scuola italiana di agopuntura e auricoloterapiala più antica opera di medicina, il classico di...
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Scuola Italiana di Agopuntura e Auricoloterapia GSATN
Gruppo di Studio sull’Agopuntura e le Terapie Naturali
Corso biennale di Agopuntura Auricolare
In collaborazione con L’UMAB di Brescia Direttore: Dott. GIANCARLO BAZZONI
“L’agopuntura auricolare nel trattamento della xerostomia indotta da trattamento radioterapico nei tumori testa e collo: analisi degli studi esistenti”. Candidato: Dott. Franco Giovanni Cacciatore Relatore: Dott. Antonio Losio
Anno accademico 2009/2010
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Cenni storici.
L‟Agopuntura è stata la prima pratica cinese conosciuta in Occidente, ed essa resta la
più considerata anche in virtù della sua lunga applicazione , iniziata cinquemila anni
fa.
La più antica opera di medicina, il Classico di Medicina Interna dell‟Imperatore
Giallo, redatto tra il 2 secolo a.c. e il 2 secolo d.c. inscrive per la prima volta questa
metodica terapeutica nell‟ambito della medicina cinese.
Nel testo si trova la descrizione dei più importanti meridiani, dei diversi aghi, e delle
tecniche di infissione; vengono inoltre fornite indicazioni circa l‟impiego di alcuni
punti di agopuntura e sono indicati centosessanta punti classici.
Questa metodica viene resa nota in Europa per la prima volta nel 1657. Dopo diversi
approcci alla metodica, resi vani dalla visione meccanicistica della medicina
europea, la svolta ha luogo in Francia ai primi del 900, con l‟opera di studio di Soulie
de Morant il quale porta per la prima volta nel proprio paese le basi teoriche
fondamentali della disciplina.
L‟auricoloterapia risale ad un periodo attorno al 3000 a.c.,prima ancora del Nei Jing
I,che raccoglie tradizioni databili attorno al 2500 a.c. .Il Nei Jing insegna che si
possono curare molte patologie pungendo i punti dei meridiani che passano per
l‟orecchio ed Ippocrate stesso ha descritto dei punti auricolari per la cura
dell‟impotenza e per l‟espletamento del parto. Nella storia della medicina antica
egizia,greca e romana sono presenti notizie dell‟utilizzo di alcuni punti
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auricolari,tramite cauterizzazione o salasso per trattare per lo più il dolore. Nel corso
dei secoli la metodica ha avuto alterna fortuna nella medicina ufficiale,tanto da
sopravvivere come patrimonio della medicina popolare. La storia moderna dell‟AA
Inizia nel 1951 con Paul Nogier partendo dall‟osservazione di alcuni suoi pazienti
guariti dalla sciatalgia grazie alla cauterizzazione dell‟orecchio esterno. Nogier
concepisce l‟idea del feto rovesciato sul padiglione auricolare e da quel momento
cerca di creare una somatotopia sistematizzata che lo portò nel 1956 a creare
l‟Auricoloterapia. I mezzi di ricerca moderni hanno permesso di sottoporre a
validazione quanto Nogier aveva intuito e di stabilire i criteri per una moderna AA.
Scopo dello studio
Scopo di questo studio è stato quello di un‟analisi sistematica della letteratura
scientifica ,riguardo al trattamento con agopuntura auricolare della xerostomia.
Sono stati raccolti gli articoli consultando le varie banche dati disponibili e come
casistica è stata utilizzata quella citata nei diversi lavori.
Epidemiologia
I tumori maligni della testa e del collo rappresentano, a livello mondiale, circa il 10%
dei tumori maligni negli uomini ed il 4% nelle donne. Negli ultimi anni, nel sesso
maschile si è evidenziata una progressiva diminuzione dell'incidenza dei tumori della
laringe, della faringe e del cavo orale. Nel sesso femminile, invece, si è registrato un
aumento perché ci sono più donne, rispetto al passato, che iniziano a fumare. In Italia
si stima che i nuovi casi di tumore maligno del cavo orale e faringe siano all'anno
circa 4.600 negli uomini e 1.300 nelle donne. Le cifre corrispondenti per il carcinoma
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della laringe sono 5.000 negli uomini e 300 nelle donne. Da un punto di vista
istologico nel cavo-orale, orofaringe, laringe e faringe la maggior parte dei tumori
sono carcinomi epidermoidi o squamosi. Nei tumori naso-sinusali oltre a carcinomi
epidermoidi sono frequenti anche gli adenocarcinomi; i tumori delle ghiandole
salivari comprendono invece molti istotipi diversi.
Il fumo rappresenta di gran lunga la causa principale dei tumori maligni della testa e
del collo nei paesi sviluppati. In Italia circa l'80% dei tumori maligni del cavo orale,
faringe e laringe è attribuibile al fumo di tabacco e sarebbe in molti casi evitabile in
assenza di questa abitudine. Il rischio di sviluppare uno di questi tumori maligni in
soggetti che fumano meno di 15 sigarette al giorno è di 3-4 volte aumentato rispetto
ai non fumatori mentre per livelli di fumo maggiori sale a 9-10 volte
Dopo il tabacco, il secondo responsabile delle neoplasie della testa e del collo è il
consumo elevato di alcol. Si tratta, tuttavia, di un‟associazione più complessa di
quella con il fumo e più rilevante per cavo orale e faringe che per la laringe .
