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Anno XXIV - N° 2 Aprile - Giugno 2012 Periodico Trimestrale Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27-02-2004 n. 46) Art. 1, Comma 1, CB - NO/GE n. 0880/2009 Senatore Legnini (Pd): I Consorzi BIM, una risorsa per il Paese Smart Grid: Opportunità da valorizzare Trento: contenzioso Enel, sentenze a favore del Consorzio BIM e dei Comuni

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Page 1: Senatore Legnini (Pd): I Consorzi BIM, una risorsa per il ... · le risorse dei Consorzi BIM dal loro scopo fis-sato dalla legge, i territori di montagna, alle casse generali dello

FEDERBIM

Anno XXIV - N° 2Aprile - Giugno 2012Periodico Trimestrale

Poste Italiane S.p.A.Spedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003 (Conv. in L. 27-02-2004 n. 46)Art. 1, Comma 1, CB - NO/GEn. 0880/2009

organo ufficiale dellaFederazione Nazionale dei Consorzi di Bacino Imbrifero Montano

e della Federforeste

www.federbim.it www.federforeste.org

Senatore Legnini (Pd):I Consorzi BIM, una risorsa per il Paese

Smart Grid:Opportunità da valorizzare

Trento: contenzioso Enel, sentenze a favore del Consorzio BIM e dei Comuni

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FederbimFederbim è la Federazione Nazionale dei Consorzi di Bacino Imbrifero Montano.

Costituita in ente morale con D.P.R. n° 194 del 31/01/1964 si pone l’obiettivo di ridistribuire sui territorimontani le risorse provenienti dai sovracanoni annui degli impianti idroelettrici,

risorse finalizzate alla crescita culturale ed economicadelle popolazioni montane.

FederforesteFederforeste, è nata come “Federazione Nazionale delle Forestali e delle Collettività Locali”, è sortanel 1981 con lo scopo di coordinare, tutelare e valorizzare l’opera dei Consorzi Forestalie delle Aziende Speciali – consorziali e/o singole –nella gestione razionale degliartt. 139-155 del R.D.L. n° 3267/1923 e successive norme legislative.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ANNO 2010-2013Presidente: Gabriele Calliari - Past President: Pier Luigi Ferrari Componenti Direttivo: Rocco De Marco, Aniello Ascolese, Marino Zani, Danilo Merz, Rizzo Claudio, Raimondo Balicco,Andrea Montresor, Pier Paolo Camporesi, Massimo Albano

ORGANO DI CONTROLLOEnrico Petriccioli, Fausto Bianchi, Antonio BisoCoordinatori Regionali: Giovanni Maiandi, Lodovico Molinari, Leonardo Nocentini, Remo Tomasetti, Paolo Di Fonzo,Vincenzo Fatica, Mario Bersani

DIRIGENTI FEDERBIM ANNO 2008 - 2013Presidente: Personeni Carlo

Vice Presidenti: Petriccioli Enrico - Vicenzi RenatoPresidente dell’Assemblea: Barocco Giovanni

Giunta Esecutiva: Boitano Giovanni - Cioccarelli Carla - Donalisio Gabriele - Iachetti Franco - Klotz WilhelmPederzolli Gianfranco - Rancan Franco - Romano Domenico - Spada Egildo - Svaluto Ferro Pier Luigi

ORGANO DI CONTROLLOPresidente: Gentile Mario

Membri effettivi: Baccino Ilario - Zardet BattistaMembri Supplenti: Giovanna Busia - Cosaro Virgilio

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Sommario

Editoriale p. 2

Spesa pubblica da ridurre,ma i Consorzi BIM sono una risorsa p. 4

Smart Grid, il Consorzio BIM Piave Belluno in prima linea p. 6

Sapori di una volta: recupero e promozione di filiere produttive e di qualità p. 8

Consorzio BIM Adige di Verona: nuove strategie sulla gestione del sovracanone p. 11

Transazione con Enel, l’esperienza del Consorzio BIM Adda p. 13

Trento: il Tribunale Superiore delle Acque di Venezia dà ragione al Consorzio BIM e ai Comuni sui sovracanoni per l’energia p. 15

Con “Melaverde” alla scoperta della Valtellina e Valchiavenna p. 17

Premio Federbim Valsecchi 2012,Federbim bandisce il concorso p. 20

Cooperare aiuta ad uscire dalla crisi p. 21

Franco Rancan confermato al vertice del Consorzio BIM Adige della Provincia di Verona p. 25

Notizie in breve p. 26

Bilancio del Consorzio BIM Dora Baltea - Aosta p. 29

Federforeste p. 30

In copertina: Veduta dell’Alta Badia - Dolomiti

www.federbim.it

Rivista Trimestrale della FEDERAZIONE NAZIONALEDEI CONSORZI DI BACINO

IMBRIFERO MONTANO

Anno XXIX - N. 2APRILE - GIUGNO 2012

Presidente FederazioneCarlo Personeni

DirettoreEnrico Petriccioli

Direttore ResponsabileGiampiero Guadagni

Comitato di RedazioneRenato Vicenzi

Enrico PetriccioliGiovanni Barocco

Egildo SpadaGiovanni Boitano

Segreteria di RedazioneFederbim

Gianfranco De Pasquale00185 - Roma

Viale Castro Pretorio, 116tel. 06 4941617

FederforesteVincenzo Fatica

Via Giovanni XXIII, 361040 - Frontone (PS)

Redazione EditorialeCTP Service s.a.s.

17047 - Vado Ligure (SV)tel. 019 2076809 - [email protected]

IllustrazioniArchivio Federbim

Archivio Federforeste

Autorizzazione del Tribunale di Roman. 476 del 29.7.1989

Associato all’USPIUnione Stampa Periodica Italiana

StampaBrigati Tiziana

16164 - Genova Pontedecimotel. 010 714535

www.editoriabrigati.it

SSoommmmaarriioo

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EEddiittoorriiaalleeEditoriale

2 Federbim

Dalla primavera 2010 si è cominciato asentire un “venticello strano” dico stranoper non essere definiti malevoli o – addi-

rittura – dietrologi a tutti i costi.La realtà è però incontrovertibile: nei numero-sissimi incontri avuti con Sottosegretari, Sena-tori, Onorevoli, Dirigenti Ministeriali, Funzio-nari Pubblici, siamo sempre stati costretti acontrobattere e – molto spesso – a convinceremoltissime persone che avevano raccolto qua elà affermazioni poco lusinghiere nei confrontidei Consorzi BIM: i Consorzi BIM sono orga-nismi superflui (senza alcun perché a sostegnodell’affermazione); i Consorzi BIM si sovrap-pongono ad altri Enti (senza ovviamente preci-sare quali fossero tali fantomatici Enti); i Con-sorzi BIM sono superati (senza che nessuno ab-bia mai documentato ciò); i Consorzi BIMfanno parte della “Casta” (troppo facile fare ditutte le erbe un fascio, senza documentare al-cunché). Alla fine sempre più spesso ricorre –sull’onda di questo già richiamato “venticello”– la domanda principale: Consorzi BIM, sì,Consorzi BIM, no?Dopo ogni incontro l’unica certezza che abbiasempre ricavato è quella che troppo pochisanno cosa siano esattamente i “ConsorziBIM”, quali le funzioni fondamentali che essiespletano a favore dei Comuni soci ed in parti-colare per quelli dei territori di montagna. An-cor meno si conoscono le grandi opportunitàche i Consorzi BIM potrebbero ulteriormenteassumere, se fosse loro assegnato – come da

tempo noi richiediamo – un ulteriore e speci-fico ruolo in uno dei campi emergenti: la“green economy”, ad esempio.Ricordo che le risorse gestite vanno destinatein monopolio per investimenti finalizzati allosviluppo socio-economico dei territori di com-petenza.Nonostante un costante contatto con i Mini-steri e con il Parlamento (all’insegna del dia-logo e del confronto aperto nel rispetto dei re-ciproci ruoli e quindi con la massima corret-tezza) non è minimamente scemata l’azione daparte di chi – non conoscendo le specificità deiConsorzi BIM – si è adoperato in modo attivoe quasi parossistico con l’obiettivo fondamen-tale di incanalare le risorse dei sovracanoni a li-vello nazionale, ammantando la proposta conindirizzi ed obiettivi di costituire “ex novo”presunti fondi per la montagna, o per finan-ziare altri Enti (Assessorati regionali con bi-lanci sempre più ridotti, oppure Province damantenere in vita assolutamente, o qualsivogliae puro opportunismo/interesse politico).Si sta così pian piano delineando un quadro al-l’interno del quale non si intravede più lo spi-rito fondante che ha assegnato ai Consorzi BIMla gestione del sovracanone: una risorsa, il so-

I fatti e il nostro operatoci daranno ragione!

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vracanone, che appartiene esclusivamente aicomuni, che con le direttive discusse ed elabo-rate dall’Assemblea dei Sindaci o dai loro dele-gati, ne determinano il corretto utilizzo e quindila redistribuzione al territorio di competenza.Tra tanta male informazione abbiamo – fortu-natamente – trovato anche persone disposte adascoltare con attenzione il nostro “cahier dedoléances”, raccogliendone l’interesse per leproposte da noi presentate. Grazie a loro sonocosì arrivati in Parlamento emendamenti a pro-getti di legge in corso di discussione sicura-mente più consoni e rispettosi della realtà deiConsorzi BIM.Nel giugno 2010 la Camera dei Deputati ap-provando la “Carta delle Autonomie”, all’art.18 comma 4 enuncia espressamente “... Sonoesclusi dalla soppressione i Bacini ImbriferiMontani…”.La “Carta delle Autonomie” doveva essere di-scussa dopo pochissimo tempo anche al Se-nato. Ad oggi, invece, risulta ancora “giacente”in Iª Commissione Affari Costituzionali del Se-nato della Repubblica.Per questa fase non sono – ovviamente – man-cati contatti ed incontri a tutti i livelli; abbiamoanche sollecitato l’interessamento di numerosiSenatori (ed in particolare dei due relatori: ilSenatore Andrea Pastore (Pdl) di maggioranzae il Senatore Enzo Bianco (Pd) di minoranza. Aloro va dato atto di disporre di un’ampia e com-pleta informativa in materia di Consorzi BIM,tanto che ci è sempre stato possibile verificare ediscutere in modo costruttivo ed approfonditoogni aspetto delle diverse problematiche che –di volta in volta – si sono presentate.È stato altresì possibile sensibilizzare il GAM(Gruppo parlamentare Amici della Montagna),nel cui ambito abbiamo potuto raccogliere po-sitivi coinvolgimenti di numerosi loro compo-nenti che si sono anche concretamente adope-rati presentando e firmando sub-emendamentida noi sollecitati e proposti.Allo stato attuale l’unica certezza è che – finché

la Carta delle Autonomie non verrà approvatadal Senato, con il testo già approvato alla Ca-mera o con eventuali ulteriori puntualizzazioni– non potremo avere alcuna certezza in materia.Noi siamo però certi che i nostri Comuni e lagente di montagna chiedono che i ConsorziBIM continuino ad “esistere” e ad essere il loropunto di riferimento. Solo con questa solu-zione possono avere la certezza che i loro so-vracanoni ritornino ai loro territori.Per i nostri Consorzi questa stessa sicurezza èaltrettanto determinante perché, senza di essa,non è in alcun modo possibile programmareanche a medio/lungo termine (come è giusto ecorretto). Così come altrettanto importantesarà poter chiarire al più presto anche tuttol’aspetto amministrativo e burocratico che lerecenti disposizioni di legge (non sempre pre-cise in materia) hanno sollevato nella gestionedei nostri enti (soggetti a controllo della Cortedei Conti oppure no; indennità di carica sì op-pure no; e così via di seguito).L’iniziativa dei Presidenti e delle Assembleedei Sindaci sono state sino ad oggi uno stru-mento importante per la sopravvivenza dei no-stri Enti; il futuro – però – dovrà essere sup-portato non già dal pure importante ruolo sinoad oggi da loro rivestito, bensì dall’assegna-zione ai Consorzi BIM di ulteriori ben specifi-cati ruoli. A puro titolo esemplificativo ricor-diamo i temi che da tempo noi suggeriamo: labonifica montana (ove non vi provveda Stato oRegione); investimenti nella “green economy”;investimenti nel risparmio energetico; coinvol-gimento nella gestione delle centrali idroelettri-che per conto dei Comuni soci, preso atto cheè il loro territorio che viene sfruttato.La nostra azione continuerà in modo costantesino a quando – siamo certi – questi obiettivisaranno raggiunti perché – siamo certi anche diquesto – i fatti ed il nostro operato ci darannoragione!

