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2005 22 maggio 29 maggio La scuola adotta La scuola adotta 22 maggio 29 maggio “La scuola adotta un monumento” presenta TORINO PORTE APERTE un itinerario tra i monumenti della città adottati dai bambini e dai ragazzi delle scuole torinesi un monumento Decennale

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22 maggio29 maggio

“La scuola adottaun monumento”presenta

TORINOPORTEAPERTEun itinerariotra i monumentidella città adottatidai bambini e dai ragazzi delle scuole torinesi

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T O R I N O P O R T E A P E R T E

Città di Torino

in collaborazione con:

Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte - Direzione Generale

Politecnico di Torino

Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici del Piemonte

Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Piemonte

Soprintendenza Archeologica del Piemonte

per informazioni:

Città di Torino

ITER - Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile

Centro di Cultura “Torino da scoprire”

via Revello 18 - 10139 Torino

call center 011.4424008

www.comune.torino.it/servizi-educativi/adotta

responsabile:

Umberto Magnoni

organizzazione:

Sofia Petrosino, Patrizia Folco

si ringraziano per le fotografie:

le scuole partecipanti all’iniziativa

progetto grafico e cura redazionale:

Beppe Filosa, Rosella Fonsato

Sezioni Grafica e Redazione del Centro Promozione Servizi Educativi

stampa:

Tipografia Artale

edizione fuori commercio - © 2005 Città di Torino

T O R I N O P O R T E A P E R T E

Il progetto “La Scuola Adotta un Monumento”compie dieci anni. In un contesto formativo dovetroppe volte si seguono mode che durano un lasso ditempo breve, poter raccontare la storia di un percorsolungo dieci anni significa riconoscere il valore delleidee che lo caratterizzano.A ben vedere un'idea molto semplice fa da filoconduttore ai lavori svolti in questi anni: il patrimonioculturale di una città costituisce parte integrante dellacomunità e non deve essere visto come un tesoro dadifendere ma come testimonianza delle società che cihanno preceduto.Questo significa riconoscere alla città non solo unsignificato fisico ma anche una funzione simbolica,vederla come luogo che trasmette significati, cheracconta una memoria comune in grado dicoinvolgere emotivamente.La scuola partecipa attivamente alla conoscenza e allatrasmissione di questo patrimonio.A questo proposito esprimo il mio più sinceroringraziamento ai docenti che in questi anni hannolavorato nel progetto, senza il loro entusiasmo e la loroforte motivazione non sarebbe stato possibilecoinvolgere le migliaia di bambini e ragazzi che fannoparte della squadra di Adotta un Monumento. Torino Porte Aperte, come ogni anno, presenterà illavoro svolto durante l’anno scolastico: bambini eragazzi apriranno alla cittadinanza le porte dei luoghi daloro adottati affinché tutti noi possiamo riscoprire unaparte della nostra città.

Presidente I.T.E.RIstituzione Torinese per una Educazione Responsabile

T O R I N O P O R T E A P E R T E

INDICE DEI MONUMENTIe date di apertura alle visite

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 11

Palazzo Birago di Vische 22 maggio pag. 09Ponte Vittorio Emanuele I e Murazzi di sinistra 22 maggio pag. 10Museo Nazionale del Risorgimento - Palazzo Carignano 22 maggio pag. 11Chiesa e mercato della Crocetta 29 maggio pag. 12Circolo degli Artisti 22 maggio pag. 13Presepe meccanico della SS. Annunziata 22 maggio pag. 14Basilica dei Ss. Maurizio e Lazzaro 22 maggio pag. 15Scuola Federico Sclopis 22 maggio pag. 16Area di via Arquata 22 maggio pag. 17Chiesa di Santa Pelagia 22 maggio pag. 18Bastione San Maurizio 22 maggio pag. 19Chiesa di San Rocco 22 maggio pag. 20

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 22

Chiesetta Anselmetti 22 maggio pag. 21Scuola Giuseppe Mazzini 29 maggio pag. 22Cascina Roccafranca 22 maggio pag. 23Ghiacciaia della Cascina Giajone 29 maggio pag. 24Cascina Giajone 29 maggio pag. 25Parco Rignon e Villa Amoretti 22 maggio pag. 26

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 33

Teatro dell’oratorio San Paolo 29 maggio pag. 27Scuola Cesare Battisti 29 maggio pag. 28Bagni Pubblici di Borgo San Paolo 29 maggio pag. 29Scuola Pietro Baricco 29 maggio pag. 30Ex Casa della Giovine 29 maggio pag. 31Istituto di Arti e Mestieri - Comunità Arco 29 maggio pag. 32

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 44

Scuola Carlo Boncompagni 29 maggio pag. 33Cascina La Grangia Scott 29 maggio pag. 34Rifugio antiaereo di piazza Risorgimento 22 maggio pag. 35

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 55

Chiesa Nostra Signora della Salute 29 maggio pag. 36Scuola Beata Vergine di Campagna 29 maggio pag. 37Cascina Fossata 22 maggio pag. 38Scuola Margherita di Savoia 29 maggio pag. 39

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 66

Scuola e museo Erich Giachino 29 maggio pag. 40Scuola Gian Enrico Pestalozzi 29 maggio pag. 41Ex Istituto Cesare Lombroso 22 maggio pag. 42Scuola Aristide Gabelli 29 maggio pag. 43Manifattura Tabacchi 22 maggio pag. 44Abbadia San Giacomo di Stura 29 maggio pag. 45

T O R I N O P O R T E A P E R T E

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 77

Basilica di Superga 29 maggio pag. 46Scuola Edmondo De Amicis 22 maggio pag. 47Scuola San Domenico Savio 22 maggio pag. 48Stazione Tranviaria a Dentiera di Superga 22 maggio pag. 49Stazione ferroviaria Porta Milano (ex Cirié - Lanzo) 22 maggio pag. 50

CC II RR CC OO SS CC RR II ZZ II OO NN EE 88

Sommergibile Anrea Provana 22 maggio pag. 51Ex Collegio delle Figlie dei Militari 22 maggio pag. 52Cappella del SS. Salvatore, detta Chiesa di San Salvario 29 maggio pag. 53Borgo Medioevale del Valentino 22 maggio pag. 54Il Fortino - Centro La Salle 22 maggio pag. 55Tempio Israelitico 22 maggio pag. 56

CC AA SS TT EE LL LL AA MM OO NN TT EE

Cappella della Veronica 22 maggio pag. 58Chiesetta del Fraschietto 22 maggio pag. 59Cappella votiva dei morti 22 maggio pag. 60

MM OO NN CC AA LL II EE RR II

Collegiata di Santa Maria della Scala 29 maggio pag. 61

PP II AA NN EE ZZ ZZ AA

Masso Gastaldi 22 maggio pag. 62

RR II VV OO LL II

Casa del Conte Verde 29 maggio pag. 63

SS UU SS AA

Chiesa di San Saturnino 22 maggio pag. 64

T O R I N O P O R T E A P E R T E

SCUOLE PARTECIPANTI

SSCCUUOOLLEE DDEELLLL’’IINNFFAANNZZIIAABellardi via Bellardi 56 tel. 011.721863Borgo Crocetta corso Duca degli Abruzzi 50 tel. 011.5684032

SSCCUUOOLLEE EELLEEMMEENNTTAARRIIBaricco corso Peschiera 380 tel. 011.7790915Battisti via Luserna di Rorà 14 tel. 011.4336626Beata Vergine di Campagna via Cardinal Massaia 113 tel. 011.2217840Carducci corso Matteotti 6 bis tel. 011.545656Casalegno via Acciarini 20 tel. 011.321724De Amicis via Masserano 4 tel. 011.4365512Don Milani via San Marino 107 tel. 011.3272087Falletti di Barolo via Cassini 98 tel. 011.3186576Franchetti via Randaccio 60 tel. 011.259322Gabelli via Santhià 25 tel. 011.851031Giachino via Campobasso 11 tel. 011.2463848Gobetti via Romita 19 tel. 011.3112989Istituto Comprensivo PacinottiScuola Elementare Boncompagni via Vidua 1 tel. 011.480333Istituto Comprensivo TommaseoScuola Elementare D’Assisi via Giulia di Barolo 8 tel. 011.8178655Manzoni via Manzoni 3 (Pianezza) tel. 011.9676033Margherita di Savoia via Thouar 2 tel. 011.290148Mazzarello via Collino 12 tel. 011.3096817Mazzini corso Orbassano 155/a tel. 011.390778Pestalozzi via Banfo 32 tel. 011.852641San Domenico Savio corso Casale 324 tel. 011.8980297Sclarandi via Baltimora 171 tel. 011.307585Sclopis via del Carmine 27 tel. 011.5214225

SSCCUUOOLLEE MMEEDDIIEE IINNFFEERRIIOORRIIAlvaro - Modigliani via Collino 4 tel. 011.3113029Artom via S. Anselmo 7 tel. 011.658587Croce - Morelli corso Novara 26 tel. 011.2481916 Drovetti via Bardonecchia 34 tel. 011.7496274Istituto Comprensivo TommaseoScuola Media Calvino via S. Ottavio 7 tel. 011.885279 Foscolo via Piazzi 57 tel. 011.3185201Giuliano piazza Savoia 21 (Susa) tel. 0122.622500Gobetti via Gatti 18 (Rivoli) tel. 011.9587969Meucci via Revel 8 tel. 011.530543Nievo-Matteotti corso Sicilia 40 tel. 011.6614514Perotti succursale Maritano via Marsigli 25 tel. 011.7791430Saba via Lorenzini 5 tel. 011.296470San Tommaso d’Aquino strada Rovere 22 (Moncalieri) tel. 011.6812049Scuola Media di via Santhià via Ancina 15 tel. 011.200148

T O R I N O P O R T E A P E R T E

SSCCUUOOLLEE MMEEDDIIEE SSUUPPEERRIIOORRIIIstituto Istruzione Superiore Bodoni via Ponchielli 56 tel. 011.2481711Istituto Istruzione Superiore Einstein via Bologna 183 tel. 011.280668Istituto Istruzione Superiore Faccio via Pullino 3 (Castellamonte) tel. 0124.515432Istituto Fellini corso Trapani 25 tel. 011.4345224Istituto d’Arte Passoni via Cittadella 3 tel. 011.5611634Istituto Tecnico Casale via Rovigo 19 tel. 011.4363144Istituto Tecnico La Salle via Lodovica 14 tel. 011.8195255Istituto Professionale Gobetti Marchesini via Figlie dei Militari 25 tel. 011.8197040Liceo Classico Alfieri corso Dante 80 tel. 011.6631941Liceo Classico D’Azeglio via Parini 8 tel. 011.540751Liceo Majorana sezione tecnica corso Tazzoli 209 tel. 011.3114113

