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Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Sostenibile Direzione Generale Ambiente e difesa del suolo e della costa Linee guida del Progetto: portualità, rifiuti da natanti, rischi da trasporto marittimo Gestione Integrata Zone Costiere

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Page 1: SCHEDA 3) - Ambiente · Web viewobblighi di conferimento nei porti dei rifiuti e dei residui del carico provenienti da ogni tipo di nave. E’ tuttavia da rilevare che la effettiva

Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Sostenibile

Direzione Generale Ambiente e difesa del suolo e della costa

Linee guida del Progetto:portualità, rifiuti da natanti, rischi da trasporto marittimo

Gestione Integrata Zone Costiere

Ravenna, 20 aprile 2004

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Portualità, rifiuti da natanti, rischi da trasporto marittimo (Sch.3)Sintesi linee guida

Il settore tematico "Portualità, rifiuti da natanti e rischi da trasporto marittimo" riunisce attività in grado di produrre rilevanti impatti ambientali sull’area costiera regionale. L'intensità della navigazione nell'Alto e Medio Adriatico, il trasporto nazionale ed estero di petrolio e merci pericolose e nocive, l’interazione con la navigazione per altre finalità (pesca, diporto, turismo), l’adeguatezza delle strutture portuali – i terminali a terra delle attività in mare - costituiscono elementi che, se non adeguatamente governati, sono in grado di generare rilevanti impatti negativi sull'ambiente regionale e, di conseguenza, di avere pesanti ripercussioni anche su molte attività economiche che si svolgono nella zona costiera. Proprio dal punto di vista dell’impatto ambientale sono da ritenere particolarmente significativi: - l’aspetto della prevenzione degli incidenti marittimi che coinvolgono sostanze inquinanti o

pericolose e la conseguente adeguatezza del sistema di prevenzione dei rischi, di gestione delle emergenze e di minimizzazione degli inquinamenti una volta che l'incidente sia avvenuto;

- l’aspetto della prevenzione e riduzione dell'inquinamento collegato alla normale operatività delle navi, in primo luogo di quelle che trasportano sostanze pericolose e nocive, ma anche di quelle che esercitano altre attività - commerciali e non - quali la pesca, il turismo o il diporto;

- l’aspetto della corretta gestione portuale dei rifiuti e dei residui del carico provenienti dalle navi, tenendo conto sia dell’adeguatezza delle strutture e degli impianti portuali sia della loro integrazione con il più ampio sistema di pianificazione e gestione dei rifiuti.

La collocazione geografica della Regione, inoltre, rende il suo ambiente marino e costiero particolarmente vulnerabile anche rispetto alle attività marittime svolte dagli altri Stati, rivieraschi o utilizzatori, del bacino Adriatico. Più in generale, nella gestione degli aspetti di impatto segnalati, si deve tenere conto del marcato condizionamento esercitato da dinamiche economiche e da decisioni normative provenienti da livelli e ordinamenti diversi da quello regionale (internazionale, comunitario, statale). La conoscenza delle disposizioni e delle prassi internazionali sulla regolazione dell’impatto ambientale delle attività portuali, della navigazione e del trasporto marittimo diventa quindi un elemento importante per la definizione di azioni regionali dirette ad integrare il settore tematico nella gestione della zona costiera. I principali profili specifici di impatto del settore tematico presi in considerazione da tali normative, in vigore ed in preparazione, sono i seguenti:- immissione e scarico di rifiuti in mare;- scarico di sostanze liquide e solide derivanti dall'operatività della nave (ad es. acque di lavaggio

delle cisterne, acque di sentina, morchie, acque di zavorra sporche o pulite);- emissioni in atmosfera;- valutazione ambientale dei sistemi antivegetativi da applicare sulle navi, ove necessario

vietando l’applicazione di sostanze particolarmente nocive (com’è il caso delle vernici a base di composti organostannici);

- requisiti costruttivi delle navi adottati per finalità di protezione dell'ambiente marino (ad es. navi dotate di spazi destinati alla zavorra segregata, di spazi protettivi quali doppi fondi o doppi spazi laterali, doppio scafo, ecc.);

- articolazione delle rotte e della navigazione sulla base delle esigenze della sicurezza e della protezione dell'ambiente, attraverso strumenti quali i corridoi di traffico, le rotte raccomandate o obbligatorie, le aree da evitare, l’obbligo di pilotaggio o del ricorso al rimorchiatore, la dichiarazione di aree marine particolarmente sensibili, ecc.;

- obblighi di conferimento nei porti dei rifiuti e dei residui del carico provenienti da ogni tipo di nave.

