solamente sulla vite centrale.

    TXT: EDITORIAL STAFF PICS: DENIS PICCOLO

  • E cos son gi passati 40 anni da quando Jake Burton Carpenter

    scelse di chiamare la sua nuova creatura Burton Snowboards.

    La prossima stagione sar infatti quella del quarantennale di una

    delle pi importanti aziende di tavole al mondo, una delle pri-

    me a nascere e a crederci fermamente sin dagli albori del no-

    stro sport. Burton o Sims, chi dei

    due abbia inventato lattrezzo che

    ci attacchiamo ai piedi e con cui ci

    divertiamo, ora non fa differenza:

    quello con conta ora celebrare

    come si deve i 40 anni di storia, e

    Burton lha fatto alla grande invi-

    tando un centinaio di persone tra

    giornalisti di settore e mainstre-

    am, fotografi, videomaker, blog-

    ger, fashion blogger, a Innsbruck,

    nella sede europea dellazienda

    originaria di Burlington, Vermont

    (Stati Uniti, se c anche bisogno

    di specificarlo). Tre giorni dedi-

    cati alla scoperta della collezione

    della prossima stagione 2016/2017,

    tre workshop incentrati su novit

    hardgoods, softgoods e eco-sostenibilit verso cui il focus di

    Burton massimo. Inoltre, cena in un tipico nonch fantasti-

    co ristorante tirolese con coppia di musicanti (serata in cui noi

    italiani ci siamo ovviamente fatti subito riconoscere) e giornata

    finale con test materiali prossima stagione 16/17. La sede euro-

    pea di Burton a Innsbruck probabilmente il posto in cui tutti

    gli amanti della tavoletta vorrebbero lavorare: enorme shop al

    piano terra, con giochi per i figli dei dipendenti e calcetto per

    questi ultimi in pausa, mentre al piano superiore gli uffici ma

    anche unenorme sala che funge

    da showroom per i dealer, rappre-

    sentanti, agenti, rivenditori, con

    un piccolo ma utilissimo bar an-

    nesso. Ah, nota di colore: i cani dei

    dipendenti possono scorrazzare li-

    beri in ogni dove. Un passo verso

    un mondo migliore. La collezione

    dellanno prossimo porta con s

    tante tante bellissime cose nuo-

    ve, non ve le possiamo anticipare

    tutte ma ci hanno particolarmente

    colpito le collaborazioni Burton

    ci tiene moltissimo a queste, per

    dimostrare anche allesterno, al

    mondo mainstream quanto il no-

    stro mondo sia poliedrico: andia-

    mo infatti da Disney Frozen per i

    pi piccoli fino a Playboy per i pi grandicelli e birichini, pas-

    sando attraverso Snoopy e Charlie Brown di Peanuts e limman-

    cabile e leopardatissima collab con L.A.M.B. di Gwen Stefani fino

    alla nuova con i Led Zeppelin (dopo che Burton negli anni scorsi

    BY DENIS PICCOLO & GIACOMO MARGUTTI

  • aveva gi collaborato con pesi massimi tipo Pink Floyd, Martin

    Guitars, Jimi Hendrix e Andy Wahrol, per citarne solo alcuni).

    Abbiamo anche visto non solo i boots riproposti in collaborazio-

    ne con Red Wings, ma anche i nuovissimi e bellissimi scarpo-

    ni in collaborazione con Danner. Per quanto riguarda le tavole,

    io ho provato la Fish, con doppia

    coda di rondine, un nose lunghis-

    simo per carvate super divertenti:

    se siete rimasti indietro, carving is

    the new jibbing da questa stagione

    in poi prendete nota e compor-

    tatevi di conseguenza. Ho anche

    provato personalmente i boots

    AMB che ho trovato di una legge-

    rezza imbarazzante e di un con-

    trollo con la tavola bello preciso.

    Ma la cosa che forse mi piaciuta

    di pi del test che abbiamo fatto a

    Kuthai sono stati gli attacchi Ge-

    nesis, sicuramente tra i migliori

    attacchi in cui abbia mai infilato i

    miei scarponi da snow: super tec-

    nici e ultra comodi, le loro straps

    non hanno praticamente nessun punto di pressione sui boots

    e trasmettono gli impulsi alla tavola in una maniera che pi di-

    retta forse non possibile. Forse era possibile con i vecchi, ma

    tanto vecchi attacchi baseless di una volta, che per avevano

    anche le loro pecche e non poche... e tanto voi siete sicuramen-

    te pi giovani di me e non sapete nemmeno di cosa stia par-

    lando e se cos siete pure fortunati a non sapere nemmeno di

    cosa stia parlando! Avrei voluto provare anche la Nug CK (con la

    grafica della Craig Kelly riproposta anche per lanno prossimo)

    ma non c stato tempo, anche se

    ho sentito cose molto interessanti

    su questa tavoletta proposta in 150

    e 154 cm. Comunque sia, unespe-

    rienza fantastica, per unazienda

    che ha scelto di rinunciare allISPO,

    la storica fiera annuale di Monaco,

    per puntare dritto dritto sulle-

    sperienza e sul coinvolgimento

    diretto dei giornalisti di settore e

    mainstream (forse proprio su que-

    sti ultimi la tre-giorni austriaca ha

    fatto maggior effetto, perch diret-

    tamente presi e catapultati dentro

    al nostro mondo e alluniverso

    Burton). In tutto ci, i primi 40

    anni di Burton non si fanno asso-

    lutamente sentire, come appunto

    recita il claim delliniziativa rivolta alla collezione 2016/17: 40

    years forward, guardando ben avanti verso il futuro, ma te-

    nendo in considerazione leredit e la storia che stata scritta

    finora dal marchio fondato nel 1977 da Jake Burton Carpenter.

    QUELLO CHE CONTA ORA CELEBRARE COME SI DEVE I 40 ANNI DI STORIA, E BURTON LHA FATTO ALLA GRANDE INVITANDO UN CENTINAIO DI PERSONE TRA GIORNALISTI, FOTOGRAFI, VIDEOMAKER E FASHION BLOGGER.

  • Provate a parlare una volta con Reto e capirete subito perch Laax

    la resort che meglio rappresenta questi nostri tempi moderni. Lui

    uno di quelli che non si fermano mai, continuano a innovare e non

    sembra mai soddisfatto di quello che riesce a raggiungere. Anche se

    Laax sembra ed veramente avanti anni luce rispetto a qualunque

    altra resort. Sembra sempre che qualcosa di migliore e di pi inte-

    ressante stia per succedere. Solo se si prendono dei rischi si miglio-

    ra. E Reto li prende questi rischi. Inoltre: ama quello che fa e fa solo

    quello che ama. Questa non solo unintervista. una lezione di

    marketing, di lifestyle, di vita. Reto is the man.

    LEI IL VISIONARIO E IL VERO ARCHITETTO DI LAAX. UN GIORNO SI SVEGLIATO E UNA MELA LE CASCATA IN TESTA E HA PENSATO COSTRUIR IL PARADISO PER I FREESTYLER? No, in realt stato anche semplice. stata solo questione di essere al posto giusto, al

    monento giusto. Ho seguito alcuni dei miei studi in California alla

    fine degli anni 70, era un ambiente molto liberale, tutta quella scena

    skate e surf. Ho avuto la fortuna di essere l per luniversit e ve-

    nendo dalla montagna per me era tutto incredibile. Quella cultura

    non era aggressiva, era cool, pacifica e tranquilla. Arrivavano dal 68,

    cerano ancora gli hippy. Per farla breve: la California era il paradiso

    sulla terra. Ero completamente affascinato da tutto ci, mi piaceva-

    no le persone che ci stavano dietro. Non era un ambiente cos ag-

    gressivo, erano tutti amichevoli. Ai quei tempi i montanari avevano

    una cultura molto aggressiva, legata allalcool. Era una cosa pi pri-

    mitiva. Avendo la fortuna di studiare in America, arrivando da una

    cultura del genere, mi colp quella differenza sostanziale. Dopodich

    lasci un segno su tutta la mia vita. Tornai a casa e volevo vivere

    quel sogno, in quella maniera, tra le mie montagne. Mi portai dietro

    quella visione della vita e uno skate. Giravo tra le strade di Flims e la

    gente mi guardava come se fossi un pazzo. Lavoravo nellazienda di

    famiglia di carne e bresaola, ma volevo creare un qualcosa di simile

    a quello che avevo visto in California. Era pi una questione di life-

    style, pi che di sport. Era una questione di radici: una cultura che

    non riconosceva laggressivit, le risse. Devi tornare alle tue radici

    per capire da dove arriva la forza. Un albero pu crescere e fiorire

    solo se ha radici forti. Se non le ha, non ha nemmeno chance di

    vita. Da quel momento mi misi a capire come avrei potuto fare la

    stessa cosa nel mio stesso ambiente, e iniziai cos 30 anni fa. Com-

    prammo la nostra prima dragon per il pipe, nel 1985. Allora tutte le

    resort svizzere non volevano averci a che fare con noi snowboarder,

    perch dicevano che rovinavamo le piste. Ma lo sci stava diventando

    noioso, non cerano innovazioni e noi attiravamo i figli degli scia-

    tori. Chiediti perch alle ultime Olimpiadi di Sochi 2014 il 35% delle

    persone guard in TV il freestyle? Solo il 27% guard lo sci alpino. Ma

    logico: prendi una gara di sci, e spegni il volume del commento

    e togli le grafiche. Non hai pi idea di quello che stia succedendo.