Carlo Personeni

3Federbim

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LL’’iinntteerrvviissttaaL’intervista

4 Federbim

La Giunta Esecutiva della Federbim nellaseduta del 19 aprile u.s. ha incontrato ilSen. Giovanni Legnini grazie al cortese

interessamento del Presidente delConsorzio BIM Vomano Tor-dino di Teramo Sig. FrancoIachetti a cui va tutta la gra-titudine della Federazione.Nato a Roccamontepiano,in Provincia di Chieti(del quale è stato Sin-daco dal 1990 al 2002) ilSenatore Giovanni Le-gnini è componente del-l’Assemblea Nazionale delPartito Democratico e anchecome membro della Commis-sione Bilancio di Palazzo Ma-dama è attento alle vicende che ri-guardano i nostri Consorzi.

D) Senatore, ancora una volta viene ipotizzatala soppressione dei Consorzi BIM. Poiché èstato più volte dimostrato che i costi di ge-stione sono bassissimi e quelli della politica –vale a dire i Cda – sono azzerati, il dubbio èche in periodo di crisi si vorrebbero dirottarele risorse dei Consorzi BIM dal loro scopo fis-sato dalla legge, i territori di montagna, allecasse generali dello Stato. È così?

R) I Consorzi BIM come è noto, non gravano sulbilancio dello Stato ma sono tra i pochi enti pro-

duttivi di risorse e servizi. Non so qual è l’intentodi chi vuole sopprimerli. Personalmente, pur es-sendo convinto dell’inderogabile necessità di ri-

durre spesa, apparati e beni pubblici,sono contrario alla soppressione

dei Consorzi BIM.

D) La Carta delle Autono-mie era stata presentatacome la rampa di lanciodel federalismo: l‘even-tuale soppressione deiConsorzi BIM, che delfederalismo sono da 50

anni una riuscitissimaesperienza ante litteram,

non rappresenterebbe la finedi questo progetto?

R) Sarebbe certamente una misura antifederali-sta. La decisione sulla sorte di questi enti spettaall’autonoma decisione dei Comuni.

D) Federbim intende rilanciare la sfida e pro-pone nuovi ruoli per i Consorzi BIM: la pro-mozione di “public company” nel settore dellaproduzione e della distribuzione energetica; lagestione dell’energia e del risparmio energeticoattraverso il sovracanone. Qual è la sua valuta-zione in merito?

R) Bisognerebbe conoscere nel dettaglio il pro-getto. Mi sembra un’idea condivisibile, purché

“Spesa pubblica da ridurre,ma i Consorzi BIM sono una risorsa”

Parla il Sena-tore Giovanni Le-

gnini (Pd): “Il vostro mo-dello di intervento per i ter-ritori montani va esteso al

fine di massimizzare la produ-zione energetica idroelet-trica e il ritorno di risorse

in favore delle collet-tività locali”

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si realizzi nel rispetto dei principi di concor-renza, dell’efficenza ed economicità.

D) Dopo l’approvazione da parte della Camera,al Senato giace la legge “Disposizioni a favoredei territori montani”. A che punto siamo?

R) Siamo in un momento di stallo. La mia ideaè provare a stabilizzare ed estendere il modellodi intervento dei Consorzi BIM per i territorimontani al fine di massimizzare la produzioneenergetica idroelettrica e il ritorno di risorse infavore delle collettività locali.

D) La montagna può generare una nuova e vir-tuosa fase di crescita economica e sociale. Manon crede che le politiche degli ultimi anni ab-biano mortificato questa enorme potenzialità?

R) Penso proprio di sì. Occorre rilanciare le poli-tiche per la montagna italiana che altrimenti ri-schia di morire. E quella della produzione ener-getica da fonti rinnovabili deve essere uno degliassi strategici per una nuova fase di crescita.

Giampiero Guadagni

Il Sen. Giovanni Legnini

Diga di Ridracoli – Bagno di Romagna (FC)

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PPrriimmoo PPiiaannooPrimo Piano

6 Federbim

Il Consorzio dei Comuni del Bacino Imbri-fero Montano del Piave appartenenti allaProvincia di Belluno è formato da 67 Co-

muni della Provincia di Belluno. Èstato costituito nel 1955 in ap-plicazione della Legge959/53 ed ha lo scopo diperseguire il progressoeconomico e sociale dellepopolazioni attraverso l’im-piego di proventi (sovraca-noni) legati all’esercizio dell’attivitàdi produzione di energia idroelettrica nel territo-rio di competenza.In tale ottica, il Consorzio BIM ha sostenuto losviluppo socio economico dei territori dei Co-muni consorziati in vari settori, contribuendoin particolare:– alla realizzazione di opere pubbliche quali

scuole, ospedali ed altre infrastrutture;– alla realizzazione della rete provinciale del

gas metano e di reti minori per il gpl;– allo sviluppo di tecniche ed impianti nel

campo delle energie rinnovabili e del rispar-mio energetico;

– alla promozione della diffusione dei servizi in-formatici ed informativi nonché della connet-tività a banda larga nel territorio provinciale;

– al sostegno di iniziative in campo sociale;– al sostegno di iniziative in ambito culturale,

sportivo e ricreativo.Durante i primi cinquantacinque anni di vita ilConsorzio ha immesso nel tessuto economicobellunese contributi e risorse per un importocomplessivo di circa 400 milioni di euro a so-stegno degli interventi di cui si è detto.

Con gli anni e con il supporto offerto al territo-rio, il Consorzio BIM ha sempre più assunto ilruolo di incubatore e volano di iniziative, non da

ultime quelle legate all’utilizzo dellefonti energetiche rinnovabili.

Su mandato delle singoleAmministrazioni sta por-tando avanti progetti con-creti per lo sviluppo di si-

stemi che garantiscono ilrisparmio energetico e la pro-

duzione di energia pulita allo scopodi promuovere, da un lato, il benessere econo-mico e sociale delle popolazioni residenti e, dal-l’altro, perseguire un modello di sviluppo ecolo-gicamente sostenibile, basato sull’utilizzo difonti energetiche a ridotto impatto ambientaleed emissioni nulle (o trascurabili) in atmosferadi gas ad effetto serra.Nel settore del risparmio energetico, in parti-colare per quel che riguarda gli edifici pubblici,nell’ambito del programma Interreg III Italia-Austria, sono stati realizzati una sessantina diimpianti telegestiti attraverso un unico sistemadi controllo, che consente un utilizzo razionaledella centrali termiche degli edifici pubblici, ri-ducendo gli sprechi e quindi anche le spese.All’interno del medesimo progetto sono statirealizzati anche nove impianti pilota di produ-zione di energia termica: centrali a biomasse,geotermiche, piccole reti di teleriscaldamentoed ottimizzazioni funzionali. Il Consorzio ha realizzato, poi, il Centro Ser-vizi Territoriali per i Comuni (CST), basato suun’innovativa e potente infrastruttura informa-tica che offre ai singoli Comuni, alle Comunità

Smart Grid,il Consorzio BIM Piave di Bellunoin prima linea

Dal 2008 l’impegnoper l’applicazione pratica del

progetto nel territorio

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7Federbim

Montane e ad altri Enti, servizi di data center(housing-hosting), sistemi informativi territo-riali (Sistema Informativo Territoriale Interco-munale), servizi di rete (Sistema Pubblico diConnettività – SPC), innovazione tecnologica(gestione informatizzata delle mense scolasti-che e dei cimiteri), posta elettronica ed altriservizi in ambito ICT.Nel 2008 il Consorzio BIM Piave è entrato afar parte della partnership del Progetto AlpE-nergy, che mette insieme partners tedeschi,francesi, svizzeri, sloveni e italiani.Il progetto, in particolare, riguarda lo studio el’implementazione di Virtual Power Systems –VPS locali, volti a favorire la produzione diffusadi energia elettrica da fonti rinnovabili agendo,allo stesso tempo, sul fronte dell’ottimizzazionedel consumo. Si tratta di sistemi che connettonotra loro gli impianti di produzione diffusa e li ge-stiscono a livello centrale attraverso l’impiego ditecnologie informatiche, per combinare in modoproduzione e consumo. Lo scopo è quello di ottimizzare una produ-zione energetica non costante quale quella dafonte rinnovabile, studiando sistemi che per-mettano di far coincidere il più possibile i mo-menti di maggiore produzione con quelli dimaggior consumo, consentendo altresì l’even-tuale stoccaggio dell’energia. I Comuni del Consorzio BIM Piave sono pro-prietari di diversi impianti di generazione dienergia elettrica da fonte rinnovabile distri-buita nel territorio (idroelettrica, eolica, solare,cogenerazione a biomassa ecc.). Contempora-neamente, gli stessi Comuni sono consumatoridi energia elettrica per la gestione di edifici diuso pubblico quali uffici, scuole, palestre, non-ché per i propri servizi quali illuminazionepubblica, impianti di trattamento delle acquereflue, impianti di sollevamento e trattamentod’acqua potabile, ecc.Per raggiungere gli obiettivi legati ai VPS, ilConsorzio può contare sul valido aiuto del-l’esperienza acquisita nella gestione degli im-

pianti tecnologici e di generazione, nella ge-stione del flusso e del trattamento dei dati, non-ché nella gestione della rete informatica territo-riale che collega tutti Comuni consorziati. L’applicazione pratica del progetto nel territo-rio bellunese si concretizza in un test volto amonitorare e gestire in tempo reale la produ-zione di energia elettrica di quattro centralineidroelettriche e di un impianto fotovoltaico diproprietà comunale, collegati alla rete elettricanazionale, insieme al consumo di alcune utenzepubbliche.Nello specifico, i carichi monitorati e control-lati sono: due sedi municipali (Lorenzago diCadore e San Pietro di Cadore), una scuola(Lorenzago di Cadore), una casa di riposo(Puos d’Alpago) ed un impianto di illumina-zione pubblica con 75 punti luce (Lorenzago diCadore) monitorati e gestiti singolarmente.La supervisione del sistema è affidata ad uncruscotto di controllo (realizzato dal CNR nel-l’ambito di un accordo tra BIM e Ministerodell’Innovazione), costituito da un software(SCADA) in grado di controllare e gestire a di-stanza i carichi in tempo reale.L’impegno del Consorzio nel progetto, dopoaver testato le soluzioni tecnologiche, è quellodi studiare ed analizzare un modello tecnico,economico ed ambientale destinato, in prospet-tiva, ad essere esteso, oltre che ai Comuni, an-che ad utenze industriali e privati. Dall’esperienza così acquisita si intende, quindi,far scaturire una proposta di regolamentazionerivolta alle autorità competenti per agevolare estimolare il consumo in loco, favorendo l’intera-zione tra soggetti (Produttore–Consumatore) piùprossimi geograficamente, al fine di ridurre i tra-sferimenti di energia a grande distanze, in mododa rendere minime le perdite di trasporto conconseguente aumento del rendimento comples-sivo del sistema.

