senatodellarepubblica · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima...

35
SENATO DELLA REPUBBLICA VII LEGISLATURA 99" SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO GIOVEDÌ 24 MARZO 1977 (Antimerldiana) Presidenza del presidente FANFANI INDICE DISEGNI DI LEGGE Annunzio di presentazione .... Pago4287 Discussione: «Approvazione ed esecuzione dell'Atto re- lativo all'elezione dei rappresentanti nel- l'Assemblea a suffragio universale diretto, firmato a Bruxelles il 20 settembre 1976, allegato alla Decisione del Consiglio delle Comunità europee, adottata a Bruxelles in pari data» (550) (Approvato dalla Camera dei deputati): ARTIERI(DN-CD) 4296 BALBO (MistcrPLl) 4307 CALAMANDREI (PCI) 4287 MARCHETTI (DC) .. 4301 MASULLO (Sin. Ind.) 4311 MITTERDORFER (Misto~SVP) 4316 «<PECORARO (DC) . _ .. 4292 N, B. .~ L'asterisco indica che il testo del di. scorso non è stato restituito corretto dall'oratore. TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

Upload: others

Post on 28-Oct-2019

4 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

SENATO DELLA REPUBBLICAVII LEGISLATURA

99" SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

GIOVEDÌ 24 MARZO 1977(Antimerldiana)

Presidenza del presidente FANFANI

INDICE

DISEGNI DI LEGGE

Annunzio di presentazione . . . . Pago4287

Discussione:

«Approvazione ed esecuzione dell'Atto re-lativo all'elezione dei rappresentanti nel-l'Assemblea a suffragio universale diretto,firmato a Bruxelles il 20 settembre 1976,allegato alla Decisione del Consiglio delleComunità europee, adottata a Bruxelles inpari data» (550) (Approvato dalla Cameradei deputati):

ARTIERI(DN-CD) 4296BALBO(MistcrPLl) 4307CALAMANDREI(PCI) 4287MARCHETTI(DC) . . 4301MASULLO(Sin. Ind.) 4311MITTERDORFER(Misto~SVP) 4316

«<PECORARO(DC) . _ . . 4292

N, B. .~ L'asterisco indica che il testo del di.scorso non è stato restituito corretto dall'oratore.

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1200) ~ 4

Page 2: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento
Page 3: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

SenalO della Repubblica

99a SEDUTA(antimerid.)

VII Legislatura~ 4287 ~

24 MARZO 1977ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del presidente F A N F A N I

P RES I D E N T E. La seduta è aperta(ore 10).

Si dia lettura del processo !Verbale.

V I G N O L O, segretario, dà lettura delprocesso verbale della seduta antimeridianadel 15 febbraio.

P RES I D E N T E. Non essendOlViosse:rvazioni, il processo ve.J:1baleè approvato.

Annunzio di presentazionedi disegno di legge

P RES I D E N T E. È stato presentato]1 seguente disegno di legge:

dal Ministro dell'interno, dal Ministro digrazia e giustizia e dal Ministro della difesa:

« Adeguamento e riordinamento di inden-nità alle forze di polizia ed al personale civiledegli istituti penitenziari» (603).

D:scussione del disegno di legge:

«Approvazione ed esecuzione dell' Atto re-lativo all'elezione dei rappresentanti nel-]'Assemblea a suffragio universale diret-to, firmato a Bruxelles il 20 settembre1976, allegato alla Decisione del Consigliodelle Comunità europee, adottata a Bru-xelles in pari data» (550) (Approvato dal-la Camera dei deputati)

P RES I D E N T E. L'or.dine del gioc-no roeca la discussione del disegno di legge:« Approvazione ed esecuzione dell'Atto rela-tivo all'elezione dei rappresentanti nell'As-semblea a suffragio universale diretto, fir-mato a BruXjelles il 20 settembre 1976, alle-gato alla Decisione del Consiglio delle Co-munità europee, adottata a Bruxe!lles in pa-

ri data», già approvato daHa Camera deideputati.

Dichiaro aperta la discussione generale.È isorHto a parlare il senatore Calaman-

drei. Ne ha facoltà.

C A L A M A N D R E I. :Signor Presi-dente, onor.evole Minis,tro, onorevoli cone-ghi, il voto che il Senato si accinge a dare,e ohe la Camera ha già dato, per l'elezionea suffragio universale diretto del pa;rlamen-to europeo è una nuova espressione di quellaconvergenza delle forze democratiche sullefondamentali questioni e decisioni di poli-tica estera che costituisce una delle caratte-ristiche della presente fase politica italiana,una caratteristica stabilizzante in mezzo atanti e così continui elementi di instabilitàe di incertezza, e per.ciò una ca;ratteris,ticaohe giova al credito internazionale del nostIropaese e dà rilievo alle posizioni internazio-nali dell'Italia, suscita intorno ad esse atten-zione e fiducia.

Ogni qual 'Volta si cons'tata tale conver-genza capita, nel nostro dvhattito politico e.danche in questo oaso, a proposito del votoa favore delle elezioni comunitrurie, di sen-tiTe d~5'sertare, con vailutazioni rulquanto sem-plicistiche, su chi si è spostarto per poterconvergere. Si dimentica, o si finge di dimen-ticare, che a spostarsi, ad evolvere, è statapdma di tutto la realtà oggettiva, ohe sonosono stati in primo luogo i processi inter-nazionali di fondo a camminare, ad averemodificazioni e rettifiche.

Nel caso della OEE, come si può ignoTa/reohe sul piamo continentale e mondiale i <rap-ponti di forze, gli equiHbri, in cui essa sicoLLoca e può agire oggi non sono più glistessi in cui essa venne fondata 20 anni fa,nel cUma allora della guerra f,redda e diun'aspra contrapposizione tra i blocchi, eperciò immersa e inrigidita Ìill quel clima,condizionata da quella contrapposizione, ba.

Page 4: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

Senato della Repubblica

99a SEDUTA(antimerid.)