    Tutto sembra noioso e uguale. Devi avere passione. Il freestyle la

    visione, non lo sci alpino. come la Formula 1: una volta era figo, ora

    tutto sintetico, artificiale, non ha pi alcuna connessione con la

    passione. come lo snowboard: non solo uno show, un lifestyle.

    Non vedi sulle piste gente che scia conciata come quelli con le tuti-

    ne che fanno le gare. Nello snowboard la gente si veste esattamente

    con le stesse cose che indossano i ragazzi durante gli eventi. un

    PORTRAIT: GIACOMO MARGUTTI PICS: PHILIPP RUGGLI ITW: GIACOMO MARGUTTI

  • atteggiamento mentale diverso. Lo snowboard lifestyle: uno stile

    di vita. Non ha niente a che vedere con la lotta. Gli eventi tradizio-

    nali, quelli vecchi, sono le gare: gli eventi di snowboard non sono

    gare. Lo snowboard anche una questione di stile, non centra nulla

    con chi pi veloce e chi il pi forte. Ha a che fare con il fashion,

    la moda e lambiente. Ho cercato di dare un valore aggiunto a Laax:

    qualcosa che connesso alle radici di Laax e al lifestyle. Dimmi qua-

    le azienda al mondo ha 30 shapers e tre macchine per preparare gli

    snowpark come i nostri? Ho preso i migliori shaper al mondo, dagli

    Stati Uniti, da ovunque, solo quelli pi bravi. Per fare gli eventi mi-

    gliori, per soddisfare i rider migliori. Per dare un valore aggiunto,

    quello migliore a questa resort, e per offrirlo ai nostri clienti: c die-

    tro qualcosa di pi importante che solo un montepremi di qualche

    centinaio di migliaia di euro. lo show che questi ragazzi mettono

    in piedi. Siamo i numeri 1, i migliori in Europa e una delle migliori

    resort in tutto il mondo. Perch le gare non centrano, non centra

    solo la competizione, tutto lambiente intorno che conta. tutto lo

    show. Voglio levento e i rider, ma voglio anche pi lifestyle: voglio

    che le persone che vengono fin quass si sentano come se parteci-

    passero a un ricco festival di pi generi. Dobbiamo fare qualcosa di

    unico, in una maniera in cui nessuno possa copiare. Abbiamo an-

    che fatto un sacco di sbagli, ma abbiamo imparato e ora, beh... ecco

    qui i nostri Laax Open.

    VENGO QUI DA 10 ANNI. E OGNI VOLTA CHE VENGO QUI, TROVO QUALCOSA DI DIVERSO. QUALCOSA CHE CAMBIATO, IN ME-GLIO. LA PRIMA VOLTA CHE VENNI QUI, PENSAI WOW, QUESTO

    VERAMENTE UN POSTO FIGHISSIMO. NON C NIENTE DI TUTTO CI IN NESSUNALTRA PARTE DEL MONDO. TUTTO SEMBRA COS MODERNO E PI FIGO. DOPODICH LANNO SUCCESSIVO CERA UNA COSA ANCORA MIGLIORE. E COS VIA, OGNI ANNO CHE PAS-SA. COSA LA SPINGE? Dobbiamo muoverci e migliorarci, sempre. Perch altrimenti si muore. semplice: sei vuoi creare qualcosa

    di bello, devi avere il team giusto. Con la nostra passione, ritornare

    alle nostre radici, possiamo fare sempre meglio. Se non fossi stato

    in Califonia in quegli anni, ora dirigerei lazienda di carne con mio

    fratello. Per me era una vera sfida. Devi competere con qualcuno per

    essere diverso, non migliore. Diverso. Nella mia vita ho visitato tutte

    le resort nel mondo: dalla Turchia alla Cina, dagli USA al Giappo-

    ne. Amo le Dolomiti, la Marmolada bellissima. Ma le resort, quelle

    sono vecchio stile. un business che non pu sopravvivere a questi

    tempi cupi. Devono focalizzarsi di pi, specialmente le piccole re-

    sort: devono capire cosa vogliono i loro clienti, se vogliono resistere.

    Focalizzarsi sul freestyle, per esempio. Attrarre una piccola nicchia

    e lavorarci bene sopra, per farla crescere sempre pi nel corso degli

    anni. Oppure fare qualcosa di diverso. Che scelgano loro. Laax un

    sogno divenuto realt per qualsiasi freestyler. Perch ci sono cos

    tante resort ancora ancorate e ferme su una vecchia visione del turi-

    smo? Non lo so, sembra non abbiano capito in che direzione sta an-

    dando questo nuovo mondo di internet. La nuova generazione. Non

    ho mai visto nessuno avere successo solo per via del suo talento.

    Tutte le rock band o i migliori rider al mondo, non sono solo puro ta-

    lento: quelli sono cos perch lavorano 10 volte di pi di tutti gli altri.

    Questo business proprio cos. Siamo gente di montagna, ma ho vi-

    HO PRESO GLI SHAPER MIGLIORI DEL MONDO. PER FARE GLI EVENTI MIGLIORI E SODDISFARE I RIDER MIGLIORI.

  • sto cosa succede nel mondo. Ma se voglio vedere quello che accade

    nel mondo, dove sta andando, non vado nelle resort in montagna.

    Li conosco gi quei posti vecchi, so gi cosa offrono. Devo invece

    andare a Londra, a Los Angeles, a Miami, in Sud America, a Milano

    o a Parigi: dove posso vedere le nuove cose mentre accadono e i

    nuovi lifestyle che stanno per essere creati. Cos poi la gente giusta

    verr a visitare la mia resort, quelli che hanno leducazione e le co-

    gnizioni giuste per vivere in questepoca digitale. Loro lo sanno qual

    il prodotto migliore. Devo fare ricerche sui nostri clienti, da dove

    arrivano, cosa vogliono. Di cosa hanno bisogno. Devo offrire loro un

    prodotto che si conf a gente metropolitana. Non a montanari. Devo

    capire i loro bisogni. Cosa piace a loro. Ma cos in tutti i campi di

    affari, lo stesso. Devi capire chi sono i tuoi clienti, a chi ti rivolgi.

    Non puoi parlare a tutti, impossibile. Perch allora significa che

    non hai un giusto focus. Devi specializzarti in qualcosa. Perch ci

    sono 4500 resort al mondo. Forse la gente ne conosce 10, ma stata

    in tre o quattro. Esiste una forma vecchia di comunicazione, ma ora

    stiamo affrontando una nuova generazione che esplora il mondo.

    Pi velocemente. Se voglio avere una chance per sopravvivere in

    tutto ci, devo essere meglio degli altri nelloffrire il servizio migliore.

    SEMBRA CHE TUTTO CI QUI SIA STATO FATTO GIUSTO PER IL PIA-CERE DI FARLO. COME FA A ESSERE SICURO CHE QUELLO CHE FA NE VALGA PROPRIO LA PENA? La vita troppo breve per cazzeggia-re. Perch dovrei perdere del tempo a fare qualcosa che mi accor-

    go non funzionare? Sono stato fortunato a nascere in un ambiente

    culturale cos ricco. Quando viaggi per il mondo e vai nei paesi pi

    poveri, poi torni a casa e devi ringraziare Dio per vivere in paradi-

    so. Lo capisci e vedi che la tua vita fantastica. Non posso cam-

    biare la mia vita, ma posso cambiare il mio atteggiamento verso di

    essa, verso lambiente in cui vivo. Se non mi adeguo a quello che

    ho intorno, muoio. Se vado nel deserto, non posso cazzeggiare

    devo adattarmi. Se non capisco ci e non amo la montagna, se non

    ho il supporto della mia comunit, degli aborigeni, non riuscir a

    sopravvivere qui. Non va sempre bene, un cerchio. Si hanno alti

    e bassi, quando cadi devi tirarti su e riflettere sulla ragione del tuo

    sbaglio. Dopodich devi far qualcosa il pi in fretta possibile. Erro-

    re soluzione. Non guardare indietro. Quando guidi veloce, non

    puoi guardare negli specchietti retrovisori. Devi guardare quello che

    ti sta venendo incontro, davanti. Molto semplice. E poi devi prende-

    re rischi: i rischi ti portano sempre a nuove frontiere. Ma non puoi

    solo fare copia&incolla: ogni copia vale sempre meno delloriginale.

