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“S-CONFINI PLURILINGUI ITALIANO L2 E LA DIVERSITÀ LINGUISTICA A SCUOLA E NELLE CITTÀ” CRESCERE INSIEME CRESCERE TUTTI II circolo Piacenza (a.s.2013-2014) Scuola primaria “G.Alberoni” Scuola primaria “G.Mazzini” Scuola Infanzia “G.Alberoni” Relazione delle insegnanti: Valentina Cattivelli e Paola Gaiero

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“S-CONFINI PLURILINGUIITALIANO L2 E LA DIVERSITÀ LINGUISTICA A SCUOLA E NELLE CITTÀ”

CRESCERE INSIEME CRESCERE TUTTIII circolo Piacenza (a.s.2013-2014)

Scuola primaria “G.Alberoni”

Scuola primaria “G.Mazzini”

Scuola Infanzia “G.Alberoni”

Relazione delle insegnanti:

Valentina Cattivelli

e Paola Gaiero

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PROTAGONISTI

• Bambini dai tre ai dieci anni e le loro famiglie• Insegnanti della scuola primaria• Insegnanti della scuola dell’infanzia• Mediatori culturali• Assessorato Politiche Scolastiche Comune di

Piacenza

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IL CONTESTO Le nostre scuole operano in una zona che vive un forte flusso immigratorio e

annoverano tra gli iscritti alunni non italiani sia di prima che di seconda generazione. Il nostro obiettivo di partenza pertanto oltre a quello di promuovere e gestire la prima accoglienza, è quello di supportare e veicolare l’apprendimento della lingua italiana ricercando nuove strategie metodologiche e utilizzando, con maggior sistematicità e continuità, risorse professionali come quelle dei mediatori già sperimentate negli anni precedenti.

Grazie a finanziamenti comunali abbiamo potuto pertanto ideare un progetto che coinvolgesse SCUOLA, AMMINISTRAZIONE COMUNALE E MEDIATORI CULTURALI e che, nell’ottica di quanto dichiarano le Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola primaria, potesse “promuovere l’apprendimento della lingua italiana a partire dalle competenze linguistiche che gli alunni hanno già maturato nella lingua madre”.

Consapevoli delle benefiche ricadute del bilinguismo o plurilinguismo sugli aspetti cognitivi e psicologici dei bambini, sia in termini metalinguistici che metacognitivi, e sulla predisposizione all’apprendimento di altre lingue, il nostro mezzo didattico è stato quello di creare occasioni ed esperienze di plurilinguismo all’interno della scuola.

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FINALITÀ DEL PROGETTO PER GLI ALUNNI

• Facilitare l’inserimento dei bambini non italiani

• Strutturare una mediazione ed un sostegno linguistico con l’obiettivo di stimolare l’acquisizione delle strutture fondamentali della comunicazione linguistica

• Facilitare la costruzione dell’identità del bambino tenendo conto dei processi psicologici e sociologici sottesi per il bambino immigrato come la doppia fedeltà a due modelli culturali diversi, quello di origine, trasmesso dalla famiglia e quello della comunità in cui è inserito

Facilitare l’intervento delle famiglie Promuovere attività a carattere

interculturale

PER LE SCUOLE E I DOCENTI

• Promuovere una professionalità riflessiva, ripensando ai propri modelli educativi, agli atteggiamenti interpersonali con i bambini e con gli adulti

• Individuare e sperimentare nuove metodologie per l’insegnamento dell’italiano

• La continuità e una maggiore sistematicità nell’utilizzo della mediazione linguistica e culturale

• La necessità di avvalersi di strumenti finalizzati al superamento delle situazioni di disagio che si verificano durante il percorso di immigrazione ma anche nelle famiglie ricostruite dopo il ricongiungimento

•  

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OBIETTIVI INFANZIA• Sviluppare il senso dell'identità personale, percepire le proprie

esigenze e i propri sentimenti esprimendoli in modo sempre più adeguato

• sapere di avere una storia personale e familiare• conoscere le tradizioni della famiglia, della comunità e metterle a

confronto con altre• ragionare sulla lingua, scoprire la presenza di lingue diverse,• riconoscere e sperimentare la pluralità dei linguaggi,

utilizzando creatività e fantasia

• Rafforzare la propria identità personale lasciando traccia di sé individualmente e in gruppo, sperimentando la varietà dei linguaggi espressivi.