VII Legislatura~ 4288 ~

24 MARZO 1977

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~.~~~~ ~~ ~~

~~~~~~~~~~~~

ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

sata sulle divisioni e sulle discriminazioniche quel clima aocentuava nei paesi europeioccidentali e dominata dai gr;andi interessieconomici e sociali conseroatari ohe di quel-la contrapposizione ,si avvantaggiavano? nfatta che dopo tanti anni di Tinvii, di pro-getti, di risoLuzioni, di diohiarazioni, di mo-zioni di memorandum bizantÌiIli e sterili, il,Consiglio della Comunità finalmente sia ar-rivato a deliberare l'applicazione degli arti-coli dei ,trattati di Roma Ifelativi all'elezionedemocratica del Parlamento eurapeo, que-sta fatto di per sè irispeoohia che le condi-zioni .originarie sona modificate, e ancheprofondamente modificate, e cioè che, in unquadro internazionale nel quale la gueHafr",edda ha lasciato il posto alla ricerca di unsistema di sicurezza e di cooperazione, e nelquale contemparaneamente l'ordine econo-mico mondiale è s'tato Ifimesso in discussio-ne dal muta:to rapporto di scambio .tra ipaesi industrializzati e i paesi in v1a di s;vi-luppo, i problemi della funzione dell'Occi-dente eurapeo nell'area continentale e medi-terranea e nel mondo, i problemi economicie saciali della crisi a cui !'intreccia mano- Ipolistico delLa CBB ha btta da moLtiplica-tore, e gli stessi problemi di efiHcienza isti-tuzionale della Camun1tà sono diventati or-mai talmente vasti e acuti da non poteressere non dico risolti ma neppure affron-tati al di fUOlri di quel collegamento demo-cratico rappresentativo con le masse lwo-ratrici e popolari, al di fuori di quella ;par-tedpazione dei popoli ohe l'originaria appli-cazione conservatrice e verticistica dei trart:-tati di Roma por,tò invece ad emarginare senon ad escludere.

Su questo tenreno di movimento, se nonaddilrittura di sconvalgimento dei dati ag-gettivi di parotenza, non può es servi , onore-voli colleghi, nel ,Parlamento iÌtaliana fOJ'zapolitica demooratica seria che, se vuole man-tenere il contatto con i prooessi reali e rac-cogHerne Is tendenze, non debba considerarele eleziani comunitarie come una scadenzaohe richiede da pa,rte di tutti adeguamentie aggiornamenti di posizioni.

In tale senso l'asse interessante che il sena-tore Fenoaltea ha dato alla sua relazione,mettendo in luce legittimamente il contd-

buto portato al cammino dell'europeismodemocratica dal pensiero e dall'iniziatiiVafederalisti, anche come olfientamento anti-fascista, non può però lasciare in ombra,senatare Fenoaltea, rrè può convincerei a di-menticare le illusioni di oui quel camminofu cosparso, gli errori in cui esso spessocadde sul piano delle soe1te 'Politiche, e levie traverse lungo le quali esso andò a mo-menti a confandersi con operazioni come laCED, che nulla avevano a che fare con lapromozione della democrazia e con la co-struzione della paoe, e che addi,ritt'llira impli-oavano invece 'Possibilità di Decupero percomponenti nazionalistiohe retdv,e come ilmilitarismo tedesca.

Per quanto riguarda nai comunisti italia-ni, la nostra r1cerca ~ ho voluto, ona:revolicolleghi, verificaJre i documenti, a comincia-re dal primo camunicato della direzione delnostro p.artito sul MBC del24 marzo 1957~,il nostro adeguamento, le nos'tre rettifichesi sono mossi sin dall'inizio nell'ambito delriconosdmento ohe, come a£fermava testual-mente quel nostro comunicato del 24 maiYZO1957, ({ è comprensibile e giusta la tendenzaa supera:re... i ristr,etti mercati nazionali»,e ad essa ({La classe operaia e le classi lavo-ratrki non possono essere ostili per prin.-cipio... », per cui l'impegno ohe assumeiVamoera ~ cito ancora da quel comunicato ~

d,i {{critica:re concreta:mente le singole parti

del trattato della CBB e di proporre ad esso,nella sede parl,amenta~e e di (f:ronte all'api-nione pubblica, le modificazioni... atte a tu-telare gH interessi di quei settori dell'econo-mia nazionale che sono minacciati dalla pre-po.tenza del capitale monopolistica stra-nkro ».

Questo, onorevoli colleghi, noi abbiamof,aMo, indicanda e contrastando gli svolgi-menti negativ:i indotti dalla CBB nell'econo-mia italiana, ma al .tempo stesso prendendoaHo del manifestarsi di determinati effettiespansivi, con un senso della realtà ben di-verso dagli imbonimenti miracolistki ~ pernon dire altro ~ di coloro che hanno con-tinua,to a negare, fino a che l'evidenza nonne è stata clamorosa, lo scaDlquasso portatodalla CEE nella nostra agricoltma e gli squi-libri, le strozzatu~e, le concentrazioni disor-

Page 5: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

Senato della Repubblica ~ 4289 ~

24 MARZO 1977

VII Legislatura

99a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

dinate del tipo di espansione itnc:Lustriale fa-vorita dai legami comunÌ'truri.

Nè è dipeso da noi se per un lungo periodoalle nostre critiche e alle nostre praposte èstato impedito di farsi valere democratica-mente all'interno delle istituzioni della CEE.Non di meno i vantaggi ohe come prurtitoabbiamo sempre saputo di poter {ricavareda un formazione democratica della rappre-sentanza dell'Italia in quelle isHtuziani nanci hanno portato a condi,videre :il progettofOI1ffiulato alcuni aTIlITifa dai par,titi di cen-tro-sinistra e dal Movimento federalista ~

progetto fortunatamente poi insabhiato ~

per una e.lezione unilaterale direi,ta dei dele-gati :itaJiani al Parlamento eurapea, pragettodel quale proprio nelle competenti Commis-sioni di questo ramo del Parlamento ram-men to con quanta dedizione il senatore Bar-tolomei fu sos,tenitol1e d'ur£ificio, e. che oral'onorevole Moro alla Camera dei deputatiha ,riconosciuto che ci av.rebbe fatto «per-dere le posS:ÌlbiHtàdi operare nella sede mul-tiIaterale »: esattamente quello che noi obiet-tavamo quando quel progetto ci veniva pre-sentato, pokhè noi guardavamo appunto alriscihio che l'iniziativa unilaterale italianaprovocasse iniziative analoghe di altd paesicon il lrisultato di una frantumazione delprocesso rappresentativo amogeneo d:i cuisoltanto l'elezione contemponanea e comunein tutti i paesi della CHE può essere iltramite.

Di questa determinante scadenza demo-oratica che dunque il PCI si è sempre coe-rentemente prefisso, ora finaLmente si giU[l-ge a stabilire la data e le modaHtà, ohe, senon prevedono ancora una legge elettaralecomune, tuttavia potranno dare al ,Parla-mento europeo una base ed una fisionomiadi qualità nuova.

Le dissertazioni di cui parlavo al prdnci-pio si trasfeTiscono, a questo punto, dal pas-sato al futuro. Qualcuno si domanda chisarà maggiormente condizionato dalla l1JUcr

va dimensiane demooratica del1a Comuni.tà.È un argomento il quale attira particolar-mente anche la dflessione dell'onorevaleAndreotti, che vi è {ritarnato varie volte inquesti anni, e per ultimo in una reoonteintervista a {( Le Monde », riferendosi ancOIra

una volta al ParI.arrnento eUifopeo che saràeletto l'anno prossimo come ad un possÌibilebanco di prova per la palitica del [loSJtrapartito. Non c'è nulla di improprio in unasimile ipotesi, salvo un suo limite di gene~ricità, poichè essa non può non dguardalretutti i partiti. Anche qui in:fat'1:Ìil dato prin-cipale sarà lo spostamento in avanti agget-tivo che l,e elezioni potranno pomtare adavviare in ,funzioni di rilievo del quadro co-munitario, nei loro collegamenti popolari,m~l controllo e nella v,eri,fi,ca democraticadei loro 'Orientamenti, nel loro conf,ronto coiproblemi reali delle masse nei paesi dellaCamunità. E 'su questo dato è ovvio chetutti i partiti presenti nel Parlamento eurcrpea dovranno misurrursi. Su questa dato, perquanto ci riguarda, la nostra politica di co~munisti italiani è pronta a mettersi alla pro-va, senza imbarazzo alcuno, con affinità~ mi sia cansentito affe.rmrure ~ e con ri-spondenze probabilmente maggiori di altdpartiti.

Ma, lasciando da parte il passato e nonpretendendo di ipo,tecare il £UJturo, ciò cheaggi più importa è l'ampi>o consenso cancui, i:n questa situazione interna, tn questafase europea, H Parlamento italiano è ingrado di approvare per primo l'Atto irelatiiVaalle elezioni comunitarie. Ciò che impoiI'taè il significato di iniziativa internazionaleche, per il consenso, da cui è sostenuta e perLa sua tempestività, l'appiI''Ovaziane italianapuò assumere, un significato ohe già domani,nel Consiglia europeo che si dunisce a Romaauspkhiamo ohe venga fatto apprezzare. Ciòche impoirta è la volontà ohe in questa modola scelta dell'Italia può far pesare a sastegnodi una prospettiva di ;ripresa e di sviluppodemocratico dell'europeismo, e il titola chene può derivare alla politica estera del na-stro paese.

Ce~to, la scelta Ìltaliana avrà tanto piùpeso quanto più estesamente nella valontàpolitica che l'anima convergano, da paiI'tedelle forze democratiche, indirizzi per i qualil'elezione del Parlamento eUlropeo a suffra-gio universale diretta [lon si esaurisca inse stessa e sia mvece il primo anello d:i unrinnavamento e di una tras[oo:m.azione dellaCHE destinati ad investire, insieme e inse-

Page 6: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 4290 ~

99a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

pamJbilmente dai contenuti delle sue poli-tiche, :i nodi del'Potere comunitario, le que-stiom.i dell' allargamento della Comunità,quelle delle sue relazioni esterne e in defi~nitiva quelle della sua autonomia.

Agli effetti del potere della Comunità de-cisivo non è tanto, onorevoli colleghi, il fattoche al Parlamento europeo eletto venganoformalmente iI'Ìconosciute funzioni cos.ti~tuenti o anohe solo poteri maggiori di quelliconsultivi finora spettanti al Pa:rlamento de-signato, ciò che, lo sappiamo, è £uori que-stione allo stato attuale delle deliberazionidel Consiglio. I poteri e le funzioni adeguateper una rifondazione democratica della CEEil Parlamento europeo e1etto sarà in candi~zione di esplicarli di fatto in quanto al cen~tro dei suoi compiti le forze popolari sa-pranno mettere ~ e fin d'ora sappiano ipro~spettare ~ la necessità prima:ria di a£fron~tare e di sciogliere appuo:rto dl nodo' delrapporto tra Parlamento, come assembleaohe sarà nuovamente espressa dalla sovra~nità dei popoli comunitari, e Consiglio deiministri come organo di governo della Co~munità: la necessità, cioè, che !'incontro ela concertaziane degli interessi nazionali alivello di decisioni sovranazionali, quali po~tranno scaturire da un Parlamento demo~oraticamente .rappresentativo e controllato,vengano fatti prevalere su quella ohe finoraè stata [lella CEE la sovmipposizione agliinteressi nazionali di decisioni prese dalConsiglio, con il predominio nel Consigliodegli Stati economicamente più forti dellaComunità, di loro mutevoli raggruppamentio d1rettorii, e, per loro tramite, la sovrappo-sizione di interferenze delle multinazionalie di più generali interessi imperialistici ester~ni alLa Comunità.

Questa è, onorevoli colleghi, la riformareale di potere, la democratizzazione più pro-fonda, sostanziale, a cui attraverso le ele~zioni del Parlamento europeo si deve pun-tare, e con questa ;riforma è arganicamenteconnessa la possibilità di dare alle politichecomunitarie in ogni campo, dalla occu;pa~zione agli inv.estimenti, ai prezzi e alle strut-ture dell'agiricoltmra, all'energia, alla moneta,al credito, all'istrnzione, alle spese per ladifesa, all'ecologia, contenuti oapaci di supe~

24 MARZO 1977

rar.e nel senso di uno sviluppo democraticola crisi dell'economia e la crisi della società.

Anche la questione dell' allargamento dellaCEE è inseparabile dalla sua democratizza-zione, da quel rinnovamento delle sue strut-ture di potere, da quella riforma dei suoiequilibri economici e sociali, di cui le ele-zioni .del Parlamento europeo devono costi~tuire un anello determinante.

A nessuna forza popolare italiana possonosfuggire gli effetti per così dire catalizzanti,molto omogenei agli interessi del nostropaese, che l'ingresso nella ComUillità di nuovtÌpaesi come <laGrecia e ill PortogaJllo e comela Spagna, quando il suo ritorno alla demo~crazia sarà compiuto, è desti'nato ad eserci-tare sotto vari riguardi. Sotto il riguardopolitico, per le esperienze antifasciste cosìvicini o consimili a quella ita:liana, di cuile forze di quei paesi si sono nutrite, e ohepotranno determinare fra <la,loro e ,la nostrapartecipazione al Parlamento e alle altre [sti-tuzioni della CHE un comune ~mpegno par-ticolarmente stretto di promozione e di dina~mismo democratici nel IrÌnnovamento comu-nitario. Sotto il riguardo economico, perchèGrecia, Portogallo e Spagna hanno in comu~ne con noi pr:ablemi strutvurali di debolezzadelle economie, di sottosviluppo e di mise-ria, e all'interno della Comunità essi poty.an~no insieme a noi contribuire a far valere ea saldare 1'esiJgenza unificante e progra:mma~varia di una equilibl""ata destinazione regio-nale delle risorse contro il modello dis.ar~ticolante di polarizzazione monopolisticapropos.to dalle multinazionali nell'ipotesidell' ({ Europa a due marce». Sotto, ancora,un riguardo geo~politico-economico, data lacollocazione di quei paesi, come la iilos.tra,sud"europea e mediterranea, anoh'essa afìfac~data 'verso l'area araba e verso l'Af,r.ica; peircui la presenza loro nella Comunhà comple~terà e integirerà ai nostri fianchi la spOiI1dadella cooperazione con il mondo in via disviluppo, così vitale per il nuovo sviluppodell'Europa. Quanto alle diHicoltà che ini-zial'mente possono sorgere in una canviven~za comunitaria dalle concorrenzialità meri~dionali tira l'economia nost,ra e quella dei :trepaesi, senza nascondersele oocolDreperò cOiITl~prendere che solo nel contesto di una con~

I

Page 7: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 4291 ~

24 MARZO 197799" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTE~OGRAFICO

certazione sopranazionale democratica, qua-le può av:viarsi in lUna CEE rinnovata, quelled1fificoltà potranno essere conciliate, e leagitazioni che in nome di esse vengono con-dotte contiTO l'entrata di Grecia, Portogalloe Spagna nella Comunità, consapevolmenteo no servono solo, appunto, alla logica delle« due mal'Oe» eUlI'opee, che vonrebbe mante-IneI'e i meridioni separati per poter meglioprofittare dei loro squilibri.

Questioni, infine, dalle quali l'europeismodemocratico non può oggi in nessun modoprescindere, nel momento in cui si impegnaa realizzaJre la scadenza delle elezioni comu-nitarie, se di tale scadenza vuole fare ingenerale il peoc-nio di una fase nuova daaprire neUa CEE, sono 'le questioni de:l1e;reJa-zioni esterne e dell'autonomia della Comu-nità.

In primo piano !Em queste non mi paredubbio che vi siano, per la loro portatavitale immediata che al' ara richiamavo, lequestioni del dialogo e della cooperazioneeUiro-araba e dell'attuazione della convenzio-ne di Lomè. Vitali non soltanto per l'approv-vigionamento di petrolio e di altre materieprime alla Comunità e per gli sbocohi dadare in cambio ai suoi prodotti industOC'iali,alle sue capadtà :teonologiche, a settori dellasua imprenditoria e del suo lavoro, ma vitalianche per la cooperazione e conce["tazione,per il ri-equilibrio di impieghi e di risorse,ohe, fra paesi e regioni all'interno della CEE,fra il suo Nord e il suo Sud inJt:emi, fra le sueindustrie e la sua agricoltura, potranno es-sere incentivati dai oompiti e dai programmidella cooperazione con il Sud esterno, coni paesi arabi, con l'A£rìca; e vitali inoltre,soprattutto qualificanti, per la determina-zione e lo spazio ohe un nuovo ['apportodi scambio intessuto sulla base della paritàe del reciproco vantaggio con i paesi in viadi sviluppo può daI'e a una nuova funzione,democratica, della Comunità europea neller,elazioni più /Vaste del mondo.

Proprio qui, d'altronde, onorevoli colleghi,sta a mio parere l'aspetto decisivo per l'af-fermazione dell'autonomia della Comunità.Se infatti nei mpporJi con l'Unione Sovieticae gli altri paesi dell'Est l'autonoma funziOlIle

della CEE si afferma superando le barrieree i diaframmi lasciati dalla « g;uer.ra f.redda »

fra il versante comunitario dell'Europa e ilversante del COMECON, quello socialista,nei rapporti con gli Stati Uni.ti, all'internodi una comune dimensione storica e anohedi Oillganizzazione internazionale che certonon può ess,ere annullata, è appunto sull/:er-reno delle ,relazioni Nord-Sud che si devemisumare, e che finora è mancato, il reau-pero da parte della eEE di una dislocazionemondiale, e non soltanto regionale comequella che Kissinger volwa assegnarle, an-ohe con definizioni di principio. Per quantorilevante possa essere rimasta, e tI'Ìmangaanche ,dopo la fine della «guerra fredda »,l'esigenza di acquiske in modo netto, distri~cando cammistioni ed equivoci, un'autono-mia ,delLaCEE dall'Alleanza atlantica, \l1ondimeno, a mio giudizio, oggi è soprattutto nel-la cooperazione con il Terzo mondo che sidecide e si conquista una nuova funzioneest-erna della Comunità. E perciò l'Italia, si-tuata com'è al orocevia mediterraneo dellacooperazÌ<one, può avere nella prospettivacomunitaria una incidenza, per così dire,autonomistica assai superiore al suo pesonella CEE.

Il ohe non toglie che, a cominciare dalbreve periodo, la funzione autonoma ohespetta alla Comunità debba da,re prova di sèdentm l'Europa a confronto con i p.roblemidella distensione, della sicurezza, della ridu-zione delle forZJe e degli wrmamenti nel no-stro continente, ceroando di rendere piùes'plicita e più coerente una costruttiva pro-posta della CEE come tale in tutte le sedidove quei problemi vengono negoziati, e cer-cando oggi in primo llUogo di contribuirea far sì che la contestualità globale sancitadai princìpi di Helsinki [,l'a quei problemie i problemi delle libertà fondamentali nonrisulti turbata e venga invece portata a ma-turaiTe con organica gradualità nei rapportiOVles,t-Est, nei ['apporti {'l'a iÌ. due blocchi,e nei mpporti ,tra le due massime potenzemondiali. Ma anche in questo l'Italia, perla sensibilità che le /Viene dai suoi i,nteressinazionali e per l'attenzione che alle sue ini-ziative internazionali può meritare il con-senso democratico che le sostiene, anche

Page 8: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

Senato della Repubblica ~ 4292 ~ VII Legislatura

99a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

in questo 1'1talia ~ lei, onorevole ministroForlani, ne è cons.a!pevole ~ è in grado edha ,la responsabilità di assoLvere, al di làdell'azione propda, 'Ulnapecultare aziQIle sol-lecitante sulla politica comunitaria e in ge-nere euroccidentale, operando per indiriz-zare a tale fine in maniera nuova forse anchesedi e occasioni ohe possono essere fOiI'rriteda O'J:1ganilSmicome il Consiglio d'Europa ocome l'Unione europea oocidentale.

Il senso di tutte queste considerazioni dame svolte, onOiI'evoli colleghi, !ha !Voluto es-sere di rendere ohiara {non so se mi siariusCÌ!to) la convinzione della nostra partepolitica che l'elezione a sUJffmgio universaledi:retto del Parlamento della CEE potrà darenuovo ed anche vigoroso impulso alla fun-zione della Comunità, a condizione però chele fOiI'zepopolari guardino e vadano a quellascadenza in una pmspettiv.a demooratica diinsieme dei processi ,reali nei quali debbonoconsistere lo sviluppo ed il rinnOlVamentodella dimensione europeista. Solo in taleprospettiva si potrà efficacemente premereperchè v,engano rimosse le iJncer.tezze e leremare che si avvertono ancora in alcuni go-ve:rni della CEE e perchè la data del 1978venga iI'ispettata. Solo in tale prospettivaogni forza democratica italiana potrà ado-perarsi 'verso le forze che le sono affini neglialtri paesi della CEE, per superare resistenzee pregiudizi ali che, nelle differenti situazio-ni, ancor:a per:mé\!ngono in zone di quasi tuttii settori popokuri di quei paesi. Noi faremo,a questo proposito, la nostra pal1te.

D'altm lato, soltanto in nome di una gene-rale e profonda riforma delle istituzioni edella politica della CEE, sarà possibile susci-tare verso l'elezione europea, /Verso il nuovoParlamento ohe essa esprimerà, uno slan-cio di partecipazione delle masse, dei lavo-ratori, della gioventù, capace di faiI'e emer-gere nella Comunità la soVlranità popolaree capace di far contare la sovranità popolarea livello del potere della Comunità.

Quella prospettiva di g.rande riforma co-mUiIlitaria, in direzione della quale il iIliOstracammino di comunisti italiani si è mossofin dall'origine della CEE, anima ora, ono-'revoli colleghi, il nostro impegno per l'ele-zione europea, ci guideiI'à sui temi qrualiJfi-

24 MARZO 1977

canti di essa nella rioerca di confronti e pos-sibilmente di intese con altre forze di sini-stra ,e democratiohe, ed ispirerà intanto inquest'lAula il nostro voto per l'approvazionedell'atto di Bruxelles. (Vivi applausi dallaestrema sinistra).

P RES J D E N T E. È isaritto a par-lare il senatore Pecoraro. Ne ha facoltà.

~, P E C O R A R O. Onorevole P,residente,onorevoli cO'lleghi, il disegnO' di ,legge sotto-pO'sto alla nostra approvazione rrappresentaun passO' ulteriore. importaJl1ite ed impegna-:iiva netl laborioso e travagliato procesSO'verso l'uni,tà de1l'EurGpa, p~ooeSSQ che vaspostandO' gI'adatamente le !luci dei suoi ,TI.HettolTi dag;li mteressi ecO'nomid materialiad interessi di 'livellO' o di iI'al11gO'più eleva-to quali sono g;li interesSli spirituali e cuJtu-raM di civiltà, moralità e partecipazione de-mocratica, in una parola quali sono essen-ziaJxnente gli interessi poLitici.