L‟aumento di rischio nei forti bevitori ( più di 8 bicchieri al giorno) è di 2-3 volte per
la laringe, ma di 3-5 per cavo orale e faringe. Soprattutto per cavo orale e faringe si
verifica, più che la laringe un‟interazione moltiplicativa tra fumo e alcool, che porta
nei soggetti che fumano e bevono a rischi elevatissimi .
Il rischio di tumore è proporzionale alla quantità di etanolo assunta e non dipende dal
tipo di bevanda alcolica (vino, birra, o super alcolici) consumata in prevalenza.
Altri fattori di rischio per i tumori al collo sono la familiarità ed i fattori genetici, la
bassa classe socio- economica di appartenenza,la scarsa igiene orale ,i traumi cronici
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da cuspidi dentarie o da errato posizionamento di protesi dentarie . Per quanto
riguarda il tumore del rinofaringe è stata evidenziata la presenza del genoma del
virus di Epstein Barr (EBV) nel DNA di cellule tumorali.
Inoltre abitudini alimentari scorrette, quali consumo di pesce conservato sotto sale o
carne affumicata fin da giovane età, sono correlate ad un incremento di rischio di
sviluppare tale neoplasia. Sui fattori di rischio del carcinoma della rinofaringe in
paesi come l'Italia (0,5-2 casi su 100.000/anno) vi sono dati scarsi. Riguardo
all'eziologia dei rari tumori maligni delle ghiandole salivari, le conoscenze sono
scarsissime.
Inoltre, è allo studio la possibilità che virus soprattutto alcuni tipi di papillomavirus
umano, possano anche giocare un ruolo importante. Per quanto riguarda i tumori
naso-sinusali è stato aumentato un eccesso di rischio nei lavoratori del legno e del
cuoio (con latenze anche molto lunghe), dell'industria tessile, metallurgica,
metalmeccanica, chimica.
Fumo ed alcool non sembrano importanti, mentre si è ipotizzato un ruolo dell'EBV.
Sia per i tumori maligni della rinofaringe che delle ghiandole salivari sono state
riportate aggregazioni familiari di natura non chiarita.
Infine, una caratteristica peculiare dei carcinomi della testa e del collo è la tendenza
ad essere accompagnati (5-10% dei casi) o seguiti (10-20% dei casi entro 5 anni) da
un altro carcinoma a carico della stessa regione o dell'esofago e del polmone. L'alta
frequenza di tumori multipli si spiega con la persistente influenza dei fattori di rischio
coinvolti (soprattutto fumo e alcool) a livello di ampie aree degli epiteli delle alte vie
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digerenti e del tratto respiratorio che hanno subito già le prime trasformazioni
preneoplastiche.
In conclusione quindi, al momento attuale, la prevenzione dei tumori testa-collo è
legata soprattutto all‟assenza di abitudini voluttuarie quali fumo ed alcool
(prevenzione primaria) oltre che alla possibilità di una diagnosi precoce (prevenzione
secondaria).
Richiami di anatomia e fisiopatologia.
Il corredo ghiandolare della bocca è composto da tre grosse ghiandole extra-murali o
ghiandole salivari maggiori (parotide sottomandibolare, sottolinguale) responsabili
per gran parte della produzione di saliva e completato dalle ghiandole salivari minori
o intra murali.
La parotide versa il suo secreto ghiandolare all‟interno della bocca tramite il dotto di
Stenone al livello del 2° molare superiore. La sottomandibolare e la sottolinguale si
aprono invece a livello del solco sottolinguale: il dotto sottomandibolare (dotto di
Warthon) sbocca all‟apice della caruncola sottolinguale, e così anche il sottolinguale
principale( così detto in quanto drena il lobulo di maggiori dimensioni tra i numerosi
piccoli lobuli che costituiscono la ghiandola), che però sbocca a lato del dotto sotto
mandibolare stesso. Le ghiandole salivari minori si trovano nelle labbra, nella
guance, nel palato e nella lingua.
Nell‟uomo, le ghiandole salivari producono da 1000 a 3000 cc. di saliva al giorno, la
quale risulta essere composta da un misto di secrezioni mucose e sierose. La funzione
del muco salivare è principalmente quella di lubrificare le pareti della bocca e di dar
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consistenza al bolo alimentare: le proteine enzimatiche presenti nella componente
sierosa della saliva, operano una prima digestione dei polisaccaridi.
Le sostanze ad azione antibatterica ( per esempio lisozima e immunoglobuline di tipo
A) assicurano una protezione locale, particolarmente per quelle parti della bocca,
come le gengive, le giunzioni gengivo-dentali e i denti, sedi di ristagno di detriti
alimentari che assicurano un adeguato “pabulum” per lo sviluppo di germi (placca
batterica). In tal senso si parla di funzioni detergenti di saliva e da ciò si può capire
come mai negli individui in cui le ghiandole salivari siano funzionalmente
insufficienti ( condizione definita xerostomia, ovvero bocca secca) si osserva una
maggiore incidenza di carie dentarie e di infezioni della mucosa orale.
