seminario lean assoservizi gp 2009 11 24 rev.1
DESCRIPTION
Assoservizi is a consultancy firm of Confindustria Siena. This is the content of a presentation about lean management, exhibited in November 2009TRANSCRIPT
LEAN MANUFACTURING: STRUMENTO LEAN MANUFACTURING: STRUMENTO DIDICOMPETITIVITCOMPETITIVITÀÀ E E DIDI MERCATO DELLE MERCATO DELLE
PICCOLE E MEDIE AZIENDE PICCOLE E MEDIE AZIENDE
Giorgio Pellegrini, consulente operations e lean mana gementAssoservizi Siena
Siena, 24 novembre 2009
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 3
SOMMARIO
-Perché LEAN
-LEAN nelle piccole e medie imprese
-LEAN nei vari settori
-Organigramma LEAN
-Chi contribuisce in azienda
-LEAN in Italia
-Parole chiave
-LEAN ed automazione dei processi
-Alcuni esempi
-I costi del LEAN
-L’importanza del SUPPORTO e del MANTENIMENTO
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 4
SOMMARIO
-Perché LEAN
-LEAN nelle piccole e medie imprese
-LEAN nei vari settori
-Organigramma LEAN
-Chi contribuisce in azienda
-LEAN in Italia
-Parole chiave
-LEAN ed automazione dei processi
-Alcuni esempi
-I costi del LEAN
-L’importanza del SUPPORTO e del MANTENIMENTO
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 5
Perché LEAN
LEAN significa SNELLO.Il concetto di azienda snella, impresa snella è diffuso anche in Italia, da quasi 20 anni.Come tutti i metodi e modelli organizzativi ha tempi lunghi, nell’affermarsi, revisioni nel tempo e fornisce strumenti che possono essere utilizzati insieme a quelli di altri metodi.
Perché LEAN?
COMPETITIVITÀL’approccio LEAN consente di RIDURRE i COSTI, le SCORTE, i TEMPI DI ATTRAVERSAMENTO, i DIFETTI e gli SCARTI, di migliorare la CONSAPEVOLEZZA delle PERSONE, la loro FORMAZIONE, il loro ADDESTRAMENTO, la loro PRODUTTIVITÀ.Un’impresa più CONSAPEVOLE, PRODUTTIVA, con minori COSTI, meno DIFETTI e TEMPI DI CONSEGNA ridotti è indubbiamente più competitiva e più attraente per i propri clienti e per nuovi clienti.
MERCATOChi adotta l’approccio LEAN conquista NUOVE OPPORTUNITÀ DI MERCATO:-aziende più grandi, già LEAN comprendono i vantaggi e le opportunità di RISPARMIO;-in futuro una “certificazione” LEAN potrebbe diventare indispensabile per formulare offerte in alcuni settori.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 6
SOMMARIO
-Perché LEAN
-LEAN nelle piccole e medie imprese
-LEAN nei vari settori
-Organigramma LEAN
-Chi contribuisce in azienda
-LEAN in Italia
-Parole chiave
-LEAN ed automazione dei processi
-Alcuni esempi
-I costi del LEAN
-L’importanza del SUPPORTO e del MANTENIMENTO
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 7
LEAN nelle piccole e medie imprese
IL METODO LEAN PUÒ ESSERE USATO SOLO DA GRANDI IMPRESE, TIPO TOYOTA, PORSCHE, FORD? SOLO LE MULTINAZIONALI AMERICANE, GIAPPONESI E TEDESCHE POSSONO AVVALERSI DEGLI STRUMENTI, DEI BENEFICI E DEI VANTAGGI DEL LEAN?
NO!
IL LEAN È UN MODELLO DI PRODUZIONE E DI BUSINESS APPLICABILE AD OGNI IMPRESA INDUSTRIALE E AD UNA GRAN PARTE DELLE IMPRESE DI SERVIZI, DI QUALSIASI DIMENSIONE, ANCHE ALLE PIÙPICCOLE.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 8
LEAN nelle piccole e medie imprese
Per esempio Porsche Consulting ha portato il modello LEAN in DUCATI, che è una grande impresa, soprattutto dal punto di vista tecnologico e di immagine del marchio, ma complessivamente può essere considerata una media impresa:- Un solo stabilimento di produzione (a Bologna, in un ambiente molto sindacalizzato e con un passato nelle partecipazioni statali)-Circa 500 diretti, all’epoca dell’introduzione del Ducati Improvement Process-Un largo uso di operazioni manuali, soprattutto negli assemblaggi
Altri casi stanno avanzando in Val d’Elsa, nelle produzioni dei camper e delle case mobili.