Sarebhe certamente ,sUper£h1O procederead una minuziosa analisi deLl'attO' sottosarit-ta ,il 20 settembre 1976 a Bruxe11es dai Mi.nistri degli affari esteri della OomUJl1iLtàeco-nomica europea oon il quale viene dato for-ltla!lme'llte il via a!Welezione dei rappresen-trmti dell"assemblea comull'irtamia a suffragiodiretta, si fissano alcune modalità elettoralivalide per tutti i paesi memb:ri e si stabiH-see UiIl preciso torno di tempO' (i meSli dimaggio e giugnO' 1978) nel corSO' dei quali.la detta consultazione dOVlràaver luogo. Milimiterò pertanto ad accennare ed a sotto-lineare solo alcuni punti essenriali.

I.l documentO' 1m.O'ggetto sIÌ divide sostan-7ia1mente tin due pa!rti ben distinte: la pri-ma può essere 111itenuta una dichiaiI'azironedi intenti, come correttamente ha rilevMoil relatorre !in Oommissione, ,la seconda, ,inve.ce, ha camttere espressamente dispositivo.La cLichiaraziO'IIlIed'intenti evridentemente rOO[1-cerne ciò che, quantomeno 'Per ades.so, vietnesottratto aHa competenza delle istituzionicomunitarie e mantenuto aLla potestà dispo-sitiva dei singoli Stati; in partioo1aITe ali TÌ-spettivi paesi viene bsciata, ÌiIl questO' pri-1HQespenimento di elemoni a 'suff.ragiO' uni.versale dÌiretto, piena libertà di scegJdere il

Page 9: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

Scnato della R,;p::ùbll( (. ~ 4293 ~

24 MARZO 1977

VII Legislatura

99a SEDUTA (antimerid.) Assm.:mLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

sistema elettorrule che ciascuno di ess[ pre.ferisce. Saràla nuova assemblea eletta de~mocraticamente, a nonna deLl'articolo 7 del-l'atto in discussione, ad elahorare un pro-getto di procedura elettorale UJniforme e per-tanto valido per tutti i paesi membDi dellaComunità.

Per alt:[~o verso la parte dispositiva ,oon-tiell1e le norme sulle quaH è ,stato Iraggiun-te, un accordo univoco. S[ ,tratta deLla data,sia pure in termini approssimativi, del nu-mero dei mppresentanti, che saranna 410per i nove paesi e di quest[ alll'Italia nespetteranno 81, come alla Frall1aia, aJL1aGranBretagna ed aLJa Germania; Sii tratta ddproblema deLle incompatLbi:lità che in gene-rale S0d1:0state f,issate per evitare Ìinammis-sibili commistÌoni con organi ed li,s.tÌtuzio-']l! strettamente legati aHa vita ed aLle fun-zioni deJla Comunità. Si tratta del proble.ma del doppio mandato, cioè deMa possibi-Età della oontemp.oranea appar.tenenza tan-w al proprio PalIl1amento m:azionale quanto2.1Parlamento europeo. Quest'O problema èstato risolto, almeno in questa fase, con laammisSlione del doppIa mam.datJo. Ciò alme..no per due :ragioni: ,La prima è queLla dinon privare sia i Parla:mell1.tÌ na2jionaJ:i chejJ Parlamento europeo di alcune personaLitàdi alto prestigio che nel cas.o deH'dillcompati.111ità sarebbero ,castrette ad optaiYe fra Il'unCle l'altra assembilea, depauperando obiettiva~Il'1ente queLla r~£iutata. L'altro mOltivo risie-de nella convenienza e neLla opportlUnità diassicurare un sistema naturale di collega~mento, un cordone ombelicale tra Iiil Pa11lamento europeo ed i Padamenti nazionali.

Naturalmente ill doppio mandato non sa~rà tassativo, anzi c'è da aJUgura~Siiche essor;sulti 'ragionevolmente limitato, anche 'alloscopo di permettere un più pieno ed impe-gnato espletamento del mall1dato stesso airappresentanti europei.

Come S'i vede ,le disposi2Jloni 'contenuteneLl'atto che stiamo discutendo rappresen-tano .il risultaro di un labori,oso ma oerta-mente soddi,sfacente ed eqUliHb.rata corIl'iplro-messo tra le esigenze dei singoli paesi e laneces-sLÌtà di strutturare una ooerente e s0-lida trama assembl:eare comunitaIlÌa. Ma evi-dentemente l'app["'ovazione di questo atto da

pante del Senato è s.olo una tapp.a e il Par.lamento europeo non può ancora conside-rarsi messo in piedi.

Le nostre Assemblee 'legislative ooV'rallll1oinfatti affrontare nei pross:ùmi mesi la di-soussiane e l'approvazione del1a legge elet-torale. Dopo quella data 1'interesse sarà spo-stato sulla campagna elettorale propriamen-te detta e iJ. nl()stiI"Opaese, oame d'altrolIldegli altri paesi, sarà chiamato a pronunziarsivers.o quale modeLlo d'Europa unita far con-vergere i propri suffragi.

Questa marcia verso le e'leUioni europeedel 1978 pare effettivamente abhastall1za pa-cifka per 11noS/tm paese proprio perchè senon tutte, certamente la stragrande maggio-ranza delle forre paUtkhe litaliane sono net-tamente orientate in d1rezione europeistica.P,ermangono dubbi dI'ca l'atteggiamento delParlamento britannico, ma non dovrebbe es~sere diffidle ill farmaJrsi in esso di unatranqu]lla maggioranza europeistica. IJ pun-to interrogativo che rimane aUo stato dipunto interrogativo è su come si pronun-cerà l'Assemblea nazionaLe f.ra'llioese,dove inciascuno dei duE' schieramenti contrappostiche si dividono 11 grosso delle forze poHti-che vi è un g:ruppo a favore ed una controques.to ulteriore passo verso ,l'.unificazioll1~europea; a sinistra imatti i <comunisti sal110contro e i socialisti a favore e ll1el 'girUppodei maderati ,i gollisti sono oontm e i giÌ-scardiani, i radlcali, eocetera 'sono convill1tieuropeisti. Speriall1ìo che questa voù.ta laFr,ancia non sii metta di trav'ers.o ,rispetto alcammino di una autentica democraxia inEuropa perchè, onorevoli colleghi, l'demen-to impot'tant::e che mi pare meriti qualchespecifica considerazione e un dovffi1oS0 ap~profondimento è quello del rinnovato impe-~no democratico di cui J'istituziol1Je parla-mentare europea eletta .a suffragio Ui11Jiversa-le d1retto sarebbe il punto di forza.

IiJJJtanto non si può ignorare i:l fatto chefinora 1e istituzioni europee sono state unacostruzione di vertice scarsamente collega-ta con le singole opinioni pubbliche Il1azionaHe con la vasta opinione pubblica europea dibase. Questa assenza di un dtÌiretto rapportoha certamente avuto un'influenza negativaquanto meno ai fini della fOiI"IIlaziO'lledi

Page 10: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

Senato della Repubblica ~ 4294 ~

24 MARZO 1977

VII Legislatura

99a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

qUJella autentica, genu'Ìina, diretta cassa dirisonanza che deve essere Uin'asSleIT1blea'rap,.presentativa degna di questo [lOme.

La costruzione europea non poteva nonrisent,ke ddla iripercussicme negativa di unadesignazione effettuata dalle aSSleanbJee [ha-ziOlnaJlidei parlamentari europei, designario-ne che finiva per areare una soluzione di lOon.tinui,tà tra ques'to artif:ìidale mandato e laesigenza di profondo riImovam€mJto morale,~p1n1tuaJle, efconlOmi'oo, sociale e civHe del-l'inte,m Europa. Tutto dò è tanto più veroquanto più la fumziane parlrumentare lreggedifficilmeo:rte il passo oggi 'giorno lOan leesigenze della soci,età europea iin netta e con-tinua evoluzione.

Nan è questo 11 momento di fare Uilla di-squisizione sull'origine e il 'Wolo dei parla-menti nazioI1laili nel corso del diciannovesi-ma secola anche perchè ill diSloolrso saDebbetroppo lungo, complicaIta e tutto sommatoalmeno in parte opinabile, ma creda che tut-ti possano essere d'accordo sul fatto che lei~tj.tuzioni padamentari rtrrumandateci dal-l'Ottocento risentono tutto il peso di unaconcezione dello Stato e della società checertamente è molto lontana dal modello diStato e di società che prende forma e assu-me funzioni in 'quest'uL1Ji.mo quar.to del se-colo ventesimo.

Il Parlamento eUirOpeo nasce oompleta-nIente estraneo MIe consuetudini, .a:11e tra-diZJioni, aJi condizionamenti, poi fOtrIDalizza-ti rnelle Costituzioni e neLla legislazione deisingoli Stati: nasce, bisogna riconoscerlo,con poteri assai iHmi,tati dovu:m ,al timore,particolarmente della Pram.cia e un po' del-l'Inghilterra, di poter essere costretti a ri-nunciare a una parte della propria sovrani-tà naziQlJ1ale. Ma bisogna farlo nascere oonalmeno la dic.MaJrata, eSlplicita intenZliQlJ1eche esso rappresenti la più V'asta opinionepubblica europea protesa a ,trovaIre, a rea~Hzzare una uaJJÌtà spirLtuale, culturale edumana al di là e al di sopra di quella eco-nomica e .di queLla del benessere materiale:una unità che in questa nuova f.olITIla, inquesta nuova struttura gli conseruta di tor-nare ad essere, come essa fu pelI"venti seco-H, il nucleo essoozia'le de:Jla ciVriJ.izzazioneumana.

A questo fine, ripetiamo, drl Pan1amentoeuropeo dettivo è un dato essenziale ed [ill-sostHuibile. I poteri che esso non ha saràla fOirza delle >Dosea dargL1eli, speciaJmente~e esso sarà Ìin g:mdo di mterpretare le esi-genze e i bis.ogni di tutti i cittaffini ooro-pei. Ma questa sua verginità e verdeggi,anteg10v1nezza pot:ranno assOllv:ere :ad un'altrafunzione, carne è stato 'aocortamente rileva-to e ,sottolineato dal collega senatQre Ber-sani nella ,relazione che egli ha Iredatto ,Loscorso annOI e presentata 311Senato 'suLlostato deHa Comumità europea per dll 1975.La struttura e il funzionamento di unPar-lamento europeo potr3lnno avere un'influen-za non indifferente e certamente miglio.ra-trice neJl'eseraizio deUa funzione parlamen-tare nelle assemblee dei singoli paesi. E ciòsarà dovuto anche in parte alle molteplicie più vaste esperienze, aJlle possibilità di .ID-staurare confir.onm, aMa emulazi:one dei cam-pioni dell'europeismo pI10venienti dai ,piùsVaJriati orizzonti politici.

Evidentemente tutta la Logica e tutta laeconomia deLLe preoedenti strutture cornu-ni;ta,rile fini.raruno col subire e ,risentire lainfluenza di questa nuova e viva atmosferache .l'esistenza del Pa!'Jamento .europeo elet-tiva ,riuscirà a ,cmare. E tutto rlascia ,ritene-re che questa 11nfluenza ,sarà positiVla e chele strutture comuni,tarie ne sortiraInllo iraf.f.orzate e migHorate. La Commissione, xlCon-siglio dei ministri, il Consiglio europeo lI1:onpotranna nOil1tenere conto della nuova dimensione, della diversa carica, del ,significa-to concreto e autentico che possiederà ilHuova Parlamento e di CUlinecessariament~tutte le aJtre istituzioni deLla Comunità sa-ranna penetrate.

Ma quel che più importa è questo: cheil processo verso l'integrazÌJone politica giàcertamente iin atto, già vdtrtuahnente 'we-versibile, riceVlerà un vivace impulso, taleda fargli effettuare un decisivo saLto di qua..Htà e da ricevere UJ.èa irresÌJstibile spintacentripeta.

Certamente non possiamo fare delle pm-fezie, ma non c.redo che SM"emo molto Ilon~ta:l1i dalla real,tà e da una .onesta previsio-ne dei fatti se riterremo che maIm dei pro~b1emi che spociaJlmente negli uLtimi .anni

Page 11: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

Senato della Repubblica VII Legislatura~ 4295 ~

24 MARZO 197799a SEDUTA (antimerid.)"""~

ASSE.ìVlBLL'i. ~ RESOCU'HO STENOGRAFICO

hanm.o tormentato i tecnoorati e i politicideLla Comunità potraniI1O Itrov:are p1ù ageva~le- assetta e più facile soluzione.

Non vog\1io entrare nel dettaglio, ma oggila Comunità, per colpa della .selvaggia crisieconomica che attanaglia l'El1Y'Opae il mon-do intero, deve segnare .il passo ai proble-mi dell'economia e monetari, ai probLemidell'agdcoltura, ai problemi Iregionali e sa-ciali e così via discorrendo. Certamente ilnuovo Pallìlamento non sarà un toccasana,ma ilr:iI1..novata respiro che esso riuscirà :adimprimere alle iS'vituz,lani ed agli ,individui.che le impersonano e i'l rinnovata ambientenel qua:le si confronteranno e si arricchÌira!l1-n'O reciprocarrnente le cOlTrentidi pelDJsieroe ,la tenace ~ntenZìÌone e v'OLontà di mi,gliora-mento, di consolidamento, di progresso del-la nuova realtà europea oontlr1buimnlJ1O inmaniera effettiva, efficace e decisiva ad unastagi.on.e di benessere morale e materiale perì'Eurapa.

Permettete, onorevoli oo11eghi, che mi fer-mi .a!l1corasopra un pUlnto. Ormai,:le profo.n~de, incailzant:i esigenze de11a vi:tJa moderna,sia dal punto di vista eoonomÌICo e saciale,sia dal punto di vista sdenDi£ko e tecnolo.gico, sia dal pUillto di ,vista dvNe e politico,postulano entità statuali di una dimensionedi gran lunga maggiore di quella dei s1ngoIiStati europei. Ormai la dimensione otltfu:na.le di un argani'smo poHtioo, stata a federa-zione, è quella continentale .o sub,con.tÌiJ:1ien-tale: questa è la dimensione degli Stati Uni-ti, dell'Unione Sovietica, del.la Cina e del.l'I,ndia, la dimensione del Brasile. Certamen-te ancora ci sono dei paesi piiÙ piccoli, C(Fme il Giappone o la Svezia, che si trovanoin una situazione di largo sviluppo economi-co e civile, ma si tratta di casi particolari.i'n situazioni 'particolari, çhe probabi~melllt~~110!l1fantlo testo.

Ebbene, l'Eur'Opa occidentaile non può se-guilre it1ri.tma deUa vita moderna, de1Je esi-genze moderne se non accetta ,la dimension~regionale a cui la condwrrà .la propria UIliifi.ca1Jione: fr'Ontiere, monete, una mtriade didupHcazi.oni irnaccettabili ed mutili, spinteed egoismi fuoni posto e fuari tlempo, zonedepresse sono tutte conseguenre del nazio-nalismo esasperato, Ì>rrazionale e, al.la Jun,ga,

'estremamente dannoso anche dal punto diV'ÌJs'tadel conseguimen1to del maggiore utileglobale. SO'ltaJnto la solidarie,tà, ,la spmta.lIe realizzazioil1Ji unitRirie, p.ur nel dovuto ri-spetto del costume. deLla \Lingua, deUa tra-diZìÌone dei singoli camponenti, pO~arr1no farsorgere e realiz1Jare un grande Stato euro~p.eo, autenticamente dem'Ooratico e protesoverso ,LI migliore avven~re. La aosrtlruzionedi questa entità politica sarà .1TIo1treun ele-mento di stahilità per l'Europa e per il mon-do, sarà una struttura, un'aI1tÌcolazÌOIle de-~11ÌJn:ataad .inserirsi nel gioco del1e super-potenze per por.tare ad esse H proprlio ,spi-rito di moderazi'One oltre che i pl10pri servi-!{i di medÌiazione. L'Europ.a demooratioa hi{troppo sofferto perchè il -suo impegno, lasua azione e la sua forza, derivanti dallaconseguirta unità, nan vengano messi al ser-vizio della pace dei popo1i: questi eranoi grandi 'Obiettivi, ,le grandi speI1anZJe, legrandi intuizi'Oni che gli uomini migliorid'Europa, aIl'ffidomani deil grande conflit~to che aveva messo ,in pericolo l'esisten~za medesima del nostro iÌTIJCiviJimento,ave~vano vagheggiiata, aveVlano cerooto di av-viare, ma che non avevano potuto vedere'reailizzati. Schuman e Churchill, Adenauere Spaak, De G2Jsperi e Sforza fUIono i gtan.di pionieri di un movimelllto e di 'lLlla pro-5piettiva di cui 'Oggi noi abbiamo la venturadi vedere il conoreto irnizio di ,realizzazÌIOIned.emocratica. Tocca a noi, tocca a rutti li pa-poli europei riusoire ad essere beneficiaridi questo strumento di democrazia del qua-le i medesimi popoli sono chiamati ad esse~re attori e oostrut1tori.

Il mondo del lavoro, ,illmondo della cul~tura, H mondo del pens.ier:o, il ffiO!l100dellearti non potranno traViare che nuova forza,nuovo impulso, nuova vittalità dall'Buropaunita. Vada il nostro pensiero, il pens.rerodel Senato italiano, nel momento dincui es-so si accinge a ratifircare questo atto fonda-mental!e per l'Uillificazione europea, ai moltie molti .milioni di giovani che sono la spe.ranza de] nostro domani, che sono ,la spe-raiIlza dell'Europa e del mondo perchè d8illalara fede, dalla loro pantec1pazJione, dal1oroentusiasmo e 2Jttraveroo questo strumento,ljues-to Padamento europeo eletto anohe oon

Page 12: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

Senato della Repubblica ~ 4296 ~ VI I Legislatura

24 MARZO 197799a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

j] 10'ro suffragio, possa sortire una stagionedi bontà, di fratellanza e di pace. (Vivi ap~plausi dal centro. Congratulazioni).

P RES I D -E N T E. È iscritto a par~lare il senatore Artieri. Ne ha facoltà.

A R T I E R l. Signor Presidente, ono~revole Ministro, onorevoli senatori, il di:se~gno di legge presentato alla nostra appro~vazione contiene in fortissime dosi, secon-do il mio sommesso parere, gli elementi,di una forzatura morale, di una suggeSitio~ne coercitiva propria delle proposizioni edelle proposte ovvie. È ovvio infatti che laprospettiva di un'Europa in grado di darsiuna costituzione coerente, unitaria, su basipaI'lamentari, diretta da una assemblea ca-pace di esprimere dal suo insieme sovran-nazionale un Governo continentale, debba epossa sorridere al più ottuso e retrivo deiconservaltori; possa e debba affascinare ognicittadino di questo vecchio continente co-me una prospettiva nuziale. Chi oserebbe inquesto Senato \lev8I'si a giustificare un votocontrario? Il votocontraI'io c'è stato, perdi,re la verità, nell'altro ramo del Parla-mento, ma enunci alto da un'esigua forza po~litica di natura anarcoide e velleitaria. Chiragionevolmente vorrebbe pronunciarsi con-tro questo atto relativo alla elezione di rap-presentanti al Parlamento europeo? Nessunoe ciò non solo, certamente, per la attra-Ziione che può esercitare la nuova dignitàparlamel1ltare allargata nientemeno all'areadella vecchia Europa, ma anche e soprat~tutto perchè essa contiene la speranza direalizzazione di un sogno di natura politica,ma anche morale, ideale, mistico~religioso,starei per dire.

Perciò diciamo che l' approva:i'Jione propo~staci appartiene al regno dell'ovvio e dellerichieste a cui nessuno potrebbe opporre unrifiuto. Questo liberale riconoscimento pe~rò non ci deve distogliere dall'applicare aldisegno di legge un sacrosanto diri,tto di cri-tica, anche se il nostro voto favorevole nonsarà negato. Le nostre osservaZJÌoni potrannovalere per future riconsiderazioni del pro~

blema o dei problemi connessi eon la fun~zione del Padamento europeo.

Una constatazione, per oominciare. Questaproposta di legge ci perviene invecchiatadi venti ,anni: l'idea dell'Europa unitaria ri~svegliata nelle coscienze vigili e sensibili. de-gli uomini chiamati a dirigere .le santi deipopoli europei prostrati dal conflitto appe~na estinto, non potette realizzarsi in quel mo-mento che era, anche, il momento più fa-vorevole. Si dette il caso unico, credo, nellastoria politica del continente di una stessaintuizione germinata nello stesso momentonella mente e nelle coscienze di uomini de~gni e onesti, tutti ,capaci di realizza:da. Pres~sappoco nella stessa identità e conHgura~zione teorica e pratica l'idea europea fu eo-mune ad Adenauer ed a Monnet, ad Einaudied a Schuman, a De Gasperi ed a. Spaak...(Interruzioni del senatore Bonino). L'avreidetto, ,lo sto pronunciando! Ecco il naziona-lismo di Messina che si fa vivo! (Ilarità).Dioevo, a Gaetano Martino e a Léon Blum.Non includiamo in queSito olimpo .il nomedi Winston Churchill che dell'unità dellaEuropa fu antesignano, ma nella forma, pursempre possibile e ancora oggi ~ secondonoi ~ la migliore possibile, degli Stati Unitid'Europa.

Gli uomini consolari che pensarono aduna Europa unita, forte e fiorente, mentreancora sotto i loro occhi fumavano le ma-cerie della seconda guerra mondiale e negittarono le fondamenta agivano nel soleostorico della tragedia, appena conclusa, diun continente già unificato, ma neUa cami-cia di forza del nazismo alla cui sconfittae dissoluzione le demoorazie occidentali ave~vano chiamato a concorrere un'altra forzatotalitaria e, a suo modo, unificatrice ches'installò nel cuore del continente e ne con-trollò la metà orientale; onde, onorevolicol1eghi, quando paLliamo dell'Europa, del~l'unificazione europea, del Parlamento euro-peo noi sorvoliamo su una realtà immensae d'impressional1lte portata ed è quella diuna Europa nominalle ma non re£\Jle, unaEuropa che è soltanto la metà della veraEuropa; parliamo di un'Europa dalla qualela spartizione di Yalta ha escluso, per un

Page 13: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

.:ie-nata della Repubhhu' VII Legislatura~

~ 4297 ~

24 MARZO 197799a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

tempo indefinito e sino a quando impreve-dibili avvenimenti non muteranno il regimetotalitario deLla nazione egemone, nazionidi altissima civiltà e che furono dell'Europamedievale e moderna fattori imprescindi-bili di cultura, di progresso scientifico, diarte, di pensiero filosofico, di illuminazionemorale re religiosa.

Dall'Europa di cui stiamo da venti annie più ,sognando l'unità economica, politicae morale si devono ritenere esclusi sino anuovo ordine paesi come l'Ungheria, la Po-lonia, la Cecoslovacchia per non menziona-re la Romani'a ove ogni pietra e ogni an-golo parlano latino e ricordano la Dacia ro-mana e la Bulgaria ponte naturale tira loOriente slavo e l'Occidente libero e Hbe--rale. Ma, onorevoli senatori, la Russia nonè essa stessa parte dell'Europa? Nella suastessa enorme dimensione geografica per cuinei vecchi tempi e nei vecchi testi scola-stici veniva distinta in europea e asiatica,questa grande nazione del nostro piccolopianeta non appartiene anch'essa all'Euro-pa? Non ci dicevano i nostri 'antichi libridi geografia che il vecchio continente salda-to nella cerniera degH Urali all'Asia ~ terra

madre della civiltà e dell'umanità bianca ~

si denominava Eurasia? Certo, non ci la-sceremo andare all'esagerazione di deplora-re l'assenza della Russia asiatica da un di-segno di unità continentale europeo ma cipermetteremo dt rico1èdare che all'EUJropa ealla cultura europea nella sua sostanza piùalta e preziosa appartiene la Ietteratura rus-sa, la musica russa, la scienza russa, la re-ligiosità del popolo russo e che nei rapporticulturali dell'Europa occidentale con il mon-d~ russo europeo l'Italia ha i,l suo postoed un grande posto; che, infine, io citta-d1no dell'Europa debbo far fatica a pen-sare ad un'Europa che non includa ~ è

inutile fare i nomi ~ la patria dei più gran-di campioni del romanzo moderno, delJ'epo-pea J:irico-musicale più :si'gnificativa nella sto-ria del melodramma, dell'umani,tà cristianae credente che popola un sesto del paeseche abitiamo. Questa esclusione, onorevolicolleghi, costituisce ,la duplice <responsabi-lità degli opposti blocchi di potenza in cui

il mondo contemporaneo si divide, nella pro-spettiva deUa terza guerra mondiale. Noiparlamentari di uno dei maggiori paesi de--mocratici dell'occidente ~ e ciò didamo inpiena coscienza malgrado le lamentevoli con-dizioni della nostra economia e de1la nostraorganizzazione civile ~ dobbiamo e possia-