E’ tuttavia da rilevare che la effettiva realtà ecologica ed ecosistemica dei territori marini e costieri esposti a rischi ambientali spesso non è adeguatamente considerata a livello internazionale da tali produzioni normative. Il settore è infatti ancora dominato essenzialmente dalle rappresentanze degli

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interessi tradizionali marittimi e il percorso verso la piena rappresentanza e integrazione di quelli ambientali è ancora da completare. In questo senso è proprio il decisore regionale il soggetto che, nell'approfondire la conoscenza delle caratteristiche del suo territorio marino e costiero e dei rischi cui è esposto può, su queste basi, avanzare fondate e appropriate richieste di azione anche agli altri livelli istituzionalmente competenti.Per quanto riguarda la specifica situazione regionale, a Ravenna, la principale realtà portuale di carattere commerciale, si verifica una cospicua movimentazione di sostanze pericolose e nocive che rappresentano un rischio notevole per l’ambiente marino e costiero. La raccolta di dati su tale movimentazione e sulla tipologia dei carichi costituisce un indicatore, anche se parziale, dell'entità dei rischi cui è esposta la fascia costiera regionale ed aiuta ad identificare alcune azioni necessarie ad una appropriata tutela dell’ambiente dai rischi derivanti dalle attività marittime. Si segnala peraltro che non esiste attualmente una banca-dati pubblica dalla quale desumere le rotte delle diverse tipologie di merci pericolose che attraversano il bacino, né una approfondita caratterizzazione degli effetti ambientali del loro comportamento in mare. Le categorie di merci considerate nell’indagine sono state le diverse qualità di petrolio greggio, i derivati dalla raffinazione del greggio e i prodotti chimici alla rinfusa. Non sono stati considerati i prodotti chimici trasportati in colli, segmento rilevante del traffico, più complesso da analizzare ed estremamente rilevante se collocato nello scenario dello sviluppo delle “autostrade del mare”.Circa la navigazione per finalità diverse dal trasporto di merci, le attività di pesca, turismo e diporto presentano rilevanti profili ambientali che comportano la necessità di gestire le interazioni tra le tipologie di navigazione e di organizzare adeguatamente i porti - turistici, pescherecci, misti – che, in quanto terminali a terra delle attività marittime, devono essere gestiti integrando le esigenze economiche con quelle della tutela del mare, delle coste e dell’ambiente in generale.Gli elementi di conoscenza segnalati dovrebbero supportare la programmazione delle eventuali iniziative - istituzionali, normative, tecniche, economiche – sia di prevenzione dei rischi sia di intervento in caso di emergenza. Sulla base dell’analisi di stato condotta e della definizione delle interazioni tra la matrice ‘Portualità e trasporto marittimo’ e le altre tematiche del GIZC sono state individuate idee progettuali che definiscono azioni ed interventi finalizzati ad attivare o rinforzare i processi di sostenibilità nella gestione delle attività marittime e della zona costiera in generale. A tale riguardo è opportuno ricordare quali fattori che condizionano fortemente il settore marittimo e portuale: la pluralità di soggetti responsabili delle scelte di settore, la mancanza di fonti di informazioni facilmente accessibili e aggregate con quelle ambientali, il condizionamento esercitato da norme, decisioni ed economie di livello internazionale, comunitario e statale ed, in definitiva, la conseguente minore capacità regionale di incidere direttamente ed immediatamente nella direzione della protezione dell'ambiente e nella stessa integrazione della gestione della costa. Ad esempio, per quanto riguarda aspetti quali la sicurezza delle rotte delle navi mercantili o le caratteristiche costruttive e le prestazioni ambientali delle navi, il carattere internazionale dei mercati e le regole sulla giurisdizione nei diversi tratti di mare comprimono la capacità di incidere del decisore regionale – e in alcuni casi anche di quello nazionale – sia in generale sia ai fini della gestione integrata della zona costiera. La conseguente definizione degli scenari di intervento e le azioni progettuali proposte assumono prevalentemente caratteristiche di propedeuticità rispetto ai risultati immediati (azioni di sensibilizzazione, formazione ed informazione ed azioni di regolamentazione e normazione) ed in misura minore caratteristiche di vera e propria realizzazione di strutture e servizi.Di seguito vengono indicate le idee progettuali ritenute prioritarie, suddivise in tre tipologie:a) azioni di valutazione , informazione, formazione e sensibilizzazione;b) azioni di regolamentazione ed azioni dirette ad incidere sui processi di normazione;c) azioni di realizzazione di strutture e servizi.