La produzione di saliva da parte delle ghiandole salivari è in rapporto alle loro ridotte
dimensioni, eccezionale (nell‟uomo, infatti, la massima capacità secretoria è di circa
1 ml/min/g di ghiandola) e questo perché le ghiandole salivari hanno,
proporzionalmente alla velocità di secrezione un metabolismo particolarmente rapido
e un flusso sanguigno molto elevato.
Il principale meccanismo fisiologico di controllo della loro attività secretoria è
rappresentato dal sistema nervoso autonomo.
La stimolazione del parasimpatico causa da parte delle parotidi abbondante
secrezione di saliva acquosa e da parte delle sottomascellari e sottolinguali,
produzione salivare viscosa perché ricca di mucina.
Le funzioni del parasimpatico non sono basate solo sulla trasmissione colinergica, ma
il sistema può ricorrere anche ad altri mediatori, tra cui sicuramente il più diffuso è il
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VIP (vasointestinal polipeptide). Nelle ghiandole salivari vi è evidenza di una co-
trasmissione in questo senso e di un sinergismo tra acetilcolina e VIP nello stimolare
la secrezione e la vasodilatazione.
Si deve precisare che il controllo nervoso della secrezione salivare è in gran parte
parasimpatico. Il simpatico ha una funzione meno definita, ma sicuramente non
antagonista a quella del parasimpatico, con il quale, invece, coopera; è probabile che
esso determini, negli acini, l‟aggiunta di particolari costituenti organici al fluido
prodotto dalla contemporanea attività parasimpatica.
Relativamente a 1000-3000 cc. normalmente prodotti, le diminuzioni di flusso
salivare possono essere definite secondo la loro severità come iposcialia o
xerostomia.
Con iposcialia viene inteso un flusso salivare nelle 24 ore compreso tra 500 e1000 cc;
si parla invece di xerostomia se il flusso salivare è inferiore a 500 cc e di xerostomia
grave se inferiore a 250 cc/die. 2 /3
Cause di xerostomia
il manifestarsi della xerostomia può essere dovuta a patologia infiammatoria delle
ghiandole salivari: le sialoadeniti possono riconoscere origine virale (la forma più
comune è data dalla parotite epidemica), autoimmune (sindrome di Sjögren, sindrome
di Mikulicz) o batterica (sono processi poco frequenti e in genere secondari alla
sialolitiasi, sostenuti da "Stafilococco aureo" e "Streptococco viridans").
Altre condizioni sistemiche nelle quali si riscontra una diminuzione della produzione
di saliva sono alterazioni quali la polidisplasia ectodermica ereditaria di Touranie,
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certe ipovitaminosi (in particolare la carenza di vitamina C), la sindrome di Plummer-
Vinson, le lesioni bulbari, il diabete mellito non compensato, l'anemia perniciosa e
l'anemia sideropenica, l'Aids (incidenza del 10% di xerostomia idiopatica nei pazienti
omosessuali colpiti da tale sindrome a San Francisco).
Anche alcune classi di farmaci, che di seguito si riportano, hanno come effetto
collaterale una diminuzione più o meno importante della secrezione salivare:
ACE-inibitori
Agenti antineoplastici
Agenti antiretrovirali
Agenti simpaticomimetici
Analgesici oppioidi
Anoressizanti e stimolanti del sistema nervoso centrale
Ansiolitici e sedativi
Antiaritmici
Antidepressivi
Antidiarroici
Antimaniacali
Antimuscarinici
Antinfiammatori
Antiparkinsoniani
Antipertensivi
Antiprotozoari
Antistaminici
Antiulcerosi
Citochine
Diuretici
Neurolettici
Retinoidi
Tetraidrocannabinolo
La radioterapia: della regione testa-collo è forse la causa più importante di
xerostomia
Essa viene utilizzata :
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per lesioni circoscritte in alternativa alla chirurgia;· dopo la chirurgia per
lesioni estese ma chirurgicamente aggredibili in casi in cui vi sia un dubbio di non
completa radicalità chirurgica e/o in caso di metastasi linfonodali;
per lesioni estese o in sedi difficilmente trattabili da consentire una radicalità
chirurgica o nei casi di conservazione d‟organo (come unica terapia o in associazione
con la chemioterapia);. nei pazienti ad alto rischio anestesiologico;. come terapia di
elezione in alcuni tumori come il carcinoma del rinofaringe.
L'irradiazione di un tumore delle vie aerodigestive superiori può includere totalmente
o parzialmente le ghiandole salivari: da questo dato dipende la misura della gravità
delle conseguenze. La stima del volume da irradiare dipenderà, ovviamente, dalla
sede del tumore, ovverosia se la lesione è a carico o meno direttamente delle
ghiandole salivari maggiori
Infatti è in presenza di neoplasie rinoorofaringee sottoposte a trattamento radiante che
si osserva la diminuzione più netta di flusso salivare, rispetto alle neoplasie del cavo
orale sottoposte al medesimo tipo di terapia. Il valore critico di dose radiante è 60 Gy,
intendendo questo valore come un immaginario "spartiacque" tra le condizioni di
iposcialia e di xerostomia.
