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CONVEGNO “SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO ALL'ESTERO: GLI ADEMPIMENTI E LE RESPONSABILITÀ PREVENZIONISTICHE” Gestione della prevenzione e protezione dai rischi: programmazione attività di safety e security, procedure operative, formazione Ing. Stefano Bergagnin (direttore tecnico di ) Reggio Emilia, 30 novembre 2017

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CONVEGNO

“SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO ALL'ESTERO:

GLI ADEMPIMENTI E LE RESPONSABILITÀ PREVENZIONISTICHE”

Gestione della prevenzione e protezione dai rischi:

programmazione attività di safety e security,

procedure operative, formazione

Ing. Stefano Bergagnin (direttore tecnico di ) Reggio Emilia, 30 novembre 2017

SICUREZZA E DIRITTO INTERNAZIONALE: SAFETY AND SECURITY PROTECTION

2 Ing. Stefano Bergagnin

Cenni di diritto internazionale e sicurezza

CONTESTO NORMATIVO PER I LAVORATORI ITALIANI IN AMBITO U.E.

Nel nostro ordinamento la norma di riferimento è la Legge n.218* del

31/05/1995 “Riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato”,

che richiama la Convenzione di Roma del 1980 i cui contenuti sono stati

riprodotti nel Regolamento CE Roma I n.593/2008 (in vigore dal

17/12/2009 per gli stati dell’UE eccetto Gran Bretagna, Irlanda e

Danimarca) “sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali”.

Il regolamento riguarda le situazioni contrattuali che implicano conflitto di

leggi, indicando la necessità di definire quale legge sia applicabile,

individuando, nel caso di mancanza di tale definizione, regole suppletive.

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* art.17 “è fatta salva la prevalenza sulle disposizioni che seguono delle norme italiane, che,in considerazione del loro oggetto e del loro scopo, debbono essere applicate nonostante il richiamo alla legge straniera”

Ing. Stefano Bergagnin

Cenni di diritto internazionale e sicurezza

CONTESTO NORMATIVO PER I LAVORATORI ITALIANI IN AMBITO U.E.

Un principio globalmente riconosciuto dalla giurisprudenza include, tra le

norme di garanzia imprescindibili, quelle relative alla tutela della salute e

sicurezza del lavoratore, tutela consistente non soltanto nell’obbligo di

garanzia della sicurezza e salute del lavoratore ma anche nella certezza

del risarcimento del danno in caso di infortunio o malattia professionale.

L’art.9* del Regolamento n.593/2008 ha confermato che “le norme di

applicazione necessaria” (dette anche norme imperative semplici), che

rappresentano le citate norme di garanzia della tutela della sicurezza del

lavoratore, vanno applicate a priori, a prescindere dall’individuazione della

legge da applicare tra le parti.

*”1. Le norme di applicazione necessaria sono disposizioni il cui rispetto è ritenuto cruciale da un

paese per la salvaguardia dei suoi interessi pubblici, quali la sua organizzazione politica, sociale o

economica, al punto da esigerne l’applicazione a tutte le situazioni che rientrino nel loro campo

d’applicazione, qualunque sia la legge applicabile al contratto secondo il presente regolamento.”

4 Ing. Stefano Bergagnin

Cenni di diritto internazionale e sicurezza

CONTESTO NORMATIVO PER I LAVORATORI ITALIANI IN AMBITO U.E.

Le parti possono scegliere liberamente la norma applicabile al rapporto

contrattuale.

Se non viene esplicitata nel contratto la scelta in merito al riferimento

normativo da adottare, si applica:

A) la legge del Paese nel quale o a partire dal quale, il lavoratore svolge

abitualmente il suo lavoro o del Paese in cui è stabilita le sede che lo ha

assunto

B) la legge del Paese al quale il contratto di lavoro presenta un collegamento

più stretto IMPORTANTE: anche nel caso che prevede di scegliere liberamente la norma applicabile, l’applicazione della normativa definita nel contratto, non può privare il lavoratore della garanzia di tutela rappresentata dalle norme “non derogabili”, in quanto “norme di applicazione necessaria”

5 Ing. Stefano Bergagnin

Cenni di diritto internazionale e sicurezza

IL D.M. 51/2012 REGOLAMENTO SICUREZZA UFFICI ALL’ESTERO

Si presentano i seguenti casi, in riferimento alla sede degli uffici:

- se hanno sede nell’U.E. si applica la normativa locale se attuativa delle

direttive comunitarie (direttiva 89/391/CEE)

- se hanno sede extra U.E. in Paesi dotati di normativa sulla sicurezza si

può applicare quest’ultima se rispettosa delle tutela del Testo Unico

- se hanno sede extra U.E. in Paesi non dotati di normativa sulla

sicurezza sono applicati i contenuti del Testo Unico tenendo conto delle

eventuali norme tecniche locali in materia di impianti, antincendio,

emergenze, ecc.

Secondo il D.M. 51/2012 al datore di lavoro spetta comunque l’obbligo di effettuare

la valutazione dei rischi per i lavoratori all’estero e tutti gli ulteriori adempimenti

previsti dalla normativa (cfr. art.5 commi 1 e 2).

6 Ing. Stefano Bergagnin

Cenni di diritto internazionale e sicurezza

IL CODICE CIVILE

E’ importare ricordare infine che il Codice Civile (art. 2087) indica quali

idonee misure di sicurezza, quelle “che, secondo la particolarità del

lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità

fisica” del lavoratore.

Questo comporta che la valutazione di tale idoneità non possa

prescindere dal tipo di lavoro, dalle attrezzature impiegate e dal luogo di

lavoro in cui viene svolta l’attività del lavoratore, quindi anche durante le

attività che si svolgono all’estero.