9

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

Intorno al 1830 la parte settentrionaledell’isolato di S. Valeriano apparteneva alComune e veniva usata come “mercato deicommestibili”.Si decise di dividerla in due lotti e di venderla(1840). Il lotto occidentale fu acquistato dalmarchese Carlo Emanuele Birago di Vische,che fece progettare all’architetto AntonioTalentino un palazzo, in gran parte d’affitto,con dimensioni e caratteristiche architettonichedi prestigio eccezionali per la città: un cortiled’onore e due cortili di servizio accessibili insequenza, fronti esterne ed avancorpi congrandi lesene e mezze colonne corinzie.Il palazzo sorse in un momento in cui ladomanda di nuove unità edilizie era urgente ecostante, dato il notevole aumento dellapopolazione tra gli anni ‘30 e ‘60dell’Ottocento.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

TOMMASEO

SCUOLA

ELEMENTARE

D’ASSISI

PALAZZO BIRAGO DI VISCHE via Vanchiglia 6

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

10

Il ponte sul Po (chiamato “Vittorio Emanuele I”)ed i Murazzi furono costruiti dal governonapoleonico fra il 1810 ed il 1819 insostituzione dell’antico ponte della Porta di Po.Inizialmente detto “Ponte di Pietra”, dopo ilrientro dei Savoia a Torino fu intitolato aVittorio Emanuele I. All’epoca della suacostruzione il nuovo ponte divenne il grandiosoingresso di Torino dalla strada di Genova.La presenza di strade di accesso e di percorsipedonali lungo il fiume, rendono singolare ecaratteristico il paesaggio dei Murazzi,purtroppo oggi lasciato all’abbandono e aldegrado.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

TOMMASEO

SCUOLA

MEDIA

CALVINO

PONTEVITTORIO EMANUELE I

E MURAZZI DI SINISTRA

fiume Po, sull’asse di piazza Vittorio

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

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La parte seicentesca di Palazzo Carignano(1679-1685), capolavoro barocco dell’architettoGuarino Guarini, fu realizzata per EmanueleFiliberto il Muto, figlio di Tommaso diCarignano. Sorge nell’area dell’attuale centrostorico della città, tra la via Roma (allora dettavia Nuova), verso il lato sud-est della piazzaCastello, e la via Po, area del primo e secondosviluppo urbanistico di Torino divenuta capitaledel ducato sabaudo. Fu sede della Camera deiDeputati Subalpini del Regno di Sardegna dal1848 al 1860.L’ala ottocentesca del palazzo (degli architettiD. Ferri e G. Bollati) fu costruita per accoglierel’aula del Primo Parlamento Italiano.Il Museo Nazionale del Risorgimento, fondatonel 1878, collocato in Palazzo Carignano nel1938, occupa dunque le stesse sale in cui vennedecisa la storia del Risorgimento italiano, èricco di cimeli, documenti, opere d’arte, chevanno dal 1706 al 1946 (come il MuseoCentrale del Risorgimento, aperto al pubbliconel 1970, nel Vittoriano a Roma).

ADOTTATO

DAL LICEO

CLASSICO

D’AZEGLIO

MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTOPALAZZO CARIGNANO

via Accademia delle Scienze 5

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

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CHIESA DELLA BEATAVERGINE DELLE GRAZIE

E MERCATO DELLA CROCETTAlargo Cassini

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

DELL’INFANZIA

BORGO

CROCETTA

Nel 1588, per dare ai pellegrini un punto diriferimento, venne edificata nella zona unacappella.Più tardi, nel 1889, sui resti venne eretta laChiesa della Beata Vergine delle Grazie. Questa chiesa è la parrocchia del quartiere ed èin grado di accogliere un gran numero di fedeli. Al suo interno si può ammirare una pregevoledeposizione attribuita al Tintoretto. La chiesa si affaccia sul rinomato mercato dellaCrocetta che attira, con i suoi colori e con lesue voci, numerosi acquirenti, anche da altriquartieri.I bambini conoscono bene il mercato e lofrequentano spesso con i genitori, per questoesso è il tema conduttore della adozione.

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

13

CIRCOLO DEGLI ARTISTI via Bogino 9

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

MEDIA

FOSCOLO

Il Circolo degli Artisti nacque a Torino nelmarzo del 1847, per iniziativa dell’avvocatoLuigi Rocca che riuniva nella propria casa ungruppo di amici al fine di stabilire le basifondamentali di una Società di letterati ed artistiche avesse “... per iscopo di radunarsi percomunicarsi le loro idee e contribuireall’incremento delle lettere e delle arti belle…”.Ben presto si affiancarono anche gli artisti chesi erano riuniti in un analogo sodalizio guidatoda Carlo Felice Biscarra. Decisiva ful’acquisizione a sede sociale del PalazzoGraneri della Roccia, avvenuta nel 1858: daallora gli undici saloni aulici e gli oltre duemilametri quadrati del Circolo degli Artisti noncessarono di ospitare eventi storici per le artidecorative, la musica e la mondanità legata aigrandi avvenimenti della Corte sabauda e dellacittà. Il grande salone d’onore, che l’architettoBaroncelli volle simile a quello della Venaria,nelle sue imponenti misure (dodici metrid’altezza per centocinquanta metri quadrati) èun gioiello dell’architettura barocca con la suadecorazione plastica progettata nel 1781dall’architetto Dellala di Beinasco ed eseguitadal Bernero.

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

14

La parola presepe deriva dal latino praesaepeche significa mangiatoia ed indica la greppia incui fu collocato Gesù al momento della nascita.Il primo presepe fu quello, vivente, che SanFrancesco allestì a Greccio nel Natale del 1223.Il presepio meccanico dell’Annunziata fucostruito nei primi anni del 1900 dal sig.Canonico (regista cinematografico), con l’aiutodei famigliari. Si trova nei locali sotterraneidella chiesa della SS. Annunziata, ed occupaoltre 200 mq, consentendo un’ottimaprospettiva scenografica. L’effetto giorno enotte mette in risalto i numerosi personaggi(circa 200), di cui 100 animati, mossi da ununico motore elettrico recuperato da una navein demolizione e collegato con pulegge ecinghie. Gran parte delle statue sono in legno ele più pregiate sono state scolpite dai maestriartigiani della Val Gardena. Il presepe conservasempre un enorme fascino per i bambini cheriescono così a comprendere più facilmente ilgrande evento della nascita di Gesù.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

MEDIA

MEUCCI

PRESEPE MECCANICODELLA CHIESA DELLA SS. ANNUNZIATA

via Po 45

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

D’ARTE

PASSONI

15

BASILICA DEISS. MAURIZIO E LAZZARO

via Milano 20

La facciata e la cupola, in stile Neoclassico,dell’architetto Carlo Mosca, sono della primametà dell’Ottocento.La Chiesa fu definita dal Craveri“d’un’ampiezza assai grande e spaziosa in formaottangolare, bislunga, di nobile e sodaArchitettura, ornata… maestrevolmente distucchi”, “abbellita con un’altissima Cupola” edotata di “un bellissimo Coro con Voltadipinta, ornata di stucchi”.Le pitture che ornavano l’ambiente sono inparte scomparse: gli evangelisti (di FrancescoMeiler e Mattia Franceschini) nei pennacchidella cupola, l’Assunzione della Vergine nellavolta del coro, la Vergine con il bambino fra lesante Corona, Serafina e Orsola (del milaneseScotti) sull’altare destro, il Francesco di Sales inpreghiera sul sinistro, e in coro un’ovale delFranceschini con la Resurrezione e i santiMaurizio e Lazzaro.

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

La costruzione di piazza Statuto terminò intornoal 1875 e, negli anni successivi, furono eretti gliedifici nel tratto di via del Carmine ad essaparallelo. Fra gli altri palazzi venne costruitoquello che ospita la scuola Sclopis. Il progetto fuaffidato all’ingegner Velasco e trovò compimentotra il 1885 ed il 1887. Tipica costruzione di fineOttocento, dall’estetica sobria e funzionale,l’edificio fu dotato di aule ampie e benilluminate, servite da corridoi spaziosi e da scalemolto comode. La scuola fu dedicata al conteFederico Paolo Sclopis (1798 - 1878), famosogiureconsulto e uomo di stato.Il conte Sclopis partecipò attivamente ai lavoripreparatori dello Statuto Albertino (1848), rivestìla carica di Ministro della Giustizia e fu uomo diprofonda cultura. La scuola ha una fortissimatradizione e la sua storia si lega strettamente conquella del quartiere. Cinque generazioni di scolarisi sono succedute nelle sue aule, vivendo imomenti tragici di due guerre, la ricostruzionedel periodo post-bellico, l’immigrazione da altreregioni italiane degli anni Sessanta e quella piùrecente dall’estero. Oltre alle ragioni di carattereumano, la scuola desta interesse per le suecaratteristiche architettoniche e meritaun’adeguata valorizzazione.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

ELEMENTARE

SCLOPIS

16

SCUOLA FEDERICO SCLOPISvia del Carmine 27

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

Il quartiere, delimitato dalle vie Pagano eRapallo e dai corsi Turati e Dante, è di uncerto pregio e tutelato dalla Soprintendenza peri Beni Ambientali e Architettonici (valoreambientale e documentario). Si è formato neglianni ‘20 quando furono costruite le numerosepalazzine di edilizia popolare che locompongono e che connotano l’insediamento.L’Istituto Autonomo Case Popolari (IACP) siera infatti impegnato, in quegli anni, asoddisfare le richieste abitative in particolaredelle famiglie operaie, artigiane, impiegatizie(quartiere 10), ma anche dei liberi professionistie degli impiegati statali (quartiere 11).La disposizione delle palazzine attorno a seiampi cortili verdi con alberi di alto fusto rivelauno spirito progettuale coerente con lavocazione sociale dell’IACP e particolarmenteattento al disegno urbano (verso l’ideazione diuna microcittà nella città). Le numerose e variedecorazioni intonacate degli edificitestimoniano un semplificato richiamo a tardivesuggestioni Liberty.Nel 1968 la costruzione del moderno palazzoATC ha modificato l’assetto edilizio in corsoDante angolo via Roccabruna.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

