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SCACCHI A SCUOLA

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SCACCHI  A  

SCUOLA    

 

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CONTENUTI  

PROGETTO  SCACCHI:  PENSA  PRIMA  DI  MUOVERE……………….2    CORSI  DI  SCACCHI………………………………………………………...2    

A. Orario  curricolare…………………………………………………….2    

 ALLEGATI    L’A.S.D.  Scacchi  IKIRU……………………………………………………..4    La  Scuola  Pubblica  oggi:  come  (e  perché)  con  gli  Scacchi…………….5    Obiettivi  educativi  generali  (per  gli  alunni)…….…………………………6    Gli  Scacchi  aiutano  gli  studenti  più  deboli………………………………..7    Bimbi  più  bravi  con  le  lezioni  di  Scacchi………………………………….9    Cosa  favorisce  la  disciplina  scacchistica………………………………..10    Contatti………………………………………………………………………12                                                

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                                             c.a.  Dirigente  Scolastico  

                                                                                                                                                                 Presidente  Consiglio  di  Istituto  Docenti  FF.SS.  

 Oggetto: PROGETTO “SCACCHI: pensa prima di muovere”

L’insegnamento degli scacchi a scuola, diffuso all’estero da molti anni, è oggi in via di espansione anche in Italia. Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato come i bambini e ragazzi che imparano e praticano il gioco degli scacchi ottengono in genere migliori risultati scolastici.

A sostegno di queste ricerche vi è anche un pronunciamento del Parlamento europeo che nella seduta plenaria del 15 Marzo 2012 ha approvato la dichiarazione scritta n. 50/2011 con la quale si invitano gli stati membri ad introdurre gli scacchi nella scuola seguendo i seguenti criteri

1. Invita la Commissione e gli stati membri a incoraggiare l’introduzione del programma scacchi a scuola nei sistemi di istruzione degli stati membri.

2. Invita la Commissione, nella sua prossima comunicazione relativa allo sport, a prestare la necessaria attenzione al programma “Scacchi a Scuola”

3. Invita la Commissione a tenere conto dei risultati di qualsiasi studio relativo agli effetti che tale programma ha sullo sviluppo dei ragazzi.

* * *

COSTO DEL PROGETTO SCACCHI Il costo del progetto Scacchi è di € 64 ad allievo per il periodo che va da ottobre 2012 a maggio 2013 e comprende:

- n° 25 ore di lezione con cadenza settimanale per ciascun gruppo classe (€ 60/25 ore pari a € 2,4 per ora per allievo compresa l’organizzazione del torneo di fine anno)

- costi Tessera UISP Giovanile in quanto essendo affiliati alla UISP l’associazione deve per statuto tesserare tutte le persone a cui rivolge i corsi pari a € 4. (quota da versare contante all’inizio del corso per fare la tessera che comprende una assicurazione).

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I nostri corsi sono rivolti a: - scuola dell’infanzia; - scuola primaria; - scuola secondaria di I grado; - scuola secondaria di II grado (con attestato valido per il credito formativo). Sarà tenuto conto delle esenzioni previste normalmente dall’Istituto scolastico.

Il gioco degli scacchi può essere praticato da chi ha difficoltà fisiche e da portatori di ogni forma di handicap purché in grado di comunicare e per loro è un vero e proprio strumento di socializzazione.

Per lo svolgimento delle lezioni si prevede l’uso delle aule.

In caso di adesione al progetto, l’A.S.D. Scacchi IKIRU invierà presso la Vostra Scuola soltanto Istruttori riconosciuti dalla FSI (Federazione Scacchistica Italiana) o Educatori tecnici sportivi della UISP del settore scacchi. In attesa di un Suo cortese riscontro La salutiamo rimanendo a Sua disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o incontro in merito.