    Una replica non ha valore. Questa Las Vegas. Noi vogliamo farla

    diventare Laax Vegas.

    RIMPIANTI? (Sospira) Amo le auto veloci, amo la velocit, amo la tec-nologia. Quando cado in snowboard, non penso se ho rimpianti per

    quello che ho fatto. Non ne ho il tempo. Posso solo prendere e im-

    parare dal mio errore. Se rimpiangessi qualcosa, la mia vita sarebbe

    diversa. Non posso cambiare, ogni essere umano lascia dietro di s

    una traccia che non pu cancellare. Questa una domanda che per

    me non ha senso.

    GRAZIE, LO IMMAGINAVO. VOLEVO SOLO SENTIRGLIELO DIRE.

    DEVI PRENDERE DEI RISCHI: I RISCHI TI PORTANO SEMPRE A NUOVE FRONTIERE.

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  • Sono stata a Laax, in Svizzera. Per chi non lo sapesse o non

    ci fosse mai stato prima, sto parlando di un classico villag-

    getto turistico di montagna: case tipiche, impianti attempati

    e quellacre odore di polvere

    misto ad abete che regna in

    un qualsiasi albergo a gestio-

    ne familiare. No dai, non

    vero. Laax tuttaltro che at-

    tempata e stagnante; Laax

    giovane e veloce, innovativa e

    terribilmente alla moda, qua-

    si mi imbarazza camminare

    per i corridoi del Rocks Resort

    sprovvista di tuta spaziale. Lintera localit dominata da un

    ricercatissimo design dove nulla osa minacciare le armonio-

    se curve che la caratterizzano. La qualit del pernottamento

    direttamente proporzionata al prezzo della camera, difficile

    soggiornare male a Laax. Quando poi hai un appartamento

    al visionario the Rocks, tutta unaltra cosa: un luminosissi-

    mo soggiorno sulle piste con

    enormi finestre che ti permet-

    tono di assistere agli eventi in

    corso direttamente dal divano

    (il top del top). Per non par-

    lare delle SPA, con palestre

    e piscine disseminate nei

    complessi limitrofi, super Up.

    Sono andata a Laax per i suoi

    famosi Open, che Burton per

    la prima volta ha deciso di non sponsorizzare; poco male, per-

    ch, come ho accennato in precedenza, Laaz Giovane, e non

    ci ha messo molto ad organizzarli per proprio conto. Dal 18 al

    BY SARAH SHUBERT

    AYMURU HIRANO

  • 24 Gennaio i rider pi forti del mondo sono stati chiamati per

    competere tra loro nelle discipline di halfpipe e slopesytle of-

    frendo uno spettacolo mozzafiato e dimostrando ai presenti e

    ai media lo snowboard di alto

    livello. Ma si tratta veramen-

    te solo di competizione? Essa

    in realt si esprime nei #La-

    axopen solo in piccola parte:

    il contesto freestyle ingloba

    anche rappresentazioni sce-

    niche, show acrobatici e con-

    certi live, tutto perfettamente

    collocato. Tra un trick e laltro

    poi, difficile non essere suggestionati dal soundtrack delle-

    vento, al quale contribuisce un gran numero di DJs interna-

    zionali (John Doe, FJ Igore, A. Skillz). E se le attrazioni non

    dovessero bastare, Burton presente con un very cute Riglet

    Park alla base degli impianti per fa provare con leggerezza e

    facilit lebrezza dello snowboard ai pi piccoli. Ovviamente

    per si trova sempre il tempo

    di perdersi tra le ampie piste

    da sci/snow, fitti boschi di

    abeti e tramonti mozzafiato.

    Da snowboarder ho trovato

    impeccabile lorganizzazione

    della shapatura delle strut-

    ture sia per quanto riguarda

    lo slopestyle che lhalfpipe:

    anche con il meteo sfavo-

    revole grande efficienza e tempestivit sempre da supporto

    alla competizione. Un profondo senso di crew misto ad una

    spensierata tranquillit accompagnano queste piene giornate;

    LAAX DOMINATA DA UN RICERCATISSIMO DESIGN DOVE NULLA OSA MINACCIARE LE ARMONIOSE CURVE CHE LA CARATTERIZZANO.

    CHRISTY PRIOR

    CHRISTIAN HALLER

  • e anche una volta scesi a valle, la stanchezza tarda a farsi sen-

    tire perch tra un aperitivo e un chili shot si va avanti fino alle

    ore pi piccole. Per quanto riguarda la ristorazione, tutto di

    altissimo livello e la cucina varia con la stessa facilit di una

    qualsiasi metropoli moderna;

    facile trovarsi a mangiare in

    un ristorante thailandese a

    pranzo e gustarsi una buona

    pizza napoletana per cena.

    Una volta sazi tempo di Indy

    Bar, ritrovo comune dei rider.

    Qui c sempre qualcosa da

    fare, un concerto da vedere o una birra da stappare. il locale

    che sintetizza al meglio le giornate con la tavola ai piedi: ri-

    der, musica e tanta, tanta felicit. Ci sono anche diversi giochi

    per intrattenersi. Il mio preferito? Una vecchia conoscenza:

    un ceppo di abete, tre chiodi e un martello - amazing. Verso la

    mezza poi, con un discreto tasso alcolico nel sangue, tempo

    di misurarsi con il Riders Palace, una vera e propria discoteca

    per intenderci, ma da l in poi ho solo vaghi ricordi, quindi

    provare per credere. Una del-

    le cose che pi colpisce a Laax

    sicuramente il rapporto che

    si istaura tra i rider e i media,

    e qui ammetto che sono di

    parte. Io, comune nullit nel

    mondo dello snowboard, ho

    avuto il piacere di condivi-

    dere le giornate con mostri olimpionici come Mark McMorris

    o Torah Bright, e provare con loro la passione esagerata che

    permea questi contest. La sete di snowboard non esaurisce

    mai, e questo posto contribuisce ad alimentarla sempre di pi.

    UNA DELLE COSE CHE PI COLPISCE IL RAPPORTO SPECIALE CHE SI INSTAURA TRA I RIDER E I MEDIA

    DANNY DAVIS

  • www.gnarcolate.com

  • Ho incontrato un po di volte linventore e il presidente di Capi-

    ta negli ultimi 15 anni. Oltre al fatto di chiamarsi con un nome

    fighissimo come Blue, mi ha anche sempre dato lidea di esse-

    re uno giusto al posto giusto. Lultima volta che lho visto e ho

    scambiato due chiacchiere insieme stata a novembre, allaper-

    tura della nuova factory di Capita in Austria. Ecco quello che ci

    siamo detti.

    IMMAGINO TU SIA SODDISFATTO ED ECCITATO PER LAPERTURA DELLA MOTHERSHIP, VERO? Assolutamente s. Abbiamo lan-ciato questidea nel 2011, io e i miei soci ci ritenevamo molto

    fortunati ad essere ancora in crescita dopo ben 11 anni dalla

    nascita del nostro brand Capita. Se dai un occhio, molti brand

    di snowboard raggiungono il successo in un breve periodo di

    cinque anni, per poi scen-

    dere e quasi scomparire.

    Con Capita ci non mai

    successo: non siamo mai

    esplosi in fretta, ci abbiamo

    messo il nostro tempo a di-

    ventare cos importanti e la

    crescita stata lenta, passo

    dopo passo, ma stabile. Ci

    voluto il doppio del tempo,

    11 anni, per arrivare dove al-

    tri brand sono arrivati pi in

    fretta. 11 anni dopo eravamo

    soddisfatti delle basi solide

    che avevamo costruito nel

    frattempo e ci siam chie-

    sti cosa avremmo dovuto

    fare per portare il tutto su

    un altro livello. E la rispo-

    sta fu: prendere il controllo

    della nostra stessa produ-

    zione. Se riesci a controllare

    la produzione, allora tieni

    le redini del tuo destino. I

    prezzi, le tempistiche, il ser-

    vizio clienti e tutto il resto.