ELEMENTARE

FALLETTI DI

BAROLO

17

AREA DI VIA ARQUATAisolato tra le vie Pagano e Rapalloed i corsi Turati e Dante

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

La chiesa di Santa Pelagia venne costruita neglianni 1769-72 per le suore Agostiniane suprogetto di Filippo Nicolis di Robilant.L’edificio, tra barocco e neoclassico, è a piantacentrale; intorno ad un vano centrale circolaresi innestano 4 vani ellittici che formanol’ingresso, le cappelle laterali, il presbiterio.Dalla cappella sinistra si accede al suggestivocoro a forma di conchiglia con stalli ligneiperfettamente conservati.Il vano centrale è sormontato da una cupolacon finta prospettiva al centro nella quale siinnestano le cupole che sovrastano gli altari.L’elegante decorazione pittorica, che accentuagli elementi architettonici, è in continuodegrado. Agli inizi dell’800, in seguito allasoppressione dell’Ordine delle suore Agostiniane,la chiesa venne affidata all’Opera dellaMendicità Istruita, un’opera pia nata all’iniziodel ‘700 per istruire e soccorrere i ragazzipoveri e che operò molto attivamente nelcampo dell’educazione, istituendo, tra l’altro,le prime scuole serali ancora attive finoa pochi anni fa.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

TOMMASEO

SCUOLA

MEDIA

CALVINO

18

CHIESA DI SANTA PELAGIA via San Massimo 21

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

Il Bastione venne costruito durante il secondoampliamento della città, su progetto di Amedeodi Castellamonte, ed è uno dei 16 bastioni che,con le mura e la Cittadella, costituivano nel1700 la difesa esterna di Torino, smantellata daNapoleone nel 1800.Di tutta la cinta muraria rimangono solo untratto di mura e due bastioni ai Giardini Reali:il Bastione S. Lorenzo detto “Bastion verde”,che ha subito dei restauri negli anni passati ed ilBastione S. Maurizio che è invece in avanzatostato di degrado. Quest’ultimo è sormontato dal“Garittone”, una costruzione pentagonaleprotesa verso l’esterno, che necessiterebbe diurgenti opere di risanamento. Osservando ilbastione dobbiamo immaginarlo circondato daun fossato profondo 7-8 metri, ora interrato,che rendeva il suo aspetto molto più imponentee minaccioso.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

TOMMASEO

SCUOLA

MEDIA

CALVINO

19

BASTIONESAN MAURIZIOGiardini Reali angolo viale dei Partigiani

c i r c o s c r i z i o n e 1T O R I N O P O R T E A P E R T E

Sorta sulle fondamentadella chiesa medievaleintitolata a San Gregorio,la chiesa di San Rocco fuedificata nel 1667 (sudisegno di FrancescoLanfranchi) dallaConfraternita omonimatuttora presente edistituita a Torino nel 1598con lo scopo di daresepoltura ai morti di pesteabbandonati per le viecittadine.Nel 1890 venne demolitala parte anteriore perconsentire l’allargamentodella via San Francescod’Assisi; questamanomissione comportòla perdita della facciatacostruita nel 1669 erielaborata, con il

contributo di Vittorio Amedeo III, nel 1780. Lafacciata che vediamo oggi, infatti, vennericostruita alla fine del 1800: risalgono al 1924le due statue di S. Rocco e S. Espeditocollocate nelle nicchie. Negli anni ‘80 la chiesaè stata cornice ideale ai concerti di "SettembreMusica". Oggi, aperta solamente per le funzionidomenicali, consente a pochi cittadini diammirare l’armonia delle proporzioni, loslancio della luminosa cupola centrale e l’altaredel ‘700, impreziosito da marmi colorati delPiemonte, opera del Vittone.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

ELEMENTARE

CARDUCCI

20

CHIESA DI SAN ROCCO via San Francesco d’Assisi 1

c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E

21

La Chiesetta di via Gaidano è una cappellapadronale che faceva parte del più vastocomplesso settecentesco Villa CascinaAnselmetti. L’ingresso principale dell’edificionon è rivolto verso l’interno della corte, cometutti gli altri fabbricati della cascina, ma sullastrada antica di Moncalieri, ora via Gaidano,per offrire un servizio religioso anche aiviandanti e agli altri abitanti del contado.Nel 1975 il lotto sul quale era ubicato l’interocomplesso fu dichiarato di pubblica utilità e fudemolito dal Comune di Torino, ad eccezionedella Cappella, tutelata dalla Soprintendenza aiMonumenti in Piemonte. Allo stato attuale lacappella, con l’annessa sacrestia, risultaclassificata nel nuovo piano regolatore generalecome edificio di particolare interesse storicoappartenente alla classe I di gran prestigio. Lademolizione dell’intera Cascina Anselmetti hadi fatto cancellato dal territorio una preziosatestimonianza, ormai affidata alla sola cappellasuperstite.

CHIESETTA ANSELMETTIvia Gaidano 71

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

MEDIA

ALVARO -

MODIGLIANI

E DAL LICEO

SCIENTIFICO

MAJORANA

SEZ. TECNICA

c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E

22

La scuola elementare Giuseppe Mazzini è unisolato compreso fra via Tripoli e i corsiOrbassano e Sebastopoli: si affaccia su piazzaSanta Rita, nell’omonimo quartiere.È un edificio di pregevole valore architettonico,tipico esempio di edilizia scolastica del primoNovecento, arricchito da un raffinato decorofloreale.È circondato da un alto recinto, all’interno delquale vi è un largo cortile delimitato da alcunialberi.La struttura si sviluppa su quattro piani, di cuiuno interrato.L’edificio fu costruito negli anni 1911-1913:inizialmente era la succursale rurale della scuolaelementare Barriera di Orbassano; divenneDirezione Didattica autonoma nel 1913 dandoimpulso allo sviluppo del quartiere.L’edificio subì alcune trasformazioni nel 1929 enel 1971.L’ultima ristrutturazione è del 1995-’96.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

ELEMENTARE

MAZZINI

SCUOLA GIUSEPPE MAZZINI corso Orbassano 155/a

c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E

23

La cascina Roccafranca (o meglio ilRoccafranca), sita all’incrocio tra via Gaidano evia Rubino, quartiere di Mirafiori Nord,rappresenta un tipico e significativo esempio dicascina di pianura che durante il XVII e ilXVIII secolo strutturava e caratterizzava ilpaesaggio rurale della piana torinese.La cascina, di proprietà della famiglia Ballardfin dal 1689, venne battezzata “Roccafranca”dal nome del feudo di appartenenza, ed inseguito venduta alla baronessa Chionio nellaprima metà dell’Ottocento.Continuò ad essere usata ed abitata fino aglianni ‘60, poi cadde in uno stato di progressivoabbandono che l’ha ridotta all’odierno degrado.Ora per il Roccafranca si aprono nuoveprospettive di vita e di uso: con i fondi delprogetto europeo “Urban 2” verrà restauratoper diventare un polo di incontri e di iniziativeper la vita dell’intero quartiere. A questocomplesso verrà dato un ulteriore e suggestivonome, “la casa del Quotidiano”, a significareuna sua nuova e centrale presenza sul territorio.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

ELEMENTARE

MAZZARELLO

CASCINA ROCCAFRANCA via Gaidano 76

c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E

24

All’interno della cascina Giajone, costruzionerisalente al 1600 e successivamente ristrutturataalla fine del ‘700, troviamo, ricavato nelsottosuolo, un grosso imbuto che altro non èche la ghiacciaia o ghiacciera, struttura utilizzataper la conservazione dei cibi dalla famigliaMontù Beccaria, proprietaria della cascinastessa. A lato di questo imbuto, posta in altosull’esterno della struttura, si osserva una“bocca di lupo” che consentiva l’introduzionedi ghiaccio e neve nella stagione invernaledirettamente dalla strada esterna.Ciò permetteva la conservazione anche nelperiodo estivo di alimenti deperibili, come ilburro, il latte, le uova, la carne, prodotti daimargari che si occupavano della conduzionedella cascina.La ghiacciaia che troviamo nella cascinaGiajone è la riproduzione in piccolo delleenormi ghiacciere che si trovavano all’internodella città, lungo il perimetro della cintadifensiva posta a settentrione.Ancora oggi è possibile visitare parte delle“Reali Ghiacciere” scendendo nel parcheggiosotterraneo posto sotto la piazza EmanueleFiliberto, nella zona di Porta Palazzo.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

ELEMENTARE

CASALEGNO

GHIACCIAIA DELLA CASCINA GIAJONE via Guido Reni 102

c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E

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La cascina risulta essere la ristrutturazione di unprecedente insediamento del ‘600, avvenutanell’ultimo quarto del ‘700. Essa si componevadi tre ali di fabbricato, un cortile rettangolarechiuso sul quarto lato da un muro di recinzionee parecchi terreni circostanti, il tutto destinatoad attività di allevamento del bestiame ed allosfruttamento del suolo.Ognuna delle due ali comprendeva un edificioabitativo a due piani, uno per i contadinifittavoli e l’altro per la presenza saltuaria deiproprietari. A queste erano annesse le stallesovrastate da fienili e granai; il terzo lato,composto da un ampio porticato, era utilizzatoper il ricovero degli attrezzi.È ancora presente una torretta adibita acolombaia e nello scantinato “la ghiacciaia”,rara struttura interrata di 4 – 5 metri, depositocilindrico in mattoni ove veniva pressata la neveper tenere freschi burro e formaggi.Oggi è una bella e funzionale struttura cheaccoglie il Centro Civico, sede dellaCircoscrizione 2, con uffici, biblioteca, anagrafe,centro d’incontro, ufficio postale ed un’areaattrezzata a parco-giochi per bambini.