Ciampino

Il Presidente A.S.D. Scacchi IKIRU

Francesco CASIELLO

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ALLEGATI

L’associazione dilettantistica scacchi ikiru

L’asd Scacchi IKIRU con sede in Ciampino, nasce nel gennaio 2012 su forte spinta di un gruppo di genitori di bambini che frequentavano le scuole di Ciampino in particolare M.L. King e i plessi T. Rossi e Sabin dove si tenevano corsi di scacchi. Quindi oltre a l’entusiasmo dei bambini, l’incoraggiamento dei genitori e delle insegnanti che hanno compreso l’importanza della pratica scacchistica a scuola e i buoni risultati ottenuti dagli allievi in manifestazioni a livello nazionale organizzati dalla UISP, 5° assoluti al Campionato a squadre nell’anno 2011, 3°assoluto categoria Under 8 nel Campionato individuale nell’anno 2011 per citare tra le migliori perfomance, si è creato un “movimento associativo”che è sfociato nella costituzione di una ASD. Tra questi ragazzi ci sono dei piccoli campioni: una squadra è arrivata 2° assoluta ai campionati italiani UISP a squadre di scacchi di Pavona 2012, un’altra squadra è arrivata 3° sempre nello stesso torneo. L’obiettivo dell’Associazione è la divulgazione di massa del gioco degli scacchi e altri giochi da tavoliere; è affiliata alla UISP attraverso il Coordinamento UISP dei castelli romani e raccoglie più di 100 tesserati (1° Associazione di Scacchi di Roma e provincia). Il Presidente dell’asd Scacchi IKIRU è il Sig. Francesco CASIELLO che da anni si occupa di formazione scacchistica, formazione di dirigenza sportiva. Attualmente il Presidente è arbitro regionale e istruttore giovanile per la federazione scacchistica italiana (FSI); Arbitro, Educatore tecnico sportivo e Formatore per la dirigenza sportiva scacchistica per la UISP e ricopre, sempre per conto della UISP come dirigente Nazionale del coordinamento scacchi, la responsabilità del marketing e dei rapporti con la FSI e altri enti di promozione sportiva. Gli obiettivi dell’Associazione sono:

a) diffondere e valorizzare i contenuti educativi, culturali, associativi e sportivi del gioco e degli scacchi;

b) unire nel segno del gioco un territorio che e’ compreso nei comuni della provincia di

Roma

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- LA SCUOLA PUBBLICA OGGI: PERCHE ’ (E COME) GLI SCACCHI ?

La situazione della scuola pubblica italiana è, indubbiamente, complessa.

Nell’attuale contesto, potrebbero essere di giovamento attività volte a:

motivare i docenti;

dare loro strumenti per agire in modo incisivo in un contesto scolastico sempre più vario;

educare alle regole e al senso sociale; stimolare ai collegamenti interdisciplinari;

stimolare il pensiero e la libera espressione come valore in sé, al di là delle competenze acquisite; educare al piacere dell’impegno mentale;

creare una continuità educativa Scuola-famiglia (genitori, nonni, fratelli, parenti…);

creare una continuità educativa verticale tra i vari ordini di scuola (sia in relazione agli alunni che ai loro docenti);

motivare i bambini e i ragazzi alla frequenza scolastica e all’interazione coi propri compagni; favorire l’integrazione di alunni disabili, con svantaggio sociale o culturale, con problemi di integrazione o inserimento scolastico per motivi linguistici o etnici; limitare la dispersione scolastica; creare nuovi rapporti tra Scuola e territorio; creare nuovi rapporti tra Scuole (città, Paesi…) diversi;

Tutto ciò con gli scacchi: un’arte, un gioco,una scienza e, al tempo stesso, il Re degli

“sport della mente”, in grado di unire il mondo e le generazioni.

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Obiettivi educativi generali (per gli alunni):

- favorire il rispetto per gli altri, l’abitudine ad accettare ed affrontare le difficoltà;

- favorire i rapporti nel gruppo classe per la socializzazione e l’arricchimento personale;

- educare il senso critico ed autocritico (valutazione ed autovalutazione simbolica);

- far nascere il piacere all’impegno mentale;

- motivare alla frequenza ed alla partecipazione nella scuola (recupero della dispersione scolastica tramite la motivazione alla frequenza);

- offrire nuovi percorsi e potenzialità agli alunni disabili o svantaggiati;

- rendere piacevole l’attività didattica tramite collegamenti interdisciplinari ad ampio

raggio;

- sviluppare gradualmente le capacità di analisi, valutazione ed organizzazione delle attività e degli interessi personali.

E’ proprio questo il contributo che può offrirsi di dare un’Associazione come l’Associazione Scacchi IKIRU, che crede molto nel valore educativo, culturale ed associativo del gioco e degli scacchi, ma non potrebbe mai realizzarlo senza coinvolgere a pieno titolo le Istituzioni e le scuole, come avviene in Paesi scacchisticamente più evoluti del nostro: Gran Bretagna, Germania, Spagna, Svizzera, Austria, Paesi scandinavi, Paesi dell’Est e, soprattutto, la Francia, dove ci sono un milione di scacchisti attivi (800.000 i giovani…), rispetto ai 10.000 che ci sono in Italia.

Sempre in Francia, vale la pena di sottolineare i rapporti strettissimi che, ormai da decenni, intercorrono tra la Federazione francese, gli Enti culturali e di promozione sportiva ed il Ministero dell’Educazione.