Giovanni PiccoliPresidente Consorzio BIM Piave – Belluno

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TTeerrrriittoorriiooTerritorio

8 Federbim

Un’importante collaborazione tra il Con-sorzio BIM Nera Velino di Cascia (PG)ed il Consorzio BIM Adige di Verona è

stata definita con l’obiettivo di in-centivare la qualità e la sicu-rezza delle produzioni ali-mentari locali, attraversoil recupero dei metodi edelle tecniche tradizio-nali legate alla filiera lat-tiero-casearia.I due Consorzi BIM dellaValnerina e di Verona hannomesso a punto una serie di interventi darealizzare con il progetto denominato “Saporidi una volta – Recupero e promozione di filiereproduttive di qualità“.Il progetto ha la titolarità del Gal Baldo – Les-sinia di Bosco Chiesanuova (VR) e del GalValle Umbra e Sibillini di Foligno (PG) e rien-tra nella Misura Cooperazione interterritorialedel Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013. Il Consorzio BIM del Nera Velino di Cascia edil Consorzio BIM Adige Verona, sebbene di-versi per grandezza e posizione geografica, pre-sentano alcune caratteristiche che li accomu-nano. Il territorio di entrambi i Consorzi BIMé prevalentemente montano o di media-altacollina, ed é stato, negli ultimi decenni, oggettodi esodo della sua popolazione verso altre zonepiù ricche di opportunità lavorative.Lo spopolamento di queste zone é stato laprima causa di perdita di identità del territorioe dell’abbandono delle produzioni lattiero-ca-searie tradizionali. Nella zona umbra della Val-nerina é diminuito sempre più il numero di

capi di ovini e l’allevamento basato sulla tran-sumanza verso i pascoli laziali. Nella zona delBaldo-Lessinia la malga, unità produttiva tipica

che univa il luogo del pascolo deibovini a quello della produ-

zione del formaggio, é stataprogressivamente abban-donata a vantaggio del-l’allevamento in stalla.Due razze ovine autoc-

tone dei due territori, lapecora sopravissana per la

Valnerina e la pecora brogna peril Baldo-Lessinia, sono progressivamente

andate scomparendo, poiché il loro alleva-mento é divenuto economicamente sempremeno vantaggioso.Il prof. Egildo Spada, Presidente del ConsorzioBIM Nera Velino di Cascia (PG), attraverso

Sapori di una volta:recupero e promozione di filiere produttive e di qualità

Un progetto di coo-perazione tra il Consorzio

BIM di Cascia e il ConsorzioBIM Adige di Verona

Castelluccio di Norcia

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questo intervento intende porre in essere unaserie di iniziative volte al recupero e alla pro-mozione di quelle attività tradizionali propriedella produzione casearia che rappresentanoparte della vera identità culturale delle popola-zioni della Valnerina. Il Consorzio BIM di Ca-scia, soggetto attuatore del progetto per il GALValle Umbra e Sibillini, ha già realizzato unaserie di iniziative nel settore zootecnico e delleproduzioni casearie.L’obiettivo comune ai due partner è il recu-pero della filiera casearia, in modo da poter of-frire al consumatore un prodotto di qualità, si-curo per la salute, differenziato, con forti radicinel tessuto produttivo agricolo della Valnerinae del Baldo-Lessinia.Il progetto prevede azioni di recupero e soste-gno delle attività tradizionali della filiera casea-ria nelle quali coinvolgere la popolazione e gliattori locali siano essi operatori economici, isti-tuzioni, strutture scolastiche.Si ricreano in questo modo filiere alimentari“corte” che offrono un duplice beneficio: quellodi assicurare la salvaguardia della biodiversitànaturale e, al tempo stesso, di contribuire alla ri-vitalizzazione del tessuto economico di aree con-siderate marginali attraverso sia la pratica di atti-vità agro-alimentari remunerative, sia l’offerta diun turismo gastronomico di particolare qualifi-cazione.La collaborazione tra il Consorzio BIM di Ca-scia ed il Consorzio BIM Adige rafforza l’obiet-tivo dei Consorzi BIM di qualificazione e la ca-ratterizzazione del territorio, delle sue produ-zioni, dei suoi valori storici ed ambientali. Tutti

gli interventi che gli esperti di sviluppo localeche hanno elaborato il progetto, Carlo Prepi edEnrico Testa per la Valnerina e Petra Bruni perl’area veronese, sono finalizzati a qualificare, ca-ratterizzare e promuovere un ”prodotto area”inteso come aggregazione delle produzioni e deivalori tipici che per le loro caratteristiche risul-tano uniche. I due Consorzi BIM si trovanouniti in questo progetto dalla necessità di tute-lare, riscoprire e valorizzare le produzioni localitradizionali, in particolare quelle collegate alla fi-liera lattiero-casearia. Leitmotiv fondamentale équello di integrare l’economia, il turismo e lacultura delle aree interessate dal progetto percreare un vero e proprio “prodotto area”. Il Progetto di cooperazione persegue i seguentiobiettivi:avviare un processo di recupero della connota-zione locale e tradizionale della filiera lattiero-casearia, dal pascolo al formaggio, con partico-lare riferimento alle produzioni collegate allerazze autoctone tradizionali;proteggere, conservare e diffondere il valorestorico, ambientale e culturale delle produzionitradizionali, portatrici di cultura comune econdivisa del luogo;valorizzare e promuovere presso il grande pub-blico le filiere produttive di qualità collegate alsettore lattiero-caseario, facendone compren-dere il valore aggiunto in termini di qualità, si-curezza alimentare e valore nutritivo;sviluppare una strategia commerciale comuneper i prodotti di qualità della filiera interessatidal progetto, che permetta a queste produzionidi auto-sostenersi nel tempo.

Pecora SopravissanaPecora Brogna

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Con questo progetto verranno recuperate duemalghe del territorio del Baldo-Lessinia, strut-ture rurali adibite al pascolo, al ricovero deglianimali e alla produzione lattiero-casearia, alfine di ripristinare gli ambienti tradizionali erecuperare i metodi ed i processi di caseifica-zione tradizionali, creando inoltre gli oppor-tuni spazi didattici per realizzare attività dimo-strative, formative ed educative.Il progetto consentirà alla Valnerina di far rie-mergere le proprie antiche tradizioni sia perquanto riguarda la pastorizia che la caseifica-zione. La grande ricchezza delle tradizioni dellaValnerina ha origini antiche risalenti fino al pe-riodo dell’impero romano. Se la “norcineria”rappresenta la specialità alimentare che più ca-ratterizza quest’area, ci sono anche altri prodottiche compongono l’apprezzato paniere della Val-nerina: il tartufo nero pregiato di Norcia, la len-ticchia di Castelluccio, il farro, lo zafferano. At-tualmente si producono in Valnerina molti tipidi formaggio, ma nessuno gode del riconosci-mento della denominazione comunitaria DOP eIGP. Tra i più specifici dell’area possiamo citareil pecorino di Norcia, il pecorino stagionato inbotte, la caciotta al tartufo, il ravaggiolo allo zaf-ferano, la ricotta salata di Norcia.Questo ricco insieme di prodotti tradizionaliconfigura la Valnerina come un vero e propriodistretto alimentare che può trarre forza pro-prio dall’esistenza di una documentata tradi-zione che conferisce un valore aggiunto alleproduzioni e alle loro lavorazioni.Una rigorosa azione di recupero delle tradizioniagro-alimentari esige, da un lato, la disponibilitàdi razze animali autoctone, come lo è stata la pe-cora sopravissana per la Valnerina.L’intervento si propone il recupero di una partefondamentale del paniere alimentare della Valne-rina legato all’allevamento della pecora sopravis-

sana ed alla produzione del formaggio. Tale pro-duzione, storicamente documentata, rappresentauna espressione della cultura e dei sapori locali,rappresenta la fatica, la difficoltà e l’impegno, maanche l’arte, il sapere, la competenza e l’abilitàdel “saper fare” per accrescere la considerazionesociale verso le produzioni tradizionali.Il recupero delle produzioni tipiche può favo-rire lo sviluppo economico nel solco della tra-dizione locale, patrimonio culturale fino ad orasottoutilizzato suscettibile invece di svilupparenuova occupazione magari favorendo le cate-gorie più deboli come giovani e donne.Per entrambe le regioni, il mantenimento dellatradizione di allevamenti al pascolo che con-sente di avere animali alla vista ed al controllodei consumatori anziché in stalle, può costi-tuire in tempi di acuto allarme alimentare, permanipolazioni incontrollate e patologie scono-sciute, una risposta vincente in un mercato chesarà sempre più orientato alla qualità delle pro-duzioni piuttosto che alla loro quantità.

Dott. Carlo PrepiEsperto di sviluppo locale

TTeerrrriittoorriiooTerritorio

Il tartufo nero pregiato di Norcia

La Lessinia vista dal Monte Trappola

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Il Presidente del Consorzio BIM Adige di Ve-rona Franco Rancan ha posto come obiettivoprincipale sull’operatività del Con-

sorzio, l’attivazione di tutte le ini-ziative idonee a favorire lo svi-luppo economico e socialedella montagna veronese. Il progetto Servizi Perma-nenti Informativi Comu-nali (Ser.P.I.Co.) – si con-figura come il contenitoredi una serie di iniziative rea-lizzate dal Consorzio BIMAdige a supporto dei comuni sullabase di innovazione tecnologica, attua-zione degli standard regionali e nazionali ma, an-che e soprattutto, di prodotti innovativi.

L’obiettivo, che il Consorzio BIM Adige perse-gue con la realizzazione del progetto Ser.P.I.Co.,

è la fornitura ai comuni del necessariosupporto, affinché questi possano

operare con efficienza ed effi-cacia nel proprio territorio,nell’ambito delle loro atti-vità istituzionali, con garan-zie di trasparenza e facilitatida una serie di strumenti di

accesso e di gestione delleinformazioni.

Tale obiettivo si realizza conl’individuazione, la progettazione,

la realizzazione e la gestione di:un’infrastruttura di rete di comunicazione abanda larga basata sulle nuove tecnologie Cloud;

Consorzio BIM Adige di Verona: nuove strategie

sulla gestione del sovracanone

TTeerrrriittoorriiooTerritorio

Il PresidenteFranco Rancan pre-

senta il Progetto ServiziPermanenti Informativi Co-munali. Iniziative all’inse-

gna dell’innovazionetecnologica

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12 Federbim

un sistema di conoscenza, basato sulle Ctrn e DbTopografico e tematiche, univoche, affidabili ag-giornate e certificate, accessibile ai comuni;strumenti operativi di divulgazione delle infor-mazioni e di utilizzazione delle stesse, nonché deiflussi informativi tra il Centro Servizi gestito dalConsorzio BIM Adige, ed i fruitori dei servizistessi: comuni, e in futuro associazioni, professio-nisti, cittadini; supporto operativo e formativo ai Comuni perconsentire al personale un uso adeguato deglistrumenti e dei servizi offerti;mantenimento operativo del sistema di gestione,e dei servizi offerti con attività di aggiornamentodei dati, delle procedure operative.Nello specifico ad oggi il Consorzio BIM Adigeha realizzato e messo a disposizione di Comuni:un geoportale web based di ultima generazioneche oltre a consentire l’accesso ai dati geografici èintegrato con un sw decisamente innovativo checonsente di visualizzare ed effettuare misure sulle

immagini nadirali ed oblique ad alta risoluzione;un portale di comunicazione con i comuni persupportare i prodotti e le diverse iniziative atti-vate e quelle future;il nuovo Dbt in scala 1:2.000 per l’intero terri-torio del Consorzio BIM Adige quale base to-pografica che consentirà di correlare tutte le di-verse informazioni territoriali e non;la ripresa Lidar del territorio che consente diderivare una serie di informazioni territorialicon la massima precisione in quota, nonchéDtm, profili altimetrici, sezioni, etc;Procedure gestionali per il rilascio del Cdu,l’integrazione del Gpe e la consultazione delcatasto integrate con gli ambienti ed i prodottisopra citati.Questo obiettivo si configura nelle indicazioniministeriali, più volte sollecitate, come sistemagestionale dei Consorzi BIM.

