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Sabrina Ortelli Tempi delle città Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Università Milano - Bicocca

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Page 1: Sabrina Ortelli Tempi delle città Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Università Milano - Bicocca

Sabrina Ortelli

Tempi delle città

Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale

Università Milano - Bicocca

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2Sabrina Ortelli

Cosa significa Conciliazione?

CUM – CALARE

Mettere insieme parti diverse per trovare un accordo tra posizioni concorrenti

Significato Originario

Chiamare insieme

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3Sabrina Ortelli

Nel dibattito di Genere …

FamigliaFamiglia LavoroLavoro

ObiettivoObiettivo

EquilibrioEquilibrio

AccordoAccordo

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4Sabrina Ortelli

Mondo

ProduttivoPubblico

MondoRiproduttivo

Casa

DivisioneDivisione

DonneUomini

Rispettata e definitadal Genere

Rispettata e definitadal Genere

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5Sabrina Ortelli

Mondo ProduttivoPubblico

MondoRiproduttivo

Casa

SovrapposizioneSovrapposizione

DonneUomini

Mondo ProduttivoPubblico

Esigenza diConciliazione

Esigenza diConciliazioneIrrilevanteIrrilevante

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6Sabrina Ortelli

Evoluzione del Concetto di Conciliazione

– Anni 60 – 70: strumento rivolto alle donne – Obiettivo: trovare un giusto equilibrio tra ruoliruoli diversi e diverse

responsabilitàresponsabilità

Madre

LavoratriceMoglie

Mondo Produttivo

MondoRiproduttivo

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7Sabrina Ortelli

Due Aspetti Importanti

Con l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro non vi è una ridefinizione dei ruoliridefinizione dei ruoli ma una sovrapposizione

In questa prima fase si cerca di permettere alle donne di farsi carico degli impegni familiari senza essere soggette a discriminazioni professionali

Moglie MadreLavoratrice

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8Sabrina Ortelli

Conciliazione all’interno delle politiche temporali

Il concetto di conciliazione si riferisce alla relazione ed interdipendenza che esiste

tra due sfere di vita (la famiglia e il lavoro) e tra due ambiti di vita (il tempo di vita e

il tempo di lavoro)

Scopo delle iniziative di conciliazione

Ridurre gli attriti in modo che i diversi tempi possano coesistere

Contribuire a migliorare l’equilibrio e il benessere delle persone

Contribuire a diminuire le asimmetrie di genere sull’uso del tempo

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9Sabrina Ortelli

Le politiche temporali urbane

Che cosa sono le politiche temporali? Il termine indica quell’insieme di azioni mirate a migliorare la qualità della vita dei cittadini e la qualità urbana, attraverso la progettazione e la realizzazione di interventi sui tempi e gli orari della città:

per una migliore conciliazione dei tempi famigliari, dei tempi di lavoro e dei tempi per sé;

per un miglior uso spaziale e temporale della città.

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10Sabrina Ortelli

Le Politiche Temporali

Le politiche temporali nascono in Italia intorno alla metà degli anni Ottanta

L’iniziativa di legge popolare elaborata dalle donne del PCI nel 1987

“Le donne cambiano i tempi” Orari di lavoro, stagioni della vita, tempi della città mette al centro dell'attenzione il tema della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro.

L’intuizione delle donne non riguarda soprattutto la possibilità di riorganizzare la vita nelle diverse sfaccettature non considerando solo il tempo di lavoro ma anche il tempo della formazione, dell’affettività e del tempo per sè

La proposta di legge vuole essere un occasione per diffondere l’idea che il

problema che non riguardava più solo la sfera privata, ma anche quella

collettiva, pubblica, e di conseguenza quella politica.

Entrano in Agenda PoliticaTemi: il governo del tempo, il tempo come risorsa, il tempo come progetto

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11Sabrina Ortelli

Alcuni aspetti innovativi della Legge 142

A rendere innovativa la legge e in particolare l’articolo 36 è l’attenzione rivolta alla popolazione, gli utenti, indicati nell’articolo in questione, non sono più considerati solo come lavoratori ma più in generale come cittadini.

Un ulteriore elemento che rende la legge singolare è la logica di coordinamento tra le parti e l’integrazione tra i diversi orari che sostituisce la logica impositiva con cui venivano fissati gli orari precedentemente.

Si tendeva, infatti, a regolamentare gli orari settimanali e estivi solo in un’ottica settoriale e non in un’ottica di concertazione.

Tale legge contempla per la prima volta la redazione di Piani Regolatori degli Orari o di Piani di coordinamento degli orari.