I danni acuti che si possono verificare a seguito di una terapia radiante interessano la
cute (eritema modesto), le mucose (esantema), le ghiandole salivari con la
manifestazione di una scialoadenite acuta (che comunque si risolve in 2-3 giorni), le
papille gustative (dapprima alterazione del gusto e in seguito perdita della capacità
gustativa per circa 3-4 mesi dopo la fine della radioterapia). Più problematici sono i
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danni tardivi, rappresentati principalmente da atrofia delle mucose con comparsa di
teleangectasie, da complicanze a carico delle ghiandole salivari (iposcialia o
xerostomia), dal rischio di osteoradionecrosi delle ossa mascellari, da un danno
otologico (ipoacusia), dal trisma dovuto alla fibrosi dei muscoli masticatori e/o
anchilosi dell'ATM.
La riduzione della salivazione con secchezza delle fauci è un evento costante quando
le ghiandole salivari siano incluse nel campo di trattamento, in quanto organi
altamente radiosensibili.
Tale disturbo insorge durante la radioterapia e si mantiene poi per diversi anni e
talvolta anche per tutta la vita: ciò comporta un cambio nelle abitudini alimentari di
un paziente che si concretizza sovente con perdita di peso di diversi chili. In virtù di
queste ripercussioni in ambito sistemico, non è ingiustificata la dizione di "sindrome
xerostomica".
Danno da irradiazione
L‟esatto meccanismo del danno radio indotto alle ghiandole salivari non è ancora ben
chiaro .Attualmente sono chiamati in causa diversi meccanismi:una massiccia
apoptosi che porta ad una riduzione notevole di cellule progenitrici, il rilascio di
granuli cellulari e successiva lisi delle cellule acinose, un danno diretto ai recettori
muscarinici sulla membrana plasmatica e un danno all‟ambiente extracellulare che
impedisce il corretto funzionamento cellulare.
Istologicamente il danno da irradiazione a carico delle ghiandole salivari inizia come
processo infiammatorio acuto caratterizzato da edema e infiltrato polimorfonucleato
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interstiziale che, con la complicità di una saliva sempre più vischiosa, può condurre
ad atrofia duttale da compromissione fino alla progressiva degenerazione fibrosa del
parenchima ghiandolare. A parità di dose assorbita, la componente sierosa presenta
sempre un maggior grado di compromissione; è dunque, per logica conseguenza,
l'irradiazione della parotide quella che produce maggior effetto xerostomizzante.
Per quanto concerne le ghiandole sottolinguali e salivari minori esse sembrano
rivestire scarsa importanza poiché hanno azione pressoché irrilevante sia nel
determinare (se interessate dai campi), sia nel vicariare (se escluse dai campi) la
xerostomia.
Nel cavo orale, parallelamente alle modificazioni quantitative (diminuzione del flusso
dell'83,3%) e qualitative della saliva (aumento dell'albumina per alterazione della
permeabilità capillare conseguente al processo flogistico in atto; aumento di
lattoferrina, perossidasi, lisozima indice di un tentativo di difesa operato
dall'organismo nei confronti di infezioni batteriche, virali, fungine che accompagnano
quasi sempre l'irradiazione; diminuzione del pH con conseguente perdita del potere
tampone e quindi mobilizzazione di ioni calcio dai tessuti duri dentali), si rilevano
profonde mutazioni nella composizione della flora batterica a scapito della
concentrazione globale che rimane invariata. Il dato rilevante è rappresentato dal
notevole aumento di microrganismi acidogeni e quindi cariogeni, in particolare
"Streptococcus mutans" ma anche "Stafilococco" e "Candida albicans".
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Gli elementi dentali, in conseguenza di tale microflora e della diminuzione degli
elettroliti carioprotettivi, vanno incontro a processi cariosi deostruenti già dal terzo
mese dell‟inizio dell‟irradiazione.
Non raramente quindi viene persa la porzione coronale dell'elemento, in modo
peraltro indolore, con conseguente permanenza "in situ" della radice; quest'ultima
non può essere avulsa per l'elevato rischio di osteoradionecrosi, e questo dato pone
soprattutto problemi di igiene orale ma anche di alterazioni del gusto, della
deglutizione e della fonazione. Il quadro clinico che si presenta a seguito di
xerostomia si completa con l'interessamento di tutte le mucose, compresa quella
linguale, che vengono lese da superinfezioni batteriche, fungine e virali per
insufficiente presenza dei meccanismi di difesa insiti nella funzione salivare. Tali
modificazioni in ambito orale si ripercuotono in ambito sistemico come alterazioni
del gusto, della deglutizione e della fonazione, e soprattutto le prime due sono
importanti in quanto determinano modificazioni delle abitudini alimentari del
paziente con conseguente perdita di peso anche di diversi chili.
In ultima analisi va aggiunto che la condizione di xerostomia non sempre è
espressione di un fatto patologico : per esempio si osserva frequentemente come co-
fenomeno dell'invecchiamento, soprattutto per la diminuzione di secrezione della
sottomandibolare, e in menopausa.
