san sebastiano saluta sassari
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San Sebastiano saluta Sassari
27 maggio 2011 22:57 'dSassari - Per la prima volta sani il carcere di San Sebastiano, aiutato dagli stessi
cittadini di Sassari, a lasciare qualcosa di concreto alla città che lo ospita da11871. In
,;;previsione del prossimo trasferimento della Casa circondariale nella nuova struttura in
ase di realizzazione a Bancali, l'associazione di promozione sociale "Festina Lente"
lancia il progetto "1871-2011 San Sebastiano saluta Sassari". L'obiettivo è coinvolgere
direttamente una quindicina di detenute del carcere grazie alla preziosa collaborazione
della direzione e delle operatrici che hanno da subito sposato l'iniziativa, in una serie di
attività volte a lasciare un ricordo alla città. Il progetto è articolato in tre parti e vede la
partecipazione di diversi soggetti, in particolare il Comune di Sassari - Assessorato alle
Culture, il Liceo artistico Filippo Figari e il quotidiano locale La Nuova Sardegna. Il progetto "1871-2011 San Sebastiano
saluta Sassari" è stato presentato ai media dalla direttrice del carcere, Teresa Mascolo, dal sindaco di Sassari, Gianfranco
Ganau, dall'assessore alle Culture, Dolores Lai, dal direttore dell'Archivio storico comunale, Paolo Cau, da Cecilia Sechi, in
rappresentanza dell'associazione "Festina Lente", dal direttore della Nuova Sardegna, Paolo Catella, e da uno degli sponsor
del progetto, Andrea Cuoghi, di Marazzi Group.
«Con questa iniziativa promuoviamo un processo osmotico con la città. È il carcere che
finalmente lascia qualcosa di concreto. Chiude San Sebastiano come carcere ma
rimane la struttura)), ha sottolineato la direttrice Teresa Mascolo. «Facciamo in modo
che la città sia dentro il carcere. Certo, anche Bancali, dove sta nascendo il nuovo
carcere, è città. Adesso il quartiere saluta San Sebastiano», ha aggiunto il sindaco
Gianfranco Ganau.
Le fasi del progetto sono state illustrate da Cecilia Sechi, già assessora comunale alle
Politiche sociali nella prima Giunta Ganau. Innanzitutto ci sarà un coinvolgimento dei
cittadini nella raccolta del materiale che riguarderà due precise aree tematiche: "1871-1971 San Sebastiano e dintorni nei
suoi primi 100 anni", con un invito rivolto a coloro i quali vorranno inviare presso il carcere immagini della città di Sassari, con
una particolare attenzione al quartiere che ha ospitato il carcere. E poi "2011. La Sassari che lasciamo": si chiede di inviare
una foto di Sassari scattata nel 2011 che sia dall'autore ritenuta emblematica della Sassari di oggi. La seconda fase
comprende il coinvolgimento diretto delle detenute del carcere di San Sebastiano, le quali, dopo aver archiviato il materiale
pelVenuto, sceglieranno tre foto, da loro ritenute di particolare significato, che riceveranno un particolare riconoscimento da
parte del Comune di Sassari, insieme agli altri partner coinvolti. L'Archivio storico comunale avrà, in questa fase del progetto,
il di informare e formare le detenute coinvolte, circa una quindicina, sul lavoro di documentazione e catalogazione del
materiale. L'obiettivo è quello di offrire alle detenute, a volte marginali rispetto alle
�offerte socializzanti o formative rivolte invece ai detenuti maschi, un'opportunità di
conoscenza e apprendimento di particolari abilità che potranno essere ulteriormente
curate, approfondite e spese nel mercato del lavoro anche attraverso attività simili da
svolgersi all'interno del carcere. Le operatrici dell'Area Trattamentale del carcere
insieme agli educatori e i tutor offriranno la loro professionalità per affiancare le
detenute nell'attività di catalogazione del materiale acquisito, sostenendo il lavoro che si
svolgerà in carcere. Il Liceo Artistico "Filippo Figari" di Sassari offrirà inoltre a quelle
detenute per le quali è già prevista la possibilità di svolgere attività fuori dal carcere,
l'opportunità di seguire alcune lezioni presso i propri laboratori didattici. La Direzione del carcere di Sassari sottoporrà il
progetto all'attenzione della Cassa Ammende del Ministero della Giustizia - Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, per
verificare la possibilità di mettere a disposizione delle detenute anche alcune borse - lavoro legate all'attività svolta per
l'iniziativa. L'ente infatti finanzia programmi di reinserimento in favore dei detenuti, programmi di assistenza rivolti a loro e alle
loro famiglie e progetti di edilizia penitenziaria finalizzati al miglioramento delle condizioni carcerarie.
La terza e conclusiva fase del progetto vede le iniziative legate alla promozione e
valorizzazione del materiale raccolto. Foto, cartoline e commenti confluiranno in una
mostra che verrà allestita grazie alla collaborazione dell'Assessorato alle Culture del
Comune di Sassari in una delle sale a disposizione dell'Amministrazione Comunale. È
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prevista infine la pubblicazione di un libro dedicato al progetto che conterrà il materiale
raccolto, anche in questo caso scelto e curato dalle stesse detenute, i cui provenenti
verranno destinati ad altre attività formative e sociali promosse all'interno del carcere. Il
quotidiano La Nuova Sardegna mette a disposizione il proprio archivio fotografico per
eventuali ed ulteriori ricerche utili alla realizzazione del progetto.
Ci sarà comunque una cernita cronologica delle immagini, che riguardano la sezione 1871-1971. Foto quindi che abbiano
almeno 40 anni, periodo oltre il quale la legge qualifica l'archiviabilità. Verrà in questo mcdo ricostruita la storia di una
struttura che già Enrico Costa definiva troppo vicina alla città. Ma da sempre, sin dagli anni del precedente carcere di San
Leonardo, le strutture sassarese sono state qualificate come le peggiori d'Italia.
!jiiW,cosa sorgerà però al posto dell'attuale carcere di San Sebastiano una volta che
'h"if�rnascerà il nuovo penitenziario di Bancali? I tempi in realtà ancora non sono definiti. Ma
J��è bene pensarci già da oggi. Il sindaco Ganau propone un concorso di idee aperto ai(;',cittadini. «La struttura non è scontato che sia acquisita dall'Amministrazione comunale.
l Una soluzione potrebbe essere quella di concentrare qui tutti gli uffici giudiziari», ha
precisato.
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",:.1 cittadini potranno inviare il materiale direttamente presso il carcere, all'interno del
-, quale verrà collocata un'apposita cassetta postale. Le buste dovranno essere spedite al
seguente indirizzo: Casa Circondariale San Sebastiano, via Roma n. 51, 07100 Sassari. Nella busta dovrà essere indicato il
nome del progetto "1871 - 2011 San Sebastiano saluta Sassari"e l'area tematica di riferimentoA) "1871-1971 San Sebastiano
e dintorni nei suoi primi 100 anni"; B) "2011. La Sassari che lasciamo". Per ulteriori informazioni è attivo l'indirizzo di posta
elettronica [email protected] e il numero di telefono 079 231248.
Il progetto gode del patrocinio della Fondazione Banco di Sardegna. Lo sponsor del progetto è la Marazzi Group, leader
internazionale nel settore delle piastrelle in ceramica.
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