    Va bene avere un buon mar-

    keting, ma se veramente hai

    un buon prodotto, se hai il

    miglior prodotto al mon-

    do allora questo prodotto

    si vende da solo. Cos non

    appena nel 2011 identifi-

    cammo quale fosse il nostro passo successivo, il nostro scopo,

    la futura produzione, allora la domanda successiva veniva da s:

    ok, come?. Mettemmo insieme un piano, il finanziamento e le

    persone, e il network, e iniziammo a lavorare verso il nostro sco-

    po, la Mothership. Comprammo il terreno quattro anni fa, e nel

    frattempo, nel 2012, la Elan and in bancarotta. Era lopportu-

    nit giusta per tutti noi di acquisire alcuni loro asset produttivi,

    in modo da avere un po pi di flessibilit nella nostra timeli-

    ne. Perch in un business stagionale come il nostro, non ti puoi

    permettere di saltare un anno e perdere una stagione. E quando

    sposti la tua produzione in una nuova fabbrica devi essere molto

    cauto, e cos lacquisto degli asset di Elan ci permise di prenderci

    del tempo in una situazione in cui eravamo sotto pressione con

    la nuova fabbrica. Cos ci fu Capita manufacturing in Austria nel

    2012-2015 ed era la pi grande fabbrica di snowboard del mondo

    ma il nostro scopo come soci di una societ non era solo quello

    di avere quella pi grande di tutte, volevamo avere unaltissima

    qualit ed essere i migliori di tutti. Questa visione, questo sogno

    di una nuova fabbrica per il nostro futuro era anche un bisogno

    di avere unefficienza energetica, una produzione responsabile,

    iniziative verdi ed eco-sostenibili e la giusta misura per noi e per

    lindustria stessa.

    DI COSA SEI PI CONTENTO E SODDISFATTO RIGUARDO A TUT-TO QUESTO PROGETTO? Direi che levoluzione del brand Ca-pita. Capita stata la mia creatura dal 2000, lho fondata in casa

    mia e vedere quello che diventata ora... beh, tutto incredibile.

    La Mothership un passo

    fondamentale nella storia

    della nostra societ e sono

    orgoglioso di questo, non

    appena alzo il mio sguardo

    su questa costruzione.

    DORA IN POI QUALI SA-RANNO LE TUE MOTIVA-ZIONI? TI SENTI ARRIVATO E TI RILASSERAI UN ATTIMO ORA? Oh no, per niente. Siamo persone molto ap-

    passionate: ora abbiamo re-

    alizzato il nostro sogno ma

    lo consideriamo essere solo

    il primo passo della nuo-

    va era della nostra azienda.

    Crediamo veramente che

    tutto sia possibile per noi,

    per i nostri dipendenti e i

    nostri partner, per i prodotti

    che possiamo fare. Sono ec-

    citato per quello che potr

    essere il futuro.

    PARLAMI DELLA COLLEZIO-NE DELLANNO PROSSIMO, LA 2016/17. HO NOTATO MOLTI RIFERIMENTI ALLA CULTURA GIAPPONESE, MI SBAGLIO? No, in realt meno legata alla cultu-

    ra giapponese in s, mentre ci sono pi riferimenti al mondo

    science fiction. Con la Mothership viene da s unestetica e una

    cultura del mondo sci-fi degli anni 70. la visione artistica che

    cerchiamo di comunicare.

    CAPITA COME BRAND E I SUOI RIDER SONO SEMPRE STATI MOL-TO IN CONNESSIONE CON PROGETTI ARTISTICI. COME CARAT-TERIZZATO IL TEAM? Penso che il nostro team sia sempre stato caratterizzato da un elemento: la diversit. Prima di noi, di soli-

    to i brand mettevano insieme team con rider molto simili uniti

    dalle stesse storie o la stessa cultura. Come avere cinque tipi nel

    team che vestono allo stesso modo, con gli stessi interessi o la

    stessa musica o che vanno in snowboard con lo stesso stile. E

    PICS: DENIS PICCOLO TXT: GIACOMO MARGUTTI

  • non mai stato cos nel team Capita. Ho sempre voluto persone

    che venivano da posti differenti, con mentalit diverse e diversi

    stili di riding, il mio scopo stato sempre quello di avere ottimi

    rider ma anche persone speciali. Come Phil Jacques dal Quebec

    o Kazu Kokubo dal Giappone. Queste persone vengono da posti

    completamente diversi, ma hanno in comune la stessa voglia di

    progredire e la passione per lo snowboard. E quando guardano

    chi c con loro nel team, sono tutti orgogliosi di farne parte.

    Questo lo scopo.

    HO LETTO SU QUALCHE RIVISTA CHE IN UN VIAGGIO IN GIAPPONE FATTO DA SCOTT STEVENS I RAGAZZI DEL POSTO SONO USCITI DI TESTA PER LUI, LO RICONOSCEVANO PER STRADA E COSE COS. QUANTO IMPORTANTE LO SNOWBOARD O CAPITA IN GIAPPO-NE? Lo snowboard cam-biato molto in Giappone.

    Negli anni 90 era una moda,

    cera un trend sub-culturale

    che rasentava il fanatismo,

    ma non pi cos. Ora le

    persone che sono dentro

    alla cultura dello snowbo-

    ard, sono veramente amanti

    dello snowboard, ci vanno

    veramente in tavola. E sono

    tutti molto appassionati. Il

    discorso di Scott invece un

    po diverso: egli veramente

    una celebrit da quelle parti.

    E non solo perch un rider

    talentuoso, ma anche perch

    ci riflette chi come perso-

    na, quanto sia abbordabile,

    il suo atteggiamento sem-

    pre positivo, di come porti

    sempre la sua creativit e

    del fatto che non pensi mai

    di essere superiore a nes-

    sun altro, di come incoraggi

    sempre tutti gli altri... Scott

    una persona incredibile.

    Ed per questo che cos

    popolare su scala mondiale.

    TORNIAMO A QUESTIONI DI BUSINESS. COME SI SO-PRAVVIVE IN QUESTI TEMPI DIFFICILI PER LECONOMIA GLOBALE E DELLO SNOWBOARD? COSA TI MANDA AVANTI E TI MOTIVA? Beh, sono due domande differenti. Quello che mi motiva la mia passione il mio amo-

    re per lo snowboard, a cui mi sono dedicato per tutta la mia

    vita. Invece, come andiamo avanti superando questi momenti

    difficili per tutti... essendo positivi, trovando modi di apporta-

    re qualcosa di positivo invece che star l da soli a lamentarsi.

    Trovo che alle fiere di snowboard ci sia troppa negativit. Ci sta

    lamentarsi riguardo a problemi reali: come il meteo, le nevicate

    che vanno e vengono oppure non ci sono proprio, problemi

    economici e monetari e cos via... queste sono cose reali. Ma

    quello che so bene che con questa negativit diffusa non si va

    da nessuna parte. Se si fa parte di questa industria e si va in giro

    a lamentarsi e basta per tutto il giorno, allora ci si scava la fossa

    da soli sempre pi profonda. Ovvio che conosco i problemi,

    sono bene a conoscenza di tutte le difficolt, ma so anche sce-

    gliere la positivit come soluzione, scegliere di cercare e trovare

    le parti positive e belle dei problemi che ci si pongono davanti.

    Come posso risolvere questi problemi, come posso creare qual-

    cosa di importante, come si possa reagire con la nostra societ

    a rendere lo snowboard migliore e pi bello. E questa lunica

    risposta possibile. Siamo tutti sulla stessa barca, ma se tutti i

    negozianti, i distributori, le aziende portano qualcosa sul tavo-

    lo comune, se vengono tutti alle fiere con questo atteggiamen-

    to positivo, allora l avverr il primo passo verso la rinascita.

    DAVANTI ALLA MOTHERSHIP C LA VOSTRA PISTA. PER TE-STARE LE TAVOLE NUOVE? Penso che sia bello per lo

    spirito stesso dellazienda.

    Siamo in Austria, ovvio che

    ci siano tantissimi posti

    eccezionali dove poter an-

    dare a far snowboard, ma il

    fatto che qui puoi andare

    al lavoro, costruire tavole,

    e poi dopo il lavoro farti

    un paio di birre e andare a

    snowboardare tutti insie-

    me anche a piedi. Penso

    sia ottimo per lo spirito dei

    nostri dipendenti, e penso

    che sia fantastico anche

    per i nostri negozianti o i

    nostri distributori. Posso-

    no venir fin qui e provare

    le tavole andando a snow-

    boardare proprio qui fuo-

    ri, poi tornare negli uffici,

    dare un occhio alle tavole

    nuove nel nostro showro-

    om, apprezzare lospitalit

    e la cultura austriaca, le no-

    stre tavole, i nostri design,

    capire meglio tutto il mon-

    do che sta dietro a Capita.

