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60 office automation febbraio 2012 Rispondere ai rischi che corre un’organizzazione in maniera tempestiva ed efficace. Questo è sempre stato uno degli obiettivi della business intelligence da quando, soprattutto grazie alla spinta normativa, aziende di diversi settori hanno iniziato a occuparsi della tematica del risk management. Chi pensa però che questo sia ormai un argomento consolidato si sbaglia di grosso, e non solo perché la situazione economica generale e le tempeste mo- netarie di questo periodo hanno am- pliato il campo di azione dei rischi fi- nanziari. Rispetto a soli cinque anni fa, infatti, i ri- schi a cui ormai vanno incontro un nu- mero sempre crescente di aziende hanno sconfinato in un ambito fino a poco tempo fa inimmaginabile. Stiamo par- lando del mondo 2.0, un’arena ‘nuova’ dove la cosiddetta ‘brand reputation’ può essere messa seriamente in discussione da gruppi di persone organizzate, ma molto più spesso da singoli consumatori scontenti di un acquisto o di un servi- zio poco professionale. Non gestire in tempi rapidi una risposta a post estre- mamente negativi, oppure anche diffamatori, può rappresentare per un’azienda un rischio potenzial- mente molto elevato. Il concetto di rischio è quindi cambiato e bisogna imparare a gestirlo in modo nuovo. Come cambia lo scenario del rischio “La tempestività di reazione a ciò che accade è oggi ancora più fondamentale che in passato – racconta Emanuela Sferco, direttore marketing di SAS. Poter rispondere in real-time o in near-real time oggi, nell’era dei social network, diventa cruciale. Ma per fare questo bisogna di- sporre della capacità di analizzare enormi quantità di dati, individuare quelli rile- vanti e comprenderne il significato anche dal punto di vista semantico”. Uno scenario dove i tempi risposta de- vono essere i più brevi possibili: “Fac- ciamo un esempio nel campo della social brand reputation – continua Emanuela Sferco. Un cliente di un hotel trova la ca- mera sporca e lo segnala su diversi social network. Le nostre soluzioni di business analytics sono in grado di individuare istantaneamente il post e di avvisare l’operatore in- caricato attraverso un alert che, oltre al testo del commento negativo, suggerisce una possibile e ade- guata risposta. La soluzione permette quindi di dare avvio tanto a un’azione pubblica tramite lo stesso so- cial network quanto a un’azione diretta sul cliente in- soddisfatto, per esempio omaggiandolo con un weekend”. Ma anche fuori dal mondo web il real time consente di attivare azioni capaci di contenere i rischi di reputation: “Basti pensare ai call center”. Ruggero Vota In pochi anni la platea dei rischi potenziali a cui va incontro il business aziendale si è allargata di molto. Oltre alla crisi economica si è affacciato anche il problema della brand reputation nel mondo 2.0. Esperienze e strumenti a confronto. Sempre più rischi nella vita delle imprese Speciale Business intelligence Emanuela Sferco, direttore marketing di SAS

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60 office automation febbraio 2012

Rispondere ai rischi che corre un’organizzazione inmaniera tempestiva ed efficace. Questo è semprestato uno degli obiettivi della business intelligenceda quando, soprattutto grazie alla spinta normativa,aziende di diversi settori hanno iniziato a occuparsidella tematica del risk management.Chi pensa però che questo sia ormai unargomento consolidato si sbaglia digrosso, e non solo perché la situazioneeconomica generale e le tempeste mo-netarie di questo periodo hanno am-pliato il campo di azione dei rischi fi-nanziari.Rispetto a soli cinque anni fa, infatti, i ri-schi a cui ormai vanno incontro un nu-mero sempre crescente di aziende hannosconfinato in un ambito fino a pocotempo fa inimmaginabile. Stiamo par-lando del mondo 2.0, un’arena ‘nuova’dove la cosiddetta ‘brand reputation’ puòessere messa seriamente in discussione da gruppi dipersone organizzate, ma molto più spesso da singoliconsumatori scontenti di un acquisto o di un servi-zio poco professionale.Non gestire in tempi rapidi una risposta a post estre-mamente negativi, oppure anche diffamatori, puòrappresentare per un’azienda un rischio potenzial-mente molto elevato. Il concetto di rischio è quindicambiato e bisogna imparare a gestirlo in modonuovo.