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Gli scacchi aiutano gli studenti più deboli di Alexander Wild

 

Pubblicato sul sito “Scacchi 012” il 2 Dicembre 2007

Sembra che gli scacchi aiutino i cosiddetti scolari deboli, favorendone un migliore sviluppo

mentale. Uno studio dell’Università di Trier (Treviri, in italiano), ha rilevato che i bambini

che giocano a scacchi durante le scuole elementari migliorano in varie capacità mentali.

Sigrun-Heide Filipp, professoressa di psico-pedagogia e psicologia dello sviluppo dei

bambini presso l’università di Trier, ha diretto il primo studio in tal senso in Germania. In

virtù dei risultati positivi per i bambini che ha riscontrato nella sua ricerca, la professoressa

Filipp sta cercando di convincere le scuole ad introdurre gli scacchi come materia

scolastica. Jörg Schmilewski, della Suddeutsche Zeitung, ha intervistato la professoressa

Filipp.

Jörg Schmilewski, SuddeutscheZeitung (da qui in avanti solo SZ): Molti scolari hanno dei

deficit nella concentrazione e nel modo di parlare. Gli insegnanti dicono che aggressività e

iperattività stanno aumentando in modo preoccupante. Come possono gli scacchi dare un

aiuto in questo senso?

Filipp: Gli scacchi aiutano a pilotare la concentrazione e a dirigere l’attenzione, a

focalizzare. La conclusione che gli scacchi abbassino il livello di aggressività è

sopravvalutata; gli scacchi non sono il palliativo per tutti i mali della nostra società o contro

errori politici riguardo all’istruzione. “Gli scacchi aiutano a pilotare la concentrazione e a

dirigere l’attenzione, a focalizzare.”

SZ: Nello studio ha comparato due classi. Una di queste aveva rinunciato ad un’ora di

matematica per imparare a giocare a scacchi. Quali effetti aveva sullo sviluppo dei

bambini?

Filipp: Gli effetti si notano soprattutto nel campo dell’attenzione visuale, della

concentrazione e nel pensare per immagini.

SZ: Sembra che migliorino la capacità di percezione e concentrazione soprattutto nei primi

due anni e in particolare negli scolari deboli.

Filipp: Sì, i ragazzi con un rendimento scolastico difficoltoso arrivano a scuola, per una

causa o per l’altra, già svantaggiati. Per loro è molto utile confrontarsi con gli scacchi. Il

maggior profitto si nota nelle prime e seconde classi, un po’ meno nelle terze e quarte.

Questo non vuol dire che le capacità mentali non siano più modificabili.

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SZ: Lei ha dimostrato un aumento intellettivo nel secondo anno. Come lo misura?

Filipp: Con test standardizzati che la psicologia mette a disposizione in gran numero.

Abbiamo analizzato se gli scolari sono in grado di creare analogie e giungere ad una

conclusione a partire da materiale visivo che viene loro proposto. Il miglior rendimento

chiaramente evidenziato dallo studio dimostra che le lezioni di scacchi catturano

l’attenzione dei ragazzi e comportano un salto nello sviluppo.

“Il miglior rendimento chiaramente evidenziato dallo studio dimostra che le lezioni di

scacchi catturano l’attenzione dei ragazzi e comportano un salto nello sviluppo.”

SZ: Nelle classi tre e quattro lo studio dimostra un aumento nella disponibilità a rendere di

più nei ragazzi e un aumento nell’integrazione sociale. Quanto sono sicuri questi risultati?

Non potrebbero risultare da altri fattori esterni?

Filipp: Si, questo è il problema. Si dovrebbero eliminare tutti gli altri fattori esterni che

coinvolgono i ragazzi, per chiarire esattamente la differenza fra le due scuole. Ma è

probabile che, gli scacchi e tutto quello che è mosso nel ragazzo dagli scacchi, si rifletta

nell’autostima, nel sentirsi a proprio agio e nell’integrazione sociale nella scuola.

SZ: Uno studio della “New York City Public Schools” ha raggiunto il risultato che le lezioni

di scacchi, oltre a migliorare la competenza matematica migliori anche la competenza di

scrittura e l’uso della lingua.

Filipp: Non conosco lo studio ma in un test a livello regionale nelle quarte classi i ragazzi di

Trier osservati hanno dimostrato di essere significativamente sopra la media regionale

nelle capacità linguistiche come leggere, scrivere e uso del linguaggio parlato.

SZ: Lei promuove l’idea di inserire gli scacchi come materia scolastica?