ADOTTATO

DALLE

SCUOLE

ELEMENTARI

GOBETTI

E SCLARANDI

CASCINA GIAJONE via Guido Reni 114

c i r c o s c r i z i o n e 2T O R I N O P O R T E A P E R T E

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PARCO RIGNON EVILLA AMORETTI corso Orbassano 220

La Villa Amoretti si trova nel cuore delquartiere di Santa Rita, all’interno di un parcoricco di alberi di alto fusto. Prende il nomedall’abate Giambattista Amoretti, e pare che fuedifica per sua volontà.L’intera proprietà venne poi acquistata dalconte Paolo Luigi Rignon che, nel 1899, avviò ilrestauro della villa e un ammodernamento delparco, che da allora porta il suo nome.Il Parco Rignon si affaccia su corso Orbassano,al suo interno un lungo viale alberato portaall’ingresso della Villa Amoretti. Da una scalacentrale a doppia rampa si accede all’internodella villa, la cui architettura è simmetrica.Il 27 maggio 1955 il Consiglio Comunaleapprovò l’acquisto del parco e il 20 ottobre1970 deliberò l’acquisto anche della villa perconto della Città di Torino.Sia il parco che la villa, debitamenteristrutturati, sono da allora a disposizione degliabitanti del quartiere e non, e costituiscono unimportante centro di aggregazione culturale esociale, comodamente accessibile a tutti.Ancora oggi la struttura svolge questa funzione.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

ELEMENTARE

DON MILANI

c i r c o s c r i z i o n e 3T O R I N O P O R T E A P E R T E

27

TEATRO DELL’ORATORIOSAN PAOLOvia Luserna di Rorà 16

Il teatro si trova presso la casa salesianadelimitata da un quadrilatero di vie in borgo SanPaolo: via Luserna di Rorà, corso Racconigi, viaVigone e via Verzuolo. Occupa il centro dellospazio adibito al gioco, al posto dell’antico fieniledella cascina Saccarello, poi diventato cappella.Secondo il progetto di educazione pensato dadon Bosco, il teatro è stato fortemente voluto daiSalesiani perché considerato ambiente educativodi qualità. Dopo la costruzione dell’oratorio,avvenuta nel 1918-19 e della chiesa dedicata aGesù Adolescente nel 1925, i Salesianibenedirono la posa della prima pietra del teatroil 23 giugno 1929 alla presenza del sindaco diTorino conte Paolo Tahon di Revel e loinaugurarono il 12 ottobre 1930.L’edificio, progettato dall’ing. Remo Locchi, sierge maestoso nell’oratorio; negli anni ‘30ospitava 1300 posti suddivisi tra platea egalleria; significativa è la facciata, oggi tutelatadalla Sovrintendenza ai Beni Artistici, per lapresenza delle tre lunette contenenti affreschisulle opere teatrali. Il teatro è oggi chiuso, inattesa di ristrutturazione, quanto mai auspicatada tutto il borgo.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

MEDIA

DROVETTI

c i r c o s c r i z i o n e 3T O R I N O P O R T E A P E R T E

28

La Scuola, sorta nei primi anni del 1900, ècompresa nell’isolato tra le vie Luserna di Rorà(di fronte alle case popolari), Verzuolo(prospiciente la chiesa parrocchiale di “GesùAdolescente”) Vigone e Revello ed è inseritanel quartiere Cenisia.Inizialmente, nel 1903, era composta di un soloedificio collocato in via Luserna di Rorà,realizzato su due piani. Un primo intervento diampliamento (nel 1906) aggiunse un’ala sul latodi via Verzuolo.Successivamente, nel 1909, l’intero edificiovenne sopraelevato di un piano, raggiungendol’altezza attuale. Nel 1968, consideratol’aumento della popolazione scolastica e peraccogliere adeguatamente tutti gli alunniresidenti, venne edificata, su progettodell’architetto Bersia, l’ala più recente di viaVerzuolo. L’edificio, denominato “Villetta”, diquattro piani fuori terra e una palestra,raggiunse le dimensioni attuali.Nella parte interna dell’isolato c’è un ampiocortile circondato da una cancellata metallica.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

ELEMENTARE

BATTISTI

SCUOLACESARE BATTISTI via Luserna di Rorà 14

c i r c o s c r i z i o n e 3T O R I N O P O R T E A P E R T E

Il fabbricato nacque nel periodo compreso trail 1930 ed il 1940 e testimonia del gustoarchitettonico dei primi del ‘900. La suarealizzazione fu dettata dalla necessità dicompletare i servizi offerti dalla città ad unquartiere popolare progettato nel 1908,ricompreso tra via Lucerna di Rorà, viaVerzuolo, via Revello e via Perrero.L’immobile è composto di due saloni al pianoseminterrato destinati, in parte ad attività diintrattenimento per persone disabili ed in partead accogliere il comitato di quartierespontaneo; al primo piano sono ubicate ledocce per il pubblico, un bell’esempio diarchitettura che ha saputo modularesapientemente gli spazi, mediante paretimonolitiche in lastre di marmo bianco Carrarae zoccolo in Serpentino. All’esterno delfabbricato, nel cortile, si trova la ciminiera cheun tempo serviva ad evacuare i fumi dellecaldaie a carbone. L’edificio ha valoreambientale e documentario e contribuisce acaratterizzare il borgo San Paolo.I bagni pubblici sono stati adottati in quantotestimonianza del gusto del Novecentonell’edilizia dei servizi pubblici.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

ELEMENTARE

BATTISTI

29

BAGNI PUBBLICIDI BORGO SAN PAOLO

via Luserna di Rorà 8

c i r c o s c r i z i o n e 3T O R I N O P O R T E A P E R T E

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Nel 1871 la scuola fu istituita nei locali a fiancodella parrocchia di Pozzo Strada, nome con ilquale venne identificata fino al maggio 1887; inquella data il Podestà deliberò di intitolarla aPietro Baricco, come recita l’atto: "P. Baricco …amministratore sagace della Città, prepostoall’istruzione pubblica … dotto educatore cheha onorato la Città con l’opera del suo chiaroingegno." ( dagli Atti Municipali 1886-1887dell’Archivio Storico di Torino).Nel 1924 fu costruita la nuova sede dellascuola, che iniziò a funzionare nel 1926-’27;l’edificio comprendeva solo il piano terra, edaveva sei aule ed il servizio. Nel 1930 fuapprovato il progetto di ampliamentodell’edificio scolastico, considerato il notevoleaumento della popolazione.Nella notte del 26 novembre 1942 una bombacolpì l’edificio provocando lievi danni.Nel 1948 la scuola fu ampliata, vennesopraelevata di due piani, con un totale di ventiaule disponibili. Nel 1961 furono costruiti i duebracci verso il cortile interno.L’edificio è tuttora sede della scuolaelementare.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

ELEMENTARE

BARICCO

SCUOLA PIETRO BARICCOcorso Peschiera 380

c i r c o s c r i z i o n e 3T O R I N O P O R T E A P E R T E

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L’edificio fu costruito nel 1936. Negli anniprecedenti la seconda guerra mondiale fuconcesso un terreno di 2325 mq, in uso gratuitopluriennale, all’ex Opera Nazionale Balilla, peressere utilizzato per la costruzione della casarionale del balilla, con annessa scuolad’economia domestica per piccole e giovaniitaliane (delibera Podestà 22 marzo 1937).Costituito da un seminterrato e da due pianifuori terra, il complesso accoglie cinque aule eun salone – laboratorio (teatro), due magazzini,cinque locali ad uso cucina, spogliatoi edirezione, e tre locali utilizzati per l’alloggio delcustode. La costruzione è in cemento armato emuratura, coperta da un tetto piano.Nel 1946 fu adattata a succursale dell’adiacentescuola elementare Baricco.Una lapide, collocata sulla facciata, ricorda ipartigiani del quartiere.Attualmente l’edificio, dopo un intervento direcupero volto al risanamento e allavalorizzazione architettonica, accoglie il Centromultimediale di documentazione pedagogicadei Servizi Educativi della Città di Torino.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

ELEMENTARE

BARICCO

EX CASA DELLA GIOVINEcorso Francia 285

c i r c o s c r i z i o n e 3T O R I N O P O R T E A P E R T E

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L’Istituto Arti e Mestieri di corso Trapani 25 aTorino fu costruito dall’architetto Napione nel1937. Nelle sue ampie aule ospitava sia lascuola media e l’istituto tecnico inferiore, sia lascuola tecnica ad indirizzo industriale e lascuola secondaria d’avviamento conspecializzazione in falegnameria e meccanica.La finalità principale dell’istituto era di formaregiovani specialisti nei vari settori dell’industria,capi reparto e disegnatori. Negli anni dellaseconda guerra mondiale, i Fratelli delle ScuoleCristiane costruirono un rifugio antiaereo sottoil cortile, a 14 metri di profondità. Negli anni’50 fu costruito un nuovo edificio, in viaCapriolo 18, per i corsi di informatica emeccanica. L’edificio, costituito dalseminterrato e da sei piani fuori terra, fuprogettato dall’architetto Fratel AlessandroChiappini. Attualmente è sede della ComunitàArco, centro di recupero per tossicodipendenti.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

FEDERICO

FELLINI

ISTITUTO DIARTI E MESTIERICOMUNITÀ ARCO

via Capriolo 18

c i r c o s c r i z i o n e 4T O R I N O P O R T E A P E R T E

33

L’edificio sorse nel quartiere San Donato persoddisfare le esigenze del Borgo che, purconservando un aspetto prevalentemente rurale,si stava ampliando in conseguenza dellosviluppo industriale. Il primo nucleo della scuola risale al1880–1882 ad opera del Comune, inottemperanza alla legge Coppino.Venne intitolata al conte Carlo Bonconpagni diMombello, uomo di stato e filantropo morto inquel periodo, per celebrare l’autore della leggeche poneva l’insegnamento sotto il controllodello stato sabaudo.La struttura subì numerosi ampliamenti fino al1926, quando il numero delle aule raggiunse leattuali 33.Durante i due conflitti mondiali lo stabile venneoccupato per esigenze belliche. Alcune lapidi,tuttora presenti nella scuola, ricordano ilsacrificio dei caduti.L’edificio scolastico ha valore ambientale edocumentario e contribuisce a caratterizzare ilBorgo San Donato.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

COMPRENSIVO

PACINOTTI

SCUOLA

ELEMENTARE

BONCOMPAGNI

SCUOLA CARLOBONCOMPAGNIvia Galvani 7

c i r c o s c r i z i o n e 4T O R I N O P O R T E A P E R T E

34

Si tratta di una cascina di pianura situata in areaagricola, da sottoporre a speciali norme ai finidella tutela dell’ambiente. L’edificio presentauna tipologia funzionale ricorrente: abitazionedel massaro su due piani, stalla con sovrastantefienile-granaio, tettoia per il ricovero degliattrezzi. All’interno vi sono accessori come ilforno, la legnaia e il pollaio.È presente un’abitazione padronale che facorpo unico col rustico, sebbene sia separata daun muro.L’accesso alla corte avviene attraverso unportone ed un passo carraio. Le stalle sonocaratterizzate dalla struttura a botte lunettata e isovrastanti granai e fienili sono ritmati daportici o loggiati ad arco. Le tettoie di ricoveroper i carri, ad un solo piano, sono costituite daporticati in muratura. Il portone di accesso è acarattere monumentale, come la cappella.La costruzione era già presente nell’ultimoquarto del Settecento. Ristrutturata nelNovecento, l’edificio ospita attualmenteun’azienda aperta al pubblico per la vendita dicarne certificata CO.AL.VI.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