• Promuovere l'utilizzo del linguaggio verbale per esprimersi•

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OBIETTIVI PRIMARIA Rispettare e rendere sensibili gli

alunni alla pluralità di culture valorizzando la lingua madre.

Arricchire la propria storia con quella degli altri nella valorizzazione della propria cultura

Superare il dualismo linguistico culturale vissuto dagli alunni:

Facilitare lo sviluppo di abilità linguistiche metacognitive che permettano di raggiungere altri apprendimenti

Promuovere la riflessione sulla propria lingua, su quelle parlate dai propri compagni e sull’italiano

Sviluppare la curiosità tra i diversi sistemi di scrittura, predisporre al confronto per cogliere somiglianze e differenze

Reperire i prestiti linguistici Adeguare i curricoli alle abilità

raggiunte dagli alunni non italiani nell’ottica della politica per l’inclusione così come previsto dalla recente circolare sui BES (Cic Min. N 8 marzo /13)

AFFINCHE’L’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA ITALIANA AVVENGA A PARTIRE DALLE COMPETENZE LINGUISTICHE E COMUNCATIVE CHE GLI ALUNNI HANNO GIA’ MATURATO NEL LORO IDIOMA NATIVO

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COMPETENZE SCUOLA DELL’INFANZIA

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COMPETENZE

CIVICO-SOCIALI

• Agire con il massimo rispetto di sé e dell’altro

• Conoscere i propri limiti e valorizzare

le proprie potenzialità; tenere

lo stesso comportamento

verso gli altri; agire con il massimo rispetto di se e

dell’altro

• Decostruire schemi relazionali: amico-

nemico; aggressione-

violenza; competizione-cooperazione;

normale-anormale; maschile -femminile

COMPETENZE PRIMARIA

COMPETENZE LINGUISTICHE

• Uso della lingua in contesti diversi• Cogliere dalla testimonianza dei mediatori e

di genitori , i caratteri delle culture altrui, sperimentandone diversità/similitudini ed eventuali contaminazioni, anche attraverso la rielaborazione pratica ( disegno, canto di ninne nanne, confronto di parole…)

•  Utilizzare linguaggi differenti ( disegno, fumetto simboli, canto…) traducendo il linguaggio verbale in simbolico (creazione di ideogrammi)

• Avere coscienza dei propri livelli di competenza nella lingua orale e scritta

• Conoscere e valorizzare la cultura altrui attraverso il confronto di racconti tradizionali e di diversi codici alfabetici

• Compiere esperienze di plurilinguismo (le parole della cortesia, l’alfabeto)

• Utilizzare un linguaggio adeguato alla situazione comunicativa, tenendo conto della diversa provenienza linguistica, del contenuto, del linguaggio

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PERCORSO PRIMARIA

Le quattro classi della scuola “G.Alberoni” (due prime, una seconda e una quinta) hanno usufruito di 10 ore di mediazione ciascuna. La classe seconda del “Mazzini” invece ha operato mediante la collaborazione dei genitori.

Partendo dall’analisi dei bisogni formativi, in ogni classe il percorso è stato predisposto al fine di creare

esperienze

di plurilinguismo

su vari livelli

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PERCORSO PRIMARIACLASSI PRIME “G. ALBERONI”

Sono intervenuti mediatori di arabo, cinese e macedone che hanno proposto, a seconda delle loro competenze, l’ascolto di fiabe e ninne-nanne in lingua, conversazioni guidate alla ricerca delle parole della cortesia, l’osservazione dell’alfabeto cirillico e la traduzione del proprio nome con questo codice. La mediatrice cinese è intervenuta sulla traduzione del linguaggio verbale in simbolico con la rappresentazione dell’ideogramma della parola “amicizia”. Sono state poi individuate parole italiane derivanti dall’arabo

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CLASSI SECONDE E QUINTA G. ALBERONI Sono state utilizzate le competenze dei mediatori di lingua marocchina e egiziana. L’esigenza era quella di lavorare sulle emozioni e sui comportamenti che provocano e suscitano reazioni aggressive negli altri, al fine di creare occasioni di dialogo e confronto che avessero lo scopo di appianare contrasti di tipo etnico-culturali sorti in classe. Si è scelto pertanto di lavorare sulle parole della pace e dell’amicizia. Sono state proposte letture di racconti in lingua araba per stimolare la presa di coscienza del loro essere classe eterogenea e multietnica. Infine si è effettuato un approfondimento su feste e tradizione arabe, ed esercitazioni di scrittura di nomi e parole in lingua araba.