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Sezione A: azioni di valutazione, informazione, formazione e sensibilizzazionePROGETTO A1 - Raccolta delle informazioni disponibili per valutare il rischio e la capacità di intervento in caso di inquinamentiPROGETTO A2 - Formazione per l’organizzazione della risposta a terra in caso di inquinamento accidentale e per il coordinamento dell’attività di eco-volontariatoPROGETTO A3 - Acquisizione di dati conoscitivi sulla movimentazione delle merci e delle imbarcazioni in ambito portuale e sulla produzione di rifiuti conferiti dalla flottiglia peschereccia nell’attività di pesca, loro organizzazione ed aggiornamentoPROGETTO A4 - Organizzazione delle conoscenze disponibili sulle caratteristiche oceanografiche, ecologiche e sulla valenza economica ed educativa della zona costiera e del mare d’interesse regionale PROGETTO A5 - Valutazione degli impatti sul sistema fisico costiero delle strutture portualiPROGETTO A6 - Valutazione della compatibilità delle modalità di ricezione e smaltimento dei residui e dei rifiuti recapitati nei porti con il sistema di gestione integrata delle risorse idriche ed identificazione di eventuali sinergiePROGETTO A7 - Sensibilizzazione ed educazione per la corretta gestione dei rifiuti dalle navi orientata a pescatori e diportisti ed iniziative di promozione ed incentivazione finalizzate ad un diporto nautico di qualità e rispettoso dell’ambientePROGETTO A8 - Formazione specifica sulle procedure di controllo e gestione dei rifiuti in ambito portualePROGETTO A9 - Acquisizione di certificazioni finalizzate ad un diporto nautico di qualità e rispettoso dell’ambiente

Sezione B: azioni di regolamentazione e azioni dirette a incidere sui processi di normazionePROGETTO B1 - Attività finalizzate all’ottenimento dell’identificazione del Medio e Alto Adriatico quale area marina particolarmente sensibile da parte dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO)PROGETTO B2 - Verifica ed eventuale richiesta di adeguamento delle previsioni dei piani antinquinamento nazionale e locale, in mare e sulla costa, in caso di emergenzePROGETTO B3 - Adeguamento delle procedure portuali di raccolta dei rifiuti e dei residui prodotti dalle navi ai più elevati standard ed alle migliori tecnologie disponibiliPROGETTO B4 - Integrazione dei Poli funzionali portuali (come definiti dalla L.R. 20/2000 – Art.A-15) con i nuovi Piani Strutturali Comunali, con particolare priorità e specificità per il Porto commerciale di RavennaPROGETTO B6 - Approntamento di protocolli per la definizione di procedure per la raccolta e lo smaltimento dei materiali contaminanti in ambito portuale

Sezione C: azioni di realizzazione di strutture e serviziPROGETTO C1 - Approntamento di strutture idonee per la raccolta, il conferimento e lo stoccaggio dei rifiuti prodotti dalle attività di pesca, diportistiche e commerciali, ivi compresi quelli derivanti da incidenti in ambito portuale

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