scuola dell’infanzia “bruno munari” · costruire una storia assieme ai bambini facendo la...

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ISTITUTO COMPRENSIVO DON MILANI SCUOLA DELL’INFANZIA “BRUNO MUNARI” Via Pontalto 2—Prato Tel. 0574/635112 e-mail: [email protected] Documentazione progetti a.s.2013-2014 1. Progetto “Psicomotricità – Danza terapiaProposta con cui s’intende individuare e poi rispondere alle situazioni di disagio motorio, percettivo, emotivo e relazionale che i bambini esprimono. Il progetto si avvale del supporto di una esperta: MARTA CHECCHI 2. Progetto “Genitorialità - Aiutami a crescere” Con questa proposta s’intende dare sostegno alle famiglie nel loro compito educativo, Il progetto si avvale del supporto di una esperta: CECILA FABBRI. Il progetto è rivolto anche alle altre scuole dell’Istituto “Don Milani” come ulteriore supporto al progetto “Sportello Disagio” gestito dalla Circoscrizione Prato Sud 3. Progetto “continuità” Con questa proposta s’intende favorire un approccio sereno alla scuola primaria sia per i bambini che per i genitori Il progetto si avvale del supporto di una esperta: CECILIA FABBRI. Il progetto coinvolge tutte le scuole primarie e dell’infanzia dell’Istituto “Don Milani” e “Castellani” e le scuole dell’infanzia di Vergaio, di Tobbiana (La Casa Giocosa), di Tavola (Maria immacolata) di Casale (Beata Vergine)

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ISTITUTO COMPRENSIVO DON MILANI

SCUOLA DELL’INFANZIA “BRUNO MUNARI”

Via Pontalto 2—Prato

Tel. 0574/635112 e-mail: [email protected]

Documentazione progetti a.s.2013-20141. Progetto “Psicomotricità – Danza terapia” Proposta con cui s’intende individuare e poi rispondere alle situazioni di disagio motorio, percettivo, emotivo e relazionale che i bambini esprimono. Il progetto si avvale del supporto di una esperta: MARTA CHECCHI

2. Progetto “Genitorialità - Aiutami a crescere”Con questa proposta s’intende dare sostegno alle famiglie nel loro compito educativo, Il progetto si avvale del supporto di una esperta: CECILA FABBRI. Il progetto è rivolto anche alle altre scuole dell’Istituto “Don Milani” come ulteriore supporto al progetto “Sportello Disagio” gestito dalla Circoscrizione Prato Sud

3. Progetto “continuità”Con questa proposta s’intende favorire un approccio sereno alla scuola primaria sia per i bambini che per i genitori Il progetto si avvale del supporto di una esperta: CECILIA FABBRI. Il progetto coinvolge tutte le scuole primarie e dell’infanzia dell’Istituto “Don Milani” e “Castellani” e le scuole dell’infanzia di Vergaio, di Tobbiana (La Casa Giocosa), di Tavola (Maria immacolata) di Casale (Beata Vergine)

1. Progetto “Psicomotricità – Danza terapia” Progettazione di Marta ChecchiCon questo laboratorio si vuole creare, con i bambini, una storia che appartenga al gruppo intero e la successiva rappresentazione di questa. Attraverso poche regole s’inizia a creare insieme una storia a cui ciascuno apporta il proprio contributo: una persona fa vedere ad un’altra ciò che prima era invisibile. Attraverso questa co-creazione si genera un mondo costruito assieme che aiuta i bambini ad esistere. Il tempo della creazione della storia fa diventare responsabili i bambini e l’insegnante dei loro pensieri e dei loro sentimenti quando stanno insieme. Il creare ed interpretare una storia assieme fa prendere coscienza ai bambini/ragazzi di tre elementi fondamentali che li aiuteranno nello sviluppo delle loro personalità, nel loro cammino di crescita. Questi sono:

la contenibilità: le storie consentono al bambino di veder rappresentate e di rappresentare le proprie paure più terribili e più nascoste, oltre le proprie aspettative sia ideali sia idealizzate. Inoltre è in un lontano altrove che vengono scissi ed inviati le storie ed i personaggi terribili: divoramenti, infanticidi, matricidi, e così via che sono poi tutte le vicende che dominano il mondo fantasmatico dei bambini e degli adulti. La storia permette anche al bambino di identificarsi con i personaggi, quindi di viverla dal di dentro, consentendogli l’esperienza di bonificare, attraverso l’affidamento alla favola, e alla successiva restituzione, i sentimenti più terribili; può funzionare come una mamma capace di rendersi permeabile alle paure del bambino e di restituirgliele meno terrificanti.