E’ necessario quindi reperire sempre preventivamente le informazioni

relative ai luoghi di lavoro e agli apprestamenti utilizzati dai lavoratori che

operano all’estero, al fine non soltanto di valutare le misure di

prevenzione già presenti, ma anche di integrare la formazione con le

informazioni necessarie a mettere il lavoratore nelle condizioni di gestire

eventuali carenze delle misure di sicurezza presenti presso il sito in cui

l’intervento è previsto.

7 Ing. Stefano Bergagnin

Cenni di diritto internazionale e sicurezza

DA SAFETY A SECURITY

In alcuni Paesi si riscontrano frequentemente situazioni che, pur non

generate dai rischi lavorativi diretti, possono mettere in pericolo i

lavoratori: problemi sociali, diffusa criminalità comune, rapimenti, atti di

terrorismo, guerre, ecc..

I rischi originati dall’attività criminosa di terzi in alcuni casi sono stati

ritenuti dalla giurisprudenza prevedibili e associabili, pur essendo

esterni all’attività produttiva, a rischi "ambientali" inscindibilmente

connessi allo svolgimento dell'attività produttiva stessa, e pertanto

assoggettati alla disciplina di cui all'art.2087 c.c. e alle norme di tutela

della salute e sicurezza.

8 Ing. Stefano Bergagnin

Cenni di diritto internazionale e sicurezza

DA SAFETY A SECURITY

La sentenza di C.C. n.4129 del 23/02/2002 si riferisce al rapimento di alcuni lavoratori italiani in Etiopia da parte di guerriglieri. In essa è riportato che “ai sensi dell’art. 2087 del C.C. - che è norma di chiusura del sistema antinfortunistico estensibile a situazioni […] non ancora espressamente considerate e valutate dal legislatore […] - l’obbligo dell’imprenditore di tutelare l’integrità fisiopsichica dei dipendenti impone l’adozione e il mantenimento non solo di misure di tipo igienico-sanitario o antinfortunistico, ma anche di misure atte, secondo le comuni tecniche di sicurezza, a preservare i lavoratori dalla lesione di detta integrità nell’ambiente o in costanza di lavoro in relazione ad attività pur se allo stesso non collegate direttamente, come le aggressioni conseguenti all’attività criminosa di terzi, giustificandosi l’interpretazione estensiva della predetta norma alla stregua sia del rilievo costituzionale del diritto alla salute (art. 32 Cost.) sia dei principi di correttezza e buona fede (artt. 1175 e 1375 C.C.) cui deve ispirarsi lo svolgimento del rapporto di lavoro”.

9 Ing. Stefano Bergagnin

Cenni di diritto internazionale e sicurezza

DA SAFETY A SECURITY

Sentenze Cassazione Civile

Sono ormai numerose le sentenze che confermano che tra i doveri del

datore di lavoro (sempre in relazione all’art.2087 del C.C.) c’è la tutela del

lavoratore anche in relazione alle attività criminose di terzi. A titolo

indicativo di seguito alcuni esempi tra cui casi riferiti a luoghi di lavoro

nazionali:

- Cassazione Civile n.4012 del 20/04/1998 (stress da rapina banca)

- Cassazione Civile n.4129 del 22/03/2002 (rapimento Etiopia)

- Cassazione Civile n.8486 del 08/04/2013 (rapina alle Poste)

- Tribunale di Ravenna, sentenza del 23/10/2014 (lavoratore italiano

vittima di attentato kamikaze mentre viaggiava su vettura aziendale)

10 Ing. Stefano Bergagnin

Cenni di diritto internazionale e sicurezza

DA SAFETY A SECURITY - Sentenze Cassazione Civile

La sentenza del Tribunale di Ravenna del 23/10/2014 si inserisce nel lungo

elenco delle sentenze che citano espressamente l’art.2087 c.c.

Nella motivazione, il Giudice di merito osserva che, nell’imporre l’obbligo di prevenzione del datore di lavoro, l’art.2087 c.c., che è una clausola generale e, come tutte le clausole generali, ha una funzione sussidiaria rispetto alla legge e di adeguamento di essa al caso concreto, lo configura sul perimetro del rischio concreto del lavoro espletato dall’impresa, e che, nel caso in esame, era proprio rappresentato dai modi e dai luoghi in cui l’impresa operava. Il concetto viene così espresso:

“il rischio di attentati e di danni all’incolumità personale dei lavoratori(…) era

una delle condizioni di rischio dell’attività di lavoro che l’impresa datrice

svolgeva e che avrebbe dovuto fronteggiare con misure protettive

adeguate, rispettando l’art.2087 c.c. Proprio a queste condizioni di rischio

prevedibile, il lavoro diventa sul piano obiettivo una delle condizioni o

antecedenti causali dell’evento lesivo (ex art.42, c.2 c.p.) ancorché

commesso da terzi”.

11 Ing. Stefano Bergagnin

Cenni di diritto internazionale e sicurezza

ASPETTI PREVENZIONISTICI/ASSICURATIVI: Corte Costituz. n.880/88

Alcune sentenze chiariscono il rapporto tra la copertura degli aspetti

prevenzionistici in senso stretto e quelli di natura risarcitoria e assicurativa. Tra le

più significative la sentenza della Corte Costituzionale n.880 del 26/07/1988,

relativa all’Assicurazione Obbligatoria di artigiani italiani all’estero.

Nel caso in questione la Corte ha accolto il ricorso di un artigiano italiano che

aveva subito un infortunio durante i lavori di montaggio di serre metalliche presso

un cantiere in Arabia Saudita, che l’INAIL non aveva ritenuto indennizzabile ai

sensi del d.p.r. n.1124/65.