DELL’INFANZIA

BELLARDI

CASCINA LA GRANGIA SCOTT LE GRANGEstrada della Berlia 543

c i r c o s c r i z i o n e 4T O R I N O P O R T E A P E R T E

35

Il rifugio antiaereo di piazza Risorgimento èuno dei 21 ricoveri pubblici costruiti a cura delComune di Torino con tecniche antibomba edè uno dei più grandi per dimensioni: circa 700mq di superficie.Costruito in cemento armato a 12 metri diprofondità, si articola in 3 gallerie parallelelunghe 40 metri e larghe 4, collegate da 8passaggi.All’interno si sono conservati i sedili e sipossono ancora leggere sulle pareti le scrittecon le indicazioni del comportamento daadottare durante i bombardamenti.È stato riaperto nel 1995 a curadell’associazione “Comitato di riqualificazioneurbana Campidoglio Borgo Vecchio”. Èvisitabile nell’ambito delle celebrazioni per il 25aprile.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

MEDIA

PEROTTI

SUCCURSALE

MARITANO

RIFUGIO ANTIAEREODI PIAZZA RISORGIMENTO

c i r c o s c r i z i o n e 5T O R I N O P O R T E A P E R T E

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Nel 1880 un gruppo di cittadini decise dicostruire una cappella per rispondere alleesigenze spirituali degli abitanti di BorgoVittoria. Il 29 luglio del 1887 padre BernardinoSabena (parroco di Madonna di Campagna)benedisse una statuina della Madonna, che saràin seguito invocata dal popolo “Nostra Signoradella Salute”. Il 23 giugno 1892 venne costruitoil primo oratorio festivo dedicato ai ragazzi.Nel 1895 mons. Riccardi, arcivescovo diTorino, benedisse la prima pietra fondamentaledel Santuario.Nel giugno del 1950 vennero terminati ilBattistero, il nudo pulpito in noce, due nuoviportali, il pavimento in marmo e la scuola.Il 17 ottobre del 1992 fu benedetto il nuovoaltare, posto su una base semicircolare, quasi alcentro della cupola.Il 24 ottobre il cardinale Saldarini inauguròl’urna di S. Leonardo Murialdo, sormontata dauna vetrata policroma, una delle più imponentid’Europa.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

MEDIA

SABA

CHIESA NOSTRA SIGNORADELLA SALUTE via Vibò 24

c i r c o s c r i z i o n e 5T O R I N O P O R T E A P E R T E

37

L’edificio venne costruito dal Comune diTorino nel 1882, durante la fase di sviluppo epotenziamento dell’istruzione primaria nellacittà, su richiesta dei Frati Cappuccinidell’attigua parrocchia dell’Annunziata, a cuiinizialmente fu affidata la conduzione. Inprecedenza i frati svolgevano la loro opera neilocali della Piccola Casa della DivinaProvvidenza, in via Stradella 205 (sede ora deiservizi neuro-psichiatrici della Circoscrizione 5),che divennero insufficienti a causa della fortecrescita demografica determinata dallo sviluppoindustriale del territorio. L’edificio continua adessere utilizzato come scuola elementare statalee svolge ancora oggi il suo ruolo di formazione,istruzione, promozione umana e socializzazione,nel contesto di un quartiere da semprecaratterizzato da fenomeni d’immigrazione.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

ELEMENTARE

BEATA

VERGINE DI

CAMPAGNA

SCUOLA BEATA VERGINE DI CAMPAGNAvia Cardinal Massaia 113

c i r c o s c r i z i o n e 5T O R I N O P O R T E A P E R T E

38

La Fossata è una cascina situata fra le vieFossata, Randaccio, Sospello e Coppino ed ècomposta da un edificio rurale, esempio tipicodi cascina di pianura, assai diffuso nella zonanel '700, e da un'area (ormai ridotta) ad usoagricolo. La costruzione è precedente al 1683;venne ristrutturata fra il 1776 ed il 1791 suprogetto di G.B. Ravelli e sotto la cura del ducadi Chiablese, proprietario fin dal 1774. Lacascina, ereditata dalla regina Cristina, vedovadi Carlo Felice, passò, come tutti i beni deiSavoia, al ramo cadetto dei Carignano e infinefu venduta a privati. Oltre all'edificio civile erurale sono presenti una ghiacciaia, unacappella e la stalla, purtroppo in stato didegrado, ma ancora recuperabili.La Fossata è ormai uno degli ultimi esempi dicascina nella periferia urbana.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

ELEMENTARE

FRANCHETTI

CASCINA FOSSATAvia Fossata angolo via Randaccio

c i r c o s c r i z i o n e 5T O R I N O P O R T E A P E R T E

39

Il perimetro urbano di borgata Lucento èdefinito da: corso Potenza, sponda sinistra dellaDora, via Pianezza, via Givoletto. I tessutiedilizi sviluppati lungo i tracciati viaripresentano edifici a due o tre piani, legatiall’impianto pseudorurale sette-ottocentesco. La scuola Margherita di Savoia, con sede edirezione in strada Lucento 21, iniziò afunzionare nel 1876. L’attuale edificio vennecostruito nel 1929, in piena epoca fascista. A testimonianza di questo periodo la scuolapossiede alcune circolari; sono inoltreconservati gli arredi dell’antica direzione ed unaricca biblioteca con testi datati tra il 1745 e il1850. La scuola, sorta in seguito all’aumentodella popolazione scolastica, dovuta ancheall’insediamento di numerose fabbriche emanifatture oggi trasferite, serve, per la suaposizione ambientale, i residenti e le famiglieche dalla cintura si spostano nella zona perlavoro.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

ELEMENTARE

MARGHERITA

DI SAVOIA

SCUOLA MARGHERITA DI SAVOIAvia Thouar 2

c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E

40

La scuola Erich Giachino sorge in una zona diestrema periferia nord che, negli anni ’60,dovette attrezzarsi per rispondere alla richiestadi spazi strutturati per il boomdell’immigrazione. L’edificio, un prefabbricatosenza alcuna pretesa architettonica, documentala storia delle costruzioni di rapida realizzazionecon costi economici più contenuti e tecnicheinnovative per quegli anni. La scuola non sipone, quindi, come monumento artistico dellacittà, bensì come testimonianza diun’evoluzione socio-economico-culturale, tipicadelle prime città italiane industrializzate.Dall’anno 2000 è iniziata un’opera diriqualificazione e ristrutturazione.“…Metteteci sempre sopra il mio ritratto e unfascio di rose rosse!…” così scriveva ErichGiachino, pensando al suo pianoforte,nell’ultima lettera scritta ai genitori, alla vigiliadella fucilazione, avvenuta al Poligono delMartinetto nell’Aprile del 1944.Nel 1965 la famiglia donò lo strumentomusicale alla scuola, che venne intitolata algiovane eroe della Resistenza, di cui nell’atrio ècollocato il ritratto bronzeo, in rilievo.Nella scuola è stato allestito un modesto spazio-museo, in cui far sopravvivere la memoria dichi volle, con il sacrificio della propria vita, unaTorino e un’Italia libere.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

ELEMENTARE

GIACHINO

SCUOLA E MUSEO ERICH GIACHINOvia Campobasso 11

c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E

41

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

ELEMENTARE

PESTALOZZI

SCUOLA GIAN ENRICOPESTALOZZIvia Banfo 32

La scuola elementare Pestalozzi fu costruita frail 1904 e il 1905 in quella parte del quartiereBarriera di Milano denominata “MonteBianco”, subito a ridosso della piazza Crispi,dove sorgeva la cinta daziaria che delimitaval’ingresso alla città. La costruzione, approvatadalla Giunta Comunale nel 1904, fu decisa aseguito del fatto che, in quella zona, circondatada industrie di nuovo insediamento, vi era statoun grande incremento della popolazione e ibambini in età scolare erano costretti apercorrere un lungo tratto per raggiungere il piùvicino edificio scolastico.L’edificio, di tre piani fuori terra, un cortile e lapalestra, fu inizialmente denominatogenericamente Barriera di Milano, solo in seguitoassunse l’attuale denominazione Gian EnricoPestalozzi; anche la via sulla quale si affacciavaera allora denominata via Monte Bianco, mentredopo la seconda guerra mondiale prese il nomedi via Antonio Banfo (operaio della Fiat GrandiMotori ucciso dai fascisti). Nel 1929 la scuola fuampliata con la costruzione di un avancorpo a trepiani verso la via Banfo.

c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E

42

EX ISTITUTOCESARE LOMBROSOpiazza Croce Rossa 163

L’edificio, definito di"interessedocumentario eambientale", fucostruito nel 1926 suprogettodell’ingegnereBonicelli, per contodella Società dieducazione correttivadei minorenni, peressere sededell’Istituto dicorrezione Cesare

Lombroso. Trasformato nel 1968 su progettodell’architetto Casalegno, venne ristrutturato dalComune di Torino nel 1978 con destinazionead istituto magistrale, senza adduzioni oriduzioni di consistenza.La Società Reale per l’Educazione correttiva deiminorenni dell’Antico Regno Sardo, costituitacon Regio Decreto il 21 novembre 1846, aveval’intento di "ricoverare, educare ed istruire iminorenni discoli appartenenti alle provincedell’antico Regno Sardo che avessero l’etàcompresa tra 9 e 12 anni".All’interno del ciclo di scuola elementare nelquale erano inseriti i giovani, erano presentimaterie come ginnastica, disegno e canto; "ilcanto e lo studio della musica, in questi istituti,si riallaccia al concetto del ‘400 e ‘600 deiconservatori per orfani che vengono avviati allostudio della musica". I più grandi (12 anni)"erano addetti ai vari laboratori interni o pressoindustriali (litografi, fabbri, falegnami, legatori,fonditori e sellai), ed erano, all’uscitadell’Istituto in possesso di una piccola dote e diuna sufficiente preparazione professionale".Attualmente l’edificio è sede dell’IstitutoSuperiore Einstein, liceo socio-psico-pedagogico di via Bologna 183.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

SUPERIORE

EINSTEIN

LICEO

SOCIO-PSICO-

PEDAGOGICO

c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E

L’edificio fu costruito dal Comune di Torino inseguito allo sviluppo del sobborgo di Barrieradi Milano e al conseguente aumento dellapopolazione scolastica.Su progetto dell’ufficio tecnico comunale, conl’apporto dell’ingegnere Dolza, la scuola fuedificata tra il 1914 ed il 1915 (primo blocco di27 aule con palestra) ed ampliata nel 1925, conun secondo blocco che trasformò l’inizialepianta a manica semplice in isolato chiuso, coni bassi fabbricati delle palestre a saldatura tra ilprimo ed il secondo intervento.L’edificio, multipiano con sotterranei, ha valoredocumentario ed ambientale e costituisce unraro esempio di scuola - isolato per l’istruzioneelementare.La scuola, compresa tra le vie Monte Rosa,Scarlatti, Santhià e Feletto, possiede un ampiocortile interno in cui crescono viti, alberi dafrutto e tigli.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