la condivisibilità: un altro aspetto è la condivisibilità delle proprie paure: “allora è successo anche ad altri!”; così il bambino si sente capito e soprattutto dà un nome, una trama ed un senso alle angosce da cui si sente oscuramente pervaso.

il rimedio: le favole mostrano ad i bambini che, anche nelle situazioni temute come catastrofiche ed irrimediabili, è possibile trovare una soluzione.

Costruire una storia assieme ai bambini facendo la nostra mente palcoscenico di quella storia, senza perdere il significato relazionale di quanto sta accadendo: è l’accoglimento degli stati mentali ed emotivi presenti durante il gioco che consente le trasformazioni più profonde.Lo strumento principale è la musica attraverso l’ascolto della quale è possibile immedesimarsi in luoghi e personaggi fantastici. Il corpo che gioca, si muove, si esprime, comunica, racconta. Il racconto impegna tutto quanto il corpo e le sue capacità sensoriali. E’ possibile anche usare stoffe e altri oggetti. Dopo la preparazione arriva la musica. La musica evoca stati d’animo e azioni motorie ad essi connessi che permettono di cambiare gli scenari del racconto. Ascoltando si affina la capacità di porre attenzione a ciò che succede dentro e a ciò che succede fuori di noi.Con la musica ci si può muovere in tutti i modi possibili facendo attenzione a tre cose molto importanti:

ascoltare com’è la musica: lenta, veloce, pesante, leggera ecc. non fare male a noi stessi non fare male agli altri

“E’ nel giocare e soltanto mentre gioca che l’individuo, bambino o adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell’intera personalità, ed è solo nell’essere creativo che l’individuo scopre il sé.”

D.W. Winnicott.

Organizzazione Da gennaio a giugno due giorni alla settimana gruppo blu (5 anni) e gruppo rosso (4 anni)

DocumentazioneTutti i gruppi hanno inventato una storia fantastica sulla base di musiche evocative e danze spontanee, ogni bambino ha potuto esprimere pulsioni ed emozioni profonde attraverso personaggi e situazioni “simboliche”. Marta ha aiutato i bambini a integrare ogni invenzione individuale in un canovaccio narrativo collettivo dove ognuno potesse ritrovare se stesso e, allo stesso tempo, conoscere e riconoscere gli altri e le loro pulsioni. Le storie sono state raccontante, disegnate, rappresentate e spesso riprese dalle insegnanti per ulteriori approfondimenti.

Gruppo blu 5 anni “Babbo Natale buono e Babbo Natale cattivo”Questa attività è stata approfondita dall’insegnante di sezione in collaborazione con

