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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE Ente proponente il progetto: AMESCI Codice di accreditamento: Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO Titolo del progetto: Un Bosco, una risorsa Nucleo Protezione Civile di Bellizzi Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): C-05: Salvaguardia , tutela e incremento del patrimonio forestale Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto : Le foreste in Italia costituiscono un grande patrimonio ambientale, che non va affatto sottovalutato per le potenzialità che racchiude. L'ultimo Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi forestali di carbonio redatto dal Corpo Forestale dello Stato e dal CRA (Centro Ricerca in Agricoltura) ha messo in evidenza come, negli ultimi 20 anni il patrimonio forestale italiano abbia fatto registrare un incremento di circa 1,7 milioni di ettari, raggiungendo oltre 10 milioni e 400 mila ettari di superficie con 12 miliardi di alberi che ricoprono un terzo dell'intero territorio nazionale. In Italia un terzo del territorio è coperto da boschi e il trend, diversamente da quanto di solito si immagina, è in crescita: +30% negli ultimi 30 anni, +100% dagli Anni’50. Una risorsa che permette di trattenere (nei tessuti, nei residui vegetali e nei suoli delle foreste) 1,2 miliardi di tonnellate di carbonio, pari a 4 miliardi di tonnellate di CO 2 . Ogni Regione italiana ha la propria urgenza nei confronti della tutela del patrimonio forestale; la Regione Campania è boscata per il 30% della sua estensione (presenta 450.000 ha di superficie forestale, sul totale regionale di 1.359.025 ha), con una concentrazione di superficie nella Provincia di Salerno, che di fatto copre la metà di superficie regionale grazie all’insistenza, nel territorio, di polmoni verdi di importanza strategica. La quasi totalità della superficie boscata è protetta dall’insistenza di Parchi Nazionali, Regionali, Riserve naturali, Oasi, a dimostrazione dell’importanza naturalistica degli stessi siti. I NZ 00368 NAZIONALE

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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

Ente proponente il progetto:

AMESCI

Codice di accreditamento:

Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

Titolo del progetto:

Un Bosco, una risorsa – Nucleo Protezione Civile di Bellizzi

Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

C-05: Salvaguardia, tutela e incremento del patrimonio forestale

Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

Le foreste in Italia costituiscono un grande patrimonio ambientale, che non va affatto sottovalutato per le potenzialità che racchiude. L'ultimo Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi forestali di carbonio redatto dal Corpo Forestale dello Stato e dal CRA (Centro Ricerca in Agricoltura) ha messo in evidenza come, negli ultimi 20 anni il patrimonio forestale italiano abbia fatto registrare un incremento di circa 1,7 milioni di ettari, raggiungendo oltre 10 milioni e 400 mila ettari di superficie con 12 miliardi di alberi che ricoprono un terzo dell'intero territorio nazionale. In Italia un terzo del territorio è coperto da boschi e il trend, diversamente da quanto di solito si immagina, è in crescita: +30% negli ultimi 30 anni, +100% dagli Anni’50. Una risorsa che permette di trattenere (nei tessuti, nei residui vegetali e nei suoli delle foreste) 1,2 miliardi di tonnellate di carbonio, pari a 4 miliardi di tonnellate di CO2. Ogni Regione italiana ha la propria urgenza nei confronti della tutela del patrimonio forestale; la Regione Campania è boscata per il 30% della sua estensione (presenta 450.000 ha di superficie forestale, sul totale regionale di 1.359.025 ha), con una concentrazione di superficie nella Provincia di Salerno, che di fatto copre la metà di superficie regionale grazie all’insistenza, nel territorio, di polmoni verdi di importanza strategica. La quasi totalità della superficie boscata è protetta dall’insistenza di Parchi Nazionali, Regionali, Riserve naturali, Oasi, a dimostrazione dell’importanza naturalistica degli stessi siti.

I

NZ 00368

NAZIONALE

Uno dei contesti naturali paesaggistici fondamentali per la Regione è quella dei Monti Picentini, gruppo montuoso dell'Appennino, situato nel territorio della Provincia di Salerno, tra i monti Lattari, il Monte Partenio, l'altopiano Irpino e la valle del fiume Sele. Il gruppo è costituito da rocce calcaree e dolomitiche, ricoperte da coltri di materiale di origine vulcanica (piroclastiti, pomici, lapilli, paleosuoli, scorie, tufi ecc..) attribuibili alle manifestazioni parossistiche degli apparati vulcanici del Somma-Vesuvio e dei Campi Flegrei ed il cui elevato grado di fertilità, unitamente al notevole grado di umidità legato alla presenza di acquiferi, ha permesso la nascita di una folta, verdeggiante e lussureggiante vegetazione