    Voglio dire, qual la cosa

    principale che manca du-

    rante le fiere di snowboard?

    Lo snowboard stesso! Stai l

    per giorni e giorni a parlare di snowboard ma non si va in ta-

    vola. Cos ora quando qualcuno vuole passare di qui, possiamo

    andare a snowboardare tutti insieme e parlarne meglio anche

    in tavola. figo.

    COSA RAPPRESENTA TUTTO QUESTO PER TE, PERSONALMEN-TE? Mi sento veramente tanto fortunato ad avere intorno a me cos tante persone fantastiche. Pochi hanno avuto le oppor-

    tunit che io ho avuto con Capita. Capita era unazienda in

    cui nessuno ci avrebbe creduto allinizio. Ma tutti hanno con-

    tribuito e ci hanno aiutato ad arrivare al punto in cui siamo

    arrivati ora come ora. E io mi sento molto fortunato come fan

    dello snowboard.

  • PARLAMI DELLA STAZIONE SCIISTICA DI ALPE DI SIUSI. Alpe di siu-si o Seiseralm uno dei posti pi stupendi che io conosca, lAl-topiano pi alto dEuropa con un sacco di piste piatte, non ripide, belle, gobbe e angoli, casette varie, vicino le piste ci sono dei piccoli boschetti dove ti diverti se c fresca. Poi c il Laurin Lift dove si trova lo Snowpark Seiseralm che ha una lunghezza di 1500 metri: ce n per tutti i gusti. Questo posto troppo bello, io sono inna-morato dellAlpe, dello Snowpark, del panorama e delle feste che si celebrano nelle baite. Bello anche per fare dei fine settimana o delle settimane intere con gli amici o con la ragazza. Le mangiate in baita e le successive gare di slittini sono poi ovviamente il top!

    DA QUANDO PARTITO IL PROGETTO PER CREARE UN PARK? Un giorno intorno allanno 2000 mi hanno chiamato i Panettone Bros, una vecchia banda di matti ma veramente gasati e motivati. Voleva-no fare un setup per un evento e da quellanno abbiamo fatto il park insieme. Poi gli anni successivi abbiamo fatto il park con F-Tech e abbiamo organizzato gli eventi e tutto il resto: insieme credo abbia-mo fatto tante belle cose e feste molto speciali. Adesso la vecchia crew a casa con i figli e si muovono i giovani al posto loro, ma io e miei siamo ancora sul pezzo a dare il meglio!

    DAMMI UN PO DI INFORMAZIONI! Snowpark seiseralm. Lunghezza del park: 1500 m. Impianto di risalita: Seggiovia a 4. Innevamento: ovvio, senza non si riesce a fare un park di valore. Manutenzione e

    shaping: Giornaliera. Il capo shaper nel park della nostra squadra Ftech, Johannes Goegele. La Shapecerw: Manuel, Wolle, Max e Mo-ris. Design: Ftech, Johannes Goegele.

    LA STAZIONE MOLTO CONOSCIUTA E FAMOSA, DA QUALI ZONE PRINCIPALI ARRIVANO I RIDER? Da tutta Italia direi principalmente. Poi ci sono tanti austriaci, tedeschi, svizzeri, slovacchi, polacchi e un po da tutta Europa.

    PERCENTUALE DI SKIERS E SNOWBOARDER? Direi 60%-40%.

    QUESTINVERNO IL PARK CHE STRUTTURE PROPONE? Abbiamo un upper park molto ampio con strutture di tutte le dimensioni per ogni livello, bellissime hip piccole; poi tre strutture extra una con Fakieshop, poi con la batteria Fakieshop e col Wall of Fame. In tut-to ci sono circa pi di 20 strutture, tra box e rail. Poi il lower park con la pro-line di cinque table di fila, uno polejam pipe down rail, e questanno c una nuova piramide Go-Pro. Poi i tre table con i salti: Table 1: 11m & 8m. Table 2: 19m & 13m. Table 3: 17m (rouler). Poi la struttura finale: Gopro Stairset con downrail, down stepbox e down straight down tube. Abbiamo anche la casetta del park e una bella chill area. E inoltre, da anni c una woodline e un secret stairset nel bosco.

    CI SONO ANCHE BUONI SPOT PER IL FREERIDE? S, pochi ma belli e

    BY DENIS PICCOLO ITW TO ALEX BERGER

  • solo per chi conosce bene il posto.

    QUANT IMPORTANTE UN PARK BEN STRUTTURATO E FUNZIONAN-TE PER UNA STAZIONE? Per Siusi molto importante. La stazione ci supporta e spinge tanto questa scena e ci crede molto. I passag-gi crescono da stagione a stagione e anche il park cresce costan-temente, perch la stazione vede i numeri alti dei passaggi. Siamo molto contenti di questo, la gente ci apprezza molto e la stazione ringrazia tutti loro con la cura giornaliera su tutte le strutture e con strutture nuove e creative che includiamo nei nostri progetti.

    QUALI SONO SECONDO VOI I TOP PARK ITALIANI E QUALI QUEL-LI EUROPEI? Top park italiani sembra arrogante perch direi che quattro sono nostri, ma penso che sia veramente cos: Seiseralm, Obereggen, Klausberg, Kronplatz e Livigno Mottolino. Per quanto riguarda i park europei, secondo me considerando la cura, la creati-vit, la grandezza e lamore per il nostro sport direi: Laax, Seiseralm, Flachauwinkel, Livigno.

    LA PI GROSSA SODDISFAZIONE CHE AVETE RISCONTRATO ALLAL-PE DI SIUSI? Che la gente apprezza il nostro sbattimento e che sem-pre pi pro-rider vengono ad allenarsi e a divertirsi. Molte snow-board companies vengono a fare qui i loro shooting e gli eventi crescono. Poi siamo abbiamo vinto per la seconda volta di seguito

    come miglior park italiano (Best Park, Best Proline, Best Jibbline).

    LA NAZIONALE SPESSO DA VOI PER ALLENARSI, COSA NE PENSA-TE DEL TEAM E DEL LAVORO CHE STANNO SVOLGENDO? S, stanno a Siusi nella #casaseiseralm (dove hanno tutto per prepararsi e alle-narsi, in tutti i sensi), messa a disposizione dalla localit e dallAsso-ciazione Turistica di Siusi. Penso che abbiamo una bella nazionale e mi piace come si sbattono, spero che vengano su tanti giovani e che ci possano stupire con il loro talento e i loro trick in futuro e che rappresentino lItalia cosi o ancora di pi nel mondo freestyle.

    CHE CONSIGLIO VI SENTITE DI DARE AI PARK IN ITALIA? il mio con-siglio di andare avanti cosi e fare un park solo se ci credono tutti, e se tutti sono coinvolti e lo curano bene. Fate fare a quelli che amano questo movimento e questo stile di vita. Poi fare strutture per bam-bini e per principianti, perch solo cos cresce il freestyle.

    CHE EVENTI FARETE QUESTANNO? Una doppia tappa di Coppa Eu-ropa, di sci freestyle e snowboard. Poi abbiamo gli Schlern Games, evento snowboard alternativo e stra-divertente senza pressione, un vero esempio di come passare un giorno nel park con gli amici.

    PROGETTI FUTURI? Abbiamo un po di sorprese, per quanto riguarda la costruzione di setup e di eventi. Non possiamo rivelare troppo, ma una cosa parte gi da questa stagione... seguiteci su Facebook!