Arch. Narciso Bonuzzi

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Il Consorzio BIM dell’Adda di Sondrio, veri-ficate le condizioni di assoluta difficoltà dibilancio per i Comuni nonché dell’irrisoria

entità delle somme derivanti dall’imposta ICIper gli impianti delle Società idroe-lettriche, che traggono note-voli benefici dall’utilizzodella forza motrice dell’ac-qua, si fece promotore diverificare, stimare, valutaree classificare la congruitàdelle rendite catastali.Dopo le prime verifiche il Consorzio BIMdell’Adda si è reso conto che le principali so-cietà elettriche presenti in provincia di Sondrio,e quindi anche Enel Produzione, a seguito dellacosiddetta procedura DOCFA (DOcumentiCatasto FAbbricati) regolata dal D.M. 701/94,avevano ritenuto che, sulla base di un correttoclassamento degli impianti, la determinazionedelle rendite dovesse essere stabilita in riferi-mento al solo valore dei fabbricati.Come noto, la nuova rendita, per questi im-pianti a destinazione speciale, fu quindi propo-sta tenendo conto solo del valore dei fabbricati,omettendo di considerare l’insieme del com-plesso produttivo che consta altresì di opere dipresa, dighe o traverse fluviali, canali di deriva-zione e di scarico, condotte forzate nonché tur-bine, pure in funzione della loro inscindibilitàfunzionale al complesso produttivo. Tali rendite, annotate negli archivi catastali a ti-tolo provvisorio per un anno, divennero defini-

tive in quanto non rettificate dall’UTE: fu sullabase di tali rendite che le società versarono l’ICI. È su questo punto che il Consorzio BIM del-l’Adda, si è fatto promotore, già dal 2006,

primo in tutta Italia, di un’azionevolta alla costituzione di un

fronte comune di tutti i Co-muni interessati, contro leSocietà Elettriche al fine dirideterminare una rendita

più congrua. Data la complessità della materia

e il forte potere delle controparti, avuto unparere legale, si è consigliato i Comuni di darecorso alla procedura speciale di cui alla leggeL. 311/2004 art. 1 comma 336 per invitare laSocietà elettrica a proporre una nuova renditacatastale.Il Consorzio BIM nel corso del 2007 predi-spose tutta la documentazione affinché i Co-muni potessero attivare la citata procedura spe-ciale che prevedeva oltre alla richiesta alla so-cietà anche una comunicazione in via telema-tica all’Agenzia del Territorio.Tale procedura attribuisce effetti retroattivi allarendita accertata a decorrere dalla data a cui ri-ferire la mancata presentazione della denuncia.Valgono comunque i normali termini di pre-scrizione di cinque anni.Il Consorzio BIM Adda era infatti consapevoledi quanto fosse opportuno che si costituisse unfronte comune nei confronti delle società stessee lo aveva con forza sottolineato.

Transazione con Enel, l’esperienza del Consorzio BIM Adda

TTeerrrriittoorriiooTerritorio

La rideterminazionedelle rendite catastali degli

impianti idroelettrici

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Non avendo ricevuto alcuna risposta da partedella Società, il Consorzio BIM dell’Adda in-vitò i Comuni a richiedere i libri dei cespiti; es-sendo rimasta anche questa richiesta inevasa, fudato conferimento di incarichi a più tecnici perla stima degli impianti sulla base dei costi di ri-costruzione mettendo loro a disposizione la do-cumentazione progettuale reperita in prece-denza dai tecnici BIM presso lo Ster di Sondrioe l’Amministrazione Provinciale.Sulla base delle stime e della rendita ipoteticaderivante, i Comuni hanno potuto emettere gliavvisi di accertamento. Ciò è stato fatto per treannualità, 2011, 2002 e 2003, tenendo contodell’imposta, delle sanzioni e relativi interessi. Le società hanno presentato ricorso contro isuddetti avvisi alle Commissioni Tributarie Pro-vinciali e i Comuni, coordinati dal ConsorzioBIM, si sono costituiti in giudizio. Tutte le sen-tenze emesse sono state a favore dei Comuni edhanno condannato le società al pagamento del-l’imposta, delle sanzioni e degli interessi.Come era prevedibile, le società si sono appel-late alle Commissioni Tributarie Regionali.Per queste annualità, i Comuni hanno emessole cartelle esattoriali per la sola imposta e per irelativi interessi (non sono state richieste lesanzioni).La società ha versato quanto richiesto.Successivamente sono stati emessi gli avvisi diaccertamento anche per le annualità successive,che hanno seguito il medesimo iter.Nel frattempo, a partire dal 2009, non avendola Società ottemperato alla richiesta di presen-tare nuovi DOGFA, l’Agenzia del Territorio,d’ufficio, ha determinato le nuove rendite degliimmobili.Il Consorzio BIM ha sempre coordinato e sup-portato le singole amministrazioni comunaliper tutte le azioni da intraprendere e mantenutii contatti con l’Enel Produzione per cercare digiungere ad un accordo condiviso. Solo dopo il notevole contenzioso generato, laSocietà Enel si è dichiarata disponibile a degli

incontri per giungere ad una transazione delcontenzioso di tutte le annualità pregresse.A seguito di successivi incontri il ConsorzioBIM Adda ha raggiunto il proprio obiettivoriuscendo a transare tutto l’arretrato a partiredal 2001 e fino al 2011.Il valore annuo della transazione è stato soddi-sfacentemente concordato pari all’87% sul to-tale stimato dai tecnici incaricati dal ConsorzioBIM. Tale proposta è stata favorevolmentecondivisa ed accettata dai Comuni.

Carla CioccarelliPresidente Consorzio BIM Adda – Sondrio

Carla Cioccarelli

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Sono favorevoli ai comuni le prime sentenzedel contenzioso sui sovracanoni energeticiche vede contrapposte Hydro Do-

lomiti Energia S.r.l. a 26 comunirivieraschi, il Consorzio BIMdel Sarca Mincio Garda diTione di Trento (TN) e laProvincia Autonoma diTrento. Il Tribunale diprimo grado delle Acque diVenezia ha emesso le sen-tenze che riguardano Bol-beno, Calavino, Carisolo eDarè, accogliendo le ragioni dei co-muni. Sentenze che le concessionariehanno impugnato per il secondo grado davanti alTribunale Superiore delle Acque di Roma.Il fatto scatenante della vicenda risale al 2005,quando i tecnici della Provincia eseguirono ilcollaudo definitivo degli impianti idroelettricisul fiume Sarca di S. Massenza I, S. MassenzaII e Nembia, ridefinendo in aumento la loropotenza nominale media annua a 122.405,15kW complessivi contro gli 111.905,08 kW sta-biliti in precedenza. Una maggiorazione regi-strata di 10.500,07 kW che ovviamente fino adallora non era stata conteggiata nella determi-nazione dei canoni. “Ad oggi – spiega il Presi-dente del Consorzio BIM del Sarca MincioGarda Gianfranco Pederzolli – un kW costaalla società 29 euro, quindi il concessionario cideve più di 300.000 euro all’anno”. Sulla basedei collaudi definitivi il Consorzio BIM del

Sarca ha chiesto quindi a Hydro DolomitiEnergia S.r.l. gli arretrati per i sovracanoni e i

relativi interessi maturati sin daglianni 1955 e 1957. Va detto che i

canoni in carico al concessio-nario sono di quattro tipi:quello demaniale che vacorrisposto alla Provincia,il cosiddetto articolo 13che prevede, sempre in fa-

vore della Provincia, uncorrispettivo in energia, il ca-

none per il BIM e un altro per icomuni rivieraschi sul Sarca.

Quindi, contestualmente al ConsorzioBIM, anche i ventisei comuni rivieraschi e laProvincia hanno avanzato la richiesta per gli ar-retrati a loro dovuti e i rispettivi interessi matu-rati. Da contratto, nel caso dei comuni la diffe-renza sui canoni andrebbe corrisposta a partiredal 1971. Si parla di 4 milioni di euro che Enel,oggi Hydro Dolomiti Energia S.r.l., deve ver-sare. La società ha pagato 1 milione di euro nel2006 a titolo di conguaglio per il periodo che vadal 2000 al 2006, eccependo la prescrizionequinquennale dei sovracanoni anteriori al 2000.Il Consorzio BIM, che ha assunto anche l’oneredella difesa dei comuni, ha opposto a questa ri-soluzione due ragioni: “anzitutto l’eventualeprescrizione sarebbe decennale – spiega Peder-zolli – e inoltre nel contratto la prescrizione erastata esplicitamente esclusa”. Secondo il legaleassunto dal Consorzio BIM, prof. Avv. Vin-

Trento: il Tribunale Superiore delle Acque di Venezia dà ragione

al Consorzio BIM e ai Comuni sui sovracanoni per l’energia

TTeerrrriittoorriiooTerritorio

ContenziosoEnel. Le prime sen-

tenze costringono HydroDolomiti a pagare ancheper la potenza in più pro-

dotta negli anni ante-cedenti al 2000

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cenzo Cerulli Irelli, il contratto firmato nel 1953stabiliva che solo in sede di collaudo definitivosi sarebbe arrivati a una definizione esatta deicanoni, a seguito della quale, una o l’altra delleparti avrebbe provveduto a colmare la diffe-renza rispetto alla stima iniziale. Questo signifi-cherebbe in pratica l’impossibilità di attivazionedella prescrizione. Proprio sulla retroattività èimperniata l’intera questione, e per la soddisfa-zione del Consorzio BIM il Tribunale delle Ac-que di Venezia ha rigettato la prescrizione pa-ventata da Dolomiti Energia stabilendo il rim-borso ai primi quattro Comuni giunti a sen-tenza: Bolbeno, Carisolo, Darè e Calavino. IlConsorzio BIM per parte sua ha sospeso la sen-tenza per un anno e mezzo intavolando una ne-goziazione con Dolomiti Energia finalizzata alraggiungimento di un accordo prima della sen-tenza prevista in aprile.I ventisei comuni coinvolti sono: Carisolo, Pin-zolo, Giustino, Massimeno, Caderzone, Boce-nago, Strembo, Spiazzo, Pelugo, Vigo Ren-dena, Darè, Villa Rendena, Tione, Bondo, Bre-guzzo, Bolbeno, Zuclo, Preore, Ragoli, Stenico,Comano Terme, Dorsino, San Lorenzo in Ba-nale, Molveno, Vezzano e Calavino.

Ecco i corrispettivi riconosciuti in primo gradoai tre comuni giudicariesi arrivati a sentenza amarzo 2012.Bolbeno: euro 9.983,24 + gli interessi legalimaturati dal 2006 al saldo.Carisolo: euro 25.148,42 + gli interessi legalimaturati dal 2006 al saldo.Daré: euro 5.509,15 + gli interessi legali matu-rati dal 2006 al saldo.