La sentenza della Corte di Appello del Tribunale di Pistoia, nel merito della

vicenda, aveva infatti sollevato dubbi di “legittimità costituzionale degli artt. 1 e 4

del D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124, nella parte in cui limitano al territorio dello

Stato italiano l'efficacia dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul

lavoro e le malattie professionali gestita dall'INAIL, nei confronti degli artigiani, in

riferimento agli artt. 35 e 38 Cost., i quali tutelano il lavoro in tutte le sue forme

ed applicazioni e, in particolare, il lavoro italiano all'estero e riconoscono, inoltre,

per il lavoratore vittima di infortunio, la garanzia di adeguati mezzi di sussistenza.”

12 Ing. Stefano Bergagnin

Cenni di diritto internazionale e sicurezza

COSTITUZIONE della REPUBBLICA ITALIANA

Articolo 35 La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e l'elevazione professionale dei lavoratori. Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro. Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'interesse generale, e tutela il lavoro italiano all'estero. Articolo 38 I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità […]

13 Ing. Stefano Bergagnin

Cenni di diritto internazionale e sicurezza

Security e Testo Unico

Nonostante tali doveri e le correlate responsabilità, come è evidente dalle sentenze passate in giudicato, siano riconosciuti dalla giurisprudenza e dal sistema normativo, il Testo Unico di salute e sicurezza sul lavoro (d.lgs. n. 81/2008) non disciplina espressamente e in modo inequivocabile l'obbligo di valutare e gestire i rischi di security aziendale. L’unico riferimento a rischi “altri” rispetto a quelli genericamente classificabili come infortunistici, ,è riscontrabile nell’ampia diposizione dell'art. 28*, comma 1, che stabilisce che il datore di lavoro, nella redazione del documento di valutazione dei rischi, deve considerare tutti i rischi "compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari".

14 Ing. Stefano Bergagnin

* “1. La valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle

attrezzature di lavoro […], nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve

riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori”

Cenni di diritto internazionale e sicurezza

Indagini all’estero

Il d.lgs.n.71/2011 “Ordinamento e funzioni degli uffici consolari”

ha stabilito che è il capo dell’ufficio consolare che, in base

all’art.37, informa direttamente le autorità giudiziarie nazionali di

tutte le ipotesi di reato che giungono a sua conoscenza e che

possano interessare la giustizia italiana.

Al capo dell’ufficio consolare viene inoltre attribuita la qualifica di

ufficiale di polizia giudiziaria, in quanto ai sensi dell’art. 38 egli ha

il potere, d’iniziativa o su istruzioni, di condurre accertamenti sul

reato oggetto della comunicazione che deve essere inviata agli

organi inquirenti della magistratura ed alla Polizia di Stato.

15 Ing. Stefano Bergagnin

PROGRAMMAZIONE DELLE

ATTIVITA’ DI PREVENZIONE

16 Ing. Stefano Bergagnin

Programmazione delle attività di prevenzione

COME GESTIRE LA SICUREZZA dei LAVORATORI ALL’ESTERO

Lo sviluppo della gestione della sicurezza e il relativo controllo delle attività svolte fuori dal territorio nazionale, richiede competenze specifiche.

In primo luogo è opportuno considerare che presso il sito all’estero di

solito non è presente una vera e propria struttura organizzativa

“aziendale” in trasferta, poiché i lavoratori si recano all’estero in gruppi o

squadre di numero limitato, sia che si tratti di una fornitura, installazione

o consulenza, sia nel caso in cui l’intervento si sviluppi all’interno di un

vero e proprio cantiere.

Soltanto nel caso in cui il sito sia già dotato di una propria

organizzazione interna, il personale all’estero potrebbe contare su un

supporto specifico in tema di salute e sicurezza.

La programmazione della trasferta deve pertanto prevedere una serie

di azioni preventive.

17 Ing. Stefano Bergagnin

Programmazione delle attività di prevenzione

COME GESTIRE LA SICUREZZA dei LAVORATORI ALL’ESTERO

E’ di fondamentale importanza mettere in atto almeno le seguenti

operazioni, in relazione all’area geografica presso la quale il

personale si recherà:

- verifica delle normative sulla sicurezza del Paese di

destinazione

- verifica dell’idoneità del lavoratore e sorveglianza sanitaria

specifica (ad es. eventuali vaccinazioni)

- raccolta di informazioni relative al sito di destinazione

- erogazione di formazione specifica per tutti i lavoratori (e

preposti)

- analisi e programmazione delle attività di security

- pianificazione delle attività di gestione delle emergenze

18 Ing. Stefano Bergagnin

Programmazione delle attività di prevenzione

VERIFICA DELLE NORMATIVE DEL PAESE ESTERO

Anche se la normativa italiana garantisce la tutela della sicurezza del

lavoratore secondo le cosiddette “norme non derogabili”, la preventiva

ricerca sulle normative in vigore presso lo Stato estero di

destinazione è comunque necessaria.

Non sempre l’applicazione delle norme italiane garantisce il rispetto

della legislazione o delle regole vigenti presso il sito di destinazione.

In alcuni casi le normative locali, per aspetti specifici, sono più

restrittive.