costituita da varie e pregiate essenze naturali (l’elenco floristico che ammonta a 1260 specie, di cui circa il 7% endemiche e subendemiche); l’impalcatura della intera struttura dei Monti Picentini è circondata da formazioni Flyschioidi che ne specificano le caratteristiche. Le rocce calcaree presenti in questa area si caratterizzano per un elevato grado di fatturazione; le buone caratteristiche di permeabilità delle rocce che formano la intera catena montuosa consentono un’elevata infiltrazione delle acque meteoriche. Inoltre, il particolare assetto della distribuzione dei materiali argillosi che bordano i predetti massicci montuosi, fungendo da soglia di permeabilità, consentono, nelle zone profonde dei massicci, notevoli accumuli idrici. Si tratta di acquiferi di notevole potenzialità idrica e di eccezionali caratteristiche chimiche ed organolettiche. Tali particolari condizioni idrogeologiche, rendono la catena montuosa dei Picentini il più importante dei serbatoi idrici sotterranei presenti nell’intero Appennino Meridionale; le sorgenti alimentano i due più importanti acquedotti della Campania, quello del Sele, diretto in Puglia, e quello di Serino, diretto a Napoli. L’importanza di questo bacino naturale è evidente; non a caso, in questo contesto insistono 1 Parco Ragionale (Parco Regionale dei Monti Picentini, estensione 65.000 ha), 2 oasi naturali protette regionali (Oasi di Polveraccio e Oasi di Persano), ed un’oasi del WWF (Valle della Caccia), interne al parco stesso; l’intera sovrastruttura istituzionale è necessaria per preservare il patrimonio floristico e faunistico del comprensorio. I Monti Picentini sono pure area IBA, Important Birds Area oltre che rientrare tra le Zone a Protezione Speciale (ZPS). Il patrimonio forestale è ampio quasi a coprire l’intera estensione del Parco e si alterna a faggeti e castagneti da frutto. L’importanza della foresta qui assume un duplice aspetto: se da un lato rimane ferma la sua funzione primaria di polmone verde, rinforzando quanto già affermato in precedenza, dall’altro lato è necessaria per mantenere inalterato lo stato di equilibrio geomorfologico. Questo contesto, anche a causa della giovane età geologica, è in una situazione di equilibrio instabile che può collassare in movimenti franosi, di crollo ma anche nella forma di colate di fango, incanalate o su versante; è certo che oltre l’insita debolezza del soprasuolo e del sottosuolo fratturato, l’azione antropica favorisce l’innescarsi di fenomeni di instabilità. Tra queste azioni, stante la tipologia di suoli, sono da ascriversi gli incendi boschivi, al cattivo uso del suolo, strettamente legato al primo fattore, ed alla creazione di strade e sterrate, o lo stesso emungimento delle acque. Nonostante gli avvenimenti di cronaca ricordano costantemente il pericolo derivante da azioni invasive dell’uomo nelle zone montane (gli eventi di Sarno del 1998 sono un ricordo ancora fresco), all’interno del territorio dei Monti Picentini si assiste ancora oggi a dei comportamenti lesivi del patrimonio forestale. Oltre al grave problema della perdita di vegetazione causata dal diboscamento selvaggio e aggressivo, spesso prodotto dagli incendi dolosi che distruggono decine di ettari di bosco a favore di terreni per la costruzione o per i pascoli o ancora per la coltivazione, o per la produzione di legname, anche in maniera abusiva, si registrano molti spazi all’interno dei boschi che vengono usati come discariche, per depositare rifiuti sia di origine civile che industriale. Questi fenomeni oltre a

mettere a rischio l’intera comunità presente causano una grave perdita della biodiversità del bosco e un deterioramento paesaggistico e naturale non indifferente. Questi comportamenti è importante ricordare che vengono attuati dalla stessa popolazione che vive il territorio, mostrando così una scarsa considerazione del bosco e del suo potenziale. I dati relativi al 2011 mostravano una perdita consistente della superficie boschiva, in controtendenza con il dato italiano a seguito dell’azione dell’uomo, con più di 200 incendi rilevati nel contesto descritto (Fonte: Piano AIB, Regione Campania 2012). Secondo i dati, forniti dal Corpo forestale dello Stato, il numero dei roghi e’ diminuito di circa il 58% rispetto all’anno precedente, e si è assistito nel 2012 ad una diminuzione della superficie non boscata (Fonte: Piano AIB, Regione Campania 2013).

C’è da dire che, comunque, la superficie non boscata, rappresenta circa il 40 % dell’intera superficie regionale e il numero degli incendi è ancora elevato, nel 2012 se ne sono avuti ben 4.030. Questi dati costituiscono un serio rischio di dissesto idrogeologico nella zona. Senza contare che la mancanza di vegetazione, aumenta il quantitativo di acqua che ruscella in superficie causando smottamenti locali che si possono evolvere in fenomeni di colata, rovinando la copertura superficiale e diminuendo l’infiltrazione nel sottosuolo mettendo a repentaglio la disponibilità degli acquiferi, che, attualmente, servono oltre 4 milioni di persone. La vegetazione di copertura ha anche il compito fondamentale di filtrare l’acqua piovana verso gli acquiferi; l’assenza della copertura e la presenza, invece, di prodotti di combustione o di elementi inquinanti, quali quelli derivanti dagli sversamenti abusivi o addirittura dall’incendio degli stessi, rende possibile l’inquinamento delle falde con dei rischi incalcolabili, considerato il bacino di utenza. L’attenzione sul territorio è chiaramente notevole; il Parco dei Picentini ha in forza 50 unità per il presidio del territorio, che si sommano ai 47 operatori della Comunità Montana relativa e della Provincia (Comunità Montana Monti Picentini), ai 30 operatori del distaccamento provinciale del Settore Foreste Regionale, ai 20 operatori della SMA Campania, che operano per il controllo e monitoraggio del patrimonio forestale ed alle circa 30 associazioni territoriali ambientaliste e di Protezione Civile, ed agli operatori del corpo forestale dello stato. Ognuno degli Enti predetti opera per assolvere i propri compiti istituzionali. Oltre la campagna di AIB che è considerata prioritaria, c’è un’intesa attività di educazione ambientale che accompagna le attività istituzionali. Proprio a supporto dell’educazione ambientale, l’Ente Parco dei Monti Picentini ha redatto la nuova versione della carta dei sentieri realizzata in collaborazione con i volontari del CAI, che sino sono preoccupati anche del ripristino della percorribilità degli stessi. La