  • Prendete una settimana, uno chalet pieno dei vostri amici pi cari e la libert di portare in vita le vostre fantasie snowboardistiche pi selvag-ge, cosa fareste? Come sarebbe la vostra shredtopia? Il campo base di Rusty Toothbrush nelle ultime due stagioni stato lo chalet di DC Shoes di Meribel, in Francia. stato l dove lanno scorso abbiamo scoperto la nostra shredtopia, scavandola letteralmente fuori dal terreno. Spalata per spalata, abbiamo tolto il ghiaccio e la neve per costruire la linea pi assurda che ci poteva venire in mente. In realt stato proprio il nostro filmer Francesco Zoppei a cui gli venne in mente una cosa del gene-re: un giro completo intorno allo chalet per far s che sembrasse infi-nito. Tornando l questanno sapevamo gi che la nostra shredtopia era nascosta da qualche parte, era solo questione di tempo. Sapevamo anche che questo giro infinito dello chalet era altrettanto possibile, ma questanno volevamo andare pi grosso, meglio e pi cattivi. Volevamo saltare dai balconi, slidare gli steccati, la nostra missione era quella di jibbare limpossibile, era quella di spaccare tutto... LA NOSTRA MISSIO-

    NE ERA DI FAR CASINO A MERIBEL! Scoprire la propria shredtopia un processo molto stressante. Non come scavare per trovare fossili, si deve essere un po pi aggressivi e molto pi artistici, ed per queste ragioni che a volte ci si trova a discutere intorno ad una struttura riguar-do a quanto deve essere grande o inclinata o quanta neve si debba aver bisogno per costruirla. Devo ammettere che quei giorni di costruzione furono duri, il sangue bolliva nelle vene e le fiacche si stavano formando sulle mani... cos tanto stressante che proprio durante lultimo giorno uno dei super shaper ci diede buca e se ne andr piantandoci l cos. Allinizio rimasi scioccato, continuavo a chiedermi perch si fosse spac-cato il culo per tre giorni per poi buttare via tutto allultimo. E cos quello ci piant l e la situazione non era proprio idilliaca. Anzi, cera un sacco di negativit nellaria. Ma non volevamo darci per sconfitti per colpa di un solo tizio. stato difficile ritrovare la motivazione per continuare e per concludere un lavoraccio del genere. Continuavo a ripensarci sul perch uno ci debba piantare in asso proprio alla fine del percorso. Non

    PICS: DAVID ANDRE TXT: ALEX STEWART SPOT: MERIBEL

  • LA NOSTRA MISSIONE ERA DI FAR CASINO A MERIBEL!

    JACK ERICHIELLO: STALEFISH VICTOR LORON: HANDPLANT

  • COSA FARESTE SE

    AVESTE LA LIBERT

    DI COSTRUIRE LA VOSTRA

    SHREDTOPIA?

    ALEX & JACK: FS 360ALEX STEWART:SHIFTY

  • riuscivo a capirlo. Era praticamente tutto pronto, cavevamo messo gi tre giorni interi di lavoro, mancava pochissimo dopo aver pianificato, costruito e fatto tutto quello... ma comunque, amen. Eravamo finalmen-te pronti. E anche un po perplessi, ma c voluto pochissimo per farce-la passare. Tutto quello che serv a far cambiare di nuovo lumore della ciurma fu un bel face plant di Brad (Filmer RTB) a met del suo primo tentativo. Sapevamo che la linea era possibile farla, ma non sapevamo quanto sarebbe stato lungo e quanto ci avremmo messo. Ma volevamo girare quellunico singolo shot, OK anche per farlo diventare virale, ma anche per divertirci tutti e portarci a casa un buon ricordo. Ognuno di noi sbagli almeno una volta in ogni nostro tentativo, ma nessuno si incazz: sapevamo che se volevamo portarlo a termine, ognuno di noi avrebbe dovuto fare la sua parte. Con un unico shot del genere, pi complesso lo fai, e meno probabilit hai di chiuderlo. Ci mettemmo cir-ca sei tentativi diversi per avere tutta la ripresa finale. Quando la camera smise di girare sapevamo gi allora che avevamo fatto una cosa incre-dibile. Fu come se tutto lo stress accumulato nelle ultime tre giornate fosse sparito in un istante e si fosse trasformato in unisterica euforia di massa. Eravamo tutti contentissimi e ci abbracciamo, ridemmo, ur-lammo e ci scambiammo high 5 per tre quarti dora. Quando tutto torn alla normalit ed eravamo l a gustarci le nostre Carlsberg al sole, ebbi il tempo di riflettere su quello che era successo, il tempo di pensare di nuovo al tipo che ci aveva piantato l sul pi bello. Giunsi alla conclusio-

    ne che fu meglio cos: capii che se non si ha la voglia di scoprire la pro-pria shredtopia, probabilmente non ci si merita nemmeno di trovarla. Molto prima di considerarmi un pro-rider guardai e riguardai i vecchi video di DC Mountain Lab col mio videoregistratore. Sono stati quei vi-deo a mettermi nel cervello lidea e il desiderio di diventare un pro. Da l in poi ho inseguito la fantasia di svegliarmi un giorno nello chalet di DC Shoes, con lo snowpark dei miei sogni proprio fuori dalla finestra della mia camera da letto. E cos ora posso dire che venne il giorno in cui il mio sogno si trasform realt, ma pi che altro la cosa che rende il tutto cos soddisfacente che lho potuto condividere con queste persone: i miei amici Giacomo Errichiello, Victor Loron, Brad Smith, Francesco Zoppei, Federico Grego e Thomas Chassagne che ringrazio per con-dividere insieme a me gli alti e i bassi e per aver reso indimenticabile questo nostro progetto. Un ringraziamento allincredibile Julien Jesus Vaury, il capo sexy e divertente del nostro chalet, nonch il Re di Meri-bel, per farci sempre ridere e farci sentire a casa. Al miglior Manager del mondo, Jon Demortier, per coprirci sempre le spalle e forse il solo vero responsabile del successo di Rusty Toothbrush. Il supporto infinito di DC Shoes, Emmanuel Labadie e tutte le persone fighissime che stanno dietro a questo brand. E infine a Carlsberg, per riempire sempre le nostre pance con dellottima birra! Ai miei lettori lascio la sfida di trovare la pro-pria shredtopia, vi posso garantire che da qualche parte l fuori, non mollate finch non la trovate.

  • PREPARAZIONE: Trick divertente, che con di pochi accorgimenti e un po di motivazione sarete in grado di chiudere senza troppe dif-ficolt. Di sicuro prima di provare il double vi consiglio di concentrarvi sul semplice fron-tflip che potrete provare in fresca o in park staccando dal flat di qualche kicker grosso. In entrambe i casi sar necessario lavora-re molto sullo stacco e quindi imparare a sfruttare il pop del nose della vostra tavola. Se avete preso dimestichezza con il fron-tflip cercate uno spot adatto, meglio se in stile step down e preparate il dente. Prima di droppare vi consiglio di controllare che lo stacco sia bello solido, altrimenti rischierete di sfondare il dente con la pressione del nose, smarciare il trick e rovinare latterraggio.

    ESECUZIONE: Adesso tutto pronto e non vi

    resta che droppare gasati a tavola piatta. Pri-ma dello stacco distendete le gambe e pren-dendo lo slancio con busto e braccia portate tutto il peso sul nose della tavola. Tutta la pressione andr sulla punta e la tavola reagir facendovi staccare dal dente. A questo punto raccogliete le gambe, portate le mani sotto le ginocchia per essere il pi compatti possibile e mantenete la posizione. Quando vi trove-rete la seconda volta a testa sotto rilasciate le mani e finite la rotazione preparando le gambe allatterraggio. In fresca sar necessa-rio atterrare con il peso verso il tail per evitare di impuntarvi con il nose. Se avete eseguito alla lettera vi baster controllare la tavola fa-cendo pressione sulla gamba dietro, facendo in modo che la punta rimanga fuori. Se hai chiuso il trick stacca la tavola e mentre torni in partenza pensa al prossimo trick da gasare.

    BOARD:BURTONFAMILY TREEBINDINGS: BURTON MALAVITABOOTS: BURTON ION

  • BY CYRIL IN ARLBERG, AUSTRIA

  • PREPARAZIONE: Per preparare questo tri-ck necessario senza dubbio avere con-solidato i due trick separatamente. Quindi vi consiglio di andare in park e provare a chiudere un backside 720 no grab su un salto non troppo grande. Non perdete tempo con lo stile, limportante sar la velocit di esecuzione e atterrare abba-stanza precisamente da aver controllo per eseguire il frontflip dal knuckle. Una volta automatizzato il 720 buttatevi sul frontflip off the knuckle, trick strano da imparare ma una volta immagazzinato non lo sba-glierete pi.

    ESECUZIONE: Scegliete un funbox o uno step up non troppo grande, massimo 5/8 m di flat e fate qualche straight air per capire la velocit, cercando di atterrare

    alla fine del flat. A questo punto gasate-vi, droppate a gambe piegate arrivando sul dente con il peso sulle punte e spal-la destra aperta, pronta a dare limpulso rotatorio. Sullo stacco ollate, ruotate le spalle in backside e mantenete la testa in direzione di rotazione. Controllate lo spin con le braccia e una volta raggiun-to i 720 con lo sguardo bloccate testa e spalle e lasciate seguire le gambe. Non appena la tavola si appoggia sul knuckle portate tutto il peso sul nose e staccate sfruttando la reattivit della vostra tavo-la, raccogliete le gambe il pi possibile e mantenete la posizione fino a completare il frontflip. A questo punto appoggiate la soletta al landing e gestite lequilibrio con le braccia. Se siete ancora in piedi ,esulta-te e correte dal filmer a vedere la ripresa.