mo sottolinearlo nel momento in cui vienedchiesto il nostro voto per rendere funzio-na;le un'Europa unitaria; Il'assenza dellla Rus-sia sovietica e delle nazioni sulle quali gra-va la sua egemonia militare, economica epolitica rende difficile la costruzione di unaaccettabile Europa unita, vuota ,w una no-tevole par:te del suo contenuto e del suopeso. Ma in qual ;modo, nel mondo di de--mocrazia libera e liberale dell'OccideIllte eu-ropeo e mondiale, potrebbe inserirsi unaRussia sovietica che, malgrado la sua ster-minata potenza e prepotenza militare, teme,sussulta e trema all'esile vooe del dissensoe della protesta ~ nuda e disarmata ~ de--gli intellettuali? Quale valutazione occorrefare di una Russia sovietica che commettel'incredibile gaffe di mandare il suo amba-sciatore a Roma ad impedke in termini uI-timativi la mostra del dissenso alla Bien-nale di Venezia?

Comunque il nostro interrogativo riguar-dava la possibile considerazione della Rus-sia sovietica come parte di un'Europa unitainsieme con le nazioni caratterizzate dal co-mune denominatore del 'Patto di Varsavia,cioè di un'alleanza di carattere miUtare of-fensivo e difensivo tra la potenza egemo-nica e occupante e ~ paesi costretti a 'Su-bire l'egemonia e la occupazione. Onorevolicolleghi, certamente la Russia sovietica nonpensa a unificare un':Europa orientale, quel-la sotto il suo controllo, nei termini e negliistitut] democratici e parlamentari che davent'anni si vanno sognando e vagheggian-do per un'Europa occidentale, cioè per l'al-tra metà del continente, pur essa stretta neipatti di un'alleanza difensiva e, se occorre,offensiva. Ed è questa inconciliabile diffe-renza nei sistemi e nella loro fi.losofia a proi-hire una vera e reale unificazione del con-tinente.

Page 14: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 4298 ~

99a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 24 MARZO 1977

Potrebbe apparire a questo punto che ildecorso storico dell'Europa contemporaneavolesse indirizzarsi verso un'equitativa posi~zione di stallo; la posizione di sempre, mal~grado la fine conclamata della guerra fred~da, malgrado il ventesimo congresso delPartito comunista dell'Unione Sovietica, mal~grado le illusorie forme di democratizza~zione in certe nazioni periferiche del mondocomunista come la Jugoslavia. Ma non è ef~fettivamente così. Nell'Europa comunista,non esiste alcuna possibilità rappresentati~va del mondo libero e liberale deU'Occiden~te; al di là della cortina di ferro non verràmai in nessun momento reso possibile unParlamento europeo e tanto meno a suffra~gio universale diretto. Al contrario, invece,nell'Europa libera e ,liberale, nell'Europa del~la democrazia senza particolari qualificazio~ni un Parlamento nel quale il comunismonella sua cospicua consistenza sia presentedi diritto non soltanto è possibile, ma ècerto, reale, previsto; anche numericamente.

La campagna di accredito pubblicitario at~torno al vocabolo « eurooomunismo » è pre-sumibilmente 8tata impostata /proplrio in vi-sta delle elezioni per -i,lParlamento di unaEuropa, metà dell'intero, che costituisca l'a\l~tra faccia della medaglia. Uno spirito vera~mente e autent1camente liberale non deve inquesto trovare motivi di aLlarme. È nellanatura deLle cose che in Occidente .il 811soìemadi ilibertà crei de1l:e non sempre opportunecondizioni di privilegio per le forze politicheche alla libertà sono avverse per principio.Lenin previde questa condizione di favoreoccasionale e particolare quando formulòl'aforisma secondo il quale il mondo occi~dentale avrebbe comprato dai comunisti lacorda con la qualle costoro lo avrebbero im-piccato. Previsione errata, in ogni caso, delpur straordinariamente acuto fondatore del~l'Unione Sovietica.

In realtà anche per il Parlamento euro~peo si avvererà il processo che a Mosca ètanto temuto, della irresistibile, fisiologicac01lusione dei due metodi, delle due dottri~ne, dei due destini storici, starei per dire.Nè bisogna temere o fasciarsi la testa primache sia rotta. Da molte parti si è avanzata ap-

punto ['obiezione di un possibile inquinamen-Lo cO;Tr:mista in un Parlamento europeo cherispecchia l'Europa non comunista, contrap-posta alJ,l'altra e stretta, nelle sue nove com-ponenti, ne]l'A11eanza atlantica e ne:hlaNATO.Non stiamo a predicare un allentamento diciò che ai tempi della guerra fredda gliamericani e il presidente Eisenhower chia~marono «watchfulness », cioè la necessitàdi stare in guardia; ma non predicheremonemmeno !'intolleranza.

Onorevoli senatori, stabilito il primo gran-de limite al concetto dell'unif.icazione euro~pea, di cui lIe elezioni per il Parl<amento sonouna delle grandi espressioni, cioè l'assenzadi una significativa metà delle nazioni delContinente, ci permetteremo di analizzarecriticamente la sostanza del disegno di leg~ge offerto alla nostra considerazione. E qui,prima di inoltrarci in un nuovo discorso, cisia lecito dichiarare il nostro dissenso dalleretoriche euforie di alcuni relatori e di al-cuni parlamentari dinanzi al concetto e alvagheggiato aspetto di un'Europa, semprela metà dell'Europa vera ~ ricordiamolo ~

unificata politicamente nell'abbraccio parla~mentare. Noi dobbiamo freddamente consta~tare, onorevoli colleghi, che l'Europa unìfì~cata esiste sol:tanto nelle Comunità econo~miche, nej11'Agenzia atomica e nana Comuni-tà del carbone e dell'acciaio, e che questecomponenti unificatrici dell'Europa occiden~tale furono la geniale realizzazione degli uo~mini consolari già nominati, i quali si rese-ro conto di poter raggiungere un'accetta-bile struttura comunitaria soltanto atttraver-so l'appello agli interessi concreti. Vent' an~ni e più sono faticosamente trascorsi: unaEuropa occidentale unitaria nella direzioneeconomica e finanzia:ria va emergendo dalleinfinite prove e dagli intricati conflitti chele neoessità nazionali (non voglio dire gliegoismi nazionali) impongono ai nove com~ponenti della Comunità. Questa prova è su-perata, anche se non può di'rsi lo stesso delconcetto nazionale o nazionalistico. E quici sia consentito connotare un'altll'a speciedi retorica corrente che vuole a qualunquecosto superato il concetto di nazione e ilconne9SO sacrosanto nazionalismo di ogni

Page 15: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

Senato della Repubblica ~ 4299 ~ VII Legislatura

99a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

pepolo degno di questo nome: che non èsorda chiusura ai rappol'ti :internazionali erelative cooperazioni, ma non è nemmenorinuncia vOllontaria, 'libÌJdine di dedizione,corsa alI martiri.o e all'automutillazione. Diquesti dep[orevolli stravolgimenti deLlo spi-rito nazionaIe abbiamo recentemente fat-to esperienza 'con quel trattato di Osi-mo, probabilmente concepito e concretatonella illusione di acquistare una benemeren-za europeistica inesistente e da nessuno ri-chiesta.

Onorevoli colleghi, malgrado le Comuni-tà economiche europee, malgrado ,le prossi-me elezioni continentali, malgrado l'esisten-za di agenzie che notevolmente svolgono unaattività europei sta e comunitaria, siamo inEuropa e nel mondo intero assediati dai na-zionalismi, nel significato più vigoroso edassico ,delll? parO/la. Si sono 'svilluppati e sivanno sviluppando sotto i nostri occhi i na-zinna:lirsmi economici più strenui: quelJo delvino, dei sistemi televisivi a colori, degli ae-rei supersonici, dei brevetti nucleari, delle-correnti turistiche, del commercio delle ar-mi, per citare i primi che vengono alla me-moria. Sappiamo tutti, a proposito del su-personico Concorde, sino a quale limÌJte dirottura siano tese le relazioni Era Stati Uni-ti da una parte, Francia e Inghilterra dal-l'altra; urto di feroci nazionalismi industria-li. Conviene dunque, onorevoli senatori, cheun grande paese di 54 milioni di abitanti sifaccia pecora tra tanti lupi e ciò per incoer-cibile ansia di un europeismo che gli altrinon sentono e non avvertono?

Confesso di capire poco e di apprezzareanche meno quella specie di affanno di cui ètraccia nene relazioni che accompagnanoquesto progetto di legge; affanno di arriva-re primi, di presentarci alla Conferenza eu-ropea di fine marzo a Roma come primi nel-la ratifica dell'atto di Bruxelles, per la ele-zione a suffragio diretto del 'PaIllamento eu-ropeo. Quale importanza può rivestire unfatto simile? Approvare, ratificare, va bene.Ma perchè questo entusiasmo a vuoto?

Abbiamo letto ne~le relazioni dell' onorevo-le Moro e del senatore Fenoaltea le più giu-ste osservazioni sull'opportunità dell'istituen-

24 MARZO 1977

da Camera dei rappresentanti d'Europa. Manon so quale suono falso assumono certericerche di significati forzati, come il rico-noscere nell'atto di Bruxcelles l'aspetto e ilvalore di un accordo internazionale indiscu-tibile; oppure attribuire all'uso della parolacomunità un particolare valore impegnativo.Si ha idea, ma potremmo sbagliare, che nel-l'ansia di un'Europa pa11lamentare se ne vo-glia, come un wishful thinking, affret tare larealizzazione eon il desiderio.

Beninteso, questi slanci europeistici e co-munitari non solo infastidiscono, ma ci in-ducono a paragonarli con la cautela e la ri-servatezza altrui. E qui non dobbiamo ricor-dare, perchè è inutile, come leperchè la GranBretagna attese oltre vent'anni, sino al 1972,prima di decidersi ad entrare nell'ambitodell'Europa comunitaria e ciò fece non senzaremare, garanzie e riserve, alcune delle qua-li tuttavia sussistono.

P RES I D E N T E. Per la verità gliultimi dodici anni non è ,che volesse aittende-re lei; furono alcuni paesi europei...

A R T I E R I. Ma fu l'lnghilterra a por-re delle condizioni che determinarono l'at-tesa. La danza, onorevole Presidente, la qua-driglia la comandava lei. D'altronde è daM'In-ghillterra che ci v,iene J'aureo detto right orwrong my country, che nel nostro paese nontrova più alcuno che riesca a tradurlo inita1i1ano; signi£iJca: «dritto o storto, la miapatnia in prima linea ». (Interruzione del se-natore Marchetti). Non c'entra niente, è una;:-afanata, è 1ma cafonaggine tipica di certapo;1emica. Lasciamo stare; non me ~'aspetta-vo df?tto da lei, senatore Marchetti.

Lasciamo cadere queste malinconie e di~ciamo ancora una volta che l'Europa, nellapart,e non controllata dall'Unione sovietica,è bene che si fa-ccia; è bene che abbia il suoParlamento; è bene che si dia, anche se in-correndo in errori inevitabili, una sua rego-la parlamentare ed elettorale. È bene, inoltre,che il nostro Parlamento stabilisca precisenorme per le elezioni europee se queste, co-me semba:-a, dovranno celebrarsi nel 1978, neinovè p3Jesi deMa Comunità e in un giorno o

Page 16: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 4300 ~

99a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO 24 MARZO 1977

data prefissata nel periodo tra maggio e giu-gno. Approviamo senza riserve il criterio sta-bilito all'aLticolo 2 dell'atto per l'assegnazicrne del numero dei rappresentanti da elegge-re nei vari Stati. Gran Bretagna, Germania,Francia e Italia manderanno ognuna 81 depu-tati al Parlamento europeo; l'Olanda 25, ilBelgio 24, la iDani.marca 16, ,l'Irlanda IS, ilLussemburgo 6. Una ripartizione, questa, d.sul,tata da aspro travaglio polemico con laFrancia che proponeva un numero chiusodi 198 seggi, suscitando con ciò l'opposizionesia della Gran iBretagna che dell'Italia. Du-rata del mandato 5 anni, compatibilità delmandato nazionale con quello europeo; noncompatiMle invece la carica di membro delGoverno di uno Stato de1la Comunità e ina'ltre condizioni ,di comunità di incarichi conorgani,&mi ewropei. Va tlodata pure l'adozionedi un oriterio di Ilarghezza nell'assegnazionedei seggi alJe piocole nazioni; ciò ~ come op.portunamente notava iil collega senatore Fe.noaltea ne1la sua relazione ~ ad fine di pre-servare :la 'loro individualità nazionale, altri.menti obliterata dalle soverchianti rappre-sentanze di membri della Comunità a piùalta cifra di popolazione.

:È:un criterio mutuato dagli Stati Uniti ~

scrive ;il senatore Fenoaltea neLla sua rela-zione ~ ove ad esempio, lo Stato del Wycrming che conta 400 milIa abitanti eilegge duesenatori, come lo Stato di California che diabitanti ne ha 20 milioni.

Ciò detto ripetiamo ancora che !'iniziati.va del Parlamento europeo, ancorchè caricadi anni, di illusioni e di delusioni si inseri-sce nella Ilogica dello svolgimento storicocontemporaneo; anche se non siano prevedi-bili con chiarezza i suoi sviluppi e le suemete.

L'onorevole Moro, con l'usata probità dipensiero, non tace che, una volta fatto ilParlamento 'europeo, non si sa quali poteriesso potrà esercitare. Citiamo le sue stessèparole: «Naturailmente ~ scrive Moro ~

l'acquisizione di poteri veramente significati-vi è un probdema che 'resta aperto ed è ma-teria per la storia di domani ».

E per ciJtare anche ,l'altro relatore, ripete-remo con lui che nessuno può dire in quale

direzione si volgeranno i destini del Parla-mento europeo. « Prudenza impone, saggezzaconsiglia di astenersi dal formulare previsio-ni e dal proclamare certezze. Le previsioni»~ scrive il relatore Fenoaltea ~ « potrebbe-

ro non essere confermate dai fatti ». E Diodisperda il cattivo presagio.

Noi aggiungeremo soltanto la raccomanda-zione di provvedere a che questo Parlamen-to deLl'Europa rappresenti quanto più ade-guatamente possibHe chi vive, lavora, pro-duce in Euwopa. Intendiamo insinuare la for-male richiesta che proprio per le elezioni del1978, in sede europea, venga risolto il pro-blema del voto degli italiani all'estero e sidisponga per la massima utilizzazione di que-sta forza, prima che politica, civile e nazio-nale per hnmetterla direttamente nel circui-to della vita politica europea.

Sarà dunque conveniente che il ministrodegli esrteri Forlani ponga allo studio, se nonlo ha già fatto, un breve e chiaro regolamen-to perchè sotto la responsabilità e eon lasorveglianza delle nostre missioni diploma-tkhe nei nove paesi della Comunità, 'Sipossa-no 'convocare altle urne situate nell territoriodemaniale delle nostre ambasciate e conso-lati tutti gli itaJliani eilettori ed elettrici resi.denti nei diversi paesi e si revisionino le li-ste elettorali dalle quali ~ con criterio sem.plicemente incomprensibile ~ sono staticancellati i nomi degli italiani stabililti daotto anni fuori dei confini nazionali.

Onorevoli colleghi, sarebbe inutile eufo-ria qualificare l'iniziativa dellParlamento eu-ropeo qualcosa di diverso e più concreto diuna delle fasi sperimentali obbligatorie peril rassodamento della comunità dei nove.Sotto questo punto di vista ci è lecito formu-lare i migliori voti di succesw. Ma ciò cheoccorre rafforzare, sostenere, facilitare è il!Complesso delle organizzazioni comunitariegià esistenti e funzionanti. Il Parlamento eu-ropeo, collegandosi strettamente con ,le Co-munità economiche, ne sarà anche la salva-guardia.

:È:stato opportunamente ricordato che laparticolare iniziativa della Francia di DeGaulle mandò a picco nel 1954 la Comunirtàeuropea di difesa e con questa anche il pro-

Page 17: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

Senato della Repubblica ~ 4301 ~ VII Legislatura

99a SEDUTA (antimerid.) ASSEMDLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 24 MARZO 1977

getto di un Parlamento bicamerale dell'Eu-ropa. Già nel 1951, per merito di Jean Mon-net e del senatore Giuseppe Pella, si era co-stituita l'Alta Autorità per il carbone e l'ac-ciaio.

Questo primo pi,lastro comunitario e lacreazione della Comunità economica euro-pea pararono al generale désarroi provocatoda De Gaulle che v,edeva un'Europa dellepatrie, ma non una Europa ,integrart:a.

RicoI1diamo questi fatti per rispondere, li-mitatamente al possibile, aLla naturale richie-sta di previsioni sull'avvenire dell'iniziativaparlamentare europea. Gli ,esperti, come ab-biamo detto, rifiutano di interrogare .la Si-billla e le sue foglie. Noi che non siamo esper-ti concordiamo con chi ha legato s,trettamen-te il successo e la fun~i'Onal.ità del Parlamen-to europeo all'esistenza stessa della Comuni-tà e f.orse a1,]a soluzione sperimental]e delproblema di una conveniente coesistenza disistemi politici incompatibili fra loro, maconciliabili nella comune accettazione dellaregola parlamentare dell'Occidente. (Applau-si dall'estrema destra. Congratulazioni).

P RES I D E N T E. È iscritto a par-lare il senatore Marchetti. Ne ha facohà.

M A R C H E T T I. Signor Presidente,~jgnOT Mini'stro, onorevoli senatori, l'ideadi Europa non è mai stalta un'idea-forza:piuttosto era un'idea-sogno. Se aveva mo.ltipaLesi amici, aveva anche mo'lti segreti ne-wid. Una cultura sciovinista. la paura del-la novità, del salto nel buio, p,:r.iviIegi.e pro-tçzionismi economici di categoria, discipH-na di partito impedirono a Ilungo di capiree di volere la v.erità. Basta pensare, agIi ini-zi del,la lIotta, quanta intelligenza, quantocora.ggio, quanta pazienza furono necessaricontro i sofismi degli avversari che accusa-vano di lesa patria e di tradimento i sostè-rlitori della sovranità limitata volontaria.per unire e integrare gli Stati naziOltla.Jieuro-pC'i m~lilarmente, economicamelI1te e pollilti-camente, cioè per fìare un eoorcito, un mer-cato, una moneta unici e poi Governo e Par-Jamento sovranazionali.

Il sogno, per il genio .e >l'oeroismodi pochipPÌma e per la tenacia e la pe.rseveranza di

malti poi, è sbocciato un po' wlla volta aLlarealtà più promettente. La Repubbl.ica Ha-liana è chiamata oggi a orealre UillParlamen-10 eurlOpeo, a fare deggere dall popolo eUlro-peo i par.Iamen:1ltari che d~scuteranno e de-cideranno sui problemi comuni, che plfepa-remnno l'Europa politioamente unita e pre-disporranmo con elezioni e assemblee quel-ì&che pot,rà essere una vera costi,tuente euro-pea, un traguardo sognato 'e in sperato onna.iquasi certo.

La p.rima esp~essione del mio Gruppo èquindi di soddisfazione e di ringraziamentoai responsabili .governatÌtvi, politici e buro-crattÌci, per l'azione svolta neLle isttÌtuzionicomunitarie per giunge1re aU'acco,rdo di Bru-xelles che stiamo discutendo e approvando.11 grato oonsenso del Gruppo de.lla demo-crazia cristiana si es,tende ai relatod delprovvedimento s~a alJa Camera, Il'onorevoleMoro, che ail Senato, il collega Fenoaltea,e alla Presidenza della nostra Assemblea perla documenta:t)ione leg~slativa, pafllamentaree di stampa sull'argomento, che completale pregevoli relazioni. E proprio neUe ,rela-zioni del Governo ,e degli onorevoli Moroe Fenoaltea, troviamo la sintesi storica del.le 'tappe che hanno condotto ill Parlamento,la Repubblica, il popolo a questo appunta-mento, per la creazione di un ,nuovo istitu-10 demoomtico, di un nuovo potere demo..c.ratico fondamentale per la pooe e .lo ,svi-luppo del nostm continente prima e del mon-do intero pO'i.

I nomi, le date, i fatti della stOoria euro-pea meritano .La più ampia dtaZJionre e l'ono-re della oronaea odierna. Non starò però aripeterli, in quanto sono scritti negli attial nostro esame. Ma credo che meriti atten-zione e consideraziOone speaiali la storia del-l'idea eur,opea. Le poche voci di diss.enso chel'atto ~n discussione ha tJ1Ovato, più che alSenato aHa Camera, v,engono proprio da unamancata conosoenza o dalla distorta oonsi-de:l'azione di questa storia, ,la storia deHaconquista faticosa. coraggiosa, dolorosa elenta di un 'rapporto internazionale più ci-vHe. ,La verità è cosÌ evidente che s'Olo larura ~rraziona1ità può negada. Ma l'Euro-pa non t: sorta oome un problema di ['a,zio-naHtà, cioè: pianificazione ,razionale dei po-

Page 18: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

Senato della Repubblica

99a SEDUTA(antimerid.)

VII Legislatura~ 4302 ~~

ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO 24 MARZO 1977

terri politici, eccmomid, sociaili; dimensioneottimale deJ~l'industrirulizzazione e de1la di-stribuzione; misura fisica del libero mercatointerno di capitali, di prodotti e di mano..dopera. Se com.sideri~o queste come solu-zioni tecniche anche logiche dobbiamo peròsubito dire ~ con Pou:ras:tier ~ che «non

vi è niente di meno teonico che [a caJUsadel progresso tean:ico ».

Le cause deLl'unità elirropea SQno rÌiIlfattimolto più morali e passionali che tecnichee razionali. Uno dei più antichi 10tta:toI1iperla creazione dell'Europa, certo .il più entu-siasta e il più costante, Alt:iero SpmeHi, o~-gi deputato neLle liste del 'Partito oomuni-sta italiano, così elencava ({ Le Iragioni del.l'integmzione europea », nel saggio pubbli-cato da « I.l mulino» nel 1957, VIeII1t'annifa:J) ti crollo dell'idola della Stato nazionalesovrano; 2 il predomindo dei paLtiti d'ispi-ra:zione cattolica; 3) la dissoluzione dclleforze tradizionali della conservazione nazio-nale; 4) la gvancLe paura dell'impemialismosOVlietioo; 5) l'influenza americana; 6) il pm-blema tedesco; 7) ~ solo al settimo punto ~

lla nuova cr:dea-farza portata da due correnrtidi pensiero, quella del federalisma, cioè quel~la politica, e quella del funziollirulismo, oiJoèquella delHa razionrulità e dellla tecnica.

Dove ha affondato le sue radici 'sromchee ideali il movimento eUI101peis,tico,che dal1945 ad oggi ha portatQ alle plìime fonda-nJentali oonquiiSte camurutarie? Nel doloree nel salllgue nasconQ le graiThdiCOIIlquistedel-l'umanità. Anche l'Europa IllQn è sfuggita aquesta ter,ribi,le, immancahile, anche se ilJ1ac~cettabile Ilegge storica. :È S'tata la fame, lavergogna, ,la paura più che l'inJteresse, il cal~cOllo, il servilismo? :È stata ,la necessi,tà piÙche l'amore, La forza più che la ragione?Come nella vita individuale CO\SÌnella v.itadegli Stati tuttQ si paga, tutto serve, tuUoconta. Così la seconda gueI'm mDndiale hacostretto :tutt,i i popoli e i ,governanti a ve-dere, a pensare, a capiTe, a voJere.