l’esperta

Maestra: mi ha detto la marta che avete parlato di un babbo natale buone e uno cattivo. Esiste un babbo natale cattivo vero? E come è? Bambini: è arrabbiato… è arrabbiato perché i suoi gnomi non costruivano i giochi per bene. È giusto, ma lui urlava di più di più! Anche lui abita sulla neve, ma è sudicia. C’erano gli elfi con lui e soffrivano perché lui urlava troppo e loro piangevano.però potrebbero anche vivere insieme i due babbi natale, si assomigliano, ma uno è più arrabbiato. Quello buono non strilla, ma si fa ascoltare dagli gnomi, loro ascoltano lui e fanno come fa luimaestra: si somigliano? Ma come è questo babbo natale cattivo? Disegnamolo.Maestra:facciamo un gioco. Mettiamo la musica, quella di babbo natale e quella di babbo natale cattivo… come vi siete sentite con la musica ‘urlante’Bambini: è divertente quando babbo natale urla! Non ero felice, non mi sentivo per niente bene perché a saltare troppo mi faceva male il cuore, mi dava noia tutto quel rumore stavo male, mi dava fastidio la confusione, mi faceva male le orecchie. Avevo paura di quella confusione. Avevo paura di quel suono. Babbo natale cattivo mi dà noia .Io avevo paura del martello forte, perché era troppo rumore.Babbo natale cattivo urla perché gli elfi non fanno bene i suoi lavori!Maestra: quache tempo abbiamo ripetuto il gioco, per riallacciare la trama e sono venuti fuori altri elementi.Bambini: forse lui era arrabbiato perché gli elfi non sapevano ancora fare i giochi, ma quando loro hanno imparato lui non lo sapeva e poi c’è stato uno scambio e gli elfi che sapevano fare i giochi sono stati scambiati con altri che non li sapevano fare e così lui si è arrabbiato tanto tanto e urlava fino a milanoMaestra: abbiamo cercato di mettere a fuoco il tema della forza. I grandi generalmente sono forti, la forza ci vuole per anche per proteggere. Ma essere forte non vuol dire distruggere! Abbiamo ascoltato la storia de ‘la bella e la bestia’ Bambini: la bestia quando era ancora bestia era come babbo natale cattivo, era arrabbiato e fuggiva. Babbo natale vuol far sentire che lui è forte, anche la bestia è così. Però la bestia è anche gentile, invece babbo natale cattivo li fa i regali, ma non li porta. Bella sembra come babbo natale buono perché è gentile. La bestia fa paura, poi

urla e quando il babbo prende la rosa gli dice di portare la sua bambina. La bestia è gentile e un pochino forte, ma non mi fa paura quando ruggisce.Maestra: anche chi è forte può essere gentile. La gentilezza è un valore di chi è forte e non viceversa. A tutti piace essere trattati con gentilezza. Abbiamo guardato dei video di comportamenti gentili

Un pezzo alla volta i bambini hanno proseguito con l’elaborazione della storia in otto parti

1. Babbo natale mangia la caramella del mago cattivo. Babbo natale ha appena mangiato una caramella e si sente strano, come se si stesse trasformando.

2. Babbo natale diventa cattivo urla perche’ gli gnomi non lavorano bene. I bambini sono spaventati dal rumore, dalle grida e dal cambiamento di babbo natale.

3. Gli gnomi cercano di andare più veloci, ma lui è’ an-cora cattivo. I bambini cominciano a correre e si affannano, non ce la fanno né a lavorare di più e più veloci, né a far calmare babbo natale Babbo natale cattivo stizzito esce dalla stanza.

4. I folletti si nascondono nel loro rifugio ed escogitano un piano. Babbo natale li cerca (esce). I bambini parlano nascosti nel loro rifugio. Devono andare dalla strega gentile, lei li può aiutare e per arrivarci devono prendere la slitta magica.

5. I folletti a casa della strega gentile e preparano la chicca magica. I bambini dentro la casetta preparano la chicca magica e cantano. Salutano la strega e ripartono con la slitta. Tornano nel loro rifugio.

6. I folletti tornano a casa e trovano babbo nata-le preoccupato e nervoso. Gli spruzzano la chicca e lui diventa di nuovo gentile.

babbo natale si sente strano, gli sta succedendo qualcosa, sta cambiando, si sente di nuovo felice.

7. Babbo natale torna buono, abbraccia i suoi folletti. Babbo natale racconta che non si è accorto di niente. I folletti gli dicono che lui era cattivo. Lui si scusa e li abbracci

8. I folletti tornano a lavorare con calma, ma decidono di portare anche al mago cat-tivo la chicca per farlo tornare buono. Anche lui e si contagia con la gentilezza I bambini escono fuori dalla porta con la chicca magica e poi rientrano. Abbracciano babbo natale e continuano a ballare con piacere.

Gruppo rosso 4 anniLe attività con i due sottogruppi sono state indirizzate alla conoscenza dell’esperta e al tipo di intervento da lei proposto. I bambini non la conoscono direttamente, ma sanno chi è perché la vedono quando a scuola lavora con il gruppo di 5 anni. Il prossimo anno approfondiranno il progetto.