Anche aziende che lavorano metalli e plastica, nell’indotto Piaggio, nell’area di Pontedera, sono in progresso.
Un altro caso è con noi: Comege.
Andando all’estero (e non solo), si trovano casi eccellenti ai vari livelli di fornitura delle case automobilistiche giapponesi, di Porsche, di Ford, nel mondo delle forniture di elettrodomestici.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 9
SOMMARIO
-Perché LEAN
-LEAN nelle piccole e medie imprese
-LEAN nei vari settori
-Organigramma LEAN
-Chi contribuisce in azienda
-LEAN in Italia
-Parole chiave
-LEAN ed automazione dei processi
-Alcuni esempi
-I costi del LEAN
-L’importanza del SUPPORTO e del MANTENIMENTO
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 10
LEAN nei vari settori
Il metodo LEAN può essere implementato in QUALSIASI SETTORE PRODUTTIVO; basta guardare gli elenchi dei clienti delle società di consulenza specializzate, per trovare aziende dei settori:- alimentare- automotive- chimico e farmaceutico- editoria- elettronico- impiantistico- meccanico ed elettromeccanico- tessile ed abbigliamento
Il metodo LEAN può essere applicato anche in altri tipi di impresa:- energia- grafica e comunicazione- servizi- trasporti- logistica e distribuzione- sanità
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 11
SOMMARIO
-Perché LEAN
-LEAN nelle piccole e medie imprese
-LEAN nei vari settori
-Organigramma LEAN
-Chi contribuisce in azienda
-LEAN in Italia
-Parole chiave
-LEAN ed automazione dei processi
-Alcuni esempi
-I costi del LEAN
-L’importanza del SUPPORTO e del MANTENIMENTO
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 12
Organigramma LEAN
Parlando di ORGANIZZAZIONE e di LEAN, possiamo porci due domande:
- Esiste un’ORGANIZZAZIONE LEAN?
- Per implementare e mantenere il metodo LEAN in AZIENDA, è necessario creare una struttura ad hoc, cioèaggiungere CASELLE all’ORGANIGRAMMA ESISTENTE?
?
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 13
Organigramma LEAN
- Esiste un’ORGANIZZAZIONE LEAN?
Esistono dei modelli di riferimento, ma è importante non farsi abbagliare né “innamorarsi” dei modelli organizzativi.
Ricordiamo il significato di LEAN:
LEAN = SNELLO
Un’impresa SNELLA deve avere un’ORGANIZZAZIONE SNELLA!
In linea di principio, il metodo LEAN tende a RIDURRE I LIVELLI ORGANIZZATIVI per semplificare i modelli gestionali e per rendere molto più efficace la comunicazione.
COMUNICAZIONE EFFICACE, CONSAPEVOLEZZA (e quindi FORMAZIONE ed INFORMAZIONE) delle persone a tutti i livelli organizzativi devono essere elementi chiave nel disegno della propria organizzazione.
Ovviamente nel ridisegnare la propria organizzazione non si può non tenere conto delle tradizioni aziendali, dei punti di forza, degli equilibri preesistenti, delle persone di cui si dispone, dei professionisti che si possono reperire sul mercato.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 14
Organigramma LEAN
- Esiste un’ORGANIZZAZIONE LEAN?
Sicuramente una struttura a matrice o almeno in cui sia previsto un passaggio di conoscenze ed informazioni tra i dipartimenti ed i livelli è preferibile.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 15
Organigramma LEAN
-Per implementare e mantenere il metodo LEAN in AZIENDA, è necessario creare una struttura ad hoc, cioèaggiungere CASELLE all’ORGANIGRAMMA ESISTENTE?