Già aLla fine della prima guerra mondiale,nel settembre del 1919, Cr.oce aveva sarÌittouna lettera di adeSiÌQne alla «dichiarazionedi indipendenza dello spirito» di RomainRolland. Come tutH gli ilJ1,teLlettuaHdemo-cratici era in lotta contro H «bestialismo

nazionale» e CQntro gI.i uomini di culJtumche avevano abdicato aLl'ilDiteLligenza e sierano asserv,Ì'ti aLle forze ,scatelDJate deLl'op-pressione interna ed esterna, 'al,la tirrall.1niae alI'imperialismo, in nome dei miti più spor.chi, pliù avvillenti, più degradati del pen-sierro: la nazÌ'one, itl sangue, l'ordrÌiIle e 11diritto della forza. « I pensatori, gli ar.tistihanno ceroato nell'arseiThale del loro sapere,della loro memorila, della loro .immaginazio-ne, ragioni aJ..'1,tichee lJJuove, ,f8!gioni stori.che, 'scientifiche, logiche, poetiche, per adia-re ». :È Romain RoLland che parla dell'in-telligenza del mando, nel 1919. È di pocodopo ~ del 1926, cinquamt'aiIll1i fa ~ il sag.

2io di Benda ({ n tradimento dei chi'erici D,

cioè degli uomini di cultura schierati al ser.vizio delJe passioni politiche n:azio.nalistiche.

I popoli de] mondo tmditi fino alI nuovoconfLitto mOlIldi'ale scoprirono la verità pri-ma ancora che le nuove classi didgenti pOlIt.tkhe, che gli inrellettuaH deLl'engagement,.cioè dell'arruolamento, come vennero allo-ra definiti, proponessero muove concezioni,nuovi modelli di vita sociale, economica, POI'litica, interna e inteITl!azilOllale più VIeri epiù giusti. È qu.indi patrimoniQ della, sto-da, della Letteratura, dei Cé\iI1t1popolari lasolidarietà senza distinziOIllÌ di nazionaliJtà,(li censo, eLifede 'religiosa, di razza, d'Qpimo-ne politica nel momento deLla sofferenzaper ,J'oppressiolI1e e nel mOJI1elIlto deLla rresi-stlenza per la liberaZJtone. Leggere le letteredei oondam.nati a morte europei vuoI diretra tanta poesia, santi.tà, umanità, e lette-ratura, filosafia, pO'litica, trovare ,Lapiù av-vincente e commovente chiamata aLla oostnt-zione europea. Davide TU!mldo nella «Sal-modia della speranza » rraccogHe,in una ,ra-pida e vihram.te sintesi, gli ultimi penslieridei martiri europei e, con 11aforte e accoratacadenza de1!a sua poesia, Tuooldo canta:« Nel tuo Vangeilo, o Signore, è scr.i,ttoessernecessario che uno mUOiia perchè tutto ilpopolo \sia salvo. Ora questi SQno legione,ma quando una salvezza si vedrà 'aJllcora,spunta.<re per l'Europa? Non abbiamo Isdu-pato soltaJllto i tuoi saoramenti ma a:bbda~mo violato anche la lorD morte che pureeDa sacra e seminatrice ,di promesse. Lanostra non è umanità, Sigoorre. Sono essi

Page 19: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

VII Legislatura'2enato della Repubbh:r. ~ 4303 ~

24 MARZO 197799a SEDUTA (antimerid.)

_~_,,-=~-===-~~~~=:~~-_-====~~--=====--~-:~~~-=~:-==_-:=~-=-o,.o~o~--=o~c~=====---~~_~~,

ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAI-lea

l'Europa che deve spuntare daHe tombe. Noi~iarno anCOiI"a le vecchie n~iOiITi, 11a pietrache pesa sui lOTOcorrpi e impedisce alla pa-ce di fiodre. Signore, abbi pi,e;tà dell'Eu-ropa ».

Molti politjd e pensatori europei sonostati ricordati nell'inteI1i:gente ,relazione ~

perchè vissuta e sofferta prima che petIlsa-ta ~ del senatore FenoaJ,tea, ,testimone eprotagonista di lotte demooratiche e umanein tutta la sua vita, e é1JllaCamere, da Moro,da deputati .di diversi Gruppi, moltli com-uattenti della lotta per l'imtegrnzione sonostati ricordati. Di ({ Nuova Europa », di ({Par-

lamento e di Stato et1Jropeo », di « P~am,operla pace perpetua in Europa» :parlarono èsCI1issero intellettuali :religiosi e laici 'e po--litici ité1Jliani,fnancesi, inglesi e tedeschi, anche ne[ Medioevo e, ancar più, si capisce,nel '700 e nell'800. Carlo Cattanoo, nel 184R,e poi V<iotor Hugo, lo SICOzzeseMac Kay,l'americano Burr.itt lintrodusseiI"o ,nel pensie-ro politico .la formula: Stalti Uniti d'Europa.Mazzini pubblkò 10 statuto della GiovalnE'Europa nel 1839, cento anni prima che iperseguitalti antifascisti, anche di lispirazio-ne repubBlicana, di Ventotene, degni eredidel suo pemsiero e deLla sua azione, pubbli-cassero j} 101'0 Manifesto dei federalist[, nel1941. Tutti però hanno I1Ìconosoiuto J'impOlr-tama de]]'apporrto intellettuale e politico deicattolki demooratici a1l'idea di Europa ealla costruzione europea.

Se permette il senatore Fenoaltea, sentoil -dovere di ampliare brevisSiimamemte ill ca-pholo dei cattolici e l'Europa. Ci SOlliQlibri,volumi di docume!11ti, religiosi, culturali epoLitici, su questo ar,gomento. Ma sento ildovere di ricordare il senatore GonneLla chenel 1931, sull'il Osservator:e Romano» :in pie-na ubriacatura nazionalistioa del paese, ri-toma all'idea dei più puri pensatori ,risor-gimentali, e che al pI1Ìmo congresso dellaDemocrazia oristiana nel 1946, oome reLata-re del p:rogramma del partito, diohiara:({ Con la fine del totrnlitarismo è finita lasovranità iJ1imitata. Lo Stato ha i:l doveredi cooperare 00111gli ,é1JhrJStati; La doverosadifesa dei dirritti della nazione non va con-fusa con gli egoismi nazionalistici e impe-ria1istici ». E il senatore Stur~o: « Un'Euro-

pa unificata è Ulna necessità storica. Noieuropei abbilaillo per fondo :i!l classicismo;,:rcco--romano, la religiosità .giudeo--cri.sHa-na e il razionalismo, quello sano e queJJodeformato, daHa Rinascenza ad oggi. Se ,ar-

riveremo all'UJJ1ificazione :intellettuaile e vo-,litiva, otterremo l'equiHbr:i:o tra ottimismoe pess,imismo che sono i due estremi del pen-siero umano, altrimenti incmner:emo dé1Jll'unao da1l'altra parte, prepar.ando .ailtre ocisi piùo meno oome quelle vissute ». Sono paroJeche cito perchè valevano ieri come valgo-no oggi.

Per il provvedimento che stiamo esami-nando, con Sturzo ripetiamo: non siamo nèottimisti nè pessimisti ma decisi a costrui-re, un passo alla voI.ta, l'Europa della spe-ranza, contrariamente ai partiti socialisti,per i quali Ignazio Silone ha potuto dire:« Di tutte le nazionalizzazioni auspicate dalsocialismo, quella che è meglio riuscita èstata la nazionalizzazione del socialismo ».E guardava aHa Francia, alla Gran Bretagna,alla Germania oltre che all'Italia, e non cer-tamente ai socialisti belgi e a Spaak, unabandiera gloriosa per l'Europa. Contraria-mente ai socialisti 11pensiero e il movimen-to poLitico dei cattolici avevano un orienta-mento deciso, chiaro e costante, favorevoleall'Europa. Anche perchè i cattolici demo-cratici non erano responsabili del naziona-lismo guerrafondaio della terza Repubblicafrancese, trionfalmente laica, dello Stato te-desco, prima protestante e poi pagano, e del-

l'! talia monarco-fascista, nata contro il Va-ticano. Lo dice Spinelli che conclude con unparticolare: «I tre uomini destinati a diri-gere la politica estera francese, tedesca eitaliana, Schuman, Adenauer e De Gasperi,erano tutti e tre uomini di frontiera; duedi essi avevano appaI'tenuto nel corso dellaloro vita a due Stati differenti e il terzo,Adenauer, aveva avuto a che fare con pro-getti separatisti renani nel primo dopoguer-ra. Tutti e tre erano fondamentalmente con-servatori, ma la sovranità nazionale non eratra i valori che essi tenessero a conservare ».

Una parentesi per De Gasperi: un conser-vatore antifascista, fondatore di un partitopopolare antifascista; un conservatore arte-

Page 20: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

Senato della Repubblica VII Legislatura~ 4304 ~

24 MARZO 197799a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESCCONTO STENOGRAFICO

fice e protagonista della scelta repubblica-na; un conservatore e primo combattenteper la creazione dello Stato pluralista conl'istituzione delle regioni; un conservatorefondatore dell'Europa non economica, mamilitare e politica (rifiutata dalle forze po-litiche di deSltra e 'sinis,tra francesJ, tantoper la storia); un conservatore responsabi-le della creazione degli strumenti più mo-derni per l'intervento dello Stato nell'econo-mia e nella lotta ai monopoli economici pri-vati italiani e stranieri. Questo tanto per laverità. Ma nel suo intervento alla CameraGranelli ha ricordato le concezioni degaspe-riane per l'Europa, nettamente contrarie aduna creazione egemonica e ad una restau-razione integralista, di tipo vagamente caro-lingio, ,e invece reaJli:sticamente favorevoliad una impostazione democratica, aperta atutti i popoli e gli Stati dell'est e dell'ovest.

Nella lettera-testamento politico a Fanfa-ni il pianto di De Gasperi per la caduta del-la CED è il dolore di un uomo libero e pa-cifico, non di un servo dell'America o di uncomplice di generali. Il no inglese conser-vatore e ancor più laburista toglie fonda-mento a qualsiasi interpretazione di inte-gralismo cattolico, così come l'interpretazio-ne di utilitarismo, di Europa del' capitale,di Europa degli industriali e dei commer-oianti è smarrita dal no francese gollista edi sinistra alla prima proposta dei cattolici,la Comunità europea di difesa: la CED, cioèla più difficile, la più delicata, la più deci-siva perchè la più antinazionalistica, la piùantimilitaristica, la più antiimperialistica.

Certamente l'utile e la paura furono le ra-gioni reali che assieme a ragioni ideali aiuta-rono la costruzione della CECA, del MEC,dell'EURATOM, del Consiglio d'Europa, delParlamento europeo. Nel 1945 il processostorico della decadenza europea appare intutta la sua tragica imponenza. Oggi, dopoil Kippur del 1973 il declino, il tramonto,l'agonia dell'Europa non sono meno incom-benti nonostante l'a forza che l'unità econo-mica ci ha già ridato. Ne parlerò ancora.L'Europa che aveva generato le Americhe el'Australia, che aveva messo in moto l'Asiae l'Africa, che aveva conquistato il mondo ~

Don Sturzo dice che penetrò dappertutto peril bene e per il male ~ con la sua civiltàera distrutta, affamata, impaurita, isolata.Trentuno anni prima aveva il primato poli-tico nel mondo e tutti gl:i altri primati (cer-to anche con crociate e con colonie): eco-nomico, militare, artistico, culturale e reli-gioso. Le chiese cattoliche dei vari riti, leprotestanti delle varie sette erano in espan-sione ~ a volte contro il rispetto delle cul-ture originali, autoctone, che oggi noi difen-diamo ~ e l'e scuole e le mode letterarie efilosofico-artistiche di tutte le forme, anchepopolari, avevano la matrice europea.

Anche tralasciando la ricerca scientifica etecnologica, l'esame della produzione indu-striale dice che nel 1913 l'Europa ad ovestdell'Oder rappresenta il 45 per cento dellaproduzione industriale del mondo; che nel1935 rappresenta H 34 per cento e nel 1955cade al 25 per cento. L'indice della produzio-ne industriale fatto 100 nel 1938 è salito nelJ9SS per l'Europa a 155, per l'Unione so-vietica a 250, e per gli Stati Uniti a 260.

Ma il 6 ottobre 1973 è la data di nascitadi una nuova era storica, quella che ha giàcominciato a mettere al freddo, a piedi, inbolletta ~ tanto per intenderei ~ e senzalavoro tanti eittadini degli Stati europei;quell'era storica «futura », dopo la moder-na e la contemporanea che si leggono neilibri di scuola, che potrà mettere in ginoc-chio l'Europa. Le materie prime e i pro-dotti agricoli alimentari o industriali sonocommereializzati con una raffinata program-mazione di quantità, di qualità e di prezziche minaccia non la superiorità economicama la sopravvivenza fisica degli europei; tut-ti questi prodotti vitali sono esterni allageografia dell'Europa. La prima e più im-portante azione politica che l'Europa dovràsvolgere sarà la cooperazione culturale, scien-tifica, tecnica ed economica con i paesi emer-genti. La strada della pace e dello sviluppo,[Sià indicata ne']l'encidlica di Paolo VI, passada Lomé, così come quella della sopravvi-venza dell'Europa. La vita dell'Europa di-penderà non da/lllasubordinazione all'Unionesovietica o agli Stati Uniti d'America madall'amicizia dell'intero terzo mondo. La pro-

Page 21: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 4305 ~

99a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 24 MARZO 1977

duttiv'ità scientifica e tecnica, i metodi, gliimpianti, le maestranze per la produttivitàindustriale dell'Europa ~ tanto necessarioggi e sempre al mondo ~ potranno per~

mettere di contrattare ancora. Ma la politi~ca economica gioca oramai la vita a livellocontinentale e planetario. Non è più questio-ne di dignità nazionale ma di ridicolo euro-peo la soluzione di problemi politici, econo-mici, sociali, culturali a livello di Stati, anzia liveLlo di «mrnistati», se pensiamo alilaCina, all'India, al Giappone, al Brasile, al-l'Africa, oltre che all'Unione sovietica e agliStati Uniti.

Non crediamo certamente in un eu,ro-peismo di tipo hitleriano, che pensava didifendere la realtà economica europea scri-vendo nel Mein Kampf: «Io, nella mia qua-lità di geI1mano, preferisco vedere l'India inpotere degli inglesi che di altri ». E non cre-diamo oertamente nel :vecchio eUlropeismodi Churchill, tfondato sul « concetto st,rategi-co to.tale: bisogna estirpare la g)uenra e latirannia ». I diJscorsi suhl'Unione franco-bri-tannica del 1940, di Zurigo sugli Stati unitid'Europa (consultivi) e sul Consiglio d'Euro-pa e di Fulton nel Missouri del 1946 per lagendarmeria del mondo, non sono più unabase conoreta per una soluzione dei p,roble-mi dell'Europa e del mondo. Una ve:dtà e unavalidità storiche non significano dagma. An-che Paul Henri Spaak, primo ministm e mi-nistro degli esteri belga, riassumeva nel 1948con un impressionante linguaggio all'Assem-blea generale delle Nazion'i unite la libertàdalla paura con queste parole: «Vi è unasola grande potenza che è uscita dalla guer-m a:vendo conquistata altri :terr1tori. E que~s.ta potenza è l'Unione delle rrepubbliohe sa-vietiche socialiste». Poi cos'truÌ l'Eurapaperò: l'Europa dello studio, del lavoro, del-l'amicizia oltre ohe della difesa, altre chel'Eurapa della paura.

Leonilde lotti 1'11 febbraia scorso allaCamera ha ripetuto il giudizia del suo Grop~po sull'Europa della paura. !Disse: «L'uni-tà deiH'Buropa occidentale venne consideJ'atauno ,strumento di tale divisione del mondo inblocchi, che in quel momento appa,riva esse-re il soQo modo di garantire 'l'avvenire dell-l'Europa ocddentaJle. L'aver concepito l'Eu-

rapa in quel modo ha tollto all'Europa l'auto-nomia. Sbag'lieremmo se nell momento in cuiaffrontiamo il problema delle elezioni a suf-fragio universale del Parlamento europeonon ponessimo in termini prioritari la que-s.tione dell'autonomia europea ».

L'avventura .di un'Europa staliniana è fi~mta, contmriamente a quella napoleonica ea quella hitleriana, prima di di:ventare, senon un vero pericolo, una vera t'ragedia. Seè servita a manda,re avanti l'unità europea,oggi non serlVe, non deve più servire oggiche da Trieste a Stettino la linea di confineè accettata dai popoli e dai parlamenti diEuropa; oggi ohe la coesistenza pacifica, lasicurezza, la cooperazione sono riconfermatisolennemente nell'atto finale di Hels.inki;oggi che l'euroeomunismo accetta e sos,tienel'Europa unita (almeno in Italia, in Franciane disCllte ancora). Ma vent'anni fa gli op-positori degli atti di Roma, O'ggi gli op>pos.i~tori del voto popolare per il Parlamentoeuropeo debbono sapere ohe non si può co-strui~e una casa nuo:va cominciando dal tet~to, ma solo cominciando dalle fondamenta,e si dev,e continuare mattone per mattone,giorno per giorrno.

Ed è su questo presupposto di pace e di'Cooperazione ,che si ritrovano oggi i pO'pOllie i parlamenti d'Europa unanimi nel prose-guire la costruzione democratica e pacifi-ca deQI'Europa unita. C'è qualche perico-lo in FiI'ancia, c'è sempre stato. Forse èvero ohe .la Germania ha inventato la pas-sione nazionalistica per ~i,torsione contrO'!'invenzione in Francia dell'anima francese.Questa incertezza inquieta tuUi, krita i piùconvinti; viene voglia di cantarle chiare al-meno una volta. Una nazione che da Napo-leone a Dien Bien-Phu e ad ALgeri ha vintoqualche hattaglia ma mai una gue.I1ra,ha giàdetto di no alla CED, di no alla non prolifera-zione atomica e ha pronta una sua rispostaatomica nazionale: taus azimuts. Io nello zai-no dei soldati francesi non ho mai visto ba-stoni da maresciallo; in quello di un solda~to pa,rigino ho :visto un paio .di scarpe daballo: è un fatto storico. La vita si gioca peri grandi ideali Ulmani e popolari, non per legue~re ,dei generali. Il maquis ha vinto,l'armée non ha mai convinto. Ma pensa tori

Page 22: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

denato della Repubblica ~ 4306 ~ VII Legislatura

99a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 24 MARZO 1977

e politici f,rancesi eurapeisti ce ne sono stati.Ne cito il primo per simpatia, s'i chiamavaAristide Briand (la simpatia, lo capite, è peril nome). Infatti chiedeva pOCO,chiedeva laS.ocietà deHe nazioni europee, di Stati na~zionali. Ma la F.rancia ne ha avuti altri. Hogià citato Schuman e, citatissimo nelle il:"ela~zioni, negli inteJ1Venti, Jean Monnet, arteficedella Comunità del caTibone e dell'acciaio.Ma ha anche un presidente, Giscard d'Es~taing, attento e deciso continuatore; ha pro~messo molto. Ma è a sinistiIia ohe c'è unosquilibrio nella :politica europeisti.ca france~se, è da quella pé\Jrteche attendiamo rispostenuove.

Anche a noi resta un compito grave e im~pegnativo immediatamente successivo al no~stro voto. :È quello ohe deve garantire il votoagli emigrati nei paesi che eleggeranno il nuo-vo Parlamento europeo. Sono 1.784.319 gliitaliani Iresidenti negli otto paesi. Il 20 giu-gno 1976, per le elezioni politiche ne sonorientrati e hanno ,votato 55.871, su 404.186ancora 'iscritti nelle liste elettorali italiane:il 15 per cento di un sesto di quelli ohe ave~vano di.ritto di essere elettori: cioè un sestodi un ses,to. Per essere più esatti: un settimodi un quinto. Non è possibile con le leggi ei sistemi attuali dare il voto agli emigranti.Ci sono proposte e studi; se c'è anche lavolontà poHtica è possibile brIi votare nel1978. I due cardini fondamentali di una leg~ge per il 'voto all'es,tero sono la oreazione delcollegio unico nazionale dei candidati e l'usodel voto per corris'pondenza. Nelle elezionieuropee è forse :possibile tentare l'esperimen~to del voto presso i consolati o sedi deoen-trate. Elimineremmo almeno gli europaria.Rispetteremmo in parte i ({ diritti speciali»previsti e promossi dal vertice di Palfi.gi deldicembre 1974, punto !il del comunicato fi-nale.

Le collettività suddivise :per consolati rag-giungono numeri già imponenti anche nellaGEE.

Ho già citato alcuni dati che riguardano iresidenti, quelli ohe hanno d1r,i,tto di voto, irientrati. Cito ancora alcune di queste cifre,le piÙ importanti. A Stoccarda dovrebberovotare 211.160; a Lione: 142.476; a Londra:141.000; a Charleroi: 134.055; a Colonia:

116.617; a Metz: 106.940; a Francoforte:100.176.

Sono dfre ,degne di meditazione. Ho giàdetto ohe sono rientrati un sesto di un sestodi queiYliche hanno diritto e non faccio com-menti, dopo il ricordo della possibilità divoto postale.

Sarebbe una nuova vergogna nazionaleescludere dal voto per il Pa,rlamento europeoi primi ,veri cittadini europei: gli emig.ranti.

Stiamo disoutendo le leggi delegate della382, che completano i poteri regionali, e lalegge che completa il nuovo potere europeo.Signor Presidente, onorevole Ministro, ono~,revoli colleghi, sono due poteri nuovi demo-cratici che rispondono alla legge fondamen~tale della democrazia: il massimo di liber.tànel massimo di iUnità. È il mio criterio co~stante per un giudizio sulla verità politicadi Uilla legge, di una rifo.rma: il massimo dilibertà nel massimo di unità. R.egione edEuropa: fiamminghi e valloui; irlandesi etirolesi; sloveni ed istriani; baschi e catala~ni; bretoni e corsi; scozzesi e ciprioti aVlran~no maggior spazio di liber.tà e di vita in unaunità europea. Dana regione all'EUiropa, allesuper.pot.enze, al .terzo mondo i problemisono immensi e drammatici.

Oltre al problema degI.i elettori esistequello degli eletti. Il Parlamenta europeonon deve d1ventare il cimitero degli :elefantipolitici degli Stati nazionali, senza fede, sen~la forze, senza fantasia, senza coraggio; ca~richi di sospetti, di rancori, di sottigliezze;dottori in giuridicismo, competenze e inonori senza giusta causa. Deve essere e saT'àlaboratorio, studio, arena di ricerca e di lot~ta per la verità politica europea e mondialle.Le forze pO'litiche avranno gravi responsabi~'lità per questo compito successivo.

Per la celebrazione del ventennale che do~mani 25 marzo 1977 pODterà a Roma i mag~giori responsabili governativi dei nove pae~si, il 'Voto unanime odierno ~ io. penso ~

del Senato italiano, favorev,ole alle elezionipopolari del Parlamento europeo, sarà ilprimo gr.ande atto p.oliti.co ohe apre ai cit~tad1ni d'Europa una partecipazione utilissi-ma per la nascita e la vita dell'Europa dei:popoli: l'Europa preparata col pensiero dimolti politici; voliuta col sangue di molti

Page 23: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 4307 ~

99a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 24 MARZO 1977

martiri; sognata e meritata da tutti gJli uo~mini di buona 'Volontà e dai giovani in cercadi una ,vita più vera, cioè più libera, piùgiusta, più pacifica. (Vivissimi applausi dalcentro. Molte congratulazioni).

P RES I D E iN T E. È iscritto a par-lare il senatme Balbo. Ne ha facoltà.

B A L B O. Signor ,Presidente, s1gnorMinistro, onorev.oli senaJtori, l'atto di Bruxel~les che il Senato si propone di ifatificare ècer.tamente di grande rilievo; esso tuttaviarap.pr'esenta solo una parte del cammino chebisogna percorrere .per giU11Jgerealla elezi.o~ne diretta del Parlamento europeo.