DIAGNOSI DI XEROSTOMIA
Porre la diagnosi di xerostomia è semplice quando l'anamnesi, la sintomatologia e
l'esame obiettivo concordano con la comparsa del sintomo. Ben più complesso è,
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invece, quantificarla, cioè stabilire il grado di compromissione del tessuto
ghiandolare per poter impostare un'adeguata terapia.
Le metodiche comunemente utilizzate per la loro validità, semplicità di esecuzione e
basso costo, sono la scintigrafia salivare sequenziale con "99Tc" e il "Saxon test". Il
primo esame permette di registrare le fasi di secrezione della ghiandola anche quando
il grado di xerostomia è leggero. La seconda metodica consiste nel far masticare al
paziente per 2 minuti una spugnetta di garza sterile ripiegata (dimensioni 5x5 cm), la
quale viene poi pesata in tubi standard dei quali si conosce la tara.
Prevenzione del danno da irradiazione
Nel corso degli anni sono state proposte diverse metodiche e l‟utilizzo di alcuni
farmaci per migliorare la qualità di vita in pazienti affetti da sindrome xerostomia
quali l‟utilizzo di gelfluorati all‟interno di speciali mascherine, l‟uso di protesi
“piombate”.
Queste due metodiche permettono di attenuare le conseguenze dell'effetto diretto
delle radiazioni sui tessuti duri e molli del cavo orale e delle conseguenze tardive
della xerostomia, ma non sono interventi che consentono di salvaguardare in misura
significativa la funzionalità delle ghiandole salivari. Sono da considerarsi, cioè, tipi di
intervento che tendono più a prevenire le conseguenze della xerostomia che a
incidere sul fenomeno stesso.
In questa ottica, sono stati proposti alcuni trattamenti farmacologici da attuarsi in fase
di trattamento radiante, senza comunque mai prescindere da un preventivo, rigoroso
regime di igiene orale che includa applicazioni di fluoro.
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La pilocarpina cloridrato, un agente colinergico parasimpatomimetico,agisce
attraverso la stimolazione diretta dei recettori muscarinici della muscolatura liscia e
delle ghiandole esocrine . Somministrata durante la terapia radiante porta a una
riduzione del grado di xerostomia e di disfunzione salivare.
I dosaggi sperimentati "in vivo" sono di 5 mg 4 volte al dì per 3 mesi, iniziando il
giorno prima della terapia radiante: i risultati evidenziano una minore frequenza di
sintomi orali durante il trattamento e un minore decremento del flusso salivare, con
conseguente sensibile miglioramento della qualità di vita. Risulta inoltre che il
farmaco non ha effetti su ghiandole salivari irradiate completamente, perciò la
pilocarpina sembra stimoli i tessuti salivari che si trovano al di fuori del volume
irradiato.
L‟uso di tale farmaco non è scevro di effetti collaterali severi a carico dell‟apparato
gastrointestinale( nausea, vomito, diarrea) apparato genito- urinario (minzione
frequente )sistema nervoso centrale (cefalea, sincope, tremori) apparato
cardiovascolare( ipotensione, ipertensione, bradicardia, aritmie) oltre a disturbi della
vista (dolore oculare) rash cutaneo, prurito.
Un‟altra sostanza utilizzata, a scopo preventivo dei danni da radioterapia è
l‟Amifostina, un composto contenente Tiolo che agisce eliminando i radicali liberi
prodotti durante la RT proteggendo i tessuti sani e riducendo gli effetti collaterali
diminuendo così la gravità della xerostomia senza interferire con l‟efficacia della
radioterapia.
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E‟ stata riscontrata una significativa ritenzione dei suoi metaboliti nelle ghiandole
salivari.
La dose somministrata avviene per via endovenosa (350-500mg) prima di ogni
seduta di RT. Il trattamento con questo farmaco ha degli effetti collaterali a causa
dell‟alta tossicità e comparsa quindi di ipotensione, vomito, reazioni allergiche .
Minori effetti collaterali si possono riscontrare con somministrazione per via
sottocutanea, via di somministrazione ufficialmente non approvata ma largamente
usata nella pratica clinica.
Per tutte le ragioni sovra riportate, e non ultimo l‟alto costo, l‟utilizzo della
amifostina nella xerostomia è ancora controverso.
L’utilizzo della agopuntura auricolare nella xerostomia.
L‟Auricoloterapia è una terapia basata sulla ricerca, baroestesica ed elettrica, e
relativo trattamento di punti riflessi localizzati sull‟orecchio esterno. Le modalità di
trattamento dei punti auricolari sono varie:si può utilizzare l‟ago tipo agopuntura, la
stimolazione elettrica il massaggio ,il laser e altre modalità. Stimolando i punti
riflessi auricolari si suole indurre un effetto terapeutico a livello dei vari organi e
apparati del corpo,grazie a complessi meccanismi neurofisiologici ed endocrini.