In grandi organizzazioni è sicuramente necessario creare e mantenere nel tempo dei ruoli, in cui alcuni specialisti del metodo LEAN (ed eventualmente di altri metodi, come Six Sigma e ToC), riportando ai direttori delle varie divisioni o aree geografiche, favoriscano la continua diffusione del metodo, ne monitorino la progressiva e costante implementazione e contribuiscano a rilevare la concretezza dei miglioramenti (KPIs o indicatori di produttività, costi, livelli di magazzino, difetti e scarti, tempi di consegna, costo dei materiali ausiliari…). In ogni caso resta fondamentale l’impegno dei vertici; non c’è bisogno che l’A.D. o il D.G. abbiano una definizione ad hoc per il LEAN management: semplicemente devono esserne sempre promotori e sostenitori ed applicarne le logiche in prima persona.
IN MEDIE O PICCOLE ORGANIZZAZIONI NON NECESSARIAMENTE.Deve esistere sicuramente una figura di riferimento, che favorisca l’implementazione del metodo LEAN e che ne monitori la crescita ed il mantenimento; questa stessa figura deve poter interloquire con i vertici aziendali, con l’imprenditore stesso in tanti casi.Questa figura può essere il responsabile della qualità o il responsabile della logistica o lo stesso responsabile di produzione: l’importante è che sia veramente una persona coinvolta ed impegnata.Poi tutti contribuiscono alla crescita del metodo in azienda (operai, impiegati, dirigenti); tutti contribuiscono al miglioramento continuo (KAIZEN).
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 16
SOMMARIO
-Perché LEAN
-LEAN nelle piccole e medie imprese
-LEAN nei vari settori
-Organigramma LEAN
-Chi contribuisce in azienda
-LEAN in Italia
-Parole chiave
-LEAN ed automazione dei processi
-Alcuni esempi
-I costi del LEAN
-L’importanza del SUPPORTO e del MANTENIMENTO
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 17
LEAN in Italia
L’uso del metodo LEAN in Italia non è nuovo. Sicuramente è utile un po’ di storia:
- La LEAN PRODUCTION nasce in TOYOTA negli anni ‘50, in contrapposizione alla produzione di massa.- Grazie a Toyota e ad altre case automobilistiche giapponesi si diffonde a macchia d’olio, in tutto il sistema industriale giapponese e poi nei siti produttivi all’estero, delle case giapponesi.- A metà degli ’80 cominciano le esperienze in Nord America, per esempio in una JV tra Toyota e GM.- Negli anni ’80 uno studio pluriennale dell’IMVP, presso il MIT, sostenuto da case automobilistiche e governi americani, giapponesi ed europei porta a numerose pubblicazioni, tra cui “La macchina che ha cambiato il mondo”. Queste pubblicazioni arrivano anche in Italia, dall’inizio degli anni ’90, anche grazie a FIAT.- Dopo una fase in cui gli unici esperti e consulenti del metodo LEAN/KAIZEN erano giapponesi, prevalentemente provenienti da Toyota, sono cresciuti gli esperti americani ed europei e sono nate interessantissime esperienze consulenziali locali, così come i più apprezzati istituti giapponesi hanno aperto filiali, con professionisti locali.
- Quindi, la LEAN PRODUCTION ha circa 20 ANNI anche in ITALIA.- Questi 20 anni sono serviti a renderla un metodo noto ed apprezzato; un insieme di strumenti la cui comprensione ed i cui principi sono cresciuti.- Oggi in ITALIA ci sono MIGLIAIA di aziende che hanno intrapreso la via del LEAN e migliaia che hanno cominciato a percorrerla.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 18
LEAN in Italia
ATTENZIONE PERÒ:NON TUTTI QUELLI CHE SI DICHIARANO LEAN SONO DAVVERO LEAN!
Essere un’azienda LEAN non significa obbligare i fornitori a fare scorta, per liberarsi dalle scorta in casa propria; questo è un tipico esempio di visione miope e di breve respiro; obbligare un fornitore a fare scorta al posto nostro, serve ad avere un temporaneo beneficio sul cash flow; non serve a migliorare la qualità; non serve a migliorare i tempi di consegna; non serve a fare un serio piano di riduzione dei costi con il fornitore stesso; non serve, insomma, a guadagnare competitività nel medio e nel lungo periodo.
Scusate l’ovvietà ma non dimentichiamo mai che l’obiettivo di un’impresa è fare profitti oggi e nel futuro, non aggiustare alla bell’e meglio i propri parametri finanziari oggi, senza guardare al futuro.
LEAN?LEAN?LEAN?LEAN? LEAN!
