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1 Santuario di Santa Maria del Suffragio in Via Giulia - Roma Con questo opuscolo vogliamo offrire al visitatore di questo Santuario, alcune informazioni utili a comprenderne la storia. Il complesso del Suffragio. Il complesso del Suffragio - chiesa, oratorio e case annesse - con la chiesa dei Bresciani (non più esistente a seguito della costruzione degli alti argini del Tevere) e di San Biagio della Pagnotta (ora San Biagio degli Armeni) è costruito sulle strutture incompiute del Palazzo dei Tribunali, iniziato in

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Santuario di Santa Maria del Suffragio

in Via Giulia - Roma

Con questo opuscolo vogliamo offrire al visitatore di questo Santuario, alcuneinformazioni utili a comprenderne la storia.

Il complesso del Suffragio.

Il complesso delSuffragio - chiesa ,oratorio e case annesse- con la chiesa deiBresciani (non piùesistente a seguitodel la costruzione deglial t i arg ini del Tevere)e di San Biagio dellaPagnotta (ora SanBiagio degli Armeni)è costru ito sulle

strutture incompiutedel Palazzo deiTribunali , iniziato in

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Via Giulia da Bramante nel 1508 e mai terminato. Le fondamenta di questomonumentale palazzo sono ancora visib il i in via Giulia al lato della chiesa di SanBiagio.La scomparsa del l 'archivio del l 'Arciconfraternita del Suffragio nel 1918 rende diffici leseguire nei part icolari la vicenda della costruzione. Per cui le notizie ci giungono dastudiosi e dal l 'Archivio di Stato di Roma.

La Chiesa di Santa Maria del Suffragio.

La Chiesa di Santa Maria del Suffragio, voluta dalla Confraterni ta del Suffragio ecostruita su un proget to del 1662 dell ' architet to Carlo Rainaldi , (1611-1691) viene

terminata nel 1669e occupatadal l 'Arciconfraternita

del Suffragio solo nei1675. I l proget toiniziale proposto daCarlo Rainaldi nel1662, era innovatorerispetto al lo schematradizionale degliedifici adibit i al culto,in quanto prevedevauna pianta ovale , consei cappelle uguali fraloro aperte lungo ilperimetro e la cappel ladel l 'al tare maggioresul fondo.Il proget to non fuaccettato dal laconfraternita cheri tenne di adottare unoschema piùtradizionale costi tui toda una navata unicarettangolare concappelle la teral i evolta a bot te lunettata.

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La semplicità dell ' interno si ri flet te anche all 'esterno, in una fra le facciate piùsemplici del repertorio rainaldesco: divisa in due ordini , è spart i ta da quat tro leseneche inquadrano nella parte inferiore un portalecentrale e due lateral i e in quella superiore un finest rone rettangolare .Una certa originali tà è raggiunta con il doppio frontone nel quale un timpanosemicircolare si inserisce in quello t riangolare di coronamento .

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Le decorazioni.

Le decorazioni dell ' interno, iniziate nel 1670 e proseguite f ino al 1685, documentanoun quindicennio della cultura romana a livel lo del mecenat ismo minore.

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La prima parte ad essere ornata è stata la prima cappella a destra che ha sopral 'al tare la te la con la «Adorazione dei Magi» di Giovan Batt is ta Natali , che si fi rmaCremonese f. (1671). Sul la to sin ist ro «L'adorazione dei pastori» e su lato dest ro

«L'Angelo appare in sogno a San Giuseppe» sempre di Giovan Batt is ta Natali .Nella volta è un affresco con «L'Eterno in gloria». Due monumenti sepolcrali rivestonola zona inferiore delle pareti laterali : a sinist ra quello dell ' incisore Gaspare Moroni(morto nel 1678), t radizionalmente at tr ibuito allo scultore Paolo Naldini , e a dest raquello del pit tore Pietro Neri (morto nel 1678) per alcuni non att ribuibile alla stessamano ma che ne segue la tipologia. Le due memorie funebri furono volute da Isabel laMoroni, r ispet t ivamente sorella e mogl ie dei due scomparsi .