sentieristica, infatti, non costituisce solo un elemento di attrattiva turistica ma anche veicolo di educazione ambientale, come testimonia il motto utilizzato dallo stesso CAI per pubblicizzare i suoi sentieri: Camminare per conoscere - Conoscere per amare - Amare per tutelare. A favorire di questo benessere ripristinato, ci sono le associazioni del territorio, che si occupano di fare educazione ambientale nel contesto. A Nusco (Nord del Monti Picentini) è operativo l’Osservatorio della Biodiversità dei Monti Picentini che realizza corsi ed attività didattiche sul campo e in laboratorio sulle caratteristiche abiotiche e biotiche del territorio (geologia, idrogeologia, flora, vegetazione e fauna); visite guidate lungo i sentieri dei Monti Picentini e nelle aree naturalistiche più importanti e interessanti dove si possono osservare esemplari appartenenti alla flora e alla fauna; incontri e seminari per le scuole; mostre e convegni. Lo stesso Parco ha coinvolto scuole ed università nell'educazione ambientale, istituendo anche un premio per il parco dei Monti Picentini. A Giffoni Valle Piana ha sede il CEA provinciale che svolge attività similari. Il fabbisogno informativo è notevole: a lambire il Parco ci sono sia le due città di Avellino e Salerno, sia un buon numero di comuni popolosi (Battipaglia, Pontecagnano) e comuni minori. Si può stimare un bacino di utenza di oltre 600.000 persone, incluso il flusso turistico che è notevole nella zona che beneficia dei poli attrattivi della penisola Amalfitana e del Cilento. In prossimità della porta Sud del Parco, opera anche l’associazione di Protezione Civile di Bellizzi, che nasce nel 1991 ed è formata da volontari di diversa professionalità. Sin dall’inizio i soci fondatori ebbero la volontà di formare un gruppo capace di intervenire in Emergenza e dal 1999 è riconosciuta dal Dipartimento di Protezione Civile Nazionale e collabora attivamente con tutte le istituzioni operanti nel settore della Protezione Civile, avviando con esse collaborazioni di diverso genere. Oltre a questa professionalità, il nucleo protezione civile di Bellizzi si occupa anche di formazione sul proprio territorio con due operazioni specifiche: da un lato, ha attivato durante il corso dell’anno scolastico dei laboratori di educazione ambientale rivolti prevalentemente agli studenti della scuola elementare e, dall’altro, organizza ormai da molti anni nel periodo estivo dei campi scuola di protezione civile e di ambiente rivolti prevalentemente agli alunni delle scuole medie. Tramite queste due azioni, l’associazione ha attivato delle collaborazioni con delle scuole del comune di Acerno e di Montecorvino Pugliano, nella provincia di Salerno, riuscendo a raggiungere negli anni 400 studenti delle scuole elementari tramite attività e laboratori di educazione ambientale e 70 ragazzi delle scuole medie che partecipano a 2 campi scuola organizzati nel periodo estivo. Il patrimonio forestale è una ricchezza, oltre che un’opportunità per ridurre le emissioni di anidride carbonica e garantire così un basso impatto ambientale. Tra l’altro, recenti stime indicano che le foreste italiane sono soggette a danni ambientali provocati dai mutamenti climatici e dagli alti livelli di ozono. Queste riflessioni sottolineano l’urgenza e l’importanza di azioni di salvaguardia e di tutela del patrimonio forestale e della biodiversità che lo caratterizza atte a limitare la deforestazione con la continua perdita del patrimonio forestale che va decisamente condannata anche in vista della lotta all’inquinamento dell’aria. La tutela ambientale incentrata sulla prevenzione applicata alle foreste per un futuro più green è fondamentale, se si vuole prestare attenzione alla messa in atto di tutte le condizioni necessarie in vista della costruzione di un mondo ecosostenibile. Lo stato delle cose descritte in precedenza suggerisce l’importanza di un’azione più efficiente di controllo e di monitoraggio delle problematiche ambientali e una doverosa politica di sensibilizzazione sulle criticità, sulle peculiarità e sulle potenzialità del bosco, essenziale affinché si possano arginare quei comportamenti speculativi e scellerati che mettono in pericolo il futuro di un territorio. Questa riflessione, che scaturisce dall’analisi della situazione precedentemente descritta, è sostanziale per comprendere cosa è necessario fare per aumentare quella consapevolezza ambientale che la foresta è un caposaldo della qualità della vita e come tale và difesa e tutelata. Non solo: nel contesto di studio la foresta rappresenta l’elemento che equilibra le componenti ambientali garantendo la stabilità delle strutture e degli acquiferi. Un’altra riflessione porta a dire che qualunque azione si faccia con il fine di tutelare il patrimonio di un bosco debba essere differenziata tra i fruitori:

da un lato si deve portare la cittadinanza a conoscere il valore del bosco, i suoi

prodotti, le sue ricchezze e le sue funzioni;

dall’altro bisogna far crescere le nuove generazioni con una sensibilità ambientale più spiccata.

Si può pensare che la giusta conoscenza della risorsa bosco e dei rischi collegati alla sua decrescita, accompagnata da un monitoraggio preventivo, possano limitare tutti gli effetti deleteri prima descritti (inquinamento dell’aria, rischio idrogeologico) e pertanto vanno perseguiti con fermezza. Il contesto è vasto da dover essere affrontato per piccole porzioni, contando sulla radicale presenza di enti ed associazioni sul territorio e sull’importanza oggettiva del sito naturalistico; riducendo l’analisi ai Comuni in cui il Nucleo di Protezione Civile di Bellizzi attualmente opera in convenzione (Bellizzi, Montecorvino Pugliano, Montecorvino Rovella, Acerno, Salerno) la copertura attuale è di 400 studenti delle scuole elementari, su un fabbisogno di 4.800 unità e di 60 ragazzi delle scuole medie, a fronte di un fabbisogno di 2.100 unità, con i due campi scuola organizzati durante il periodo estivo (il numero di utenti massimo è 30 unità, proprio per l’esiguo numero di volontari che possono contribuire in pianta stabile al progetto del campo). Per la cittadinanza (~200.000 abitanti) non sono effettuate azioni mirate. Le 40 unità, di cui 16 operative, dell’Associazione, poiché impegnate anche in attività specifiche di Protezione Civile (emergenze, campagne AIB) non sono sufficienti per coprire questo fabbisogno, almeno non in relazione all’urgenza del problema, e pertanto si devono incrementare anche attraverso il presente progetto di servizio civile. Si tenga anche presenta che l’associazione è attualmente destinataria di un progetto di servizio civile per 5 volontari sulla Prevenzione Incendi, a cui le azioni di questo progetto si concordano in maniera complementare. La situazione di partenza può essere riepilogata in questo schema riassuntivo:

Indicatore Cosa Indica Situazione di Partenza

Controllo del territorio Indica il rapporto tra la forza lavoro e la sentieristica da controllare

2,02 km/uomo

Campi scuola Indica il numero di campi scuola effettuati in un anno

2 campi/anno

N. utenti campo Indica il numero di utenti per singolo campo scuola ed il totale annuale

30 utenti 60 anno

N. incontri scuole Indica il numero di incontri che vengono effettuati annualmente presso le scuole

10 incontri/anno

Educazione ambientale Indica il numero di incontri a favore della popolazione

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Tabella 1- Indicatori di progetto

Alla luce di quanto sopra esposto è urgente lavorare per tutelare lo stato dei boschi attraverso il controllo del territorio e la sensibilizzazione ambientale. Il progetto che qui si presenta, sviluppa queste riflessioni e questi bisogni dandone una risposta operativa. Le azioni con cui si compone sono indirizzate a determinati target che fruiscono direttamente dell’esecuzione del progetto stesso (beneficiari diretti):

400 alunni delle scuole elementari

120 ragazzi delle scuole medie

3.250 cittadini e turisti

100 km di sentieri

Indirettamente, l’esecuzione del progetto porta vantaggi ad un’insieme di soggetti che sono qui individuati (beneficiari indiretti):

Enti pubblici (Ente Parco, Comunità Montana, CFS..) che trovano un supporto operativo per le proprie attività istituzionali;

l’intero comprensorio dei Monti Picentini, per il quale, la salvaguardia messa in atto

in una piccola porzione può essere assunta a modus operandi da replicare in altri contesti e di cui si limita il dissesto idrogelogico diminuendo il rischio frane;

l’intera collettività dei Comuni di Acerno e Montecorvino Pugliano che di riflesso acquisiscono un valore preservato;

i 4.000.000 di cittadini che vengono serviti dall’idrostruttura dei Picentini.