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CLASSE SECONDA MAZZINI ha potuto avvalersi della collaborazione dei genitori e non dei mediatori culturali.La classe si presenta come una classe plurilingue poiché sono presenti 10 etnie e altrettante lingue differenti con repertori linguistici vari e alunni che non conoscono e comprendono la lingua madre data la decisione dei genitori di insegnare solo l’italiano. La scelta metodologica e didattica di lavorare sul plurilinguismo è stata pertanto obbligata sin dai primi giorni della classe prima. Da subito è emersa la necessità di scrivere e leggere i nomi propri dei compagni non italiani, utilizzando grafemi e fonemi diversi da quelli italiani. Il lavoro è proseguito in seconda, con l’analisi dei codici alfabetici delle lingue parlate in classe. .Stabilita la lingua del mese, sono state individuate le parole della cortesia in seguito utilizzate per salutare e ringraziare.Sono state lette fiabe tipiche, al fine di arricchire la propria storia con quella degli altri, valorizzando le differenze e ricercando le somiglianze, in un’ottica di confronto continuo tra lettere, fonemi, simboli.A conclusione del laboratorio è stata dapprima letta e successivamente analizzata una poesia in dialetto piacentino. Lo scopo è stato quello si riflettere sul fatto che anche i compagni e le maestre italiane sono bilingui, poiché parlano e capiscono un’altra lingua.

PERCORSO PRIMARIA CLASSE SECONDA “G MAZZINI”

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NOI TUTTI AMICI NEL MONDO…

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PERCORSO INFANZIACON GLI ALUNNI

Le 4 mediatrici, scelte secondo i più diffusi gruppi linguistici per l’anno scolastico in corso (nigeriano, arabo, cinese, macedone) , hanno svolto le 6 ore ciascuna con gli alunni secondo le seguenti modalità:

Primo incontro riservato ai bambini delle diverse sezioni con la stessa lingua madre e la mediatrice di riferimento, accompagnati da un'insegnante, per un primo incontro con la lingua madre nell'ambiente scolastico tramite, giochi, canti e conversazioni e per concedere ai bambini il tempo di vedere la loro cultura di appartenenza condivisa con altri ( spesso i bambini mantengono un atteggiamento di difesa e di negazione verso la loro cultura di origine)

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I successivi incontri delle mediatrici si sono svolti nelle diverse sezioni con tutto il gruppo dei bambini favorendo la distribuzione dei tempi delle mediatrici secondo le necessità delle diverse sezioni, che presentano maggioranze linguistiche non italofone differenti. Le mediatrici nelle loro diverse specificità hanno presentato a tutti i bambini della sezione: balli, canti, storie e tradizioni dei loro paesi, utilizzando la lingua madre e la lingua italiana come veicolo della comunicazione.Gli interventi si sono svolti in differenti fasce orarie della mattinata scolastica per poter supportare i bambini nei diversi momenti della giornata scolastica antimeridiana (accoglienza, gioco libero, routine,, attività in gruppi ecc...)

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PERCORSO INFANZIA…CON LE FAMIGLIE Leggiamo

insieme Abbiamo provato

ad ampliare lo spazio di apertura ai genitori sperimentando, in una sezione, la proposta di invitare i genitori a scuola per leggere storie illustrate al gruppo sezione, nella lingua italiana o nella loro lingua madre, secondo le loro preferenze

La proposta è arrivata nell'ultimissimo periodo della scuola, ma ha comunque ricevuto l'interesse e la partecipazione di alcuni genitori.

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Dal Diario delle insegnanti

Incontro con i genitori del 12 05 2014

Protagonisti: alcuni genitori delle diverse sezioni, le insegnanti e le mediatrici culturali interessate

al progetto

L’incontro si svolge in modo informale a scuola, i genitori sono stati invitati a portare cibi della

loro tradizione culinaria (straniera e locale, per intenderci dai dolci macedoni, al salame

piacentino, alle frittelle nigeriane….), per fare una merenda tra adulti discutendo delle

esperienze scolastiche dei bambini.

Le insegnanti e le mediatrici presentano il progetto effettuato durante l’anno e le finalità di tale

esperienza.

I genitori nella conversazione dicono di non avere avuto diretti riscontri dell’esperienza dai loro

bambini, ma di aver rilevato tracce del loro fare scuola nei loro giochi o nelle

conversazioni.

I genitori, in questa prima sperimentazione, non erano stati informati nel dettaglio di questo

progetto proprio perché era intenzione delle insegnanti comprendere le possibili ricadute

nell’ambiente familiare dei bambini, senza voler forzare le interpretazioni.