Come cambia lo scenario del rischio

“La tempestività di reazione a ciò che accade è oggiancora più fondamentale che in passato – raccontaEmanuela Sferco, direttore marketing di SAS. Poter

rispondere in real-time o in near-real timeoggi, nell’era dei social network, diventacruciale. Ma per fare questo bisogna di-sporre della capacità di analizzare enormiquantità di dati, individuare quelli rile-vanti e comprenderne il significato anchedal punto di vista semantico”.Uno scenario dove i tempi risposta de-vono essere i più brevi possibili: “Fac-ciamo un esempio nel campo della socialbrand reputation – continua EmanuelaSferco. Un cliente di un hotel trova la ca-mera sporca e lo segnala su diversi socialnetwork. Le nostre soluzioni di businessanalytics sono in grado di individuare

istantaneamente il post e di avvisare l’operatore in-caricato attraverso un alert che, oltre al testo delcommento negativo, suggerisce una possibile e ade-guata risposta. La soluzione permette quindi di dareavvio tanto a un’azione pubblica tramite lo stesso so-cial network quanto a un’azione diretta sul cliente in-soddisfatto, per esempio omaggiandolo con unweekend”. Ma anche fuori dal mondo web il realtime consente di attivare azioni capaci di contenerei rischi di reputation: “Basti pensare ai call center”.

Ruggero Vota

In pochi anni la platea dei rischi potenziali a cui va incontro il businessaziendale si è allargata di molto. Oltre alla crisi economica

si è affacciato anche il problema della brand reputation nel mondo 2.0.Esperienze e strumenti a confronto.

Sempre più rischi nellavita delle imprese

Speciale Business intelligence

Emanuela Sferco,direttore marketing di SAS

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“L’universo del rischio è ampio e variegato con un po-tenziale impatto su aree interdipendenti ma distinte –spiega Sergio Palazzina, manager of software sales bu-siness analytics, IBM Italia. Un recentestudio effettuato da IBM su circa 1.900 di-rettori finanziari a livello mondiale ha ri-levato che dal 2005 la gestione del rischioè cresciuta dell’83% tra le priorità delleaziende. Il sondaggio ha inoltre eviden-ziato che due aziende su tre, negli ultimitre anni, si sono trovate a dover affrontareeventi che comportavano rischi materialidi carattere operativo legati ai processicore dell’azienda”. Criticità identificabilicome rischio finanziario, informatico o diconformità a normative e leggi quali, peresempio, la Sarbanes e Oxley, a cui anchemolte aziende italiane sono soggette, o leLeggi 262 sul risparmio per tutte le societàquotate e la Legge 231 che regola la re-sponsabilità di impresa.“Certamente oggi i rischi di non avere ilpolso della situazione da una parte, e dinon sapere ciò che avviene attorno a noidall’altra, sono davvero altissimi – di-chiara Pierpaolo Muzzolon, direttoremarketing di MicroStrategy Italy. Chi nonriesce a prendere oggi decisioni in lineacon gli accadimenti che si manifestanominuto per minuto rischia di creare grossidanni economici e organizzativi alla pro-pria organizzazione, la stessa cosa chepuò avvenire quando non si conoscono leevoluzioni nelle preferenze di coloro acui ci si rivolge. Questo è il motivo per ilquale nessuna organizzazione, che vuolecompetere oggi, può fare a meno di stru-menti di business analytics”.Una conclusione condivisa anche daRomeo Scaccabarozzi, presidente diAxiante, realtà progettuale che imple-menta tecnologie di diversi vendor: “Ilrischio principale è quello di non riusciread analizzare e a gestire l’enorme mole diinformazioni che circola all’interno del-l’azienda, e il fatto di non essere in gradodi interpretarle e utilizzarle correttamenteper trarne un reale vantaggio competitivo. Le soluzionidi business analytics sono essenziali in questo conte-sto poiché permettono di analizzare efficacemente idati per comprendere l’andamento del mercato, mi-

gliorare la conoscenza dei clienti finali, fare previ-sioni e simulare nuovi scenari, attività fondamentaliper pianificare strategie vincenti”.

Gli strumenti in campo

Bisogna pensare di agire quindi su piùfronti, e ogni tipologia di rischio puòtrovare una risposta adeguata.“Sviluppare strategie di risk managementin grado di stimare i costi, i benefici e leprobabilità che i rischi si possano verifi-care, significa prendere le migliori deci-sioni per tutti – spiega Pierpaolo Muzzo-lon. Questo può avvenire adottando lapiattaforma di business intelligence di Mi-croStrategy, che, grazie a un’architetturache integra tutti i dati aziendali, consentedi ottenere un’unica ‘versione dei fatti’, diavere una visione integrata, di vivere ilcliente come una sola entità e di fornire ac-cesso a informazioni accurate, rilevanti ecomplete”. Sul fronte delle analisi nelmondo 2.0, invece: “MicroStrategy SocialIntelligence è un nuovo tool che consentedi coinvolgere in modo più efficace e van-taggioso i diversi gruppi di Facebook. Ècostituito da MicroStrategy Wisdom,un’applicazione che analizza i profili degliiscritti da un punto di vista demografico epsicologico, e da MicroStrategy Alert, ri-volto a chi oltre al rischio pensa anche albusiness: lo strumento consente infatti distrutturare campagne, offerte speciali epromozioni create in base agli interessi diciascun fan”.“I Big Analytics di SAS permettono alleaziende di reagire proattivamente aglieventi e agli stimoli interni ed esterni –racconta Emanuela Sferco. Le nostre so-luzioni, declinate per settori di mercatoo ambiti applicativi, come il marketing,il controllo di gestione e i sistemi infor-mativi, permettono di prendere deci-sioni rapide e tempestive, massimiz-zando l’efficienza dei processi di business