Obiettivi del progetto:

L’obiettivo generale del progetto è tutelare il patrimonio boschivo e forestale della zona dei Monti Picentini. attraverso il soddisfacimento dei seguenti obiettivi specifici:

Primo Obiettivo Specifico: Contrastare i fenomeni lesivi ed illegali all’interno della zona di riferimento, attraverso:

- il controllo del territorio di competenza. Si assume che l’associazione, con la propria forza lavoro ed in collaborazione con gli Enti sul territorio di cui prima ne è stata stimata la forza, possa coprire settimanalmente 100 dei 500 km di sentieri del territorio equivalenti a circa 20.000 ha di estensione dell’area. Lo scopo è evidenziare in tempi brevi le situazioni di dissesto di modo da poterle arginare e limitare le conseguenze espresse in premessa (sversamento rifiuti ed inquinamento delle acque, disboscamento non autorizzato e dissesto idrogeologico ed inquinamento dell’aria).

Secondo Obiettivo Specifico: Sensibilizzare e informare le giovani generazioni ad una maggiore considerazione e cura del bosco, attraverso:

- Campo scuola; si prevede l’attivazione di ulteriori due campi scuola, oltre quelli già attivi i modo da raggiungere annualmente un target di 120 ragazzi. Lo scopo è aumentare il bacino di utenza delle buone attività già attuate dall’associazione riuscendo ad organizzare 3 campi scuola annuali rispetto agli attuali 2, incrementando il numero di utenti per campo (da 30 a 40 unità) ed in cui, tramite attività ludico ricreative si formano i giovani ragazzi all’importanza e l’uso consapevole dei boschi.

- Campagna di Educazione ambientale; si prevede di aumentare le attività di sensibilizzazione scolastica e raggiungere in questo modo circa 400 alunni delle scuole elementari. Lo scopo è fornire alla nuove generazioni una coscienza ambientale sulla tutela dei boschi sviluppata e che possa trainare anche le coscienze dei familiari. L’azione verrà svolta attraverso un programma educativo (due incontri bisettimanali, per circa 25 alunni ad incontro, per un totale di 16 incontri) e con visite guidate nei boschi del parco (8 incontri, per 50 alunni per volta).

Terzo Obiettivo Specifico: Sensibilizzare ed informare i cittadini ed i turisti ad una maggiore considerazione e cura del bosco, attraverso:

- giornate dedicate di educazione ambientale finalizzate al rimboschimento di 2 ettari di bosco in 5 giornate dedicate. Lo scopo è di migliorare la coscienza civica all’uso dei boschi, approfittando della giornata ecologica per evidenziare i problemi del bosco e la necessità della sua tutela.

- Trekking nel bosco. Lo scopo è strettamente legato al precedente; in questa fase si vuole mettere il cittadino di fronte allo stato di conservazione del bosco che lo circonda ed evidenziarne contestualmente l’evoluzione che le azioni lesive ed illecite possono comportare. L’azione si esplica attraverso visite guidate all’interno del Parco su percorsi prestabiliti (in numero di una al mese per un totale di 5 visite).

- Percorsi dell’acqua. Stante la notevole importanza del contesto come idrostruttura è fondamentale che si comprenda lo stretto legame che sussiste tra la salvaguardia del bosco e l’equilibrio idrico del complesso. Pertanto, si strutturano dei percorsi ad hoc per la popolazione alla scoperta delle sorgenti e degli acquiferi più importanti dove evidenziare il contributo che il bosco fornisce alla qualità e quantità delle acque.

L’esecuzione del progetto può essere rappresentata dalla seguente situazione d’arrivo:

Indicatore Situazione di Arrivo Incremento

Controllo del territorio 1,4 km/uomo - 0,8 km/uomo Campi scuola 3 campi anno + 1 campo N. utenti campo 120 utenti/anno + 60 utenti (+100%) N. incontri scuole 25 incontri/anno +15 (+150%) Educazione ambientale 15 incontri +15

Tabella 2 - Indicatori di progetto. Situazione di arrivo

Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi L’attuazione del progetto si articola attraverso alcune fasi (vedi in tabella il diagramma di Gantt) e attività.

FASE A) : FORMAZIONE All’avvio del progetto sarà erogata la formazione ad opera del Formatore secondo il piano formativo indicato nel progetto. Entro i primi cinque mesi e comunque secondo una programmazione che si cercherà di concentrare nel primo periodo di servizio i volontari fruiscono di una formazione d’aula generale Parallelamente alla formazione generale i volontari saranno impegnati nella formazione specifica. In questa fase al formatore si affiancheranno anche gli Operatori Locali di Progetto (OLP) che provvederanno ad illustrare gli aspetti significativi delle aree di intervento e le modalità operative di norma adottate nella stessa. Entro i primi mesi e comunque secondo una programmazione che si cercherà di

Fase B: Attività da svolgere

Primo Obiettivo Specifico: Contrastare i fenomeni lesivi ed illegali all’interno nella zona di

riferimento Azione A: Controllo del territorio Attività A.1: Organizzazione ed effettuazione

- Riunioni con Enti competenti - Suddivisione del territorio in aree di competenza - Assegnazione delle aree di competenza - Definizione del calendario e dei turni - Copertura del territorio assegnato - Eventuali segnalazioni - Superamento delle eventuali emergenze

Secondo Obiettivo Specifico: Sensibilizzare e informare le giovani generazioni ad una maggiore considerazione e cura del bosco Azione B: Campo scuola Attività B.1: Organizzazione preliminare

- Contatto con gli Enti - Riunioni operative - Progettazione e Finanziamenti - Autorizzazioni

Attività B.2: Riscontro dell’utenza - Contatto con gli Istituti scolastici del territorio (scuole medie) - Creazione mailing list - Invio di materiale informativo - Organizzazione incontri conoscitivi associazione-famiglie - Effettuazione incontri conoscitivi