19 Ing. Stefano Bergagnin

Programmazione delle attività di prevenzione

VERIFICA DELLE NORMATIVE DEL PAESE ESTERO

Alcuni esempi:

- in materia di controllo dell’assunzione di alcoolici in caso di utilizzo di

attrezzature pericolose: in alcuni paesi (molti paesi dell’ex “blocco

sovietico”) il test alcoolmetrico viene effettuato prima di ogni turno di

lavoro

- in alcuni paesi è assolutamente vietato il consumo di alcolici punibile

con l’arresto

- in relazione alla classificazione di lavoro in quota in alcuni Paesi o in

alcuni siti qualsiasi attività svolta ad un’altezza superiore a 120 cm, in

altri a 180 cm, numeri ben diversi rispetto alla normativa italiana

- in materia di DPI necessari alcuni Paesi in caso di lavori confinati

prevedono la presenza di squadre di salvataggio con idonei APVR

(soprattutto nei paesi ad influenza anglosassone)

- DPI utilizzabili: in Brasile viene previsto l’utilizzo di DPI di produzione

nazionale, anche per le imprese straniere

20 Ing. Stefano Bergagnin

Programmazione delle attività di prevenzione

VERIFICA DELLE NORMATIVE DEL PAESE ESTERO: CANTIERI

In alcuni paesi U.E. per potere lavorare nei cantieri è necessaria

una qualificazione specifica.

Ovviamente questo requisito non riguarda soltanto le tradizionali

imprese edili ma coinvolge anche gli installatori di impianti, sia in

ambito pubblico che in ambito privato.

21 Ing. Stefano Bergagnin

Programmazione delle attività di prevenzione

VERIFICA DELL’IDONEITA’ SANITARIA

In relazione alla destinazione del lavoratore, è necessario riprogrammare la sorveglianza sanitaria prendendo in considerazione:

- attività svolta

- attrezzature utilizzate

- agenti chimici utilizzati o con i quali è prevedibile il contatto

- orario di lavoro previsto

- clima

- vaccinazioni obbligatorie e/o consigliate

22 Ing. Stefano Bergagnin

Programmazione delle attività di prevenzione

INFORMAZIONI SUL SITO OGGETTO DELL’INTERVENTO

Le informazioni da raccogliere sul sito di destinazione devono essere rivolte all’acquisizione dei seguenti dati:

- layout area oggetto dell’intervento (fornitura, installazione, cantiere)

- attrezzature pericolose presenti

- verifica della presenza di rischi particolari (esplosione, annegamento, lavori in quota, lavori in ambienti confinati, microclima severo, ecc.)

- analisi dei DPI necessari, verifica della rispondenza alla normativa locale, verifica dell’eventuale disponibilità in loco

- Indagine sui fattori climatici

- Analisi di possibili interferenze

- Organizzazione delle emergenze: presenza di squadre antincendio, evacuazione, primo soccorso, richiesta di responsabili e addetti emergenze da parte del committente

23 Ing. Stefano Bergagnin

Programmazione delle attività di prevenzione

EROGAZIONE DI FORMAZIONE SPECIFICA

Le competenze dei lavoratori che si recano all’estero (declinate secondo il ruolo di lavoratori, preposti o project manager) devono essere elevate, trovandosi ad operare senza supporto di una struttura aziendale; pertanto attenzione a:

- verificare l’avvenuta formazione obbligatoria (accordi Stato-Regione)

- formazione integrativa sui rischi e le misure di prevenzione connesse all’attività presso il sito (previa verifica delle stesse)

- formazione specifica abilitante all’impiego di attrezzature pericolose

- addestramento sull’impiego di DPI di 3° categoria

- formazione e addestramento necessari per attività particolari (es. lavori confinati, rischio di esplosione, ecc.)

- formazione in merito ad eventuali richieste specifiche del general contractor o del cliente oggetto dell’intervento (abilitazioni particolari, ruoli nell’organizzazione delle emergenze, ecc.)

- Informazione in merito alle regola da rispettare in tema di security

24 Ing. Stefano Bergagnin

Programmazione delle attività di prevenzione

ANALISI E PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ DI SECURITY

E’ necessario raccogliere dati e informazioni per la programmazione delle attività di prevenzione e mitigazione del rischio per i lavoratori e di gestione degli eventi presso il sito straniero, tra cui:

- la presenza di eventuali tensioni sociali causate dalla situazione politica interna e/o da instabilità legate a conflitti interni o esterni e modalità di protezione del sito;

- la preesistenza di un servizio di vigilanza presso il sito o, in caso di assenza, attivazione di un servizio di vigilanza specifico

- le modalità di protezione durante il trasferimento dei lavoratori verso/dal sito*, da parte del cliente, del general contractor o, se non disponibili, con modalità autonoma tramite un servizio privato di scorta o le forze armate locali (anche per eventuali uscite al di fuori del sito)

- la presenza di fenomeni diffusi di criminalità comune, per valutare le corrette modalità di rapporto con la popolazione locale e gli eventuali comportamenti sconsigliabili o vietati necessari a garantire la sicurezza anche fuori dagli orari di lavoro

.

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*vedi sentenza Tribunale di Ravenna del 23 ottobre 2014 per lavoratori vittime attacco kamikaze”

Ing. Stefano Bergagnin

ANALISI E PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ DI SECURITY

Per garantire una tutela della sicurezza intesa come security è necessaria una programmazione delle azioni di tutela e di coordinamento con i soggetti che, anche a diverso titolo, condividono i luoghi di lavoro interessati.

In relazione agli atti criminosi (compresi gli atti di terrorismo) lo Stato

Italiano ha messo in opera due importanti strumenti che possono

rappresentare fattori di mitigazione del rischio e di risoluzione di una crisi:

- le relazioni internazionali, in particolare tramite l’Unità di crisi del

Ministero Affari Esteri (MAE)

- l’intelligence, in particolare tramite l’Agenzia Informazioni e Sicurezza

Esterna (AISE).