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 19
SOMMARIO
-Perché LEAN
-LEAN nelle piccole e medie imprese
-LEAN nei vari settori
-Organigramma LEAN
-Chi contribuisce in azienda
-LEAN in Italia
-Parole chiave
-LEAN ed automazione dei processi
-Alcuni esempi
-I costi del LEAN
-L’importanza del SUPPORTO e del MANTENIMENTO
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 20
Parole chiave
LEAN MANUFACTURING, PRODUZIONE SNELLA, LEAN ENTERPRISE, KAIZEN, MIGLIORAMENTO CONTINUO, CONTINUOUS IMPROVEMENT, OPERATIONS EXCELLENCE, BUSINESS EXCELLENCE, SIX SIGMA DMAIC, SIX SIGMA DFSS, THEORY OF CONSTRAINTS (TOC, TEORIA DEI VINCOLI), TOTAL QUALITY MANAGEMENT(TQM)…
E POI5S, TPM, JIT, PDACA, BRAINSTORMING , PROBLEM SOLVING, VSM, 7W, 4M, FISHBONE DIAGRAM, PARETO, CTQs, VOC, SIPOC, SMED, SPC…
MA
“NON COMPLICHIAMOCI LA VITA!”
E QUINDI
BISOGNA USARE GLI STRUMENTI GIUSTI,NEI MOMENTI GIUSTI E NEI CONTESTI GIUSTI.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 21
Parole chiave
LEAN = SNELLO
KAIZEN = MIGLIORAMENTO CONTINUO
TPS = TOYOTA PRODUCTION SYSTEMIl primo sistema LEAN al mondo, basato su
JIT = Just In Time = Proprio in Tempo, quando serveconsapevolezza a tutti i livellimiglioramento continuo dei processi esistenticoinvolgimento dei fornitori anche nella progettazi one dei componenti
MUDA = WASTE = SPRECOIl metodo LEAN è una caccia continua allo spreco; è l ’insieme di “veleno” e “trappole”che eliminano i “parassiti” che rosicchiano e divora no i profitti
WORKSHOP = OFFICINA, CANTIEREÈ la messa in pratica di un progetto, coinvolgendo u n team trasversale e condividendo problema, obiettivi, azioni e risultati.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 22
Parole chiave
VSM = Value Stream Mapping = Mappatura del Flusso del ValoreStrumento fondamentale per vedere quanto è grande l’ ammasso di materiali e semilavorati in attesa, rispetto ai materiali e sem ilavorati in vera trasformazione, cioè a cui si sta aggiungendo valore e come questo ammasso è distribuito in fabbrica.
FABBRICA NERAL’insieme delle operazioni, delle attività, dei mat eriali (diretti ed indiretti), dei controlli, dei passaggi e movimenti che si compiono o si acqui stano in una fabbrica, spendendo soldi e senza aggiungere alcun valore, erodendo i p rofitti.
CACCIA AL TESORO = CACCIA VIA LO SPRECO!Ogni volta che si individua uno spreco e lo si elim ina, ci si accorge di aver trovato un tesoro.
WIP = Work In ProgressL’insieme dei semilavorati presenti nel processo pr oduttivo; obiettivo del LEAN è ridurre il WIP, ridurre il WIP e ridurlo ancora.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 23
Parole chiave
5SStrumento in 5 passi per applicare con metodo le lo giche della pulizia e dell’ordine ai posti di lavoro, eliminando ciò che non serve riduc endo le scorte in linea, riducendo la perdita di attrezzature, migliorando la salute e la sicurezza del posto di lavoro, migliorando la qualità del processo e del prodotto.Il 5S aiuta a far sì che ogni OFFICINA possa diventa re uno SHOW ROOM!
PULL SYSTEM = Sistema a “trazione anteriore”Pianificazione della produzione e degli acquisti se condo le richieste del cliente e non secondo lotti economici o produzione per magazzino.In pratica, si produce ciò che si è certi di vendere . Si riducono le scorte, si riducono tutti i costi indotti, si migliora il cash flow. Serve un’ot tima sincronizzazione, per garantire il livello di servizio.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 24
SOMMARIO
-Perché LEAN
-LEAN nelle piccole e medie imprese
-LEAN nei vari settori
-Organigramma LEAN
-Chi contribuisce in azienda
-LEAN in Italia
-Parole chiave
-LEAN ed automazione dei processi
-Alcuni esempi
-I costi del LEAN
-L’importanza del SUPPORTO e del MANTENIMENTO
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 25
LEAN ed automazione dei processi
La LEAN PRODUCTION, richiede un alto livello di automazione e grossi investimenti in questo senso?