Attività B.3: Organizzazione del campo - Raccolta domande di partecipazione ed autorizzazioni - Scelta dei partecipanti e comunicazione - Verifica partecipazione dei docenti - Pulizia del campo e della foresteria - Montaggio tende e cucina - Preparazione materiale di supporto

Attività B.4: Effettuazione del campo - Accoglienza dei partecipanti - Docenze - Attività esercitative e ludico-ricreative - Visita dei parenti - Preparazione pasti - Chiusura del campo - Pulizia del campo e della foresteria

Attività B.5: Background - Raccolta foto, video prodotti - Montaggio - Realizzazione video promozionale - Realizzazione del materiale pubblicitario - Pubblicazione sul sito e link

Azione C: Campagna di sensibilizzazione scolastica Attività C.1: Programma Educativo

- Contatti preliminari con le scuole - Riunioni operative ed adesioni - Concertazione dei contenuti - Calendario degli incontri - Preparazione materiale informativo - Effettuazione degli incontri

Attività C.2: Contatto Diretto

- Contatti preliminari con le scuole - Riunioni operative ed adesioni - Condivisione dei percorsi e delle attività - Calendario degli incontri - Preparazione materiale informativo - Effettuazione delle visite

Terzo Obiettivo Specifico: Sensibilizzare ed informare i cittadini ed i turisti ad una maggiore considerazione e cura del bosco, attraverso

Azione D: Giornate dedicate di educazione ambientale Attività D.1: Organizzazione ed esecuzione

- Riunioni di concertazione con gli Enti competenti e con le scuole - Scelta dell'area/aree da rimboschire - Richiesta permessi ed autorizzazione - Reperimento materie prime - Contatto con la stampa e media locale - Pubblicità - Adesioni - Effettuazione Giornate ecologiche

Attività D.2: Trekking nel Bosco - Riunioni di concertazione con gli Enti competenti e con le scuole - Scelta dei percorsi - Preparazione materiale di supporto - Contatto con la stampa e media locale - Pubblicità - Esecuzione delle giornate di trekking nel bosco

Attività D.3: Percorsi dell'acqua - Riunioni di concertazione con gli Enti competenti e con le scuole - Scelta dei percorsi - Permessi ed autorizzazioni - Preparazione materiale di supporto - Contatto con la stampa e media locale - Pubblicità - Esecuzione delle giornate di trekking nel bosco

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto Attività A.1: Organizzazione ed effettuazione I volontari supporteranno il responsabile in tutte le attività organizzative e nelle riunioni; inoltre saranno impiegati attivamente nel controllo del territorio e nella segnalazione degli illeciti. Quando necessario, collaborano al superamento delle singole emergenze segnalate. Attività B.1: Organizzazione preliminare I volontari supporteranno il responsabile in tutta la fase organizzativa e burocratica Attività B.2: Riscontro dell’utenza I volontari saranno di supporto al responsabile per il contatto con le scuole, la creazione della mailing list, l’invio dell’informativa, l’organizzazione e l’effettuazione degli incontri; Attività B.3: Organizzazione del campo I volontari supporteranno il responsabile nelle attività organizzative e logistiche, monteranno le tende ed il modulo cucina, e collaboreranno alla preparazione del materiale di supporto. Attività B.4: Effettuazione del campo I volontari supporteranno il responsabile del campo in tutte le sue attività; in più collaboreranno alla gestione della cucina ed alla preparazione dei pasti, alle attività didattiche e ludico-ricreative, al mantenimento e controllo del campo stesso e alla chiusura. Attività B.5: Background I volontari, oltre a supportare il responsabile, collaborano con gli esperti per la preparazione e pubblicazione del materiale multimediale ed informativo.

L’attività si articolerà come segue: • Elaborazione del messaggio da divulgare in relazione ai soggetti da sensibilizzare; • Indicazione degli elementi informativi essenziali; • Selezione dei canali e mezzi più idonei da utilizzare; • Ricognizione delle risorse umane e materiali che possono essere impiegate. Attività C.1: Programma Educativo I volontari presteranno supporto al responsabile in tutta la fase organizzativa e parteciperanno attivamente agli incontri didattici e divulgativi presso le scuole. Attività C.2: Contatto Diretto I volontari presteranno supporto al responsabile in tutta la fase organizzativa e parteciperanno alle escursioni didattiche, sia come supporto che come conoscitori del territorio stesso. L’attività avrà lo scopo di sensibilizzare i cittadini e tutti gli altri soggetti presenti sul territorio, perché adottino comportamenti responsabili, informandoli sui rischi connessi a propri atteggiamenti irresponsabili o inconsapevoli, nonché sulla condotta da tenere in bosco. Attività D.1: Organizzazione ed esecuzione I volontari supporteranno il responsabile in tutte le fasi organizzative e collaboreranno nelle giornate ecologiche al rimboschimento delle aree individuate. Attività D.2: Trekking nel Bosco I volontari supporteranno il responsabile in tutte le fasi organizzative e parteciperanno alle giornate di trekking accompagnando i cittadini partecipanti. Attività D.3: Percorsi dell'acqua I volontari supporteranno il responsabile in tutte le fasi organizzative e parteciperanno alle giornate di trekking accompagnando i cittadini partecipanti.

Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

Numero posti con vitto e alloggio:

Numero posti senza vitto e alloggio:

Numero posti con solo vitto:

Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

Criteri e modalità di selezione dei volontari:

Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550 Di seguito si riporta uno estratto del ‘Sistema di Reclutamento e Selezione’ adeguato al 31 luglio 2009 e approvato dall’UNSC con det. n° 91 in data I Febbraio 2010 cui per ogni eventuale approfondimento si rimanda alla consultazione sul sito www.amesci.org CONVOCAZIONE La convocazione avviene attraverso il sito internet dell’ente con pagina dedicata contenente il calendario dei colloqui nonché il materiale utile per gli stessi (bando integrale; progetto; procedure selettive, etc.); Presso le sedi territoriali di AMESCI è attivato un front office finalizzato alle informazioni specifiche ed alla consegna di modulistica, anche attraverso servizio

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telefonico e telematico. SELEZIONE Controllo e verifica formale dei documenti; Esame delle domande e valutazione dei titoli con le modalità di seguito indicate e con i seguenti criteri di selezione che valorizzano in generale:

- le esperienze di volontariato; - le esperienze di crescita formative - le capacità relazionali; - l’interesse del candidato.