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12Sabrina Ortelli

Le Politiche dei Tempi

Le politiche dei tempi delle città nascono agli inizi degli anni ’90, nel quadro delle norme di riforma della Pubblica Amministrazione:

la Legge 142/90 sull’autonomia degli enti locali

Altre leggi che riguardano, spesso indirettamente, gli orari e i tempi della città sono:

241/92 sulla trasparenza del procedimento amministrativo

125/91 Azioni positive

29/93 sulla responsabilità dei dirigenti negli enti pubblici.

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13Sabrina Ortelli

Conciliare i tempi di vita e di lavoro: la normativa

NelNel 19851985: nascono in Italia i processi di innovazione che riguardano il tempo. (Iniziativa di legge popolare “Le donne cambiano i tempi”)

Alla fine anni 80 la legge di riforma della pubblica amministrazione, legge 142/90, 142/90, all’art. 36:all’art. 36: assegna al sindaco il potere di coordinamento degli orari dei servizi pubblici orientandoli ai bisogni degli utenti.

Negli anni 90 in applicazione alla legge L.142/90L.142/90 le città di Milano, Genova, Roma, Catania, Bolzano e Venezia avviano le politiche temporali ed istituiscono l’Ufficio Tempi.

Nel 2000 entra in vigore la legge nazionale 53/200053/2000 (legge Turco).

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14Sabrina Ortelli

Una nuova svolta

Il titolo mette a fuoco non solo quali siano le aree di interesse, ma anche la peculiarità di tale legge di trattare tematiche che precedentemente il legislatore affrontava

separatamente.

Rende esplicito il legame tra conciliazione e politiche temporale

Legge nazionale “legge Turco” 8 marzo 2000 n. 53

“Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità per il diritto di cura e alla formazione e per il

coordinamento dei tempi delle città”.

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15Sabrina Ortelli

Legge 53/2000: Obiettivo della legge

La legge Turco è divisa in due parti:

- la prima parte riguarda i congedi parentali

- la seconda parte riguarda le politiche temporali

Azioni per la conciliazione dentro i luoghi di lavoro

Azioni per la conciliazione sul territorio

Promuovere un nuovo equilibrio tra tempi di lavoro, di cura, di formazione e di relazione.

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16Sabrina Ortelli

Una nuova fase:

Orientamento ai tempi e non solo agli orari.

Spostamento dell'azione pubblica dagli orari pubblici ai tempi sociali e urbani.

Rafforzamento dell'azione di gender mainstreaming.

La collocazione della regolamentazione in materia di tempi della città e congedi

parentali in una medesima legge è stato voluto per portare a compimento l’idea che

le politiche temporali siano finalizzate a conciliare tempi di vita e orari di lavoro.

Rende esplicito il legame tra conciliazione e politiche temporali

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17Sabrina Ortelli

La legge nazionale n. 53/2000

predisporre un Piano territoriale degli orari e a istituire un Ufficio tempi nei

comuni

individuare un dirigente in materia

istituire un tavolo di concertazione delle istituzioni cittadine (sindacati,

associazioni delle imprese, Camera di commercio, ecc.)

La legge si basa sull’esperienza avviata dal 1990 nei comuni italiani che hanno

istituito un ufficio tempi, gestito politiche temporali urbane e redatto il piano dei

tempi e degli orari.

La legge Turco obbliga i sindaci di città con più 30.000 abitanti a:

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18Sabrina Ortelli

L 53/2000: Strumenti e compiti

• Art. 22 comma 2: le regioni prevedono incentivi finanziari per i comuni, anche attraverso l’uso del Fondo per l’armonizzazione dei tempi della città

• Art. 22 comma 5: demanda alle regioni la competenza per indicare– i criteri generali di amministrazione e coordinamento degli orari di apertura

al pubblico dei servizi pubblici e privati, di uffici della PA, dei pubblici esercizi commerciali e turistici, delle attività culturali, dello spettacolo, dei trasporti

– i criteri per l’adozione dei Piani dei tempi – i criteri e le modalità per la concessione dei finanziamenti

• Art. 23: i comuni attuano le disposizioni legislative

• Art. 28: Istituzione del Fondo per l’armonizzazione dei tempi della città• Art. 24: Definizione dei Piani Territoriali degli orari• Art. 25: Istituzione di tavoli di concertazione• Art. 27: Sostegno e promozione delle banche del tempo

Strumenti

Compiti

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19Sabrina Ortelli

Legge Regionale N. 28

“Politiche regionali per il coordinamento e l’amministrazione dei tempi

della città”

Pubblicata sul Bollettino Ufficiale N.44 del 28-10-04

Costituita da 9 articoli

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20Sabrina Ortelli

La Finalità della Legge 28/2004 art. 1

Promuove l’armonizzazione degli orari sul territorio regionale al fine di

sostenere le pari opportunità fra uomini e donne e di favorire la qualità

della vita attraverso la conciliazione dei tempi di lavoro, di relazione, di

cura parentale, di formazione e del tempo per sé delle persone che

risiedono nel territorio cittadino o lo utilizzano anche temporaneamente.