L‟efficacia dell‟AA si evidenzia tramite un‟azione
analgesica,antinfiammatoria,miorilassante, neuro regolazione del tono orto-
parasimpatico,trofico-vasomodulatoria,ansiolitica. Questi diversi effetti si
otterrebbero tramite la liberazione di oppiodi endogeni: endorfine,encefaline e
dinorfine. La ragione dell‟efficacia terapeutica dell‟AA può essere spiegata anche
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con il diverso tipo di innervazione delle zone dell‟orecchio ad esempio l‟azione
analgesico viscerale dovuta all‟innervazione vagale della conca sede di
rappresentazione degli organi interni. Possiamo distinguere punti funzionali ad azione
generale(punti funzionali di I livello), punti funzionali ad azione specifica (punti
funzionali di II livello) distinti in: punti ad azione antiflogistica, analgesica,
miorilassante, psichica-ansiolitica. I punti funzionali di I livello sono:Point Zero e
Shen Men. Ipunti funzionali di II livello ad azione aspecifica sono: Thalamus point,
Autonomic point,Antidepressant point,Master sensorial point,(punti ad azione
analgesica)ACTH point ,Ear apex(punti ad azione antiflogistica)Jerome point,Liver
point (punti ad azione miorilassante)Master cerebral point(punti azione psichica).
Studi clinici:
Uno dei primi studi strutturali sull‟impiego della agopuntura sulla xerostomia è stato
compiuto Blom nel 1992. In questo lavoro sono stati seguiti 38 pazienti con
xerostomia indotta da radiazioni,20 sono stati trattati con agopuntura classica e 18
pazienti nel gruppo di controllo hanno ricevuto agopuntura superficiale come placebo
Le sedute di agopuntura erano state distribuite in 12 sessioni,ognuna di 20 min. per 6
settimane. Dopo 2 settimane di interruzione i pazienti ricevevano altre 12 sedute.
All‟interno di entrambi i gruppi di pazienti si sono mostrati un significativo aumento
dei tassi di flusso salivare dopo il trattamento,il 68% nel gruppo sperimentale e il
50% nel gruppo di controllo.
Tra i pazienti che avevano avuto tutte le loro ghiandole salivari irradiate,il 50% in
entrambi i gruppi hanno mostrato una maggiore velocità del flusso salivare(>20%)
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entro la fine del periodo di osservazione di 1 anno. Lo studio indica che tra i pazienti
che avevano avuto un aumento del flusso salivare già dopo le prime12 sedute di
agopuntura avevano una probabilità di miglioramento continuo dopo il
completamento del trattamento con agopuntura. I cambiamenti osservati nel gruppo
di controllo erano alquanto inferiori e apparivano dopo un tempo di latenza più lungo.
In un secondo lavoro del 1999 eseguito su 7 pazienti con xerostomia a seguito di
irradiazione di forme tumorali della testa e del collo ai quali è stata praticata
Agopuntura somatica una volta alla settimana per 5 settimane, e successivamente per
altre tre sedute a distanza bisettimanale,per un totale di 8 sedute. I pazienti hanno
osservato un aumento della salivazione durante la prima seduta di trattamento ed i
miglioramenti tendevano a durare più a lungo al succedersi delle sedute.
I pazienti del gruppo di controllo hanno ricevuto un trattamento placebo attraverso il
posizionamento superficiale di aghi per agopuntura intradermica. I pazienti nel
gruppo di trattamento esposti hanno ottenuto un miglioramento dei tassi di flusso
salivare durante e dopo il trattamento.
Questi risultati si confermarono per tutta la durata di un anno, termine stabilito come
periodo di osservazione post-trattamento. Durante questo lasso di tempo , i tassi di
flusso salivare miglioravano per i pazienti nel gruppo di controllo, mentre i sintomi
sparirono dopo il completamento terapeutico, nel gruppo di trattamento .
Un approfondito studio è stato compiuto da Blom e Lundeberg su 70 pazienti che
erano stati trattati con agopuntura per xerostomia primaria e secondaria a sindrome
di Sjogren, irradiazione e altre cause. Tutti i pazienti sono stati trattati con un
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minimo di dodici e un massimo di quindici aghi . I risultati registrati su un lungo
periodo di osservazione. Rispetto ai pazienti che non hanno scelto di continuare
l'agopuntura, i tassi sono rimasti costantemente più elevati per i pazienti che hanno
ricevuto una serie supplementare di 5-12 trattamenti.
Negli ultimi anni, è stato sviluppato un protocollo di trattamento di agopuntura
auricolare per la xerostomia che coinvolge un minor numero di punti e una forte
riduzione nel numero di sedute di trattamento . Questo protocollo limita il numero dei
punti di agopuntura in tre su ciascun orecchio e uno su ogni dito indice, riducendo il
numero totale di aghi usati 14-24 a 8.
Un primo studio con applicazione e valutazione dell‟efficacia dell‟agopuntura
auricolare nel trattamento della xerostomia è stato fatto nel 2000 su 18 pazienti
resistenti al trattamento alla pilocarpina(inizialmente i pazienti erano 22 ma 4 erano
stati esclusi per alcune caratteristiche cliniche e terapeutiche che potevano inficiare lo
studio).Tab.1
I 18 rimanenti avevano ricevuto una dose di RT> a 50 Gy a testa e collo
bilateralmente. e aveva avuto minimi o assenti effetti terapeutici con l‟ assunzione di
Pilocarpina.