Valutazione dei titoli massimo 50 punti

Precedenti esperienze

MAX 30 PUNTI

Titoli di studio, esperienze aggiuntive e altre conoscenze

MAX 20 PUNTI

Precedenti esperienze massimo 30 punti Periodo massimo valutabile per singola esperienza: 12 mesi.

Precedenti esperienze c/o enti che realizzano il progetto Coefficiente 1,00 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.)

MAX 12 PUNTI

Precedenti esperienze nello stesso settore del progetto c/o enti diversi da quello che realizza il progetto Coefficiente 0,75 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg)

MAX 9 PUNTI

Precedenti esperienze in un settore diverso c/o ente che realizza il progetto Coefficiente 0,50 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.)

MAX 6 PUNTI

Precedenti esperienze in settori analoghi c/o enti diversi da quello che realizza il progetto Coefficiente 0,25 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.)

MAX 3 PUNTI

Titolo di studio massimo 8 punti (si valuta solo il titolo più elevato)

Laurea (vecchio ordinamento oppure 3+2)

8 PUNTI

Laurea triennale 7 PUNTI

Diploma scuola superiore 6 PUNTI

Frequenza scuola media Superiore FINO A 4 PUNTI (1 PUNTO PER OGNI ANNO CONCLUSO)

Titoli professionali massimo 4 punti (si valuta solo il titolo più elevato) I titoli professionali sono quelli rilasciati da Enti pubblici o Enti di formazione professionale accreditati presso le Regioni

Titolo completo 4 PUNTI

Non terminato 2 PUNTI

Esperienze aggiuntive a quelle valutate massimo 4 punti (si valuta solo il titolo più elevato) (per esempio: stage lavorativo, animatore di villaggi turistici, attività di assistenza ai bambini durante il periodo estivo, etc.)

Di durata superiore a 12 mesi 4 PUNTI

Di durata inferiore a 12 mesi 2 PUNTI

Altre conoscenze massimo 4 punti (si valuta 1 punto per ogni titolo, sino ad un massimo di 4) - per esempio: specializzazioni universitarie, master, conoscenza di una lingua straniera, informatica, musica, teatro, pittura, ecc…).

Attestati o autocertificati 1 PUNTO

I candidati effettueranno, secondo apposito calendario pubblicato sul sito web dell’ente, un colloquio approfondito su: servizio civile, progetto e curriculum personale (con particolare riguardo alle precedenti esperienze di volontariato e lavorative nel settore specifico del progetto e non), al fine di avere un quadro completo e complessivo del profilo del candidato, delle sue potenzialità, delle sue qualità e delle sua attitudini, oltre ad una breve autopresentazione da parte del candidato.

COLLOQUIO MAX 60 PUNTI

Il colloquio consiste in una serie di 10 domande, ognuna con punteggio da 0 a 60, riportate sul sito www.amesci.org

La somma di tutti i punteggio assegnati al set di domande diviso il numero delle domande dà come esito il punteggio finale del colloquio.

L’idoneità a partecipare al progetto di servizio civile nazionale viene raggiunta con un minimo di 36 PUNTI al colloquio

La fase di selezione è costantemente verificata da un Garante nominato dal responsabile del Servizio Civile Nazionale;

REDAZIONE E PUBBLICAZIONE DELLA GRADUATORIA FINALE Al termine delle selezioni si procederà alla pubblicazione on-line della graduatoria.

Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Cultura media; buone conoscenze informatiche; buone capacità relazionali. E’ titolo di maggior gradimento:

- diploma di scuola media superiore, - pregressa esperienza nel settore specifico del progetto; - pregressa esperienza presso organizzazioni di volontariato; - buona conoscenza di una lingua straniera; - spiccata disposizione alle relazioni interpersonali e di gruppo - capacità relazionali e dialogiche - studi universitari attinenti.

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

Eventuali crediti formativi riconosciuti:

NO

Eventuali tirocini riconosciuti :

NO

Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

Durante l’espletamento del servizio, i volontari che parteciperanno alla realizzazione di questo progetto acquisiranno le seguenti competenze utili alla propria crescita professionale:

competenze tecniche (specifiche dell’esperienza vissuta nel progetto, acquisite in particolare attraverso il learning by doing accanto agli Olp e al personale professionale): supporto alle relazioni pubbliche dell’ente, segreteria tecnica, organizzazione logistica, redazione di documenti ufficiali, approfondimenti tematici di carattere ambientale/ecologico, gestione delle attività basiche di back-office, realizzazione di mailing list, organizzazione;

competenze cognitive (funzionali ad una maggiore efficienza lavorativa e organizzativa): capacità di analisi, ampliamento delle conoscenze, capacità decisionale e di iniziativa nella soluzione dei problemi (problem solving);

competenze sociali e di sviluppo (utili alla promozione dell’organizzazione che realizza il progetto ma anche di se stessi): capacità nella ricerca di relazioni sinergiche e propositive, creazione di reti di rapporti all’esterno, lavoro all’interno di un gruppo, capacità di mirare e mantenere gli obiettivi con una buona dose di creatività;

competenze dinamiche (importanti per muoversi verso il miglioramento e l’accrescimento della propria professionalità): competitività come forza di stimolo al saper fare di più e meglio, gestione e valorizzazione del tempo di lavoro, ottimizzazione delle proprie risorse.

Tali competenze, elaborate secondo gli standard europei delle UCF (Unità Formativa Capitalizzabile), sono riconosciute e certificate da Medimpresa, associazione nazionale delle piccole e medie imprese, nell’ambito di uno specifico accordo, relativo al presente progetto (in allegato)

Formazione generale dei volontari

Sede di realizzazione:

Sede di realizzazione del progetto

Modalità di attuazione:

In proprio, presso le sedi indicate al precedente punto 29, con formatori AMESCI. AMESCI si riserva di avvalersi di esperti, secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”.

Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550

AMESCI sostiene la necessità di mettere in campo, sul piano metodologico, risorse formative centrate sull’attivazione dei volontari, in grado di assicurare loro una corresponsabilità nelle modalità e nelle forme del proprio apprendimento, all’interno di ambienti e approcci didattici volti appunto a fare leva sul personale contributo di ogni volontario. La nostra idea è quella di una formazione blended, che alterni i differenti setting formativi messi a disposizione nelle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”. Nello specifico si utilizzerà:

formazione in aula, eventualmente avvalendosi di esperti delle varie materie trattate per 13 ore complessive;

formazione dinamica in role playing, outdoor training, wrap around su: team building, team work, problem solving, comunicazione attiva e per le attività collaborative per 18 ore complessive;

e-learning per 14 ore complessive.