Ecco due storie nate dalla loro interpretazione di musiche e suoni

“ Ballo del cavallo e la libellula” C’era una volta un cavallo cattivo con gli occhi rossi, e una libellula. Erano amici. Il cavallo era buono solo con la libellula e cattivo con gli altri animali. Quando la libellula e il cavallo incontravano gli altri animali scoppiava la lotta. Un giorno arrivarono i cacciatori che volevano uccidere tutti gli animali. Allora gli animali decisero di fare una torre altissima per mettersi in salvo. Il cavallo e la libellula diventarono amici degli altri perché li aiutarono a costruire la torre. Tutti gli animali andarono sulla torre e fecero versi spaventosi così i cacciatori scapparono a gambe levate e gli animali fecero una gran festa in cima alla torre.

“ Ballo dei coniglietti”

“C’erano una volta due prede, due coniglietti. Un giorno stavano passeggiando nel bosco e da un cespuglio sbucarono 2 lupi: i conigli, pieni di paura, si misero a tremare. Ma i lupi gli tesero la zampa e dissero “Buongiorno!”. I coniglietti allora tirarono un sospiro di sollievo e dissero: “Fiuuuu!! Meno male che non sono lupi cattivi!”. Ma quello era un trabocchetto e i lupi HAAAMMM!! Se li mangiarono.I lupi si nascosero di nuovo nei cespugli e di lì passarono un maiale e una rana. Di nuovo i lupi sbucarono fuori dai cespugli. I due animali pieni di paura iniziarono a tremare. Ma i lupi gli tesero la zampa e dissero “Buongiorno!”. Il maiale e la rana allora tirarono un sospiro di sollievo e dissero: “Fiuuuu!! Meno male che non sono lupi cattivi!”. Ma quello era un trabocchetto e i lupi AAAMMM!! Se li mangiarono.Nella pancia del lupo intanto i coniglietti chiamarono con il telefono le tigri e gli dissero di venire a liberarli.Le tigri arrivarono, lottarono con i lupi. Aprirono le pance e tutti gli animali che erano stati mangiati uscirono fuori.”

ValutazionePUNTI FORTI: I giochi a connotazione motoria e corporea (psicomotricità) proposti ai bambini dalle insegnanti hanno favorito la conoscenza del proprio schema corporeo sia a livello globale che segmentario. Il progetto ha consentito ai bambini di esprimere i loro aspetti emotivi più profondi e di intrecciarli con quelli degli altri attraverso il gioco, il movimento e la narrazione.ESPERTA: L'esperta che ha condotto il laboratorio è competente, sa instaurare una relazione di fiducia con i bambini. Restituisce una visione globale e profonda dei bambini alle insegnanti.GRADIENTE:Il laboratorio è molto apprezzato e coinvolgentePUNTI DEBOLI: La stanza dei palloni, adibita all'attività psicomotoria non è sufficientemente spaziosa per consentire il movimentoSUGGERIMENTI: Il progetto verrà proposto anche per il prossimo anno, possibilmente avendo a disposizione un maggior numero di ore

2. Progetto “Genitorialità - Aiutami a crescere”

Progettazione

Il progetto ha voluto dare risposte su tematiche educative alle famiglie delle scuole dell’Istituto “Don Milani”. Da anni è attivo nel nostro territorio il progetto “Sportello disagio” gestito dalla Circoscrizione Prato sud. Le famiglie sanno di poter contare su un intervento tempestivo rispetto alle loro necessità. Il tema è delicato e richiede di un’attenzione speciale. E’ contradditorio fornire loro un servizio e poi rispondere che non vi possono accedere perché sono terminte le ore messe a disposizione. Con questo progetto si è potuto ovviare al problema per il nostro Istituto. Per una maggiore collaborazione scuola/famiglia, su casi specifici, è stata prevista la collaborazione con le insegnanti e momenti di osservazioni del gruppo classe/sezione.