ed eliminando i rischi potenziali. Per fare un esem-pio nel mondo della pubblica amministrazione, inuovi algoritmi per la modellazione predittiva e lacollocazione in-database degli analytics permettono

Sergio Palazzina, managerof software sales - businessanalytics, IBM Italia

Romeo Scaccabarozzi, presidenteAxiante

Pierpaolo Muzzolon, direttoremarketing MicroStrategy Italy

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Sempre più rischi nella vita delle imprese

alle aziende sanitarie e alle pubbliche amministra-zioni di monitorare i driver di spesa, segnalandoanomalie, o ancora migliorare l’efficienza del pro-cesso fiscale per individuarne l’evasione”.Ma Sergio Palazzina, di IBM Italia, mette in evidenzaun prerequisito fondamentale per chi vuole gestire ilrischio con efficacia: “Aspetto critico per molte realtàè oggi la mancanza di un sistema aziendale centra-lizzato che fornisca al management una vista completasull’esposizione alle diverse tipologie di rischio. IBMnel corso degli ultimi due anni ha effettuato una se-rie di acquisizioni molto mirate, al fine di dotarsi dellemigliori soluzioni e relative competenze in ambito ge-stione rischi. Per questo motivo prima OpenPages epoi Algorithmics fanno parte oggi di un ambito di so-luzioni, Risk Analytics, che rappresenta ora uno deicardini fondamentali dell’offerta business analytics. Lenostre soluzioni indirizzano diversi ambiti applicativicon un approccio modulare. Si va dal rischio opera-tivo all’IT governance, dall’internal audit al controllodi diverse policy e compliance, ma copriamo ancheil rischio di mercato, di prodotto, di credito, di li-quidità e i rischi collaterali”.“Nella gestione del rischio, gli strumenti di perfor-mance management si rivelano degli ottimi alleati peril top management e per figure professionali come ilCFO – racconta Romeo Scaccabarozzi. Si tratta di ap-plicazioni specifiche per gestire in modo immediatotutte le funzioni fondamentali tipiche dell’ammini-strazione e del controllo, quali il bilancio infran-nuale e quello previsionale - closing e forecast -,l’analisi dei costi, dei rischi e del budget. Inoltre, è

fondamentale considerare che le soluzioni di per-formance management hanno realmente valorequando si applicano le capacità di ‘intelligence’ sulbusiness, integrando le informazioni già disponibiliai dipendenti aziendali. I progetti realizzati daAxiante permettono non solo di correlare dati e pro-cessi che appartengono a funzioni diverse, ma anchedi operare in real time”.

Le nuove applicazionidi risk management

Banche e aziende di servizi di telecomunicazioneconfermano essere le realtà più innovative nel frontedelle nuove applicazioni di risk management, cosìcome ci vengono raccontare dai nostri interlocutori.“In ambito risk management, un caso particolar-mente interessante è quello di un istituto bancario ita-liano che ha ridotto da tre/quattro giorni a poche ore

Difendere o incrementare la propria reputazione presso il pubblicodegli utenti, dei consumatori, ma anche degli elettori. L’affermarsi delmondo 2.0 porta sempre di più molti soggetti a interessarsi a quelloche le persone dichiarano nei diversi contesti di social networking,oltre che nei più tradizionali ambienti Internet.Di seguito alcuni casi esemplificativi di ‘social intelligence’.

LE PRIMARIE E LE ELEZIONI PRESIDENZIALI USA“Uno dei casi più ‘cool’, è quello delle attuali primarie del Partito Re-pubblicano e delle successive elezioni presidenziali USA del prossi-mo novembre – racconta Pierpaolo Muzzolon direttore marketing diMicrostrategy Italy. Utilizzando la soluzione MicroStrategy Wisdom,il Washington Post misura in tempo reale il grado di popolarità deicandidati alla Casa Bianca, andando a misurare ciò che piace aglielettori di ciascun candidato.