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Sul lato s inis tro «L'adorazione dei pastori»

Sul lato dest ro «L'Angelo appare in sogno a San Giuseppe» sempre di Giovan Batt is taNatal i .

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A Carlo Rainaldi è att ribuita anche l 'architettura della successiva cappella giàpatronato del la famiglia Petros ini e successivamente dedicata a Maria Consolatrixaff l ictorum che cont iene l ' immagine set tecentesca donata dai padre gesuita Ximenes .L'al tare , rivesti to di un bel commesso di marmi policromi, fu consacrato, secondol ' iscrizione, nel 1789. La decorazione della cappella doveva però essere già conclusanel 1686, anno in cui sono citat i due dipinti collocati a l le pareti la terali . A destra latela con «il sogno di Giacobbe» di Giacomo Calandrucci , mess inese che opera ancheper i Falconieri nelle loro vil le di Frascati , a sin ist ra «il sacri f icio di Isacco»probabilmente di Girolamo Troppa (1636 -1710).

Alla seconda metà del XVII secolo risalgono anche gli stucchi bianchi e dorati cheornano la vol ta e i due sarcofagi con put t i at t ribuibi l i al la bot tega di Nardini .Alla fine del Seicento sopra l 'al tare era la «Madonna del Rosario con San Giuseppe eSan Domenico» di Giuseppe Ghezzì , ora nell 'oratorio sos ti tuita con l ' immagine del laConsolatr ix Aff l ictorum , portata a Roma nel 1773 dal padre Gesuita Ximenes che conalcuni alt ri Gesui t i ebbe ospital i tà nella foresteria del la Confraternita . Quando, tornatoin Ita l ia dal Messico, t rovò disciolta la Compagnia di S. Ignazio. Alla sua morte, loXimenes lasciò in ricordo al la chiesa l ' immagine della Madonna che per molto temporimase diment icata in un armadio senza che nessuno pensasse a darle una sede degna diLei . Nel 1781 la Vergine apparve insistentemente in sogno ad un sacerdote chedimorava nella casa e gli ordinò di met tere l ' immagine sopra un altare . Si diffuse allorarapidamente fra i romani la venerazione per questa immagine della Madonna ritenutamiracolosa.Il Papa Pio VII nel 1818, delegò il Card . Di Piet ro alla vendita di tut t i gli ex voto chela circondavano, per potere , col ricavato, ornarne megl io la cappell ina .

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Allo s tesso scultore Nardini le fonti at t ribuiscono gli s tucchi della volta e i busti dimarmo bianco post i sulle tombe di Elena e Gaspare Marcaccioni della terza cappella didestra , pat ronato del la famiglia Marcaccioni.

La cappel la è architet tura di Giovanni Batt is ta Conf ini , iniziata intorno al 1674, alquale s i deve l ' invenzione di riprendere in uno spazio interno la soluzione convessaideata dal Bernini per la fronte di San'Andrea al Quirinale . I l mot ivo berniniano vieneinolt re arricchito dal Cont ini con l ' inser imento al centro del l 'al tare di un tabernacolosorretto da angeli volanti destinato a racchiudere la tavola cinquecentesca det ta

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«Madonna con Bambino e San Giovannino» t radizionalmente r iconosciuta comel ' immagine davanti al quale pregavano i primi confratel l i della confraternita delSuffragio.La decorazione è aff idata a Niccolò Berrettoni , che dipinge la vol ta , ma lasciaprobabilmente l 'opera incompiuta , morendo nel 1682. Quindi i lavori sono proseguit idal suo all ievo Giuseppe Chiari , che esegue le due tele laterali : a dest ra «L'Adorazionedei Magi» e a sinis tra «La Natività di Maria». Sono opere giovanil i ancora lontanedal la quali tà che il p it tore saprà raggiungere nel 1727 nei soff i t t i di palazzo De Carol isal Corso.