    BOARD:NITROMARKUS KLEVELANDBINDINGS: NITRO PHANTOMBOOTS: NITRO TEAM TLS

  • BY MARKUS ROHRBACHER

  • CIAO MANUEL, DA QUANTO SNOWBOARDI? 15 anni.

    QUANTO STATO DIFFICILE FARSI CONOSCERE IN CILE DAGLI SPONSOR E DALLA GENTE E DIVENTARE UN RIDER INTERNA-ZIONALE COME SEI ORA? praticamente quasi impossibile spiegare alla gente o ai brand gi in Cile quello che faccio

    fuori dal paese. Perch tutti mi continuano a chiedere beh,

    sei uno snowboarder, quindi quando vai alle Olimpiadi o agli

    XGames? e cos via. Quindi sto cercando a poco a poco di

    introdurre il concetto degli audiovisivi internazionali nella

    scena snowboard.

    COM QUESTA SCENA CILENA OGGIGIORNO? molto piccola. Una volta era pi forte e pi grande, cerano crew che costru-

    ivano salti un po ovunque, facevano dei video con dei local

    rider e cos via... ora come ora si ha bisogno di uninfluenza

    maggiore, pi contest e migliori eventi, pi video per motiva-

    re maggiormente le persone, e soprattutto una migliore cono-

    scenza dellalta montagna.

    QUANDO HAI INIZIATO CHI ERANO I TUOI PUNTI DI RIFERI-MENTO? Tempo fa le mie sole influenze erano i magazine

    PICS: MATT GEORGES ITW: GIACOMO MARGUTTI

  • IN HAINES, ALSKA

  • di snowboard locali come La Tabla e i loro video tipo Pasa

    Volando, con i rider local. Sono riuscito a conoscerli tutti e

    alla fine ho pure girato e filmato insieme a loro. Non sta-

    to facile perch avevano 10

    anni pi di me ma mi han-

    no fatto vedere i video di

    snowboard internazionali e

    mi hanno aiutato con i pri-

    mi sponsor local. Ora un po

    di essi girano ancora, ma

    non filmano pi cos tanto,

    ma si divertono comunque.

    QUAL STATO FINORA IL SUCCESSO PI GRANDE DELL A TUA CARRIERA? Les-sere sulla copertina di due

    video di Absinthe Films

    stata finora la cosa pi im-

    portante della mia carrie-

    ra. stato anche un onore

    avere la parte dapertura nel

    video di Nike Never Not e

    quella di chiusura del video

    dei Pirati Distorted Reali-

    ty. Non sono proprio un contest-man, ma stato anche

    molto bello vincere la gara di quarterpipe Holy Oly mi

    sembra fosse il 2011.

    RIGUARDO IL TUO SET UP: GIRI CON ATTACCHI NOW, PUOI PARLARCI UN PO DEL MODELLO CHE USI, PERCH HAI SCEL-TO PROPRIO QUELLO, QUANTO TI PIACE, QUAL LA MIGLIOR

    FEATURE E PERCH LO RACCOMANDERESTI AI NOSTRI LETTORI? Giro con i Driver in fi-bra di carbonio, li ho scelti perch mi piace

    quanto sono leggeri e resistenti, e quanto la

    loro risposta sia smooth. Li raccomanderei ai

    lettori soprattutto perch siano degli attac-

    chi con delle ottime prestazioni che possono

    influenzare il vostro riding.

    E RIGUARDO LE TUE TAVOLE SLASH? Uso due modelli diversi di tavole Slash, che por-

    to sempre con me: la Nahual la tavola che

    devi avere durante il giorno perfetto in fresca

    nella tua home resort, con un camber e una

    punta rialzata, un po pi larga davanti cos

    puoi avere un buon galleggiamento e una ri-

    sposta sempre pronta, giocosa durante quei

    giorni di fresca sia su pendenze importan-

    ti che sul piatto questa tavola sempre al

    tuo fianco. Laltra la Brainstorm, con uno

    shape twin per delle curve ancora pi veloci,

    camber flat per tutti i tipi di terreno e rigidit

    media per un riding tranquillo. Dipende tanto da cosa ti piace

    raidare ma se scegli la Brainstorm per girare in alta montagna,

    meglio la 158 se di solito usi la 156 farebbe la differenza.

    STALEFISH IN CERVINIA, ITALY

  • BACKFLIP IN CERVINIA, ITALY

  • Jess Kimura semplicemente una delle migliori rider del mondo.

    Perch da anni continua a mettere insieme delle video parti incre-

    dibili. E da molte stagioni fa parte di uno dei team internazionali

    pi forti ed eclettici, quello di Capita, non perch politicamente

    corretto avere una ragazza in gruppo, ma perch Jess fortissima.

    Ho avuto la fortuna di incontrarla quando la nuova Mothership di

    Capita scesa sul suolo austriaco lo scorso novembre, ed eccovi qui

    la nostra chiacchierata.

    JESS, ORA LA MOTHERSHIP UFFICIALMENTE ATTERRATA, ED STA-TO UN MOMENTO TOCCANTE PER TUTTI QUELLI CHE FANNO PARTE DELLA FAMIGLIA DI CAPITA. COME TI SENTI A FARE PARTE DI ESSA? S, qualche lacrima sicuramente scesa, stato un momento molto

    emozionante. veramente una cosa epica essere qui e far parte di

    tutto ci.

    SEI NEL TEAM CAPITA DA SETTE, OTTO STAGIONI ORA. QUAL L A COSA CHE PI TI HA COLPITO IN TUTTI QUESTI ANNI? Sicuramente quando Blue [Montgomery] mi prese nel team:

    era un momento difficile per me, stavo per smettere perch

    non pensavo che qualcuno... beh, mi avevano appena buttato

    fuori dal team per cui stavo girando da un bel po in prece-

    denza, e allora pensai che probabilmente sarei andata avanti

    a girare per unazienda di snowboard meno conosciuta per

    poi scomparire pian piano nel nulla. Blue mi prese con s al

    punto pi basso della mia carriera e mi diede lopportunit

    di una vita di filmare la mia prima parte video e non volevo

    deluderlo per niente al mondo. Cos ci misi tutta me stessa in

    quel video, ed pazzesco pensare come da l sia arrivata fin

    qui. In questo posto incredibile, questa nuovissima fabbrica

    in Austria, con la gente che canta, che festeggia, con tutto il

    paese radunato qui dentro... tutto cos pazzesco ora come

    ora. E proprio in questo momento voglio sottolineare di nuo-

    vo il fatto che Blue quella volta mi diede una chance, non lo

    dimenticher mai.

    COSA SI PROVA A FAR PARTE DELLA STORIA DI CAPITA E DEL SUO TEAM? Sinceramente a volte ho paura di non meritarmelo. Perch ci sono un sacco di altre e altri rider che son bravi ad andare in snow-

    board e che possono far vedere quanto valgono. Io voglio solo es-

    sere sicura e dimostrare di poter fare sempre un buon lavoro, ogni

    volta che mi viene chiesta una qualsiasi cosa.

    PICS: ERIN HOGUE ITW: GIACOMO MARGUTTI

  • HANDPLANT IN VERNON BC

  • COME CI SI SENTE AD ESSERE UNA DELLE RIDER PI RICONOSCIU-TE NELLA SCENA SNOWBOARD INTERNAZIONALE? Oh, dipende a chi lo chiedi... non so se proprio ovunque io sia cos riconosciuta.

    Ma ogni volta che incontro altra

    gente voglio che loro mi vedano

    come una persona vera, come

    loro. Io ero lunderdog, una volta

    nessuno credeva in me tranne

    Blue. Ed ora veramente figo.