Denise RoccaAddetto stampa Consorzio BIM Sarca – TN

Gianfranco Pederzolli

Laghi di Santa Massenza, Toblino e Cavedine

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Promuovere il territorio oltre i confini pro-vinciali, offrendo occasioni di visibilità suscala nazionale a piccole ma si-

gnificative realtà economiche chesi caratterizzano per lo strettolegame con la valle: questol’obiettivo che il ConsorzioBIM dell’Adda ha primaperseguito e quindi rag-giunto attraverso la colla-borazione con Melaverde,la popolare trasmissione diRete 4 in onda la domenicaa mezzogiorno. Un’iniziativapartita nel lontano 2004 che èstata riproposta negli anni: “Cre-diamo molto in questa collaborazione – sottoli-nea la Presidente Carla Cioccarelli – e i risultati

ci hanno dato ragione. Abbiamo la necessità difarci conoscere e di promuovere le peculiarità

della nostra valle, che sono molte, euna trasmissione come Mela-

verde, che ha un target di te-lespettatori interessati aquesti argomenti, rappre-senta un veicolo efficace,un canale diretto che ab-biamo voluto mantenere”.La collaborazione con

Melaverde è ripresa con lanuova presidenza: nel corso

di tutta la stagione, dalloscorso autunno fino a primavera,

le telecamere di Rete 4 hanno filmatobellezze paesaggistiche e prodotti enogastrono-mici, la vita agricola, la natura, le attività eco-

Con “Melaverde” alla scoperta della Valtellina e Valchiavenna

TTeerrrriittoorriiooTerritorio

Importante col-laborazione del Con-

sorzio BIM Adda con ilprogramma di Rete 4. IlPresidente Cioccarelli:

“Veicolo efficace per pro-muovere le peculiarità

della nostra valle”

Al centro il Dr.Edoardo Raspelli, critico enogastronomico,

in visita ai Crotti – frazione di San Pietro – Samolaco (SO)

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nomiche legate alla tipicità del nostro territo-rio, percorrendo in lungo e in largo Valtellina eValchiavenna. Ne sono usciti servizi ricchi diimmagini e di contenuti che hanno ritratto lavalle nella sua vera essenza: un luogo forte-mente caratterizzato, con storie da raccontare,tradizioni da tramandare e prodotti tipici dirara bontà. Dalla Valdidentro all’Aprica, daBormio alla Bassa Valtellina, fino alla Valchia-venna e alla Valgerola, sono stati mostrati sce-nari mozzafiato su scala nazionale: cartolineper invogliare i turisti a raggiungere la provin-cia di Sondrio per una vacanza o a portarla intavola acquistando i suoi prodotti. “L’esigenza– continua la Presidente Cioccarelli – è nataproprio dalla volontà di mettere in mostraquanto di bello abbiamo da offrire, ed è tantis-simo. A torto, noi valtellinesi spesso sottovalu-tiamo quanto abbiamo intorno, colpevolmentelo diamo per scontato, invece si tratta di un pa-trimonio straordinario fatto di bellezze natura-listiche e di sapori in grado di conquistare i tu-

risti. Come ente pubblico sentiamo come undovere quello di investire le nostre risorse perla promozione, affinché tutti conoscano la no-stra valle. Melaverde in questo senso rappre-senta un canale perfetto per arrivare alla gente,sia a chi risiede nel Nord Italia, che già ci cono-sce, sia a coloro i quali abitano in regioni delCentro e del Sud”.Il tour ideale di Melaverde alla scoperta di Val-tellina e Valchiavenna era iniziato nel settem-bre scorso dalla Valdidentro: l’azienda agricolaUrbani era stata presa a modello per descrivereil settore lattiero-caseario provinciale, il più im-portante in ambito agricolo, che, da solo, nerappresenta oltre il 70%. L’allevamento e latrasformazione del latte in formaggi prelibatiche hanno nelle due dop, il Valtellina Casera,prodotto nei caseifici di fondovalle, e il Bitto,che si ottiene solo in alta quota durante i mesiestivi, le loro punte di diamante. L’attività zoo-tecnica è resa difficile in montagna da evidentidifficoltà, ma è la passione a muovere gli alleva-

Osservatorio ecofaunistico - Aprica (SO)

18 Federbim

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tori e i produttori: tutti aspetti che la trasmis-sione Melaverde ha saputo evidenziare. Dopol’Alta Valtellina era toccato ad Aprica e al suoOsservatorio Ecofaunistico, uno dei manifestidi quanto offre il Parco delle Orobie Valtelli-nesi: natura allo stato puro con la flora e lafauna tipiche di queste montagne. Il centro ac-coglie ogni anno migliaia di visitatori, offrendo,in particolare ai ragazzi delle scuole, l’opportu-nità di entrare in contatto diretto con la natura,la vera ricchezza della nostra valle, dalla qualediscendono molte delle sue realtà economichepiù conosciute. Fra queste vi è l’amaro Braulio,digestivo che nasce dalle erbe, dai fiori, dalleradici e dalle bacche che si trovano solo sulleAlpi. Conosciuto ovunque, viene prodotto an-cora oggi secondo l’antica ricetta, che prevedetredici ingredienti, le cui origini risalgono al1875: non a caso il Braulio deve il suo nome auno dei monti che circondano Bormio. Èl’esempio di un’eccellenza che ha esportato ilnome della Valtellina in tutto il mondo arri-vando fino in Australia e in Giappone.Di eccellenza in eccellenza, sotto la supervi-sione del Consorzio BIM, le telecamere di Me-laverde avevano fatto tappa alla Fiorida diMantello, sorta a partire dal 2000, un agrituri-smo che offre al turista la natura, l’ospitalità, ilbenessere, la qualità dei prodotti dell’aziendaagricola e la possibilità di conoscere da vicinouna fattoria con gli animali e le lavorazioni tipi-che. Nel servizio andato in onda erano state ri-prese le 200 vacche da latte di razza Bruna, i300 maiali e le 50 capre per scoprire tutti i se-greti dell’allevamento e della produzione di

formaggi e salumi. Quindi era toccato allaBrielli di Bormio per raccontare la dolcezza dicaramelle che hanno il sapore dei piccoli fruttie delle erbe di montagna e la nuova specialitàdei confetti. Le celebrate ‘gemme di pino’ in-ventate dal fondatore Teodosio Brielli all’iniziodegli anni Venti, le caramelle all’erba iva, allagenziana e alla menta Stelvio sono prodotti cheben rappresentano il territorio con il suo patri-monio di storia e di tradizioni. Melaverdeaveva dedicato un servizio speciale anche allaValchiavenna, accendendo i riflettori sulle pro-duzioni dei piccoli artigiani, e in particolaredella Macelleria Del Curto Aldo, che, secondotradizione, con cura e passione producono la‘Brisaola’, differenziandosi dal resto della pro-vincia con quella ‘i’ che distingue il loro salumeda tutti gli altri. Suggestive anche le riprese neicaratteristici crotti di San Pietro, a Samolaco,custodi di una tradizione secolare.“Durante tutta la stagione di Melaverde ab-biamo assicurato la presenza della provincia diSondrio andandone a evidenziare i diversiaspetti e dando visibilità all’intero territorio –conclude la presidente Cioccarelli –. Siamosoddisfatti dei risultati ottenuti e della frut-tuosa collaborazione con Rete 4, anche se ilmerito va alle persone che sono state protago-niste dei diversi servizi: innanzitutto perchécon il loro lavoro mantengono in vita le nostretradizioni e poi per la loro bravura nei veico-lare un’immagine positiva della nostra valle”.

Carla CioccarelliPresidente Consorzio BIM Adda – Sondrio

Ditta Brielli – Bormio (SO) Macelleria Del Curto Aldo – Chiavenna (SO)

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AAttttiivviittààAttività

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“Energie rinnovabili, dalla produzione alladistribuzione. Soluzioni innovative edefficienti attraverso la proposta di

nuove tecnologie e la presentazione di opportu-nità derivanti dal credito e dal project fi-nancing per un compiuto svi-luppo della green economy suiterritori locali”. È questo iltema del Bando di pubblicoconcorso promosso da Fe-derbim, per l’assegnazionedel premio “Federbim Val-secchi 2012”. L’entità del premio è fissato nellasomma di euro 10.000,00 così suddivisi:1° premio: € 4.000,002° premio: € 3.000,003° premio: € 2.000,004° premio: € 1.000,00Possono partecipare tutti i lavori relativi altema del bando, con riferimento a: – Tesi di laurea discusse dal 1° gennaio 2011;– Studi di fattibilità;– Progetti di ricerca e sviluppo (presentati a

Società operanti nel settore da singoli pro-fessionisti o da soggetti societari) inerentiallo sviluppo della green economy ivi com-prese infrastrutture di trasporto, genera-zione e distribuzione di energia elettrica.

Al bando possono partecipare singoli cittadini osocietà che presentino tesi di laurea, studi o pro-getti di interesse per i Consorzi BIM. Possono al-tresì partecipare gli Enti locali che abbiano pre-disposto o realizzato progetti previsti dal tema.A parità di merito si darà precedenza ai lavori

redatti da soggetti che risiedono o operano al-l’interno del territorio di un BIM.La graduatoria finale del concorso sarà stilata agiudizio insindacabile della Commissione del

premio “Federbim Valsecchi” tenendoconto dell’effettiva fattibilità dei

lavori presentati con l’even-tuale applicazione, del par-ternariato pubblico-privato.I lavori presentati non sa-ranno restituiti ed inoltre

potranno essere pubblicatidalla Federbim, fermo restando

i diritti d’autore, di brevetto e d’in-gegno che rimangono d’esclusiva proprietà delsoggetto proponente.La domanda di partecipazione al concorso, cor-redata dal relativo lavoro da presentarsi in linguaitaliana e qualora il lavoro sia su supporto infor-matico dovrà essere accompagnato da sintesiesaustiva su cartaceo, deve essere consegnata di-rettamente a cura dei concorrenti o spedita perraccomandata postale alla Federbim entro e nonoltre le ore 12.00 di venerdì 14 settembre 2012.La Federbim organizzerà una giornata di pre-miazione nella città di Chiavenna (SO) per pre-sentare i lavori premiati alla presenza dei vinci-tori; i suddetti lavori potranno essere altresìpresentati in occasione di Convegni ed Assem-blee organizzate dalla Federazione. Anche l’edizione di quest’anno viene sponso-rizzata con un importo di € 5.000,00 dal GSE– Gestore Servizi Energetici.

Giampiero Guadagni

Premio Federbim Valsecchi 2012Federbim bandisce il concorso

L’edizione di que-st’anno, sponsorizzata daGSE, dedicata alle ener-

gie rinnovabili

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Federbim

Il 2012 è l’anno internazionale della coopera-zione, l’opportunità da cogliere per risco-prire e valorizzare questa particolare forma

d’impresa, che viene governata, in linea di mas-sima, dai soci lavoratori che se ne assumono inpieno oneri e onori.Le cooperative non sono unaforma ibrida d’impresacome hanno cercato d’in-segnarci classificandol’impresa come un sog-getto dedito al solo pro-fitto; le cooperative sono im-prese solidali, sussidiarie e mutualisticheche guardano al lavoro e non allo sfruttamentodelle risorse utilizzate.Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2012Anno Internazionale delle Cooperative e ver-rebbe da dire finalmente qualcosa si è messo inmoto rispetto ad un modello industriale e ad

una strategia di sviluppo che non possono piùessere quelli di prima.Così, per rendere il più possibile omogenea lacampagna di comunicazione a livello globale, èstato predisposto un logo ufficiale molto sim-

bolico con una grafica associata allostesso slogan dell’Anno: “Le

imprese cooperative co-struiscono un mondo mi-gliore”. Questo logo dell’Anno

Internazionale delle Coope-rative 2012, davvero ben riu-

scito, evoca la definizione delle impresecooperative quali associazioni autonome dipersone che, volontariamente, si uniscono persoddisfare i propri comuni bisogni economici,sociali e culturali, per il tramite di un’impresadi proprietà comune e democraticamente con-trollata.La parte grafica è basata sullo slogan dell’anno,“le imprese cooperative costruiscono unmondo migliore”, ed il logo mostra sette per-sone che lavorano insieme per alzare e sorreg-gere un cubo. Il cubo figura geometrica, rappresenta i variprogetti, le aspirazioni e gli obiettivi sui quali leimprese cooperative sono costruite, ed i tra-guardi che si propongono di raggiungere.Le sette persone rappresentano i sette principidel movimento cooperativo, ovvero: adesionevolontaria e aperta a tutti; potere democraticoesercitato dai soci; partecipazione economica