ASSOLUTAMENTE NO.
La LEAN PRODUCTION non è contro l’automazione dei processi, in generale, ma non richiede mai forti investimenti in questo senso; l’investimento in automazione deve essere fatto qualora non si possano rispettare diversamente gli standard qualitativi attesi dal cliente; altrimenti, un processo manuale o prevalentemente manuale può essere largamente migliorato, con piccole attività:- 5S- metodi di cambio tipo veloce- metodi di auto-manutenzione- analisi dettagliata degli scarti e soluzione dei casi più ricorrenti- sistemi di approvvigionamento come il kanban
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 26
SOMMARIO
-Perché LEAN
-LEAN nelle piccole e medie imprese
-LEAN nei vari settori
-Organigramma LEAN
-Chi contribuisce in azienda
-LEAN in Italia
-Parole chiave
-LEAN ed automazione dei processi
-Alcuni esempi
-I costi del LEAN
-L’importanza del SUPPORTO e del MANTENIMENTO
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 27
Alcuni esempi
Come si imposta un PROGETTO LEAN?
1) Accordo con i vertici aziendali: commitment .2) Definizione del problema .3) Definizione degli obiettivi .4) Avvio ufficiale del progetto in azienda
i. Coinvolgimento dei dirigenti e dei livelli intermedi interessatiii. Informazione e formazione inizialeiii. Definizione del team
5) Avvio del workshop6) Brainstorming del team7) Value Stream Mapping8) Individuazione delle azioni9) Informazione alla proprietà o al top management, per condivisione ed approvazione
strategica10) Avvio immediato delle attività11) Informazione e formazione di tutte le parti coinvolte12) Verifica dell’efficacia
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 28
Alcuni esempi
Sistemazione di un magazzino.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 29
Alcuni esempi
Sistemazione di un magazzino.
PRIMAMateriale male identificato : rischio di mancanti in linea, rischi di acquisti in emergenza di materiali
esistenti, rischio di obsolescenza a causa dello scarso controllo.Materiale danneggiato : non imputabile al fornitore, costi per la perdita o riparazione, per la gestione e
lo smaltimento.Senso di abbandono : mancanza di disciplina, mancanza di soddisfazione per gli addetti, perdita di
entusiasmo.Scarsa sicurezza : un magazzino disordinato e fuori controllo favorisce anche i malintenzionati, con
un alto rischio di furti e sabotaggi.
DOPOMateriale identificato : allineamento del gestionale, ridotti rischi di mancanti, acquisti allineati.Materiale non conforme o danneggiato : facile da identificare ad un primo sguardo, allarme
immediato, ricerca delle cause, coinvolgimento del fornitore, se necessario.Senso dell’ordine : disciplina, soddisfazione degli addetti e dei dirigenti, possibilità di mostrare con
orgoglio agli ospiti.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 30
Alcuni esempi
5S in un laboratorio di controllo qualitàPRIMA: dov’è l’idea di qualità? Come fa ad essere preciso e rigoroso chi ci lavora? Come fa ad
essere credibile ed autorevole, nei confronti dei colleghi e degli operatori?DOPO: c’è ordine , c’è identificazione, è facile verificare la taratura degli strumenti; l’addetto al
laboratorio è invogliato e quasi obbligato a mantenere l’ordine ed è credibile verso colleghi, fornitori e clienti.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 31
Alcuni esempi
5S su una postazione di lavoroCon un basso costo è stato possibile creare una postazione ordinata, senza spreco di materiali,
garantendo maggiore qualità e maggiore sicurezza.ATTENZIONE: NON QUALITÀ E NON SICUREZZA SONO COSTI , ANCHE ALTI E POSSONO
CAUSARE LA PERDITA DEI CLIENTI O IL BLOCCO FORZATO DI UNA FABBRICA!