Filipp: Si, perché gli scacchi costringono i ragazzi a concentrarsi e contemporaneamente li

gratificano. Danno ai ragazzi la sensazione di poter vincere e perdere. Aspetti utili nella

vita. Inoltre gli scacchi creano processi di pensiero anticipatore (capacità di prefigurare

azioni future) affinando la percezione visiva e il pensiero strategico: cosa fa l’altro? cosa

devo poi fare io? Questi processi possono solo far bene al ragazzo e in nessun caso

possono far male.

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           In  Germania  fin  dalle  elementari  si  insegnano  le  mosse  di  re  e  pedoni.  Gli              

           insegnanti:  "Rendono  la  mente  più  sveglia  e  aiutano  la  socializzazione"  

Bimbi più bravi con la lezione di scacchi

Dal  nostro  corrispondente  ANDREA  TARQUINI    

BERLINO  -­‐  Meglio  imparare  a  giocare  a  scacchi  che  spremersi  il  cervello  su   astratte   formule   della   matematica,   meglio   diventare   bravi   a   dare  scacco   al   re   o   alla   regina   che   non   sapere   di   due   più   due   o   simili.   Lo  dicono,  sempre  più  numerosi,   insegnanti,  presidi  di  scuola  e  pedagoghi  tedeschi.  E  il  gioco  degli  scacchi,  come  nuovo  trend  didattico,  si  diffonde  sempre   più   nelle   scuole   elementari.   Aiuta   i   bambini   a   far   di   conto,  sviluppa   la   loro   logica   matematica,   ma   non   solo:   è   una   delle   migliori  ginnastiche   possibili   per   il   cervello,   e   al   tempo   stesso   è   utile   ad  affrontare  altri  due  problemi  tipici  dei  primi  anni  di  scuola.  La  lezione  di  

gioco   di   scacchi   aiuta   i   bimbi   più   timidi   o   taciturni   ad   aprirsi   ed   entrare   nel   gruppo,   ed   è  utilissima  per  favorire  l'integrazione  degli  scolari  di  origine  straniera,  numerosissimi  visto  che  oltre  otto  milioni  di  residenti  nella  Repubblica  federale  sono  immigrati  o  figli  di  immigrati.      L'austera  ma  attentissima  edizione  domenicale  della  Frankfurter  Allgemeine  ha  dedicato  ieri  un   ampio   servizio   al   tema.   Uno   degli   istituti   dove   gli   scacchi   sono   diventati   materia  d'insegnamento   è   la   Grundschule   (scuola   elementare)   della   Genslerstrasse   di   Barmbek,  quartiere   periferico   della   ricca   Amburgo.   Da   due   anni   a   titolo   esperimentale   c'è   nel  programma   un'ora   di   scacchi   alla   settimana.   Gli   insegnanti,   come   Monika   Kuesel-­‐Pelz,  ammettono   di   essersi   sentiti   troppo   scarsi   all'inizio.   Per   cui   scacchisti   di   professione   sono  stati  ingaggiati  per  insegnare  loro  il  gioco.      L'iniziativa  ad  Amburgo  è  partita  da  Bjoern  Lengwenus,  preside  di  una  Hauptschule   (scuola  media   generale)   e   appassionato   scacchista.   È   stato   lui   a   elaborare   il   programma   di  apprendimento  degli  cacchi  chiamato  "Fritz  und  fertig".      