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Cooperare aiuta ad uscire dalla crisi

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Riflessioni a propositodell’Anno internazionale

della cooperazione

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dei soci; autonomia e indipendenza; educazione,formazione, informazione; cooperazione tracooperative; impegno verso la comunità. Come illustrato dal logo, i sette principi con-sentono ai soci cooperatori di raggiungere gliobiettivi e i desideri che altrimenti non avreb-bero raggiunto attraverso gli sforzi individuali,nonché di fare di tutto per tenere associato ilprogetto economico alla responsabilità sociale.Parlare di cooperazione in questo delicatissimomomento per la nostra economia non è assolu-tamente fuori luogo, dobbiamo infatti tenerepresente l’importante contributo che le coope-rative possono apportare, anzi apportano allosviluppo socio-economico a tutti i livelli dellasocietà, dalle comunità locali a quella interna-zionale. La cooperazione, oggi, può aprire ed offrireconcreti orizzonti di speranza. Tanto più e soprattutto in Italia, dove, va ricor-dato con orgoglio, c’è stato un forte sviluppodel movimento cooperativo e dove, tuttora, èattiva una fucina di cooperative innovative e disuccesso impegnate negli ambiti più differenti,dall’artigianato all’industria, dalla cultura al-l’agricoltura, senza dimenticare l’importante at-tività di centinaia di cooperative sociali di tipoA (le più diffuse), che si dedicano ad assi-stenza, riabilitazione ed educazione di disabili,malati, anziani, minori, senza dimora, personecon disagio psichiatrico e le cooperative di tipoB rivolte all’inserimento lavorativo delle per-sone con disabilità o svantaggiate come via effi-cace per il reinserimento sociale.La cooperazione in Italia vale quasi l‘8% delPIL, conta circa 71.500 imprese attive e oltreun milione di lavoratori dipendenti mentre ilvalore della produzione raggiunge i 108 mi-liardi di euro, dimostrando così come soventeben prima degli imprenditori, il nostro sistemacooperativistico arrivi a raccogliere i bisognidella società, a comprenderne i problemi ed atrasformarli in opportunità per dare servizi,prestazioni e fare prodotti utili alla gente.

Per questo motivo l’imprenditoria cooperativarappresenta una strada sicura anche contro lacrisi. Se prendiamo, per esempio, a confronto i dati diConfcooperative Veneto, una regione tra le piùavanzate nel mondo cooperativo italiano, per ilquadriennio 2007-2011 si evince che, nono-stante tutto, è solo leggermente diminuito il nu-mero delle imprese cooperative ma non il loro“peso“: si è passati infatti da 1.358 coop più 41banche di credito cooperativo nel 2007 a 1.336realtà a cui vanno aggiunte 40 BCC nell’anno2011, per un totale di 300 mila soci lavoratori. Per fare poi un altro esempio, ben più impor-tante, prendiamo le Banche di Credito Coopera-tivo e le Banche Popolari che costituiscono il si-stema bancario cooperativo italiano, basato,oggi complessivamente, su 515 Istituti di creditocon circa 14 mila sportelli, 2 milioni e 200 milasoci e 121 mila dipendenti. Nel 2011 gli impie-ghi a favore dell’economia reale, erogati nelcomplesso da BCC e Popolari, hanno superatola significativa cifra di 500 miliardi di euro. Numeri che sottolineano la insostituibile fun-zione delle banche cooperative italiane nel con-ferire stabilità ai sistemi bancari e finanziari,nel promuovere la tenuta e lo sviluppo dei ter-ritori e nel diffondere, infine, la cultura dellapartecipazione nella gestione del risparmio daparte delle stesse comunità dove esso viene ge-nerato. Come vedete, si tratta di dati confortanti che cifanno guardare al bicchiere mezzo pieno e ciconvincono della qualità del modello coopera-tivo come risposta adeguata ad un livello terri-toriale locale, un modello che deve sempre piùessere organizzato e messo a sistema per poterdare un contributo importante alla ripresa edalla crescita del nostro Paese.Per aumentare la competitività le cooperativenegli ultimi tempi si sono unite e/o consorziateper diventare più solide sul fronte del capitalee per ottenere quelle garanzie necessarie perl’accesso al credito non con fini speculativi ma

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per finanziare investimenti e ristrutturazioniaziendali.La scelta è stata opportuna e la formula si starivelando vincente, visto che è in continuo au-mento non solo il fatturato ma anche il numerodei lavoratori.E per il futuro la partita si gioca su tre campisu cui non si è ancora investito del tutto: sitratta di turismo/sport e cultura, consumo e,infine, produzione lavoro. Per capire proviamo a pensare agli artigiani chedevono unirsi per ridurre le spese d’acquisto dicarburanti ed assicurazioni, alla miriade diagenti immobiliari abituati a pensarsi da soliche invece possono fare network e ridurre i co-sti, oppure pensare allo sviluppo di cooperativedi consumo che producono e vendono a Kilo-metro zero, ed infine all’acquisto di energia ealle tariffe telefoniche per mettere insieme iconsumatori e portarli a trattare alla pari con legrandi multinazionali. Davvero, cooperare cioè unire le forze, aiuta adaffrontare meglio la crisi e forse ad uscirne.Per questo motivo anche noi di Federbim checonosciamo bene la cooperazione locale peraverla sostenuta e favorita, come una delle ri-sposte più adeguate per fare impresa nei terri-tori montani, abbiamo voluto dare risalto al-l’Anno Internazionale delle Cooperative.Nel farlo abbiamo voluto condividere a pienoquanto affermato con molta autorevolezza econ grande lungimiranza, dall’ONU: “questoAnno ha lo scopo di sensibilizzare l’opinionepubblica riguardo al prezioso contributo e alruolo svolto dalle imprese cooperative nel

mondo (1 milione e 400 mila cooperative in piùdi 100 Paesi e più di 800 milioni di coopera-tori) per la riduzione della povertà, per la crea-zione di occupazione, per l’integrazione e l’in-clusione sociale”. Numeri di per sé molto significativi, che nonesprimono a pieno tutto il valore del bene com-piuto.Per altro l’importanza della cooperazione perlo sviluppo economico, sia a livello globale siaa livello locale è dimostrata anche da questidati: “nel mondo i soci di cooperativa, comeabbiamo visto, sono circa 1 miliardo, contro i328 milioni di persone che possiedono azioniin società di capitali e le imprese cooperative,inoltre, offrono occupazione a circa 100 milionidi persone in tutto il mondo, vale a dire il 20%in più di quelle occupate nelle imprese multi-nazionali”. In questo senso è molto importante che ognipersona od associazione si dia da fare per rag-giungere gli obiettivi prioritari che sono statidati per questo Anno Internazionale:– far conoscere l’opera delle cooperative,imprese a proprietà diffusa e a gestione demo-cratica e valorizzare la cooperazione come stru-mento per migliorare la società; – sensibilizzare l’opinione pubblica inmerito al ruolo delle cooperative e al loro con-tributo allo sviluppo socio-economico di tiposostenibile ed integrato;– promuovere la formazione e l’espan-sione delle cooperative; – incoraggiare i governi ad adottare poli-tiche, provvedimenti normativi e regolamentiche favoriscano la formazione, la crescita e lastabilità delle cooperative. La formula cooperativa può, dunque, essereconsiderata, a buon ragione, ancora oggi, at-tuale e non una stravaganza, anzi può diveniresempre più un elemento fondamentale per laripresa della crescita economica ma anche peril perseguimento della coesione sociale grazie alfatto di favorire il dialogo intergenerazionale, il

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Enrico PetriccioliVice Presidente Federbim

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rispetto dei diritti umani ed operare avendo acuore la giustizia e la solidarietà. La coopera-tiva è dunque una “speciale” forma di impresadove si sperimentano i principi della democra-zia economica e della partecipazione e chedallo scoppio della crisi si è rivelata non soloancora attuale e moderna, ma, soprattutto nel-l’esperienza della cooperazione di credito, unantidoto essenziale a quelle che sono le tragi-che distorsioni di una finanza speculativa. La cooperazione, almeno a mio parere, puòdavvero essere considerata uno strumento fon-damentale per uscire dalla attuale difficile si-tuazione economica, segnata, anche, da unaforte incertezza etica. Sono convinto che questa particolare formaimprenditoriale, ci possa consentire di operarein modo innovativo nell’economia, coniugandoambiente, territorio, solidarietà ed economia,puntando su una crescita sostenibile, solidale einclusiva ed insegnandoci a vivere con stili divita meno effimeri.Spero che tutti vogliano informarsi e conoscerel’attualità e l’efficacia del sistema cooperativo.Occorre difatti, riconoscere alle cooperative,nelle loro varie forme, un ruolo di primaria im-portanza nella promozione dello sviluppo eco-nomico e sociale di tutte le persone ed in parti-colare di quelle più deboli o appartenenti alleminoranze socialmente svantaggiate. Ecco, noi amministratori di montagna, che cono-sciamo la cooperazione, il suo valore, la sua po-tenzialità ed anche le sue problematiche, vor-remmo che questo Anno Internazionale si ren-desse utile a promuovere azioni volte a favorirela crescita delle cooperative, garantendo loro lapossibilità di competere, alla pari, con le altre im-prese economiche e sociali in un ambiente socio-economico in rapida e continua evoluzione, an-che attraverso incentivi fiscali e la garanzia di ac-cesso ai servizi e ai mercati finanziari. In partico-lare nelle aree montane auspichiamo che i gio-vani riescano a trovare una risposta concreta, aipropri bisogni ed alle proprie aspirazioni nell’ini-

ziativa cooperativistica, grazie ai valori positiviche la cooperazione stessa rappresenta.Vogliamo sognare, senza illusioni, lo sviluppo deinostri territori montani, attraverso una nuovaeconomia locale caratterizzata dalla forte e nu-merosa presenza cooperativistica impegnata afare reddito con la valorizzazione delle risorsenaturali e con l’offerta di servizi alla persona edall‘habitat, così da creare occupazione virtuosa, edare una concreta prospettiva di futuro agli stessiterritori ed alle nostre comunità locali.Non sarà facile ma la necessità di tornare al-l’economia reale e lo sviluppo sempre piùgrande delle imprese sociali, può davvero ren-dere possibile una strategia di crescita localebasata su imprese cooperative che operano inuna logica sussidiaria di collaborazione traPubblico/Privato.In conclusione c’è, davvero, da ritenere che que-sto Anno Internazionale capiti a proposito perdare una speranza ad una società angosciatadalla crisi economica e dal ritorno degli egoisminazionali o di gruppo, per far fiorire una giustaeconomia sociale, cioè un’economia delle rela-zioni nell’economia del territorio. In questa dire-zione l’impresa cooperativa diventa strumentoessenziale in quanto basato sopra una motiva-zione morale ma, attenzione, non basta il volon-tariato, perché come diceva l’economista catto-lico Giuseppe Toniolo: “per fare una buonaimpresa cooperativa non sono sufficienti l’en-tusiasmo e l’impegno, servono capacità prati-che, conoscenze economiche e tecniche peruna efficiente conduzione aziendale”.Un’affermazione quanto mai attuale e tanto piùnecessaria, oggi, per rendere credibile l’inizia-tiva cooperativistica e dare un futuro all’inizia-tiva imprenditoriale stessa; proprio per questofatto è importante e direi indispensabile cheogni cooperatore dimostri di saper conciliare,meglio coniugare, l’etica con l’attitudine im-prenditoriale.