Abbiamo raccolto quindi pareri favorevoli, giudizi positivi sul vissuto scolastico dei bambini:

maggiore facilità nella socializzazione, un buon confronto con gli altri, serenità nel vivere la

giornata scolastica.

Un incontro aperto a tutti genitori della scuola con le insegnanti e le mediatrici culturali per riflettere sull’incontro dei bambini con altre lingue

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PERCORSO INFANZIA…CON LE INSEGNANTI

Nella didattica scolastica della nostra scuola sono previsti normalmente molti spazi dedicati all'esperienza linguistica.

L’utenza multirazziale e pluringuistica che ci caratterizza da oltre un decennio, ci ha portato nel corso del tempo ad incentivare ulteriormente l’attenzione e la cura dell’apprendimento linguistico a più livelli, sia nel curricolo implicito che nel curricolo esplicito

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ALTRI PUNTI DI VISTA…

La presenza delle mediatrici, pianificata in un progetto, ci ha concesso di poter aprire spazi nuovi alla nostra didattica

alla riflessione sulla didattica alle modalità di osservazione

Maggiorspazio

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Si rende evidente l’esigenza di creare un percorso continuativo e sistemico di esplorazione delle lingue, che agevoli e veicoli l’apprendimento della lingua italiana a partire da quella di origine.

I docenti hanno preso coscienza che sovente il livello linguistico dei genitori è diverso da quello culturale

Una cultura linguistica aiuta alla comprensione del mondo e stimola l’acquisizione di competenze trasversali

Riflettendo

I docenti della scuola primaria dicono che…

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ALUNNI I bambini neo arrivati si sono sentiti maggiormente ”

accolti: l’ attività di sperimentazione sulla loro lingua ha favorito la socializzazione, il canale principe atto a veicolare l’apprendimento

Apertura verso le culture diverse e la curiosità verso altri codici linguistici e nel provare ad esercitarli, con evidenti ricadute sul piano METALINGUISTICO E METACOGNITIVO

Acquisizione di una maggior sicurezza di sé: la propria identità culturale rappresenta, nella classe, un valore aggiunto da esprimere e condividere con gli altri

Ricaduta efficace sulla costruzione della loro identità personale e avvio al superamento del dualismo linguistico e culturale: la lingua madre diventa importante e finalmente può “entrare” nella scuola

Presa di coscienza di quale sia la loro lingua di competenza e della differenza fra competenza orale e scritta: ” Maestra io non ci ho capito niente nella mia lingua” . Frase pronunciata da Mite, bambino macedone che dopo aver ascoltato una fiaba letta nella lingua ufficiale, si è reso conto di essere maggiormente competente in lingua italiana. Ha compreso che può avere più livelli di competenza: orale nella sua lingua d’origine ed orale scritta in italiano. Ha compiuto pertanto la scelta della lingua di competenza.

GENITORI Maggior coinvolgimento dei genitori stranieri nel percorso di

apprendimento del proprio figlio: tale percorso è per loro di difficile comprensione via via che passano gli anni e le competenze attese diventano più complesse

Maggior apertura dei genitori italiani alle infinite possibilità offerte nella didattica dal plurilinguismo

Ricadute negli apprendimenti

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Alla scuola dell’infanziaabbiamo

potuto osservare

aspetti solitamente nascosti o mediati

il bambino in relazione alla lingua madre nel contesto scolastico

il livello di sviluppo linguistico del bambino nella lingua di appartenenza

il legame del bambino alla propria lingua madre e alla cultura di riferimento senza la mediazione dei genitori

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Ricadute negli apprendimenti

““io so …”io so …”

Abbiamo potuto osservare a termine progetto che in generale in tutti gli alunni, in particolare gli alunni di 5 anni, (non solo quelli appartenenti alle quattro lingue approfondite con le mediatrici) hanno sviluppato:

• una maggiore apertura verso gli altri, un sentirsi maggiormente riconosciuti e accettati

• una maggiore fluidità tra il vissuto extra scolastico e quello scolastico

Questa condizione ha condotto a nuovi nodi di discussione, di scambio e consolidato anche gli apprendimenti linguistici a più livelli ( lessicale, sintattico, grammaticale ecc..).

Indubbiamente la riflessione metalinguistica ha avuto un ampliamento, meglio, è diventata più leggibile e condivisa. gli alunni hanno portato alla luce le loro conoscenze pregresse, le loro competenze linguistiche e le hanno condivise con i pari arricchendo le esperienze linguistiche e culturali di tutti.