26

Programmazione delle attività di prevenzione

Ing. Stefano Bergagnin

ANALISI E PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ DI SECURITY

Unità di Crisi del MAE: “mantiene un costante raccordo con Enti ed Istituzioni,

statali e private, italiane ed internazionali, operanti nel campo della tutela dei

cittadini in contesti a rischio […] Il regolare contatto con le Rappresentanze

diplomatico-consolari consente di disporre di informazioni particolarmente

approfondite che, opportunamente incrociate con dati provenienti da altre

Amministrazioni dello Stato, Agenzie di intelligence, Organizzazioni

Internazionali, stampa, operatori economico-commerciali, ambiente

dell’associazionismo, istituti religiosi ed altri interlocutori, consente di

sviluppare efficaci piani di prevenzione per meglio tutelare cittadini e interessi

italiani oltre confine” (rif. sito internet del MAE).

L’AISE “rappresenta il principale strumento di intelligence all’estero a

disposizione dello Stato italiano, ed è quindi un attore fondamentale per la

prevenzione e gestione di casi di crimini verso i cittadini italiani all’estero. In

quest’ottica, il legislatore ha preso coscienza del ruolo importante svolto

dall’intelligence, e della necessità di creare un ‘sistema’ volto alla protezione

dei cittadini italiani all’estero”. (rif. sito internet del MAE).

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Programmazione delle attività di prevenzione

Ing. Stefano Bergagnin

Programmazione delle attività di prevenzione

PROGRAMMAZIONE DELLE EMERGENZE SECURITY

La gestione riferita al post-evento, prevede la definizione dell’organizzazione e della strutturazione di un sistema di risposta in grado di mobilitare le competenti funzioni aziendali e gli agenti esterni (servizi di soccorso internazionali privati, ambasciate, consolati, istituzioni di governo e pubblica sicurezza stranieri, ecc.). In particolare:

- la valutazione dei servizi di emergenza presenti nel sito (pronto soccorso, antincendio, evacuazione, salvataggio, ecc.) ed eventuale modalità di integrazione con i servizi di emergenza locali o con società private di pronto intervento

- la definizione di procedure di emergenza/evacuazione in relazione ad eventuali eventi pericolosi (attacchi terroristici, attentati, ecc.), prevedendo specifiche strategie in funzione delle caratteristiche dell’evento (provenienza, gravità, corridoi di comunicazione praticabili, ecc.)

- la modalità di attivazione di un servizio di emergenza in caso di crisi, che riporti le modalità di comunicazione con l’ambasciata, con il consolato, con il Ministero Affari Esteri (unità di crisi MAE e AISE)

.

28 Ing. Stefano Bergagnin

Programmazione delle attività di prevenzione

ANALISI E PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA’ DI SECURITY

Nonostante la normativa vigente preveda chiaramente che, in capo al

Datore di lavoro, si configura un “dovere di protezione, vi è un dovere di

lealtà e fedeltà in capo al dipendente.”

(rif. www.sicurezzanazionale.gov.it )

Il lavoratore infatti “deve conformarsi alle politiche e alle procedure

stabilite dal datore di lavoro e mantenere un comportamento

improntato alla prudenza. In questo contesto, ciò significa che il

dipendente deve evitare di assumere rischi non necessari.” (rif.

www.sicurezzanazionale.gov.it )

In merito a questo assunto diventa allora ancora una volta fondamentale

non soltanto la corretta ed efficace formazione del lavoratore, ma anche

e soprattutto un’efficace formazione dei preposti che hanno il compito

di vigilare sull’operato dei sottoposti.

.

29 Ing. Stefano Bergagnin

SECURITY

La security aziendale ha due ambiti di azione: la prevenzione e la

gestione degli eventi criminosi, così descritti:

- prevenzione: attività di analisi del contesto di rischio, attività

informativa/formativa dei lavoratori, misure preventive per la

mitigazione del rischio (predisposizione di procedure per il

trasporto, adozioni di servizi di scorta armata, adozione di servizi

di protezione armata dei siti, ecc.)

- gestione: riferita al post-evento, consiste nell’organizzazione e

strutturazione di un sistema di risposta in grado di mobilitare le

competenti funzioni aziendali e gli agenti esterni (ambasciate,

consolati, istituzioni di governo e pubblica sicurezza stranieri,

servizi di soccorso internazionali privati, ecc.)

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Programmazione delle attività di prevenzione

Ing. Stefano Bergagnin

FORMAZIONE DEL PERSONALE CHE

OPERA ALL’ESTERO

31 Ing. Stefano Bergagnin

Formazione del personale all’estero

EROGAZIONE DI FORMAZIONE SPECIFICA

Le figure a cui è necessario erogare una formazione che tenga

in considerazione gli aspetti specificatamente legati al territorio in

cui si reca il lavoratore all’estero, e quindi numerosi e molto

diversi tra loro, sono di solito le seguenti:

- Dirigenti e project manager

- Preposti

- Lavoratori

32 Ing. Stefano Bergagnin

Formazione del personale all’estero

EROGAZIONE DI FORMAZIONE SPECIFICA

Per la gestione della formazione di queste figure il datore di lavoro è

obbligato al rispetto innanzitutto delle norme previste nel territorio

italiano, che in riferimento alle norme della maggior parte degli altri Paesi

esteri, assumono il carattere di “norme di applicazione necessaria” in

quanto garanti della tutela della sicurezza e salute. Per le figure indicate i riferimenti normativi, identificabili come “norme imperative” sono:

- D.Lgs.81/2008

- Accordo Stato Regioni del 21/12/2011 sulla formazione dei lavoratori, preposti e dirigenti (aggiornato con il successivo ASR del 07/07/2016)

- Ulteriori accordi e/o decreti e norme che prevedano formazione specifica (abilitazione attrezzature, lavori confinati, lavori in quota, segnaletica stradale, lavori elettrici, ecc.)