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9  I  risultati  sono  interessanti  e  positivi,  dice  un  gruppo  di  ricercatori  dell'università  di  Treviri,  in  Renania-­‐Palatinato,   che  ha   studiato   l'introduzione   sperimentale  degli   scacchi   a   scuola   in  un  istituto   della   città   natale   di   Karl  Marx.   Risultato   del   loro   lavoro:   i   bambini   che   dalla   prima  elementare   hanno   cominciato   a   imparare   a   giocare   a   scacchi,   arrivati   alla   quarta   si   sono  rivelati  più  bravi  non  solo  in  matematica,  ma  anche  in  grammatica  tedesca  o  lingue.      Ma  la  novità  degli  scacchi  a  scuola  solleva  anche  obiezioni.  L'Unione  dei  matematici  tedeschi  non  vede  di  buon  occhio  il  progetto.  "Perché  proprio  l'ora  di  matematica  dev'essere  sacrificata  agli  scacchi,  se  davvero  imparare  a  giocare  a  scacchi  facilita  l'apprendimento  in  più  materie?",  chiede  polemico  Guenter  Toerner,  uno  dei  suoi  dirigenti.  Eppure,  da  Amburgo  a  Treviri,   fino  alla  tradizionalista  e  conservatrice  Baviera,  gli  scacchi  prendono  piede  tra  i  banchi.  In  Baviera  spesso  come  materia  facoltativa  o  "AG",  cioè  gruppo  di  lavoro  volontario  scelto  liberamente  da  studenti  e  insegnanti.      E   i   risultati   sono   positivi   anche   nel   sud   tedesco.   Ma   anche   perché,   dice   Markus   Fuchs,  responsabile   dei   gruppi   di   lavoro   e   delle   lezioni   facoltative   di   scacchi   a   Ratisbona,   "se   gli  scacchi  divenissero  obbligatori  rischierebbero  di  perdere  fascino,  di  essere  accolti  come  una  noiosa  materia  tra  le  altre".      A  Bad  Hersfeld,   in  Assia,  nella  Wilhelm-­‐Neuhaus-­‐Schule,  gli  scacchi  a  scuola  come  gruppo  di  lavoro  complementare  esistono  da  cinque  anni.  E  dall'inizio  dell'anno  scolastico  in  corso  sono  materia  complementare  per  tutte  le  prime  e  seconde  classi.  Secondo  il  preside  i  benefici  sono  evidenti  e  molteplici.   I  ragazzi  acquistano  una  mente  più  svelta,   imparano  a  mettere  a  fuoco  più   velocemente   i   problemi   decisivi   di   ogni   tema.   E   infine   aiutano   l'integrazione  multiculturale:  non  dipende  quale  sia  la  tua  madrelingua  se  vinci  o  no.      (11  maggio  2009)  

 

 

 

 

 

 

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La Disciplina scacchistica favorisce:

Le capacità di riflessione tanto analitica tanto sintetica, l'immaginazione e la

programmazione razionale di un progetto logico, il suo controllo nel corso dello sviluppo

con la necessità di verificarlo e di modificarlo correttamente, confrontandolo con i

mutamenti prodotti dall'analogo progetto logico dell'avversario.

Le capacità di concentrazione anche prolungata, di ponderare ogni decisione (nel gioco, la

mossa è irrevocabile), di valutare combinativamente i differenti parametri che determinano

la posizione sulla scacchiera in ogni momento della partita, e cioè: il tempo, lo spazio, il

materiale.

La capacità di ricercare con calma, con determinazione, con fiducia nelle proprie risorse

intellettive la soluzione delle difficoltà, vagliando rigorosamente numerose ipotesi razionali

per scegliere la più valida, rifiutando risposte affrettate e superficiali: negli scacchi può

giovare la fantasia disciplinata, ma non l'improvvisazione.

La capacità di dominare gli impulsi, di contenere l'espressione di pensiero o di sentimento,

di non fare affidamento su fattori casuali o di fortuna: vale negli scacchi il motto "In me vis

sortis nulla sed ingenium".

La crescita morale e la civiltà nei rapporti interpersonali. La partita a scacchi che pure

rappresenta una figurazione simbolica della guerra, si svolge secondo un codice che ha

sublimato la componente aggressiva, eliminandola persino dal linguaggio specifico del

gioco; il confronto avviene in condizioni di equità, rimuove ogni ostacolo di disparità fisica

(è, fra l'altro, di debole concetto latino l'opinione che gli scacchi siano poco congeniali alle

donne), esige per regolamento la massima correttezza, educa alla lealtà nell'agonismo.

Una migliore comprensione delle valenze artistiche e culturali del gioco medesimo, della

teoria,, degli stili e delle scuole, nel loro sviluppo storico in armonia con le civiltà delle varie

epoche: "Dallo studio della scuola combinativa italiana dal XV al XVII secolo e dei suoi

legami con la cultura prima del Rinascimento e poi del Barocco, si passa agli scacchi

nell'età illuministica. Lo studio delle partite dei grandi maestri del XIX secolo porta a

focalizzare, anche nel mondo scacchistico, le tematiche tipiche del Romanticismo.

L'accento sugli aspetti scientifici del gioco di fine Ottocento, magistralmente sviluppati da

Steinitz e dalla sua scuola, porta gli studenti nell'età del Positivismo scacchistico. L'analisi

dello stile e delle opere di Lasker, Capablanca e Alekhine introduce gli scacchisti nel XX

secolo ... ai lavori degli ipermoderni della scuola viennese ... e allo sviluppo della scuola

scacchistica sovietica"

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Contatti

 

Per  comunicazioni  ed  informazioni  si  prega  di  contattare:  

   Francesco  Casiello  Tel.:  392-­‐1811689    [email protected]    

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