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 32
Alcuni esempi
5S nella disposizione di attrezziÈ facile ed intuitivo vedere dov’è l’attrezzo che serve; è facile individuare immediatamente ciò che
manca, per cercarlo o riacquistarlo, se necessario; è molto più difficile che le cose spariscano, per noncuranza o per dolo.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 33
Alcuni esempi
Standardizzazione in un reparto di assemblaggio mobili.PRIMA: banchi diversi l’uno dall’altro, postazioni non organizzate, confusione, grande spreco di
minuteria, collanti, utensili ed attrezzature.DOPO (nella foto): banchi tutti uguali, con calate aeree per i servomezzi, con lo stesso tipo di
contenitori, in postazioni omogenee.BENEFICI: meno minuteria nelle postazioni, minori sprechi e “sparizioni” di attrezzature ed utensili,
meno scarti, più sicurezza per gli operatori.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 34
Alcuni esempi
SMED: riduzione dei tempi di attrezzamento.Piccoli accorgimenti possono dare enormi vantaggi; ridurre i tempi di un cambio stampo, di un cambio
tipo significa poter ridurre i lotti di produzione, poter ridurre le scorte, avere più flessibilità di personale, più facilità di addestramento.
piastra
stampo
stampo
piastra
Inserto ad U
PrimaDopo
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 35
Alcuni esempi
DIAGRAMMA A SPAGHETTI: utile per capire quanto tempo si perde in un cambio attrezzatura o anche nelle operazioni di produzione a ciclo; più l’operatore cammina, meno svolge attività a valore aggiunto!
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 36
Alcuni esempi
MIGLIORAMENTO DELLE ATTREZZATURE per un test di tenutaPRIMA: le boccole di adduzione usate tradizionalmente (a sinistra) non garantivano l’individuazione di
tutti i non conformi.DOPO: un analisi più attenta del tubo montato dal cliente (al centro) ha indotto a costruire nuove
boccole (a destra) di materiale più pregiato e con un o-ring che replicasse la terminazione del tubo.
RISULTATO : i casi di non conformi arrivati al cliente si è quasi azzerato; il costo dell’attrezzatura èdiminuito, grazie alla durata molto maggiore delle nuove boccole!
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 37
Alcuni esempi
CELLA: in alcuni casi passare dalle macchine in sequenza alle macchine a cella (U) permette notevoli vantaggi negli abbinamenti, maggiore comunicazione tra gli operatori, una riduzione del tempo ciclo ed una drammatica riduzione del tempo di attraversamento. Inoltre è più facile “accendere”la linea, anche in caso di forte assenteismo.
Costi? Ridottissimi: spostamento delle macchine e di quanto connesso, addestramento al nuovo ciclo.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 38
Alcuni esempi
KANBAN: parola che significa cartellino; è un sistema di approvvigionamento delle postazioni di lavoro, secondo necessità; un sistema di cartellini fa sì che la postazione sia sempre approvvigionata, tra una scorta minima ed una massima, che ogni cassetta abbia una sua precisa locazione, che l’ordine e la buona visibilità di ciò che accade regnino e lo spreco sia sconfitto.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 39
Alcuni esempi
GESTIONE A VISTA: dei sistemi semplicissimi, a bassissimo costo possono garantire di avere sotto controllo la quantità delle scorte, l’approvvigionamento delle postazioni e dei clienti, la corrispondenza tra inventario fisico ed inventario contabile.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 40
Alcuni esempi
Sistema PULL: abbandonare il sistema a lotti e passare a One Piece Flow.Tutto i prodotti sulla linea sono uno spreco, sono soldi immobilizzati (cioè interessi passivi da pagare
ad una banca) e sono causa di scarsa produttività (-20/30% rispetto ad una linea “in tiro).Inoltre c’è maggiore fabbisogno di materiali intorno alla linea (altri immobilizzi) e più confusione.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 41
Alcuni esempi
Il LEAN non è solo per le fabbriche automobilistiche!Workshop in corso in un’azienda alimentare.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 42
Alcuni esempi
Ci avete mai pensato?Mc Donald’s, nei propri ristoranti usa il kanban per approvvigionare i panini (gli scivoli tra cucina e
front desk) ed applica rigorosamente il 5S nelle cucine, per garantirne l’igiene.Possiamo dire che questo è un esempio di successo?