Enrico Petriccioli

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VViittaa IInntteerrnnaaVita Interna

Franco Rancan, Presidente del Consorzio BIMdell’Adige della Provincia di Verona che riuni-sce 29 Comuni veronesi, è stato confermato

alla guida dell’ente, per il 4° mandato, che ha loscopo di “finanziare” opere di pubblica utilità e in-terventi tesi a favorire il progresso economico e so-ciale delle popolazioni”. Rancan è stato votato al-l’unanimità nel corso dell’Assemblea Consortile chesi è svolta nella sede del Consorzio BIM in Via Ca’di Cozzi a Verona dai rappresentanti dei 29 Co-muni consorziati (Malcesine, Ferrara di MonteBaldo, Brentino Belluno, San Zeno di Montagna,Caprino Veronese, Rivoli Veronese, Dolcè, San-t’Anna d’Alfaedo, Fumane, Sant’Ambrogio di Val-policella, Marano di Valpolicella, Negrar, Bosco-chiesanuova, Grezzana, Cerro Veronese, RoverèVeronese, Erbezzo, Velo Veronese, San Mauro diSaline, Verona, Mezzane di Sotto, Selva di Progno,Badia Calavena, Tregnago, Vestenanova, San Gio-vanni Ilarione, Cazzano di Tramigna, Roncà, Mon-tecchia di Corsara). Nella stessa Assemblea sonostati nominati i componenti del Consiglio Direttivo,riducendolo dagli 11 della passata Amministrazioneai 5 come da disposizioni del D.L. 78/2010 conver-tito in L. 122/10.Palpabile la soddisfazione di Rancan, componente

della Giunta Esecutiva della Federbim dal 1995, laquale riunisce 63 Consorzi distribuiti in tutta Italia,sull’esito della votazione, che egli stesso definisce“addirittura imbarazzante perché non mi aspettavotanti consensi. “È vero”, ammette, “che fin dallaprima elezione ho sempre cercato di lavorare al me-glio con tutti i collaboratori del Consorzio BIM chesi sono succeduti nei tre mandati precedenti, ma èaltrettanto vero che gli sforzi compiuti in questianni sono stati apprezzati sul territorio e quindil’esito della votazione è stato un premio meritatodal Consorzio BIM nel suo complesso. Inoltrel’unanimità rappresenta un ulteriore stimolo, unanuova sferzata per procedere con rinnovato entu-siasmo sulla strada da tempo imboccata e per av-viare nuove iniziative di grande importanza anchestrategica per lo sviluppo economico e sociale dellenostre comunità”.A tale proposito va ricordato il progettoSER.PI.CO (Servizi Permanenti Informativi Comu-nali) che è stato recentemente illustrato nella salaRossa della Provincia di Verona affollatissima diamministratori pubblici e tecnici. Un progetto natoper dare risposte concrete alle difficoltà funzionalidei sistemi operativi dei singoli enti con l’apportodi tecnologie e innovazioni, che prevedono l’ap-porto del Consorzio in appoggio alle realtà locali.“E anche in questo caso” sottolinea Rancan, “ab-biamo un po’ anticipato i tempi proponendo ai Co-muni servizi che loro stessi, soprattutto in un pe-riodo di incertezze e difficoltà economiche, moltospesso riescono a mala pena ad assolvere conside-rati gli alti costi e l’ormai cronica carenza di orga-nico: un progetto attuale che va anche nel segnodella condivisione di dati, regole e metodologie uni-voche che tendono alla riduzione dello spreco dellerisorse”.

Bruno Panziera

Franco Rancan confermato al vertice del Consorzio BIM Adige della Provincia di Verona

Franco Rancan

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NNoottiizziiee iinn bbrreevveeNotizie in breve

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Ringraziamenti per le celebrazioni di Bergamo

Una celebrazione davvero partecipata quella che si è svolta a Bergamo dal 15 al 17 marzo per fe-steggiare i 50 anni di Federbim. Il Presidente Carlo Personeni ringrazia tutte le persone chehanno reso possibile l’evento, a partire dai collaboratori della sede di Roma e da quelli del Con-sorzio BIM di Bergamo (che per l’occasione si è trasformato provvisoriamente in una succursaledi Federbim). E un ringraziamento va naturalmente a tutti i relatori che hanno impreziosito l’ap-puntamento, con la loro esperienza, la loro preparazione e anche la loro passione per i temi legatiallo sviluppo dei territori di montagna. E va anche ricordata con piacere l’ultima gior-nata: quella di sabato, dedicata alla gita in città.Hanno partecipato 60 persone divise in duegruppi (di cui 57 residenti fuori dalla provinciadi Bergamo) rimaste incuriosite e affascinatedalle informazioni delle guide, tanto che inmolti hanno voluto completare nel pomeriggioil loro “giro in città alta”. E’ risultata interes-sante in particolare la visita all’Esposizione tem-poranea dell’Accademia Carrara di Belle Arti diBergamo, di cui una parte provvisoriamenteesposta, causa ristrutturazione, presso il Palazzodella Regione.

DOPO LA PAUSA ESTIVA, LA NOSTRA RIVISTA DEDICHERA’UN NUMERO SPECIALE ALLA CELEBRAZIONE DEI 50 ANNIDI FEDERBIM E UN COMPENDIO RIASSUNTIVO CON GLI

ATTI DEL CONVEGNO

Bergamo Alta

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Assemblea nazionale di Ascoli Piceno

Si svolgerà venerdì 5 e sabato 6 ottobre ad Ascoli Piceno la prossima Assemblea nazionale di Fe-derbim. La mattina del 5 è in programma un Convegno che avrà al centro le prospettive dei Con-sorzi BIM alla luce degli sviluppi della Carta delle Autonomie, attualmente in discussione inCommissione Affari Costituzionali del Senato (relatori i Senatori Andrea Pastore ed EnzoBianco). Altro tema del Convegno, le Smart Grid.Nel pomeriggio è in programma l’Assemblea ordinaria.Sabato mattina sarà invece dedicato ad una visita culturale nella bellissima città di Ascoli Piceno.

“Municipio di Ascoli Piceno – Palazzo dei Capitani sede del prossimo Convegno ed Assemblea Federbim

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NNoottiizziiee iinn bbrreevveeNotizie in breve

Asilo nido a Montorio al Vomano (TE).

Iniziati i lavori

Come è noto, Federbim ha deciso di dare unaiuto alle zone d’Abruzzo colpite dal terre-moto del 2009 con la realizzazione di un asilonido nel Comune di Montorio al Vomano(TE), in sostituzione di quello dichiarato ina-gibile. Lo scorso 28 maggio è stato firmato ilverbale per l’inizio dei lavori, che procedononel rispetto degli accordi presi. La consegna èprevista entro fine anno. Il progetto costerà aiConsorzi BIM 1 milione 60 mila euro.

Raccolta fondi per la Lunigiana

A seguito dell’alluvione dello scorso 25 ottobre 2011 la Federbim ha promosso una sottoscrizionedi fondi a favore delle popolazioni colpite da quel drammatico evento in Provincia di Massa Car-rara e La Spezia.Si tratta di un gesto di solidarietà che la nostra Federazione ha sempre saputo dimostrare nei con-fronti di quelle comunità locali (ricadenti nei territori BIM) che subiscono gravi danni a cose epersone in occasione di eventi naturali catastrofici.La raccolta che ha già il contributo di alcuni Con-sorzi continuerà fino al 15 settembre 2012 e poi,quanto raccolto, sarà devoluto alle Istituzioni lo-cali che avranno scelto quale opera di interessepubblico realizzare con i nostri fondi.Federbim ancora una volta sta al fianco deiConsorzi BIM e della gente di montagna.Si ricorda il codice IBAN: IT50A0569603200000017675X31 del contocorrente bancario aperto presso la Banca Popo-lare di Sondrio – Agenzia di Roma – su cui ef-fettuare i versamenti oppure comunicare allaFederazione l’impegno di spesa adottato conapposita delibera. Borghetto di Vara (SP)

Asilo nido a Montorio al Vomano (TE)

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BBiillaanncciiBilanci

CONSORZIO DEI COMUNI DELLA VALLE D’AOSTABacino Imbrifero Montano della Dora Baltea

Ai sensi dell’art. 6 della legge 25 febbraio 1987, n. 67, si pubblicano i dati relativi al bilancio per l’esercizio finanziario 2012ed al Rendiconto 2010 (1)1) Le notizie relative alle entrate e alle spese sono le seguenti:

2) La classificazione delle principali spese correnti ed in conto capitale, desunte dal rendiconto, secondo l’analisi economica è la seguente:Personale € 253.780,29Acquisto beni e servizi € 568.759,19Trasferimenti correnti € 8.677.360,63Alre spese correnti € 21.919,14Interessi passivi € —Investimenti effettuati direttamente dall’Amministrazione € 241.593,80Investimenti indiretti € —TOTALE €€ 9.763.413,05

3) La risultanza finale a tutto il 31.12.2010 desunta dal rendiconto è la seguente:Avanzo di amministrazione dal conto consuntivo dell’anno 2010 € 4.323.192,50Residui passivi perenti esistenti alla data di chiusura del conto consuntivo dell’anno 2010 € —Avanzo di amministrazione disponibile al 31.12.2010 € 4.323.192,50Ammontare dei debiti fuori bilancio comunque esistenti e risultanti dalla elencazione allegata € —al conto consuntivo dell’ anno 2010

4) le principali entrate e spese per abitante sono le seguenti:

Aosta, lì 8 marzo 2012 IL DIRETTORE-SEGRETARIO(1) I dati si riferiscono all’ultimo Rendiconto approvato. (Dott. Vighetti Roberto)

Denominazione

ENTRATE USCITE

Previsioni dicompetenza da

bilancioANNO 2012

Accertamenti dalrendiconto

ANNO 2010Denominazione

Previsioni di competenza da

bilancioANNO 2012

Impegni dalrendiconto

ANNO 2010

Contributi etrasferimenti

Entrate extratributarie

Totale entrate in partecorrente

Alienazione di benie trasferimenti

Assunzioni prestiti

Totale entrate in contocapitale

Servizi per conto terzi

Avanzo

TOTALE GENERALE

10.753.880,00

10.753.880,00

0

4.359.583,00

766.000,00

15.879.463,00

629.226,87

12.933.376,27

13.562.603,14

0

5.989.469,51

21.266.580,48

40.818.653,13

Correnti

Rimborso quotecapitale per mutui inammortamento

Totale spese in partecorrente

Spese di investimento

Totale spese in contocapitale

Rimborso prestiti diversida quote capitali permutui

Servizi per conto terzi

Disavanzo

TOTALE GENERALE

11.161.880,00

11.161.880,00

358.000,00

358.000,00

4.359.583,00

15.879.463,00

9.521.819,25

9.521.819,25

241.593,80

241.593,80

26.732.047,58

36.495.460,63

Entrate correnti € 105,76di cui:contributi e trasferimenti € 4,91altre entrate correnti € 100,86

Spese correnti € 74,25di cui:personale € 1,98acquisto di beni e servizi € 4,44trasferimenti correnti € 67,67altre spese correnti € 0,17

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FFeeddeerrffoorreesstteeFederforeste