ELEMENTARE

GABELLI

43

SCUOLA ARISTIDE GABELLI via Santhià 25

c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E

44

Il Regio Parco vanta una storia molto antica:prende nome dal bellissimo parco nel qualeaveva sede il Palazzo del Viboccone, fattocostruire intorno al 1568 da EmanueleFiliberto. Del grande parco, ricco di giochid’acqua e fontane, restano solo i ruderi dellecascine che delimitavano i terreni circostanti.Il graduale declino, iniziato a partire dal 1629,culminò nel 1706, con la “Battaglia di Torino”,durante la quale vennero distrutti parco ePalazzo. Nel 1768 i Savoia commissionarono lacostruzione, sui ruderi del Palazzo, di unedificio destinato ad ospitare sia la RegiaManifattura Tabacchi che la Cartiera, l’unica inTorino a fabbricare anche carte da gioco, dabollo e filigrane.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

MEDIA DI

VIA SANTHIÀ

MANIFATTURATABACCHIcorso Regio Parco 142

c i r c o s c r i z i o n e 6T O R I N O P O R T E A P E R T E

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Dal lontano 1146, l’abbadia San Giacomo diStura prosperò per quasi tre secoli, durante iquali i frati benedettini, fondatori, si dedicaronoalle attività previste dal loro ordine: preghiera,orto, farmaci, ospitalità ai pellegrini,assicurando anche il traghettamento in barcadel fiume Stura. Nel XIV secolo cominciò ladecadenza, che culminò nel 1867, anno in cuilo Stato incamerò i beni dell’abbadia e livendette con asta pubblica: le aree furonoassegnate all’industria.Dell’insieme di costruzioni ed edificisopravvivono la torre, in stile gotico piemonteseprimitivo, e la chiesa, riedificata nel 1760 informe barocche.Dichiarata inagibile nel 1954, fu sconsacrata nel1960, e nel 1972 subì un incendio. Oggil’abbadia sembra non resistere più ad un lentoed inesorabile oblio.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

DI ISTRUZIONE

SUPERIORE

BODONI

ABBADIA SAN GIACOMO DI STURA

strada Settimo 254

c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E

46

La Basilica di Superga fu ideata dal principeVittorio Amedeo II di Savoia che, nelsettembre 1706, salito sull’omonimo colle perosservare il dislocamento dell’esercito franco-spagnolo che da alcuni mesi assediava la città diTorino, fece in quel giorno un voto allaMadonna delle Grazie, promettendo di farecostruire sullo stesso colle, in caso di vittoria suiFrancesi, un grande tempio. Tale voto avvennedi fronte ad una statua della Madonna.Dopo un enorme lavoro di sbancamento perl’abbassamento della sommità del colle, nelluglio 1717 iniziò la costruzione del grandiosomonumento, su progetto dell’architetto FilippoJuvarra; fu inaugurato nel 1731. L’altezza dellaBasilica, da terra alla punta della croce, è di 76metri; internamente l’edificio è lungo 51 metrie largo 34. All’interno si possono ammirarebellissime cappelle ornate con stucchi, marmi,preziose sculture e pregevoli quadri. Di grandevalore è il bassorilievo sull’altare maggiore cheriproduce il beato Amedeo di Savoia e le gestadella battaglia di Torino. Nei sotterranei dellaBasilica sono custodite le tombe dei re sabaudi,da Vittorio Amedeo II a Carlo Alberto.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

TECNICO

INDUSTRIALE

CASALE

BASILICA DI SUPERGAstrada della Basilica di Superga 73

c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E

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L’edificio scolasticoha valore ambientalee documentario econtribuisce acaratterizzare laquinta di edifici lungol’asse di corso ReginaMargherita.Venne costruito neglianni 1903-1904 suprogettodell’ingegnere Prinettiper conto delComune di Torino.Il ConsiglioComunale cittadino,già nella seduta del23/11/1898, avevaautorizzatol’esproprio dei terreni

tra corso Regina Margherita, via Biella e viaCottolengo, per costruire la “scuola elementaredi Valdocco”, destinata ad un quartiere in via diespansione e sempre più popoloso. La scuoladoveva servire anche a dare una sede definitivaalle scuole della Consolata e di via SantaChiara, ormai fatiscenti. A causa delle lunghepratiche inerenti all’esproprio dei terreni,soggetti a vincoli speciali, i lavori di costruzioneiniziarono solo cinque anni più tardi.La scuola venne intitolata a Edmondo DeAmicis, autore del libro “Cuore”, nel 1908,anno della sua morte.La struttura venne ampliata nel 1914 con lacostruzione delle palestre nel cortile lungo ilmuro di confine.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

ELEMENTARE

EDMONDO

DE AMICIS

SCUOLA EDMONDO DE AMICISvia Masserano 4

c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E

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L’edificio sorge di fronte alla stazione dellatranvia a dentiera Sassi-Superga.Il beato don Michele Rua, successore di donBosco, acquistò nel 1889 il ristorante conalloggio “Soperga” e lo trasformò in unpensionato che divenne nel primo dopoguerraun collegio per orfani. Negli anni seguentil’edificio venne ampliato, modificato e dedicatoa Domenico Savio. Nel 1943 i bambini dellascuola Vittorio Amedeo II, trasformata inospedale, vennero trasferiti nell’istituto perpotervi svolgere le lezioni. Nel tempo l’istitutofu trasformato in scuola statale e nel 1991-1992divenne scuola non statale salesiana.Fin dall’inizio nell’istituto operarono le Figlie diMaria Ausiliatrice che, attualmente, sonocoadiuvate per l’offerta educativa e scolastica dainsegnanti laiche.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

ELEMENTARE

SAN

DOMENICO

SAVIO

SCUOLA SAN DOMENICO SAVIO

corso Casale 324

c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E

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La storica tranvia a dentiera Sassi-Superga,unica in Italia nel suo genere, è ritornata inattività dall’ottobre 2001. Continua così unatradizione ultracentenaria iniziata il 26 aprile1884 con la prima corsa effettuata dallafunicolare costruita con il sistema Agudio: iltrenino era mosso da un motore trainante unafune d’acciaio che scorreva parallelamente albinario su pulegge sistemate lungo il percorso.La linea fu trasformata nel 1934 in tranvia adentiera con trazione a rotaia centrale.Oggi la linea, completamente ripristinata, offreai visitatori un viaggio d’altri tempi sullecarrozze originali e un panoramaindimenticabile. L’ammodernamento della tranvia a dentierapermette di valorizzare la linea in un’otticastorico-culturale e turistica, quale sistema ditrasporto alternativo per il collegamento tra lacittà e la collina di Superga, attrazione pertorinesi e turisti per la presenza della Basilicacostruita da Filippo Juvarra e del parcoregionale.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

ELEMENTARE

SAN

DOMENICO

SAVIO

STAZIONE TRANVIARIA A DENTIERA DI SUPERGApiazza Modena

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L’edificio (scalo di testa per la linea Torino-Cirié) è opera dell’ing. Cappuccio; la suacostruzione risale agli anni 1866-69. Lo stilerivela la volontà di quegli anni di celebrarel’importanza della Società Ferroviaria. Dovendocostituire un polo di richiamo, ha mutuato dalletipologie urbane pubbliche e religiose elementiclassicheggianti ed eclettici. L’impiantoarchitettonico è simmetrico, con il corpocentrale verso strada adibito ad atrio. Lafacciata è decorata con timpani neoclassici eliberty. I colori rosso scuro e beige sono glielementi cromatici comuni ad alcune stazioni inTorino e agli scali dei paesi limitrofi. Risalgono al 1914 i progetti di elettrificazionedella linea, resa possibile anche da un buonassorbimento di traffico passeggeri e merci,legato alle imprese tessili raccordate alla linea.La stazione è stata da poco restaurata nelle partiedificate e la linea è stata rimodernata nellatratta per Caselle, in base agli elevati livelli dimobilità della valle di Lanzo (neopendolarismo)che potrebbero generare una ripresa del trafficorotabile in rete regionale.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

MEDIA

CROCE -

MORELLI

STAZIONE FERROVIARIAPORTA MILANO(EX CIRIÉ-LANZO)

corso Giulio Cesare 15

c i r c o s c r i z i o n e 7T O R I N O P O R T E A P E R T E

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c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E

Situato sulla sponda sinistra del Po incoincidenza con ponte Isabella, il sommergibilearrivò a Torino nel 1928, in occasione dellamostra organizzata per il decimo anniversariodella vittoria nella grande guerra e per il quartocentenario della nascita di Emanuele Filibertodi Savoia.Alla fine della mostra il sommergibile Provanarimase a Torino e nel 1933 venne affidato allecure dell’associazione “Marinai d’Italia”, cheancora oggi se ne occupa.La scelta, da parte della scuola, di adottarequesto “monumento” è stata dettata dallacuriosità di scoprire il motivo per cui èconservato un sommergibile proprio a Torino,conoscerne le caratteristiche e farle conoscereanche agli altri.La costruzione del Ponte Principessa Isabella fuiniziata nel 1876 e terminata nel 1880, suprogetto di Ernesto Ghiotti. Nel 1944 fu teatrodi uno degli episodi più dolorosi dellaResistenza torinese; alla fine del mese di marzovenne ucciso un militare tedesco, l’episodioscatenò la rappresaglia nazista e, in seguito adun rastrellamento, i Tedeschi fucilaronoventisette civili al Pian del Lot.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

MEDIA

NIEVO-

MATTEOTTI

SOMMERGIBILE ANDREA PROVANAE PONTE PRINCIPESSA ISABELLA

viale Marinai d’Italia 1

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c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

PROF.LE PER

L’INDUSTRIA E

L’ARTIGIANATO

GOBETTI

MARCHESINI

EX COLLEGIODELLE FIGLIEDEI MILITARIvia Figlie dei Militari 25

Il progetto del grandioso edificio è operadell’ingegnere Angelo Reycend, nato a Torinonel 1843 e progettista di numerose ville epalazzine torinesi. Sorge su un’area di 1800 mq.ed è un palazzo di chiara matrice eclettica, instile Rinascimento italiano alla manierafiorentina del XVI secolo; la pianta èessenzialmente un quadrilatero di circa 80metri di lato, all’interno del quale vi è un ampiocortile.Nell’area verde che circonda l’edificio sonoancora visibili piante d’alto fusto tipiche deigiardini classici di fine ‘800: ippocastani, tigli,carpini, taxodium…Dal 1888 al 1945 fu sede dell’Istituto Nazionaledelle Figlie dei Militari, sorto su iniziativa dellaMarchesa Luisa del Carretto, che ne sollecitò lafondazione da parte del re Vittorio Emanuele II.Dal 1970 in poi è diventato sede di tre scuolemedie superiori.