Sul sito del Washington Post (http://www.washingtonpost.com/opi-nions/facebook-data-reveals-what-gop-presidential-candidates-supporters-like/2012/01/06/gIQAOScufP_graphic.html) vengonoanalizzati 3,5 milioni di profili e ciò che piace o non piace a cia-scuna community.Tutti i candidati alla Presidenza degli Stati Uniti, grazie a MicroStra-tegy Wisdom possono conoscere il proprio indice di gradimento, i5 libri più letti dalla community, i 5 brani musicali più amati o le 5squadre più seguite. Certamente analisi e informazioni preziose perchi, come ogni candidato, deve necessariamente guadagnarsi ilmaggior consenso per accedere alla più alta carica mondiale”.

La nuova frontiera della ‘brand reputation’

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il calcolo del rischio per il proprio intero portafoglio– afferma Emanuela Sferco. Saper trarre dalle semprecrescenti quantità di dati disponibili valutazioni at-tendibili in tempi rapidi può rappresentare il van-taggio competitivo decisivo, in un mercato semprepiù concorrenziale. Le informazioni sono richieste daun giorno all’altro, se non in tempo reale e con lanuova versione SAS 9.3 chiunque può visualizzare leinformazioni anche su dispositivi mobili tenendocosì sotto controllo l’andamento del business”.“Negli Stati Uniti, Bank of the West (480 filiali e 41miliardi di dollari di patrimonio) ha adottato la piat-taforma di BI di MicroStrategy per il risk manage-ment reporting e analysis al fine di limitare i rischinella raccolta dei fondi e nell’erogazione dei prestiti– racconta Pierpaolo Muzzolon. Il personale dellabanca, grazie a MicroStrategy, è in grado di analizzarei dati relativi ai prestiti e alla raccolta per generare re-port che confrontano il risk management, l’efficaciadelle stime e prendere così le decisioni migliori, ba-

sate su dati che hanno, in definitiva, un impatto po-sitivo sui profitti”.“Possiamo citare un progetto realizzato per calcolarel’esposizione al rischio, sviluppato per uno dei prin-cipali gruppi bancari italiani – dichiara Romeo Scac-cabarozzi. Grazie agli strumenti di risk reporting, gliutenti possono configurare autonomamente le in-formazioni rilevanti per le proprie aree di business al-l’interno di un modello di reporting condiviso a li-vello di intero gruppo bancario, con una maggioreomogeneità e immediatezza delle analisi effettuatecentralmente e con uno snellimento della reporti-stica. La risk analysis viene effettuata sempre a livellodi direzione generale, ma anche le diverse businessunit, come per esempio quella dedicata alla clientelabusiness o a quella di tipo retail, hanno la necessitàdi mantenere un approccio integrato alla gestione delrischio specifico, e gli strumenti di performance ma-nagement implementati da Axiante lo consentono”.“Recentemente, un importante operatore italiano inambito telco ha deciso di dotarsi della piattaformaOpenPages per la gestione dei rischi IT e delle policydi audit – spiega Sergio Palazzina. Il processo vieneattualmente gestito tramite strumenti di informaticaindividuale con notevole difficoltà e con poca effi-cienza. L’utilizzo di OpenPages permetterà invece diavere un’unica libreria dei processi, dei rischi, deicontrolli e dei test associati. Tutto ciò sarà poi fruitodagli utenti finali tramite strumenti di reportisticaevoluta della famiglia IBM Cognos”.

IL ‘SENTIMENT’ SU PRODOTTI E AZIENDE“Un caso concreto di ‘social intelligence’ è quello dell’azienda ita-liana Matrix che con la soluzione SAS Sentiment Analysis, inseritanella piattaforma Integrated Marketing Management, è riuscita adanalizzare il sentiment espresso dagli utenti del portale Virgilio neiblog e nei social network nei confronti di prodotti e aziende e a va-lutarne la brand reputation”, spiega Emanuela Sferco, direttore mar-keting di SAS.“L’analisi del contenuto digitale in tempo reale oltre a determinare ilsignificato emotivo espresso dall’autore, identifica trend mutevoli, in-dividua eventuali criticità e valuta la reputazione del brand. Tutto

questo ha permesso all’operatore di scoprire utilizzi innovativi deiprodotti proposti”.

ALLA RICERCA DEL VANTAGGIO COMPETITIVO“Molte aziende si stanno muovendo per sfruttare l’enorme quantità diinformazioni presenti sul web e sui social network”, dichiara SergioPalazzina, manager of software sales-business analytics, IBM Italia.“L’analisi si sta spostando dallo studio dei dati quantitativi ricava-bili dal web verso gli aspetti qualitativi. Un’importante aziendaitaliana in campo alimentare ha avviato un progetto di SentimentAnalysis, sviluppato in collaborazione con il business partneri4C. Si tratta di una sorta di focus group in tempo reale per co-noscere il livello di gradimento dei consumatori su alcuni prodot-ti, propri e della concorrenza, allo scopo di ottenere un vantag-gio competitivo”.

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