33 Ing. Stefano Bergagnin

Formazione del personale all’estero

I CONTENUTI DELLA FORMAZIONE

Considerando che le norme citate sono in vigore da un po’ di tempo (in

particolare per la formazione lavoratori dal 11 gennaio 2012 secondo i

termini fissati dall’accordo S-R) a ciascuna delle figure interessate

dovrebbe essere già stata erogata la formazione.

E’ altrettanto vero tuttavia che, per chi si reca in trasferta, la formazione

diventa uno degli strumenti più importanti che l’azienda può utilizzare per

innalzare il livello di tutela sui lavoratori coinvolti, accrescendone le

competenze necessarie e rendendoli consapevoli dei rischi specifici

legati al territorio di destinazione e al lavoro da svolgere.

Si tenga presente infine che la normativa cita espressamente, quale

obbligo per il datore di lavoro, la formazione dei lavoratori sui rischi

“ragionevolmente prevedibili” e per tale motivo è consigliabile

valutare se prendere in considerazione, nell’oggetto della formazione,

anche i rischi legati alla security

34 Ing. Stefano Bergagnin

Formazione del personale all’estero

PROGRAMMAZIONE DELLA FORMAZIONE

integrare formazione su

rischi e prevenzione

presso il sito

assolvere ad eventuali richieste di

formazione del general contractor o

dal cliente oggetto della fornitura o

più in generale dell’intervento

verificare l’avvenuta formazione obbligatoria (accordi Stato-Regione)

valutare la necessità di formazione specifica abilitante all’impiego di attrezzature

verificare l’avvenuta formazione/addestramento se si impiegano DPI 3° categoria

verificare l’eventuale necessità di erogare formazione e addestramento

necessari per attività particolari (es. lavori confinati, rischio di esplosione, ecc.)

Integrare formazione

su rischi security e

comportamenti sociali

35 Ing. Stefano Bergagnin

Formazione del personale all’estero

I CONTENUTI DELLA FORMAZIONE

Qualora la formazione obbligatoria di cui agli Accordi Stato Regioni fosse

già stata erogata, è interessante valutare una programmazione degli

aggiornamenti (importante!! Nel 2017 scadeva il termine quinquennale

per il primo aggiornamento di 6 ore per lavoratori, preposti e dirigenti) in

funzione di eventuali trasferte, soprattutto se queste comportino un

impegno prolungato in termini di tempo presso la stessa area geografica o

presso lo stesso sito di lavoro, o se la destinazione è completamente

nuova per il lavoratore.

In questo caso i contenuti della formazione di aggiornamento potrebbero

essere orientati verso le tematiche indispensabili per l’acquisizione di

competenze specifiche in relazione alla destinazione del lavoratore.

Sarebbe buona norma predisporre, per ciascuna area geografica e

commerciale in cui opera l’azienda, un programma di formazione che

integri la parte puramente “safety” con una parte specifica

“safety+security” valutata in funzione delle indagini preliminari sviluppate.

36 Ing. Stefano Bergagnin

Formazione del personale all’estero

I CONTENUTI DELLA FORMAZIONE DEL PREPOSTO

I contenuti della formazione del preposto sono definiti dall’art.37

del Testo Unico, in seguito ulteriormente dettagliati nell’Accordo

SR 21/12/2011 che prevede un programma di 8 ore. Tra gli

argomenti, oltre all’argomento “rischi e misure di prevenzione” :

- relazioni tra i soggetti del sistema prevenzione,

- tecniche di comunicazione e sensibilizzazione dei lavoratori

- modalità di esercizio delle funzioni di controllo.

Se il preposto svolge spesso la propria attività all’estero è

opportuno declinare questi temi in relazione alle problematiche

ragionevolmente prevedibili presso il sito straniero.

37 Ing. Stefano Bergagnin

Formazione del personale all’estero

I CONTENUTI DELLA FORMAZIONE DEL PREPOSTO

In caso di lavoratori trasfertisti è opportuno che questi contenuti vengano

declinati in funzione delle competenze specifiche che il preposto deve

acquisire in relazione alla destinazione, approfondendo in particolare:

- gli aspetti legati a caratteristiche del sito e alle attività ivi svolte,

- i rischi per la salute connessi all’area geografica,

- le eventuali procedure del general contractor o del cliente

- i rischi legati alla security,

ma (IMPORTANTE!!) in relazione alla funzione di sovrintendente e

controllore delle attività/comportamenti dei sottoposti. La formazione

del preposto deve diventare un importante strumento compensativo

della mancanza di una struttura di gestione della sicurezza in trasferta.

38 Ing. Stefano Bergagnin

Formazione del personale all’estero

I CONTENUTI DELLA FORMAZIONE DEL DIRIGENTE

Anche per i dirigenti i contenuti della formazione sono definiti dall’art.37

del Testo Unico, e dall’Accordo Stato Regioni del 21/12/2011, che

prevede un programma di 16 ore articolato in 4 moduli: giuridico,

gestionale, tecnico e comunicazione.

Per i dirigenti o project manager che gestiscono le attività della propria

azienda all’estero è importante che i contenuti della formazione vengano

declinati in funzione delle competenze specifiche da acquisire in

relazione alla destinazione, approfondendo in particolare tutti gli aspetti

e le tematiche fin qui trattate: caratteristiche del sito, rischi per la salute

connessi all’area geografica, rischi derivanti da attività particolari,

procedure dei contractor presenti o del cliente, rischi security, gestione

delle emergenze e di eventuali crisi.