I risultati sono espressi nella tabella 2 dove si può osservare che il
miglioramento(definito come differenza tra il punteggio pre e post trattamento)
20
andava da 10 a22 con una media di 10.Nove pazienti trattati(50%) hanno notato un
aumento di punti nel sistema di valutazione XI(Xerostomia Inventory)
La durata del miglioramento è stata variabile e in alcuni casi è persistito per 12
settimane post –terapia.
Table 1. Patient data
pt
Stage/pri
mary
XRT
dose
(Gy)
Time
post-XRT Chemo?
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
17
18
19
IV/NP
II/OT
IV/Tonsi
III/Tonsi
IV/NP
IV/NP
III/Tonsi
IV/BOT
IV/BOT
III/Tonsi
IV/NP
II/SGL
I/SGL
I/OP
IV/BOT
I/NP
II/BOT
Unk
primary
III/BOT
70
50
70
64
71.12
70
70.5
70.
74.4
70.5
70
70.4
70
74.4
72
76.65
70.4
68
14 m
44 m
5 m
30 m
12 m
40 m
35 m
60 m
50 m
24 m
35 m
27 m
21 m
24 m
75 m
160 m
107 m
69 m
Yes
No
Yes
No
No
Yes
No
Yes
No
No
Yes
No
No
No
No
No
No
No
Stage refers to AJCC stage. Abbreviations: NP � nasopharynx; OT � oral
tongue; SGL � supraglottic larynx; OP � oropharynx; BOT � base of
tongue; Unk � unknown; Gy � Gray; m � month.
Stage refers to AJCC stage. Abbreviations: NP � nasopharynx; OT � oral tongue; SGL � supraglottic larynx; OP � oropharynx; BOT � base of tongue; Unk � unknown; Gy � Gray; m �
month.
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Un „ulteriore studio con applicazione dell‟Agopuntura auricolare è stato svolto da
Johnstone su 50 pazienti con diverse patologie tumorali di testa e collo e sottoposti a
RT. Sono state eseguite 318 sessioni di trattamento(range2-15 trattamenti) con follow
up dopo il primo trattamento di 224 giorni(range 9-455 giorni).La risposta positiva
intesa come miglioramento del flusso salivare si è avuta in 35 pazienti(70%) per
24(48%)di essi si è avuta una risposta di 10 punti o più rispetto al valore basale di XI.
La durata degli effetti sulla risposta salivare era variabile ma la maggior parte dei
pazienti richiedeva un trattamento mensile o bimensile per continuare ad avere
efficacia .In 13 pazienti (26%) la durata degli effetti positivi ha superato i 3 mesi.
In un studio di Morgastein del 2005, sono stati arruolati 7 pazienti,4 donne e 3
uomini di età compresa fra 41e 62 anni, con xerostomia successiva a RT per tumori
testa e collo .Sei dei pazienti avevano subito un intervento chirurgico prima di
ricevere RT,cinque per il Ca a cellule squamose della lingua e uno per il Ca a cellule
squamose del padiglione auricolare, il settimo paziente era stato sottoposto a RT
senza chirurgia per tumore del rinofaringe. Negli otto mesi dopo il trattamento i
pazienti hanno continuato a segnalare un aumento dei tassi di flusso salivare,una
conseguente riduzione della xerostomia e dei sintomi correlati,il minor risveglio
notturno per bere acqua e una diminuita difficoltà nel mangiare e deglutire. Sia prima
dell‟inizio del trattamento che al suo completamento, ai pazienti è stato chiesto di
valutare soggettivamente il loro livello di flusso salivare rapportato al grado di
produzione salivare preRT/pre chirurgia. Questi livelli sono stati valutati con un
Visual Analog Scale(VAS)in cui 0 indicava assenza di saliva e 10 indicava un livello
22
di produzione salivare pre RT/pre chirurgia.Il VAS prima dell‟Aa variava tra 0,0-0,25
con un punteggio medio di 0,86,mentre dopo il trattamento i punteggi erano compresi
tra 2,5-7,0 con una media di 3,5.
Un paziente ha riferito che il maggior flusso salivare è stato intermittente invece che
continuo,mentre un altro ha riportato che era necessario l‟uso di mentine senza
zucchero per ottenere il massimo flusso salivare. Nessuno dei pazienti ha rilevato il
ritorno al 100% di produzione salivare.
Protocollo di agopuntura auricolare utilizzato nei vari studi
Il protocollo di agopuntura auricolare utilizzato negli studi sopra citati è quello messo
a punto dal Dr.R.Niemtzow nel 2000.I punti auricolari utilizzati nel piano terapeutico
sono: Shen Men,Punto 0 ,Punto ghiandole salivari 2 e a questi si aggiungevano un
punto sull‟angolo radiale della falange distale dell‟ indice(LI1) in entrambi i casi
bilateralmente .La stimolazione di Shen Men porta ad un riequilibrio generale
psichico, azione analgesica e antinfiammatoria .Il punto 0 rappresenta il centro
fisiologico ,elettrico e geometrico del padiglione auricolare e ha un‟azione di
controllo sul sistema viscerale .Il punto di rappresentazione delle ghiandole salivari si
trova in corrispondenza della conca inferiore . I punti si documentano nelle foto e nei
disegni sottostanti.