Contenuti della formazione:

La formazione generale prevista per il progetto si articola nei seguenti moduli:

A come Amesci: La presentazione dell’associazione Valori e identità del SCN Dall'obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: La storia dell'obiezione di

coscienza e l'itinerario storico che ha portato alla istituzione del Servizio Civile. Approfondimento su Don Lorenzo Milani.

Adempimento del dovere di difesa della patria: L'adempimento del dovere di difesa della patria è un dettato costituzionale e riguarda tutti i cittadini senza distinzioni di sesso, età, reddito, idee e religione. Si spiega come è stato interpretato e come si è evoluto nel corso della storia della nostra Repubblica.

La difesa civile non armata e non violenta: Il concetto di difesa civile non armata e non violenta ha una lunga storia e una grande diffusione, come si è sviluppato e quale è la situazione attuale in Italia.

Normativa vigente e carta di impegno etico del SCN: Le norme che governano il Servizio Civile. Si mira alla comprensione del contesto in cui si è sviluppato e funziona il Servizio Civile, oltre a fornire ai volontari una base per il rapporto con l’ente.

Formazione civica e forme di cittadinanza: Diventare cittadini consapevoli, attivi e solidali con i meno fortunati è uno degli obiettivi che si pone il Servizio Civile, è opportuno quindi per ogni volontario conoscere i fondamenti giuridici della cittadinanza e della convivenza, non solo per quanto riguarda il nostro paese, ma anche per quanto riguarda l'Unione Europea. Per Amesci, il Servizio Civile è anche educazione alla legalità. Importante per conoscere le origini e la storia della criminalità organizzata e delle mafie in generale, per riconoscere i protagonisti della lotta contro questi fenomeni e sapere come la partecipazione e la cittadinanza attiva siano un modo concreto di combattere la criminalità.

Servizio civile, associazionismo e volontariato:Tre parole chiave dell’impegno dei ragazzi e delle ragazze in SCN. Si chiariscono rapporti e dimensioni delle realtà illustrate.

Elementi di protezione civile: Conoscere come funziona ed è strutturato il Servizio Nazionale di Protezione Civile non è semplicemente una formalità per il volontario SCN, c'è un forte collegamento tra l'impegno, la responsabilità, il senso di cittadinanza e di difesa della patria richieste volontario (ma anche ad ogni cittadino) e il fatto di sapere quali comportamenti tenere in caso di emergenza. Le leggi istitutive della protezione Civile e i regolamenti che governano il rapporto tra la protezione civile ed il volontariato.

L’organizzazione del servizio civile e le sue figure Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale (DPCM 4

febbraio 2009 e successive modifiche) La rappresentanza dei volontari in Servizio Civile Nazionale Lavoro per progetti: Si chiarisce cosa si intende con la definizione "lavoro per

progetti", attraverso un percorso che parte dal setting formativo del progetto di Servizio civile per giungere all’identificazione e al trasferimento del concetto di meta competenze

Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti Sicurezza e salute sui luoghi di lavoro (Dlgs 81/2008)

Durata:

45 ore (Tutte le ore di formazione saranno erogate entro il 180° giorno dall’avvio del progetto)

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

Sede di realizzazione:

Sede di realizzazione del progetto

Modalità di attuazione:

In proprio, presso l’ente con formatori AMESCI

Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550 L’impianto metodologico è, anche nel caso del corso di formazione specifica, “blended”. Come già esplicitato al punto 32, per formazione blended AMESCI intende una modalità “mista” di allestimento didattico: parte delle attività vengono svolte in presenza, parte a distanza all’interno di un ambiente dedicato (le cosiddette piattaforme), con entrambi i momenti funzionali al perseguimento di obiettivi formativi coerenti con la più generale impostazione costruttivista. Nella nostra formazione blended riteniamo centrale la riconfigurazione del ruolo e della responsabilità del docente: la natura comunicativa dell’allestimento didattico, garantita dall’intervento di costruzione del patto formativo in presenza, dai thread del forum, dalle sessioni in chat, dallo scambio di risorse ipermediali e di materiali didattici, dagli approfondimenti in gruppo in aula, favorisce una relazionalità più orizzontale, tra pari, rispetto alla tradizionale relazione verticale tra docente e allievo. Il docente non si colloca più al centro dell’azione di insegnamento, ma ai bordi del processo di apprendimento, in cui l’attore principale diventa la comunità dei partecipanti che lo alimentano e gli danno vita. In tal senso, la valorizzazione dello scambio comunicativo nella fase “a distanza” non gioca un ruolo fattivo solo sul piano cognitivo, ma anche su quello relazionale. A dispetto di molti pregiudizi, infatti, il non verbale e il paraverbale nell’e-learning, lungi dall’essere assenti, sono sublimati nello spasmodico ricorso ai messaggi di esplicitazione delle dinamiche relazionali presenti nella comunità di apprendimento, alla complicità affettiva che accompagna le attività di lavoro, all’uso cognitivamente ed emotivamente intrigante degli emoticons: la presunta freddezza della formazione a distanza viene