E' in questa cappella che è custodito il corpo delBeato Luigi Novarese.

Vissuto nella casa adiacente alla chiesa per più ditrent ' anni con la comunità dei Silenzios i Operai dellaCroce da lui fondati .

Notizie sulla sua vi ta e la sua opera s i trovano negliopuscol i sulle balaus tre o nel si to:

www.luiginovarese.org/

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Studio del Beato Luigi Novarese

Camera del Beato Luigi Novarese

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La cappella del presbiterio, progettata dal Rainaldi ed eseguita dopo il 1674, vennemodif icata nel 1868 da Tito Armellini che aggiunse tre gradini all ' al tare e sost i tuì i duedipin ti laterali di Giovan Batt is ta Benaschi (ora nell 'orator io) con le cantorie . Delladecorazione orig inale rimangono gl i affreschi di Benaschi del lunettone e della voltacon «L'Assunta portata in gloria dagli Angeli» e «L'Eterno fra Angel i e Cherubini» .Le opere denunciano chiaramente l 'adesione del pit tore all ' insegnamento barocco diLanfranco, che s i contrapponeva in quegl i anni alla corrente classicista del Maratta.

Riguardo invece alle due tele di Benaschi conservate nell 'orator io, esse rappresentano«Daniele nella fossa dei leoni» e la «Resurrezione di Lazzaro».La concentrazione dell ' interesse su poche figure , la forte caratter izzazione dei t ip i e deimovimenti imprimono una notevole forza espress iva alle immagini a scapito del label lezza e della grazia .

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La Pala d'altare raffigurante la «Madonna del Suffragio con le anime del purgatorio»è opera del 1672 di Giuseppe Ghezzi. E' questa la prima commissione pubblica delGhezzi nella quale s i nota come il barocco del Benaschi già s i avvii a quel barocchettoche carat terizza i l passaggio al Set tecento: non vi mancano infatt i finezze di esecuzionee scioltezza di tocco.Nel la parete dest ra vi fu posta una lunga epigrafe det ta ta dall 'aurea penna dell ' i l lustre comm. Giovanni Bat t . De Rossi .

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La terza cappella a sinistra , pat ronato de l la famigl ia Mazzet t i , è dedicata alCrocifisso. Sulla volta e sulla lunetta sono dipinti di ambito romano della prima metà deisecolo XVIII; al lo stesso periodo risaie anche il Crocifisso l igneo sull 'al tare.Secondo le fonti adornavano le pareti laterali di questa cappella, dove ora sono imonumenti funebri dei componenti della famiglia Mazze t t i , due d ip in t i de l Lanfran co oraa l Vica r ia to d i Ro ma. At to rno a l c ro c i f i s so sono s ta te co l loca te re l iqu ie d i san t isudd iv i se per ogn i mese d e l l ' anno .

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A S a n G iu s ep pe C a l a s a n z i o è ded i c a t a l a c ap p e l la s e g u en te , i n o r i g i n epatronato della famigl ia Matte i , poi dei Sacchet t i . Sull ' a l tare è un quadro d i a m b i t or o m a n o d e l l a p r i m a m e t à d e l s e c o l o X V I I I r a f f i g u r a n t e « S a n Giuseppe colBambino»; alle pareti laterali due storie del santo «Miracolo di San Giuseppe» e«Transito del Santo» opere di Sebastiano Ceccarini al quale le font i a t t r ibuiscono laprecedente pala d 'a l t are ora dispersa .