È neoessario il1!fatti appr.ov3Jre anohe lalegge elettorale per la quale il Partito libe~rale chiede fin d'ora, come tutte le forzeliberali europee, l'adozione del collegio uni-co nazionale e la propoifzionale pura in mododa consent1re a itutte le forze politiche pre~senti in cias>cun paese di essere rappresenta-te nell'assemblea europea.

Ma affinchè il Parlamento europeo possaS'volgere la sua £unzione costituente della

I

nuova Europa non basterà certo l'elezionea suffraJgio univ.ersale diretto dei suoi com-ponenti; occorrerà SOpira:ttutt.o!'impegno del-le forze politiohe e dei Parlamenti naziona-li, dei COIl'sig1inazionali dell'economia e dellavoro, delle 'regioni e dei comuni. Questo èil senso profondo della democr.atìzzazionedelle istituzioni europee, che si sta por.tandoavanti e di cui l'atto di Bruxelles segna unatappa essenziale. Questo atto appare altresìdi notevole rilievo al fine di iJ:1ealizzarel'uni-tà europea.

L'I:talia è il prtmo paese ad apprOV'éùTel'atto S'ull'elezione dketta del Parlamentoeuropeo. D'altra par.te ogJgi le speranze diattuazione di un accordo tra i governi sonomaggiori che in passato, dopo le assicura-zioni che sono state fornite dal presidentefìmncese Giscard d'Estaimg.

L'elezione dketta da parte dei vari popo-li europei depositarì della sovranità dei sin~golì paesi permette un ,trasferimento di que-sta sov,ranità al Parlamento europeo. Manoaperò una precisa nOI1mativa al riguardo, ma

essa non potrà che discendere dal fatto stes-so dell' elezione a suffimgio universale diret-to del Parlamento europeo.

Sicuramente il coin'Volgimento diretto deipopClli a conforto deH'azione delle diploma-zie dei governi europei è un fatto di enormeportata politica. Le elezioni dirette sonouna grande occasiane anche per ifipropoI1Teil nodo sostanziale dell'avveni:re europeo.Così nascerà l'Europa unita, ma quale E.uro~pa? Certo 'non l'Europa del passato ~ ciauguriamo ~ non quella degli odi e delleguerre, già definitivamente superata dalleattuali istituzioni comunitarie. La irispositaa tale quesito da parte l1berale è coerentecon la 'polsizione che da sempre il .nastro par~tito ha assunto su questo tema anche in tem-pi in cui mancava l'attuale ampia conver-genza di altre forze politiche sulla integ1ra-zione europea; posizione, quella liberale,aliena da ,tentazioni egemoniche e integrali~stiche. L'impegno tradizionale liberale, voLtoaLla costruzione eurapea, è sempre ,stato al-!'insegna della tolleranza e del ds.petto reci-proco delle varie componenti europee e delconf.ronto democratico tra le varie conrentiideali, politiche, ou1turali del continente.

Al ,Parlamento europeo spetterà altresì Laincombenza di stimolare e di attivare neisingoli Stati quelle iniziative consentaneecon lo spirito di integrazione eumpea. Que-sta nuova Europa, con i suoi strututi e la suastoria, incarna !'impareggiabile tradizionedell'EUifopa occidentale di democrazia, di li-beirtà dell'individuo sotto il governo dellalegge, abbracciando una seconda varietà dicultura e dovrà rappresentare per il monda'Un felice esempio di caoperazione democra-tica. Questa Europa dovJrà essere iUna Euro-pa nuova, ohiaramente democratica in sensoliberale. Ed un elemento qualificante di que-sta nuova Europa dov!Tàessere la cogestionedelle vmprese, già prevista da un recente PiTO-getto.

Si impone pertanto una programmazionecomune europea economica e monetaria chedovrà costn.ti.re il quadiro di riferimento diuna grande area di libera combinazione deifattori della produzione, con un grande, in-tenso sviluppo della iricerca scientifica e tec-nologica.

Page 24: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

Senato della Repubblica ~ 4308 ~ VII Legislatura

99a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 24 MARZO 1977

Esistono p.roblemi, signor Presidente, si~gnor Ministro, onorevoli colleghi, che l'Eu-ropa può aff.rontaTe solo se unita. Bas,ta pen~sare all'ipotesi di una crisi bancruria derivan-te da problemi monetari che minaccino ilcommercio internazionale o all'ipotesi di unulteriore mutamento delle ragioni di scam~bio in favme di paesi produttori di materieprime.

Dccor-re quindi che l'Europa sia in gradodi affrontare questi problemi 'Pe~chè se fum-mo ieri rovinati per il fatto ahe perdemmola guerra non dobbiamo essere rovinati oggiperdendo la pace.

Noi liIberali siamo convinti che l'unionedell'Europa rappresenta dal punto di vistaeconomico e politico l'elemento indispensa~bile per l'equilibrio mondiale ed una garan~zia di pace. La par,tecipazione dLretta dei cit-tadini all'elezione dei memhri del Parlamen-to eumpeo rafforzerà la coscienza europeisti~ca, darà nuovo impulso al movimento unita~ria che deve condurre alla realizzazione del~l'obi.ettivo fi'Dale ahe non dOViràessere quel-lo di soppr.imere le tradizioni nazionali deisingoli paesi, ma quello di amaLgamare que-sti nella comune visione europea.

Ci,rca il probléma della cultura e dellascuola l'unione ewr()lpea dOVlrebbe tenderenon alla eliminazione della varietà e dell'au~tonomia delle loro articolazioni, ma a farneun esempio al mondo di un confl1tto creati-vo, di una diversità non spinta alla rotturama operativa per una giusta forma di col-laborazione e di complementarietà.

Il senso profondo della libertà, onarevolicolleghi, deve cosltituire la base aulturale del-l'unità eumpea a cui del Testo si ispiJrano an~che i rapporti dell'Europa con il mondo, rap-porti che non sono certo improntati a .varieconcezioni imperialistiche, ma si fondanosul libem scambio del dare e dell' avere.

Questa nuava Europa, non ancora nellasua auspicrubi1e completezza, deve essere find'ora opgogliosa dato ahe degli Stati bussa~no alla sua porta. È questo il segno ohe essa!rappresenta un polo di attrazione tanta perla democrazia che per il progresso econo-mico.

L'Eurapa non può restare ulteriormenteestranea ai grandi problemi della politica in-

iernazionale o'Ve si avv-erte sempre più lanecessità della sua pr-esenza e non soltantosul piano economico ma anche su quellopolitico.

Lungo è stato il cammino europeis.tico ohefin dall'immediato dopaguerm ha visto uni-te varie forze politiche del paese, e noi traquelle, cui sucoessivamente se ne sono ag-giunte altre. Lo stesso slancio ahe CaJra;tteriz~zò gli anni del dopoguerra deve soccmrereanche ora per superare le difficoltà checertamente si presenteranno ancora sullastrada dell'Europa unita; difficaLtà che nanci dovranno far dubitare, non ci dOiVil'annofar arres.tare perchè questa nuava Europa.ci potrà ass'icurare una efficace difesa dellapersona umana nell'attuale contesto econo-mico, politico e sociale.

Un problema Il1UOVOsi pone oggi all'Euro-pa: è il fenomeno mondiale dello sviluppodel terzo mondo che è un fenomeno del wttosconosciuto all'inizio del processo OOiropeo.La manifestazione più traumatizzante di taleprocesso è stata senza dubbio la s.tretta suiprezzi del greggia ohe nel ,1973~74quasi ;ri1U-scì a mettere in ginocchio le economie eura-pee. In realtà ebbe anche canseg.uenze pe-santi sui paesi del terzo mondo accrescendo-ne l'indebitamento complessivo e ;rendendo-ne maggiore la sudditanza economica. Si im-maginò in quegli anni ohe ciò che era afViVe-nuto per il petrolio si -potesse ripetere peruna sede di mater.ie prime, di !risorse natu-rali delle quali il terzo mando dispaneva inquantità. Una riflessione più accurata sulladislocazione di ,tali risorse nel mondo haportato tutti a considerazioni più rrealistiohe.

Tuttavia è realismo e senso della pil'aspet-Hva insi,eme il dire che le economie dei paesipaved e depressi hanno bisogno di cl'esceread un tasso di sviluppo che inevitabilmente,wlrà influenza sul tasso di sviLuppo delle eco~nomie occidentali, cioè il processo di revi-sione delle ragioni di scambio tra prodottiindustri.ali occidentali e prezzi delle materieprime del terzo mondo continuerà come fe~nomeno storico legato sia alla crescìta poli-tica ed economica del terzo mondo sia al ra-refarsi della riserva di materie .prime utiliz-zrubile di fronte ad una domanda crescente

Page 25: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

Senato della Repubblica VIl Legislatura~ 4309 ~

24 MARZO,197799a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA - RESo,Co,NTo, STENOGRAFICO,

in ter.mini assoluti che detel1minerà di conse-guenza nuove tensioni sui prezzi.

Il fenomeno di inversione delle ragioni discambio a favore del terzo mondo contro ipaesi o,ccidentali industrializzati non puònon avere conseguenze sullo sv:iluppo econo-mico dei nostri paesi dove è in atto Ulna ore-scente domanda di appagamento di esigenzein aumento; una domanda questa che entrain contraddizione con l'impoverimento rela-tivo cui le economie ocddentali necessania-mente andranno incontro in d1pendem.za del-la crescita del terzo mondo: paesi it'elati'Va-mente ricchi danno assistenza tecnica e fi-nanziaJ'ia ai paesi che ne hanno bisogno; siapprofondisce pertanto la coscienza dellanecessità di un vasto movimento mondialerispetto alle condizioni depresse della mag-giOJ' parte dell'illillanità e ciò non potrà oheprovocare fOlI'midabili effetti. Di fronte aquesti problemi, l'Europa de'Ve darsi unapoHtica poiohè è impensabile che ciasounpaese europeo e, a maggiore ragione, l'Italiapossa fare da sè: si è quindi di fronte ~ elo si sarà maggiormente tra non molti anni

~ ad un problema economico che si intrec-

cia con ill problema politico che solo un'Eu~rapa unita pot.rà affrontare e tentare dicomporre.

Un'economia europea, che è sempre piùstrettamente interdipendente, che poggia suuna popolazione di 250 miHoni di persone,che partecipa quasi in misura del 50 per cen-to al commercio mondiale costituisce Uillapoderosa f{)rza economica di contrattazio-ne e potrà 'reggere il confronto t:m la p~tente economia degli Stati Uniti d'Americae quella sorgente, minacciosa, dei popoliorientali oggi e, tra non molto, quella deipopoli africani.

Vi è poi il ,rilevante problema della s:iou-rezza eUiropea; la concezione che senza l'al-leanza atlantica si possa costruire l'Europao la si possa cos't,!'ui.re in contrasto con essaè del tutto impensabile ed è al,trettanto im-pensabile che si possa cos.truire un'Europain una condiz:ione di mancanza di sicurezza.La differenza di oggi rispetto agli anni '40 e'50 è che .l'Unione russa rimane sì una gran-de potenza militare ma è oggi priva di unmodello sociale accettabile ed accettato: la

Unione Sovietica oggi pare un modello so-ciale rifiutato sia in Oriente che in Occiden-te, che rappresenta malcontento, insoddisfa-zione, sia in termini di benessere economi-co sia soprattutto di libertà civili.

L'Europa allora dovlrà misurarsi co,l m0-dello sociale americano e se non rÌlUscirà adaffermare il suo mo,dello non potrà ohe as-sumere un ruolo subordinato. L'attuale arisieconomica porta infatti ad un isolamentodell'Europa ohe si r.iohiude :in se stessa affi-dando agli Stati Uniti d'America la propriadifesa. In questa situazione vi sano due pun-ti essenziali da chhlidre: il problema dellasicurezza e quello economico. Questi ,pro-blemi non passano essere risolti senza la col-laborazione con gli Stati Uniti d'America.Oggi incaminciamo a rendercene chialramen-te conto. Ques,ta Eurapa deve scegliersi unruolo preciso e non utopistico: amicizia congli Stati Uniti e collaborazione con 'il terzomando.

Questo dibattito, anorevali colleghi, deverappresentrure 1'occasi{)ne per campiere unbilancio della politica europeistica s.in quiportata avanti. Travagliato ritardo quello del-l'unificazione europea, con le incertezze chesi sono registrate nel corso del processo diunificazione. È necessario valutare se esisteo meno in Ital'ia came negli altri paesi euro-pei la volontà di realizzare l'unità politicaeuropea al di là delle dichiarazioni di prin-cipio troppo spesso vaghe o retoriche.

Questa è un'occasiane per noi ed è un'oc-casione buona. È f.erma convinzione nostrache l'appurutament{) elettorale del 1978 sa,rà1'occasione per il rilancio politica dello svi-luppo e dello sptrito odginario della Comu-ni tà europea e per 'lLl1ainversione deLla ten-denza ,rinunciataria a più riprese manifesta-tasi negli ultimi anni. Il discorso di oggi ela sua conolusione positiva possono essereper tutti un buon esempio; potranno servirea dare maggior,e coraggio ai parlamentarieuropei, siimOllandoli ad assumere per interale propl1ie respoll'sabi!lità al fine di renderepiù incisiva l'azione deLl'Assemblea ,europea.

Dal 1948, ciaè dalle p~1me :iniziatirve eUl"O-peis.tiche, fino al 1957 la notevole capacitàdei governi di superare le enarmi difficoltàdi quei momenti in uno spirito di collaho-

Page 26: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

Senato della Repubblica ~ 4310 ~ VII Legislatura

99a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 24 MARZO 1977

razione tra i vari Stati europei derivò nontanto dalla buona volontà degli uomini ohedi tali gov,erni faoev.ano parte, ma dall'obiet-tiva conoscenza della si.tuazione che nel cli-ma della guerra fredda vedeva i paesi euro-pei minacciati da;~I'Un'Ìone sovietica. Venu-ta meno però la minaccia di U!J1nuovo con-flitto, si avverte subito un calo di tono, une-alo di iniziative. Vennero meno le spinteohe avevano condotto al T,rattato di Romae si cominciò a tornare sui propri passi, adare maggiore peso alle difficoltà che il pro-cesso di tntegrazi.one europea incontrava,piuttosto che alle spinte unitarie.

Sarebbe stato bene che in questa s:ittuazio-ne il Governo in occasione di questo dtbatti-to avesse traociato ed esposto ,illquadro dellefuture iniziative da adottare in sede comuni-talria per av,viare a compimento il processodi unificazione europea ohe fino ad oggi, ab-hiamo detto, ha segnato un po' il passo. Oc-corre dunque valutafpe anche le difficoLtà ouici si troverà di fronte tra non molto proprioper superarle mantenendosi aderenti allarealtà ed abbandonando ogni vuota retolfica.Oocorre sapere chiaramente quale EuropavogJiono le forze che si dicono democratiohein Italia; quale Europa vogLiono i democri-stiani ed i socialisti; se le rispettive conce-zioni di un'Europa coincidono, concordanocon quelle dei democristiani tedesoh1 o au-striaci o dei socialdemoc.ratici tedesohi, op'iuttosto con quelle dei socialisti di Mitter-rand. Occ.orr,e sapere questo per poter pro-cedere oltre sulla via dell'unificazione poLi-tica dell'Europa, altrimenti questi progettiavranno grandi difficoLtà a -realizzarsi.

L'europeismo di n.oi liberaLi è di vecchiadata ed è con soddisfazione che prendiamoatto di ogni progresso deLl'idea europea. Mail1Voto a favore dei Hberali che io preamillun-cio non significa ohe essi ignorino le diffi-coltà: anzi è proprio in considerazione deiproblemi esistenti che essi si impegnanoad operare affinchè <GlilJ1eelezioni nei tempiprevisti del nuov.o Parlamento europeo seguaun'effettiva integrazione dell'Europa sottoi profili economico e politic.o per una rego-lamentazione comune dei vari settori, per itapiù ampia CÌ!rcolazione di uomini e di merci,per una banca europea, per una comune po-

litica di lotta ai monopoli. Ma anche perl'ItaHa si pongono problemi per l'adegua-mento della sua Jegislazione alla n.ormativacomunitaria e di 'rigoroso esame delle com-patibilità in un quadro che tenga c.ont.o del-l'esigenza dell'armonico sviluppo di £tutte leregioni europee. In questa prospettiva lo.orientamento non può essere quello di unachiusura nell'austerità ma quello di una co-ra.ggiosa ripresa neMe nuove d1mensioni eu~ropee, di un pieno sviluppo di mtte le poten-zial1tà insite nel sistema della Hbertà. QuestaEuropa deve twvare il suo difficile e delica-to equilibri.o: non dovrà promettere per es-sere oredibi1e ciò ohe noOnsi può Ifealizzare;dobbiamo v.olere ohe le nostre azioni sianoun poco miglio.ri deUe nostre parole. Gli Sta-ti membri di questa nuova Europa debbonofare qualche cosa di più di quello che pro-mettono di fare. In questo modo le grandiistituzioni che rappresentiamo saranno ["eal-mente e ooncretamente gli strumenti eon iquali questa nos>vra EUilupa dOVlrà progre-dirre.

Questo 'Vuole essere il significat.o, signorPresidente, signor Ministiro, onorevoli c.olle-ghi, del voto favorevole dei liberali all'ap-provazione del disegno di legge n. 550 :dguar-dante l'atto fil1mat.o a Bruxelles il 20 settem-hre 1976. (Approvazioni dal centro).

P RES I D E N T E . E: iscritt.o a par-lare il senatore Masullo. Ne ha facoltà.

M A SUL L O. Sign.or Presidente, signorMinistro, on.orevoli colleghi, sono reduce, co-me qualche altro collega che vedo qui inAula, dalla presenza al Parlamento eur.opeonella seduta di ieri nella quale si trattavail problema dei prezzi agricoli e mi permettodi riportare dal vivo un'impressione, unaesperienza perchè è certo che le nostre idee,i nostri convincimenti nascono sempre dalleimpressioni e dalle esperienze sia pure criti-camente meditate. Ebbene la cosa che c.olpi-va, nella seduta di ieri del Parlamento eur.o-pea, era che le divisioni d'opinione passa-vano non attraverso i gruppi politici ma at-traverso le delegazioni nazionali all'internodello stesso gruppo politico; non sol.o, mapassavan.o spesso attraverso le rappresentan-

Page 27: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

VII LegislaturaSenato della Repubblica ~ 4311 ~

99a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLBA . RES0CONTO STENOGRt\FICO 24 MARZO 1977

ze regionali di una medesima delegazione na~zionale all'interno di un medesimo gruppopolitico. Il che sta a significare che il Par-lamento europeo esprime, nel momento stes-so in cui si trova a trattare problemi di estre-ma concretezza qua)l è quello dei prezzi agri-coli, una molteplicità di istanze altrettantovaria quanto è varia la molteplicità delle si-tuazioni '0he costituiscono 'la realtà dei pae-si membri della Comunità. Questa esperien-za che cosa significa? Che siamo troppo di~versificati per lavorare all'interno di una co~mune piattaforma? Significa forse che l'im~presa di avviare l'Europa verso un propriocomune cammino politico è un'impresa di-sperata? Significa forse che l'idea di un mon-do comunitario europeo è un'idea, come sisuoI dire, di carattere utopistico? Certamen-te, signor Presidente, la risposta a questa do-manda dipende anche dall'idea che noi ab-biamo delle idee. Se concepiamo le idee co-me paJrti vi.rginaili, che debbano poi pretende~re di imporsi al corso delle cose e di incide~re sulla modificazione della realtà, allora cer-tamente si tratta di pura utopia. Ma se vice-versa le idee sono espressione della volontàdi interpretare i movimenti reali, della vo-lontà di assumere criticamente !'interpreta-zione della realtà, sicchè siamo noi, nella mi-sura in cui riusciamo a interpretare corret-tamente la realtà, a guidarne in qualche mo-do il corso, allora non si tratta di utopia.Così avviene del resto nel mondo della co~noscenza della natura. La natura, come di-cevano i grandi filosofi sperimentali, si co-nosce servendola; cioè la natura in tanto siconosce in quanto ci si dispone a capirne ladurezza, e, proprio nella misura in cui sene capisce la durezza, ci si impossessa anchedella strategia per dominare tale durezza.Così è del cammino storico. In fondo la poli-tica è questo: la capacità di cogliere la real-tà storica nella sua durezza e di costruirecosì la strategia per modificare o guidareverso progetti razionali questa durezza.

Ora, il caso dell'Europa mi pare il casopiù chiaro della complessa problematica checaratterizza la vita dell'uomo come uomostorico, come uomo politico, come uomo ra-zionale. Certamente il cammino della unifi-

cazione europea è stato, come sappiamo, uncammino misto di sogni utopistici da unaparte e, dall'altra parte, di tentativi di inter-pretazione della realtà ed anche di operazio-ni riduttive. Noi tutti conosciamo quanto leistituz'ioni comunitarie spesso appaiano, siaa chi ]e !3uarda dalll'estemo sia a chi si tro-va qualche volta a lavorare all'interno di es-se, più o meno come una sorta di complica~to sistema di borsa, di camere di compensa-zione mercantile: un sistema, i cui mecca-nismi di regolazione sono spesso di caratte-re burocratico, poichè la forza decisionalenon scaturisce da una valutazione politica,da un aperto dibattito, ma dall'impulso dialcuni centri di potere istituzionalmentechiusi e rigidi.

D'altra parte nel momento in cui ci do-mandiamo se dare o non dare il nostro ap~poggio, il nostro consenso allo sviluppo del-,la Comunità, ci domandiamo: ma aHara laComunità deve o non deve essere una borsa?Ebbene, io direi, signor Presidente, che laComunità non si deve porre il probdema seessere o non essere una borsa perchè la bor-sa è una delle realtà fondamentali. La storiainsegna ~ lei è un illustre studioso di sto~ria economica ~ che la realtà è soprattuttotessuta di fatti economici. Le grandi crisi ele grandi svolte umane sono passate attra-verso grandi crisi economiche. Basti ricorda-re come esempio la grande rivoluzione deiprezzi all'inizio dell'età moderna. Ci trovia-bo veramente di fronte a uno di quei momen-ti in cui non leggendo le storie delle batta-glie o dei trattati politici, ma leggendo inve-oe gli elenchi de/He me~curiarli e i documentidelle transazioni commerciali, ci si accorgedi trovarsi di fronte a uno dei momenti piùcatastrofici e quindi magggiormente modifi~catori della storia della civiltà occidentale.

P RES I D E N T E . I contemporaneinon si accorgono mai di questo. Lei sa cosaavvenne in Inghilterra. Enrico VIII disse:ma che storia, questo non esiste: qui bisognarivoilge11sialI Padreterno perchè inviti i con~mercianti ad essere più generosi. E inserì nelprayer buok una preghiera che i buoni nuovi

Page 28: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

Senato della Repubblica

99a SEDUTA (antimerid.)

~ 4312 ~

24 MARZO 1977

VII Legislatura~ ~~~~~~~~- ~~~~-~ ~~-~~~~~~~ _~~_ ~~_~~~~~_~_~ ~_ __~~_~~~ ~~___n _