Promuove il coordinamento e l’amministrazione dei tempi e degli orari

della città l’adozione da parte dei comuni dei Piani territoriali degli Orari

La Regione Lombardia, in attuazione dell’art. 6 della l.r. 28/2004, intende

concedere contributi ai comuni per la predisposizione e attuazione dei

Piani territoriali degli orari.

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21Sabrina Ortelli

Aspetto innovativo

La legge 28/2004 prevede un passaggio in più rispetto alla legge 53

chiede alla regione non solo di stabilire dei criteri per l’adozione dei piani

territoriali degli orari da parte dei comuni e fissare dei criteri per concedere

contributi ai comini, ma anche di integrare le politiche dei tempi con i priori

strumenti di pianificazione e programmazione generali e settoriali

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22Sabrina Ortelli

Il Piano Territoriale degli Orari

Il Piano Territoriale degli Orari è uno strumento di pianificazione, di indirizzo e regolazione

delle politiche locali che privilegia la dimensione temporale. Il Piano si occupa dei fattori,

governabili localmente, in grado di influenzare e armonizzare il tempo e gli orari della città.

Esso costituisce la base per lo sviluppo delle politiche temporali nel lungo periodo.

L’obiettivo del PTO è la costruzione una città più equa, più efficiente, più armonica rispetto

ai tempi di vita, di lavoro, di cura, di formazione e di relazione, sia di chi vive stabilmente in

un territorio, sia di chi, con continuità, saltuariamente o occasionalmente, fruisce degli spazi

della città.

Le caratteristiche del PTO:

propositivo, non ha la forza impositiva che la legge affida a PRG, ma comunque

vincolante una volta approvato;

negoziale, da redigere attraverso un'attività di analisi ed ascolto della cittadinanza e dei

diversi attori sociali pubblici e privati della città;

adattativo e sperimentale

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23Sabrina Ortelli

Le tipologie di progetti ammissibili

• Progetti che, attraverso politiche temporali, contribuiscano alla riduzione delle emissioni di gas inquinanti nel settore dei trasporto.

• Progetti finalizzati all’armonizzazione degli orari dei servizi pubblici e privati con gli orari di lavoro, anche in attuazione dell’art. 9 della legge 53/2000 e successivi provvedimenti attuativi.

• Progetti che favoriscono l’accessibilità delle informazioni e dei servizi della pubblica amministrazione, anche attraverso la semplificazione delle procedure e l’introduzione di servizi informatizzati e connessi in rete.

• Progetti attuativi di Piani territoriali degli orari inseriti negli strumenti di programmazione negoziata previsti dalla legge regionale 14 marzo 2003, n. 2 “Programmazione negoziata regionale”.

• Progetti finalizzati alla promozione e costituzione di associazioni denominate “Banche del tempo”, al fine di favorire un uso del tempo per fini di solidarietà sociale.

• Altri progetti, in ogni caso dotati dei requisiti di cui all’art. 5 della l.r. 28/2004 e che siano promossi dai soggetti di cui all’art.6, comma 3 della medesima legge.

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24Sabrina Ortelli

Ufficio Tempi

L’Ufficio Tempi è una struttura istituita presso le amministrazioni

comunali con l’obiettivo di gestire le politiche temporali urbane.

- collabora con i soggetti sociali, istituzionali e con i cittadini interessati alle politiche dei tempi;

- progetta e attua interventi e sperimentazioni mirate con l’obiettivo di riorganizzare gli orari della città, facendo risparmiare tempo ai cittadini, semplificando la vita e migliorandone la qualità.

- raccoglie dati e informazioni relative ai tempi e agli orari della città

- realizza indagini conoscitive sulla realtà cittadina e monitora gli esiti dei progetti;

- promuove attività di informazione in città per diffondere la "cultura del tempo" come risorsa per migliorare la qualità della vita

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25Sabrina Ortelli

Buone Pratiche

San Donato Milanese:

- costruzione di percorsi sicuri per consentire ai bambini delle elementari di fare il percorso casa-scuola da soli ed a piedi

Vigevano:

- Il lunedì gli uffici comunali sono aperti dalle 9.00 alle 19.00

San Giuliano Milanese:

-Semplificare le procedure connesse ai servizi per le famiglie migliorando l’accessibilità

Bolzano

-Differenziazione degli orari scolastici: ampliamento della fascia oraria di ingresso ed uscita, attività di accoglienza, attività ludico formative nelle pause in scuole materne e dell’obbligo

- "Patto della Mobilità": accordo tra enti, imprese, associazioni di categoria e sindacati operanti in una determinata zona per gestire insieme i problemi di mobilità

- Apertura serale fino alle 22.00 dei parrucchieri

Rozzano e Como:

-Sportello “fuori luogo”