Documentazione

Dalla relazione dell’esperta Cecilia Fabbri:“La conoscenza della realtà scolastica, il clima di fiducia, stima e collaborazione vissuto e instauratosi negli anni, fa sì che Scuola e Famiglia collaborino insieme alla ricerca di quell’equilibrio educativo che ci auguriamo ogni bambino possa sperimentare. Molte le richieste di aiuto accolte; genitori che desideravano confrontarsi su alcuni aspetti vissuti come problematici dal bambino e/o da loro. Principalmente si sono affrontati i seguenti temi educativi: le regole, il raggiungimento dell’autonomia personale, come richiamare e far notare ai bambini un comportamento inadeguato, come impostare modalità serene di vissuti di routine quotidiana: pasto, igiene personale, addormentamento…, come affrontare le paure.In alcuni casi, si è ritenuto importante osservare il bambino nel contesto scolastico e aggiungere ai dati di conoscenza dei genitori, quelli degli insegnanti. Si è proceduto quindi a colloqui con docenti e successivi incontri di restituzione dell’osservazione ai genitori a cui si aggiungevano indicazioni operativo pratiche per la risoluzione e la gestione della problematica rilevata. In alcune occasioni, con i docenti, si è suggerito in “presa diretta” il focus osservativo durante il gioco libero dei bambini. Questa modalità ha favorito un suggerimento educativo immediato che poi poteva essere subito applicato nella situazione problematica o prevenirla.Il superamento di molte delle difficoltà evidenziate, il progressivo miglioramento di molti alunni, il clima di cooperazione e collaborazione tra scuola e famiglia vissuto, hanno fatto emergere la richiesta di dare continuità al progetto

ValutazionePUNTI FORTI: la possibilità di avvalersi di un’esperta a cui indirizzare i genitori che manifestino più preoccupazioni nella relazione educativa con i propri figli, ha permesso di dare loro ascolto efficace e tempestivo. Tutte le famiglie interessate hanno reso

pubblico nelle assemblee il gradimento per il progetto, hanno riferito di essersi sentiti accolti e ascoltati e che spesso i suggerimenti forniti dall’esperta hanno contribuito a migliorare la relazione con il propri figli. ESPERTA: L'esperta che ha condotto il progetto è molto competente, sa instaurare una relazione di fiducia con genitori, insegnanti e bambini. Sa fornire suggerimenti e proposte educative per dirimere conflittualità, sostenere incertezze, rassicurare timori. Sempre disponibile, anche oltre i tempi previsti ha dato ascolto a tutte le richieste GRADIENTE: Il progetto è molto apprezzato e coinvolgentePUNTI DEBOLI: non vi sono punti deboliSUGGERIMENTI: Il progetto verrà proposto anche per il prossimo anno, possibilmente avendo a disposizione un maggior numero di ore

3. Progetto “Continuità”

Progettazione Il progetto si avvale del supporto di una esperta: CECILIA FABBRI e coinvolge tutte le scuole primarie e dell’infanzia dell’Istituto “Don Milani” e “Castellani” e le scuole dell’infanzia di Vergaio, di Tobbiana (La Casa Giocosa), di Tavola (Maria immacolata) di Casale (Beata Vergine).La continuità è prevista da varie normative, ma soprattutto è un'esigenza da anni al centro di riflessioni pedagogiche e didattiche. Per i bambini è importante avere di fronte un percorso chiaro dove, le fisiologiche e necessarie discontinuità, fanno parte di un disegno coerente per poter essere facilmente lette e interpretate.

Con questo progetto si intende favorire i seguenti obiettivi:• favorire la continuità fra scuola dell'infanzia e scuola primaria • Favorire la conoscenza della scuola primaria• Favorire la riflessione personale e collettiva circa le attese nei confronti della

scuola primaria• Favorire l'approccio a modalità didattiche specifiche della scuola primaria• Favorire un passaggio alla scuola primaria consapevole, motivato e sereno