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Si è svolta dal 30 al 31 maggio la Terza Con-ferenza Nazionale sulle Rinnovabili Termi-che, nella prestigiosa sede di Palazzo Ro-

spigliosi, a Roma. L’evento è stato organizzatoda Amici della Terra e Coldiretti in collabora-zione con i Ministeri dell’Ambiente e dello Svi-luppo Economico, dal MIPAAF, e con Enel,Enea, GSE, Federforeste e altri partner. Due legiornate di lavoro, la prima dedicata al tema“Custodi del Bosco”, ovvero la filiera bosco-le-gno-energia quale risorsa del mondo rurale, ela seconda incentrata invece su “Il caldo e ilfreddo nel conto del 20-20-20”. Nella primagiornata si è trattato il tema “Custodi del Bo-sco” sviluppando il concetto secondo il qualela pianificazione energetica regionale debba es-sere strettamente adeguata alla risorse tipichedi ciascun territorio nel rispetto delle sue carat-teristiche. Dalla giornata è emerso che l’utilizzoefficiente della biomassa legnosa può conse-guire risultati molto importanti, addirittura benoltre gli obiettivi europei fissati per il 2020, ov-vero la valorizzazione della risorsa forestale, la

tutela attiva del bosco, il sostegno al mondo ru-rale e l’utilizzo delle tecnologie e delle capacitàindustriali italiane. I lavori sono stati introdotti da Rosa Filippini,Presidente di Amici della Terra, ha illustratocome la Terza Conferenza Nazionale sull’Effi-cienza Energetica s’inquadra nella campagna“Efficienza Italia” avviata dall’Associazione am-bientalista nel 2007 e ha come obiettivo quellodi coinvolgere tutta la filiera impegnata nell’effi-cienza energetica e nello sviluppo del nostroPaese a partire dal Ministero dello sviluppoeconomico ai responsabili regionali delle politi-che energetiche ed ambientali, alle associazionidi categoria, ai sindacati ed ai produttori indu-striali. La diffusione delle rinnovabili termichegià competitive può avere, inoltre, un grandesviluppo anche tramite politiche di informa-zione rivolta alle imprese e alle famiglie.Nella mattinata i lavori sono stati coordinati daStefano Masini, dell’Area Ambiente e Territoriodella Coldiretti, il quale ha affermato comenello sviluppo delle fonti rinnovabili, l’atten-

Terza Conferenza Rinnovabili Termiche“Custodi del Bosco”

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zione che occorre porre al contributo dell’ener-gia termica deve essere diretta ad individuare erimuovere alcune criticità che sono state evi-denziate nel diverso ambito delle fonti di pro-duzione dell’energia elettrica. Il fattore più rile-vante dello sviluppo del termico risiede, invece,proprio nel fatto che si tratta di una energia amisura di territorio, la filiera da impostare,quindi, non può che essere corta e territoriale,in questo senso è evidente come, in termini dirisorsa principale, si debba partire dal bosco.Nel corso della giornata sono intervenuti quali-ficati relatori come Guido Bortoni, PresidenteAutorità per l’energia elettrica e il gas; Tom-maso Franci, Direzione Amici della Terra ha re-lazionato sulle “Biomasse e politiche d’incenti-vazione” e si è soffermato sul Piano italiano dipromozione delle fonti rinnovabili (PAN), haaffermato come le politiche di promozione dellerinnovabili termiche hanno minori costi e im-portanti ricadute positive, economiche, occupa-zionali e ambientali; aspetti fino ad oggi ignoratie trascurati da un approccio distorto che ha pri-vilegiato solo le rinnovabili elettriche, ciò vale inmodo particolare per gli usi termici delle bio-masse legnose, le cui ricadute in una prospettivadi filiera sono molto importanti sia nel com-parto agricolo – forestale che quello industriale– manifatturiero. La diffusione di contratti di fi-liera corta che coinvolgano attivamente ilmondo delle imprese agricole e forestali puòdare una spinta importante al mondo rurale. Roberto Jodice, CORTEA ha illustrato i “Si-

stemi tecnologici efficienti per la filiera Bosco-Legno-Energia” ai fini della filiera di produ-zione di energia dal legno, sono attualmenteconsiderati efficaci ed efficienti, e di alto valoreambientale, i processi ed i sistemi tecnologiciche contemplano: 1) trattamenti della materiaprima legnosa finalizzati ad aumentarne il con-tenuto energetico e 2) elevati tassi di conver-sione dell’energia primaria in calore ed elettri-cità, in cogenerazione. Costantino Lato, GSE ha trattato il tema“Energie Rinnovabili: monitoraggio e informa-zione”, ha illustrato il decreto legislativo28/2011 che assegna al Gestore dei ServiziEnergetici - GSE S.p.A. un ruolo di primopiano sia nell’attività di monitoraggio statistico,tecnico ed economico dello sviluppo delle ener-gie rinnovabili in Italia sia in quella relativa alladivulgazione delle informazioni generali e speci-fiche connesse all’utilizzo e alla diffusione dellefonti rinnovabili nei vari settori. Stefano Cilli, Ministero politiche agricole alimen-tari e forestali e Dario Stefàno, Assessore alle ri-sorse agroalimentari della Regione Puglia hannoillustrato lo stato di lavori e le attività svolte nelsettore delle energie termiche a livello nazionalee regionale.Nel pomeriggio i lavori sono andati avanti conimportanti relazioni di aziende che operano nelcampo delle rinnovabili termiche, i lavori diquesta sessione sono stati coordinati da France-sco Ciancaleoni, Area Ambiente e TerritorioColdiretti. La Relazione introduttiva è stata affi-

Relazione del Presidente di Federforeste Calliari

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data a Gabriele Calliari, Presidente Federfore-ste, che ha relazionato sul ruolo delle impreseagroforestali. Calliari ha messo al centro del pro-prio intervento l’importanza della gestione fore-stale in quanto solo tramite questa si può salva-guardare l’ambiente e limitare al minimo eventicome incendi e dissesti idrogeologici, causatiquasi sempre dall’abbandono. La gestione attivaè elemento fondamentale per creare occupazioneed economia sostenibile in montagna tenendocome perno centrale il legame e rispetto uomo-bosco. Il presidente Calliari ha ricordato come ilbosco è da sempre fonte di energia termica mache negli ultimi anni grazie allo sviluppo di cal-daie a cippato può essere maggiormente al servi-zio della collettività locale in montagna andandoin un ottica di risparmio per l’ente locale e di cre-scita del territorio dall’altra. Inoltre il presidenteha affermato che la risorsa legno va valorizzata a360° e di conseguenza si deve portare avanti unapolitica gestionale capace di ricavare dal boscosia assortimenti di pregio (edilizia, artigianato,ecc.) che assortimenti (ramaglia, legna di scarto,ecc.) utilizzati solo per la combustione. InfineCalliari ha rimarcato la disponibilità di Federfo-reste a collaborare con Enti che vogliano portareavanti una politica di gestione sostenibile del ter-ritorio rurale e come nei prossimi anni sia impor-tante definire un nuovo modo “corretto” di ge-stione dei crediti di carbonio a tutela della pro-prietà agro-forestale. Michele Dellapina, direttore del Consorzio Co-munalie Parmensi, ha illustrato ai presenti ilprogetto della caldaia a cippato a servizio del-l’Ospedale “Santa Maria” di Borgo Val di Taro(PR), l’iniziativa ha lo scopo di instaurare unafiliera corta, alla base della razionale sostenibi-lità di questo impianto e di eventuali altri im-pianti futuri. Il Consorzio, ha sottolineato Del-lapina, intende dimostrare come sia possibileessere un esempio virtuoso di imprenditoria cheabbia a cuore non solo gli aspetti puramenteeconomici ma soprattutto la salvaguardia del-l’ambiente, perno imprescindibile del proprio

Statuto e di quelli delle Comunalie associate.Altri interventi sono stati effettuati da: Walter Ri-ghini, Presidente Fiper - “il potenziale del teleri-scaldamento a biomassa”, Denis De Marchi,Gruppo Unicalor – Ceced Italia - “Gli apparec-chi a biomassa: un’eccellenza dell’industria ita-liana”, Marco Baccolo, Presidente produttoriANFUS - “Produttore, installatore e manuten-tore: il team vincente per gli impianti a bio-massa”, Alberto Ribolla, Presidente LombardyEnergy Cluster – “Biomasse legnose e rispettodell’ambiente: driver dell’economia”, EnricoGiovannini, Presidente di Genera S.p.A, “Bio-massa legnosa di piccola taglia e presentazionedel progetto FARM (Full Agricultural Renewa-ble Model)”, Alessandro Guercio, Sales Managerbiomass dept. di Turboden -“Termico, elettricitàe raffrescamento con applicazioni ORC a bio-massa”, Stefano Barcheri, Sales manager Unicon-fort - “Applicazioni di caldaie a biomassa nel ter-mico e nella cogenerazione” e Alessandro Dori-gati, Amministratore INGECO s.r.l. - “CombyCicle, un sistema di cogenerazione di piccola ta-glia per le aziende agricole”.A fine giornata gli organizzatori, Amici dellaTerra e COLDIRETTI, hanno affermato comele relazioni ascoltate fanno emergere la necessitàdi una revisione delle politiche di promozionedelle fonti rinnovabili, a partire dal PAN, au-mentando l’obiettivo delle rinnovabili termiche(e non quello delle rinnovabili elettriche). Ilruolo delle biomasse legnose ad usi termici per il2020 potrebbe essere ragionevolmente di circa10 Mtep, (il doppio di quello attualmente previ-sto con un incremento effettivo di ulteriori 5Mtep di consumi annui). I costi complessividelle politiche di sostegno per questo obiettivonon superebbero i 500 milioni di ? all’anno; va-lori da confrontare con circa 6 miliardi di ? oggidestinati annualmente al fotovoltaico con risul-tato di circa 0,9 Mtep di FER.

Lodovico [email protected]

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FederbimFederbim è la Federazione Nazionale dei Consorzi di Bacino Imbrifero Montano.

Costituita in ente morale con D.P.R. n° 194 del 31/01/1964 si pone l’obiettivo di ridistribuire sui territorimontani le risorse provenienti dai sovracanoni annui degli impianti idroelettrici,

risorse finalizzate alla crescita culturale ed economicadelle popolazioni montane.

FederforesteFederforeste, è nata come “Federazione Nazionale delle Forestali e delle Collettività Locali”, è sortanel 1981 con lo scopo di coordinare, tutelare e valorizzare l’opera dei Consorzi Forestalie delle Aziende Speciali – consorziali e/o singole –nella gestione razionale degliartt. 139-155 del R.D.L. n° 3267/1923 e successive norme legislative.

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ANNO 2010-2013Presidente: Gabriele Calliari - Past President: Pier Luigi Ferrari Componenti Direttivo: Rocco De Marco, Aniello Ascolese, Marino Zani, Danilo Merz, Rizzo Claudio, Raimondo Balicco,Andrea Montresor, Pier Paolo Camporesi, Massimo Albano

ORGANO DI CONTROLLOEnrico Petriccioli, Fausto Bianchi, Antonio BisoCoordinatori Regionali: Giovanni Maiandi, Lodovico Molinari, Leonardo Nocentini, Remo Tomasetti, Paolo Di Fonzo,Vincenzo Fatica, Mario Bersani

DIRIGENTI FEDERBIM ANNO 2008 - 2013Presidente: Personeni Carlo

Vice Presidenti: Petriccioli Enrico - Vicenzi RenatoPresidente dell’Assemblea: Barocco Giovanni

Giunta Esecutiva: Boitano Giovanni - Cioccarelli Carla - Donalisio Gabriele - Iachetti Franco - Klotz WilhelmPederzolli Gianfranco - Rancan Franco - Romano Domenico - Spada Egildo - Svaluto Ferro Pier Luigi

ORGANO DI CONTROLLOPresidente: Gentile Mario

Membri effettivi: Baccino Ilario - Zardet BattistaMembri Supplenti: Giovanna Busia - Cosaro Virgilio

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Anno XXIV - N° 2Aprile - Giugno 2012Periodico Trimestrale

Poste Italiane S.p.A.Spedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003 (Conv. in L. 27-02-2004 n. 46)Art. 1, Comma 1, CB - NO/GEn. 0880/2009

organo ufficiale dellaFederazione Nazionale dei Consorzi di Bacino Imbrifero Montano

e della Federforeste

www.federbim.it www.federforeste.org

Senatore Legnini (Pd):I Consorzi BIM, una risorsa per il Paese

Smart Grid:Opportunità da valorizzare

Trento: contenzioso Enel, sentenze a favore del Consorzio BIM e dei Comuni

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