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c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E

Sin dal 1116, trapiazza MadamaCristina e viaNizza, sorgevauna chiesetta,detta di SanSalvatore diCampagna. Nel 1640,durante la guerracivile traMadamisti ePrincipisti, lachiesa fu distruttae nel 1646 laduchessa Cristinadi Francia,riprendendo le

costruzioni di abbellimento del Castello delValentino iniziate nel 1633, decise di farricostruire anche la chiesa di S. Salvatore, perservirsene come Cappella Regia. Artefici della nuova chiesa furono gli architettiCarlo e Amedeo di Castellamonte con lacollaborazione di Francesco del Cairo, G. S.Robatto, Giacomo e Andrea Casella. La chiesavenne donata nel 1653 ai Servi di Maria, chealloggiavano nell’attiguo convento costruito daAmedeo di Castellamonte. L’11 marzo 1821,davanti alla chiesa, scoppiarono i moticarbonari guidati da Santorre di Santarosa eCesare Balbo, ora ricordati da una stelecommemorativa. Dal 1865 fu soppressa comeparrocchia e divenne proprietà delle Suore diCarità di S. Vincenzo de’ Paoli, che la chiuseroal culto nel 1987.Oggi la Cappella è di nuovo utilizzata comeluogo di culto.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

MEDIA

NIEVO-

MATTEOTTI

CAPPELLA DEL SS. SALVATOREDETTA CHIESA DI S.SALVARIO

via Nizza 20

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Il ridente complesso di edifici che rappresentaun borgo piemontese del Medioevo ai piedi diun castello, adagiato nel verde del Valentino,non è una testimonianza d’epoca, ma un’operadi ricostruzione realizzata per l’EsposizioneGenerale Italiana del 1884. Questa voleva offrireuna dimostrazione, non solo dello sviluppotecnico-scientifico e industriale, ma anchedell’attività intellettuale del nostro Paese. IlBorgo nacque perciò come Sezione d’ArteAntica all’interno dell’Esposizione: sull’ondadell’interesse per il Medioevo, tipico dell’800, siscelse di illustrare vari aspetti della civiltà feudaledel secolo XV. Fu progettato dall’architetto-archeologo Alfredo d’Andrade (1839-1915) conl’aiuto di un gruppo di artisti, storici e letterati,rielaborando i modelli di architetture edecorazioni studiati in modo filologico e censitinelle antiche città di Piemonte e Valle d’Aosta,dalle case di Alba, Avigliana, Bussoleno, allacattedrale di Chieri, fino ai castelli di Fénis,Issogne, Ivrea. Il complesso ci appare oggiinteressante come testimonianza concreta delgusto e dell’indirizzo degli studi storici negliultimi decenni dell’800, e conserva ancora lavalenza didattica per cui fu pensato.

ADOTTATO

DAL LICEO

CLASSICO

ALFIERI

BORGO MEDIOEVALE DEL VALENTINO viale Virgilio, parco del Valentino

c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E

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Nel 1875 circa, sulla cima del colle Monveglio,dove sorgeva un antico Fortino, il canonicoGiuseppe Ortalda iniziò la costruzione di ungrandioso tempio dedicato a San Giuseppe, suprogetto dell’architetto G. Bertinaria. Nel 1880i lavori furono interrotti e per oltre mezzosecolo lo scheletro del tempio rimaseabbandonato fin quando, alla fine degli anni ‘60del XX secolo, l’edificio passò ai Fratelli delleScuole Cristiane. L’edificio, dichiarato monumento nazionale, èinserito in un suggestivo contesto storico enaturalistico, sulla collina torinese tra la Villadella Regina ed il parco di Villa Genero.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

TECNICO

COMMERCIALE

LA SALLE

IL FORTINOCENTRO LA SALLE strada Santa Margherita 132

c i r c o s c r i z i o n e 8T O R I N O P O R T E A P E R T E

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Le prime notizieriguardanti unapresenza ebraica aTorino risalgono al1424. La zona diresidenza era quelladello Studium. Da undocumento del 1702risulta che viabitavano 752persone; nei secoliseguenti la comunitàdivenne sempre piùnumerosa. La zonadel “ghetto vecchio”verso la fine del ‘700si espanse finoall’isolato oggicompreso fra piazzaCarlo Emanuele II,

via Des Ambrois, via San Francesco da Paola evia Maria Vittoria, detto “ghetto nuovo”.Ottenuta l’emancipazione, gli ebrei di Torinodecisero di costruire una grandiosa sinagoga e sirivolsero all’architetto più ambito all’epoca,Alessandro Antonelli, che progettò la MoleAntonelliana ma l’edificio, oggi simbolo diTorino, non divenne luogo di preghiera.L’attuale edificio, progettato in stile moresco daEnrico Petiti, fu inaugurato nel 1884,bombardato nel 1942 e ricostruito nel 1949. Iltempio può contenere 1400 persone,all’esterno quattro cupole a cipolla coprono itorrioni, all’interno il matroneo gira al primopiano su tre lati.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

MEDIA

ARTOM

TEMPIO ISRAELITICOpiazzetta Primo Levi 12

IN PROVINCIA

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C a s t e l l a m o n t e ( T o )T O R I N O P O R T E A P E R T E

A metà circa del percorso della Via Crucis, checollega le varie Cappelle del Sacro Monte diBelmonte, è collocata la Cappella dellaVeronica. Costruita nel 1772 dalla comunità diPratiglione secondo la tipologia delle altreCappelle, nei primi anni del ‘900 fu trasformatain Cappella di famiglia e le furono aggiunti unabside, un altare ed un campanile.La costruzione si trova più isolata delle altre evi si accede tramite un piccolo sentiero,passando davanti a una casa privata a sinistra ea un sito longobardo a destra. L’edificio ècollocato su uno sperone roccioso con vistapanoramica e, come le altre Cappelle, è beninserita nell’ambiente naturale. Purtroppo hasubito numerosi atti vandalici.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

D’ARTE

FACCIO DI

CASTELLAMONTE

CAPPELLADELLA VERONICASacro Monte di Belmonte

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C a s t e l l a m o n t e ( T o )T O R I N O P O R T E A P E R T E

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

D’ARTE

FACCIO DI

CASTELLAMONTE

CHIESETTA DEL FRASCHIETTOFrassinetto

Il borgo di Fraschietto,situato in una concacollinare al centro idealedi una valle, è facilmenteraggiungibile inautomobile tramite lastrada interpoderale chedal Berchiotto collega leborgate al di qua delfiume Verdassa.Scendendo dal versantedella montagna, si notaimmediatamente lachiesa, costituita da unasola costruzionecomprendente la cappellae la torre campanaria,ristrutturata recentemente

ad opera della gente locale. L’ingresso s’affacciasull’agglomerato di case che doveva costituire ilfulcro della vita sociale intorno al 1700, quandola chiesa fu costruita con pietre locali ancoravisibili nel lato della chiesa verso la piazza. Gliestremi cronologici sono due: 1795, probabiledata di fondazione riportata su un cartiglio e1922, epoca in cui è presumibile un restauro.Anticamente le pareti interne dovevano essereaffrescate, come dimostrano le macchieaffioranti dall’intonaco, mentre il pavimentodoveva presentarsi in modo assai diverso dalbattuto in cemento odierno. Oggi, a seguito diun barbaro intervento di copertura degli affreschi,non resta che un quadro posto nell’abside datato1650, in cui sono raffigurati Sant’Orso, laMadonna del Carmine e S. Bernardo, custodi eprotettori della borgata che ancora oggi mantieneviva la tradizione della processione e dell’incanto.La chiesa necessita di un intervento di restaurodegli affreschi e dell’altare.

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C a s t e l l a m o n t e ( T o )T O R I N O P O R T E A P E R T E

La frazione del Berchiotto è posta sull’orlo diun precipizio, oltre al quale si vedonochiaramente i paesi della Val Soana.Procedendo sul versante della montagna, versoFraschietto, si incontra, su di uno spiazzoabbastanza pianeggiante, la Cappella diRibauda, che prende il nome dal luogo dove èsituata. La cappella è una semplice costruzionein muratura con un tetto di lose, caratterizzatada un arco sotto il quale la gente trovava riparodurante il temporale o dopo la fatica delcammino. Le testimonianze degli anzianiriferiscono che fino a qualche decennio fa lacappella era usata anche per ricomporre i corpidei morti prima di portarli al cimitero. Alcuniesperti hanno notato che una cappella simile sitrova anche vicino al piazzale del cimitero diFrassinetto. Questo accrediterebbeulteriormente il suo valore, altamentesimbolico, di luogo di passaggio fra dimensioneterrena e ultraterrena. La cappella di Ribauda odei Morti presenta, sulla parete centrale, unaffresco semi cancellato dai fenomeniatmosferici raffigurante una natività affiancatada due santi non ancora identificati.Recentemente la costruzione è stata oggetto diun restauro.