Gli obiettivi saranno realizzati attraverso i seguenti contenuti e procedure:Il progetto prevede una serie di interventi ormai consolidati nel tempo, questi saranno presentati e discussi nei vari incontri, e in quella sede potranno essere previste integrazioni o modifiche. Si presenta una sintesi dei vari aspetti, raccogliendo ciò che negli anni si è consolidato.LIBRO OPERATIVO “D’ORA IN POI”Si prevede di impostare delle attività alla scuola dell’infanzia legate all’uso di un libro operativo per proporre simulazioni: "Facciamo finta di essere alla scuola elementare", attività che creino un clima più "scolarizzato" come approfondimento del concetto d’impegno. Questo libro operativo è stato realizzato da un gruppo ristretto della commissione continuità con la collaborazione dell’esperta Cecilia Fabbri E’ uguale per tutte le scuole dei due Istituti (comprese le scuole paritarie). E’ composto di due parti: una da realizzare nella scuola dell’infanzia e una da continuare durante i primi giorni di scuola primaria, al fine di garantire uno strumento simile per tutti i bambini di prima, nonostante provengano da diverse scuole dell’infanzia.Si ricordano le finalità di questo libro operativo. Quando i bambini sono alla scuola dell’infanzia, questo è uno strumento che avvicina alla scuola elementare, si compila “facendo finta di essere in prima…” creando aspettative positive sul futuro percorso scolastico .E’ uno strumento importante perché “si deve portare alle maestre nuove…”, quando i bambini sono in prima elementare diventa un mezzo che unisce, infatti lo

hanno tutti i compagni, anche se provengono da scuole dell’infanzia diverse, e, inoltre, sottolinea proprio il concetto di continuità proseguendo ciò che è stato fatto alla scuola dell’infanzia.Il libro operativo sarà consegnato alle scuole dell’infanzia a gennaio per tutti i bambini di cinque anni, anche quelli che frequenteranno altre scuole primarie, questo per non creare differenze fra i bambini. Si faranno stampare più copie per i bambini delle future prime provenienti da scuole dell’infanzia che non partecipano al progetto.

MODALITA’ DI REALIZZAZIONE DEL LIBRO OPERATIVOLe insegnanti della scuola dell’infanzia rilevano che il libro operativo è ben accolto dai bambini, lo percepiscono come “uno strumento da grandi”, sono curiosi e interessati. Le insegnanti della scuola primaria sostengono che permette ai bambini di ritrovare un po’ del percorso scolastico precedente.Le insegnanti della scuola primaria rilevano che sarebbe opportuno presentare il libro operativo favorendo la conoscenza e la gestione autonoma del corredo personale: l’astuccio (lapis, gomma, appunta lapis, matite, penna biro, forbici, colla stick, ecc) attraverso una sperimentazione continua di strumenti diversi dal pennarello; sarebbe utile dare risalto al “come” si usa un libro didattico (e altri strumenti, quali il libro, il quaderno, l’album, ecc.), ponendo l’accento soprattutto sul concetto di “consegna” incoraggiando l’ascolto e la comprensione.

COSTITUZIONE DELLE FUTURE PRIME E RELATIVE SOTTOCOMMISIONI (MARZO)Le sottocommissioni sono identificate per scuola primaria e composte dalle insegnanti delle future prime e dalle insegnanti della scuola dell’infanzia i cui bambini faranno parte della futura prima. Pertanto i gruppi sono cinque (Don Milani, Tobbiana, Iolo, Casale, Tavola). Per sapere quali saranno le scuole dell’infanzia di riferimento, è necessario conoscere la composizione delle future prime. Le coordinatrici della commissione compileranno gli elenchi (con indicato le scuole dell’infanzia da cui provengono i bambini), operazione che si svolgerà in collaborazione con gli uffici di segreteria. Per fare questo si chiede alle insegnanti delle scuole dell’infanzia di fornirci gli elenchi completi dei bambini di 5 anni. Considerando le possibilità di anticipo sono necessari anche gli elenchi dei bambini di 4 anni che rientrano nella normativa relativa. Nell’incontro di marzo saranno forniti gli elenchi delle future prime e definite le sottocommissioni.

VISITE ALLA SCUOLA ELEMENTARE (MAGGIO)Le visite presso le scuole primarie saranno realizzate nel mese di maggio. In ogni scuola andranno i bambini effettivamente iscritti. L’organizzazione della visita sarà affrontata nell’incontro di aprile a livello di sottocommissione. La gestione dei pulmini sarà competenza delle coordinatrici. Nell’incontro di marzo dovranno essere individuate le date per ogni scuola al fine di gestire il servizio pulmini. La visita è organizzata in due fasi:

Prima fase - incontro fra i compagni della futura prima, presentazioni, conoscenza, ecc., in ogni scuola primaria in uno spazio specifico e raccolto.