sconfessata in Rete dal moltiplicarsi di fenomeni di apertura comunicativa intima, basati sull’espressione e dichiarazione delle proprie emozioni. È come se l’assenza del linguaggio corporeo producesse un innalzamento del livello di ascolto interno delle emozioni e una loro relativa attività di cosciente esplicitazione verbale. Siamo in tal senso convinti che la possibilità del “fare significato” assuma dignità e senso alla luce della forza relazionale del gruppo in apprendimento. L’emozione condivisa di cercare un canale comunicativo profondo che sia efficace nonostante la mediazione del medium PC, la volontà di lavorare insieme per un obiettivo chiaro e accomunante, la ricerca di difficili equilibri tra le differenze individuali, emergenti nel gruppo, pongono inevitabilmente il focus sul terreno dell’attitudine alla costruzione condivisa della relazione, prima ancora che su quello della costruzione condivisa della conoscenza. In questo senso parliamo di “apprendimento significativo” e di promozione della motivazione quale leva virtuosa di questo processo ricorsivo. La formazione specifica sarà erogata in modalità blended per 75 ore complessive, di cui 20 in presenza e 55 in e-learning. Per ciò che riguarda la parte in presenza, il docente terrà un primo approfondimento all’inizio della formazione specifica (prima dell’inizio del corso e-learning), dedicato ai contenuti specifici caratterizzanti il progetto. Successivamente, durante lo svolgimento del corso e-learning e alla fine dello stesso, il docente terrà due sessioni - informativa e formativa specifica - inerenti la salute e sicurezza sul lavoro. Per i nostri corsi ci avvaliamo della collaborazione di Lynx. Lynx si occupa da oltre dieci anni di didattica e tecnologie digitali, ha esperienza diretta di e-learning non solo in quanto progettista, sviluppatore e installatore di piattaforme ma anche in quanto erogatore a sua volta di corsi (Corsi Altrascuola) e consulente didattico (UNSC, AIP, CIES, COCIS, LTA Università Roma TRE, Uptersport). Inoltre, pur essendo un soggetto imprenditoriale, da anni lavora in stretto contatto con enti del terzo settore di cui condivide le finalità e di cui conosce modalità e limiti di azione. La piattaforma scelta per l’erogazione dei corsi è MOODLE, la scelta è dovuta sia a ragioni tecniche (MOODLE consente di fruire dei contenuti dei corsi in maniera flessibile e adattabile al singolo volontario, personalizzandone l’apprendimento, ma allo stesso tempo permette agli utenti di comunicare e collaborare in uno spazio comune e condiviso) che a ragioni etiche (la scelta del software libero è una conseguenza diretta dei valori di condivisione del sapere e della conoscenza impliciti nell’idea di volontariato). Ad ogni volontario verrà fornito un nome utente e una password che gli permetterà di accedere alla piattaforma e di: consultare i contenuti del corso (potrà anche scaricarli sul proprio computer o stamparli, in questo modo non dovrà per forza essere collegato per poter fruire del corso), realizzare gli esercizi previsti (questionari per l'auto-valutazione degli apprendimenti e brevi riflessioni su temi specifichi), usare gli strumenti di interazione presenti nella piattaforma (chat, forum, wiki, eccetera). Le attività svolte sulla piattaforma dall’utente verranno regolarmente registrate, i dati di accesso (log) sono a disposizione dell’utente stesso ma anche dei formatore/tutor, che potrà così intervenire tempestivamente in caso di ritardi consistenti rispetto al percorso di formazione previsto. I log, dei singoli utenti e delle classi, verranno poi utilizzati per una valutazione complessiva del percorso di formazione realizzato online. Alle più moderne tecnologie informatiche e alla qualità dei contenuti, si affiancano le più efficaci metodologie dell’apprendimento: i materiali formativi sono strutturati e suddivisi in maniera tale da promuovere l’apprendimento rispettando i principi dell’ergonomia cognitiva e della personalizzazione di formazione ad elevata qualità. Per AMESCI, l’idea stessa di formazione di un volontario si lega inscindibilmente con l’idea di metacompetenza, in quanto “capacità, propria di ogni individuo, di adattarsi e riadattarsi alle dinamiche evolutive del suo sistema ambientale e relazionale di riferimento”. Parallelamente alle attività di autoistruzione realizzate tramite piattaforma i Volontari parteciperanno a discussioni di gruppo tramite gli strumenti di interazione della piattaforma. Scopo dell’e-learning infatti non è solo quello di raggiungere gli obiettivi formativi indicati nei Moduli didattici ma anche di creare una comunità di apprendimento che si confronti e discuta sui temi del percorso formativo proposto e sugli obiettivi previsti dal progetto in cui

sono inseriti i Volontari.

Contenuti della formazione:

Argomenti della formazione specifica:

In aula:

I APPROFONDIMENTO: Modulo I: Il bosco come risorsa: valore ecologico-ambientale, economico e paesaggistico; la funzione pedagogica: un bosco didattico per la valorizzazione del paesaggio agro-forestale. Durata 6 ore Modulo II: La funzione pedagogica. A scuola nel bosco. Durata 6 ore II APPROFONDIMENTO: Modulo III: Informazione ai volontari (conforme al D.Lgs 81/08 art. 36). Durata: 4 ore

Rischi per la salute e sicurezza sul lavoro

Procedure di primo soccorso, lotta antincendio, procedure di emergenza

Organigramma della sicurezza

Misure di prevenzione adottate Modulo IV: Formazione sui rischi specifici (conforme al D.Lgs 81/08 art. 37, comma 1, lett.b e accordo Stato/Regioni del 21 Dicembre 2011). Durata: 4 ore

Rischi derivanti dall’ambiente di lavoro

Rischi meccanici ed elettrici generali

Rischio biologico, chimico e fisico

Rischio videoterminale

Movimentazione manuale dei carichi

Altri Rischi

Dispositivi di Protezione Individuale

Stress lavoro correlato

Segnaletica di emergenza

Incidenti ed infortuni mancati

Corso e-learning: La normativa del Bosco Definizione giuridica del bosco (legge n° 431/1985; dlgs 490/1999) Qualificazione di un territorio coperto da bosco Il vincolo paesaggistico

La tutela del Bosco La funzione e la tutela del bosco La pianificazione del bosco Attività di rimboschimento

Le competenze Gli Enti concorrenti Il Piano di Tutela Il Piano di sviluppo forestale (WEP)

Il bosco gestito come risorsa multifunzionale Funzione ambientale (la difesa del suolo) Funzione ecologica: (la biodiversità) Funzione produttiva: (legname, frutta, funghi, ecc..) Funzione estetico percettiva (bellezza naturale) Funzione turistico ricreativa (escursionismo, svago, sport)

I Contenuti della metaformazione

Il modello formativo proposto, caratterizzato da un approccio didattico di tipo costruttivista in cui il discente “costruisce” il proprio sapere, permette di acquisire un set di metacompetenze quali:

capacità di analisi e sintesi abilità comunicative legate alla comunicazione on line abitudine al confronto e alla discussione

L'uso di una piattaforma FAD inoltre consente, indipendentemente dagli argomenti della formazione specifica, l'acquisizione di una serie di competenze informatiche di base legate all'uso delle TIC e di Internet.

Durata:

75 ore

Data

Il Responsabile legale dell’ente Enrico Maria Borrelli