23
Inserire disegno
Gli aghi venivano infissi per un tempo variabile da 30 a 60 minuti e se non veniva
avvertita soggettivamente una risposta salivare dopo 20 minuti si ricorreva ad una
elettrostimolazione auricolare. Le sessioni di trattamento variavano da 1-2 volte a
settimana per 4-5 settimane seguite da 2-3 sedute ogni 15 giorni ,in alcuni casi il
tempo intercorso poteva essere più lungo a seconda dei risultati ottenuti
singolarmente.
Meccanismo d’ azione dell’Agopuntura
Uno dei possibili meccanismi d‟azione chiamato in causa è l‟incremento in modo
significativo nella saliva sia del polipeptide intestinale vasoattivo(VIP) che del gene
correlato alla calcitonina(CGRP) verificato con indagini radioimmunologiche. Questo
effetto è stato osservato sia nei soggetti sani che in quelli con xerostomia ed entrambi
sottoposti ad agopuntura.
24
L‟aumento del VIP e CGRP potrebbe spiegare sia l‟aumento del flusso ematico
locale sovrastante la ghiandola parotide osservato da Blom con l‟utilizzo della
flussimetria Doppler durante e dopo la terapia.,sia la stimolazione del sistema
nervoso vegetativo.
Entrambi i sistemi nervoso simpatico e parasimpatico influenzano la funzione delle
ghiandole salivari e il tasso e la natura del flusso salivare.
La stimolazione del sistema simpatico produce un flusso salivare di bassa viscosità,
ricco di proteine , mentre la stimolazione del sistema parasimpatico produce un forte
aumento del flusso salivare con un basso contenuto proteico. Tramite la risonanza
magnetica funzionale è stato studiato l‟effetto della stimolazione di LI2 punto anche
questo utilizzato per il trattamento della xerostomia. E‟stato osservato una certa
sovrapposizione con le aree coinvolte nella percezione del dolore che difficilmente
può essere spiegata con la sola sensazione dolorosa dell‟ago .La produzione salivare
non sembra essere un semplice riflesso ma pare invece il risultato di una complessa
interazione tra i molti componenti del sistema nervoso centrale e periferico. Stimoli
gustativi,visivi e olfattivi sembrano portare all‟attivazione dell‟insula dell‟opercolo
frontale e rolandico. I dati ottenuti paiono indicare una certa sovrapposizione di
queste aree con quelle ottenute da LI2. Possiamo azzardare l‟ipotesi che lo stesso
possa avvenire con la stimolazione di LI1.
XEROSTOMIA INVENTORY
Lo xerostomia inventory (XI) è stato lo strumento utilizzato nei vari studi per
valutare la sensazione soggettiva di un paziente di secchezza delle fauci e per
25
dimostrare un significativo miglioramento dei sintomi di xerostomia come percepita
dai pazienti dopo il trattamento con il protocollo di agopuntura .
Tale strumento prevede una serie di domande sulla sensazione soggettiva di “bocca
secca” le metodiche attuate dal paziente per alleviare i sintomi durata e la comparsa
durante la giornata .Alla fine del questionario sottoesposto viene dato un punteggio in
ragione delle risposte raccolte.
Xerostomia Inventory per la valutazione del grado di iposalivazione .
Mettete un segno di spunta alla risposta che meglio descrive lo stato, nelle ultime due settimane
Mai Difficil-
mente
Occasional-
mente
Abbastanza
spesso
Molto
spesso
Non
so
Totale
1 2 3 4 5 0
Bevo liquidi in più per
aiutarmi a deglutire il
cibo
La mia bocca è secca
quando mangio del cibo
Le mie labbra sono
secche
Ho difficoltà a deglutire
alcuni cibi
La mia bocca è secca
Mi alzo la notte per bere
Sento che i miei occhi
sono secchi
Ho difficoltà ad ingerire
cibi secchi
Sento la pelle del mio
viso secca
Succhio caramelle o
gomme per alleviare la
secchezza della bocca
Sento l‟interno del naso
secco.
Totale parziale
Totale Score
N° seduta
26
Studi in corso
Studi prospettici randomizzati di agopuntura per la xerostomia dopo radioterapia
della testa e del collo sono in corso in Francia e in un programma di collaborazione
tra la Emory University e del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center.
Conclusioni
In quella che era una conseguenza inevitabile della radioterapia per il cancro della
testa e del collo,la xerostomia, sta diventando un curabile e, a volte, evitabile effetto
collaterale anche grazie a nuove metodiche di radioterapia ad intensità modulata. La
terapia con agopuntura mostra risultati significativi ma è ovvio che la xerostomia
continua ad essere una conseguenza debilitante per molti pazienti. Al fine di offrire a
questi pazienti una migliore qualità della vita, tutte le terapie di cui sopra devono
essere ulteriormente studiate per permettere di stabilire il protocollo più efficace per
minimizzare i danni alle ghiandole salivari e massimizzare la produzione salivare.
L‟agopuntura auricolare non ha prodotto effetti negativi ed è notevolmente meno
costosa rispetto alle alternative farmacologiche. Un lungo follow-up, e
l'ottimizzazione della tecnica, rappresentano i presupposti fondamentali per la cura di
questi pazienti.
28
29
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