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 43
SOMMARIO
-Perché LEAN
-LEAN nelle piccole e medie imprese
-LEAN nei vari settori
-Organigramma LEAN
-Chi contribuisce in azienda
-LEAN in Italia
-Parole chiave
-LEAN ed automazione dei processi
-Alcuni esempi
-I costi del LEAN
-L’importanza del SUPPORTO e del MANTENIMENTO
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 44
I costi del Lean
Come già detto in precedenza, l’applicazione del Lean non richiede importanti investimenti .In generale gli interventi consistono in spostamenti di banchi di lavoro e macchine, nella
riorganizzazione dei materiali presso le postazioni di lavoro, nella riorganizzazione degli scaffali e dei magazzini. Può essere richiesto l’acquisto di contenitori, di rastrelliere, la modifica di alcune attrezzature; molte cose possono essere fatte in economia con il personale dell’azienda, in parte durante lo svolgimento di un workshop.
È ampiamente verificato che la realizzazione di un progetto ben strutturato ha un pay-back di pochi mesi (3-6, generalmente); dopo il sesto mese i risparmi cominciano a portare un beneficio all’utile.
I benefici che si ottengono in termini di riduzione dei tempi ciclo e dei tempi di attraversamento, di riduzione dei difetti e degli sprechi di riduzione o migliore utilizzo degli spazi, spesso sono ingenti : si immagini di poter liberare un’area o un magazzino in affitto o di poter affittare un proprio magazzino, liberato. Si immagini di poter garantire ai clienti tempi di consegna ridotti del 30-50%. Si immagini di ridurre l’uso di alcuni materiali ausiliari del 20-40%.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 45
SOMMARIO
-Perché LEAN
-LEAN nelle piccole e medie imprese
-LEAN nei vari settori
-Organigramma LEAN
-Chi contribuisce in azienda
-LEAN in Italia
-Parole chiave
-LEAN ed automazione dei processi
-Alcuni esempi
-I costi del LEAN
-L’importanza del SUPPORTO e del MANTENIMENTO
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 46
L’importanza del supporto e del mantenimento
ELEMENTI FONDAMENTALI PER LA BUONA RIUSCITA DI UN PROGETTO LEAN SONO:
IL PIENO IMPEGNO (COMMITMENT) DELL’ALTA DIREZIONE O DELLA PROPRIETÀ
LA SCELTA DI UN SUPPORTO ESTERNO AFFIDABILE, ESPERTO, QUALORA NON SI ABBIANO IN AZIENDA LE RISORSE ADATTE
LO SVOLGIMENTO DEL PROGETTO SECONDO IL PIANO STABILITO
IL MANTENIMENTO NEL TEMPO DI QUANTO STABILITO NEL CORSO DEL PROGETTO, PUNTANDO A MIGLIORARE ANCORA, SENZA FARE BRUSCHI PASSI INDIETRO
IL COINVOLGIMENTO VERO DEI LIVELLI INTERMEDI(il coinvolgimento dei livelli organizzativi più bassi, degli operai e dei sindacati è più facile da ottenere, rispetto
ai livelli medi, per quanto questo possa apparire incredibile)
TUTTI QUESTI ELEMENTI DEVONO ESSERE ULTERIORMENTE RAFFORZATI, SE NON SI TRATTA DI UN SINGOLO PROGETTO MA DI UN PROCESSO AZIEN DALE DI ADOZIONE
DELLA FILOSOFIA LEAN.
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 47
L’importanza del supporto e del mantenimento
Serve sicuramente un po’ di sforzo per spingere la ruota del LEAN sul piano inclinato delle cattive abitudini; ma se la proprietà, il top management sono decisi a farlo….
LEAN, Siena, 24 novembre 2009 � Page 48
Conclusioni
INTRODURRE IL METODO LEAN PER:
RIDURRE GLI SPRECHI ED I COSTIMIGLIORARE LA POSIZIONE COMPETITIVA
ACQUISIRE NUOVE OPPORTUNITÀ DI MERCATOACCRESCERE LA CONSAPEVOLEZZA E L’ENTUSIASMO DEI COLLABORATORI
MIGLIORARE CONTINUAMENTE I PROPRI PROCESSI E PRODOTTI ED IL SERVIZIO AI CLIENTI
USCIRE DALLA CRISI PIÙ FORTI E NON CON LE OSSA ROTTE O SOPRAVVISSUTI A STENTO
GRAZIE A TUTTI PER L’ATTENZIONE