Seconda fase - incontro con le insegnanti (e i bambini) della scuola primaria. Su quest’aspetto si rileva la necessità di approfondire il momento di conoscenza fra i bambini delle future prime, aspetto che risulta essere uno dei più graditi da parte dei bambini stessi.Il giorno della visita ogni bambino porterà il proprio autoritratto con firma (foglio A4) che sarà usato a settembre per personalizzare le aule. Si può prevedere altro materiale da preparare alla scuola dell’infanzia per gestire un’accoglienza dove ogni bambino possa ritrovare tracce di sé.

VISITA DA PARTE DELLE INSEGNANTI DELLA SCUOLA PRIMARIA PRESSO LE SCUOLE DELL’INFANZIA (TUTTO L’ANNO) Rimane la possibilità di visitare le scuole dell’infanzia da parte delle colleghe della scuola primaria, non tanto per conoscere i bambini delle future prime, quanto per osservare gli aspetti didattici e relazionali di quest’ordine di scuola. Le visite dovranno essere concordate fra le insegnanti delle scuole interessate.ACCOGLIENZA PER I GENITORI DELLA FUTURA PRIMA (MAGGIO GIUGNO)Ogni scuola primaria, a giugno (o fine maggio), può invitare le famiglie e i bambini delle future prime ad assistere ad uno spettacolo, o altro, in orario scolastico per far conoscere la scuola e per impostare prime relazioni. I bambini prima hanno visto la scuola primaria con le maestre, in questo caso ci tornano con le famiglie ampliando il concetto di accoglienza e di continuità.Le proposte possono essere molteplici, ma sempre legate a ciò che la scuola ha prodotto durante l’anno, può essere anche semplicemente una merenda. Tecnicamente le insegnanti della scuola primaria inviano un invito a tutte le famiglie dei bambini della futura prima (attraverso le scuole dell’infanzia). L’iniziativa, di solito, viene proposta nel primo pomeriggio. Ogni scuola primaria può decidere se aderire alla proposta e in quale forma. Si chiede alle insegnanti di arrivare alla riunione di marzo con delle ipotesi circa questa proposta.

“VADO A SCUOLA … MI ACCOMPAGNI?” INCONTRO PER I GENITORIIl passaggio alla scuola elementare è vissuto in modo ansioso dalle famiglie con un carico eccessivo di aspettative sui figli, inoltre, i genitori spesso favoriscono nei bambini la costruzione di un’immagine della scuola solo come luogo della fatica e dell’impegno. Per contrastare tali modalità e per alleggerire le preoccupazione da prestazione che le famiglie riversano sui bambini, si organizzerà uno o più incontri con la pedagogista Cecilia Fabbri rivolto ai genitori dei bambini delle future prime. Questo sarà ripetuto a novembre dopo il primo periodo di frequenza della scuola primaria.

COLLOQUI FRA INSEGNANTI PER PASSAGGIO INFORMAZIONI SUI BAMBINI

I colloqui fra le insegnanti saranno realizzati nel mese di giugno. Le modalità organizzative di questi incontri sono da stabilire. Ai colloqui dovranno partecipare le insegnanti della scuola dell’infanzia che hanno seguito i bambini, e non solo le referenti.

ACCOGLIENZA IN PRIMA CON LE INSEGNANTI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIANegli anni passati, a settembre, le maestre delle scuole dell’infanzia facevano una breve visita ai bambini delle prime. Ma nel tempo abbiamo verificato che per i bambini le cui maestre non potevano partecipare all’iniziativa, la situazione non era piacevole, pertanto abbiamo ritenuto opportuno non ripetere più questa parte del progetto che è stata sostituita dalla “letterina”. Infatti da alcuni anni le insegnanti della scuola dell’infanzia hanno consegnato alle maestre delle prime, durante i colloqui, una lettera personalizzata per ogni bambino. Queste sono state messe in contenitori speciali (cassetta della posta, bustona per lettere, ecc.) precedentemente preparati dalle insegnanti della scuola primaria. Ogni bambino potrà leggere la propria lettera quando sarà in grado di farlo autonomamente.