39 Ing. Stefano Bergagnin

Formazione del personale trasfertista

LE PROPOSTE DI FORMAZIONE

La formazione diventa parte fondamentale della corretta

organizzazione delle attività dell’azienda italiana all’estero.

E’ necessario considerare che spesso all’estero, presso i cantieri

dei general contractor o presso gli stabilimenti dei clienti stranieri o

presso le sedi estere delle stesse aziende italiane, non è possibile

prevedere un’organizzazione interna aziendale della sicurezza

“strutturata” (SPP, gestione delle emergenze, ecc.), ma si devono

prevedere, quale unica risorsa realmente disponibile, un aumento

delle competenze dei soggetti interessati (lavoratori, preposti,

dirigenti).

40 Ing. Stefano Bergagnin

Un caso piuttosto difficile riguarda il processo in corso presso il tribunale

di Ferrara, per un infortunio mortale occorso ad un lavoratore che

operava presso un cantiere navale a Bombay.

- L’appaltatore (general contractor) è una ditta italiana (A) specializzata

in impiantistica navale

- Il lavoratore era dipendente di una società italiana (B) in subappalto

- La nave in costruzione, dove è avvenuto l’infortunio, risulta di un

armatore indiano (C)

- Il sito presso cui è accaduto l’infortunio è gestito da una società

indiana (D)

Sostanzialmente in un caso di questo tipo abbiamo 4 soggetti coinvolti

(A, B, C, D). E’ bene considerare che tale situazione si presenta molto

spesso in caso di lavori all’estero, in quanto sito, committente, general

contractor e contractors sono quasi sempre presenti.

41

Formazione del personale trasfertista: case history

Ing. Stefano Bergagnin

Infortunio mortale nel cantiere navale occorso ad un lavoratore di ditta

specializzata in impiantistica elettrica a Bombay (India)

Tra le contestazioni mosse agli imprenditori risultano:

- la fornitura di DPI contro le cadute dall’alto non adeguati

- la carenza di formazione della vittima sui rischi presenti nel cantiere

navale

Si tenga presente che in merito al secondo punto al lavoratore era stata

erogata la formazione ma soltanto in riferimento ai rischi derivanti dalla

specifica attività di installazione impianti elettrici, ma senza riferimenti al

rischio cadute dall’alto presso il cantiere navale. Tale rischio viene

ritenuto prevedibile ma non trattato nell’ambito della formazione erogata.

42

Formazione del personale trasfertista: case history

Ing. Stefano Bergagnin

CASE HISTORY

Gestione della documentazione di valutazione del rischio

43 Ing. Stefano Bergagnin

Case history : gestione DVR lavoratori in trasferta

CASO SPECIFICO: Azienda italiana che effettua installazioni

e manutenzioni di apparecchiature su

impianti/macchinari all’estero

L’azienda in questione si avvale per questo tipo di prestazioni di:

- personale italiano (dipendente) che si reca presso il costumer estero

- ditte specializzate che svolgono tali prestazioni in subappalto

La gestione della documentazione della sicurezza è diversa in relazione alla

tipologia di contratto e ai Paesi coinvolti.

44 Ing. Stefano Bergagnin

Case history : gestione DVR lavoratori in trasferta

CASO 1

Costumer: Deutsch Bahn

Contractor: LORAM D (servizi)

Subcontractor: TIZIO D

Subcontractor: TIZIO IT

Personale: italiano

Servizio: interventi di manutenzione/riparazione

Luogo: depositi ferroviari in Germania

Rischi: elevati, ad esempio cadute dall’alto, rischio contatto con

impianti in tensione, rischio investimento

45 Ing. Stefano Bergagnin

Case history : gestione DVR lavoratori in trasferta

CASO 1

L’azienda TIZIO IT fornisce interventi di manutenzione in Germania quale subappaltatore di società dell’Unione Europea. In particolare TIZIO IT, per conto di TIZIO D, fornisce servizi per conto della società LORAM (tedesca) che, quale appaltatore di Deutsch Bahn, fornisce servizi di manutenzione/riparazione presso depositi di quest’ultima. In questo caso il DUVRI non è obbligatorio (non essendo previsto in Germania) ma è necessario che il Committente (DB) fornisca informazioni in merito ai luoghi di lavoro in cui l’attività si svolgerà. Nel caso specifico si presentano attività e situazioni che comportano rischi elevati, ad esempio cadute dall’alto e rischio contatto con impianti in tensione.

In questo caso TIZIO IT ha provveduto a contattare direttamente LORAM e DB per avere informazioni in merito ai siti in cui gli interventi erano previsti. Questi hanno trasmesso le informazioni richieste e hanno predisposto appositi briefing prima dell’attivazione di ogni intervento in loco.

46 Ing. Stefano Bergagnin

Case history : gestione DVR lavoratori in trasferta

CASO 2

Costumer: SNCF (ferrovie francesi)

Contractor: VOSSLOH D (locomotive)

Subcontractor: TIZIO SP

Subcontractor: TIZIO IT

Subsubcontractor: ERION F

Personale: francese

Servizio: interventi di manutenzione/riparazione

Luogo: depositi ferroviari in Francia

Rischi: elevati, ad esempio cadute dall’alto, rischio contatto con impianti in tensione, rischio investimento

47 Ing. Stefano Bergagnin

Case history : gestione DVR lavoratori in trasferta

CASO 2

L’azienda TIZIO IT fornisce interventi di manutenzione in Francia quale subappaltatore di società dell’Unione Europea. In particolare TIZIO IT, per conto di TIZIO SP, fornisce servizi di manutenzione/riparazione tramite impresa di servizi locale in Francia, per il committente VOSSLOH (D) presso i depositi della SNCF. Durante lo svolgimento dell’attività sono presenti rischi elevati come cadute dall’alto e rischio contatto con impianti in tensione.