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RIF

LESS

ION

I DA

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ITO

RI …

Non parla tanto, ma parla tramite i giochi, parla con il gioco…: il gatto il gatto, il gatto ha chiuso gli occhi…, allora io capisco che sta iniziando a formarsi bene la sua lingua. Sono contenta perché lei è molto piccola!”

mamma di Tina 3 a.(nazionalità macedone)

“Adesso capisco meglio perché fa finta di parlare in altre lingue …, so che mia figlia è interessata ad altre lingue perché spesso mi pone delle domande e poi perché gioca appunto parlando lingue immaginarie.. Ne sono contenta, ho scelto questa scuola perché mi piace che mia figlia viva nel mondo.”

mamma di Agata3 a. (nazionalità italiana)

“mamma ho imparato il cinese! così mi ha detto! Io pensavo che fosse pazza, invece era vero!! Poi a volte mentre siamo a tavola inizia a cantare, le canzoni della scuola in italiano , una volta ha anche cantato “anima mia”, ma non penso l’abbia imparata a scuola!”

mamma di Stefy 5 a.(nazionalità ecuadoriana)

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RIF

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ION

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CE D

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RI …

“Sappiamo che è felice di venire a scuola, racconta quello che fa, ma non ci ha detto che sono venute le mediatrici culturali, io credo che per loro sia una differenza che non esiste … vedo che per Margherita sono normali molte delle cose che non lo sono per me…”

mamma di Margherita 3 a. (nazionalità italiana)

“Canta, canta, sotto la doccia… non capisco tutto quello che dice, ma ride ed è felice! Forse impara prima e meglio di me!”

mamma di Mite 3 a. (nazionalità macedone)

“Mi dice solo che lui è bravo a scuola, lui parla poco italiano e di più in inglese, ma gioca con gli amici e parla con la sorella in tutte e due i modi”

mamma di Samuel (nazionalità nigeriana)

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Questi stralci delle conversazioni fra i genitori ci raccontano molto di come i bambini vivono il pluringuismo a scuola e nella loro vita, in particolare ci colpisce questa affermazione “io credo che per loro sia una differenza che non esiste”. Nella situazione scolastica che viviamo, con una fortissima presenza multiculturale, la differenza linguistica, i suoni diversi, il fatto di non capirsi immediatamente a livello verbale, per i bambini della scuola dell’infanzia costituiscono la normalità. Non una banalità.

Esercitano la loro conoscenza linguistica, sperimentano la loro perizia fonologica, sono curiosi e interessati ad altri linguaggi, fanno supposizioni, creano significati, costruiscono la loro personale idea di lingua, alcuni di loro possono addirittura scegliere quale lingua usare nei diversi contesti.

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Questo è un mondo nuovo in cui genitori e insegnanti si muovono con lentezza e attenzione, sono nuove esperienze di crescita che espongono fortemente gli educatori. Possiamo accompagnare, proporre, ma sono percorsi aperti, che dovranno depositarsi nel tempo per comprenderne esattamente le ricadute.

Il genitore di un bambino straniero da subito comprende che il figlio avrà maggiore competenza di lui nella lingua di adozione, ma non ci è sembrato di rilevare allarme in questa consapevolezza; “non capisco tutto quello che dice, ma ride ed è felice” dice la mamma di Mite. È un bell’insegnamento, c’è fiducia nelle esperienze e nelle capacità del proprio figlio, fiducia nell’aprirsi al nuovo; vi leggiamo la capacità di accompagnare senza voler determinare, di calarsi in altre realtà, senza tradire la propria identità culturale.

A noi il compito di raccogliere questi stimoli, di muoverci nella giusta direzione e di essere buoni accompagnatori in una fase di vita delicata e fondamentale per lo sviluppo e l’apprendimento dei bambini, aiutandoci anche con nuove figure professionali come le mediatrici culturali, preziosa risorsa per facilitare il compito educativo di insegnanti e genitori.

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Dziva la meinstra “Scossale

l’è una forma dialettale!”

‘dess la forma a l’è ‘lbanese

Un po’ serba e un po’ cinese.

Fäs capi a l’è un impegn,

Ma s’as ga mêtta un po’ d’inzegn

E un po’ ‘d.. “ghignon ghignera”

As pö viv bein, n’è mia vera?

Da “INTEGR’AZION”

Poesia in dialetto Piacentino

di Luigi Paraboschi