~~~~-~~~-~~~~-~~-~~~~~-~~~~~~~~~_~_~_~_ ~~~ _~~~___~___m_ __~

ASSEMBLEA - RESOCONTO STENOGRAFICO

Iscismatici dovevano ogni giorno recitare in

,cui chiedeva questo miracolo. Non l'otten-ne e la rivoluzione andò avanti.

M A SUL L O . Signor Presidente, la rin-grazio molto del suo preciso e dotto inter-vento che mi sembra valga a sottolineareuna cosa molto importante: mentre nel '500e nel '600 ancora il politico era il principe,essendo il singolo immerso all'interno dellarea.iltà quotidiana e quindi incapace di assu-mere un' ottica di prospettiva, oggi ~ vi-

vaddio! ~ in regime democratico il principe

non è nessun sovrano, nessun individuo; ilprincipe è la società stessa nella molteplici-tà dei suoi processi di presa di coscienza.Ed è proprio attraverso questa presa di co-scienza e questo dibattito che noi riusciamoa non restare più immersi fino al collo oaddirittura fino agli occhi nella storia, tan-to da non vedere neppure a distanza bre-ve; riusciamo in qualche modo ad avere del-le ottiche prospettiche.

Allora la domanda che ci proponevamoera appunto la seguente: perchè aderire aduna comunità, ad una idea di trasformazio-ne in senso comunitario sempre più profon-do dell'Europa, se poi tutto si riduce ad unaborsa? Il problema non è se essere o nonessere borsa, il problema non è se essere onon essere un sistema di transazioni pura-mente economiche, ma il problema è se èpossibile, ed in quale modo, far sì che que-sto luogo di transazioni economiche sia nonpiù un luogo affidato ciecamente ai mecca-nismi ed a~le prepotenze deH'economi.co, masia viceversa un luogo che possa essere illu-minato criticamente e guidato con sguardonon miope dalla volontà politica.

Mi pare che sia questo il senso della do-manda che noi ci poniamo. Ed è di fronte al-la domanda posta in questi termini, nOll1o-stante la nostra espedenZia deN'Europa co-munitaria come borsa, che noi diciamo sì al-l'Europa comuni,taria: ad una Europa oomu-nltariia la quale r1esca a gesltÌiDela strutturaed i processi econon1irci del,la rpropda realtàgrazie al dominio de<J,lacol11sapEWollezzapoli-tica, nata owia:mente aH'interno di un gran-de dibattito democratico.

È in questa direzione ~ mi sembra ~quello che noi oggi stiamo per fare, valea dire l'approvazione dell'atto con il quale sidà inizio alle procedure che dovranno por-tare alla elezione del Parlamento europeoa suffragio universale. Questo atto rappre-senta un momento fondamentale in questanostra maroia di awicinamento aWEuropa,perchè è vero che il Parlamento eletto a suf-fTagio universale sarà anoora un Parlamen-to che istituzionalmente non avrà maggioripoteri di quelli che ha il Parlamento attua-le, ma è pur vero che un Parlamento eletto asuffragio universale trova in se stesso unpotere che va ben al di là dei poteri istitu-zionalizzati; vale a dire il potere di una for-za democratica di base, il potere di un di-battito che trasferisce all'interno dell'Aulaparlamentare un dibattito che nasce fuori,nella vita quotidiana dei popoli di cui è laespressione. Il Parlamento eletto a suffragiouniversale, anche se conservasse la sola li-mitata autorità di tipo istituzionale che haattualmente, per il fatto di avere un'autoritàpolitica e morale enormemente maggiore, giàrappresenterebbe un primo passo veramentededsivo suiNa via dellila formazione di unaEuropa di tipo sostanzialmente comunitario.

Ora, signor Presidente, quando noi parlia-mo di un'Europa unitaria, parliamo di unaEuropa la quale sappia superare il pericolopiù grave che incombe sull'Europa. Quandonoi andiamo per le città europee, quando cimoviamo attraverso i grandi documenti del-la civHtà eurorpea o mateda.lmente, percor-rendone le strade e i luoghi, o idealmente,attraverso le letture o le contemplazioni ico-no grafiche, evocandone il senso, ci rendiamoconto dell'estrema varietà del mondo euro-peo. Non credo che vi sia stato nessun altromondo culturale così culturalmente diversi-ficato come il mondo europeo.

Ebbene, è proprio questa diversificazioneche rende noi europei portatori di una civil-tà altissima, inimitabile e però al tempo stes-so portatori di un rischio gravissimo. Non cidimentichiamo che la Grecia antica, giuntaal culmine della sua civiltà, camminò fatal-mente, rapidamente verso il declino perchèl'enorme conflittualità che scaturiva dalle

Page 29: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

',enato della Repubblica ~ 4313 ~

24 MARZO 1977

VII Legislatura

99a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

forze delle proprie molteplici individualitàculturali la portava ad una sorta di auto di-struzione.

Anche nell'Europa incombe questo proces-so di auto distruzione. Tutti gli europeistisanno quanto siano preoccupanti la presenzae la permanenza o addirittura, talvolta, il ri-flusso di motivi e sentimenti di tipo nazio-nalistico all'interno degli Stati europei. Que-sto nazionalismo è legato ad una storia, aduna varietà culturale; è legato, direi, ad unagelosia deiLIapropria s<ingolarissima identità.

Dobbiamo, però, anche dire che questa ge-losia della propria identità oggi, tutto som-mato, la si ritrova più in certi gruppi politi-ci, in certe formazioni più o meno ideologicheche non nel sentimento dei popoli. Questoè veramente importante!

In fondo la realtà dell'Europa che è venu-ta risorgendo dalle macerie della secondaguerra mondiale è la realtà dell'Europa incui gli uomini circolano molto più frequen-temente e intensamente di quanto non circo-lassero prima; in cui le barriere non solodoganali, ma anche di carattere morale oculturale o di costume si sono venute ero-dendo; in cui molti e intensi sono i tentatividi formazione di livelli culturali comuni chenon disturbano i caratteri propri delle sin-gole culture, ma le integrano in una più am-pia e ricca unità.

Oggi si parla molto di pluralismo, signorPresidente, ma io penso che il pluralismonon rappresenti solo un problema politicodella nostra società italiana, ma sia il pro-blema politico per eccellenza della societàeuropea e probabilmente della società mon-diale. Il pluralismo significa precisamentenon una sorta di tolleranza verso la diversi-tà, ma il riconoscimento del diritto di ognidiverso ad essere diverso, sia esso individuo,gruppo, popo:lo, formazione poJitica.

Il diritto alla diversità! Ebbene, che cos'èl'Europa comunitaria se non, in questo suofaticoso cammino, l'avviamento ad una or-ganizzazione umana in cui sia riconosciutonon soltanto in termini di astratto dirittoo non soltanto in termini di tolleranza mora-le, ma in termini di esperienza vissuta, que-sto pari diritto di tutti i diversi alla propria

diversità( Oggi, signor Presidente, tutti sap-pJamo che la diversità non è un elemento ne~gativo o d'impoVlerimento, ma è al contra-rio una condizione necessaria di ar,ricchi.mento del ,dibatti,to umano.

Si presenta allora concretamente possibi-le quest'Europa comunitaria, quest'Europadelle diversità, quest'Europa pluralistica, ilcui pluralismo non è più elemento di con-flitto, di lacerazione, di centrifugazione, madiventa momento di organizzazione, di com-prensione, di edificazione di una civiltànuova.

Quando ci troviamo di fronte al problemadel Parlamento europeo, eletto a suffragiouniversale, ci troviamo certamente di fronteal problema di un passo avanti che non è pri-vo di incognite, di un passo avanti che nonè privo di ombre accanto alle luci e noi sa-remmo veramente poco coerenti con quelconcetto di idea che prima abbiamo qui ri-cordato (dell'idea non come parto virginale,ma come interpretazione realistica del fattostorico), se ci nascondessimo le ombre e ciiHudessimo che ci sono solo luci. D'altra par-te il cammino dell'uomo e il processo dellastoria sono appunto l'accettazione virile del-la battaglia che quotidianamente dobbiamoaffrontare contro la durezza della realtà nonsolo naturale ma anche storica. Mi sembrache in questo contesto il problema della for-mazione di un'Europa più comunitaria (cul-turalmente, politicamente e istituzionalmen-te) di quanto non sia stata fino a questomomento, problema per la cui soluzione laistituzione delle elezioni a suffragio univer-sale diretto del Parlamento europeo costi-tuisce certamente un passo decisivo, sia unproblema concernente un altro aspetto dellanostra esperienza politica. Ho ricordato al-!'inizio di questo mio intervento l'esperienzadella divisione, che si notava ieri, nel Par-lamento europeo a proposito dei prezzi agri.coli fra le stesse rappresentanze nazionali diuno stesso gruppo politico. Mentre da unaparte questo può rappresentare un elementosconcertante, di dissuasione quasi ~ vedetequanto si è poco uniti di fronte ai problemipiù immediati, più concreti, di fronte ai pro-blemi che riguardano !'interesse economica-

Page 30: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

SenatO' della Repubblica ~ 4314 ~ VII Legislatura

99a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO 24 MARZO 1977

mente diretto di questo e di quel territo-rio? ~ daiH'aJtra parte oiò deve farei Dl~flettere su un'altra cosa che mi sembra disegna pasitivo. In fanda tutto il senso del~la democrazia negli Stati eurapei e in parti~colare in Italia, dapo la seconda guerra mon~diale, dopo la resistenza antifascista, dapala Castituziane repubblicana, qual è stato?È stata l'esperienza ,degli sforzi, ,talvolta con-car-d'l e taJlvoMa purtrappa discardi, talvaitariusciti e tallvc<ha purtrappa falliti, per faremergere, came prima si diceva e came anca-l'a una volta va 'I1ibadita, le SiingaJe rea[tàparticolari, le diversità regionaH e territo-riali .

Oggi, all'interno delle stesse regioni, si im-magina un discorso ancora più articolato.La stessa regiane spesso si rivela came unacastruzione artificiale. Vi sono viceversa for-mazioni di storica naturalezza, che sono piùreali delle stesse regioni.

Orbene, casa ha fin qui ostacalata il cam-mino di queste realtà regionali, territoriali,culturali ed econamiche? La struttura rigidae sostanzialmente centralistica dello Statoche abbiamo ereditato dall'800, lo Stata cen-tralistica, che peraltro ha avuta un'enO'rmeimportanza, una funzione certamente di prO'-gressa nella misura in cui è servito a di~struggere vecchie strutture tarda-feudali.Oggi comunque questo centralisma stataleimpedisce, forse anca l' più che in Italia, da-ve un primo tentativo di autanomia regio-nale si è avuto, in altri paesi d'Europa, l'af-fiorare di queste forze.

Ora, casa può essere più utile a questoprocesso di emergenza delle singole realtàcuJturaJli, ecanamiche e territariali aU'inter-

nO' dei singoli paesi della Camunità se nanla progressiva erasiane e il progressivo de-perimentO' della rigidezza degli Stati nazia-nali? In fondo questo è il grande spaurac-chiO' di mO'Minan tanta in ItaJlia quanta inaltri paesi della Comunità: vi è ~ si dice~ un attentato alla savranità nazionale. Maquesta attentato innanzi tutto bisognerebbevedere in casa realmente consista: se per at~tentato alla savranità nazianale molta gros-solanamente s'intende saltanto il fatto chesi indebolisce la centralità del potere statua-

le nei l'iguardi del[e sÌJ1gale Irealtà territoria-li, ebbene mi sembra che proprio questa siagià una buona ragione per dire di sì adun'Europa più comunitariamente arganiz-zata.

D'altra parte ~ e siamo sempre alle ideeche nan partoriscano virginalmente ma sifarmano carne labariosa interpretazione del-ila realtà ~ ci rendiamO' conta aggi chegli Stati nazionali, mentre rappresentanO' Sta-ti trappa farti e in qualche mO'da repressivinei riguardi delle più debali autonamie terri-tariali, economiche e culturali, sano peròessi stessi troppo deboli nei riguardi di altreforze arganizzative che nella realtà di oggisi sano venute affermanda?

Oggi nai tutti, di qualunque parte politicademocratica siamO', abbiamO' delle preaccu-paziani, maggiari o minori, dinanzi al pate-re dei grandi centri economici che nan sa-no più cantenibili all'interna di una realtàstatuale, quindi in qualche mO'do cantrolla-bile dalla stesso Stato nazionale, ma sanaviceversa centri economici di carattere so-vranazionale o multinazionale, comunque va-gliamo chiamare questa tipO' di nuava orga-nizzaziane ecanamica. È chiaro in agni mO'dache il cantrollo da parte dei poteri di unoStato nazianale nei riguardi di un patere eca~namica multinazianale o savranazianale ètroppo fragile, facilmente travolgibile quan~do non facilmente cainvolgibile e carrut~tibile.

Casa rappresenta 0.110'1'0.il Parlamento no.-zianale eletto a suffragiO' universale? L'avviaal rinvigorimento di una capacità di control-lo e di direziane politica che sia una capaci-tà di cantrollo e di direziane palitica deipapali europei, della demacrazia europea. Èdunque proprio qui, mi sembra, che dabbia-ma cogliere il sensO' dell'atta di nascita delParlamenta europea. Ogni atto di nascitaè la dichiaraziane di una realtà che contienea sua volta in sè delle possibilità positivea negative, che possano realizzarsi o non rea-lizzarsi; ma senza questa nascita nessunapiù ampia realtà patrebbe successivamentesvilupparsi.

La nascita del Parlamento europea rappre-senta per noi la prospettiva della nascita di

Page 31: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

Senato della Repubblica ~ 4315 ~ VII Legislatura

24 MARZO 197799a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO

una nuova fase del processo di integrazioneeuropea, di una fase che deve essere accetta-ta se vogliamo che l'Europa progredisca.D'altra parte credo che altre scelte non vene siano, perchè rifiutarsi a un discorso dirafforzamento e potenziamento del proces-so di integrazione europea significherebbesemplicemente che accettiamo la catastrofedell'Europa. Ormai tutti i grandi processi diaggregazione e di manipolazione del potereavvengono a livelli continentali. Viceversanoi Stati europei siamo ancora divisi, siamoancora gli uni contro gli altri armati. Ilprocesso di formazione di una struttura co-munitaria già iniziato ~ domani si celebrail primo ventennio del Trattato di Roma ~

va portato avanti con decisione, poichè diver-samente non è che si rimanga nella situazio-ne attuale, ma si torna rapidamente indietro.