Documentazioneogni scuola che partecipa al progetto ha documento le fasi operative, qui presentiamo alcuni aspetti realizzati dalla scuola Munari

• Facciamo finta di essere alla scuola elementare ogni bambino ha portato a scuola un astuccio vuoto in cui abbiamo posto tutto l’occorrente per lavorare:il lapis,la gomma,l’appunta lapis e 12 matite colorate.

• Libro “d’ora in poi”, è il libro che porteremo in prima. Ecco le regole: il gruppo lavora insieme e si aspetta che gli altri abbiano finito, si presta attenzione alla pagina del libro, si presta attenzione alla consegna della scheda, ci si impegna a completare la pagina, ci si impegna a portare a termine con cura e attenzione la propria scheda, si impara ad usare altri strumenti: astuccio, lapis, gomma, appunta lapis, matite

• Conosco la scuola primaria: sono stati costruiti i cartelloni delle scuole elementari dove i bambini effettivamente andranno. in questi cartelloni sono state inserite le foto dei bambini. I bambini hanno il disegnato il loro autoritratto, il giorno della visita lo consegneranno alle maestre della scuola elementare e lo ritroveranno a settembre insieme a quello dei nuovi compagni

• Visita alla scuola elementare: è stata concordata fra le varie scuole dell’infanzia così da costituire, durante la visita stessa, la futura prima. Questo ha permesso ai bambini di conoscere i compagni con cui divideranno l’esperienza della scuola elementare. Durante la visita i bambini

hanno conosciuto le future maestre e visitato i locali della scuola, inoltre sono stati intrattenuti con giochi, canzoni, brevi recite, rinfreschi, ecc., dai bambini della scuola primaria

Dalla relazione dell’esperta Cecilia Fabbri:L’avvicinarsi del passaggio alla scuola primaria richiama nella scuola dell’infanzia, da parte degli insegnanti, l’osservazione attenta di modalità, conoscenze, relazioni, abilità che favoriscano al bambino un inserimento, nel nuovo ciclo scolastico, di successo. Per questo, all’interno del Progetto, si sono previsti momenti di osservazione degli alunni nel contesto scolastico e momenti di confronto e condivisione con i docenti. Non solo, ma negli incontri con i docenti sono state anche offerte modalità, indicazioni di attivi-tà di potenziamento e di sviluppo di alcune abilità degli alunni. Ci tengo a sottolineare che è raro trovare, come in questo Istituto Scolastico, una continuità ricercata, desi-derata e costruita dai docenti e dal dirigente. Per questo, si è pensato di comunicare quest’importante percorso educativo e di condividerlo con i genitori, attraverso due momenti: in un incontro rivolto ai genitori dei bambini frequentanti l’ultimo anno della scuola dell’infanzia che ne hanno fatto richiesta e in un incontro collettivo rivolto ai genitori anche di altri Istituti Scolastici. I genitori hanno espresso, in un clima sere-no, accogliente e avalutativo, i loro timori, le loro paure e rivolto domande su aspetti di loro non conoscenza. Si è favorito uno scambio di impressioni, vissuti e conoscenze cercando di evidenziare e affrontare, al loro emergere, pregiudizi e aspettative. I ge-nitori e i docenti chiedono di verificare la possibilità di un monitoraggio anche colletti-vo costante durante il prossimo anno scolastico.

ValutazionePUNTI FORTI: permette ai bambini l’approccio con alcuni aspetti (soprattutto comportamentali), del loro futuro percorso scolastico in modo giocoso e sereno. ESPERTA: L’esperta ha fornito con competenza e professionalità suggerimenti a docenti e genitori nel delicato passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria. Ha sostenuto le insegnati nella revisione del libro operativo.GRADIENTE: Il progetto è apprezzato da tutti: bambini, genitori, insegnantiPUNTI DEBOLI: tutte le insegnati delle 13 scuole partecipanti al progetto cambiano ogni anno e, pur restando sempre fisse le coordinatrici, questo a volte può creare qualche malinteso organizzativo che non va, comunque ad incidere sulla validità del progetto SUGGERIMENTI: Il progetto verrà proposto anche per il prossimo anno