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S e g u e i n f i n e l a c a p p e l l a d e i S a n t i G i a c i n t o e C a t e r i n a .I n origine di proprietà della famiglia Oliva che la fece costruire nel 1685, passòsuccess ivamente alla famiglia Armell in i , che vanta t ra i suoi esponent i i l celebreMariano, autore del noto volume sulle chiese di Roma, e Ti to autore del restauro del lachiesa nel 1868.Coevo del la costruzione della cappel la è il quadro «Madonna col Bambino e i Ss.Giacinto e Caterina» di Daniele Seiter . All 'ul t imo quarto del Seicento va anche datatol 'affresco sulla volta con «Angel i adoranti e Spiri to Santo» dipinto dal poco notoGiovanni Batt is ta Cimini fiorent ino che eseguì anche le due tele con «Madonna colBambino adorata da Sant i» e «Mart irio di Santa Caterina d'Alessandria», collocateattualmente sopra le cantorie nella navata centrale ma che fino al 1869, anno delrestauro della cappel la , ne decoravano le pareti .Risalgono a questa data la decorazione della volta sulla quale Cesare Mariani dipinse I '«Incoronazione della Vergine». Di Mariani sono anche i due santi affrescati nel lalunetta accanto al f inest rone della controfacciata e la serie di «Eroine dell 'AnticoTestamento» .

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L'Arciconfraternita di Santa Maria del Suffragio.

Due uomini , dei quali non viene det to il nome, si riunivano ogni sera , verso la fine delXVI sec., a recitare il De profundis per le anime del Purgatorio nella chiesa di S .Biagio a via Giul ia .Con l 'aiuto di don Ippoli to Maceri , parroco della chiesa, fondarono il 12 giugno 1592un'unione di preghiera per le Anime del Purgatorio, dandole i l nome di «Compagnia delSuffragio». Questa unione venne eret ta in Confraternita da Clemente VIII , i l 9set tembre 1594, con la Bolla Ex edito e, con Bolla del 7 dicembre del lo s tesso anno,autorizzata ad aggregarsi le alt re Compagnie del Suffragio che mano a mano sorgevanonel mondo.Durante i l Giubileo del 1600 erano già 1676 e tra esse primeggiavano quelle di Parigi ,Madrid , Barcellona e Vienna. Nel 1620 la Confraternita venne da Paolo V elevata airango dì Arciconfraternita .L'Arciconfraternita di Santa Maria del Suffragio, ebbe sede prima in San Biagio dellaPagnotta, ora degli Armeni : quando, col crescere degl i iscr i t t i , divenne necessarioingrandire la sede, la Confraternita comperò nel 1607 dall ' Arciconfraternita del la SS.Trinità dei Pel legrini , una prima casa per 1110 scudi . Frattanto si arricchiva didonazioni e lasci t i testamentari che le consenti rono di iniziare , i l 24 agosto 1662, lacostruzione della nuova chiesa di cui fu architet to Carlo Rainaldi .Il sodal iz io ne prese possesso soltanto nel 1675.

Consacrata i l 10 ot tobre 1680 col nome di Santa Maria dei Suffragio vi s i festeggiò constraordinaria solenni tà nel 1692 il centenario di fondazione del sodalizio .in vista del Giubileo del 1700 la Compagnia acquistò un palazzo in via della Chiavicadi S. Lucia da Marco Antonio Incoronat i e vi organizzò un ospizio per riceveredegnamente i numerosi pellegrini delle Confraterniteaggregate.

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Lo sviluppo del sodalizio cont inuò fino a quando la legge del 1890, che lo privavadel l ' intero patrimonio, non ne provocò il decadimento e la f ine. Di questaConfraternita, che godeva di numerose Indulgenze e grazie spiri tual i elargi te danumerosi Papi, fecero parte ben ventiquattro Cardinali e quarantadue fra Arcivescovi eVescovi.

Gli statuti redatt i a i primi del 1600 e ri formati nei 1733 ordinavano che i fratel l ifossero vesti t i di "sacchi bianchi con mozzet ta di saja , cordone bordone e cappellonero , ad uso de' pel legrini" e avessero per emblema l ' immagine "di Gesù Cristo collaBeata Vergine e S. Gregorio Magno" .