ADOTTATO

DALL’ISTITUTO

D’ARTE

FACCIO DI

CASTELLAMONTE

CAPPELLADEI MORTIFrassinetto - Località Ribauda

M o n c a l i e r i ( T o )T O R I N O P O R T E A P E R T E

La Collegiata di SantaMaria della Scala sorgenell’attuale piazza VittorioEmanuele, un tempopiazza Maggiore, sopra iresti, presumibilmente, diuna precedente cappella,a sua volta collegata aquella di Testona. Il titolo di Collegiataderiva dal fatto che fin dasubito presso Santa Mariadella Scala si insediò ilCapitolo dei Canonici:tredici canonici, le cuidignità furono, in ordine,il Prevosto, il Cantore epoi l’Arciprete. Il nomedella chiesa invece è unadedica a Maria Assunta incielo. La chiesa vennecostruita fra il 1270 e il1330 secondo gli stili

romanico e gotico di provenienza lombarda; afianco sorge, ancora oggi, la torre campanaria.Dall’inizio le famiglie più nobili di Moncalierila scelsero anche come sede delle lorosepolture: in questo modo si spiegano lenumerose e ricche cappelle laterali, gli altari egli affreschi. Nel tempo si aggiunsero particolaridifferenti: è del 1760 l’altare marmoreo,progettato dall’arch. Viana e oggi posizionatonello pseudotransetto meridionale; dell’800 èinvece la decorazione degli interni secondo lostile flamboiano, finto gotico; del ‘900 infine larestituzione allo stato originario degli antichimattoni.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

MEDIA SAN

TOMMASO

D’AQUINO

COLLEGIATA DI SANTA MARIADELLA SCALAvia Principessa Clotilde 3

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P i a n e z z a ( T o )T O R I N O P O R T E A P E R T E

È un masso erratico che misura 26 metri dilunghezza, 16 di larghezza e 14 di altezza. Circaquattrocentomila anni fa, durante la primaglaciazione, un ghiacciaio raggiunse Pianezza ele zone limitrofe, abbandonando lungo la Valledi Susa materiale morenico.Nel 1800 sulla sommità fu edificata unacappelletta dedicata a San Michele.Il masso è famoso in Pianezza, ed esercita unparticolare fascino sui bambini. La scalinata e lacappelletta sono state da poco restaurate ed ilmasso è oggi punto di riferimento e di incontroper i Pianezzesi.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

ELEMENTARE

MANZONI

MASSO GASTALDIvia Masso Gastaldi

La casa del Conte Verde risale alla fine del1300, è situata nella parte più antica del centrostorico di Rivoli; si affaccia infatti sul tratto piùstretto dell’antica strada Maestra, oggi via Piol,che conserva una forte impronta medievale.La casa fu commissionata da Amedeo VI diSavoia detto il Conte Verde, da cui prende ilnome; le sue caratteristiche evidenziano unagrande qualità architettonica, rivelano la bravuradegli artisti e fanno pensare ad una destinazionedi uso privilegiato. Ha una ricca facciata incotto con porticato e botteghe a piano terra,saloni nobiliari al primo piano e un loggiato alsecondo. Delle vicissitudini della Casa delConte Verde si trovano poche notizie scrittefino al 1800, si pensa che abbia perso la suaimportanza intorno al 1500. L’edificio fuoccupato col tempo da utenti diversi; acquistatodall’Amministrazione Comunale tra il 1980 e il1982 fu affidato per il recupero e il restauroall’architetto Andrea Bruno e, in seguito,all’architetto Tullio Casalegno.Oggi l’edificio ospita diverse manifestazioniculturali e accoglie mostre temporanee diargomento etnografico, diverrà sededell’Archivio Storico della città e del museoetnografico.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

MEDIA

GOBETTI

CASA DEL CONTE VERDEvia Fratelli Piol 8

R i v o l i ( T o )T O R I N O P O R T E A P E R T E

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S u s a ( T o )T O R I N O P O R T E A P E R T E

Il complesso architettonico romanico di SanSaturnino, formato dalla chiesa con ilcampanile e il priorato, sorge a sud della città diSusa, sopra un lieve promontorio, sulla stradache congiungeva un tempo Susa all’Abbaziadella Losa. Non si conosce l’anno dicostruzione della chiesa, ma si presume risalgaalla metà del secolo XI, in quanto essa viene giàmenzionata nel diploma del vescovo Cunibertodi Torino, del 1065. Da molto tempo non èpiù utilizzata per le celebrazioni religiose ed ilcorpo della chiesa è stato abbandonato a diversiutilizzi che lo hanno profondamentedeteriorato. Pur non essendo un’operaarchitettonica grandiosa, riesce a coniugare allaperfezione la fruibilità della bellezza edell’armonia con l’ambiente circostante, graziesoprattutto al campanile, sempre in stileromanico-lombardo, ma più elegante e raffinatorispetto al resto della chiesa, con i suoi treordini di bifore, sormontate da archetti pensili,che si fanno più ampie man mano che si sale,per dare leggerezza alla costruzione. Nel 1981 èstato restaurato il campanile, ricostruendone lacuspide, i davanzali delle bifore e provvedendoagli intonaci esterni.

ADOTTATO

DALLA

SCUOLA

MEDIA

GIULIANO

CHIESA DI SAN SATURNINOstrada Pian del Frais

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DIECIANNI DIADOZIONI

Quando occorre raccontare una storia è sempre benepartire dall'inizio; come tutte le storie belle anche lanostra incomincia con una festa in un castello: era il 26maggio 1995 quando l'allora Sindaco ValentinoCastellani consegnò, durante una cerimonia a PalazzoReale, gli attestati di adozione dei monumenti alle trentascuole che avevano aderito all'iniziativa “La Scuolaadotta un Monumento”.Questo progetto nasce a Napoli, per opera dellaFondazione Napoli Novantanove e coinvolge subitoalcune decine di comuni italiani, fra i quali Torino, inun'azione di sensibilizzazione dei giovani alla scoperta econoscenza dei beni culturali della propria città.Beni culturali, che parolone! Più semplicemente si puòaffermare che il progetto propone alle scuole di adottareun manufatto, scegliendolo tra tutto ciò che resta nelterritorio come testimonianza del passato. Non solochiese, palazzi, musei, ma anche cascine, vie, piazze,lapidi. L'obiettivo è soprattutto quello di valorizzare ilpatrimonio minore, che costituisce il tessuto di unacomunità. Adottare un luogo non significa solo studiarloma anche prenderlo sotto tutela spirituale, avendonecura, salvaguardandolo e valorizzandolo. Nella scelta delmonumento si è cercato di valorizzare il quartiere diappartenenza della scuola, per far emergere la storia el'identità dei luoghi in cui i ragazzi vivono e per stabilireun legame, un senso di appartenenza con il territorio.Nel corso degli anni le scuole hanno prodotto numerosimateriali, stampati, cd-rom e organizzato visite guidate,itinerari culturali e scambi con altre realtà cittadine,come ad esempio nel 1996 (in occasione del primoSalone della Musica che si è svolto a Torino) quando siè organizzato con il Comune di Venezia un gemellaggiotra dieci scuole medie di Torino e Venezia, utilizzandoil treno della musica!Tutti questi lavori sono esposti ogni anno durante lamanifestazione Torino Porte Aperte, che è diventataormai un importante appuntamento cittadino del mesedi maggio. In questa occasione bambini e ragazzidiventano veri e propri ciceroni e guidano i cittadini allavisita dei loro monumenti.Proprio in occasione di Torino Porte Aperte si èriusciti ad aprire monumenti altrimenti nonfacilmente visitabili, come il sommergibile Provana, ilTempio Israelitico, il rifugio antiaereo, l'abbadia SanGiacomo di Stura, il Mausoleo della Bela Rosin, laManifattura Tabacchi, la chiesa di Santa Pelagia, la

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chiesa di San Rocco, la basilica dei SS. Maurizio eLazzaro, e molti altri. In questi anni sono stati banditi dalla rete nazionale treconcorsi che hanno avuto una notevole partecipazionedi scuole e che hanno sempre visto tra i vincitori unascuola torinese, scusate se è poco!Di tutti e tre ci piace ricordare l'ultimo, indetto nel 1999proprio dalla Città di Torino, dal titolo "La scuolaprogetta la città" in cui le scuole sono state invitate aconfrontarsi con dei tecnici comunali, architetti eingegneri per capire insieme a loro come valorizzare iluoghi in cui sono situati i monumenti adottati.I progetti vincitori di Torino sono stati tre:• la riformulazione di largo Marconi e la valorizzazionedella chiesa di San Salvario, realizzato dai ragazzi dellascuola media Matteotti;• la trasformazione dell'area dell'istituto Buon Pastorein campo giochi per bambini, progettato dalla scuolaelementare Sclopis;• la progettazione di un percorso protetto per nonvedenti lungo i Murazzi di sinistra e sul lungo PoMachiavelli, attuata dalla scuola media Calvino incollaborazione con l'Unione Italiana Ciechi.Proprio questo progetto vedrà la sua realizzazione inoccasione del decennale del progetto e precisamente agiugno: possiamo garantire che per tutti noi è una bellasoddisfazione.Nel 1998 è stata realizzata una guida che illustra imonumenti adottati, la motivazione, la metodologia e leproposte per la tutela e la salvaguardia, adesso tuttequeste informazioni sono consultabili anche su internetall'indirizzo:www.comune.torino.it/servizi-educativi/adotta.

L'adozione è stata anche un'occasione per conosceremeglio la storia recente della città, con i percorsiproposti dal Centro di Cultura Torino da Scoprire allaricerca dei luoghi della memoria legati alla secondaguerra mondiale, con un particolare riferimento agliavvenimenti accaduti durante il periodo dellaResistenza, alla scoperta dei personaggi, noti e menonoti, che sono ricordati nelle lapidi poste sulle viecittadine. Quali risultati sono stati ottenuti?È sempre difficile fare un bilancio di un'azione educativache produce i suoi effetti su un tempo lungo, solo dalcomportamento futuro di coloro che ne sono stati attori

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si potrà capire se è stato stimolato un senso diappartenenza e di cittadinanza attiva.Si può però, a titolo esemplificativo, riportare alcuni deirisultati legati all'adozione di luoghi poco conosciuti aipiù:• piazza Vittorio è stata adottata sia dalla scuola mediaMeucci, sia dalla scuola media Chiara. Oggi un primosignificativo intervento dell'amministrazione comunaleper recuperare l'asse storico di via Po - piazza Vittorio -Gran Madre, prevede la pedonalizzazione dell'Esedra egli uffici tecnici competenti hanno chiesto di poter averei progetti di riqualificazione realizzati dai ragazzi delledue scuole.• La chiesa del Santissimo Salvatore, detta di SanSalvario, adottata dalla scuola media ex Juvarra, risale al1646. Voluta da Madama Reale Cristina di Franciaquale Cappella Ducale del Castello del Valentino, haconferito il nome al quartiere. Questo piccolo gioiellobarocco, abbandonato da anni, è stato restaurato erestituito al culto, grazie anche al grosso lavoro disensibilizzazione svolto dai ragazzi.• La Manifattura Tabacchi, adottata dalla scuola mediadi via Santhià, diventerà finalmente un polouniversitario.• Il Mausoleo della Bela Rosin, adottato negli annipassati dalla scuola media Colombo, é stato più volteaperto al pubblico per far conoscere lo stato di degradoin cui versava.• Anche i bagni pubblici di Borgo San Paolo, adottatidalla scuola elementare Battisti, sono in ristrutturazionee nel nuovo progetto è previsto anche il bagno turco.Crediamo, comunque, che il risultato principale sia statoquello di consentire a bambini e ragazzi di conoscere lememorie della loro città, divertendosi e sentendosiprotagonisti di un pezzo di storia che li vede soggetti diun presente, che è legato al passato e ad un futuro chedipende da ciò che insieme oggi noi facciamo.

Umberto MagnoniSofia Petrosino

Patrizia FolcoCentro di Cultura Torino da Scoprire

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APPUNTI

finito di stamparenel mese di aprile 2005