    COME SI SVILUPPA IL PROCES-SO DI LAVORAZIONE DEL TUO PRO-MODEL? HAI DELLE IDEE TUE OPPURE LORO DI CAPI-TA TI SUGGERISCONO DELLE LORO IDEE, OPPURE DAI IL TUO FEEDBACK E DA L SI SVILUPPA IL PRODOTTO FINALE? Fonda-mentalmente io salto fuori con

    un paio di idee che mi son ve-

    nute e ne parlo con loro. Negli

    ultimi anni era Peter Line, quin-

    di figo. E poi loro mi dicono

    cosa ne pensano e io dico cosa

    ne penso della loro reazione, e

    andiamo avanti cos con le grafiche eccetera. Sono veramente sod-

    disfatta della mia tavola per la prossima stagione, la trovo divertente

    ed proprio la cosa che volevo [c un gatto che cavalca un cavallo,

    con dei fulmini che partono dalle sue zampe verso il cielo, il tutto in

    viola, fuxia e rosa, molto fluo]. Volevo una cosa divertente perch

    odio le grafiche da donna, ma ogni volta che ho unidea di solito

    viene scartata perch pensano che alle ragazze

    non piacerebbe... e cos ho deciso che questa

    volta lavrei buttata sul ridere. Come con questi

    gattini qui. Questa volta ho pensato: OK, ragazzi,

    cos volete una cosa da donna? Facciamo i gatti-

    ni! Andiamo con il rosa! E la gente impazzita... e

    questa proprio la parte pi divertente!

    QUAL IL TUO GOAL PER QUESTA STAGIONE? Filmare per il video di Union. la miglior cosa

    e quella pi importante di sempre, e ci sto met-

    tendo tutta me stessa per farlo. Questo il picco

    della mia carriera da rider, sono gasatissima, non

    vedo lora di cominciare e mi spaccher il culo

    questanno per filmare questo video. Voglio pro-

    vare a fare cose che non ho mai fatto prima dora,

    che le ragazze non hanno mai fatto prima, cose

    che i ragazzi non hanno mai visto.

    HAI DEI RIMPIANTI? Avevo dei rimpianti tipo avrei voluto che una cosa fosse andata in unaltra

    maniera, o avrei voluto non lottare cos tanto per

    arrivare fin dove sono arrivata. Ma poi ho capito che proprio tutto

    ci mi ha fatto diventare quello che sono e ha modellato il mio ri-

    ding com ora. Cos, alla fine, si viene ripagati. E a questo punto...

    50/50 IN VERNON BC

  • BS WALLRIDE IN VERNON BC

  • QUANDO HAI COMINCIATO A SNOWBOARDARE E PERCH? Da bam-bino sono sempre stato attratto dagli sport da tavola come snowboard

    e skate. Ricordo il primo giorno di snowboard come fosse ieri, avevo

    undici anni, unemozione indimenticabile! A quindici anni decisi di

    trasferirmi dalla mia citt Torino in montagna per poter seguire gli al-

    lenamenti e soprattutto la mia passione per lo snowboard tutti i giorni.

    Ringrazio ancora i miei genitori di avermi dato questa possibilit. In

    quel periodo facevo parte dello snowboard Club 04, ed ero seguito da un

    allenatore, Gigi Lozzi, il quale mi ha trasmesso ottime basi sulle quali ho

    lavorato negli anni successivi sino ad arrivare al mio livello attuale. Si-

    curamente i primi anni sono stati i pi difficili dal punto di vista dei sa-

    crifici, lontano dagli amici e dalla famiglia, ma in compenso ero sempre

    sulla mia tavola. Ad oggi dopo il tempo trascorso ho trovato la mia vera

    dimensione, e ora a pensarci bene, il migliore investimento di sempre!

    PERCH NONOSTANTE I TEMPI DURI E DIFFICILI LO STAI ANCORA FA-CENDO? S non un periodo favorevole per lo snowboard, ma detto onestamente sono stufo di leggere sui magazine o sentire discussioni

    da bar su quanti problemi sono legati ad esso. Sarebbe bene parlare che

    nonostante tutto siamo legati da una passione fortissima per la tavola!

    Continuare a dire alle nuove leve che lo snowboard non pi come gli

    anni duemila certo non aiuta la situazione. Sbaglio o quando il gioco

    PICS: MIGI / WE.WIND ITW: GIACOMO MARGUTTI

  • BS BOARDSLIDE IN SETRIERE, ITALY

  • si fa duro i duri cominciano a giocare?! Io vado in snowboard per me

    stesso, sono in perenne competizione con me stesso, cerco di prende-

    re il massimo da questo sport tutti i lati belli e brutti, sapendo che un

    giorno non potr pi dedicargli tempo come adesso, questa la mia

    motivazione!

    QUALI SONO LE DIFFICOLT CHE UN RIDER ITALIANO PI INCONTRA ULTIMAMENTE? La difficolt pi grande per adesso, la mancanza di neve, quindi di strutture serie per progredire il proprio livello, se non si

    progredisce di livello non si pu emergere! In Italia sono pochi i resort

    che possono offrire snowpark di livello, si obbligati ad andare allestero

    o persino cambiare continente. Altro problema: se si riesce ad emerge-

    re, le distribuzioni non sono invogliate a spingere un atleta per portarlo

    verso lEuropa, e di conseguenza farlo crescere, per loro pi interessan-

    te tenere qui gli atleti per spingere la loro comunicazione sul territorio!

    COME SI POTREBBE RISOLVERE QUESTA SITUAZIONE? Haha, questo un discorso davvero lungo e spesso mi trovo in difficolt a risponde-

    re a domande simili, sempre per paura di offendere qualcuno e perci

    mi sbilancio poco nel dire come la penso! Quello che posso dire che

    non andiamo tutti nella stessa direzione, facciamo uno sport di nicchia

    e dunque dovremmo combattere tutti per la stessa causa ma purtroppo

    regna lindividualismo. Non posso dire molto!

    LA SCORSA ESTATE A L2A SEMBRAVI QUELLO PI MOTIVATO PER FIL-MARE E PER PRODURRE MATERIALE: COME STA ANDANDO ULTIMA-MENTE E PER QUESTA STAGIONE CHE OBIETTIVI HAI? Haha, davvero ero il pi gasato? Durante lestate sono sempre motivato a filmare per

    arrivare a settembre e poter uscire con una videopart pre stagione in-

    vernale. Questinverno nonostante le pessime condizioni, sto filmando

    in street per la mia prossima videopart, ho intenzione di filmarne una

    completa tra street e fresca, quindi passer anche molto tempo nelle

    valli di Sestriere, dove ci sono tanti spot da filmare! Aspettiamo solo la

    neve! E poi naturalmente in estate ci rivediamo alle 2Alpes!

    I TUOI TRE VIDEO DI SEMPRE PREFERITI? Tutti gli Isenseven, che pur-troppo non esiste pi!

    TRE RIDER CHE HAI SEMPRE AMMIRATO E CHE TI ISPIRANO TUTTORA? Keegan Valaika, Ethan Morgan, Nic Sauve.

    CHE SET UP USI? Come tavole utilizzo la Slash Spectrum 157 per la mag-gior parte della stagione con un Camber Flat con un flex medio che ri-

    specchia la mia necessit di riding, per lestate utilizzo la Slash Happy

    Place 156 Cam Rock con un flex morbido per una neve estiva. Come

    attacchi utilizzo i Flux Team attacchi leggerissimi con una risposta in-

    credibile mai provato attacco migliore! Come scarponi utilizzo i Thir-

    tytwo Tm-Two per linverno mi sostengono il piede e caviglia su tutti i

    terreni, per lestate utilizzo gli Ultra Light 2 uno scarpone leggerissimo

    per una neve estiva!

    IL VIAGGIO DI SNOWBOARD O LO SPOT PI INTERESSANTE IN CUI HAI MAI GIRATO? Lo scorso febbraio sono partito tre mesi per il Co-lorado per andare ad allenarmi nella scena americana e frequenta-

    re i park pi belli del mondo come Breckenridge, Keystone, Copper

    Mountain, e sono davvero convinto che sia lunico vero posto in cui

    BS BOARDSLIDE IN SETRIERE, ITALY

  • si possa progredire e apprendere nel minor tempo possibile. Laggi

    sono migliorato molto ho imparato manovre come il double cork e

    ho potuto conoscere e legare con perso-

    ne della scena internazionale. Questan-

    no non ci torner, ma il prossimo anno

    partir per altri tre mesi, prima di quella

    data star sul territorio italiano ed eu-

    ropeo cercando di progredire al massi-

    mo con quello che leuropa pu offrirmi.

    PIPE, SALTI, FRESCA, JIBBING, CARVING, STREET RAILS...: QUALE COSA PREFE-RISCI FARE? Posso dire che amo tutte le espressioni dello snowboard nei vari

    terreni! Mi ritengo un park rider, ovvia-

    mente l che passo la maggior parte del

    mio tempo sia in inverno che in estate

    nei vari resort che frequento, program-

    mo i miei spostamenti nelle localit

    che offrono i migliori park. Adoro lo

    street, sono sempre motivato a farne,

    l che escono gli scatti pi belli... riusci-

    re a portare le manovre che si fanno in

    park in una sit