Sappiamo come oggi tutte le istituzionicomunitarie siano in crisi perchè esse moltedelle cose che sembrava potessero realizzarenon le hanno realizzate, dato che nel mo-mento del maggior pericolo e del maggiorbisogno ~ ho sentito echeggiare anche in

quest'Aula 1a drammatica vicenda dell'au-mento dei prezzi del petrolio, quindi delproblema delle materie prime che ha messofortemente in difficoltà qualsiasi paese eu-ropeo, anche se alcuni di più alcuni di me-no ~ la Comunità non ha saputo trovareuna risposta adeguata. Certamente essa sitrova in un momento di crisi. Mi sembra pe-rò di cogliere qui un elemento ottimisticopur nella rilevazione del negativo che di fat-to è avvenuto. L'e!lemento ottimistico con-siste nell fatto che la crisi delila Comuni-tà europea, questa sua incapacità di da.re una ri'sposta comunitariamente adegua-ta ad una situaz'ione di emeIigenza e dipericollo, più che ,scoraggiare i veri amantidell'unità europea, ha dato loro una lezionemolto importante, cioè che se si rimane nel-lo specifico economico, sequestrati nel siste-ma della borsa mercantile, l'unità europeaè destinata a sfasciarsi al primo colpo, mase al contrario si è in grado, si vuole, si ècapaci di faTe il salto diqurulità per cuidal ristretto speci.fi.co economico e da~l'otti-ca miope di stare all'interno dello specifico

economico si riesce a passare ad una valuta-zione di carattere politico, ad una dialetticapolitica, allora anche le spinte divaricantidi carattere strettamente economico (e che,sul piano della pura meccanica economica,non vi sarà nessuna forza che potrà conte-nere) verranno controbattute, deviate nello-ro corso centrifugo e riportate ad un dise-gno di carattere generale: occorre però lacapacità di fare un salto di qualità dal li-vello strettamente economico al livello po-litico.

Mi sembra che la crisi, che oggi aleggianella Comunità e che tutti coloro che vivo-no nelle istituzioni comunitarie avvertono,sia in qualche modo utile in quanto ridà atutti la consapevolezza molto risentita delrischio al quale andiamo incontro, dell'inuti-lità di cullarci nel sogno che i processi eco-nomici di per se stessi possano portare al-!'integrazione: essi sono una condizione ne-cessaria, ma non sono capaci da soli di por-tare all'unificazione, cui possiamo giungeresolo se abbiamo 'la capacità di porci al di so-pm dei processi economrci, illon per neganli. opeggio, o psicanaliticamente per rimuoverli,che sarebbe ben più pericoloso, ma per aver-ne chiara consapevolezza, per riuscire a stru-mentalizzarli nella prospettiva di un disegnodeterminato. Ciò comporta anche l'assunzio-ne delle nostre responsabilità di paesi euro-pei verso ailtri paesi, alltri continenti.

La società italiana in modo particolare èstata sempre, anche culturalmente, espostaaHa tentazione divaricante di sentirsi o euro-pea o mediterranea, di sentirsi quasi due ani-me dentro e, di volta in volta, ascoltare lasuggestione dell'una, allontanandosi dall'al-tra. Mi semhra che noi italiani proprio nelnostro apporto alla formazione di una rea-le unità europea possiamo dare un contribu-to alla connessione tra il mondo mediterra-ne'O, neliJa sua più vasta accezione, e H mon-do europeo: noi siamo un ponte tra questidue mondi non in senso retorico, ma in sen-so geografico, economico e culturale. In fon-do, da noi ci sono anche un'Italia dell Nord eun'Italia del Sud che geograficamente, primache culturalmente, sembrano appartenerel'una privilegiatamente ad uno dei due mon-

Page 32: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

VII LegislaturaSenato della Repubbhca ~ 4316 ~

99a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

di e l'altra privilegiatamente all'altro. Lasaldatura dell'Italia è anche la saldatura del~l'Europa al mondo mediterraneo, così comela saldatura di una politica europea di respi~ro più ampio rappresenta una condizioneper la stessa saldatura reale dell'unità ita~liana.

Possiamo portare ahre cOThs1derazionia ri-guardo, come per esempio il fatto che noiitaliani siamo interessati in modo specialis~sima alla prospettiva di una comunità euro~pea sostanziale, e non solo formale o econo~mica, dato che siamo ill popolo che dà ilmaggior contributo all'emigrazione nei paesienrOlpe<idei propri condttadmi. L'emÌ!grazio~ne significa che i paesi europei ricevono lavo-ro itaJliano e cu'ltura ita:liana; significa che viè un rimescoJamento realle de!lla nostra socie~tà con le sodetà europee e significa che inquesto rimesco1lamento rea:le abbiamo un in~dirizzo fondamenta!le da difendere, un henefondamentale da difendere cioè la presenzadi questi nostri connazionali non come sem~plici lavoratori da tutelare nei loro diritti,ma come avanguardie di una realtà socialenuova, che non è più quella dell'uomo lega~to al proprio campanile o al proprio piccolopaese, ma di un uomo che oggi si dice uo~ma europeo e che io vorrei chiamare uomouniversale, perchè poi quando ci si sentepienamente europei, quando ci si identificacon grandi unità culturali pluralisticamentearricchite e articolate, si finisce per essereaperti ad una dimensione e ad una identifi~cazione umana senza più confini.

Per queste ,ragioni, anohe a nome dc.IGruppo de;Ila sinistra indipendente, dichiaroche voterò ~ noi tutti voteremo ~ a favo~

re della ratifica dell'atto. (Applausi dallaestrema sinistra).

P RES I D E N T E . È iscritto a par~lare il senatore Mitterdorfer. Ne ha facoltà.

M I T T E R D O R FER. Signor Presi~dente, onorevoli senatori, in un momentoparticolarmente grave della nostra situazionepolitica, economica e sociale, difficile ancheper il destino della Comunità europea a cuiapparteniamo, noi ci accingiamo a ratificare

24 MARZO 1977

l'accordo relativo alla elezione a suffragiouniversale dei rappresentanti del Parlamen~to europeo firmato a Bruxelles dai Ministridei nove paesi membri della Comunità il 20settembre scorso. È prevÌ!sto che già ,nel1978 si svolgeranno le elezioni. Questo avve~nimento potrà costituire un passo importan~te verso un'ulteriore meta sul cammino del~l'integrazione europea, vale a dire un passoverso quell'unione europea di cui si sta par-lando già da mol,to tempo e che il premierbelga Tindemans ha messo al centro del suoimportante rapporto.

Gli europeisti convinti esultano per questaprospettiva di realizzazione dalla quale si ri~promettono nuovi e decisivi impulsi versouna Europa politicamente unita. Noi siamofiduciosi che la elezione diretta possa rap~presentare una tappa storica che renda pos-sibile quel salto di qualità che da tanto tem~po attendiamo e senza il quale fatalmentecorreremmo il rischio di perdere quanto ,fi~no ad oggi faticosamente realizzato in mate~ria di integrazione.

Sicuramente l'elezione diretta costituisceun presupposto « per affiancare», come dice~va ill pres1den:te del PavIamento europeoSpènale, «l'Europa dei cittadini all'Europadegli Stati: un'Europa in aui esisterà lalegge europea dÌ!rettamente appHcablle sen-za necessità di ratifiche in tutto il territoriocomunitario, ma non più decisa senza la par-tecipazione degli eletti dal popolo. In questomodo sarà resa ai .popoli una pa:l1teessenzia-le della sovranità ». Spènale con questa di~chiarazione prevedeva già i maggiori poteridel Parlamento europeo. Non vi è dubbio in~fatti che un Parlamento direttamente elettoabbia più autorità di un Parlamento elettosoltanto per via indiretta, ciò anche nei con~fronti degli altri organi comunitari ai qualiil Trattato di Roma ha affidato maggioricompetenze.

È da ricordare che i padri dei trattati perragioni che non è qui il caso di discuterenon avevano potuto o voluto affidare al Par-lamento un ruolo importante fra gli organidella Comunità neanche quale motore perl'integrazione europea, anzi, avevano perfinoevitato di chiamarlo Parlamento per non

Page 33: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

:Jenato della Repubblirr, VII Legislatura~ 4317 ~

24 MARZO 197799a SEDUTA (antimerid.) ASSEM:£LEA. RESGCONTO S1m.:oGRAFICO

creare false associazioni di idee. Si è parla~to di assemblee alle quali non vennero affi~date competenze decisionali ma soltanto com-piti consultivi e anche questi entro limitiabbastanza ristretti. Non a torto il profes-sar Hallstein parlava dell'Europa come del~lo « Stato federale incompiuto ». Tutto rima-neva ancora da fare. E uno dei problemi piùqualificanti da risolvere era appunto quellodi un Parlamento efficace con funzioni deci-sionali e di controllo democratico nei con-fronti di un Governo al quale sempre mag~giori poteri avrebbero dovuto essere affida-ti dagli Stati membri. Comunque già glistessi trattati avevano previsto la possibili~tà di una evoluzione verso un Parlamentopropriamente detto, eletto a suffragio uni-versaJle per tutta la Comunità. E<ssi affidava-no all'Assemblea l'incarico di elaborare i re~Iativi progetti che poi avrebbero dovuto es~sere accollti all>1'unanimità dal Consiglio. Ioricordo il punto 3 dell'articolo 138 del Trat-tato istitutivo della Comunità economica eu~ropea. E qui mi permetta, signor Presidente,di di,re molto chiaramente una cosa: il Parla- Imento europeo, queLlo vecchio, quello in ca-rica, vaile a di1re l'assemblea dei trattati hr.a:ssolto egregiamente ill suo compito. Già ne[1960 aveva preparato la proposta De Hous-se che però per la mancanza dell'unanimitàdel Consiglio rimase lettera morta fino a checon l'allargamento della Comunità si resenecessaria una nuova elaborazione. Nel frat-tempo però il Parlamento continuò a solleci-tare il Consiglio arrivando fino a prospetta-re l'azione giudiziaria davanti alla Corte digiustizia per inattività del Consiglio stesso.E quando finalmente col vertice del 9~10 di~cembre 1974 di Parigi venne data via liberaner le clezioni dirette del PaJ:ilamento, subitoil Parlamento stesso, il 14 gennaio del 1975,presentò la nuova proposta (quella Patijn)che sta alla base dell'accordo sul quale stia-mo discutendo oggi.

Ma non è soltanto con riferimento al pro~blema del progetto per le elezioni diretteche il Parlamento europeo a mio avviso as~sOllse al suo compi,to. Lo fece in tutti questianni lavorando con coscienza e con serietànell'ambito di tutte le politiche comunitarie

come se fosse un Parlamento con pieni po-teri. Avrebbe potuto anche non farlo maera viva in fondo la convinzione che sol-tanto svolgendo così il proprio compito sisarebbero potuti creare i presupposti perun ampliamento dei propri poteri e con ciòstesso per una normalizzazione democraticadel sistema istituzionale.

Il conservatore Kirk all'entrata della GranBretagna nella Comunità aveva creduto didover suggerire al Parlamento che i poteriche non aveva ancora avrebbe dovuto pren~derseli. Credo che si sia reso conto che, stan~do ai trattati, non era cosa semplice pren~dersi i poteri ma che il problema era quellodi un impegno concreto, di un lavoro serioe intenso anche se poco riconosciuto dal~l'opinione pubblica; che bisognava insommaagire come se i poteri già ci fossero. Io pen-so alla lunga lotta per i cosiddetti poteri dibilancio, per una politica regionale, alle lun-ghe discussioni per lo statuto della societàeuropea, per il nuovo fondo sociale, soltan~to per citare alcuni esempi. Ritengo che inquesto modo siano stati creati i presuppostidi credibilità del Parlamento stesso, e nonè aznrdato dire che così è maturata, anchee soprattutto per merito del Parlamento eu-ropeo, la deci-sione del Consiglio dei ministridel 20 settembre 1976.

Per i vecchi parlamentari europei è ragio~ne di intensa soddisfazione vedere come or-mai l'interesse per il Parlamento europeo di-rettamente eletto sia sentito anche da chifino ad oggi sembrava ritenere superfluoil lavoro parlamentare di Bruxelles, di Stra~sburgo e di Lussemburgo. Ormai anche chiaveva ritenuto di poter soddisfare la propriaambizione politica soltanto sul piano nazio-nale si sente attratto verso il nuovo Parla-mento europeo. Saranno poi i segretari deipartiti, i grandi leaders politici ad andareal nuovo Parlamento? C'è da augurarselo.Sarebbe una prova di aumentato interesseper la costruzione dell'Europa, sarebbe unaprova di rinnovata vitalità, garanzia per unaulteriore evoluzione delle istituzioni comu-nitarie e per l'avvio verso maggiori poteridecisionali di controllo democratico del Par-lamento stesso.

Page 34: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

Senato della Repubblica ~ 4318 ~ VII Legislatura

24 MARZO 197799a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Ma non dobbiamo illuderei sulle difficol~tà che stanno ancora davanti a noi. Innan~zitutto ho ancora qualche difficoltà a crede~re che entro il maggio-giugno del 1978 ei sa~l'anno non solo le ratifiche della presenteconvenzione da parte di tutti gli Stati mem-bri (se è vero, come credo sia vero, che sia~ma noi i primi a ratificare questi accordi),ma anche le leggi nazionali necessarie perrendere possibili queste prime elezioni diret-te. E non sarà forse proprio l'idea che unParlamento direttamente eletto dovrà co~munque essere dotato di maggiori poteri aritardare ancora l'attuazione dell'accordo?È una domanda che mi pongo. Il dilemmamolto discusso in tutti questi anni se dove~va esserci prima il Parlamento direttamenteeletto oppure prima il'ampliamento dei po-teri del Parlamento stesso è stato infatti ri-solto, come del resto era prevedibile, nel sen~so che avrebbe dovuto essere prima elettoil Parlamento e che il resto si sarebbe dovu~to lasciare al dopo elezioni. Ma già da que-sto fatto si deve presumere che sorgerannogrosse difficoltà.

Vi è poi il problema della compatibilità,o per meglio dire della non incompatibilitàfra mandato nazionale e mandato europeo.Su questo punto il dibattito è stato lunghis~sima. La formula costituisce un compromes~s'O. D'altra parte chi ha svolto fino ad orail lavoro al Parlamento europeo sa qualeenorme peso costituisca il doppio mandatoparlamentare, quanto sia difficile assolverebene il compito di parlamentare nazionale enello stesso tempo fare ]1 proprio doverèal Parlamento europeo (e potrei osservareche sono parecchi i colleghi che, avendo svol~to un encomiabile lavoro al Parlamento eu-ropeo, non sono poi più stati eletti o non so-no neanche più stati messi in lista). Ciò sa~rà anOO1rapiÙ difficile con un Parlamentoeuropeo con poteri più ampi, come speriamosarà quello nuovo direttamente eletto.

I pareri su questo punto risultano discor-di, credo anche in questo nostro dibattito.Ma forse si possono trovare delle soluzioniche permettano al parlamentare europeostretti rapporti col Parlamento nazionale (èun problema di evidente importanza politi~

ca) senza fame parte di pieno diritto. Stopensando al modello di Berlino: i deputatidi Berlino fanno parte del Bundestag dellaGermania con diritto alla parola ma non alvoto. Si potrebbe trovare un sistema forsediverso, ma comunque in questa direzione.

Sul numero dei componenti del prossimoParlamento europeo vi è stata l'intesa: saràdi 410 membri suddivisi tra i singoli paesisecondo un sistema proporzionale temperatoper i paesi minori; una soluzione buona, sesi pensa che tutto sommato vi sarà un parla~mentare su circa 400.000 elettori o su circa600.000 abitanti. Ma restano aperti, e peril momento affidati alle leggi nazionali, pro-blemi importanti quale quello degli emigran~ti, problema particolarmente significativoper l'Italia, quello delle minoranze politiche,ma soprattutto il problema delle minoranzeetnico-nazionali.

Mi si conceda di rilevare questo fatto inquesta occasione e nella fase preparatoriadella legge elettorale europea italiana. Riten~go che la considerazione di una realtà sto-rica europea, qual è quella costituita dalleminoranze etniche, possa essere un puntoqualificante per l'apporto italiano al proble~ma deililarappresentanza comunitaria. Già finda questo momento vorrei perciò porre que-sto problema di una adeguata rappresentan-za anche nell'organo europeo eLetto deMe mi-noranze etniche viventi in Italia. Tali mino~ranze sicuramente non possono raggiungereil numero minimo necessario per esprimereun proprio rappresentante. Ci vorranno per~ciò norme particolari per risolvere questoproblema.

Noi siamo disponibili per ogni ulteriorecontributo per dare soluzione a questo pro-blema.

Il problema più grosso però che sta da~vanti a noi è quello di creare, con la colla~borazione delle associazioni europeisticheche già tanto lavoro proficuo ed importantehanno sVollto in tutti questi anni, queH'idea-lismo e quel convincimento europeo neces-sari perchè la campagna elettorale porti aduna mobilitazione generale dell'opinione pub-bUc::!, che oggi è ancora poco sensibi.Jizzataanche per quel che legge e scrive.

Page 35: SENATODELLAREPUBBLICA · peso quanto più estesamente nella valontà politica che l'anima convergano, da paiI'te delleforzedemocratiche, indirizziperiquali l'elezione delParlamento

Senato della Repubblica ~ 4319 ~ VIl Legislatura

99a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO 24 MARZO 1977

Non possiamo nasconderci infatti che tut-ti gli Stati membri della Comunità europeafino ad ora hanno seguito più o meno inte-ressi egoistici, a volte anche legittimi, edhanno preso decisioni che spesso si sono di-mostrate contrarie al processo di integrazio-ne. In questo modo, mal'grado ,tutti i progres~si fatti sul piano economico, su quello poli-tico i risultati sono stati minimi e la posizio-ne dell'Europa ne ha sofferto in modo ac-centuato dal 1973 in poi (l'abbiamo potutoseguire in questi ultimi anni).

Troppe volltei:] ConsigJlciodei ministri ,si èpt'esentato come una camera di compensa~zione per interessi nazionali senza tener con~to dell'interesse comunitario, che però allafine sarebbe risultato !'interesse anche deisingoli Stati. Troppo spesso la politica comu~nitaria veniva considerata politica estera etrattata alla maniera diplomatica, anche danoi. Questa osservazione l'ho già fatta altrevolte, perchè mi sembra che se noi prendia~mo sul serio la politica comunitaria dobbia-mo vederla come politica interna, di un ta-glio specifico, ma come una politica interna

del nostro Stato. Credo che all'Italia spettiun compito importante, un compito partico-lare. L'Italia ha tutto da guadagnare dalla

unione politica, tutto da perdere se dovessecedere alle tentazioni di autarchia.

Il nostro partito farà tutto il possibileper la riuscita di queste prime elezioni diret-te per il Parlamento europeo, convinti comesiamo dell'importanza storica dell'integrazio-ne europea e convinti anche del fatto che inparte i nostri problemi specifici, quelli delleminoranze etniche, possono trovare la lorosoluzione proprio nello sviluppo di una veraintegrazione europea anche sul piano politi-co, per il raggiungimento della quale le ele-zioni dirette dovrebbero costituire un primopasso.

È per questo che noi siamo per l'appro-vazione del disegno di legge 550. (Vivi ap~plausi dal centro).

P RES I D E N T E . Rinvio il seguitodella discussione alla seduta pomeridiana.

Il Senato tornerà a riunirsi in seduta pub-blica oggi alle ore 16, ron Io 'stesso ordinedel giorno.

La seduta è tolta (ore 13,2S).

Dott. AIBERTO AIBERTIDirettore generale del Servizio dei resoconti parlamentari