Anche in Francia il DUVRI non è obbligatorio ma è necessario che il Committente (VOSSLOH) fornisca informazioni in merito ai luoghi di lavoro in cui l’attività si svolgerà. Pertanto dovrà confrontarsi con SNCF per raccogliere le informazioni da trasmettere a TIZIO IT prima degli interventi specifici previsti dal contratto. A sua volta TIZIO IT fornirà alla società locale in subsubappalto (ERION) le stesse informazioni.

48 Ing. Stefano Bergagnin

Case history : gestione DVR lavoratori in trasferta

CASO 3

Costumer: TRENITALIA

Contractor: PESA (PL)

Subcontractor: TIZIO PL

Subcontractor: TIZIO IT

Personale: italiano

Servizio: interventi di manutenzione/riparazione

Luogo: depositi ferroviari in Italia

Rischi: elevati, ad esempio cadute dall’alto, rischio contatto con

impianti in tensione, rischio investimento

49 Ing. Stefano Bergagnin

Case history : gestione DVR lavoratori in trasferta

CASO 3

L’azienda TIZIO IT fornisce interventi di manutenzione in Italia quale subappaltatore di società dell’Unione Europea. Nel caso specifico TIZIO IT effettua lavori di manutenzione presso depositi di TRENITALIA, per conto di PESA (PL) che utilizza, per questo tipo di servizi la società TIZIO PL. In questo caso il DUVRI è obbligatorio, dato che i lavori vengono effettuati in Italia, e dovrebbe essere promosso dal Committente (TRENITALIA) e accettato dalla catena appaltatori + subappaltatori. Il DUVRI tuttavia non è obbligatorio in alcuni paesi europei, tra cui la Polonia, per cui PESA non si attiva per fornire la documentazione.

In tal caso TIZIO IT si relaziona direttamente con TRENITALIA, che utilizza proprie procedure interne per la gestione degli appalti e per la redazione dei DUVRI. TIZIO IT rende comunicazione di tale procedura i propri appaltatori (PESA + TIZIO PL).

50 Ing. Stefano Bergagnin

Case history : gestione DVR lavoratori in trasferta

CASO 4

Costumers: SOCIETA’ REGIONALI/COMUNALI A PARTECIPAZIONE PUBBLICA

Contractor: PESA (PL)

Subcontractor: TIZIO PL

Subcontractor: TIZIO IT

Personale: italiano

Servizio: interventi di manutenzione/riparazione

Luogo: depositi ferroviari diversi in Italia

Rischi: elevati, ad esempio cadute dall’alto, rischio contatto con impianti in tensione, rischio investimento

51 Ing. Stefano Bergagnin

Case history : gestione DVR lavoratori in trasferta

CASO 4

L’azienda TIZIO IT fornisce interventi di manutenzione in Italia quale subappaltatore di società dell’Unione Europea. Nel caso specifico TIZIO IT effettua lavori di manutenzione e riparazione presso depositi di diversi committenti italiani, a partecipazione pubblica, per conto di PESA (PL) che utilizza, per questo tipo di servizi TIZIO PL. In questo caso il DUVRI è obbligatorio, dato che i lavori vengono effettuati in Italia, e dovrebbe essere promosso dai vari committenti e accettato dalla catena appaltatori + subappaltatori.

Non essendo il DUVRI obbligatorio in Polonia, TIZIO IT si relaziona direttamente con i vari committenti, proponendo la redazione di un proprio DUVRI. TIZIO IT infine rende comunicazione di tale procedura i propri appaltatori (PESA + TIZIO PL).

52 Ing. Stefano Bergagnin

Case history : gestione DVR lavoratori in trasferta

CASO 5

Costumers: SOCIETA’ EXTRA U.E.

Contractor: CAF Construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles (SP)

Subcontractor: TIZIO SP

Subcontractor: TIZIO IT

Subsubcontractor: VARIE EXTRA U.E.

Personale: italiano + extra U.E.

Servizio: interventi di manutenzione/riparazione

Luogo: depositi ferroviari in siti Extra U.E.

Rischi: elevati, ad esempio cadute dall’alto, rischio contatto con impianti in tensione, rischio investimento

53 Ing. Stefano Bergagnin

Case history: gestione DVR lavoratori in trasferta

CASO 5

L’azienda TIZIO IT fornisce interventi di manutenzione in siti extra U.E. quale subappaltatore di società dell’Unione Europea, appaltatori di committenze extra U.E. Nel caso specifico TIZIO IT effettua lavori di manutenzione e riparazione presso depositi in diversi siti sudamericani, per conto di TIZIO SP che fornisce questo tipo di servizi alla società CAF (SP). In questo caso il DUVRI non è obbligatorio, dato che i lavori vengono effettuati extra U.E. ma è necessario che il general contractor (CAF) fornisca a TIZIO IT i riferimenti dei committenti per ottenere le informazioni in merito ai luoghi di lavoro in cui l’attività si svolgerà.

I responsabili di commessa per TIZIO IT dovranno raccogliere informazioni dai committenti extra U.E. per trasmetterle al proprio personale e al personale dei fornitori di servizio locali prima degli interventi specifici previsti dal contratto.

54 Ing. Stefano Bergagnin

GRAZIE DELL’ATTENZIONE

Ing. Stefano Bergagnin